P R O V I N C I A D I O R I S T A N O
COMUNE DI BOSA
P R O V I N C I A D I O R I S T A N O
XXXXX XXXXXXXXX x. 0 – C.A.P. 08013 Tel. 0000 000000 – Fax 0.785 373949
C.F. 83000090916 – P.I. 00202690913 – C.C.P. 11870086
Area Ambiente, Edilizia, Urbanistica e Grandi Opere
CAPITOLATO SPECIALE DI APPALTO
FORESTAZIONE URBANA NEL COMUNE DI BOSA FINANZIAMENTO 2016 INTERVENTI URGENTI ANTICRISI – L.R. N. 6 DEL 15 MARZO 2012, ART 5
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 33/27 del 10.6.2016
MARZO 2018
IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO
X.xx Arch. Xxxx Xxxxx Xxxxxx
SOMMARIO
PARTE PRIMA 4
NORME GENERALI 4
CAPO I 4
ARTICOLO 1. OGGETTO DELL'APPALTO 4
ARTICOLO 2. DURATA DELL’APPALTO 4
ARTICOLO 3. MODALITA’ DI AFFIDAMENTO DEI LAVORI 5
ARTICOLO 4. CRITERI DI AGGIUDICAZIONE DEI LAVORI 5
ARTICOLO 5. AMMONTARE DELL'APPALTO 5
ARTICOLO 6. RECLUTAMENTO DEI LAVORATORI 6
ARTICOLO 7. ESECUZIONE E FORNITURA DI MATERIALI, NOLI, ATTREZZATURE 7
ARTICOLO 8. LUOGHI E SUPERFICI INTERESSATI DAI LAVORI IN APPALTO 7
ARTICOLO 9. DESCRIZIONE DEI LAVORI IN APPALTO ED ELABORATI 7
ARTICOLO 10. DIREZIONE DEI LAVORI 8
ARTICOLO 11. CONTABILITÀ DEI LAVORI 8
ARTICOLO 12. STATI DI AVANZAMENTO DEI LAVORI - PAGAMENTI 10
ARTICOLO 13. CONTO FINALE 10
ARTICOLO 14. PRESCRIZIONI GENERALI RELATIVE ALL’ESECUZIONE DEI LAVORI 11
CAPO II 11
OBBLIGHI, RESPONSABILITA’E PRESCRIZIONI PER L’ESECUZIONE DEI LAVORI 11
ARTICOLO 15. DICHIARAZIONE IMPEGNATIVA DELLA DITTA AGGIUDICATARIA 11
ARTICOLO 16. NORME DI SICUREZZA 12
ARTICOLO 17. OBBLIGHI E RESPONSABILITA’ DELLA DITTA AGGIUDICATARIA 12
ARTICOLO 18. SPESE 13
ARTICOLO 19. PROVVEDIMENTI PER IL PERSONALE 13
ARTICOLO 20. OBBLIGHI IN MATERIA DI SICUREZZA 13
ARTICOLO 21. DOMICILIO DELLA DITTA AGGIUDICATARIA 13
ARTICOLO 22. RISERVATEZZA DEL CONTRATTO 14
ARTICOLO 23. PENALI 14
ARTICOLO 24. GARANZIE E COPERTURE ASSICURATIVE 14
ARTICOLO 25. CONOSCENZA DELLE CONDIZIONI D’APPALTO 15
CAPO III 15
NORME SPECIFICHE E DISPOSIZIONI FINALI 15
ARTICOLO 26. VIGILANZA E CONTROLLO - ORDINI DI SERVIZIO 15
ARTICOLO 27. DISPOSIZIONI FINALI 15
PARTE SECONDA 16
NORME TECNICHE 16
CAPO I 16
ARTICOLO 28. RECINZIONI TEMPORANEE DI CANTIERE 16
ARTICOLO 29. PULIZIA GENERALE 16
ARTICOLO 30. DIFESA DELLA PARTE EPIGEA DEGLI ALBERI E ARBUSTI ESISTENTI 17
ARTICOLO 31. DIFESA DELLA PARTE XXXXXX XXXXX XXXXXX XXXXXXXXX 00
ARTICOLO 32. SANZIONI PER DANNI AL VERDE ESISTENTE 19
ARTICOLO 33. ABBATTIMENTO ALBERI E ARBUSTI 19
ARTICOLO 34. ACCANTONAMENTO DEGLI STRATI FERTILI DI SUOLO E DEL MATERIALE DI SCAVO 19
CAPO II 20
ARTICOLO 35. QUALITÀ E PROVENIENZA DEL MATERIALE AGRARIO E VEGETALE 20
ARTICOLO 36. MATERIALI IN GENERE 20
ARTICOLO 37. TERRENO AGRARIO DI RIPORTO 21
ARTICOLO 38. SUBSTRATO DI COLTIVAZIONE 22
ARTICOLO 39. CONCIMI 22
ARTICOLO 40. ACQUA 22
ARTICOLO 41. MATERIALI VEGETALI 23
ARTICOLO 42. TRASPORTO DEL MATERIALE VEGETALE 24
CAPO III 25
MODALITÀ DI ESECUZIONE DEI LAVORI A VERDE 25
ARTICOLO 43. SCAVI, XXXXXX E RINTERRI 25
ARTICOLO 44. LIVELLAMENTI E DRENAGGIO 26
ARTICOLO 45. LAVORAZIONI DEL SUOLO E CONCIMAZIONI DI FONDO 26
ARTICOLO 46. TRACCIAMENTI E PICCHETTAMENTO PER LE OPERE A VERDE 27
ARTICOLO 47. MESSA A DIMORA DELLE PIANTE 28
ARTICOLO 48. ANCORAGGI 29
ARTICOLO 49. GARANZIA DI ATTECCHIMENTO 30
ARTICOLO 50. INTERVENTI DI MANUTENZIONE DURANTE L’ESECUZIONE DEI LAVORI 31
ARTICOLO 51. IRRIGAZIONE 31
CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO
PARTE PRIMA NORME GENERALI CAPO I
ARTICOLO 1 OGGETTO DELL'APPALTO
L'appalto ha per oggetto la realizzazione di lavori di manutenzione ordinaria e sistemazione di aree verdi, previsti dal progetto definitivo- esecutivo denominato “Interventi di forestazione urbana nel Comune di Bosa annualità 2016 L.R.15 marzo 2012, n. 6, art. 5 – D.G.R. 33/27 del 10/06/2016 – Interventi di aumento, manutenzione e valorizzazione del patrimonio boschivo”. I lavori saranno eseguiti nel rispetto delle norme previste dal D.lgs. 50/2016 e ss.mm.ii. e del DPR 207/2010 e ss.mm.ii. e del D.lgs. 81/2008 e ss.mm.ii. e secondo quanto disposto nel presente capitolato speciale di appalto. I lavori in appalto sono finanziati ai sensi della L.R. del 15 marzo 2012, n. 6 art. 5 “Interventi urgenti anticrisi” e come tali devono essere finalizzati a dare occupazione a cittadini che non usufruendo di altre sovvenzioni pubbliche o indennità di disoccupazione e/o mobilità si trovino in condizioni di disoccupazione o inoccupazione dando priorità all’impiego di soggetti espulsi dal mercato del lavoro negli ultimi due anni, di disoccupati di lungo periodo, e di donne.
Il progetto, da affidarsi ad operatore economico privato, di seguito denominato ditta aggiudicataria, deve essere realizzato ai sensi della L.R. 11/1988 art. 94 e ss.mm.ii. rispettando i seguenti parametri nell’uso delle risorse finanziarie disponibili:
✓ quota non inferiore al 70 per cento in conto oneri diretti e riflessi per i lavoratori da occupare;
✓ quota non superiore al 23 per cento per la dotazione delle attrezzature, materiali e noli;
✓ quota non superiore al 7 per cento per oneri di assistenza tecnica relativa alla predisposizione ed attuazione dei progetti.
In attuazione del progetto ai sensi della sopracitata normativa di riferimento l’appalto in oggetto prevede l’assunzione di n. 3 (tre) lavoratori, con la mansione di n. 1 operaio qualificato e n.2 operaio comune bracciante agricolo, mediante reclutamento effettuato ai sensi della DGR 50/54/ del 21.12.2012 “Definizione dei criteri e delle modalità di assunzione dei lavoratori da impiegare nei cantieri comunali previsti dalla L.R.
n. 11/1988, art. 94” e ss.mm.ii., attingendo dalla apposita graduatoria annuale predisposta dal centro servizi per il lavoro, di Bosa Cuglieri della Provincia di Oristano, con avviso di selezione in attuazione di specifica convenzione relativa al progetto denominato “Interventi di forestazione urbana nel Comune di Bosa annualità 2016 L.R.15 marzo 2012, n. 6, art. 5 - Interventi di aumento, manutenzione e valorizzazione del patrimonio boschivo”
ARTICOLO 2 DURATA DELL’APPALTO
La durata dell’appalto è di mesi undici e sei giorni, decorrenti dalla consegna dei lavori, che risulterà da apposito verbale disposto dal responsabile del procedimento, durante i quali dovranno essere garantiti:
1. l’esecuzione delle opere come dagli elaborati di progetto approvato;
2. l’assunzione di n. 3 unità lavorative, di cui n. 1 operaio qualificato e n. 2 operaio comune bracciante agricolo, secondo quanto precisato dal successivo art. 6;
3. l’impiego dei lavoratori assunti per la durata di almeno 3.474 ore effettive di manodopera totale nel cantiere, di cui 2.230 ore complessive per i due operai comuni e 1.244 ore per l'operaio qualificato;
Per validi e giustificati motivi non imputabili alla volontà della ditta aggiudicataria la durata dell’appalto può essere prorogata di mesi quattro ad insindacabile giudizio del responsabile del procedimento.
ARTICOLO 3
MODALITA’ DI AFFIDAMENTO DEI LAVORI
I lavori di cui al presente Capitolato saranno affidati, mediante regolare procedura indetta dalla stazione appaltante, secondo quanto previsto dalla normativa vigente.
ARTICOLO 4
CRITERI DI AGGIUDICAZIONE DEI LAVORI
I lavori del presente appalto saranno aggiudicati secondo quanto previsto dalla normativa vigente. Le eventuali economie di spesa derivanti dalle offerte al ribasso andranno a costituire somme a disposizione dell’amministrazione utilizzabili per l’eventuale rimodulazione del quadro economico di progetto, da disporsi con successivo atto del responsabile del servizio, fermo restando i parametri previsti ai sensi del precedente art. 1 del presente capitolato.
ARTICOLO 5 AMMONTARE DELL'APPALTO
L'importo complessivo dei lavori compresi nell'appalto, secondo quanto di seguito indicato, ammonta a € 66'210,00 escluso IVA al 22 % cui:
A. Importo dei Lavori | |||
A.1 | Importo manodopera (non soggetto a ribasso) | € 41.355,83 | |
A.2 | Importo manodopera (soggetto a ribasso) | € 8.143,52 | |
A.3 | Oneri per la sicurezza (non soggetti a ribasso) | € 1.500,00 | |
A.4 | Importo per forniture e noli (soggetto a ribasso) | € 15.210,65 | |
Totale imponibile LAVORI E SICUREZZA (A.1+A.2+A.3+A.4) | € 66.210,00 |
ARTICOLO 6 RECLUTAMENTO DEI LAVORATORI
L’appalto in oggetto deve prevedere il reclutamento e l’assunzione di n. 3 unità lavorative, di cui n. 1 con la mansione di operaio qualificato e n. 2 con la mansione di operaio comune bracciante agricolo, ai sensi della DGR 50/54/ del 21.12.2012 “Definizione dei criteri e delle modalità di assunzione dei lavoratori da impiegare nei cantieri comunali previsti dalla L.R. n. 11/1988, art. 94 ” e ss.mm.ii..
Le lavorazioni di cantiere che saranno fornite dalla manodopera oggetto del reclutamento, come specificate in progetto, fanno riferimento alle seguenti mansioni:
Manodopera per sistemazione a verde di terreni, mediante pulizia, diserbo e decespugliamento con attrezzi manuali e meccanici, lavorazione manuale del terreno, precedentemente lavorato a scasso andante e buche, per il completamento della preparazione del terreno di piantagione di specie forestali (conifere, eucalipti, latifoglie, macchia mediterranea), spietramento e sistemazione del terreno, concimazione ammendante pre- impianto, tracciamento e picchettamento dei sesti, apertura di buche con attrezzi manuali o meccanici, messa a dimora su terreno lavorato andantemente in buche della profondità di mt 0.40, cure colturali preparatorie consistenti in lavori di diserbo e decespugliamento con attrezzi manuali, sarchiature, rincalzature da attuare a mano, assistenza alle lavorazioni meccaniche preparatorie, manutenzione di recinzioni in muro di pietrame a secco, e per tutte le mansioni specifiche dei lavori agricoli e forestali.
