POR FSE REGIONE TOSCANA 2014-2020 ASSE A - OCCUPAZIONE
Allegato 2 - formulario di progetto
POR FSE REGIONE TOSCANA 2014-2020 ASSE A - OCCUPAZIONE
Formulario
AVVISO PUBBLICO PER LA CONCESSIONE DI FINANZIAMENTI PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI A SUPPORTO DELLE AZIONI DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
SEZIONE 0 PROGETTO
DATI IDENTIFICATIVI DEL
0.1 Titolo
FUTURO SOCIALE PROSSIMO
0.2 Acronimo
F.S.P.
0.3 Soggetto proponente o capofila e partenariato operativo
0.3.1 Denominazione soggetto proponente/capofila
ITEPS “Xxxxx Xxxxxxxx”
0.3.2 Forma giuridica del partenariato
ATS
Già costituita
X Da costituire
0.3.3 Denominazione soggetti partner (elencare)
1 – Convitto Cicognini 2 – Liceo Copernico
3 – Camera di Commercio di Prato 4 – For.Ed.A. Toscana
5 – ANFFAS
6 – TT TECNOSISTEMI spa
7 – TEATRO METASTASIO
8 – Fondazione Finanza Etica
9 – Università degli Studi di Firenze – Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia 10 - ITS PRIME
Aggiungere altri capoversi per ogni partner attuatore, numerandolo/li in maniera consecutiva
0.4 Identificazione Asse, obiettivo, azioni, attività
0.4.1 Asse
A – Occupazione
0.4.2 Priorità di Investimento
A.2 (8.ii) – Integrazione sostenibile nel mercato del lavoro dei giovani, in particolare quelli che non svolgono attività lavorative, non seguono studi né formazioni, inclusi i giovani a rischio di esclusione sociale e i giovani delle comunità emarginate, anche attraverso l'attuazione della
garanzia per i giovani
0.4.3 Obiettivo Specifico
A.2.1 – Aumentare l'occupazione dei giovani
0.4.4 Azione
A.2.1.5 – Stage (anche trasnazionali), attività di laboratorio, metodologie di alternanza scuola- lavoro per migliorare le transizioni istruzione/formazione/lavoro
0.4.5 Attività
A.2.1.5. a) – Alternanza scuola-lavoro
0.5 Finanziamento
0.5.1 Totale costo progetto
€.139.780,00
0.5.2 Finanziamento pubblico richiesto
€.139.780,00
0.6 Area territoriale di realizzazione del progetto
0.6.1 Area territoriale (specificare, all'interno della Regione, quali sono le aree geografiche interessate, con
particolare attenzione alla quarta priorità dell'art. 7, punto 7.1)
In Italia, attualmente le imprese sociali sono circa 15.000 e danno lavoro a circa 600.000 persone, con un fatturato di circa 10mld [dati Yunus Social Business Center – Unifi] e si dividono in tre grandi categorie: cooperative sociali (regolamentate dalla L.381/1991); imprese sociali qualificate (nate in seguito al D.lgs 155/2006); altre organizzazioni non profit o responsabili (potenziali imprese sociali). Le aree di attività di queste imprese sono molteplici: assistenza sociale e sanitaria, educazione (istruzione e formazione), valorizzazione del patrimonio culturale, tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, servizi strumentali alle imprese sociali. Il contesto regionale conferma la media nazionale. In Toscana, nel 2013, si registrano 3.200 associazioni di volontariato iscritte all'albo regionale, 2.000 associazioni di promozione sociale iscritte al relativo albo regionale, 600 cooperative sociali attive sul territorio (53% di tipo A, 41% di tipo B e 6% consorzi) [Osservatorio sociale regionale, 2014]. Le imprese sociali ex lege sono solo 44: dodici di queste hanno una forte caratterizzazione giovanile (quindi oltre il 25%), avendo nella propria governance una presenza maggioritaria di under 40. Secondo gli ultimi dati disponibili (2015) a Prato sono 35 le imprese sociali che operano sul territorio. I tre quarti dei dipendenti è costituito da donne, configurando un ecosistema di imprese capace di incentivare e promuovere anche l'autoimprenditoria femminile [dati forniti da Camera di Commercio di Prato].
Il progetto vuole intervenire in questo settore proponendo azioni di supporto agli studenti del triennio degli istituti coinvolti in preparazione ad esperienze concrete di alternanza scuola lavoro con focus su situazioni di disagio con particolare attenzione ai soggetti diversamente abili in ottica di superamento di ogni forma di discriminazione, mediante il coinvolgimento di realtà imprenditoriali del terzo settore (ANFFAS Onlus Prato), in Coerenza con gli indirizzi definiti dalla Giunta Regionale nell'ambito della strategia Industria 4.0 (Decisione Giunta regionale n.9/2017), vale a dire rafforzamento delle competenze digitali in ottica di nuova imprenditoria mediante il coinvolgimento di realtà imprenditoriali altamente innovative (TT Tecnosistemi ed incubatore di impresa della Camera di Commercio di Prato), il tutto all'interno di una programmazione integrata con i rispettivi Piani Triennali dell'Offerta Formativa (PTOF) degli istituti scolastici coinvolti (tecnico, professionale, liceo scientifico e liceo classico).
0.7 Sommario idea progettuale
0.7.1 Descrivere sinteticamente il progetto (max 15 righe)
L' Alternanza Scuola-Lavoro (ASL) rappresenta una metodologia didattica che offre agli studenti la possibilità di fare scuola in situazione lavorativa e di “apprendere facendo”, alternando periodi di studio e di pratica.
Una modalità di realizzazione del percorso scolastico progettata e attuata dall'istituzione scolastica e formativa, in collaborazione con le organizzazioni pubbliche e private, profit e no profit, che insieme intervengono per la definizione dei fabbisogni formativi del territorio, la progettazione curriculare, l'erogazione del percorso formativo e la valutazione.
L'Alternanza Scuola-Lavoro basa le proprie fondamenta sulla creazione di una rete tra gli attori interessati. Ma perché una rete? Perché nella rete le risorse umane e tecniche vengono condivise e arricchiscono tutti i componenti della rete stessa. Il territorio pratese, racchiude tanta ricchezza in termini di “attori”.
La costruzione di una relazione autenticamente cooperativa tra scuole, docenti e studenti non è tuttavia
l'unico versante su cui occorre operare.
Affinché l'alternanza scuola-lavoro risulti un'esperienza davvero significativa per i propri studenti, occorre, oltre che sensibilizzare al tema dell'ASL, anche e soprattutto rendere gli studenti e le loro famiglie, consapevoli della rilevanza formativa ed educativa dell'esperienza di ASL e sulla cultura del lavoro come dimensione di realizzazione di sé.
Scopo dell'alternanza scuola-lavoro è di motivare e orientare i giovani, diffondendo la cultura del lavoro. Il lavoro che incontra la scuola, la scuola che si fa teatro della cultura del lavoro ma, pensiamo noi, in una ottica sociale, sostenibile ed etica.
La vocazione degli istituti coinvolti, suggerisce di puntare sulla dimensione sociale della cultura di impresa, scuola che non educa solo gli studenti ma che forma cittadini con coscienza civica e sociale.
Il progetto FUTURO SOCIALE PROSSIMO, e la rete dei soggetti che ne fanno parte, ritiene che avvicinare le giovani generazioni al mercato del lavoro è fondamentale per diminuire il distacco, al momento abissale, tra scuola, università e mondo produttivo. MA NON BASTA. Il ruolo educativo della scuola presuppone la formazione di CITTADINI oltre che di futuri lavoratori.
L'impresa sociale, al centro del presente progetto, sposa questa idea di fondo.
Questa unisce, infatti, due mondi generalmente separati: quello della produzione a carattere imprenditoriale e quello della produzione di beni e servizi di utilità sociale. Quest'ultimo settore, tradizionalmente affidato ad enti pubblici, è sempre meno efficiente, di scarso livello qualitativo ed è oggetto di una spesa sociale divenuta ormai insostenibile. Rendere produttivo ciò che per sua natura non lo è attraverso organizzazioni private in grado di offrire beni e servizi di utilità sociale, senza perseguire il profitto. Questa è l'impresa sociale.
L'art. 2 del Dlgs 155/06 individua i settori considerati ad utilità sociale: Istruzione, educazione e formazione, tutela dell'ambiente e dell'ecosistema. valorizzazione del patrimonio culturale, assistenza sociale, sanitaria e socio-sanitaria.
Il progetto FUTURO SOCIALE PROSSIMO mira ad attivare azioni al fine di creare un modello condiviso che faciliti il rapporto tra istituzioni scolastiche e organizzazioni del territorio per la realizzazione dei percorsi di alternanza. Tale modello consentirà agli studenti delle istituzione scolastiche coinvolte (terze e quarte classi) di sviluppare competenze e abilità utili al loro ingresso nel mondo del lavoro. L'istituzione scolastica sperimenterà un modello di alternanza che permetterà agli studenti di capire come sono strutturate ed organizzate le imprese con finalità sociale fornendo loro gli strumenti necessari per sviluppare un'idea imprenditoriale ed una cultura del lavoro con risvolti etici e sociali.
Oggi i modelli collaborativi e sostenibili sono attraenti agli occhi dei giovani. Far conoscere loro le imprese sociali in generale, come strumenti in grado di interpretare al meglio il loro desiderio di socialità, è un compito doveroso e una sfida che le istituzioni scolastiche devono accogliere.
Adesso, più che mai infatti, dentro al mondo no profit della cooperazione sociale, esiste un caleidoscopio infinito di professionalità e di possibilità lavorative che comprende diversi tipi di titoli di studio.
La scuola e la cooperazione sociale hanno un obiettivo comune, da un lato diffondere la cultura del lavoro
alle giovani generazioni sfruttando la loro visione positiva del sociale e dall'altro la caratterizzazione in
senso imprenditoriale, entrambe convergono nella necessità di un lavoro che recuperi la manualità, il rapporto con la natura, la convivialità, il superamento di relazioni anonime spesso derivanti dal prevalere di un agire burocratico e dall'uso sconsiderato di tecnologie, la valorizzazione della dimensione gruppale. Il progetto coinvolge gli istituti superiori di 2° di Prato e attiva processi e azioni integrate fra le scuole e le organizzazioni; prevede la realizzazione dei sei moduli e delle due fasi di monitoraggio e di trasferibilità così come vengono proposti nel bando regionale. Intende creare un sistema quartiere che faciliti il rapporto e la cooperazione delle istituzioni scolastiche fra di loro e fra queste e le organizzazioni del territorio per la realizzazione della ASL. Tale sistema di relazioni e azioni, raccorderà obiettivi, contenuti e metodi educativitra scuola e imprese con un particolare interesse a promuovere forme di auto imprenditorialità (cfr. Decr. Leg.vo 77/05); unirà al sapere teorico il saper fare, partendo dall'attivazione di nuove didattiche laboratoriali e dalla acquisizione delle competenze digitali con un partenariato attento ai temi della disabilità. È un approccio integrato fra PTOF e offerta del territorio. Gli interventi saranno differenziati, a seconda dei vari indirizzi scolastici e del tipo di organizzazioni nelle quali gli studenti svolgeranno la ASL. Diverse le modalità di intervento, comune la finalità: avviare la costruzione di una via italiana al sistema duale ispirata alle migliori prassi europee, che tenga in considerazione le specificità del tessuto sociale e produttivo del territorio e valorizzi la migliore tradizione di formazione professionale, senza perdere l'impronta umanistica che caratterizza il sistema scolastico italiano.
0.7.2 A chi è rivolto il progetto (destinatari) (max 5 righe)
Destinatari ultimi del progetto sono gli studenti individuati dalla Legge 107/2015 come destinatari dei percorsi di alternanza ovvero quelli dell’ultimo triennio delle scuole superiori di II grado. In funzione di questi, fruiranno della formazione anche gli insegnanti tutor scolastici e funzione strumentale e i rappresentanti di organizzazioni in qualità di tutor esterni nei percorsi di alternanza. Infine le famiglie e la società in genere, per informare e di diffondere la conoscenza e gli obiettivi che si propone la ASL.
0.7.3 Descrizione partenariato (max 7 righe)
Al partenariato è sottesa una riflessione di fondo condivisa: proporre ai destinatari una visione in grand'angolo della realtà lavorativa. Accanto alle grandi aziende e alle PMI presenti sul territorio, che operano con logiche vicine a quelli tipiche del secolo scorso, è nata una rete di aziende innovative che rispondono a parametri diversi, propri dell'azienda 4.0; vivono in settori nuovi, nei servizi di alta tecnologia, nel sociale, nel no profit, con il coworking condivido nogli spazi. Il partenariato miscela scuole, aziende innovative e aziende tradizionali e prevede soggetti per validare il modello di ASL anche scientificamente.
0.7.4 Risultati attesi (max 5 righe)
1. Studenti più motivati e meglio formati, con maggiori possibilità di inserimento nel mondo del lavoro.
2. Insegnanti attenti alle trasformazioni in atto nel mercato del lavoro e ai bisogni educativi speciali.
3. Scuole e le organizzazioni: integrare PTOF e richieste aziendali nei settori più innovativi deldigitale.
4. Moduli replicabili e trasferibili basati sulla collaborazione e sul confronto tra scuole e aziende.
5. Maggiore informazione e maggiore consapevolezza nella società civile sui temi della ASL.
0.7.5 Disseminazione e valorizzazione (max 5 righe)
La disseminazione avverrà sia tramite strumenti multimediali e i social network che attraverso lo strumento più “caldo” di incontri in presenza grazie a sportelli informativi che saranno attivati con il progetto e sarà diretta agli studenti e alle famiglie perché siano consapevoli delle opportunità che possono essere attivate con i percorsi di ASL; a tutti gli operatori della scuola,
anche a quanti non sono direttamente coinvolti nelle attività di alternanza; alle organizzazioni del territorio per diffondere la conoscenza di questa nuova metodologia didattica.
0.7.6 Durata del progetto (indicare la durata in mesi)
Diciotto mesi
SEZIONE A PROGETTO
SOGGETTI COINVOLTI NELLA REALIZZAZIONE DEL
A.1 SCHEDA RIASSUNTIVA SOGGETTI ATTUATORI
A.1.1 Xxxxxxxx proponente/capofila
denominazione e ragione sociale: ITEPS “Xxxxx Xxxxxxxx”
natura giuridica: Ente pubblico CF / P.IVA: 84008670485 indirizzo: Xxx xx Xxxxxxxx, 00 – 00000 Xxxxx (XX) tel.: 0000 000000
PEC: xxxx00000x@xxx.xxxxxxxxxx.xx rappresentante legale: Xxxxx Xxxx Xxxxxx
referente del progetto: Prof.ssa Xxxxxxxxx Xxxxxxxx ruolo: coordinatore tel.: 0000 000000 e-mail: xxxx00000x@xxxxxxxxxx.xx
A.1.1 Soggetto partner
denominazione e ragione sociale: Convitto Nazionale Cicognini di Prato
natura giuridica: Ente pubblico CF / P.IVA: 84007010485 indirizzo: Xxxxxx xxx Xxxxxxxx x.00 – 00000 Xxxxx (XX) tel.: 0000 00000 PEC: xxxx000000@xxx.xxxxxxxxxx.xx
rappresentante legale: Xxxxxxxx Xxxxxxxx
referente del progetto: Prof.ssa Xxxxx Xxxxxxxxxx ruolo: componente CTS tel.: 0000 00000 e-mail: xxxx000000@xxxxxxxxxx.xx
A.1.1 Soggetto partner
denominazione e ragione sociale: Liceo Scientifico X. Xxxxxxxxx
natura giuridica: Ente pubblico CF / P.IVA: 84008670485
indirizzo: Xxx Xxxxxxxxxxxxxx, xx 00 – 00000 Xxxxx (XX)
PEC: xxxx00000x@xxx.xxxxxxxxxx.xx rappresentante legale: Xxxxxxx Xxxxxx
referente del progetto: xxxx. Xxxxxxxx Xxxx ruolo: tutor ASL XXXX00000X@XXXXXXXXXX.XX
tel.: 0000 000000
tel. 0000 000000
e-mail:
A.1.2 Soggetto partner
denominazione e ragione sociale: Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Prato
natura giuridica: Ente pubblico CF / P.IVA: 01662670973 / 92024980481 indirizzo: Xxx xxx Xxxxxx, 00, 00000 Xxxxx PO tel.: 0000 00000
PEC: xxxxxxxxxx@xx.xxxxxxxxx.xxxxxx.xx
rappresentante legale: Xxxx Xxxxxx referente del progetto: Xxxxxx Xxxxx e-mail: xxxxxx.xxxxx@xx.xxxxxx.xx
ruolo: componente CTS
tel. 0000000000
A.1.2 Soggetto partner
denominazione e ragione sociale: For.Ed.A. Toscana
natura giuridica: Associazione no profit CF / P.IVA: 94108430482
indirizzo: Xxx xx Xxxxxx 00, 00000 Xxxxxxx tel.: 000000000 PEC: xxxxxx@xxx.xx
rappresentante legale: Xxxxxxxx Xxxxx
referente del progetto: Xxxxxxx Xxxxxxxxx e-mail: x.xxxxxxxxx@xxxxxx.xx
ruolo: componente CTS
tel. 000000000
A.1.2 Soggetto partner
denominazione e ragione sociale: ANFFAS Onlus di Prato natura giuridica: Associazione no profit terzo settore indirizzo: Xxx Xxxxxxxxxxxxxx 00, 00000 Xxxxx
PEC:
rappresentante legale: Xxxxx Xxxxxx
CF / P.IVA: 00000000000 tel.: 0000000000
referente del progetto: Xxxxxxx Xxxxxxx e-mail: xxxxxxxx@xxxxx.xxx
ruolo: componente CTS
tel. 0000000000
A.1.2 Soggetto partner
denominazione e ragione sociale: TT TECNOSISTEMI spa
natura giuridica: Società per azioni indirizzo: Xxx Xxxxxx, 0, 00000 Xxxxx PO PEC: xxxxxxxxxxxx@xxx.xx
rappresentante legale: Xxxxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxxx referente del progetto: Xxxxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxxx e-mail: xxxxxxxxxxxx@xxxxxxxxxxxx.xxx
CF / X.XXX: 00000000000 /00000000000 tel.: 0000 00000
ruolo: componente CTS
tel. 0000 00000
A.1.2 Soggetto partner denominazione e ragione sociale: FONDAZIONE TEATRO METASTASIO | ||
natura giuridica: ente pubblico | CF / P.IVA: 92029820484 / | |
01681690978 indirizzo: Xxx X. Xxxxxxx, 00 xxxxx Xxxxx | prov. Po | cap. 59100 |
tel.:0574/608501 rappresentante legale: Xxxxxxx Xxxxxxx | ||
referente del progetto: Xxxxxx Xxxxxx ruolo: componente CTS tel. 333.5837354 e-mail: xxxxxx.xxxxxx@xxxxxxxxxx.xx |
A.1.2 Soggetto partner
denominazione e ragione sociale: Fondazione Finanza Etica
natura giuridica: Fondazione CF / P.IVA: 92157740280
indirizzo: XXX XXX XXXXXXXXXX, 0 – 00000 XXXXXXX tel.: 000 000 0000 PEC:
rappresentante legale: Xxxxxx Xxxxxxx
referente del progetto: Xxxxxxx Xxxxxx
ruolo: componente CTS
tel. 000 000 0000
e-mail: XXXXXX.XXXXXXXXXX@XXXXXXXXXX.XXX
A.1.2 Soggetto partner
denominazione e ragione sociale: Università degli Studi di Firenze – Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia
natura giuridica: ente pubblico
indirizzo: Xxxxxx Xxx Xxxxx, 0 00000 Xxxxxxx PEC: xxxxxxxx@xxx.xxxxx.xx
rappresentante legale: Xxxx. Xxxxx Xxxxxxxxx referente del progetto: Xxxx. Xxxxx Xxxxxxxxx e-mail: segr-dip(AT)xxxxxxxx.xxxxx.xx
CF / X.XXX: 00000000000 tel.: 000 000 0000
ruolo:membro CTS
tel.: 000 000 0000
A.1.2 Soggetto partner
denominazione e ragione sociale: ITS PRIME
natura giuridica: Fondazione
CF / P.IVA: 01670240496
indirizzo: Xxx xxxxx Xxxxxxxxxx, 00 - Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx Xxx. Xxxxxx ( XX ) tel.: 000 000 0000
PEC: xxxxxxxxxx@xxx.xxxxxxxx.xx rappresentante legale: Xxxxxxxxxx Xxxxxx
referente del progetto: Xxxxx Xxx Xxxxxx e-mail: xxxx@xxxxxxxx.xx
ruolo: componente CTS
tel. 000 000 0000
⮚ Aggiungere altra/e casella/e per ogni partner attuatore, numerandolo/li in maniera
consecutiva così come alla sottosezione 0.3.3 “Denominazione soggetti partner”
A.2 PARTENARIATO FRA SOGGETTI ATTUATORI
A.2.1 Ruolo e funzioni di ogni partner all’interno del progetto
Capofila ITEPS “Xxxxx Xxxxxxxx”
Attività:
- Partecipazione al Comitato tecnico scientifico
- Direzione
- Coordinamento amministrativo
- Docenza
- Amministrazione / segreteria
- Pubblicizzazione e diffusione dei risultati
- Individuazione e partecipazione dei tutor
Partner N 1 Convitto Nazionale Cicognini di Prato
Attività:
- Partecipazione al Comitato tecnico scientifico
- Docenza
- Amministrazione / segreteria
- Pubblicizzazione e diffusione dei risultati
- Individuazione e partecipazione dei tutor
- Rendicontazione
Partner N 2 Liceo Scientifico X. Xxxxxxxxx
Attività:
- Partecipazione al Comitato tecnico scientifico
- Docenza
- Amministrazione / segreteria
- Pubblicizzazione e diffusione dei risultati
- Individuazione e partecipazione dei tutor
- Rendicontazione
Partner N 3 Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Prato
Attività:
- Partecipazione al Comitato tecnico scientifico
- Messa a punto e realizzazione di momenti informativi e di pubblicizzazione (rivolti a studenti, genitori ed insegnanti)
- Individuazione e partecipazione dei tutor aziendali, creazione di UF con i docenti delle scuole
Partner N 4 For.Ed.A. Toscana
Attività:
- Progettazione
- Partecipazione al Comitato tecnico scientifico
- Coordinamento didattico
- Docenza
- Amministrazione / segreteria
- Monitoraggio
- Valutazione
- Help desk per insegnanti e aziende del territorio
- Pubblicizzazione e diffusione dei risultati
- Rendicontazione
Partner N 5 ANFFAS Onlus di Prato
Attività:
- Partecipazione al Comitato tecnico scientifico
- Tutor aziendali e realizzazione di UF con gli insegnanti
- Messa a punto e realizzazione di momenti informativi e di pubblicizzazione (rivolti a studenti, genitori ed insegnanti)
Partner N 6 TT TECNOSISTEMI spa
Attività:
- Tutor aziendali e realizzazione di UF con gli insegnanti
- Messa a punto e realizzazione di momenti informativi e di pubblicizzazione (rivolti a studenti, genitori ed insegnanti)
Partner N 7 FONDAZIONE TEATRO METASTASIO
Attività:
- Partecipazione al Comitato tecnico scientifico
- Tutor aziendali e realizzazione di UF con gli insegnanti
- Pubblicizzazione e diffusione dei risultati
- Messa a punto e realizzazione di momenti informativi e di pubblicizzazione (rivolti a studenti, genitori ed insegnanti)
Partner N 8 Fondazione Finanza Etica
Attività:
- Messa a punto e realizzazione di momenti informativi e di pubblicizzazione (rivolti a studenti, genitori ed insegnanti)
Partner N 9 Università degli Studi di Firenze – Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia
Attività:
- Partecipazione al Comitato tecnico scientifico
- Docenza
- Orientamento
- Pubblicizzazione e diffusione dei risultati
- Supervisione della valutazione Partner N 10 ITS PRIME Attività:
- Partecipazione al Comitato tecnico scientifico
- Messa a punto e realizzazione di momenti informativi e di pubblicizzazione (rivolti a studenti, genitori ed insegnanti)
❑ Aggiungere altri capoversi per ogni partner attuatore, numerandolo/li in maniera
consecutiva, così come alla sottosezione 0.3.3 “Denominazione soggetti partner”
A.2.2 Valore aggiunto recato al progetto dal Capofila e da ogni partner Capofila: ITEPS “Xxxxx Xxxxxxxx”
Esperienza in asl da 30 anni, da 6 anni si concentra sulla finanza formale e terzo settore, indirizzo dedicato nel settore economico e socio sanitario, definiscono l'area centrata sulla mission dell'istituto. Le finalità educative dell'istituto prevedono infatti la costruzione di una concreta scala di valori che assuma come punto di partenza la Costituzione e i suoi principi fondamentali, quali la libertà e la democrazia, l'educazione alla legalità, il rispetto per la cosa pubblica e per l'ambiente; lo sviluppo di un vivo senso di solidarietà e l'acquisizione di un'etica collettiva e di una concezione aperta di cittadinanza; l'educazione alla partecipazione consapevole alla vita della società, attraverso la graduale acquisizione di una forte memoria storica, e, in particolare, della coscienza di essere oltre che il prodotto anche i soggetti della storia, per poter contribuire in modo critico alla costruzione di nuovi modelli sociali e culturali.
Partner 1: Convitto Nazionale Cicognini di Prato
Liceo con orientamento internazionale e adesione europea sul terzo settore, sviluppo del curriculum verticale perché comprensivo, apertura nei mercati asiatici (lingua cinese) dell'impresa sociale
I percorsi liceali proposti dal Convitto Nazionale Cicognini di Prato, nella loro peculiarità, forniscono gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà e sollecitano lo studente a porsi con atteggiamento razionale, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni ed ai problemi. I metodi didattici utilizzati fanno riferimento sia ai modelli empirici sia a quelli scientifici, rispettivamente fondati gli uni sull'esperienza affettiva, fisica, mentale, etico-sociale e gli altri sullo spirito sperimentale, con riferimento al metodo induttivo, logico-deduttivo, socio-oggettivo.
Partner 2: Liceo Scientifico X. Xxxxxxxxx
Avvicinare gli studenti agli aspetti specifici delle problematiche relative alla partecipazione civile; sollecitare una riflessione sull'utilizzo equilibrato delle risorse ambientali del Pianeta; migliorare la capacità di interessare e motivare gli allievi nella “convenienza” della scelta della sostenibilità; far percepire l'ambiente scuola come luogo e metodo di apprendimento,strumento
didattico per l'acquisizione di competenze, ma anche di stili di vita etici e volti al bene comune; prendere consapevolezza dell'influenza che le nostre scelte di consumo possono avere sugli equilibri sociali ed ambientali di parti del mondo molto lontane da noi.; promuovere nei ragazzi l'idea che si diventa buoni cittadini quando si ha consapevolezza dell'ambiente che ci circonda e delle relazioni che; esistono tra questo ed il resto del mondo. In sintesi:
Eco sostenibilità attraverso i saperi liceali
Curriculum professionale dei licei con dimensione etico-sociale Terzo settore con orientamento dei percorsi asl
Partner 3: Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Prato
Il sistema camerale è impegnato da alcuni anni nella valorizzazione dell'impresa sociale e, considerata la crescente importanza economica ed occupazionale delle organizzazioni del Terzo settore e una domanda di servizi sempre più strutturata, Unioncamere ha stipulato uno specifico protocollo d'intesa con il Forum Permanente del Terzo Settore e sta lavorando ad un ulteriore Accordo con il Ministero del lavoro e il Ministero dello Sviluppo Economico. Per promuovere l'imprenditorialità sociale anche a livello provinciale, su proposta di Unioncamere, presso la Camera di Commercio di Prato è stato istituito nel 2013 il Comitato per l’imprenditorialità sociale e per il microcredito, con funzioni di analisi dell'economia locale e di sostegno alle imprese attraverso il microcredito.
In sintesi
Sostegno all'imprenditorialità mettendo a disposizione incubatore di impresa nel terzo settore. Supporto alla progettazione nell'ambito dell'impresa sociale
Partner 4: For.Ed.A. Toscana
L'agenzia formativa ha al proprio attivo un'esperienza pluriennale in merito per aver già partecipato ad altre azioni con scuole e aziende. I costanti contatti con le aziende del territorio le hanno permesso di mettere a punto strumenti di analisi per la rilevazione dei bisogni formativi e per incrociare le attese aziendali con l'offerta formativa proposta dalle scuole. Da questo lavoro maturato negli anni, ha elaborato un suo metodo di approccio al tema e una rete di referenti con i quali si confronta costantemente. Xxxxxxxxx questa sua esperienza nella realizzazione del progetto. Foreda ha anche una lunga esperienza in campo interculturale per aver gestito attività formative con comunità di immigrati.
Competenze nell'area della cittadinanza, educazione degli adulti, diversità, orientamento e
formazione insegnanti
Partner 5 ANFFAS Onlus di Prato
Ente specifico del terzo settore, si impegna a livello politico, per sollecitare e sostenere, in sede politica e legislativa, risposte adeguate alle aspettative e ai bisogni delle persone disabili e delle loro famiglie; a livello sociale e culturale, a favorire concreti processi di reale integrazione ed avversare ogni forma di esclusione e di emarginazione; a livello istituzionale, a promuovere e realizzare servizi sanitari, socio-sanitari, educativi e assistenziali rivolti alle persone disabili e alle loro famiglie.
Dimensione nazionale garantisce la scalabilità (idea che genera valore in una dimensione più ampia) e maggiore replicabilità
Partner 6: TT TECNOSISTEMI spa
Leader nel settore informatico, formazione studenti in ambito imprenditoriale
In possesso di simulatori 3d e simulazione in remoto di progetti di impresa Accompagnamento di impresa si prefigge di perpetuare il suo proprio impegno nei confronti dell'ambiente, della sicurezza e della responsabilità sociale andando a coinvolgere anche i propri fornitori, inserendo clausole contrattuali indicanti il rispetto dei diritti umani e dei diritti dei lavoratori, il rispetto della normativa vigente in materia di correttezza negli affari, di sicurezza sul lavoro e di sostenibilità e rispetto ambientale.
Partner 7: FONDAZIONE TEATRO METASTASIO
Dimensione artistico teatrale Esempio pratico di impresa sociale
Il legame del Teatro Metastasio con la città di Prato è particolarmente importane per un contesto in cui i cambiamenti si manifestano in modo contemporaneo. La costruzione di uno spazio pubblico di discussione e di comprensione del presente è un obiettivo verso il quale il Metastasio tende da oltre 50 anni. Questo percorso viene sempre più condiviso non soltanto con altre importanti istituzioni teatrali regionali, italiane ed europee, ma soprattutto con gli altri enti e associazioni culturali e con le istituzioni cittadine
Partner 8: Fondazione Finanza Etica
La missione della Fondazione Culturale Responsabilità Etica è contribuire affinché il Sistema Banca Etica sia protagonista nella promozione di reti di “nuove economie sostenibili” e sia un riferimento culturale e operativo nel campo della finanza etica in ambito nazionale ed internazionale.
Il pensiero che meglio definisce lo spirito d'azione è quello che la descrive come: “Un laboratorio di ricerca, di creazione e provocazione per una nuova cultura economica e finanziaria al servizio della società civile”
Dimensione nazionale garantisce la scalabilità (idea che genera valore in una dimensione più ampia) e maggiore replicabilità
Partner 9: Università degli Studi di Firenze – Dipartimento di Scienze della Formazione e
Il ruolo dell'Università ha una valenza di scientificità. Scuole e aziende si avvicinano ai temi della ASL in una fase di fatto iniziale. Enti dedicati, anche a livello nazionale, hanno prodotto statistiche di realizzazione, dati di presenze, ma mancano ancora studi approfonditi sui risultati, analisi critiche sui metodi di approccio più efficaci, la definizione di paradigmi didattici per evitare approssimazioni e superficialità. Il ruolo del dipartimento universitario sarà di supervisionare il lavoro che verrà svolto, validare le metodologie seguite e la loro applicazione, analizzare i risultati ottenuti. In sintesi:
Modellizzazione dell'azione del progetto per realizzazione corso FAD nell'ambito dei percorsi di
studio universitari
Riconoscimento crediti dei partecipanti Contributo sistema valutazione e monitoraggio
Partner 10 ITS PRIME
L'elemento che caratterizza i percorsi di ITS PRIME è la partecipazione attiva delle imprese che sono presenti sia in fase di progettazione dei corsi sia nella docenza attraverso il coinvolgimento diretto del proprio personale insieme a docenti della scuola e delle università sia nell'accoglienza dei corsisti per periodi prolungati di stage. Questa spiccata sinergia con le aziende garantisce un percorso formativo fortemente orientato al lavoro. Gli ITS costituiscono quel ponte che prepara il giovani al futuro e offrono delle risposte concrete ai bisogni formativi delle imprese. I lavori dell'high-tech si imparano qui perché
l'ITS unisce scuola e lavoro e consente di formare figure pronte e immediatamente spendibili nel contesto
lavorativo.
Aggiungere altri capoversi per ogni partner attuatore, numerandolo/li in maniera consecutiva, così come alla
sottosezione 0.3.3 “Denominazione soggetti partner”
A.2.3 Modalità organizzative adottate dai soggetti partner per la realizzazione del progetto (specificare organi e regole per assunzione di decisioni, modalità di regolazione di eventuali controversie, distribuzione dei compiti, ecc.)
L'organo di gestione della ATS sarà il Comitato Tecnico Scientifico che avrà compiti di indirizzo e di controllo. Il CTS sarà composto dai rappresentanti dei partner e presieduto dal dirigente scolastico della scuola capofila o da persona da lui delegata; si riunirà con cadenza trimestrale e anche su richiesta di almeno un terzo dei suoi membri. Si doterà di un sistema di controllo interno e di gestione dei rischi costituito dall'insieme delle regole, delle procedure e delle strutture organizzative volte a consentire l'identificazione, la misurazione, la gestione e il monitoraggio dei principali rischi.
Un regolamento interno prevederà ruoli, assegnerà compiti e mansioni a ciascun partecipante. Tutti i rappresentanti saranno tenuti all'osservanza del regolamento stesso. Le decisioni saranno prese, dopo un adeguato confronto, con votazioni per alzata di mano; il quorum fissato è la maggioranza semplice. Per eventuali controversie si cercheranno le soluzione all'interno del comitato stesso facendo ricorso ad arbitrati e a confronti tra rappresentanti, nel caso in cui non si arrivi a decisioni condivise, si farà ricorso agli organi competenti per legge.
