Legenda Abbreviazioni
Legenda Abbreviazioni
Le dizioni per esteso saranno sintetizzate secondo le seguenti abbreviazioni:
▪ Amministrazione Comunale: A.C.
▪ Centro Operativo Comunale: C.O.C.
▪ Comitato Comunale di Protezione Civile: C.C.P.C.
▪ Gruppo Comunale di Volontari di Protezione Civile: G.C.V.P.C.
▪ Piano Comunale di Protezione Civile: P.C.P.C.
▪ Protezione Civile: P.C.
▪ Servizio Comunale di Protezione Civile: S.C.P.C.
▪ Ufficio Comunale di Protezione Civile: U.C.P.C.
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Art. 1 – Costituzione Art. 2 – Scopi e finalità
Art. 3 – Adesione – Ammissione Art. 4 – Sindaco
Art. 5 – Organigramma
Art. 6 – Elettività e Democraticità
Art. 7 – Direttore Tecnico (Coordinatore del Gruppo)
Art. 8 – Comitato Direttivo Coordinatori con funzioni di supporto al G.C.V.P.C.
Art. 9 – Coordinatori con funzioni di supporto del Gruppo Comunale di Protezione Civile Art. 10 – Squadre volontari
Art. 11 – Formazione
Art. 12 – Attività dei volontari Art. 13 – Organi del Gruppo Art. 14 – Assicurazioni
Art. 15 – Diritti e benefici
Art. 16 – Equipaggiamento e dotazioni Art. 17 – Tessera di riconoscimento Art. 18 – Doveri e sanzioni disciplinari Art. 19 – Qualifiche
Art. 20 – Decadenza
Art. 21 – Norme finanziarie
Art. 22 – Pubblicità del Regolamento Art. 23 – Entrata in vigore
Art. 24 – Programma addestramento
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Art. 1 – Costituzione
É costituito, presso la sede comunale, il Gruppo Comunale di Volontari di Protezione Civile del Comune di Noci ai sensi della seguente normativa:
▪ Art. 7 del D.Lgs. 18/08/2000, N. 267 e s.m.i. – Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti
Locali;
▪ L. N. 225 del 24/02/1992 – Istituzione del servizio nazionale di Protezione Civile, come modificata dalla L. 09/11/2001;
▪ D.Lgs. N. 112 del 31/03/1998 – Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni e agli Enti Locali, in attuazione del capo I della L. N. 59 del 15/03/1997;
▪ L. N. 266 dell’11/08/1991 – Legge Quadro sul volontariato;
▪ D.P.R. N. 194 dell’08/02/2001 – Regolamento recante nuova disciplina della partecipazione delle organizzazioni di volontariato alle attività di protezione civile;
▪ Circolare N. 01768 U.L. Del 16/11/1994 – Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile. Istituzione dell’elenco delle associazioni di protezione civile ai fini ricognitivi della sussistenza e della dislocazione sul territorio nazionale delle associazioni da impegnare nelle attività di previsione, prevenzione e soccorso. Adempimenti finalizzati all’erogazione di contributi per il potenziamento delle attrezzature ed il miglioramento della preparazione tecnica.
▪ Circolare del 07/05/1999 – Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per gli affari sociali. Procedura di accesso ai benefici concessi ai volontari impiegati dalle organizzazioni di volontariato nelle attività di protezione civile dalle o.n.g. aderenti al tavolo di coordinamento per i profughi del Kosovo e che operano a favore dei profughi Kosovari.
▪ L.R. Xxxxxxx Xxxxxx X. 00 del 30/11/2000 – Conferimento di funzioni e compiti amministrativi in materia di boschi e foreste, protezione civile e lotta agli incendi boschivi.
▪ L.R. Puglia n. 11 del 16/03/1994 – Norme di attuazione della Legge Quadro sul Volontariato.
▪ R.R. Puglia n. 1 del 11/02/2016 – “Disposizioni relative al volontariato di Protezione Civile delle Regione Puglia”.
▪ Decreto Legislativo 2.1.2018 n.1
▪ Circolare della prefettura del 18.7.2018.
Art. 2 – Scopi e finalità
Il G.C.V.P.C., ispirandosi ai principi di solidarietà umana, espleta le attività proprie della Protezione Civile ossia previsione, prevenzione, soccorso e superamento dell’emergenza. Espleta inoltre quelle attività connesse con la tutela del territorio e la sicurezza pubblica e privata.
Tali attività sono svolte senza fini di lucro anche in forma indiretta e senza alcun vantaggio personale.
Tutte le attività del G.C.V.P.C. sono integrative e/o ausiliarie e non sostitutive della Pubblica Amministrazione.
Art. 3 – Adesione e ammissione
Possono aderire al G.C.V.P.C. tutti i cittadini di età non inferiore a 18 anni, di ambo i sessi, che abbiano residenza nel Comune di Noci aventi requisiti di moralità e assenza di condanne penali o procedimenti penali in corso e che condividano le finalità del presente regolamento, prestando la propria opera secondo le direttive impartite dal Servizio Comunale di Protezione Civile. Possono aderire al G.C.V.P.C. anche i volontari iscritti ad altre associazioni di volontariato in possesso di esperienze e competenze preziose per il gruppo, purché non in contraddizione con i principi etici e morali dello stesso. In condizioni di normalità, potranno partecipare alle attività di entrambe le associazioni, ma in condizioni di emergenza dovranno operare prioritariamente per il G.C.V.P.C.
L’ammissione al G.C.V.P.C. è subordinata alla presentazione dell’apposita domanda (allegato A) a cui dovrà essere allegato il curriculum vitae e/o professionale di colui che richiede l’iscrizione e la fotocopia non autenticata della carta d’identità o di un documento equivalente. La domanda d’iscrizione dovrà essere presentata all’Ufficio Comunale di Protezione Civile (U.C.P.C.) che provvederà a valutarla e a svolgere la relativa istruttoria di approvazione o diniego.
La domanda dovrà, inoltre, essere corredata di n. 3 foto in formato tessera.
Il richiedente è ammesso al G.C.V.P.C. previa accettazione della stessa domanda a cui seguirà un colloquio con apposita commissione costituita dal Responsabile del S.C.P.C., del Direttore Tecnico e da un segretario. Prima dell’entrata in servizio sarà richiesta idonea certificazione medica equivalente a quella delle attività sportive non agonistiche ai sensi del D.M. 28/02/1983. Possono far parte del G.C.V.P.C. anche soggetti disabili con particolari abilità amministrative e/o informatiche al fine di svolgere eventuali attività d’ufficio e per i quali non sarà richiesta la documentazione medica di cui sopra.
I volontari riceveranno in dotazione una tessera di riconoscimento (allegato B), rilasciata
dall’Amministrazione Comunale, completa di fotografia che ne certifichi l’identità, l’appartenenza al
G.C.V.P.C. e l’eventuale specializzazione. Durante l’espletamento del servizio, il volontario sarà tenuto a qualificarsi mediante l’esibizione della tessera. Gli aderenti che svolgeranno servizio operativo (con esclusione di coloro che svolgeranno servizio sedentario) saranno sottoposti a vaccinazione antitifica-
paratifica e alla vaccinazione anatossinatetanica, salvo che abbiano subito tali vaccinazioni nei primi tre anni precedenti. La vaccinazione antitifica-paratifica dovrà ripetersi con frequenza triennale mentre quella anatossinatetanica con frequenza quinquennale.
L’iscrizione dei volontari del G.C.V.P.C. sarà rinnovata solo:
▪ su presentazione annuale del certificato medico sopra specificato, il cui costo sarà a carico
dell’Amministrazione Comunale;
▪ al superamento dei corsi base in materia di P.C. obbligatori di cui al successivo art. 8 “Formazione – Addestramento”. L’U.C.P.C. provvederà a svolgere le necessarie pratiche per l’inserimento del volontario di P.C. nel Gruppo Comunale e per l’inserimento del Gruppo Comunale negli albi regionali e nazionali del volontariato di P.C. secondo le vigenti norme esistenti in materia.
