Contratto di Fiume
Contratto di Fiume
del Bacino del Torrente Stura di Xxxxx
DOSSIER PRELIMINARE
Luglio 2013
Documento predisposto da:
Assessorato all’Ambiente
Area Risorse Idriche e Qualità dell’Aria Servizio Pianificazione Risorse Idriche
Con il contributo di
Il presente documento, allegato al Protocollo d’Intesa, è propedeutico all’avvio della fase di attivazione del Contratto di Fiume del Bacino del Torrente Stura di Xxxxx ai sensi delle Linee Guida della Regione Piemonte per l’attuazione dei Contratti di fiume e di lago - DGR n. 16 -2610 del 19 settembre 2011.
Hanno curato la redazione del documento:
Xxxxx Xxxxxxx Xxxx Xxxxx Xxxxxx Xxxxx
INDICE
INDICE 2
1. IL CONTRATTO DI FIUME: UN’ESPERIENZA DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA 3
2. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO 4
3. IL CONTESTO DI CONCERTAZIONE 6
3.1 Ambito territoriale di riferimento 6
3.2 Principali attori coinvolti nella realizzazione del Contratto di Lago 6
4. ANALISI TERRITORIALE 8
4.1 Inquadramento territoriale 8
4.2 Parchi e siti di interesse naturalistico 11
4.3 La metodologia di acquisizione dei dati 15
4.3.1 Acquisizione dati in campo 16
4.3.2 Acquisizione dati da Enti 18
4.4 I primi risultati 18
5. IL PERCORSO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME DELLA STURA DI XXXXX 22
6. CRITICITÀ INDIVIDUATE
6.1 Gli ambiti di intervento 25
25
1. IL CONTRATTO DI FIUME: UN’ESPERIENZA DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA
Il Contratto di Fiume è un processo che vede impegnati diversi attori, locali e sovralocali, pubblici e privati, interessati a prendere parte ai processi decisionali che riguardano le politiche territoriali in materia di acque, in particolare a individuare e attuare azioni utili al raggiungimento degli obiettivi di riqualificazione dei fiumi e dei loro territori promossi dalle politiche ambientali dell’Unione Europea.
Il percorso che conduce alla sottoscrizione di un Contratto di Fiume è molto articolato, e prevede quattro differenti momenti (in base a quanto previsto dalle Linee Guida Regionali):
FASE 1 PREPARAZIONE FASE 2 ATTIVAZIONE FASE 3 ATTUAZIONE FASE 4 CONSOLIDAMENTO
Analisi conoscitiva del territorio.
Coinvolgimento delle principali istituzioni interessate.
Elaborazione del Dossier Preliminare e firma del Protocollo d’Intesa.
Concertazione istituzionale, coinvolgimento degli interessi privati, attività di comunicazione e informazione della popolazione.
Elaborazione del Piano d’Xxxxxx e procedura VAS.
A seguito di una valutazione
Attuazione del Contratto secondo le modalità, le responsabilità, le tempistiche e le risorse finanziarie indicate e sottoscritte nel Piano d’Azione.
Contratto di Fiume o Lago come pratica ordinaria di gestione integrata e partecipata delle risorse idriche alla scala di bacino, di
gestione dei conflitti, delle criticità e delle opportunità locali.
positiva di VAS: SOTTOSCRIZIONE DEL “CONTRATTO DI FIUME”
Verifica dell’attuazione delle misure del Piano d’Azione attraverso il Programma di monitoraggio
Tabella 1. Le fasi del processo di Contratto di Fiume
Da “Linee Guida Regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago”, approvate con D.G.R. n. 16-2610 del 19 settembre 2011
L’attuale tappa di avvio si conclude con la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa che esplicita la volontà di dare avvio al processo di costruzione del Contratto di Fiume, definendo gli obiettivi, le attività, la struttura organizzativa, i tempi di attuazione, il ruolo e gli impegni dei soggetti sottoscrittori. In questa fase, inoltre, vengono definiti nel presente Dossier Preliminare il quadro conoscitivo condiviso, le criticità del territorio e i primi obiettivi da perseguire.
Tutte le fasi in cui si articola il processo del Contratto di Fiume si basano sulla partecipazione e sul coinvolgimento di tutti i soggetti portatori di interesse, pubblici e privati, attraverso workshop di progettazione partecipata e tavoli di co-progettazione tematici, allo scopo di definire un Piano d’Azione condiviso.
2. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO
Durante il II Forum Mondiale dell’Acqua - L’Aia, marzo 2000 - vengono definiti i Contratti di Fiume quali strumenti che permettono di “adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale”.
L’importanza della partecipazione e della responsabilizzazione dei cittadini nei processi decisionali nell’ambito delle politiche in materia di acque, viene ribadita dalla Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE, che prevede, al fine di proteggere, migliorare e ripristinare la qualità di tutte le acque superficiali, costiere e sotterranee, la partecipazione attiva di tutte le parti interessate all’attuazione dei Piani di Gestione dei bacini idrografici”. L’articolo 14, infatti, sottolinea come “il successo della Direttiva dipende da una stretta collaborazione e da un’azione coerente a livello locale, della Comunità e degli Stati membri, oltre che dall’informazione, dalla consultazione e dalla partecipazione dell’opinione pubblica, compresi gli utenti”.
La Direttiva Quadro sulle Acque viene recepita in Italia attraverso il D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale” che, oltre a confermare il conseguimento degli obiettivi di prevenzione e riduzione dell’inquinamento, individua i distretti idrografici come “la principale unità per la gestione dei bacini idrografici” e prevede, per ciascun distretto idrografico, un Piano di Gestione.
Anche il Piano di Gestione del Distretto Idrografico del fiume Po, adottato con Deliberazione del Comitato Istituzionale n. 1 del 24 febbraio 2010, individua i Contratti di Fiume e di Lago quali misure non strutturali per la gestione integrata delle criticità di tipo qualitativo, quantitativo o idraulico dell’area idrografica, finalizzate al raggiungimento degli obiettivi ambientali.
In attuazione al D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, la Regione Piemonte ha approvato, con D.C.R. del 13 marzo 2007, n. 117-10731, il Piano di Tutela delle Acque della Regione Piemonte (PTA), che fa esplicito riferimento allo strumento dei Contratti di Fiume e di Lago quale strumento attuativo per il raggiungimento degli obiettivi di tutela dei corpi idrici previsti dal PTA stesso.
