per riconquistare un rinnovato contratto nazionale collettivo di lavoro con Federmeccanica e Assistal
La piattaforma della Fiom-Cgil
per riconquistare un rinnovato contratto nazionale collettivo di lavoro con Federmeccanica e Assistal
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a trattativa che si apre deve fare i conti con un contesto italiano e internazionale del tutto inedito sul piano economico, produttivo e occupazionale, caratterizzato da accresciute disuguaglianze sociali, da discriminazioni salariali, di genere e nei confronti dei soggetti svantaggiati, da significative differenze nell’andamento dei comparti e delle imprese del nostro
settore e dall’assenza di adeguate politiche industriali e di investimenti sia pubblici che privati.
Il nostro obiettivo, nella trattativa unitaria che si apre con Federmeccanica e Assistal, è quello di riconquistare un Contratto na- zionale profondamente rinnovato nella sua capacità di coniugare il miglioramento delle condizioni di lavoro, la tutela e l’aumento del potere d’acquisto delle retribuzioni con il miglioramento della capacità competitiva delle imprese. In questo senso gli obiet- tivi di fondo che la riconquista del Contratto nazionale deve perseguire sono:
• riunificare i diritti e le tutele di tutte le forme di lavoro;
• contrastare la precarietà, la disoccupazione e il crescente divario tra Nord e Sud;
• affermare la stabilità dell’occupazione e il diritto alla formazione;
• impegnare le imprese a una ripresa degli investimenti orientati all’innovazione tecnologica e al conseguente incremento della produttività;
• delineare un sistema di impresa e di produzione fondata sulla qualità, la sicurezza del lavoro, la crescita professionale delle persone, un diverso sistema di appalti e una nuova flessibilità dell’organizzazione del lavoro;
• tutelare e aumentare il potere d’acquisto dei salari, rafforzare i diritti sociali fondamentali di tutte le persone che lavorano.
1) INNOVAZIONE E SPERIMENTAZIONE CONTRATTUALE
Per queste ragioni le proposte che avanziamo indicano una dispo- nibilità all’innovazione e alla sperimentazione di nuovi sistemi di re- lazioni e di contrattazione collettiva anche al fine di uscire definitivamente dalla logica che in questi anni ha determinato una pratica di accordi separati.
Un contratto nazionale che si realizzi recuperando la certificazione della rappresentanza delle Organizzazioni sindacali e il voto referen- xxxxx certificato della maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti per affermare la sua validità ed esigibilità, come del resto previsto dall’Accordo interconfederale del 10 gennaio 2014.
Un contratto nazionale che valorizzi le migliori esperienze contrat- tuali unitariamente realizzate nelle imprese della nostra categoria. Un contratto nazionale che allarghi le proprie tutele e garanzie a tutte le forme di lavoro, che preveda norme di rinvio alla contrattazione aziendale confermando l’esistenza di due livelli contrattuali tra loro distinti e integrativi.
Un contratto nazionale che stipulato su queste basi assuma una va- lidità «erga omnes» in cui i minimi salariali, non derogabili, assumano un ruolo di garanzia del potere d’acquisto e di soglia per il salario mi- nimo legale.
2) TITOLARITÀ CONGIUNTA RSU E ORGANIZZAZIONI SINDACALI PER QUALIFICARE ED ESTENDERE LA CONTRATTAZIONE AZIENDALE
Si propone di confermare la titolarità congiunta per la negozia- zione in sede aziendale alle strutture territoriali delle organizzazioni sindacali e alle Rsu elette sulla base degli accordi interconfederali in vigore, ovvero per le aziende più complesse e secondo la prassi in vi- gore alle organizzazioni sindacali nazionali e alle Rsu.
In tale ambito, confermando la prassi in vigore, si propone di prevedere, per la validità e l’esigibilità degli accordi aziendali, anche il voto certifi- cato della maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori interessati.
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Tutto ciò al fine di rafforzare e qualificare i rinvii alla contrattazione aziendale contenuti nella presente piattaforma, in una logica di inte- grazione e non di alternatività con il livello nazionale, anche al fine di perseguire obiettivi programmati di crescita della produttività e di ridistribuirne gli effetti sul salario.