Il Comune di Noci individuerà le forme più opportune per incentivare l’adesione dei cittadini alle attività del
G.C.V.P.C.
Il reclutamento si ripeterà con cadenza periodica in base alle esigenze dell’Amministrazione Comunale.
Art. 4 – Sindaco
Il Sindaco, ai sensi dell’art. 15, comma 3, della L. 225/92, è autorità comunale di P.C. e assume, al verificarsi dell’emergenza nel territorio comunale, la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso e assistenza alla popolazione.
Il Sindaco è il Responsabile Unico del G.C.V.P.C.
In emergenza il G.C.V.P.C. opera alle dirette dipendenze del Sindaco e, in sua assenza, lo sostituisce chi è preposto per legge. Il Sindaco impartisce direttive al S.C.P.C. per il coordinamento di ogni tipo di intervento.
Art. 5 – Organigramma
L’organigramma funzionale del G.C.V.P.C. è il seguente:
▪ Sindaco
▪ Responsabile del S.C.P.C.
▪ Direttore Tecnico del G.C.V.P.C. (Coordinatore del Gruppo)
▪ Comitato Direttivo
▪ Squadre di volontari del G.C.V.P.C.
Tutte le cariche associative sono ricoperte a titolo gratuito.
L’Ufficio Comunale di Protezione Civile provvede, secondo le indicazioni del Comitato Comunale di Protezione Civile ad organizzare il Gruppo Comunale di Volontari di Protezione Civile al fine di renderlo sufficientemente operativo in fase di emergenza e in funzione alle esigenze del Servizio Comunale di Protezione Civile.
Art. 6 – Elettività e democraticità
L’assemblea del G.C.V.P.C. è composta dal Xxxxxxx, dal Responsabile del S.C.P.C., dal Direttore Tecnico (Coordinatore del G.C.V.P.C.) e da tutti i volontari.
Ogni volontario può farsi rappresentare in assemblea da un altro volontario con delega scritta e non può ricevere più di due deleghe. Le convocazioni di assemblea ordinaria si terranno almeno due volte l’anno e saranno comunicate a cura del Coordinatore del G.C.V.P.C. con avviso da esporsi nella sede del G.C.V.P.C. almeno 10 giorni prima.
Art. 7 – Direttore tecnico del G.C.V.P.C. (Coordinatore del Gruppo)
Il Direttore Tecnico del G.C.V.P.C. (Coordinatore del Gruppo) è nominato dal Sindaco e dura in carica 5 (cinque)anni eventualmente rinnovabile. Deve essere in possesso di requisiti tecnici e di adeguata preparazione tecnica e amministrativa in materia di Protezione Civile (laurea in geologia o ingegneria e abilitazione alle procedure di protezione civile conseguita presso l’Ordine di appartenenza). A tal proposito, si potrà far riferimento agli elenchi aggiornati degli Ordini Professionali relativi alla frequenza di corsi di aggiornamento in materia Procedure di Protezione Civile e, nello specifico, al modello proposto per il Centro Funzionale di Protezione Civile Regionale così come riportato in Delibera di Giunta n. 2181 del 26/11/2013 – cap. 2.4 “Attività di presidio territoriale” (BURP n. 162 del 10/12/2013).
Il Direttore Tecnico del G.C.V.P.C., come da Regolamento del S.C.P.C., è membro del C.C.P.C. ed è il referente della Funzione – Volontariato del Centro Operativo Comunale di P.C. Egli ha il compito di coordinare il Gruppo durante le attività ordinarie e di emergenza, della formazione dei volontari e dei rapporti con gli Enti in accordo col Sindaco.
Egli collabora, inoltre, con l’U.C.P.C.:
▪ all’individuazione di corsi di formazione più appropriati per i volontari;
▪ a predisporre, per necessità logistiche e operative del gruppo, le proposte d’acquisto di materiale, di
mezzi e attrezzature indispensabili per il funzionamento di singole funzioni;
▪ alla formazione e all’addestramento dei volontari del G.C.V.P.C., favorendo, compatibilmente con il numero dei volontari, la formazione di squadre specializzate in relazione ai principali rischi individuati sul territorio nonché alla predisposizione di apposite esercitazioni;
▪ all’informazione e sensibilizzazione della popolazione in materia di P.C.;
▪ alla gestione e all’aggiornamento dei dati relativi agli elenchi di materiali, mezzi, strumenti e repertori utili ai fini di P.C.;
▪ alla formulazione di proposta alla Giunta Comunale, per il tramite del Sindaco e sentita l’Assemblea
del G.C.V.P.C., in merito all’adozione di delibere per promuovere il conferimento da parte del
Ministro dell’Interno di ricompensa al merito civile (L. n. 658 del 20/06/1986 e relativo regolamento di esecuzione approvato con D.P.R. n. 1397 del 23/10/1987) e di ricompensa al valor civile (L. n. 13 del 02/01/1958 e relativo regolamento di esecuzione approvato con D.P.R. n. 1616 del 06/11/1960);
▪ alla destinazione dei singoli volontari o delle associazioni, in base alle competenze dichiarate e accertate, alle funzioni di supporto nell’ambito del C.O.C. (Centro Operativo Comunale);
▪ alla direzione tecnica degli interventi e alla programmazione dell’addestramento del G.C.V.P.C.;
▪ ad ogni altra attività ritenuta utile ai fini della P.C.
Il Direttore Tecnico del G.C.V.P.C. (Coordinatore del Gruppo) dovrà rapportarsi sempre con l’U.C.P.C. e con il Sindaco sia in caso di ordinarietà che in caso di emergenza. Ai fini della continuità progettuale e/o organizzative, il Direttore tecnico è tacitamente riconfermato al termine del suo mandato.
Data l’elevata specificità delle prestazioni professionali, sarà concordato un compenso forfettario per il Direttore Tecnico in accordo con le disponibilità economiche dell’Ente.
Art. 8 – Comitato Direttivo
Il Comitato Direttivo è composto dal Direttore Tecnico del G.C.V.P.C. (Coordinatore del Gruppo) e dai capo- squadra di ciascuna unità operativa di volontari.
I capo-squadra sono eletti tra i volontari candidati che hanno raggiunto il maggior numero di voti. La durata in carica è di n. 1 anno con possibilità di rielezione. A parità di voti, sarà eletto il candidato avente curriculum personale più idoneo all’U.C.P.C. Essi opereranno a titolo gratuito.
Il Comitato Direttivo ha il compito di formulare le proposte per un efficace funzionamento del G.C.V.P.C. e a
richiesta, coadiuva l’U.C.P.C. in tutte le attività di servizio.
Art. 9 – Capi – squadra
Il capo-squadra di ogni singola unità di volontari tra quelle attivate nell’ambito del C.O.C. ha il compito di:
▪ coordinare le attività della funzione che rappresenta tenendo conto delle singole sinergie possibili
con le altre funzioni nell’ambito del C.O.C. e delle disposizioni del Direttore Tecnico;
▪ predisporre, nel caso di gruppi di volontari costituenti più squadre, gli eventuali turni di reperibilità volontaria, tenuto conto degli impegni personali e professionali dei componenti delle squadre;
▪ suddividere il personale costituente il gruppo in squadre organiche di interventi tenendo conto delle specializzazioni di ogni componente in modo che ogni componente della squadra abbia un compito specialistico in un determinato settore (es: autista, muratore, carpentiere, …)
La nomina del Capo Squadra sarà effettuata scegliendo tra i volontari componenti la funzione in possesso di competenze di natura tecnica, esperienza nel settore o di provata capacità nella direzione di squadre di personale operativo.