Nello specifico, l’art. 10 comma 1 del PTA “Strumenti di attuazione del Piano di Tutela delle Acque” evidenzia come “Il Piano di tutela delle acque è attuato, attraverso l’azione coordinata di tutte le istituzioni competenti in materia […] mediante:
a) l’emanazione delle disposizioni di attuazione del Piano stesso adottate dalla Giunta regionale;
b) l'adozione degli strumenti di pianificazione e degli atti di programmazione previsti dalla normativa statale e regionale ed in particolare del Piano territoriale di coordinamento provinciale e dei Piani d’ambito, quali specificazioni e articolazioni dei contenuti del presente piano a livello locale;
c) l’adeguamento dei piani regolatori generali, comunali e intercomunali;
d) l'emanazione da parte della Giunta regionale di specifiche direttive di indirizzo, settoriali o per ambiti territoriali, rivolte agli enti locali ai fini della redazione e della gestione dei piani e l’esercizio delle funzioni di loro competenza;
e) il ricorso agli strumenti delle procedure negoziate e agli accordi ambientali;
f) ogni altro strumento di programmazione e di attuazione, sia a livello regionale, sia a livello subregionale”.
In particolare, “Ai fini del comma 1, sono promosse modalità di gestione integrata a livello di bacino e sottobacino idrografico, che perseguano la tutela e valorizzazione delle risorse idriche e degli ambienti connessi unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico. In tal caso gli strumenti di programmazione negoziata sono denominati contratto di fiume o contratto di lago” (art. 10, comma 2).
Un ulteriore riferimento allo strumento del Contratto di Fiume è, inoltre, contenuto nelle Norme di Attuazione del Piano Territoriale Regionale (PTR), approvato con D.C.R. n. 122-29783 del 21 luglio 2011. In particolare, ai sensi dell’art. 35 (commi 3 e 4) “[…] Il PTR riconosce il ruolo dei Contratti di fiume o di lago, previsti in attuazione del Piano di Tutela delle Acque, quali strumenti che permettono lo sviluppo di sinergie con gli strumenti di pianificazione territoriale provinciale e locale. I Contratti di fiume o di lago, intesi come strumenti di programmazione negoziata, correlati ai processi di programmazione strategica per la riqualificazione dei bacini fluviali, sono orientati a definire un percorso di condivisione in itinere con tutti gli attori interessati al fine di favorire l’integrazione delle diverse politiche”.
Inoltre, a livello regionale il Programma di Sviluppo Rurale PSR 2007-2013, ha previsto, per alcune misure, specifiche priorità di finanziamento a favore dei soggetti, ricadenti nell’ambito territoriale dei Contratti, che intendono attuare interventi di miglioramento ambientale ad adesione volontaria, da realizzarsi in aggiunta a quanto previsto dalle norme di legge.
In accordo con quanto previsto dai precedenti piani, anche la Variante al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale PTCP2 della Provincia di Torino, approvata dalla Regione Piemonte con Delibera 121-29759 del 21 luglio 2011, promuove la partecipazione delle comunità locali alle scelte di sviluppo e gestione del territorio attraverso i Contratti di Fiume e di Lago, intesi come una possibilità fra le azioni e le politiche per la sicurezza territoriale ed ambientale.
I Contratti di Fiume, secondo la Regione Piemonte, rientrano pertanto tra gli strumenti di programmazione negoziata, ai sensi dell’art. 2 della Legge n. 662/1996, intendendosi come tale “[…] la regolamentazione concordata tra soggetti pubblici o tra il soggetto pubblico competente e la parte o le parti pubbliche o private per l’attuazione di interventi diversi, riferiti ad un’unica finalità di sviluppo, che richiedono una valutazione complessiva delle attività di competenza […]”.
Il Contratto di Fiume è, infatti, un accordo volontario tra tutti i soggetti competenti e interessati alla gestione e/o all’utilizzo della risorsa acqua, finalizzato alla definizione di una strategia di sviluppo condivisa e alla realizzazione di interventi integrati per la tutela, la riqualificazione, la valorizzazione e la promozione dell’intera area del bacino lacustre. Tale accordo si sostanzia in un contratto, poiché esso prevede che le parti contraenti si assumano specifici impegni per l’implementazione di azioni ed interventi aventi ad oggetto il lago ed il suo territorio.
Per quanto riguarda la Regione Piemonte, l’amministrazione regionale ha promosso l’attivazione di diversi Contratti di Fiume, affidandone nella maggior parte dei casi il coordinamento alle Province territorialmente competenti.
3. IL CONTESTO DI CONCERTAZIONE
3.1 Ambito territoriale di riferimento
Il territorio interessato dal processo del “Contratto di Fiume” del bacino del torrente Stura di Xxxxx è quello identificato come area idrografica AI12 del Piano di Tutela delle Acque (PTA) della Regione Piemonte.
Figura 1. L’ambito territoriale di riferimento del Contratto di Fiume del Bacino del Torrente Stura di Xxxxx.
3.2 Principali attori coinvolti nel Contratto di Fiume
Oltre alla Regione Piemonte e alla Provincia di Torino, il percorso verso il Contratto di Fiume del Bacino del Torrente Stura di Xxxxx vede coinvolti altri soggetti istituzionali, tra cui:
✓ la Comunità Montana Xxxxx Xxxxx, Ceronda e Xxxxxxxxxx;
✓ l’Unione Comuni Ciriacese e Basso Canavese;
✓ la Città di Borgaro Torinese;
✓ la Città di Caselle Torinese;
✓ il Comune di Caselette;
✓ il Comune di Druento;
✓ il Comune di Mathi;
✓ il Comune di San Gillio;
✓ la Città di Torino;
✓ la Città di Venaria Reale;
✓ il Comune di Villanova Canavese;
✓ l’Ente di Gestione delle Aree Protette dell’Area Metropolitana di Torino.
A ciascuno dei suddetti soggetti spettano un ruolo e un compito differenti, secondo quanto previsto nel Protocollo d’Intesa per la realizzazione del Contratto di Fiume:
La Provincia di Torino partecipa alla Cabina di Regia e ne gestisce i lavori, costituisce attraverso le sue Strutture tecniche la Segreteria Tecnica e svolge funzioni di coordinamento delle attività del presente protocollo al fine di garantirne efficacia e attuazione in sinergia con le politiche locali e con gli indirizzi stabiliti dalla Regione Piemonte in materia di Contratti di Fiume.
La Regione Piemonte partecipa alla Cabina di Regia e fornisce supporto ai tavoli di lavoro attraverso le Strutture regionali che a diverso titolo operano in funzione della gestione, della pianificazione, della salvaguardia e dell’utilizzo della risorsa acqua e della tutela, riqualificazione e valorizzazione del territorio del bacino idrografico di riferimento.
La Comunità Montana Xxxxx Xxxxx, Ceronda e Casternone (o nuovo/i Soggetto/i subentrante/i) partecipa alla Cabina di Regia e garantisce il coinvolgimento di tutte le proprie Strutture competenti al fine di raggiungere gli obiettivi di cui all’art. 1, mettendo a disposizione la propria esperienza di settore, raccordandosi con le pianificazioni territoriali e supportando gli Enti locali del proprio territorio nel processo di attuazione del presente Protocollo, facendosi portavoce delle istanze delle singole Amministrazioni Comunali.
