Unione dei Comuni Valli e Delizie
Unione dei Comuni Valli e Delizie
Argenta – Ostellato – Portomaggiore Provincia di Ferrara
S.I.A. Servizio Informatico Associato
Relazione ex art. 34 c. 20 del d.l. n. 179/2012 e dell’art. 16 del decreto legislativo 19 agosto 2016 n. 175 e ss. modifiche ed integrazioni.
Affidamento servizi a LEPIDA spa
INDICE
premesse Pag. 1
servizi – piattaforme Pag. 9
servizi - dati Pag. 10
servizi - dominio Pag. 11
contenuti specifici degli obblighi di servizio pubblico e servizio universale Pag. 12 gli obblighi di servizio pubblico in generale Pag. 13 gli specifici obblighi di servizio pubblico per i servizi di connettività a banda larga Pag. 15 le motivazioni della scelta Pag. 18
motivazione di ordine tecnico Pag. 23
motivazione di ordine economico – finanziario Pag. 24
Ai fini di ottemperare a quanto previsto dall’art. 34, comma 13 del D.L. n. 179 del 18/10/2012, convertito in legge 221/2012, che prevede: “per i servizi pubblici locali di rilevanza economica, al fine di assicurare il rispetto della disciplina europea, la parità tra gli operatori, l'economicità della gestione e di garantire adeguata informazione alla collettività di riferimento, l'affidamento del servizio è effettuato sulla base di apposita relazione, pubblicata sul sito internet dell'ente affidante, che dà conto delle ragioni e della sussistenza dei requisiti previsti dall'ordinamento europeo per la forma di affidamento prescelta e che definisce i contenuti specifici degli obblighi di servizio pubblico e servizio universale, indicando le compensazioni economiche se previste ”, nonché di quanto disposto dall’art. 16 del Decreto Legislativo n. 175/2016, è stata predisposta la presente relazione.
PREMESSE
Premesso che:
• con delibera della Giunta Regionale 1045 del 9 luglio 2007 e con delibera di Consiglio n.
73 del 27/09/2007 è stata approvata la “Convenzione per la costituzione della “Community Network Xxxxxx-Romagna”, relativamente alla realizzazione, al dispiegamento ed alla gestione dei servizi di e-government e dei servizi gestionali in capo agli enti; la partecipazione congiunta e l’adesione alle iniziative di PITER (2007- 2009); la partecipazione congiunta a bandi nazionali e comunitari” tra Regione Xxxxxx- Romagna, Enti Locali dell’Xxxxxx-Romagna e loro forme associate, regolarmente sottoscritta e successivamente prorogata con delibera di Consiglio Comunale n. 94 del 20/06/2011 fino al prossimo 23 giugno 2013;
“omissis”
• i Comuni di Argenta, Ostellato e Portomaggiore, rispettivamente con proprie deliberazioni n. 54 in data 17.06.2013 del Consiglio Comunale di Argenta, n. 27 in data
13.06.2013 del Consiglio Comunale di Ostellato, n. 25 in data 08.07.2013 del Consiglio Comunale di Portomaggiore, esecutive ai sensi di legge, hanno già aderito alla “Nuova Convenzione per il funzionamento, la crescita e lo sviluppo della “Community Network Xxxxxx-Romagna”, scadente il prossimo 30 giugno 2018;
• con delibera di Consiglio Unione n. 18/2013 del 30.10.2013, è stata approvata la “Nuova convenzione per il funzionamento, la crescita e lo sviluppo della Community Network Xxxxxx-Romagna – Adesione Unione dei Comuni Valli e Delizie”, con scadenza 30 giugno 2018;
• l’Unione dei comuni Valli e Delizie, con delibera di Consiglio dell'Unione n.15 del 29/04/2015i, e i Comuni di Argenta, con propria Deliberazione di Consiglio Comunale n. 94 del 26.10.2009, di Ostellato, con propria Deliberazione di Consiglio Comunale n. 70 del 29.09.2009, e di Portomaggiore, con propria Deliberazione di Consiglio Comunale
n. 86 dell’ 26.11.2009, hanno approvato l’ingresso nella società interamente pubblica LEPIDA spa con sede in Bologna, acquisendo n.1 azione per un valore di euro 1.000,00,corrispondente allo 0,005 % del capitale sociale;
• L’unione dei comuni Valli e Delizie, ha approvato ” l’Adesione al contratto per il servizio di accesso alla rete “Lepida” con decorrenza dal 1 gennaio 2005 fino al 31 dicembre 2017”;
Considerato che nel frattempo:
• con deliberazioni C.C. n. 5 in data 18/02/2013, del Comune di Argenta, C.C. n. 6 del 18/02/2013 del Comune di Ostellato e X.X. x. 0 xxx 00/00/0000 xxx Xxxxxx xx Xxxxxxxxxxxxx esecutive ai sensi di legge, è stata costituita l’Unione dei Comuni Valli e Delizie tra i Comuni di Argenta, Ostellato e Portomaggiore e sono stati approvati Atto costitutivo, Statuto e relativo Piano Strategico;
• in data 3 aprile 2013, con atto n. di rep. 52 racc. n. 37, stipulato a rogito del Notaio Xxxxx Xxxxxxxx Xxxxx Xxxxxxxxxx, Xxx Xxxxx xxx Xxxxx x.00 x.x.x. 00000 Xxxxxxx, i Sindaci dei Comuni di Argenta, Ostellato e Portomaggiore hanno sottoscritto l’Atto costitutivo della nuova Unione Valli e Delizie;
• con deliberazioni n. 75 in data 23/09/2013 del Consiglio Comunale di Argenta, n. 52 in data 26/09/2013 del Consiglio Comunale di Ostellato, n. 37 in data 26/09/2013 del Consiglio Comunale di Portomaggiore e n. 13 in data 30/09/2013 del Consiglio dell’Unione, dichiarate immediatamente eseguibili, si è provveduto ad approvare le convenzioni per il conferimento all’Unione a decorrere dal 01/10/2013 di diverse funzioni tra cui quella relativa ai Servizi informativi e telematici (Information and Communication Technology - ICT);
• la sottoscrizione della convenzione relativa ai Servizi informativi e telematici (Information and Communication Technology - ICT), è avvenuta in data 01/10/2013 con reg. n.5;
Rilevato che conseguentemente:
• l’Unione dei Comuni Valli e Delizie ha aderito alla convenzione per il funzionamento, la crescita e lo sviluppo della Community Network Xxxxxx-Romagna con deliberazione di Consiglio Unione n. 18 del 30/10/2013;
• l’Unione dei Comuni Valli e Delizie, con nota protocollo n. 279 del 23.12.2013, ha comunicato alla Direzione Generale centrale Organizzazione, Personale, Sistemi Informativi e Telematica Regione Xxxxxx-Romagna a seguito del Passaggio a Lepida Spa della gestione PARIX oggi ADRIER che l’utilizzo del sistema viene utilizzato dai servizi in Unione e non più dai singoli comuni che avevano aderito al progetto regionale denominato "Sistema per l'erogazione di servizi telematici integrati alle Imprese dell'Xxxxxx Xxxxxxx";
Rilevato che il Presidente dell’Unione Valli e Delizie con nota in data 12.01.2015, ha manifestato il proprio interesse affinché l’Unione, nell’ambito di un processo di innovazione tecnologico avviato, di entrare nella compagine societaria e di potesse usufruire dei servizi della Società Lepida s.p.a. e con deliberazione di Consiglio Unione n.15 del 29.04.2015 l’Unione dei Comuni Valli e Delizie ha aderito alla società Lepida Spa mediante sottoscrizione di un’azione divenendone socio;
Richiamata altresì la deliberazione del Consiglio dell’Unione n. 26 del 28/07/2015, esecutiva ai sensi di Legge, avente per oggetto “LEPIDA SPA - CONTRATTO PER I SERVIZI DI ACCESSO ALLA RETE LEPIDA, FEDERA, PAYER, ICAR-ER, MULTIPLER E CONFERENCE TRIENNIO 2015- 2017 – CON RELATIVA ESTENSIONE PER SOELIA SPA – APPROVAZIONE” con la quale:
si approvava l’affidamento alla Società Lepida Spa dei Servizi di accesso alla Rete Lepida, FedERA, PayER, ICARER, MultiplER e ConfERence previsti nel bundle approvato dal Comitato Permanente di Indirizzo e Coordinamento – Triennio 2015-2017 e l’offerta economica per l’estensione del contratto per il servizio di accesso alla Rete Lepida relativo ad ulteriori Punti di Accesso Locale in Fibra – Triennio 2015-2017,
Visti inoltre:
la delibera di giunta dell’Unione dei Comuni Valli e Delizie n. 60 del 28.10.2016 con cui si approva l’accordo attuativo della CN-ER per la gestione dei servizi di e-government in forma associata;
le determinazioni dirigenziali n. 106 del 22.03.2017 e n. 239 del 27.06.2017 con cui si approva l’accordo attuativo della CN-ER per la gestione dei servizi di e-government in forma associata - Acquisizione servizi ACI, ANA-CNER, SIEDER, PARIX Anni 2017 e 2018;
e la determinazione dirigenziale n. 350 del 14.09.2017 con cui si approva la migrazione dei sistemi informativi dell’Unione dei Comuni Valli e Delizie presso i Datacenter Lepida codice progetto 23041 DC/2017-2019;
Considerato che, in conformità al modello gestionale “in house” disciplinato dall’art.113 TUEL 267/2000, i predetti affidamenti avvenivano previa verifica dei presupposti ed i vincoli giuridici allora vigenti, di seguito ricordati:
• veniva rispettato lo schema dell’ in house providing che pone in capo al soggetto affidatario la sussistenza dei c.d. “requisiti Teckal”, dal nome della sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha delineato i caratteri del fenomeno, ossia: capitale interamente pubblico, svolgimento dell’attività prevalentemente con i soci pubblici affidanti, esercizio da parte dei soci, nei confronti del soggetto stesso, di un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi;
• lo Statuto societario formalizza e riassume le forme di controllo esercitate complessivamente dal socio Unione dei Comuni Valli e Delizie e dagli altri soci pubblici nei confronti della società;
• si verificava, pertanto, che alla Società LEPIDA S.p.a. poteva essere affidata la gestione di servizi in house providing, in considerazione dell’accertata sussistenza dei requisiti previsti dalle vigenti disposizioni normative degli affidamenti “in house” di servizi pubblici a rilevanza economica anche per i comuni con popolazione inferiore ai 30.000 abitanti e precisamente:
a) avere al 30 settembre 2013 il bilancio in utile negli ultimi tre esercizi,
b) non aver subito, nei precedenti esercizi, riduzioni di capitale conseguenti a perdite di bilancio;
c) non aver subito, nei precedenti esercizi, perdite di bilancio in conseguenza delle quali il comune sia stato gravato dell’obbligo di procedere al ripiano delle perdite medesime.
Con alcune sentenze recenti la Giustizia amministrativa aveva, infatti, proclamato il venir meno del principio della eccezionalità del modello in house, per la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica (così Cons. Stato , Sez. VI, 762/2013, e, sulla sua scia , T.A.R. Campania Napoli, Sez. I, 11/4/2013, n. 1925).
