ACCORDO ATTUATIVO PER LA COLLABORAZIONE AD ATTIVITÀ DI RICERCA TRA
ACCORDO ATTUATIVO PER LA COLLABORAZIONE AD ATTIVITÀ DI RICERCA TRA
Il Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Udine di seguito in breve “Dipartimento” o “DPIA”, con sede legale in Udine, via Palladio, 8, e sede operativa in Udine, via delle Scienze n.206, codice fiscale 80014550307, partita I.V.A. 01071600306, rappresentato Direttore xxxx. Xxxxx Xxxxx nato a Monsummano Terme (Pistoia) il 31 maggio 1957, domiciliato per carica presso la sede operativa,
E
L’Autorità Unica per i Servizi Idrici e i Rifiuti, di seguito A.U.S.I.R., con sede legale in Xxx Xxxxxxxx 0, 00000 Xxxxx (X.X. 94145210301, P.IVA 02923180307), rappresentata dal xxxx. Xxxxxx Xxxxxx, nato a Gorizia il 24/12/1968, in qualità di Presidente Pro Tempore – Rappresentante Legale domiciliato per la carica presso la sede,
nel seguito congiuntamente definite le “Parti”.
Premesso che
a. l’Università di Udine, ai sensi dell’art. 1 del proprio Statuto, promuove lo sviluppo e il progresso della cultura e delle scienze attraverso la ricerca, la formazione, la collaborazione scientifica e culturale con istituzioni italiane ed estere, contribuendo con ciò allo sviluppo civile, culturale, sociale ed economico del Friuli;
b. per la realizzazione dei propri obiettivi l’Università di Udine sviluppa la ricerca scientifica, svolge attività didattiche e sperimentali, anche con la collaborazione ed il supporto di soggetti sia pubblici che privati;
c. l’Università di Udine, per perseguire i propri fini istituzionali e per ricerche scientifiche di proprio interesse prioritario, può stipulare con terzi accordi di ricerca, anche con proprio eventuale apporto finanziario o logistico, in cooperazione, così come può accettare da terzi contributi per la ricerca in cooperazione;
d. il Contraente A.U.S.I.R. è Ente di governo dell’ATO unico della Regione FVG e, ai sensi dell’art.
6 bis, co. 2, lett. h) della L.R. n. 5/2016, il Consiglio di Amministrazione dell’Ente provvede alla “promozione di attività di ricerca in materia di gestione efficiente del servizio idrico integrato e del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, dell'utilizzo sostenibile delle risorse e di efficientamento dei sistemi di gestione degli impianti;
e. l’art. 4, co. 3, della LR n. 13/2019, autorizza la Regione ad assegnare all’AUSIR un finanziamento pari a Euro 150.000,00 per la promozione di attività di ricerca in materia di gestione efficiente del servizio idrico integrato e del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, dell'utilizzo sostenibile delle risorse e di efficientamento dei sistemi di gestione degli impianti, con particolare riferimento al settore di depurazione delle acque;
f. presso il Dipartimento DPIA operano gruppi di ricerca in settori affini a quelli oggetto
dell’attività del Contraente;
g. presso il Dipartimento si stanno sviluppando attività di ricerca nell’ambito della “Sostenibilità del Ciclo Idrico Integrato” di interesse del Contraente;
h. in data 23.05.2019 è stata sottoscritta la Convenzione quadro tra l’Università e gli Enti di seguito indicati: A.U.S.I.R. - Autorità Unica per i Servizi Idrici e Rifiuti, AcegasApsAmga S.p.A., Acquedotto del Carso SpA – Kraški vodovod dd, Acquedotto Poiana SpA, CAFC SpA, HydroGEA SpA, Irisacqua SpA, LTA – Livenza Tagliamento Acque SpA, per la definizione di un rapporto di collaborazione nell’ambito del “Ciclo Idrico Integrato”, con particolare attenzione alla sostenibilità e all’economia circolare ad esso correlata;
i. il Contraente intende finanziare, tra l’altro, anche assegni di ricerca e/o borse di ricerca ai sensi del Regolamento interno per il conferimento di assegni di ricerca ex legge 30 dicembre 2010 n. 240, emanato dall’Università con D.R. n. 220 del 27.04.2018 (1) e del Regolamento Borse di Ricerca Post Lauream, emanato con D.R. n. 412 del 01.07.2015 che il contraente
1 Regolamento reperibile al sito: xxxxx://xxx.xxxxx.xx/xx/xxxxxx-xxxxx/xxxxxxxxx/xxxxxxx-x-xxxxxxxx-xxx-xxxxx
dichiara di conoscere;
j. la procedura per assegni di ricerca e borse di ricerca potrà essere attivata solo a seguito di
trasferimento al Dipartimento dell’importo, a totale copertura di assegni e borse;
CONVENGONO E STIPULANO QUANTO SEGUE
Art. 1 – Valore delle premesse
Le premesse del presente accordo attuativo costituiscono parte integrante e sostanziale del presente atto.
Art. 2 – Finalità e oggetto del contratto
Il Contraente e il Dipartimento con il presente Accordo attuativo disciplinano la collaborazione alle attività di ricerca dal titolo “Sostenibilità del Ciclo Idrico Integrato e gestione efficiente del Servizio Idrico Integrato: reti, processi e residui “di seguito “attività/progetto”.
Il programma dell’“attività/progetto” è descritto nell’Allegato tecnico, che costituisce parte integrante del presente contratto. le Parti si impegnano a svolgere le attività specificate nell’Allegato Tecnico.
Art. 3 – Responsabili della ricerca
Il Dipartimento designa il Xxxx. Xxxxxxx Xxx quale Responsabile dell’esecuzione della Ricerca. Il Responsabile coordinerà i lavori della Ricerca, senza pregiudizio sull’individuazione dell’inventore o autore (oppure inventori o autori) che verrà effettuata qualora la Ricerca dovesse portare a dei risultati tutelabili con una privativa.
Il Contraente designa quale proprio Responsabile e/o Referente per ogni attività o questione inerente alla esecuzione della ricerca l’Xxx. Xxxxxxxx Xxx Xxx.
L’eventuale sostituzione del Responsabile della ricerca da parte del Dipartimento e del Responsabile e/o Referente da parte del Contraente dovrà essere comunicata all’altra Parte per iscritto.
Art. 4 – Modalità di partecipazione e obbligazioni a carico delle Parti
Il Contraente eserciterà le funzioni di controllo in ordine al raggiungimento degli obiettivi e dei
risultati di cui all’art. 2.