L’Unione Comuni del Ciriacese e Basso Canavese partecipa alla Cabina di Regia e garantisce il coinvolgimento di tutte le proprie strutture competenti al fine di raggiungere gli obiettivi di cui all’art. 1, mettendo a disposizione la propria esperienza di settore, raccordandosi con le pianificazioni territoriali ed i vari soggetti interferenti e supportando gli Enti locali del proprio territorio nel processo di attuazione del presente Protocollo facendosi portavoce delle istanze delle singole Amministrazioni Comunali.
La Città di Borgaro Torinese, la Città di Caselle Torinese, il Comune di Druento, il Comune di Mathi, il Comune di San Gillio, la Città di Torino, la Città di Venaria Reale, il Comune di Villanova Canavese garantiscono la propria partecipazione al processo nonché il coinvolgimento degli altri attori presenti nel proprio territorio al fine di raggiungere gli obiettivi di cui all’art. 1. Partecipano alla Cabina di Regia e si impegnano a designare formalmente un Referente Tecnico che rappresenti il riferimento per le attività tecniche durante il processo.
L’Ente di Gestione delle Aree Protette dell’Area Metropolitana di Torino si impegna a collaborare, partecipando attivamente anche con le proprie Strutture tecniche, nel perseguimento degli obiettivi del presente Protocollo d’Intesa fornendo in particolare la propria collaborazione per l’individuazione delle modalità di raccordo fra le politiche territoriali urbanistiche e le finalità istitutive delle Aree Protette.
4. ANALISI TERRITORIALE
4.1 Inquadramento territoriale
Il bacino idrografico del Torrente Stura di Xxxxx è situato a NW della città di Torino: è compreso tra quello della Dora Riparia a Sud e dell’Orco a Nord, mentre ad Ovest la dorsale alpina nel tratto compreso tra il Rocciamelone e la Levanna lo divide del territorio francese.
Ha una superficie di 882 km² di cui il 70% è rappresentato dalla zona montana a monte di Xxxxx Torinese. Il corso d’acqua principale è il Torrente Stura di Xxxxx, che deriva dall’unione dei tre tratti montani: Stura di Vallegrande, Stura di Ala e Stura di Viù, ciascuno con i rispettivi affluenti minori. Più a valle, a Lanzo e a Venaria, la Stura raccoglie le acque rispettivamente del Torrente Tesso e del Torrente Ceronda.
Figura 2. Inquadramento idrografico del bacino della Stura di Xxxxx (Tratto dalle monografie del Piano di Tutela delle Acque della Regione Piemonte).
Figura 3. Inquadramento territoriale del bacino della Stura di Xxxxx
(Tratto da “Quaderno di discussione. Verso il contratto di fiume della Stura di Xxxxx: idee e partecipazione” della Provincia di Torino - Servizio Pianificazione Risorse idriche).
8
Comuni del bacino della Stura di Xxxxx | ||||
Ala di Stura | Balangero | Balme | Borgaro Torinese | Cafasse |
Cantoira | Caselle Torinese | Ceres | Xxxxxxxxxxxx | Xxxxx |
Xxxxxxxx | Druento | Fiano | Germagnano | Givoletto |
Groscavallo | La Cassa | Xxxxx Torinese | Xxxxx | Xxxxx |
Mezzenile | Monastero di Xxxxx | Xxxx | Pessinetto | Robassomero |
X. Xxxxxxxx Xxxxxxxx | San Gillio | Torino | Traves | Xxxxxxxx |
Xxx della Torre | Vallo Torinese | Varisella | Venaria Reale | Villanova Canavese |
Viù |
Tabella 2. Elenco dei Comuni del bacino della Stura di Xxxxx
Bacino idrografico principale | ||||||||
Codice sezione PTA | Superficie totale (km2) | Perimetro (km) | Orientamento prevalente | Quota max (m. s.l.m.) | Quota min (m. s.l.m.) | Quota media (m. s.l.m.) | Pendenza (%) | |
Stura di Xxxxx a Torino | 1209-6 | 886 | 160 | SE | 3.672 | 207 | 1.349 | 40,5 |
Sottobacini idrografici | ||||||||
Codice sezione PTA | Superficie totale (km2) | Perimetro (km) | Orientamento prevalente | Quota max (m. s.l.m.) | Quota min (m. s.l.m.) | Quota media (m. s.l.m.) | Pendenza (%) | |
Stura di Xxxxx a Lanzo | 1013-2 | 580 | 115 | SE | 3.672 | 454 | 1.764 | 52,6 |
Stura di Xxxxx a Ciriè | 1209-1 | 658 | 134 | SE | 3.672 | 326 | 1.655 | 49,7 |
Stura di Xxxxx a Venaria | 1209-2 | 693 | 152 | SE | 3.672 | 245 | 1.587 | 47,3 |
Ceronda | 1209-4 | 142 | 55 | SE | 1.651 | 245 | 577 | 21,6 |
Stura di Ala a Ceres | 1005-1 | 290 | 77 | SE | 3.672 | 623 | 1.931 | 55,9 |
Stura di Valgrande | 1002-2 | 157 | 70 | SE | 3.656 | 623 | 1.891 | 57,5 |
Stura di Viù a Viù | 1010-1 | 187 | 70 | SE | 3.564 | 655 | 1.911 | 53,8 |
Stura di Viù alla confluenza | 1013-1 | 242 | 85 | NE | 3.564 | 509 | 1.724 | 51,1 |
Tabella 3. Principali caratteristiche del bacino della Stura di Xxxxx (Tratto dalle monografie del Piano di Tutela delle Acque della Regione Piemonte).
Il Piano di Gestione del Distretto Idrografico del Po, prevede per la Stura lo slittamento degli obiettivi di qualità fino al 2021 per alcuni dei punti di monitoraggio, come si evince dalla Tabella X.
Tabella 4. Stato di qualità ambientale del T. Stura di Xxxxx (SACA e Direttiva 2000/60/CE)
(Tratto da Workshop di progettazione partecipata “Riattivazione del Contratto di Fiume del Bacino della Stura di Xxxxx” Ciriè, 3 giungo 2013. “Gli obiettivi di qualità per il Torrente Stura di Xxxxx e lo strumento del Contratto di Fiume” Presentazione di X. Xxxxxx - Regione Piemonte - Settore Tutela Quantitativa e Qualitativa delle Acque).
Figura 3. Uso del suolo nel nell’area idrografica
(Tratto dalle monografie del Piano di Tutela delle Acque della Regione Piemonte).
4.2 Parchi e siti di interesse naturalistico
Figura 4. Localizzazione dei Parchi e dei siti di interesse naturalistico e della rete “Natura 2000” (Tratto da “Quaderno di discussione. Verso il contratto di fiume della Stura di Xxxxx: idee e partecipazione” della
Provincia di Torino - Servizio Pianificazione Risorse idriche).
