VERBALE DI ACCORDO
L'Ufficio di Presidenza della Conferenza Metropolitana dei Sindaci di Bologna e le XX.XX. CGIL CISL UIL, facendo seguito ai contenuti dell’accordo di mandato 2009- 2014 sottoscritto in data 4 dicembre 2009, hanno convenuto di aggiornare alcuni punti del suddetto accordo e inserire nuovi orientamenti, tenuto conto delle novità introdotte dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.
Rispetto alla manovra del Governo che ha imposto forti tagli ai trasferimenti di risorse agli Enti Locali, le parti esprimono preoccupazione per la tenuta del sistema di welfare del nostro territorio e si impegnano ad individuare linee di indirizzo che vadano, prioritariamente, nella direzione di tutelare, in particolare, l’assetto dei servizi erogati dai Comuni.
Fermo restando i temi che sono stati oggetto di programmazione e investimento per i prossimi anni, per l’anno 2011, anche in considerazione della manovra Finanziaria del Governo, come già indicato nel documento sottoscritto in data 25/10/2010 ed inviato ai parlamentari Bolognesi il 27/10/2010 (allegato al presente Accordo).
Tale manovra, quindi, pesa per il 65% sugli Enti Locali, che contribuiscono solo per il 35% al totale della spesa pubblica del nostro Paese. I Comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti subiranno una riduzione netta dei trasferimenti dallo Stato di
1.5 miliardi di € nel 2011 e 2.5 miliardi di € nel 2012.
Il taglio lineare ai bilanci 2011, sul territorio metropolitano, sarà di circa 40 milioni di € a cui vanno aggiunti gli effetti delle nuove regole del Patto di Stabilità.
Al taglio sui trasferimenti agli EE.LL. sopra indicato va aggiunto quello per la Regione Xxxxxx Xxxxxxx di 341 milioni di € nel 2011 (e di 390 milioni di € nel 2012) oltre ai tagli che saranno applicati ai singoli Ministeri (scuola, sanità, trasporti) che a loro volta, nel 2011, riceveranno circa un 10% in meno rispetto al 2010.
In questo quadro, assolutamente insostenibile, si evidenziano i tagli di risorse umane ed economiche alla scuola pubblica, che in presenza, sul territorio bolognese, dell’aumento demografico più alto a livello nazionale, stanno scaricando nuovamente sugli Enti locali un peso già insostenibile e rendono necessario un forte impegno politico della Regione Xxxxxx-Romagna.
Le parti esprimono un giudizio negativo e condiviso sul peggioramento del quadro di riferimento normativo nazionale che a fronte di un ulteriore e consistente taglio dei trasferimenti agli Enti locali, di una sostanziale conferma dei meccanismi del Patto di stabilità, di un blocco del turn-over e di un taglio del 50% del personale con contratti precari, non consente agli Enti Locali di compensare gli effetti della manovra con interventi di carattere strutturale che siano effettivamente in grado di recuperare tutte le risorse necessarie per garantire lo stesso livello quali-quantitativo di erogazione dei servizi.
Per gli Enti Locali del nostro territorio che hanno già attuato “comportamenti virtuosi”, gli effetti saranno devastanti, soprattutto per i Comuni che hanno un’alta percentuale di finanza derivata.
Le parti ritengono fondamentale, insieme alla lotta all’evasione fiscale, che ha raggiunto i 130 miliardi annui in ambito nazionale ed 1,4 a livello regionale, riaffermare il principio dell’autonomia degli EE.LL. e quindi dell’autonomia fiscale poiché, dopo la scelta di abolire l’ICI prima casa e la contestuale e successiva politica di decretazione, non è stato più consentito ai Comuni di esercitare un motivato ed equo incremento delle entrate.
Per questo le parti si sono già mobilitate in modo condiviso, attraverso iniziative specifiche e mirate, finalizzate anche a rivendicare norme legislative che consentano ai Comuni di:
- ottenere la compensazione dei maggiori oneri sostenuti per garantire il funzionamento dei servizi educativi e scolastici di competenza dello Stato (es. scuole dell’infanzia);
- poter decidere, all’interno di una determinata percentuale, la rivalutazione degli estimi catastali per le proprietà immobiliari diverse dalla prima casa.
