INDICE
CONVENZIONE TRIENNALE PER GLI ESERCIZI 2016-2018
(articolo 59, commi 2, 3 e 4, del D.Lgs. 30 luglio 1999, n. 300)
INDICE
Articolo 3 Impegni istituzionali dell’Agenzia 5
Articolo 4 Impegni istituzionali del Ministero 9
Articolo 5 Modifiche della Convenzione e Avvio del Nuovo Processo Negoziale 12
ALLEGATI
ALLEGATO 1: SISTEMA DI RELAZIONI TRA MINISTERO E AGENZIA
ALLEGATO 2: PIANO DELL’AGENZIA
ALLEGATO 3: SISTEMA INCENTIVANTE
ALLEGATO 4: MONITORAGGIO DELLA GESTIONE E VERIFICA DEI RISULTATI
Il Ministro dell’Economia e delle Finanze
L’Agenzia delle Entrate, rappresentata dal Direttore,
STIPULANO E CONVENGONO QUANTO SEGUE:
ARTICOLO 1 DEFINIZIONI
1. Ai sensi della presente Convenzione si intendono:
a) Ministro: Ministro dell’Economia e delle Finanze;
b) Ministero: Ministero dell’Economia e delle Finanze nelle sue articolazioni centrali;
c) Direttore dell’Agenzia: Direttore dell’Agenzia delle Entrate;
d) Agenzia: Agenzia delle Entrate;
e) Dipartimento: Dipartimento delle Finanze;
f) D.Lgs. 300/1999: decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300;
g) L. 212/2000: legge 27 luglio 2000, n. 212 recante disposizioni in materia di statuto dei diritti del contribuente;
h) D.Lgs. 165/2001: decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165;
i) legge finanziaria 2004: legge 24 dicembre 2003, n. 350;
j) legge finanziaria 2006: legge 23 dicembre 2005, n. 266;
k) D.L. 112/2008: decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133;
l) X.Xxx. 150/2009: decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 recante attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni;
m) D.L. 78/2010: decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122;
n) D.L. 95/2012: decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135;
o) L. 23/2014: legge 11 marzo 2014, n. 23 “Delega al Governo recante disposizioni per un
sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita”;
p) X.Xxx. 157/2015: decreto legislativo 24 settembre 2015, n. 157 recante “Misure per la revisione della disciplina dell'organizzazione delle agenzie fiscali, in attuazione dell'articolo 9, comma 1, lettera h), della legge 11 marzo 2014, n. 23”;
q) D.Lgs. 160/2015: decreto legislativo 24 settembre 2015, n. 160 recante “Stima e monitoraggio dell'evasione fiscale e monitoraggio e riordino delle disposizioni in materia di erosione fiscale, in attuazione degli articoli 3 e 4 della legge 11 marzo 2014, n. 23”;
r) legge di stabilità 2016: legge 28 dicembre 2015, n. 208 recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)”;
s) legge di bilancio 2016: legge 28 dicembre 2015, n. 209 recante “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2016 e bilancio pluriennale per il triennio 2016-2018”;
t) Atto di indirizzo: Atto di indirizzo del Ministro dell’Economia e delle Finanze per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale per gli anni 2016-2018 adottato ai sensi dell’articolo 59 del D.Lgs. 300/1999.
ARTICOLO 2 DURATA E OGGETTO
1. La presente Convenzione regola, per il periodo 01/01/2016 – 31/12/2018, i rapporti tra Ministero e Agenzia in attuazione dell’articolo 59, commi 2, 3 e 4, del D.Lgs. 300/1999, delle disposizioni contenute nell’articolo 1, commi da 2 a 7, del D.Lgs. 157/2015 e degli indirizzi pluriennali contenuti nell’Atto di indirizzo.
2. La Convenzione è composta dal presente articolato, dagli allegati “Sistema di relazioni tra Ministero ed Agenzia”, “Piano dell’Agenzia”, “Sistema incentivante” e “Monitoraggio della gestione e verifica dei risultati”.
ARTICOLO 3
Impegni istituzionali dell’Agenzia
1. L’Agenzia si impegna ad assicurare lo svolgimento delle funzioni istituzionali previste dagli articoli 62 e 64 del D.Lgs. 300/1999 ed il conseguimento degli obiettivi strategici di politica
fiscale e di gestione tributaria indicati nell’Atto di indirizzo.
2. In relazione a quanto previsto al comma precedente, l’Agenzia si impegna ad adottare le soluzioni tecniche ed organizzative per il riassetto dei servizi di assistenza, consulenza e controllo idonee a garantire:
a) la centralità del rapporto con il contribuente attraverso una maggiore trasparenza, una più incisiva semplificazione e razionalizzazione degli adempimenti anche in un'ottica di favorire forme di adempimento cooperativo;
b) la maggiore qualità dei servizi erogati con la finalità di innalzare il livello di adempimento spontaneo e la percezione della correttezza e proporzionalità dell'azione dell'Amministrazione;
c) adeguate forme di semplificazione delle procedure amministrative e per favorire una maggiore competitività delle imprese italiane, nonché l'attrattività degli investimenti in Italia delle imprese estere che intendono operare nel territorio nazionale;
d) il potenziamento dei servizi telematici, l’implementazione e la diffusione della dichiarazione precompilata delle persone fisiche;
e) un ulteriore rafforzamento del rapporto fiduciario con i contribuenti prestando massima attenzione alle segnalazioni dei cittadini e fornendo una proficua collaborazione ai Garanti del contribuente;
f) l’efficacia e la qualità dell’azione di prevenzione e contrasto all’evasione e all’elusione fiscale per il miglioramento della tax compliance e il recupero del tax gap, assicurando, nel contempo, la riduzione dell'invasività dei controlli e dei connessi adempimenti;
g) lo sviluppo di più incisive tecniche di analisi dei rischi, l'integrazione dei processi automatizzati di controllo tra più Amministrazioni e la tracciabilità dello stato dei procedimenti, anche al fine di contribuire alla trasparenza dell'azione amministrativa e alla lotta alla corruzione;
h) il maggior gettito derivante dall’attività volta a promuovere l’adempimento spontaneo degli obblighi fiscali e dalla attività di controllo fiscale;
i) il costante ed efficace presidio del territorio ai fini dell’aggiornamento delle informazioni catastali, cartografiche e di pubblicità immobiliare;
j) il miglioramento della qualità e della completezza delle banche dati catastali, con particolare riferimento alla cartografia catastale, all'Anagrafe dei Titolari, all'Osservatorio del Mercato Immobiliare e alla prosecuzione dell'azione di emersione degli immobili non
registrati in catasto;
k) il rafforzamento dello scambio di informazioni potenziando le sinergie con le altre Autorità pubbliche nazionali, europee e internazionali;
l) l’adozione di adeguate misure organizzative e gestionali per assicurare il completamento della lavorazione delle istanze di collaborazione volontaria entro la scadenza del 31 dicembre 2016, prevista dall'art. 2, comma 1, lett. a, del decreto legge 30 settembre 2015, n. 153;
m) il rafforzamento della difesa in giudizio degli interessi erariali tramite il miglioramento della qualità dell’attività di controllo e il sistematico esame della sostenibilità della pretesa in fase precontenziosa e contenziosa, al fine di consolidare la percentuale di esiti favorevoli per l’Agenzia;
n) la diminuzione della conflittualità nei rapporti con i contribuenti mediante l'utilizzo di tecnologie digitali ed innovativi strumenti telematici per mettere a disposizione del contribuente elementi e informazioni che gli consentano di porre rimedio ai propri eventuali errori od omissioni attraverso l'istituto del ravvedimento operoso;
o) l’utilizzo, per ciascuna categoria di contribuenti, di sempre più affinati sistemi di analisi e valutazione del rischio di evasione e/o elusione, funzionali a una mirata scelta delle tipologie di controllo da effettuare, anche attraverso l'uso ancora più strutturato delle banche dati a disposizione e dei sistemi di tracciabilità delle transazioni;
p) la revisione degli studi di settore per renderli maggiormente efficaci e massimizzare l'attendibilità delle stime, assicurandone al contempo la semplificazione anche attraverso la riduzione del loro numero;
q) l’innalzamento della percentuale di esiti favorevoli nell’attività di contenzioso;
r) l’innalzamento progressivo degli standard di qualità contenuti nella Carta dei servizi, anche verificando il grado di soddisfazione dei contribuenti sui servizi erogati;
s) la promozione di interventi volti all’ottimizzazione della funzione organizzativa, finalizzata al contenimento dei costi e al miglioramento dei processi aziendali;
t) l’orientamento della formazione e lo sviluppo del personale in funzione degli obiettivi istituzionali e della missione prioritaria di facilitare e promuovere l'assolvimento degli obblighi tributari con il supporto della Scuola Nazionale dell’Amministrazione.
3. L’Agenzia, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 aprile 2012, n. 44, si impegna a svolgere le attività di valutazione immobiliare e tecnico-estimative rese alle Amministrazioni Pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del D.Lgs. 165/2001 ed agli enti ad esse strumentali con rimborso dei costi sostenuti, come determinati nel paragrafo 9 dell’Allegato 1.
4. In attuazione dell’articolo 1, comma 7, ultimo periodo, del D.Lgs. 157/2015, l’Agenzia si impegna ad implementare a partire dall’esercizio 2016, il proprio sistema di misurazione e valutazione della performance individuale e i criteri per l'attribuzione del trattamento accessorio collegato alla performance del personale dipendente.
5. L’Agenzia destina alla contrattazione integrativa le risorse definite dalla normativa vigente. Il 70% dell’importo della quota incentivante relativa all’attività 2016, determinata nella misura prevista nell’esercizio precedente, può essere anticipato dall’Agenzia sulla base dell’avanzamento dei risultati da conseguire nel medesimo anno in due rate, al 31 luglio ed al 30 novembre dell’esercizio di competenza.
6. L’Agenzia, in coerenza con le funzioni istituzionali ad essa assegnate e con gli obiettivi strategici indicati nell’Atto di indirizzo nonché con lo sviluppo del Sistema Informativo della Fiscalità, predispone entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello di competenza il Piano pluriennale degli investimenti, per la copertura del quale l’Agenzia ricorrerà alle fonti previste dall’articolo 70, comma 6, del D.Lgs. 300/1999.
7. Per assicurare al Ministro la conoscenza dei fattori gestionali interni all’Agenzia, quest’ultima fornisce al Ministero ai sensi dell’articolo 59, comma 3, lett. b), del D.Lgs. 300/1999, le informazioni riguardanti l’organizzazione, i processi e l’uso delle risorse, secondo quanto previsto dall’Allegato 4.
8. Sono soggette ad approvazione, ai sensi dell’articolo 60, comma 2, del D.Lgs. 300/1999, le deliberazioni adottate dal comitato di gestione relative a: statuto, regolamenti, budget economico annuale ed eventuali revisioni in corso d’anno, bilancio di esercizio, piano dell’informatica, piano degli investimenti, piano della formazione e ogni altro atto di carattere generale riguardante il funzionamento dell’Agenzia.
9. I contenuti dell’Allegato 2 “Piano dell’Agenzia” non limitano, in ogni caso, gli impegni istituzionali che l’Agenzia è tenuta a svolgere assicurando il buon andamento dell’azione amministrativa.
10. L’Agenzia, in attuazione delle previsioni di cui alla legge 27 luglio 2000, n. 212, assicura al Garante del contribuente il supporto tecnico-logistico e le risorse umane necessarie per lo svolgimento delle sue funzioni. L’Agenzia si impegna a dare risposta alle segnalazioni del Garante del contribuente entro 30 giorni.
Articolo 4
Impegni istituzionali del Ministero
1. Il Dipartimento assicura l’indirizzo, il coordinamento e l’integrazione dei rapporti con le Agenzie fiscali e con gli altri Enti che esercitano funzioni nei settori della fiscalità statale, nel rispetto dell’autonomia gestionale, al fine di assicurare l’efficace conseguimento degli obiettivi di politica fiscale ed il contenimento dei costi amministrativi.
2. Il coordinamento, il monitoraggio, il controllo e la vigilanza nei confronti dell’Agenzia sono esercitati secondo le modalità descritte nell’Allegato 1 “Sistema di relazioni tra Ministero ed Agenzia” e nell’Allegato 4 “Monitoraggio della gestione e verifica dei risultati”, allegati alla presente Convenzione.
3. Per il conseguimento degli obiettivi di cui all’articolo 3 della presente Convenzione, il Dipartimento trasferisce le risorse disponibili sul capitolo 3890 dello stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze stanziate dalla legge di bilancio 2016, tenendo conto delle eventuali variazioni intervenute in corso d’anno.
Sulla base di documentate motivazioni, fermi restando i vincoli di finanza pubblica, saranno, inoltre, valutate ulteriori esigenze di risorse finanziarie ai fini del mantenimento delle condizioni di equilibrio economico-finanziario dell’Agenzia.
4. Per quanto concerne le risorse di cui al capitolo 3890, tenuto conto della comunicazione da parte dell’Agenzia sulla ripartizione effettuata ai sensi dell’articolo 60 del D.L. 112/2008, il Dipartimento trasferisce:
a) in due rate di uguale importo le risorse per le spese per stipendi, retribuzioni e altre spese di personale stanziate sul piano gestionale 1 nonché le spese di funzionamento, aventi natura obbligatoria ovvero non frazionabili in dodicesimi, stanziate sul piano gestionale 2, da erogarsi la prima entro 10 giorni dalla ricezione del provvedimento di assegnazione delle risorse da legge di bilancio emanato dal Ministro e la seconda il 1°
luglio;
b) in dodicesimi le risorse per le spese di funzionamento aventi natura non obbligatoria ovvero frazionabili. Il primo dodicesimo sarà erogato entro 10 giorni dalla ricezione del provvedimento di assegnazione delle risorse da legge di bilancio emanato dal Ministro;
c) in caso di ricorso alla gestione provvisoria da parte dell’Agenzia, limitatamente alla durata della stessa, le somme di cui al presente comma in dodicesimi.
5. Per la quota incentivante correlata alla verifica dei risultati dell’anno 2015 ai sensi dell’articolo
59 del D.Lgs. 300/1999, determinata nella misura prevista nell’esercizio precedente, ferma restando la normativa vigente in materia di contrattazione integrativa e di costituzione di fondi, il Dipartimento trasferisce secondo le seguenti modalità:
a) un acconto pari al 70% della quota incentivante prevista, entro il 28 febbraio dell’anno successivo a quello di competenza. A tal fine, il Direttore dell’Agenzia trasmette al Dipartimento, entro il 30 gennaio dell’anno successivo a quello di competenza, una comunicazione secondo le modalità previste nell’Allegato 3 “Sistema incentivante” e nell’Allegato 4 “Monitoraggio della gestione e verifica dei risultati”;
b) il saldo spettante, entro il 30 luglio, previa informativa al Ministro sulla verifica dei risultati della gestione conseguiti nell’anno precedente, in coerenza con i tempi previsti nell’Allegato 4 “Monitoraggio della gestione e verifica dei risultati”.
L’Agenzia si impegna a destinare gli importi di cui al presente comma al miglioramento delle condizioni di funzionamento ed al potenziamento della struttura nonché alla corresponsione di compensi incentivanti al personale dipendente, sulla base di parametri attinenti all’incremento della qualità e della produttività dell’azione amministrativa. Le modalità per la ripartizione e la distribuzione al personale dipendente dei compensi incentivanti sono definite d’intesa con le Organizzazioni sindacali.
Le modalità di attribuzione della quota incentivante di cui all’articolo 59 del D.Lgs. 300/1999 e dell’eventuale integrazione prevista dall’articolo 1, comma 7, del D.Lgs. 157/2015 correlate alla verifica dei risultati dell’anno 2016 sono disciplinate dall’allegato 3 “Sistema incentivante” della presente Convenzione. Le modalità di erogazione delle somme dovute sono, invece, stabilite dalla Convenzione 2017-2019.
6. Il Dipartimento trasferisce, altresì, all’Agenzia per la competenza dell’esercizio 2016 ed in un'unica soluzione:
a) le eventuali integrazioni alle dotazioni di cui al comma 4 da determinarsi in applicazione dell’articolo 1, comma 75, della legge finanziaria 2006;
b) le somme, iscritte sul capitolo 3891 dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze stanziate dalla legge di bilancio 2016, per il pagamento all’Agenzia del demanio dei canoni di locazione per gli immobili assegnati alle amministrazioni dello Stato, tenendo conto delle eventuali variazioni intervenute nel corso della gestione;
c) le risorse stanziate sui pertinenti capitoli del bilancio dello Stato relative alla rivalutazione ISTAT dei canoni di locazione connessi all’utilizzo degli immobili conferiti nel Fondo Immobili Pubblici (FIP) e Patrimonio Uno ed eventuali risorse atte a garantire gli interventi di manutenzione straordinaria, la messa a norma e ogni altra eventuale incombenza connessa;
d) le risorse per il potenziamento dell'Amministrazione finanziaria e per la corresponsione di compensi al personale dipendente assegnate all’Agenzia ai sensi dell’articolo 12, commi 1 e 2, del decreto-legge 28 marzo 1997, n. 79, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 maggio 1997, n. 140, come sostituito dall'articolo 3, comma 165, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, e successive modificazioni. Con riferimento all'attività svolta a decorrere dal 1 gennaio 2016, subordinatamente alla realizzazione degli strumenti di monitoraggio e riscontro di cui al primo periodo dell’art. 1, comma 7, del D.Lgs. 157/2015, le citate disposizioni cessano di avere applicazione per le agenzie fiscali.
7. Gli importi di cui ai commi 3, 4, 5 e 6 del presente articolo, sono erogati sul conto di Tesoreria unica n. 12105 “Agenzia delle Entrate” presso la Banca d’Italia, nel rispetto delle regole che disciplinano l’esercizio della Tesoreria unica.
8. La gestione dei pagamenti relativi alla restituzione e ai rimborsi di imposte e relativi interessi di mora ed alle imposte sui beni dello Stato è affidata al Dipartimento. Resta a carico dell’Agenzia la messa in atto delle procedure per la predisposizione degli schemi di decreto, degli ordini di accreditamento e/o di pagamento e degli schemi di richiesta di integrazione di somme e/o di variazioni compensative.
9. Il Dipartimento si impegna a mettere in atto le iniziative di competenza per il reperimento dei fondi necessari al pagamento, da parte dell’Agenzia, dei debiti dei soppressi Dipartimenti delle
Entrate e del Territorio, derivanti dall’attività da questi ultimi svolta fino al 31 dicembre 2000.
ARTICOLO 5
Modifiche della Convenzione e Avvio del Nuovo Processo Negoziale
1. Qualora nel corso di ciascun esercizio del triennio subentrino rilevanti mutamenti nel quadro economico nazionale ovvero modifiche normative, variazioni attinenti a significativi profili organizzativi ovvero variazioni delle risorse finanziarie rese disponibili, che incidano in maniera sostanziale sul conseguimento degli obiettivi del Piano dell’Agenzia, si provvede, su richiesta di una delle parti, a concordare le modifiche e le integrazioni necessarie alla presente Convenzione ed ai relativi adeguamenti annuali. Gli atti modificativi o integrativi, stipulati con le medesime modalità della presente Convenzione, devono prevedere la quantificazione dei relativi costi e, qualora comportino oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato, non possono essere approvati se non è intervenuta la variazione dei relativi stanziamenti.
2. Qualora nel corso della gestione si constatino avanzamenti anomali del livello di conseguimento degli obiettivi rispetto ai risultati pianificati ovvero si ritenga necessario modificare singoli obiettivi del Piano dell’Agenzia per cause diverse da quelle previste dal comma precedente, su richiesta di una delle parti, previo accordo tra Dipartimento ed Agenzia e a seguito di informativa al Ministro, si provvede alle necessarie modifiche della presente Convenzione senza ricorrere alle modalità di cui al comma 1.
3. Le Parti si impegnano ad avviare, a partire dal mese di ottobre di ciascun anno, il processo negoziale per la stipula della Convenzione relativa al successivo triennio.
ARTICOLO 6 CONTROVERSIE
1. Nel caso di contestazioni sulla interpretazione e/o sull’applicazione della Convenzione, con particolare riguardo alla fase di verifica dei risultati, ed in ogni altro caso previsto nella presente Convenzione, ciascuna parte comunica all'altra per iscritto l'oggetto e i motivi della contestazione. Le parti si impegnano ad esaminare congiuntamente la questione entro il termine massimo di 5 giorni lavorativi dalla comunicazione, al fine di comporre amichevolmente la vertenza.
2. Nell’ipotesi di esito negativo del tentativo di composizione, la questione è rimessa alla
valutazione di una commissione appositamente nominata e composta da:
a) tre membri, nominati dal Ministro, tra i quali un magistrato o un professore universitario o una personalità con profilo equiparato che la presiede;
b) il Direttore Generale delle Finanze;
c) il Direttore dell’Agenzia.
3. Sulla base delle conclusioni della commissione, il Ministro adotta una direttiva alla quale il Dipartimento e l’Agenzia si conformano nelle proprie decisioni, anche in applicazione, se necessario, del principio di autotutela.
4. La commissione di cui al comma 2 del presente articolo opera gratuitamente.
5. Eventuali contestazioni in atto non pregiudicano in alcun modo la regolare esecuzione della Convenzione, né consentono alcuna sospensione delle prestazioni dovute dall’una e dall’altra parte. Per le questioni in contestazione, le parti si impegnano a concordare di volta in volta, in via provvisoria, le modalità di parziale esecuzione che meglio garantiscano il pubblico interesse e il buon andamento dell'attività amministrativa.
6. Salvo una diversa regolamentazione in specifici atti negoziali, le controversie insorte tra le Agenzie, ovvero tra le Agenzie e la Guardia di Finanza o gli altri Enti e Soggetti che operano nel settore della fiscalità statale sono sottoposte, in caso di esito negativo dei tentativi di amichevole componimento, al Ministro che adotta, nell’esercizio delle sue funzioni sull’intero settore, le iniziative idonee a risolvere la questione.
