Senato della Repubblica XVIII Legislatura
Senato della Repubblica XVIII Legislatura
Fascicolo Iter
DDL S. 658
Disposizioni per l'istituzione del salario minimo orario
27/06/2019 - 07:05
Indice
1. DDL S. 658 - XVIII Leg. 1
1.1. Dati generali 2
1.2. Testi 4
1.2.1. Testo DDL 658 5
1.3. Trattazione in Commissione 9
1.3.1. Sedute 10
1.3.2. Resoconti sommari 13
1.3.2.1. 11^ Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) 14
1.3.2.1.1. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 66 (pom.) del 15/01/2019 15
1.3.2.1.2. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 67 (ant.) del 16/01/2019 23
1.3.2.1.3. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 74 (pom.) del 30/01/2019 26
1.3.2.1.4. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 89 (pom.) del 05/03/2019 30
1.3.2.1.5. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 26 (ant.) del 12/03/2019 33
1.3.2.1.6. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 27 (pom.) del 12/03/2019 34
1.3.2.1.7. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 28 (pom.) del 12/03/2019 35
1.3.2.1.8. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 90 (pom.) del 12/03/2019 36
1.3.2.1.9. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 29 (ant.) del 13/03/2019 39
1.3.2.1.10. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 30 (pom.) del 13/03/2019 40
1.3.2.1.11. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 91 (pom.) del 13/03/2019 41
1.3.2.1.12. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 31 (ant.) del 14/03/2019 46
1.3.2.1.13. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 92 (pom.) del 19/03/2019 47
1.3.2.1.14. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 97 (pom.) del 02/04/2019 52
1.3.2.1.15. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 98 (ant.) del 09/04/2019 55
1.3.2.1.16. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 100 (ant.) del 10/04/2019 58
1.3.2.1.17. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 101 (pom.) del 10/04/2019 65
1.3.2.1.18. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 102 (ant.) dell'11/04/2019 70
1.3.2.1.19. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 104 (pom.) del 16/04/2019 73
1.3.2.1.20. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 105 (ant.) del 17/04/2019 78
1.3.2.1.21. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 107 (ant.) del 30/04/2019 92
1.3.2.1.22. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 108 (pom.) del 07/05/2019 108
1.3.2.1.23. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 109 (ant.) dell'08/05/2019 143
1.3.2.1.24. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 110 (pom.) dell'08/05/2019 149
1.3.2.1.25. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 114 (ant.) del 12/06/2019 160
1.3.2.1.26. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 115 (pom.) del 18/06/2019 164
1.3.2.1.27. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 116 (pom.) del 25/06/2019 169
1.3.2.1.28. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 117 (ant.) del 26/06/2019 174
1.4. Trattazione in consultiva 177
1.4.1. Sedute 178
1.4.2. Resoconti sommari 180
1.4.2.1. 1^ Commissione permanente (Affari Costituzionali) 181
1.4.2.1.1. 1ªCommissione permanente (Affari Costituzionali) - Seduta n. 37 (ant., Sottocomm. pareri) del 09/05/2019 182
1.4.2.1.2. 1ªCommissione permanente (Affari Costituzionali) - Seduta n. 42 (pom., Sottocomm. pareri) del 25/06/2019 184
1.4.2.2. 2^ Commissione permanente (Giustizia) 187
1.4.2.2.1. 2ªCommissione permanente (Giustizia) - Seduta n. 16 (pom., Sottocomm. pareri) del 07/05/2019 188
1.4.2.3. 5^ Commissione permanente (Bilancio) 189
1.4.2.3.1. 5ªCommissione permanente (Bilancio) - Seduta n. 151 (pom.) dell'08/05/2019 190
1.4.2.3.2. 5ªCommissione permanente (Bilancio) - Seduta n. 159 (pom.) del 28/05/2019 200
1.4.2.3.3. 5ªCommissione permanente (Bilancio) - Seduta n. 168 (pom.) dell'11/06/2019 205
1.4.2.3.4. 5ªCommissione permanente (Bilancio) - Seduta n. 172 (pom.) del 19/06/2019 216
1.4.2.3.5. 5ªCommissione permanente (Bilancio) - Seduta n. 173 (pom.) del 25/06/2019 222
1.4.2.4. 10^ Commissione permanente (Industria, commercio, turismo) 233
1.4.2.4.1. 10ªCommissione permanente (Industria, commercio, turismo) - Seduta n. 22 (pom., Sottocomm. pareri) del 17/04/2019 234
1.4.2.4.2. 10ªCommissione permanente (Industria, commercio, turismo) - Seduta n. 50 (pom.) del
29/04/2019 235
1. DDL S. 658 - XVIII Leg.
1.1. Dati generali
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Disegni di legge Atto Senato n. 658 XVIII Legislatura
Disposizioni per l'istituzione del salario minimo orario
Titolo breve: Salario minimo orario
Iter
26 giugno 2019: in corso di esame in commissione
Successione delle letture parlamentari
S.658 in corso di esame in commissione
Iniziativa Parlamentare Xxxxxx Xxxxxxx ( M5S ) Cofirmatari
Xxxx Xxxxxxxxxxx ( M5S ), Xxxxxxx Xxxxxxxxxx ( M5S ), Xxxxxx Xxxxxx Xxxxxxxx ( M5S ), Xxxxxxx Xxxxxxxx ( M5S ), Xxxxxxxx Xxxxxxxxx Xxxxx Xxxx Xxxxxxx ( M5S ), Xxxxxxxx Xxxxxxx ( M5S ), Xxxxxxxxx Xxxxxxxx ( M5S )
Xxxxx Xxxxxxx Xxxxxx ( M5S ) (aggiunge firma in data 18 febbraio 2019)
Xxxxxxx Xxxxx ( M5S ) (aggiunge firma in data 6 marzo 2019) Xxxxx Xxxxxxx ( M5S ) (aggiunge firma in data 7 marzo 2019) Xxxxx Xxxxx ( M5S ) (aggiunge firma in data 8 marzo 2019) Xxxxxx Xxxxxxxxx ( M5S ) (aggiunge firma in data 14 marzo 2019) Xxxxxxxx Xxxxxx ( M5S ) (aggiunge firma in data 26 marzo 2019) Xxxxx Xxxxx ( M5S ) (aggiunge firma in data 26 marzo 2019)
Natura ordinaria Presentazione
Presentato in data 12 luglio 2018; annunciato nella seduta n. 22 del 17 luglio 2018. Classificazione TESEO
MINIMI SALARIALI
Articoli
LIMITI E VALORI DI RIFERIMENTO (Art.2), CONTRATTI COLLETTIVI DI LAVORO (Artt.2- 4), INDICI STATISTICI (Art.4)
Relatori
Relatore alla Commissione Sen. Xxxx Xxxxxxxxxxx (M5S) (dato conto della nomina il 15 gennaio 2019) .
Assegnazione
Assegnato alla 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) in
sede redigente il 4 ottobre 2018. Annuncio nella seduta n. 44 del 4 ottobre 2018.
Pareri delle commissioni 1ª (Aff. costituzionali), 2ª (Giustizia), 5ª (Bilancio), 10ª (Industria) Nuovamente assegnato alla 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) in sede referente il 10 aprile 2019.
Pareri delle commissioni 1ª (Aff. costituzionali), 2ª (Giustizia), 5ª (Bilancio), 10ª (Industria)
1.2. Testi
1.2.1. Testo DDL 658
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Senato della Repubblica XVIII LEGISLATURA
DISEGNO DI LEGGE
d'iniziativa dei senatori XXXXXXX , XXXXXXXXXXX , XXXXXXXXXX , NOCERINO ,
XXXXXXXX , XXXX XXXXXXX , XXXXXXX e CAMPAGNA
COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 12 LUGLIO 2018
Disposizioni per l'istituzione del salario minimo orario
Onorevoli Senatori. - Anche in Italia il fenomeno dei working poors - lavoratori il cui reddito è inferiore alla soglia di povertà relativa, magari perché lavorano a tempo parziale, pur essendo regolarmente occupati - è in crescita, e pure in crescita è la distanza che li separa dal resto dei
N. 658
lavoratori, come ci ha mostrato il recente rapporto Eurostat, In-work poverty in the EU del 16 marzo 2018.
Secondo quell'analisi in Italia 11,7 per cento dei lavoratori dipendenti riceve un salario inferiore ai minimi contrattuali, dato questo ben al di sopra della media dell'Unione europea, che si attesta al 9,6 per cento. Ma quello che allarma di più è l'aumento record, oltre il 23 per cento, registrato tra il 2015 e il 2016 nel nostro Paese. A ciò si aggiungono i dati sulle prospettive di vita: stando ai dati attuali (fonte Censis) ben 5,7 milioni di giovani (xxxxxxx, xxxx, working poor e in «lavoro gabbia») rischiano di avere nel 2050 pensioni sotto la soglia di povertà.