Siti di Importanza Comunitaria - SIC Direttive 92/43/CEE “Habitat” e 79/409/CEE “Uccelli” | |
SIC IT1110029 Pian della Mussa Comune Balme, Usseglio Superficie 4.121 ha Caratteristiche generali Ambiente alto-alpino con nevai, morene, laghi glaciali, curvuleti e altre praterie di altitudine, piccole aree umide. Vegetazione discontinua delle vallette nivali e delle morene glaciali Motivi di interesse Presenza del raro curvuleto-elineto a Carex rosae. Popolamenti di paludi torbose con le rare Tofieldia pusilla, Carex atrofusca, Paeonia officinalis. SIC IT1110048 Grotta del Pugnetto | |
Comune | Mezzenile |
Superficie | 14 ha |
Lunghezza | 0,765 km |
Caratteristiche generali | La grotta è peculiare poiché si sviluppa in una formazione di calcescisti sita in un’area non calcarea, e quindi con substrati inadatti allo sviluppo di fenomeni carsici |
Motivi di interesse | Sito di svernamento di chirotteri; colonia più numerosa di Myotis emarginatus nota per il territorio piemontese-valdostano. Interessante anche la fauna di invertebrati con specie rare ed endemiche, tra cui il coleottero Dellabeffaella roccai e il crostaceo isopode Trichoniscus feneriensis caprai. |
SIC IT1110008 Madonna della Neve sul Monte Lera Comune Givoletto, Varisella Superficie 50 ha Caratteristiche generali Praterie a molinia, boschi radi di rovere con altre latifoglie, pendii con qualche affioramento roccioso Motivi di interesse Conservazione della endemica Euphorbia gibelliana. Questa entità è considerata da Pignatti (1982) come una probabile sottospecie dell'Euphorbia hiberna strettamente affine a Euphorbia hiberna ssp. canuti, le cui stazioni più prossime si trovano nelle Alpi marittime. È quindi da considerarsi un microendemismo. SIC IT1110081 Monte Musinè e Laghi di Caselette | |
Comune | Almese, Caselette, San Gillio, Val della Torre |
Superficie | 1.518 ha |
Caratteristiche generali | Xxxxxxxx che si affaccia direttamente sulla piana alluvionale, con clima marcatamente xerotermico e vegetazione costituita da boschi termofili e praterie aride |
Motivi di interesse | La più importante oasi xerotermica del Piemonte, con ricchissima fauna di invertebrati. Molte specie in Piemonte sono esclusive di questo sito. Uno dei pochi siti regionali di nidificazione di Xxxxxx melanocephala, Xxxxxx cantillans e Circaetus gallicus. Ricchissimo di flora (oltre 830 specie segnalate) con presenza di diverse specie vegetali rare in regione (p.e. Epipactis palustris, Orchis incarnata). Il Monte Musiné, ospitando circa il 20% di tutti i Ropaloceri italiani, rappresenta una delle aree chiave per la conservazione dei Lepidotteri sia a scala regionale sia nazionale. Presenza delle uniche popolazioni piemontesi di Maculinea teleius (seconda in Italia) e di Maculinea arion. Tale discorso vale anche per gli Odonati presenti con oltre 20 specie: tra le libellule di particolare interesse, in quanto rare in regione, si segnalano Aeshna isosceles, Ceriagrion tenellum, Cordulegaster bidentata e Somatochlora flavomaculata. Per quest’ultima si tratta dell’unica conferma recente di presenza in Piemonte. Nell'area alle falde del Monte Musinè in un ex poligono militare sono presenti pozze d'acqua temporanee con interessante batracofauna e entomofauna acquatica. |
Tabella 5. Siti di Importanza Comunitaria - SIC (Tratto da Provincia di Torino. Aggiornamento e Adeguamento del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale - PTC2 - Allegato 3. Quaderno Sistema del Verde e delle Aree Libere Core Areas. Approvato dalla Regione Piemonte don DCR n. 121-29759 del 21 luglio 2011)
Aree Protette Regionali Istituite ex LR 19/2009 | |
Parco naturale a gestione regionale EUAP0224 Parco Naturale La Mandria | |
Comune | Druento, Fiano, La Cassa, Robassomero, Venaria |
Superficie | 6.571 ha |
Caratteristiche generali | Il più esteso ambiente forestale planiziale dell'alta pianura piemontese, che si sviluppa in gran parte su terrazzi alluvionali Wurmiani. Area precollinare con mosaico di ambienti naturali e antropizzati, con presenza di praterieumide e boschi di latifoglie |
Forme di salvaguardia | Area Attrezzata e Zona di preparo (ampia) |
Anno di istituzione | L.R. 21 agosto 1978 n. 25 |
Gestione | Ente di gestione delle aree protette dell'Area metropolitana di Torino (ex Ente di gestione del Parco regionale La Mandria e Parchi e Riserve Naturali delle Valli di Xxxxx |
Riserva naturale a gestione regionale EUAP0455 Riserva Naturale del Ponte del Diavolo Comune Xxxxx Torinese Superficie 30 ha Caratteristiche generali L'area situata ai margini dell'abitato di Lanzo, alla confluenza del torrente Tesso con la Stura, è di dimensioni piuttosto modeste: 31 ettari compresi tra i 453 e 498 metri s.l.m.. Di notevole interesse le presenze architettoniche costituite dal medioevale Ponti del Diavolo e dalle Cappelle di San Xxxxx e di San Giacinto. Forme di salvaguardia Riserva naturale del Ponte del Diavolo Anno di istituzione L.R. 14 giugno 1993 n. 27 Gestione Ente di gestione delle aree protette dell'Area metropolitana di Torino (ex Ente di gestione del Parco regionale La Mandria e Parchi e Riserve Naturali delle Valli di Xxxxx) SIC IT 1110014 - Stura di Xxxxx Comune Balangero, Cafasse, Xxxxx Torinese, Mathi, Nole, Villanova Canavese Superficie 698 ha Caratteristiche generali Ambiente fluviale in continuo mutamento dovuto ai fenomeni di erosione, sedimentazione e rimodellamento delle sponde. L’abbassamento dell’alveo, dovuto per lo più a fenomeni estrattivi, ha portato alla luce uno strato di terreno argilloso con presenza di fossili dell’era Terziaria (gen. Glyptostrobus) sotto forma di tronchi carbonizzati con residui vegetali attribuibili ad antiche zone paludose del “Villafranchiano” (tra Villanova X.xx e Robassomero) con Alnus sp. Pl. Più altre caducifoglie temperate, miste a qualche genere di sempreverdi di clima più caldo oltrechè specie erbacee di numerosi generi in buona parte ancora esistenti in Europa. Presenza di aree forestali con molti elementi (specialmente negli strati inferiori) del bosco planiziale padano con alcune specie molto rare. Forme di salvaguardia Zona naturale di salvaguardia, Vincolo idrogeologico Anno di istituzione L.R. 14 giugno 1993, n. 27 Gestione Ente di gestione delle aree protette dell'Area metropolitana di Torino (ex Ente di gestione del Parco regionale La Mandria e Parchi e Riserve Naturali delle Valli di Xxxxx Riserva naturale a gestione regionale del Meisino e dell’Isolone Bertolla EUAP0458 Meisino (Confluenza Po - Stura) | |
