REGIONE PIEMONTE BU13 01/04/2021
REGIONE PIEMONTE BU13 01/04/2021
Deliberazione della Giunta Regionale 19 marzo 2021, n. 4-2990
Strategia Nazionale Aree Interne. Delibera CIPE n. 9 del 28 gennaio 2015. D.G.R. n. 21-1251 del 30 marzo 2015. Approvazione dello Schema di Accordo di programma Quadro "Area Interna - Valle Bormida".
A relazione del Vicepresidente Xxxxxxx:
Premesso che:
le Aree interne costituiscono una fra le dimensioni territoriali chiave della politica regionale di coesione 2014-2020;
si tratta del riconoscimento, a livello europeo, di un’organizzazione spaziale fondata su “centri minori”, spesso di piccole dimensioni, significativamente distanti dai principali centri di offerta di servizi essenziali (istruzione, salute e mobilità) e che in molti casi sono in grado di garantire ai residenti soltanto una limitata accessibilità ai servizi, con ripercussioni sul trend demografico sia in termini di numero di residenti, sia di composizione per età e natalità;
il documento di indirizzo per la programmazione della politica regionale “Metodi e obiettivi per un uso efficace dei Fondi Comunitari 2014-20” ha riconosciuto che lo sviluppo del Paese dipende anche dal contributo delle aree interne;
il potenziale sviluppo economico legato alle aree interne è rappresentato dal capitale territoriale, spesso inutilizzato, caratterizzato dalle importanti risorse ambientali (risorse idriche, sistemi agricoli, foreste, paesaggi naturali e umani) e risorse culturali (beni archeologici, insediamenti storici, abbazie, piccoli musei, centri di mestiere) in esse presenti;
per questo, nel settembre 2012, è stata avviata la costruzione di una Strategia nazionale per lo sviluppo delle Aree interne, di seguito SNAI, con il supporto di un Comitato Tecnico Aree Interne, di seguito CTAI, costituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e una fase di costante interlocuzione con i rappresentanti delle Regioni;
la SNAI è confluita nell’Accordo di partenariato per l’impiego dei fondi strutturali e di investimento europei approvato dall’Italia con la Commissione Europea il 29 ottobre 2014;
l’Accordo ha sancito l’impegno congiunto ad implementare politiche destinate alla ri-attivazione del capitale presente a livello territoriale e all’offerta di servizi pubblici, privati e collettivi, con l’obiettivo comune di contrastare i processi di marginalizzazione in atto o di evitare che i fenomeni si manifestino;
con l’Accordo è stato previsto l’impiego di risorse ordinarie, stanziate annualmente dalle Leggi di Stabilità, e di risorse aggiuntive, previste nei Programmi Operativi Regionali del Fondo europeo di sviluppo regionale (POR FESR), del Fondo Sociale Europeo (POR FSE) e nel Programma di Sviluppo Rurale del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (PSR FEASR) del periodo 2014- 20, a copertura degli investimenti locali programmati con la SNAI;
con l’Accordo è stato poi sancito il pre-requisito generale della gestione di servizi comunali nella Strategia Nazionale aree interne e nello specifico che i Comuni di ogni are-progetto devono realizzare forme appropriate di gestione associata si funzioni (fondamentali) e servizi (nelle forme previste dall’ordinamento: convenzione, unioni o fusioni) che siano “funzionali al raggiungimento dei risultati di lungo periodo degli interventi collegati alla strategia e tali da allineare pienamente la loro azione ordinaria con i progetti di sviluppo locali finanziati”;
la Conferenza Stato-Regioni ha reso parere favorevole nella seduta del 4 dicembre 2014 sul documento concernente la governance per l’impiego delle risorse stanziate dalla Legge di Stabilità 2014e destinate alla realizzazione degli interventi attuativi della SNAI e si è espressa favorevolmente sulla proposta nella seduta del 3 agosto 2016;
il Programma Nazionale di Riforma (PNR), di cui all’articolo 10, comma 5 della Legge 196 del 2009, ha dato continuità, nel quadro del Documento di economia e finanza, al duplice intento di adeguare la quantità e la qualità dei servizi di istruzione, salute, mobilità in quanto diritti di cittadinanza e di promuovere progetti di sviluppo che valorizzino il patrimonio naturale e culturale delle aree, puntando anche sulla creazione e il rafforzamento delle filiere produttive locali;
le direttrici chiave di intervento previste dalle Linee guida per la definizione del Piano Nazionale di ripresa e resilienza, approvate dal Comitato Interministeriale per gli Affari Europei il 9 settembre 2020 in coordinamento con tutti i Ministeri e le rappresentanze delle Regioni e degli Enti locali, e trasmesse alle Camere per avviare il dialogo informale in risposta all’iniziativa Next Generation EU (NGEU) proposta dalla Commissione Europea e approvata dal Consiglio Europeo del 21 luglio 2020, anticipano che la politica di coesione territoriale e sociale fissata con la SNAI concorra agli obiettivi della missione “Equalità sociale, di genere e territoriale”.
Premesso, inoltre, che:
in un percorso condotto congiuntamente con il CTAI, il 30 marzo 2015 sono state identificate e perimetrale, con la D.G.R. n. 21-1251, le aree progetto piemontesi in cui avviare la sperimentazione: Xxxxx Xxxxx e Grana, Valle Ossola, Valle Bormida e Valli di Xxxxx;
il CTAI ha elaborato documenti metodologici e esplicitato un percorso a tappe finalizzato alla costruzione della Strategia d’Area e i Ministeri competenti hanno prodotto linee guida specifiche per la programmazione degli interventi nelle aree;
il CIPE, con deliberazione n. 9 del 28 gennaio 2015 “Programmazione dei fondi strutturali di investimento europei 2014-2020. Accordo di partenariato strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese: indirizzi operativi” prevede per ciascuna area selezionata la stipula di un Accordo di Programma Quadro (APQ) quale strumento per inquadrare l’attuazione della Strategia d’Area e per assumere impegni puntuali fra Regioni, Governo e Enti Locali;
l’attuazione degli interventi previsti dalla Strategia di Area viene perseguita attraverso la cooperazione tra i diversi livelli istituzionali interessati, mediante la sottoscrizione di un Accordo di Programma Quadro (APQ) di cui all’art. 2, comma 203, della legge n. 662/96, con il coordinamento del Ministro delegato per il Sud e la coesione territoriale che si avvale dell’Agenzia per la Coesione Territoriale;
l’APQ è sottoscritto dall’Agenzia la Coesione Territoriale, dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, dal Ministero della Salute, della Regione Piemonte e dal Soggetto capofila dell’Area Interna Valle Bormida;
l’APQ contiene la Strategia dell’area progetto, gli interventi da attuare, i soggetti deputati alla realizzazione, le fonti finanziarie a copertura degli interventi, i cronoprogrammi di realizzazione e spesa, i relativi risultati attesi e gli indicatori di realizzazione;
il pre-requisito associativo nella gestione di servizi comunali nell’area interna è una condizionalità istituzionale richiesta al momento di avvio della fase di formalizzazione dell’APQ;
il CIPE, con deliberazione n. 72 del 21 novembre 2019, ha fissato un nuovo termine per la sottoscrizione degli APQ finalizzati all’attuazione della Strategia nazionale per le aree interne del Paese al 31 dicembre 2020, in considerazione del lavoro istruttorio intenso e basato su un metodo operativo innovativo con una governance complessa, accogliendo la richiesta avanzata dal Ministro per il Sud e la coesione territoriale e dal Dipartimento per le politiche di coesione del 14 ottobre 2019 (nota prot. 147-P).
Preso atto che:
l’Unione Montana Alta Langa ha trasmesso il 29 ottobre 2020 (prot. n. 11629/A19000) al CTAI e contestualmente al settore Sviluppo sostenibile e qualificazione del sistema produttivo del territorio della Direzione Competitività del Sistema Regionale (come da documentazione agli atti), la Strategia “Area Interna Valle Bormida, ritroviamo il fiume” che mira a restituire unitarietà ad un territorio, frammentato dal punto di vista amministrativo e dell’organizzazione dei servizi ma omogeneo nella sua composizione identitaria in virtù del fiume Bormida che la attraversa;
la Strategia si articola in un programma in 16 azioni, integrate a livello territoriale sia con riferimento alla natura degli interventi, materiale e immateriale, che alla fonte di finanziamento, risorse ordinarie e aggiuntive, pubbliche e private.
Richiamate:
le previsioni regolamentari sui fondi strutturali europei a seguito del nuovo quadro congiunturale determinato dall’emergenza sanitaria Covid-19 e l’accordo sottoscritto il 15 luglio 2020 tra la Regione Piemonte e il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale “Riprogrammazione dei Programmi Operativi dei Fondi strutturali 2014-2020 ai sensi dell’articolo 242 del decreto legge 34/2020”;
la deliberazione del CIPE n. 41 del 28 luglio 2020 concernente la riprogrammazione e nuova assegnazione di risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-20 alla Regione Piemonte;
la deliberazione della Giunta Regionale n. 50-2397 del 27 novembre 2020 “DL 34/2019, articolo
44. Delibera CIPE n. 41 del 28 /07/2020. Disposizioni per l'attuazione degli interventi a valere sul Piano Sviluppo e Coesione a seguito dell'Accordo tra la Regione Piemonte e il Ministro per il Sud e la coesione territoriale. Variazione al Bilancio di previsione finanziario per gli anni 2020-2022;
la deliberazione della Giunta Regionale n. 6-2744 del 8 gennaio 2021 “POR FESR 2014-2020. Approvazione rimodulazione finanziaria in attuazione dell’accordo tra Regione Piemonte e Ministero per il Sud e la Coesione territoriale di cui alla D.G.R. n. 2-1636 del 9 luglio 2020 e disposizioni sulla dotazione finanziaria di cui alla D.G.R. n. 46-1819 del 31 luglio 2020.
Dato atto, inoltre, come da documentazione agli atti della Direzione Competitività del Sistema Regionale:
degli esiti della verifica tecnica condotta dal settore Sviluppo sostenibile e qualificazione del sistema produttivo del territorio della Direzione Competitività del Sistema Regionale, nel quadro della riprogrammazione disposta dalla Delibera Cipe n. 41 del 28 luglio 2020, di concerto con i referenti delle Autorità di Gestione (AdG) dei programmi operativi e per gli interventi relativi allo sviluppo locale che l’Accordo di partenariato prevede siano finanziati con i fondi comunitari a disposizione sui programmi operativi della Regione (FESR, FSE e FEASR);
del parere espresso dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca il 23 settembre 2020 (prot. n. 11112) e dalla Direzione Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Piemonte il 6 ottobre 2020 (prot. n.104262/A15000) in merito alla coerenza degli interventi nel campo dei servizi essenziali (istruzione) con la programmazione regionale;
della formalizzazione dell’adesione della Direzione Competitività del Sistema Regionale al Protocollo d’Intesa con la Task Force edilizia scolastica – TFES - di cui alla Deliberazione della Giunta Regionale n. 6 – 1325 del 8 maggio 2020 con la nota del 13 ottobre 2020 (prot. n. 10916/A19000);
del parere espresso dal Settore Programmazione sanitaria e Socio sanitaria della Direzione Sanità e Welfare della Regione Piemonte il 7 ottobre 2020 (prot. n. 31752/A14000) in merito alla coerenza degli interventi nel campo dei servizi essenziali (salute) con la programmazione regionale;
del parere espresso dal Settore Pianificazione e Programmazione Trasporti e Infrastrutture della Direzione Opere Pubbliche Difesa del Suolo Protezione civile, Trasporti e Logistica il 30 settembre 2020 (prot. n. 46348/A18000) in merito alla coerenza degli interventi nel campo dei servizi essenziali (mobilità) con la programmazione regionale;
della condivisione degli esiti della verifica regionale con l’Unione Montana Alta Langa nella riunione del 29 settembre 2020 e con comunicazione e-mail al CTAI il 7 ottobre 2020 nel corso della procedura scritta tra i membri del Comitato Tecnico Aree Interne (CTAI) avviata dal Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri il 22 settembre 2020 con termine 9 ottobre 2020;
della nota del Comitato tecnico Aree Interne del 12 novembre 2020 (prot. DPCOE-0004248-P) con la quale si dà comunicazione dell’approvazione della strategia d’Area Valle Bormida, della idoneità della stessa ai fini della sottoscrizione dell’APQ e delle osservazioni da tener conto nel corso della sua istruttoria;
dell’individuazione del rappresentante e referente dell''Area Interna Valle Bormida nel Presidente dell’Unione Montana Alta Langa avvenuta il 29 ottobre 2015 da parte dei rappresentanti legali dell’Unione Montana Alta Langa, dell’Unione Montana Langa Artigiana, dell’Unione Montana Suol D’Aleramo, dell’Unione Montana tra Langa e Alto Monferrato, del Comune di Saliceto e del Comune di Sessame, trasmessa con nota del 16 novembre 2020 (prot. n. 12385/2020), agli atti della Direzione Competitività del Sistema Regionale;
della documentazione comprovante la formalizzazione delle convenzioni che regolano le funzioni ed i servizi associati tra i Comuni appartenenti all’area, richiesta dal Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri con la nota del 12 novembre 2020 (prot. DPCOE-0004248-P), e trasmessa dall’Unione Montana Alta Langa il 2 dicembre 2020 (prot. n 13169/2020), agli atti della Direzione Competitività del Sistema Regionale, e in particolare, la deliberazione n. 6 del 27 novembre 2020 dell’Unione Montana Alta Langa che assicura il rispetto degli assetti istituzionali permanenti tra i Comuni appartenenti all’area;
della nota del 1 dicembre 2020 (prot. n. 13100) del Settore Sviluppo sostenibile e qualificazione del sistema produttivo del territorio della Direzione Competitività del Sistema Regionale di trasmissione della documentazione per la sottoscrizione dell’APQ “Area interna - Valle Bormida” all’Agenzia per la Coesione Territoriale con richiesta di comunicazione di eventuali elementi ostativi all’approccio regionale di approvazione della Strategia “Area interna Valle Bormida, ritroviamo il fiume” e del relativo Schema di Accordo di Programma Quadro;
della risposta con e-mail del 10 dicembre 2020 dell’Ufficio VII – Area Progetti e Strumenti promozione di progetti e programmi sperimentali dell’Agenzia per la Coesione Territoriale che privilegiava l’approvazione della Strategia d’area con deliberazione della Giunta regionale, condizionando l’apertura della fase di istruttoria della documentazione per addivenire alla sottoscrizione dell’APQ “Area interna – Valle Bormida”;
della deliberazione della Giunta regionale n. 2-2557 del 18 dicembre 2020 che ha provveduto a:
− approvare la Strategia d’Area “Valle Bormida, ritroviamo il fiume”;
− dare mandato alla Direzione Competitività del Sistema Regionale di proseguire l’iter amministrativo per addivenire alla sottoscrizione dell’Accordo di Programma Quadro in attuazione della Strategia d’Area, ai sensi della deliberazione CIPE n. 72 del 21 novembre 2019, previa acquisizione della deliberazione della Giunta dell’Unione Montana Alta Langa di approvazione del medesimo allegato A al provvedimento;
della deliberazione del Consiglio dell’Unione Montana Alta Langa n. 9 del 23 dicembre 2020 di approvazione della Strategia d’Area, in conformità alla deliberazione della Giunta Regionale n 2- 2557 del 18 dicembre 2020;
dell’esito dell’istruttoria condotta dall’Ufficio VII – Area Progetti e Strumenti promozione di progetti e programmi sperimentali dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, con il supporto dell’Agenzia Nazionale per l’Attrazione degli Investimenti, comunicata con e-mail del 10 febbraio 2021, con richiesta di integrazione delle dichiarazioni da parte degli istituti scolastici che prevedono l'acquisto di attrezzatura digitale con riferimento ai fondi previsti per il Covid richieste dal MIUR prima di procedere alla sottoscrizione dell’APQ, agli atti della Direzione Competitività del Sistema Regionale;
della nota del 23 febbraio 2021 (prot. n 2331) del Settore Sviluppo sostenibile e qualificazione del sistema produttivo del territorio della Direzione Competitività del Sistema Regionale di trasmissione della documentazione per la sottoscrizione dell’APQ “Area interna – Valle Bormida” con richiesta di avvio della fase di condivisione con i soggetti sottoscrittori;
dello Schema di Accordo di Programma Quadro tra la Regione Piemonte, il Sindaco di Cortemilia - Presidente dell’Unione Montana Alta Langa, l’Agenzia per la Coesione Territoriale, il Ministero dell’istruzione, Università e Ricerca, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, il Ministero della Salute, relativo all’Area Interna Valle Bormida, il cui testo è stato fornito dall’Agenzia per la Coesione Territoriale;
dell’informativa dell’Agenzia per la Coesione Territoriale con e-mail del 10 marzo 2021 di avvio della condivisione dello schema di Accordo di Programma quadro “Area Interna – Valle Bormida” con i suddetti sottoscrittori;
della manifesta volontà dei membri del partenariato dell’area interna Valle Bormida di concludere il processo negoziale, nota del 20/09/2019 (prot. n 85744/2019) agli atti alla Direzione Competitività del Sistema Regionale, e della necessità di approvazione da parte della Giunta dell’Unione Montana Alta Langa della Strategia “Valle Bormida, ritroviamo in fiume”, dello schema di Accordo di Programma Quadro “Area Interna Valle Bormida” e dei suoi allegati in conformità alla presente deliberazione regionale.
Dato atto, altresì, che gli interventi previsti dal suddetto APQ richiedono una dotazione finanziaria di 11.419.000,00 euro che è assicurata dalle seguenti risorse:
− fondo di rotazione ex legge n. 183 del 1987: 3.760.000,00 euro;
− FSC (ex POR FESR 2014-20): 4.000.000,00 euro;
− FSE e FSC (ex POR FSE 2014-20): 450.000,00 euro;
− FEASR (PSR 2014-2020): 2.500.000,00 euro;
− risorse pubbliche locali: 709.000,00 euro; come di seguito specificato
l’onere di 3.760.000,00 euro derivante dalla presente deliberazione trova copertura con lo stanziamento a valere sul fondo di rotazione ex legge n. 183 del 1987 disposto dalla Legge di bilancio n. 145 del 30.12.2018 “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021”, secondo il riparto stabilito dalla Deliberazione CIPE
n. 52 del 25 ottobre 2018:
l’onere di 6.950.000,00 euro derivante dalla presente deliberazione, per la parte stanziata nei Programmi Operativi regionali 2014-20, trova copertura:
− per la parte FSC (ex FESR), pari a 4.000.000,00 euro, per:
1.000.000,00 euro nell’ambito della Missione 14, Programma 05, Capitoli 235885 per
250.000,00 euro (OT2) e 267022 per 750.000,00 euro (OT3);
2.500.000,00 euro nell’ambito della Missione 05, Programma 03, Capitolo 235889 (OT5);
500.000,00 euro nell’ambito della Missione 17 Programma 02 capitolo 235887 (OT4);
− per la parte FSE pari a 150.000,00 euro, nell’ambito della Missione 15 Programma 1504 Capitolo 177723;
− per la parte FSC (ex FSE), pari a 300.000,00 euro, nell’ambito della Missione 15 Programma 1504 Capitolo 177723;
− per la parte FEASR (PSR 2014-2020), pari a 2.500.000,00 euro, il finanziamento della quota regionale di 426.600,00 euro (pari al 17,064% di 2,5 meuro) trova copertura finanziaria con l’impegno n. 58/2020 assunto sul capitolo di spesa 262963/2020 (Missione 16 - Programma 1601) del bilancio gestionale regionale, mentre la restante parte, ai sensi della Deliberazione del CIPE n. 10/2015, è proveniente dalla quota (pari al 43,12% di 2,5 meuro) versata direttamente dall’U.E all’Agenzia Regionale Piemontese per le Erogazioni in Agricoltura (ARPEA) e dalla quota (pari al 39,82% di 2,5 meuro) versata dallo Stato direttamente all’ARPEA;
l’onere di 709.000,00 euro, non a carico del bilancio nazionale e regionale, è assicurato dai membri del partenariato della Valle Bormida, a titolo di cofinanziamento degli interventi relativi allo sviluppo locale, così come definito nella sezione fonti di finanziamento dell’allegato “Relazioni tecniche sintetiche per singolo intervento” all’APQ, e dovrà essere dettagliato analiticamente e rendicontato dai soggetti attuatori nel Sistema Informativo Locale di riferimento del Programma SNAI Regione Piemonte, comprovando il provvedimento con il quale si è provveduto ad impegnare la quota parte di finanziamento a proprio carico;
il riparto delle risorse nelle annualità 2021/2023 verrà disposto in coerenza con i cronoprogrammi di realizzazione delle attività e in considerazione dell’effettivo avanzamento della spesa in ottemperanza alle disposizioni del D.Lgs n. 118/2011.
Richiamato che con l’articolo 12 della legge regionale n. 35 del 13 novembre 2006 la Regione Piemonte ha istituito Arpea - Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura e con l'art. 10 della legge regionale n. 9 del 23 aprile 2007 è stato previsto il subentro di Arpea a Finpiemonte
S.p.a. dalla data di pubblicazione del Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) di riconoscimento dell'Organismo Pagatore per l’erogazione degli aiuti a carico dei fondi FEAGA e FEASR. Con la Deliberazione n. 41-5776 del 23 aprile 2007 è stato approvato lo Statuto di ARPEA e stabilito all’articolo 2 che l’Agenzia provvede all’autorizzazione e al controllo dei pagamenti. Il MIPAAF, con il decreto del 2 gennaio 2008, ha preso atto del subentro di Arpea a OPR-FinPiemonte, e con il decreto n. 0001003 del 25 gennaio 2008 ha riconosciuto l’Agenzia Regionale Piemontese per l’Erogazione in Agricoltura (Arpea) quale organismo pagatore della Regione Piemonte, ai sensi del Reg. (CE) n. 885/2006, a decorrere dal 1° febbraio 2008.
Ritenuto, pertanto, di:
− approvare lo schema di Accordo di Programma Quadro “Area interna - Valle Bormida”, di cui all’Allegato A, con i suoi relativi allegati, quale parte integrante e sostanziale alla presente deliberazione;
− demandare alla Direzione Competitività del Sistema Regionale l’adozione di tutte le azioni tese ad assicurare il buon andamento della fase di sottoscrizione dell’Accordo di programma quadro “ Area Interna – Xxxxx Xxxxxxx” e il recepimento delle proposte di modifica, tecniche e non sostanziali, pervenute dalle Amministrazioni Centrali in qualità di sottoscrittori, nella fase di condivisione dell’APQ, che si concluderà con la sottoscrizione dello stesso con apposizione di firma digitale;
− demandare al Presidente della Giunta Regionale di sottoscrivere il suddetto Accordo di Programma Quadro “Area Interna Valle Bormida”, previa acquisizione della deliberazione della Giunta dell’Unione Montana Alta Langa di approvazione dello schema di Accordo di programma quadro “Area Interna – Valle Bormida” e dei suoi allegati;
− nominare la dott.ssa Xxxxxxxx Xxxx, Direttore della Direzione Competitività del Sistema Regionale, Responsabile Unico delle Parti (RUPA) per conto della Regione Piemonte;
− nominare il xxxx. Xxxxx Xxxxxxx, Dirigente del Settore Sviluppo Sostenibile e Qualificazione del Sistema produttivo del territorio della Direttore della Direzione Competitività del Sistema Regionale, quale Responsabile Unico dell’Attuazione dell’Accordo (RUA) ai fini del coordinamento e della vigilanza sulla sua attuazione;
− di demandare alla Direzione Competitività del Sistema Regionale l’adozione degli atti e dei provvedimenti necessari all’attuazione degli interventi previsti dall’Accordo di Programma Quadro sopra citato.
Visti:
Regolamento UE n. 1301/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e a disposizioni specifiche concernenti l’obiettivo Investimenti a favore della crescita e dell’occupazione”, che abroga il regolamento (CE) n. 1082/2006;
Regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013 , relativo al Fondo sociale europeo e che abroga il regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio; Regolamento UE n. 1305/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio;
Decisione di esecuzione della Commissione C(2014) 8021 del 29 ottobre 2014 che approva determinati elementi dell'accordo di partenariato con l'Italia modificata con Decisione di esecuzione dell'8 febbraio 2018, a seguito della programmazione delle risorse attribuite all'Italia con l'adeguamento tecnico del Quadro Finanziario Pluriennale europeo 2014-2020;
Decisione di Esecuzione della Commissione C(2014) 9914 del 12 dicembre 2014 che approva determinati elementi del programma operativo "Regione Piemonte - Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020" per il sostegno del Fondo sociale europeo nell'ambito dell'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" per la Regione Piemonte in Italia, modificata dalla Decisione di Esecuzione della Commissione C(2018)5566 del 17 agosto 2018; Decisione di esecuzione della Commissione C(2015) 922 del 12.02.2015 che approva determinati elementi del programma operativo "POR Piemonte FESR" per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale nell'ambito dell'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" per la regione Piemonte in Italia, modificata dalla Decisione della Commissione C(2019) 564 del 23 gennaio 2019;
Decisione della Commissione europea C(2020) 7883 del 6 novembre 2020 che approva il Programma di sviluppo rurale PSR 2014-2020 della Regione Piemonte;
Legge 7 agosto 1990, n. 241 “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”, art. 15 comma 1 e 2;
Legge n. 662 del 23 dicembre 1996 "Misure di razionalizzazione della finanza pubblica", art. 2, comma 203 “Disciplina della programmazione negoziata”;
Legge n. 190 del 6 novembre 2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalita' nella pubblica amministrazione”, art. 1 comma 16;
Legge di bilancio n. 145 del 30.12.2018 “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021”;
Legge n. 160 del 27 dicembre 2019 “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022”, pubblicata in G.U. il 30 dicembre 2019, n. 304; Decreto del Presidente della Repubblica 5 febbraio 2018, n. 22 “Regolamento recante i criteri sull'ammissibilita' delle spese per i programmi cofinanziati dai Fondi strutturali di investimento europei (SIE) per il periodo di programmazione 2014/2020 (18G00048)”;
Decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche) e s.m.i., in particolare gli articoli 4 "Indirizzo politico- amministrativo. Funzioni e responsabilità", 14 "Indirizzo politico amministrativo" e 16 "Funzioni dei dirigenti di uffici dirigenziali generali";
Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118, “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni,degli enti locali e dei loro organismi”, artt. 13 e 36;
Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33, “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicita', trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, art. 23 comma 1;
Decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali del 2 gennaio 2008 “Modificazioni al decreto 24 marzo 2005, concernente la gestione della riserva nazionale del regime di pagamento unico della PAC”;
Decreto del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali n. 0001003 del 25 gennaio 2008 che riconosce l’Agenzia Regionale Piemontese per l’Erogazione in Agricoltura quale ARPEA della Regione Piemonte, ai sensi del Reg. (CE) n. 885/2006, a decorrere dal 1° febbraio 2008; Deliberazione del CIPE n. 29 del 21 marzo 1997 “Disciplina della programmazione negoziata”; Deliberazione del CIPE n. 9 del 28 gennaio 2015 “Programmazione dei fondi strutturali di investimento europei 2014-2020. Accordo di partenariato - strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese: indirizzi operativi”;
Deliberazione del CIPE n. 25 del 10 agosto 2016 “Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 - aree tematiche nazionali e obiettivi strategici - ripartizione ai sensi dell’articolo 1, comma 703, lettere b) e c) della legge n. 190/2014. (Delibera n. 25/2016)” aggiornata dalla Delibera CIPE n. 26 del 28 febbraio 2018 “Fondo per lo Sviluppo e la coesione 2014-2020. Ridefinizione del quadro finanziario e programmatorio complessivo;
Deliberazione del CIPE n. 52 del 25 ottobre 2018 “Accordo di partenariato - Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese - Ripartizione delle risorse stanziate con la legge di bilancio 2018 per il triennio 2019- 2021 e modifica delle modalità di trasferimento delle risorse”; Deliberazione del CIPE n. 72 del 21 novembre 2019 “Accordo di partenariato - strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese - Modifica dei termini per la sottoscrizione degli accordi di programma quadro”;
Deliberazione del CIPE n. 41 del 28 luglio 2020 “Fondo sviluppo e coesione 2014-2020. Nuove assegnazioni per emergenza COVID ai sensi degli artt. 241 e 242 del Decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni, dalla Legge 17 luglio 2020, n. 77. Accordo Regione Piemonte – Ministro per il Sud e la coesione territoriale”;
Legge regionale n. 23 del 28 luglio 2008, “Disciplina dell’organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza ed il personale”, in particolare gli articoli 16 “Attribuzioni degli organi di direzione politico amministrativa”, 17 "Attribuzioni dei dirigenti" e 18 "Funzioni dirigenziali e contenuto degli incarichi";
Legge Regionale n. 16 del 21 giugno 2002 “Istituzione in Piemonte dell’organismo per le erogazioni in agricoltura di aiuti, contributi e premi comunitari” così come modificato dall’art. 12 della Legge Regionale 35/2006 e dall’art. 10 della Legge Regionale 9/2007;
Legge regionale 14 ottobre 2014, n. 14 “Norme sul procedimento amministrativo e disposizioni in materia di semplificazione”, art. 22 “Accordi tra amministrazioni pubbliche”;
Legge regionale n. 8 del 31 marzo 2020 "Bilancio di previsione finanziario 2020-2022"; Deliberazione della Giunta Regionale n. 41-5776 del 23 aprile 2007 “Statuto dell’Agenzia Regionale Piemontese per le Erogazioni in Agricoltura, ai sensi dell’art. 1, comma 4 della l.r.16/2002, modificato dall’art. 12 della l.r. 35/2006 – approvazione”;
Deliberazione della Giunta Regionale n. 21-1251 del 30 marzo 2015 “Programmi Fondi Europei 2014-2020. Modalita' di attuazione della Strategia Nazionale Aree Interne nella programmazione regionale - Individuazione Area pilota”;
Deliberazione della Giunta Regionale n. 28-7566 del 21 settembre 2018 “Reg. (UE) n. 1303/2013. Riapprovazione Programma Operativo Regionale della Regione Piemonte - CCI 2014IT05SFOP013- cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo per la programmazione 2014-2020, nell'ambito dell'obiettivo Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione. Presa d'atto della Decisione C(2018)5566 del 17/8/2018”;
Deliberazione della Giunta Regionale n. 16-2183 del 30 Ottobre 2020 “Reg. (UE) n. 1303/2013. Presa d'atto della Decisione di esecuzione della Commissione C(2020) 6816 del 01/10/2020 che modifica la decisione di esecuzione C(2015) 922 che approva determinati elementi del programma operativo "POR Piemonte FESR" per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale nell'ambito dell'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" per la Regione Piemonte in Italia;
Deliberazione della Giunta Regionale n. 23-2324 del 20 novembre 2020 “Reg. (UE) n. 1305/2013 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del FEASR. Seconde proposte di modifica anno 2020 – recepimento a seguito dell’approvazione della Commissione europea con Decisione C(2020) 7883 del 6 novembre 2020;
Deliberazione della Giunta Regionale n. 6-1325 del 8 maggio 2020 “Legge n. 241/1990 art. 15 e
s.m.i – L.R n. 28/2007 s.m.i Adesione al Protocollo di Intesa per la prosecuzione e l’ulteriore sviluppo di un programma di collaborazione istituzionale, finalizzato ad accelerare l’attuazione degli interventi di edilizia scolastica mediante il presidio degli stessi e l’affiancamento degli enti beneficiari da parte della Task force edilizia scolastica”;
Deliberazione della Giunta Regionale n. 50-2397 del 27 novembre 2020 “DL 34/2019, articolo 44. Delibera CIPE n. 41 del 28 /07/2020. Disposizioni per l'attuazione degli interventi a valere sul Piano Sviluppo e Coesione a seguito dell'Accordo tra la Regione Piemonte e il Ministro per il Sud e la coesione territoriale. Variazione al Bilancio di previsione finanziario per gli anni 2020-2022; Deliberazione della Giunta regionale n. 2-2557 del 18 dicembre 2020 “Strategia Nazionale Aree Interne. Delibera CIPE n. 9 del 28 gennaio 2015. DGR n. 21-1251 del 30 marzo 2015. Approvazione della Strategia "Area Interna Valle Bormida, ritroviamo il fiume";
Deliberazione della Giunta regionale n. 16-1198 del 3 aprile 2020 "Legge regionale 31 marzo 2020,
n. 8 "Bilancio di previsione finanziario 2020-2022". Approvazione del Documento Tecnico di Accompagnamento e del Bilancio Finanziario Gestionale 2020-2022. Disposizioni di natura autorizzatoria ai sensi dell'articolo 10, comma 2, del D.lgs. 118/2011 s.m.i.10365-172"; Deliberazione della Giunta Regionale n. 6-2744 del 8 gennaio 2021 “POR FESR 2014-2020. Approvazione rimodulazione finanziaria in attuazione dell’accordo tra Regione Piemonte e Ministero per il Sud e la Coesione territoriale di cui alla DGR n. 2-1636 del 9 luglio 2020 e disposizioni sulla dotazione finanziaria di cui alla D.G.R. n. 46-1819 del 31 luglio 2020; Deliberazione della Giunta Regionale n. 26-2777 del 15 gennaio 2021 “Esercizio Provvisorio del Bilancio di previsione finanziario per l'anno 2021, in attuazione della Legge regionale 23 dicembre 2020, n.31. Stanziamenti per la gestione contabile”.
