Comune di GIOVINAZZOSETTORE PRIMO – SERVIZIO PATRIMONIO Piazza Vittorio Emanuele II, 64 - GIOVINAZZO (BA) P. IVA - 02428770727C. F. 80004510725Oggetto: Cimitero comunale III zona - Accordo quadro avente quale oggetto principale l’esecuzione di lavori...
Comune di GIOVINAZZO SETTORE PRIMO – SERVIZIO PATRIMONIO Piazza Vittorio Emanuele II, 64 - GIOVINAZZO (BA) P. IVA - 02428770727 C. F. 80004510725 Oggetto: Cimitero comunale III zona - Accordo quadro avente quale oggetto principale l’esecuzione di lavori di manutenzione straordinaria e, secondariamente, l’esecuzione di quei servizi cimiteriali ad essi strettamente connessi (contratto misto di lavori e servizi di cui all’art. 28, comma 9, del d.lgs. 50/2016 – regime giuridico applicabile: lavori nei settori ordinari). |
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO e allegati |
Comune di Giovinazzo – Settore Primo – Patrimonio e Servizi COMMITTENTE Istituzionali CIG CUP CU CONTRATTO a corpo IMPORTO SOGGETTO A RIBASSO € 140.502,37 ONERI PER LA SICUREZZA € 8.525,57 TOTALE APPALTO € 149.027,94 PROGETTISTI Dott. Ing. Giacomo BERARDI Dott. Ing. Domenico AMOIA Dott. Ing. Giuseppe AMOIA RUP Dott. Ing. Nicola GALLO - Settore Primo – Resp. Servizio Manutenzioni Data Il Dirigente del Settore Primo Patrimonio e Servizi Istituzionali Arch. Vincenzo TURTURRO |
Comune di Giovinazzo Provincia di BA | |
OGGETTO: COMMITTENTE: CANTIERE: | PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO (Allegato XV e art. 100 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.) (D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106) Cimitero Comunale - Manutenzione zona III^ - Lavorazioni per Matrice tipo Comune di Giovinazzo Giovinazzo (BA) Data IL COORDINATORE DELLA SICUREZZA (Ingegnere Berardi Antonio) per presa visione IL COMMITTENTE |
Ingegnere Berardi Antonio via Marconi 153 70054 Giovinazzo (BA) Tel.: 0803942439 |
LAVORO
(punto 2.1.2, lettera a, punto 1, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
CARATTERISTICHE GENERALI DELL'OPERA:
Natura dell'Opera: Risanamento Conservativo
Oggetto: Cimitero Comunale - Manutenzione zona III^ - Lavorazioni per Matrice tipo
Importo presunto dei Lavori: 150´000,00 euro
Entità presunta del lavoro: 268 uomini/giorno
Durata in giorni (presunta): 120
Dati del CANTIERE:
Città: Giovinazzo (BA)
COMMITTENTI
DATI COMMITTENTE:
Ragione sociale: Comune di Giovinazzo
Città: Giovinazzo (BA)
RESPONSABILI
(punto 2.1.2, lettera b, punto 1, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Progettista:
Nome e Cognome: Domenico Amoia
Qualifica: Ingegnere
Indirizzo: via Vittorio Veneto 22
Città: Giovinazzo (BA)
CAP: 70054
Progettista:
Nome e Cognome: Giuseppe Amoia
Qualifica: Ingegnere
Indirizzo: via Vittorio Veneto 22
Città: Giovinazzo (BA)
CAP: 70054
Progettista:
Nome e Cognome: Antonio Berardi
Qualifica: Ingegnere
Indirizzo: via Marconi 153
Città: Giovinazzo (BA)
CAP: 70054
Coordinatore Sicurezza in fase di progettazione:
Nome e Cognome: Antonio Berardi
Qualifica: Ingegnere
Indirizzo: via Marconi 153
Città: Giovinazzo (BA)
CAP: 70054
Telefono / Fax: 0803942439
Indirizzo e-mail: berardi.ingegneri@gmail.com
IMPRESE
(punto 2.1.2, lettera b, punto 1, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
DOCUMENTAZIONE
Telefoni ed Indirizzi Utili
Carabinieri tel. 112
Polizia tel. 113
Vigili del fuoco tel. 115 Pronto soccorso tel. 118
Segnal. guasti (Acquedotto) tel. 800-73.57.35 Segnal. guasti (Enel) tel. 800-55.36.55 Segnal. guasti (Gas) tel. 800-90.09.99 Certificati Imprese
A scopi preventivi e per le esigenze normative le imprese che operano in cantiere dovranno mettere a disposizione del committente e delle autorità competenti, la seguente documentazionee da custodire presso gli uffici di cantiere:
a) copia iscrizione alla C.C.I.A.A.;
b) certificati regolarità contributiva INPS;
c) certificati iscrizione Cassa Edile;
d) copia del registro Unico per i dipendenti;
e) copia della denuncia di esercizio presentata all'Inail per l'assicurazione del personale contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
g) documento della sicurezza corredato dagli eventuali aggiornamenti (D.Lgs.81/08 e 106/09).
Documentazione macchine
e) copia di autorizzazione ministeriale e relazione tecnica per i ponteggi metallici fissi;
f) disegno esecutivo del ponteggio firmato dal responsabile di cantiere;
h) dichiarazione di conformità Legge 46/90 e DM 37/2008 per impianto elettrico di cantiere;
i) scheda di denuncia degli impianti di protezione inoltrata all'ISPELS competente per territorio;
l) scheda di denuncia degli impianti di messa a terra inoltrata all'ISPELS competente per territorio.
Certificati Lavoratori
A scopi preventivi e per le esigenze normative va tenuta presso gli uffici del cantiere la seguente documentazione:
a) registro delle visite mediche periodiche;
b) tesserini di vaccinazione antitetanica;
d) verbale relativo alla nomina, autonoma da parte dei lavoratori, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o al ricorso all'OPTA, Organismo Paritetico, solo per le piccole aziende con non più di 15 lavoratori subordinati
Sarà affissa una copia della Notifica Preliminare in cantiere ed una copia custodita con gli elaborati.
DESCRIZIONE DEL CONTESTO IN CUI È COLLOCATA L'AREA DEL CANTIERE
(punto 2.1.2, lettera a, punto 2, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
L’area di cantiere è ubicata all’interno della zona III^ del Cimitero Comunale di Giovinazzo ed è accessibile ad ovest tramite strada comunale.
DESCRIZIONE SINTETICA DELL'OPERA
(punto 2.1.2, lettera a, punto 3, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Gli interventi previsti per l'intera opera riguardano:
- Pulitura della superficie lapidea per mezzo di micro-sabbiatrice;
- Impermeabilizzazione della superficie di colmo della muratura;
- Stilatura dei giunti;
- Imperneazione delle componenti strutturali della matrice tipo;
- Ricostruzione per anastilosi;
- Tompagnature in gasbeton a faccia vista;
- Demolizione e ricostruzione di gabbie in cls armato a formare loculi ed ossari oppure Trattamenti per i fenomeni di carbonatazione del calcestruzzo strutturale ;
- Predisposizione impianto di alimentazione elettrica.
AREA DEL CANTIERE
Individuazione, analisi e valutazione dei rischi concreti
(punto 2.1.2, lettera c, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Scelte progettuali ed organizzative, procedure, misure preventive e protettive
(punto 2.1.2, lettera d, punto 1, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
CARATTERISTICHE AREA DEL CANTIERE
(punto 2.2.1, lettera a, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
L'area di cantiere sarà delimitata e protetta mediante apposita recinzione, inoltre sarà necessario prestare la massima attenzione in ogni fase di lavoro affinchè non si arrechino danni o situazioni di pericolo ai veicoli e alle persone che transitano sulla strada pubblica.
Il cantiere sarà costituito da una zona per l'accesso degli automezzi, lo scarico del materiale di cantiere ed il suo eventuale stoccaggio. Queste aree saranno recintate per impedire l'accesso dei non addetti ai lavori ed eventuali interferenze.
FATTORI ESTERNI CHE COMPORTANO RISCHI PER IL CANTIERE
(punto 2.2.1, lettera b, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Tutta l'area di cantiere, sarà recintata e protetta con recinzione da cantiere. Gli unici fattori esterni che potrebbero costituire pericolo per il cantiere sono il traffico carrabile e pedonale sulla strada lato ovest. La recinzione di cantiere e la segnaletica avranno la funzione di allontanare il piu possibile questi fattori che potrebbero interferire con le lavorazioni e le operazioni di carico e scarico.
Durante le precipitazioni atmosferiche dovranno essere sospese tutte le attività da svolgere all'esterno.
Dopo le interruzioni di lavoro che siano state effettuate per avverse condizioni atmosferiche, prima della ripresa delle attività, è fatto obbligo all'impresa appaltantrice delle opere, di effettuare un'accurata verifica sulle condizioni delle opere provvisionali e di tutti quei servizi che possano essere compromessi ai fini della sicurezza.
RISCHI CHE LE LAVORAZIONI DI CANTIERE COMPORTANO PER L'AREA CIRCOSTANTE
(punto 2.2.1, lettera c, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Polveri
Durante la fase di rimozione e scarico macerie, è possibile la dispersione di polveri sottili. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Bagnatura con acqua, posa di teli di protezione sulle parti da proteggere (lapidi e monumenti). Movimentazione e rimozione macerie effettuata preferibilmente in orario di assenza di personale e/o pubblico.
Rumore
Utilizzo attrezzature
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Provvedimenti di tipo organizzativo e scelta dell’orario in modo da limitare disturbo. Sospensione lavorazioni in caso necessità (disturbo di cerimonie).
Installazione ponteggio lungo il settore interessato dai lavori
Caduta materiale dall’alto.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Segnalazione del pericolo, presenza di personale a terra con funzione di sorveglianza, presidio dell’area e sospensione temporanea delle visite presso la porzione di area cimiteriale interessata dai lavori.
Accesso di autocarri e mezzi vari all’area di lavoro.
Incidente stradale, Investimento.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Segnalazione del pericolo, presidio con moviere durante le fasi di manovra e velocità limitata durante transito all’interno dell’area.
ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE
Individuazione, analisi e valutazione dei rischi concreti
(punto 2.1.2, lettera c, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Scelte progettuali ed organizzative, procedure, misure preventive e protettive
(punto 2.1.2, lettera d, punto 2, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
A) RECINZIONE DI CANTIERE, ACCESSI E SEGNALAZIONI
L’area di cantiere riguarda la zona III^ situata all’interno del cimitero. Nell’ambito di tale area, interessata dai lavori, l’Impresa affidataria gestirà i depositi temporanei di materiali disposti nelle zone che di volta in volta verranno concordate con la DL in modo da non creare interferenza con le attività correlate. Sulla recinzione dovranno essere posati cartelli di segnalazione della presenza del cantiere, con divieto di accesso. Il cartello di cantiere dovrà riportare il nominativo ed il recapito del responsabile di cantiere preposto dell’Impresa affidataria e tutti i dati previsti dalla Normativa LLPP.
B) SERVIZI IGIENICO - ASSISTENZIALI
Le Imprese esecutrici, potranno utilizzare come locali da adibire a servizi igienici quelli presenti nel plesso cimiteriale previo accordo con i preposti dell’Attività e la DL identificando ed individuando gli spazi concessi in uso. All’interno dell’area cimiteriale dovranno essere posizionate idonee baracche per il ricovero dei lavoratori e di tutti i dispositivi ed indumenti loro assegnati, incluso il ricovero attrezzature e documentazione di cantiere in numero adeguato per spazio e dimensione. Nel baraccamento di cantiere dovrà essere conservato e mantenuto in perfetta efficienza a disposizione del personale delle Imprese idoneo pacchetto di medicazione e dotazioni di primo soccorso ed emergenza. E’ comunque richiesta la dotazione, a bordo dell’automezzo dell’impresa, e quindi sempre presente presso il luogo di lavoro, di cassetta di Primo Soccorso ed estintore a piè d’opera durante lavorazioni fonte di possibile innesco di incendio.
C) VIABILITÀ PRINCIPALE DI CANTIERE
L'area di cantiere è accessibile ai mezzi d’opera mediante cancello carraio disposto lungo la recinzione del lato ovest con luce netta pari a m 4,50. Attraverso il cancello posizionato sul muro di cinta lato ovest con luce netta pari a m 2,50 è possibile raggiungere i vari settori interni del cimitero. In ogni caso le manovre dovranno essere sempre assistite da moviere a cura dell’Impresa.
D) IMPIANTI DI ALIMENTAZIONE E RETI PRINCIPALI DI ELETTRICITÀ, ACQUA, GAS ED ENERGIA DI QUALSIASI TIPO
L’approvvigionamento dell’energia elettrica necessaria allo svolgimento delle lavorazioni in caso di derivazione da disponibilità fornita dal Committente dovrà avvenire tramite quadro di derivazione fornito dall’Impresa. Anche per quanto concerne la fornitura di acqua si potrà concordare l’allacciamento ad una delle utenze presenti.
E) IMPIANTI DI TERRA E DI PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE
L’Impresa aggiudicataria laddove previsto dai libretti d’uso dei generatori o gruppi elettrogeni dovrà porre in atto idoneo impianto di messa a terra, realizzato a perfetta regola d’arte. Le certificazioni e le relative denuncie agli organi preposti dovranno essere a disposizione a bordo automezzo. Il ponteggio, in quanto massa metallica, dovrà essere verificato per quanto concerne la messa a terra. Del risultato della misurazione, effettuata prima dell’utilizzo, dovrà essere fornita copia al Coordinatore ed alla DL.
F) MODALITÀ DI ACCESSO DEI MEZZI DI FORNITURA DEI MATERIALI
Gli accessi dei mezzi all’interno dell’area di cantiere dovranno essere effettuati alla presenza e supervisione del Direttore Tecnico di cantiere o, in sua assenza, dal Capo Cantiere. Gli ingressi saranno limitati alla fase di scarico e carico dei materiali in modo da non costituire pericolo ed intralcio. L’ingresso e l’uscita degli automezzi dovrà essere regolata dalla presenza di moviere allo scopo dedicato il quale , dopo il passaggio dell’automezzo, dovrà chiudere il cancello al fine di evitare intrusioni da parte di persone non autorizzate.
G) DISLOCAZIONE DEGLI IMPIANTI DI CANTIERE
Le prese, le spine ed i cavi di alimentazione dovranno essere idonei all’utilizzo per posa mobile in cantiere temporaneo. I quadri elettrici dovranno essere posizionati in modo tale da non provocare intralcio al passaggio e protetti.
H) DISLOCAZIONE DELLE ZONE DI CARICO E SCARICO
In fase di allestimento del cantiere si procederà con la individuazione e delimitazione di una specifica area di cantiere per lo stoccaggio dei materiali all’interno dell’area di cantiere. Dovrà essere evitata ogni forma di accatastamento del materiale di risulta e scarto, nonché lo stoccaggio al di fuori della recinzione di cantiere. L’area stradale dovrà essere mantenuta la perfetta pulizia. A fine giornata dovrà essere verificata l’assenza di materiale all’esterno della recinzione. I depositi del materiale, delle attrezzature e di quanto necessario al lavoro dovrà essere effettuato nel rispetto delle specifiche norme di sicurezza e dell’organizzazione sicura della logistica di cantiere.
I) ZONE DI DEPOSITO ATTREZZATURE E STOCCAGGIO MATERALI E DEI RIFIUTI
Dovranno essere organizzati da parte dell’Impresa gli spazi da assegnare all’eventuale stoccaggio dei materiali prima della loro posa in opera. In caso di necessità di stoccaggio temporaneo a terra tale zona di scarico dovrà essere concordata con la Direzione Lavori. Eventuali sfridi di lavorazione e scarti in genere dovranno essere rimossi entro la fine della giornata di lavoro evitando accatastamento ed abbandonato del materiale.
L) EVENTUALI ZONE DI DEPOSITO DI MATERIALI CON PERICOLO D’INCENDIO O DI ESPLOSIONE.
Non si prevede l’utilizzo di questo tipo di materiale né lo stoccaggio anche provvisorio. In caso di presenza di bombole di
gas le stesse dovranno essere mantenute in posizione verticale e movimentate tramite carrello. In ogni caso al termine della giornata lavorativa dovranno essere allontanate dal cantiere a cura dell’Impresa utilizzatrice.
LAVORAZIONI e loro INTERFERENZE
Individuazione, analisi e valutazione dei rischi concreti
(punto 2.1.2, lettera c, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Scelte progettuali ed organizzative, procedure, misure preventive e protettive
(punto 2.1.2, lettera d, punto 3, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Allestimento di cantiere temporaneo su strada
Allestimento di un cantiere temporaneo lungo una strada carrabile senza interruzione del servizio.
Macchine utilizzate:
1) Autocarro.
Lavoratori impegnati:
1) Addetto all'allestimento di cantiere temporaneo su strada;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto all'allestimento di cantiere temporaneo su strada;
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali a tenuta; d) mascherina antipolvere; e) indumenti ad alta visibilità; f) calzature di sicurezza con suola imperforabile.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a) Investimento, ribaltamento;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a) Attrezzi manuali;
b) Scala semplice;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto.
Montaggio del ponteggio metallico fisso
Operazioni di montaggio, trasformazione del ponteggio metallico fisso.
Macchine utilizzate:
1) Autocarro.
Lavoratori impegnati:
1) Addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso;
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) elmetto (sia per gli addetti al montaggio che per quanti partecipano al lavoro da terra; tali elmetti devono essere corredati da cinghia sottogola, indispensabile soprattutto per chi, lavorando in elevazione, è impossibilitato a recuperare facilmente il casco eventualmente perduto); b) guanti; c) cintura di sicurezza a dissipazione di energia; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a) Caduta dall'alto;
b) Rumore;
c) M.M.C. (sollevamento e trasporto);
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a) Argano a bandiera;
b) Attrezzi manuali;
c) Scala semplice;
d) Trapano elettrico;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre.
Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere
Realizzazione della recinzione di cantiere, al fine di impedire l'accesso involontario dei non addetti ai lavori, e degli accessi al cantiere, per mezzi e lavoratori.
Macchine utilizzate:
1) Autocarro.
Lavoratori impegnati:
1) Addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere;
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali a tenuta; d) mascherina antipolvere; e) indumenti ad alta visibilità; f) calzature di sicurezza con suola imperforabile.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a) M.M.C. (sollevamento e trasporto);
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a) Andatoie e Passerelle;
b) Attrezzi manuali;
c) Scala semplice;
d) Sega circolare;
e) Smerigliatrice angolare (flessibile);
f) Trapano elettrico;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Scivolamenti, cadute a livello.
Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi
Allestimento di depositi per materiali e attrezzature, zone scoperte per lo stoccaggio dei materiali e zone per l'istallazione di impianti
fissi di cantiere.
Macchine utilizzate:
1) Autocarro.
Lavoratori impegnati:
1) Addetto all'allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto all'allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi;
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti ai lavoratori adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali di sicurezza.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a) Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a) Andatoie e Passerelle;
b) Attrezzi manuali;
c) Ponteggio mobile o trabattello;
d) Scala doppia;
e) Scala semplice;
f) Sega circolare;
g) Smerigliatrice angolare (flessibile);
h) Trapano elettrico;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Scivolamenti, cadute a livello.
Realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere
Realizzazione dell'impianto di messa a terra del cantiere.
Lavoratori impegnati:
1) Addetto alla realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto alla realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti dielettrici; c)
calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cinture di sicurezza.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a) Elettrocuzione;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a) Attrezzi manuali;
b) Scala semplice;
c) Trapano elettrico;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre.
Realizzazione di impianto elettrico del cantiere
Realizzazione dell'impianto elettrico del cantiere mediante la posa in opera quadri, interruttori di protezione, cavi, prese e spine.
Lavoratori impegnati:
1) Addetto alla realizzazione di impianto elettrico di cantiere;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto alla realizzazione di impianto elettrico di cantiere;
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti dielettrici; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cinture di sicurezza.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a) Elettrocuzione;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a) Attrezzi manuali;
b) Ponteggio mobile o trabattello;
c) Scala doppia;
d) Scala semplice;
e) Trapano elettrico;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre.
Cuci scuci per anastilosi
Rimozione a strappo e successiva ricucitura delle murature degradate con opportuno puntellamento.
Lavoratori impegnati:
1) Addetto alle operazioni di scuci e cuci;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto alle operazioni di scuci e cuci;
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali a tenuta; d) mascherina antipolvere; e) stivali di sicurezza.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a) Caduta dall'alto;
b) Chimico;
c) M.M.C. (sollevamento e trasporto);
d) Rumore;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a) Argano a bandiera;
b) Attrezzi manuali;
c) Betoniera a bicchiere;
d) Martello demolitore elettrico;
e) Ponteggio metallico fisso;
f) Ponte su cavalletti;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Scivolamenti, cadute a livello.
Rimozione di rivestimenti esterni
Rimozione di rivestimenti esterni. Durante la fase lavorativa si prevede il trasporto del materiale di risulta, la cernita e l'accatastamento
dei materiali eventualmente recuperabili.
Macchine utilizzate:
1) Dumper.
Lavoratori impegnati:
1) Addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni;
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) calzature di sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; d) occhiali; e) otoprotettori.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a) Caduta di materiale dall'alto o a livello;
b) Inalazione polveri, fibre;
c) Vibrazioni;
d) M.M.C. (sollevamento e trasporto);
e) Rumore;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a) Argano a bandiera;
b) Attrezzi manuali;
c) Martello demolitore elettrico;
d) Ponteggio metallico fisso;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Scivolamenti, cadute a livello.
Impermeabilizzazione di coperture
Realizzazione di impermeabilizzazione di coperture eseguita con guaina bituminosa posata a caldo.
Macchine utilizzate:
1) Autocarro.
Lavoratori impegnati:
1) Addetto all'impermeabilizzazione di coperture;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto all'impermeabilizzazione di coperture;
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza a sfilamento rapido con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) mascherina con filtro specifico; e) occhiali di protezione; f) indumenti protettivi (tute).
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a) Caduta dall'alto;
b) Rumore;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a) Attrezzi manuali;
b) Cannello a gas;
c) Ponteggio metallico fisso;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Scivolamenti, cadute a livello.
Ripristino e consolidamento di cls di frontalini e solette
Ripristino del calcestruzzo di frontalini e solette eseguito dopo aver preventivamente posato a pennello sui ferri delle armature prodotti anticorrosivi.
Lavoratori impegnati:
1) Addetto al ripristino di cls di balconi e logge;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto al ripristino di cls di balconi e logge;
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali a tenuta; d) mascherina antipolvere; e) stivali di sicurezza.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a) Caduta dall'alto;
b) Chimico;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a) Argano a bandiera;
b) Attrezzi manuali;
c) Betoniera a bicchiere;
d) Ponteggio metallico fisso;
e) Ponte su cavalletti;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Scivolamenti, cadute a livello.
Ripristino di lesioni in strutture con iniezioni di malta ed imperneazione
Consolidamento di strutture fessurate, con iniezioni a base di resine epossidiche, con esecuzione di fori da 8 mm distanziati a cavallo
delle lesioni, scarifica fessura, applicazione di ugelli con valvole di non ritorno, stuccatura della fessura con maltina a base epossidica, iniezione di resina bicomponente e perno di ancoraggio e stuccatura finale.
Lavoratori impegnati:
1) Addetto al ripristino di lesioni in strutture in c.a. con iniezioni di malta e perno;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto al ripristino di lesioni in strutture in c.a. con iniezioni di malta e perno;
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali a tenuta; d) mascherina antipolvere; e) stivali di sicurezza.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a) Caduta dall'alto;
b) Chimico;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a) Argano a bandiera;
b) Attrezzi manuali;
c) Impianto di iniezione per miscele cementizie;
d) Ponteggio metallico fisso;
e) Ponte su cavalletti;
f) Trapano elettrico o carotatrice;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Irritazioni cutanee, reazioni allergiche; Scoppio; Scivolamenti, cadute a livello.
Formazione intonaci esterni
Formazione di intonacatura su superfici esterne, realizzata a mano.
Macchine utilizzate:
1) Autocarro.
Lavoratori impegnati:
1) Addetto alla formazione intonaci interni (tradizionali);
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto alla formazione intonaci interni (tradizionali);
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) maschera respiratoria a filtri; e) occhiali.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a) Chimico;
b) M.M.C. (elevata frequenza);
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a) Attrezzi manuali;
b) Impastatrice;
c) Ponte su cavalletti;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Scivolamenti, cadute a livello.
Realizzazione di impianto elettrico
Realizzazione dell'impianto elettrico.
Lavoratori impegnati:
1) Addetto alla realizzazione di impianto elettrico interno;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto alla realizzazione di impianto elettrico interno;
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti isolanti; b) occhiali protettivi; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a) Vibrazioni;
b) Rumore;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a) Attrezzi manuali;
b) Scala doppia;
c) Scala semplice;
d) Scanalatrice per muri ed intonaci;
e) Trapano elettrico;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre.
Smobilizzo del cantiere
Smobilizzo del cantiere realizzato attraverso lo smontaggio delle postazioni di lavoro fisse, di tutti gli impianti di cantiere, delle opere provvisionali e di protezione e della recinzione posta in opera all'insediamento del cantiere stesso.
Macchine utilizzate:
1) Autocarro.
Lavoratori impegnati:
1) Addetto allo smobilizzo del cantiere;
Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:
a) DPI: addetto allo smobilizzo del cantiere;
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti ai lavoratori adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali di sicurezza.
Rischi a cui è esposto il lavoratore:
a) Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Attrezzi utilizzati dal lavoratore:
a) Argano a bandiera;
b) Attrezzi manuali;
c) Scala semplice;
d) Trapano elettrico;
Rischi generati dall'uso degli attrezzi:
Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre.
RISCHI individuati nelle Lavorazioni e relative MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE.
Elenco dei rischi:
1) Caduta dall'alto;
2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;
3) Chimico;
4) Elettrocuzione;
5) Inalazione polveri, fibre;
6) Investimento, ribaltamento;
7) M.M.C. (elevata frequenza);
8) M.M.C. (sollevamento e trasporto);
9) Rumore;
10) Vibrazioni.
RISCHIO: "Caduta dall'alto"
Descrizione del Rischio:
Lesioni a causa di cadute dall'alto per perdita di stabilità dell'equilibrio dei lavoratori, in assenza di adeguate misure di prevenzione, da un piano di lavoro ad un altro posto a quota inferiore.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a) Nelle lavorazioni: Montaggio del ponteggio metallico fisso; Cuci scuci; Impermeabilizzazione di coperture; Ripristino di cls di frontalini e solette; Ripristino di lesioni in strutture con iniezioni di malta;
Prescrizioni Esecutive: Nei lavori in quota, ogni qualvolta non siano attuabili le misure di prevenzione e protezione collettiva, si devono utilizzare dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto. In particolare sono da prendere in considerazione specifici sistemi di sicurezza che consentono una maggior mobilità del lavoratore quali: avvolgitori/svolgitori automatici di fune di trattenuta; sistema a guida fissa e ancoraggio scorrevole, altri sistemi analoghi.
