PROTOCOLLO DI SICUREZZA ANTI CONTAGI COVID-19
PROTOCOLLO DI SICUREZZA ANTI CONTAGI COVID-19
per il settore del marketing operativo In data 22 aprile, le parti sociali si sono incontrate con supporto telematico: ANPIT
e
CISAL TERZIARIO
Definiscono,
il presente protocollo d’intesa tra l’associazione ANPIT e la CISAL Terziario costituisce attuazione di quello sottoscritto con le parti sociali e il Governo in data 14 marzo 2020.
Le parti ANPIT e CISAL Terziario stipulanti il CCNL Marketing Operativo, si sono incontrate in modalità telematica per esaminare la difficile situazione che ha coinvolto il Paese a seguito dell’evoluzione dello scenario epidemiologico causato dal COVID-19, con particolare riferimento alle misure da adottare nel settore Marketing Operativo, al fine di tutelare i lavoratori impiegati e garantire la continuità dell’attività produttiva contribuendo in tal modo al superamento dell’emergenza sanitaria.
In relazione a quanto previsto dal presente Protocollo le parti stipulanti, in tutte le proprie articolazioni anche territoriali, e le Aziende si impegnano a divulgare e far rispettare il presente protocollo nell’ottica di mantenere rapporti costruttivi e prioritariamente orientati alla risoluzione dell’emergenza ed al raggiungimento degli obiettivi del presente protocollo.
Sommario
• Introduzione
• Riferimenti normativi
• Partecipazione a livello nazionale
• Partecipazione a livello aziendale
• Il protocollo di sicurezza anti-contagio
• Informazioni generali sul COVID-19
• I sintomi di COVID-19
• Le vie di trasmissione del COVID-19 tra persone
DEFINIZIONI
• Caso sospetto di COVID-19
• Caso probabile
• Caso confermato
• Gestione operativa emergenza nuovo CORONAVIRUS
• Indicazioni generali di prevenzione e protezione
• Misure applicabili per il contenimento
• Istruzioni per l’indossamento della mascherina
• Istruzioni per il controllo della temperatura con termometro ad infrarossi
• Informazioni delle persone
• Informazione per l’utenza/cliente durante la divulgazione commerciale
• Gestione operativa durante le operazioni di merchandising
• Cosa fare in caso di sospetta infezione sul luogo di lavoro
• Riscontro di un caso di covid-19 in un lavoratore: cosa succede?
• Caso di un lavoratore sintomatico che ha avuto contatti stretti con covid-19
• I lavoratori che sono riconducibili alla definizione di contatto stretto
• Caso di un lavoratore sintomatico che ha avuto contatti stretti con
• COVID-19, cosa deve fare il datore di lavoro
• Procedure per la sanificazione
• NUMERI VERDI REGIONALI CORONAVIRUS
Introduzione
Con il presente accordo le Parti intendono definire le linee guida per la regolamentazione condivisa delle misure atte a consentire la progressiva ripresa del settore Marketing Operativo in Italia, anche cosiddette non essenziali, nei tempi e nei limiti che saranno fissati dal Governo.
Queste misure, individuate e descritte nelle suddette linee guida, del presente accordo, intendono conseguire il massimo grado possibile di sicurezza per tutte le persone, dipendenti ed esterni, che riprenderanno l’attività lavorativa nel corso dell’attuale fase di emergenza sanitaria.
Tali linee guida si basano sulle disposizioni dei vari DPCM emananti negli ultimi mesi, di seguito elencati.
Il D.lgs. 81/08 prevede che il datore di lavoro di ogni azienda si preoccupi di assicurare ai propri lavoratori un lavoro in sicurezza e a tal fine, deve analizzare la propria attività per individuare e valutare tutti i possibili rischi presenti al fine di definire le misure da mettere in atto per abbattere e, dove non sia possibile, ridurre i livelli di rischio.
Ad oggi è in atto un’emergenza mondiale dovuta al COVID-19, per il quale sono disposte a livello nazionale misure di contenimento valide per tutta la popolazione, per questo i datori di lavoro hanno l’obbligo di individuare e far attuare specifiche misure di prevenzione e protezione per proteggere i propri lavoratori oltre che contribuire a limitare e possibilmente bloccare, la diffusione del virus in questione.
Riferimenti normativi
Nel breve periodo di diffusione dei contagi nel nostro paese, iniziati a inizio febbraio 2020, il Governo Italiano ha emanato numerosi decreti e circolari finalizzati a gestire l’emergenza COVID-19.