E’ fatto l’obbligo alla ditta aggiudicataria di assumere, senza riserva alcuna, i lavoratori attingendo il personale dalla specifica graduatoria annuale, predisposta dal CSL Bosa Cuglieri della Provincia di Oristano, relativa al progetto denominato “Interventi di forestazione urbana nel Comune di Bosa annualità 2016 L.R.15 marzo 2012,
n. 6, art. 5 - Interventi di aumento, manutenzione e valorizzazione del patrimonio boschivo”, in conformità dei parametri della tipologia di impiego specificati nell’avviso di selezione:
- Applicazione di rapporto di lavoro a tempo determinato per la durata di 336 giorni consecutivi in base al contratto collettivo nazionale e alla Tabella Salariale Operai Agricoli-Florovivaisti e Agro Forestali della Provincia di Oristano in vigore dal 01 Gennaio 2017, per complessive 3.474 ore effettive di lavoro, di cui 1.115 ore per ciascuno dei due lavoratori operaio comune e 1.244 ore per l'unico lavoratore operaio qualificato;
- Impiego a tempo parziale - orizzontale di cinque ore giornaliere per 5 giorni lavorativi settimanali;
Tutti gli oneri diretti e riflessi, relativi all’assunzione ed al reclutamento del personale, compresi i rapporti giuridico-normativi intercorrenti con i lavoratori, comprese tutte le spese di gestione, visite mediche e quanto altro necessario, sono a completo carico della ditta aggiudicataria. Il trattamento economico, fiscale e contributivo dei lavoratori, a completo carico della ditta aggiudicataria, deve essere attuato nel rispetto delle normative vigenti in materia di lavoro, con l’applicazione del contratto collettivo specifico del settore di riferimento; come da progetto (vedere computo metrico estimativo, elenco prezzi), il prezzo unitario (costo orario lordo calcolato in applicazione del contratto specifico di settore) relativo alla retribuzione spettante per contratto ai lavoratori, deve essere pari a 12,24 e 11,71 €, rispettivamente per operaio qualificato ed operaio comune, oltre iva di legge, esso non è posto a base di gara, diversamente da quanto previsto per il costo complessivo, a carico della Ditta aggiudicataria, di gestione del personale, che sarà soggetto ad offerta per l’aggiudicazione con il criterio di cui al precedente art. 4. Il requisito di durata pari a 336 giorni consecutivi per un totale di 3.474 ore effettive di lavoro può essere compensato fra due o più lavoratori, nel caso in cui l’unità lavorativa dovesse essere sostituita per giustificati motivi nel corso di svolgimento del cantiere; in caso di tale fattispecie, la ditta aggiudicataria, previa autorizzazione con apposito provvedimento del responsabile del
procedimento, dovrà attingere il personale in sostituzione dall’apposita graduatoria. Ciascun lavoratore dovrà percepire per contratto il salario orario lordo pari a rispettivamente 12,24 e 11,71 €, per operaio qualificato ed operaio comune; sono esclusi da tali importi tutte le spese di parte di competenza del datore di lavoro (ad esempio, imposte, costi di gestione etc.).
ARTICOLO 7
ESECUZIONE E FORNITURA DI MATERIALI, NOLI, ATTREZZATURE
L’appalto in oggetto, come si evince dagli allegati di progetto, prevede l’esecuzione di lavorazioni, noli, attrezzature. Ai sensi della L.R. 11/1988 art. 94 e ss.mm.ii., la spesa per tali lavorazioni non deve essere superiore al 23 % del costo complessivo dell’intervento e prevedere in particolare:
✓ Lavorazioni meccaniche preparatorie del terreno di piantagione, da svolgersi con mezzi, attrezzi manuali, materiali di consumo in dotazione della ditta aggiudicataria;
✓ Noli a caldo per l’esecuzione di lavorazioni, trasporti, sistemazioni, pose in opera da svolgersi con mezzi in dotazione della ditta aggiudicataria, lavorazioni meccaniche del terreno;
✓ Forniture di terra vegetale vagliata fornita a piè d’opera;
La fornitura delle lavorazioni, specificate negli elaborati di progetto deve essere attuata a completo carico della ditta aggiudicataria. La conduzione di mezzi meccanici nell’espletamento delle lavorazioni in progetto, deve essere attuata con l’uso di manodopera specializzata in organico alla ditta aggiudicataria.
ARTICOLO 8
LUOGHI E SUPERFICI INTERESSATI DAI LAVORI IN APPALTO
I lavori di sistemazione e di manutenzione ordinaria dovranno interessare le aree a verde relative ai siti indicati in progetto, nelle zone e con gli interventi indicati nelle planimetrie degli elaborati grafici di progetto.
ARTICOLO 9
DESCRIZIONE DEI LAVORI IN APPALTO ED ELABORATI
I lavori compresi nell'appalto, salvo successive eventuali variazioni disposte dall'Amministrazione, risultano descritti dai seguenti elaborati:
Elaborati relazionali e Contabili | Elaborati grafici |
All. A – Relazione generale; All. A.1 – Relazione fotografica; All. A. 2 - Quadro economico; All. B – Elenco Prezzi Unitari; All. C – Computo metrico estimativo; All. D – Cronoprogramma; All. E – Capitolato Speciale d’Appalto; All. F – Schema di Contratto; All. G - Piano di manutenzione dell'opera; All. H- Dichiarazione sulla non necessità di predisposizione di un piano di sicurezza e coordinamento. | Tav. 1 – Inquadramento cartografico delle aree d’intervento; Tav. 2 – Carta delle opere su CTR. |
La ditta aggiudicataria dovrà attenersi al progetto che contiene la descrizione particolareggiata delle modalità di esecuzione di tutti i lavori
ARTICOLO 10 DIREZIONE DEI LAVORI
Il Committente dichiara di aver istituito un ufficio di direzione dei lavori per il coordinamento, la direzione ed il controllo tecnico-contabile dell’esecuzione dell’intervento costituito da un Direttore dei Lavori.
In particolare il Committente dichiara: di aver affidato l’incarico della Direzione dei Lavori al Dott. Agr. Xxxxxxxx Xxxxx, iscritto all’Albo dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Oristano al n. 187
ARTICOLO 11 CONTABILITÀ DEI LAVORI
I documenti amministrativi contabili, ai sensi del D.lgs. 50/2016 e ss.mm.ii. e DPR 207/2010 e xx.xx. ii. , per l'accertamento dei lavori e delle somministrazioni sono:
- i libretti delle misure delle lavorazioni e delle provviste, che dovranno contenere la misura e la classificazione delle lavorazioni e delle provviste secondo la denominazione di contratto nonché eventuali altre memorie esplicative, al fine di dimostrare chiaramente ed esattamente, nelle sue varie parti, la forma ed il modo di esecuzione. Tali documenti dovranno essere aggiornati dalla Direzione dei Lavori in contraddittorio con la ditta aggiudicataria sotto la diretta responsabilità del Direttore dei Lavori.
- il giornale di cantiere, da redigere e aggiornare giornalmente a cura della ditta aggiudicataria e da sottoporre a verifica della Direzione Lavori, nel quale la ditta aggiudicataria tiene nota delle lavorazioni quotidianamente eseguite e le risorse umane e materiali impiegate nelle lavorazioni;
- il registro di contabilità, fornito dalla Ditta aggiudicataria, contiene la trascrizione delle annotazioni delle lavorazioni e delle somministrazioni contenute nei libretti delle misure e compilato secondo le modalità indicate dalla normativa di riferimento, segnando per ciascuna partita il richiamo della relativa pagina del libretto ed il corrispondente prezzo unitario di appalto. L'iscrizione delle partite deve essere in ordine cronologico. Il registro di contabilità è tenuto dal Direttore dei Lavori ed è firmato dalla ditta aggiudicataria, con o senza riserve;
- gli stati d'avanzamento dei lavori, nei quali sono riassunte tutte le lavorazioni e tutte le somministrazioni eseguite dal principio dell'appalto sino alla data di redazione degli stessi ed ai quali è allegata una copia degli eventuali elenchi dei nuovi prezzi, indicando gli estremi della intervenuta approvazione. Gli stati di avanzamento lavori sono redatti dal Direttore dei Lavori quando, in relazione alle modalità specificate nel capitolato speciale d'appalto, si debba effettuare il pagamento di una rata di acconto.
- i certificati per il pagamento delle rate di acconto, rilasciati dal Committente sulla base degli stati di avanzamento dei lavori per l'emissione del mandato di pagamento. I certificati di pagamento devono essere annotati nel registro di contabilità.
- il conto finale e la relativa relazione, redatti dal Direttore dei Lavori entro il termine stabilito dalla normativa vigente e con le stesse modalità previste per lo stato di avanzamento dei lavori.
La relazione finale deve indicare le vicende alle quali l'esecuzione del lavoro è stata soggetta, allegando la relativa documentazione, ed in particolare:
• i verbali di consegna dei lavori;
• gli atti di consegna e riconsegna di mezzi d'opera, aree o cave di prestito concessi in uso all'impresa;
• le eventuali perizie suppletive e di variante, con gli estremi della intervenuta approvazione;
• gli eventuali nuovi prezzi ed i relativi verbali di concordamento o atti aggiuntivi, con gli estremi di approvazione e di registrazione;
• gli ordini di servizio impartiti;
• la sintesi dell'andamento e dello sviluppo dei lavori con l’indicazione delle eventuali riserve e la menzione degli eventuali accordi bonari intervenuti;
• i verbali di sospensione e ripresa dei lavori, il certificato di ultimazione con la indicazione dei ritardi e delle relative cause;
• gli eventuali sinistri o danni a persone animali o cose con indicazione delle presumibile cause e delle relative conseguenze;
• i processi verbali di accertamento di fatti o di esperimento di prove;
• le richieste di proroga e le relative determinazioni della stazione appaltante;
• gli atti contabili (libretti delle misure, registro di contabilità, ecc. );
• tutto ciò che può interessare la storia cronologica della esecuzione, aggiungendo tutte quelle notizie tecniche ed economiche che possono agevolare il collaudo.
Ciascun soggetto incaricato, per la parte che gli compete secondo le proprie attribuzioni, sottoscrive i documenti contabili ed assume la responsabilità dell'esattezza delle cifre e delle operazioni che ha rilevato, notato o verificato; per quanto non previsto dal presente articolo valgono le disposizioni specifiche, ai sensi del D.lgs. 50/2016 e ss.mm.ii. e DPR 207/2010 e xx.xx. ii.
ARTICOLO 12
STATI DI AVANZAMENTO DEI LAVORI - PAGAMENTI
Il Direttore dei Lavori, redigerà con cadenza pari al raggiungimento dell’importo di € 20'000,00 (venti/mila/00) al netto delle ritenute di legge, uno stato di avanzamento dei lavori, che riporterà l'avanzamento progressivo delle varie opere e prestazioni ed i corrispondenti importi, secondo quanto stabilito all’articolo precedente.
Lo stato di avanzamento dei lavori sarà sottoposto al Committente che provvederà, al suo esame ed all'emissione del certificato per il pagamento della rata ovvero per il mandato di pagamento relativo.
Gli stati di avanzamento dei lavori potranno essere emessi finché l’importo residuo delle lavorazioni da eseguire ammonti ad almeno il 3 % dell’importo contrattuale, in caso contrario le somme dovute verranno liquidate in sede di stato finale dei lavori.
La liquidazione potrà avvenire solo dopo emissione da parte della ditta aggiudicataria di regolare fattura e nel rispetto degli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari di cui alla L. 13.08.2010 n. 136.
Le liquidazioni delle rate hanno carattere provvisorio e possono quindi essere rettificate o corrette qualora la Direzione dei Lavori, a seguito di ulteriori accertamenti, lo ritenga necessario.
In caso di ritardo nella emissione dei certificati di pagamento o dei titoli di spesa relativi agli acconti e alla rata di saldo rispetto alle condizioni e ai termini stabiliti dal contratto spettano all'esecutore dei lavori gli interessi, legali e moratori, ferma restando la sua facoltà, trascorsi i termini di cui sopra o, nel caso in cui l'ammontare delle rate di acconto, per le quali non sia stato tempestivamente emesso il certificato o il titolo di spesa, raggiunga il quarto dell'importo netto contrattuale, di agire ai sensi dell'articolo 1460 del codice civile, ovvero, previa costituzione in mora della Committenza e trascorsi sessanta giorni dalla data della costituzione stessa, di promuovere il giudizio arbitrale per la dichiarazione di risoluzione del contratto.
ARTICOLO 13 CONTO FINALE
Il conto finale dei lavori oggetto dell'appalto redatto dal Direttore dei Lavori è trasmesso, al Committente per i relativi adempimenti.
Il conto finale è accompagnato da una relazione con gli allegati connessi alla storia cronologica dell'esecuzione, oltre a quelle notizie di carattere tecnico ed economico, atte ad agevolare le operazioni di collaudo / regolare esecuzione ai sensi del D.lgs. 50/2016 e ss.mm.ii. e DPR 207/2010 e xx.xx. ii..
ARTICOLO 14
PRESCRIZIONI GENERALI RELATIVE ALL’ESECUZIONE DEI LAVORI
I lavori indicati nell’art. 1 dovranno essere svolti nel pieno rispetto delle prescrizioni tecniche riportate nel progetto, redatto secondo le prescrizioni riportate nel presente Capitolato.
CAPO II
OBBLIGHI, RESPONSABILITA’E PRESCRIZIONI PER L’ESECUZIONE DEI LAVORI
ARTICOLO 15
DICHIARAZIONE IMPEGNATIVA DELLA DITTA AGGIUDICATARIA
Costituiscono parte integrante del Contratto, oltre al presente “Capitolato speciale d’Appalto”, i seguenti documenti allegati di progetto:
Elaborati relazionali e Contabili | Elaborati grafici |
All. A – Relazione generale; All. A.1 – Relazione fotografica; All. A. 2 - Quadro economico; All. B – Elenco Prezzi Unitari; All. C – Computo metrico estimativo; All. D – Cronoprogramma; All. E – Capitolato Speciale d’Appalto; All. F – Schema di Contratto; All. G - Piano di manutenzione dell'opera; All. H- Dichiarazione sulla non necessità di predisposizione di un piano di sicurezza e coordinamento; | Tav. 1 – Inquadramento cartografico delle aree d’intervento; Tav. 2 – Carta delle opere su CTR. |
La Ditta aggiudicataria dichiara di accettare le condizioni contenute nel Contratto e di disporre dei mezzi tecnici e finanziari necessari per assolvere agli impegni che ne derivano.
