Proposte operative
Proposte operative
TREGUA PROPRIETARI/AFFITTUARI
1) Incentivi alla residenzialità
Molti, a torto o a ragione, sostengono che sia difficile stipulare contratti d’affitto residenziale nei centri più importanti a causa del proliferare delle locazioni brevi. Nei maggiori centri ci sono migliaia di appartamenti vuoti e sfitti: solo a Firenze sono circa 7.000. Inoltre è risaputo che le locazioni brevi hanno assunto nel corso del tempo una connotazione “difensiva”: molto spesso il proprietario, dopo aver avuto brutte esperienze in termini di insoluti o di mancata disponibilità dell’alloggio al termine del contratto, si rifugia in questa formula per ovviare alle carenze di efficacia e tempestività dell’amministrazione della giustizia. E’ quindi necessario uno sforzo comune di inventiva per individuare forme di tutela per coprire i proprietari contro questi rischi, nonché il coinvolgimento del settore pubblico affinchè metta si impegni concretamente e intervenendo in qualità di garante nella gestione del contratto di locazione residenziale, magari per alcune ben specificate tipologie sociali.
Inoltre è necessario provvedere alla definizione legislativa di altri format contrattuali per le locazioni in modo da superare le incongruenze tra locazioni brevi, contratti transitori e locazioni 3+2 o 4+4: il quadro attuale non è certo in grado di garantire una gestione “liquida” degli immobili, indispensabile con le trasformazioni indotte dal nostro odierno modo di vivere e lavorare.
Naturalmente tutto quanto sopra esposto non è sufficiente ad incentivare la residenzialità se non si penserà anche ad attrarre la residenza verso il centro con politiche attive (servizi specifici, mobilità agevolata, ecc) coloro che nel corso del tempo hanno invece fatto una scelta diversa.
LOTTA ALL’ABUSIVISMO
2) Modifica della legge regionale 86/2016
Il regolamento di attuazione della “Comunicazione relativa alle Locazioni Turistiche” prevede che al termine del processo la singola unità immobiliare venga contrassegnata da un “codice”, ma senza nessun obbligo di pubblicizzazione e/o di esposizioni all’interno dei portali di vendita. E’ quindi evidente che tutte le unità immobiliari che non posseggono i requisiti di classamento tali da consentirne una locazione legittima, non sono sottoposte a nessun obbligo e soprattutto
che le amministrazioni in questo modo si privano di un efficace strumento di controllo e verifica di legittimità.
Si propone quindi che la legge regionale 86/2016 venga opportunamente modificata al fine di imporre che il codice assegnato all’atto della comunicazione venga esposto negli annunci di locazione.
3) Codice Unico “bloccante”
Il decreto 34/2019 “Crescita” prevede che presso il Ministero del Turismo venga istituita una banca dati “delle strutture ricettive e degli immobili destinati alle locazioni brevi”; si propone quindi che tramite un accesso diretto online, si possa procedere al controllo immediato dell’esistenza del codice della struttura/immobile in banca dati prima di inserire un annuncio in un portale online (e naturalmente anche di procedere al controllo di tutti quelli già presenti al momento dell’entrata in esercizio della banca dati stessa). In caso di controllo negativo la struttura/immobile non sarà inserita nel portale ovvero se già presente, verrà esclusa.
LOTTA ALL’EVASIONE
4) Semplificazione burocratica - Comunicazione Unica
Nell’ottica di giungere ad una sempre maggiore efficacia nel contrasto all’evasione fiscale e ad una sburocratizzazione e semplificazione dei processi, si propone che l’attuale comunicazione da effettuarsi (ai sensi del TULPS) tramite il portale AlloggiatiWeb, arricchita anche dei dati economici, valga come comunicazione unica (estensione di quanto previsto dal D.L. 34/2019) verso la pubblica amministrazione e che le informazioni in esse presenti vengano condivise a cura del Ministero degli Interni oltreché col Ministero delle Finanze e con i Comuni anche con Regioni e ISTAT, per soddisfare quanto attiene la registrazione e il controllo dei flussi
5) Emersione dei dati economici (attuazione DL 50/2017)
L’attuale situazione di stallo del D.L.50/2017 deve essere superata al più presto: nessuno dei principali portali online (che di fatto controllano quasi tutto il mercato) ha aderito all’obbligo del prelievo alla fonte di una quota del corrispettivo delle locazioni intermediate, adducendo ognuno una differente motivazioni. Per lo stato è molto più produttivo puntare ad un accordo diretto con le parti teso a ricevere informazioni precise sulla quantità annuale del transato per ogni immobile intermediato, e poter procedere così ad un incrocio di controllo tra importi dichiarati ed importi intermediati.
6) Tassa di soggiorno semplificata unica (attuazione DL 50/2017)
Il D.L. 50/2017 recita: “il soggetto che incassa il canone (di locazione) … è responsabile del pagamento dell’Imposta di Soggiorno”. Anche su questo punto l’applicazione della norma lascia molto a desiderare: sarebbe molto utile se si procedesse ad una semplificazione del calcolo dell’Imposta (magari con una omogeneizzazione a livello nazionale) per consentirne una facile applicazione informatico-procedurale da parte dei soggetti indicati come responsabili dell’incasso dalla norma stessa, togliendo quindi loro ogni alibi.
7) Incentivi per pagamenti online
In linea con quanto previsto dalle linee programmatiche della legge di bilancio per il 2020 si propone inoltre di prevedere degli incentivi a favore di quanti nei propri rapporti di partnership con i portali online opteranno per essere regolati tramite trasparenti pagamenti online, anziché ad operare in modalità offline (non tracciabile).
MORATORIA TEMPORANEA AVVIO DI NUOVE LOCAZIONI TURISTICHE
8) Sospensione codice
Da parte pubblica in talune situazioni si sollecita di addivenire ad una moratoria dell’avvio di nuove locazioni turistiche (non generalizzata, ma modulabile territorialmente) proponendo i più svariati strumenti (normativa comunitaria, limite prefissato in termini di giorni di locazione per attività privata, uso dei regolamenti UNESCO, cambio di destinazione d’uso degli immobili, e così via). Invece l’unica strada percorribile per evitare di distorcere le leggi vigenti potrebbe essere un intervento legislativo a livello nazionale che dia la possibilità a comuni/regioni di sospendere temporaneamente il rilascio del codice di cui al decreto 34/2019, a patto però che vengano messe in campo anche le altre azioni di incentivazione alla residenzialità e di controllo sopra menzionate.