PROTOCOLLO DI INTESA
ALLEGATO A
TRA
Regione Toscana
e
Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (UNCEM) Toscana Associazione Regionale dei Comuni della Toscana, ANCI Toscana Unione Province Toscane, UPI Toscana
Società della Salute delle Comunità Montane investite dalla sperimentazione
Per:
La realizzazione di reti sociali a sostegno del Welfare Locale
Tra
- Regione Toscana, con sede in , Via
, codice fiscale ,
rappresentata dal dott. , in qualità di , giusta delega
- L’ANCI Toscana, con sede in , Via , codice fiscale
, rappresentata dal dott., in qualità di , giusta delega
- UNCEM Toscana, con sede in | , Via | , codice fiscale |
, rappresentata dal dott., in qualità di delega | , giusta |
- UPI Toscana, con sede in ………………………, Via… , codice fiscale
………………………., rappresentata dal dott. ………………………, in qualità di
………………………, giusta delega……………...
- | Società della Salute (d’ora in della… , con sede in | poi | denominate , Via | S.d.S.) , |
codice fiscale qualità di | , rappresentata dal dott. , giusta delega | , in |
- S.d.S. della…………………………………, con sede in , Via
, codice fiscale , rappresentata dal dott. , in qualità di , giusta delega
- S.d.S. della…………………………………, con sede in , Via
, codice fiscale , rappresentata dal dott. , in qualità di , giusta delega
- S.d.S. della…………………………………, con sede in , Via
, codice fiscale , rappresentata dal dott. , in qualità di , giusta delega
- S.d.S. della…………………………………, con sede in , Via
, codice fiscale , rappresentata dal dott. , in qualità di , giusta delega
- S.d.S. della…………………………………, con sede in , Via
, codice fiscale , rappresentata dal dott. , in qualità di , giusta delega
- S.d.S. della…………………………………, con sede in , Via
, codice fiscale , rappresentata dal dott. , in qualità di , giusta delega
- S.d.S. della…………………………………, con sede in , Via
, codice fiscale , rappresentata dal dott. , in qualità di , giusta delega
PREMESSO CHE
la Legge R.T. n. 40/05 afferma la “centralità e partecipazione del cittadino, in quanto titolare del diritto alla salute e soggetto attivo del percorso assistenziale”;
la sperimentazione delle S.d.S. come previsto dal Piano Sanitario Regionale 2002-2004 (di seguito PSR) e dal Piano Integrato Sociale Regionale 2002-2004 (di seguito PISR) si pone come obiettivo il rilancio della cultura dell’integrazione del sistema sanitario con quello socio-assistenziale, nonché il controllo dell’impiego delle risorse attraverso il governo della domanda e la promozione dell’appropriatezza dei consumi;
i processi di crescita e di modernizzazione della Pubblica Amministrazione necessitano sostegno alle soluzioni in grado di favorire la crescita complessiva del sistema delle autonomie, con specifica attenzione ai comuni di minori dimensioni e a quelli collocati in territori decentrati o svantaggiati, per i quali l'innovazione presenta costi aggiuntivi spesso molto impegnativi;
il conseguimento degli obiettivi che la Toscana ha stabilito attraverso il “Nuovo Patto per uno sviluppo qualificato e maggiori e migliori lavori in Toscana”, sottoscritto il 30 Marzo 2004 tra i presidenti di ANCI, UNCEM ed URPT, necessitano che le istituzioni pongano in essere un impegno comune, al fine di esercitare in maniera ottimale le proprie capacità di governance e di sussidiarietà, mettendo a disposizione del sistema delle autonomie le esperienze e competenze di eccellenza sviluppate in questi anni dalla Pubblica Amministrazione e per coordinare le proprie azioni in materia;
ANCI Toscana, nel quadro di collegamento alla rete telematica regionale, di diffusione sempre più ampia dell’innovazione tecnologica all’interno dei Comuni e di messa in rete delle informazioni, sta promuovendo politiche di associazionismo e cooperazione tra i Comuni nella gestione di servizi e di funzioni che rappresentano elementi fondamentali per ottenere risparmi di gestione ed un innalzamento della capacità di risposta ai bisogni dei cittadini e delle imprese a sostegno dello sviluppo delle comunità locali;
il presente documento è naturale conseguenza del protocollo d’intesa tra UNCEM Toscana e le S.d.S. delle zone montane della Toscana siglato in data 15 novembre 2005, che ha previsto la realizzazione di un progetto di coordinamento per realizzare un modello di cooperazione istituzionale in materia sociosanitaria; a tal fine i soggetti firmatari hanno impiegato risorse proprie durante l’esercizio 2006;
