Schema definito nel Tavolo di negoziazione del 9 ottobre 2014
PATTO DI CONVIVENZA PER LA ZONA UNIVERSITARIA
Schema definito nel Tavolo di negoziazione del 9 ottobre 2014
1. Natura e funzioni del patto
Il patto di convivenza è da intendersi come patto di natura metodologica, quale modalità condivisa di soluzione dei problemi e di presa delle decisioni e quale cornice per l'identificazione di una vocazione dell'area ritenuta desiderabile e di possibili attività sperimentali che diano vita a tale vocazione.
In generale quindi il patto si configura come strumento utile alla creazione di un contesto in cui si condividono idee e in cui si programma e si realizza assieme.
Il patto pertanto non coincide con un elenco preciso di attività, ma traccia orientamenti utili per la progettazione nell'area e individua modalità e i criteri che devono essere seguiti.
Il patto quindi definisce:
− i principi cui l'agire dei soggetti aderenti e il presente patto si ispirano
− gli obiettivi di intervento nell'area oggetto del patto
− le modalità e gli strumenti di confronto e di presa delle decisioni
− i criteri e le tipologie di utilizzo degli spazi pubblici
− le modalità organizzative e gestionali
− gli impegni delle parti
2. Principi
I soggetti aderenti condividono i seguenti principi quali ispiratori delle future azioni. In particolare:
Responsabilità reciproca
I sottoscrittori condividono che solo attraverso l'assunzione di reciproche responsabilità ed impegni è possibile elaborare risposte efficaci e sostenibili, e ritengono pertanto necessario promuovere contesti e modalità basati sulla reciprocità, sulla messa a disposizione e integrazione delle diverse capacità, competenze, risorse che ciascun soggetto può mettere in campo per il raggiungimento di un comune obiettivo.
Partecipazione
I soggetti aderenti ritengono essenziale la promozione di contesti e modalità che
consentano l'attivazione e il coinvolgimento dei cittadini, attraverso pratiche di ascolto, confronto e dialogo, nella costruttiva ricerca ed elaborazione di proposte e interventi finalizzati al miglioramento dell'ambiente di vita e riconoscono come riferimenti normativi la Legge Regionale 115/2010 “Norme per la definizione, riordino e promozione delle procedure di consultazione e partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali” e il nuovo “Regolamento comunale sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni”.
Benessere e qualità della vita
I soggetti aderenti si pongono come orizzonte di riferimento ultimo degli interventi, siano essi culturali, sociali e di sviluppo locale, la promozione di un benessere multidimensionale, fondato non solo su parametri di ricchezza economica, bensì sulla valorizzazione della conoscenza, della cultura, della salute, delle relazioni umane, in un contesto ambientale più tutelato e vivibile.
Spazi pubblici come beni comuni
I sottoscrittori condividono una visione degli spazi pubblici come beni comuni, che come tali devono essere messi al centro di processi di cura condivisa e che possono essere fruiti solo sulla base di un impegno reciproco.
Sono beni comuni la qualità ambientale, la vivibilità, la cultura e la positiva socialità che in questi spazi possono trovare espressione.
Coesione sociale
Tutti i soggetti riconoscono l'importanza di perseguire un'idea di coesione sociale intesa come qualità delle relazioni sociali.
Porre al centro degli interventi la coesione sociale significa quindi perseguire non solo la riqualificazione fisica degli spazi, ma anche e soprattutto la ricostruzione di un tessuto di relazioni.
3. Obiettivi
I soggetti aderenti si impegnano a portare avanti un percorso di co-progettazione con l'obiettivo di lungo periodo di migliorare la qualità di vita e di convivenza urbana nella zona universitaria, promuovendone una visione in grado di valorizzare le diverse opportunità che in essa ci sono e secondo i criteri, gli orientamenti e linee progettuali definite nel patto.