I decreti emanati dal Presidente del Consiglio dei ministri sono i seguenti: DPCM 23 febbraio 2020
DPCM 25 febbraio 2020
DPCM 1 marzo 2020
DPCM 4 marzo 2020
DPCM 8 marzo 2020
DPCM 9 marzo 2020
DPCM 11 marzo 2020
DPCM 22 marzo 2020
DPCM 1 aprile 2020
DPCM 10 aprile 2020
In relazione alle raccomandazioni fornite dal Ministero della Salute nelle diverse circolari: circolare n. 1997 del 22/01/2020, circolare n. 2302 del 27/01/2020, circolare n. 2993 del 31/01/2020, circolare n. 3187 del 01/02/2020, circolare n. 3190 del 03/02/2020, circolare n. 4001 del 08/02/2020, circolare n. 5443 del 22/02/2020
In relazione alle linee guida per la regolamentazione di un protocollo condiviso per le misure al contrasto e al contenimento della diffusione del virus COVID-19, è stato sottoscritto in data 14/03/2020 un protocollo su invito del Presidente del Consiglio dei ministri, del Ministro dell’economia, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro della salute con le parti sociali.
PARTECIPAZIONE - LIVELLO NAZIONALE
Costituzione di un Comitato nazionale per l’applicazione e la verifica delle criticità legate all’emergenza e per l’attuazione della presente intesa in considerazione della rilevanza del tema salute e sicurezza, ancor più in una fase di emergenza sanitaria quale quella che stiamo vivendo, le parti concordano di istituire un Comitato Nazionale con il compito di esaminare ed affrontare le tematiche relative a salute e sicurezza e consentire ai territori una gestione più informata e meno conflittuale.
Alle attività del Comitato, ove necessario, potranno essere chiamati a partecipare enti ed esperti in grado di fornire elementi di conoscenza ed impostare attività di ricerca utili al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza del settore. Il Comitato si pone come entità di mediazione di eventuali situazioni critiche e/o della richiesta di verifica della correttezza delle prassi in azienda adottate in relazione alle disposizioni del Protocollo 14 marzo 2020 e della presente intesa.
PARTECIPAZIONE - LIVELLO AZIENDALE
Ai sensi del Protocollo 14 marzo, viene costituito in azienda un Comitato per la verifica e l’attuazione del Protocollo stesso e del presente accordo, con la partecipazione dei soggetti sindacali di cui al CCNL Marketing Operativo e delle RLSSA.
In relazione alle scelte adottate e da adottare, anche in merito a protocolli di sicurezza anti-contagio, l’azienda assicurerà (tenendo conto delle emergenze in corso) la corretta, completa, tempestiva informazione e il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, in relazione ai propri ruoli e compiti, nel pieno rispetto del metodo partecipativo di relazioni, fondamentale per una efficace gestione emergenziale dell’organizzazione del lavoro e della sicurezza e salute sul luogo di lavoro.
Il protocollo di sicurezza anti-contagio
Considerando che le dimensioni del fenomeno epidemico interessa più ambiti lavorativi sul territorio nazionale, si rendono necessarie misure volte a garantire uniformità nell’attuazione dei programmi di prevenzione.
Si emana dunque il seguente protocollo di sicurezza anti contagio, specifico per il settore del marketing operativo, con una attenta analisi di quello che rappresenta il COVID-19, gli effetti sull’uomo, i diversi ambiti in cui viene espletata l’attività lavorativa, i rischi per il lavoratore, i rischi per l’utenza/cliente, i rischi per gli altri lavoratori non direttamente riconducibili alle agenzie, con l’indicazione delle definizioni dei termini più frequenti legati all’epidemia in oggetto, fornendo ai datori di lavoro informazioni e documenti utili per la gestione del rischio.
Informazioni generali sul COVID-19 I sintomi di COVID-19
I sintomi più comuni di un’infezione da coronavirus nell’uomo includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.
I sintomi possono includere;
▪ Naso che cola
▪ Mal di testa
▪ Tosse
▪ Gola infiammata
▪ Febbre
▪ Una sensazione generale di malessere
Le vie di trasmissione del COVID-19 tra persone
Il nuovo coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto con le goccioline del respiro delle persone infette, ad esempio tramite:
▪ la saliva, tossendo e starnutendo
▪ i contatti diretti personali
▪ le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso e occhi in rari casi, la contaminazione può avvenire attraverso contaminazione fecale.
