TRA
ACCORDO DI COLLABORAZIONE SCIENTIFICA
TRA
Università degli studi di Bari, con sede in Xxxxxx Xxxxxxx X, 0 - 00000 Xxxx - Partita I.V.A01086760723,C.F. 800021707720 (di seguito denominata Uniba), nella persona del Rettore e legale rappresentante Xxxxxxx Xxxxxxxx,
E
Università degli Studi del Piemonte Orientale, Dipartimento di Studi Umanistici con sede in xxx Xxxxxxx Xxxxxxxx 000 - 00000 Xxxxxxxx - Partita IVA 01943490027, C.F. 94021400026 (di seguito denominata Unipo), nella persona del Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxxxxx,
E
Università degli studi di Trento, con sede in xxx Xxxxxxxx, 00 - X-00000 Xxxxxx - Partita I.V.A./C.F. 00340520220(di seguito denominata Unitrento), nella persona del Rettore e legale rappresentante Xxxxx Xxxxxxx,
E
Università degli studi di Trieste, con sede in Xxxxxxxx Xxxxxx, 0 - 00000 Xxxxxxx - Partita I.V.A00211830328, C.F. 80013890324(di seguito denominata Units), nella persona del Rettore e legale rappresentante Xxxxxxx xx Xxxxxxx.
PREMESSE
CONSIDERATO che le Parti perseguono quali fini primari la ricerca e la formazione per lo sviluppo di un sapere critico, aperto al dialogo e all’interazione tra le culture, nel rispetto della libertà di ricerca e di insegnamento;
CONSIDERATO che le Parti contribuiscono, tramite l’impegno nell’ambito della ricerca, della didattica e dell’alta formazione, alla crescita scientifica, culturale e civile, della comunità locale, nazionale e internazionale;
CONSIDERATO che le Parti sono interessate a promuovere nuove collaborazioni e a potenziare quelle già esistenti con soggetti pubblici e privati;
CONSIDERATO che le Parti intendono instaurare un rapporto coordinato di collaborazione su temi di interesse comune e stipulare un accordo che ne definisca il quadro generale;
VISTO l’art. 15 della Legge 7 agosto 1990, n. 241, e s.m.i., che disciplina lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune tra pubbliche amministrazioni,
TUTTO CIÒ PREMESSO
SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE
Art. 1 – Premesse
Le premesse costituiscono parte integrante del presente Accordo.
Art. 2 – Oggetto dell’Accordo
Con il presente Accordo si avvia una collaborazione scientifica tra le Parti, nel rispetto dei propri fini istituzionali, per la realizzazione del progetto di ricerca “DEFrAG-Tragedy (Digital Edition of Fragmentary Ancient Greek Tragedy), finanziato nel 2014 dal Fondo di Sviluppo e Coesione 2007-2013 – APQ Ricerca Regione Puglia nell’ambito dell’iniziativa Future in Research (responsabile scientifico: Xxxxxx Xxxxxxxxxxxx; referente: Xxxxxxx Xxxxxxx; esperto esterno: Xxxxx Xxxxxxxxxx), meglio descritto nel documento che si allega al presente Accordo quale sua parte integrante (ALLEGATO A), nonché per attività di ricerca e formazione, di progetti e iniziative inerenti all’impiego degli strumenti digitali per lo studio del teatro greco, con riferimento a:
a) edizioni digitali dei testi teatrali, integri e frammentari, e degli scolii ai testi teatrali;
b) archivi digitali di manoscritti, edizioni a stampa, traduzioni e rappresentazioni moderne del teatro greco;
c) lessici online del teatro greco; repertori online di oggetti scenici e costumi e di materiali archeologici ed epigrafici a tema teatrale; tecniche di foto ricostruzione dei frammenti papiracei o pergamenacei di testi teatrali; ricostruzioni virtuali di apparati scenici ed edifici teatrali;
d) didattica telematica, interattiva e inclusiva, per lo studio del teatro greco.
Art. 3 Responsabili scientifici
Uniba indica quale proprio responsabile scientifico della presente collaborazione la prof.ssa Xxxxxxx Xxxxxxx, Professore ordinario presso il Dipartimento di Lettere Lingue Arti. Italianistica e Culture comparate (XXXXX) dell’Università degli Studi di Bari.