Art. 10 – Squadre di volontari
La squadra comunale di protezione civile rappresenta l’unità base di P.C. e opera all’interno di una specifica funzione di supporto nell’ambito del C.O.C. Essa è costituita dal Capo Squadra e da un numero di volontari variabile in relazione alla disponibilità della relativa funzione, da un minimo di 3 (tre) ad un massimo di 6 (sei) unità. Sempre in relazione alle disponibilità di personale nelle varie specialità, ogni squadra dovrà essere dotata possibilmente di un autista e di uno specialista per diversi settori d’intervento in modo tale da prestare efficace opera di soccorso in diverse situazioni di emergenza. In base al numero dei volontari costituenti la funzione, il coordinatore costituirà una o più squadre di P.C. Nel caso in cui la funzione risulti costituita da una sola squadra, il Coordinatore di funzione esplicherà anche le funzioni di Capo Squadra. All’interno della funzione possono essere formate squadre specializzate in relazione ai principali rischi a cui il territorio è soggetto.
Si possono utilizzare solo alcuni volontari negli interventi di emergenza più frequenti nonché tutti quanti durante un disastro o in situazioni di particolare complessità o gravità. Il sistema di allarme per i volontari, oltre a quello previsto per l'allarme alla popolazione, è quello dell'utilizzo della telefonia mobile, della catena telefonica fissa, delle trasmissioni radio e televisive, cercapersone, ecc.
Rimane di primaria importanza: l'addestramento dei volontari, la loro assicurazione, il tesserino di riconoscimento.
Nei casi di necessità o in situazioni di emergenza, le squadre possono assumere una composizione mista in relazione alle competenze tecniche di ciascun volontario anche appartenente a funzioni di supporto diverse. La carica di Capo-Squadra è ricoperta a titolo gratuito e senza finalità di lucro.
Art. 11 - Formazione
I volontari sono formati ed addestrati tramite specifici corsi indetti dal Comune di Noci, dalla Prefettura di Bari, dalla Regione Puglia, dalla Città Metropolitana di Bari, dal Corpo Nazionale dei VV.F., dal Corpo Carabinieri Forestale dello Stato, dal Servizio Sanitario Nazionale o da altri enti o istituzioni operanti nel sistema integrato di P.C.
Si potranno formare, se il numero lo permette, compatibilmente con i corsi espletati e con la preparazione già insita dei volontari stessi, nuclei di volontari specializzati.
L'U.C.P.C. individua i corsi di formazione, definisce e controlla i criteri ed i contenuti delle iniziative di formazione e addestramento del volontariato onde assicurare la correttezza delle nozioni impartite ed il livello di addestramento, nonché la coerenza con le leggi e le direttive vigenti.
Almeno una volta l'anno il G.C.V.P.C. eseguirà esercitazioni di P.C., anche a sorpresa, per valutare i tempi di risposta e perfezionare conseguentemente l'organizzazione.
Art. 12 - Attività dei volontari
Il G.C.V.P.C. agisce all'interno del territorio comunale. Per poter operare al di fuori dei confini comunali occorre, previa stipula di apposita polizza assicurativa, specifica richiesta e autorizzazione degli organi competenti, quali il Dipartimento Nazionale della P.C., la Prefettura di Bari, la Regione Puglia, la Città Metropolitana di Bari.
Il G.C.V.P.C., previa autorizzazione deI Sindaco, potrà promuovere o aderire ad iniziative, anche al di fuori dell'ambito comunale, intese a favorire lo scambio di esperienze fra enti, associazioni, altri gruppi comunali di P.C.
Per i volontari del G.C.V.P.C. è sempre esclusa, sotto qualunque forma, l'accettazione di compensi di qualsiasi natura.
I volontari svolgono la propria attività personale, volontaria e gratuita, col solo fine della solidarietà umana, senza ulteriori vincoli di dipendenza con il Comune di Noci.
Essi sono tenuti a partecipare alle attività proposte dall'U.C.P.C., deputato all'attività di cui all'art. 3 della L.
n. 225/92, con impegno, lealtà, senso di responsabilità e spirito di collaborazione. Nell'espletamento del servizio i volontari devono operare con diligenza, prudenza e perizia tenendo un comportamento dignitoso, improntato ad assoluta imparzialità e senso di giustizia, e fornendo i chiarimenti e le informazioni che venissero loro richieste.
Essi non possono svolgere, nelle vesti di volontari di P.C., alcuna attività contrastante con le finalità indicate o finalizzate al proprio personale beneficio, né sostituirsi in nessuna occasione agli organi preposti alla direzione ed al coordinamento degli interventi nelle attività di P.C., né svolgere attività e compiti propri di altri enti che concorrono alle operazioni di intervento di previsione, prevenzione, soccorso e superamento dell'emergenza. I volontari sono tenuti al rispetto dei turni e degli orari di servizio assegnati, nonché alla disponibilità all'attivazione in turni di pronta reperibilità per i casi di emergenza.
I volontari appartenenti al G.C.V.P.C., in ogni momento, operativo o di addestramento, possono rifiutarsi di eseguire lavori od azioni che essi giudichino pericolose o dalla cui esecuzione non si ritengano adeguatamente preparati, senza che ciò possa pregiudicare la loro appartenenza futura al G.C.V.P.C.
L'accettazione ed il rispetto del presente regolamento, da parte dei volontari del G.C.V.P.C., ne condizionano l'appartenenza allo stesso.
Nel caso in cui l'U.C.P.C. e/o il responsabile del S.C.P.C. ne rilevino la necessità, potranno disporre, previa informativa argomentata al Sindaco, la sospensione temporanea, in via precauzionale, di quei volontari che disattendano le condizioni riportate nel presente regolamento. Nel caso di grave inosservanza l'U.C.P.C. e/o il responsabile del S.C.P.C., potranno proporre, al giudizio insindacabile del Sindaco, l'eventuale esclusione del volontario dal G.C.V.P.C.
Art. 13 - Organi del Gruppo
Il Gruppo Comunale di P.C. ha nel suo interno i seguenti organi:
1. L’Assemblea;
2. Il Direttore Tecnico (Coordinatore);
3. I Capo-Squadra di ciascuna unità operativa di volontari.
L’Assemblea del G.C.V.P.C., costituita dagli aderenti volontari singoli o associati, dal Direttore Tecnico (Coordinatore) e dai Capo-squadra di ciascuna unità operativa di volontari, è presieduta dal Sindaco o, in sua assenza, dall’Assessore competente o dal Direttore Tecnico.
L'Assemblea ha carattere propositivo, consultivo, e deve essere convocata almeno due volte all'anno con l'invio di convocazioni almeno 10 giorni prima. Le funzioni di verbalizzante in seno alla stessa vengono assunte da un dipendente comunale di categoria non inferiore alla C. Nella disciplina e validità delle sedute, si applica quanto previsto dal codice civile in materia di associazioni.
L'Assemblea delibera in merito a:
- pareri in materia di ammissione, sospensione ed espulsione aderenti al gruppo;
- pareri e proposte in materia di ricompense al merito civile e ricompense al valore civile;
- proposte di approvvigionamento materiali essenziali alle attività del gruppo;
- proposte di campagne di sensibilizzazione e propaganda della P.C.;
- proposte per programmi di addestramento a livello comunale;
- proposte di modifica al regolamento ed al piano di Protezione Civile;
- relazione annuale sull'andamento del gruppo;
- parere in materia di vestiario dei volontari;
- parere sull'attrezzamento del gruppo.
I pareri, le proposte e la relazione annuale vengono trascritte nel libro dei verbali delle riunioni. Il libro rimane a disposizione dei consiglieri comunali e di chi ne abbia interesse per la sua consultazione, ai sensi della L. 7 agosto 1993, n.24.
Ogni deliberazione dovrà essere trasmessa, in copia-estratto, alla Giunta Comunale e all'U.C.P.C. a cura del Segretario verbalizzante.
Art. 14 - Assicurazioni
Ai volontari appartenenti al G.C.V.P.C. sono garantiti i benefici di legge di cui alla vigente normativa riguardante l'attività di volontariato di P.C.
