Contract
1
OLIVETTI, DE XXXX XXXX, FERRO
AVVO CAT I ASSO CIAT I MILANO - BUENOS AIRES - SAO PAULO
INDICE
1 Cenni introduttivi
2 Operazioni Commerciali
3 Aspetti Contrattuali
3.1 Contratto di vendita internazionale
3.2 Contratto di Agenzia
3.3 Contratto di Distribuzione
3.4 Contratto di Trasferimento di Tecnologia e di Assistenza Tecnica. Licenza di marchi e brevetti
4 La legge applicabile ai contratti
5 Le clausole di deroga di giurisdizione
6 L'arbitrato
7 Sistemi e Garanzie di pagamento più utilizzati
7.1 Lettera di Credito
7.2 Vendita con Riserva di proprietà
7.3 Cambiale
7.4 Pegno
8 Aspetti relativi al recupero del credito
9 Altre norme di riferimento
9.1 Tutela del consumatore e responsabilità per prodotti difettosi
9.2 Etichette e denominazioni d’origine
9.3 Normativa Antitrust
9.4 Marchi
9.5 Brevetti
9.6 Software
10 Sistema fiscale brasiliano
10.1 Imposta sui redditi della persona giuridica (IR)
10.2 Contributi sociali sul guadagno lordo (CSSL). Altri contributi sociali
10.3 Imposta sui beni di produzione Industriale (IPI)
10.4 Imposta sulla Circolazione delle Merci e sulla Fornitura di Servizi (ICMS)
10.5 Imposta sui Servizi (ISS)
10.6 Imposta sulle Operazioni Finanziarie
10.7 Contributo d’intervento nel dominio economico
10.8 Agevolazioni fiscali
11 Zona Franca di Manaus
12 Sistema del Commercio Estero
13 Le succursali o filiali di società straniere in Brasile
14 La costituzione di società in Brasile: ("Limitada") -SRL-
15 Società "Anônimas" (Società per Azioni)
15.1 Regole generali
15.2 Partes Beneficiárias
15.3 Bônus de Subscrição
15.4 Debêntures
15.5 Diritti degli azionisti
15.6 Patti parasociali
15.7 Assemblee
15.8 Amministrazione
15.9 Consiglio d'amministrazione
15.10 Direzione
15.11 Collegio Sindacale
15.12 Responsabilità degli amministratori
15.13 Trasformazione
15.14 Sussidiaria Integrale
15.15 Joint Ventures
16 Investimenti Stranieri in Brasile
16.1 Restrizioni alla partecipazione del capitale straniero in Brasile
16.2 Registro dell'investimento straniero
16.3 Investimenti in valuta
16.4 Capitalizzazione di crediti esteri
16.5 Conferimento di beni
16.6 Conferimento di tecnologia
16.7 Trasferimento d'utili all'estero. Accordi internazionali per evitare la doppia imposizione fiscale
16.8 Rivestimenti degli utili da parte d’investitori stranieri
16.9 Rimpatrio degli investimenti stranieri
16.10 Cessione all'estero di partecipazione in società brasiliane
17 L'immigrazione in Brasile
17.1 Soggiorno temporaneo
17.2 Soggiorno permanente
17.3 Soggiorni d'amministratori o dipendenti di società straniere
18 Contratto di lavoro
18.1 Diritti essenziali dei dipendenti
18.2 Estinzione del rapporto di lavoro
18.3 La Commissione di Prevenzione degli Infortuni sul lavoro .CIPA
18.4 Contributi
Cenni Introduttivi
Gli operatori italiani troveranno di seguito un brevissimo riassunto degli argomenti di natura giuridica di maggior interesse per quanto riguarda le loro operazioni in Brasile, aggiornato a maggio 2004.
Si tratta, sostanzialmente, di un “vademecum” in cui lo scopo non è altro che quello di fornire un breve quadro di riferimento generale per facilitare l’approccio alla complessa realtà brasiliana.
1. Operazioni Commerciali
Le società straniere, di regola, possono realizzare in Brasile tutti gli atti riguardanti il loro oggetto sociale, senza necessità di preventiva autorizzazione o registrazione. Le società straniere possono, inoltre, essere attori o convenuti in giudizio. La capacità di agire delle imprese straniere è regolata dalla legge del Paese nel quale la stessa è stata costituita.
2. Aspetti Contrattuali
Ci limiteremo a fornire brevi informazioni riguardanti gli aspetti contrattuali di maggiore interesse.
La legge brasiliana in materia contrattuale s’ispira alle stesse fonti della legge italiane, in particolare al principio dell’autonomia negoziale (“il contratto è legge tra le parti”). Questa autonomia si esprimere in due forme:
- la redazione del contenuto del contratto (autonomia materiale)
- la scelta della legge che regolerà il contratto (autonomia conflittuale).
3.1. Contratto di Vendita Internazionale
Per quanto concerne la vendita internazionale, qualora le parti non abbiano scelto la legge applicabile, oppure non abbiano regolato le loro relazioni in maniera specifica (per esempio, con l’accettazione da parte del compratore delle condizioni generali del contratto predisposte da parte del venditore), le regole da applicarsi saranno quelle dettate dalla Convenzione Internazionale di Vienna del 11/04/1980 sulla vendita internazionale, ratificata sia dall’Italia, sia dal Brasile, che disciplina in modo preciso alcuni aspetti essenziali del contratto.
3.2. Contratto d'Agenzia
Il contratto d'agenzia è regolato in Brasile dalla Legge n° 4.886/65, così come modificata dalla Legge nº 8.420/92. Può essere nominato come agente sia una persona fisica sia una persona giuridica.
Il contratto deve avere necessariamente la forma scritta e deve obbligatoriamente contenere almeno le pattuizioni di seguito indicate:
• le condizioni e requisiti generali della rappresentanza commerciale;
• l’indicazione generica o specifica dei prodotti o articoli oggetti del contratto;
• la durata del contratto (a tempo determinato oppure indeterminato);
• l’indicazione della zona dell'attività;
• l’esclusività o meno;
• l’esistenza o meno di garanzie;
• la remunerazione dell’agente, che matura a seguito dell’effettiva conclusione dell’operazione di vendita, indipendentemente dall’incasso del prezzo;
• l'indennità di cessazione del contratto (il "quantum" dell'indennità che dovrà essere corrisposto all'agente nelle ipotesi di recesso senza giusta causa non potrà essere inferiore all'8,3% del totale delle provvigioni maturate dal rappresentante durante la vigenza del rapporto).
3.3. Contratto di Distribuzione
In virtù di questo contratto il distributore si impegna ad acquistare e rivendere con carattere di continuità i prodotti del fornitore in una determinata zona.
Nulla vieta alle parti di stipulare la risoluzione del contratto qualora non sia raggiunto un determinato target minimo di vendite.
Va rilevato che in Brasile il contratto di distribuzione, a differenza dell’agenzia, non è regolato da una norma specifica.
3.4. Contratto di Trasferimento di Tecnologia e di Assistenza Tecnica. Licenza di Marchi e di Brevetti
I contratti di trasferimento di tecnologia e di "know how" devono essere approvati e registrati dall’INPI (Istituto Nazionale della Proprietà Industriale) e dalla Banca Centrale del Brasile.
Recentemente, a seguito dell’entrata in vigore della legge sulla Proprietà Industriale, sono stati soppressi diversi requisiti richiesti per l’approvazione di questi contratti e sono state semplificate le procedure burocratiche.
I contratti di assistenza tecnica sono equiparati dalla legge brasiliana ai contratti di trasferimento di tecnologia e devono anch’essi essere approvati dall’INPI. L’approvazione dell’INPI è essenziale, in quanto la stessa consente di detrarre a titolo di spese di gestione le somme pagate dalla società acquirente alla società fornitrice a titolo di remunerazione per la tecnologia trasferita.
La remunerazione può essere stabilita secondo una somma fissa, o in funzione dei prodotti venduti utilizzando la tecnologia, in altre parole in funzione del fatturato. Vige pertanto in materia un’ampia libertà di scelta.
4. La Legge Applicabile ai Contratti
Il nuovo Codice Civile brasiliano (legge nº 10.406 del 10.01.02) non ha modificato i principi riguardanti la legge applicabile ai contratti. Secondo la dottrina prevalente, le parti possono scegliere liberamente la legge applicabile. La legge straniera, tuttavia, non sarà applicabile nell’ipotesi in cui la stessa sia in contrasto con l’ordine pubblico oppure con le regole del buoncostume brasiliano.
In mancanza di scelta della legge applicabile, l’art. 9° del D. L. n° 4.657 del 4.9.1942 - Legge di approvazione del Codice Civile, tuttora in vigore, dispone che le obbligazioni contrattuali siano regolate dalla legge del Paese dove il contratto avrà esecuzione.
Per quanto riguarda le persone fisiche, salvo poche eccezioni, la legge applicabile è quella del Paese di residenza, la quale determina lo stato civile, il nome, la capacità ed i diritti di famiglia.
Le questioni relative ai beni sono regolate dalla legge locale del Paese nel quale si trovano i beni stessi (lex situs), fatta eccezione per i beni mobili che il proprietario porta con sé. Navi e aerei costituiscono un’eccezione legale; le procedure per l'acquisto e per la costituzione di ipoteca, tra altre, sono regolate dalla legge del Paese dove i beni sono stati registrati.
5. Le Clausole di Deroghe di Giurisdizione
In materia di deroga della giurisdizione brasiliana, il principio è quello dell’ammissione della deroga, ad eccezioni delle ipotesi in seguito indicate:
a) questioni riguardanti i beni immobili siti in Brasile;
b) procedure successorie nelle quali siano coinvolti beni situati in Brasile, a prescindere dal luogo del decesso del de cujus.
