INTESA SULLA PROPOSTA DI ACCORDO DI PARTENARIATO RELATIVO ALLA PROGRAMMAZIONE DEI FONDI STRUTTURALI 2014-2020
CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME
14/046/CU02/C3
INTESA SULLA PROPOSTA DI ACCORDO DI PARTENARIATO RELATIVO ALLA PROGRAMMAZIONE DEI FONDI STRUTTURALI 2014-2020
Punto 2) O.d.g. Conferenza Unificata
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, esaminato il testo dell’Accordo di partenariato per la programmazione 2014-2020, consapevole della necessità di rispettare i tempi stabiliti dal regolamento 1303 del 2013 per l’invio della proposta di Accordi di Partenariato, esprime la propria intesa condizionata all’accoglimento delle osservazioni sotto riportate e al raggiungimento di un accordo sulla metodologia di partenariato dopo l’invio dell’Accordo stesso.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome chiede al Governo di nettizzare dal patto di stabilità la quota di cofinanziamento nazionale, sulla base dell’impegno già assunto dal Governo, a partire dal Programma operativo per l’attuazione dell’iniziativa europea per l’occupazione dei giovani (Xxxxxxxx Xxxxxxx).
La Conferenza ritiene necessario impostare su una diversa metodologia rispetto a quella finora utilizzata il partenariato istituzionale Governo-Regioni-Autonomie locali a partire dal 22 aprile prossimo. Ritiene in particolare necessario che vi sia una condivisione a livello tecnico di tutti i passaggi negoziali con la Commissione europea e una sede politica congiunta di confronto e conduzione del negoziato.
Le seguenti osservazioni, alcune sotto forma di emendamento, condizionano l’espressione dell’intesa.
1) La Conferenza ribadisce la necessità di rispettare la forbice del 30-38 per cento nell’allocazione delle risorse dei PON per ciascuna delle Regioni meno sviluppate, concordando il fondo strutturale dal quale attrarre le risorse, e il “vincolo” del ritorno territoriale delle risorse devolute ai PON, come concordato nell’accordo con il Ministro Trigilia. In particolare, la Conferenza, fermo restando le percentuali di incidenza dei PON sulle risorse regionali stabilite per le Regioni Puglia (30%) e Basilicata (35%), stabilisce che le stesse percentuali debbano essere per le restanti Regioni (Calabria, Campania e Sicilia) fissate al 36,5 per cento. Conseguentemente andrà rivisto il quadro finanziario dell’Accordo.
2) La Conferenza ribadisce la necessità di rispettare il tetto di due miliardi di risorse al massimo per i PON dedicati alle Regioni più sviluppate e il “vincolo” del ritorno territoriale delle risorse devolute ai PON, come concordato nel citato accordo.
3) Va stabilito un confine tematico tra le azioni previste dai PON e dai POR, in modo da lasciare adeguata flessibilità alla programmazione regionale.
4) In merito all’OT 7, la Conferenza chiede la modifica dell’azione 7.1.2, con riguardo alla specificazione dell’azione POR, nel senso di sostituire la parola “limitatamente” con la parola “prioritariamente”.
5) In merito all’OT 7, la Conferenza chiede la modifica dell’azione 7.1.4 aggiungendo al testo già modificato dal DPS con il documento inviato alla segreteria della Conferenza per posta elettronica l’11 aprile 2014 le seguenti parole evidenziate in grassetto e sottolineato: “Completare e potenziare i servizi di trasporto pubblico regionale ed interregionale su tratte dotate di domanda potenziale significativa, anche attraverso il sostegno al rinnovo del materiale rotabile, al rinnovo dell’armamento, al potenziamento, efficientamento e completamento della rete, allo sviluppo dell’interoperabilità e la promozione dell’integrazione tariffaria [infrastrutture e tecnologie anche ERTMS della rete locale]”.
6) In merito all’OT 7, la Conferenza chiede l’inserimento all’interno del risultato atteso 7.5 (Ottimizzazione del traffico aereo) della seguente azione 7.5.2, da attribuire all’ambito POR “Contribuire all’implementazione del sistema di gestione del traffico aereo per l’integrazione dell’Aviazione Generale con la rete intermodale di trasporto e l’interfaccia con i nodi.”.