3) PARTECIPAZIONE NEGOZIATA E PROCEDURE DI CONFRONTO /RAFFRED- DAMENTO A LIVELLO AZIENDALE
Prevedere diritti di informazione, partecipazione e confronto pre-
ventivo con le organizzazioni sindacali e le Rsu che potranno eserci- tare il diritto di proposta (anche attraverso il coinvolgimento di esperti di parte) attivato dall’azienda o da parte sindacale su:
• politiche industriali e investimenti;
• modifica delle modalità lavorative, innovazione di processo e di prodotto;
• modelli organizzativi, innovazione organizzativa tecnologica;
• ristrutturazioni e trasformazioni d’impresa;
• politiche occupazionali.
Prevedere un pacchetto di ore specifico da destinare esclusivamente alla formazione dei partecipanti in rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori, da realizzare a cura delle organizzazioni sindacali e delle Rsu. L’attivazione del sistema di partecipazione negoziata potrà dar luogo, con il consenso di tutte le parti interessate, a una procedura di con- fronto/raffreddamento per esaminare i problemi e ricercare soluzioni senza che le parti procedano ad azioni unilaterali.
4) TAVOLO PERMANENTE PER UNA PRODUZIONE AMBIENTALMENTE SOSTENIBILE, L’EVOLUZIONE TECNOLOGICA DEL SISTEMA MANIFAT- TURIERO E PER UN’OCCUPAZIONE STABILE
Si propone di adeguare e definire un sistema permanente di con- fronto tra Fim, Fiom, Uilm, Federmeccanica, Assistal e Associazioni na- zionali dei vari comparti che compongono il nostro settore anche per delineare iniziative condivise in materia di politiche industriali e di in- vestimenti necessari a una riconversione ecologica dei prodotti e dei si- stemi produttivi, per implementare l’evoluzione tecnologica del sistema manifatturiero anche per approfondire le implicazioni di innovazioni quali industry 4.0 e per una politica dell’occupazione che punti alla sta- bilità, alla formazione, a una mobilità negoziata da posto a posto di la- voro, a un uso prioritario degli ammortizzatori sociali che nell’insieme delinei un impegno alternativo al ricorso ai licenziamenti collettivi.
In tale ambito si richiede anche di esaminare l’applicazione della di- rettiva dei Comitati aziendali europei (Cae) come da Dir. 94/45/CE e Dir.2009/38/CE finalizzato all’attuazione ed estensione dei Comitati aziendali stessi.
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5) CONTRATTAZIONE ANNUA DEL SALARIO NAZIONALE
Ferma restando la normale vigenza per la parte normativa del Ccnl si propone di definire un sistema di contrattazione nazionale annua del salario, con l’obiettivo della tutela e dell’aumento del potere d’ac- quisto dei salari.
Come riferimento si propone l’andamento inflattivo e del reale costo della vita in Italia e in Europa, l’andamento del settore, della produ- zione industriale, della redistribuzione del valore aggiunto e della ric- chezza prodotta.
Per il 2016 si richiede un incremento degli attuali minimi salariali nella misura del 3%.
In questo nuovo sistema di contrattazione annua si propone che l’ele- mento perequativo venga conglobato nei minimi salariali contrat- tuali che assumono di conseguenza un carattere di salario di garanzia non derogabile per tutti i lavoratori del settore ovunque impiegati nel territorio nazionale.
Si propone di rivendicare congiuntamente nei confronti del governo un provvedimento generale per la defiscalizzazione degli aumenti salariali nazionali anche alla luce del fatto che diverse fonti indicano che quasi l’80% delle imprese nel nostro Paese non è coinvolta nella contrattazione di 2° livello.