Attestata la regolarità contabile del presente provvedimento ai sensi della Deliberazione della Giunta Regionale n. 12-5546 del 29.08.2017.
Attestata la regolarità amministrativa del presente provvedimento ai sensi della Deliberazione della Giunta Regionale n. 1-4046 del 17.10.16.
Tutto ciò premesso e considerato la Giunta regionale, unanime,
delibera
- di approvare, ai sensi dalla Delibera CIPE n. 9 del 28 gennaio 2015 e della D.G.R. n. 21-1251 del 30 marzo 2015:
- lo schema di Accordo di Programma Quadro “Area Interna Valle Bormida” tra Regione Piemonte, Unione Montana Alta Langa, Agenzia per la Coesione Territoriale, Ministero dell’istruzione, Università e Ricerca, dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, dal Ministero della Salute, di cui all’Allegato A, quale parte integrante e sostanziale alla presente deliberazione, e composto dei seguenti allegati (così come specificato dall’articolo 1 dell’Accordo stesso):
- Strategia d’Area;
- Programma degli interventi;
- Relazioni tecniche sintetiche per singolo intervento;
- Piano finanziario per annualità;
- Interventi cantierabili;
- demandare alla Direzione Competitività del Sistema Regionale l’adozione di tutte le azioni tese ad assicurare il buon andamento della fase di sottoscrizione dell’Accordo di Programma Quadro “Area Interna – Xxxxx Xxxxxxx” e il recepimento delle proposte di modifica, tecniche e non sostanziali, pervenute dalle Amministrazioni Centrali in qualità di sottoscrittori nella fase di condivisione dell’APQ, che si concluderà con la sottoscrizione dello stesso con apposizione di firma digitale;
- di demandare al Presidente della Giunta Regionale di sottoscrivere il suddetto Accordo di Programma Quadro “Area Interna - Valle Bormida”, previa acquisizione della deliberazione della Giunta dell’Unione Montana Alta Langa di approvazione degli allegati al presente provvedimento;
- di nominare la dott.ssa Xxxxxxxx Xxxx, Direttore della Direzione Competitività del Sistema Regionale, Responsabile Unico delle Parti (RUPA) per conto della Regione Piemonte;
- di nominare il xxxx. Xxxxx Xxxxxxx, Dirigente del Settore Sviluppo Sostenibile e Qualificazione del Sistema produttivo del territorio della Direttore della Direzione Competitività del Sistema Regionale, quale Responsabile Unico dell’Attuazione dell’Accordo (RUA) ai fini del coordinamento e della vigilanza sulla sua attuazione;
- di demandare alla Direzione Competitività del Sistema Regionale l’adozione degli atti e dei provvedimenti necessari all’attuazione degli interventi previsti dall’Accordo di Programma Quadro sopra citato;
- di dare atto che gli interventi previsti dal suddetto APQ richiedono una dotazione finanziaria di 11.419.000,00 euro che è assicurata dalle seguenti risorse:
Fondo di rotazione ex legge n. 183 del 1987: 3.760.000,00 euro;
Fondo Sviluppo e Coesione (ex POR FESR 2014-20): 4.000.000,00 euro;
Fondo Sociale Europeo (POR FSE 2014-20) e Fondo Sviluppo e Coesione (ex POR FSE 2014-20): 450.000,00 euro;
FEASR (PSR 2014-2020): 2.500.000,00 euro;
risorse pubbliche locali: 709.000,00 euro; come di seguito specificato
l’onere di 3.760.000,00 euro derivante dalla presente deliberazione trova copertura con lo stanziamento a valere sul fondo di rotazione ex legge n. 183 del 1987 disposto dalla Legge di bilancio n. 145 del 30.12.2018 “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021”, secondo il riparto stabilito dalla Deliberazione CIPE
n. 52 del 25 ottobre 2018:
l’onere di 6.950.000,00 euro derivante dalla presente deliberazione, per la parte stanziata nei Programmi Operativi regionali 2014-20, trova copertura:
− per la parte FSC (ex FESR), pari a 4.000.000,00 euro, per:
1.000.000,00 euro nell’ambito della Missione 14, Programma 05, Capitoli 235885 per
250.000,00 euro (OT2) e 267022 per 750.000,00 euro (OT3);
2.500.000,00 euro nell’ambito della Missione 05, Programma 03, Capitolo 235889 (OT5);
500.000,00 euro nell’ambito della Missione 17 Programma 02 capitolo 235887 (OT4);
− per la parte FSE pari a 150.000,00 euro, nell’ambito della Missione 15 Programma 1504 Capitolo 177723;
− per la parte FSC (ex FSE), pari a 300.000,00 euro, nell’ambito della Missione 15 Programma 1504 Capitolo 177723;
− per la parte FEASR (PSR 2014-2020), pari a 2.500.000,00 euro, il finanziamento della quota regionale di 426.600,00 euro (pari al 17,064% di 2,5 meuro) trova copertura finanziaria con l’impegno n. 58/2020 assunto sul capitolo di spesa 262963/2020 (Missione 16 - Programma 1601) del bilancio gestionale regionale, mentre la restante parte, ai sensi della Deliberazione del CIPE n. 10/2015, è proveniente dalla quota (pari al 43,12% di 2,5 meuro) versata direttamente dall’U.E all’Agenzia Regionale Piemontese per le Erogazioni in Agricoltura (ARPEA) e dalla quota (pari al 39,82% di 2,5 meuro) versata dallo Stato direttamente all’ARPEA;
l’onere di 709.000,00 euro, non a carico del bilancio nazionale e regionale, è assicurato dai membri del partenariato della Valle Bormida, a titolo di cofinanziamento degli interventi relativi allo sviluppo locale, così come definito nella sezione fonti di finanziamento dell’allegato “Relazioni tecniche sintetiche per singolo intervento” all’APQ, e dovrà essere dettagliato analiticamente e rendicontato dai soggetti attuatori nel Sistema Informativo Locale di riferimento del Programma SNAI Regione Piemonte, comprovando il provvedimento con il quale si è provveduto ad impegnare la quota parte di finanziamento a proprio carico;
il riparto delle risorse nelle annualità 2021/2023 verrà disposto in coerenza con i cronoprogrammi di realizzazione delle attività e in considerazione dell’effettivo avanzamento della spesa in ottemperanza alle disposizioni del D.Lgs n. 118/2011.
Avverso alla presente deliberazione è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al tribunale amministrativo del Piemonte entro 60 giorni dalla data di pubblicazione, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato, entro 120 giorni dalla data di pubblicazione.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e dell’art. 5 della L.R n 22/2010 e nella sezione Amministrazione trasparente del sito istituzionale relativa ai provvedimenti degli organi di indirizzo politico in ottemperanza all'art. 23, comma 1, del Decreto legislativo n. 33/2013, in vigore dal 23 giugno 2016, e all’art. 1, comma 16, della L n. 190/2012.
(omissis)
Allegato
Castello di Prunetto
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione
politica, economica e sociale del Paese. (Art. 3 Costituzione Italiana)
Ponte e Castello di Monastero Bormida
Il presente documento è stato redatto dall’architetto Xxxxxx Xxxxxx della società Tautemi Associati di Cuneo, con la collaborazione degli architetti Xxxxxxxx Xxxxxxxxx e Xxxxxxxx Xxxxxxxx
Strategia Nazionale Aree Interne Valle Bormida_rev.04_vers.11
Sommario
3_Principali problemi / ostacoli alla vita nell’area 12
4_Descrizione dell’attività di scouting e della “filiera cognitiva” del territorio 15
5_Il pre-requisito associativo 20
7_Risultati attesi ed indicatori di risultato 48
8_Descrizione degli attori rilevanti 66
9_Individuazione delle fonti finanziarie 68
10_Governance della Strategia 69
11_Azioni previste dalla Strategia 70
Allegato 1_Analisi stato di fatto
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La Strategia Nazionale Aree Interne è la più felice intuizione in tema di pianificazione territoriale elaborata recentemente nel nostro Paese, la cui componente innovativa supera di gran lunga i limiti della gestione operativa del Programma, propri di qualsiasi processo complesso nelle sue fasi di avvio.
L’impostazione aperta del processo progettuale, in cui non vi sono delle condizioni predeterminate a priori, l’approccio concertativo in cui le Comunità locali hanno un ruolo protagonista, l’integrazione tra i temi afferenti ai servizi essenziali e alle dinamiche dello sviluppo economico, la logica multifondo, l’assenza quasi assoluta di vincoli progettuali, almeno per quanto riguarda le azioni finanziate con la Legge di Stabilità, la natura sperimentale di molte delle azioni promosse, … sono alcune delle peculiarità che rendono la Strategia uno strumento particolarmente adeguato per dare una svolta significativa ai territori interessati.
Ulteriore testimonianza dell’importanza del Programma è data dall’aver affrontato questioni politiche di grande attualità in Italia, in Europa e anche al di fuori di questa… Prima fra tutte la contrapposizione nei confronti delle élites urbane e urbano-centriche che per lungo tempo hanno avuto una particolare disattenzione per i territori marginali.
Questa “disattenzione ai luoghi” si è manifestata nel mancato riconoscimento e nel conseguente abbandono, per scelta politica (neoliberista), di ampie fette di territorio e di popolazione (le cosiddette Aree Interne rappresentano circa la metà della superficie nazionale e almeno un quinto della popolazione).
Alla citata disattenzione si è poi associata una sistematica applicazione, con “supponenza iper-illuminista”, dell’idea che lo Stato centrale e il suo apparato amministrativo, avessero la conoscenza per definire ed applicare “modelli ottimali di sviluppo, best practices, validi sempre ed ovunque”, ignorando così “la conoscenza diffusa in mille luoghi, necessaria a disegnare istituzioni e strutture a misura dei bisogni e dei contesti”.
Diretta conseguenza delle suddette dinamiche è stata la creazione di una separazione, una frattura, che ha evidenziato la presenza di una disuguaglianza non solo di tipo economico, ma anche sociale, tra i poli urbani, i centri di competenza e di governo delle politiche di sviluppo e i territori rurali, le aree periferiche, i cosiddetti ambiti marginali, nei quali, con il passare del tempo e l’acuirsi del divario, è maturato come risposta il rifiuto delle politiche che le élites continuavano a proporre.
La reazione, tutt’ora in corso, dei territori esclusi dal futuro è forte, espressa da decisioni e mozioni portatrici di grevi conseguenze, basti pensare alla scelta della Brexit e/o al voto populista che ha interessato molti Paesi occidentali.
Ritornando quindi alla Strategia, di cui il presente documento rappresenta l’elaborazione operativa dedicata al territorio della “Bormida”, va dato atto dell’utilità sociale, oltre che, speriamo, dell’efficacia operativa del Programma, dell’approccio proposto, che ha restituito ascolto ed attenzione per le istanze e le progettualità dei territori e il riconoscimento di una diseguaglianza che, in assoluto, è un freno per tutto il nostro Paese.
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Delimitazione dell’area e aspetti generali
Dal punto di vista geografico la Valle Bormida piemontese si articola nei due bracci del Fiume Bormida (localmente “la Bormida”) che da parte inizia a Saliceto e termina a Bistagno (Bormida di Cortemilia) e dall’altra inizia a Merana e termina parimenti a Bistagno (Bormida di Spigno), sostanzialmente due fiumi paralleli (Bormida di Millesimo e Bormida di Spigno), nel sistema collinare della Alta Langa e del Monferrato, Appennino Ligure e Alpi.
Il territorio è orograficamente collinare con un’altimetria variabile che, per la porzione dell’Alta Langa, arriva ad essere montana, tanto che l’Unione è stata costituita come Unione Montana. L’orografia e la conseguente difficoltà di accesso per tutta l’area hanno determinato un ritardo di sviluppo, assenza di investimenti e carenza di servizi.
A partire dagli anni ‘60 si è verificato un drastico calo della popolazione che si è riversata nei centri maggiori (Alba, Asti, Alessandria, Torino) per trovare occupazione nell’industria e servizi, determinando una
Figura 1 – Rappresentazione grafica dei
due rami del Bormida dell'area interna: Bormida di Millesimo e Bormida di Spigno
drammatica riduzione del numero delle aziende agricole e della superficie coltivata, con evidenti conseguenze sull’assetto idrogeologico dell’area.
Il tessuto economico presenta rilevanti disomogeneità in quanto in alcune porzioni, soprattutto in Alta Langa, si è sviluppata un’agricoltura di eccellenza (ad es. la corilicoltura), mentre in altre zone non si è addivenuti ad una specializzazione agricola.
Tutto il territorio sta cercando di essere protagonista di un nuovo sviluppo, soprattutto cercando di intercettare i flussi turistici delle contigue aree della Langa dei Vini e del Monferrato, ma a tutt’oggi risulta scontare la carenza di una visione comune di sviluppo e strategie condivise.
Il punto di forza dell’area è certamente l’identità comune, che si sviluppa, non solo geograficamente, intorno al fiume, ma anche con una forte valenza identitaria di vallata che cerca un futuro diverso per le nuove generazioni, con la volontà di dar vita a nuove possibilità di servizi, di lavoro, di attrazione di investimenti che possano dare una chance ai giovani di restare a costruire il loro futuro.
Il bacino idrografico dei due bracci della Bormida individua un territorio omogeneo sufficientemente vasto e non strettamente legato ai soli Comuni posti lungo gli assi fluviali e, al tempo stesso, presenta caratteri di buona omogeneità, essendo di natura prevalentemente rurale.
L’area include complessivamente 33 Comuni (di cui 28 in Aree Interne e 5 di Cintura), per un totale di 18.284 abitanti e 516,0 km2 di superficie territoriale, così distinti:
- PERIFERICI:1) Bergolo, 2) Camerana, 3) Castelletto Uzzone 4) Cortemilia 5) Gorzegno 6) Gottasecca
7) Levice 8) Mombarcaro 9) Monesiglio 10) Perletto 11) Pezzolo Valle Uzzone 12) Prunetto 13) Saliceto 14) Torre Bormida 15) San Xxxxxxx Xxxxxxxx 16) Serole
- CINTURA 17) Bubbio 18) Monastero Bormida 19) Sessame 20) Bistagno 21) Ponti
- INTERMEDI 22) Castino 23) Cassinasco 24) Cessole 25) Loazzolo 26) Mombaldone 27) Xxxx Xxxxxxx
28) Roccaverano 29) Vesime 30) Xxxxxx 31) Merana 32) Montechiaro d’Acqui 33) Spigno Monferrato
Strategia Nazionale Aree Interne Valle Bormida_rev.04_vers.11 Tabella 1 – Valle Bormida, indicatori caratteristici
Bormida
Caratteristiche principali
Delimitazione 33 comuni
Numero comuni | 33 |
di cui: Aree Interne | 28 |
di cui: Aree Periferiche e ultraperiferiche | 16 |
Popolazione residente al 2017 | 17.283 |
di cui: Aree Interne | 12.741 |
di cui: Aree Periferiche e ultraperiferiche | 6.144 |
di cui: Aree Interne % | 73,7 |
di cui: Aree Periferiche e ultraperiferiche % | 35,5 |
Superficie totale in km2 | 522 |
Densità per km2 | 51,2 |
Fonte: Open Kit CNAI 2017
La delimitazione, pur includendo qualche Comune classificato come Cintura necessario a completare la funzionalità dell’area progetto, è costituito in larga prevalenza da Aree Interne (nelle quali vive il 74% dei residenti); peculiare l’elevata incidenza di aree ultraperiferiche (16 comuni e 35,5% della popolazione).
L’inserimento del Comune di Bistagno, in particolare, si giustifica in ragione del suo ruolo essenziale di snodo geografico e di servizio; la sua presenza completa le caratteristiche complessive dell’area progetto, specialmente dal punto di vista funzionale.
Questa delimitazione presenta quindi indicatori congruenti con le indicazioni della SNAI, mettendo in evidenza una spiccata e omogenea tendenza al declino demografico e un’incidenza del rischio territoriale in misura sensibilmente superiore alla media regionale.
È importante considerare che il territorio delimitato insiste su tre Provincie (Cuneo, Asti e Alessandria), a
differenza delle altre aree candidate che sono sempre incluse in un’unica provincia.
Il MULTICENTRISMO AMMINISTRATIVO rappresenta certamente una importante criticità dell’area che risulta
articolata come segue:
- 3 Province, 5 Unioni Montane e 1 Comune non appartenente a altre forme aggregative
- Servizi sanitari facenti capo a 4 ASL
- Servizi sociali gestiti da 4 diversi gestori
- Istituzioni scolastiche articolate su 3 Istituti Comprensivi e un Istituto di Istruzione Superiore
- Servizi idrico integrato gestito da 2 ATO
- Ciclo dei rifiuti gestito da numerosi consorzi di bacino
La DISGREGAZIONE e il RIASSETTO geopolitico territoriale conseguenti la legge regionale che ha determinato
l’abolizione delle Comunità Montane e della normativa regionale e nazionale in materia di Unioni hanno
Strategia Nazionale Aree Interne Valle Bormida_rev.04_vers.11
determinato la necessità di ripensare l’assetto delle aggregazioni territoriali secondo parametri eterogenei rispetto all’ identità ed omogeneità che accumunano l’area Valle Bormida, rendendo faticosa la nascita delle Unioni ed accentuando gli individualismi e i particolarismi “di campanile”.
Il territorio ha già intrapreso un percorso di aggregazione per le gestioni associate delle funzioni fondamentali ed altre funzioni e servizi, determinando la configurazione territoriale meglio esposta negli elenchi sotto riportati.
Unione Montana Alta Langa: Camerana, Cortemilia, Gorzegno, Levice, Monesiglio, Perletto, Prunetto, Torre Bormida, Bergolo, Castino, Castelletto Uzzone, Gottasecca, Mombarcaro, Pezzolo Valle Uzzone
Unione Montana Langa Astigiana Xxx Xxxxxxx: Bubbio, Cassinasco, Cessole, Loazzolo, Mombaldone, Monastero Bormida, Xxxx Xxxxxxx, Roccaverano, San Xxxxxxx Xxxxxxxx, Serole, Vesime.
Unione Suol d’Aleramo: Xxxxxx, Merana, Montechiaro d’Acqui, Ponti, Spigno Monferrato
Unione Montana delle Xxxxx Xxxxxx e Cevetta, Langa Cebana Alta Xxx Xxxxxxx: Saliceto Unione Montana Alto Monferrato Aleramico: Bistagno
Xxxxxx non ricompresi in Unioni: Sessame
Possono comunque essere individuati alcuni PUNTI DI FORZA che caratterizzano tutta l’area interna:
- OMOGENEITÀ per sociologia e geografia, unita dalla lotta contro l’inquinamento del fiume Bormida che hanno incredibilmente rafforzato la resilienza territorio, sviluppando capacità di sviluppo economico e sociale pur avendo a diposizione risorse veramente esigue.
- IDENTITÀ TERRITORIALE E APPARTENENZA con un certo dinamismo della piccola imprenditoria e della agricoltura di qualità praticata dai giovani (robiola, nocciola, moscato, erbe aromatiche, patate, cereali antichi ecc.)
- COESIONE SOCIALE E VOLONTARIATO quale risorsa importante e spesso unica alternativa alla carenza di servizi o alla non sostenibilità economica di interventi pubblici o privati.
- CAPACITÀ DI PROGRAMMARE INTERVENTI COMPLESSI E INTEGRATI, quali ad esempio il contratto di fiume che ha consentito la creazione di un modello culturale di approccio condiviso ambientale, sociale ed economico.
Aspetti specifici in relazione alle tematiche rilevanti
Al fine di comprendere al meglio le dinamiche interne all’area ed i principali aspetti in ordine alle tematiche rilevanti (demografia, sistema dei servizi, sistema economico, …) è stata effettuata un’approfondita analisi, riportata in allegato al presente documento.
I principali aspetti derivanti dalla suddetta analisi sono pertanto stati riportati, per una più agile lettura, nel quadro sinottico che segue.
