STRUMENTI DERIVATI
Modalità di presentazione dei bilanci e principi contabili applicati
STRUMENTI DERIVATI
Alla data di stipula del contratto gli Strumenti derivati sono contabilizzati al fair value e, se essi non soddisfano i requisiti per la contabilizzazione quali strumenti di copertura, le variazioni del fair value rilevate successivamente alla prima iscrizione sono separatamente contabilizzate nel Conto economico dell’esercizio.
Se, invece, gli strumenti derivati soddisfano i requisiti per essere classificati come strumenti di copertura, le successive variazioni del fair value vengono contabilizzate seguendo gli specifici criteri di seguito indicati.
Di ciascuno strumento finanziario derivato qualificato per la rilevazione come strumento di copertura è documentata la sua relazione con l’oggetto di copertura, compresi gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia di copertura e i metodi per la verifica dell’efficacia. La verifica dell’efficacia di ciascuna copertura è fatta sia al momento di accensione di ciascuno stru- mento derivato, sia durante la sua vita. Alla data di stipula del contratto gli Strumenti derivati sono contabilizzati al fair value. Se gli strumenti derivati soddisfano i requisiti per essere classificati come strumenti di copertura, le successive variazioni del fair value vengono contabilizzate come di seguito indicato.
• Fair value hedge(28)
Quando la copertura riguarda attività o passività iscritte in bilancio, ovvero riguarda un impegno irrevocabile non iscritto, sia le variazioni del fair value dello strumento di copertura, sia le variazioni dell’oggetto della copertura sono imputate al Conto economico. Quando la copertura non è perfettamente “efficace”, ovvero sono rilevate differenze tra le suddette variazioni, la parte non “efficace” rappresenta un onere o provento separatamente iscritto tra le componenti del reddito dell’esercizio.
Lo IAS 39 consente che l’oggetto di copertura dal fair value possa essere individuato non solo in una singola attività o passività finanziaria ma anche in un importo monetario, riveniente da una molteplicità di attività e passività finanziarie (o di loro porzioni), in modo che un insieme di contratti derivati possa essere utilizzato per ridurre le oscillazioni da fair value degli strumenti oggetto di copertura al modificarsi dei tassi di interesse di mercato (cd. copertura generica o macrohedging). Non possono essere oggetto di copertura generica importi netti rivenienti dallo sbilancio di attività e passività. Analogamente alle coperture classiche di fair value (microhedging), una copertura generica viene consi- derata altamente efficace se, sia all’inizio che durante la sua vita, i cambiamenti del fair value dell’importo monetario coperto sono compensati dai cambiamenti del fair value dei derivati di copertura, e se i risultati effettivi siano all’interno dell’intervallo richiesto dallo IAS 39.
• Cash flow hedge(29)
Nel caso di cash flow hedge, le variazioni del fair value dello strumento derivato registrate successivamente alla prima rilevazione sono imputate, limitatamente alla sola quota efficace, a una specifica riserva di Patrimonio netto la cui mo- vimentazione è rappresentata nelle Altre componenti di Conto economico complessivo (Riserva da cash flow hedge). Una copertura è in genere considerata altamente efficace se, sia all’inizio che durante la sua vita, i cambiamenti dei flussi di cassa attesi nel futuro per l’elemento coperto sono sostanzialmente compensati dai cambiamenti del fair va- lue dello strumento di copertura. Quando si manifestano gli effetti economici originati dall’oggetto della copertura, la riserva è imputata a Conto economico.
Nel caso in cui la copertura è relativa a una programmata operazione altamente probabile (per esempio, acquisto a ter- mine di titoli di debito a reddito fisso), la riserva è attribuita alle componenti positive o negative di reddito nell’esercizio o negli esercizi in cui le attività o le passività, successivamente iscritte e connesse alla citata operazione, influenzano il Conto economico (nell’es. a correzione del rendimento del titolo).
Quando la copertura non è perfettamente efficace, la variazione di fair value dello strumento di copertura, riferibile alla porzione inefficace dello stesso, è immediatamente rilevata nelle componenti dedicate del Conto economico dell’eser- cizio considerato.
Se, durante la vita di uno strumento derivato, il manifestarsi dei flussi di cassa previsti e oggetto della copertura non è più ritenuto altamente probabile, la quota della Riserva da cash flow hedge relativa a tale strumento viene immediata- mente attribuita al Conto economico dell’esercizio considerato. Viceversa, se lo strumento derivato è ceduto o non è più qualificabile come strumento di copertura “efficace”, la Riserva da cash flow hedge sino a quel momento rilevata viene mantenuta quale componente del Patrimonio netto ed è imputata a Conto economico seguendo il criterio di imputazione sopra descritto, contestualmente al manifestarsi dell’operazione originariamente oggetto della copertura.
(28) Copertura dell’esposizione alle variazioni di fair value di un’attività o passività rilevata o un impegno irrevocabile non iscritto che è attribuibile a un rischio particolare e potrebbe influenzare il Conto economico.
(29) Copertura dell’esposizione alla variabilità dei flussi finanziari che è attribuibile a un particolare rischio associato a un’attività o passività rilevata o a una programmata operazione altamente probabile e che potrebbe influenzare il Conto economico.
Gruppo Poste Italiane – Relazione Finanziaria Annuale 2015
CLASSIFICAZIONE DEI CREDITI E DEBITI DEL PATRIMONIO BANCOPOSTA
I crediti e i debiti del Patrimonio BancoPosta sono considerati aventi natura di attività e passività finanziarie se attinenti alle attività caratteristiche di raccolta e impiego del BancoPosta, ovvero ai servizi delegati dalla clientela. Le contropartite dei costi e dei ricavi operativi, se non liquidate o ricondotte a forma propria secondo quanto previsto dalla Circolare della Banca d’Italia n. 272 del 30 luglio 2008 – Matrice dei conti, sono iscritte nell’ambito dei debiti e crediti commerciali.
OWN USE EXEMPTION
I principi previsti per la rilevazione e valutazione degli strumenti finanziari sono applicati anche ai contratti derivati di acquisto e vendita di elementi non finanziari che possono essere regolati tramite disponibilità liquide o altri strumenti finanziari, ad eccezione di quei contratti che sono stati sottoscritti e continuano a essere posseduti per la consegna di un elemento non finanziario secondo le esigenze di acquisto, vendita o uso della società che li stipula (cd. Own use exemption).
Tale eccezione è applicata nella rilevazione e valutazione dei contratti di acquisto a termine di energia elettrica effettuati dalla controllata Poste Energia S.p.A. (e, dal 31 dicembre 2015, dalla EGI S.p.A.) se le condizioni di seguito riportate sono rispettate:
• vi sia la consegna fisica del bene oggetto del contratto;
• non vi sia la possibilità di compensare le transazioni di acquisto e vendita;
• l’operazione deve essere effettuata sulla base delle aspettative di acquisto e/o vendita o per esigenze d’uso.
Nel caso di applicazione della Own use exemption gli impegni assunti sono riportati nella nota 3.6.
IMPOSTE
Le Imposte correnti IRES e IRAP sono calcolate sulla base della migliore stima del reddito imponibile dell’esercizio e della normativa di riferimento, applicando le aliquote fiscali vigenti. Le Imposte differite attive e passive sono calcolate a fronte di tutte le differenze temporanee che emergono tra il valore fiscale di un’attività o passività e il relativo valore contabile, sulla base delle aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili negli esercizi nei quali le differenze temporanee saranno realizzate o estinte. Fanno eccezione a tale principio le imposte differite relative a differenze temporanee rivenienti dalle par- tecipazioni in società controllate collegate e joint venture, nel caso in cui il Gruppo sia in grado di controllare i loro tempi di annullamento o è probabile che le differenze non si annullino (IAS12 paragrafi 39 e 40). Inoltre, in conformità con lo IAS 12, a fronte dell’avviamento che deriva da un’aggregazione aziendale non sono rilevate passività fiscali differite.
Le imposte differite attive sono iscritte nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperate.
Le imposte correnti e differite sono imputate al Conto economico, a eccezione di quelle relative a voci direttamente addebitate o accreditate al Patrimonio netto; in tal caso l’effetto fiscale è imputato direttamente alla specifica voce del Patrimonio netto. Le at- tività e le passività fiscali, nonché quelle differite relative alle imposte sul reddito, sono compensate quando esse sono applicate dalla medesima autorità fiscale sullo stesso soggetto passivo d’imposta, che ha il diritto legalmente esercitabile di compensare gli importi rilevati e che intende esercitare tale diritto. Pertanto, la passività fiscale in maturazione in periodi intermedi più brevi di quello di imposta, ancorché iscritta nei debiti, non è compensata con i corrispondenti crediti per acconti versati o ritenute subite. La fiscalità del Gruppo e la sua rappresentazione contabile tengono conto degli effetti derivanti dall’adesione di Poste Italia- ne S.p.A. all’istituto del Consolidato Fiscale nazionale, per il quale è stata esercitata l’opzione a norma di legge unitamente alle seguenti società controllate: Poste Vita S.p.A., SDA Express Courier S.p.A., Mistral Air Srl e, a partire dal 1° gennaio 2015, PosteShop S.p.A.. La materia è disciplinata da un Regolamento di Gruppo basato sul principio della neutralità e della parità di trattamento, con il quale si intende garantire che le società che aderiscono al consolidamento fiscale non siano in alcun modo penalizzate dalla sua istituzione. In particolare, con l’adozione del Consolidato Fiscale, la posizione debitoria della Capogruppo nei confronti dell’Erario è determinata a livello consolidato sulla base del carico fiscale o delle perdite fiscali di ciascuna società aderente, tenuto conto anche delle ritenute da esse subite e degli acconti versati. Poste Italiane
S.p.A. iscrive il proprio debito per IRES, eventualmente rettificato per tenere conto degli effetti (positivi o negativi) derivanti dalle rettifiche di consolidamento fiscale. Quando le diminuzioni o gli aggravi d’imposta derivanti da tali rettifiche sono da attribuire alle società che aderiscono al Consolidato, Poste Italiane S.p.A. attribuisce alle suddette società le diminuzioni o gli aggravi d’imposta. A partire dall’esercizio 2013, a seguito dell’adozione del nuovo regolamento di consolidato fiscale, il beneficio economico derivante dalla compensazione delle perdite fiscali, cedute alla consolidante dalle società aderenti al Consolidato Fiscale, è riconosciuto integralmente da Poste Italiane S.p.A..