Roma, li
Il Ministro dell’Economia e delle Finanze | Il Direttore dell’Agenzia |
Xxxxxx Xxxxx Xxxxxx | Xxxxxxxx Xxxxxxx |
ALLEGATO 1
SISTEMA DI RELAZIONI TRA MINISTERO ED AGENZIA
Sommario
1. Modalità di esercizio della funzione di vigilanza 3
2. Comunicazione istituzionale 4
3. Qualità dei servizi ai contribuenti 4
5. Cooperazione amministrativa 6
6. Cooperazione internazionale e scambio di informazioni 7
7. Convenzioni contro le doppie imposizioni e composizione delle controversie fiscali internazionali relative a contribuenti individuati 8
8. Collaborazione operativa tra ministero ed agenzia 9
9. Determinazione dei costi per il rimborso degli oneri delle attività di valutazione immobiliare e tecnico –
1. MODALITÀ DI ESERCIZIO DELLA FUNZIONE DI VIGILANZA
Ferma restando l’alta vigilanza del Ministro, il Dipartimento esercita, ai sensi dell’articolo 12, comma 1, lettera l), del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 febbraio 2013, n. 67, la funzione di vigilanza di cui all’articolo 59, comma 3, lettera c), del D.Lgs. 300/1999, sulla base di un programma annuale teso a valutare le modalità complessive di esercizio delle funzioni fiscali da parte dell’Agenzia, sotto il profilo della trasparenza, imparzialità e correttezza nell’applicazione delle norme, con particolare riguardo ai rapporti con i contribuenti nonché a quanto previsto dalla L. 212/2000.
Il Dipartimento comunica, in via preventiva, all’Agenzia il programma dei procedimenti/attività da sottoporre, anche attraverso monitoraggio, a valutazione, nonché le eventuali successive modifiche dello stesso. Per l’espletamento delle attività di vigilanza, il Dipartimento richiede all’Agenzia le informazioni di cui non dispone, nonché quelle relative alla popolazione di atti per la definizione del campione e quelle relative agli indicatori di impatto.
L’Agenzia si impegna a dare corso alle suddette richieste nel più breve tempo possibile e, comunque, entro 30 giorni dalla loro ricezione.
Per le attività di analisi e valutazione, il Dipartimento predispone appositi questionari, volti a rilevare le informazioni presenti negli atti degli uffici che l’Agenzia si impegna a far compilare e sottoscrivere dai responsabili delle strutture territoriali e ad inoltrarli entro 60 giorni dall’avvio della rilevazione.
In caso di mancato riscontro a tali richieste, nei termini concordati, il Direttore Generale delle Finanze ne può disporre l’acquisizione mediante accesso diretto alle strutture dell’Agenzia, dandone preventiva comunicazione al Direttore della stessa.
Inoltre l’Agenzia si impegna a dare pronto riscontro, di norma non oltre 90 giorni dalla ricezione, alle richieste del Dipartimento dirette ad acquisire elementi informativi sulle segnalazioni provenienti dai contribuenti.
Il Dipartimento annualmente riferisce all’Autorità politica gli esiti delle attività di vigilanza svolte e degli interventi di miglioramento proposti.
L’Agenzia fornisce al Dipartimento l’esito delle azioni correttive e di prevenzione intraprese, a seguito delle disfunzioni e/o irregolarità riscontrate in sede di valutazione.
L’Agenzia si impegna, infine, ad esercitare una funzione di controllo interno caratterizzata da indipendenza tecnica e autonomia operativa e a fornire al Ministro, per il tramite del Direttore Generale delle Finanze, una relazione annuale sugli esiti della suddetta attività di controllo svolta sotto il profilo della trasparenza, imparzialità e correttezza nell’applicazione delle norme, con particolare riguardo ai rapporti con i contribuenti.
2. COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE
Nella definizione dei programmi di comunicazione e relazione con i cittadini e i contribuenti, relativi alle materie di propria competenza, l’Agenzia si uniforma a criteri definiti di concerto con il Ministero.
Al fine di assicurare il coordinamento tra le strutture, l’Agenzia si impegna a portare preventivamente a conoscenza del Portavoce del Ministro ogni rilevante iniziativa di comunicazione istituzionale.
Il Ministero e l’Agenzia realizzano forme di coordinamento permanente al fine di garantire la coerenza, la completezza e l’integrazione delle rispettive iniziative di comunicazione, con particolare riguardo all’elaborazione del Programma annuale di comunicazione ai sensi dell’articolo 11, comma 1, della Legge 7 giugno 2000, n.150, alla realizzazione di campagne informative rivolte all’opinione pubblica ed agli adempimenti per assicurare la presenza in rete dell’Amministrazione finanziaria. Il Ministero e l’Agenzia concordano altresì, la costruzione di un sistema di rilevazione delle esigenze di informazione e comunicazione dei cittadini nonché di valutazione degli effetti delle attività realizzate.
Nell’ambito delle diverse presenze sulla rete internet afferenti al Ministero, il sito del Dipartimento svolge il ruolo di portale per tutta l’Amministrazione finanziaria.
Il Dipartimento e l’Agenzia partecipano congiuntamente, nelle forme da concordare, alle manifestazioni indicate nel Programma di comunicazione dell’Amministrazione finanziaria, redatto ai sensi della L. 150/2000.
3. QUALITÀ DEI SERVIZI AI CONTRIBUENTI
Sulla base dei criteri di coerenza metodologica e di rappresentatività statistica condivisi con il Dipartimento e richiamati nel documento “Linee strategiche del sistema integrato DF - Agenzie
fiscali per la rilevazione e valorizzazione delle percezioni e attese degli utenti dei servizi fiscali” del dicembre 2008, l’Agenzia conduce autonome indagini annuali di Customer Satisfaction sui servizi erogati nei diversi canali e nei confronti della generalità dei contribuenti ovvero di specifiche tipologie degli stessi.
Nel comune intento del costante miglioramento dei rapporti Fisco - Contribuenti e allo scopo di valorizzare ogni iniziativa finalizzata alla tempestività, semplicità e chiarezza nella fruizione dei servizi di informazione e assistenza, l’Agenzia assicura la sua collaborazione al Dipartimento per un efficace monitoraggio e si impegna a promuovere la qualità di detti servizi e le iniziative di miglioramento, secondo le modalità concordate.
4. SISTEMI INFORMATIVI
L’Agenzia partecipa ai tavoli tecnici di coordinamento promossi dal Ministero per la definizione di strategie comuni volte ad assicurare:
• l’integrazione delle infrastrutture e dei servizi ICT;
• l’unitarietà, l’interoperabilità e la sicurezza del Sistema Informativo della Fiscalità;
• l’estensione delle tecnologie informatiche nel processo tributario;
• il continuo miglioramento dei servizi erogati.
A tal fine sono declinati i correlati obiettivi e le conseguenti azioni nei piani triennali per l’informatica ed in quelli previsti nei contratti con il partner tecnologico.
L’Agenzia, nel presiedere il governo dello sviluppo e della gestione dell’area di competenza del Sistema Informativo della Fiscalità, adotta le misure organizzative e tecnologiche ed attua, con quota parte delle risorse ad essa assegnate, gli interventi atti ad assicurare il raggiungimento degli obiettivi strategici suddetti.
L’Agenzia sviluppa e gestisce l’area di competenza del Sistema Informativo della Fiscalità nel rispetto della normativa e degli standard vigenti, secondo gli indirizzi degli organi competenti assicurando il costante monitoraggio del Sistema medesimo, anche attraverso la definizione, realizzazione ed implementazione, per la parte di competenza, di strumenti comuni di conoscenza e di analisi.
Per l’esercizio delle funzioni di coordinamento e monitoraggio del Sistema Informativo della Fiscalità, l’Agenzia si impegna a trasmettere al Ministero il Piano Triennale ICT approvato dal
Comitato di gestione dell’Agenzia e le relazioni semestrali di monitoraggio e la Relazione annuale sullo stato di informatizzazione predisposte ed inviate all’Agenzia per l’Italia digitale. Inoltre, l’Agenzia si impegna a trasmettere, ove necessario, ulteriori informazioni utili al governo dell’accordo quadro dei servizi.
5. COOPERAZIONE AMMINISTRATIVA
Al fine di consentire lo svolgimento delle funzioni istituzionali di analisi, indagini e studi sulle politiche fiscali e sulla loro attuazione, attribuite al Dipartimento dall’articolo 56, comma 1, lettera
a) del D.Lgs. 300/199, trova applicazione la direttiva del Ministro dell’economia e delle finanze del 23 gennaio 2008.
Il Dipartimento e l’Agenzia definiscono, nell’ambito dei tavoli tecnici di coordinamento, le azioni e gli interventi volti all’integrazione delle banche dati dell’Amministrazione finanziaria ed all’incremento della qualità dei flussi informativi, anche attraverso l’aggiornamento del vigente Accordo di servizio per l’accesso alle rispettive banche dati del contenzioso tributario. Nell’ambito dei suddetti tavoli tecnici di coordinamento verrà, altresì, valutata la possibilità di definire le procedure atte a consentire al Dipartimento la conoscenza delle risposte alle istanze di interpello presentate ai sensi dell’articolo 11 della L. 212/2000, come novellato dal decreto legislativo 24 settembre 2015, n. 156.
L’Agenzia rende disponibili alle altre Agenzie e ad altre Pubbliche Amministrazioni, ove normativamente previsto, i dati utili allo svolgimento dei loro compiti istituzionali per incrementare la “tax compliance” e migliorare la qualità dei servizi erogati ai contribuenti/utenti. I dati elementari sono forniti dall’Agenzia a titolo gratuito; gli eventuali costi relativi all’elaborazione delle informazioni sono a carico della Struttura richiedente.
L’Agenzia collabora con l’Ufficio di Statistica del Dipartimento nelle attività connesse alla partecipazione dell’Amministrazione Finanziaria al Sistema Statistico Nazionale e fornisce tempestivamente al Dipartimento le informazioni necessarie per la valutazione e l’attuazione delle politiche fiscali. Gli eventuali costi relativi all’elaborazione delle informazioni sono a carico di quest’ultimo.
L’Agenzia, su richiesta del Ministero, assicura la propria collaborazione ai fini della predisposizione dei provvedimenti di legge, dei regolamenti in materia tributaria e delle istruttorie
alle interrogazioni parlamentari ed ai ricorsi presentati ai vari organismi giurisdizionali, anche nel settore della fiscalità internazionale.
6. COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E SCAMBIO DI INFORMAZIONI
L’Italia è in prima linea in ambito multilaterale, promuovendo, assieme ai Paesi del G5 (Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Spagna), una maggiore trasparenza fiscale finalizzata alla lotta all’evasione fiscale. In tale prospettiva, tutta l’Amministrazione finanziaria è coinvolta nell’obiettivo di attuare tale impegno con mezzi idonei. A tal fine, l’Agenzia:
• attua lo scambio di informazioni con le strutture degli altri Stati membri dell’Unione Europea nonché con le strutture dei Paesi terzi interessati nel campo della fiscalità diretta e indiretta;
• provvede agli adempimenti necessari per l’attuazione della mutua assistenza per il recupero crediti e per il relativo scambio di informazioni con i Paesi interessati;
• assicura tempestività nell’adempimento alle richieste di assistenza secondo le modalità previste dalla normativa comunitaria e internazionale.
Assicura, altresì, la partecipazione alle riunioni presso gli Organismi internazionali in cui si trattano argomenti che riguardano domini operativi e tecnici su cui ha competenza esclusiva.
Ai fini del monitoraggio sulle attività di cooperazione internazionale svolte nel campo dell’imposizione indiretta e dell’IVA, l’Agenzia si impegna ad aggiornare tempestivamente il sistema della banca dati del “Central Liaison Office” (C.L.O.).
Ai fini del monitoraggio sulle attività di cooperazione internazionale svolte nell'ambito delle Imposte Dirette, l’Agenzia fornisce dati statistici sull’attività svolta su base annuale, segnalando eventuali criticità.
L’Agenzia assicura inoltre la collaborazione con il Dipartimento:
• per lo svolgimento delle attività rientranti nelle competenze di cui al decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 149 in materia di recupero dei crediti risultanti da dazi, imposte ed altre misure;
• per l’applicazione delle disposizioni contenute negli accordi e nelle convenzioni in materia di scambio di informazioni fiscali e assistenza per il recupero e durante le fasi negoziali;
• in sede di definizione delle azioni degli organismi internazionali per il contrasto dell’evasione e dell’elusione fiscale internazionale, quali l’Action Plan on Base Erosion and Profit Shifting, lanciato dall’OCSE nel 2013, e il Gruppo di monitoraggio dello scambio automatico di informazioni finanziarie (AEOI Group) del Global Forum, sostenuti dal G-20.
L’Agenzia, d’intesa ovvero su richiesta del Dipartimento delle Finanze, è autorizzata a stipulare Convenzioni con pubbliche amministrazioni italiane e straniere, enti ed organismi internazionali aventi ad oggetto l’assistenza tecnica in materia fiscale in forma di prestazione di servizi e/o di attività di formazione, nell’ambito delle attività italiane di cooperazione allo sviluppo e nel rispetto degli impegni internazionali assunti dallo Stato italiano. I corrispettivi per i servizi prestati sulla base delle suddette Convenzioni sotto forma di rimborsi e/o compensi costituiscono entrate dell’Agenzia ai sensi dell’articolo 70, comma 1, lettera b), del D.Lgs. 300/1999.
7. CONVENZIONI CONTRO LE DOPPIE IMPOSIZIONI E COMPOSIZIONE DELLE CONTROVERSIE FISCALI INTERNAZIONALI RELATIVE A CONTRIBUENTI INDIVIDUATI
L’Agenzia assicura al Dipartimento la sua collaborazione durante le fasi di negoziato delle Convenzioni per evitare le doppie imposizioni, aventi il fine di ripartire i taxing rights con altri Stati assicurando alle imprese italiane condizioni concorrenziali con quelle delle imprese di altri Paesi ad economia avanzata, nonché il rafforzamento delle relazioni economiche e finanziarie con gli altri Stati, garantendo nel contempo gli interessi generali tutelati dall’Amministrazione finanziaria italiana.
L’Agenzia, nell’ambito delle procedure amichevoli previste dalla Convenzione 90/436/CEE e dalle vigenti Convenzioni contro le doppie imposizioni sui redditi stipulate dall’Italia, relative a contribuenti individuati, già aperte o che saranno aperte, assicura al Dipartimento la sua collaborazione durante le attività concernenti la fase istruttoria relativa all’ammissibilità delle istanze di procedure amichevoli, fornendo, altresì, il proprio parere tecnico sui casi ad essa sottoposti dal Dipartimento.
L’Agenzia assicura al Dipartimento il necessario supporto tecnico in occasione dei processi di
review dell’Italia previsti dagli standard internazionali.
Nel predetto ambito convenzionale, l’espletamento delle attività di negoziazione, definizione, stipula e implementazione dell’accordo amichevole con le Autorità competenti estere, nonché di gestione della fase arbitrale prevista dalla Convenzione 90/436/CEE e dai trattati bilaterali contro le doppie imposizioni stipulati dall’Italia è attribuito all’Agenzia sulla base di un atto di delega formale del Direttore Generale delle Finanze.
Ai fini del monitoraggio dell’attività svolta in relazione alle procedure amichevoli concernenti contribuenti individuati, nonché per le finalità connesse agli adempimenti statistici richiesti dagli organismi internazionali e comunitari, l’Agenzia fornirà con cadenza annuale i dati analitici relativi allo stato delle procedure amichevoli gestite, ivi compresi gli esiti e le eventuali problematiche riscontrate.
8. COLLABORAZIONE OPERATIVA TRA MINISTERO ED AGENZIA
Fermo restando quanto disposto in materia di assegnazione di personale agli Uffici di diretta collaborazione dal decreto del Presidente della Repubblica 3 luglio 2003, n. 227, concernente il Regolamento di organizzazione degli Uffici di diretta collaborazione del Ministro, anche se la richiesta riguarda personale con qualifica dirigenziale, il Dipartimento, nonché le Strutture deputate a svolgere funzioni generali di supporto all’Amministrazione economico-finanziaria, possono chiedere, per il perseguimento dei propri fini istituzionali, la collaborazione dell’Agenzia, nonché avvalersi del contributo di singole professionalità ad essa appartenenti.
Il distacco di personale dell’Agenzia può riguardare, per ciascun anno del triennio, un numero massimo pari allo 0,75% dei dipendenti in servizio presso la stessa. L’Agenzia accoglie la richiesta del Dipartimento, salvo particolari e motivate esigenze di permanenza di tale personale presso sedi particolarmente carenti. L’Agenzia e il Dipartimento in occasione delle procedure di interpello concorderanno di volta in volta il coefficiente di personale per il quale, considerate le esigenze di servizio, potrà cessare la posizione di distacco.
Per il conseguimento di obiettivi specifici che necessitano dell’apporto di professionalità particolari, l’Agenzia può richiedere il distacco di personale del Ministero. Le richieste sono accolte, salvo specifiche esigenze di servizio.
Le richieste di personale da parte dell’Agenzia saranno oggetto di specifica definizione nell’ambito del budget di ciascuno degli esercizi del triennio cui la presente Convenzione fa riferimento.
Gli oneri relativi alla parte fissa della retribuzione del personale distaccato, inclusa l’indennità di amministrazione, rimangono a carico dell’Ente di provenienza. La retribuzione variabile è a carico dell’Ente presso il quale avviene il distacco. Ove trattasi di personale dirigenziale assegnato agli Uffici di diretta collaborazione il trattamento economico resta a carico dell’Agenzia per l’intero periodo dell’incarico.
In materia di candidature alle opportunità di lavoro presso la Commissione Europea per i posti END, il relativo nulla osta dovrà essere rilasciato sia dall’Amministrazione dove il candidato presta servizio sia dall’Amministrazione di provenienza, mentre, per i tirocini brevi e gli stage strutturali il relativo nulla osta sarà rilasciato dall’Amministrazione dove il candidato presta servizio.
Durante il periodo di permanenza presso la Commissione Europea per i posti END, per gli stage strutturali e per i tirocini brevi, l’Amministrazione di provenienza del candidato continuerà ad assicurare il pagamento della retribuzione e degli oneri previdenziali ed assicurativi, mentre l’Amministrazione dove presta servizio il candidato assicurerà l’eventuale retribuzione variabile.
Il personale di cui all’articolo 14, comma 5, della Legge 28 luglio 1999, n. 266, transitato nei ruoli del personale del Ministero, può essere assegnato a sedi territoriali dell’Agenzia, nei limiti di un contingente definito annualmente di concerto con l’Agenzia e secondo modalità con essa concordate.
9. DETERMINAZIONE DEI COSTI PER IL RIMBORSO DEGLI ONERI DELLE ATTIVITÀ DI VALUTAZIONE IMMOBILIARE E TECNICO – ESTIMATIVA
Ai sensi dell’articolo 6, comma 1 del Decreto-Legge 2 marzo 2012, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla Legge 26 aprile 2012, n. 44, nell’ambito della presente Convenzione sono determinati i costi su cui effettuare il rimborso per le attività di valutazione immobiliare e tecnico- estimative rese alle Amministrazioni Pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165 ed agli enti ad esse strumentali.
Sulla base dei criteri indicati nell’allegato al Provvedimento del Direttore dell’Agenzia del Territorio 17 aprile 2012 per la “Determinazione provvisoria dei costi da rimborsare…” - emanato al
fine di garantire la continuità dell’azione amministrativa - e più analiticamente rappresentati con nota dell’Agenzia del Territorio protocollo n. 22904 del 7 maggio 2012, il rimborso costi delle attività di valutazione immobiliare e tecnico-estimative è determinato dal prodotto dei seguenti fattori:
a) costo standard per giorno-uomo: quattrocentoventitre/00 euro (€ 423,00);
b) numero di giorni-uomo per prodotto richiesto, stabiliti dalla struttura interna all’Agenzia che sottoscrive l’accordo di collaborazione con l’amministrazione richiedente, nell’ambito dell’accordo stesso.
ALLEGATO 2
PIANO DELL’AGENZIA
Sommario
1. Premessa 3
3. Area strategica prevenzione 14
4. Area strategica contrasto 18
5. Strategia in materia di risorse umane 23
5.3. Xxx lavorabili pro capite 27
5.4. Previsione consistenza iniziale e finale del personale 28
5.5. Risorse umane per processo 29
6. Politica degli investimenti 30
6.1. Sintesi del piano degli investimenti 34
7. Prospetto dei costi di funzionamento 35
CONSIDERAZIONI DI CARATTERE GENERALE 37
dalle Stime del TAX GAP a un possibile indicatore di COMPLIANCE 39
LA VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 44
1. SIRIO: Il sistema di valutazione della dirigenza 45
1.1. IL MODELLO DELLE COMPETENZE DEI DIRIGENTI 45
1.2. LA VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA 46
1.3. LA VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE 48
1.4. LA VALUTAZIONE COMPLESSIVA 48
2. Il sistema di valutazione della prestazione dei titolari di posizioni organizzative (ex art. 17 ccni) e incarichi di responsabilità (ex art. 18 ccni) 50
3. IL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 53
4. SISTEMA DI VALUTAZIONE PER IL PERSONALE DELLE AREE NON TITOLARE DI INCARICHI 55
1. PREMESSA
Lo sviluppo della politica fiscale nonché le linee generali e gli obiettivi della gestione tributaria sono stati delineati nell’Atto di indirizzo.
Il contesto di riferimento nell’ambito del quale l’Agenzia è chiamata ad operare nel corso del 2016 è stato profondamente modificato e innovato da una serie di provvedimenti normativi che si sono succeduti nel corso degli ultimi due anni. La L. 23/2014 e i successivi decreti delegati, emanati nell’arco del 2015, mirano alla realizzazione di un nuovo sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita. La legge 23 dicembre 2014, n. 190 (Legge di Stabilità 2015) ha introdotto, con i commi 634 e seguenti dell’art. 1, disposizioni volte a favorire nuove e più avanzate forme di comunicazione tra il contribuente e l’amministrazione fiscale, anche in termini preventivi rispetto alle scadenze fiscali, il cui fine è quello di stimolare l’assolvimento degli obblighi tributari e favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili.
