CGIL INFORMA
SUPPLEMENTO A “IL LAVORO OGGI” ANNO 25 N°1/2016
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LA STAGIONE DEI CONTRATTI
Il 2016 è un anno cruciale per i rinnovi di molti contratti di lavoro nazionali: dai metalmeccanici, ai trasporti, al pubblico impiego. Sono 7,5 milioni i lavoratori coinvolti, molti in attesa da anni.
La battaglia sarà dura, ma è anche una questione di democrazia
CGIL INFORMA
Carta dei diritti
D0650616
I delegati protagonisti della raccolta firme
SCUOLA
Referendum!
Quattro quesiti contro gli effetti della ‘buona scuola’
INFORMAZIONE
RLS su Facebook
Una pagina dedicata alla sicurezza sul lavoro
In agenda
27 giugno
SCIOPERO DEI LAVORATORI POSTELEGRAFONICI
Una giornata di sciopero regionale il 27 giugno accompagnata da una
manifestazione a Bologna. Prosegue così la protesta dei lavoratori dei postelegrafonici dell’Xxxxxx-Romagna contro l’ulteriore privatizzazione di Poste e contro il nuovo sistema di consegne della corrispondenza a giorni alterni. Sistema che peraltro si esten- de: parte ora in altri otto centri, “ben oltre la metà di quelli previsti”. Slp, Slc, Uilposte e Failp sostengono che “la totale privatizzazione e quotazione risponderà solo alle logiche del profitto
è un grave errore per il Paese xxxx- xxxx un’azienda che ogni anno porta danaro fresco alle casse dello Stato, che dà lavoro a 140.000 dipendenti e che garantisce servizi ai cittadini, specie alle categorie più deboli”.
28 giugno
MOBILITAZIONE NAZIONALE PER IL RINNOVO DEI PERMESSI DI SOGGIORNO PER ATTESA DI OCCUPAZIONE
Anche in Xxxxxx Xxxxxxx CGIL, CISL e UIL chiedono al Governo di estendere a 24 mesi il permesso di soggiorno per chi ha perso il lavoro; l’appuntamento
è nella matinata del 28 giugno, davanti alla Prefettura di Bologna.
1 luglio
BRINDISI DI CHIUSURA DELLA CAMPA- GNA RACCOLTA FIRME PER LA CARTA DEI DIRITTI UNIVERSALI DEL LAVORO
1 agosto
BARRICATE AGOSTO 1922, PARMA NON DIMENTICA. COMMEMORAZIONE IN PIAZZALE RONDANI
Anche quest’anno, in occasione del 94esimo anniversario delle Barricate di Parma, una rappresentanza della CGIL provinciale, di ANPI, ALPI, APC, ANPPIA e delle istituzioni locali si recherà, sabato 1° agosto, alle ore 10.30, presso il Monu- mento alle Barricate in piazzale Rondani, per ricordare lo storico episodio.
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> Nei Mese Point
in tutta la città per ritirare gratuitamente Lavoro 2.0
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SUPPLEMENTO A “IL LAVORO OGGI” ANNO 25 N°2/2015
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NUOVA VITA AI DIRITTI
La CGIL lancia la #CartaUniversale del Lavoro: diritti per tutti,
inclusività e regole chiare, sono le parole d’ordine. Fino al 19 marzo gli iscritti al sindacato saranno chiamati ad una grande consultazione per esprimersi: obiettivo farne una legge!
CGIL INFORMA VERTENZE
CONTRATTI
Industria
Spiragli
Alimentaristi
I sindacati siglano un Novità positive per Sidel e Il nuovo CCNL è un esempio accordo sulle relazioni Teleducato, meno per Ovas per tutti gli altri settori
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Una ripresa asfittica, trainata sostanzialmente dall’export; un aumento del valore ag- giunto misurabile solo in decimali e che per questo appare paradossale “festeggiare”; un assottigliamento della produzione collegato ad una cospicua contrazione del numero delle imprese ancora attive sul territorio; un calo irrisorio della disoccupazione (che dal 7,1 scen- de al 6,9%) frenato peraltro da un nuovo aumento della disoccupazione giovanile: sono tutti i segnali di un prolungato affanno, xxxxx in fila nell’ultimo rapporto, relativo al 2015, dell’Osservatorio sull’Economia e il Lavoro in provincia di Parma – giunto alla 7^ edizione
Iscriversi ad un sindacato serve a tutelare i propri diritti e a essere aggiornati sulle novità che riguardano il mer- cato del lavoro. La Cgil di Parma coi suoi 75mila iscritti è un’organizzazione che ha confermato negli anni la sua capacità di rappresentanza dei lavoratori, con vertenze significative e servizi di assistenza sempre più qualificati e rispondenti alle esigenze occupazionali
della società moderna. La Cgil tutela
i diritti individuali e collettivi, dai sistemi di welfare ai diritti sul posto di lavoro.
Per contatti: via Confalonieri 5, tel 0000 0000, fax 0000 000000
– redatto dall’IRES Xxxxxx-Romagna. Dati che parlano di una crisi non ancora risolta e di un sistema territoriale tutt’altro che in via di risanamento, sia sotto il profilo economico- produttivo che di tenuta sociale. Per questo l’allerta del sindacato, come di tutte le forze in campo, deve restare alta, per questo infaticabilmente continuiamo a lavorare su più fronti, cercando di reagire con gli strumenti che ci sono propri. La declinazione in chiave locale, promossa insieme a CISL e UIL, del Patto per il Lavoro sottoscritto con la Regione, già condivisa da Prefettura, Provincia e Comune capoluogo, con la sua articolazione in quattro aree prioritarie di applicazione (appalti e legalità; infrastrutture, territorio e “mon- tagna”; alternanza scuola/lavoro; welfare integrativo) fa parte di questa indefessa sfida per arginare i lunghi effetti di una interminabile recessione. Ma altri sono i fronti d’azione aperti, a partire dalla necessità di dare continuità all’azione contrattuale (è nel vivo la “sta- gione dei contratti”, come illustra la nostra copertina) a tutti i livelli - nazionale, aziendale, territoriale -, introducendo elementi inclusivi e contrastando il Jobs Act. E poi c’è l’impegno sul filone degli appalti, per una maggiore regolamentazione e legalità; sulla vertenzialità, sempre più conflittuale e complicata; e sulla ricostruzione del sistema dei diritti dei lavora- tori attraverso l’imponente campagna per una nuova Carta universale.
Ma tutto questo può avere un senso e una possibilità di applicazione e sviluppo solo se gli assetti istituzionali risultano adeguati: in questa prospettiva il tema della costituenda Area Vasta non risulta marginale, perché (come riportiamo nella nota a pag. 13) solo con un’idea ampia di “distretto” (socio-politico-economico-amministrativo) sarà possibile la valorizzazione delle nostre eccellenze e l’implementazione di nuove. Per questo chiediamo di essere ascoltati, come cittadini e come lavoratori, quando appoggiamo un eventuale allargamento alla provincia di Reggio Emilia e mostriamo preoccupazione verso un ac- corpamento che comprenda solo Parma e Piacenza. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo allo sfinimento: integrazione, rete, condivisione sono le sole armi vincenti nella battaglia per superare la crisi.
L’alternativa è “tutti contro tutti”, una filosofia antitetica a tutto ciò che informa il sin- dacato confederale.