Le imposte e tasse non correlate al reddito sono incluse tra gli Altri costi e oneri.
Modalità di presentazione dei bilanci e principi contabili applicati
RIMANENZE
Le Rimanenze di magazzino sono valutate al minore tra costo d’acquisto o produzione e valore netto di realizzo. Relativa- mente ai beni fungibili e alle merci destinate alla vendita, il costo è determinato con il metodo del costo medio ponderato, mentre per i beni non fungibili il costo di riferimento è quello specifico sostenuto al momento dell’acquisto. A fronte dei valori così determinati, ove necessario, sono effettuati accantonamenti per tenere conto delle rimanenze obsolete o a lenta rotazione. Quando vengono meno le circostanze che precedentemente avevano causato la rilevazione dei sopra indicati accantonamenti, o quando vi sono chiare indicazioni di un aumento nel valore netto di realizzo, gli accantonamenti sono stornati in tutto o in parte, nella misura in cui il nuovo valore contabile sia il minore tra costo di acquisto o produzione e il va- lore netto di realizzo alla data di riferimento del bilancio. Le attività non sono invece rilevate nello Stato patrimoniale quando è stata sostenuta una spesa per la quale, alla luce delle migliori informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio, è ritenuto improbabile che i benefici economici affluiranno al Gruppo successivamente alla chiusura dell’esercizio.
Per le unità immobiliari destinate alla vendita(30), qualora presenti, il costo è rappresentato dal fair value di ciascun singolo bene al momento dell’acquisto, incrementato di eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisizione, mentre il valore netto di realizzo è determinato sulla base del prezzo stimato di vendita in normali condizioni di mercato, al netto dei costi diretti di vendita.
Le commesse su ordinazione di terzi, di durata pluriennale, sono valutate con il metodo della percentuale di completamen- to, determinata utilizzando il criterio del costo sostenuto (cost to cost)(31).
CERTIFICATI AMBIENTALI (QUOTE DI EMISSIONE)
Con riferimento alle imprese del Gruppo interessate dalla relativa disciplina(32), i Certificati ambientali (o Quote di emissione) rappresentano uno strumento di incentivazione nella riduzione di emissioni di gas a effetto serra, introdotto nel sistema nor- mativo italiano ed europeo dal Protocollo di Kyoto, con l’obiettivo di realizzare un miglioramento delle tecnologie utilizzate nella produzione di energia e nei processi industriali.
Il sistema comunitario European Emission Trading System, istituito per la gestione e lo scambio delle quote di emissione, fis- sa un limite massimo per le emissioni di gas a effetto serra da prodursi nel corso di un anno a livello europeo, cui corrispon- de il rilascio, a titolo gratuito, da parte delle autorità nazionali competenti di un determinato numero di quote di emissione. Nel corso dell’anno, a seconda delle effettive emissioni di gas a effetto serra prodotte rispetto ai limiti massimi consentiti, ciascuna azienda ha facoltà di vendere ovvero acquistare a titolo oneroso quote di emissione sul mercato.
In conformità a quanto disciplinato dall’OIC “Le quote di emissione di gas a effetto serra”, oltre che alla best practice di riferimento per i principali IAS adopter il trattamento contabile è quello che segue.
Il rilascio gratuito delle quote di emissione comporta l’impegno a produrre, nell’anno di riferimento, un quantitativo di emis- sioni di gas a effetto serra proporzionale alle quote di emissione ricevute: tale impegno è rilevato nei conti di memoria al valore di mercato delle quote di emissione al momento dell’assegnazione. A fine anno, l’impegno è ridotto o azzerato in proporzione alle emissioni di gas a effetto serra effettivamente prodotte e l’eventuale relativo valore residuo, se presente, è indicato nelle Ulteriori informazioni del Bilancio. L’acquisto a titolo oneroso o la vendita di quote di emissione sono rilevati nel Conto economico dell’esercizio in cui hanno luogo. A fine anno, eventuali quote di emissione in surplus derivanti da acquisti a titolo oneroso sono rilevate tra le rimanenze finali al minore tra il costo e il valore netto di realizzo. Eventuali quote di emissione in surplus derivanti da assegnazioni gratuite non rilevano ai fini del computo delle rimanenze finali. In caso di eventuali quote di emissione in deficit l’onere e la corrispondente passività sono rilevati al termine dell’esercizio di compe- tenza al valore di mercato.
CASSA E DEPOSITI BANCOPOSTA
Il denaro e i valori in cassa presso gli Uffici Postali e i depositi bancari funzionali alle attività del Patrimonio BancoPosta sono esposti separatamente dalle Disponibilità liquide e mezzi equivalenti in quanto rivenienti dalla raccolta assoggettata a vincolo di impiego, o da anticipazioni concesse dalla Tesoreria dello Stato per garantire l’operatività degli Uffici Postali. Tali dispo- nibilità non possono essere utilizzate per fini diversi dall’estinzione delle obbligazioni contratte con le operazioni indicate.
(30) Si tratta di unità immobiliari detenute dalla società EGI S.p.A., non iscritte negli Investimenti Immobiliari perché acquisite per o successivamente destinate alla vendita.
(31) Secondo tale criterio i costi effettivi sostenuti, a una certa data, sono rapportati ai costi totali stimati. La percentuale così calcolata viene applicata al totale dei ricavi stimati, ottenendo il valore da attribuire ai lavori eseguiti e i ricavi maturati alla data.
(32) La società controllata Mistral Air Srl.
Gruppo Poste Italiane – Relazione Finanziaria Annuale 2015
DISPONIBILITÀ LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI
Le Disponibilità liquide e mezzi equivalenti includono prevalentemente la cassa, i depositi a vista presso le banche, le som- me che al 31 dicembre 2015 risultano temporaneamente depositate dalla Capogruppo presso il MEF e altri investimenti a breve termine prontamente liquidabili (trasformabili in disponibilità liquide entro novanta giorni dalla data di acquisto). Even- tuali scoperti di conto corrente sono iscritti nelle passività correnti.
ATTIVITÀ NON CORRENTI DESTINATE ALLA VENDITA
Includono le Attività non correnti (o gruppi di attività in dismissione) il cui valore contabile sarà recuperato principalmente at- traverso la vendita, piuttosto che attraverso l’utilizzo continuativo. Le attività destinate alla vendita sono valutate al minore tra il loro valore netto contabile e il relativo fair value, al netto dei costi di vendita. Quando un’attività oggetto di ammortamento è riclassificata nella voce in oggetto, il processo di ammortamento si interrompe al momento della riclassifica.
PATRIMONIO NETTO
Capitale sociale
Il Capitale sociale è rappresentato dal capitale sottoscritto e versato di Poste Italiane S.p.A.. I costi strettamente correlati all’emissione di nuove azioni sono imputati in riduzione del Capitale sociale, al netto dell’eventuale effetto fiscale differito.
Riserve
Sono costituite da riserve di capitale o di utili. Includono, tra le altre, la Riserva per il Patrimonio BancoPosta che costi- tuisce la dotazione iniziale del Patrimonio destinato, giuridicamente autonomo, del BancoPosta, la Riserva legale della Capogruppo, la Riserva da fair value relativa alle partite contabilizzate con tale criterio con contropartita nel Patrimonio netto e la Riserva da cash flow hedge, relativa alla rilevazione della quota “efficace” delle coperture in essere alla data di riferimento del bilancio.
Risultati portati a nuovo
Riguardano i risultati economici dell’esercizio in corso e degli esercizi precedenti, per la parte non distribuita né imputata a riserva o a copertura di perdite, gli utili e le perdite attuariali derivanti dal calcolo della passività per TFR, e, in conformità a quanto previsto dall’IFRS 2 – Pagamenti basati su azioni gli effetti dell’assegnazione di bonus share ai dipendenti nell’ambito della Offerta Pubblica di Vendita della azioni della Capogruppo 2015. La voce accoglie, inoltre, i trasferimenti da altre riserve di patrimonio, quando viene meno il vincolo al quale erano sottoposte.
CONTRATTI ASSICURATIVI
I principi e i criteri di classificazione e valutazione di seguito esposti si riferiscono specificamente all’operatività delle compa- gnie assicurative del Gruppo Poste Italiane.
I contratti assicurativi sono distinti e valutati in base alla prevalenza della loro natura fra assicurativi e finanziari. I contratti emessi dalla Compagnia Poste Vita S.p.A. sono relativi ai Rami Vita. Dal 2010 è operativa nei Rami Danni la compagnia Poste Assicura S.p.A..
I criteri di classificazione e valutazione delle principali fattispecie esistenti nel Gruppo sono i seguenti.