La Ditta aggiudicataria dichiara inoltre di aver preso visione dell’area di lavoro e dei disegni di progetto e di essere perfettamente edotto di tutte le condizioni tecniche ed economiche necessarie per una corretta valutazione dell’Appalto.
La Ditta aggiudicataria non potrà quindi eccepire, durante l’esecuzione dei lavori, la mancata conoscenza di elementi non valutati, tranne che tali elementi si configurino come cause di forza maggiore contemplate dal codice civile (e non escluse da altre norme del presente capitolato) o si riferiscano a condizioni soggette a possibili modifiche espressamente previste nel contratto. Salvo quanto previsto dal presente capitolato e dal contratto, l’esecuzione dell’opera in oggetto è disciplinata da tutte le disposizioni vigenti in materia.
Le parti si impegnano comunque all’osservanza:
a) delle leggi, decreti, regolamenti e circolari emanati e vigenti alla data di esecuzione dei lavori;
b) delle leggi, decreti, regolamenti e circolari emanati e vigenti nella Regione, Provincia e Comune in cui si esegue l’appalto;
c) delle norme tecniche e decreti di applicazione;
d) delle leggi e normative sulla sicurezza, tutela dei lavoratori, prevenzione infortuni ed incendi;
e) di tutta la normativa tecnica vigente e di quella citata dal presente capitolato (nonché delle norme
CNR, CEI, UNI ed altre specifiche europee espressamente adottate);
f) dell’elenco prezzi allegato al contratto;
g) dei disegni di progetto.
Resta tuttavia stabilito che la Direzione dei Lavori potrà fornire in qualsiasi momento, durante il corso dei lavori, disegni, specifiche e particolari conformi al progetto originale e relativi alle opere da svolgere, anche se non espressamente citati nel presente capitolato; tali elaborati potranno essere utilizzati soltanto per favorire una migliore comprensione di dettaglio di alcune parti specifiche dell’opera già definite nei disegni contrattuali.
ARTICOLO 16 NORME DI SICUREZZA
I lavori appaltati devono svolgersi nel pieno rispetto delle vigenti normative in materia di prevenzione infortuni ed igiene del lavoro.
Nell’accettare i lavori oggetto del contratto la ditta aggiudicataria dichiara:
✓ di aver preso conoscenza delle opere provvisionali da predisporre, di aver visitato la località interessata dai lavori e di averne accertato le condizioni di viabilità e di accesso, nonché gli impianti che la riguardano;
✓ di aver valutato, nell’offerta, tutte le circostanze ed elementi che influiscono sul costo della manodopera, dei noli e dei trasporti relativamente alle opere provvisionali.
La ditta aggiudicataria non potrà quindi eccepire, durante l’esecuzione dei lavori, la mancata conoscenza di elementi non valutati, tranne che tali elementi non si configurino come causa di forza maggiore contemplate nel codice civile (e non escluse da altre norme nel presente Capitolato o si riferiscano a condizioni soggette a possibili modifiche espressamente previste nel contratto).
Con l’accettazione dei lavori la ditta aggiudicataria dichiara di avere la possibilità ed i mezzi necessari per procedere all’esecuzione degli stessi secondo le migliori norme di sicurezza e conduzione dei lavori.
La ditta aggiudicataria non potrà subappaltare a terzi le attrezzature, gli apprestamenti e le procedure esecutive o parte di esse.
La ditta aggiudicataria rimane, di fronte al Committente, unico responsabile delle attrezzature, degli apprestamenti e delle procedure esecutive subappaltate per quanto riguarda la loro conformità alle norme di legge.
È fatto obbligo alla ditta aggiudicataria di provvedere ai materiali, ai mezzi d’opera e ai trasporti necessari alla predisposizione di opere provvisionali per assicurare un livello di sicurezza adeguato alle lavorazioni.
ARTICOLO 17
OBBLIGHI E RESPONSABILITA’ DELLA DITTA AGGIUDICATARIA
La Ditta aggiudicataria assume l’obbligo dell’osservanza di tutte le norme legislative attualmente vigenti ed in particolare di quelle afferenti la prevenzione degli infortuni, la circolazione stradale, la tutela della salute pubblica, l’assunzione e il trattamento economico, previdenziale ed assistenziale del personale dipendente. La Ditta aggiudicataria ha, altresì, l’obbligo di dotare tutto il personale dipendente, impiegato nei lavori, di divise e dotazioni personali adeguate alle specifiche funzioni svolte, anche nel rispetto di quanto disposto dal vigente
C.C.N.L. di categoria e delle norme di carattere antinfortunistico applicabili nella fattispecie. Il personale
dipendente ha l’obbligo di utilizzare il vestiario in dotazione, per tutta la durata delle prestazioni. La Ditta aggiudicataria avrà l’obbligo di osservare e di far osservare ai propri dipendenti ulteriori disposizioni legislative che potranno essere emanate durante il corso dei lavori, comprese le norme regolamentari e le ordinanze che dovessero essere emanate dal Comune, comunque inerenti ai lavori appaltati. La Ditta aggiudicataria risponderà, direttamente, dei danni alle persone e cose, comunque provocati, nello svolgimento dei lavori, rimanendo escluso ogni diritto di rivalsa nei confronti della Stazione Appaltante. Pertanto, la Ditta aggiudicataria è tenuta, pena la risoluzione del contratto, a stipulare apposite polizze assicurative R.C.T., R.C.O. La Ditta aggiudicataria ha l’obbligo di segnalare alla Stazione Appaltante tutte quelle circostanze e fatti che, rilevati nell’espletamento del suo compito, possano pregiudicare il regolare svolgimento dei lavori. La Ditta aggiudicataria si obbliga, altresì, a lasciare indenne la Stazione Appaltante da qualunque azione possa essergli intestata da terzi, o per mancato adempimento agli obblighi contrattuali, o per trascuratezza o colpa nell’adempimento dei medesimi.
ARTICOLO 18 SPESE
Sono a carico della ditta aggiudicataria tutte le spese inerenti e conseguenti il contratto, specie quelle per diritti di rogito, registrazione, eventuali bolli, copie, nessuna esclusa.
ARTICOLO 19 PROVVEDIMENTI PER IL PERSONALE
La Ditta aggiudicataria sarà tenuta alla completa osservanza, nei riguardi del personale alle proprie dipendenze, di tutte le disposizioni e norme contenute nel C.C.N.L. della categoria, negli accordi interconfederali, regionali, locali ed aziendali, nonché nelle disposizioni di legge in materia di riposo settimanale, ferie, assicurazioni sociali, collocamento invalidi, etc. Farà, altresì, carico alla Ditta aggiudicataria, per il personale alle proprie dipendenze, il pagamento di tutti i contributi pertinenti al datore di lavoro e inerenti alla assicurazione di invalidità, vecchiaia, assicurazione infortuni, malattie, etc. Si intendono a carico della Ditta aggiudicataria gli oneri per il trattamento di fine rapporto, che il personale matura alle sue dipendenze e che dovrà essere corrisposto all’atto della risoluzione del rapporto di lavoro. Ciascun lavoratore dovrà percepire per contratto il salario orario lordo pari a 12,24 € e 11,71 €, rispettivamente per operaio qualificato ed operaio comune
ARTICOLO 20
OBBLIGHI IN MATERIA DI SICUREZZA
La Ditta dovrà fare riferimento a tutte le misure di sicurezza da prevedere per l’esecuzione dei lavori oggetto dell’appalto, determinate a seguito di accurato esame dei lavori e dei luoghi di espletamento degli stessi. La Ditta aggiudicataria è obbligata al rispetto del X.X.xx. 81/2008 e successive modifiche e integrazioni. In caso di infortunio o incidente ovvero di accertamento da parte della Ditta aggiudicataria di situazioni di pericolo, quest’ultima, oltre a dare immediata esecuzione a quanto eventualmente previsto dalle norme che regolano la materia, dovrà informare la Stazione Appaltante, in modo da consentirle di verificare le cause che li hanno determinati.
ARTICOLO 21
La Ditta aggiudicataria dovrà eleggere, nel contratto, a tutti gli effetti di legge, domicilio presso la sede dell'Amministrazione appaltante. Ove la Ditta aggiudicataria si avvalga della facoltà prevista dall'art. 2 del
D.M. 19.04.2000, n° 145, ed elegga domicilio presso lo studio di un professionista, o gli uffici di società legalmente riconosciuta, dovrà darne tempestiva comunicazione alla stazione appaltante in modo da consentire di farne espressa menzione nel contratto di appalto.
ARTICOLO 22 RISERVATEZZA DEL CONTRATTO
Il Contratto, come pure i suoi allegati, devono essere considerati riservati fra le parti. Ogni informazione o documento che divenga noto in conseguenza od in occasione dell’esecuzione del Contratto, non potrà essere rivelato a terzi senza il preventivo accordo fra le parti. In particolare la Ditta aggiudicataria non può divulgare notizie, disegni e fotografie riguardanti le opere oggetto dell’Appalto né autorizzare terzi a farlo.
ARTICOLO 23 PENALI
La ditta aggiudicataria, per il tempo impiegato nell’esecuzione dei lavori oltre il termine contrattuale, salvo il caso di ritardo a lui non imputabile e riconosciuto dal responsabile del procedimento, dovrà rimborsare al Committente le relative spese di assistenza e sottostare ad una penale pecuniaria stabilita nella misura di € 60,00 (euro settanta/00), per ogni giorno di ritardo. L’ammontare delle spese di assistenza e della penale verrà dedotto dall’importo contrattualmente fissato ancora dovuto oppure sarà trattenuto sulla cauzione definitiva.
ARTICOLO 24
GARANZIE E COPERTURE ASSICURATIVE
Al momento della stipula del contratto, la Ditta aggiudicataria deve prestare la garanzia fidejussoria. La fideiussione bancaria o la polizza assicurativa deve prevedere espressamente la rinuncia al beneficio della preventiva escussione del debitore principale, la rinuncia all'eccezione di cui all'arti- colo 1957, comma 2, del codice civile, nonché l'operatività della garanzia medesima entro quindici giorni, a semplice richiesta scritta del Committente. La suddetta garanzia è fissata per l’adempimento di tutte le obbligazioni del contratto da parte della Ditta aggiudicataria, del risarcimento di danni derivati dall’inadempimento delle obbligazioni stesse, nonché del rimborso delle somme che il Committente avesse eventualmente pagato in più durante l’appalto in confronto del credito della Ditta aggiudicataria, risultante dalla liquidazione finale, salva comunque la risarcibilità del maggior danno.
Il Committente ha il diritto di valersi della cauzione per l'eventuale maggior spesa sostenuta per il completamento dei lavori in caso di risoluzione del contratto disposta in danno della Ditta aggiudicataria. Il Committente ha inoltre il diritto di valersi della cauzione per provvedere al pagamento di quanto dovuto dalla Ditta aggiudicataria per le inadempienze derivanti dall'inosservanza di norme e prescrizioni dei contratti collettivi, delle leggi e dei regolamenti sulla tutela, protezione, assicurazione, assistenza e sicurezza fisica dei lavoratori comunque presenti in cantiere. Resta salva la facoltà del Committente di rivalersi sugli importi eventualmente dovuti a saldo alla Ditta aggiudicata- ria o l’esperimento di ogni altra azione nel caso in cui tali importi risultassero insufficienti. La Ditta aggiudicataria è obbligata a reintegrare la garanzia di cui il Committente abbia dovuto valersi, in tutto o in parte, durante l’esecuzione del contratto; in caso di
inottemperanza, la reintegrazione si effettua a valere sui ratei di prezzo da corrispondere alla Ditta aggiudicataria. La garanzia fideiussoria è progressivamente svincolata in relazione dell'avanzamento dell'esecuzione, nel limite massimo del 75% dell'iniziale importo garantito. Lo svincolo, nei termini e per le entità di cui sopra, è automatico, senza necessità di benestare del Committente, con la sola condizione della preventiva consegna all'istituto garante, da parte della Ditta aggiudicataria, degli stati di avanzamento dei lavori o di analogo documento, in originale o in copia autentica, attestanti l'avvenuta esecuzione. L'ammontare residuo, pari al 25% dell'iniziale importo garantito, è svincolato secondo la normativa vigente. Sono nulle le eventuali pattuizioni contrarie o in deroga. Il mancato svincolo nei quindici giorni dalla consegna degli stati di avanzamento o della documentazione analoga costituisce inadempimento del garante nei confronti della Ditta aggiudicataria per la quale la garanzia è prestata. La garanzia cessa di avere effetto soltanto alla data di emissione del certificato di collaudo o di regolare esecuzione e dopo che la Ditta aggiudicataria avrà dimostrato il completo esaurimento degli obblighi contrattuali e l’estinzione di tutti i crediti nei suoi confronti, inclusi i versamenti degli oneri sociali previsti dalla normativa vigente per la mano d’opera impegnata e la cui estinzione dovrà essere certificata dai competenti Ispettorati del Lavoro. In assenza di tali requisiti, la garanzia definiti- va verrà trattenuta dal Committente fino all’adempimento delle condizioni suddette. La Ditta aggiudicataria è altresì obbligata a stipulare una polizza assicurativa per tutti i rischi di esecuzione derivanti da qualsiasi causa, salvo quelli legati ad errori di progettazione, azioni di terzi o cause di forza maggiore, che preveda anche una garanzia di responsabilità civile per danni a terzi nell’esecuzione dei lavori, con decorrenza dalla data di consegna dei lavori e sino alla data di e- missione del certificato di collaudo o di regolare esecuzione.