In materia contrattuale, in mancanza di deroga di giurisdizione, i tribunali brasiliani hanno giurisdizione, tra l’altro, nelle ipotesi in seguito indicate:
a) quando il convenuto, a prescindere dalla cittadinanza, ha il domicilio in Brasile;
b) quando l’obbligazione dedotta in giudizio è stata o avrebbe dovuto eseguirsi in Brasile;
c) quando l’atto su cui è sorta la controversia è stato stipulato in Brasile.
La deroga non è inoltre ammessa qualora la controparte sia un Ente del Governo, sia esso federale, regionale o municipale.
La legge brasiliana richiede allo straniero non proprietario di beni immobili in Brasile, che intenda instaurare un giudizio, di versare una cauzione a garanzia del pagamento dell’eventuale condanna alle spese legali.
Tale garanzia, denominata “cautio giudicatum solvi”, tuttavia, non si applica ai rapporti italo-brasiliani, in quanto è stata esclusa dalla Convenzione bilaterale di riconoscimento e di esecuzione delle sentenze firmata tra i due Paesi il 17 ottobre 1989.
La Convenzione Italo Brasiliana di riconoscimento e di esecuzione delle sentenze in materia civile, ha agevolato il riconoscimento, pressoché automatico, delle sentenze italiane pronunciate nei processi civili nei confronti di controparti brasiliane e viceversa. Il riconoscimento in Brasile, tuttavia, è condizionato all’accertamento, da parte del Supremo Tribunale Federale (STF) della sussistenza di alcuni requisiti essenziali relativi alla competenza del Tribunale; (da accertarsi secondo le regole dettate dalla stessa convenzione), alle formalità (legalizzazioni); al rispetto del contraddittorio e al passaggio in giudicato della sentenza che si intende fare riconoscere. La sentenza, infine, non deve contrastare con l’ordine pubblico brasiliano.
Per quanto riguarda l’esecuzione delle sentenze straniere di condanna al pagamento di somme di denaro in valuta straniera, si ricorda che in sede di esecuzione l’ammontare dovrà convertirsi in valuta locale (“Reais”) al tasso di cambio della data di pagamento.
6. L’Arbitrato
Solo di recente il Brasile ha dato pieno riconoscimento all’arbitrato internazionale. Infatti, la relativa disciplina è stata introdotta con la Legge n° 9.307, in vigore dal 23 settembre 1996, che ha introdotto delle sostanziali modifiche al regime fino in vigore, al fine di superare quella sostanziale diffidenza nei confronti di questo strumento di risoluzione delle controversie internazionali.
Attualmente, l’arbitrato non è molto diffuso in Brasile. E per questo, ci si attende che con la nuova legge gli imprenditori ne faranno un uso più frequente.
Possono formare materia di arbitrato unicamente le controversie relative a diritti patrimoniali disponibili. Le parti possono fare ricorso alla clausola compromissoria (prevista in fase contrattuale) oppure al compromesso arbitrale (dopo l’insorgere della controversia).
Uno degli elementi centrali della riforma è costituito dal fatto che il lodo arbitrale è immediatamente esecutivo, non essendoci più bisogno di omologazione da parte del Tribunale. E’ altresì possibile scegliere di fare amministrare l’arbitrato da un'istituzione specializzata, anche in sede internazionale.
Di recente, infine, è stato superato l’ultimo ostacolo allo sviluppo dell’arbitrato in Brasile, in quanto, il Supremo Tribunale Federale, con sentenza del 12 dicembre 2001, ha dichiarato la costituzionalità della legge di riforma dell’arbitrato.
Va sottolineato, infine, che il Brasile non ha ratificato la Convenzione di New York del 10.6.1958 di riconoscimento e di esecuzione di sentenze arbitrali straniere.
7. Sistemi e Garanzie di Pagamento Più Utilizzati
7.1. Lettera di Credito
Si tratta di uno strumento poco utilizzato, soprattutto dalle piccole e medie imprese, a causa degli elevati costi finanziari rappresentati dal tasso di interesse richiesto dalle Banche locali (notoriamente superiori a quelli praticati nel mercato internazionale). Al richiedente della lettera di credito, inoltre, vengono di solito richieste delle garanzie di pagamento, anche di natura reale, che non tutti sono in grado di soddisfare.
7.2. Vendita con Riserva di Proprietà
Rappresenta una valida alternativa di garanzia per il caso di vendita di beni non deperibili o strumentali (macchinario, attrezzature varie, ecc.).
Si tratta di una modalità di vendita, secondo la quale il compratore acquista la proprietà definitiva della merce unicamente dopo avere corrisposto l’intero prezzo. Fino alla data di pagamento definitivo il venditore può agire per recuperare i beni venduti, anche nei confronti di un eventuale fallimento.
Nella prassi quotidiana, è abituale abbinare la garanzia rappresentata dal patto di riserva di proprietà alla sottoscrizione di cambiali. Verificatosi l’inadempimento, il creditore può scegliere di agire in modo "personale" (cioè facendo valere le cambiali) o “reale” (rivalendosi sui beni) per il recupero del credito.
7.3. Cambiale
La disciplina brasiliana che regola la materia è pressoché identica a quell'italiana.
La cambiale è uno degli strumenti più utilizzati come garanzia nelle operazioni di commercio internazionale, in quanto nelle ipotesi di mancato pagamento consente di agire esecutivamente, secondo una procedura più snella e veloce di quella ordinaria.
7.4. Pegno
Si tratta di una modalità di garanzia contrattuale di natura “reale” e non personale. Il pegno è costituito su un bene determinato, ed a differenza della vendita con riserva di proprietà, la proprietà del bene si trasferisce all’acquirente, ma è vincolata al pagamento del debito.
Il certificato di pegno è un titolo esecutivo il cui mancato pagamento abilita il creditore ad avviare la procedura esecutiva.
Il pegno, infine, conferisce al creditore un privilegio speciale sul bene pignorato nelle ipotesi di procedura fallimentare, a condizione, però, che il contratto sia stato registrato presso gli appositi registri pubblici.
8. Aspetti Relativi al Recupero del Credito
Gli operatori Italiani possono agire in giudizio in Brasile contro i debitori locali senza nessuna limitazione, anche se non hanno succursali o rappresentanti e senza obbligo di versare cauzioni (si rinvia in proposito al punto n° 5 per quanto riguarda la dispensa della “cautio giudicatum solvi”).
Per il recupero di eventuali crediti, gli operatori italiani possono agire in funzione del titolo del credito, secondo la procedura ordinaria ovvero quella esecutiva. Va sottolineato che in Brasile le regole per il recupero del credito sono abbastanza simili a quelle in vigore in Italia
Infine, nelle ipotesi di crediti di esiguo ammontare, vi è la possibilità di agire secondo la legge nº 9.099/95, che offre una tutela più snella ed economica (per esempio non è dovuto il pagamento della "tassa di giustizia", oggi pari all'1% del valore del credito di cui si chiede il pagamento).
9. Altre Norme di Riferimento
9.1. Tutela del Consumatore e Responsabilità per Prodotti Difettosi
La legge brasiliana n. 8.079/90, conosciuta anche come Codice di Difesa dei Consumatori, detta le regole a tutela e difesa dei consumatori; la normativa è ritenuta di ordine pubblico e di interesse sociale ed è pertanto inderogabile dalle parti.
Suddetto codice riconosce due modalità di tutela: dirette ed indirette. Da un lato, infatti, disciplina i mezzi di controllo ritenuti più efficaci in materia di qualità e di sicurezza dei prodotti. Dall’altro lato incentiva la creazione di associazioni rappresentative dei consumatori.
In ambito pubblico, la tutela del consumatore è affidata al “Pubblico Ministero di Difesa del Consumatore”, nonché a prefetture specializzate nell’accertamento delle denunce formulate dai consumatori vittime di violazioni delle norme contrattuali e di legge.
Inoltre, il codice, oltre a disciplinare le modalità di corretta promozione dei prodotti in modo da non configurare una pubblicità ingannevole, dispone la nullità delle clausole ritenute lesive dei diritti dei consumatori inserite nei contratti di fornitura di beni e di servizi. Nei casi più gravi sono anche previste sanzioni di carattere penale.
Il consumatore leso nei suoi diritti può domandare il risarcimento dei danni patrimoniali e non, sia nei confronti dei fornitori locali, sia di quelli stranieri, in quanto questi ultimi sono tenuti in solido a rispondere per i vizi dei loro prodotti commercializzati nel mercato brasiliano. La responsabilità del produttore non è esclusa dalla mancata conoscenza dei vizi e dei difetti.
Le infrazioni accertate possono inoltre dare luogo all’applicazione di provvedimenti quali: multa, sequestro, distruzione del prodotto, sequestro dello stabilimento, divieto di fabbricazione, cancellazione dai pubblici registri, ecc.
9.2. Etichette e Denominazioni di Origine
I prodotti distribuiti in Brasile devono avere etichette in lingua portoghese e devono fornire una corretta informazione sui prodotti; in particolare, esse devono indicare: le caratteristiche, la qualità, la composizione, il prezzo, la data di produzione e di scadenza, le garanzie, ecc. Le stesse, inoltre, devono contenere informazioni circa eventuali rischi per la salute e la sicurezza dei consumatori.
Le etichette e più in generale la pubblicità dei prodotti deve consentire una facile identificazione del prodotto, in modo da non indurre in inganno il consumatore, secondo quanto stabilito dall'organo responsabile, denominato CONAR. E’ vietata la pubblicità discriminatoria di qualsiasi natura, quella che inciti alla violenza, sfrutti i bambini e/o non tuteli i valori ambientali. E' inoltre vietata la pubblicità che possa indurre il consumatore a comportarsi in modo pregiudizievole o pericoloso per la propria salute e sicurezza.