Modalità di presentazione dei bilanci e principi contabili applicati
Contratti assicurativi
I prodotti a contenuto assicurativo comprendono le polizze Vita di Ramo I e V oltre le polizze “linked” qualificate come con- tratti assicurativi. Tali prodotti sono rilevati nel modo che segue:
• i premi, contabilizzati al momento della sottoscrizione, vengono iscritti tra le componenti positive di reddito e classificati tra i ricavi; essi comprendono, al netto degli annullamenti, gli importi maturati nell’esercizio per premi annuali, unici o pluriennali, derivanti da contratti di assicurazione in essere alla data di bilancio;
• a fronte dei ricavi per premi, è accantonato alle riserve tecniche l’importo degli impegni verso gli assicurati, calcolati analiticamente per ciascun contratto con il metodo prospettico, sulla base di assunzioni attuariali appropriate per fronteggiare tutti gli impegni in essere. La variazione delle riserve tecniche e gli oneri relativi ai sinistri sono iscritti tra le componenti negative di reddito in una specifica voce del Conto economico.
Contratti relativi a Gestioni separate con partecipazione discrezionale agli utili
I contratti relativi a Gestioni separate e contenenti un elemento di partecipazione discrezionale agli utili(33) (c.d. DPF, Discre- tionary Participation Feature), ancorché classificati come contratti finanziari, sono rilevati, in conformità alle disposizione dell’IFRS 4, secondo le regole previste per i contratti assicurativi; in particolare:
• i premi, la variazione delle riserve tecniche e gli oneri relativi ai sinistri sono rilevati in modo analogo a quanto previsto per i contratti assicurativi sopra descritti;
• le quote di utili e perdite da valutazione di competenza degli assicurati sono loro attribuite e rilevate nelle riserve tecni- che (passività differite verso gli assicurati) secondo il meccanismo dello shadow accounting (IFRS 4.30).
La tecnica di calcolo utilizzata per l’applicazione del metodo dello shadow accounting si basa sulla determinazione del rendimento prospettico di ogni Gestione separata, tenendo conto di un ipotetico realizzo delle plusvalenze e minusvalenze latenti lungo un orizzonte temporale coerente con le caratteristiche delle attività e passività presenti nel portafoglio. Per la determinazione della quota da rilevare nella specifica passività differita verso gli assicurati si tiene conto altresì, per ciascuna Gestione separata, delle clausole contrattuali, dei livelli di minimo garantito e delle eventuali garanzie finanziarie offerte.
Contratti di investimento non legati alle Gestioni separate
I contratti di investimento (fattispecie al momento non presente) non legati alle Gestioni separate e comprendenti una parte dei contratti “linked” sono contabilizzati secondo i princípi dettati dallo IAS 39, come di seguito sintetizzato:
• le riserve tecniche sono esposte in bilancio nelle passività finanziarie e sono valutate al fair value così come i relativi strumenti finanziari iscritti nell’attivo;
• tra i componenti di reddito non sono rilevati i premi e la variazione delle riserve tecniche, ma le sole componenti di ricavo, rappresentate dai caricamenti, dalle commissioni e dalle componenti di costo costituite dalle provvigioni e dagli altri oneri. Più in dettaglio, gli IAS 18 e 39 prevedono che i ricavi e i costi relativi ai contratti in oggetto siano ripartiti lungo la vita del prodotto, in funzione del servizio fornito.
FONDI PER RISCHI E ONERI
I Fondi per rischi e oneri sono iscritti a fronte di perdite e oneri di natura determinata, di esistenza certa o probabile, dei quali, tuttavia, non sono determinabili l’ammontare o la data in cui essi si manifesteranno.
L’iscrizione viene eseguita solo quando esiste un’obbligazione corrente (legale o implicita) per una futura fuoriuscita di risor- se atte a produrre benefíci economici, come risultato di eventi passati, ed è probabile che tale fuoriuscita sia richiesta per l’adempimento dell’obbligazione. Tale ammontare rappresenta la migliore stima attualizzata dell’impiego di risorse richiesto per estinguere l’obbligazione. Il valore della passività è attualizzato al tasso che riflette i valori correnti di mercato e tiene conto del rischio specifico associabile a ciascuna passività.
Quando, in casi estremamente rari, l’indicazione di alcune informazioni di dettaglio relative alle passività considerate potreb- be pregiudicare seriamente la posizione del Gruppo in una controversia o in una negoziazione in corso con terzi, il Gruppo si avvale della facoltà prevista dai principi contabili di riferimento di fornire un’informativa limitata.
(33) Partecipazione, da parte degli assicurati, ai rendimenti dei titoli gestiti.
Gruppo Poste Italiane – Relazione Finanziaria Annuale 2015
BENEFÍCI AI DIPENDENTI
Benefíci a breve termine
I benefici a breve termine per i dipendenti sono benefici che si prevede siano liquidati interamente entro dodici mesi dal ter- mine dell’esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato la relativa attività lavorativa. Tali benefici includono: salari, stipendi, oneri sociali indennità sostitutive di ferie e di assenze per malattia.
L’ammontare non attualizzato dei benefici a breve termine che si prevede dovranno essere pagati al dipendente in cambio dell’attività lavorativa prestata durante un periodo amministrativo viene rilevato, per competenza, nel costo del lavoro.
Benefíci successivi alla fine del rapporto di lavoro
I benefíci successivi alla fine del rapporto di lavoro si suddividono in due fattispecie: piani a benefíci definiti e piani a contri- buzione definita. Nei piani a benefíci definiti, poiché l’ammontare del benefício da erogare è quantificabile soltanto dopo la cessazione del rapporto di lavoro, i relativi effetti economici e patrimoniali sono rilevati in base a calcoli attuariali conforme- mente allo IAS 19. Nei piani a contribuzione definita, gli oneri contributivi sono imputati al Conto economico quando essi sono sostenuti, in base al relativo valore nominale.
• Piani a benefíci definiti
Nei piani a benefíci definiti rientra il Trattamento di fine rapporto dovuto ai dipendenti ai sensi dell’articolo 2120 del Codice Civile:
– Per tutte le aziende con almeno 50 dipendenti, soggette all’applicazione della riforma sulla previdenza complementare, dal 1° gennaio 2007, le quote di TFR maturate sono versate obbligatoriamente a un Fondo di Previdenza complemen- tare, ovvero nell’apposito Fondo di Tesoreria istituito presso l’INPS. Pertanto i benefíci definiti di cui è debitrice l’azienda nei confronti del dipendente riguardano esclusivamente gli accantonamenti effettuati sino al 31 dicembre 2006(34).
– Nel caso di aziende con meno di 50 dipendenti, per le quali non si applica la riforma sulla previdenza complemen- tare, le quote di TFR in maturazione continuano a incrementare interamente la passività accumulata dall’azienda.
La passività è proiettata al futuro con il metodo della proiezione unitaria (Projected Unit Credit Method) per calcolare il probabile ammontare da pagare al momento della risoluzione del rapporto di lavoro, ed è poi attualizzata per tener conto del tempo che trascorrerà prima dell’effettivo pagamento. La valutazione della passività iscritta in bilancio è basata sulle conclusioni raggiunte da attuari esterni al Gruppo.
Il calcolo tiene conto del TFR maturato per prestazioni di lavoro già effettuate ed è basato su ipotesi attuariali che riguardano principalmente: le basi demografiche (quali: la rotazione e la mortalità dei dipendenti) e finanziarie (quali: il tasso di inflazione e il tasso di attualizzazione con una scadenza coerente con quella attesa dell’obbligazione). Nel caso di aziende con almeno 50 dipendenti, poiché l’azienda non è debitrice delle quote di TFR maturate dopo il 31 dicembre 2006, dal calcolo attuariale del TFR è esclusa la componente relativa alla dinamica salariale futura. A ogni scadenza, gli utili e le perdite attuariali definiti per differenza tra il valore di bilancio della passività e il valore attuale degli impegni del Gruppo a fine periodo, dovuti al modificarsi dei parametri attuariali appena descritti, sono imputati direttamente a Patrimonio netto nel Prospetto afferente le Altre componenti di Conto economico complessivo.
Nei piani a benefíci definiti rientrano altresì i fondi di quiescenza per garantire agli iscritti e ai loro superstiti una pensione integrativa a quelle gestiste dall’INPS nella misura e con le modalità previste da specifici Regolamenti, dal contratto collettivo di lavoro e dalla legge. In relazione a tale fattispecie, si applicano i principi di rilevazione iniziale e valutazione successiva indicati per il TFR. Inoltre, come per il TFR, la valutazione della passività iscritta in bilancio è basata sulle conclusioni raggiunte da attuari esterni al Gruppo.
• Piani a contribuzione definita
Nei piani a contribuzione definita rientra il Trattamento di fine rapporto dovuto ai dipendenti ai sensi dell’articolo 2120 del Codice Civile, limitatamente alle quote di TFR maturate a partire dal 1° gennaio 2007 e versate obbligatoriamente a un Fondo di Previdenza complementare, ovvero nell’apposito Fondo di Tesoreria istituito presso l’INPS. Nei piani a contribuzione definita, gli oneri contributivi sono imputati al Conto economico quando essi sono sostenuti, in base al relativo valore nominale.
(34) Nel caso in cui, a seguito dell’entrata in vigore della nuova normativa, il dipendente non abbia esercitato alcuna opzione circa le modalità di impiego del TFR maturando, la passività è rimasta in capo al Gruppo sino al 30 giugno 2007, ovvero sino alla data, compresa tra il 1° gennaio 2007 e il 30 giugno 2007, in cui è stata esercitata una specifica opzione. In assenza di esercizio di alcuna opzione, dal 1° luglio 2007 il TFR in maturazione è versato in apposito fondo di previdenza complementare.