Come ci hanno dimostrato illustri economisti, la misura che più è idonea a contrastare il fenomeno è la fissazione legislativa dei minimi salariali.
Al proposito la maggioranza parlamentare del precedente Governo aveva approvato, tra i principi e criteri direttivi relativi alle deleghe legislative contenute nell'articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183, il seguente, recato dalla lettera g): «introduzione, eventualmente anche in via sperimentale, del compenso orario minimo, applicabile ai rapporti aventi ad oggetto una prestazione di lavoro subordinato, nonché, fino al loro superamento, ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, nei settori non regolati da contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, previa consultazione delle parti sociali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale».
La delega è scaduta senza essere stata esercitata, ma ha determinato un importante dibattito scientifico tra gli studiosi dei settori interessati (giuslavoristi, studiosi di relazioni industriali, economisti del lavoro) e attenzione anche tra le parti sociali.
In particolare, il documento del 14 gennaio 2016 di CGIL, CISL e UIL intitolato Un moderno sistema di relazioni industriali afferma che «l'esigibilità universale dei minimi salariali definiti dai Ccnl, in alternativa all'ipotesi del salario minimo legale, va sancita attraverso un intervento legislativo di sostegno, che definisca l'erga omnes dei Ccnl, dando attuazione a quanto previsto dall'articolo 39 della Costituzione», concetto questo ribadito nel recente accordo interconfederale 9 marzo 2018: Contenuti e indirizzi delle relazioni industriali e della contrattazione collettiva.
Tuttavia, le molteplici difficoltà tecniche e politiche che hanno sempre impedito l'attuazione delle regole contenute ai commi secondo, terzo e quarto dell'articolo 39 della Costituzione non paiono di rapida soluzione.
Esiste tuttavia una possibilità diversa di rispondere con immediatezza alle esigenze che hanno mosso sia le imprese che i lavoratori per conto delle loro rappresentanze sindacali e che risponda alle
caratteristiche di un intervento di sostegno alla contrattazione collettiva, e non già sostitutivo di essa, che eviti ogni rischio di effetti prociclici di riduzione salariale i quali, in una fase persistente e tutt'altro che conclusa di crisi da insufficienza della domanda, potrebbero determinare conseguenze negative di vasta portata.
Va ricordato infatti non solo che per molti aspetti in Italia - uno dei pochi Paesi d'Europa storicamente privo di un salario minimo di fonte legale, dal 2015 introdotto anche in Germania e che si attesta per l'anno 2018 a 1.497,80 euro mensili e in linea con quello francese stabilito per l'anno 2018 a 1.498,50 euro mensili (fonte Eurofound, Industrial relations. Statutory minimum wages 2018) - esiste un salario minimo di fonte giurisprudenziale, che ha affermato, sia pure con diverse oscillazioni non sempre giustificate e convincenti, il diritto delle persone che lavorano a percepire i minimi salariali previsti dai contratti collettivi attraverso l'interpretazione combinata dell'articolo 36, primo comma, della Costituzione e dell'articolo 2099, secondo comma, del codice civile; ma anche che esistono normative settoriali che possono fare da esempio.
Nel settore degli appalti pubblici gli articoli 30, comma 4, 50, 105, comma 9, del codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo n. 50 del 2016, impongono ad appaltatori e sub-appaltatori, quale condizione indispensabile per l'ammissibilità dell'offerta e per l'aggiudicazione dei lavori, di applicare integralmente i trattamenti economici e normativi dei contratti collettivi stipulati dalle associazioni dei lavoratori e dei datori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale il cui ambito di applicazione sia strettamente connesso con l'attività oggetto dell'appalto pubblico o con l'attività prevalente.
Le norme sociali introdotte dal codice dei contratti pubblici hanno una chiara funzione anti-dumping e riconoscono alla contrattazione collettiva nazionale, posta in essere da soggetti sindacali e datoriali altamente rappresentativi, il ruolo di garantire una genuina ed effettiva concorrenza tra le imprese
Per le società cooperative nelle quali il rapporto mutualistico abbia ad oggetto la prestazione di attività lavorative da parte del socio, infatti, l'articolo 3 della legge 3 aprile 2001, n. 142, prevede che «fermo restando quanto previsto dall'articolo 36 della legge 20 maggio 1970, n. 300» - cioè l'obbligo per i beneficiari di sostegni pubblici, gli appaltatori di opere pubbliche e i concessionari di pubblici servizi di applicare condizioni non inferiori a quelle risultanti dai contratti collettivi - «le società cooperative sono tenute a corrispondere al socio lavoratore un trattamento economico complessivo proporzionato alla quantità e qualità del lavoro prestato e comunque non inferiore ai minimi previsti, per prestazioni analoghe, dalla contrattazione collettiva nazionale del settore o della categoria affine».
Inoltre, per risolvere contrasti insorti nel sistema di relazioni industriali tra differenti organizzazioni delle società cooperative che avevano prodotto la stipulazione di differenti contratti collettivi con trattamenti economici molto differenziati, il legislatore è tornato sul tema disponendo, all'articolo 7, comma 4, del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, che «fino alla completa attuazione della normativa in materia di socio lavoratore di società cooperative, in presenza di una pluralità di contratti collettivi della medesima categoria, le società cooperative che svolgono attività ricomprese nell'ambito di applicazione di quei contratti di categoria applicano ai propri soci lavoratori, ai sensi dell'articolo 3, comma 1, della legge 3 aprile 2001, n. 142, i trattamenti economici complessivi non inferiori a quelli dettati dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale nella categoria».
Quest'ultima previsione è stata dichiarata recentemente costituzionalmente legittima con la sentenza della Corte costituzionale n. 51 del 26 marzo 2015, la quale ha espressamente affermato che
«Nell'effettuare un rinvio alla fonte collettiva che, meglio di altre, recepisce l'andamento delle dinamiche retributive nei settori in cui operano le società cooperative, l'articolo censurato si propone di contrastare forme di competizione salariale al ribasso, in linea con l'indirizzo giurisprudenziale che, da tempo, ritiene conforme ai requisiti della proporzionalità e della sufficienza (art. 36 Cost.) la retribuzione concordata nei contratti collettivi di lavoro firmati da associazioni comparativamente più rappresentative».
Xxxxxx, l'assetto che ne deriva pone un delicato problema - già rilevato dai commentatori di quella
sentenza - di differenziazione ingiustificata tra la posizione giuridica dei soci lavoratori delle cooperative e dei lavoratori impiegati in appalti pubblici, cui è garantito un trattamento economico complessivo non inferiore a quello derivante dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative, e quella dei dipendenti di imprese individuali o società di capitali, cui tale livello di trattamento economico è garantito con tutte le oscillazioni e le limitazioni della giurisprudenza ordinaria in tema di articolo 36 della Costituzione, cui si faceva cenno in precedenza.
In effetti per la generalità del lavoro al di fuori del settore cooperativo non esiste uno strumento che dia certezza del diritto ai datori di lavoro e ai lavoratori, che contrasti efficacemente forme di competizione salariale al ribasso e che garantisca dunque la correttezza della competizione concorrenziale sul mercato da parte delle imprese.
Al contempo, il presente disegno di legge si propone di generalizzare - senza le oscillazioni e limitazioni della giurisprudenza, sovente casuali - l'osservanza dei minimi contrattuali previsti dai contratti collettivi, deflazionando e semplificando il contenzioso in materia retributiva che grava sulla giustizia del lavoro; di sostenere per questa xxx x'xxxxxxxx xx xxxxxxxxxxx xxx xxxxxxx xxx xxxxxx liberamente compiuta dalle parti sociali, che sono le autorità salariali più idonee allo svolgimento del compito, senza sostituirsi ad essa; di regolare con facilità e immediatezza il tema della retribuzione proporzionata e sufficiente richiesta dall'articolo 36, comma 1, della nostra Costituzione, senza pregiudicare l'eventuale volontà del Parlamento di dare una soluzione generale al problema dell'efficacia generale dei contratti collettivi, secondo le previsioni dei commi secondo, terzo e quarto dell'articolo 39 della stessa Costituzione.
