SEZIONE CENTRALE DI CONTROLLO
SEZIONE CENTRALE DI CONTROLLO
SULLA GESTIONE DELLE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO
IL FONDO PER LA CRESCITA SOSTENIBILE (ANNI 2013-2016)
Deliberazione 14 novembre 2017, n. 16/2017/G
SEZIONE CENTRALE DI CONTROLLO
SULLA GESTIONE DELLE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO
IL FONDO PER LA CRESCITA SOSTENIBILE (ANNI 2013-2016)
Relatore
Xxxxx Xxxxxx Xxxxxxxxx
Hanno collaborato
per l’istruttoria e l’elaborazione dei dati: Xxxxxxx Xxxxx, Xxxx Xxxxxx.
SOMMARIO
Pag.
* * *
Relazione 13
Sintesi 15
CAPITOLO I - Oggetto e finalità dell’indagine 19
1. Oggetto dell’indagine 19
2. Gli strumenti agevolativi abrogati 22
CAPITOLO II - Le problematiche relative agli interventi antecedenti al d.l. n. 83/2012 33
1. Premessa 33
2. La vigilanza sul corretto utilizzo delle agevolazioni: le attività ispettive del Ministero; le attività del Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie della
Guardia di finanza ai sensi del protocollo d’intesa sottoscritto con il Ministero 36
2.1. Le attività ispettive del Ministero 36
2.2. Le attività del Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie
della Guardia di finanza 38
3. La situazione relativa agli interventi di cui alla l. n. 488/1992 40
CAPITOLO III - Gli ambiti di intervento del Fondo crescita sostenibile 41
1. L’azione del Fondo crescita sostenibile 41
2. Le forme di aiuto concedibili 42
3. Le finalità dei diversi interventi 43
4. Le convenzioni bancarie 45
5. I requisiti delle singole tipologie di intervento 47
5.1. I progetti di ricerca e sviluppo 47
5.2. Gli interventi finalizzati al rafforzamento della struttura produttiva
del paese 49
5.3. Gli interventi diretti all’internazionalizzazione delle imprese 49
5.4. I progetti speciali 49
5.5. Le fonti di finanziamento 50
6. Le revoche relative agli interventi del Fondo 51
CAPITOLO IV - La gestione finanziaria del Fondo 53
1. L’origine e l’evoluzione della gestione contabile del Fondo 53
2. Il capitolo 7342 54
3. La contabilità speciale n. 1201 (“L. n. 46/1982-Fondo crescita sostenibile”) 55
4. I dati della contabilità speciale n. 1201 57
5. La contabilità speciale n. 1726 (“Interventi aree depresse”) 64
6. L’alimentazione del Fondo 71
7. Le risorse affluite al Fondo aventi vincolo di destinazione ai fini del
riequilibrio economico e sociale 72
8. Le altre contabilità speciali 73
CAPITOLO V - Conclusioni e raccomandazioni 75
* * *
INDICE DELLE TABELLE
Tabella 1 - Tabella riepilogativa degli interventi 21
Tabella 2 - Totale delle riassegnazioni delle disponibilità del Fondo crescita sostenibile
in base alle diverse provenienze dei fondi 24
Tabella 3 - Elenco dei contenziosi in corso di definizione 35
Tabella 4 - Verifiche eseguite, distinte per anno e per programma/tipologia 37
Tabella 5 - Revoche adottate sugli interventi del Fondo 51
Tabella 6 - Variazioni in aumento ed in riduzione che hanno influito sulla quantificazione
delle risorse in bilancio del Fcs 56
Tabella 7 - Situazione contabile al 31 dicembre 2016 del Fondo crescita sostenibile:
c.s. n. 1201 58
Tabella 8 - Interventi programmatici ante d.l. n. 83/2012 61
Tabella 9 - Interventi programmatici post d.l. n. 83/2012 62
Tabella 10 - Erogazioni contabilità speciale n. 1201 - Anno 2016 64
Tabella 11 - Situazione contabile al 31 dicembre 2016 del Fondo crescita sostenibile:
c.s. n. 1726 66
Tabella 12 - Riepilogo degli impegni per interventi a valere sulla c.s. n. 1726 69
Tabella 13 - Erogazioni sulla contabilità speciale n. 1726 71
Tabella 14 - Progetti istruiti con esito positivo 89
Tabella 15 - Progetti istruiti con esito positivo, costi ammissibili ed agevolazione 89
Tabella 16 - Costi e agevolazioni ammesse distinti per tipologia di beneficiario 90
Tabella 17 - Progetti istruiti positivamente distinti per ambito tecnologico 91
Tabella 18 - Bando Agenda digitale. Elenco delle tecnologie abilitanti fondamentali di cui
si avvalgono i progetti 92
Tabella 19 - Bando Agenda digitale. Elenco dei settori applicativi 92
Tabella 20 - Bando Industria sostenibile. Elenco delle tecnologie abilitanti fondamentali
di cui si avvalgono i progetti 93
Tabella 21 - Bando Industria sostenibile. Elenco delle tematiche rilevanti 94
Tabella 22 - Bando Agenda digitale. Progetti istruiti con esito positivo, costi ammissibili
e agevolazione concedibile 96
Tabella 23 - Bando Agenda digitale. Classificazione dei progetti istruiti rispetto alle
tecnologie abilitanti di cui si avvalgono 97
Tabella 24 - Bando Agenda digitale. Classificazione dei progetti istruiti rispetto alle caratteristiche dimensionali dei soggetti capofila 98
Tabella 25 - Bando Industria sostenibile. Progetti istruiti, costi ammissibili
ed agevolazione 98
Tabella 26 - Bando Industria sostenibile. Classificazione dei progetti istruiti
rispetto alle tecnologie abilitanti di cui si avvalgono 99
Tabella 27 - Bando Industria sostenibile. Classificazione dei progetti istruiti rispetto alle caratteristiche dimensionali dei soggetti capofila 100
Tabella 28 - Domande ammesse e agevolazioni concesse 103
Tabella 29 - Agevolazioni concesse alle imprese, riclassificate secondo la dimensione 104
Tabella 30 - Stato di attuazione dell’intervento di cui al d.m. 29 luglio 2013 104
Tabella 31 - Agevolazioni erogate alle imprese, riclassificate in base alla localizzazione
dei relativi investimenti 106
Tabella 32 - Smart&Start Sud. Risorse erogate 108
Tabella 33 - Smart&Start Italia. Domande presentate ed agevolazioni richieste 110
Tabella 34 - Smart&Start Italia. Stato di attuazione dell’intervento 110
Tabella 35 - Contratti di sviluppo: domande presentate 117
Tabella 36 - Elenco delle Zone franche urbane e principali fonti normative 126
Tabella 37 - Interventi agevolativi a favore delle imprese localizzate nelle Zfu 128
Tabella 38 - Interventi agevolativi Zfu. Agevolazioni concesse e fruite a febbraio 2016 129
* * *
APPENDICE I - Le finalità del Fondo ed i singoli interventi 83
1. Premessa 85
2. Interventi per la ricerca e lo sviluppo 85
3. Il bando Orizzonte 2020 86
4. L’avvio dei progetti 91
5. I bandi “Agenda digitale” e “Industria sostenibile”: finalità degli interventi e
procedura di valutazione delle domande 91
5.1. Il bando “Agenda digitale” 92
5.2. Il bando “Industria sostenibile” 93
6. Lo stato di attuazione del bando “Agenda digitale” 96
7. Lo stato di attuazione del bando “Industria sostenibile” 98
8. Gli interventi del Fondo per la crescita sostenibile in favore di progetti di ricerca e
sviluppo di rilevanza strategica per il sistema produttivo 100
9. Gli investimenti innovativi nelle regioni “Convergenza” 101
9.1. I dati di attuazione dell’intervento 103
10. Gli interventi del Fondo per la crescita sostenibile in favore di progetti finalizzati alla realizzazione di attività innovative per la promozione della manifattura
sostenibile e dell’artigianato digitale 106
11. Smart&Start 107
APPENDICE II - Sviluppo produttivo e territoriale 111
1. Premessa 113
2. Contratti di sviluppo 114
3. L’utilizzo delle risorse stanziate a valere sul Fondo per la crescita sostenibile e lo stato
di attuazione delle relative iniziative 115
4. Le movimentazioni finanziarie delle risorse stanziate a valere sul Fondo per la
crescita sostenibile 116
4.1. Cenni sullo stato di attuazione dello strumento Contratti di sviluppo 116
4.1.1. Il periodo di programmazione 0000-0000 000
4.1.2. Il periodo di programmazione 0000-0000 000
4.1.3. Esiti degli accessi alla piattaforma condivisa Mise/Invitalia in funzione di monitoraggio 118
5. Gli interventi nelle aree di crisi di cui alla l. n. 181/1989 119
6. Gli interventi nelle Zone franche urbane (Zfu) 124
6.1. Gli stanziamenti, gli impegni e le agevolazioni fruite 128
6.2. Relazione tra le Zone franche urbane e il Fondo per la crescita sostenibile 130
7. Gli investimenti nel capitale di rischio delle piccole e medie imprese 130
8. Gli interventi per la nascita e lo sviluppo di società cooperative di piccola e media dimensione (c.d. Nuova Marcora) 132
9. Gli incentivi per gli investimenti in beni strumentali delle piccole e medie imprese
(c.d. Nuova Xxxxxxxx) 133
10. Aggiornamento sugli interventi del Fondo 134
10.1. Secondo bando per l’artigianato digitale 134
10.2. Interventi a favore delle micro, piccole e medie imprese nelle zone colpite
dagli eventi sismici 135
10.3. Interventi a favore di imprese sequestrate o confiscate alla criminalità
organizzata 135
10.4. Interventi in favore delle imprese vittime di mancati pagamenti 136
10.5. Agevolazioni alle imprese per la diffusione e il rafforzamento dell’economia
sociale 137
10.6. I programmi cofinanziati dai fondi strutturali dell’Unione europea 138
10.7. Assegnazione di risorse del Fondo per la crescita sostenibile a interventi già
attuati e in corso 139
APPENDICE III - Internazionalizzazione: interventi per l’inserimento delle imprese
italiane nei mercati extra Ue 141
1. Premessa 143
2. Il finanziamento di interventi volti alla promozione dell’inserimento delle imprese
italiane nei mercati extra Ue e al miglioramento e alla salvaguardia della solidità patrimoniale delle imprese esportatrici di piccole e medie dimensioni 143
DELIBERAZIONE
Deliberazione n. 16/2017/G
REPUBBLICA ITALIANA
la Corte dei conti
Sezione centrale di controllo
sulla gestione delle amministrazioni dello Stato
Adunanza del II Collegio del 17 maggio 2017 e Camera di consiglio del 24 ottobre 2017
* * *
Visto l’art. 100, c. 2, Cost.;
vista la l. 14 gennaio 1994, n. 20 e, in particolare, l’art. 3, c. 4, ai sensi del quale la Corte dei conti svolge il controllo sulla gestione delle amministrazioni pubbliche, verificando la corrispondenza dei risultati dell’attività amministrativa agli obiettivi stabiliti dalla legge e valutando comparativamente costi, modi e tempi dello svolgimento dell’azione amministrativa;
vista la deliberazione della Sezione in data 4 febbraio 2016, n. 2, con la quale è stato
approvato il programma di controllo sulla gestione per l’esercizio 2016;
vista la relazione, presentata dal cons. Xxxxx Xxxxxx Xxxxxxxxx, che illustra gli esiti
dell’indagine condotta in merito a “Il Fondo per la crescita sostenibile (anni 2013-2016)”;
vista l’ordinanza in data 4 maggio 2017, con la quale il presidente della Sezione ha convocato il II Collegio per l’adunanza del 17 maggio 2017, al fine della pronuncia sulla gestione in argomento; vista la nota n. 1988 del 4 maggio 2017 con la quale il Servizio di segreteria per le adunanze
ha trasmesso la relazione ai seguenti uffici:
- Ministero dello sviluppo economico, Gabinetto del Ministro;
- Ministero dello sviluppo economico, Direzione generale per gli incentivi alle imprese;
- Ministero dello sviluppo economico, Organismo indipendente di valutazione della
performance;
- Ufficio centrale del bilancio presso il Ministero dello sviluppo economico;
- Ministero dell’economia e delle finanze, Gabinetto del Ministro;
- Ministero dell’economia e delle finanze, Dipartimento della Ragioneria generale dello
Stato;
- Ministero dell’economia e delle finanze, Dipartimento delle finanze;
- Ministero dell’economia e delle finanze, Organismo indipendente di valutazione della
performance;
- Ufficio centrale del bilancio presso il Ministero dell’economia e delle finanze;
- Guardia di finanza, Nucleo speciale spesa pubblica;
- Guardia di finanza, Comando tutela economia e finanza;
- Cassa depositi e prestiti s.p.a.;
udito il relatore, cons. Xxxxx Xxxxxx Xxxxxxxxx;
uditi, in rappresentanza delle amministrazioni convocate:
- per il Ministero dello sviluppo economico-Direzione generale per gli incentivi alle imprese, il xxxx. Xxxxx Xxxxxxx, dirigente generale;
- per l’Ufficio centrale del bilancio presso il Ministero dello sviluppo economico, la dr.ssa Xxxx Xxxxx Xxxxxxxxxx, dirigente;
- per la Cassa depositi e prestiti s.p.a., il xxxx. Xxxxxxxx Xxxxxxxxx, responsabile supporto economia, ed il xxxx. Xxxxxxxxx Xxxxx, responsabile del Servizio strumenti finanziari agevolati;
viste la memoria del Ministero dello sviluppo economico-Direzione generale per gli incentivi alle imprese, prot. n. 2094 dell’11 maggio 2017, e le integrazioni assunte al prot. n. 2642 dell’11 giugno 2017 e al prot. n. 3644 del 9 ottobre 2017;
DELIBERA
di approvare, con le modifiche apportate dal Collegio in Camera di consiglio, la relazione concernente “Il Fondo per la crescita sostenibile (anni 2013-2016)”.
La presente deliberazione e l’unita relazione saranno inviate, a cura della Segreteria della Sezione, alla Presidenza del Senato della Repubblica e alla Presidenza della Camera dei deputati, nonché alle seguenti amministrazioni:
- Ministero dello sviluppo economico, Gabinetto del Ministro;
- Ministero dello sviluppo economico, Direzione generale per gli incentivi alle imprese;
- Ministero dello sviluppo economico, Organismo indipendente di valutazione della
performance;
- Ufficio centrale del bilancio presso il Ministero dello sviluppo economico;
- Ministero dell’economia e delle finanze, Gabinetto del Ministro;
- Ministero dell’economia e delle finanze, Dipartimento della Ragioneria generale dello
Stato;
- Ministero dell’economia e delle finanze, Dipartimento delle finanze;
- Ministero dell’economia e delle finanze, Organismo indipendente di valutazione della
performance;
- Ufficio centrale del bilancio presso il Ministero dell’economia e delle finanze;
- Guardia di finanza, Nucleo speciale spesa pubblica;
- Guardia di finanza, Comando tutela economia e finanza;
- Cassa depositi e prestiti s.p.a. Le amministrazioni interessate:
adotteranno, entro trenta giorni dalla ricezione della presente relazione, l’eventuale provvedimento motivato previsto dall’art. 3, c. 64, l. 24 dicembre 2007, n. 244, ove ritengano di non ottemperare ai rilievi formulati;
comunicheranno alla Corte e al Parlamento, entro sei mesi dalla data di ricevimento della presente relazione, le misure consequenziali adottate ai sensi dell’art. 3, c. 6, l. 14 gennaio 1994, n. 20, come modificato dall’art. 1, c. 172, l. 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006).
La presente deliberazione è soggetta a obbligo di pubblicazione, ai sensi dell’art. 31 d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33 (concernente il “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”).
La presente relazione sarà inviata, altresì, alle Sezioni riunite in sede di controllo.
Il consigliere relatore Il presidente
x.xx Polverino x.xx D’Auria
Depositata in segreteria il 14 novembre 2017
La dirigente x.xx Troccoli
RELAZIONE
Sintesi
L’istituzione del Fondo per la crescita sostenibile (Fcs) si inserisce nel quadro dell’azione di riordino degli interventi a sostegno del sistema produttivo, di cui all’art. 23 del d.l. 22 giugno 2012, n. 83, convertito con modificazioni dalla l. 7 agosto 2012, n. 134, il quale ha introdotto una serie di disposizioni finalizzate a riorganizzare il Fondo speciale rotativo sull’innovazione tecnologica-Fit, rinominato “Fondo per la crescita sostenibile” (Fcs), disponendo, contestualmente, l’abrogazione di numerose disposizioni concernenti la concessione e l’erogazione di agevolazioni, fermo restando il completamento degli interventi già approvati.
Nel disegno normativo, il sostegno all’attività produttiva era rivolto al recupero delle risorse e alla concentrazione dell’attività verso obiettivi considerati prioritari, sulla base di progetti di rilevante interesse nazionale in grado di accrescere il patrimonio tecnologico del paese per il rilancio della competitività dell’intero sistema economico.
Il Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, ha individuato le priorità, le forme e le intensità massime di aiuto concedibili nell’ambito del Fondo per la crescita sostenibile, ai sensi dell’art. 23, c. 3, del d.l. n. 83/2012, con il d. interm. 8 marzo 2013. La gestione della maggior parte degli interventi è stata solo di recente avviata.
Considerate la moltitudine degli interventi agevolativi e la numerosità delle istituzioni coinvolte e dei soggetti attuatori, la ricognizione degli interventi è stata eseguita adottando il criterio dell’origine finanziaria riconducibile al Fondo per la crescita sostenibile e la distinzione per macrocategorie, articolate secondo i profili normativi relativi al Fondo, corrispondenti agli obiettivi di politica industriale perseguiti: “Ricerca, sviluppo e innovazione” (R&S&I), “Internazionalizzazione”, “Sviluppo produttivo e territoriale”, dando contezza dello stato di attuazione conseguito in ciascun ambito settoriale.
Va osservato, peraltro, che la gestione delle risorse avviene attraverso contabilità speciali, che non rendono immediatamente ostensibili le modalità di spesa.
Per alcuni interventi, ad eccezione di quello di cui al bando “Investimenti innovativi nelle regioni Convergenza”, sono riportati soltanto dati previsionali, in quanto l’avvio degli investimenti agevolati a valere sul nuovo Fcs è recente; per altri interventi, il loro carattere pluriennale non rende disponibili dati a consuntivo.
Considerata l’assenza di significativi elementi gestionali da valutare, sono riportati in appendice tutti gli interventi programmati.
L’esame dei bandi e delle direttive con cui sono adottati gli interventi del Fondo ha evidenziato che, nella generalità dei casi, essi recano in allegato gli indicatori e i relativi valori-obiettivo individuati ai fini della determinazione degli impatti attesi; per la selezione delle iniziative ammissibili, il Ministero ha utilizzato, tra le altre, la procedura di tipo valutativo negoziale, in cui il giudizio dell’amministrazione è connotato da un’elevata discrezionalità tecnica, particolarmente necessaria nei casi di finanziamento dei programmi di ricerca e sviluppo, nei quali rilevano sia la valutazione economico-finanziaria del progetto, sia il giudizio tecnico sul programma di ricerca.
Il Ministero, nei casi in cui non ha gestito gli interventi direttamente, si è avvalso, stipulando convenzioni, di società in house ovvero di società o enti in possesso dei necessari requisiti tecnici, organizzativi e di terzietà scelti, in base a gara, secondo le modalità e le procedure di cui al Codice dei contratti.
Al fine di favorire la conoscenza degli interventi promossi o patrocinati dal Ministero dello sviluppo economico, il Ministero stesso intraprende azioni di promozione degli interventi e di comunicazione e diffusione degli effetti conseguiti, a seguito delle informazioni che i soggetti beneficiari degli interventi sono tenuti a fornire, utili al monitoraggio dei programmi e dei progetti agevolati.
La principale forma di aiuto consiste nel finanziamento agevolato, i cui fondi sono messi a disposizione sia dalla Cassa depositi e prestiti, sia da risorse proprie del Fondo.
Riguardo alle garanzie, è stata introdotta una forma innovativa attraverso l’istituzione di un apposito fondo, da alimentare con la trattenuta di una quota non superiore al 2 per cento della dotazione finanziaria di ciascun bando a carico del Fcs e con una quota a carico di ciascuna impresa che richiede l’anticipazione. E’ stata sperimentata, inoltre, una nuova modalità di erogazione delle agevolazioni finanziarie che ha consentito alle imprese beneficiarie, previa accensione di un conto corrente bancario vincolato, le cui modalità di funzionamento sono state disciplinate da un’apposita convenzione stipulata in data 12 febbraio 2014 dal Ministero dello sviluppo economico e dall’Associazione bancaria italiana, di ottenere l’erogazione delle agevolazioni sulla base di fatture di acquisto non quietanzate, senza dover anticipare, dunque, l’intero importo delle fatture relative al programma
agevolato.
I dati e le informazioni riferiti al contenzioso riguardano gli interventi agevolativi ante
d.l. n. 83/2012. La maggior parte delle controversie è prevalentemente rivolta a contestare la fondatezza dei provvedimenti amministrativi adottati dalla Direzione generale, dispositivi della decadenza dalle agevolazioni, c.d. revoca, totale o parziale, degli incentivi concessi, o la rideterminazione in diminuzione degli incentivi stessi, a seguito di ricalcolo delle spese dichiarate a consuntivo dall’impresa richiedente e considerate ammissibili a contributo dagli organi istruttori (banche e/o commissioni), dell’ammontare del beneficio riconosciuto, soprattutto se tali provvedimenti contengono la previsione della restituzione di somme indebitamente percepite.
Il Ministero esercita la vigilanza sul corretto utilizzo delle agevolazioni e, inoltre, in attuazione dell’art. 25 del d.l. n. 83/2012, ha avviato una specifica linea di attività relativa ai controlli sugli aiuti alle imprese, per cui il Ministero può avvalersi del Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie della Guardia di finanza, sulla base del protocollo d’intesa sottoscritto anche dal Ministero dell’economia e delle finanze in data 21 gennaio 2014.
CAPITOLO I
OGGETTO E FINALITÀ DELL’INDAGINE
Sommario: 1. Oggetto dell’indagine. - 2. Gli strumenti agevolativi abrogati.
1. Oggetto dell’indagine
L’istituzione del Fondo per la crescita sostenibile (Fcs) si inserisce nel quadro dell’azione di riordino degli interventi a sostegno del sistema produttivo1, di cui all’art. 23 del d.l. 22 giugno 2012, n. 83, convertito con modificazioni dalla l. 7 agosto 2012, n. 134, il quale ha introdotto una serie di disposizioni finalizzate a riorganizzare il Fondo speciale rotativo sull’innovazione tecnologica-Fit2, rinominato “Fondo per la crescita sostenibile”, disponendo, contestualmente, l’abrogazione di numerose disposizioni concernenti la concessione e l’erogazione di agevolazioni, fermo restando il completamento degli interventi già approvati3.
Il d.l. n. 83/2012 citato, al fine di perseguire, con particolare riguardo alla piccola e media impresa, la crescita sostenibile e la creazione di nuova occupazione, ha disposto l’abrogazione di un consistente numero di leggi ritenute obsolete o non operative o non rifinanziate o, ancora, ritenute non più suscettibili di impattare positivamente sul sistema produttivo4.
Nel disegno normativo, il sostegno all’attività produttiva era rivolto al recupero delle risorse e alla concentrazione dell’attività verso obiettivi considerati prioritari sulla base di progetti di rilevante interesse nazionale in grado di accrescere il patrimonio tecnologico del paese per il rilancio della competitività dell’intero sistema economico.
In esecuzione dell’indagine e nel corso dell’approfondimento del sistema di agevolazioni
alle imprese, si è avuta contezza sia degli interventi che erano in via di espletamento alla
1 V. rel. illustrativa al d.l. n. 83/2012.
2 Il Fondo speciale rotativo sull’innovazione tecnologica era stato istituito presso l’allora Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato dall’art. 14 della l. 17 febbraio 1982, n. 46, amministrato con gestione fuori bilancio ai sensi dell’art. 9 della l. 25 novembre 1971, n. 1041.
3 V. rel. illustrativa all. 1 al d.l. n. 83/2012.
4 Relazione al disegno di legge per la conversione in legge del d.l. 22 giugno 2012, n. 83, recante misure urgenti per la crescita del paese, art. 23.
data di entrata in vigore del d.l. n. 83/2012, sia degli interventi recati dalle predette disposizioni, articolati nei vari progetti, eterogenei per iniziativa, durata e presupposti finanziari e gestionali dettati dai decreti ministeriali attuativi della legge.
Nella tabella n. 1 è esposto un riepilogo dei principali dati disponibili relativi agli interventi finanziati, articolati per programmi, recanti l’indicazione degli importi finanziari previsti a titolo di contributo, di finanziamento agevolato oppure di quota erogata, e il numero dei progetti presentati ed autorizzati alla data del 31 dicembre 2016.
Considerate la moltitudine degli interventi agevolativi e la numerosità delle istituzioni coinvolte e dei soggetti attuatori, la ricognizione degli interventi è stata eseguita adottando il criterio dell’origine finanziaria riconducibile al Fondo per la crescita sostenibile e la distinzione per macrocategorie, articolate secondo i profili normativi relativi al Fondo, corrispondenti agli obiettivi di politica industriale perseguiti: “Ricerca, sviluppo e innovazione” (R&S&I), “Internazionalizzazione”, “Sviluppo produttivo e territoriale”, dando contezza dello stato di attuazione conseguito in ciascun ambito settoriale.
Peraltro, poiché la gestione delle risorse avviene attraverso contabilità speciali, non sono immediatamente ostensibili le modalità di spesa ed in numerosi casi le attività previste dai diversi interventi sono ancora alla fase progettuale.