Il Dipartimento per il raggiungimento degli obiettivi e risultati di cui all’art. 2 metterà a disposizione del Contraente know how specifico sull’argomento, oggetto del presente atto.
Il Dipartimento provvederà a rendicontare le spese come precisato al successivo art. 6 del presente accordo.
Art. 5 – Durata ed efficacia
Il presente accordo entra in vigore all’atto della sottoscrizione dell’ultima Parte firmataria e avrà la durata di 15 mesi, con possibilità di rinnovo sulla base di accordo scritto, approvato dalle parti, da proporre con un anticipo di almeno 45 giorni.
Articolo 6 – Finanziamento
I costi complessivi relativi alle attività previste dal presente Accordo attuativo di collaborazione sono pari a 150.000,00 euro (centocinquantamila/00 Euro).
L’erogazione del contributo da parte del Contraente a favore del Dipartimento è subordinata all’avveramento della condizione sospensiva consistente nella concessione, a favore dell’AUSIR, del finanziamento regionale ex art. 4, co. 3, della LR n. 13/2019. Il contributo erogato dal Contraente al Dipartimento per lo svolgimento del programma di ricerca del presente articolo deve intendersi forfetario e, come tale, è fisso e invariabile e comprende tutti gli oneri necessari per svolgere le attività indicate nell’art. 2 e specificate in dettaglio nell’Allegato tecnico.
La spesa complessiva relativa alle attività previste dal presente Accordo attuativo è pari a 150.000,00 euro (centocinquantamila/00 Euro), quale contributo che il contraente corrisponderà al DPIA a copertura delle spese sostenute e finalizzate alla realizzazione delle attività, a titolo esemplificativo e non esaustivo:
a. ore/persona che il personale docente, ricercatore e tecnico del DPIA dedica all’attività di
progetto;
b. borse di ricerca post lauream e/o assegni di ricerca, contratti a collaboratori;
c. forniture e/o servizi esterni quali utilizzo di laboratori ambientali, strumenti informatici, software, materiali di laboratorio, noleggi, spese di trasferta dei componenti del gruppo di ricerca;
d. spese generali in quota percentuale (20%) sull’importo totale del contributo,
e. ogni altra spesa che il referente scientifico ritenga necessaria alla realizzazione della ricerca.
Il Dipartimento presenterà un rendiconto di sintesi che sarà costituito da un report contenente tutte le spese sostenute, a valere sul finanziamento, nel quale saranno riportati: la descrizione della spesa, il relativo costo, il riferimento all’ordinativo di pagamento (n. e data). A corredo del rendiconto il Dipartimento si impegna ad allegare i documenti sotto indicati:
- costi relativi al personale strutturato: la dichiarazione sottoscritta da ciascun componente del
gruppo di ricerca (responsabile scientifico e collaboratori) delle ore dedicate al progetto e del relativo costo;
- costi personale non strutturato (assegni di ricerca/borse di ricerca): copia del contratto;
- costi diretti della ricerca: dichiarazione che le spese sono state effettivamente sostenute;
Per le somme attribuite non verrà emessa fattura in quanto rientranti nell’attività istituzionale del
Dipartimento e, pertanto, escluse dal campo I.V.A. per mancanza del requisito soggettivo di cui
all’art.4/5 del D.P.R. 633/72 e successive modificazioni ed integrazioni.
Art. 7 - Modalità di pagamento
Il Contraente verserà al Dipartimento il contributo regionale, ex art. 4, co. 3, della LR n. 13/2019, nel medesimo importo ricevuto dalla Regione, entro 30 giorni dalla sottoscrizione del presente atto, compatibilmente con le tempistiche richieste dal Servizio di Tesoreria di quest’ultima.
Il pagamento sarà effettuato dal Contraente mediante accreditamento sul c/c bancario con codice IBAN: IT 65 Z 02008 12310 000040469457, codice SWIFT: UNCRITM1UN6, attivato presso la UniCredit Banca s.p.a., sede di Udine, Xxx Xxxxxxxx Xxxxxx, 00, intestato al Università degli Studi di
Udine - Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura o altro conto che il Dipartimento indicherà nella nota di debito.
Art. 8 – Titolarità dei risultati della ricerca e delle eventuali privative
Per “Risultati” deve intendersi il complesso di conoscenze scientifiche e tecnologiche – tutelabili o meno come privative industriali od intellettuali – eventuali prodotti o prototipi, conseguiti dall’attività di collaborazione come definita [nei precedenti paragrafi / nell’Allegato Tecnico], nonché le Privative. Per “Privative” deve intendersi qualsiasi diritto di privativa industriale ed intellettuale, attraverso il quale possano essere tutelati i Risultati. In particolare e in via non esclusiva le Privative possono essere costituite da: brevetto per invenzione, modello d’utilità, topografie dei prodotti a semiconduttori, nuove varietà vegetali, software e diritti d’autore.
La titolarità esclusiva dei diritti sui Risultati spetta alla Parte che li ha conseguiti nell’ambito dell’attività di collaborazione. I diritti sui Risultati conseguiti da entrambe le Parti saranno di titolarità congiunta.
Il diritto di essere riconosciuto inventore (nel caso dei brevetti per invenzione e dei modelli d’utilità), autore delle topografie dei prodotti a semiconduttori, costitutore di nuove varietà vegetali e, nel caso delle opere dell’ingegno, il diritto morale dell’autore dell’opera, spetta al collaboratore, dipendente o ricercatore della Parte che ha dato il contributo inventivo o creativo rilevante per l’ottenimento dei Risultati. Nel caso di pluralità dei collaboratori, dipendenti o ricercatori delle Parti che hanno dato tale contributo, i diritti di cui al presente paragrafo spettano a tutte queste persone.
Ciascuna parte farà in modo di facilitare all’altra Parte il contatto con i propri collaboratori, dipendenti o ricercatori di cui al precedente paragrafo, nei casi in cui la loro collaborazione sia richiesta dalla normativa applicabile al fine del deposito di domande, l’estensione delle Privative all’estero, la trascrizione presso i pubblici registri.
La determinazione delle quote di ciascuna delle Parti, in caso di titolarità congiunta, verrà
effettuata dalle Parti in buona fede, tenendo in considerazione l’apporto inventivo e/o creativo al Risultato generato da ciascuna delle Parti. Nel caso in cui le Parti non trovino l’accordo sulla loro determinazione, le quote si intenderanno di egual misura.
