PROTOCOLLO DI INTESA
PROTOCOLLO DI INTESA
FINALIZZATO ALL’ATTUAZIONE DEL PROTOCOLLO REGIONALE SOTTOSCRITTO IL 16 AGOSTO 2016 PER LO SVILUPPO E IL CONSOLIDAMENTO DI BUONE PRASSI PER LA PIENA APPLICAZIONE DEL T.U. DELLE LEGGI IN MATERIA DI TOSSICODIPENDENZE –
D.P.R. 309/90 E AL CONTRASTO DEI FENOMENI LEGATI AD ALTRE FORME DI DIPENDENZA E DISAGIO MINORILE IN AMBITO SCOLASTICO
tra
PREFETTURA DI MILANO
nella persona di Xxxxxxx Xxxxxxxxx, Prefetto
e
COMUNE DI MILANO
nella persona di Xxxxxxxx Xxxx, Sindaco di Milano
CITTA’ METROPOLITANA DI MILANO
nella persona di Xxxxxxxx Xxxx, Sindaco della Città Metropolitana di Milano
TRIBUNALE PER I MINORENNI DI MILANO
nella persona di Xxxxx Xxxxx Xxxxx, Presidente
PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE PER I MINORENNI DI MILANO
nella persona di Xxxx Xxxxxxx, Procuratore della Repubblica
AGENZIA TUTELA DELLA SALUTE
nella persona di Xxxxx Xxxxx, Direttore Generale
UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE MILANO
nella persona di Xxxxx Xxxxxxxx, Dirigente Xxxxxx Xxxxxxxxxxxx
RICHIAMATO il Protocollo d’Intesa per lo sviluppo e il consolidamento di buone prassi per la piena applicazione in ambito scolastico del T.U. delle leggi in materia di tossicodipendenze – D.P.R. 309/90 sottoscritto il 16 agosto 2016;
VISTA la legge 29 maggio 2017, n. 71 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo” e la legge regionale 7 febbraio 2017, n. 1 “Disciplina degli interventi regionali in materia di prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo e del cyberbullismo”
VISTE le linee d’orientamento operative sul bullismo e cyberbullismo dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia.
VISTI i dati delle più recenti rilevazioni condotte a livello nazionale e regionale che evidenziano la specifica e forte prevalenza del consumo di sostanze illegali e dell’abuso di alcool all’interno della popolazione scolastica del territorio milanese fin dai cicli dell’obbligo. In particolare:
i dati di HBSC – Health Behaviour in School-Aged Children - Lombardia secondo la quale l’uso eccessivo, anche nella forma binge drinking, di alcol coinvolge il 15.0% degli studenti 11-15enni (a 11 anni il 3.9% si è ubriacato almeno una volta nella vita, a 13 anni l’8.7% mentre a 15 anni la percentuale aumenta notevolmente fino al 37.0%);
i dati di HBSC – Health Behaviour in School-Aged Children – Dirigenti scolastici, che evidenziano lo spaccio, il consumo di droghe o l’abuso di alcol quale problema di rilievo per oltre il 41% dei dirigenti intervistati (il 7,8% indica questi come problemi rilevanti);
i dati della survey di popolazione di ATS di Milano che evidenziano che nelle scuole secondarie di secondo grado della città capoluogo il 40% (contro la media regionale del 26,5%) degli studenti entra in contatto con le sostanze stupefacenti, e che tale condizione interessa già il 4% degli studenti delle scuole secondarie di primo grado;
i dati statistici dei procedimenti penali a carico di persone minorenni per reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
CONSIDERATO che nel contesto scolastico si evidenziano altre problematiche connesse a situazioni di rischio e devianza, comportamenti problematici, con particolare riferimento a bullismo e al cyberbullismo, come confermato dai dati forniti dalla Casa Pediatrica dell’ASST Fatebenefratelli-Sacco, che sui 1200 casi gestiti su tutto il territorio nazionale evidenziano problematiche di: gambling, sextortion, grooming, dipendenza da internet (15%) – gioco d’azzardo, sexting, vamping, alienazione da smartphone (40%) – cyberbullismo/cyberstalking (45%). Secondo i dati del rapporto 2016 dell'Istituto Italiano di Ricerca, nel corso dell'anno subisce una qualche forma di abuso il 52,7% dei giovani d'età compresa tra gli 11 e i 17 anni. Una percentuale che sale quando scende l'età, attestandosi al 55,6% tra le femmine e al 53,3% tra i maschi nel caso degli 11-13enni.