UPI Toscana, in qualità di associazione di rappresentanza di tutte le Province toscane, assicura la collaborazione degli Osservatori Sociali Provinciali, laddove necessario, rispetto alle finalità espresse dal presente Protocollo d’intesa;
l’integrazione di funzioni ed operatività al livello dei servizi territoriali e comunità locali si realizza, in coerenza con gli obiettivi regionali, attraverso la sperimentazione della S.D.S., organismo di integrazione e di corresponsabilità fra Aziende Sanitarie, Comuni, professionisti del territorio e risorse della società civile;
PRESO ATTO CHE
il processo d’integrazione sociosanitaria è richiamato dalla Legge Regionale 24 febbraio 2005, n. 41 “Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale” nella quale, ad esempio, all’articolo 3 comma 2 punti a), b), c) l’integrazione fra servizi sociali e sanitari, l’integrazione con altre politiche a tutela dei diritti di cittadinanza sociale (ad esempio quelle abitative e dei trasporti) e la cooperazione tra differenti livelli istituzionali ed i soggetti pubblici e privati (inclusi quelli del terzo settore) rappresentano modi attraverso i quali realizzare il sistema integrato dei servizi;
la definizione dei Piani Integrati di Salute, quali strumenti di programmazione e partecipazione alla definizione delle politiche di salute territoriali da parte degli attori locali, trovano i riferimenti normativi nella deliberazione della Giunta Regionale n. 682 del 12/07/2004 “Linee Guida per la realizzazione dei Piani Integrati di Salute”, nella legge Regionale n. 40/2005. “Disciplina del servizio sanitario regionale”, nella legge Regionale n. 41/2005 “Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza
sociale”, nella deliberazione del Consiglio Regionale n. 22 del 16 febbraio 2005 “Piano sanitario regionale 2005-2007”;
il principio della partecipazione, assieme al fattore soddisfazione del cittadino, rappresenta uno dei punti centrali del Piano Sanitario Regionale della Regione Toscana per il 2005-2007 e, più in particolare, si ritiene che uno dei capisaldi dell’organizzazione del sistema regionale sia proprio la “comunicazione”, sia essa rivolta verso l’interno o verso l’esterno, in quanto attività strategica a favore dello sviluppo condiviso della “rete” dei servizi, e del senso di appartenenza della cittadina/o al sistema sanitario;
la L.R. 24 febbraio 2005, n. 41 definisce i principi di comunicazione sociale che devono essere garantiti all’interno di un sistema integrato in cui si sviluppa il principio della sussidiarietà fra i livelli istituzionali e i soggetti del terzo settore;
le S.d.S. nelle zone montane presentano problematiche simili per l’esercizio della propria funzione istituzionale, dettate dalla particolare condizione geografica che talvolta ne determina oggettive condizioni di svantaggio per i cittadini, anche per l’esercizio dei loro diritti in materia sanitaria e di cittadinanza sociale;
il processo di predisposizione, formazione e approvazione del Piano Integrato di Salute (di seguito P.I.S.) tiene conto della programmazione e degli atti fondamentali di indirizzo regionali e comunali prevedendo appositi momenti di raccordo e si sviluppa attraverso forme di rapporto con gli altri enti pubblici interessati, nonché forme di concertazione e consultazione con le strutture produttive della sanità privata, l’integrazione istituzionale (enti locali) e sociale (organizzazioni sindacali, terzo settore, ASP-Aziende di Servizi alle Persone), nelle modalità stabilite dalla S.d.S. al momento della definizione degli indirizzi; i soggetti rappresentativi del Terzo Settore partecipano alla progettazione del PIS attraverso proprie specifiche proposte;
la Carta dei Servizi, già introdotta in Italia con Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27/1/1994, è un importante strumento di autotutela del cittadino, di informazione sulle modalità di accesso e sulle caratteristiche del servizio nonché di garanzia sulla qualità
dei servizi forniti, ed oggetto di specifica deliberazione di Giunta regionale n. 566 del 31 luglio 2006 che ne approva lo schema da adottare sul territorio regionale anche attraverso apposite attività di promozione;
PRESO ATTO ALTRESI’ CHE
