RISTRUTTURAZIONE DEL REPARTO ALA OVEST – PIANO TERZO – RELAZIONE TECNICA GENERALE
RISTRUTTURAZIONE DEL REPARTO ALA OVEST – PIANO TERZO –
RELAZIONE TECNICA GENERALE
DEGLI INTERVENTI
Istit IstitutiI
________________________
PREMESSO CHE:
con DGR n. 1570 del 22/12/2015 è stato approvato il Programma Regionale degli investimenti del SSR, e l’articolato contrattuale dell’Accordo di Programma Integrativo per il settore degli investimenti sanitari di cui al programma generale art. 20 della Legge 67/1988;
con nota dipartimentale prot. N. 87241/13°2 del 31 Maggio 2016, avente ad oggetto “Accordo di Programma Integrativo del 18.05.2016”, il Dirigente Generale del Dipartimento Politiche della Persona trasmetteva l’Accordo sottoscritto dalla Regione Basilicata, dal Ministero della Salute e dal Ministero dell’Economie e delle Finanze, ai Direttori Generali delle Aziende del SSR;
nell’ambito dell’accordo di Programma Integrativo del 18.05.2016, l’Istituto I.R.C.C.S. – C.R.O.B. è interessato dagli interventi di cui alla Scheda MEXA BAS_CROB_S1, finalizzato al “Completamento delle ristrutturazioni dei reparti dell’Ospedale per adeguamento alle norme di sicurezza, e per efficientamento energetico e risparmio idrico”.
rientrano nei lavori di ristrutturazione di cui alla Scheda MEXA BAS_CROB_S1, la ristrutturazione dei reparti Ala Ovest del terzo piano Ala Sud Primo Piano e Ala Sud del Presidio ospedaliero .
1 - Ristrutturazione del reparto xxx xxxxx (0xxxxxx)
0.XXXXXXXX
Istit IstitutiI
________________________
La Direzione Strategica dell’I.R.C.C.S – C.R.O.B. (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico - Centro di riferimento oncologico della Regione Basilicata), avvertendo l’esigenza di procedere alla rivisitazione e ristrutturazione funzionale dei reparti dell’ala ovest del primo e terzo piano e dell’ala sud del primo piano, a seguito di ulteriori e diverse modifiche strutturali che interessano il presidio ospedaliero tuttora in corso. Infatti è in corso di realizzazione la nuova “piastra per attività a ciclo diurno e del reparto di radioterapia diagnostica ed interventistica”, a seguito della quale le attività del Day Hospital Oncologico e della diagnostica per immagini verranno ivi localizzate, liberando gli spazi al 1° piano ala sud e 3° piano ala ovest. Tali spazi verranno adibiti a reparto degenza, a completamento ed integrazione delle aree con la medesima destinazione d’uso, al fine di continuare nell’obbiettivo dell’umanizzazione delle cure, assicurando ulteriori spazi che rispondono alle esigenze di garantire comfort ai degenti, nel rispetto della normativa vigente del settore. D’altra parte, delocalizzando gli ambulatori di cardiologia nella ristrutturanda area poliambulatoriale e la senologia nella nuova piastra, l’area dislocata al 1° piano ala ovest, verrà adibita a studi medici per attività intramoenia.
1.a) Terzo Piano – Ala Ovest
Gli ambienti dell’ala Ovest del 3° piano e ala Sud del primo piano , sono, per conformazione planimetrica, esposizione, distribuzione dei percorsi, predisposizioni impiantistiche, più facilmente adattabili alla destinazione d’uso in progetto.
La presente relazione, parte integrante e sostanziale del presente progetto esecutivo, ha l’obiettivo di definire le caratteristiche qualitative e funzionali dei lavori di ristrutturazione e di riqualificazione di detti locali, che oltre a ristrutturazioni di carattere edile riguarderanno anche tutta l’impiantistica che qui di seguito si elenca:
- impianti elettrico;
- impianti speciali
o impianto di rilevazione incendi;
o impianto trasmissione telefonica e dati;
o impianto di chiamata infermiere;
o impianto TV, videocitofonico e di videosorveglianza;
- impianto di climatizzazione;
- impianto di distribuzione igienico sanitario e fognario;
- impianto antincendio;
- impianto gas medicali.
o La progettazione delle singole tipologie di impianto è stata concepita nel rispetto del quadro normativo di riferimento oltre che con l’obiettivo di perseguire elevati standards di confort ambientale oltre che di sicurezza, affidabilità e manutenibilità delle singole componenti.