RISCHIO: "Caduta di materiale dall'alto o a livello"
Descrizione del Rischio:
Lesioni causate dall'investimento di masse cadute dall'alto, durante le operazioni di trasporto di materiali o per caduta degli stessi da opere provvisionali, o a livello, a seguito di demolizioni mediante esplosivo o a spinta da parte di materiali frantumati proiettati a distanza.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a) Nelle lavorazioni: Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi; Smobilizzo del cantiere;
Prescrizioni Esecutive:
Gli addetti all'imbracatura devono seguire le seguenti indicazioni: a) verificare che il carico sia stato imbracato correttamente;
b) accompagnare inizialmente il carico fuori dalla zona di interferenza con attrezzature, ostacoli o materiali eventualmente presenti; c) allontanarsi dalla traiettoria del carico durante la fase di sollevamento; d) non sostare in attesa sotto la traiettoria del carico; e) avvicinarsi al carico in arrivo per pilotarlo fuori dalla zona di interferenza con eventuali ostacoli presenti; f) accertarsi della stabilità del carico prima di sgancioarlo; g) accompagnare il gancio fuori dalla zona impegnata da attrezzature o materiali durante la manovra di richiamo.
b) Nelle lavorazioni: Rimozione di rivestimenti esterni;
Prescrizioni Organizzative: Il materiale di demolizione non deve essere gettato dall'alto, ma deve essere trasportato oppure convogliato in appositi canali, il cui estremo inferiore non deve risultare ad altezza maggiore di m 2 dal livello del piano di raccolta.
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Art. 153; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Art. 152.
Riferimenti Normativi:
RISCHIO: Chimico
Descrizione del Rischio:
Attività in cui sono impiegati agenti chimici, o se ne prevede l'utilizzo, in ogni tipo di procedimento, compresi la produzione, la
manipolazione, l'immagazzinamento, il trasporto o l'eliminazione e il trattamento dei rifiuti, o che risultino da tale attività lavorativa. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a) Nelle lavorazioni: Cuci scuci; Ripristino di cls di frontalini e solette; Ripristino di lesioni in strutture con iniezioni di malta; Formazione intonaci esterni;
Misure tecniche e organizzative: Misure generali. A seguito di valutazione dei rischi, al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi, devono essere adottate adeguate misure generali di protezione e prevenzione: a) la progettazione e l'organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro deve essere effettuata nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori; b) le attrezzature di lavoro fornite devono essere idonee per l'attività specifica e mantenute adeguatamente; c) il numero di lavoratori presenti durante l'attività specifica deve essere quello minimo in funzione della necessità della lavorazione; d) la durata e l'intensità dell’esposizione ad agenti chimici pericolosi deve essere ridotta al minimo;
e) devono essere fornite indicazioni in merito alle misure igieniche da rispettare per il mantenimento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori; f) le quantità di agenti presenti sul posto di lavoro, devono essere ridotte al minimo, in funzione delle necessità di lavorazione; g) devono essere adottati metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, nell'immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi e dei rifiuti che contengono detti agenti.
RISCHIO: "Elettrocuzione"
Descrizione del Rischio:
Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione o folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a) Nelle lavorazioni: Realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere; Realizzazione di impianto elettrico del cantiere;
Prescrizioni Organizzative: I lavori su impianti o apparecchiature elettriche devono essere effettuati solo da imprese singole o associate (elettricisti) abilitate che dovranno rilasciare, prima della messa in esercizio dell'impianto, la "dichiarazione di conformità".
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 82; D.M. 22 gennaio 2008 n.37.
Riferimenti Normativi:
RISCHIO: "Inalazione polveri, fibre"
Descrizione del Rischio:
Lesioni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore derivanti dall'esposizione per l'impiego diretto di materiali in grana minuta, in polvere o in fibrosi e/o derivanti da lavorazioni o operazioni che ne comportano l'emissione.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a) Nelle lavorazioni: Rimozione di rivestimenti esterni;
Prescrizioni Organizzative: Durante i lavori di demolizione si deve provvedere a ridurre il sollevamento della polvere, irrorando con acqua le murature ed i materiali di risulta e curando che lo stoccaggio e l'evacuazione dei detriti e delle macerie avvengano correttamente.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 96; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 153.
RISCHIO: "Investimento, ribaltamento"
Descrizione del Rischio:
Lesioni causate dall'investimento ad opera di macchine operatrici o conseguenti al ribaltamento delle stesse.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a) Nelle lavorazioni: Allestimento di cantiere temporaneo su strada;
Prescrizioni Esecutive:
Indumenti da lavoro ad alta visibilità, per tutti gli operatori impegnati nei lavori stradali o che operano in zone con forte flusso di mezzi d'opera.
RISCHIO: M.M.C. (elevata frequenza)
Descrizione del Rischio:
Attività comportante movimentazione manuale di carichi leggeri mediante movimenti ripetitivi ad elevata frequenza degli arti superiori (mani, polsi, braccia, spalle). Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a) Nelle lavorazioni: Formazione intonaci esterni;
Misure tecniche e organizzative: Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: i compiti dovranno essere tali da evitare prolungate sequenze di movimenti ripetitivi degli arti superiori (spalle, braccia, polsi e mani).
RISCHIO: M.M.C. (sollevamento e trasporto)
Descrizione del Rischio:
Attività comportante movimentazione manuale di carichi con operazioni di trasporto o sostegno comprese le azioni di sollevare e deporre i carichi. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a) Nelle lavorazioni: Montaggio del ponteggio metallico fisso; Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere; Cuci scuci; Rimozione di rivestimenti esterni;
Misure tecniche e organizzative: Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) l'ambiente di lavoro (temperatura, umidità e ventilazione) deve presentare condizioni microclimatiche adeguate; b) gli spazi dedicati alla movimentazione devono essere adeguati; c) il sollevamento dei carichi deve essere eseguito sempre con due mani e da una sola persona; d) il carico da sollevare non deve essere estremamente freddo, caldo o contaminato; e) le altre attività di movimentazione manuale devono essere minimali; f) deve esserci adeguata frizione tra piedi e pavimento; g) i gesti di sollevamento devono essere eseguiti in modo non brusco.
RISCHIO: Rumore
Descrizione del Rischio:
Attività con esposizione dei lavoratori a rumore. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, dispositivi di protezione individuale, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a) Nelle lavorazioni: Montaggio del ponteggio metallico fisso;
Fascia di appartenenza. Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".
Misure tecniche e organizzative: Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile; c) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione della durata e dell'intensità dell'esposizione e l'adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo; d) adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; e) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro al fine di ridurre l'esposizione al rumore dei lavoratori; f) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti; g) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; h) locali di riposo messi a disposizione dei lavoratori con rumorosità ridotta a un livello compatibile con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo.
b) Nelle lavorazioni: Cuci scuci; Rimozione di rivestimenti esterni; Impermeabilizzazione di coperture; Realizzazione di impianto elettrico;
Fascia di appartenenza. Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".
Misure tecniche e organizzative: Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile; c) riduzione del rumore mediante una migliore
organizzazione del lavoro attraverso la limitazione della durata e dell'intensità dell'esposizione e l'adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo; d) adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; e) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro al fine di ridurre l'esposizione al rumore dei lavoratori; f) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti; g) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; h) locali di riposo messi a disposizione dei lavoratori con rumorosità ridotta a un livello compatibile con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo.
RISCHIO: Vibrazioni
Descrizione del Rischio:
Attività con esposizione dei lavoratori a vibrazioni. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:
a) Nelle lavorazioni: Rimozione di rivestimenti esterni; Realizzazione di impianto elettrico;
Fascia di appartenenza. Mano-Braccio (HAV): "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²"; Corpo Intero (WBV): "Non presente".
Misure tecniche e organizzative: Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere eliminati alla fonte o ridotti al minimo.
Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) i metodi di lavoro adottati devono essere quelli che richiedono la minore esposizione a vibrazioni meccaniche; b) la durata e l'intensità dell'esposizione a vibrazioni meccaniche deve essere opportunamente limitata al minimo necessario per le esigenze della lavorazione; c) l'orario di lavoro deve essere organizzato in maniera appropriata al tipo di lavoro da svolgere; d) devono essere previsti adeguati periodi di riposo in funzione del tipo di lavoro da svolgere.
Attrezzature di lavoro. Le attrezzature di lavoro impiegate devono: a) essere adeguate al lavoro da svolgere; b) essere concepite nel rispetto dei principi ergonomici; c) produrre il minor livello possibile di vibrazioni, tenuto conto del lavoro da svolgere; d) essere soggette ad adeguati programmi di manutenzione.
Dispositivi di protezione individuale: Indumenti per la protezione dal freddo e dall'umidità, guanti che attenuano la vibrazione trasmessa al sistema mano-braccio, maniglie che attenuano la vibrazione trasmessa al sistema mano-braccio.
ATTREZZATURE utilizzate nelle Lavorazioni
Elenco degli attrezzi:
1) Andatoie e Passerelle;
2) Argano a bandiera;
3) Attrezzi manuali;
4) Betoniera a bicchiere;
5) Cannello a gas;
6) Impastatrice;
7) Impianto di iniezione per miscele cementizie;
8) Martello demolitore elettrico;
9) Ponte su cavalletti;
10) Ponteggio metallico fisso;
11) Ponteggio mobile o trabattello;
12) Scala doppia;
13) Scala semplice;
14) Scanalatrice per muri ed intonaci;
15) Sega circolare;
16) Smerigliatrice angolare (flessibile);
17) Trapano elettrico.
Andatoie e Passerelle
Le andatoie e le passerelle sono opere provvisionali predisposte per consentire il collegamento di posti di lavoro collocati a quote
differenti o separati da vuoti, come nel caso di scavi in trincea o ponteggi.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Caduta dall'alto;
2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1) Andatoie e Passerelle: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Istruzioni per gli addetti: 1) verificare la stabilità e la completezza delle passerelle o andatoie, con particolare riguardo alle tavole che compongono il piano di calpestio ed ai parapetti; 2) verificare la completezza e l'efficacia della protezione verso il vuoto (parapetto con arresto al piede); 3) non sovraccaricare passerelle o andatoie con carichi eccessivi; 4) verificare di non dover movimentare manualmente carichi superiori a quelli consentiti; 5) segnalare al responsabile del cantiere eventuali non rispondenze a quanto indicato.
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 130.
2) DPI: utilizzatore andatoie e passarelle;
Riferimenti Normativi:
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) calzature di sicurezza; b) guanti; c)
indumenti protettivi.
Argano a bandiera
L'argano è un apparecchio di sollevamento utilizzato prevalentemente nei cantieri urbani di recupero e piccola ristrutturazione per il
sollevamento al piano di lavoro dei materiali e degli attrezzi.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Caduta dall'alto;
2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;
3) Punture, tagli, abrasioni;
4) Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1) Argano a bandiera: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) verificare la presenza dei parapetti completi sul perimetro del posto di manovra; 2) verificare la presenza degli staffoni e della tavola fermapiede da 30 cm nella parte frontale dell'elevatore; 3) verificare l'integrità della struttura portante l'argano; 4) con ancoraggio: verificare l'efficienza del puntone di fissaggio; 5) verificare l'efficienza della sicura del gancio e dei morsetti fermafune con redancia; 6) verificare l'integrità delle parti elettriche visibili; 7) verificare l'efficienza dell'interruttore di linea presso l'elevatore; 8) verificare la funzionalità della pulsantiera; 9) verificare l'efficienza del fine corsa superiore e del freno per la discesa del carico; 10) transennare a terra l'area di tiro.
Durante l'uso: 1) mantenere abbassati gli staffoni; 2) usare la cintura di sicurezza in momentanea assenza degli staffoni; 3) usare i contenitori adatti al materiale da sollevare; 4) verificare la corretta imbracatura dei carichi e la perfetta chiusura della sicura del gancio; 5) non utilizzare la fune dell'elevatore per imbracare carichi; 6) segnalare eventuali guasti; 7) per l'operatore a terra: non sostare sotto il carico.
Dopo l'uso: 1) scollegare elettricamente l'elevatore; 2) ritrarre l'elevatore all'interno del solaio.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
2) DPI: utilizzatore argano a bandiera;
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti; d) indumenti protettivi; e) attrezzatura anticaduta.
Attrezzi manuali
Gli attrezzi manuali, presenti in tutte le fasi lavorative, sono sostanzialmente costituiti da una parte destinata all'impugnatura ed un'altra,
variamente conformata, alla specifica funzione svolta.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Punture, tagli, abrasioni;
2) Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1) Attrezzi manuali: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) controllare che l'utensile non sia deteriorato; 2) sostituire i manici che presentino incrinature o scheggiature; 3) verificare il corretto fissaggio del manico; 4) selezionare il tipo di utensile adeguato all'impiego; 5) per punte e scalpelli utilizzare idonei paracolpi ed eliminare le sbavature dalle impugnature.
Durante l'uso: 1) impugnare saldamente l'utensile; 2) assumere una posizione corretta e stabile; 3) distanziare adeguatamente gli altri lavoratori; 4) non utilizzare in maniera impropria l'utensile; 5) non abbandonare gli utensili nei passaggi ed assicurarli da una eventuale caduta dall'alto; 6) utilizzare adeguati contenitori per riporre gli utensili di piccola taglia.
Dopo l'uso: 1) pulire accuratamente l'utensile; 2) riporre correttamente gli utensili; 3) controllare lo stato d'uso dell'utensile.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6.
2) DPI: utilizzatore attrezzi manuali;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c)
occhiali; d) guanti.
Betoniera a bicchiere
La betoniera a bicchiere è un'attrezzatura destinata al confezionamento di malta. Solitamente viene utilizzata per il confezionamento di
malta per murature ed intonaci e per la produzione di piccole quantità di calcestruzzi.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Caduta di materiale dall'alto o a livello;
2) Cesoiamenti, stritolamenti;
3) Elettrocuzione;
4) Getti, schizzi;
5) Inalazione polveri, fibre;
6) Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1) Betoniera a bicchiere: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) verificare la presenza ed efficienza delle protezioni: al bicchiere, alla corona, agli organi di trasmissione, agli organi di manovra; 2) verificare l'efficienza dei dispositivi di arresto di emergenza; 3) verificare la presenza e l'efficienza della protezione sovrastante il posto di manovra (tettoia); 4) verificare l'integrità dei collegamenti elettrici e di messa a terra per la parte visibile ed il corretto funzionamento degli interruttori e dispositivi elettrici di alimentazione e manovra.
Durante l'uso: 1) e' vietato manomettere le protezioni; 2) e' vietato eseguire operazioni di lubrificazione, pulizia, manutenzione o riparazione sugli organi in movimento; 3) nelle betoniere a caricamento automatico accertarsi del fermo macchina prima di eseguire interventi sui sistemi di caricamento o nei pressi di questi; 4) nelle betoniere a caricamento manuale le operazioni di carico non devono comportare la movimentazione di carichi troppo pesanti e/o in condizioni disagiate. Pertanto è necessario utilizzare le opportune attrezzature manuali quali pale o secchie.
Dopo l'uso: 1) assicurarsi di aver tolto tensione ai singoli comandi ed all'interruttore generale di alimentazione al quadro; 2) lasciare sempre la macchina in perfetta efficienza, curandone la pulizia alla fine dell'uso e l'eventuale lubrificazione; 3) ricontrollare la presenza e l'efficienza di tutti i dispositivi di protezione (in quanto alla ripresa del lavoro la macchina potrebbe essere riutilizzata da altra persona).
Riferimenti Normativi: Circolare Ministero del Lavoro n.103/80; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
2) DPI: utilizzatore betoniera a bicchiere;
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) maschere; e) otoprotettori; f) guanti; g) indumenti protettivi.
Cannello a gas
Il cannello a gas, usato essenzialmente per la posa di membrane bituminose, è alimentato da gas propano.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Inalazione fumi, gas, vapori;
2) Incendi, esplosioni;
3) Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1) Cannello a gas: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) verificare l'integrità dei tubi in gomma e le connessioni tra bombola e cannello; 2) verificare la funzionalità del riduttore di pressione.
Durante l'uso: 1) allontanare eventuali materiali infiammabili; 2) evitare di usare la fiamma libera in corrispondenza del tubo e della bombola del gas; 3) tenere la bombola nei pressi del posto di lavoro ma lontano da fonti di calore; 4) tenere la bombola in posizione verticale; 5) nelle pause di lavoro, spegnere la fiamma e chiudere l'afflusso del gas; 6) tenere un estintore sul posto di lavoro.
Dopo l'uso: 1) spegnere la fiamma chiudendo le valvole d'afflusso del gas; 2) riporre la bombola nel deposito di cantiere; 3)
segnalare malfunzionamenti.
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
2) DPI: utilizzatore cannello a gas;
Riferimenti Normativi:
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) calzature di sicurezza; b) guanti; c)
occhiali; d) maschere; e) otoprotettori; f) indumenti protettivi.
Impastatrice
L'impastatrice è un'attrezzatura da cantiere destinata alla preparazione a ciclo continuo di malta.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Caduta di materiale dall'alto o a livello;
2) Elettrocuzione;
3) Inalazione polveri, fibre;
4) Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1) Impastatrice: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) verificare l'integrità delle parti elettriche; 2) verificare la presenza delle protezioni agli organi di trasmissione (pulegge, cinghie); 3) verificare l'efficienza dell'interruttore di comando e del pulsante di emergenza; 4) verificare l'efficienza della griglia di protezione dell'organo lavoratore e del dispositivo di blocco del moto per il sollevamento accidentale della stessa; 5) verificare la presenza della tettoia di protezione del posto di lavoro (dove necessario).
Durante l'uso: 1) non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione; 2) non manomettere il dispositivo di blocco delle griglie; 3) non rimuovere il carter di protezione della puleggia.
Dopo l 'uso: 1) scollegare elettricamente la macchina; 2) eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego della macchina a motore fermo; 3) curare la pulizia della macchina; 4) segnalare eventuali guasti.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
2) DPI: utilizzatore impastatrice;
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) otoprotettori; d) maschere; e) guanti; f) indumenti protettivi.
Impianto di iniezione per miscele cementizie
L'impianto di iniezione per miscele cementizie è impiegato per il consolidamento e/o l'impermeabilizzazione di terreni, gallerie, scavi,
diaframmi, discariche, o murature portanti, strutture in c.a. e strutture portanti in genere ecc.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Caduta dall'alto;
2) Elettrocuzione;
3) Getti, schizzi;
4) Inalazione polveri, fibre;
5) Irritazioni cutanee, reazioni allergiche;
6) Scoppio;
7) Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1) Impianto di iniezione per miscele cementizie: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) Accertati del buono stato dei collegamenti elettrici e di messa a terra e verifica l'efficienza degli interruttori e dispositivi elettrici di alimentazione e manovra; 2) Qualora le lavorazioni riguardino il fronte o la volta di una galleria, accertati che siano stati predisposti trabattelli a norma per operare; 3) Assicurati dell'integrità e del buon funzionamento del dispositivo contro il riavviamento automatico della macchina, al ristabilirsi della tensione in rete; 4) Accertati che in prossimità della zona di iniezione sia presente ed efficiente un manometro per il controllo costante della pressione di iniezione; 5) Assicurati dell'integrità e del buono stato delle tubazioni per le iniezioni, e accertati che siano disposte in modo da non intralciare i passaggi e da non essere esposte a danneggiamenti; 6) Assicurati che sul luogo di lavoro sia sempre presente ed a disposizione degli addetti, una bottiglia lavaocchi.
Durante l'uso: 1) Qualora si renda necessario liberare tubazioni e flessibili da eventuali intasamenti con pompe o iniettori funzionanti a bassa pressione, preventivamente assicurati di aver fissato saldamente le tubazioni stesse, dirigendo il getto verso zone interdette al passaggio e/o sosta; 2) Accertati che le cannette di iniezione e sfiato siano di lunghezza adeguata per operare a distanza di sicurezza; 3) Accertati della corretta tenuta delle giunzioni delle tubazioni, prima di procedere all'iniezione; 4) Accertati che il tubo per le iniezioni in pressione, recante all'estremità il pistoncino di iniezione, sia adeguatamente fissato, per evitare eventuali "colpi di frusta"; 5) Utilizza idonee mascherine protettive per le vie aeree, in caso di lavorazioni in ambienti scarsamente ventilati; 6) Informa tempestivamente il preposto e/o il datore di lavoro, di malfunzionamenti o pericoli che dovessero evidenziarsi durante il lavoro.
Dopo l'uso: 1) Verifica di aver aperto tutti i circuiti elettrici (interrotto ogni operatività) e l'interruttore generale di alimentazione del quadro; 2) Ricordati di pulire accuratamente gli utensili e le tubazioni; 3) Effettua tutte le operazioni di revisione e manutenzione della macchina secondo quanto indicato nel libretto e sempre dopo esserti accertato che il motore sia spento e non riavviabile da terzi accidentalmente.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 6.
2) DPI: utilizzatore impianto iniezione per malte cementizie;
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) otoprotettori; e) guanti; f) indumenti protettivi.
Martello demolitore elettrico
Il martello demolitore è un'attrezzatura la cui utilizzazione risulta necessaria ogni qualvolta si presenti l'esigenza di un elevato numero
di colpi ed una battuta potente.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Elettrocuzione;
2) Inalazione polveri, fibre;
3) Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1) Martello demolitore elettrico: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) verificare che l'utensile sia del tipo a doppio isolamento (220 V), o alimentato a bassissima tensione di sicurezza (50V), comunque non collegato a terra; 2) verificare l'integrità del cavo e della spina di alimentazione; 3) verificare il funzionamento dell'interruttore; 4) segnalare la zona esposta a livello di rumorosità elevato; 5) utilizzare la punta adeguata al materiale da demolire.
Durante l'uso: 1) impugnare saldamente l'utensile con le due mani tramite le apposite maniglie; 2) eseguire il lavoro in condizioni di stabilità adeguata; 3) non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione; 4) staccare il collegamento elettrico durante le pause di lavoro.
Dopo l'uso: 1) scollegare elettricamente l'utensile; 2) controllare l'integrità del cavo d'alimentazione; 3) pulire l'utensile; 4)
segnalare eventuali malfunzionamenti.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
2) DPI: utilizzatore martello demolitore elettrico;
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) maschera; e) otoprotettori; f) guanti antivibrazioni; g) indumenti protettivi.
Ponte su cavalletti
Il ponte su cavalletti è un'opera provvisionale costituita da un impalcato di assi in legno sostenuto da cavalletti.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Scivolamenti, cadute a livello;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1) Ponte su cavalletti: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Istruzioni per gli addetti: 1) verificare la planarità del ponte. Se il caso, spessorare con zeppe in legno e non con mattoni o blocchi di cemento; 2) verificare le condizioni generali del ponte, con particolare riguardo all'integrità dei cavalletti ed alla completezza del piano di lavoro; all'integrità, al blocco ed all'accostamento delle tavole; 3) non modificare la corretta composizione del ponte rimuovendo cavalletti o tavole né utilizzare le componenti - specie i cavalletti se metallici - in modo improprio; 4) non sovraccaricare il ponte con carichi non previsti o eccessivi ma caricarli con i soli materiali ed attrezzi necessari per la lavorazione in corso; 5) segnalare al responsabile del cantiere eventuali non rispondenze o mancanza delle attrezzature per poter operare come indicato.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 124; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 139; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 18, Punto 2.2.2..
2) DPI: utilizzatore ponte su cavalletti;
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti.
Ponteggio metallico fisso
Il ponteggio metallico fisso è un'opera provvisionale realizzata per eseguire lavori di ingegneria civile, quali nuove costruzioni o
ristrutturazioni e manutenzioni, ad altezze superiori ai 2 metri.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Caduta dall'alto;
2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;
3) Scivolamenti, cadute a livello;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1) Ponteggio metallico fisso: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Istruzioni per gli addetti: 1) verificare che il ponteggio venga conservato in buone condizioni di manutenzione, che la protezione contro gli agenti nocivi esterni sia efficace e che il marchio del costruttore si mantenga rintracciabile e decifrabile; 2) verificare la stabilità e integrità di tutti gli elementi del ponteggio ad intervalli periodici, dopo violente perturbazioni atmosferiche o prolungate interruzioni delle attività; 3) procedere ad un controllo più accurato quando si interviene in un cantiere già avviato, con il ponteggio già installato o in fase di completamento; 4) accedere ai vari piani del ponteggio in modo agevole e sicuro, utilizzando le apposite scale a mano sfalsate ad ogni piano, vincolate e protette verso il lato esterno; 5) non salire o scendere lungo gli elementi del ponteggio; 6) evitare di correre o saltare sugli intavolati del ponteggio; 7) evitare di gettare dall'alto materiali di qualsiasi genere o elementi metallici del ponteggio; 8) abbandonare il ponteggio in presenza di forte vento; 9) controllare che in cantiere siano conservate tutte le documentazioni tecniche necessarie e richieste relative all'installazione del ponteggio metallico; 10) verificare che gli elementi del ponteggio ancora ritenuti idonei al reimpiego siano tenuti separati dal materiale non più utilizzabile; 11) segnalare al responsabile del cantiere eventuali non rispondenze a quanto indicato.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Titolo IV, Capo II, Sezione IV; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Titolo IV, Capo II, Sezione V; D.Lgs. 9 aprile 2008
n. 81, Allegato 18, Punto 2.; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Allegato 18, Punto 3..
2) DPI: utilizzatore ponteggio metallico fisso;
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti; d) attrezzatura anticaduta.
Ponteggio mobile o trabattello
Il ponteggio mobile su ruote o trabattello è un'opera provvisionale utilizzata per eseguire lavori di ingegneria civile, quali nuove
costruzioni o ristrutturazioni e manutenzioni, ad altezze superiori ai 2 metri ma che non comportino grande impegno temporale.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Caduta dall'alto;
2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;
3) Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1) Ponteggio mobile o trabattello: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Istruzioni per gli addetti: 1) verificare che il ponte su ruote sia realmente tale e non rientri nel regime imposto dalla autorizzazione ministeriale; 2) rispettare con scrupolo le prescrizioni e le indicazioni fornite dal costruttore; 3) verificare il buon stato di elementi, incastri, collegamenti; 4) montare il ponte in tutte le parti, con tutte le componenti; 5) accertare la perfetta planarità e verticalità della struttura e, se il caso, ripartire il carico del ponte sul terreno con tavoloni; 6) verificare l'efficacia del blocco ruote; 7) usare i ripiani in dotazione e non impalcati di fortuna; 8) predisporre sempre sotto il piano di lavoro un regolare sottoponte a non più di m 2,50; 9) verificare che non si trovino linee elettriche aeree a distanza inferiore alle distanze di sicurezza consentite (tali distanze di sicurezza variano in base alla tensione della linea elettrica in questione, e sono: mt 3, per tensioni fino a 1 kV, mt 3.5, per tensioni pari a 10 kV e pari a 15 kV, mt 5, per tensioni pari a 132 kV e mt 7, per tensioni pari a 220 kV e pari a 380 kV); 10) non installare sul ponte apparecchi di sollevamento; 11) non effettuare spostamenti con persone sopra.
D.M. 22 maggio 1992 n.466; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Titolo IV, Capo II, Sezione VI.
2) DPI: utilizzatore ponteggio mobile o trabattello;
Riferimenti Normativi:
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c)
guanti.
Scala doppia
La scala doppia è adoperata per superare dislivelli o effettuare operazioni di carattere temporaneo a quote non altrimenti raggiungibili.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Caduta dall'alto;
2) Cesoiamenti, stritolamenti;
3) Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1) Scala doppia: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Organizzative:
Caratteristiche di sicurezza: 1) le scale doppie devono essere costruite con materiale adatto alle condizioni di impiego, possono quindi essere in ferro, alluminio o legno, ma devono essere sufficientemente resistenti ed avere dimensioni appropriate all'uso; 2) le scale in legno devono avere i pioli incastrati nei montanti che devono essere trattenuti con tiranti in ferro applicati sotto i due pioli estremi; le scale lunghe più di 4 m devono avere anche un tirante intermedio; 3) le scale doppie non devono superare l'altezza di 5 m; 4) le scale doppie devono essere provviste di catena o dispositivo analogo che impedisca l'apertura della scala oltre il limite prestabilito di sicurezza.
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) e' vietata la riparazione dei pioli rotti con listelli di legno chiodati sui montanti; 2) le scale devono essere utilizzate solo su terreno stabile e in piano; 3) il sito dove viene installata la scala deve essere sgombro da eventuali materiali e lontano dai passaggi.