RILEVATA la necessità, rappresentata dall’Ufficio Scolastico Regionale, dei dirigenti scolastici di essere sostenuti nell’affrontare le tematiche oggetto del presente protocollo, ai fini di una corretta gestione delle conseguenze all’interno della scuola;
CONSIDERATO:
- che per far fronte a questi fenomeni la letteratura internazionale e le evidenze più recenti sottolineano l’importanza di operare contestualmente sia sul fronte del miglioramento della capacità del sistema dei servizi di agire in modo appropriato e tempestivo in caso di episodi specifici che tocchino i singoli (garantendo supporti e presa in carico terapeutica al soggetto direttamente interessato e ai suoi familiari), sia sul versante sociale e di comunità, attraverso programmi che puntino a rafforzare le competenze sociali e organizzative, riducendo i fattori di rischio presenti nei contesti e minimizzando il ripetersi di episodi problematici;
- che per contrastare le delicate e complesse problematiche connesse alle dipendenze da sostanze stupefacenti, ad altre forme di dipendenza patologica, all’uso non terapeutico di sostanze psicoattive ed ai fenomeni di devianza minorile, intesi come azioni illecite direttamente compiute
ma anche come prossimità o coinvolgimento in azioni criminali indotte o poste in essere da altri per diversi scopi, occorre un approccio educativo multidisciplinare orientato, attraverso un sistema integrato di rete interistituzionale, nel rispetto delle precipue competenze, sulla prevenzione, sull’informazione, sulla promozione della cultura della legalità, sulla sensibilizzazione e diffusione di una maggiore consapevolezza dei fattori di rischio, della gravità dei comportamenti e degli aspetti sanzionatori che ne conseguono;
- che in tale quadro, si rende necessario promuovere, sviluppare ed implementare maggiori e stabili sinergie, nonché forme di collaborazione tra tutti gli attori preposti, per garantire, attraverso una strategia coordinata, misure di carattere educativo, preventivo e rieducativo, volte a tutelare i minori, con particolare riguardo agli ambiti scolastici;
- che si rende necessario rafforzare l’azione di prevenzione, attraverso la sinergia tra tutte le “Agenzie educative”, nell’ambito delle rispettive competenze, allo scopo di promuovere, alimentare e avviare campagne ed iniziative di sensibilizzazione, prevenzione e contrasto al cyberbullismo nonché ai fenomeni illegali della rete;
- che appare opportuno proseguire gli interventi della rete anche dopo l’eventuale commissione di fatti di rilevanza penale per favorire un percorso di responsabilizzazione e l’auspicabile rapida fuoriuscita della persona minorenne dal circuito penale;
- che, in relazione ai fenomeni di interesse, è opportuno valorizzare il know-how e il patrimonio di esperienze presenti all’interno del Sistema Socio Sanitario Regionale posseduto dai Servizi delle ASST della ATS della Città Metropolitana di Milano e, relativamente al territorio della città di Milano, quelle:
o del CoNaCy, Centro di Coordinamento Nazionale Cyberbullismo dell’Università e della Ricerca presso la Casa Pediatrica dell’ASST Fatebenefratelli-Sacco di Milano, indicato dal Ministero dell’Istruzione per le attività di formazione dei soggetti con responsabilità educativa e il supporto ai casi di cyberbullismo scolastico;
o del Dipartimento Interaziendale, Prestazioni Erogate nell’Ambito delle Dipendenze (DIPEAD) in capo alla ASST Santi Paolo e Xxxxx, nel suo ruolo di coordinamento nel territorio della città di Milano dell’offerta di cura rivolta alle persone con problemi di dipendenza;
o l’Istituto dei Tumori con specifiche attività di studio e contrasto al tabagismo tra i giovani;