Le parti ribadiscono la necessità di continuare a chiedere al Governo, facendo fronte comune in tutte le sedi proprie, una revisione del meccanismo di applicazione del Patto di Stabilità, che sia conseguente all'andamento del ciclo economico e soprattutto più allineato rispetto alle reali dinamiche finanziarie degli EE.LL.
Restano confermati gli obiettivi “dell'Intesa per affrontare la crisi e salvaguardare il sistema produttivo” comprese le richieste di modifica delle regole del Patto di stabilità.
Le parti danno un giudizio positivo sulla proposta di Xxxxx Regionale, già approvata dalla Giunta, che istituisce la “regionalizzazione” del Patto di Stabilità, che fornirà quindi
una “leva” sulla quale poter fare affidamento, attraverso un metodo concertato anche con le forze sociali, per ottenere una “compensazione degli obiettivi di competenza” di area vasta in ottica federalista in modo da liberare risorse necessarie a favorire la ripresa economica, lo sviluppo e l’occupazione.
Sempre in quest’ottica le parti sottolineano l'importanza del “Patto regionale per attraversare la crisi, salvaguardando capacità produttive e professionali, occupazione competitività e sicurezza sociale” sottoscritto a maggio 2009, che va rivisto e riproposto sul piano dello sviluppo alla luce della manovra del Governo.
Le parti ritengono che la crisi occupazionale che investe fortemente tutti i settori pubblici e privati del nostro territorio, rappresenti una priorità da affrontare sia sul versante dell’iniziativa a livello nazionale da sostenere insieme alle Regioni per ottenere uno specifico stanziamento di risorse a favore degli ammortizzatori sociali in deroga, sia sul versante locale per sostenere insieme ai Comuni le misure di sostegno alle lavoratrici, lavoratori e alle loro famiglie colpite dalla crisi economica e per incentivare le politiche attive del lavoro attraverso l'utilizzo della formazione e riqualificazione professionale.
I dati forniti dal XXXXX - Sistema Informativo Lavoro Regione Xxxxxx Xxxxxxx – evidenzia il continuo incremento delle persone iscritte ai Centri per l’Impiego Provinciali in cerca di occupazione (oltre 67.092 alla fine di settembre 2010 + 19% rispetto al mese di settembre 2009 e + 44% rispetto a dicembre 2008) in cerca di occupazione.
Tra questi, risulta particolarmente in evidenza la crescita delle persone straniere, arrivate ormai a oltre 19.000 (il 34% del totale), raddoppiate dalla fine del 2007.
Aumentano anche i lavoratori in mobilità (in particolare le iscrizioni in base alle Legge 236/93 – c.d. mobilità senza indennità - che registrano un deciso incremento pari a + 19,7% da settembre 2009 a settembre 2010).
Nello specifico l'incremento da gennaio 2009 a settembre 2010 dei lavoratori in mobilità risulta: + 78% per i lavoratori mobilità ai sensi della L. 236/93 e + 33,4% per i lavoratori in mobilità ai sensi della L. 223/91.
Per quanto concerne gli avviamenti nel corso del 2010 si rileva una lieve ripresa, rispetto alla brusca caduta del 2009, ma continua a diminuire la quota dei contratti a tempo indeterminato; l'incremento riguarda quindi essenzialmente tipologie contrattuali “flessibili” e, nel complesso, la durata dei contratti tende a diminuire.
Un ulteriore indicatore che desta allarme viene fornito dai dati inerenti all’utilizzo degli
ammortizzatori sociali:
- nella provincia di Bologna, nel corso del 2010 le ore autorizzate di CIGS (Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria) sono state 6.486.225 con un incremento pari a + 270,9% rispetto al periodo gennaio/settembre del 2009;
- nello stesso periodo le ore di CIGO (Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria) autorizzate sono state 4.726.923 (- 45,5% rispetto al periodo gennaio/settembre 2009);
- quelli in Deroga (attivi nella nostra Regione dal 04/06/2010) sono state autorizzate
9.314.587 ore.
Se consideriamo quindi che nel corso di tutto il 2009 le ore complessive di CIG
autorizzate sono state circa 15.661.227, mentre ad oggi il totale complessivo è di 20.527.735 si coglie l'impatto che la crisi continua ad avere sul territorio della provincia di Bologna.