04 FOCUS
La stagione dei contratti,
08 CGIL INFORMA
Carta dei diritti, i delegati protagonisti
10 CGIL INFORMA Quattro referendum per la scuola
11 CGIL INFORMA Vertenze: la SMA chiude
26 aprile 2016: una lapide per ricordare i partigiani della Timo, Xxxxxx e Xxxxxxx
Xxxxx Xxxxxx e Xxxxxxxxx Xxxxxxx, rispettiva- mente di 20 e 19 anni, erano due giovani anti- fascisti membri della Resistenza. Dipendenti dell’azienda telefonica Xxxx, furono arrestati nel novembre 1944 dalla Gestapo tedesca e condotti nel campo di concentramento di Dachau, dove subirono violenze e torture, fino a perdere la vita. Sono ricordati come i partigiani della Timo. In loro ricordo lo scorso 26 aprile, in via Cavestro, ex sede della compagnia telefonica Xxxx, è stata apposta una lapide. Alla commemorazione ha partecipato
una delegazione dell’Anpi, tra cui i partigiani Xxxxxx Xxxxx e Xxxxxx Xxxxxxx della formazione SAP Xxxx, il sindaco Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxxxx segretario generale Cgil di Parma e Xxxxx Xxxxxx della Fondazione Xx Xxxxxxxx. L’attore Xxxxx Xxxxxxxxxx ha letto alcuni brani tratti dal volume “I ribelli della Xxxx”. “In continuità con le celebrazioni del 25 aprile - ha spiegato Xxxxxxx Xxxxxxxxx - questo di oggi è un momento felice, nella realizzazione dell’obiettivo di restituzione delle figure di Xxxxx Xxxxxx e Xxxxxx- zio Xxxxxxx alla memoria collettiva della città”.
CGIL INFORMA
RLS informa! sicurezza sul lavoro
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CGIL INFORMA
La crisi? Ci vogliono ricette nuove
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ANALISI
Avv. Xxxxxxxx: perchè il si ai referendum
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FOCUS SINDACALE
LA STAGIONE DEI C STAGIONE DI LOTT
I
l 2016 è un anno cruciale per il rinnovo di molti contratti collettivi di lavoro.
Ad inizio anno è stato fatto un calcolo da parte di un’a- genzia di stampa (Adn Kronos) per cui risulterebbe che ben 7,5 milioni di lavoratori sarebbero in scadenza di contratto di lavoro. Di questi almeno 3 milioni apparterrebbero al pubbli- co impiego.
Si tratta di una cifra considerevole, visto che il totale dei lavoratori a tempo indeterminato nel paese non raggiunge i 25 milioni. Per questo va considerata una criticità nel quadro generale del Paese: è difficile immaginare che tutti i rinnovi avvengano senza scossoni, soprattutto perché non sempre l’approccio delle parti datoriali è improntato al raggiungi- mento di un positivo equilibrio.
Una situazione quindi complessa, che è stata generata da alcune contingenze (contratti in effettiva scadenza nel 2016), ma anche dal procrastinarsi di situazioni volutamente non risolte in passato (si pensi al pubblico impiego che attende da anni), cui va aggiunta la progressione della crisi economica,
che in alcuni comparti continua ad incidere pesantemente, fi-
Sono 7,5 milioni i lavoratori interessati dal rinnovo dei contratti nel 2016 in un quadro generale assai critico
l’A.Ra.N dell’accordo per la individua- zione dei comparti di contrattazione (propedeutico al rinnovo dei CCNL), il Governo continua ad ignorare e a calpestare i diritti di quasi 3 milioni
di lavoratori, ai quali si aggiungono coloro che operano nel terzo settore e
La Funzione Pubblica in sciopero
nella sanità privata.
La Legge di Stabilità del 2016 prevede solo 300 milioni per gli adeguamenti salariali, una cifra giudicata irrisoria dai sindacati e che equivale, nei conteggi delle organizzazione di rappresentan- za del pubblico impiego, a una mancia di 8 euro lordi mensili pro capite…
Lo sciopero dello scorso 24 maggio in Xxxxxx Xxxxxxx, con raduno presso la sede della Regione, ha avuto lo scopo anche di sottolineare proprio quest’ul- timo aspetto, visto che l’Ente guidato da Xxxxxxxx sta mettendo mano al riordino amministrativo, conseguente all’abolizione delle province.
In provincia di Parma, inoltre si sono tenuti altri due scioperi. Il primo gio- vedì 12 maggio, con presidio davanti
nendo per determinare anche le opzioni contrattuali possibili.
FUNZIONE PUBBLICA
Scaduto nel 2009 e nonostante la sentenza della Corte Costi- tuzionale, che nel luglio del 2015 ha dichiarato illegittimo il mancato rinnovo del CCNL per tutti i dipendenti pubblici, pur escludendo il diritto ad arretrati, e la sottoscrizione presso
Per il pubblico impiego il blocco del rinnovo dura dal 2009!
Xxxxxxx Xxxxxxx
Xxxxxxx Xxxxxxx, in occasione dello sciopero del commercio ha spiegato l’importanza della mobili- tazione unitaria.
«Non ci vengano a dire che non ci sono le risorse per
I rinnovi. La verità è che vogliono risparmiare sul lavoro per mantenere intatti I loro profitti. Il contratto nazionale è uno strumento necessario per l’unità e l’uguaglianza dei lavoratori, di tutti i lavora- tori. Per questo dobbiamo parlarci tra tutte le catego- rie, dobbiamo cominciare a costruire un fronte comune per dire che noi, i contrat- ti, li vogliamo rinnovare, come strumento di tutela dei diritti e di aumento del reddito dei lavoratori e delle lavoratrici».
ONTRATTI,
A E SPERANZE
all’ingresso dell’Ospedale Maggiore in via Gramsci; il secondo lunedì
16 maggio, con analogo presidio davanti alla sede AUSL in strada del Quartiere. In ambedue i casi è stato richiesto ai due direttori di sotto- scrivere la cartolina indirizzata al Governo, che rivendica la richiesta di un immediato rinnovo del contratto.
METALMECCANICI
Per oltre 1 milione e 600mila tute blu, il ccnl è scaduto il 31 dicembre 2015. Le trattative tra Federmecca- nica e Assistal, da una parte, e Fim, Fiom, Uilm dall’altra, sono ufficial- mente partite il 5 novembre.
Ma sul tavolo ci sono questioni
PELLI E SUCCEDANEI
Il comparto pelli e succedanei riguarda in tutta Italia cinquemila aziende e 35 mila dipendenti ed è presente anche a Parma. La richiesta sindacale in sede di trattativa è di un aumento salariale di 100 euro per il periodo 2016-2019 (nel precedente ccnl erano 200). Le controparti per ora non si espongono.
