ACCORDO GOVERNO - SINDACATI DEL 28 SETTEMBRE 2016:
ACCORDO GOVERNO - SINDACATI DEL 28 SETTEMBRE 2016:
VADEMECUM ASSEMBLEE ISCRITTI
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LA STORIA
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accordo su aumenti pensioni basse
⮚ ULTIMO ACCORDO SOTTOSCRITTO NEGLI ULTIMI 10 ANNI: 11.07.2007 - GOVERNO XXXXX (MINISTRO X. XXXXXXX)
Da questo accordo poi si è arrivati
all’art. 5 della legge n. 127/2007 che ha introdotto
14 esima mensilita’
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⮚ 9 anni di silenzio
⮚ I governi non dialogano con le parti sociali
⮚ 24 maggio 2016 si riprende il confronto
⮚ Al tavolo del Ministero del Lavoro c’erano il titolare del dicastero Xxxxxxxx Xxxxxxx, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Xxxxxxx Xxxxxxxxx, i leader di Xxxx Xxxx e Uil accompagnati daI Rappresentanti Nazionali delle Federazioni dei pensionati SPI-CGIL, FNP-CISL , UILP - UIL
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⮚ Si susseguono numerosi tavoli tecnici
⮚ Il governo dialoga di nuovo con le parti sociali
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⮚Accordo 28 settembre 2016
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Si tratta di una svolta politica, ma soprattutto culturale: viene riconosciuto di nuovo al sindacato UN RUOLO DI RAPPRESENTANZA DEGLI INTERESSI SOCIALI.
Finalmente si torna ad utilizzare un metodo di confronto ed un linguaggio che favorisce la coesione sociale e la partecipazione. Si coglie, in particolare, la necessità di una condivisione sulle scelte sociali ed economiche.
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PRINCIPI ISPIRATORI ED OBIETTIVI
PRINCIPI
•Flessibilità in uscita (libertà di scelta senza stravolgere lo schema previdenziale: gratis se dettata da condizioni di bisogno, costosa se per propria scelta)
•Equità attuariale(salvaguardare gli obiettivi di finanza pubblica e il corretto rapporto tra generazioni)
•Equità sociale(lavoratori precoci e in occupazioni usuranti o pesanti, disoccupati senza ammortizzatori, pensionati con redditi bassi)
OBIETTIVI
Fase 1: Risposte immediate alla domanda di flessibilità senza aggravi eccessivi per i conti pubblici (a differenza di altre proposte su questo tema)
Fase 2: Nuovo dialogo sociale per una riforma strutturale del sistema contributivo
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L’ACCORDO
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1. RIDUZIONE DELLE IMPOSTE SULLE PERSONE FISICHE PER I REDDITI DA PENSIONE (no tax area)
2. AUMENTO DEI TRATTAMENTI PENSIONISTICI DI IMPORTO BASSO (14esima mensilità)
3. CUMULO GRATUITO DEI PERIODI CONTRIBUTIVI
4. LAVORATORI PRECOCI – requisiti di accesso alla pensione
5. LAVORI USURANTI – requisiti di accesso alla pensione
6. APE:
6.1 APE volontaria
6.2 APE sociale o agevolata
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6.3 APE e imprese
7. XXXX – uscite anticipate e flessibilità della previdenza complementare
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FOCUS
FASE 1 - PENSIONATI
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IL CALCOLO DELL’IRPEF
IL CALCOLO DELL’IRPEF
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NO TAX AREA DIPENDENTI 2016
REDDITO COMPLESSIVO | IMPORTO DETRAZIONE |
Non superiore ad euro 8000 | 1.880 |
Compreso tra 8.001 e 28.000 | 978 + 902 x (28.000 – reddito complessivo) 20.000 |
Compreso tra 28.001 e 55.000 | 978 x 55.000 – reddito complessivo) 27.000 |
Oltre i 55.000 | 0 |
DETRAZIONI PER LAVORO DIPENDENTE