ARTICOLO 25
CONOSCENZA DELLE CONDIZIONI D’APPALTO
L’assunzione dell’appalto di cui al presente capitolato implica da parte dell’affidatario la conoscenza di tutte le norme generali e particolari che lo regolano e di tutte le condizioni locali che possono influire su forniture, disponibilità e costo di mano d’opera e più in generale di tutte le circostanze che possono influire sul giudizio dell’affidatario circa la convenienza di assumere l’appalto sulla base delle condizioni negoziate, con rinuncia ad ogni rivalsa per caso fortuito, compreso l’aumento dei costi per l’applicazione di imposte, tasse e contributi di qualsiasi genere o di qualsiasi circostanza favorevole possa verificarsi dopo l’affidamento.
CAPO III
NORME SPECIFICHE E DISPOSIZIONI FINALI
ARTICOLO 26
VIGILANZA E CONTROLLO - ORDINI DI SERVIZIO
La Stazione Appaltante provvederà alla sorveglianza ed al controllo dei lavori affidati in appalto mediante il Direttore dei Lavori. La Ditta aggiudicataria ha l’obbligo di segnalare immediatamente al Responsabile del Servizio, circostanze e fatti che, rilevati nell’espletamento dei lavori, possano pregiudicarne il regolare svolgimento.
ARTICOLO 27 DISPOSIZIONI FINALI
La Ditta aggiudicataria si considera, all’atto dell’assunzione dei lavori, a perfetta conoscenza del territorio e delle aree su cui dovranno espletarsi i lavori oggetto del presente capitolato d’appalto. La Stazione Appaltante notificherà alla Ditta aggiudicataria tutte le deliberazioni, ordinanze ed altri provvedimenti, che comportino variazioni di tale situazione iniziale. Per quanto non previsto nel presente capitolato, si intendono richiamate e applicabili le disposizioni di legge che regolano la materia.
PARTE SECONDA NORME TECNICHE CAPO I
ARTICOLO 28
RECINZIONI TEMPORANEE DI CANTIERE
La prima operazione da eseguire in cantiere, è quella di recintare completamente l’area interessata dall’intervento, tramite paletti conficcati nel terreno e collegati da rete. I pali dovranno essere in legno con un diametro rispettivamente di 6-8 cm e 8-10 mm, ed una lunghezza di 250-260 cm (quelli in legno appuntiti ad una estremità), dovranno essere piantati nel terreno per 50-60 cm, ad un interasse di 6-
8 m, dovranno avere due traversi ed idonea controventatura almeno ogni 5 pali e in tutti gli angoli. La rete dovrà essere metallica plastificata, cesata metallica o plastificata. In corrispondenza degli accessi carrabili dovranno essere posti dei cancelli in tubolare o profilato di ferro verniciato, montato su pilastri in scatolare con lato almeno di 12 cm, annegato in una fondazione di calcestruzzo di 100x100x60 cm. La recinzione temporanea può avvenire per lotti seguendo le aree di cantiere. Possono essere allestiti anche cantieri mobili dove la Direzione Lavori lo ritenga necessario. In caso l’area del cantiere non sia data in esclusiva alla Ditta aggiudicataria, questi concorrerà alla realizzazione della recinzione temporanea di cantiere a seconda delle indicazioni della Direzione Lavori. Si dovrà provvedere a mantenere in efficienza la recinzione temporanea di cantiere durante tutta la durata dei lavori, ripristinandola immediatamente dopo ogni eventuale danneggiamento, anche se questo è causato da terzi. È a carico della Ditta aggiudicataria la predisposizione dei cantieri di lavoro, la fornitura e la posa come anche la manutenzione in perfetta efficienza di tutta la segnaletica, delle recinzioni e/o dalle vigenti norme in materia di sicurezza. Al termine dei lavori, previa autorizzazione della Direzione Lavori, dovrà essere rimossa la recinzione temporanea di cantiere. Ciò non costituisce di per sé la consegna dei lavori. Dovrà essere permesso l’accesso al cantiere, in qualsiasi momento, alla Direzione Lavori e ai tecnici del Comune di Bosa , per effettuare controlli.
ARTICOLO 29 PULIZIA GENERALE
Prima di eseguire qualunque tipo di intervento, tutte le superfici interessate dal cantiere dovranno essere ripulite:
a) da materiali estranei (macerie, plastica, vetro, materiale metallico, liquidi inquinanti, ecc...) che andranno conferiti in apposite discariche autorizzate e/o impianti autorizzati allo smaltimento, trattamento o recupero;
b) dalle infestanti (tramite taglio basso e raccolta dei residui) e dagli arbusti non esplicitamente conservati nei disegni progettuali, avendo cura di rimuovere completamente le radici, facendo attenzione di non danneggiare le piante vicine da conservare.
A mano a mano che si procede con i lavori, la Ditta aggiudicataria è tenuta a mantenere pulita l’area, evitando in modo assoluto di disperdere nel terreno oli, benzine, vernici o altro materiale inquinante, facendo particolare attenzione alle acque di lavaggio che dovranno essere convogliate in modo da non depositarsi
sull’area. La Ditta aggiudicataria è tenuta a rimuovere tempestivamente tutti i residui di lavorazione (sacchi di concime vuoti, frammenti di filo metallico, pietre, ecc...), gli utensili utilizzati e nel caso emergano materiali estranei, anche questi dovranno essere rimossi. Alla fine dei lavori tutte le aree ed i manufatti che siano stati in qualche modo imbrattati, anche da terzi dovranno essere accuratamente puliti. I materiali di risulta dovranno essere allontanati e portati alle Pubbliche Discariche o in altre aree appositamente attrezzate.
ARTICOLO 30
DIFESA DELLA PARTE EPIGEA DEGLI ALBERI E ARBUSTI ESISTENTI
Le superfici vegetali da conservare devono essere recintate, onde impedire danni provocati durante i lavori (rottura del manto erboso, escoriazioni del tronco, rottura di rami, ecc...), con una rete da cantiere in plastica o altra recinzione invalicabile alta almeno 150 cm, che circondi su tutti i lati la vegetazione, da porre:
a) oltre la proiezione della chioma integra degli alberi più esterni aumentata di 1 m, ridotta a 3 m dal fusto se la Direzione Lavori lo ritenga indispensabile;
b) ad almeno 1,5 m dalla proiezione della chioma integra degli arbusti, ridotta ad 1 m dal fusto o ceppaia degli arbusti, se la Direzione Lavori lo ritiene indispensabile.
Nel caso di alberi isolati questi andranno recintati su tutti i lati come precedentemente indicato. Nel caso in cui la Direzione Lavori, ritenga che non vi sia spazio sufficiente per la recinzione, il tronco degli alberi dovrà essere protetto mediante una incamiciatura di tavole di legno di almeno 3 m di altezza, su tutti i lati, con spessore di almeno 3-5 cm, saldamente unite fra loro e al fusto a cui sono avvicinate con interposizione di materiale cuscinetto (gomma), facendo attenzione a non appoggiare le tavole direttamente sulle radici. I rami o le branche più piccole, che interferiscono con i lavori, dovranno essere sollevati o piegati fino a quanto consenta la flessibilità del legno senza provocarne lo schianto o la creazione di crepe. Le parti della pianta piegate andranno fissate con funi di diametro adeguato al peso della chioma da sostenere, avendo cura di interporre del materiale cuscinetto nei punti di legatura. Appena sono terminati i lavori, o nel caso di lunghe sospensioni, le legature andranno rimosse e portate in pubblica discarica. Alla ripresa dei lavori, le legature dovranno essere ripristinate. È fatto divieto:
a) di inserimento nel tronco o nei rami di chiodi, arpioni o altro;
b) di legatura con corde o cavi di varia natura senza apposita protezione con materiale cuscinetto. Nel caso in cui uno o più alberi si vengano a trovare (perché isolati o ai margini di un gruppo a seguito di un disboscamento) esposti improvvisamente alle radiazioni solari, devono essere protetti tramite fasciatura del tronco e dei rami principali con juta o lino. Si possono accendere fuochi all’aperto solo ad una distanza minima di 20 m dalla proiezione della chioma integra degli alberi più esterni e a non meno di 10 m dalla proiezione della chioma integra degli arbusti.
ARTICOLO 31
DIFESA DELLA PARTE IPOGEA DEGLI ALBERI ESISTENTI
Difesa degli alberi dal transito di veicoli da cantiere
Nel caso in cui sia indispensabile, a giudizio della Direzione Lavori, transitare con dei veicoli ad una distanza inferiore alla proiezione della chioma integra aumentata di 1 m, e non vi siano strade pavimentate, il terreno deve essere ricoperto uniformemente con uno strato di materiale drenante (esempio sabbia) con uno spessore minimo di 20 cm, sul quale andranno fissate tavole in legno. Al termine del transito dei veicoli si deve rimuovere al più presto tutto il materiale protettivo e deve essere eseguita un leggera scarificatura manuale del suolo, avendo cura di non ledere le radici.
Difesa degli alberi dai ricarichi di terreno
Nel caso il progetto preveda attorno agli alberi dei ricarichi di terra superiori agli 8 – 10 cm, questi verranno eseguiti rispettando un sufficiente scambio gassoso delle radici. A tal fine si realizzerà un settore uniforme di aerazione (ad esempio con pietrisco, ghiaia grossa, ecc...) su tutta la superficie interessata dalla proiezione della chioma integra aumentata di 1 m; tranne la zona di 80 cm prospiciente il tronco dove andrà posizionata argilla espansa (LECA diametro 2-3 cm); in mezzo a questo orizzonte dovranno essere posti a raggiera dei tubi di drenaggio che si collegheranno, ancora protetti da uno strato di ciottoli, con l’orizzonte definitivo del terreno. In alternativa si potrà posare sullo strato di ghiaia un telo di tessuto non tessuto di almeno 250 gr/m2 . Successivamente si dovrà realizzare il riempimento usando terreno estremamente poroso. Prima della ricarica del suolo, devono essere asportati eventuali tappeti erbosi, foglie o altro materiale organico, per evitarne la fermentazione. Al temine di questo lavoro si dovrà recintare temporaneamente l’area come sopra indicato per evitare il costipamento del riporto.
Difesa degli alberi da abbassamenti di terreno
Nel caso il progetto preveda un abbassamento del terreno, il livello deve essere lasciato costante per un intorno di almeno 1 m oltre la proiezione della chioma dell’albero integro, per salvaguardare le radici.
Difesa degli alberi da scavi
Gli scavi saranno eseguiti ad una distanza pari alla proiezione della chioma dell’albero integro aumentata di 1 m, in casi particolari in cui la Direzione Lavori lo ritenga necessario si possono eseguire scavi a distanze inferiori, ma comunque a non meno di 3 m dal tronco, eseguendo gli scavi a mano ed avendo cura di non danneggiare le radici più grosse (oltre i 5 cm di diametro). Le radici rotte devono essere immediatamente recise con un taglio netto, eseguito con utensili affilati e disinfettati (soluzione con sali di ammonio quaternari o simili). Le radici non devono restare esposte all’atmosfera per più di 48 ore, nella fase vegetativa e una settimana nel periodo di riposo vegetativo. Per tempi di esposizione più lunghi occorre proteggere le rizosfere esposte tramite teli di juta grossa o con doppio strato di cartoni da mantenere entrambi sempre umidi. Per gli scavi di lunga durata, la stagione vegetativa precedente l’inizio dei lavori, si deve realizzare una cortina protettiva delle radici, nel caso in cui lo scavo non vada oltre la proiezione della chioma dell’albero integro aumentata di 1 m. Tale cortina verrà scavata a mano a partire dalla parete della futura fossa per uno spessore di 50 cm, che comunque non incida in un intorno minimo di 3 m dal tronco dell’albero. Tale trincea dovrà avere una profondità di 30 cm sotto il fondo della futura fossa ma non superare comunque i 2,5 m.
Nel lato della cortina verso il tronco le radici devono essere rifilate come esposto in precedenza, nel lato opposto si deve realizzare una solida armatura, composta da pali di legno su cui si fissa una rete metallica alla quale viene assicurata una tela di sacco. Infine lo scavo dovrà essere riempito con una miscela di compost, sabbia e torba. Fino all’apertura del cantiere e durante tutti i lavori questa cortina deve essere mantenuta costantemente umida. Nel caso in cui la Direzione Lavori lo ritenga necessario si procederà all’ancoraggio dell’albero prima dell’inizio degli scavi per la cortina.
Difesa degli alberi da manufatti
Nel caso il progetto preveda la costruzione di un manufatto, muro o altra struttura ad una distanza inferiore alla proiezione della chioma integra aumentata di 1 m, ma comunque a non meno di 3 m dal tronco, si dovranno realizzare fondamenta discontinue su plinti distanti tra loro non meno di 2 m, adeguandosi per evitare le radici più grosse. Durante i lavori dovranno essere seguite le prescrizioni indicate precedentemente.
Difesa degli alberi da abbassamento della falda freatica
Nel caso in cui i lavori di cantiere provochino un abbassamento della falda freatica, che si prolunghi per più di 2 settimane, tranne il periodo invernale, gli alberi dovranno essere irrigati con almeno 200 l d’acqua l’uno ad intervalli settimanali, tenendo conto anche delle precipitazioni naturali.
ARTICOLO 32
SANZIONI PER DANNI AL VERDE ESISTENTE
Se nel corso dei lavori si procurassero dei danni alle alberature, ai cespugli o al tappeto erboso esistenti, che dovevano essere conservati, la valutazione dei danni e la determinazione delle relative sanzioni saranno effettuate prèvia verifica in contradditorio con i tecnici incaricati dall’Amministrazione Comunale, andrà comunque eseguita la messa in pristino.