9.3. Normativa Antitrust
La normativa antitrust è contenuta nella Legge n. 8.884, pubblicata il 13 giugno 1994, e modificata dalla legge n° 9.069 del 29 giugno 1995.
La legge definisce i comportamenti vietati ed individua una serie di fattispecie ritenute lesive della concorrenza, tra le quali si annoverano: le pratiche di divisione del mercato, i cartelli, la vendita sotto costo, ecc. Sono vietati, in sostanza, tutti i comportamenti commerciali ritenuti sleali.
Compete all’Ufficio di Diritto Economico – SDE -, ente appartenente al Ministero della Giustizia, compiere indagini su eventuali irregolarità nel settore e avviare le relative procedure amministrative. La decisione finale in materia è di competenza del Consiglio Amministrativo di Difesa Economica – CADE, organismo federale facente capo dell’ufficio del Pubblico Ministero. La decisione del CADE è inappellabile in sede amministrativa. Tuttavia, questa decisione può essere sottoposta al vaglio del Potere Giudiziario, esclusivamente, però, per quanto concerne la corretta applicazione ed interpretazione della legge.
Nel corso degli accertamenti, sia lo SDE che il CADE possono ordinare misure preventive tese a porre fine all’infrazione, nonché applicare sanzione pecuniarie giornaliere, le quali possono essere aumentate fino a 20 volte, a seconda della gravità dell’infrazione.
Allo scopo di evitare comportamenti lesivi della concorrenza devono essere sottoposti preventivamente all’autorizzazione del CADE gli atti in seguito elencati: fusione, incorporazione, acquisto di società o qualsiasi altra forma de raggruppamento societario, nelle ipotesi in cui la società o il gruppo economico risultante da queste operazioni abbia il controllo di almeno il 20 % del mercato rilevante, nonché nelle ipotesi in cui una qualsiasi delle parti interessata abbia dichiarato un fatturato lordo annuo superiore a US$ 250 milioni secondo i dati dell’ultimo bilancio.
Le parti interessate in un’operazione tra quelle sopra indicate sono tenute ad informare preventivamente il CADE, con anticipazione non inferiore ai 15 giorni dalla data di stipulazione degli atti. In mancanza di comunicazione sono previste delle sanzioni pecuniarie, oltre all’avviamento della procedura amministrativa per accertare eventuali infrazioni alla normativa antitrust.
Va sottolineato, tuttavia, che l’operazione potrà essere approvata, anche se la stessa può ritenersi lesiva della concorrenza, qualora lo scopo della concentrazione sia quello di migliorare la produttività, la qualità o lo sviluppo tecnologico.
9.4. Marchi
Nel sistema brasiliano di protezione dei marchi, la tutela dipende esclusivamente dal deposito del marchio e non dal mero utilizzo.
Tuttavia, il titolare straniero di un marchio noto, anche se non depositato in Brasile, potrà agire a tutela dei sui diritti, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 6 bis della Convenzione di Parigi per la tutela internazionale dei marchi. Per avvalersi di questo diritto, tuttavia, il titolare del marchio dovrà avviare la procedura per il deposito.
Il deposito del marchio può essere richiesto sia da società brasiliane che straniere. I marchi stranieri sono depositati nel rispetto dei principi della suddetta Convenzione di Parigi, la quale stabilisce un periodo di priorità esclusiva di sei mesi, a fare data dalla richiesta di deposito nel Paese d’origine, a condizione che il titolare abbia dichiarato di volere estendere il deposito ad altri paesi facenti parte della Convenzione.
In Brasile per il deposito del marchio è necessario presentare all’INPI – Istituto Nazionale della Proprietà Industriale - copia autentica della domanda di deposito del marchio nel Paese d’origine o del certificato di deposito dello stesso.
La legislazione brasiliana esige un rapporto diretto tra il ramo di attività del titolare del marchio e le classi merceologiche alle quali il marchio si riferisce. Tale requisito è soddisfatto tramite la presentazione di una dichiarazione giurata.
Il deposito del marchio conferisce al suo titolare la tutela per un periodo di 10 anni, rinnovabili per un periodo successivo, sempre di 10 anni.
L’uso del marchio è essenziale per la sua tutela in Brasile. Infatti. La protezione del marchio scade ove lo stesso non sia utilizzato per un periodo di 5 anni, a fare data dal deposito. L’uso del marchio può essere provato sia dall’utilizzo diretto da parte del titolare straniero, sia dall’utilizzo di chi abbia avuto dal titolare il diritto di sfruttamento del suddetto marchio in Brasile, per esempio tramite una licenza d’uso.
9.5. Brevetti
L’art. 8 della Legge sulla Proprietà Industriale Brasiliana condiziona il deposito di un brevetto alla sussistenza dei seguenti elementi essenziali: novità assoluta, possibilità di sfruttamento industriale e attività inventiva.
Il brevetto regolarmente depositato in un Paese membro della Convenzione di Parigi, potrà essere tutelato in Brasile alle condizioni ivi previste.
La protezione conferita ai brevetti è valida per 20 anni nelle ipotesi di invenzioni; per 15 anni, invece, nelle ipotesi di brevetti di modelli di utilità.
Lo sfruttamento commerciale del brevetto dovrà aver inizio entro i primi 3 anni della concessione della tutela brasiliana, con il rilascio della "carta-brevetto", a cura dell’INPI.
L’estinzione del brevetto avviene nelle ipotesi in cui lo sfruttamento sia stato interrotto per un periodo di due anni consecutivi, oppure nei casi in cui l’inventore sia in mora nel pagamento dei canoni annuali stabiliti dall’INPI, nonché nelle ipotesi di rinuncia al privilegio o di cancellazione del brevetto a seguito di procedura giudiziaria o amministrativa.
9.6. Software
La protezione del software, in Brasile, è regolata dalla Legge nº 9.609, del 19/02/1999, la quale dispone la protezione alla stregua della proprietà intellettuale. La legge stabilisce inoltre le regole per la commercializzazione dei programmi in modo da favorire lo sviluppo di software brasiliano e determina le sanzioni di natura penale per le ipotesi di violazione del diritto di autore, nonché di infrazione alle norme di commercializzazione dei programmi.
La protezione del software si estende per un periodo di 50 anni, a partire del 1° gennaio dell’anno successivo a quello del deposito, o in mancanza di deposito, dalla data di creazione del software. Alla stregua di quanto avviene in materia di tutela dei diritti d’autore, il Brasile concede la protezione del software sviluppato dai residenti all’estero a condizione di reciprocità, sia per quanto riguarda la sua estensione sia per quanto riguarda il periodo di tutela.
La tutela del software non è condizionata al deposito o registrazione del programma. Xxx l'autore lo ritenga necessario, lo stesso potrà comunque registrare il programma presso l’Istituto Nazionale della Proprietà Industriale – INPI.
La pirateria informatica è punibile con la pena detentiva da sei mesi a due anni e con la multa.
10. Sistema fiscale Brasiliano
Dal gennaio 1996 la legislazione tributaria è stata modificata e le persone giuridiche sono tassate in base al principio dell’universalità.
Non c'è disparità di trattamento fiscale tra società di capitale brasiliano e società di capitale straniero.
Le succursale di società straniere in Brasile sono sottoposte alla stessa tassazione prevista per la società locali. I redditi delle succursali sono considerati automaticamente a disposizione delle case madri, a prescindere dal loro effettivo trasferimento all’estero.
Le holdings sono sottoposte al regime tributario applicabile alle persone giuridiche sopra indicate. L’imposta sul reddito, tuttavia, è applicata soltanto al reddito diretto ottenuto dalla holding, in quanto il reddito indiretto è tassato in capo alla società facenti parte della stessa holding.
10.1. Imposta Sui Redditi delle Persone Giuridiche (IR)
L’imposta sul reddito delle persone giuridiche è calcolata con un’aliquota del 15% sul reddito dichiarato nel periodo fiscale di riferimento. Vi è poi un'addizionale di imposta del 10% sull’eccedenza di R$ (Reais) 240.000 (pari a circa 67.605,00 Euro). L’imposta si calcola al netto dei costi e delle spese necessarie per la produzione del reddito annuale.
10.2. Contributi Sociali sul Guadagno Lordo (CSSL). Altri Contributi Sociali.
Le imprese operanti in Brasile (ivi compresi gli Istituti di Credito) sono tenute al pagamento della Contribuzione Sociale sul Guadagno Lordo (CSSL). La base imponibile per questo contributo è calcolata sugli utili lordi dichiarati ai fini dell'imposta sui redditi. La base per il calcolo del CSSL è soggetta al principio della universalità, ovverosia, i redditi e i ricavi esteri delle società brasiliane concorrono a formare la base imponibile del CSSL.
Dal 1° febbraio 2000 al 31 dicembre 2002, l’aliquota del CSSL è stata pari al 9%; oggi è pari all’8%. La CSSL non è detraibile ai fini del calcolo del Imposta sui redditi.
La Legge n. 9.718/98 ha inoltre stabilito che dal 1º febbraio 1999, in base alla Riforma Costituzionale nº 20, del 16/12/1998, tutte le società operanti in Brasile siano tenute al pagamento del contributo per il Programma di Integrazione Sociale e per la formazione del Patrimonio Pubblico (PIS/PASEP), nonché al pagamento del contributo per il finanziamento della Sicurezza Sociale (COFINS). La base imponibile per il calcolo dei suddetti contributi sociali (PIS/PASEP e COFINS), a decorrere dal 1° febbraio 1999, è il fatturato della società.