1.a) DESCRIZIONE DEL PROGETTO
2.1a Profilo localizzativo e funzionale
La strategia progettuale posta alla base delle scelte distributive dei nuovi reparti di degenze è stata quella di sfruttare la conformazione planimetrica a prevalente sviluppo longitudinale dell’ala Ovest del 3° Piano e dell’ala sud del 1° piano per scandire una sequenza di spazi e funzioni chiaramente riconoscibili dall’utente, tra essi funzionalmente integrati, classificabili secondo la seguente organizzazione funzionale:
1) sub - area DIAGNOSI - TRATTAMENTO; essa è costituita da:
Istit IstitutiI
________________________
bagno assistitito, allocato in posizione baricentrica rispetto ai n° 3 gruppi principali di degenze;
medicheria allocata in prossimità del locale caposala;
2) sub - area SERVIZI ALBERGHIERI; essa è costituita da n° 3 moduli rispettivamente costituiti da n° 3 camere di degenza delle quali n° 1 contenente n° 1 posto letto, le rimanenti n° 2 camere contenenti n° 2 posti letto; complessivamente, quindi, il reparto in progetto può accogliere n° 15 posti letto ripartiti in n° 6 camere di degenza contenenti n° 2 posti letto cad. e in n° 3 camere di degenza contenenti n° 1 posto letto cad.;
3) sub - area SERVIZI SUPPORTO - PERSONALE; essa è costituita da:
locale caposala allocato in posizione baricentrica;
locale infermieri allocato in adiacenza al locale caposala;
n° 4 studi medici con antistante saletta di attesa;
spogliatoi distinti per sesso al servizio del personale, integrati dai servizi igienici;
4) sub - area SERVIZI SUPPORTO - FUNZIONALITA’ DELL’AREA; essa è costituita da:
deposito sporco con vuotatoio;
deposito attrezzature;
deposito del pulito.
Nel concepire tale organizzazione funzionale si è teso a raggiungere i seguenti obiettivi in relazione alla specifica tipologia di prestazioni erogate:
a) perseguimento di alti livelli di comfort ambientale attraverso interventi mirati che non stravolgono la originaria impostazione planimetrica dell’ala Ovest del Terzo Piano; la modifica planimetrica più significativa consiste nella rivisitazione dei servizi igienici che, allo stato attuale, sono accessibili dal disimpegno comune alle n° 3 degenze di ogni modulo; il progetto prevede la realizzazione di n° 1 servizio igienico per ogni camera di degenza con accesso diretto dalla stessa;
b) garantire un agevole collegamento con le aree funzionali di diretto interesse attraverso la facile ed intuitiva accessibilità a scale ed ascensori;
c) garantire un adeguato soggiorno del paziente attraverso un corretto dimensionamento degli spazi;
d) garantire una agevole visita ai familiari ed agli accompagnatori.
2.2a) Profilo dimensionale ed attività di progetto
La sede dell’IRCCS – CROB è costituita da sette livelli che si sviluppano secondo una tipologia edilizia a tre corpi di fabbrica, planimetricamente disposti a stella, convergenti in un atrio comune.
I primi due livelli (piano seminterrato e piano terra) ospitano le diagnostiche e i servizi, mentre i restanti piani, progettualmente concepiti per ospitare le degenze, conservano solo in parte l’originaria destinazione d’uso perché oggetto di trasformazioni sostanziali, intervenute nel corso degli anni, finalizzate ad adeguare l’ospedale alla funzione di centro di riferimento oncologico regionale.
Ciascun corpo di fabbrica è il risultato dell’aggregazione di tre moduli standard per le degenze ed i relativi servizi di supporto, ha una superficie di c. a 700 mq.
L’altezza di piano, misurata dal pavimento all’intradosso del solaio, è pari a 3,15 mt.
Gli ambienti sono stati dimensionati in relazione alle specifiche esigenze di destinazione d’uso, in conformità a quanto previsto dal titolo XX xxx x.xxx xx. 00/00 x xxxxxxxx xxxxxxxx xx. XX xxxxxxx: “requisiti dei luoghi di lavoro” , rispettano i requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l’esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private previsti dal D.P.R. 14/01/1997.