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NO TAX AREA PENSIONATI 2016
REDDITO COMPLESSIVO | IMPORTO DETRAZIONE |
Non superiore ad euro 7750 | 1.783 |
Compreso tra 7.750 e 15.000 | 1.255 + 528 x (15.000 – reddito complessivo) 7.250 |
Compreso tra 15.001 e 55.000 | 1.255 x 55.000– reddito complessivo 40.000 |
Oltre i 55.000 | 0 |
DETRAZIONI PER PENSIONE
under 75
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NO TAX AREA PENSIONATI 2016
REDDITO COMPLESSIVO | IMPORTO DETRAZIONE |
Non superiore ad euro 8.000 | 1.880 |
Compreso tra 8.000 e 15.000 | 1.297 + 583 x (15.000 – reddito complessivo) 7.000 |
Compreso tra 15.001 e 55.000 | 1.297 x 55.000– reddito complessivo 40.000 |
Oltre i 55.000 | 0 |
DETRAZIONI PER PENSIONE
over 75
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RISULTATI: DISPARITA’ DI TRATTAMENTO FRA DIPENDENTI E PENSIONATI
PENSIONATI
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INIQUITA’
DIPENDENTI
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SIMULAZIONI TASSAZIONI PENSIONATI PER FASCE DI REDDITO
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reddito complessivo | imposta lorda | detrazione pens <75 | imposta netta pensione <75 | detrazione pens >75 | imposta netta pensionati>75 |
7750 | 1783 | 1783 | 0 | 1901 | 0 |
8.000 | 1840 | 1765 | 75 | 1880 | 0 |
8.125 | 1869 | 1756 | 113 | 1870 | 0 |
14.000 | 3220 | 1328 | 1892 | 1380 | 1840 |
18.000 | 0000 | 0000 | 0000 | 1200 | 3060 |
29.000 | 7340 | 816 | 6524 | 843 | 6497 |
35.000 | 9620 | 628 | 8993 | 649 | 8972 |
60.000 | 19270 | 0 | 19270 | 0 | 19270 |
76.000 | 25850 | 0 | 25850 | 0 | 25850 |
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1. NO TAX AREA PENSIONATI
E’ stata finalmente equiparata la no tax area dei pensionati al livello di quella dei dipendenti (8.125 euro). Si tratta di una novità estremamente importante, richiesta da molto tempo dal sindacato e che fornisce benefici immediati a tutti i pensionati con redditi medio - bassi. Il Testo: «partendo dai pensionati con più di 74 anni, si prevede l’aumento della detrazione d’imposta (riconosciuta fino a € 55.000,00) per tutti i pensionati al fine di uniformare la NO TAX AREA a quella dei lavoratori dipendenti (€ 8.125,00).»
Si completa così il processo di equiparazione già iniziato con la legge di stabilità per il 2017, che aveva portato a 8.000 la no tax area dei pensionati con almeno 75 anni di età, e a 7.750 quella dei pensionati con età inferiore a tale soglia.
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DIMINUZIONE DELLA PRESSIONE FISCALE PERCHE’ AUMENTA LA FASCIA ESENTE E LA DETRAZIONE D’IMPOSTA ANCHE PER I PENSIONATI UNDER 75
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XXXXXXX - XXXX 0:
1. NO TAX AREA PENSIONATI: simulazioni
Beneficio medio per pensionato per classe di reddito
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Numero pensionati | Beneficio medio (in €) | |
FINO a € 7.750 | 221.242 | 70 |
da 7.750 a 15.000 | 1.696.249 | 74 |
da 15.000 a 55.000 | 3.974.513 | 31 |
oltre 55.000 | 196 | 15 |
totale | 5.892.200 | 45 |
Fonte: team economico @palazzo Chigi
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XXXXXXXX
XXXXXXX - XXXX 0:
1. NO TAX AREA PENSIONATI: le critiche mosse
L’aumento della NO TAX AREA ad € 8.125,00 e l’aumento della detrazione BASE (€ 1.880,00) al livello dei lavoratori dipendenti non modifica però la formula di calcolo effettivo della detrazione stessa, quindi, sebbene annullata alla base, l’iniquità sembrerebbe permanere negli scaglioni successivi ancorchè smorzata.
