DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
D.U.V.R.I
DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
DA INTERFERENZE
OGGETTO DELL’APPALTO
Indizione procedura aperta ai sensi dell'art. 60 del D. Lgs.
50/2016 per l’affidamento della fornitura di materiale per steri- lizzazione necessario alle AA.SS.LL. dell’area aggregazione 3 (ASL Roma 6, ASL di Frosinone, ASL di Latina)
Stazione Appaltante : ASL Roma 6, ASL di Frosinone, ASL di Latina
Società Appaltatrice :
VALIDAZIONE DOCUMENTO
Azienda USL ROMA 6 | |||||
Documento Unico Valutazione Rischi Preliminare | Data : | ||||
FUNZIONE: | NOMINATIVO: | VISTO: | FUNZIONE: | NOMINATIVO: | VISTO: |
DATORE DI LAVORO | Xxxx. Xxxxxxx Mostarda | RUP/DEC | Dr./Dr.ssa | ||
RSPP | Dr. Xxxx Xxxxxxx Xxxxx | DEC | Dr./Dr.xxx |
1. INTRODUZIONE
Il presente DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE è stato re-
datto in applicazione dell’art.26 del D. Lgs. 81/08 e s.m.i.
2. SCOPO
Lo scopo di questo documento è quello di valutare, in presenza di contratti di appalto di servizi o d’opera, l’esistenza di rischi derivanti da possibili interferenze negli ambienti in cui sono destinate ad operare le ditte appaltatrici. Conseguentemente deve definire le misure da attuare per eliminare o, ove non sia possibile, ridurre al minimo i rischi per la sicurezza e salute dei lavoratori derivanti da interferenza. Il DUVRI dovrà essere soggetto ad aggiornamenti al mutare delle situazioni origi- narie, quali l’intervento di subappalti, lavoratori autonomi, ulteriori forniture, servizi e pose in opera nonché in caso di modifiche di tipo tecnico, logistico o organizzativo che si sono rese necessarie nel corso dell’esecuzione delle attività previste. Inoltre, in riferimento a quanto previsto dal comma 3-ter dell’art.26 D. Lgs. 81/08 e s.m.i., il presente documento contiene le informazioni preliminari sulla valutazione ricognitiva dei rischi standard relativi alla tipologia della prestazione presso l’ASL ROMA 6 che potenzialmente potrebbero derivare dall’esecuzione del contratto da fornire alle im- prese appaltatrici in sede di gara. Così come esplicitato nei capitoli successivi, i PP.OO. / DH/ SEDE presso i quali deve essere eseguito il contratto, prima dell’inizio dell’esecuzione, provvede- ranno ad integrare il presente documento riferendolo ai rischi specifici da interferenza presenti nei propri luoghi in cui verrà espletato l’appalto; l’integrazione, sottoscritta per accettazione dall’esecutore, andrà ad integrare gli atti contrattuali. In linea di principio, il presente documento ri- ferisce la valutazione dei rischi interferenziali estendendola anche alle persone che a vario titolo possono essere presenti presso le strutture centrali e periferiche dell’ASL Roma 6 (degenti, utenti, visitatori, ecc…).
Si intendono per interferenti le seguenti tipologie di rischi :
• Tipo A: esistenti nel luogo di lavoro del committente, ove è previsto che debba operare l’appaltatore, ulteriori rispetto a quelli specifici dell’attività propria dell’appaltatore;
• Tipo B: derivanti da sovrapposizioni di più attività svolte da operatori di appaltatori diversi;
• Tipo C: immessi nel luogo di lavoro del committente dalle lavorazioni dell’appaltatore;
• Tipo D: derivanti da modalità di esecuzione particolari richieste esplicitamente dal committente (che comportino pericoli aggiuntivi rispetto a quelli specifici dell’attività appaltata).
3. RIFERIMENTI LEGISLATIVI
• D.Lgs. 81/08 e s.m.i. "Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro", art. 26:
1. Il datore di lavoro, in caso di affidamento di lavori, servizi e forniture all'impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi all'interno della propria azienda, o di una singola unità produttiva della stessa, nonché nell'ambito dell'intero ciclo produttivo dell'azienda medesima, sempre che abbia la disponibilità giuridica dei luoghi in cui si svolge l’appalto o la prestazione di lavoro autonomo.
a) verifica, con le modalità previste dal decreto di cui all'articolo 6, comma 8, lettera g), (nota 1) l'idoneità tecnico-professionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori, ai servizi e al- le forniture da affidare in appalto o mediante contratto d'opera o di somministrazione. Fino alla data di entra- ta in vigore del decreto di cui al periodo che precede, la verifica è eseguita attraverso le seguenti modalità:
1) acquisizione del certificato di iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato;
2) acquisizione dell'autocertificazione dell'impresa appaltatrice o dei lavoratori autonomi del possesso dei re- quisiti di idoneità tecnico-professionale, ai sensi dell'articolo 47 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al decreto del Presidente della Repubblica del 28 dicembre 2000, n. 445;
b) fornisce agli stessi soggetti dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell'ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.
2. Nell'ipotesi di cui al comma 1, i datori di lavoro, ivi compresi i subappaltatori:
a) cooperano all'attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull'attività lavorativa oggetto dell'appalto;
b) coordinano gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle diverse imprese coin- volte nell'esecuzione dell'opera complessiva.
3. Il datore di lavoro committente promuove la cooperazione ed il coordinamento di cui al comma 2, elabo- rando un unico documento di valutazione dei rischi che indichi le misure adottate per eliminare o, ove ciò non è possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze. Tale documento è allegato al contratto di appalto o di opera e va adeguato in funzione dell’evoluzione dei lavori, servizi e forniture. Ai contratti stipulati anterior- mente al 25 agosto 2007 ed ancora in corso alla data del 31 dicembre 2008, il documento di cui al preceden- te periodo deve essere allegato entro tale ultima data. Le disposizioni del presente comma non si applicano ai rischi specifici propri dell'attività delle imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi. Nel campo di applicazione del decreto legislativo 18 aprile 2016 n. 50, e successive modificazioni, tale documento è re- datto, ai fini dell’affidamento del contratto, dal soggetto titolare del potere decisionale e di spesa relativo alla gestione dello specifico appalto.
3-bis. Ferme restando le disposizioni di cui ai commi 1 e 2, l’obbligo di cui al comma 3 non si applica ai ser- vizi di natura intellettuale, alle mere forniture di materiali o attrezzature, nonché ai lavori o servizi la cui dura-
ta non sia superiore ai due giorni, sempre che essi non comportino rischi derivanti dalla presenza di agenti cancerogeni, biologici, atmosfere esplosive o dalla presenza dei rischi particolari di cui all’allegato XI.
3-ter. Nei casi in cui il contratto sia affidato dai soggetti di cui all’articolo 3, comma 1, lettera i), del decreto legislativo 18 aprile 2016, n.50, o in tutti i casi in cui il datore di lavoro non coincide con il committente, il soggetto che affida il contratto redige il documento di valutazione dei rischi da interferenze recante una valu- tazione ricognitiva dei rischi standard relativi alla tipologia della prestazione che potrebbero potenzialmente derivare dall’esecuzione del contratto. Il soggetto presso il quale deve essere eseguito il contratto, prima dell’inizio dell’esecuzione, integra il predetto documento riferendolo ai rischi specifici da interferenza presenti nei luoghi in cui verrà espletato l’appalto; l’integrazione, sottoscritta per accettazione dall’esecutore, integra gli atti contrattuali.
4. Ferme restando le disposizioni di legge vigenti in materia di responsabilità solidale per il mancato paga- mento delle retribuzioni e dei contributi previdenziali e assicurativi, l'imprenditore committente risponde in so- lido con l'appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori, per tutti i danni per i quali il lavora- tore, dipendente dall'appaltatore o dal subappaltatore, non risulti indennizzato ad opera dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) o dell'Istituto di previdenza per il settore marittimo (IPSEMA). Le disposizioni del presente comma non si applicano ai danni conseguenza dei rischi specifici propri dell'attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici.
5. Nei singoli contratti di subappalto, di appalto e di somministrazione, anche qualora in essere al momento della data di entrata in vigore del presente decreto, di cui agli articoli 1559, ad esclusione dei contratti di somministrazione di beni e servizi essenziali, 1655, 1656 e 1677 del codice civile, devono essere specifica- mente indicati a pena di nullità ai sensi dell'articolo 1418 del codice civile i costi delle misure adottate per eliminare o, ove ciò non sia possibile, ridurre al minimo i rischi in materia di salute e sicurezza sul lavoro de- rivanti dalle interferenze delle lavorazioni. I costi di cui primo periodo non sono soggetti a ribasso.
Con riferimento ai contratti di cui al precedente periodo stipulati prima del 25 agosto 2007 i costi della sicu- rezza del lavoro devono essere indicati entro il 31 dicembre 2008, qualora gli stessi contratti siano ancora in corso a tale data. A tali dati possono accedere, su richiesta, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e gli organismi locali delle organizzazioni sindacali dei lavoratori comparativamente più rappresentative a li- vello nazionale.
6. Nella predisposizione delle gare di appalto e nella valutazione dell'anomalia delle offerte nelle procedure di affidamento di appalti di lavori pubblici, di servizi e di forniture, gli enti aggiudicatori sono tenuti a valutare che il valore economico sia adeguato e sufficiente rispetto al costo del lavoro e al costo relativo alla sicurez- za, il quale deve essere specificamente indicato e risultare congruo rispetto all'entità e alle caratteristiche dei lavori, dei servizi o delle forniture. Ai fini del presente comma il costo del lavoro è determinato periodicamen- te, in apposite tabelle, dal Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, sulla base dei valori eco- nomici previsti dalla contrattazione collettiva stipulata dai sindacati comparativamente più rappresentativi, delle norme in materia previdenziale ed assistenziale, dei diversi settori merceologici e delle differenti aree
territoriali. In mancanza di contratto collettivo applicabile, il costo del lavoro è determinato in relazione al con- tratto collettivo del settore merceologico più vicino a quello preso in considerazione.