Aggiungere altri capoversi per ogni partner attuatore, numerandolo/li in maniera consecutiva, così come alla
sottosezione 0.3.3 “Denominazione soggetti partner”
A.3 SOGGETTI TERZI COINVOLTI
A.3.1 Soggetti delegati (N.B.: se si prevede la delega è obbligatorio compilare sia la presente sottosezione, sia la sottosezione F.1)
A.3.1.1 Soggetto delegato
Dati identificativi: Denominazione e ragione sociale: Codice fiscale:
indirizzo (via/piazza, città, provincia, CAP):
natura giuridica: Partita IVA:
tel.:
soggetto accreditato:
e-mail:
PEC:
Si: indicare il codice accreditamento (obbligatorio):
No rappresentante legale:
tel.: e-mail:
A.3.1.2 Attività oggetto di delega progettazione docenza/orientamento
A.3.1.3 Motivazioni del ricorso alla delega (illustrare le condizioni e caratteristiche del progetto che rendono necessario l'apporto di specifiche competenze non reperibili con singolo incarico a persona fisica, evidenziare le caratteristiche di apporto integrativo e specialistico di cui il soggetto non dispone direttamente)
A.3.1.4 Requisiti scientifici e competenze specialistiche possedute dal terzo per lo svolgimento delle attività delegate (descrivere ed allegare documentazione comprovante)
⮚ Aggiungere altra/e sottosezione/i A.3.1 per ciascun soggetto delegato
A.4 SCHEDE DI DETTAGLIO DEI SOGGETTI ATTUATORI
A.4.1.1 Denominazione ITEPS “Xxxxx Xxxxxxxx”
A.4.1.3 IBAN XX00X0000000000000000000000
Codice accreditamento (obbligatorio): PO0620
X Si No
A.4.1.2 Soggetto accreditato
A.4.1.4 Sede legale: Xxx xx Xxxxxxxx, 00 – 00000 Xxxxx (XX) e-mail: xxxx00000x@xxxxxxxxxx.xx
A.4.1.5 Sede fiscale (se diversa da quella legale) Via di Reggiana, 86 – 00000 Xxxxx (XX) e-mail: xxxx00000x@xxxxxxxxxx.xx
A.4.1.6 Sede operativa (se diversa da quella legale) Via di Reggiana, 86 – 00000 Xxxxx (XX) e-mail: xxxx00000x@xxxxxxxxxx.xx
A.4.1.7 Registrazione c/o Camera di Commercio n. Anno Prov.
c/o Tribunale n. Anno Prov.
A.4.1.8 Partita IVA:
A.4.1.9 Codice fiscale: 84008670485
A.4.1.10 Attività attinenti l’oggetto dell’avviso, realizzate nell’ultimo triennio (indicare le 3 attività attinenti più significative: breve descrizione dell'attività, sua durata, ruolo svolto, amministrazione erogatrice dei fondi, periodo di svolgimento, con particolare riferimento ad esperienze pregresse in materia di alternanza scuola-lavoro) (max 30 righe)
Il presente progetto presenta collegamenti con altri progetti in essere presso il nostro Istituto e svolti anche in passato. Nel PTOF vigente, approvati dal Collegio Docenti sono ufficializzati: P11 Compila il 730 - per le classi quarte e quinte dell'indirizzo tecnico - per preparare i ragazzi ad un confronto con la realtà fiscale di soggetti non titolari di reddito d'impresa
P12 Dagopaghe - per sviluppare capacità di analisi di situazioni complesse ed interagire con il
territorio e con l'Ordine dei consulenti del lavoro
P14 Fisco a scuola - per preparare i ragazzi ad un confronto con la realtà fiscale e conoscere i
servizi dell'Agenzia delle Entrate
P13 EYE – per educare alla progettualità imprenditoriale ed etica
P15 Alternanza Scuola-Lavoro - per gli studenti delle classi terze: visite aziendali, incontri con esperti ed eventuali stage. Per le classi quarte: stage presso studi commerciali, consulenti del lavoro, aziende mercantili, industriali e di servizi
P23 Dalla teoria alla Pratica – per effettuare collegamenti con le strutture bancarie e capirne il
ruolo e l'importanza negli scambi commerciali con l'estero
P 24 Destinazione Malta - per offrire agli alunni la possibilità di svolgere esperienze di tirocinio lavorativo a Malta.
P 31 Prato, la città il distretto – per alimentare la coscienza della cultura tessile nella nostra città P1 Alternanza scuola-lavoro - Classi terze: Stage di due settimane a febbraio presso gli asili nido di Prato e dei comuni limitrofi. Classi quarte: Stage di due settimane, a febbraio presso le strutture e i servizi per anziani di Prato e dei comuni limitrofi
P17 Visite guidate ai servizi sociali del territorio – per le classi seconde presso una residenza socioassistenziale per anziani, un centro diurno per disabili, un asilo nido
L'Istituto Dagomari già da qualche anno scolastico coltiva la cultura del fare impresa, promuove l'educazione all'imprenditorialità, in coerenza con i bisogni e le esigenze del territorio. Gli stessi progetti sono svolti in collaborazione con aziende, studi professionali, Enti pubblici locali.
A 4.1.11 Competenze specifiche possedute coerenti/significative per la realizzazione del progetto proposto (max 30 righe)
Dal PTOF 2017/20: Linee strategiche desunte dall'Atto di Indirizzo emanato dal Dirigente
Scolastico
a) Incrementare il rapporto con la realtà produttiva con uno sfondo nazionale ed europee. Si intende incentivare, anche tramite progetti in rete, le interazioni fra scuola, società e impresa, intesa anche come spazio formativo, per garantire un apprendimento lungo l'intero corso della vita.
Saranno obiettivi precipui: …omissis…
programmazione col Comitato Tecnico Scientifico comunitarie e acquisizione relative certificazioni alternanza scuola lavoro
b) Migliorare l'azione amministrativa e didattica nell'ottica dello sviluppo delle nuove tecnologie e della dematerializzazione
c) Assumere iniziative volte al pieno successo scolastico agendo contro reiezione e dispersione scolastica attivando azioni efficaci di accoglienza degli alunni
d) Migliorare il lavoro sull'orientamento in ingresso e in uscita e la qualità professionale dell'istruzione e formazione
le attività inerenti l'orientamento saranno volte:
la scuola e il territorio con le realtà produttive;
implichino l'assunzione di ruoli attivi in situazioni applicative.
formazione per gli allievi che decidono di non proseguire gli studi. Si realizzerà: professionale; …omissis…
alternanza scuola lavoro
e) Rinnovare l'uso e la qualità dei laboratori in un'ottica di project work nel rilancio dell'immagine dell'Istituto …omissis….
impresa.
f) Realizzare percorsi unitari biennali nell'ottica del riordino degli Istituti Tecnici /professionali
A.4.1.12 Reti di relazioni con particolare riferimento a collegamenti con distretti tecnologici, poli di innovazione, poli tecnici professionali e istituti tecnici superiori (indicare le relazioni presenti nelle singole fattispecie)
Ad oggi non esistono distretti tecnologi, poli di innovazione, poli tecnici professionali e ITS che si concentrino sullo sviluppo del cosiddetto Terzo Settore. Il progetto FUTURO SOCIALE PROSSIMO annovera tra i partner l'ITS PRIME che, nell'ambito dell'industria 4.0., ha intenzione di sviluppare in via sperimentale alcuni progetti rivolti proprio a questo segmento.
A.4 SCHEDE DI DETTAGLIO DEI SOGGETTI ATTUATORI
A.4.1.1 Denominazione ITEPS “Xxxxx Xxxxxxxx”
A.4.1.3 IBAN XX00X0000000000000000000000
Codice accreditamento (obbligatorio): PO0620
X Si No
A.4.1.2 Soggetto accreditato
A.4.1.4 Sede legale: Xxx xx Xxxxxxxx, 00 – 00000 Xxxxx (XX) e-mail: xxxx00000x@xxxxxxxxxx.xx
A.4.1.5 Sede fiscale (se diversa da quella legale) Via di Reggiana, 86 – 00000 Xxxxx (XX) e-mail: xxxx00000x@xxxxxxxxxx.xx
A.4.1.6 Sede operativa (se diversa da quella legale) Via di Reggiana, 86 – 00000 Xxxxx (XX) e-mail: xxxx00000x@xxxxxxxxxx.xx
A.4.1.7 Registrazione c/o Camera di Commercio n. Anno Prov.
c/o Tribunale n. Anno Prov.
A.4.1.8 Partita IVA:
A.4.1.9 Codice fiscale: 84008670485
A.4.1.10 Attività attinenti l’oggetto dell’avviso, realizzate nell’ultimo triennio (indicare le 3 attività attinenti più significative: breve descrizione dell'attività, sua durata, ruolo svolto, amministrazione erogatrice dei fondi, periodo di svolgimento, con particolare riferimento ad esperienze pregresse in materia di alternanza scuola-lavoro) (max 30 righe)
Il presente progetto presenta collegamenti con altri progetti in essere presso il nostro Istituto e svolti anche in passato. Nel PTOF vigente, approvati dal Collegio Docenti sono ufficializzati:
P11 Compila il 730 - per le classi quarte e quinte dell'indirizzo tecnico - per preparare i ragazzi ad un confronto con
la realtà fiscale di soggetti non titolari di reddito d'impresa
P12 Dagopaghe - per sviluppare capacità di analisi di situazioni complesse ed interagire con il territorio e con
l'Ordine dei consulenti del lavoro
P14 Fisco a scuola - per preparare i ragazzi ad un confronto con la realtà fiscale e conoscere i servizi dell'Agenzia
delle Entrate
P13 EYE – per educare alla progettualità imprenditoriale ed etica
P15 Alternanza Scuola-Lavoro - per gli studenti delle classi terze: visite aziendali, incontri con esperti ed eventuali stage. Per le classi quarte: stage presso studi commerciali, consulenti del lavoro, aziende mercantili, industriali e di servizi
P23 Dalla teoria alla Pratica – per effettuare collegamenti con le strutture bancarie e capirne il ruolo e l'importanza negli scambi commerciali con l'estero
P 24 Destinazione Malta - per offrire agli alunni la possibilità di svolgere esperienze di tirocinio lavorativo a Malta. P 31 Prato, la città il distretto – per alimentare la coscienza della cultura tessile nella nostra città
P1 Alternanza scuola-lavoro - Classi terze: Stage di due settimane a febbraio presso gli asili nido di Prato e dei comuni limitrofi. Classi quarte: Stage di due settimane, a febbraio presso le strutture e i servizi per anziani di Prato e dei comuni limitrofi
P17 Visite guidate ai servizi sociali del territorio – per le classi seconde presso una residenza socioassistenziale per anziani, un centro diurno per disabili, un asilo nido
L'Istituto Dagomari già da qualche anno scolastico coltiva la cultura del fare impresa, promuove l'educazione all'imprenditorialità, in coerenza con i bisogni e le esigenze del territorio. Gli stessi progetti sono svolti in collaborazione con aziende, studi professionali, Enti pubblici locali.
A 4.1.11 Competenze specifiche possedute coerenti/significative per la realizzazione del progetto proposto (max 30 righe)
Dal PTOF 2017/20: Linee strategiche desunte dall'Atto di Indirizzo emanato dal Dirigente Scolastico
a) Incrementare il rapporto con la realtà produttiva con uno sfondo nazionale ed europee. Si intende incentivare, anche tramite progetti in rete, le interazioni fra scuola, società e impresa, intesa anche come spazio formativo, per garantire un apprendimento lungo l'intero corso della vita.
Saranno obiettivi precipui: …omissis…
istruzione finalizzati allo studio .
b) Migliorare l'azione amministrativa e didattica nell'ottica dello sviluppo delle nuove tecnologie e della dematerializzazione
c) Assumere iniziative volte al pieno successo scolastico agendo contro reiezione e dispersione scolastica attivando azioni efficaci di accoglienza degli alunni
d) Migliorare il lavoro sull'orientamento in ingresso e in uscita e la qualità professionale dell'istruzione e formazione
le attività inerenti l'orientamento saranno volte:
in situazioni applic
e) Rinnovare l'uso e la qualità dei laboratori in un'ottica di project work nel rilancio dell'immagine dell'Istituto
f) Realizzare percorsi unitari biennali nell'ottica del riordino degli Istituti Tecnici /professionali
A.4.1.12 Reti di relazioni con particolare riferimento a collegamenti con distretti tecnologici, poli di innovazione, poli tecnici professionali e istituti tecnici superiori (indicare le relazioni presenti nelle singole fattispecie)
Ad oggi non esistono distretti tecnologi, poli di innovazione, poli tecnici professionali e ITS che si concentrino sullo sviluppo del cosiddetto Terzo Settore. Il progetto FUTURO SOCIALE PROSSIMO annovera tra i partner l'ITS PRIME che, nell'ambito dell'industria 4.0., ha intenzione di sviluppare in via sperimentale alcuni progetti rivolti proprio a questo segmento.
A.4.2 SOGGETTO PARTNER 1
A.4.2.1 Denominazione Convitto Nazionale Cicognini di Prato
A.4.2.2 Soggetto accreditato
x Si No
Codice accreditamento (obbligatorio): povc010005
A.4.2.3 Sede legale Xxxxx Xxxxxx xxx xxxxxxxx 00 e-mail: xxxx000000@xxxxxxxxxx.xx
A.4.2.4 Sede fiscale (se diversa da quella legale) e-mail:
A.4.2.5 Sede operativa (se diversa da quella legale) e-mail:
A.4.2.6 Registrazione c/o Camera di Commercio n. Anno Prov.
c/o Tribunale n. Anno Prov.
A.4.2.7 Partita IVA:
A.4.2.8 Codice fiscale: 84007010485
A.4.2.9 Attività attinenti l’oggetto dell’avviso, realizzate nell’ultimo triennio
La scuola ha attivato progetti di orientamento sia in entrata che in uscita. All'interno dei progetti di scuola lavoro, gli studenti delle classi 3° e 4° del Liceo Scientifico e Classico hanno svolto stage presso la Pubblica Assistenza di Prato, che hanno previsto ore di formazione sull'assistenza e la solidarietà a soggetti svantaggiati. Il Liceo Classico e Scientifico si avvalgono della collaborazione con la Cooperativa Pane e Rose per l'integrazione di soggetti di nazionalità straniera no italofoni come previsto dal piano di miglioramento della scuola.
A.4.2.10 Competenze specifiche possedute coerenti/significative per la realizzazione del progetto proposto
Tra le finalità specifiche del liceo Classico Europeo sono evidenziate:
Individuare i tratti comuni e le specificità nazionali che costituiscono l'identità europea per diventare consapevoli, attraverso lo studio delle lingue classiche, dell'origine e del fondamento comuni dell'Europa;
Acquisire la conoscenza di fondamentali nozioni di carattere economico-sociale mediante l'insegnamento di diritto
ed economia;
Tra le finalità del Liceo Scientifico sono evidenziate:
Essere consapevoli delle ragioni che hanno prodotto lo sviluppo scientifico e tecnologico nel tempo, in relazione ai bisogni e alle domande di conoscenza dei diversi contesti, con attenzione critica alle dimensioni tecnico-applicative ed etiche delle conquiste scientifiche, in particolare quelle più recenti;
Xxxxx cogliere la potenzialità delle applicazioni dei risultati scientifici nella vita quotidiana.
A.4.2.11 Reti di relazioni con particolare riferimento a collegamenti con distretti tecnologici, poli di innovazione, poli tecnici professionali e istituti tecnici superiori (indicare le relazioni presenti nelle singole fattispecie)
Ad oggi non esistono distretti tecnologi, poli di innovazione, poli tecnici professionali e ITS che si concentrino sullo sviluppo del cosiddetto Terzo Settore. Il progetto FUTURO SOCIALE PROSSIMO annovera tra i partner l'ITS PRIME che, nell'ambito dell'industria 4.0., ha intenzione di sviluppare in via sperimentale alcuni progetti rivolti proprio a questo segmento.
A.4.2 SOGGETTO PARTNER 2
A.4.2.1 Denominazione Liceo Scientifico Statale "Xxxxxxx Xxxxxxxxx"
A.4.2.2 Soggetto accreditato
V Si No
Codice accreditamento (obbligatorio): PO0656
A.4.2.3 Sede legale
indirizzo: Xxxxx Xxxxxxxxxxxxxx, 00 - 00000 Xxxxx (XX) e-mail: XXXX00000X@xxxxxxxxxx.xx
A.4.2.4 Sede fiscale (se diversa da quella legale) e-mail:
A.4.2.5 Sede operativa (se diversa da quella legale) e-mail:
A.4.2.6 Registrazione c/o Camera di Commercio n. Anno Prov.
c/o Tribunale n. Anno Prov.
A.4.2.7 Partita IVA:
A.4.2.8 Codice fiscale: 84009230487
A.4.2.9 Attività attinenti l’oggetto dell’avviso, realizzate nell’ultimo triennio (indicare le 3 attività attinenti più significative: breve descrizione dell'attività, sua durata, ruolo svolto, amministrazione erogatrice dei fondi, periodo svolgimento, con particolare riferimento ad esperienze pregresse in materia di alternanza scuola-lavoro) (max 30 righe)
2013-2015 PROGETTO SMILE: in collaborazione con PIN S.c.r.l., CNA Prato, Confartigianato Imprese Prato, Istituto Professionale "Datini"; Istituto Tecnico Statale "Buzzi", Liceo "Copernico", Istituto d'Istruzione superiore "Gramsci-Keynes", ISISS "Cigognini-Rodari", ITES "Dagomari", Istituto d'Istruzione Superiore "Lici", IPSIA "Marconi". Obiettivo generale del progetto è stato quello di favorire l'alternanza scuola-lavoro attraverso la realizzazione delle seguenti azioni: attività di sensibilizzazione nei confronti del personale scolastico; attivazione di percorsi formativi; creazione di un modello attraverso la redazione di un manuale delle Buone Prassi; seminari di approfondimento; indagine di sfondo sui fabbisogni formativi e di competenze del tessuto produttivo locale; disseminazione dei risultati conseguiti.
2016-2017 CONVENZIONI E PROGETTI ATTIVATI PER L'ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO:
Fondazione Galceti, ACI, Arch. Xxxxxxxxx, X.Xxxxxxx e X.Xxxxx studio di Architettura, Architetto X.Xxxxxxxx, Fondazione Teatro Metastasio, Yeshua. Ass. Divulgazione e Promozione Attività Artistiche, Tribunale di Prato, Pratosfera, La Nazione, TV Prato, Studio Consulenza Xxxxxx Xxxxxx, Studo Consulente del Xxxxxx Xxxxxxx, Studio Consulente del Lavoro Bensi, Studio Associazto Consulente del Lavoro Scopelliti Cardini Marzocchi, Studio Associato Commercialista D'Xxxxxxxx, Studio Commercialista Bardazzi, Xxxxx Xxxxxx Studio Consulente del Lavoro, Studio Consulente del Lavoro Xxxxx, Studio Consulente del Lavoro Frati, Admenta Italia, Point Studio, Manteco srl, Batolini 1938, Xxxxxxxxx srl, Studio di Ingegneria Nistri, Studio di Architettura Chilleri, Edilizia Pubblica, Xxx.Xxx. Industriale UNIFI, Xx.Xx Ingegneria, Studio Ingegnere Madera, Ingegnere Xxxxxxxx, Studio Tecnico Associato A4 Ingegneria, Dipartimento Matematica e Informatica UNIFI, Palazzo Pretorio, Museo Pecci, White Radio,
Fondazione Rete Toscana Classica, Azienda USL Toscana Centro, Opera Santa Xxxx, Cooperativa Pane e Rose, Palestra Time Out, Ambulatorio Veterinario Bisenzio, Clinica Veterinaria Galilei, Ambulatorio Prato Nord.
2017 CORSI DI AGGIORNAMENTO PER DOCENTI SULL'ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO Il corso,
tenutosi presso l'istituto e organizzato dai docenti dell'USR Toscana, ha avuto una durata di sei ore complessive nelle quali sono stati trattati i temi dell'ASL, concernente soprattutto gli aspetti tecnici da seguire per redigere un progetto individuale di Alternanza per gli alunni dalla terza e dalla quinta classe.
A.4.2.10 Competenze specifiche possedute coerenti/significative per la realizzazione del progetto proposto (max 30 righe)
L'adesione al progetto SMILE e la grande attenzione che il Liceo Scientifico Copernico ha dedicato fin dall'inizio alle attività di alternanza scuola-lavoro, fanno di questo istituto un partner solido e ricco di esperienza nel contesto di riferimento. Nell'anno scolastico in corso, l'istituto ha presentato per le classi terze percorsi di Alternanza che spaziano dall'ambito ambientale a quello delle visite turistiche, dalla divulgazione scientifica alla formazione simulata in collaborazione con UNIFI. Tutti gli alunni delle classi quarte hanno frequentato un corso di 10 ore sul diritto del lavoro con verifica finale svolto dai docenti di diritto dell'organico. Per quanto riguarda i corsi sulla sicurezza nei luoghi del lavoro, il corso è stato svolto grazie alla collaborazione dei Vigili del Fuoco di Prato e ha avuto una durata di 8 ore corrispondente al corso sulla sicurezza medio-bassa, necessaria per poter affrontare le settimane di stage aziendale concentrate nel quarto anno di Liceo. I ragazzi di quarta (circa 200 alunni) sono stati assegnati nelle varie aziende convenzionate con l'istituto concentrando l'esperienza tra la seconda metà di gennaio e la prima di febbraio. Infine, sempre nell'ambito dell'ASL, grazie alla convenzione con UNIFI, le quarte hanno partecipato a incontri di orientamento universitario e openday.
A.4.2.11 Reti di relazioni con particolare riferimento a collegamenti con distretti tecnologici, poli di innovazione, poli tecnici professionali e istituti tecnici superiori (indicare le relazioni presenti nelle singole fattispecie)
Il Liceo Copernico si connota prevalentemente come scuola preparatoria al percorso universitario. Nell'a.s. 2013-14, la percentuale di alunni iscritti all'Università, usciti dal Liceo, ha superato il 90%. Anche per questo motivo la didattica curriculare è integrata da numerosi progetti e iniziative di respiro locale, nazionale, europeo, spesso in rete sinergica con altre Scuole Superiori Statali, con l'Università degli Studi o gli Enti Pubblici territoriali e, da quest'anno, con la Scuola Superiore Sant'Xxxx di Pisa.
A.4.2 SOGGETTO PARTNER 3
A.4.2.1 Denominazione
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Prato
A.4.2.2 Soggetto accreditato
Si
X No
Codice accreditamento (obbligatorio):
A.4.2.3 Xxxx xxxxxx Xxx xxx Xxxxxx, 00 – 00000 Xxxxx e-mail: xxxxxxxxxx@xx.xxxxxxxxx.xxxxxx.xx
A.4.2.4 Sede fiscale (se diversa da quella legale) e-mail:
A.4.2.5 Sede operativa (se diversa da quella legale) e-mail:
A.4.2.6 Registrazione c/o Camera di Commercio n. Anno Prov.
c/o Tribunale n. Anno Prov.
A.4.2.7 Partita IVA: 01662670973
A.4.2.8 Codice fiscale: 92024980481
A.4.2.9 Attività attinenti l’oggetto dell’avviso, realizzate nell’ultimo triennio (indicare le 3 attività attinenti più significative: breve descrizione dell'attività, sua durata, ruolo svolto, amministrazione erogatrice dei fondi, periodo svolgimento, con particolare riferimento ad esperienze pregresse in materia di alternanza scuola-lavoro) (max 30 righe)
La Camera di Commercio di Prato è inoltre impegnata in progetti che riguardano il mondo del digitale in partenariato con Google/Xxxxxxxxxxx.Xx particolare l'ente eroga due tipi di servizi: formazione e digitalizzazione delle imprese con il progetto “Eccellenze in Digitale”,e poi formazione dei ragazzi per inserimento in azienda come tirocinanti con il progetto “Crescere Imprenditori”
A.4.2.10 Competenze specifiche possedute coerenti/significative per la realizzazione del progetto proposto (max 30 righe)
La Camera ci Commercio di Prato ogni anno svolge attività di orientamento al lavoro e all'autoimprenditorialità sia organizzando momenti di incontro singoli, con focus specifici, che attraverso progetti più articolati come i boot camp.
In particolare, visto il tema trattato dal progetto, la Camera di Commercio è impegnata nella promozione
dell'impresa sociale come modello di creazione del valore e di valori sul territorio.
La Camera di Commercio di Prato ha al suo interno un organismo che si occupa della promozione dell'impresa sociale: il CISEM (Comitato Imprenditorialità Sociale e Microcredito) di cui fanno parte i soggetti maggiormente rappresentativi sul territorio che operano in questo ambito.
La Camera di Commercio è inoltre sostenitore del Fondo Santo Stefano, un organismo che eroga microcredito ad imprese meritevoli sul territorio, con criteri che esulano da quelli bancari, per rendere possibile la realizzazione di progetti imprenditoriali piccoli, ma di grande valore sociale.
La Camera di Commercio di Prato ha inoltre a disposizione spazi per eventi e un articolato sistema di comunicazione sia tradizionale che tramite il web (profili Twitter, Facebook, Istantgram, Telegram, We Chat, You tube) che sono a disposizione del progetto e delle iniziative di disseminazione. La nostra newsletter camerale raggiunge 5800 imprese del territorio.
A.4.2.11 Reti di relazioni con particolare riferimento a collegamenti con distretti tecnologici, poli di innovazione, poli tecnici professionali e istituti tecnici superiori (indicare le relazioni presenti nelle singole fattispecie)
La Camera di Commercio di Prato lavora in stratta collaborazione con tutti gli istituti scolastici del territorio. Ha recentemente chiuso un progetto europeo, il CREATE, portato avanti insieme a Next Technology Tecnotessile; ha in corso diversi progetti di collaborazione con il PIN su temi diversi inerenti la vita delle imprese.
A.4.2 SOGGETTO PARTNER 4
A.4.2.1 Denominazione
For.Ed.A. TOSCANA
A.4.2.2 Soggetto accreditato
XSi
No
Codice accreditamento (obbligatorio): FI0792
A.4.2.3 Xxxx xxxxxx Xxx xx Xxxxxx, 00 e-mail: xxxx@xxxxxx.xxxxxxxx@xxx.xx
A.4.2.4 Sede fiscale (se diversa da quella legale) e-mail:
A.4.2.5 Sede operativa (se diversa da quella legale): Xxx Xxxxxxxx, 00 - Xxxxxxx e-mail: xxxx@xxxxxx.xx
A.4.2.6 Registrazione c/o Camera di Commercio n. Anno Prov.
c/o Tribunale n. 7393 Anno 2003Prov. Firenze
A.4.2.7 Partita IVA:
A.4.2.8 Codice fiscale: 94108430482
A.SCUOLA – terminato nel giugno 2015, ha avuto una durata di 24 mesi; il progetto, finanziato dalla Regione Toscana, aveva la finalità di sensibilizzare gli istituti secondari superiori ai temi della ASL e formare tutor scolastici, tutor aziendali e tutor di rete. Figure essenziali per lo sviluppo della modalità didattica in risposta al decreto legislativo 77/2005 e al precedente 53/2003. Il progetto ha coinvolto dieci scuole del territorio fiorentino e otto agenzie formative. Capofila ne era l'istituto Russel-Newton di Scandicci. Foreda ha curato la formazione di tutor di rete (16), tutor aziendali (20) e tutor scolastici (100) di diverse scuole: Istituto Peano, Liceo artistico di Porta Romana, Istituto paritario Cavour-Pacinotti, liceo scientifico “Xxxxxxxx xx Xxxxx”, istituto alberghiero “Saffi”; liceo “Giotto Ulivi” e istituto agrario “Chino Chini” di Borgo san Xxxxxxx.
ALA – Addetto alle di trasformazioni metalmeccaniche, realizzato nell'anno 2013-2014 ha avuto come capofila l'Istituto Tecnico Industriale e Professionale Xxxxxxxx xx Xxxxx; Foreda ne era partner organizzatore e gestore. Il progetto ha avuto una durata di 900 ore ed era rivolto a dodici giovani adulti in cerca di occupazione italiani e immigrati. Al termine del percorso, di questi il 75% ha trovato un'occupazione stabile presso le stesse aziende nelle quali era stato svolto lo stage. Il progetto rispondeva ad una concreta esigenza di manodopera nelle produzioni metalmeccaniche, ha coinvolto dodici utenti. Ente finanziatore la Regione Toscana. L'impostazione del progetto prevedeva oltre il 35% delle ore da svolgere in stage presso aziende dell'area metropolitana.
LiME – Lavorare in Metalmeccanica – presentato nel 2015è attualmente in via di realizzazione. Il partenariato è composto dal Xxxxxxxx xx Xxxxx e da Foreda Toscana, con aziende del settore e dalla agenzia di lavoro interinale “Ali”. Si rivolge alla stessa tipologia di utenza. Coinvolge dodici utenti. Ente finanziatore la Regione Toscana. L'impostazione data alle attività formative ricalca la metodologia dell'alternanza. Dopo una fase iniziale nei
A.4.2.9 Attività attinenti l’oggetto dell’avviso, realizzate nell’ultimo triennio (indicare le 3 attività attinenti più significative: breve descrizione dell'attività, sua durata, ruolo svolto, amministrazione erogatrice dei fondi, periodo svolgimento, con particolare riferimento ad esperienze pregresse in materia di alternanza scuola-lavoro) (max 30 righe)
laboratori dell'Istituto “L. da Vinci”, i formandi hanno svolto un periodo di alternanza preso le aziende; a questo è seguito un rientro in formazione e, successivamente, per il completamento del percorso, di nuovo in azienda. Delle 900 ore previste, 555 saranno e svolte in aziende e le 345 residue sono state svolte nei laboratori e in aula per acquisire competenze teoriche e tecniche.
ENPA - En plein Aire. Il progetto si rivolge alla formazione di lavoratori presso aziende della camperistica. I finanziamenti provenienti dalla Regione Toscana, prevedono oltre duemila ore di formazione con momenti di apprendimento on the job, nei laboratori aziendali e in aule attrezzate. Nel progetto, il cui completamento è previsto per ottobre 2017, Xxxxxx è partner con il ruolo di progettazione, collaboratore nella organizzazione della didattica, di monitoraggio e valutazione delle attività formative.
A.4.2.10 Competenze specifiche possedute coerenti/significative per la realizzazione del progetto proposto (max 30 righe)
Foreda Toscana è un'agenzia fondata nel 2002 e riconosciuta dalla Regione Toscana. Nei quindici anni di attività ha collaborato con enti pubblici e privati per la realizzazione di progetti di formazione volti a diverse categorie di utenza;per la sua vocazione originaria si rivolgepreferibilmente agli adulti e ai giovani adulti coinvolti nella formazione iniziale e nella formazione continua. Del suo bagaglio culturale fanno parte lo studio e l’analisi dei bisogni formativi della popolazione adulta nelle sue varie esigenze ed età. La frequentazione delle realtà aziendali presenti nel territorio regionale ha arricchito le conoscenze e le capacità grazie alla disponibilità al confronto con le parti sociali, con gli enti bilaterali con gli attori della società civile con i quali collabora regolarmente.
Legata a questa fase, e come naturale completamento, l'agenzia ha maturato competenze nella progettazione. Un esercizio che necessita di una riflessione culturale attenta e di confronto continuo con i destinatari dei percorsi formativi. Che sianole maestranze e i dipendenti di un'azienda, gruppi di genitori in difficoltà con i propri figli o insegnanti di fronte a nuove sfide educative. Foreda in questo settore ha affinato competenze, flessibilità e capacità creativa per individuare soluzioni adeguate ai bisogni, senza perdere efficacia e attenzione alle richieste degli utenti. L'affidamento da parte della Regione Toscana di fondi destinati alla formazione ha sviluppato le capacità di gestione dei corsi che le sono stati assegnati sia in qualità di capofila che di partner in progetti complessi. Anni di progetti condotti con aziende, con istituti scolastici, enti pubblici e privati, hanno prodotto una conoscenza dei due mondi – quello aziendale e quello scolastico - contigui e estranei allo stesso tempo. Su questo campo Foreda si è impegnata nella costruzione di un dialogo. I progetti quali ALA, LIME, ed altri più lontani nel tempo, nei quali la collaborazione fra scuola e azienda era il fondamento, sono stati delle palestre efficaci a perfezionare la collaborazione anche nell'ambito della organizzazione didattica, nel rispetto delle competenze specifiche. Il ruolo di Foreda in questo segmento formativo si è rivelato più volte decisivo. Nelle relazioni con le aziende, ad esempio, nella contrattazione dei tempi e delle modalità per la realizzazione dei percorsi, in una fluida contaminazione.
Monitoraggio e Valutazione sono gli altri elementi per una corretta gestione della filiera formativa che Foreda cura con attenzione. La supervisione accurata delle singole fasi in cui si articolano i progetti e la valutazione dei risultati ottenuti, con la loro evidenza; le criticità emerse e i correttivi attivati sono aspetti sui quali si gioca la capacità di un'agenzia. I risultati di questi anni e il conseguimento della certificazioni di qualità sono a testimoniare del lavoro dell'agenzia.Non ultima la rendicontazionee la gestione amministrativa che trovano l'agenzia preparata sia sugli FSE che sui Programmi operativi europei, nazionali e regionali.
A.4.2.11Reti di relazioni con particolare riferimento a collegamenti con distretti tecnologici, poli di innovazione, poli tecnici professionali e istituti tecnici superiori (indicare le relazioni presenti nelle singole fattispecie)
L'associazione è presente sul territorio regionale in modo attivo. Ha collaborato e collabora con gli enti locali: Consiglio di quartiere del Q5, dove ha la sede operativa edel quale fa parte nel Patto Formativo Locale; con i comuni di Firenze, di Prato, Bagno a Ripoli, Pontassieve, Borgo san Xxxxxxx, Lastra a Signa e con l'attuale città metropolitana. In questi territori ha realizzato Circoli di studio e attività formative rivolte a residenti e immigrati per un corretto inserimento nel mercato del lavoro. Partner in vari progetti sono state e sono da anni agenzie delle parti sociali: CNA, Confartigianato, Confcommercio, Lega delle cooperative di produzione, con agenzie del mondo sindacale e degli enti bilaterali (per l'artigianato, per il turismo) sia su Firenze che in altri territori regionali.