In particolare durante il percorso sono stati definiti i seguenti obiettivi, che nel tempo potranno essere integrati:
• preservare la zona universitaria come “luogo abitato, vissuto, vivo e di incontro, diffusamente utilizzato”, promuovendolo come “luogo delle idee”, dove accanto all'etichetta “universitaria” ci sia quella di cultura; una “cittadella della cultura sociale” dove trovino spazio modalità ed occasioni di socializzazione positiva;
• promuovere la zona universitaria come “crocevia di culture”, di “incontro tra facoltà universitarie, vissuta e popolata dagli studenti”, in cui Piazza Xxxxx possa svolgere la sua funzione di “agorà”, di aggregazione;
• promuovere Piazza Verdi come “centro vitale di una zona dove la vocazione residenziale convive da sempre con le sedi universitarie e la conseguente presenza di residenza giovanile e di attività di studio, di servizio e di svago correlate, ma promuovendone la vivibilità e il rispetto dei luoghi e delle regole”;
• promuovere una programmazione degli spazi pubblici, mettendoli al centro di riflessioni e progettualità che contribuiscano ad un loro utilizzo diversificato e ad una loro valorizzazione;
• ricreare le condizioni di vivibilità e rinnovata qualità di vita urbana, attraverso il coinvolgimento dei soggetti che insistono sull'area, ognuno con il proprio grado di responsabilità, nei modi e nelle forme che competono loro;
• porre la zona universitaria al centro di un intervento complessivo ed integrato, non più settoriale e frammentato;
• promuovere modalità di cooperazione e di lavoro di rete tra soggetti istituzionali e associazioni del privato sociale, associazioni di categoria, soggetti economici, comitati e cittadini che operano e abitano nell'area
4. Modalità e strumenti di confronto, di presa delle decisioni e di progettazione
Le modalità di lavoro saranno quelle proprie della progettazione partecipata e della gestione costruttiva dei conflitti, atte a ricreare un contesto e un clima di ascolto e di fiducia reciproci, di rispetto e di assunzione di reciproche responsabilità. Lo strumento principale previsto è quello del Tavolo di negoziazione.
4.1 Il Tavolo di negoziazione: definizione e natura
Il Tavolo di negoziazione è da intendersi come luogo di confronto, di elaborazione di proposte e di governance dell'area oggetto del Patto.
4.1.1 Composizione del Tavolo
Il Tavolo è composto dai soggetti che hanno sottoscritto ed aderito al percorso partecipato ed è integrabile nel tempo da tutti i soggetti che ne faranno richiesta e saranno disponibili a sottoscrivere il patto e le regole da esso previste e fermo restando la regola, già condivisa durante il percorso, per cui si aderisce in rappresentanza di un gruppo/associazione/istituzione/ente o di una proposta, non in nome di una intera generica categoria di interesse e secondo altresì un criterio di rappresentanza formale di soggetti che operano o risiedono nell'area.
In generale possono aderire soggetti afferenti al privato sociale, soggetti privati, pubblici.
4.1.2 Funzioni del Tavolo
a) co-progettazione ed elaborazione di proposte
Il Tavolo svolge una funzione propositiva, contribuendo ad elaborare proposte progettuali per l'utilizzo dei spazi pubblici dell'area, che siano il frutto di processi di progettazione partecipata e di confronto costruttivo e secondo le modalità di seguito definite; partecipa all'esame di proposte dell'amministrazione e del quartiere sull'area; può proporre una programmazione degli spazi nel rispetto della normativa vigente sull'uso delle piazze e delle aree pubbliche nel Centro storico; esprime parere consultivo e non vincolante su proposte di utilizzo di spazi che hanno impatto sull'area.
b) coordinamento
Il Tavolo ha il compito di coordinare le iniziative che verranno ideate contribuendo ad una messa in rete di azioni, risorse e soggetti e raccordandosi con le istituzioni che hanno sottoscritto il patto.
Il Tavolo sarà quindi anche il luogo in cui poter raccogliere stimoli e proposte provenienti dal territorio per fungere da interfaccia con le istituzioni.
c) verifica e monitoraggio
Il Tavolo svolgerà valutazioni in itinere e a chiusura degli interventi al fine di verificare l'andamento delle azioni e dei progetti, l'efficacia o meno delle attività realizzate e degli atti amministrativi inerenti l'area.