Il presente progetto esecutivo prevede attività di ristrutturazione alle componenti edilizie in muratura , sostituzione dei vecchi infissi ed attività di riqualificazione ambientale mediante la realizzazione ex novo di componenti ed impianti.
Istit IstitutiI
________________________
Il presente progetto esecutivo prevede attività di manutenzione straordinaria alle componenti edilizie in muratura ed attività di riqualificazione ambientale mediante la realizzazione ex novo di componenti ed impianti; sono previste, nello specifico, le seguenti categorie di lavorazioni:
a) demolizione e/o rimozione di strutture murarie fuori terra comprensive di intonaci e rivestimenti, di tramezzi in mattoni pieni o forati compresi i relativi intonaci, di controsoffitti, di pavimentazioni e relativi zoccolini battiscopa, di sottofondi, caldane, massetti, manti impermeabilizzanti di qualsiasi tipo, di serramenti interni ed esterni, di apparecchi idrico sanitari, di apparecchi di riscaldamento o simili, di davanzali e soglie, di componenti degli impianti di riscaldamento, elettrico, idrico/sanitario, antincendio;
b) realizzazione e/o posa in opera di murature, tramezzature, intonaci, sottofondi, pavimenti, rivestimenti, zoccolini battiscopa, davanzali, soglie, ornie, serramenti interni ed esterni, apparecchi sanitari secondo quanto previsto negli elaborati di progetto;
c) realizzazione degli impianti di condizionamento, elettrico, di fonia, trasmissione dati, idrico- sanitario, gas medicali, antincendio secondo quanto previsto negli elaborati di progetto.
3. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Di seguito si riporta un elenco indicativo delle norme a cui si è fatto riferimento nella stesura del progetto impiantistico:
- D.M. n. 37 del 22.01.2008 (Nuove disposizioni in materia di installazione di impianti);
- Decreto 22-01-2008 nr.37- Regolamento concernete l’attuazione dell’art.11 quatordecies co.13 l.a) della legge nr. 248 del 02-12-2005 recante riordino delle disposizioni in materia di attività d’installazione degli impianti all’interno di edifici;
- Decreto legislativo nr 81 del 9 aprile 2008 riguardante la tutela della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro;
- UNI 12464-1:2004 Luce e illuminazione - Illuminazione dei posti di lavoro - Parte 1: Posti di lavoro in interni;
- UNI 10779:2002 Impianti di estinzione incendi reti di idranti – Progettazione, installazione ed esercizio;
- UNI 10339:1995 Impianti aeraulici ai fini del benessere. Generalità, classificazione e requisiti;
- UNI 10349:1994 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici;
- CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori edizione 2003;
- CEI 17-13/1: 11-2000 Apparecchiature assiepate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 1: Apparecchiatura soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature parzialmente soggette a prove di tipo (ANS);
Istit IstitutiI
________________________
- Decreto Legislativo nr. 192/05, Decreto Legislativo nr. 311/06 riguardante la riqualificazione energetica degli edifici;
- Decreto Ministero dell’Interno 18 settembre 2002 recante la Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione e l’esercizio delle strutture sanitarie, pubbliche e private;
- DPR 3 luglio 2003 n. 222 recante il Regolamento sui contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili, in attuazione dell’articolo 31, comma 1, della legge 11 febbraio 1994, n. 109;
- DM 37/2008 La nuova Legge 46/90 recante le Norme per la sicurezza degli impianti;
- D.P.R. del 27/04/1955 n° 547 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro;
- Legge del 01/03/1968 n° 186 Disposizioni concernenti la produzione di materiali , apparecchiature , macchinari , installazione ed impianti elettrici ed elettronici;
- Legge del 18/10/77 n° 791 Attuazioni delle direttive CEE 72/23 relative alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico ;
- Norma CEI 64/8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua;
- Norma CEI 64/8/7 V2 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua . parte 7 : ambienti e applicazioni particolari sezione 710 : locali ad uso medico;
- Norma UNI 9795 Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale e di allarme incendio. sistemi dotati di rivelatori puntiformi di fumo e calore e punti di segnalazione manuali;
- Decreto legislativo 14/8/1996 N. 493 Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro;
- Norma UNI 9182 Impianti di alimentazione e distribuzione di acqua fredda e calda . Criteri di progettazione, collaudo e gestione;
- Norma UNI 10339 Impianti aeraulici a fini di benessere; Generalità, classificazione e requisiti. Regole per la richiesta d’offerta, l’offerta, l’ordine, la fornitura;
- D.P.C.M. 01/03/1991 Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno;
- Legge 26/10/1995 N. 447 Legge quadro sull’inquinamento acustico
- D.P.C.M. 05/12/1997 Determinazione dei requisiti acustici passivi negli edifici;
- Legge n° 9 e n° 10 del 9/01/91 e s.m.i., con i relativi decreti di attuazione;
Istit IstitutiI
________________________
- D.P.R. 26/08/1993 N.412 Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione all’art.4, quarto comma, della legge 9 gennaio 1991, n. 10.” , con le modifiche ed integrazioni ai sensi del D.P.R. 21 dicembre 1999, N.551;
- D.M. 23/11/82 “Direttive per il contenimento del consumo di energia relativo alla termoventilazione, etc.”;
- D.M. 1/12/75 e relativa raccolta “A” Sicurezza liquidi caldi sotto pressione.