8.1 Accordo di Comunione.
In caso di contitolarità la gestione delle Privative e i rapporti tra le Parti vengono regolati da apposito Accordo (di seguito, anche solo Accordo). In ogni caso, salvo che sia diversamente disposto nell’Accordo:
- l’attività di deposito e l’ottenimento delle Privative saranno a cura della Parte più diligente, che terrà informati i co-titolari di ogni decisione relativa e previo il consenso dell’altra Parte sul testo e/o contenuto di ciascuna Privativa;
- le spese per il deposito e l’ottenimento delle Privative (inclusi, in particolare, i costi della redazione del documento brevettuale, estensione negli altri paesi, eventuali tasse di mantenimento delle Privative) saranno a carico del Contraente;
- l’utilizzo in proprio sarà consentito a ciascuna Parte, previa corresponsione di compenso alla Parte che non utilizza in proprio secondo quanto indicato nell’Accordo e salvo il diritto di veto del Dipartimento nei casi specificatamente indicati nell’Accordo;
- la concessione a terzi di licenze (esclusive o non esclusive) nonché la cessione della Privativa sarà decisa a maggioranza pro quota e salvo il diritto di veto del Dipartimento nei casi specificatamente indicati nell’Accordo;
- i proventi derivanti dalla concessione di licenze saranno suddivisi tra le parti in proporzione alle rispettive quote;
- la cessione della quota è libera, salvo il riconoscimento di un diritto di prelazione a favore dei contitolari;
- la difesa giudiziale e stragiudiziale potrà essere intrapresa dalla parte che vi abbia interesse. Le utilità economiche che dovessero conseguirne verranno attribuite alla parte che si è attivata o,
pro quota, ai co-titolari, conformemente all’Accordo.
Ciascuna delle Parti avrà il diritto di prelazione sull’acquisto delle Privative o dei Risultati o della relativa quota spettante all’altra Parte oppure sulla concessione di una licenza per lo sfruttamento dei diritti dell’altra Parte. La prelazione dovrà essere esercitata entro 60 (sessanta) giorni dal ricevimento della comunicazione scritta inviata per raccomandata A/R oppure tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) sull’intenzione dell’altra Parte di cedere la propria Privativa o la propria quota di Privativa oppure di concedere la propria Privativa in licenza, comunicazione che dovrà contenere il nominativo del potenziale acquirente e il corrispettivo offerto. Il corrispettivo dovrà in ogni caso coprire interamente tutti i costi relativi al deposito e all’ottenimento delle Privative sostenuti dal Dipartimento. Qualora l’altra Parte non eserciti il diritto di prelazione entro il termine indicato, il titolare sarà libero di disporre della propria quota.
Per i Risultati conseguiti dal Contraente e per quelli per i quali il Contraente eserciterà il diritto di prelazione, il Dipartimento avrà il diritto di sfruttamento e utilizzo a titolo gratuito per soli fini scientifici e didattici, fatto salvo quanto previsto in materia di pubblicazione dei Risultati di cui all’articolo 10.
Art. 11 – Titolarità dei risultati occasionali
Per “Risultati Occasionali” si intendono le conoscenze scientifiche e tecnologiche acquisite nonché prodotti o prototipi realizzati da ciascuna Parte con l’occasione dell’attività di collaborazione, ma che non erano oggetto della stessa, come definita nell’Allegato Tecnico.
La titolarità esclusiva dei diritti sui Risultati Occasionali spetta alla Parte che li ha conseguiti.
Qualora una Parte intendesse disporre dei Risultati Occasionali si rivolgerà per prima all’altra, senza che ciò comporti alcun obbligo di proseguire la negoziazione qualora non si trovi un accordo sulle condizioni di cessione. Il corrispettivo di cessione verrà stabilito dalle Parti in base al valore di mercato.
Nel caso di cessione dei Risultati da parte del Dipartimento al Contraente, quest’ultimo concede al
Dipartimento il diritto di sfruttare ed utilizzare a titolo gratuito i Risultati per soli fini scientifici e
didattici, fatto salvo quanto previsto in materia di pubblicazione dei Risultati di cui all’articolo 9.
Art. 11 – Titolarità delle conoscenze pre-esistenti
Per “Conoscenze Preesistenti” devono intendersi le informazioni di natura tecnica o scientifica non generalmente note o facilmente accessibili nel settore di riferimento di una delle Parti prima della stipulazione del Contratto.
Le Parti espressamente convengono che tutti i diritti sulle Conoscenze Preesistenti restano di proprietà della Parte che le possiede, ancorché queste siano messe a disposizione dell’altra Parte per il solo svolgimento delle attività previste dal Contratto. La Parte che avrà accesso alle Conoscenze Preesistenti dell’altra Parte potrà utilizzarle solo per le finalità proprie delle attività previste dal Contratto.
È in ogni caso escluso l’accesso di una Parte a Conoscenze Preesistenti dell’altra Parte non strettamente funzionali alla realizzazione del Contratto (ovvero senza le quali l’attività progettuale della Parte che le riceve non sia tecnicamente possibile) e alle conoscenze pregresse riferibili a gruppi di ricerca del Dipartimento diversi da quello coinvolto nel Contratto. L’accesso alle Conoscenze Preesistenti, al di fuori di quanto previsto dal Contratto, sarà determinato in base ad accordi scritti a condizioni, anche economiche, da concordare tra le Parti.
Art. 12 – Utilizzo dei segni distintivi delle Parti
La collaborazione di cui al presente Accordo attuativo non conferisce alle Parti alcun diritto di usare per scopi pubblicitari, o per qualsiasi altra attività promozionale, alcun nome, marchio o altro segno distintivo dell’altra Parte (incluse abbreviazioni), salvo che con il preventivo consenso scritto della Parte titolare.
Art. 13 – Assicurazioni
Ciascuna Parte provvederà alla copertura assicurativa di legge del proprio personale che, in virtù del presente contratto verrà chiamato a frequentare la sede di esecuzione delle attività come
individuata nell’articolo 4. Resta inteso che il Responsabile delle attività di ciascuna delle Parti comunicherà all’altra Parte i nominativi del personale suddetto, con anticipo non inferiore a 15 (quindici) giorni dall’effettivo inserimento nell’attività stessa.