Unipo indica quale proprio responsabile scientifico della collaborazione la prof.ssa Xxxxx Xxxxxx, professore associato presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Piemonte Orientale.
Unitrento indica quale proprio responsabile scientifico della collaborazione il xxxx. Xxxxxxx Xxxxxx, professore ordinario presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia e responsabile scientifico del Laboratorio di ricerche Dionysos dell’Università degli Studi di Trento.
Units indica quale proprio responsabile scientifico della collaborazione il xxxx. Xxxxxxxx Xxxxxxxxxxx, ricercatore a tempo determinato di tipo b) presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste.
L’eventuale sostituzione del responsabile della collaborazione di una delle Parti dovrà essere comunicata tempestivamente per iscritto alle altre Parti.
Art. 4 – Modalità di attuazione dell’Accordo
1. Per l’attività di collaborazione oggetto del presente Accordo le parti si avvarranno ciascuna delle proprie competenze, strutture e attrezzature, nel rispetto delle proprie finalità istituzionali e dei propri regolamenti interni.
2. La collaborazione tra le Parti si realizzerà anche attraverso l’avvio di tirocini formativi, workshop e conferenze.
3. Previa valutazione congiunta fra le Parti, il presente Accordo potrà coinvolgere altri enti di ricerca o pubbliche amministrazioni.
Art. 5 – Supervisione
1. Il coordinamento e monitoraggio delle attività previste dal presente Accordo è svolto da un Comitato supervisore composto dai Responsabili scientifici delle Parti e da un referente per ciascuna delle Parti come di seguito designati:
- per il Dipartimento di Lettere, Lingue, Arti, Italianistica e Culture comparate di Uniba la dott.ssa Xxxxxx Xxxxxxxxxxxx;
- per il Dipartimento di Studi Umanistici di Unipo la dott.ssa Xxxxx Xxxxx;
- per il Dipartimento di Lettere e Filosofia di Unitrento il xxxx. Xxxxx Xxxxxxx;
- per il Dipartimento di Studi Umanistici di Units la xxxx.xx Xxxxxxx Xxxxxxxxx.
2. Il Comitato:
- supervisiona e controlla l’attuazione del presente Accordo;
- delinea specifiche articolazioni della collaborazione tra le Parti, anche attraverso la definizione di accordi attuativi;
- valuta il coinvolgimento di altre pubbliche amministrazioni;
- favorisce lo scambio di informazioni sulle attività di reciproco interesse in ambito nazionale e internazionale;
- propone iniziative comuni per la pubblicizzazione e la valorizzazione dei risultati conseguiti.
3. Il Comitato nomina al suo interno ogni due anni un Presidente nel rispetto del principio dell’alternanza.
4. Il Comitato si riunisce, anche in modalità telematica, almeno una volta l’anno e ogni qualvolta ritenuto necessario su richiesta di una delle Parti.
5. L’eventuale sostituzione di uno dei componenti del Comitato dovrà essere comunicata per iscritto alle altre Parti.
Art. 6 – Oneri connessi all’attuazione dell’Accordo
1. Il presente Accordo non implica oneri aggiuntivi di spesa per le Parti né scambio di fondi tra le Parti.
2. Per l’attività di collaborazione oggetto dell’Accordo le Parti si avvalgono delle proprie strutture e attrezzature.
3. Eventuali aspetti economici della collaborazione, in caso di reperimento di fondi, saranno concordati in appositi atti scritti che dovranno essere espressamente approvati dalle parti.
Art. 7 - Riservatezza
Le informazioni che le Parti si scambieranno e i risultati dell’attività di ricerca interna al presente Accordo sono da ritenersi riservati, quindi non divulgabili a terzi, sino a diversa e congiunta deliberazione delle Parti.
Art. 8 - Regime dei risultati della collaborazione scientifica
La valutazione tecnica, scientifica, applicativa ed inventiva dei risultati delle attività svolte sarà effettuata a cura dei responsabili scientifici di cui al precedente art. 3, secondo i termini e le modalità concordate dagli stessi, nel rispetto dei Regolamenti e delle procedure vigenti nei rispettivi atenei.