la Regione Toscana tramite specifico Piano di Indirizzo, approvato con delibera consiliare, ha dato avvio alla Rete telematica regionale quale contesto organizzativo finalizzato alla promozione della società dell’informazione e allo sviluppo economico e sociale del proprio territorio;
la Regione Toscana ha attivato il programma “Una Toscana più efficiente e meno burocratica” (deliberazione della Giunta Regionale nr. 152 del 12/02/2001, successivamente integrata con deliberazione di Giunta Regionale nr. 1098 del 14/10/2002) che prevede specifici impegni sui temi dell'innovazione e modernizzazione della Pubblica Amministrazione;
la Regione Toscana tramite la L.R. n. 1/2004 “Promozione dell'amministrazione elettronica e della società dell'informazione e della conoscenza nel sistema regionale. Disciplina della Rete telematica regionale Toscana" individua le modalità di amministrazione elettronica sia in termini di semplificazione, trasparenza e integrazione dei processi interni, che di efficienza dei servizi per i cittadini e le imprese;
il miglioramento dell’efficienza della attività della Pubblica Amministrazione passa sia per l’informatizzazione dei processi che facilitano la relazione fra gli Enti Locali ed i vari soggetti, pubblici e privati, sia per i processi informativi e la comunicazione istituzionale;
la Regione prevede l’implementazione del sistema “XX.XX.XX.”, nato dal primo progetto italiano di e-Government in materia di Politiche Sociali, per sostenere l’integrazione socio- sanitaria, la programmazione e la gestione dei servizi sociali territoriali; la finalità del progetto XX.XX.XX. è quella di costruire uno spazio virtuale assistito per rendere più efficienti le politiche in campo sociosanitario nella Regione Toscana, attraverso la definizione di
strumenti per l’integrazione tra servizi ed una interfaccia per comunicare e fornire servizi ai cittadini ed agli utenti;
la realizzazione ed il potenziamento di una piattaforma digitale, all’interno della quale consentire uno scambio informativo tra operatori di settore ed al contempo con cittadini ed utenti, è in linea con le indicazioni fornite dal legislatore sia a livello nazionale che regionale;
la previsione di risposte di rete al fenomeno della violenza infrafamiliare – correlate alla strutturazione delle informazioni disponibili – viene effettuata attraverso la collaborazione fra i soggetti firmatari del presente protocollo e il Tavolo regionale istituzionale per contrastare ed eliminare la violenza sulle donne e sui bambini per il quale è prevista la partecipazione di un referente delle S.d.S.;
TENUTO CONTO CHE
i progetti e i piani esecutivi derivanti dal presente protocollo devono essere coerenti con i contenuti dell’Accordo di Programma “Innovazione e semplificazione nella PA – Diffusione e riuso dei progetti per lo sviluppo della società dell’informazione in Toscana”, che regola il riuso del software elaborato dall’ente cedente Provincia di Massa-Carrara e che è stato approvato con Decreto del Presidente GR n.172 del 7 novembre 2006 e sottoscritto in data 28 giugno 2006, al quale hanno aderito anche le S.d.S. firmatarie del presente protocollo;
CONSTATATO INOLTRE CHE
ANCI Toscana e UNCEM Toscana hanno già avviato nel corso dell’anno 2006 attività di condivisione e di studio volte alla definizione delle azioni progettuali oggetto del presente protocollo, sostenendone i relativi costi;
DATO ATTO CHE
le parti addivengono alla sottoscrizione del presente protocollo di intesa al fine di assumere una serie di impegni comuni reciproci specificati all’interno di piani operativi da definire ed
approvare a cura della Cabina di Regia di seguito individuata. Tali impegni si sviluppano su 4 grandi linee attuative:
1. effettuare azioni di analisi e di ricerca con lo scopo di verificare la situazione esistente nei territori rispetto agli obiettivi previsti dal presente protocollo. Le azioni analitiche sono ridefinite su quattro oggetti d’indagine, e cioè:
a. analizzare e valutare siti web di livello nazionale e locale afferenti all’ambito dell’integrazione sociosanitaria, per definire le caratteristiche adeguate del sito dedicato alla comunità professionale della Toscana e ai possibili servizi on line per i cittadini, da realizzare in accordo con le strutture regionali di direzione editoriale dei siti regionali e la Fondazione Sistema Toscana, che hanno il mandato di coordinare le politiche web della Regione Toscana;