- che occorre avviare, attraverso il ruolo attivo degli studenti, in un’ottica di maggiore autoresponsabilità, specifiche campagne di sensibilizzazione sulle tematiche correlate al disagio giovanile, con mirate azioni di sostegno e di rieducazione, adeguati percorsi formativi del personale scolastico ed informativi degli alunni e dei genitori, avvalendosi degli organismi di formazione competenti, anche con il coinvolgimento delle Forze dell’ordine e dell’Autorità giudiziaria minorile disponibile a stimolare momenti di partecipazione degli studenti a specifici percorsi di conoscenza dell’intervento giudiziario finalizzati a meglio far comprendere la rilevanza penale di determinati comportamenti;
- che le Forze dell’ordine hanno rappresentato l’esigenza di ampliare, per i profili di competenza, le modalità di intervento nelle situazioni che vedono coinvolti minori e studenti, attraverso un piano di azione integrato che valorizzi le conoscenze delle diverse forme di devianza minorile e l’attività di formazione, ai fini di un approccio corretto, con il coinvolgimento delle Istituzioni, degli Enti e delle Associazioni competenti in materia;
CONSIDERATA:
- l’esigenza di definire modelli operativi per migliorare la qualità degli interventi sia preventivi che di contrasto ai fenomeni di uso ed abuso di sostanze stupefacenti e alle dipendenze comportamentali (GAP);
- la necessità di rafforzare le relazioni di prossimità, al fine di favorire l’istaurazione di rapporti di reciproca collaborazione;
RITENUTO:
- di garantire l’immediata e fattiva collaborazione delle Forze dell’ordine, attraverso la programmazione delle modalità di intervento e la reale condivisione delle strategie di azione;
- opportuno rafforzare le sinergie interistituzionali ed intersettoriali già attive a livello locale per affrontare in modo strategico e integrato tutte le forme di dipendenza, con particolare riguardo a quelle che interessano le fasce più giovani della popolazione (sostanze legali e illegali, gioco d’azzardo), nell’ottica di valorizzare/promuovere le capacità personali (life skill: auto efficacia, resilienza, pensiero critico ecc.) e contestualmente prevenire e ridurre il disagio (sociale, familiare) aumentando la percezione del rischio e l’empowerment degli individui.
TUTTO CIO’ PREMESSO
Le Parti di cui al presente accordo convengono e stipulano quanto segue:
Articolo 1 Compiti e responsabilità
- Prefettura di Milano – Ufficio Territoriale del Governo.
La Prefettura di Milano si impegna a costituire, d’intesa con i firmatari del presente Protocollo, un Tavolo Interistituzionale per l’analisi del fenomeno delle dipendenze e delle situazioni di devianza minorile, al fine di promuovere mirati progetti di prevenzione ed iniziative di sensibilizzazione, tesi a diffondere tra i giovani, anche con il coinvolgimento delle famiglie, la cultura della legalità.
In particolare, il confronto riguarderà i processi di interazione tra l’ambito educativo e le Forze dell’ordine, all’interno di una strategia comune, per affrontare le diverse situazioni illecite, negli ambiti scolastici, e più in generale quelle che coinvolgono i giovani.
Il Tavolo su specifiche tematiche potrà richiedere il coinvolgimento dei Dipartimenti di Salute Mentale e Dipendenze delle ASST del territorio. Particolare attenzione potrà essere rivolta all’analisi della situazione legata all’uso di sostanze psicoattive a scopo non terapeutico, con particolare, ma non esclusivo, riferimento alle Nuove Sostanze Psicoattive (NPS) ed a fenomeni, riguardanti sostanze vecchie e nuove, lecite o illecite, presenti sul mercato, o alla loro modalità d’uso, che possano generare problemi emergenti alla salute fisica e psichica, con l’obiettivo di fornire ai decisori gli elementi necessari per programmare le azioni conseguenti, sia nell’attività ordinaria che in caso di allerta per eventi critici.