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Se questa ipotesi fosse veritiera ci batteremo per ridefinire ulteriormente la formula
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2. AUMENTO DEI TRATTAMENTI PENSIONISTICI DI IMPORTO BASSO: LA SITUAZIONE PREESISTENTE
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2. AUMENTO DEI TRATTAMENTI PENSIONISTICI DI IMPORTO BASSO: COSA ABBIAMO OTTENUTO
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⮚ Si prevede l’aumento della somma aggiuntiva (quattordicesima mensilità) per coloro che attualmente ne hanno diritto
⮚ e l’estensione della platea dei beneficiari per i pensionati con un reddito compreso fino a 2 volte il trattamento minimo INPS annuo (circa 13.052 euro nel 2016), tramite l’erogazione di somme crescenti al crescere dell’anzianità contributiva.
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Limite di accesso:
€13.052,00
SARDEGNA SARDEGNA
Anni di contribuzione | Oggi | Domani | Incremento |
fino a 15 | 336 | 437 | 101 |
oltre 15 fino a 25 | 420 | 546 | 126 |
oltre 25 | 504 | 655 | 151 |
ACCORDO - FASE 1:
2. AUMENTO DEI TRATTAMENTI PENSIONISTICI DI IMPORTO BASSO: COSA ABBIAMO OTTENUTO
Fonte: team economico @palazzo Chigi
Anni di contribuzione | Oggi | Domani | Incremento |
fino a 15 | 0 | 336 | 336 |
oltre 15 fino a 25 | 0 | 420 | 420 |
oltre 25 | 0 | 504 | 504 |
Per 1.250.000 di pensionati tra 1,5 e 2 volte il minimo
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+30% (fino
a 1,5 volte il TM)
Fonte: team economico @palazzo Chigi
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2. AUMENTO DEI TRATTAMENTI PENSIONISTICI DI IMPORTO BASSO: le critiche mosse
Perché garantire il beneficio senza l’ISEE?
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Perché è un intervento previdenziale (legato ai contributi) a favore dei pensionati con basso reddito, non si tratta di un intervento assistenziale
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FOCUS
FASE 1 - DIPENDENTI
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3.CUMULO GRATUITO DEI PERIODI CONTRIBUTIVI
❑ Viene estesa la possibilità di cumulare gratuitamente la contribuzione presente in più gestioni pensionistiche (dei lavoratori dipendenti, dei lavoratori autonomi, degli iscritti alla gestione separata INPS) conservando il diritto al calcolo di pensione in base alla propria anzianità contributiva. Quindi nel caso in cui se ne abbia diritto si conserva il calcolo misto (retributivo/contributivo) senza imporre il calcolo contributivo per l’intero assegno pensionistico come accade invece con la totalizzazione.
❑ La possibilità di cumulo è ammessa per la pensione di vecchiaia e per la pensione anticipata anche nelle ipotesi in cui sia stato già maturato un autonomo diritto alla pensione presso una singola gestione e comprende anche i periodi di riscatto laurea.
❑ Questa scelta consente finalmente di sanare con una misura organica i numerosi problemi sorti, in particolare, dopo che la legge n. 122/2010 ha reso onerosa la ricongiunzione dei contributi ai sensi dell’art. 1 della legge 29/1979 che fino a quel momento aveva consentito di spostare la contribuzione dall’INPDAP all’INPS in modo gratuito.
❑ Ogn2i5gestione calcolerà quindi la pensione pro-rata con le proprie regole ma il pensionato riceverà comunque un unico assegno pensionistico.