Normalmente le malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti, che in ogni caso devono essere manipolati rispettando le buone prassi igieniche ed evitando il contatto fra gli alimenti crudi e cotti.
Il periodo di incubazione varia tra 2 e 12 giorni; 14 giorni rappresentano il limite massimo di precauzione, secondo i dati attualmente disponibili, le persone sintomatiche sono la causa più frequente di diffusione del virus.
L’OMS considera non frequente l’infezione da nuovo coronavirus prima che si sviluppino i sintomi. La via di trasmissione da temere è soprattutto quella respiratoria, meno quella da superfici contaminate.
DEFINIZIONI
Caso sospetto di COVID-19
Una persona con infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di almeno uno tra i seguenti segni e sintomi: febbre, tosse e difficoltà respiratoria)
Il caso sospetto che richiede esecuzione di test diagnostico:
in particolare, si parla di caso sospetto nei seguenti casi –
1. una persona con infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di almeno uno tra i seguenti segni e sintomi: febbre, tosse e difficoltà respiratoria e senza un’altra eziologia che spieghi pienamente la presentazione clinica e storia di viaggi e residenza in un Paese/area in cui è segnalata trasmissione locale durante i 14 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi: oppure
2. una persona con una qualsiasi infezione respiratoria acuta e che è stata a stretto contatto con un caso probabile o confermato di Covid-19 nei 14 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi; oppure
3. una persona con infezione respiratoria acuta grave (febbre e almeno un segno/sintomo di malattia respiratoria – es. tosse, difficoltà respiratoria) e che richieda ricovero ospedaliero e senza un’altra eziologia che spieghi pienamente la presentazione clinica
Caso probabile
Un caso sospetto il cui risultato del test per SARS-CoV-2 è dubbio o inconcludente utilizzando protocolli specifici di Real Time PCR per SARS-Cov-2 presso i laboratori di riferimento regionali individuati o è positivo utilizzando un test pan-coronavirus.
Caso confermato
Un caso con una conferma di laboratorio effettuata presso il laboratorio di riferimento dell’Istituto Superiore di Sanità per infezione da SARS-CoV-2, indipendentemente dai segni e dai sintomi clinici.
Gestione operativa emergenza COVID- Istruzioni generali di prevenzione e protezione
Nell’ambito del rischio biologico, l’art. 266 del D.lgs. 81/08 precisa che le norme di cui al titolo X si applicano a “tutte le attività lavorative nelle quali vi è rischio esposizione ad agenti biologici”, senza esclusione di quelle in cui tale rischio non derivi dalla “deliberata intenzione di operare con agenti biologici”. Il COVID-19 rientra nella classe dei Coronoviridae elencata tra gli agenti biologici dell’Allegato XLVI del D.lgs. 81/08 con attuale classificazione in gruppo 2.
Di ciò il Datore di lavoro deve tener conto nella valutazione dei rischi di cui all’art. 271 del D.lgs. 81/08 in analogia ad altri rischi biologici “sociali” che sono invece espressamente previsti
nell’allegato XLVI della norma (ad esempio i virus influenzali A, B e C) i quali, in circostanze particolari, possono interessare con un impatto significativo qualunque ambiente di lavoro.
Le misure di prevenzione e protezione andranno di volta in volta individuate nel rispetto del principio generale di proporzionalità, tra entità del rischio e livello delle azioni da porre in essere, sempre in relazione all’evoluzione dell’epidemia e nel rispetto delle indicazioni fornite dalle Autorità competenti.
In riferimento alla attuale situazione di emergenza per il contrasto alla diffusione del COVID-19, le disposizioni di prevenzione e protezione stabilite con le recenti norme e direttive in sede nazionale e regionale, sono valide al fine di controllare la potenzialità di trasmissione dell’agente ed il rischio di contagio, tanto negli ambienti di lavoro quanto in quelli di vita.
Ciascun Datore di lavoro con la collaborazione ed il supporto del Servizio di Prevenzione e Protezione e del Medico Competente, dovrà verificare le modalità di adozione di tali indicazioni negli ambienti di lavoro della propria realtà aziendale.
Nell’ambito del marketing operativo, il rischio da esposizione a COVID-19, potenziale o in atto, non è legato alla tipologia dell’attività svolta e presenta gli stessi determinanti di rischio della popolazione generale.
