SCHEMA DI ACCORDO DI PIANIFICAZIONE
ALLEGATO AL “DOCUMENTO PRELIMINARE”
SCHEMA DI ACCORDO DI PIANIFICAZIONE
per la redazione del Piano di Assetto del Territorio Comunale di Mestrino
CONSIDERATA la necessità di attivare la procedura concertata tra il Comune di Mestrino, la Provincia di Padova e la Regione del Veneto, per la formazione del Piano di Assetto del Territorio comunale ai sensi dell'art. 15 della L.R. 11/2004;
VISTO l'art.15 della L.R. 11/2004;
VISTA la D.G.R. n. 3178 del 08/10/2004 e s.m.i., con la quale vengono adottati gli atti di indirizzo di cui all'art. 50 della L.R. 11/2004;
VISTA la deliberazione di Giunta del Comune di Mestrino n. del , con la quale vengono adottati il Documento Preliminare e lo schema di Accordo di Pianificazione;
VISTO il parere ai sensi della D.G.R.V. n° 791 del 31/03/2009 della Commissione regionale per la V.A.S., in data , n. /45.06;
VISTA la nota n. in data del Dirigente della Direzione Urbanistica della Regione Veneto;
VISTA la nota n. in data del Dirigente della Direzione Urbanistica della Provincia di Padova;
SI STABILISCE:
1. che l'Accordo interviene tra:
a) la Regione Veneto quale ente attualmente competente in via transitoria all'approvazione del Piano;
b) la Provincia di Padova, ente competente all'approvazione del Piano ad intervenuta approvazione del P.T.C.P.;
c) il Comune di Mestrino quale ente competente alla gestione della pianificazione comunale;
2. che l'Accordo riguarda la redazione in forma concertata del Piano di Assetto Territoriale comunale che presenta i seguenti elementi:
a) Inquadramento fisico – morfologico e territoriale
Il territorio di Mestrino si sviluppa su una superficie pianeggiante di complessivi km2 19,3 a ovest di Padova.
I centri abitati sono costituiti dal Capoluogo, attraversato dalla X.X. 00 Xxxxxx Xxxxxxxxx, e dalla frazioni di Lissaro e Arlesega.
Il Capoluogo, in particolare, risulta ben dotato di spazi a servizi per l'istruzione e l'impiantistica sportiva.
Le attività produttive sono concentrate nelle zone produttive a est e a ovest del Capoluogo lungo la regionale 11.
Il sistema insediativo di Mestrino è caratterizzato inoltre da uno sviluppo a maglia ortogonale sia a nord che a sud della S.R. 11, i resti della centuriazione romana che certamente era presente anche in questa zona non sono più visibili a causa delle numerose inondazioni che si sono susseguite nel corso dei secoli.
Sono ancora presenti nel territorio importanti testimonianze del passato di Mestrino, a partire da quello che rimane del castello di Arlesega in centro alla frazione, del sito della Pieve di Lissaro, della antica chiesa del Xxxxx ai confini con Grisignano di Xxxxx, della cinquecentesca Villa Contarini, Raffaella e di villa Priuli ora Bonfio.
b) Contenuti e finalità del Piano di Assetto del Territorio:
Contenuti:
Il Piano di Assetto Territoriale comunale è lo strumento di pianificazione urbanistica che delinea le scelte strategiche di assetto e di sviluppo per il “governo del territorio”, al fine di perseguire la tutela dell'integrità fisica ed ambientale, nonché dell'identità culturale e paesaggistica dello stesso.
Il Piano interessa ambiti comunali omogenei per caratteristiche insediativo – strutturali, geomorfologiche, storico – culturali e ambientali; è integrativo del
P.A.T.I. della Comunità Metropolitana di Padova (organismo volontario costituito nel 2001), coordinato dalla Provincia di Padova, comprendente, oltre al Comune di Mestrino, la città di Padova e 15 comuni della cintura metropolitana, per complessivi 420.000 abitanti.
Il Piano di Assetto del Territorio Intercomunale disciplina i territori della Comunità Metropolitana relativamente ai seguenti temi:
• sistema ambientale;
• difesa del suolo;
• servizi a scala sovracomunale;
• sistema relazionale, infrastrutturale e delle viabilità di interesse sovracomunale;
• poli produttivi;
• fonti di energia rinnovabili.
Tutti gli altri temi rimangono di competenza del Piano di Assetto Territoriale comunale
Il Piano di Assetto Territoriale comunale è redatto in conformità: ai contenuti di cui alla L.R. 11/2004, agli specifici atti di indirizzo, alle direttive urbanistiche regionali del Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.), ai contenuti del
P.A.T.I. della Comunità Metropolitana, agli indirizzi e politiche urbanistiche espressi dalla comunità locale.