L'U.C.P.C. provvede, tramite apposito capitolo di spesa da inserire nel bilancio comunale, ad assicurare i volontari appartenenti al G.C.V.P.C. ed il Direttore Tecnico del G.C.V.P.C. (Coordinatore del Gruppo) contro infortuni, malattie o altro, connessi allo svolgimento dell'attività di P.C., nonché per la responsabilità civile verso terzi, ai sensi dell'art. 4 della L. 266/91 e successivi decreti ministeriali di attuazione o altri provvedimenti legislativi in materia.
Si potrà provvedere all'estensione della copertura assicurativa anche ad eventuali spese legali in relazione
allo svolgimento del servizio.
Art. 15 - Diritti e Benefici
Ai sensi degli artt. 9-10e Il del D.P.R. 194 del 2001e comunque nel rispetto della legislazione vigente in materia, ai volontari appartenenti al G.C.V.P.C. e al Direttore Tecnico del G.C.V.P.C. (Coordinatore del Gruppo), sono garantiti, nell'ambito delle attività di P.C., debitamente autorizzate da chi ne abbia facoltà a norma di legge, i seguenti benefici (Decreto del Presidente della Repubblica n. 194 dell’8 febbraio 2001):
▪ mantenimento del posto di lavoro pubblico o privato;
▪ il rimborso delle spese sostenute nelle attività di P.C. in conformità all'art. 10 del D.P.R. 194/01 e successivi decreti ministeriali di attuazione.
Art. 16 – Equipaggiamento e dotazioni
All'equipaggiamento dei volontari, inteso come uniforme e dispositivi di protezione individuale, provvede l'Amministrazione Comunale.
Caratteristiche dell’uniforme devono essere quelle previste dalla Presidenza deI Consiglio dei Ministri - Ufficio del Ministro Coordinamento della Protezione Civile Decreto n. 5/053122 - "Uniforme dei componenti di Associazioni di Volontariato operanti in attività di protezione civile".
L'emblema deve essere quello della P.C. nazionale, le eventuali scritte devono riportare la dicitura "Gruppo Comunale Volontari di Protezione Civile del Comune di Noci”.
L'uniforme e i dispositivi di protezione dovranno essere indossati esclusivamente nel corso di esercitazioni e/o interventi di P.C.
Tassativamente è vietato per i volontari del G C.V.P.C. l'uso della paletta. Fanno eccezione i casi di reale emergenza durante i quali il volontario coadiuva tutti gli organismi istituzionali quali Polizia, Carabinieri, Polizia Municipale o altri ad essi equiparati chiamati a fronteggiare l'emergenza stessa. In questi frangenti al volontario può essere affidata, con uno scopo ben preciso, la paletta in ausilio al personale dell’Amministrazione Statale o Locale impegnata nei soccorsi.
In sostanza il volontario utilizza la paletta solo su indicazione e nei limiti (anche temporanei) delle direttive ricevute dai soggetti pubblici, titolari dell'uso delle stesse. In attesa del loro arrivo, in caso di incidente stradale o evento che ne richiede l'uso per tutelare immediatamente la pubblica incolumità da parte dei volontari presenti, si potranno usare segnali complementari di cui all'art. 42 del Codice della Strada.
Il G.C.V.P.C. potrà avvalersi, per il suo funzionamento, di mezzi. materiali ed attrezzature messe a disposizione da Enti pubblici e da privati.
I volontari sono responsabili del corretto utilizzo e della custodia dell'uniforme e delle attrezzature loro affidate.
Ogni anno l'Amministrazione Comunale provvederà allo stanziamento di somme la cui destinazione sia adeguata all'ottimale espletamento delle attività del G.C.V.P.C.
Qualora siano i volontari stessi ad acquistare con risorse proprie alcuni dispositivi di protezione individuali, la proprietà resta del singolo volontario acquirente.
Tali dotazioni verranno comunque registrate, da parte dell'U.C.P.C., sulla scheda del volontario, con l'esatta indicazione della proprietà dei singoli articoli, allo scopo di avere conoscenza delle attrezzature che ricadono nella disponibilità del G.C.V.P.C.
Le dotazioni del Gruppo verranno regolarmente inventariate dal responsabile dell'Ufficio Comunale di P.C.
Art. 17 - Tessera di riconoscimento
La tessera di riconoscimento di appartenenza al G.C.V.P.C. (allegato B), plastificata, dimensione 12 x cm, riporta:
▪ l'indicazione "Comune di Noci - Gruppo Comunale Volontari di Protezione Civile" con lo stemma distintivo del Comune di Noci e della P.C. nazionale;
▪ una foto cui apporre il timbro del Comune;
▪ codice fiscale, dati anagrafici, gruppo sanguigno, data di rilascio;
▪ la firma del Sindaco e del volontario.
L'U.C.P.C. istituirà, a tal fine, apposito registro delle tessere di riconoscimento rilasciate ai volontari appartenenti al G.C.V.P.C.
Art. 18 Doveri - Sanzioni disciplinari
Tutti i volontari del G.C.V.P.C., devono attenersi alle disposizioni del Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni - Decreto 28.11.2000 della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Funzione Pubblica. Le sanzioni disciplinari, in ordine crescente di gravità, consistono in: richiamo verbale, ammonizione scritta, sospensione temporanea, espulsione. Le sanzioni disciplinari, adeguatamente motivate, vengono comminate dal responsabile del S.C.P.C.
Il volontario può proporre ricorso al Sindaco, entro gg. 10 dalla notifica del provvedimento. L'accettazione ed il rispetto del presente regolamento, da parte dei volontari del G.C.V.P.C., condizionano l'appartenenza al gruppo medesimo. Le infrazioni o l'inosservanza delle condizioni riportate nel presente regolamento e, comunque, di tutte le disposizioni in materia di P.C. possono comportare la sospensione temporanea del volontario, in via precauzionale, attuata dal Sindaco, sentito il parere del responsabile del S.C.P.C. e quello non vincolante del Direttore Tecnico (Coordinatore del Gruppo).
Art. 19 - Qualifiche
Il volontario è considerato "persona incaricata di pubblico servizio" ai sensi dell'art. 358 del Codice Penale. Al volontario si applicano, pertanto, le norme che il codice penale prevede per coloro che rivestono la qualifica di "persona incaricata di pubblico servizio" (artt. 336 – 356 c.p.).
Art. 20 - Decadenza
I volontari del G.C.V.P.C. perdono definitivamente la qualifica per:
- dimissioni volontarie;
- interdizione e inabilitazione;
- perdita della capacità psico-fisica;
- inattività assoluta, senza giustificato motivo, della durata di mesi dodici, valutata dal responsabile del
S.C.P.C. e dal Coordinatore del G.C.V.P.C.;
- allontanamento a seguito di sanzione disciplinare e/o espulsione determinata da gravi motivi morali o deontologici valutata dal responsabile del S.C.P.C. e dal Sindaco;
Il volontario decaduto deve consegnare la tessera di riconoscimento, l'uniforme e, comunque, tutto il materiale fornito in comodato d'uso per l'attività di volontariato.
Art. 21 - Norme finanziarie
Il codice fiscale del G.C.V.P.C. coincide con quello del Comune di Noci.
Nel bilancio annuale del Comune sarà iscritto apposito capitolo di spesa sul quale vengono imputati gli oneri relativi all'attività del G.C.V.P.C.
Per gli oneri da sostenersi in emergenza verranno utilizzate le procedure relative alle spese di somma urgenza. Nella parte entrata del bilancio verrà istituito un apposito capitolo, collegato con il capitolo di spesa di cui sopra, sul quale saranno introitate le somme derivanti da contributi, donazioni e/o sponsorizzazioni.
Art.22 - Pubblicità del regolamento
Il presente regolamento, cui è data la più ampia divulgazione, è tenuto a disposizione della cittadinanza presso l'U.C.P.C., il Comando di Polizia Municipale, l'Ufficio Relazioni con il Pubblico e pubblicato sul sito del Comune: xxx.xxxxxx.xxxx.xx.xx
Art. 23 - Entrata in vigore - Abrogazioni
Per quanto non espressamente previsto nel presente regolamento si applica quanto stabilito dal codice civile e penale e si rinvia alle norme legislative e regolamentari vigenti in materia di P.C. e volontariato, nonché alle circolari e direttive emanate dagli organi nazionali, regionali, provinciali e comunali.