Figura 2 – Aree interna Valle Bormida
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Strategia Nazionale Aree Interne Valle Bormida_rev.04_vers.11
Fonte: Geoportale Piemonte (2018) e analisi territoriale
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Strategia Nazionale Aree Interne Valle Bormida_rev.04_vers.11
ASPETTI SPECIFICI | ELEMENTI RILEVANTI |
Demografia | L’area della Valle Bormida si caratterizza per una situazione variegata, con zone in declino e zone in crescita, a differenza delle altre aree interne non emerge netta polarizzazione. Il tasso di decrescita dell’Area Interna per il periodo 2001-2011 è del 5,5%; la densità demografica media è pari a 33,1, valore sensibilmente inferiore alle medie regionali e nazionali, come alla media delle AI piemontesi.. In generale le nascite nell’area si sono contratte del 19%, l’indice di vecchiaia supera i 330 punti e la popolazione over 65 è pari al 32,2%. A questo si aggiunge il 7,6% di over 65 residenti trattati in Assistenza Domiciliare Integrata, dato superiore alla media regionale, ma in linea con le altre aree interne. L’indice di dipendenza è molto sfavorevole e superiore rispetto a quelli delle altre aree interne regionali: il valore si attesta intorno ai 72 punti. Il reddito medio annuo è inferiore del 8,4% rispetto alla media regionale |
Mobilità/Accessibilità | Rappresenta una delle problematiche più sentite dagli stakeholder: è presente un’unica strada di fondo valle molto ammalorata a cui si collega un reticolo di strade minori anch’esse con rilevanti problemi di manutenzione. A questo si aggiunge il dato relativo alla distanza media in minuti dei comuni non polo dal polo più vicino ponderata per la popolazione: il valore è di 31,6 km elevato se paragonato alle medie regionali e delle altre aree interne regionali. Anche l’indicatore sintetico di accessibilità stradale delle merci dei Sistemi Locali del Lavoro è basso (60,6). Le condizioni di accessibilità alla rete ferroviaria sono relativamente positive, ma la rete ferroviaria è stata ridimensionata ed interessa solo 7 dei 33 Comuni dell’area. L’offerta dei servizi su gomma del TPL ha invece indici molto bassi (3,08), anche in rapporto con altre AI regionali. Restano praticamente del tutto scoperti da servizio su gomma i Comuni alessandrini coperti dalla ferrovia. In generale 1 Comune rimane totalmente scollegato e 3 Comuni sono collegati esclusivamente nei giorni di mercato. Manca completamente il collegamento con l’ultimo miglio e gli orari e la quantità di pullman non sempre rispondono alle esigenze degli utilizzatori. L’area presenta una elevata dispersione della popolazione, poiché ad un basso valore di densità associa una percentuale di popolazione che vive in case sparse del 39%. Pertanto, la domanda oltre che essere debole è anche fortemente dispersa. |
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Salute/Socio-Assistenziale | L’Area Interna è gestita da 4 ASL differenti e altrettanti Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali: l’area presenta indicatori moderatamente sfavorevoli per le strutture di assistenza sanitaria e per i servizi alla persona, a fronte di una buona dotazione di strutture socio-assistenziali. Va evidenziato il dato relativo all’intervallo allarme – target di 33 minuti, più alto delle altre AI. Invece i tassi di ospedalizzazione della popolazione ultra settantacinquenne e la percentuale di anziani over 65 residenti trattati in ADI sono in linea con i dati regionali. La presenza di mezzi di primo soccorso nell’area è ridotta a 3 ambulanze, 2 delle quali si basano sul volontariato. Il servizio è migliorato dall’elisoccorso di Bubbio. L’esperienza delle case della salute stenta a decollare e si risponde all’esigenza di assistenza medica con numerosi ambulatori medici che tuttavia nella quasi totalità dei casi sono aperti solo un giorno a settimana e spesso carenti dei servizi per le famiglie, come ad esempio un pediatra. Le case di riposo non sono numerose, specialmente nell’area astigiana e alessandrina, questo costringe gli anziani a spostarsi. 12 su 33 Comuni sono sprovvisti sia di farmacia che di dispensario. L’area Cuneese si appoggia principalmente su dispensari aperti in media uno o due giorni alla settimana, mentre l’astigiano e l’alessandrino hanno più farmacie. |
Istruzione | Gli istituti Comprensivi sono 3 (I.C. Quattro Valli, I.C. di Cortemilia, I.C. di Spigno Monferrato) a cui si aggiunge l’unica scuola secondaria di II grado (I.I.S.S. Xxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxx). Il Comune di Mombarcaro è l’unico che grava su plessi esterni al territorio legati all’Istituto Comprensivo di Bossolasco Alta Langa. In tutto ci sono 12 scuole dell’infanzia, 14 scuole primarie, 7 scuole secondarie di I grado e 1 scuola secondaria di II grado. Il numero di alunni per classe è ridotto: oltre il 70% delle classi ha meno di 15 alunni nella primaria, valore che si attesta al 48,3% per la secondaria di I grado. Il 34% del totale delle classi della scuola primaria è pluriclasse. Il tasso di mobilità dei docenti è elevato nella scuola primaria e secondaria di I grado, in quest’ultima supera l’8% e si affianca al 78,6% di docenti a tempo determinato. Gli alunni stranieri sono in media il 15% e questo richiede la presenza di percorsi di supporto e integrazione. Le performance ai Test Invalsi sono positive con punteggi nella media per le scuole primarie e sopra la media per la secondaria di I grado, in particolar modo per le prove matematiche. In relazione alla fascia d’età 0-3 anni, su tutto il territorio sono attivi solamente 3 micronidi, 2 nell’astigiano e 1 nell’alessandrino. Sono presenti 3 strutture che potenzialmente potrebbero esserlo per le caratteristiche, ma attualmente sono inutilizzate. Presenza, a supporto dell’offerta formativa, di attrezzature carenti o inadeguate. |
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Criticità connesse al TPL: la difficoltà di raggiungere con il servizio di trasporto pubblico i plessi scolastici della scuola secondaria di secondo grado, per non parlare dei poli universitari, influenza fortemente il grado di istruzione dell’area e la possibilità di acquisire competenze professionali, determinando anche lo spostamento verso i centri maggiori anche di interi nuclei famigliari. Assenza di luoghi di aggregazione a supporto delle attività extra-scolastiche e di studio; Scarsa cultura, da parte dei ragazzi delle scuole (primarie, secondarie e superiori), del territorio in cui vivono. | |
ICT | Il 43% della popolazione dell’area non è raggiunta dalla banda larga, mentre solo il 20% della popolazione è raggiunta dai servizi di ADSL su rete fissa almeno a 2 mbps (di cui solo il 9,5% da banda superiore ai 2 mbps). In molte aree la telefonia mobile non riesce ad assicurare il 4G e talvolta nemmeno la rete. Le reti in rame non rispondono più alle necessita di connessione attuale e sono di difficile manutenzione. La fibra ottica è limitata ad alcune dorsali di fondo valle, peraltro assolutamente inutilizzate. È in corso la strategia nazionale di Banda Ultra Larga (BUL), di cui tuttavia non si conoscono ancora tempistiche e programma di dettaglio per l’area. La tecnologia del fixed wireless riesce a sopperire al digital divide raggiungendo case, aziende e istituzioni del territorio con una velocità mediamente inferiore o prossima ai 30Mbps in download/upload. |
Sistema produttivo | Gli indicatori relativi al sistema delle imprese segnalano una contrazione di unità locali (- 5,4%), a fronte di un aumento degli addetti (+1,93%), contrazione più marcata nel cuneese. In relazione al numero di addetti, l’aumento risulta estremamente elevato sul territorio alessandrino e cuneese, mentre subisce una sensibile contrazione in quello astigiano. Il territorio è caratterizzato da un’elevata presenza dell’industria alimentare e da una modesta incidenza delle branche produttive più colpite dalla crisi. Per quanto concerne la composizione dell’industria manifatturiera, il peso maggiore in termini di addetti è rappresentato dai settori alimentare, metalmeccanico e dell’elettronica/elettrica/ottica, sostanzialmente di pari peso e che insieme raggiungono circa il 60% del totale. Assumono un certo rilievo anche i settori della chimica/farmaceutica/gomma e plastica e del legno/carta. La maggior parte degli addetti (44%) è occupata nel settore dei servizi, seguito da attività manifatturiere (29%) e costruzioni (23%). L’agricoltura assume un ruolo importante sia per l’occupazione che per la gestione del territorio. Si evidenzia un trend negativo in relazione alla Superficie Agricola Utilizzata (diminuita del 44% nell’ultimo trentennio) e alle giornate di lavoro. L’andamento delle aziende agricole denota una contrazione del 60% nell’ultimo trentennio, dato comunque contenuto rispetto alle altre aree interne. Una forte criticità è la presenza diffusa di agricoltura non specializzata a fronte di importanti aree di eccellenza agricola. A questo si aggiunge un mancato ricambio generazionale: solo il 12% dei conduttori rientra nella categoria dei giovani agricoltori. |
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In contrapposizione, la costante crescita delle produzioni biologiche: il numero di aziende biologiche si è incrementato, tra il 2009 ed il 2018, del 42% e la SAU destinata a queste produzioni ha avuto un aumento, nello stesso periodo, del 30%. Particolarmente rilevante il dato sul RLS, che è cresciuto del 51% nello stesso periodo. In linea con questi dati, è alta l’incidenza delle produzioni DOP/IGP sul totale delle aziende dell’area (il 42,3% delle aziende e della SAU sono destinati a queste produzioni. Percentuali altissime, se si considera la media delle AI piemontesi (28,3%) e della produzione regionale (22,8%). | |
Turismo | È assente una chiara identità in chiave turistica dell’area e mancano politiche forti di costruzione dell’offerta. Attualmente le strutture turistiche sono costrette all’autopromozione che, per forza di cose, risulta essere limitata. Il tasso di ricettività è uno dei più bassi tra le AI nazionali: 98,9, indice sia di una limitata attrattività dell’area che di una scarsa capacità di sfruttare l’attrattività esistente. L’area è caratterizzata dalla presenza di 122 strutture ricettive e 1.752 posti letto, numero decisamente ridotto vista l’ampiezza del territorio. Tuttavia tra il 2005 e il 2017 il numero di strutture è quasi raddoppiato e i posti letto sono aumentati del 68%. Mediamente si contano sul territorio circa 9.500 arrivi e 40.000 presenze all’anno, tuttavia deve essere evidenziato uno scostamento in questo caso tra i dati statistici e la realtà: la maggior parte dei Comuni ha infatti un numero limitato di strutture che porta alla non quantificazione dei dati su arrivi e presenze. L’andamento dei flussi è tendenzialmente stazionario negli anni. Però il numero di arrivi nazionali tende a diminuire e il numero di presenze e arrivi stranieri è cresciuto esponenzialmente (in particolare nel periodo 2005-2011 ha avuto un aumento pari al 160%). La promozione turistica è stata gestita da 3 ATL, due delle quali (Langhe Roero e Asti Turismo) attualmente stanno procedendo all’accorpamento. Inoltre è da sottolineare come per tutte le 3 ATL questi Comuni siano marginali nell’area di riferimento. È evidente la mancanza di uffici turistici (3 per tutta l’area): i Comuni cercano di sopperire alla mancanza offrendo un servizio di informazioni turistiche all’interno del municipio. Se osserviamo l’offerta culturale si notano la totale assenza di cinema e luoghi aggregativi e la presenza di due soli teatri. Il numero e la differenziazione degli impianti sportivi invece è positivo: sono presenti diversi campi da palla pugno, sport particolarmente sentito nell’AI. Le biblioteche sono 13, alcune aperte su prenotazione, ma la maggior parte aperta tre giorni. |
Patrimonio locale, paesaggio e ambiente | Nel territorio dell’AI ci sono 3 beni per i quali si svolge la raccolta dati: nel 2011 i visitatori erano 2.450 e nel 2015 3.995. Oltre a questi 3 beni però il territorio è ricchissimo di patrimonio culturale, musei e realtà culturali che possono fungere da attrattori turistici. Numerosi sono gli edifici religiosi: monasteri, cappelle e chiese. L’altro forte elemento caratterizzante il territorio è l’architettura medievale dei castelli e delle torri. |
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I musei invece sono in parte legati alle tradizioni e alla storia, in parte incentrati sui prodotti tipici. Di rilievo è la presenza di due parchi di arte contemporanea, entrambi situati nell’astigiano (Bubbio e Roccaverano). Nonostante la consistenza del patrimonio, dall’attività di scouting è emersa una scarsa conoscenza dello stesso non solo tra la popolazione, ma persino tra gli stessi operatori culturali. Il paesaggio costituisce un elemento caratterizzante il territorio e fortemente attrattivo specialmente per i turisti stranieri. Ci sono però alcune forti problematiche ambientali che bisogna tenere a mente: - Il territorio è ancora oggi fortemente ricordato, specialmente in Italia, per la vicenda ACNA. L’AI sta lavorando per ricucire la ferita e rendere un orgoglio il fiume che per molto tempo è stato una vergogna. In tal senso è importante ricordare il Contratto di fiume che ha visto una prima forte collaborazione tra i Comuni dell’Area per ridare agli abitanti un fiume pulito. - Un’altra forte problematica ambientale (anche se non estesa a tutti i Comuni del territorio e meno consistente rispetto ad altre aree interne) è quella del graduale abbandono delle aree rurali, della mancata cura del bosco e dello sviluppo del gerbido. Questo aspetto crea evidentissime disparità all’interno del territorio dell’area interna - l’area della Valle Bormida mostra elementi di rischio territoriale in misura superiore alla media regionale, a causa della conformazione prevalentemente acclive del territorio, in particolare la geomorfologia dell’Alta Langa si caratterizza per fenomeni di dissesto assai generalizzati. |
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3_Principali problemi / ostacoli alla vita nell’area
L’analisi dell’area, riportata sinteticamente nel precedente paragrafo e supportata dalle informazioni raccolte nell’Allegato 1, ha permesso di evidenziare una serie di elementi, alcuni dei quali già emersi nella stesura della prima Bozza di strategia, utili ad identificare le principali problematiche ed ostacoli che investono l’area.
L’area interna Xxxxx Xxxxxxx, pur esprimendo alcuni punti di forza (la valenza ambientale e la conformazione geografica del territorio, una forte identità culturale) e potenzialità inespresse (opportunità di sviluppo, operatori economici di rilievo,..), evidenzia alcune criticità di natura generale che hanno consentito di orientare le scelte per lo sviluppo della Strategia. Tali criticità possono essere raggruppate nei seguenti macro settori.
🡺 MARGINALITÀ E FRAMMENTAZIONE AMMINISTRATIVO-TERRITORIALE
La marginalità territoriale si esprime in particolare rispetto agli interessi dei centri più importanti: ciascuna zona è marginale rispetto ai vari ambiti “ottimali” a cui appartiene (ad esempio per i servizi sanitari, per il servizio idrico, ecc...).
Si evidenzia la difficoltà degli amministratori locali a svolgere politiche di progetto unitarie sul territorio: i “progetti pilota” o “a misura di valle” spesso sono ostacolati da direttive o regolamenti imposti dagli “ambiti” di riferimento o da normative nazionali o regionali (ad esempio, l’impossibilità dell’utilizzo multifunzionale degli scuolabus per garantire anche il trasporto locale, l’impossibilità per gli enti locali di provvedere in autonomia alla raccolta rifiuti, ecc...).
Si sottolinea inoltre una differenza di opportunità di sviluppo ed occupazionali tra ambiti territoriali, tra aree in cui si rileva la presenza di settori “trainanti” (agricoltura di qualità, artigianato specifico, ecc...) ed altre aree, in cui il pendolarismo verso zone a maggiore attrazione al di fuori dell’AI rappresenta quasi l’unica possibilità lavorativa.
Infine, tenuto conto che le principali attività innovative (servizi turistici, aziende agroalimentari di qualità, ecc...) trovano collocazione in zone rurali lontane dal fondovalle e necessitano di importanti interventi strutturali sulle strade secondarie di accesso, si manifesta l’ulteriore rischio di isolamento di potenziali settori trainanti per lo sviluppo dell’area.
🡺 MULTICENTRISMO AMMINISTRATIVO
Come rilevato in fase di analisi, il territorio dell’AI insiste su tre Provincie (Cuneo, Asti e Alessandria), a differenza delle altre aree regionali, tutte incluse in un’unica provincia. Il multicentrismo amministrativo si manifesta inoltre nei settori sanitario, socio-assistenziale, scolastico, del servizio idrico integrato e della gestione del ciclo dei rifiuti, con la presenza dunque di poli di riferimento multipli.
Questa evidenza genera difficoltà nella fruizione dei servizi essenziali da parte della popolazione locale, oltre che il rischio di un utilizzo poco razionale delle risorse per la fornitura dei servizi stessi.
🡺 CARENZA DI SERVIZI
Nel settore della mobilità
Le politiche regionali del TPL hanno fortemente penalizzato un’area già priva di vie di comunicazione. L’importanza della linea ferrovia nella Valle Bormida di Spigno Alessandria – Savona è stata ridimensionata.
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L’unica strada di fondovalle, che collega i Comuni della Bormida di Millesimo, risulta molto ammalorata, così come le strade periferiche di collegamento tra i centri principali ed i comuni minori. La carenza dei servizi di trasporto e la rarefazione del sistema di trasporto locale, sia ferroviario che su gomma, determina una ulteriore difficoltà nella fruizione degli altri servizi:
- SCOLASTICI: in particolare la difficoltà di raggiungere con il servizio di trasporto pubblico i plessi scolastici della scuola secondaria di secondo grado e dei poli universitari fuori dall’AI, influenza fortemente il grado di istruzione dell’area e la possibilità di acquisire competenze professionali, determinando spesso lo spostamento verso i centri maggiori di interi nuclei famigliari. Il trasporto costituisce inoltre un rilevante fattore di spesa nell’economia dei nuclei famigliari con minori in età scolare.
- SANITARI: la fruizione dei servizi sanitari, con la necessità di osservare orari imposti dai plessi che erogano le prestazioni sanitarie, diventa quasi impossibile, stante la scarsissima disponibilità di mezzi di TPL, soprattutto per la fascia di popolazione più anziana.
- Anche lo sviluppo dell’ECONOMIA TURISTICA sull’area è penalizzato dalla carenza di trasporti, che oltretutto nel periodo estivo vengono ulteriormente ridotti. La possibilità di soggiornare e visitare l’area è subordinata alla disponibilità di mezzi propri e pertanto esclude una fetta importante di mercato turistico.
Nel settore della comunicazione digitale
Tutta l’area soffre di una carenza importante in ordine alle comunicazioni digitali (Wi-Fi, banda larga, cellulari, tv, ecc...). Purtroppo oggi la MARGINALITÀ TELEMATICA pesa tanto quanto e forse più della MARGINALITÀ FISICA e il gap digitale della Valle Bormida rappresenta uno degli ostacoli principali che limitano lo sviluppo sia delle imprese che dei servi sanitari e scolastici.
Nei settori sanitario e socio-assistenziale
L’ampia percentuale di popolazione anziana, la marginalità di tutti i territori dell’area interna rispetto alle rispettive ASL di riferimento, la politica regionale di impoverimento dei presidi ospedalieri minori (ad es. Acqui Terme) rende disagevole l’accesso a molti servizi sanitari. L’esperienza delle case della salute stenta a decollare perché viene percepita dai Comuni minori come un ulteriore pericolo di “centralismo” e di depauperamento di servizi diffusi nelle aree più marginali
Nel settore dell’istruzione
Il territorio dell’area interna è caratterizzato da alcuni plessi scolastici molto ridotti, con presenza di pluriclassi. L’unico istituto secondario di secondo grado, a Cortemilia, fortemente specializzato, rappresenta una attrattiva minima per i giovani del territorio, che per le scuole superiori gravitano quasi tutti sugli istituti di Acqui e di Alba.
🡺 FRAGILITÀ DELL’ECONOMIA LOCALE
Si rileva, a fronte di alcune interessanti nicchie afferenti a produzioni di qualità (vigneti, noccioleti, allevamento caprino e bovino ecc...) e sempre più orientate al biologico, la permanenza di una consistente fetta di agricoltura non specializzata, con zone più marginali in cui la vecchia impostazione dell’agricoltura generalizzata di sussistenza non si è adeguata agli standard attuali. Il graduale abbandono di queste aree rurali, la mancata cura del bosco, lo sviluppo del gerbido crea evidentissime disparità all’interno del territorio dell’area interna (ad es. la Valle Bormida di Spigno, esclusa dalla DOCG del Moscato, è fortemente penalizzata).
Sul fronte occupazionale, evidente la carenza di attrattive lavorative: se si escludono le attività turistiche e agroalimentari, le opportunità di lavoro in Valle Bormida sono legate ad alcune eccellenze artigianali e
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industriali del fondovalle, alcune delle quali esposte a rischio crisi proprio dalla marginalità dei luoghi in cui operano.
Si evidenzia infine l’assenza di una strategia turistica di territorio: attualmente la gestione dei flussi turistici
- legati soprattutto all’interesse enogastronomico - stenta a passare dalla approssimazione o dall’impegno del volontariato alla regia di territorio. In tal modo le strutture turistiche esistenti sono costrette ad una autopromozione che per forza di cose è limitata, parziale, non aperta a tutte le potenzialità del territorio. Questa criticità si manifesta dunque in un mercato turistico sottosviluppato e allo stato embrionale, a fronte delle potenzialità che il territorio potrebbe esprimere nei confronti di molteplici target turistici.
🡺 FRAGILITÀ AMBIENTALE
L’area della Valle Bormida mostra elementi di rischio territoriale in misura superiore alla media regionale, a causa della conformazione prevalentemente acclive del territorio. In particolare la geomorfologia dell’Alta Langa si caratterizza per fenomeni di dissesto assai generalizzati. Il dato di maggiore rilievo, derivante dall’alluvione 1994, è quello relativo alle aree a rischio idrogeologico delimitate dal PAI (3,7% della superficie territoriale).
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4_Descrizione dell’attività di scouting e della “filiera cognitiva” del territorio
Il processo avviato contestualmente alla definizione della bozza di Strategia ha previsto un ampio coinvolgimento territoriale finalizzato sia a fornire informazioni relative al Programma Nazionale Aree Interne che a raccogliere contributi inerenti fabbisogni, problematiche, progettualità dell’ambito di progetto.
In particolare sono stati organizzati n. 5 focus group tematici (cfr. figura 1), aperti al pubblico ed in particolare agli attori del territorio interessati a partecipare alla costruzione / attuazione della Strategia mediante un apporto diretto di competenze e progettualità da sviluppare nell’ambito del Programma.
Gli incontri svolti nei mesi novembre e dicembre 2018 hanno visto una buona partecipazione sia in termini numerici che di informazioni / spunti forniti. Ai partecipanti che hanno comunicato un proprio recapito mail è stata inviata, successivamente agli incontri, una scheda mediante cui poter illustrare con maggior dettaglio eventuali proposte progettuali d’interesse per la Strategia.
Nelle giornate del 30 e 31 gennaio si è tenuto il primo focus group guidato dal Comitato tecnico nazionale aree interne, articolato in quattro riunioni tematiche a cui hanno partecipato anche i funzionari delle varie direzioni regionali coinvolte nel Programma.
Il 30 gennaio a Monastero Bormida:
- sanità e servizi socio assistenziali
- sviluppo economico Il 31 gennaio a Cortemilia:
- istruzione e formazione
- trasporti e mobilità
Il 12 febbraio si è svolto un incontro di conoscenza con le associazioni culturali che operano sul territorio, finalizzato; anche in questo caso è stato somministrato ai partecipanti un questionario per la raccolta di dati ed informazioni inerenti i vari soggetti e loro attività.
Il 13 febbraio si è tenuto l’incontro sull’associazionismo, coordinato dal Formez, finalizzato a comprendere le modalità con cui il territorio intende assolvere il pre-requisito associativo inerente l’esercizio associato delle funzioni.
Il 27 febbraio ad Alba si è condiviso con l’ATL di Langa, Roero e Monferrato astigiano i contenuti della Strategia per promuoverne un approfondimento dedicato alla valorizzazione turistica dell’ambito di progetto.
Il 22 marzo si è provveduto ad incontrare le associazioni di categoria del settore agricolo per un focus sul contesto produttivo locale.
Lo stesso giorno alla sera è stato organizzato un informale, quanto interessante incontro con i giovani del territorio, un gruppo di circa 20/25 ragazzi e ragazze che, coadiuvato da un giornalista locale, ha fornito punti di vista e proposte per un approccio allo sviluppo che tenga conto anche dei suoi giovani abitanti.
Il 27 marzo a Cortemilia si è tenuto il secondo focus group guidato dal Comitato tecnico nazionale aree interne, nel corso del quale sono stati esaminati i vari temi affrontati dalla Strategia e la sua impostazione complessiva.
Il 16 aprile, in due differenti sessioni, si sono ulteriormente approfonditi i temi dell’istruzione e dei servizi socio-sanitari nell’area, alla presenza di dirigenti didattici, maestri, insegnanti, direttori sanitari, operatori dei servizi socio-sanitari,..
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Il 24 luglio a Torino, presso gli uffici della Direzione regionale sanità, si è condiviso con i direttori / referenti delle diverse ASL coinvolte dalla Strategia e il responsabile regionale Xxxxxx Xxxx alla programmazione dei servizi sanitari e socio-sanitari, i contenuti delle azioni che candidate a finanziamento a valere sulle risorse della Legge di stabilità.
I momenti citati rappresentano solo una parte di quelli effettuati nell’ambito di una corposa attività di concertazione svolta a livello locale, che nel suo complesso ha contribuito ad agevolare la corrispondenza della Strategia con le istanze e le progettualità locali.
SI è infine provveduto alla creazione di un profilo Facebook dedicato alla Strategia d’Area (Area Interna Valle Bormida) per facilitare la diffusione delle informazioni e la conoscenza dello stato d’avanzamento del progetto.
Per quanto riguarda lo sviluppo della “filiera cognitiva” si è proceduto su vari piani operativi. In primis ci si è
dedicati all’analisi dei dati reperiti per una migliore comprensione del contesto di riferimento.
In secondo luogo sono stati ripresi gli approfondimenti effettuati nel 2014 nella fase di selezione delle Aree, in quell’occasione erano stati redatti documenti che, pur nella loro obsolescenza temporale, risultano tutt’oggi pertinenti rispetto al contesto progettuale e che sono stati pertanto riesaminati e considerati nella fase di analisi preliminare. Il lavoro svolto nel 2014 prendeva a sua svolta spunto e ispirazione, nonché continuità operativa, rispetto all’elaborazione del Contratto di fiume, documento chiave nel processo di valorizzazione del sistema fluviale del Bormida, avviatosi al termine della vertenza per la chiusura dell’insediamento industriale di Cengio, che per lungo tempo aveva inquinato l’area.
Da ultimo si è proceduto alla raccolta di informazioni e dati inerenti ai molti progetti realizzati, in corso e di prossimo avvio nell’ambito della Strategia, così da aver maggior contezza del quadro generale di riferimento; uno degli aspetti che caratterizza positivamente l’area è infatti l’elevata vitalità progettuale che la distingue. Citiamo a titolo d’esempio alcune progettualità di maggior rilievo che han visto coinvolte parti del territorio dell’Area Interna:
- il progetto TCAST “Transfert de compétences acquises et de savoirs techniques”
xxxx://xxxxx.xxx.xx/xxxxxxxxx.xxx
- il progetto CRinMA “Cultural resources in the mountain areas”
xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxx.xx/xxxxxx/
- il progetto REPS “Réseau Européen de la Xxxxxx Xxxxx”
xxxxx://xxx.xxxxxxx.xxx/xxxxx?xxXxxXXxxxxXx
- il progetto Demochange xxxx://xxx.xxxxx.xxxxxxxx.xx/xxxxxx/000_00/XXXXXXXXXX_Xxxxxxxx_xxxxxx_xxxx_xxxxxx.xxx
L’attività di costruzione della “filiera cognitiva” si è quindi sviluppata secondo tre distinti filoni:
- lo stato di fatto con i suoi dati e informazioni caratteristiche;
- l’eredità progettuale pregressa con sue esperienze più significative;
- il quadro operativo contemporaneo con le molteplici e a volte disorganiche iniziative promosse consentendo così di acquisire una conoscenza ampia e articolata del contesto progettuale.
Strategia Nazionale Aree Interne Valle Bormida_rev.04_vers.11 Figura 3 – Locandina focus group
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Figura 4 – Schema della filiera cognitiva
FILIERA COGNITIVA
CONTRATTO DI FIUME
ANNO 2014
Avvio riflessione per definizione nuove traiettorie di sviluppo locale
Un’esperienza
importante per la costituzione di una consapevolezza comune del territorio
ANNO 2018
Avvio elaborazione progettuale della strategia
Riattivazione del gruppo di lavoro
Contatti con Regione Piemonte e CNAI
BOZZA DI STRATEGIA
Individuazione assistenza tecnica
Focus group ed incontri
PRELIMINARE DI STRATEGIA
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Figura 5 – Schema della composizione del gruppo di lavoro
COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO
REFERENTE D’AREA
SINDACO DI CORTEMILIA – PRESIDENTE UNIONE ALTA LANGA
SUPPORTO ISTITUZIONALE ZONA ASTIGIANA/ALESSANDRINA
SINDACO DI MONASTERO BORMIDA
STRUTTURA ESTERNA
SEGRETERIA AMMINISTRATIVA
ASSISTENZA TECNICA
• redazione strategia
• coordinamento attività progettuale
ADDETTO STAMPA
• comunicati stampa
• social media
STRUTTURA INTERNA
• comunicazioni istituzionali
• organizzazione eventi
• logistica
ADDETTO SUPPORTO AMMMINISTRATIVO
• collegamento con altre progettualità di interesse territoriale
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Strategia Nazionale Aree Interne – Valle Bormida – Schede progetto
5_Il pre-requisito associativo
Per quanto riguarda l’ambito di progetto, i Comuni facenti parte delle Unioni montane esistenti hanno assolto l’obbligo di legge inerente l’esercizio associato delle funzioni e servizi comunali (art. 19 D.L. 95/2012) mediante la delega alle Unioni stesse delle funzioni fondamentali. Questo fatto, oltre che soddisfare quanto previsto dalla citata norma generale, in materia di gestione associata obbligatoria, consente altresì di verificare l’esistenza del pre-requisito richiesto dalla Strategia Nazionale Aree interne.
Le cinque Unioni ed il Comune di Sessame hanno altresì approvato, con rispettive deliberazioni, e sottoscritto un Accordo per la gestione comune della Strategia finalizzato a migliorare la cooperazione tra gli Enti coinvolti nel progetto.
Attraverso la realizzazione del progetto l’Area mira infatti ad accrescere ulteriormente l’integrazione dei servizi così da implementarne l’efficacia e la funzionalità; in quest’ottica, gli stessi Enti procederanno – entro il termine di sottoscrizione dell’APQ – alla stipula di una Convenzione ai sensi art. 30 decreto legislativo 267/2000 (o in alternativa alla stipula di un Accordo ai sensi dell’art. 15 legge 241/1990) che stabilirà i servizi aggiuntivi da condividere in base ai vari temi d’interesse.
- Cultura:
- definizione di modalità gestionali delle risorse culturali
- sviluppo di metodologie di elaborazione del patrimonio culturale tradizionale
- Turismo:
- organizzazione di iniziative per la promozione delle risorse turistiche
- realizzazione di eventi coordinati nell’Area
- collaborazione con ATL comune Alba – Asti
- Volontariato in ambito di protezione civile:
- coordinamento dei volontari attraverso la condivisione di best practices, la definizione di
procedure d’intervento, il rafforzamento della rete d’intervento
- utilizzo di strumenti digitali di monitoraggio
- realizzazione di un data base / piattaforma informativa, da incrementare ed aggiornare nel tempo
- Innovazione digitale:
In particolare va detto che, sebbene la digitalizzazione sia strumentale rispetto a numerosi e differenti ambiti operativi, stante il grande rilievo che essa ha nel contesto progettuale delle Aree Interne, essa rappresenta un fattore di crescita e sviluppo a se stante e come tale meritorio di considerazione a se stante; ciò nondimeno si possono individuare alcune macro modalità di gestione associata, prioritarie.
- In generale: da realizzarsi presso tutti gli Enti mediante attività di “alfabetizzazione digitale”, ovvero formazione applicata alla riorganizzazione di processi e procedimenti, dedicata a dipendenti, segretari comunali e amministratori locali. L’obiettivo di fondo è la
Strategia Nazionale Aree Interne – Valle Bormida – Schede progetto
caratterizzazione “smart” della Pubblica Amministrazione locale dell’Area per innovarsi e meglio rispondere alle esigenze, oltre che dei cittadini, anche degli operatori economici, attraverso l’impiego dei seguenti strumenti:
- informatizzazione uffici tecnici comunali con creazione di banche dati dei provvedimenti, delle opere pubbliche e delle infrastrutture da realizzarsi anche in collaborazione con altri soggetti istituzionali;
- back office per attività che possono essere svolte in modo centralizzato, con economie di scala e maggiore specializzazione degli addetti.