ARTICOLO 33 ABBATTIMENTO ALBERI E ARBUSTI
Nel caso di abbattimento di alberi, la Ditta aggiudicataria sulla base del progetto e degli elaborati a sua disposizione, dovrà localizzare le piante da eliminare, contrassegnandole con apposito marchio (segno di vernice visibile) sul tronco. In seguito, con la Direzione Lavori, verranno controllate le piante individuate e solo dopo approvazione, si potrà procedere agli abbattimenti. La Direzione Lavori si riserva la facoltà di cambiare le eventuali piante da abbattere o di aumentarne o diminuirne il numero, tali modifiche saranno valutate in contabilità. Gli abbattimenti dovranno essere eseguiti in modo che la caduta della pianta non provochi danni a persone, cose, manufatti o vegetazione sottostante. Nel caso si debbano abbattere piante di notevoli dimensioni queste dovranno essere preventivamente sbroccate (dovranno cioè essere eliminate le branche primarie e secondarie) e poi abbattute facendo in modo che i rami più grossi ed il tronco vengano guidati al suolo delicatamente con l’ausilio di opportune attrezzature (funi, carrucole, piattaforme aeree o gru), onde evitare gli schianti e il costipamento del suolo. Nel caso di abbattimento di arbusti, la Ditta aggiudicataria sulla base del progetto e degli elaborati a sua disposizione, dovrà localizzare le piante da eliminare, contrassegnandole con apposito marchio (nastro segnaletico ben ancorato) sul fusto. In seguito, con la Direzione Lavori verranno controllate le piante individuate e, solo dopo approvazione, si
potrà procedere agli abbattimenti. In seguito all’abbattimento di alberi o arbusti si dovrà sradicare il ceppo oppure si dovrà trivellare con idonea macchina operatrice (fresaceppi) a seconda delle disposizioni della Direzione Lavori, che a sua discrezione potrà richiedere che le ceppaie restino nel suolo, in questo caso il fusto dovrà essere tagliato a livello del terreno. Prima di intraprendere i lavori di asportazione del ceppo, la Ditta aggiudicataria è tenuto ad assicurarsi presso gli Uffici Tecnici Pubblici e presso le aziende proprietarie di reti di urbanizzazione, sulla presenza nell’area di intervento di manufatti, reti, tubazioni, cavidotti, pozzetti, o qualsiasi altro elemento interrato, quindi individuarne la posizione tramite rilievi, apparecchiatura elettromagnetica, o sondaggi manuali onde evitare di danneggiarli durante i lavori. Al termine delle operazioni, se necessario, dovrà essere ripristinata la morfologia del terreno anche con riporti di suolo, inoltre dovranno essere allontanati tutti i residui della vegetazione, compresi gli inerti affiorati durante gli scavi e portati alla Pubblica Discarica o altro luogo indicato dalla Direzione Lavori. Nel caso la pianta da abbattere sia colpita da patologie di facile propagazione, occorre seguire alcune precauzioni igienico sanitarie: il periodo di intervento sarà scelto in relazione al momento in cui il patogeno è meno portato alla propagazione, andranno eliminate anche tutte le radici principali, fino a dove la Direzione Lavori riterrà opportuno e tutto il materiale ottenuto dalle operazioni di abbattimento dovrà essere immediatamente bruciato o portato alla Pubblica discarica con mezzi coperti e immediatamente interrato. La Direzione Lavori potrà richiedere anche lo spargimento di prodotti disinfettanti all’interno dello scavo.
ARTICOLO 34
ACCANTONAMENTO DEGLI STRATI FERTILI DI SUOLO E DEL MATERIALE DI SCAVO
Nel caso in cui il progetto preveda dei movimenti di terra, la Ditta aggiudicataria è tenuta a rimuovere preventivamente i materiali estranei (macerie, plastica, vetro, materiale metallico, liquidi inquinanti, ecc...) e la vegetazione esistente (manto erboso, foglie, ecc...) per uno spessore di 3-5 cm. I materiali di risulta e l’eccedenza di terreno che non vengono reimpiegati in cantiere, dovranno essere allontanati e portati alle Pubbliche Discariche o in altre aree attrezzate appositamente autorizzate. La rimozione del suolo dovrà avvenire quando quest’ultimo si trova “in tempera” onde evitare costipamenti dello stesso, inoltre si dovrà aver cura di eliminare i materiali inerti, i rifiuti affioranti, o il terreno agronomicamente inadatto (a giudizio della Direzione Lavori) emerso con i movimenti di terra. La terra di coltivo dovrà essere accatastata in cantiere o in aree limitrofe autorizzate, previo accordo con la Direzione Lavori, dovrà essere ammucchiata in cumuli separati a seconda delle caratteristiche chimico-fisiche. Il terreno dovrà essere accatastato in mucchi non costipati, per evitare di danneggiare la struttura e dovrà avere una larghezza di base di 3 m con una altezza non superiore ad 1,5 m, in modo da permettere il deflusso delle acque. I cumuli non devono essere di intralcio e non devono essere posti ad una distanza dagli alberi inferiore alla proiezione della loro chioma integra aumentata di 1 m e a non meno di 1,5 m dagli arbusti.
CAPO II
ARTICOLO 35
QUALITÀ E PROVENIENZA DEL MATERIALE AGRARIO E VEGETALE
Per materiale agrario si intende tutto quel materiale usato nei lavori di agricoltura, vivaismo e giardinaggio, occorrente alla messa a dimora delle piante, alla cura ed alla manutenzione. Per materiale vegetale si intende tutto il materiale vivo (alberi, arbusti, erbacee, sementi, ecc…) necessario all’esecuzione dei lavori.
ARTICOLO 36 MATERIALI IN GENERE
La Ditta aggiudicataria è tenuta a fornire tutto il materiale indicato negli elaborati progettuali, nella quantità necessaria a realizzare l’opera. Tutti i materiali occorrenti per i lavori dovranno essere della migliore qualità esistente in commercio, omogenei, privi di difetti e in ogni caso di qualità uguale o superiore a quella prescritta dal presente Capitolato, dal progetto o dalle normative vigenti e devono essere accettati, dalla Direzione Lavori. La Ditta aggiudicataria deve scegliere la provenienza del materiale, a giudizio insindacabile della Direzione Lavori. La Ditta aggiudicataria è obbligata a notificare in tempo utile la provenienza dei materiali alla Direzione Lavori; quest’ultima, se lo riterrà necessario, potrà fare un sopralluogo con la Ditta aggiudicataria sul luogo di provenienza del materiale da impiegare, prelevando anche dei campioni da far analizzare a spese della Ditta aggiudicataria. La Ditta aggiudicataria è tenuta, in qualunque caso, a presentare i certificati attestanti provenienza e conformità dei materiali.
La Ditta aggiudicataria deve prestarsi in qualunque momento, su richiesta della Direzione Lavori, a fare analizzare dei campioni di materiale da impiegare o impiegato, anche nei manufatti prefabbricati o formati in opera, per verificarne la qualità e la corrispondenza con le caratteristiche tecniche indicate nel presente Capitolato, col progetto, con le normative vigenti o con le prescrizioni della Direzione Lavori. Il prelievo dei campioni verrà eseguito in contraddittorio e di ciò verrà steso apposito verbale. I campioni delle forniture consegnati dalla Ditta aggiudicataria, che debbono essere inviati a prova in tempo successivo a quello del prelievo, potranno essere conservati negli uffici della Stazione Appaltante, muniti di sigilli a firma della Direzione Lavori e della Ditta aggiudicataria, nei modi più adatti a garantire l’autenticità e l’inalterabilità. In mancanza di una specifica normativa di legge o di Capitolato, le prove dovranno essere eseguite presso un Istituto autorizzato, la fabbrica di origine o il cantiere, a seconda delle disposizioni della Direzione Lavori. La Ditta aggiudicataria dovrà sostituire, a sua cura e spese, il materiale non ritenuto conforme dalla Direzione Lavori con altro corrispondente ai requisiti richiesti. In ogni caso, tutte le spese per il prelievo, la conservazione e l’invio dei campioni, per l’esecuzione delle prove, per il ripristino dei manufatti che si siano eventualmente dovuti manomettere, nonché tutte le altre spese simili e connesse, sono a totale, esclusivo carico della Ditta aggiudicataria. L’approvazione dei materiali, presso i fornitori o in cantiere, non sarà considerata come definitiva. La Direzione Lavori si riserva la facoltà di scartare quei materiali che si siano alterati, per qualunque ragione, durante il trasporto o dopo l’introduzione in cantiere. La Direzione Lavori si riserva, inoltre, il diritto di farli analizzare in qualsiasi momento per verificarne le caratteristiche tecniche. La Ditta aggiudicataria resta comunque totalmente responsabile della riuscita delle opere, anche per quanto dipende dai materiali stessi, la cui accettazione non pregiudica in nessun caso i diritti della Stazione Appaltante in sede di collaudo. Lo smaltimento degli imballaggi in cui è stato
trasportato tutto il materiale è a completo carico della Ditta aggiudicataria.
ARTICOLO 37 TERRENO AGRARIO DI RIPORTO
La Ditta aggiudicataria, dopo essersi accertata della qualità del terreno da riportare dovrà comunicare preventivamente alla Direzione Lavori il luogo esatto in cui intende prelevare il terreno agrario per il cantiere, per poterne permettere un controllo da parte della Direzione Lavori, che si riserva la facoltà di prelevare dei campioni da sottoporre ad analisi. Tale approvazione non impedirà successive verifiche da parte della Direzione Lavori sul materiale effettivamente portato in cantiere, che potrà disporre a suo insindacabile giudizio, l’esecuzione delle analisi del terreno dovranno, a spese della Ditta aggiudicataria, secondo i metodi ed i parametri normalizzati di prelievo e di analisi pubblicati dalla Società Italiana della Scienza del Suolo - S.I.S.S.
Il terreno, dovrà essere per composizione e granulometria classificato come “terra fine”, con rapporto argilla/limo/sabbia definito di “medio impasto” ed avente le seguenti caratteristiche:
contenuto di scheletro (particelle con diametro superiore a 2 mm) assente o comunque inferiore al 10 % (in volume);
pH compreso tra 6 e 7,8;
Sostanza organica non inferiore al 2% (in peso secco); Calcare totale inferiore al 5%;
Azoto totale non inferiore al 0,1%;
Capacità di Scambio Cationico (CSC) > 10 meq/ 100 g; Fosforo assimilabile > 30 ppm;
Potassio assimilabile > 2% dalla CSC o comunque > 100 ppm; Conducibilità idraulica > 0,5 cm x ora;
Conducibilità Ece < 2 mS x cm-1;
Rapporto C/N compreso fra 8 e 15;
Contenuto di metalli pesati inferiore ai valori limite ammessi dalla CEE; Ridotta presenza di sementi, rizomi di erbe infestanti;
Il terreno dovrà contenere gli elementi minerali (macro e micro elementi), essenziali per la vita delle piante, in giusta proporzione. Nel caso di terreni con valori che si discostano da quelli indicati, spetterà alla Direzione Lavori accettarli, imponendo, se necessario, interventi con concimi o con correttivi per bilanciare i valori; tali interventi non saranno in alcun modo ricompensati alla Ditta aggiudicataria e dovranno rispettare le caratteristiche prescritte dalla normativa vigente.
La terra di coltivo da utilizzare nel riporto dovrà provenire da aree a destinazione agraria il più possibile vicino al cantiere e dovrà essere prelevata entro i primi 35 cm dalla superficie; la Ditta aggiudicataria è tenuta a rimuovere l’eventuale vegetazione presente (manto erboso, foglie, ecc...) per i primi 3-5 cm. In linea generale, il terreno di riporto non deve essere difforme dal terreno agricolo dell’area di intervento, tranne dove venga specificatamente indicato dal progetto; deve rispettare i parametri sopraindicati ed avere una giusta quantità di microrganismi; dovrà comunque essere completamente esente da materiale inquinante (oli, benzine, ecc...), da sostanze nocive (sali minerali o altro), da inerti (pietre, plastica, ferro, vetro,
radici, residui vegetali, ecc...) e da agenti patogeni. Il terreno di riporto sarà misurato in volume di terreno smosso, effettivamente posato in cantiere, espresso in metri cubi.
ARTICOLO 38 SUBSTRATO DI COLTIVAZIONE
Per substrato di coltivazione si intende quel materiale di origine vegetale (terricciati di letame, terricciati di castagno, terricciati di bosco, torba) o altri substrati indicati nella legge n. 748 del 19
Ottobre 1984, in purezza o con aggiunta di componenti minerali (sabbia, argilla espansa, vermiculite, pomice, ecc...), miscelati tra loro in proporzioni note al fine di ottenere un substrato idoneo alla crescita delle piante che devono essere messe a dimora. Se il materiale viene fornito confezionato, l’etichetta deve riportare tutte le indicazioni prescritte per legge. Nel caso in cui il materiale sia presentato sfuso, la Ditta aggiudicataria deve fornire alla Direzione Lavori il nome del produttore e l’indirizzo, la quantità, il tipo di materiale, le caratteristiche chimico-fisiche (pH, Azoto nitrico e ammoniacale, Fosforo totale, Potassio totale, Conducibilità Ece, e quant’altro richiesto dalla Direzione Lavori), con determinazione dei loro valori eseguita a proprie spese secondo i metodi normalizzati dalla Società Italiana della Scienza del Suolo - S.I.S.S.. Il substrato, una volta pronto per l’impiego, dovrà essere omogeneo al suo interno.
Si potranno utilizzare anche compost provenienti da rifiuti indifferenziati e fanghi provenienti da impianti di depurazione civile, nel rispetto delle prescrizioni analitiche e di processo di cui alla Delibera del Comitato Interministeriale del 27 luglio 1984 emanata in autorizzazione a quanto disposto dal DPR 915/82, previa autorizzazione scritta della Direzione Lavori, escludendo comunque le superfici a prato a diretto contatto con il pubblico (campi-gioco, impianti sportivi, giardini, ecc...)