6) MUTUALITÀ E SANITÀ INTEGRATIVA
Valorizzando l’esperienza contrattuale della categoria si rivendica, per tutti i lavoratori e i familiari a carico, l’istituzione di una sanità in- tegrativa nazionale, prevedendo una possibile articolazione territo- riale anche intercategoriale che abbia l’obiettivo di privilegiare e qualificare la struttura del servizio sanitario nazionale. Tale sanità in- tegrativa dovrà:
• prevedere il costo a totale carico dell’azienda;
• definire prioritariamente le seguenti prestazioni: integrale rim-
borso tickets, prevenzione, accertamenti diagnostici, cure odon- toiatriche, visite specialistiche, non autosufficienza, integrazione del trattamento economico in caso di malattia;
• prevedere la continuità delle prestazioni anche nei periodi di ricorso agli ammortizzatori sociali, compresi mobilità e disoccupazione;
• prevedere le prestazioni per tutti i lavoratori che svolgono, il pro- prio lavoro in azienda e per i loro familiari a carico, per ogni tipo- logia di contratto;
• prevedere prestazioni per i familiari non a carico ipotizzando in caso di adesione un contributo del lavoratore;
• salvaguardare gli accordi integrativi e i trattamenti aziendali e ter- ritoriali di miglior favore che prevedano l’erogazione di presta- zioni di assistenza sanitaria integrative che dovranno continuare a essere assolte secondo le modalità dagli stessi definite;
• le parti costitutive dovranno definire un proprio statuto com- preso un codice etico di utilizzo delle risorse e un organismo di controllo esterno.
7) TRASFERTA E REPERIBILITÀ
Si rivendica l’incremento delle indennità di trasferta che tenga conto dell’aumento dei costi reali.
La somma tra tempo di viaggio e tempo di lavoro deve vedere il pieno rispetto delle norme previste in materia di salute e sicurezza sul lavoro e al diritto al riposo, demandandone la modulazione alla contrattazione aziendale con le Rsu.
Si rivendica che a livello aziendale vengano convenute le moda- lità di attuazione e retribuzione delle trasferte estere con le Rsu. Dovrà sempre essere applicato il principio della «volontarietà» nell'individuazione dei lavoratori chiamati a effettuare trasferte verso destinazioni estere.
Si rivendica la rivalutazione delle indennità di reperibilità.
8) ORARIO DI LAVORO
Ferma restando la durata massima dell’orario settimanale in 40 ore, si richiede la conferma e il rafforzamento del ruolo contrattuale delle Rsu sulla variazione degli orari, tramite accordo, a partire dalle modalità di ricorso a regimi di orari plurisettimanali.
Si richiede una riduzione dell’orario di lavoro per chi svolge struttural- mente turni notturni nella misura di 8 ore annue per tutti i lavoratori. Si richiede, in caso di aumento dell’utilizzo degli impianti, l’istituzione della 4^ squadra fino a 18 turni e l’introduzione della 5^ squadra oltre i 18 turni; ciò anche al fine di rafforzare i livelli occupazionali.
Si richiede l’impegno prioritario a ricorrere ai Contratti di solida- rietà sia difensivi che espansivi per difendere e incrementare i li- velli occupazionali.
Si richiede di rafforzare e qualificare l’uso del part-time.
Si rivendica per il lavoratore la possibilità di poter fruire nell’arco di tutta la vita lavorativa dei riposi accantonati in banca ore per tutte le ore di straordinario prestate e dei permessi annui retribuiti eventual- mente non fruiti entro l’anno di competenza e confluiti nell’apposito conto ore individuale.
In tutti i casi sopra richiamati si richiede di verificare e definire tutte le condizioni possibili finalizzate a favorire uscite pensionabili antici- pate in cambio di nuove assunzioni.
Si rivendica la definizione della fruizione oraria del congedo parentale. Va prevista, per una percentuale prestabilita di lavoratori, la possibi- lità di fruire di periodi continuativi di assenza dal lavoro attraverso l’utilizzo delle ferie e dei permessi retribuiti previsti dal Ccnl, dando la precedenza a chi ha i familiari lontani.
9) FORMAZIONE
Si propone di affermare la formazione quale diritto soggettivo di ogni singolo lavoratore da utilizzare su base annua con la certifica- zione delle competenze acquisite.