In tale nuovo contesto la strategia dell’Agenzia, già intrapresa a partire dallo scorso esercizio, si fonda sul consolidamento di un rapporto fiduciario con i contribuenti, nell’ambito del quale è chiamata a ricoprire un ruolo di facilitazione e di guida per il corretto assolvimento degli obblighi fiscali, instaurando un dialogo collaborativo con i contribuenti stessi, preventivo o contestuale, laddove possibile, al momento dichiarativo. Tale approccio
«cooperativo» considera i contribuenti come soggetti da assistere nell’assolvimento degli obblighi tributari, ponendoli al centro dell’azione amministrativa e superando una logica in cui il controllato ed il controllore sono soggetti contrapposti, la cui interazione è rappresentata solo dal momento dichiarativo per il primo e da finalità di controllo e di accertamento per il secondo.
L’inversione di tendenza rispetto alla tradizionale visione di un fisco controllore, impegnato prevalentemente in un’azione di controllo a posteriori rispetto alla dichiarazione del contribuente, è talmente radicale che gli effetti del nuovo volto dell’Agenzia potranno cogliersi appieno solo nel medio-lungo periodo.
La presente Convenzione si ispira, nei suoi contenuti, a tale nuovo contesto, sulla scia di quanto già era accaduto con la precedente Convenzione, rispetto alla quale il nuovo
orientamento viene consolidato e rafforzato, con particolare riferimento al Piano dell’Agenzia i cui contenuti vengono sostanzialmente modificati.
La spinta al cambiamento, oltre che dall’esigenza di innovare l’indirizzo da dare ai rapporti con i contribuenti, è determinata anche dalla precisa volontà del legislatore, che con il D.Lgs. 157/2015 ha dettato specifiche misure per la revisione della disciplina dell’organizzazione delle Agenzie fiscali, in funzione della duplice esigenza di contenimento della spesa pubblica da un lato, e di potenziamento dell’efficienza dell’azione amministrativa dall’altro.
Le disposizioni contenute nel citato decreto legislativo, infatti, rivestono una particolare importanza per il documento convenzionale e, più in generale, per le Agenzie fiscali. Viene previsto il riassetto dei servizi di assistenza, consulenza e controllo per facilitare gli adempimenti tributari, anche attraverso nuove e più avanzate forme di comunicazione con i contribuenti, e per orientare l’azione delle Agenzie in funzione degli obiettivi istituzionali e della missione prioritaria di promuovere l’adempimento spontaneo degli obblighi tributari.
Ciò è coerente con la strategia di promozione della compliance, che pone al centro dell’attenzione i contribuenti ed accresce la propensione al servizio dell’amministrazione, che deve prioritariamente svolgere un ruolo di facilitazione piuttosto che di controllo e repressione. Secondo questa nuova visione, la repressione va preceduta dalla prevenzione.
E’ per questo che l’attività di contrasto, pur mantenendo un ruolo importante per il recupero dell’evasione fiscale ma che costituisce logicamente un passo successivo verso i contribuenti, viene preceduta nel Piano dell’Agenzia dalla nuova Area prevenzione in cui sono ricomprese le principali attività di dialogo con il contribuente, che mirano ad accompagnarlo in un percorso di reciproca fiducia verso l’adempimento spontaneo dei propri obblighi, anche prevedendo la possibilità di correggere omissioni o errori nelle dichiarazioni già presentate, con effetti positivi sui livelli di compliance e sul recupero del tax gap.
Le attività di controllo, in questo nuovo contesto, potranno e dovranno essere indirizzate solo nei confronti di quei soggetti non interessati alla collaborazione, il cui comportamento si caratterizza per una volontà acclarata di sottrarsi ai propri doveri nei confronti della collettività.
In questo contesto si collocano anche le azioni di contrasto all’evasione/elusione delle imposte sugli immobili, in cui l’utente adempie ai propri obblighi – relativamente alle normative catastali – producendo una dichiarazione di parte per aggiornare all’attualità lo stato di fatto del proprio immobile; solo in caso di mancato adempimento si procede per gradi, dapprima ricordando all’utente la necessità di procedere all’aggiornamento catastale del proprio bene e, solo in caso di inadempimento, intervenendo in surroga dell’utente con irrogazione della sanzione, pagamento tributi e oneri a carico della parte.
In sintesi, la rappresentazione schematica del nuovo Piano dell’Agenzia vuole compendiare, sia logicamente sia cronologicamente, il nuovo atteggiamento che l’Agenzia deve porre in essere verso i contribuenti: la funzione primaria è quella di fornire servizi di qualità e assistenza; la seconda è quella di porsi al fianco dei contribuenti per aiutarli e accompagnarli nel corretto assolvimento degli obblighi tributari; la terza è la funzione estrema di repressione, nei casi in cui i contribuenti si sottraggono ai propri doveri.
Nell’ambito delle tre aree strategiche sono previsti specifici obiettivi, ciascuno dei quali costituito da più indicatori, rappresentativi delle principali linee di attività strumentali al suo conseguimento.
Lo sforzo innovativo che caratterizza questa Convenzione può essere colto anche se si considera che numerosi indicatori sono di nuova introduzione e che, per quelli già esistenti, si è cercato – laddove possibile – di darne una diversa connotazione più aderente al rinnovato contesto di riferimento.
2. AREA STRATEGICA SERVIZI
Per questa Area strategica il programma per il 2016 è quello di continuare sulla via già intrapresa nell’esercizio precedente, che pone il cittadino al centro dell’azione amministrativa e si propone di basare il rapporto con i contribuenti sulla trasparenza e sul rispetto reciproci. A tal fine sono stati individuati, in coerenza con l’Atto di indirizzo, due obiettivi: “Facilitare gli adempimenti tributari” e “Migliorare la qualità dei servizi ai contribuenti”.
Nell’ambito del primo obiettivo, le principali linee di attività sono relative al progetto, già avviato nel 2015, della dichiarazione precompilata. Nell’esercizio 2016 lo strumento della precompilata si arricchirà di innovazioni e nuove potenzialità. In primo luogo si prevede di ampliare significativamente la platea dei potenziali destinatari, mettendo a disposizione dei contribuenti i dati presenti nel sistema informativo dell’Anagrafe tributaria; ciò per consentire l’utilizzo della dichiarazione precompilata non solo da parte dei contribuenti che utilizzano il modello 730, ma anche di quelli che utilizzano il modello UNICO PF, in modo semplificato e guidato, attraverso una specifica applicazione web disponibile sul sito internet dell’Agenzia.
Sempre con riguardo alla dichiarazione precompilata, nel 2016 saranno implementate le tipologie di informazioni che i contribuenti troveranno già inserite in dichiarazione. Saranno infatti presenti le informazioni relative ad una consistente quota di spese sanitarie, con la precisazione che le informazioni relative a tale tipologia di spese inserite per la precompilata 2016 sono parziali, nonché una serie di oneri detraibili che, negli anni passati, hanno fatto registrare le frequenze più alte in sede di compilazione della dichiarazione dei redditi come, ad esempio, le spese universitarie, le spese funebri, i contributi per la previdenza complementare e le spese per interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica. Tutte queste informazioni potranno, quindi, essere utilizzate per l’elaborazione della dichiarazione precompilata.
E proprio sulla base delle implementazioni che si intende apportare alla dichiarazione precompilata, nell’obiettivo è previsto un indicatore che misura il rapporto tra il numero di dichiarazioni modello 730 precompilate trasmesso dal contribuente e/o dagli intermediari all’Agenzia rispetto al totale dei modelli 730 ricevuti dall’Agenzia.
Un’ulteriore attenzione verso la facilitazione degli adempimenti sarà garantita dall’adozione tempestiva dei documenti interpretativi delle norme tributarie di maggiore
interesse, per consentire ai contribuenti di adeguarsi prontamente alle novità fiscali più rilevanti.
Il secondo obiettivo, relativo al miglioramento della qualità dei servizi ai contribuenti, mantiene sostanzialmente gli stessi indicatori presenti nella precedente Convenzione, in quanto l’Agenzia è già da diversi anni impegnata al conseguimento della semplificazione amministrativa. Sono comunque previsti due nuovi indicatori: uno che misura la percentuale delle risorse erogate per i rimborsi a favore dei contribuenti rispetto alle somme stanziate nei pertinenti capitoli del Bilancio dello Stato e l’altro che rileva la tempestività nel servizio agli utenti che hanno prenotato un appuntamento presso gli uffici e che sono ricevuti entro dieci minuti dalla prenotazione. I nuovi indicatori sono un’ulteriore testimonianza dell’impegno che l’Agenzia pone nel miglioramento della qualità dei servizi offerti ai contribuenti.
In tema di rimborsi, l'Agenzia delle Entrate sta accelerando le procedure per i rimborsi fiscali e, in Convenzione, sono previsti due indicatori di efficienza volti a misurare lo smaltimento del magazzino dei rimborsi IVA e Imposte Dirette1 pregressi lavorati. In entrambi i casi, il risultato atteso per il 2016 è quello di lavorare almeno il 70% dei rimborsi presenti in magazzino.
Analogo sforzo orienterà l’azione dell’Agenzia ai fini del miglioramento della qualità dei processi di gestione delle dichiarazioni, attraverso la realizzazione di 1.000.000 di controlli preventivi di qualità sulle comunicazioni di irregolarità inviate ai sensi degli artt. 36-bis del
D.P.R. 600/1973 e 54-bis del D.P.R. 633/1972. Ciò al fine di limitare l’invio di comunicazioni di irregolarità che potrebbero determinare richieste di correzione in sede di assistenza da parte dei contribuenti interessati.
Anche nel 2016 proseguirà il potenziamento dei servizi telematici usufruibili online dai contribuenti, allo scopo di agevolarne il contatto diretto con l’Agenzia e di indirizzare l’utenza, in particolare quella rappresentata da professionisti, intermediari e associazioni,
1 Il risultato atteso non tiene conto delle funzioni assegnate all’Agenzia in materia di rimborsi da norme particolari quali la deducibilità dell’IRAP dalle Imposte Dirette e l’IRAP professionisti. L’istruttoria dei rimborsi prevede che per ogni richiesta di rimborso sia completato il lavoro di verifica della spettanza e di registrazione dell’esito dello stesso.
Modalità di calcolo: DENOMINATORE - tutti i rimborsi (ad esclusione dei rimborsi IRES e IRPEF derivanti dalla deducibilità dell’IRAP e dei rimborsi IRAP dei professionisti) presenti nella base dati dei rimborsi alla data del 31/12/2015 e non lavorati dagli uffici alla stessa data + rimborsi chiesti con dichiarazioni presentate entro il 30/06/2016 e liquidate definitivamente dal 36-bis (cioè presenti nella base dati dei rimborsi) entro la stessa data. NUMERATORE - tutti i rimborsi (ad esclusione dei rimborsi IRES e IRPEF derivanti dalla deducibilità dell’IRAP e dei rimborsi IRAP dei professionisti) presenti nella base dati dei rimborsi alla data del 31/12/2015 lavorati tra il 01/01/2016 ed il 31/12/2016 + rimborsi chiesti con dichiarazioni presentate entro il 30/06/2016 e liquidate definitivamente dal 36-bis (cioè presenti nella base dati dei rimborsi) entro la stessa data, lavorati tra il 01/01/2016 ed il 31/12/2016.
verso l’utilizzo dei canali telematici messi a disposizione per la richiesta di servizi e per l’esecuzione di adempimenti. In tale ambito è previsto un indicatore che misura la capacità di promuovere il canale telematico attraverso l’utilizzo di CIVIS e dell’applicativo per la registrazione dei contratti di locazione (RLI). Un altro indicatore riguarda la tempestività di lavorazione delle istanze CIVIS, che impegna l’Agenzia a garantire, nel 90% dei casi, la puntuale lavorazione delle richieste di assistenza pervenute tramite il suddetto canale entro 3 giorni.
Nella più generale azione di miglioramento della qualità dei servizi erogati, un ruolo centrale rivestono le indagini di Customer Satisfaction programmate, che nel 2016 riguarderanno i nuovi front office integrati (area entrate e area territorio) e i servizi erogati dai Centri di assistenza multicanale dell’Agenzia.
Entro il 2016 è prevista l’attivazione della nuova Carta dei servizi che costituisce uno strumento di informazione e di comunicazione con il contribuente e l’atto con cui l’Agenzia dichiara ai cittadini il proprio impegno a mantenere elevati standard di qualità, il cui rispetto può essere costantemente verificato da parte degli interessati.
Il “Barometro della Qualità” rappresenta una misura sintetica della qualità dei principali servizi catastali e di pubblicità immobiliare offerti presso gli Uffici dell’Agenzia; è composto da alcuni sotto indicatori che rilevano i tempi di lavorazione dei principali atti relativi ai servizi istituzionali in ambito catastale, cartografico e di pubblicità immobiliare (PREGEO, DOCFA, volture, istanze, annotazioni, certificati ipotecari).
Infine, per favorire la tempestiva lavorazione degli atti di aggiornamento delle banche dati immobiliari, l’Agenzia assicurerà la lavorazione del 95% degli atti di aggiornamento catastali e cartografici2 e del 93% di quelli relativi alla pubblicità immobiliare3.
In tale Area saranno in futuro rappresentate con indicatori sintetici le attività progettuali, attualmente in corso, connesse al miglioramento della qualità delle informazioni
2 Percentuale di atti di aggiornamento catastali e cartografici evasi comprende:
- atti di aggiornamento geometrico registrati sul totale degli atti di aggiornamento accettati (PREGEO);
- numero di istanze di correzione e/o rettifica evase sul totale delle istanze di correzione e/o rettifica accettate;
- numero di domande di voltura presentate allo sportello registrate sul totale delle domande di voltura accettate allo sportello;
- immobili recuperati o registrati senza annotazioni sul totale delle UI elaborate da voltura automatica nell'esercizio corrente.
3 Percentuale di atti di aggiornamento di pubblicità immobiliare lavorati comprende:
- numero di giorni in cui la repertoriazione è eseguita in giornata sul totale delle giornate da repertoriare;
- domande di annotazione lavorate sul totale delle domande di annotazione depositate.
dell’Anagrafe Immobiliare Integrata, anche al fine di farne evolvere la fruibilità ed il livello di correlazione tra le banche dati degli oggetti (particelle di terreno e unità immobiliari urbane) e dei soggetti intestatari, per un sempre più efficace supporto per il governo del territorio.
Qualsiasi oggetto immobiliare presente sul territorio nazionale, con la corretta rappresentazione dei titolari dei diritti reali e delle relative quote di possesso, dovrà essere correttamente georiferito e contenere tutte le informazioni catastali di interesse, come la rendita e la superficie per i fabbricati, il reddito dominicale e agrario e la qualità di coltura per i terreni; altre informazioni come, nel caso delle unità immobiliari urbane, l’attribuzione ad uno specifico corpo di fabbrica, l’indicazione del piano e il corretto toponimo e civico associato forniscono elementi aggiuntivi utili all’attività dell’Agenzia. Le azioni da porre in essere sono molteplici e finalizzate a portare le banche dati catastali e cartografiche ad un livello di qualità omogeneo su tutto il territorio nazionale, consentendo poi di arricchirle e aggiornarle con le informazioni provenienti da attività interne dell’Agenzia (aggiornamento e accertamento) e con l’integrazione di informazioni derivanti da banche dati esterne al dominio dell’Agenzia (AGEA, Comuni, Regioni, ecc.).
AREA STRATEGICA SERVIZI | ||||
Ore persona dedicate: 27.512 ore/migliaia | Risorse finanziarie dedicate: 1.335€ mln | |||
Obiettivo 1 - Facilitare gli adempimenti tributari | Target 2016 | Target 2017 | Target 2018 | |
Indicatori | Descrizione indicatori | |||
Ampliamento della platea dei destinatari della dichiarazione precompilata anche ai soggetti UNICO PF | L'indicatore misura l’ampliamento della platea dei contribuenti che possono inviare la dichiarazione direttamente senza avvalersi dell'ausilio di un intermediario attraverso l'estensione della precompilata anche ai soggetti che utilizzano il modello UNICO PF. | 10.000.000 | - | - |
Implementazione delle tipologie di informazioni presenti nella dichiarazione precompilata | L'indicatore misura le nuove tipologie di informazioni che saranno presenti nella dichiarazione precompilata rispetto al 2015. Tali nuove tipologie sono: diverse spese sanitarie al netto dei relativi rimborsi; contributi versati per le forme di previdenza complementare; spese per i corsi di istruzione universitaria; spese funebri; spese di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica | 5 | n/d | n/d |
Percentuale di 730 precompilati trasmessi dal contribuente e/o dagli intermediari rispetto al totale dei 730 ricevuti dall'Agenzia | L'indicatore misura la percentuale dei 730 precompilati trasmessi dal contribuente, direttamente o tramite intermediario, rispetto al totale dei 730 complessivamente presentati all’Agenzia | 70% | 70% | 70% |
Percentuale di documenti interpretativi (circolari e risoluzioni) adottati entro il 60° giorno antecedente alla data di applicazione delle norme tributarie di maggiore interesse | L'indicatore misura la tempestività di adeguamento dell'azione amministrativa alle fonti normative primarie | 100% | 100% | 100% |
Obiettivo 2 - Migliorare la qualità dei servizi ai contribuenti | Target 2016 | Target 2017 | Target 2018 | |
Indicatori | Descrizione Indicatori | |||
Percentuale di utilizzo della cassa stanziata sui capitoli dei rimborsi | L’indicatore misura l'ammontare percentuale delle risorse erogate per i rimborsi a favore dei contribuenti rispetto alle somme stanziate nei pertinenti capitoli del Bilancio dello Stato. | 90% | 90% | 90% |
N. di rimborsi IVA lavorati/magazzino | L’indicatore misura lo smaltimento del magazzino dei rimborsi IVA riferiti alle annualità pregresse (rimborsi annuali fino all'anno di imposta 2015, rimborsi infrannuali fino al secondo trimestre 2016). | 70% | 70% | 70% |
N. di rimborsi Imposte Dirette pregressi lavorati/magazzino | Il risultato atteso non tiene conto delle funzioni assegnate all’Agenzia in materia di rimborsi da norme particolari quali la deducibilità dell’IRAP dalle imposte dirette e l’IRAP professionisti. L’istruttoria dei rimborsi prevede che per ogni richiesta di rimborso sia completato il lavoro di verifica della spettanza e di registrazione dell’esito dello stesso. Modalità di calcolo: DENOMINATORE - tutti i rimborsi (ad esclusione dei rimborsi IRES e IRPEF derivanti dalla deducibilità dell’IRAP e dei rimborsi IRAP dei professionisti) presenti nella base dati dei rimborsi alla data del 31/12/2015 e non lavorati dagli uffici alla stessa data + rimborsi chiesti con dichiarazioni presentate entro il 30/06/2016 e liquidate definitivamente dal 36-bis (cioè presenti nella base dati dei rimborsi) entro la stessa data. NUMERATORE - tutti i rimborsi (ad esclusione dei rimborsi IRES e IRPEF derivanti dalla deducibilità dell’IRAP e dei rimborsi IRAP dei professionisti) presenti nella base dati dei rimborsi alla data del 31/12/2015 lavorati tra il 01/01/2016 ed il 31/12/2016 + rimborsi chiesti con dichiarazioni presentate entro il 30/06/2016 e liquidate definitivamente dal 36-bis (cioè presenti nella base dati dei rimborsi) entro la stessa data, lavorati tra il 01/01/2016 ed il 31/12/2016. | 70% | 80% | 80% |
Controlli preventivi degli esiti della liquidazione automatizzata effettuati ai sensi dell'art. 36-bis del D.P.R. n. 600/73 e 54-bis e del D.P.R. n. 633/72 | L’indicatore misura il numero di controlli preventivi delle comunicazioni di irregolarità effettuati, in esito alle procedure di liquidazione automatizzata, dai Centri operativi e dagli Uffici territoriali per limitare l’invio di comunicazioni di irregolarità che potrebbero determinare richieste di correzione in sede di assistenza da parte dei contribuenti. | 1.000.000 | decrement o | decremento |
Capacità di promuovere il canale telematico misurata come percentuale di utilizzo di CIVIS e dell’applicativo per la registrazione dei contratti di locazione RLI | L'indicatore misura l’incremento dell'utilizzo del canale telematico da parte dei contribuenti come percentuale di utilizzo delle procedure: ✓ CIVIS, che offre servizi di assistenza sulle comunicazioni di irregolarità, su avvisi telematici e cartelle di pagamento, sul controllo formale della dichiarazione nonché richiesta di modifica delega F24; ✓ RLI (Registrazione Locazioni Immobiliari). | 43% | 43% | 43% |
Barometro della qualità dei servizi catastali e di pubblicità immobiliare | Il Barometro è un indicatore sintetico composto da sei indicatori, quattro relativi alle attività catastali e cartografiche e i restanti due relativi alle attività di pubblicità immobiliare (PREGEO, DOCFA, Volture, Istanze, Annotazioni, Certificati ipotecari). L’indice sintetico della qualità erogata è basato sulla loro combinazione e può assumere solamente due valori, 0% e 100%: il dato è 100% se l’obiettivo del mese è stato rispettato, 0% in caso contrario. | 90% | 90% | 90% |
Attivazione della Carta dei servizi | L'indicatore prevede l’attivazione della nuova carta dei servizi dell’Agenzia entro il 31/12/2016. | Sì/No | - | - |
Svolgere un'indagine di Customer Satisfaction sui nuovi front office integrati (area Entrate e area Territorio) | L'indicatore prevede la realizzazione entro il 31/12/2016 di una specifica indagine di Customer Satisfaction presso gli uffici dell'Agenzia nei quali esiste già il front office integrato per i servizi dell’area entrate e dell’area territorio. | Sì/No | - | - |
Percentuale di istanze pervenute tramite CIVIS e lavorate entro 3 giorni | L’indicatore misura la tempestività nella lavorazione delle richieste di assistenza (sulle comunicazioni di irregolarità, sulle connesse cartelle di pagamento e quelle inerenti la correzione degli F24) pervenute tramite il canale CIVIS, con l’obiettivo di lavorarne almeno il 90% entro 3 giorni da quello in cui vengono rese disponibili per la lavorazione. | 90% | 90% | 90% |
Svolgere un'indagine di Customer Satisfaction sui servizi erogati dai Centri di Assistenza Multicanale | L'indicatore prevede la realizzazione entro il 31/12/2016 di una specifica indagine di Customer Satisfaction sulla qualità dei servizi erogati dai centri di assistenza multicanale (CAM) dell’Agenzia. | Sì/No | - | - |
Percentuale di contribuenti che hanno prenotato un appuntamento serviti entro 10 minuti dall’orario fissato | L'indicatore misura la percentuale di contribuenti che hanno prenotato un appuntamento presso gli uffici e che sono stati ricevuti entro dieci minuti dall’orario della prenotazione. | 90% | 90% | 90% |
Percentuale di atti di aggiornamento catastali e cartografici evasi | L'indicatore misura la percentuale di lavorazione dei seguenti atti: atti di aggiornamento geometrico registrati sul totale degli atti di aggiornamento accettati (PREGEO); numero di istanze di correzione e/o rettifica evase sul totale delle istanze di correzione e/o rettifica accettate; immobili recuperati o registrati senza annotazioni sul totale delle UI elaborate da voltura automatica nell'esercizio corrente. | 95% | 95% | 95% |
Percentuale di atti di aggiornamento di pubblicità immobiliare lavorati | L'indicatore misura la percentuale di lavorazione dei seguenti atti: numero di giorni in cui la repertoriazione è eseguita in giornata sul totale delle giornate da repertoriare; domande di annotazione lavorate sul totale delle domande di annotazione depositate. | 93% | 93% | 93% |
3. AREA STRATEGICA PREVENZIONE
Al fine di orientare maggiormente l’azione dell’Agenzia verso la compliance fiscale, in questa Convenzione è stata introdotta questa nuova area strategica, il cui unico obiettivo è espressamente quello di migliorare il livello di adempimento spontaneo da parte dei contribuenti, attraverso un vero e proprio dialogo con gli stessi, che dovranno essere messi in condizione di prevenire tutti i possibili errori od omissioni, ovvero di correggere quelli contenuti nelle dichiarazioni già presentate.