Premesso tutto questo, i punti fondamentali dell'articolato che si propone possono sinteticamente riassumersi nei seguenti:
1) definizione certa, uguale per tutti i rapporti di lavoro subordinato, e cogente del trattamento economico che integra la previsione costituzionale della retribuzione proporzionata e sufficiente, attraverso l'obbligo che non sia inferiore a quello previsto dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative;
2) garanzia dell'applicazione del contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative, quale parametro esterno di commisurazione del trattamento economico complessivo che costituisce retribuzione proporzionata e sufficiente ai sensi dell'articolo 36 della Costituzione, nel caso di esistenza di una pluralità di contratti collettivi applicabili, che ovviamente le parti restano liberi comunque di applicare (articolo 3 del disegno di legge);
3) garanzia dell'adeguatezza nel tempo del trattamento economico complessivo che costituisce retribuzione proporzionata e sufficiente, attraverso il richiamo ai contratti collettivi e in via sussidiaria mediante l'incremento automatico dell'importo fissato per legge, incrementato annualmente sulla base delle variazioni dell'indice IPCA, al netto dei valori energetici, rilevato nell'anno, con l'effetto di conservare alle parti sociali il ruolo di autorità salariali e di conservare - in caso di contrasto tra esse - un valore adeguato all'importo che il legislatore avrà considerato costituire attuazione dell'articolo 36, primo comma, della Costituzione.
Per le ragioni esposte si auspica che il Parlamento riconosca al presente disegno di legge adeguata priorità approvandone in tempi rapidi le disposizioni.
DISEGNO DI LEGGE
Art. 1.
(Finalità)
1. In attuazione dell'articolo 36, primo comma, della Costituzione, e fermo restando quanto previsto dall'articolo 36 della legge 20 maggio 1970, n. 300, e da ogni altra disposizione di legge compatibile con le presenti, i datori di lavoro, imprenditori e non imprenditori, sono tenuti a corrispondere ai lavoratori così come individuati nell'articolo 2094 del codice civile una retribuzione complessiva proporzionata e sufficiente alla quantità e qualità del lavoro prestato.
Art. 2.
(Definizione)
1. Si considera retribuzione complessiva proporzionata e sufficiente ai sensi dell'articolo 1 il trattamento economico complessivo, proporzionato alla quantità e qualità del lavoro prestato, non inferiore a quello previsto dal contratto collettivo nazionale in vigore per il settore e per la zona nella quale si eseguono le prestazioni di lavoro, stipulato dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro più rappresentative sul piano nazionale ai sensi dell'articolo 4 della legge 30 dicembre 1986, n. 936, il cui ambito di applicazione sia maggiormente connesso e obiettivamente vicino in senso qualitativo, anche considerato nel suo complesso, all'attività svolta dai lavoratori anche in maniera prevalente e comunque non inferiore a 9 euro all'ora al lordo degli oneri contributivi e previdenziali.
2. Le previsioni di cui al comma 1 si applicano anche ai rapporti di collaborazione di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, ad eccezione di quelli previsti alle lettere b), c) e d) del comma 2 del medesimo articolo.
Art. 3.
(Pluralità di contratti collettivi nazionali applicabili)
1. In presenza di una pluralità di contratti collettivi applicabili ai sensi dell'articolo 2, il trattamento economico complessivo che costituisce retribuzione proporzionata e sufficiente non può essere inferiore a quello previsto per la prestazione di lavoro dedotta in obbligazione dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative a livello nazionale nella categoria stessa, e in ogni caso non inferiore all'importo previsto al comma 1 dell'articolo 2.
2. Ai fini del computo comparativo di rappresentatività del contratto collettivo prevalente si applicano per le organizzazioni dei lavoratori i criteri associativo ed elettorale di cui al testo unico della rappresentanza, recato dall'accordo del 10 gennaio 2014 tra Confindustria, CGIL, CISL e UIL, e per le organizzazioni dei datori di lavoro i criteri del numero di imprese associate in relazione al numero complessivo di imprese associate e del numero di dipendenti delle imprese medesime in relazione al numero complessivo di lavoratori impiegati nelle stesse.
Art. 4.
(Carenza di contratti collettivi applicabili)
1. Qualora manchi un contratto collettivo applicabile cui fare riferimento ai sensi dell'articolo 2, il trattamento economico complessivo cui fare riferimento è quello previsto dal contratto collettivo territoriale in vigore per il settore e per la zona nella quale si eseguono le prestazioni di lavoro, stipulato dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, il cui ambito di applicazione sia maggiormente connesso e obiettivamente vicino in senso qualitativo all'attività svolta dai lavoratori anche in maniera prevalente, e comunque non inferiore all'importo previsto dal comma 1 dell'articolo 2.
2. Qualora, per scadenza o disdetta, manchi un contratto collettivo applicabile cui fare riferimento ai sensi degli articoli precedenti, il trattamento economico complessivo di riferimento è quello previsto dal previgente contratto collettivo fino al suo rinnovo e comunque non inferiore all'importo previsto dal comma 1 dell'articolo 2.
3. Gli importi di cui al comma 2 sono incrementati annualmente sulla base delle variazioni dell'indice dei prezzi al consumo armonizzato per i Paesi dell'Unione europea (IPCA), al netto dei valori energetici, rilevato nell'anno precedente.
Art. 5.
(Disposizione transitoria)
1. Ai fini dell'applicazione della presente legge sono fatti salvi i contratti collettivi nazionali e territoriali stipulati dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale vigenti, fino alla loro scadenza.
1.3. Trattazione in Commissione
1.3.1. Sedute
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Disegni di legge Atto Senato n. 658 XVIII Legislatura
Disposizioni per l'istituzione del salario minimo orario
Titolo breve: Salario minimo orario
Trattazione in Commissione
Sedute di Commissione primaria
Seduta
11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) in sede redigente N. 66 (pom.)
15 gennaio 2019
16 gennaio 2019
11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) (sui lavori della Commissione)
30 gennaio 0000
5 marzo 2019
11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) in sede redigente N. 26 (ant.)
12 marzo 2019
Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi
12 marzo 2019
Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi
12 marzo 2019
Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi
11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) (sui lavori della Commissione)
12 marzo 2019
11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) in sede redigente
13 marzo 2019
Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi
13 marzo 2019
Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi
11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) (sui lavori della Commissione)
13 marzo 2019
11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) in sede redigente N. 31 (ant.)
14 marzo 2019
Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi
11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) (sui lavori della Commissione)
19 marzo 0000
2 aprile 2019
9 aprile 2019
11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) in sede redigente N. 100 (ant.)
10 aprile 2019
11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) in sede referente N. 100 (ant.)
10 aprile 0000
10 aprile 2019
11 aprile 0000
16 aprile 2019
17 aprile 2019
11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) (sui lavori della Commissione)
30 aprile 2019
11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) in sede referente N. 108 (pom.)
7 maggio 2019
8 maggio 0000
8 maggio 2019
11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) (sui lavori della Commissione)
12 giugno 2019
11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) in sede referente N. 115 (pom.)
18 giugno 0000
25 giugno 2019
26 giugno 2019
1.3.2. Resoconti sommari
1.3.2.1. 11^ Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale)
1.3.2.1.1. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 66 (pom.) del 15/01/2019
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LAVORO PUBBLICO E PRIVATO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
MARTEDÌ 15 GENNAIO 2019
66ª Seduta
Presidenza della Presidente
indi del Vice Presidente
Intervengono il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Zoccano e per il lavoro e le politiche sociali Cominardi.
La seduta inizia alle ore 15,15.
IN SEDE REDIGENTE
(55) PATRIARCA ed altri. - Disposizioni per il riconoscimento e il sostegno dell'attività di cura e assistenza familiare
(281) Xxxxx XXXX. - Disposizioni per il riconoscimento e il sostegno dell'attività di cura e assistenza
(555) Xxxxxx Xxxxxx XXXXXXXX ed altri. - Disposizioni per il riconoscimento ed il sostegno del
caregiver familiare
(698) FARAONE ed altri. - Disposizioni per il riconoscimento e il sostegno dell'attività di cura nonché per il sostegno della conciliazione tra attività lavorativa e attività di cura e di assistenza (853) DE VECCHIS ed altri. - Norme in materia di caregiver familiare
(868) LAUS. - Norme in materia di priorità delle prestazioni domiciliari per le persone non autosufficienti
(890) Xxxxxxx XXXXXXXX ed altri. - Disposizioni in materia di caregiver familiare
(Seguito della discussione congiunta e rinvio. Costituzione di un Comitato ristretto) Prosegue la discussione congiunta, sospesa nella seduta pomeridiana del 7 novembre.
La presidente XXXXXXX ricorda che nell'ultima riunione dell'Ufficio di Presidenza della Commissione allargato ai rappresentanti dei Gruppi si è convenuto di istituire un Comitato ristretto con l'intento di definire un testo unificato per il seguito dell'esame. Chiede al riguardo l'orientamento della Commissione.
La Commissione concorda con la proposta.