Quest’obiettivo può essere realizzato agendo in diverse direzioni:
• rafforzando ed estendendo l’uso dei permessi retribuiti per il di- ritto allo studio (150 ore);
• prevedendo un contributo a carico delle aziende oltre lo 0,30% attualmente versato a Fondimpresa, costituendo uno specifico fondo di categoria destinato sia alla formazione e all’aggiorna- mento professionale che alla riqualificazione nei casi di processi riorganizzativi e di ristrutturazione anche al fine di facilitare pro- cessi di mobilità da posto a posto di lavoro;
• verificando, a partire da esperienze contrattuali realizzate in di- verse imprese della nostra categoria, l’estensione di esperienze di alternanza scuola/lavoro;
• verificando la possibilità di definire convenzioni con università e centri di ricerca;
• prevedendo il diritto a definire percorsi formativi per i compo- nenti delle Rsu in materia di esercizio del diritto all’informazione preventiva sulle strategie aziendali e sui cambiamenti nell’orga- nizzazione del lavoro;
• promuovendo corsi di lingua italiana per i lavoratori stranieri anche utilizzando i fondi interprofessionali;
• prevedendo, a livello aziendale, un confronto preventivo con le Rsu sui piani formativi finanziabili con Fondimpresa nella loro fase di progettazione.
10) SISTEMA INQUADRAMENTO
A fronte dei profondi cambiamenti organizzativi e tecnologici in- tervenuti in questi ultimi anni e alle conseguenti modifiche prodotte sulla prestazione lavorativa e alla professionalità a essa connessa si rivendica l'apertura di un confronto a partire dalle proposte Fim Fiom Uilm del 12 aprile 2007 e dalle deliberazioni allegate all’accordo del rinnovo del 20 gennaio 2008 sul sistema di inquadramento.
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11) PREVIDENZA INTEGRATIVA-COMETA
Si propone che tra le parti istitutive del fondo Cometa si discuta la possibilità di investire parte delle risorse a sostegno dell’economia reale e dell’occupazione, non con investimenti diretti nelle imprese ma attraverso attività creditizie verso lo Stato, e da questo garantite nei rendimenti, vincolando l’utilizzo delle risorse che si renderebbero disponibili a serie politiche di potenziamento e rinnovamento delle infrastrutture sociali e produttive del nostro sistema economico la cui arretratezza è all’origine delle nostre difficoltà industriali.
12) POLITICHE PER IL LAVORO E I DIRITTI COMUNI PER TUTTE LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
Si rivendica di realizzare un unico regime normativo di miglior favore in materia di diritti e tutele sui licenziamenti individuali e collettivi e rior- ganizzazioni aziendali anche prevedendo per tutti i lavoratori nuovi as- sunti la tutele dell’articolo 18 legge 300/70 in un periodo da convenire.
Controllo a distanza
Si rivendica di definire nel Ccnl che:
• gli impianti audiovisivi e gli altri strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori possono essere utilizzati esclusivamente per esigenze organizzative e pro- duttive, o per la sicurezza del lavoro, o per la tutela del patrimonio aziendale, e in ogni caso nel rispetto della normativa di tutela della privacy. Detti impianti e strumenti possono essere installati solo previo accordo collettivo stipulato dalle Rappresentanze sindacali unitarie o dalle Rappresentanze sindacali aziendali, ovvero in man- canza delle stesse dalle associazioni sindacali di categoria territoriali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. In ogni caso le informazioni così raccolte non sono utilizzabili ai fini con- nessi al rapporto di lavoro e ai fini disciplinari.
Tipologie contrattuali
Riaffermare la centralità dei contratti a tempo indeterminato. Di- sciplinare l’utilizzo dei contratti a termine attraverso le causali e pre- vedere per tutti i rapporti di lavoro realmente autonomi diritti e condizioni minime quali: maternità, malattia, ferie, preavviso in caso di risoluzione del rapporto di lavoro, retribuzione annuale lorda dal Ccnl per la mansione svolta.
Appalti
È necessario definire le tipologie delle lavorazioni in appalto e una loro limitazione quantitativa.