Al fine di garantire una efficace attività di prevenzione e repressione dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti, le Forze dell’ordine assicureranno lo svolgimento dell’attività di vigilanza all’esterno e presso le scuole, sulla base delle segnalazioni pervenute dai dirigenti scolastici. Tali segnalazioni potranno essere anche oggetto di confronto per le conseguenti determinazioni del tavolo.
Eventuali situazioni complesse o segnalazioni di allerta provenienti dai sistemi istituzionali preposti in ambito europeo, nazionale o locale, potranno essere esaminate nell’ambito del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, allo scopo di definire la migliore strategia di intervento.
Nell’ottica di promuovere la cultura della legalità, verranno coinvolte le Forze dell’ordine, in particolare:
- per la Polizia di Stato, la Polizia Postale e delle Comunicazioni per specifiche campagne di sensibilizzazione in materia di cyberbullismo coerenti con quelle realizzate a livello nazionale, ai fini della prevenzione e del contrasto dei fenomeni oggetto del presente protocollo;
- l’Arma dei Carabinieri, nell’ambito del progetto annualmente promosso a livello nazionale e denominato “Contributi dell’Arma dei Carabinieri alla formazione della Cultura della Legalità”, per la programmazione di incontri presso gli Istituti Scolastici interessati nonché di visite presso le caserme. Le conferenze saranno tenute da personale dell’Arma in servizio presso i reparti dell’organizzazione territoriale e, previe intese, anche da quello della linea forestale e speciale sulle tematiche del presente Protocollo e di diretto interesse per il mondo giovanile;
- il Corpo della Guardia di Finanza, nell'ambito del progetto annuale denominato "Educazione alla Legalità Economica", per la programmazione di incontri presso gli Istituti Scolastici interessati. Le conferenze saranno tenute da personale del Corpo in servizio presso i Reparti della componente territoriale".
Nell’ambito dell’azione di prevenzione e contrasto le eventuali segnalazioni attinenti a fenomeni di cyberbullismo potranno essere comunicate dai Dirigenti degli Istituti Scolastici alla Divisione Anticrimine della Questura - Ufficio Stalking, Maltrattamenti e Minori ovvero al Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri, che provvederanno ad informare prontamente la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni per le valutazioni di competenza, tra cui l’eventuale attivazione di un procedimento avanti al Tribunale per i minorenni volto a valutare le cause del disagio manifestato dal minorenne e predisporre adeguati interventi di tutela e di recupero, anche a favore della vittima minorenne. In alternativa, i Dirigenti potranno inoltrare le segnalazioni direttamente al Procuratore della Repubblica per i minorenni, che disporrà gli accertamenti ritenuti necessari attraverso la Divisione Anticrimine della Questura di Milano - Ufficio Stalking, Maltrattamenti e Minori.
In tema di bullismo e cyber bullismo, nel Tavolo sarà coinvolto il CoNaCy, così da rafforzare lo scambio intersettoriale di conoscenze e l’offerta di programmi e interventi di formazione e informazione volti a garantire il miglioramento della qualità dei programmi preventivi in ambito scolastico, il diritto alla cura delle vittime e al recupero dei bulli nella società.
In particolare, saranno affrontate le tematiche concernenti le diverse conseguenze che possono determinarsi dall’assunzione di sostanze stupefacenti, le disposizioni normative vigenti in tema di contrasto alle dipendenze, gli aspetti sanzionatori che ne derivano, l’uso della rete internet ed i rischi conseguenti. I Dirigenti scolastici comunicheranno alla Prefettura le richieste effettuate alle Forze dell’Ordine o le iniziative intraprese allo scopo di garantire, attraverso una azione omogenea, una migliore razionalizzazione e maggiore diffusione degli interventi, evitando così duplicazioni.