I contributi PIS/PASEP e COFINS sono detraibili dall’imposta sui redditi e dal CSSL.
Recentemente il decreto legge (Medida Provisória) nº 164, di 29/01/2004, in base alla Riforma Costituzionale nº 42, del 19/12/2003, ha previsto nuovi tributi denominati COFINS-importazione e PIS/PASEP-importazione a decorrere dal maggio 2004.
10.3. Imposte sui Beni di Produzione Industriale (IPI)
Si tratta di un'imposta (federale) che grava sull'importazione dei beni industriali, nonché sulla produzione locale di beni, sempre industriali.
Il versamento dell’IPI sulle materie prime, prodotti semi lavorati e materiali d’imballaggio può essere utilizzato come credito fiscale. L’aliquota dell’IPI varia in funzione della natura del prodotto. L’aliquota più alta tocca i prodotti ritenuti non essenziali, ossia, sigarette, bibite, cosmetici, ecc.
10.4. Imposta sulla Circolazione delle Merci e sulla Fornitura di Servizi (ICMS)
L’ICMS è una tassa simile all'IVA, applicata a livello regionale. L’ICMS incide su tutte le tappe della commercializzazione e trasporto dei prodotti, dalla vendita eseguita dal fabbricante fino al commerciante finale. L’aliquota del ICMS è la stessa per tutti i tipi di prodotti, ma presenta delle differenze anche sostanziali, da una regione all’altra. L'aliquota media è pari al 17,5%.
10.5. Imposta sui Servizi (ISS)
L’imposta sui servizi (ISS) è un’imposta comunale che si applica su qualsiasi tipo di servizio fornito da una società o da un libero professionista. L’aliquota varia dallo 0,25% al 5%, secondo la natura del servizio. Nella città di San Paolo, per esempio, l'aliquota è pari al 5 %.
10.6. Imposta sulle Operazioni Finanziarie
L’imposta sulle operazioni finanziarie (IOF) è un’imposta federale dovuta per le seguenti attività:
• operazioni di credito erogate dalle istituzioni finanziarie;
• operazioni di cambio;
• operazioni di cambio;
• operazioni su valori mobiliari, nelle ipotesi di intervento di istituzioni autorizzate ad operare nel mercato di titoli e valori;
• mutui.
L’aliquota dell’IOF varia in funzione della natura dell’operazione e subisce frequente variazione.
10.7. Contributo di intervento nel dominio economico - CIDE
Nel 2000 è stata creata una nuova tipologia di contributo che si applica alle persone giuridiche brasiliane che hanno delle attività correlate a “technological knowledge”, servizi tecnici ed assistente tecnica, servizi amministrativi. Tale contributo grava ogni forma di pagamento all'estero con un'aliquota fissa al 10%.
10.8. Agevolazioni Fiscali
Sono numerosi le agevolazioni fiscali concesse dal governo brasiliano alle imprese che investono in Brasile. Gli incentivi variano costantemente e sono per lo più costituiti da finanziamenti agevolati, crediti fiscali ed esenzioni di certe imposte e tasse, nonché dall’azzeramento o dall’abbattimento sostanziale dei dazi di importazioni per i beni strumentali e altri beni destinati all’investimento. La maggior parte di queste agevolazioni sono erogate sia alle società brasiliane che straniere.
Vi sono, tuttavia, alcune agevolazioni riservate esclusivamente alle società locali.
Le agevolazioni sono offerte per promuovere lo sviluppo economico di alcune regioni del Brasile e per canalizzare il capitale privato verso settori specifici dell’attività economica.
I progetti che beneficiano delle agevolazioni sono approvati singolarmente da un organo
responsabile. Di solito, l’approvazione è condizionata al controllo da parte del governo dello sviluppo del progetto presentato.
11. Zona Franca di Manaus
La Zona Franca Di Manaus – ZFM è stata creata e regolata dalla Legge nº 3.173 del 06/06/1957 e dal Decreto Legge n. 288 del 28/02/1967. La ZFM è amministrata dalla “Superintendência da Zona Franca de Manaus” – SUFRAMA.
La ZFM è un’area di libero commercio e importazione alla quale sono riconosciuti dei privilegi fiscali. Lo scopo principale è quello di promuovere la formazione di centri industriali, commerciali ed agricoli in Amazzonia, in modo da consentire lo sviluppo economico dell'area.
Gli incentivi fiscali speciali per la ZFM, per disposizione costituzionale, sono stati prorogati fino al 2013.
Le imprese operanti nella ZFM, godono, tra l’altro, dall'esenzione o riduzione delle imposte in seguito indicate:
• Esenzione dai dazi di importazione per i prodotti destinati ad essere consumati nella ZFM. Riduzione dei dazi sui prodotti industrializzati nella ZFM esportati verso Paesi terzi;
• Esenzione dall'imposta sui prodotti industrializzati (IPI), altrimenti applicabile sulla merce straniera destinata al consumo o all'industrializzazione nella ZFM, nonché sulle merce prodotte nella ZFM e destinate al consumo nella propria ZFM, così come all’export;
• Esenzione dall'Imposta sul reddito, (IR), per 10 anni, per gli imprenditori i cui progetti siano stati approvati dalla “Superintendência de Desenvolvimento da Amazonia” (SUDAM);
• Esenzione dall'Imposta sulla circolazione di merci e di servizi di trasporto interregionali ed inter municipale e di comunicazione (ICMS), per prodotti originari da altre regioni e destinati al consumo o all’industrializzazione nella ZFM.
• Esenzione dall'Imposta sui servizi (ISS) per le imprese che forniscono servizi i cui progetti siano stati approvati dal Comune di Manaus.
Le imprese i cui progetti sono stati approvati dal SUDAM hanno inoltre a disposizione risorse finanziarie provenienti dai fondi di Investimento in Amazzonia per la formazione del capitale. Le imprese, inoltre, possono fruire della concessione di terreni industriali e delle relative infrastrutture.
L'imprenditore che vuole operare nella ZFM deve presentare al SUFRAMA il relativo progetto industriale.
Condizione essenziale per l'approvazione è che l'attività abbia natura prevalentemente produttiva, in quanto risultano scoraggiate le attività di semplice assemblaggio.
12. Sistema del Commercio Estero
Il commercio estero brasiliano è sottoposto al controllo del Governo Federale. Nel caso delle importazioni, il controllo è esercitato al fine di stabilizzare la bilancia dei pagamenti, specie in periodi di crisi economica, nonché di proteggere e stimolare la crescita dell’industria brasiliana ed incentivare gli investimenti stranieri, nel rispetto delle regole dell’OMC.
Il mercato brasiliano ha avuto negli ultimi anni significative aperture verso i prodotti stranieri, in quanto il Governo Federale ha abbassato i dazi di importazioni ed ha snellito la burocrazia doganale.
L’importazione dei prodotti stranieri per il consumo interno brasiliano è soggetta alle norme vigenti del MERCOSUD, in particolare all’applicazione del Dazio Esterno Comune (TEC), secondo le categorie merceologiche di cui alla “Nomenclatura Comune del Mercosud” (NCM).
I dazi doganali variano dallo 0% al 35%. L’intenzione del Governo è quella di ridurre i dazi per portarli ad un tasso medio del 14%. Il dazio è calcolato sul prezzo di vendita del prodotto, oltre ad assicurazione e nolo a condizioni CIF (Incoterms).
Vi sono, tuttavia, delle limitazioni per quanto riguarda l’importazione di certi beni strumentali. L’importazione di beni aventi caratteristiche simili a quelli prodotti in Brasile non gode di agevolazioni o riduzione di dazi e pertanto risulta molto più onerosa. Compete alla Segreteria del Commercio Estero –- SECEX -, stabilire se vi sia o no identità o somiglianza di caratteristiche tra i prodotti importati e quelli brasiliani. La limitazione, molto spesso, è utilizzata come una barriera non tariffaria all'importazione.
L’importazione, inoltre, è esentata dal pagamento dell’imposta sui prodotti industrializzati
– IPI - e dall’imposta sulla circolazione delle merci e servizi – ICMS.
Le società che intendono abilitarsi all’importazione, sono tenute a registrarsi presso il SECEX, “Cadastro de Exportadores e Importadores”. Non vi sono dei requisiti particolari per iscriversi; tuttavia, l'autorizzazione può essere revocata o sospesa fino a 2 anni qualora il SECEX verifichi la violazione delle norme che regolano il commercio con l’estero.
Per quanto riguarda le esportazioni, le stesse sono incoraggiate dal governo brasiliano. Gli esportatori godono di incentivi fiscali e di agevolazioni finanziarie all’export. Le esportazioni, inoltre, sono esenti dal pagamento dell’IPI e dell’ICMS per tutti i prodotti industriali, mentre è consentita la detrazione delle imposte pagate per l'acquisto delle materie prime ed i beni intermedi incorporati nelle merci destinate all’export..
13. Le Succursali o Filiali di Società Straniere in Brasile
Lo stabilimento di succursali di società straniere in Brasile è regolato dalle disposizioni del Decreto-legge n. 2.627, del 26 settembre 1940 (articoli dal 64 al 73), e della
Normativa DNRC n. 81, del 5 gennaio 1999.
La società straniera che intende costituire uno stabilimento produttivo in Brasile deve essere autorizzata dal Governo Brasiliano, che si pronuncia con apposito Decreto Presidenziale. Il Decreto e i documenti fondamentali sono pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, mentre gli atti costitutivi devono essere depositati presso il Registro delle Imprese competente.
Adempiute queste formalità e nominato un rappresentante, anche non brasiliano, purché con residenza permanente in Brasile, la società straniera potrà regolarmente operare in Brasile tramite la propria succursale o filiale.