I determinanti del rischio da COVID-19 sono, per i lavoratori interessati, sovrapponibili a quelli della popolazione generale: il rischio biologico da COVID-19 è riconducibile al concetto di rischio generico e vanno applicate e rispettate tutte le disposizioni di prevenzione e protezione stabilite con norme e direttive in sede nazionale e regionale, valide per le collettività umane ai fini del contenimento della diffusione del virus.
MISURE APPLICABILI PER IL CONTENIMENTO
In considerazione delle indicazioni fornite dall’INAIL che, tra l’altro sono oggetto di discussione in questi giorni da parte del Comitato Tecnico designato a livello centrale, si basano su tre criteri basilari in base ai quali si ottengono i diversi indici di rischio:
A. Esposizione al virus (probabilità di venire in contatto con fonti di contagio nello svolgimento delle specifiche attività lavorative)
B. Prossimità (caratteristiche intrinseche di svolgimento del lavoro che non permettono un sufficiente distanziamento sociale)
C. Aggregazione (tipologia del lavoro che prevede il contatto con altri soggetti clienti/utenza)
I tre elementi anzidetti rappresentano, senza ombra di dubbio, elementi che bisognerà tenere obbligatoriamente in considerazione per la pianificazione delle attività del marketing operativo, per la loro presenza contestuale nello svolgimento dell’attività.
Nell’attuale situazione epidemica, ai fini del contrasto della diffusione del COVID-19, una misura importante è senz’altro rappresentata dal controllo degli accessi agli ambienti di lavoro:
o dei soggetti esterni (clienti, fornitori, utenti, visitatori)
o dei soggetti interni che rientrano al lavoro dopo un’assenza per qualunque motivo.
In occasione del controllo degli accessi, un responsabile delegato, potrà esigere che vengano fornite informazioni utili alla valutazione e al controllo del rischio di trasmissione e diffusione di COVID- 19, attraverso una continua azione di informazione mediante esposizione di istruzioni sulle norme basilari da tenere nei pressi del desk informativo della postazione lavorativa, anche con l’ausilio di segnalatori indicanti la distanza minima e indicazioni dettagliate sul lavaggio delle mani.
Istruzioni per l’indossamento della mascherina
Dovranno essere impartite istruzioni per l’indossamento della mascherina così come segue:
o prima di indossare la mascherina, lavarsi le mani con acqua e sapone o con una soluzione alcolica (igienizzanti per le mani concentrazione di alcool di almeno il 60%)
o coprirsi bocca e naso con la mascherina assicurandosi che aderisca bene al volto
o sostituirla quando diventa umida e non riutilizzarla in caso di mascherina monouso
o togliere la mascherina prendendola dall’elastico e non toccarla dalla parte anteriore, gettarla immediatamente in un sacchetto chiuso e lavarsi le mani
Istruzioni per il controllo della temperatura con termometro ad infrarossi:
⮚ lasciare ambientare il dispositivo nell’ambiente di utilizzo, normalmente sono sufficienti 15 minuti
⮚ nell’utilizzo allontanarli da telefoni cellulari
⮚ la persona controllata deve rimanere ferma per tutto il tempo necessario a rilevare la temperatura
Informazioni delle persone
Promuovere l’informazione attraverso:
a) diffusione delle informazioni provenienti dalle Istituzioni e inerenti all’individuazione di sintomi, attraverso l’affissione di cartellonistica su tutti gli accessi e le aree di stazionamento;
b) riferimenti da contattare in presenza di condizioni di rischio
c) norme igieniche volte a ridurre il rischio di diffusione, in particolare all’interno di tutti i servizi igienici, mediante affissione di idonea cartellonistica;
d) norme igieniche volte a ridurre il rischio di diffusione durante la divulgazione dell’informazione commerciale.
