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DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA, POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA AREA POLITICHE SOCIALI E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA : XXXX XXXXXX XXXXXXX
LAVORO E INCLUSIONE: LA NUOVA LEGGE DELLA
REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA E LA SPERIMENTAZIONE DELLA
MISURA ATTIVA DI SOSTEGNO AL REDDITO
Bologna – 10 Novembre 2015
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REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA
Popolazione residente * : 1.227.122 (di cui stranieri 107.559)
5 Aziende per l’Assistenza Sanitaria (AAS)
19 ambiti territoriali del Servizio Sociale dei Comuni, pressoché coincidenti con i 20 distretti sanitari.
Utenti in carico ai servizi sociali: 4,6% della popolazione
Categoria utenti | Numero utenti | Percentuale |
Minori | 7.845 | 13,9% |
Adulti | 26.103 | 46,1% |
Anziani | 22.654 | 40,0% |
Totale | 56.602 | 100,0% |
21 Centri per l’Impiego (CPI)
6 Centri per l’Orientamento Regionale (COR)
Spesa sociale stimata (Regione + Comuni) 442 MLN € pari a 360 euro pro-capite
*dati aggiornati al 31/12/2014
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ESPERIENZE DI CONTRASTO ALLA POVERTÀ E ALL’ESCLUSIONE SOCIALE
REDDITO DI BASE PER LA CITTADINANZA
Previsto dalla legge regionale 6/2006, attivato nel 2007, dopo dieci mesi nel 2008 viene abrogato. L’intervento coniugava l’erogazione di un contributo monetario con il coinvolgimento attivo del beneficiario e del suo nucleo familiare.
• Obiettivo: fornire alle persone un aiuto per acquisire autonomia economica, inserimento sociale e capacità di perseguire il proprio progetto di vita.
• Durata: 12 mesi, rinnovabile per altri 12.
• Prevedeva la stipula di un patto tra il richiedente e il Servizio sociale dei Comuni
• Per gli adulti disoccupati era previsto l’impegno nella ricerca di un’occupazione e la sottoscrizione del patto di servizio con i Centri per l’Impiego.
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ESPERIENZE DI CONTRASTO ALLA POVERTÀ E ALL’ESCLUSIONE SOCIALE
FONDO DI SOLIDARIETÀ REGIONALE
Istituito dalla legge regionale 9/2008 contestualmente all’abrogazione del Reddito di base per la cittadinanza, in vigore fino al 21 ottobre del 2015.
L’intervento coniugava l’erogazione di un contributo monetario con il coinvolgimento attivo del solo richiedente (e non dell’intero nucleo familiare).
• Obiettivo: prevenire, superare o ridurre le condizioni di bisogno derivanti da inadeguatezza del reddito, difficoltà sociale e condizioni di non autonomia..
• Durata 6 mesi più 6 mesi non rinnovabile.
• Prevedeva la presa in carico e la definizione concordata di un patto con la persona ovvero un progetto personalizzato riferito al solo richiedente (e non all’intero nucleo familiare).
• Il progetto personalizzato non era puntualmente disciplinato dalla norma ma regolamentato a livello territoriale. È entrato nella prassi dei servizi sociali con diversità di applicazione territoriale. Gli utenti oscillano tra le 5 e 6 mila unità annuali.
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ESPERIENZE DI CONTRASTO ALLA POVERTÀ E ALL’ESCLUSIONE SOCIALE
DALLE MISURE AGLI INTERVENTI E ALL’INTEGRAZIONE DELLE POLITICHE
Dal 2010 al 2014 i SSC hanno registrato un notevole incremento di utenza:
• da meno di 50.000 a quasi 57.000 (di cui 9.000 stranieri);
• l’utenza adulta passa dal 40 % al 46% del totale (26.103 di cui 10.500 disoccupati).
È emersa una nuova platea di utenti, caratterizzata da situazioni di precarietà/povertà economica principalmente per perdita del lavoro e che si differenzia dalla casistica tradizionale.
L’approccio del Servizio sociale, sancito da obiettivi specifici dei Piani di Zona (PdZ), coniuga le misure (Fondo di Solidarietà, Social Card, contributi economici comunali, abbattimento canoni di locazione) con gli interventi di inserimento lavorativo (tirocini e borse lavoro, oltre 3.000) e si focalizza su logiche di attivazione ed empowerment della persona.