La PRESIDENTE invita quindi i Gruppi a designare il proprio rappresentante entro la giornata di domani.
Il senatore XXXXXX (FI-BP), nel segnalare che il rappresentante del proprio Gruppo sarà la senatrice Xxxxxxxx, chiede se, almeno informalmente, ai lavori del Comitato possano partecipare anche altri membri della Commissione.
La presidente XXXXXXX risponde positivamente al senatore Xxxxxx, avvertendo tuttavia che resterà ferma la titolarità dell'incarico.
Il seguito della discussione congiunta è quindi rinviato.
(310) LAUS ed altri. - Istituzione del salario minimo orario
(658) Xxxxxx XXXXXXX ed altri. - Disposizioni per l'istituzione del salario minimo orario
(Discussione congiunta e rinvio)
Nell'introdurre la discussione congiunta, la relatrice XXXXXXXXXXX (M5S) illustra anzitutto il disegno di legge n. 658, a prima firma della senatrice Catalfo, che si pone l'obiettivo, secondo l'articolo 1, di far corrispondere ai lavoratori una retribuzione complessiva proporzionata e sufficiente alla quantità e qualità del lavoro prestato, nel rispetto della previsione di cui all'articolo 36 della Costituzione.
Tale scelta, secondo la relatrice, risponde all'invito più volte espresso dalle parti sociali di un intervento eteronomo di sostegno che garantisca l'efficacia generale dei trattamenti salariali minimi dei contratti nazionali comparativamente più rappresentativi.
Secondo l'articolo 2, la retribuzione non deve essere inferiore a quanto previsto dal contratto collettivo nazionale in vigore per il settore e per la zona nella quale si eseguono le prestazioni di lavoro, stipulato dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro più rappresentative sul piano nazionale ai sensi dell'articolo 4 della legge 30 dicembre 1986, n. 936, e comunque non inferiore a 9 euro all'ora al lordo degli oneri contributivi e previdenziali. La relatrice chiarisce che il disegno di legge non solo ricorre al rinvio mobile al contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL), stabilendo un limite sotto al quale non è possibile fissare le retribuzioni contrattuali, ma soprattutto fornisce indicazioni sia per quanto riguarda la tecnica di selezione dei soggetti abilitati a contrattare il contratto collettivo parametro, sia per quanto concerne l'area di applicazione del CCNL di riferimento.
L'articolo 3 completa la disciplina del rinvio mobile al CCNL, fissando gli indici di misurazione della rappresentatività comparata necessari per selezionare il prodotto negoziale qualificato in presenza di più CCNL nella medesima categoria e prevedendo che, in presenza di una pluralità di contratti collettivi applicabili, il trattamento economico complessivo che costituisce retribuzione proporzionata e sufficiente non può essere inferiore a quello previsto per la prestazione di lavoro dedotta in obbligazione dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative a livello nazionale nella categoria stessa, e in ogni caso non inferiore all'importo di 9 euro lordi all'ora. Inoltre, ai fini del computo comparativo di rappresentatività del contratto collettivo prevalente, specifica quali criteri si applichino per le organizzazioni dei lavoratori e per le organizzazioni dei datori di lavoro. L'articolo 4 si occupa, in particolare, di disciplinare il caso della mancanza del CCNL a cui fare riferimento per la determinazione della retribuzione minima, che comunque non potrà essere inferiore all'importo di 9 euro lordi.
La relatrice passa poi a illustrare disegno di legge n. 310, a prima firma del senatore Xxxx, il cui esame è connesso a quello del disegno di legge n. 658.
Si sofferma soprattutto sull'articolo 2, per il quale il salario minimo orario non potrà essere inferiore a 9 euro all'ora - da incrementare ogni anno secondo i parametri Istat - al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, precisando che esso si applica a tutti i rapporti aventi per oggetto una prestazione lavorativa.
L'articolo 3 rinviaa un decreto ministeriale, previo accordo con le organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, l'individuazionedei contratti a cui estendere la disciplina del salario minimo orario.
L'articolo 4stabilisce che le pubbliche amministrazioni non debbano stipulare contratti o erogare contributi a soggetti che non garantiscono il salario minimo orario ai propri lavoratori e che il mancato rispetto di tale prescrizione comporta la nullità del contratto o l'esclusione dai benefici. L'articolo 5individua parallelamente una sanzione per il datore di lavoro che corrisponda ai lavoratori una retribuzione inferiore al salario minimo.
Infine, secondo l'articolo 6, fatte salve le condizioni contrattuali di miglior favore, per i rapporti di lavoro in essere alla data di entrata in vigore della legge, il salario minimo orario si applica al livello retributivo inferiore e si procede altresì all'aumento proporzionale dei livelli retributivi superiori, secondo le modalità stabilite dal decreto di cui all'articolo 3, fino ai successivi rinnovi.
La presidente XXXXXXX propone lo svolgimento di un breve ciclo di audizioni informali al fine di acquisire elementi istruttori da parte dei soggetti maggiormente interessati.
Conviene la Commissione.
Invita quindi i Gruppi a far pervenire indicazioni in tal senso entro la giornata di domani. Il seguito della discussione congiunta è quindi rinviato.
SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
Proposta di indagine conoscitiva sul lavoro delle donne
La presidente XXXXXXX illustra la proposta, emersa nell'ultima seduta dell'Ufficio di Presidenza della Commissione allargato ai rappresentanti dei Gruppi.
La Commissione unanime concorda sull'opportunità dell'indagine e conferisce mandato alla Presidente di richiedere al Presidente del Senato, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, l'autorizzazione allo svolgimento dell'indagine conoscitiva in parola.
La PRESIDENTE sollecita i Gruppi a far pervenire nei tempi più rapidi le rispettive proposte di audizioni.
IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Proposta di nomina del professor Xxxxxxxx Xxxxxx a Presidente dell'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (ANPAL) (n. 15)
(Parere al Ministro per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta. Esame e rinvio)
La relatrice XXXXXXXX (M5S) illustra il curriculum vitae del professor Xxxxxx, sottolineando che il candidato è in possesso di un elevato e qualificato profilo professionale, nonché di una comprovata esperienza, maturata anche in ambito internazionale, nel campo delle politiche attive e del mercato del
lavoro. Fa presente che attualmente il professor Xxxxxx dirige il National Strategic Planning & Analysis Research Center, dove è stato elaborato il Mississippi Works system un piano, approvato dal Dipartimento del Lavoro USA, che ha rivoluzionato il funzionamento dei Centri per l'Impiego, creando un modello di on demand work che, grazie alla raccolta e la combinazione di dati di molteplici agenzie per il lavoro, sia statali che private, ha permesso la creazione di oltre 50.000 nuovi posti di lavoro in pochi anni, contribuendo a fare del Mississippi uno stato leader a livello nazionale nella ricerca e nella formazione della forza lavoro. Ritiene pertanto il professor Xxxxxx pienamente idoneo a ricoprire l'incarico di Presidente dell'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro.
In conclusione, anticipa che sottoporrà alla Commissione l'espressione di un parere favorevole.
Il senatore XXXXXXXXX (PD), senza entrare nel merito della competenza del candidato individuato dal Governo, lamenta che la procedura adottata per il ricambio al vertice di ANPAL potrebbe configurare un vero e proprio caso di spoil system.
Il senatore XXXXXX (FI-BP), ritenendo impossibile una conoscenza e una valutazione del candidato esclusivamente sulla base di un curriculum, chiede formalmente l'audizione del professor Xxxxxx, ai sensi dell'articolo 47, comma 1-bis, del Regolamento.
La presidente XXXXXXX condivide tale richiesta e la sottopone alla Commissione, che conviene.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
IN SEDE CONSULTIVA
(763) Xxxxxx Xxxxx XXXXXXX ed altri. - Modifiche alla legge 13 luglio 2015, n. 107, in materia di ambiti territoriali e chiamata diretta dei docenti
(Parere alla 7a Commissione. Seguito e conclusione dell'esame. Parere favorevole) Prosegue l'esame, sospeso nella seduta pomeridiana del 9 gennaio.
Il relatore AUDDINO (M5S), dopo aver brevemente ricordato l'obiettivo del provvedimento, ribadisce la proposta di esprimere un parere favorevole. Si rammarica inoltre per non aver ricevuto da parte delle minoranze alcuna osservazione, come pure avevano richiesto la scorsa settimana.
La senatrice XXXXXXXX (FI-BP) chiarisce che alcune osservazioni erano state espresse informalmente con riferimento alla necessità di conciliare il rispetto delle graduatorie con le peculiarità dei singoli istituti.