Informazione per l’utenza/cliente durante la divulgazione commerciale
a) per l’approccio con l’utenza individuare procedure di avvicinamento, mediante modalità di percorsi e tempistiche predefinite, al fine di rispettare le misure di distanziamento di un metro;
b) divulgare l’informazione commerciale non a gruppi di persone ma persone singole;
c) invitare le persone in attesa, durante l’informazione commerciale, a rispettare le distanze l’una dall’altra;
d) limitarsi ai contenuti della divulgazione commerciale, limitando lo stazionamento della persona oltre il tempo necessario all’esauriente trasmissione del concept;
e) indossare sempre guanti e mascherina in dotazione durante l’informazione;
f) utilizzare gel igienizzante dopo ogni informazione commerciale;
g) individuare percorsi di avvicinamento e allontanamento dalla postazione da parte dell’utenza;
h) riposizionamento delle postazioni di lavoro adeguatamente distanziate;
i) introduzione di barriere separatorie (pannelli in plexiglass o adozione di mobilio per distanziare)
Gestione operativa durante le operazioni di merchandising
a) ove possibile effettuare operazioni di caricamento in orari al di fuori degli orari di apertura al pubblico da parte del punto di vendita;
b) individuare percorsi che non rappresentino possibilità di intralcio con altri operatori;
c) per le attività di carico e scarico attenersi alla rigorosa distanza di un metro da altri operatori;
d) rispettare le regole anti-contagio imposte dai responsabili degli esercizi commerciali;
e) limitare gli spostamenti all’interno dei soli reparti di interesse;
f) igienizzare sempre eventuali attrezzature messe a disposizione dell’esercizio commerciale;
g) indossare sempre guanti e mascherine durante le operazioni di carico e scarico;
h) impedire l’utilizzo degli spogliatoi;
i) limitare l’utilizzo dei servizi igienici dei centri commerciali, dove deve essere prevista una ventilazione continua degli ambienti;
j) evitare il più possibile contatti con la clientela del punto di vendita;
k) per le attività di interazione con i responsabili degli esercizi commerciali attenersi alla rigorosa distanza di almeno un metro.
STRUMENTI OPERATIVI PER IL DATORE DI LAVORO
Cosa fare in caso di sospetta infezione sul luogo di lavoro
Nel caso in cui un lavoratore sospetti di sviluppare una patologia influenzale, questo deve allontanarsi dagli ambienti di lavoro, essere munito di mascherina (anche di tipo chirurgico in modo da limitare la propagazione di aerosol nell’ambienti di lavoro, in caso di tosse e starnuti il dipendente dovrà coprirsi con il gomito o con altra superficie in grado di limitare la propagazione di aerosol negli ambienti).
Ogni caso sospetto deve essere segnalato al Medico Competente, e contestualmente deve essere avvertito il Sistema Sanitario Nazionale attraverso i numeri di telefono dedicati.
Nell’attesa dell’arrivo dei sanitari:
• evitare contatti ravvicinati con la persona malata;
• xxxxxsi accuratamente le mani, prestando particolare attenzione alle superfici corporee che sono venute eventualmente in contatto con i fluidi del malato;
• far eliminare in sacchetto impermeabile, direttamente dal paziente, i fazzoletti di carta utilizzati. Il sacchetto sarà smaltito in uno con i materiali infetti prodottisi durante le attività sanitarie del personale di soccorso;
• procedere alla pulizia delle superfici e/o delle attrezzature di lavoro utilizzate del dipendente
Riscontro di un caso di COVID-19 in un lavoratore: cosa succede?
Ad ogni segnalazione di caso accertato, il Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria procede all’indagine epidemiologica, in base ai regolamenti internazionali di controllo delle malattie infettive, al fine di:
• individuare la possibile fonte di esposizione;
• identificare i contatti stretti;
Qualora il caso accertato risulti occupato presso altro datore di lavoro operante nel luogo di lavoro di pertinenza, il personale sanitario contatta l’azienda in cui il lavoratore risulta occupato, richiede il nominativo del medico competente per avere la corretta collaborazione nell’identificare i contatti lavorativi da includere nella sorveglianza. In assenza di medico competente (casi in cui la sorveglianza sanitaria non è obbligatoria), si chiede la collaborazione del datore di lavoro.
I lavoratori che sono riconducibili alla definizione di contatto stretto sono inclusi in uno specifico percorso di sorveglianza sanitaria che comprende l’isolamento domiciliare (14 giorni dall’ultimo contatto avvenuto).
L’Azienda sanitaria fornisce al medico competente le notizie utili per garantire una corretta informazione da diffondere ai lavoratori non identificati come contatti stretti.
• Potrebbero ritenersi necessari interventi di formazione/informazione.
Si ritiene utile informare i lavoratori che non rientrano nella definizione di contatto stretto, sulle misure di prevenzione da adottare, diffondendo il decalogo ministeriale.