I risultati dell’attività di ricerca oggetto del presente Accordo resteranno di proprietà comune delle parti e la loro utilizzazione libera, con il solo obbligo di citare, nelle eventuali pubblicazioni, che essi sono scaturiti dalla collaborazione tra le parti.
Le parti restano proprietarie del pre-existing know-how dalle stesse detenuto. Tutti i risultati totali o parziali delle attività svolte in collaborazione e tutte le informazioni ad esse relative resteranno di proprietà comune delle parti. Nel caso in cui le parti conseguano in comune, in piena ed effettiva collaborazione e cooperazione, risultati degni di protezione brevettuale o forme di tutela analoghe ovvero tutelabili tramite Diritto d’Autore, il regime dei risultati è quello della comproprietà in pari quota, salvo che si possa stabilire una diversa ripartizione della titolarità sulla base di una accertata diversità dell’importanza del contributo da ciascuna parte prestato al conseguimento del risultato inventivo.
È salva, in ogni caso, la titolarità esclusiva delle conoscenze conseguite autonomamente e con mezzi propri.
L’eventuale brevettazione o registrazione dei risultati conseguiti in comune, in piena ed effettiva collaborazione, ovvero la gestione delle invenzioni e/o delle opere dell’ingegno conseguite in comune, in
piena ed effettiva collaborazione, saranno oggetto di separato accordo tra le parti; in questo caso, per la pubblicazione dei risultati si applicheranno le disposizioni di cui all’articolo seguente.
Resta inteso che le parti concorderanno per iscritto, tramite successivi accordi, l’uso e lo sfruttamento dei risultati e/o delle creazioni intellettuali giuridicamente protette, compresa l’eventuale cessione delle quote di titolarità.
Art. 9 Pubblicazione dei risultati
1. La pubblicazione dei risultati delle attività di ricerca condotte congiuntamente sarà preventivamente concordata dal Comitato supervisore di cui all’art. 4 del presente Accordo.
2. Nel caso di risultati realizzati congiuntamente e frutto della piena ed effettiva collaborazione tra tutte le Parti, queste ultime si impegnano a effettuare pubblicazioni congiunte conformi alla normativa vigente.
3. Nel caso di risultati realizzati dalle singole Parti o da una parte di esse, ogni Parte potrà dar vita a pubblicazioni autonome, riconoscendo il contributo delle altre Parti alla realizzazione dei risultati stessi e chiedendo l’autorizzazione a divulgare eventuali informazioni riservate.
4. Le Parti concorderanno per iscritto e in separato accordo l’uso dei risultati raggiunti congiuntamente degni di protezione brevettuale ovvero tutelabili tramite diritto d’autore. È salva, in ogni caso, la titolarità esclusiva delle conoscenze conseguite autonomamente e con mezzi propri.
Art. 10 Trattamento dei dati personali
Le Parti, in qualità di Titolari autonomi del trattamento, provvedono al trattamento dei dati personali relativi al presente Accordo nell'ambito del perseguimento dei propri fini istituzionali, unicamente per le finalità connesse alla suddetta iniziativa e conformemente al Regolamento europeo 2016/679 e alla rispettiva normativa nazionale di settore.
Art. 11 Controversie
Le Parti concordano di definire amichevolmente qualsiasi controversia che possa nascere dall’interpretazione ed applicazione del presente Accordo. Qualora fosse inutilmente esperito ogni possibile tentativo di conciliazione, la controversia è attribuita al foro di Bari.
Art. 12 Durata e modifiche
1. L’Accordo di collaborazione avrà durata quinquennale a partire dalla sua sottoscrizione da parte di tutte le Parti. Tale termine potrà essere prorogato dalle Parti contraenti attraverso appositi atti scritti.
2. Ogni modifica e/o integrazione del presente Accordo dovrà essere concordata e sottoscritta dalle Parti, a pena di nullità.