La Prefettura, altresì, unitamente agli enti sottoscrittori del Protocollo, per agevolare un confronto internazionale sui fenomeni oggetto del presente protocollo e facilitare lo scambio delle best practices, coinvolgerà anche i Consolati presenti a Milano, nonché le principali aziende media e new media aventi sede nel capoluogo.
- Ufficio Scolastico Territoriale
L’Ufficio Scolastico Territoriale di Milano, nell’ambito dei suoi interventi di coordinamento, promuove e sostiene le Reti di Istituzioni Scolastiche, siano esse di ambito e/o di scopo, indicate nel comma 70 della Legge n. 107 del 13 luglio 2015, che intendono valorizzare percorsi finalizzati al contrasto dei fenomeni di esclusione sociale e culturale, al miglioramento della qualità degli apprendimenti, al successo formativo degli studenti, attraverso forme di collaborazione e utilizzo di risorse comuni per il perseguimento di specifici obiettivi istituzionali, ascrivibili anche ai Piani triennali dell’offerta formativa.
- ATS, nell’ambito dei suoi compiti istituzionali di governo della rete sanitaria e sociosanitaria nel proprio ambito territoriale, e di coordinamento programmatorio dei soggetti erogatori pubblici e privati accreditati, promuove e sostiene l’integrazione della rete preventiva e di cura sociosanitaria con quella sociale in capo ai Comuni, al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi previsti nel Piano Sociosanitario Integrato Lombardo con particolare riferimento alle filiere dei Servizi e degli interventi oggetto del presente Protocollo.
- Comune di Milano
Il Comune di Milano intende partecipare attivamente all'attuazione degli obiettivi del presente protocollo con particolare riferimento alle sue dimensioni istituzionali, afferenti all'area sicurezza e all'area educativa.
Nello specifico, il Comune di Milano si impegna a garantire il supporto della Polizia Locale, in particolare del Nucleo Contrasto Stupefacenti composto da Ufficiali e Agenti che si occupano di contrasto all'uso e alla cessione di sostanze psicotrope, nell'ambito dell'attività di prevenzione e repressione svolta sul territorio cittadino.
Con riferimento alla competenza educativa, il Comune di Milano mette a disposizione le migliori pratiche già sperimentate nelle scuole civiche, con particolare riguardo alla metodologia utilizzata. Sono disponibili attività formative rivolte agli adulti con responsabilità genitoriali, agli educatori professionali, agli insegnanti e ai giovani, specie in età pre-adolescenziale. L’offerta riguarda i comportamenti a rischio con particolare attenzione alle dipendenze e al complesso dei fenomeni di devianza che compongono gli agiti del bullismo e del cyber-bullismo e - più in generale - dei fenomeni criminali connessi all’utilizzo malevolo delle tecnologie informatiche.
- Città Metropolitana di Milano
Nell'ambito delle sue competenze relative agli istituti di istruzione secondaria di secondo grado si impegna a promuovere iniziative di sensibilizzazione e di prevenzione educativa nei confronti di fenomeni della tossicodipendenza e della devianza, avvalendosi di collaborazioni strutturate di natura istituzionale e a valorizzare, attraverso attività di comunicazione, tutte le azioni relative alle attività oggetto del presente Protocollo, con particolare attenzione a quelle rivolte alla fascia di scolarità di propria competenza.
- Autorità giudiziaria minorile
Il Tribunale per i minorenni e la Procura della Repubblica per i minorenni cureranno la predisposizione, nell’ambito delle rispettive competenze, degli interventi educativi adeguati a sostenere i minorenni coinvolti in percorsi di tutela, responsabilizzazione e recupero.