Per alcuni interventi, ad eccezione di quello di cui al bando “Investimenti innovativi nelle regioni Convergenza”, sono riportati soltanto dati previsionali, in quanto l’avvio degli investimenti agevolati a valere sul nuovo Fcs è recente; per altri interventi, il loro carattere pluriennale non rende disponibili dati a consuntivo.
La Direzione generale per gli incentivi alle imprese predispone annualmente la “Relazione sugli interventi di sostegno alle attività economiche e produttive” che il Governo presenta alle Camere5.
5 Relazione predisposta ai sensi dell’art. 14 della l. n. 115/2015 (legge europea 2014), dell’art. 1 della l. n. 266/1997 e dell’art. 10 del d.lgs. n. 123/1998.
Tabella n. 1 - Tabella riepilogativa degli interventi
Interventi | Norma di riferimento | n. progetti /domande present. | n. progetti /domande autorizz. | Costi ammissibili | Disponibilità | Agevolazione concessa | Progetti conclusi | Somme erogate2 | ||
Finanziamento agevolato | Contributo | Totale | ||||||||
a) Ricerca, sviluppo, innovazione | ||||||||||
Horizon 2020 | d.m. 20/6/2013 | 271 | 211 | 398.058.154,00 | 000.000.000,000 | 000.000.000,00 | 0.000.000,00 | 000.000.000,00 | 00 | 00.000.000,95 |
Agenda digitale | d.m. 15/10/2014 | 24 | 12 | 144.495.472,00 | 000.000.000,00 | 73.516.499,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,00 | 00 | 0.000.000,31 |
Industria sostenibile | d.m. 15/10/2014 | 82 | 40 | 427.227.852,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 00.000.000,00 | 000.000.000,00 | 0 | 0.000.000,16 |
Invest. innov. regioni convergenza | d.m. 29/7/2013 | 649 | 455 | 456.458.975,20 | 429.000.000,00 | - | 342.344.231,42 4 | 342.344.231,42 | 301 | 206.059.740,58 |
Manifattura sostenibile e artigianato digitale | d.m. 17/2/2015 d.d. 11/5/2015 | 6 | 3 | 9.064.000,00 | 952.867,85 | 165.259,45 | 1.118.127,30 | 0 | 0,00 | |
Smart&Start Sud | d.m. 6/3/2013 | 1.252 | 442 | 214.744.455,00 | 00.000.000,63 | - | 00.000.000,00 | 00.000.000,00 | 000 | 00.000.000,24 |
Smart&Start Italia | d.m. 24/9/2014 | 1.305 | 270 | 185.700.099,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 00.000.000,00 | 000.000.000,00 | 0 | 0.000.000,23 |
TOTALE A) | 3.589 | 1.433 | 1.826.685.009,79 | 1.407.908.965,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 0.000.000.000,00 | 000 | 000.000.000,47 | |
b) Sviluppo produttivo territoriale | ||||||||||
Contratti di sviluppo | Progr. 2007-2013 d.i. 24/9/2010 d.m. 14/2/2014 | 365 | 55 | 19.000.000.000,00 | 1.441.279.000,00 | - | - | 931.201.000,00 | 384.822.670,00 | |
Progr. 2014-2020 d.m. 9/12/2014 | 200 | 28 | 7.000.000.000,00 | 1.000.017.887,00 | - | - | 540.406.000,00 | 4.162.456,00 | ||
Interventi nelle aree di crisi di cui alla l. n. 181/1989 | d.l. n. 120/1989 l. n. 513/1993 d.m. 25/1/2010 | 173 | 748.798.000,00 | |||||||
d.m. 9/6/2015 | 158.936.572,67 | |||||||||
Zone franche urbane | Abruzzo Sardegna Campania Calabria Sicilia e Puglia | 24.903 | 24.680 | - | - | 605.022.060,91 | 259.803.987,58 | |||
Emilia e Lombardia d.l. n. 78/2015 | 2.412 | 2.401 | - | - | 44.100.000,00 | 15.442.323,89 | ||||
Venture Capital Italia Venture 1 | d.m. 29/1/2015 | 1.012 | 11 | 65.000.000,00 | - | - | 9.186.406,00 | 7.547.718,00 | ||
Nuova Marcora (per lo sviluppo di soc. coop. piccola e media dimensione) | l. n. 49/1985 l. n. 296/2006 d.m. 4/12/2014 | 36 | 36 | 9.800.000.00 | - | - | 7.849.000,00 | 6.427.000,00 | ||
TOTALE B) | 28.928 | 27.384 | 26.000.000.000,00 | 2.665.233.459,67 | - | - | 2.137.764.466,91 | - | 1.427.004.155,47 |
Segue tab. n. 1
Interventi | Norma di riferimento | n. progetti /domande present. | n. progetti /domande autorizz. | Costi ammissibili | Disponibilità | Agevolazione concessa | Progetti conclusi | Somme erogate2 | ||
Finanziamento agevolato | Contributo | Totale | ||||||||
c) Internazio- nalizzazione | l. n. 394/1981 d.m. 21/12/2012 d.m. 7/10/2015 | 60 | 49 | 5.800.222,48 | 80.000.000,00 | 5.800.222,48 | - | 5.800.222,48 | 43 | 2.470.528,18 |
TOTALE GENERALE | 32.577 | 28.866 | 00.000.000.000,00 | 0.000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 0.000.000.000,00 | 000 | 0.000.000.000,12 |
Fonte: rielaborazione Corte dei conti su dati forniti dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Mise.
Note relative alla tabella:
1 Le disponibilità dei tre bandi R&S (Horizon 2020, Agenda digitale e Industria sostenibile) sono state aggiornate, in quanto con d.m. 9 giugno 2016 ne è stata disposta la riprogrammazione in conseguenza del minor fabbisogno di risorse registrato per il bando Horizon 2020.
2 Le erogazioni effettuate al 31 dicembre 2016 non riguardano solamente anticipazioni, ma anche erogazioni a fronte della presentazione di stati di avanzamento lavori.
3 Alla data del 31 dicembre 2016 non risultavano per questo bando progetti conclusi, vale a dire progetti per i quali l’impresa ha completato i propri investimenti.
4 L’agevolazione concessa è stata riclassificata come “contributo”, in quanto trattasi di “sovvenzione parzialmente rimborsabile”, tecnicamente più affine al contributo
che non al finanziamento agevolato.
2. Gli strumenti agevolativi abrogati
Il d.l. n. 83/2012, art. 23, c. 7, ha abrogato 43 disposizioni di legge di cui 42 concernenti altrettanti strumenti agevolativi.
Dalla relazione illustrativa al predetto d.l. risulta che il sistema di agevolazioni alle imprese, precedente a quello da esso introdotto, era caratterizzato da un elevato numero di strumenti normativi, da una scarsa trasparenza del sistema, dalla difficoltà di accesso da parte delle imprese, da una forte interposizione della mano pubblica e da criticità gestionali in capo agli enti e organismi chiamati alla gestione degli interventi6.
I principali profili di criticità emersi riguardavano, anzitutto, la significativa riduzione del volume complessivo delle agevolazioni concesse ed erogate nel corso degli ultimi anni, soprattutto in virtù del progressivo contingentamento della spesa pubblica per tale finalità di intervento pubblico, che ha determinato come conseguenza più immediata una riduzione complessiva del numero di imprese agevolate; in secondo luogo, il deterioramento complessivo dello stato di salute delle imprese, anche imputabile al ciclo economico stagnante, che ha determinato una maggior difficoltà di accesso agli strumenti d’incentivazione.
In relazione a tali strumenti, l’art. 23 cit., c. 8, ha disposto che gli stanziamenti iscritti in bilancio e non utilizzati, nonché le somme restituite dalle imprese o non erogate alle stesse,
6 V. nota Corte dei conti prot. n. 1146 del 9 febbraio 2016.
a seguito di revoca o rideterminazione delle agevolazioni concesse, così come accertate con decreto del Ministro dello sviluppo economico, affluiscono all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate nel medesimo importo alla contabilità speciale del Fondo destinata all’erogazione di finanziamenti agevolati.
Le predette disponibilità sono accertate al netto delle risorse necessarie per far fronte agli impegni già assunti e per consentire la definizione dei procedimenti avviati in data anteriore a quella di entrata in vigore del d.l. n. 83/2012, che, ai sensi dell’art. 23, c. 11, continuano a essere disciplinati dalle disposizioni di legge abrogate.
Ai sensi della predetta disposizione sono stati adottati più decreti ministeriali di accertamento delle somme, il cui dettaglio è riportato nella tabella che segue.
Tabella n. 2 - Totale delle riassegnazioni delle disponibilità del Fondo crescita sostenibile in base alle diverse provenienze dei fondi
DISPONIBILITA' DEL FONDO CRESCITA SOSTENIBILE - C.S. 1201 - (D.D. 30/5/2013 n. 1318) | IMPEGNATO | VERSATO | VERSATO | VERSATO | |
FONTI | DESCRIZIONE | 30/4/2013 | 30/4/2013 | 31/12/2015 | 31/12/2016 |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | Fondo rotativo per la crescita sostenibile - Competenza 2013 - Versati al Fondo | 56.120.963,00 | 00.000.000,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7342 p.g. 16 e 17) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento 15 febbraio 2013 - l. n. 64/1986 e contratti di programma in c/interessi - Residui di stanziamento 2009 - Versati al Tesoro dello Stato e riassegnati in competenza 2013 sul capitolo 7483 p.g. 1 - Versati al Fondo | 3.702.988,17 | 3.702.988,17 | - | - |
D.l. n. 83/2012, art. 23 comma 9 | Situazione al 30 aprile 2013 C.S. 1201 (al netto di accantonamenti vari) già nel Fondo | 406.506.312,00 | 000.000.000,21 | - | - |
Situazione al 30 aprile 2013 C.T. Contratti d'area (al netto di accantonamento contenzioso) - Versati al Tesoro dello Stato e riassegnati in competenza 2014 sul capitolo 7483 p.g. 1 - Versati al Fondo | 137.526.276,27 | - | 137.526.276,27 | - | |
Bilancio Stato (cap. 7480 p.g. 8) | L. n. 46/1982 - Residui 2011 da restituzioni su quietanze - Versati al Fondo | 49.708.038,00 | 00.000.000,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 27, comma 10 - L. n. 181/1989 - Competenza 2013 - Versati al Tesoro dello Stato e riassegnati in competenza 2013 sul capitolo 7483 p.g. 1 - Versati al Fondo | 4.251.746,00 | 4.251.746,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7342 p.g. 8) | D.l. n. 83/2012, art. 27, comma 10 - L. n. 181/1989 - Residui 2011-2012 - Versati al Tesoro dello Stato euro 23.456.929 e riassegnati in competenza 2014 sul capitolo 7483 p.g. 1 - Versati al Fondo - Versati al Tesoro dello Stato euro 21.026.988 e riassegnati in competenza 2016 sul capitolo 7483 p.g. 1 - Versati al Fondo | 44.483.917,00 | - | 23.456.929,00 | 21.026.988,00 |
Bilancio Stato (cap. 7480 p.g. 8) | L. n. 46/1982 - Residui 2011-2012 da restituzioni su quietanze - Versati al Fondo | 141.994.755,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,13 | - |
TOTALE A) | 844.294.995,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 00.000.000,00 | |
DISPONIBILITA' DEL FONDO CRESCITA SOSTENIBILE - C.S. 1201 (D.D. 29/7/2014 n. 3305) | IMPEGNATO | VERSATO | VERSATO | VERSATO | |
FONTI | DESCRIZIONE | 30/4/2014 | 30/4/2014 | 31/12/2015 | 31/12/2016 |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | L. n. 46/1982 - Riassegnati in competenza 2013 da restituzioni su quietanze - Versati al Fondo | 70.138.281,00 | 00.000.000,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | L. n. 46/1982 - Riassegnati in competenza 2013 da restituzioni su quietanze - Versati al Fondo | 35.980.689,00 | 00.000.000,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | L. n. 46/1982 - Riassegnati in competenza 2013 da restituzioni su quietanze - Versati al Fondo | 16.784.258,36 | - | 16.784.258,36 | - |
Segue tab. n. 2
DISPONIBILITA' DEL FONDO CRESCITA SOSTENIBILE - C.S. 1201 (D.D. 29/7/2014 n. 3305) | IMPEGNATO | VERSATO | VERSATO | VERSATO | |
FONTI | DESCRIZIONE | 30/4/2014 | 30/4/2014 | 31/12/2015 | 31/12/2016 |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | L. n. 46/1982 - Riassegnati in competenza 2013 da restituzioni su quietanze - Versati al Fondo | 13.707.973,75 | - | 13.707.973,75 | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | L. n. 46/1982 - Riassegnati in competenza 2013 da restituzioni su quietanze - Versati al Fondo | 10.571.935,89 | - | 10.571.935,89 | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento 24 ottobre 2013 - L. n. 64/1986 - Riassegnati in competenza 2013 - Versati al Fondo | 1.190.158,00 | - | 1.190.158,00 | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento 24 ottobre 2013 - L. n. 488/1992 (non cofinanziata) - Riassegnati in competenza 2013 - Versati al Fondo | 820.185,00 | - | 820.185,00 | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento 27 novembre 2013 - L. n. 449/1997 - Riassegnati in competenza 2013 - Versati al Fondo | 8.238,00 | - | 8.238,00 | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento 27 novembre 2013 - L. n. 662/96 - Riassegnati in competenza 2013 - Versati al Fondo | 495.916,00 | - | 495.916,00 | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento 27 novembre 2013 - L. n. 752/1982 - Riassegnati in competenza 2013 - Versati al Fondo | 268.346,00 | - | 268.346,00 | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento 27 novembre 2013 - L. n. 388/2000 - Riassegnati in competenza 2013 - Versati al Fondo | 294.800,00 | - | 294.800,00 | - |
Bilancio Stato (cap. 7342 p.g. 16) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento 17 aprile 2014 - L. n. 662/1996 - Contratti di programma - Residui di stanziamento 2011 - Versati al Tesoro dello Stato e riassegnati in competenza 2015 sul capitolo 7483 p.g. 1 - Versati al Fondo | 48.380.899,86 | - | 48.380.899,86 | - |
Bilancio Stato (cap. 7342 p.g. 16) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento 17 aprile 2014 - L. n. 662/1996 - Contratti di programma - Residui di stanziamento 2012 - Versati al Tesoro dello Stato e riassegnati in competenza 2015 sul capitolo 7483 p.g. 1 - Versati al Fondo | 8.107.483,39 | 8.107.483,39 | - | |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 27, comma 10 - L. n. 181/1989 - Riassegnati in competenza 2013 - Versati al Fondo | 6.151.318,00 | - | 6.151.318,00 | - |
Bilancio Stato (cap. 7342 p.g. 8) | D.l. n. 83/2012, art. 27, comma 10 - L. n. 181/1989 - Competenza 2013 - Versati al Tesoro dello Stato e riassegnati in competenza 2016 sul capitolo 7483 p.g. 1 - Versati al Fondo | 52.060,00 | - | - | 52.060,00 |
Segue tab. n. 2
DISPONIBILITA' DEL FONDO CRESCITA SOSTENIBILE - C.S. 1201 (D.D. 29/7/2014 n. 3305) | IMPEGNATO | VERSATO | VERSATO | VERSATO | |
FONTI | DESCRIZIONE | 30/4/2014 | 30/4/2014 | 31/12/2015 | 31/12/2016 |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | Fondo rotativo per la crescita sostenibile - Competenza 2014 - Versati al Fondo | 1.361.356,00 | 1.329.743,00 | - | 31.613,00 |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | Fondo rotativo per la crescita sostenibile - Competenza 2014 - Versati al Fondo | 100.000.000,00 | 000.000.000,00 | - | - |
TOTALE B) | 314.313.898,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,25 | 83.673,00 | |
TOTALE DEL FONDO 1201 (A+B) | 1.158.608.894,00 | 000.000.000,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,00 | |
DISPONIBILITA' DEL FONDO CRESCITA SOSTENIBILE - C.S. 1726 (D.D. 29/7/2014 n. 3305) | IMPEGNATO | VERSATO | VERSATO | VERSATO | |
FONTI | DESCRIZIONE | 30/4/2014 | 30/4/2014 | 31/12/2015 | 31/12/2016 |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento 24 ottobre 2013 - L. n. 488/1992 (cofinanziata) - Riassegnati in competenza 2013 - Versati al Fondo | 4.516.904,00 | - | 4.516.904,00 | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento - L. n. 662/1996 - Riassegnati in competenza 2013 - Versati al Fondo | 119.134,00 | - | 119.134,00 | - |
TOTALE DEL FONDO 1726 C) | 4.636.038,00 | - | 4.636.038,00 | - | |
DISPONIBILITA' DEL FONDO CRESCITA SOSTENIBILE - C.S. 1201 (D.D. 12/7/2016 n. 4193) | IMPEGNATO | VERSATO | VERSATO | VERSATO | |
FONTI | DESCRIZIONE | 31/12/2015 | 31/12/2015 | 31/12/2015 | 31/12/2016 |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 27, comma 10 - L. n. 181/1989 - Riassegnati in competenza 2014 - Versati al Fondo | 10.293.810,00 | 00.000.000,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 27, comma 10 - L. n. 181/1989 - Riassegnati in competenza 2014 - Versati al Fondo | 7.789.567,00 | 7.789.567,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | L. n. 46/1982 - Riassegnati in competenza 2014 da restituzioni su quietanze - Versati al Fondo | 160.079.260,00 | 000.000.000,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | L. n. 46/1982 - Riassegnati in competenza 2014 da restituzioni su quietanze - Versati al Fondo | 8.450.247,00 | 8.450.247,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | L. n. 46/1982 - Riassegnati in competenza 2014 da restituzioni su quietanze - Versati al Fondo | 17.702.535,00 | 00.000.000,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | L. n. 46/1982 - Riassegnati in competenza 2014 da restituzioni su quietanze - Versati al Fondo | 4.013.363,00 | 4.013.363,00 | - | - |
Segue tab. n. 2
DISPONIBILITA' DEL FONDO CRESCITA SOSTENIBILE - C.S. 1201 (D.D. 12/7/2016 n. 4193) | IMPEGNATO | VERSATO | VERSATO | VERSATO | |
FONTI | DESCRIZIONE | 31/12/2015 | 31/12/2015 | 31/12/2015 | 31/12/2016 |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento 18 dicembre 2014 - L. n. 64/1986 - Riassegnati in competenza 2014 - Versati al Fondo | 4.552,00 | 4.552,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento 18 dicembre 2014 - L. n. 488/1992 - Riassegnati in competenza 2014 - Versati al Fondo | 4.482.266,00 | 4.482.266,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento 24 dicembre 2014 - L. n. 662/1996 - Riassegnati in competenza 2014 - Versati al Fondo | 51.741,00 | 51.741,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento 29 dicembre 2014 - Leggi varie - Restituzioni Equitalia - Riassegnati in competenza 2014 - Versati al Fondo | 14.648.190,00 | 14.648.190,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 2) | Fondo rotativo per la crescita sostenibile - Competenza 2015 - Versati al Fondo | 50.000.000,00 | 00.000.000,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 27, comma 10 - L. n. 181/1989 - Riassegnati in competenza 2015 - Versati al Fondo | 5.914.195,00 | 5.914.195,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | L. n. 46/1982 - Riassegnati in competenza 2015 da restituzioni su quietanze - Versati al Fondo | 52.157.462,00 | 00.000.000,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento 21 luglio 2015 - L. n. 488/1992 - Riassegnati in competenza 2015 - Versati al Fondo | 2.241.823,00 | 2.241.823,00 | - | - |
TOTALE D) | 337.829.011,00 | 000.000.000,00 | - | - | |
TOTALE DEL FONDO 1201 (A+B+D) | 1.496.437.905,03 | 1.135.567.771,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,00 | |
DISPONIBILITA' DEL FONDO CRESCITA SOSTENIBILE - C.S. 1726 (D.D. 12/7/2016 n. 4193) | IMPEGNATO | VERSATO | VERSATO | VERSATO | |
FONTI | DESCRIZIONE | 31/12/2015 | 31/12/2015 | 31/12/2015 | 31/12/2016 |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento 15 ottobre 2014 - L. n. 488/1992 (cofinanziata) - Riassegnati in competenza 2014 - Versati al Fondo | 5.337.359,00 | 5.337.359,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento 18 dicembre 2014 - L. n. 488/1992 (cofinanziata) - Riassegnati in competenza 2014 - Versati al Fondo | 2.153.391,00 | 2.153.391,00 | - | - |
TOTALE E) | 7.490.750,00 | 7.490.750,00 | - | - | |
TOTALE DEL FONDO 1726 (C+E) | 12.126.788,00 | 7.490.750,00 | 4.636.038,00 | - |
Segue tab. n. 2
NUOVE DISPONIBILITA' DEL FONDO CRESCITA SOSTENIBILE - C.S. 1201 | IMPEGNATO | VERSATO | VERSATO | DA VERSARE | |
FONTI | DESCRIZIONE | 31/12/2016 | 31/12/2016 | 31/12/2016 | 31/12/2016 |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento 28 ottobre 2015 - L. n. 488/1992 - Riassegnati in competenza 2015 - Versati al Fondo | 1.377.618,00 | 1.377.618,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento 13 novembre 2015 - L. n. 488/1992 - Riassegnati in competenza 2015 - Versati al Fondo | 2.809.870,00 | 2.809.870,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento 25 novembre 2015 - L. n. 64/1986 - Riassegnati in competenza 2015 - Versati al Fondo | 356.187,00 | 356.187,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento 25 novembre 2015 - L. n. 488/1992 - Riassegnati in competenza 2015 - Versati al Fondo | 2.816.374,00 | 2.816.374,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento 4 dicembre 2015 - Leggi varie - Restituzioni Equitalia - Riassegnati in competenza 2015 - Versati al Fondo | 18.634.571,00 | 00.000.000,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 9 - C.S. 22051 “Fondo salvataggio imprese” - Riassegnati in competenza 2015 euro 70.000.000 - Impegnati euro 60.000.000 per taglio definitivo Mef di euro 10.000.000 - Versati al Fondo euro 31.365.429 - In attesa della disponibilità di cassa per il versamento al Fondo | 60.000.000,00 | 31.365.429,00 | - | 28.634.571,00 |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | L. n. 46/1982 - Riassegnati in competenza 2015 da restituzioni finanziamenti agevolati - In attesa della disponibilità di cassa per il versamento al Fondo | 91.511.883,00 | - | - | 91.511.883,00 |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | L. n. 46/1982 - Riassegnati in competenza 2015 da restituzioni finanziamenti agevolati - In attesa della disponibilità di cassa per il versamento al Fondo | 4.179.689,00 | - | - | 4.179.689,00 |
Bilancio Stato (cap. 7342 p.g. 14) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - L. n. 488/1992 - Decreto accertamento 29 dicembre 2014 - Residui di stanziamento 2013 - Versati al Tesoro dello Stato e riassegnati in competenza 2016 sul capitolo 7483 p.g. 1 - Versati al Fondo | 4.006.598,00 | 4.006.598,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7342 p.g. 14) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - L. n. 488/1992 - Decreto accertamento 23 dicembre 2015 - Residui di stanziamento 2014 - Versati al Tesoro dello Stato e riassegnati in competenza 2016 sul capitolo 7483 p.g. 1 - Versati al Fondo | 1.300.000,00 | 1.300.000,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento 19 luglio 2016 - L. n. 488/1992 - Riassegnati in competenza 2016 - Versati al Fondo | 5.108.529,00 | 5.108.529,00 | - | - |
Segue tab. n. 2
NUOVE DISPONIBILITA' DEL FONDO CRESCITA SOSTENIBILE - C.S. 1201 | IMPEGNATO | VERSATO | VERSATO | DA VERSARE | |
FONTI | DESCRIZIONE | 31/12/2016 | 31/12/2016 | 31/12/2016 | 31/12/2016 |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento 4 agosto 2016 - L. n. 488/1992 - Riassegnati in competenza 2016 - Versati al Fondo | 3.758.622,00 | 3.758.622,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 27, comma 10 - L. n. 181/1989 - Riassegnati in competenza 2016 - Versati al Fondo | 5.469.982,00 | 5.469.982,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 27, comma 10 - L. n. 181/1989 - Riassegnati in competenza 2016 - Versati al Fondo | 6.676.738,00 | 6.676.738,00 | - | - |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 27, comma 10 - L. n. 181/1989 - Riassegnati in competenza 2016 - Versati al Fondo | 6.310.970,00 | 6.310.970,00 | - | - |
TOTALE F) | 214.317.631,00 | 00.000.000,00 | - | 000.000.000,00 | |
TOTALE DEL FONDO 1201 (A+B+D+F) | 1.710.755.536,03 | 1.225.559.259,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | |
NUOVE DISPONIBILITA' DEL FONDO CRESCITA SOSTENIBILE - C.S. 1726 | IMPEGNATO | VERSATO | VERSATO | DA VERSARE | |
FONTI | DESCRIZIONE | 31/12/2016 | 31/12/2016 | 31/12/2016 | 31/12/2016 |
Bilancio Stato (cap. 7483 p.g. 1) | D.l. n. 83/2012, art. 23, comma 8 - Decreto accertamento 31 marzo 2016 - L. n. 488/1992 (cofinanziata) - Riassegnati in competenza 2016 - Versati al Fondo | 2.839.043,00 | 2.839.043,00 | - | - |
TOTALE G) | 2.839.043,00 | 2.839.043,00 | - | - | |
TOTALE DEL FONDO 1726 (C+E+G) | 14.965.831,00 | 00.000.000,00 | 0.000.000,00 | - |
Fonte: rielaborazione Corte dei conti su dati forniti dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Mise.