7. Per quanto non diversamente disposto dal decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, trovano applicazione in materia di appalti pubblici le disposizioni del presente decreto.
8. Nell'ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto o subappalto, il personale occupato dall'im- presa appaltatrice o subappaltatrice deve essere munito di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l'indicazione del datore di lavoro.
(Nota 1) definire criteri finalizzati alla definizione del sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi di cui all'articolo 27. Il sistema di qualificazione delle imprese è disciplinato con decreto del Presidente della Repubblica, acquisito il parere della Conferenza per i rapporti permanenti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, da emanarsi entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto;
• D. Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 "Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2014/23/CE e 2014/24/CE" e 2014/25/UE e s.m.i.
4. DEFINIZIONI ED ABBREVIAZIONI DL Datore di Lavoro
RSPP Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione;
SPP Servizio di Prevenzione e Protezione; SSL Salute e Sicurezza nei luoghi di Lavoro; RUP Responsabile Unico del Procedimento; DEC Direttore Esecutore del Contratto.
Datore di lavoro: il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il sogget- to che, secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. Nelle pubbliche amministrazioni, per datore di lavoro si intende il diri- gente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica dirigenziale, nei soli casi in cui quest’ultimo sia preposto ad un luogo di lavoro avente autonomia gestionale, in- dividuato dall’organo di vertice delle singole amministrazioni tenendo conto dell’ubicazione e dell’ambito funzionale dei luoghi di lavoro nei quali viene svolta l’attività, e dotato di autonomi poteri decisionali e di spesa. In caso di omessa individuazione, o di individuazione non conforme ai criteri sopra indicati, il datore di lavoro coincide con l’organo di vertice medesimo.
Preposto: persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garan-
tisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavora- tori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa.
RSPP: soggetto nominato dal datore di lavoro, in possesso di attitudini e capacità adeguate al qua- le spetta la Responsabilità del SPP.
SPP: insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori.
Datore di lavoro committente: soggetto titolare degli obblighi di cui all’art. 26 del D.Lgs. 81/08; Contratto di appalto: contratto col quale una parte assume, con organizzazione dei mezzi neces- sari e con gestione a proprio rischio, il compimento di un'opera o di un servizio verso un corrispet- tivo in danaro (artt. 1655 - 1677 C.C.). Gli "appalti pubblici" sono contratti a titolo oneroso, stipulati per iscritto tra una stazione appaltante o un ente aggiudicatore e uno o più operatori economici, aventi per oggetto l'esecuzione di lavori, la fornitura di prodotti, la prestazione di servizi come defi- niti dal presente codice (D.Lgs. 50/2016 e s.m.i.).
Contratto d’opera: contratto (definito anche contratto di lavoro autonomo) con il quale il prestatore compie un’opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincoli di subordina- zione nei confronti del committente (artt. 2222 e 2238, C.C.).
Misure di prevenzione e protezione: misure e interventi che sono ritenute idonee a garantire la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori a seguito della valutazione dei rischi presenti nei luoghi di lavoro.
Rischi da interferenza: tutti i rischi correlati all’affidamento di appalti all’interno dell’Azienda o dell’unità produttiva, evidenziati nel DUVRI. Non sono rischi interferenti quelli specifici propri delle imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi.
DUVRI: Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenti, da allegare al contratto d’appalto, che indica le misure adottate per eliminare o ridurre i rischi da interferenze, di cui all’art. 26 comma 3 del D. Lgs. 81/08.
Rischi generali: rischi che derivano da condizioni generali che possono riguardare tutti i soggetti che a vario titolo operano nell’Azienda Sanitaria, a prescindere dalle circostanze lavorative in cui essi sono coinvolti. Tale categoria descrive quindi i rischi cui è esposta la collettività.
RUP (Responsabile Unico del Procedimento): Xxxxxxxx responsabile del procedimento per le fasi della programmazione, della progettazione, dell’affidamento, dell’esecuzione.
DEC (Direttore Esecutore del Contratto): Xxxxxxxx responsabile dell'esecuzione del contratto, nei limiti delle proprie competenze professionali; in particolare svolge tutti i compiti relativi alle pro- cedure di affidamento ed alla vigilanza sulla corretta esecuzione dei contratti
Responsabile della Procedura per l’espletamento d’appalto: Soggetto della Regione Lazio che coordina le attività relative alle procedure di affidamento nelle varie fasi di esecuzione del contrat- to, può coincidere con il RUP in fase di appalto.
Responsabile del Procedimento Gestionale dell’Azienda Sanitaria destinataria dell’opera o del servizio: Soggetto responsabile della Unità Operativa dell’Azienda Sanitaria che materialmen- te andrà ad usufruire dell’opera o del servizio oggetto del contratto. Gestirà i rapporti in materia di
D.U.V.R.I. con l’appaltatore, sovrintenderà le riunioni cooperazione e coordinamento nonché le se- gnalazioni di non conformità rilevate nel servizio.
Luoghi di lavoro: luoghi destinati a contenere i posti di lavoro, ubicati all’interno dell’azienda ov- vero dell’unità produttiva, nonché ogni altro luogo nell’area della medesima azienda ovvero unità produttiva comunque accessibile per il lavoro.
Stazioni appaltanti: l’espressione «stazione appaltante» comprende le amministrazioni aggiudica- trici e gli altri soggetti di cui all’articolo 3 comma 1 lett. O) del D.L.gs.50/2016.
Rischi interferenti: tutti i rischi correlati all’affidamento di appalti o concessioni all’interno dell’Azienda o dell’unità produttiva, evidenziati nel DUVRI. Non sono rischi interferenti quelli speci- fici propri dell’attività del datore di lavoro committente, delle imprese appaltatrici o dei singoli lavo- ratori autonomi.
Assuntore: soggetto affidatario del servizio
5. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO ED ALLEGATI
1. Fascicolo della sicurezza degli appalti – (Allegato A1) specifico per ogni Struttura dell’ASL; il fascicolo contiene le integrazioni eventuali dei rischi e/o procedure specifi- che presenti nelle singole STRUTTURE.
6. INFORMAZIONI GENERALI SULL’APPALTO
6.1 ANAGRAFICA COMMITTENTE
RAGIONE SOCIALE
ASL ROMA 6
INDIRIZZO XXXX XXXXXX
Xxxxx Xxxxxxxxx 00, 00000 XXXXXX XXXXXXX
RECAPITO TELEFONICO
x00.00.00000 fax: x00.00.0000.0000
LEGALE RAPPRESENTANTE/DATORE DI LAVORO
Xxxx. Xxxxxxx MOSTARDA
RUP/ DEC COMMITTENTE
Dr. Xxxx Xxxxxxx XXXXX
RECAPITO POSTA ELETTRONICA
RESPONSABILE
SERVIZIO
DI
PREVENZIONE E PROTEZIONE
Dr. Xxxx Xxxxxxx XXXXX
6.2 ANAGRAFICA AZIENDA SANITARIA
RAGIONE SOCIALE
Azienda USL ROMA 6
INDIRIZZO XXXX XXXXXX
Xxxxx Xxxxxxxxx 00, 00000 XXXXXX XXXXXXX
RECAPITO TELEFONICO
x00.00.00000 fax: x00.00.0000.0000
LEGALE RAPPRESENTANTE/DATORE DI LAVORO
Xxxx. Xxxxxxx MOSTARDA
DELEGATO DEL D.L. IN MATERIA DI SICUREZZA PH - DH
Direttori Sanitari
SUPERVISORE APPALTO A.S. / U.O.C. DESTINATARIA DEL CONTRATTO
Dr.ssa Xxxxxxx XXXXXXX
RECAPITO POSTA ELETTRONICA
RESPONSABILE SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Dr. Xxxx Xxxxxxx XXXXX
6.3 ANAGRAFICA ASSUNTORE
Ragione sociale
Sede legale
Resp. per i lavori in appalto
Recapito telefonico
Recapito posta elettronica
Datore di lavoro
R.S.P.P.
Medico competente
Esperto qualificato (SE NECESSARIO )
Medico autorizzato (SE NECESSARIO )
Rappresentante/i dei lavoratori o dichiarazione di adesione all’organismo Territoriale Specifico
Posizione inail
Iscrizione c.c.i.a.a.
N° LAVORATORI CHE SVOLGERANNO L’ATTIVITA’ PRESSO I LOCALI DELLA COMMITTENZA
Unità Lavoro in Turnazione
Il personale è classificato per il rischio radiologico di cui al D.lgs. 230/95?
[ ] si [ ] no
Classificazione
Si dichiara che il personale è stato idoneamente informato e formato sui rischi specifici della propria attività
LAVORATIVA (AI SENSI DEL CAPO III SEZ IV
ART 36-37 DEL D.LGS. 81/2008)?