• Sorveglianza sanitaria del medico competente:
1. per l’emergenza COVID-19 non è richiesta una sorveglianza sanitaria aggiuntiva per i lavoratori che non rientrano nella definizione di contatto stretto, in quanto il paziente ammalato è seguito presso strutture sanitarie mentre i contatti stretti sono sorvegliati. E’ comunque essenziale la collaborazione del medico competente per definire eventuali misure di prevenzione aggiuntive e specifiche;
2. per le visite periodiche ed esami strumentali: per quanto possibile le visite sono rimandate sino ad emergenza terminata;
• pulizia straordinaria degli ambienti di lavoro: qualora un caso di COVID-19 sintomatico abbia soggiornato negli ambienti dove è stata espletata l’attività lavorativa, si applicano le indicazioni Ministeriali contenute nella Circolare del Ministero della Salute 0005443 del 22.02.2020;
• per gli ambienti non frequentati dal lavoratore infetto, sarà sufficiente procedere alla pulizia ordinaria degli ambienti con i comuni detergenti avendo cura di pulire con particolare attenzione tutte le superfici toccate di frequente.
Caso di un lavoratore sintomatico che ha avuto contatti stretti con COVID-19, cosa deve fare il datore di lavoro?
Il lavoratore che ha avuto contatti stretti con persone ammalate di SARS-Cov-2, solitamente è già noto alle ASL ed è posto in isolamento domiciliare. Potrebbe però rilevarsi la presenza di un caso sospetto, come ad esempio:
⮚ lavoratore con infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di almeno uno dei seguenti sintomi: febbre, tosse, dispnea) e per il quale si hanno notizie certe nei 14 giorni precedenti l’insorgenza della sintomatologia, come in caso di soggiornamento in uno dei comuni che vengono identificati nelle “zone rosse”.
⮚ Xxxxxxxxxx che ha frequentato personalmente una struttura sanitaria dove sono stati ricoverati pazienti con infezione da SARS-Cov-2. In tal caso il datore di lavoro invita il lavoratore a
stare a casa e a contattare telefonicamente il proprio medico di Medicina Generale che provvederà ad inoltrare la segnalazione ad ASL secondo i protocolli normativi stabiliti. In caso il lavoratore dovesse risultare positivo saranno applicate dalla ASL tutte le procedure già indicate al punto precedente.
PROCEDURE PER LA SANIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI DI LAVORO
Sanificazione degli ambienti non sanitari
Le normali procedure di pulizia ed igiene degli ambienti di lavoro debbono essere applicate senza ulteriori particolari specificità durante le normali attività lavorative.
Nel caso in cui il Datore di lavoro venga informato dalle Autorità Sanitarie locali che un lavoratore, anche di altre aziende, è stato ricoverato a seguito di infezione da COVID-19, dovrà applicare le misure di seguito riportate.
A causa della possibile sopravvivenza del virus nell’ambiente per alcuni giorni, i luoghi e le aree parzialmente contaminate devono essere sottoposti a completa pulizia con acqua e detergenti comuni prima di essere nuovamente utilizzato.
Per la decontaminazione, si raccomanda l’uso di ipoclorito di sodio 0,1% dopo pulizia.
Per le superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio, utilizzare etanolo al 70% dopo pulizia con un detergente neutro.
Durante la pulizia con prodotti chimici, assicurare la ventilazione degli ambienti.
Tutte le operazioni di pulizia devono essere condotte da personale che indossi DPI (filtrante respiratorio FFP” o FFP£, protezione facciale, guanti monouso, camice monouso impermeabile a maniche lunghe).
Di seguito si riportano le superfici da sottoporre a trattamento:
• Scrivanie
• Porte
• Sedie
• Muri nelle vicinanze della postazione
• Schermi
• Finestre nelle vicinanze della postazione
• Tavoli
• Maniglie
• Tastiere
• Telecomandi
• Pulsantiere
• Interruttori
• Telefoni
NUMERI VERDI REGIONALI CORONAVIRUS
Le Regioni hanno attivato numeri dedicati per rispondere alle richieste di informazioni e sulle misure urgenti per il contenimento e la gestione del contagio del nuovo coronavirus in Italia:
• Abruzzo: 800860146
• Basilicata: 800996688
• Calabria: 800767676
• Campania: 800909699
• Xxxxxx Xxxxxxx: 800033033
• Friuli Venezia Giulia: 800500300
• Lazio: 800118800
• Liguria: è attivo il numero di emergenza 112
• Lombardia: 800894545
• Marche: 800936677
• Molise: 0874 313000
• Piemonte: 800192020
• Provincia autonoma di Trento: 800867388
• Provincia autonoma di Bolzano: 800751751
• Puglia: 800713931
• Sicilia: 800458787
• Toscana: 800556060
• Umbria: 800636363
• Val D’Aosta: 800122121
• Veneto: 800462340
• Numero di Pubblica utilità: 1500 Roma, 22 aprile 2020
Per l’ANPIT Per la CISAL Terziario
Come lavarsi le mani con acqua e sapone?