Il substrato di coltivazione standard dovrà contenere il 20% di torba, il 10% di compost, 10% di sabbia di fiume vagliata, 60% di terricci vari, aggiunta di concime minerale complesso (12:12:12 +
2 Mg) a lenta cessione, con pH neutro; la sostanza organica dovrà essere in stato idoneo di umificazione, inoltre la miscela dovrà essere macinata e vagliata. Questa composizione dovrà essere modificata secondo le indicazioni progettuali o della Direzione Lavori in relazione al tipo di
pianta che il terriccio dovrà ospitare. Le quantità di substrato di coltivazione, se non indicate in
progetto, saranno stabilite dalla Direzione Lavori di volta in volta, in relazione all’analisi del suolo, al tipo di impianto, ecc... Per quanto riguarda la torba acida questa dovrà essere del tipo “biondo”, poco decomposta, fatto salvo quanto diversamente specificato nel progetto o richiesto dalla Direzione Lavori. I substrati di coltivazione saranno misurati in volume di materiale, effettivamente sparso nel terreno, espresso in litri.
ARTICOLO 39 CONCIMI
Per concime si intende qualsiasi sostanza, naturale o sintetica, minerale od organica, idonea a fornire alle colture l’elemento o gli elementi chimici della fertilità a queste necessarie per lo svolgimento del loro ciclo vegetativo e produttivo. I concimi dovranno essere sul mercato nazionale, forniti nei loro involucri originali di fabbrica con sopraindicate tutte le caratteristiche di legge. I materiali impiegati dovranno rispettare le caratteristiche prescritte dalla legge vigente. La Direzione Lavori si riserva la facoltà di modificare le dosi di concime e/o la sua qualità, sia durante le fasi di impianto che durante il periodo di manutenzione, se previs2t4o.
I concimi saranno misurati a peso di materiale, effettivamente sparso sul terreno, espresso in chilogrammi.
ARTICOLO 40 ACQUA
La Ditta aggiudicataria si approvvigionerà con mezzi propri di acqua irrigua. L’acqua da impiegare per l’irrigazione non dovrà contenere sostanze inquinanti o nocive per le piante o sali nocivi oltre i limiti di tolleranza di fitotossicità relativa. Se richiesto dalla Direzione Lavori, la Ditta aggiudicataria dovrà effettuare un controllo periodico dell’acqua e dovrà fornire analisi effettuate secondo le procedure normalizzate dalla Società Italiana di Scienza del Suolo S.I.S.S. Potranno essere scartate quelle acque che in base al tipo di suolo (presenza di elementi critici), al tipo di piante da irrigare e al quantitativo annuo, possano creare danni alla vegetazione od accumuli di elementi tossici nel terreno. Caso frequente è l’approvvigionamento idrico in acquedotto per l’irrigazione di aiole di acidofile in cui l’acqua ricca di Cl neutralizza l’acidità del suolo. L’acqua deve essere somministrata ad una temperatura non inferiore ai 3-4 °C di quella dell’aria e comunque > 15 °C, per evitare turbe nell’assorbimento radicale o ritardi vegetativi. Il pH dell’acqua deve essere compreso tra 6 e 7,8; valori superiori o inferiori potrebbero creare squilibri e rendere immobilizzati elementi nutritivi. Dove non presente l’impianto di irrigazione, la distribuzione di acqua irrigua deve avvenire mediante innaffiature con l’uso di botte per il trasporto di acqua irrigua, a cura e spese della Ditta aggiudicataria.
ARTICOLO 41 MATERIALI VEGETALI
Per materiale vegetale si intende tutto il materiale vivo (alberi, arbusti, erbacee, sementi, ecc...) necessario all’esecuzione dei lavori. La fornitura, franco vivaio di Forestas, del materiale vegetale è intesa a cura e spese della Stazione Appaltante, mentre sono a carico della Ditta aggiudicataria il trasporto e la messa a dimora. La Ditta aggiudicataria deve recepire anticipatamente dalla Direzione Lavori il vivaio di provenienza del materiale vegetale: la Direzione Lavori si riserva la facoltà di effettuare, insieme alla Ditta aggiudicataria, visite ai vivai di provenienza per scegliere le singole piante, riservandosi la facoltà di scartare, a proprio insindacabile giudizio, quelle non rispondenti alle caratteristiche indicate nel presente Capitolato e negli elaborati progettuali in quanto non conformi ai requisiti fisiologici, fitosanitari ed estetici che garantiscano la buona riuscita dell’impianto, o che non ritenga comunque adatte alla sistemazione da realizzare. La Ditta aggiudicataria dovrà fornire le piante coltivate per scopo ornamentale, preparate per il trapianto, conformi alle caratteristiche indicate negli elaborati progettuali, in particolare:
✓ dovrà garantire la corrispondenza al: genere, specie, varietà, cultivar, portamento, colore del fiore e/o delle foglie richieste, nel caso sia indicato solo il genere e la specie si intende la varietà o cultivar tipica.
Le piante dovranno essere etichettate singolarmente o per gruppi omogenei, con cartellini indicanti in maniera chiara, leggibile ed indelebile, la denominazione botanica (Genere, specie, varietà o cultivar) in base al “Codice internazionale di nomenclatura botanica per piante coltivate” (Codice orticolo 1969), inoltre il cartellino dovrà essere resistente alle intemperie. Nel caso in cui il cartellino identifichi un gruppo di piante omogenee su di esso andrà indicato il numero di piante che rappresenta. Dove richiesto dalle
cui alcune piante non siano reperibili sul mercato nazionale, la Ditta aggiudicataria può proporre delle sostituzioni con piante aventi caratteristiche simili alla Direzione Lavori, che si riserva la facoltà di accettarle o richiederne altre. Resta comunque inteso che nulla sarà dovuto in più alla Ditta aggiudicataria per tali cambiamenti. Nel caso di piante innestate, dovrà essere specificato il portainnesto e l’altezza del punto di innesto che dovrà essere correttamente eseguito e non vi dovranno essere segni evidenti di disaffinità. All’interno di un gruppo di piante, richieste con le medesime caratteristiche, le stesse dovranno essere uniformi ed omogenee fra loro. Dove non diversamente specificato si intendono piante allevate con forma tipica della specie, varietà o cultivar cioè coltivate in forma libera o naturale con una buona conformazione del fusto e delle branche, un’alta densità di ramificazione di rami e branche e una buona simmetria ed equilibrio della chioma. Dove richiesto dovranno essere fornite piante con forma diversa da quella naturale che richiede tecniche di potatura ed allevamento particolari come a spalliera, a cono, a spirale, ad albereto, a palla, ecc… ; dovrà garantire la corrispondenza alle tecniche di trapianto richieste: contenitore, xxxxx, radice nuda.
Previa autorizzazione della Direzione Lavori, potranno essere messe a dimora piante all’interno di contenitori biodegradabili a perdere. Le piante fornite in contenitore vi devono avere trascorso almeno una stagione vegetativa. Le piante fornite in zolla dovranno essere ben imballate con un involucro totalmente biodegradabile, come juta, canapa, paglia di cereale, torba, pasta di cellulosa compressa ecc..., rivestiti con reti di ferro non zincate a maglia larga, rinforzate se le piante superano i 4 m di altezza, o i 15 cm di diametro, con rete metallica. Le piante a radice nuda, vanno sradicate esclusivamente nel periodo di riposo vegetativo (periodo compreso tra la totale perdita di foglie e la formazione delle prime gemme terminali), non vanno mai lasciate senza copertura a contatto con l’aria per evitare il disseccamento. Possono essere conservate in ambiente controllato a basse temperature. Tutte le piante dovranno presentare apparato radicale ben accestito, ricco di piccole ramificazioni e di radici capillari fresche e sane, pienamente compenetrate nel terreno. Il terreno che circonderà le radici dovrà essere ben aderente, di buona qualità, senza crepe. Non saranno accettate piante con apparato radicale ad “aspirale” attorno al contenitore o che fuoriesce da esso, ma neppure con apparato radicale eccessivamente o scarsamente sviluppato;
dovrà garantire la corrispondenza alle dimensioni richieste: litri e/o diametro del contenitore, classe di circonferenza del fusto, classe di altezza della pianta, diametro della chioma, ecc… Col termine di piante in “vasetto” si intende quel materiale vegetale nella prima fase di sviluppo con 1 o 2 anni di età.
La Ditta aggiudicataria è tenuto a far pervenire alla Direzione Lavori, con almeno 24 ore di anticipo, comunicazione della data e dell’ora in cui le piante giungeranno in cantiere.
ARTICOLO 42
TRASPORTO DEL MATERIALE VEGETALE
Per trasporto, che resta inteso a cura della Ditta aggiudicataria, si intende lo spostamento delle piante dal luogo di produzione, vivaio di Forestas, indicato dalla Direzione Lavori, al cantiere e al posizionamento nella dimora definitiva. In considerazione del fatto che si movimenta del materiale vivo, andranno adottate tutte le precauzioni necessarie durante il carico, il trasporto e lo scarico per evitare stress o danni alle piante. La Ditta aggiudicataria dovrà vigilare che lo spostamento avvenga nel miglior modo possibile, assicurandosi che il carico e scarico come il trasferimento sia eseguito con mezzi, protezioni e
modalità idonee al fine di non danneggiare le piante, facendo particolare attenzione che i rami, la corteccia non subiscano danni o che le zolle non si frantumino, crepino o si secchino. L’estrazione delle piante dal vivaio dovrà essere fatta con tutte le precauzioni necessarie per non danneggiare le radici principali e secondarie con le tecniche appropriate per conservare l’apparato radicale, evitando di ferire le piante. Nei casi in cui si debbano sollevare alberi tramite cinghie (di materiale resistente al carico da sollevare, con larghezza di 30 – 50 cm), queste dovranno agganciare la zolla, se necessario anche il fusto (in casi in cui la chioma sia molto pesante o il fusto eccessivamente lungo), in questo caso, a protezione della corteccia del tronco, fra la cinghia e il fusto andranno interposte delle fasce di canapa o degli stracci per evitare l’abrasione. La chioma dovrà appoggiare, per evitare l’auto schiacciamento, su cavalletti ben fissati al veicolo. Occorre prestare attenzione a non provocare colpi o vibrazioni forti all’imbracatura. In casi eccezionali, previa approvazione della Direzione Lavori, gli esemplari potranno essere sollevati tramite perni infissi nel tronco o passanti da parte a parte. Nel caso di trasporto di piante di grandi dimensioni in cui non sia possibile coprirle con telo, il fusto, le branche primarie e secondarie andranno avvolte con juta per evitare l’evapotraspirazione e l’ustione, mentre la zolla dovrà essere protetta dalle radiazioni solari con un telo scuro. Le piante che subiscono il trasporto dovranno mantenere un adeguato tenore di umidità, onde evitare disidratazione o eccessiva umidità che favorisce lo sviluppo di patogeni. Si dovrà prestare attenzione nel caricamento su mezzi di trasporto, mettendo vicino le piante della stessa specie e dimensione, in basso quelle più resistenti ed in alto quelle più delicate. Le piante non dovranno essere sollevate per la chioma ma per il loro contenitore o zolla. Prima della rimozione dal vivaio e durante tutte le fasi di trasporto e messa a dimora, i rami delle piante dovranno essere legati per proteggerli durante le manipolazioni. Le legature andranno fatte con nastro di colore ben visibile. Per gli arbusti o piccoli alberi, si auspica l’uso di reti tubolari in plastica che dovranno avvolgere interamente tutta la pianta. La Ditta aggiudicataria potrà raccogliere le piante all’interno di cassette, cassoni o altro contenitore idoneo per il migliore e più agevole carico, scarico e trasporto del materiale. Nel caso si vogliano sovrapporre le cassette, quelle inferiori devono avere un’altezza superiore alle piante che contengono per evitare lo schiacciamento. Per evitare il disseccamento o la rottura di rami o radici da parte del vento e delle radiazioni solari o la bagnatura delle piante, tutti i mezzi di trasporto dovranno essere coperti da teli o essere camion chiusi coibentati o con cella frigorifera; si dovrà evitare che la temperatura all’interno del mezzo oltrepassi i 28°C o scenda sotto i 2°C (temperature minime superiori sono richieste nel caso di trasporto di piante sensibili al freddo). Si auspica l’uso di veicoli muniti di pianali per evitare l’eccessiva sovrapposizione delle piante che si potrebbero danneggiare. Si dovrà fare in modo che il tempo intercorrente dal prelievo in vivaio alla messa a dimora definitiva sia il minore possibile e che le piante giungano in cantiere alla mattina, per avere il tempo di metterle a dimora o di sistemarle in un vivaio provvisorio, preparato precedentemente in cantiere. L’accatastamento in cantiere non può durare più di 48 ore, trascorse le quali è necessario che le piante vengano posizionate in un vivaio provvisorio posto in un luogo ombroso, riparato dal vento, dal ristagno d’acqua, con i pani di terra l’uno contro l’altro, bagnati e coperti con sabbia, segatura, pula di riso o paglia, avendo estrema cura che il materiale vegetale non venga danneggiato. La Ditta aggiudicataria si dovrà assicurare che le zolle o le radici delle piante non subiscano ustioni e che mantengano un adeguato e costante tenore di umidità. Per le conifere e tutte le piante in vegetazione andranno sciolte le legature dei rami, per evitare danni alla chioma, per poi essere nuovamente legate, come indicato precedentemente,
quando la Ditta aggiudicataria è pronta per la messa a dimora definitiva.