Con queste realtà, Xxxxxx ha intessuto e continua a intessere rapporti di collaborazione e ha realizzato progetti formativi fin dall'anno della sua nascita. L'agenzia inoltre collabora attivamente con l'ITS PRIME presente a Firenze e con il distretto tecnologico della metalmeccanica; con questi ha lavorato per la presentazione di progetti
alla Regione Toscana. Con il Centro Sperimentale del Mobile di Poggibonsi ha in attivo una collaborazione per progetti nell'ambito della produzione di caravan. Tramite l'IIS “L. da Xxxxx” è in contatto con il polo tecnico professionale al quale la scuola partecipa.
Non le è estraneo il mondo della scuola. Uno degli ultimi interventi (Progetto X.XXXX.XX) ha coinvolto dieci istituti secondari di secondo grado e otto agenzie formative per la formazione sui temi dell'alternanza tra scuola e lavoro; a dicembre 2016 ha concluso il progetto H@ppynet con quattro scuole medie inferiori sui temi dell'educazione all'uso della rete informatica.
Collabora regolarmente con le università presenti in Regione. Infine il mondo del lavoro: ha realizzato progetti, con agenzie di enti bilaterali, nei settori metalmeccanico (Gruppo Fantacci, Irony, VITAP, Comege, Xxxxxxx, Rimor), informatico (Alma Viva), edile (LAPE), elettrico e elettronico (ICET), televisivo (Canale 50), presenti nei diversi territori della Regione, per la formazione continua dei dipendenti. Attività che hanno permesso una conoscenza profonda del mondo del lavoro ai fini della formazione
A.4.2 SOGGETTO PARTNER 5
A.4.2.1 Denominazione
ANFFAS ONLUS PRATO
A.4.2.2 Soggetto accreditato
Si X No
Codice accreditamento (obbligatorio):
A.4.2.3 Sede legale Xxx Xxxxxx Xxxxx, 00, 00000 Xxxxx PO e-mail: xxxxxxxx@xxxxx.xxx
A.4.2.4 Sede fiscale (se diversa da quella legale) e-mail:
A.4.2.5 Sede operativa (se diversa da quella legale):
A.4.2.6 Registrazione c/o Camera di Commercio n. Anno Prov.
c/o Tribunale Anno Prov.
A.4.2.7 Partita IVA: 01884660976
A.4.2.8 Codice fiscale: 01884660976
Anffas Prato ha tutt'ora in corso convenzioni con agenzie formative istituzionali, ASL di Prato, UNIFI, Ufficio del Lavoro di Prato e Istituti di Istruzione di Secondo Grado del territorio pratese. Inoltre collabora con agenzie formative private nella realizzazione di percorsi di formazione in ADB, Animatori di Comunità oltre a collaborazioni con importanti poli museali quali Galleria degli Uffizi di Firenze, Palazzo Strozzi, Museo Xxxxxx Xxxxxx, con Palazzo Pretorio di Prato, Museo del Tessuto e Archivio di Stato.
In queste occasioni ANFFAS svolge attività di tutoraggio con gli studenti e attività psicoeducative per l'integrazione e l'inclusione sociale delle persone con disabilità.
Una delle ultime esperienze di eccellenza effettuate in materia di alternanza scuola-lavoro è stata la Mostra Nazionale Ricordiamo – sulla memoria dei disabili nei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale
– svolta in collaborazione con il Liceo Scientifico Xxxxxxx Xxxxxxxxx di Prato e allestita nel Palazzo della Provincia di Prato, durante la quale gli studenti sono stati precedentemente formati dal personale Xxxxxx e hanno poi svolto il ruolo di guida durante l'orario di apertura al pubblico.
A.4.2.9 Attività attinenti l’oggetto dell’avviso, realizzate nell’ultimo triennio (indicare le 3 attività attinenti più significative: breve descrizione dell'attività, sua durata, ruolo svolto, amministrazione erogatrice dei fondi, periodo svolgimento, con particolare riferimento ad esperienze pregresse in materia di alternanza scuola-lavoro) (max 30 righe)
A.4.2.10 Competenze specifiche possedute coerenti/significative per la realizzazione del progetto proposto (max 30 righe)
Il personale preposto alla formazione e all'affiancamento dei tutor è personale altamente specializzato, laureato e qualificato, operante da anni nelle tre strutture ANFFAS convenzionate con la ASL: Direttore Sanitario, Medico
Specialista, Psicologo, Assistente Sociale, Pedagogista, Logopedista, Fisioterapista, Musicoterapista, Infermiere Professionale, Educatore Professionale.
A.4.2.11Reti di relazioni con particolare riferimento a collegamenti con distretti tecnologici, poli di innovazione, poli tecnici professionali e istituti tecnici superiori (indicare le relazioni presenti nelle singole fattispecie)
Come principali committenti in convenzione sociosanitarie e sanitarie Anfass è nella Rete dei Servizi con Comune, Provincia, Regione, Società della Salute e Asl. Ha normali collaborazioni con UNIFI.
A.4.2 SOGGETTO PARTNER 6
A.4.2.1 Denominazione
T.T. TECNOSISTEMI SPA
A.4.2.2 Soggetto accreditato
Si X No
Codice accreditamento (obbligatorio):
A.4.2.3 Sede legale VIA RIMINI , 5 – 00000 Xxxxx (XX) e-mail: xxxxxxxxxxxx@xxxxxxxxxxxx.xxx
A.4.2.4 Sede fiscale (se diversa da quella legale) e-mail:
A.4.2.5 Sede operativa (se diversa da quella legale):
A.4.2.6 Registrazione c/o Camera di Commercio n. 03509620484 Anno1996 Prov. PRATO c/o Tribunale Anno Prov.
A.4.2.7 Partita IVA: 00305120974
A.4.2.8 Codice fiscale: 00305120974
1) Progetto formativo individuale –Stage per Laureato – Convenzione collettiva tra Università Cattolica del Sacro Cuore e T.T.Tecnosistemi spa , data dal 08/05/2017al 08/11/2017, Attività di content marketing e pianificazione strategica per il sito aziendale , gestione e monitoraggio social media
2) Progetto formativo di stage – master in Digital Marketing tra Polo Universitario di Prato e T.T.Tecnosistemi spa, ore totali 80, Attività di analisi dei mercati business ti business on line
3) Progetto formativo di stage – master in Digital Marketing tra Polo Universitario di Prato e T.T.Tecnosistemi spa, ore totali 80, Attività di analisi dei mercati business ti business on line
A.4.2.9 Attività attinenti l’oggetto dell’avviso, realizzate nell’ultimo triennio (indicare le 3 attività attinenti più significative: breve descrizione dell'attività, sua durata, ruolo svolto, amministrazione erogatrice dei fondi, periodo svolgimento, con particolare riferimento ad esperienze pregresse in materia di alternanza scuola-lavoro) (max 30 righe)
1) Progetto formativo individuale –Stage per Laureato – Convenzione collettiva tra Università Cattolica del Sacro Cuore e T.T.Tecnosistemi spa , data dal 08/05/2017al 08/11/2017, Attività di content marketing e pianificazione strategica per il sito aziendale , gestione e monitoraggio social media
2) Progetto formativo di stage – master in Digital Marketing tra Polo Universitario di Prato e T.T.Tecnosistemi spa, ore totali 80, Attività di analisi dei mercati business ti business on line
3) Progetto formativo di stage – master in Digital Marketing tra Polo Universitario di Prato e T.T.Tecnosistemi spa, ore totali 80, Attività di analisi dei mercati business ti business on line
A.4.2.10 Competenze specifiche possedute coerenti/significative per la realizzazione del progetto proposto (max 30 righe)
A.4.2.11Reti di relazioni con particolare riferimento a collegamenti con distretti tecnologici, poli di innovazione, poli tecnici professionali e istituti tecnici superiori (indicare le relazioni presenti nelle singole fattispecie)
TT Tecnosistemi è tra le aziende presenti nel PARCO URBANO DELL'INOVAZIONE che ha sede presso le Murate di Firenze. L'Associazione per la Scuola Superiore di Tecnologie Industriali cura lo start up e l'animazione del Parco Urbano dell'Innovazione svolgendo anche attività di “scouting imprenditoriale”, nell'ambito delle nuove tecnologie per i beni culturali e la contemporaneità.
A.4.2 SOGGETTO PARTNER 7
A.4.2.1 Denominazione FONDAZIONE TEATRO METASTASIO
A.4.2.2 Soggetto accreditato
x Si No
Codice accreditamento (obbligatorio): PO0913
A.4.2.3 Xxxx xxxxxx xxx X.Xxxxxxx, 00 – 00000 Xxxxx
A.4.2.4 Sede fiscale (se diversa da quella legale) e-mail:
A.4.2.5 Sede operativa (se diversa da quella legale) e-mail:
A.4.2.6 Registrazione c/o Camera di Commercio n.0464702 Anno 1994 Prov.Prato
c/o Tribunale n. Anno Prov.
A.4.2.7 Partita IVA: 01681690978
A.4.2.8 Codice fiscale: 92029820484
A.4.2.9 Attività attinenti l’oggetto dell’avviso, realizzate nell’ultimo triennio (indicare le 3 attività attinenti più significative: breve descrizione dell'attività, sua durata, ruolo svolto, amministrazione erogatrice dei fondi, periodo svolgimento, con particolare riferimento ad esperienze pregresse in materia di alternanza scuola-lavoro) (max 30 righe)
2016-2017 PROGETTO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO DENTRO LA SCATOLA: Il progetto ha
permesso a n.90 studenti degli istituti superiori di secondo grado di approfondire alcuni degli aspetti più importanti del lavoro nel settore dello spettacolo dal vivo, per avvicinarli e sensibilizzarli non solo alle varie e sfaccettate professionalità artistiche e tecnico-organizzative che vi operano, ma al teatro e ai suoi lavoratori come un bene culturale da difendere e proteggere e che deve tornare ad essere vissuto a pieno da tutta la collettività. Da gennaio a maggio 2017, in tirocini della durata di 1-2 settimane, gli studenti hanno lavorato a stretto contatto con attori, registi, scenografi e tecnici ma anche con organizzatori, promoter, maschere ecc .
2014-2015 ILLUMINO Corso per Tecnico delle attività di illuminazione di spettacoli teatrali ed eventi dal vivo: Il corso è stato sostenuto dalla Provincia di Prato, con finanziamento a valere sul P.O.R. Toscana Ob. Competitività Regionale e Occupazione. Il corso ha avuto un carattere laboratoriale ed è stato finalizzato all'acquisizione di tecniche specialistiche per l'illuminazione di eventi dal vivo, con particolare riferimento allo spettacolo teatrale: analisi, studio e realizzazione del piano luci in relazione alla drammaturgia, regia, coreografia e scenografia dell'evento.
2013 IL MESTIERE DEL TEATRO Corso per costumisti di scena Il corso, della durata complessiva di 600 ore di cui 200 di stage, si proponeva di formare n.15 costumisti di scena ovvero figure professionali da impiegare nel settore dello spettacolo, in sartorie e produzioni cinematografiche, televisive e teatrali.
2013-2016 LABORATORI TEATRALI E DI DANZA NELLE SCUOLE DI PRATO:
2013 - PROGETTO PER UN TEATRO A SCUOLA Laboratorio per gli Istituti Superiori della Provincia di Prato (Liceo Convitto Cicognini/ Liceo Scientifico Copernico/ Liceo Artistico Montemurlo-Liceo Livi/ Liceo Pedagogico Rodari-Liceo Classico Cicognini )
2013 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE TEATRALE PER STUDENTI DEL SECONDO E DEL TERZO ANNO DEL CORSO DI LAUREA PRO.GE.A.S
2013 LABORATORIO INTERCULTURALE DI TEATRO E DANZA Percorso rivolto ai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado che, attraverso il palcoscenico e il linguaggio universale del corpo, potranno sperimentare l'intercultura
2015 SE IL TEATRO È UN GIOCO…Laboratori Teatrali per le Scuole Medie
2016 LABORATORI TEATRALI PER LE SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO E SECONDO GRADO DELLA PROVINCIA DI PRATO
A.4.2.10 Competenze specifiche possedute coerenti/significative per la realizzazione del progetto proposto (max 30 righe)
SCUOLE E UNIVERSITÀ
Università: la vicinanza tra la sede del corso di studi PROGEAS e DAMS di Università degli Studi di Firenze e dell'Università degli Studi di Bologna. La programmazione e la sua vicinanza ad entrambi i poli universitari ne fa un osservatorio naturale per tutti coloro che sono interessati alla progettazione e all'organizzazione di eventi nell'ambito dello spettacolo dal vivo. Inoltre il teatro ha rapporti con Accademia di Belle Arti di Firenze, Facoltà di Architettura dell'Università di Firenze, Facoltà di Storia dell'Arte dell'Università di Firenze.
Scuole secondarie di primo e secondo grado: il coinvolgimento degli istituti secondari si rivolge sia a docenti che a studenti. Il bacino di intervento della rassegna è prevalentemente quello dell'area metropolitana fiorentina e coinvolge gli istituti di Prato, Firenze e Pistoia. Docenti: annualmente vengono organizzati laboratori e incontri indirizzati ai docenti dal titolo Le arti e la scena a cui sono invitati artisti e studiosi di teatro e danza contemporanea. Attraverso questa formula è possibile formare gli insegnanti fornendo loro strumenti culturali e critici adeguati alla preparazione degli allievi e alla definizione di percorsi di visione che potranno essere organizzati in autonomia a seconda delle esigenze didattiche del singolo docente.
Studenti: per tutti gli studenti vengono creati percorsi di visione basati sulle tematiche dei lavori presentati, coordinati dagli operatori del teatro e dalle insegnanti, che conducono gli allievi alla conoscenza di alcuni artisti della rassegna. Inoltre vengono organizzati incontri con gli artisti protagonisti della rassegna che sono chiamati a illustrare ai ragazzi i processi creativi del loro lavoro e le motivazioni che li hanno spinti ad intraprendere una carriera nel settore del teatro e della danza contemporanea. Per le scuole secondarie di secondo grado, inoltre, sono attive convenzioni con i vari istituti per poter coinvolgere allievi in attività di alternanza scuola-lavoro mirate proprio all'avvicinamento dei più giovani ai processi produttivi, organizzativi e creativi del settore dello spettacolo dal vivo. Si tratta di esperienze altamente formative che permettono anche a gruppi di adolescenti di sperimentarsi in un settore che spesso non conoscono o che conoscono parzialmente.
COMPETENZE COMUNICATIVE
Il Teatro Metastasio è un ente che si è dotato di un ufficio appositamente dedicato alla comunicazione e alla promozione delle sue attività: COMETA. Questo permette di avere una serie numerosa di vantaggi. Infatti, l'ufficio crea in autonomia la grafica e i contenuti di tutti i materiali promozionali, siano essi cartacei, web che di altro tipo (totem, stendardi, adesivi). Seguendo tutto il processo, dall'ideazione al controllo alla stampa (per alcuni materiali viene utilizzato il plotter in dotazione), si riducono costi e tempi. L'ufficio gestisce i contenuti sui siti xxxxxxxxxx.xx e xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx.xx, aggiornandoli tempestivamente. La campagna di comunicazione prevede: inserzioni a pagamento programmate, distribuzione e gestione affissione locandine e manifesti, distribuzione sul territorio dei materiali promozionali, collaborazioni con radio, tv e siti di informazione e di riferimento locali, composizione e invio di newsletter (a circa 7.500 persone che si sono regolarmente iscritte). Il Teatro Metastasio è presente sui seguenti social: Facebook > 4 pagine (Teatro Metastasio, Contemporanea Festival, MetRagazzi, MetJazz) per un bacino di circa 20.000 utenti . Ognuna di queste pagine viene aggiornata quotidianamente e garantisce badge di elevata reattività ai messaggi. Twitter > 1 profilo unico dedicato a tutte le attività del teatro in cui vengono pubblicati tweet promozionali delle attività e tweet dedicati all'approfondimento delle tematiche salienti del dibattito teatrale italiano e internazionale (oltre 3.500 followers) Instagram> 1 profilo unico dedicato a tutte le attività del teatro in cui vengono pubblicate immagini promozionali dei singoli eventi oltre a gallerie dedicate allp storytelling di quello che accade intorno al teatro (oltre 800 followers). Il Teatro ha inoltre un profilo personalizzato su Pinterest e uno su LinkedIn oltre a un Canale YouTube dedicato anche alla trasmissione MetTv in collaborazione con il canale
Toscana TV. In orario di ufficio è attivo il servizio skype (comunico.met) per essere contattati in tempo reale dal pubblico e rispondere a tutte le esigenze.
A.4.2.11 Reti di relazioni con particolare riferimento a collegamenti con distretti tecnologici, poli di innovazione, poli tecnici professionali e istituti tecnici superiori (indicare le relazioni presenti nelle singole fattispecie)
Il TEATRO METASTASIO in virtù del suo ruolo come una delle più antiche istituzioni culturali sul territorio di Prato ed uno dei più importanti centri di produzione teatrale a livello nazionale e internazionale vanta una serie di relazioni, consolidate nel tempo, che lo mettono in contatto con le realtà più all'avanguardia nell'alta formazione in campo artistico.
A.4.2 SOGGETTO PARTNER 8
A.4.2.1 Denominazione
FONDAZIONE FINANZA ETICA
A.4.2.2 Soggetto accreditato
Si No
Codice accreditamento (obbligatorio):
A.4.2.3 Sede legale VIA XXXXXXX XXXXX 15 – 00000 XXXXXX e-mail: XXXXXX.XXXXXXXXXX@XXXXXXXXXX.XXX
A.4.2.4 Sede fiscale (se diversa da quella legale) e-mail:
A.4.2.5 Sede operativa (se diversa da quella legale)VIA DEI CALZAIUOLI, 7 – 00000 XXXXXXX
e-mail: XXXXXX.XXXXXXXXXX@XXXXXXXXXX.XXX
A.4.2.6 Registrazione c/o Camera di Commercio n. Anno Prov.
c/o Tribunale n. Anno Prov.
A.4.2.7 Partita IVA:
A.4.2.8 Codice fiscale:92157740280
A.4.2.9 Attività attinenti l’oggetto dell’avviso, realizzate nell’ultimo triennio (indicare le 3 attività attinenti più significative: breve descrizione dell'attività, sua durata, ruolo svolto, amministrazione erogatrice dei fondi, periodo svolgimento, con particolare riferimento ad esperienze pregresse in materia di alternanza scuola-lavoro) (max 30 righe)
La Fondazione Finanza Etica, creata nel 2003 da Banca Etica, nasce quale strumento di promozione e diffusione dei valori e dei principi della finanza etica e delle ricadute non economiche della finanza, segnatamente l'integrazione sociale, la sostenibilità ambientale e i modelli culturali ad essa sottesi. Costruire una finanza al servizio dell'uomo e dell'ambiente, che garantisca l'accesso al credito per tutti come diritto della persona, in una ottica in cui banche e istituzioni finanziarie gestiscano il risparmio dei cittadini con criteri di trasparenza, responsabilità e sostenibilità: la Fondazione incentra quindi le sue attività intorno a questo obiettivo allo scopo di diffondere i valori della finanza etica e della responsabilità sociale e ambientale.
Di seguito si riportano le principali attività realizzate dalla Fondazione negli ultimi anni qui suddivise nei vari ambiti di intervento che reputiamo attinenti con il presente bando:
_Uso responsabile del denaro e accesso al credito
_Responsabilità sociale d'impresa e sostenibilità ambientale
_Ricerca, borse di studio, formazione
_Informazione, editoria, eventi culturali
Desideriamo far presente che la Fondazione, su richiesta dei vari Istituti scolastici, incontra gli studenti per affrontare il tema di educazione critica alla finanza, con uno sguardo particolare alla finanza etica, avvalendosi anche di un gioco di ruolo, “Il Gioco delle Banche”
Nel 2015 e 2016 Fondazione Finanza Etica, insieme ad altri partner, ha organizzato un evento culturale, Novo Modo, grazie al quale è stato avviato un rapporto di collaborazione con scuole secondarie di secondo grado e università.
Con il corso di laurea in Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale dell'Università di Firenze è stato anche stretto un accordo per il riconoscimento dei crediti formativi per gli studenti che davano prova di aver partecipato alle tre giornate.
A.4.2.10 Competenze specifiche possedute coerenti/significative per la realizzazione del progetto proposto (max 30 righe)
La Fondazione Finanza Etica da più di un decennio promuove una riforma culturale della finanza e del sistema creditizio in una prospettiva di eticità e utilità socio-ambientale. Nel corso degli anni la Fondazione ha dedicato grande attenzione al tema della Nuova Economia: essa è rappresentata da tutte quelle esperienze che cercano di coniugare l'economia, la finanza e il fare impresa con la dimensione comunitaria, la relazione, la legalità, la reciprocità, l'evoluzione, l'etica, superando la dicotomia tra un approccio profit e uno non profit, tra gratuità e attività professionale, tra valore economico e valore sociale. Proprio in questo contesto la cooperazione sociale e l'imprenditorialità sociale sono stati oggetto di studio e approfondimento da parte della Fondazione nonché attori chiave nello sviluppo della rete di banca Popolare Etica. Su tutto il territorio nazionale la Fondazione in collaborazione con i Git (Gruppi di Iniziativa Territoriale) organizza incontri di formazione per studenti ed adulti su tematiche coerenti con gli obiettivi generali e specifici del progetto, elencate qui di seguito:
_Definizioni, ruolo e potenzialità dell'I.S. in Italia e in Europa: storia, diritto e governance.
_Laboratorio di progettazione sociale: Theory of Change, Logic frame, Business Plan e rudimenti di valutazione d'impatto sociale.
_Educazione critica alla finanza.
_Finanza etica e capitali per l'Impresa Sociale: strumenti, risorse e fondi per nuove progettualità.
A.4.2.11 Reti di relazioni con particolare riferimento a collegamenti con distretti tecnologici, poli di innovazione, poli tecnici professionali e istituti tecnici superiori
Nel corso degli anni in cui Fondazione Finanza Etica ha svolto attività di educazione alla finanza e al risparmio consapevoli, ha potuto coltivare relazioni con diverse scuole superiori italiane. In particolare con istituti tecnici per il commercio, come di recente con l'istituto “Duca d'Aosta” di Firenze e il Liceo linguistico, delle scienze umane ed economico sociale “X.Xxxxxxx” di Firenze. La Fondazione ha inoltre instaurato un rapporto di collaborazione stabile con l'Università Popolare di Firenze con la quale, sulla base di progetti Erasmus+ gestiti dalla stessa Università, la Fondazione ha svolto e organizzato corsi di aggiornamento e formazione per i partecipanti al progetto. Infine, la Fondazione ha recentemente aderito alla Fondazione per l'Educazione Finanziaria e al Risparmio, costituita su iniziativa dell'Associazione Bancaria Italiana quale persona giuridica di diritto privato, senza scopo di lucro, che persegue scopi di utilità sociale promuovendo l'Educazione Finanziaria, nel più ampio concetto di Educazione alla Cittadinanza Economica consapevole e attiva. A seguito di questa adesione, la Fondazione tiene corsi di aggiornamento e formazione presso i Centri provinciali per l'Istruzione degli Adulti della Toscana.
A.4.2 SOGGETTO PARTNER 9
A.4.2.1 Denominazione
Dipartimento Scifopsi- Università di Firenze
A.4.2.2 Soggetto accreditato
Si
■ No
Codice accreditamento (obbligatorio):
A.4.2.3 Sede legale Xxxxxx Xxx Xxxxx, 0 00000 Xxxxxxx e-mail: xxxx-xxx@xxxxxxxx.xxxxx.xx
A.4.2.4 Sede fiscale (se diversa da quella legale) e-mail:
A.4.2.5 Sede operativa (se diversa da quella legale) Via Xxxxx, 48 – I 00000 Xxxxxxx e-mail: segr-dip(AT)xxxxxxxx.xxxxx.xx
A.4.2.6 Registrazione c/o Camera di Commercio n. Anno Prov.
c/o Tribunale n. Anno Prov.
A.4.2.7 Partita IVA: 01279680480
A.4.2.8 Codice fiscale: 01279680480
A.4.2.9 Attività attinenti l’oggetto dell’avviso, realizzate nell’ultimo triennio (indicare le 3 attività attinenti più significative: breve descrizione dell'attività, sua durata, ruolo svolto, amministrazione erogatrice dei fondi, periodo svolgimento, con particolare riferimento ad esperienze pregresse in materia di alternanza scuola-lavoro) (max 30 righe) Partecipazione a PRIN | ||||||
Titolo | Anno di presentazio ne | Importo | Note | |||
Progettare curricula innovativi per percorsi di apprendimento personalizzati, costruire competenze per l'occupabilità, valorizzare talenti per creare nuove professionalità. “Strategie positive dell'alta formazione per affiancare giovani adulti in emergenza occupazionale, come risposta alla crisi sociale,economica e di cittadinanza in atto” | 2013 | 478.522 Euro (Punteggio 14/15) | Responsabile di Unità di Ricerca (Coordinatore Xxxxxx Xxxxxx, Università di Padova) Xxxxx Xxxxx è Responsabile dell'Unità di Ricerca di Firenze | |||
Partecipazione a progetti europei o nazionali – contributi vari ottenuti | ||||||
Titolo | Anno di presentazio ne | Ente | Note | |||
New talents for companies – Developing the potentials of immigrants and refugees (Talents) | 2016 | Commissione Europea – Erasmus+- Strategic Partnerships | Volkshochschulverband Baden- Württemberg e.V. | |||
Progetto HETYA- Heritage | 2015 | Erasmus+-Strategic | 53.590,00 |
training for young adults Agreement number 2015-1-IT02- KA204-015018 | Partnerships- Cooperation for innovation and the exchange of good practices | ||
Progetto Europeo SALM Skills and Labour Market to Raise Youth Employment held | 2012-2014 | Commissione Europea (LLP Program) Multilateral Projects - Development of Innovation | Universidade Católica Portuguesa - Centro de Estudos dos Povos e Culturas de Expressão Portuguesa capofila |
Progetto ERASMUS International Program Comparative Studies in European and International Strategies of Lifelong Learning Agreement number DE-2013- ERA/MOBIP-1-29952-1-31 | 2013-2014 | Commissione Europea (LLP/Erasmus Program) Erasmus Intensive Program | Würzburg University capofila |
Progetto Europeo Regione Tos PEBBLE | ca2n0a12-201F5inanzia 76.610, | tCoo; m€ missione3 00Europea | |
Progetto ESRALE European Studies and Research in Adult Learning and Education Project No. 540117-LLP-1-2013- 1-DE-ERASMUS-EQMC | 2013-2016 | Commissione Europea (LLP Program) Multilateral Projects - Development of Innovation | Kaiserslautern University capofila |
Progetto COMPALL, Comparative Studies on Adult and Lifelong Learning Projectcode [2015-1-DE01- KA203-002203] GfNA-II-A- Erasmus+_Standard_Grant_Agre ement_Multibeneficiary_KA203_ NA_ | 2015 | Erasmus+ Strategische Partnerschaften – Antragsrunde 2015 | Coordinator ULIUS-MAXIMILIANS UNIVERSITAET WUERZBURG 340.075 Euro |
Minorities groups Education Trough Art META | 2015 | KA3 Erasmus Plus, | 402.715,00 |
Partecipazione a convenzioni e contratti conto terzi
Titolo | Anno | Ente | Valutazione + | Note |
DI | IMPORTO | |||
PRESEN | ||||
TAZION | ||||
E |
Riconoscere, interpretare e agire lo sviluppo di comunità | 2015 | Comune La Spezia | 40.000 Euro | |
Un percorso di ricerca per la costruzione di conoscenze e competenze innovative per gli operatori del terzo settore | 2015 | Ente Cassa di Risparmio | 18.000 Euro |
A.4.2.10 Competenze specifiche possedute coerenti/significative per la realizzazione del progetto proposto (max 30 righe)
Capacità di realizzazione di attività di innovazione educativa e di ricerca applicata
Il Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia nasce nel Gennaio 2013 per effetto della legge 240 del 30 Dicembre 2010 inerente la riorganizzazione del sistema universitario pubblico in Italia. Pur configurandosi come una realtà istituzionale inedita, esso di fatto raccoglie l'eredità scientifica e didattica di due organismi preesistenti: il Dipartimento di Scienze dell'Educazione e dei Processi Culturali e Formativi e il Dipartimento di Psicologia.
Il primo, istituito nel 1988, affondava le sue radici nell'Istituto di Pedagogia, costituito nel lontano 1935, quando il Magistero venne elevato a Facoltà. Come tale è stato diretto, tra gli altri, da Xxxxxxx Xxxxxxxxx, Xxxxxxxx Xxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxx Xxxxx. Il Dipartimento di Scienze dell'Educazione e dei Processi Culturali e Formativi è stato guidato, invece, da Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx, Xxxxxx Xxxxx, Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx Xxxxxxxx e Xxxx Xxxxxxx.
Il secondo, istituito nel 1987, aveva preso origine dal Laboratorio di Psicologia Sperimentale fondato nel 1903 da Xxxxxxxxx De Xxxxx e considerato il primo importante centro italiano dedicato alla ricerca sperimentale. Tra i suoi direttori merita ricordare Xxxx Xxxxxxxxxxx, costretto a lasciare l'incarico a seguito delle leggi razziali, e Xxxxxxx Xxxxx, finché era Laboratorio. Xxxxxxxxx Xxxxxx Xxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxx, Xxxxxxxx Xxxxxx, Xxxxxx Xxxxxxx, Xxxxx Xxx Xxxxxxxx e Xxxxxxxx Xxxxxxxxx lo hanno diretto una volta trasformatosi in Dipartimento.
Compiti istituzionali del Dipartimento sono:
a) ricerca
Compito istituzionale del Dipartimento è di produrre ricerca e diffondere conoscenza nei settori della scuola, dell'insegnamento, delle relazioni educative, sociali e della formazione. Nel quadro di tale contesto, il Dipartimento assume il compito di sviluppare le ricerche volte allo studio dei processi formativi, del rapporto tra individuo-coppia- gruppo-organizzazioni-comunità, dello sviluppo delle persone nel ciclo di vita e nei contesti culturali, del comportamento e dell'attività mentale degli individui e dei gruppi sia in situazioni normali sia di vulnerabilità. Particolare interesse è destinato alla valutazione e allo sviluppo delle risorse umane nelle organizzazioni pubbliche e private, al benessere individuale, relazionale, sociale e ambientale, allo sviluppo dell'innovazione e dell'imprenditorialità nei contesti di lavoro, ai servizi di analisi e sviluppo del cambiamento organizzativo, alla costruzione di modelli di servizi socio-sanitari e educativi congruenti con le evidenze culturali, giuridiche e scientifiche e con i bisogni emergenti nella società civile.
Il Dipartimento, suddiviso in due Sezioni - Pedagogia e Psicologia - assume come compito lo sviluppo in chiave interdisciplinare dell'insieme dei piani di ricerca, anche ai fini della formazione di nuovi studiosi e di specialisti di alta qualificazione attivi nel mondo delle professioni sociali, psicologiche, pedagogiche ed educative.
La ricerca si svolge prioritariamente nei laboratori, nei gruppi di ricerca, nell'ambito dei dottorati e si sviluppa nelle dimensioni dell'internazionalizzazione e dell'interdisciplinarità.
b) didattica
La didattica ha come obiettivo la qualificazione a livello accademico della Scuola di Psicologia e della Scuola di Scienze Umanistiche e della Formazione. Questo per consentire all'Ateneo di rispondere nel modo migliore ai bisogni formativi della società toscana, assicurando risultati eccellenti nella formazione di maestri elementari, educatori/educatrici degli asili nido, insegnanti delle scuole per l'infanzia, educatori sociali, insegnanti della scuola secondaria di primo e di secondo grado, insegnanti di sostegno per la disabilità, formatori del sistema della formazione professionale e continua. Allo stesso modo il Dipartimento intende assicurare la qualificazione scientifica nella formazione di specifiche professioni psicologiche (Psicologo delle relazioni familiari, Psicologo scolastico, Psicologo esperto dei processi di sviluppo, Psicologo del lavoro e delle organizzazioni, Psicologo forense, Psicologo sociale, Psicologo di comunità).
La didattica, organizzata e gestita dalle Scuole, si articola in Corsi di studio triennali, magistrali e magistrali quinquennali a ciclo unico.
c) trasferimento delle conoscenze
Il Dipartimento si configura quale servizio di ricerca e di formazione a livello di territorio, nell'ambito delle helping professions e dei servizi alla persona, della domanda di formazione espressa dalle istituzioni pubbliche, dal mondo della produzione e dalla società civile, sia nelle forme previste dall'attuale assetto normativo sia con i nuovi strumenti predisposti (quali gli Spin Off, Laboratori congiunti, Poli d'innovazione).
d) internazionalizzazione
La prospettiva dell'internazionalizzazione caratterizza tutte le attività di formazione e ricerca del Dipartimento, dai Corsi di laurea triennali e magistrali, ai Master, ai Corsi di Perfezionamento e di alta formazione, ai Dottorati nazionali e internazionali. Il tema dell'internazionalizzazione sia sul versante della ricerca sia su quello dei rapporti di collaborazione con le università estere è stato particolarmente coltivato dagli organismi preesistenti al Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia. Quest'ultimo ne ha raccolto l'eredità e ne rilancia l'impegno su un fronte di particolare interesse per tutto l'ateneo fiorentino.
e) interdisciplinarità
Il Dipartimento favorisce la collaborazione sia tra i diversi settori disciplinari sia tra le diverse aree di innovazione scientifica, tecnologica e di trasferimento delle conoscenze presenti in Ateneo e valorizza i rapporti di ricerca tra le scienze pedagogiche e quelle psicologiche aprendosi anche ad una collaborazione scientifica con tutte quelle aree di ricerca che si occupano di tematiche rilevanti sul piano della formazione e dello sviluppo della persona. Favorisce inoltre l'interconnessione tra i saperi umanistici e scientifici che concorrono alla formazione degli studenti iscritti alla Scuola di Studi Umanistici e della Formazione con l'obiettivo di fornire loro una formazione completa, articolata e interconnessa.