Il relatore AUDDINO (M5S) riconosce il valore di rilievi espressi in ogni contesto, anche informale, tuttavia lamenta, dal punto di vista formale, una contraddizione, perché alla richiesta di rinvio della votazione, accolta dalla Commissione, non ha fatto seguito l'invio al relatore di osservazioni da inserire eventualmente nel parere.
Il senatore XXXXXX (FI-BP), quanto alla forma, ritiene si sia trattato di un malinteso. In merito alla sostanza si associa invece a quanto detto dalla collega Xxxxxxxx.
Previa dichiarazione di voto contrario, a
nome del suo Gruppo, da parte della senatrice PARENTE (PD), presente il prescritto numero di senatori, la presidente XXXXXXX mette ai voti la proposta di parere favorevole formulata dal relatore, che risulta approvata.
(897) Deputati Annagrazia CALABRIA ed altri. - Misure per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno dei minori nei servizi educativi per l'infanzia e nelle scuole dell'infanzia e delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità e delega al Governo in materia di formazione del personale , approvato dalla Camera dei deputati
(Parere alla 1a Commissione. Seguito dell'esame e rinvio) Prosegue l'esame, sospeso nella seduta pomeridiana del 9 gennaio.
La presidente XXXXXXX ricorda che la relatrice ha già illustrato il provvedimento e che è stata aperta la discussione generale. Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
(859) Deputati Xxxxxx XXXXX ed altri. - Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, concernente l'elezione della Camera dei deputati, e al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570, concernente l'elezione degli organi delle amministrazioni comunali, nonché altre norme in materia elettorale e di referendum previsti dagli articoli 75 e 138 della Costituzione , approvato dalla Camera dei deputati (Parere alla 1a Commissione. Esame e rinvio)
Il relatore DE VECCHIS (L-SP-PSd'Az) introduce il disegno di legge, già approvato dalla Camera dei deputati, che modifica alcuni aspetti del procedimento elettorale, al fine di perseguire una maggiore trasparenza nello svolgimento delle operazioni di voto. In premessa fa presente che il provvedimento riproduce, con alcune modifiche, il testo di un'analoga iniziativa legislativa approvata nella scorsa legislatura dalla Camera dei deputati, poi esaminata dalla Commissione affari costituzionali del Senato, senza che l'iter si ultimasse per la sopraggiunta conclusione della legislatura. Il testo, che si compone di 9 articoli, interviene su disposizioni relative a urne e cabine elettorali, componenti dei seggi elettorali e loro ampiezza demografica, assunzione di personale nelle società pubbliche in prossimità delle elezioni.
Quanto alle parti di più stretta competenza della Commissione, il relatore segnala, in particolare, l'articolo 6, che introduce il divieto di assunzione di personale da parte delle aziende speciali, delle istituzioni e delle società a partecipazione pubblica locale o regionale, totale o di controllo, nei 60 giorni antecedenti e nei 60 giorni successivi alle elezioni comunali o regionali, limitatamente ai Comuni o alle Regioni interessati. Il divieto non si applica nei casi in cui sia dichiarato lo stato di calamità o lo stato di emergenza.
Relativamente invece alle rimanenti parti dell'articolato, evidenzia che un primo nucleo di disposizioni riguarda gli arredi elettorali, più esattamente le urne (da realizzare in materiale semitrasparente) e le cabine (in futuro, quando ve ne sarà la necessità, dovranno essere chiuse su tre lati e avere una determinata altezza), nonché le porte e le finestre dei locali sede di seggio. Ulteriori disposizioni riguardano l'ufficio elettorale di sezione. In particolare, si descrivono requisiti e modalità di nomina del presidente e si elimina la possibilità di surroga dello stesso con il sindaco o suo delegato. Inoltre si introduce il divieto di ricoprire l'incarico di presidente per due volte consecutive presso la medesima sezione elettorale. Vengono inoltre introdotte ulteriori cause ostative alla funzione di componente dell'ufficio elettorale, tra le quali, essere dipendenti del Ministero dello sviluppo economico o aver
subito condanne per alcuni reati espressamente indicati. Con riferimento agli scrutatori, si riduce da 70 a 65 anni il limite massimo di età e si aggiunge il requisito del godimento dei diritti civili e politici; inoltre si prevedono i criteri di scelta degli stessi e si pone il limite dei due mandati consecutivi presso la medesima sezione elettorale.
Riguardo all'ampiezza delle sezioni elettorali, viene introdotta una modifica che aumenta il limite inferiore dei seggi ordinari, elevandolo da 500 a 700 elettori iscritti.
Il relatore richiama quindi le modifiche in materia di autenticazione di firme e che autorizzano, per i referendum abrogativi e costituzionali, il voto in un Comune diverso da quello di residenza da parte degli elettori che, per una serie tassativa di motivi - lavoro, studio o cure mediche - si trovino in un altro Comune, sito in una Regione diversa da quella del Comune nelle cui liste elettorali siano iscritti. Le medesime disposizioni si applicano anche per le elezioni europee, a condizione che l'elettore dichiari di esercitare il suo diritto di voto in una Regione comunque situata nella circoscrizione di appartenenza.
Infine, si sofferma sulle ulteriori disposizioni che autorizzano, nel caso di consultazioni sia elettorali sia referendarie, coloro che siano impegnati in operazioni di soccorso e di sostegno a vittime di calamità naturali, nonché a coloro che siano impegnati per motivi di lavoro presso piattaforme marine, a votare nel Comune in cui operano, al pari di quanto già riconosciuto agli appartenenti al comparto delle Forze armate, della sicurezza e del soccorso in servizio fuori dal Comune di residenza.
Si apre la discussione generale
Il senatore XXXXXX (FI-BP), riservandosi di intervenire compiutamente nel seguito dell'esame, critica l'introduzione di una riserva dei posti di scrutatore (pari alla metà arrotondata per difetto) per coloro che si trovino, da almeno 30 giorni dal momento del sorteggio, in stato di disoccupazione.
Nessun altro chiedendo di intervenire, il seguito dell'esame è quindi rinviato.
(944) Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2018 , approvato dalla Camera dei deputati (Relazione alla 14a Commissione. Esame e rinvio)
La relatrice PIZZOL (L-SP-PSd'Az) introduce, per le parti di competenza, il disegno di legge in titolo, approvato dalla Camera dei deputati, soffermandosi sugli articoli 19 e 23 e su alcune direttive inserite nell'allegato A. L'articolo 19, in particolare, reca una disciplina di delega per il recepimento della direttiva 2013/59/Euratom, sulle norme di sicurezza per la protezione contro i pericoli derivanti dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti. Dopo aver ricordato i criteri direttivi per l'esercizio della delega, ricorda che il termine per il recepimento della direttiva è scaduto il 6 febbraio 2018 e che contro l'Italia risulta avviata una procedura d'infrazione.
Passa poi ad illustrare l'articolo 23, che reca una delega al Governo per l'attuazione della direttiva (UE) 2017/159 sull'attuazione dell'accordo sulla Convenzione sul lavoro nel settore della pesca del 2007 da parte dell'Organizzazione internazionale del lavoro. Tale accordo interviene sul lavoro a bordo e le condizioni di servizio, l'alloggio, l'alimentazione e la sicurezza sul lavoro.
La relatrice segnala altresì la direttiva (UE) 2018/957, che modifica la direttiva 96/71/CE, sul distacco dei lavoratori in uno Stato membro diverso da quello in cui il lavoro sia abitualmente svolto; la direttiva (UE) 2017/2398 sui rischi derivanti da agenti cancerogeni o mutageni per i lavoratori e la direttiva (UE) 2018/131 sul recepimento della Convenzione sul lavoro marittimo (CLM) del 2006, concordate in sede di Organizzazione internazionale del lavoro (OIL).
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
(988) Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico , approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge di iniziativa dei deputati Xxxxx Xxxxxx Xxxxx ed altri; Xxxxxxx Xxxxx e Xxxxxxxxx Xxxxxxx; Parentela ed altri; Golinelli ed altri
(Parere alla 9a Commissione. Esame e rinvio)
La relatrice CAMPAGNA (M5S) illustra il disegno di legge, già approvato dalla Camera dei deputati, che reca disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico.
Passando all'esame del testo, fa presente che l'articolo 1 definisce l'oggetto e le finalità, mentre l'articolo 2 reca alcune definizioni.
L'articolo 3 specifica che per autorità nazionale si intende il Ministro delle politiche agricole. L'articolo 4 individua come autorità locali competenti le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. L'articolo 5 istituisce il Tavolo tecnico per la produzione biologica. Il successivo articolo 6 istituisce il marchio "Biologico italiano". La relatrice richiama quindi il contenuto dell'articolo 7, sul Piano d'azione nazionale per la produzione biologica e i prodotti biologici, e dell'articolo 8, che dispone l'adozione del Piano nazionale delle sementi biologiche.