Articolo 2
Definizione delle strategie condivise di intervento preventivo
L’Ufficio Scolastico Territoriale di Milano, provvederà a:
- rilevare i bisogni formativi determinando le priorità anche tramite organismi e altri strumenti che coinvolgano genitori ed alunni;
- indicare compiti e responsabilità da evidenziare opportunamente nel patto di corresponsabilità educativa;
- sostenere policy scolastiche orientate all’azione e alla partecipazione, alla condivisione di processi decisionali e di iniziative che favoriscano il capacity building rispetto alla promozione della salute;
- sostenere, con percorsi dedicati e l’applicazione di programmi preventivi coordinati, il modello e la Rete delle Scuole che Promuovono Salute (SPS);
- promuovere iniziative di sensibilizzazione, informazione e prevenzione affinché gli Istituti Scolastici si dotino di procedure da adottare in occasione di situazioni che richiedano un’attenzione specifica sul piano educativo e delle relazioni;
- coinvolgere per ogni Istituzione Scolastica le figure di sistema esistenti o da individuare (referenti promozione salute e legalità/cyberbullismo) in piani formativi dedicati;
- segnalare all’A.G. minorile i comportamenti irregolari tenuti da studenti minorenni nel caso di riscontrato rifiuto dei genitori a collaborare anche rispetto agli interventi socioassistenziali proposti.
L’ATS garantirà, all’interno della strategia regionale di implementazione del modello e della rete delle Scuole che promuovono salute e in linea con quanto previsto nel proprio Piano Integrato Locale Promozione della salute (PIL), l’attuazione a livello territoriale di programmi e interventi preventivi di provata efficacia, curandone l’appropriatezza in termini di impatto e sostenibilità. Inoltre, al fine di supportare le istituzioni scolastiche nella risposta globale e integrata ai diversi bisogni emergenti, ATS supporterà, con proprio personale appositamente formato, le direzioni scolastiche del territorio nel processo di elaborazione, condivisione ed adozione di policy e protocolli operativi in grado di:
valorizzare e rendere stabile l’offerta di programmi/interventi di prevenzione e promozione della salute rivolti agli studenti e alle famiglie;
favorire il rafforzamento di legami collaborativi tra le figure adulte attive nella scuola (dirigenti scolastici, docenti, personale non docente, genitori, altre figure educative presenti a scuola e nel quartiere), richiamando il principio della corresponsabilità educativa, anche mediante il coinvolgimento dell’Associazionismo e del Volontariato locale;
favorire e sostenere l’alleanza fra la Scuola e Servizi (ASST, Servizi accreditati, Servizi sociali comunali, Privato sociale ecc.), al fine di facilitare e sostenere l’accesso agli stessi da parte degli studenti e delle famiglie portatori di bisogni specifici.
Articolo 3 Collaborazione interistituzionale
I sottoscrittori del presente Protocollo, ognuno nell’ambito delle proprie competenze, valorizzando le specificità di ciascuno, si impegnano a collaborare per l’azione di prevenzione e contrasto delle tematiche del disagio giovanile nel contesto scolastico, attraverso progetti rivolti ai giovani e alle famiglie per far crescere la cultura della legalità e del rispetto dei valori della vita e della salute.