In questa area strategica trovano la loro naturale collocazione tutti i nuovi istituti introdotti dalle recenti disposizioni normative. Si tratta delle comunicazioni preventive, della cosiddetta cooperative compliance, delle istanze di collaborazione volontaria (volutary disclosure), delle istanze di accordo preventivo, ecc. Il fondamento su cui si fondano questi strumenti innovativi, che ben rappresenta il cambio di verso che si intende imprimere al rapporto fisco-contribuenti, è la presunzione che il contribuente sia in buona fede e abbia la volontà di adempiere spontaneamente al proprio dovere fiscale; sulla base di questa premessa, l’Agenzia è chiamata a dialogare con il contribuente, in un quadro di trasparenza e collaborazione, per dargli ogni necessario ausilio.
In tale ottica, prima di attivare i controlli, l’Agenzia invierà con congruo anticipo ai contribuenti interessati una serie di comunicazioni volte a favorire l’emersione dell’effettiva capacità contributiva. Il vantaggio di tale operazione è reciproco: i contribuenti che regolarizzano la propria posizione fiscale beneficiano di una riduzione delle sanzioni e definiscono rapidamente la loro posizione; l’Agenzia, oltre a realizzare un pronto recupero di gettito, può concentrare le proprie risorse umane e strumentali verso i contribuenti meno collaborativi.
Più nel dettaglio, in questo obiettivo è presente un indicatore che misura il numero di comunicazioni che saranno inviate ai contribuenti nel 2016 (400.000) per favorire l’emersione dell’effettiva capacità contributiva di ciascun soggetto e, grazie all’attività dell’Agenzia, si stima che possano essere incassati nel corso dell’anno circa 250 milioni di euro di versamenti a seguito di dichiarazioni integrative da cd. ravvedimento lungo considerati anche gli effetti indotti sui contribuenti non destinatari di comunicazioni o che regolarizzano annualità diverse da quelle oggetto di segnalazione.
Particolare attenzione sarà rivolta anche agli istituti della cooperative compliance e della voluntary disclosure, con la previsione di due specifici indicatori di risultato. Il primo è rappresentato dalla percentuale delle istanze di adesione al regime lavorate dall’Agenzia rispetto al totale di quelle presentate dai contribuenti al 30/08/2016, con un risultato atteso pari al 30%. Il secondo, relativo alla procedura di collaborazione volontaria introdotta dalla legge n. 186/2014, prevede che entro la fine dell’anno sia esitato il 100% delle istanze presentate dai contribuenti con l’emissione dei relativi accertamenti.
Un altro indicatore misura l’ammontare complessivo dei maggiori ricavi e compensi dichiarati spontaneamente per l’anno di imposta 2015 dai contribuenti che, in assenza di cause di esclusione, presentano in allegato ad UNICO il modello degli studi di settore. Negli anni successivi l’indicatore sarà modificato al fine di tener conto dei maggiori ricavi complessivamente dichiarati a seguito della programmata revisione degli studi di settore di cui si prevede la riduzione, la semplificazione e l’aggiornamento annuale.
Anche la procedura finalizzata alla stipula di accordi preventivi per le imprese con attività internazionale, il cosiddetto ruling internazionale, si innesta a pieno titolo nel processo di tax compliance, poiché mira ad ampliare il dialogo tra l’Agenzia e i contribuenti realizzando, in un contesto di trasparenza e collaborazione, piena simmetria informativa tra i soggetti. La Convenzione prevede uno specifico indicatore al riguardo, che è costituito dal rapporto tra il numero di istanze di accordo preventivo concluse nell’anno e il corrispondente dato relativo all’anno precedente, intendendo per istanze concluse sia quelle definite mediante la sottoscrizione di un accordo, sia quelle concluse con esito differente (mancato raggiungimento dell’accordo, rinuncia alla prosecuzione dell’istruttoria da parte del contribuente, ecc.).
Sempre nell’ottica del perseguimento della compliance fiscale, l’Agenzia proseguirà nell’attività di interpretazione delle norme, con particolare riguardo alla gestione degli interpelli tributari. Dal 1° gennaio 2016 è entrata in vigore la riforma del sistema degli interpelli, che ha contratto – rispetto al passato – i termini per fornire la risposta ai contribuenti da 120 a 90 giorni. L’impegno è quello di fornire risposta, ad almeno il 20% degli interpelli presentati entro 80 giorni dalla data di ricezione dell’istanza, al fine di assicurare un ulteriore miglioramento del servizio rispetto alla contrazione dei tempi già dettata dalla riforma dell’istituto.
AREA STRATEGICA PREVENZIONE | ||||
Ore persona dedicate: 3.351 ore/migliaia | Risorse finanziarie dedicate: 162 €/mln | |||
Obiettivo 3 - Migliorare il livello di adempimento spontaneo | Target | Target | Target | |
Indicatori | 2016 2017 2018 Descrizione Indicatori | |||
Numero di comunicazioni volte a favorire l’emersione dell’effettiva capacità contributiva di ciascun soggetto inviate ai contribuenti | L’indicatore misura il numero di comunicazioni inviate ai contribuenti contenenti elementi e informazioni in possesso dell'Agenzia finalizzate alla promozione della compliance ai sensi dell’art. 1, commi 634 e ss., legge n. 190 del 2014 | 400.000 | 450.000 | 500.000 |
Versamenti spontanei da attività volte a favorire l’emersione dell’effettiva capacità contributiva di ciascun soggetto | Versamenti correlati a dichiarazione integrativa presentata nell’anno 2016 ai sensi dell’art. 2, comma 8 e dell’art. 8 del DPR 322/98 e dell’art. 13 del d.lgs. 472/1997, relativa ai periodi d’imposta dal 2011 al 2014 (compresi i versamenti effettuati dai contribuenti che hanno ricevuto comunicazioni di informazioni relative a compensi o ricavi, ai redditi, al volume d’affari e al valore della produzione agli stessi imputabili ai sensi dell’art. 1, commi 634 e ss., legge n. 190 del 2014 | 250 €/mln | 250 €/mln | 250 €/mln |
Rapporto tra il numero di provvedimenti emessi, ai fini dell’accesso o dell’esclusione al regime opzionale della cooperative compliance, rispetto al numero delle istanze di adesione al regime presentate dai contribuenti entro il 30/08/2016 | Tale indicatore misura l’impegno dell’Agenzia nella verifica della sussistenza dei requisiti per accedere al regime della cooperative compliance | 30% | 32% | 35% |
Percentuale di istanze di collaborazione volontaria esitate al 31/12/2016 | L'indicatore misura il numero di istanze di collaborazione volontaria esitate al 31/12/2016 rispetto a quelle complessivamente presentate dai contribuenti interessati | 100% | - | - |
Adeguamento spontaneo in dichiarazione alle risultanze degli studi di settore | L’indicatore misura l’ammontare complessivo dei maggiori ricavi e compensi dichiarati da parte dei contribuenti per l’anno di imposta 2015 che, in assenza di cause di esclusione, presentano in allegato ad UNICO il modello degli studi di settore | 2,1 €/mld | - | - |
Incremento percentuale delle istanze di accordo preventivo concluse (Ruling internazionale) | L’indicatore misura l’incremento percentuale delle istanze di accordo preventivo esaminate rispetto all’anno precedente. | 20% | 25% | 25% |
Percentuale di risposta agli interpelli ordinari entro 80 giorni dalla data di ricezione dell’istanza | L’indicatore misura la tempestività di risposta agli interpelli ordinari presentati del contribuente. Con tale indicatore l'Agenzia si impegna a ridurre ulteriormente i tempi di risposta per gli interpelli ordinari che passano da 120 giorni a 90 giorni come previsto dal D.Lgs n. 156/2015 | 20% | 20% | 20% |
4. AREA STRATEGICA CONTRASTO
La terza Area strategica prevista nel Piano di Agenzia contiene due obiettivi: ”Ottimizzare l'attività di controllo“ e “Migliorare la sostenibilità delle pretese erariali”, che compendiano tutte le linee di attività che saranno rivolte nei confronti dei contribuenti che non si mostreranno collaborativi.
Con riguardo al primo obiettivo, in coerenza con il nuovo indirizzo strategico e al fine di assicurare un congruo impegno verso i contribuenti maggiormente collaborativi e ben disposti verso il fisco, nel 2016 l’attività di controllo sarà prioritariamente finalizzata alla lavorazione delle richieste di accesso alla procedura di collaborazione. Risulta quindi evidente che per la residua attività di controllo da svolgere nel 2016 sarà necessario indirizzare l’attenzione e le risorse disponibili in base al principio della proficuità comparata, concentrando l’azione innanzitutto verso i rilievi riferiti ad annualità in scadenza contenuti nei verbali e negli elementi di accertamento disponibili, abbandonando quelli di carattere meramente formale. Tutto ciò sulla scorta di specifiche analisi di rischio, che consentano l’individuazione dei comportamenti caratterizzati da maggiore pericolosità fiscale verso i quali indirizzare proficuamente i controlli, ivi compresi quelli relativi al rispetto delle norme e istruzioni catastali sul classamento degli immobili.
Nel complesso, per l’esercizio 2016 si prevede di riscuotere 15 miliardi di euro – per versamenti diretti e riscossione a mezzo ruolo – derivanti dall’azione dell’Agenzia per il contrasto degli inadempimenti tributari (accertamento, controllo formale e liquidazione automatizzata delle dichiarazioni). A tal fine saranno utilizzati, per ciascuna categoria di contribuenti, specifici sistemi di analisi e valutazione del rischio di evasione e/o elusione, funzionali a una mirata scelta delle tipologie di controllo da effettuare, anche attraverso l’utilizzo del patrimonio informativo presente nelle banche dati a disposizione.
Per le imprese di grandi dimensioni (con volume d’affari o ricavi non inferiori a 100 milioni di euro) e per quelle di medie dimensioni (con volume d’affari o ricavi compreso tra 5.164.569 milioni di euro e 100 milioni di euro), sarà valutata l’efficacia dell’azione condotta dall’Agenzia nei confronti di tali tipologie di soggetti, attraverso la previsione di un indicatore che misura il valore mediano delle somme incassate tramite gli strumenti deflativi del contenzioso (adesione e acquiescenza) a seguito di accertamenti realizzati nei loro confronti.
L’attività di deterrenza sarà assicurata anche attraverso l’esecuzione di 700.000 controlli elettronici, rappresentati sia dai controlli formali ai sensi dell’art. 36-ter del D.P.R n. 600/73 sia dagli accertamenti parziali automatizzati ai sensi dell’art. 41-bis del medesimo D.P.R.
Nell’ambito di questo obiettivo si calcolerà l’incidenza percentuale dei costi dell’Agenzia sul gettito incassato, al fine di valorizzare l’uso economico delle risorse. Questo indicatore, costituito dal rapporto tra i costi totali dell’Agenzia e le entrate complessivamente riscosse dalla stessa (sia da adempimento spontaneo che da attività di accertamento e controllo), evidenzia la marginalità del costo di funzionamento dell’Agenzia rispetto all’apporto che quest’ultima garantisce al bilancio dello Stato.
Tre indicatori riguardano le attività di controllo svolte in ambito catastale. Sono previste verifiche in sopralluogo sugli atti di aggiornamento tecnico (tipi mappali e di frazionamento) del catasto terreni (3.500 interventi), sulle unità immobiliari oggetto di procedimenti di accertamento per mancata presentazione dell’atto di aggiornamento catastale (30.000 interventi) e sulle unità immobiliari urbane contenute negli atti di aggiornamento del catasto fabbricati (400.000 interventi).
Il secondo obiettivo previsto nell’Area persegue il miglioramento della sostenibilità delle pretese erariali. Ormai da molti anni la diminuzione della conflittualità nei rapporti con i contribuenti e la riduzione del contenzioso tributario costituiscono obiettivi prioritari dell’Amministrazione finanziaria. Lo sforzo dell’Agenzia è puntato alla sostenibilità della pretesa evitando, quindi, di ricorrere al contenzioso per questioni meramente formali, continuando a promuovere, laddove possibile, il ricorso all’istituto della mediazione tributaria.
L’azione viene valutata dal punto di vista qualitativo con tre indicatori. I primi due rilevano la percentuale di sentenze definitive favorevoli all'Agenzia, con riferimento a quelle totalmente e parzialmente favorevoli4 (indicatore di vittoria parziale) e a quelle totalmente favorevoli (indicatore di vittoria netto). Il terzo indicatore pone l’accento sulla proficuità dell’azione ed è rappresentato dal rapporto fra gli importi decisi a favore dell’Agenzia nelle pronunce delle Commissioni tributarie
4 Tra le pronunce favorevoli all’Agenzia sono incluse:
• le estinzioni del giudizio intervenute a seguito di rinuncia al ricorso o per inattività delle parti. Qualora tale estinzione si verifichi a seguito di appello dell’Ufficio, l’esito viene considerato sfavorevole all’Agenzia;
• le estinzioni del giudizio a seguito di conciliazione, nonché mediazione (in quest’ultimo caso quando il ricorrente si è costituito prematuramente, vale a dire prima della scadenza del termine di 90 gg. previsto dall’art. 17-bis del D. Lgs. n. 546 del 1992);
• le mancate riassunzioni nei termini a seguito di cassazione con rinvio, con conseguente definitività dell’atto originariamente impugnato.
provinciali e regionali e della Corte di Cassazione divenute definitive nell’anno e gli importi complessivi oggetto delle suddette pronunce.
AREA STRATEGICA CONTRASTO | ||||
Ore persona dedicate: 24.520 ore/migliaia | Risorse finanziarie dedicate: 1.190 €/mln | |||
Obiettivo 4 - Ottimizzare l'attività di controllo | Target 2016 | Target 2017 | Target 2018 | |
Indicatori | Descrizione indicatori | |||
Riscossioni complessive da attività di contrasto dell'evasione | L’indicatore misura le somme complessivamente riscosse dall'Agenzia, sia mediante versamenti diretti che ruoli, derivanti dall’attività di controllo sostanziale, controllo formale e liquidazione automatizzata delle dichiarazioni, sia di tributi erariali che di tributi locali extra-erariali | 15 €/mld | 15 €/mld | 15 €/mld |
Valore mediano della maggiore imposta definita per adesione e acquiescenza relativa agli accertamenti eseguiti nei confronti delle imprese di grandi dimensioni e delle imprese di medie dimensioni | L’indicatore è costituito dal valore mediano delle somme incassate attraverso gli strumenti deflativi del contenzioso (acquiescenza e adesione) a seguito di accertamenti nei confronti di imprese di grandi e medie dimensioni | 16.000 € | 17.000 € | 18.000 € |
Numero di controlli elettronici ai sensi dell'art. 36-ter e 41-bis del D.P.R. n. 600/73 | L’indicatore misura il numero di controlli formali (ex art. 36-ter DPR 600/73) e il numero di accertamenti parziali automatizzati (ex art. 41-bis DPR 600/73) realizzati nel corso dell'esercizio ai fini della deterrenza | 700.000 | 700.000 | 700.000 |
Incidenza percentuale dei costi dell'Agenzia sul gettito incassato | L'indicatore è costituito dal rapporto tra i costi totali dell'Agenzia e le entrate complessive riscosse dall'Agenzia, sia da adempimento spontaneo che da attività di accertamento e controllo | 0,9% | 0,9% | 0,9% |
Numero di atti di aggiornamento tecnico (Tipi mappali e di frazionamento) controllati in sopralluogo – Catasto terreni | Numero di atti di aggiornamento tecnico del catasto terreni (tipi mappali e di frazionamento) sottoposti a collaudo in sopralluogo | 3.500 | 3.500 | 3.500 |
Numero di verifiche effettuate su unità immobiliari per mancata presentazione di atti di aggiornamento – Catasto fabbricati | I prodotti alimentanti l’indicatore sono quelli relativi alle unità Immobiliari per le quali si è completato l’accertamento e relative ai seguenti procedimenti: a) richieste comunali di accertamento catastale (art. 1, comma 336, legge 311/2004); b) individuazione di nuove costruzioni o variazioni non dichiarate al Catasto da parte dei soggetti obbligati (art. 1, comma 277, legge 244/2007); c) fabbricati che non risultano dichiarati al catasto e fabbricati “ex rurali” (art. 2, comma 36, decreto legge 262/2006) | 30.000 | 35.000 | 40.000 |
Numero di verifiche effettuate sul classamento delle unità immobiliari urbane presenti nei documenti di aggiornamento presentati (DOCFA) – Catasto fabbricati | L’indicatore misura le verifiche di merito delle rendite proposte con gli atti di aggiornamento presentate da tecnici professionisti tramite procedura DOCFA | 400.000 | 430.000 | 480.000 |
Obiettivo 5 - Migliorare la sostenibilità delle pretese erariali | Target | Target | Target | |
Indicatori | Descrizione indicatori | 2016 | 2017 | 2018 |
Percentuale di sentenze definitive totalmente e parzialmente favorevoli all'Agenzia | Percentuale di pronunce definitive nei diversi gradi del giudizio tributario totalmente favorevoli e parzialmente favorevoli all’Agenzia, comprese le conciliazioni giudiziali perfezionate, rispetto al numero delle pronunce divenute definitive nell’anno corrente, sfavorevoli e favorevoli in tutto e in parte, comprese le conciliazioni giudiziali perfezionate | 64% | 64% | 64% |
Percentuale di sentenze definitive totalmente favorevoli all'Agenzia | L'indicatore mette a raffronto il totale delle pronunce totalmente favorevoli all'Agenzia delle Entrate (numeratore) con il totale delle pronunce totalmente favorevoli e totalmente sfavorevoli passate in giudicato nell'anno (denominatore) | 59% | 59% | 59% |
Percentuale degli importi decisi definitivamente a favore dell’Agenzia | L’indice di vittoria è un parametro significativo della qualità degli atti notificati. Esso misura la percentuale dell'importo deciso a favore dell’Agenzia in relazione all’importo complessivo oggetto delle decisioni divenute definitive nell’anno | 70% | 70% | 70% |
5. STRATEGIA IN MATERIA DI RISORSE UMANE
L’elevata complessità tecnica delle attività gestite dall’Agenzia richiede risorse umane fortemente specializzate. Per questo motivo negli anni l’Agenzia ha realizzato un consistente incremento delle professionalità di più alto profilo, riservando le assunzioni quasi esclusivamente al personale della III area.
Tenendo conto dell’evoluzione normativa in materia pensionistica, si stima che nel triennio 2016-2018 lasceranno l’Agenzia circa 2.000 unità di personale. La legge consente alle pubbliche amministrazioni di rimpiazzare solo una parte di coloro che lasciano il servizio; l’art. 1, comma 227, della legge di stabilità 2016 ha ulteriormente ridotto le percentuali di turn over precedentemente fissate. Per il triennio 2016-2018 potranno essere effettuate nuove assunzioni solo nei limiti del 25% delle uscite dell’anno precedente e della relativa spesa. Peraltro l’art. 1, comma 425, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità per il 2015) ha previsto che il budget delle assunzioni relativo agli anni 2015 e 2016 non potrà essere utilizzato fino al completamento delle procedure di ricollocazione del personale delle province e delle città metropolitane.
L’art. 1, comma 9, lett. a) della legge 15 dicembre 2014, n. 186 (cosiddetta voluntary disclosure), autorizza l’Agenzia delle entrate ad assumere, in aggiunta al plafond consentito dalla normativa in materia di turn over, ulteriori 1.100 unità di terza area. In attuazione di tale norma è stato bandito un concorso per la selezione di 892 funzionari (fascia retributiva F1) per lo svolgimento di attività amministrativo-tributaria. Nel 2015 i candidati hanno iniziato il previsto periodo di tirocinio, che si concluderà a fine aprile. L’assunzione dei vincitori è prevista per settembre.
Considerate poi le numerose carenze nell’organico dirigenziale (anche a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 37/2015), nel triennio 2016-2018 l’Agenzia ha la necessità di reclutare nuovi dirigenti sulla base di specifiche procedure concorsuali. Si prevede di assumere, nel 2017, circa 400 unità.
Nel 2015 l’Agenzia ha infine riaperto la contrattazione integrativa per gli sviluppi economici all’interno delle aree funzionali, stipulando un accordo con le Organizzazioni sindacali. Sulla base delle risorse disponibili, è stata conseguentemente avviata una procedura per complessivi 17.595 posti che tiene conto dell’esigenza di dare un’opportunità di sviluppo al personale che non ha beneficiato delle precedenti progressioni economiche.