Il successivo articolo 9 prevede il Fondo per lo sviluppo della produzione biologica, mentre l'articolo 10 fa riferimento ai contratti di rete, ai contratti di filiera e alle cooperative tra produttori del biologico e l'articolo 11 delinea le modalità attraverso le quali operare il sostegno alla ricerca tecnologica ed applicata nel settore.
L'articolo 12 è volto a promuovere la formazione professionale nel settore. In particolare, stabilisce che i principi in base ai quali le Regioni organizzano tale formazione verranno indicati da un decreto del Ministro del lavoro, previa intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni.
Gli articoli 13, 14, 15, 16 e 17 dettano nuove ed innovative disposizioni in materia di organizzazione della produzione e del mercato. Con specifico riferimento all'articolo 12, si prevede che le organizzazioni interprofessionali della filiera dei prodotti biologici possano associare, con funzione consultiva, le organizzazioni rappresentative dei consumatori e dei lavoratori del settore agricolo, agroalimentare e dell'acquacoltura.
Infine, l'articolo 18 disciplina la vendita e lo scambio di sementi biologiche, l'articolo 19 contiene le abrogazioni espresse e l'articolo 20 prevede la clausola di salvaguardia per le Regioni a statuto speciale e alle province autonome di Trento e Bolzano.
Conclusivamente, si riserva di formulare una proposta di parere che tenga anche conto delle eventuali osservazioni emerse nel corso del dibattito.
La senatrice XXXXXXXX (FI-BP) chiede preliminarmente se la Commissione di merito svolgerà delle audizioni sul provvedimento.
La PRESIDENTE si riserva di rispondere dopo aver preso gli opportuni contatti con il Presidente della Commissione agricoltura.
La senatrice PARENTE (PD) auspica che le eventuali audizioni verteranno anche sulle parti di più stretta competenza della Commissione.
Si apre la discussione generale.
La senatrice XXXXXXXX (FI-BP) riporta le perplessità espresse da diversi studiosi con riferimento al possibile aumento della superficie destinata al metodo biologico a discapito di quella coltivata con metodi convenzionali. Secondo la loro opinione infatti si registrerebbe una riduzione della produzione cui si dovrebbe far fronte, al fine di coprire il fabbisogno nazionale di prodotti
agroalimentari, con un aumento delle importazioni dall'estero.
Inoltre esprime dubbi circa l'utilità del Tavolo previsto dall'articolo 5, così come contesta l'iniquità del contributo annuale che alimenta il Fondo per lo sviluppo della produzione biologica previsto dall'articolo 9.
Nessun altro chiedendo di intervenire, il seguito dell'esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 16,25.
1.3.2.1.2. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 67 (ant.) del 16/01/2019
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LAVORO PUBBLICO E PRIVATO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
MERCOLEDÌ 16 GENNAIO 2019
67ª Seduta
Presidenza della Presidente
Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Durigon. La seduta inizia alle ore 10,40.
IN SEDE CONSULTIVA
(944) Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2018 , approvato dalla Camera dei deputati (Relazione alla 14a Commissione. Seguito dell'esame e rinvio)
Prosegue l'esame, sospeso nella seduta di ieri.
La presidente XXXXXXX ricorda che nel corso della seduta precedente la relatrice Xxxxxx ha illustrato il provvedimento e dichiara aperta la discussione generale.
Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame. Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
(988) Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico , approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge di iniziativa dei deputati Xxxxx Xxxxxx Xxxxx ed altri; Xxxxxxx Xxxxx e Xxxxxxxxx Xxxxxxx; Parentela ed altri; Golinelli ed altri
(Parere alla 9a Commissione. Seguito dell'esame e rinvio) Prosegue l'esame, sospeso nella seduta di ieri.
La presidente XXXXXXX ricorda che nel corso della seduta precedente la relatrice Xxxxxxxx ha illustrato il provvedimento ed è stata aperta la discussione generale.
La relatrice CAMPAGNA (M5S), anche alla luce delle considerazioni svolte ieri dalla senatrice Xxxxxxxx, si riserva di presentare una proposta di parere all'esito dei necessari approfondimenti.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
(859) Deputati Xxxxxx XXXXX ed altri. - Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, concernente l'elezione della Camera dei deputati, e al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570, concernente l'elezione degli organi delle amministrazioni comunali, nonché altre norme in materia elettorale e di referendum previsti dagli articoli 75 e 138 della Costituzione , approvato dalla Camera dei deputati
(Parere alla 1a Commissione. Seguito dell'esame e rinvio) Prosegue l'esame, sospeso nella seduta di ieri.
La presidente XXXXXXX ricorda che nel corso della seduta precedente il relatore Xx Xxxxxxx ha illustrato il provvedimento ed è stata aperta la discussione generale.
La senatrice XXXXXXXX (FI-BP), pur condividendo alcune disposizioni del provvedimento, critica le previsioni relative ai presidenti dei seggi e agli scrutatori, in quanto, a suo parere, non tengono in dovuto conto le competenze necessarie per lo svolgimento di tali ruoli. Paventa quindi il rischio che, anche solo per mancanza di esperienza e non per dolo, si verifichino episodi di rallentamento o addirittura di blocco delle procedure di voto che possano inficiarne la regolarità.
Nessun altro chiedendo di intervenire, il seguito dell'esame è quindi rinviato.
IN SEDE REDIGENTE
(310) LAUS ed altri. - Istituzione del salario minimo orario
(658) Xxxxxx XXXXXXX ed altri. - Disposizioni per l'istituzione del salario minimo orario
(Seguito della discussione congiunta e rinvio)
Prosegue la discussione congiunta, sospesa nella seduta di ieri.
La presidente XXXXXXX ricorda che nel corso della seduta precedente la relatrice Xxxxxxxxxxx ha illustrato il provvedimento e si è deciso di procedere a un ciclo di audizioni. Dà quindi conto delle richieste di audizioni già pervenute e sollecita i Gruppi a trasmettere le eventuali ulteriori segnalazioni.
La senatrice PARENTE (PD) comunica che il suo Gruppo invierà a breve le proprie richieste di audizione.
Nessun altro chiedendo di intervenire, il seguito della discussione congiunta è quindi rinviato.
SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
La presidente XXXXXXX sollecita i Gruppi a comunicare le rispettive richieste di audizioni con riferimento all'indagine conoscitiva sul lavoro delle donne, così da poter corredare con il programma la
richiesta alla Presidenza del Senato a svolgere l'indagine conoscitiva in parola.
Prende atto la Commissione.
La senatrice PARENTE (PD), in considerazione dei licenziamenti che hanno riguardato molti lavoratori della società di call center "Xxxxxx Customer Care" di Crotone, chiede lo svolgimento di una specifica audizione, con la convocazione dei vertici aziendali e dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Dopo aver fatto riferimento alla necessità di discutere degli effetti del decreto dignità e di affrontare il tema delle politiche attive del lavoro, soprattutto con riferimento alle Regioni meridionali del Paese, preannuncia altresì la presentazione di uno specifico atto di sindacato ispettivo. Infine, sollecita la costituzione anche in questa legislatura di una Sottocommissione sulle ricadute occupazionali delle ristrutturazioni aziendali, ricordando l'importante e delicata funzione da essa svolta nella legislatura precedente.
La presidente XXXXXXX si riserva di fornire una risposta alle richieste appena avanzate.
Con riferimento ai disegni di legge nn. 55, 281, 555, 698, 853, 868 e 890, in materia di caregiver familiare, ricorda poi che nel corso della seduta di ieri la Commissione ha convenuto sulla proposta di istituire un Comitato con l'intento di definire un testo unificato per il seguito dell'esame. Dà quindi conto delle relative designazioni da parte dei Gruppi e invita i componenti a coordinarsi tra loro e ad operare con la massima celerità.
Informa infine che l'audizione del professor Xxxxxxxx Xxxxxx, candidato alla presidenza dell'Agenzia nazionale per le politiche del lavoro (ANPAL) e richiesta nella seduta di ieri, potrebbe svolgersi, compatibilmente con il calendario dei lavori dell'Assemblea, mercoledì 23 gennaio alle ore 14.
Prende atto la Commissione.
SCONVOCAZIONE DELLE RESTANTI SEDUTE DELLA SETTIMANA
La presidente XXXXXXX comunica che, in considerazione dell'andamento dei lavori, le sedute della Commissione già convocate per oggi, mercoledì' 16 gennaio alle ore 15, e per domani, giovedì 17 gennaio alle ore 8,45, sono sconvocate.
Prende atto la Commissione.