Il messaggio era reso esplicito nella sentenza del T.A.R. Lombardia Brescia, Sez. II, 11/6/2013, n. 558, ove si afferma che l’ordinamento nazionale “non indica un modello preferibile – ossia non predilige né l’ in house, né la piena espansione della concorrenza nel mercato e per il mercato, e neppure il partenariato pubblico – privato – ma rinvia alla scelta concreta del singolo Ente affidante”. In effetti la strada sembrava spianata dalla nota sentenza della Corte Costituzionale n. 199 del20 luglio 2012 che aveva dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 4 del d.l. n. 138/2011, xxxxx , a sua volta, più restrittiva dell’art. 23-bis del d.l. n. 112/2008. In quella occasione il Giudice di costituzionalità delle leggi aveva affermato che la disciplina “volta a restringere, rispetto al livello minimo stabilito dalle regole concorrenziali comunitarie, le ipotesi di affidamento diretto e, in particolare di gestione in house dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, consentite solo in casi eccezionali ed al ricorrere di specifiche condizioni” era stata cancellata dalla consultazione referendaria, venendosi in tal modo a realizzare l’intento di escludere l’applicazione delle norme contenute nell’art. 23-bis che limitano, rispetto al diritto comunitario, le ipotesi di affidamento diretto e, in particolare, quelle di gestione in house di pressoché tutti i servizi pubblici locali e di consentire conseguentemente l’applicazione della normativa comunitaria, in particolare per quanto attiene ai c.d. “requisiti Teckal” (dal nome della sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha delineato i caratteri del fenomeno), ossia: capitale interamente pubblico, svolgimento dell’attività prevalentemente con i soci pubblici affidanti, esercizio da parte dei soci, nei confronti del soggetto stesso , di un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi.
Nelle condizioni dei precedenti affidamenti, dunque, secondo i giudici amministrativi la scelta dell’ente locale sulle modalità di organizzazione dei servizi pubblici locali, ed in particolare l’opzione tra modello in house e ricorso al mercato, doveva basarsi sui consueti parametri di esercizio delle scelte discrezionali, vale a dire:
• valutazione comparativa di tutti gli interessi pubblici e privati coinvolti;
• individuazione del modello più efficiente ed economico;
• adeguata istruttoria e motivazione (così ancora Cons. Stato, Xxx.XX, n. 762/2013 e
T.A.R . Campania Napoli, Sez. I, n. 1925/2013).
Ad ulteriore conforto di questa tendenza all’equiparazione tra i diversi moduli di svolgimento dei SPL di rilevanza economica, si può citare un parere del Comitato economico e sociale europeo del 26 aprile 2012, in merito alla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all’aggiudicazione dei contratti di concessione Com (2011) 897 final - 2011/0437 COD (punto 5.5) laddove afferma che le autorità nazionali, regionali e locali devono poter “stabilire liberamente i criteri di aggiudicazione – sociali, ambientali e di qualità – secondo loro più adeguati rispetto all’obiettivo del contratto. Le autorità pubbliche non dovranno in nessun caso essere obbligate a liberalizzare o a esternalizzare la prestazione dei servizi di interesse economico generale contro la propria volontà o i propri criteri. Il CESE invita a ricordare chiaramente che alle imprese incaricate della gestione di servizi di interesse generale si applicano le norme in materia di concorrenza e di mercato interno, conformemente all’art. 106 del TFUE, ossia nei limiti in cui l’applicazione di tali norme non osti all’adempimento, in linea di diritto e di fatto, della specifica missione loro affidata”.
Ad ausilio di questa impostazione, soccorre la giurisprudenza comunitaria, che – come è noto – ha riconosciuto che rientra nel potere organizzativo delle autorità pubbliche “autoprodurre” beni, servizi o lavori mediante il ricorso a soggetti che, ancorché giuridicamente distinti dall’ente conferente, siano legati a quest’ultimo da una “relazione organica” (in senso adesivo, anche recentemente, si è espressa la nostra Corte Costituzionale, sentenza 28 marzo 2013, n. 50).
Il T.A.R. Brescia nella menzionata sentenza n. 558/2013, sottolinea come il legislatore nazionale si sia uniformato alla pronuncia della Corte (è da presumere si faccia riferimento a Corte Cost., sentenza 28/3/2013, n. 50), con il D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, conv. in L. 17 dicembre 2012, n. 221. In particolare, l’art. 34 comma 20 prevede che ”per i servizi pubblici locali di rilevanza economica, al fine di assicurare il rispetto della disciplina Europea, la parità tra gli operatori, l’economicità della gestione e di garantire adeguata informazione alla
collettività di riferimento, l’affidamento del servizio è effettuato sulla base di apposita relazione, pubblicata sul sito internet dell’ente affidante, che dà conto delle ragioni e della sussistenza dei requisiti previsti dall’ordinamento Europeo per la forma di affidamento prescelta e che definisce i contenuti specifici degli obblighi di servizio pubblico e servizio universale, indicando le compensazioni economiche, se previste”.
A completamento dell’allora, nonché dell’attuale inquadramento normativo si ricorda, altresì, che i commi 611 e 612 dell’art. 1 della legge 190/2014 (Legge di Stabilità per il 2015) dispongono che, allo scopo di assicurare il “coordinamento della finanza pubblica, il contenimento della spesa, il buon andamento dell'azione amministrativa e la tutela della concorrenza e del mercato”, gli enti locali devono avviare un “processo di razionalizzazione” delle società e delle partecipazioni, dirette e indirette, che permetta di conseguirne una riduzione entro il 31 dicembre 2015, anche tenendo conto dei seguenti criteri:
a) eliminazione delle società e delle partecipazioni societarie non indispensabili al perseguimento delle proprie finalità istituzionali, anche mediante messa in liquidazione o cessione;
b) soppressione delle società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti;
c) eliminazione delle partecipazioni detenute in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali, anche mediante operazioni di fusione o di internalizzazione delle funzioni;
d) aggregazione di società di servizi pubblici locali di rilevanza economica;
e) contenimento dei costi di funzionamento, anche mediante riorganizzazione degli organi amministrativi e di controllo e delle strutture aziendali, nonché attraverso la riduzione delle relative remunerazioni.
I presidenti delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, i presidenti delle province, i sindaci e gli altri organi di vertice delle amministrazioni di cui al comma 611, in relazione ai rispettivi ambiti di competenza, dovevano definire ed approvare, entro il 31 marzo 2015, un piano operativo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute, le modalità e i tempi di attuazione, nonché l'esposizione in dettaglio dei risparmi da conseguire. Tale piano, corredato di un'apposita relazione tecnica, doveva essere trasmesso alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei conti e pubblicato nel sito internet istituzionale dell'amministrazione interessata. Entro il 31 marzo 2016, gli organi di cui al primo periodo dovevano predisporre una relazione sui risultati conseguiti, trasmessa poi alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei conti e pubblicata nel sito internet istituzionale dell'amministrazione interessata. La pubblicazione del piano e della relazione costituiscono obbligo di pubblicità ai sensi del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33.
Tali norme non miravano alla riduzione tout court delle società partecipate, bensì ad avviare un processo di razionalizzazione, ossia di accorpamento delle società che esercitano attività similari, partecipate dagli stessi enti pubblici soci ed alla eliminazione delle società riconducibili alle c.d. “scatole vuote”.
Nessuna di tali situazioni riguarda Lepida S.P.A., che i tre Comuni aderenti all’Unione dei Comuni Valli e Delizie intendono mantenere, avvalendosi dei servizi dalla stessa erogati.
Rilevato inoltre che la direttiva comunitaria sugli appalti pubblici 2014/24/UE del 26 febbraio 2014, approvata dal Parlamento e pubblicata nella Gazzetta ufficiale europea il 28.03.2014, definisce alcune importanti novità nel modello di gestione dei servizi in house providing: le indicazioni recate dalla Direttiva rendono infatti ancora più favorevole il modello di delegazione interorganica.
L'articolo 12 della direttiva appalti traduce, per la prima volta, in un dato normativo gli elementi di principio dettati a suo tempo dalla sentenza Xxxxxx e sviluppati dalla giurisprudenza della Corte di giustizia, fornendo elementi specificativi dei requisiti di controllo analogo e dell'attività prevalente a favore dell'ente affidante.
La disposizione stabilisce, infatti, che non rientra nell'ambito di applicazione del nuovo corpus di regole per gli appalti, un affidamento di un appalto di opere, servizi o forniture sopra le soglie di cui all’art. 4 della medesima direttiva, tra un'amministrazione aggiudicatrice e una persona giuridica di diritto pubblico o di diritto privato, quando la prima eserciti sulla seconda un controllo analogo a quello da essa esercitato sui propri servizi.
Tale linea interpretativa trovava sostegno proprio nella legislazione italiana, laddove si applichi in combinato disposto l’art. 4 comma 8 del D.l. 95/2012 con il medesimo art. 12 della direttiva: infatti il comma 8 dispone che a decorrere dal 1° gennaio 2014 l’affidamento diretto potesse avvenire solo a favore di società a capitale interamente pubblico, nel rispetto dei requisiti richiesti dalla normativa e dalla giurisprudenza comunitaria per la gestione in house.
La stessa Cassazione ha stabilito che, il par. 5 dell’art.12 citato, pone disposizioni di compiutezza tale da farle ritenere “self-executing”, avendo indubbiamente “contenuto incondizionato e preciso” (così Xxxx. SS.UU., sentenza n.13676 del 25/02/2014 richiamata dal Consiglio di Stato Sez. II nel parere consultivo n. 298 del 30/01/15 e nella sentenza della sez. V n. 533 del 04/02/15).
Ricordato che la Corte dei Conti – Sez. delle Autonomie – nella deliberazione n.19/SEZAUT/2017/INPR, afferma: “il processo di razionalizzazione , nella sua formulazione straordinaria e periodica, rappresenta il punto di sintesi di una valutazione complessiva della convenienza dell’ente territoriale a mantenere in essere partecipazioni societarie rispetto ad altre soluzioni.
Tutto ciò nell’ottica di una maggiore responsabilizzazione degli enti soci i quali sono tenuti a procedimentalizzare ogni decisione in materia, non soltanto in fase di acquisizione delle partecipazioni, ma anche in sede i revisione, per verificare la permanenza delle ragioni del loro mantenimento. ..E’ da ritenere, anzi, che l’atto di ricognizione, oltre a costituire un adempimento per l’ente, sia l’espressione più concreta dell’esercizio dei doveri di socio, a norma del codice civile e delle regole di buona amministrazione.”