Va prevista l'assunzione di una responsabilità diretta da parte del- l'azienda appaltante su tutto il ciclo lavorativo, conseguentemente la sua responsabilità solidale per tutte le competenze retributive e con- tributive dovute ai dipendenti dell’azienda appaltatrice per l’attività prestata nell’appalto e il loro diritto ai trattamenti economici e nor- mativi previsti dal Ccnl. Chiediamo di garantire l'utilizzo dei servizi a tutti i lavoratori delle aziende degli appalti, alle stesse condizioni dei lavoratori dell'azienda appaltante, il diritto di informazione alle Rsu sui contratti di appalto in essere e in definizione, la conservazione del posto di lavoro in caso di cambio appalto.
13) SALUTE, SICUREZZA, AMBIENTE
Va aumentato il numero degli Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls) e il relativo monte ore a disposizione sia per i siti pro- duttivi di oltre 1.000 addetti che per quelli ad alto rischio in relazione ai processi produttivi.
In aggiunta alle 10 ore retribuite annue si richiede 1 ora retribuita al- l'anno per lo svolgimento dell'assemblea dei lavoratori di ogni sito al fine esclusivo di diffondere la cultura della prevenzione.
Si richiede la definizione di appropriate procedure di comunicazione che consentano agli Rls di essere tempestivamente informati su in- fortuni avvenuti o su mancati infortuni.
Rispetto alla salute e sicurezza il dato degli infortuni dei lavoratori mi- granti e piu alto della media: per questo la segnaletica di sicurezza, ove presenti lavoratori immigrati, deve essere prevista anche in altre lingue. Si rende obbligatoria la riunione tra gli Rls e gli addetti alla sicurezza a fronte della segnalazione di infortuni o mancati infortuni per esa- minarne le origini e le ragioni e individuare le azioni necessarie per evitarli di nuovo. Si richiede la consegna agli Rls del documento di va- lutazione dei rischi.
Si richiedono riunioni periodiche per una valutazione preventiva dei rischi rispetto a mutamenti tecnici e organizzativi.
Va istituita nell’ambito delle Rsu la figura del Rappresentante dei la- voratori per la sicurezza e l’ambiente (Rlsa) con l’obiettivo di fornire ai delegati strumenti per promuovere programmi di sostenibilità am- bientale e di miglioramento di efficienza energetica. Vanno previste informative periodiche e formazione specifica anche al fine di pro- muovere la contrattazione a opera delle Rsu di quote di premio di ri- sultato legate a indicatori ambientali e alla riduzione dei consumi.
14) TELELAVORO/LAVORO MOBILE
Con il supporto di tecnologie dell’informazione e della comunica- zione si è diffuso il telelavoro, ovvero la possibilità, per il lavoratore, di svolgere la prestazione lavorativa al di fuori della sede di lavoro, anche saltuariamente. Si rivendica la definizione di specifiche linee guida per l'eventuale utilizzo del telelavoro. A livello aziendale ver- ranno convenute, tramite accordo, le modalità e le forme di attua- zione del telelavoro con le Rappresentanze sindacali unitarie.
15) FINESTRA CONTRATTUALE DEL SETTORE ICT
Vanno esplicitate nell’attuale sistema d'inquadramento e nella pro- posta di riforma contenuta in piattaforma le figure e i profili profes- sionali relativi al settore dell'Ict.
Si rivendica che il riconoscimento, da parte dell'azienda, di autonomia decisionale con prestazione oraria non predeterminata ai lavoratori del VI e VII livello, vada comunicato in forma scritta e comporti l'attri- buzione di una specifica indennità e una gestione autonoma dell'ora- rio contrattuale. In assenza di tale riconoscimento, e comunque per i livelli inferiori al VI, si dovrà applicare interamente la normativa rela- tiva agli orari, quale ad esempio quella sul lavoro straordinario.
16) QUOTA CONTRATTUALE
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Si richiede di prevedere una quota volontaria di contribuzione contrattuale delle lavoratrici e dei lavoratori non iscritti ad alcun sindacato.