Accertamento d.d. 1318 del 30 maggio 2013 | 844.294.995,78 | |
Accertamento d.d. 3305 del 29 luglio 2014 | 318.949.936,25 | |
Accertamento d.d. 4193 del 12 luglio 2016 | 345.319.761,00 | |
Xxxxxx Xxx (dmt 98946/2014) | 1) | - 31.613,00 |
Nuove disponibilità al 31 dicembre 2016 | 92.830.531,00 | |
Rideterminazione e totale disponibilità al 31 dicembre 2016 | 1.601.363.611,03 |
Sempre con riferimento agli strumenti agevolativi abrogati, la medesima procedura di versamento all’entrata del bilancio dello Stato, con riassegnazione ad apposito capitolo dello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico e successiva assegnazione alla contabilità speciale del Fondo destinata all’erogazione dei finanziamenti agevolati, è prevista dal comma 9 per le disponibilità esistenti sulle contabilità speciali nella titolarità del Ministero e nella contabilità istituita presso Cassa depositi e prestiti per l’attuazione dei contratti d’area. Anche in questo caso, le disponibilità sono accertate al netto delle risorse necessarie per far fronte agli impegni già assunti e per consentire la definizione dei procedimenti già avviati alla data di entrata in vigore del d.l. n. 83/2012.
Seguendo l’ordine con cui gli strumenti agevolativi abrogati sono elencati nell’allegato
1 al d.l. n. 83/20127, la Direzione generale per gli incentivi alle imprese ha indicato, per
7 Allegato 1 - Disposizioni abrogate.
1) L. 29 ottobre 1954, n. 1083 (Concessioni di contributi per lo sviluppo delle esportazioni italiane);
2) l. 30 luglio 1959, n. 623 (Incentivi a favore delle medie e piccole industrie e dell'artigianato);
3) d.p.r. 9 novembre 1976, n. 902 (Credito agevolato al settore industriale);
4) artt. 3 e 4 l. 12 agosto 1977, n. 675 (Interventi per la ristrutturazione e la riconversione industriale);
5) artt. 21 e 32 l. 14 maggio 1981, n. 219 (Eventi sismici del novembre 1980 e del febbraio 1981);
6) art. 10 d.l. 28 maggio 1981, n. 251, convertito con modificazioni dalla l. 29 luglio 1981 n. 394 (Consorzi
per l’esportazione);
7) artt. 9 e 17 l. 6 ottobre 1982, n. 752 (Ricerca mineraria);
8) art. 1 l. 19 dicembre 1983, n. 696 (Norme concernenti l’agevolazione della produzione industriale delle piccole e medie imprese e l’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi);
9) l. 1° marzo 1986, n. 64 (Intervento straordinario nel Mezzogiorno);
10) art. 3-octies d.l. 26 gennaio 1987, n. 9, convertito con modificazioni dalla l. 27 marzo 1987, n. 121 (Fondo nazionale di promozione e sviluppo del commercio);
11) art. 3 d.l. 9 dicembre 1986, n. 832, convertito con modificazioni dalla l. 6 febbraio 1987, n. 15 (Sostegno
finanziario alle Pmi dei settori commercio e turismo per l’acquisto di locali precedentemente in affitto);
12) l. 3 ottobre 1987, n. 399 (Agevolazioni della produzione industriale delle Pmi);
13) art. 15, c. 19, l. 11 marzo 1988, n. 67 (Compensi alle società finanziarie Cfi e Soficoop per gestione partecipazioni assunte ai sensi della l. n. 49/1985);
14) l. 21 febbraio 1989, n. 83 (Interventi di sostegno per i consorzi tra piccole e medie imprese industriali, commerciali ed artigiane);
15) artt. 4 e 7 l. 30 luglio 1990, n. 221;
16) artt. 5, 6, 8, 12, 17, 23, 27 e 34 l. 5 ottobre 1991, n. 317 (Interventi per l’innovazione e lo sviluppo delle
Pmi);
17) art. 14 l. 27 marzo 1992, n. 257 (Agevolazioni per l’innovazione e la riconversione produttiva relativamente all’utilizzo dell’amianto);
18) art. 1, c. 2, d.l. 22 ottobre 1992, n. 415, convertito con modificazioni dalla l. 19 dicembre 1992, n. 488 (Attività produttive nelle aree sottoutilizzate);
19) d.l. 24 aprile 1993, n. 121, convertito con modificazioni dalla l. 23 giugno 1993, n. 204 (Interventi urgenti a sostegno del settore minerario);
20) art. 2 d.l. 20 giugno 1994, n. 396, convertito con modificazioni dalla l. 3 agosto 1994, n. 481 (Contributi per dismissioni nel settore siderurgico);
21) art. 3-bis d.l. 19 dicembre 1994, n. 691, convertito con modificazioni dalla l. 16 febbraio 1995, n. 35 (Provvidenze per eventi alluvionali del 1994);
22) art. 1 d.l. 23 giugno 1995, n. 244, convertito con modificazioni dalla l. 8 agosto 1995, n. 341 (Agevolazioni
ognuno di essi, lo stato attuale di definizione dei procedimenti residui, ovvero la condizione di “intervento chiuso”, precisando che, per quanto riguarda i restanti strumenti agevolativi abrogati, la cui gestione rientra nelle competenze di altre direzioni generali del Ministero o, in alcuni casi, di altre amministrazioni, essi non hanno determinato flussi finanziari in favore
in forma automatica per la realizzazione di nuovi investimenti effettuati dalle Pmi industriali nelle aree depresse);
23) art. 2, c. 42, l. 28 dicembre 1995, n. 549 (Cofinanziamento programmi regionali);
24) art. 11 d.l. 29 dicembre 1995, n. 560, convertito con modificazioni dalla l. 26 febbraio 1996, n. 74 (Disposizioni integrative per precedenti interventi alluvionali);
25) art. 2, c. 203, lett. e) ed f), l. 23 dicembre 1996, n. 662 (Contratti di programma e contratti d’area);
26) art. 1 l. 25 marzo 1997, n. 77 (Incentivi per l’acquisto di strumenti per pesare);
27) art. 13 d.l. 28 marzo 1997 n. 79, convertito dalla l. 28 maggio 1997, n. 140 (Misure fiscali a sostegno
dell’innovazione nelle imprese industriali);
28) art. 8, c. 2, l. 7 agosto 1997, n. 266 (Estensione degli incentivi automatici alle Pmi dell’intero territorio
nazionale);
29) art. 14 l. 7 agosto 1997, n. 266 (Aree di degrado urbano);
30) artt. 9 e 11 l. 27 dicembre 1997, n. 449 (Estensione della l. n. 488/1992 al settore del turismo; incentivi fiscali alle piccole e medie imprese dei settori del commercio e del turismo);
31) art. 24, cc. 4, 5 e 6 ed art. 25, c. 7, d.lgs. 31 marzo 1998, n. 114 (Interventi per i consorzi e le cooperative di garanzia collettiva fidi per lo sviluppo delle imprese operanti nel commercio, nel turismo e nei servizi; indennizzi a favore dei soggetti titolari di esercizi di vicinato);
32) all’art. 10, c. 1, d.lgs. 31 marzo 1998, n. 123, le parole “allegata al Documento di programmazione
economico-finanziaria” sono soppresse;
33) art. 22, c. 1, d.lgs. 31 marzo 1998, n. 143 (Disposizioni in materia di contributi e di finanziamenti per lo sviluppo delle esportazioni);
34) art. 54, c. 2, l. 23 dicembre 1998, n. 448 (Estensione della l. n. 488/1992 al settore del commercio);
35) art. 5 l. 11 maggio 1999, n. 140 (Agevolazioni per i partecipanti al consorzio Infomercati per finanziamenti finalizzati alla connessione al sistema nazionale informatico dei mercati agroalimentari all’ingrosso);
36) artt. 4, cc. 5, 6 e 7, e 13, cc. 3, 4 e 5, d.lgs. 23 maggio 2000, n. 164 (Rilievi geofisici condotti per la ricerca e la coltivazione di riserve di idrocarburi);
37) artt. 6, cc. da 13 a 19, 103, cc. 5 e 6, 106 e 114, cc. 4 e 6, l. 23 dicembre 2000, n. 388 (Detassazione degli utili reinvestiti; credito d’imposta per il commercio elettronico; collegamento telematico “quickresponse” fra imprese del settore tessile, dell’abbigliamento e calzaturiero; promozione e sviluppo di nuove imprese innovative mediante partecipazione al capitale di rischio ripristino ambientale e sicurezza dei lavoratori nei siti di cava);
38) art. 14, cc. 1 e 3, l. 5 marzo 2001, n. 57 (Modalità semplificate di applicazione della l. n. 488/1992 per le imprese artigiane);
39) art. 52, cc. 77 e 78, e art. 59 l. 28 dicembre 2001, n. 448 (Contributi per il settore tessile, dell’abbigliamento
e calzaturiero; interventi per la formazione e valorizzazione degli stilisti);
40) art. 2, cc. 4 e 5, ed art. 12 l. 12 dicembre 2002, n. 273 (Agevolazioni per programmi di sviluppo e innovazione nelle Pmi del settore tessile, dell’abbigliamento e calzaturiero; incentivi per il settore delle fonderie);
41) art. 11, c. 3, d.l. 14 marzo 2005, n. 35, convertito con modificazioni dalla l. 14 maggio 2005, n. 80 (Fondo per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese in difficoltà);
42) art. 1, cc. 280-283, cc. 847-850 e c. 853, l. 27 dicembre 2006, n. 296 (Credito d’imposta per le attività di ricerca industriale e sviluppo precompetitivo; fondo per la finanza d’impresa; fondo per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese in difficoltà);
43) art. 2 l. 23 luglio 2009, n. 99 (Xxxxx previgente sugli interventi di reindustrializzazione; utilizzo delle economie l. n. 488/1992; in particolare, interventi di sostegno, riqualificazione e reindustrializzazione dei sistemi di illuminazione del Veneto delle armi di Brescia, mediante accordi di programma).
del Fondo.
CAPITOLO II
LE PROBLEMATICHE RELATIVE AGLI INTERVENTI ANTECEDENTI AL D.L. N. 83/2012
Sommario: 1. Premessa. - 2. La vigilanza sul corretto utilizzo delle agevolazioni: le attività ispettive del Ministero; le attività del Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie della Guardia di finanza ai sensi del protocollo d’intesa sottoscritto con il Ministero. - 2.1. Le attività ispettive del Ministero. -
2.2. Le attività del Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie della Guardia di finanza. -
3. La situazione relativa agli interventi di cui alla l. n. 488/1992.
1. Premessa
Atteso che, come detto, l’avvio degli investimenti agevolati a valere sul nuovo Fcs è ancora troppo recente per evidenziare oggetti del contendere, i dati e le informazioni riferiti al contenzioso riguardano gli interventi agevolativi ante d.l. n. 83/2012.
La maggior parte delle controversie in materia è prevalentemente rivolta a contestare la fondatezza dei provvedimenti amministrativi adottati dalla Direzione generale, dispositivi della decadenza accertativa, c.d. revoca, totale o parziale, degli incentivi concessi, o la rideterminazione in diminuzione, a seguito di ricalcolo delle spese dichiarate a consuntivo dall’impresa richiedente e considerate ammissibili a contributo dagli organi istruttori (banche e/o commissioni), dell’ammontare del beneficio spettante riconosciuto in via definitiva, soprattutto se tali provvedimenti contengono la previsione della restituzione di somme indebitamente percepite.
I motivi che determinano la decadenza dalle agevolazioni sono essenzialmente da individuarsi nell’infrazione alle disposizioni regolamentari specifiche per ciascuna norma agevolativa, tra cui il Ministero ha segnalato, come maggiormente frequenti:
- la mancata ultimazione del programma di investimenti entro i termini stabiliti dalle norme;
- la mancata produzione della documentazione prevista per il completamento dell’iter
agevolativo entro termini temporali tassativi;
- l’alienazione o la dismissione dei beni oggetto di incentivo prima del decorso del periodo minimo di vincolo al mantenimento degli stessi (variabile, in base alla norma agevolativa di riferimento, tra i cinque e i dieci anni) nel ciclo produttivo aziendale;
- l’avvio anticipato del programma agevolato rispetto alla data di presentazione della
domanda;
- la sussistenza di informative prefettizie a carattere interdittivo, per fenomeni di criminalità di stampo mafioso;
- la sussistenza di procedimenti penali nei confronti dei rappresentanti delle imprese agevolate, prevalentemente per reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, malversazione, indebita percezione di risorse statali e/o comunitarie, falso ideologico, ecc., giunti in fase avanzata (emissione del decreto che dispone il giudizio), oppure conclusi con sentenza di condanna o di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione dei reati ascritti (in quest’ultimo caso, rileva il fatto costituente illecito amministrativo).
I contenziosi in sede giurisdizionale sono generalmente instaurati avanti al giudice ordinario, fatta eccezione per le materie la cui cognizione è attribuita, in via esclusiva, alla giurisdizione del giudice amministrativo (ad es., gli strumenti della programmazione negoziata di cui all’art. 2, commi 203 e ss., della l. n. 662/1996) o, in misura più marginale, alla commissione tributaria.
Il Ministero ha reso noto che il livello generale di soccombenza dell’amministrazione nei
contenziosi si attesta mediamente intorno al 30 per cento.
Le questioni dibattute in sede giudiziaria hanno natura formale o sostanziale. Alle prime sono ascrivibili: la violazione di disposizioni della l. n. 241/1990 (artt. 7, 8 e 10-bis, mancato invio della comunicazione di avvio del procedimento; art. 3, mancato rispetto del termine per la conclusione del procedimento; art. 21-nonies, legittimo affidamento) e, più in generale, la carenza di motivazione, la carente e/o insufficiente istruttoria, le contestazioni sul giudice naturale cui devolvere la cognizione della controversia. Tra le questioni sostanziali, le più ricorrenti attengono all’operato delle banche e delle commissioni nella fase istruttoria, dalle cui risultanze scaturiscono provvedimenti di revoca o di rideterminazione dell’ammontare delle agevolazioni, e alla contestazione sulla sussistenza dei presupposti delle infrazioni per l’adozione dei provvedimenti di revoca8.
8 Tar Campania-Sez. Salerno, sent. n. 955/2016 (Xxxxx xxxxxxxxxxxx, l. n. 662/1996). Il Tar ha rigettato il ricorso avverso un provvedimento di revoca adottato a causa dello stato di fermo produttivo del sito aziendale agevolato. In particolare, sono state specificate le ragioni per cui lo stato di fermo produttivo, pur non rientrando tra le cause di revoca contemplate dalla normativa, comporta la decadenza dai benefici;
Tar Lazio, sent. n. 5027/2005 (l. n. 64/1986). Il Tar ha rigettato il gravame avverso un provvedimento di
rideterminazione in diminuzione dell’ammontare dei contributi spettanti in via definitiva, entrando nella
La Direzione ha reso noto l’esito della ricognizione eseguita sulle banche dati, dalla
quale, alla data del luglio 2016, risultavano sub judice oltre 2.800 contenziosi, così suddivisi:
Tabella n. 3 - Elenco dei contenziosi in corso di definizione
Xxxxx | Xxxxxx cause in corso |
L. n. 488/1992 | 1.873 |
L. n. 662/1996 | 575 |
L. n. 64/1986 | 80 |
L. n. 388/2000 | 65 |
L. n. 219/1981 | 128 |
Altre norme | 90 |
Totale | 2.811 |
Fonte: rielaborazione Corte dei conti su dati forniti dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Mise.
questione degli effetti di situazioni occorse a soggetti giuridici, in data antecedente ad un’operazione di fusione
per incorporazione, e che si sono riverberati in capo al soggetto incorporante;
Tar Campania, sent. n. 3012/2015 (Contratti di programma, l. n. 662/1996). Il Tar ha rigettato il ricorso avverso un provvedimento di revoca adottato a seguito del distoglimento dei beni agevolati prima del quinquennio di vincolo al mantenimento in produzione. Nello specifico, è stata riconosciuta la sussistenza della causa di revoca distoglimento nel contratto di logistica interna stipulato tra il soggetto beneficiario dei contributi ed una società terza;
Tar Xxxxxxxx, xxxx. x. 000/0000 (x. n. 488/1992). Il Tar ha respinto il ricorso avverso la revoca delle agevolazioni, decretata per la contemporanea sussistenza di irregolarità quali: carenza di autorizzazioni edilizie ed urbanistiche; problematiche relative all’occupazione generata; stato di inattività del sito produttivo al momento dei sopralluoghi di verifica da parte degli organismi istruttori; produzione di dichiarazioni di pubblica fede attestanti il falso. Oltre tutto, a carico del legale rappresentante dell’impresa beneficiaria era stato emesso in sede penale provvedimento di non doversi procedere per intervenuta prescrizione del reato di cui all’art. 640-bis, c.p. per fatti riconducibili alla stessa pratica agevolativa;
Consiglio di Stato, parere n. 2138/2014 (l. n. 488/1992). Il ricorso straordinario al Capo dello Stato proposto avverso una revoca delle agevolazioni è stato rigettato. In particolare, il Consiglio di Stato ha riconosciuto l’infondatezza delle censure rivolte a presunte violazioni della l. n. 241/1990 (violazione del diritto di partecipazione al procedimento; mancato rispetto dei termini per la conclusione del procedimento agevolativo), nonché all’operato della banca che ha svolto le formalità di istruttoria e che si era espressa con un giudizio negativo sull’agevolabilità dell’iniziativa;
Tribunale civile di Xxxxxxxxx, xxxx. x. 000/0000 (x. n. 488/1992). La domanda attorea era mirata all’annullamento di una revoca adottata per mancato rispetto del termine per l’ultimazione dell’investimento. L’impresa beneficiaria, infatti, non aveva prodotto alla banca istruttrice la necessaria documentazione finale di spesa per comprovare di aver ultimato gli investimenti entro i 48 mesi sanciti dalle disposizioni regolamentari.
2. La vigilanza sul corretto utilizzo delle agevolazioni: le attività ispettive del Ministero; le attività del Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie della Guardia di finanza ai sensi del protocollo d’intesa sottoscritto con il Ministero
2.1. Le attività ispettive del Ministero
La Direzione, ai sensi dell’art. 13 del Reg. (Ce) n. 1828/2006, esercita le attività di controllo di primo livello in loco sulle operazioni cofinanziate nell’ambito del Programma operativo nazionale (Pon) Ricerca e competitività, del Programma operativo interregionale (Poin) Attrattori culturali, naturali e turismo, del Programma operativo interregionale (Poi) Energie rinnovabili e del Piano di azione coesione (Pac). Tali verifiche si inseriscono nel normale iter dei singoli procedimenti ed, eventualmente, si aggiungono alle ordinarie verifiche al fine di certificare alle autorità comunitarie l’ammissibilità al cofinanziamento comunitario. Esse consentono, inoltre, di accertare che le spese rendicontate dalle imprese siano reali, che i prodotti o i servizi siano stati forniti conformemente agli atti approvati e che le operazioni e le spese siano conformi alle norme nazionali e comunitarie.
Il Ministero ha comunicato di provvedere a determinare il livello di rischio e a individuare il metodo di campionamento annuale, che determina, mediante estrazioni casuali periodiche per singolo programma, le iniziative da sottoporre a controllo in loco tra quelle che hanno ottenuto un avanzamento di spesa (erogazione da parte del Mise). Le risultanze delle verifiche vengono poi trasmesse agli uffici competenti sulle singole misure agevolative per gli eventuali conseguenti adempimenti.
Il Ministero, inoltre, effettua verifiche sulle banche concessionarie per le iniziative agevolate ai sensi della l. n. 46/1982, al fine di accertare il rispetto delle convenzioni stipulate con le stesse per l’affidamento delle attività istruttorie e di erogazione.
Sono inoltre effettuate verifiche in loco “mirate”, su segnalazione degli uffici operativi
della Direzione qualora emergano particolari esigenze.
Per l’esecuzione dell’attività è utilizzato il personale in servizio presso la Dgiai, sede
centrale e sedi periferiche, adeguatamente formato.
Nella tabella che segue si riporta il numero di verifiche in loco eseguite, distinte per anno e per programma/tipologia.
Tabella n. 4 - Verifiche eseguite, distinte per anno e per programma/tipologia
Pon Ricerca e competitività | |||||
MISURE | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | TOTALE |
D.lgs. n. 185/2000 | 4 | 29 | 9 | 42 | |
L. n. 488/1992 | 46 | 30 | 11 | 2 | 89 |
Xxx Xxxxxxxxxxx | 45 | 61 | 14 | 9 | 129 |
Pia Networking | 3 | 2 | 5 | ||
L. n. 46/1982 | 1 | 10 | 15 | 27 | 53 |
Fondi garanzia/rotazione | 1 | 1 | 1 | 3 | |
Contratti di programma | 2 | 2 | |||
Progetti di innovazione industriale | 4 | 9 | 6 | 19 | |
Contratti di sviluppo | 1 | 1 | 2 | ||
D.m. 23 luglio 2009 | 4 | 4 | 8 | ||
Lavoro & Sviluppo | 1 | 1 | 2 | ||
D.m. 29 luglio 2013-Macchinari | 20 | 2 | 22 | ||
Banche conc. l. n. 46/1982 | 1 | 4 | 5 | ||
TOTALE | 99 | 107 | 110 | 65 | 381 |
Poi Energie rinnovabili | |||||
MISURE | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | TOTALE |
Fondi garanzia/rotazione | 1 | 1 | |||
Contratti d'area | 1 | 1 | |||
D.m. 23 luglio 2009 | 1 | 1 | |||
Contratti di programma | 1 | 1 | |||
TOTALE | 1 | 1 | 2 | 0 | 4 |
Poin Attrattori culturali, naturali e turismo | |||||
MISURE | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | TOTALE |
D.lgs. n. 185/2000 | 9 | 9 | |||
L. n. 488/1992 | 5 | 5 | |||
Fondi garanzia/rotazione | 2 | 2 | |||
Contratti di programma | 2 | 8 | 3 | 13 | |
Contratti d'area | 2 | 1 | 3 | ||
Contratti di localizzazione | 1 | 1 | |||
TOTALE | 0 | 14 | 10 | 9 | 33 |
Piano d'azione coesione | |||||
MISURE | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | TOTALE |
D.lgs. n. 185/2000 | 28 | 17 | 45 | ||
D.m. 29 luglio 2013-Macchinari | 28 | 11 | 39 | ||
TOTALE | 56 | 28 | 84 |
Fonte: rielaborazione Corte dei conti su dati forniti dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Mise.
Qualora nel corso delle verifiche emergano fattispecie penalmente rilevanti, ipotesi di reato, violazioni o irregolarità in merito alla normativa antiriciclaggio, gli incaricati predispongono specifiche segnalazioni, in aggiunta alle ordinarie relazioni di verifica, che sono inoltrate alle Autorità competenti.
2.2. Le attività del Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie della Guardia di finanza
La collaborazione tra la Guardia di finanza e il Ministero dello sviluppo economico è oggetto del protocollo d’intesa sottoscritto dalle predette Istituzioni e dal Ministero dell’economia e delle finanze in data 21 gennaio 2014; è ivi individuata una specifica linea di attività relativa ai controlli sugli aiuti alle imprese, in attuazione dell’art. 25 d.l. n. 83/2012, che prevede che il Ministero possa avvalersi del Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie della Guardia di finanza, allo scopo di vigilare sul corretto utilizzo delle agevolazioni di cui allo stesso d.l.
Tenuto anche conto dell’attività svolta direttamente dall’Ufficio di collegamento della Guardia di finanza presso il Ministero, che cura i flussi informativi con i reparti territorialmente competenti, il Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie viene interessato principalmente per le “segnalazioni operative qualificate”, relative a situazioni che per diversi motivi generano perplessità alla Direzione e che vengono sottoposte alla Guardia di finanza affinché questa possa valutare l’opportunità di un suo intervento sul territorio.
Le segnalazioni inoltrate dal 2012 hanno riguardato, in particolare, i contratti di programma, i contratti d’area, i patti territoriali, gli interventi di cui alla l. n. 488/1992, il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, il bando “Investimenti innovativi” di cui al d.m. 29 luglio 2013.
Inoltre, ai fini dell’attività di analisi, ispezione e controllo sull’impiego delle risorse pubbliche che il Nucleo svolge di propria iniziativa ai sensi dello stesso art. 25 d.l. n. 83/2012, la Direzione ha trasmesso gli elenchi dei contratti di programma, dei contratti di sviluppo, dei patti territoriali e dei contratti d’area e le chiavi d’accesso ad alcune banche dati, oltre che dati e informazioni inerenti a grandi progetti, quali l’accordo di programma per la riconversione e la riqualificazione economica dell’area industriale di Porto Marghera.
Il Ministero ha comunicato, infine, che, nel periodo considerato, il Nucleo ha approfondito cinque segnalazioni pervenute dalla Direzione (relative a due iniziative agevolate ai sensi della l. n. 488/1992, un contratto di programma, un patto territoriale e una garanzia concessa dal Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese), demandando ai reparti territoriali l’esecuzione dei relativi controlli.
Sulla base dei dati resi disponibili dalla Direzione, il Nucleo ha poi effettuato una complessa analisi di rischio nei confronti delle imprese beneficiarie di contratti di programma, dalla quale sono scaturite 44 segnalazioni inviate ai reparti territoriali competenti. L’analisi di rischio è stata condotta attraverso l’incrocio dei dati acquisiti presso il Ministero9 con le risultanze emerse dalle banche dati in uso al Nucleo (Anagrafe tributaria, Infocamere, ecc.). Il quadro ottenuto è stato ulteriormente completato con l’interrogazione di ulteriori strumenti informatici interni alla Guardia di finanza finalizzati alla ricostruzione delle relazioni tra le diverse imprese e le persone fisiche, nonché alla verifica della presenza di segnalazioni per operazioni sospette. Dai soggetti economici individuati, titolari di iniziative approvate, sono stati esclusi quelli che, sulla base dei dati forniti dal Ministero:
- risultavano già in contenzioso per controlli da parte della stessa Guardia di finanza o sottoposti a procedimento penale;
- non risultavano aver percepito erogazioni.