Evidenziato che il quadro normativo delle società a partecipazione pubblica, è stato successivamente completato con l’emanazione del Decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175, attuativo della Legge delega 7 agosto 2015, n. 124, che costituisce il Testo unico in materia di Società a partecipazione Pubblica (T.U.S.P.) integrato e modificato dal Decreto legislativo 16 giugno 2017, n. 100 (di seguito indicato con “Decreto correttivo”) e che, pertanto, occorre rivalutare, alla luce delle nuove disposizioni normative, la sussistenza dei presupposti di diritto per il legittimo affidamento diretto di servizi alla società in house Lepida;
Considerato che ai sensi del predetto T.U.S.P. (cfr. art. 4, c.1) le Pubbliche Amministrazioni, ivi compresi i Comuni e le Unioni, non possono, direttamente o indirettamente, mantenere partecipazioni, anche di minoranza, in società aventi per oggetto attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali;
Atteso che i Comuni e le Unioni, fermo restando quanto sopra indicato, possono mantenere partecipazioni in società:
– esclusivamente per lo svolgimento delle attività indicate dall’art. 4, c. 2, del T.U.S.P., comunque nei limiti di cui al comma 1 del medesimo articolo:
“a) produzione di un servizio di interesse generale, ivi inclusa la realizzazione e la gestione delle reti e degli impianti funzionali ai servizi medesimi;
b) progettazione e realizzazione di un’opera pubblica sulla base di un accordo di programma fra amministrazioni pubbliche, ai sensi dell’articolo 193 del decreto legislativo n. 50 del 2016;
c) realizzazione e gestione di un’opera pubblica ovvero organizzazione e gestione di un servizio d’interesse generale attraverso un contratto di partenariato di cui all’articolo 180 del decreto legislativo n. 50 del 2016, con un imprenditore selezionato con le modalità di cui all’articolo 17, commi 1 e 2;
d) autoproduzione di beni o servizi strumentali all’ente o agli enti pubblici partecipanti o allo svolgimento delle loro funzioni, nel rispetto delle condizioni stabilite dalle direttive europee in materia di contratti pubblici e della relativa disciplina nazionale di recepimento;
e) servizi di committenza, ivi incluse le attività di committenza ausiliarie, apprestati a supporto di enti senza scopo di lucro e di amministrazioni aggiudicatrici di cui all’articolo 3, comma 1, lettera a), del decreto legislativo n. 50 del 2016”;
– ovvero, al solo scopo di ottimizzare e valorizzare l’utilizzo di beni immobili facenti parte del proprio patrimonio, “in società aventi per oggetto sociale esclusivo la valorizzazione del patrimonio (…), tramite il conferimento di beni immobili allo scopo di realizzare un investimento secondo criteri propri di un qualsiasi operatore di mercato”;
Rilevato che, per effetto dell’art. 24 T.U.S.P., entro il 30 settembre 2017 il Comune deve provvedere ad effettuare una ricognizione di tutte le partecipazioni dallo stesso possedute alla data del 23 settembre 2016, individuando quelle che devono essere alienate;
Tenuto conto che ai fini di cui sopra devono essere alienate od oggetto delle misure di cui all’art. 20, commi 1 e 2, T.U.S.P. – ossia di un piano di riassetto per la loro razionalizzazione, fusione o soppressione, anche mediante messa in liquidazione – le partecipazioni per le quali si verifica anche una sola delle seguenti condizioni:
1) non hanno ad oggetto attività di produzione di beni e servizi strettamente necessarie per il perseguimento delle finalità istituzionali dell’ente, di cui all’art. 4, c. 1, T.U.S.P., anche sul piano della convenienza economica e della sostenibilità finanziaria e in considerazione della possibilità di gestione diretta od esternalizzata del servizio affidato, nonché della compatibilità della scelta con i principi di efficienza, di efficacia e di economicità dell’azione amministrativa, come previsto dall’art. 5, c. 2, del Testo unico;
2) non sono riconducibili ad alcuna delle categorie di cui all’art. 4, c. 2, T.U.S.P.,;
3) previste dall’art. 20, c. 2, T.U.S.P.:
a) partecipazioni societarie che non rientrino in alcuna delle categorie delle due precedenti categorie;
b) società che risultano prive di dipendenti o abbiano un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti;
c) partecipazioni in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali;
d) partecipazioni in società che, nel triennio 2013-2015, abbiano conseguito un fatturato medio non superiore a 500 mila euro;
e) partecipazioni in società diverse da quelle costituite per la gestione di un servizio d’interesse generale che abbiano prodotto un risultato negativo per quattro dei cinque esercizi precedenti, tenuto conto che per le società di cui all'art. 4, c. 7, D.Lgs. n. 175/2016, ai fini della prima applicazione del criterio in esame, si considerano i risultati dei cinque esercizi successivi all’entrata in vigore del Decreto correttivo;
f) necessità di contenimento dei costi di funzionamento;
g) necessità di aggregazione di società aventi ad oggetto le attività consentite all’art. 4, T.U.S.P.;
Considerato altresì che le disposizioni del predetto Testo unico devono essere applicate avendo riguardo all’efficiente gestione delle partecipazioni pubbliche, alla tutela e promozione della concorrenza e del mercato, nonché alla razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica;
Considerato che le società in house providing, sulle quali è esercitato il controllo analogo ai sensi dell’art. 16, D.Lgs. n. 175/2016, che rispettano i vincoli in tema di partecipazione di capitali privati (c.1) e soddisfano il requisito dell’attività prevalente producendo almeno l’80% del loro fatturato nell’ambito dei compiti affidati dagli enti soci (c.3), possono rivolgere la produzione ulteriore (rispetto a detto limite) anche a finalità diverse, fermo il rispetto dell’art.4, c.1, D.Lgs. n. 175/2016, a condizione che tale ulteriore produzione permetta di conseguire economie di scala od altri recuperi di efficienza sul complesso dell’attività principale della società;
Considerato che la ricognizione è adempimento obbligatorio anche nel caso in cui il Comune o l’Unione non possieda alcuna partecipazione, esito che comunque deve essere comunicato ai sensi dell’art. 24, c.1, T.U.S.P.;
Richiamata la deliberazione di Consiglio Unione n. 21 del 12/10/2017 avente ad oggetto la ricognizione delle partecipazione societarie detenute dall’Unione, nel cui ALLEGATO “A” si riporta come motivazione al mantenimento della partecipazione a LEPIDA S.P.A., unica società partecipata dall’Unione, la seguente: “Per la società in questione sussistono i requisiti confermati sopra, in quanto ha per oggetto la realizzazione e gestione della rete regionale a banda larga delle pubbliche amministrazioni.
La società gestisce servizi di interesse generale, in particolare, pur fornendo per lo più servizi strumentali all'ente, presta servizi con rapporto di utilità diretto col territorio e la popolazione di riferimento dell’ente. Si fa presente, inoltre, che nell'ambito territoriale di riferimento dell'Unione non esistono soggetti giuridici che operino con oggetti analoghi o similari dei quali l'Unione possieda partecipazioni cui fare riferimento.” Ed inoltre: Per questa società si è scelto di mantenere la partecipazione senza alcun intervento di razionalizzazione in quanto sussistono i requisiti di cui all'art. 4, commi 2 lett. a) e d) del D.Lgs. 175/2016. Inoltre si evidenzia che non sussistono le condizioni di cui all'art. 20, comma 2, dello stesso decreto, in quanto la società non ha risultati economici negativi degli ultimi 5 anni; gli indicatori di bilancio economico e patrimoniale sono complessivamente positivi e il fatturato medio è superiore a
500.000 euro. Lepida mette a disposizione di tutti gli enti soci una serie di servizi integrati tra loro, la cui gestione, la pianificazione e l'evoluzione è gestita da loro e condivisa da un comitato tecnico (composto da referenti tecnici degli enti) e un tavolo politico (composto da sindaci di capoluogo, presidenti di provincia, ecc...)*. Esempi sono i front office per le imprese utilizzato (obbligatorio) da tutti i tecnici della RER, integrato con un back office in uso per tutti gli SUAP, collegato ad un sistema di autenticazione (FEDERA) uguale per tutti, ed integrato ad un sistema di pagamento al momento della presentazione dell'istanza. Lepida mette a disposizione la connessione telefonica e dei dati in fibra ottica a prezzi assolutamente concorrenziali, come pure la parte di remotizzazione e sicurezza dei dati. Inoltre ci sono una serie di azioni per l'abbattimento del digital divide nelle zone più svantaggiate, aree pubbliche coperte da access point per il wifi gratuito. La mancata partecipazione significherebbe autogestire tutta una serie di servizi che poi si integrano con grande difficoltà ad atri
applicativi e con costi sicuramente maggiori.”
Considerato che:
Lepida S.p.A. è società a capitale interamente pubblico ed è lo strumento operativo, promosso da Regione Xxxxxx-Romagna, per la pianificazione, l’ideazione, la progettazione, lo sviluppo, l’integrazione, il dispiegamento, la configurazione, l’esercizio, la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazione e dei servizi telematici che sfruttano le infrastrutture di rete, per Soci e per Enti collegati alla Rete Lepida;
Lepida Spa opera come società in house e strumentale di tutti gli enti che la compongono;
Lepida Spa agisce nell’ambito della Community Network dell’Xxxxxx-Romagna, sia sulla dimensione tecnologica per realizzare ed ottimizzare il sistema infrastrutturale, che sullo sviluppo di servizi innovativi, in coerenza con le Linee Guida del Piano Telematico dell’Xxxxxx- Romagna (PITER); cura altresì l’introduzione degli Enti regionali nel Sistema Pubblico di Connettività in modo omogeneo attraverso il concetto di Community Network;
tutti i soci di Lepida Spa esercitano il c.d. “Controllo Analogo” sulla società per il tramite del Comitato Permanente di Indirizzo e Coordinamento degli Enti locali all’uopo istituito con la citata L.R. 11/2004, che interviene quale strumento esecutivo e servizio tecnico dei suddetti Enti configurandosi come società in house strumentale;
come da previsione statutaria, Lepida SpA è lo strumento operativo della regione Xxxxxx Xxxxxxx e dei soci pubblici che compongono la compagine sociale e possiede i requisiti strutturali previsti dall’ordinamento comunitario per la qualificazione di società in house providing, infatti ai sensi del richiamato statuto possono essere soci di Lepida SpA
esclusivamente i soggetti pubblici, sulla società i soci sono chiamati a svolgere un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi, è previsto che la società realizzi la parte più importante della propria attività con gli enti pubblici che la controllano;
Visto inoltre l’art.192 del D.Lgs.50/2016 secondo cui:
1. “È istituito presso l’ANAC, anche al fine di garantire adeguati livelli di pubblicità e trasparenza nei contratti pubblici, l’elenco delle amministrazioni aggiudicatrici e degli enti aggiudicatori che operano mediante affidamenti diretti nei confronti di proprie società in house di cui all’articolo 5. L’iscrizione nell’elenco avviene a domanda, dopo che sia stata riscontrata l’esistenza dei requisiti, secondo le modalità e i criteri che l’Autorità definisce con proprio atto. La domanda di iscrizione consente alle amministrazioni aggiudicatrici e agli enti aggiudicatori sotto la propria responsabilità, di effettuare affidamenti diretti dei contratti all’ente strumentale. Resta fermo l’obbligo di pubblicazione degli atti connessi all’affidamento diretto medesimo secondo quanto previsto al comma 3.
2. Ai fini dell’affidamento in house di un contratto avente ad oggetto servizi disponibili sul mercato in regime di concorrenza, le stazioni appaltanti effettuano preventivamente la valutazione sulla congruità economica dell’offerta dei soggetti in house, avuto riguardo all’oggetto e al valore della prestazione, dando conto nella motivazione del provvedimento di affidamento delle ragioni del mancato ricorso al mercato, nonché dei benefici per la collettività della forma di gestione prescelta, anche con riferimento agli obiettivi di universalità e socialità, di efficienza, di economicità e di qualità del servizio, nonché di ottimale impiego delle risorse pubbliche.
3. Sul profilo del committente nella sezione Amministrazione trasparente sono pubblicati e aggiornati, in conformità alle disposizioni di cui al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, in formato open-data, tutti gli atti connessi all’affidamento degli appalti pubblici e dei contratti di concessione tra enti nell’ambito del settore pubblico, ove non secretati ai sensi dell’articolo 162.
Posto che il sistema territoriale emiliano-romagnolo si avvale, come sopra ricordato, della società Lepida Spa, definita con Legge Regionale 11/2004 all’art. 10 e rafforzata nelle proprie funzioni e attività con D.G.R. 518/2013;
Lepida Spa ha il compito di gestione della dimensione operativa della Community Network Xxxxxx-Romagna e di gestione operativa, per quanto di competenza, del Nodo Tecnico Informativo Centrale, che svolge attraverso la fornitura dei servizi quali quelli oggetto del presente atto;
Tutto ciò premesso, l’Unione dei Comuni Valli e Delizie, nel perseguimento di preminenti interessi pubblici, intende avvalersi del regime dell'affidamento in house providing alla Società Lepida s.p.a, in continuità con le scelte operate dai Comuni di Argenta, Ostellato e Portomaggiore, facenti parte dell’Unione, per la gestione dei servizi di connettività a banda larga tenuto conto degli elevati e consolidati standard di servizio pubblico offerti dalla Società affidataria e in considerazione dell’ampia e strutturata gamma di sinergici servizi a rete forniti dalla società, meglio esplicitati a seguire.