CREDITO
Le banche sono state protagoniste della scena economica e sociale negli ultimi vent’anni. Il loro ruolo e la loro partecipazione attiva nel provocare la crisi finanziaria del 2007-2008 sarà oggetto di discussione e analisi per
PER SAPERNE DI PIÙ
Tutte le organizzazio- ne di categoria coin- volte stanno tenendo informati gli iscritti degli sviluppi delle trattative, tramite i propri siti web o sulle pagine facebook, na- zionali o provinciali. Un ottimo osservato- rio è il sito internet xxx.xxxxxxxx.xx
Su Twitter #contrattosubito
per il pubblico impiego
XXXXXXX XXXXXXXXX
SENZA RINNOVI SI SCARICANO SUI LAVORATORI I COSTI DELLA CRISI
«U
na situazione che si è già vista nel passato: è irritante ve-
dersela di fronte di nuovo. Ma così vanno le relazioni di la
-
voro in questo paese». Lo sfogo di Xxxxxxx Xxxxxxxxx, segretario generale della CGIL di Parma disegna per bene lo stato delle cose che si sta presentando in questo 2016. Sono infatti oltre 7,5 milioni i lavoratori interessati al rinnovo del contratto nell’anno in corso
e molti di loro stanno vivendo l’antipatica situazione del procasti- narsi delle date e degli incontri, con l’unico obiettivo di posticipare il più possibile quelli definitivi e così l’entrata in vigore dei contratti nazionali. «Quello che sta accadendo è che alcune associazioni
datoriali, fortunatamente non tutte, tendono sistematicamente a rallentare la tempistica de- gli incontri necessari alla definizione dei nuovi contratti nazionali. Non rinnovare i contratti significa mettere i lavoratori in una situazione di non redistribuzione della ricchezza, i pochi numeri positivi di questo Paese che non sembra uscire dalla crisi, non vengono condivisi con i lavoratori».
Spremuti come un limone, verrebbe da dire pensando a quelle categorie che continuano a restare in attesa di notizie ed hanno solo risposte evasive o silenzi, ma Xxxxxxxxx rincara la dose: «Se si vuol parlare di ripresa e rilancio, non si può ignorare il tema della redistribuzione della ricchezza. Le ricette di rilancio, così tanto sbandierate a livello governativo, vengono fatte gravare scientemente sulle spalle delle donne e degli uomini che svolgono con impegno il proprio lavoro: ma si può pensare al rilancio dell’economia nazionale, senza dare un respiro ai redditi ed ai consumi? A nostro parere no». La mobilitazione è importante. Il diritto allo sciopero, strumento di contrattazione tanto vituperato negli anni scorsi, proprio oggi, con tante vertenze contrattuali in atto, dimostra ancora tutta la sua validità per ribadire i diritti dei lavoratori. «Lo sciopero è il momento dell’emersione del conflitto tra lavoratore e datore
- spiega Xxxxxxxxx - altri strumenti per i lavoratori non ce ne sono, i boicottaggi, ad esempio, hanno ripercussioni non prevedibili e non controllabili e talvolta si innesca un meccanismo che può generare crisi in alcuni stabilimenti, con conseguente perdita dei posti di lavoro». Dalla fine degli anni Novanta il neoliberismo ha avviato un dibattito tendente a dividere e separare al suo interno il mondo del lavoro. «Oggi - aggiunge Xxxxxxxxx - occorre ricompattare il mon- do del lavoro e la battaglia sui contratti, condotta se necessario anche con gli scioperi, va fatta fino alla fine, perchè è diventata anche una questione di democrazia».
Nelle costruzioni ci sono ben 17 tavoli di negoziazione aperti. Il tema delle tante sigle datoriali è stato posto anche nella Carta Universale
dei Diritti
sostanziali da dirimere, a partire dalla composizione del salario e dal ruolo affidato, nell’attribuzione degli aumenti retributivi, alla contratta- zione di primo livello (nazionale) o di secondo (aziendale). Sono già stati organizzati due scioperi nazionali (si veda il box nelle pagine successive).
INDUSTRIA ELETTRICI
Sono 59.000 i lavoratori elettrici impegnati nelle trattative per il rin- novo del contratto, che era già stato prorogato con un apposito accordo fino al 2015. Vi sono molte criticità da affrontare, in primis sul tema della flessibilità e dell’efficientamento e
lo scorso 19 aprile l’incontro tra le parti è andato decisamente male,
Il comparto comprende importanti industrie con presenza locale, come Iren e Terna.
Lavoratori dell’Igiene Ambientale in sciopero lo scorso 30 maggio
anni e anni , così come per il costo del loro salvataggio, scaricato in toto sul contribuente europeo.
Per i lavoratori del comparto del Credito, invece, il quadro è sem- pre stato diverso: basti pensare che gli addetti delle Banche di Credito Cooperativo sono in atte- sa di un rinnovo da oltre 2 anni e il 2 marzo si è tenuto uno sciopero.
RISTORAZIONE COLLETTIVA
Il ccnl della ristorazione collettiva riguarda 80 mila lavoratori delle mense e la distanza tra le parti, anche in questo caso rimane ampia.
Lo scorso 5 febbraio è stato or- ganizzato uno sciopero nazionale per protestare contro le pretese della parte datoriale, che chiede
una riduzione del costo del lavoro, la revisione della clausola sociale e un abbassamento delle tutele individuali e collettive.
Si tratta di richieste che se accolte, avrebbero riportato le lancette dell’orologio indietro di molti anni!
DIPENDENTI DELLA GDO
Nel terziario i contratti nazionali sono attesi da 24 mesi e sono ben 500 mila i dipendenti interessati. Si tratta di una delle trattative più difficili tra quelle in corso, perché la distanza tra le parti è molto ampia e coinvolge anche diritti basilari delle lavoratrici e dei
lavoratori del comparto.
AMBIENTE
Sciopero nazionale dell’intera giornata di lunedì 30 maggio di tutto il settore dell’igiene ambientale, indetto da Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel ac-
compagnato da presidi davanti a Xxxxxx e aziende interessate. Circa 100mila operatori, tra pub- blico e privato, sono in attesa del rinnovo del contratto collettivo nazionale, scaduto il 31 dicembre 2013. Le trattative - spiegano i sindacati - si sono interrotte per il rifiuto delle due associazioni
datoriali di dare risposte sul piano
IL CASO
#FUORISERVIZIO: LE TANTE RAGIONI DELLA PROTESTA NELLA GDO
pazione è stata importante e l’hashtag #FuoriServizio è ben presto
I
lavoratori della Grande Distribuzione sono già scesi in sciopero generale due volte in pochi mesi. Lo scorso 6 maggio la parteci-
diventato virale sui social network.
L’obiettivo però non era la risonanza, anzi questa era strumentale a mettere in evidenza i grandi temi che dividono le parti, da un lato le imprese di Federdistribuzione, dall’altro i lavoratori. In particolare le criticità si concentrano su:
- apprendistato: il testo in discussione riprende alcuni articoli del
contratto sottoscritto con Confcommercio, peggiorando alcuni aspetti, in particolare spostando sulla contrattazione di secondo livello tutti quegli aspetti che riguardano il tema del turismo;
- part-time: prestazioni domenicali a 8 ore e postmaternità sono i punti di discussione;
- orario di lavoro: Federdistribuzione riprende le modifiche previste nel contratto Confcommercio, in particolare sulla flessibilità plurisettimanale;
- crisi aziendali: Federdistribuzione richiede alle organizzazioni sindacali di prevedere alcuni automatismi da applica- re nelle crisi aziendali e da inserire direttamente nel ccnl, nel caso di mancato raggiungimento di un accordo al secondo livello. Si chiede pertanto di prevedere già in principio deroghe in materia di organizzazione del lavoro, prestazioni lavorative e costi.
I lavoratori del settore ambiente interessati dal rinnovo del contratto sono oltre 100mila
dei diritti e delle tutele e non c’è stata nessuna volontà di trovare mediazioni: nonostante lo sforzo delle organizzazioni sindacali ad affrontare la discussione su tutti i temi posti, infatti, Fise/Assoam- biente e Utilitalia, le controparti, propongono norme contrattuali fortemente peggiorative con lo scopo di ottenere risparmi solo sulle spalle dei lavoratori.