A.4.2.11Reti di relazioni con particolare riferimento a collegamenti con distretti tecnologici, poli di innovazione, poli tecnici professionali e istituti tecnici superiori (indicare le relazioni presenti nelle singole fattispecie)
Breve elenco di reti di relazioni e iniziative nel campo della ricerca, innovazione e imprese: csavri
brevetti e licensing
incubatore universitario spin-off
laboratori di ricerca fra università e soggetti esterni sportello apre toscana
fondazione per la ricerca e l'innovazione
vetrina delle opportunità finanziamenti ed eventi
L'Ateneo a Campus Party, festival di innovazione e creatività
Centro Didattico Morgagni
First Lab, un laboratorio per progetti innovativi Lavoro e ricerca per il sistema produttivo regionale
Innovazione, Probiomedica si aggiudica la seconda edizione di BioUpper Il programma a supporto di startup nelle scienze della vita
Biotecnologie, riconoscimento a spin off Unifi
Sintesi di peptidi di interesse farmaceutico, nasce laboratorio congiunto di ricerca tra l'Ateneo e la società FIS - Fabbrica Italiana Sintetici (dettagli)
Cooperazione, un bando per tesi di laurea promosso da Legacoop Toscana in collaborazione con l'Ateneo (dettagli)
Le opportunità del Cluster Tecnologico Nazionale delle Smart Communities Tech per Università degli Studi di Firenze Opportunità di networking tra ricerca, imprese ed istituzioni e progettualità a livello nazionale sui temi delle Smart Communities
Il centro di competenza RISE e gli altri centri di competenza costituiti per potenziare il trasferimento tecnologico (leggi)
A.4.2 SOGGETTO PARTNER 10
A.4.2.1 Denominazione
Istituto Tecnico Superiore per la Manutenzione Industriale (ITS PRIME)
A.4.2.2 Soggetto accreditato
Si No
Codice accreditamento (obbligatorio):
A.4.2.3 Sede legale
Xxx xxxxx Xxxxxxxxxx, 00 - Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx Loc. Solvay ( LI ) e-mail: xxxx@xxxxxxxx.xx
A.4.2.4 Sede fiscale (se diversa da quella legale) e-mail:
A.4.2.5 Sede operativa (se diversa da quella legale)
Xxx xxx Xxxxxxxx, 00 - Xxxxxxx c/o ISIS Xxxxxxxx xx Xxxxx e-mail: xxxx@xxxxxxxx.xx
A.4.2.6 Registrazione c/o Camera di Commercio n. Anno Prov.
c/o Tribunale n. Anno Prov.
A.4.2.7 Partita IVA: 01670240496
A.4.2.8 Codice fiscale:
A.4.2.9 Attività attinenti l’oggetto dell’avviso, realizzate nell’ultimo triennio (indicare le 3 attività attinenti più significative: breve descrizione dell'attività, sua durata, ruolo svolto, amministrazione erogatrice dei fondi, periodo svolgimento, con particolare riferimento ad esperienze pregresse in materia di alternanza scuola-lavoro) (max 30 righe)
Progetto formativo 1. ITS1- Tecnico Superiore per l’innovazione di processi e prodotti meccanici Edizione 1 – iniziato in data 23/1/2012 e terminato in data 7/3/2014, durata complessiva 2000 ore di cui 800 di stage. Il percorso ha qualificato 37 studenti. I finanziamenti ricevuti sono stati erogati dal MIUR e dalla Regione Toscana.
Progetto formativo 2. ITS2- Tecnico Superiore per l’innovazione di processi e prodotti meccanici Edizione 2 – iniziato in data 11/11/2013 e terminato con l'esame finale l' 11 dicembre 2015. La durata complessiva è di 2000 ore di cui 800 di stage. Il percorso ha qualificato 25 studenti. I finanziamenti ricevuti sono stati erogati dal MIUR e dalla Regione Toscana.
Progetto formativo 3. ITS3- Tecnico Superiore per l’innovazione di processi e prodotti meccanici Edizione 3 – iniziato in data 11/12/2014 e terminato con l'esame finale a dicembre 2016. La durata complessiva 2000 ore di cui 800 di stage (600 ore in azienda italiana e 200 ore all'estero- progetto Erasmus+). Il percorso ha qualificato 23 studenti. I finanziamenti ricevuti sono stati erogati dal MIUR e dalla Regione Toscana.
Progetto formativo 4. PROJECTO – corso di progettazione meccanica e produzione industriale – iniziato in data 27/11/2015 e terminerà presumibilmente con l'esame finale entro dicembre 2017. La durata complessiva 2000 ore di cui 800 di stage (600 ore in azienda italiana e 200 ore all'estero- progetto Erasmus+). Il percorso è frequentato attualmente da 23 studenti. I finanziamenti ricevuti sono stati erogati dalla Regione Toscana con FSE.
Progetto formativo 5. AUTOMA – corso di automazione industriale e robotica – iniziato in data 11/03/2016 e terminerà presumibilmente con l'esame finale entro dicembre 2017. La durata complessiva 2000 ore di cui 800 di stage (600 ore in azienda italiana e 200 ore all'estero- progetto Erasmus+). Il percorso è frequentato attualmente da 24 studenti. I finanziamenti ricevuti sono stati erogati dalla Regione Toscana con FSE.
A.4.2.10 Competenze specifiche possedute coerenti/significative per la realizzazione del progetto proposto (max 30 righe)
La Fondazione ITS Prime, fin dalla sua costituzione ha operato in stretto contatto con le realtà industriali più rilevanti del territorio toscano per quanto attiene alla filiera strategica della Meccanica. Tale collaborazione ha permesso di individuare strategie e metodi per ottimizzare l'acquisizione delle competenze sia nel periodo formativo laboratoriale che in quello di tirocinio aziendale proponendo modelli di alternanza funzionali all'accompagnamento degli allievi verso un elevato livello di occupazione.
Per l'anno 2017 ITS Prime ha coordinato gli eventi di orientamento a livello regionale di tutti gli ITS toscani. La Fondazione ITS svolge interventi di orientamento già all'interno del tessuto scolastico per preparare gli allievi della terza e quarta superiore e per fornire un'opportunità a tutti coloro che vogliono una specializzazione tecnica di alto livello in alternativa all'Università.
Il know-how di ITS Prime favorisce la genesi di contatti approfonditi e prolungati tra allievi e le aziende del tessuto produttivo regionale e permette di individuare le tematiche tecnologiche di riferimento per le attività di alternanza.
A.4.2.11 Reti di relazioni con particolare riferimento a collegamenti con distretti tecnologici, poli di innovazione, poli tecnici professionali e istituti tecnici superiori (indicare le relazioni presenti nelle singole fattispecie)
ITS prime è inserito nei principali PTP Toscani della filiera strategica della meccanica permettendo di avere una visione regionale complessiva della filiera accanto alla visione dei distretti produttivi locali legati ai singoli distretti tecnologici. La presenza come soci della Fondazione delle più importanti aziende manifatturiere del territorio, genera una positiva sinergia per la creazione e lo sviluppo di esperienze di alternanza scuola/lavoro.
La caratteristica più rilevante della collaborazione con le aziende è la partecipazione attiva delle stesse nella
progettazione didattica, nella docenza e nell'accoglienza dei corsisti per periodi prolungati di stage. In particolare:
LEONARDO SpA condivide gli obiettivi progettuali e appoggia la corrispondenza tra il percorso formativo proposto ed i fabbisogni formativi locali. Accoglie presso i propri stabilimenti alcuni allievi nello stage presso aziende italiane per ogni edizione del corso ITS supportandoli con un tutor aziendale per l'intera durata dello stage. Leonardo è inoltre disponibile a mettere a disposizione il proprio personale qualificato per lo svolgimento di attività di docenza e per attività di orientamento al lavoro degli allievi.
GE NUOVO PIGNONE Partecipa attivamente, facendo parte del Comitato Tecnico Scientifico, proponendo contenuti
per le docenze, partecipa inoltre alla selezione degli alunni e prende parte ad una tavola rotonda tecnica per la definizione dei fabbisogni formativi e propedeutico alla definizione dei profili da formare a lungo termine e della relativa programmazione didattica. Mette a disposizione docenti aziendali e Accoglie in stage alcuni allievi per ogni edizione del corso supportandoli con un tutor aziendale per l'intera durata dello stage.
SEZIONE B DESCRIZIONE DEL PROGETTO
B. 1 Contestualizzazione
B.1.1 Contesto di riferimento (max 15 righe)
L'impresa sociale rappresenta una realtà importante per il territorio pratese, caratterizzato da una rete di servizi per la persona che vengono forniti ai cittadini grazie a forme imprenditoriali che nascono con una finalità di sostegno e aiuto alle categorie di soggetti in difficoltà. Secondo gli ultimi dati disponibili (2015) a Prato sono 35 le imprese sociali che operano sul territorio. I tre quarti dei dipendenti che ci lavorano sono donne e sono quindi imprese che anche al loro interno sviluppano forme organizzative peculiari. Fare imprese senza produrre profitto è un concetto che non deve creare confusione nei ragazzi: non produrre profitto non significa non produrre ricchezza, perché l'impresa sociale opera in ambiti in cui produce una ricchezza non monetizzabile, ma di grande valore per il territorio. Il bilancio sociale rappresenta lo strumento che l'impresa sociale deve usare per misurare questa ricchezza ed è un approccio che i ragazzi sono chiamati ad approfondire per imparare ad utilizzarlo. Dato che il valore con la quale si deve misurare il successo dell'impresa non è il profitto, ma quello del servizio alle persone, la misurazione delle performance relative a questa dimensione diventa strategica. Considerato anche l'indirizzo degli Istituti degli studenti coinvolti, è significativo anche un approfondimento su questi temi.
B.1.2 Coerenza (evidenziare gli elementi di coerenza del progetto derivanti da eventuali studi od analisi del contesto di riferimento, sia interno all'istituzione scolastica che esterno, relativo alla realtà lavorativa locale ) (max 15 righe)
La preparazione professionale e la formazione culturale ed umana degli studenti deve essere mirata alla funzione che ogni cittadino svolge nell'ambito sociale e politico. Questo si rende quanto mai indispensabile in un contesto come quello pratese che, in virtù del suo tessuto sociale ed economico multiculturale, è naturalmente orientato a instaurare rapporti di scambio economici e culturali che tengano presente prima di tutto il confronto con la contemporaneità in relazione alle peculiarità storiche del territorio. Il progetto FUTURO SOCIALE PROSSIMO (FSP) sfrutta le possibilità offerte dalla L.107/2015 per sviluppare una cultura del lavoro attraverso un'ottica sociale, sostenibile ed etica che permetta agli allievi coinvolti di sviluppare in contesti di alternanza scuola-lavoro, non solo competenze professionalizzanti utili ad agevolare il loro ingresso nel mondo del lavoro, ma anche quelle che sono le cosiddette competenze di cittadinanza, ovvero la conoscenza dei concetti democratici di base che includono la comprensione della società e dei movimenti sociali e politici[...] un senso di appartenenza alla società a vari livelli, un rispetto per i valori democratici, e la diversità, il supporto per uno sviluppo sostenibile. [Eurydice, 2012]. Ognuno degli istituti scolastici coinvolti nel progetto, infatti, riporta nel POFT la volontà di permettere ai propri studenti di acquisire gli strumenti necessari allo sviluppo di tali competenze. Nella scelta dei partner, si è dunque individuato quei soggetti che esprimono nella propria mission la volontà di incentivare e supportare proprio lo sviluppo di questo modello di sussidiarietà.
B.1.3 Autonomia e integrazione rispetto ad altre iniziative locali (indicare in quali termini, concretamente ed in che misura, il progetto si integra ad altre iniziative locali esistenti, nel rispetto delle reciproche autonomie, responsabilità, bacini di utenza) (max 20 righe)
Il progetto FUTURO SOCIALE PROSSIMO, in accordo con CAMERA DI COMMERCIO DI PRATO (partner di progetto), pur garantendo la propria autonomia, si integra armonicamente e contribuisce a incrementare i risultati di alcuni importanti progetti a livello locale:
PROGETTO PRATO: nel rilanciare lo sviluppo del territorio e della competitività dell'area pratese e sostenerne la riqualificazione. In particolare, anche FSP ritiene fondamentale puntare sull'innovazione utilizzando un approccio intersettoriale che include interventi di natura sociale, urbana ed economica e contribuire a costruire una governance territoriale che coinvolge le parti sociali, i soggetti pubblici, il privato for-profit, le associazioni giovanili, le istituzioni come Regione, Provincia e Comuni dell'area pratese. Anche il Progetto Prato si è reso promotore, in passato, di campagne a sostegno dell'impresa sociale, come nel caso
di Prato Social Economy, conclusosi nel 2014, ha usato la città come laboratorio per studiare le opportunità offerte dall'impresa sociale, nel tentativo di creare un modello di impresa che potesse contribuire a superare la crisi e a favorire la coesione sociale.
PROGETTO ICAROPRATO: Icaroprato è il Portale del Terzo Settore, nato grazie ad un protocollo d'intesa sottoscritto da Provincia e Comune di Prato per creare una rete informativa unitaria valida per tutto il territorio provinciale. Il Portale permette al cittadino di individuare in modo semplice ed immediato indirizzi, numeri di telefono, informazioni su servizi e attività, orari ed ogni altra notizia relativa ad associazioni, cooperative sociali e altre organizzazioni non profit che operano sul territorio pratese.
PROGETTO PIN-ARCO: All'interno del PIN da anni è attivo il Laboratorio Arco (Action Research for Co-Development) che lavora sul territorio pratese con l'obiettivo di sviluppare ricerche e metodologie di sviluppo d'impresa, con l'obiettivo di fornire ai propri clienti conoscenze e strumenti in grado di guidarli nelle strategie di intervento e programmazione.
PROVINCIA DI PRATO – POLITICHE SOCIALI: il progetto si integra con le iniziative messe a punto nel territorio pratese a sostegno delle politiche giovanili e della promozione e lo sviluppo di politiche sociali in chiave di impresa sociale, cooperative sociali, associazionismo e terzo settore.
B.1.4 Caratteristiche dei destinatari
B.1.4.1 Specificare caratteristiche dei destinatari (intesi sia come i diretti fruitori dei moduli e delle fasi che costituiscono il progetto, che come destinatari finali dei percorsi di alternanza quindi gli studenti della scuola secondaria di II grado)
I fruitori diretti dei moduli e delle fasi che costituiscono il progetto sono:
n. 70 docenti degli istituti coinvolti che abbiano funzione di tutor scolastico (anche con funzione strumentale)
n. 50 dipendenti e collaboratori individuati dalle aziende partner che abbiano funzione di tutor aziendale
I destinatari finali del progetto saranno gli studenti individuati dalla Legge 107/2015 come destinatari dei percorsi di alternanza ovvero quelli dell'ultimo triennio delle scuole superiori di II grado.
In particolare:
n. 27 classi tra terze, quarte e quinte degli indirizzi Amministrazione Finanza e Marketing (AFM); Relazioni internazionali per il Marketing (RIM), Sistemi informativi Aziendali (SIA); Tecnico per la gestione aziendale; Tecnico per i servizi socio-sanitari per l'ISTITUTO DAGOMARI
n. 9 classi tra terze, quarte e quinte degli indirizzi Liceo Classico Europeo; Liceo delle Scienze Applicate;
Liceo Scientifico Internazionale per il CONVITTO CICOGNINI
n. 6 classi tra terze, quarte e quinte dell'indirizzo Liceo Linguistico e Liceo Scientifico del LICEO COPERNICO
A scegliere le classi che parteciperanno al progetto saranno la dirigenza scolastica e gli insegnanti, secondo un preordinato piano formativo per l'alternanza. Su questo si esprimeranno anche i singoli consigli di classe coinvolti, indicando modalità e criteri di coinvolgimento, di organizzazione e di valutazione. Tale scelta sarà effettuata nel rispetto della normativa che prevede il coinvolgimento dell'ultimo triennio del percorso scolastico, la rispondenza con il PTOF di Istituto e del Profilo Educativo, Culturale e Professionale (PECUP) delle scuole.
Conseguentemente a questa scelta iniziale, saranno individuati, da parte dei consigli di classe, i tutor scolastici e dai collegi dei docenti delle singole scuole la funzione strumentale di tutor dedicato alla alternanza.
Mentre i tutor aziendali saranno individuati e selezionati dalle organizzazioni che partecipano al progetto, nel rispetto delle indicazioni che provengono dal bando regionale e delle decisioni condivise con le scuole.
B.1.4.2 Specificare le eventuali modalità di selezione dei destinatari del progetto, se del caso (colloqui, test, curricula, ecc.)
B.1.5 Approccio integrato (descrivere sinteticamente con quali misure attivate dalla Regione eventualmente il progetto si collega, in ambito di supporto all'integrazione fra istruzione, formazione e lavoro) (max 20 righe)
Il Progetto FSP si integra a tutte quelle azioni regionali che promuovono una maggiore vicinanza tra il mondo della scuola e quello del lavoro e a sostegno del social business. Più in generale, è in grado di integrarsi ad alcuni fondamentali progetti del PROGRAMMA REGIONALE DI SVILUPPO 2016-2020
La corretta integrazione di tutti i soggetti coinvolti nel progetto (capofila + partner + sostenitori) in una coerente attività di alternanza scuola-lavoro risponde a tutti gli obiettivi del PROGETTO REGIONALE 12: POLITICHE PER IL DIRITTO E LA DIGNITA' DEL LAVORO, nello specifico Ob. 1 e Ob. 3; PROGETTO REGIONALE 13: SUCCESSO SCOLASTICO E FORMATIVO in particolare Ob. 2, Ob. 3
PROGETTO 17: GIOVANISI' con una particolare attenzione agli obiettivi 2, 3, 4, 5, 6 e 7 che mirano a potenziare la crescita personale e professionale, a offrire maggiori opportunità per l'occupabilità, a favorire l'inserimento nel mondo del lavoro, a qualificare l'offerta formativa attraverso reti di poli tecnico professionali, a promuovere l'auto-imprenditorialità, a avviare una capillare diffusione di azioni progettuali sul territorio regionale.
Grazie al partenariato con FONDAZIONE TEATRO METASTASIO, al sostegno di ASSOCIAZIONE TOSCANA RICERCA E STUDIO (ARTES) e UNIFI il progetto è in grado di integrarsi agli obiettivi del PROGETTO REGIONALE 5: GRANDI ATTRATTORI CULTURALI, PROMOZIONE DEL SISTEMA
DELLE ARTI E DEGLI ISTITUTI CULTURALI con gli obiettivi che questo prevede.
Grazie alla collaborazione con il partner TT TECNOSISTEMI SPA il progetto è in grado di condividere gli obiettivi del PROGETTO REGIONALE 6: AGENDA DIGITALE, BANDA ULTRA LARGA,
SEMPLIFICAZIONE E COLLABORAZIONE e i relativi obiettivi.
Grazie alla collaborazione con il partner ANFASS PRATO il progetto è in grado di condividere gli obiettivi del PROGETTO 20: TUTELA DEI DIRITTI CIVILI E SOCIALI
B.2 Architettura del progetto Descrivere le strategie che si intendono attivare per garantire la concretezza, coerenza ed efficacia del progetto
B.2.1 Obiettivi generali e struttura del progetto (descrivere sinteticamente articolazione e obiettivi del progetto tenendo conto delle attività previste, che dovranno essere sviluppate in 6 moduli e 2 fasi come dall' Art. 3. dell'Avviso) (max 40 righe)
FSP nella sua impostazione unitaria delinea un modello di intervento che sollecita tre istituti secondari superiori (ITES Dagomari, Convitto Nazionale Cicognini e Liceo Copernico) a dare senso alle istanze specifiche dell'alternanza, mettendo in campo modalità operative tipiche del mondo del lavoro e coniugandole con gli interessi, le capacità, le attitudini degli studenti. Pensando ai percorsi di alternanza, se è evidente il richiamo agli istituti tecnici e professionali in quanto per vocazione più vicini al mondo del lavoro, per i licei, invece, risulta più difficile condividere l'ottica di sviluppo delle competenze professionali. E, tuttavia, la proposta progettuale considera che la valenza didattica dell'alternanza sia da rintracciare nel “learning by doing”, vale a dire nel fatto che si pone l'obiettivo, fra gli altri, di far sì che gli studenti vedano la composizione dell'unità del sapere mentre organizzano, cercano e trovano soluzioni a problemi reali e, inseriti nell'attuale contesto socio-economico, colgano contestualmente la connessione tra contenuti fondamentali delle singole discipline e la possibilità del loro uso operativo. Si tratta di un piano che intende offrire un contributo alla realizzazione di percorsi alternanza scuola-lavoro, al fine di incentivare l'utilizzo di tale metodologia e di migliorare la qualità dei percorsi stessi. Nella proposta s'intrecciano e interagiscono tra loro altre innovazioni metodologiche, organizzative e didattiche quali la metodologia centrata sulla esperienza di laboratorio; la conoscenza del contesto lavorativo, delle sue dinamiche, dei ruoli; lo sviluppo della capacità di orientarsi; l'integrazione dei saperi con la maturazione del senso di appartenenza, e di atteggiamenti di responsabilità e solidarietà.. Sul piano formativo sollecita i formandi:
-ad approfondire la conoscenza del territorio;
-a realizzare "reti territoriali" di scuole, imprese, soggetti esperti, che possano consentire accordi anche di lunga durata per partenariati stabili;
-a sviluppare la progettazione e costruzione integrata di curricoli, dove le discipline dovranno essere necessariamente contestualizzate e coniugate con l'apprendimento mediante l'esperienza di lavoro.
La competenza è la parola chiave intorno alla quale i tutor scolastici sono chiamati a ripensare i processi di apprendimento degli studenti, i modi dell'insegnamento e le pratiche valutative. I tutor aziendali saranno coinvolti nella conoscenza del mondo scolastico per meglio valorizzare l'impegno degli studenti e migliorare le loro performance nelle realtà lavorative. I tutor con funzione strumentale saranno aiutati a sviluppare competenze specifiche quali il sostegno ai docenti, il supporto agli studenti, l'inclusione, lìorganizzazione e gestione dei processi di alternanza etc. Incontri collettivi di tutte le figure tutoriali consentiranno confronti e contraddittori per individuare modalità operative che si completino a vicenda. I percorsi sulla sicurezza saranno impostati in modo da rispettare quanto richiede la legge 81/2008. I moduli relativi alla pubblicizzazione e alla informazione si realizzeranno in maniera differenziata, a seconda dei destinatari. Per quanto attiene al modulo sul lavoro si prevedono diverse modalità in modo da rispondere alle esigenze degli studenti e degli istituti. Il modulo sull'autoimprenditorialità aiuterà gli studenti nel processo di empowerment in modo da accrescere la capacità di controllare attivamente la propria scelta e sviluppare la consapevolezza delle potenzialità di cui sono dotati. Fra le attività del modulo di orientamento saranno realizzati
laboratori di avvicinamento alle realtà lavorative e di sviluppo delle vocazioni, organizzati per aree tematiche, collegati con la ricerca, con l'esperienza quotidiana, con il mondo del lavoro, in una prospettiva multi e inter-disciplinare. Il Piano di progetto prevede un'azione mirata e composita di monitoraggio al fine di operare una valutazione dei processi attivati sia per verificare la ricaduta all'interno delle scuole e nelle singole classi, sia la replicabilità del "modello". Accompagna lo sviluppo del progetto un sito web per la costante comunicazione fra i partner (scuole, imprese, agenzie, università), ai vari livelli (progettazione, preparazione, implementazione, follow up), secondo gli specifici ruoli e secondo i tempi delle azioni/contenuti previste dal progetto (formazione tutor e docenti, laboratori, monitoraggio, documentazione, disseminazione, rendicontazione). La comunicazione on line sarà anche lo strumento privilegiato per la costruzione di una comunità di pratiche dei tutor, con l'obiettivo di confrontarsi, riflettere, progettare e sviluppare percorsi didattici innovativi, favorendo in tal modo la nascita di altre comunità nel tempo, come elemento chiave per la diffusione e la replicabilità di quanto realizzato. Fra i prodotti sarà elaborata una brochure che informi e orienti le famiglie della comunità cinese all'alternanza scuola-lavoro.
B.2.2 Metodologie e strategie organizzative da attivare per la realizzazione del progetto(illustrare le metodologie di intervento, anche didattiche, e le strategie organizzative che si intendono attivare per la realizzazione di ciascuno dei 6 moduli e delle 2 fasi previste dal progetto) (max 30 righe)
Si diversificano a seconda dei gruppi verso i quali sono diretti.
A. Tutor scolastici e tutor con funzione strumentale
I consigli di classe coinvolti indicheranno i tutor, i collegi dei docenti indicheranno le funzioni strumentali. Successivamente si organizzeranno percorsi di apprendimento che prevedono una partecipazione attiva secondo le indicazioni della ricerca-azione. Il confronto tutor scolastici di istituti diversi favorirà lo scambio di informazioni, di pratiche e modalità operative per ampliare le conoscenze e individuare le prassi che hanno maggiore successo. I docenti coinvolti si faranno portavoce all'interno dei consigli di classe per sensibilizzare i colleghi ai temi della ASL e alle modalità didattiche individuate. Al termine dei percorsi, presso ciascun istituto si terranno degli incontri seminariali tra le varie figure tutoriali con l'obiettivo di creare un sistema locale per la ASL al quale gli operatori degli istituti contribuiranno a seconda dell'esperienza e delle competenze acquisite. Infine, seminari a partecipazione collettiva riuniranno tutor scolastici e tutor aziendali per scambi di informazioni e pratiche attivate durante il periodo di formazione.
B. Tutor aziendali: contatto con le organizzazione di provenienza, individuazione del tutor aziendale, coinvolgimento nelle attività formative, e valutazione del percorso effettuato, confronto con i tutor scolastici per una pianificazione condivisa della ASL
C – Studenti: I percorsi sulla sicurezza: Il modulo di base sarà realizzato sulla piattaforma TRIO. Gli
studenti saranno istruiti per l'uso corretto e saranno seguiti dai tutor nella esecuzione dei corsi previsti.
Per i moduli di medio e alto rischio sarà impiegato del personale specializzato che rilascerà gli attestati di partecipazione a quanti supereranno le prove di verifica. Là dove è richiesto, verranno effettuate visite mediche; agli studenti saranno distribuiti i DPI richiesti dai diversi livelli di rischio e dalle varie attività produttive verso le quali gi studenti si indirizzeranno. Le modalità didattiche attivate si rifanno all'adempimento di “compiti di realtà”, in modo da acquisire competenze già durante lo svolgimento delle unità didattiche e trasferirle, a tempo debito, nell'esperienza lavorativa. Gli studenti saranno coinvolti in gruppi omogenei sulla base dei curriculum scolastici; all'interno di questi gruppi, si prevede di “sperimentare” curricoli verticali per le tre classi e forme di peer education in modo da favorire una partecipazione attiva degli studenti.
I moduli sul lavoro:
Per le terze e le quarte, troveranno spazio:
a. Riflessione sul mondo del lavoro attraverso incontri con le parti sociali: associazioni di categoria, delegati dalle aziende, rappresentanti sindacali.
b. Visite alle aziende presenti sul territorio che lavorano sul settore di specializzazione
c. Visite didattiche a mostre, beni storici, culturali e ambientali legati ai temi esposti in classe
d. Simulazione di colloqui di lavoro
e. Stesura del proprio curriculm vitae; primo abbozzo di un progetto di vita e riflessione sulle competenze richieste dalle professionalità verso le quali gli allievi si indirizzano
f. Job shadowing visite nelle aziende per non essere impreparati al momento dell'esperienza di lavoro, per
verificare in anticipo il proprio interesse effettivo per orientarsi.
La quinta è l'anno nel quale si porta a consuntivo quanto realizzato nei due anni precedenti. Si prevedono brain storming guidati da rappresentanti delle aziende, incontri con compagni anziani che già lavorano, relazioni sull'esperienza effettuata perché non rimanga un unicum, ma costituisca la base per una visione critica e per la messa a punto della tesina per il colloquio nella quale esplicitare in modo autonomo e maturo quanto acquisito negli ultimi tre anni di scuola. Consolideranno il progetto di vita abbozzato, potranno revisionare in modo critico
le scelte ipotizzate; consolideranno una preparazione non approssimativa al periodo post-diploma.
I moduli sull'imprenditorialità e sull'orientamento si costruiranno attraverso una fase guidata da esperti. Saranno attivate metodologie che vedranno la partecipazione attiva degli allievi e fasi di riflessione collettiva e individuale. La narrazione sarà lo strumento per la ri-costruzione delle storie o delle esperienze per coglierne il senso, percorsi trasversali che permettono apprendimenti strategici metacognitivi e potenziano le risorse della persona in apprendimento, costituiranno così la trama della continuità tra le fasi di apprendimento in aula e quelle in azienda.
I moduli relativi alla pubblicizzazione e alla informazione, saranno organizzati dalle singole scuole. Si prevedono incontri con i gruppi sociali più interessati, la preparazione e diffusione di informazioni sia in cartaceo sia con strumenti multimediali e il ricorso ai social network, per avviare un sistema informativo che permetta di superare quanto abbiamo notato nel campo B.1.1. Saranno organizzati incontri in presenza per trasmettere il modo più partecipato i caratteri della ASL, l'innovazione culturale e il cambiamento di mentalità che questa richiede.
Infine le due fasi relative alla valutazione degli interventi in termini di effetti di ricaduta e di replicabilità del modello. Saranno coinvolti i vari attori del progetto: i consigli di classe per confronti al proprio interno e tra i rappresentanti delle scuole che aderiscono al progetto; insieme valuteranno i cambiamenti prodotti grazie ai percorsi formativi realizzati. In questa fase un ruolo non secondario lo svolgeranno le organizzazioni presso le quali gli studenti avranno svolto il periodo di ASL, in modo da esplorare le competenze possedute in ingresso, i cambiamenti registrati in uscita e il livello di coinvolgimento nelle aziende. Momenti di incontro tra tutor scolastici e tutor aziendali permetteranno di illuminare le prassi avviate, la loro validità, le criticità rilevate per migliorare le prestazioni ottenute.
B.2.3 Adeguatezza delle azioni per la promozione dell’inserimento lavorativo (da intendersi: le azioni che hanno come oggetto la correlazione e l'avvicinamento del mondo della scuola al mondo del lavoro, finalizzate anche ad un futuro inserimento lavorativo degli studenti) (max 10 righe)
Le azioni proposte sono propedeutiche ad una conoscenza del mondo del lavoro, sono finalizzate ad un primo approccio con la realtà lavorativa con la quale gli studenti dovranno dialogare e confrontarsi al termine del periodo formativo. Nel loro insieme, realizzano una filiera ideale caratterizzata da dimensioni diverse ma intrecciate: quella orientativa per aiutare gli studenti a capire meglio se stessi, conoscere le proprie attitudini, pensare e elaborare un iniziale progetto di vita, conoscere il territorio; quella della acquisizione di conoscenze e competenze trasversali per valorizzare le proprie doti, confrontarle con la preparazione scolastica e svilupparle anche in vista di forme di imprenditorialità e auto- imprenditorialità; quella della esperienza lavorativa sul campo per confrontarsi con il lavoro concreto e viverlo direttamente; quella della riflessione guidata e accompagnamento da parte dei tutor scolastici e dei tutor aziendali; quella della capacità di scelta per continuare con consapevolezza un'eventuale esperienza di lavoro o ri-orientarsi; quella della assunzione di responsabilità come cittadini e in grado di fare scelte di vita mature.
B.2.4 Monitoraggio e verifica
Fin dalla fase di progettazione sono state predisposte procedure e strumenti per tenere costantemente sotto controllo il processo attivato, i prodotti e i servizi da realizzare, i risultati da conseguire, i tempi da rispettare. Il piano di monitoraggio si propone di garantire, durante tutto il ciclo di vita del progetto, il controllo e la gestione della qualità, in termini di:
• qualità progettata e prevista (nella fase della ideazione della proposta progettuale e del piano esecutivo);
• qualità prestata (nella fase di attuazione del progetto e di erogazione degli interventi formativi);
• qualità raggiunta/percepita (durante l'erogazione degli interventi formativi e al termine del progetto).
Ciò si traduce, dal punto di vista del processo di monitoraggio e valutazione, in un'attenzione alla qualità:
- ex-ante che si concentra sulla verifica di coerenza del progetto rispetto all'insieme delle condizioni che possono garantire il raggiungimento degli obiettivi, che hanno originato il progetto;
- in itinere che prevede il controllo delle strategie di attuazione e delle attività sviluppate nelle fasi del progetto con lo scopo di fornire il necessario supporto ai diversi soggetti coinvolti per presidiare costantemente il processo, per apportare eventuali modifiche ed interventi correttivi;
- ex-post per rilevare i risultati del progetto in termini della crescita professionale di insegnanti e studenti, di aggiornamento delle loro conoscenze e competenze, di impatto organizzativo e di benefici nelle scuole, nelle università.
Le attività di monitoraggio e valutazione faranno da guida al lavoro dei singoli partner e dell'Istituto capofila. Esse saranno volte a un costante confronto con quanto esplicitato nel progetto e più specificatamente:
• Impatto verso gruppi bersaglio, in particolare tutor, insegnanti, studenti.
• Coinvolgimento dei portatori d'interesse (dirigenti scolastici, responsabili imprese, decisori politici).
• Visibilità del progetto (costante aggiornamento del sito web, link con i siti dei partner, qualità dell'informazione, cura
B.2.4.1 Monitoraggio dell’andamento del progetto (specificare le modalità di monitoraggio in itinere)
(max 10 righe)
dei documenti pedagogici).
• Controllo delle attività di disseminazione e valorizzazione costante dei risultati del progetto.
B.2.4.2 Modalità di verifica finale (specificare contenuti e metodologie del report finale sull'attività
svolta) (max 15 righe)
Il report finale ha lo scopo di analizzare, interpretare e “giudicare” gli aspetti più rilevanti dell'intero percorso di formazione, tenendo sotto controllo variabili chiave in funzione di criteri di efficienza, efficacia e qualità degli interventi. Le dimensioni che saranno prese in considerazione sono essenzialmente tre:Gradimento (Si tratta di valutare l'efficacia interna dell'intervento, la qualità dell'offerta di formazione e l'efficacia del percorso di insegnamento/apprendimento). Apprendimenti (valutazione dell'efficacia formativa, ovvero della corrispondenza obiettivi-risultati, relativa all'intero percorso e/o a parti di esso (singoli moduli, singole unità formative, fasi ecc.). Organizzazione (valutazione della condivisione e collegialità dei soggetti della Rete dei partner del Progetto, delle modalità di comunicazione messe in atto, e se quanto appreso in situazione formativa venga poi trasferito nella pratica scolastica, ovvero quanto le competenze, abilità e conoscenze acquisite abbiano migliorato la progettazione/e realizzazione del curricolo dell'alternanza).