Art. 14 – Utilizzazione e pubblicazione dei risultati
Nel caso di Risultati non tutelabili con Privative, le Parti sono libere di utilizzarli o pubblicarli, parzialmente o integralmente. Resta impregiudicata la tutela delle Conoscenze Preesistenti e delle Informazioni Confidenziali.
Nel caso di Risultati tutelabili con Privative, l’utilizzo e la pubblicazione, parziale o integrale, degli stessi sono regolati dall’apposito Accordo di comunione di cui all’art. 8.
Prima della sottoscrizione dell’Accordo, l’utilizzo e la pubblicazione dei Risultati tutelabili con Privative da parte di ciascuno dei Contraenti potrà avvenire salvo che vi si opponga l’altra Parte. L’utilizzo e la pubblicazione sono da considerarsi concessi in caso di silenzio protratto oltre i 30 giorni dalla richiesta di utilizzo o di pubblicazione, corredata della bozza del testo da pubblicarsi, inviata per iscritto da una Parte all’altra. L’opposizione potrà avvenire solo al fine di consentire la brevettazione dei Risultati, per il tempo necessario alla presentazione della domanda di brevetto e comunque, salvo diverso accordo, per un tempo non superiore a mesi 6 dalla comunicazione dell’intenzione di procedere all’utilizzo o pubblicazione. In tale caso, l’utilizzo dei Risultati a fini di ricerca sarà comunque possibile, a condizione che lo stesso avvenga in regime di stretta confidenzialità diretto a non pre-divulgare l’invenzione.
Salvo specifici accordi contrari, l’utilizzo da parte del Contraente di relazioni e/o documenti redatti dal Dipartimento comporta l’obbligo della menzione del nome degli autori e del Dipartimento; non è consentito l’utilizzo del nome per scopi pubblicitari. Non è consentito in nessun caso l’uso del logo del Dipartimento, salva espressa autorizzazione.
Art. 15 – Riservatezza e obbligo di non uso
Nel corso della Ricerca, il Contraente e il Dipartimento si scambieranno reciprocamente
Informazioni Confidenziali finalizzate esclusivamente allo svolgimento della Ricerca. Per “Informazioni Confidenziali” si intendono tutte le informazioni, i dati tecnici, le analisi, gli studi, le formule, le invenzioni, i documenti, il know-how, i segreti aziendali, i processi tecnologici, i modelli, le informazioni commerciali, ed ogni altra informazione o materiale relativi ad una Parte o riguardanti i prodotti e/o i progetti di detta Parte, che siano forniti per iscritto, per corrispondenza, o anche verbalmente o con qualsiasi altro mezzo o forma, o che comunque siano trasferiti da dipendenti, amministratori, rappresentanti e/o consulenti della Parte divulgante alla Parte ricevente, in occasione dei contatti intercorsi tra loro.
Nel corso del Contratto e anche successivamente alla sua scadenza o risoluzione fino a 3 anni dalla data di scadenza o fino a quando non si verificano le condizioni di cui al paragrafo precedente, entrambe le Parti si impegnano a non divulgare a terzi, in assenza del previo consenso scritto dell’altra Parte, alcuna Informazione Confidenziale e a non utilizzare alcuna Informazione Confidenziale per scopi diversi da quelli strettamente previsti per lo svolgimento della Ricerca. Ciascuna Parte potrà comunicare le Informazioni Confidenziali soltanto a quei soggetti che sono informati della natura confidenziale delle stesse e che sono vincolati ad obblighi di riservatezza e non utilizzo non meno vincolanti e restrittivi di quelli previsti nel Contratto e comunque in osservanza delle rilevanti disposizioni in materia di tutela dei dati personali.
Le Parti sono tenute a conservare le Informazioni Confidenziali utilizzando adeguate modalità di conservazione e le necessarie precauzioni, con la diligenza richiesta dalle circostanze e dalla natura delle informazioni. Le Parti non possono riprodurre in alcun modo o attraverso alcun mezzo le Informazioni Confidenziali.
L'obbligo di riservatezza non si applicherà a qualsiasi informazione che:
a) la Parte ricevente possa dimostrare, tramite opportuna documentazione, essere legittimamente in suo possesso prima della divulgazione da parte della Parte divulgante;
b) sia o diventi di pubblico dominio anteriormente alla sottoscrizione del Contratto ovvero anche
successivamente, sempre che la divulgazione non sia conseguenza della violazione degli obblighi di riservatezza previsti dal presente articolo;
c) sia stata divulgata con il previo consenso scritto della Parte divulgante;
d) una Parte sia tenuta a comunicare ad Autorità pubbliche o giudiziarie a seguito di regolare e formale richiesta di queste ultime e/o alle quali sia comunque tenuta a fornire Informazioni Confidenziali per legge, regolamento o ordine dell’autorità giudiziale. In tal caso, la Parte che ha ricevuto l’ordine o la richiesta da parte dell’Autorità dovrà immediatamente informare la Parte divulgante e fornire copia delle Informazioni Confidenziali trasmesse all’Autorità, fermo restando che la divulgazione dovrà avvenire in misura strettamente necessaria per rispondere alla richiesta o all’ordine ricevuto.
Le Informazioni Confidenziali sono e rimangono proprietà esclusiva della Parte divulgante o di terzi che le hanno fornite alla Parte divulgante. La Parte ricevente non potrà rivendicare, direttamente o indirettamente, alcun diritto inerente alle Informazioni Confidenziali.
Ciascuna Parte, a semplice richiesta dell’altra, si impegna a consegnare, entro 15 giorni lavorativi dal ricezione della comunicazione via PEC/Raccomandata, tutti i documenti e/o materiale in proprio possesso e contenente le Informazioni Confidenziali relative all’altra Parte, salvo il diritto a trattenere copia degli stessi per l’adempimento di obblighi di legge, o delle proprie policy in materia di trattamento dei dati o qualora si tratti di documenti e/o materiale che riguardino informazioni relative ad entrambe le Parti o elaborate congiuntamente.
Art. 16 – Legge applicabile e foro competente
Il presente Xxxxxxxxx sarà interpretato ed eseguito in conformità con la legge italiana.
In caso di controversia relativa alla interpretazione e/o esecuzione del presente Contratto le Parti si adopereranno per addivenire ad una amichevole risoluzione della stessa. Nel caso in cui, nonostante ogni ragionevole tentativo di comporre amichevolmente la controversia, risulti impossibile addivenire ad una sua amichevole composizione, la stessa sarà devoluta alla
giurisdizione esclusiva del TAR, ai sensi dell’art. 133, comma 1, lettera a), numero 2) del C.P.A.