- Specifica per singole tematiche:
Cultura e turismo, con i seguenti strumenti:
- piattaforma digitale condivisa che possa essere utilizzata per la raccolta dei dati inerenti le risorse culturali del territorio e la loro fruizione turistica;
- portale web funzionale alla creazione di un prodotto turistico del territorio identitario, legato ad un’offerta di tipo esperienziale, basata su cultura, outdoor ed enogastronomia.
Volontariato in ambito di protezione civile, con i seguenti strumenti:
- sistemi informativi e di coordinamento operativo;
- gestionale per la creazione di un data base, da incrementare ed aggiornare nel tempo.
Gli interventi indicati saranno realizzati con il supporto dei fondi FESR/FSC impegnati nell’ambito della
Strategia.
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Il punto di partenza del progetto è stata la determinazione del valore, ovvero la ricerca di ciò che rappresenta il valore di questo territorio, così che poi fosse più semplice capire come accompagnare il territorio nel percorso di sviluppo proposto dal Programma Nazionale Aree Interne.
Un valore certamente composito, frutto di molti elementi peculiari che rendono l’Area a suo modo unica. Situazione peraltro ricorrente per le Aree Interne che, com’è solito ricordare Xxxxxxxx Xxxxx, sono luoghi il cui “primo tratto comune e unificante è la loro straordinaria diversità, che li rende attrattivi, non solo da un punto di vista “romantico” e nostalgico, ma anche e soprattutto in un’ottica strettamente economica”.
Dall’analisi svolta “sul campo” e tramite la consultazione di fonti documentali il valore del territorio è emerso evidente nella sua connotazione specifica: si tratta di un’area dove i luoghi, le persone, gli stili di vita restituiscono una grande unitarietà culturale, dotata di una propria peculiarità distintiva, che si potrebbe sintetizzare nell’essere un luogo in cui ancora oggi è possibile vivere in un paese a misura d’uomo comprendendo, nel bene e nel male, cosa ciò significhi; gli abitanti di questo territorio, hanno infatti tenuto vivo questo modello di convivenza, che in molti altri ambiti rurali oggi non è ormai più riconoscibile.
Un indizio non basta, ma un paio fanno una prova, la ricerca è quindi continuata per avere ulteriori riscontri. Attraverso incontri e colloqui l’intuizione iniziale è stata confermata.
In proposito ben più autorevoli testimoni avevano già sintetizzato il carattere di questi luoghi riconducendolo all’incirca al medesimo paradigma.
Xxxxxx Xxxxxx ne “La Luna e i falò”, riferendosi alla Langa in primis, ma più in generale al territorio circostante, scrive:
“Un paese ci vuole, non fosse per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando ci sei resta ad aspettarti. Ma non è facile starci tranquillo”
E infine uno dei tanti stranieri che han scelto di vivere su questo territorio, intervistato da Xxxxx Xxxx
e Xxxxxxx Xxxxxx nel libro “Alta Langa”:
Xxxx Xxxxxxx e la moglie, svizzeri, volevano abitare in campagna, in collina, con molta natura intorno... prima erano stati nell’est della Francia, nei Vosges, dove c’era tutto meno una cosa: il caldo! Poi sono venuti nel nostro paese. L’Italia la conoscevano dalle vacanze, ma c’è una gran differenza tra fare il turista e viverci, c’è la questione importante di intendersi con gli uomini che ci vivono... La loro impressione è stata che si potesse fare, ma bisognava trovare il posto giusto. La ricerca ha escluso la Riviera, per il caos, la Toscana per i troppi stranieri,... La scelta è caduta sulle Langhe, nello specifico il paese di Murazzano, lì c’è luce, un clima mite, monti, boschi, sole e pioggia, neve d’inverno, ma lunghe estati, e vi vivono uomini che “crediamo di poter capire e che speriamo capiscano noi, con il tempo; […] per me e mia moglie in Langa sono presenti molti elementi di tutto il resto d’Italia, che si possono
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abbracciare con un solo sguardo, come se qualcuno avesse radunato qui un campionario di modelli della vita italiana”
L’Area è quindi senza dubbio un territorio quindi fortemente identitario e ancora omogeneo nella sua caratterizzazione, ma che sconta, a causa dei molti confini amministrativi, una grande frammentazione: tre Provincie, cinque Unioni Montane, due GAL, quattro consorzi socio assistenziali, quattro aziende sanitarie locali,..
Problema già di per sé rilevante, ma la cui risoluzione diviene fondamentale dal momento che esso acuisce oltremodo la marginalità causata dallo spopolamento, l’invecchiamento della popolazione, il depauperamento dei servizi, la contrazione dei settori produttivi tradizionali..
Secondo una perversa dinamica che somma una problematica all’altra i territori che compongono l’Area di progetto oggi sono tutti marginali rispetto ai differenti poli di riferimento degli ambiti di appartenenza: la parte astigiana rispetto ad Asti e a Canelli, la parte alessandrina rispetto ad Acqui e ad Alessandria, la parte cuneese rispetto ad Alba e a Ceva.
Le conseguenze della frammentazione sono duplici: da un lato la citata disaggregazione interna di un territorio altrimenti culturalmente e socialmente assai omogeneo, dall’altro la discontinuità dei sistemi di collegamento, di comunicazione, di cooperazione con il territorio circostante e i suoi principali centri di gravitazione.
Partendo da questi presupposti l’idea guida è di facile identificazione: restituire unitarietà ad un territorio, frammentato dal punto di vista amministrativo e dell’organizzazione dei servizi, ma omogeneo nella sua composizione identitaria, in virtù di un elemento che lo attraversa e che ha rappresentato negli anni recenti una “riappropriazione” da parte della popolazione locale della propria identità: il fiume Bormida.
L’IDEA GUIDA dell’Area Interna rappresenta dunque il superamento dell’immagine collettiva del fiume Bormida, retaggio di un passato ormai elaborato ed in fase di definitivo superamento, verso la sintesi tra le RISORSE AMBIENTALI e LA CONSAPEVOLEZZA SOCIALE di tutta una comunità che, nonostante la frammentazione, si sente parte di un unicum culturale: la valle del fiume Bormida che intende ritrovare nella specificità e ricchezza che la caratterizzano.
l’invito: RITROVIAMO IL FIUME diviene pertanto IDEA GUIDA della STRATEGIA, assumendo una duplice valenza simbolica:
- del RECUPERO e della VALORIZZAZIONE di un territorio che ha scommesso sulla possibilità di rendere attrattivo il proprio patrimonio a livello ambientale e turistico;
- della COESIONE di una Comunità, che nella propria identità e resilienza ha individuato le risorse utili alla costruzione di un nuovo futuro.
Questo duplice approccio permea la strategia, così come sintetizzato nello schema che segue.
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RECUPERO E VALORIZZAZIONE
• Recupero patrimonio ambientale
• Valorizzazione patrimonio culturale
RITROVIAMO
IL FIUME
• Sviluppo agricoltura di qualità
• Elaborazione e potenziamento delle competenze delle Comunità locali
• …
COESIONE
• Integrazione gestione amministrativa
• Sviluppo della promo- commercializzazione del prodotto turistico
• Attivazione servizi integrati di pubblico interesse
• …
L’area guarda al futuro, mettendo in valore ed a sistema:
- un patrimonio agro alimentare di eccellenza assoluta;
- una rete imprenditoriale dinamica e diffusa capace di coniugare innovazione e tradizione;
- indubbie potenzialità ambientali, paesaggistiche;
- una grande ricchezza di risorse culturali, materiali e immateriali nonché l’autenticità culturale
e territoriale;
- il senso di appartenenza e l’orgoglio di essere protagonisti del proprio futuro.
Per raggiungere l’obiettivo sono state individuate due caratteristiche che le azioni di progetto debbono avere:
- la capacità di aumentare la resilienza del territorio e delle Comunità locali (azioni strutturanti);
- la capacità di rafforzare la coesione e l’integrazione territoriale (azioni connettive).
Questa caratterizzazione è individuabile nell’ambito sia delle iniziative connesse ai servizi di pubblico interesse e utilità, che di quelle dedicate a promuovere lo sviluppo, ovvero i due ambiti operativi in cui è articolata la Strategia, associati, per similitudine, a due pilastri su cui poggia la struttura progettuale.
Relativamente al primo ambito la Strategia non intende stravolgere l’attuale impostazione dei servizi esistenti, quanto piuttosto ottimizzare gli stessi con interventi di completamento e integrazione e azioni di miglioramento della qualità che prevedano una maggiore flessibilità e personalizzazione, infine, ove possibile, iniziative di efficientamento volte ad economizzarne la gestione.
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Il secondo ambito è inerente allo sviluppo economico ed alla valorizzazione delle risorse locali. In proposito si procederà secondo due sotto-obiettivi correlati:
- il primo finalizzato al miglioramento dell’operatività delle imprese esistenti;
- il secondo volto a favorire l’insediamento di nuove attività economiche in loco.
Le azioni ipotizzate per il conseguimento dei suddetti obiettivi, consisteranno in:
- realizzazione interventi per la riduzione dei costi primari (trasporto e logistica, affitto locali, connessioni internet, ecc …);
- creazione sinergie per l’ottimizzazione dei costi di approvvigionamento e/o fornitura di servizi (es. gruppi d’acquisto, ecc …);
- costituzione di reti d’imprese per una maggiore efficienza nella gestione del ciclo produttivo (acquisto congiunto di attrezzature e macchinari, condivisione del personale addetto, ecc ...);
- creazione di filiere per la valorizzazione delle produzioni (es. filiera agroalimentare: rapporti tra agricoltori e ristoratori, produzione - confezionamento - commercializzazione dei prodotti d’eccellenza territoriale, ecc ...);
- applicazione modalità innovative di retribuzione / compensazione per lo svolgimento di attività di interesse collettivo (iniziative d’interesse soprattutto nella zona montana dell’Alta Langa, ma non solo!) come ad esempio, la manutenzione della rete sentieristica, lo sgombero neve, la manutenzione del verde pubblico, ecc ...;
- attivazione di servizi informativi per gli operatori economici, assistenza tecnica, svolgimento pratiche amministrative, ricerca bandi di finanziamento ed assistenza nella partecipazione, ecc
..
Un aspetto significativo della Strategia che si intende attuare è dato dal carattere mutualistico di alcune delle azioni ipotizzate. Tale specificità, propria dei sistemi sociali innovativi denominati share community, ovvero “società collaborative”, è caratterizzata da un insieme di pratiche di scambio e condivisione di beni e servizi, da sempre tipica delle aree rurali più marginali in cui, il contesto ha imposto nel tempo la diffusione di pratiche di cooperazione e di mutuo aiuto.
A monte, o quantomeno contemporaneamente, all’attuazione delle azioni previste dal progetto dovranno essere realizzati interventi di tipo infrastrutturale, finalizzati a garantire un miglioramento delle condizioni “di contesto”, fondamentali per la riuscita complessiva del progetto di sviluppo, quali: la presenza di un sistema di comunicazione digitale (banda larga / broadband) efficiente e a basso costo per gli utilizzatori finali; la fruibilità della rete viaria in condizioni di sicurezza per gli utenti. In entrambi i casi si tratta di opere dal costo elevato, che non possono trovare collocazione all’interno del budget della Strategia, ma che incidono pesantemente sulla competitività dell’ambito di progetto e che per questo dovranno essere oggetto di un costante monitoraggio, finalizzato ad individuare contenuti e priorità operative: se infatti tali opere non dovessero essere realizzate, o venire attuate tardivamente, potrebbero esservi conseguenze negative sugli esiti complessivi del progetto.
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Il Programma Operativo è articolato in due differenti ambiti d’iniziative identificabili con i citati pilastri
della Strategia.
Il primo pilastro è costituito dall’attivazione e implementazione qualitativa dei servizi di pubblico interesse e utilità, dedicati alle popolazioni locali. Esso interesserà tre specifici settori operativi:
A. i servizi sanitari
B. l’ istruzione e l’edilizia scolastica
C. la mobilità
Nell’ambito di ciascun settore operativo sono previste una serie di azioni rappresentate da interventi strutturali e/o attività immateriali
Settore A. Servizi socio – sanitari, sono previste le seguenti azioni:
A.1_attivazione servizio di assistenza domiciliare A.2_sviluppo di sistemi di tele assistenza e tele medicina A.3_sistemazione di centri di medicina diffusa
Settore B. Istruzione ed edilizia scolastica, sono previste le seguenti azioni:
B.1_implementazione dell’offerta formativa
B.2_sistemazione di strutture scolastiche
B.3_riqualificazione di ambienti laboratoriali per la realizzazione del progetto di formazione ed apprendimento diffuso in presenza e a distanza
Settore C. Mobilità:
C.1_ studio relativo alla mobilità e riorganizzazione della mobilità nell’Area
C.2_servizi flessibili di trasporto collettivo
Poiché le molte delle azioni proposte richiedono per la loro applicabilità una condivisione con gli organi competenti (gestori dei servizi sanitari, ufficio scolastico regionale, agenzia per la mobilità regionale,
...), nonché la verifica della loro sostenibilità oltre il termine della sperimentazione realizzata con le risorse della Strategia, sono state effettuate, con gli organi amministrativi sovraordinati, specifiche interlocuzioni dedicate alla condivisione dei contenuti delle proposte avanzate.
Il secondo pilastro è invece inerente allo sviluppo economico ed alla valorizzazione delle risorse locali nei diversi settori produttivi:
- il settore agricolo e dello sviluppo rurale;
- il settore manifatturiero (industria ed artigianato);
- Il settore commerciale e dei servizi;
- il settore turistico.
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Le iniziative attuate nell’ambito del secondo pilastro della Strategia saranno di due differenti tipi:
- quelle realizzate da soggetti privati, le imprese attive sul territorio o quelle che vorranno insediarvisi, sviluppate in forma singola o associata, con l’ausilio delle risorse economiche allocate dalla Strategia sui fondi FEASR, FSE e FESR/FSC;
- quelle realizzate dagli enti pubblici del territorio (Unioni, singoli Comuni) per creare condizioni di contesto più favorevoli per gli operatori economici, massimizzandone le ricadute economiche e sociali. Nell’ambito di questo secondo filone, verranno promosse azioni finalizzate alla digitalizzazione dei servizi e alla valorizzazione del patrimonio locale, inteso come risorse storiche, artistiche e ambientali.
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Entrando maggiormente nel merito dei contenuti della Strategia approfondiamo le azioni afferenti ai servizi di pubblico interesse, ovvero:
- la sanità
- l’istruzione e l’edilizia scolastica
- la mobilità
SEZIONE A – SANITA’
La disponibilità / fruibilità di servizi sanitari rappresenta in generale uno dei fattori determinati la qualità della vita delle Comunità locali e diventa un requisito essenziale in aree marginali quali sono quelle dell’ambito progettuale, stante l’imprescindibile necessità di garantire idonee livelli di assistenza da cui dipende la sicurezza e salubrità pubblica e dei singoli individui.
Data l’ampiezza della questione e delle relative ricadute rispetto alla dotazione finanziaria disponibile, la Strategia ha preliminarmente individuato una direttrice operativa prioritaria rispetto a cui selezionare ed orientare le azioni proposte. Tale priorità è costituita dalla possibilità di garantire la permanenza in loco, se possibile presso il proprio domicilio, il più a lungo possibile di soggetti fragili e/o svantaggiati. Ovviamente questa scelta, se funzionale, potrà essere estesa in futuro, mediante l’erogazione di ulteriori servizi dedicati, a tutta la popolazione residente nell’Area.
Nello specifico la Strategia mira a contrastare l’isolamento sociale e le condizioni di fabbisogno prevalentemente a carico di anziani, disabili e famiglie con minori, causati dalla ridotta consistenza demografica, dal depauperamento dei servizi socio-sanitari e di trasporto pubblico, dall’invecchiamento della popolazione e dalla dispersione geografica, attraverso il potenziamento della dotazione di servizi alla persona da realizzarsi mediante un approccio sinergico che da un lato crei punti di accesso diffusi ai servizi e dall’altro ne implementi la dotazione domiciliare e territoriale. Nello specifico la Strategia prevede alcune specifiche azioni che, prolungate oltre la fase sperimentale, potrebbero offrire significativi miglioramenti del livello di vivibilità.
Ove possibile gli obiettivi sono la non istituzionalizzazione della cura e la permanenza dell’assistito, il
più a lungo possibile, presso il proprio domicilio. Caratteristiche peculiari del modello di servizio proposto, sono:
- la sperimentazione di un sistema di presa in carico di èquipe;
- l’integrazione di strutture, servizi e risorse del territorio;
- l’utilizzo di nuove tecnologie
I destinatari delle azioni previste sono, sia le persone con fragilità socio-sanitaria, che i famigliari, care giver delle stesse, al fine di consentire loro di svolgere la fondamentale funzione di cura parentale senza compromettere lo svolgimento delle proprie attività ordinarie ed evitando quindi il ricovero (ospedaliero / in strutture protette) dell’assistito, o peggio ancora il trasferimento dell’intero nucleo altrove.
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In quest’ottica va posta particolare attenzione allo sviluppo di azioni innovative volte all’empowerment delle persone e delle Comunità stesse per sviluppare una sensibilità finalizzata a promuovere e valorizzare percorsi di “prossimità” e più in generale lo sviluppo di un tessuto sociale solidale capace di sostenere le persone in situazioni di fragilità, integrando quanto proviene dai servizi istituzionali e dalla rete familiare, quando presente.
L’azione A.1 prevede l’attivazione di servizi di assistenza domiciliare dedicati ai soggetti fragili (anziani, disabili, pazienti con cronicità, ...) che necessitano di supporto anche temporaneo per favorire la permanenza a domicilio. L’azione intende agire sul potenziamento delle reti locali di cura alla persona mirati a prevenire situazioni a rischio e ridurre i ricoveri ospedalieri e nelle case di riposo / residenze protette, attraverso il coinvolgimento di vari soggetti istituzionali ed operativi, nonché sperimentare nuove forme di “presa in carico”.
Il servizio svolto dall’infermiere di famiglia / di Comunità (care giver), opererà presso il domicilio di residenza, con molteplici funzioni, quali, ad esempio:
- supporto nelle comuni attività di vita quotidiana;
- prevenzione degli incidenti domestici;
- promozione dell’inclusione sociale;
- assistenza in eventuali terapie e nella compliance terapeutica;
- monitoraggio dei diversi indicatori di salute (PA, glicemia, ecc.);
- prevenzione quando possibile di cronicizzazione, complicanze e ricadute di patologie pregresse o in corso;
- riduzione del numero di ricoveri evitabili;
- riduzione e ritardo del trasferimento in RSA, case di riposo, residenze protette;
- funzioni di supporto nell’utilizzo di strumenti di tecno assistenza (telecontrollo e
telemedicina);
- contatti telefonici quotidiani o periodici con le persone in carico per sentirne le condizioni, il rispetto delle terapie e per far sentire alle persone che, anche se lontane, c’è qualcuno che le sta seguendo ed a cui rivolgersi in caso di bisogno.
L’attività, gestita dalle Aziende Sanitarie Locali in collaborazione con i Consorzi per i servizi socio- assistenziali e i medici di famiglia del territorio, prevede l’operatività di un numero variabile di infermieri di comunità, definito sulla base della dimensione demografica e territoriale dell’area oggetto del servizio, coordinati da un infermiere senior. Ciascun operatore seguirà un’utenza variabile tra 500/1.000 soggetti di età superiore a 65 anni, non necessariamente affetti da patologie. L’attività svolta avrà una funzione preventiva in caso di persone sane e di supporto nella cura per gli ammalati. Gli operatori effettueranno visite a domicilio, ma potranno anche, in alcuni casi ricevere i propri assistiti presso una sede territoriale.
Il costo complessivo delle suddette attività ammonta a 495.000,00 euro
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L’azione A.2 prevede lo sviluppo di sistemi di tele assistenza e tele medicina, mediante la realizzazione di infrastrutture digitali in grado di garantire, mediante l’uso di dispositivi e-health, la gestione in tecno-assistenza di patologie croniche in labile compenso o di malati in cure domiciliari.
Stante l’elevata dispersione demografica dell’Area e l’elevata quota di popolazione anziana è indispensabile integrare l’erogazione dei servizi domiciliari di cura alla persona mediante il ricorso a sistemi di monitoraggio, assistenza a distanza e di diagnostica itinerante, attraverso l’uso delle moderne tecnologie digitali.
Il progetto prevede:
- la gestione in tecno-assistenza delle patologie croniche in labile compenso;
- la gestione in tecno-assistenza dei malati di cure domiciliari.
L’azione si svilupperà secondo le seguenti modalità specifiche:
- Video-Training. Approccio volto ad insegnare a distanza in modo personalizzato e flessibile, ai pazienti o ai caregiver, l’esecuzione corretta delle procedure sanitarie e delle medicazioni, l’assunzione dei farmaci, la rilevazione di parametri vitali.
- Video-Caregiver. Modalità adottata nel caso di pazienti o caregiver non in grado di eseguire autonomamente le procedure terapeutiche e di cura.
- Video-Visita. Con la visita a distanza è stato possibile intensificare il monitoraggio dei pazienti con condizioni cliniche complesse o con difficoltà ad accedere al centro per i controlli periodici.
L’azione prevede la realizzazione di una rete infrastrutturale di supporto alla gestione del servizio di
tele assistenza e tele medicina, costituita da:
- stazioni remote (totem), localizzate presso il domicilio dei pazienti;
- stazioni di controllo, localizzate presso strutture sanitarie territoriali;
- centrali di controllo informatico, localizzate presso punti di facile accessibilità, nell’ambito dell’ambito di progetto.
Il costo complessivo delle suddette attività ammonta a 350.000,00 euro
L’azione A.3 prevede l’implementazione e/o il completamento di centri di medicina diffusa esistenti nell’Area, ovvero presidi di accesso ed erogazione dei servizi sanitari, socio-sanitari e socio- assistenziali, rivolti alla popolazione dell’ambito territoriale di riferimento.
Le strutture, opportunamente potenziate, consentiranno di meglio integrare la rete di servizi esistenti mettendo in relazione i medici di assistenza primaria con l’assistenza specialistica e ospedaliera, l’assistenza domiciliare, consultoriale, preventiva, farmaceutica ed integrativa, nonché i servizi sociali.
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L’approccio adottato è finalizzato a fornire una risposta diffusa ed articolata ai bisogni di salute della popolazione, attraverso:
- l’accoglienza e l’orientamento ai servizi sanitari, socio-sanitari ed assistenziali;
- l’organizzazione appropriata, efficace ed efficiente dei percorsi assistenziali dei pazienti fragili ed affetti da patologie croniche, attraverso l’interazione organizzativo-operativa dell’assistenza primaria con i servizi specialistici.
I servizi sanitari coinvolti nel progetto sono:
- l’assistenza primaria, fornita dagli ambulatori dei medici di medicina generale (MMG) e
pediatri di libera scelta (PLS) diffusi sul territorio;
- la diagnostica tradizionale, fornita in ambulatori dedicati;
- l’assistenza specialistica ambulatoriale concentrata in alcuni punti della rete, costituiti da strutture utilizzate a turno e sulla base di orari prestabiliti dai medici specialistici (diabetologo, cardiologo,..);
- i trattamenti infermieristici forniti presso ambulatori dedicati e/o a domicilio, anche in collaborazione con la figura dell’infermiere di famiglia e Comunità, per terapia iniettiva, infusionale, prelievi, medicazioni e trattamenti relativi a disturbi cronici;
- la fornitura farmaceutica con il coinvolgimento delle Farmacie nell’attività di prenotazione di visite ed esami di laboratorio e strumentali, stampa di referti, osservazione ed aderenza alle terapie.
Gli interventi previsti saranno altresì di completamento delle precedenti azioni A.1 e A.2, mediante l’allestimento di spazi attrezzati dedicati all’espletamento dei servizi di assistenza domiciliare, tele assistenza e tele medicina.
Gli interventi in progetto riguarderanno le seguenti strutture esistenti:
- l’unità territoriale di Bubbio (ASL AT), realizzata nei locali di proprietà del Comune, che attualmente ospita il centro prelievi, l’ambulatorio infermieristico, l’ambulatorio di diabetologia, l’ambulatorio delle cronicità, l’ambulatorio salute mentale e necessita della sistemazione di alcuni locali, attualmente non utilizzati, per l’allestimento di un centro operativo per la gestione dei servizi territoriali (infermiere di famiglia e di Comunità, teleassistenza e telemedicina), oltre che per il ricovero temporaneo di pazienti che necessitino di un breve periodo di assistenza e monitoraggio delle condizioni di salute (intervento non oggetto di finanziamento a valere sui fondi SNAI);
- la sede distrettuale di Spigno Monferrato (ASL AL), realizzata nei locali di proprietà del Comune, che attualmente ospita il servizio prelievi e l’ambulatorio per le prestazioni infermieristiche (es. terapia iniettiva, rilevazione pressione arteriosa, strisce glicemiche, prenotazione visite ed esami, medicazioni, cateterismi vescicali, consegna referti, …) e necessita di un piccolo ampliamento funzionale all’allestimento di ulteriori spazi per l’espletamento di visite specialistiche;
- l’ambulatorio medico di Ponti (ASL AL) realizzato nei locali di proprietà del Comune, che ospita il centro prelievi e in previsione futura l’ambulatorio del medico di base di riferimento della zona;
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- la sede distrettuale di Cortemilia (ASL Cn2), realizzata in locali di proprietà della stessa ASL, che attualmente ospita il servizio prelievi, gli ambulatori per l’erogazione di prestazioni infermieristiche e l’effettuazione di visite specialistiche e necessita della sistemazione di alcuni locali, attualmente non utilizzati, per l’allestimento di un centro operativo per la gestione dei servizi territoriali (infermiere di famiglia e di Comunità, teleassistenza e telemedicina).
Il costo complessivo delle suddette attività ammonta a 658.000,00 euro
L’importo complessivo delle azioni previste nel settore sanitario è pari a 1.503.000,00 euro, da individuare sul finanziamento previsto dalla Legge di stabilità
Ad integrazione di questo potranno infatti anche essere impiegati fondi dedicati alla realizzazione di interventi di efficientamento energetico di immobili pubblici esistenti utilizzati e/o da utilizzare a fini sanitari.
Tutte le schede intervento allegate sono state redatte in stretta collaborazione con le direzioni sanitarie delle ASL competenti territorialmente, che hanno condiviso i contenuti progettuali, la quantificazione di massima dei costi e la governance organizzativa. Tale operato segue l’iniziale condivisione della Strategia in ambito sanitario, avuta con la direzione regionale all’avvio del percorso progettuale, nel corso della quale sono state individuate le priorità d’intervento nell’area, la coerenza delle stesse nell’ambito della programmazione regionale e la sostenibilità nel tempo delle proposte progettuali.
Sebbene gli interventi prevedano prioritariamente il coinvolgimento diretto, come soggetto attuatore, delle ASL competenti territorialmente, è facile immaginare, in un contesto caratterizzato dalla limitata disponibilità di servizi, un coinvolgimento operativo, in fase attuativa, anche delle strutture socio- assistenziali, al fine di ottimizzarne l’efficacia.
I Comuni, sede di presidio, han provveduto ad acquisire dall’ASL competente territorialmente una comunicazione inerente la condivisione dell’iniziativa e la disponibilità a sottoscrivere un accordo per la definizione delle rispettive competenze rispetto all’attuazione dell’intervento.
In conclusione una considerazione sulle sinergie attivabili nell’ambito della Strategia, un esempio per tutti: la Casa della Salute di Cortemilia e il territorio di competenza compreso nel perimetro geografico dell’alta e bassa Langa sono interessati dalla sperimentazione del progetto Senior, inserito nel più ampio Piano Tematico (PITEM) ProSol finanziato dal programma Intereg Italia Francia Alcotrà. Nell’ambito del quale è prevista una sperimentazione legata all’utilizzo di strumenti informatici al domicilio di persone over 70 arruolate in base a criteri di fragilità sociosanitaria. La sperimentazione in oggetto è focalizzata sulla promozione della salute per un invecchiamento sano e attivo e per la prevenzione della perdita di autonomia dovuta all’isolamento sociale e alla degenerazione cognitiva. Il progetto ha una durata triennale: 2019-2022.