Per quanto riguarda l’aspetto organizzativo, può ormai considerarsi concluso il processo di integrazione con le strutture dell’ex Agenzia del Territorio (l’accorpamento delle due agenzie è avvenuto il 1° dicembre 2012, ai sensi del D.L. 95/2012). Nel 2016 si prevede di sperimentare un nuovo modello di ufficio periferico che realizzi l’integrazione dei processi operativi (in particolare nell’ambito registro-catasto-conservatoria).
5.1. FORMAZIONE
L’Agenzia utilizza la leva della formazione per diffondere e condividere conoscenza e per supportare le strategie e le principali fasi di cambiamento dell’organizzazione. La formazione persegue due obiettivi: lo sviluppo organizzativo e la crescita professionale dei dipendenti, mediante interventi finalizzati ad addestrare il personale sulle procedure operative e ad aggiornare le loro competenze e conoscenze.
Nel triennio l’attività di formazione si concentrerà principalmente sulle tematiche tecnico- tributarie; si affiancheranno anche iniziative di carattere tecnico-professionale, comportamentale e manageriale.
Le aree di intervento saranno le seguenti:
- Aree di business:
1. Prevenire e recuperare l’evasione: in questa area di intervento la formazione sarà la leva per rafforzare la crescita professionale degli operatori, consolidando i valori guida nelle attività di prevenzione e contrasto all’evasione. Due i principi di riferimento: semplificazione degli adempimenti e rapporto di fiducia tra fisco e contribuenti. In ambito formativo, saranno realizzate iniziative tecnico-specialistiche, finalizzate alla diffusione di metodologie di analisi, selezione e controllo, con particolare attenzione all’ambito della fiscalità internazionale.
2. Fornire servizi: in questa area di intervento la formazione supporterà la reingegnerizzazione dei processi relativi alle dichiarazioni e all’assistenza ai contribuenti, con particolare attenzione alla semplificazione degli adempimenti tributari, al miglioramento della qualità dei servizi offerti e alla cura del rapporto con il contribuente. Nel 2016 continuerà la formazione finalizzata a diffondere le novità della dichiarazione precompilata. Proseguiranno anche le iniziative formative sulle materie dell’ex Agenzia del
Territorio: osservatorio del mercato immobiliare, attività estimativa, pubblicità immobiliare, cartografia e catasto.
3. Area “trasversale”: in questa area la formazione contribuirà a fornire le conoscenze e le competenze al personale impegnato nelle attività di business per presidiare le attività di rimborso, di riscossione e di contenzioso tributario. Saranno realizzati inoltre progetti formativi di carattere comportamentale sulle tecniche di comunicazione e negoziazione del personale che svolge attività di accertamento, assistenza e contenzioso tributario al fine di migliorare la gestione della relazione con il contribuente in fase di erogazione dei servizi e di controllo;
- Area di supporto (eseguire attività di governo e di supporto alle aree di business): la formazione sarà incentrata sull’aggiornamento dei modelli organizzativi e gestionali - anche in relazione al completamento del processo di incorporazione dell’Agenzia del Territorio e con particolare riferimento alle strutture provinciali - sul consolidamento dei ruoli chiave e sulle nuove modalità di lavoro. Saranno inoltre approfondite le tematiche relative alla cultura della legalità fiscale, per rafforzare l’immagine dell’Agenzia.
Per quanto riguarda le iniziative formative tecnico-tributarie di alta formazione, continueranno i contatti con la Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA) per la stipula di una convenzione. Per garantire comunque il confronto con il mondo accademico e con gli ordini professionali saranno avviate collaborazioni con Università e enti di formazione.
Xxxxxxx invece curate con risorse interne tutte le iniziative di carattere tecnico-operativo, di impatto diretto sulle attività degli uffici.
La formazione comportamentale e manageriale sarà destinata principalmente alle figure titolari di posizioni organizzative e incarichi di responsabilità, con l’obiettivo di sviluppare e consolidare le conoscenze professionali e le competenze organizzative richieste dai ruoli.
Come detto, proseguirà inoltre l’impegno dell’Agenzia nella sensibilizzazione del proprio personale sui temi della legalità, dell’etica, della trasparenza e del contrasto alla corruzione. In tale prospettiva, in linea con le disposizioni previste dalla legge n. 190 del 6 novembre 2012, saranno previste iniziative di formazione volte a sviluppare una nuova cultura della legalità, per favorire una pronta ed efficace risposta ai fenomeni corruttivi. La progettazione didattica sarà strutturata in modo da prevedere la trattazione di tematiche specifiche connesse alle attività a maggior rischio di
corruzione, ai presidi di controllo, ai soggetti che li attuano e alle sanzioni previste per il mancato rispetto delle misure di prevenzione.
Per verificare la coerenza tra i progetti formativi e i processi operativi dell’Agenzia continuerà l’applicazione del modello di valutazione dell’efficacia della formazione.
5.2. SVILUPPO
Nel 2016 proseguono le iniziative di supporto al raggiungimento dei risultati organizzativi con una serie di azioni volte allo sviluppo della performance individuale delle persone.
Per quanto riguarda i sistemi di valutazione della prestazione dei dirigenti e del personale che ricopre posizioni organizzative e incarichi di responsabilità, si procederà all’affinamento dei relativi processi al fine di renderne più snella ed efficace la gestione. È prevista, altresì, la progettazione e la realizzazione del processo di valutazione della performance di tutto il personale dell’Agenzia, in linea con le disposizioni normative in materia e sulla base della consolidata esperienza maturata nel campo della valutazione.
Saranno, inoltre, definite le linee guida per la valutazione della prestazione di lavoro dei dipendenti prevista nell’ambito della procedura per la progressione economica del personale, a seguito dell’accordo sindacale sottoscritto nel 2015, al fine di riconoscere il diverso grado di abilità professionale acquisito nello svolgimento delle funzioni proprie dell’area e del profilo di appartenenza, in un’ottica di valorizzazione delle capacità e delle conoscenze del personale.
Sono previste, infine, una serie di iniziative finalizzate a migliorare la capacità dei sistemi di valutazione di intercettare e di restituire informazioni significative che potranno essere utilizzate sia a fini di sviluppo, anche in relazione ai percorsi di formazione comportamentale descritti nel paragrafo precedente, sia a fini gestionali, quali ad esempio l’assegnazione di nuovi incarichi o la rotazione degli stessi (sviluppo orizzontale).
5.3. ORE LAVORABILI PRO CAPITE
Ore lavorabili pro capite | Piano 2016 | Piano 2015 | Consuntivo 2015 |
Ore lavorabili lorde | 1.807 | 1.821 | 1.821 |
Ore di assenza per ferie | 224 | 224 | 233 |
Ore lavorabili contrattuali | 1.583 | 1.597 | 1.588 |
Ore di assenza per malattia | 59 | 59 | 63 |
Ore di assenza per altri motivi | 122 | 122 | 126 |
Ore lavorabili ordinarie | 1.402 | 1.416 | 1.399 |
Ore di straordinario | 20 | 20 | 20 |
Ore lavorabili pro capite | 1.422 | 1.436 | 1.419 |
5.4. Previsione consistenza iniziale e finale del personale
Qualifica | Personale al 31.12.2015 | Comandi "DA" altre Xxx.xx | Comandi/ distacchi "A" altre Amm.oni e personale in esonero | Personale disponibile al 31.12.2015 (1+2-3) | Entrate 2016 | Uscite 2016 | Comandi e trasferimenti "DA" altre Xxx.xx | Comandi e trasferimenti "A" altre Xxx.xx | Personale disponibile al 31.12.2016 (4+5-6+10-11) | Consistenza media disponibile 2016 | Minore disponibilità | Consistenza media equivalente 2016(13-14- 15) | |
Part time | altre cause | ||||||||||||
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | |
Dirigenti di ruolo | 334 | 0 | 10 | 324 | 0 | 22 | 0 | 0 | 302 | 313 | 0 | 0 | 313 |
Dirigenti a tempo determinato | 32 | 0 | 0 | 32 | 11 | 8 | 0 | 0 | 35 | 34 | 0 | 0 | 34 |
Funzionari incaricati | 1 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 | 1 | 0 | 0 | 1 |
Totale Dirigenti | 367 | 0 | 10 | 357 | 11 | 30 | 0 | 0 | 338 | 348 | 0 | 0 | 348 |
Terza Area | 24.181 | 49 | 294 | 23.936 | 892 | 380 | 70 | 70 | 24.448 | 24.043 | 251 | 0 | 23.792 |
Seconda Area | 14.852 | 28 | 133 | 14.747 | 30 | 256 | 60 | 60 | 14.521 | 14.634 | 254 | 0 | 14.380 |
Prima Area | 131 | 3 | 2 | 132 | 0 | 2 | 0 | 0 | 130 | 131 | 1 | 0 | 130 |
Totale personale delle aree | 39.164 | 80 | 429 | 38.815 | 922 | 638 | 130 | 130 | 39.099 | 38.808 | 506 | 0 | 38.302 |
TOTALE COMPLESSIVO | 39.531 | 80 | 439 | 39.172 | 933 | 668 | 130 | 130 | 39.437 | 39.156 | 506 | 0 | 38.650 |
Tirocinanti | 1.172 | 0 | 0 | 1.172 | 0 | 1.172 | 0 | 0 | 0 | 391 | 0 | 0 | 391 |
N.B. Il tirocinio cessa il 30 aprile, si stima che i vincitori saranno assunti a settembre
5.5. RISORSE UMANE PER PROCESSO
Processo | Convenzione 2016 | |
Ore/ | Percentuale | |
migliaia | Processo | |
Identificare i contribuenti | 842 | 1,52% |
Assistere i contribuenti e fornire altri servizi | 6.223 | 11,24% |
Liquidare le imposte | 9.608 | 17,35% |
Censire i beni immobili | 3.476 | 6,28% |
Aggiornare i registri di Pubblicità immobiliare | 1.551 | 2,80% |
Produrre informazioni statistiche sul mercato immobiliare | 434 | 0,78% |
Rimborsare il credito | 2.438 | 4,40% |
Riscontrare la conformità delle dichiarazioni fiscali e degli atti | 1.548 | 2,80% |
Accertare l’imposta non dichiarata | 15.395 | 27,80% |
Controllare la correttezza dei dati e delle rendite | 1.121 | 2,02% |
Recuperare il credito erariale | 1.356 | 2,45% |
Difendere gli atti impugnati | 4.456 | 8,05% |
Gestire le politiche del personale | 551 | 0,99% |
Amministrare il rapporto di lavoro | 2.107 | 3,80% |
Amministrare i beni aziendali | 1.055 | 1,90% |
Amministrare la contabilità | 608 | 1,10% |
Amministrare Information Technology | 896 | 1,62% |
Gestire i sistemi di controllo interno e di sicurezza | 1.447 | 2,61% |
Gestire le relazioni esterne | 271 | 0,49% |
TOTALE | 55.383 | 100% |
6. POLITICA DEGLI INVESTIMENTI
L’innovazione tecnologica dell’Agenzia si muoverà su tre direttrici. La prima è quella della digitalizzazione dei servizi all’utente a beneficio, innanzitutto, di quest’ultimo oltre che dell’Agenzia. A tale fine, i servizi offerti saranno improntati sul principio di “centralità dell’utente”, vale a dire che essi verranno sempre più personalizzati e progettati sulla base di quelle che sono le concrete esigenze dell’utente, più che sulle esigenze dell’amministrazione, puntando ad una interazione digitale in tempo reale e, quindi, maggiormente efficace e soddisfacente.
La seconda punta allo sviluppo di tutte le potenzialità del patrimonio informativo dell’anagrafe tributaria, attraverso la strutturazione e l’attenta analisi della rilevante mole di dati e di informazioni oggi disponibile, misurandone e garantendone la qualità rispetto ai processi e identificando i modi più opportuni per valorizzarla e per potenziarla, sia a beneficio del contribuente, che dell’amministrazione fiscale nel suo complesso. Bisognerà, inoltre, aumentare il livello di integrazione con i processi digitali messi in campo dalle altre Amministrazioni, nell’ottica di un unico “sistema Paese” digitale integrato. Sia per l’ambito fiscale che per quello immobiliare, le attività evolutive saranno orientate al miglioramento della qualità dei dati, comprese quelle che sono considerate propedeutiche ad evoluzioni normative (quali a titolo di esempio la Riforma del Sistema Estimativo del Catasto dei Fabbricati).
La terza direttrice mira ad incrementare il livello di digitalizzazione e automazione dei processi amministrativi dell’Agenzia, al fine di perseguire una maggiore efficienza, agilità operativa, capacità di interazione con gli utenti e con altri operatori istituzionali, possibilità di ottimizzare le risorse sia umane sia finanziarie da poter reinvestire in nuove attività progettuali ed innovative.
Conseguentemente, la politica degli investimenti ICT va pienamente allineata all’obiettivo strategico della tax compliance, attraverso la realizzazione di importanti iniziative progettuali e di trasformazione, in aggiunta ai progetti ordinari e alla normale manutenzione, quali:
• la Fatturazione Elettronica B2B e la trasmissione automatica dei corrispettivi in linea con il
D.L. 127/2015, che richiederà la realizzazione di nuovi modelli di interazione, anche diffusi, con i contribuenti e la realizzazione di infrastrutture strategiche similmente a quanto già fatto, ma con dimensioni e impatti significativamente più rilevanti, rispetto alla Fatturazione Elettronica PA;
• il “Cambia Verso”, inteso come programma strategico di trasformazione delle interazioni con il contribuente, secondo un nuovo approccio collaborativo basato sulla massima valorizzazione dei dati in linea con un approccio di CRM inteso come “Citizen Relationship Management”;
• lo sviluppo ed evoluzione della dichiarazione precompilata;
• l’ottimizzazione e consolidamento delle basi dati, sia a livello applicativo che infrastrutturale, e dei relativi strumenti di gestione, per realizzare un’architettura dati maggiormente integrata, agile, flessibile per i cambiamenti, adatta a nuove esigenze di analisi e di qualità;
• la sicurezza ICT, un aspetto strategico per cui sono necessari investimenti per evolvere e manutenere con la massima focalizzazione gli strumenti ed i processi relativi alla protezione e attenta custodia dei dati, in linea con le esigenze dell’Agenzia, con le indicazioni del Garante, con i potenziali rischi;
• l’integrazione con i progetti strategici della PA promossi dal Governo e dall’AGID - quali lo SPID, PagoPA e l’ANPR – che richiederanno uno sforzo di integrazione processiva e di dati con molteplici aree processive e tecnologiche, che renderanno possibile la partecipazione dell’Agenzia alle iniziative sistemiche di digitalizzazione del Paese;
• un nuovo portale del contribuente, da evolvere in linea con i trend della Personalizzazione (definendo servizi che si adattano nel tempo al profilo dell’utente e si configurano dinamicamente in tal senso considerando anche elementi di proattività rispetto alle potenziali esigenze); Partecipazione, raccogliendo in maniera strutturata il punto di vista dell’utente per migliorare i servizi, aumentare l’autonomia dell’utente riducendone l’accesso all’assistenza, con impatti positivi sulla riduzione dei costi di gestione; Integrazione, integrando i servizi dell’Agenzia con servizi di altre Amministrazioni allo scopo di fornire servizi avanzati e sempre più a valore aggiunto;
• la realizzazione completa del Sistema integrato del Territorio, che rappresenta un’evoluzione dell’attuale sistema catastale e cartografico e che consentirà la predisposizione di un complesso database utile alla gestione integrata delle informazioni relative al patrimonio immobiliare italiano, avendo come obiettivo finale quello di creare un
sistema aperto e integrato per la condivisione e lo scambio di informazioni con gli enti che gestiscono il territorio e la fiscalità immobiliare;
• l’ingegnerizzazione degli strumenti informatici che l’Agenzia mette a disposizione degli intermediari e professionisti, in linea con maggiore integrazione di processo, usabilità, qualità dei dati, tecnologie web laddove possibili;
• la piena digitalizzazione dei processi amministrativi interni all’Agenzia, anche in linea con le evoluzioni indicate dal CAD che prevedono nel 2016 la formazione di tutti i documenti originali prodotte dalla P.A. in formato elettronico, implicando una completa e totale adozione del formato e della firma digitale;
• lo sviluppo di nuovi sistemi di unified collaboration a vantaggio dell’efficientamento della produttività dell’Agenzia attraverso l’utilizzo del canale digitale.
La realizzazione di queste iniziative implica pertanto investimenti nelle diverse aree di:
• iniziative progettuali eseguite dal partner tecnologico Sogei;
• acquisizione di nuove piattaforme tecnologiche a supporto delle esigenze sempre più sfidanti dei progetti;
• dismissione di piattaforme ormai obsolete, possibile solo attraverso la migrazione di dati e applicazioni verso piattaforme di nuova generazione;
• scalabilità delle infrastrutture per gestire sempre più importanti quantità di dati soprattutto relativi a nuove esigenze (es. fatturazione elettronica B2B).
Per quanto riguarda gli investimenti di natura immobiliare, i relativi interventi saranno volti alle seguenti finalità:
• adeguamento normativo per la messa a norma degli immobili in tema, per esempio, di sicurezza sui luoghi di lavoro e di eliminazione delle barriere architettoniche;
• ottimizzazione e razionalizzazione degli spazi in uso, in attuazione del piano di cui all’art. 24, comma 2, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito con modificazioni dalla L. 23 giugno 2014, n. 89 (che ha previsto il raggiungimento del 50% di risparmio in termini di canoni di locazione) e al fine di adeguare gli immobili al nuovo modello organizzativo
dell’Agenzia conseguente all’accorpamento con il Territorio. Rientrano in tali casistiche anche le ristrutturazioni e/o ricostruzioni di immobili demaniali da adibire a future sedi dell’Agenzia;
• conservazione degli immobili, al fine di mantenerne costante il decoro ed il livello di funzionalità;
• efficientamento energetico per il contenimento dei costi relativi ai consumi elettrici e di combustibile nonché per il miglioramento del benessere nell’ambiente di lavoro.
6.1 SINTESI DEL PIANO DEGLI INVESTIMENTI
Importi in euro/milioni
Progetti di investimento | 2015 | 2016 |
Sviluppo/evoluzione sistemi | 79 | 73,6 |
Realizzazione/adeguamenti Studi di Settore | 17 | 18 |
Acquisti diretti apparecchiature ICT | 2 | 0,4 |
TOTALE INVESTIMENTI IT | 98 | 92 |
Investimenti immobiliari, per la logistica e per la sicurezza | 28 | 19 |
Cartografia | 0 | 0 |
TOTALE INVESTIMENTI | 126 | 111 |
7. PROSPETTO DEI COSTI DI FUNZIONAMENTO5
Importi in euro/migliaia
Oneri di gestione | 2015 | Oneri di gestione | 2016 |
PRODUZIONE | 874.470 | PRODUZIONE | 801.382 |
Costi di funzionamento | 56.682 | Costi di funzionamento | 58.388 |
Costi per l’informatica e telecomunicazioni | 200.134 | Costi per l’informatica e telecomunicazioni | 215.077 |
Spese postali e notifica atti | 117.970 | Spese postali e notifica atti | 127.488 |
Oneri per la gestione dei tributi | 499.684 | Oneri per la gestione dei tributi | 400.429 |
PERSONALE | 2.067.591 | PERSONALE | 2.064.869 |
Stipendi | 1.290.086 | Stipendi | 1.317.943 |
Imposte dell’esercizio | 110.555 | Imposte dell’esercizio | 112.825 |
Oneri sociali su competenze fisse ed accessorie | 391.283 | Oneri sociali su competenze fisse ed accessorie | 394.479 |
Straordinari | 14.451 | Straordinari | 13.687 |
Premi e incentivi | 9.570 | Premi e incentivi | 8.664 |
Accantonamenti premi e incentivi | 199.865 | Accantonamenti premi e incentivi | 168.066 |
Missioni | 10.515 | Missioni | 9.768 |
Indennità di missione | 1.377 | Indennità di missione | 1.270 |
Mensa e buoni pasto | 33.410 | Mensa e buoni pasto | 33.019 |
Servizi per il personale | 4.623 | Servizi per il personale | 3.329 |
Altri costi per il personale | 1.856 | Altri costi per il personale | 1.819 |
IMMOBILI | 286.691 | IMMOBILI | 276.167 |
Gestione immobili | 286.691 | Gestione immobili | 276.167 |
TOTALE COSTI | 3.228.752 | TOTALE COSTI | 3.142.418 |
5 La tabella è stata elaborata facendo riferimento:
• all’ultimo budget economico per l’esercizio 2015 come deliberato dal Comitato di Gestione con delibera n. 26/2015 del 21 settembre 2015 e successivamente approvato dal Ministro ai sensi dell’art. 60, comma 2, del D. Lgs. 300/1999;
• al budget economico per l’esercizio 2016 - come deliberato dal Comitato di Gestione con delibera n. 51/2015 del 23 dicembre 2015 e attualmente in attesa dell’approvazione del Ministro ai sensi dell’art. 60, comma 2, del D. Lgs. 300/1999.
Importi in euro/migliaia
COSTI DEL PERSONALE RIPARTITI PER QUALIFICA6 | |
Qualifica | Totale costi |
Totale Dirigenti | 61.019 |
Dirigenti | 61.019 |
Totale personale non dirigente a tempo indeterminato | 1.995.098 |
Totale Area Terza* | 1.324.526 |
Totale Area Seconda | 665.780 |
Totale Area Prima | 4.792 |
Totale dirigenti e personale a tempo determinato | 5.800 |
Dirigenti con contratti a tempo determinato | 5.800 |
Tirocinanti | 7.632 |
Totale | 2.069.549 |
*Gli importi comprendono le somme per finanziare le posizioni organizzative temporaneamente istituite ai sensi dell’ art. 4-bis del D.L. 78/2015.
6 Nei costi del personale sono comprese: le competenze fisse, le competenze accessorie e le spese per l’aggiornamento professionale.