Art. 17 – Responsabilità delle Parti
Il Contraente si obbliga a sollevare e tenere indenne il Dipartimento da ogni danno, azione o pretesa di terzi che dovesse derivare dall’esecuzione del presente contratto a causa dell’attività del proprio personale o comunque da eventi ad esso imputabili.
In caso di impossibilità sopravvenuta della prestazione non imputabile al Contraente, questo è tenuto a darne prontamente comunicazione scritta al Dipartimento.
Art. 18 – Recesso
Le Parti potranno recedere dal presente Accordo attuativo previo preavviso da comunicarsi tramite posta elettronica certificata indicata all’art. 22 con anticipo di almeno 60 giorni.
Nel caso in cui il Contraente eserciti il diritto di recesso, lo stesso sarà in ogni caso tenuto a corrispondere all’Università la parte di corrispettivo dovuta per le attività di ricerca già svolte dal Dipartimento, nonché l’importo delle spese già sostenute e/o impegnate per l’esecuzione del presente atto, sino al momento del ricevimento della comunicazione di recesso.
Art. 19 – Condizione risolutiva
Il presente contratto è sottoposto alla condizione risolutiva del venir meno, in tutto o in parte, del finanziamento in premessa richiamato.
L’avveramento della condizione non ha effetto riguardo alle prestazioni già eseguite.
Art. 20 – Gestione sicurezza e prevenzione
Ai fini degli adempimenti previsti dal D. Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii., durante lo svolgimento dell’ “attività/progetto” di cui al presente accordo, il personale inviato presso la struttura ospitante è equiparato al lavoratore della struttura stessa. In applicazione all’articolo 10 del DM 363/1998, si concorda che il soggetto cui competono gli obblighi di datore di lavoro previsti dal D. Lgs. 81/2008, è individuato nel datore di lavoro della struttura ospitante. La struttura ospitante si assume l’onere di effettuare l’informazione e la formazione dei soggetti sui rischi e le misure di
sicurezza ed emergenza adottate in relazione alla specifica attività svolta e a fornire i dispositivi di protezione individuale necessari. Nel caso in cui per lo svolgimento delle attività in collaborazione sia richiesta l’attivazione della sorveglianza sanitaria, si concorda che ciascuna delle Parti provvederà ad effettuare la visita medica per il giudizio di idoneità alla mansione specifica del proprio personale. Il personale delle Parti è tenuto ad uniformarsi ai regolamenti ed alle disposizioni in materia di sicurezza vigenti presso la sede di esecuzione delle “attività/progetto” di cui al presente accordo, ad osservare le disposizioni previste dal D. Lgs. n. 81/2008 e ss.mm.ii., in particolare dall’art. 20 del citato decreto, e le indicazioni fornite dai Responsabili della struttura ospitante e/o dal Responsabile delle attività di ricerca in laboratorio. Ciascuna Parte si impegna a comunicare tempestivamente ogni infortunio capitato al personale dell’altra Parte durante lo svolgimento delle “attività/progetto” oggetto del presente accordo.
Art. 21 – Trattamento dei dati personali
Le Parti si impegnano a trattare i dati personali, con supporto analogico o digitale, nel rispetto dei principi generali in tema di protezione dei dati personali, di ogni obbligo previsto dal Regolamento (UE) 2016/679 concernente la tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali e la libera circolazione di tali dati (di seguito “GDPR”) e dalla disciplina in materia, nonché ai provvedimenti delle Autorità di Controllo degli Stati membri dell’Unione Europea ed in particolare del Garante per la protezione dei dati personali.
Ciascuna Parte riconosce ed accetta che i dati personali di propri dipendenti o collaboratori (nominativi, indirizzo, telefono, posta elettronica, eventuali altri riferimenti) coinvolti nelle attività esecutive di cui al presente contratto, sono trattati esclusivamente ai fini dell’esecuzione del rapporto giuridico ne discende, in conformità all'informativa resa ai sensi dell’art. 13 del GDPR, che ciascuna parte si impegna sin da ora a portare a conoscenza dei propri dipendenti o collaboratori nell'ambito delle proprie procedure interne.
Art. 22 – Comunicazioni
Le parti convengono che le comunicazioni relative al presente atto avverranno a mezzo PEC ai seguenti indirizzi:
- Dipartimento: xxxx@xxxxxxxxx.xxxxx.xx
- Contraente: xxxxx@xxxxxxx.xxx.xx
Le parti individuano quali referenti amministrativi:
- Dipartimento: dott.ssa Xxxxxxxxx Xxxxxx – 0432 558714 – xxxxxxx.xxxx@xxxxx.xx
- Contraente: dott. Xxxxx Xxx – 3347013052 - xxxxx.xxx@xxxxx.xxx.xx
Art. 23 – Spese di bollo e registrazione
Il presente contratto è redatto in un unico originale ed è firmato digitalmente, ex art. 24, commi
1 e 2 del C.A.D. - Codice dell'Amministrazione Digitale. Le spese di bollo sono a carico del Dipartimento, imposta di bollo assolta in modo virtuale – Autorizzazione Agenzia delle Entrate n. 59443/2015 del 23/06/2015.
Il contratto sarà registrato in caso d’uso e tassa fissa ai sensi degli articoli 5 e 39 del D.P.R. n.131 del 26/04/1986. Le spese di registrazione sono a carico della Parte che ne chiede la registrazione. Letto, confermato e sottoscritto
AUSIR
Il Presidente xxxx. Xxxxxx Xxxxxx
Università degli Studi di Udine
Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura Il Direttore
xxxx. Xxxxx Xxxxx
Il presente atto è sottoscritto con firma digitale, ai sensi del D.Lgs. 7 marzo 2005, n. 82.
Sostenibilità e innovazione del Ciclo Idrico Integrato
Tema: Modello numerico come strumento gestionale degli acquedotti
Premessa:
Le richieste idriche di una rete sono variabili, funzione dell'incremento demografico, della nascita di attività industriali o semplicemente legate a fluttuazioni stagionali. Se le risorse sono insufficienti è necessario ricorrere all'integrazione da sistemi attigui, appartenenti o meno al medesimo Gestore. Valutare le interconnessioni esterne diventa fondamentale anche se l'emergenza è dovuta alla qualità delle acque, non soddisfacente i limiti imposti da normativa o a causa dell'introduzione di un agente inquinante. Disporre di uno strumento che consenta non solo di valutare la rete come unità indipendente, ma soprattutto, attraverso una visione più ampia, correlarla con schemi acquedottistici vicini diventa quindi prioritario.