4.1.3 Regole
Il Tavolo, per facilitare un buon andamento di lavoro, opererà sulla base di regole di confronto e di presa delle decisioni basate sull'ascolto attivo e la gestione costruttiva dei conflitti.
A tale fine, partendo dall'insieme di regole già condivise durante il percorso partecipato, il Tavolo si impegnerà all'inizio dei lavori a redigere e sottoscrivere quelle che riterrà utili e opportune al proprio funzionamento.
4.2 Altri strumenti di lavoro
Il Tavolo potrà articolarsi in gruppi di lavoro tematici a seconda delle iniziative che verranno di volta in volta definite. Si riuniscono a seconda delle esigenze del progetto e possono coinvolgere anche soggetti non facenti parte del Tavolo nei casi in cui lo si ritenga utile ai fini del progetto.
5. Criteri e tipologie di utilizzo degli spazi pubblici
Alla luce di quanto definito durante il percorso partecipato, e coerentemente con quanto definito in termini di obiettivi, la definizione dell'uso degli spazi pubblici dovrà avvenire tenendo conto dei seguenti criteri e tipologie di utilizzo degli spazi.
5.1 Criteri per un uso responsabile degli spazi
• diversificazione dell'offerta commerciale e dell'uso degli spazi puntando a rispondere a diverse esigenze e a promuovere diverse tipologie di attività, nell'ambito quindi dello studio, della cultura, della socialità, dell'artigianato;
• promozione di interventi che puntino a fare stare assieme differenti fruitori, studenti, residenti;
• utilizzo diffuso nell'area di diversi luoghi/piazze, secondo un criterio di ridistribuzione;
• uso dei luoghi non casuale ed occasionale, ma programmato con attività periodiche e cicliche e a carattere continuativo;
• utilizzo degli spazi pubblici di Piazza Verdi che coniughi la necessità di gestirla mettendola al centro di progettualità e iniziative, che prevedano anche l'utilizzo di strutture fisiche, ma con la volontà di preservarne al contempo il suo carattere di spazio pubblico;
• interventi basati su meccanismi di responsabilizzazione di tutti i soggetti, tra cui anche i commercianti;
• promozione di un'interazione tra la città e il quartiere e guardando agli interventi nella zona universitaria come risposta alla città;
• uso equilibrato dei luoghi che tenga conto delle caratteristiche dei luoghi (ad es.
residenziali, architettoniche, di tipologie di fruizione);
• rigenerazione dei luoghi della zona come contenitori culturali, creativi e alternativi a Piazza Verdi.
5.1.1 Criteri per la programmazione periodica delle iniziative
• creazione di un comune denominatore che racchiuda le diverse proposte in modo riconoscibile, attraverso una programmazione condivisa (pubblici esercizi, residenti e associazioni) e forme di co-gestione che puntino ad una messa in rete di soggetti che si impegnano a gestire assieme iniziative, eventi e rassegne;
• programmazione e realizzazione delle proposte culturali estive per la zona universitaria nel quadro del programma cittadino Bologna Estate, lavorando a tal fine con tempi di programmazione adeguati;
• allestimento polivalente con strutture temporanee polivalenti e co-gestite;
• utilizzo di diversi luoghi fino ad ora sottoutilizzati, come Piazza Rossini, Scaravilli, Xxxxxxx;
5.2 Tipologie di utilizzo degli spazi
I soggetti aderenti si impegnano a tenere conto e a portare avanti i seguenti interventi ed attività proposte nell'ambito del percorso partecipato:
a) Interventi tesi alla valorizzazione e promozione del territorio
Si ritiene essenziale riconoscere e valorizzare il patrimonio artistico-culturale presente nell'area, a beneficio di tutta la città: la Pinacoteca, i Musei universitari, l’Oratorio Santa Xxxxxxx, il Collegio Venturoli, l’Accademia di Belle Arti, la Pinacoteca, il Conservatorio, i Palazzi Senatori (ciclo dei Carracci), le Biblioteche prestigiose, i luoghi dei grandi poeti che hanno vissuto e insegnato a Bologna: Xxxxx, Pascoli, Carducci, Xxxxxxxx, Campana, Roversi.