Il presente regolamento potrà essere modificato ed aggiornato a seguito dell'evoluzione della normativa e dell'assetto complessivo del sistema di P.C.
Il presente regolamento entrerà in vigore nel quindicesimo giorno successivo a quello della sua pubblicazione all'Albo Pretorio del Comune di Noci e rimarrà in vigore a tempo indeterminato fino alla stesura di un nuovo regolamento che ne aggiorni e/o modifichi i contenuti.
Per tutto quanto non espressamente indicato nel presente Regolamento, si rimanda alla Norma vigente in materia di protezione Civile Nazionale e Regionale e, in particolare, al R.R. n. 1 del 11/02/2016 – “Disposizioni relative al volontariato di Protezione Civile della Regione Puglia”.
Art. 24 Programma di Addestramento
Il programma di addestramento dei volontari prevede quattro tipi di soccorso:
a) Soccorso Tecnico;
b) Soccorso Sanitario;
c) Soccorso Sociale;
d) Soccorso Logistico.
1. ELEMENTI DI PROTEZIONE CIVILE
I) ELEMENTI DI PROTEZIONE CIVILE E SICUREZZA SOCIALE:
- i bisogni di protezione civile in Italia e attuali risposte legislative;
- apporto del volontariato, problemi organizzativi e formativi per una collaborazione alla protezione civile;
- informativa sommaria sulle componenti istituzionali di protezione civile (Corpo nazionale Vigili del Fuoco, Esercito, reparti di soccorso pubblico dei Carabinieri e della Polizia di Stato, unità assistenziali di emergenza);
- cenni sui piani di protezione civile;
- organizzazione tecnico-logistica (tendopoli, roulottopoli, alloggiamenti di fortuna, insediamenti provvisori);
- servizi igienico-sanitari nei vari tipi di insediamenti;
- organizzazione della vita interna di un insediamento;
- sezioni operative volontarie di protezione civile (gruppi di promozione tecnico-scientifica, nuclei logistici, unità operative).
2) NOZIONI DI ANTINFORTUNISTICA
- significato di infortunio e cause determinanti;
- provvedimenti legislativi in materia antinfortunistica ed Enti interessati;
- la prevenzione degli infortuni nel settore dell'edilizia con particolare riferimento ai lavori in prossimità di lince elettriche, agli scavi, alle fondazioni ed alle demolizioni;
- l'antinfortunistica nelle aziende in genere: legge 81/08 e s.m.i.;
- la sicurezza nella produzione e distribuzione dell'energia elettrica con citazioni particolari sulle cabine elettriche, sulla manutenzione ed esercizio degli impianti elettrici;
- la legge 46/90: obiettivi e norme essenziali;
- moderni orientamenti sui criteri di sicurezza nel settore nucleare.
3) ELEMENTI DI FISICA APPLICATA
Nozioni generali: struttura della materia, proprietà dei corpi. fenomeno chimico e fenomeno fisico; meccanica: moto di un corpo; misuratori di velocità; statica: forze e loro composizione: coppie. equilibrio di un corpo, macchine semplici; dinamica: leggi fondamentali, attrito e resistenza nel mezzo lavoro ed energia, potenza, unità di misura corrispondenti;
- Idraulica; principi fondamentali, moto di fluidi. pressione, perdita di carico ed unità di misura;
- tecnologia: calore e temperatura, strumenti ed unità di misura relativi, dilatazione termica dei corpi. equivalenza tra calore e lavoro, unità di misura.
4) ELEMENTI DI CHIMICA ANTINCENDI
- Nozioni generali: leggi fondamentali, reazioni e notazioni, simboli e formule. principali elementi;
- Chimica della combustione; combustione c triangolo di fuoco, prodotti della combustione, combustibili solidi, liquidi, gassosi e loro proprietà; temperatura di infiammabilità c temperatura di accensione campo di infiammabilità; esplosivi e relative norme di sicurezza;
- sostanze pericolose: concetto di tossicità, nocività, corrosività, infiammabilità cd esplosività; indicazioni delle sostanze pericolose, rischi connessi e prevenzione con particolare riferimento ai gas compressi e liquefatti, ai gas tossici di più comune impiego.
5) ELEMENTI DI COSTRUZIONE
- materiale di costruzione: pietre naturali, requisiti costruttivi e proprietà termiche: i laterizi; calci, cementi e sabbie; malte, calcestruzzi, cemento armato; ferro, acciaio, ghisa, i legnami, comportamento al fuoco dei materiali da costruzione;
- elementi della costruzione: fondazioni ordinarie e fondazioni di cemento armato: muratura (muri di fondazione, muri di elevazione, tramezzi, muri taglia fuoco); archi e volte (descrizione dei vari tipi); solai in legno, in ferro, cemento armato, misti; tetti (grossa armatura, armatura minuta e manto) requisiti cui devono soddisfare i tetti con particolare riferimento a quello della sua infiammabilità e degli accorgimenti da prendere per limitare la propagazione degli incendi; scale, struttura delle scale, pericoli che presentano le scale e misura di sicurezza;
- cenni sul comportamento del fuoco delle strutture e dei materiali;
- lesioni dei fabbricati - crolli; vari tipi di lesioni e cause che producono, con particolare riferimento alle lesioni per fenomeni endogeni; crolli dei fabbricati, di solai, ecc.; accorgimento da usarsi nelle demolizioni; puntellamenti;
- frane e smottamenti: classificazioni delle frane; cause e segni precursori delle frane; possibili interventi sui movimenti franosi; difesa delle coste dalle frane.
6) MATERIALE ANTINCENDI
- formazione delle condotte; tubazioni di mandata e di aspirazione; lance da incendio, raccordi. divisori, collettori, diffusori elettori, accessori vari; idranti; motopompe e loro funzionamento;
a) caratteristiche operative, modalità di impiego;
b) estinguenti e piccoli mezzi di estinzione; sostanze estinguenti; estintori idrici: estintori n schiuma; estintori a polvere; estintori ad anidride carbonica; estintori ad idrocarburi c alogenati, coperte di amianto; sabbia;
c) mezzi di salvataggio: scala italiana, scala a ganci, scala mista: caratteristiche e modalità di impiego;
d) collaudo; teli da salto; materiali per tiro ed imbracature; caratteristiche e modalità di impiego; accessori di salvataggio;
e) materiali tecnici: mezzi di illuminazione e gruppi elettrogeni; apparecchi da taglio e con fiamma; motoseghe, motoventilatori, motocompressori: martello demolitore; cuscini di sollevamento.
7) MATERIALE PER LA PROTEZIONE INDIVIDUALE
Cenni sulla respirazione umana, mezzi protettivi delle vie respiratorie; respiratori antipolvere e maschere a filtro: autorespiratori a ciclo aperto, apparecchi a presa d'aria dall'esterno; elmo e cinturone: uso e caratteristiche, indumenti protettivi; misure generali di pronto soccorso per i colpiti da gas tossici.
8)AUTOMEZZI ANTINCENDI
Autopompa serbatoio (APS), autobotte pompa (ABP), autogru (AG), autoscala (AS); scopo. funzionamento, caratteristiche operative, modalità di impiego; autocarri per il trasporto (ACT) ed autocarri attrezzati (ACA); automezzi anfibi; mezzi cingolati; mezzi speciali.
9) INTERVENTI E TECNICA DEGLI INTERVENTI
In considerazione ai problemi d'origine generale: criteri generali da seguire nelle operazioni di spegnimento; disposizione di uomini e mezzi destinati all'intervento; cause degli incendi e propagazione del fuoco; pericolo di esplosioni, pericolo di crolli, pericoli diversi; sgomberi, demolizioni, puntellamenti; comportamento del personale e sua salvaguardia; rilevazioni dati sul luogo dell'intervento e moduli di rilevazione statica.