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2019
possibile altra variazione
2021
almeno 67 anni
Requisiti pensionistici e aspettativa di vita
UOMINI | ||
26 | Vecchiaia – età | Anticipata CTB |
2015 | 66 a. + 3 mesi | 42 a. + 6 mesi |
2016 | 66 a. + 7 mesi | 42 a. + 10 mesi |
DONNE | ||||
Anticipata CTB | Vecchiaia | |||
Pubblico impiego | Dipendenti privato | Autonome/ parasubordinate | ||
2015 | 41 a. + 6 mesi | 66 a. + 3 mesi | 63 a.+ 9 mesi | 64 a. + 9 mesi |
2016 | 41 a. + 10 mesi | 66 a. + 7 mesi | 65 a. + 7 mesi | 66 a. + 1 mese |
2017 | 41 a. + 10 mesi | 66 a. + 7 mesi | 65 a. + 7 mesi | 66 a. + 1 mese |
2018 | 41 a. + 10 mesi | 66 a. + 7 mesi | 66 a. + 7 mesi | 66 a. + 7 mesi |
Le penalizzazioni non si applicano a chi accede alla pensione anticipata entro il 2017 ad età inferiore a 62 anni ma, successivamente, si applicheranno, sulla parte di pensione calcolata con il retributivo, in misura pari all’1% per i primi due anni e al 2% per gli anni successivi. Esempio: se il lavoratore va in pensione accede all’età di 57 anni la penalizzazione sarà pari all’8% e durerà per sempre.
Fonte:
Dipartimento Democrazia Economica, Economia sociale, Fisco, Previdenza e Riforme istituzionali CISL Confederazione nazionale
❑La legge Fornero, nell’introdurre la pensione anticipata con oltre 40 anni di contributi (oggi per gli uomini 42 anni e 10 mesi e per le donne 41 anni e 10 mesi), aveva stabilito che in caso di pensionamento ad età inferiore a 62 anni all’importo dell’assegno pensionistico dovessero essere applicate delle penalizzazioni in relazione all’età mancante ai 62 anni (1% all’anno per i primi 2 anni, 2% all’anno per quelli successivi).
❑A seguito degli interventi promossi dalle organizzazioni sindacali nel corso degli anni le penalizzazioni sono state progressivamente eliminate per i trattamenti decorrenti entro il 2017.
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4.1. IN PENSIONE ANTICIPATA SENZA PIÙ
PENALIZZAZIONI
Ora, le penalizzazioni sono definitivamente eliminate anche per le pensioni anticipate con decorrenza dal 2018 in poi.
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Ai lavoratori precoci in particolari situazioni di disagio sociale o bisogno, con almeno
12 mesi di contributi legati a lavoro effettivo, anche non continuativo, prima del compimento del diciannovesimo anno di età è consentito l’accesso al pensionamento anticipato con 41 anni di contributi, senza penalizzazioni.
I lavoratori interessati dal provvedimento sono:
✓ disoccupati senza ammortizzatori sociali;
✓ in condizioni di salute che determinino una disabilità;
✓ occupati in alcune attività particolarmente gravose e pesanti da individuare dopo un confronto fra Governo e XX.XX.
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4.2. LAVORATORI PRECOCI: le critiche
Perché non abbassare il requisito per il pensionamento a 41 anni per tutti i precoci?
Intervento ispirato a principi di equità e sostenibilità: non si torna indietro rispetto al legame previdenza-demografia ma si aiuta chi è in condizione di bisogno
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✓ Si introducono modifiche alla normativa che dovrebbero rendere più agevole le condizioni di accesso a questa tipologia di pensionamento;
✓ Dal 2017 sarà possibile accedere al pensionamento, con la “quota” derivante dalla somma dell’anzianità contributiva e dell’età anagrafica già prevista per le diverse tipologie del lavoro usurante, avendo svolto l’attività usurante per metà della vita lavorativa oppure, in alternativa, avendo svolto questa attività per 7 anni negli ultimi 10 anni (condizione prevista fino ad oggi solo per il periodo transitorio) e senza il vincolo di impiego nell’attività usurante nell’anno di raggiungimento del requisito
✓ Verrà valutata la possibilità di prevedere semplificazioni amministrative per quanto riguarda la documentazione probatoria dell’attività usurante (cioè il diritto di accesso)
✓ Si stabilisce l’eliminazione dell’applicazione delle finestre di accesso di 12 o 18 mesi
✓ Al pensionamento anticipato degli usuranti non si applicherà più l’adeguamento dei requisiti per effetto dell’andamento della speranza di vita a partire dal 2019.