SERVIZI – PIATTAFORME
FedERa (Piter07-09)
Sistema di identità federata per accedere a servizi che necessitano di autenticazione, verificando, mediante la rete, la identità già presente presso un soggetto federato. I fornitori di servizio o di identità sono Soci o sono soggetti identificati dal CPI.
Sono Io (Piter11-13)
Sistema di profilazione federato collegato al meccanismo di autenticazione federata con la possibilità di erogare ai cittadini vari servizi in modo omogeneo.
PayER (Piter07-09)
Piattaforma per il pagamento di servizi che consente la riscossione mediante strumenti multicanali quali Carta di Credito, MAV, RID, Bonifico, Paypal. Il sistema si integra con il nodo nazionale dei pagamenti, obbligatorio per legge.
IcarER (Piter07-09)
Sistema di cooperazione applicativa per lo scambio dei dati sulle reti tra gli enti, sia locali che centrali, mediante un interfacciamento univoco tra qualsiasi tipologia di software realizzando relazioni di interscambio sicure. L’elemento base è la porta di dominio. Ogni Ente (Comune, Unione, Provincia, etc) ha una propria porta di dominio.
TappER (Piter11-13)
Piattaforma open source per la creazione di mobile application per dispositivi mobili con meccanismi di rapporto con il cittadino omogenei nel territorio regionale.
DOC/ER (Piter07-09)
Piattaforma per la gestione documentale digitale comprensiva dei servizi di: gestione documentale, invio in conservazione in Parer, rilascio dei timbri digitali; protocollazzione, fascicolazione e registrazione particolare; verifiche dei documenti in termini di formati e firme digitali.
CloudNet (Piter11-13)
Cloud ibrido con un ambiente bilanciato tra cloud pubblico, offerto dal mercato e accessibile via Internet, e cloud community, sviluppato nell’ambito della Community Network con caratteristiche e funzionalità proprie della PA. Integrazione con la iniziativa di datacenter.
Web CMS
Piattaforma di hosting siti web (basata sulla soluzione DRUPAL CMS) sulla quale realizzare il "portale-tipo" di Amministrazione Trasparente da dispiegare, con le opportune personalizzazioni, presso le varie Pubbliche Amministrazioni del territorio.
DossiER (Piter11-13)
Piattaforma unica a livello regionale per la pubblicazione al cittadino e all’impresa di informazioni di natura eterogenea, provenienti da banche dati e/o sistemi documentali degli Enti; abilita la decertificazione tra amministrazioni attraverso l’accesso profilato alle informazioni da parte dei soggetti autorizzati.
Timbro Digitale
Piattaforma di erogazione del timbro digitale, integrata con il sistema di firma automatica remota esposto da una certification autority, utilizzabile dagli Enti locali per servizi eterogenei, tra cui, di particolare rilievo, l’emissione di certificati anagrafici online.
SERVIZI – DATI
MultiplER & LepidaTV (Piter07-09) [realizzato da R&S]
Sistema per l'archiviazione, l'adattamento e l'erogazione di contenuti multimediali in diretta e on-demand, medianti vari canali tra i quali digitale terrestre, web e dispositivi mobili. Il sistema consente di realizzare palinsensti e dirette. Reperimento, classificazione, messa a disposizione, produzione di audio/video relativi ad eventi, iniziative, soggetti e azioni nel territorio emiliano-romagnolo.
Parix (Piter07-09)
Servizi di interoperabilità (ricerca e visura) sulle informazioni delle imprese presenti nei registri delle camere di commercio.
VideoNet (Piter11-13) [realizzato da R&S]
Servizio centralizzato di gestione della videosorveglianza, con collegamento delle videocamere mediante rete geografica Lepida o MAN, con funzioni avanzate di controllo di ogni singola telecamera, comprensivo di un sistema di registrazione e di riproduzione distribuita e profilata, coerente con le normative.
SensorNet (Piter11-13) [realizzato da R&S]
Monitoraggio ambientale mediante un sistema di raccolta centralizzato delle informazioni sfruttando tutte le reti disponibili per il trasporto e fornendo dati a vari Soci federati mediante profilazione.
Ana-CNER (Piter11-13)
Sistema interoperabile di accesso profilato ai dati anagrafici della popolazione residente dell'Xxxxxx-Romagna da parte delle amministrazioni pubbliche autorizzate, finalizzato alla de- certificazione delle relazioni interistituzionali.
ACI - Anagrafe Comunale degli Immobili (Piter07-09)
Servizi di interoperabilità (ricerca e visura), di aggiornamento e di validazione delle chiavi territoriali identificative degli immobili (vie, civici, mappali).
ACSOR - Anagrafe Comunale Soggetti/Oggetti/Relazioni (Piter07-09)
Servizi di interoperabilità con funzioni di ricerca e di visura relativi a: oggetti, cioè dati immobili catastali o comunali; soggetti cioè possessori di diritti; relazioni tra i vari dati e fonti disponibili.
SERVIZI - DOMINIO
ConfERence (Piter07-09)
Sistema di videocomunicazione che sfrutta la rete per realizzare riunioni virtuali con più partecipanti, minimizzando gli spostamenti, fruibile in sale attrezzate, mediante il proprio computer o con dispositivi mobili.
A&C (Piter07-09)
Servizi di gestione telematica del front office delle pratiche di autorizzazione e concessione e sistema di gestione della conoscenza (banca dati procedimentale).
GreenNet (Piter11-13) [realizzato da R&S]
Reti per il risparmio economico ed energetico nell'illuminazione pubblica mediante il telecontrollo dei punti luce ed eventuali servizi a valore aggiunto, mediante analisi delle soluzioni tecnologiche e dell’esistente, analisi delle integrazione in rete, sviluppo di modelli economici sostenibili e sensibilizzazione territoriale.
Demografici (Piter07-09)
Gestione telematica del front office dei servizi di anagrafe e stato civile, rilascio dei certificati con timbro digitale e servizi di back end verso i sistemi di anagrafe di back office.
Tributari e Catastali (Piter07-09)
Gestione telematica del front office di servizi che consentono ai cittadini di espletare ondine le pratiche relative ai tributi IMU e Tarsu, nonché di effettuare le visure dei propri dati catastali.
Rilfedeur (Piter02-05 e Piter07-09)
Rilevazione tramite interfacce web e mobile di eventi sul territorio, in particolar modo associati fenomeni di degrado urbano, in cui gli eventi, oltre ad essere descritti e classificati, sono georeferenziati sulla cartografia.
Cruscotti (Piter07-09)
Strumenti di data warehouse e data mining per la riconciliazione, l'analisi e la bonifica dei dati sugli immobili ed sui soggetti fisici o giuridici in relazione con essi, per l'analisi ed il recupero dell'evasione e per la simulazione di politiche fiscali.
SuapER
Piattaforma regionale per la gestione telematica del front office delle pratiche degli sportelli unici, erogato come servizio, basato su un database di procedimenti condiviso ed approvato.
CONTENUTI SPECIFICI DEGLI OBBLIGHI DI SERVIZIO PUBBLICO E SERVIZIO UNIVERSALE
Dato che la norma citata in premessa fa riferimento agli "obblighi di servizio pubblico e universale", si rende necessario individuare il significato di tali termini ed i correlati obblighi ivi sottesi.
Il servizio pubblico può essere definito come un'attività di interesse generale assunta dal soggetto pubblico (titolare del servizio medesimo), che la gestisce direttamente ovvero indirettamente tramite un soggetto privato, mentre il servizio universale può essere definito in considerazione degli effetti perseguiti, volti a garantire un determinato servizio di qualità ad un prezzo accessibile.
In particolare, l'Unione Europea intende il servizio universale come "l'insieme minimo di servizi di qualità specifica cui tutti gli utenti finali hanno accesso a prezzo abbordabile tenuto conto delle specifiche circostanze nazionali, senza distorsioni di concorrenza".
La Direttiva 2002/22/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 7 marzo 2002, seppur afferente al servizio universale ed ai diritti degli utenti in materia di reti e di servizi di comunicazione elettronica (direttiva servizio universale), fornisce alcuni chiarimenti circa la nozione di "servizio universale".
In primis, si precisa che il fatto di assicurare un servizio universale può comportare la prestazione di determinati servizi a determinati utenti finali a prezzi che si discostano da quelli risultanti dalle normali condizioni di mercato. Tuttavia, il fatto di fornire un compenso alle imprese designate per fornire tali servizi in dette circostanze non deve tradursi in una distorsione di concorrenza, purché tali imprese ottengano un compenso per il costo netto specifico sostenuto e purché l'onere relativo a tale costo netto sia indennizzato in un modo che sia neutrale in termini di concorrenza.
Più nello specifico, gli Stati membri, ove necessario, dovrebbero istituire meccanismi di finanziamento del costo netto, derivante dagli obblighi di servizio universale, qualora sia dimostrato che tali obblighi possono essere assunti solo in perdita o ad un costo netto superiore alle normali condizioni commerciali: infatti, occorre vigilare affinché il costo netto derivante dagli obblighi di servizio universale sia correttamente calcolato e affinché l'eventuale finanziamento comporti distorsioni minime per il mercato e per gli organismi che vi operano e sia compatibile con il disposto degli articoli 87 e 88 del Trattato istitutivo della Comunità Europea (ora articoli 107 e 30 108 della Sezione 2 rubricata "Aiuti concessi dagli Stati" del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (dopo il Trattato di Lisbona del 13 dicembre 2007).
In secundis, si puntualizza che per "prezzo abbordabile" deve intendersi un prezzo definito a livello nazionale dagli Stati membri in base alle specifiche circostanze nazionali, che può comprendere la definizione di una tariffa comune indipendente dall'ubicazione geografica o formule tariffarie speciali destinate a rispondere alle esigenze degli utenti a basso reddito. Dal punto di vista del consumatore, l'abbordabilità dei prezzi è correlata alla possibilità di sorvegliare e controllare le proprie spese. Ciò al fine di rendere un determinato servizio pubblico pienamente accessibile e fruibile a tutti gli utenti finali, garantendo altresì un determinato livello qualitativo, a prescindere dall'ubicazione geografica dei medesimi e tenuto conto delle specifiche circostanze nazionali.
Inoltre, la suddetta Direttiva 2002/22/CE esplicita che la qualità ed il prezzo del servizio sono fattori determinanti in un mercato concorrenziale e le autorità nazionali di regolamentazione dovrebbero essere in grado di controllare la qualità del servizio prestato dalle imprese designate quali imprese soggette ad obblighi di servizio universale. Al riguardo si puntualizza che non dovrebbero esistere limitazioni, ex multis, per quanto riguarda gli operatori designati ad assumersi la totalità ovvero una parte soltanto degli obblighi di servizio universale.
In sintesi, il concetto di servizio pubblico può essere funzionalmente definito come un'attività di interesse generale assunta dal soggetto pubblico (titolare del servizio medesimo), che la gestisce direttamente ovvero indirettamente tramite un soggetto privato, mentre il servizio universale può essere definito in considerazione degli effetti perseguiti, volti a garantire un determinato servizio di qualità ad un prezzo accessibile.