La procedura di autorizzazione di una succursale o filiale di società straniera sconta, tuttavia, un iter burocratico molto complesso e farraginoso che presenta, altresì, notevoli spese. Per queste ragioni le società straniere, salvo poche eccezioni, ne fanno scarso uso, preferendo invece costituire delle vere e proprie società brasiliane, anche partecipate al 100%.
14. La Costituzione di Società in Brasile: ("Limitata") -SRL-
Le “Sociedade Limitada”, regolate dal Nuovo Codice Civile Brasiliano (Legge n.º 10.406, del 10 gennaio 2002, hanno una disciplina analoga alle "S.r.l." italiane, prima della recente riforma del diritto societario italiano.
Si tratta della configurazione societaria maggiormente utilizzata dagli operatori stranieri per compiere operazioni di natura permanente in Brasile, in quanto godono di una certa flessibilità operativa e basso costo di costituzione e di gestione burocratica. Infatti, molte multinazionali in Brasile sono state costituite come "Limitada".
La legge brasiliana dispone che le SRL abbiano almeno due soci (non vi sono, infatti, come in Italia, società unipersonali, tranne che nelle ipotesi delle Sussidiarie integrali -si veda il successivo punto 15.14), che possono essere indistintamente persone fisiche o giuridiche, e non necessariamente residenti in Brasile. Il socio non residente dovrà comunque nominare un rappresentante residente in Brasile per il compimento degli atti essenziali della società e per la rappresentanza in giudizio, soprattutto di natura passiva.
La responsabilità dei soci è limitata alle quote sociali sottoscritte; tutti i soci rispondono in via solidale per il versamento dell’intero capitale sociale.
Le quote di capitale delle Limitadas, a differenza di quanto accade nelle società per azioni, non sono rappresentate da certificati. La partecipazione di ogni socio al capitale è contenuta nello statuto sociale, pertanto, ogni modifica del capitale implica necessariamente la modifica dello Statuto.
Non è previsto un capitale minimo, anche se la sua consistenza costituisce un elemento un fondamentale qualora la società intenda fare ricorso al credito.
La società limitata è amministrata da una o più persone fisiche, soci o no, elette direttamente dai soci (è esclusa la possibilità di nominare un amministratore persona giuridica). L’unico requisito stabilito dalla legge brasiliana è quello riguardante la residenza: l’amministratore deve avere residenza permanente in Brasile. I soci possono comunque prevedere limitazioni ai poteri dell’amministratore, che, ove contenute nello Statuto, avranno validità “erga omnes”.
In base alla nuova regolamentazione, è prevista la possibilità di istituire un Consiglio Fiscale, composto da membri eletti dai soci, che ha il compito di occuparsi degli aspetti fiscali della Società.
Le Limitadas non sono obbligate a pubblicare i propri bilanci.
Tuttavia, ogni anno, la società deve riunirsi in assemblea ordinaria per deliberare sul risultato dell’esercizio sociale precedente. Lo Statuto è a disposizione di chiunque ne faccia richiesta, in quanto lo stesso (e le relative modifiche) deve depositarsi presso i pubblici registri stabiliti dalla legge.
Per quanto concerne i meccanismi deliberativi dei soci della Limitata, è importante sottolineare che il Nuovo Codice Civile Brasiliano ha stabilito delle maggioranze qualificate per ogni tipo di deliberazione, che possono variare dalla metà più uno ai 3/4 del totale del capitale.
Infine, va sottolineato che Il nuovo codice civile ha dettato norme di maggiore tutela per i soci di minoranza. Nello schema che segue sono indicate le maggioranze di capitale necessarie per l'approvazione delle deliberi più significative:
Xxxxxxxxxxx | Xxxxxxxx |
51% | - Revoca e nomina dell'amministratore non nominato nell'atto costitutivo (CC, art. 1076 e art. 1071, II e III); - Remunerazione dell'amministratore nelle ipotesi di non indicazione nell'atto costitutivo (CC, art. 1076 c/c art. 1071, IV) - Richiesta di concordato preventivo (CC, art. 1076 c/c art. 1071, VIII); - Esclusione di un socio per giusta causa, ove previsto nel contratto sociale (CC, art. 1085); |
67% | - Revoca dell'amministratore indicato nell'atto costitutivo |
75,1% | - Con questa maggioranza si possono assumere tutte le delibere, senza esclusione. |
15. Società "Anonima" (Società per Azioni)
15.1. Regole Generali
Le S.A. brasiliane sono regolate dalla legge n. 6.404 del 15 dicembre 1976, e successive modifiche (l'ultima è quella della legge n. 10.303, del 31 ottobre 2001), la quale detta una disciplina molto simile a quella delle S.p.A. italiane prima della recente riforma del diritto societario italiano.
Le S.A. devono avere come minimo due soci. La responsabilità dei soci è limitata al capitale sottoscritto, anche se non integralmente versato. La legge dispone l’obbligo di versare almeno il 10 % del capitale sottoscritto che deve che deve rimanere in una banca fino a quando le operazioni di costituzione e registrazione non siano state completate.
Le S.A. possono costituirsi per sottoscrizione pubblica o privata.
La costituzione mediante sottoscrizione privata richiede la formalità dell’atto pubblico notarile. E’ ammesso il conferimento di beni in natura, previa perizia di valore dei beni conferiti.
Gli atti costitutivi e gli statuti delle S.A. devono essere registrati presso gli uffici competenti e pubblicati sulla G.U. e su altro giornale in circolazione nel luogo in cui la società ha la sede sociale.
Il capitale sociale può essere sottoscritto o autorizzato. Lo statuto delle società con capitale sociale autorizzato deve stabilire il limite entro il quale il capitale può essere aumentato senza necessità di ulteriore autorizzazione.
Il capitale è rappresentato da azioni che possono avere diversa natura, in funzione dei vantaggi, dei diritti e delle restrizioni previste dallo statuto. Lo statuto può autorizzare l’emissione di diverse classi di azioni: privilegiate in funzione della partecipazione agli utili o al voto, ecc.
Oltre alle azioni, le S.A. possono emettere altri titoli: "partes beneficiárias", "bonus de subscrição" e "debentures". Le regole relative alla titolarità ed alla circolazione delle azioni si estendono parimenti a questi titoli, sebbene gli stessi non siano rappresentativi del capitale sociale.
15.2. Partes Beneficiárias
"Partes Beneficiárias" sono i titoli senza valore nominale che conferiscono ai titolari il diritto di partecipare nella misura del 10 % (dieci per cento) agli utili di esercizio. Tali titoli non possono offrire nessun altro dei diritti attribuiti, invece, agli azionisti, ad eccezione di quello relativo al controllo dell'attività degli amministratori della società. Lo statuto può disciplinare il riscatto delle "Partes Beneficiárias" mediante capitalizzazione delle riserve appositamente create.
15.3. Bonus de Subscrição
Le società con capitale autorizzato possono emettere titoli negoziabili, denominati "Bonus de Subscrição". Questi titoli conferiscono ai loro titolari il diritto di sottoscrivere azioni in occasione degli aumenti di capitale ed alle condizioni stabilite negli stessi certificati.
15.4. Debentures
I "Debentures" sono titoli che attribuiscono ai titolari diritti di credito nei confronti della società emittente. Il valore nominale, le condizioni principali, i diritti e le garanzie dei titolari e la data di scadenza dovranno risultare dai certificati di emissione. I "Debentures" possono convertirsi in azioni. In principio il valore complessivo dei "Debentures" non può superare il valore del capitale sociale.
15.5 Diritti degli Azionisti
Gli azionisti godono dei diritti sociali in seguito elencati: partecipazione agli utili; partecipazione alla distribuzione degli attivi della società nelle ipotesi di liquidazione; controllo della gestione sociale; preferenza nella sottoscrizione di azioni, "partes beneficiárias", "debentures convertibili" e "bonus de subscrição", e recesso dalla società nei casi previsti nella legge.
Le azioni della stessa specie conferiscono ai loro titolari gli stessi diritti. Ad ogni azione ordinaria corrisponde un voto nelle assemblee.
15.5. Xxxxx Xxxxxxxxxxx
Sono ammessi dalla legge ed hanno, generalmente, lo scopo di stabilire le regole per il trasferimento delle azioni, per l’esercizio del diritto di preferenza o di voto. Tuttavia, per fare valere i diritti in essi conferiti nei confronti della società, gli accordi devono registrarsi preso la sede della società.
15.6. Assemblee
Gli azionisti hanno il diritto di partecipare alle Assemblee, anche tramite delegati e procuratori. Le stesse sono convocate secondo le disposizioni previste dallo Statuto e, in subordine, dalla legge e possono deliberare su tutti gli affari della società.
È di competenza dell’Assemblea Ordinaria l’approvazione dei bilanci e dei conti economici, l’elezione degli amministratori e del Collegio Sindacale, nonché le delibere relative alla destinazione dell'utile netto di ogni esercizio fiscale e la distribuzione dei dividendi. Le restanti materie sono devolute all'Assemblea Straordinaria.
Assemblee speciali possono essere convocate per trattare questioni specifiche riguardanti le emissione di azioni preferenziali, di "debentures", "partes beneficiárias" o "bonus de subscrição", ecc.
15.8. Amministrazione
Ai sensi di legge, gli azionisti possono, ove lo Statuto lo autorizzi, ripartire l’amministrazione della società tra due diversi organi: il Consiglio di Amministrazione e la Direzione. Se non viene nominato il Consiglio di Amministrazione, sarà la Direzione l'incaricata di esercitare le funzioni amministrative e di indirizzare l'orientamento generale della società secondo quanto stabilito dallo Statuto.