CAPO III
MODALITÀ DI ESECUZIONE DEI LAVORI A VERDE
ARTICOLO 43 SCAVI, XXXXXX E RINTERRI
Prima di intraprendere i lavori di scavo o scasso, la Ditta aggiudicataria è tenuto ad assicurarsi presso, presso gli Uffici Tecnici Comunali e presso le aziende proprietarie di reti di urbanizzazione, sulla presenza nell’area di intervento di manufatti, reti, tubazioni, cavidotti, pozzetti, o qualsiasi altro elemento interrato, quindi individuarne la posizione tramite rilievi, apparecchiatura elettromagnetica, o sondaggi manuali.
La Ditta aggiudicataria concorderà con la Direzione Lavori l’area migliore per accatastare il materiale scavato, se questo deve essere riutilizzato in cantiere, altrimenti provvederà in tempi brevi a portarlo in Discariche Pubbliche o aree attrezzate. Dopo aver eseguito il tracciamento, la Ditta aggiudicataria procederà alle operazioni di scavo con i mezzi adeguati (in base ai tempi programmati, tipologia e volume di scavo, ecc...) il materiale di scavo dovrà essere accumulato sul fianco della trincea se non vi è lo spazio disponibile, asportato e riportato in tempi successivi, se necessario, avendo cura di mantenere separate le diverse tipologie di materiale scavato.
La Ditta aggiudicataria è tenuta a compiere a sue spese, durante l’esecuzione dei lavori e fino al collaudo, le occorrenti opere di manutenzione delle scarpate. La Ditta aggiudicataria resta totalmente responsabile di eventuali danni alle persone ed alle cose, nel caso di frane o smottamenti, verificatisi nei luoghi di scavo/scasso, con l’obbligo del ripristino del sito stesso in base alle prescrizioni della Direzione Lavori. Nel caso si dovessero incontrare ostacoli naturali di rilevante dimensione o importanza (cavi, fognature, tubazioni, reperti archeologici, ecc..), di cui non si conosceva l’esistenza, La Ditta aggiudicataria dovrà interrompere i lavori e chiedere istruzioni alla Direzione Lavori.
Qualora fossero eseguiti maggiori scavi, oltre a quelli strettamente necessari per la formazione dell’opera, essi non saranno compensati alla Ditta aggiudicataria che dovrà inoltre provvedere a sua cura e spese al successivo riempimento del vuoto, con materiale adatto, ed al costipamento di quest’ultimo. Tutti i materiali provenienti dagli scavi sono di proprietà della stazione appaltante.
ARTICOLO 44 LIVELLAMENTI E DRENAGGIO
In base alle indicazioni progettuali o a quelle della Direzione Lavori si dovrà procedere al tracciamento della rete di scolo delle acque (dove possibile si auspica la conservazione degli andamenti originali del terreno e della posizione dei fossi). Per il drenaggio delle aree verdi si potranno adottare scoline a cielo aperto, drenaggi sotterranei, caditoie con fogne. In base al posizionamento dei drenaggi si livelleranno di conseguenza tutti i terreni, dando una pendenza minima del 2 –3 % per i prati e 3 – 4 % per le restanti aree verdi. La Ditta aggiudicataria prima di procedere alla creazione di fossi o drenaggi sotterranei dovrà verificare la profondità e l’efficienza della rete fognaria esistente, in accordo con la Direzione Lavori dovrà procedere ad un suo eventuale ripristino. Nelle opere di scavo la Ditta aggiudicataria si dovrà attenere alle indicazioni dell’art. “Scavi, scassi e rinterri”. In base alle indicazioni progettuali o a quelle della Direzione Lavori, la Ditta aggiudicataria dovrà procedere a ripristinare o creare ex novo i fossi utilizzando macchine scavafossi o procedendo manualmente dove le condizioni di spazio o di tutela delle piante lo richiedano. Occorre prestare attenzione a non compattare le pareti dei fossi, onde ridurne la permeabilità. Le pareti dei fossi in terra non dovranno superare la pendenza di 45° sull’orizzonte e con pendenza del fondo dell’ordine dell’1 – 2 ‰. Per un efficiente deflusso delle acque si dovranno controllare le pendenze insieme alla Direzione Lavori, verificare la funzionalità dei pozzetti di raccolta della rete scolante e dei tracciati sotterranei tombati ed in caso di mal funzionamento, ripristinare la capacità di deflusso sostituendo le parti mal funzionanti o costruendo ex-novo l’intero tracciato. Durante le fasi di esecuzione del cantiere la Ditta aggiudicataria è tenuta al mantenimento di un efficiente sistema di scolo delle acque meteoriche. Il drenaggio sotterraneo dovrà essere posizionato dove previsto dal progetto o su disposizione della Direzione Lavori, se non diversamente specificato si dovranno utilizzare tubi in PVC rigido microfessurato per drenaggio, rivestiti in fibra di cocco, del diametro adeguato. Si dovrà compiere lo scavo e il rinterro rispettando le norme indicate nell’art. “Scavi e rinterri”, occorre prestare particolare attenzione durante la posa del tubo per evitare il formarsi di avvallamenti, dando una pendenza uniforme al tubo del 2 - 3 ‰. La profondità di posa sarà variabile a seconda del tipo di terreno, del diametro del tubo richiesto, della lunghezza del tratto interrato, ecc…Il tubo di drenaggio andrà posato subito dopo lo scavo del fosso, da effettuarsi, dove possibile, tramite l’uso di catenarie. Tutti gli eventuali raccordi dovranno essere montati correttamente per dare continuità al deflusso delle acque. L’estremità del tubo posta a monte, dovrà essere accuratamente sigillata. Il tubo di drenaggio dovrà essere affogato in un letto di materiale drenante che deve possedere dei vuoti intergranulari tali da essere sufficientemente permeabili all’acqua ma trattenere l’eventuale trasporto solido del materiale drenato ed essere di dimensioni superiori ai fori del tubo drenante, queste caratteristiche granulometriche vengono definite dalla “regola dei filtri” (o del Terzaghi) che trova riscontro nella norma CNR-UNI 10.006. In linea generale si può indicare una pezzatura dello strato drenante di 2- 3 cm, con uno spessore di 30 cm, e un successivo strato di terreno fino al raggiungimento del piano di campagna.
I fossi e i drenaggi sotterranei dovranno essere collegati con la rete fognaria esistente.
ARTICOLO 45
LAVORAZIONI DEL SUOLO E CONCIMAZIONI DI FONDO
Le lavorazioni dovranno essere fatte in periodi idonei, quando il suolo si trova in “tempera”, evitando di danneggiare la struttura o di creare una suola di lavorazione. La Ditta aggiudicataria si dovrà munire di mezzi meccanici ed attrezzature specifiche e delle dimensioni adeguate al tipo di intervento da eseguire, riducendo al minimo il peso della trattrice, in relazione allo sforzo da compiere, per evitare costipamenti del suolo.
Lavorazioni del substrato pedogenetico per la messa a dimora di piante arboree:
Nel caso di superfici alberate, la Ditta aggiudicataria dovrà procedere con una lavorazione profonda che non rivolti il terreno, tramite aratro o altri attrezzi analoghi da eseguire in maniera incrociata. Nel caso di filari o gruppi di piante arboree, le lavorazioni dovranno spingersi fino a 2 –
2,5 m dalla pianta più esterna in tutte le direzioni.
Lavorazioni del substrato pedogenetico per la messa a dimora di tutte le piante:
Prima di procedere alle lavorazioni si dovrà eseguire una concimazione di fondo ed un eventuale correzione del suolo. La quantità e la qualità di concimi da impiegare, se non indicate in progetto, saranno stabilite dalla Direzione Lavori di volta in volta, in relazione, al tipo di impianto, alla stagione vegetativa, ecc... Dopo la concimazione si dovrà procedere con una aratura alla pari (se non diversamente richiesto dalla Direzione Lavori, per facilitare il drenaggio) ad una profondità di 30 – 35 cm (25 – 30 cm per il solo prato). Nell’ipotesi che non vi sia spazio per procedere all’aratura, la si potrà sostituire con una vangatura meccanica da eseguirsi alla stessa profondità.
Seguirà un estirpatura incrociata. Se la tempistica del cantiere lo permette, il terreno dovrà essere lasciato esposto agli agenti atmosferici che migliorano la struttura. Successivamente si dovrà procedere tramite erpice o zappatrice o frangizolle a passaggi incrociati ad una profondità di 10 – 15 cm per ottenere un letto di semina, o impianto uniforme con caratteristiche glomerulari idonee, senza provocare la polverizzazione del terreno.
Dove le macchine non possano lavorare a causa della conformazione dell’area di intervento (ridotte dimensioni, eccessiva pendenza, presenza di vegetazione esistente o di manufatti, ecc...) si dovrà procedere con lavorazioni manuali. La lavorazione manuale consisterà in una vangatura, alla profondità di almeno 20-25 cm, con successivo affinamento del terreno, per predisporlo alla piantagione o alla semina. Si dovrà procedere a rimuovere i materiali, eventualmente emersi durante le varie fasi delle lavorazioni. In tutte le lavorazioni si dovrà prestare particolare attenzione a non provocare danni alla vegetazione, sia alla parte epigea che ipogea, come anche a tutte le infrastrutture. La Direzione Lavori provvederà ad approvare le lavorazioni effettuate prima di procedere con le successive operazioni. Nel caso dovesse trascorrere del tempo tra la fine delle lavorazioni e gli interventi di piantagione o di semina, la Ditta aggiudicataria dovrà intervenire periodicamente (ogni 4 settimane circa) con mezzi meccanici o manuali per rimuovere le malerbe nate nel frattempo. Le lavorazioni del suolo saranno misurate in base alla superficie realmente lavorata, calcolata in proiezione verticale, espressa in metri quadrati.
ARTICOLO 46
TRACCIAMENTI E PICCHETTAMENTO PER LE OPERE A VERDE
Al termine delle lavorazioni del terreno, la Ditta aggiudicataria dovrà picchettare le aree di impianto, sulla base del progetto e delle indicazioni della Direzione Lavori, segnando accuratamente la posizione dove andranno messe a dimora i singoli alberi e arbusti isolati e il perimetro delle piantagioni omogenee, macchie di arbusti, erbacee, prati, l’allineamento e lo sviluppo delle siepi.
Ogni picchetto dovrà essere numerato, con associazione degli esemplari ai picchetti, ed essere riferito a punti inamovibili per poterne ricostruire la posizione in caso di danneggiamento o manomissione. I capisaldi, i picchetti o le livellette danneggiate o rimosse dovranno essere immediatamente ripristinati a cura e a spesa della Ditta aggiudicataria.
La tolleranza consentita per la messa a dimora di alberi o arbusti isolati o a piccoli gruppi è di 20 - 30 cm, rispetto alla posizione riportata in progetto e di 10 – 15 cm per le piante messe in filare o in piantumazioni con sesto regolare. La tolleranza ammessa nella picchettatura di aree arbustive, boscate o superfici a prato, rispetto alle indicazioni progettuali è del 5% fino ad aree di 100 m2 e del 2% su superfici maggiori. Al termine della fase di picchettamento, la Ditta aggiudicataria deve ricevere l’approvazione della Direzione Lavori, ove richiesto apportare le modifiche volute, prima di procedere con le operazioni successive.
Si devono rispettare:
- le disposizioni del codice civile agli art. 892 “Distanze per gli alberi”, art. 893 “Alberi presso strade, canali e sul confine di boschi”, art. 895 “Divieto di ripiantare alberi a distanze non legali”;
- le disposizioni del “Nuovo Codice della Strada” per “Fasce di rispetto nelle strade ed aree di visibilità”;
- le disposizioni dell’art. 26 del D.P.R. n. 495 del 16/12/1992 “Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo Codice della strada”, rispetto ai tracciati ferroviari, art. 52 del DPR n753 del 17/07/1980. e ss. mm.ii.
- la normativa di Polizia Idraulica. Occorre inoltre tenere presente gli usi e le consuetudini locali.
Al termine dei lavori, la Ditta aggiudicataria dovrà aver rimosso tutti i picchetti o gli elementi serviti per i tracciamenti. L’onere dei tracciamenti è incluso nel prezzo di manodopera per messa a dimora.