Il Ministero ha comunicato di aver poi proceduto ad esaminare la posizione contabile (bilanci) delle singole imprese al fine di evidenziare l’esistenza di potenziali elementi di criticità. Ed ancora, di avere analizzato il periodo di realizzazione degli investimenti, anche in considerazione dei termini di prescrizione e di avere infine riscontrato la percezione di altre provvidenze pubbliche tramite la consultazione della banca dati Cipe-Cup. Infine, attraverso la diretta consultazione della banca dati del Ministero Mo.I.Con.-Monitoraggio integrato contratti, sono state reperite le informazioni di dettaglio e la documentazione relativa ai contratti stipulati.
9 Il Ministero ha fornito i dati relativi a 118 contratti di programma. Da questi sono stati inizialmente esclusi quelli revocati, definanziati, oggetto di procedimenti penali, non stipulati ovvero senza erogazioni. Tale attività ha permesso di individuare 66 contratti di programma, per un totale di 761 iniziative, sui quali è proseguita l’attività di analisi.
L’attività sopra illustrata ha condotto alla scoperta in alcuni casi di frodi e irregolarità e ha consentito, dal lato amministrativo, l’adozione di provvedimenti di revoca delle agevolazioni concesse.
3. La situazione relativa agli interventi di cui alla l. n. 488/1992
Con riferimento all’entità della gestione stralcio degli interventi per il sostegno agli investimenti nelle aree svantaggiate del territorio nazionale, di cui alla l. n. 488/1992, alla data del 12 agosto 2012, data di entrata in vigore della legge di conversione del d.l. n. 83/2012, risultavano da definire, con provvedimenti di concessione definitiva delle agevolazioni ovvero di decadenza o revoca delle agevolazioni concesse in xxx xxxxxxxxxxx,
00.000 progetti a fronte di un totale di progetti agevolati pari a 41.12110 (pari al 31,84 per cento del totale).
In particolare, per quanto concerne le revoche sia totali che parziali, nel periodo dal 12 agosto 2012 al 31 dicembre 2016 sono stati complessivamente adottati 2.757 provvedimenti di revoca totale o parziale.
Desta comunque perplessità il lungo tempo impiegato per la definizione delle concessioni accordate in via provvisoria.
10 V. nota Mise-Direzione generale per gli incentivi alle imprese, prot. Corte dei conti n. 2642 del 19 giugno 2017.
CAPITOLO III
GLI AMBITI DI INTERVENTO DEL FONDO CRESCITA SOSTENIBILE
Sommario: 1. L’azione del Fondo crescita sostenibile. - 2. Le forme di aiuto concedibili. - 3. Le finalità dei diversi interventi. - 4. Le convenzioni bancarie. - 5. I requisiti delle singole tipologie di intervento. - 5.1. I progetti di ricerca e sviluppo. - 5.2. Gli interventi finalizzati al rafforzamento della struttura produttiva del paese. - 5.3. Gli interventi diretti all’internazionalizzazione delle imprese. - 5.4. I progetti speciali. - 5.5. Le fonti di finanziamento. - 6. Le revoche relative agli interventi del Fondo.
1. L’azione del Fondo crescita sostenibile
La norma istitutiva attribuiva all’azione del Fondo11 i seguenti obiettivi generali:
- favorire la crescita sostenibile12;
- creare nuova occupazione;
- sviluppare nuova imprenditorialità;
- sostenere la piccola e media impresa;
- realizzare il progressivo riequilibrio socio-economico, di genere e fra i diversi territori del paese.
Le specifiche finalità del Fondo, destinato al finanziamento di programmi e interventi con un impatto significativo in ambito nazionale sulla competitività dell’apparato produttivo, erano indirizzate13:
a) alla promozione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione di rilevanza strategica per il rilancio della competitività del sistema produttivo, anche tramite il consolidamento dei centri e delle strutture di ricerca e sviluppo delle imprese;
b) al rafforzamento della struttura produttiva, al riutilizzo di impianti produttivi e al rilancio di aree che versano in situazioni di crisi complessa di rilevanza nazionale tramite la sottoscrizione di accordi di programma;
c) alla promozione della presenza internazionale delle imprese e l’attrazione di investimenti dall’estero, anche in raccordo con le azioni che saranno attivate dall’Ice-
11 X. xxx. 00 x.x. x. 00/0000, c. 1.
12 Quindi uno sviluppo che contemperi sostenibilità economica, sociale e ambientale, al fine, come recita l’art. 3-quater del d.lgs. n. 152/2006, “di garantire che il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali non possa compromettere la qualità della vita e le possibilità delle generazioni future”.
13 X. xxx. 00, x. 0, xxxx. x), x) e c).
Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.
2. Le forme di aiuto concedibili
Il Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, ha individuato le priorità, le forme e le intensità massime di aiuto concedibili nell’ambito del Fondo per la crescita sostenibile, ai sensi dell’art. 23, c. 3, d.l. n. 83/2012, con il d. interm. 8 marzo 2013.
A tale riguardo, la citata disposizione del d.l. n. 83/2012, operando il rinvio all’art. 7 d.lgs. 31 marzo 1998, n. 123, ha escluso esplicitamente il credito d’imposta dal novero delle forme di agevolazione concedibili. In merito, premesso che le agevolazioni fiscali sono oggetto di riserva di legge, il Mise ha evidenziato che la scelta del legislatore possa esser stata determinata dalla considerazione che la natura del Fondo per la crescita sostenibile, che è un fondo rotativo, mal si concilia con le caratteristiche della forma d’incentivo “credito d’imposta”14.
Il citato decreto di attuazione ha previsto che le forme di intervento fossero definite nel rispetto delle competenze regionali in materia previste dagli artt. 117 e 118 Cost. e dei vincoli derivanti dall’appartenenza all’ordinamento comunitario e fossero dirette a favorire l’integrazione tra politiche nazionali, regionali e comunitarie in tema di incentivazione delle attività imprenditoriali e la partecipazione finanziaria delle regioni (art. 2).
Le finalità precipue del Fondo (art. 3 d.i.) riguardano interventi in ambiti caratterizzati da inefficienze nel funzionamento del mercato che limitano la crescita economica delle imprese nazionali e di accrescere la coesione territoriale, sostenendo uno sviluppo economico armonico ed equilibrato del paese. A tali fini, il Fondo attua esclusivamente interventi caratterizzati da un elevato “effetto incentivante”, sostenendo programmi, progetti o attività di pubblico interesse che le imprese beneficiarie non avrebbero svolto in assenza del sostegno del Fondo o che avrebbero effettuato in misura inferiore o con più lunghi tempi di realizzazione.
14 Nota prot. Corte dei conti n. 1146 del 9 marzo 2016.
3. Le finalità dei diversi interventi
Gli interventi del Fondo sono diretti:
- al sostegno di programmi o progetti di rilievo strategico nazionale che, in ragione della loro dimensione finanziaria complessiva, sono in grado esercitare un significativo impatto sullo sviluppo del sistema produttivo del paese;
- a sostenere uno sviluppo armonico ed equilibrato del paese, favorendo l’integrazione tra le politiche nazionali e comunitarie in materia. In particolare, per quanto riguarda gli interventi volti all’avanzamento tecnologico del sistema produttivo, è assunto come quadro di riferimento programmatico il Programma quadro di ricerca e innovazione “Orizzonte 2020”15, che definisce un approccio strategico nel campo della ricerca e dell’innovazione.
Particolare attenzione è riservata anche alla valutazione dell’efficacia degli interventi, considerato che il Ministero dello sviluppo economico è tenuto a determinare gli impatti attesi dei singoli interventi da attuare16, tramite la formulazione di indicatori e valori- obiettivo e predisporre una costante attività di monitoraggio degli interventi attuati, anche tramite analisi strutturate e continuative17.
Al riguardo, i bandi e le direttive con cui sono adottati gli interventi del Fondo recano in allegato gli indicatori e i relativi valori-obiettivo, ai fini della determinazione degli impatti effettivi rispetto a quelli attesi.
15 Orizzonte 2020 è il più grande programma mai realizzato dall’Unione europea (Ue) per la ricerca e l’innovazione. Ha lo scopo di promuovere innovazioni, scoperte e risultati rivoluzionari trasferendo grandi idee dal laboratorio al mercato. L’Unione ha reso disponibili quasi 80 miliardi di euro di finanziamenti per un periodo di sette anni (2014-2020), oltre agli investimenti nazionali pubblici e privati che questa somma attirerà. Orizzonte 2020 gode del sostegno politico dei leader d’Europa e dei membri del Parlamento europeo, i quali hanno concordato che l’investimento sulla ricerca e sull’innovazione è essenziale per il futuro dell’Europa e lo hanno quindi messo al centro della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
Le iniziative si concentrano su tre settori chiave: eccellenza scientifica, leadership industriale e sfide per la società. L'obiettivo è assicurare che l’Europa produca una scienza e tecnologia di classe mondiale in grado di stimolare la crescita economica e trovare soluzioni a una vasta gamma di sfide. Le innovazioni hanno migliorato la vita delle persone, aiutato a proteggere l’ambiente e reso l’industria europea più sostenibile e competitiva. Orizzonte 2020 è aperto alla partecipazione di ricercatori di tutto il mondo la cui esperienza è essenziale per lo sviluppo di questo programma pioneristico. La Commissione ha raccolto i loro suggerimenti e ha tenuto conto delle raccomandazioni degli Stati membri e del Parlamento europeo, nonché delle lezioni apprese durante i programmi precedenti.
16 X. xxx. 00, x. 0, x.x. x. 00/0000.
17 V. art. l, c. 1, l. 7 agosto 1997, n. 266 “Relazione sugli interventi di sostegno alle attività economiche e produttive”.
Nei bandi o direttive ai fini della selezione delle iniziative ammissibili, il Ministero utilizza la procedura di tipo valutativo negoziale18, in cui l’amministrazione esprime un giudizio di discrezionalità tecnica, particolarmente necessaria nei casi di finanziamento di programmi di ricerca e sviluppo, nei quali rilevano sia la valutazione economico-finanziaria del progetto, sia la valutazione tecnica del programma di ricerca.
Il Ministero, nei casi in cui non ha gestito direttamente gli interventi, si è avvalso di società in house, stipulando convenzioni, oppure di società o enti in possesso dei necessari requisiti tecnici, organizzativi e di terzietà, scelti sulla base di gare secondo le modalità e le procedure di cui al d.lgs. 12 aprile 2006, n. 163 e successive modificazioni e integrazioni.
Al fine di favorire la conoscenza degli interventi promossi o patrocinati dal Ministero dello sviluppo economico, il Ministero stesso intraprende azioni di promozione degli interventi e di comunicazione e diffusione dei risultati conseguiti, a seguito delle informazioni utili al monitoraggio dei programmi e progetti agevolati19, che i soggetti beneficiari degli interventi sono tenuti a fornire.
Le tipologie di intervento del Fondo sono individuate nei Titoli da II a V del d. interm. 8 marzo 2013, ai sensi dei quali è stabilito che il Fondo possa prevedere interventi a favore:
1. di progetti di ricerca e sviluppo;
2. del rafforzamento della struttura produttiva del paese;
3. dell’internazionalizzazione e dell’attrazione degli investimenti;
4. di progetti speciali.
Le priorità, le forme e le intensità massime di aiuto concedibili nell’ambito del Fondo sono state individuate soltanto con il d. interm. 8 marzo 2013, e finora non sono state aggiornate, atteso che la gestione della maggior parte degli interventi è stata solo di recente avviata.
Per ciascuna delle predette tipologie di intervento sono individuati gli specifici requisiti e le priorità, come meglio descritto in appendice.
18 V. art. 6 d.lgs. 31 marzo 1998, n. 123.
19 Al fine di assicurare un’adeguata trasparenza degli interventi agevolativi sono pubblicati sul sito Internet del Ministero, i bandi e le direttive, gli indicatori e i valori-obiettivo degli interventi, nonché l’elenco delle iniziative agevolate.
4. Le convenzioni bancarie
Il Fondo per la crescita sostenibile prevede come forma di aiuto quella del finanziamento agevolato. A tal riguardo, il d. interm. 8 marzo 2013, che ne definisce, come detto, le modalità operative, stabilisce, all’art. 14 dedicato agli aiuti concedibili, che gli aiuti sono concessi nella forma del finanziamento agevolato e, nei limiti e alle condizioni previsti dall’art. 18, anche nelle seguenti forme: contributo in conto impianti, contributo in conto capitale, contributo diretto alla spesa, contributo in conto interessi, concessione di garanzia, partecipazione al capitale di rischio, bonus fiscale.
Il finanziamento agevolato rappresenta la forma di aiuto che può essere concessa nell’ambito degli interventi del Fondo, a cui possono aggiungersi, in via integrativa e in virtù degli specifici obiettivi di policy perseguiti, altre forme di aiuto come il contributo o la garanzia.
La motivazione sottostante la scelta del finanziamento agevolato quale forma principe di intervento del Fcs trova la sua ragione nel fallimento di mercato che gli interventi del Fondo tendono a eliminare. In particolare, nell’ambito delle attività di ricerca e sviluppo, il principale fallimento di mercato riscontrato nelle imprese nazionali deriva dalle difficoltà di accesso al finanziamento esterno a causa di un’asimmetria delle informazioni, derivante dalla difficoltà oggettiva di valutare dall’esterno attività, come quelle della ricerca e sviluppo, caratterizzate da un elevato grado di aleatorietà. In tali situazioni, il finanziamento agevolato da parte dello Stato consente alle imprese di finanziare i propri progetti di ricerca e sviluppo che altrimenti non troverebbero un’adeguata copertura finanziaria.
Per quanto riguarda l’erogazione, le disposizioni attuative dei vari interventi del Fondo prevedono che, ad eccezione di una quota pari al 25 per cento del finanziamento, che può essere erogata alle imprese in anticipazione a fronte della presentazione di un’adeguata garanzia, il finanziamento venga erogato alle imprese in funzione di stati avanzamento lavori, ossia in proporzione alle spese e ai costi sostenuti in un determinato periodo: generalmente, un semestre o un multiplo di semestre.
Alla richiesta della Corte volta a conoscere la valutazione del Ministero riguardo al ricorso al preammortamento, commisurato alla durata in anni interi del progetto o programma, atteso il costo del medesimo, l’amministrazione ha richiamato le modalità
attuative necessarie affinché il sostegno alle attività di ricerca e sviluppo attraverso il finanziamento agevolato sia efficace e consenta di assicurare una copertura finanziaria alle attività agevolate.
In merito, il Ministero ha rappresentato la necessità che l’ammortamento del finanziamento concesso, ossia la restituzione delle rate comprensive sia della quota interessi che della quota capitale, inizi solo una volta concluso il progetto finanziato. In caso contrario, infatti, l’impresa agevolata si troverebbe a dover sostenere contemporaneamente sia le spese e i costi derivanti dalle attività di ricerca e sviluppo, sia la restituzione della parte di finanziamento ottenuto, con un notevole aggravio della propria posizione finanziaria e con un evidente effetto indesiderato dell’aiuto.
Al fine di evitare tale effetto distorsivo e contrastante con le stesse finalità del Fondo per la crescita sostenibile, l’amministrazione ha valutato necessario assicurare che l’ammortamento del finanziamento ottenuto inizi solo una volta concluso il periodo di utilizzo del finanziamento stesso.
Il Ministero ha inoltre reso noto che, durante tale periodo di utilizzo del finanziamento agevolato, detto di preammortamento, l’impresa sarà tenuta, comunque, alla restituzione della quota interessi calcolata sulla parte di finanziamento erogato, mentre la restituzione della quota capitale è rimandata alla conclusione del progetto di ricerca e sviluppo.
In esito all’attività istruttoria, è stata acquisita la convenzione quadro Fri-Fcs, stipulata il 17 febbraio 2016 tra Cassa depositi e prestiti, Associazione bancaria italiana- Abi, Mise, ed aperta all’adesione di ciascuna banca finanziatrice, nonché l’Addendum convenzionale relativo alla misura Agenda digitale, sottoscritto tra le stesse parti il 28 luglio 2016 e l’Addendum convenzionale relativo alla misura “Industria sostenibile”, anch’esso sottoscritto il 28 luglio 2016.
L’art. 12 della convenzione prevede che, sulla base della comunicazione del soggetto gestore di autorizzazione alle erogazioni, la banca finanziatrice richieda i fondi relativi alla quota di finanziamento agevolato alla Cassa depositi e prestiti, indicando la data della valuta con la quale i fondi dovranno essere messi a sua disposizione.
I fondi del finanziamento agevolato vengono messi a disposizione dalla Cassa depositi e prestiti alla banca finanziatrice e da quest’ultima accreditati, unitamente alla quota di finanziamento bancario, al soggetto beneficiario su un conto corrente allo stesso intestato.
5. I requisiti delle singole tipologie di intervento
5.1. I progetti di ricerca e sviluppo
Per quanto riguarda i requisiti dei progetti di ricerca e sviluppo è previsto, nell’ambito dello stretto collegamento tra gli interventi del Fondo e le linee guida dettate dal sopra menzionato Programma quadro di ricerca e innovazione “Orizzonte 2020”, che i progetti delle imprese siano diretti a introdurre significativi avanzamenti tecnologici tramite lo sviluppo di “tecnologie abilitanti fondamentali” o di tecnologie dirette al raggiungimento degli obiettivi individuati all’interno delle “sfide per la società”, identificate dallo stesso programma “Orizzonte 2020”. Le “tecnologie abilitanti fondamentali” sono definite dalla Commissione europea come le tecnologie ad alta intensità di conoscenza e associate ad elevata intensità di ricerca e sviluppo, a cicli d’innovazione rapidi, a consistenti spese di investimento e a posti di lavoro altamente qualificati. Tali tecnologie presentano una rilevanza sistemica, in quanto rendono possibile l’innovazione nei processi, nei beni e nei servizi in tutti i settori economici e possono essere: Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Tic); nanotecnologie; materiali avanzati; biotecnologie; fabbricazioni e trasformazioni avanzate; spazio. Le “sfide per la società”, definite in accordo con la strategia Europa 2020, mirano a stimolare iniziative di ricerca e innovazione necessarie a conseguire gli obiettivi prioritari dell’Unione: sanità, cambiamenti demografici e benessere della popolazione; sicurezza alimentare, agricoltura sostenibile, ricerca marina e marittima e bioeconomia; energia da fonti sicure, pulita ed efficiente; trasporti intelligenti, ecologici e integrati; azioni per il clima.
Qualora i progetti di ricerca e sviluppo siano proposti congiuntamente da più soggetti, è previsto, al fine di assicurare una collaborazione stabile, effettiva e coerente nell’ambito del partenariato proponente, che essi siano realizzati mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete20 ovvero mediante altre forme contrattuali di collaborazione.
20 D. interm. 8 marzo 2013, art. 7:
“2. Nel caso in cui siano proposti congiuntamente da più soggetti, i progetti di cui al comma 1 devono essere realizzati mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione. Il contratto di rete o le altre forme contrattuali di collaborazione devono configurare una collaborazione effettiva, stabile e coerente, rispetto alla articolazione e agli obiettivi del progetto, espressamente finalizzata alla realizzazione dello specifico progetto proposto. Nel contratto deve altresì emergere una chiara suddivisione delle competenze, ovvero dei costi e delle spese a carico di ciascun
Inoltre, al fine di rendere celere l’azione amministrativa nei rapporti con le imprese, è stabilito che sia sempre individuato un soggetto capofila, con il ruolo di referente nei confronti del Ministero, in grado di rappresentare gli altri soggetti partecipanti anche relativamente all’erogazione delle agevolazioni.
Priorità di intervento possono essere attribuite ai progetti di ricerca e sviluppo:
- realizzati in forma congiunta, per i quali il ruolo di capofila è assunto da un centro di ricerca ovvero da un organismo di ricerca, come ad esempio un’università, in modo da favorire gli investimenti in ricerca e sviluppo da parte delle imprese guidati da organismi di diritto pubblico ovvero di diritto privato specializzati nelle attività di ricerca di base, ricerca applicata e sviluppo sperimentale;
- che prevedono forme di collaborazione internazionale, in modo da favorire lo sviluppo di attività di ricerca e sviluppo che abbiano una validità anche in ambito internazionale;
- diretti alla realizzazione di nuovi prodotti o servizi, in grado di assicurare un avanzamento tecnologico prevalentemente nei nuovi prodotti o servizi, in grado di ampliare maggiormente i mercati di riferimento;
- diretti al risparmio energetico, all’impiego di energia prodotta da fonti rinnovabili o
a ridurre gli impatti ambientali;
- che prevedono lo sviluppo di tecnologie dell’informazione e della comunicazione, in quanto i risultati della ricerca su tali tecnologie possono essere applicati su tutti i settori di attività economica.
partecipante e devono essere chiaramente definiti gli aspetti relativi alla proprietà, all’utilizzo e alla diffusione dei risultati del progetto, individuando altresì il soggetto preposto a svolgere il ruolo di soggetto capofila di cui al comma 3.
3. Nel caso di progetti proposti congiuntamente da più soggetti, deve essere individuato il soggetto capofila che assume il ruolo di referente nei confronti del Ministero circa la corretta esecuzione del progetto nonché la rappresentanza dei soggetti partecipanti per tutti i rapporti con il Ministero medesimo, ivi inclusi quelli relativi alle attività di erogazione delle agevolazioni”.
5.2. Gli interventi finalizzati al rafforzamento della struttura produttiva del paese
Gli interventi finalizzati al rafforzamento della struttura produttiva del paese sono diretti a sostenere programmi di investimento, in attivi materiali e immateriali, diretti a una delle seguenti finalità:
- incrementare la capacità competitiva di settori e comparti produttivi che necessitano di un riposizionamento competitivo e di una riqualificazione dei sistemi di produzione;
- incrementare e potenziare la base produttiva delle aree territoriali in ritardo di sviluppo, con particolare riferimento alle regioni del Mezzogiorno; in tale ambito sono finanziati in particolare i grandi progetti d’investimento;
- riqualificare e riconvertire aree che versano in una situazione di crisi industriale.
In merito alle priorità, è previsto che siano finanziati anzitutto i programmi realizzati nelle regioni in ritardo di sviluppo, che prevedono il coinvolgimento di piccole e medie imprese (Pmi), un significativo impatto in termini occupazionali o che minimizzano gli impatti ambientali.
5.3. Gli interventi diretti all’internazionalizzazione delle imprese
Per quanto riguarda gli interventi diretti all’internazionalizzazione delle imprese e all’attrazione di investimenti dall’estero, è previsto che essi siano attuati anche in raccordo con le azioni attivate dall’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese (Ice).
Il Fondo interviene a sostegno dei progetti realizzati dalle imprese finalizzati a elaborare adeguati modelli distributivi, a sviluppare piattaforme e-commerce e di franchising per le Pmi, diffondere e tutelare il “Made in Italy”, a favorire la partecipazione a fiere e a gare internazionali e a realizzare una strategia di internazionalizzazione.
5.4. I progetti speciali
E’ previsto, infine, che il Fondo possa intervenire in favore di progetti speciali, ossia di progetti diretti alla riqualificazione competitiva di specifiche aree tecnologico-produttive ritenute strategiche per la competitività del paese. Questi progetti possono prevedere una pluralità di interventi, anche di natura non strettamente agevolativa, come ad esempio
interventi per la semplificazione normativa, e sono finalizzati alla creazione di nuova
occupazione o alla salvaguardia dell’occupazione esistente.
In virtù della loro complessità e specificità, è prevista una preventiva programmazione degli obiettivi. In particolare, in relazione alla specifica area tecnologico-produttiva oggetto dell’intervento, devono essere analizzate, prima della realizzazione del progetto speciale, le principali criticità e le potenzialità di sviluppo, e poi, sulla base dei risultati ottenuti, sono individuati gli interventi agevolativi da attuare, le misure di accompagnamento, le misure di semplificazione della regolamentazione amministrativa e gli interventi infrastrutturali eventualmente necessari, nonché i risultati attesi.
5.5. Le fonti di finanziamento
I programmi e gli interventi destinatari di risorse del Fondo per la crescita sostenibile possono essere agevolati anche a valere sulle risorse del Fri (il Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca operante presso Cassa depositi e prestiti21); i finanziamenti agevolati concessi a valere sul Fri possono essere assistiti da idonee garanzie22.
Le risorse del Fri non utilizzate al 31 dicembre 2012 e, a decorrere dal 2013, al 31 dicembre di ciascun anno, sono destinate alle finalità del Fondo per la crescita sostenibile, nel limite massimo del 70 per cento.
In attuazione delle predette disposizioni sono stati adottati i decreti interministeriali 26 aprile 2013, recante le modalità di ricognizione delle risorse non utilizzate, e 23 febbraio 2015, recante le modalità di utilizzo e il riparto tra gli interventi destinatari del Fondo per la crescita sostenibile.
Le risorse Fri destinate al Fcs, accertate al luglio 2016, ammontavano a 1.200 milioni di euro, dei quali 650 milioni sono stati dichiarati da Cassa depositi e prestiti come già disponibili. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico 24 luglio 2015, risorse Fri nella misura complessiva di 450 milioni di euro sono state destinate alla concessione di finanziamenti agevolati in favore di grandi progetti di ricerca e sviluppo disciplinati da due bandi adottati dal Mise in data 15 ottobre 2014, di seguito illustrati.