7) I rapporti tra OT 8 (Occupabilità) e OT 9 (Inclusione sociale e lotta povertà) devono essere chiariti nel seguente modo: sono da ricomprendere nell’OT 9, tra le altre, le azioni per favorire l’occupabilità dei soggetti svantaggiati di cui alle Leggi 381 del 1991 e 68 del 1999, compresi gli interventi di inclusione sociale. Inoltre, sono da ricomprendere anche:
a. gli interventi relativi all’incremento dell’occupabilità di donne e persone vulnerabili con misure attive di accompagnamento.
b. Il rafforzamento dell’offerta dei servizi per la prima infanzia e di cura della non autosufficienza, anche sotto il profilo occupazionale.
c. Il rafforzamento dell’economia sociale unitamente ad azioni “attive” per ridurre la povertà e la marginalità estrema.
La Conferenza formula poi le seguenti osservazioni, anche sotto forma di emendamento o richiesta di chiarimenti, specificando che le stesse non condizionano l’espressione dell’Intesa. La Conferenza ritiene comunque che il Governo ne debba tenerne conto nella fase successiva di negoziato con la Commissione al fine di modificare di conseguenza l’Accordo di partenariato.
Osservazioni
8) Per l'attuazione della strategia aree interne, la Conferenza ritiene utile prevedere che le Regioni possano attuare la strategia senza alcun vincolo su modalità e strumenti di attuazione.
9) La Conferenza propone che per quanto attiene al "reclutamento" sia prevista anche per le Regioni una norma analoga a quella prevista per il reclutamento del personale dell'Agenzia per la coesione territoriale, parzialmente coperto dalle risorse di assistenza tecnica.
10) Considerato che l’agricoltura contribuisce in maniera importante al mantenimento dei beni pubblici ambientali e alla lotta ai cambiamenti climatici, la Conferenza propone che gli altri fondi possano integrare le politiche del FEASR nei seguenti ambiti: formazione, servizi alla popolazione, servizi ambientali e aiuti alle PMI anche nel settore agroalimentare. Tale considerazione vale anche per le risorse del FSC per le quali adeguate risorse potrebbero essere destinate alla realizzazione delle infrastrutture irrigue.
Emendamenti
11) Nell’OT 2, Azione 2.2.1, concernente le innovazioni dei processi interni dei vari ambiti della Pubblica amministrazione e la formazione, la Conferenza propone di aggiungere le parole evidenziate in grassetto e sottolineato:
“Soluzioni tecnologiche per l’innovazione dei processi interni dei vari ambiti della Pubblica Amministrazione nel quadro del Sistema pubblico di connettività, riguardanti in particolare la
giustizia (informatizzazione del processo civile), la sanità, il turismo, le attività e i beni culturali.”
12) Nell’OT 3, RA 3.5, è opportuno reinserire l'azione (n. 20) relativa alle aggregazioni/reti di impresa, presente nella versione delle azioni riferite all'OT3 del 7 febbraio 2014, riformulandola come segue: "Promozione e animazione delle aggregazioni d'impresa". L'azione avrebbe come obiettivo ultimo quello di incentivare la transizione verso soggetti aventi propria personalità giuridica (cd. "Rete soggetto"). Le aggregazioni di imprese possono creare valore sfruttando sinergie e complementarità non solo rispetto ai temi dell'internazionalizzazione, ma anche su temi quali, ad esempio, lo sviluppo di piattaforme e/o servizi logistici integrati, l'erogazione di servizi ad alto valore aggiunto derivanti dall'integrazione delle competenze detenute dai soggetti partecipanti alla rete. D’altro canto è altresì necessario sottolineare la strategicità di azioni a supporto delle garanzie.
13) Lo schema risultati attesi-azioni può essere integrato con un risultato atteso relativo all’OT 6 (Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse) e, in particolare, alla priorità di investimento “Agire per migliorare l’ambiente urbano, rivitalizzare le città, riqualificare e decontaminare le aree industriali dismesse (comprese le aree di riconversione), ridurre l’inquinamento atmosferico e promuovere misure di riduzione dell’inquinamento acustico”. Questo consentirebbe una maggiore flessibilità nella definizione della strategia urbana a cui è necessario dedicare almeno il 5 per cento delle risorse FESR e risponderebbe all’osservazione n. 50 della Commissione in cui si rileva che la bozza di Accordo non contiene alcun riferimento nell’OT 6 a questioni relative all’ambiente urbano.
14) In merito all’OT 7, la Conferenza ribadisce la proposta di eliminare l’azione 7.1.3, ritenendola non utile ed efficace anche in ragione del fatto che le Regioni procederanno a gare per i servizi di trasporto pubblico già a partire dalla fine del 2014.