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5. LAVORI USURANTI: le critiche
Perché non includere anche altre categorie di lavoratori?
⮚ Perché la scelta delle XX.XX. È stata quella di non addentrarsi nel Decreto Salvi ma di mantenere le tipologie previste in quel Decreto Legislativo. La trattativa ha riguardato solo i requisiti di accesso che hanno fino ad oggi impedito l’utilizzo totale del Fondo (oggi utilizzato solo per il 30%)
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Nuovi requisiti per lavori usuranti
Lavoratori dipendenti | Lavoratori autonomi | |||
requisiti anagrafici | quota | requisiti anagrafici | quota | |
2015 | 61 anni e 3 mesi | 97,3 | 62 anni e 3 mesi | 97,3 |
2016 | 61 anni e 7 mesi | 97,6 | 62 anni e 7 mesi | 98,6 |
2017 | 61 anni e 7 mesi | 97,6 | 62 anni e 7 mesi | 98,6 |
2018 | 61 anni e 7 mesi | 97,6 | 62 anni e 7 mesi | 98,6 |
2019 | 61 anni e 7 mesi* | 97,6* (invece che 98) | 62 anni e 7 mesi* | 98,6* (invece che 99) |
La disciplina presenta limiti oggettivi e soggettivi:
✓riguarda le sole attività lavorative particolarmente faticose e pesanti di cui al decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67;
✓Non tiene conto che nell’età anziana si invecchia in modo diverso
✓Per i lavoratori notturni da 72 a 77 notti lavorate nell’anno la quota aumenta di 1 unità (98,6);
✓Per i lavoratori notturni da 64 a 71 notti lavorate nell’anno la quota aumenta di 2 unità (99,6);
✓Dal 2019 i requisiti non verranno più agganciati all’aumento dell’aspettativa di vita.
Fonte:
Dipartimento Democrazia Economica, Economia sociale, Fisco, Previdenza e Riforme istituzionali CISL Confederazione nazionale
Lavoratori impegnati nelle mansioni particolarmente usuranti che hanno diritto ai benefici del D.lgs 67/2011:
a) Lavoratori di cui al all'articolo 2 del decreto Ministero del Lavoro del 19 Maggio 1999 (c.d.: “Decreto Salvi”):
• “Lavori in galleria, cava o miniera”: mansioni svolte in sotterraneo con carattere di prevalenza e continuità;
• “lavori nelle cave”, mansioni svolte dagli addetti alle cave di materiale di pietra e ornamentale
• “lavori nelle gallerie”, mansioni svolte dagli addetti al fronte di avanzamento con carattere di prevalenza e continuità;
• “lavori in cassoni ad aria compressa”;
• “lavori svolti dai palombari”;
• “lavori ad alte temperature”: mansioni che espongono ad alte temperature, quando non sia possibile adottare misure di prevenzione, quali, a titolo esemplificativo, quelle degli addetti alle fonderie di seconda fusione, non comandata a distanza, dei refrattaristi, degli addetti ad operazioni di colata manuale;
• “lavorazione del vetro cavo”: mansioni dei soffiatori nell’industria del vetro cavo eseguito a mano e a soffio;
• “lavori espletati in spazi ristretti”, con carattere di prevalenza e continuità ed in particolare delle attività di costruzione, riparazione e manutenzione navale, le mansioni svolte continuamente all’interno di spazi ristetti, quali intercapedini, pozzetti, doppi fondi, di bordo o di grandi blocchi strutture;
• “lavori di asportazione dell’amianto”: mansioni svolte con carattere di prevalenza e continuità.