b. verificare i sistemi informativi presenti sui territori interessati dalla sperimentazione, con specifico riferimento a quei soggetti che sono coinvolti a vario titolo nella definizione della programmazione locale e nell’attuazione delle politiche sociosanitarie;
c. controllare lo stato di realizzazione dei P.I.S. delle S.d.S., con particolare attenzione agli obiettivi contenuti e alla loro ricaduta sul territorio;
x. xxxxxxxxx ed evidenziare le criticità e gli elementi d’eccellenza del servizio di medicina di base, nell’ottica dell’integrazione con le altre strutture d’intervento della programmazione;
2. attuare azioni di sistema, trasversali a territori e istituzioni, funzionali alla realizzazione del protocollo nel suo complesso:
a. definire la collaborazione dei soggetti coinvolti dal presente protocollo, sia a livello locale che regionale e le modalità di programmazione, monitoraggio e gestione degli interventi da esso derivanti;
b. definire, all’interno della cornice data dal presente protocollo, piani operativi locali tali da comporre nell’ambito di riferimento un piano esecutivo comune alle zone della sperimentazione e coerente con la progettazione regionale;
c. sostenere ed attivare, durante l’intero processo, l’attività di coordinamento fra le
S.d.S. firmatarie anche attraverso appositi gruppi di coordinamento locale;
d. individuare, attivare e formare i soggetti che sul campo dovranno sostenere la diffusione della sperimentazione complessiva, sia nelle fasi di analisi che in quelle operative, al fine di giungere alla modellizzazione di buone pratiche derivanti dai risultati delle attività poste in essere;
3. attuare una serie di azioni finalizzate alla ottimizzazione di strumenti per sostenere la programmazione delle S.d.S. coinvolte:
a. sviluppare le condizioni per la cooperazione dei diversi sistemi informativi presenti nelle realtà della sperimentazione;
b. raccogliere, analizzare, valutare e condividere dati utili alla definizione dei P.I.S., con la collaborazione degli Osservatori Sociali Provinciali e dell’Osservatorio Sociale Regionale;
c. dotare di strumenti efficienti e di facile utilizzazione le S.d.S. per effettuare sia operazioni di analisi, che attività di programmazione e controllo, al fine di promuovere un sistema di supporto al processo decisionale;
d. promuovere e attuare il partenariato locale a sostegno della realizzazione dei P.I.S.;
e. individuare strumenti finalizzati al potenziamento della partecipazione, durante il ciclo di attuazione del P.I.S., attraverso tecniche di concertazione possibilmente riconosciute a livello U.E., che coinvolgano il sistema dei portatori di interesse maggiormente rappresentativi sul territorio;
4. attuare sperimentazioni locali nelle S.d.S. aderenti al protocollo per l’implementazione dei livelli di integrazione sociosanitaria con le altre politiche settoriali:
a. realizzare strumenti di comunicazione interna tra gli attori istituzionali locali, ed esterna nei confronti dell’utenza locale;
b. sostenere la promozione e l’adozione delle Carte dei Servizi sui territori delle
S.d.S. aderenti al presente protocollo, in coerenza con lo schema regionale di cui alla deliberazione di Giunta regionale n. 566 del 31 luglio 2006;
c. individuare risorse tecniche a garanzia della qualità della comunicazione territoriale, affinché questa presenti sia aspetti standardizzati che elementi di localizzazione dell’informazione;
d. attivare il sito web sia per i servizi on line rivolti ai cittadini che per la parte espressamente rivolta alla comunità professionale con la finalità di sostenerla nella quotidianità operativa;
DATO ATTO INOLTRE CHE:
Gli obiettivi attesi dall’implementazione delle 4 linee attuative sopra citate sono individuati come segue:
1. per la linea attuativa di cui al punto 1:
1.1. crescita delle conoscenze per coloro che all’interno di aggregazioni sovracomunali (S.d.S.) si occupano di programmazione locale di servizi;
1.2. ricognizione sui territori interessati dalla progettazione e relativa produzione di analisi rispetto a:
1.2.1. sistemi informativi presenti;
1.2.2. stato e modalità d’attuazione dei PIS;
1.2.3. siti web rivolti alle tematiche sociosanitarie;