Modalità di presentazione dei bilanci e principi contabili applicati
Benefíci dovuti per la cessazione del rapporto di lavoro
I benefíci dovuti ai dipendenti per la cessazione del rapporto di lavoro sono rilevati come passività quando l’impresa decide di concludere il rapporto di lavoro con un dipendente o un gruppo di dipendenti prima della normale data di pensionamen- to, ovvero nei casi in cui il dipendente o un gruppo di dipendenti decida di accettare un’offerta di benefici in cambio della cessazione del rapporto di lavoro. I benefici dovuti per la cessazione del rapporto di lavoro sono rilevati immediatamente nel costo del lavoro.
Altri benefíci a lungo termine per i dipendenti
Gli Altri benefici a lungo termine sono costituiti da quei benefici non dovuti entro i dodici mesi successivi al termine dell’e- sercizio in cui i dipendenti hanno reso la propria attività lavorativa. La valutazione degli Altri benefici a lungo termine non presenta di norma lo stesso grado di incertezza di quella relativa ai benefici successivi al rapporto di lavoro, e pertanto sono previste dallo IAS 19 alcune semplificazioni nelle metodologie di contabilizzazione: la variazione netta del valore di tutte le componenti della passività intervenuta nell’esercizio viene rilevata interamente nel Conto economico. La valutazione della passività iscritta in bilancio per Altri benefici a lungo termine è basata sulle conclusioni raggiunte da attuari esterni al Gruppo.
PAGAMENTI BASATI SU AZIONI
Nell’ambito dell’Offerta Pubblica di Vendita 2015 delle azioni della Capogruppo è stata prevista una tranche riservata ai dipen- denti del Gruppo Poste Italiane e a ciascun dipendente è stato garantito un minimo di due lotti da 50 azioni ciascuno. Limitata- mente ai primi due lotti, a favore di quei assegnatari che manterranno la proprietà dei titoli sottoscritti per un periodo di dodici mesi a partire dalla data di pagamento (27 ottobre 2015), indipendentemente dal mantenimento dallo status di “dipendente” alla scadenza del periodo, è stato previsto il riconoscimento di una bonus share di una azione ordinaria ogni dieci assegnate (cioè un titolo azionario in più di quello che verrà riconosciuto ai sottoscrittori non dipendenti del Gruppo che manterranno il medesimo comportamento). L’assegnazione di tale bonus share sarà direttamente riconosciuta dall’azionista MEF.
Secondo quanto previsto dall’IFRS 2 – Pagamenti basati su azioni, l’entità cui il dipendente sottoscrittore appartiene deve rilevare tale operazione mediante l’iscrizione di un costo in contropartita di un aumento di Patrimonio netto, a prescindere che sia essa stessa o la sua controllante diretta o indiretta ad assegnare tali azioni. Conseguentemente, poiché ai fini del diritto di maturazione della bonus share non è stato ritenuto necessario il permanere dello status di “dipendente”, tale costo, determinato in base a un calcolo attuariale, è stato rilevato alla data di sottoscrizione in unica soluzione con contropartita nell’ambito degli Utili portati a nuovo, non è stato oggetto di ripartizione lungo il periodo di maturazione e non sarà soggetto ad alcuna rideterminazione nel corso del periodo stesso.
TRADUZIONE DI VOCI ESPRESSE IN VALUTA DIVERSA DALL’EURO
Le transazioni in valuta diversa da quella di conto vengono tradotte in euro in base ai tassi di cambio correnti alla data della transazione. Gli utili e perdite su cambi, risultanti dalla chiusura delle transazioni in oggetto e dalla traduzione ai cambi di fine esercizio delle poste attive/passive monetarie denominate in valuta diversa da quella di conto, vengono imputate al Conto economico.
RICONOSCIMENTO DEI RICAVI
I ricavi sono rilevati al fair value del corrispettivo ricevuto, al netto dei ribassi e degli sconti, in base al principio della compe- tenza economica. I ricavi delle prestazioni di servizi sono rilevati, quando possono essere attendibilmente stimati, sulla base del metodo della percentuale di completamento. I ricavi per attività svolte a favore o per conto dello Stato sono rilevati per un ammontare corrispondente a quanto effettivamente maturato sulla base delle leggi o delle convenzioni vigenti, avendo comunque riguardo alle disposizioni contenute in provvedimenti di Finanza Pubblica. La remunerazione degli impieghi presso il MEF di parte della raccolta in conti correnti è determinata per competenza, sulla base del metodo degli interessi effettivi, e classificata tra i Ricavi e proventi nell’ambito dei Ricavi per servizi finanziari. Analoga classificazione è adottata per i proventi dei titoli governativi dell’area euro in cui sono impiegati i fondi raccolti su conti correnti da clientela privata. I ricavi relativi alla vendita dei beni sono rilevati quando l’impresa ha trasferito all’acquirente i rischi significativi e i benefíci connessi alla proprietà dei beni.
Gruppo Poste Italiane – Relazione Finanziaria Annuale 2015
CONTRIBUTI PUBBLICI
I contributi pubblici sono rilevati in presenza di una delibera formale di attribuzione da parte del soggetto erogante e solo se vi è, in base alle informazioni disponibili alla data di chiusura dell’esercizio, la ragionevole certezza che il progetto oggetto di agevolazione venga effettivamente realizzato e portato a compimento secondo i requisiti approvati dal soggetto erogan- te stesso. I contributi pubblici sono accreditati al Conto economico nella voce Altri ricavi e proventi, secondo le seguenti modalità: i contributi in conto esercizio, in proporzione ai costi di progetto effettivamente sostenuti e rendicontati all’ente erogatore; i contributi in conto capitale, in proporzione agli ammortamenti sostenuti dei cespiti acquisiti per la realizzazione del progetto e i cui costi sono stati rendicontati all’ente erogatore.
PROVENTI E ONERI FINANZIARI
Gli interessi sono rilevati per competenza sulla base del metodo degli interessi effettivi, utilizzando cioè il tasso di interesse che rende finanziariamente equivalenti tutti i flussi in entrata e in uscita che compongono una determinata operazione.
DIVIDENDI
I dividendi sono rilevati nei Proventi finanziari quando sorge il diritto a riscuoterli, ossia, di norma, all’atto della delibera di distribuzione da parte dell’Assemblea degli Azionisti dell’impresa partecipata. I Dividendi da società controllate sono rilevati nella voce Altri ricavi e proventi.
UTILE PER AZIONE
Nel bilancio consolidato del Gruppo Poste Italiane gli utili per azione sono così determinati:
Base: L’utile base per azione è calcolato dividendo il risultato economico del Gruppo per la media ponderata delle azioni ordinarie di Poste Italiane S.p.A. in circolazione durante l’esercizio.
Diluito: Alla data di redazione del bilancio consolidato non esistono strumenti finanziari emessi aventi potenziali effetti diluitivi(35).
PARTI CORRELATE
Per Parti correlate interne si intendono le entità controllate e collegate, direttamente o indirettamente, da Poste Italiane S.p.A.. Per Parti correlate esterne si intendono il controllante MEF, le entità sotto il controllo, anche congiunto, del MEF, e le società a queste collegate. Sono altresì parti correlate i Dirigenti con responsabilità strategiche del Gruppo. Non sono intese come Parti correlate lo Stato e i soggetti pubblici diversi dal MEF. Non sono considerati come rapporti con Parti correlate quelli generati da Attività e Passività finanziarie rappresentate da strumenti negoziati in mercati organizzati.
2.4 USO DI STIME
Per la redazione dei conti annuali è richiesta l’applicazione di princípi e metodologie contabili che talvolta si basano su complesse valutazioni soggettive e stime legate all’esperienza storica, e su assunzioni che vengono di volta in vol- ta considerate ragionevoli e realistiche in funzione delle relative circostanze. L’applicazione di tali stime e assunzioni influenza i valori indicati nei prospetti contabili e nell’informativa fornita. I valori finali delle voci di bilancio per le quali sono state utilizzate le suddette stime e assunzioni possono differire da quelli indicati nei bilanci precedenti a causa dell’incertezza che caratterizza le assunzioni e le condizioni sulle quali si basano le stime. Le stime e le assunzioni sono
(35) L’utile diluito per azione è calcolato per tener conto nel periodo di riferimento dell’effetto diluitivo di titoli potenzialmente convertibili in azioni ordinarie della Capogruppo. Il calcolo è dato dal rapporto tra il risultato netto della Capogruppo, rettificato per tener conto degli eventuali oneri o proventi della conver- sione, al netto dell’effetto fiscale, e la media ponderata delle azioni in circolazione, determinata ipotizzando la conversione di tutti i titoli aventi potenziale effetto diluitivo.
Modalità di presentazione dei bilanci e principi contabili applicati
riviste periodicamente e gli effetti di ogni variazione sono riflessi contabilmente nel periodo in cui avviene la revisione di stima, se tale revisione influenza solo il periodo corrente, o anche nei periodi successivi se la revisione influenza il periodo corrente e quelli futuri.
Di seguito sono descritti i trattamenti contabili che richiedono una maggiore soggettività nell’elaborazione delle stime e per i quali una modifica delle condizioni sottostanti le assunzioni utilizzate potrebbe avere un impatto significativo sui bilanci in commento.