In particolare per ciò che riguarda l'utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga, secondo i dati forniti dalla Regione Xxxxxx-Romagna, al 30/09/2010 le unità locali interessate nella provincia di Bologna sono 1.745, per un totale di 11.508 lavoratori coinvolti (a fronte di un numero, a livello regionale, di 7.429 unità locali, che interessano
49.039 lavoratori).
In questo senso le parti riconfermano la loro volontà di fare fronte comune per ottenere dal Governo una riforma degli ammortizzatori sociali “strutturale” e in senso universalistico, che sia in grado anche di dare risposte a tutte le categorie di lavoratori oggi escluse dal sistema.
La Provincia di Bologna si impegna a mettere a disposizione tutti i dati necessari al fine di consentire una verifica sull'andamento e l'efficacia dei seguenti progetti.
Si ribadisce la positività del progetto promosso dalla Provincia di Bologna, denominato “Solida liquidità”, che ha permesso l'accesso al credito alle imprese del territorio in emergenza finanziaria.
Il fondo di 5 milioni di Euro, costituito nel marzo 2009 e nuovamente stanziato nel 2010, per supportare la ristrutturazione della finanza aziendale e per finanziare investimenti produttivi di breve e medio periodo.
Il Protocollo per il “Sostegno al reddito dei lavoratori di aziende in difficoltà” che ha lo scopo di concedere in anticipo, in accordo con le banche del territorio, gli ammortizzatori in attesa che si regolarizzino i pagamenti da parte dell'INPS.
Il progetto “Ricollocazione” avviato nel corso del 2009 che ha l'obiettivo di promuovere attività di reinserimento lavorativo, in collaborazione anche con agenzie private, per
1.000 lavoratori in mobilità e/o in Cassa Integrazione. A questi si aggiungeranno poi, grazie a risorse della Fondazione Carisbo, altri 210 lavoratori che non fruiscono di ammortizzatori sociali; su tale attività la Provincia di Bologna ha investito 1.200.000 euro.
La Provincia, ha inoltre, nell’ambito dell’Ufficio di Presidenza, coordinato e promosso l’accordo sottoscritto da CESFEL, ANCI, UPI e Unioncamere per la cessione pro-soluto dei crediti per opere o servizi vantati nei confronti degli Enti Locali da imprese con sede nella provincia di Bologna, il cui pagamento è rinviato a causa degli effetti delle regole sul Patto di Stabilità. All’interno di tale Accordo, la Camera di Commercio di Bologna mette a disposizione un plafond di 200.000 € in gradi di garantire la copertura di crediti per un importo pari a circa 36 milioni di €.
Nel 2009 le risorse dedicate dalla Provincia alla formazione per lavoratori e imprese sono state pari a 3.320.000 euro: di questi 1.800.000 euro destinati allo sviluppo tecnologico e organizzativo e alla formazione per reti e filiere. Per quanto concerne l'anno 2010 le risorse dedicate alla formazione per lavoratori e imprese sono pari a Euro 3.750.000 di cui 1.800.000 euro destinati allo sviluppo tecnologico e organizzativo e alla formazione per reti e filiere.
La Provincia si impegna a reperire i dati relativi all’andamento dell'accordo sottoscritto tra l'ABI e il Governo riguardante la sospensione, per 12 mesi, del pagamento delle rate dei mutui, a partire da Gennaio 2010, delle persone colpite dalla crisi che hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione;
La manovra del Governo ha imposto tagli pesantissimi ai trasferimenti agli Enti locali, senza sciogliere i nodi connessi all’innovazione degli assetti istituzionali, demandandoli ad una riforma federalista che attualmente si presenta ancora vuota di contenuti e di orientamenti fondamentali.
Per questo diventa di stringente attualità sul nostro territorio gettare le basi da subito per la realizzazione della Città Metropolitana: un nuovo assetto istituzionale può rappresentare una risposta ai problemi di efficienza, efficacia dell’azione amministrativa nonché un elemento forte di semplificazione e di razionalizzazione delle risorse e risparmio dei costi della politica.