1.2.4. strumenti di condivisione dei dati in rapporto alle attività programmatorie delle S.d.S.;
1.2.5. modalità di coinvolgimento dei medici di base all’interno delle funzioni di programmazione delle S.d.S.;
2. per la linea attuativa di cui al punto 2:
2.1. monitoraggio dell’integrazione interistituzionale, intersettoriale e multiprofessionale nelle S.d.S. aderenti;
2.2. produzione del piano d’attività valido per il periodo di vigenza del protocollo con relativa indicazione di ruoli, competenze e specifiche attività;
2.3. produzione di report annuali rispetto allo stato del progetto ed al grado di raggiungimento degli obiettivi;
2.4. costruzione condivisa di strumenti (modelli redazionali, reportistica, ecc.) funzionali al rapporto Regione-territori per ciò che riguarda l’attuazione delle linee guida regionali in ambito di programmazione delle S.d.S.;
2.5. costruzione di una rete di sostegno specialistico altamente professionale da mettere a disposizione di chi opera nei settori di intervento dell’area socio-sanitaria;
2.6. costruzione di una rete di interlocutori tecnici ed operatori territoriali in grado di supportare l’attuazione delle fasi analitiche, della diffusione dei sistemi informativi e dello sviluppo dell’informazione riferita alle S.d.S.;
2.7. realizzazione di un modello di valutazione della progettualità complessiva;
3. per la linea attuativa di cui al punto 3:
3.1. definizione e aggiornamento del PIS per le zone interessate dalla sperimentazione con il supporto delle banche dati disponibili;
3.2. integrazione a livello organizzativo dei sistemi informativi già presenti all’interno degli enti che compongono le S.d.S. coinvolte, puntando alla interoperabilità dei sistemi informativi che sono già attivi nelle S.d.S.;
3.3. sperimentazione, su alcune S.d.S. firmatarie del presente protocollo, di specifiche funzionalità della Piattaforma telematica XX.XX.XX. espressamente dedicate ai territori montani, non sovrapposte a quelle realizzate nell’ambito di progetti derivanti dall’Accordo di Programma di cui al Decreto del Presidente GR n.172 del 7 novembre 2006;
3.4. supporto all’avvio e messa a regime della Piattaforma telematica XX.XX.XX. in S.d.S. sprovviste di Sistemi Informativi;
3.5. messa a regime dell’informatizzazione delle cartelle sociali, con particolare riguardo al percorso assistenziale delle persone non autosufficienti, ed al collegamento con i punti unici d’accesso;
3.6. costruzione, diffusione ed installazione del sistema informativo direzionale, con fornitura di HW e SW di base, progettazione DB e ETL, progettazione OLAP, presso i soggetti aderenti al presente protocollo attraverso il quale analizzare banche dati ed ottenere indicazioni di tipo predittivo sulla distribuzione della richiesta, dei bisogni e degli accessi alle strutture ed alle risorse socio-sanitarie, così da fornire alle S.d.S.(ma anche alle Direzioni delle Aziende Sanitarie e dei Comuni coinvolti) uno strumento efficiente per la pianificazione strategica ed operativa;
3.7. facilitazione all’uso dello strumento telematico Internet per particolari categorie di utenti per ampliare l’accesso all’informazione, garantendone contemporaneamente il controllo;
3.8. coinvolgimento dei medici di base nella rete dei servizi alla persona quali figure strategiche della rete stessa;
4. per la linea attuativa di cui al punto 4:
4.1. adozione o aggiornamento delle Carte dei Servizi per le zone interessate dalla sperimentazione, sulla base dello schema regionale precedentemente citato, con relativi sistemi d’indicatori di performance e procedure di monitoraggio indicate nelle carte stesse;
4.2. ampliamento delle possibilità offerte da XX.XX.XX. attraverso un sito web dedicato alla comunità professionale e dotato di servizi on line rivolti ai cittadini, di una banca dati, di forum di carattere professionale ed un sistema di consulenze a distanza;
4.3. informazione alle famiglie ed ai soggetti Istituzionali del territorio sulle attività delle
S.D.S.e sull’accesso ai servizi anche attraverso specifiche risorse tecniche in grado di controllare lo scambio informativo e valorizzarne l’efficacia;
4.4. superamento, attraverso appositi adattamenti degli strumenti telematici, del possibile isolamento per quegli operatori che agiscono in piccoli comuni e per i quali le distanze costituiscono un vincolo operativo.