Saranno oggetto del monitoraggio e costituiranno la struttura del report finale le varie fasi nelle quali si articolano
i moduli : a. l'accoglienza; b. lo svolgimento del percorso formativo; c. le performance dei docenti formatori; d. la partecipazione dei tutor (scolastici e aziendali, figure strumentali) e degli studenti; e. gli apprendimenti dei formandi tutor e dei formandi studenti; f. i locali, la logistica e gli strumenti in dotazione; g. i rapporti tra partner; h. la gestione amministrativa.
-il curricolo dell'alternanza - considerando sia il numero dei docenti partecipanti dei consigli di classe, sia il loro livello di soddisfazione, sia la fase di progettazione e documentazione delle attività realizzate attraverso le schede di osservazione e la qualità dei report delle attività;
-il sito del progetto - considerando i dati relativi all'accessibilità e usabilità, agli accessi, alla qualità e alla soddisfazione
nella comunità di pratiche;
-il coinvolgimento dei referenti delle imprese, oltre ai tutor – considerando aspetti quali: visibilità, valorizzazione, sostenibilità, in quanto sono soggetti che possono continuare a utilizzare idee, modello, metodologie;
-l'organizzazione in termini di relazione e comunicazione tra i partner, la logistica e il rispetto dei tempi.
B.2.4.3 Modalità di verifica per la rilevazione della soddisfazione dei soggetti coinvolti nel progetto (studenti, docenti/formatori, scuole, imprese) (indicare le modalità di verifica e chi svolge questa funzione
) (max 10 righe)
La rilevazione del gradimento/soddisfazione sarà realizzata sia in itinere, sia ex post, a conclusione dei sei moduli formativi. La valutazione di gradimento mira a conoscere il livello di qualità attesa e di quella percepita dall'azione formativa, il clima interno al partenariato, il grado di partecipazione dei tutor e degli studenti e i fattori che lo determinano. Si organizzano attorno alla
- utilità percepita (rispondenza alle aspettative, adeguatezza degli argomenti trattati e applicabilità con gli studenti);
- didattica (competenza dei docenti e adeguatezza delle tecniche didattiche);
- organizzazione (sede, orari,livello di accoglienza). Sul piano operativo si tratta di far confluire la raccolta dati intorno a tutti questi fattori in modo chiaro e ben organizzato utilizzando strumenti di indagine (osservazioni, questionari e interviste e/o focus group) in modo che si possano rilevare sia i livelli di gradimento sia le criticità percepiti dai partecipanti. Questa funzione sarà organizzata e gestita dai referenti del monitoraggio. Essa è strettamente collegata alla tipologia delle conoscenze/abilità/competenze apprese: cognitive, di base, tecnico-professionali, trasversali, strumentali etc.
L'utilizzo della metodologia dell'alternanza trasforma il modello di apprendimento legato alle singole discipline in un diverso modello, che costituisce il risultato multifattoriale di un processo, che riconosce il valore degli apprendimenti acquisiti in modo informale e non formale nell'azione didattica, consentendone il riconoscimento in termini di competenze e di potenziale formativo successivo dello studente.
Nei percorsi di alternanza risultano particolarmente funzionali tecniche di valutazione che permettano l'accertamento di processo e di risultato. L'attenzione al processo, attraverso l'osservazione strutturata, consente di attribuire valore, nella valutazione finale, anche agli atteggiamenti e ai comportamenti dello studente; l'esperienza nei contesti operativi, indipendentemente dai contenuti dell'apprendimento, sviluppa, infatti, competenze trasversali che sono legate anche agli aspetti caratteriali e motivazionali.
I risultati finali della valutazione vengono sintetizzati nella certificazione finale. Il tutor formativo esterno, ai
B.2.4.4 Certificazione del livello degli apprendimenti delle competenze conseguite (indicare la metodologia adottata per la certificazione relativa allo sviluppo delle competenze acquisite nel corso del progetto; descrivere l'eventuale modello adottato) (max 30 righe)
sensi dell'art. 5 del D.Lgs. 15 aprile 2005, n. 77, «...fornisce all'istituzione scolastica o formativa ogni elemento atto a verificare e valutare le attività dello studente e l'efficacia dei processi formativi». La valutazione finale degli apprendimenti, a conclusione dell'anno scolastico, viene attuata dai docenti del Consiglio di classe, tenuto conto delle attività di valutazione in itinere svolte dal tutor esterno sulla base degli strumenti predisposti. La valutazione del percorso in alternanza è parte integrante della valutazione finale dello studente ed incide sul livello dei risultati di apprendimento conseguiti nell'arco del secondo biennio e dell'ultimo anno del corso di studio. Le fasi principali della valutazione sono:
-descrizione delle competenze attese al termine del percorso;
-accertamento delle competenze in ingresso;
-programmazione degli strumenti e azioni di osservazione;
-verifica dei risultati conseguiti nelle fasi intermedie;
-accertamento delle competenze in uscita.
Le competenze relative ai moduli sulla sicurezza saranno certificate attraverso prove scritte a risposta multipla e prove pratiche da svolgere in laboratorio. L'attestazione di competenze conseguite sarà rilasciata dagli esperti, secondo le normative vigenti. Il modulo di base realizzato mediante il portale TRIO, avrà la certificazione prevista dal portale stesso. Per gli studenti è prevista una certificazione il cui modello sarà elaborato dai consigli di classe e successivamente discusso con i tutor aziendali; terrà conto anche di eventuali disabilità presenti fra gli allievi che vi partecipano. Per i tutor il modello sarà scelto dal CTS in collaborazione con i Consigli di classe, con riferimento al RRFP, o fra quelli presentati da INDIRE: xxx.xxxxxx.xx/xxxxxxxxxxxxxxxx/xxxxxxxx_xxxxxx/xxx_xx0000/xxx0000.xxx.
E ancora, fra quelli già utilizzati dalle scuole partner in esperienze analoghe.
B.3 Risorse da impiegare nel progetto
B.3.1 Risorse umane utilizzate (compilare una riga per ogni persona con riferimento a tutte le funzioni previste per il progetto)
nome cognome | Funzione (1) | risorsa presente in accredita mento si/no | senior / junior | ore/ giorni | soggetto attuatore che rende disponibile la risorsa (2) | personale interno / esterno (3) |
Xxxxx Xxxx Xxxxxx | Direzione | SI | SENIOR | 40 | ITEPS “Xxxxx Xxxxxxxx” | INTERNO |
XXXXXX XXXXXXX | Amministrazione e rendicontazione | SI | SENIOR | 60 + 40 | ITEPS “Xxxxx Xxxxxxxx” | INTERNO |
Xxxxxxxxx Xxxxxxxx | CTS | SI | SENIOR | 15 | ITEPS “Xxxxx Xxxxxxxx” | INTERNO |
Xxxxxxxxx Xxxxxxxx | Xxxxxxxxxxxxx | SI | SENIOR | 100 | ITEPS “Xxxxx Xxxxxxxx” | INTERNO |
Xxxxxxxxx Xxxxxxxx | Xxxxx interno | SI | SENIOR | 150 | ITEPS “Xxxxx Xxxxxxxx” | INTERNO |
ERMIIA PIANELLI | Monitoraggio e valutazione | SI | SENIOR | 20 | ITEPS “Xxxxx Xxxxxxxx” | INTERNO |
Xxxxxxxx Xxxxxxxx | CTS | NO | SENIOR | 15 | Convitto Nazionale Cicognini di Prato | INTERNO |
Xxxxxxxx Xxxxxx | Amministrazione e Rendicontazione | NO | SENIOR | 30+20 | Convitto Nazionale Cicognini di Prato | INTERNO |
Xxxxx Xxxxxxxxxx | Tutor interno e monitoraggio e valutazione | NO | SENIOR | 150 + 20 | Convitto Nazionale Cicognini di Prato | INTERNO |
Xxxxxxx Xxxxxx | CTS | SI | SENIOR | 15 | Liceo Scientifico X. Xxxxxxxxx | INTERNO |
Xxxxxxxx Xxxx | Tutor interno e monitoraggio e valutazione | SI | SENIOR | 150 + 20 | Liceo Scientifico X. Xxxxxxxxx | INTERNO |
Xxxxxxxx Xxxxxxxxxxx | Amministrazione e Rendicontazione | SI | SENIOR | 30+20 | Liceo Scientifico X. Xxxxxxxxx | INTERNO |
Xxxxx Xxxxxxxx | Progettazione | SI | SENIOR | 140 | FOREDA Toscana | ESTERNO |
Xxxxx Xxxxxxxx | Monitoraggio e valutazione | SI | SENIOR | 70 | FOREDA Toscana | ESTERNO |
Xxxxxxxxxx Xxxx | Monitoraggio e valutazione | SI | SENIOR | 10 | FOREDA Toscana | ESTERNO |
Xxxxx Xxxxxxxx | CTS | SI | SENIOR | 15 | FOREDA Toscana | ESTERNO |
Xxxxxxx Xxxxxxxxx | Progettazione | SI | SENIOR | 140 | FOREDA Toscana | ESTERNO |
Spaghetti Xxxxxx | Progettazione | SI | SENIOR | 50 | FOREDA Toscana | ESTERNO |
Xxxxxxx Xxxxxxxxx | Coordinamento didattico | SI | SENIOR | 40 | FOREDA Toscana | ESTERNO |
Spaghetti Xxxxxx | Rendicontazione | SI | SENIOR | 100 | FOREDA Toscana | ESTERNO |
Xxxxxxx Xxxxxxxxx | Monitoraggio e valutazione | SI | SENIOR | 20 | FOREDA Toscana | ESTERNO |
Xxxxxxx Xxxxxx | Amministrazione | SI | SENIOR | 100 | FOREDA Toscana | ESTERNO |
Xxxxxxx Xxxxxxx | Xxxxx esterno | SI | SENIOR | 386 | FOREDA Toscana | ESTERNO |
Xxxxxxxx Xxx Xxxxx | Monitoraggio e valutazione | SI | SENIOR | 20 | UNIFI | INTERNO |
Xxxxx Xxxxxxxxx | CTS | SI | SENIOR | 15 | UNIFI | INTERNO |
Xxxxx Xxx Xxxxxx | CTS | SI | SENIOR | 15 | ITS PRIME | ESTERNO |
Xxxxxx Xxxxx | CTS | SI | SENIOR | 15 | Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Prato | ESTERNO |
Xxxxxxx Xxxxxxx | CTS | SI | SENIOR | 15 | ANFFAS | ESTERNO |
Xxxxxx Xxxxxx | CTS + progettazione | SI | SENIOR | 15 + 10 | TEATRO METASTASIO | ESTERNO |
Xxxxxxxxxxxx Xxxxxx | DOCENTE | NO | SENIOR | 8 | ITEPS “Xxxxx Xxxxxxxx” | ESTERNO |
Xxx Xxx Xxxxxx | DOCENTE | NO | SENIOR | 8 | ITEPS “Xxxxx Xxxxxxxx” | ESTERNO |
De Xxxxx Xxxxxxxxx | DOCENTE | NO | SENIOR | 8 | ITEPS “Xxxxx Xxxxxxxx” | ESTERNO |
Xxxxxxxxxxx Xxxxxxx | DOCENTE | NO | SENIOR | 8 | ITEPS “Xxxxx Xxxxxxxx” | ESTERNO |
Xxxxxxxxxx Xxxxx | DOCENTE | NO | SENIOR | 8 | ITEPS “Xxxxx Xxxxxxxx” | ESTERNO |
Xxxxxxx Xxxxxxxx | DOCENTE | NO | SENIOR | 8 + 3 | ITEPS “Xxxxx Xxxxxxxx” | ESTERNO |
Xxxxxxxxxx Xxxx | DOCENTE | NO | SENIOR | 12 + 3 + 12 | FOREDA Toscana | ESTERNO |
Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxx | DOCENTE | NO | SENIOR | 12 + 8 | FOREDA Toscana | ESTERNO |
Xxxxx Xxxxxxxxx | DOCENTE | NO | SENIOR | 12 | UNIFI | INTERNO |
Xxxxxxx Xxxxxxxxx | DOCENTE | SI | SENIOR | 12 + 3 | FOREDA Toscana | ESTERNO |
Xxxxxxxx De Xxxxx | DOCENTE | NO | SENIOR | 8 + 3 + 8 + 3 | FOREDA Toscana | ESTERNO |
Xxxxxxxx Xxx Xxxxx | DOCENTE | NO | SENIOR | 12 | UNIFI | INTERNO |
Xxxxxxxxxx Xxxxxxx | DOCENTE | NO | SENIOR | 3 | FOREDA Toscana | ESTERNO |
Xxxx Xxxxxx | DOCENTE | NO | SENIOR | 56 + 135 | ITEPS “Xxxxx Xxxxxxxx” | ESTERNO |
Xxxxx Xxxxxxxxxxx | DOCENTE | NO | SENIOR | 56 + 135 | ITEPS “Xxxxx Xxxxxxxx” | ESTERNO |
Xxxxxxxx Xxxxxx | DOCENTE | NO | SENIOR | 80 | Liceo Scientifico X. Xxxxxxxxx | ESTERNO |
Xxxxxxxx Xxxxxxx | DOCENTE | NO | SENIOR | 40 | Liceo Scientifico X. Xxxxxxxxx | ESTERNO |
Xxxxxxx Xxxxxx | DOCENTE | NO | SENIOR | 80 | Liceo Scientifico X. Xxxxxxxxx | ESTERNO |
Xxxxxxxxx Xxxxxxxx | DOCENTE | NO | SENIOR | 40 | FOREDA Toscana | ESTERNO |
Xxxxxx Xxxxxxx | DOCENTE | NO | SENIOR | 84 | FOREDA Toscana | ESTERNO |
Cesari | INFO E PUBBLICIZZAZI ONE | NO | SENIOR | 70 | Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Prato | INTERNO |
Brusselles | INFO E PUBBLICIZZAZI ONE | NO | Junior | 40 | Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Prato | INTERNO |
Cavalieri | INFO E PUBBLICIZZAZI ONE | NO | Junior | 40 | Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Prato | INTERNO |
Nistri | INFO E PUBBLICIZZAZI ONE | NO | SENIOR | 70 | Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Prato | INTERNO |
Xxxxxx Xxxxxx | INFO E PUBBLICIZZAZI ONE | SI | SENIOR | 100 | TEATRO METASTASIO | ESTERNO |
XXXXXX XXXXXXXX | Verifica FINALE | SI | SENIOR | 20 | ITEPS “Xxxxx Xxxxxxxx” | INTERNO |
Xxxxx Xxxxxxxxxx | Verifica FINALE | SI | SENIOR | 20 | Convitto Nazionale Cicognini di Prato | INTERNO |
Xxxxxxxx Xxxx | Verifica FINALE | SI | SENIOR | 20 | Liceo Scientifico X. Xxxxxxxxx | INTERNO |
Xxxxx Xxxxxxxx | Verifica FINALE | SI | SENIOR | 70 | FOREDA Toscana | ESTERNO |
Xxxxxxxxxx Xxxx | Verifica FINALE | NO | SENIOR | 10 | FOREDA Toscana | ESTERNO |
Xxxxxxx Xxxxxxxxx | Verifica FINALE | SI | SENIOR | 20 | FOREDA Toscana | ESTERNO |
Xxxxxxxx Xxx Xxxxx | Verifica FINALE | SI | SENIOR | 20 | UNIFI | INTERNO |
(1) Indicare tutte le funzioni che intervengono per l'attuazione del progetto
(2) Da compilare solo nel caso di ATS, indicare il nome del soggetto che mette a disposizione la risorsa (soggetto attuatore con cui intercorre il rapporto di lavoro)
(3) Indicare “interno” nel caso di persona legata al soggetto attuatore da un rapporto di lavoro di tipo subordinato, “esterno” per tutte le altre tipologie di rapporto di lavoro
B.3.2 Qualità delle risorse umane utilizzate (indicare le caratteristiche delle principali figure professionali utilizzate nel progetto, interne ed esterne.) (max 30 righe)
Il gruppo dei docenti dei moduli di tutor scolastici, funzioni strumentali e aziendali è costituito da un nucleo di esperti provenienti dalla Lombardia che hanno operato all'interno dell'Ufficio Scolastico Regionale e del Polo Qualità di Milano (ReQuS - La Rete per la Qualità della Scuola) elaborando un modello di intervento in grado di offrire alle scuole interventi di formazione e strumenti per la gestione dell'organizzazione e della didattica nell'Alternanza Scuola Lavoro e sviluppando attività di ricerca e di modellizzazione di percorsi formativi, di nuove metodologie e soluzioni operative per la realizzazione di una concreta ed efficace integrazione tra sistemi di istruzione, formazione e lavoro.
I docenti dei moduli che hanno come destinatari gli studenti sono esperti dei diversi settori (realtà imprenditoriali del terzo settore (ANFFAS Onlus Prato) e realtà imprenditoriali altamente innovative (ITS, TT Tecnosistemi ed incubatore di impresa della Camera di Commercio di Prato) in Coerenza con gli indirizzi definiti dalla Giunta Regionale nell'ambito della strategia Industria 4.0 (Decisione Giunta regionale n.9/2017).
Per l'orientamento, oltre al lavoro del CTS, si farà riferimento alle esperienze realizzate dal Gruppo di Ricerca Xxxxxxx Xxxxxxx che ha come fine primario l'espletamento del servizio di Orientamento scolastico e professionale.
Per il piano di monitoraggio e valutazione, saranno utilizzate le competenze di comprovata esperienza sviluppate
nell'ambito di progetti di ricerca europei e nazionali (ERASMUS +, PON Scuola, POR Regione Toscana – progetto A.SCUOLA – finalizzato a sperimentare un modello di Alternanza Scuola Lavoro in 10 istituti secondari superiori della provincia di Firenze, con capofila ne era l'istituto Russel-Newton di Scandicci. Per il progetto A SCUOLA Foreda ha elaborato il modello di sviluppo e ha curato la formazione di tutor di rete (16), tutor aziendali (20) e tutor scolastici (100).
B.3.3 Impegno nel progetto di titolari di cariche sociali (se previsto) – Sezione B punto 9.c Allegato A DGR 635/2015
I titolari di cariche sociali sono i soggetti che, secondo quanto previsto dal codice civile e dagli statuti societari, sono nominati per svolgere ruoli di responsabilità nella direzione e controllo delle attività della società (presidente, amministratore delegato, consigliere di amministrazione, sindaci, etc.).
B.3.3.1 Titolare di carica sociale
Cognome e nome: Xxxxx Xxxxxxxx
Ditta/Società (soggetto proponente/capofila/partner): For.Ed.A. Toscana Carica sociale ricoperta: Coordinatore
2002
dal:
B.3.3.2 Funzione operativa che sarà svolta da titolare di carica sociale
Tipo di prestazione: Progettazione - Monitoraggio e valutazione – membro CTS Obiettivi ed eventuali prodotti: Report di monitoraggio e valutazione
Periodo di svolgimento: dal gennaio 2018 al giugno 2019
Ore o giornate di lavoro previste: 140 + 70 +15
Compenso complessivo previsto: € 5600,00 Progettazione - €.2800,00 Monitoraggio e valutazione –
€.525,00 membro CTS
Compenso orario o a giornata: € 40,00 Progettazione - €.40,00 Monitoraggio e valutazione – €.35,00
membro CTS
B.3.3.3 Motivazioni (illustrare e motivare nel dettaglio la necessità/opportunità dellosvolgimento della prestazione da parte del titolare di carica sociale, con particolare riguardo alle competenze del soggetto ed all'economicità della soluzione proposta)
SIGNIFICATIVA ESPERIENZA DI RICERCA E DI CONDUZIONE DI PROGETTI FINANZIATI ANCHE ATTRAVERSO COORDINAMENTO DIDATTICO e MONITORAGGIO PROGETTI COMPLESSI
⮚ Allegare curriculum professionale dell'interessato
B.3.4 Comitato di pilotaggio (indicare il numero e la qualifica dei componenti e l'impegno previsto)
NON PREVISTO
B.3.5 Comitato tecnico scientifico (se previsto, indicare il numero dei componenti, l'impegno ipotizzatoto; descrivere la funzione, evidenziandone il valore aggiunto in relazione ai contenuti e alla articolazione del progetto)
Il CTS sarà composto dai rappresentanti dei partner (10 membri che si riuniranno ogni 2 mesi); sarà presieduto dal dirigente scolastico della scuola capofila o da persona da lui delegata.
Compiti del comitato
Il CTS ha compiti di indirizzo e di controllo, si riunirà con cadenza trimestrale e anche su richiesta di almeno un terzo dei suoi membri. I suoi compiti si esplicitano come segue:
⮚ Indirizzare la gestione del progetto verso gli obiettivi predefiniti in fase progettuale, secondo la convenzione stipulata con l'Ente erogatore;acquisire e ratificare gli esiti delle valutazione in itinere e finali
⮚ Proporne rimodulazioni e modifiche a fronte di criticità emerse
⮚ Recepire i risultati del monitoraggio, l'impatto, l'efficacia delle azioni finalizzate ed ogni altra azione di facilitazione
⮚ Predisporre un report scritto delle attività al termine dello svolgimento;
⮚ Ratificare gli strumenti di valutazione dell'andamento generale dei corsi che tutor e coordinatore elaboreranno, distribuiranno agli allievi e registreranno periodicamente al termine di ogni singola unità formativa su molteplici dimensioni;
⮚ Proporre, se del caso, elementi di integrazione e modifica della strumentazione di rilevazione dell’andamento generale del corso e, più in generale, dei mezzi impiegati per compiere la valutazione dell'andamento del percorso formativo;
⮚ Monitorare, a cadenza trimestrale, l'impatto, l'efficacia dei servizi a supporto e di accompagnamento in itinere e finali e proporne conseguenti rimodulazioni e ri-articolazioni;
⮚ Acquisire, discutere e ratificare il formato tecnico e la strumentazione delle prove di valutazione correlate alla fase di monitoraggio.
Sarà compito del Comitato delegare ai membri dello stesso gli incarichi per l'espletamento delle funzioni
esposte sopra.
Le decisioni saranno prese, dopo un adeguato confronto, con votazioni per alzata di mano; il quorum è fissato a maggioranza semplice.
B.3.6 Risorse strutturali e strumentali da utilizzare nel progetto
B.3.6.1 Locali
Tipologia locali (specificare) | Città in cui sono ubicati | Metri quadri (4) | Soggetto attuatore che rende disponibile la risorsa (5) | Locali registrati nel dossier di accreditament o (SI/NO) |
Aule | Prato | 49 | ITEPS X. Xxxxxxxx | SI |
Auditorium | Prato | 155 | ITEPS X. Xxxxxxxx | SI |
Laboratori informatici | Prato | 65 | ITEPS X. Xxxxxxxx | SI |
Aula 3.0 | Prato | 67 | ITEPS X. Xxxxxxxx | XX |
Xxxx | Xxxxx | 00 | Xxxxxxxx Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx xx Xxxxx | XX |
Laboratori informatici | Prato | 75 | Convitto Nazionale Cicognini di Prato | NO |
Aula LIM | Prato | 26 | Liceo X.Xxxxxxxxx | SI |
uffici | Prato | 50 | Liceo X.Xxxxxxxxx | SI |
Cineforum | Prato | 40 | Liceo X.Xxxxxxxxx | SI |
Auditorium | Prato | 160 | Camera di Commercio di Prato | NO |
Aule | Prato | 46 | Fondazione TEATRO METASTASIO | SI |
Aule | Prato | 24 | Fondazione TEATRO METASTASIO | SI |
uffici | Prato | 30 | Fondazione TEATRO METASTASIO | SI |
uffici | Prato | 60 | For.Ed.A. Toscana | SI |
(4) Deve essere garantita una superficie netta delle aule didattiche di mq 1,8 per allievo
(5) Da compilare solo nel caso di ATS; indicare il nome del soggetto che mette a disposizione la risorsa
B.3.6.2 Attrezzature (indicare le principali attrezzature da utilizzare per la realizzazione del progetto)
Tipologia attrezzature (specificare) | Soggetto attuatore che rende disponibile la risorsa (6) |
LIM | ITEPS X. Xxxxxxxx |
Notebook | ITEPS X. Xxxxxxxx |
PC | ITEPS X. Xxxxxxxx |
LIM | Liceo X.Xxxxxxxxx |
Videoproiettore | Liceo X.Xxxxxxxxx |
PC RETE | Liceo X.Xxxxxxxxx |
PC collegato internet | Fondazione TEATRO METASTASIO |
Stampante rete | Fondazione TEATRO METASTASIO |
Data show | Fondazione TEATRO METASTASIO |
Plotter Canon Image 6400S | Fondazione TEATRO METASTASIO |
Fotocpoiatrice Ricoh | Fondazione TEATRO METASTASIO |
Network multimedia recorder | Fondazione TEATRO METASTASIO |
Attrezzature video professionali | Fondazione TEATRO METASTASIO |
(6) Da compilare solo nel caso di ATS
B.3.6.2.1 Qualità delle attrezzature e tecnologia (descrivere le caratteristiche delle attrezzature che si prevede di utilizzare, con particolare riferimento a quelle tecnologicamente avanzate)
Aula 3.0 con Notebook: macchine ACER con architettura Multicore, sistema operativo Windows 10 Pro,
software di gestione dell'aula Netsupport, connessione via wifi;
5 aule informatiche corredate d PC: a maggioranza macchine con architettura Multicore, sistema operativo Windows 8/10 Pro, connessione cablata 1Gbps;
LIM presenti in ogni aula.
La Fondazione TEATRO METASTASIO mette ha disposizione il materiale didattico dell'istituto Magnolfi e le attrezzature dell'ufficio comunicazione COMETA di recente acquisizione configurandosi come centro promozionale all'avanguardia
B.3.7 Materiale didattico (specificare se è prevista la realizzazione e/o l'utilizzo di materiale didattico) |
◼ Si No |
Se si, specificare Sarà realizzato materiale pubblicitario con l'intento di diffondere le attività ed i risultati del progetto. In particolare sarà dato rilievo ai progetti realizzati nelle classi, che troveranno spazio nei siti web delle scuole e parteciperanno a eventi nazionali e internazionali attraverso Imprese JA Italia. Come materiale didattico sarà predisposto un Sillabo della formazione che conterrà le linee guida del progetto formativo. Tale materiale sarà distribuito a ciascun allievo. |
B.3.8 Certificazione del livello degli apprendimenti delle competenze conseguite (specificare la tipologia di certificazione rilasciata)
Per gli studenti
In relazione ai moduli sulla sicurezza verranno rilasciate le certificazioni previste dalla legge 81/2008, a seconda dei corsi frequentati circa i livelli di rischio; per quanto attiene agli altri moduli, a percorso ultimato, ciascun partecipante riceverà un attestato di frequenza con una valutazione delle prestazioni realizzate in termini di conoscenze e competenze. Questo terrà conto delle capacità espresse in entrata e del cambiamento registrato in uscita; entrerà nel dossier che l'Istituto scolastico rilascerà a ciascun allievo al termine del percorso curricolare. Gli studenti con disabilità riceveranno lo stesso riconoscimento, secondo i parametri espressi dal PEI individuale stilato dagli organi competenti della scuola. Il livello di riconoscimento farà espresso riferimento ai parametri EQF.
Per i tutor scolastici e aziendali:attestato di frequenza che conterrà i contenuti del percorso effettuato, la valutazione dei risultati conseguiti. Riconoscimento che potrà entrare a far parte del libretto formativo del cittadino.
B.4 Risultati attesi
B.4.1 Continuità degli effetti e stabilità dei percorsi attivati (descrivere le azioni attivate e le caratteristiche del progetto tali da garantire la sostenibilità e stabilità delle azioni di cui è composto il progetto) (max 15 righe)
Il progetto coinvolgerà 42 classi per un totale di 1000 studenti. In relazione alle ricadute attese dall'intervento si sottolinea che:
1 ) sono coinvolti tre istituti che hanno un bacino di utenza molto diverso tra loro. La proposta di percorsi e di momenti di incontro/confronto tra queste realtà può essere molto utile per stimolare la conoscenza tra i ragazzi e quindi lo scambio di esperienze
2 ) il focus sull'impresa sociale è stato pensato per stimolare i ragazzi sia sul sul concetto di impresa, che sulle finalità che questa deve avere. La ricchezza può essere intesa non solo come utile, ma anche come contributo positivo e di valore alla crescita del territorio.
3 ) il coinvolgimento delle imprese cinesi nell'alternanza scuola-lavoro è un passo importante per l'integrazione imprenditoriale, perché permette ai ragazzi inseriti di portare con sé i valori dell'impresa e della sicurezza. Per questo sono previste azioni rivolte alle famiglie e alle imprese cinesi, per stimolare la partecipazione all'alternanza
4 ) è inoltre atteso un incremento del numero di imprese iscritte nel Registro dell'Alternanza Scuola-Lavoro
B.4.2 Esemplarità e trasferibilità dell’esperienza (descrivere le metodologie messe in atto per rendere esemplare e trasferibile le attività del progetto: creazione di reti e individuazione di buone pratiche) (max 15 righe)
Riprendendo il punto precedente, l'elaborazione del “modello di intervento” permette di esplicitare gli indicatori di che cosa sia “buona pratica” nelle attività dell'alternanza scuola-lavoro: per esempio, buone pratiche nella formazione tutor, buone pratiche nella formazione studenti come contenuti e metodi, buone pratiche per il coinvolgimento docenti e progettazione per competenze in modo integrato. Dare visibilità a tali pratiche permette sia il confronto e la costruzione di una Banca Dati come previsto dalle Linee Guida del MIUR, sia di inserirsi in quella già realizzata da INDIRE. In questa sono già inseriti materiali didattici che afferiscono a diverse tipologie: accordi, progetti, misure di accompagnamento, attività didattiche, valutazione, stage, visite guidate, placement, esercitazioni pratiche, formazione a distanza, valutazione, attestazione e certificazione. E ri-categorizzando i materiali prodotti secondo questo indice si può contribuire anche con il Progetto.
B.4.3 Miglioramento delle competenze/occupabilità dei destinatari del progetto (descrivere come si intende raggiungere il risultato del miglioramento di competenze dei destinatari) (max 15 righe)
Le competenze sono declinabili in conoscenze e abilità. La competenza rappresenta la capacità di utilizzare conoscenze, abilità e, in genere, tutto il proprio sapere, in situazioni reali di vita e lavoro. Nel progetto le abbiamo tradotte per gli studenti in:
• Acquisizioni di conoscenze nuove e diverse da quelle che popone il curriculum scolastico in modo attrattivo perché creativo
• Ampliamento delle conoscenze alle opportunità che il nuovo mercato del lavoro offre in questo periodo
• Appropriazione degli strumenti opportuni culturali quali la narrazione e digitali come l'ePortfolio per interagire con questo
• Confronto con il mondo del lavoro, non in modo teorico ma pratico e operativo
• Riflessione su se stessi, sulle potenzialità della propria personalità e delle esperienze effettuate
• Orientamento nel mondo del lavoro per una ricerca attiva
• Possibilità di ri-orientamento attraverso le forme e le opportunità previste dal sistema duale Tutti elementi che rendono un soggetto più occupabile.
Per i tutor il tema dell'occupabilità risulta meno forte, ma i percorsi si rilevano efficaci in termini di professionalizzazione
✓ Sperimentazione di una didattica modulare sviluppata sulle competenze per rendere più fluida la
comunicazione con gli studenti, con ricadute positive sulle fasce più deboli degli studenti
✓ Attivazione di un dialogo tra scuole e opportunità di confronto sulle prassi più efficaci per la ASL
✓ Contatto diretto con il mondo del lavoro e possibilità di interazione tra questo e la scuola
✓ Dialogo con il territorio e relativa opportunità di dare vita a PTOF più efficaci.
B.4.4 Ricadute dell’intervento sull’ambito territoriale coinvolto (quantificare l'impatto dell'intervento sull'ambito territoriale coinvolto dal progetto (max 15 righe)
Il progetto coinvolgerà 42 classi per un totale di 1000 studenti.
Ci sono tre aspetti da sottolineare circa le principale ricadute attese dall'intervento
1 ) sono coinvolti tre istituti che hanno un bacino di utenza molto diverso tra loro. La proposta di percorsi e di incontro tra queste realtà può essere molto utile per stimolare la conoscenza tra i ragazzi e quindi lo scambio di esperienze;
2 ) Il focus sull'impresa sociale è stato pensato per stimolare i ragazzi sul concetto stesso di impresa e sulle finalità che questa deve avere. La ricchezza può essere intesa non solo come utile, ma anche come contributo positivo e di valore alla crescita del territorio;
3 ) Il coinvolgimento delle imprese cinesi nell'alternanza scuola-lavoro è un passo importante per l'integrazione imprenditoriale, perché permette ai ragazzi inseriti di portare con sé i valori dell'impresa e della sicurezza. Per questo sono previste azioni rivolte alle famiglie e alle imprese cinesi, per stimolare la loro partecipazione;
4 ) E' inoltre atteso un incremento del numero di imprese iscritte nel Registro dell'Alternanza Scuola- Lavoro.
B.4.5 Programma di comunicazione per il rafforzamento della conoscenza dello strumento di alternanza (descrivere la strategia comunicativa utilizzata, specificando metodologie, target e strumenti) (max 15 righe)
Il progetto di comunicazione prevede il coinvolgimento dei professionisti di COMETA (Comunicazione Teatro Metastasio) e prevede interventi diversi a seconda del target di riferimento.