[ ] si [ ] no
Il personale che svolge l’attività presso gli ambienti della committenza, in regime di appalto e
SUBAPPALTO,
RICONOSCIBILE TESSERA
DEVE
MEDIANTE
ESSERE
APPOSITA
DI
RICONOSCIMENTO,
CONTENENTE FOTO, GENERALITÀ DEL
LAVORATORE E INDICAZIONE DEL DATORE DI LAVORO
[ ] si [ ] no
6.4 CARATTERISTICHE DELL’APPALTO
Oggetto dell’appalto
(vedere il capitolato speciale d’appalto)
Durata dell’appalto
(vedere il capitolato speciale d’appalto)
Area lavori
REPARTO PIANO/I
AREA SPECIFICA
(vedere il capitolato speciale d’appalto)
(vedere planimetria dell’intervento)
NUMERO LAVORATORI IMPIEGATI
Individuazione dei lavoratori
Nell'ambito dello svolgimento delle attività in regime di ap- palto o subappalto, il personale occupato dall'impresa ap- paltatrice o subappaltatrice deve essere munito di apposi- ta tessera di riconoscimento corredata di fotografia, con- tenente le generalità del lavoratore e l'indicazione del da- tore di lavoro. I lavoratori sono tenuti ad esporre detta tes- sera di riconoscimento (art 6 della Legge 123/2007)
Addetti
EMERGENZE
ALLA
GESTIONE
Designare
Orario di lavoro
H24
Periodicità dei lavori quotidiana, settimanale mensile, variabile
Quotidiana
Lo svolgimento dell’attività oggetto dell’appalto prevede: | |||
• MANUTENZ. PROGRAMMATA | [ ] si | [ ] no | |
• XXXXXXXX.XX CHIAMATA/GUASTO • FORM. E/O ADDESTR. DEL | [ ] si | [ ] no | |
PERSONALE DELLA COMMITTENZA | |||
• | (INFERMIERI, TECNICI SANITARI, ETC) FORM. E/O ADDESTR. DEI TECNICI | [ ] si | [X] no |
SPECIALIZZATI DELLA COMMITTENZA (INGEGNERI CLINICI, MANUTENTORI, PERSONALE U.O.C. INGEGNERIA TECNICA SANITARIA, PERSONALE U.O. INGEGNERIA BIOMEDICA, FISICA SANITARIA) • AFFIANCAMENTO ALL’EQUIPE SANITARIA DELLA COMMITTENZA NELLO SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITÀ DELLA STESSA | [x] si [ ] no |
Interferenza appaltatori
CON
ALTRI
[X] si [ ] no
INTERRUZIONE STRAORDINARIA DEI LAVORI
INIZIO DEI LAVORI
Da definire Non Prevista
7. INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI DEL COMMITTENTE
7.1 ATTIVITÀ DEL COMMITTENTE
SANITARIA / OSPEDALIERA / UNIVERSITARIA
RISCHI PRESENTI NEI LUOGHI DI LAVORO DEL COMMITTENTE
AGENTI CHIMICI | Uso di reagenti di laboratorio, disinfettanti, decontaminanti, gas anestetici e medicinali antiblastici. I reparti dove sono presenti queste sostanze sono prevalentemente i Labora- tori, le Sale Operatorie, l’Anatomia Patologica, i Reparti e Day Hospital di On- cologia, i locali tecnologici, officine, la Centrale di Sterilizzazione e gli ambien- ti dove si eseguono le disinfezioni degli strumenti. Ove necessario, è presente segnaletica conforme atta ad individuare le fonti di pericolo, le prescrizioni ed i divieti connessi. |
AGENTI BIOLOGICI | É un rischio ubiquitario; gli ambienti a rischio maggiore sono le Sale Operato- rie, l’Anatomia Patologica e la Sala Autoptica, i Laboratori, il Centro trasfusio- nale, Medicine, Chirurgie. Concordare l’accesso con i responsabili dell’attività (Dirigente, Coordinatori, ecc.). I rifiuti sanitari sono raccolti in contenitori a tenuta e opportunamente segnala- ti, sono collocati nei reparti, e stoccati provvisoriamente in locali dedicati in attesa dello smaltimento. Ove necessario, è presente segnaletica conforme atta ad individuare le fonti di pericolo, le prescrizioni ed i divieti connessi. |
RADIAZIONI IONIZZANTI | Le sorgenti di radiazioni ionizzanti possono essere differenti, in particolare si può essere in presenza di rischio da irradiazione (apparecchi RX e sorgenti sigillate), oppure in presenza di rischio anche (o solo) da contaminazione (sorgenti non sigillate). L’impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti in ambito ospedaliero (macchine RX, sorgenti rappresentate da radioisotopi – in forma sigillata e non) avviene nelle aree radiologiche tradizionali (radiodiagnostica e TAC). L’accesso alle Zone Controllate è segnalato e regolamentato mediante appo- sita cartellonistica. |
RADIAZIONI NON IONIZZANTI | Uso di sistemi ed apparecchiature sorgenti di campi magnetici statici ed in radiofrequenza, microonde, luce (visibile, ultravioletto, infrarosso). Esposizione a radiazioni elettromagnetiche della stessa natura della luce o delle onde radio, dovute all’uso di sistemi ed apparecchiature che comporta- no campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici con frequenze alte. Ove necessario, è presente segnaletica conforme atta ad individuare le fonti di pericolo, le prescrizioni ed i divieti connessi. |
Si escludono i rischi strutturali, impiantistici, movimentazione manuale dei carichi, vdt, ergonomici, trasversali-organizzativi, emergenze, per i quali si rinvia, per ciascuna attività produttiva, ai DVR.
7.2 ATTIVITÀ DELL’APPALTATORE
Descrizione dell’attività svolta c/o la committenza e modalità lavorative della Ditta
L’assistenza da erogare è rivolta a 20 utenti adulti non autosufficienti con disabilità neuromotoria ed intellettiva, affetti da patologie che determinano disturbi cognitivo comportamentali di tipo grave, non assistibili a domicilio, ospitati presso la struttura di proprietà dell’ASL Roma 6 denominata Villa Albani, sita in xxx Xxxxxxxxxxxx x. 00, Xxxxx (XX). La cura e la riabilitazione delle persone ospitate si realizza attraverso programmi che prevedono prestazioni sanitarie assistenziali integrate fra loro, che valorizzino l’individuo e agiscano sulla sua globalità coinvolgendo, laddove presente, la fami- glia e la comunità, secondo le indicazioni della normativa vigente.
Nella Struttura devono essere forniti i seguenti servizi minimi:
✓ generali di tipo alberghiero;
✓ medico;
✓ infermieristica;
✓ riabilitativi;
✓ generali ed accessori;
Salvo ulteriori indicati dalla concorrente in sede di gara.
La ditta aggiudicataria si obbliga a garantire il servizio H24 per l’intera settimana e per tutto l’anno, compresi i festivi.
Attrezzature di lavoro impiegate dall’appaltatore
Divisa ordinaria di servizio, provvista di opportuno cartellino di riconoscimento.
Rischi specifici introdotti dall’appaltatore
Rischio specifico | IR * | Note |
Rischio | M | Rischi connessi |
Rischio | M | Rischi connessi |
Rischio | M | Rischi connessi |
* IR = Indice di rischio – Legenda Alto = A, Medio = M, Basso = B
Aspetti ambientali inerenti alle attività da svolgere
Utilizzo di acqua, scarici idrici Emissioni gassose Agenti chimici e gas utilizzati | si [x] si [ ] si [ ] | no [ ] no [x] no [x] |
Rifiuti prodotti e modalità di smaltimento | si [x] | no [ ] |
La Ditta possiede certificazione ambientale | si [ ] | no [ ] |
DPI in dotazione ai lavoratori nello svolgimento dell’attività della Ditta
DPI / caratteristiche |
Altro |
I DPI forniti ai lavoratori sono conformi alle vigenti disposizioni legislative, così come previsto dal capo II art. 74, 75, 76, 77, 78, 79 del D.Lgs 81/08 - si [x] no [ ]
Norme generali di comportamento negli ambienti dell’Azienda Ospedaliera
L’area di lavoro esterna alla RSA (Villa Albani - ASL Roma 6) è segnalata (pertanto delimitata con strutture fisse), consentendo l’accesso solo agli addetti ai lavori per la regolare esecuzione del ser- vizio di assistenza.
L’accesso all’area avviene da locali e percorsi in comune con le altre attività della Struttura e, per- tanto, frequentati sia dal personale aziendale (medici, infermieri, tecnici, addetti alle pulizie, addetti alle manutenzioni, addetti alla vigilanza, etc) che dagli operatori della ditta appaltatrice e utenti esterni/pazienti.
Per l’esecuzione dell’appalto in oggetto l’Assuntore:
- deve concordare le tempistiche (es. giorni ed orari di accesso ai locali del Committente) con i re- ferenti Aziendali forniti in sede di aggiudicazione onde evitare eventuali interferenze con l’attività dell’Azienda Ospedaliera;
- deve scaricare il proprio materiale se necessario nel luogo indicato all’atto dell’aggiudicazione;
- deve svolgere il proprio ruolo e le proprie manovre in sicurezza senza addurre danni a persone o a cose, principalmente durante il trasporto di mezzi e materiali lungo i percorsi che portano all’area di lavoro;
- deve accedere alle aree aziendali seguendo scrupolosamente i dettami comunicatigli dall’Azienda onde evitare eventuali interferenze con percorsi pedonali e/o dedicati alle emergen- ze;
- deve tempestivamente allontanare contenitori, scatole, casse, cesti, roller, pallets vuotati e rifiuti (non sono permessi, se non autorizzati, stoccaggi presso luoghi identificati dal Committente né di prodotti né di attrezzature);
- per situazioni di allarme e/o di emergenza in genere il personale dell’Assuntore dovrà seguire le istruzioni del piano d’emergenza e il rispetto del capitolato tecnico d’appalto.
Inoltre si comunica che:
- La Struttura Tecnica Aziendale è a disposizione per eventuali problematiche tecniche nonché ri- chieste di informazioni di tipo generali nonché specifiche sotto riportate:
1. | Planimetria delle Aree/locali/ ove devono essere svolti i lavori; |
2. | Tavole distribuzione impianti elettrici, meccanici, aeraulici, ecc.; |
3. | Punti dell'alimentazione elettrica ove é possibile installare quadri elettrici di derivazione per eventuali allacciamenti; |
4. | Attrezzature di proprietà di questa A.S. messe a disposizione con l'eventua- lità dell'uso promiscuo se previsto da contratto; |
- Per problematiche tecniche sono reperibili gli operatori tecnici (Ufficio Tecnico di Presidio e SPP di Presidio).