Articolo 4
Individuazione degli ambiti di intervento relativi all’applicazione del T.U. 309/90
Le ipotesi operative possono essere distinte a seconda della tipologia di intervento richiesto:
1) emergere di situazioni che richiedono approfondimenti specifici con le Forze dell’Ordine: nel caso in cui il dirigente scolastico ritenesse opportuno un apporto delle Forze dell’Ordine nell’affrontare le tematiche riguardanti l’applicazione della legge 309/90, potrà contattare il referente territoriale di cui all’allegato elenco;
2) nel caso in cui il personale scolastico individui, all’interno della struttura scolastica, un detentore di sostanza stupefacente, solleciterà, attraverso il Numero Unico di Emergenza 112, l’intervento dell’Organo di Polizia competente, assicurando un’immediata e fattiva collaborazione, ai fini della corretta applicazione dell’art. 75 del Decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, con particolare attenzione alle fasi di redazione del verbale di sequestro della sostanza (di esclusiva competenza delle Forze di Polizia), di trasferimento della stessa presso l’ente deputato alla successiva analisi tecnica. Qualora l’analisi fosse positiva, il medesimo Organo provvederà alla notifica della contestazione formale al trasgressore, con contestuale segnalazione all’A.G. minorile. In parallelo, il Dirigente scolastico attiverà le procedure interne previste dai propri regolamenti, ivi compresa l’attivazione di programmi educativi e preventivi mirati in collaborazione con la rete dei Servizi socio-sanitari territoriale;
3) nel caso in cui sia rinvenuta all’interno della struttura scolastica sostanza stupefacente non riconducibile a un detentore, solleciterà, attraverso il Numero Unico di Emergenza 112, l’intervento
dell’Organo di Polizia competente, assicurando un’immediata e fattiva collaborazione, ai fini della corretta applicazione dell’art. 73 del Decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, con particolare attenzione alle fasi di redazione del verbale di sequestro della sostanza (di esclusiva competenza delle Forze di Polizia), di trasferimento della stessa presso l’ente deputato alla successiva analisi tecnica. In parallelo, il Dirigente scolastico attiverà le procedure interne previste dai propri regolamenti, ivi compresa l’attivazione di programmi educativi e preventivi mirati in collaborazione con la rete dei Servizi socio-sanitari territoriali;
4) nel caso in cui si verifichino all’interno della struttura scolastica casi correlati all’assunzione di sostanze stupefacenti, che possano o meno necessitare di un’assistenza di tipo sanitario, il Dirigente scolastico, oltre a gestire secondo procedura interna il caso, procederà alla redazione di un verbale dell’accaduto cui allegherà, se possibile, il referto medico, e lo invierà alla Prefettura del territorio per il seguito di competenza (segnalazione ex art. 121 del TU). In questi casi dovrà essere prestata particolare attenzione alla gestione delle ricadute dell’accaduto sul resto della popolazione scolastica;
5) nel caso di spaccio all’interno della struttura scolastica il Dirigente scolastico contatterà, sempre attraverso il Numero Unico di Emergenza 112, le forze dell’Ordine che interverranno tempestivamente nel rispetto della normativa sulla Privacy e sulla tutela dei minori. In parallelo, il Dirigente scolastico attiverà le procedure interne previste dai propri regolamenti.
6) nel caso in cui il Dirigente scolastico noti attività di spaccio nelle immediate vicinanze della struttura scolastica, e che veda coinvolta la popolazione scolastica, contatterà le Forze dell’Ordine che adotteranno tempestive iniziative per contrastare il fenomeno, anche ricorrendo allo strumento delle informazioni confidenziali ed evitando clamori di stampa.
7) Le modalità procedurali sono contenute nell’allegato tecnico, che costituisce parte integrante del presente Accordo.
Articolo 5 Monitoraggio attuazione protocollo
Le Parti congiuntamente si impegnano a monitorare e verificare, con cadenza almeno semestrale, lo stato di attuazione degli impegni assunti con il presente Protocollo e la sua applicazione a livello territoriale, per apportarvi le eventuali modifiche e gli aggiornamenti necessari al conseguimento degli obiettivi indicati in premessa.
Articolo 6 Durata
Il presente accordo ha la durata di tre anni, a partire dalla data di sottoscrizione dello stesso, e potrà essere rinnovato con l’accordo di tutte le Parti, concordemente con quanto previsto dal Protocollo Regionale.
Articolo 7 Clausole
Nessun onere economico straordinario grava su alcuna delle parti per lo svolgimento delle attività di propria competenza.
Per quanto non espressamente disposto, si fa rinvio alle disposizioni di legge vigenti anche in materia di segreto professionale e privacy.
Milano,
Il Prefetto di Milano Il Sindaco di Milano
Il Sindaco della Città Metropolitana di Milano
Il Presidente del Tribunale per i minorenni di Milano
Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Milano Il Direttore Generale dell’Agenzia Tutela della Salute Milano
Il Direttore dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Milano
Per adesione:
Questura di Milano
Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri Comando Provinciale della Guardia di Finanza