Strategia Nazionale Aree Interne – Valle Bormida – Schede progetto
SCHEDA | INTERVENTI | [€] | SOGGETTO ATTUATORE |
A.1 | ATTIVAZIONE SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE | 495.000,00 | ASL AT |
A.2 | SVILUPPO DI SISTEMI DI TELE ASSISTENZA E TELE MEDICINA | 350.000,00 | ASL CN2 |
A.3 | SISTEMAZIONE DI CENTRI DI MEDICINA DIFFUSA | 658.000,00 | vari |
A.3.1 | Presidio sanitario di Bubbio | 195.000,00 | ASL AT |
A.3.2 | Presidio sanitario di Spigno Monferrato | 213.000,00 | ASL AL |
A.3.3 | Presidio sanitario di Ponti | 50.000,00 | ASL AL |
A.3.4 | Presidio sanitario di Cortemilia | 200.000,00 | ASL CN2 |
TOTALE INTERVENTI | 1.503.000,00 |
Quadro riassuntivo degli interventi del settore sanità
33
SEZIONE B – ISTRUZIONE ed EDILIZIA SCOLASTICA
L’Istruzione è un elemento fondamentale della Strategia per lo sviluppo dell’area, stante la funzione primaria di trasferimento di conoscenze e savoirfaire alle popolazioni locali, sia in età scolare che, successivamente, secondo il modello di formazione permanente “life long learning”.
In entrambi i contesti vallivi (Bormida di Spigno e Bormida di Millesimo) la scuola rappresenta il canale di accesso privilegiato alle conoscenze ed ai saperi, ma anche di connessione e collegamento con altre realtà territoriali con cui stabilire delle relazioni ed intraprendere nuove iniziative funzionali allo sviluppo locale.
Le strutture scolastiche costituiscono il punto di riferimento per lo svolgimento e la divulgazione di attività di ricerca e studio del patrimonio identitario locale, sia in connessione con i percorsi formativi tradizionali, mediante, ad esempio, l’insegnamento del dialetto locale, che a titolo volontaristico, attraverso, ad esempio, il recupero delle fonti orali della cultura popolare, piuttosto che delle conoscenze relative agli antichi mestieri.
Il valore aggiunto dall’attività formativa, nell’ambito del processo di rilancio della valle Bormida, è
rappresentato dal soddisfacimento di molteplici funzioni:
- fornire alle popolazioni locali le competenze utili a garantire alle stesse le medesime potenzialità socio-economiche di chi vive in aree meno marginali;
- tramandare il patrimonio culturale locale al fine di mantenerne viva la conoscenza e aggiornarne i contenuti, attraverso una sua rielaborazione contemporanea;
- aprire l’orizzonte locale, a volte angusto, offrendo opportunità per stabilire relazioni con contesti
diversi e a volte lontani, o semplicemente suggerendo nuove prospettive sulla realtà locale.
Vista la rilevanza del tema la strategia d’intervento intende affrontarne le principali criticità territoriali, di
seguito sintetizzate:
- l’esigua consistenza del numero di studenti di alcuni plessi, con il conseguente fenomeno delle
pluriclassi;
- il frequente turn over dei docenti, dovuto da un lato dalla richiesta di cambiamento di sede degli insegnati di ruolo, scarsamente attratti dalla collocazione nell’Area e dall’altro dalla presenza di docenti a tempo determinato;
- la carenza di servizi per la fascia 0-3 anni;
- la non adeguatezza, in alcuni casi, delle strutture scolastiche e delle relative attrezzature a supporto
dell’insegnamento;
- le difficoltà d’accesso alle strutture scolastiche generate dalla debolezza del TPL e la carenza di spazi
di aggregazione per gli studenti;
- il digital divide fortemente penalizzante in un ambito già di per sé caratterizzato da un maggiore isolamento;
- la presenza di un’offerta formativa che necessita di ampliamento rispetto a una pluralità di temi (cultura del territorio, lingue straniere, …) e di utenti (formazione per adulti, per il personale docente, formazione professionalizzante inerente alle filiere economiche rilevanti, …).
e favorire il soddisfacimento dei fabbisogni rilevati:
- potenziare i servizi per l’infanzia e migliorare i luoghi della formazione (strutture e attrezzature);
- fornire agli studenti competenze simili, se non addirittura superiori, rispetto a quelle dei coetanei
che vivono in altri contesti (potenziamento linguistico, conoscenze informatiche e digitali, …);
- trasferire la conoscenza del patrimonio materiale e immateriale della culturale locale, diffondendo tra gli studenti la consapevolezza del valore dello stesso, nonché dell’importanza di mantenere vivo tale patrimonio rielaborandolo secondo canoni contemporanei;
- implementare i servizi complementari per gli studenti (trasporti e spazi di aggregazione);
- sensibilizzare e informare la popolazione locale sulle iniziative formative presenti sul territorio, al fine di promuovere nuove competenze nei settori trainanti dell’economia locale;
- offrire a tutta la popolazione locale l’opportunità di entrare in contatto con realtà territoriali differenti, stabilendo nuove relazioni ed ampliando le proprie esperienze così da favorire la definizione di scenari di sviluppo diversificati ed innovativi.
Il progetto prevede tre tipologie d’azione:
- la prima inerente le attività di potenziamento dell’offerta formativa (schede B.1);
- la seconda inerente gli interventi di riqualificazione e potenziamento di alcune strutture scolastiche esistenti (schede B.2);
- la terza inerente alla dotazione di attrezzature specialistiche per lo svolgimento della didattica a distanza (scheda B.3).
Il primo gruppo di schede e la scheda B.3 interessano tutto l’ambito operativo, rappresentando, di fatto,
iniziative trasversali ai diversi livelli scolastici, che agli istituti comprensivi dell’Area.
Le schede del secondo gruppo si riferiscono, invece, ad interventi puntuali su singoli plessi. Anche queste azioni si rifanno però ad una logica d’ambito in base a cui la riqualificazione / il potenziamento di una struttura è sempre a vantaggio di un bacino d’utenza ampio, i cui confini a volte oltrepassano anche quelli dell’Area.
Il primo gruppo di azioni (schede B.1.1 / B.1.7), afferente all’implementazione dell’offerta formativa dei plessi dell’Area, ha il duplice scopo di garantire anche agli studenti dell’Area idonei standard formativi, nonché attrarre utenti ulteriori dalle zone esterne incrementando così il numero degli iscritti.
La dotazione formativa aggiuntiva riguarderà i seguenti temi, selezionati dai dirigenti dei tre istituti comprensivi coinvolti dal Programma e interesserà tutti i livelli scolastici, secondo differenti declinazioni:
- il potenziamento delle lingue straniere;
- la musica, il teatro e lo sport quali attività per una piena espressione della personalità degli alunni;
- conoscenze tecniche innovative (coding,..);
- le attività didattiche integrative (laboratori musicali, gioco-motori, di letture animate e delle esperienze)
presso alcune scuole dell’infanzia dell’Area;
- le conoscenze qualificanti (es. elementi di cultura locale, mestieri tradizionali,..).
Le varie attività proposte saranno coordinate, di volta in volta, da un istituto comprensivo per tutta l’Area,
ottimizzando così l’organizzazione operativa e garantendo un’adeguata omogeneità d’azione.
Il costo complessivo delle suddette attività ammonta a 763.572,00 euro.
Il secondo gruppo di azioni (schede B.2.1 / B.2.3), afferente alla riqualificazione / potenziamento delle strutture scolastiche, è funzionale a consentire, da un lato l’implementazione dei servizi offerti, com’è ad esempio il caso delle strutture dedicate alla prima infanzia nella valle Bormida di Millesimo, dall’altro
l’ottimizzazione di strutture esistenti a servizio di un’utenza sovracomunale, com’è ad esempio il caso del
plesso di Bistagno.
Il costo complessivo delle suddette attività ammonta a 344.428,00 euro.
L’intervento (B.3), prevede la realizzazione, in ciascun plesso scolastico attivo nell’area, di un’aula dedicata allo svolgimento della didattica a distanza, mediante l’installazione di un “kit” comune a tutte le strutture per lo svolgimento della teledidattica e l’effettuazione dei lavori necessari all’adeguamento dei locali individuati a tal fine, sia da un punto di vista meramente funzionale (es. potenziamento del sistema di connessione digitale), che gestionale (razionalizzazione dei consumi elettrici, es. illuminazione, che termici, es. sostituzione serramenti, realizzazioni controsoffittature,..), che per quanto riguarda l’esteriorità ed il comfort degli ambienti utilizzati. Il finanziamento richiesto riguarda esclusivamente la realizzazione delle aule e non l’erogazione delle attività didattico – culturali che vi si svolgeranno.
Le aule per la didattica a distanza saranno operative sia per seguire delle lezioni che si svolgono altrove, che per lo svolgimento in loco di lezioni condivise con altre strutture o con gli allievi dalla propria abitazione. Grazie a questa soluzione sarà possibile garantire un’offerta formativa che, stante il numero esiguo di allievi di alcune strutture, si potrebbero avere solamente nei plessi principali.
Il costo complessivo delle suddette attività ammonta a 416.000,00 euro
L’importo complessivo delle azioni previste nel settore dell’istruzione / edilizia scolastica è pari a
1.524.000,00 euro, da individuare sul finanziamento previsto dalla Legge di Stabilità.
Ad integrazione di questo potranno infatti anche essere impiegati fondi dedicati alla realizzazione di interventi di efficientamento energetico di immobili pubblici esistenti utilizzati e/o da utilizzare a fini scolastici.
Con riferimento all’impiego dei suddetti fondi si segnala la realizzazione, nell’ambito degli interventi previsti dalla scheda D.4, di una piccola foresteria, da una decina di posti letto, dedicata agli studenti dell’istituto professionale Xxxxxxxxx Xxxxxxx di Cortemilia, che per motivi logistici decidano di fermarsi in loco durante i giorni di scuola, l’intervento, da attuarsi anche mediante il ricorso a contributi delle principali fondazioni bancarie del territorio, ha la duplice finalità di aumentare le potenzialità attrattive della scuola grazie alla disponibilità di un servizio già oggi richiesto dalle famiglie degli studenti che provengono da maggiore distanza, nonché funzionale, mediante la dotazione di spazi (es. sala studio, mediateca,.. .) dedicati, a favorire l’incontro e l’aggregazione tra i giovani del territorio e la diffusione di dinamiche di apprendimento peer to peer.
Un’ultima considerazione meritano le attività formative dedicate a giovani e adulti: la Strategia prevede svariate opportunità a valere sui fondi della legge di stabilità, sul fondo Sociale Europeo e sui fondi FEASR. Ciascuna proposta intercetta target differenti per contenuti ed età dei destinatari, ma persegue il comune obbiettivo di contribuire alla formazione di competenze qualificate a disoccupati ed occupati.
In proposito, sono in corso approfondimenti finalizzati a promuovere collaborazioni con diverse realtà che già attualmente svolgono sul territorio attività di divulgazione e formazione, come ad esempio il Parco culturale dell’Alta Langa con il progetto “Banca del Fare”, la Gipsoteca Xxxxxx Xxxxxxxxxx di Bistagno con i laboratori per le scuole primarie e secondarie di primo grado, l’associazione culturale Orizzonte di Serole, il
progetto dell’Accademia Arti & Mestieri proposto dal xxxx. Xxxxxx in collaborazione con il D.A.F.E.E.S. (Department of Agricultural, food, Energy and Environmental Sciences) di Moncalieri, ecc ...
Tutte le schede intervento sono state redatte in stretta collaborazione con le direzioni didattiche dei tre Istituti Comprensivi operanti nell’Area: Cortemilia-Salicetto (Cn), Delle quattro Valli (At), Spigno Monferrato (Al), in conformità e coerenza alla programmazione degli stessi che provvederanno, preventivamente alla sottoscrizione dell’APQ, all’approvazione delle medesime nei rispettivi Collegi dei Docenti. Una volta terminata la sperimentazione finanziata con le risorse della Legge di Stabilità la sostenibilità delle iniziative sarà garantita mediante risorse interne, contributi di fondazioni Bancarie, finanziamenti pubblici a valere su bandi regionali e nazionali e con l’ausilio delle famiglie degli scolari pertanto gli Istituti procederanno ad inserire le attività nel Piano triennale dell’offerta formativa. Apporto fondamentale della Strategia è consentire il potenziamento della dotazione infrastrutturale e dare continuità ad un’offerta formativa che già ora, seppur con mezzi più limitati è attiva, così da “fidelizzare” l’utenza del territorio rispetto a standard formativi elevati al pari (se non superiori) di quelli degli istituti dei centri urbani maggiori.
In conclusione, in relazione alle sinergie attivabili grazie alla Strategia, un esempio per tutti: a Cortemilia non c’è nessun servizio di assistenza per le famiglie con bambini 0/3 anni, stante la previsione di sistemare i locali idonei ad ospitarlo grazie ai fondi della Legge di Stabilità, il Comune ha attivato un’interlocuzione con due importanti aziende locali, la Brovind e la Nocciole Marchisio, per attivare un micronido aziendale. Le imprese hanno presentato istanza di contribuzione alla Regione Piemonte per finanziare l’avvio del servizio, a valere sul bando WeCare per lo sviluppo di un nuovi modelli di welfare; il progetto è stato finanziato, anche grazie alla premialità riconosciuta alle progettualità delle Aree Interne, e partirà in autunno.
SCHEDA | INTERVENTO | [€] | SOGGETTO ATTUATORE |
B.1. | IMPLEMENTAZIONE DELL'OFFERTA FORMATIVA | 763.572,00 | |
B.1.1. | Colloquiando con il mondo, il potenziamento delle lingue straniere | 209.926,00 | Istituto Comprensivo di Cortemilia- Saliceto |
B.1.2. | Star bene insieme con la musica, il teatro e lo sport | 99.690,00 | Istituto Comprensivo delle 4 Valli |
B.1.3. | Il futuro siamo noi ! Conoscenze tecniche innovative | 268.682,00 | Istituto Comprensivo di Spigno |
B.1.4. | Servizi per la prima infanzia: xxxxx xxxx xx xxxxx | 00.000,00 | Istituto Comprensivo di Cortemilia- Saliceto |
B.1.5. | Tartufaia didattica dell’area interna. Sperimentazione di laboratori didattici | 30.670,00 | Istituto Comprensivo di Spigno |
B.1.6. | Formazione insegnanti | 29.929,00 | Istituto Comprensivo delle 4 Valli |
B.1.7 | Attività extracurricolari propedeutiche all’inserimento/qualificazione professionale | 30.000,00 | IISS Xxxxx Xxxxxxxx |
B.2. | SISTEMAZIONE DI STRUTTURE SCOLASTICHE | 344.428,00 | |
B.2.1. | Ampliamento del plesso scolastico di Bistagno per la realizzazione di ambienti didattici polifunzionali | 234.000,00 | Comune di Bistagno |
B.2.2. | Adeguamento di locali scolastici esistenti ai fini dell’apertura di un Micronido a Cortemilia | 57.700,00 | Comune di Cortemilia |
B.2.3. | Adeguamento locali Scuola dell’Infanzia di Monesiglio ai fini dell’apertura di un Micronido | 52.728,00 | Comune di Monesiglio |
B.3. | RIQUALIFICAZIONE DI AMBIENTI LABORATORIALI PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DI FORMAZIONE ED APPRENDIMENTO DIFFUSO IN PRESENZA E A DISTANZA | 416.000,00 | Istituto Comprensivo di Cortemilia- Saliceto |
TOTALE INTERVENTI | 1.524.000,00 |
Quadro riassuntivo degli interventi del settore istruzione ed edilizia scolastica
SEZIONE C – MOBILITA’
Per quanto riguarda infine il settore della mobilità, va sottolineato come questo rappresenti un tema trasversale a tutte le altre aree tematiche (servizi di base, progetti di sviluppo economico, integrazione turistica) e come tale, richieda approfondimenti ulteriori per meglio focalizzare le questioni inerenti le criticità ed i fabbisogni di mobilità ad oggi non soddisfatte ed emerse in fase di scouting, nonché delle necessità che scaturiscono dalla Strategia per la scuola, la sanità e lo sviluppo locale.
Da quanto emerge nell’analisi allegata alla Strategia, al momento il servizio TPL su gomma è disponibile solamente nella xxx Xxxxxxx di Millesimo, gestito dalle linee Gelosobus (tratte Cortemilia – Canelli – Asti; Cortemilia – Savona; Cortemilia – Niella Belbo; Cortemilia – Cairo Montenotte; Cortemilia – Millesimo), mentre nella xxx Xxxxxxx di Spigno è attiva la linea ferroviaria Acqui Terme – Savona con 33 corse giornaliere (18 in andata e 15 in ritorno). Con la parziale eccezione della linea per Canelli ed Asti, che assicura svariate copie di corse al giorno, i livelli di servizio sono sempre molto limitati, riuscendo a rispondere in pratica alle sole esigenze della popolazione scolastica. Ciò lascia del tutto irrisolti i problemi di mobilità del territorio e soprattutto delle fasce più deboli della popolazione che non possono disporre di un’auto privata con cui gestire i propri spostamenti.
I limitati livelli di servizio, conseguenti alla scarsità della domanda, comportano però anche una scarsa efficacia nei confronti dell’utenza, generando un circolo vizioso ben noto, che può gradualmente condurre persino alla scomparsa di intere linee d’esercizio.
Per questo motivo vi è la necessità di identificare forme di servizio più flessibili, che facendo capo alla polarità urbana di Cortemilia, rispondano alle esigenze di una domanda non soltanto esigua, ma al contempo variabile nello spazio e nel tempo.
Lo stato di fatto evidenzia significative criticità che occorre affrontare e risolvere:
- inefficienza dei collegamenti esistenti (n. delle corse, orari e coincidenze);
- mancanza di connessioni efficaci con gli altri sistemi di trasporto pubblico presenti nell’Area
(ferrovia);
a fronte di costi per la collettività comunque elevati, nonché specifici fabbisogni da soddisfare:
- maggiore armonizzazione tra gli orari dei collegamenti con quelli delle scuole;
- collegamenti con le zone più periferiche dell’Area;
- maggiore attenzione per l’utenza turistica (collegamenti nei giorni festivi, utilizzo di mezzi in grado di
trasportare le biciclette, ...).
Mediante il progetto si vorrebbe pertanto, a partire da una serie di azioni per la riorganizzazione del sistema della mobilità dell’Area (realizzazione di uno studio sulla mobilità che interessi l’intero areale e che conduca ad una migliore specificazione, anche qualitativa, delle criticità e della domanda di trasporto da soddisfare, istituzione di una Cabina di regia e attivazione di un Mobility Manager, revisione del TPL locale), attivare un servizio di trasporto collettivo più efficiente, in grado di soddisfare maggiormente le molteplici esigenze delle due vallate. E’ evidente infatti come il sistema della mobilità e della logistica, trasversale a diversi settori d’interesse, condizioni pesantemente la vivibilità, nonché le possibilità di sviluppo dell’ambito.
Seguendo esperienze in corso di attuazione in altre realtà territoriali (es. Provincia di Asti) è possibile ipotizzare lo sviluppo di un servizio bus a chiamata che, riposizionandosi in Paese, in corrispondenza dei transiti delle linee per Asti, Canelli e Savona, possa soddisfare le chiamate da tutti i nuclei esterni, in una fascia oraria estesa della giornata (9-13 / 15-19).
Un servizio di questo tipo potrebbe anche essere oggetto di specifica sperimentazione ai sensi di quanto stabilito dalla Delibera n. 48 del 30 marzo 2017 dell’Autorità di Regolazione dei trasporti. Tale norma prevede, con particolare riferimento alla “domanda debole”, la possibilità di adottare soluzioni afferenti al cosiddetto novero dei “sistemi di trasporto flessibili” (Flexible Transport Services – FTS), ovvero servizi di trasporto non di linea, e in specie i servizi “a chiamata” (Demand – responsive transport – DRT), o servizi di mobilità condivisa, come car-sharing, e soprattutto taxi collettivi.
A livello operativo la Strategia prevede due azioni:
L’azione C.1 concerne la realizzazione di un insieme di azioni integrate finalizzate alla riorganizzazione del sistema della mobilità dell’area d’intervento, che andranno ad interessare sia i servizi di TPL esistenti che l’attivazione di servizi integrativi e flessibili di supporto (Azione C.2).
Al fine di poter orientare al meglio l’integrazione della mobilità esistente con l’introduzione di nuovi servizi
di trasporto flessibile, risulta dunque necessario:
- prevedere propedeuticamente una fase di analisi e studio dell’area, che avrà la funzione, a partire dall’esame della domanda inespressa e dell’offerta esistente, di orientare le soluzioni più efficaci per pianificare e realizzare interventi specifici per l’accessibilità di persone e merci;
- istituire una Cabina di Regia sulla mobilità, che coinvolga gli Amministratori dell’Area, i gestori dei servizi esistenti ed i portatori di interessi che si riterrà opportuno coinvolgere. Per l’animazione dei soggetti coinvolti e la gestione del processo di revisione della mobilità interna è previsto il coinvolgimento di un Mobility Manager per la durata di 3 anni;
- l’efficientamento del sistema del TPL locale, attraverso la riprogrammazione dei servizi esistenti. L’attività, già attualmente in corso nell’ambito della revisione a livello regionale dei vari sistemi di trasporto locale, dovrà necessariamente integrarsi con le precedenti;
- la predisposizione di un sistema di monitoraggio periodico volto a valutare efficacia ed efficienza della rimodulazione del sistema dei trasporti.
Il tema dei trasporti necessita infatti ancora di significativi approfondimenti, visto l’elevato livello di
complessità normativa e procedurale del TPL.
In termini concreti è opportuno partire dalla mobilità complessiva verificando il grado di rispondenza dell’offerta attuale di TPL (storica, disomogenea e squilibrata nell’area) ai fabbisogni di spostamento. Verificata la possibilità di riorganizzare/razionalizzare il TPL (già attualmente in corso ma che lo studio potrebbe consentire di affinare), andrà valutato come garantire la domanda residua di mobilità non soddisfatta da tale azione. Lo studio, inoltre, perseguirà la massimizzazione dell’integrazione modale gomma- ferrovia (l’area è interessata dalla ferrovia che collega Savona a San Xxxxxxxx di Cairo con due vie: Altare e Ferrania; da San Xxxxxxxx si diramano poi la linea per Torino (passando da Cengio) e l’altra per Acqui Terme
– Alessandria, passando per Cairo, Dego e Piana Crixia).
Per quanto attiene la mobilità turistica si valuterà la possibilità di organizzare ed integrare al sistema, in modo ottimale, l’offerta privata di trasporto (NCC, Taxi collettivi, etc.), tenendo conto dell’entità della domanda. La riorganizzazione della mobilità dovrà necessariamente tener conto della sostenibilità finanziaria dei servizi, ossia del loro proseguimento nel post-SNAI.
L’azione C.2, a partire dai risultati dello Studio di cui all’Azione C.1, prevede l’attivazione di servizi flessibili di trasporto collettivo che vadano ad integrare quelli che afferiscono al TPL.
Al fine di individuare il modello di mobilità più adattabile alle necessità del territorio, si è proceduto con un’analisi di casi similari (aree a domanda debole con segmenti di domanda non coperti dai servizi esistenti), proposti e applicati in particolare da altre Aree Interne con analoghe problematiche da risolvere. La fase di benchmarking ha pertanto permesso di individuare, tra differenti modelli di trasporto flessibile, il servizio di trasporto a chiamata come il più rispondente ai bisogni espressi dal territorio. Si evidenzia tuttavia che lo Studio sulla mobilità potrà offrire ulteriori elementi a quanto previsto in questa sede, al fine di calibrare al meglio domanda ed offerta, oltre che la sostenibilità nel tempo del servizio.
I costi del servizio sono stati pertanto stimati sulla base di costi parametrici, che andranno poi verificati e calibrati a fronte delle indagini e delle verifiche di fattibilità tecnica ed economico-finanziaria derivanti dallo Studio di cui all’azione C1.
Il servizio di trasporto a chiamata dovrà interessare prioritariamente le zone più marginali dell’Area, non servite dal TPL di linea, collegandosi a quest’ultimo in modo da potenziarne la funzionalità.
I moderni servizi DRT si avvalgono solitamente di minibus come mezzi di trasporto e possono essere erogati da una pluralità di operatori, quali aziende di trasporto pubblico locale, aziende di trasporto private o associazioni no-profit e di comunità territoriali. Possono essere servizi totalmente autonomi o integrati con i trasporti pubblici di linea. L’informatizzazione e i nuovi sistemi di comunicazione rendono possibile un’elevata flessibilità delle prenotazioni, fino a servizi con richieste a risposta immediata. Classificazioni dei servizi DRT possono essere formulate tenendo conto di vari parametri (tipologia di fermate, grado di flessibilità del servizio, tipologia di percorsi in relazione alla copertura geografica del servizio), che saranno puntualmente definiti solo in seguito alla fase di analisi e meglio dettagliati nello Studio di cui all’azione C.1.
Si prevede comunque sin d’ora di intervenire su:
- Copertura del costo dei servizi di trasporto flessibile con l'intervento finanziario della legge di stabilità nei 3 anni di sperimentazione;
- acquisto di una piattaforma gestionale client/server per la gestione delle teleprenotazioni e per i servizi connessi;
- Attività di informazione, comunicazione e sensibilizzazione strettamente necessaria alla conoscenza e alla diffusione del servizio presso gli utenti potenziali.
- acquisto di n. 4 mezzi per l’effettuazione del servizio (i mezzi, di proprietà del soggetto attuatore, saranno poi dati in gestione al/ai soggetto/i che sarà/saranno individuato/i attraverso appalto pubblico per la gestione del servizio);
Pertanto, secondo un principio di “sussidiarietà”, sulla base delle suddette azioni previste, nell’Area si
avranno:
- il TPL tradizionale (su gomma e su ferro per quanto riguarda la sola valle Bormida di Spigno) opportunamente efficientato;
- i servizi flessibili di trasporto collettivo, effettuati da operatori economici del settore, che in modo organizzato e sistematico svolgeranno un servizio complementare;
- i servizi integrativi a gestione diretta, che grazie all’acquisto dei mezzi (n° 4 pulmini 9 posti) e la disponibilità di autisti in capo alle strutture degli enti locali potranno rispondere a fabbisogni puntuali ed occasionali.
Al termine del periodo di sperimentazione, sulla base delle indicazioni emerse in merito all’efficientamento della rete TPL e degli esiti dei servizi aggiuntivi proposti verrà definito l’assetto del trasporto pubblico locale nelle sue varie componenti ordinarie, integrative e straordinarie. Nel caso in cui, come auspicato, emerga l’utilità di un servizio aggiuntivo rispetto al TPL, i vari Comuni provvederanno, in modo congiunto e coordinato, nelle modalità ritenute più efficaci, a garantirne il funzionamento.
L’importo complessivo delle azioni previste nel settore mobilità è pari a 545.000,00 euro, da individuare sul finanziamento previsto dalla Legge di stabilità.
SCHEDA | INTERVENTI | [€] | SOGGETTO ATTUATORE |
C.1 | STUDIO RELATIVO ALLA MOBILITÀ E RIORGANIZZAZIONE DELLA MOBILITÀ DELL’AREA | 90.000,00 | Unione Montana Alta Langa |
C.2 | SERVIZI FLESSIBILI DI TRASPORTO COLLETTIVO | 455.000,00 | Unione Montana Alta Langa |
TOTALE INTERVENTI | 545.000,00 |
Quadro riassuntivo degli interventi del settore mobilità
Il secondo pilastro della Strategia è costituito dalle azioni finalizzate a promuovere e rafforzare lo sviluppo economico del territorio. L’ambito d’intervento comprende sia azioni d’iniziativa privata, a carico del tessuto imprenditoriale, che promosse dagli enti pubblici del territorio, Comuni ed Unioni. Mentre le prime sono finalizzate allo sviluppo della singola azienda, o di gruppi di aziende associate, le azioni intraprese dagli enti locali mirano alla valorizzazione del contesto progettuale, attraverso interventi puntuali su singoli beni e infrastrutture o mediante azioni di efficientamento del sistema amministrativo o di promozione / qualificazione dell’Area.
Le risorse destinate dalla Strategia al tema dello sviluppo sono allocate su alcuni fondi SIE, nello specifico: il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e il Fondo sociale europeo (FSE), regolamentati dai rispetti Piani (PSR) e Programmi (POR) regionali, nonché dal Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) sostitutivo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) precedentemente previsto.
Per quanto riguarda il settore agricolo e dello sviluppo rurale le risorse rese disponibili (€ 2.500.000,00) sui fondi FEASR, saranno gestite mediante l’operazione 16.7.1 del Piano di Sviluppo Rurale regionale per cui è già stato pubblicato il bando regionale dedicato alle quattro Aree progetto.