Vanno a tal fine progettati e realizzati percorsi turistico-culturali da Piazza di Porta Ravegnana a Piazza Verdi fino a Belle Arti con apposita segnaletica di luoghi di interesse artistico-culturale, promuovendo accordi con le guide, le associazioni culturali, gli alberghi e attraverso la creazione di un portale online ad hoc. Va altresì previsto in Piazza Verdi un visibile polo informativo.
Le attività qui definite potranno nel lungo periodo contribuire a definire un “brand” dell'area, che sia coerente con la visione e gli obiettivi che nel patto vengono descritti.
c) Iniziative e progetti culturali durante diversi periodi dell'anno
Coerentemente con gli obiettivi e criteri sopra richiamati l'impegno deve essere teso a promuovere iniziative di carattere culturale che coinvolgano i soggetti presenti nell'area, ma in modo continuativo e non solo durante il periodo estivo.
A tal fine vanno anche messe in campo forme di sostegno ed incentivo a realtà culturali già esistenti, puntando a creare un “polo di qualità culturale in zona”, anche pensando ad accordi e agevolazioni per l'affitto degli spazi.
In generale in questa linea progettuale vanno inserite iniziative legate alla musica, alla presentazioni di libri, alla realizzazione di mostre, al teatro e alla danza, non solo in luoghi chiusi, ma anche all'aperto.
d) Momenti dedicati al dibattito pubblico.
Riconoscendo che Piazza Verdi di fatto è stata nel tempo ed oggi è ancora vissuta anche
come luogo di espressione politica, ma ritenendo anche necessario superare il monopolio e l'esclusivo uso politico della piazza, si ritiene importante dare spazio, oltre a manifestazioni politiche che non rientrano nelle competenze del Tavolo, anche a dibattiti e discussioni pubbliche. Una buona pratica da riprendere è anche quella delle lezioni all'aperto promosse in passato da alcune Facoltà e docenti.
e) Interventi tesi a favorire una positiva socialità
Riconoscendo la necessità di promuovere occasioni di incontro tra diversi fruitori, si ritiene che un buon utilizzo dei luoghi, in grado di renderli vivi e di veicolare positiva socialità, sia quello di realizzare periodicamente diverse tipologie di mercati in diversi luoghi della zona: legati ai prodotti biologici, di libri, per bambini, dell'usato, dell'artigianato.
f) Interventi tesi alla cura condivisa degli spazi e al miglioramento della qualità ambientale
Tema centrale per riportare la zona a livelli di vivibilità e qualità della vita è quello della promozione di un cura dei luoghi, basata sul rispetto delle regole e su un'assunzione di impegni da parte di tutti. Di seguito alcune proposte per un possibile orientamento in tal senso:
• realizzazione di adeguate infrastrutture igieniche con bagni pubblici in Piazza Verdi;
• promozione di una pulizia dei muri delle facoltà, del Teatro Comunale, anche prevedendo il coinvolgimento di associazioni culturali, studentesche e di residenti;
• coinvolgimento del Teatro comunale in iniziative che prevedano l'uso alternativo del portico e della piazza;
• specifica riqualificazione di Via del Guasto;
• per quanto concerne le lauree: studio di alternative per gli studenti anche dedicando spazi specifici, incentivando, anche con forme di bonus, “feste civili”; individuare esattamente quali giorni avvengono per prevedere un più adeguato presidio da parte delle autorità; prevedere la discussione pubblica delle tesi di laurea;
• promuovere una campagna di comunicazione educativa che veicoli il messaggio “è anche casa tua” che accompagni le eventuali iniziative intraprese;
• implementare un sistema di vuoto a rendere che responsabilizzi commercianti, laboratori artigianali ed esercizi di vicinato;
• riconoscendo l'importante funzione aggregativa, di socialità e presidio culturale e sociale degli spazi di studio degli studenti, si ritiene vadano aumentati nel numero e nelle fasce di orario di apertura e prevedendo anche la realizzazione di altri spazi di socialità attraverso una gestione comune di spazi pubblici all’aperto, e non, oggi in stato di trascuratezza;
• prevedere, come già in precedenza riportato, una rete di figure di controllo e facilitazione della convivenza.