Chiedere al personale presente in loco;
- I servizi igienici utilizzabili dal personale dell’assuntore sono quelli riservati alla RSA opportuna- mente segnalati e facilmente identificabili;
- Nelle UU.OO. e nei singoli settori lavorativi è disponibile un telefono sia per l’emergenza che per le comunicazioni aziendali, previo permesso del personale della Committenza;
- All’interno dei locali dell’Azienda Committente le uscite di emergenza e i relativi percorsi sono chiaramente indicati come da normativa vigente e non devono essere ostacolati.
Il personale dipendente dell’Assuntore che lavora presso i locali del Committente è obbligato a:
- Osservare le norme di sicurezza in materia di sicurezza ed igiene del lavoro, nonché del- la prescrizione di tutte le relative misure di tutela e dell’adozione delle cautele prevenzio- nistiche per i rischi specifici e propri dell’attività;
- Attenersi a tutte le indicazioni segnaletiche ed in specie ai divieti contenuti nei cartelli in- dicatori e negli avvisi dati con segnali visivi e/o acustici;
- Non trattenersi negli ambienti di lavoro al di fuori dell’orario stabilito;
- Segnalare e delimitare le zone di lavoro come i pavimenti bagnati, vietandone l’accesso ed il passaggio delle persone.
- Recintare le zone sottostanti a lavori che si svolgono in posizioni sopraelevate;
- Usare i mezzi protettivi individuali;
- Non usare, sul luogo di lavoro, indumenti o abbigliamento che, in relazione alla natura delle operazioni da svolgere, possono costituire pericolo per chi lo indossa e per l’utenza presente nelle adiacenze;
- Lasciare a lavori ultimati la zona interessata sgombra e libera da macchinari e rifiuti
- Impiegare macchine, attrezzi ed utensili rispondenti alle vigenti norme di legge;
- Segnalare immediatamente eventuali deficienze dei dispositivi di sicurezza o l’esistenza di condizioni di pericolo (adoperandosi direttamente, in caso di urgenza e nell’ambito del- le proprie competenze e possibilità, per l’eliminazione di dette deficienze o pericoli);
È fatto assoluto divieto al personale dipendente dell’Assuntore:
- Accedere senza precisa autorizzazione a zone diverse da quelle interessate ai lavori;
- Introdurre sostanze infiammabili o comunque pericolose o nocive;
- Usare utensili elettrici portatili alimentati a tensioni superiori di quelle indicate dall’articolo stesso in funzione dei luoghi ove avranno esecuzione i lavori;
- Rimuovere, modificare o manomettere in alcun modo i dispositivi di sicurezza e/o le pro- tezioni installati su impianti, macchine o attrezzature che non siano di propria competen- za;
- Compiere, di propria iniziativa, manovre ed operazioni che non siano di propria compe- tenza e che possono perciò compromettere anche la sicurezza di altre persone;
- Fumare in tutti i locali di questa A.S.;
- Gettare mozziconi, sigarette materiale infiammabile in prossimità dell’Area della commit- tenza
- Ingombrare passaggi, corridoi e uscite di sicurezza con materiali di qualsiasi natura;
- Compiere, su organi in moto, qualsiasi operazione (pulizie, registrazione, ecc.);
- Utilizzare attrezzature ed utensili della Committenza e viceversa (salvo autorizzazioni specifiche)
- È vietato a qualsiasi lavoratore presso l’Azienda Sanitaria alcool in qualsiasi quantità du- rante l’orario di lavoro nonché sostanze stupefacenti
- Il personale della ditta appaltatrice dovrà essere identificabile tramite cartellino o tesseri- no di riconoscimento personale e nominativo che riporti anche il nome della dit- ta/impresa, ciò al fine di un agevole riconoscimento e identificazione da parte dei dirigenti e preposti dell’Ente committente.
L’Azienda Sanitaria Locale Committente si impegna a comunicare all’Assuntore le informa- zioni sui rischi specifici esistenti negli ambienti della Committenza e le misure di preven- zione ed emergenza adottate ai sensi dell’art. 26 comma 1 lettera b) del D.Lgs 81/08.
8. VALUTAZIONE DEI RISCHI DI INTERFERENZA
8.1 FASE 1 - VALUTAZIONE PRELIMINARE RISCHI INTERFERENZIALI
Nell’attività dell’assuntore occorre tenere presente la tabella esposta a pagina 14, a cui si aggiun- gono altri rischi legati alle fasi lavorative dell’appalto, inserite nel contesto delle strutture di compe- tenza ASL Roma 6.
Interferenza | cause/effetti | Misure di prevenzio- ne e protezione | Fattore di ri- schio (PxD) | Provvedimenti |
Rischio elet- trico | Causato da • uso improprio imp. elettrici, sovraccarichi e corto circuiti e causa di o elettrocu- zioni o incendio x xxxxx out | Gli impianti dell’A.S.L. sono realizzati e man- tenuti in conformità alle norme CEI e alla D.M. 37/08 s.m.i. | M | Si dispone l’utilizzo di appa- recchiature rispondenti alle vigenti norme e sottoposte a verifiche preventive di si- curezza e manutenzione periodica ed il corretto uso degli impianti elettrici dell’A.S.L. |
Rischio mec- canico | Causato da uso di macchine con relative parti in movimento inadeguate e causa di • blocco di ascensori e montacarichi | Macchine rispondenti alle norme di sicurez- za, marcatura CE. Xxxxxxxx manuten- zione periodica e for- mazione degli opera- tori all’utilizzo. Procedura di emer- genza per sblocco ascensore. | B | Si dispone l’utilizzo di appa- recchiature rispondenti alle vigenti norme e sottoposte a verifiche preventive di si- curezza e manutenzione periodica ed il corretto uso degli impianti elevatori dell’A.S.L. Ancorare o im- mobilizzare i carrelli durante l’uso di montacarichi |
Incidenti e/o investimenti di persone e mezzi | Legati a • utilizzo dei mezzi di tra- sporto (carrelli, transpallet) | Utilizzo di idonei mez- zi rispondenti alle vi- genti normative, sot- toposti a regolare ma- nutenzione come pre- visto dal costruttore nel manuale d’uso e manutenzione, utiliz- zato da personale adeguatamente istrui- to e formato. | B | Si dispone il rispetto di bas- sissima velocità di movi- mento, attivazione di segna- lazione sonora e luminosa di presenza e transito. Definizione con le strutture preposte degli idonei per- corsi di transito. |
Caduta di oggetti dall’alto | Causati da • errato posizio- namento di con- fezioni da scaf- fali, contenitori trasportati su carrelli, ecc.) • infortuni | Utilizzo di idonee scaffalature ancorate a punti fissi. | M | Si dispone il corretto posi- zionamento dei contenitori, l’utilizzo idonei bidoni e car- relli per il trasporto. Definizione con le strutture preposte degli idonei percorsi di transito e movi- mentazione. |
Rischio da interferenza con lavorato- | • esecuzione del- le fasi di tra- | Mantenere sempre la visibilità nella zona di transito. | M | Il trasporto delle attrezzatu- re dovrà avvenire a velocità adeguata e con cautele on- |
ri durante il trasporto del- le attrezzatu- re di lavoro, materiali di risulta in fase di consegna e montaggio attrezzatura, o durante le manutenzioni con anche eventuali presenza di utenti | sporto seconde errate modalità | Esecuzione delle pro- cedure. Apprestamenti. DPC (Dispositivi di Protezione Collettiva) Segnalare le manu- tenzioni in corso | de evitare urti con persone e cose, rispettando i per- corsi previsti dall’U.O.C. Tecnico Patrimonio. Confinamento delle zone interessate ai lavori e inter- dette al personale nonché agli utenti | |
Caduta per ostacoli e/o pavimenti re- si scivolosi | • sversamento accidentale di liquidi • abbandonare ostacoli sui per- corsi | Pavimenti antiscivolo. | B | Si dispone l’eliminazione degli ostacoli; uso di idonei DPI (calzature antiscivolo); apporre segnaletica mobile. Definizione con le strutture preposte degli idonei per- corsi di transito. |
Caduta di persone dall’alto | • utilizzo di scale inadeguate o mezzi impropri • concomitanza di personale ditta e personale A.S. e/o perso- nale altre ditte | Utilizzo di idonee sca- le marcate CE che consentano all’operatore di acce- dere ai ripiani degli scaffali. | B | Uso di idonei DPI. Organizzazione del lavoro evitando concomitanze di personale A.S.L. |
Rischio bio- logico | In caso si acces- so, senza le op- portune procedu- re ed appresta- menti di sicurez- za, ad aree a ri- schio biologico (ad esempio aree a rischio di con- taminazione con pazienti infetti). Causato da: • contatto con materiale po- tenzialmente in- fetto • da punture con | Sono applicate in azienda le procedure di prevenzione previ- ste dalle raccoman- dazioni universali. Il personale della ditta deve utilizzare i DPI a protezione del rischio biologico. Nel caso in cui il committente non pos- sa garantire la decon- taminazione dell’apparecchiatura provvederà a segna- larlo all’appaltatore al fine di concordare le misure necessarie da adottare. | M | Prima di ogni intervento ri- chiedere la formale autoriz- zazione al responsabile di Reparto / Servizio che darà informazione su rischi ag- giuntivi e istruzioni per in- terventi: permesso di xxxx- xx. L’appaltatore deve munire il proprio personale di idonei DPI, in base alla propria va- lutazione dei rischi. Se per motivi di sterili- tà/igiene il personale dell’appaltatore deve utiliz- zare, oltre ai propri DPI, di- spositivi barriera questi ul- timi saranno forniti da parte dell’U.O. presso cui si svol- |