Nei territori più avanzati l’attenzione del SSC si focalizza sulla valutazione e lo sviluppo delle competenze finalizzato all’inserimento lavorativo, sull’accompagnamento e sul sostegno professionale, e sulla costruzione di rapporti con i Centri per l’Impiego.
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MAPPA CONCETTUALE DELLO SVANTAGGIO
Il punteggio e la valutazione così costruiti consentono di sviluppare una mappa concettuale dinamica dello svantaggio che lo articola e lo scompone in modo dettagliato:
VULNERABILITÀ
OCCUPABILITÀ
TRANSITORIA
Obiettivo generale : autonomia
ORIENTAMENTO
(non per tutti)
AVVIABILI AL SISTEMA DELLE POLITICHE ATTIVE
del LAVORO (valutare incentivazioni di
legge all’assunzione)
AREA LAVORO
FRAGILITÀ
Obiettivo generale: autonomia
AVVIABILI A FORMAZIONE QUALIFICANTE
previo sostegno psicosociale
Successivamente al SISTEMA DELLE
POLITICHE ATTIVE del LAVORO
SVANTAGGIO LIEVE
Obiettivo generale: autonomia possibile, a determinate condizioni
ATTIVAZIONI DI PERCORSI DI SVILUPPO ALMENO BIENNALI
Seguiti da FORMAZIONE QUALIFICANTE
Successivamente : politiche attive del lavoro o cooperazione sociale
SVANTAGGIO COMPLESSO
Obiettivo generale: diminuzione del disagio e stabilizzazione in contesti socio occupazionali
Avviabili a COOPERAZIONE SOCIALE di TIPO B
>>>>>>>>>>>>>>>>>>> GIOVANI :
prolungamento dei percorsi di sviluppo per giungere a requisiti di occupabilità non protetta
SVANTAGGIO CONCLAMATO
NON OCCUPABILITÀ
Obiettivo generale: inclusione sociale con tutela della dignità di vita
INTEGRAZIONE SOCIALE
AREA SOCIALE
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IL DIBATTITO E I TRE DISEGNI DI LEGGE CHE HANNO PORTATO ALLA
L.R. 15/2015 MISURE DI INCLUSIONE ATTIVA E DI SOSTEGNO AL REDDITO
Si sono confrontate concezioni e approcci differenti:
• universalismo vs selettività (solo povertà o per chi ha perso il lavoro)
• a tempo illimitato vs a tempo e non rinnovabile
• senza condizioni vs prestito vs patto di attivazione e revocabile
• regionale autonoma vs collegamento con SIA nazionale
• sociale vs lavoristica
• per la persona vs per il nucleo
• gestita da pubblico vs collaborazione con terzo settore
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L.R. 10/7/2015 n. 15 MISURE DI INCLUSIONE ATTIVA E DI SOSTEGNO AL REDDITO e REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE del 15/10/2015 (DPReg. 219/2015)
Principi e finalità
Promuove interventi integrati volti a perseguire in modo coordinato l'autonomia economica e la partecipazione sociale, la valorizzazione delle competenze di base e professionali dei singoli e ad accrescere l'occupabilità delle persone che si trovano temporaneamente escluse dal mercato del lavoro.
La Regione in particolare sostiene azioni per:
a) contrastare l'esclusione sociale determinata da assenza o carenza di reddito;
b) favorire l'occupabilità, l'accesso o il reinserimento al lavoro e comunque a un'occupazione utile;
c) rafforzare l'economia sociale promuovendo l'innovazione sociale e valorizzando
l'integrazione tra pubblico, privato e terzo settore.
Inoltre, al fine di assicurare un sostegno economico alle persone che non dispongono di una adeguata fonte di reddito e che si impegnano in percorsi di attivazione, è istituita la MISURA ATTIVA DI SOSTEGNO AL REDDITO.