Obiettivi:
L’obiettivo è dare inizio alla realizzazione di un modello numerico, quale fondamentale strumento gestionale, che includa tutti i principali sistemi idrici in gestione ai Gestori della Regione FVG, ponendo l'attenzione in particolare sulle loro interconnessioni. Si valuterà il comportamento idraulico attuale e le soluzioni percorribili in caso di fuori servizio delle esistenti opere di captazione o altri scenari di possibile emergenza. La proposta del presente studio riguarda pertanto la valutazione dell'affidabilità idraulica da un punto di vista quantitativo e qualitativo, anche alla luce della crescente importanza assunta dal Water Safety Plan, modello introdotto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità al fine di valutare e gestire il rischio nella filiera delle acque destinate al consumo umano.
Fasi di sviluppo del lavoro:
I. Raccolta dati e campagne di misura integrative per ciascun sistema acquedottistico.
II. Aggiornamento e taratura dei modelli già implementati in studi precedenti.
III. Modellazione delle reti idriche non ancora oggetto di studio.
IV. Unione dei modelli.
V. Simulazione e analisi degli scenari di emergenza.
Tempi di realizzazione da coordinare in relazione alle possibilità tecnico-economiche
Mesi | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
1 | 6 | 12 | 24 | 30 | 36 | |||||||||||||||||||||||||||||||
I | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
II | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
III | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
IV | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
V |
Risultati attesi:
Avere un modello unico calibrato che consenta di ottimizzare le reti esistenti e, in caso di emergenza, individuarne immediatamente il livello di gravità, l’estensione dell’area coinvolta e la soluzione ideale da intraprendere per minimizzare i disagi alle utenze finali.
Bibliografia:
NICOLINI M. (2018). “Leakage identification in water distribution systems with a complex networks approach”. Proceedings of the 1st IEEE International Conference on Knowledge Innovation and Invention (ICKII 2018), South Korea, July 2018, 58-61.
XXXXXXXX X. et al. (2014). “Numerical modeling and leakage reduction in the water distribution system of Udine”. Procedia Engineering, 1241-1250.
GIACOMELLO C., KAPELAN Z., XXXXXXXX M. (2013). “Fast hybrid optimization method for effective pump scheduling”. Journal of Water Resources, Planning and Management, ASCE, 139(2), 175-183.
NICOLINI M. (2012). ”Pareto genetic algorithms for multi-objective design of water distribution systems”. Applied Mechanics and Materials: Advances in Hydrology and Hydraulic Engineering, 212-213, 664-670.
NICOLINI M. (2012). “Algoritmi evolutivi per l’ottimizzazione energetica di sistemi acquedottistici e irrigui”. L’Acqua -AII, suppl. n. 4, pp. 321-328.
XXXXXXXX X., XXXXXXXXXX X., XXX X. (2011). “Case study: calibration and optimal leakage management for a real water distribution network”. Journal of Water Resources, Planning and Management, ASCE, 137(1), 134-142.
XXXXXXXX X., XXXXXXX L. (2009). “Optimal location and control of pressure reducing valves in water networks”. Journal of Water Resources, Planning and Management, ASCE, 135(3), 178-187.
GOI D., XXXXXX F., BARBONE F., XXXXXXXX G., BONTEMPELLI G. (2005). Evaluation of chlorinated by-products in drinking waters of Central Friuli (Italy). Annali di chimica, 95, 9-10, 617-627.
Sostenibilità e innovazione del Ciclo Idrico Integrato
Tema: La modellazione numerica di tipo idrologico - idraulico a scala di bacino urbano come strumento di supporto alle attività di pianificazione territoriale
Premessa:
Al giorno d’oggi l’impiego di computer sempre più performanti, unitamente alla disponibilità di numerosi modelli numerici di tipo idrologico - idraulico che simulano con estremo dettaglio i vari processi di trasformazione afflussi - deflussi che avvengono a scala di distretto urbano, permette di affrontare i problemi progettuali e di gestione dei sistemi di drenaggio urbano in modo tale da svincolarsi dalle tradizionali ipotesi semplificative alle quali i classici metodi di analisi sono soggetti. Lo sviluppo e l’utilizzo di modelli numerici di simulazione permetterà quindi di potersi avvalere di uno strumento operativo valido come supporto decisionale a futuri interventi strutturali e di pianificazione a scala di bacino urbano al fine di garantire il controllo quali - quantitativo dei deflussi in un’ottica di sviluppo sostenibile e di pianificazione territoriale di tipo ottimale.
Obiettivi:
L’obiettivo che si intende perseguire risulta essere quello di fornire ai Gestori il necessario supporto tecnico - scientifico finalizzato all’acquisizione di tutte quelle nozioni (sia teoriche ma anche di tipo pratico) necessarie ad un corretto approccio alla modellazione numerica di tipo idrologico - idraulico dei sistemi di drenaggio urbano. L’impiego di codici di calcolo senza la necessaria conoscenza delle teorie, dei modelli matematici e dei metodi numerici che ne stanno alla base risulta infatti essere causa di potenziali errori che vanno ad inficiare la qualità ma soprattutto l’attendibilità dei risultati. In particolare, il codice di calcolo maggiormente impiegato per la modellazione e la simulazione dei processi di tipo idrologico ed idraulico a scala di bacino urbano risulta essere EPA - SWMM (Storm Water Model Management), software di dominio pubblico distribuito dall’Agenzia di Protezione Ambiente (EPA) degli Stati Uniti d’America e che ad oggi rappresenta uno dei codici di calcolo maggiormente utilizzati in ambito internazionale.
Fasi di sviluppo del lavoro:
I. Raccolta ed analisi degli elaborati progettuali della rete fognaria che si intende modellare.
II. Rilievo topografico di precisione dell’andamento plano - altimetrico della rete fognaria esistente per individuare eventuali differenze tra lo stato di fatto ed il progetto originario della rete fognaria.