4. CRITERI GENERALI DI PROGETTAZIONE
Gli impianti sono stati progettati e saranno realizzati secondo la regola dell’arte e mediante l'utilizzo di apparecchiature e materiali di primaria qualità.
Essi dovranno essere conformi alle leggi vigenti , alle normative tecniche di riferimento (UNI, CEI, ecc.) ed essere caratterizzati da:
- sicurezza di funzionamento;
- semplicità e manutenibilità;
- durabilità;
- elevata efficienza energetica.
5. IMPIANTI ELETTRICI - SPECIFICHE GENERALI -
5.1 Alimentazione
L’alimentazione elettrica dovrà essere derivata in bassa tensione (400Vac) dalla cabina elettrica esistente. Il sistema di distribuzione in uso nel sito è di tipo “TN-S” e quindi dovranno seguire tale tipologia anche gli impianti elettrici del nuovo reparto.
5.2 Distribuzione primaria
La distribuzione primaria dovrà essere prevista con cavi multipolari resistenti al fuoco e alla fiamma, per almeno due ore, protetti da canaline metalliche a partire dall’attuale cabina elettrica fino al quadro del nuovo reparto utilizzando il percorso della “Torre Tecnologica per la distribuzione verticale.
L’area di intervento dovrà essere dotata di un proprio quadro di reparto per l’alimentazione delle apparecchiature principali, dell’impianto di illuminazione e delle singole utenze elettriche.
La distribuzione elettrica nel reparto dovrà essere realizzata con canalizzazioni metalliche correnti all’interno del controsoffitto. Tutti i quadri previsti dovranno essere conformi alla norma CEI 17-13/1.
Ad ogni attraversamento di compartimento antincendio devono essere installate idonee barriere tagliafiamma.
5.3 Distribuzione secondaria
Istit IstitutiI
________________________
La distribuzione secondaria dovrà essere realizzata sia con cavi multipolari, sia con conduttori unipolari, a seconda delle diverse esigenze installative. I conduttori unipolari dovranno essere utilizzati prevalentemente per gli impianti di illuminazione e per le utenze di piccola potenza, mentre i cavi multipolari dovranno essere utilizzati per le utenze fisse di maggiore potenza (per esempio >2 kW). La protezione meccanica dei conduttori unipolari dovrà essere realizzata con tubazioni in PVC correnti a parete, sotto pavimento o sottotraccia. La protezione meccanica dei cavi multipolari dovrà essere realizzata con tubazioni in PVC e con canaline metalliche. Tutti i cavi sia unipolari, sia multipolari dovranno essere isolati con guaina in materiale a bassisima emissione di fumo e a zero emissione di gas tossici e corrosivi (LS0H).
5.4 Forza motrice
L’impianto di forza motrice sarà costituito da prese di tipo normalizzato da installare negli ambienti oggetto della ristrutturazione, in particolare dovranno essere utilizzate prese del tipo bipasso 2P+T 10/16A. (italiana) per le prese derivate dal circuito “rete normale”, prese tipo UNEL 10/16 A (schuko), con terra laterale e centrale, per le prese derivate dal circuito “emergenza” e prese tipo UNEL 10/16 A (schuko) ), con terra laterale e centrale di colore rosso per le prese derivate dal circuito “continuità”.