21 Ai sensi dell’art. 1, comma 354, l. 30 dicembre 2004, n. 311.
22 Art. 30, commi 2, 3 e 4, d.l. n. 83/2012.
Con decreto del direttore generale della Direzione per gli incentivi alle imprese 14 luglio 2016, sono state dettate le istruzioni per gli interventi di cui ai xx.xx. 15 ottobre 2014 (Agenda digitale e Industria sostenibile) a valere sulle risorse Fri; il citato decreto direttoriale ha altresì stabilito che il termine di presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni finanziarie è fissato al 26 ottobre 2016.
6. Le revoche relative agli interventi del Fondo
Con riferimento agli interventi del Fondo attuati e in corso, il prospetto che segue evidenzia il numero delle revoche adottate alla data del 31 dicembre 2016.
Tabella n. 5 - Revoche adottate sugli interventi del fondo
Intervento | N. iniziative revocate |
Bando R&S Horizon 2020 (d.m. 30/6/2013) | 34 |
Bandi R&S grandi progetti Agenda digitale e Industria sostenibile (xx.xx. 15/10/2014) | 1 |
Bando investimenti innovativi regioni Convergenza (d.m. 29/7/2013) | 142 |
Bando artigianato digitale (d.m. 17/2/2015) | 0 |
Smart&Start Sud (d.m. 6/3/2013) | 81 |
Smart&Start Italia (d.m. 24/9/2014) | 8 |
Contratti di sviluppo | 0 |
Interventi nelle aree di crisi l. n. 181/198923 | 0 |
Interventi nelle Zone franche urbane | 1.575 |
Interventi nel capitale di rischio delle Pmi (d.m. 29/1/2015) | 0 |
Interventi “Nuova Marcora” (d.m. 4/12/2014) | 0 |
Finanziamento interventi per l’internazionalizzazione delle imprese italiane (d.m. 7/10/2015) | 0 |
Totale | 1.841 |
In merito, il Ministero ha chiarito che:
- le revoche concernenti il bando “investimenti innovativi regioni Convergenza” sono state adottate per la massima parte a seguito di rinuncia delle imprese beneficiarie alle agevolazioni;
- il numero di revoche relative agli interventi nelle Zone franche urbane va correlato al numero totale delle imprese beneficiarie, pari a 27.081 per tutte le 49 Zone franche finora
23 Il dato relativo alla l. n. 181/1989 è riferito all’attuazione del regime di aiuto dopo la riforma del 2015.
attuate; l’adozione delle revoche è il risultato dell’attività di controllo esperita dall’Amministrazione sia tramite gli accertamenti d’ufficio su tutte le imprese beneficiarie, sia tramite controlli in loco su un campione di imprese rappresentativo. Al riguardo, il Ministero ha reso noto24 che sono stati effettuati accertamenti d’ufficio su 24.680 delle 27.081 imprese agevolate, che per il secondo semestre 2017 sono programmati i controlli relativi alle zone Lombardia ed Xxxxxx-Romagna, che i controlli in loco, al 31 dicembre 2016, hanno riguardato 236 imprese25.
24 V. nota Mise-Direzione generale per gli incentivi alle imprese, prot. Corte dei conti n. 2642 del 19 giugno 2017.
25 Altri controlli, trattandosi di agevolazioni fiscali e contributive, spettano all’Agenzia delle entrate (v. nota Mise-Direzione generale per gli incentivi alle imprese, prot. Corte dei conti n. 2642 del 19 giugno 2017).
CAPITOLO IV
LA GESTIONE FINANZIARIA DEL FONDO
Sommario: 1. L’origine e l’evoluzione della gestione contabile del Fondo. - 2. Il capitolo 7342. - 3. La contabilità speciale n. 1201 (“L. n. 46/1982-Fondo crescita sostenibile”). - 4. I dati contabili della contabilità speciale n. 1201. - 5. La contabilità speciale n. 1726 (“Interventi aree depresse”). - 6. L’alimentazione del Fondo. - 7. Le risorse affluite al Fondo aventi vincolo di destinazione ai fini del riequilibrio economico e sociale. - 8. Le altre contabilità speciali.
1. L’origine e l’evoluzione della gestione contabile del Fondo
Il Fondo per la crescita sostenibile, subentrato al Fondo speciale rotativo per l’innovazione tecnologica (Fit)26, opera attraverso il cap. 7342 e due distinte contabilità speciali, attive ancora prima della sua istituzione, la n. 1201 e la n. 1726, intestate al Ministero dello sviluppo economico-Direzione generale per gli incentivi alle imprese: la prima diretta alle finalità del Fit, la seconda, denominata “Interventi aree depresse”, istituita per gli interventi nel Mezzogiorno27.
Entrambe le predette contabilità, per effetto delle disposizioni recate dal d.l. n. 83/2012, sono dirette al perseguimento delle finalità del Fondo, che ha di fatto assorbito le risorse e le misure già avviate prima della sua istituzione28.
26 Art. 14. Presso il Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato è istituito il “Fondo speciale rotativo per l’innovazione tecnologica”. Il Fondo è amministrato con gestione fuori bilancio ai sensi dell’art. 9 l. 25 novembre 1971, n. 1041.
Gli interventi del Fondo hanno per oggetto programmi di imprese destinati ad introdurre rilevanti avanzamenti tecnologici finalizzati a nuovi prodotti o processi produttivi o al miglioramento di prodotti o processi produttivi già esistenti, oppure rilevanti innovazioni di contenuto stilistico e qualitativo del prodotto. Tali programmi riguardano le attività di progettazione, sperimentazione, sviluppo, preindustrializzazione e i processi realizzativi di campionatura innovativa, unitariamente considerati.
Il Ministro delle attività produttive provvede con proprio decreto, adottato previo parere delle regioni interessate, a stabilire annualmente la percentuale delle risorse riservata in via prioritaria ai programmi di sviluppo precompetitivo presentati dalle piccole e medie imprese. Tale quota non può essere inferiore al 25 per cento delle riserve annuali disponibili.
27 Finalità di cui alle leggi 1° marzo 1986, n. 64, Disciplina organica dell’intervento straordinario nel Mezzogiorno e 19 dicembre 1992, n. 488, conversione in legge con modificazioni del d.l. 22 ottobre 1992, n. 415, recante modifiche alla l. 1° marzo 1986, n. 64, in tema di disciplina organica dell’intervento straordinario nel Mezzogiorno e norme per l’agevolazione delle attività produttive.
28 La norma istitutiva del Fondo precisa che “il Fondo può operare anche attraverso le due distinte contabilità speciali già intestate al Fondo medesimo esclusivamente per l’erogazione di finanziamenti agevolati che prevedono rientri e per gli interventi, anche di natura non rotativa, cofinanziati dall’Unione europea o dalle regioni, ferma restando la gestione ordinaria in bilancio per gli altri interventi. Per ciascuna delle finalità indicate al comma 2 è istituita un’apposita sezione nell’ambito del Fondo” (art. 00, x. 0, x.x. x. 00/0000).
Xx evidenziato che, nel corso degli anni, oltre alle contabilità 1201 e 1726, sono state aperte altre contabilità speciali (nn. 3103, 5643, 5644, 5645 e 5646), allo scopo di istituire e gestire strumenti di ingegneria finanziaria nell’ambito di programmi cofinanziati dall’Ue29. Più di recente, è stata istituita la contabilità speciale n. 5850, al fine di dare piena attuazione allo strumento agevolativo per l’acquisto, da parte delle piccole e medie imprese,
di beni strumentali all’attività d’impresa (c.d. Nuova Xxxxxxxx)30.
Ai sensi delle disposizioni in materia di riordino delle contabilità speciali31, la contabilità
n. 1201, che ha anche la caratteristica di “fondo rotativo misto”, e la n. 1726, costituiscono
gestioni fuori bilancio.
2. Il capitolo 7342
Le risorse necessarie per la concessione del contributo in conto capitale o alla spesa, che può integrare nella misura massima del 20 per cento dell’investimento il finanziamento agevolato, sono gestite in contabilità ordinaria. In questo caso, il flusso finanziario è il seguente: gli importi presenti nella c.s. 1201, destinati all’erogazione dei contributi a seguito dell’adozione dei relativi decreti di concessione, sono trasferiti dalla contabilità speciale ad un apposito capitolo di entrata, per essere poi riassegnati, su richiesta del Ministero, al capitolo di spesa 7342 (denominato Fondo per la competitività e lo sviluppo), piano di gestione 6 (intestato al Fondo per la crescita sostenibile). Tale capitolo è, infine, utilizzato per l’erogazione alle imprese beneficiarie della quota di agevolazione concessa nella forma di contributo.
29 Si tratta di contabilità che sono formalmente ascritte al Fondo, le cui risorse hanno un vincolo di destinazione stabilito dalle stesse norme comunitarie e sono già rimborsate dalla Commissione europea in quanto certificate come strumento d’ingegneria finanziaria all’atto del versamento.
Ne consegue che, qualora parte delle risorse siano disimpegnate causa revoca o rinuncia al finanziamento da parte delle imprese beneficiarie, le risorse andranno decertificate dall’attestazione di spesa del Programma operativo nazionale “Ricerca e competitività” Fesr 2007-2013 e restituite alla Commissione europea. Le risorse residue, pertanto, non possono essere considerate disponibili, in applicazione del predetto vincolo.
30 Ai sensi dell’art. 18, comma 9-bis, d.l. 24 giugno 2014, n. 91, convertito con modificazioni dalla l. 11 agosto 2014, n. 116.
31 Il riferimento è al d.p.c.m. 25 novembre 2003, attuativo delle disposizioni di cui all’art. 93, comma 8, l. n. 289/2002 (legge finanziaria 2003), che ha introdotto la categoria dei “fondi misti”, caratterizzati da una quota parte di intervento rotativo e una quota parte di intervento non rotativo, ovvero che non prevede rientri, ed alla circolare della Rgs n. 29 del 30 giugno 2004.
3. La contabilità speciale n. 1201 (“L. n. 46/1982-Fondo crescita sostenibile”)
Attualmente denominata “L. n. 46/1982-Fondo crescita sostenibile”, è stata a suo tempo istituita per l’amministrazione del “Fondo speciale rotativo per l’innovazione tecnologica” (Fit) di cui alla l. n. 46/1982, ora Fondo per la crescita sostenibile ai sensi del d.l. n. 83/2012. Tale contabilità è quindi utilizzata sia per la gestione degli interventi in favore dell’innovazione tecnologica ex lege n. 46/1982, sia per la gestione dei nuovi interventi del
Fondo, con specifico riferimento ai finanziamenti agevolati concessi alle imprese.
Le rate di mutuo restituite dalle imprese beneficiarie sono da queste versate all’apposito capitolo di entrata del bilancio dello Stato, quindi riassegnate al capitolo di spesa del Ministero n. 7483 “Fondo rotativo per la crescita sostenibile” e, infine, da questo trasferite alla c.s. n. 1201. Tali rientri costituiscono fonte di autoalimentazione del Fondo e sono vincolati al perseguimento delle sue finalità.
La compresenza di risorse per le erogazioni di cui è previsto il rientro (finanziamenti agevolati) e, seppur in minima parte, di risorse per le erogazioni per le quali non è previsto il rientro (contributi), evidenzia l’appartenenza del Fondo per la crescita sostenibile (già Fit) alla categoria dei fondi misti, caratterizzati da una quota-parte d’intervento rotativo (autorizzato al mantenimento fuori bilancio) e una quota parte d’intervento non rotativo (da gestire in bilancio).
Alla data del 31 dicembre 2016, le c.s. nn. 1201 e 1726 presentavano, rispettivamente, un saldo pari ad euro 1.741.305.439,44 ed euro 1.257.984.810,30.
Il seguente prospetto riepiloga le variazioni in aumento e in riduzione che hanno influito sulla quantificazione delle risorse del Fcs32 riferite alla data del 31 dicembre 2016.
32 V. nota Rgs prot. n. 72904/2016 del 16 settembre 2016.
Tabella n. 6 - Variazioni in aumento ed in riduzione che hanno influito sulla quantificazione delle risorse in bilancio del Fcs
A stanziamento iniziale | B rifinanziamenti | C riduzioni | D=A+B+C risorse destinate al Fcs | E riassegnazioni | F=D+E stanziamento definitivo | |
2013 | 56.842.236,00 | -721.273,0033 | 56.120.963,00 | 169,002,870,00 | 000.000.000,00 | |
0000 | 0.000.000,00 | 000.000.000,0034 | -49.067,0035 | 101.329.743,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 |
0000 | 0 | 00.000.000,0000 | 00.000.000,0000 | 00.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000.00 |
0000 | 0 | 0.000.000,0038 | 0.000.000,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,0039 | |
0000 | 0 | 0.000.000,0040 | 0.000.000,00 | 0.000.000,0041 | ||
0000 | 0 | 0.000.000,0042 | 0.000.000,00 | 0.000.000,0043 | ||
00.000.000,00 | 000.000.000,00 | - 00.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 0.000.000.000,00 |
Fonte: rielaborazione Corte dei conti su dati forniti dalla Rgs.
33 Copertura per tagli lineari operati con: a) attuazione sentenza CC per d.l. n. 78/2010; b) attuazione clausola di salvaguardia d.l. n. 98/2011; c) attuazione taglio art. 1 c. 000 X0 0000; d) attuazione d.l. n. 35/2014.
34 Xxx.xx LS 147/2013 art. 1 comma 26.
35 Copertura per tagli lineari operati con: a) attuazione sentenza CC per d.l. n. 78/2010; b) attuazione clausola di salvaguardia d.l. n. 98/2011; c) attuazione taglio art. 1 c. 000 X0 0000; d) attuazione d.l. n. 35/2014.
36 Xxx.xx LS 147/2013 art. 1 comma 26.
37 Copertura d.l. n. 185/2015 (enti territoriali) art. 17 c. 1 lett. a) e copertura c/res l. n. 106/2016 riforma terzo settore art. 11 c. 2 (10+10 milioni di euro).
38 Xxx.xx LS 208/2015 stabilità art. 1 comma 196 lett. b).
39 Stanziamento al 14 settembre 2016 e dal 2017 a legislazione vigente.
40 Xxx.xx LS 208/2015 stabilità art. 1 comma 196 lett. b).
41 Stanziamento al 14 settembre 2016 e dal 2017 a legislazione vigente.
42 Xxx.xx LS 208/2015 stabilità art. 1 comma 196 lett. b).
43 Stanziamento al 14 settembre 2016 e dal 2017 a legislazione vigente.
4. I dati della contabilità speciale n. 1201
La situazione contabile della c.s. 1201, rappresentata nella tabella n. 7, è caratterizzata da una disponibilità complessiva di cassa al 31 dicembre 2016 di euro 1.802.976.712,42, comprendenti le disponibilità dell’ex Fit per euro 407.589.025,44, e una disponibilità di euro 1.395.387.686,98, generata per effetto dei rientri delle rate dei mutui concessi alle imprese, nonché della riassegnazione di risorse per effetto dell’applicazione degli artt. 23, commi 8 e 9, e 27, comma 10, d.l. n. 83/2012.
La disponibilità di risorse al 31 dicembre 2016, al netto dei complessivi impegni, utilizzabili quindi per avviare nuove iniziative ricadenti nelle finalità già indicate o rifinanziare iniziative già avviate, ammonta ad euro 273.412.593,38. Tale importo è la risultante delle risorse nette disponibili dell’ex Fit e del Fondo.
Gli impegni complessivi al 31 dicembre 2016 ammontavano ad euro 1.677.071.421,77, risultanti dagli impegni ex Fit, assunti quindi anteriormente all’entrata in vigore del d.l. n. 83/2012, pari ad euro 142.972.280,66 (il cui dettaglio per ciascuna misura è contenuto nella successiva tabella n. 8) e dagli impegni delle misure avviate con appositi bandi dopo l’istituzione del Fondo, pari ad euro 1.534.099.141,11 (il cui dettaglio misura per misura è contenuto nella successiva tabella n. 9).
Per quanto attiene alle erogazioni, nel corso dell’anno 2016 sono stati emessi ordinativi di pagamento per complessivi euro 108.884.016,27, di cui euro 53.751.170,57 riguardanti le misure a valere sul Fondo in questione (dettaglio tabella n. 10).
Tabella n. 7 - Situazione contabile al 31 dicembre 2016 del Fondo crescita sostenibile: c.s. n. 1201
Contabilità speciale 1201 | |||||||
norma | finalità | disponibilità di cassa | impegni assunti da erogare | risorse non ancora versate | risorse vincolate per restituzione a favore c.s. “Fondini” | progetti certificati e rimborsati da Ue da restituire da c.s. 1726 (l. n. 46/1982) | disponibilità residua complessiva |
A | B | C | D | E | F=A-B+C-D+E | ||
L. n. 46/1982 | Programmi per investimenti di innovazione tecnologica Fit l. n. 46/1982 | 407.589.025,44 | 142.972.280,66 | - | 165.410.347,09 | 24.175.605,35 | 123.382.003,04 |
D.l. n. 83/2012 art. 23 c. 2, lett. a), art. 23 c. 3; D.l. n. 179/2012 art. 19 c. 7; D.l. n. 69/2013 art. 3 | Fondo crescita sostenibile | 1.395.387.686,98 | 1.534.099.141,11 | 288.742.044,47 | - | - | 150.030.590,34 |
1.802.976.712,42 | 1.677.071.421,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 00.000.000,00 | 000.000.000,38 |
Fonte: rielaborazione Corte dei conti su dati forniti dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Mise.
I dati della contabilità speciale n. 1201 espongono:
colonna A: la disponibilità di cassa al 31 dicembre 2016 di euro 1.802.976.712,42, risultante dalle risorse dell’ex Fit per euro € 407.589.025,44 e dalle risorse del Fondo di nuova istituzione per euro 1.395.387.686,98;
colonna B: rappresenta le risorse per gli impegni assunti ed ancora da erogare riguardanti misure dell’ex Fit (euro 142.972.280,66) e misure avviate dopo l’istituzione del Fondo (euro 1.534.099.141,11). Gli impegni ammontano complessivamente ad euro 1.677.071.421,77, al netto delle erogazioni effettuate;
colonna C: le risorse non ancora versate alla contabilità speciale per euro 288.742.044,47. Tali risorse provengono dai rimborsi, da parte delle imprese beneficiarie, delle rate dei mutui concessi a carico del Fondo di nuova istituzione su un conto corrente bancario istituito presso ogni banca concessionaria (gestore) intestato al Ministero dello sviluppo economico. La procedura operativa può essere così sintetizzata: le banche concessionarie (gestori) riversano le rate incassate e gli interessi maturati alla Tesoreria dello Stato in apposito capitolo del bilancio dello Stato (cap. 4726, “somme derivanti dal rimborso dei mutui concessi a carico del fondo, da far affluire al fondo stesso”). Il Ministero, ricevute le quietanze dei versamenti effettuati dalle banche concessionarie, provvede a inoltrare al Mef la richiesta di riassegnazione in termini di competenza e di cassa al capitolo 7481, piano di gestione n. 1 “Fondo speciale rotativo per l’innovazione tecnologica”. Il Mef, con d.m. registrato alla Corte dei conti, dispone l’assegnazione delle somme richieste. Con la riassegnazione da parte del Mef, la Dgiai provvede a riversare le somme alla contabilità speciale n. 1201. Tali rientri costituiscono fonte di autoalimentazione del Fondo e sono vincolati al perseguimento delle sue finalità;
colonna D: l’importo di euro 165.410.347,09, che riguarda risorse afferenti a restituzioni a favore di altre contabilità speciali (nn. 3103, 5643, 5644, 5645, 5646). Le imprese beneficiarie di finanziamenti agevolati a valere su risorse Ue appostate nelle contabilità speciali sopraindicate, hanno restituito le rate dei mutui concessi sulla contabilità speciale 1201. L’importo è quindi da ricondurre ad ognuna delle altre contabilità speciali;
xxxxxxx E: l’importo di euro 24.175.605,35, che si riferisce a progetti certificati a valere sulla l. n. 46/1982 - Pon R&C 2007-2013, per i quali le erogazioni sono state effettuate ai soggetti beneficiari con risorse afferenti alla c.s. n. 1201. Successivamente, sono state rimborsate dalla Ue sulla c.s. n. 1726, e sono pertanto da ricondurre alla c.s. n. 1201;
colonna F: l’importo di euro 273.412.593,38, che rappresenta la disponibilità di risorse complessiva al 31 dicembre 2016, al netto degli impegni indicati nelle colonne precedenti, da utilizzare per nuove misure o il rifinanziamento di quelle già avviate.