15.9. Consiglio di Amministrazione
Il Consiglio di Amministrazione funge da legame tra l'Assemblea dei Soci e la Direzione. Ha pieni poteri e determina l’orientamento degli affari sociali e finanziari.
Il Consiglio ha la funzione di controllare l’operato dei Consiglieri.
I Consiglieri sono eletti e revocati dall’Assemblea Ordinaria. Lo statuto sociale determina il numero dei Consiglieri (minimo 3), le modalità di sostituzione, la scadenza del loro mandato e le modalità di riunioni, delle convocazioni e di funzionamento.
Almeno 2/3 dei Consiglieri devono avere la residenza permanente in Brasile.
15.10 . Direzione
La Direzione è composta da due o più Direttori, eletti e revocati in qualsiasi momento dal Consiglio di Amministrazione. I direttori sono sottoposti alle direttive del Consiglio di Amministrazione ovvero dell'Assemblea dei Soci qualora la società non abbia nominato un Consiglio di Amministrazione.
La principale funzione dei Direttori è la rappresentanza della società nei confronti di terzi. Lo statuto stabilisce il numero di Direttori, le modalità di sostituzione, la durata del mandato e l’attribuzione dei poteri.
15.11. Collegio Sindacale
Il Collegio Sindacale può avere natura permanente o transitoria, in quest’ultima ipotesi l’attività sarà esercitata nel periodo di chiusura degli esercizi fiscali.
Spetta al Collegio Sindacale occuparsi degli aspetti fiscali dell’amministrazione della società e fornire tutte le informazioni necessarie agli azionisti in sede di Assemblea dei Soci.
Le attribuzioni del Collegio Sindacale non possono delegarsi né attribuirsi ad altri organi della Società.
15.12. Responsabilità degli Amministratori
I membri del Consiglio di Amministrazione, della Direzione e del Collegio Sindacale sono responsabili nei confronti della società per i danni causati nell’esercizio delle loro funzioni, a titolo di azione, omissione, negligenza, nonché per gli atti compiuti in violazione della legge o dello Statuto.
15.13. Trasformazione
E’ prevista la possibilità di trasformare una società da una tipologia in un’altra, senza la necessità di avviare procedure di liquidazione o di scioglimento. In questo senso, è importante sottolineare che una società “Limitada” può trasformarsi in Società per azioni e viceversa, senza dover presentare ricorso a procedure complicate.
15.14. Sussidiaria Integrale
La Sussidiaria Integrale è una società in cui il capitale sociale è detenuto per intero da altra società. E’ questa l’unica ipotesi in cui una società può avere un socio unico. La costituzione di questo tipo di società avviene tramite atto pubblico.
15.15. Joint Ventures
Le Joint Ventures non sono esplicitamente disciplinati dalla legge brasiliana. Di solito, le società che intendono dare corso ad attività congiunte scelgono la costituzione di una nuova società partecipata da entrambi i soci. Nulla vieta, tuttavia, di creare a raggruppamenti di società tramite appositi contratti.
16. Investimenti Stranieri in Brasile
Ai sensi della legge brasiliana, sono considerati investimenti stranieri i conferimenti in denaro, le risorse finanziarie e ogni altro bene introdotti in Brasile da soggetti stranieri e destinati alla produzione di beni o alla fornitura di servizi. Gli investitori stranieri possono essere sia persone giuridiche che fisiche. L’investimento straniero in Brasile può assumere le vesti di investimento diretto oppure indiretto, nonché di prestito internazionale, finanziamento esterno o leasing internazionale.
16.1. Restrizioni alla Partecipazione del Capitale Straniero in Brasile
Ai sensi della Costituzione Federale Brasiliana, vi sono delle aree nelle quali l'investimento straniero è fortemente limitato, in particolare:
- servizi postali e corrieri aerei internazionali;
- servizi di assistenza sanitaria;
- giornalismo;
- attività commerciali vicino ai confini internazionali;
- trasporto aereo e agenzie di trasporto di carico aereo;
- attività nel settore estrattivo minerario;
- istituti di credito;
- assicurazioni
A seguito della modifica della Costituzione Federale del 1995, per favorire gli investimenti stranieri, sono stati aperti al capitale straniero settori prima riservati alle società brasiliane. In particolare:
- è stato sancito il principio di parità di trattamento tra società a capitale nazionale e straniero;
- sono stati aperti al capitale straniero i settori delle telecomunicazione, radiodiffusione e TV;
- sono state rese più flessibili le norme in materia di partecipazione straniera nel settore del gas e del petrolio;
- sono state eliminate le restrizioni alla partecipazione straniera nel settore della navigazioni di cabotaggio.
16.2. Registro dell’Investimento Straniero
Vi è l’obbligo di registrare l’investimento straniero presso la Banca Centrale Brasiliana (BACEN), ai sensi dell'articolo 3 della Legge 4.131/62. La registrazione consente, alle condizioni di legge, di potere rimpatriare, ogni qual volta si ritenga necessario, il capitale in valuta.
Secondo le nuove disposizioni in materia, per la registrazione degli investimenti è sufficiente depositare una semplice dichiarazione presso la BACEN entro 30 (trenta) giorni dall’arrivo degli investimenti stessi in Brasile. La registrazione avverrà nella valuta di origine dell’investimento.
Sono sottoposte a registrazione obbligatoria presso la BACEN anche i contratti stipulati con fornitori e finanziatori non residenti in Brasile a titolo di trasferimento di tecnologia, licenza d’uso o cessione di marchio, licenza di sfruttamento di brevetti, franchising, ecc.
Inoltre, sono sottoposte alla registrazione obbligatoria presso la BACEN l’acquisto di beni all’estero con pagamenti dilazionati di oltre 360 giorni e altri tipi di operazioni di finanziamento
La registrazione avviene tramite un sistema molto semplice, via internet, denominato SISBACEN - RDE.
16.3. Investimenti in Valuta
L'investimento in valuta avviene tramite trasferimento diretto della valuta in Brasile. La registrazione avviene direttamente tramite il suddetto sistema SISBACEN.
Questa modalità di investimento è utilizzata per la sottoscrizione ed integrazione del capitale sociale di società costituite in Brasile da soci stranieri, nonché per l’acquisto di partecipazione in società già ivi costituite.
L’investimento è registrato nella valuta di origine.
16.4. Capitalizzazione di Crediti Esteri
Vi è la possibilità di convertire in investimenti stranieri i crediti ottenuti all’estero (a seguito di importazioni, finanziamenti, ecc.). Qualora le operazioni di finanziamento estero siano state registrate presso la Banca Centrale Brasiliana, attraverso una semplice procedura, possono essere convertite in partecipazioni societarie in società brasiliane, le quali saranno considerate alla stregua di investimento estero. Qualora, invece, i crediti non siano stati registrati presso la BACEN dovrà essere eseguita una procedura di autorizzazione specifica a cura di quest’ultima.
16.5. Conferimento di Beni
Questa modalità di investimento riguarda l’importazione di macchinari e attrezzature da destinarsi alla produzione di beni e/o alla fornitura di servizi in Brasile, ivi compresi i pezzi di ricambio e altra componentistica.
La modalità di registrazione di questo tipo di investimento è simile a quella prevista per gli investimenti in valuta. In questo caso l’investitore straniero ha a disposizione 180 giorni dalla data di nazionalizzazione dei beni per convertire l’importazione in conferimento di capitale in una società brasiliana.
Entro 30 giorni dalla capitalizzazione del bene occorre registrare l’operazione presso la Banca Centrale Brasiliana. L’operazione è considerata alla stregua di un investimento straniero.
Il valore dell'investimento da registrarsi sarà pari al valore FOB (in valuta estera) risultante dalla fattura emessa dall'investitore, escluse le somme risultanti da assicurazione e trasporto. Ove si intenda anche registrare le somme pagate a titolo di assicurazione e trasporto sarà necessaria un’apposita autorizzazione dell’Istituto Brasiliano delle Assicurazioni.
16.6. Conferimento di Tecnologia
Questa modalità riguarda l’investimento tramite il conferimento di tecnologia, licenza di uso o sfruttamenti di brevetti e di marchi. La registrazione dell’investimento, tuttavia, è condizionata all’approvazione del contratto da parte dell'Istituto Nazionale della Proprietà Industriale (INPI).
Il valore del contratto di trasferimento di tecnologia può essere liberamente determinato dalle parti, ma, tuttavia, sottoposto alla severa fiscalizzazione dell'INPI.
La legge brasiliana non limita il trasferimento di valuta all’estero per il pagamento delle royalties relative a contratti regolarmente registrati presso l’INPI, sia che si tratti di rapporti tra parti autonome o facenti parte di un gruppo economico.
L'aliquota fiscale applicata sulle royalties può arrivare a toccare la punta massima del 25%.
16.7. Trasferimento di Utili all’Estero. Accordi Internazionali per Evitare la Doppia Imposizione Fiscale
Non ci sono restrizioni al trasferimento degli utili all'estero. Inoltre, gli utili e i dividendi distribuiti dopo il 1996 non sono sottoposti a tassazione.
Il Brasile ha stipulato Accordi Internazionali per evitare la doppia tassazione con i seguenti Paesi: Germania, Argentina, Austria, Belgio, Canada, Cina, Xxxxx del Sud, Danimarca, Equatore, Spagna, Filippine, Finlandia, Francia, Olanda, Unghia, India, Italia, Giappone, Lussemburgo, Norvegia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Svezia.
16.8. Reinvestimenti degli Utili da Parte degli Investitori Stranieri
Gli utili ottenuti dagli investimenti stranieri, regolarmente registrati, possono essere liberamente reinvestiti in Brasile, sia nelle stesse società che li hanno distribuiti, sia in altre società. Il suddetto reinvestimento sarà considerato alla stregua di investimento straniero.