Tecniche di intervento nei principali tipi di incendio: incendi in edifici (abitazioni, uffici, ospedali, alberghi, musei, archivi, biblioteche, locali di pubblico spettacolo, cantine e locali sotterranei, negozi e laboratori, centrali termiche, ecc.); incendi in stabilimenti industriali e nelle attività commerciali; incendi di infiammabili solidi, liquidi, gassosi: incendi di sostanze a comportamento speciale: esplosivi carburo di calcio, sodio, potassio, magnesio, alluminio, zolfo ed anidride solforosa, fosforo ed anidride fosforica., acido nitrico e vapori nitrosi, acido solforico, acido cloridrico, ammoniaca, cloro, calce, soda, potassio, nitrati e clorati.
Interventi di tipo diverso dall'incendio: incidenti stradali e ferroviaria, crolli; allagamenti; smottamenti e frane; recupero salve o feriti da pozzi ed altro; fughe di gas e sostanze tossiche.
10) ENERGIA ELETTRICA E PROTEZIONE
a) Nozioni generali: elettricità; effetti della corrente elettrica sul corpo umano; pericoli derivanti dall'energia elettrica; protezioni fisse ed individuali.
b) Interventi: incendi di centrali elettriche di produzione e di trasformazione; incendi di trasformatori; incendi di motori e di generatori di elettricità; incendi di quadri elettrici; incendi per la caduta o rottura di linee ad alta tensione; incendi di sterpaglia sotto linee ad alta tensione; incendi di cavi elettrici; incendi di insegne luminose.
11) ELEMENTI DI PRONTO SOCCORSO
a) Generalità sulla figura e sul comportamento del soccorritore; meccanismi della respirazione, aggressivi chimici delle vie respiratorie: respirazione artificiale; lesioni della pelle, ferite, ustioni: terapie relative: fratture, distorsioni, lussazioni, folgorazione, congelamento, morsicatura di animali velenosi; tecniche di sollevamento, trasferimento, sistemazione e trasporto dell'infortunato; mezzi ed attrezzature di pronto soccorso.
12) NOZIONI DI PREVENZIONE INCENDI
a) Generalità sulla figura e sul comportamento del soccorritore; meccanismi della respirazione, aggressivi chimici delle vie respiratorie: respirazione artificiale; lesioni della pelle, ferite, ustioni: terapie relative: fratture, distorsioni, lussazioni, folgorazione, congelamento; tecniche di sollevamento, trasferimento, sistemazione e trasporto dell'infortunato; mezzi ed attrezzature di pronto soccorso.
13) CENNI SUL SERVIZIO RADIO E TELEFONICO
a) Propagazione di segnali radio nello spazio; distanza massima dei collegamenti in combinazione con le caratteristiche della zona interessata; ponti radio; interconnessione tra ponti radio e sua utilità; centralini telefonici: descrizione e funzionamenti; apparecchi radio ricetrasmittenti: tipologie, caratteristiche operative, norme d'uso; norme di procedura per il traffico radio; i radioamatori.
14) ESERCITAZIONI PRATICHE PER L'USO DEI MATERIALI
- Tabulazioni: manutenzioni, riparazioni, applicazioni raccordi.
- Cordami: effettuazione di nodi, legature, fasciature, collaudo e verifica delle funi.
- Incendi: spegni menti incendi in seminterrato, al piano terra ed ai piani superiori di un edificio, spegnimento di liquidi infiammabili, paraffina, bitume, uso di lance a getti pieno ed a spandente, uso delle lance a schiuma.
- Puntellamenti: di murature, solai, scale, tetti; sbatacchiature, fasciatura di pilastri.
- Estintori: dosaggio delle cariche a carica degli estintori (idrici, a schiuma, a polvere, a CO/2 alogeni; estinzione incendi con piccoli mezzi di spegnimento.
- Sollevamenti: manovre di forza con xxxxxx, taglie, paranchi, capre e falconi di circostanze; impiego del martinetto idraulico; ancoraggi di circostanze con materiale di caricamento.
- Salvataggi: da pozzi, corsi d'acqua, da tetti e finestre di un fabbricato.
- Crolli con vittime: salvataggi di persone sotto le macerie; metodi di salvataggio ed attrezzature da impiegare.
- Autogrù: impiego di sollevamento, rimorchi, recupero di mezzi.
- Apparecchi per la respirazione.
- Interventi per calamità: montaggio tende, sistemazione degli elementi per un insediamento provvisorio (roulotte, container, ecc.), gonfiaggio di canotti pneumatici; uso del lanciasagola, realizzazione di teleferiche e ponti di circostanza.
- Attrezzature particolari: funzionamento e impiego del gruppo elettrogeno, del motoventilatore, del complesso ossiacetilenico, delle cesoie tagliabili, della tenaglia isolante, della motosega, delle radio fisse, veicolari e portatili.
15) ESERCITAZIONI PRATICHE PER L'USO DEI MACCHINARI E DEI NATANTI
a) Autopompa: uso del naspo per alta pressione; riempimento del serbatoio da idranti; riempimento del serbatoio con aspirazione, manovre d'incendio con impiego di lance da 45 e da 70 rom.
b) Autobotte: uso dell'autobotte per riempimento di autopompa durante l'impiego di quest'ultima; riempimento dell'autobotte da idrante con uso della pompa.
c) Autoscala: impiego dell'autoscala come mezzo per convogliare il getto di lancia nella finestra di un piano elevato; impiego dell'autoscala come pezzo di salvataggio singolo dai vari piani di un edificio: impiego dell'autoscala per l'evacuazione di un edificio nel quale è compromesso l'uso della scala.
d) Autogrù: impiego dell'autogrù nelle operazioni di sollevamento di pesi per il salvataggio di persone, impiego dell'autogrù per il tiro di pesi con l'uso del verricello.
e) Natanti in plastica: impiego dei natanti e loro caratteristiche: fissaggio del motore fuori bordo sul natante; cenni sulle caratteristiche di natanti con propulsione a getto; cenni sulle caratteristiche di canotti pneumatici: pressione di gonfiaggio dei canotti pneumatici di salvataggio; applicazione dei motori fuoribordo sui canotti pneumatici.
f) Mezzi cingolati: funzionamento pratico dei mezzi cingolati; caricamento di un autocarro con cassone ribaltabile; differenze dell'impiego di mezzi caricatori con ruote gommate o con cingoli; prove pratiche sull'impiego dell'apripista; spostamento di masse di terra per apertura di strade. di varchi, ecc.
g) Mezzi articolati: caratteristiche generali, impiego del mezzo per trasporti vari (di roulotte, container, ecc.); carichi e trasporti di acqua potabile per rifornimento agli insediamenti, alle popolazioni, ecc.
16) ADDESTRAMENTO PROFESSIONALE
Manovra della scala italiana e della scala a ganci; trasporto di persone ferite ed inanimate: salvataggi con scala italiana, con scala a ganci, con scala aerea, con coperta da salto, con telo slitta, con telo tubolare e con funi divaricate; manovra di stendimento di tubi; manovre con autopompa, con tubazione di aspirazione o tubazione di mandata; manovre per l'aspirazione da un serbatoio o da un xxxxx x'xxxxx, xxxxxxxx xx xxxxxxx xxxxxxxx; a mano per incendio a piano terra e per incendio di locale seminterrato, incendio a piani superiori di un edificio; manovra d'attacco d'Incendio con l'uso della scala Italiana; manovra d'attacco di un incendio con uso della scala aerea; manovra d'incendio con salvataggi di persone.
17) FIGURE DI BASE DI PROTEZIONE CIVILE PER IL SOCCORSO TECNICO
a) Ingegneri, architetti, periti industriali (chimici, meccanici, elettrotecnici, edili, informatici), geometri, muratori, elettricisti, idraulici, falegnami, generici, autisti (con abilitazione alla guida di vario livello).
b) Impiego e prestazioni: il personale suindicato è inserito nelle funzioni di supporto e interviene con tempestività al determinarsi di qualsiasi inconveniente o calamità verificatasi sul territorio comunale, in
relazione alle esigenze, sotto la guida del coordinatore della singola funzione. Allorché la Direzione delle operazioni sarà assunta dal Sindaco o da altri Organi di Protezione Civile, i volontari svolgeranno la propria opera in un contesto coordinato ed armonico e si impegneranno altresì a seguire le esercitazioni teorico- pratiche predisposte dall'Amministrazione.