RICAVI E CREDITI COMMERCIALI VERSO LO STATO
Ancorché in misura sensibilmente inferiore rispetto al passato, il Gruppo vanta rilevanti crediti verso la Pubblica Amministrazione. La contabilizzazione dei ricavi per attività svolte a favore o per conto dello Stato e delle Pubbliche Amministrazioni è effettuata per ammontari corrispondenti a quanto effettivamente maturato, sulla base delle leggi o delle convenzioni vigenti, avendo co- munque riguardo alle disposizioni contenute in provvedimenti di Finanza Pubblica. Il contesto normativo di riferimento è tuttavia suscettibile di modifiche e aggiornamenti, e, come talvolta accaduto in passato, anche nella seconda metà dell’esercizio 2015, sono intervenute circostanze tali da comportare cambiamenti nelle stime effettuate nei precedenti bilanci con effetti sul Conto economico. Il complesso processo di definizione delle partite creditorie, non ancora del tutto completato, non consente di escludere che, in esito a futuri provvedimenti normativi o a seguito della finalizzazione di contratti scaduti e in corso di rinnovo, i risultati economici dei periodi successivi a quello chiuso il 31 dicembre 2015 possano riflettere variazioni delle stime formulate.
Al 31 dicembre 2015, i crediti maturati dal Gruppo Poste Italiane nei confronti delle amministrazioni pubbliche centrali e locali ammontano a circa 1,3 miliardi di euro (3,4 miliardi di euro al 31 dicembre 2014), al lordo delle svalutazioni. Il sensibile decremento riflette gli effetti dell’intervenuta ricognizione delle principali esposizioni da parte di un tavolo di lavoro congiunto con il MEF – Dipartimento del Tesoro e Ragioneria generale dello Stato, conclusosi nel mese di agosto 2015. In particolare, in data 7 agosto 2015, il Ministro dell’Economia e delle Finanze ha impegnato “il Ministero ad adoperarsi affinché si per- venga al perfezionamento di tutti gli atti necessari alla corresponsione di quanto dovuto secondo modalità e tempi coerenti con l’operazione di privatizzazione (…) ivi comprese le occorrenti coperture finanziarie” e ha trasmesso alla Capogruppo una apposita nota a firma del Direttore Generale del Tesoro e del Ragioniere Generale dello Stato (di seguito, in breve, “Nota MEF”). Il riepilogo delle posizioni creditorie nei confronti della Pubblica Amministrazione è riportato nella tabella che segue.
Crediti (Milioni di Euro) | 31.12.2015 | 31.12.2014 | |
OSU | (i) | 334 | 1.087 |
Rimborso di riduzioni tariffarie elettorali | (ii) | 83 | 117 |
Remunerazione raccolta su c/c | 15 | 72 | |
Servizi delegati | 28 | 28 | |
Distribuzione Euroconvertitori | (iii) | 6 | 6 |
Altro | 3 | 4 | |
Crediti commerciali vs Controllante | 469 | 1.314 | |
Crediti finanziari vs Controllante | |||
per rimborso mutui iscritti nel passivo | 3 | 117 | |
Altri crediti e attività: | |||
Legge di Stabilità 2015 attuazione Sentenza Tribunale UE | – | 535 | |
Operazioni con azionisti: | |||
Credito vs azionista annullamento Dec. CE 16/07/08 | (iv) | 45 | 42 |
Totale crediti verso MEF | 517 | 2.008 | |
Cred. vs Ministeri ed enti pubblici: PdCM per xxxx.xx editoriali | 52 | 103 | |
Cred. vs Ministeri ed enti pubblici: MISE | 72 | 68 | |
Altri crediti commerciali vs Pubbliche Amministrazioni | 557 | 640 | |
Crediti commerciali vs Pubbliche Amministrazioni | (v) | 681 | 811 |
Altri crediti e attività: | |||
Crediti diversi vs Pubblica Amministrazione | 9 | 10 | |
Crediti per imposte correnti | (vi) | 59 | 610 |
Totale Crediti vs. MEF e Pubblica Amministrazione | 1.266 | 3.439 |
Gruppo Poste Italiane – Relazione Finanziaria Annuale 2015
Con riferimento alla valutazione dei suddetti crediti, in considerazione delle disposizioni normative e delle incertezze sulle tempistiche di incasso, si è tenuto conto di quanto segue.
(i) I crediti relativi all’OSU al 31 dicembre 2015 per 334 milioni di euro, al lordo delle svalutazioni, sono stati determinati in applicazione del previgente meccanismo del Subsidy Cap previsto dal Contratto di Programma 2009-2011, applicabi- le per effetto della clausola di ultrattività sino all’entrata in vigore, il 1° gennaio 2016, del nuovo Contratto di Programma 2015-2019, il cui iter di approvazione si è concluso in data 19 febbraio 2016 con la registrazione da parte della Corte dei Conti. Tali crediti si riferiscono:
• per 198 milioni di euro a residui compensi relativi all’esercizio 2015, di cui 132 milioni già stanziati nel Bilancio dello Stato 2015, 33 milioni stanziati nel Bilancio previsionale dello Stato 2017 e 33 milioni privi di copertura;
• per 136 milioni di euro a compensi relativi a esercizi precedenti, di cui 64 milioni di euro stanziati nel Bilancio dello Stato 2016, 41 milioni di euro stanziati nel Bilancio previsionale dello Stato 2017 e 31 milioni di euro privi di copertura nel Bilancio dello Stato.
Nel mese di dicembre 2015 sono stati incassati 1.082 milioni di euro, relativi per 131 milioni di euro a compensi 2015 e per 951 milioni di euro a compensi di esercizi precedenti, come previsto dalla citata Nota MEF.
(ii) Crediti per integrazioni tariffarie elettorali per 83 milioni di euro, oggetto di copertura nel Bilancio dello Stato 2016 e nei precedenti, sono tuttora al vaglio della Commissione Europea.
(iii) Crediti per 6 milioni di euro, per il servizio di distribuzione di Euroconvertitori a suo tempo prestato e oggetto di rico- gnizione nella citata Nota MEF, sono tuttora privi di copertura nel Bilancio dello Stato.
(iv) Il Credito derivante dall’annullamento della Decisione CE 16/07/08 per gli interessi relativi alla sentenza del Tribunale (UE) 30 settembre 2013, i cui effetti nel patrimonio netto della Capogruppo al 31 dicembre 2015 sono sospesi o rettificati, è stato oggetto di riconoscimento nella citata Nota MEF nei limiti di 6 milioni di euro, ma è tuttora privo di copertura nel Bilancio dello Stato.
(v) Con riferimento ai crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione centrale e locale per complessivi 681 milioni di euro, per talune partite si rilevano tuttora ritardi, dovuti in prevalenza alla mancanza di stanziamenti nei bilanci delle diverse Amministrazioni ovvero nella stipula di contratti o convenzioni. Al riguardo, proseguono le opportune azioni finalizzate al rinnovo delle convenzioni scadute e a sollecitare le richieste di stanziamento. In particolare, per il riconoscimento in sede transattiva di un importo di circa 50 milioni di euro a fronte di crediti vantati verso il MiSE per circa 72 milioni di euro, l’Avvocatura dello Stato dovrà rilasciare apposito parere.
(vi) Nella seconda metà dell’esercizio 2015, sono stati incassati crediti pregressi per imposte correnti per 546 milioni di euro, come previsto dalla più volte citata Nota MEF, rilevati interessi maturati nell’esercizio per 4 milioni di euro e appor- tate rettifiche a crediti precedentemente iscritti per circa 9 milioni di euro, dovute ai ricalcoli resi possibili a seguito della liquidazione effettuata dagli uffici competenti dell’Amministrazione. Con riferimento al credito residuo, i relativi tempi di definizione non sono noti e, in mancanza di ulteriori comunicazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate, la Capogruppo ha posto in essere quanto necessario per non vedere compromesso il suo diritto al rimborso del credito restante. Eventuali elementi di incertezza o di rischio che dovessero comportare nuove valutazioni da parte della Capogruppo saranno riflessi nei futuri bilanci.
Al 31 dicembre 2015, i Fondi svalutazione crediti rilevati tengono conto delle partite ancora prive di copertura nel Bilancio dello Stato, di alcune partite stanziate solo in via previsionale nell’esercizio 2017, e delle posizioni scadute nei confronti della Pubblica Amministrazione. In esito alla finale definizione degli atti normativi, contrattuali e dei procedimenti autorizzativi relativi a tali partite, una quota dei fondi stanziati potrebbe essere assorbita a conto economico, mentre nuovi stanziamenti e valutazioni potrebbero rendersi necessari.
FONDI RISCHI
Il Gruppo accerta nei Fondi rischi le probabili passività riconducibili a vertenze e oneri con il personale, fornitori, terzi e, in genere, gli altri oneri derivanti da obbligazioni assunte. Tali accertamenti comprendono, tra l’altro, la valutazione di passività che potrebbero emergere da contenziosi e procedimenti di diversa di natura, degli effetti economici di pignoramenti subiti e non ancora definitivamente assegnati, nonché di prevedibili conguagli da corrispondere alla clientela nei casi in cui non siano definitivamente determinati.
Il calcolo degli accantonamenti a Fondi per rischi e oneri comporta l’assunzione di stime basate sulle correnti conoscenze di fattori che possono modificarsi nel tempo, potendo generare esiti finali anche significativamente diversi da quelli tenuti in conto nella redazione dei presenti bilanci.