AL FINE DI GIUNGERE ALLA IMPLEMENTAZIONE DELLE LINEE ATTUATIVE ESPOSTE AI PUNTI 1,2,3,4, QUALI PREMESSE ALLA REALIZZAZIONE DELLA PROGETTUALITÀ COMPLESSIVA ED ALLA DEFINZIONE DEI PIANI OPERATIVI DERIVANTI DAL PRESENTE PROTOCOLLO, LE PARTI CONCORDANO NELLA INDIVIDUAZIONE DEI SEGUENTI ORGANI APPOSITAMENTE PREPOSTI CON
FUNZIONI ED ORGANIZZAZIONE PROPRIE
• Cabina di regia regionale composta da rappresentanti:
▪ delle Direzioni Generali della Regione Toscana “Diritto alla Salute e Politiche di Solidarietà” e “Organizzazione e Sistema Informativo”;
▪ dell’ Anci Toscana;
▪ dell’ Uncem Toscana;
▪ dell’UPI Toscana
con il compito di:
▪ delineare il percorso progettuale complessivo e gli obiettivi da sviluppare nell’ambito delle quattro grandi linee, con particolare attenzione alla definizione di ruoli e funzioni di tutti i soggetti pubblici e privati interessati dal presente protocollo;
▪ formulare gli indirizzi per la predisposizione di Piani Operativi: la Cabina di regia regionale formalizza un documento di indirizzo in base al quale il gruppo tecnico regionale, di seguito indicato, sviluppa piani operativi da presentare alla stessa Cabina ed ai soggetti firmatari del protocollo;
▪ approvare i Piani Operativi, di cui al punto precedente;
▪ individuare ruoli e compiti dei gruppi di coordinamento locale delle S.d.S. coinvolte nella progettazione;
▪ approvare e validare le ipotesi previste dalle attività di ricerca e studio quali premesse e parti integranti delle sperimentazioni locali;
▪ curare il raccordo della piattaforma telematica XX.XX.XX. con i progetti derivanti dell’Accordo di Programma allegato al Decreto del Presidente GR
n.172 del 7 novembre 2006;
▪ attuare un percorso di valutazione delle attività derivanti dal presente protocollo, utilizzando strumenti precedentemente individuati dal Gruppo tecnico regionale;
▪ individuare un pool di esperti per il supporto agli operatori coinvolti, come indicato al precedente punto 2.5., per l’attuazione del presente protocollo e che affianchi il Gruppo tecnico regionale;
• Gruppo tecnico regionale composto da:
▪ tecnici indicati da ogni soggetto istituzionale rappresentato nella Cabina di Regia Regionale, da un rappresentante di ciascuno dei gruppi di coordinamento locale delle S.d.S. coinvolte dalla sperimentazione, da un rappresentante dell’Ente cedente della piattaforma telematica XX.XX.XX., affiancati da rappresentanti del sistema degli Osservatori sociali, da un rappresentante dei medici di base, da uno dell’ordine degli Assistenti sociali e da uno del Terzo settore;
con il compito di:
▪ recepire le direttive impartite a livello della cabina di regia regionale;
▪ elaborare i piani operativi indicati sulla base degli indirizzi predisposti dalla Cabina di regia;
▪ monitorare l’andamento del protocollo nel suo complesso e delle singole
sperimentazioni locali;
▪ operare aggiustamenti sull’andamento della progettazione complessiva, a partire dai risultati del monitoraggio di cui al punto precedente;
▪ coordinare tutti i soggetti che a vario titolo intervengono nell’implementazione delle differenti fasi della progettazione;
▪ sostenere la “rete” locale tra i soggetti di riferimento coinvolti nella gestione degli interventi sociosanitari (associazioni, volontariato, ONLUS, S.d.S., ASL, EE.LL., Medici di Base, ecc.);
▪ coordinare il pool di esperti e di operatori territoriali coinvolti dalla realizzazione del presente protocollo;
▪ validare la composizione e l’ampiezza (coerentemente con le indicazioni della cabina di regia regionale) dei gruppi di coordinamento locale delle S.d.S. coinvolte sulla base delle necessità scaturite dai Piani Operativi;
▪ supervisionare l’attività dei gruppi di coordinamento locale;
▪ garantire l’omogeneità degli interventi della sperimentazione a livello locale;
▪ supervisionare l’attività di ricerca e studio alla base delle sperimentazioni locali;
▪ diffondere i risultati delle sperimentazioni facenti capo alla realizzazione del presente protocollo.
TUTTO CIO’ PREMESSO
SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE
Articolo 1
La premessa costituisce parte integrante del presente accordo.
Articolo 2
Il presente accordo ha validità per l’anno 2007.
Articolo 3
I soggetti della sperimentazione sono individuati in: un primo gruppo di S.d.S. firmatarie del presente protocollo, che fanno riferimento a distretti di montagna e pertanto riferibili a Comunità Montane; la S.d.S. del Comune di Firenze - limitatamente alla parte relativa alla sperimentazione di XX.XX.XX. La sperimentazione può eventualmente interessare un campione aggiuntivo di altre S.d.S., da definire tramite apposita determinazione in sede di Cabina di regia regionale.
Articolo 4
L’ANCI Toscana si impegna per la propria parte a supportare e implementare l’intero protocollo attraverso azioni di sistema individuate dai Piani Operativi approvati dalla Cabina di regia regionale, grazie a risorse appositamente individuate.