3. Le parti concorderanno eventuali adeguamenti del presente Accordo a disposizioni legislative che sopravvengano nel corso del periodo di validità dell’Accordo stesso.
4. Ciascuna delle Parti potrà, a suo insindacabile giudizio, recedere dal presente Accordo con un preavviso di almeno due mesi, comunicando per iscritto alle altre Parti.
Articolo 13 Registrazione e spese
Il presente Accordo è firmato digitalmente in unico originale, ex art. 24, commi 1 e 2 del C.A.D. – codice dell’Amministrazione digitale – Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 ed è soggetto a registrazione solo in caso d’uso a cura e spese della Parte interessata. L’imposta di bollo, [articolo 2 della Tariffa, allegato A, parte prima del D.P.R. 642 del 1972] è assolta in formato virtuale, dalle Parti in egual misura. Per l’Università degli studi di Bari le spese di bollo sono a carico del Dipartimento XXXXX.
Art. 14 Disposizioni finali
Per quanto non previsto dal presente Accordo si fa rinvio alle leggi e ai regolamenti che regolano la materia.
Xxxxx, approvato e sottoscritto. Luogo e data, Università degli studi di Bari
Il Rettore e legale rappresentante, Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxx (Firmato digitalmente ex art. 24, D.Lgs. n. 82/2005)
Firmato digitalmente da: Xxxxxxxx Xxxxxxx Data: 11/01/2021 17:00:13
Università degli studi del Piemonte Orientale
Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxxxxx, (Firmato digitalmente ex art. 24, D.Lgs. n. 82/2005)
Università degli studi di Trento
Il Rettore e legale rappresentante, Xxxx. Xxxxx Xxxxxxx (Firmato digitalmente ex art. 24, D.Lgs. n. 82/2005)
Università degli studi di Trieste
Il Rettore e legale rappresentante, Prof. Xxxxxxx xx Xxxxxxx (Firmato digitalmente ex art. 24, D.Lgs. n. 82/2005)
Firmato digitalmente da:Xxxxxxx Xx Xxxxxxx Organizzazione:UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TRIESTE/80013890324 Unita':AREA SERVIZI ICT
Data:03/05/2021 09:02:13
ALLEGATO A
Digital Edition of Fragmentary Ancient GreekTragedy (DEFrAG-Tragedy)
1. Un’edizione critica nativamente digitale dei frammenti tragici
Acronimo di Digital Edition of Fragmentary Ancient Greek Tragedy, DEFrAG-Tragedy è un progetto finanziato nel 2014 dal Fondo di Sviluppo e Coesione 2007-2013 - APQ Ricerca Regione Puglia nell’ambito dell’iniziativa Future in Research, per la selezione di idee da affidare a ricercatori incardinati presso gli Atenei pugliesi, e concretamente intrapreso nella primavera del 2018, unitamente all’avvio del contratto della xxxx.xx Xxxxxx Xxxxxxxxxxxx, proponente e responsabile scientifico dell’idea progettuale. Referente del progetto è la prof.ssa Olimpia Imperio (Uniba); esperto esterno è il prof. Xxxxx Xxxxxxxxxx (Unipo).
DEFrAG-Tragedy mira alla costituzione di un paradigma e di un protocollo per l’edizione critica digitale dei frammenti tragici, a partire dall’analisi di una rosa di drammi euripidei scelti in via esemplare. Si tratta, in dettaglio, di un’edizione nativamente digitale comprensiva di introduzione, testo critico, traduzione e commento: a tutt’oggi un desideratum per lo studio delle tragedie perdute, parzialmente commentate in sedi e secondo criteri editoriali slegati. In rapporto alle edizioni critiche cartacee, la scelta del digitale, sin dalla fase germinale della stesura dei contenuti, ha il pregio di rappresentare efficacemente la ‘fluidità’ di testi antichi, documentati da testimoni distanti numerosi secoli dall’originale, che, nel caso di specie, in virtù della propria natura frammentaria, si prestano a essere: a) decifrati in relazione a una fitta trama di connessioni e rimandi che spaziano dall’ambito propriamente filologico e linguistico-letterario a quello mitografico, storico e geografico, b) reinterpretati o ricontestualizzati in diverse sequenze sulla base delle acquisizioni in costante evoluzione della critica.