Durante l'uso: 1) durante gli spostamenti laterali nessun lavoratore deve trovarsi sulla scala; 2) la scala deve essere utilizzata da una sola persona per volta limitando il peso dei carichi da trasportare; 3) la salita e la discesa vanno effettuate con il viso rivolto verso la scala.
Dopo l'uso: 1) controllare periodicamente lo stato di conservazione delle scale provvedendo alla manutenzione necessaria; 2)
le scale non utilizzate devono essere conservate in un luogo riparato dalle intemperie e, possibilmente, sospese ad appositi ganci;
3) segnalare immediatamente eventuali anomalie riscontrate, in particolare: pioli rotti, gioco fra gli incastri, fessurazioni, carenza dei dispositivi di arresto.
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 113.
2) DPI: utilizzatore scala doppia;
Riferimenti Normativi:
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c)
guanti.
Scala semplice
La scala semplice è adoperata per superare dislivelli o effettuare operazioni di carattere temporaneo a quote non altrimenti
raggiungibili.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Caduta dall'alto;
2) Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1) Scala semplice: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Organizzative:
Caratteristiche di sicurezza: 1) le scale a mano devono essere costruite con materiale adatto alle condizioni di impiego, possono quindi essere in ferro, alluminio o legno, ma devono essere sufficientemente resistenti ed avere dimensioni appropriate all'uso; 2) le scale in legno devono avere i pioli incastrati nei montanti che devono essere trattenuti con tiranti in ferro applicati sotto i due pioli estremi; le scale lunghe più di 4 m devono avere anche un tirante intermedio; 3) in tutti i casi le scale devono essere provviste di dispositivi antisdrucciolo alle estremità inferiori dei due montanti e di elementi di trattenuta o di appoggi antisdrucciolevoli alle estremità superiori.
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) la scala deve sporgere a sufficienza oltre il piano di accesso (è consigliabile che tale sporgenza sia di almeno 1 m), curando la corrispondenza del piolo con lo stesso (è possibile far proseguire un solo montante efficacemente fissato); 2) le scale usate per l'accesso a piani successivi non devono essere poste una in prosecuzione dell'altra; 3) le scale poste sul filo esterno di una costruzione od opere provvisionali (ponteggi) devono essere dotate di corrimano e parapetto; 4) la scala deve distare dalla verticale di appoggio di una misura pari ad 1/4 della propria lunghezza; 5) è vietata la riparazione dei pioli rotti con listelli di legno chiodati sui montanti; 6) le scale posizionate su terreno cedevole vanno appoggiate su un'unica tavola di ripartizione; 7) il sito dove viene installata la scala deve essere sgombro da eventuali materiali e lontano dai passaggi.
Durante l'uso: 1) le scale non vincolate devono essere trattenute al piede da altra persona; 2) durante gli spostamenti laterali nessun lavoratore deve trovarsi sulla scala; 3) evitare l'uso di scale eccessivamente sporgenti oltre il piano di arrivo; 4) la scala deve essere utilizzata da una sola persona per volta limitando il peso dei carichi da trasportare; 5) quando vengono eseguiti lavori in quota, utilizzando scale ad elementi innestati, una persona deve esercitare da terra una continua vigilanza sulla scala; 6) la salita e la discesa vanno effettuate con il viso rivolto verso la scala.
Dopo l'uso: 1) controllare periodicamente lo stato di conservazione delle scale provvedendo alla manutenzione necessaria; 2)
le scale non utilizzate devono essere conservate in un luogo riparato dalle intemperie e, possibilmente, sospese ad appositi ganci;
3) segnalare immediatamente eventuali anomalie riscontrate, in particolare: pioli rotti, gioco fra gli incastri, fessurazioni, carenza dei dispositivi antiscivolo e di arresto.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 113.
2) DPI: utilizzatore scala semplice;
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti.
Scanalatrice per muri ed intonaci
La scanalatrice per muri ed intonaci è un utensile utilizzato per la realizzazione di impianti sotto traccia.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Elettrocuzione;
2) Inalazione polveri, fibre;
3) Punture, tagli, abrasioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1) Scanalatrice per muri ed intonaci: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) verificare che l'utensile sia del tipo a doppio isolamento (220V); 2) verificare la presenza del carter di protezione; 3) verificare l'integrità del cavo e delle spine di alimentazione; 4) controllare il regolare fissaggio della fresa o dei dischi; 5) segnalare la zona esposta a livello di rumorosità elevato.
Durante l'uso: 1) eseguire il lavoro in condizioni di stabilità adeguata; 2) non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione; 3) evitare turni di lavoro prolungati e continui; 4) interrompere l'alimentazione elettrica durante le pause di lavoro.
Dopo l'uso: 1) staccare il collegamento elettrico dell'utensile; 2) controllare l'integrità del cavo e della spina; 3) pulire l'utensile; 4) segnalare eventuali malfunzionamenti.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
2) DPI: utilizzatore scanalatrice per muri ed intonaci;
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) maschera; e) otoprotettori; f) guanti antivibrazioni; g) indumenti protettivi.
Sega circolare
La sega circolare, quasi sempre presente nei cantieri, viene utilizzata per il taglio del legname da carpenteria e/o per quello usato nelle
diverse lavorazioni.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Elettrocuzione;
2) Inalazione polveri, fibre;
3) Punture, tagli, abrasioni;
4) Scivolamenti, cadute a livello;
5) Urti, colpi, impatti, compressioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1) Sega circolare: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) verificare la presenza ed efficienza della cuffia di protezione registrabile o a caduta libera sul banco di lavoro in modo tale che risulti libera la sola parte attiva del disco necessaria per effettuare la lavorazione; 2) verificare la presenza ed efficienza del coltello divisore in acciaio posto dietro la lama e registrato a non più di 3 mm. dalla dentatura del disco (il suo scopo è quello di tenere aperto il taglio, quando si taglia legname per lungo, al fine di evitare il possibile rifiuto del pezzo o l'eccessivo attrito delle parti tagliate contro le facciate del disco); 3) verificare la presenza e l'efficienza degli schermi ai due lati del disco nella parte sottostante il banco di lavoro, in modo tale che sia evitato il contatto di tale parte di lama per azioni accidentali (come ad esempio potrebbe accadere durante l'azionamento dell'interruttore di manovra); 4) verificare la presenza ed efficienza degli spingitoi di legno per aiutarsi nel taglio di piccoli pezzi (se ben conformati ed utilizzati evitano di portare le mani troppo vicino al disco o comunque sulla sua traiettoria); 5) verificare la stabilità della macchina (le vibrazioni eccessive possono provocare lo sbandamento del pezzo in lavorazione o delle mani che trattengono il pezzo); 6) verificare la pulizia dell'area circostante la macchina, in particolare di quella corrispondente al posto di lavoro (eventuale materiale depositato può provocare inciampi o scivolamenti); 7) verificare la pulizia della superficie del banco di lavoro (eventuale materiale depositato può costituire intralcio durante l'uso e distrarre l'addetto dall'operazione di taglio); 8) verificare l'integrità dei collegamenti elettrici e di terra dei fusibili e delle coperture delle parti sotto tensione (scatole morsettiere - interruttori); 9) verificare il buon funzionamento dell'interruttore di manovra; 10) verificare la disposizione del cavo di alimentazione (non deve intralciare le manovre, non deve
essere soggetto ad urti o danneggiamenti con il materiale lavorato o da lavorare, non deve intralciare i passaggi).
Durante l'uso: 1) registrare la cuffia di protezione in modo tale che l'imbocco venga a sfiorare il pezzo in lavorazione o verificare che sia libera di alzarsi al passaggio del pezzo in lavorazione e di abbassarsi sul banco di lavoro, per quelle basculanti;
2) per tagli di piccoli pezzi e, comunque, per quei tagli in cui le mani si verrebbero a trovare in prossimità del disco o sulla sua traiettoria, è indispensabile utilizzare spingitoi; 3) non distrarsi durante il taglio del pezzo; 4) normalmente la cuffia di protezione è anche un idoneo dispositivo atto a trattenere le schegge; 5) usare gli occhiali, se nella lavorazione specifica la cuffia di protezione risultasse insufficiente a trattenere le schegge.
Dopo l'uso: 1) la macchina potrebbe venire utilizzata da altra persona, quindi deve essere lasciata in perfetta efficienza; 2) lasciare il banco di lavoro libero da materiali; 3) lasciare la zona circostante pulita con particolare riferimento a quella corrispondente al posto di lavoro; 4) verificare l'efficienza delle protezioni; 5) segnalare le eventuali anomalie al responsabile del cantiere.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
2) DPI: utilizzatore sega circolare;
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) otoprotettori; e) guanti.
Smerigliatrice angolare (flessibile)
La smerigliatrice angolare, più conosciuta come mola a disco o flessibile o flex, è un utensile portatile che reca un disco ruotante la cui
funzione è quella di tagliare, smussare, lisciare superfici.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Elettrocuzione;
2) Inalazione polveri, fibre;
3) Punture, tagli, abrasioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1) Smerigliatrice angolare (flessibile): misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) verificare che l'utensile sia a doppio isolamento (220 V); 2) controllare che il disco sia idoneo al lavoro da eseguire; 3) controllare il fissaggio del disco; 4) verificare l'integrità delle protezioni del disco e del cavo di alimentazione; 5) verificare il funzionamento dell'interruttore.
Durante l'uso: 1) impugnare saldamente l'utensile per le due maniglie; 2) eseguire il lavoro in posizione stabile; 3) non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione; 4) non manomettere la protezione del disco; 5) interrompere l'alimentazione elettrica durante le pause di lavoro; 6) verificare l'integrità del cavo e della spina di alimentazione.
Dopo l'uso: 1) staccare il collegamento elettrico dell'utensile; 2) controllare l'integrità del disco e del cavo di alimentazione;
3) pulire l'utensile; 4) segnalare eventuali malfunzionamenti.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
2) DPI: utilizzatore smerigliatrice angolare (flessibile);
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) maschera; e) otoprotettori; f) guanti antivibrazioni; g) indumenti protettivi.
Trapano elettrico
Il trapano è un utensile di uso comune adoperato per praticare fori sia in strutture murarie che in qualsiasi materiale.
Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:
1) Elettrocuzione;
2) Inalazione polveri, fibre;
3) Punture, tagli, abrasioni;
Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:
1) Trapano elettrico: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) verificare che l'utensile sia a doppio isolamento (220V), o alimentato a bassissima tensione di sicurezza (50V), comunque non collegato elettricamente a terra; 2) verificare l'integrità e l'isolamento dei cavi e della spina di alimentazione; 3) verificare il funzionamento dell'interruttore; 4) controllare il regolare fissaggio della punta.
Durante l'uso: 1) eseguire il lavoro in condizioni di stabilità adeguata; 2) interrompere l'alimentazione elettrica durante le pause di lavoro; 3) non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione.
Dopo l'uso: 1) staccare il collegamento elettrico dell'utensile; 2) pulire accuratamente l'utensile; 3) segnalare eventuali malfunzionamenti.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 3; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
2) DPI: utilizzatore trapano elettrico;
Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) calzature di sicurezza; b) maschera; c) otoprotettori; d) guanti.
MACCHINE utilizzate nelle Lavorazioni
Elenco delle macchine:
1) Autocarro;
2) Dumper.
Autocarro
L'autocarro è un mezzo d'opera utilizzato per il trasporto di mezzi, materiali da costruzione, materiali di risulta ecc.
Rischi generati dall'uso della Macchina:
1) Cesoiamenti, stritolamenti;
2) Getti, schizzi;
3) Inalazione polveri, fibre;
4) Incendi, esplosioni;
5) Investimento, ribaltamento;
6) Rumore;
Attività con esposizione dei lavoratori a rumore. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, dispositivi di protezione individuale, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
Misure tecniche e organizzative: Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile; c) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione della durata e dell'intensità dell'esposizione e l'adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo; d) adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; e) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro al fine di ridurre l'esposizione al rumore dei lavoratori; f) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti; g) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; h) locali di riposo messi a disposizione dei lavoratori con rumorosità ridotta a un livello compatibile con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo.
7) Urti, colpi, impatti, compressioni;
8) Vibrazioni;
Attività con esposizione dei lavoratori a vibrazioni. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
Misure tecniche e organizzative: Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere eliminati alla fonte o ridotti al minimo.
Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:
1) Autocarro: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) verificare accuratamente l'efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi in genere; 2) verificare l'efficienza delle luci, dei dispositivi di segnalazione acustici e luminosi; 3) garantire la visibilità del posto di guida; 4) controllare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la stabilità del mezzo; 5) verificare la presenza in cabina di un estintore. Durante l'uso: 1) segnalare l'operatività del mezzo col girofaro in area di cantiere; 2) non trasportare persone all'interno del cassone; 3) adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d'uomo in prossimità dei posti di lavoro; 4) richiedere l'aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è incompleta; 5) non azionare il ribaltabile con il mezzo in posizione inclinata; 6) non superare la portata massima; 7) non superare l'ingombro massimo; 8) posizionare e fissare adeguatamente il carico in modo che risulti ben distribuito e che non possa subire spostamenti durante il trasporto; 9) non caricare materiale sfuso oltre l'altezza delle sponde; 10) assicurarsi della corretta chiusura delle sponde; 11) durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare; 12) segnalare tempestivamente eventuali gravi guasti.
Dopo l'uso: 1) eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego, con particolare riguardo per pneumatici e freni, segnalando eventuali anomalie; 2) pulire convenientemente il mezzo curando gli organi di comando.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
2) DPI: operatore autocarro;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti all'operatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c)
guanti; d) indumenti protettivi.
Dumper
Il dumper è un mezzo d'opera utilizzato per il trasporto di materiali incoerenti (sabbia, pietrisco).
Rischi generati dall'uso della Macchina:
1) Cesoiamenti, stritolamenti;
2) Inalazione polveri, fibre;
3) Incendi, esplosioni;
4) Investimento, ribaltamento;
5) Rumore;
Attività con esposizione dei lavoratori a rumore. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, dispositivi di protezione individuale, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
Misure tecniche e organizzative: Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile; c) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione della durata e dell'intensità dell'esposizione e l'adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo; d) adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; e) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro al fine di ridurre l'esposizione al rumore dei lavoratori; f) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti; g) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; h) locali di riposo messi a disposizione dei lavoratori con rumorosità ridotta a un livello compatibile con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo.
6) Vibrazioni;
Attività con esposizione dei lavoratori a vibrazioni. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.
Misure Preventive e Protettive relative al rischio:
Misure tecniche e organizzative: Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere eliminati alla fonte o ridotti al minimo.
Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) i metodi di lavoro adottati devono essere quelli che richiedono la minore esposizione a vibrazioni meccaniche; b) la durata e l'intensità dell'esposizione a vibrazioni meccaniche deve essere opportunamente limitata al minimo necessario per le esigenze della lavorazione; c) l'orario di lavoro deve essere organizzato in maniera appropriata al tipo di lavoro da svolgere; d) devono essere previsti adeguati periodi di riposo in funzione del tipo di lavoro da svolgere.
Attrezzature di lavoro. Le attrezzature di lavoro impiegate devono: a) essere adeguate al lavoro da svolgere; b) essere concepite nel rispetto dei principi ergonomici; c) produrre il minor livello possibile di vibrazioni, tenuto conto del lavoro da svolgere; d) essere soggette ad adeguati programmi di manutenzione.
Dispositivi di protezione individuale: Indumenti per la protezione dal freddo e dall'umidità, dispositivi di smorzamento che attenuano la vibrazione trasmessa al corpo intero (piedi o parte seduta del lavoratore), sedili ammortizzanti che attenuano la vibrazione trasmessa al corpo intero (parte seduta del lavoratore).
Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:
1) Dumper: misure preventive e protettive;
Prescrizioni Esecutive:
Prima dell'uso: 1) verificare il funzionamento dei comandi di guida con particolare riguardo per i freni; 2) verificare l'efficienza dei gruppi ottici per lavorazioni in mancanza di illuminazione; 3) verificare la presenza del carter al volano; 4) verificare il funzionamento dell'avvisatore acustico e del girofaro; 5) controllare che i percorsi siano adeguati per la stabilità del mezzo; 6) verificare la presenza di una efficace protezione del posto di manovra contro i rischi da ribaltamento (rollbar o robusta cabina).
Durante l'uso: 1) adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d'uomo in prossimità dei posti di lavoro;
2) non percorrere lunghi tragitti in retromarcia; 3) non trasportare altre persone; 4) durante gli spostamenti abbassare il cassone; 5) eseguire lo scarico in posizione stabile tenendo a distanza di sicurezza il personale addetto ai lavori; 6) mantenere sgombro il posto di guida; 7) mantenere puliti i comandi da grasso e olio; 8) non rimuovere le protezioni del posto di guida;
9) richiedere l'aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è incompleta; 10) durante i rifornimenti spegnere il motore e non fumare; 11) segnalare tempestivamente eventuali gravi anomalie.
Dopo l'uso: 1) riporre correttamente il mezzo azionando il freno di stazionamento; 2) eseguire le operazioni di revisione e pulizia necessarie al reimpiego della macchina a motore spento, segnalando eventuali guasti; 3) eseguire la manutenzione secondo le indicazioni del libretto.
Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Titolo III, Capo 1; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Allegato 6.
2) DPI: operatore dumper;
Prescrizioni Organizzative:
Devono essere forniti all'operatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c)
otoprotettori; d) guanti; e) maschera; f) indumenti protettivi.
POTENZA SONORA ATTREZZATURE E MACCHINE
(art 190, D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
ATTREZZATURA | Lavorazioni | Potenza Sonora dB(A) | Scheda |
Betoniera a bicchiere | Cuci scuci; Ripristino di cls di frontalini e solette. | 95.0 | 916-(IEC-30)-RPO-01 |
Impastatrice | Formazione intonaci esterni. | 85.0 | 962-(IEC-17)-RPO-01 |
Martello demolitore elettrico | Cuci scuci; Rimozione di rivestimenti esterni. | 113.0 | 967-(IEC-36)-RPO-01 |
Scanalatrice per muri ed intonaci | Realizzazione di impianto elettrico. | 111.0 | 945-(IEC-95)-RPO-01 |
Sega circolare | Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere; Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi. | 113.0 | 908-(IEC-19)-RPO-01 |
Smerigliatrice angolare (flessibile) | Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere; Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi. | 113.0 | 931-(IEC-45)-RPO-01 |
Trapano elettrico | Montaggio del ponteggio metallico fisso; Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere; Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi; Realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere; Realizzazione di impianto elettrico del cantiere; Ripristino di lesioni in strutture con iniezioni di malta; Realizzazione di impianto elettrico; Smobilizzo del cantiere. | 107.0 | 943-(IEC-84)-RPO-01 |
MACCHINA | Lavorazioni | Potenza Sonora dB(A) | Scheda |
Autocarro | Allestimento di cantiere temporaneo su strada; Montaggio del ponteggio metallico fisso; Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere; Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi; Impermeabilizzazione di coperture; Formazione intonaci esterni; Smobilizzo del cantiere. | 103.0 | 940-(IEC-72)-RPO-01 |
Dumper | Rimozione di rivestimenti esterni. | 103.0 | 940-(IEC-72)-RPO-01 |
COORDINAMENTO PER USO COMUNE DI APPRESTAMENTI, ATTREZZATURE, INFRASTRUTTURE, MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA
(punto 2.1.2, lettera f, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Zone di carico e scarico
Le imprese sono tenute a comunicare, al C.S.E.e a tutte le altre imprese presenti in cantiere nello stesso periodo, l'arrivo del materiale due giorni prima della consegna in modo da poter organizzare e coordinare le fasi di carico e scarico senza creare interferenze e sovrapposizioni.
Zone stoccaggio materiali
Le imprese sono tenute a comunicare, al C.S.E. e a tutte le altre imprese presenti in cantiere nello stesso periodo, contestualmente all'arrivo del materiale, di quanta area di stoccaggio necessitano in modo tale da poter liberare e delimitare gli spazi a disposizione.
E' FATTO OBBLIGO per ogni impresa di utilizzare gli attacchi diretti alle prese del quadro di cantiere per le singole attrezzature e di conseguenza NON E' AUTORIZZATO l'utilizzo di prolunghe con prese multiple.
Tutte le imprese devono preventivamente formare le proprie maestranze sull'uso corretto degli impianti di uso comune
MODALITA' ORGANIZZATIVE DELLA COOPERAZIONE, DEL COORDINAMENTO E DELLA RECIPROCA INFORMAZIONE TRA LE IMPRESE/LAVORATORI AUTONOMI
(punto 2.1.2, lettera g, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
L'impresa aggiudicatrice dei lavori, nominerà il Direttore Tecnico di Cantiere, che predisporrà il progetto esecutivo delle opere previste con le modalità esecutive di cantiere. Il coordinatore in fase di esecuzione apporterà le modifiche necessarie al presente piano di sicurezza in funzione di specifiche esigenze lavorative.
L'impresa aggiudicataria dovrà dare comunicazione delle eventuali Ditte di cui intenderà avvalersi per l'esecuzione di lavorazioni specialistiche.
Il Coordinatore per la esecuzione dei lavori prima dell'avvio delle lavorazioni che saranno eventualmente realizzate contemporaneamente da diverse imprese o da lavoratori autonomi, convocherà una specifica riunione. In tale riunione si programmeranno le azioni finalizzate alla cooperazione ed il coordinamento delle attività contemporanee, la reciproca informazione fra i responsabili di cantiere, nonché gli interventi di prevenzione e protezione in relazione alle specifiche attività e ai rischi connessi alla presenza simultanea o successiva delle diverse imprese e/o lavoratori autonomi, ciò anche al fine di prevedere l'eventuale utilizzazione di impianti comuni quali infrastrutture, mezzi logistici e di protezione collettiva regolamentandone l'utilizzazione.
Il presente piano di Sicurezza, lo utilizzeranno per guida il Direttore dei Lavori e il Coordinatore per la esecuzione dei lavori, nonché il Direttore Tecnico di Cantiere e il Capo Cantiere (preposto alle misure di sicurezza), il tutto per esplicare al meglio tutte le misure di sicurezza da adottare per ciascuna fase del processo produttivo in questione.
La consultazione attenta e scrupolosa del Piano costituisce, per il personale addetto ai lavori, un incitamento a comprendere che il problema della sicurezza interessa tutti, indipendentemente dalle mansioni, richiedendo a ciascuno il massimo impegno.
E' importante sottolineare che la responsabilizzazione sarà tanto meglio acquisita quanto più essa sarà preceduta da una frequente consultazione tra il coordinatore in fase di esecuzione, la direzione lavori, il Direttore Tecnico e la rappresentanza delle maestranze interna al cantiere, al fine di consentire una maggiore armonizzazione e un dialogo tra gli estensori del piano e coloro che lo utilizzeranno.
ORGANIZZAZIONE SERVIZIO DI PRONTO SOCCORSO, ANTINCENDIO ED EVACUAZIONE DEI LAVORATORI
(punto 2.1.2, lettera h, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Primo soccorso in cantiere
Prima dell'apertura del cantiere l'impresa affidataria dovrà pertanto provvedere alla nomina di un addetto al primo soccorso debitamente istruito sul da farsi in caso di infortunio. E' comunque opportuno che ogni lavoratore presente in cantiere abbia ricevuto una informazione minima sul da farsi in caso di infortunio o comunque sappia a chi rivolgersi.
Il coordinatore accerterà, prima dell'inizio dei lavori, quanto sopra riportato.
N.B.: Dopo ogni infortunio di qualsiasi prognosi e dopo ogni incidente significativo anche senza conseguenza di infortunio il capocantiere da immediata comunicazione dell'accaduto al coordinatore per l'esecuzione, al fine di definire congiuntamente le specifiche misure precauzionali da attivare.
Come ci si comporta in caso di infortunio
All'accadimento dell'infortunio o di un malore viene immediatamente informato l'addetto al primo soccorso che lavora necessariamente nello stesso luogo di lavoro dell'infortunato.
L'addetto al primo soccorso (APS) verifica immediatamente se l'infortunato respira e se funziona il battito cardiaco; in caso negativo interviene immediatamente seguendo scrupolosamente le istruzioni impartite durante il corso di formazione. Telefona quindi immediatamente al 118, fornendo chiare e precise informazioni sull'infortunio come indicate successivamente in specifica tabella. In attesa dell'arrivo dell'ambulanza dovrà provvedere a fornire il primo soccorso, così come appreso nella specifica attività formativa.
Solo per infortuni/malori di lievissima entità l'APS potrà agire autonomamente senza richiedere l'intervento del 118; in questo caso dovrà seguire scrupolosamente quanto appreso nel corso di formazione, utilizzando con diligenza i presidi presenti nel pacchetto di medicazione o nella cassetta di pronto soccorso. E' opportuno che l'addetto al PS o un preposto segua l'ambulanza con mezzo proprio, al fine di accompagnare l'infortunato all'ospedale onde fornire ulteriori indicazioni su quanto accaduto. Dopo ogni uso del pacchetto di medicazione o della cassetta di pronto soccorso è necessario ripristinare i contenuti dei presidi sanitari ( compito dell'addetto al PS).
In base al tipo di evento traumatico si suggeriscono sinteticamente i seguenti tipi di intervento:
FERITE ED ESCORIAZIONI :
1) Pulire accuratamente la ferita e la zona circostante con acqua e garza sterile;
2) Disinfettare la ferita con acqua ossigenata;
3) Arrestare l'uscita del sangue comprimendo con un tampone di garza sterile (non usare cotone idrofilo perché non sterile e di successivo difficile distacco);
4) Qualora il tampone sia trattenuto da una fasciatura, provvedere ad allentare detta fasciatura dopo qualche minuto.
FRATTURE E LUSSAZIONI
1) In generale la frattura si manifesta con tipici segnali, ad esempio dolore molto intenso ed impossibilità dell'arto a compiere le sue funzioni.
2) Quando si presume si presuppone di essere in presenza di una frattura è molto importante non muovere la parte lesa e chiamare subito un medico.
SVENIMENTO
1) Sdraiare la persona e sollevargli gli arti inferiori in maniera che siano ad un livello più alto del corpo.
USTIONI
1) Non pungere le bolle che si sono formate.
2) Non è consigliabile l'uso di olio da cucina, talco, ecc.
3) Per le ustioni lievi applicare garze vaselinate sterili tenute a contatto con una fasciatura modestamente compressiva.
4) Se l'ustione è molto estesa fare intervenire urgentemente un medico o il Pronto Soccorso.
FOLGORAZIONI
1) Interrompere celermente il contatto con la corrente utilizzando anche legni asciutti, corde, cinture di gomma; non usare oggetti metallici a contatto diretto con l'infortunato
2) Successivamente mettere il paziente al riparo
3) Qualora si riscontri un arresto cardiaco, procedere alla respirazione bocca a bocca unitamente al massaggio cardiaco esterno
4) Provvedere con urgenza al ricovero dell'infortunato
TRAUMA CRANICO
1) Accertarsi dello stato di coscienza dell'infortunato sulla logica delle risposte fornite a seguito delle domande a lui rivolte
2) Mettere eventualmente l'infortunato coricato cercando di muoverlo il meno possibile
3) Provvedere immediatamente al suo trasporto in ospedale
4) Se c'è un arresto cardiaco e/o respiratorio procedere alla rianimazione cardiorespiratoria
TRASPORTO IN OSPEDALE
1) Prima di tutto occorre mettere l'infortunato sdraiato e protetto da coperte
2) Lo spostamento deve avvenire in modo da evitare bruschi piegamenti di un arto, del collo ed anche del tronco
3) Qualora occorra porre un infortunato in auto bisogna evitare di fargli assumere una posizione parziale specialmente alla testa ed al collo.