La seduta termina alle ore 11.
1.3.2.1.3. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 74 (pom.) del 30/01/2019
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LAVORO PUBBLICO E PRIVATO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
MERCOLEDÌ 30 GENNAIO 2019
74ª Seduta (pomeridiana)
Presidenza della Presidente
Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Cominardi.
La seduta inizia alle ore 16,10.
SULL'ORDINE DEI LAVORI
Il senatore PATRIARCA (PD) fa presente che gli risulterebbe già stilato un calendario delle audizioni sull'Atto Senato n. 1018, senza un preventivo passaggio nell'Ufficio di Presidenza della Commissione. Esprime il proprio disappunto, ove la notizia risultasse fondata.
La PRESIDENTE chiarisce di aver contattato alcuni soggetti esclusivamente ai fini di sondarne la disponibilità a essere auditi e che tale iniziativa, che non aveva alcun intento prevaricatorio, era stata comunque informalmente comunicata ad alcuni Gruppi di opposizione, anche se, per un imprevisto, del quale si scusa, non anche ai senatori del Partito Democratico. Precisa quindi che è ovviamente suo intendimento stabilire l'eventuale programmazione delle audizioni e dei lavori complessivi della Commissione nella sede naturale dell'Ufficio di Presidenza, già convocato per oggi e nel corso del quale i senatori potranno avanzare le rispettive richieste. Arrivare in quella sede con un programma di massima aveva lo scopo di consentire di procedere rapidamente alle audizioni, così da lasciare più tempo possibile alla discussione generale sul provvedimento.
Interviene nuovamente il senatore PATRIARCA (PD) per invitare la Presidente a considerare con maggiore attenzione le esigenze dei senatori di opposizione. Inoltre, pur comprendendo le necessità sulla tempistica dell'esame, chiede di poter disporre di tempo adeguato prima di iniziare le audizioni, sia per un confronto all'interno del Gruppo, sia per approfondire il testo, che è disponibile da poche ore. Conclusivamente assicura che, anche al fine di sgomberare il campo da possibili sospetti di ostruzionismo, il suo Gruppo è disponibile a lavorare in maniera serrata sul provvedimento, se necessario anche in sedute notturne.
Si associa la senatrice XXXXXXXX (FI-BP), che rileva come, in via generale, l'andamento dei lavori
dell'Assemblea comprima eccessivamente lo svolgimento delle sedute di Commissione e renda più complessa l'attività delle opposizioni. Invita quindi la Presidente a farsi portavoce delle esigenze manifestate sul punto in più occasioni da vari colleghi. Si rammarica che la convocazione dell'Ufficio di presidenza non abbia preceduto quella per l'incardinamento del disegno di legge, nonostante le sue richieste, pur informali, e giudica una forzatura la previsione di un calendario di audizioni sull'Atto Senato n. 1018, senza un preventivo confronto nella sede opportuna. Preannuncia inoltre con preoccupazione che, se le audizioni dovessero avere inizio già domani, il suo Gruppo potrebbe non avere il tempo necessario per avanzare le proprie richieste.
La PRESIDENTE ribadisce di aver informato preventivamente il Gruppo di Forza Italia del suo intendimento. Assicura comunque che dell'argomento si discuterà a breve in sede di Ufficio di Presidenza.
Il senatore XXXX (PD) manifesta perplessità per il comportamento della Presidente, in ragione soprattutto della rilevanza del provvedimento, che richiede congrui tempi di esame e di approfondimento. L'eventuale avvio della fase delle audizioni già nella giornata di domani impedirebbe infatti ai senatori di porsi in maniera adeguatamente informata di fronte agli interlocutori, rischiando di vanificare così una preziosa opportunità di confronto.
Chiede poi la possibilità di svolgere contestualmente audizioni anche sui provvedimenti relativi all'istituzione del salario minimo orario (Atti Senato nn. 310 e 658), ritenendoli connessi con il decreto-legge in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni, anche per le relative implicazioni finanziarie.
La PRESIDENTE ritiene che le diverse finalità dei provvedimenti cui fa riferimento il senatore Xxxx rendano preferibile un esame separato. Quanto all'eventuale calendario dei lavori, ne rinvia la definizione all'imminente seduta dell'Ufficio di Presidenza, nella quale i Gruppi potranno manifestare le loro esigenze.
Il senatore PATRIARCA (PD) ribadisce la necessità del suo Gruppo di disporre almeno di un paio di giorni di tempo per approfondire il testo, prima di dar luogo ad audizioni.
La PRESIDENTE conferma conclusivamente che, nel pieno rispetto di tutti, il calendario dei lavori verrà deciso a breve dall'Ufficio di Presidenza, allargato ai rappresentanti dei Gruppi.
SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI
La presidente XXXXXXX informa che dal senatore Patriarca è pervenuta la richiesta della pubblicità dei lavori delle sedute della Commissione relative all'esame del disegno di legge n. 1018, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato.
Constatato l'unanime consenso della Commissione, avverte che verrà immediatamente inviata la prescritta richiesta al Presidente del Senato e che per il prosieguo dei lavori sarà attivata la diretta audiovisiva.
IN SEDE REFERENTE
(1018) Conversione in legge del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni
(Esame e rinvio)
La presidente XXXXXXX (M5S), in qualità di relatrice, illustra l'iniziativa in titolo, soffermandosi in particolare sugli articoli da 1 a 13del decreto-legge che prevedono l'istituzione del reddito di cittadinanza.
In premessa chiarisce che il fine della misura è quello di realizzare l'obiettivo - più volte ribadito dall'Unione europea - di una ridefinizione del modello di benessere collettivo adottato dallo Stato italiano, abbandonando l'attuale organizzazione frammentaria e indirizzando le scelte politiche verso l'adozione di un sistema volto a garantire un livello minimo di sussistenza, a ridurre l'esclusione sociale, a favorire il diritto all'informazione, all'istruzione, alla formazione e alla cultura e ad accrescere la possibilità di sviluppo di ciascun individuo nell'ambito della moderna società organizzata, anche attraverso la libera scelta del lavoro. A suo parere, l'approvazione del reddito di cittadinanza rappresenta un obbligo per l'Italia, alla luce del Pilastro europeo dei diritti sociali che, all'articolo 14, statuisce che «chiunque non disponga di risorse sufficienti ha diritto a un adeguato reddito minimo che garantisca una vita dignitosa in tutte le fasi della vita e l'accesso a beni e servizi. Per chi può lavorare, il reddito minimo dovrebbe essere combinato con incentivi alla (re)integrazione nel mercato del lavoro».
Passando all'esame del testo, osserva che l'articolo 1prevede l'istituzione del Reddito di cittadinanza (denominato Rdc), quale misura fondamentale di politica attiva del lavoro, di contrasto alla povertà, alla diseguaglianza e all'esclusione sociale, volta a favorire la promozione delle condizioni che rendono effettivo il diritto al lavoro e alla formazione, attraverso politiche dirette al sostegno economico e all'inserimento sociale dei soggetti a rischio di marginalità, nella società e nel mondo del lavoro. Il Rdc assume la denominazione di Pensione di cittadinanza, adeguata agli incrementi della speranza di vita, per nuclei familiari composti esclusivamente da persone di età pari o superiore a 67 anni. Per la Pensione di cittadinanza, i requisiti di accesso e le regole del beneficio economico sono le medesime del Rdc.
I successivi articoli 2 e 3 disciplinano, rispettivamente, i requisiti e la misura del beneficio, mentre l'articolo 4 stabilisce i relativi obblighi (costituiti, in via principale, da una dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, dalla sottoscrizione di un Patto per il lavoro ovvero di un Patto per l'inclusione sociale e dall'attuazione di questi ultimi). Le cause di decadenza, ovvero di riduzione del beneficio, sono definite dall'articolo 7, che reca anche alcune sanzioni penali in materia e prevede obblighi di comunicazione e di controllo da parte di pubbliche amministrazioni.
L'articolo 6prevede l'istituzione di due apposite piattaforme digitali dedicate al Rdc al fine di attivare e gestire i Xxxxx per il lavoro e i Xxxxx per l'inclusione sociale. Tali piattaforme rappresentano strumenti di condivisione delle informazioni sia tra le amministrazioni centrali e i servizi territoriali sia, nell'ambito dei servizi territoriali, tra i centri per l'impiego e i servizi sociali.
L'articolo 8introduce alcuni incentivi in favore: dei datori di lavoro privati che assumano, a tempo pieno e indeterminato, soggetti beneficiari del reddito di cittadinanza; degli enti di formazione accreditati, qualora essi concorrano all'assunzione dei suddetti beneficiari; dei beneficiari medesimi che avviino un'attività lavorativa autonoma o di impresa individuale o una società cooperativa entro i primi 12 mesi di fruizione del Reddito di cittadinanza.