Tabella n. 8 - Interventi programmatici ante d.l. n. 83/2012
Contabilità speciale 1201 | |||
Interventi programmatici ante d.l. n. 83/2012 | |||
Descrizione | Norma | Finalità | Impegno residuo al 31/12/2016 |
Sportello Fit | L. n. 46/1982 | Finanziamento a tasso agevolato di programmi destinati alla introduzione di rilevanti avanzamenti tecnologici finalizzati a nuovi prodotti o processi produttivi | 15.120.699,27 |
Fit - Xxx Xxxxxxxxxxx (I e II bando) | L. n. 46/1982 circolari n. 1167509 del 28/11; n. 946130 del 28 aprile 2004; n. 946204 del 29 luglio 2005 | Concessione di agevolazioni finanziarie alle imprese che promuovono iniziative organiche riferite ad un programma di sviluppo sperimentale ed al conseguente programma di investimenti per l’industrializzazione dei risultati, nell’ambito di unità produttive ubicate in aree obiettivo 1 | 11.164.125,05 |
Lombardia | L. n. 46/1982 | “Sviluppo precompetitivo” inteso come l’insieme di quelle attività dirette alla progettazione, sperimentazione, sviluppo e preindustrializzazione di nuovi prodotti, processi o servizi ovvero di modifiche sostanziali a prodotti, linee di produzioni e processi produttivi, che comportino sensibili miglioramenti delle tecnologie esistenti per le Pmi della Regione Lombardia | 226.087,27 |
Ict | L. n. 46/1982 | Promozione e diffusione, nell’ambito delle Pmi, dell’innovazione basata sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, alfine del miglioramento della competitività delle imprese | 3.296.176,40 |
Obiettivo 2 | L. n. 46/1982 | Programmi di investimento, ricerca e sviluppo | - |
Fonderie | L. n. 46/1982 | Interventi per i settori dell’economia di rilevanza nazionale il decreto del Ministero delle attività produttive in data 13 gennaio 2002, n. 273, che ha fissato i termini di presentazione delle domande per l’accesso alle agevolazioni e le relative risorse disponibili di cui al Bando Tematico Fonderie | 1.244.784,77 |
Energia | L. n. 46/1982 | Programmi di sviluppo precompetitivo, comprendenti eventualmente anche attività non preponderanti di ricerca industriale, finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica ed alla diffusione delle fonti rinnovabili di energia | 740.596,12 |
Start up - Poli tecnologici | L. n. 46/1982 | Programmi realizzati da piccole imprese e start-up in settori di alta e medio-alta tecnologia | 2.513.176,73 |
Poli tecnologici | L. n. 46/1982 | Programmi realizzati in settori di alta e medio-alta tecnologia | 8.291.840,37 |
Consorzi Ict | L. n. 46/1982 | Programmi finalizzati all’innovazione radicale di prodotto attraverso l’utilizzo di tecnologie digitali realizzati da raggruppamenti di grandi imprese e piccole e medie imprese | 540.771,27 |
Tecnologie prioritarie | L. n. 46/1982 | Programmi di investimento, ricerca e sviluppo | 2.358.963,83 |
Eurotransbio | L. n. 46/1982 | Attività di gestione dei progetti presentati nell’ambito delle otto call Euro Trans Bio per programmi congiunti sostenibili per il supporto al settore europeo delle biotecnologie | 2.509.849,25 |
Ex-Miur | L. n. 46/1982 | Programmi di ricerca con prevalente sviluppo trasferiti in attuazione art. 10 d.lgs. n. 297/1999 | 6.442.859,92 |
Porpuglia | L. n. 46/1982 Accordo di programma quadro 13/9/2005 | Programmi di investimento ricerca e sviluppo - accordo di programma quadro a sostegno dello sviluppo locale | 0.000.000,96 |
Fondo Fit Reach (II bando) | L. n. 46/1982 D.m. 13/3/2009 | Attività riguardanti progetti di innovazione di prodotto o di processo volte a sostituire e/o eliminare sostanze chimiche definite dalla Ue "estremamente preoccupanti" | 26.435.037,63 |
Start up (II bando) | L. n. 46/1982 D.m. 7/7/2009 | Attività riguardanti progetti proposti da imprese start-up in settori di alta e medio-alta tecnologia | 7.656.257,83 |
Pon | L. n. 46/1982 D.m. 24/9/2009 | Attività riguardanti progetti proposti da imprese ubicate nelle 4 Regioni Convergenza, si avvale di sole risorse Pon “Ricerca e competitività” 2007-2013 | 7.126.981,11 |
Contratti di innovazione | L. n. 46/1982 D.m. 14/12/2009 | Attività riguardanti programmi di sviluppo sperimentale di rilevanti dimensioni | 20.271.069,42 |
Riditt | L. n. 46/1982 D.m. 22/12/2009 | Rete Italiana perla diffusione dell’Innovazione e il trasferimento Tecnologico a favore di raggruppamenti Ats - università, centri di ricerca pubblici, associazioni di categoria | 2.571.171,49 |
Cornet | L. n. 46/1982 | Networking di programmi internazionali per la ricerca collettiva | 884.868,84 |
Cratere sismico aquilano | L. n. 46/1982 D.m. 8/4/2013 | Sostegno delle attività produttive e della ricerca assegnate alla ricostruzione nella Regione Abruzzo a seguito del sisma dell'aprile 2009 | 13.455.990,46 |
Adp | L. n. 46/1982 | Accordo di programma Erzelli | 0.000.000,50 |
Distretto mobile imbottito | L. n. 46/1982 | Murge mobile imbottito | 00.000.000,90 |
L. n. 46/1982 | L. n. 46/1982 | Interventi ancora da decretare l. n. 46/1982 ante 16/1/2001 (vecchia procedura) | 4.858.271,16 |
L. n. 46/1982 | L. n. 46/1982 | Interventi ancora da decretare ante 2009 | 0,00 |
L. n. 46/1982 | L. n. 46/1982 | Compensi banche, esperti, commissioni di collaudo | 27.592.691,78 |
L. n. 46/1982 | L. n. 46/1982 | Spese di funzionamento Fit l. n. 46/1982 | (41.483.993,67) |
L. n. 46/1982 | L. n. 46/1982 | Risorse versate in contabilita' ordinaria - Cap. 7342 p.g. 6 - per erogazioni contributi l. n. 46/1982 | 142.972.280,66 |
Totale impegni residui | 142.972.280,66 |
Tabella n. 9 - Interventi programmatici post d.l. n. 83/2012
Contabilità speciale n. 1201 | ||||
Interventi programmatici post d.l. n. 83/2012 | ||||
Descrizione | Norma | Accantonamento programmatico originario | Accantonamento residuo a carico del fondo al 31/12/2016 | Nota |
9° bando Etb | D.m. 30/10/2013 | 4.000.000 | 721.375,00 | |
10° Bando Etb | D.m. 18/11/2014 | 4.000.000,00 | 1.167.441,73 | |
11° Bando Etb | D.m. 7/10/2015 | 4.000.000,00 | 4.000.000,00 | |
12° Bando Etb | D.m. 13/10/2016 | 3.000.000,00 | 3.000.000,00 | |
Accordi di programma - ricerca e sviluppo | D.m. 1/4/2015 | 80.000.000,00 | 00.000.000,00 | |
Accordi di programma - ricerca e sviluppo | D.m. 4/8/2016 | 80.000.000,00 | 00.000.000,00 | |
Agenda digitale | D.m. 15/10/2014 | 150.000.000,00 | 000.000.000,69 | 2 |
Agenda digitale | D.m. 24/7/2015 D.m. 9/6/2016 | 26.000.000,00 | 00.000.000,00 | |
Agenda digitale - Fri | D.m. 24/7/2015 | 5.000.000,00 | 5.000.000,00 | |
Aree di crisi industriale | D.m. 19/3/2015 D.l. n. 83/2012 art. 27, c. 00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,67 | |
Aree di crisi industriale | D.m. 26/9/2016 D.m. 31/1/2017 | 85.914.155,00 | 00.000.000,00 | |
Artigianato digitale | D.m. 17/2/2015 | 9.060.000,00 | 9.060.000,00 | |
Contratti di sviluppo | Contratti di sviluppo d.l. n. 69/2013 art. 3 | 150.000.000,00 | 00.000.000,00 | 1 |
Contratti di sviluppo Centro Nord | D.m. 9/8/2016 | 50.000.000,00 | 00.000.000,00 | |
Promozione di progetti di ricerca e sviluppo per il sistema produttivo-Horizon 2020 | D.m. 20/6/2013 D.m. 9/6/2016 | 234.000.000,00 | 000.000.000,08 | 2 |
Horizon 2020 R&S PON rifinanziamento | D.m. 8/11/2016 | 72.800.000 | 72.800.000,00 | |
Corrispettivo - Compenso banche44 | Art. 15 Convenzione | 54.716.000,00 | 00.000.000,22 | |
Industria sostenibile | D.m. 15/10/2014 D.m. 24/7/2015 | 250.000.000,00 | 000.000.000,97 | 2 |
Industria sostenibile | D.m. 9/6/2016 | 60.000.000,00 | 00.000.000,00 | |
Industria sostenibile - Fri | D.m. 24/7/2015 | 75.000.000,00 | 00.000.000,00 | |
Internazionalizzazione imprese | D.m. 7/10/2015 | 80.000.000,00 | 00.000.000,00 | |
Nuova Legge Marcora | D.d. 16/4/2015 | 9.789.812,83 | 3.460.312,85 | |
Pmi capitale di rischio | D.m. 29/1/2015 | 50.000.000,00 | - | 3 |
Spese attività ispettive 2016 | D.l. n. 83/2012, art. 25, c. 3 | 200.000,00 | 143.395,82 | |
Spese attività ispettive 2015 | D.l. n. 83/2012, art. 25, c. 3 | 36.314,07 | - | |
Spese attività ispettive 2014 | D.l. n. 83/2012, art. 25, c. 3 | 20.370,69 | - | |
Spese attività ispettive 2013 | D.l. n. 83/2012, art. 25, c. 3 | 5.966,12 | - | |
Smart&Start | D.m. 24/9/2014 D.m. 17/12/2015 | 90.000.000,00 | 00.000.000,00 | 4 |
44 Con la voce “Corrispettivo-Compenso banche”, l’amministrazione si riferisce all’accantonamento per il pagamento del corrispettivo per lo svolgimento del servizio di assistenza e supporto al Ministero dello sviluppo economico per l’espletamento dei diversi adempimenti tecnico-amministrativi e istruttori connessi alla concessione, all’erogazione, controllo e al monitoraggio delle agevolazioni a progetti di ricerca, sviluppo e innovazione attivati nell’ambito del Fondo per la crescita sostenibile; il servizio, è stato affidato, a seguito di gara d’appalto, a un raggruppamento temporaneo di imprese con mandataria Banca del Mezzogiorno- Mediocredito centrale s.p.a.
L’entità del corrispettivo è determinato, ai sensi della convenzione sottoscritta dalle parti (per la durata di cinque anni dalla sottoscrizione, avvenuta in data 29 ottobre 2014, e comunque fino al completamento delle attività già iniziate nel corso del quinquennio di riferimento), in funzione del numero di progetti esaminati e dell’importo dei costi ammissibili di ciascun progetto.
Segue tab. n. 9
Descrizione | Norma | Accantonamento programmatico originario | Accantonamento residuo a carico del fondo al 31/12/2016 | Nota |
Strumento di garanzia bando Horizon 2020 R&S Pon | D.m. 6/8/2015 D.m. 1/6/2016 | 3.600.000,00 | 3.600.000,00 | |
Strumento di garanzia bando Grandi Progetti R&S Pon | D.m. 1/6/2016 | 4.000.000,00 | 4.000.000,00 | |
Strumento di garanzia bando Grandi Progetti R&S Pon | D.m. 8/3/2017 | 3.000.000,00 | 3.000.000,00 | |
Terremoto Centro Italia | Art. 24 d.l. n. 189/2016 | 10.000.000,00 | 00.000.000,00 | |
Agevolazioni per le imprese già confiscate o sequestrate alla criminalità organizzata | Legge di stabilità 2016 (art. 1, comma 195, l. 28 dicembre 2015, n. 208) | 7.000.000,00 | 7.0000.000,00 | 4 |
Finanziamenti agevolati a Pmi vittime di mancati pagamenti (fondo Serenella) | Legge di stabilità 2016 (art. 1, commi 199-202, l. 28 dicembre 2015, n. 208) | 10.000.000,00 | ||
Spese di funzionamento | art. 2 l. 19 dicembre 1983, n. 696 | 52.000,00 | 29.991,30 | |
Accordo di programma Tua Autoworks (Puglia) | Proposta di contratto di programma del 10/6/2015 Accordo di programma 7/10/2015 | 5.000.000,00 | 5.000.000 | 5 |
L. n. 46/1982 | L. n. 46/1982 | Risorse versate in contabilita' ordinaria - cap. 7342 p.g. 6 - per erogazioni contributi l. n. 46/1982 | (4.727.814,22) | |
Totale impegni residui | 1.534.099.141,11 | |||
Totale complessivo di impegni ed accantonamenti (totale 1201 ante e post d.l. n. 83/2012) | 1.677.071.421,77 | |||
Nota: 1. erogazione per trasferimento risorse ad Invitalia | ||||
2. erogazione per trasferimento risorse Mediocredito centrale per 36 milioni | ||||
3. erogazione per trasferimento risorse ad Invitalia pari a 50 milioni | ||||
4. erogazione per trasferimento risorse ad Invitalia per 14 milioni | ||||
5. importo già disponibile per economie su precedenti misure/leggi |
Fonte: rielaborazione Corte dei conti su dati forniti dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Mise.
Tabella n. 10 - Erogazioni su contabilità speciale n. 1201 - Anno 2016
Contabilità speciale n. 1201 | |
Interventi programmatici ante d.l. n. 83/2012 - erogazioni | |
Descrizione | Erogazioni 2016 |
Erogazioni ai sensi artt.14-19 l. n. 46/1982 - Fit | 38.360.648,80 |
Riditt | 3.780.932,69 |
Spese di funzionamento | 22.008,70 |
Pignoramenti | 4.011.089,12 |
Oneri per verifiche, ispezioni e controlli in loco | 220.760,55 |
Compensi alle banche concessionarie per convenzioni in essere e oneri per ulteriori adempimenti istruttori | 2.346.692,37 |
Versamenti all’erario | 6.392,00 |
Trasferimento delle risorse a bilancio necessarie per l'erogazione dei contributi | 6.384.321,47 |
Totale | 55.132.845,70 |
Interventi programmatici post d.l. n. 83/2012 - erogazioni | |
Erogazioni a valere sul Fondo crescita sostenibile | 50.856.107,79 |
Corrispettivo - Compenso banche | 2.895.062,78 |
Totale | 53.751.170,57 |
Totale complessivo erogazioni 2016 da contabilità speciale 1201 | 108.884.016,27 |
Fonte: rielaborazione Corte dei conti su dati forniti dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Mise.
5. La contabilità speciale n. 1726 (“Interventi aree depresse”)
A questa contabilità affluiscono, dopo l’istituzione del Fondo, le risorse che finanziano programmi comunitari e nazionali, di cui la Direzione è titolare, nonché quelli derivanti da cofinanziamenti regionali.
La situazione contabile della c.s. n. 1726, rappresentata nel prospetto di cui alla tab. n. 11, è caratterizzata da una disponibilità complessiva di cassa al 31 dicembre 2016 di euro 1.283.871.418,95, generata dai versamenti di fondi comunitari, regionali e nazionali, nonché dalla riassegnazione di risorse per effetto di restituzione di importi o revoche di finanziamenti45.
La disponibilità di risorse al 31 dicembre 2016, al netto dei complessivi impegni per misure già avviate, ammonta ad euro 333.291.537,18 (di cui 110 milioni versati a titolo di prefinanziamento del Programma operativo nazionale “Impresa e competitività” 2014-2020 Fesr, quindi destinabili solo agli impegni derivanti dallo stesso programma).
45 X. xxx. 00, x. 0, x.x. x. 00/0000.
Al riguardo, il Ministero ha reso noto che la predetta disponibilità è determinata anche dalle risorse non ancora ricevute dalla Commissione europea a valere sui programmi operativi cofinanziati nell’ambito della programmazione 2007-2013, nonché dalle risorse non ancora ricevute dal fondo di rotazione ex l. n. 183/1987 per il Piano di azione coesione (Pac), che nella tabella n. 11 sono comunque riportate in quanto costituiscono parte della copertura finanziaria degli impegni nella medesima tabella rappresentati.
Gli impegni complessivi assunti ammontano, alla data del 31 dicembre 2016, ad euro 6.604.007.907,49, per misure avviate anteriormente e successivamente alla istituzione del Fondo.
Nella tabella n. 12 sono descritte le misure che utilizzano risorse della contabilità speciale 1726, con evidenza degli impegni/accantonamenti residui al 31 dicembre 2016.
Per quanto attiene alle erogazioni, nel corso dell’anno 2016 sono stati emessi ordinativi di pagamento per complessivi euro 426.110.238,22 (dettaglio tabella n. 13).
Tabella n. 11 - Situazione contabile al 31 dicembre 2016 del Fondo crescita sostenibile: c.s. n. 1726
Contabilità speciale n. 1726-Interventi aree depresse | |||||||||
Norma | Finalità | Disponibilità di cassa46 | Impegni residui da erogare dall'entrata in vigore del d.l. n. 83/2012 | Progetti certificati e rimborsati da Ue da restituire a c.s. 1201 (l. n. 46/1982) | Risorse c/o Dgiai Docup- Por-Contratti di programma di competenza regionale da restituire | Risorse da restituire a Ce per Pon Sil 2000-2006 | Risorse da restituire a Ce per Por Industria -1994- 1999 su segnalazioni Xxxx | Xxxxxxx non ancora ricevute da Ue | Disponibilità residua |
Totale | |||||||||
A | B | C | D | E | F | G | H = A-B-C- D-E-F+G | ||
D.l. n. 32/1995, art. 4 c. 6 | Interventi aree depresse cofinanziati dall'Ue e/o dalle regioni | 1.283.871.418,95 | 6.604.007.907,49 | 24.175.605,35 | 86.687.475,09 | 97.991.073,43 | 6.120.119,37 | 5.868.402.298,96 | 333.291.537,18 |
Fonte: rielaborazione Corte dei conti su dati forniti dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Mise.
46 Di cui 110 milioni ricevuti, a titolo di prefinanziamento, a valere sul Pon I&C 2014-2020, la cui dotazione programmatica è pari a 2.316.000,49 euro.
Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 16/2017/G
I dati della contabilità speciale 1726 evidenziano:
colonna A: la disponibilità di cassa al 31 dicembre 2016, pari ad euro 1.283.871.418,95;
colonna B: gli impegni residui da erogare per euro 6.604.007.907,49, impegni assunti al netto delle erogazioni effettuate.
L’importo aumenta notevolmente, da euro 2.093.769.417,85 alla data del 31 dicembre 2015 ad euro 6.604.007.907,49 alla data del 31 dicembre 2016, in quanto nel corso del 2016 il Cipe ha approvato vari programmi di cui la Direzione generale competente è titolare, nell’ambito della programmazione 2014-2020 delle risorse nazionali del Fondo per lo sviluppo e la coesione e del Fondo di rotazione ex art. 5 l. n. 183/1987, collegata alla programmazione dei fondi europei per lo stesso periodo;
colonna C: l’importo di euro 24.175.605,35, che si riferisce a progetti certificati a valere sulla l. n. 46/1982 - Pon R&C 2007-2013, per i quali le erogazioni sono state effettuate ai soggetti beneficiari con risorse afferenti alla c.s. 1201. Successivamente, sono state rimborsate dalla Ue sulla c.s. n. 1726 e sono pertanto da ricondurre alla c.s. n. 1201;
colonna D: l’importo di euro 86.687.475,09, che corrisponde alle risorse c/o Mise-Dgiai versate dalle regioni, che, in attesa del completamento dei procedimenti amministrativi relativi alle iniziative cofinanziate, devono essere accantonate in vista di possibili restituzioni da operare nei confronti delle stesse regioni. In particolare, si tratta per circa 70,8 milioni di risorse relative ai Programmi operativi regionali (Por) e al Documento unico di programmazione (Docup) 2000-2006, e per circa 15,8 milioni ai contratti di programma cofinanziati dalle regioni, in corso di definizione;
colonna E: le risorse in questione, per un ammontare complessivo di euro 97.991.073,43, rappresentano l’importo massimo stimato da restituire alla Commissione europea a rettifica della certificazione finale del Pon “Sviluppo imprenditoriale locale” 2000/2006, relativamente a quei progetti portati a completamento con le risorse del Pon “Ricerca e competitività” 2007/2013 e che presentano criticità di diversa natura, legate al mancato completamento o alla possibile adozione di un provvedimento di revoca;
colonna F: le risorse in questione, per un ammontare massimo di euro 6.120.119,37, rappresentano un accantonamento prudenziale in vista della possibile restituzione alla Commissione europea della quota di cofinanziamento, corrispondente a progetti presenti nella certificazione finale di programmi operativi nazionali o regionali 1994/1999 (Pom Industria e, soprattutto, programmi regionali), in relazione ai quali sono state effettuate
segnalazioni di irregolarità ed è necessario verificare l’esito delle connesse vicende giudiziarie e completare conseguentemente l’iter amministrativo;
colonna G: l’importo di euro 5.868.402.298,96, che riguarda risorse non ancora ricevute dall’Ue per progetti certificati e da certificare a valere sui programmi operativi cofinanziati nell’ambito della programmazione 2007-2013, nonché risorse non ancora ricevute dal fondo di rotazione ex lege n. 183/1987 per il Piano di azione coesione (Pac);
xxxxxxx X: l’importo di euro 333.291.537,18, che rappresenta la disponibilità di risorse complessiva al 31 dicembre 2016, al netto degli impegni indicati nelle colonne precedenti. Si evidenzia che la disponibilità è determinata anche dalle risorse non ancora ricevute già menzionate nella descrizione della colonna G.
Tabella n. 12 - Riepilogo degli impegni per interventi a valere sulla c.s. n. 1726
Contabilità speciale n. 1726 | |||
Interventi programmatici ante d.l. n. 83/2012 | |||
Descrizione | Norma | Finalità | Impegno residuo al 31/12/2016 |
L. n. 488/1992 | L. 19 dicembre 1992, n. 488 | Sviluppo delle imprese con unità produttive ubicate nelle zone svantaggiate dell'Italia: prevede agevolazioni per investimenti da effettuarsi nei settori dell'industria, turismo e commercio | 173.202.465,09 |
Programma operativo multiregionale 1994-1999 | Decisione della Commissione europea regolamenti nn. 2080 e 2085, adottati il 20 luglio 1993 | Residui da programmazione 1994/1999 | 2.868.812,21 |
Contratti di programma | L. n. 662/1996 art. 2 c. 203 | Agevolazione di natura negoziale, stipulata nei confronti di grandi imprese odi consorzi di piccole e medie imprese, al fine di favorire la realizzazione di importanti programmi di investimento con ricaduta occupazionale | 277.316.961,71 |
Programma operativo nazionale Ricerca e competitività 2007-2013 | Decisione della Commissione europea C (2007) 6882 del 21/12/2007 | Strumento attraverso il quale l'Italia contribuisce allo sviluppo della Politica di coesione della Unione europea a favore delle aree territoriali più svantaggiate, attraverso il sostegno delle attività di ricerca e innovazione nelle 4 regioni dell’Obiettivo “Convergenza” (Puglia, Calabria, Sicilia, Campania). Strumenti attuativi: Contratti di sviluppo, cofinanziamento d.lgs. n. 185/2000, Programmi di innovazione industriale, Decreto macchinari aree Sin, Smart&Start, Investimenti produttivi innovativi, Fondo centrale di garanzia, completamento Pia Innovazione, completamento Pia Networking, completamento l. n. 488/1992 | 50.647.539,06 |
Programma operativo interregionale Energie rinnovabili e Risparmio energetico 2007-2013 | Decisione della Commissione europea C (2007) 6820 del 20/12/2007 | Il Programma operativo interregionale Energie rinnovabili e Risparmio energetico 2007-2013 (Poi Energia), sostiene interventi di efficientamento, risparmio energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili in Calabria, Campania, Puglia, Sicilia. Il Poi è finanziato da fondi comunitarie nazionali, ed è il risultato di intenso lavoro di concertazione tra il Ministero dello sviluppo economico (Mise), il Ministero dell’ambiente (Mattm), le regioni italiane Obiettivo “Convergenza” ed un nutrito partenariato economico e sociale. Strumenti attuativi: contratti di programma, d.lgs. n. 185/2000, contratti di area, Fondo centrale di garanzia, contratti di sviluppo | (82.567.672,93) |
Risorse liberate da Pon Sil 2000-2006 | Regolamento Ce n. 1260/1999 Deliberazione 30 luglio2010. Ricognizione, per il periodo 2000-2006, dello stato di attuazione degli interventi finanziati dal Fondo per le aree sottoutilizzate e delle risorse liberate nell’ambito dei programmi comunitari | Risorse disponibili da precedente programmazione Pon Sil 2000-2006 | 667.662.656,03 |
Piano di Azione e coesione | Delibere Cipe n. 96 del 3 agosto 2012 e n. 113 del 26 ottobre 2012 | Strumento di riprogrammazione strategica e di innovazione di metodo a cui il Ministero per lo sviluppo e la coesione (con il Ministro Barca) ha fatto ricorso nel 2012 per dare risposta agli impegni assunti dal Governo italiano in sede di vertice europeo del 26 ottobre 2011 al fine di recuperare i ritardi accumulati nell’uso dei fondi strutturali 2007-2013 | 362.872.467,96 |
Piano di Azione e coesione Regione Campania | Delibere Cipe n. 96 del 3 agosto 2012 e n. 113 del 26 ottobre 2012 | Strumento di riprogrammazione strategica e di innovazione di metodo a cui il Ministero per lo sviluppo e la coesione (con il Ministro Barca) ha fatto ricorso nel 2012 per dare risposta agli impegni assunti dal Governo italiano in sede di vertice europeo del 26 ottobre 2011 al fine di recuperare i ritardi accumulati nell’uso dei fondi strutturali 2007-2013 | 117.488.000,00 |
Segue tab. n. 12
Descrizione | Norma | Finalità | Impegno residuo al 31/12/2016 |
Programma operativo interregionale attrattori culturali, naturali e turismo 2007-2013 | Decisione della Commissione europea C(2008) 5527 del 6.10.2008 | In attuazione di quanto previsto dal QSN 2007- 2013, il Programma operativo interregionale “Attrattori culturali, naturali e turismo” (Poin), punta a promuovere e sostenere lo sviluppo economico e sociale delle regioni dell'Obiettivo Convergenza, attraverso la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e paesaggistiche in esse localizzate | 8.265.899,01 |
Cratere sismico aquilano | D.m. 8/4/2013 D.m. 22/10/2013 D.m. 30/10/2013 | Sostegno delle attività produttive e della ricerca, caratterizzate da un elevato livello di innovazione e un buon potenziale di crescita, nonché eventuali ulteriori comparti o settori economici di attività che risultino di particolare importanza per lo sviluppo economico e sociale del territorio. Le nuove attività imprenditoriali sono collegate alla realizzazione delle infrastrutture innovative per le cosiddette smart-cities, con priorità per le attività svolte nei nuovi centri di ricerca e presso Università di L'Aquila, e per le attività volte alla valorizzazione del patrimonio naturale, storico e culturale. Strumenti attuativi: Smart&Start, Contratti di sviluppo, Incentivi per la filiera turistico culturale e dei prodotti tipici, Autoimpiego l. n. 185/2000 | 52.435.373,00 |
Contratti di sviluppo regionali | Art. 3 d.l. 21 giugno 2013, n. 69 | Il Programma di sviluppo oggetto del contratto può essere di tipo industriale, turistico o di tutela ambientale. E’ composto da uno o più progetti di investimento e da eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, connessi e funzionali tra loro. Può prevedere anche la realizzazione di infrastrutture di pubblico interesse | 12.900.000,00 |
Totale impegni residui | 1.643.092.501,13 |
Interventi programmatici post d.l. n. 83/2012 | |||
Descrizione | Norma | Accantonamento programmatico originario | Impegno residuo al 31/12/2016 |
Accordo di programma Xxxxx Xxxxxxxx | X.x.x. x. 0000 xxx 00/00/0000 | 102.870.514,34 | 94.675.366,24 |
Accordi di programma (Regioni Calabria, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Xxxxxx-Romagna, Piemonte) | Accordi di programma d.l. n. 83/2012 | 110.990.040,62 | 110.990.040,62 |
Programma operativo nazionale imprese e competitività 2014-2020 | Decisione della Commissione europea C(2015) 4444 del 23.6.2015 | 2.316.500.000,00 | 2.316.500.000,00 |
Programma operativo nazionale dedicato iniziativa Pmi 2014-2020 | Decisione della Commissione europea C(2015) 8580 del 30.11.2015 | 102.500.000,00 | 102.500.000,00 |
Fondo per lo sviluppo e la coesione Piano stralcio | Delibera Cipe n. 33 del 20/2/2015 | 250.000.000,00 | 240.000.000,00 |
Fondo per lo sviluppo e la coesione Piano operativo imprese e competitività Fsc 2014-2020 | Delibera Cipe n. 25 del 10/8/2016 Delibera Cipe n. 52 del 1°/12/2016 | 1.400.000.000,00 | 1.400.000.000,00 |
Poc - Programma operativo complementare di azione e coesione imprese e competitività 2014-2020 | Delibera Cipe n. 10/2016 | 696.250.000,00 | 696.250.000,00 |
Totale complessivo | 4.960.915.406,86 | ||
Totale impegni residui ante e post d.l. n. 83/2012 | 6.604.007.907,49 |
Fonte: rielaborazione Corte dei conti su dati forniti dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Mise.
Tabella n. 13 - Erogazioni sulla contabilità speciale n. 1726
Contabilità speciale n. 1726 | |
Interventi programmatici ante d.l. n. 83/2012 - erogazioni | |
Descrizione | Erogazioni 2016 |
L. n. 488/1992 | 11.847.838,63 |
Contratti di programma e di localizzazione l. n. 662/1996 | 30.389.660,53 |
Pon 2007-2013 “Ricerca e Competitività” | 165.747.365,60 |
Poi 2007-2013 “Energie rinnovabili e risparmio energetico” | 47.640.411,80 |
Risorse liberate (da Pon “Sviluppo Imprenditoriale locale” 2000-2006) | 14.915.331,40 |
Poin 2007-2013 “Attrattori culturali, naturali e turismo” | 12.223.385,00 |
Pac “Piano di azione e coesione” | 67.921.967,57 |
Pac “Piano di azione e coesione” Regione Campania | 12.192.000,00 |
Pom 94/99 | 4.491.035,31 |
Cratere sismico aquilano | 12.564.627,00 |
Totale | 379.933.622,84 |
Interventi programmatici post d.l. n. 83/2012 - erogazioni | |
Accordo di programma Porto Marghera | 5.599.994,00 |
Programma operativo nazionale imprese e competitività 2014 - 2020 | 93.952,88 |
Fondo per lo sviluppo e la coesione Piano stralcio | 10.000.000,00 |
Contratti di sviluppo regionali | 30.482.000,00 |
D.l. n. 83/2012, art. 25, c. 3 – Fcs – Oneri attività ispettive | 668,50 |
Totale | 46.176.615,38 |
Totale complessivo erogazioni 2016 da contabilità speciale 1726 | 426.110.238,22 |
Fonte: rielaborazione Corte dei conti su dati forniti dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Mise.