Strumento di promozione e attivazione degli interventi per la cura condivisa dell'area è il “Regolamento comunale sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la
cura e la rigenerazione dei beni comuni”.
5.3 Criteri per la definizione di un piano degli orari
Riconoscendo che la zona universitaria si caratterizza per una frequentazione alta e diversificata in diversi orari della giornata, ma anche di residenzialità concentrata in alcune vie dell'area, si concorda, ai fini di una vivibilità dell'area, che la ridefinizione di un piano degli orari adeguato a tale contesto debba basarsi su un approccio complessivo teso a:
• promuovere una politica di sensibilizzazione sui danni dell'abuso di alcool, assumendo un approccio di prevenzione e di educazione a stili di vita salutari, con particolare attenzione alle fasce più giovani di popolazione e al rispetto delle normative vigenti sulla somministrazione di bevande alcooliche;
• promuovere una diversificazione dell'offerta commerciale e ricreativa, delle modalità di organizzazione e dei target, indirizzandoli anche verso attività diurne, contrastando la politica del ribasso dei prezzi dell'alcool, dando spazio ad accordi (prezzi-offerta) con i gestori (in particolare per Via Petroni), ponendo al centro il ruolo dei gestori nella definizione di un'offerta commerciale che promuova una diversa forma di socializzazione;
• integrare il ruolo dei pubblici esercizi in attività di presidio sociale;
• prevenire l’occupazione abusiva degli spazi pubblici e ad uso pubblico e dell’intralcio alla viabilità.
• lavorare su un riempimento culturale e sociale degli spazi;
• contrastare con sanzioni efficaci la vendita illegale di bevande alcooliche e in contenitori di vetro;
• prevedere figure di controllo e facilitazione della convivenza in forma consorziata;
• integrare il Tavolo di negoziazione con rappresentanti degli studenti;
• prevedere un meccanismo delle deroghe orarie legato alla tipologia di offerta e attività.
6. Modalità organizzative e gestionali
Le modalità di gestione delle iniziative dovrà basarsi su una forma di cooperazione basata su due soggetti: un referente unico dell'amministrazione comunale, designato dal Sindaco, con il compito di presiedere e convocare il Tavolo, costituendo altresì il raccordo con i diversi settori dell'Amministrazione Comunale e dei soggetti gestori dei servizi pubblici, al fine di supportare la co-progettazione e l'attuazione degli interventi che scaturiranno dai lavori del Tavolo; un soggetto da individuare da parte del Tavolo con un ruolo di coordinamento delle attività produttive e di sviluppo di rete tra realtà produttive e istituzioni, di promozione di una comunicazione coordinata sull'area.
Il referente unico dell'Amministrazione comunale, designato dal Sindaco, garantirà altresì il raccordo, ritenuto necessario, del Tavolo di negoziazione con il Comitato provinciale sull'ordine e la sicurezza pubblica.