STUDENTI: la strategia più indicata è quella di avvicinare i ragazzi mediante la condivisione di esperienze con i propri coetanei. Metodologie: creazione di materiale pubblicitario da diffondere prevalentemente attraverso i social network (facebook, whatsapp, instagram ecc) che, oltre alla mobilitazione di tutti i partner di progetto, prevede il coinvolgimento diretto degli studenti che partecipano al progetto FSP e/o che hanno partecipato in anni precedenti a progetti di alternanza scuola-lavoro nelle sedi operative dei partner di progetto; incontri nelle classi con ragazzi che hanno già svolto esperienze di alternanza scuola-lavoro; pubblicazione di articoli e testimonianze nei giornali delle scuole; eventuale creazione di una rivista online che riporti testimonianze sulle attività di alternanza scuola-lavoro
FAMIGLIE: la strategia è puntare ai canali di massa più convenzionali. Metodologie: realizzazione di articoli sulle maggiori testate della carta stampata locale e relative testate online; messa in onda di servizi giornalistici sulle principali TV locali appositamente realizzati per l'occasione, a cura dell'Ufficio Stampa del Teatro Metastasio; condivisione dei contenuti sui social network più utilizzati dal target di riferimento (facebook e twitter); incontri pubblici con i genitori dei ragazzi coinvolti da svolgersi nelle scuole o negli spazi della Camera di Commercio e del Teatro Metastasio.
ORGANIZZAZIONI PRATESI attraverso il database a disposizione della CAMERA DI COMMERCIO DI PRATO sarà possibile far circolare attraverso i principali canali web (mail, social network) alcuni documenti che informeranno dei vantaggi che offre l'alternanza scuola-lavoro e il valore aggiunto che può avere per le aziende l'iscrizione al Registro Nazionale per l'Alternanza Scuola-lavoro. Inoltre verranno ripetuti incontri per mettere in contatto le istituzioni scolastiche e le varie realtà produttive del territorio pratese. Anche in questo caso verranno immaginati servizi televisivi e radiofonici indirizzati al coinvolgimento delle piccole e medie imprese, su cui è comunque efficace anche la promozione prevista per le famiglie.
B.4.6 Modalità di disseminazione (esplicitare i meccanismi di disseminazione dell'idea progettuale e/o dei
suoi risultati) (max 15 righe)
Il progetto, fin dal momento del suo avvio predisporrà una serie di strumenti online che ne attesteranno la presenza e lo svolgimento sul territorio. La presenza del progetto sarà promossa attraverso i siti di tutti i soggetti che ve ne prendono parte: capofila, partner, sostenitori. Verrà organizzato un evento pubblico per celebrare l'inizio del progetto, che verrà documentato da stampa, radio e mediante la condivisione di
materiali sui social network. Su piattaforma opensource Xxxxxxxxx.xxx verrà aperto un sito (blog) in cui verrà tenuto un diario del progetto, attraverso il quale, mediante la compilazione di appositi form, sarà possibile stabilire un contatto con l'utenza e con chiunque desideri contribuire alla sua buona realizzazione. Una sezione “chiusa” servirà per lo sviluppo di comunità di pratiche per i tutor e a condividere materiale e informazioni con i partecipanti. Questi strumenti saranno di fondamentale importanza per attestare la presenza del progetto sulla rete e contribuiranno a farlo conoscere da tutti i soggetti interessati al fine di attivare uno scambio di buone prassi.
Durante il progetto potranno essere previste altre manifestazioni pubbliche attraverso le quali iniziare a diffondere i primi risultati e a scambiare buone pratiche con progetti simili o con i soggetti che mostreranno interesse a progetto iniziato.
In fase finale è prevista una manifestazione conclusiva (workshop) di presentazione delle risultanze del progetto alla quale prenderanno parte i partecipanti, i soggetti coinvolti e alcuni rappresentanti delle istituzioni locali.
Infine sarà creato uno studio sui risultati il cui abstract sarà scaricabile online sul sito del progetto e sul sito dei partner che servirà a promuovere la trasferibilità dell'esperienza.
B.5 Carattere innovativo
B.5.1 Tipologia e livello di innovazione (per ogni tipologia di innovazione descrivere in qual senso può parlarsi di innovazione)
B.5.1 Tipologia e livello di innovazione(per ogni tipologia di innovazione descrivere in qual senso può parlarsi di innovazione)
A livello territoriale: nel nostro Paese domina ancora una visione dualistica del rapporto tra studio e lavoro: prima si studia, poi si lavora. C'è un prima e un dopo che non possono essere confusi. Non è accettata l'idea che si possa apprendere lavorando, che le aziende possano diventare un'estensione scuola con analoghe possibilità di apprendimento. Uno primo livello di innovazione è indurre un cambiamento di mentalità sia fra quegli addetti ai lavori che vedono la ASL come “una perdita di tempo” che nella società civile. Riteniamo che il cambio nella mentalità comune passi nuove pratiche didattiche.
A livello didattico l'innovazione si esprime in una didattica laboratoriale che procede per competenze. Non più fondata sul nozionismo debole di chi ripete concetti espressi da altri, ma una didattica che favorisce un apprendimento esperienziale secondo il quale la costruzione della conoscenza passa dall'osservazione e dalla trasformazione dell'esperienza. Non un esercizio passivo di acquisizione di nozioni, di concetti, ma piuttosto un processo che vede protagonisti gli studenti e le relazioni culturali che sono in grado di attivare. La presenza di aziende del terzo settore gestite da donne ha questo significato. Come dicevamo in presentazione, fare imprese senza produrre profitto è un concetto che non deve creare confusione nei ragazzi: non produrre profitto non significa non produrre ricchezza, perché l'impresa sociale opera in ambiti in cui produce una ricchezza non monetizzabile, ma di grande valore per il territorio. Il bilancio sociale rappresenta lo strumento che l'impresa sociale deve usare per misurare questa ricchezza ed è un approccio che i ragazzi sono chiamati ad approfondire per imparare ad utilizzarlo. Se la variabile con la quale si deve misurare il successo dell'impresa non è il profitto, ma altri tipi di valori, la misurazione è di queste performance diventa strategica. Visto anche l'indirizzo scolastico di alcuni degli studenti coinvolti, un approfondimento su questi temi può essere necessario.
Negli strumenti formativi. Oltre alle aziende non profit che fanno parte dell'ATS, proponiamo di puntare sull'innovazione utilizzando un approccio intersettoriale che include interventi di natura sociale, urbana ed economica e contribuire a costruire una governance territoriale che coinvolge le parti sociali, i soggetti pubblici, il privato for-profit e il privato no-profit, le associazioni giovanili, le istituzioni come Regione e Comuni dell'area pratese.
B.5.1.1 Orientata agli obiettivi (cosa) (motivare)
Il progetto FUTURO SOCIALE PROSSIMO propone un'offerta formativa flessibile che sia in grado di rispondere al meglio ai bisogni di apprendimento dei partecipanti.
I percorsi formativi proposti si caratterizzano per:
• attenzione all'impianto narrativo della formazione in grado di generare processi di crescita e di
apprendimento informale a partire dalla narrazione di storie/esperienze personali;
• attenzione alla valenza culturale, sociale ed etica dell'ambito formativo:
• cura del processo di cambiamento che la formazione deve innescare;
• produzione di materiali e strumenti specifici, collegati ai bisogni e alle necessità delle imprese coinvolte.
Gli elementi presentati nel campo precedente come aspetti innovativi, rientrano anche tra gli obiettivi da conseguire nel progetto. Possiamo precisare meglio:
A. Coinvolgere gli studenti in un più di motivazione che prevenga abbandoni precoci, che miri alla loro crescita culturale e professionale, ragazzi maggiormente formati al termine del loro percorso scolastico, con migliori possibilità di inserimento nel mondo del lavoro. Nella costruzione di sé in quanto persone che hanno l'occasione di riflettere sulle proprie potenzialità per ottimizzarle,
B. Favorire una collaborazione costruttiva tra le scuole per creare un sistema territoriale coeso, con scambi di esperienze e competenze per realizzare più incisivi percorsi di ASL. Ogni scuola è quasi un feudo che difficilmente si relaziona con altre scuole.
C. Appassionare gli insegnanti alle novità di cui la ASL è portatrice, grazie all'acquisizione di strumenti didattici atti a integrare percorsi formativi tra scuole e aziende per rafforzare le competenze culturali e professionali degli studenti, anche nei settori più innovativi delle tecnologie digitali;
D. Mettere a punto moduli educativi basati sulle competenze per superare o almeno limitare le varie forme di disagio e di disabilità;
E. Creare un modello di ASL replicabile in altre situazioni e su questo confrontarsi con altre esperienze svolte in altri territori regionali;
F. Promuovere la collaborazione concreta tra le scuole, tra scuole, imprese e organizzazioni del territorio; diffondere la sensibilità verso questa modalità didattica.
B.5.1.2 Orientata ai processi (come)(motivare) |
Sotteso al progetto c'è la concezione secondo la quale per aggiungere un alto livello di partecipazione di coinvolgimento, data la specificità del tema, occorre partire dal piccolo, da un contesto delimitato. Un numero ristretto di scuole, in questo caso. E da questo, ampliare il coinvolgimento. Il modello d'intervento prevede percorsi e processi d'innovazione di sistema nell'ambito della didattica e della metodologia (la metodologia dell'alternanza, lavorare per competenze, la didattica del laboratorio, problem solving), un “insieme” centrato • sul rafforzamento delle competenze che costituiscono il fondamento dell'unitarietà della “funzione docente; • sulla definizione di figure e “funzioni” professionali nell'ambito dell'alternanza scuola-lavoro, ritenute di carattere strategico alla luce dei più recenti indirizzi di politica scolastica introdotti a livello nazionale. Per dare consistenza agli obiettivi il progetto sviluppa le seguenti azioni strategiche: - una formazione di profili/funzioni professionali innovativi e specifiche per coltivare la pratica dell'alternanza, ponendo particolare attenzione agli aspetti metodologici di gestione innovativa dell'ambiente di apprendimento; - una formazione su specifiche competenze, che costituiscono il fondamento dell'unitarietà della “funzione docente” (psico-pedagogiche, metodologico-didattiche, orientative, ….) e che, secondo un approccio life long learning, sono ritenute necessarie di continue e opportune azioni di “manutenzione” e “sviluppo”. Tutto ciò per promuovere alcuni punti di forza della pratica dell'alternanza su cui sviluppare consapevolezza e consenso inserendoli in un sistema di riferimento, sostenibile nel tempo, che riguarda in sostanza i seguenti aspetti: 1. il riconoscimento della formazione specifica per l'alternanza, anche come leva per la qualificazione professionale; 2. l'opportunità di definire un quadro di riferimento e delle coordinate che orientino la formazione delle figure di riferimento (tutor, tutor d'impresa, tutor con funzione strumentale); 3. la necessità di creare un sistema in cui siano i singoli docenti a promuovere il proprio percorso in una logica di autonomia e di responsabilità professionale; 4. la necessità di avere un sistema di documentazione per il riconoscimento delle azioni formative intraprese. 5. la dimensione matetica che nel coniugare la valenza dell'impianto teorico con l'applicazione delle categorie operative e pratiche facilita l'adozione di una didattica esperienziale condotta in modo integrato tra discipline e strettamente collegata alle esperienze in ambito lavorativo. In questa visione è necessario considerare che studio e lavoro sono vasi comunicanti. Infine, da un punto di vista organizzativo, il progetto prevede un CTS del quale fanno parte, oltre ai rappresentanti delle scuole, esperti che provengono dall'Università, dal mondo del lavoro, responsabili di aziende innovative che operano nel territorio, che valuteranno in termini concreti il progetto per i risultati conseguiti, per i cambiamenti che avrà ottenuto. |
B.5.1.3 Orientata al contesto (dove)(motivare) |
L'impresa sociale rappresenta una realtà importante per il territorio pratese, caratterizzato da una rete di servizi per la persona che vengono elargiti ai cittadini grazie a queste forme imprenditoriali che nascono con una finalità di sostegno e aiuto alle categorie di soggetti in difficoltà. Secondo gli ultimi dati disponibili (2015) a Prato sono 35 le imprese sociali che operano sul territorio. I tre quarti dei dipendenti che ci lavorano sono donne e sono quindi imprese che anche al loro interno sviluppano forme organizzative peculiari che promuovono anche l'auto-imprenditoria femminile [dati forniti da Camera di Commercio di Prato]. Il banchiere bengalese Xxxxxxxx Xxxxx, Premio Nobel per la Pace nel 2006, definisce l'impresa sociale come “elemento mancante dell'attuale sistema capitalistico”, capace di produrre profitti e contestualmente benessere per la collettività, promuovendo e consolidando un rinnovato principio di sussidiarietà [cfr.Xxxxxxxx Xxxxx, Il banchiere dei poveri, Feltrinelli, 2003]. Il cosiddetto Social Business, che promuove un mercato efficiente e sostenibile con finalità socio-ambientali, risponde ad alcuni semplici criteri fondamentali: creare un sistema di imprese di natura privata che abbiano struttura simile a quelle tradizionali, mediante criteri di gestione socialmente responsabili, capaci di recuperare i costi e, una volta restituito l'investimento iniziale ai creditori, generare profitti che verranno reinvestiti nell'impresa. A livello europeo, si assiste ad un sempre maggior interesse dei policy maker nei confronti dell'impresa sociale. Pur consapevoli della diversità tra i vari contesti socio-economici, politici e della conformazione del Terzo settore (a partire dai soggetti che ne sono protagonisti: cooperative, associazioni, società ecc.), negli ultimi dieci anni, gran parte degli Stati ha prodotto quadri normativi dell'impresa sociale. Il dato italiano sull'impresa sociale è paragonabile a quello della Francia e non molto dissimile da quello del Belgio che – come Italia e Francia – ha una forte tradizione cooperativa; l'Italia rientra tra i paesi in cui l'incidenza dell'impresa sociale, rispetto al totale delle imprese, si attesta tra il 2,5% e il 3%, mentre si colloca al terzultimo posto per incidenza di imprese sociali giovani, prima di Ungheria e Germania [Raffini, 2015; Global Enterpreneurship Monitor, 2012]. In Toscana, nel 2013, si registrano 3.200 associazioni di volontariato iscritte all'albo regionale, 2.000 associazioni di promozione sociale iscritte al relativo albo regionale, 600 cooperative sociali attive sul territorio (53% di tipo A, 41% di tipo B e 6% consorzi) [Osservatorio sociale regionale, 2014]. Le imprese sociali ex lege sono solo 44: dodici di queste hanno una forte caratterizzazione giovanile (quindi oltre il 25%), avendo nella propria governance una presenza maggioritaria di under 40. Il progetto importa questa nuova mentalità che, seppure presente, stenta a decollare in una situazione sociale ed economica come quella pratese. |
B.5.1.4 Orientata alle reti di relazione (con chi) (motivare) L'ATS per la realizzazione del progetto coinvolge le scuole: l'Istituto Dagomari in qualità di capofila, il Convitto Cicognini, il Liceo Copernico: inoltre la Camera di Commercio di Prato, il Dipartimento di Scienze dell'Educazione e di Psicologia dell'Università di Firenze, l'Associazione ANFFAS Onlus di Prato, l'azienda TT TECNOSISTEMI, il Teatro Metastasio, la Fondazione Finanza Etica, l'agenzia formativa For.Ed.A. Toscana. Un partenariato articolato e calibrato sul tema del progetto selezionato che è l'attenzione rivolta al mondo del sociale e del non profit. Come questo possa svilupparsi verso opportunità occupazionali che rispondono alla nostra società. Tiene conto anche delle priorità del bando quali l'attenzione alla disabilità, all'azienda intelligente, ai bisogni espressi dal territorio. |
SEZIONE C ARTICOLAZIONE ESECUTIVA DEL PROGETTO
Riepilogo delle attività del progetto e schede di dettaglio
C.1 Quadro riepilogativo delle attività (fare riferimento ai sei moduli e alle due fasi descritte
all'articolo 3 dell'avviso)
Titolo attività | N° destinatari (per le attività formative) | N° ore | incidenza % spesa sull’azione | |
1a | Modulo formazione tutor scolastici e aziendali | 40 | 96 | 6,52 |
1b | Modulo formazione per tutor scolastici con funzione strumentale | 10 | 12 | 0,81 |
1c | Modulo formazione tutor aziendali | 40 | 16 | 1,09 |
2 | Modulo svolgimento dei percorsi sulla sicurezza | 220 | 120 | 8,15 |
3 | Modulo di informazione e pubblicizzazione | 320 | 21,72 | |
4 | Xxxxxx sul lavoro | 616 | 336 | 22,81 |
5 | Modulo sull’Autoimprenditorialità | 594 | 270 | 18,33 |
6 | Modulo di orientamento | 40 | 48 | 3,26 |
7 | Fase di valutazione degli interventi in termini di effetti di ricaduta | 180 | 12,22 | |
8 | Fase di valutazione della replicabilità del modello | 75 | 5,09 | |
n | …….................. | |||
n | …….................. | |||
Totale | 1537 | 100% |
⮚ Per ciascuna delle attività sopra indicate compilare ed allegare una “Scheda di dettaglio attività” C.2 se attività non formativa; C.3 se attività formativa.
Compilate ed allegate n° 3 schede C.2 Compilate ed allegate n° 7 schede C.3
C.2 SCHEDA DI ATTIVITÀ NON FORMATIVA N. 1 DI 3
Titolo attività: Modulo di informazione e pubblicizzazione
C.2.1 Obiettivi dell’attività
1 – Pubblicizzare la ASL come forma di apprendimento che fa parte del curriculum scolastico, anche se svolta in azienda. Si apprende in aula come si apprende in azienda; apprendimento e lavoro non prevedono un “prima” e un “dopo”, sono due fasi complementari.
2 – Xxxxxxx ad acquisire il concetto dell'apprendimento che dura per tutto l'arco della vita, non
termina con il conseguimento di una qualifica o di un diploma.
3 – Informare in modo corretto e completo su questa attività che, al momento è quasi sconosciuta o non conosciuta nelle sue caratteristiche.
4 – Creare le condizioni per dare via a una comunità educante che può essere il quartiere, una piccola cittadina.
5 – Raggiungere un elevato numero di interlocutori con i quali avviare un dialogo.
6 - Sensibilizzare allievi e famiglie, corpo docente, imprese e associazioni sul tema dell'alternanza
scuola-lavoro, perché questa esperienza sia davvero formativa, utile per la crescita dello studente e occasione di creazione di legami con il territorio.
C.2.2 Descrizione articolazione/contenuti
Saranno organizzate una serie di attività rivolte ai diversi tipi di pubblico, per essere certi di mettere
in campo un'azione efficace.
Azione 1. Sensibilizzazione allievi e famiglie. Questo tipo di attività verrà svolta con 4 iniziative diverse (una per ogni istituto, dividendo professionale e tecnico). Saranno coinvolti giovani testimonial che si sono messi in proprio o che si sono inseriti nel mondo di lavoro con percorsi diversi, per stimolare il confronto su come si costruisce il proprio percorso professionale. Ogni esperienza può diventare utile per capire quello che si vuole fare e far emergere il proprio talento. Questo è un tema che sia i ragazzi che le famiglie devono affrontare: fare delle scelte è importante, ma deve essere chiaro l'obiettivo finale. L'iniziativa sarà costruita in maniera leggera, come un talk show, per mettere a proprio agio i partecipanti e prepararli all'ascolto.
Per gli studenti delle quinte superiore e delle loro famiglie sarà realizzato un unico incontro focalizzato su “cosa fare dopo la maturità”, anche illustrando il mondo dei tirocini e le altre possibilità che i giovani possono seguire, una serata organizzata con la finalità di creare un momento di confronto anche fra scuole con preparazione e indirizzi diversi e ampliare le possibilità di condivisione delle esperienze.
Azione 2. Sensibilizzazione personale docente non coinvolto in attività di alternanza. Per i docenti che non sono coinvolti in attività di alternanza, spesso non è semplice comprendere quali sono le finalità di un percorso che sarebbe finalizzato a completare la preparazione dello studente, anche al di fuori della scuola. Per questo si prevede la realizzazione di 4 incontri (uno per ogni istituto) preferibilmente in prossimità del collegio dei docenti, coinvolgendo i ragazzi stessi nel racconto delle loro esperienze di alternanza. I ragazzi saranno guidati nel racconto di questa esperienza con strumenti diversi, per illustrare come l'attività lavorativa abbia arricchito anche l'approccio alle materie oggetto del corso di studio. Saranno utilizzati mezzi di comunicazione multimediale, per far familiarizzare anche i ragazzi con questi strumenti.
Azione 3. Sensibilizzazione associazioni e imprese. Sarà organizzato un incontro plenario con le imprese e le associazioni che ospitano i ragazzi in alternanza e quelle potenzialmente interessate, per illustrare quali sono le possibilità offerte alle aziende nell'adesione a questi progetti. Verrà illustrato il funzionamento del registro per l'alternanza e il personale camerale sarà a disposizione per fornire assistenza immediata a chi desidera imparare a usare la piattaforma oppure ha dei dubbi nel suo utilizzo. Saranno in questo caso coinvolti gruppi di imprenditori e ragazzi che racconteranno la loro esperienza di collaborazione. Saranno realizzati alcuni video in azienda che potranno essere usati anche sui social e saranno presentati nel corso della serata.
Azione 4. Attività di mediazione in lingua cinese. Per agevolare la partecipazione di aziende cinesi ai percorsi di alternanza sarà creata una brochure di 4 pagine in lingua. Nel corso degli incontri con
il pubblico sarà inoltre sempre disponibile un mediatore per rispondere alle domande degli imprenditori cinesi. Riuscire ad avere aziende cinesi che ospitano i ragazzi in alternanza è un grande mezzo di inclusione, che permette di fare sensibilizzazione a tutto tondo. Sarà inoltre realizzata una brochure in cinese anche per le famiglie degli studenti cinesi, per dare loro modo di capire il senso dell'attività che il ragazzo deve svolgere e quali sono i suoi diritti e i suoi doveri.
Elaborazione di campagna promozionale che prevede il coinvolgimento dei professionisti di COMETA (Comunicazione Teatro Metastasio) e prevede interventi diversi a seconda del target di riferimento. Per gli STUDENTI: la strategia di comunicazione mediante social network (facebook, whatsapp, instagram ecc) che, oltre alla mobilitazione di tutti i partner di progetto, prevede il coinvolgimento diretto degli studenti che partecipano al progetto FSP e/o che hanno partecipato in anni precedenti a progetti di alternanza scuola-lavoro nelle sedi operative dei partner di progetto; Per le FAMIGLIE: mediante la realizzazione di articoli sulle maggiori testate della carta stampata locale e relative testate online; messa in onda di servizi giornalistici sulle principali TV locali appositamente realizzati per l'occasione, a cura dell'Ufficio Stampa del Teatro Metastasio; per le ORGANIZZAZIONI PRATESI attraverso il database a disposizione della CAMERA DI COMMERCIO DI PRATO sarà possibile far circolare attraverso i principali canali web (mail, social network) alcuni documenti che informeranno dei vantaggi che offre l'alternanza scuola-lavoro e il valore aggiunto che può avere per le aziende l'iscrizione al Registro Nazionale per l'Alternanza Scuola-lavoro. Per il CORPO DOCENTE mediante lezioni frontali e laboratori interattivi, i docenti coinvolti saranno in grado di acquisire informazioni sull'importanza dell'alternanza scuola-lavoro, approfondendone gli aspetti normativi e studiando esempi virtuosi della sua applicazione. Verranno dunque analizzati alcuni progetti realizzati nell'anno 2016-2017 e per ognuno di essi verrà analizzata la struttura progettuale i risultati in termini di impatti. Una volta acquisite queste conoscenze, i docenti verranno accompagnati in percorso alla conoscenza degli aspetti basilari del lavoro nella comunicazione e nel marketing.
C.2.3 Risultati attesi
Azione 1 Una maggiore consapevolezza da parte delle famiglie sui temi della ASL. presenza di almeno 30 famiglie per ogni incontro, accompagnate dagli studenti. Coinvolgimento di almeno 3 testimonial per ogni incontro.
Azione 2. Il coinvolgimento di almeno 40 docenti per ogni incontro dovrebbe segnalare un incremento della disponibilità degli insegnanti a collaborare nell'individuare le soluzioni didattiche più efficaci per una corretta applicazione della ASL e consigli di classe meglio attrezzati.
Azione 3. La presenza di 60 imprese/associazioni dovrebbe testimoniare la disponibilità da parte delle organizzazioni del territorio a collaborare in modo più incisivo per rendere l'alternanza scuola-lavoro una pratica abituale e diffusa sul territorio.
Azione 4. Coinvolgimento di 10 imprese cinesi.
C.2.4 Numero e tipologia delle principali figure professionali coinvolte
N° (7) | Funzione | Senior/ Junior | Ore/giornate previste per l'attività |
Cesari | Coordinamento progetto di Informazione e pubblicizzazione | Senior | 70 |
Brusselles | Attività diretta, gestione inviti e contatti, ordini , realizzazione materiali | Junior | 40 |
Cavalieri | Attività diretta, gestione inviti e contatti, ordini , realizzazione materiali | Junior | 40 |
Xxxxxx | Xxxxxxxxxxxxx con scuole e stesura testi per materiali | Senior | 70 |
Xxxxxx Xxxxxx | Elaborazione della campagna promozionale e lezioni frontali e laboratori interattivi | Senior | 100 |
(7) Riportare il numero indicato nella tabella generale delle risorse umane (nella sottosezione B.3.1) in corrispondenza di ciascuna funzione
C.2 SCHEDA DI ATTIVITÀ NON FORMATIVA N. 2 DI 3
Titolo attività: Fase di valutazione degli interventi in termini di effetti di ricaduta
C.2.1 Obiettivi dell’attività
Ogni attività formativa ha il compito specifico di modificare gli atteggiamenti e i comportamenti osservabili di chi in quell'ambito è coinvolto o svolge compiti e funzioni. Ciò vale anche per gli interventi previsti dal progetto, anche se non sempre è facile “misurare” i cambiamenti, a incominciare dal fatto che dedurre gli atteggiamenti personali dai comportamenti osservabili impegna ad essere consapevoli dei propri atteggiamenti e ad esprimerli senza condizioni. Risulta pertanto fondamentale, per il corretto svolgimento di tutto il percorso formativo, la chiarificazione e la definizione degli obiettivi che s'intendono realizzare.
A partire da ciò il partenariato ha inteso utilizzare i seguenti accorgimenti:
1. Sarà costituito un gruppo ristretto di valutazione a cui è affidato il compito di acquisire tutti i dati utili, attraverso l'uso
di strumenti di vario tipo predisposti dal CTS e da utilizzare secondo le necessità;
2. Il processo prevede valutazioni ex ante, in itinere, ex post legate a tutti gli aspetti progettuali. La raccolta dati e le valutazioni saranno effettuate : prima dell'avvio di ogni attività; a metà dei singoli moduli; alla fine di ciascuna azione progettuale. In tal modo sarà tenuto sotto controllo tutto il progetto in maniera efficace e potranno essere messe in atto eventuali modifiche (anche in itinere) per rimodulare gli obiettivi e le strategie al fine di raggiungere i risultati voluti.
3. Le risorse umane che coordineranno le attività di valutazione hanno competenze riconosciute nel monitoraggio e nella valutazione di progetti nazionali ed europei legati alla scuola.
Sul piano operativo, la fase di valutazione è volta ad osservare, analizzare, interpretare e “giudicare” gli aspetti più rilevanti dell'intero percorso di formazione, tenendo sotto controllo variabili chiave in funzione di criteri di efficienza, efficacia e qualità degli interventi. Gli ambiti che saranno presi in considerazione sono essenzialmente tre:
-Gradimento
L'impegno è di valutare l'efficienza interna dell'intervento, la qualità dell'offerta di formazione e l'efficacia del percorso di insegnamento/apprendimento. Poiché il gradimento chiama in causa la percezione individuale dell'esperienza (qualità percepita), ci si avvarrà di metodologie e strumenti di tipo qualitativo. La rilevazione del gradimento sarà utilizzata sia in itinere, sia ex post, a conclusione dei sei moduli formativi.
-Apprendimento
La valutazione dell'efficacia formativa, ovvero della corrispondenza obiettivi-risultati, relativa all'intero percorso e/o a parti di esso (singoli moduli, singole unità formative, fasi ecc.). Essa è strettamente collegata alla tipologia delle conoscenze/abilità/competenze apprese dai tutor: cognitive, di base, tecnico-professionali, trasversali, strumentali ecc. Pertanto le modalità e gli strumenti di rilevazione degli apprendimenti variano a seconda degli obiettivi:
• la formazione dei tutor , osservando i partecipanti e verificando il livello di gradimento;
• il percorso di formazione nell'articolazione dei sei moduli attraverso 3 livelli di controllo: validazione del modello all'interno del partenariato, all'esterno tra le parti interessate (tutor, altri docenti delle scuole, formatori durante le attività, esperti nel corso del seminario conclusivo);
• il curricolo dell'alternanza – considerando sia il numero dei docenti partecipanti dei consigli di classe, sia il loro livello di soddisfazione, sia la fase di progettazione e documentazione delle attività realizzate attraverso le schede di osservazione e la qualità dei report delle attività;
• la comunità di pratiche – considerando i dati relativi all'accessibilità e usabilità al sito web, agli accessi, alla qualità e alla soddisfazione degli utenti;
• il coinvolgimento dei referenti delle imprese e degli enti coinvolti– considerando che sono soggetti fondamentali per la
pratica e diffusione dell'alternanza e, dunque, per continuare a utilizzare idee, modello, metodologie.
-Organizzazione
Sarà verificato se quanto appreso in situazione formativa viene poi trasferito nella pratica scolastica, ovvero quanto le competenze, abilità e conoscenze acquisite sono state utili a migliorare la progettazione/realizzazione del curricolo dell'alternanza. Questa fase della valutazione sarà effettuata a distanza di qualche mese dalla chiusura del progetto.
I tre ambiti della valutazione risultano legati tra di loro dal nesso causa-effetto, poiché il gradimento da parte dei tutor e docenti costituisce il presupposto per l'apprendimento, che a sua volta può generare una ricaduta organizzativa sul contesto scuola e mondo del lavoro.
C.2.2 Descrizione articolazione/contenuti
Il piano di valutazione prevede contenuti, metodi e procedure integrate, quali:
1) osservazione diretta dei soggetti coinvolti per valutare lo stato delle attività, i potenziali problemi e provvedere ai necessari adeguamenti;
2) richiesta di relazioni scritte e orali ai referenti delle attività;
3) interviste periodiche ai soggetti in formazione;
4) riunioni e scambio di informazioni tra i componenti il CTS per garantire la tempestiva e concreta soluzione a eventuali
problemi. Saranno oggetto del monitoraggio le varie fasi nelle quali si articolano i sei moduli –accoglienza; -svolgimento del percorso formativo; -performance dei docenti formatori; -la partecipazione dei tutor (scolastici e aziendali, figure strumentali); - i locali, la logistica e gli strumenti in dotazione; - i rapporti tra partner. –la gestione amministrativa.
La valutazione di gradimento (1) mira a conoscere il livello di qualità attesa e quella percepita dall'azione formativa, il clima interno al partenariato, il grado di partecipazione dei tutor mentre i fattori che lo determinano si organizzano attorno alla
- utilità percepita (rispondenza alle aspettative, adeguatezza degli argomenti trattati e applicabilità con gli studenti);
- didattica (competenza dei docenti e adeguatezza delle tecniche didattiche);
- organizzazione (sede, orari, livello di accoglienza).
Sul piano operativo si tratta di far confluire tutti questi fattori in modo chiaro e ben organizzati negli strumenti di indagine (questionari e check list) in modo che consentano di rilevare sia i livelli di gradimento sia le criticità percepite dai partecipanti.
La valutazione degli apprendimenti (2) coincide sostanzialmente con l'analisi dei cambiamenti indotti nelle figure dei tutor, dei docenti e degli studenti, in termini di implementazione di nuove conoscenze/competenze o di rafforzamento/riqualificazione di quelle già possedute. Per questo ambito l'obiettivo nella fase iniziale sarà quello di individuare i livelli di partenza e le competenze pregresse dei tutor in modo che i docenti formatori possano meglio tarare i loro interventi; in fase intermedia si tratta di acquisire le informazioni necessarie per indirizzare, modificare, rendere più efficace il processo di apprendimento; in fase finale l'intento è di verificare l'efficacia didattica del percorso. I risultati dell'osservazione degli apprendimenti, in termini qualitativi e quantitativi, costituiscono un utile strumento sia in termini di ricaduta dell'attività formativa, sia per la riprogettazione di altri percorsi in quanto consente di individuare i punti di forza e i punti di debolezza del percorso realizzato. Non solo, la valutazione chiede anche una riflessione sul modo di leggere e interpretare il curricolo dell'alternanza da parte dei tutor, nel quale sono da integrare, in un processo di interazione continua, gli apprendimenti in contesti diversi (scuola, formazione, lavoro). Perciò, è opportuno identificare bene le procedure di indagine anche se esistono modalità e strumenti ricorrenti che possono essere adattati al caso ( prove esperte, schede di osservazione, diari di bordo, …).
La valutazione delle ricadute organizzative (3) costituisce la parte più complessa del processo, ma anche quella più in grado di sviluppare una conoscenza completa e profonda del lavoro svolto. Tale valutazione va oltre l'apprendimento dei tutor e la sua ricaduta può essere generata in tempi più o meno lunghi. Nel nostro caso, pensiamo che a conclusione del progetto e in vista dell'avvio del nuovo anno scolastico possano essere attivate nelle scuole nuove procedure sia sul piano dell'organizzazione, sia nella progettazione dei curricoli dell'alternanza. Ai fini della ricaduta organizzativa nelle scuole si tratta di valutare la partecipazione dei docenti, la progettazione del curricolo dell'alternanza, lo sviluppo delle diverse articolazioni disciplinari e il contributo dei saperi “trasversali” all'implementazione del curricolo quali la dimensione del lavoro, dell'imprenditorialità, dell'orientamento. Nell'ambito dell'impresa, il loro coinvolgimento sul piano progettuale e la partecipazione dei tutor nell'assunzione di responsabilità della dimensione educativa in tutte le fasi del processo, compresa quella relativa alla fase di valorizzazione delle competenze professionali acquisite dagli studenti.
Quali le modalità di valutazione? I diversi ambiti saranno indagati attraverso :
- un'analisi dei contesti di riferimento in cui si inseriscono le singole azioni formative;
- interviste semi-strutturate per approfondire il punto di vista dei diversi soggetti cercando di evidenziare eventuali criticità e problematiche;
-focus group per un confronto tra le opinioni e le idee dei partecipanti.