Si tratta di attività in servizi
essenziali per la cittadinanza che oggi vedono sempre più esposti gli addetti al rischio di un lavoro povero e dequalificato, in un sistema di appalti al ribasso che non è più tollerabile. Il contrat- to nazionale è uno strumento indispensabile per la tutela delle retribuzioni e dei diritti ma anche per garantire la legalità e un migliore servizio ai cittadini.
Anche a Parma è stato organiz- zato un presidio dei lavoratori del settore per chiedere con forza alle controparti la ripresa della trattativa. La manifestazione si è tenuta davanti al termovalorizza- tore di Xxxxxxxx con i lavorarori del comparto.
COSTRUZIONI
L’ESEMPIO
Il settore è tra i più colpiti dalla crisi economica, devastato lette- ralmente dalla bolla speculativa del decennio precedente. Calo verticale degli addetti, fallimenti a catena delle imprese, precaria- rizzazione dei contratti di lavoro: questo in sintesi il quadro degli ultimi anni. Ora si tratta, con fatica di guardare avanti e ad inizio anno erano ben 17 i tavoli di negoziato aperti. Fortunatamen- te in alcuni settori prevale il buon senso e la volontà di far ripartire
il settore: è il caso del Cemento- Industria il cui contratto che riguarda 10 mila lavoratori è stato siglato un mese prima della sca- denza, riconfermando i due livelli contrattuali e rafforzando i diritti e i salari dei lavoratori. Una bella iniezione di fiducia in un settore che ha perso i due terzi della produzione in dieci anni e che sta tentando il rilancio!
TRASPORTI
Altro settore strategico sono i trasporti: qui in attesa di un nuo- vo accordo si trovano i lavoratori delle attività ferroviarie (che fan- no parte del comparto mobilità) e del comparto merci e spedizioni. Si tratta complessivamente di cir- ca 800.000 lavoratori. Gli addetti alle attività ferroviarie hanno il contratto nazionale scaduto da un anno, mentre per gli addetti merci e spedizioni lo è da dicem- bre 2015.
Le trattative sono partite e si tratta di un rinnovo complesso, anche per la frammentazione in tante sigle della rappresentanza datoriale.
IL TEMA CALDO
In particolare su quest’ultimo comparto incide molto l’evolu- zione della trattativa politica sul nuovo codice degli appalti.
ALIMENTARISTI: APPROVATO UN CCNL MODELLO
re, quello alimentare, che si distingue per l’indubbia qualità, frutto non solo dei prodotti locali, ma anche e soprattutto della valida manodo- pera. Per questo, il contratto rappresenta un modello per futuri ac- cordi, anche per altre categorie. Innanzitutto l’accordo ha previsto un aumento salariale di 105 euro mensili e l’istituzione delle Rls di sito per assicurare stessi diritti in termini di sicurezza sul luogo di lavoro a tutti i lavoratori. E questo è già un grande risultato. Inoltre il contratto prevede l’inclusione dei lavoratori stagionali storici nei processi di stabilizzazione, sottolinea l’importanza della contrattazione di se- condo livello, crea un fondo per chi è stato licenziato e a sostegno delle trasformazioni volontarie in part time, gettando una sorta di pon- te generazionale in grado di produrre vera e reale occupazione. Infine sono state inserite alcune voci, che possono rappresentare un modello anche per altre categorie, come il congedo retribuito per le donne vit- time di violenza portato da tre a sei mesi, raddoppiando quindi quanto previsto dal dlgs 80/2015. Queste le caratteristiche di un rinnovo con- trattuale che decorre dal primo dicembre 2015 al 30 novembre 2019 e che guarda al futuro, alla partecipazione e alla professionalità dei lavoratori. «L’accordo – spiega Xxxxxxx Xxxxxxx, segretario generale della Cgil – è importante non solo per il riconoscimento economico ai lavoratori che è stato pattuito, ma anche per gli elementi innovativi in esso contenuti, primi fra tutti gli elementi di partecipazione dei lavora- tori alle scelte aziendali. È un contratto che dimostra, ancora una volta, l’insostituibilità del contrato nazionale a cui va affiancato un secondo livello aziendale».
I
nclusività: è questo il principio alla base del nuovo contratto nazio- nale degli alimentaristi che riguarda 400 mila lavoratori. Un setto-
METALMECCANICI: LO SCIOPERO È UNITARIO
mezzo di metalmeccanici italiani a sostegno della vertenza per il rinno- vo del contratto collettivo nazionale. L’astensione dal lavoro di quattro ore è stata proclamata da FIOM CGIL, FIM CISL e UILM UIL per pro- testare dinanzi all’atteggiamento di Federmeccanica, l’associazione di categoria degli imprenditori, accusata di volere cancellare il contratto nazionale e negare aumenti salariali alla quasi totalità dei lavoratori. Dopo oltre sei mesi di trattativa, infatti, Federmeccanica non ha recesso dalla proposta di introdurre un nuovo sistema contrattuale che non riconosce alcun aumento al 95% dei lavoratori. FIOM, FIM e UILM chiedono invece un contratto nazionale “che garantisca il reale potere d’acquisto del salario per tutti i metalmeccanici, che estenda la contrattazione aziendale a chi non ce l’ha e che tuteli tutte le forme di lavoro”. Le proposte di Federmeccanica prevedono: nessun aumento salariale per l’anno 2016 e assorbimento di superminimi e premi azien- dali; maturazione di permessi e maggiorazione degli straordinari solo dopo l’effettiva prestazione di 40 ore di lavoro; chiusura totale sulle materie di Appalti e Jobs Act, e poco e niente sulle richieste di Salute e Sicurezza; nessun passaggio di inquadramento automatico né scatti di anzianità.
Purtroppo la situazione di stallo permane e lo sciopero nazionale del 10 giugno, anche questa volta proclamato da tutte e tre le sigle, sotto- linea la difficoltà della vertenza. La nota stampa unitaria punta l’accen- to sulla necessità dello sciopero non solo per gli aspetti salariali, ma anche quelli legati alla sicurezza, alla formazione, alla tutela della rappresentatività.
D
opo otto anni di divisioni e accordi separati, lo scorso 20 aprile si è svolto uno sciopero unitario che ha coinvolto il milione e
CGIL INFORMA
Carta dei diritti del lavoro: i delegati sono protagonisti
Xxxxxxxxx Xxxxxx racconta l’impegno quotidiano a sostegno della campagna
B
di raccolta firme
en 97 articoli in 64 pagine per proporre un nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori, un vero e proprio progetto di legge di iniziativa popolare che
se entrerà in vigore, innoverà gli strumenti contrattuali preservando ed estendendo i diritti fondamentali senza distinzione alcuna, indipendentemente dalla tipologia contrattuale o lavorativa.
È questa la Carta dei diritti Universali del lavoro, il
progetto della Cgil di riforma del lavoro, che sta riceven-
Con i banchetti per la raccolta firme si riesce a spiegare il motivo della mobilitazione anche alle persone esterne al sindacato
do il consenso di tanti lavoratori. Il 9 aprile è iniziata la raccolta firme a sostegno del progetto di legge e dei tre quesiti referendari a essa legati, nel caso l’iter parlamen- tare non vada a buon fine. I quesiti, per cui si chiede
la raccolta di firme riguardano tre temi centrali: la cancellazione del lavoro accessorio (voucher), la rein- troduzione della piena responsabilità solidale in tema di appalti, la nuova tutela reintegratoria nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo per tutte le aziende al di sopra dei cinque dipendenti.