ARTICOLO 47
MESSA A DIMORA DELLE PIANTE
L’epoca per la messa a dimora delle piante, viene stabilita alla Direzione Lavori. In generale, deve corrispondere al periodo di riposo vegetativo, dalla fine dall’autunno all’inizio della primavera e comunque deve essere stabilita in base alle specie vegetali impiegate, ai fattori climatici locali e alle condizioni di umidità del terreno; sono da evitare i periodi di gelo. Per le conifere si preferisce l’inizio dell’autunno, per le altre sempreverdi la primavera. Le piante fornite in contenitore si possono posare in qualsiasi periodo dell’anno, escludendo i mesi più caldi, in questo caso occorre prevedere le necessarie irrigazioni ed
periodo di riposo vegetativo. Alcune specie sempreverdi si possono piantare anche nella fase di riposo vegetativo estivo. Qualche giorno prima della messa a dimora degli alberi, la Ditta aggiudicataria dovrà preparare le buche che dovranno essere almeno 1,5 volte le dimensioni del pane di terra da contenere. Nel caso di esemplari isolati o in condizioni in cui non sia stato possibile procedere alla ripuntatura, vedere art. “Lavorazioni del suolo e concimazioni di fondo”, la Ditta aggiudicataria dovrà preparare delle buche smuovendo il fondo della buca per altri 5 cm. Nello scavo della buca si dovrà fare attenzione a non costipare il terreno circostante le pareti o il fondo della stessa buca, in particolare dopo l’uso di trivelle occorrerà smuovere il terreno sulle pareti e sul fondo della buca per evitare l’effetto vaso. Prima della messa a dimora degli alberi occorrerà procedere ad una concimazione localizzata sul fondo della buca. Durante lo scavo della buca il terreno agrario deve essere separato e posto successivamente in prossimità delle radici, il terreno in esubero e l’eventuale materiale estratto non idoneo, a giudizio della Direzione Lavori, dovrà essere allontanato dal cantiere a cura e a spese della Ditta aggiudicataria e sostituito con terreno adatto. Durante lo scavo, la Ditta aggiudicataria si dovrà assicurare che le radici non si vengano a trovare in una zona di ristagno idrico, nel qual caso si dovrà predisporre un adeguato drenaggio posando uno strato di materiale drenante sul fondo della buca; se la Direzione Lavori lo riterrà opportuno, la Ditta aggiudicataria dovrà predisporre ulteriori soluzioni tecniche al problema. Nel caso le buche debbano essere realizzate sopra un preesistente tappeto erboso, si dovranno adottare tutte le tecniche più idonee per non danneggiarlo. In questo caso, il terreno di scavo andrà appoggiato sopra a teli per facilitarne la completa raccolta. La messa a dimora degli alberi si dovrà eseguire con i mezzi idonei in relazione alle dimensioni della pianta, facendo particolare attenzione che il colletto si venga a trovare a livello del terreno anche dopo l’assestamento dello stesso; le piante cresciute da talea devono essere piantate ad una profondità di 5 cm superiore rispetto alla quota che avevano in vivaio. L’imballo della zolla, costituito da materiale degradabile, dovrà essere tagliato vicino al colletto e aperto sui fianchi senza essere rimosso; verrà invece asportato tutto il materiale di imballaggio non biodegradabile (vasi in plastica, terra cotta, ecc...), il quale dovrà essere allontanato dal cantiere. Prima della messa a dimora delle piante a radice nuda, queste andranno leggermente spuntate ed asportate quelle danneggiate, successivamente “inzaffardate” con un miscuglio, in parti uguali, di argilla e letame maturo, con piccole quantità di poltiglia bordolese all’1% o di un prodotto a cuprico, il tutto sciolto in acqua per creare una poltiglia. Le radici delle piante dovranno essere inserite nella loro posizione naturale, non curvate o piegate, eliminando quelle rotte o danneggiate, e rifilando quelle di dimensioni maggiori. Nel caso di piante in contenitore, dopo l’estrazione, le radici compatte dovranno essere tagliate e il feltro attorno alle radici dovrà essere rimosso. Le piante dovranno essere collocate ed orientate in maniera tale da ottenere il migliore risultato tecnico ed estetico ai fini del progetto. Gli esemplari andranno orientati con la medesima esposizione che avevano in vivaio. La Ditta aggiudicataria dovrà poi procedere al riempimento definitivo delle buche con terra fine di coltivo per gli alberi, le talee e gli arbusti in zolla; per le acidofile o semi acidofile con torba acida; per tutte le altre piante con terriccio. Il materiale di riempimento dovrà essere costipato manualmente con cura, in maniera che non restino vuoti attorno alle radici o alla zolla. Con piante prive di pane si deve introdurre nella buca solo terra vegetale sciolta. Nel caso non vi sia un sistema di irrigazione automatico o sotterraneo, al termine del riempimento della buca si dovrà creare una conca attorno agli alberi per trattenere l’acqua. Quest’ultima sarà portata immediatamente dopo l’impianto in quantità abbondante, fino a quando il terreno non riuscirà più ad assorbirne. Al termine della messa a dimora delle piante, andranno rimosse tutte le legature, asportando i legacci o le reti che andranno portate in pubblica discarica. Dopo di ché, se necessario, si dovrà procedere
con la potatura di trapianto. Si dovranno asportare i rami che si presentino eventualmente danneggiati o secchi. Per le sole piante fornite a radice nuda o in zolla che non siano state preparate adeguatamente in vivaio, su richiesta della Direzione Lavori, si dovrà procedere ad un intervento di sfoltimento per ridurre la massa evapotraspirante, nel rispetto del portamento e delle caratteristiche delle singole specie. Non si dovrà comunque procedere alla potatura delle piante resinose, su queste si potranno eliminare solo i rami danneggiati o secchi. Per quanto concerne le piante acquatiche occorre rispettare accuratamente le indicazioni progettuali o della Direzione Lavori in merito alla quota di immersione delle stesse, dal pelo libero dell’acqua al livello definitivo. Le piante igrofile non dovranno mai essere lasciate all’asciutto se non per il tempo strettamente necessario per la messa a dimora, che dovrà avvenire nelle ore più fresche della giornata.
ARTICOLO 48 ANCORAGGI
Gli ancoraggi sono quei sistemi di supporto (tutori) che permettono di fissare al suolo le piante nella posizione corretta per lo sviluppo. Tutti gli alberi, di nuovo impianto, dovranno essere muniti di tutori, se la Direzione Lavori lo riterrà necessario, anche gli arbusti di grandi dimensioni dovranno essere fissati a sostegni. L’ancoraggio dovrà avere una struttura appropriata al tipo di pianta da sostenere e capace di resistere alle sollecitazioni meccaniche che possono esercitare agenti atmosferici, urti, atti vandalici o altro. I pali dovranno essere di legno, diritti, scortecciati, appuntiti dal lato con il diametro maggiore e trattati con sostanze ad effetto imputrescibile (almeno per 1 m dal lato appuntito). I pali andranno conficcati nella buca della pianta prima della sua messa a dimora, per una profondità di 30 cm almeno, comunque al termine della piantagione dovranno essere piantati per oltre 50 cm nel terreno, utilizzando mezzi meccanici idonei (escavatore) o manuali. I tutori andranno conficcati nel terreno verticalmente in numero di uno se la pianta da sostenere è un arbusto o albero inferiore a 1,8 m di altezza, negli altri casi in numero variabile da 2 a 4, con altezza e diametro (quest'ultimo comunque mai inferiore a 5 cm) adeguati alle dimensione della pianta da sostenere e legati solidamente tra loro con legature di colore marrone, verde o nero. Con le piante dotate di pane di terra, si deve evitare di conficcare i pali tutori attraverso il pane, tranne nei casi in cui le piante siano state coltivate con un foro (tubo biodegradabile) nella zolla per piantarvi il palo. Se non previsto in progetto o non richiesto dalla Direzione Lavori, sono esclusi i pali in posizione obliqua (comunque non meno di 3 – 4 per pianta) e i tiranti di qualunque natura. Se non vi è lo spazio per il tutoraggio con pali, oppure le piante superano l’altezza di 8 – 10 m, previo accordo con la Direzione Lavori, si potranno utilizzare picchetti di legno con cavi in acciaio muniti di tendifilo e fascia visibile per i primi 2 m dal picchetto. Nelle scarpate i sostegni andranno conficcati nel terreno in posizione verticale. Gli ancoraggi dovranno essere collocati prestando attenzione ai venti dominanti, lungo le carreggiate parallele alla direzione di marcia, nelle zone di esondazione al flusso della corrente. Se gli alberi hanno un impalcatura inferiore a 2,5 m, la parte fuori terra del tutore dovrà possedere un altezza inferiore a 10 - 20 cm rispetto alle ramificazioni più basse della chioma. Le teste dei pali, dopo l'infissione, non devono presentare fenditure: in caso contrario, dovranno essere rifilate. I pali dovranno essere legati alle piante in modo solidale per resistere alle sollecitazioni ambientali, pur consentendo un eventuale assestamento. Al fine di non provocare abrasioni o strozzature al fusto, le legature dovranno essere realizzate per mezzo di collari speciali creati allo scopo o di adatto materiale elastico (guaine in gomma, nastri di plastica, ecc...) oppure con funi o fettucce di fibra vegetale, ma mai con filo di ferro o materiale anaelastico. Sia i tutori che le legature, per
evitare abrasioni, non dovranno mai essere a contatto diretto con il fusto. Dovrà essere sempre interposto un cuscinetto antifrizione (gomma o altro). Se richiesto dal progetto gli alberi dovranno essere fissati con i metodi di ancoraggio sotterraneo della zolla:
1. In base alle richieste, si dovrà utilizzare il sistema sotterraneo ed invisibile, composto da tre ancore infisse per almeno 50 cm nel terreno sodo, legate ad un cavo di acciaio collegato a un cricchetto di bloccaggio e tensionamento, passanti sopra ad una rete a maglie metalliche collocata sopra la zolla, che evita il taglio della stessa durante la messa in tensione; il tutto dovrà essere montato con estrema cura e interrato. Dopo la prima irrigazione abbondante, la Ditta aggiudicataria avrà cura di verificare il perdurare del tensionamento.
2. In base alle richieste, si dovrà utilizzare il sistema di ancoraggio sotterraneo invisibile e completamente biodegradabile, composto da un tutore orizzontale in legno dotato di collare di protezione, che verrà fissato nel terreno consolidato mediante gli appositi picchetti, anch’essi in legno, che dovranno penetrare nel terreno sodo per almeno 50 cm. I picchetti dovranno essere fissati al tutore tramite una cerniera che ne permetta il montaggio anche in condizioni di terreno inclinato. Il tutto dovrà essere montato con estrema cura e interrato. Dopo la prima irrigazione abbondante, la Ditta aggiudicataria avrà cura di verificare il perdurare del tensionamento.
Questi due metodi dovranno essere garantiti dal fornitore con certificato scritto e montati come prescritto dallo stesso. In questi casi non sarà necessario rimuovere i sostegni a consolidamento avvenuto della pianta. Gli ancoraggi posti in opera a cura e spese della Ditta aggiudicataria vengono misurati per numero e tipo realmente montati in cantiere.
ARTICOLO 49 GARANZIA DI ATTECCHIMENTO
Tutto il materiale vegetale deve avere una garanzia di attecchimento interessante l’intera stagione vegetativa successiva a quella di impianto; la garanzia dovrà comprendere la sostituzione del materiale vegetale morto o deteriorato, ad insindacabile giudizio della Direzione Lavori, nella stagione utile successiva. Nel caso in cui alcune piante muoiano o deperiscano, la Ditta aggiudicataria dovrà individuare le cause del deperimento insieme alla Direzione Lavori e concordare con essa gli eventuali interventi da eseguire a spese della Ditta aggiudicataria prima della successiva piantumazione. Nel caso in cui non vi siano soluzioni tecniche realizzabili, la Ditta aggiudicataria dovrà informare per iscritto la Direzione Lavori che deciderà se apportare varianti al progetto. La Ditta aggiudicataria resta comunque obbligata alla sostituzione di ogni singolo esemplare per un numero massimo di due volte (oltre a quello di impianto), fermo restando che la messa a dimora e la manutenzione siano state eseguite correttamente. Sono a carico della Ditta aggiudicataria l’eliminazione e l’allontanamento dei vegetali morti incluso l’apparato radicale), la fornitura del nuovo materiale e la messa a dimora. Sulle piante sostituite la garanzia si rinnova fino a tutta la stagione vegetativa successiva. La garanzia di attecchimento viene estesa a tutto il periodo di manutenzione eventualmente previsto.
ARTICOLO 50
INTERVENTI DI MANUTENZIONE DURANTE L’ESECUZIONE DEI LAVORI
La manutenzione dell’area di cantiere, durante lo svolgimento dei lavori, è interamente a carico della Ditta aggiudicataria, fino alla data di emissione del certificato di ultimazione dei lavori. La Ditta aggiudicataria si dovrà far carico della manutenzione del verde esistente e di quello appena messo a dimora come anche delle infrastrutture preesistenti e costruite.
ARTICOLO 51 IRRIGAZIONE
La Ditta aggiudicataria è tenuta ad irrigare tutte le piante messe a dimora, per tutto il periodo di durata dei lavori. Le irrigazioni dovranno essere ripetute tempestivamente, con quantità e frequenza in relazione al clima, all’andamento stagionale, al tipo di terreno e di piante, ad insindacabile giudizio della Direzione dei Lavori. Le piante sempreverdi dovranno essere irrigate anche nei periodi più siccitosi dell’inverno, evitando le giornate di gelo. Le distribuzioni d'acqua andranno programmate per evitare stress termici alle piante, riducendo l’evapotraspirazione; inoltre il prelievo dall’acquedotto non comporterà competizioni, per quanto riguarda le portate e le pressioni, con le utenze domestiche in caso di uso di acqua potabile.
Nell’ipotesi di utilizzo di acqua potabile per l’irrigazione, la Ditta aggiudicataria deve rispettare le eventuali ordinanze di restrizioni idriche, per l’uso non potabile dell’acqua, emanate dal comune in cui si viene a trovare l’area di intervento. Per la sopravvivenza dei nuovi impianti la Ditta aggiudicataria dovrà approvvigionarsi di acqua purché la medesima rispetti le caratteristiche prescritte all’art. “Acqua”.
Entro e non oltre la data di inizio dei lavori la Ditta aggiudicataria dovrà redigere un piano di irrigazione approvato dalla Direzione Lavori. Nel caso di presenza di impianto irriguo, la Ditta aggiudicataria è tenuta al suo controllo e alla sua manutenzione e, all’occorrenza, deve essere pronto ad intervenire manualmente. Si dovrà evitare di bagnare gli edifici, le infrastrutture, ma anche i tronchi degli alberi come anche la chioma degli stessi e gli arbusti. Non dovranno essere bagnate in chioma le erbacee perenni e le fioriture. Le conche di irrigazione, realizzate durante l’impianto, se necessario devono essere ripristinate oppure si procederà al rincalzo delle piante in base a quanto disposto dalla Direzione Lavori.