Il numero delle prese FM è quello indicato negli elaborati grafici di progetto e dal computo metrico estimativo. Inoltre il grado di protezione delle prese dovrà essere commisurato alla tipologia di ambiente servito.
Le prese ed i punti di comando saranno tipo BTicino Living International, e le placche saranno serigrafate con il logo del CROB.
in:
5.5 Illuminazione
L’impianto di illuminazione dovrà essere suddiviso, sulla base delle sorgenti di alimentazione,
Illuminazione normale su rete ordinaria/emergenza;
Illuminazione di sicurezza con reattori autoalimentati o collegata alla rete di continuità. L’illuminamento medio di esercizio previsto dovrà essere quello indicato dalle norme della
serie UNI EN 12464.
Il sistema di illuminazione di sicurezza dovrà essere in grado di garantire un illuminamento medio di 5 lux in tutti i locali ove sia prevista la presenza di persone, salvo diverse prescrizioni normative legate a situazioni o a locali particolari. Il sistema sarà composto da apparecchi illuminanti autoalimentati dotati di inverter e batterie che assicurino un’autonomia di 2 ore. Il sistema di illuminazione delle vie di esodo, per l’evacuazione in caso di emergenza, dovrà essere in grado di garantire un illuminamento medio di 5 lux nelle vie di fuga e la segnalazione delle vie di esodo tramite pannelli luminosi. Esso dovrà essere costituito da apparecchi illuminanti autonomi di emergenza equipaggiati con lampade fluorescenti e inverter con batterie ricaricabili con autonomia 2 ore.
Nella scelta degli apparecchi illuminanti bisognerà tener conto di:
fattori ambientali (disposizione dei locali e integrazione con l’illuminazione naturale);
fattori architettonici (integrazione con i soffitti e controsoffitti previsti);
Istit IstitutiI
________________________
fattori funzionali (disposizione degli arredi, attività svolte, ecc.)
caratteristiche di risparmio energetico delle sorgenti luminose.
5.6 Collegamenti equipotenziali
I locali oggetto della presente ristrutturazione dovranno essere collegati all’impianto di terra esistente.
In ogni stanza di degenza o ambulatorio medico è stato previsto un nodo equipotenziale collegato al collettore di terra del quadro di reparto a cui dovranno essere collegate:
il polo di terra delle prese elettriche installate nella zona paziente;
il sub-nodo, se eventualmente presente nella stanza di degenza o nell’ambulatorio medico
tutte le tubazioni metalliche destinate ad adduzione, distribuzione e scarico delle acque e dei gas medicali;
tutte le tubazioni accessibili relative agli impianti meccanici;
tutte le masse metalliche accessibili di notevole estensione esistenti nell’area dell’impianto elettrico utilizzatore.
5.7 Protezione dai contatti diretti e indiretti
Per la protezione dei contatti indiretti per la distribuzione primaria sono stati previsti interruttori differenziali o differenziali-magnetotermici con valori e tempi del dispositivo differenziale regolabili. Per le utenze terminale si dovranno prevedere, per la protezione dei contatti indiretti, differenziali da 30 mA.
Per la protezione dai contatti diretti dovrà essere tenuto conto di quanto in seguito riportato. Le parti attive delle porzioni di impianto modificato o di nuova installazione saranno poste entro involucri o dietro barriere tali da assicurare almeno il grado di protezione IPXXB; ad eccezione delle lampade spia dei quadri per le quali si ammette un’apertura più grande per permettere la sostituzione delle lampade stesse. Le superfici superiori orizzontali delle barriere o degli involucri che saranno a portata di mano dovranno avere un grado di protezione non inferiore ad IPXXD. Le barriere e gli involucri dovranno essere saldamente fissati in modo tale da ottenere una sufficiente stabilità e durata nel tempo e conservare il richiesto grado di protezione ed una conveniente separazione dalle parti attive, nelle condizioni di servizio prevedibili, tenuto conto delle condizioni ambientali. La manutenzione, che potrà essere eseguita soltanto da personale idoneo, per la quale può essere necessario rimuovere barriere, aprire involucri o togliere parti d’involucri, dovrà essere eseguibile soltanto con l'uso di una chiave o di un attrezzo idoneo.