6. L’alimentazione del Fondo
Il d.l. n. 83/201247 ha previsto specifiche disposizioni dirette ad alimentare il Fondo, individuando le modalità operative per la riassegnazione allo stesso delle somme di competenza.
Le tipologie di alimentazione del Fondo sono le seguenti:
- stanziamenti iscritti in bilancio non utilizzati, riferiti alle leggi abrogate;
- somme restituite o non erogate alle imprese a seguito di provvedimenti di revoca e di rideterminazione delle agevolazioni concesse ai sensi delle disposizioni abrogate;
47 Art. 23, commi 8 e 9, e art. 27, comma 10.
- disponibilità esistenti sulle contabilità speciali nella titolarità del Ministero e presso l’apposita contabilità istituita presso Cassa depositi e prestiti, limitatamente agli strumenti di intervento abrogati48.
Nella tabella 2 sono elencate nel dettaglio e per annualità le riassegnazioni effettuate ai sensi delle disposizioni richiamate e successivamente versate alle contabilità intestate al Fondo.
Per quanto attiene ai rientri correlati ai provvedimenti di revoca, il Ministero ha evidenziato che gli stessi sono per la maggior parte relativi a versamenti effettuati da Equitalia, concernenti revoche iscritte a ruolo49.
7. Le risorse affluite al Fondo aventi vincolo di destinazione ai fini del riequilibrio economico e sociale
L’art. 23, comma 10, del d.l. n. 83/2012 prevede, al fine di garantire la prosecuzione delle azioni volte a promuovere la coesione e il riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del paese, che le disponibilità accertate e versate al Fondo ai sensi dei commi 8 e 9 dello stesso articolo, rivenienti da contabilità speciali o capitoli di bilancio relativi a misure di aiuto destinate alle aree sottoutilizzate, sono utilizzate secondo il vincolo di destinazione di cui all’art. 18, c. 1, d.l. 29 novembre 2008, n. 185, convertito con modificazioni dalla l. 28
gennaio 2009, n. 2.
Il vincolo disposto dal d.l. n. 185/2008, come successivamente aggiornato, prevede che le risorse siano destinate per l’80 per cento alle regioni del Mezzogiorno e per il restante 20 per cento alle regioni del Centro-Nord.
A partire dall’istituzione del Fondo, le riassegnazioni soggette al vincolo di destinazione
richiamato dal comma 10 dell’art. 23 e riutilizzabili per nuovi interventi, rivenienti dalla l.
n. 64/1986 sull’intervento straordinario nel Mezzogiorno e dalla l. n. 662/1996 per la parte
48 V. comma 7 dello stesso art. 23.
49 La riassegnazione viene richiesta entro i termini previsti dalla l. n. 468/1978, art. 17. Le riassegnazioni alimentate dai mancati utilizzi degli stanziamenti iscritti in bilancio riguardano il capitolo 7342, Fondo per la competitività e lo sviluppo. Le risorse non utilizzate possono provenire dai diversi piani di gestione in cui è articolato, in particolare i piani di gestione ricorrenti sono i seguenti:
- p.g. 8: incentivi ad attività sostitutive nelle aree di crisi industriale (l. n. 181/1989);
- p.g. 14: incentivi aree sottoutilizzate (l. n. 488/1992);
- p.g. 16: programmazione negoziata (l. n. 662/1996);
- p.g. 17: intervento straordinario nel Mezzogiorno (l. n. 64/1986).
della programmazione negoziata riferita ai contratti d’area e contratti di programma, ammontano a euro 207.080.447,08, di cui euro 165.664.357,66 rappresentano l’80 per cento da destinare alle regioni del Mezzogiorno ed euro 41.416.089,42 rappresentano il 20 per cento da destinare alle regioni del Centro-Nord.
Alla data del 30 marzo 2016, è stata data attuazione alla disposizione in argomento attraverso la concessione di agevolazioni in favore di progetti di ricerca e sviluppo realizzati in unità produttive localizzate nel Mezzogiorno per un importo pari a circa 82,6 milioni. Il Ministero ha reso noto che il valore residuo delle risorse potrà essere integralmente assorbito con i bandi e interventi di prossima emanazione (ricerca e sviluppo e interventi per le aree di crisi).
8. Le altre contabilità speciali
Come sopra anticipato, nel corso degli anni sono state istituite altre contabilità speciali (nn. 3103, 5643, 5644, 5645 e 5646) in ottemperanza alle disposizioni recate dai regolamenti comunitari relativi al periodo di programmazione 2000-2006 (n. 1145/2003, n. 1083/2006 e
n. 1828/2006), che prevedono, in particolare, il cofinanziamento di fondi per mutui alle piccole e medie imprese e per strumenti di ingegneria finanziaria, purché in presenza di una contabilità separata idonea a distinguere le nuove risorse investite per le operazioni di finanziamento indicate.
Più recentemente, al fine di dare piena attuazione allo strumento agevolativo per l’acquisto da parte delle piccole e medie imprese di beni strumentali all’attività d’impresa (c.d. Nuova Xxxxxxxx), il d.l. 24 giugno 2014, n. 91, convertito con modificazioni dalla l. 11 agosto 2014, n. 116, ha previsto, all’art. 18, c. 9-bis, che alla concessione ed erogazione dei contributi di cui al predetto intervento “Nuova Xxxxxxxx” si provvede a valere su di un’apposita contabilità speciale del Fondo per la crescita sostenibile. Tale contabilità è stata pertanto istituita, quale nuova sezione del Fondo, presso la Tesoreria provinciale dello Stato di Roma con il numero 5850.
Il Ministero ha, infine, segnalato un’ultima contabilità speciale, n. 1728, istituita a suo tempo per la gestione degli interventi per la ricostruzione industriale e l’industrializzazione nei territori di Campania e Basilicata colpiti dal sisma del 1980-1981 di cui agli artt. 21 e 32 della l. n. 219/1981, che, seppur ricondotta in bilancio per effetto del d.p.c.m. 25 novembre
2003, risulta ancora aperta presso la Tesoreria centrale per euro 295.273,39, in quanto buona parte della disponibilità di cassa, precisamente euro 258.228,45, costituisce garanzia di una procedura esecutiva promossa da un’impresa destinataria di agevolazioni ai sensi della normativa sopra richiamata. La Tesoreria, infatti, evidenzia che, per la rimozione del vincolo pignoratizio, è necessario un certificato di estinzione della procedura rilasciato dalla competente cancelleria.
Ai sensi della circolare Mef-Rgs n. 70594 del 14 aprile 2017, in attuazione dell’art. 44-ter, comma 1, della l. 31 dicembre 2009, n. 196 e del d.p.c.m. 8 febbraio 2017, è stata disposta la soppressione della gestione contabile a valere sulla contabilità speciale n. 1728.
CAPITOLO V CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI
1. L’istituzione del Fondo per la crescita sostenibile (Fcs) si inserisce nel quadro di
un’azione di riordino degli interventi a sostegno del sistema produttivo, di cui all’art. 23 del
d.l. 22 giugno 2012, n. 83, convertito con modificazioni dalla l. 7 agosto 2012, n. 134, il quale ha introdotto una serie di disposizioni finalizzate a riorganizzare il Fondo speciale rotativo sull’innovazione tecnologica-Fit, rinominato “Fondo per la crescita sostenibile”, disponendo, contestualmente, l’abrogazione di numerose disposizioni concernenti la concessione e l’erogazione di agevolazioni, fermo restando il completamento degli interventi già approvati.
Il d.l. n. 83/2012 citato, al fine di perseguire, con particolare riguardo alla piccola e media impresa, la crescita sostenibile e la creazione di nuova occupazione, dispose l’abrogazione di un consistente numero di leggi ritenute obsolete o non operative o non rifinanziate o, ancora, ritenute non più suscettibili di impattare positivamente sul sistema produttivo.
Nel disegno normativo, il sostegno all’attività produttiva era rivolto al recupero delle risorse e alla concentrazione dell’attività verso obiettivi considerati prioritari sulla base di progetti di rilevante interesse nazionale in grado di accrescere il patrimonio tecnologico del paese per il rilancio della competitività dell’intero sistema economico.
2. Il Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, ha individuato le priorità, le forme e le intensità massime di aiuto concedibili nell’ambito del Fondo per la crescita sostenibile, ai sensi dell’art. 23, c. 3, d.l. n. 83/2012, con il d. interm. 8 marzo 2013, che finora non è stato modificato (aggiornato), atteso che la gestione della maggior parte degli interventi è stata solo di recente avviata.
Per alcuni interventi, ad eccezione di quello di cui al bando “Investimenti innovativi nelle regioni Convergenza”, sono riportati soltanto dati previsionali, in quanto l’avvio degli investimenti agevolati a valere sul nuovo Fcs è recente; per altri interventi, il loro carattere pluriennale non rende disponibili dati a consuntivo.
Considerata l’assenza di elementi gestionali da valutare, sono riportati in appendice tutti
gli interventi programmati.
3. L’esame dei bandi e delle direttive con cui sono adottati gli interventi del Fondo ha
evidenziato che, nella generalità dei casi, essi recano in allegato gli indicatori e i relativi valori-obiettivo individuati ai fini della determinazione degli impatti attesi; per la selezione delle iniziative ammissibili, il Ministero ha utilizzato, tra le altre, la procedura di tipo valutativo negoziale, in cui il giudizio dell’amministrazione è connotato da un’elevata discrezionalità tecnica, particolarmente necessaria nei casi di finanziamento dei programmi di ricerca e sviluppo, nei quali rilevano sia la valutazione economico-finanziaria del progetto, sia il giudizio tecnico sul programma di ricerca.
Il Ministero, nei casi in cui non ha gestito direttamente gli interventi, si è avvalso, stipulando una convenzione, di società in house ovvero di società o enti in possesso dei necessari requisiti tecnici, organizzativi e di terzietà scelti, sulla base di una gara, secondo le modalità e le procedure di cui al Codice dei contratti.
Al fine di favorire la conoscenza degli interventi promossi o patrocinati dal Ministero dello sviluppo economico, il Ministero stesso intraprende azioni di promozione degli interventi e di comunicazione e diffusione dei risultati conseguiti, a seguito delle informazioni che i soggetti beneficiari degli interventi sono tenuti a fornire, utili al monitoraggio dei programmi e progetti agevolati.
4. Il Fondo per la crescita sostenibile prevede come principale forma di aiuto quella del finanziamento agevolato.
Per quanto riguarda l’erogazione, le disposizioni attuative dei vari interventi del Fondo prevedono che, ad eccezione di una quota pari al 25 per cento del finanziamento, che può essere erogata alle imprese in anticipazione a fronte della presentazione di un’adeguata garanzia, il finanziamento venga erogato alle imprese in funzione di stati avanzamento lavori, ossia in proporzione alle spese e ai costi sostenuti in un determinato periodo, generalmente un semestre o un multiplo di semestre.
Alla richiesta della Corte volta a conoscere la valutazione del Ministero riguardo al ricorso al preammortamento, commisurato alla durata in anni interi del progetto o programma, atteso il costo che il preammortamento comporta, l’amministrazione ha rappresentato la necessità che l’ammortamento del finanziamento concesso, ossia la restituzione delle rate comprensive sia della quota interessi che della quota capitale, inizi solo una volta concluso il progetto finanziato. In caso contrario, infatti, l’impresa agevolata si troverebbe a dover sostenere contemporaneamente sia le spese e i costi derivanti dalle attività di ricerca e
sviluppo, sia la restituzione della parte di finanziamento ottenuto, con un notevole aggravio della propria posizione finanziaria e con un evidente effetto indesiderato dell’aiuto.
Il Ministero ha inoltre reso noto che, durante tale periodo di utilizzo del finanziamento agevolato, detto di preammortamento, l’impresa sarà tenuta, comunque, alla restituzione della quota interessi calcolata sulla parte di finanziamento erogato.
In esito all’attività istruttoria, è stata acquisita la convenzione quadro Fri-Fcs, stipulata il 17 febbraio 2016 tra Cassa depositi e prestiti, Associazione bancaria italiana-Abi, Mise, ed aperta all’adesione di ciascuna banca finanziatrice, nonché l’Addendum convenzionale relativo alla misura Agenda digitale sottoscritto tra le stesse parti il 28 luglio 2016 e l’Addendum convenzionale relativo alla misura Industria sostenibile, anch’esso sottoscritto il 28 luglio 2016.
L’art. 12 della convenzione prevede che, sulla base della comunicazione del soggetto gestore di autorizzazione alle erogazioni, la banca finanziatrice richieda i fondi relativi alla quota di finanziamento agevolato alla Cassa depositi e prestiti, indicando la data della valuta con la quale dovranno essere messi a sua disposizione.
I fondi del finanziamento agevolato vengono messi a disposizione dalla Cassa depositi e prestiti alla banca finanziatrice, e da quest’ultima accreditati, unitamente alla quota di finanziamento bancario, al soggetto beneficiario su un conto corrente allo stesso intestato.
Nella convenzione sono precisate le modalità ed i criteri che regolano i rapporti finanziari tra Xxxxx depositi e prestiti e le banche finanziatrici.
Con riferimento alle garanzie, è stata introdotta una forma innovativa attraverso l’istituzione di un apposito fondo di garanzia, da alimentare con la trattenuta di una quota non superiore al 2 per cento della dotazione finanziaria di ciascun bando alimentato con il Fcs e con una quota a carico di ciascuna impresa che richiede l’anticipazione. Le imprese, pertanto, in alternativa alla presentazione di una fideiussione bancaria o di una polizza assicurativa, hanno potuto richiedere la prima quota del finanziamento agevolato a titolo di anticipazione, versando una quota proporzionale all’anticipazione stessa. Il nuovo strumento di garanzia è stato introdotto anche in considerazione dell’andamento decrescente dei crediti di firma concessi dal sistema bancario alle imprese.
E’ stata sperimentata, inoltre, una nuova modalità di erogazione delle agevolazioni finanziarie che ha consentito alle imprese beneficiarie – previa accensione di un conto corrente bancario vincolato, le cui modalità di funzionamento sono state disciplinate da un’apposita convenzione stipulata in data 12 febbraio 2014 dal Ministero dello sviluppo economico e dall’Associazione bancaria italiana – di ottenere l’erogazione delle agevolazioni sulla base di fatture di acquisto non quietanzate, senza dover anticipare, dunque, l’intero importo delle fatture relative al programma agevolato. Questa nuova modalità attuativa, da un lato, ha incentivato le imprese (soprattutto quelle di piccola dimensione, che scontano maggiori difficoltà sul piano dell’equilibrio finanziario) a realizzare nuovi investimenti produttivi in un contesto economico di crisi; dall’altro, ha assicurato la tracciabilità dei flussi finanziari, prevenendo eventuali irregolarità nell’utilizzo delle risorse pubbliche. La suddetta modalità di erogazione è stata accolta favorevolmente, essendo stata adottata da circa il 60 per cento delle imprese beneficiarie.
5. I dati e le informazioni riferiti al contenzioso riguardano gli interventi agevolativi ante
d.l. n. 83/2012. La maggior parte delle controversie è prevalentemente rivolta a contestare la fondatezza dei provvedimenti amministrativi adottati dalla Direzione generale, dispositivi della decadenza accertativa, c.d. revoca, totale o parziale, degli incentivi concessi, o la rideterminazione in diminuzione, a seguito di ricalcolo delle spese dichiarate a consuntivo dall’impresa richiedente e considerate ammissibili a contributo dagli organi istruttori (banche e/o commissioni), dell’ammontare del beneficio spettante riconosciuto in via definitiva, soprattutto se tali provvedimenti contengono la previsione della restituzione di somme indebitamente percepite.
I contenziosi in sede giurisdizionale sono generalmente instaurati avanti il giudice ordinario, fatta eccezione per le materie la cui cognizione è attribuita, in via esclusiva, alla giurisdizione del giudice amministrativo (ad es., gli strumenti della programmazione negoziata di cui all’art. 2, commi 203 e ss., della l. n. 662/1996) o, in misura più marginale, alla Commissione tributaria.
Il Ministero ha reso noto che il livello generale di soccombenza dell’amministrazione nei contenziosi si attesta mediamente intorno al 30 per cento.
6. Il Ministero esercita la vigilanza sul corretto utilizzo delle agevolazioni ed, inoltre, in attuazione dell’art. 25 d.l. n. 83/2012, è stata avviata una specifica linea di attività relativa ai controlli sugli aiuti alle imprese, per cui il Ministero può avvalersi del Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie della Guardia di finanza, sulla base del protocollo d’intesa sottoscritto anche dal Ministero dell’economia e delle finanze in data 21 gennaio 2014.
7. In esito alle risultanze dell’indagine, la Sezione raccomanda al Ministero:
- di verificare che il sistema approntato sia, nel suo insieme, funzionale al raggiungimento degli obiettivi prefissati;
- di procedere a monitoraggio e a valutazione delle gestioni, del livello di attuazione degli interventi e degli eventuali scostamenti rispetto alle previsioni.
APPENDICE
Appendice I
Le finalità del fondo ed i singoli interventi
LE FINALITÀ DEL FONDO ED I SINGOLI INTERVENTI
Sommario: 1. Premessa. - 2. Interventi per la ricerca e lo sviluppo. - 3. Il bando Orizzonte 2020. - 4. L’avvio dei progetti. - 5. I bandi “Agenda digitale” e “Industria sostenibile”: finalità degli interventi e procedura di valutazione delle domande. - 5.1. Il bando Agenda digitale. - 5.2. Il bando Industria sostenibile. - 6. Lo stato di attuazione del bando “Agenda digitale”. - 7. Lo stato di attuazione del bando “Industria sostenibile”. - 8. Gli interventi del Fondo per la crescita sostenibile in favore di progetti di ricerca e sviluppo di rilevanza strategica per il sistema produttivo. - 9. Gli investimenti innovativi nelle regioni “Convergenza”. - 9.1. I dati di attuazione dell’intervento. - 10. Gli interventi del Fondo per la crescita sostenibile in favore di progetti finalizzati alla realizzazione di attività innovative per la promozione della manifattura sostenibile e dell’artigianato digitale. - 11. Smart&Start.
1. Premessa
Il Fcs, perseguendo, tra gli altri, l’obiettivo del sostegno pubblico alle attività di ricerca, sviluppo e innovazione (R&S&I), si inserisce nell’ambito delle linee strategiche di indirizzo di politica economica industriale europea contenute nell’Agenda Europa 2020, e, più in specifico, nell’iniziativa faro Orizzonte 2020.
Le attività di R&S&I vengono considerate, nel contesto di una economia sempre più globalizzata, come il driver principale per assicurare la crescita economica nel medio-lungo periodo e per innalzare la capacità competitiva del tessuto produttivo europeo.
Di seguito si evidenziano le iniziative che il Ministero ha avviato nell’ambito del Fondo, coerenti rispetto al quadro di indirizzo strategico comunitario allo scopo di contrastare il sotto-investimento in R&S&I del nostro ecosistema produttivo.
2. Interventi per la ricerca e lo sviluppo
La Direzione generale per gli incentivi alle imprese ha emesso, a valere sul Fondo, alla data di chiusura dell’istruttoria50, tre bandi in materia di interventi per la ricerca e lo sviluppo:
- il bando di cui al d.m. 20 giugno 2013 (Orizzonte 2020);
- i due bandi di cui ai xx.xx. del 15 ottobre 2014 “Agenda digitale” e “Industria
sostenibile”.
Considerata la rilevanza che i progetti di ricerca e sviluppo assumono ai fini dello sviluppo economico, con d.m. 24 luglio 2015 sono state espressamente disciplinate le condizioni per l’attivazione degli interventi di cui ai suddetti xx.xx. 15 ottobre 2014 anche a valere sulle risorse del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca, operante presso la gestione separata di Cassa depositi e prestiti51, finalizzato alla concessione alle imprese di finanziamenti agevolati sotto forma di anticipazioni rimborsabili con un piano
50 31 luglio 2016.
51 V. l. 30 dicembre 2004, n. 311, art. 1, c. 354.
di rientro pluriennale.
Con riferimento alle modalità di gestione degli interventi52, il Ministero ha provveduto, attraverso un’apposita gara svolta ai sensi del Codice dei contratti pubblici (d.lgs. 12 aprile 2006, n. 163), alla selezione di un soggetto gestore al quale affidare il servizio di assistenza e supporto all’amministrazione per l’espletamento degli adempimenti tecnico-amministrativi e istruttori connessi alla concessione, all’erogazione, ai controlli e al monitoraggio delle agevolazioni concesse in favore di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione.
La gara è stata indetta con decreto del direttore generale per gli incentivi alle imprese n. 2911 del 10 luglio 2014, con procedura negoziata e da aggiudicare con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa53.
Con il predetto decreto direttoriale, peraltro, l’amministrazione ha rappresentato la particolare urgenza della procedura, in ragione della necessità di provvedere all’effettività degli interventi già adottati e di prossima adozione, tenuto anche conto delle scadenze fissate dalla normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato.
A seguito dello svolgimento della gara, è risultato aggiudicatario del servizio un raggruppamento temporaneo di operatori economici, costituitosi con atto del 23 ottobre 2014, avente come mandatari Banca del Mezzogiorno-MedioCredito centrale s.p.a. e con mandanti Mediocredito italiano s.p.a., Unicredit s.p.a., Artigiancassa s.p.a., Mps Capital Services Banca per le imprese s.p.a., Unione di banche italiane-Ubi Banca s.p.a., Banca Nuova s.p.a., Banco di Sardegna s.p.a. e Consiglio nazionale delle ricerche.
Con decreto del direttore generale per gli incentivi alle imprese del 3 novembre 2014 (registrato alla Corte dei conti il 14 gennaio 2015, foglio n. 78), è stata quindi approvata la convenzione stipulata in data 29 ottobre 2014 tra il Ministero dello sviluppo economico e Banca del Mezzogiorno-MedioCredito centrale s.p.a.
3. Il bando Orizzonte 2020
Il primo bando è stato regolato con d.m. 20 giugno 2013 (G.U.R.I. n. 228 del 28 settembre 2013) con una dotazione finanziaria di 300 milioni di euro ed ha riguardato la concessione di agevolazioni (finanziamento agevolato) a favore di progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, con costi ammissibili compresi tra 800 mila e 3 milioni, secondo procedure valutative con presentazione a “sportello” finalizzate a favorire, nell’attuale congiuntura economica, la competitività dell’intero sistema paese attraverso un intervento in grado di sollecitare le proposte innovative provenienti dalle imprese, in particolare da quelle di piccole e medie dimensioni54.
52 X. xxx. 00, x. 0, x.x. x. 00/0000.
53 Il ricorso a tale procedura, suggerito dall’Avvocatura generale dello Stato con nota n. 280033 P del 30 giugno 2014, è stato motivato dal ricorrere delle condizioni di cui all’art. 56, c. 1, lett. a), del predetto d.lgs. n. 163/2006, stante l’espletamento di una precedente gara aperta per l’affidamento del medesimo servizio rispetto alla quale le offerte presentate erano state dichiarate tutte inammissibili con sentenza del Tribunale amministrativo regionale per il Lazio n. 6383/2014 del 29 maggio 2014, depositata il 17 giugno 2014.
54 Nella presentazione dei bandi il Mise ha adottato recentemente la procedura a “sportello” in sostituzione di
I termini di presentazione delle domande si sono aperti il 27 ottobre 2014 e chiusi il successivo 29 ottobre, a seguito della presentazione di 271 progetti, il cui fabbisogno finanziario superava la disponibilità del bando.
Erano ritenute ammissibili all’intervento agevolativo le imprese che esercitano le attività di cui all’art. 2195, nn. 1) e 3)55 c.c., le imprese agro-industriali che svolgono prevalentemente attività industriale, le imprese artigiane di produzione di beni di cui alla l. 8 agosto 1985, n. 44356, i centri di ricerca con personalità giuridica e gli organismi di ricerca. Il bando prevedeva che tali soggetti potessero presentare i progetti anche congiuntamente tra loro, fino a un numero massimo di tre soggetti. In tal caso, i progetti dovevano essere realizzati mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre
forme contrattuali di collaborazione.
Alla procedura a sportello erano ritenuti ammissibili i progetti con spese/costi compresi tra 800 mila e 3 milioni.
Ai fini dell’accesso alla fase istruttoria era prevista una specifica soglia di ammissibilità, volta ad accertare la capacità del soggetto richiedente di rimborsare il finanziamento agevolato; le domande che superavano la fase di ammissibilità venivano valutate dal soggetto gestore, attraverso l’attribuzione di punteggi, sulla base di criteri relativi alla sostenibilità economico-finanziaria del progetto, alla rilevanza dei risultati attesi rispetto allo stato dell’arte, all’impatto del progetto; l’istruttoria del soggetto gestore si doveva concludere entro novanta giorni dal ricevimento della domanda; le fasi successive prevedevano il decreto di concessione provvisoria e la fase di erogazione, in un massimo di cinque Sal più il saldo.