L’operazione intitolata “Attuazione di strategie di sviluppo locale diverse da LEADER” sostiene azioni collettive realizzate da un partenariato pubblico-privato per l’attuazione di azioni integrate di sviluppo territoriale, diverse da quelle sostenute dalla Misura 19 (Supporto allo sviluppo locale - LEADER). A differenza delle iniziative LEADER, le strategie di sviluppo locale sostenute dalla presente operazione non sono vincolate a territori specifici e il partenariato non ha i vincoli di rappresentatività propri dei Gruppi di Azione Locale (GAL).
L'operazione sostiene interventi da realizzare in due fasi. La prima consiste nella costituzione di un partenariato fra operatori pubblici e privati per l'elaborazione di studi aventi lo scopo di valutare fattibilità, costi e tempistiche di progetti di sviluppo locale per:
- la condivisione della raccolta, trattamento, trasformazione, stoccaggio, logistica e commercializzazione delle produzioni agricole e forestali attraverso la realizzazione o l'ammodernamento di infrastrutture comuni, l'uso in comune di locali, macchine o attrezzature, la condivisione di risorse umane e procedurali;
- la gestione comune di attività di informazione e formazione;
- il mantenimento delle infrastrutture outdoor incluse nella Rete del patrimonio escursionistico regionale, la gestione in forma organizzata dei servizi di trasporto turistico e di prenotazione, di accoglienza, di diffusione dell'informazione turistica, di gestione in forma comune di processi di certificazione qualitativa delle strutture ricettive a servizio dei turisti e di monitoraggio della presenza e frequentazione turistica.
La seconda fase consiste nell'attuazione dei progetti elaborati nella prima, che siano stati ritenuti attuabili e
sostenibili, nell’ambito territoriale di riferimento.
Beneficiari dell’operazione sono i gruppi di cooperazione, costituiti da almeno due soggetti, comprendenti:
- organismi di diritto pubblico;
- PMI che contribuiscono alla realizzazione degli obiettivi e delle priorità della politica di sviluppo rurale, le loro associazioni e le organizzazioni interprofessionali.
Il contributo connesso all’operazione finanzia i costi per la realizzazione di nuove forme di cooperazione tra partner pubblici e privati, il sostegno è erogato sotto forma di sovvenzione globale a copertura dei costi della cooperazione e dei costi dei progetti realizzati. Nel caso in cui il progetto attuato rientri in un tipo di operazione contemplato da una misura del PSR diversa, si applica l'importo massimo o l'aliquota massima del sostegno prevista dal PSR per il corrispondente tipo di operazione. Il sostegno può essere concesso in conto capitale.
Per quanto riguarda le spese ammissibili, queste saranno le medesime previste dalle operazioni che il partenariato intende attivare all’interno del progetto di cooperazione, in aggiunta, ovviamente, ai citati costi propri dell’operazione 16.7.1, ovvero:
- costo di elaborazione delle strategie di sviluppo locale;
- costo dell'animazione della zona interessata al fine di rendere fattibile un progetto di sviluppo locale;
- costi di esercizio della cooperazione;
Relativamente ai contenuti dei progetti che verranno finanziati attraverso l’operazione 16.7.1 segnaliamo di seguito le tematiche / proposte emerse nel corso della fase di scouting, afferenti sostanzialmente a tre ambiti operativi:
I. il miglioramento dell’offerta turistica di tipo rurale, mediante la realizzazione / riqualificazione di strutture ricettive, della rete sentieristica, dei servizi al turista;
II. la valorizzazione delle produzioni agroalimentari d’eccellenza, mediante il potenziamento del settore
produttivo primario, il rafforzamento dei canali di vendita e dei servizi alle imprese (es. logistica);
III. l’ammodernamento delle filiere produttive, di trasformazione e commercializzazione, mediante l’attivazione di nuove produzioni, l’utilizzo di tecnologie innovative, l’acquisizione di competenze da parte degli operatori (formazione).
Esempi di azioni d’interesse locale.
Per quanto riguarda il primo ambito:
- sviluppo attività agrituristica;
- manutenzione rete sentieristica (segnaletica, messa in sicurezza,..);
- realizzazione di infrastrutture turistiche outdoor (parchi avventura, vie ferrate, palestre di arrampicata,..);
- realizzazione di interventi di riqualificazione ambientale e paesaggistica (es. sistemazione dei terrazzamenti, sistemazione di aree umide eventualmente anche utilizzabili per la balneazione,.. .)
Per quanto riguarda il secondo ambito:
- sviluppo delle filiere produttive d’eccellenza locale (DOP, IGP, produzioni biologiche,.. .);
- realizzazione di strutture per trasformazione, commercializzazione (es. le cosiddette “Porte di Valle” e/o i centri polifunzionali di offerta di prodotti e servizi, quali ad es.: punto internet, bancomat, info turistiche, noleggio attrezzature sport outdoor,.. .);
- potenziamento sistemi di vendita diretta delle produzioni agroalimentari: attraverso la creazione di percorsi turistici tematici che prevedano visite e degustazioni in azienda, attraverso l’utilizzo di strumenti on line e forme di micro logistica (facendo riferimento alle esperienze italiane che prevedono l’organizzazione di punti di raccolta per gli ordini effettuati on-line, per ridurre i costi per il consumatore e l’agricoltore);
- valorizzazione delle principali fiere agricole del territorio
- valorizzazione del comparto della somministrazione mediante azioni finalizzate a integrare
maggiormente l’offerta con le produzioni locali
Ed infine per quanto riguarda il terzo ed ultimo ambito:
- realizzazione di un’analisi vocazionale diffusa del territorio (eco-metrology), con particolare attenzione per le aree attualmente non più utilizzate ed incolte;
- diffusione di progetti di innovazione tecnologica applicata all’agricoltura (droni, zeppelin statici, progetto laboratori & mini-factories, Grangia 2.0, di sperimentazione di nuove tecnologie colturali);
- sviluppo di nuove produzioni (es. moduli di allevamento suinicolo brado e semi brado).
Si sottolinea come le iniziative inerenti al settore agricolo siano evidentemente connesse ad altri settori (es. turismo, artigianato, commercio,.. .), non è al momento emersa dal territorio una maturità sufficiente a prevedere all’interno della Strategia una reale “integrazione” tra i settori, pertanto sarà obiettivo della Strategia nella sua fase attuativa sviluppare gli interventi previsti secondo modalità il più possibile mirate a favorire un apporto mutualistico tra i differenti settori dello sviluppo locale.
Per quanto riguarda invece il settore manifatturiero (industria ed artigianato), dei servizi e turistico, occorre fare una precisazione importante: originariamente era previsto che le risorse dedicate fossero 2 milioni di euro a valere sul Fondo Europeo di Sviluppo regionale (FESR), successivamente alla rimodulazione della spesa regionale, effettuata conseguentemente alla pandemia Covid-19, tali risorse sono state riallocate sul Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) e raddoppiate nella loro quantificazione, per complessivi 4 milioni di euro.
Questa rilevante modifica oltre a non consentire – al momento – una precisa definizione temporale della spesa delle suddette risorse e conseguentemente dell’attuazione delle azioni in progetto, non fornisce riferimenti puntuali rispetto alle modalità d’impiego delle stesse, diversamente da quanto originariamente previsto dal POR FESR sulla base del quale sono state definiti i contenuti delle progettualità.
In mancanza di nuovi riferimenti si è optato per mantenere l’impostazione progettuale conforme alle regole del FESR e alla sua articolazione in quattro Assi tematici, che evidentemente non ritroveremo nella fase attuativa, ma che rappresenteranno comunque un riferimento per l’individuazione delle nuove modalità di spesa; la Regione si è impegnata infatti a trasporre l’impostazione originaria del FESR (diciamo “l’impronta regolamentare”) nell’FSC, consentendo semmai delle deroghe che ampliassero le potenzialità realizzative delle progettualità in essere.
Le risorse rese disponibili (€ 4.000.000,00) dall’FSC, saranno gestite attraverso l’attivazione di bandi dedicati
alle quattro Aree progetto pubblicati dalla Regione.
Come anticipato le progettualità previste dalla Strategia fanno riferimento a quattro ambiti tematici specifici
I. l’Agenda digitale (ex Xxxx XX XX 0 XXX XXXX);
II. la Competitività dei sistemi produttivi (ex Asse III OT 3 POR FESR);
III. l’Energia sostenibile e la qualità della vita (ex Xxxx XX XX 0 XXX XXXX);
IV. la Tutela dell’ambiente e la valorizzazione delle risorse culturali e ambientali (ex Asse X XX 0 XXX XXXX).
Sull’ambito tematico I si concentrano le azioni connesse alla GESTIONE DEI SERVIZI ASSOCIATI previsti dalla Strategia, trattasi di soluzioni tecnologiche per la digitalizzazione e l’innovazione dei processi dedicati alla gestione dell’informazione e promozione turistica, delle banche dati inerenti il patrimonio ambientale, storico/artistico e le manifestazioni,.. .
Nello specifico si prevede la realizzazione dei seguenti strumenti per l’erogazione di servizi digitali:
- piattaforma digitale condivisa che possa essere utilizzata per la raccolta dei dati inerenti le risorse culturali del territorio e la loro fruizione turistica;
- portale web funzionale alla creazione di un prodotto turistico del territorio identitario, legato ad
un’offerta di tipo esperienziale, basata su cultura, outdoor ed enogastronomia.
Sull’ambito tematico II sono previsti finanziamenti dedicati alle IMPRESE EXTRAGRICOLE INTERESSATE AD INSEDIARSI SUL TERRITORIO O AD INNOVARE IL PROPRIO PROCESSO, PRODOTTO.
Sulla base delle indicazioni emerse nella fase di scouting nell’Area vi è uno specifico interesse relativamente a due tipologie d’intervento:
- il supporto al mantenimento e allo sviluppo dei servizi commerciali/di somministrazione di prossimità in chiave polifunzionali, ovvero esercizi che associno all’attività principale, di tipo commerciale e/o di somministrazione, anche l’erogazione di servizi di pubblico interesse, quali punto internet, informazione turistica, noleggio attrezzature sport outdoor,.. .
- la realizzazione di una struttura operativa dedicata allo sviluppo d’impresa nell’Area, un centro di competenze che favorisca il trasferimento di competenze innovative, l’incontro della domanda e dell’offerta di lavoro, offra servizi avanzati alle imprese,.. .
Sull’ambito tematico IV la Strategia prevede, la presentazione di INTERVENTI FINALIZZATI AL RECUPERO E ALLA VALORIZZAZIONE E ALLA MESSA IN RETE DEL PATRIMONIO culturale, materiale e immateriale di rilevanza strategica, tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo.
Tra i progetti individuati nel corso della fase di scouting, vi è la realizzazione di un percorso a priorità ciclopedonale su strade a bassa percorrenza, che risalendo le due aste del fiume Bormida porti alla scoperta dell’area. Il progetto è indubbiamente significativo per la rilevanza che il fiume ha all’interno della Strategia d’Area, una sorta di fil rouge che lega nel tempo e nello spazio l’intero territorio dei 33 Comuni. La valorizzazione dell’asta fluviale, segno identitario e distintivo del territorio progettuale, assume inoltre la funzione di “elemento connettivo” e direttrice principale rispetto all’ampia rete sentieristica presente nell’Area.
Oltre a questa vi sono altre proposte di riqualificazione di beni storico artistici; a titolo d’esempio: il completamento del recupero del castello di Prunetto, il recupero e la riqualificazione della torre di avvistamento ed il complesso delle fortificazioni dell’antico castello di Cortemilia, il centro storico di Spigno Monferrato, il recupero del mulino storico di Monastero Bormida (casa natale di Xxxxxxx Xxxxx).
La selezione dei beni da candidare a finanziamento sarà effettuata sulla base di criteri condivisi, che assicurino
l’uso ottimale delle risorse disponibili, ed in particolare:
- interventi che si qualifichino come completamenti del patrimonio esistente;
- beni per i quali vi sia la garanzia della gestione post-intervento;
- beni gestiti a livello comune ed integrato dagli Enti del territorio;
- beni simbolici, che contribuiscano all’immagine identitaria del territorio.
Chiude il quadro generale di riferimento il Fondo Sociale Europeo FSE con una dotazione di € 450.000,00. Secondo lo schema già applicato alle altre Aree del Piemonte, le risorse dovrebbero essere utilizzate sui seguenti ambiti operativi:
- Asse 1 e Asse 3 per formazione;
- Asse 1 per sostegno al trasferimento aziendale;
- Asse 2 per sostegno all’innovazione sociale.
Stante l’avanzato stato di attuazione dell’Asse 1 per quanto concerne la formazione, condizione che non consente più una condivisione programmatica con le strutture regionali delle finalità e modalità di gestione delle risorse dedicate, la Strategia si concentrerà sui temi residui.
Per quanto riguarda la formazione di giovani e adulti occupati e disoccupati si opererà in collaborazione con gli enti di formazione professionale del territorio (l’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore Xxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxx di Cortemilia), gli istituti universitari, le strutture di ricerca (ad esempio, il Polo Agrifood per attività divulgative/informative inerenti al settore agricoltura/foreste), gli enti di formazione accreditati che intendano operare nell’Area.
Per quanto riguarda invece le azioni previste in ambito inclusivo e dell’innovazione sociale esse
riguarderanno:
- l’attivazione dello strumento “trasferimento d’azienda (ricambio generazionale)”, per favorire ed agevolare il trasferimento d’azienda nell’ambito della famiglia (passaggio genitori/figli) ed extra famiglia (passaggio datori di lavoro/dipendenti o semplice cessione d’azienda - rapporto tra cedente e cessionario). Finalizzato soprattutto al recupero degli antichi mestieri e alla valorizzazione di alcune produzioni, in specie artigiane;
- il sostegno allo sviluppo delle imprese sociali, nuovo attore dello sviluppo locale, con particolare interesse per quelle operanti in ambito agricolo e della valorizzazione culturale del territorio.
Completa il quadro degli interventi finanziati dalla Strategia, l’attività di assistenza tecnica del progetto per complessivi 188.000 euro a valere su risorse della Legge di Stabilità.
7_Risultati attesi ed indicatori di risultato
La definizione di una strategia efficace richiede l’individuazione di obiettivi condivisi, sotto forma di risultati concreti, attesi dalle policy “messe in campo”. I risultati attesi esprimono dunque le trasformazioni cui si ambisce, che devono poter essere osservate e misurate attraverso variabili segnaletiche. Risulta cruciale, dunque, corredare la strategia d’area di uno schema logico che espliciti i collegamenti tra risultati attesi, indicatori di risultato ad essi associati e le azioni, ossia gli interventi o le classi di interventi necessari per raggiungere tali risultati attesi.
La schematizzazione sopra descritta consente di rappresentare la strategia d’area in una forma di immediata comprensione e al contempo la dota di una strumentazione, gli indicatori di risultato, utile a tradurre in fatti concreti e misurabili gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Gli indicatori di risultato hanno anche lo scopo di rendere comunicabile l’avanzamento della strategia in una modalità al contempo comprensibile e di immediatezza nei confronti della cittadinanza e di tutti i soggetti variamente interessati alla sua riuscita.
La tabella di seguito riportata illustra, schematicamente, l’articolazione suddetta relativamente ai contenuti
della strategia precedentemente descritta.
AZIONI / INTERVENTI | RISULTATI ATTESI | INDICATORI DI REALIZZAZIONE E DI RISULTATO |
AZIONI NON INSERITE DIRETTAMENTE NELLA STRATEGIA, MA COMPLEMENTARI, LA CUI REALIZZAZIONE INCIDE DIRETTAMENTE SULLA RIUSCITA COMPLESSIVA DEL PROGRAMMA. | ||
REALIZZAZIONE RETE BANDA LARGA | Riduzione dei divari digitali nei territori e diffusione di connettività in banda ultra larga ("Digital Agenda" europea) | Copertura con banda ultra larga ad almeno 30 Mbps |
RIQUALIFICAZIONE TRATTI VIABILITÀ VEICOLARE CHE PRESENTANO PROBLEMI DI SICUREZZA NELLA LORO PERCORRENZA | Miglioramento dei livelli di sicurezza nelle strade delle aree interne | Dinamica degli incidenti stradali e degli eventi traumatici ad essi collegati (morti e feriti) |
AZIONI INSERITE NELLA STRATEGIA | ||
A.1_attivazione servizio di assistenza domiciliare | Aumento/ consolidamento/ qualificazione dei servizi di cura rivolti a persone con limitazioni dell’autonomia e potenziamento della rete infrastrutturale e dell’offerta di servizi sanitari e sociosanitari territoriali (cod. 9.3) | Indicatore di realizzazione: N° di contratti finanziati/stipulati (COD_308) - BASELINE: 0 - TARGET: 3 Indicatore di risultato: Invecchiamento attivo (Numero di over 65enni che partecipano alle attività di promozione dell’invecchiamento attivo sul totale del target di popolazione di riferimento) (COD_TC 42 6010) - BASELINE: 80 - TARGET: 200 |
A.2_sviluppo di sistemi di tele assistenza e tele medicina | Aumento/ consolidamento/ qualificazione dei servizi di cura rivolti a persone con limitazioni dell’autonomia e potenziamento della rete infrastrutturale e dell’offerta di servizi sanitari e sociosanitari territoriali (cod. 9.3) | Indicatore di realizzazione: Popolazione coperta da servizi sanitari migliorati (COD_136) - BASELINE: 6 - TARGET: 50 Numero di attrezzature acquistate (COD_794) - BASELINE: 0 - TARGET: 100 Indicatore di risultato: Cittadini che usufruiscono di servizi di telemedicina (cittadini che usufruiscono di servizi di telemedicina in % sulla popolazione residente) (COD_TC 42 6007) - BASELINE: 6 - TARGET: 50 |
A.3_sistemazione di centri di medicina diffusa | Aumento/ consolidamento/ qualificazione dei servizi di cura rivolti a persone con limitazioni dell’autonomia e potenziamento della rete infrastrutturale e dell’offerta di servizi sanitari e sociosanitari territoriali (cod. 9.3) | A.3.1_Presidio sanitario di Bubbio Indicatore di realizzazione: Popolazione coperta da servizi sanitari migliorati (COD_136) - BASELINE: 180 - TARGET: 234 Si considera un rapporto 6/10 tra utenti e prestazioni erogate. Indicatore di risultato: Prestazioni di specialistica ambulatoriale (numero di prestazioni di specialistica ambulatoriale erogate per 1.000 residenti) (COD_TC 42 6016) - BASELINE: 300 |
- TARGET: + 30% A.3.2_Presidio sanitario di Spigno Monferrato Indicatore di realizzazione: Popolazione coperta da servizi sanitari migliorati (COD_136) - BASELINE: 150 - TARGET: 195 Si considera un rapporto 6/10 tra utenti e prestazioni erogate Indicatore di risultato: Prestazioni di specialistica ambulatoriale (numero di prestazioni di specialistica ambulatoriale erogate per 1.000 residenti) (COD_TC 42 6016) - BASELINE: 250 TARGET: +30% A.3.3_Presidio sanitario di Ponti Indicatore di realizzazione: Popolazione coperta da servizi sanitari migliorati (COD_136) - BASELINE: 0 - TARGET: 90 Si considera un rapporto 6/10 tra utenti e prestazioni erogate Indicatore di risultato: Prestazioni di specialistica ambulatoriale (numero di prestazioni di specialistica ambulatoriale erogate per 1.000 residenti) (COD_TC 42 6016). |
- BASELINE: 0 - TARGET: 150 A.3.4_Presidio sanitario di Cortemilia Indicatore di realizzazione: Popolazione coperta da servizi sanitari migliorati (COD_136) - BASELINE: 240 - TARGET: 312 Si considera un rapporto 6/10 tra utenti e prestazioni erogate Indicatore di risultato: Prestazioni di specialistica ambulatoriale (numero di prestazioni di specialistica ambulatoriale erogate per 1.000 residenti) (COD_TC 42 6016) - BASELINE: 400 - TARGET: +30% | ||
B.1.1_Colloquiando con il mondo, il potenziamento delle lingue straniere | Miglioramento delle competenze chiave degli allievi (RA 10.2) | Indicatore di realizzazione Durata in ore corsi (Cod. 797) Baseline (2019): 550 Target (2024): 1825 Fonte: Rilevamento diretto Indicatore di risultato (per primaria) Grado di soddisfazione dell’offerta formativa scolastica (Cod. 6038) |
Baseline: da rilevare con questionario di gradimento prima dell’inizio delle attività Target: +20% del Baseline Fonte: Rilevamento diretto Indicatore di risultato (per secondaria) Partecipanti che hanno ottenuto una certificazione linguistica (cod.6044) Baseline (2019): 0% Target (2024): 80% dei partecipanti | ||
B.1.2_Star bene insieme con la musica, il teatro e lo sport | Miglioramento delle competenze chiave degli allievi (RA 10.2) | Indicatori di Realizzazione Unità beni acquistati (Cod 794) Baseline: 75 Target: 212 Fonte: rilevamento diretto Durata in ore corsi (Cod 797) Baseline: 400 Target: 690 Fonte: rilevamento diretto Indicatore di Risultato Grado di soddisfazione dell’offerta formativa scolastica (Cod. 6038) Baseline: da rilevare con questionario di gradimento prima dell’inizio delle attività |
Target: +20% del Baseline Fonte: Rilevamento diretto | ||
B.1.3_Il futuro siamo noi ! Conoscenze | Miglioramento delle competenze chiave degli | Indicatore di Realizzazione Unità beni acquistati (Cod 794) Baseline: 25 Target: 92 Fonte: rilevamento diretto Indicatore di Risultato Rendimento degli studenti in MATEMATICA Test Invalsi, punteggio medio (e deviazione standard) del test di Matematica: − Cod. 6035 Classe V primaria Baseline: 56,3 (15,7) Target: +4% − Cod. 6034 Classe III Secondaria di I grado Baseline: 58,0 (16,8) Target: +1,5% Fonte: Invalsi; annuale |
tecniche innovative | allievi (RA 10.2) | |
Indicatori di Realizzazione | ||
B.1.4_Servizi per la prima infanzia: asili nido di | Aumento/ consolidamento/ qualificazione | |
valle | dei servizi di cura socio-educativi rivolti ai | Unità beni acquistati (Cod 794) |
bambini (RA 9.3) | Baseline: 6 | |
Target: 12 |
Fonte: rilevamento diretta Durata in ore (Cod 797) Baseline: 250 Target: 720 Fonte: rilevamento diretta Indicatore di Risultato Bambini tra zero e fino al compimento dei 3 anni che hanno usufruito dei servizi per l'infanzia (Cod. 414) Baseline: da rilevare con questionario di gradimento prima dell’inizio delle attività Target: + 20% del Baseline Fonte: rilevamento diretto | ||
B.1.5_Tartufaia didattica dell’area interna. Sperimentazione di laboratori didattici. | Miglioramento delle competenze chiave degli allievi (RA 10.2). | Indicatore di Realizzazione Superficie oggetto di intervento (Cod. 791) Baseline: 0 Target: 1000 mq Fonte: Rilevamento diretto Indicatore di Risultato Grado di soddisfazione dell’offerta formativa scolastica (Cod. 6038) Baseline: da rilevare con questionario di gradimento prima dell’inizio delle attività |
Target: +20% del Baseline | ||
Indicatore di Realizzazione | ||
B.1.6_Formazione insegnanti | Miglioramento delle competenze chiave degli | |
allievi (RA 10.2) | Durata in ore (Cod. 797) | |
Baseline: 0 | ||
Target: 220 | ||
Fonte: Rilevamento diretto | ||
Indicatore di Risultato | ||
Quota di insegnanti che hanno partecipato ad attività di | ||
formazione e aggiornamento (Cod. 464) | ||
Baseline: 0 | ||
Target: 200 | ||
Fonte: Rilevamento diretto | ||
Indicatori di Realizzazione | ||
B.1.7_Attività extracurricolari propedeutiche | Miglioramento delle competenze chiave degli | |
all’inserimento/qualificazione professionale | allievi (RA 10.2) | Durata in ore (Cod 797) |
Baseline: 0 | ||
Target: 210 | ||
Fonte: rilevamento diretto | ||
Unità beni acquistati (Cod 794) | ||
Baseline: 300 | ||
Target: 677 | ||
Fonte: rilevamento diretto |
Indicatori di Risultato Grado di soddisfazione dell’offerta formativa scolastica (Cod. 6038) Baseline: da rilevare con questionario di gradimento prima dell’inizio delle attività Target: +20% del Baseline Fonte: Rilevamento diretto | ||
B.2.1_Ampliamento del plesso scolastico di Bistagno per la realizzazione di ambienti didattici polifunzionali | Aumento della propensione dei giovani a permanere nei contesti formativi e miglioramento della sicurezza e della fruibilità degli ambienti scolastici (RA 10.7) | Indicatore di Realizzazione Superficie oggetto di intervento (Cod. 791) Baseline: 0 Target: 270 mq Fonte: Rilevamento diretto Indicatore di Risultato Sicurezza degli edifici scolastici (Numero edifici scolastici in cui viene incrementata la sicurezza e la fruibilità degli ambienti per attività didattiche, culturali, innovative e di socializzazione sul totale degli edifici scolastici dell'area) COD 6047 - BASELINE: 85% - TARGET: + 5% |
B.2.2_Adeguamento di locali scolastici esistenti ai fini dell’apertura di un Micronido a Cortemilia | Aumento/ consolidamento/ qualificazione dei servizi socio-educativi rivolti ai bambini (RA 9.3) | Indicatore di Realizzazione Capacità dell'infrastruttura per l'assistenza all'infanzia o l'istruzione sostenuta (COD_135) Baseline: 0 Target: 20 |
Fonte: rilevamento diretto Indicatore di Risultato Bambini tra zero e fino al compimento dei 3 anni che hanno usufruito dei servizi per l'infanzia (Bambini tra zero e fino al compimento dei 3 anni che hanno usufruito dei servizi per l'infanzia (asilo nido, micronidi, o servizi integrativi e innovativi) sul totale della popolazione in età 0-2 anni (percentuale) (Cod. 414) Baseline: verrà effettuata una verifica prima dell’avvio del progetto Target: +10% Fonte: rilevamento diretto | ||
B.2.3_Adeguamento locali Scuola dell’Infanzia di Monesiglio ai fini dell’apertura di un Micronido | Aumento/ consolidamento/ qualificazione dei servizi socio-educativi rivolti ai bambini (RA 9.3) | Indicatore di Realizzazione Capacità dell'infrastruttura per l'assistenza all'infanzia o l'istruzione sostenuta (COD_135) Baseline: 0 Target: 15 Indicatore di Risultato Bambini tra zero e fino al compimento dei 3 anni che hanno usufruito dei servizi per l'infanzia (Bambini tra zero e fino al compimento dei 3 anni che hanno usufruito dei servizi per l'infanzia (asilo nido, micronidi, o servizi integrativi e innovativi) sul totale della popolazione in età 0-2 anni (percentuale) (Cod. 414) |
Baseline: verrà effettuata una verifica prima dell’avvio del progetto Target: +10% Fonte: rilevamento diretto | ||
B.3_Riqualificazione di ambienti laboratoriali per la realizzazione del progetto di formazione ed apprendimento diffuso in presenza e a distanza | Miglioramento delle competenze chiave degli allievi (RA 10.2) | Indicatore di realizzazione Unità beni acquistati (Cod 794) Baseline: 0 Target: 26 Fonte: rilevamento diretto Indicatore di risultato Disponibilità di nuove tecnologie per fini didattici (Numero di alunni su numero di dotazioni tecnologiche (pc e tablet in uso agli studenti) (Cod. 411) Baseline: verrà effettuata una verifica prima dell’avvio del progetto Target: +15% Fonte: rilevamento diretto |
C.1_Studio relativo alla mobilità e riorganizzazione della mobilità dell’Area | Miglioramento della mobilità regionale, integrazione modale e miglioramento dei collegamenti multimodali (RA 7.3) | Indicatore di risultato: Utilizzo di mezzi pubblici di trasporto da parte di occupati, studenti, scolari e utenti di mezzi pubblici (Numero di occupati, studenti, scolari e utenti di mezzi pubblici che hanno utilizzato mezzi pubblici di trasporto sul totale delle persone che si sono spostate per motivi di lavoro e di studio e hanno usato mezzi di trasporto) (TC42 – 129) |
Baseline: 10% Target: + 5% Fonte: rilevamento diretto Indicatore di risultato: Utilizzo di mezzi pubblici di trasporto da parte di occupati, studenti, scolari e utenti di mezzi pubblici (Numero di occupati, studenti, scolari e utenti di mezzi pubblici che hanno utilizzato mezzi pubblici di trasporto sul totale delle persone che si sono spostate per motivi di lavoro e di studio e hanno usato mezzi di trasporto) (COD_TC42 – 129) Baseline: 10% Target: + 5% Fonte: rilevamento diretto | ||
C.2_Servizi flessibili di trasporto collettivo | Aumento della mobilità sostenibile nelle aree urbane (RA 4.6) | Indicatore di realizzazione: Popolazione beneficiaria di servizi/infrastrutture migliori (eccetto ICT) (COD_316) Baseline: 940 Target: 1175 Fonte: rilevamento diretto |
Indicatore di risultato: Utilizzo di servizi collettivi innovativi per la mobilità sostenibile (numero di persone che usufruiscono di servizi collettivi innovativi sul totale della popolazione residente, o del target di riferimento) (COD_TC 42 6005) Target = anziani o giovani senza mobilità autonoma (circa il 40% della popolazione stimata in 16.800 ab.) Baseline: 14% Target: + 25% Fonte: rilevamento diretto | |||
D.1_Sviluppo rurale | Nascita e consolidamento delle micro, piccole | Indicatore di realizzazione: N° azioni finanziate (COD. 304) | |
e medie imprese (RA 3.5) | |||
BASELINE: 0 | |||
TARGET: 25 | |||
Indicatore di risultato: | |||
Numero di imprese attive (COD_TC 42 6067) | |||
BASELINE: verrà effettuata una verifica prima dell’avvio del | |||
progetto | |||
TARGET: + 2% | |||
Fonte: dati CCIAA | |||
E.1_Piattaforma digitale integrata servizi | Riposizionamento competitivo | delle | Indicatore di realizzazione: N° progetti per la fruizione integrata e la promozione |
turistici | destinazioni turistiche (RA 6.8) | (COD_915) | |
BASELINE: 0 |
TARGET: 1 Indicatore di risultato: Tasso di turisticità (giornate di presenza (italiani e stranieri) nel complesso degli esercizi ricettivi per abitante) COD_105) BASELINE: 2,5 TARGET: + 5% Fonte: ISTAT / Periodicità: annuale | ||
F.1_Sviluppo imprese extragricole | Nascita e consolidamento delle micro, piccole e medie imprese (RA 3.5) | Indicatore di realizzazione: N° aziende finanziate (COD_304) BASELINE: 0 TARGET: 15/25 aziende Indicatore di risultato: Numero di imprese attive (COD_TC 42 6067) Fonte: CCIAA / Periodicità: annuale BASELINE: 112 TARGET: +4% |
G.1_Efficientamento energetico edifici pubblici | Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili (RA 4.1) | Indicatore di realizzazione: N° edifici riqualificati energeticamente (COD_139) BASELINE: 0 TARGET: 3/5 edifici riqualificati energeticamente Indicatore di risultato: |
Consumi di energia elettrica della PA per Unità di lavoro (consumi di energia elettrica della PA misurati in GWh per Unità di lavoro della PA (media annua in migliaia) COD_373 BASELINE: 1.150.000,000 €/anno (attuale spesa annua indicativa dei Comuni per energia elettrica e termica connessa a utilizzo immobili)) TARGET: - 8% Fonte: Terna e Istat / Periodicità: annuale | |||
H.1_Percorso ciclo-pedonale lungo il fiume | Riposizionamento competitivo | delle | Indicatore di realizzazione: Estensione in lunghezza (Km) dei percorsi ciclabili (COD_778) |
Bormida | destinazioni turistiche (RA 6.8) | BASELINE: 0 | |
TARGET: 60 km | |||
Considerando che il 30% del percorso complessivo (88 Km) è già strutturato come itinerario ciclopedonale. | |||
Popolazione beneficiaria di misure di protezione contro le alluvioni (COD_120) | |||
BASELINE: 0 | |||
TARGET: 16.800 km | |||
Indicatore di risultato: | |||
Tasso di turisticità (cod. 105) | |||
Fonte: ISTAT / Periodicità: annuale | |||
Definizione: giornate di presenza (italiani e stranieri) nel complesso degli esercizi ricettivi per abitante | |||
BASELINE: 2,5 | |||
TARGET: + 4% |
H.2_Valorizzazione patrimonio locale | Riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche (RA 6.8) | Indicatore di realizzazione: Crescita del numero atteso di visite a siti del patrimonio culturale e naturale e a luoghi di attrazione che ricevono un sostegno (COD_109) BASELINE: 0 TARGET: 20% Dato ipotetico in quanto i beni da valorizzare sono ancora da individuare. Indicatore di risultato: Tasso di turisticità (cod. 105) Fonte: ISTAT / Periodicità: annuale Definizione: giornate di presenza (italiani e stranieri) nel complesso degli esercizi ricettivi per abitante BASELINE: 2,5 TARGET: + 4% |
I.1_Miglioramento e sostegno del contesto socio economico | Aumentare l'occupazione dei giovani e degli adulti (RA 8.1) | Indicatore di realizzazione: Numero di giornate di formazione impartita (COD_312) N° imprese che ricevono un sostegno non finanziario (COD. 104) BASELINE: 0 TARGET: 200 ore di formazione realizzate (ipotesi n° 10 corsi da 60 ore (3 ore al dì) = 200 gg) 12 nuove imprese accompagnate Indicatore di risultato: Tasso di inserimento occupazione dei giovani (cod. 407) |
BASELINE: 39% TARGET: 43% FONTE: SILP | ||
L.1_Assistenza tecnica progetto | Miglioramento della governance multilivello e della capacità amministrativa e tecnica delle pubbliche amministrazioni nei programmi d’investimento pubblico (RA 11.6) | Indicatore di realizzazione: N° ore di assistenza tecnica svolta (COD_797) BASELINE: 0 TARGET: 3.072 ore (in 32 mesi, una media di 96 ore al mese) Indicatore di risultato: Progetti e interventi che rispettano i cronoprogrammi di attuazione e un tracciato unico completo (COD_405) BASELINE: 0% TARGET: 100% FONTE: sistema di monitoraggio gestione Programma |
8_Descrizione degli attori rilevanti
Attraverso i focus group e l’attività di animazione svolti a livello locale sono stati individuati alcuni soggetti che per le esperienze pregresse, le competenze specialistiche e l’interesse alla partecipazione al progetto rappresentano gli attori rilevanti dell’iniziativa.