aghi e taglienti infetti dimenti- cati nei materiali sporchi | Per accedere a locali con esigenza di sterili- tà gli operatori devono indossare dispositivi barriera (camici, cal- zari copricapo ma- scherina, guanti pro- tezioni occhi e viso) in conformità alle proce- dure aziendali). Uso di appositi conte- nitori per rifiuti. | gerà l’attività in appalto. In tutti i settori evitare di toccare a mani nude conte- nitori, superfici ed attrezza- ture nonché mangiare/bere Sono vivamente consigliate le vaccinazioni antiepatite B, antiTbc, oltre alle vacci- nazioni obbligatorie. In ca- so di infortunio o contatto con materiale potenzial- mente infetto, applicare la procedura di follow-up post esposizione sotto la sorve- glianza del proprio Medico competente. E’ appropriato, in caso oc- corra, l’utilizzo di guanti an- tipuntura. | ||
Rischio chi- mico | • in caso di con- tatto accidenta- le con materiali o sostanze chi- miche utilizzate dal personale dell’Ospedale • in caso di sver- samenti span- dimenti acci- dentali | Attenersi alle proce- dure di sicurezza e ri- spettare quelle dell’Azienda. Per accedere a locali con esigenza di sterili- tà gli operatori devono indossare dispositivi barriera (camici, cal- zari copricapo ma- scherina, guanti pro- tezioni occhi e viso) in conformità alle proce- dure aziendali) | B | Qualora si rendesse neces- sario impiegare sostanze chimiche pericolose l’impiego dovrà essere pre- ventivamente autorizzato dal referente dell’appalto dall’A.S.L. Attuare le procedure d’emergenza. L’appaltatore deve munire il proprio personale di idonei DPI, in base alla propria va- lutazione dei rischi. Se per motivi di sterili- tà/igiene il personale dell’appaltatore deve utiliz- zare, oltre ai propri DPI, di- spositivi barriera questi ul- timi saranno forniti da parte dell’U.O. presso cui si svol- gerà l’attività in appalto. In tutti i settori evitare di toccare a mani nude conte- nitori, superfici ed attrezza- ture nonché mangiare/bere. La ditta deve rispettare le prescrizioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti pericolosi. |
Rischio in- cendio | Determina: • esodo forzato | Presenza di mezzi di estinzione di primo in- | A | La Ditta deve osservare quanto previsto nel D.M. |
• inalazione gas tossici • ustioni | tervento (estintori, manichette, coperte antifiamma). Addestramento antin- cendio ed alle Proce- dure di Emergenza. | 10/03/98 – DM 19.03.2015 in particolare le misure di tipo organizzativo e gestio- nale quali: - Rispetto dell’ordine e della pulizia; - Informazione e formazione dei propri lavoratori; - Controllo delle misure e procedure di sicurezza ine- renti il rischio incendio. Occorrerà evitare in partico- lare: - L’accumulo dei materiali combustibili e/o infiamma- bili; - L’ostruzione delle vie d’esodo; - L’uso di sorgenti di innesco e di fiamme libere; - Il blocco delle porte taglia- fuoco (REI) dei comparti- menti antincendio con cunei o latri mezzi che ne impedi- scano la chiusura vanifi- candone con ciò la funzione protettiva. Si dispone, inoltre, il divieto di fumo e utilizzo fiamme libere. Ad operazioni ultimate, de- ve essere lasciata la zona interessata sgombra e libe- ra da materiali di risulta combustibili. In caso di emergenza attua- re le procedure di emergen- za previste dal Piano Emer- genza Evacuazione azien- dale. | ||
Impiego di sostanze in- fiammabili | • in caso di sver- samenti o spandimenti ac- cidentali | Per le attività in appal- to, comunque, non sono previste sostan- ze infiammabili. | B | Si dispone l’attuazione delle procedure previste in caso d’emergenza. |
Rischio di radiazioni io- nizzanti e non ionizzan- ti | • Accesso acci- dentale ad aree a rischio di ra- diazioni | Il rischio radiazioni io- nizzanti è presente solo ad apparecchia- ture attive in locali adeguatamente se- gnalati. | B | Si dispone il rispetto della segnaletica e divieto di ac- ceso a zone con luce acce- sa indicante il funzionamen- to; prima di ogni intervento ri- |
Presenza di segnale- tica di Sicurezza. L’accesso ai locali de- ve avvenire esclusi- vamente previa auto- rizzazione da parte del personale di servi- zio dell’Azienda. | chiedere formale autorizza- xxxxx al responsabile di Reparto/Servizio che darà istruzioni per interventi in assenza rischio: permesso di lavoro. L’appaltatore deve munire il proprio personale di idonei DPI, in base alla propria va- lutazione dei rischi. Se per motivi di sterili- tà/igiene il personale dell’appaltatore deve utiliz- zare oltre ai propri DPI di- spositivi barriera questi ul- timi saranno forniti da parte dell’U.O. presso cui si svol- gerà l’attività in appalto. | |||
Rischi strut- turali/ Luoghi di La- voro | Legati ad urti e traumi dovuti al passaggio del personale vicino a murature o at- traverso le aper- ture dei locali; pertanto dipen- dono da: • dimensioni e numero delle porte ed uscite di emergenza • luci di emer- genza inade- guate. | Le strutture dell’A.S.L. sono realizzate e mantenute in confor- mità alle specifiche norme di riferimento. | B | Ad operazioni ultimate, de- ve essere lasciata la zona interessata sgombra e libe- ra da materiali di risulta (smaltiti a carico dell’appaltatore secondo la normativa di legge). È obbligo rispettare i divieti e le limitazioni della segna- letica di sicurezza La Ditta deve osservare comportamenti e misure di tipo organizzativo e gestio- nale quali: - Informazione e formazione dei propri lavoratori |
Rischi tra- sversali / or- ganizzativi | • Sovrapp. dell’ attività dell’appaltatore con il commit- tente o altri eventuali appal- tatori (attual- mente non pre- visti) | Esecuzione delle atti- vità potenzialmente interferenti con sfa- samento temporale dalle attività della committenza. | B | Si dispone l’attuazione di procedure specifiche per il coordinamento rischi atte a evitare i rischi connessi alle attività interferenti. Data la complessità delle attività in essere presso l’A.S., le atti- vità manutentive non devo- no essere eseguite in con- tem-poranea con altre attivi- tà nello stesso ambiente, locale o area. |
Presenza concomitante | Teoricamente | Organizzazione del lavoro evitando con- | M | Si dispone di attuare proce- dure specifiche di coordi- |
di persone estranee alla lavorazione | può esistere la concomitanza di pazienti, visitatori, personale ditta, personale di altre ditte e personale A.S.L. Si precisa, co- munque, che nell’area di lavo- ro, delimitata, so- lo gli addetti ai la- vori accederanno, a meno che i visi- tatori non siano accompagnati dal direttore dei lavo- ri. Le interferenze tra i soggetti suc- citati possono es- sere previsti, più frequentemente, nei locali e per- corsi che condu- cono all’area di cantiere. | comitanze di persona- le o rispettando le procedure di sicurez- za previste nella valu- tazione dei rischi. | namento rischi per evitare i rischi interferenti (informa- zione reciproca e costante sulle attività concomitan- ti/interferenti e sui rischi, riunioni di coordinamento rischi, verifiche congiunte sulla base del presente DUVRI). Impiegare personale ido- neamente informato ed istruito, vigilando sul rispet- to delle procedure concor- date. Non interferire con la nor- male attività sanitaria, am- bulatoriale, diagnostica e di degenza svolta nei locali dell’A.S. secondo quanto proposto nella presentazio- ne dell’offerta alla voce do- cumentazione tecnica. |
L’accesso alle zone oggetto dell’intervento deve essere sempre preceduto, a cura dell’appaltatore, da comunicazione ai soggetti referenti dell’appalto e con i responsabili dei luoghi dove si svolge- ranno le operazioni lavorative.
Il personale presente nelle sedi aziendali oggetto dei lavori è:
• personale della committenza (infermieri, medici, tecnici, etc)
• personale della ditte delle pulizie, della lavanolo e dei trasporti interni (con divisa e cartelli- no di riconoscimento);
• personale delle ditte di manutenzione;
• personale delle ditte di vigilanza;
• ecc..
9. DEFINIZIONE DEI COSTI DELLA SICUREZZA DA INTERFERENZA
Sulla base dei rischi da interferenze individuati, l’attuazione delle relative misure da adottare com- porta costi per la sicurezza:
◼ si 🞎 no
A Seguito della valutazione dei rischi interferenti sono stati stimati i costi delle misure necessarie alla eliminazione o riduzione degli stessi. In particolare, le tipologie di costi presi in considerazione per lo specifico appalto sono riferiti ai rischi interferenziali che possono verificarsi in particolare in caso di emergenza :
1) i mezzi e servizi di protezione collettiva (come segnaletica di sicurezza, cartelli, avvisatori acu- stici, etc.);
2) gli eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti;
3) gli incontri di coordinamento per la verifica iniziale e/o l’aggiornamento delle misure di preven- zione e protezione individuate e la gestione delle emergenze. Il monte ore previsto per l’effettuazione di tali riunioni è stato stabilito in base all’art. 26 del DLgs 81/2008.
In via generale sono stati previsti incontri e prove di evacuazione annuali.
In base all’analisi effettuata per l’intero periodo contrattuale, sono stati stimati, in base ad un’indagine di mercato e consultazione di prezzari, i costi per la sicurezza ulteriori rispetto a quelli propri dell’appaltatore e che dovranno essere sostenuti per la riduzione/eliminazione dei rischi in- terferenti precedentemente riportati.