Elenco delle informazioni da fornire in modo esauriente al 118
In caso di accadimento d'infortunio e qualora si ravvisi la necessità di intervento dell'ambulanza è necessario telefonare al 118 indicando in modo chiaro e puntuale:
- nome, cognome e qualifica di chi sta chiamando;
- luogo dell'infortunio (cantiere o sede fissa d'impresa, con chiari riferimenti stradali o topografici) e relativo numerodi telefono;
- se chi telefona ha visto l'infortunio e/o sta vedendo direttamente l'infortunato;
- chiara dinamica dell'infortunio e/o agente tossico - nocivo che ha causato la lesione o l'intossicazione e prime conseguenze
dell'infortunio.
Normalmente al 118 bisogna fornire risposte adeguate alle seguenti domande:
- come è capitato l'infortunio?
- con quali attrezzature/sostanze è successo?
- l'infortunato è cosciente ?
- ha subito una ferita penetrante?
- è incastrato?
- è caduto da oltre 5 metri?
Bisogna comunque cercare di rispondere in modo chiaro e corretto alle eventuali ulteriori domande poste dal medico del 118.
Presidi sanitari
L'impresa affidataria dovrà fornire, una di cassetta di pronto soccorso, i cui contenuti minimi sono definiti nella scheda sottostante.
Tale cassetta deve essere sempre a disposizione dei lavoratori, in luogo a tutti noto, ben asciutto e areato, nonché facilmente accessibile.
Contenuto della cassetta di pronto soccorso
• Guanti sterili monouso (5 paia).
• Visiera paraschizzi
• Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 1 (1).
• Flaconi di soluzione fisiologica (sodio cloruro -0, 9%) da 500 ml (3).
• Compresse di garza sterile 10 x10 in buste singole (10).
• Compresse di garza sterile 18x40 in buste singole (2).
• Teli sterili monouso (2).
• Pinzette da medicazione sterili monouso (2).
• Confezione di rete elastica di misura media (1).
• Confezione di cotone idrofilo (1).
• Confezioni di cerotti di varie misure pronti all'uso (2).
• Rotoli di cerotto alto cm. 2,5 (2).
• Un paio di forbici.
• Lacci emostatici (3).
• Ghiaccio pronto uso (due confezioni).
• Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (2).
• Termometro.
• Apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa.
Prevenzione incendi e calamità
Prima dell'apertura di ogni cantiere l'impresa principale dovrà provvedere alla nomina di un addetto alla prevenzione incendi (API) per lo specifico cantiere, debitamente istruito sugli interventi per lo spegnimento dell'incendio e l'eventuale evacuazione dal cantiere.
E' comunque opportuno che ogni lavoratore presente in cantiere abbia ricevuto una informazione minima sul da farsi in caso di incendio o sappia comunque a chi rivolgersi.
Il coordinatore accerterà, prima dell'inizio dei lavori, quanto sopra riportato.
N.B.: Dopo ogni incendio significativo anche senza conseguenza di infortuni il capocantiere da immediata comunicazione dell'accaduto al coordinatore per l'esecuzione, al fine di definire congiuntamente le specifiche misure precauzionali da attivare.
Possibili cause di incendio
Il pericolo incendio nel cantiere temporaneo o mobile non è assolutamente da sottovalutare in quanto la possibilità del verificarsi di situazioni di estremo pericolo è sempre in agguato anche nelle opere minime.
Tipi di incendio ed estinguenti
Classe A: incendi di materiali solidi combustibili come il legno, la carta, i tessuti, le pelli, la gomma ed i suoi derivati, i
rifiuti e la cui combustione comporta di norma la produzione di braci ed il cui spegnimento presenta particolari difficoltà.
Effetto estinguente
Acqua: buono. Schiuma: buono. Anidr. carb.: scarso. Polvere: mediocre.
Classe B: Incendi di liquidi infiammabili per i quali è necessario un effetto di copertura e soffocamento, come alcoli, solventi, oli minerali, grassi, esteri, benzine, ecc.
Effetto estinguente Acqua: mediocre. Schiuma: buono. Anidr. carb.: mediocre. Polvere: buono.
Classe C: Incendi di gas infiammabili quali metano, idrogeno, acetilene, ecc.
Effetto estinguente Acqua: mediocre. Schiuma: inaddatto. Anidr. carb.: mediocre. Polvere: buono.
Classe E: incendi di apparecchiature elettriche, trasformatori, interruttori, quadri, motori ed apparecchiature elettriche in genere per il cui spegnimento sono necessari agenti elettricamente non conduttivi.
Effetto estinguente Acqua: inadatto. Schiuma: inaddatto. Anidr. carb.: buono. Polvere: buono.
Misure preventive e Procedure da attuare da parte dell'impresa
Si consiglia l'uso di estintore a polvere per fuochi ABC del peso di 12 kg, o almeno di 6 kg. L'estintore a polvere contiene polvere impalpabile ed incombustibile che agisce per soffocamento ed è consigliato per la sua elevata efficacia e per il suo impiego pressoché universale; la polvere residua inoltre non dà luogo a reazioni capaci di produrre sostanze nocive. L'estintore di cantiere va posizionato in luogo conosciuto e facilmente accessibile da tutti e segnalato con opportuna segnaletica conformemente a quanto previsto dal D. Lgs. 493/96.
Consigli sull'uso dei mezzi estinguenti
Per l'uso dei mezzi estinguenti si consiglia di attenersi scrupolosamente a quanto appreso nella specifica attività formativa; in ogni caso su ogni estintore sono indicate brevi istruzioni per il suo uso, per l'estintore a polvere è necessario:
· sollevare la bombola per la maniglia di presa;
· sollevare la manichetta e direzionare il cono diffusore per l'erogazione verso la fiamma;
· porsi nella posizione a favore del vento;
· tenersi ad una distanza di sicurezza dal fuoco ed indirizzare la sostanza estinguente alla base della fiamma;
· erogare la sostanza estinguente in piccole quantità e fino all'estinzione del fuoco.
Va segnalato che l'uso dell'estintore è funzionale quando la superficie del fuoco è minima (superficie limitata a 2 mq); in caso contrario non bisogna perdere tempo in tentativi inutili, attivare l'allontanamento dei lavoratori in pericolo, informare immediatamente la squadra dei vigili del fuoco e, in attesa, mettere in sicurezza gli impianti e disattivare i servizi.
Elenco delle informazioni da fornire in modo esauriente al 115
In caso di accadimento d'incendio e qualora si ravvisi la necessità di intervento della squadra dei Vigili del Fuoco è necessario telefonare al 115 indicando in modo chiaro e puntuale:
· nome, cognome e qualifica di chi sta chiamando;
· luogo d'incendio (sede del cantiere) con chiari riferimenti stradali e punti di riferimento;
· numero di telefono della sede di cantiere;
· descrizione dinamica dell'incendio, specificandone il materiale di combustione, la causa ed pericoli imminenti (pericoli di esplosione), la sede e l'ambiente interessati dall'emergenza (se facilmente accessibili dalle forze esterne, se esistono caseggiati abitati nell'intorno, se esistono pericoli di esplosione all'esterno del cantiere);
· esatto riferimento di eventuali punti acqua.
Bisogna comunque cercare di rispondere in modo chiaro e corretto alle eventuali ulteriori domande poste dalla centrale VV.FF del 115.
Gestione dell'evacuazione dal cantiere
Il responsabile di cantiere (capocantiere) deve attivare l'evacuazione dei lavoratori dal luogo di lavoro ad un luogo sicuro qualora l'incendio o la calamità naturale lo richiedano.
In tali situazioni la prima regola fondamentale è quella di mantenere la calma e di eseguire e far eseguire comunque le istruzioni apprese negli idonei corsi di formazione per la gestione delle emergenze.
Durante ogni attività lavorativa è comunque necessario che i lavoratori abbiano presente quali sono le vie più brevi per raggiungere luoghi sicuri sia pedonalmente che con mezzi mobili per il trasporto persone.
CONCLUSIONI GENERALI
Al presente Piano di Sicurezza e Coordinamento sono allegati i seguenti elaborati, da considerarsi parte integrante del Piano stesso:
- Allegato "A" - Diagramma di Gantt (Cronoprogramma dei lavori);
- Allegato "B" - Analisi e valutazione dei rischi;
- Allegato "C" - Stima dei costi della sicurezza; si allegano, altresì:
- Tavole esplicative di progetto;
- Fascicolo con le caratteristiche dell'opera (per la prevenzione e protezione dei rischi);
INDICE
Lavoro .............................................................................................................................................. pag. 2
Committenti...................................................................................................................................... pag. 3
Responsabili .................................................................................................................................... pag. 4
Imprese ............................................................................................................................................ pag. 5
Documentazione .............................................................................................................................. pag. 6
Descrizione del contesto in cui è collocata l'area del cantiere ........................................................ pag. 7
Descrizione sintetica dell'opera ....................................................................................................... pag. 8
Area del cantiere.............................................................................................................................. pag. 9
Caratteristiche area del cantiere...................................................................................................... pag. 9
Fattori esterni che comportano rischi per il cantiere........................................................................ pag. 9
Rischi che le lavorazioni di cantiere comportano per l'area circostante.......................................... pag. 9
Descrizione caratteristiche idrogeologiche ...................................................................................... pag. 11
Organizzazione del cantiere ............................................................................................................ pag. 12
Segnaletica generale prevista nel cantiere...................................................................................... pag. 14
Lavorazioni e loro interferenze ........................................................................................................ pag. 15
• Allestimento di cantiere temporaneo su strada........................................................................ pag. 15
• Montaggio del ponteggio metallico fisso................................................................................ pag. 15
• Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere ...................................................... pag. 16
• Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi............... pag. 16
• Realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere.......................................................... pag. 16
• Realizzazione di impianto elettrico del cantiere ....................................................................... pag. 17
• Cuci scuci per anastilosi .......................................................................................................... pag. 17
• Rimozione di rivestimenti esterni ............................................................................................. pag. 18
• Impermeabilizzazione di coperture .......................................................................................... pag. 18
• Ripristino e consolidamento di cls di frontalini e solette .......................................................... pag. 18
• Ripristino di lesioni in strutture con iniezioni di malta ed imperneazione................................. pag. 19
• Formazione intonaci esterni ..................................................................................................... pag. 19
• Realizzazione di impianto elettrico........................................................................................... pag. 20
• Smobilizzo del cantiere ............................................................................................................ pag. 20
Rischi individuati nelle lavorazioni e relative misure preventive e protettive................................... pag. 21
Attrezzature utilizzate nelle lavorazioni ........................................................................................... pag. 25
Macchine utilizzate nelle lavorazioni ............................................................................................... pag. 35
Potenza sonora attrezzature e macchine ........................................................................................ pag. 38
Coordinamento delle lavorazioni e fasi............................................................................................ pag. 39
Coordinamento per uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di
protezione collettiva ......................................................................................................................... pag. 40
Modalita' organizzative della cooperazione, del coordinamento e della reciproca informazione
tra le imprese/lavoratori autonomi ................................................................................................... pag. 41
Organizzazione servizio di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori ............... pag. 42
Conclusioni generali ........................................................................................................................ pag. 46
Firma
ALLEGATO "A"
Comune di Giovinazzo
Provincia di BA
DIAGRAMMA DI GANTT
Cronoprogramma dei lavori
(Allegato XV e art. 100 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.) (D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106)
OGGETTO: Cimitero Comunale - Manutenzione zona III^ - Lavorazioni per Matrice tipo
COMMITTENTE: Comune di Giovinazzo
CANTIERE: Giovinazzo (BA)
Data
IL COORDINATORE DELLA SICUREZZA
(Ingegnere Berardi Antonio)
per presa visione
IL COMMITTENTE
Ingegnere Berardi Antonio
via Marconi 153
70054 Giovinazzo (BA)
Tel.: 0803942439
E-Mail: berardi.ingegneri@gmail.com
Fasi lavorative | Settimane | ||||||||||||||||
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | |
Installazione recinzione ed allestimento cantiere | |||||||||||||||||
Montaggio ponteggio metallico | |||||||||||||||||
Relaizzazione impianti di cantiere | |||||||||||||||||
Messa in sicurezza zone di dissesto (scuci cuci per anastilosi e rispristino lesionicon iniezioni di malta ed imperneazioni) | |||||||||||||||||
Rimozione rivestimenti loculi ed ossari | |||||||||||||||||
Rispristino e consolidamento di calcestruzzo gabbie loculi ed ossari | |||||||||||||||||
Nuova tompagnatura in gasbeton | |||||||||||||||||
Impermeabilizzazione in copertura (nuovo pacchetto) | |||||||||||||||||
Predisposizione impianto elettrico | |||||||||||||||||
Smobilizzo cantiere e chiusura opere |
ALLEGATO "B"
Comune di Giovinazzo
Provincia di BA
ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI
(Allegato XV e art. 100 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.) (D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106)
OGGETTO: Cimitero Comunale - Manutenzione zona III^ - Lavorazioni per Matrice tipo
COMMITTENTE: Comune di Giovinazzo
CANTIERE: Giovinazzo (BA)
Data
IL COORDINATORE DELLA SICUREZZA
(Ingegnere Berardi Antonio)
per presa visione
IL COMMITTENTE
Ingegnere Berardi Antonio
via Marconi 153
70054 Giovinazzo (BA)
Tel.: 0803942439
E-Mail: berardi.ingegneri@gmail.com
ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI
La valutazione dei rischi è stata effettuata ai sensi della normativa italiana vigente:
- D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, "Attuazione dell'art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro".
Testo coordinato con:
- D.L. 3 giugno 2008, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla L. 2 agosto 2008, n. 129;
- D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla L. 6 agosto 2008, n. 133;
- D.L. 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla L. 27 febbraio 2009, n. 14;
- L. 18 giugno 2009, n. 69;
- L. 7 luglio 2009, n. 88;
- D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106;
- D.L. 30 dicembre 2009, n. 194, convertito, con modificazioni, dalla L. 26 febbraio 2010, n. 25;
- D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla L. 30 luglio 2010, n. 122;
- L. 4 giugno 2010, n. 96;
- L. 13 agosto 2010, n. 136;
- D.L. 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni dalla L. 26 febbraio 2011, n. 10.
Individuazione del criterio generale seguito per la valutazione dei rischi
La valutazione del rischio [R], necessaria per definire le priorità degli interventi di miglioramento della sicurezza aziendale, è stata effettuata tenendo conto dell'entità del danno [E] (funzione delle conseguenze sulle persone in base ad eventuali conoscenze statistiche o in base al registro degli infortuni o a previsioni ipotizzabili) e della probabilità di accadimento dello stesso [P] (funzione di valutazioni di carattere tecnico e organizzativo, quali le misure di prevenzione e protezione adottate -collettive e individuali-, e funzione dell'esperienza lavorativa degli addetti e del grado di formazione, informazione e addestramento ricevuto).
La metodologia per la valutazione "semi-quantitativa" dei rischi occupazionali generalmente utilizzata è basata sul metodo "a matrice" di seguito esposto.
La Probabilità di accadimento [P] è la quantificazione (stima) della probabilità che il danno, derivante da un fattore di rischio dato, effettivamente si verifichi. Essa può assumere un valore sintetico tra 1 e 4, secondo la seguente gamma di soglie di probabilità di accadimento:
Soglia | Descrizione della probabilità di accadimento | Valore |
Molto probabile | 1) Sono noti episodi in cui il pericolo ha causato danno, 2) Il pericolo può trasformarsi in danno con una correlazione, 3) Il verificarsi del danno non susciterebbe sorpresa. | [P4] |
Probabile | 1) E' noto qualche episodio in cui il pericolo ha causato danno, 2) Il pericolo può trasformarsi in danno anche se non in modo automatico, 3) Il verificarsi del danno susciterebbe scarsa sorpresa. | [P3] |
Poco probabile | 1) Sono noti rari episodi già verificati, 2) Il danno può verificarsi solo in circostanze particolari, 3) Il verificarsi del danno susciterebbe sorpresa. | [P2] |
Improbabile | 1) Non sono noti episodi già verificati, 2) Il danno si può verificare solo per una concatenazione di eventi improbabili e tra loro indipendenti, 3) Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità. | [P1] |
L'Entità del danno [E] è la quantificazione (stima) del potenziale danno derivante da un fattore di rischio dato. Essa può assumere un valore sintetico tra 1 e 4, secondo la seguente gamma di soglie di danno:
Soglia | Descrizione dell'entità del danno | Valore |
Gravissimo | 1) Infortunio con lesioni molto gravi irreversibili e invalidità totale o conseguenze letali, 2) Esposizione cronica con effetti letali o totalmente invalidanti. | [E4] |
Grave | 1) Infortunio o inabilità temporanea con lesioni significative irreversibili o invalidità parziale. 2) Esposizione cronica con effetti irreversibili o parzialmente invalidanti. | [E3] |
Significativo | 1) Infortunio o inabilità temporanea con disturbi o lesioni significative reversibili a medio termine. 2) Esposizione cronica con effetti reversibili. | [E2] |
Lieve | 1) Infortunio o inabilità temporanea con effetti rapidamente reversibili. 2) Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili. | [E1] |
Individuato uno specifico pericolo o fattore di rischio, il valore numerico del rischio [R] è stimato quale prodotto dell'Entità del danno
[E] per la Probabilità di accadimento [P] dello stesso.
[R] = [P] x [E]
Il Rischio [R], quindi, è la quantificazione (stima) del rischio. Esso può assumere un valore sintetico compreso tra 1 e 16, come si può evincere dalla matrice del rischio di seguito riportata.
Rischio [R] | Improbabile [P1] | Poco probabile [P2] | Probabile [P3] | Molto probabile [P4] |
Danno lieve [E1] | Rischio basso [P1]X[E1]=1 | Rischio basso [P2]X[E1]=2 | Rischio moderato [P3]X[E1]=3 | Rischio moderato [P4]X[E1]=4 |
Danno significativo [E2] | Rischio basso [P1]X[E2]=2 | Rischio moderato [P2]X[E2]=4 | Rischio medio [P3]X[E2]=6 | Rischio rilevante [P4]X[E2]=8 |
Danno grave [E3] | Rischio moderato [P1]X[E3]=3 | Rischio medio [P2]X[E3]=6 | Rischio rilevante [P3]X[E3]=9 | Rischio alto [P4]X[E3]=12 |
Danno gravissimo [E4] | Rischio moderato [P1]X[E4]=4 | Rischio rilevante [P2]X[E4]=8 | Rischio alto [P3]X[E4]=12 | Rischio alto [P4]X[E4]=16 |
ESITO DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Sigla | Attività | Entità del Danno Probabilità |
- LAVORAZIONI E FASI - | ||
LF | Allestimento di cantiere temporaneo su strada | |
LV | Addetto all'allestimento di cantiere temporaneo su strada | |
AT | Attrezzi manuali | |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Scala semplice | |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Investimento, ribaltamento | E3 * P2 = 6 |
MA | Autocarro | |
RS | Cesoiamenti, stritolamenti | E2 * P1 = 2 |
RS | Getti, schizzi | E2 * P1 = 2 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Incendi, esplosioni | E3 * P1 = 3 |
RS | Investimento, ribaltamento | E3 * P1 = 3 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E2 * P1 = 2 |
RM | Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] | E1 * P1 = 1 |
VB | Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"] | E2 * P1 = 2 |
LF | Montaggio del ponteggio metallico fisso | |
LV | Addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso | |
AT | Argano a bandiera | |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Caduta di materiale dall'alto o a livello | E1 * P1 = 1 |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Attrezzi manuali | |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Scala semplice | |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Trapano elettrico | |
RS | Elettrocuzione | E1 * P1 = 1 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Caduta dall'alto | E4 * P1 = 4 |
RM | Rumore per "Ponteggiatore" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] | E1 * P1 = 1 |
MC1 | M.M.C. (sollevamento e trasporto) [Le azioni di sollevamento e trasporto dei carichi sono accettabili.] | E1 * P1 = 1 |
MA | Autocarro | |
RS | Cesoiamenti, stritolamenti | E2 * P1 = 2 |
Sigla | Attività | Entità del Danno Probabilità |
RS | Getti, schizzi | E2 * P1 = 2 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Incendi, esplosioni | E3 * P1 = 3 |
RS | Investimento, ribaltamento | E3 * P1 = 3 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E2 * P1 = 2 |
RM | Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] | E1 * P1 = 1 |
VB | Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"] | E2 * P1 = 2 |
LF | Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere | |
LV | Addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere | |
AT | Andatoie e Passerelle | |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Caduta di materiale dall'alto o a livello | E1 * P1 = 1 |
AT | Attrezzi manuali | |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Scala semplice | |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Sega circolare | |
RS | Elettrocuzione | E1 * P1 = 1 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Scivolamenti, cadute a livello | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Smerigliatrice angolare (flessibile) | |
RS | Elettrocuzione | E1 * P1 = 1 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Trapano elettrico | |
RS | Elettrocuzione | E1 * P1 = 1 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
MC1 | M.M.C. (sollevamento e trasporto) [Le azioni di sollevamento e trasporto dei carichi sono accettabili.] | E1 * P1 = 1 |
MA | Autocarro | |
RS | Cesoiamenti, stritolamenti | E2 * P1 = 2 |
RS | Getti, schizzi | E2 * P1 = 2 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Incendi, esplosioni | E3 * P1 = 3 |
RS | Investimento, ribaltamento | E3 * P1 = 3 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E2 * P1 = 2 |
RM | Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] | E1 * P1 = 1 |
VB | Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"] | E2 * P1 = 2 |
LF | Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi | |
LV | Addetto all'allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi | |
AT | Andatoie e Passerelle | |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Caduta di materiale dall'alto o a livello | E1 * P1 = 1 |
AT | Attrezzi manuali | |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Ponteggio mobile o trabattello | |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Caduta di materiale dall'alto o a livello | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Scala doppia | |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Cesoiamenti, stritolamenti | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Scala semplice | |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Sega circolare | |
RS | Elettrocuzione | E1 * P1 = 1 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Scivolamenti, cadute a livello | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Smerigliatrice angolare (flessibile) | |
RS | Elettrocuzione | E1 * P1 = 1 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
Sigla | Attività | Entità del Danno Probabilità |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Trapano elettrico | |
RS | Elettrocuzione | E1 * P1 = 1 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Caduta di materiale dall'alto o a livello | E3 * P2 = 6 |
MA | Autocarro | |
RS | Cesoiamenti, stritolamenti | E2 * P1 = 2 |
RS | Getti, schizzi | E2 * P1 = 2 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Incendi, esplosioni | E3 * P1 = 3 |
RS | Investimento, ribaltamento | E3 * P1 = 3 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E2 * P1 = 2 |
RM | Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] | E1 * P1 = 1 |
VB | Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"] | E2 * P1 = 2 |
LF | Realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere | |
LV | Addetto alla realizzazione di impianto di messa a terra del cantiere | |
AT | Attrezzi manuali | |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Scala semplice | |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Trapano elettrico | |
RS | Elettrocuzione | E1 * P1 = 1 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Elettrocuzione | E3 * P3 = 9 |
LF | Realizzazione di impianto elettrico del cantiere | |
LV | Addetto alla realizzazione di impianto elettrico di cantiere | |
AT | Attrezzi manuali | |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Ponteggio mobile o trabattello | |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Caduta di materiale dall'alto o a livello | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Scala doppia | |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Cesoiamenti, stritolamenti | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Scala semplice | |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Trapano elettrico | |
RS | Elettrocuzione | E1 * P1 = 1 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Elettrocuzione | E3 * P3 = 9 |
LF | Cuci scuci per anastilosi | |
LV | Addetto alle operazioni di scuci e cuci | |
AT | Argano a bandiera | |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Caduta di materiale dall'alto o a livello | E1 * P1 = 1 |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Attrezzi manuali | |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Betoniera a bicchiere | |
RS | Caduta di materiale dall'alto o a livello | E1 * P1 = 1 |
RS | Cesoiamenti, stritolamenti | E1 * P1 = 1 |
RS | Elettrocuzione | E1 * P1 = 1 |
RS | Getti, schizzi | E1 * P1 = 1 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Martello demolitore elettrico | |
RS | Elettrocuzione | E1 * P1 = 1 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Ponteggio metallico fisso |
Sigla | Attività | Entità del Danno Probabilità |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Caduta di materiale dall'alto o a livello | E1 * P1 = 1 |
RS | Scivolamenti, cadute a livello | E1 * P1 = 1 |
AT | Ponte su cavalletti | |
RS | Scivolamenti, cadute a livello | E1 * P1 = 1 |
RS | Caduta dall'alto | E4 * P4 = 16 |
CH | Chimico [Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute".] | E1 * P1 = 1 |
MC1 | M.M.C. (sollevamento e trasporto) [Le azioni di sollevamento e trasporto dei carichi sono accettabili.] | E1 * P1 = 1 |
RM | Rumore per "Operaio comune (assistenza murature)" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".] | E3 * P3 = 9 |
LF | Rimozione di rivestimenti esterni | |
LV | Addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni | |
AT | Argano a bandiera | |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Caduta di materiale dall'alto o a livello | E1 * P1 = 1 |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Attrezzi manuali | |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Martello demolitore elettrico | |
RS | Elettrocuzione | E1 * P1 = 1 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Ponteggio metallico fisso | |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Caduta di materiale dall'alto o a livello | E1 * P1 = 1 |
RS | Scivolamenti, cadute a livello | E1 * P1 = 1 |
RS | Caduta di materiale dall'alto o a livello | E1 * P1 = 1 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
VB | Vibrazioni per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" [HAV "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²", WBV "Non presente"] | E3 * P3 = 9 |
MC1 | M.M.C. (sollevamento e trasporto) [Le azioni di sollevamento e trasporto dei carichi sono accettabili.] | E1 * P1 = 1 |
RM | Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".] | E3 * P3 = 9 |
MA | Dumper | |
RS | Cesoiamenti, stritolamenti | E2 * P1 = 2 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Incendi, esplosioni | E3 * P1 = 3 |
RS | Investimento, ribaltamento | E3 * P1 = 3 |
RM | Rumore per "Operatore dumper" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".] | E3 * P3 = 9 |
VB | Vibrazioni per "Operatore dumper" [HAV "Non presente", WBV "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²"] | E2 * P3 = 6 |
LF | Impermeabilizzazione di coperture | |
LV | Addetto all'impermeabilizzazione di coperture | |
AT | Attrezzi manuali | |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Cannello a gas | |
RS | Inalazione fumi, gas, vapori | E1 * P1 = 1 |
RS | Incendi, esplosioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Ponteggio metallico fisso | |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Caduta di materiale dall'alto o a livello | E1 * P1 = 1 |
RS | Scivolamenti, cadute a livello | E1 * P1 = 1 |
RS | Caduta dall'alto | E4 * P3 = 12 |
RM | Rumore per "Impermeabilizzatore" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".] | E3 * P3 = 9 |
MA | Autocarro | |
RS | Cesoiamenti, stritolamenti | E2 * P1 = 2 |
RS | Getti, schizzi | E2 * P1 = 2 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Incendi, esplosioni | E3 * P1 = 3 |
RS | Investimento, ribaltamento | E3 * P1 = 3 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E2 * P1 = 2 |
RM | Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] | E1 * P1 = 1 |
VB | Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"] | E2 * P1 = 2 |
LF | Ripristino e consolidamento di cls di frontalini e solette | |
LV | Addetto al ripristino di cls di balconi e logge | |
AT | Argano a bandiera |
Sigla | Attività | Entità del Danno Probabilità |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Caduta di materiale dall'alto o a livello | E1 * P1 = 1 |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Attrezzi manuali | |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Betoniera a bicchiere | |
RS | Caduta di materiale dall'alto o a livello | E1 * P1 = 1 |
RS | Cesoiamenti, stritolamenti | E1 * P1 = 1 |
RS | Elettrocuzione | E1 * P1 = 1 |
RS | Getti, schizzi | E1 * P1 = 1 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Ponteggio metallico fisso | |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Caduta di materiale dall'alto o a livello | E1 * P1 = 1 |
RS | Scivolamenti, cadute a livello | E1 * P1 = 1 |
AT | Ponte su cavalletti | |
RS | Scivolamenti, cadute a livello | E1 * P1 = 1 |
RS | Caduta dall'alto | E4 * P4 = 16 |
CH | Chimico [Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute".] | E1 * P1 = 1 |
LF | Ripristino di lesioni in strutture con iniezioni di malta ed imperneazione | |
LV | Addetto al ripristino di lesioni in strutture in c.a. con iniezioni di malta | |
AT | Argano a bandiera | |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Caduta di materiale dall'alto o a livello | E1 * P1 = 1 |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Attrezzi manuali | |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Impianto di iniezione per miscele cementizie | |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Elettrocuzione | E1 * P1 = 1 |
RS | Getti, schizzi | E1 * P1 = 1 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Irritazioni cutanee, reazioni allergiche | E1 * P1 = 1 |
RS | Scoppio | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Ponteggio metallico fisso | |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Caduta di materiale dall'alto o a livello | E1 * P1 = 1 |
RS | Scivolamenti, cadute a livello | E1 * P1 = 1 |
AT | Ponte su cavalletti | |
RS | Scivolamenti, cadute a livello | E1 * P1 = 1 |
AT | Trapano elettrico | |
RS | Elettrocuzione | E1 * P1 = 1 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Caduta dall'alto | E4 * P4 = 16 |
CH | Chimico [Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute".] | E1 * P1 = 1 |
LF | Formazione intonaci esterni | |
LV | Addetto alla formazione intonaci interni (tradizionali) | |
AT | Attrezzi manuali | |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Impastatrice | |
RS | Caduta di materiale dall'alto o a livello | E1 * P1 = 1 |
RS | Elettrocuzione | E1 * P1 = 1 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Ponte su cavalletti | |
RS | Scivolamenti, cadute a livello | E1 * P1 = 1 |
CH | Chimico [Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute".] | E1 * P1 = 1 |
MC3 | M.M.C. (elevata frequenza) [Il livello di rischio globale per i lavoratori è accettabile.] | E1 * P1 = 1 |
MA | Autocarro | |
RS | Cesoiamenti, stritolamenti | E2 * P1 = 2 |
RS | Getti, schizzi | E2 * P1 = 2 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Incendi, esplosioni | E3 * P1 = 3 |
RS | Investimento, ribaltamento | E3 * P1 = 3 |
Sigla | Attività | Entità del Danno Probabilità |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E2 * P1 = 2 |
RM | Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] | E1 * P1 = 1 |
VB | Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"] | E2 * P1 = 2 |
LF | Realizzazione di impianto elettrico | |
LV | Addetto alla realizzazione di impianto elettrico interno | |
AT | Attrezzi manuali | |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Scala doppia | |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Cesoiamenti, stritolamenti | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Scala semplice | |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Scanalatrice per muri ed intonaci | |
RS | Elettrocuzione | E1 * P1 = 1 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Trapano elettrico | |
RS | Elettrocuzione | E1 * P1 = 1 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
VB | Vibrazioni per "Elettricista (ciclo completo)" [HAV "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²", WBV "Non presente"] | E2 * P3 = 6 |
RM | Rumore per "Elettricista (ciclo completo)" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".] | E3 * P3 = 9 |
LF | Smobilizzo del cantiere | |
LV | Addetto allo smobilizzo del cantiere | |
AT | Argano a bandiera | |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Caduta di materiale dall'alto o a livello | E1 * P1 = 1 |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Attrezzi manuali | |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Scala semplice | |
RS | Caduta dall'alto | E1 * P1 = 1 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E1 * P1 = 1 |
AT | Trapano elettrico | |
RS | Elettrocuzione | E1 * P1 = 1 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Punture, tagli, abrasioni | E1 * P1 = 1 |
RS | Caduta di materiale dall'alto o a livello | E3 * P2 = 6 |
MA | Autocarro | |
RS | Cesoiamenti, stritolamenti | E2 * P1 = 2 |
RS | Getti, schizzi | E2 * P1 = 2 |
RS | Inalazione polveri, fibre | E1 * P1 = 1 |
RS | Incendi, esplosioni | E3 * P1 = 3 |
RS | Investimento, ribaltamento | E3 * P1 = 3 |
RS | Urti, colpi, impatti, compressioni | E2 * P1 = 2 |
RM | Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] | E1 * P1 = 1 |
VB | Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"] | E2 * P1 = 2 |
LEGENDA:
[CA] = Caratteristiche area del Cantiere; [FE] = Fattori esterni che comportano rischi per il Cantiere; [RT] = Rischi che le lavorazioni di cantiere comportano per l'area circostante; [OR] = Organizzazione del Cantiere; [LF] = Lavorazione; [MA] = Macchina; [LV] = Lavoratore; [AT] = Attrezzo; [RS] = Rischio; [RM] = Rischio rumore; [VB] = Rischio vibrazioni; [CH] = Rischio chimico; [MC1] = Rischio M.M.C.(sollevamento e trasporto); [MC2] = Rischio M.M.C.(spinta e traino); [MC3] = Rischio M.M.C.(elevata frequenza); [ROA] = Rischio R.O.A.(operazioni di saldatura); [CM] = Rischio cancerogeno e mutageno; [BIO] = Rischio biologico; [RL] = Rischio R.O.A. (laser); [RNC]
= Rischio R.O.A. (non coerenti); [CEM] = Rischio campi elettromagnetici; [AM] = Rischio amianto; [MCS] = Rischio microclima (caldo severo); [MFS] = Rischio microclima (freddo severo); [SA] = Rischio scariche atmosferiche; [IN] = Rischio incendio; [PR] = Prevenzione; [IC] = Coordinamento; [SG] = Segnaletica; [CG] = Coordinamento delle Lavorazioni e Fasi; [UO] = Ulteriori osservazioni;
[E1] = Entità Danno Lieve; [E2] = Entità Danno Serio; [E3] = Entità Danno Grave; [E4] = Entità Danno Gravissimo; [P1] = Probabilità Bassissima; [P2] = Probabilità Bassa; [P3] = Probabilità Media; [P4] = Probabilità Alta.