L’idea progettuale si fonda, dunque, sul presupposto per cui lo strumento dell’edizione scientifica nativamente digitale – che, a differenza dell’edizione cartacea migrata su supporto informatico, non può essere stampata senza perdere una parte significativa del suo contenuto e delle sue funzioni – si attaglia perfettamente all’analisi di testi frammentari nello specifico rivenienti da opere di argomento mitico, dotate di un organico sviluppo narrativo e di una definita struttura metrica e formale. Un presupposto che ha trovato ampio riscontro nella concreta attuazione del progetto.
2. Un’edizione ‘usabile’, dinamica e collaborativa
A partire dall’analisi delle diversificate esigenze rappresentate da un campione di potenziali utenti di DEFrAG-Tragedy, si è approdati alla progettazione di alto livello e alla prototipazione dell’interfaccia grafica di una piattaforma agevolmente consultabile o, più propriamente, ‘usabile’ concepita perché consenta di visualizzare, filtrare, aggregare, intersecare e aggiornare l’ampia messe di contenuti – immediatamente fruibili e compresenti all’utente – che popolano l’edizione, agevolando l’interpretazione complessiva dei drammi perduti: con particolare riferimento al ripristino delle lacune, all’assegnazione delle battute, alla definizione del contenuto, della sede e della successione dei frammenti all’interno del dramma, alla ricostruzione della trama, della messa in scena e della datazione della tragedia, alla dislocazione dei frammenti incertae sedis e all’attribuzione dei frammenti incertae fabulae.
Per la progettazione dell’interfaccia grafica si è fatto ricorso alla tecnica, ampiamente adoperata nel design user-centered, della ‘prototipazione su carta’ che consente di tracciare a mano un modello visivo interattivo della piattaforma grazie al quale gli sviluppatori possono intervenire sulle funzionalità del software in una fase germinale, prima di approdare alla sua effettiva messa a punto: del prototipo navigabile si mostrano qui di seguito alcuni screenshot che, a beneficio dei programmatori, contengono evidentemente solo una traccia dei contenuti dell’edizione1.
In dettaglio, dalla home page dei singoli drammi perduti si accede alla sezione introduttiva, ai frammenti, ai testimonia, alla hypothesis (se conservata), alla bibliografia, al conspectus siglorum, agli indici. Principiamo dai contenuti introduttivi relativi alle fonti mitiche letterarie e iconografiche, al plot, ai personaggi, alla composizione del Coro, alla messa in scena, all’ambientazione, alla datazione, ai temi e alla fortuna. Ciascuna di queste sotto-sezioni accoglie collegamenti interni ed esterni (questi ultimi sottoposti a costante aggiornamento) che consentono di raggiungere, rispettivamente, altri contenuti di DEFrAG-Tragedy e/o le più autorevoli risorse elettroniche per l’antichità classica ad accesso libero. Nel primo caso, si pensi alla possibilità, per esempio, di interconnettere l’introduzione al commento dei singoli frammenti o di ricondurre le parole notevoli al relativo indice. E, per quel che attiene ai rinvii esterni, non sfuggirà l’utilità di avere immediato accesso alle biblioteche digitali per il testo o la traduzione delle fonti di tradizione indiretta, delle testimonianze mitiche, dei passi paralleli, dei modelli o echi letterari, delle fonti scoliastiche o lessicografiche; ai database per la catalogazione, la descrizione e la riproduzione dei manufatti di trasmissione (papiri e manoscritti medievali) e delle fonti iconografiche; agli archivi elettronici per le edizioni e gli studi moderni; e, ancora, ai lessici online e agli atlanti digitali per il mondo greco e romano. Xxxxxxxxx e integrando in un collettore unico le principali risorse informatiche per gli studi classici, la piattaforma ovvia, peraltro, alla dispersività propria delle ricerche in rete.