Modalità di presentazione dei bilanci e principi contabili applicati
IMPAIRMENT TEST E UNITÀ GENERATRICI DI CASSA
Sul valore degli avviamenti e sugli altri attivi immobilizzati sono svolte le analisi previste dai principi contabili di riferimento volte a verificare l’eventuale necessità di impairment.
In particolare, per la Capogruppo sono individuate due unità generatrici di flussi finanziari, il Patrimonio BancoPosta e il re- stante segmento Postale e Commerciale. Su tali unità generatrici di flussi finanziari non sono allocati Avviamenti. Ciascuna altra società del Gruppo è considerata una separata Unità generatrice di flussi finanziari. Gli Avviamenti iscritti sono detta- gliati nella nota 3.3 tabella A3.2.
Per l’esecuzione degli impairment test al 31 dicembre 2015, si è fatto riferimento alle risultanze dei piani quinquennali delle unità organizzative interessate o comunque alle più recenti previsioni disponibili. I dati dell’ultimo anno di Piano sono stati utilizzati per la previsione dei flussi di cassa degli anni successivi con un orizzonte temporale illimitato. È stato quindi appli- cato il metodo DCF (Discounted Cash Flow) ai valori risultanti. Per la determinazione dei valori d’uso, il NOPLAT (Net Ope- rating Profit Less Adjusted Taxes) è stato capitalizzato utilizzando un appropriato tasso di crescita e attualizzato utilizzando il relativo WACC (Weighted Average Cost of Capital)(36).
AVVIAMENTO
L’Avviamento e, nell’ambito della medesima voce di bilancio, le Differenze da consolidamento sono almeno annualmente, oggetto di verifica al fine di accertare l’esistenza di eventuali riduzioni di valore da rilevare a Conto economico.
In particolare, la verifica in oggetto comporta l’allocazione dell’avviamento alle unità generatrici di flussi finanziari e la succes- siva determinazione del relativo valore recuperabile; se il valore recuperabile risulta inferiore al valore contabile delle unità ge- neratrici di flussi finanziari, si procede a una svalutazione dell’avviamento allocato alle stesse. L’allocazione dell’avviamento alle unità generatrici di flussi finanziari e la determinazione del loro fair value comporta l’assunzione di stime che dipendono da fattori che possono cambiare nel tempo, con conseguenti effetti anche significativi rispetto alle valutazioni effettuate.
VALUTAZIONE DEGLI ALTRI ATTIVI IMMOBILIZZATI
L’attuale contesto di crisi, caratterizzato da una significativa volatilità delle principali grandezze di mercato e da una profonda aleatorietà delle aspettative economiche, nonché il declino del mercato postale in cui il Gruppo opera, rendono difficile l’e- laborazione di previsioni che possano definirsi, senza alcuna incertezza, attendibili. In tale contesto, al 31 dicembre 2015, il segmento di attività Postale e commerciale della Capogruppo è stato nuovamente oggetto di impairment test. In tale ambito si è fatto riferimento, tra l’altro, ai prezzi di trasferimento con cui è previsto che il Patrimonio BancoPosta remunererà i ser- vizi resi dalla rete commerciale di Poste Italiane, come riflessi nell’aggiornamento del Piano Industriale 2015-19 approvato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo in data 15 maggio 2015. Il test ha dato esito positivo, permettendo di confermare la congruità dei valori di bilancio.
Inoltre, nella valutazione degli attivi immobilizzati del settore Postale e commerciale sono stati considerati gli eventuali effetti sui valori d’uso, ove taluni immobili, in futuro, risultassero non più impiegati nel processo produttivo aggiornando talune svalutazioni cautelativamente effettuate in passato con le evidenze al 31 dicembre 2015. Il fair value complessivo del patri- monio immobiliare della Capogruppo utilizzato nella produzione di beni e servizi continua a risultare sensibilmente superiore al valore di bilancio. Con particolare riferimento alle unità immobiliari adibite a Uffici Postali e a centri di meccanizzazione e smistamento, la valutazione, coerentemente con il passato, ha tenuto conto dell’obbligo di adempimento del Servizio Postale Universale cui Poste Italiane S.p.A. è soggetta, dell’inscindibilità dei flussi di cassa generati dal complesso delle unità immobiliari adibite a tale servizio, diffuso obbligatoriamente e capillarmente sul territorio prescindendo dalla redditività teorica delle diverse localizzazioni, dell’unicità del processo produttivo dedicato, nonché della sovrapposizione delle attività produttive postali e finanziarie nell’ambito degli stessi punti vendita, costituiti dagli Uffici Postali. Su tali basi, il valore d’uso per la Capogruppo dei Terreni e Fabbricati strumentali può considerarsi relativamente insensibile alla fluttuazione del valore commerciale degli immobili e, in particolari situazioni critiche di mercato, per determinate unità immobiliari, può risultare anche significativamente superiore al mero valore commerciale, senza che tale fenomenologia influisca negativamente sui flussi di cassa e sulla redditività complessiva del segmento Postale e Commerciale.
(36) Per le valutazioni al 31 dicembre 2015 si è assunto un tasso di crescita pari all1,34% mentre i WACC, determinati coerentemente con le migliori prassi di mercato e per Settore Operativo, sono compresi tra un valore minimo del 6,98% e un valore massimo 7,60%.
Gruppo Poste Italiane – Relazione Finanziaria Annuale 2015
AMMORTAMENTO DELLE ATTIVITÀ MATERIALI E IMMATERIALI
Il costo è ammortizzato in quote costanti lungo la vita utile stimata di ciascuna attività. La vita utile economica è determinata nel momento in cui le attività vengono acquistate ed è basata sull’esperienza storica per analoghi investimenti, condizioni di mer- cato e anticipazioni riguardanti eventi futuri che potrebbero avere un impatto, tra i quali le variazioni nella tecnologia. L’effettiva vita economica, pertanto, può differire dalla vita utile stimata. Si valutano annualmente i cambiamenti tecnologici e di settore e, per le Attività materiali, gli oneri di smantellamento e il valore di recupero, per aggiornare la vita utile residua. Tale aggiornamento può modificare il periodo di ammortamento e quindi anche la quota di ammortamento a carico dell’esercizio e di quelli futuri. Per i beni gratuitamente devolvibili, siti in terreni detenuti in regime di concessione o sub-concessione, nei casi in cui nelle more della formalizzazione del rinnovo la concessione stessa sia scaduta, l’eventuale ammortamento integrativo tiene conto della probabile durata residua di mantenimento dei diritti acquisiti in virtù dell’interesse pubblico delle produzioni svolte, da stimarsi in base agli accordi quadro stipulati con il Demanio, allo stato delle trattative con gli enti concedenti e all’esperienza storica.
IMPOSTE DIFFERITE ATTIVE
La contabilizzazione delle Imposte differite attive è effettuata sulla base delle aspettative di reddito negli esercizi futuri. La valutazione dei redditi attesi ai fini della contabilizzazione delle imposte differite dipende da fattori che possono variare nel tempo e determinare effetti significativi sulla valutazione di tale posta di bilancio.
FONDO SVALUTAZIONE CREDITI
Il Fondo svalutazione crediti riflette le stime relative alle perdite sul portafoglio crediti avendo comunque riguardo, per specifiche partite verso la Pubblica Amministrazione, a provvedimenti legislativi restrittivi della spesa pubblica. Gli accantonamenti per le perdite attese esprimono la stima della rischiosità creditizia che scaturisce dall’esperienza passata per crediti simili, dall’analisi di scaduti (correnti e storici), perdite e incassi, e infine dal monitoraggio dell’andamento delle condizioni economiche correnti e prospettiche dei mercati di riferimento. Gli accantonamenti netti al fondo svalutazione sono rilevati nel Conto economico alla voce Altri costi e oneri, ovvero, se riferiti a crediti maturati nell’esercizio, mediante la sospensione dei ricavi interessati.
FAIR VALUE STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI
In assenza di un mercato attivo, il fair value degli strumenti finanziari è determinato in base ad elaborazioni interne ovvero a valutazioni tecniche di operatori esterni che consentono di stimare il prezzo al quale lo strumento potrebbe essere negoziato alla data di valutazione in uno scambio indipendente. Vengono utilizzati modelli di valutazione basati prevalentemente su va- riabili finanziarie desunte dal mercato, tenendo conto, ove possibile, dei valori di mercato di altri strumenti sostanzialmente assimilabili, nonché dell’eventuale rischio di credito (vedi oltre paragrafo 2.5 – Tecniche di valutazione del fair value).
RISERVE TECNICHE ASSICURATIVE
La valutazione delle Riserve tecniche assicurative è basata su conclusioni raggiunte da attuari interni alla compagnia Poste Vita S.p.A., che sono regolarmente oggetto di verifica da parte di attuari esterni indipendenti. Al fine di verificare la congruità delle riserve tecniche è periodicamente eseguito il Liability Adequacy Test (cd. “LAT”), per misurare la capacità dei futuri flussi finanziari derivanti dai contratti assicurativi di coprire le passività nei confronti dell’assicurato. Il test LAT è condotto prendendo in considerazione il valore attuale dei cash flow futuri, ottenuti proiettando i flussi di cassa attesi generati dal portafoglio in essere alla data di chiusura dell’esercizio sulla base di appropriate ipotesi sulle cause di decadenza (mortalità, rescissione, riscatto, riduzione) e sull’andamento delle spese. Se necessario, le riserve tecniche vengono adeguate e il re- lativo ammontare è imputato al Conto economico.
TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO
La valutazione del Trattamento di fine rapporto è basata anche su conclusioni raggiunte da attuari esterni al Gruppo. Il calcolo tiene conto del TFR maturato per prestazioni di lavoro già effettuate ed è basato su diverse ipotesi di tipo sia de- mografico sia economico-finanziario. Tali assunzioni, fondate anche sull’esperienza di ciascuna azienda del Gruppo e della best practice di riferimento, sono soggette a periodiche revisioni.
Modalità di presentazione dei bilanci e principi contabili applicati
2.5 TECNICHE DI VALUTAZIONE DEL FAIR VALUE
Il Gruppo Poste Italiane si è dotato di una Policy sul fair value che disciplina i principi e le regole generali che governano il processo di determinazione del fair value ai fini della redazione del Bilancio, ai fini delle valutazioni di risk management e a supporto delle attività condotte sul mercato dalle funzioni di finanza delle diverse entità del Gruppo. Principi e regole per la valutazione a fair value degli strumenti finanziari sono stati individuati nel rispetto delle indicazioni provenienti dai diversi Re- gulators (bancari ed assicurativi) e dai principi contabili di riferimento, garantendo omogeneità nelle tecniche di valutazione adottate nell’ambito del Gruppo.
In conformità a quanto indicato dall’IFRS 13 – Valutazione del fair value, di seguito si descrivono le tecniche di valutazione del fair value utilizzate all’interno del Gruppo Poste Italiane.
Le attività e passività interessate (nello specifico, attività e passività iscritte al fair value e attività e passività iscritte al costo ovvero al costo ammortizzato, per le quali si fornisce il fair value nelle note di bilancio) sono classificate in base ad una scala gerarchica che riflette la rilevanza delle fonti utilizzate nell’effettuare le valutazioni.
La scala gerarchica è composta dai 3 livelli di seguito rappresentati.
Livello 1: appartengono a tale livello le valutazioni di fair value effettuate tramite prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche a cui l’entità può accedere alla data di valutazione. Per il gruppo Poste Italiane rilevano le seguenti categorie di strumenti finanziari:
Titoli obbligazionari quotati su mercati attivi:
• Titoli obbligazionari emessi da Enti governativi UE o soggetti non governativi: la valutazione viene effettuata considerando i prezzi bid secondo un ordine gerarchico che vede in primo luogo il ricorso al mercato MTS (Mercato Telematico dei Titoli di Stato all’ingrosso), quindi al mercato MILA (Milan Stock Exchange), per i titoli obbligazionari indirizzati prevalentemente alla clientela retail e, infine, al CBBT (Bloomberg Composite Price);
• Passività finanziarie: la valutazione viene effettuata considerando i prezzi ask rilevati sul mercato CBBT (Bloomberg Composite Price).
Titoli azionari e ETF (Exchange Traded Fund) quotati in mercati attivi: la valutazione viene effettuata considerando il prezzo derivante dall’ultimo contratto scambiato nella giornata presso la Borsa di riferimento.
Fondi mobiliari di investimento aperti quotati: la valutazione viene effettuata considerando il prezzo di mercato di chiu- sura giornaliero come fornito dall’info provider Xxxxxxxxx o dal gestore del fondo.
La quotazione degli strumenti di tipo obbligazionario di Livello 1 incorpora la componente di rischio credito.
Livello 2: appartengono a tale livello le valutazioni effettuate impiegando input diversi dai prezzi quotati inclusi nel Livello 1 ed osservabili direttamente o indirettamente per l’attività o per la passività. Considerate le caratteristiche dell’operatività del gruppo Poste Italiane, i dati di input osservabili, impiegati ai fini della determinazione del fair value delle singole forme tecniche, includono curve dei rendimenti e di inflazione, superfici di volatilità su tassi, premi delle opzioni su inflazione, asset swap spread o credit default spread rappresentativi del merito creditizio delle specifiche controparti, eventuali adjustment di liquidità quotati da primarie controparti di mercato.
Per il gruppo Poste Italiane rilevano le seguenti categorie di strumenti finanziari:
Titoli obbligazionari quotati su mercati non attivi o non quotati:
• Titoli obbligazionari plain governativi e non, italiani e esteri: la valutazione viene effettuata tramite tecniche di discounted cash flow che prevedono l’attualizzazione dei flussi futuri utilizzando in input una curva dei rendimenti che incorpora lo spread rappresentativo del rischio credito in base a spread determinati su titoli benchmark dell’e- mittente o di altre società con caratteristiche similari all’emittente, quotati e liquidi. La curva dei rendimenti può essere soggetta a rettifiche di importo contenuto, per tenere conto del rischio di liquidità derivante dalla mancanza di un mercato attivo.
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• Titoli obbligazionari strutturati: la valutazione avviene applicando l’approccio building block che prevede la scomposizione della posizione strutturata nelle sue componenti elementari: componente obbligazionaria e componente opzionale. La valutazione della componente obbligazionaria viene effettuata sulla base di tecniche di discounted cash flow applicabili ai titoli obbligazionari plain così come definite al punto precedente. La com- ponente opzionale che, considerate le caratteristiche dei titoli obbligazionari compresi nei portafogli del Gruppo Poste Italiane, è riconducibile al rischio tasso, viene valutata mediante un approccio in formula chiusa secondo modelli classici di valutazione delle opzioni aventi come sottostante tale specifico fattore di rischio. Con riferi- mento ai titoli strutturati a copertura di polizze index linked (ante regolamento ISVAP n. 32), la valutazione viene effettuata facendo riferimento al prezzo bid fornito dalle controparti finanziarie con cui sono stati stipulati accordi di buy-back.
Titoli azionari non quotati: sono compresi in tale categoria i titoli azionari non quotati quando è possibile fare riferimento al prezzo quotato di titoli azionari emessi dal medesimo emittente. Ad essi è applicato un fattore di sconto che rappresenta il costo implicito nel processo di conversione delle azioni da valorizzare in azioni quotate.
Fondi mobiliari di investimento aperti non quotati: la valutazione viene effettuata considerando l’ultimo NAV (Net Asset Value) disponibile del fondo così come fornito dall’info provider Xxxxxxxxx o determinato dal gestore del fondo.
Strumenti finanziari derivati:
• Interest Rate Swap:
– Plain vanilla interest rate swap: la valutazione viene effettuata utilizzando tecniche di discounted cash flow che prevedono l’attualizzazione dei differenziali tra i flussi cedolari propri delle due gambe (receiver e payer) previste dal contratto. La costruzione delle curve dei rendimenti per la stima dei futuri flussi contrattuali indicizzati a pa- rametri di mercato (tassi monetari e/o inflazione) e l’attualizzazione dei differenziali viene effettuata applicando le prassi in vigore sui mercati dei capitali.
– Interest rate swap con opzione implicita: la valutazione avviene applicando l’approccio building block che prevede la scomposizione della posizione strutturata nelle sue componenti elementari: componente lineare e componente opzionale. La valutazione della componente lineare viene effettuata applicando le tecniche di discounted cash flow definite per i plain vanilla interest rate swap al punto precedente. La componente opzionale che, considerate le caratteristiche degli strumenti finanziari derivati presenti nei portafogli di Poste Italiane, è riconducibile ai fattori di rischio tasso o inflazione, viene valutata mediante un approccio in formula chiusa secondo modelli classici di valutazione delle opzioni aventi come sottostante tali specifici fattori di rischio.
• Warrant: considerate le caratteristiche degli strumenti presenti in portafoglio, la valutazione viene effettuata tramite modello di equity local volatility. In particolare, poiché per tali strumenti sono stati stipulati accordi di buy-back con le controparti finanziarie strutturatrici dei warrants, e considerando che i modelli di valutazione utilizzati da queste ultime sono coerenti con quelli utilizzati dal Gruppo, la valutazione viene effettuata utilizzando le quotazioni bid fornite dalle controparti stesse.
Gli strumenti finanziari derivati presenti nei portafogli di Poste Italiane sono soggetti a collateralizzazione e pertanto il fair va- lue non necessita di aggiustamenti per tener conto del merito creditizio della controparte. La curva dei rendimenti impiegata per l’attualizzazione è selezionata in coerenza con le modalità di remunerazione previste per il cash collateral. L’approccio descritto è confermato anche nel caso di garanzie rappresentate da titoli di debito, considerato il livello contenuto di rischio di credito che contraddistingue gli effettivi titoli che costituiscono il collateral per il Gruppo Poste Italiane.
Nei rari casi in cui le caratteristiche degli accordi di collateralizzazione non consentano la sostanziale riduzione del rischio di controparte, la valutazione viene effettuata tramite tecniche di discounted cash flow che prevedono l’attualizzazione dei flussi futuri utilizzando in input una curva dei rendimenti che incorpora lo spread rappresentativo del rischio credito dell’e- mittente. In alternativa, viene utilizzato il metodo del valore corrente che consente di elaborare il CVA/DVA (Credit Valuation Adjustment / Debit Valuation Adjustment) in funzione delle principali caratteristiche tecnico-finanziarie dei contratti e la probabilità di default della controparte.
Buy & Sell Back per impiego temporaneo della liquidità: la valutazione viene effettuata tramite tecniche di discounted cash flow che prevedono l’attualizzazione dei futuri flussi contrattuali. I Buy & Sell Back sono soggetti a collateralizzazione e pertanto il fair value non necessita di aggiustamenti per tenere in considerazione il merito creditizio.