6 IMPIANTI SPECIALI
6.1 Impianto di rivelazione incendi
Istit IstitutiI
________________________
I locali oggetto della ristrutturazione saranno protetti da impianto di rivelazione automatica e segnalazione manuale incendi progettato e realizzato in modo da rispondere a quanto previsto dalle norme UNI 9795 e dal D.M. 18/09/2002.
I principali componenti dell’impianto saranno i seguenti:
Centrale di rilevazione incendio a microprocessore ad indirizzo individuale (in grado di segnalare il singolo rilevatore e/o pulsante allarme); la centrale dovrà essere dotata di tutti gli accessori previsti dalla normative vigente;
Rilevatori ottici di fumo installati nei vari ambienti e nei canali di immissione/estrazione aria;
Pulsanti manuali di segnalazione incendio, in custodie con chiusura trasparente frangibile antitaglio;
Xxxxxxxx ottico-acustici di allarme;
Elettromagneti di sgancio per porte tagliafuoco.
Il sistema, oltre ad un sistema di batterie tampone locale, sarà alimentato dalla linea di continuità.
6.2 Impianto trasmissione telefonica e dati
Il complesso ospedaliero è dotato di un sistema integrato di trasmissione telefonica e dati del tipo a cablaggio strutturato. Tutte le prese dati e fonia che si andranno ad installare nei locali oggetto della ristrutturazione dovranno essere attestate in un apposito armadio rack di zona. Le dorsali per il collegamento al sistema di cablaggio strutturato dovranno essere realizzate in accordo all’attuale filosofia impiantistica del complesso. Inoltre è stata prevista l’installazione di alcune base- stazion per rete Wi Fi il cui numero è quello indicato negli elaborati grafici di progetto e dal computo metrico estimativo.
6.3 Impianto di chiamata infermiere
L’impianto di chiamata infermiere sarà integrato con sistema di fonia, per la comunicazione paziente e infermiere, del tipo Sostel Televic. Dovrà essere composto da unità centrale da installare nella postazione di lavoro infermieri, terminale di camera, lampada di segnalazione fuori porta a 3 colori per le camere di degenza, pulsante a tirante per i bagni, unità di chiamata da collegare al testaletto predisposta anche con pulsanti aggiuntivi (comando tapparelle elettriche ecc.).
6.4 Impianto TV, videocitofonico e di videosorveglianza
L’impianto TV dovrà essere derivato dalle montanti di distribuzione di segnale esistenti, con installazione di prese per la ricezione del segnale le cui posizioni e quantità sono indicate negli elaborati grafici di progetto.
L’impianto videocitofonico verrà installato per il controllo degli accessi tra le porte di ingesso alla zona degenze ed il locale infermieri e caposala.
Per la videosorveglianza dei luoghi comuni (corridoi, zone di attesa) saranno installate telecamere nei corridoi e monitor di controllo nei punti presidiati all’interno del reparto.
Istit IstitutiI
________________________
7. IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE
7.1 Scelta del sistema
Il nuovo reparto di verrà suddiviso in 10 zone impiantistiche climatizzate oltre una zona riscaldata per i cui dettagli si rimanda all’allegato IC A4 “Calcolo dei carichi termici”.
L’impianto di condizionamento estivo/invernale proposto è del tipo a tutt’aria a portata variabile con post-riscaldamento di zona, realizzato per mezzo di unità a portata d’aria variabile, poste sui canali di mandata e di ripresa in controsoffitto.
7.2 Risparmio energetico
I sistemi di climatizzazione a tutt’aria esterna hanno un elevato costo energetico, il progetto quindi adotta le migliori tecnologie attualmente presenti sul mercato in modo da ottimizzare al meglio l’apporto energetico occorrente ai locali in progetto.
7.3 Descrizione della tipologia di impianto
1. L’impianto di condizionamento della zona degenze deve essere costituito da
Un collettore di mandata aria di mandata
Un collettore di ripresa aria
otto unità di controllo temperatura e portata
sezione di derivazione rami in parallelo ai diffusori terminali
2. L’impianto di condizionamento della zona studi medici-corridoi deve essere costituito da:
Un collettore di mandata aria di mandata
Un collettore di ripresa aria
quattro unità di controllo temperatura e portata
sezione di derivazione rami ai diffusori terminali
3. L’immissione dell’aria nei locali degenze e locali destinati ad uso studio medico deve avvenire mediante diffusori a soffitto. Ogni diffusore deve essere provvisto di plenum e di serranda di regolazione flusso.