ANALISI E VALUTAZIONE RISCHIO RUMORE
La valutazione del rischio specifico è stata effettuata ai sensi della normativa succitata e conformemente agli indirizzi operativi del Coordinamento Tecnico Interregionale della Prevenzione nei Luoghi di Lavoro:
- Indicazioni Operative del CTIPLL (Rev. 2 del 11 marzo 2010), "Decreto legislativo 81/2008, Titolo VIII, Capo I, II, III, IV e V sulla prevenzione e protezione dai rischi dovuti all'esposizione ad agenti fisici nei luoghi di lavoro - indicazioni operative".
In particolare, per il calcolo del livello di esposizione giornaliera o settimanale e per il calcolo dell'attenuazione offerta dai dispositivi di protezione individuale dell'udito, si è tenuto conto della specifica normativa tecnica di riferimento:
- UNI EN ISO 9612:2011, "Acustica - Determinazione dell'esposizione al rumore negli ambienti di lavoro - Metodo tecnico progettuale".
- UNI 9432:2011, "Acustica - Determinazione del livello di esposizione personale al rumore nell'ambiente di lavoro".
- UNI EN 458:2005, "Protettori dell'udito - Raccomandazioni per la selezione, l'uso, la cura e la manutenzione - Documento guida".
Premessa
La valutazione dell'esposizione dei lavoratori al rumore durante il lavoro è stata effettuata prendendo in considerazione in particolare:
- il livello, il tipo e la durata dell'esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a rumore impulsivo;
- i valori limite di esposizione e i valori di azione di cui all'art. 189 del D.Lgs. del 9 aprile 2008, n.81;
- tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore, con particolare riferimento alle donne in gravidanza e i minori;
- per quanto possibile a livello tecnico, tutti gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti da interazioni fra rumore e sostanze ototossiche connesse con l’attività svolta e fra rumore e vibrazioni;
- tutti gli effetti indiretti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da interazioni fra rumore e segnali di avvertimento o altri suoni che vanno osservati al fine di ridurre il rischio di infortuni;
- le informazioni sull'emissione di rumore fornite dai costruttori dell'attrezzatura di lavoro in conformità alle vigenti disposizioni in materia;
- l’esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l’emissione di rumore;
- il prolungamento del periodo di esposizione al rumore oltre l’orario di lavoro normale;
- le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nella letteratura scientifica;
- la disponibilità di dispositivi di protezione dell'udito con adeguate caratteristiche di attenuazione.
Qualora i dati indicati nelle schede di valutazione, riportate nella relazione, hanno origine da Banca Dati [B], la valutazione relativa a quella scheda ha carattere preventivo, così come previsto dall'art. 190 del D.Lgs. del 9 aprile 2008, n. 81.
Calcolo dei livelli di esposizione
I modelli di calcolo adottati per stimare i livelli di esposizione giornaliera o settimanale di ciascun lavoratore, l'attenuazione e adeguatezza dei dispositivi sono i modelli riportati nella normativa tecnica. In particolare ai fini del calcolo dell'esposizione personale al rumore è stata utilizzata la seguente espressione che impiega le percentuali di tempo dedicato alle attività, anziché il tempo espresso in ore/minuti:
dove:
LEX è il livello di esposizione personale in dB(A);
LAeq, i è il livello di esposizione media equivalente Leq in dB(A) prodotto dall'i-esima attività comprensivo delle incertezze; pi è la percentuale di tempo dedicata all'attività i-esima
Ai fini della verifica del rispetto del valore limite 87 dB(A) per il calcolo dell'esposizione personale effettiva al rumore l’espressione utilizzata è analoga alla precedente dove, però, si è utilizzato al posto di livello di esposizione media equivalente il livello di esposizione media equivalente effettivo che tiene conto dell'attenuazione del DPI scelto.
I metodi utilizzati per il calcolo del LAeq,i effettivo e del ppeak effettivo a livello dell'orecchio quando si indossa il protettore auricolare, a seconda dei dati disponibili sono quelli previsti dalla norma UNI EN 458:
- Metodo in Banda d'Ottava
- Metodo HML
- Metodo di controllo HML
- Metodo SNR
- Metodo per rumori impulsivi
La verifica di efficacia dei dispositivi di protezione individuale dell'udito, applicando sempre le indicazioni fornite dalla UNI EN 458, è stata fatta confrontando LAeq, i effettivo e del ppeak effettivo con quelli desumibili dalle seguenti tabella.
Rumori non impulsivi
Livello effettivo all'orecchio LAeq | Stima della protezione |
Maggiore di Lact | Insufficiente |
Tra Lact e Lact - 5 | Accettabile |
Tra Lact - 5 e Lact - 10 | Buona |
Tra Lact - 10 e Lact - 15 | Accettabile |
Minore di Lact - 15 | Troppo alta (iperprotezione) |
Rumori non impulsivi "Controllo HML" (*)
Livello effettivo all'orecchio LAeq | Stima della protezione |
Maggiore di Lact | Insufficiente |
Tra Lact e Lact - 15 | Accettabile/Buona |
Minore di Lact - 15 | Troppo alta (iperprotezione) |
Rumori impulsivi
Livello effettivo all'orecchio LAeq e ppeak | Stima della protezione |
LAeq o ppeak maggiore di Lact | DPI-u non adeguato |
LAeq e ppeak minori di Lact | DPI-u adeguato |
Il livello di azione Lact, secondo le indicazioni della UNI EN 458, corrisponde al valore d’azione oltre il quale c’è l’obbligo di utilizzo dei DPI dell'udito.
(*) Nel caso il valore di attenuazione del DPI usato per la verifica è quello relativo al rumore ad alta frequenza (Valore H) la stima della protezione vuol verificare se questa è "insufficiente" (LAeq maggiore di Lact) o se la protezione "può essere accettabile" (LAeq minore di Lact) a condizione di maggiori informazioni sul rumore che si sta valutando.
Banca dati RUMORE del CPT di Torino
Banca dati realizzata dal C.P.T.-Torino e co-finanziata da INAIL-Regione Piemonte, in applicazione del comma 5-bis, art.190 del D.Lgs. 81/2008 al fine di garantire disponibilità di valori di emissione acustica per quei casi nei quali risulti impossibile disporre di valori misurati sul campo. Banca data approvata dalla Commissione Consultiva Permanente in data 20 aprile 2011. La banca dati è realizzata secondo la metodologia seguente:
- Procedure di rilievo della potenza sonora, secondo la norma UNI EN lSO 3746 – 2009.
- Procedure di rilievo della pressione sonora, secondo la norma UNI 9432 - 2008.
Schede macchina/attrezzatura complete di:
- dati per la precisa identificazione (tipologia, marca, modello);
- caratteristiche di lavorazione (fase, materiali);
- analisi in frequenza;
Per le misure dì potenza sonora si è utilizzata questa strumentazione:
- Fonometro: B&K tipo 2250.
- Calibratore: B&K tipo 4231.
- Nel 2008 si è utilizzato un microfono B&K tipo 4189 da 1/2".
- Nel 2009 si è utilizzato un microfono B&K tipo 4155 da 1/2".
Per le misurazioni di pressione sonora si utilizza un analizzatore SVANTEK modello "SVAN 948" per misure di Rumore, conforme alle norme EN 60651/1994, EN 60804/1 994 classe 1, ISO 8041, ISO 108161 IEC 651, IEC 804 e IEC 61672-1
La strumentazione è costituita da:
- Fonometro integratore mod. 948, di classe I , digitale, conforme a: IEC 651, IEC 804 e IEC 61 672-1 . Velocità di acquisizione da 10 ms a 1 h con step da 1 sec. e 1 min.
- Ponderazioni: A, B, Lin.
- Analizzatore: Real-Time 1/1 e 1/3 d’ottava, FFT, RT6O.
- Campo di misura: da 22 dBA a 140 dBA.
- Gamma dinamica: 100 dB, A/D convertitore 4 x 20 bits.
- Gamma di frequenza: da 10 Hz a 20 kHz.
- Rettificatore RMS digitale con rivelatore di Picco, risoluzione 0,1 dB.
- Microfono: SV 22 (tipo 1), 50 mV/Pa, a condensatore polarizzato 1/2” con preamplificatore IEPE modello SV 12L.
- Calìbratore: B&K (tipo 4230), 94 dB, 1000 Hz.
Per ciò che concerne i protocolli di misura si rimanda all'allegato alla lettera Circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 30 giugno 2011.
N.B. La dove non è stato possibile reperire i valori di emissione sonora di alcune attrezzature in quanto non presenti nella nuova banca dati del C.P.T.-Torino si è fatto riferimento ai valori riportati nella precedente banca dati anche questa approvata dalla Commissione Consultiva Permanente.
ESITO DELLA VALUTAZIONE
RISCHIO RUMORE
Di seguito sono riportati i lavoratori impiegati in lavorazioni e attività comportanti esposizione al rumore. Per ogni mansione è indicata la fascia di appartenenza al rischio rumore.
Lavoratori e Macchine
Mansione | ESITO DELLA VALUTAZIONE |
1) Addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso | "Minore dei valori: 80 dB(A) e 135 dB(C)" |
2) Addetto alla realizzazione di impianto elettrico interno | "Maggiore dei valori: 85 dB(A) e 137 dB(C)" |
3) Addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni | "Maggiore dei valori: 85 dB(A) e 137 dB(C)" |
4) Addetto alle operazioni di scuci e cuci | "Maggiore dei valori: 85 dB(A) e 137 dB(C)" |
5) Addetto all'impermeabilizzazione di coperture | "Maggiore dei valori: 85 dB(A) e 137 dB(C)" |
6) Autocarro | "Minore dei valori: 80 dB(A) e 135 dB(C)" |
7) Dumper | "Maggiore dei valori: 85 dB(A) e 137 dB(C)" |
SCHEDE DI VALUTAZIONE RISCHIO RUMORE
Le schede di rischio che seguono riportano l'esito della valutazione per ogni mansione e, così come disposto dalla normativa tecnica, i seguenti dati:
- i tempi di esposizione per ciascuna attività (attrezzatura) svolta da ciascun lavoratore, come forniti dal datore di lavoro previa consultazione con i lavoratori o con i loro rappresentanti per la sicurezza;
- i livelli sonori continui equivalenti ponderati A per ciascuna attività (attrezzatura) compresivi di incertezze;
- i livelli sonori di picco ponderati C per ciascuna attività (attrezzatura);
- i rumori impulsivi;
- la fonte dei dati (se misurati [A] o da Banca Dati [B];
- il tipo di DPI-u da utilizzare.
- livelli sonori continui equivalenti ponderati A effettivi per ciascuna attività (attrezzatura) svolta da ciascun lavoratore;
- livelli sonori di picco ponderati C effettivi per ciascuna attività (attrezzatura) svolta da ciascun lavoratore;
- efficacia dei dispositivi di protezione auricolare;
- livello di esposizione giornaliera o settimanale o livello di esposizione a attività con esposizione al rumore molto variabile (art.
191);
Le eventuali disposizioni relative alla sorveglianza sanitaria, all'informazione e formazione, all'utilizzo di dispositivi di protezione individuale e alle misure tecniche e organizzative sono riportate nel documento della sicurezza di cui il presente è un allegato.
Tabella di correlazione Mansione - Scheda di valutazione
Mansione | Scheda di valutazione |
Addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso Addetto alla realizzazione di impianto elettrico interno Addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni Addetto alle operazioni di scuci e cuci Addetto all'impermeabilizzazione di coperture Autocarro Dumper | SCHEDA N.1 - Rumore per "Ponteggiatore" SCHEDA N.2 - Rumore per "Elettricista (ciclo completo)" SCHEDA N.3 - Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" SCHEDA N.4 - Rumore per "Operaio comune (assistenza murature)" SCHEDA N.5 - Rumore per "Impermeabilizzatore" SCHEDA N.6 - Rumore per "Operatore autocarro" SCHEDA N.7 - Rumore per "Operatore dumper" |
SCHEDA N.1 - Rumore per "Ponteggiatore"
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 31 del C.P.T. Torino (Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni).
Tipo di esposizione: Settimanale
Rumore | |||||
T[%] | LA,eq | Imp. | LA,eq eff. | Efficacia DPI-u | Dispositivo di protezione |
dB(A) | dB(A) | Banda d'ottava APV | L | M | H | SNR | |||||||||
Ppeak dB(C) | Orig. | Ppeak eff. dB(C) | 125 | 250 | 500 | 1k | 2k | 4k | 8k | ||||||
1) GRU (B289) | |||||||||||||||
25.0 | 77.0 | NO | 77.0 | - | - | ||||||||||
100.0 | [B] | 100.0 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
LEX 71.0 LEX(effettivo) 71.0 | |||||||||||||||
Fascia di appartenenza: Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)". Mansioni: Addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso. |
SCHEDA N.2 - Rumore per "Elettricista (ciclo completo)"
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 94 del C.P.T. Torino (Costruzioni edili
in genere - Ristrutturazioni).
Tipo di esposizione: Settimanale
Rumore | |||||||||||||||
T[%] | LA,eq dB(A) | Imp. | LA,eq eff. dB(A) | Efficacia DPI-u | Dispositivo di protezione | ||||||||||
Banda d'ottava APV | L | M | H | SNR | |||||||||||
Ppeak dB(C) | Orig. | Ppeak eff. dB(C) | 125 | 250 | 500 | 1k | 2k | 4k | 8k | ||||||
1) SCANALATRICE - HILTI - DC-SE19 [Scheda: 945-TO-669-1-RPR-11] | |||||||||||||||
15.0 | 104.5 | NO | 78.3 | Accettabile/Buona | Generico (cuffie o inserti). [Beta: 0.75] | ||||||||||
122.5 | [B] | 122.5 | - | - | - | - | - | - | - | 35.0 | - | - | - | ||
LEX 97.0 LEX(effettivo) 71.0 | |||||||||||||||
Fascia di appartenenza: Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)". Mansioni: Addetto alla realizzazione di impianto elettrico interno. |
SCHEDA N.3 - Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)"
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 279 del C.P.T. Torino (Demolizioni - Demolizioni manuali).
Tipo di esposizione: Settimanale
Rumore | |||||||||||||||
T[%] | LA,eq dB(A) | Imp. | LA,eq eff. dB(A) | Efficacia DPI-u | Dispositivo di protezione | ||||||||||
Banda d'ottava APV | L | M | H | SNR | |||||||||||
Ppeak dB(C) | Orig. | Ppeak eff. dB(C) | 125 | 250 | 500 | 1k | 2k | 4k | 8k | ||||||
1) MARTELLO - SCLAVERANO - SGD 90 [Scheda: 918-TO-1253-1-RPR-11] | |||||||||||||||
30.0 | 104.6 | NO | 78.4 | Accettabile/Buona | Generico (cuffie o inserti). [Beta: 0.75] | ||||||||||
125.8 | [B] | 125.8 | - | - | - | - | - | - | - | 35.0 | - | - | - | ||
LEX 100.0 LEX(effettivo) 74.0 | |||||||||||||||
Fascia di appartenenza: Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)". |
Tipo di esposizione: Settimanale
Rumore | |||||||||||||||
T[%] | LA,eq dB(A) | Imp. | LA,eq eff. dB(A) | Efficacia DPI-u | Dispositivo di protezione | ||||||||||
Banda d'ottava APV | L | M | H | SNR | |||||||||||
Ppeak dB(C) | Orig. | Ppeak eff. dB(C) | 125 | 250 | 500 | 1k | 2k | 4k | 8k | ||||||
Mansioni: Addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni. |
SCHEDA N.4 - Rumore per "Operaio comune (assistenza murature)"
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 100 del C.P.T. Torino (Costruzioni edili in genere - Ristrutturazioni).
Tipo di esposizione: Settimanale
Rumore | |||||||||||||||
T[%] | LA,eq dB(A) | Imp. | LA,eq eff. dB(A) | Efficacia DPI-u | Dispositivo di protezione | ||||||||||
Banda d'ottava APV | L | M | H | SNR | |||||||||||
Ppeak dB(C) | Orig. | Ppeak eff. dB(C) | 125 | 250 | 500 | 1k | 2k | 4k | 8k | ||||||
1) BETONIERA - OFF. BRAGAGNOLO - STD 300 [Scheda: 916-TO-1289-1-RPR-11] | |||||||||||||||
20.0 | 80.7 | NO | 65.7 | Accettabile/Buona | Generico (cuffie o inserti). [Beta: 0.75] | ||||||||||
103.9 | [B] | 103.9 | - | - | - | - | - | - | - | 20.0 | - | - | - | ||
2) TAGLIALATERIZI - MAKER - TPS 90 [Scheda: 900-TO-1214-1-RPR-11] | |||||||||||||||
5.0 | 102.6 | NO | 76.4 | Accettabile/Buona | Generico (cuffie o inserti). [Beta: 0.75] | ||||||||||
121.0 | [B] | 121.0 | - | - | - | - | - | - | - | 35.0 | - | - | - | ||
LEX 90.0 LEX(effettivo) 65.0 | |||||||||||||||
Fascia di appartenenza: Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)". Mansioni: Addetto alle operazioni di scuci e cuci. |
SCHEDA N.5 - Rumore per "Impermeabilizzatore"
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 289 del C.P.T. Torino (Impermeabilizzazioni - Impermeabilizzazioni (Guaine)).
Tipo di esposizione: Settimanale
Rumore | |||||||||||||||
T[%] | LA,eq dB(A) | Imp. | LA,eq eff. dB(A) | Efficacia DPI-u | Dispositivo di protezione | ||||||||||
Banda d'ottava APV | L | M | H | SNR | |||||||||||
Ppeak dB(C) | Orig. | Ppeak eff. dB(C) | 125 | 250 | 500 | 1k | 2k | 4k | 8k | ||||||
1) CANNELLO PER GUAINE (B176) | |||||||||||||||
95.0 | 87.0 | NO | 72.0 | Accettabile/Buona | Generico (cuffie o inserti). [Beta: 0.75] | ||||||||||
100.0 | [B] | 100.0 | - | - | - | - | - | - | - | 20.0 | - | - | - | ||
LEX 87.0 LEX(effettivo) 72.0 | |||||||||||||||
Fascia di appartenenza: Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)". Mansioni: |
Tipo di esposizione: Settimanale
Rumore | |||||||||||||||
T[%] | LA,eq dB(A) | Imp. | LA,eq eff. dB(A) | Efficacia DPI-u | Dispositivo di protezione | ||||||||||
Banda d'ottava APV | L | M | H | SNR | |||||||||||
Ppeak dB(C) | Orig. | Ppeak eff. dB(C) | 125 | 250 | 500 | 1k | 2k | 4k | 8k | ||||||
Addetto all'impermeabilizzazione di coperture. |
SCHEDA N.6 - Rumore per "Operatore autocarro"
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 24 del C.P.T. Torino (Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni).
Tipo di esposizione: Settimanale
Rumore | |||||||||||||||
T[%] | LA,eq dB(A) | Imp. | LA,eq eff. dB(A) | Efficacia DPI-u | Dispositivo di protezione | ||||||||||
Banda d'ottava APV | L | M | H | SNR | |||||||||||
Ppeak dB(C) | Orig. | Ppeak eff. dB(C) | 125 | 250 | 500 | 1k | 2k | 4k | 8k | ||||||
1) AUTOCARRO (B36) | |||||||||||||||
85.0 | 78.0 | NO | 78.0 | - | - | ||||||||||
100.0 | [B] | 100.0 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
LEX 78.0 LEX(effettivo) 78.0 | |||||||||||||||
Fascia di appartenenza: Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)". Mansioni: Autocarro. |
SCHEDA N.7 - Rumore per "Operatore dumper"
Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 27 del C.P.T. Torino (Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni).
Tipo di esposizione: Settimanale
Rumore | |||||||||||||||
T[%] | LA,eq dB(A) | Imp. | LA,eq eff. dB(A) | Efficacia DPI-u | Dispositivo di protezione | ||||||||||
Banda d'ottava APV | L | M | H | SNR | |||||||||||
Ppeak dB(C) | Orig. | Ppeak eff. dB(C) | 125 | 250 | 500 | 1k | 2k | 4k | 8k | ||||||
1) Utilizzo dumper (B194) | |||||||||||||||
85.0 | 88.0 | NO | 79.0 | Accettabile/Buona | Generico (cuffie o inserti). [Beta: 0.75] | ||||||||||
100.0 | [B] | 100.0 | - | - | - | - | - | - | - | 12.0 | - | - | - | ||
2) Manutenzione e pause tecniche (A315) | |||||||||||||||
10.0 | 64.0 | NO | 64.0 | - | - | ||||||||||
100.0 | [B] | 100.0 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
3) Fisiologico (A315) | |||||||||||||||
5.0 | 64.0 | NO | 64.0 | - | - | ||||||||||
100.0 | [B] | 100.0 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
LEX 88.0 LEX(effettivo) 79.0 | |||||||||||||||
Fascia di appartenenza: Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)". |
Tipo di esposizione: Settimanale
Rumore | |||||||||||||||
T[%] | LA,eq dB(A) | Imp. | LA,eq eff. dB(A) | Efficacia DPI-u | Dispositivo di protezione | ||||||||||
Banda d'ottava APV | L | M | H | SNR | |||||||||||
Ppeak dB(C) | Orig. | Ppeak eff. dB(C) | 125 | 250 | 500 | 1k | 2k | 4k | 8k | ||||||
Mansioni: Dumper. |
ANALISI E VALUTAZIONE RISCHIO VIBRAZIONI
La valutazione del rischio specifico è stata effettuata ai sensi della normativa succitata e conformemente agli indirizzi operativi del Coordinamento Tecnico Interregionale della Prevenzione nei Luoghi di Lavoro:
- Indicazioni Operative del CTIPLL (Rev. 2 del 11 marzo 2010), "Decreto legislativo 81/2008, Titolo VIII, Capo I, II, III, IV e V sulla prevenzione e protezione dai rischi dovuti all'esposizione ad agenti fisici nei luoghi di lavoro - indicazioni operative".