Era previsto che il saldo venisse erogato dopo la conclusione del progetto, la presentazione della relazione finale del soggetto gestore, le verifiche in loco da parte del Ministero e il decreto di concessione definitiva delle agevolazioni, consistenti in un finanziamento agevolato, nella misura del 70 per cento dei costi e delle spese ritenuti ammissibili in favore delle piccole imprese, del 60 per cento per le medie imprese e del 50 per cento per le grandi imprese.
Come avviene generalmente per gli interventi agevolativi, era prevista la possibilità di richiedere l’erogazione di un’anticipazione dell’agevolazione concessa, previa presentazione di una fideiussione bancaria, ovvero di una polizza assicurativa a favore del Ministero.
Nell’ambito dell’intervento di cui al citato d.m. 20 giugno 2013, è stata introdotta una
quella a graduatoria.
55 Art. 2195 c.c. Imprenditori soggetti a registrazione.
Sono soggetti all’obbligo dell’iscrizione nel registro delle imprese gli imprenditori che esercitano:
1) un’attività industriale diretta alla produzione di beni o di servizi;
2) un’attività intermediaria nella circolazione dei beni;
3) un’attività di trasporto per terra, o per acqua o per aria;
4) un’attività bancaria o assicurativa;
5) altre attività ausiliarie delle precedenti.
Le disposizioni della legge che fanno riferimento alle attività e alle imprese commerciali si applicano, se non risulta diversamente, a tutte le attività indicate in questo articolo e alle imprese che le esercitano.
56 L. 8 agosto 1985, n. 443, legge-quadro per l’artigianato.
forma innovativa di garanzia dell’anticipazione: è stata prevista la possibilità, per il Ministero, di istituire un apposito fondo di garanzia, da alimentare con la trattenuta di una quota non superiore al 2 per cento della dotazione finanziaria di ciascun bando alimentato con il Fcs e con una quota a carico di ciascuna impresa che richiede l’anticipazione. Il fondo è stato istituito con decreto del direttore generale per gli incentivi alle imprese del 6 agosto 2015. Le imprese, pertanto, in alternativa alla presentazione di una fideiussione bancaria o di una polizza assicurativa, hanno potuto richiedere la prima quota del finanziamento agevolato a titolo di anticipazione, versando una quota proporzionale all’anticipazione stessa che, per il bando in argomento, è stata fissata nella misura del 2,7 per cento (con decreto del direttore generale per gli incentivi alle imprese del 6 marzo 2015) sulla base di una specifica metodologia definita dal soggetto gestore.
Il nuovo strumento di garanzia è stato introdotto anche in considerazione dell’andamento decrescente dei crediti di firma concessi dal sistema bancario alle imprese. In particolare, il rilascio di fideiussioni, da parte delle imprese bancarie, è divenuto meno appetibile, negli ultimi anni, dal momento che l’operazione, oltre a richiedere un’istruttoria di affidabilità del soggetto richiedente, “assorbe” patrimonio di vigilanza57. Conseguentemente, il rilascio delle stesse è divenuto maggiormente oneroso per le imprese rispetto al passato. Anche il rilascio delle polizze assicurative è divenuto, per le imprese di assicurazioni, poco appetibile, perché rischioso. I numerosi casi di infruttuosità delle procedure di esecuzione attivate in seguito all’inadempimento contrattuale da parte delle imprese hanno determinato, infatti, una generale contrazione del numero delle polizze assicurative rilasciate dalle imprese di assicurazioni alle imprese beneficiarie di agevolazioni.
Il Ministero ha reso noto che l’attività istruttoria è conclusa, con gli esiti di seguito
riferiti:
a) Progetti istruiti con esito positivo
I progetti che hanno superato favorevolmente l’esame istruttorio sono 211, di cui 27
congiunti, come si evince dalla tabella di seguito riportata.
57 Il patrimonio di vigilanza è il capitale che le banche devono accantonare per far fronte ai rischi di credito, di mercato e operativo.
Tabella n. 14 - Progetti istruiti con esito positivo
Conteggio | % | |
Progetti singoli | 184 | 87,2% |
Progetti congiunti, che prevedono il coinvolgimento di due soggetti | 23 | 10,9% |
Progetti congiunti, che prevedono il coinvolgimento di tre soggetti | 4 | 1,9% |
Totale progetti istruiti con esito positivo | 211 | |
Totale soggetti agevolati | 242 |
Fonte: rielaborazione Corte dei conti su dati forniti dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Mise.
b) Progetti istruiti con esito positivo, costi ammissibili ed agevolazione
Per 33 progetti è intervenuta la rinuncia o la decadenza della domanda, 26 progetti sono stati considerati non ammissibili alle agevolazioni, un solo progetto è in fase di definizione. I costi complessivi ammessi ammontano a circa 398,1 milioni, l’agevolazione concessa (finanziamento agevolato alle imprese e contributo alla spesa agli organismi di ricerca) a
circa 226,7 milioni, come si evince dalla tabella di seguito riportata.
Tabella n. 15 - Progetti istruiti con esito positivo, costi ammissibili ed agevolazione
Agevolazione concessa | ||||||
Conteggio | Costi indicati in domanda | Costi ammissibili | Finanziamento agevolato | Contributo | Totale | |
Progetti istruiti con esito positivo | 211 | 432.123.831,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 0.000.000,00 | 000.000.000,87 |
Fonte: rielaborazione Corte dei conti su dati forniti dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Mise.
Il valore medio del costo dei progetti è pari a poco più di 1,88 milioni; il valore medio
dell’agevolazione concedibile è invece pari a circa 1,07 milioni.
c) Costi ammessi ed agevolazione concessa ai soggetti beneficiari, classificati per tipologia e dimensione
I soggetti agevolati sono complessivamente 242, di cui 222 imprese e 21 organismi di ricerca. Le grandi imprese agevolate sono 73 (30 per cento circa dei soggetti agevolati); le micro, piccole e medie imprese 149 (61 per cento circa). La tabella che segue evidenzia i costi ammessi e le agevolazioni concesse ai soggetti beneficiari, classificati per tipologia e dimensione.
Tabella n. 16 - Costi e agevolazioni ammesse distinti per tipologia di beneficiario
Tipologia di beneficiario | Numero soggetti ammessi | Costi ammessi (in euro) | % | Agevolazione concessa (in euro) |
Micro imprese | 5 | 2.471.387,50 | 0,6% | 1.729.971,25 |
Piccole imprese | 00 | 00.000.000,40 | 16,2% | 45.061.425,09 |
Medie imprese | 00 | 000.000.000,68 | 40,5% | 96.768.109,62 |
Grandi imprese | 00 | 000.000.000,89 | 40,9% | 81.300.354,03 |
Organismi di ricerca | 21 | 7.332.412,15 | 1,8% | 1.833.763,88 |
Totale | 242 | 398.058.154,62 | 226.693.623,87 |
Fonte: rielaborazione Corte dei conti su dati forniti dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Mise.
d) Classificazione dei progetti istruiti rispetto alle relative finalità
I progetti prevedono la realizzazione di attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nanotecnologie, materiali avanzati, biotecnologie, fabbricazione e trasformazione avanzate, spazio, tecnologie volte a realizzare gli obiettivi della priorità “Sfide per la società” previste dal programma Orizzonte 2020.
Relativamente alla finalità dei progetti, oltre il 67 per cento di essi è diretto alla realizzazione di nuovi prodotti o servizi.
e) Classificazione dei progetti istruiti rispetto alle tecnologie abilitanti di cui si avvalgono
Quanto all’ambito tecnologico, 62 progetti afferiscono all’ambito “Fabbricazione e trasformazione avanzate”.
Di seguito si riporta una tabella di sintesi, che riepiloga i progetti istruiti con esito positivo secondo il relativo ambito tecnologico.
Tabella n. 17 - Progetti istruiti positivamente distinti per ambito tecnologico
Dati in euro | Numero progetti | % | Costi ammissibili all’esito dell’istruttoria | Agevolazione complessiva |
Biotecnologie | 6 | 2,84% | 10.648.714,45 | 6.758.419,51 |
Fabbricazione e trasformazione avanzate | 62 | 29,38% | 120.057.425,00 | 00.000.000,55 |
Materiali avanzati | 45 | 21,33% | 88.828.994,00 | 00.000.000,65 |
Nanotecnologie | 7 | 3,32% | 16.479.710,05 | 8.646.361,85 |
Spazio | 4 | 1,90% | 4.735.597,29 | 3.005.263,94 |
Tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Tic) | 37 | 17,54% | 59.093.011,00 | 00.000.000,79 |
Tecnologie volte a realizzare i seguenti obiettivi della priorità “Sfide per la società” prevista dal programma Orizzonte 2020 | 50 | 23,70% | 98.214.702,31 | 58.034.426,58 |
Fonte: rielaborazione Corte dei conti su dati forniti dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Mise.
f) Localizzazione dei progetti
Relativamente alla localizzazione dei progetti, la maggior parte degli stessi ricade nelle regioni centro-settentrionali, e in particolare in Lombardia ed in Xxxxxx-Romagna.
4. L’avvio dei progetti
Per i progetti del bando Orizzonte 2020, alla data del 31 luglio 2016 era completato l’invio
dei decreti di concessione provvisoria.
Alla predetta data, sono state disposte, su richiesta delle imprese beneficiarie e su istruttoria del soggetto gestore, 22 erogazioni del finanziamento concesso, per un totale di 5,4 milioni. Si tratta di erogazioni a titolo di anticipazioni, per le quali tutte le imprese hanno fatto ricorso allo specifico Fondo di garanzia (previsto dall’art. 12 del citato d.m. 20 giugno 2013 ed istituito con decreto del direttore generale per gli incentivi alle imprese del 6 agosto 2015) alimentato con il 2 per cento delle risorse finanziarie disponibili per il bando e con i contributi delle imprese interessate, pari al 2,7 per cento dell’anticipazione richiesta.
5. I bandi “Agenda digitale” e “Industria sostenibile”: finalità degli interventi e procedura di
valutazione delle domande
I bandi “Agenda digitale” e “Industria sostenibile” sono stati regolati con due xx.xx.
del 15 ottobre 2014, nonché con il d.d. del 30 aprile 2015.
5.1. Il bando “Agenda digitale”
Il bando “Agenda digitale” ha una dotazione finanziaria di 150 milioni e riguarda la
concessione di agevolazioni (finanziamento agevolato e contributo alla spesa) a favore di grandi progetti di ricerca e sviluppo nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione elettroniche e per l’attuazione dell’Agenda digitale italiana. I predetti progetti, finalizzati a sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict), possono esercitare un significativo impatto sullo sviluppo del sistema produttivo e dell’economia del paese grazie ad un mercato digitale unico, basato su Internet veloce e superveloce e su applicazioni interoperabili, avvalendosi dell’impiego di specifiche tecnologie abilitanti fondamentali, così come definite nell’ambito del Programma quadro comunitario “Orizzonte 2020”.
I progetti prevedono attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al miglioramento di prodotti o processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali, riportate nella seguente tabella, e con adeguate e concrete ricadute su determinati settori applicativi, riportati anch’essi nella tabella successiva.
Tabella n. 18 - Bando Agenda digitale. Elenco delle tecnologie abilitanti fondamentali di cui si avvalgono i progetti
ELENCO DELLE TECNOLOGIE ABILITANTI FONDAMENTALI DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE ELETTRONICHE (ICT) |
Tecnologie per la nano-elettronica e la fotonica (Nano-electronic technologies and Photonics) |
Tecnologie per l’innovazione di sistemi di comunicazione ottica e senza fili (Smart optical and wireless network technologies) |
Tecnologie per l’Internet delle cose (Technologies for Internet of Things) |
Tecnologie per l’innovazione della virtualizzazione delle piattaforme, delle infrastrutture e dei servizi digitali (Advanced Cloud Infrastructures & Services) |
Tecnologie per la valorizzazione dei dati su modelli aperti e di grandi volumi (Open Data and Big Data innovations) |
Tecnologie per l’innovazione dell’industria creativa, dei contenuti e dei media sociali (Technologies for creative industries & social media) |
Tecnologie per la sicurezza informatica (Cyber Security) |
Fonte: rielaborazione Corte dei conti su dati forniti dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Mise.
Tabella n. 19 - Bando Agenda digitale. Elenco dei settori applicativi
ELENCO DEI SETTORI APPLICATIVI |
Salute e assistenza (Health) |
Formazione e inclusione sociale (Education/Inclusive Society) |
Cultura e turismo (Cultural Heritage) |
Mobilità e trasporti (Smart Transport) |
Energia e ambiente (Smart & Clean Energy) |
Monitoraggio e sicurezza del territorio (Environment) |
Modernizzazione della pubblica amministrazione (Smart Government) |
Telecomunicazioni (Electronic communications) |
Fabbrica intelligente (Smart manufacturing) |
Fonte: rielaborazione Corte dei conti su dati forniti dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Mise.
5.2. Il bando “Industria sostenibile”
Il bando “Industria sostenibile”, invece, ha una dotazione finanziaria di 250 milioni e riguarda la concessione di agevolazioni (finanziamento agevolato e contributo alla spesa) a favore di grandi progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale che perseguono un obiettivo di crescita sostenibile, e che siano in grado di esercitare un significativo impatto sullo sviluppo del sistema produttivo e dell’economia del paese.
I progetti, in particolare, prevedono la realizzazione di attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali, riportate nella seguente tabella, e che si sviluppano nell’ambito di determinate tematiche rilevanti, riportate anch’esse nella tabella successiva.
Tabella n. 20 - Bando Industria sostenibile. Elenco delle tecnologie abilitanti fondamentali di cui si avvalgono i progetti
ELENCO DELLE TECNOLOGIE ABILITANTI FONDAMENTALI |
Micro-Nanoelettronica |
Nanotecnologia |
Fotonica |
Materiali avanzati |
Sistemi avanzati di produzione |
Biotecnologia industriale |
Fonte: rielaborazione Corte dei conti su dati forniti dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Mise.
Tabella n. 21 - Bando Industria sostenibile. Elenco delle tematiche rilevanti
TEMATICHE RILEVANTI |
Processi e impianti industriali |
Sistemi di produzione ad alte prestazioni, efficienti ed ecocompatibili |
Sistemi di produzione adattativi e intelligenti |
Fabbriche digitali ottimizzate verso l’uso delle risorse |
Manifattura incentrata sull’uomo |
Materiali per la produzione industriale |
Trasporti su superficie e su via d’acqua |
Tecnologie veicolo eco-compatibili per la sostenibilità |
Sistemi per la sicurezza attiva e passiva |
Its sistemi per il trasporto intelligente |
Tecnologie ferroviarie eco-compatibili per la sostenibilità |
Operatività del materiale rotabile e delle infrastrutture |
Tecnologie navali per la competitività, eco-compatibilità e sicurezza |
Aerospazio |
Tecnologie per aeromobili efficienti ed eco-compatibili |
Tecnologie per sicurezza e security |
Tecnologie di trasporto spaziale |
Tecnologie operative spaziali |
Tecnologie di monitoraggio globale per l’ambiente e la sicurezza |
Tlc |
Tecnologie innovative per la sistemistica |
Componenti innovative |
Tecniche e metodologie di progettazione e test |
Tecnologie energetiche |
Tecnologie per la riduzione delle emissioni serra nel settore energetico |
Tecnologie di stoccaggio dell’energia |
Tecnologie per idrogeno e celle a combustibile |
Tecnologie per le reti di energia intelligenti |
Energie rinnovabili |
Costruzioni eco-sostenibili |
Efficienza energetica e sostenibilità delle costruzioni |
Sicurezza dell’ambiente costruito |
Tecnologie ambientali |
Tecnologie per il rimedio e la protezione ambientale |
Tecnologie per la gestione dell’ambiente naturale e del costruito |
Fonte: rielaborazione Corte dei conti su dati forniti dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Mise.
I soggetti destinatari dei due interventi agevolativi sono le imprese di qualsiasi dimensione che esercitano le attività di cui all’art. 2195 nn. 1) e 3), c.c., ivi comprese quelle artigiane di produzione di beni, le imprese start-up innovative di cui all’art. 25, c. 2, d.l. n. 179/2012, nonché i centri di ricerca con personalità giuridica.
I predetti soggetti, alla data della domanda, dovevano disporre di almeno due bilanci approvati, potevano presentare i progetti anche congiuntamente tra loro, fino a un numero massimo di cinque soggetti. In tali casi, i progetti dovevano essere realizzati mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione.
La procedura è negoziale a sportello; sono ammissibili i progetti con spese/costi compresi tra 5 milioni e 40 milioni e sono previsti determinati punteggi, condizioni e soglie minime per la valutazione delle domande.
Per la presentazione della domanda e l’accesso alle agevolazioni sono previste, per
entrambe le misure di aiuto, le seguenti fasi principali:
- presentazione di un’istanza preliminare, da parte del soggetto proponente, ed esame
della stessa da parte di un Comitato appositamente costituito con decreto del Ministro per lo sviluppo economico, composto da cinque soggetti con comprovata conoscenza ed esperienza in materia di ricerca e innovazione tecnologica;
- presentazione al soggetto gestore, per i soli progetti che hanno superato favorevolmente la precedente fase di valutazione da parte del Comitato, della domanda di agevolazioni, accompagnata dalla prevista documentazione progettuale; istruttoria della domanda da parte del soggetto gestore;
- negoziazione, per le istruttorie positive, tra il Ministero e l’impresa, finalizzata a
massimizzare i risultati conseguibili dal progetto;
- presentazione della proposta definitiva da parte dell’impresa;
- verifiche istruttorie da parte del soggetto gestore e adozione del decreto di concessione provvisoria da parte del Ministero;
- erogazione delle agevolazioni concesse, nel massimo di cinque Sal più il saldo. E’ prevista un’erogazione obbligatoria intermedia finalizzata anche a verificare l’andamento del progetto ed a confermare gli obiettivi dello stesso. Il saldo delle agevolazioni è erogato dopo la conclusione del progetto, la relazione finale del soggetto gestore, le verifiche in loco da parte di specifiche commissioni nominate dal Ministero ed il decreto di concessione definitiva delle agevolazioni.
Il decreto del direttore generale 30 aprile 2015, nell’ambito della valutazione dei progetti di ricerca e sviluppo da parte del soggetto gestore, prevede che l’istruttoria venga sviluppata anche sulla base di un modello di scoring fondato su determinati criteri di valutazione58. Più in particolare, la valutazione delle domande viene effettuata sulla base dei seguenti macro- criteri di valutazione: a) caratteristiche del soggetto proponente e fattibilità tecnica del progetto; b) sostenibilità economico-finanziaria del progetto; c) qualità tecnica del progetto;
d) impatto del progetto.
Ciascun macro-criterio è stato opportunamente declinato, ove possibile, ricorrendo a parametri oggettivi di valutazione.
Le agevolazioni consistono in un finanziamento agevolato, nella misura del 60 per cento dei costi e delle spese ritenuti ammissibili in favore delle piccole e medie imprese e del 50 per cento delle grandi imprese, ed in un contributo alla spesa fino al 15 per cento per le piccole e medie imprese e fino al 10 per cento per le grandi imprese. Una peculiarità degli interventi agevolativi in commento consiste nel fatto che la misura del contributo diretto alla spesa che ciascuna impresa può ottenere, nei suddetti limiti massimi, è direttamente correlata al punteggio complessivamente conseguito dal progetto, sulla base del sopra richiamato modello di scoring. In altri termini, viene riconosciuto un premio a quei progetti di maggiore qualità che, sulla base di tale modello, hanno conseguito un elevato punteggio e risultano, pertanto, meritevoli di una maggiore intensità dell’aiuto.
Il contributo diretto alla spesa, inoltre, è elevabile di cinque punti in presenza di una delle
58 Il credit scoring è un sistema usato per valutare la solvibilità delle controparti. Attraverso ponderazioni o modelli statistici multivariati, il sistema combina tra loro una serie di informazioni al fine di pervenire a un punteggio sintetico circa il rischio di credito della controparte in analisi.
seguenti condizioni:
a) qualora il progetto venga realizzato in parte con il contributo esterno di almeno un organismo di ricerca in misura non inferiore al 10 per cento della spesa complessivamente ammissibile e l’organismo di ricerca abbia il diritto di pubblicare i risultati dei progetti di ricerca nella misura in cui derivino da ricerche da esso svolte;
b) qualora il progetto sia in parte realizzato, nell’ambito di forme di collaborazione internazionale effettiva e stabile tra imprese, in altro Stato membro dell’Unione europea ovvero in quelli contraenti l’accordo sullo Spazio economico europeo (See);
c) qualora ai progetti congiunti partecipi almeno una Pmi.
Il 60 per cento del finanziamento agevolato può essere erogato in anticipazione, garantito da fideiussione bancaria o polizza assicurativa. In alternativa, anche per i due bandi in argomento, è prevista la possibilità che le imprese agevolate ricorrano all’innovativo strumento rappresentato dal fondo di garanzia, istituito con il decreto del direttore generale per gli incentivi alle imprese del 6 agosto 2015 richiamato in precedenza a proposito del bando Orizzonte 2020. In questo caso, il contributo a carico delle imprese è pari al 2,1 per cento dell’anticipazione richiesta, così come stabilito, sulla base della specifica metodologia del soggetto gestore, con decreto del direttore generale per gli incentivi alle imprese del 4 dicembre 2015.
6. Lo stato di attuazione del bando “Agenda digitale”
Per il bando “Agenda digitale”, i termini di presentazione delle istanze preliminari sono stati aperti il 25 giugno 2015 e sono stati sospesi il 4 dicembre 2015 al raggiungimento di un fabbisogno agevolativo stimato superiore alle risorse disponibili. Sono state presentate 35 istanze preliminari, per le quali l’apposito Comitato ministeriale ha espresso 9 valutazioni negative e 26 positive; a fronte di queste ultime sono pervenute 24 domande di agevolazioni. Al luglio 2016, i progetti istruiti con esito positivo erano dodici. I costi ammessi alle agevolazioni ammontavano a circa 144 milioni, mentre l’agevolazione complessiva prevista
ammontava a oltre 89 milioni, come si evince dalla seguente tabella.
Tabella n. 22 - Bando Agenda digitale. Progetti istruiti con esito positivo, costi ammissibili e agevolazione concedibile
Agevolazione concedibile | ||||||
Conteggio | Costi indicati in domanda | Costi ammissibili | Finanziamento agevolato | Contributo | Totale | |
Progetti istruiti con esito positivo | 00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,54 |
Fonte: rielaborazione Corte dei conti su dati forniti dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Mise.
Il valore medio del costo dei progetti è pari a poco più di 12 milioni; il valore medio
dell’agevolazione concedibile è invece pari a circa 7,5 milioni.
Alla data del 31 luglio 2016 sono state effettuate e concluse dodici negoziazioni, nel corso delle quali, in base alle proposte del soggetto gestore ed alla presenza e con il supporto di quest’ultimo (componente bancario e componente tecnologico), è stato condotto un confronto con le singole imprese beneficiarie al fine di massimizzare i risultati conseguibili dal progetto rispetto agli obiettivi dell’intervento agevolativo ed alla capacità propria del progetto stesso di incidere sullo sviluppo tecnologico del paese. Al luglio 2016 era atteso il completamento da parte delle imprese della prevista documentazione, con particolare riferimento ai piani di sviluppo aggiornati, e la definizione degli adempimenti concernenti la normativa antimafia, passaggi necessari all’adozione dei decreti di concessione. Alla predetta data non è stata quindi effettuata alcuna erogazione.
I progetti afferiscono, per oltre il 60 per cento, al settore Ict. Relativamente alla finalità dei progetti, oltre il 66 per cento degli stessi è diretto alla realizzazione di nuovi prodotti o servizi.
La seguente tabella evidenzia invece le tecnologie abilitanti fondamentali di cui si avvalgono i progetti istruiti con esito positivo.
Tabella n. 23 - Bando Agenda digitale. Classificazione dei progetti istruiti rispetto alle tecnologie abilitanti di cui si avvalgono
Numero progetti | % | Costi ammissibili all'esito dell'istruttoria | Agevolazione complessiva | |
Tecnologie per la nano-elettronica e la fotonica | 1 | 8,33% | 39.923.688,00 | 00.000.000,27 |
Tecnologie per l’innovazione di sistemi di comunicazione ottica e senza fili | 1 | 8,33% | 13.331.406,30 | 7.825.535,50 |
Tecnologie per l’Internet delle cose | 1 | 8,33% | 6.131.136,67 | 4.040.218,59 |
Tecnologie per l’innovazione della virtualizzazione delle piattaforme, delle infrastrutture e dei servizi digitali | 6 | 50,00% | 55.818.547,20 | 34.865.192,41 |
Tecnologie per la valorizzazione dei dati su modelli aperti e di grandi volumi | 2 | 16,67% | 24.194.773,00 | 00.000.000,41 |
Tecnologie per l’innovazione dell’industria creativa, dei contenuti e dei media sociali | 1 | 8,33% | 5.095.920,00 | 3.799.008,36 |
Fonte: rielaborazione Corte dei conti su dati forniti dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Mise.
I progetti di R&S istruiti si sviluppano nell’ambito di uno o più settori applicativi: particolare rilievo assumono i settori “mobilità e trasporti” e “telecomunicazioni”. Quanto alla localizzazione dei progetti, la maggior parte degli stessi ricade nelle regioni settentrionali, e in particolare in Lombardia (tre), Veneto (due), Liguria (due).
Infine, i progetti singoli sono stati sette (58,33 per cento), mentre i progetti congiunti cinque (41,67 per cento). I progetti sono stati promossi, per l’83 per cento, da imprese di grandi dimensioni (in veste di capofila); per il restante 17 per cento, da piccole o medie imprese, come si evince dalla seguente tabella.