LA STIMA DEL TAX GAP
CONSIDERAZIONI DI CARATTERE GENERALE
Il divario fiscale, da ora in avanti tax gap, è definito come la differenza tra le imposte che i contribuenti dovrebbero pagare se assolvessero completamente agli obblighi fiscali previsti dalla legislazione vigente, denominato gettito potenziale, e le imposte effettivamente incassate tramite adempimento spontaneo. Tale aggregato comprende:
a) mancati versamenti di importi dichiarati;
b) errori nella compilazione dei modelli;
c) somme intenzionalmente occultate al fisco.
La misura più frequentemente utilizzata per rappresentare il tax gap è data dalla “propensione al gap”, ottenuta rapportando il valore del tax gap all’imposta potenziale, ovvero l’imposta effettivamente incassata più il tax gap stesso. In questo modo si relativizza l’andamento dell’ammontare monetario, che può contrarsi o espandersi anche in virtù delle fasi del ciclo economico.
La letteratura economica è concorde nell’affermare che la “propensione al gap” può essere influenzata da molteplici fattori e che l’attività svolta dalle Agenzie fiscali ne rappresenta solo uno. Tali fattori possono essere prevalentemente: di carattere economico-finanziario, ad esempio crisi di liquidità o fasi congiunturali avverse; di politica fiscale, come la variazione della pressione fiscale o dell’ammontare delle sanzioni; infine, di tendenza più o meno forte e radicata dei contribuenti ad evitare il pagamento delle imposte.
Uno studio condotto sull’Italia, riportato in Ministero dell’Economia e delle Finanze (2014)7, evidenzia come i fattori esogeni all’operato dell’Agenzia esercitano un’influenza tale che si possa registrare un incremento della “propensione al gap” anche a fronte di un’efficace azione dell’Agenzia e viceversa.
7 “Rapporto sulla realizzazione delle strategie di contrasto all’evasione fiscale, sui risultati conseguiti nel 2013 e nell’anno in corso, nonché su quelli attesi, con riferimento sia al recupero di gettito derivante da accertamento all’evasione che a quello attribuibile alla maggiore propensione all’adempimento da parte dei contribuenti (art. 6 del decreto legge 24 aprile 2014 n. 66)”.
L’Agenzia delle Entrate e il Dipartimento delle Finanze hanno condotto una ricerca congiunta, riportata in Ministero dell’Economia e delle Finanze (2015), evidenziando come l’attività deterrente che si manifesta nell’anno d’imposta “t” è il risultato dello sforzo prodotto per metà nell’anno “t” e per metà nell’anno “t+1”8. Tale sfasamento temporale è dovuto alla tempistica relativa alla presentazione delle dichiarazioni fiscali. In generale, infatti, il contribuente può presentare la dichiarazione relativa all’anno di imposta “t” entro la metà dell’anno successivo. Pertanto, se un contribuente riceve un accertamento, o una comunicazione da parte dell’Agenzia, nei primi mesi dell’anno “t+1” e se ciò produce un effetto deterrente, lo stesso contribuente può modificare la dichiarazione che presenterà successivamente, relativa all’anno di imposta “t”.
Il fenomeno appena esposto crea un disallineamento temporale tra l’operato dell’Agenzia e la tempistica della Convenzione, che segue l’anno solare.
LE STIME DEL TAX GAP
Nel prosieguo la trattazione si limiterà al gap IVA e non già al gap nel totale delle imposte.
Tale scelta è stata dettata dai seguenti motivi:
i) la platea coinvolta è molto estesa e comprende la quasi totalità delle imprese e dei lavoratori autonomi;
ii) l’IVA è il primo momento in cui si manifestano al fisco i proventi dell’attività di produzione e consumo di beni e servizi e, pertanto, rappresenta anche il principio logico di eventuali evasioni da sotto dichiarazione dei ricavi o sovra dichiarazione dei costi, che impattano anche sulle Imposte Dirette;
iii) la metodologia di calcolo del gap IVA è quella maggiormente standardizzata sia a livello nazionale sia a livello internazionale.
L’Agenzia delle Entrate realizza annualmente una stima del gap IVA, effettuata con il metodo top down e basata sul confronto tra i dati statistici prodotti dalla Contabilità Nazionale ISTAT e le risultanze ricavate dall’Anagrafe Tributaria9.
8 “Rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto dell’evasione fiscale”, Allegato 2 alla Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2015.
9 Il metodo è coerente con la metodologia, suggerita nella legge delega per realizzare la stima ufficiale dell’evasione, che è riconosciuta tra le migliori pratiche seguite in ambito internazionale. A questo proposito si veda il documento dell’Unione Europea “The concepts of tax gaps. Report on VAT gap estimations”, edito dal gruppo di lavoro XXXXXXXX, xxxxx 0000, Xxxxxxxxx.
Come già ricordato, il gap IVA misura la differenza esistente tra il gettito potenziale e quello ottenuto tramite adempimento spontaneo. Quest’ultimo, pertanto, esclude tutti gli introiti derivanti da accertamento e controllo. Tale caratteristica qualifica il gap IVA come indicatore di compliance, poiché la propensione al gap si riduce se e solo se si incrementa la propensione a versare spontaneamente l’IVA dovuta da parte dei contribuenti.
La strategia di diffusione delle stime è legata alla disponibilità delle informazioni di base, pertanto nell’anno “t” si diffonde la stima provvisoria dell’anno “t-2” e quella definitiva dell’anno “t- 3”10.
Come tutte le metodologie top down, i risultati delle stime sono soggetti alle revisioni periodiche dei dati di Contabilità Nazionale. Il 2016 sarà un anno particolare perché nel corso del 2015 si è conclusa la revisione straordinaria dei Conti Nazionali, dovuta all’introduzione dei nuovi standard internazionali dettati dal SEC 201011 e, pertanto, le stime che saranno diffuse il prossimo anno potranno presentare delle revisioni rispetto a quelle disponibili fino ad oggi.
DALLE STIME DEL TAX GAP A UN POSSIBILE INDICATORE DI COMPLIANCE
Un forte limite all’utilizzo del tax gap per finalità operative è dettato dal ritardo temporale con il quale si rendono disponibili le stime. Nel 2017, infatti, a metodologia attuale, saranno disponibili le stime provvisorie del 2015. Sulla compliance del 2015 l’Agenzia delle Entrate non potrà incidere nel corso del 2017, in quanto l’attività di deterrenza che potrebbe averla condizionata è stata già svolta, parte nel 2016 e parte nel 2015.
Le stime del 2015, che saranno diffuse nel 2017, sono provvisorie in virtù del processo di revisione ordinaria degli aggregati della Contabilità Nazionale dell’ISTAT, necessari per calcolare il gap IVA. In occasione della fornitura dei dati relativi al nuovo anno, infatti, l’ISTAT rivede le stime fino a tre anni indietro. Pertanto il dato definitivo del 2015 si renderà disponibile solo nel 2018.
Una corretta valutazione delle dinamiche del gap IVA, in termini di incremento/decremento della compliance, si deve porre il problema dei molteplici aspetti che influenzano la “propensione al gap”, in aggiunta all’operato dell’Agenzia delle Entrate, menzionati nella parte introduttiva del
10 Ad esempio nel 2016 si diffonderà la stima provvisoria dell’anno 2014 e quella definitiva dell’anno 2013.
11 Con la pubblicazione di una nuova versione dei Conti Nazionali viene adottato dagli Stati membri dell’Unione europea il nuovo sistema europeo dei Conti Nazionali e Regionali – SEC 2010 – in sostituzione del SEC 95. Il nuovo sistema, definito nel Regolamento UE
n. 549/2013 pubblicato il 26 giugno 2013, è il risultato di una stretta collaborazione fra l’Ufficio statistico della Commissione (Eurostat) e i contabili nazionali degli Stati membri.
paragrafo. Per sterilizzare gli effetti di contesto si dovrebbe ricorrere all’utilizzo di modelli econometrici che consentano di stimare l’impatto specifico sulla compliance delle azioni poste in essere dall’Agenzia. Si tratta però di un campo di ricerca assolutamente sperimentale che richiede tempo, appropriati investimenti e specifiche competenze, per produrre risultati operativi.
Una soluzione di breve periodo, e di basso costo, che però risolverebbe solo parzialmente il problema, potrebbe consistere nell’ancorare le valutazioni a tendenze di medio-lungo periodo, prevedendo degli opportuni intervalli di confidenza all’interno dei quali effettuare le valutazioni.
In questo ambito è stata analizzata la possibilità di utilizzare i seguenti metodi:
a) medie mobili non centrate a tre termini: sono medie di valori successivi di una serie storica, a tre termini. Ad esempio, la propensione nel 2006 è ottenuta dividendo la media del tax gap per gli anni 2004, 2005 e 2006 con la media dell’imposta potenziale del 2004, 2005 e 2006;
b) medie triennali: il metodo si differenzia dal precedente in quanto le medie sono calcolate su due periodi distinti. In pratica, per valutare la situazione del 2006 si confronta la media della propensione al gap degli anni 2004, 2005 e 2006 con la corrispondente media degli anni 2001, 2002 e 2003;
c) stime della tendenza di lungo periodo, tramite una regressione lineare, effettuata sull’intero arco temporale disponibile: con tale metodo si stima un coefficiente che rappresenta la tendenza di lungo periodo, che nel periodo considerato è risultata decrescente, tale coefficiente rappresenta il target da conseguire al fine di prolungare la flessione del tax gap nel futuro; per sterilizzare le oscillazioni di breve periodo nell’intorno del valore target è costruito un intervallo di confidenza.
La soluzione che si propone per la Convenzione triennale 2016-2018 è una sintesi tra il metodo a) e il metodo c), ovvero la stima della tendenza di lungo periodo basata sulle medie mobili.
Le ragioni che hanno portato all’esclusione del metodo b) risiedono nel fatto che si mettono a confronto periodi di tempo troppo lunghi, in pratica si pone sotto osservazione l’ultimo triennio e lo si confronta con il triennio precedente. Un simile indicatore sembra più adatto a valutare un periodo di mandato di governance dell’Agenzia piuttosto che un singolo anno.
All’opposto la soluzione c), risente troppo degli effetti di breve periodo, anche se smussato dall’intervallo di confidenza, tale indicatore imporrebbe comunque una riduzione annuale del gap IVA. Un simile risultato potrebbe non essere conseguito a seguito di eventi eccezionali, si pensi, ad esempio, all’acuirsi della crisi valutaria del 2011.
La sintesi tra il metodo a) e il metodo c), appare preferibile perché, da un lato si confrontano periodi di tempo più vicini tra loro, pur mediandone gli effetti, dall’altro consente di stimare un trend di lungo periodo all’interno di un intervallo di confidenza.
Peraltro, le considerazioni svolte dal Fondo Monetario Internazionale, dall’OECD e dal Regno Unito assegnano al tax gap un valore molto importante come indicatore strategico, ma solo per valutare le tendenze di lungo periodo dell’operato di tutta l’Amministrazione fiscale e sottolineano, nel contempo, le difficoltà ad assumerlo come indicatore di performance dell’operato delle Agenzie fiscali; allo stato attuale, infatti, non si ha contezza di un tale utilizzo a livello internazionale.
Va anche considerato che l’impegno dell’Agenzia nell’attività di prevenzione finalizzata alla riduzione del tax gap deve tener conto dell’esigenza di dover necessariamente continuare a perseguire strategie volte al raggiungimento di obiettivi in termini di recupero di somme sottratte al fisco. Tali obiettivi, che vanno mantenuti al fine di assicurare un valido sostegno ai flussi di finanza pubblica, non sempre si conciliano – in uno scenario a risorse date – con le necessarie azioni di prevenzione utili a ridurre il tax gap.
La Figura 1a illustra l’andamento delle seria storica del gap IVA calcolato puntualmente, anno per anno, e di quella risultante dal calcolo delle medie mobili a tre termini non centrate. Come si può osservare la seconda smussa le fluttuazioni annuali presenti nella prima.
La Figura 1b riporta la serie storica della propensione al gap IVA espressa come media mobile non centrata, per il periodo, unitamente alla retta di regressione che stima la tendenza di lungo periodo e del relativo intervallo di confidenza.
Figura 1a. Serie storiche del gap IVA calcolato puntualmente, anno per anno, (linee tratteggiate rossa) e calcolato tramite medie mobili non centrate (linea continua blu).
39,00%
37,00%
35,00%
33,00%
31,00%
29,00%
27,00%
25,00%
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Dato puntuale
Media mobile
Figura 1b Serie storica del gap IVA, calcolato tramite medie mobili non centrate (linea continua blu), stima della tendenza di lungo periodo (linea tratteggiata nera) e del relativo intervallo di confidenza (linee tratteggiate rosse)
40%
35%
30%
25%
99_01 00_02 01_03 02_04 03_05 04_06 05_07 06_08 07_09 08_10 09_11 10_12 11_13
Gap% IVA
trend
lwr
upr
Se si parte dall’assunto che l’obiettivo che si intende raggiungere è quello di innescare una graduale riduzione della propensione al gap che ci conduca, in un ragionevole lasso di tempo, ad
allinearci con la media europea12, allora l’approccio che conviene seguire è quello di prolungare nel tempo la tendenza di lungo periodo evidenziata nel Figura 1b con la linea tratteggiata nera.
Gli anni trascorsi ci insegnano, però, che si possono verificare anche delle oscillazioni, positive e negative, intorno a questa linea di tendenza, che non ne hanno pregiudicato la decrescita, per considerare questo aspetto è stato costruito un intervallo di confidenza, basato sull’errore medio di regressione, ed indicato con le linee tratteggiate rosse in Figura 1b.
I tempi dettati dalla predisposizione della Convenzione tra il Dipartimento delle Finanze e l’Agenzia delle Entrate hanno suggerito di individuare un indicatore a carattere sperimentale, a partire dal 2017. Tale scelta è stata dettata, inoltre, da considerazioni di carattere tecnico statistico. Nel 2016, infatti, si realizzerà la citata revisione straordinaria delle stime del gap IVA, dovuta alla disponibilità dei nuovi dati della contabilità nazionale, coerenti con la nuova edizione del regolamento Europeo SEC 2010. Di conseguenza, il calcolo del gap IVA si fonderà su un data set di base più affidabile, che potrebbe, però, modificare le dinamiche illustrate nelle figure e, conseguentemente, si dovrebbero rideterminare anche i target da assegnare.
Permane la difficoltà dell’aggiornamento delle stime e, pertanto, nel 2017 si dovrà considerare la dinamica della media mobile calcolata sugli anni 2013-2015 rapportata a quella degli anni 2012-2014. Per proseguire la tendenza di lungo periodo tale variazione dovrà collocarsi nell’intervallo compreso tra -0,23% e -0,59%. Tale intervallo contempla come valore centrale un tasso pari a -0,41%.
Va peraltro ricordato che il D.Lgs. n. 160/2015, in tema di stima e monitoraggio dell’evasione fiscale, ha previsto un’apposita Commissione che dovrà essere chiamata a redigere una Relazione annuale sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva, operando analisi e valutazioni in merito alle metodologie di stima dell’evasione fiscale. In questa sede potrà essere anche valutata la coerenza e robustezza degli indicatori sperimentali che in questa prima fase sono stati proposti, in relazione ai risultati di miglioramento della tax compliance che saranno conseguiti nei prossimi anni.
12 La media della propensione al gap IVA europeo è circa del 15%.
LA VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
L’Agenzia delle Entrate ha maturato una significativa esperienza in tema di valutazione. Il primo passo è stato la costruzione di modelli delle competenze per i dirigenti e per i funzionari, consistita in una elaborazione critica dei giudizi di bravura o di mediocrità professionale che ricorrono nel linguaggio quotidiano degli uffici mediante la tecnica degli expert panel e delle interviste. Il modello delle competenze dei dirigenti è in uso dal 2002 (tale modello è stato esteso alle posizioni organizzative speciali e alle posizioni organizzative temporanee), quello dei funzionari si applica al reclutamento di nuovo personale dal 2002 (circa 10.000 assunzioni) e dal 2008 ai dipendenti titolari di posizioni organizzative e di incarichi di responsabilità, ai sensi degli artt. 17 e 18 del CCNI, che ricoprono ruoli di rilevanza chiave per la direzione tecnico-operativa e per il funzionamento degli uffici (circa 3.500 incarichi).
I sistemi di valutazione dell’Agenzia, per i dirigenti e per i titolari di posizioni organizzative e incarichi di responsabilità, si configurano come dei sistemi misti, nel senso che la valutazione della prestazione di lavoro è il combinato di due diverse valutazioni, quella relativa ai risultati e quella relativa alle competenze.
Questi due aspetti della prestazione lavorativa sono riconducibili, in coerenza con quanto indicato agli artt. 8 e 9 del D.Lgs. 150/2009, ai concetti di performance organizzativa e performance individuale. La prima evidenzia i risultati raggiunti dalla struttura o dall’unità organizzativa affidata al valutato, la seconda mette in evidenza i comportamenti organizzativi del valutato che hanno contribuito al conseguimento dei risultati e nei quali si sono espresse – come da dettato normativo
– le competenze professionali e manageriali.
I due sistemi sono ispirati dalla stessa logica e condividono, seppur con alcune differenze, la stessa impostazione.
1. SIRIO: IL SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA DIRIGENZA
1.1. Il modello delle competenze dei dirigenti
Cronologicamente, il primo modello di competenze elaborato in Agenzia, denominato “SIRIO”, riguarda il sistema di valutazione dei dirigenti. La costruzione di un modello ad hoc nasce dall’esigenza di una valutazione strutturata, e quindi più oggettiva, delle competenze dei dirigenti.
La domanda cruciale da cui si è partiti per costruire il modello di competenze è stata: “quando diciamo che un nostro dirigente è bravo oppure che è mediocre cosa vogliamo dire esattamente?”.
Sulla base degli expert panel e tenendo conto dei modelli generali delle competenze presenti in letteratura sono state individuate dodici competenze raggruppate in cinque cluster, descritte in un Dizionario delle competenze nel quale ognuna delle voci riguarda una competenza del modello stesso. Ogni voce del Dizionario contiene una definizione operativa della competenza e una scala di intensità graduata secondo cinque livelli (non adeguato, parzialmente adeguato, adeguato, più che adeguato, eccellente), attraverso l’ancoraggio a indicatori di azione analitici (vedi Figura 1).
Figura 1
1.2. La valutazione della performance organizzativa
Il processo di valutazione dei dirigenti ha cadenza annuale (1 gennaio – 31 dicembre) ed è articolato in modo da seguire i momenti fondamentali di programmazione, gestione e valutazione delle attività; in questo senso, rispecchia le fasi del ciclo di gestione della performance descritto nell’art. 4 del D.Lgs. 150/2009.
La pianificazione e assegnazione degli obiettivi viene svolta nei primi mesi dall’anno dai responsabili delle strutture di vertice e consiste nell’assegnazione formale ai dirigenti degli obiettivi per l’anno in corso. Terminato l’anno si procede alla valutazione della prestazione. A seguire il responsabile dell’assegnazione degli obiettivi effettua la sua valutazione e la comunica al valutato. I valutati che non concordano con tale giudizio possono chiedere al Direttore dell’Agenzia una revisione della valutazione.
Le figure coinvolte nel processo di valutazione sono pertanto tre:
- il valutato, colui che ricopre una posizione dirigenziale;
- il valutatore di prima istanza, colui che ha la responsabilità dell’assegnazione degli obiettivi e della valutazione di prima istanza;
- il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, che è il valutatore di seconda istanza nonché responsabile della coerente applicazione del sistema di valutazione e della validazione dei giudizi.
Oggi la Direzione Centrale Amministrazione, Pianificazione e Controllo mette a disposizione del sistema di valutazione la descrizione dei singoli obiettivi di budget e, per ciascuno di essi, il livello di raggiungimento e la relativa scala di valutazione. Sulla base di questi elementi, il sistema effettua le elaborazioni finalizzate alla valutazione complessiva dell’attività del dirigente.
I singoli dirigenti di vertice assegnano ai dirigenti interessati dal ciclo di budget obiettivi qualitativi di performance specifici della tipologia di funzioni ricoperte dall’interessato e appropriati al contesto nel quale ciascun valutato opera. Il peso degli obiettivi del budget di produzione e il peso degli obiettivi qualitativi è stato fissato in 50 e 50. Il contenuto degli obiettivi qualitativi riguarda il rispetto di determinati livelli di produzione entro tempistiche precise o anche la realizzazione di altre lavorazioni che non rientrino direttamente nella griglia degli obiettivi di
budget, ma che rappresentino, comunque, attività importanti dell'ufficio nel proprio territorio (ad es. rimborsi manuali, contenzioso generato, qualità degli accertamenti rilevanti, presidio del territorio, percorsi innovativi di indagine, gestione delle risorse umane, gestione delle risorse economiche e materiali, numero di convenzioni con i comuni, media e mediana degli accertamenti).
Di conseguenza, il dirigente di vertice potrà scegliere - sempre entro il limite massimo dei sei obiettivi previsti dal sistema di valutazione - di assegnare ai dirigenti di strutture interessate dal ciclo di budget obiettivi di performance entro questo ventaglio di possibilità:
a. solo obiettivi di budget: in situazioni critiche dove anche il semplice raggiungimento degli obiettivi di budget risulterebbe particolarmente sfidante, denotando quindi già di per sé l’influenza positiva dell'azione svolta dal dirigente;
b. obiettivi di budget con l’aggiunta di obiettivi qualitativi specifici: in particolare, nei casi in cui il budget di produzione comprenda pochissimi obiettivi o, al limite, solo uno (è quanto capita spesso nelle aree degli uffici controlli delle direzioni provinciali, con riguardo, ad esempio, al capo area medie dimensioni);
c. obiettivi di budget integrati, ai fini della misurazione del loro conseguimento, da indicatori di tipo qualitativo: nel caso dei direttori provinciali, per particolari prodotti degli uffici territoriali e delle aree degli uffici controlli delle direzioni provinciali, nonché nel caso delle strutture operative della Direzione regionale.
Nell’individuazione degli obiettivi qualitativi e del relativo peso da assegnare ai dirigenti delle strutture con budget di produzione, i direttori regionali operano d’intesa con la Direzione Centrale Amministrazione, Pianificazione e Controllo, tenendo conto delle specificità locali.