Relativamente alla materia dei servizi pubblici locali si può concludere che le due testè citate nozioni rappresentano, nella sostanza, le due facce di una stessa medaglia, in quanto laddove si parla di "servizio pubblico" tout court l'attenzione si focalizza verso il soggetto pubblico che deve miste o private) l'attività di interesse generale, mentre invece laddove si parla di "servizio universale" l'attenzione si focalizza verso gli utenti finali di tale servizio pubblico e, più precisamente, verso le condizioni di accessibilità, di fruibilità e di qualità del servizio medesimo.
GLI OBBLIGHI DI SERVIZIO PUBBLICO IN GENERALE
Con riguardo agli obblighi di servizio pubblico, può affermarsi che la ratio degli stessi va ricercata nella necessità di garantire l'equilibrio tra il mercato e la regolamentazione, tra la concorrenza e l'interesse generale, garantendo che i servizi di interesse economico generale siano prestati in modo ininterrotto (continuità), a favore di tutti gli utenti e su tutto il territorio interessato (universalità), a tariffe uniformi e a condizioni di qualità simili, indipendentemente dalle circostanze particolari e dal grado di redditività economica di ciascuna singola operazione (parità).
L'Ente locale deve intervenire laddove, per garantire un servizio accessibile a tutti, di qualità ed ad un prezzo abbordabile, si rendano necessarie adeguate compensazioni economiche (e quindi integrative della tariffa) al fine di rendere appetibile un servizio che, senza tali condizioni, non risulterebbe contendibile per il mercato.
In ogni caso la ratio degli obblighi di servizio va ricercata nella necessità di garantire l'equilibrio tra il mercato e la regolamentazione, tra la concorrenza e le implicazioni dell'interesse generale, garantendo che i servizi di interesse economico generale siano prestati in modo ininterrotto (continuità), a favore di tutti gli utenti e su tutto il territorio interessato (universalità), a tariffe uniformi e a condizioni di qualità simili, indipendentemente dalle circostanze particolari e dal grado di redditività economica di ciascuna singola operazione (parità), oltre alla trasparenza ed al carattere economicamente accessibile del servizio.
In tale ottica sono dichiarate ammissibili le eccezioni alle regole del mercato necessarie per garantire l'"equilibrio economico" del servizio, secondo il peso relativo delle attività redditizie e quello delle attività che non lo sono, nel rispetto comunque del principio di proporzionalità.
La regolamentazione dei prezzi deve, tuttavia, essere equilibrata, nel senso che non deve ostacolare l'apertura del mercato, né creare discriminazioni fra i fornitori, né aggravare le distorsioni della concorrenza.
Di conseguenza, l'intervento deve essere proporzionale allo scopo perseguito, il che presuppone, conformemente alla giurisprudenza, che non deve andare al di là di quanto indispensabile per raggiungere il relativo obiettivo "di interesse economico generale": nel caso di specie il contenimento dei prezzi. Entro tali limiti è quindi rimessa all'ente di riferimento la previsione di specifici obblighi di servizio pubblico, purché l'intervento tariffario ed il servizio
universale (previsto nell'articolo 3, n. 3, della Direttiva) confluiscano verso un medesimo scopo.
Secondo la Commissione Europea, 29 novembre 2005 n. C 297/04, le compensazioni degli obblighi di servizio pubblico non costituiscono aiuti di Stato in presenza delle seguenti condizioni:
1) l'impresa beneficiaria deve essere effettivamente incaricata dell'assolvimento di obblighi di servizio pubblico, definiti in modo chiaro;
2) i parametri sulla base dei quali viene calcolata la compensazione devono essere previamente definiti in modo obiettivo e trasparente, al fine di evitare che la compensazione comporti un vantaggio economico atto a favorire l'impresa beneficiaria rispetto ad imprese concorrenti;
3) la compensazione non può eccedere quanto necessario per coprire tutti o parte dei costi originati dall'adempimento degli obblighi di servizio pubblico, tenendo conto degli introiti relativi agli stessi nonché di un margine di utile ragionevole per l'adempimento di tali obblighi;
4) nel caso in cui si sia in presenza di un affidamento diretto all'impresa incaricata dell'esecuzione di obblighi di servizio pubblico, la compensazione deve essere determinata sulla base di un'analisi dei costi in cui un'impresa media, gestita in modo efficiente ed adeguatamente dotata di mezzi di trasporto al fine di poter soddisfare le esigenze di servizio pubblico richieste, sarebbe incorsa per adempiere tali obblighi, tenendo conto degli introiti ad essi attinenti nonché di un margine di utile ragionevole per l'adempimento di detti obblighi.
Nel definire i servizi di interesse economico generale gli Stati membri dispongono di ampio margine di discrezionalità definendo gli obblighi reciproci delle imprese in questione e dello Stato o degli enti locali o degli enti regionali, provvedendo ad indicare, in particolare:
a) la precisa natura e la durata degli obblighi di servizio pubblico;
b) le imprese ed il territorio interessati;
c) la natura dei diritti esclusivi o speciali eventualmente accordati alle imprese;
d) i parametri per il calcolo, il controllo e la revisione della compensazione;
e) le modalità per evitare sovra compensazioni e per il loro eventuale rimborso.
In ogni caso, la compensazione deve essere effettivamente utilizzata per garantire il funzionamento del servizio di interesse economico generale. La compensazione degli obblighi di servizio pubblico deve essere concessa per il funzionamento di un determinato servizio di interesse economico generale e non deve essere utilizzata per operare su altri mercati, in quanto, in tale ultimo caso, costituirebbe un aiuto di Stato incompatibile con la normativa vigente in materia. Ciò non impedisce, in ogni caso, all'impresa che riceve una compensazione per obblighi di servizio pubblico di realizzare un margine di utile ragionevole.
I costi da prendere in considerazione sono tutti i costi (variabili e/o di contribuzione al costo fisso e/o connessi ad investimenti per infrastrutture) sostenuti per il funzionamento dello specifico servizio di interesse economico generale: perciò, quando l'impresa svolge anche attività al di fuori dell'ambito del servizio di interesse economico generale, è necessario prevedere obblighi di tenere una contabilità separata.
Se l'impresa in questione dispone di diritti esclusivi o speciali legati ad un servizio di interesse economico generale che produce utili superiori all'utile ragionevole è possibile decidere che gli utili derivanti da altre attività al di fuori del servizio di interesse economico generale debbano essere destinati interamente od in parte al finanziamento del servizio di interesse economico generale.
Sotto il profilo dell'individuazione dei contenuti specifici degli obblighi di servizio pubblico ed universale è opportuno evidenziare che, atteso il superiore interesse pubblico alla salute ed alla tutela dell'ambiente, riconosciuti a livello costituzionale, l'ente locale competente non possa esimersi dall'imporre specifici obblighi di servizio pubblico nel campo dei rifiuti, obblighi volti a garantire che i relativi servizi siano prestati in modo ininterrotto (continuità), a favore di tutti gli utenti e su tutto il territorio interessato (universalità), a prezzi uniformi ed a condizioni di qualità simili, indipendentemente dalle circostanze particolari e dal grado di redditività economica di ciascuna singola operazione (parità), oltre alla trasparenza ed al carattere economicamente accessibile del servizio.
GLI SPECIFICI OBBLIGHI DI SERVIZIO PUBBLICO PER I SERVIZI DI CONNETTIVITA’ A BANDA LARGA
Gli “obblighi di servizio pubblico” definiscono i requisiti specifici imposti dalle autorità pubbliche al fornitore del servizio per garantire il conseguimento di alcuni obiettivi di interesse pubblico.
Gli obblighi imposti all’affidatario sono indicati nell’ambito del Contratto di servizio e dell’allegato tecnico al medesimo contratto.
Tale allegato tecnico descrive le modalità di accesso alla Rete Lepida, la rete a banda larga e ultralarga delle Pubbliche Amministrazioni. La Rete Lepida è stata realizzata al fine di garantire alle Pubbliche Amministrazioni la connettività a banda larga ed è oggetto di continua evoluzione in termini architetturali e prestazionali. L’accesso alla rete avviene secondo diverse soluzioni tecnologiche per le quali sono definiti diversi livelli di servizio, descritti di seguito.
Ai sensi della normativa vigente, il punto di accesso alla rete Lepida, consegnato da Xxxxxx
S.p.A. attraverso un apparato di accesso, è l’interfaccia di separazione tra la Rete Lepida e l’impianto d’utente (Ente), a meno di soluzioni che richiedano l’estensione della Rete delle Pubbliche Amministrazioni secondo quanto è stabilito dalla Carta dei Servizi di Lepida S.p.A. L’Ente manleva Lepida S.p.A. da ogni responsabilità civile e penale derivante da un omesso controllo da parte dell’Ente stesso sull'uso della connessione resa disponibile. Sarà cura dell’Ente porre in essere tutti i necessari strumenti e controlli affinché la connessione non sia impiegata indebitamente da persone non autorizzate o per finalità contrarie alle vigenti normative e leggi dello Stato.
Il predetto allegato è inteso anche come integrazione delle Condizioni Generali di Fornitura e le Condizioni di Fatturazione ai sensi delle cogenti Delibere AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) e richiama i principi della Carta dei Servizi di Lepida S.p.A., al fine di fornire indicazioni sulle opportunità offerte dall’utilizzo della Rete Lepida.
Connettività
La connettività (IPv4 e IPv6) fornita da Lepida S.p.A. attraverso la rete Lepida si può concettualmente suddividere in due ambiti: primario e secondario.
L’ambito primario è quello di rete della Pubblica Amministrazione elemento del Sistema di Pubblica Connettività (SPC), ambito per cui è stata creata la rete Lepida, su cui agiscono solo dipendenti pubblici nell’esercizio delle proprie funzioni.
L’ambito secondario è richiesto dall’Ente ed è quello relativo a servizi di connettività rivolti direttamente o indirettamente a cittadini e imprese presso le sedi dell’Ente e ritenuti e definiti di propria competenza all’interno dell’azione istituzionale, servizi che risultano abilitati dalla autorizzazione generale per l’installazione e la fornitura di reti di telecomunicazioni aperte al pubblico di Lepida S.p.A., ma che risultano al di fuori della Community Network tecnologica.
Connettività primaria
La rete Lepida, rete delle Pubbliche Amministrazioni in Xxxxxx-Romagna, è una Qualified Community Network come previsto dall’architettura e dalle specifiche SPC. Lepida S.p.A. è responsabile del collegamento della rete Lepida a SPC e garantisce tutti i requisiti previsti per tale configurazione.
Tramite l’accesso primario alla rete Lepida, l’Ente è abilitato ad offrire e ricevere servizi del SPC. È importante sottolineare che tutti gli Enti (Pubblica Amministrazione locale o centrale) devono rispettare i requisiti minimi di sicurezza definiti in ambito SPC anche all’interno del proprio dominio di competenza, in quanto la sicurezza del SPC dipende dalla sicurezza di tutti i suoi componenti.
A tale fine si riportano di seguito i riferimenti normativi vigenti:
- DPCM 1 aprile 2008 "Regole tecniche e di sicurezza per il funzionamento del Sistema pubblico di connettività previste dall'articolo 71, comma 1-bis del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante il Codice dell'amministrazione digitale";
- "Sistema Pubblico di connettività - Organizzazione della sicurezza";
- "Sistema Pubblico di Connettività - Architettura di sicurezza".
Connettività secondaria
In ambito secondario si distinguono due tipologie di servizi, in quanto sono caratterizzate da diverse forme autorizzative.
Servizi per finalità istituzionali degli Enti
È possibile offrire connettività a soggetti pubblici con i quali le Pubbliche Amministrazioni socie di Lepida S.p.A. abbiano convenzioni, accordi, progetti, e simili, attraverso il punto di accesso primario alla rete Lepida dell’Ente.