- Le quattro aziende sanitarie locali dell’Area per lo sviluppo delle progettualità inerenti i servizi sanitari.
- I tre Istituti comprensivi dell’Area, punto di riferimento per la definizione delle politiche inerenti la formazione.
- L’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore Xxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxx di Cortemilia (sede staccata di Alba) che ha dimostrato grande interesse per lo sviluppo di progettualità nel campo dell’istruzione e della didattica, in special modo inerenti la trasformazione delle produzioni agricole locali e l’innovazione tecnologica applicata ai sistemi produttivi.
- La ditta Geloso, attuale titolare del servizio di trasporto pubblico locale nell’area.
- Le associazioni di categoria del mondo produttivo per quanto riguarda i rispettivi settori di competenza.
- Il Consorzio di tutela della nocciola Piemonte, da anni impegnato nelle politiche di valorizzazione della nocciola locale.
- Il Consorzio dei produttori della Robiola di Roccaverano DOP, operante sul territorio per la valorizzazione delle produzioni delle imprese associate.
- L’azienda turistica locale Alba Bra Langhe Roero, per quanto riguarda la valorizzazione turistica del territorio. Anche a seguito della recente fusione con l’omologa astigiana, l’ATL di Xxxx Xxx rappresenta il player fondamentale per lo sviluppo delle azioni inerenti la valorizzazione turistica del territorio nell’ambito progettuale; per questo motivo si è preso contatto con il direttore e la struttura operativa, programmando due educational tour sul territorio di competenza, per conoscerne meglio le valenze e potenzialità. Lo stesso verrà fatto con l’ATL di Alessandria.
- Alcune imprese turistiche che negli ultimi anni hanno dimostrato di avere visione e capacità di
innovazione, sapendo intercettare e guidare l’evoluzione del turismo a livello locale.
- Le Fondazioni bancarie del territorio che si sono rese disponibili per l’attivazione di un tavolo di lavoro dedicato all’Area Interna.
Per una corretta definizione e condivisione del progetto sono previste differenti modalità di coinvolgimento dei soggetti citati nel prosieguo del percorso progettuale.
A conclusione dell’approfondimento sugli attori del progetto di sviluppo è utile evidenziare alcuni fattori
trasversali di riuscita dello stesso, direttamente legati al capitale umano:
- la coesione sociale delle comunità esistenti, riguardo alla condivisione di iniziative di sviluppo;
- la presenza di una leadership capace di coinvolgere le comunità locali nel percorso di sviluppo;
- la capacità di rendere il contesto locale più permeabile all’apporto di risorse, competenze, professionalità esterne e di mutuare esperienze che hanno dimostrato la loro efficacia in altri contesti similari;
Tutti e tre i fattori elencati fanno riferimento ad aspetti inerenti il comportamento / le capacità delle comunità locali e dei loro rappresentanti di operare all’interno del processo di sviluppo; appare quindi evidente come “il fattore umano” risulti determinante per la buona riuscita dell’iniziativa.
9_Individuazione delle fonti finanziarie
Il Piano finanziario del programma d’interventi individuati dalla Strategia è articolato su due livelli: il primo relativo ai fondi nazionali e comunitari ad essa dedicati, il secondo riferito alle fonti di finanziamento complementari.
Nel primo caso abbiamo un quadro di sintesi così rappresentato:
Legge di stabilità | € 3.760.000,00 |
FEASR | € 2.500.000,00 |
FSC | € 4.000.000,00 |
FSE | € 450.000,00 |
per complessivi 10.710.000,00 euro.
Nel secondo caso la situazione è più articolata e variabile, stante il fatto che le risorse finanziarie ad oggi verificate potrebbero variare nel corso del tempo e non essere pertanto più disponibili al momento del loro fabbisogno, viceversa potrebbero esservene altre oggi non previste, in compensazione. Si riportano in questo caso solamente i riferimenti dei possibili Programmi di finanziamento, demandando la verifica della disponibilità di fondi ed intensità d’aiuto al momento di utilizzo delle risorse.
- Fondi FEASR erogati dai GAL del territorio (finanziamenti per progetti di sviluppo rurale, attività agricole e turistiche, contributi in conto capitale, beneficiari pubblici e privati)
- Bandi ordinari della Regione Piemonte su varie tematiche connesse ai contenuti della Strategia
(WECARE, Legge 18/’99,.. . contributi in conto capitale, beneficiari privati)
- Conto termico (bando promosso dal GSE per interventi di efficientamento e produzione energetica da fonti rinnovabili, contributo in conto capitale, beneficiari pubblici e privati)
- PON Scuola (bando promosso dal MIUR per interventi finalizzati al miglioramento dell’offerta
formativa, contributi in conto capitale, beneficiari pubblici)
- Programmi di cooperazione transfrontaliera e transnazionale (Alcotra, Spazio Alpino,.. . contributi in conto capitale, beneficiari pubblici e privati)
- Bandi ministeriali su varie tematiche connesse ai contenuti della Strategia (Sport e Periferie, Conciliamo,.. .)
Ai Programmi citati vanno aggiunti anche i possibili contributi delle Fondazioni bancarie. In particolare si segnala che essendo il settore cultura l’unico privo di una reale copertura finanziaria, nell’ambito della Strategia, si è proposto alle principali Fondazioni bancarie operanti sul territorio la costituzione di un tavolo dedicato allo sviluppo del tema citato nell’Area.
Come si può facilmente intendere, lo scenario in cui si inserisce la Strategia è pertanto ricco di opportunità per lo sviluppo del territorio locale. Al fine di cogliere le occasioni che si presenteranno occorrerà:
- disporre di progettualità adeguate per riuscire a concorrere all’assegnazione delle risorse;
- disporre di una visuale ampia delle possibilità di finanziamento in base a cui suddividere le varie progettualità in differenti lotti realizzativi, da candidare a finanziamento sui bandi più idonei.
Nel corso della definizione del preliminare di Strategia è stata affrontata la questione inerente la gestione della successiva fase attuativa, allo scopo di comprendere se occorresse prevedere qualche accorgimento funzionale ad una ottimale impostazione di tale attività.
Per ora sono state definite solamente le tre categorie di servizio necessarie a garantire la copertura dei fabbisogni futuri:
- il management complessivo del progetto cui compete il coordinamento delle varie professionalità coinvolte nell’attività di assistenza tecnica, i contatti con il Comitato Tecnico Nazionale, con l’Agenzia per la coesione territoriale, con l’Igrue, con la Regione Piemonte ed all’occorrenza con i singoli assessorati / ministeri interessati da specifiche progettualità, il monitoraggio della corretta realizzazione degli obiettivi, del rispetto dei tempi di avanzamento e di verifica del raggiungimento degli obiettivi preposti, anche mediante il riscontro degli indicatori di progetto, la predisposizione di eventuali varianti in corso d’opera;
- la comunicazione dei contenuti della Strategia, sia rispetto al partenariato locale, che ai beneficiari finali, cui compete l’organizzazione di attività di animazione volte a sensibilizzare abitanti ed imprese residenti o potenzialmente interessati ad insediarsi nell’Area sulle opportunità offerte dalla Strategia, l’informazione su bandi e scadenze per la presentazione di istanze di finanziamento a valere sui fondi della Strategia;
- la gestione amministrativa del Programma, cui compete la redazione dei bandi di competenza locale, per la realizzazione di interventi ed attività a valere sulle risorse della Legge di Stabilità, la rendicontazione della spesa a carico del capofila e di eventuali soggetti attuatori che non potessero farsi carico di tale mansione, l’archiviazione di tutta la documentazione afferente al Programma;
non si sono invece approfondite le modalità organizzative dell’attività complessiva di assistenza tecnica.
Al di sopra della struttura tecnica, sia nel caso che venga esternalizzata, che in quello in cui sia affidata al personale amministrativo degli enti che compongono il partenariato, dovrà essere prevista una cabina di regia politica che verifichi il buon andamento dell’iniziativa e svolga la propria funzione d’indirizzo, qualora si pongano delle scelte specifiche. Se si decidesse di confermare anche nella fase attuativa la funzione del Tavolo ristretto (composto dai Presidenti delle Unioni ricomprese nell’Area, o soggetti dai medesimi delegati, e dal Sindaco del Comune di Sessame o suo delegato), previsto dall’accordo sottoscritto dai partner di progetto, quest’ultimo potrebbe svolgere la suddetta funzione.
Al di fuori dello schema prefigurato, saranno coinvolte nell’attività di gestione del Programma:
- il “Responsabile Unico delle Parti” (RUPA) dell’ente capofila, in rappresentanza di tutti i partner locali, ovvero il rappresentante di ciascuna parte, incaricato di vigilare sull’attuazione di tutti gli impegni assunti dalla Parte rappresentata;
- il “Responsabile dell’intervento”, ovvero il soggetto individuato nell’ambito dell’organizzazione del soggetto attuatore quale "Responsabile unico del procedimento" ai sensi del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.
11_Azioni previste dalla Strategia
E’ di seguito riportato l’elenco delle schede – progetto relative alle azioni (interventi strutturali ed attività immateriali) previste dalla Strategia a valere sulle varie fonti di finanziamento dedicate.
Legge di Stabilità | A.1_attivazione servizio di assistenza domiciliare |
A.2_sviluppo di sistemi di tele assistenza e tele medicina | |
A.3_sistemazione di centri di medicina diffusa | |
B.1_implementazione dell’offerta formativa | |
B.2_sistemazione di strutture scolastiche | |
B.3_riqualificazione di ambienti laboratoriali per la realizzazione del progetto di formazione ed apprendimento diffuso in presenza e a distanza | |
C.1_studio relativo alla mobilità e riorganizzazione della mobilità dell’Area | |
C.2_servizi flessibili di trasporto collettivo | |
FEASR | D.1_sviluppo rurale |
FSC | E.1_servizi digitali turismo |
F.1_sviluppo imprese extra agricole | |
G.1_efficientamento energetico edifici pubblici | |
H.1_percorso ciclo-pedonale lungo il fiume Bormida | |
H.2_valorizzazione patrimonio locale | |
FSE | I.1_miglioramento e sostegno del contesto socio economico |
Legge di Stabilità | L.1_assistenza tecnica progetto |
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Allegato A 2 Programma interventi
Allegato 2 - Programma degli interventi - Quadro indicatori
Codice Risultato Atteso | Risultato Atteso | Codice Indicatore di Risultato | Indicatore di RISULTATO | Definizione | Fonte | Baseline | Obiettivo al termine progetto | CODICE INTERVENTO | Titolo dell'operazione | Codice Indicatore Realizzazione | Indicatore di REALIZZAZIONE | Baseline | Obiettivo al termine progetto | NOTE |
COD 9.3 | Aumento/ consolidamento/ qualificazione dei servizi di cura rivolti a persone con limitazioni dell’autonomia e potenziamento della rete infrastrutturale e dell’offerta di servizi sanitari e sociosanitari territoriali | COD_TC 42 6010 | Invecchiamento attivo | Numero di over 65enni che partecipano alle attività di promozione dell’invecchiamento attivo sul totale del target di popolazione di riferimento | ASL Area | 80 | 200 | A1 | Attivazione servizio di assistenza domiciliare | COD_308 | N° di contratti finanziati/stipulati | 0 | 3 | |
COD 9.3 | Aumento/ consolidamento/ qualificazione dei servizi di cura rivolti a persone con limitazioni dell’autonomia e potenziamento della rete infrastrutturale e dell’offerta di servizi sanitari e sociosanitari territoriali | COD_TC 42 6007 | Cittadini che usufruiscono di servizi di telemedicina | Cittadini che usufruiscono di servizi di telemedicina in % sulla popolazione residente | ASL Area | 6 | 50 | A2 | Sviluppo di sistemi di tele assistenza e tele medicina | COD_136 | Popolazione coperta da servizi sanitari migliorati | 6 | 50 | |
COD_794 | Numero di attrezzature acquistate | 0 | 100 | |||||||||||
COD 9.3 | Aumento/ consolidamento/ qualificazione dei servizi di cura rivolti a persone con limitazioni dell’autonomia e potenziamento della rete infrastrutturale e dell’offerta di servizi sanitari e sociosanitari territoriali | COD_TC 42 6016 | Prestazioni di specialistica ambulatoriale | Numero di prestazioni di specialistica ambulatoriale erogate per 1.000 residenti | ASL Area | 300 | +30% | A3 | Sistemazione di centri di medicina diffusa | COD_136 | Popolazione coperta da servizi sanitari migliorati | 180 | 234 | Presidio sanitario di Bubbio Si considera un rapporto 6/10 tra utenti e prestazioni erogate |
250 | +30% | COD_136 | Popolazione coperta da servizi sanitari migliorati | 150 | 195 | Presidio sanitario di Spigno Monferrato Si considera un rapporto 6/10 tra utenti e prestazioni erogate | ||||||||
0 | 150 | COD_136 | Popolazione coperta da servizi sanitari migliorati | 0 | 90 | Presidio sanitario di Ponti Si considera un rapporto 6/10 tra utenti e prestazioni erogate | ||||||||
400 | +30% | COD_136 | Popolazione coperta da servizi sanitari migliorati | 240 | 312 | Presidio sanitario di Cortemilia Si considera un rapporto 6/10 tra utenti e prestazioni erogate | ||||||||
RA 10.2 | Miglioramento delle competenze chiave degli allievi | COD_6038 | Grado di soddisfazione dell’offerta formativa scolastica (primo ciclo) | Numero di famiglie con figli iscritti nelle scuole che si dichiarano soddisfatte dell'offerta formativa scolastica in percentuale sul totale delle famiglie con figli iscritti nelle scuole. | rilevamento diretto I.C. Area | da rilevare con questionario di gradimento prima dell’inizio delle attività | +20% | B.1.1 | Colloquiando con il mondo, il potenziamento delle lingue straniere | COD_797 | Durata in ore corsi | 550 | 1825 | per scuola primaria |
COD_6044 | Partecipanti che hanno ottenuto una certificazione (secondo ciclo) | Numero di partecipanti che hanno ottenuto una certificazione linguistica sul totale dei partecipanti. | rilevamento diretto I.C. Area | 0 | 80% | per scuola secondaria | ||||||||
RA 10.2 | Miglioramento delle competenze chiave degli allievi | COD_6038 | Grado di soddisfazione dell’offerta formativa scolastica | Numero di famiglie con figli iscritti nelle scuole che si dichiarano soddisfatte dell'offerta formativa scolastica in percentuale sul totale delle famiglie con figli iscritti nelle scuole. | rilevamento diretto I.C. Area | da rilevare con questionario di gradimento prima dell’inizio delle attività | +20% | B.1.2 | Star bene insieme con la musica, il teatro e lo sport | COD_794 | Unità beni acquistati | 75 | 212 | |
COD_797 | Durata in ore corsi | 400 | 690 | |||||||||||
RA 10.2 | Miglioramento delle competenze chiave degli allievi | COD_6035 COD_6034 | Rendimento degli studenti in MATEMATICA | Test Invalsi, punteggio medio (e deviazione standard) del test di Matematica | Invalsi | 56,3 (15,7) | +4% | B.1.3 | Il futuro siamo noi ! Conoscenze tecniche innovative | COD_794 | Unità beni acquistati | 25 | 92 | classe V primaria |
58,0 (16,8) | +1,5% | classe III secondaria di I grado | ||||||||||||
RA 9,3 | Aumento/ consolidamento/ qualificazione dei servizi di cura socio-educativi rivolti ai bambini | COD_414 | Bambini tra zero e fino al compimento dei 3 anni che hanno usufruito dei servizi per l'infanzia | Numero di famiglie con figli iscritti nelle scuole che si dichiarano soddisfatte dell'offerta formativa scolastica in percentuale sul totale delle famiglie con figli iscritti nelle scuole. | rilevamento diretto I.C. Area | da rilevare con questionario di gradimento prima dell’inizio delle attività | +20% | B.1.4 | Servizi per la prima infanzia: asili nido di valle | COD_794 | Unità beni acquistati | 6 | 12 | |
COD_797 | Durata in ore corsi | 250 | 720 | |||||||||||
RA 10.2 | Miglioramento delle competenze chiave degli allievi | COD_6038 | Grado di soddisfazione dell’offerta formativa scolastica | Numero di famiglie con figli iscritti nelle scuole che si dichiarano soddisfatte dell'offerta formativa scolastica in percentuale sul totale delle famiglie con figli iscritti nelle scuole. | rilevamento diretto I.C. Area | da rilevare con questionario di gradimento prima dell’inizio delle attività | +20% | B.1.5 | Tartufaia didattica dell’area interna. Sperimentazione di laboratori didattici | COD_791 | Superficie oggetto d'intervento | 0 | 1000 | |
RA 10.2 | Miglioramento delle competenze chiave degli allievi | COD_464 | Quota di insegnanti che hanno partecipato ad attività di formazione e aggiornamento | Numero di insegnanti che hanno partecipato ad attività di formazione e aggiornamento in percentuale sul totale degli insegnanti. | rilevamento diretto I.C. Area | 0 | 200 | B.1.6 | Formazione insegnanti | COD_797 | Durata in ore corsi | 0 | 220 | |
RA 10.2 | Miglioramento delle competenze chiave degli allievi | COD_6038 | Grado di soddisfazione dell’offerta formativa scolastica | Numero di famiglie con figli iscritti nelle scuole che si dichiarano soddisfatte dell'offerta formativa scolastica in percentuale sul totale delle famiglie con figli iscritti nelle scuole. | rilevamento diretto I.C. Area | da rilevare con questionario di gradimento prima dell’inizio delle attività | +20% | B.1.7 | Attività extracurricolari propedeutiche all’inserimento/qualificazione professionale | COD_797 | Durata in ore corsi | 0 | 210 | |
COD_794 | Unità beni acquistati | 300 | 677 | |||||||||||
RA 10.7 | Aumento della propensione dei giovani a permanere nei contesti formativi e miglioramento della sicurezza e della fruibilità degli ambienti | COD_6047 | Sicurezza degli edifici scolastici | Numero edifici scolastici in cui viene incrementata la sicurezza e la fruibilità degli ambienti per attività didattiche, culturali, innovative e di socializzazione sul totale degli edifici scolastici dell'area | rilevamento diretto I.C. Area | 85% | +5% | B.2.1 | Ampliamento del plesso scolastico di Bistagno per la realizzazione di ambienti didattici polifunzionali | COD_791 | Superficie oggetto d'intervento | 0 | 270 | |
RA 9.3 | Aumento/ consolidamento/ qualificazione dei servizi socio-educativi rivolti ai bambini | COD_414 | Bambini tra zero e fino al compimento dei 3 anni che hanno usufruito dei servizi per l'infanzia | Bambini tra zero e fino al compimento dei 3 anni che hanno usufruito dei servizi per l'infanzia (asilo nido, micronidi, o servizi integrativi e innovativi) sul totale della popolazione in età 0-2 anni (percentuale) | rilevamento diretto I.C. Area | verrà effettuata una verifica prima dell’avvio del progetto | +10% | B.2.2 | Adeguamento di locali scolastici esistenti ai fini dell’apertura di un Micronido a Cortemilia | COD_135 | Capacità dell'infrastruttura per l'assistenza all'infanzia o l'istruzione sostenuta | 0 | 20 | |
RA 9.3 | Aumento/ consolidamento/ qualificazione dei servizi socio-educativi rivolti ai bambini | COD_414 | Bambini tra zero e fino al compimento dei 3 anni che hanno usufruito dei servizi per l'infanzia | Bambini tra zero e fino al compimento dei 3 anni che hanno usufruito dei servizi per l'infanzia (asilo nido, micronidi, o servizi integrativi e innovativi) sul totale della popolazione in età 0-2 anni (percentuale) | rilevamento diretto I.C. Area | verrà effettuata una verifica prima dell’avvio del progetto | +10% | B.2.3 | Adeguamento locali Scuola dell’Infanzia di Monesiglio ai fini dell’apertura di un Micronido | COD_135 | Capacità dell'infrastruttura per l'assistenza all'infanzia o l'istruzione sostenuta | 0 | 15 | |
RA 10.2 | Miglioramento delle competenze chiave degli allievi | COD_411 | Disponibilità di nuove tecnologie per fini didattici | Numero di alunni su numero di dotazioni tecnologiche (pc e tablet in uso agli studenti | rilevamento diretto I.C. Area | verrà effettuata una verifica prima dell’avvio del progetto | +15% | B.3 | Riqualificazione di ambienti laboratoriali per la realizzazione del progetto di formazione ed apprendimento diffuso in presenza e a distanza | COD_794 | Unità beni acquistati | 0 | 26 | |
RA 7.3 | Miglioramento della mobilità regionale, integrazione modale e miglioramento dei collegamenti multimodali | COD_TC42 – 129 | Utilizzo di mezzi pubblici di trasporto da parte di occupati, studenti, scolari e utenti di mezzi pubblici | Numero di occupati, studenti, scolari e utenti di mezzi pubblici che hanno utilizzato mezzi pubblici di trasporto sul totale delle persone che si sono spostate per motivi di lavoro e di studio e hanno usato mezzi di trasporto | rilevamento diretto Gestore TPL | 10% | +5% | C.1 | Studio relativo alla mobilità e riorganizzazione della mobilità dell’Area | COD_906 | Analisi, studi e progettazioni | 0 | 3 | Analisi domanda non soddisfatta Studio efficientamento servizi esistenti Progetto riorganizzazione mobilità dell'Area |
RA 4.6 | Aumento della mobilità sostenibile nelle aree urbane | COD_TC 42 6005 | Utilizzo di servizi collettivi innovativi per la mobilità sostenibile | Numero di persone che usufruiscono di servizi collettivi innovativi sul totale della popolazione residente, o del target di riferimento | rilevamento diretto Gestore TPL | 14% | +25% | C.2 | Servizi flessibili di trasporto collettivo | COD_316 | Popolazione beneficiaria di servizi / infrastrutture migliori (eccetto ICT) | 940 | 1175 | target = anziani o giovani senza mobilità autonoma (circa il 40% della popolazione stimata in 16.800 ab.) |
RA 3.5 | Nascita e consolidamento delle micro, piccole e medie imprese | COD_TC 42 6067 | Numero di imprese attive | Numero di imprese per settore di attività economica (agricoltura, manifattura, turismo, etc..) sul totale delle imprese * 1000 ab | dati CCIAA | verrà effettuata una verifica prima dell’avvio del progetto | +2% | D.1 | Sviluppo rurale | COD_304 | N° azioni finanziate | 0 | 25 | |
RA 6.8 | Riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche | COD_105 | Tasso di turisticità | Giornate di presenza (italiani e stranieri) nel complesso degli esercizi ricettivi per abitante | dati ISTAT | 2,5 | +5% | E.1 | Piattaforma digitale integrata servizi turistici | COD_915 | N° progetti per la fruizione integrata e la promozione | 0 | 1 | |
RA 3.5 | Nascita e consolidamento delle micro, piccole e medie imprese | COD_TC 42 6067 | Numero di imprese attive | Numero di imprese per settore di attività economica (agricoltura, manifattura, turismo, etc..) sul totale delle imprese * 1000 ab | dati CCIAA | 112 | +4% | F.1 | Sviluppo imprese extragricole | COD_304 | N° aziende finanziate | 0 | 15/25 | |
RA 4.1 | Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili | COD_373 | Consumi di energia elettrica della PA per Unità di lavoro | Consumi di energia elettrica della PA misurati in GWh per Unità di lavoro della PA (media annua in migliaia) | dati TERNA e ISTAT | 1.150.000,000 €/anno (attuale spesa annua indicativa dei Comuni per energia elettrica e termica connessa a utilizzo immobili) | -8% | G.1 | Efficientamento energetico edifici pubblici | COD_139 | N° edifici riqualificati energeticamente | 0 | 3/5 | |
RA 6.8 | Riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche | COD_105 | Tasso di turisticità | Giornate di presenza (italiani e stranieri) nel complesso degli esercizi ricettivi per abitante | dati ISTAT | 2,5 | +4% | H.1 | Percorso ciclo-pedonale lungo il fiume Bormida | COD_778 | Estensione in lunghezza (Km) dei percorsi ciclabili | 0 | 60 | considerando che il 30% del percorso è già strutturato come itinerario ciclopedonale |
COD_120 | Popolazione beneficiaria di misure di protezione contro le alluvioni | 0 | 16800 | totalità della popolazione residente nell'Area |
Allegato A 2 Programma interventi
Codice Risultato Atteso | Risultato Atteso | Codice Indicatore di Risultato | Indicatore di RISULTATO | Definizione | Fonte | Baseline | Obiettivo al termine progetto | CODICE INTERVENTO | Titolo dell'operazione | Codice Indicatore Realizzazione | Indicatore di REALIZZAZIONE | Baseline | Obiettivo al termine progetto | NOTE |
RA 6.8 | Riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche | COD_105 | Tasso di turisticità | Giornate di presenza (italiani e stranieri) nel complesso degli esercizi ricettivi per abitante | dati ISTAT | 2,5 | +4% | H.2 | Valorizzazione patrimonio locale | COD_109 | Crescita del numero atteso di visite a siti del patrimonio culturale e naturale e a luoghi di attrazione che ricevono un sostegno | 0 | 20% | dato ipotetico in quanto i beni da valorizzare sono ancora da individuare |
RA 8.1 | Aumentare l'occupazione dei giovani e degli adulti | COD_407 | Tasso di inserimento occupazione dei giovani | Persone occupate (15-29 anni) in percentuale sulla popolazione nella corrispondente classe di età (media annua) (totale) | dati SILP | 39% | 43% | I.1 | Miglioramento e sostegno del contesto socio economico | COD_313 | N. di partecipanti alla formazione | 0 | 101 | |