Finalità:
Il Piano di Assetto Territoriale informa le proprie scelte verso una trasformazione urbanistica funzionalmente equilibrata, armonica e policentrica ed uno sviluppo adeguato a soddisfare le esigenze socio – economiche del presente, senza compromettere la conservazione e l'utilizzo futuro delle risorse del territorio, in particolare di quelle non riproducibili.
In particolare si propone di soddisfare le esigenze della comunità perseguendo:
- la salvaguardia delle qualità ambientali, culturali ed insediative del territorio al fine della conservazione, tutela e valorizzazione dei beni naturali, culturali, architettonici ed archeologici;
- la tutela delle identità storico – culturali, la qualità e differenziazione dei paesaggi urbani ed extraurbani, al fine di realizzare la riqualificazione degli insediamenti storici ed il recupero del patrimonio edilizio ed ambientale, nonché il miglioramento della qualità degli insediamenti esistenti e del territorio non urbanizzato;
- la prevenzione e riduzione dei rischi connessi all'uso del territorio e delle sue risorse, al fine di garantire la sicurezza degli abitati e la difesa idrogeologica dei suoli.
Il piano assicura inoltre la tutela e valorizzazione dei valori paesistici riconosciuti, nonché la riqualificazione delle parti compromesse o degradate e l'attestazione di eventuali nuovi valori paesistici coerenti con quelli riconosciuti ed integrati con lo sviluppo economico e sociale sostenibile.
Le determinazioni del piano sono informate ad una approfondita e sistematica conoscenza di tutte le “componenti strutturali del territorio” di origine naturale ed antropica, finalizzate all'individuazione delle “risorse identitarie” ed alle loro correlazioni e integrazioni.
Il Piano di Assetto Territoriale comunale individua al proprio interno gli Ambiti Territoriali Omogenei (A.T.O.), per caratteristiche geomorfologiche, ambientali, paesaggistiche, storico – culturali o insediativo – strutturali. Definisce inoltre “ambiti di tutela, valorizzazione e riqualificazione” del territorio in funzione del livello di integrità e rilevanza dei valori paesistici, al fine di permettere una lettura integrata delle componenti strutturali del territorio ed dei valori del paesaggio.
3. di prendere atto del “Documento Preliminare” adottato con deliberazione di Giunta n. del
4. di prendere atto delle modalità per la formazione del quadro conoscitivo e delle banche dati, ai sensi dell'art. 50 lett. a) e f) e degli atti di indirizzo adottati con D.G.R. n. 3178 dell'8 ottobre 2004 e s.m.i. , e precisamente:
a) si ritiene utile precisare che il quadro conoscitivo, necessario alla redazione del P.A.T., debba essere rapportato alle specifiche caratteristiche del territorio, attraverso una lettura multidisciplinare che consenta di pervenire ad una valutazione critica nell'impiego dei dati, finalizzata a definire appunto le “condizioni di sostenibilità degli interventi e delle trasformazioni pianificabili”, e le “condizioni di fragilità ambientale”;
b) la formazione del Quadro Conoscitivo deve intendersi come la costruzione di un catalogo delle informazioni associate alle competenze dei tre principali soggetti istituzionali (Comune, Provincia e Regione), organizzato e sistematizzato al fine di documentare il complesso delle conoscenze territoriali disponibili ai diversi livelli;
c) la formazione del Quadro Conoscitivo deve necessariamente esplicitarsi nelle forme e nei contenuti, secondo le caratteristiche di ogni singolo ambito e livello territoriale esaminato, proponendo una lettura del territorio e delle sue componenti attraverso la compilazione delle seguenti matrici:
1. INFORMAZIONI TERRITORIALI DI BASE
2. ARIA
3. CLIMA
4. ACQUA
5. SUOLO E SOTTOSUOLO
6. BIODIVERSITÀ
7. PAESAGGIO
8. PATRIMONIO CULTURALE, ARCHITETTONICO, ARCHEOLOGICO
9. INQUINANTI FISICI
10. ECONOMIA E SOCIETÀ
11. PIANIFICAZIONE E VINCOLI
Tali matrici e i tematismi che le compongono dovranno essere strutturati seguendo le specifiche tecniche per la creazione delle banche dati e dei relativi metadati, secondo le indicazioni, previo accordo sulle eventuali modifiche ed integrazioni, della Direzione Urbanistica, avendo come riferimento l'atto di indirizzo di cui all'art. 50 lettere a) e f) della L.R. 11/04;
d) sulla scorta del presente accordo il progetto dovrà indicare, con riferimento alle matrici di cui alla precedente lettera c), quali dati sono necessari per l'analisi e le strategie di progetto del territorio in oggetto, e quali dati sono invece facoltativi o addirittura non utili a tale scopo;
5. di prendere atto che la redazione degli elaborati dovrà attuarsi in riferimento agli atti di indirizzo di cui alle lettere a) e g) dell'art. 50 della L.R. 11/2004 e che dovranno essere redatti, almeno, i seguenti elaborati:
a) relazione generale contenente gli esiti della concertazione e le valutazioni di sostenibilità, oltreché la sintesi del quadro conoscitivo;
b) relazione di progetto che esponga la sostenibilità delle scelte progettuali;
c) relazione sintetica per l'immediata lettura delle scelte e degli obiettivi del P.A.T. e che riporterà in quali elaborati e norme sono trattate le diverse tematiche affrontate;
d) Norme tecniche;
e) TAV. 1 Carta dei vincoli e della Pianificazione Territoriale;
f) TAV. 2 Carta delle Invarianti;
g) TAV. 3 Carta delle Fragilità;
h) TAV. 4 Carta della Trasformabilità;
i) banca dati alfa numerica e vettoriale di cui all'art. 13, 3° comma lettera d), della
L.R. 11/04;
j) altre elaborazioni che si ritengano necessarie;
6. di prendere atto del seguente programma dei lavori:
a) sottoscrizione dell'accordo di pianificazione entro il mese di Maggio 2010;
b) presa d'atto con deliberazione di Giunta Comunale dell'espletamento della fase di concertazione relativa al documento preliminare, prevista dall'art. 5, attraverso
l'approvazione di apposita relazione che esponga le risultanze della concertazione e proponga il recepimento di eventuali modifiche al documento preliminare. Tale fase dovrà concludersi entro il mese di Giugno 2010;
c) redazione di un primo rapporto sul quadro conoscitivo, sulla concertazione e sulle verifiche di sostenibilità, corredato da proposte normative e progettuali da consegnare all'amministrazione comunale entro il mese di Luglio 2010;
d) redazione degli elaborati definitivi costituenti il P.A.T., incluso l'elaborato di cui alla lettera i) del precedente punto 5), entro il mese di Settembre 2010;
e) adozione del P.A.T. da parte del Consiglio Comunale entro il mese di Ottobre 2010;
f) convocazione della conferenza di servizi entro 3 mesi dall'adozione del P.A.T. per l'esame delle osservazioni e l'approvazione del piano;
g) ratifica da parte della Giunta Regionale/Provinciale entro un mese dalla conferenza di servizi conclusiva.
7. di stabilire che al presente accordo di pianificazione dovrà essere data pubblicità attraverso avvisi pubblici, a mezzo stampa, via internet e mediante invio alle principali associazioni di settore;
8. obblighi reciproci
a) la Regione e la Provincia si impegnano a promuovere e a coordinare i rapporti con l'amministrazione comunale nella redazione del Piano urbanistico in forma concertata, verificando gli indirizzi metodologici preliminari e definendo i contenuti e gli elaborati del Piano di Assetto del territorio. Il Gruppo di Progettazione sarà composto dai progettisti incaricati dal Comune affiancati da personale delle Direzioni Urbanistiche Regionale e Provinciale e della struttura tecnica comunale incaricata;
b) il Comune si impegna a:
• rendere disponibili i dati e la documentazione inerente il territorio e lo stato della pianificazione, in loro possesso, nonché eventuali studi ed altro materiale conoscitivo che possa essere di supporto alla redazione dei documenti del P.A.T.;
• fornire la collaborazione degli uffici comunali nell'attività di pianificazione;
9. valutazione delle osservazioni: le osservazioni presentate durante il periodo di pubblicazione e deposito, dovranno essere valutate in conferenza di servizi entro 3 mesi dall'adozione del piano. Alla conferenza di servizi oltre al rappresentante del Comune interessato. al rappresentante della Regione e al rappresentante della Provincia di Padova, potranno essere presenti i rappresentanti degli enti pubblici che detengono specifiche competenze disciplinari o che sono coinvolti nel procedimento di approvazione.
Le osservazioni accoglibili dovranno configurarsi come osservazioni portatrici di interessi collettivi, coerenti con gli obiettivi del documento preliminare e tendenti a proporre ipotesi di miglioramento del piano. L'accoglimento di tali osservazioni non comporta la ripubblicazione del piano che dovrà invece avvenire nei seguenti casi:
a) inserimento di previsioni in contrasto con gli obiettivi del documento preliminare;
b) aumento della capacità insediativa complessiva del piano al di fuori delle tolleranze dimensionali definite nella valutazione di sostenibilità del P.A.T.;
c) stralcio di specifiche previsioni progettuali di livello strutturale contenute nel piano o inserimento di nuove previsioni di livello strutturale;
d) modifica sostanziale o stralcio di ambiti soggetti a specifica trattazione disciplinare atta a garantire la tutela e conservazione delle caratteristiche naturali, paesaggistiche e culturali.
10. gli interessati sottoscrivono il presente accordo
a) per la Regione Veneto
l'assessore alle politiche per il territorio
b) per la Provincia di Padova l'assessore
c) per il Comune di Mestrino;
il Sindaco Xxxxx Xxxxxxx Xxxxxx
, lì