LAVA LE MANI CON ACQUA E SAPONE, SOLTANTO SE VISIBILMENTE SPORCHE! ALTRIMENTI, SCEGLI LA SOLUZIONE ALCOLICA!
Centro nazionale per la prevenzione e il Controllo delle Malattie
Durata dell'intera procedura: 40-60 secondi
Bagna le mani con l'acqua
applica una quantità di sapone sufficiente per coprire tutta la superficie delle mani
friziona le mani palmo contro palmo
il palmo destro sopra il dorso sinistro intrecciando le dita tra loro e viceversa
palmo contro palmo intrecciando le dita tra loro
dorso delle dita contro il palmo opposto tenendo le dita strette tra loro
frizione rotazionale
del pollice sinistro stretto nel palmo destro e viceversa
frizione rotazionale, in avanti ed indietro con le dita della mano destra strette tra loro nel palmo sinistro e viceversa
Risciacqua le mani con l'acqua
asciuga accuratamente con una salvietta monouso
usa la salvietta per chiudere il rubinetto
...una volta asciutte, le tue mani sono sicure.
Design: mondofragilis network
WHO acknowledges the Hôpitaux Universitaires de Genève (HUG), in particular the members of the Infection Control Programme, for their active participation in developing this material.
October 2006, version 1.
All reasonable precautions have been taken by the World Health Organization to verify the information contained in this document. However, the published material is being distributed without warranty of any kind, either expressed or implied. The responsibility for the interpretation and use of the material lies with the reader. In no event shall the World Health Organization be liable for damages arising from its use.
NUOVO CORONAVIRUS
Dieci comportamenti da seguire
1
Lavati spesso le mani con acqua e sapone o con gel a base alcolica
2
Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
3 Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani
4
Copri bocca e naso con fazzoletti monouso quando starnutisci o tossisci. Se non hai un fazzoletto
usa la piega del gomito
5
Non prendere farmaci antivirali né antibiotici senza la prescrizione del medico
6
Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
7
Usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o se assisti persone malate
8
I prodotti MADE IN CHINA e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi
9
Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus
10
In caso di dubbi non recarti al pronto soccorso, chiama il tuo medico di famiglia e segui le sue indicazioni
Ultimo aggiornamento 24 FEBBRAIO 2020
Hanno aderito: Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, Fimmg, FNOMCeO, Amcli, Anipio, Anmdo, Assofarm, Card, Fadoi, FederFarma, Fnopi, Fnopo, Federazione Nazionale Ordini Tsrm Pstrp, Fnovi, Fofi, Simg, Sifo, Sim, Simit, Simpios, SIPMeL, Siti
INFORMAZIONE PER I LAVORATORI
- OBBLIGO DI RIMANERE AL PROPRIO DOMICILIO IN PRESENZA DI FEBBRE (OLTRE 37.5°) O ALTRI SINTOMI INFLUENZALI E DI CHIAMARE IL PROPRIO MEDICO DI FAMIGLIA E L’AUTORITÀ SANITARIA
- E’ FATTO DIVIETO DI INGRESSO O DI PERMANENZA IN AZIENDA LADDOVE, ANCHE SUCCESSIVAMENTE ALL’INGRESSO, SUSSISTANO LE CONDIZIONI DI PERICOLO (SINTOMI DI INFLUENZA, TEMPERATURA, PROVENIENZA DA ZONE A RISCHIO O CONTATTO CON PERSONE POSITIVE AL VIRUS NEI 14 GIORNI PRECEDENTI) IN CUI I PROVVEDIMENTI DELL’AUTORITÀ IMPONGONO DI INFORMARE IL MEDICO DI FAMIGLIA E L’AUTORITÀ SANITARIA E DI RIMANERE AL PROPRIO DOMICILIO. TALE CIRCOSTANZA DEVE ESSERE TEMPESTIVAMENTE DICHIARATA.