B) PROGRAMMA DI ADDESTRAMENTO SETTORE SANITARIO
a) Lineamenti dell'anatomia del corpo umano con particolare riferimento a lesioni traumatiche; elementi di anatomia descrittiva e topografica; l’apparato con ossa, muscoli, articolazioni l'apparato circolatorio; l'apparato respiratorio; l'apparato nervoso centrale e periferico.
b) Elementi di fisiologia (funzione degli organi vitali): fisiologia del cuore, della circolazione, della respirazione, del sistema neuro-vegetativo: della vita di relazione (coscienza).
c) Reazioni generali dell'organismo alla noxa traumatica: i limiti di resistenza del corpo umano avverso agli agenti esterni (alte e basse temperature; fattori debilitanti e predisponesti); le conflagrazioni e gli scoppi; la rarefazione atmosferica; le pressioni di fondali marini; l'alterata composizione dell'aria ambiente; l'alterato rapporto ossigeno-anidride carbonica; i gas tossici ed i prodotti di combustione; il fattore tempo e la resistenza individuale.
d) Principali sindromi patologiche - loro trattamenti; l'importanza del "gesto corretto" da usare nel "primo soccorso".
e) Lo stato di shock; classificazione dello shock; principali aspetti fisio-patologici dello shock; metodi di prevenzione dello shock.
f) L'insufficienza cardio-circolatoria acuta: I) di origine centrale (deficit della gettata cardiaca); fibrillazione, infarto, arresto cardiaco, ferite del cuore, 2) di origine periferica (grave stato di shock, emorragie interne ed esterne - anemia acuta); gravi sindromi neurologiche; fase terminale dell'insufficienza respiratoria acuta.
g) Principi generali di rianimazione cardio-circolatoria. Ad essa deve precedere un tentativo di rianimazione respiratoria. Segni di riconoscimento dell'ipsistolia - ricerca del polso; accertamento e diagnosi dell'arresto cardiaco; terapia dell'arresto cardiaco, terapia farmacologia; il massaggio cardiaco e le sue varie tecniche massaggio cardiaco abbinato alla respirazione artificiale.
h) L'insufficienza respiratoria acuta - Arresto respiratorio. A) Cause meccaniche, inalazioni di corpi estranei nelle prime vie aeree (ostruzione); sfondamenti o gravi traumi del torace; annegamento - seppellimento sotto crolli. B) Cause centrali: paralisi centrale della respirazione, folgorazione e avvelenamenti intossicazioni.
C) Cause ambientali: asfissia da grandi altezze; asfissia da spazi confinanti; inquinamento atmosferico, gas tossici, incendi, ecc.
Principi generali di rianimazione respiratoria. Se. necessario allontanamento dal luogo: liberazione e di indumenti coercitivi, disostruzione vie aeree; respirazione artificiale, vane metodologie; metodi
somministrazione - il pallone di Ambu; metodi di ossigeno-terapie d'urgenza; presidi medico- farmacologici (analettici respiratori, ecc).
Trasporto di traumatizzati gravi e pazienti con condizioni precarie. Rimozione: prelievo, trasporto del traumatizzato grave. L'importanza della posizione da fare assumere. Il paziente: manovre di sollevamento e spostamento, condizionante al trauma. La necessità di stabilizzazione e immobilizzazione degli. arti fratturati. Il comportamento da tenere sul luogo del disastro. La necessità di compilare del sinistrato una schedina nosologica, con schematiche annotazioni cliniche. Condizioni iniziali, durante il trasporto, all'arrivo a destinazione.
k) Patologia più frequente nei traumatizzati. La gravità delle lesioni ed importanza della sede anatomica ove incide e dall'organo colpito. L'importanza di alcuni fattori: sesso, età. condizioni preesistenti. La necessità di assistenza psicologica nei riguardi dell'infortunato.
Lesioni più frequenti: contusioni ecchimotiche, ematomi superficiali, ferite da taglio, punte, punta e taglio, ferite lacero-contuse. Lesioni da schiacciamento (localizzate o interi arti): distorsioni, distrazioni muscolari, sublussazioni, lussazioni. Trattamento delle lesioni superficiali - la disinfezione; la sutura delle ferite -l'arresto delle emorragie (emostasi), la fasciatura con materiale profilassi del tetano e delle infezioni da piogeni; ferite infette e loro trattamento; ferite da morsi di animali e punture di insetti velenosi; la gravità delle lesioni da schiacci amento estese ad un arto; i fenomeni secondari, lo shock, l'anuria, lo stato settico; il trattamento rianimatorio infusione; il trattamento emodialitico.
m) Le strutture degli arti - fratture chiuse - fratture esposte; la necessità della immobilizzazione provvisoria; il pericolo di tramutare una frattura "chiusa" in focolaio "aperto"; la prevenzione dello shock nel fratturato grave; la gravità del politraumatizzato.
18) I TRAUMI TORACICI - FRATTURE STERNO-COSTALI
a) L'importanza delle fratture costali a lembo della dinamica respiratoria; il pericolo di lesioni di organi interni; apparato cardiovascolare; apparato respiratorio, diaframma.
b) I traumi addominali e del bacino. Lesioni di organi cavi: stomaco ed intestino; lesioni di organi parenchinali; fegati e milza, emoperitoneo; lesioni retroperineali: rottura del rene; frattura del bacino: lesioni dell'uretrea e degli ureteri;
c) Traumi alla colonna vertebrale: frattura, schiacciamento dei corpi vertebrati (complicate da schiacciamento del midollo o non); lussazioni delle vertebre; la necessità di diagnosi precoce del traumatizzato vertebrale; accorgimenti da usare nel prelievo, immobilizzazione, sollevamento e trasporto del fratturato vertebrale.
d) Traumi cranici-cranio ecefalici - del massiccio facciale; particolari precauzioni nel prelievo e trasporto del paziente.
e) Ustioni gravi - l'ustione polmonare: la profilassi contro le ustioni fin dal primo trattamento; accorgimenti da usare nel prelievo, immobilizzazione e trasporto del paziente.
f) Folgorazioni - interruzione del contatto elettrico - Gravità e correlazioni: paralisi cardiaca e respiratoria; possibilità di morte apparente ed intervento di respirazione bocca a bocca e del massaggio cardiaco; regole di sicurezza nel prelievo e il trasporto del folgorato.
g) Lesioni da basse temperature: cause favorenti; vari gradi di congelamento ed estensione quale rapporto prognostico; l'assideramento: le condizioni del soggetto e la durata dell'esposizione.
h) Altre lesioni da agenti fisici e chimici: lesioni da radiazioni ionizzanti; altri tipi di radiazioni; lesioni da alcali caustici (ustioni) ed acidi forti; lesioni da gas irritanti o vescicanti.
Avvelenamenti: da ossido di carbonio; da gas di idrocarburi; da alimenti contaminato; da morso di animali velenosi; gli avvelenamenti in genere e il loro trattamento con antipodi.
Emergenze pediatri che in genere.
k) Emergenze ostetrico-ginecologiche con particolare riferimento: al parto; la minaccia di aborto; le metrorragie.
Cenni di piccola chirurgia d'urgenza: la sutura delle ferite; l'asepsi; I'antisepsi; disinfezione delle ferite; strumentario chirurgico; materiale di sutura; la medicazione delle ferite.
m) Disinfezione - Disinfestazione - igiene. Applicazione corretta di "laccio emostatico" chirurgico alla radice della coscia, al braccio.
n) Tecniche della per fusione e della trasfusione: accesso alle principali vene per la terapia endovenosa; puntura della vena con ago-cannula (tecniche).