Le informazioni raccolte saranno sottoposte ad un'attenta rilettura, riflessione e sintesi, al fine di realizzare una mappa degli impatti da cui scuole, imprese e gli altri partner (Università, agenzie formative … possano trarre indicazioni, non necessariamente risposte certe).
C.2.3 Risultati attesi
Al termine del Progetto
- Sperimentazione del “modello di intervento”, dei materiali prodotti, della professionalità dei tutor in altri contesti, del sito;
- Valorizzazione e disseminazione;
- Moduli di formazione. Lavorare per competenze (riutilizzo dei moduli per la formazione in altri contesti);
- Approfondimento dei temi del curricolo dell'alternanza a livello nazionale e internazionale
C.2.4 Numero e tipologia delle principali figure professionali coinvolte
N° (7) | Funzione | Senior/ Junior | Ore/giornate previste per l'attività |
Xxxxx Xxxxxxxx | monitoraggio/valutazione | Senior | 20 |
Xxxxx Xxxxxxxxxx | monitoraggio/valutazione | Senior | 20 |
Xxxxxxxx Xxxx | monitoraggio/valutazione | Senior | 20 |
Xxxxx Xxxxxxxx | monitoraggio/valutazione | Senior | 70 |
Xxxxxxxxxx Xxxx | monitoraggio/valutazione | Senior | 10 |
Xxxxxxx Xxxxxxxxx | monitoraggio/valutazione | Senior | 20 |
Xxxxxxxx Xxx Xxxxx | monitoraggio/valutazione | Senior | 20 |
(7) Riportare il numero indicato nella tabella generale delle risorse umane (nella sottosezione B.3.1) in corrispondenza di ciascuna funzione
C.2 SCHEDA DI ATTIVITÀ NON FORMATIVA N. 3 DI 3 Titolo attività: Fase di valutazione della replicabilità del modello
C.2.1 Obiettivi dell’attività
Il modello proposto coinvolge scuole con indirizzi diversi e con, al proprio interno, diversi indirizzi professionali. Già questo dà una prima dimensione della replicabilità del modello di ASL. La replicabilità che ipotizziamo coinvolge anche un territorio e l'ideazione di un sistema territoriale che si prenda cura dei giovani che si avviano al lavoro. Ed è il secondo livello di replicabilità. Uno degli obiettivi primari del progetto, infatti, è dare vita a un sistema territoriale di ASL che favorisca confronti, scambi di pratiche, interventi migliorativi di quanto realizzato.
A conclusione dell'esperienza didattica e in continuità con la fase di valutazione precedente, il CTS compirà un bilancio considerando i risultati in termini di conoscenze/abilità/competenze raggiunte dai tutor, di qualità dei prodotti elaborati all'interno dei moduli formativi a carattere trasversale (lavoro, imprenditorialità, orientamento) e di efficacia dei processi attivati.
I risultati positivi (vedi indicatori) dei processi attivati scaturiscono dalla efficacia della progettazione, dalla qualità delle risorse professionali utilizzate, dalla disponibilità degli strumenti e dei materiali, dalla documentazione efficace, dalla visibilità del sito e questi sono gli elementi che caratterizzano le possibilità di replicabilità del Progetto.
Più specificamente gli elementi chiave che rendono il progetto replicabile sono sostanzialmente:
- l'approccio relativo al contesto socio-economico di riferimento, che permette una prospettiva ampia e che offre opportunità di approfondimenti professionali per le figure chiave dell'alternanza da una parte e sviluppo dei “saperi” che la caratterizzano, dall'altra;
- la struttura del progetto, che combina l'analisi del contesto con le opportunità di cambiamento attraverso un'azione
condivisa tra scuola e mondo del lavoro;
- l'approfondimento dei temi propri dell'alternanza: la didattica modulare, lavorare per competenze, l'orientamento etc.;
- la disseminazione rappresenta uno strumento fondamentale e imprescindibile e va integrata da misure specifiche che consentano di utilizzare, valorizzare e assicurare la sostenibilità dei risultati del progetto, attraverso interazioni continue tra i partner del progetto e gli utenti potenziali per l'intero ciclo di vita.
La replicabilità in quanto uno degli obiettivi del progetto costituisce una base essenziale per l'attuazione, l'utilizzo e l'integrazione dei risultati del progetto stesso non solo nei sistemi e nelle pratiche delle scuole secondarie coinvolte, ma anche in tutte quelle che operano nel territorio cittadino. In quest'ottica, il piano di replicabilità tiene conto della:
1. diversificazione delle strategie e delle metodologie di intervento per raggiungere il maggior numero di potenziali utilizzatori;
2. pianificazione delle attività;
3. coerenza tra le attività previste ed i loro destinatari e di quella tra risultati attesi e attività programmate.
Elemento fondamentale è la progettazione che la rete dei partner potrà fare delle azioni di valorizzazione e disseminazione che fanno parte quindi di questo Progetto.
C.2.2 Descrizione articolazione/contenuti
La replicabilità del Progetto secondo quanto elaborato al punto precedente sarà quindi esplicitata riconducendo quanto emerso dal monitoraggio e dalla valutazione relativa agli snodi del Progetto stesso: A partire dal modello di intervento elaborato e condiviso, si tratta di definire i soggetti da coinvolgere e come. Elemento fondamentale è la progettazione che la rete dei partner potrà fare delle azioni di valorizzazione e disseminazione, azioni previste dal Progetto stesso.
I destinatari:
- i docenti delle scuole coinvolte per migliorare il processo di integrazione tra curricolo e curricolo dell'alternanza dal momento che tale processo richiede un tempo più lungo di quello di vita del Progetto. La competenza è la parola chiave intorno alla quale ripensare i processi di apprendimento degli studenti, i modi dell'insegnamento e le pratiche valutative;
- ripensare il piano formativo in termini di competenze e di identificare in esso quelle che possono essere acquisite efficacemente attraverso il percorso in alternanza scuola lavoro. Tale percorso può costituire quindi un momento di forte rottura rispetto alla didattica tradizionale e stimolare la scuola e gli insegnanti a un ripensamento delle modalità di progettazione del curricolo;
- identificare all'interno dei programmi i nuclei essenziali delle singole discipline e individuare metodologie didattiche operative (problem solving, didattica laboratoriale etc.);
- altre scuole per il confronto del modello di intervento e la presentazione delle azioni;
- soggetti istituzionali, (Ministero, Regione, INDIRE etc., sia per il confronto sui “modelli”, sia per la visibilità che
possono garantire al Progetto;
- imprese e loro organismi;
- altri tutor e loro eventuali associazioni interessati ai moduli di formazione.
C.2.3 Risultati attesi
Al termine del Progetto
-
-
-
-
Sperimentazione del “modello di intervento”, dai materiali prodotti, dalla professionalità dei turo,, dal sito
Valorizzazione e disseminazione
Moduli di formazione Lavorare per competenze (riutilizzo dei moduli per la formazione in altri contesti) Approfondimento dei temi del curricolo dell'alternanza a livello nazionale e internazionale
C.2.4 Numero e tipologia delle principali figure professionali coinvolte
N° (7) | Funzione | Senior/ Junior | Ore/giornate previste per l'attività |
XXXXXX XXXXXXXX | verifica finale | Senior | 10 |
Xxxxx Xxxxxxxxxx | verifica finale | Senior | 10 |
Xxxxxxxx Xxxx | verifica finale | Senior | 10 |
Xxxxx Xxxxxxxx | verifica finale | Senior | 15 |
Xxxxxxxxxx Xxxx | verifica finale | Senior | 10 |
Xxxxxxx Xxxxxxxxx | verifica finale | Senior | 10 |
Xxxxxxxx Xxx Xxxxx | verifica finale | Senior | 10 |
(7) Riportare il numero indicato nella tabella generale delle risorse umane (nella sottosezione B.3.1) in corrispondenza di ciascuna funzione
C.3 SCHEDA DI ATTIVITÀ FORMATIVA N. 1 DI 7
Titolo attività: Modulo formazione tutor scolastici
C.3.1 Obiettivi generali (in caso di percorso finalizzato all'acquisizione di singole capacità/conoscenze,
declinare gli obiettivi formativi generali in riferimento a specifici fabbisogni e/o vincoli normativi )
Diversi sono i luoghi e i momenti della formazione in cui viene utilizzato il tutor, come diversi sono i modi per declinarne la funzione. Il presente modulo prevede 3 percorsi di formazione: il primo per tutor scolastici di 24h, il secondo per tutor con funzione strumentale di 12h e il terzo per tutor aziendale di 4h da replicare per n° 4 edizioni.
Il percorso per tutor scolastici si compone di tre unità formative: il tutor scolastico e la pedagogia dell'alternanza (10h), i “saperi” dell'alternanza (10h), dalla progettazione alla realizzazione del percorso di alternanza (4h).
L'insieme dell'azione formativa è rivolta a costruire un processo che veda un crescente impegno degli insegnanti nella progettazione e realizzazione della metodologia dell'alternanza, basata sullo sviluppo di processi di apprendimento che promuovano la cultura del lavoro e privilegino la dimensione dell'esperienza.
La prima unità formativa chiama in causa i tutor che nel “progettare” l'inserimento degli alunni nell'ambiente di lavoro, dovranno occuparsi anche dell'organizzazione sul piano didattico, gestionale e logistico delle attività svolte in alternanza. Per fare ciò occorre che non solo conoscano bene il tema del lavoro e del suo valore culturale e pedagogico, ma individuino come tutto ciò diventi parte integrante del sistema formativo nel quadro più ampio dell'apprendimento permanente. Da parte dei tutor si tratta di garantire un raccordo costante tra i soggetti coinvolti nel progetto di alternanza, definire assieme all'impresa e/o all'ente esterno le modalità operative da adottare; tenere in giusta considerazione, nell'organizzare la propria attività, i tempi di progettazione e di gestione di tutti. In sintesi, l'UF ha un triplice obiettivo:
1. far conoscere la normativa vigente e la letteratura scientifica prodotta negli ultimi anni sul tema dell'alternanza;
2. far riflettere sull'impegno delle diverse istituzioni per realizzare raccordi efficaci tra scuola, impresa e territorio. Per realizzare ciò si tratta di
-mettere a fuoco le modalità più efficaci per affrontare e risolvere problemi interni al progetto,
-coordinare e farsi referente del progetto con la scuola e le famiglie,
-curare il rapporto tra gli studenti e il consiglio di classe,
-curare il rapporto con il tutor aziendale,
-partecipare alla stesura del progetto,
3. approfondire sia le tecniche di progettazione per garantire la coerenza e la logica progettuale, sia le “tecniche” didattiche per meglio organizzare i contenuti in percorsi di apprendimento e rispondere alle richieste individuate con l'analisi dei fabbisogni formativi, articolare il percorso formativo in unità coerenti, flessibili e attraenti; predisporre gli strumenti per il monitoraggio e la valutazione del processo formativo e delle competenze raggiunte dagli allievi.
La seconda unità formativa affronta “i saperi dell'alternanza” per una rimodulazione della didattica secondo una progettazione per competenze. La dimensione curricolare dell'attività chiama in causa tutti gli insegnanti nel contestualizzare e coniugare la propria disciplina con l'apprendimento mediante l'esperienza di lavoro. Per tutti loro si tratta non solo di affrontare spostamenti di orari, di contenuti, di prestazioni, di dislocare l'apprendimento in più contesti, quanto sviluppare anche una logica formativa in tutte le sue diverse articolazioni (di conoscenze, abilità, competenze
…). Per i tutor scolastici, in particolare, il problema si pone nei termini di una complessità da imparare ad affrontare e a gestire, ai risultati formativi da conseguire e in rapporto ai soggetti in formazione, al ciclo scolastico, all'indirizzo, alle situazioni, ai livelli di apprendimento possibili, al grado di autonomia da voler far raggiungere nell'esercizio delle abilità e competenze previste. In continuità con quella precedente, l'U.F. promuove una nozione di competenza incentrata sul concetto di prestazione e un modello (il modello competenze-processi) fortemente orientato alla trasferibilità delle competenze da un contesto a un altro. Infatti, se la ragione d'essere della scuola superiore è di preparare gli studenti ad affrontare positivamente tutti i possibili contesti in cui essi si troveranno ad agire (nell'immediato ma anche in prospettiva futura, con riferimento a tutte le situazioni quotidiane in cui essi agiscono come individui e come cittadini, al mercato del lavoro etc.), due gli obiettivi operativi:
- aiutare i tutor a sviluppare anzitutto la capacità di riconoscere e trasferire le competenze, cioè di applicare in contesti nuovi e diversi le competenze acquisite, e di implementarle ulteriormente. L'approccio proposto, proprio perché fa leva sul concetto di trasferibilità, deve aiutare i tutor (in questa fase e ai docenti subito dopo) di superare le distinzioni, spesso di difficile applicazione, tra competenze di base, intermedie e avanzate, competenze hard e soft, competenze specialistiche, di base e trasversali;
-valorizzare le attività didattiche abitualmente realizzate nella scuola, che vengono ripensate in funzione dello sviluppo delle competenze progettate per l'alternanza. Lavorare per competenze anche nella scuola sollecita, infatti, gli insegnanti a fare delle scelte, identificare all'interno dei programmi i nuclei essenziali delle singole discipline e individuare metodologie didattiche operative. Poiché la “competenza” ha una natura multidimensionale, essa va
affrontata nella sua interezza: ha una natura cognitiva perché riguarda la comprensione e l'organizzazione dei concetti che sono direttamente coinvolti; ha una natura operativa perché concerne le abilità che la caratterizzano; ha una natura affettiva in quanto coinvolge convinzioni, atteggiamenti, motivazioni ed emozioni, che permettono di darle senso e valore personale. Non si nasce competenti. Un soggetto diventa competente in qualcosa, in una specifica situazione, quando manifesta in modo consapevole la sua competenza. Di conseguenza essa è costruita (e non trasmessa), è situata in contesti e situazioni (e non decontestualizzata), necessita di una pratica riflessiva (non è accettata senza essere messa in discussione), è valida temporaneamente (non è definita una volta per tutte).
La terza unità impegna i tutor scolastici, i tutor con funzione strumentale e i tutor aziendali in un workshop di confronto e scambi, con il compito di avviare “nei fatti” un organico collegamento tra scuola, mondo del lavoro e società. Un'azione congiunta delle diverse figure target per condividere strumenti e metodi, per procedere in modo esperienziale e rafforzare l'unitarietà degli interventi, per valorizzare il valore sociale della scuola sul territorio. L'azione formativa tende a tutto ciò, come risultato del processo avviato, in cui l'attività formativa interagisce con le esperienze vissute nei contesti di lavoro, dove gli studenti, insieme ai tutor; consolidano le loro conoscenze, abilità e competenze e ne acquisiscono di nuove.
C.3.2 Metodologie e strumenti (descrivere sinteticamente le diverse modalità didattiche adottate, come – ad esempio
– in aula, in laboratorio, stage, FAD, simulazioni, studio di casi, ecc.)
La didattica del laboratorio come ricerca metodologica centrata su un approccio di realtà e l'acquisizione di metodi attivi, quali il problem solving, costituiscono le modalità più diffuse che saranno utilizzate nell'ambito dell'attività formativa.
La didattica del laboratorio. La metodologia dei “laboratori” si basa sullo scambio intersoggettivo tra i tutor e gli esperti, tra tutor/docenti/studenti, in una modalità paritaria di partecipazione, realizzando un percorso che potrebbe favorire nuove piste di conoscenza. Insomma, ancora prima di essere “ambiente”, il laboratorio è uno “spazio mentale attrezzato”, una forma mentis, un modo di interagire con l'azione formativa, per comprenderla e cambiarla. L'aula come laboratorio è infatti la condizione perché le attività formative acquistino significato.anche per i tutor. Esse, infatti, sono sempre “situate”in un contesto di senso che può essere reale o simulato ma sempre legato e funzionale al compito. Lo scopo delle attività è di evidenziare le esperienze di ognuno, mentre la condivisione delle stesse permetterà di interporre un distacco cognitivo/emotivo e di generare nuovi punti di vista che permettono a ciascuno dei partecipanti di condividere saperi e conoscenze.
Il problem solving è riferito alla capacità di pensare per obiettivi e agire in situazioni per le quali non sono disponibili procedure di routine. Chi risolve un problema ha un obiettivo più o meno definito, ma non sa immediatamente come raggiungerlo. Il problema nasce dalla incongruenza tra obiettivi e scelte ammissibili. La comprensione della situazione problematica e il suo progressivo svilupparsi, passo dopo passo, basandosi sulla capacità di ragionare e pianificare dei tutor impegnati in questo compito, definisce il processo di problem solving.
C.3.3 Numero e tipologia docenti/formatori
N° (8) | funzione | Senior- Junior | Anni di esperienza | Ore previste | Disciplina (solo per i docenti) |
Xxxxxxxxxxxx Xxxxxx | docente | Senior | 15 | 8 | Area elettronica |
Xxx Xxx Xxxxxx | docente | Senior | 15 | 8 | Area scientifico matematico |
De Xxxxx Xxxxxxxxx | docente | Senior | 25 | 8 | Area giuridico/econo mica |
Xxxxxxxxxxx Xxxxxxx | docente | Senior | 15 | 8 | Area tecnologie meccaniche |
Xxxxxxxxxx Xxxxx | docente | Senior | 28 | 8 | Area chimica industriale |
Xxxxxxx Xxxxxxxx | docente | Senior | 20 | 8 | Area Informatica Gestionale, TIC e Matematica |
Xxxxxxxxxx Xxxx | docente | Senior | 18 | 12 | Area tecnologica |
Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxx | docente | Senior | 25 | 12 | Area matematico scientifico |
Xxxxx Xxxxxxxxx | docente | Senior | 20 | 12 | Educazione degli adulti |
Xxxxxxx Xxxxxxxxx | docente | Senior | 25 | 12 | Area umanistica |
Xxxxxxxx De Xxxxx | docente | Senior | 25 | 8 | Area comunicativo relazionale |
(8) Riportare il numero indicato nella tabella generale delle risorse umane (nella sottosezione B.3.1) in corrispondenza di ciascuna funzione
C.3 SCHEDA DI ATTIVITÀ FORMATIVA N. 2 DI 7
Titolo attività: Percorso di formazione per tutor scolastici con funzione strumentale
C.3.1 Obiettivi generali (in caso di percorso finalizzato all'acquisizione di singole capacità/conoscenze,
declinare gli obiettivi formativi generali in riferimento a specifici fabbisogni e/o vincoli normativi )
Il percorso formativo per tutor con funzione strumentale è di 12h. Che cosa si chiede al tutor con funzione strumentale? In generale, sulla scorta delle esperienze finora realizzate, si può dire che il quadro delle funzioni si organizza attorno a due grandi aree: l'area organizzativa e quella metodologica, anche se la figura conserva sempre e comunque il nucleo semantico di "facilitatore" e di garante del processo di formazione. La prima area chiede ai tutor comportamenti improntati alla riflessività sul proprio lavoro, alla disponibilità ad auto osservarsi e a collaborare con le altre funzioni strumentali della scuola nella dinamica relazionale di aiuto e di coordinamento. Appartengono a questa area gli atteggiamenti di disponibilità a promuovere la domanda dell'alternanza. La seconda focalizza l'attenzione sulla necessità che il tutor sappia utilizzare protocolli e regole, analizzare i bisogni formativi e potenziare i livelli collaborativi: all'interno con tutor e docenti che operano nei consigli di classe; all'esterno con i referenti del mondo del lavoro in tutte le sue articolazioni. Nella prima area prevalgono le competenze comunicativo-relazionali, in quanto la funzione è di garantire il coordinamento, l'assistenza, i rapporti fra i partecipanti. Nella seconda area invece, si guarda alle funzioni del tutor per lo sviluppo dell'intero processo con particolare riferimento alle attività di sollecitazione della domanda, raccolta dei bisogni di formazione e assistenza all'azione, costruzione dei curricoli di alternanza scuola-lavoro e supporto per la loro attuazione. Insomma, una figura centrale dell'intero processo, con compiti complessi. Dal punto di vista organizzativo è impegnato a individuare le aziende disponibili a contattare i tutor aziendali, coinvolgere il consiglio di classe, definire la procedura di cooperazione formativa (progettazione, gestione, valutazione); sul piano metodologico ha il compito, insieme ai tutor scolastici e aziendali, di definire un piano formativo unitario, contribuire a mettere a punto il curricolo dell'alternanza, organizzato in moduli didattici, con competenze mirate, con la definizione delle attività che gli studenti devono realizzare in azienda e a scuola, valutare le acquisizioni.
Gli obiettivi del modulo sono mirati
-ad approfondire le conoscenze relative alla rilevazione di fabbisogni formativi e ad accrescere la conoscenza del territorio;
-a sviluppare capacità di interagire con gli attori delle realtà lavorative, con le parti sociali e con le altre figure strumentali. Si tratta in particolare di acquisire competenze per svolgere le seguenti attività:
-ricognizione e individuazione delle possibili organizzazioni ospitanti del territorio in attinenza con le competenze del percorso scolastico;
-coordinamento interno all'istituzione scolastica per tutti i progetti di alternanza;
-monitoraggio dei percorsi di alternanza attivati all'interno dell'istituzione scolastica;
- implementazione e gestione del registro nazionale per l'alternanza scuola-lavoro di cui al comma 41 dell'art. 1 della L.
107/2015.
C.3.2 Metodologie e strumenti (descrivere sinteticamente le diverse modalità didattiche adottate, come - ad esempio - in aula, in laboratorio, stage, FAD, simulazioni, studio di casi, ecc.)
L'azione formativa organizzata in un'unica edizione e rivolta alle figure strumentali provenienti dalle scuole partner, si sviluppa secondo la metodologia della simulazione. I tutor sono chiamati a predisporre un progetto di alternanza articolato in sezioni, individuare gli obiettivi operativi, scendere nei dettagli senza perdere di vista il lavoro nel suo complesso per correggere eventuali errori e verificare la funzionalità della proposta progettuale. Si configura come un “planning”, orientato ad una suddivisione organica del processo di alternanza, in modo da garantire il miglior coordinamento tra le sue varie parti. L'U.F. impegna i tutor a considerare il contesto dell'intervento formativo in tutte le sue fasi e come variabile necessaria e importante, li sollecita ad una socializzazione efficace, li coinvolge in un'attività che si predispone a confronti e scambi continui fra le diverse modalità di lavoro dei tutor.
C.3.3 Numero e tipologia docenti/formatori
N° (8) | funzione | Senior- Junior | Anni di esperienza | Ore previste | Disciplina (solo per i docenti) |
Xxxxxxx Xxxxxxxx | docente | Senior | 20 | 3 | Area Informatica Gestionale, TIC e Matematica |
Xxxxxxxxxx Xxxx | docente | Senior | 18 | 3 | Area tecnologica |
Xxxxxxx Xxxxxxxxx | docente | Senior | 25 | 3 | Area umanistica |
Xxxxxxxx De Xxxxx | docente | Senior | 25 | 3 | Area comunicativo relazionale |
Xxxxxxxxxx Xxxxxxx | docente | Senior | 25 | 3 | Area psicologica team work |
(8) Riportare il numero indicato nella tabella generale delle risorse umane (nella sottosezione B.3.1) in corrispondenza di ciascuna funzione
C.3 SCHEDA DI ATTIVITÀ FORMATIVA N. 3 DI 7
Titolo attività: Percorso di formazione tutor aziendali
C.3.1 Obiettivi generali (in caso di percorso finalizzato all'acquisizione di singole capacità/conoscenze, declinare gli obiettivi formativi generali in riferimento a specifici fabbisogni e/o vincoli normativi )
Se la scuola è impegnata a fornire competenze e abilità che possono servire ai giovani per inserirsi nel mercato del lavoro è fondamentale che anche nelle esperienze di lavoro si affermi la priorità di “insegnare ad imparare”. E' tale dimensione che costituisce il filo rosso che lega le diverse realtà formative, combinando in tal modo la formazione scolastica con quella assistita sul posto di lavoro. L'unità formativa si concentra su questo aspetto benché molteplici sono le funzioni che interpreta la figura del tutor aziendale:
1. FUNZIONE DI ACCOGLIENZA E DI ACCOMPAGNAMENTO ALL'INSERIMENTO: il tutor aziendale viene riconosciuto come figura cardine cui è deputata l'accoglienza nell'organizzazione ed il graduale inserimento dello studente nel sistema organizzativo. Alla funzione di accoglienza si affianca necessariamente quella più informativa sulla realtà organizzativa nel suo complesso. E' importante che il tutor in questi primi momenti si confronti con il ragazzo per valutarne e verificarne le aspettative, cercando di conciliarle il più possibile con le esigenze e le aspettative dell'organizzazione scolastica.
2. FUNZIONE DI TRASMISSIONE DELLA CULTURA ORGANIZZATIVA E FUNZIONE DI INTEGRAZIONE : alla funzione di accoglienza e di sostegno all'inserimento, è connessa inevitabilmente la funzione di supporto all'esplorazione ed alla conoscenza del sistema organizzativo. Il tutor in quanto lavoratore esperto - nelle piccole imprese si tratta spesso dello stesso imprenditore - ha la responsabilità di introdurre e di far conoscere agli studenti i meccanismi di funzionamento dell'organizzazione ospitante, il sistema di regole formali ed informali, i valori etc.
3. FUNZIONE DI FACILITAZIONE E SOSTEGNO ALL'APPRENDIMENTO: il tutor aziendale interviene in qualità di facilitatore e sostenitore dell'apprendimento in modo continuativo e permanente per tutta la durata delle esperienze di stage.
4. FUNZIONE DI PIANIFICAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA E MONITORAGGIO: in accordo con le finalità del percorso pianifica momenti di confronto e di analisi sull'andamento dell'esperienza e realizza un'attività di supervisione e di monitoraggio su tale andamento, favorendo anche momenti di verifica in itinere degli andamenti delle attività svolte.
5. FUNZIONE DI GESTIONE DEL SISTEMA DI RELAZIONI: il tutor riveste un ruolo chiave nella gestione del sistema di relazioni: egli rappresenta l'azienda/organizzazione ospitante, si relaziona con il tutor scolastico e con il tutor funzione strumentale della scuola che rappresenta a sua volta il soggetto promotore il tirocinio o l'agenzia formativa. Le relazioni ed i contatti tra queste figure sono cruciali e continuativi per tutta la durata del percorso di alternanza e iniziano nella fase di preparazione e costruzione del progetto formativo. L'importanza di questa funzione è ancor più evidente nei confronti di studenti con bisogni speciali .
Ne consegue che l'unità formativa, benché limitata nella durata, è orientata a cogliere le modalità di esercizio più significative della funzione in rapporto alle caratteristiche dell'azienda, a far riflettere sul sistema impresa e a come supportare il processo di adattamento dello studente, anche nei momenti di crisi e di difficoltà.
C.3.2 Metodologie e strumenti (descrivere sinteticamente le diverse modalità didattiche adottate, come - ad esempio - in aula, in laboratorio, stage, FAD, simulazioni, studio di casi, ecc.)
L'UF si sviluppa in un unico incontro e prevede informazioni orientate alla riflessione e all'acquisizione di specifiche conoscenze relative alla formulazione di strategie d'intervento.
C.3.3 Numero e tipologia docenti/formatori
N° (8) | funzione | Senior- Junior | Anni di esperienza | Ore previste | Disciplina (solo per i docenti) |
Xxxxxxxx De Xxxxx | docente | Senior | 25 | 8 | Area comunicativo relazionale |
Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxx | docente | Senior | 25 | 8 | Area matematico scientifico |
(8) Riportare il numero indicato nella tabella generale delle risorse umane (nella sottosezione B.3.1) in corrispondenza di ciascuna funzione
C.3 SCHEDA DI ATTIVITÀ FORMATIVA N. 4 DI 7
Titolo attività: Modulo sulla sicurezza
C.3.1 Obiettivi generali (in caso di percorso finalizzato all'acquisizione di singole capacità/conoscenze, declinare gli obiettivi formativi generali in riferimento a specifici fabbisogni e/o vincoli normativi )
Obiettivo primario del modulo è far conseguire agli allievi l'attestato di sicurezza sul lavoro valido ai fini di
legge necessario per accedere ai percorsi di alternanza.
Il primo modulo base (4 ore) ha l'obiettivo di introdurre l'allievo ai principi fondamentali della sicurezza
sul lavoro.
Il secondo modulo (8 ore) ha invece la finalità di far acquisire all'allievo l'attestato per il rischio medio, scelta condivisa da tutte le scuole partner per la possibilità di scegliere qualsiasi tipo di azienda per l'esperienza di alternanza compatibile con il settore di riferimento (impresa sociale del terzo settore)
Si prevede la realizzazione di 15 edizioni per le terze classi degli istituti coinvolti.
Gli obiettivi del modulo sono quelli definiti dall'accordo unificato Stato-regioni del 2011 e precisamente:
Conoscenze:
- Valutazione della adeguatezza degli ambienti di lavoro per tipologia di attività svolte;
- Rischi generali e rischi specifici nei luoghi di lavoro;
- Tecniche di prevenzione del rischio;
Competenze:
- Essere in grado di utilizzare il sistema della sicurezza nel luogo di lavoro, di applicare i principi di prevenzione e affrontare situazioni di emergenza;
C.3.2 Metodologie e strumenti (descrivere sinteticamente le diverse modalità didattiche adottate, come - ad esempio - in aula, in laboratorio, stage, FAD, simulazioni, studio di casi, ecc.)
Il primo modulo base sarà svolto in modalità fad, utilizzando il courseware della piattaforma Trio (Sicurezza e pronto soccorso - 2503-BGT-W, 4 ore)
Il secondo modulo adotterà una modalità didattica impostata sull'analisi e sul confronto trasformando i contenuti disciplinari in modalità di “lettura dei fenomeni”, un approccio che consente di valorizzare le capacità cognitive e logiche individuali. L'approccio ha lo scopo di sollecitare l'adozione delle tematiche del diritto e della sicurezza nei luoghi di lavoro come learning object di partenza per poter affrontare consapevolmente il mondo del lavoro. Nello specifico saranno usati:
- Lezione frontale con tecniche di didattica attiva;
- Problem-solving.
-Esercitazioni individuali e di gruppo
C.3.3 Numero e tipologia docenti/formatori
N° (8) | funzione | Senior- Junior | Anni di esperienza | Ore previste | Disciplina (solo per i docenti) |
Xxxxxx Xxxxxxx | Docente | Senior | 10 | 120 | sicurezza |
(8) Riportare il numero indicato nella tabella generale delle risorse umane (nella sottosezione B.3.1) in corrispondenza di ciascuna funzione
C.3 SCHEDA DI ATTIVITÀ FORMATIVA N. 5 DI 7
Titolo attività: Modulo sul lavoro
C.3.1 Obiettivi generali (in caso di percorso finalizzato all'acquisizione di singole capacità/conoscenze,
declinare gli obiettivi formativi generali in riferimento a specifici fabbisogni e/o vincoli normativi )
Si può parlare di vari volti del lavoro perché tante sono le espressioni che assume, non solo nelle sue articolazioni operative ma anche come conoscenza in sé, come capacità di saper conoscere, come "saper operare" etc. Il modulo pone al centro della sua azione il fatto che vada rinforzato, con l'aiuto dei docenti e delle famiglie, il rapporto d'interesse con il sapere/i saperi che caratterizzano il "mondo" del lavoro. L'attività è finalizzata a dialogare con gli studenti perché acquisiscano la consapevolezza di quanto sia importante imparare in contesti diversi a saper attribuire senso e significati ad attività diverse, a situazioni diverse, a relazioni diverse, anche a sentirsi autorizzati, nei confronti del "sapere" e dei "saperi", a criticare e, in qualche caso, a prendere anche le dovute distanze. Sul piano formativo, se rimane forte l'idea della conoscenza del lavoro da parte degli studenti, sarebbe troppo poco se tutta la logica adottata non facesse perno anche sulla sua dimensione educativa. E' in questa prospettiva che il modulo si organizza proponendo due unità formative: la prima di 4 ore e la seconda di 8 ore.
La prima U.F. ha l'obiettivo di far riflettere gli studenti sulla cosiddetta pedagogia del lavoro, sul lavoro come luogo educativo e come ambito di relazioni educative fra le persone. Un laboratorio aperto ai contributi di esperti e dei rappresentanti delle istituzioni e delle imprese che potranno sviluppare in dialogo con gli studenti contributi significativi per sciogliere alcuni snodi concettuali, a partire dal modo in cui il lavoro può dimostrarsi per tanti aspetti "un educatore implicito".
La seconda unità formativa affronta il tema del lavoro come sintesi personale delle diverse dimensioni (etico-valoriale, operativa, culturale, partecipativa) che esso raffigura. Una dimensione questa che si caratterizza per la sua pervasività e che sarà molto utile agli studenti se di volta in volta, in situazione, riusciranno a riconoscere il modo in cui si declina. L'obiettivo dell'azione formativa è quello di fare un'esperienza di educazione al lavoro in una struttura di impresa sociale e/o del terzo settore, dove con l'aiuto di operatori esperti, cercheranno di formare uno stile capace di attivare capacità che consentano di migliorare la qualità della vita. Gli studenti che prenderanno parte all'esperienza dovranno sapere che si trovano in una situazione dove potranno provare a costruire, o ripensare, alcune capacità e abitudini che costituiscono la struttura e i vincoli del lavoro quali: la capacità di organizzare il proprio tempo attorno ad un impegno quotidiano, la capacità di relazione con i propri pari in una attività strutturata, cioè in una attività dove i compiti di ogni persona sono definiti, la capacità di stare dentro una situazione gerarchicamente organizzata, la capacità di gestione delle situazioni conflittuali che possano emergere. Insomma un'esperienza in situazione dove l'ed. al lavoro non è solo confronto con un insieme di regole e procedure, ma diventa strumento per costruire contesti di scoperta e di ricerca nella dimensione del lavoro, cioè un processo che impegna gli studenti a confrontare le loro attribuzioni di senso all'esperienza che stanno realizzando.
Il modulo è rivolto alle terze e quarte classi di ciascun istituto Risultati attesi
• Conoscenza dell'organizzazione dell'alternanza scuola lavoro
• Conoscenza delle prospettive di crescita che l' alternanza scuola lavoro può comportare
• Conoscenza dei fabbisogni professionali delle imprese di settore e delle opportunità che il territorio offre
• Costruzione del proprio sé e definizione delle proprie aspirazioni professionali
• Comprensione e padronanza dello sviluppo di capacità relazionali tramite l'alternanza scuola lavoro
• Delineazione iniziale della propria strategia di job search
C.3.2 Metodologie e strumenti (descrivere sinteticamente le diverse modalità didattiche adottate, come - ad esempio - in aula, in laboratorio, stage, FAD, simulazioni, studio di casi, ecc.)