In relazione alle previsioni della L.R. 10/08 e ai suoi sviluppi si conviene sulla necessità di proseguire nei programmi di realizzazione e consolidamento delle Unioni Comunali, attraverso la sempre maggiore integrazione delle azioni e dell’associazione di funzioni fondamentali, quali ad esempio: ragioneria, pianificazione del territorio, sportello unico attività produttive, amministrazione e gestione del personale, tributi, corpo unico di Polizia Municipale, Protezione Civile, sistemi informativi statistici ed informatici, cultura e biblioteche, ecc...
Proprio in questa direzione va, il rinnovo (2010-2014) e la conferma degli obiettivi della
“Convenzione Quadro per gli Uffici Comuni Metropolitani e le collaborazioni strutturate
nell’area metropolitana bolognese” sottoscritta da tutti i Comuni della provincia. Si conferma inoltre la necessità di perseguire l’obiettivo della realizzazione di un nuovo soggetto Istituzionale Metropolitano, tenendo conto di storia, esigenze e caratteristiche del territorio.
Sul governo della crisi, il sostegno ai lavoratori e famiglie, gli interventi a favore delle imprese per un nuovo sviluppo e per la ripresa, si confermano gli indirizzi già indicati nell’accordo di mandato.
Allo stesso modo sugli ambiti di intervento e gli indirizzi politici sui quali garantire lo sviluppo di una buona e piena occupazione si riconfermano i principi dell’accordo stesso.
Per quanto riguarda il governo del territorio e la sua infrastrutturazione, e per quanto attiene i servizi ambientali e le relative infrastrutture, le parti riconfermano le posizioni già espresse e ribadiscono gli impegni per favorire lo sviluppo e la sperimentazione di nuove tecnologie improntate al risparmio energetico e all’utilizzo di fonti energetiche pulite.
Nel corso dell’attuale fase di confronto si effettueranno le verifiche per valutare la congruità del percorso necessario a raggiungere gli obiettivi previsti.
Anche per quanto riguarda la qualificazione del sistema di Welfare, le parti nel corso del confronto verificheranno l’efficacia dei tavoli di concertazione tra XX.XX. e CTSS e Comitati di Distretto.
Sul nuovo sistema dell’accreditamento dei servizi socio sanitari, considerando attentamente le ricadute sul bilancio degli EE.LL., è necessario prevedere uno specifico tavolo di confronto anche con la Regione Xxxxxx-Romagna per verificare il livello di applicazione della Delibera Regionale.
Le parti ritengono di definire le seguenti priorità di intervento:
1. Lotta all’evasione fiscale e tariffaria.
I Comuni del territorio sono impegnati nella verifica sull’evasione/elusione tributaria di competenza e si stanno impegnando per la conclusione della convenzione con l’Agenzia delle Entrate per incrementare la lotta all’evasione fiscale e alle false dichiarazioni ISEE sulle tariffe.
2. Misure di sostegno alle famiglie colpite dalla crisi.
E’ necessario confermare, rilanciare, integrare e diffondere in tutti i Comuni e in tutte le Unioni Comunali la costituzione di fondi per sostenere le lavoratrici, lavoratori e famiglie colpite dalla crisi. I Fondi, parte specifica di un più complessivo impegno degli EE.LL per contrastare la crisi, potranno avvalersi anche del contributo di Fondazioni bancarie e altri soggetti privati che si impegnino in particolare per la realizzazione di progetti sulla formazione professionale, sull’utilizzo di borse lavoro e di lavori di pubblica utilità per favorire l’integrazione del reddito ed il reinserimento lavorativo di coloro che hanno perso il lavoro o utilizzano ammortizzatori sociali. A tale proposito si potranno anche utilizzare gli strumenti previsti dalla legislazione vigente.
3. Nuovi assetti istituzionali.
Costituzione all’interno dell’Ufficio di Presidenza della Conferenza Metropolitana dei Sindaci di un tavolo di confronto sull’assetto istituzionale composto da parti sociali, Sindaci Presidenti delle forme associative del territorio che, nel corso del 2011, predisponga un progetto per la realizzazione della Città Metropolitana e la promozione
delle Unioni di Comuni. Nell’ambito del progetto andrà verificata inoltre la possibilità di avviare percorsi di fusione tra Comuni.