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Beneficiari, requisiti e condizione d’accesso
Beneficiari sono i nuclei familiari, anche monopersonali con specifici requisiti, tra cui:
• avere almeno un componente residente in FVG da almeno ventiquattro mesi continuativi;
• avere un ISEE ordinario, ovvero un ISEE corrente, inferiore o uguale a 6.000 euro;
• disponibilità dei componenti del nucleo maggiorenni ad aderire a un percorso concordato finalizzato a superare le condizioni di difficoltà del nucleo familiare
• PATTO DI INCLUSIONE
• non avere componenti che siano beneficiari, nello stesso periodo di concessione della misura, di altri trattamenti economici, anche fiscalmente esenti, di natura previdenziale, indennitaria e assistenziale, …, il cui valore complessivo sia superiore a 600 euro mensili, elevati a 900 euro in caso di presenza nel nucleo di persona non autosufficiente.
Sono esclusi voucher, buoni servizio, le riduzioni nella compartecipazione al costo dei servizi e assegni, premi o sussidi per fini di studio o addestramento professionale.
Con regolamento sono stati introdotti ulteriori requisiti connessi alla proprietà di autovetture, motoveicoli e imbarcazioni.
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Domanda, ammontare, durata, concessione, erogazione
La domanda, contenente l’impegno ad aderire al patto di inclusione, è presentata al SSC che la concede entro 30 giorni dalla presentazione.
L’ammontare è pari alla differenza tra la soglia di accesso (6.000 euro ISEE) e l’ISEE del nucleo familiare con una suddivisione per distinti scaglioni. In particolare è commisurato al reddito del nucleo e alla presenza di figli minori e/o a carico. Gli importi variano da un minimo di 70 euro mensili (reddito ISEE da 5 a 6 mila euro per un nucleo senza figli) fino a un massimo di 550 euro mensili (reddito ISEE da 0 a 1.000 con due o più figli).
La misura ha una durata 12 mesi, viene erogata in 6 rate bimestrali a decorre dal
bimestre successivo a quello di presentazione della domanda.
Dopo un periodo di interruzione di almeno 2 mesi, può essere concessa nuovamente per ulteriori 12 mesi.
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Patto d’inclusione
Il patto di inclusione è un accordo in forma scritta stipulato fra il soggetto richiedente e il SSC ed è sottoscritto per adesione anche dagli altri componenti maggiorenni del nucleo familiare.
SSC, CPI e COR procedono ad una valutazione congiunta del bisogno del richiedente e del nucleo familiare, utilizzando un apposito strumento di supporto alla valutazione.
Nel patto sono contenuti gli obiettivi di inclusione sociale, di occupabilità, di inserimento lavorativo e di riduzione dei rischi di marginalità connessi all’intero nucleo familiare.
Il patto definisce le attività da svolgere e gli impegni che devono essere assunti da ciascun componente il nucleo beneficiario della Misura.
SSC, CPI e COR immettono nel patto la loro “cassetta degli attrezzi” (misure sociali, misure lavoristiche).
Il patto di inclusione è stipulato entro due mesi dalla concessione della misura. La mancata stipula del patto di inclusione comporta la decadenza dalla misura.
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Tavolo permanente politiche sociali e lavoro
È prevista l’istituzione di un tavolo di lavoro permanente tra le direzioni centrali competenti in materia di politiche sociali e di lavoro con precisi compiti:
• predisporre il regolamento di attuazione della Misura attiva di sostegno al reddito
• definire le modalità attuative del monitoraggio periodico e finale dell'erogazione della misura e quelle relative alla verifica del rispetto del patto di inclusione sottoscritto
• definire lo sviluppo degli strumenti informatici utili al monitoraggio della misura
Il Tavolo, nel definire le modalità con cui SSC, CPI e COR effettuano la valutazione congiunta, ha definito il seguente flusso operativo:
• accoglimento di tutte le domande da parte di SSC, inserimento delle stesse nel sistema informatico in rete con i CPI, prima valutazione delle stesse con strumento apposito e prima profilatura dell’utenza in modo che:
• l’ utenza a prevalenza “sociale” viene trattenuta al SSC e il CPI prende atto della situazione;
• l’ utenza a prevalenza “lavoristica” viene direttamente inviata al CPI ;
• l’utenza con profilo “misto” viene presa in esame in sede congiunta tra SSC e CPI;
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Strumenti per la valutazione
Per la valutazione congiunta il tavolo ha individuato uno strumento che riprende quello utilizzato nelle esperienze territoriali più avanzate.