Lepida S.p.A. fornisce connettività a soggetti non Soci solo su diretto ed esplicito incarico di un proprio Socio, che ha riconosciuto, mediante atti formali, che tali azioni di connettività rientrano all’interno della propria missione, ed ha incaricato Xxxxxx S.p.A., alla stregua di un proprio servizio, di effettuare le relative azioni tecniche ed amministrative per perseguire tale fine.
Il servizio potrà essere erogato su una differente porta fisica, con indirizzamento IP pubblico, differente da quello della Community Network della Regione Xxxxxx-Romagna, secondo modalità tecniche da concordare.
Servizi radio in banda non licenziata
E’ possibile per l’Ente agevolare la diffusione di connettività internet ai cittadini tramite servizi radio in banda non licenziata (es. WiFi), erogati da un Wireless Internet Service Provider (WISP), mettendo a disposizione parte della banda disponibile presso il punto di accesso di Lepida S.p.A.
Il servizio potrà essere erogato su una differente porta fisica, con indirizzamento IP pubblico, differente da quello della Community-Network della Regione Xxxxxx-Romagna, secondo modalità tecniche da concordare.
Sarà cura dell’Ente verificare, anche rivolgendosi al competente Ispettorato delle Comunicazioni, che il WISP sia titolare delle necessarie autorizzazioni per l'offerta del servizio wireless citato (D.Lgs 259/03, art 25 e D.M. 28 maggio 2003 del Ministero delle Comunicazioni, all. A) e che realizzi l'interconnessione wireless ai sensi della vigente normativa ed in particolare sulle prestazioni obbligatorie di giustizia (D.Lgs. 259/03, art. 96).
Tecnologie di accesso
Lo sviluppo della rete Lepida prevede un’evoluzione verso un accesso in banda ultralarga e con tecnologia ottica il più possibile uniforme sul territorio regionale. In attesa di raggiungere tale obiettivo, compatibilmente con la programmazione Regionale e le risorse necessarie, si utilizzano tecnologie differenti per l’accesso a banda larga, in particolare le tecnologie xDSL e Wireless.
Caratteristiche dei punti di accesso e livelli di servizio
Vengono di seguito riportate le caratteristiche principali delle diverse tipologie dei punti di accesso alla rete Lepida (cosiddetto PAL) ed i relativi livelli di servizio.
Si definiscono:
Banda Garantita in Accesso: indica per ogni accesso la banda garantita verso il core della rete Lepida;
Guasto bloccante: evento per il quale l’utente non è in grado di usufruire del servizio per indisponibilità o per prestazioni decisamente degradate.
Punto di Accesso Lepida in Fibra (PALF)
È un punto di accesso alla rete Lepida collegato direttamente in fibra ottica ed è attestato, di norma, a due nodi di rete fisici differenti;
la banda è utilizzabile dall’Ente e non è cedibile a Enti terzi; prevede un indirizzamento in ambito primario con accesso a SPC;
prevede la possibilità di avere indirizzamento in ambito secondario fuori SPC per servizi di connettività rivolti direttamente o indirettamente a cittadini e imprese presso le sedi dell’Ente e ritenuti e definiti di propria competenza all’interno dell’azione istituzionale, senza garanzia di banda a livello complessivo. La suddivisione locale della banda tra ambito primario e secondario è a carico dell’Ente;
prevede la possibilità di ridondare gli apparati;
è necessariamente utilizzato per il servizio VoIP;
Lepida S.p.A. si riserva la facoltà di collegare altri Enti al PALF senza impatto sulle caratteristiche di banda garantita.
Parametri Livelli di servizio
Banda fisica di accesso 1 Gbps
Banda garantita in accesso verso core Lepida 900 Mbps Tempo di ripristino per guasti bloccanti
4 ore nel 95% dei casi
6 ore nel 100% casi
Punto di Accesso Lepida in Wireless (PALW)
È un punto di accesso alla rete Lepida collegato mediante tecniche Wireless ad alta affidabilità; la banda è utilizzabile dall’Ente e non è cedibile a Enti terzi;
prevede un indirizzamento solo in ambito primario con accesso SPC; non è utilizzabile per VoIP.
Parametri Livelli di servizio
Banda fisica di accesso 4 Mbps
Banda garantita in accesso verso core Lepida 2 Mbps Tempo di ripristino per guasti bloccanti (*)
48 ore nel 95% dei casi
72 ore nel 100% casi
Punto di Accesso Lepida in Rame (PALR)
E’ un punto di accesso alla rete Lepida collegato mediante tecnologie xDSL; la banda è utilizzabile dall’Ente e non è cedibile a Enti terzi;
prevede un indirizzamento solo in ambito primario con accesso SPC; non è utilizzabile per VoIP.
Parametri Livelli di servizio
Banda fisica di accesso 2 Mbps
Banda garantita in accesso verso core Lepida 1 Mbps Tempo di ripristino per guasti bloccanti
8 h nel 95% dei casi
12 h nel 100% dei casi
Punto di Accesso Lepida Secondario (PALS)
E’ un punto di accesso alla rete Lepida Secondario collegato tramite un punto di accesso alla rete Lepida in fibra (PALF);
è collegato ad una sola via fisica;
la banda è utilizzabile dall’Ente e non è cedibile a Enti terzi;
prevede indirizzamento in ambito primario con accesso SPC oppure in ambito secondario ma non contemporaneamente in entrambi gli ambiti;
non è utilizzabile per VoIP, se non mediante esplicita manleva verso Lepida S.p.A. e verso il fornitore sui livelli di servizio.
Parametri Livelli di servizio
Banda fisica di accesso 1 Gbps
Banda garantita in accesso verso core Lepida nessuna Tempo di ripristino per guasti bloccanti
12 h nel 95% dei casi
18 h nel 100% dei casi
LE MOTIVAZIONI DELLA SCELTA
I servizi messi a disposizione dalla società LEPIDA spa sono da tempo utilizzati dagli uffici dei singoli comuni di Argenta, Ostellato, Portomaggiore e dall’Unione dei Comuni Valli e Delizie.
Nell'ambito delle “Linee guida per il “Piano telematico dell’Xxxxxx Xxxxxxx 2011-2013: un nuovo paradigma di innovazione” è stato previsto un apposito progetto di nome “Modello di amministrazione digitale” che si pone l'obiettivo di consolidare gli strumenti necessari per la realizzazione di tali sistemi, quali linee guida, specifiche e standard, che grazie all’utilizzo delle piattaforme richiamate sopra permettono la gestione dei servizi in modo condiviso e interoperabile con altri applicativi e altre realtà presenti sul territorio Regionale.
La piattaforma SuapFE ora Accesso Unitario SuapER
La Provincia di Ferrara, in collaborazione con i Comuni del territorio – con il cofinanziamento della Regione Xxxxxx-Romagna e del CNIPA - ha avviato dal 2009 un progetto pilota a livello regionale per la gestione delle pratiche di Sportello Unico delle Attività Produttive (SUAP) in modalità digitale ed un articolato processo di semplificazione amministrativa e informatizzazione della modulistica a livello dei 24 sportelli SUAP comunali.
Il progetto ha realizzato la possibilità per le imprese o le loro organizzazioni di inviare istanze e comunicazioni agli Sportelli Unici per via telematica, in linea con le indicazioni normative introdotte dall'art. 38 “Impresa in un giorno” (L.133/2008) e contemperando anche le innovazioni normative introdotte dalla L.R. 4/2010.
Il primo pacchetto di pratiche attivo alla data del 29 marzo 2011 si è via via ampliato nel tempo fino a coprire un ampio insieme di procedimenti in materia di ambiente, sanità e sicurezza, commercio, pubblici esercizi di somministrazione e strutture ricettive, artigianato, agricoltura, servizi.
Un salto di qualità nell'utilizzo del sistema si è avuto a partire dal 2012 quando si è imposta la piattaforma come unica modalità per l'inoltro delle pratiche relative ai procedimenti informatizzati.
I Servizi Suap (AeC) si compongono di: Inoltro istanze e Consultazione stato avanzamento (MyPage).
Inoltro istanze: questa componente consente agli utenti di compilare ed inoltrare istanze al Suap di competenza di tipo: Scia (Segnalazione Certificata Inizio Attività) e Procedimento ordinario.
L’utente, attraverso il portale dedicato, previa autenticazione (XxxXXx), accede ad un processo altamente guidato che, dopo la scelta della tipologia di attività svolta dall’impresa, mostra la lista delle possibili esigenze (filtrate sulla base dell’attività svolta), in cui selezionare quelle che di volta in volta l’impresa intende soddisfare. Questo garantisce un’assoluta flessibilità dell’impresa nella predisposizione delle domande che non sono più soggette a moduli statici, ma che si ‘disegnano’ su misura dell’azienda stessa al momento della compilazione.
Una volta definite le esigenze, il sistema propone dinamicamente la compilazione delle sole informazioni necessarie a quella specifica istanza. Al termine della compilazione guidata e controllata, propone eventuali allegati necessari.
Nel caso in cui, per gli adempimenti richiesti sia previsto il pagamento di un diritto o di onere specifico, il sistema propone anche il pagamento online dello stesso, attraverso il collegamento con l’apposito servizio (PayER-Lepida o altro).
Nel momento in cui la domanda è completa, il sistema richiede la firma digitale della domanda stessa. Tale firma può essere fatta:
- Dal legale rappresentante dell’impresa stessa
- Da un intermediario munito di procura speciale (modello compilato automaticamente dal sistema da firmare cartaceamente da parte del legale rappresentante dell’impresa e da allegare alla domanda)
I passi successivi sono: invio dell’istanza attraverso il sistema stesso; ricezione in modo automatico sulla propria posta elettronica certificata della ricevuta di avvenuta consegna del documento presso il Suap competente.
Il servizio Suap (AeC) online interagisce con i sistemi di back office Suap per:
1) Inoltro dell’istanza al sistema di protocollo dell’Ente gestore del servizio Suap, tramite (a scelta dell’Ente stesso):
a. Posta Elettronica Certificata dell’ente
b. Modalità automatica (webservices)
2) Inoltro dell’istanza al sistema di backoffice dell’Ente gestore del servizio Suap tramite modalità automatica (webservices)
Consultazione stato avanzamento (MyPage): Il servizio consente la massima trasparenza sullo stato delle istanze inviate dall’impresa, che è in grado di vedere, previa autenticazione:
- Le istanze in fase di compilazione, ancora da completare
- Le istanze già inoltrate: è possibile visualizzare gli adempimenti eseguiti dal Suap sulla pratica stessa man mano che essi vengono eseguiti.
Per consentire tale pubblicazione, il sistema deve poter interagire in modo automatico con il sistema di back-office del Suap competente (es. VBG). E’ quest’ultimo infatti che inoltra al servizio online i messaggi relativi agli steps completati dal Suap sulla singola istanza.
Dal 1 ottobre 2013 , le funzioni di Sportello Unico Attività Produttive e CED, sino a prima gestite dai Comuni di Argenta, Ostellato e Portomaggiore, sono conferite all’Unione dei Comuni Valli e Delizie.
Dal 14 dicembre 2017 la piattaforma SuapFe è stata importata sul portale Regionale denominato Accesso Unitario.
La piattaforma Sieder ora Accesso Unitario
La Regione Xxxxxx Xxxxxxx con atto di coordinamento tecnico regionale ha definito la modulistica edilizia unificata approvato con Delibera di Giunta Regionale n. 993/2014 del 07.07.2014, per tutti i procedimenti Edilizi a partire dal 5 gennaio 2015.