- RISPETTARE TUTTE LE DISPOSIZIONI DELLE AUTORITÀ E DEL DATORE DI LAVORO NEL FARE ACCESSO IN AZIENDA (IN PARTICOLARE, MANTENERE LA DISTANZA DI SICUREZZA, OSSERVARE LE REGOLE DI IGIENE DELLE MANI E TENERE COMPORTAMENTI CORRETTI SUL PIANO DELL’IGIENE)
- OBBLIGO DI INFORMARE TEMPESTIVAMENTE E RESPONSABILMENTE IL DATORE DI LAVORO DELLA PRESENZA DI QUALSIASI SINTOMO INFLUENZALE DURANTE L’ESPLETAMENTO DELLA PRESTAZIONE LAVORATIVA, AVENDO CURA DI RIMANERE AD ADEGUATA DISTANZA DALLE PERSONE PRESENTI
PROCEDURA
GESTIONE DI UNA PERSONA SINTOMATICA IN AZIENDA
NEL CASO IN CUI UNA PERSONA PRESENTE IN AZIENDA SVILUPPI FEBBRE E SINTOMI DI INFEZIONE RESPIRATORIA QUALI LA TOSSE, LO DEVE DICHIARARE IMMEDIATAMENTE AL RESPONSABILE AZIENDALE, SI DOVRÀ PROCEDERE AL SUO ISOLAMENTO IN BASE ALLE DISPOSIZIONI DELL’AUTORITÀ SANITARIA E A QUELLO DEGLI ALTRI PRESENTI DAI LOCALI, L’AZIENDA PROCEDE IMMEDIATAMENTE AD AVVERTIRE LE AUTORITÀ SANITARIE COMPETENTI E I NUMERI DI EMERGENZA PER IL COVID-19:
− NUMERO DI PUBBLICA UTILITÀ 1500
– NUMERO VERDE PUGLIA: 800 713 931
L’AZIENDA COLLABORA CON LE AUTORITÀ SANITARIE PER LA DEFINIZIONE DEGLI EVENTUALI “CONTATTI STRETTI” DI UNA PERSONA PRESENTE IN AZIENDA CHE SIA STATA RISCONTRATA POSITIVA AL TAMPONE COVID-19. CIÒ AL FINE DI PERMETTERE ALLE AUTORITÀ DI APPLICARE LE NECESSARIE E OPPORTUNE MISURE DI QUARANTENA. NEL PERIODO DELL’INDAGINE, L’AZIENDA POTRÀ CHIEDERE AGLI EVENTUALI POSSIBILI CONTATTI STRETTI DI LASCIARE CAUTELATIVAMENTE LA STRUTTURA, SECONDO LE INDICAZIONI DELL’AUTORITÀ SANITARIA.
Nome Azienda:
SCHEDA DI CONSEGNA DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Il lavoratore , nato a il , e residente a in via/p.zza
, in riferimento alle attività di
dichiara
1. di aver ricevuto i seguenti dispositivi di protezione individuale:
Tipologia Q.tà
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2. di essere stato formato ed informato sui rischi connessi alla mansione svolta presso la ditta, nonché di essere stato opportunamente formato, informato ed addestrato sul corretto utilizzo di tali dispositivi.
Il lavoratore, :
a. si impegna ad utilizzare con cura il materiale che gli viene fornito, i dispositivi di sicurezza e gli altri mezzi di protezione appositamente predisposti;
b. ha l’obbligo di segnalare immediatamente i difetti riscontrati nelle attrezzature e nei sistemi di sicurezza e di protezione, eventuali difficoltà di corretto utilizzo in base alle disposizioni avute, nonché qualsiasi altra eventuale condizione di pericolo;
c. ha il divieto di asportate o modificare i dispositivi e gli altri mezzi di sicurezza e/o protezione senza averne ottenuta l’autorizzazione dal datore di lavoro;
d. ha il divieto di effettuare, di propria iniziativa, lavori o manovre non di propria competenza e che possano compromettere la sua sicurezza o quella degli altri lavoratori;
e. partecipa ai programmi di formazione, informazione ed addestramento (se necessario) e ;
f. qualora non ritenga il D.P.I. adeguato ed esclusivamente in assenza di formazione ed informazione, può rifiutare il
D.P.I. e può richiedere una verifica dell’adeguatezza al Medico Competente e/o una conferma all’organo di vigilanza;
g. è stato informato che in caso di inosservanza protratta delle lettere a, b, c e d può andare incontro a richiami o sanzioni disciplinari interne;
h. è stato informato che in caso di violazione delle lettere a, b, c e d può essere punito con l’arresto fino ad un mese o con l’ammenda da € 200,00 a € 600,00 (art. 59 comma 1 lettera a del D.Lgs. 81/2008).
Firma del lavoratore Timbro e firma
per presa consegna dei dispositivi
e presa visione dei punti a, b, c, d, e, f, g, h.