Premessa
La valutazione e, quando necessario, la misura dei livelli di vibrazioni è stata effettuata in base alle disposizioni di cui all'allegato XXXV, parte A, del D.Lgs. 81/2008, per vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio (HAV), e in base alle disposizioni di cui all'allegato XXXV, parte B, del D.Lgs. 81/2008, per le vibrazioni trasmesse al corpo intero (WBV).
La valutazione è stata effettuata prendendo in considerazione in particolare:
- il livello, il tipo e la durata dell'esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a vibrazioni intermittenti o a urti ripetuti;
- i valori limite di esposizione e i valori d’azione;
- gli eventuali effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio con particolare riferimento alle donne in gravidanza e ai minori;
- gli eventuali effetti indiretti sulla sicurezza e salute dei lavoratori risultanti da interazioni tra le vibrazioni meccaniche, il rumore e l’ambiente di lavoro o altre attrezzature;
- le informazioni fornite dal costruttore dell'attrezzatura di lavoro;
- l’esistenza di attrezzature alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione alle vibrazioni meccaniche;
- il prolungamento del periodo di esposizione a vibrazioni trasmesse al corpo intero al di là delle ore lavorative in locali di cui è responsabile il datore di lavoro;
- le condizioni di lavoro particolari, come le basse temperature, il bagnato, l’elevata umidità o il sovraccarico biomeccanico degli arti superiori e del rachide;
- le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nella letteratura scientifica.
Individuazione dei criteri seguiti per la valutazione
La valutazione dell'esposizione al rischio vibrazioni è stata effettuata tenendo in considerazione le caratteristiche delle attività lavorative svolte, coerentemente a quanto indicato nelle "Linee guida per la valutazione del rischio vibrazioni negli ambienti di lavoro" elaborate dall'ISPESL (ora INAIL - Settore Tecnico-Scientifico e Ricerca).
Il procedimento seguito può essere sintetizzato come segue:
- individuazione dei lavoratori esposti al rischio;
- individuazione dei tempi di esposizione;
- individuazione delle singole macchine o attrezzature utilizzate;
- individuazione, in relazione alle macchine ed attrezzature utilizzate, del livello di esposizione;
- determinazione del livello di esposizione giornaliero normalizzato al periodo di riferimento di 8 ore.
Individuazione dei lavoratori esposti al rischio
L’individuazione dei lavoratori esposti al rischio vibrazioni discende dalla conoscenza delle mansioni espletate dal singolo lavoratore, o meglio dall'individuazione degli utensili manuali, di macchinari condotti a mano o da macchinari mobili utilizzati nelle attività lavorative. E’ noto che lavorazioni in cui si impugnino utensili vibranti o materiali sottoposti a vibrazioni o impatti possono indurre un insieme di disturbi neurologici e circolatori digitali e lesioni osteoarticolari a carico degli arti superiori, così come attività lavorative svolte a bordi di mezzi di trasporto o di movimentazione espongono il corpo a vibrazioni o impatti, che possono risultare nocivi per i soggetti esposti.
Individuazione dei tempi di esposizione
Il tempo di esposizione al rischio vibrazioni dipende, per ciascun lavoratore, dalle effettive situazioni di lavoro. Ovviamente il tempo di effettiva esposizione alle vibrazioni dannose è inferiore a quello dedicato alla lavorazione e ciò per effetto dei periodi di funzionamento a vuoto o a carico ridotto o per altri motivi tecnici, tra cui anche l'adozione di dispositivi di protezione individuale. Si è stimato, in relazione alle metodologie di lavoro adottate e all'utilizzo dei dispositivi di protezione individuali, il coefficiente di riduzione specifico.
Individuazione delle singole macchine o attrezzature utilizzate
La “Direttiva Macchine” obbliga i costruttori a progettare e costruire le attrezzature di lavoro in modo tale che i rischi dovuti alle vibrazioni trasmesse dalla macchina siano ridotti al livello minimo, tenuto conto del progresso tecnico e della disponibilità di mezzi atti a ridurre le vibrazioni, in particolare alla fonte. Inoltre, prescrive che le istruzioni per l'uso contengano anche le seguenti indicazioni: a) il valore quadratico medio ponderato, in frequenza, dell'accelerazione cui sono esposte le membra superiori quando superi 2,5 m/s2; se tale livello è inferiore o pari a 2,5 m/s2, occorre indicarlo; b) il valore quadratico medio ponderato, in frequenza, dell'accelerazione cui è esposto il corpo (piedi o parte seduta) quando superi 0,5 m/ s2; se tale livello é inferiore o pari a 0,5 m/s2, occorre indicarlo.
Individuazione del livello di esposizione durante l'utilizzo
Per determinare il valore di accelerazione necessario per la valutazione del rischio, conformemente alle disposizioni dell'art. 202, comma 2, del D.Lgs. del 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i., si è fatto riferimento alla Banca Dati dell'ISPESL (ora INAIL - Settore Tecnico-Scientifico e Ricerca) e/o alle informazioni fornite dai produttori, utilizzando i dati secondo le modalità nel seguito descritte.
[A] - Valore misurato attrezzatura in BDV INAIL (ex ISPESL)
Per la macchina o l'utensile considerato sono disponibili, in Banca Dati Vibrazioni dell'ISPESL (ora INAIL - Settore Tecnico-Scientifico e Ricerca), i valori di vibrazione misurati in condizioni d'uso rapportabili a quelle operative.
Sono stati assunti i valori riportati in Banca Dati Vibrazioni dell'ISPESL (ora INAIL - Settore Tecnico-Scientifico e Ricerca).
[B] - Valore del fabbricante opportunamente corretto
Per la macchina o l'utensile considerato sono disponibili i valori di vibrazione dichiarati dal fabbricante.
Salva la programmazione di successive misure di controllo in opera, è stato assunto quale valore di vibrazione, quello indicato dal fabbricante, maggiorato del fattore di correzione definito in Banca Dati Vibrazione dell'ISPESL (ora INAIL - Settore Tecnico-Scientifico e Ricerca), per le attrezzature che comportano vibrazioni mano-braccio, o da un coefficiente che tenga conto dell'età della macchina, del livello di manutenzione e delle condizioni di utilizzo, per le attrezzature che comportano vibrazioni al corpo intero.
[C] - Valore di attrezzatura similare in BDV INAIL (ex ISPESL)
Per la macchina o l'utensile considerato, non sono disponibili dati specifici ma sono disponibili i valori di vibrazioni misurati di attrezzature similari (stessa categoria, stessa potenza).
Salva la programmazione di successive misure di controllo in opera, è stato assunto quale valore base di vibrazione quello misurato di una attrezzatura similare (stessa categoria, stessa potenza) maggiorato di un coefficiente al fine di tener conto dell'età della macchina, del livello di manutenzione e delle condizioni di utilizzo.
[D] - Valore di attrezzatura peggiore in BDV INAIL (ex ISPESL)
Per la macchina o l'utensile considerato, non sono disponibili dati specifici ne dati per attrezzature similari (stessa categoria, stessa potenza), ma sono disponibili i valori di vibrazioni misurati per attrezzature della stessa tipologia.
Salva la programmazione di successive misure di controllo in opera, è stato assunto quale valore base di vibrazione quello peggiore (misurato) di una attrezzatura dello stesso genere maggiorato di un coefficiente al fine di tener conto dell'età della macchina, del livello di manutenzione e delle condizioni di utilizzo.
[E] - Valore tipico dell’attrezzatura (solo PSC)
Nella redazione del Piano di Sicurezza e di Coordinamento (PSC) vige l'obbligo di valutare i rischi specifici delle lavorazioni, anche se non sono ancora noti le macchine e gli utensili utilizzati dall’impresa esecutrice e, quindi, i relativi valori di vibrazioni.
In questo caso viene assunto, come valore base di vibrazione, quello più comune per la tipologia di attrezzatura utilizzata in fase di esecuzione.
Per determinare il valore di accelerazione necessario per la valutazione del rischio, in assenza di valori di riferimento certi, si è proceduto come segue:
Determinazione del livello di esposizione giornaliero normalizzato al periodo di riferimento di otto ore
Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio
La valutazione del livello di esposizione alle vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio si basa principalmente sulla determinazione del valore di esposizione giornaliera normalizzato ad 8 ore di lavoro, A(8) (m/s2), calcolato sulla base della radice quadrata della somma dei quadrati (A(w)sum) dei valori quadratici medi delle accelerazioni ponderate in frequenza, determinati sui tre assi ortogonali x, y, z, in accordo con quanto prescritto dallo standard ISO 5349-1: 2001.
L'espressione matematica per il calcolo di A(8) è di seguito riportata.
dove:
in cui T% la durata percentuale giornaliera di esposizione a vibrazioni espresso in percentuale e awx, awy e awz i valori r.m.s. dell'accelerazione ponderata in frequenza (in m/s2) lungo gli assi x, y e z (ISO 5349-1: 2001).
Nel caso in cui il lavoratore sia esposto a differenti valori di vibrazioni, come nel caso di impiego di più utensili vibranti nell’arco della giornata lavorativa, o nel caso dell’impiego di uno stesso macchinario in differenti condizioni operative, l’esposizione quotidiana a vibrazioni A(8), in m/s2, sarà ottenuta mediante l’espressione:
dove:
A(8)i è il parziale relativo all'operazione i-esima, ovvero:
in cui i valori di T%i e A(w)sum,i sono rispettivamente il tempo di esposizione percentuale e il valore di A(w)sum relativi alla operazione i-esima.
Vibrazioni trasmesse al corpo intero
La valutazione del livello di esposizione alle vibrazioni trasmesse al corpo intero si basa principalmente sulla determinazione del valore di esposizione giornaliera normalizzato ad 8 ore di lavoro, A(8) (m/s2), calcolato sulla base del maggiore dei valori numerici dei valori quadratici medi delle accelerazioni ponderate in frequenza, determinati sui tre assi ortogonali:
secondo la formula di seguito riportata:
in cui T% la durata percentuale giornaliera di esposizione a vibrazioni espresso in percentuale e A(w)max il valore massimo tra 1,40awx, 1,40awy e awz i valori r.m.s. dell’accelerazione ponderata in frequenza (in m/s2) lungo gli assi x, y e z (ISO 2631-1: 1997). Nel caso in cui il lavoratore sia esposto a differenti valori di vibrazioni, come nel caso di impiego di più macchinari nell’arco della giornata lavorativa, o nel caso dell’impiego di uno stesso macchinario in differenti condizioni operative, l’esposizione quotidiana a vibrazioni A(8), in m/s2, sarà ottenuta mediante l’espressione:
dove:
A(8)i è il parziale relativo all'operazione i-esima, ovvero:
in cui i valori di T%i a A(w)max,i sono rispettivamente il tempo di esposizione percentuale e il valore di A(w)max relativi alla operazione i-esima.
ESITO DELLA VALUTAZIONE RISCHIO VIBRAZIONI
Di seguito è riportato l'elenco delle mansioni addette ad attività lavorative che espongono a vibrazioni e il relativo esito della valutazione del rischio suddiviso in relazione al corpo intero (WBV) e al sistema mano braccio (HAV).
Lavoratori e Macchine
Mansione | ESITO DELLA VALUTAZIONE | |
Mano-braccio (HAV) | Corpo intero (WBV) | |
1) Addetto alla realizzazione di impianto elettrico interno 2) Addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni 3) Autocarro | "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²" "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²" "Non presente" | "Non presente" "Non presente" "Inferiore a 0,5 m/s²" |
Lavoratori e Macchine
Mansione | ESITO DELLA VALUTAZIONE | |
Mano-braccio (HAV) | Corpo intero (WBV) | |
4) Dumper | "Non presente" | "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²" |
SCHEDE DI VALUTAZIONE
Le schede di rischio che seguono, ognuna di esse rappresentativa di un gruppo omogeneo, riportano l'esito della valutazione per ogni mansione.
Le eventuali disposizioni relative alla sorveglianza sanitaria, all'informazione e formazione, all'utilizzo di dispositivi di protezione individuale e alle misure tecniche e organizzative sono riportate nel documento della sicurezza di cui il presente è un allegato.
Tabella di correlazione Mansione - Scheda di valutazione
Mansione | Scheda di valutazione |
Addetto alla realizzazione di impianto elettrico interno Addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni Autocarro Dumper | SCHEDA N.1 - Vibrazioni per "Elettricista (ciclo completo)" SCHEDA N.2 - Vibrazioni per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" SCHEDA N.3 - Vibrazioni per "Operatore autocarro" SCHEDA N.4 - Vibrazioni per "Operatore dumper" |
SCHEDA N.1 - Vibrazioni per "Elettricista (ciclo completo)"
Analisi delle attività e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 94 del C.P.T. Torino (Costruzioni edili in genere - Ristrutturazioni): a) utilizzo scanalatrice per 15%.
Macchina o Utensile utilizzato | |||||
Tempo lavorazione | Coefficiente di correzione | Tempo di esposizione | Livello di esposizione | Origine dato | Tipo |
[%] | [%] | [m/s2] | |||
1) Scanalatrice (generica) | |||||
15.0 0.8 | 12.0 | 7.2 | [E] - Valore tipico attrezzatura (solo PSC) | HAV | |
HAV - Esposizione A(8) | 12.00 | 2.501 | |||
Fascia di appartenenza: Mano-Braccio (HAV) = "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²" Corpo Intero (WBV) = "Non presente" Mansioni: Addetto alla realizzazione di impianto elettrico interno. |
SCHEDA N.2 - Vibrazioni per "Operaio comune polivalente (demolizioni)"
Analisi delle attività e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 279 del C.P.T. Torino (Demolizioni - Demolizioni manuali): a) demolizioni con martello demolitore pneumatico per 10%.
Macchina o Utensile utilizzato | |||||
Tempo lavorazione | Coefficiente di correzione | Tempo di esposizione | Livello di esposizione | Origine dato | Tipo |
[%] | [%] | [m/s2] | |||
1) Martello demolitore pneumatico (generico) | |||||
10.0 0.8 | 8.0 | 17.7 | [E] - Valore tipico attrezzatura (solo PSC) | HAV | |
HAV - Esposizione A(8) | 8.00 | 4.998 | |||
Macchina o Utensile utilizzato | |||||
Tempo lavorazione | Coefficiente di correzione | Tempo di esposizione | Livello di esposizione | Origine dato | Tipo |
[%] | [%] | [m/s2] | |||
Fascia di appartenenza: Mano-Braccio (HAV) = "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²" Corpo Intero (WBV) = "Non presente" Mansioni: Addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni. |
SCHEDA N.3 - Vibrazioni per "Operatore autocarro"
Analisi delle attività e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 24 del C.P.T. Torino (Costruzioni
edili in genere - Nuove costruzioni): a) utilizzo autocarro per 60%.
Macchina o Utensile utilizzato | |||||
Tempo lavorazione | Coefficiente di correzione | Tempo di esposizione | Livello di esposizione | Origine dato | Tipo |
[%] | [%] | [m/s2] | |||
1) Autocarro (generico) | |||||
60.0 0.8 | 48.0 | 0.5 | [E] - Valore tipico attrezzatura (solo PSC) | WBV | |
WBV - Esposizione A(8) | 48.00 | 0.374 | |||
Fascia di appartenenza: Mano-Braccio (HAV) = "Non presente" Corpo Intero (WBV) = "Inferiore a 0,5 m/s²" Mansioni: Autocarro. |
SCHEDA N.4 - Vibrazioni per "Operatore dumper"
Analisi delle attività e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 27 del C.P.T. Torino (Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni): a) utilizzo dumper per 60%.
Macchina o Utensile utilizzato | |||||
Tempo lavorazione | Coefficiente di correzione | Tempo di esposizione | Livello di esposizione | Origine dato | Tipo |
[%] | [%] | [m/s2] | |||
1) Dumper (generico) | |||||
60.0 0.8 | 48.0 | 0.7 | [E] - Valore tipico attrezzatura (solo PSC) | WBV | |
WBV - Esposizione A(8) | 48.00 | 0.506 | |||
Fascia di appartenenza: Mano-Braccio (HAV) = "Non presente" Corpo Intero (WBV) = "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²" Mansioni: Dumper. |
ANALISI E VALUTAZIONE MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI SOLLEVAMENTO E TRASPORTO
La valutazione del rischio specifico è stata effettuata ai sensi della normativa succitata e conformemente alla normativa tecnica applicabile:
- ISO 11228-1:2003, "Ergonomics - Manual handling - Lifting and carryng"
Premessa
La valutazione dei rischi derivanti da azioni di sollevamento e trasporto riportata di seguito è stata eseguita secondo le disposizioni del D.Lgs del 9 aprile 2008, n.81 e la normativa tecnica ISO 11228-1, ed in particolare considerando:
- la fascia di età e sesso di gruppi omogenei lavoratori;
- le condizioni di movimentazione;
- il carico sollevato, la frequenza di sollevamento, la posizione delle mani, la distanza di sollevamento, la presa, la distanza di trasporto;
- i valori del carico, raccomandati per il sollevamento e il trasporto;
- gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori;
- le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria e dalla letteratura scientifica disponibile;
- l'informazione e formazione dei lavoratori.
Valutazione del rischio
Sulla base di considerazioni legate alla mansione svolta, previa consultazione del datore di lavoro e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza sono stati individuati i gruppi omogenei di lavoratori corrispondenti ai gruppi di lavoratori che svolgono la medesima attività nell'ambito del processo produttivo dall'azienda. Quindi si è proceduto, a secondo del gruppo, alla valutazione del rischio. La valutazione delle azioni del sollevamento e del trasporto, ovvero la movimentazione di un oggetto dalla sua posizione iniziale verso l’alto, senza ausilio meccanico, e il trasporto orizzontale di un oggetto tenuto sollevato dalla sola forza dell’uomo si basa su un modello costituito da cinque step successivi:
- Step 1 valutazione del peso effettivamente sollevato rispetto alla massa di riferimento;
- Step 2 valutazione dell’azione in relazione alla frequenza raccomandata in funzione della massa sollevata;
- Step 3 valutazione dell’azione in relazione ai fattori ergonomici (per esempio, la distanza orizzontale, l’altezza di sollevamento, l’angolo di asimmetria ecc.);
- Step 4 valutazione dell’azione in relazione alla massa cumulativa giornaliera (ovvero il prodotto tra il peso trasportato e la frequenza del trasporto);
- Step 5 valutazione concernente la massa cumulativa e la distanza del trasporto in piano.
I cinque passaggi sono illustrati con lo schema di flusso rappresentato nello schema 1. In ogni step sono desunti o calcolati valori limite di riferimento (per esempio, il peso limite). Se le valutazione concernente il singolo step porta ha una conclusione positiva, ovvero il valore limite di riferimento è rispettato, si passa a quello successivo. Qualora, invece, la valutazione porti a una conclusione negativa, è necessario adottare azioni di miglioramento per riportare il rischio a condizioni accettabili.
N O | La movimentazione dei carichi non è accettabile sono necessari degli adattamenti |
N O | |
N O | |
N O | |
N O | |
Valutazione della massa di riferimento in base al genere, mrif
S T E P 1
m < m r i f ( g e n e r e )
P u n t o 4 . 3 . 1 I S O 1 1 1 2 2 8 - 1
S I
S T E P 2
m < m r i f ( f r e q u e n z a )
P u n t o 4 . 3 . 1 . 1 I S O 1 1 1 2 2 8 - 1
S I
I l s o l l e v a m e n t o m a n u a l e è a c c e t t a b i l e n e l l e c o n d i z io n i
i d e a l i
S I
C o n d i z i o n i i d e a l i
N O
S T E P 3
m < m l i m
P u n t o 4 . 3 . 1 . 2 I S O 1 1 1 2 2 8 - 1
S I
S T E P 4
L e c o n d i z i o n i s o n o i d e a l i m a i l c a r i c o v i e n e
t r a s p o r t a t o
m c u m ( g io r . ) < m l i m ( g io r . ) P u n t o 4 . 3 . 2 . 1 I S O 1 1 1 2 2 8 - 1
S I
I l s o l l e v a m e n t o m a n u a l e è a c c e t t a b i l e n e l l e s p e c i f i c h e c o n d i z i o n i
S I
h c < 1 m
N O
S T E P 5
m c u m , h c ( g io r . ) < m l i m , h c ( g io r . )
m c u m , h c ( o r e ) < m l i m , h c ( o r e )
m c u m , h c ( m i n . ) < m l i m , h c ( m in . ) P u n t o 4 . 3 . 2 . 2 I S O 1 1 1 2 2 8 - 1
S I
I l s o l l e v a m e n t o e t r a s p o r t o m a n u a l e s o n o a c c e t t a b i l i
n e l l e s p e c i f i c h e c o n d i z i o n i
Nel primo step si confronta il peso effettivo dell’oggetto sollevato con la massa di riferimento mrif, che è desunta dalla tabella presente nell’Allegato C alla norma ISO 11228-1. La massa di riferimento si differenzia a seconda del genere (maschio o femmina), in linea con quanto previsto dall’art. 28, D.Lgs. n. 81/2008, il quale ha stabilito che la valutazione dei rischi deve comprendere anche i rischi particolari, tra i quali quelli connessi alle differenze di genere.
La massa di riferimento è individuata, a seconda del genere che caratterizza il gruppo omogeneo, al fine di garantire la protezione di almeno il 90% della popolazione lavorativa.
La massa di riferimento costituisce il peso limite in condizioni ergonomiche ideali e che, qualora le azioni di sollevamento non siano occasionali.
Valutazione della massa di riferimento in base alla frequenza, mrif
Nel secondo step si procede a confrontare il peso effettivamente sollevato con la frequenza di movimentazione f (atti/minuto); in base alla durata giornaliera della movimentazione, solo breve e media durata, si ricava il peso limite raccomandato, in funzione della frequenza, in base al grafico di cui alla figura 2 della norma ISO 11228-1.
Valutazione della massa in relazione ai fattori ergonomici, mlim
Nel terzo step si confronta la massa movimentata, m, con il peso limite raccomandato che deve essere calcolato tenendo in considerazione i parametri che caratterizzano la tipologia di sollevamento e, in particolare:
- la massa dell’oggetto m;
- la distanza orizzontale di presa del carico, h, misurata dalla linea congiungente i malleoli interni al punto di mezzo tra la presa delle mani proiettata a terra;
- il fattore altezza, v, ovvero l’altezza da terra del punto di presa del carico;
- la distanza verticale di sollevamento, d;
- la frequenza delle azioni di sollevamento, f;
- la durata delle azioni di sollevamento, t;
- l’angolo di asimmetria (torsione del busto), α;
- la qualità della presa dell’oggetto, c.
Il peso limite raccomandato è calcolato, sia all'origine che alla della movimentazione sulla base di una formula proposta nell’Allegato
A.7 alla ISO 11228-1:
(1)
dove:
mrif è la massa di riferimento in base al genere.
hM è il fattore riduttivo che tiene conto della distanza orizzontale di presa del carico, h;
dM è il fattore riduttivo che tiene conto della distanza verticale di sollevamento, d;
vM è il fattore riduttivo che tiene conto dell’altezza da terra del punto di presa del carico; fM è il fattore riduttivo che tiene della frequenza delle azioni di sollevamento, f;
αM è il fattore riduttivo che tiene conto dell’ l’angolo di asimmetria (torsione del busto), α; cM è il fattore riduttivo che tiene della qualità della presa dell’oggetto, c.
Valutazione della massa cumulativa su lungo periodo, mlim. ( giornaliera)
Nel quarto step si confronta la massa cumulativa mcum giornaliera, ovvero il prodotto tra il peso trasportato e la frequenza di trasporto per le otto ore lavorativa, con la massa raccomandata mlim. giornaliera che è pari a 10000 kg in caso di solo sollevamento o trasporto inferiore ai 20 m, o 6000 kg in caso di trasporto superiore o uguale ai 20 m.
Valutazione della massa cumulativa trasportata su lungo, medio e breve periodo, mlim. ( giornaliera), mlim. (orario) e mlim. (minuto)
In caso di trasporto su distanza hc uguale o maggiore di 1 m, nel quinto step si confronta la di massa cumulativa mcum sul breve, medio e lungo periodo (giornaliera, oraria e al minuto) con la massa raccomandata mlim. desunta dalla la tabella 1 della norma ISO 11228-1.
ESITO DELLA VALUTAZIONE MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI SOLLEVAMENTO E TRASPORTO
Sulla base di considerazioni legate alla mansione svolta, previa consultazione del datore di lavoro e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza sono stati individuati gruppi omogenei di lavoratori, univocamente identificati attraverso le SCHEDE DI VALUTAZIONE riportate nel successivo capitolo. Di seguito è riportato l'elenco delle mansioni e il relativo esito della valutazione al rischio dovuto alle azioni di sollevamento e trasporto.
Lavoratori e Macchine
Mansione | ESITO DELLA VALUTAZIONE |
1) Addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso | Forze di sollevamento e trasporto accettabili. |
2) Addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere | Forze di sollevamento e trasporto accettabili. |
3) Addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni | Forze di sollevamento e trasporto accettabili. |
4) Addetto alle operazioni di scuci e cuci | Forze di sollevamento e trasporto accettabili. |
SCHEDE DI VALUTAZIONE MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI SOLLEVAMENTO E TRASPORTO
Le schede di rischio che seguono, ognuna di esse rappresentativa di un gruppo omogeneo, riportano l'esito della valutazione per ogni mansione.
Le eventuali disposizioni relative alla sorveglianza sanitaria, all'informazione e formazione, all'utilizzo di dispositivi di protezione individuale e alle misure tecniche e organizzative sono riportate nel documento della sicurezza di cui il presente è un allegato.
Tabella di correlazione Mansione - Scheda di valutazione
Mansione | Scheda | di | valutazione |
Addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso | SCHEDA N.1 | ||
Addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere | SCHEDA N.1 | ||
Addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni | SCHEDA N.1 | ||
Addetto alle operazioni di scuci e cuci | SCHEDA N.1 |
SCHEDA N.1
Attività comportante movimentazione manuale di carichi con operazioni di trasporto o sostegno comprese le azioni di sollevare e
deporre i carichi.
Esito della valutazione dei compiti giornalieri | ||||||||
Condizioni | Carico movimentato | Carico movimentato (giornaliero) | Carico movimentato (orario) | Carico movimentato (minuto) | ||||
m | mlim | mcum | mlim | mcum | mlim | mcum | mlim | |
[kg] | [kg] | [kg/giorno] | [kg/giorno] | [kg/ora] | [kg/ora] | [kg/minuto] | [kg/minuto] | |
1) Compito | ||||||||
Specifiche | 10.00 | 13.74 | 1200.00 | 10000.00 | 300.00 | 7200.00 | 5.00 | 120.00 |
Fascia di appartenenza: Le azioni di sollevamento e trasporto dei carichi sono accettabili. Mansioni: Addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso; Addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere; Addetto alla rimozione di intonaci e rivestimenti esterni; Addetto alle operazioni di scuci e cuci. |
Descrizione del genere del gruppo di lavoratori | |||||||||||||||
Fascia | di età | Adulta | Sesso | Maschio | mrif | [kg] | 25.00 | ||||||||
Compito giornaliero | |||||||||||||||
Posizion e del carico | Carico | Posizione delle mani | Distanza verticale e di trasporto | Durata e frequenza | Presa | Fattori riduttivi | |||||||||
m | h | v | Ang. | d | hc | t | f | c | FM | HM | VM | DM | Ang.M | CM | |
[kg] | [m] | [m] | [gradi] | [m] | [m] | [%] | [n/min] | ||||||||
1) Compito | |||||||||||||||
Inizio | 10.00 | 0.25 | 0.50 | 30 | 1.00 | <=1 | 50 | 0.5 | buona | 0.81 | 1.00 | 0.93 | 0.87 | 0.90 | 1.00 |
Fine | 0.25 | 1.50 | 0 | 0.81 | 1.00 | 0.78 | 0.87 | 1.00 | 1.00 |
ANALISI E VALUTAZIONE MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI ALTA FREQUENZA
La valutazione del rischio specifico è stata effettuata ai sensi della normativa italiana vigente:
- D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, "Attuazione dell'art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro".