7. Impegni delle parti
L’ Amministrazione comunale/ il Quartiere si impegna a:
• garantire il supporto necessario al funzionamento del Tavolo di negoziazione, attraverso la figura del referente unico;
• mettere a disposizione i canali di informazione dell’Amministrazione, con particolare riguardo a quelli telematici, al fine di promuovere la massima diffusione dei progetti che verranno elaborati;
• assicurare la collaborazione alle attività progettuali del personale comunale in possesso delle idonee competenze;
• rendere noti gli interventi che l'amministrazione comunale, nel rispetto delle proprie competenze e sulla base di progetti già a suo tempo definiti, promuoverà nell'area;
• portare avanti gli interventi già avviati e quelli futuri già definiti anche dentro lo stesso percorso partecipato;
• garantire la massima diffusione informativa per le iniziative che scaturiranno dai lavori del Tavolo;
• facilitare la partecipazione e il coinvolgimento dei vari soggetti, singoli od associati, che intendano contribuire alla programmazione e realizzazione di iniziative promosse dal Tavolo;
• si impegna ad adottare atti e interventi ritenuti utili per dare concreta attuazione all'approccio definito nei punti precedenti rispetto alla definizione del piano degli orari;
• rendere disponibili gratuitamente gli spazi utili allo svolgimento delle attività del Tavolo;
• tener conto delle proposte formulate dal Tavolo e coerenti con il presente Patto di Convivenza, dando motivazione delle ragioni sulla base delle quali ci si discosti sostanzialmente, in sede di approvazione, dal contenuto predisposto dai lavori del Tavolo.
Impegni delle Istituzioni, degli enti e delle associazioni di cittadini
Le Istituzioni e le associazioni aderenti si impegnano a:
• collaborare alla puntuale definizione delle modalità di impostazione, conduzione, verifica ed attuazione dei progetti da attivare sui territori coinvolti;
• predisporre analisi e documentazioni, anche in formato multimediale, utili alla diffusione degli elementi conoscitivi funzionali alla partecipazione ed a renderle disponibili, senza limitazione alcuna, ai fini della conseguente divulgazione;
• promuovere, attraverso azioni mirate di coinvolgimento, la partecipazione dei diversi soggetti organizzati operanti nelle aree oggetto degli interventi laboratoriali;
• partecipare attivamente, nelle forme dettagliatamente definite in seno al Tavolo di negoziazione, alla realizzazione delle attività;
• partecipare ai lavori dei tavoli di negoziazione, curando la predisposizione dei materiali istruttori;
• rendere disponibile tutta la documentazione che verrà richiesta ai fini della rendicontazione dei progetti.
Impegni delle associazioni di categoria
Le associazioni dichiarano la disponibilità, nel quadro delle azioni delineate per la ridefinizione di un Piano degli orari della Zona Universitaria, a favorire l’assunzione da parte degli esercenti attività commerciali e di pubblico esercizio di specifici impegni in materia di mantenimento delle condizioni di vivibilità urbana garantendo il rispetto delle normative vigenti (rispetto degli orari di chiusura dei locali; applicazione delle misure volte alla tutela dei diversi profili igienico-sanitari afferenti all'intera zona interessata, con particolare riferimento alla gestione e all'utilizzo di bagni pubblici e dei pubblici esercizi; rispetto integrale della disciplina dei contratti di lavoro, delle disposizioni per la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori, delle norme in materia di contribuzione previdenziale, assicurativa ed assistenziale, mantenimento della pulizia, la raccolta differenziata, con particolare attenzione ai contenitori di vetro e di lattine e decoro della zona interessata).
Impegni comuni delle parti
Le parti si impegnano a:
• collaborare lealmente per il perseguimento degli scopi del presente accordo;
• a reperire finanziamenti e risorse per la realizzazione delle attività progettate, della loro pubblicizzazione;
• utilizzare i canali di comunicazione telematica per lo scambio di documenti e di informazioni, al fine di perseguire criteri di celerità e semplificazione dell’azione amministrativa;
• rendere facilmente accessibile in rete tutta la documentazione relativa ai progetti realizzati, compresa quella prodotta da partner e soggetti coinvolti.
7.1 Priorità di impegni e azioni
Nel quadro delle azioni definite nel patto, si è definito che quelle prioritarie da cui cominciare sono:
a) l'individuazione delle due figure di riferimento (referente unico dell'amministrazione e coordinatore delle attività produttive);
b) la programmazione delle attività culturali e sociali periodiche e in particolare quelle relative all'estate 2015;
c) la revisione e la definizione del piano degli orari, sulla base dei criteri descritti nel presente patto.