Per i responsabili di strutture regionali e centrali, non interessate invece dal ciclo di budget, la valutazione della performance organizzativa avviene sulla base dell’assegnazione da parte del dirigente di vertice di obiettivi extra budget riconducibili alle linee di attività istituzionali della struttura o ad attività di natura progettuale.
1.3. La valutazione della performance individuale
La valutazione della performance individuale viene effettuata, a partire dal 2013, attraverso la redazione di un profilo descrittivo della professionalità del singolo dirigente, in modo da metterne meglio in luce le caratteristiche professionali in termini sia di quanto realizzato nel corso della sua storia lavorativa sia di potenzialità future di sviluppo. Il profilo viene stilato dal responsabile della struttura di vertice sulla base del modello da cui può trarre tutto ciò che può servire per giungere a una descrizione concreta della professionalità del dirigente.
Si tratta della stesura di un vero e proprio profilo individuale di professionalità, descrittivo della storia, delle esperienze lavorative e delle caratteristiche professionali del dirigente che si affianca al giudizio sintetico finora utilizzato per la valutazione della performance individuale. Tale giudizio sintetico (per esempio Xxxxx Xxxxx è “più che adeguato”), anche laddove sia valido e attendibile, risulta poco “parlante”, non consente cioè di avere elementi conoscitivi sulle caratteristiche distintive della professionalità del valutato. Ciò che invece serve a fini gestionali, oltre che per eventuali iniziative di sviluppo meglio calibrate, è una descrizione più puntuale e discorsiva dell’individualità professionale della persona, per cogliere la sua “unicità” o, per dirla in altre parole, la sua “identità” professionale e il valore aggiunto che ne scaturisce per la performance organizzativa dell’ufficio.
1.4. La valutazione complessiva
Il rapporto intercorso tra la performance della struttura o unità organizzativa diretta dal valutato (performance organizzativa) e il valore aggiunto che lo stesso vi ha apportato (performance individuale) si coglie analizzando distintamente le due componenti e attribuendo ad esse i punteggi finali di seguito riportati (Tabelle n. 1 e n. 2):
Accoppiando i punteggi della performance organizzativa e della performance individuale si ottiene la matrice della performance (Tabella n. 3), che presenta nove possibili combinazioni di punteggi, nelle quali è possibile distinguere con immediatezza quale sia stata la valutazione della performance organizzativa (il primo punteggio) e quale quella della performance individuale (il secondo punteggio). La performance organizzativa e la performance individuale hanno lo stesso peso (50%) ai fini del livello di valutazione finale.
Aggregando le nove combinazioni ottenibili dall’abbinamento dei due punteggi, in base alla somma dei numeri di ciascuna coppia, si formano 3 gruppi, corrispondenti ai diversi livelli di valutazione complessiva (da adeguato a eccellente):
Valutazione complessiva della prestazione | Combinazioni dei punteggi | ||
Eccellente🡪Σ numeri combinazione ≥ 5 | 3.3 | 3.2 | 2.3 |
Più che adeguato 🡪 Σ numeri combinazione = 4 | 3.1 | 2.2 | 1.3 |
Adeguato 🡪 Σ numeri combinazione = {2,3} | 2.1 | 1.2 | 1.1 |
Non ancora adeguato |
La valutazione corrispondente al non ancora adeguato (è sufficiente che uno dei due punteggi della performance sia uguale a zero) non è tracciata e non prevede la corresponsione della retribuzione di risultato.
Il Modello delle competenze dei funzionari si applica a partire dal 2008 alla valutazione della prestazione dei titolari di posizioni organizzative e di incarichi di responsabilità, regolati, rispettivamente, dagli articoli 17 e 18 del Contratto collettivo nazionale integrativo del triennio 2002-2005 (CCNI).
Come previsto dal CCNI, gli incarichi sono soggetti a valutazione annuale della prestazione. Il sistema è coerente con quello per la valutazione dei dirigenti SIRIO, seguendo la logica di processo gestionale in sintonia con il ciclo di gestione della performance descritto dall’articolo 4, comma 2, X.Xxx. 150 del 2009.
La valutazione della performance organizzativa fa riferimento, per i titolari di posizioni organizzative, agli obiettivi quantitativi del budget di produzione assegnato a inizio anno all’interno del ciclo di programmazione e consuntivazione e a eventuali obiettivi extra-budget (qualitativi, quantitativi o quali-quantitativi).
Per i titolari di incarichi di responsabilità, la valutazione della performance organizzativa fa riferimento a obiettivi extra-budget (qualitativi, quantitativi o quali-quantitativi) e anche a eventuali obiettivi di produzione di budget, qualora il dirigente della struttura cui il valutato appartiene lo ritenga opportuno per la particolare rilevanza dell’attività svolta dall’incaricato e l’incidenza sulla realizzazione dell’obiettivo di budget assegnato.
La valutazione della performance individuale passa attraverso quella delle competenze organizzative espresse nell’assolvimento dell’incarico, tratte dal Modello delle competenze dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate.
Il processo di valutazione fa riferimento a sei competenze: problem-solving, iniziativa, tensione al risultato, orientamento all’altro, capacità di organizzare e sviluppare un gruppo (team building), sviluppo e diffusione del sapere. Queste competenze si raggruppano in quattro cluster:
PENSIERO: capacità di individuare correttamente i problemi, distinguendo fra quelli “veri” e quelli “falsi”, e attitudine a inquadrarli nella maniera più adatta a risolverli; abilità nell’elaborare le soluzioni appropriate, bilanciando con acume e avvedutezza i pro e i contro delle diverse opzioni possibili.
Competenze: problem-solving
AZIONE: apertura all’innovazione e capacità di muoversi per tempo, in modo da prevenire rischi e criticità; determinazione nel puntare dritto alla sostanza dei problemi e al risultato finale senza perdere tempo in schermaglie formalistiche; impegno a lavorare a fondo con le risorse che si hanno e non con quelle che si vorrebbero avere; risolutezza nell’assumersi le proprie responsabilità, senza scaricarle su altri; capacità di interpretare il proprio ruolo senza rigidità burocratiche e arroccamenti difensivi.
Competenze: iniziativa e tensione al risultato
RELAZIONE: attitudine a lavorare in squadra e ad agevolare il compito dei colleghi; capacità di gestire i conflitti e di risolverli in modo costruttivo; capacità di ascolto, senso della misura, equilibrio e spirito di servizio nei confronti dei contribuenti, qualità, queste, essenziali - insieme all’integrità di giudizio e alla correttezza e rettitudine dei comportamenti - per sviluppare nei cittadini il rapporto di fiducia con le istituzioni e lo Stato, fattore determinante della tax compliance.
Competenze: orientamento all’altro
LEADERSHIP: capacità di tenere unito, guidare e motivare un gruppo, riuscendo a far convergere produttivamente verso obiettivi comuni diversità individuali, idiosincrasie personali e asperità caratteriali; capacità di ispirare sicurezza grazie a qualità come la saldezza del carattere, l’equilibrio emotivo, la pazienza nel rafforzare i legami tra le persone, la solidità della preparazione, la lucidità delle idee e la chiarezza degli orientamenti.
Competenze: team building; sviluppo e diffusione del sapere
Se, nei primi anni, la valutazione della performance individuale veniva effettuata attribuendo separatamente un punteggio, competenza per competenza, ai comportamenti organizzativi del valutato nel periodo di riferimento, oggi, a seguito di un uso più maturo del modello delle
competenze la performance individuale è valutata nel suo insieme raffrontandola ai cluster sopra descritti. La valutazione è espressa con un giudizio sintetico complessivo secondo questa scala:
Valutazione d’insieme delle competenze | Descrizione sintetica |
A | Ha evidenziato carenze significative nella copertura del ruolo |
B1 | Nella copertura del ruolo i punti di forza sono prevalsi sulle criticità |
B2 | La prestazione di lavoro è stata all’altezza del ruolo ricoperto |
C | La preparazione, l’impegno e le capacità di cui ha dato prova hanno contribuito in modo molto significativo ai risultati dell’unità che ha diretto e, più in generale, ai risultati dell’ufficio cui appartiene |
D | Xxxx’ufficio gode di grande stima per la professionalità, l’autorevolezza, le doti di carattere e la capacità di fare squadra, qualità che ne fanno un punto di riferimento per i colleghi e i collaboratori, grazie anche alle soluzioni innovative e agli accorgimenti che sa proporre per risolvere problemi complessi e venire a capo di situazioni difficili. Ha dimostrato preparazione, impegno e capacità non comuni, dando un contributo di spicco – difficilmente rimpiazzabile per la qualità esemplare dell’apporto personale e la cura nel lavoro – ai risultati dell’unità che ha diretto e, più in generale, ai risultati dell’ufficio cui appartiene. |
La valutazione di sintesi (D, C, ecc.) può essere corredata di note integrative per evidenziare - laddove particolarmente significativa - la peculiare combinazione di caratteristiche della persona e coglierne così meglio l’individualità professionale, in modo da poterla valorizzare appieno a fini gestionali (ad esempio, per il conferimento di altri incarichi, nell’intento di abbinare quanto meglio possibile le caratteristiche dell’incarico e le qualità dell’incaricato). La stesura di tali note è richiesta per la valutazione negativa A; in questo caso si tratta di illustrare più in dettaglio le criticità rilevate nella prestazione lavorativa, anche per calibrare eventuali iniziative di sviluppo.
3. IL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE
Il ciclo di gestione della performance è costituito da tre fasi:
• assegnazione degli obiettivi (con il colloquio di patto);
• monitoraggio e feedback intermedi (con la possibilità di modificare gli obiettivi laddove le condizioni lo richiedano);
• valutazione finale (con il colloquio di valutazione).
Per quanto riguarda la fase di assegnazione obiettivi, questi vengono caricati in corso d’anno nell’applicativo informatizzato a supporto del processo. Durante questa fase è previsto un colloquio tra capo e collaboratore, denominato colloquio di patto, il cui scopo è di responsabilizzare e al contempo supportare il collaboratore nelle modalità di lavorazione, nelle priorità da stabilire, e anche nell’energia da spendere per ogni singola attività.
La fase del monitoraggio intermedio non è stata formalizzata in procedura, per non appesantire ulteriormente gli attori coinvolti; tuttavia, all’occorrenza, i valutatori possono, durante l’anno, modificare gli obiettivi assegnati, qualora intercorrano fattori esogeni, per esempio organizzativi (variazioni successive del budget assegnato alla struttura, incarico attribuito in corso d’anno etc.) che lo rendano necessario.
Infine, a conclusione della prestazione annuale è previsto il momento valutativo, il cui processo è costituito da una valutazione di prima istanza (generalmente capo ufficio o capo settore) e una valutazione di seconda istanza (Direttore provinciale/regionale/centrale); in alcuni casi, la valutazione è effettuata in unica istanza (uffici di staff, CAM e Centri operativi di Venezia e Cagliari). È prevista, inoltre, la possibilità di acquisire la proposta di valutazione del capo diretto, qualora questi non coincida con il valutatore di prima istanza, affinché siano presi in considerazione gli elementi forniti da chi ha avuto modo di osservare quotidianamente la prestazione del valutato. Il livello di valutazione complessiva è il risultato della somma dei due punteggi della valutazione della performance organizzativa e della performance individuale, che hanno identica incidenza ai fini del livello di valutazione finale e che sono rappresentati, come per i dirigenti, nella matrice della performance.
Nella Tabella 1 vengono riportati i punteggi della performance organizzativa e nella Tabella 2 quelli della performance individuale.
Tabella 1: Legenda punteggio performance organizzativa
Grado di conseguimento degli obiettivi in base agli indicatori di performance | Punteggi |
Molto superiore alle aspettative | 3 |
Superiore alle aspettative | 2 |
In linea con le aspettative | 1 |
Al di sotto delle aspettative |
Tabella 2: Legenda punteggio performance individuale
Valutazione | Punteggio |
D | 3 |
C | 2 |
B2 | 1 |
B1 | |
A |
Nella Tabella 3 viene rappresentata la matrice della performance, frutto dell’abbinamento dei due punteggi.
Tabella 3: Matrice della performance
Performance organizzativa | 3 | 3.1 | 3.2 | 3.3 |
2 | 2.1 | 2.2 | 2.3 | |
1 | 1.1 | 1.2 | 1.3 | |
1 | 2 | 3 | ||
Performance individuale |
Aggregando le nove combinazioni ottenibili dall’abbinamento dei due punteggi13 in base alla somma dei numeri di ciascuna coppia, si formano 3 gruppi, corrispondenti ai diversi livelli di valutazione complessiva (da adeguato a eccellente):
Tabella 4: Corrispondenza coppie di punteggi matrice - Valutazione complessiva della prestazione
Valutazione complessiva della prestazione | Combinazioni dei punteggi | ||
Eccellente🡪Σ numeri combinazione ≥ 5 | 3.3 | 3.2 | 2.3 |
Più che adeguato 🡪 Σ numeri combinazione = 4 | 3.1 | 2.2 | 1.3 |
Adeguato 🡪 Σ numeri combinazione = {2,3} | 2.1 | 1.2 | 1.1 |
Non ancora adeguato |
La matrice ha un duplice vantaggio: consente di distinguere con immediatezza quale sia stata la valutazione della componente della performance organizzativa e quale quella della componente della performance individuale; inoltre, dal momento che ciascun livello di valutazione complessiva è costituito da 3 diverse combinazioni possibili dei due punteggi, questo evidenzia il maggiore o minore valore della singola performance e indica la strada su cui lavorare in ottica di sviluppo professionale.
4. SISTEMA DI VALUTAZIONE PER IL PERSONALE DELLE AREE NON TITOLARE DI INCARICHI
Attualmente è in fase di progettazione il sistema di valutazione per tutto il personale dell’Agenzia, che interesserà circa trentaseimila persone e, in attuazione dell’articolo 1, comma 7, ultimo periodo, del D.Lgs. 157/2015, sarà implementato a partire dall’anno 2016.
L’architettura del sistema di valutazione del personale, oltre a rispettare le disposizioni dettate dalla normativa vigente, tra cui in particolare anche il vincolo dei costi, posto dal D.Lgs. 150/2009, secondo il quale “l’applicazione delle disposizioni riguardanti la valutazione della
13 La valutazione corrispondente al non ancora adeguato (è sufficiente che uno dei due punteggi della performance sia uguale a zero) non è tracciata.
performance non deve comportare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica (art. 3, comma 6)”
dovrà tenere conto di questi tre aspetti:
a) la validità della valutazione (il giudizio è corretto e coglie il reale valore della persona);
b) l’attendibilità (in tutte le strutture dell’organizzazione, i valutatori valutano con gli stessi criteri);
c) la semplicità e la snellezza (il sistema è facilmente comprensibile e utilizzabile e il processo valutativo si realizza in un tempo “congruo”).
Questi tre elementi sono tutti necessari per costruire un sistema di valutazione serio, ma quando ci si confronta con numeri così elevati come quelli del personale dell’Agenzia bisogna scegliere quale aspetto merita di essere maggiormente valorizzato.
Per quanto riguarda la validità e l’attendibilità della valutazione, una delle lezioni più importanti apprese in questi anni è quella per cui un sistema di valutazione può dare valore alle persone solo se ha valore, cioè se aiuta a produrre giudizi che siano rispondenti all’effettivo livello della prestazione resa e delle competenze dimostrate.
Negli anni l’Agenzia ha curato, come è stato illustrato, sia la progettazione e la manutenzione dei sistemi di valutazione sia la formazione degli attori del processo di valutazione. Questo perché, per produrre valutazioni serie, occorre avvalersi di strumenti di valutazione validi e attendibili, capaci di “misurare” con un buon grado di precisione le dimensioni, le caratteristiche, i risultati oggetto di valutazione ma anche rendere capaci le persone di utilizzare al meglio questi strumenti.
Sistemi corretti e anche sofisticati dal punto di vista metodologico possono produrre valutazioni non valide o non attendibili se i valutatori non sono allineati sul modello di valutazione, se non sono correttamente formati al loro utilizzo e se non sono consapevoli, per esempio, degli errori e delle distorsioni più frequenti in cui si può incorrere quando si valutano le prestazioni. Sarà necessario quindi anche per la valutazione del personale definire chiaramente le dimensioni oggetto di valutazione, definire il flusso di valutazione e allineare i valutatori sulle finalità del sistema e sulle modalità di utilizzo degli strumenti.
Chiunque abbia gestito nelle organizzazioni sistemi di valutazione sa bene, tuttavia, che la minaccia alla validità e all’attendibilità delle valutazioni non deriva solo dalla difficoltà di utilizzo
degli strumenti di valutazioni e dalle distorsioni in cui possono incorrere i valutatori, ma anche dalla volontà degli stessi di mettersi al riparo da quelli che vengono chiamati in letteratura i “costi negativi” della valutazione. La tendenza della maggior parte dei sistemi di valutazione a produrre giudizi appiattiti verso l’alto (ceiling effect) deriva, infatti, proprio dalla difficoltà a gestire i costi della differenziazione. Spesso i valutatori vedono e colgono “le differenze” tra i diversi valutati ma preferiscono ignorale o ridurle per non trovarsi a gestire malcontenti o lamentele. Aiutare i valutatori a gestire il rapporto con i loro collaboratori e far capire ai valutati il reale valore della valutazione, sono ulteriori obiettivi che il sistema di valutazione deve perseguire per preservare l’attendibilità e validità dei giudizi e, soprattutto, per evitare che malcontento e lamentele sfocino in comportamenti di ostilità o addirittura di disimpegno dal lavoro.
In sintesi, curare la validità e l’attendibilità di un sistema di valutazione vuol dire prestare attenzione alla metodologia, agli strumenti, al processo, alla formazione degli attori, alla comunicazione interna e più in generale a una serie di dinamiche organizzative che dalla valutazione derivano.
La questione, quindi, da affrontare quando la platea di valutati diventa così numerosa è quella di come costruire un sistema di valutazione valido e attendibile, che produca giudizi accurati e che sia allo stesso tempo semplice e snello.
ALLEGATO 3
SISTEMA INCENTIVANTE
Sommario
2. Risorse destinate all’incentivazione 4
3. Quadro sinottico degli obiettivi e degli indicatori 5
4. Sistema di valutazione degli obiettivi e degli indicatori 8
5. Modalità di attribuzione della quota incentivante 11
1. PREMESSA
Il presente allegato definisce:
• le risorse destinate all’incentivazione;
• il quadro sinottico degli obiettivi e degli indicatori;
• il sistema di valutazione degli obiettivi e degli indicatori;
• le modalità di attribuzione della quota incentivante spettante.
L’Agenzia si impegna a destinare la quota incentivante al miglioramento delle condizioni di funzionamento ed al potenziamento della struttura, nonché alla corresponsione di compensi incentivanti al personale dipendente, sulla base di parametri attinenti all’incremento della qualità e della produttività dell’azione amministrativa. Le modalità per la ripartizione e la distribuzione al personale dipendente dei compensi incentivanti sono definite d’intesa con le Organizzazioni sindacali.
2. RISORSE DESTINATE ALL’INCENTIVAZIONE
La quota incentivante è costituita da una parte fissa e da una parte eventuale-variabile.
La parte fissa è rappresentata da una quota parte dello stanziamento del capitolo 3890, piano gestionale 1. Tale quota per l’Agenzia delle entrate viene individuata in €/mln 82 (media del triennio 2013-2015).
La quota integrativa (o eventuale-variabile) si aggiunge all’incentivazione di parte fissa ed è costituita dall’eventuale integrazione disposta con il provvedimento in corso di gestione ai sensi dell’art. 1, comma 7, del citato D. Lgs. 157/2015, nel quale viene indicata la parte destinata al miglioramento delle condizioni di funzionamento ed al potenziamento.
Le risorse destinate all’incentivazione sono allocate sui singoli obiettivi contenuti nel Piano dell’Agenzia e sono erogate in ragione del livello di performance raggiunto sul singolo obiettivo, per come di seguito specificato.
Il peso attribuito all’obiettivo determina l’ammontare massimo di quota incentivante riconoscibile all’Agenzia nel caso esso venga pienamente conseguito (incentivazione obiettivo = peso obiettivo x totale incentivazione).