III. Realizzazione del modello numerico di simulazione per mezzo del codice di calcolo EPA - SWMM.
IV. Analisi dei risultati ottenuti.
Tempi di realizzazione da coordinare in relazione alle possibilità tecnico-economiche
Mesi | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
1 | 6 | 12 | 24 | 30 | 36 | |||||||||||||||||||||||||||||||
I | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
II | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
III | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
IV | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
V |
Risultati attesi:
Acquisizione delle conoscenze teoriche e pratiche propedeutiche per l’implementazione a mezzo del codice di calcolo EPA – SWMM, di un modello numerico di simulazione di una rete di drenaggio urbano a servizio di un area che sarà individuata in accordo con l’Ente Gestore di riferimento. La realizzazione del modello di simulazione numerica permetterà di applicare questi modelli potenzialmente su tutto il territorio del FVG.
Bibliografia:
ROSSMAN L. A., (2017). “Storm Water Management Model Reference Manual”. Volume II - Hydraulics. National Risk Management Laboratory - Office of Research and Development, Xxxxxxxxxx, XX 00000 (USA).
ROSSMAN L. A., XXXXX W.C., (2016). “Storm Water Management Model Reference Manual”. Volume I - Hydrology. National Risk Management Laboratory - Office of Research and Development, Xxxxxxxxxx, XX 00000 (USA).
XXXXXXXX X., et al., (2016). “Analisi, modellazione numerica ed ottimizzazione del sistema fognario dell’A.T.O. Orientale Goriziano”. Università degli Studi di Udine - Dipartimento di Chimica, Fisica e Ambiente (DCFA).
XXXXXXXX X., et al., (2013). “Analisi generale e realizzazione del modello idrologico - idraulico di simulazione del sistema di drenaggio urbano a servizio della città di Grado”. Università degli Studi di Udine - Dipartimento di Chimica, Fisica e Ambiente (DCFA).
XXXXX X., XXXXXXX X., XXXXXXXX M., GOI D. (2013). “L.E.D.R.A. (Leading Eco - Engineering Developing for River Assessment) PROJECT - FASE “1. Rassegna Tecnica FVG, n.1.
XXXXXXXX X., et al., (2011). “Studio generale e realizzazione del modello idrologico - idraulico di simulazione del sistema di drenaggio della zona industriale del C.I.P.A.F. propedeutico all’ammodernamento, completamento e razionalizzazione della rete fognaria”. Università degli Studi di Udine - Dipartimento di Chimica, Fisica e Ambiente (DCFA).
Perin R., De Bortoli N., Indovina G., Goi D., (2017). “Realizzazione del modello di simulazione numerica della linea acque a supporto del progetto di ampliamento dell’impianto di depurazione di Udine”. Ingegneria dell’Ambiente Vol. 6 n. 1/2019.
Sostenibilità e innovazione del Ciclo Idrico Integrato
Tema: Ottimizzazione quali - quantitativa del sistema fognatura - impianto del ciclo idrico integrato
Premessa:
Negli ultimi decenni, grazie ai notevoli progressi compiuti nel campo dell’informatica, si è potuto assistere ad una costante evoluzione delle potenzialità offerte dalla modellistica numerica nel poter simulare sempre più realisticamente e nel dettaglio sia i processi di trasformazione afflussi - deflussi (finalizzati alla stima delle portate e dei volumi idrici generati da ciascun bacino/sottobacino con il quale è stata discretizzata una determinata area urbana) sia i fenomeni di accumulo e dilavamento delle sostanze inquinanti, e relativa propagazione all’interno dei collettori fognari, così come i processi di tipo chimico, fisico e biologico che stanno alla base della depurazione delle acque reflue.
Obiettivi:
Nonostante gli enormi progressi occorsi negli ultimi decenni nel settore dell’idroinformatica, qualsivoglia modello di simulazione prima di poter essere efficacemente utilizzato per la soluzione di problemi pratici deve essere tuttavia necessariamente tarato (calibrato). Propedeutica alla taratura del modello risulta essere la fase nella quale si identificano e si definiscono i parametri che andranno a costituire effettivamente il modello numerico, ovvero individuando quelli più significativi per la riproduzione dei processi che si intende simulare. Conseguentemente l’effettiva utilità dei modelli di simulazione dipende sostanzialmente dalla qualità e dall’accuratezza con la quale è stata condotta sia la scelta dei parametri sia la procedura di taratura del modello. Sulla scorta di tali considerazioni appare evidente come sia necessario definire una metodologia operativa standardizzata, finalizzata all’individuazione di tutte quelle fasi necessarie per l’ottimizzazione dei modelli di simulazione del “sistema fognatura - impianto”.
Fasi di sviluppo del lavoro:
I. Raccolta ed analisi degli elaborati progettuali della rete fognaria che si intende modellare unitamente alla realizzazione del rilievo topografico di precisione relativo all’andamento plano - altimetrico della rete fognaria esistente per individuare eventuali differenze tra lo stato di fatto ed il progetto originario della rete fognaria.
II. Installazione di misuratori di portata del tipo area - velocity nei segmenti della rete fognaria al fine di ottenere una acquisizione continua dei dati di portata transitanti all’interno delle tratte fognarie considerate significative per la calibrazione e la validazione del modello numerico di simulazione dei fenomeni di trasformazione afflussi - deflussi.
III. Installazione nei segmenti della rete fognaria ed all’interno dell’impianto di depurazione di campionatori di tipo automatico al fine di ottenere un’acquisizione (durante le fasi considerate come significative) di campioni di refluo da inviare successivamente alle analisi di laboratorio necessarie alla caratterizzazione e quantificazione delle sostanze inquinanti e quindi per la calibrazione e validazione del modello numerico di simulazione dei fenomeni di accumulo e dilavamento delle sostanze inquinanti e dei processi di depurazione.
IV. Realizzazione del modello numerico di simulazione.
V. Taratura del modello numerico di simulazione per mezzo di procedure di calibrazione di tipo manuale oppure di tipo automatizzato e successiva validazione del modello numerico realizzato, ovvero verifica della capacità del modello numerico nel poter simulare accuratamente il comportamento del “sistema fognatura - impianto di depurazione” modellato.
Tempi di realizzazione da coordinare in relazione alle possibilità tecnico-economiche
Mesi | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
1 | 6 | 12 | 24 | 30 | 36 | |||||||||||||||||||||||||||||||
I | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
II | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
III | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
IV | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Risultati attesi:
Il risultato finale che si intende perseguire è dunque quello di promuovere un approccio in grado di fornire una metodologia operativa che consenta di affrontare i problemi di progetto, verifica, gestione e riqualificazione del “sistema fognatura - impianto di depurazione” in modo ottimale e rigoroso, ovvero in un’ottica di sviluppo sostenibile e di salvaguardia del patrimonio idrico.