Articolo 5
L’UNCEM Toscana si impegna per la propria parte a supportare e implementare l’intero protocollo attraverso azioni di sistema individuate dai Piani Operativi, approvati dalla Cabina di Regia regionale, grazie a risorse appositamente individuate.
Articolo 6
L’UPI Toscana si impegna per la propria parte ad assicurare il contributo degli Osservatori Sociali Provinciali, per le azioni di propria competenza e individuate dai Piani Operativi, approvati dalla Cabina di Regia regionale, grazie a risorse appositamente individuate.
Articolo 7
La Regione Toscana si impegna per la propria parte a supportare e implementare l’intero protocollo attraverso azioni di sistema individuate dai Piani Operativi, approvati dalla Cabina di Regia regionale, grazie a risorse appositamente individuate.
Articolo 8
Le S.d.S. firmatarie del presente protocollo si impegnano per la propria parte a supportare e implementare l’intero protocollo attraverso azioni di sistema individuate dai Piani Operativi, approvati dalla Cabina di Regia regionale, grazie a risorse appositamente individuate.
Articolo 9
La Regione Toscana si impegna a sostenere finanziariamente gli interventi previsti dal presente protocollo per la quota relativa all’anno 2007 così come individuato nel presente documento nella parte relativa al piano di attività anno 2007.
Articolo 10
Le S.d.S. firmatarie del presente protocollo si impegnano ad un cofinanziamento per l’ annualità 2007 dell’importo indicato all’interno del piano di attività.
Articolo 11
L’ANCI Toscana, l’UNCEM Toscana, l’UPI Toscana, la Regione Toscana e le S.d.S. firmatarie del presente protocollo si impegnano a mettere a disposizione le proprie segreterie tecniche od altre specifiche competenze tecniche quale supporto alle azioni di sistema e descritte all’interno dei Piani Operativi, derivanti dal presente protocollo.
Articolo 12
La Regione Toscana, l’ANCI Toscana, l’UNCEM Toscana e l’UPI Toscana firmatarie del presente protocollo e coinvolte nella sperimentazione si impegnano, ciascuna per la parte di competenza, a garantire loro rappresentanti all’interno della Cabina di Regia Regionale per tutta la durata della convenzione e secondo il calendario stabilito dal medesimo gruppo.
Articolo 13
La Regione Toscana, l’ANCI Toscana, l’UNCEM Toscana, l’UPI Toscana e le S.d.S. si impegnano, ciascuna per la parte di propria competenza, a garantire un loro rappresentante all’interno del gruppo tecnico regionale per tutta la durata della convenzione e secondo calendario e funzioni stabiliti dal medesimo gruppo tramite apposito atto.
Articolo 14
Le S.d.S. firmatarie del presente atto si impegnano ciascuna a garantire personale competente per le materie indicate dal progetto, attraverso la disponibilità dei soggetti istituzionali che le compongono ai gruppi di coordinamento locale dislocati rispettivamente su tutte le S.d.S. firmatarie e per tutta la durata del presente protocollo.
Articolo 15
Le S.d.S., l’ANCI Toscana, l’UNCEM Toscana, l’UPI Toscana e la Regione Toscana s’impegnano ad attivare azioni collaborative, grazie alla disponibilità di appositi referenti interni e alla messa a disposizione di materiale, in particolar modo per ciò che concerne la parte d’analisi dei sistemi informativi locali descritta in precedenza.
Articolo 16
Le S.d.S., l’ANCI Toscana, l’UNCEM Toscana, l’UPI Toscana e la Regione Toscana si impegnano a fornire al gruppo di lavoro espressamente dedicato, tutti quei dati o informazioni utili al fine di alimentare il sito WEB dedicato alla comunità professionale.
Articolo 17
Le S.d.S., l’ANCI Toscana, l’UNCEM Toscana, l’UPI Toscana e la Regione Toscana si impegnano, ognuna per la parte di propria competenza, a favorire localmente la partecipazione alle attività previste dal presente protocollo di tutti quei soggetti della società civile ed in particolar modo del terzo settore, che direttamente o indirettamente sono coinvolti nella progettazione delle politiche sociosanitarie locali.
Articolo 18
Le S.d.S., l’ANCI Toscana, l’UNCEM Toscana, l’UPI Toscana e la Regione Toscana si impegnano, tramite appositi rappresentanti dedicati, a garantire momenti di verifica periodici a livello locale – per ogni zona corrispondente alle singole S.d.S. – con modalità da definire in sede di Gruppo tecnico Regionale.