Categorie di intervento | Descrizione | Unita Misura | Quantità | Quantità Totali | Costo Unitario € | Costo Finale € |
Coordinamento | Riunione di coordinamento e di inizio attivi- tà | h/anno | 2 | 2 | 50,00 | 100,00 |
Coordinamento | Riunione per aggiornamento | h/anno | 2 | 2 | 50,00 | 100,00 |
Coordinamento | Prove evacuaz. | prova/an. | 1 | 1 | 50,00 | 50,00 |
TOTALE COSTI PER LA SICUREZZA | 300,00 comp. iva |
L’Azienda Sanitaria si impegna a comunicare eventuali variazioni che potrebbero insorgere rispetto al presente documento.
Sono parte integrante del presente documento:
• Appendice
Verranno consegnati in fase di stipula del contratto. Luogo e data
Presa visione:
Ditta/Azienda partecipante
Firma/timbro leggibile
Nel caso si ravvisino criticità o interferenze non preventivamente considerate in sede di stesura del presente Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze sia il Committente che dall’Assuntore, il presente documento dovrà essere riformulato con le specifiche integrazioni sia di valutazione che di prevenzione e protezione.
, lì
Firma/timbro dell’Assuntore
Firma/timbro del Committente
APPENDICE
NORME, RISCHI E SEGNALETICA
NORME DI COMPORTAMENTO PER IL PERSONALE DELL’APPALTATORE
Il personale dell’Appaltatore è soggetto all’osservanza di tutte le norme e regolamenti interni di ogni singola Azienda Sanitaria eventualmente riportati nello specifico allegato D1 o comunque og- getto di valutazione in sede di Riunione di Cooperazione e Coordinamento.
In via generale dovrà comunque osservare quanto segue:
a) L’impiego di attrezzature o di opere provvisionali di proprietà della Committenza è di norma vie- tato. Eventuali impieghi, a carattere eccezionale, devono essere di volta in volta preventiva- mente autorizzati.
b) La custodia delle attrezzature e dei materiali necessari per l’esecuzione del servizio o dell’opera, all’interno delle nostre sedi, è completamente a cura e rischio dell’appaltatore che dovrà provvedere alle relative incombenze.
c) La sosta di autoveicoli o mezzi dell’impresa al di fuori delle aree adibite a parcheggio è consen- tita solo per il tempo strettamente necessario allo scarico dei materiali e strumenti di lavoro. L’Appaltatore deve istruire i conducenti sulle eventuali disposizioni vigenti in materia di circola- zione e di esigerne la più rigorosa osservanza.
d) L’introduzione di materiali e/o attrezzature pericolose (per esempio, bombole di gas infiamma- bili, sostanze chimiche, ecc. ), dovrà essere preventivamente autorizzata.
e) L'accesso agli edifici del personale afferente a ditte appaltatrici, subappaltatrici e/o lavoratori autonomi dovrà essere limitato esclusivamente alle zone interessate alle attività oggetto del contratto.
f) L’orario di lavoro dovrà di norma essere concordato con il Resp. Dell’U.O. destinataria dell’appalto, anche al fine di eliminare o ridurre i rischi interferenti.
g) A prestazione ultimata, deve essere lasciata la zona interessata sgombra e libera da macchi- nari, materiali di risulta e rottami (smaltiti a carico dell’Appaltatore secondo la normativa di leg- ge), fosse o avvallamenti pericolosi, ecc.
È compito del Datore di Lavoro della Società Appaltatrice rendere noto al proprio personale e a fargli osservare scrupolosamente le seguenti prescrizioni riportate a titolo esclusivamente esempli- ficativo e non esaustivo:
a) Obbligo di esporre il cartellino di riconoscimento di cui all’art.6 della L.123/2007
b) Obbligo di attenersi scrupolosamente a tutte le indicazioni segnaletiche ed in specie ai divieti contenuti nei cartelli indicatori e negli avvisi dati con segnali visivi e/o acustici.
c) Divieto di accedere senza precisa autorizzazione a zone diverse da quelle interessate ai lavori.
d) Obbligo di non trattenersi negli ambienti di lavoro al di fuori dell’orario stabilito.
e) Divieto di introdurre sostanze infiammabili o comunque pericolose o nocive.
f) Obbligo di recintare eventuali zone di scavo o le zone sottostanti a lavori che si svolgono in po- sizioni sopraelevate;
g) Divieto di compiere, di propria iniziativa, manovre ed operazioni che non siano di propria com- petenza e che possono perciò compromettere anche la sicurezza di altre persone;
h) Divieto di compiere lavori usando fiamme libere, di utilizzare mezzi ignifori nei luoghi con peri- colo di incendio o di scoppio ed in tutti gli altri luoghi ove vige apposito divieto;
i) Obbligo di usare i dispositivi di protezione individuale, ove previsti;
j) Obbligo di non usare, sul luogo di lavoro, indumenti o abbigliamento che, in relazione alla natu- ra delle operazioni da svolgere, possono costituire pericolo per chi lo indossa;
k) Divieto di ingombrare passaggi, corridoi e uscite di sicurezza con materiali di qualsiasi natura;
l) Obbligo di impiegare macchine, attrezzi ed utensili rispondenti alle vigenti norme di legge;
9.1 DIVIETO DI FUMO
Ai sensi della Normativa Vigente (L.3/2003 e L. 311/ 2004 sul divieto di fumo) che disciplina il divieto di fumo all’interno dei locali pubblici:
É SEVERAMENTE VIETATO FUMARE
IN TUTTE LE AREE DELL’AZIENDA SANITARIA
É compito del Datore di Lavoro dell’Impresa appaltatrice vigilare sul rispetto di tale disposizione, ogni violazione accertata potrà essere sanzionata secondo le norme vigenti ed in base a quanto previsto dal Contratto.
9.2 LOCALI ED AREE A RISCHIO SPECIFICO
Ove necessario, è presente segnaletica conforme atta ad individuare le fonti di pericolo, le prescri- zioni ed i divieti connessi. L’accesso ai locali è riservato al solo personale autorizzato.
9.3 RISPETTO DELL’UTENZA
Il personale delle Società appaltatrici è tenuto a seguire le regole di comportamento e di rispetto dell’utenza riportate negli accordi generali.
La Società e il suo personale dovranno mantenere riservato quanto verrà a loro conoscenza in me- rito ai pazienti ed alla organizzazione e attività svolte dall’Azienda Sanitaria durante l’espletamento del servizio.
Nel caso dovessero verificarsi impedimenti di varia natura al normale svolgimento del lavoro si consiglia di fare riferimento ai referenti contrattuali.
9.4 SEGNALETICA DI SICUREZZA
La segnaletica di sicurezza è di norma installata in conformità alle disposizioni del Titolo V e dell’allegato XXIV del D.Lgs. 81/2008. La segnaletica di sicurezza ha lo scopo di attirare in modo rapido e facilmente comprensibile l’attenzione su oggetti e situazioni che possono provocare determinati pericoli, ed in particolare:
• Vietare comportamenti pericolosi;
• Avvertire la presenza di un rischio o di un pericolo per le persone esposte;
• Fornire indicazioni relative alle uscite di sicurezza e ai mezzi di soccorso o di salvataggio;
• Prescrivere comportamenti sicuri ai fini della sicurezza.
to
io
ne
In conformità al D.Lgs n. 81/08 la segnaletica deve avere le caratteristiche riportate nella seguente tabella:
CARTELLO | SIGNIFICATO | CARATTERISTICHE |
Cartelli di divie | forma rotonda; pittogramma nero su fondo bianco; bordo e banda (verso il basso da sinistra a destra lungo il simbolo, con un’Inclinazione di 45°) rossi (il rosso deve coprire almeno il 35% della superficie del cartello). | |
Cartelli antin- cend | forma quadrata o rettangolare; pittogramma bianco su fondo rosso. | |
Cartelli di avver- timento | forma triangolare; pittogramma nero su fondo giallo, bordo nero (il giallo deve coprire almeno il 50 % della superficie del cartello). | |
Cartelli di pre- scrizio | forma rotonda; pittogramma bianco su fondo azzurro (l'azzurro deve coprire almeno il 50 % della superficie del cartello). |
Cartelli di salva- tag | forma quadrata o rettangolare; pittogramma bianco su fondo ver- de (il verde deve coprire almeno il 50 % della superficie del cartel- lo). |
gio
10. PRESCRIZIONI DI SICUREZZA PER I RISCHI SPECIFICI PRESENTI NEI LUOGHI DI LAVORO
10.1 RISCHI STRUTTURALI
Gli ambienti di lavoro sono di norma idonei per altezza, superficie e cubatura al tipo di lavoro svolto ed al numero di lavoratori presenti.
Ove necessario, è presente segnaletica conforme atta ad individuare le fonti di pericolo, le prescri- zioni ed i divieti connessi
I luoghi di lavoro sono progettati, costruiti e mantenuti secondo le regole di buona tecnica, tuttavia:
• potrebbero essere presenti pavimentazioni e superfici non perfettamente in piano;
• si potrebbero presentare superfici bagnate e nel periodo invernale può es- serci presenza di neve o ghiaccio;
• può essere presente controsoffittatura a pannelli rimovibili, con passaggio di cavi elettrici e canalizzazioni varie;
• possono essere presenti porte a vetri o altre superfici vetrate.
10.2 RISCHIO ELETTRICO
I rischi principali connessi all’utilizzo dell’elettricità sono identificabili in rischi alle persone per con- tatto diretto e per contatto indiretto e rischi secondari dovuti ad errato o non conforme utilizzo di parti di impianti elettrici consistenti nella probabilità di innesco incendio degli stessi o di materiali
posti nelle immediate vicinanze.