Modalità di presentazione dei bilanci e principi contabili applicati
Impieghi a tasso fisso e tasso variabile: la valutazione viene effettuata utilizzando tecniche di discounted cash flow. Lo
spread di credito della controparte viene incorporato tramite:
• l’utilizzo della curva governativa italiana o del credit default swap (CDS) della Repubblica Italiana, in caso di Ammini- strazioni Centrali italiane;
• l’utilizzo di curve CDS quotate o, se non disponibili, l’adozione di curve CDS “sintetiche” rappresentative della classe di rating della controparte, costruite a partire dai dati di input osservabili sul mercato.
Passività finanziarie quotate su mercati non attivi o non quotate:
• Titoli obbligazionari plain: la valutazione viene effettuata tramite tecniche di discounted cash flow che prevedono l’attualizzazione dei flussi futuri utilizzando in input una curva dei rendimenti che incorpora lo spread rappresentativo del rischio credito dell’emittente;
• Titoli obbligazionari strutturati: la valutazione avviene applicando l’approccio building block che prevede la scom- posizione della posizione strutturata nelle sue componenti elementari: componente obbligazionaria e componente opzionale. La valutazione della componente obbligazionaria viene effettuata utilizzando tecniche di discounted cash flow applicabili alle obbligazioni plain, così come definite al punto precedente. La componente opzionale che, consi- derate le caratteristiche dei titoli obbligazionari emessi da società comprese nel gruppo Poste Italiane, è riconducibile al rischio tasso, viene valutata mediante un approccio in formula chiusa secondo modelli classici di valutazione delle opzioni aventi come sottostante tale specifico fattore di rischio.
• Debiti finanziari: la valutazione viene effettuata tramite tecniche di discounted cash flow che prevedono l’attualizza- zione dei flussi futuri utilizzando in input una curva dei rendimenti che incorpora lo spread rappresentativo del rischio credito.
• Repo di finanziamento: la valutazione viene effettuata tramite tecniche di discounted cash flow che prevedono l’at- tualizzazione dei futuri flussi contrattuali. I Repo sono soggetti a collateralizzazione e pertanto il fair value non necessita di aggiustamenti per tenere in considerazione il merito creditizio.
Investimenti immobiliari (esclusi ex alloggi di servizio) e rimanenze di immobili destinati alla vendita: I valori di fair value, sia degli Investimenti Immobiliari che delle Rimanenze, sono stati determinati utilizzando principalmente la tecnica reddituale secondo cui il valore dell’immobile, deriva dall’attualizzazione dei cash flow che ci si attende verranno generati dai contratti di locazione e/o dai proventi delle vendite, al netto dei costi di pertinenza della proprietà; il procedimento utilizza un appropriato tasso di attualizzazione che considera analiticamente i rischi caratteristici dell’immobile.
Livello 3: appartengono a tale livello le valutazioni di fair value effettuate tramite input non osservabili per l’attività o per la passività. Per il gruppo Poste Italiane rilevano le seguenti categorie di strumenti finanziari:
Impieghi a tasso fisso e tasso variabile: la valutazione viene effettuata utilizzando tecniche di discounted cash flow. Lo spread di credito della controparte viene determinato secondo le best practice di mercato, impiegando default probability e matrici di transizione elaborate da info providers esterni ed i parametri di loss given default stabiliti dalla normativa pruden- ziale per le banche o da valori benchmark di mercato.
Fondi chiusi non quotati: rientrano in tale categoria i fondi che investono prevalentemente in strumenti non quotati. La valutazione del fair value viene effettuata considerando l’ultimo NAV (Net Asset Value) disponibile, con periodicità almeno semestrale, comunicato dal gestore del fondo. Tale NAV viene aggiustato secondo i richiami e rimborsi comunicati dai ge- stori e intercorsi tra la data dell’ultima valorizzazione ufficiale al NAV e la data di valutazione.
Investimenti immobiliari (ex alloggi di servizio): Il prezzo degli investimenti in commento è determinato in base a criteri e parametri prestabiliti dalla normativa di riferimento (Legge 560 del 24 dicembre 1993) che ne stabilisce il prezzo di aliena- zione nel caso di vendita all’affittuario ovvero il prezzo minimo di alienazione nel caso in cui il bene venga venduto tramite di un’asta pubblica.
Azioni non quotate: rientrano in tale categoria titoli azionari per i quali non sono disponibili prezzi osservabili direttamente o indirettamente sul mercato.
Gruppo Poste Italiane – Relazione Finanziaria Annuale 2015
2.6 PRINCIPI CONTABILI E INTERPRETAZIONI DI NUOVA E DI PROSSIMA APPLICAZIONE
2.6.1 PRINCÍPI CONTABILI E INTERPRETAZIONI APPLICATI DAL 1° GENNAIO 2015
Quanto di seguito elencato è applicabile a partire dal 1° gennaio 2015:
• IFRIC 21 – “Tributi” adottata con Regolamento (UE) n. 634/2014. L’interpretazione tratta la contabilizzazione di una passività relativa al pagamento di un tributo nel caso in cui tale passività rientri nell’ambito di applicazione dello IAS 37.
• Ciclo Annuale di Miglioramenti agli IFRS 2011 – 2013 adottato con Regolamento (UE) n. 1361/2014 nell’ambito del progetto annuale di miglioramento e rivisitazione generale dei principi contabili internazionali.
2.6.2 PRINCIPI CONTABILI E INTERPRETAZIONI DI PROSSIMA APPLICAZIONE
Quanto di seguito elencato è applicabile a partire dal 1° gennaio 2016:
• Ciclo Annuale di Miglioramenti agli IFRS 2010 – 2012 adottato con Regolamento (UE) n. 28/2015 nell’ambito del progetto annuale di miglioramento e rivisitazione generale dei principi contabili internazionali.
• IAS 19 – Benefici per i dipendenti – Piani a benefici definiti: contributi dei dipendenti emendato con Regolamento (UE)
n. 29/2015. L’emendamento fornisce chiarimenti sull’applicazione dello IAS 19 ai piani a benefici definiti che sottinten- dono contributi non volontari da parte del dipendente o terze parti. Tali contributi riducono il costo dell’entità nel fornire benefici e, nella misura in cui siano commisurati al servizio fornito dal dipendente in un dato periodo, possono essere integralmente dedotti dal costo di periodo, piuttosto che essere ripartiti lungo la vita lavorativa del dipendente stesso.
• IFRS 11 – Accordi a controllo congiunto emendato con Regolamento (UE) n. 2173/2015. L’emendamento stabilisce che un’entità adotti i principi contenuti nell’IFRS 3 per rilevare gli effetti contabili conseguenti all’acquisizione di una interessenza in una joint operation che costituisce un business. La novità introdotta si applica sia per l’acquisizione di una interessenza iniziale sia per le acquisizioni successive di ulteriori interessenze. Diversamente, una partecipa- zione detenuta precedentemente all’entrata in vigore della modifica, non è rivalutata nel caso in cui l’acquisizione di un’ulteriore quota ha come effetto il mantenimento del controllo congiunto (cioè l’acquisizione ulteriore non comporta l’ottenimento del controllo sulla partecipata).
• IAS 16 – Immobili, impianti e macchinari e IAS 38 – Attività immateriali emendati con Regolamento (UE) n. 2231/2015. L’emendamento introduce alcune precisazioni sul metodo di ammortamento basato sui ricavi (tra quelli consentiti dalle preesistenti versioni dello IAS 16 e dallo IAS 38, rispettivamente, per le attività materiali e immateriali), definendolo inappropriato per le attività materiali e preservandone la facoltà di applicazione alle attività immateriali nelle sole circo- stanze in cui si possa dimostrare che i ricavi e il consumo dei benefici economici derivanti dall’attività siano fortemente correlati. Alla base dell’emendamento, la ricorrenza dei casi in cui i ricavi generati dall’attività che prevede l’utilizzo di un bene ammortizzabile riflettono fattori diversi dal consumo atteso dei benefici economici derivanti dal bene stesso, quali ad es. l’attività di vendita, l’andamento di un diverso processo produttivo, le variazioni nei prezzi di vendita.
• Ciclo Annuale di Miglioramenti agli IFRS 2012 – 2014 adottato con Regolamento (UE) n. 2343/2015 nell’ambito del progetto annuale di miglioramento e rivisitazione generale dei principi contabili internazionali.
• IAS 1 – Presentazione del bilancio emendato con Regolamento (UE) n. 2406/2015. L’emendamento è finalizzato a migliorare l’efficacia e la chiarezza dell’informativa di bilancio, incoraggiando le società a esprimere e rappresentare il proprio giudizio professionale nell’esposizione delle informazioni da fornire. In particolare, le modifiche introdotte chiariscono le linee guida contenute nel principio contabile sulla materialità, l’aggregazione di voci, la rappresentazione dei subtotali, la struttura dei bilanci e la disclosure in merito alle politiche contabili adottate. Sono altresì modificate le richieste di informazioni per la sezione delle altre componenti di Conto economico complessivo; l’emendamento, in particolare, richiede esplicitamente di indicare la quota di Conto economico complessivo di pertinenza di società col- legate e joint ventures contabilizzate con il metodo del Patrimonio netto, indicando anche per questi ammontari quali saranno o non saranno successivamente riclassificate nell’utile (perdita) d’esercizio.
• IAS 27 – Bilancio separato emendato con Regolamento (UE) n. 2441/2015. Con riguardo alle entità che redigono il bi- lancio separato, l’emendamento introduce la facoltà di adottare il metodo del Patrimonio netto per la contabilizzazione delle partecipazioni in società controllate, collegate e joint ventures. L’opzione di contabilizzazione va ad aggiungersi a quelle già concesse dalla preesistente versione di principio contabile (metodo del costo e conformemente allo IAS 39).