«La Carta rappresenta un importante passo avanti per l’intero mondo del lavoro perché coinvolge tutti i lavora- tori: dipendenti a tempo indeterminato o determinato, partite Iva e collaboratori dei tipi più vari, perché tutti hanno il diritto di godere di un corredo di diritti unico
e universale» spiega Xxxxxxxxx Xxxxxx. Ed è proprio il
termine “universale” che dà l’impronta all’iniziativa: nes-
suna discriminazione e nessuna disparità. Compenso equo e pro- porzionato, diritto alla sicurezza e diritto al riposo, libertà d’espres- sione, pari opportunità, forma- zione permanente: questi alcuni temi cardine della Carta che il sin- dacato s’impegna a far conoscere a tutti i lavoratori. «Grazie ai banchetti per la raccolta firme ri- usciamo a spiegare il motivo della nostra mobilitazione – aggiunge Natale – e l’interesse da parte di lavoratori e non, non è poco».
Per sostenere la sua proposta, la Cgil ha indetto una consultazione straordinaria delle iscritte e degli iscritti, che per la prima volta nel- la sua storia – come ha spiegato Xxxxxxx Xxxxxxx, segretario generale Cgil – non riguarda un
accordo o un contratto, ma la di- rezione politica e strategica della confederazione. In soli due mesi si sono svolte 41.705 assemblee in tutta Italia, è stato uno sforzo politico ed organizzativo senza precedenti, un grande fatto di democrazia e partecipazione che conferma il radicamento senza eguali del sindacato confederale nella società italiana.
«A Parma abbiamo consultato oltre 17 mila iscritti e ora stiamo raccogliendo le firme necessarie per presentare la legge di inizia- tiva popolare e per i tre referen- dum – spiega Natale –: nel primo caso la raccolta firme cesserà l’8 ottobre 2016, nel secondo si avrà tempo fino all’8 luglio 2016».
Il coordinamento di delegati at- tivisti, nato a Parma per volontà della Segreteria Confederale, si occupa di diffondere il messaggio dentro e fuori le aziende, ricor- rendo anche al mezzo mediatico.
«Il nostro obiettivo è fare in modo che questa abbia tutti i contorni di una vera e propria battaglia dei lavoratori – spiega Natale –. Uno dei problemi da affrontare, però, è riuscire a farsi ascoltare da quei lavoratori che non conosco- no la Cgil e che non hanno grandi competenze in ambito norma- tivo. Ecco, per andare incontro
LA COMUNICAZIONE
LA CARTA DEI DIRITTI APPRODA SUI SOCIAL
di promozione online attraverso i social network: Facebook,
P
er spiegare i contenuti e il valore della Carta dei diritti uni- versali del lavoro, si sta svolgendo anche una forte attività
Twitter,Youtube e Instagram. Foto, video, hashtag e com- menti si rivelano utili strumenti per diffondere i principi di una sfida che coinvolge tutti i lavoratori, senza distinzione alcuna. Grazie ai social è possibile conoscere tutti gli appuntamenti e
gli eventi organizzati per spiegare la proposta di legge e i quat- tro quesiti referendari, visionare il calendario dei banchetti in città per apporre la propria firma ed essere sempre aggiornati sulle novità di questa vera e propria battaglia dei lavoratori.
a questi lavoratori stiamo cercando di fare informazio- ne anche attraverso i social network, aiutandoci con foto e video, così da far passare
in modo semplice e diretto il nostro messaggio».
«A volte abbiamo difficoltà a far capire alla gente che si tratta di un cambiamen-
LA RACCOLTA FIRME
to radicale – aggiunge –. I banchetti nelle piazze sono fondamentali proprio per spiegare alle persone esterne alla Cgil quale valore e quale importanza abbia questa battaglia. I media, in questo, non ci aiutano: se ne parla ben poco, di conseguenza è ancora più difficile diffondere
l’iniziativa».
Nonostante questo, i lavo- ratori sembrano attivarsi, e non poco. Naturalmente, l’interesse varia da settore a settore, soprattutto in
riferimento ai tre quesiti re- ferendari che toccano ambiti diversi tra loro.
«C’è molta tensione intorno al tema dei voucher – pre- cisa Natale –. Si tratta di un argomento che interessa praticamente tutti i setto-
ri del lavoro. Per questo, molti cercano chiarimenti, avvertono preoccupazione, fanno domande e cercano di addentrarsi nella questione, così da mettere a fuoco tutti gli aspetti di questa nuova formula di pagamento».
Si tratta di una sfida che
parte dal basso, dai lavorato- ri, da chi condivide gli stessi principi e da chi pensa al domani. Una sfida che ricor-
da, in parte, quella affron- tata nel 1970: una battaglia durata 18 anni (dal 1952) per ottenere il riconoscimento dei diritti fondamentali del lavoro. Xxxx, in un certo sen- so, la sfida intrapresa oggi con la Carta dei diritti universali del lavoro può essere equipa- rata a quella di quarant’anni fa. «Naturalmente, rispetto
a quegli anni, oggi abbiamo fatto qualche passo avanti in tema di democrazia – spiega Natale –, ma l’iter è comunque lungo. Speriamo unicamente di impiegare meno tempo rispetto ad allora, per portare avanti la proposta di legge, ma serve una parte politica che sostenga il nostro progetto. La segreteria generale Cgil ha incontrato i gruppi politici per presentare la Carta e alcuni partiti si sono mostrati inclini ad appoggiarla. Speriamo che ciò avvenga in tempi brevi».
GRANDI RISULTATI DAI BANCHETTI E DALLE ASSEMBLEE: GIÀ SUPERATE 10MILA FIRME NEL PARMENSE
L
a segreteria della CGIL di Parma lo scorso primo giugno ha diramato una nota di
soddisfazione per i risultati che si stanno ottenendo e di ringraziamento rivolta a tutti coloro che si stanno impegnando nella raccolta firme per la Carta Universale dei
Xxxxxxx.Xx nota recita infatti: “Nel ringraziare tutti coloro che si stanno impegnando, la se- greteria della CGIL esprime viva soddisfazione per l’andamento della campagna di raccolta firme per la legge d’iniziativa popolare “Carta dei diritti universali del lavoro” e per i tre re- ferendum abrogativi collegati (in materia di voucher, responsabilità solidale negli appalti e tutele dai licenziamenti illegittimi). Alle migliaia di firme raccolte ai banchetti allestiti nelle piazze, nei mercati e nei luoghi di ritrovo dei pensionati a Parma e provincia, si assommano le tante già raccolte nelle iniziative organizzate nei luoghi di lavoro, e quest’ultimo dato è in continua crescita, consentendo di pronosticare per la fine di questa settimana, quando mancheranno ancora tre settimane al termine della campagna, il netto superamento
delle 10.000 firme raccolte. Grandi risultati sono arrivati dalla Barilla (con oltre 700 firme raccolte), ma anche all’esterno di aziende come Parmalat, Sidel, Chiesi e Iren sono state raccolte centinaia di firme. Notevoli poi i risultati delle iniziative in Azienda Ospedaliera, al DUC di Parma e nei centri commerciali a presenza Coop Alleanza 3.0. Nei prossimi giorni sono previsti i banchetti nelle altre principali aziende del territorio (Xxxxxxxx Xxxxx, Xxxxxxxx Xxxxx, Ocme, Xxxxxx...). Questi dati confermano che la battaglia della CGIL per ridare dignità e diritti al mondo del lavoro è stata compresa e apprezzata da molti cittadini del nostro territorio e che i lavoratori, in particolare, chiedono a gran voce di modificare le normative peggiorative delle loro condizioni, introdotte col Jobs Act e con le leggi precedenti sul mercato del lavoro”.