15) Sottolinea, inoltre, la necessità di considerare l’importanza di prevedere attività formative specialistiche (di base e di formazione continua) per le imprese culturali e creative. A tal fine ritiene che nell’Azione 10.4.1 dell’OT 10 si debbano aggiungere le parole evidenziate in grassetto e sottolineato:
“Interventi formativi (anche a domanda individuale) strettamente collegati alle esigenze di inserimento e reinserimento lavorativo, prioritariamente indirizzati ai target maggiormente sensibili (over 55, disoccupati di lunga durata, cittadini con bassa scolarità) e alle iniziative di formazione specialistica (in particolare rivolti alla green economy, blue economy, servizi alla persona, servizi socio-sanitari, valorizzazione del patrimonio culturale e delle attività culturali) e per l’imprenditorialità. Percorsi formativi connessi al rilascio di qualificazioni inserite nei repertori nazionale o regionali (anche a domanda individuale) corredati ove appropriato da azioni di orientamento.”
16) Al capitolo 3.1. dell’Accordo, si ritiene opportuno ridurre la soglia minima di risorse FEASR per ciascun GAL e PdA da quattro a tre milioni o almeno prevedere la possibilità di derogare a tale soglia in alcuni particolari realtà territoriali.
Chiarimenti
17) In merito al Criterio di adempimento “Dispositivi per l'applicazione efficace delle norme dell'Unione in materia di aiuti di Stato”, descritto dall’Accordo di Partenariato come parzialmente soddisfatto, alla Banca Dati Anagrafica Incentivi (BDA) del Ministero dello Sviluppo economico e al progetto di suo sviluppo e reingegnerizzazione, la Conferenza chiede i seguenti chiarimenti:
a) Poiché ai fini del controllo del rispetto del cumulo i regolamenti de minimis prevedono lo strumento della dichiarazione dell’impresa quale alternativo rispetto al registro centrale nazionale che copra un periodo di tre esercizi finanziari, si ritiene soddisfatto il criterio di adempimento se le Amministrazioni concedenti, in mancanza di un registro centrale nazionale operativo ed efficace, si avvalgano delle dichiarazioni sostitutive di atti di notorietà effettuando controlli a campione sulla veridicità delle stesse ai sensi di legge;
b) rispetto al progetto di reingegnerizzazione della BDA, la Conferenza ritiene debba essere prioritario l’aggiornamento della BDA esistente per renderla registro centrale nazionale de minimis alternativo allo strumento delle dichiarazioni;
c) nelle more dell’implementazione del registro centrale nazionale de minimis, occorre condividere con tutte le amministrazioni concedenti sul territorio nazionale una matrice uniforme delle informazioni minime necessarie da raccogliere in via telematica attraverso il portale della BDA, che potranno essere caricate nel sistema non appena sarà operativo;
d) si chiede di chiarire se il nuovo sistema descritto sostituirà le banche dati già esistenti o se provvederà ad istituire un protocollo di dialogo dei sistemi esistenti (in quest’ultimo caso, è necessario avviare un tavolo tecnico per condividere le modalità).
Infine, al solo fine di darne ufficialmente conto, la Conferenza ripropone di seguito gli emendamenti già illustrati e accolti in sede tecnica dalle amministrazioni centrali:
18) Al fine di sostenere l’approccio strategico (di specializzazione intelligente) adeguato, la Conferenza chiede di aggiungere al Risultato/Obiettivo specifico (già presente nell’AdP 6.8 - Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione attraverso la valorizzazione sistemica e integrata di risorse e competenze territoriali) i seguenti:
a) Sviluppare le industrie culturali e creative (Motivazione: in questo modo si rende esplicito il sostegno per le industrie culturali e creative, nell’OT più appropriato, anche se al fine di mantenere l’unitarietà della strategia sarebbe preferibile inserirlo nell’OT 6 in risposta all’osservazione della Commissione all’AdP - punto 175).
b) Implementare le Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (TIC) per la cultura (Motivazione: risposta all’osservazione della Commissione europea all’AdP - punto 25).
19) In merito all’OT 7, la Conferenza condivide le azioni 7.1.1, 7.2.1, 7.2.2, 7.2.3, 7.2.4, 7.3.1, 7.3.2, 7.3.3, 7.4.1, 7.5.1 come riformulate nel documento inviato dal DPS alla segreteria della Conferenza l’11 aprile 2014.
20) In relazione al Risultato Atteso 8.6 dell'OT 8, la Conferenza richiede di eliminare l'ultimo inciso nella descrizione del RA (cioè la frase “qualora non ricorrano i presupposti del FEG”), in quanto ritiene che il FSE possa intervenire per favorire la permanenza al lavoro e la ricollocazione dei lavoratori coinvolti in situazioni di crisi, anche in alternativa al FEG.
Roma, 16 aprile 2014