16.9. Rimpatrio degli Investimenti Stranieri
Il rimpatrio dell’investimento straniero - regolarmente registrato - non è sottoposto a restrizioni di nessun genere. Trattandosi di partecipazione in società, esso può avvenire tramite la cessione della partecipazione a terzi oppure tramite la liquidazione della società che ha ricevuto l’investimento straniero.
Non è prevista nessuna tassazione sull’investimento rimpatriato. Il trasferimento all’estero può avvenire nella stessa valuta nella quale l’investimento è stato registrato presso la Banca Centrale Brasiliana.
16.10. Cessione all’Estero di Partecipazione in Società Brasiliane
Le partecipazioni straniere in Brasile possono essere liberamente cedute anche all’estero, senza oneri tributari in Brasile ed indipendentemente dal prezzo corrisposto per la cessione. E’ tuttavia necessario procedere immediatamente alla modifica della registrazione dell’investimento presso la Banca Centrale, in modo da legittimare il nuovo investitore straniero. La procedura è semplice e segue un percorso simile a quello per la registrazione dell’investimento iniziale, per via informatica (SISBACEN).
17. L'Immigrazione in Brasile
La legge n. 6.815/80 (Statuto degli Stranieri) regolamenta l'entrata e la permanenza di stranieri in Brasile, il rilascio dei documenti d’identità, l’attività lavorativa, l’esercizio di libere professioni, nonché l’acquisto della cittadinanza brasiliana, l’estradizione, l’espulsione e l’espatrio, e più in generale i diritti e doveri reciproci tra lo straniero e lo Stato brasiliano.
L'entrata e relativa permanenza degli stranieri in territorio brasiliano dipende dal tipo di visto che viene rilasciato dalle autorità competenti. Esistono sette tipologie diverse di visto che autorizzano a soggiornare in Brasile: 1) transito; 2) di turismo; 3) temporaneo;
4) permanente; 5) cortesia; 6) ufficiale; 7) diplomatico.
Le condizioni per il rilascio del visto sono stabilite dalla legge. E’ tuttavia compito del Ministero della Giustizia e di quello del Lavoro la disamina dei singoli casi. Le autorità hanno ampia discrezionalità per quanto concerne l’esame delle richieste, in quanto per la concessione del Visto, in particolare per quanto riguarda quello di natura permanente, prevalgono gli interessi nazionali.
17.1. Soggiorno Temporaneo
Il visto temporaneo (da non confondere con il visto per turismo o transito che hanno natura diversa) consente allo straniero di soggiornare in Brasile per un periodo determinato di tempo e per esigenze specifiche, anche di lavoro. Rientrano tra questa tipologia di visto quello di soggiorno per motivi di lavoro dipendente e/o distacco, culturale o di studio, viaggio di affari, attività scientifica, artistica o sportiva, nonché per altre attività professionali qualificate, da documentarsi tramite apposito contratto sottoscritto con società locali oppure con lo Stato brasiliano. Vi rientrano pure i visti rilasciati per il soggiorno di corrispondenti stranieri di mezzi di comunicazione stranieri, nonché di missionari.
La durata del visto di soggiorno per viaggi di affari o attività artistica o sportiva è pari a 90 giorni.
Per motivi di lavoro, culturali, professionali, scientifici e tecnici, il relativo visto consente allo straniero di soggiornare in Brasile per tutto il tempo di durata della missione o del relativo contratto di lavoro o del distacco. I contratti di lavoro devono essere autorizzati dal Ministero del Lavoro e dell’Assicurazione sociale.
Gli stranieri in possesso di visto per soggiorno temporaneo possono portare in Brasile i loro beni personali, a eccezione degli autoveicoli. Questi beni sono ammessi in Brasile senza bisogno di esperire la procedura d’importazione, in regime di ammissione temporanea.
Il visto per soggiorno temporaneo, tuttavia, non autorizza i titolari a costituire società individuali in Brasile né ad assumere cariche di amministratore, né di direttore di società brasiliane.
Per svolgere queste attività è necessario il visto per soggiorno permanente.
I titolari di un visto per soggiorno temporaneo concesso per attività remunerata, possono esclusivamente esercitare l’attività remunerata per la quale sono stati autorizzati; è precluso lo svolgimento di qualsiasi altra attività remunerata in Brasile.
In generale non è autorizzata la conversione del visto di transito, per turismo o soggiorno temporaneo in visto per soggiorno permanente, ad eccezione dei visti concessi ai professori o ai missionari.
17.2. Soggiorno Permanente
Il visto per soggiorno permanente è rilasciato allo straniero che intenda stabilirsi definitivamente in Brasile. Il rilascio di questo tipo di visto è condizionato a certi requisiti, piuttosto severi, che di regola sono valutati in considerazione dell'interesse nazionale.
Gli stranieri in possesso di visto, sia temporaneo che permanente, devono presentarsi entro 30 giorni dall’arrivo al Ministero della Giustizia, per essere inseriti negli appositi registri e solo dopo l’inserimento viene rilasciata la carta d’identità.
Lo straniero ha l’obbligo di denunciare alle autorità brasiliane ogni cambiamento di residenza. Inoltre, le pubbliche amministrazioni, le società e gli enti brasiliani (per esempio gli istituti di educazione) devono comunicare alle autorità la presenza di stranieri loro dipendenti, collaboratori o studenti.
Ove il titolare di un visto per soggiorno temporaneo o permanente intenda uscire per un breve periodo dal Brasile, non è tenuto a fornire nessuna comunicazione alle autorità ed il visto non verrà cancellato né revocato. Trattandosi di visti per soggiorno permanente, l’assenza dal Brasile per un periodo di oltre 2 anni ininterrotti comporta la decadenza del visto stesso.
17.3. Soggiorno di Amministratori o Dipendenti di Società Straniere
In materia vige la Risoluzione n° 35 del 12/12/94 del Consiglio Nazionale per l'Immigrazione. In virtù della stessa, il Ministero del Lavoro può concedere il visto permanente ai direttori, dirigenti o altro personale facente parte dello staff di una società straniera in Brasile.
E' requisito indispensabile per la concessione del visto, la dimostrazione, da parte della società straniera, di avere trasferito in Brasile tecnologia o know how specialistico, nonché di avere avviato un'attività che abbia come effetto quello di incrementare la produttività locale e i posti di lavoro.
La società, inoltre, dovrà fornire la prova di avere investito in Brasile un minimo di USA $ 200.000, regolarmente denunciati presso la Banca Centrale e da cui risulta la relativa certificazione.
Nell’ipotesi di investitori persone fisiche, ai sensi della Risoluzione n° 34 del 12/12/94 del Consiglio Nazionale per l'Immigrazione, per la concessione del visto permanente, si dovrà dimostrare di avere investito in Brasile una somma minima di USA $ 200.000, come da certificato emesso dalla Banca Centrale del Brasile.
18. Contratti di Lavoro
Il contratto di lavoro in Brasile non deve avere necessariamente la forma scritta “ad substantiam”. Il rapporto di lavoro, tuttavia, deve essere trascritto nel libretto di lavoro del dipendente -Carteira de Xxxxxxxx e Previdencia Social: CTPS-.
Il contratto di lavoro può essere stipulato a tempo determinato o indeterminato.
Il contratto a tempo determinato può stipularsi esclusivamente nelle ipotesi di contratti di formazione e nelle ipotesi di necessità di sopperire a fabbisogni temporanei.
I suddetti contratti, inoltre, non possono avere durata superiore ai due anni (90 giorni per i contratti di formazione). Alla scadenza del contratto nessuna indennità sarà dovuta al dipendente.
La tipologia contrattuale maggiormente utilizzata dagli operatori stranieri in Brasile è quella del contratto a tempo indeterminato. Va segnalato che in Brasile non vi è una norma simile a quella di cui all’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori Italiano. Il contratto di lavoro a tempo indeterminato, pertanto, può risolversi in qualsiasi momento, anche in assenza della giusta causa o del giustificato motivo, dovendo il datore di lavoro, qualora la cessazione del rapporto non sia dovuta a motivi da attribuirsi al lavoratore, corrispondere esclusivamente l’indennità prevista dalla legge.
18.1. Diritti Essenziali dei Dipendenti
I diritti essenziali dei lavoratori brasiliani, non inderogabili per accordi tra le parti sono:
• diritto allo stipendio (vi è un minimo di legge oltre i minimi stabiliti dai singoli contratti collettivi), per un totale di 13 (tredici) mensilità l’anno;
• diritto ad una giornata di lavoro standard di non oltre 8 (otto) ore; pagamento di straordinari per le ore eccedenti l’orario normale di lavoro;
• riposo settimanale remunerato;
• ferie annuali (in media di 30 giorni);
• diritto ai contributi previdenziali;
18.2. Estinzione del Rapporto di Lavoro
Il rapporto di lavoro si estingue per dimissione del lavoratore, per licenziamento, e negli altri casi previsti dalla legge (scadenza del contratto a tempo determinato, pensione del lavoratore, morte o incapacità totale, ecc.)
Il licenziamento può avvenire anche senza giusta causa o giustificato motivo.
Nelle ipotesi di licenziamento senza giusta causa, il datore di lavoro è tenuto al pagamento, oltre allo stipendio e al rateo di ferie, di una indennità pari al 40 % di quanto
lo stesso ha o avrebbe dovuto versare al Fondo di Garanzia per Periodo di Servizio (FGTS: pari all’8% dello stipendio mensile). Nelle ipotesi di licenziamento per giusta causa il datore di lavoro non è tenuto al pagamento di nessuna indennità, fermo restando il rateo delle ferie e gli stipendi.