4. La ripresa dell’aria deve essere effettuata mediante griglie a controsoffitto, in alluminio estruso anodizzato, dotate di serranda di regolazione.
5. Le canalizzazioni di ripresa devono essere quanto più rettilinee possibile, poste in posizione accessibile per consentirne l’eventuale pulizia interna.
6. I diffusori e griglie dovranno essere perfettamente complanari con le superfici interne del locale dove si appoggiano (pareti e controsoffitto).
Istit IstitutiI
________________________
7.4 Fluidi di servizio disponibili
A servizio del P.O. di Rionero in Vulture è presente una centrale termica centralizzata ubicata in locale separato dalla struttura ospedaliera, ove sono installati n. 2 generatori di calore aventi potenza termica di circa 1.500.000 kW cadauno, funzionanti alla pressione di 8 bar, e n. 3 generatori di vapore funzionanti per la produzione di vapore a 8 bar, rispettivamente pari a 2.5 ton/h le prime due e 1.5 ton/h la terza. Nel locale centrale termica inoltre sono presenti le sottostazioni da cui vengono spillati i fluidi di servizio disponibili sui piani della torre tecnologica alle seguenti condizioni:
AC per batterie riscaldamento 70°C-60°C; AR per batterie di refrigerazione 7°C-12°C;
AC per batterie di post-riscaldamento 70°C-60°C.
Non è disponibile lo spillamento di vapore per gli umidificatori.
Per il presente intervento di ristrutturazione è disponibile sul solaio di copertura del primo piano, in adiacenza alla Torre Tecnologica esistente, uno spazio ove sarà installata la UTA, da circa 5400 mc/h. Lo spillamento di acqua calda per la batteria di riscaldamento e di acqua refrigerata per la batteria di raffreddamento della UTA, nonchè lo spillamento di acqua calda per le batterie di post-riscaldamento di zona e per i radiatori, avverranno dai punti di allacciamento predisposti al secondo piano della torre tecnologica.
7.5 UTA
La Unità di Trattamento Xxxx Xxxxxxxx dovrà garantire l’aria di rinnovo attraverso unità a portata d’aria variabile con post-riscaldamento ai vani degenze e agli ambienti studi medici e corridoi. Dovrà essere dimensionata per una portata di 5400 mc/h ed essere dotata di un ventilatore di mandata che garantisca una prevalenza statica utile di 700 Pa.
8. IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE IGIENICO SANITARIO E FOGNARIO
La ristrutturazione comporterà la necessità di disporre di apparecchi igienico sanitari in ogni camera di degenza, dove saranno previsti nuovi attacchi idrico-fognari e l’utilizzo delle colonne montanti esistenti sia di fogna bianca che di fogna nera.
Per consentire il collegamento degli scarichi alle colonne montanti esistenti si praticheranno dei fori nel solaio che consentiranno alle tubazioni in PE-HD di correre all'interno del controsoffitto del piano sottostante, per brevi tratti. Le tracce saranno chiuse, ai fini della prevenzione incendi, con malta cementizia o sigillanti con caratterisctiche REI 120. Le nuove tubazioni di alimentazione idrica saranno realizzate con materiali in rame per uso potabile ed in multistrato. Le tubazioni inoltre saranno coibentate con isolante di spessore di almeno 19 mm, con conducibilità termica a 40°C non inferiore a 0.040 W/m K, secondo la tab. B del DPR 412/93 e s.m.i..
Le tubazioni degli scarichi fognari saranno realizzate in polietilene ad alta densità per scarichi fognanti di colore nero, con giunzioni saldate a caldo con apparecchiatura appropriata, saranno ancorate ai muri con grappe in ferro zincato.
9. IMPIANTO ANTINCENDIO
Il complesso è attualmente provvisto di un impianto idrico di spegnimento incendi costituito da idranti UNI 45. E’ previsto un sistema di rilevazione incendi dotato di centrale di rilevazione in grado di collegare un massimo di n° 500 elementi di rilevazione incendi su n° 4 linee di rilevazione analogiche di tipo aperto o chiuso ad anello.