Comune | San Xxxxx Xxxxxxxx, Torino |
Superficie | 245 ha |
Caratteristiche generali | Confluenza dei fiumi Po, Stura di Xxxxx e Dora, che creano, a causa di una diga, una zona di acque debolmente correnti. Presenza di canneto abbastanza esteso. |
Forme di salvaguardia | Area protetta regionale (Riserva Naturale del Meisino e dell’Isolone Bertolla) |
Anno di istituzione | L.R. 14 aprile 1990 n. 28, modif. dalle LL.RR. 62/1991, 22/1993, 65/1995 |
Gestione | Ente di gestione del Sistema delle Aree protette della fascia fluviale del Po – tratto torinese |
Tabella 6. Aree Protette Regionali Istituite ex LR 19/2009 (Tratto da Provincia di Torino. Aggiornamento e Adeguamento del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale - PTC2 - Allegato 3. Quaderno Sistema del Verde e delle Aree Libere Core Areas. Approvato dalla Regione Piemonte don DCR n. 121-29759 del 21 luglio 2011)
Aree Protette Provinciali Istituite ex LR 19/2009 | |
Parco naturale a gestione provinciale EUAPXXX3 (codice assegnato dall’Ufficio di Piano) Parco Naturale del Colle del Lys | |
Comune | Viù, Rubiana |
Superficie | 363 ha |
Caratteristiche generali | Zona a calcescisti compresa tra le zone gneissiche marginali e la zona interna antracifera. Oltre ai calcescisti sono presenti scisti grafitici e, intercalate ai calcescisti, cloritoscisti e talcoscisti. |
Forme di salvaguardia | Parco naturale di interesse Provinciale Colle del Lys |
Anno di istituzione | L.R 8 novembre 2004 n. 32 |
Gestione | Provincia di Torino |
Tabella 7. Aree Protette Provinciali Istituite ex LR 19/2009 (Tratto da Provincia di Torino. Aggiornamento e Adeguamento del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale - PTC2 - Allegato 3. Quaderno Sistema del Verde e delle Aree Libere Core Areas. Approvato dalla Regione Piemonte don DCR n. 121-29759 del 21 luglio 2011)
Siti di Importanza Regionale - SIR L.R. 3 aprile 1995, n. 47 - Norme per la tutela dei Biotopi | |
IT1110075 Lac Falin (Valle di Xxxxx) Comune Usseglio Superficie 6 ha Caratteristiche generali Area umida montana interessata da un vistoso processo di interramento Motivi di interesse In questa area è presente una singolare vegetazione legata alle torbiere basse ed intermedie. Sono presenti piante di considerevole rarità e alcune specie nuove per il Piemonte, come Crex diantra Xxxxxxx e per la componente muscinale, specie di Sfagni Sphagnum centrale (C. Xxxx) considerati minacciati e inclusi nella lista rossa italiana. XX0000000 Xxxxx xxx Xxxxxxx (Xxxxx xx Xxxxx) | |
Comune Superficie Caratteristiche generali Motivi di interesse | Usseglio 49 ha Piana torbosa attraversata da un corso d'acqua. Vegetazione legata alle torbiere basse con una elevata serie di interessanti e rari elementi circumboreali e artico-alpini quali Potentilla palustris (L) Scop. specie indicate nella lista rossa regionale di prossima pubblicazione. Estremamente importante è anche la componente muscinale con la presenza di specie considerate estinte nella lista rossa italiana quali Scorpidium turgescens (T. Xxxx) Xxxxxx, primo ritrovamento assoluto per le Alpi occidentali italiane. |
BP10001 Maculinea telesius | |
Comune | Caselette, Val della Torre |
Superficie | 270 ha |
Caratteristiche generali | Nell’area è presente la più importante popolazione di Maculinea telesius dell’Europa Occidentale stimabile a non meno di 8000 adulti/anno: molte popolazioni note a livello europeo spesso non superano i 100 adulti/anno nelle annate più favorevoli. |
Motivi di interesse | L’importanza del sito è inoltre accresciuta dalla contemporanea presenza di una notevole colonia di Maculinea alcon, stimabile in circa 3000 adulti/anno: a livello europeo le popolazioni di questa specie sono quasi sempre molto ridotte, spesso inferiori ai 100 adulti/anno, mentre le popolazioni italiane finora note possono comprendere fino a 100 adulti/anno nelle annate più favorevoli. Fra le altre specie d’interesse presenti è da segnalare Coenonympha oedippus, in declino in quasi tutta l’Europa occidentale. M. telesius e X. xxxxx sono specie igrofile, che abitano formazioni erbacee pianeggianti su suoli umidi, evoluti, talora paludosi. Le specie del genere Maculinea sono caratterizzate da un rapporto di parassitismo obbligato con particolari Specie di formiche, per cui la sopravvivenza delle popolazioni di Maculinea è primariamente subordinata alla densità dei formicai delle specie ospiti. |
Tabella 8. Siti di Importanza Regionale - SIR (Tratto da Provincia di Torino. Aggiornamento e Adeguamento del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale - PTC2 - Allegato 3. Quaderno Sistema del Verde e delle Aree Libere Core Areas. Approvato dalla Regione Piemonte don DCR n. 121-29759 del 21 luglio 2011)
4.3 La metodologia di acquisizione dei dati
Per la progettazione di un Contratto di Fiume è fondamentale l’acquisizione e la condivisione delle informazioni relative al contesto ambientale e territoriale dell’intero bacino. Il “Quaderno di discussione - Verso il Contratto di Fiume della Stura di Xxxxx: idee e partecipazione”, presentato al Workshop di progettazione partecipata del 04 luglio 2007, raccoglie gli esiti delle attività di ricerca e analisi dei dati condotte dal Servizio Pianificazione Risorse Idriche della Provincia di Torino con la collaborazione di ARPA Piemonte e delle Guardie Ecologiche Volontarie della Provincia.
La metodologia utilizzata è schematizzata nella tabella seguente.
Acquisizione dati in campo | ▪ Monitoraggio ecosistemico e quali- quantitrativo della risorsa realizzato da ARPA Piemonte ▪ Censimenti realizzati dalle GEV della Provincia di Torino |
Acquisizione dati da archivi | Ricerca dei dati necessari per la conoscenza di dettaglio dell’area, presenti negli archivi di tutti gli Enti coinvolti nel progetto tramite questionari, visite presso i singoli Enti, riunioni. |
Elaborazione dati numerici e cartografici | Organizzazione dei dati raccolti in tabelle, grafici e cartografie tematiche |
Tabella 9. Schema della metodologia di acquisizione delle informazioni
(Tratto da “Quaderno di discussione. Verso il contratto di fiume della Stura di Xxxxx: idee e partecipazione”
della Provincia di Torino - Servizio Pianificazione Risorse idriche).