3. QUADRO SINOTTICO DEGLI OBIETTIVI E DEGLI INDICATORI
AREA STRATEGICA SERVIZI | ||||
Obiettivo n. 1 | Indicatori | Peso indicatore | Risultato atteso 2016 | Incentivazione indicatore €/mln |
Facilitare gli adempimenti tributari (Peso 15% - Valore €/mln 12,30) | Ampliamento della platea dei destinatari della dichiarazione precompilata anche ai soggetti UNICO PF | 30 | 10.000.000 | 3,69 |
Implementazione delle tipologie di informazioni presenti nella dichiarazione precompilata | 30 | 5 | 3,69 | |
Percentuale di 730 precompilati trasmessi dal contribuente e/o dagli intermediari rispetto al totale dei 730 ricevuti dall'Agenzia | 15 | 70% | 1,85 | |
Percentuale di documenti interpretativi (circolari e risoluzioni) adottati entro il 60° giorno antecedente alla data di applicazione delle norme tributarie di maggiore interesse | 25 | 100% | 3,08 | |
TOTALE INCENTIVAZIONE OBIETTIVO 1 | 100 | 12,30 | ||
Obiettivo n. 2 | Indicatori | Peso indicatore | Risultato atteso 2016 | Incentivazione indicatore €/mln |
Migliorare la qualità dei servizi ai contribuenti (Peso 25% - Valore €/mln 20,50) | Percentuale di utilizzo della cassa stanziata sui capitoli dei rimborsi | 6 | 90% | 1,23 |
N. di rimborsi IVA lavorati/magazzino | 7 | 70% | 1,44 | |
N. di rimborsi Imposte Dirette pregressi lavorati/magazzino | 7 | 70% | 1,44 | |
Controlli preventivi degli esiti della liquidazione automatizzata effettuati ai sensi dell'art. 36-bis del D.P.R. n. 600/73 e 54-bis del D.P.R. n. 633/72 | 8 | 1.000.000 | 1,64 | |
Capacità di promuovere il canale telematico misurata come percentuale di utilizzo di CIVIS e dell’applicativo per la registrazione dei contratti di locazione XXX | 00 | 43% | 3,69 | |
Barometro della qualità dei servizi catastali e di pubblicità immobiliare | 6 | 90% | 1,23 | |
Attivazione della Carta dei servizi | 5 | Sì/No | 1,03 | |
Svolgere un'indagine di Customer Satisfaction sui nuovi front office integrati (area Entrate e area Territorio) | 5 | Sì/No | 1,03 | |
Percentuale di istanze pervenute tramite CIVIS e lavorate entro 3 giorni | 8 | 90% | 1,64 | |
Svolgere un'indagine di Customer Satisfaction sui servizi erogati dai Centri di Assistenza Multicanale | 6 | Sì/No | 1,23 | |
Percentuale di contribuenti che hanno prenotato un appuntamento serviti entro 10 minuti dall’orario fissato | 6 | 90% | 1,23 | |
Percentuale di atti di aggiornamento catastali e cartografici evasi | 10 | 95% | 2,05 | |
Percentuale di atti di aggiornamento di pubblicità immobiliare lavorati | 8 | 93% | 1,64 | |
TOTALE INCENTIVAZIONE OBIETTIVO 2 | 100 | 20,50 | ||
TOTALE INCENTIVAZIONE AREA STRATEGICA SERVIZI | 32,80 |
AREA STRATEGICA PREVENZIONE | ||||
Obiettivo n. 3 | Indicatori | Peso indicatore | Risultato atteso 2016 | Incentivazione indicatore €/mln |
Migliorare il livello di adempimento spontaneo (Peso 20% - Valore €/mln 16,40) | Numero di comunicazioni volte a favorire l’emersione dell’effettiva capacità contributiva di ciascun soggetto inviate ai contribuenti | 5 | 400.000 | 0,82 |
Versamenti spontanei da attività volte a favorire l’emersione dell’effettiva capacità contributiva di ciascun soggetto | 15 | 250 €/mln | 2,46 | |
Rapporto tra il numero di provvedimenti emessi, ai fini dell’accesso o dell’esclusione al regime opzionale della cooperative compliance, rispetto al numero delle istanze di adesione al regime presentate dai contribuenti entro il 30/08/2016 | 15 | 30% | 2,46 | |
Percentuale di istanze di collaborazione volontaria esitate al 31/12/2016 | 40 | 100% | 6,56 | |
Adeguamento spontaneo in dichiarazione alle risultanze degli studi di settore | 10 | 2,1 €/mld | 1,64 | |
Incremento percentuale delle istanze di accordo preventivo concluse (Ruling internazionale) | 10 | 20% | 1,64 | |
Percentuale di risposta agli interpelli ordinari entro 80 giorni dalla data di ricezione dell’istanza | 5 | 20% | 0,82 | |
TOTALE INCENTIVAZIONE OBIETTIVO 3 | 100 | 16,40 | ||
TOTALE INCENTIVAZIONE AREA STRATEGICA PREVENZIONE | 16,40 | |||
AREA STRATEGICA CONTRASTO | ||||
Obiettivo n. 4 | Indicatori | Peso indicatore | Risultato atteso 2016 | Incentivazione indicatore €/mln |
Ottimizzare l'attività di controllo (Peso 25% - Valore €/mln 20,50) | Riscossioni complessive da attività di contrasto dell'evasione | 70 | 15 €/mld | 14,35 |
Valore mediano della maggiore imposta definita per adesione e acquiescenza relativa agli accertamenti eseguiti nei confronti delle imprese di grandi dimensioni e delle imprese di medie dimensioni | 8 | 16.000 € | 1,64 | |
Numero di controlli elettronici ai sensi dell'art. 36-ter e 41-bis del D.P.R. n. 600/73 | 5 | 700.000 | 1,03 | |
Incidenza percentuale dei costi dell'Agenzia sul gettito incassato | 2 | 0,9% | 0,41 | |
Numero di atti di aggiornamento tecnico (Tipi mappali e di frazionamento) controllati in sopralluogo – Catasto terreni | 5 | 3.500 | 1,03 | |
Numero di verifiche effettuate su unità immobiliari per mancata presentazione di atti di aggiornamento – Catasto fabbricati | 5 | 30.000 | 1,03 | |
Numero di verifiche effettuate sul classamento delle unità immobiliari urbane presenti nei documenti di aggiornamento presentati (DOCFA) – Catasto fabbricati | 5 | 400.000 | 1,03 | |
TOTALE INCENTIVAZIONE OBIETTIVO 4 | 100 | 20,50 | ||
Obiettivo n. 5 | Indicatori | Peso indicatore | Risultato atteso 2016 | Incentivazione indicatore €/mln |
Migliorare la sostenibilità delle pretese erariali (Peso 15% - Valore €/mln 12,30) | Percentuale di sentenze definitive totalmente e parzialmente favorevoli all'Agenzia | 40 | 64% | 4,92 |
Percentuale di sentenze definitive totalmente favorevoli all'Agenzia | 30 | 59% | 3,69 | |
Percentuale degli importi decisi definitivamente a favore dell’Agenzia | 30 | 70% | 3,69 | |
TOTALE INCENTIVAZIONE OBIETTIVO 5 | 100 | 12,30 | ||
TOTALE INCENTIVAZIONE AREA STRATEGICA CONTRASTO | 32,8 | |||
TOTALE INCENTIVAZIONE CONVENZIONE (parte fissa) | 82 |
A ciascuno di tali obiettivi è stato attribuito un peso diverso in relazione alle priorità politiche espresse nell’atto di indirizzo di cui all’art. 59 del D. Lgs. n. 300/1999 e, quindi, all’importanza che esso assume nell’economia complessiva della performance. Il peso di ciascun obiettivo determina, come già anticipato, anche l’ammontare massimo di quota incentivante riconoscibile all’Agenzia in caso di conseguimento dell’obiettivo stesso.
Gli obiettivi, a loro volta, sono stati qualificati tramite linee di attività, ciascuna delle quali è quantificata per mezzo dei suddetti indicatori, ai quali sono attribuiti pesi diversi per far emergere con immediatezza il valore del loro contributo ai fini della realizzazione dell’obiettivo cui concorrono.
4. SISTEMA DI VALUTAZIONE DEGLI OBIETTIVI E DEGLI INDICATORI
Al fine dell’attribuzione della quota incentivante, si tiene conto del livello di performance
raggiunto sui singoli obiettivi, calcolato attraverso la valutazione degli indicatori sottostanti.
Il grado di conseguimento dell’indicatore è quantificato tramite la percentuale di realizzazione del target, in modo che esso corrisponde al 100% se in sede di consuntivazione risulta realizzato esattamente il valore target.
Al valore della percentuale di realizzazione dell’indicatore (“Inm”14) è associata una valutazione
(VInm) quantificata attraverso una funzione che ha le seguenti caratteristiche:
• se il grado di conseguimento dell’indicatore (“Inm”) è inferiore o uguale al 50% allora VInm=0;
• se il grado di conseguimento dell’indicatore è maggiore del 50% e inferiore all’85%, allora VInm assumerà valori via via crescenti compresi tra zero e ottantacinque; in tale intervallo la valutazione cresce più che proporzionalmente rispetto all’incremento della performance; infatti, a fronte di un incremento della percentuale di realizzazione dell’indicatore pari all’1% , si consegue un aumento della valutazione di 2,4286 punti percentuali;
• se il grado di conseguimento dell’indicatore è maggiore o uguale all’85% e inferiore o uguale al 115%, la progressione della valutazione è proporzionale a quella del grado di conseguimento dell’indicatore; pertanto VInm assumerà lo stesso valore di Inm;
• se il grado di conseguimento dell’indicatore è maggiore del 115% e inferiore o uguale al 150%, allora VInm assumerà valori via via crescenti compresi tra 115 e 135; in tale intervallo la valutazione cresce meno che proporzionalmente rispetto all’incremento della performance; infatti quando quest’ultima si incrementa dell’1% la valutazione aumenta solo di +0,4298;
• se il grado di conseguimento dell’indicatore è maggiore o uguale al 150%, Inm rimane costante e pari al valore di 135. In altri termini, qualsiasi risultato superiore al 150% è inutile poiché la valutazione si blocca in corrispondenza di tale valore.
14 La lettera “n” indica gli obiettivi e la lettera “m” gli indicatori sottostanti.
Gli stessi numeri sono illustrati nella tabella sottostante e rappresentati nel grafico successivo.
Percentuale di conseguimento dell'indicatore | Risultati ottenuti dalla funzione di valutazione |
Da 0 a 50 | 0 |
51 | 2,4 |
52 | 4,9 |
53 | 7,3 |
54 | 9,7 |
55 | 12,1 |
56 | 14,6 |
57 | 17 |
58 | 19,4 |
59 | 21,9 |
60 | 24,3 |
61 | 26,7 |
62 | 29,1 |
63 | 31,6 |
64 | 34 |
65 | 36,4 |
66 | 38,9 |
67 | 41,3 |
68 | 43,7 |
69 | 46,1 |
70 | 48,6 |
71 | 51 |
72 | 53,4 |
73 | 55,9 |
74 | 58,3 |
75 | 60,7 |
76 | 63,1 |
77 | 65,6 |
78 | 68 |
79 | 70,4 |
80 | 72,9 |
81 | 75,3 |
82 | 77,7 |
83 | 80,1 |
84 | 82,6 |
85 | 85 |
86 | 86 |
87 | 87 |
88 | 88 |
89 | 89 |
90 | 90 |
91 | 91 |
92 | 92 |
93 | 93 |
94 | 94 |
95 | 95 |
96 | 96 |
97 | 97 |
98 | 98 |
99 | 99 |
100 | 100 |
101 | 101 |
102 | 102 |
103 | 103 |
104 | 104 |
105 | 105 |
106 | 106 |
107 | 107 |
108 | 108 |
109 | 109 |
110 | 110 |
111 | 111 |
112 | 112 |
113 | 113 |
114 | 114 |
115 | 115 |
116 | 115,5 |
117 | 116,1 |
118 | 116,7 |
119 | 117,2 |
120 | 117,8 |
121 | 118,4 |
122 | 119 |
123 | 119,5 |
124 | 120,1 |
125 | 120,7 |
126 | 121,3 |
127 | 121,8 |
128 | 122,4 |
129 | 123 |
130 | 123,5 |
131 | 124,1 |
132 | 124,7 |
133 | 125,3 |
134 | 125,8 |
135 | 126,4 |
136 | 127 |
137 | 127,6 |
138 | 128,1 |
139 | 128,7 |
140 | 129,3 |
141 | 129,8 |
142 | 130,4 |
143 | 131 |
144 | 131,6 |
145 | 132,1 |
146 | 132,7 |
147 | 133,3 |
148 | 133,9 |
149 | 134,4 |
150 e oltre | 135 |
160
140
120
100
80
60
40
20
0
0
20
40
60
80
100
120
140
160
Percentuale di conseguimento del target dell'indicatore (I)
Valutazione (Vi)
Graficamente:
Le valutazioni dei singoli indicatori concorrono al raggiungimento dell’obiettivo in ragione del peso attribuito a ciascuno di essi all’interno dell’obiettivo stesso. Tale peso riflette l’importanza relativa che la singola linea di attività riveste nell’ambito dell’obiettivo che la comprende.
La valutazione complessiva di ogni singolo obiettivo, VOBm, si calcola tramite la media della valutazione dei singoli indicatori, ponderata con i pesi attribuiti a questi ultimi15.
𝑚=1
15 In termini formali: 𝑉𝑂𝐵𝑛 = ∑𝑀
𝑝𝑖
𝑛𝑚
x 𝑉𝐼𝑛𝑚
, dove “pi” sono i pesi assegnati a ciascun obiettivo.
5. Modalità di attribuzione della quota incentivante
Terminata la valutazione dei singoli obiettivi, VOBm, per l’attribuzione della quota incentivante spettante, parte fissa e parte eventuale-variabile, si tiene conto dei seguenti valori soglia:
A. oltre le attese: VOBm dal 103,1% al 115%;
B. ottimale: VOBm dal 97,1% al 103%;
C. adeguato: VOBm dal 85,1% al 97%;
D. non in linea con le attese: VOBm da 0% all’85%.
In particolare:
⮚ i livelli di performance D, ossia pari o inferiori all'85% dell'obiettivo, non danno diritto ad alcuna incentivazione.
⮚ per i livelli di performance C – che hanno un intervallo compreso tra l’85,1% e il 97% del risultato atteso – sono previsti differenti valori incentivanti, secondo una logica di proporzione rispetto al risultato raggiunto. In particolare, ove il livello di performance raggiunto ricada nel livello C, per ogni punto percentuale al di sotto del 97% è prevista una corrispondente riduzione di un punto percentuale dal totale della quota incentivante, per come di seguito esemplificato:
livello di performance | % di q.i. riconosciuta |
96,1%-97% | 99% |
95,1%-96% | 98% |
94,1%-95% | 97% |
93,1%-94% | 96% |
92,1%-93% | 95% |
91,1%-92% | 94% |
90,1%-91% | 93% |
89,1%-90% | 92% |
88,1%-89% | 91% |
87,1%-88% | 90% |
86,1%-87% | 89% |
85,1%-86% | 88% |
⮚ i livelli di performance B, ricompresi in un intervallo compreso tra il 97,1% e il 103%, danno diritto all’erogazione del 100% della quota incentivante;
⮚ i livelli di performance A, i cui valori sono compresi tra il 103,1% e il 115%, non danno diritto ad un'incentivazione aggiuntiva rispetto a quella massima prevista per il singolo
obiettivo. Tuttavia, in tali casi, i corrispondenti valori monetari maturati in eccesso rispetto al massimo previsto, per come illustrati nella tabella seguente, incrementano il valore dell’incentivazione erogabile all’Agenzia nel caso in cui sussistano risorse residue per effetto del mancato pieno conseguimento di altri obiettivi (ricadenti nei livelli di performance D e C):
livello di performance | % di q.i dell’obiettivo utilizzabile per la compensazione |
103,1%-104% | 1% |
104,1%-105% | 2% |
105,1%-106% | 3% |
106,1%-107% | 4% |
107,1%-108% | 5% |
108,1%-109% | 6% |
109,1%-110% | 7% |
110,1%-111% | 8% |
111,1%-112% | 9% |
112,1%-113% | 10% |
113,1%-114% | 11% |
114,1%-115% | 12% |
ALLEGATO 4
MONITORAGGIO DELLA GESTIONE E VERIFICA DEI RISULTATI
Sommario
2. Il monitoraggio della gestione 4
2.1. Il processo di monitoraggio 4
2.2. Il monitoraggio infrannuale 4
3. La verifica dei risultati 5
3.2. Il processo di verifica 5
3.3. Redazione del rapporto di verifica 6
3.4. I FLUSSI INFORMATIVI PER LA VERIFICA 6
SCHEDA 1 12
SCHEDA 2 13
SCHEDA 3 14
Per l’esercizio delle funzioni assegnate al Ministero dall’articolo 59 del D.Lgs. 300/99, volte all’indirizzo, al coordinamento ed al controllo del sistema fiscale, l’Agenzia è tenuta a fornire i dati e le informazioni necessari per:
− il monitoraggio della gestione;
− gli approfondimenti tematici e le analisi di specifici aspetti della gestione, entrambi da concordare preventivamente;
− la verifica dei risultati complessivi della gestione.
Le tipologie, le modalità e la periodicità dei flussi informativi previsti per la verifica rispondono all’esigenza di disporre di una struttura delle informazioni organica e funzionale all’obiettivo di evidenziare lo stato di avanzamento delle attività previste nel Piano dell’Agenzia e l’impatto dell’azione amministrativa sui principali portatori d’interesse, nonché di mettere il Dipartimento nelle condizioni di esercitare efficacemente l’attività di governance sull’Agenzia e le funzioni di monitoraggio e verifica dei risultati della gestione.
Al fine di perseguire l’obiettivo di un’acquisizione organizzata e tempestiva delle informazioni dell’Agenzia si promuove, inoltre, l’uso della tecnologia per tali attività prevedendo, laddove possibile, l’invio telematico dei dati.
Per l’acquisizione delle informazioni relative all’andamento della gestione e alla verifica dei risultati, il Dipartimento farà riferimento alla competente struttura dell’Agenzia.
2. IL MONITORAGGIO DELLA GESTIONE
Il monitoraggio periodico, volto alla comprensione dei fenomeni gestionali dell’Agenzia, sarà effettuato dal Dipartimento secondo le modalità ed i termini riportati nel presente paragrafo.
2.1. Il processo di monitoraggio
Il processo di monitoraggio sarà esercitato dal Dipartimento mediante l’analisi delle informazioni di cui al successivo punto 1.3 (monitoraggio infrannuale).
Il monitoraggio dell’andamento della gestione potrà essere effettuato anche mediante la realizzazione di approfondimenti tematici, secondo le modalità in uso, ovvero mediante incontri a scopo conoscitivo, con modalità e tempi di volta in volta concordati con l’Agenzia.
Eventuali ulteriori informazioni richieste dal Dipartimento nell’ambito dell’attività di monitoraggio saranno fornite dall’Agenzia entro i successivi sette giorni lavorativi dalla richiesta.
Le risultanze della valutazione dell’andamento della gestione saranno trasmesse al Ministro.
2.2. Il monitoraggio infrannuale
Per l’esercizio dell’attività di monitoraggio, l’Agenzia si impegna a fornire entro il 10 ottobre il livello di conseguimento degli obiettivi previsti nel Piano allegato alla Convenzione, rilevato alla data del 31 agosto. Tale rendicontazione sarà corredata da note sintetiche sull’andamento dei singoli indicatori nonché dai valori di preconsuntivo al 31 dicembre (cfr. scheda 1).
In ogni caso l’Agenzia è tenuta a segnalare al Dipartimento tempestivamente, anche in corso d’anno, eventuali andamenti anomali della gestione rispetto al Piano allegato alla presente Convenzione.
Entro venti giorni dal ricevimento delle informazioni di cui al comma 1, il Dipartimento predispone il rapporto di monitoraggio e lo trasmette al Ministro.
3. LA VERIFICA DEI RISULTATI
La verifica dei risultati della gestione evidenzia, a consuntivo, con riferimento all’anno precedente, i risultati raggiunti rispetto agli obiettivi programmati, con rilevazione degli eventuali scostamenti.
3.1. OGGETTO DELLA VERIFICA
Il Dipartimento e l’Agenzia verificano, in contraddittorio, il grado di realizzazione degli obiettivi previsti nel Piano dell’Agenzia secondo la metodologia, le modalità ed i termini riportati nel presente paragrafo.
Il rapporto di verifica del Dipartimento accerta i risultati complessivi della gestione, anche ai fini del riconoscimento della quota incentivante spettante all’Agenzia.
3.2. IL PROCESSO DI VERIFICA
L’Agenzia invia annualmente, entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello di competenza, i dati e le informazioni sui risultati conseguiti al 31 dicembre di ciascun esercizio, relativi a tutti gli elementi presenti nel Piano dell’Agenzia, accompagnati da una relazione esplicativa. I dati e le informazioni sono rappresentati secondo il formato previsto nelle schede di verifica di seguito riportate.
Ai fini dell’erogazione dell’acconto della quota incentivante ex articolo 59 del D.Lgs. 300/1999 di cui all’articolo 4 della presente Convenzione, il Direttore dell’Agenzia trasmette annualmente, entro il 30 gennaio dell’anno successivo a quello di competenza, una comunicazione contenente il preconsuntivo dei singoli indicatori del Piano delle attività.
Relativamente agli aspetti contabili le informazioni saranno rese disponibili in concomitanza con la chiusura del bilancio annuale.
Il processo di verifica dei risultati sarà condotto sulla base delle attività di seguito descritte.
Il Dipartimento analizza i risultati forniti dall’Agenzia sulla base degli indicatori individuati nel Piano e degli elementi forniti con la relazione. Il Dipartimento richiede entro venti giorni lavorativi successivi all’invio della relazione da parte dell’Agenzia i chiarimenti o gli ulteriori elementi mirati alla conoscenza di aspetti particolari della gestione. L’Agenzia s’impegna a fornire le informazioni entro dieci giorni lavorativi dalla richiesta.
3.3. REDAZIONE DEL RAPPORTO DI VERIFICA
Entro quindici giorni lavorativi dal ricevimento delle informazioni richieste, il Dipartimento predispone lo schema di rapporto di verifica. Quest’ultimo evidenzia in forma sintetica ed approfondisce in modo analitico i risultati conseguiti dall’Agenzia rispetto agli obiettivi previsti dal Piano, e determina la quota incentivante da erogare a quest’ultima.
Lo schema di rapporto di verifica è trasmesso all’Agenzia per eventuali osservazioni che saranno comunicate al Dipartimento entro cinque giorni lavorativi dalla sua ricezione.
Entro il 20 giugno il suddetto schema, che terrà conto delle eventuali controdeduzioni formulate dall’Agenzia, è trasmesso al Direttore generale delle Finanze per la sottoscrizione da parte di quest’ultimo e del Direttore dell’Agenzia.
Entro il 30 giugno il Direttore Generale delle Finanze provvederà a trasmettere al Ministro il rapporto condiviso che sarà pubblicato nel sito dell’Amministrazione finanziaria per la diffusione.
3.4. I FLUSSI INFORMATIVI PER LA VERIFICA
Per l’esercizio dell’attività di verifica l’Agenzia si impegna a fornire:
1. i risultati conseguiti rispetto agli obiettivi previsti nel Piano allegato alla Convenzione attraverso l’indicazione del grado di avanzamento dei singoli indicatori e del livello di conseguimento degli obiettivi previsti nel Piano dell’Agenzia (cfr. scheda 2);
2. le informazioni sull’andamento dei processi/procedimenti aziendali e, nello specifico:
- relazione in materia di autotutela (D.M. n. 37/1997);
- numero degli interventi di audit effettuati e una relazione sugli esiti dell’attività di vigilanza interna svolta;
- relazione sulle azioni correttive dell’operato degli uffici, adottate sulla base degli esiti degli interventi di vigilanza del Dipartimento;
- percentuale delle azioni correttive poste in essere rispetto al numero delle inadeguatezze rilevate nel Sistema di Controllo Interno;
- percentuale dei reclami ricevuti dai fornitori rispetto al numero delle operazioni di pagamento realizzate;