CGIL INFORMA
Quattro referendum per una scuola davvero migliore
Xxxxxx Xxxxxxx spiega i motivi per cui FLC sostiene i referendum: è in gioco la libertà di insegnamento
I
l segretario provinciale della FLC CGIL, Xxxxxx Xxxxxxx, spiega il senso e i motivi della mobilita-
zione e del sostegno del sindacato alla raccolta di firme per indire un referendum sulla riforma scola- stica introdotta lo scorso anno. FLC ha cercato fin da subito di modificare la Legge 107 “Buona Scuola”, che sostanzialmente aumenta la produttività mettendo in competizione i lavoratori tra loro. Ma gli scioperi e le contestazioni non hanno avuto effetto, si è quindi
deciso di passare direttamente al tentativo di abrogare gli aspetti cardine della legge, attraverso appunto la raccolta firme per indire un referendum.
Valutazione del merito, scelta dei docenti: il supermanager non piace. Con i finanziamenti si avrebbero scuole di serie A e di serie B
I punti salienti: la valutazione del merito
«La legge prevede che un comitato composto anche da studenti e genitori esprima una valutazione sul merito e la qualità didattica dei docenti. Spetta poi al dirigente decidere tenuto conto dei criteri elaborati, sia il com-
penso che il docente da premiare. Si chiede che facciano parte del comitato solo persone competenti con cono- scenza e preparazione sul mondo della scuola e che non venga lasciata discrezionalità di assegnare il bonus ai soli dirigenti scolastici, riportando tale compenso nell’alveo della contrattazione con le RSU».
La scelta dei docenti da parte dei dirigenti
«La legge 107 prevede che i dirigenti scolastici possano scegliere i docenti cui affidare cattedre nel proprio istitu- to scolastico. Riteniamo pericoloso scardinare il sistema dei concorsi e delle valutazioni oggettive, passando a quelle soggettive. In questo modo vi è il rischio di asse- condare il clientelismo per quanto riguarda il personale a tempo determinato e nel tempo di concentrare i docenti più “graditi” nelle scuole che avranno più capacità attrat- tiva e al contrario concentrare quelli meno “graditi” nelle scuole meno finanziate e con un utenza meno attenta». Il finanziamento alle scuole.
«Ora la legge permette di versare contribuiti economici sia da parte di privati che di aziende, detraibili fiscalmen- te. Chiediamo che il contribuente non possa più scegliere la singola scuola, ma che tali fondi vadano distribuiti tra tutte le scuole. Altrimenti si creerebbero scuole ricche nei quartieri benestanti e povere nelle periferie, ampli- ficando la forbice sociale, che la scuola dovrebbe invece
PER FIRMARE
LA RACCOLTA FIRME È INIZIATA IL 9 APRILE SCORSO
contenute nella legge 107 del 2015.
I
I Referendum sulla scuola sono rela- tivi all’abrogazione di alcune norme
La FLC CGIL ribadisce il sostegno ai quattro quesiti referendari perché vengano cancellate alcune parti fon- damentali (si veda il volantino sopra). Dal 9 aprile e fino a luglio si può firma- re nei banchetti il cui elenco è costan- temente aggiornati sul sito internet
xxx.xxxxxxxxxxxxxxxx.xxx del comitato promotore.
ridurre. Vogliamo inoltre l’abolizione della detraibilità per quelle private, nel rispetto di quanto sancito dalla Costituzione».
L’alternanza scuola lavoro.
«La 107 prevede 200 ore per i licei e 400 ore per le scuole professionali. Ma non ci sono sufficienti aziende e progetti, quello che si rischia è che i ragazzi finiscano per fare mera manovalanza a costo zero per le aziende. E non ha senso».
Infine, davvero la 107 mina la libertà di insegnamento?
«Se riteniamo che un docente è un educatore, la sua validità e la sua autorevolezza gli viene assegnata
dagli studenti non solo per quello che dice, ma sopratutto per quello che fa e che è. Come farà ad inse- gnare agli studenti, futuri cittadini a non chinare la testa ad avere un pensiero critico, se per primi loro stessi assumeranno questo atteg- giamento per raggiungere il merito assegnato unilateralmente dal dirigente, oppure semplicemente per non essere spostati in un altro Istituto ? L’esempio che darebbe ai suoi studenti è che occorre essere dei furbi, per saltarci fuori in questa società».
Per firmare c’è tempo fino al 2
luglio.
IL CASO
SMA CHIUDE I SUPERMERCATI DI FIDENZA E SALSOMAGGIORE: IN 38 A CASA
gli storici negozi di Salsomaggiore e Fidenza al 30 Giugno
L
a SMA Spa, colosso della Grande Distribuzione Organiz- zata, ha comunicato il 31 maggio l’intenzione di chiudere
prossimo. Queste due realtà occupano 38 persone che, per l’azienda, dovrebbero trasferirsi nei negozi della catena situati in Lombardia. La maggior parte di questi lavoratori hanno con- tratti part time con
salari che non per- mettono certamen- te l’autosufficienza. Hanno inoltre orari di lavoro impreve- dibili e sono per lo più madri di figli in età scolare, alcune di esse tra l’altro hanno problemi
di salute, in molti
casi riconducibili ai lunghi anni di attività lavorativa prestati nell’azienda. Nonostante questo quadro l’azienda non intende fornire alcun tipo di agevolazione ai trasferimenti sotto for- ma di vitto e alloggio o rimborso chilometrico: a questo punto è bene ridare il giusto significato alle parole e alle azioni della SMA Spa: siamo in presenza di 38 licenziamenti.
Vertenze SMA chiude a
Fidenza e Salso
A Salso Accentour getta la spugna, ma il destino dei lavoratori? Xxxxxxxxxx, la crisi continua in silenzio
L
a lunga teoria di crisi azien- dali, che da anni connota il mondo del lavoro locale, xxxxx-
nua anche nella primavera 2016.
CCF FILIBERTI
Lo scorso 24 maggio in Regione è stata sancita la crisi aziendale e attivata la CIGS. La grave crisi finanziaria dell’impresa specia- lizzata nella lavorazione della pietra di Carniglia, ha determi- nato un arretramento nel paga- mento degli stipendi oltre che la fuoriuscita di un consistente numero di lavoratori, dimessisi per giusta causa. La speranza
è comunque di trovare una soluzione, anche per dare una continuità lavorativa e occu-
PARMACOTTO
pazionale ad uno stabilimento che si trova a Bedonia, in area montana.
ACCENTOUR
Tempi bui a Salsomaggiore. Ol- tre al caso SMA, c’è anche quel- lo Accentour. FILCAMS CGIL e FISASCAT CISL, nell’incontro avuto i primi giorni di maggio con Terme SpA ed Accen-
tour LTD, hanno registrato la posizione, da parte della stessa Xxxxxxxxx, riconfermata tra- mite una nota ufficiale inviata a tutte le sigle sindacali, circa la formalizzazione della risolu- zione anticipata del contratto di affitto con Terme S.p.A., con la conseguente cessazione di
ogni attività alberghiera nel Comune di Salsomaggiore e l’inevitabile e contestuale avvio di una procedura di mobilità per tutto il personale in forza agli alberghi Porro e Xxxxxxxxx. Le organizzazioni sindacali stanno chiedendo l’individuazione di un nuovo compratore, che però sia un professionista del set-
12 su quella di Albenga.