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4.3.1 Acquisizione dati in campo
Rilevamenti svolti da ARPA Piemonte
L’Arpa Piemonte svolge regolarmente analisi sul Torrente Stura di Xxxxx, nell’ambito della rete di Censimento dei Corpi Idrici della Regione Piemonte; in particolare si tratta di campionamenti delle acque superficiali e sotterranee in punti definiti, localizzati nel tratto a valle di Lanzo fino alla confluenza nel Po e di misure di portata idrica. Nelle stazioni destinate al monitoraggio delle acque superficiali, vengono effettuate misure mensili dei parametri chimico-fisici e campionamenti trimestrali finalizzati all’applicazione dell’Indice Biotico Esteso (IBE), nonché misure mensili di portata (tramite correntometro a mulinello), come previsto dalla normativa vigente.
Figura 5. Localizzazione dei punti di monitoraggio
(Tratto da “Quaderno di discussione. Verso il contratto di fiume della Stura di Xxxxx: idee e partecipazione” della Provincia di Torino - Servizio Pianificazione Risorse idriche).
Tali campionamenti, rientrando nelle attività regionali, hanno la finalità di caratterizzare dal punto di vista quali-quantitativo il tratto di corso d’acqua considerato ad una scala di area vasta. Ai fini di approfondire la conoscenza territoriale soprattutto in termini di impatto antropico, nell’ambito del “Progetto Stura” della Provincia di Torino sono stati previsti tre ulteriori punti di campionamento (Cantoira, Mezzenile e Germagnano), nei quali sono state effettuate indagini qualitative e quantitative analoghe a quelle regionali, con un intero anno di misure.
Per consentire una valutazione anche ecosistemica dell’ambiente fluviale nel suo complesso, l’ARPA ha inoltre applicato l’Indice di Funzionalità Fluviale (IFF) lungo l’intero tratto della Stura di Xxxxx più il tratto di valle di ognuna delle tre Sture di Vallegrande, di Ala e di Viù, rispettivamente a valle di Cantoira, Mezzenile e Viù. L’applicazione di detto indice prevede una serie di sopralluoghi in campo nell’intero tratto indagato e la relativa compilazione di apposite schede per tratti omogenei.
Successivamente i dati raccolti sono stati elaborati e sono stati restituiti cartograficamente i livelli di funzionalità rilevati, per ogni singola sponda.
Rilevamenti svolti dalle Guardie Ecologiche Volontarie della Provincia di Torino
Alle GEV della Provincia di Torino è stato affidato il compito di rilevare in campo gli elementi di pressione, che possono avere un impatto sui corpi idrici del bacino idrografico. La grande mole di informazioni da raccogliere, nonché la necessità di conoscere a fondo il territorio per poter effettuare al meglio i sopralluoghi, ha reso i volontari, che già operano sul territorio della Stura, i soggetti più indicati per svolgere una buona parte del progetto. In particolare si è deciso di far rilevare tutti gli scarichi idrici, le derivazioni da acque superficiali, le aree degradate e riqualificate sulle sponde e nelle aree perifluviali, nonché la posizione e la tipologia delle difese spondali e delle opere trasversali esistenti.
I gruppi GEV coinvolti sono i quattro competenti per il territorio: i gruppi di Lanzo, Ciriè, Torino e Val Ceronda e Casternone, il cui territorio di competenza è riportato in figura.
Figura 6. Gruppi GEV coinvolti
(Tratto da “Quaderno di discussione. Verso il contratto di fiume della Stura di Xxxxx: idee e partecipazione” della Provincia di Torino - Servizio Pianificazione Risorse idriche).
Al fine di rendere il censimento il più omogeneo possibile, sono state predisposte apposite schede, che sono state adattate a partire dal format utilizzato per altri progetti della Provincia (Progetto Sangone); soltanto la scheda di rilevamento delle difese spondali e delle opere trasversali è stata predisposta ex novo. Per ogni “oggetto” schedato, le GEV ne hanno rilevato le caratteristiche e la corretta posizione mediante apparecchi GPS.
Le informazioni contenute nelle singole schede che man mano sono state restituite dalle GEV, insieme alle foto associate a ciascuna, sono state inserite in un data-base e cartografate in un GIS. Il censimento di scarichi e derivazioni, oltre ad assolvere la funzione di implementare le conoscenze relative agli impatti sul corso d’acqua, è importante anche per poter validare i catasti provinciali di scarichi ed utenze. A tal fine sono state fornite alle GEV ad inizio progetto 457 schede (278 relative agli scarichi e 179 alle derivazioni) contenenti le informazioni disponibili nei catasti provinciali, da confermare o rivedere.
4.3.2 Acquisizione dati da Enti
Al fine di incrementare le conoscenze relative alla situazione territoriale del bacino, e parallelamente all’attività di lavoro sul campo, è stata avviata un’indagine conoscitiva presso gli Enti presenti sul territorio.
Nella fase iniziale è stata inviata una lettera informativa sul progetto, richiedendo la disponibilità a mettere a disposizione dati e studi eventualmente presenti negli archivi. Ai 36 Comuni coinvolti ed alle Comunità Montane (attualmente confluite in un unico Ente) è stata inoltrata una scheda appositamente predisposta per individuare quali informazioni fossero a disposizione presso le sedi, con richiesta di rinvio agli uffici provinciali, con il nominativo di un referente tecnico da poter eventualmente contattare.
In un secondo momento sono stati contattati tutti i riferimenti ricevuti organizzando, qualora possibile, visite mirate a definire le principali criticità percepite a livello locale, che vanno ad integrare quelle individuate mediante le varie analisi dei dati.
In particolare, su un totale di 36 Comuni coinvolti:
- 26 Comuni hanno restituito la scheda compilata
- 14 Comuni hanno fornito dati e/o cartografie tematiche
Tutte le informazioni ed i dati raccolti, sono stati censiti in un data-base messo a disposizione di tutti gli Enti, al fine di condividere la conoscenza di quanto già esiste sul territorio, sia in termini di progettualità già realizzate o in fase d’avvio e finalizzate al recupero ambientale e alla gestione del territorio, sia di studi e conoscenze acquisite o in via di acquisizione.
4.4 I primi risultati
L’analisi dei dati raccolti attraverso le attività in campo di ARPA Piemonte e delle GEV della Provincia di Torino, integrati con le notizie fornite dagli Enti e le informazioni del PTA, hanno permesso di fotografare la situazione ambientale e territoriale dell’intero bacino.
La raccolta sistemica dei dati ha permesso, in particolare, di mettere a disposizione dei tavoli tecnici e politici del territorio informazioni chiare ed utili al fine di individuare, descrivere e localizzare le criticità esistenti e, quindi, definire le azioni finalizzate al recupero delle stesse.