Testo coordinato con:
- D.L. 3 giugno 2008, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla L. 2 agosto 2008, n. 129;
- D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla L. 6 agosto 2008, n. 133;
- D.L. 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla L. 27 febbraio 2009, n. 14;
- L. 18 giugno 2009, n. 69;
- L. 7 luglio 2009, n. 88;
- D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106;
- D.L. 30 dicembre 2009, n. 194, convertito, con modificazioni, dalla L. 26 febbraio 2010, n. 25;
- D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla L. 30 luglio 2010, n. 122;
- L. 4 giugno 2010, n. 96;
- L. 13 agosto 2010, n. 136;
- D.L. 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni dalla L. 26 febbraio 2011, n. 10.
e conformemente alla normativa tecnica applicabile:
- ISO 11228-3:2007, "Ergonomics - Manual handling - Handling of low loads at high frequency"
Premessa
La valutazione dei rischi derivanti dalla movimentazione di carichi leggeri ad alta frequenza riportata di seguito è stata eseguita secondo le disposizioni del D.Lgs. del 9 aprile 2008, n. 81 e la normativa tecnica ISO 11228-3, ed in particolare considerando:
- gruppi omogenei lavoratori;
- le condizioni di movimentazione: le forze applicate nella movimentazione e quelle raccomandate, la frequenza di movimentazione, la posizione delle mani, i periodi di riposo;
- le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria e dalla letteratura scientifica disponibile;
- l'informazione e formazione dei lavoratori.
Valutazione del rischio
Sulla base di considerazioni legate alla mansione svolta, previa consultazione del datore di lavoro e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza sono stati individuati i gruppi omogenei di lavoratori corrispondenti ai gruppi di lavoratori che svolgono la medesima attività nell'ambito del processo produttivo dell'azienda. Quindi si è proceduto, a secondo del gruppo, alla valutazione del rischio. La stima del rischio, si basa su un metodo, proposto dalla ISO 11228-3 all'allegato B, costituito da una check-list di controllo che verifica, per step successivi, la presenza o meno di una serie di fattori di rischio. La valutazione del rischio quindi si conclude valutando se la presenza dei fattori di rischio è caratterizzata da condizioni inaccettabili, accettabili o accettabile con prescrizioni collocando così il rischio in tre rispettive zone di rischio:
1. Rischio inaccettabile: ZONA ROSSA
2. Rischio accettabile: ZONA VERDE
3. Rischio accettabile con azioni correttive: ZONA GIALLA
Verifica dei fattori di rischio mediante la check-list di controllo
In questa fase si procede a verificare la presenza o meno di alcuni fattori di rischio che sono causa di pericolo per la salute dei lavoratori, al tal fine si utilizza la check-list di controllo così come riportata all'allegato B della ISO 11228-3:
Step 1 - Durata e frequenza dei movimenti ripetitivi
Durata e frequenza dei movimenti ripetitivi | Verde se .. | Gialla se .. | Rossa se .. |
Si No Il lavoro comporta compiti con cicli di lavoro o sequenze di movimenti degli □ □ arti superiori ripetuti più di due volte al minuto e per più del 50% della durata dei compiti? Il lavoro comporta compiti durante i quali si compiono, ogni pochi secondi, □ □ ripetizioni quasi identiche dei movimenti delle dita, mani o delle braccia? Il lavoro comporta compiti durante i □ □ quali viene fatto uso intenso delle dita, delle mani o dei polsi? Il lavoro comporta compiti con movimenti ripetitivi della sistema □ □ spalla/braccio (movimenti del braccio regolari con alcune pause o quasi continui)? Se la risposta a tutte le domande è "No", la zona di valutazione è verde e non è necessaria un'ulteriore valutazione. Se la risposta ad una o più domande è "Sì", il lavoro è classificato come ripetitivo usare le colonne a destra, per valutare se la durata complessiva dei movimenti ripetitivi, in assenza di altri importanti fattori di rischio, è comunque accettabile o se è il caso di procedere a un'ulteriore valutazione dei fattori di rischio con gli step da 2, 3 e 4. | Il lavoro comporta compiti senza movimenti ripetitivi degli arti superiori. | ||
OPPURE Il lavoro comporta compiti con movimenti ripetitivi degli arti superiori. Tali compiti hanno una durata complessiva inferiore a tre ore, su una "normale" giornata lavorativa, e non sono svolti per più di un'ora senza una pausa. Inoltre non sono presenti altri fattori di rischio. | Le condizioni descritte nelle zone rossa e verde non sono vere. | Il lavoro comporta compiti con movimenti ripetitivi degli arti superiori. Tali compiti hanno una durata complessiva superiore a quattro ore su una "normale" giornata lavorativa. Inoltre non sono presenti altri fattori di rischio. | |
□ | □ | □ |
Step 2 - Posture scomode
Posture scomode | Verde se .. | Gialla se .. | Rossa se .. |
Si No Il lavoro comporta compiti durante i □ □ quali si compiono ripetitivi movimenti dei polsi verso l'alto e/o verso il basso e/o lateralmente? Il lavoro comporta compiti durante i □ □ quali si compiono ripetitive rotazioni delle mani tali che il palmo si trovi rivolto verso l'alto o verso il basso? Il lavoro comporta compiti durante i quali si compiono ripetitive prese con le □ □ dita o con il pollice o con il palmo della mano e con il polso piegato durante la presa, il mantenimento o la manipolazione degli oggetti? Il lavoro comporta compiti durante i □ □ quali rsi compiono i ripetitivi rmovimenti del b accio davant e/o late almente al corpo? Il lavoro comporta compiti durante i □ □ laterali o torsioni della schiena o della quali si compiono ripetitivi flessioni testa? Se la risposta a tutte le domande è "No", non ci sono posture scomode intese come fattore di rischio combinato ai movimenti ripetitivi, continuare con lo step 3 per valutare i fattori legati alle forze applicate. Se la risposta ad una o più domande è "Sì", utilizzare le colonne a destra per valutare il rischio e quindi procedere lo step 3. | Il lavoro comporta compiti con movimenti ripetitivi degli arti superiori in posture accettabili. | ||
OPPURE | |||
Il lavoro comporta compiti con movimenti ripetitivi degli arti superiori durante i quali si hanno piccole deviazioni, dalla loro posizione naturale, delle dita, dei polsi, dei gomiti, delle spalle o del collo. Tali compiti hanno una durata complessiva inferiore a tre ore, su una "normale" giornata lavorativa, e non sono svolti per più di trenta minuti senza una pausa o variazione di compito. OPPURE | Le condizioni descritte nelle zone rossa e verde non sono vere. | Per più di 3 ore su una "normale" giornata lavorativa e con una pausa o variazione di movimento con intervalli maggiori di 30 minuti ci sono piccole e ripetitive deviazioni delle dita, dei polsi, dei gomiti, delle spalle o del collo dalla loro posizione naturale. | |
Il lavoro comporta compiti con movimenti ripetitivi degli arti superiori durante i quali si hanno moderate o ampie deviazioni, dalla loro posizione naturale, delle dita, dei polsi, dei gomiti, delle spalle o del collo. Tali compiti hanno una durata complessiva inferiore a due ore, su una "normale" giornata lavorativa, e non sono svolti per più di trenta minuti senza una pausa o variazione di compito. | |||
□ | □ | □ |
Step 3 - Forze applicate durante la movimentazione
Forze applicate durante la movimentazione | Verde se .. | Gialla se .. | Rossa se .. |
Si No Il lavoro comporta compiti durante i quali si compiono ripetitivi □ □ sollevamenti, con prese a pizzico, di attrezzi, materiali o oggetti di peso superiore a 0,2 kg ? Il lavoro comporta compiti durante i quali si compiono, con una mano, □ □ ripetitivi sollevamenti di attrezzi, materiali o oggetti di peso superiore a 2 kg ? Il lavoro comporta compiti durante i quali si compiono ripetitive azioni di rotazioni, di spingere o di tirare attrezzi □ □ applicando una forza superiore al 10% e oggetti con il sistema braccio/mano del valore di riferimento, Fb, indicato nella norma EN 1005-3:2002 (25 N per la forza di presa) ? Il lavoro comporta compiti durante i quali si usano, in modo ripetitivo, sistemi di regolazione che richiedono, □ □ per il loro funzionamento, l'applicazione di forze superiori a quelle raccomandate nella ISO 9355-3 (25 N nelle prese con una mano, 10 N nelle prese a pizzico) ? Il lavoro comporta compiti durante i quali avviene in modo ripetitivo il □ □ mantenimento, con presa a pizzico, di oggetti applicando una forza maggiore di 10 N ? Se la risposta a tutte le domande è "No", non ci sono forti sforzi intesi come un fattore di rischio combinato ai movimenti ripetitivi, continuare con lo step 4 per valutare il fattore di recupero. Se la risposta ad una o più domande è "Sì", valutare il rischio mediante le colonne a destra, quindi procedere al step 4. | Il lavoro comporta compiti con movimenti ripetitivi degli arti superiori, in posture accettabili, in cui vengono applicate forze di presa accettabili. | Il lavoro comporta compiti con movimenti ripetitivi degli arti superiori, in posture accettabili, in cui ai lavoratori è richiesto uno sforzo durante le prese. Tali compiti o hanno una durata complessiva superiore a tre ore, su una "normale" giornata lavorativa, e non sono svolti per più di trenta minuti senza una pausa o variazione di compito, o hanno una durata superiore a due ore, su una "normale" giornata lavorativa, e non sono svolti per più di trenta minuti senza una pausa o variazione di compito. OPPURE Il lavoro comporta compiti con movimenti ripetitivi degli arti superiori, in posture scomode, in cui ai lavoratori è richiesto uno sforzo durante le prese. Tali compiti o hanno una durata superiore a due ore, su una "normale" giornata lavorativa, e non sono svolti per più di trenta minuti senza una pausa o variazione di compito, o hanno una durata inferiore a due ore, su una "normale" giornata lavorativa, e sono svolti per più di trenta minuti senza una pausa o variazione di compito. □ | |
OPPURE | |||
Il lavoro comporta compiti con movimenti ripetitivi degli arti superiori, in posture accettabili, in cui ai lavoratori è richiesto uno sforzo durante le prese. Tali compiti hanno una durata complessiva inferiore a due ore, su una "normale" giornata lavorativa, e non sono svolti per più di trenta minuti senza una pausa o variazione di compito. | Le condizioni descritte nelle zone rossa e verde non sono vere. | ||
OPPURE | |||
Il lavoro comporta compiti con movimenti ripetitivi degli arti superiori, in posture scomode, in cui ai lavoratori è richiesto uno sforzo durante le prese. Tali compiti hanno una durata complessiva inferiore a un'ora, su una "normale" giornata lavorativa, e non sono svolti per più di trenta minuti senza una pausa o variazione di compito. | |||
□ | □ |
Step 4 - Periodi di recupero
Periodi di recupero | Verde se .. | Gialla se .. | Rossa se .. |
Si No Le pause, durante lo svolgimento di □ □ compiti lavorativi con movimenti ripetitivi degli arti superiori, non sono frequenti ? L' alternarsi di compiti lavorativi senza □ □ movimenti ripetitivi con compiti con movimenti ripetitivi non è frequente ? I periodi di riposo, durante lo □ □ svolgimento di compiti lavorativi con movimenti ripetitivi degli arti superiori, non sono frequenti ? Usare le colonne a destra per la valutazione del rischio in mancanza di periodi di recupero. Quindi passare al punto 5 e valutare i fattori di rischio aggiuntivi. | Il lavoro comporta compiti con movimenti ripetitivi degli arti superiori e sono previste, durante la "normale" giornata lavorativa, una pausa pranzo di almeno trenta minuti e due pause, una al mattino e una al pomeriggio, di almeno dieci minuti. | Le condizioni descritte nelle zone rossa e verde non sono vere. | Il lavoro comporta compiti con movimenti ripetitivi degli arti superiori ed è prevista una pausa pranzo inferiore a trenta minuti. OPPURE Il lavoro comporta compiti con movimenti ripetitivi degli arti superiori svolti per più di un'ora senza una pausa o variazione di compito. |
□ | □ | □ |
Step 5 - Altri fattori: fisici e psicosociali | ||||||
Si No La mansione ripetitiva comporta… | Si No La mansione ripetitiva comporta… | |||||
Durante lo svolgimento di compiti lavorativi con □ □ movimenti ripetitivi degli arti superiori si usano attrezzi vibranti ? Durante lo svolgimento di compiti lavorativi con □ □ attrezzature che comportano localizzate compressioni movimenti ripetitivi degli arti superiori si usano delle strutture anatomiche ? Durante lo svolgimento di compiti lavorativi con □ □ movimenti ripetitivi degli arti superiori i lavoratori sono esposti a condizioni climatiche disagiate (caldo o freddo) ? Durante lo svolgimento di compiti lavorativi con □ □ movimenti ripetitivi degli arti superiori si usano dispositivi di protezione individuale che limitano i movimenti o inibiscono le prestazioni ? Durante lo svolgimento di compiti lavorativi con movimenti ripetitivi degli arti superiori possono □ □ verificarsi improvvisi, inaspettati e incontrollati eventi come scivolamenti in piano, caduta di oggetti, cattive prese, ecc. ? □ □ I compiti lavorativi comportano movimenti ripetitivi con rapide accelerazione e decelerazione ? Durante lo svolgimento di compiti lavorativi con □ □ movimenti ripetitivi degli arti superiori le forze applicate dai lavoratori sono statiche ? I compiti lavorativi con movimenti ripetitivi degli arti □ □ superiori comportano il mantenimento delle braccia sollevate ? Durante lo svolgimento di compiti lavorativi con □ □ movimenti ripetitivi degli arti superiori i lavoratori mantengono posture fisse ? Durante lo svolgimento di compiti lavorativi con □ □ movimenti ripetitivi degli arti superiori vi sono prese continue dell’attrezzatura (come ad esempio coltelli nella macelleria o nell’industria del pesce) ? Durante lo svolgimento di compiti lavorativi con □ □ movimenti ripetitivi degli arti superiori si compiono azioni come quella del martellare con una frequenza sempre crescente ? I compiti lavorativi con movimenti ripetitivi degli arti □ □ superiori richiedono elevata precisione di lavoro combinata all'applicazione di sforzi ? | □ □ I compiti con movimenti ripetitivi degli arti superiori comportano un elevato carico di lavoro? □ □ superiori non sono ben pianificati? I compiti lavorativi con movimenti ripetitivi degli arti Durante lo svolgimento di compiti lavorativi con □ □ movimenti ripetitivi degli arti superiori manca la collaborazione dei colleghi o dei dirigenti? I compiti lavorativi con movimenti ripetitivi degli arti □ □ superiori comportano un elevato carico mentale, alta concentrazione o attenzione? I lavoro comporta compiti lavorativi con movimenti □ □ ripetitivi degli arti superiori isolati dal processo di produzione? □ □ I ritmi di lavoro dei compiti con movimenti ripetitivi sono scanditi da una macchina o una persone? Il lavoro che comporta compiti con movimenti ripetitivi □ □ degli arti superiori è pagato in base alla quantità di lavoro finito o ci sono premi in denaro legati alla produttività? | |||||
RISULTATI | ||||||
Zona | Step 1 | Step 2 | Step 3 | Step 4 | Step 5 | |
Verde | ||||||
Gialla | ||||||
Rossa |
Esito della valutazione
Zona | Valutazione del rischio |
Verde | Se tutti gli step risultano essere nella zona di rischio verde il livello di rischio globale è accettabile. Se il lavoro rientra nel zona di rischio verde, la probabilità di danni muscoloscheletrici è considerata trascurabile. Tuttavia, se sono presenti fattori di rischio aggiuntivi (step 5), si raccomanda di ridurli o eliminarli. |
Gialla | Zona di rischio gialla se nessuno degli step per la valutazione del rischio risulta essere nella zona di rischio rossa, ma uno o più risultano essere nella zona di rischio gialla. In tal caso sono necessarie azioni correttive per ridurre il rischio al livello verde. Se uno o due ulteriori fattori aggiuntivi sono presenti, il livello di rischio passa dal giallo al rosso. |
Rossa | Se uno degli step per la valutazione del rischio risulta essere nella zona rossa, il rischio è inaccettabile e la zona di rischio è rossa. La mansione è ritenuta dannosa. La gravità del rischio è maggiore se uno o più dei fattori di rischio aggiuntivi rientra anche in zona rossa. Si raccomanda che siano prese misure per eliminare o ridurre i fattori di rischio. |
ESITO DELLA VALUTAZIONE MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI ALTA FREQUENZA
Sulla base di considerazioni legate alla mansione svolta, previa consultazione del datore di lavoro e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza sono stati individuati gruppi omogenei di lavoratori, univocamente identificati attraverso le SCHEDE DI VALUTAZIONE riportate nel successivo capitolo. Di seguito è riportato l'elenco delle mansioni e il relativo esito della valutazione al rischio dovuto alla movimentazione di carichi leggeri ad alta frequenza.
Lavoratori e Macchine
Mansione | ESITO DELLA VALUTAZIONE |
1) Addetto alla formazione intonaci interni (tradizionali) | Rischio per i lavoratori accettabile. |
SCHEDE DI VALUTAZIONE MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI ALTA FREQUENZA
Le schede di rischio che seguono, ognuna di esse rappresentativa di un gruppo omogeneo, riportano l'esito della valutazione per ogni mansione.
Le eventuali disposizioni relative alla sorveglianza sanitaria, all'informazione e formazione, all'utilizzo di dispositivi di protezione individuale e alle misure tecniche e organizzative sono riportate nel documento della sicurezza di cui il presente è un allegato.
Tabella di correlazione Mansione - Scheda di valutazione
Mansione | Scheda di valutazione |
Addetto alla formazione intonaci interni (tradizionali) | SCHEDA N.1 |
SCHEDA N.1
Attività comportante movimentazione manuale di carichi leggeri mediante movimenti ripetitivi ad elevata frequenza degli arti superiori (mani, polsi, braccia, spalle).
Step di valutazione - fattori di rischio individuati | Zona di rischio |
Durata e frequenza dei movimenti ripetitivi | Verde |
Valutazione globale rischio | Verde |
Fascia di appartenenza: Il livello di rischio globale per i lavoratori è accettabile. Mansioni: Addetto alla formazione intonaci interni (tradizionali). |
ANALISI E VALUTAZIONE RISCHIO CHIMICO
La valutazione del rischio specifico è stata effettuata ai sensi della normativa italiana succitata.
Premessa
In alternativa alla misurazione dell'agente chimico è possibile, e largamente praticato, l'uso di sistemi di valutazione del rischio basati su relazioni matematiche denominati algoritmi di valutazione "semplificata".
In particolare, il modello di valutazione del rischio adottato è una procedura di analisi che consente di effettuare la valutazione del rischio tramite una assegnazione di un punteggio (peso) ai vari fattori che intervengono nella determinazione del rischio (pericolosità, quantità, durata dell'esposizione presenza di misure preventive) ne determinano l'importanza assoluta o reciproca sul risultato valutativo finale.
Il Rischio R, individuato secondo il modello, quindi, è in accordo con l'art. 223, comma 1 del D.Lgs. 81/2008, che prevede la valutazione dei rischi considerando in particolare i seguenti elementi degli agenti chimici:
- le loro proprietà pericolose;
- le informazioni sulla salute e sicurezza comunicate dal responsabile dell'immissione sul mercato tramite la relativa scheda di sicurezza predisposta ai sensi dei decreti legislativi 3 febbraio 1997, n. 52, e 14 marzo 2003, n. 65, e successive modifiche;
- il livello, il tipo e la durata dell'esposizione;
- le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di tali agenti, compresa la quantità degli stessi;
- i valori limite di esposizione professionale o i valori limite biologici;
- gli effetti delle misure preventive e protettive adottate o da adottare;
- se disponibili, le conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria già intraprese.
Si precisa, che i modelli di valutazione semplificata, come l'algoritmo di seguito proposto, sono da considerarsi strumenti di particolare utilità nella valutazione del rischio -in quanto rende affrontabile il percorso di valutazione ai Datori di Lavoro- per la classificazione delle proprie aziende al di sopra o al di sotto della soglia di: "Rischio irrilevante per la salute". Se, però, a seguito della valutazione è superata la soglia predetta si rende necessaria l'adozione delle misure degli artt. 225, 226, 229 e 230 del D.Lgs. 81/2008 tra cui la misurazione degli agenti chimici.
Valutazione del rischio (Rchim)
Il Rischio (Rchim) per le valutazioni del Fattore di rischio derivante dall'esposizione ad agenti chimici pericolosi è determinato dal prodotto del Pericolo (Pchim) e l'Esposizione (E), come si evince dalla seguente formula:
(1)
Il valore dell'indice di Pericolosità (Pchim) è determinato principalmente dall'analisi delle informazioni sulla salute e sicurezza fornite dal produttore della sostanza o preparato chimico, e nello specifico dall'analisi delle Frasi R in esse contenute.
L'esposizione (E) che rappresenta il livello di esposizione dei soggetti nella specifica attività lavorativa è calcolato separatamente per Esposizioni inalatoria (Ein) o per via cutanea (Ecu) e dipende principalmente dalla quantità in uso e dagli effetti delle misure di prevenzione e protezione già adottate.
Inoltre, il modello di valutazione proposto si specializza in funzione della sorgente del rischio di esposizione ad agenti chimici pericolosi, ovvero a seconda se l'esposizione è dovuta dalla lavorazione o presenza di sostanze o preparati pericolosi, ovvero, dall'esposizione ad agenti chimici che si sviluppano da un'attività lavorativa (ad esempio: saldatura, stampaggio di materiali plastici, ecc.).
Nel modello il Rischio (Rchim) è calcolato separatamente per esposizioni inalatorie e per esposizioni cutanee:
(1a)
(1b)
E nel caso di presenza contemporanea, il Rischio (Rchim) è determinato mediante la seguente formula:
(2)
Gli intervalli di variazione di Rchim per esposizioni inalatorie e cutanee sono i seguenti:
(3)
(4)
Ne consegue che il valore di rischio chimico Rchim può essere il seguente:
Ne consegue la seguente gamma di esposizioni:
(5)
Fascia di esposizione
Rischio | Esito della valutazione |
Rchim < 0,1 | Rischio inesistente per la salute |
0,1 ≤ Rchim < 15 | Rischio sicuramente "Irrilevante per la salute" |
15 ≤ Rchim < 21 | Rischio "Irrilevante per la salute" |
21 ≤ Rchim < 40 | Rischio superiore a "Irrilevante per la salute" |
40 ≤ Rchim < 80 | Rischio rilevante per la salute |
Rchim > 80 | Rischio alto per la salute |
Pericolosità (Pchim)
Indipendentemente dalla sorgente di rischio, sia essa una sostanza o preparato chimico impiegato o una attività lavorativa, l'indice di Pericolosità di un agente chimico (Pchim) è attribuito in funzione della classificazione delle sostanze e dei preparati pericolosi stabilita dalla normativa italiana vigente.
I fattori di rischio di un agente chimico, o più in generale di una sostanza o preparato chimico, sono segnalati in frasi tipo, denominate Frasi R riportate nell'etichettatura di pericolo e nella scheda informativa in materia di sicurezza fornita dal produttore stesso.
L'indice di pericolosità (Pchim) è naturalmente assegnato solo per le frasi R che comportano un rischio per la salute dei lavoratori in caso di esposizione ad agenti chimici pericolosi (frasi R: 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38, 39,
41, 42, 43, 48, 60, 61, 62, 63, 64, 65, 66, 67, 68, 20/21, 20/21/22, 20/22, 21/22, 23/24, 23/24/25, 23/25, 24/25, 26/27, 26/27/28, 26/28,
27/28, 36/37, 36/37/38, 36/38, 37/38, 39/23, 39/23/24, 39/23/24/25, 39/23/25, 39/24, 39/24/25, 39/25, 39/26, 39/26/27, 39/26/27/28,
39/26/28, 39/27, 39/28, 42/43, 48/20, 48/20/21, 48/20/21/22, 48/20/22, 48/21, 48/21/22, 48/22, 48/23, 48/23/24, 48/23/24/25, 48/23/25,
48/24, 48/24/25, 48/25, 68/20, 68/20/21, 68/20/22, 68/21, 68/21/22, 68/22).
La metodologia NON è applicabile alle sostanze o ai preparati chimici pericolosi classificati o classificabili come pericolosi per la sicurezza (frasi R: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 30, 44, 14/15, 15/29), pericolosi per l'ambiente (50,
51, 52, 53, 54, 55, 56, 57, 58, 59, 50/53, 51/53, 52/53) o per le sostanze o preparati chimici classificabili o classificati come
cancerogeni o mutageni (frasi R: 40, 45, 46, 47, 49).
Pertanto, nel caso di presenza congiunta di frasi R che comportano un rischio per la salute e frasi R che comportano rischi per la sicurezza o per l'ambiente o in presenza di sostanze cancerogene o mutagene si integra la presente valutazione specifica per "la salute" con una o più valutazioni specifiche per i pertinenti pericoli.
Inoltre, è attribuito un punteggio anche per le sostanze e i preparati non classificati come pericolosi, ma che nel processo di lavorazione si trasformano o si decompongono emettendo tipicamente agenti chimici pericolosi (ad esempio nelle operazioni di saldatura, ecc.).
Il massimo punteggio attribuibile ad una agente chimico è pari a 10 (sostanza o preparato sicuramente pericoloso) ed il minimo è pari a 1 (sostanza o preparato non classificato o non classificabile come pericoloso).
Regolamento CE n. 1272/2008 (Classification Labelling Packaging - CLP)
Così come previsto dal Regolamento (CE) n. 1272 del 16 dicembre 2008 relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele e in conformità alle indicazioni esplicative in merito della Circolare MLPS 30 giugno 2011 (Prot. 15/VI/0014877/MA001.A001) le nuove indicazioni di pericolo (frasi H e EUH) di seguito elencate sono indicate in coesistenza con le vecchie frasi di rischio (frasi R).