4. Misure per lo sviluppo economico e sociale del territorio.
Costituzione di un tavolo di confronto tra sindacati, imprese e istituzioni per definire un piano strategico di sviluppo economico in grado di puntare sull’innovazione dei prodotti, sulla riorganizzazione dell'imprese e sulla ricerca tecnico-scientifica. Il tavolo potrà fruire del contributo di conoscenza e di proposta dell’Università e di enti di Ricerca (comitato tecnico-scientifico) individuando nel Tecnopolo lo strumento di progettazione di nuove tecnologie (green-economy, energie alternative ecc);
5. Infrastrutture del territorio.
Realizzazione del Servizio Ferroviario Metropolitano, vera priorità per la mobilità sia urbana che metropolitana, e la realizzazione definitiva del servizio di trasporto metropolitano integrato. Vanno in particolare terminate le fermate e potenziato il servizio garantendo nel contempo la massima integrazione con il TPL (autobus, filovie, parcheggi scambiatori e quanto è attualmente in corso di realizzazione, ecc..). Vanno individuate, progettate e rapidamente e realizzate quelle infrastrutture, materiali ed immateriali, che possono decongestionare il traffico sulla città e i grossi centri limitrofi, come per esempio il Passante Nord i nodi di Xxxxxxxxxx x Xxxxxxxxxxx xx Xxxx.
0. Salvaguardia del sistema di welfare.
Le parti convengono che la programmazione e gli investimenti dei prossimi anni siano rivolte maggiormente e prioritariamente a:
- l'offerta di servizi per la fascia 0-3 anni;
- il diritto alla scuola per l'infanzia, la sua qualificazione ai diversi livelli;
- la qualificazione della rete dei servizi per l'infanzia e a sostegno della famiglie e della genitorialità. In tale area si collocano gli interventi a favore delle famiglie colpite dalla crisi oltre alle misure rivolte direttamente ai minori in condizioni di
disagio e di abbandono, su cui la stessa RER ha recentemente impegnato nuove risorse per la programmazione locale;
- il potenziamento delle politiche rivolte ai giovani: in specifico per il contrasto alla dispersione scolastica e la promozione del benessere, della formazione mirata, per la promozione del tempo libero;
- la piena attuazione degli accordi provinciali e territoriali per l’integrazione scolastica degli alunni disabili (L. 104/1992) e la definizione di politiche mirate alla massima autonomia possibile dei disabili, nei diversi momenti di vita;
- il consolidamento delle politiche per la non autosufficienza. Il triennio 2011/2013 si presenta molto complesso per quanto riguarda le politiche per la non autosufficienza. Anche alla luce del taglio del FNA (Fondo Nazionale per la non Autosufficienza), le parti concordano sull’individuazione delle priorità all’interno della concertazione con le XX.XX. nell’ambito della Conferenza Territoriale Socio Sanitaria.
- la formazione di forme di partecipazione alla vita pubblica degli anziani e l'invecchiamento attivo.
7. Politiche della casa.
Va riconfermata la volontà di dare massima diffusione allo strumento del canone concordato incentivando la prosecuzione e l'implementazione delle attività e dei servizi dell'Agenzia Metropolitana per l'Affitto, da rivolgere anche al patrimonio immobiliare delle ASP, ricercando il coinvolgimento delle Fondazioni bancarie. Vanno inoltre riconfermate tutte le iniziative per: a) assegnare in tempi rapidi le case popolari; b) prevenire le situazioni di sfratto per morosità ove possibile; c) controllare la veridicità delle dichiarazioni dei redditi e degli adempimenti previsti dalla legge per ottenere le agevolazioni fiscali;
8. Sistema tariffario.
Va previsto che tutti i servizi a domanda individuale, erogati dagli Enti Locali, siano corredati dalla presentazione della dichiarazione ISEE, e in assenza di questo requisito si potranno applicare le tariffe massime. Il sistema tariffario va improntato su principi di equità, progressività e di salvaguardia dei redditi più bassi in particolare quelli da lavoro dipendente e da pensione.
Bologna, 22/11/2010
NOME E COGNOME | CARICA | FIRMA |
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