Le criticità emerse dall’attività di diagnosi riportate nel citato Quaderno e condivise nel workshop del 4 luglio 2007, sono state raggruppate in 6 tematiche principali:
- Degrado delle sponde e delle zone perifluviali;
- Qualità delle acque;
- Morfologia dell’alveo;
- Sicurezza idraulica;
- Carenza idrica;
- Approvvigionamento idropotabile.
Per caratterizzare le criticità e proporre azioni concrete, il bacino è stato inizialmente suddiviso in ambiti territoriali omogenei dal punto di vista delle caratteristiche naturali e di antropizzazione del territorio: montano, rurale, urbano.
Per ogni ambito territoriale sono state identificate le criticità presenti, suddivise secondo le
tematiche principali, e sono state individuate le prime proposte di azioni per il recupero.
PRIME CRITICITÀ AMBITO MONTANO
PRIME CRITICITÀ AMBITO RURALE
PRIME CRITICITÀ AMBITO URBANO
I dati sopra sono stati utilizzati quale base di partenza per i lavori di approfondimento dei tavoli di lavoro tematici (ambito montano, rurale, urbano) che si sono svolti durante il Workshop di progettazione partecipata “Verso il Contratto di Fiume del Bacino della Stura di Xxxxx”.
Dal confronto dei lavori dei tavoli tematici è emerso che, nonostante le caratteristiche degli ambiti territoriali siano differenti, le criticità rilevate sono spesso comuni ai diversi ambiti. Per questa ragione, in fase di ri-attivazione del Contratto di Fiume, si è deciso di proseguire i lavori ragionando secondo i seguenti tavoli tematici:
Tavolo 1 Riqualificazione delle sponde e dei territori fluviali e mitigazione del rischio idraulico
Tavolo 2 Qualità e quantità delle acque Tavolo 3 Sviluppo locale sostenibile
5. IL PERCORSO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME DELLA STURA DI XXXXX
Sulla base dell'esperienza maturata nell'ambito territoriale del Torrente Sangone, la Provincia di Torino sta promuovendo un processo di coinvolgimento e confronto con i soggetti locali portatori di interesse, finalizzato alla condivisione di alcuni interventi di riqualificazione e valorizzazione ambientale del fiume e del suo territorio, che condurrà alla firma del Contratto di Fiume del Bacino della Stura di Xxxxx.
A partire dal 2005 la Provincia di Torino ha promosso l’attivazione del Contratto di Fiume del bacino della Stura di Xxxxx attraverso diversi strumenti e forme di coinvolgimento e confronto con i soggetti locali portatori di interesse:
Individuazione del quadro conoscitivo delle principali criticità ambientali nell'ambito del
"Progetto Stura" (2005-2007)
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Primo scambio di conoscenze e informazioni allo scopo di definire una visione condivisa delle problematiche e delle opportunità locali attraverso il Workshop di progettazione partecipata “Verso il Contratto di fiume del Bacino della Stura di Xxxxx”. Quale base conoscitiva per la discussione è stato utilizzato il Quaderno di discussione in cui si evidenziano le prime criticità emerse nel bacino (4 luglio 2007)
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A partire dalle prime esperienze di Contratto di Fiume attivate in Piemonte su bacini “pilota” sono state redatte le Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago approvate con D.G.R. n. 16-2610 del 19 settembre 2011 (2011)
Riavvio del Contratto di Fiume del bacino della Stura di Xxxxx: la Regione Piemonte, attraverso un finanziamento per la gestione del processo di partecipazione, ha dato un nuovo impulso al processo del Contratto di Fiume del bacino della Stura di Xxxxx, promuovendone la ripresa ed affidandone il coordinamento alla Provincia di Torino, ente competente e coordinatore del progetto (2012)
Collaborazione con gli “informatori” esperti del Progetto BIO-PSR della Regione Piemonte per la divulgazione delle misure agro-ambientali del PSR alle aziende agricole locali. In particolare, grazie alla collaborazione del Parco La Mandria, della Città di Venaria Reale e della Comunità Montana è stato organizzato un incontro con alcune aziende agricole locali allo scopo di informare sul finanziamento della Misura 216 del Programma di Sviluppo Rurale (1 ottobre 1012)
Attività di formazione ed esperienze di progettazione partecipata rivolte agli studenti degli Istituti di Istruzione di Superiore Tommaso D’Oria (sezione aziendale e tecnico per il turismo) e Fermi-Galilei (sezione geometri) di Ciriè, attraverso incontri di approfondimento sull’ecologia fluviale e giochi di ruolo. Nell’ambito di queste attività sono stati realizzati un concorso creativo per l’ideazione del logo di “Puliamo la Stura” e la progettazione e l’allestimento grafico della locandina del Workshop di progettazione partecipata “Ri- attivazione del contratto di Fiume del bacino della Stura di Xxxxx” (gennaio - maggio 2013)
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Attività di coinvolgimento degli enti territoriali e di volontariato e sensibilizzazione della cittadinanza sul problema dell'abbandono dei rifiuti e del degrado delle sponde sui corsi d'acqua attraverso la giornata di sensibilizzazione ambientale “Puliamo la Stura” (6 aprile 2013)
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Incontro di confronto e discussione per il rilancio del Contratto di Fiume e la redazione del Piano d’Azione attraverso il Workshop di progettazione partecipata “Ri-attivazione del Contratto di Fiume della Stura di Xxxxx”. (3 giugno 2013)
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Il percorso verso la definizione del Contratto di Fiume ha visto, in una prima fase, attuata nel periodo 2005-2007, l'individuazione del quadro conoscitivo delle principali criticità ambientali nell'ambito del "Progetto Stura", attraverso una ricognizione ambientale dell’asta fluviale del Torrente Stura di Xxxxx e di tutti i suoi affluenti.
Al fine di promuovere lo scambio di conoscenze e informazioni e definire una visione condivisa delle problematiche e delle opportunità locali, il 4 luglio 2007 a Venaria Reale si è tenuto il primo Workshop di progettazione partecipata "Verso il Contratto di Fiume del Bacino della Stura di Xxxxx". In tale occasione, che ha suscitato una notevole partecipazione sia dei Comuni sia dei portatori di interesse, è stato condiviso il quadro delle conoscenze e delle criticità che necessitano dell’espletamento delle relative azioni sul territorio.
Dal 2007 il processo del Contratto di Fiume del bacino della Stura di Xxxxx è stato interrotto per motivi logistici e per mancanza di finanziamenti, ma soprattutto in attesa della pubblicazione delle Linee guida regionali per l’attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago che avrebbero consentito di condurre tutti i Contratti piemontesi con modalità omogenee, secondo indicazioni precise dettate dalla Regione.
A partire dall'anno 2011, la Regione Piemonte ha dato nuovo impulso al processo del Contratto di Fiume, promuovendone la ripresa ed affidandone il coordinamento alla Provincia di Torino. In data 28/11/2011 (con Determinazione Dirigenziale nº385) la Regione Piemonte ha approvato l’attivazione del Contratto di Fiume del Bacino del Torrente Stura di Xxxxx, impegnando la somma di euro =50.000,00= a favore della Provincia di Torino quale Ente territorialmente competente e individuato come coordinatore del progetto.