La Regione Xxxxxx Xxxxxxx ha realizzato una piattaforma per la gestione digitale e automatizzata delle pratiche edilizie, la standardizzazione delle procedure e il monitoraggio dell’attività edilizia negli enti del territorio. Nell'ambito del progetto è stato sviluppato Sieder (Sistema informativo edilizio Xxxxxx-Romagna), software integrato per l’avvio e la gestione dei processi di trasformazione del territorio.
In particolare Xxxxxx mette a disposizione una “scrivania unica” con cui il professionista può avviare procedimenti edilizi su tutto il territorio regionale e consultare lo stato di avanzamento delle proprie pratiche e le notifiche dei Comuni. Al tempo stesso, funge da database per pratiche già presentate, guida il professionista durante la redazione dell’istanza garantendone correttezza e congruità dei dati inseriti e consente la compilazione via web di tutte le istanze edilizie e il successivo invio.
I Comuni dell’Unione Valli e Delizie, nell'ambito dell'”Accordo di collaborazione tra ANCI Xxxxxx Xxxxxxx ed i comuni del territorio provinciale per il coordinamento del Centro Servizi per i Comuni e l'aggiornamento e la condivisione in web della cartografia” ha avviato le attività di implementazione dell'anagrafe comunale degli immobili, propedeutiche all'impianto del sistema.
Dal 1 ottobre 2013 , le funzioni di Sportello Unico per l'Edilizia, Servizio Ambiente, Edilizia Privata, SIT, sino ad allora gestite dai Comuni di Argenta, Ostellato e Portomaggiore, sono conferite all’Unione dei Comuni Valli e Delizie.
L’unione dei comuni Valli e Delizie è tra gli Enti sperimentatori del sistema SiedER, i tecnici professionisti che operano sui comuni di Argenta, Ostellato e Portomaggiore, hanno già inviato le prime istanze attraverso il front-office e i tecnici istruttori stanno istruendo la fase istruttoria.
Il Sistema di autenticazione FedERa
Sia la piattaforma SuapFE che i prodotti sviluppati nell'ambito del progetto Sieder sono integrati a FedERa, il sistema di autenticazione federato della Regione Xxxxxx Xxxxxxx, sviluppato dalla società Regionale Lepida S.p.A.
La società ha comunicato che, una volta disponibili le specifiche tecniche, il sistema verrà integrato con SPID con il doppio fine di adeguare i sistemi realizzati alla nuova normativa e di conservare il patrimonio di credenziali consegnate ai cittadini tramite le quali usufruiscono già di una serie di servizi erogati dalla PA della Regione Xxxxxx Xxxxxxx.
Il Sistema di Pagamento Payer
Il sistema di pagamento è integrato con il front office People A&C utilizzato dalle imprese e dai Tecnici per l’inoltro delle pratiche allo Sportello Unico per le Attività Produttive dando loro la possibilità di effettuare pagamenti on-line con carta di credito, rid on-line e home banking degli oneri e dei bolli virtuali attraverso il sistema Payer.
Ad oggi il Comune di Argenta ha attivato i pagamenti relativi ai seguenti servizi: Canoni per l'occupazione del suolo pubblico (COSAP); Imposta Comunale Immobili (I.C.I.); Pagamenti spontanei SUAP e SUE; Pagamento bollettini spontanei; Refezione scolastica; Rette scolastiche; Sanzioni del codice della strada; Trasporto scolastico;
La piattaforma ICARER
Per i Comuni di Argenta e Ostellato, viene utilizzata per la trasmissione dei dati anagrafici al sistema Ana-CNER -Sistema interoperabile di accesso ai dati della popolazione residente dell’Xxxxxx Xxxxxxx.
L’unione dei Comuni Valli e Delizie a seguito dell’Approvazione PROTOCOLLO D’INTESA per l’interscambio informativo e documentale tra lo Sportello Unico per le Attività Produttive e il Registro Imprese (REA) può inoltrare i dati attraverso ICARER.
La piattaforma Ana-CNER
Sistema interoperabile di accesso profilato ai dati anagrafici della popolazione residente dell'Xxxxxx-Romagna da parte delle amministrazioni pubbliche autorizzate, finalizzato alla de- certificazione delle relazioni interistituzionali.
I gestionali dei Servizi Demografici dei Comuni di Argenta e Ostellato, inviano attraverso la porta di Dominio ICARER i dati della popolazione residente, tali dati sono visibili attraverso il portale Ana-CNER ed il sistema DOSSIER.
La piattaforma Dossier
Piattaforma unica a livello regionale per la pubblicazione al cittadino e all’impresa di informazioni di natura eterogenea, provenienti da banche dati e/o sistemi documentali degli Enti; abilita la decertificazione tra amministrazioni attraverso l’accesso profilato alle informazioni da parte dei soggetti autorizzati.
In riferimento all’accordo attuativo della community network xxxxxx-romagna con l'unione dei comuni valli e delizie per il primo dispiegamento e la sperimentazione della piattaforma “dossier” l'Unione dei Comuni Valli e Delizie si impegna ad effettuare la prima sperimentazione della piattaforma “DossiER”, a realizzare le attività, implementare la soluzione ed erogare il servizio così come indicato nel “Progetto d’intervento: primo dispiegamento e sperimentazione della piattaforma “DossiER”.
Il progetto prevedeva le seguenti attività:
• acquisire tutto il materiale tecnico e documentale relativo alla piattaforma “DossiER”;
• individuare architetture di integrazione con i back office sulla base di standard definiti dalla piattaforma in oggetto;
• testare le fonti messe a disposizione della Community Network Xxxxxx-Romagna già implementate dall'Unione (per es. ACI, PARIX, ANACN-ER, DOC/ER);
• introdurre almeno una nuova fonte tra quelle non ancora previste da XxxxxXX, i cui dati siano riferibili alle imprese ed a professionisti intermediari delle stesse;
• identificare un campione significativo di soggetti sperimentatori tra i professionisti/intermediari del proprio territorio, che siano in grado di testare DossiER e in particolare la fonte suddetta;
produrre un “piano di dispiegamento standard”, che descrive le operazioni tecniche ed organizzative da implementare a cura degli enti, nel corretto ordine di attuazione, da inizio progetto a messa in produzione effettiva del servizio, facendo opportuno riferimento alla documentazione tecnica fornita assieme agli strumenti tecnologici oggetto della sperimentazione, con il supporto del Centro di Competenza per il Dispiegamento (CCD).
Tale attività è stata realizzata nei termini ed è in produzione dal 1 aprile 2015. Tale servizio è stato disattivato il 31 dicembre 2016
ACI
L’Anagrafe Comunale degli Immobili è una base informativa di riferimento “certificata”, a diretto supporto delle attività pertinenti il decentramento della gestione delle funzioni catastali e l’attuazione del federalismo fiscale.
Si tratta di una soluzione software, adottata nell’ambito della Community Network, composta da una banca dati “certificata” dal Comune e da un modulo di interoperabilità che ne permette la consultazione e l’aggiornamento anche da altri prodotti software utilizzati dall’Ente.
La banca dati contiene oggetti di norma gestiti dai settori comunali che si occupano dei seguenti ambiti:
- Toponomastica (Via: toponimo stradale, Civico: numero civico esterno, Interno: numerazione interna all’interno dell’edificio)
- Edilizia (Edificio: costruzione edilizia destinata a contenere persone o attività, contenente una o più unità edilizie, Unità Edilizia: l’unità minima di riferimento negli interventi di trasformazione edilizia, che solitamente coincide con la UIU (unità immobiliare urbana) catastale, Unità Funzionale: aggregazione di unità edilizie destinate alla medesima funzione)
- Urbanistica (Lotto: porzione di territorio dotata di capacità edificatoria per la quale vengono rilasciati titoli edilizi, ad esempio il permesso di costruire).
L’obiettivo principale della soluzione ACI è quello di consolidare in un punto unico informazioni certificate relative ai beni immobiliari del territorio comunale e ai loro identificativi comunali e catastali, al fine di renderli disponibili ai vari servizi comunali che necessitano di tali informazioni.
La piattaforma PARIX ora ADRIER (Accesso Dati Registro Imprese dell’Xxxxxx- Romagna)
Servizi di interoperabilità (ricerca e visura) sulle informazioni delle imprese presenti nei registri delle camere di commercio, utilizzato dal gestionale di Back-Office “VBG” in uso dallo Sportello Unico per le Imprese, permette le verifiche dei dati importati sul gestionale riscontrandoli con quelli della CCIAA, stessa verifica avviene per le imprese e tecnici che utilizzano People A&C nel momento della compilazione dell’Anagrafica prima dell’inoltro dell’istanza.
Per tutto quanto premesso e considerato, sulla scorta delle considerazioni esposte e in linea con l’attuale quadro normativo che consente l’affidamento in house nel rispetto dei principi della normativa comunitaria e della giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’U.E., l’Unione ritiene conveniente l’affidamento in house alla società LEPIDA spa dei servizi pubblici di connettività a banda larga così come meglio dettagliati nei contratti di servizio con l’affidatario.
Erretre
La Regione Xxxxxx Xxxxxxx con DGU n. 631/2002 e n. 317/2003 ha appaltato e realizzato una rete radiomobile regionale a standard TETRA denominata ERretre (Rete Radiomobile Regionale), che comprende comunicazione voce (fonia), trasmissione dati e servizi professionali;
Fino al 31 dicembre 2010 le convenzioni tra RER ed Enti territoriali locali hanno permesso l’utilizzo gratuito di tale rete, il cui utilizzo è divenuto oneroso dal 01.01.2011;
dal dicembre 2009 la Rete ERretre è stata conferita in house all’operatore economico Lepida spa;
nel mese di luglio 2010 il Comitato Permanente di Indirizzo e Coordinamento con gli Enti Locali ha condiviso la definizione di un meccanismo di listini basato su una ripartizione per popolazione, la compartecipazione alla spesa per i servizi tra gli Enti Locali e la RER, che cofinanzia in varia misura i servizi, contemplando altresì un automatismo di scontistica per gli Enti aggregati;
l’utilizzo della suddetta Rete a standard Tetra risulta fondamentale per la puntuale ed efficiente gestione dell’attività istituzionale del Corpo di Polizia Municipale e di Protezione Civile, in quanto tutta la messaggistica e comunicazione digitale (voce e dati) impiega tale protocollo e utilizza i ponti regionali;
Videosorveglianza nel comune di Argenta
Si tratta di una infrastruttura di rete e ponti radio resterà di proprietà di Lepida S.p.a., per le finalità di videosorveglianza del Comune di Argenta per tutto il periodo di vita dell’infrastruttura realizzata con Fornitura servizi Datacenter per la gestione telecamere;
Il tutto grazie alla realizzazione delle reti MAN che rappresenta una soluzione per aumentare i collegamenti in rete su uno specifico territorio metropolitano o cittadino. Attraverso la MAN si estende la Rete Lepida in modo da collegare le sedi degli Enti di quel territorio. La MAN rappresenta l’estensione della Rete cosiddetta “geografica” pubblica, alla quale gli Enti pubblici sono direttamente collegati.
Il modello attuale è basato sul coinvestimento tra i Soci interessati, prevedendo direttamente LepidaSpA come mandataria e con la proprietà dell’infrastruttura in quota parte rispetto all'investimento.
LepidaSpA effettua la progettazione, realizzazione, direzione lavori, collaudo, installazione, configurazione di nuove MAN o di nuovi sedi in MAN esistenti. LepidaSpA effettua la manutenzione delle MAN e, su richiesta, anche gestione, esercizio, ottimizzazione e monitoraggio.