La medesima struttura reticolare e aperta delle sotto-sezioni introduttive presenta il commento di carattere generale ai frammenti, ai testimonia e alle hypotheseis, parimenti attraversato da rinvii interni ed esterni, al quale si accede operando sul numero d’ordine che identifica le tre tipologie testuali: un commento contenente l’interpretazione complessiva, con particolare riferimento, per quel che attiene ai frammenti, all’individuazione della persona loquens e della parte strutturale della tragedia alla quale questi siano da ricondurre e, in caso di tradizione indiretta, all’analisi del contesto di citazione. Al numero d’ordine dei frammenti appartenenti a quest’ultima fattispecie è agganciato anche un pre- apparato, che registra l’apporto delle fonti di tradizione indiretta e consente di raggiungere la traduzione e/o le edizioni di riferimento di queste ultime.
E veniamo al cuore dell’edizione: il testo greco. Esso è affiancato da traduzione parallela (nel caso dei frammenti, dei testimonia e delle hypotheseis) e corredato di analisi metrica interlineare (nel caso dei soli frammenti). Ai singoli lemmi degni di nota dei frammenti e delle hypotheseis è agganciato l’apparato critico – che, sul fondamento di quello stampato nei Tragicorum Graecorum Fragmenta (I-V, Göttingen 1971-2004), presuppone un riesame della tradizione e delle acquisizioni dei filologi moderni
– e un puntuale commento filologico-letterario, ancora una volta connesso alle altre sezioni
1 Il prototipo navigabile di DEFrAG-Tragedy è attualmente disponibile su xxxxx://xxxxxxxxx.xxx/00xxx0x/xxxxxx/00000000. Una prima versione di tale prototipo era raggiungibile attraverso il QR Code in coda a X. Xxxxxxxxxxxx, Per un’edizione digitale dei frammenti tragici. Un’ipotesi di lavoro e un caso di specie: l’Antiope di Euripide, «Quaderni di Storia» 82, 2015, pp. 219-229.
dell’edizione digitale e alle principali risorse digitali per gli studi classici. L’apparato critico digitale – che distingue le edizioni critiche digitali dalle biblioteche elettroniche che riproducono online la facies di un’edizione cartacea di riferimento – consente di raggiungere le fonti di tradizione indiretta raccolte nel pre-apparato e, ove possibile, la riproduzione dei papiri e dei codici medievali esaminati o le edizioni e gli studi contenenti le proposte di correzione del testo tràdito prese in considerazione dall’editore. Un’opportunità, quest’ultima, di non trascurabile portata: sebbene, infatti, il testo costituito dall’editore sia graficamente distinto dallo spettro di varianti e congetture, l’accesso diretto alle fonti primarie e alla letteratura secondaria dischiude e rende immediatamente disponibile all’utente uno spazio di ricerca individuale indipendente dalle scelte operate dall’editore stesso. L’utente ha, cioè, modo di entrare nel ‘laboratorio’ dell’editore e di seguire il processo generativo che conduce alla costituzione del testo – come pure alla redazione della sezione introduttiva e del commento – saggiando di volta in volta la qualità delle scelte operate.
DEFrAG-Tragedy consentirà, inoltre, di eseguire ricerche di prossimità all’interno delle sequenze lessicali – anche contenute in apparato – o metriche e di filtrare i frammenti in ragione dell’appartenenza a una delle parti costitutive della tragedia (prologo, parodo, episodi, stasimi, esodo) o dell’identità della persona loquens.
A regime i risultati raggiunti all’atto della pubblicazione di una data tragedia frammentaria resteranno aperti a interventi di modifica – aggiornamenti o correzioni – coerenti con l’impostazione originaria operati tanto dall’editore medesimo quanto da utenti accreditati afferenti a qualificati enti di ricerca italiani e stranieri: l’intestazione della piattaforma consente, infatti, di migrare dalla modalità di visualizzazione (contrassegnata dal pulsante V) a quella di creazione (contrassegnata dal pulsante C) dei contenuti. Ogni intervento di modifica sarà preliminarmente vagliato e, a fronte di una positiva valutazione tra pari, tracciato per cronologia e paternità e introdotto nella piattaforma editoriale dinamica e collaborativa. Con un significativo scarto rispetto alla tradizionale nozione di autorialità e testualità, dunque, l’edizione digitale diviene in tal modo un prodotto vivo, perfettibile e dilatabile, oltre che in orizzontale con l’ampliamento del corpus delle tragedie indagate, anche in verticale grazie all’apporto di ‘mani’ diverse nell’opera di revisione continua dei contenuti già diffusi.