18.3. La Commissione di Prevenzione di Infortuni sul Lavoro - CIPA
I datori di lavoro che hanno alle proprie dipendenze oltre 50 lavoratori devono nominare una Commissione per la Prevenzione di Incidenti sul Lavoro, il cui compito è quello di suggerire le misure da adottare per prevenire gli infortuni sul lavoro. La CIPA è formata da rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro.
18.4. Contributi
I contributi sono destinati all’Istituto per l’Assicurazione Sociale (INSS), nonché ad altri enti fornitori di servizi, promotori di azioni sociali, formazione professionale ed assistenza ai lavoratori. I contributi, da calcolasi sul listino paga, variano dal 18,8 % al 26,8 %.
Lo Studio “Olivetti, De Xxxx Xxxx, Ferro, Avvocati Associati”, ha redatto questa guida in collaborazione con il Centro Estero Camere Commercio Lombarde.
Xxxxxxxx, De Xxxx Xxxx, Ferro, Avvocati Associati Milano:
X.xx Xxxxxx, 00
00000 Xxxxxx
Tel. (0039-02) 760881
Fax (0000-00) 00000000
E mail: xxxxxxx@xxx.xx Contatto: Avv. Xxxx Xxxxxx
Sao Paolo:
CAMPEDELLI, MARQUES E ZARIF Advogados Associados Avenida Paulista, 1776, 21º andar
São Paulo - SP - BRASIL Tel: 00 00 0000 0000
Fax: 00 00 0000 0000
E.mail xxxxxxxx@xxxxxx.xxx.xx Contatto: Avv. Xxxxxxx Xxxxxxxxxx Xxxxxxx
Centro Estero Camere Commercio Lombarde Lombardy Foreign Trade Center
Xxx Xxxxxxxxx 00
00000 Xxxxxx Xxxxxx
Tel.: x00 00 000 000 0
Fax: x00 00 000 000 000
xxxxxxxxxxxx@xxxxxxxxxxxxxxxx.xxx
Contatto: Dr. Xxxxxxx Xxxxxxxxxx
PROFILO DI ATTIVITA’ DELLO STUDIO LEGALE
“Olivetti, Xx Xxxx Xxxx, Ferro, Avvocati Associati”, Studio fondato nel 1963 dall’Avv. Xxxx Xxxxx Xxxxxxxx, ha sei sedi a Milano ed uffici a Buenos Aires, San Paolo e Bruxelles. Lo Studio offre servizi di consulenza ed assistenza legale, giudiziale e stragiudiziale ad imprese, gruppi di società, enti ed associazioni che operano nei mercati Italiani, Sud Americani ed Europei, nelle materie del diritto civile e commerciale, societario, giuslavorativo-sindacale ed amministrativo.
Lo Studio, inoltre, attraverso i network europei di studi legali NOMOS, di cui esso fa parte, è in grado di fornire assistenza in tutti i Paesi Europei.
I partners delle Studio a Milano sono gli Avvocati Xxxxxxxx De Xxxx Xxxx, Xxxxxxx Xxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxx e Xxxx Xxxxxx, che dirigono e armonizzano l’attività di un gruppo di professionisti qualificati nei campi in cui opera lo Studio.
A Sao Paolo, Brasile,“Olivetti, Xx Xxxx Xxxx, Ferro, Avvocati Associati”, opera in partnership con "Campedelli, Xxxxxxx e Zarif - Advogados Associados" uno Studio Brasiliano con pluriennale esperienza in materia di assistenza a primaria clientela italiana. La collaborazione tra entrambi gli Studi include la presenza permanente di legali brasiliani in Italia e italiani in Brasile, sistemi di comunicazioni multimedia tra le due strutture, formazione di gruppi di studi su diritto comparato. Si tratta di uno studio bi-nazionale che rappresenta oggi uno dei principali punti di riferimento per il mondo delle imprese italiane in Brasile, nonché per le Istituzioni italiane in loco.
Milano:
X.xx Xxxxxx, 00
00000 Xxxxxx
Tel. (0039-02) 760881
Fax (0000-00) 00000000
E mail: xxxxxxx@xxx.xx Contatto: Avv. Xxxx Xxxxxx
Sao Paolo:
CAMPEDELLI, MARQUES E ZARIF Advogados Associados Avenida Paulista, 1776, 21º andar
São Paulo - SP - BRASIL Tel: 00 00 0000 0000
Fax: 00 00 0000 0000
E.mail xxxxxxxx@xxxxxx.xxx.xx Contatto: Avv. Xxxxxxx Xxxxxxxxxx Xxxxxxx
CENTRO ESTERO CAMERE COMMERCIO LOMBARDE
Il Centro Estero Camere Commercio Lombarde è la struttura regionale specializzata voluta dalle undici Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura della Lombardia per supportare le imprese lombarde, soprattutto di piccola e media dimensione, nei loro processi di internazionalizzazione con attività concrete e pratiche.
Nato nel 1968 per integrare e affiancare le attività già in essere delle Camere di Commercio della Lombardia verso i mercati esteri, il Centro Estero ha progressivamente esteso il proprio ruolo sino a coprire tutte le tematiche legate alla internazionalizzazione, sia esse rivolte verso l’esterno o legate all’operare di imprese straniere nel territorio lombardo.
Oggi il Centro Estero affianca ai servizi tradizionali di supporto all’export (corsi, convegni e seminari) anche servizi legati all’attrazione di investimenti esteri in Italia, all’utilizzo di programmi di finanziamento comunitari, nazionali e regionali, nonché a vari temi che le imprese internazionali sono chiamate spesso ad affrontare (marchi di tutela volontari e collettivi, investimenti da e verso la Lombardia, costituzione di società all’estero, responsabilità sociale d’impresa e internazionalizzazione sostenibile).
Integrando la propria esperienza con le esigenze e le competenze delle Camere di Commercio lombarde, il Centro Estero agisce in accordo con gli attori del sistema pubblico e privato locale, posizionandosi in Lombardia quale centro di competenza e supporto ai processi di internazionalizzazione.
Inoltre, attraverso alleanze con altre strutture regionali e nazionali, il Centro Estero svolge una costante azione di monitoraggio per supportare la proiezione estera delle imprese lombarde.
Nell’ambito di queste attività si inserisce la pubblicazione di questa guida, che rappresenta un esempio del materiale prodotto e messo a disposizione dal Centro Estero per le imprese lombarde.
Centro Estero Camere Commercio Lombarde
Xxx Xxxxxxxxx 00
00000 Xxxxxx Xxxxxx
Tel.: x00 00 000 000 0
Fax. x00 00 000 000 000
xxxxxxxxxxxx@xxxxxxxxxxxxxxxx.xxx xxx.xxxxxxxxxxxxxxxx.xxx
Direttore: Dr. Xxxxxx Xxxxxxxxx
46100 Xxxxxxx - Xxx X. X. Xxxxx, 00 tel. 0000.0000 - fax 0000.000000
e-mail: xxxxxxx@xx.xxxxxx.xx Internet: xxx.xx.xxxxxx.xx
I SERVIZI DELL’UFFICIO COMMERCIO ESTERO
Xxxxx Xxxxxxxx, 0 - 00000 Xxxxxxx
tel. 0000.000000 - 234421 - 234374 - fax 0000.000000 - e-mail: xxxxxxxxx.xxxxxx@xx.xxxxxx.xx
Attività di certificazione:
Certificati d’origine delle merci
Visti su documenti aziendali per l’estero Carnets ATA
Carnets TIR
Elenchi e Albi:
Assegnazione del numero meccanografico per operatori con l’estero, con formazione del relativo elenco
Catalogo degli importatori ed esportatori della provincia
Informazioni e assistenza agli operatori:
Gestione delle Banche Dati e nuovi servizii “Globus” e “Infoexport” per:
Informazione sulle imprese italiane che svolgono un’abituale attività di import-export Informazioni sulla struttura politica economica e sulle normative commerciali di paesi esteri
Nominativi di aziende estere impegnate in attività di import-export Informazioni sulle fiere nazionali ed internazionali
Norme e disposizioni riguardanti gli scambi commerciali internazionali
Cd-Rom Guide del Centro Estero su: Argentina, Cina, Gran Bretagna, Hong Kong, Lituania, Messico.
Attività di formazione (xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxxx.xx):
Seminari di commercio estero organizzati in collaborazione con il Centro Estero Camere Commercio Lombarde
Corsi di lungo periodo per aziende che operano con l’estero.
Euro Info Centre
Legislazione comunitaria
Informazioni sui finanziamenti comunitari
Istruttoria e realizzazione progetti sui programmi comunitari Analisi Paese per aree/mercato di interesse per le aziende
Programma Promozionale 2004:
Fiere all’estero (finanziate con contributi camerali):
PLMA (Amsterdam, 25/26 maggio 2004): prodotti a marchio privato SIAL (Parigi, 17/21 ottobre 2004): agroalimentare
Missioni economiche (finanziate con contributi camerali): Londra (22/24 marzo 2004): agroalimentare Divulgazione iniziative organizzate dal Centro Estero
“La presente Guida Informativa Legale è stata preparata da professionisti del settore ed è messa a disposizione di imprese, associazioni e strutture specializzate attraverso il Centro Estero Camere Commercio Lombarde e la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Mantova.
Pertanto, ogni eventuale responsabilità attinente alla completezza ed esattezza delle informazioni in essa contenute farà capo esclusivamente ai redattori della stessa, essendo espressamente esclusa ogni responsabilità del Centro Estero e della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Mantova”
33
OLIVETTI, DE XXXX XXXX, FERRO
AVVO CAT I ASSO CIAT I MILANO - BUENOS AIRES - SAO PAULO