La narratività come indicatore caratterizza la prima unità formativa. Il setting di cui si avvalgono esperti e studenti è relazionale in ogni suo aspetto: comunicazione, lavoro d'equipe, discussione di gruppo. L'instaurarsi della relazione per gli studenti diventa capacità espressiva di riconoscimento della propria identità e di scambio con gli altri. Nella seconda unità la narrazione è ancora una volta strumento attraverso il quale gli studenti operano per dare/riconoscere dignità al lavoro. Così l'esperienza in situazione diventa mezzo e fine di un percorso per sviluppare negli studenti consapevolezza dei propri saperi e strumento per interpretarli (educazione al lavoro).
C.3.3 Numero e tipologia docenti/formatori
N° (8) | funzione | Senior- Junior | Anni di esperienza | Ore previste | Disciplina (solo per i docenti) |
Xxxx Xxxxxx | Docente | senior | 9 | 56 (2 X 28 ediz) | organizzazione dell'alternanza scuola lavoro e prospettive di crescita che l' alternanza scuola lavoro può comportare |
Xxxxx Xxxxxxxxxxx | Docente | senior | 8 | 56 (2 X 28 ediz) | organizzazione dell'alternanza scuola lavoro e prospettive di crescita che l' alternanza scuola lavoro può comportare |
Xxxxxxxx Xxxxxx | Docente | senior | 10 | 56 (2 X 28 ediz) | Delineazione iniziale della propria strategia di job search |
Xxxxxxxx Xxxxxxx | Docente | senior | 12 | 56 (2 X 28 ediz) | sviluppo di capacità relazionali tramite l'alternanza scuola lavoro |
Xxxxxxx Xxxxxx | Docente | senior | 12 | 56 (2 X 28 ediz) | fabbisogni professionali delle imprese di settore e delle opportunità che il territorio offre |
Xxxxxxxxx Xxxxxxxx | Docente | senior | 12 | 56 (2 X 28 ediz) | Costruzione del proprio sé e definizione delle proprie aspirazioni professionali |
(8) Riportare il numero indicato nella tabella generale delle risorse umane (nella sottosezione B.3.1) in corrispondenza di ciascuna funzione
C.3 SCHEDA DI ATTIVITÀ FORMATIVA 6 DI 7
Titolo attività: Xxxxxx sull'auto imprenditorialità - Laboratorio di idee di impresa
C.3.1 Obiettivi generali (in caso di percorso finalizzato all'acquisizione di singole capacità/conoscenze,
declinare gli obiettivi formativi generali in riferimento a specifici fabbisogni e/o vincoli normativi )
Il modulo vede da parte degli studenti l'acquisizione di un metodo di lavoro creativo e indipendente, che può essere messo in campo al di là del modulo, nella successiva vita lavorativa, partendo dall'idea che se il lavoro non si trova lo si può creare da soli per sé stessi e per gli altri.
Al centro del percorso c'è una visione diversa e più ampia del concetto di profitto, inteso non solo nello stretto senso economico finanziario ma anche di realizzazione della persona umana e di responsabilità nei confronti del contesto socio-ambientale che ci circonda. L'etica diventa così il centro della modalità del fare impresa, vera e propria causa del successo commerciale, non mera conseguenza filantropica. Il modulo mette al centro l'ascolto dello studente e della sua capacità creativa di generare idee come vero e proprio motore di innovazione e cambiamento (cfr. Insegnamento capovolto: metodologia che ribalta il tradizionale ciclo di apprendimento).
Obiettivi specifici del modulo sono la realizzazione di idee di impresa e di elevator pitch. Il modulo intende raggiungere
l'obiettivo di far emergere nuove idee imprenditoriali, con una forte attenzione all'impatto sociale.
Per le classi quarte il laboratorio cercherà di far emergere idee che possono essere messe in campo per sviluppare successive idee imprenditoriali dopo una prima elaborazione finalizzata alla comunicazione delle stesse. Nelle classi quinte il laboratorio prevede invece un approfondimento delle idee stesse con successivi approfondimenti e livelli di sviluppo.
Le quarte e quinte classi del istituto tecnico e professionale e licei saranno pertanto avviate a vere e proprie iniziative d'impresa nei settori (di cui all'art. 2 del Dlgs 155/06 che individua i settori considerati ad utilità sociale: istruzione, educazione e formazione, tutela dell'ambiente e dell'ecosistema. valorizzazione del patrimonio culturale, assistenza sociale, sanitaria e socio-sanitaria) supportate da esperti esterni, veri e propri coach, che fungeranno, con la propria impresa, da tutor, per ciascun settore, accompagnando gli studenti, a scuola ed in azienda, nella realizzazione della propria impresa sociale gareggiando tra loro, fino ad arrivare a partecipare a fiere nazionali e internazionali.
Nello specifico: acquisire conoscenze relative all'autoconsapevolezza: i propri punti di debolezza e di forza, la gestione di sé di fronte a sfide e a scenari non perfettamente sicuri, l'adozione di pratiche e comportamenti che possano ovviare a tali aspetti nel coordinamento con gli altri; fondamenti di alfabetismo finanziario e imprenditoriale.
C.3.2 Metodologie e strumenti (descrivere sinteticamente le diverse modalità didattiche adottate, come - ad esempio - in aula, in laboratorio, stage, FAD, simulazioni, studio di casi, ecc.)
Gli studenti sono chiamati a lavorare in team in un laboratorio di sviluppo di idee di impresa (business idea lab) in cui saranno chiamati a sviluppare un progetto di impresa che potrà essere realizzato nella realtà. L'idea di impresa, grazie al supporto di mentor e tutor qualificati e con esperienza pluriennale, viene accompagnata nella realizzazione di un elevator pitch: l'idea viene strutturata e comunicata secondo elementi di public speaking e di storytelling. Gli studenti sono coinvolti in attività di brainstorming, business model canvas e un gioco di etica. Gli studenti lavorano a scuola alle idee di impresa, seguiti dai formatori del progetto, e poi approfondiscono a casa i temi fondamentali del fare impresa. Si prevede anche una visita all'incubatore di impresa gestito dalla CCIA .
C.3.3 Numero e tipologia docenti/formatori
N° (8) | funzione | Senior- Junior | Anni di esperienza | Ore previste | Disciplina (solo per i docenti) |
Xxxx Xxxxxx | Docente | senior | 7 | 135 (5 ore per 27 ediz) | laboratorio di idee di impresa |
Xxxxx Xxxxxxxxxxx | Docente | senior | 6 | 135 (5 ore per 27 ediz) | laboratorio di idee di impresa |
(8) Riportare il numero indicato nella tabella generale delle risorse umane (nella sottosezione B.3.1) in corrispondenza di ciascuna funzione
C.3 SCHEDA DI ATTIVITÀ FORMATIVA N. 7 DI 7
Titolo attività: Modulo orientamento
C.3.1 Obiettivi generali (in caso di percorso finalizzato all'acquisizione di singole capacità/conoscenze,
declinare gli obiettivi formativi generali in riferimento a specifici fabbisogni e/o vincoli normativi )
L'attività di orientamento ha come finalità principale la costruzione e lo sviluppo dell'identità personale e sociale degli studenti e il conseguimento di una adeguata capacità decisionale per effettuare le scelte professionali, in relazione ai propri interessi e alle proprie attitudini. Non è solo lo strumento per gestire la transizione tra scuola, formazione e lavoro, ma assume un valore permanente nella vita di ogni persona, garantendone lo sviluppo nei processi di scelta e di decisione. Lo sviluppo delle competenze di orientamento nell'alternanza assume un ruolo strategico in quanto investe due grandi ambiti: il primo volto a far conoscere la panoramica completa delle molteplici realtà professionali (dall'approfondimento degli indirizzi universitari alla conoscenza approfondita del mondo del lavoro); il secondo teso a sostenere e rafforzare le attitudini, gli interessi, le potenzialità, abilità, motivazioni e aspirazioni, la rappresentazione di sé, l'identità culturale e i bisogni reali di ogni studente per valorizzarne l'intelligenza. La formazione di tutor e docenti prevede tre unità formative di 4 ore ciascuna:
1. la dimensione "curricolare" dell'orientamento,
2. le azioni di accompagnamento,
3. La dimensione creativa.
La prima si configura come orientamento formativo e si realizza attraverso la didattica delle discipline, in quanto finalizzato all'acquisizione dei saperi di base, delle abilità cognitive, logiche e metodologiche, e delle abilità trasversali (comunicative, metacognitive ovvero delle competenze orientative di base).
Le azioni di accompagnamento sollecitano i tutor scolastici (e i docenti referenti dell'orientamento che operano nella scuola) a costruire/potenziare le competenze di monitoraggio e di sviluppo degli studenti, realizzando esperienze extrascolastiche che impattano quelle stesse conoscenze/abilità/competenze necessarie a sviluppare "spirito di iniziativa e imprenditorialità".
La dimensione creativa impegna tutor e docenti scolastici a realizzare un'esperienza “forte” di didattica laboratoriale tramite una progettualità condivisa con alcuni “mentori” provenienti da aziende del terzo settore che operano nel territorio. Il modulo nella sua interezza chiama i tutor scolastici e i docenti a tener conto della conoscenza del contesto socio-economico, del mondo del lavoro e dell'imprenditorialità; li sollecita ad un utilizzo diffuso delle nuove tecnologie digitali per meglio entrare in sintonia con gli studenti e con gli operatori degli altri servizi (formazione professionale, operatori dei Centri per l'impiego, Servizi per il lavoro, Terzo settore, etc.) per condividere linguaggi e metodologie; li impegna a individuare gli strumenti più idonei (questionari, test attitudinali, esempi di buone pratiche etc.) per aiutare le scelte degli studenti e determinare un buon successo della pratica dell'alternanza. Nell'insieme si tratta di accrescere
la loro professionalità per sviluppare un dialogo costruttivo e di rispetto verso le ipotesi di orientamento degli studenti. Particolare attenzione sarà riservata al lavoro che i tutor dovranno affrontare con gli alunni con disabilità, difficoltà di apprendimento e disagio e/o con gli studenti di provenienza non italiana. Da una parte si eserciteranno su comportamenti improntati alla riflessività sul proprio lavoro, alla disponibilità ad auto-osservarsi e a collaborare con gli altri nella dinamica relazionale di aiuto e di coordinamento; dall'altra, in sintonia con i genitori, definiranno un canale comunicativo chiaro e costante, con modalità e tempi personalizzati, incoraggiando scelte coerenti ed efficaci nel rispetto delle capacità e attitudini effettive riscontrate nelle singole situazioni
C.3.2 Metodologie e strumenti (descrivere sinteticamente le diverse modalità didattiche adottate, come - ad esempio - in aula, in laboratorio, stage, FAD, simulazioni, studio di casi, ecc.)
L'attività sarà centrata essenzialmente
• sulla comprensione, analisi e reperimento di possibili soluzioni di “situazioni problematiche” e di buone pratiche
pertinenti al contesto di riferimento;
• sul presupposto che le motivazioni e la capacità di auto-orientamento , sono ottimizzate se e quando sono attivamente coinvolti nel setting di apprendimento;
• su un apprendimento che sollecita le capacita potenziali di esplorazione, di problematizzazione, di ricerca autonoma e la capacità di collegare le informazioni utilizzandole per la soluzione di un problema, anche se complesso.
C.3.3 Numero e tipologia docenti/formatori
N° (8) | funzione | Senior- Junior | Anni di esperienza | Ore previste | Disciplina (solo per i docenti) |
Xxxxxxxx Xxx Xxxxx | docente | Senior | 20 | 12 | Area pedagogico- sociale |
Xxxxxxxxxx Xxxx | docente | Senior | 18 | 12 | Area tecnologica |
Xxxxxxxx De Xxxxx | docente | Senior | 25 | 3 | Area comunicativo relazionale |
Xxxxxxxxxx Xxxxxxx | docente | Senior | 25 | 3 | Area psicologica team work |
(8) Riportare il numero indicato nella tabella generale delle risorse umane (nella sottosezione B.3.1) in corrispondenza di ciascuna funzione
C.4 Cronoprogramma
Indicare i tempi di svolgimento elencando le attività previste, come individuate nella scheda C.1
N° attività (9) | Titolo attività (10) | Mese 1 | Mese 2 | Mese 3 | Mese 4 | Mese 5 | Mese 6 | Mese 7 | Mese 8 | Mese 9 | Mese 10 | Mese 11 | Mese 12 | Mese 13 | Mese 14 | Mese 15 | Mese 16 | Mese 17 | Mese 18 |
1a | Modulo formazione tutor scolastici e aziendali | X | X | X | X | ||||||||||||||
1b | Modulo formazione per tutor scolastici con funzione strumentale | X | X | ||||||||||||||||
1c | Modulo formazione tutor aziendali | X | X | X | |||||||||||||||
2 | Modulo svolgimento dei percorsi sulla sicurezza | X | X | X | X | X | |||||||||||||
3 | Modulo di informazione e pubblicizzazione | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X |
4 | Modulo sul lavoro | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | |||||||
5 | Modulo sull'Autoimprenditorialità | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | |||||||
6 | Modulo di orientamento | X | X | X | |||||||||||||||
7 | Fase di valutazione degli interventi in termini di effetti di ricaduta | X | X | X | X | X | X | X | |||||||||||
8 | Fase di valutazione della replicabilità del modello | X | X | X | X | ||||||||||||||
(9) Vedasi elenco attività riportato per ciascuna azione nella sezione C.1
(10) Riportare il titolo indicato nella sezione C.1
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SEZIONE D PRIORITA’
D.1 Priorità cui il progetto risponde
D.1.1 Pari opportunità e non discriminazione, con focus sulle misure di supporto rivolte al superamento delle situazioni di disagio, con particolare attenzione ai soggetti diversamente abili
L'ATS ha, al proprio interno, l'associazione ANFFAS, Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale - è una grande associazione di genitori, familiari ed amici di persone con disabilità che opera da più di 50 anni, oggi è presente sull'intero territorio nazionale con 169 associazioni locali, 16 organismi regionali e 48 Autonomi enti. XXXXXX, fin dall'età infantile, si prende cura insieme alle famiglie delle persone con disabilità, le aiuta a costruire il proprio progetto di vita, percorsi guidati verso l'autonomia. Xx segue nel periodo scolastico per permettere gli apprendimenti necessari per imparare un lavoro, mettersi alla prova e costruire qualcosa di proprio. Nel progetto avranno un ruolo attivo nel proporre la loro esperienza; stimoleranno i partecipanti in un processo formativo volto a cogliere la possibilità di sviluppi professionali anche in situazioni oggettivamente difficili, a capire la ricchezza della diversità, a non arrendersi e trasformare i propri limiti in punti di forza.
Altro motivo di disagio sul quale abbiamo focalizzato, tenendo conto del territorio pratese, sono i giovani immigrati dalla difficoltà nella comunicazione e nell' inserimento sociale. In questo settore, sia gli istituti scolastici coinvolti sia Foreda Toscana hanno una lunga esperienza di collaborazione con gruppi di immigrati volta a individuare forme di integrazione innovative, nel rispetto delle identità culturali. Che rifiutano sia la logica dell'assimilazione, sia la costituzione di comunità etniche chiuse. In quanto luogo di accoglienza la scuola deve essere uno spazio di arricchimento del potenziale cognitivo di ogni persona e di orientamento sul piano degli atteggiamenti e dei comportamenti di tutti, una comunità come luogo di interazione criticamente organizzata che favorisce e promuove l'eterogeneità delle cittadinanze nella composizione sociale e nei progetti di vita e di lavoro.
D.1.2 Collegamento con altre misure attivate dalla Regione in ambito di supporto all'integrazione fra istruzione, formazione e lavoro con particolare attenzione ai percorsi di apprendistato e sistema duale
La transizione dalla scuola al mondo del lavoro è un momento cruciale per favorire l'inserimento lavorativo dei più giovani. Rendere complementare l'apprendimento formale con quello informale e non formale, indirizzarlo verso forme di riconoscimento è l'obiettivo del sistema di formazione duale. Il progetto ha per obiettivo anche azioni di accompagnamento, sviluppo e rafforzamento del sistema duale nell'ambito della IeFP, per facilitare i passaggi tra il sistema della formazione professionale e il mondo del lavoro, contrastare la dispersione scolastica attraverso percorsi di alternanza scuola-lavoro e promuovere le esperienze in contesti lavorativi.
Il Dagomari, la scuola capofila, ha, al suo interno dei percorsi di IeFP presso i quali ricevere informazioni e verificare se l'offerta formativa risulta soddisfacente per le esigenze degli studenti. Le attività si svolgono nell'ambito della normativa nazionale vigente, sia in relazione ai livelli minimi delle prestazioni fissati, con riferimento alla formazione nei percorsi IeFP, dal D. Lgs. 226/2005, sia in relazione alla nuova normativa dell'apprendistato di cui al D. Lgs. 81/2015.
Il progetto che presentiamo prevese una fase di informazione e riorientamento per gli studenti in modo che prendano coscienza delle alternative possibili alla scelta formativa iniziale. L'adolescenza è una fase caratterizzata da incertezze e ripensamenti, è opportuno offrire ai giovani una seconda opportunità così che alla scoperta della propria vocazione faccia seguito la possibilità di seguire dei percorsi formativi adeguati alle loro aspettative e ai loro bisogni. Le figure professionali dei corsi IeFP sono quelle presenti del Repertorio Regionale delle Figure Professionali correlate alle 22 figure nazionali di cui al Decreto Ministeriale 11 novembre 2011 e all'Accordo Stato-Regioni del 19 gennaio 2012.
D.1.3 Coerenza con gli indirizzi definiti dalla Giunta Regionale nell'ambito della strategia
“Industria 4.0" (Decisione Giunta regionale n. 9/2017)
Il progetto si inserisce, come già precisato, nel settore del non profit. Questo necessita di tutoraggio, inclusione, supporto nella Digital Transformation, sia a livello culturale, che nell'attività che svolge sul territorio.
La Rivoluzione Digitale (qualcuno parla anche di Rinascimento, sempre digitale) porta con sé la Digital Transformation, (DT per gli addetti ai lavori). Ormai si tende ad utilizzare, per definire tout court il processo in corso, la sigla che inizialmente era stata coniata per il Settore Industriale: Industria 4.0. Ovvero la quarta rivoluzione industriale dopo: vapore, elettricità, l'automazione informatica e finalmente il digitale. Da questa sigla partono una quantità di definizioni per specifiche attività e/o settori applicativi: Smart City, IoT, Internet of Things, BYOD, Bring Your Own Device, Agile/Smart Working e chissà quante altre ne seguiranno. Parallelamente allo sviluppo del “digitale” si è sviluppato, sempre meno timidamente, e ha preso corpo il Xxxxx Xxxxxxx, familiarmente conosciuto come “Volontariato”. Che apparentemente potrebbero apparire lontanissimi. La crisi economica, insieme alla crisi di valori di inizio millennio, ha fatto sì che il Terzo Settore abbia acquisito una dimensione e un'importanza che in precedenza non avrebbe immaginato di poter avere. E mentre i parametri delle aziende andavano pericolosamente in rosso, quelli del Terzo Settore erano in controtendenza. Si scopriva una certa complementarietà, oltre all'importanza della sussidiarietà, e questa volta dal basso verso l'alto. Si è anche capito come e perché il Terzo Settore resisteva ai colpi e contraccolpi della crisi. E questo ha destato l'interesse della classe politica, e del “Profit”. Prova ne è che finalmente il nostro paese ha prodotto la legge di riforma del Xxxxx Xxxxxxx, invocata da più parti e da diversi anni. E nel contempo nel mondo Profit, si è iniziato a parlare di RSI, Responsabilità Sociale d'Impresa. Tutto ciò ha dato inizio anche a modelli di sviluppo diversi, come l'Azienda Sociale o le Società Benefit, che fanno intravedere iniziative diverse e interessanti. Ne conseguono processi di comprensione, approfondimento e pianificazione che, con qualche semplificazione potremmo definire a due dimensioni: culturale e digitale.
Le aziende che operano nel terzo settore, in linea di massima, sono di medio piccola dimensione, da tempo radicate sul territorio del quale conoscono le necessità ed i bisogni, sia macro che micro, soprattutto delle frange deboli. La speranza di risposte adeguate alle domande poste dai suddetti bisogni si basa su soluzioni che faranno uso del digitale per rendere il tutto possibile e sostenibile. Operativamente ed economicamente. Non si intravedono altri tipi di soluzioni. Un esempio per tutti: telemedicina, teleassistenza, telecontrollo, per permettere una domiciliarità quanto più estesa e continuativa, limitando ai casi estremi gli interventi d'ospedalizzazione e/o ricovero. Si può parlare a questo punto di Smart City. Quindi il tema di base diviene far sì che le OdV non perdano il treno della DT in quanto, se rimanessero a terra, informazioni, conoscenze e risorse fondamentali per trovare soluzioni che rispondano alle necessità del territorio, andrebbero perse. Al momento la tematica è principalmente di carattere culturale, di divario cultural/operativo. Il mondo Profit parla in termini di obiettivi, di metodo, di numeri, di budget. Dall'altra parte, bisogna chiedere come il mondo Non Profit produce e misura l'attività che svolge; come si possono scambiare i dati e che livello di interoperabilità sia possibile. Conoscere bene quale siano le risorse, sia economiche sia strumentali, che il Non Profit ha a disposizione, per capire quelle che necessitano per impostare un rapporto efficace ed efficiente. Bisogna sviluppare un'interlocuzione finalizzata che crei piattaforme digitali, per comunicare e condividere obiettivi e modus operandi. FPS avanza proposte per innescare un percorso virtuoso per fare rete e sistema. Per far questo, il Terzo Settore necessita di tutoraggio, di essere incluso, aiutato a conoscere la Digital Transformation a livello culturale e attivare azioni perché il territorio la faccia propria.
D.1.4 Approccio integrato: programmazione integrata all'interno del Piano Triennale dell'Offerta Formativa (PTOF) e coinvolgimento nell'ambito territoriale di riferimento
Questa priorità è attuata con chiara pertinenza dagli PTOF delle scuole. Di seguito una selezione delle variegate attività che le scuole svolgono nel territorio nel quale sono inserite. E' una ricchezza di partecipazione e rappresenta un patrimonio culturale che facilita le alleanze formative per una gestione del progetto in termini di opportunità e collaborazioni.
Cicognini: ha per bacino di utenza l'intero territorio nazionale, pur prestando la dovuta attenzione alla Toscana ed in particolare all'area metropolitana Prato Firenze Pistoia. I Convitti Nazionali come il Cicognini sono stati il prototipo sia degli Istituti Comprensivi che di alcune fra le più riuscite sperimentazioni, come il Liceo Classico Europeo, nonché dell'autonomia gestionale. Il Convitto è stato sempre punto di riferimento culturale e formativo della città. Fondato nel 1692 dai padri Gesuiti grazie ad un lascito del Xxxxxxxx Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx il Collegio è stato nei secoli centro di cultura e di formazione.
Nel tempo ha sviluppato un'attenzione non formale alle tematiche che si sono evolute con la trasformazione della società. Un esempio per tutti può essere l'attenzione rivolta allo studio della lingua cinese che prevede, al termine del corso, il riconoscimento formale del titolo di studio rilasciato dalle competenti autorità cinesi. Elemento caratterizzante dei corsi è l'affidamento a docenti del paese partner di alcuni insegnamenti, al fine di assicurare agli studenti un sostanziale bilinguismo, con rafforzamento del profilo interculturale e uso
strumentale della lingua.
Dagomari. Le finalità educative dell'Istituto sono incrementare il rapporto con la realtà produttiva con uno sfondo nazionale ed europeo; incentiva, anche tramite progetti in rete, le interazioni fra scuola, società e impresa, intesa anche come spazio formativo, per garantire un apprendimento lungo l'intero corso della vita. Suoi obiettivi precipui: l'interazione fra scuola, società e impresa, per garantire un apprendimento lungo l'intero corso della vita, promuovere lo spirito di iniziativa e l'imprenditorialità; progetti in rete, perfezionamento lingue comunitarie e acquisizione relative certificazioni, partecipazione a stage e percorsi di alternanza scuola lavoro, viaggi istruzione finalizzati alla conoscenza di altre realtà produttive.
Nella realizzazione delle varie attività progettuali, l'istituto collabora con numerose realtà istituzionali, associative, sociali, economiche, culturali del territorio. Ciò al fine di rafforzare il tradizionale impegno del Dagomari nella crescita della realtà pratese e per portare all'interno della scuola il prezioso contributo di conoscenze, proposte, progettualità che può giungere da varie e significative esperienze presenti ed attive nel contesto cittadino e provinciale. Prioritari, da sempre, sono i momenti di collaborazione con gli Enti Locali, anche nell'ottica delle attività di Alternanza Scuola Lavoro (versante su cui numerosi sono i soggetti pubblici e privati coinvolti). Nell'ambito del progetto Eye ( dal prossimo anno a valenza europea) la scuola si è avvalsa della collaborazione dell'Associazione Artes.
Copernico: Nell'a.s. 2013-14 la percentuale di alunni iscritti all'Università, usciti dal Liceo, ha superato il 90%. Anche per questo motivo la didattica curriculare è integrata da numerosi progetti e iniziative di respiro locale, nazionale, europeo, spesso in rete sinergica con gli Enti Pubblici territoriali, con altre Scuole Superiori Statali, con l'Università degli Studi e, da alcuni anni, con la Scuola Superiore Sant'Xxxx di Pisa.
Il Liceo Copernico ha scelto di adottare, come auspicato nel documento “La via italiana per la scuola interculturale e l'integrazione degli alunni stranieri”, la prospettiva interculturale “ovvero la promozione del dialogo e del confronto tra le culture” e “di assumere la diversità come paradigma dell'identità stessa della scuola nel pluralismo, come occasione per aprire l'intero sistema a tutte le differenze di provenienza, genere, livello sociale, storia scolastica”. L'approccio interculturale prevede di progettare nuove modalità di lavoro per includere e valorizzare intelligenze e abilità diverse e per sviluppare competenze emozionali, operative, sociali ed euristiche per affrontare le sfide della società delle conoscenze. La didattica interculturale attuata nella scuola, pertanto, non si realizza solo con una serie di misure compensatorie di natura meramente linguistica (Italiano L2) ma tende a sviluppare una metodologia trasversale a tutte le discipline da attuarsi in presenza di tutti gli alunni (italofoni e non) per favorire l'apprendimento e il successo scolastico
Gli obiettivi della ASL sono definiti in: prendere contatto con il territorio; uscire dall'autoreferenzialità del mondo scolastico; innovare strategie, metodologie e strumenti; aggiornare i propri modelli organizzativi all'interno di ciascun ambito disciplinare; far sperimentare allo studente attitudini in contesto lavorativo; favorire convenzioni fra scuole ed enti/aziende del territorio per valorizzare la funzione educativa del lavoro.
SEZIONE E PRODOTTI
E.1 SCHEDA DESCRITTIVA PRODOTTO CARTACEO N° di
Titolo:
Argomento:
Autori (Enti o singoli):
Descrizione (max 20 righe)
Tipologia e formato (per l'eventuale inserimento nella Didateca regionale di TRIO): Studi e ricerche, relazioni (13,2 x 19,5 cm)
Guida didattica (19,4 x 26,4 cm)
Guida didattica con CD-ROM (19,4 x 26,4 cm) - compilare una SCHEDA DESCRITTIVA PRODOTTO MULTIMEDIALE per descrivere il CD-ROM e riportarne qui di seguito il numero progressivo:
Altro (specificare):
Collana di destinazione prevista (per l'eventuale inserimento nella Didateca regionale di TRIO): Formazione
Educazione Lavoro
Proprietà dei contenuti:
La pubblicazione conterrà solo materiali sviluppati all'interno del Progetto
La pubblicazione si baserà in parte sui seguenti materiali preesistenti (descrivere il materiale e specificarne il/i detentore/i del copyright):
E.2 SCHEDA DESCRITTIVA PRODOTTO MULTIMEDIALE N° di
Titolo:
Argomento:
Autori (Enti o singoli):
Descrizione (max 20 righe):
Tipo di supporto utilizzato (barrare tutte le caselle applicabili):
CD-ROM
WebCD (CD-ROM con collegamento a Web) Web
Altro (specificare):
Il prodotto sarà fruibile (barrare tutte le caselle applicabili):
Su computer singolo non connesso a reti In rete locale
Attraverso Web
Attraverso La piattaforma TRIO: Altro (specificare):
Collana di destinazione prevista (per l'eventuale inserimento nella Didateca regionale TRIO):
Formazione Educazione Lavoro
Proprietà dei contenuti (barrare una sola casella):
La pubblicazione conterrà solo materiali sviluppati all'interno del Progetto
La pubblicazione si baserà in parte sui seguenti materiali preesistenti (descrivere il materiale e specificarne il/i detentore/i del copyright):
SEZIONE F DELEGA A SOGGETTI TERZI DIVERSI DA PERSONE FISICHE
F.1 Delega a soggetti terzi diversi da persone fisiche (da compilare obbligatoriamente qualora si preveda la delega a terzi)
F.1.1 Attività oggetto di delega e relativo importo – Sezione A punto b.1 Allegato A DGR 635/2015:
progettazione € pari a .% (max 3%) del costo totale del
progetto
docenza/orientamento € pari a .% (max 30%) del costo totale del progetto
Ore di attività previste:_
Compenso orario: €
F.1.2 Motivazioni del ricorso alla delega (illustrare le condizioni e caratteristiche del progetto che rendono
necessario l'apporto di specifiche competenze non reperibili con singolo incarico a persona fisica)
F.1.3 Requisiti e competenze possedute dal terzo per lo svolgimento delle attività delegate
(descrivere ed allegare documentazione comprovante)
⮚ Aggiungere sottosezione F.1 per ciascun soggetto delegato
AVVERTENZE
• Il formulario deve essere compilato in tutte le sue parti.
• Il formulario deve essere sottoscritto, pena l'esclusione, dal rappresentante legale del soggetto attuatore/capofila che presenta il progetto in caso di ATS costituita o dai rappresentanti legali del soggetto capofila e di tutti i partner nel caso di ATS costituenda.
SOTTOSCRIZIONE FORMULARIO
La sottoscritta Xxxxx Xxxx Xxxxxx in qualità di rappresentante legale del soggetto attuatore/capofila
ITEPS “Xxxxx Xxxxxxxx” del progetto Futuro Sociale Prossimo
e
La sottoscritta Xxxxxxxx Xxxxxxxx in qualità di rappresentante legale del soggetto partner Convitto Nazionale Cicognini di Prato del progetto Futuro Sociale Prossimo
e
Il sottoscritto Xxxxxxx Xxxxxx in qualità di rappresentante legale del soggetto partner Liceo Scientifico X. Xxxxxxxxx del progetto Futuro Sociale Prossimo
e
Il sottoscritto Xxxx Xxxxxx in qualità di rappresentante legale del soggetto partner Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Prato del progetto Futuro Sociale Prossimo
e
Il sottoscritto Xxxxxxxx Xxxxx in qualità di rappresentante legale del soggetto partner For.Ed.A. Toscana del progetto Futuro Sociale Prossimo
e
Il sottoscritto Xxxxxx Xxxxx in qualità di rappresentante legale del soggetto partner ANFFAS ONLUS Prato del progetto Futuro Sociale Prossimo
e
Il sottoscritto Xxxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxxx in qualità di rappresentante legale del soggetto partner TT Tecnosistemi spa del progetto Futuro Sociale Prossimo
e
Il sottoscritto Xxxxxxx Xxxxxxxxx qualità di rappresentante legale del soggetto partner Fondazione Teatro Metastasio del progetto Futuro Sociale Prossimo
e
Il sottoscritto Xxxxxx Xxxxxxx in qualità di rappresentante legale del soggetto partner Fondazione Finanza Etica del progetto Futuro Sociale Prossimo
e
Il sottoscritto Xxxxx Xxxxxxxxx in qualità di rappresentante legale del soggetto partner Università degli Studi di Firenze – Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia del progetto Futuro Sociale Prossimo
e
La sottoscritta Xxxxxxxxxx Xxxxxx in qualità di rappresentante legale del soggetto partner ITS PRIME del progetto Futuro Sociale Prossimo
ATTESTANO
l'autenticità di tutto quanto dichiarato nel formulario e sottoscrivono tutto quanto in esso contenuto.
ITEPS “Xxxxx Xxxxxxxx”
XXXXX XXXX'
XXXXXX'
Firmato digitalmente da XXXXXX' XXXXX XXXX'
ND: c=IT, o=non presente, cn=XXXXXX' XXXXX XXXX', serialNumber=IT:
MNFMJS57C56H224H,
givenName=XXXXX XXXX', sn=XXXXXX', dnQualifier=13578455
Data: 2017.05.31 10:35:02 +02'00'
Convitto Nazionale Cicognini di Prato
Liceo Scientifico X. Xxxxxxxxx
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Prato
For.Ed.A. Toscana
ANFFAS ONLUS Prato
Fondazione Teatro Metastasio
Università degli Studi di Firenze Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia
SI IMPEGNANO ALTRESÌ
ad associarsi formalmente, entro 30 giorni dalla data di notifica dell'eventuale approvazione e finanziamento del progetto, nella forma di ATS.
FIRME
ITEPS “Xxxxx Xxxxxxxx”
XXXXXX' Firmato digitalmente da XXXXXX'
XXXXX XXXX'
XXXXX MNFMJS57C56H224H,
ND: c=IT, o=non presente, cn=XXXXXX'
XXXXX XXXX', serialNumber=IT:
givenName=XXXXX XXXX', sn=XXXXXX',
XXXX' dnQualifier=13578455
Data: 2017.05.31 10:35:37 +02'00'
Convitto Nazionale Cicognini di Prato
Liceo Scientifico X. Xxxxxxxxx
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Prato
For.Ed.A. Toscana
ANFFAS ONLUS Prato
Fondazione Teatro Metastasio
Università degli Studi di Firenze Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia
Allegare copia dei documenti di identità in corso di validità dei firmatari
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