Fanno parte dell’impianto elettrico tutti i componenti elettrici non alimentati tramite prese a spina; nonché gli apparecchi utilizzatori fissi alimentati tramite prese a spi- ne destinate unicamente alla loro alimentazione.
10.2.1 NORME PRECAUZIONALI
Non effettuare mai interventi e/o riparazioni sugli impianti elettrici o sulle macchine se non si è in possesso di conoscenze specifiche o delle caratteristiche di professionalità previste dalla legisla- zione vigente.
Un impianto elettrico o una apparecchiatura definiti sicuri possono, per errato intervento o ripara- zione, diventare pericolosi. Inoltre, la manomissione di un impianto o di un componente fa perdere agli stessi la garanzia del costruttore.
Non effettuare operazioni di pulizia su macchine elettriche con detergenti liquidi nebulizzati o con strofinacci umidi, prima di avere disinserito la spina di alimentazione elettrica.
Non utilizzare componenti elettrici non conformi alle norme. Tutta la sicurezza di un impianto fini- sce quando si usano utilizzatori elettrici (ad esempio spine, adattatori, prese multiple, prolunghe, lampade portatili, ecc) non rispondenti alle norme.
Non utilizzare componenti elettrici o macchine per scopi non previsti dal costruttore. In questi casi l’uso improprio del componente può generare situazioni di rischio, elettrico o meccanico, non pre- visti all’atto della sua costruzione.
Non usare apparecchiature elettriche non predisposte, in condizioni di rischio elettrico accresciuto (ad esempio: con le mani bagnate, su pavimenti bagnati o in ambienti umidi).
Non lasciare apparecchiature elettriche (cavi, prolunghe, trapani, ecc.) abbandonate sulle vie di transito perché, oltre a determinare intralcio o possibilità di caduta di persone, possono essere sot- toposte a sollecitazioni meccaniche non previste dal costruttore con conseguenti situazioni di ri- schio.
Al fine di evitare rischi connessi all’utilizzo di apparecchiature rotte o deteriorate occorre controllare periodicamente lo stato di conservazione delle attrezzature che si usano segnalando i problemi ri- scontrati. L’uso di componenti elettrici deteriorati (conduttori con isolamento non integro, custodie rotte, connessioni elettriche approssimate, prese e spine spaccate, ecc.) aumenta considerevol- mente il rischio di contatti elettrici quindi sarà indispensabile non utilizzare:
• cavi o attrezzature non isolati
• linee o circuiti il cui sezionamento delle parti attive non permette il controllo diretto o sicuro delle parti sezionate.
Le prese a spina di tutti gli utilizzatori devono:
• essere protette contro i contatti diretti
• essere provviste di un dispositivo di trattenuta del cavo
• essere smontabili solo con l’uso di un utensile (es.: cacciavite)
• gli spinotti devono essere trattenuti dal corpo isolante della spina Le prese non devono permettere l’inserzione unipolare della spina.
Per la probabilità di innesco incendio a causa di effetti dovuti al surriscaldamento degli impianti o loro parti o guasti elettrici da corto circuito. Si rimanda alla trattazione relativa al rischio di incendio.
10.3 RISCHIO DI INCENDIO
Ogni singola Azienda Sanitaria è dotata di un sistema organizzativo e di regole di comportamento per le situazioni di emergenza sono riportate nello specifico piano d’emergenza.
10.3.1 SISTEMA DI COMUNICAZIONE D’EMERGENZA
In qualsiasi situazione di pericolo quale incendio, infortuni, allagamenti importanti, crolli strutturali, pericoli per l’incolumità fisica (rissa, minaccia folle, ecc.) si possono attivare i soccorsi tramite un’apposita numerazione interna specifica per ogni Azienda Sanitaria.
Le imprese esterne sono invitate ad osservare quanto previsto dal DM 10/3/98 ed in particolare tut- te le possibili misure di tipo organizzativo e gestionale come:
• rispetto dell'ordine e della pulizia dei locali di lavoro;
• controlli sulle misure di sicurezza; predisposizione di un regolamento interno sulle misure di sicurezza da osservare;
• informazione e formazione dei lavoratori.
Nel caso di lavori di manutenzione e di ristrutturazione, le imprese esterne devono prendere in considerazione, in relazione alla presenza di lavori, le seguenti problematiche (DM 10/03/98):
• accumulo di materiali combustibili;
• ostruzione delle vie di esodo;
• bloccaggio in apertura delle porte resistenti al fuoco;
• realizzazione di aperture su solai o murature resistenti al fuoco.
All'inizio della giornata lavorativa occorre assicurarsi che l'esodo delle persone dal luogo di lavoro sia garantito.
Alla fine della giornata lavorativa deve essere fatto un controllo per assicurarsi che le misure antin- cendio siano state attuate e che le attrezzature di lavoro, sostanze infiammabili e combustibili, sia- no messe al sicuro e che non sussistano condizioni per l'innesco di un incendio.
Particolare attenzione deve essere prestata dove si eseguono lavori a caldo (saldatura o uso di fiamme libere).
Il luogo ove si effettuano tali lavori a caldo deve essere oggetto di preventivo sopralluogo per ac- certare che ogni materiale combustibile sia stato rimosso o protetto contro calore e scintille.
Xxxxxxx informare gli addetti al lavoro sul sistema di allarme antincendio esistente.
Ogni area dove è stato effettuato un lavoro a caldo deve essere ispezionata dopo l'ultimazione dei lavori medesimi per assicurarsi che non ci siano residui di materiali accesi o braci.
Le sostanze infiammabili devono essere depositate in luogo sicuro e ventilato.
Il fumo e l'uso di fiamme libere deve essere vietato quando si impiegano tali prodotti.
Le bombole di gas, quando non sono utilizzate, non devono essere depositate all'interno del luogo di lavoro.
Nei luoghi di lavoro dotati di impianti automatici di rivelazione incendi, occorre prendere idonee precauzioni per evitare falsi allarmi durante i lavori di manutenzione e ristrutturazione.
Particolari precauzioni vanno adottate nei lavori di manutenzione su impianti elettrici e di adduzio- ne del gas combustibile.
10.4 RISCHIO BIOLOGICO
Il X.Xxx. 81/08 s.mi. definisce agente biologico qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni.
Le modalità di esposizione più frequenti agli agenti biologici sono: puntura, taglio, contatto con mucose (congiuntive, bocca) o cutaneo, abrasione con superfici, ogget- ti, macchine/attrezzature o sue parti.
I locali e le aree a rischio biologico specifico sono segnalati dal cartello apposito.
10.4.1 NORME PRECAUZIONALI E COMPORTAMENTI GENERALI
Prima dell’accesso ai luoghi di lavoro, concordare con i referenti dei lavori le modalità di esecuzio- ne degli interventi ed operare tenendo conto dei rischi specifici presenti.
Accertarsi della necessità di indossare/utilizzare dispositivi di protezione individuale o di osservare procedure particolari per l’accesso.
Evitare di toccare oggetti e strumenti dei quali non si conosca l'uso e comunque senza l’autorizzazione di Dirigenti o Preposti del reparto o servizio.
Durante gli interventi lavorativi evitare di entrare in contatto con luoghi, attività, persone non previ- ste al fine di non costituire pericolo o intralcio.
Applicare le norme igieniche basilari: evitare di portare le mani alla bocca o agli occhi, di mangiare, bere o fumare nel luogo di lavoro, o comunque, prima di essersi lavati accuratamente le mani.
Lavarsi sempre le mani dopo aver eseguito il lavoro.
Coprire con cerotti o apposite medicazioni impermeabili eventuali graffi o lesioni cutanee. Non toccare i contenitori sanitari di colore giallo (infetti o potenzialmente tali).
Note particolari relative a incidenti comportanti contaminazione:
In caso di incidente di qualsiasi natura, seguire la procedura di gestione delle emergenze, per la comunicazione della situazione di pericolo e per essere messi in contatto con il Servizio medico competente.
10.5 RISCHIO RADIOLOGICO
I locali all’interno dei quali possono essere presenti fonti artificiali di radiazioni sono contrassegnati con il seguente segnale:
In ambiente sanitario le fonti pericolose di radiazioni ionizzanti sono costituite da- gli apparecchi generatori di raggi X, dalle macchine acceleratrici di ioni e dai così detti “isotopi radioattivi”, utilizzati a scopi diagnostici e terapeutici o anche di ricer- ca biomedica. Il maggior contributo deriva senza dubbio dall’uso delle macchine a
raggi X per radiodiagnostica.
In Radiologia i rischi di esposizione sono essenzialmente dovuti ad irraggiamento esterno, mentre in Medicina Nucleare o in quei settori nei quali si manipolano sostanze radioattive non sigillate, il pericolo maggiore sta nella possibilità di contaminazione ed assimilazione per via orale, respirato- ria o cutanea delle sostanze radioattive impiegate.
E', tuttavia, sempre possibile ottenere un'efficace protezione dalle radiazioni, purché siano oppor- tunamente valutati i fattori che nella protezione assumono un'importanza determinante e che siano rigorosamente osservate le norme di sicurezza che tendono a realizzare condizioni di lavoro in cui non vengono superate le esposizioni raccomandate dalle vigenti leggi.
Nel caso dell'irradiazione esterna, in cui un organismo viene irradiato da una sorgente esterna più o meno vicino ad esso, la protezione può essere realizzata sia aumentando la distanza dalla sor- gente, sia interponendo opportune schermature, sia diminuendo il tempo di esposizione. In pratica le condizioni ottimali di lavoro si raggiungono mediante un'opportuna combinazione di questi tre fattori:
• TEMPO
• DISTANZA
• SCHERMATURE
Preme sottolineare che in radiologia diagnostica i rischi di esposizione sono esclusivamente legati al funzionamento delle apparecchiature, quindi quando non si stanno eseguendo indagini di tipo radiologico l’apparecchio non eroga radiazioni.