Fonte:
Dipartimento Democrazia Economica, Economia sociale, Fisco, Previdenza e Riforme istituzionali CISL Confederazione nazionale
lavoratori a turni, che prestano la loro attività di notte per almeno 6 ore, comprendenti l’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino, per un numero minimo di giorni lavorativi annui non inferiore a 78 per coloro che perfezionano i requisiti per l’accesso anticipato nel periodo compreso tra il 1° luglio 2008 ed il 30 giugno 2009, e non inferiore a 64, per coloro che maturano i requisiti per l’accesso anticipato dal 1° luglio 2009;
lavoratori che prestano la loro attività per almeno 3 ore nell'intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino, per periodi di lavoro di durata pari all'intero anno lavorativo.
c) lavoratori addetti alla c.d. “linea catena”,
ovvero i lavoratori alle dipendenze di imprese per le quali operano le voci di tariffa per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro gestita dall’Inail, impegnati all'interno di un processo produttivo in serie, con ritmo determinato da misurazione di tempi, sequenze di postazioni, ripetizione costante dello stesso ciclo lavorativo su parti staccate di un prodotto finale, che si spostano a flusso continuo o a scatti con cadenze brevi determinate dall’organizzazione del lavoro o dalla tecnologia, con esclusione degli addetti a lavorazioni collaterali a linee di produzione, alla manutenzione, al rifornimento materiali, ad attività di regolazione o controllo computerizzato delle linee di produzione e al controllo di qualità;
d) conducenti di veicoli pesanti,
Fonte:
di capienza complessiva non inferiore ai nove posti compreso il conducente, adibiti a servizi pubblici di trasporto.
Dipartimento Democrazia Economica, Economia sociale, Fisco, Previdenza e Riforme istituzionali CISL Confederazione nazionale
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⮚ L’Ape - prestito pensionistico per cessazione anticipata dal lavoro - è uno strumento a carattere sperimentale (la sperimentazione durerà per un biennio al fine di apportare i necessari miglioramenti) che consente, a partire dal 2017 di accedere liberamente e volontariamente ad un prestito pensionistico per il finanziamento di un reddito ponte, esente da imposte, erogabile - per coloro con età pari o superiore ai 63 anni di età che matureranno i requisiti di pensionamento entro 3 anni e 7 mesi - fino al momento della maturazione dei requisiti per il pensionamento di vecchiaia.
⮚ Il prestito pensionistico è erogabile sulla base dell’importo della pensione netta certificata dall’INPS che si avrà al momento della maturazione dei normali requisiti pensionistici.
⮚ Il prestito viene rimborsato attraverso una trattenuta effettuata dall’INPS sulla pensione netta per venti anni, a partire dall’accesso al pensionamento di vecchiaia. La rata è comprensiva del costo di ammortamento del prestito, degli interessi bancari passivi e degli oneri relativi alla polizza assicurativa per la copertura del rischio di premorienza. In caso di decesso del soggetto che ha avuto accesso all’anticipo pensionistico il prestito ottenuto verrà rimborsato dall’impresa assicurativa con la quale è stata stipulata la polizza contro il rischio di premorienza.
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🠶a)Chi la richiede per scelta(Ape volontaria)
🠶b)Chi è in condizione di bisogno(Ape sociale)
🠶c)Chi rientra in un piano di ristrutturazione o trova un accordo con l’azienda (Ape aziendale)
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6.1. APE volontaria
1. Gli interessati richiedono la certificazione della pensione futura all’INPS dove ottengono informazioni su durata e ammontare dell’Ape e su banche e assicurazioni aderenti all’iniziativa
2. richiedente sottoscrive online la proposta e la quantità prescelta dell’Ape e, dopo le opportune verifiche, gli viene accreditato in rate mensili l’importo erogato
3. All’età di vecchiaia, l’INPS eroga la pensione al netto della rata di ammortamento (inclusiva di restituzione capitale, interessi e assicurazione)
4. In caso di premorienza l’assicurazione ripaga il debito residuo e l’eventuale reversibilità viene corrisposta senza decurtazioni; non ci sono garanzie reali sul prestito
5. Dopo 20 anni dal pensionamento, il richiedente ha completato la restituzione delle rate di ammortamento alla banca finanziatrice e la pensione torna al suo livello "normale"
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6.2. APE: sociale o agevolata
Lo Stato riconosce, ad alcuni soggetti che vivono in condizioni di disagio sociale o economico, un’agevolazione, nella forma di un bonus fiscale o di un trasferimento monetario diretto, a fronte di ogni anno di anticipo pensionistico richiesto, che consente di ridurre gli oneri connessi al prestito ottenuto per l’anticipo pensionistico, garantendo una somma minima di “reddito ponte” interamente a carico dello Stato per un ammontare prefissato, ferma restando la possibilità del lavoratore o della lavoratrice di richiedere una somma maggiore di anticipo pensionistico. I soggetti beneficiari dell’agevolazione sono:
⮚persone disoccupate che hanno già utilizzato tutti gli ammortizzatori sociali e rimaste sprovviste di reddito;
⮚condizioni di salute che abbiano determinato una disabilità da individuare dopo un confronto fra Governo e XX.XX..