Bibliografia:
XXXXXXXX X., XXXXX X., XXXXXXXX M., XXX D., (2016). “Stormwater quantity and quality for sustainable management of runoff in an industrial district. Preliminary analysis and modelling of first foul flush effect”. Journal of Multidisciplinary Engineering Science and Technology (JMEST), Vol. 3 Issue 7, 5249.
XXXXXXXX X., XXXXX X., XXXXXXXX M., XXX D., (2016). “Using EPA-SWMM in quality stormwater modeling: calibration and design strategies”. In: M.R. Xxxx, X. Xxxxxx, X. Xxxxxxxx, X. Xxxxxxxxx, X. Xxxx, X. Xxxxxx, X. Xxxxx. Book of Abstracts, X International Symposium on Sanitary and Environmental Engineering, SIDISA 2016. Rome, 19-23/06/2016, 145.
XXXXXXXX X., XXXXX X., XXXXXXXX M., XXX D., (2015). “Quality stormwater modeling in small suburban catchments: a case study”. Prooceedings of International Conference on Sustainable Water Management; 29 November to 3 December 2015 at Xxxxxxx Xxxxxxxxxx, Xxxxx, Xxxxxxx Xxxxxxxxx.
XXXXXXXX M., XXXXX X., XXXXXXXX M., XXX D., (2014). “Preliminary Analysis of stormwater runoff and pollutant washoff in an industrial district”. Prooceedings of 13th Specialized Conference on Watershed and Xxxxx Xxxxx Xxxxxxxxxx, 0-00 Xxxxxxxxx 0000, Xxx Xxxxxxxxx (XXX).
WANIELISTA M.P (1978). "Stormwater management: Quality and quantity”. Xxx Xxxxxx Sci Publ., Ann. Harbor MI.
XXXXX X., XXXXXXXX M., XXXXXXXX M., XXXXXXX M., XXX D., (2017). “Automated calibration of the EPA -
SWMM model for a small suburban catchment using PEST: a case study”. Environmental Modeling & Assessment - Springer (article under review).
Sostenibilità e innovazione del Ciclo Idrico Integrato
Tema: Codigestione di fanghi di depurazione e matrici organiche come economia circolare del territorio
Premessa
La digestione anaerobica è un processo che consente la produzione di energia e la stabilizzazione di matrici organiche mediante fermentazione metanigena responsabile della formazione di biogas. All’interno degli impianti di depurazione di media-grande taglia, il trattamento di stabilizzazione dei fanghi prodotti dalla depurazione delle acque reflue si verifica all’interno di digestori anaerobici che spesso risultano avere una capacità di trattamento esuberante rispetto al carico influente. Da qui si pongono le basi della codigestione dei fanghi con altre matrici, ad esempio la xxxxxxxx xxxxxxxx xxx xxxxxxx xxxxxx xxxxxx (XXXXX) oppure altri sottoprodotti organici o matrici naturali disponibili sul territorio, al fine di ottimizzare il processo e valorizzare i rifiuti e gli scarti organici prodotti localmente. Alle matrici da trattare possono essere applicati pre-trattamenti di varia natura per incrementare le rese in biogas nonché la cinetica del processo.
Obiettivi
Il processo di digestione anaerobica viene realizzato da diversi consorzi microbici e risulta essere particolarmente sensibile a composti inibitori, obiettivo principale è la comprensione di tutti gli step del processo, i fondamenti della configurazione dei reattori, il monitoraggio e controllo di processo, l’utilizzo del digestato e i diversi utilizzi possibili del biogas.
La codigestione anaerobica si basa sull’utilizzo di diversi substrati organici e loro miscele: dai rifiuti domestici ai reflui di allevamento, dagli scarti agricoli ai reflui industriali. Obiettivo è valutare e comprendere le caratteristiche e le possibili sinergie tra substrati organici.
Fasi di sviluppo del lavoro
I. Microbiologia del processo di digestione anaerobica
II. Reactor configuration & control
III. Utilizzi del biogas
IV. Utilizzi del digestato
V. Substrati organici per la codigestione
Tempi di realizzazione da coordinare in relazione alle possibilità tecnico-economiche
Mesi | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
1 | 6 | 12 | 24 | 30 | 36 | |||||||||||||||||||||||||||||||
I | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
II | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
III | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Risultati attesi (MAX 100 parole):
Acquisire gli strumenti alla comprensione del processo di digestione anaerobica e alla sua ottimizzazione all’interno degli impianti di depurazione mediante codigestione dei fanghi con altri substrati organici già presenti sul territorio al fine di una valorizzazione energetica locale.
Bibliografia
MAINARDIS M., GOI D., (2019). “Pilot-UASB reactor tests for anaerobic valorisation of high-loaded liquid substrates in Friulian mountain area”. X. Xxxxxxx. Chem. Eng. 7(5), 103348.
MAINARDIS M., FLAIBANI S., XXXXXXXX M., XXX D., (2019). “Techno-economic feasibility of anaerobic digestion of cheese whey in small Italian dairies and effect of ultrasound pre-treatment on methane yield”. X. Xxxxxxx. Manage. 246, 557-563.
MAINARDIS M., FLAIBANI X., XXXXXXXXX F., PERESSOTTI A., GOI D., (2019). “Techno-economic analysis of
anaerobic digestion implementation in small Italian breweries and evaluation of biochar and granular activated carbon addition effect on methane yield”. X. Xxxxxxx. Chem. Eng. 7, 103184.
MAINARDIS M., XXXXXX V., XXXXXXX G., VISINTINI D., GOI D., (2018). “Characterization and BMP Tests of
Liquid Substrates for High-rate Anaerobic Digestion”. Chem. Biochem. Eng. Q. 31(4), 509-518.
XXXXXX X., DI XXXXX X., XXXXXXXX C., XXXXX P., XXXXXX X., (2013). “Best available carbon sources to enhance the via-nitrite biological nutrients removal from supernatants of anaerobic co-digestion”. Chem.Eng.J. 215- 216, 15-22
CABBAI V., XXXXXXX M., XXXXXX E., GOI D., (2013). “BMP tests of source selected OFMSW to evaluate anaerobic codigestion with sewage sludge” Waste Manage., xxxx://xx.xxx.xxx/00.0000/x.xxxxxx.0000.00.000.