COD_104 | N° imprese che ricevono un sostegno non finanziario | 0 | 12 | |||||||||||
RA 11.6 | Miglioramento della governance multilivello e della capacità amministrativa e tecnica delle pubbliche amministrazioni nei programmi d’investimento pubblico | COD_405 | Progetti e interventi che rispettano i cronoprogrammi di attuazione e un tracciato unico completo | Quota di progetti e interventi che rispettano i crono-programmi di attuazione e un tracciato unico completo nel Sistema di monitoraggio unitario | Soggetto Capofila rilevamento diretto | 0 | 100% | L.1 | Assistenza tecnica progetto | COD_798 | Giornate uomo prestate | 0 | 384 |
Quadro interventi
CODICE INTERVENTO | Titolo dell'operazione | Soggetto Attuatore | Settori di intervento | Amministrazione capofila | Data Inizio intervento | Data di fine intervento | COSTO COMPLESSIVO | Legge di Stabilità | FSC (ex FESR) | FSE | FEASR | FEAMP | altre risorse pubbliche |
A.1 | Attivazione servizio di assistenza domiciliare | ASL AT | Sanità | Ministero della Salute | 01/12/20 | 31/12/24 | 495.000,00 | 495.000,00 | 0.00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
A.2 | Sviluppo di sistemi di tele assistenza e tele medicina | ASL CN2 | Sanità | Ministero della Salute | 01/12/20 | 31/12/23 | 350.000,00 | 350.000,00 | 0.00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
A.3.1 | Sistemazione di centri di medicina diffusa - Presidio sanitario di Bubbio | ASL AT | Sanità | Ministero della Salute | 01/07/20 | 30/04/22 | 195.000,00 | 195.000,00 | 0.00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
A.3.2 | Sistemazione di centri di medicina diffusa - Presidio sanitario di Spigno Monferrato | ASL AL | Sanità | Ministero della Salute | 01/07/20 | 31/10/21 | 213.000,00 | 213.000,00 | 0.00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
A.3.3 | Sistemazione di centri di medicina diffusa - Presidio sanitario di Ponti | ASL AL | Sanità | Ministero della Salute | 01/07/20 | 31/12/21 | 50.000,00 | 50.000,00 | 0.00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
A.3.4 | Sistemazione di centri di medicina diffusa - Presidio sanitario di Cortemilia | ASL CN2 | Sanità | Ministero della Salute | 01/12/20 | 31/10/21 | 200.000,00 | 200.000,00 | 0.00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
B.1.1 | Colloquiando con il mondo, il potenziamento delle lingue straniere | Istituto Comprensivo di Cortemilia-Saliceto | Istruzione | MIUR | 01/01/21 | 30/06/23 | 209.926,00 | 209.926,00 | 0.00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
B.1.2 | Star bene insieme con la musica, il teatro e lo sport | Istituto Comprensivo delle 4 Valli | Istruzione | MIUR | 01/01/21 | 30/06/23 | 99.690,00 | 99.690,00 | 0.00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
B.1.3 | Il futuro siamo noi ! Conoscenze tecniche innovative | Istituto Comprensivo di Spigno | Istruzione | MIUR | 01/01/21 | 30/06/23 | 268.682,00 | 268.682,00 | 0.00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
B.1.4 | Servizi per la prima infanzia: asili nido di valle | Istituto Comprensivo di Cortemilia-Saliceto | Istruzione | MIUR | 01/01/21 | 30/06/23 | 94.675,00 | 94.675,00 | 0.00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
B.1.5 | Tartufaia didattica dell’area interna. Sperimentazione di laboratori didattici | Istituto Comprensivo di Spigno | Istruzione | MIUR | 01/01/21 | 30/06/23 | 30.670,00 | 30.670,00 | 0.00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
B.1.6 | Formazione insegnanti | Istituto Comprensivo delle 4 Valli | Istruzione | MIUR | 01/01/21 | 30/06/22 | 29.929,00 | 29.929,00 | 0.00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
B.1.7 | Attività extracurricolari propedeutiche all’inserimento/qualificazione professionale | IISS Xxxxx Xxxxxxxx | Istruzione | MIUR | 01/01/21 | 30/06/23 | 30.000,00 | 30.000,00 | 0.00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
B.2.1 | Ampliamento del plesso scolastico di Bistagno per la realizzazione di ambienti didattici polifunzionali | Comune di Bistagno | Istruzione | MIUR | 01/07/21 | 30/04/22 | 234.000,00 | 234.000,00 | 0.00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
B.2.2 | Adeguamento di locali scolastici esistenti ai fini dell’apertura di un Micronido a Cortemilia | Comune di Cortemilia | Istruzione | MIUR | 01/12/20 | 31/12/21 | 57.700,00 | 57.700,00 | 0.00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
B.2.3 | Adeguamento locali Scuola dell’Infanzia di Monesiglio ai fini dell’apertura di un Micronido | Comune di Monesiglio | Istruzione | MIUR | 01/07/20 | 31/07/21 | 52.728,00 | 52.728,00 | 0.00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
B.3 | Riqualificazione di ambienti laboratoriali per la realizzazione del progetto di formazione ed apprendimento diffuso in presenza e a distanza | Istituto Comprensivo di Cortemilia-Saliceto | Istruzione | MIUR | 01/12/20 | 30/10/21 | 416.000,00 | 416.000,00 | 0.00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
C.1 | Studio relativo alla mobilità e riorganizzazione della mobilità dell’Area | Unione Montana Alta Langa | Mobilità | MIT | 01/04/21 | 31/12/22 | 90.000,00 | 90.000,00 | 0.00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
C.2 | Servizi flessibili di trasporto collettivo | Unione Montana Alta Langa | Mobilità | MIT | 01/07/21 | 31/12/24 | 455.000,00 | 455.000,00 | 0.00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
D.1 | Sviluppo rurale | Unione Montana Alta Langa | Sviluppo Locale | Regione Piemonte | 01/10/20 | 31/01/24 | 2.500.000,00 | 0.00 | 0.00 | 0,00 | 2.500.000,00 | 0,00 | 0,00 |
E.1 | Piattaforma digitale integrata servizi turistici | Unione Montana Alta Langa | Sviluppo Locale | Regione Piemonte | 01/01/21 | 30/10/22 | 278.000,00 | 0.00 | 250.000,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 28.000,00 |
F.1 | Sviluppo imprese extragricole | Regione Piemonte | Sviluppo Locale | Regione Piemonte | 01/04/21 | 30/10/22 | 750.000,00 | 0.00 | 750.000,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
G.1 | Efficientamento energetico edifici pubblici | Unione Montana Alta Langa | Sviluppo Locale | Regione Piemonte | 01/01/21 | 31/01/23 | 556.000,00 | 0.00 | 500.000,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 56.000,00 |
H.1 | Percorso ciclo-pedonale lungo il fiume Bormida | Unione Montana Alta Langa | Sviluppo Locale | Regione Piemonte | 01/01/21 | 31/07/23 | 1.250.000,00 | 0.00 | 1.000.000,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 250.000,00 |
H.2 | Valorizzazione patrimonio locale | Unione Montana Alta Langa | Sviluppo Locale | Regione Piemonte | 01/01/21 | 31/07/23 | 1.875.000,00 | 0.00 | 1.500.000,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 375.000,00 |
I.1 | Miglioramento e sostegno del contesto socio economico | Regione Piemonte | Sviluppo Locale | Regione Piemonte | 01/10/20 | 30/06/23 | 450.000,00 | 0.00 | 0,00 | 450.000,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
L.1 | Assistenza tecnica progetto | Unione Montana Alta Langa | - | Dipartimento per le Politiche di Coesione - Presidenza del Consiglio dei Ministri | 01/01/21 | 31/12/23 | 188.000,00 | 188.000,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 | 0,00 |
Totali | 11.419.000,00 | 3.760.000,00 | 4.000.000,00 | 450.000,00 | 2.500.000,00 | 0,00 | 709.000,00 |
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Allegato 2a Relazioni tecniche sintetiche per singolo intervento
Scheda intervento A.1
1 | CODICE INTERVENTO E TITOLO | A.1_Attivazione servizio di assistenza domiciliare |
2 | COSTO E COPERTURA FINANZIARIA | Legge di Stabilità: Euro 495.000,00 |
3 | OGGETTO DELL’INTERVENTO | Attivazione di servizi di assistenza domiciliare dedicati ai soggetti fragili (anziani, disabili, pazienti con cronicità, ...) che necessitano di supporto anche temporaneo per favorire la permanenza a domicilio. |
4 | CUP | G99G20000610001 |
5 | LOCALIZZAZIONE INTERVENTO | Centrali operative ubicate dei presidi sanitari di Bubbio, Cortemilia e Spigno Monferrato Operatività servizio per tutti i residenti dei Comuni dell’Area Interna |
6 | COERENZA PROGRAMMATICA E CONTESTUALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO | La Strategia mira a contrastare l’isolamento sociale e le condizioni di fabbisogno prevalentemente a carico di anziani, disabili e famiglie con minori, causati dalla ridotta consistenza demografica, dal depauperamento dei servizi socio-sanitari e di trasporto pubblico, dall’invecchiamento della popolazione e dalla dispersione geografica, attraverso il potenziamento della dotazione di servizi alla persona da realizzarsi mediante un approccio sinergico che da un lato crei punti di accesso diffusi ai servizi e dall’altro ne implementi la dotazione domiciliare e territoriale. In quest’ottica va posta particolare attenzione allo sviluppo di azioni innovative volte all’empowerment delle persone e delle Comunità stesse per sviluppare una sensibilità finalizzata a promuovere e valorizzare percorsi di “prossimità” e più in generale lo sviluppo di un tessuto sociale solidale capace di sostenere le persone in situazioni di fragilità, integrando quanto proviene dai servizi istituzionali e dalla rete familiare, quando presente. Ove possibile gli obiettivi sono la non istituzionalizzazione della cura e la permanenza dell’assistito, il più a lungo possibile, presso il proprio domicilio. L’azione A.1 si inserisce dunque nel modello integrato pensato per l’AI e mira, nel quadro più ampio di interventi del settore sanitario, a rafforzare le reti di prossimità a sostegno della permanenza domiciliare dei soggetti più deboli, attraverso la sperimentazione di un sistema di presa in carico di èquipe. |
7 | DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO (sintesi della relazione tecnica) | L’azione A.1 prevede l’attivazione di servizi di assistenza domiciliare dedicati ai soggetti fragili (anziani, disabili, pazienti con cronicità, ...) che necessitano di supporto anche temporaneo per favorire la permanenza a domicilio. L’azione intende agire sul potenziamento delle reti locali di cura alla persona, mirato a prevenire situazioni a rischio e ridurre i |
ricoveri ospedalieri e nelle case di riposo / residenze protette, attraverso il coinvolgimento di vari soggetti istituzionali ed operativi, nonché sperimentare nuove forme di “presa in carico”. Il servizio di assistenza domiciliare sarà svolto dall’infermiere di famiglia / di Comunità (caregiver), che potrà operare presso il domicilio di residenza, con molteplici funzioni, quali, ad esempio: • supporto nelle comuni attività di vita quotidiana; • prevenzione degli incidenti domestici; • promozione dell’inclusione sociale; • assistenza in eventuali terapie e nella compliance terapeutica; • monitoraggio dei diversi indicatori di salute (PA, glicemia, ecc.); • prevenzione quando possibile di cronicizzazione, complicanze e ricadute di patologie pregresse o in corso; • riduzione del numero di ricoveri evitabili; • riduzione e ritardo del trasferimento in RSA, case di riposo, residenze protette; • funzioni di supporto nell’utilizzo di strumenti di tecno assistenza (telecontrollo e telemedicina); • contatti telefonici quotidiani o periodici con le persone in carico per sentirne le condizioni, il rispetto delle terapie e per far sentire alle persone che, anche se lontane, c’è qualcuno che le sta seguendo ed a cui rivolgersi in caso di bisogno. Preliminarmente all’avvio dell’attività saranno selezionati, mediante procedura ad evidenza pubblica, n. 3 infermieri, che seguiranno un percorso formativo – non retribuito – della durata di 3 mesi, realizzato da un’equipe costituita ad hoc e composta da un responsabile, un amministrativo e 4 docenti con competenze multidisciplinari finalizzato all’acquisizione delle competenze specialistiche dell’infermiere di famiglia e di comunità. L’attività, gestita dalle Aziende Sanitarie Locali, in collaborazione con i Consorzi per i servizi socio-assistenziali e i medici di famiglia del territorio, prevede l’operatività di un numero variabile di infermieri di famiglia e di comunità (n. 3 nella fase sperimentale finanziata dalla Legge di Stabilità) che saranno di riferimento per le aree del cuneese, dell’astigiano e dell’alessandrino, coordinati da un infermiere senior che ne costituirà anche il possibile backup e la visione globale della situazione di tutto il territorio coinvolto in una sperimentazione di presa in carico della popolazione che vive i territori di “confine” delle aree di competenza delle ASL coinvolte. I 3 infermieri avranno un impegno settimanale sul territorio pari a 30 ore (mediamente 6h al giorno, per 5 giorni), più due ore settimanali per attività di coordinamento. Gli infermieri saranno coordinati da un Infermiere senior, con impegno a tempo parziale per 21,5 h settimanali. Il loro costi saranno oggetto di finanziamento per i 3 anni e mezzo di |
esercizio del servizio sperimentale (42 mesi). Ciascun operatore seguirà un’utenza di circa 500 soggetti di età superiore a 65 anni, non necessariamente affetti da patologie, ma con indicatori di fragilità evidenti. L’attività svolta avrà una funzione preventiva in caso di persone sane e di supporto nella cura per gli ammalati. Gli operatori effettueranno visite a domicilio, ma potranno anche, in alcuni casi, ricevere i propri assistiti presso una sede territoriale. Gli infermieri opereranno secondo un modello di cura e organizzativo territoriale che consentirà a tutti gli attori coinvolti nel percorso assistenziale di lavorare in modo condiviso. Si costituirà una equipe multiprofessionale, multidisciplinare e interaziendale. L’equipe costituita da figure di xxxxxx assistenziale (infermiere di comunità, assistente sociale, educatore, psicologo, fisioterapista) e di taglio clinico (MMG, medico specialista, infermiere senior) lavorerà trasversalmente sul territorio interessato dal progetto e sarà costituita da personale di tutti gli enti presenti sui territori. Si prevede l’attivazione di tre sedi operative (Bubbio, Cortemilia e Spigno Monferrato, nelle strutture interessate da lavori di adeguamento e riqualificazione di cui all’Azione A.3), di cui una come riferimento principale, individuata sulla base del soggetto attuatore dell’operazione. Questa si occuperà di definire i livelli di stratificazione dei bisogni sociosanitari che prevedano un corrispondente intervento di presa in carico degli assistiti secondo un livello di intensità assistenziale e di cura. Questo modello prevede anche il coinvolgimento, attraverso un percorso formativo ed informativo, dei caregiver informali nel percorso assistenziale del paziente fragile a domicilio. L’equipe costituita lavorerà nell’ottica della medicina di iniziativa per la gestione dei casi ad intensità variabile, focalizzando l’attenzione in particolare sull’aderenza terapeutica e sulla prevenzione della perdita di autonomia, per arrivare alla gestione dell’assistenza post-ospedaliera delle situazioni più fragili attraverso l’utilizzo di modelli di tele cura e tele assistenza. | ||
8 | RISULTATI ATTESI | Aumento/ consolidamento/ qualificazione dei servizi di cura rivolti a persone con limitazioni dell’autonomia e potenziamento della rete infrastrutturale e dell’offerta di servizi sanitari e sociosanitari territoriali (cod. 9.3) |
9 | INDICATORI DI REALIZZAZIONE E RISULTATO | Indicatore di realizzazione: N° di contratti finanziati/stipulati (COD_308) - BASELINE: 0 - TARGET: 3 Indicatore di risultato: COD_TC 42 6010 invecchiamento attivo (numero di over 65enni che |
partecipano alle attività di promozione dell’invecchiamento attivo sul totale del target di popolazione di riferimento) - BASELINE: 80 - TARGET: 200 | ||
10 | MODALITÀ PREVISTE PER L’ATTIVAZIONE DEL CANTIERE | Procedure ad evidenza pubblica ai sensi del vigente Codice dei Contratti. Avvio delle attività di preparazione, che prevedranno incontri con i dirigenti medici ed infermieristici delle ASL coinvolte, i MMG e i Sindaci dei Comuni dell’area progetto, per concordare l’operatività del progetto e le strategie di comunicazione. Messa in operatività delle sedi operative territoriali. Selezione con bando pubblico degli infermieri di comunità da introdurre nella rete di assistenza domiciliare integrata. Messa a punto degli strumenti operativi del progetto (formazione per gli infermieri che partecipano al progetto e comunicazione del servizio al territorio). Attivazione del servizio. |
11 | PROGETTAZIONE NECESSARIA PER L’AVVIO DELL’AFFIDAMENTO | Livello unico di progettazione |
12 | PROGETTAZIONE ATTUALMENTE DISPONIBILE | Documentazione pre-fattibilità |
13 | SOGGETTO ATTUATORE | ASL AT1 |
14 | RESPONSABILE DELL’ATTUAZIONE/ RUP | S.C. Tecnico Patrimoniale Logistica e Approvvigionamenti - Xxxxxxx XXXXXXXXXXX - P.O. Manutenzione e progettazione opere edili |
TIPOLOGIE DI SPESA
VOCI DI SPESA | DESCRIZIONE | IMPORTO (€) |
Costi del personale | 3 infermieri di comunità con un contratto di servizio per 3 anni e 6 mesi (= 42 mesi totali) ed un impegno orario setti- manale di 32h (20 €/h per cat. D1 infermiere prof.le / coord. Infermieristico) Costo mensile per infermiere = 2.560,00 euro lordi | 322.560,00 |
1 infermiere territoriale senior con ruolo di coordinamen- to degli infermieri di comunità con un contratto di servizio per 3 anni e 6 mesi (= 42 mesi totali) ed un impegno ora- rio settimanale part-time di 21,5h (22 €/h per cat. D5 in- fermiere prof.le / coord. Infermieristico) Costo mensile coordinatore = 1.892,00 euro lordi | 79.464,00 | |
Spese notarili | Spesa non presente | ………. |
Spese tecniche | Spesa non presente | ………. |
Opere civili | Spesa non presente | ………. |
Opere di riqualificazione ambientale | Spesa non presente | ………. |
Imprevisti | Spesa non presente | ………. |
Oneri per la sicurezza | Spesa non presente | ………. |
Acquisto terreni | Spesa non presente | ………. |
Acquisto beni/forniture | Spese varie: - noleggio auto a lungo termine n. 4 autovetture = 0,16 €/km per una percorrenza media giornaliera di 60 km (48.384,00 €) - vestiario per n. 4 operatori coinvolti: due divise com- plete (estiva /invernale) per 200 € a persona = 800,00 € complessivi - materiale sanitario di consumo: botticini e flaconi ste- rili, siringhe, tamponi, mascherine, elettrodi adesivi monouso ECG, telini monouso, pasta elettrocondut- trice gel, filtri VB batterici-virali, dispositivi per spiro- metria,.. . (4.200,00 €) - devices: n. 4 pc portatili (1.100 x 4 = 4.400,00 €) | 57.784,00 |
Acquisizione servizi | Servizi selezione, formazione e aggiornamento operatori (6 operatori tra amministrativi e formatori per tre mesi) | 33.000,00 |
Spese pubblicità | Comunicazione e promozione sul territorio | 2.192,00 |
TOTALE | 495.000,00 |
CRONOPROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ
Fasi | Data inizio prevista | Data fine prevista |
Fattibilità tecnico-economica/Livello unico di progettazione | Dicembre 2020 | Dicembre 2020 |
Progettazione definitiva | ||
Progettazione esecutiva | ||
Pubblicazione bando / Affidamento lavori / servizi | Gennaio 2021 | Giugno 2021 |
Esecuzione | Luglio 2021 | Dicembre 2024 |
Collaudo/funzionalità |
CRONOPROGRAMMA FINANZIARIO
Trimestre | Anno | Costo |
I trimestre | 2021 | |
II trimestre | 39.760,00 | |
III trimestre | 35.720,00 | |
IV trimestre | 30.720,00 | |
I trimestre | 2022 | 32.640,00 |
II trimestre | 35.720,00 | |
III trimestre | 30.720,00 | |
IV trimestre | 30.720,00 | |
I trimestre | 2023 | 32.040,00 |
II trimestre | 35.720,00 | |
III trimestre | 30.720,00 | |
IV trimestre | 30.720,00 | |
I trimestre | 2024 | 32.040,00 |
II trimestre | 35.720,00 | |
III trimestre | 30.720,00 | |
IV trimestre | 30.720,00 | |
Costo totale | 495.000,00 |
Scheda intervento A.2
1 | CODICE INTERVENTO E TITOLO | A.2_Sviluppo di sistemi di tele assistenza e tele medicina |
2 | COSTO E COPERTURA FINANZIARIA | Legge di Stabilità: Euro 350.000,00 |
3 | OGGETTO DELL’INTERVENTO | Sviluppo di un sistema di tele assistenza e tele medicina, mediante la realizzazione di infrastrutture digitali in grado di garantire, mediante l’uso di dispositivi e-health, la gestione in tecno-assistenza di patologie croniche in labile compenso o di malati in cure domiciliari. |
4 | CUP | G84I20000450001 |
5 | LOCALIZZAZIONE INTERVENTO | Centrali operative ubicate dei presidi sanitari di Bubbio e Cortemilia Operatività del servizio per tutti i residenti dei Comuni dell’Area Interna |
6 | COERENZA PROGRAMMATICA E CONTESTUALIZZAZION E DELL’INTERVENTO | La Strategia mira a contrastare l’isolamento sociale e le condizioni di fabbisogno prevalentemente a carico di anziani, disabili e famiglie con minori, causati dalla ridotta consistenza demografica, dal depauperamento dei servizi socio-sanitari e di trasporto pubblico, dall’invecchiamento della popolazione e dalla dispersione geografica, attraverso il potenziamento della dotazione di servizi alla persona da realizzarsi mediante un approccio sinergico che da un lato crei punti di accesso diffusi ai servizi e dall’altro ne implementi la dotazione domiciliare e territoriale. Ove possibile gli obiettivi sono la non istituzionalizzazione della cura e la permanenza dell’assistito, il più a lungo possibile, presso il proprio domicilio. Stante l’elevata dispersione demografica dell’Area e l’elevata quota di popolazione anziana è indispensabile integrare l’erogazione dei servizi domiciliari di cura alla persona mediante il ricorso a sistemi di monitoraggio, assistenza a distanza e di diagnostica itinerante, attraverso l’uso delle moderne tecnologie digitali. L’azione A.2 si inserisce dunque nel modello integrato pensato per l’AI ed è finalizzata, nel quadro più ampio di interventi del settore sanitario, a garantire, mediante l’uso di dispositivi e-health, la gestione in tecno- assistenza di patologie croniche in labile compenso o di malati in cure domiciliari. |
7 | DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO (sintesi della relazione tecnica) | L’azione A.2 prevede lo sviluppo di sistemi di tele assistenza e tele medicina, mediante la realizzazione di infrastrutture digitali in grado di garantire, mediante l’uso di dispositivi e-health, la gestione in tecno- assistenza di patologie croniche in labile compenso o di malati in cure domiciliari. Le infrastrutture digitali realizzate saranno utilizzate da personale |
dipendente delle ASL e delle Aziende ospedaliere di riferimento territoriale, previa formazione svolta dalle ditte fornitrici delle attrezzature e da personale medico già esperto all’uso, a seguito di precedenti iniziative svolte a livello territoriale. La Strategia finanzia i costi di infrastrutturazione, mentre i costi del personale medico saranno a carico delle strutture sanitarie competenti; per quanto riguarda i corsi di formazione saranno gratuiti o compresi nel costo delle attrezzature acquistate.
Il modello di assistenza territoriale integrato supportato dalla telemedicina e teleassistenza non solo può migliorare il processo di assistenza e cura, ma può anche incentivare e supportare il processo di task shifting medico vs professioni sanitarie attualmente intrapreso dalle ASL di riferimento.
Sul territorio dei Comuni compresi nell’ASLCN2 è in utilizzo da anni un sistema di telemedicina, per la cura dei pazienti. Il sistema è stato sperimentato con particolare successo in dialisi peritoneale e successivamente nell’ambito della nutrizione clinica e della vulnologia con modalità diverse: training, assistenza durante le procedure sanitarie e visite a distanza sia a domicilio che in RSA e negli ambulatori infermieristici del territorio.
Nella tabella seguente sono riportate le modalità e le sedi in cui il sistema è stato utilizzato nei diversi ambiti sanitari.
MODALITA’ | SEDE | Dialisi | Nutrizione | Vulnologia |
Video-Training | - Domicilio - RSA | x x | x | |
Video-Caregiver | - Domicilio | x | ||
Video-Visita | - Domicilio - RSA - Amb. Infermieri | x x | x x | x x x |
Video-Training. Con il sistema TeleMed-CN2 è stato possibile insegnare a distanza in modo personalizzato e flessibile, ai pazienti o ai caregiver, l’esecuzione corretta delle procedure sanitarie e delle medicazioni, l’assunzione dei farmaci, la rilevazione di parametri vitali.
Video-Caregiver. Questa modalità è stata utilizzata in dialisi peritoneale nel caso di pazienti o caregiver che non erano in grado di eseguire autonomamente le procedure dialitiche,
Video-Visita. Con la visita a distanza è stato possibile intensificare il monitoraggio dei pazienti con condizioni cliniche complesse o con difficoltà ad accedere al centro per i controlli periodici.
Questa funzionalità consente di migliorare il follow-up dei pazienti e di ridurre gli accessi dei pazienti in ospedale.
A partire dall’esperienza dell’ASL CN2, si intende estendere su tutto il