Articolo 19
Le S.d.S., l’ANCI Toscana, l’XXXXX Xxxxxxx, x’XXX Xxxxxxx x xx Xxxxxxx Xxxxxxx soggetti firmatari del presente documento si impegnano a realizzare scambi collaborativi nell’ottica della definizione di linguaggi comuni e trasversali agli enti coinvolti ed alle politiche sociosanitarie funzionali alle attività di programmazione territoriale.
Articolo 20
Per ciò che concerne la gestione delle risorse viene individuato quale soggetto capofila l’UNCEM Toscana che provvederà all’attuazione dei piani operativi derivanti dal presente protocollo e, in particolare, provvederà all’implementazione, diffusione e sperimentazione di nuove specifiche riferibili a XX.XX.XX, nonché alla relativa rendicontazione secondo le modalità successivamente indicate nei Piani operativi.
Articolo 21
Qualsiasi prodotto software realizzato nell’ambito del presente protocollo sarà assegnato alla proprietà di Regione Toscana, che lo metterà a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni per il riuso ai sensi dell’art.69 del D.Lgs. 7 marzo 2005, n. 82, pubblicato in G.U. del 16 maggio 2005, n. 112 - S.O. n. 93 “Codice dell’amministrazione digitale”, aggiornato dal D.Lgs. n. 159 del 4 aprile 2006 pubblicato in G.U. del 29 aprile 2006, n. 99 – S.O. n. 105 "Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 recante codice dell’amministrazione digitale".
Articolo 22
Gli enti firmatari del presente protocollo si impegnano a trasferire le risorse indicate nel piano di attività, all’ente individuato quale capofila al fine del raggiungimento degli obiettivi previsti dal presente protocollo, salvo quanto previsto dall’art. 20 dello stesso.
Articolo 23
Le parti, preso atto ed in ottemperanza delle norme di cui al D.Lgs. n. 196/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali”, delle rispettive normative e regolamentazioni regionali in materia di privacy, nonché uniformandosi al rispetto delle disposizioni
regolamentari e ai pareri dell’Autorità di Garanzia preposta in materia, ciascuno per quanto di propria competenza ed in relazione alla tipologia di possibili trattamenti di dati effettuati, s’impegnano a favorire lo scambio di informazioni attraverso modalità consone ed utili ad attendere con continuità, tempestività e completezza agli adempimenti di rispettiva competenza.
Articolo 24
Per ciò che non viene espressamente normato ed indicato dal presente protocollo le parti concordano nel sottoscrivere impegni funzionali e di personale così come definiti da appositi piani operativi, rinviando alla stipula di specifiche e separate convenzioni e/o pattuizioni al fine di disciplinare e identificare le modalità, le forme ed i termini di tali collaborazioni.
Articolo 25
Eventuali modifiche al presente atto, dovute al mutare delle condizioni organizzative, delle attività poste in essere o dei contenuti finanziari stabiliti, daranno luogo a specifiche variazioni dello stesso da approvare con appositi successivi atti.
Piano di Attività
Attività Finanziate dalla Regione Toscana – Euro 400.000,00 |
Progettazione Esecutiva finalizzata alla realizzazione della rete |
Avvio dei processi per l’armonizzazione e la fornitura dei sistemi informativi |
Realizzazione dell’interoperabilità dei differenti sistemi informativi per l’utilizzo condiviso dei dati utili alla programmazione locale |
Analisi dei siti dedicati al sociale presenti su web finalizzata alla realizzazione di un data base dei bisogni da tradurre in servizi nella specificità toscana |
Attività di implementazione, diffusione e sperimentazione di nuove specifiche riferibili a XX.XX.XX. – purché coerenti con i contenuti dell’Accordo di Programma allegato al Decreto del Presidente GR n.172 del 7 novembre 2006 e non sovrapposte a quanto realizzato in progetti da esso derivanti – con particolare riferimento al percorso di assistenza degli anziani non autosufficienti e ai punti unici di accesso. Diffusione di XX.XX.XX su quelle S.d.S. ancora sprovviste di sistemi informativi. Sviluppo del sistema dei punti unici d’accesso e loro informatizzazione |
Attività Finanziate dalle S.d.S. firmatarie - Euro 115.000,00 |
Attivazione /sostegno della Cabina di Regia Regionale |
Attivazione/Sostegno del gruppo tecnico regionale di coordinamento |
Attivazione e sostegno dei gruppi di coordinamento locale |
Avvio Piano di formazione/informazione istituzionale |