⮚lavoratori e lavoratrici che svolgono lavoro di cura e che assistono familiari di primo grado conviventi con disabilità grave;
⮚lavoratori e lavoratrici che svolgono attività gravose (rischiose o pesanti), da individuare dopo un confronto fra Governo e XX.XX..
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6.2. APE: sociale o agevolata
Lavori particolarmente pesanti |
1. Operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici |
2. Conduttori di gru, di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni |
3. Conciatori di pelli e di pellicce |
4. Conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante |
5. Conduttori di mezzi pesanti e camion |
6. Professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni |
7. Addetti all'assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza |
8. Professori di scuola pre-primaria |
9. Xxxxxxxx, addetti allo spostamento merci ed assimilati |
10.Personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia |
11. Operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti |
1. I soggetti che hanno diritto al beneficio ricevono un trasferimento monetario direttamente dall’INPS, pari alla pensione certificata al momento della richiesta (se è inferiore a 1.500 euro lordi) o direttamente 1.500 euro lordi (se la pensione è maggiore)
2. Questa erogazione sociale è tassata come reddito da lavoro dipendente (quindi, il netto è maggiore di quello associato a un reddito da pensione equivalente)
3. Banche e assicurazioni non sono coinvolte
nell’erogazione di questa componente
4. Se il beneficiario con pensione superiore a 1.500 euro desidera un’Ape maggiore (in modo che si avvicini al suo reddito da pensione atteso) può richiedere la differenza con il meccanismo dell’Ape volontaria, pagando un costo minimo solo sulla differenza richiesta
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6.3. APE: e imprese
L’intesa prevede che i costi per il finanziamento dell’anticipo pensionistico possano essere posti a carico delle aziende per i lavoratori e per le lavoratrici coinvolti nei programmi di ristrutturazione o gestione delle crisi aziendali, sulla base di quanto previsto dalla contrattazione collettiva, anche mediante l’eventuale concorso dei fondi bilaterali in essere o appositamente creati.
REQUISITI
•20 anni di contributi
IPOTESI FINANZIARIE DI BASE
•TAN: 2,5%
•Premio assicurativo: 29% del capitale
•Durata restituzione: 20 anni
IPOTESI RICHIESTA APE
•Ape richiesta: 95% pensione netta
•Durata anticipo: 3 anni
AGEVOLAZIONI
•Detrazione fiscale: 50% quota interessi e premio
•Contribuzione da parte dell’impresa per un ammontare multiplo dei contributi correlati alla retribuzione del lavoratore
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6. APE: le critiche
È un regalo alle banche?
•Coinvolgere gli istituti bancari deriva da vincoli di finanza pubblica: senza Ape, la flessibilità in uscita avrebbe un costo di circa 7-10 miliardi di euro all’anno
•Il tasso di interesse e i costi dell’assicurazione saranno al minimo di mercato
• Chi accede volontariamente all’anticipo avrà un costo contenuto anche grazie alla
Costa troppo, non la userà nessuno
detrazione fiscale (circa 4,6%-4,7% per anno d’anticipo)
• Ogni individuo con almeno 20 anni di contributi e 63 anni di età potrà decidere liberamente e in base alle proprie esigenze se utilizzare lo strumento o meno
I lavoratori che pagano un contributo non devono indebitarsi alla fine della vita per avere i loro contributi sotto forma previdenziale.