Istit IstitutiI
________________________
La centrale, alimentata a 220 Vac, dovrà essere corredata delle seguenti funzioni: terminale di comando e controllo con display a cristalli liquidi dotato di n° 8 linee da n° 40 caratteri ciascuno, retroilluminato a colore variabile secondo gli stati della centrale, funzioni integrate per il funzionamento e comando in emergenza, memoria eventi, alimentazione di emergenza con accumulatori (24A/24Vac), n° 4 ingressi e n° 8 uscite, completa di armadio, rispondente alle norme di riferimento pr EN 54-2 e EN 54-4.
Dovranno essere istallati rilevatori di fumo analogico-attivo ad indirizzamento individuale con comportamento di risposta uniforme nella più ampia gamma di tipologie di incendio.
Essi dovranno essere dotati di sistema di rilevazione optoelettronico in grado di rilevare sia fumi chiari che fumi scuri, sistema di emissione del segnale di pericolo su n° 2 livelli: sensibilità normale o sensibilità aumentata con possibilità di selezione dalla centrale di rilevazione.
Dovrà essere prevista la emissione del segnale di manutenzione nel caso in cui la camera ottica dovessere essere sporca.
Dovranno essere previsti i pulsanti di allarme del tipo analogico attivo completi di dispositivo di isolamento di cortocircuito sulla linea di rilevazione, attivazione mediante azione su lastre in vetro con punto di rottura, pannello di segnalazione con scritta luminosa “allarme incendio” ad avvisatore acustico con suono lineare.
10. IMPIANTO GAS MEDICALI
La installazione delle travi testaletto nelle camere di degenza del nuovo reparto impone una nuova distribuzione dei gas medicali che non modificherà la portata dei gas medicali agli apparecchi di erogazione.
Le tubazioni di distribuzione dei gas medicali saranno realizzate in tubi di rame conformi alle norme UNI EN 13348 e saranno installate in conformità alla norma UNI EN 737-3.
Le nuove linee di alimentazione per il funzionamento di tali apparecchiature saranno realizzate utilizzando cavi ( es. cavi FG7( O)M1 18x1,5 mmq, 10x1,5 mmq, 2x1,5 mmq, 4x2.5 mmq, cavo 1 XX 00 AWG) collegandoli al punto di allaccio più vicino.
Le reti di distribuzione dei gas medicali e gli impianti elettrici devono essere separati da più di 50mm.
Le reti di distribuzione dei gas medicali non devono essere utilizzate per collegare a terra le apparecchiature elettriche.
Le reti di distribuzione dei gas medicali devono essere sostenute ad intervalli stabiliti per prevenire piegamento o distorsione. Gli intervalli massimi raccomandati tra i supporti per tubazioni di rame sono: per diametro esterno fino a 15mm massimo 1.5m, per diametro esterno da 22 a 28mm massimo 2.00m.
I supporti devono garantire che le tubazioni non possano venire spostate accidentalmente dalla posizione stabilita.
I supporti devono essere realizzati con materiale resistente alla corrosione o essere trattati per prevenirla. Devono essere previsti mezzi per prevenire la corrosione elettrolitica. Dove le reti di distribuzione incrociano i conduttori elettrici, le tubazioni devono essere sostenute in vicinanza dei conduttori.
Le tubazioni non devono essere usate come supporto di altre tubazioni o condotte nè devono essere sostenute da esse.
Tutte le reti di distribuzione devono essere brasate o saldate. I metodi di brasatura o
Istit IstitutiI
________________________
saldatura devono permettere di mantenere le caratteristiche meccaniche delle giunzioni fino ad una temperatura ambiente di 450°C. I metalli di apporto per la brasatura non devono contenere più dello 0.025% g/g di cadauno. Durante la brasatura o la saldatura delle giunzioni della rete di distribuzione, l'interno dei tubi deve essere spurgato con un gas di protezione.
Il collegamento finale dell'ampliamento alle reti di distribuzione esistenti deve essere effettuato su un impianto alla volta, al fine di ridurre il rischio di interconnessione. Tutti gli altri impianti devono rimanere alla normale pressione di distribuzione.
Conseguentemente alla ristrutturazione del reparto, la collocazione delle centraline di allarme dei gas medicali sarà ubicata in ambiente permanentemente presidiato da personale sanitario.