Nel 2012 la Provincia di Torino ha avviato una collaborazione con gli “informatori” esperti del Progetto BIO-PSR della Regione Piemonte per la divulgazione delle misure agro-ambientali del PSR alle aziende agricole locali. In particolare, grazie alla collaborazione del Parco La Mandria, della Città di Venaria Reale e della Comunità Montana è stato organizzato un incontro con alcune aziende agricole locali allo scopo di informare sul finanziamento della Misura 216 del Programma di Sviluppo Rurale .
In seguito al rilancio del Contratto di Fiume della Stura di Xxxxx, si è scelto di dedicare le prime azioni del nuovo corso alla condivisione delle informazioni e alla diffusione della cultura dell'acqua, al fine di condurre il territorio in modo consapevole alla firma del Contratto.
Durante l’anno scolastico 2012-2013 la Provincia di Torino ha promosso ed organizzato attività di formazione ed esperienze di progettazione partecipata rivolte agli studenti degli Istituti di Istruzione di Superiore Tommaso D’Oria (indirizzi “Tecnico economico per il turismo” e “ Professionale per i servizi commerciali opzione Promozione commerciale e pubblicitaria” e Fermi-Galilei (Indirizzi “Tecnologico” e “Economico”) di Ciriè, attraverso incontri di approfondimento sull’ecologia fluviale e giochi di ruolo relativi a tale tematica. Nell’ambito di queste attività sono stati realizzati un concorso creativo per l’ideazione del logo di “Puliamo la Stura”, uno per l’ideazione del Logo del “Contratto di Fiume della Stura” e la progettazione e l’allestimento grafico della locandina del Workshop di progettazione partecipata “Ri- attivazione del contratto di Fiume del bacino della Stura di Xxxxx”.
Figura 7. Logo del Contratto di Fiume del Bacino del Torrente Stura di Xxxxx, votato tra quelli proposti dalla platea del workshop del 3 giugno 2013
(Edito dagli allievi dell’Istituto d’Istruzione Superiore Tommaso D’Oria di Ciriè - Classe IIIC).
Come indicato dalla Linee Guida Regionali sui Contratti di Fiume, sono state promosse iniziative ed attività sul territorio per favorire la partecipazione e il coinvolgimento al processo dei portatori di interesse locali. In quest'ottica, e sulla scia dell'analoga iniziativa di grande successo condotta sul bacino del Torrente Sangone, la Provincia di Torino, in collaborazione con Legambiente nell’ambito dell’iniziativa “Puliamo il Mondo”, ha promosso ed organizzato per l'anno 2013 l'evento "Puliamo la Stura", un’iniziativa di coinvolgimento attivo e sensibilizzazione di Enti territoriali, cittadini e studenti del territorio per contrastare la problematica diffusa dell'abbandono dei rifiuti e del degrado delle sponde dei corsi d'acqua.
In seguito alla ripresa delle attività di progettazione partecipata con gli attori e le comunità locali, la Provincia di Torino ha organizzato il Workshop di progettazione partecipata “Ri- attivazione del Contratto di Fiume della Stura di Xxxxx”, svoltosi il 3 giugno 2013, presso l'Istituto Superiore "Xxxxxxx X'Oria" di Cirié. I lavori del workshop si sono articolati in una sessione introduttiva plenaria, dedicata all’aggiornamento delle attività svolte e alla condivisione delle conoscenze relative al territorio del bacino e alle sue criticità, e tre sessioni parallele per tavoli tematici (Riqualificazione delle sponde e dei territori fluviali e mitigazione del rischio idraulico, Qualità e quantità delle acque e Sviluppo locale sostenibile) per valutare gli interventi programmati ed attuati finora e per identificare le azioni e gli interventi aggiuntivi, integrativi o migliorativi.
▪ Gli obiettivi di qualità per il Torrente Stura di Xxxxx e lo strumento del "Xxxxxxxxx xx Xxxxx" - X. Xxxxxx - Xxxxxxx Xxxxxxxx;
▪ Il Contratto di Fiume della Stura e lo stato dell'arte - diagnosi territoriale con indicazione delle principali criticità e opportunità di intervento – X. Xxxxxxxxx, X. Xxxxx - Provincia di Torino
▪ Le azioni già intraprese e i primi risultati: "Puliamo la Stura" – X. Xxxxx - Provincia di Torino
▪ Le azioni già intraprese e i primi risultati: la progettazione partecipata con le realtà scolastiche – A. Camarlinghi - Co.r.in.te.a
▪ Turismo e Contratto di Fiume della Stura: lo "STOURING" & Il metodo di lavoro – X. Xxxxxxxx, X. Xxxxx, X. Xxxxxxxxxx, G. D'Addetta - I.I.S. "Xxxxxxx X'Xxxx"
Tabella 10. Interventi della sessione plenaria introduttiva del Workshop di progettazione partecipata “Ri- attivazione del Contratto di Fiume della Stura di Xxxxx”, Ciriè 3 giugno 2013.
6. CRITICITÀ INDIVIDUATE
6.1 Gli ambiti di intervento
A partire dai risultati delle attività di raccolta dati e dai momenti di confronto con i portatori di interesse locali condotti durante le attività conoscitive della fase di preparazione del Contratto di Fiume, è stato possibile individuare le prime criticità che caratterizzano il bacino della Stura di Xxxxx che sono state raggruppate , nell’ambito del workshop di progettazione partecipata del 4 luglio 2007, in 6 tematiche principali:
- Degrado delle sponde e delle zone perifluviali;
- Qualità delle acque;
- Morfologia fluviale;
- Sicurezza idraulica;
- Carenza idrica;
- Approvvigionamento idropotabile
Il quadro problematico sopra descritto è stato arricchito nell’ambito del workshop di progettazione partecipata del 3 giugno 2013 con le seguenti macro-criticità:
- Scarso uso ricreativo e difficile fruizione della fascia perifluviale;
- Scarsa identificazione dell’area fluviale come elemento di identità territoriale; Sulla base delle criticità sopra individuate, sono stai definiti i seguenti ambiti di intervento:
1) Riqualificazione delle sponde e dei territori fluviali e mitigazione del rischio idraulico
2) Tutela della qualità e quantità delle acque
3) Promozione dello sviluppo locale sostenibile
Per ciascun ambito di intervento sono stati attivati i primi tavoli tematici finalizzati alla discussione delle principali problematiche emerse.
Data | Tavolo Tematico |
Xxxxx Torinese, 23 luglio 2013 | Promozione dello sviluppo locale sostenibile |
Riqualificazione delle sponde e dei territori fluviali e mitigazione del rischio idraulico | |
Nole, 30 luglio 2013 | Tutela della qualità e quantità delle acque |
Tabella 11. Incontri dei tavoli tecnici