Indicazioni di pericolo
Pericoli fisici | |
H200 | Esplosivo instabile. |
H201 | Esplosivo; pericolo di esplosione di massa. |
H202 | Esplosivo; grave pericolo di proiezione. |
H203 | Esplosivo; pericolo di incendio, di spostamento d'aria o di proiezione. |
H204 | Pericolo di incendio o di proiezione. |
H205 | Pericolo di esplosione di massa in caso d’incendio. |
H220 | Gas altamente infiammabile |
H221 | Gas infiammabile. |
H222 | Aerosol altamente infiammabile. |
H223 | Aerosol infiammabile. |
H224 | Liquido e vapori altamente infiammabili. |
H225 | Liquido e vapori facilmente infiammabili. |
H226 | Liquido e vapori infiammabili. |
H228 | Solido infiammabile. |
H240 | Rischio di esplosione per riscaldamento. |
H241 | Rischio d’incendio o di esplosione per riscaldamento. |
H242 | Rischio d’incendio per riscaldamento. |
H250 | Spontaneamente infiammabile all'aria. |
H251 | Autoriscaldante; può infiammarsi. |
H252 | Autoriscaldante in grandi quantità; può infiammarsi. |
H260 | A contatto con l'acqua libera gas infiammabili che possono infiammarsi spontaneamente |
H261 | A contatto con l'acqua libera gas infiammabili. |
H270 | Può provocare o aggravare un incendio; comburente. |
H271 | Può provocare un incendio o un’esplosione; molto comburente. |
H272 | Può aggravare un incendio; comburente. |
H280 | Contiene gas sotto pressione; può esplodere se riscaldato. |
H281 | Contiene gas refrigerato; può provocare ustioni o lesioni criogeniche. |
H290 | Può essere corrosivo per i metalli. |
Pericoli per la salute | |
H300 | Letale se ingerito. |
H301 | Tossico se ingerito. |
H302 | Nocivo se ingerito. |
H304 | Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorie. |
H310 | Letale per contatto con la pelle. |
H311 | Tossico per contatto con la pelle. |
H312 | Nocivo per contatto con la pelle. |
H314 | Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari. |
H315 | Provoca irritazione cutanea. |
H317 | Può provocare una reazione allergica cutanea. |
H318 | Provoca gravi lesioni oculari. |
H319 | Provoca grave irritazione oculare. |
H330 | Letale se inalato. |
H331 | Tossico se inalato. |
H332 | Nocivo se inalato. |
H334 | Può provocare sintomi allergici o asmatici o difficoltà respiratorie se malato. |
H335 | Può irritare le vie respiratorie. |
H336 | Può provocare sonnolenza o vertigini. |
H340 | Può provocare alterazioni genetiche. |
H341 | Sospettato di provocare alterazioni genetiche. |
H350 | Può provocare il cancro. |
H351 | Sospettato di provocare il cancro. |
H360 | Può nuocere alla fertilità o al feto. |
H361 | Sospettato di nuocere alla fertilità o al feto. |
H362 | Può essere nocivo per i lattanti allattati al seno. |
H370 | Provoca danni agli organi. |
H371 | Può provocare danni agli organi. |
H372 | Provoca danni agli organi. |
H373 | Può provocare danni agli organi in caso di esposizione prolungata o ripetuta. |
H350i | Può provocare il cancro se inalato. |
H360F | Può nuocere alla fertilità. |
H360D | Può nuocere al feto. |
H360FD | Può nuocere alla fertilità. Può nuocere al feto. |
H361 | Sospettato di nuocere alla fertilità o al feto. |
H361f | Sospettato di nuocere alla fertilità. |
H361d | Sospettato di nuocere al feto. |
H361fd | Sospettato di nuocere alla fertilità. Sospettato di nuocere al feto. |
Pericoli per l'ambiente | |
H400 | Molto tossico per gli organismi acquatici. |
H410 | Molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata. |
H411 | Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata. |
H412 | Nocivo per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata. |
H413 | Può essere nocivo per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata. |
Informazioni supplementari sui pericoli
Proprietà fisiche | |
EUH 001 | Esplosivo allo stato secco. |
EUH 006 | Esplosivo a contatto con l'aria. |
EUH 014 | Reagisce violentemente con l'acqua. |
EUH 018 | Durante l'uso può formarsi una miscela vapore-aria esplosiva/infiammabile. |
EUH 019 | Può formare perossidi esplosivi. |
EUH 044 | Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato. |
Proprietà pericolose per la salute | |
EUH 029 | A contatto con l'acqua libera un gas tossico. |
EUH 031 | A contatto con acidi libera gas tossici. |
EUH 032 | A contatto con acidi libera gas molto tossici. |
EUH 066 | L'esposizione ripetuta può provocare secchezza o screpolature della pelle. |
EUH 070 | Tossico per contatto oculare. |
EUH 071 | Corrosivo per le vie respiratorie. |
Proprietà pericolose per l'ambiente | |
EUH 059 | Pericoloso per lo strato di ozono. |
EUH 201 | Contiene piombo. Non utilizzare su oggetti che possono essere masticati o succhiati dai bambini. |
EUH 201A | Attenzione! Contiene piombo. |
EUH 202 | Cianoacrilato. Pericolo. Incolla la pelle e gli occhi in pochi secondi. Tenere fuori dalla portata dei bambini. |
EUH 203 | Contiene Cromo (VI). Può provocare una reazione allergica. |
EUH 204 | Contiene isocianati. Può provocare una reazione allergica. |
EUH 205 | Contiene componenti epossidici. Può provocare una reazione allergica. |
EUH 206 | Attenzione! Non utilizzare in combinazione con altri prodotti. Possono liberarsi gas pericolosi (cloro). |
EUH 207 | Attenzione! Contiene cadmio. Durante l’uso si sviluppano fumi pericolosi. Leggere le informazioni fornite dal fabbricante. Rispettare le disposizioni di sicurezza. |
EUH 208 | Contiene <denominazione della sostanza sensibilizzante>. Può provocare una reazione allergica. |
EUH 209 | Può diventare facilmente infiammabile durante l'uso. |
EUH 209A | Può diventare infiammabile durante l'uso. |
EUH 210 | Scheda dati di sicurezza disponibile su richiesta. |
EUH 401 | Per evitare rischi per la salute umana e per l’ambiente, seguire le istruzioni per l'uso. |
NOTA: Le indicazioni di pericolo introdotti dal Regolamento CLP non sono sempre riconducibili in automatico alle vecchie frasi R.
Esposizione per via inalatoria (Ein,sost) da sostanza o preparato
L'indice di Esposizione per via inalatoria di una sostanza o preparato chimico (Ein,sost) è determinato come prodotto tra l'indice di esposizione potenziale (Ep), agli agenti chimici contenuti nelle sostanze o preparati chimici impiegati, e il fattore di distanza (fd), indicativo della distanza dei lavoratori dalla sorgente di rischio.
(6)
L'Esposizione potenziale (Ep) è una funzione a cinque variabili, risolta mediante un sistema a matrici di progressive. L'indice risultante può assumere valori compresi tra 1 e 10, a seconda del livello di esposizione determinato mediante la matrice predetta.
Livello di esposizione | Esposizione potenziale (Ep) | |
A. | Basso | 1 |
B. | Moderato | 3 |
C. | Rilevante | 7 |
D. | Alto | 10 |
Il Fattore di distanza (Fd) è un coefficiente riduttore dell'indice di esposizione potenziale (Ep) che tiene conto della distanza del lavoratore dalla sorgente di rischio. I valori che può assumere sono compresi tra fd = 1,00 (distanza inferiore ad un metro) a fd = 0,10 (distanza maggiore o uguale a 10 metri).
Distanza dalla sorgente di rischio chimico | Fattore di distanza (Fd) | |
A. | Inferiore ad 1 m | 1,00 |
B. | Da 1 m a inferiore a 3 m | 0,75 |
C. | Da 3 m a inferiore a 5 m | 0,50 |
D. | Da 5 m a inferiore a 10 m | 0,25 |
E. | Maggiore o uguale a 10 m | 0,10 |
Determinazione dell'indice di Esposizione potenziale (Ep)
L'indice di Esposizione potenziale (Ep) è determinato risolvendo un sistema di quattro matrici progressive che utilizzano come dati di ingresso le seguenti cinque variabili:
- Proprietà chimico fisiche
- Quantitativi presenti
- Tipologia d'uso
- Tipologia di controllo
- Tempo d'esposizione
Le prime due variabili, "Proprietà chimico fisiche" delle sostanze e dei preparati chimici impiegati (stato solido, nebbia, polvere fine, liquido a diversa volatilità o stato gassoso) e dei "Quantitativi presenti" nei luoghi di lavoro, sono degli indicatori di "propensione" dei prodotti impiegati a rilasciare agenti chimici aerodispersi.
Le ultime tre variabili, "Tipologia d'uso" (sistema chiuso, inclusione in matrice, uso controllato o uso dispersivo), "Tipologia di controllo" (contenimento completo, aspirazione localizzata, segregazione, separazione, ventilazione generale, manipolazione diretta) e "Tempo d'esposizione", sono invece degli indicatori di "compensazione", ovvero, che limitano la presenza di agenti aerodispersi.
Matrice di presenza potenziale
La prima matrice è una funzione delle variabili "Proprietà chimico-fisiche" e "Quantitativi presenti" dei prodotti chimici impiegati e restituisce un indicatore (crescente) della presenza potenziale di agenti chimici aerodispersi su quattro livelli.
1. Bassa
2. Moderata
3. Rilevante
4. Alta
I valori della variabile "Proprietà chimico fisiche" sono ordinati in ordine crescente relativamente alla possibilità della sostanza di rendersi disponibile nell'aria, in funzione della volatilità del liquido e della ipotizzabile o conosciuta granulometria delle polveri.
La variabile "Quantità presente" è una stima della quantità di prodotto chimico presente e destinato, con qualunque modalità, all'uso nell'ambiente di lavoro.
Matrice di presenza potenziale
Quantitativi presenti | A. | B. | C. | D. | E. | |
Proprietà chimico fisiche | Inferiore di 0,1 kg | Da 0,1 kg a inferiore di 1 kg | Da 1 kg a inferiore di 10 kg | Da 10 kg a inferiore di 100 kg | Maggiore o uguale di 100 kg | |
A. | Stato solido | 1. Bassa | 1. Bassa | 1. Bassa | 2. Moderata | 2. Moderata |
B. | Nebbia | 1. Bassa | 1. Bassa | 1. Bassa | 2. Moderata | 2. Moderata |
C. | Liquido a bassa volatilità | 1. Bassa | 2. Moderata | 3. Rilevante | 3. Rilevante | 4. Alta |
D. | Polvere fine | 1. Bassa | 3. Rilevante | 3. Rilevante | 4. Alta | 4. Alta |
E. | Liquido a media volatilità | 1. Bassa | 3. Rilevante | 3. Rilevante | 4. Alta | 4. Alta |
F. | Liquido ad alta volatilità | 1. Bassa | 3. Rilevante | 3. Rilevante | 4. Alta | 4. Alta |
G. | Stato gassoso | 2.Moderata | 3. Rilevante | 4. Alta | 4. Alta | 4. Alta |
Matrice di presenza effettiva
La seconda matrice è una funzione dell'indicatore precedentemente determinato, "Presenza potenziale", e della variabile "Tipologia d'uso" dei prodotti chimici impiegati e restituisce un indicatore (crescente) della presenza effettiva di agenti chimici aerodispersi su tre livelli.
1. Bassa
2. Media
3. Alta
I valori della variabile "Tipologia d'uso" sono ordinati in maniera decrescente relativamente alla possibilità di dispersione in aria di agenti chimici durante la lavorazione.
Matrice di presenza effettiva
Tipologia d'uso | A. | B. | C. | D. | |
Livello di Presenza potenziale | Sistema chiuso | Inclusione in matrice | Uso controllato | Uso dispersivo | |
1. | Bassa | 1. Bassa | 1. Bassa | 1. Bassa | 2. Media |
2. | Moderata | 1. Bassa | 2. Media | 2. Media | 3. Alta |
3. | Rilevante | 1. Bassa | 2. Media | 3. Alta | 3. Alta |
4. | Alta | 2. Media | 3. Alta | 3. Alta | 3. Alta |
Matrice di presenza controllata
La terza matrice è una funzione dell'indicatore precedentemente determinato, "Presenza effettiva", e della variabile "Tipologia di controllo" dei prodotti chimici impiegati e restituisce un indicatore (crescente) su tre livelli della presenza controllata, ovvero, della presenza di agenti chimici aerodispersi a valle del processo di controllo della lavorazione.
1. Bassa
2. Media
3. Alta
I valori della variabile "Tipologia di controllo" sono ordinati in maniera decrescente relativamente alla possibilità di dispersione in aria di agenti chimici durante la lavorazione.
Matrice di presenza controllata
Tipologia di controllo | A. | B. | C. | D. | E. | |
Livello di Presenza effettiva | Contenimento completo | Aspirazione localizzata | Segregazione Separazione | Ventilazione generale | Manipolazione diretta | |
1. | Bassa | 1. Bassa | 1. Bassa | 1. Bassa | 2. Media | 2. Media |
2. | Media | 1. Bassa | 2. Media | 2. Media | 3. Alta | 3. Alta |
3. | Alta | 1. Bassa | 2. Media | 3. Alta | 3. Alta | 3. Alta |
Matrice di esposizione potenziale
La quarta è ultima matrice è una funzione dell'indicatore precedentemente determinato, "Presenza controllata", e della variabile "Tempo di esposizione" ai prodotti chimici impiegati e restituisce un indicatore (crescente) su quattro livelli della esposizione potenziale dei lavoratori, ovvero, di intensità di esposizione indipendente dalla distanza dalla sorgente di rischio chimico.
1. Bassa
2. Moderata
3. Rilevante
4. Alta
La variabile "Tempo di esposizione" è una stima della massima esposizione temporale del lavoratore alla sorgente di rischio su base giornaliera, indipendentemente dalla frequenza d'uso del prodotto su basi temporali più ampie.
Matrice di esposizione potenziale
Tempo d'esposizione | A. | B. | C. | D. | E. | |
Livello di Presenza controllata | Inferiore a 15 min | Da 15 min a inferiore a 2 ore | Da 2 ore a inferiore di 4 ore | Da 4 ore a inferiore a 6 ore | Maggiore o uguale a 6 ore | |
1. | Bassa | 1. Bassa | 1. Bassa | 2. Moderata | 2. Moderata | 3. Rilevante |
2. | Media | 1. Bassa | 2. Moderata | 3. Rilevante | 3. Rilevante | 4. Alta |
3. | Alta | 2. Moderata | 3. Rilevante | 4. Alta | 4. Alta | 4. Alta |
Esposizione per via inalatoria (Ein,lav) da attività lavorativa
L'indice di Esposizione per via inalatoria di un agente chimico derivante da un'attività lavorativa (Ein,lav) è una funzione di tre variabili, risolta mediante un sistema a matrici di progressive. L'indice risultante può assumere valori compresi tra 1 e 10, a seconda del livello di esposizione determinato mediante la matrice predetta.
Livello di esposizione | Esposizione (Ein,lav) | |
A. | Basso | 1 |
B. | Moderato | 3 |
C. | Rilevante | 7 |
D. | Alto | 10 |
Il sistema di matrici adottato è una versione modificata del sistema precedentemente analizzato al fine di tener conto della peculiarità dell'esposizione ad agenti chimici durante le lavorazioni e i dati di ingresso sono le seguenti tre variabili:
- Quantitativi presenti
- Tipologia di controllo
- Tempo d'esposizione
Matrice di presenza controllata
La matrice di presenza controllata tiene conto della variabile "Quantitativi presenti" dei prodotti chimici e impiegati e della variabile "Tipologia di controllo" degli stessi e restituisce un indicatore (crescente) della presenza effettiva di agenti chimici aerodispersi su tre livelli.
1. Bassa
2. Media
3. Alta
Matrice di presenza controllata
Tipologia di controllo | A. | B. | C. | D. | |
Quantitativi presenti | Contenimento completo | Aspirazione controllata | Segregazione Separazione | Ventilazione generale | |
1. | Inferiore a 10 kg | 1. Bassa | 1. Bassa | 1. Bassa | 2. Media |
2. | Da 10 kg a inferiore a 100 kg | 1. Bassa | 2. Media | 2. Media | 3. Alta |
3. | Maggiore o uguale a 100 kg | 1. Bassa | 2. Media | 3. Alta | 3. Alta |
Matrice di esposizione inalatoria
La matrice di esposizione è una funzione dell'indicatore precedentemente determinato, "Presenza controllata", e della variabile "Tempo di esposizione" ai fumi prodotti dalla lavorazione e restituisce un indicatore (crescente) su quattro livelli della esposizione per inalazione.
1. Bassa
2. Moderata
3. Rilevante
4. Alta
La variabile "Tempo di esposizione" è una stima della massima esposizione temporale del lavoratore alla sorgente di rischio su base giornaliera.
Matrice di esposizione inalatoria
Tempo d'esposizione | A. | B. | C. | D. | E. | |
Livello di Presenza controllata | Inferiore a 15 min | Da 15 min a inferiore a 2 ore | Da 2 ore a inferiore di 4 ore | Da 4 ore a inferiore a 6 ore | Maggiore o uguale a 6 ore | |
1. | Bassa | 1. Bassa | 1. Bassa | 2. Moderata | 2. Moderata | 3. Rilevante |
2. | Media | 1. Bassa | 2. Moderata | 3. Rilevante | 3. Rilevante | 4. Alta |
3. | Alta | 2. Moderata | 3. Rilevante | 4. Alta | 4. Alta | 4. Alta |
Esposizione per via cutanea (Ecu)
L'indice di Esposizione per via cutanea di un agente chimico (Ecu) è una funzione di due variabili, "Tipologia d'uso" e "Livello di
contatto", ed è determinato mediante la seguente matrice di esposizione.
Matrice di esposizione cutanea
Livello di contatto | A. | B. | C. | D. | |
Tipologia d'uso | Nessun contatto | Contatto accidentale | Contatto discontinuo | Contatto esteso | |
1. | Sistema chiuso | 1. Bassa | 1. Bassa | 2. Moderata | 3. Rilevante |
2. | Inclusione in matrice | 1. Bassa | 2. Moderata | 2. Moderata | 3. Rilevante |
3. | Uso controllato | 1. Bassa | 2. Moderata | 3. Rilevante | 4. Alta |
3. | Uso dispersivo | 1. Bassa | 3. Rilevante | 3. Rilevante | 4. Alta |
L'indice risultante può assumere valori compresi tra 1 e 10, a seconda del livello di esposizione determinato mediante la matrice predetta.
Livello di esposizione | Esposizione cutanea (Ecu) | |
A. | Basso | 1 |
B. | Moderato | 3 |
C. | Rilevante | 7 |
D. | Alto | 10 |
ESITO DELLA VALUTAZIONE RISCHIO CHIMICO
Di seguito è riportato l'elenco delle mansioni addette ad attività lavorative che espongono ad agenti chimici e il relativo esito della valutazione del rischio.
Lavoratori e Macchine
Mansione | ESITO DELLA VALUTAZIONE |
1) Addetto al ripristino di cls di balconi e logge | Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". |
2) Addetto al ripristino di lesioni in strutture in c.a. con iniezioni di malta | Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". |
3) Addetto alla formazione intonaci interni (tradizionali) | Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". |
4) Addetto alle operazioni di scuci e cuci | Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". |
SCHEDE DI VALUTAZIONE RISCHIO CHIMICO
Le seguenti schede di valutazione del rischio chimico riportano l'esito della valutazione eseguita per singola attività lavorativa con l'individuazione delle mansioni addette, delle sorgenti di rischio e la relativa fascia di esposizione.
Le eventuali disposizioni relative alla sorveglianza sanitaria, all'informazione e formazione, all'utilizzo di dispositivi di protezione individuale e alle misure tecniche e organizzative sono riportate nel documento della sicurezza di cui il presente è un allegato.
Tabella di correlazione Mansione - Scheda di valutazione
Mansione | Scheda | di | valutazione |
Addetto al ripristino di cls di balconi e logge | SCHEDA N.1 | ||
Addetto al ripristino di lesioni in strutture in c.a. con iniezioni di malta | SCHEDA N.1 | ||
Addetto alla formazione intonaci interni (tradizionali) | SCHEDA N.1 | ||
Addetto alle operazioni di scuci e cuci | SCHEDA N.1 |
SCHEDA N.1
Sorgente di rischio | |||||
Pericolosità della sorgente | Esposizione inalatoria | Rischio inalatorio | Esposizione cutanea | Rischio cutaneo | Rischio chimico |
[Pchim] | [Echim,in] | [Rchim,in] | [Echim,cu] | [Rchim,cu] | [Rchim] |
Attività in cui sono impiegati agenti chimici, o se ne prevede l'utilizzo, in ogni tipo di procedimento, compresi la produzione, la manipolazione, l'immagazzinamento, il trasporto o l'eliminazione e il trattamento dei rifiuti, o che risultino da tale attività lavorativa.
Sorgente di rischio | |||||
Pericolosità della sorgente | Esposizione inalatoria | Rischio inalatorio | Esposizione cutanea | Rischio cutaneo | Rischio chimico |
[Pchim] | [Echim,in] | [Rchim,in] | [Echim,cu] | [Rchim,cu] | [Rchim] |
1) Sostanza utilizzata | |||||
1.00 3.00 3.00 3.00 3.00 4.24 | |||||
Fascia di appartenenza: Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". Mansioni: Addetto al ripristino di cls di balconi e logge; Addetto al ripristino di lesioni in strutture in c.a. con iniezioni di malta; Addetto alla formazione intonaci interni (tradizionali); Addetto alle operazioni di scuci e cuci. |
1) Sostanza utilizzata
Dettaglio delle sorgenti di rischio:
Pericolosità(PChim):
R ---. Sostanze e preparati non classificati pericolosi e non contenenti nessuna sostanza pericolosa = 1.00.
Esposizione per via inalatoria(Echim,in):
- Proprietà chimico fisiche: Polvere fine;
- Quantitativi presenti: Da 1 Kg a inferiore di 10 Kg;
- Tipologia d'uso: Uso controllato;
- Tipologia di controllo: Ventilazione generale;
- Tempo d'esposizione: Inferiore di 15 min;
- Distanza dalla sorgente: Inferiore ad 1 m.
Esposizione per via cutanea(Echim,cu):
- Livello di contatto: Contatto accidentale;
- Tipologia d'uso: Uso controllato. Data
Firma
ALLEGATO "C"
Comune di Giovinazzo
Provincia di BA
STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA
(Art. 24, comma 2, lettera n) del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207 e s.m.i.) (Allegato XV del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.)
(D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106)
OGGETTO: Cimitero Comunale - Manutenzione zona III^ - Lavorazioni per Matrice tipo
COMMITTENTE: Comune di Giovinazzo
CANTIERE: Giovinazzo (BA)
Data
IL COORDINATORE DELLA SICUREZZA
(Ingegnere Berardi Antonio)
per presa visione
IL COMMITTENTE
Ingegnere Berardi Antonio
via Marconi 153
70054 Giovinazzo (BA)
Tel.: 0803942439
E-Mail: berardi.ingegneri@gmail.com
STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA SPECIALE
M = Lav. a Misura - C = Lav. a Corpo - E = Economia
N. | Articolo e Descrizione | Unità di misura | Prezzo | Quantità | Importo |
Capitolo - | |||||
1 M | A.01.13.d Fornitura e posa in opera di estintore portatile a polvere polivalente per classi di fuoco A (combustibili solidi), B (combustibili liquidi), C (combustibili gassosi), tipo omologato secondo la normativa vigente (D.M. 7/01/05 e s.m.i. - UNI EN 3-7), completo di supporto metallico per fissaggio a muro, manichetta con ugello, manometro ed ogni altro accessorio necessario all’installazione e funzionamento. É compreso quanto occorre per dare il lavoro finito. estintore classe 34A - 233BC (Kg 6). | cad | 63,50 € | 1,00 | 63,50 € |
2 M | S.003.021.b Esecuzione di recinzione provvisionale di cantiere sui confini dell'area destinata alla costruzione, con lamiere ondulate, o rete metallica a pannelli modulari assemblabili di altezza non inferiore a m 2.00 con sostegni montanti in paletti di legno o ferro infissi nel terreno. Completa delle necessarie controventature, sotto misure di abete, legature con filo di ferro, segnalazioni luminose diurne e notturne e tabelle segnaletiche. Compreso lo sfrido dei materiali, il trasporto, lo scarico dall'automezzo, l'accatastamento, l'avvicinamento al luogo di posa di tutti i materiali necessari, la rimozione al termine dei lavori, lo sgombero dei materiali, la pulizia finale e quant'altro occorre per dare il lavoro finito a perfetta regola d'arte. Recinzione con rete metallica zincata. | mq | 16,50 € | 38,00 | 627,00 € |
3 M | S.02.04 Segnali informativi di forma quadrata delle dimensioni di 200mm per lato. Realizzati in alluminio dello spessore di mm1,5. Resistenti agli agenti atmosferici, adatti per uso interno ed esterno. | cad | 9,10 € | 7,00 | 63,70 € |
4 M | S.02.07 Segnali con scritta di pericolo, realizzati in alluminio, con spessore di 0,5mm. Dimensioni mm 350x125. | cad | 11,32 € | 5,00 | 56,60 € |
5 M | S.02.08.a Segnali di divieto di forma quadrata, costruiti in polipropilene serigrafato. Resistenti agli agenti atmosferici, adatti per uso interno ed esterno. Delle dimensioni di mm 200 per lato | cad | 15,20 € | 4,00 | 60,80 € |
6 M | S.02.10.b Kit in conformità al D.M. 388 ALL. 1, indicato per luoghi di lavoro con tre e più lavoratori. La dotazione è costituita da:1 copia Decreto Min 388 del 15/07/2003, 3 Confezioni di cotone idrofilo, 1 Flacone disinfettante ml 250, 1 Flacone acqua ossigenata ml 100, 1 plastosan 100 cerotti assortiti, 1 plastosan 100 cerotti cm.7x2, 3 Lacci emostatici, 1 Paio forbici tagliabendaggi cm 14,5 DIN 58279, 2 Rocchetti cerotto adesivo m 5x2,5 cm, 1 Astuccio PIC 3 (contenente 3 bustine sapone liquido, 3 bustine salviette disinfettanti PMC, 2 bustine salviette ammoniaca), 10 Buste 25 compresse garza sterile cm 10x10, 6 Buste compressa garza sterile cm 18x40, 4 Teli triangolari TNT cm 96x96x136, 1 Benda elastica cm.7 con fermabenda, 2 Teli sterili cm 40x60 DIN 13152-BR, 2 Pacchetti da 10 fazzoletti in carta, 2 ICE PACK ghiaccio istantaneo monouso, 1 Coperta isotermica oro/arg. cm 160x210, 1 Confezione da 8 bende assortite, 1 EMOCONTROL benda antiemorragica, 1 Astuccio benda tubolare elastica, 5 Sacchetti per rifiuti sanitari, 1 Mascherina con visiera paraschizzi, 1 Termometro clinico CE con astuccio, 2 Pinze sterili, 1 PINOCCHIO+VENTO kit completo, 3 Flaconi soluzione fisiologica sterile 500 ml CE, 2 Flaconi disinfettante 500 ml IODOPOVIDONE al 10% iodio PMC, 1 sfigmomanometro a pompetta PERSONAL con fonendoscopio, 5 Paia guanti sterili, 3 bustine GEL per ustioni gr.3,5, 1 manuale pronto soccorso multilingua. Per ogni valigetta | cad | 215,00 € | 1,00 | 215,00 € |
7 | S.03.22.e | mq | 1,20 € | 66,00 | 79,20 € |
N. | Articolo e Descrizione | Unità di misura | Prezzo | Quantità | Importo |
M | Oneri per la cantierizzazione di opere edili Costo per l’impianto di illuminazione eseguito su impalcature, completo di messa a terra, quadro generale, certificazione dell’impianto e collaudo, per tutta la durata del cantiere, da computarsi per ogni mq di impalcatura. |
1.165,80 €
Totale Sicurezza Speciale €
I progettisti:
Dott. Ing. Berardi Giacomo Dott. Ing. AMOIA Domenico
Dott. Ing. AMOIA Giuseppe
CIMITERO COMUNALE - MANUTENZIONE ZONA III^
Lavorazioni per Matrice tipo
Ponteggio Recinzione
TRAVERSA DI VIA MOLFETTA
Area stoccaggio
Area deposito
Entrata / Uscita mezzi di cantiere
ZONA NON INTERESSATA DALL'INTERVENTO