La rete geografica Lepida è un’unica rete pubblica, omogenea ed unitaria, con alta affidabilità e predisposta per 100Gbps nel core, oltre a completamenti radio ridondati su banda licenziata quali la Dorsale Sud Radio. LepidaSpA ne è il gestore unico.
TIER 3
Inoltre la regione Xxxxxx-Romagna ha affidato a LepidaSpA la progettazione, realizzazione e messa a disposizione della Community Network degli Enti locali, interconnessi nativamente alla Rete a banda ultralarga Lepida, di quattro datacenter distribuiti nel territorio, con l’obiettivo di consolidare ed ottimizzare le risorse ICT della Pubblica Amministrazione, ed in grado di offrire servizi avanzati di calcolo, storage, disaster recovery, backup, business continuity.
I datacenter di LepidaSpA sono capaci di rispettare le specifiche almeno di TIER 3, con forte omogenità realizzativa, con funzioni native di disaster recovery e con particolare attenzione alla gestione energetica. Gli investimenti relativi alla infrastrutturazione degli edifici che ospiteranno i datacenter relativamente a sistemi alla gestione energetica, al condizionamento, alla sicurezza logica e fisica, alla connettività e reti, al monitoraggio e misurazione sono a completo carico della Regione Xxxxxx-Romagna.
I datacenter sono realizzati in spazi di proprietà della Pubblica Amministrazione locale, forniti senza oneri in uso a LepidaSpA, preferibilmente selezionati tra i beni inalienabili.
Le strutture di datacenter, attualmente implementate localmente, hanno di solito un PUE (Power Usage Effectiveness) dell’ordine di 2.5, mentre la struttura in realizzazione da parte di Lepida SpA avrà un PUE target di 1.5, pur utilizzando risorse hardware a più alta efficienza di calcolo di almeno il 30%. Si calcola un vantaggio energetico complessivo di 2.5 volte, tale per cui il solo mantenimento della spesa corrente per i costi energetici presso gli enti locali dovrebbe essere in grado di sostenere il costo di una macchina virtuale presso il datacenter regionale di LepidaSpA.
MOTIVAZIONE DI ORDINE TECNICO
La piattaforma infrastrutturale “rete Lepida”, rete privata delle pubbliche amministrazioni, così come a suo tempo realizzata, è l’unica struttura regionale in grado di garantire il collegamento fra sedi geograficamente separate da grandi distanze.
Attraverso essa è concettualmente possibile mettere in comunicazione logica tutte le strutture comunali della Regione E.R. ed, attraverso le singole MAN cittadine, raggiungere, ove ne venga rilevata la necessità, tutti i punti di interesse pubblico (Aziende sanitarie, Scuole, sedi di Polizia e caserme dei Carabinieri ecc..) con una efficienza connettiva pari a quella di una rete locale (LAN).
Essa è oggetto di continue evoluzioni architetturale e prestazionali, e garantisce agli enti ad essa aderenti non solo la connettività LAN ma anche la connettività WAN e telefonia VOIP, consentendo risparmi economici notevoli.
E’ possibile agevolare la diffusione della banda larga alla cittadinanza, diminuendo quindi il digital divide, tramite servizi radio in banda non licenziata (es. Xx.Xx.) erogati da un Wireless Internet Service Provider (WISP), mettendo a disposizione parte della banda disponibile presso il punto di accesso lepida S.p.A.
L’assistenza alla rete è h24, ed i tempi di ripristino sono garantiti in 12 ore nel 95% dei casi e 18 ore nel 100% dei casi.
Evidenziato inoltre che:
tutti i servizi e gli applicativi informatici in utilizzo presso l’Unione dei Comuni Valli e Delizie e i tre comuni aderenti sono collocati in tre distinte sale CED una per ogni comune, nella sede di Portomaggiore vi sono installati i servizi del comune di Portomaggiore e quelli in utilizzo dall’Unione;
tali sedi sono esposte a rischi in caso di condizioni ambientali avverse quali blackout, allagamenti, incendi, terremoti, altre ad aumentare la superficie di attacco;
ogni sala CED necessità di manutenzione e sostentamento dal punto di vista dell’energia elettrica, di impianti di condizionamento e manutenzione anche da parte di ditte esterne e a seguito dell’invecchiamento delle infrastrutture i costi di manutenzione/assistenza/garanzia hardware, sono in crescita anno per anno cosi come la probabilità che si verifichi un guasto.
Con la migrazione i server virtuali sono remotizzati e collocati in un datacenter Lepida certificato TIER 3;
Lepida ha propri datacenter in strutture antisismica con il necessario raffrescamento e dotati di generatori di corrente, all’interno dei quali sono previsti evoluti strumenti di backup di cui al momento sia l’Unione Valli e Delizie che i singoli Comuni sono parzialmente provvisti ;
il firewall (apparato di protezione da attacchi esterni) è fornito come servizio sia per l’Unione dei Comuni Valli e Delizie che per gli enti che la compongono, che al momento sono dotati di apparecchiature obsolete e limitate, prive di garanzia;
La scelta di Lepida, garantisce la riservatezza necessaria poiché il patrimonio informativo rimane allocato in strutture di proprietà di Lepida Spa, società totalmente partecipata da pubbliche amministrazioni regionali, la velocità e la connettività sono ottimali perché l’Unione è già connessa direttamente con Lepida, non ci sono spese aggiuntive di interconnessione come avverrebbe con altri fornitori. Inoltre i nodi dei Comuni aderenti alla rete di Lepida sono collocati su un anello in fibra privato che garantisce maggior sicurezza dei dati;
a garanzia di quanto richiesto dalle norme sulla sicurezza informatica e dal C.O.C si prevede che in caso di eventi catastrofici sia possibile raggiungere i dati e utilizzare i servizi, con spostamento in una delle altre due sedi non colpite dall’evento;
nel caso in cui la calamità interessasse tutte le aree dei tre i comuni, Lepida in tempi molto rapidi, può mettere in condivisione i dati con qualunque altra sede servita da Lepida oppure stendere della fibra ottica o apparati Wifi dedicati, come avvenuto dopo il sisma nel modenese.
La soluzione di migrazione dei sistemi informativi presso i datacenter di Lepida consente inoltre la graduale dismissione dell’infrastruttura locale con riduzione dei costi elettrici, di condizionamento ed esposizione ad eventi calamitosi. Ciò garantisce una maggiore protezione e fruibilità dei dati, più volte richieste dal C.O.C. e dalla protezione civile;
MOTIVAZIONE DI ORDINE ECONOMICO – FINANZIARIO
La scelta dell'affidamento diretto del servizio discende dalle particolari condizioni del territorio e del mercato presente su di esso.
Come descritto ai paragrafi precedenti, dopo la liberalizzazione delle telecomunicazioni avviata in ambito comunitario, i vari operatori economici hanno preferito investire nella realizzazione di infrastrutture sulle aree del territorio nazionale a maggiore densità abitativa e più sviluppate, oppure nelle zone dotate di insediamenti industriali, così marginalizzando le zone decentrate o a basso sviluppo industriale.
Il territorio a cui fanno capo i Comuni dell’Unione si è pertanto venuto a trovare in una condizione di digital divide rispetto alle aree più sviluppate del paese, con gravi limitazioni rispetto la possibilità da parte della pubblica amministrazione di utilizzare ed erogare servizi telematici in linea con gli standard nazionali ed europei e di sviluppare l'e-government.
In tale contesto è maturata la volontà dell'Amministrazione regionale di promuovere lo sviluppo economico e sociale del territorio, stimolando la competitività del sistema-regione con particolare riferimento all'adeguamento e all'innovazione delle infrastrutture, alla diffusione omogenea dell'utilizzo delle nuove tecnologie, alla ricerca e alla sperimentazione di soluzioni di eccellenza per i profili tecnologici ed organizzativi, al supporto delle capacità delle imprese regionali di rispondere alle nuove esigenze del mercato.
In particolare, con l'emanazione della L.R. 11/2004, l'attività della Regione mira in particolare a garantire l'effettivo esercizio del diritto dei cittadini e delle imprese a chiedere ed ottenere l'uso delle tecnologie telematiche nelle comunicazioni con le pubbliche amministrazioni e con i gestori di pubblici servizi migliorando l'efficienza delle attività delle pubbliche amministrazioni, potenziandone le capacità operative e l'economicità di gestione, valorizzando il patrimonio di dati pubblici e l'apertura ad una più agevole disponibilità delle informazioni.
Con la medesima Legge, la realizzazione dell'infrastruttura a supporto delle attività succitate viene posta in capo ad una società da costituirsi, ad esclusivo capitale pubblico, denominata Lepida s.p.a. configurando il ruolo che viene assunto dall'ente pubblico in condizioni particolari di mercato ed “in coerenza con i principi di tutela dell'unità economica, di tutela della concorrenza e di sussidiarietà” nella promozione di “livelli minimi di disponibilità di reti e servizi di comunicazione elettronica a larga banda, nelle strutture pubbliche localizzate sul territorio”. La realizzazione della rete a banda larga LEPIDA ha seguito una progettazione secondo stralci geografici e fasi successive, in particolare nella Provincia di Ferrara con l'attuazione, disposta con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 141/2004, dell'”Accordo di Programma Quadro per la Rete privata delle Pubbliche Amministrazioni dell’Xxxxxx Xxxxxxx - quarto stralcio” (Delibera Giunta Regionale n. 373/2004).
Tale rete è stata realizzata, in coerenza con gli obbiettivi della L.R. 11/2004, per il collegamento di tutte le Pubbliche Amministrazioni regionali, attraverso punti di accesso locale (PAL) posti, nei Comuni, presso i Municipi.
Considerato il quadro di contesto sopra descritto, risulta evidente la particolarità delle caratteristiche del servizio oggetto dell'affidamento che esclude l’esistenza dal mercato attuale di un’offerta altrettanto peculiare per soggetti fruitori e dimensione tecnologica d’insieme.
La Società dispone di tutti i mezzi tecnici, operativi e organizzativi per continuare al meglio la gestione del servizio. Tali mezzi sono immediatamente disponibili senza alcun aggravio di costi. I costi del servizio finora reso risultano contenuti e comunque ampiamente concorrenziali con i costi di mercato.
La Società ha da sempre mantenuto un equilibrio economico finanziario che ha reso possibile la chiusura degli esercizi sociali in utile senza bisogno di alcun intervento comunale a ripiano di perdite di bilancio.
Lepida SpA è impegnata nell'azione di selezione di prodotti e soluzioni ICT di livello "Enterprise" da proporre ai propri Soci a condizioni economiche vantaggiose, non ottenibili sul mercato con gli strumenti di procurement tipici della PA.
L'azione si estrinseca in accordi con i principali vendor ICT per ottenere modelli di acquisto vantaggiosi secondo varie modalità e forme: agreement per licenze illimitate, profondità di sconto elevate in virtù delle economie di scala che LepidaSpA può attivare, modelli a consumo.
Inoltre sia il listino prezzi che gli allegati tecnici sono pubblicati e scaricabili dal sito lepida, i contratti sono triennali, non sono previsti adeguamenti ISTAT o IVA nel corso della durata contrattuale con la possibilità di aggiungere o diminuire le risorse secondo la necessità dell’Ente.
Data
X.xx in digitale
Il Dirigente del Servizio SIA dell’Unione dei Comuni Valli e Delizie
Documento firmato digitalmente ai sensi del D.P.R. n.445/2000 e dell’art. 21 del D.Lgs. n. 82/2005 e norme collegate. Tale documento informatico è memorizzato digitalmente su banca dati dell’Unione dei Comuni Valli e Delizie (FE).