Anche nei locali all’interno dei quali vengono effettuante manipolazioni con sostanze radioattive il personale che non fa parte della struttura entra quando tutte le sorgenti sono state riposte negli appositi contenitori ed i banchi di lavoro sono stati puliti dai tecnici addetti alle manipolazioni. Co- munque, in quest’ultimo caso, le modalità di esposizione più frequenti sono:
• contatto (pelle, occhi),
• inalazione.
Sono potenziali sorgenti di rischio: i contenitori dei prodotti radioattivi e quelli utilizzati per lo smal- timento, tutti contrassegnati dal simbolo precedente.
10.5.1 NORME PRECAUZIONALI E COMPORTAMENTI GENERALI
Prima dell’accesso ai luoghi di lavoro, concordare con i referenti dei lavori le modalità di esecuzio- ne degli interventi ed operare tenendo conto dei rischi specifici presenti.
Accertarsi della necessità di indossare/utilizzare dispositivi di protezione individuale o di osservare procedure particolari per l’accesso.
Evitare di toccare oggetti e strumenti dei quali non si conosca l'uso e comunque senza l’autorizzazione di Dirigenti o Preposti del reparto o servizio.
E’ buona norma indossare guanti (specifici) durante le operazioni lavorative
Applicare le norme igieniche basilari: evitare di portare le mani alla bocca o agli occhi, di mangiare, bere nel luogo di lavoro, o comunque, prima di essersi lavati accuratamente le mani.
Lavarsi sempre le mani dopo aver eseguito il lavoro.
Coprire con cerotti o apposite medicazioni impermeabili eventuali graffi o lesioni cutanee.
Non toccare bottiglie e contenitori vari dei quali non se ne conosca il contenuto e la sua pericolosi- tà (fare riferimento alle informazioni poste sull’etichetta dei prodotti) e comunque senza l’autorizzazione del responsabile/referente del reparto o servizio.
Astenersi dal compiere operazioni pericolose in prossimità di recipienti contenenti sostanze ra- dioattive e comunque all’interno dei laboratori aziendali (fumare, etc.)
Alcune note particolari
Se è necessario l'ingresso in laboratorio o in un deposito di sostanze radioattive, accertarsi (me- diante informazioni dai responsabili del reparto/servizio) sulla necessità o meno di indossare di- spositivi di protezione individuale. Se vi è spandimento di sostanze radioattive o in caso di inciden- ti, contattare immediatamente il Numero di Emergenza definito nell’Allegato PE ed attenersi alle indicazioni dell’Esperto Qualificato.
10.6 RISCHIO LASER
L’utilizzo dei laser comporta a seconda del tipo di sorgente usata, l’osservanza di al- cune norme operative per garantire sicurezza a tutto il personale potenzialmente esposto.
Le zone in cui sono in uso apparecchiature laser sono segnalate da cartelli indicanti il segnale di pericolo di emissione laser e la dicitura: PERICOLO RADIAZIONE LASER
Attualmente i laser sono stati divisi in 4 classi:
Classe I : laser sicuri; l’osservazione diretta del fascio non risulta pericolosa.
Classe II : nell’osservazione diretta del fascio la protezione dell’occhio è generalmente assicurata dai riflessi di difesa (riflesso palpebrale); danni possono essere provocati con deliberata e prolun- gata visione del fascio o quando i riflessi sono compromessi.
Classe IIIA : l’osservazione diretta del fascio con strumenti ottici è pericolosa (oculari, microscopi, ecc.).
Classe IIIB : l’osservazione diretta del fascio è sempre pericolosa.
Classe IV : è pericolosa l’osservazione anche della radiazione diffusa da uno schermo. Possono causare danni a carico della cute e possono essere causa d’incendio. E’ necessario evitare l’esposizione dell’occhio e della pelle alla radiazione diretta o diffusa.
Nella tabella seguente sono indicate le precauzioni generali che devono essere adottate nell’utilizzo delle sorgenti laser a seconda della classe di appartenenza:
Laser di Classe I: nessuna precauzione |
Laser di Classe II: non osservare direttamente il fascio laser |
Laser di Classe III: non fissare il fascio né ad occhio nudo né utilizzando strumenti ottici |
Laser di Classe IV: evitare l’esposizione dell’occhio e della pelle a radiazione diretta o diffusa; usare particolare cautela in quanto probabile fonte di incendio. |
10.6.1 NORME PRECAUZIONALI E COMPORTAMENTI GENERALI
Prima dell’accesso ai luoghi di lavoro, concordare con i referenti dei lavori le modalità di esecuzio- ne degli interventi ed operare tenendo conto dei rischi specifici presenti.
Accertarsi della necessità di indossare/utilizzare dispositivi di protezione individuale o di osservare procedure particolari per l’accesso.
Evitare di toccare oggetti e strumenti dei quali non si conosca l'uso e comunque senza l’autorizzazione di Dirigenti o Preposti del reparto o servizio.
L’accesso alla zona delimitata deve essere consentito solo alle persone autorizzate. Le pulizie dei locali devono avvenire a laser spento.
Sono da evitare le riflessioni non controllate ed accidentali (non indossare orologi o gioielli, qualora gli apparecchi siano in funzione).
Quando è in funzione tutti devono indossare occhiali di protezione. In caso di incidente comunicare al Responsabile l’accaduto.
10.7 RISCHIO CHIMICO
Si può definire rischio chimico qualunque esposizione a sostanze chimiche, siano esse presenti sotto forma di solidi, liquidi, aerosol o vapori. Il rischio chimico è legato alla manipolazione diretta di sostanze chimiche o all’accidentale interazione con lavorazioni che avvengono nelle immediate vi- cinanze.
Tale rischio risulta molto basso per gli operatori che non devono operare diretta- mente con sostanze pericolose purché al corrente delle situazioni o sorgenti di ri- schio.
Le modalità di esposizione più frequenti sono:
• contatto (pelle, occhi), con liquidi, polveri (corrosivi, caustici, solventi)
• inalazione di vapori, aerosol o polveri che si sviluppano o sollevano durante le lavorazioni Sono potenziali sorgenti di rischio: i contenitori dei prodotti chimici in origine o utilizzati per le lavo- razioni o lo smaltimento.
10.7.1 NORME PRECAUZIONALI E COMPORTAMENTI GENERALI
Prima dell’accesso ai luoghi di lavoro, concordare con i referenti dei lavori le modalità di esecuzio- ne degli interventi ed operare tenendo conto dei rischi specifici presenti.
Accertarsi della necessità di indossare/utilizzare dispositivi di protezione individuale o di osservare procedure particolari per l’accesso.
Durante gli interventi lavorativi evitare di entrare in contatto con attività o persone al fine di non co- stituire pericolo o intralcio.
Applicare le norme igieniche basilari: evitare di portare le mani alla bocca o agli occhi, di mangiare, bere o fumare nel luogo di lavoro, o comunque, prima di essersi lavati accuratamente le mani.
Lavarsi sempre le mani dopo aver eseguito il lavoro.
Coprire con cerotti o apposite medicazioni impermeabili eventuali graffi o lesioni cutanee.
Non toccare bottiglie e contenitori vari dei quali non se ne conosca il contenuto e la sua pericolosi- tà (fare riferimento alle informazioni poste sull’etichetta dei prodotti) e comunque senza l’autorizzazione del responsabile/referente del reparto o servizio.
Astenersi dal compiere operazioni pericolose in prossimità di recipienti contenenti sostanze chimi- che e comunque all’interno dei laboratori aziendali (fumare, etc.).
Alcune note particolari
• se è necessario l'ingresso in laboratorio o in un deposito di sostanze chimiche, accertarsi (mediante informazioni dai responsabili del reparto/servizio) sulla necessità o meno di in- dossare dispositivi di protezione individuale;
• se il lavoro che si deve eseguire comporta il contatto con sostanze pericolose si devono in- dossare i dispositivi individuali di protezione che sono stati previsti dal proprio Servizio di Prev. e Protezione;
• è vietato utilizzare prodotti e sostanze chimiche presenti c/o reparti/servizi/divisioni dell’Azienda;
• se vi è spandimento di sostanze/preparati o rifiuti pericolosi chimici;
• segnalare la situazione anomala al personale eventualmente presente nel reparto/servizio, qualora non sia presente nessuno nei locali in cui è avvenuto lo spandimento contattare il numero di emergenza ed attivare le procedure previste per la bonifica.
• se presente nel locale coprire il materiale con inerte (sabbia o assorbenti) mai con carta o stracci;
• è vietato utilizzare direttamente le mani per raccogliere questo materiale;
• aprire le finestre e chiudere le porte di accesso ai locali allertando i presenti del pericolo presente.
10.8 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Tutti gli operatori delle imprese esterne dovranno fare uso dei dispositivi di protezione individuale definiti nei rispettivi piani di sicurezza e/o lavoro; in alcuni casi posso essere indicati specifici dispositivi di protezione individuale per l’accesso ad ambienti particolari, questi saranno oggetto di valutazione nel D.U.V.R.I.
ALLEGATI DOCUMENTI DITTA APPALTATRICE
Prima dell’inizio dell’appalto devono essere consegnati alla stazione appaltante i seguenti do- cumenti al fine della redazione del DUVRI definitivo:
a) visura camerale aggiornata (data di emissione non superiore ai 6 mesi);
b) elenco dei dipendenti operativi con relative informazioni riguardanti:
• nominativo;
• mansione;
• giudizi d’idoneità;
• verbale di informazione, formazione, addestramento;
• consegna DPI;
• orario e luogo di lavoro presso la struttura della ASL di Roma 6.