E’ positiva la soluzione di una forma di flessibilità in uscita. Il lavoratore potrà scegliere volontariamente e individualmente di andare in pensione mediante il ricorso all' Anticipo.
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7. Uscite anticipate e flessibilità delle previdenza complementare: XXXX
Il Governo si impegna a realizzare un cambiamento normativo e fiscale della previdenza complementare per renderne più flessibile l’utilizzo e adeguare le prestazioni di previdenza complementare alla gestione flessibile dell’uscita dal mercato del lavoro.
⮚Xxxx consentito al lavoratore di attingere al montante maturato nel fondo pensione integrativo volontariamente e nella misura scelta per usufruire di una rendita temporanea per il periodo mancante alla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia;
⮚Questa opportunità (XXXX) sarà agevolata fiscalmente con tassazione inferiore rispetto alle anticipazioni e pari a quella prevista per le prestazioni in rendita;
⮚Il Governo di impegna altresì a definire meccanismi di incentivazione fiscale per agevolare l’utilizzo volontario del TFR accantonato nell’impresa o di contributi aggiuntivi per accedere alle prestazioni anticipate di previdenza complementare.
CRITICHE
Perché cambiare le finalità di strumenti pensati per integrare la pensione?
Per aumentare flessibilità e libertà di scelta
di lavoratori che, a pochi anni dalla maturazione del diritto, volessero utilizzare fondi propri; Per favorire la domanda di iscrizione ai fondi
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1. RIFORMA DEL CALCOLO CONTRIBUTIVO
2. PEREQUAZIONE DEI TRATTAMENTI PENSIONISTICI
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1. RIFORMA DEL CALCOLO CONTRIBUTIVO:
⮚valorizzazione del lavoro di cura nel sistema contributivo;
⮚separazione fra previdenza ed assistenza ai fini statistici per la corretta comparazione, in sede europea (Eurostat), della spesa previdenziale.
2. PEREQUAZIONE DEI TRATTAMENTI PENSIONISTICI:
⮚ Il Governo si impegna a valutare la possibilità di utilizzare un diverso indice per la rivalutazione delle pensioni, più rappresentativo della struttura dei consumi dei pensionati;
44 ⮚ Inoltre, il Governo si impegna a ricostituire il montante previdenziale dopo la sentenza della Corte Costituzionale 70/2015, per recuperare parte della mancata indicizzazione ai fini della rivalutazione, una tantum, del montante nel 2019.
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⮚ Si conferma il ritorno alla legge 388/2000, a partire dal 2019, per la rivalutazione (perequazione) dei trattamenti pensionistici in essere (con il meccanismo di perequazione per scaglioni );
Legge 388/2000 art. 69 | |
Dal 2019 | % perequazione |
Scaglioni fino a 3 volte TM | 100% |
Scaglioni oltre 3 volte e fino a 5 volte TM | 90% |
Scaglioni oltre 5 volte TM | 75% |
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Fonte:
Dipartimento Democrazia Economica, Economia sociale, Fisco, Previdenza e Riforme istituzionali CISL Confederazione nazionale
LCOLO CONTRIBUTIVO:
LA FASE 2: DIPENDENTI
1. RIFORMA DEL CA
• flessibilità nell’accesso alla pensione e introduzione di una pensione di garanzia (pensione di base) per i redditi bassi, legata all’età e ai contributi versati;
• differenziazione o soppressione dell’adeguamento agli incrementi dell’aspettativa di vita dei requisiti pensionistici e dei coefficienti di trasformazione per alcune categorie di lavoratori. Gli adeguamenti dei requisiti e dei coefficienti di trasformazione terranno conto della diversa speranza di vita riscontrabile per effetto delle differenti attività lavorative svolte;
• rilancio delle adesioni alla previdenza complementare, sostegno all’investimento dei fondi pensione nell’economia reale e parificazione della tassazione sulle prestazioni di previdenza complementare dei dipendenti pubblici al livello di quella dei privati;
• valorizzazione del lavoro di cura nel sistema contributivo.
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