C) PROGRAMMA DI ADDESTRAMENTO SOCCORSO SOCIALE (dettaglio indicativo del programma di massima)
l) Elementi di protezione civile; la legge 225/1992; sicurezza sociale e protezione civile; il bisogno di protezione civile in Italia: attuali risposte legislative cd organizzati ve; gli Organi di protezione civile; strutture nazionali deI servizio; apporto del volontariato: problemi formativi e di organizzazione per la collocazione nell'ambito della protezione civile; informativa di massima tecnico-logistica (tendopoli, roulottopoli, alloggiamenti di fortuna, insediamenti provvisori etc. e sui servizi igienico-sanitari di emergenza); organizzazione sociale e tecnico-amministrativa di un insediamento: realizzazione, cura e gestione.
2) Programmazione di servizi sociali: nell'ambito del territorio in periodo di normalità, durante e dopo una grave urgenza; il problema del pluralismo quale espressione del volontariato nell'ambito dei servizi sociali, metodi e tecniche per la formazione dell'operatore di protezione civile.
3) Servizi educativi e culturali sul territorio: organizzazione della didattica; metodi e tecniche per la diffusione della specifica cultura di protezione civile. esperienze di contatto con la popolazione e relativa preparazione antropologica, psicologica e di relazione; analisi comportamenti; il concesso e lo spirito della condivisione.
4) Il volontariato in rapporto alla evoluzione della normativa riferita alla protezione civile; nella costituzione italiana, nelle leggi dello stato, nelle leggi e normative degli Enti Locali (Regioni, Province, Comuni).
5) Nozioni fondamentali di organizzazione e collaborazione. Specifica delle possibilità operative singole e di gruppo nell'ambito dell'emergenza sociale per la protezione civile; decisionale efficiente, criteri per la ripartizione dei compiti e delle responsabilità per affrontare, sviluppare e risolvere problemi complessi. Analisi dei fenomeni critici per il territorio di competenza: rischio generico, rischio sismico, dell'acqua e del fuoco; mappe del rischio in riferimento dettagliato a ciascun tipo di esso ed in connessione al territorio di pertinenza.
7) Emergenza, calamità e catastrofe: micro e macroemergenza e rapporto fra esse; educazione alla emergenza; effetto psicosociali di una catastrofe o calamità; educazione alla sopravvivenza.
Prevenzione e previsione: cenni sulle moderne tecniche e sistemi per le previsioni meteorologiche sulla sismologia, l'idrologia, la geologia, il rilevamento delle radioattività e3cc.; prevenzione e previsione come attività primaria della programmazione riferita all'uso del territorio; programmazione della protezione di persone e cose in caso di evento calamitoso; protezione degli effetti dell'evento delle persone in posizione critica (vecchi, donne, in particolare stato, bambini, ammalati, handicappati, incapaci, impossibilitati, ecc.); prima assistenza ai colpiti dell'evento, con le precisazioni di cui sopra, interventi assistenziali a medio e lungo termine; interventi di ripristino e ricostruzione, nella più stretta collaborazione con le autonomie locali e relative amministrazioni, suggerimenti e collaborazione per la emanazione di normative valide ed efficaci.
9) I rapporti sociali: lettura e interpretazione delle leggi, delle normative, delle ordinanze e delle disposizioni transitorie e diffusione della loro conoscenza; assistenza tecnica e tecnico-amministrativa alla comunità colpita da calamità.
10) Servizi sociali: il problema sociale ed organizzativo della evacuazione: come gestire la situazione in modo sicuro ed efficace; indicazione preventiva e tempestiva delle zone di raccolta; criteri di scelta delle zone di raccolta ed individuazione degli itinerari normali ed alternativi per accedervi.
11) La salvaguardia dei beni culturali (D.L. 29 ottobre 1999, n.490).
Il volontariato del sangue nella protezione civile: FIDAS (Federazione Italiana Associazione Donatori di Sangue); AVI (Associazione Volontari Italiani Sangue).
D) PROGRAMMA DI ADDESTRAMENTO SOCCORSO LOGISTICO
Specifica delle attività attribuibili ai nuclei protezione civile di "emergenza logistica" e i rapporti con il coordinamento dei nuclei ai diversi livelli (comunali, provinciali, regionali e nazionali).
Metodi e sistemi per lo scambio di idee, dati e documenti di lavoro.
Lavoro del singolo e lavoro di gruppo per la ricerca, la pianificazione e l'accorpamento del materiale prodotto o già disponibile per la opportuna selezione e la più idonea utilizzazione.
E) SISTEMI PER LA COMUNICAZIONE NORMALE IN CASO DI EMERGENZA.
Elementi di topografia con richiami particolari alla cartografia (carte, mappe, lucidi, schizzi, ecc.). Individuazione e descrizione in carta di località, zone, settori ed indicazione dei relativi limiti.
Uso dei simboli, segni convenzionali e abbreviazioni.
Simbologia convenzionale per la individuazione dei danni conseguenti ad una calamità, catastrofe o sinistro. Indice di rischio: frequenza e magnitudo, mappe di rischio.
Sistemi di allertamento - accertamento delle entità e della estensione della calamità nonché dei danni da essa arrecati a persone c cose, criteri per il riferimento tempestivo dci dati al centro di coordinamento - controllo evoluzione dei fenomeni.
L'intervento delle Forze istituzionali e il loro ruolo nell'ambito di un intervento d'emergenza. Rapporti e coordinamento Forze locali ed istituzionali.
La scelta strategica degli itinerari normali ed alternativi per il raggiungimento delle/a zona/e sinistrate; selezione e scelta dei mezzi d'impiego; concetto di percorribilità, sagoma limite.
Requisiti delle località da prescegliere per eventuali insediamenti provvisori (tendopoli, roulottopoli, conteineropoli, ecc.); caratteristiche fisiche per la sicurezza, lo scolo delle acque, al drenaggio, ecc.
Servizi igienico-sanitari d'emergenza (gabinetti, lavabi, docce). Cucine provvisorie e d'emergenza (cucine da campo militari).
Caratteristiche peculiari delle aree da destinare ad eliporti in caso di calamità, catastrofe o gravi sinistri c segnaletica d'uso.
Principali limitazioni d'impiego dell'elicottero in operazioni di soccorso o di assistenza.
Criteri per la costruzione immediata di centri idonei per la ricezione o lo smaltimento di merci e materiali di soccorso ed assistenza trasportati via terra o aviotrasportati.
s) Selezione delle merci e dei materiali di soccorso od assistenza in relazione alla loro natura, impiego, conservazione provvisoria e destinazione successiva. Programmazione di idonee riserve, previo censimento e mappe delle disponibilità in loco ed altrove.
Criteri indispensabili e caratteristiche necessarie per la costruzione di magazzini-deposito, idonei a contenere i diversi generi di soccorso od assistenza (medicinali, viveri, vestiario, apparecchiature, attrezzature e materiali vari).
u) Criteri di gestione di magazzino-deposito in zona disastrata. Provvedimenti per il rifornimento e la distribuzione dei generi e dei materiali.
v) Concetto di "piano di protezione civile" ed analisi approfondita delle sue varie componenti (politiche, sociali, tecniche, logistiche e finanziarie).
w) Esame dettagliato del piano di protezione civile comunale, provinciale e regionale per l'individuazione delle modalità di collegamento, coordinamento ed integrazione.
x) Criteri di coordinamento dei soccorsi: C.O.C. (area strategica e sala operativa in ambito comunale), inoltre, la DI.COMA.C. (Centro Coordinamento Soccorsi a livello nazionale); il C.C.S. (Centro Coordinamento Soccorsi) provinciale;
C.O.M. (Centro Operativo Misto) operanti su più Comuni; classificazione sedi e competenze relative. Diario degli avvenimenti: criteri per curarne la redazione.
L'informatica e l'elettronica in ausilio alla emergenza logistica,
aa) Il diritto all'informazione: fonti ufficiali e collegamenti con gli Organi responsabili dell'Informazione pubblica.
bb) L'organizzazione delle esercitazioni.