3. Un modello di codifica XML/TEI curvato sui frammenti tragici
Al fine di realizzare un’edizione critica con output digitale occorre scegliere uno schema di codifica e allestire un modello curvato sulla specifica tipologia testuale oggetto di analisi.
Quale schema per la codifica digitale dei contenuti di DEFrAG-Tragedy si è optato per il metalinguaggio XML/TEI: un’architettura permanente e portabile (trasferibile, cioè, dall’una all’altra piattaforma informatica), al contempo standardizzata e flessibile, che consente di descrivere, per il tramite di appositi tag, la struttura e la semantica del testo e di codificare e ricercare i fenomeni (filologici, linguistici, metrici, letterari, strutturali) ritenuti notevoli, senza vincolarne la resa visiva liberamente definibile attraverso i fogli di stile in XSLT (Extensible Stylesheet Language-Transformation) da cui dipendono i formati di output.
E veniamo all’elaborazione del modello di codifica. All’interno della vasta gamma di tag, in costante aggiornamento fornita dalle TEI Guidelines si è provveduto a selezionare quelli che meglio si attagliano alle peculiarità dei testi tragici frammentari; e non di rado è stato necessario personalizzare i marcatori
o le combinazioni di marcatori XML/TEI sulla base delle specifiche esigenze di codifica di volta in volta emerse: si tratta di un’operazione a tutti gli effetti interpretativa che richiede specifiche competenze filologico-letterarie e informatiche, il cui risultato resta con tutta evidenza aperto a future implementazioni2.
Tale modello, concepito nel rispetto dei fondamenti della critica testuale e della sintassi XML/TEI, funge, dunque, da utile guida per la codifica dei testi tragici frammentari. È, però, evidente che, nell’ottica di favorire il contributo attivo di una comunità sempre più nutrita di classicisti all’espansione in verticale e in orizzontale di DEFrAG-Tragedy, occorre semplificare le modalità di introduzione dei contenuti a beneficio di chi non intenda sottrarre tempo ai propri specifici interessi di ricerca per apprendere l’articolata sintassi di un linguaggio di marcatura. È pertanto in via di definizione una collaborazione con il Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Bari, al fine di valutare la fattibilità della progettazione e implementazione di un prototipo funzionante di web application, del tutto sovrapponibile per interfaccia e funzionalità a un comune word processor, che gestisca la conversione automatica dei contenuti in XML/TEI sulla scorta del modello di codifica di cui sopra.
4. Un paradigma esportabile
L’acronimo DEFrAG allude all’operazione informatica che, ottimizzando l’archiviazione, riduce il grado di frammentarietà dei dati nella memoria di massa del computer. Analogamente l’edizione sin qui descritta ambisce a ‘deframmentare’ – ovverosia a rappresentare in modo il più possibile organico – testi frammentari e, perciò, disorganici.
Prendendo avvio da una rosa di drammi perduti di Xxxxxxxx, DEFrAG-Tragedy ambisce a costituire un paradigma per l’edizione critica digitale e per l’analisi dei testi tragici mutili – per la gran parte stralciati dall’opera di appartenenza e piegati alle più diverse esigenze degli autori antichi che li hanno preservati
– che nella piattaforma dinamica e collaborativa in preparazione sono concepiti come fulcro tanto di una fitta rete di contenuti (contesti di citazione, intertesti, immagini, traduzioni, commenti, note, studi) creati dall’editore o attinti da risorse elettroniche esterne quanto del confronto costante e attivo della comunità scientifica internazionale.
2 Il modello di codifica è stato elaborato da X. Xxxxxxxxxxxx, X. Xxxxx, Digital Edition of Fragmentary Ancient GreekTragedy (DEFrAG-Tragedy): proposta progettuale e modello di codifica, «FuturoClassico» 6, 2020, pp. 153-180.