Tale procedura, a detta dell’a- zienda, è a completamento del- la precedente, aperta ad aprile dell’anno scorso per 73 lavora- tori e che ha già determinato il licenziamento di 29 dipendenti. La scelta di avviare una nuova procedura di licenziamenti collettivi è per il sindacato inac-
CHIUDERE MARANO È UN GRAVE ERRORE
I
l nuovo piano indu- striale che Parmacotto
ha presentato ai credito- ri, non piace a FLAI CGIL e UILA UIL. I sindacati di settore giudicano inac- cettabili altre pesanti riduzioni di posti di lavoro. Nel corso della
crisi il personale ha già subito un forte ridimensionamento per le numerose uscite volontarie e ora l’organico risulta attestarsi su circa 140 unità. Abbandonare lo stabilimento nuovo di Xxxxxx è un grave errore. Se si pensa poi a quali pressioni e forzature sono stati sottoposti gli enti locali per permetterne la realizzazione, ora vederne a pochi anni di distanza dall’inaugurazione la chiusura, fa anche rabbia. Ri- durre così il perimetro industriale al solo stabilimento di San Vitale Baganza inoltre significherà non poter disporre della sufficiente capacità produttiva per rilanciare il marchio Par- macotto (così distintivo del nostro territorio) sia sul mercato italiano ma soprattutto sui mercati esteri, in forte crescita per i prodotti Made in Parma.
xxxx, che abbia un progetto di lungo termine e non si blocchi dopo pochi mesi nell’erogazio- ne degli stipendi.
ABC COSTRUZIONI
Nella giornata di venerdì 22 aprile la direzione aziendale di ABC Costruzioni SpA, ha aperto una procedura di licenziamento collettivo, Legge 223/91, per un totale di 40 lavoratori dichiarati in esubero, di cui 16 sull’unità operativa di Xxxxx Xxxxxxx Xxxxx, 00 sull’unità di Parma e
cettabile e pretestuosa. Inaccettabile anche perchè esiste una precisa responsa- bilità sociale dell’impresa, a maggior ragione per chi, come le Concessionarie autostradali, operano su proprietà dello Stato finanziate con i soldi di tutti i cittadini.
Pretestuosa perchè il nuovo Co- dice degli Appalti e Concessioni prevede un periodo transitorio per l’adeguamento alle nuove norme di 24 mesi e che vedrà i suoi effetti solo dal 2018.
CGIL INFORMA
RLSInforma! Mai dimenticarsi della sicurezza sul lavoro
N
“La vita non è una favola”: aperta la pagina e avviata una campagna Facebook degli Rlst di Parma
ovità nella comunicazione degli RLST - Rap- presentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriali CGIL di Parma. Da alcune settimane
la pagina Facebook RLSInforma è stata rinnovata nella comunicazione e ha lanciato una campagna di comuni- cazione e sensibilizzazione sui temi, ovviamente, della sicurezza sui posti di lavoro. La campagna ha indivi- duato come tema portante quello delle favole, che a prima vista sembra ben lontano dal mondo del lavoro, profondamente reale e concreto, ma... se pensiamo bene a tutte quelle leggende e superficialità che contor- nano ancora il tema della sicurezza, beh allora è più che
La campagna utilizza divertenti meme, che ognuno può condividere: divulgandoli si aiuta la consapevolezza e si rafforzano i diritti dei lavoratori
centrato! Quante volte i lavoratori assumono comporta- menti a rischio, giustificandosi con frasi del tipo “perchè tanto a me non accade”, “sto attento”, “ho fretta, non voglio fermare la produzione” e via discorrendo.
Sensibilizzare su questo tema non è mai scontato. Si tratta quindi di individuare nuovi modi di comunicazione per raggiungere la più ampia platea possibile e quindi oggigiorno non si può prescindere da un utilizzo dei social media. È stata così lanciata la campagna “La vita non è una favola” che si sviluppa attraverso una serie
di xxxx, così vengono definite le immagini riportanti testo, che condensano messaggi molto più complessi. I
meme sono strumenti simbolici antichissimi, che hanno trovato nuova vita grazie a strumenti quali Facebook e Twitter. I meme pubblicati prendono spunto da episodi favolistici e richiamano alla responsabilità e alla realtà dei fatti: nella vita reale ci vuole at- tenzione e consapevolezza, an- che dei propri diritti. Si perchè alla fine, la battaglia della sicurezza è
una battaglia per i diritti dei la- voratori. Si deve lottare per avere le dotazioni previste dalla legge, ma anche per far abbandonare certi comportamenti sbagliati dei lavoratori.
Chi si assume dei rischi sul posto di lavoro, alla fine, se lo ricordi, lo fa solo a vantaggio esclusivo del datore e della proprietà azien- dale!
LA FESTA
I MAGGIO A TRAVERSETOLO: CHE MUSICA!
arte, cultura, buona musica nel festival Rock più importante
U
na festa speciale. Il Primo Maggio Traversetolese del gruppo giovani della CGIL ha saputo unire divertimento,
della provincia. Anche l’edizione 2016 ha ottenuto un grande successo di pubblico, come si può vedere sulla pagina facebo- ok del Festival e dalle due foto di Xxxxxxx Xxxxxxx.
La crisi? Per la cura ci vogliono ricette nuove!
Dati OML 2016 sull’economia: l’export tiene, ma la ripresa è timida e i giovani restano troppo a lungo disoccupati
I
dati sul lavoro locale non danno molta fiducia. Non siamo usciti ancora dalla crisi,
segno che si deve riflettere sulla strada seguita. Questo in sintesi è quanto emerge dai
dati del Settimo Osservatorio sull’economia e il lavoro in provincia di Parma, presentato in Camera del Lavoro lo scorso 12 maggio. Quello che emerge dalla ricerca condotta da XXXX è che i segnali di debole ripresa
nell’economia del territorio sono trainati dall’export ,che si confer- ma una certezza per l’indotto economico del Parmense. Cala la disoccupazione, ma cresce quella giovanile (15-24 anni) e questo non è certo un bel segna-
le. Inoltre l’aumento di contratti di lavoro a tempo indeterminato nasconde l’azione degli sgravi fiscali: sarà necessario vedere con il tempo quanti di questi contratti saranno mantenuti, oppure no. I segnali positivi
si registrano nell’andamento di produzione, fatturato e ordini dell’industria: dal primo trimestre del 2015 gli indicatori mostrano un segno positivo.
Anche le costruzioni, dopo anni di numeri negativi, iniziano a mostrare una leggera contro- tendenza. «I dati evidenziano che c’è un valore aggiunto che cresce però in valori decimali», analizza il segretario generale della Cgil Parma Xxxxxxx Xxx-
sandri. «Cioè una ripresa molto debole trainata specialmente dall’export». Nel 2015 l’export provinciale sale a +9,6%, dopo tre anni di crescita più contenu- ta: ben più di quello regionale (+4,4%). In crescita l’export dei
prodotti agro-alimentari (in ulteriore aumento rispetto al biennio precedente: dal 2010 il valore dell’export è aumentato del 40%); poi la meccanica e il chimico-farmaceutico dopo una flessione registratasi nel 2014.