Lo strumento, denominato ITO, consente di effettuare una prima profilatura dell’utenza analizzando le competenze trasversali della persona e ricavandone i punti di forza e di debolezza rispetto al successivo percorso di inclusione sociale e/o di inserimento lavorativo da inserire nel patto.
Lo strumento è relativamente semplice e indaga molteplici aspetti: dati anagrafici, percorso formativo e lavorativo, condizioni personali, familiari e di vita che possono influire sul percorso lavorativo, percorsi di sostegno e di sviluppo di risorse personali e di competenze pre-lavorative, eventuali interventi di politiche attive del lavoro attivati.
Il Tavolo sta approfondendo la possibilità di introdurre uno strumento più complesso, denominato ASFEO, che consente di approfondire le conoscenze utili a individuare le tipologie di possibili percorsi di orientamento professionale, di accompagnamento psico-sociale ed educativo finalizzati allo sviluppo di competenze spendibili in contesti lavorativi protetti o similari.
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Monitoraggio, valutazione e sistema informativo
La legge e il regolamento hanno stabilito che il Tavolo definisce le modalità di effettuazione del:
- monitoraggio periodico semestrale
- monitoraggio finale
- valutazione della misura
Al tal fine è stata predisposta una modulistica predefinita e informatizzata per il monitoraggio della domanda e del patto e verrà definito un piano di valutazione.
L’informatizzazione della documentazione favorisce altresì una miglior condivisione e integrazione delle informazioni che agevola anche il raccordo e l’operatività congiunta tra SSC, CPI e COR.
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FONDO SOCIALE EUROPEO 2014-2020
Nel POR FSE della Regione FVG all’interno dell’obiettivo tematico 9 sono previste azioni per:
• Potenziamento della presa in carico multi professionale finalizzata all’inclusione lavorativa di persone maggiormente vulnerabili e a rischio di discriminazione
• Formazione congiunta e permanente degli operatori dei SSC, CPI e COR
• Validazione degli strumenti per la presa in carico multi professionale
• Formazione a favore di persone in condizioni di svantaggio in carico presso i SSC, della popolazione detenuta, in esecuzione penale esterna o disabili
• Tirocini a favore di persone in condizioni di svantaggio
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SISTEMA PER IL CONTRASTO ALLA POVERTA’
E LA PROMOZIONE DELL’INCLUSIONE SOCIALE E LAVORATIVA
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L’ATTUAZIONE DELLA MISURA: I PRIMI VENTI GIORNI
Dal 22 ottobre al 6 novembre gli sportelli dei SSC hanno registrato un forte afflusso di utenza tanto che hanno accolto e inserito a sistema 3.944 domande valide. Di queste:
- Domande definitive 3.713, importo stimato annuale 16.450.860 euro
- Domande in compilazione 137
- Domande cancellate 94
Si registra un afflusso molto diversificato fra i territori, probabilmente frutto di differenti livelli di informazione e di differenti approcci dei SSC e molti hanno fissato appuntamenti ad altri utenti per inserire a sistema ulteriori domande.
Dalle prime analisi prevale la fascia di utenza con reddito inferiore a 1000 euro ISEE e una quota apprezzabile di utenza che non aveva mai intrattenuto contatti con i SSC nemmeno per informazioni allo sportello di segretariato sociale
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I RISCHI E LE OPPORTUNITA’
Rischi:
- possibile sfondamento economico per carenza di elementi necessari per una simulazione affidabile: per il 2016 la disponibilità programmata è di 31,5 milioni;
- enfatizzazione dell’aspetto economico a scapito definizione delle azioni del patto per carenza di tempo e molte domande;
- ritrarsi dei Comuni dall’impegno finanziario della contribuzione economica in ragione della presenza della MIA.
Opportunità:
- realizzare politiche regionali integrate, massimizzando il beneficio di coniugare misure e interventi attivi e passivi di diversa natura
- realizzare reti locali comprendenti servizi pubblici, imprese e terzo settore, contribuendo a sviluppare un tessuto di imprese inclusive
- possibilità di raccordo della MIA con la sperimentazione del SIA nazionale per la coerenza dell’impostazione complessiva della misura individuata in raccordo con il livello nazionale