AREA VASTA
SI ALL’ALLARGAMENTO ALLE ALTRE PROVINCE
I
l futuro delle ex province è ancora in via di definizione. Xxxxxxx Xxxxxxxxx, segretario generale della CGIL di Par- ma lo scorso 25 maggio ha diramato una nota per esprime- re il sostegno del sindacato ad un allargamento delle sinergie tra i territori, dopo la firma dell’accordo quadro tra le Province di Parma e Piacenza in vista dell’istituzione – in caso di approvazione della riforma costituzionale - della nuova Area Vasta, un accordo “aperto” alla collaborazione con altre Amministrazioni, in particolare alla Provincia di Reggio Emilia.
“Come segretario generale della CGIL di Parma - dice la nota
- non posso che sottoscrivere tale ipotesi di allargamento, convinto come sono che l’idea di un’Area Vasta che accorpi solo Parma e Piacenza rappresenti una soluzione debole per il nostro territorio, sostanzialmente marginalizzante rispetto agli equilibri istituzionali della regione. Tale scelta
avrebbe infatti ripercussioni riguardo alla capacità di attrarre risorse e investimenti pubblici e, più in generale, rispetto al conseguente modello di sviluppo socio-economico territoriale. Per questo sarebbe molto più interessante un’aggregazione più ampia, sulla falsariga dell’Area Vasta Xxxxxx Xxxx già utilmente sperimentata in ambito sanitario“.
IMMIGRATI E DIRITTO
PERMESSO DI SOGGIORNO: UN CONTRIBUTO BASTA E AVANZA. ITALIA CONDANNATA!
C
XXX e XXXX plaudono all’immediata esecutività del dispositivo che dichiara illegittimo l’ulteriore contribu-
to richiesto ai cittadini immigrati per rinnovo e rilascio del permesso di soggiorno. La Corte di Giustizia Europea si è espressa a sfavore della norma italiana, ritenendo ingiusto l’ulteriore contributo richiesto agli immigrati per il rilascio del permesso di soggiorno. Per info sui contributi già pagati è possibile rivolgersi alle nostre sedi.
ANALISI
Xxxxxxx Xxxxxxxx: diritti del lavoro, referendum e ragioni del sì
Il si avrebbe effetti dirompenti sul mondo del lavoro: cadrebbe l’intera impostazione del Governo
L
a “Carta dei diritti universali del lavoro”, l’insieme di proposte della Cgil discusse in più di 41 mila assem- blee, è affiancata dai referendum riguardanti i diritti sul
lavoro, in particolare gli appalti, i voucher e i licenziamenti illegittimi. «Le bonifiche che risulterebbero dalla vittoria del sì nei 3 referendum sarebbero regole coerenti con quella Costituzione che in ottobre saremo chiamati a difendere, a salvare ancora una volta: è un imperativo assoluto», così l’avvocato parmigiano Xxxxxxx Xxxxxxx Xx- tronio, esperto dei diritto del lavoro ha spiegato gli effetti del “sì” in modo semplice e conciso.
L’avvocato Xxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxx, primo da destra a fianco di Xxxxxxxxx e Xxxxx
Nel 2015 i voucher hanno coperto 11,5 milioni di ore. Negli appalti i lavoratori non sono tutelati per i loro crediti.
Correggere il Jobs Act sui licenziamenti
APPALTI
Con la vittoria del “sì” al referendum sugli appalti, il committente risponderebbe in ogni caso dei crediti di lavoro vantati dai dipendenti degli appaltatori o subap- paltatori di opere o servizi. In questo modo, verrebbero meno tutti quegli ostacoli che oggi la legge frappone alla realizzazione del credito e il committente sarebbe completamente responsabile della scelta che compie circa l’affidamento ad altri di opere e servizi. Nello stesso tempo, la regolarità complessiva degli appalti sarebbe garantita in esclusiva dal committente.
VOUCHER
115 milioni di euro la cifra complessiva dei pagamenti tramite voucher nel solo 2015: «11.500.000 ore di lavoro pagate ai lavoratori, ciascuna in ragione di 7,5 euro, netti da imposte, ma senza che si possa vantare alcun diritto a 00.xx, a 00.xx, a T.F.R., a ferie, a riposi, a festività, a permessi, a congedo per matrimonio, per malattia, per maternità, di tipo parentale, ecc. … – spiega l’avvoca-
to Xxxxxxxx –; senza avere diritto di prelazione nella chiamata per un nuovo lavoro, senza stabilità di alcun genere». «Puntiamo a eliminare i voucher, così come sono destrutturano il lavoro» ha precisato la segretaria generale Xxxxxxx Xxxxxxx. I voucher, tra l’altro, col tempo potrebbero generare un «turnover di lavoratori accessori, in specie di giovani e di extracomunitari, che costituiranno squadre di ricattabili mandati a lavorare da un’impresa all’altra», aggiunge l’avvocato.
NUOVI DIRITTI
11 MAGGIO: UNIONI CIVILI, UN GIORNO IMPORTANTE PER I DIRITTI. MA C’È ANCORA TANTO DA FARE
approvato l’11 maggio alla Camera. “Finalmente c’è la legge che isti-
E
nrica Gabbi, segretaria confederale CGIL Parma con delega ai Nuovi Diritti, ha emanato una nota stampa sulla legge per le Unioni Civili,
tuisce per la prima volta in Italia l’unione civile tra persone dello stesso sesso, e disciplina anche le convivenze di fatto - afferma la nota.
Un giorno storico per la democrazia, che giunge dopo un percorso fin troppo lungo e travagliato. Una battaglia a cui la CGIL ha contribuito con determinazione e a cui intende continuare a dare il proprio apporto, perché tanto resta da fare, ad esempio per quanto riguarda valori fonda- mentali come il diritto di figli e figlie a una piena genitorialità o il diritto alla pensione di reversibilità per le coppie di fatto”.
LICENZIAMENTI
Non si restaurerà il vecchio articolo 18, ma si correggeran- no le storture introdotte dalla
riforma Fornero e dal Jobs Act per tornare ad ampliare le possibilità di reintegra, oggi molto limi- tate. Se vincesse il sì, infatti, ci sarebbe, in ogni caso di licen- ziamento illegittimo, il diritto
alla reintegrazione in servizio, al risarcimento pieno dei danni
patiti e alla regolarizzazione della posizione. Verrebbero meno, così, le molte differenziazioni di trattamento del lavoratore ingiu- stamente licenziato oggi previste dall’articolo 18 dello Statuto
dei Lavoratori, nella “versione Fornero” nell’area di sua residuale
applicabilità. «Alcune novità della legge Fornero resterebbero, ma cadrebbe la differenziazione tra gli assunti prima e dopo il 7 marzo 2015, valendo la stessa disciplina per tutti i lavoratori dipendenti di datori di lavoro che intrattengano oltre 5 rapporti di lavoro» precisa Xxxxxxxx.
Dopo gli errori realizzati negli ultimi anni, bisognerebbe ora provare a risolvere la crisi non abbandonando le regole, ma difendendole, allargandole e, so- prattutto, facendo in modo che si- ano rispettate da tutti: «è questo che favorisce davvero l’impresa, non l’abbandono della civiltà
del lavoro» conclude l’avvocato Xxxxxxxx.
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