L'articolo 9prevede, fino al 31 dicembre 2021, quale strumento di inserimento lavorativo, l'assegno di ricollocazione (AdR), che si configura come una misura di politica attiva. L'articolo 10affida al Ministero del lavoro il compito di monitorare il Rdc e di predisporre - sulla base delle informazioni fornite dall'INPS e dall'ANPAL, nonché delle altre informazioni disponibili in materia, rilevate anche dalle piattaforme digitali - il rapporto annuale sull'attuazione del Rdc, pubblicato sul sito internet istituzionale. L'articolo 11prevede le modifiche al decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147, utili a rendere compatibili la vigenza della disciplina concernente il ReI (reddito di inclusione) e il Rdc.
L'articolo 12prevede le disposizioni finanziarie per l'attuazione del programma del Reddito di cittadinanza nonché norme in materia di personale, mentre l'articolo 13stabilisceche dal mese di marzo 2019 il ReI non potrà più essere richiesto e che, a decorrere dal mese di aprile dello stesso anno, non sarà più riconosciuto né rinnovato. Conclusivamente la presidente Xxxxxxx illustra i contenuti dell'articolo 25,che prevede l'introduzione del consiglio di amministrazione tra gli organi dell'INPS e
dell'INAIL, ridisegnando nuovamente i compiti e le funzioni dei vertici. L'articolo 26provvede a prorogare di un anno (dal 31 dicembre 2018 al 31 dicembre 2019) il versamento dell'addizionale comunale sui diritti d'imbarco (tre euro a passeggero), a favore del Fondo di solidarietà del trasporto aereo e del sistema aeroportuale. Secondo tale nuovo assetto normativo l'incremento dell'addizionale sarà destinata all'INPS dal 10 gennaio 2020. L'articolo 27reca disposizioni in materia di giochi, mentre l'articolo 28prevede l'incremento del Fondo per interventi strutturali di politica economica e reca le coperture per gli oneri di spesa concernenti il Capo I (Reddito di cittadinanza) e il Capo II (Pensioni). Infine, l'articolo 29 dispone in materia di entrata in vigore.
Ha quindi la parola la correlatrice, senatrice XXXXXX (L-SP-PSd'Az), che si sofferma sui contenuti delle disposizioni da 14 a 24 del testo. Osserva anzitutto che l'articolo 14 introduce in via sperimentale, per il triennio 2019-2021, il diritto a conseguire, per alcune categorie di lavoratori, la pensione anticipata in presenza di un requisito anagrafico pari a 62 anni e di un'anzianità contributiva minima di 38 anni (cosiddetta quota 100).
L'articolo 15 opera invece una revisione della disciplina sui requisiti e sui termini di decorrenza della pensione anticipata rispetto al conseguimento dell'età anagrafica per il trattamento di vecchiaia.
L'articolo 16 reca disposizioni concernenti l'istituto sperimentale per il pensionamento anticipato delle donne (cosiddetta opzione donna), estendendone la fruizione per le lavoratrici interessate. L'articolo 17 prevede il blocco per uno specifico periodo temporale degli incrementi dell'età pensionabile per effetto dell'aumento della speranza di vita per i cosiddetti. lavoratori precoci, prevedendone altresì il diritto al pensionamento trascorsi tre mesi dalla maturazione degli specifici requisiti richiesti. L'articolo 18 proroga a tutto il 2019 la sperimentazione della cosiddetta APE sociale, mentre l'articolo 19 dispone la non applicazione fino al 31 dicembre 2021 dei termini di prescrizione contributiva riferiti agli obblighi relativi alle contribuzioni di previdenza e di assistenza sociale obbligatoria per i rapporti di lavoro subordinato con le amministrazioni pubbliche afferenti ai periodi di competenza fino al 31 dicembre 2014.
La relatrice Xxxxxx richiama quindi brevemente gli articoli da 20 a 24, sul riscatto dei periodi non coperti da contribuzione presso forme di previdenza obbligatoria né soggetti ad alcun obbligo contributivo e dei corsi di studio universitario; sull'esclusione dell'applicazione del limite massimo di imponibile contributivo e di base di calcolo del trattamento pensionistico; su una nuova tipologia di trattamento a carico dei fondi di solidarietà bilaterali, sulla corresponsione dei trattamenti di fine servizio, comunque denominati, dei dipendenti pubblici che accedono al pensionamento anticipato e sull'imposta sul reddito delle persone fisiche con riferimento all'indennità di fine servizio per la cessazione dal rapporto di lavoro.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 17,20.
1.3.2.1.4. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 89 (pom.) del 05/03/2019
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LAVORO PUBBLICO E PRIVATO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
MARTEDÌ 5 MARZO 2019
89ª Seduta
Presidenza del Vice Presidente
La seduta inizia alle ore 15,40.
ESAME DI PROGETTI DI ATTI LEGISLATIVI DELL'UNIONE EUROPEA
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'istituzione di misure di emergenza nel settore del coordinamento della sicurezza sociale in seguito al recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall'Unione europea (COM(2019) 53 definitivo)
(Esame, ai sensi dell'articolo 144, commi 1 e 6, del Regolamento, del progetto di atto legislativo dell'Unione europea, e rinvio)
Il vice presidente DE VECCHIS (L-SP-PSd'Az), in qualità di relatore, dà conto della proposta di regolamento concernente l'istituzione di misure di emergenza nel settore del coordinamento della sicurezza sociale in seguito al recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall'Unione europea. Nell'ipotesi di mancato accordo (scadenza del termine il 29 marzo 2019) su tale recesso, infatti, non sarebbero garantiti i diritti in materia di sicurezza sociale dei cittadini dell'Unione che abbiano esercitato il diritto di libera circolazione nel Regno Unito, come anche quelli dei cittadini del Regno Unito che siano o siano stati soggetti alla legislazione di uno o più Stati membri. La proposta trova la sua base giuridica nell'articolo 48 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) e viene definita nella relazione introduttiva della Commissione europea come conforme al principio di sussidiarietà, rispettosa del principio di proporzionalità, unilaterale (e quindi vincolante solo per gli Stati membri dell'Unione), temporanea, giacché riguarda solo situazioni verificatesi prima del 30 marzo 2019, e di emergenza, in quanto intesa ad attenuare i rischi di una Brexit disordinata.
Passando all'esame del testo, il relatore segnala l'articolo 2, che specifica quali siano i destinatari delle norme proposte, l'articolo 3, che riguarda i settori di sicurezza sociale coinvolti, e l'articolo 4, sul principio della parità di trattamento. Si sofferma quindi sull'articolo 5, che disciplina l'applicazione del principio di assimilazione e del principio di totalizzazione, e sull'articolo 6, che dispone in materia di entrata in vigore.
Conclusivamente, richiama la relazione governativa, nella quale viene espresso l'auspicio che, in luogo del regolamento oggetto della proposta in esame, l'Unione europea inviti gli Stati membri a negoziare accordi bilaterali in materia di sicurezza sociale o, in alternativa, e in via provvisoria, a ripristinare le precedenti convenzioni bilaterali con il Regno Unito, al fine di garantire un sistema basato sulla reciprocità.
Si apre la discussione generale.
Il senatore XXXXXX (FI-BP), riservandosi di intervenire in maniera più compiuta nel seguito dell'esame, manifesta preoccupazione per la sicurezza sociale delle centinaia di migliaia di italiani che risiedono e lavorano nel Regno Unito e invita il Governo a farsi parte attiva a tutela dei loro diritti.
Esprime anche l'auspicio che un coordinamento con l'esame svolto sulla proposta da parte della 14a Commissione possa portare ad una risoluzione condivisa e dal peso specifico rilevante.
La senatrice PIZZOL (L-SP-PSd'Az) confida che i diversi Parlamenti dei Paesi membri esaminino contestualmente la proposta di regolamento in oggetto ed esprimano una posizione quanto più possibile comune.
Nessun altro chiedendo di intervenire, il seguito dell'esame è quindi rinviato.
SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
Il senatore PATRIARCA (PD) sollecita una riflessione sullo stato dei lavori del Comitato ristretto per l'esame dei disegni di legge nn. 55, 281, 555, 698, 853, 868 e 890, in tema di caregiver familiare. A suo parere sarebbe infatti opportuno procedere celermente all'individuazione di un testo unificato che raccolga il più ampio consenso.
Si associa la senatrice XXXXXXXX (FI-BP), che conferma la finalità di arrivare rapidamente ad una sintesi condivisa delle diverse proposte.
La senatrice XXXXXXXX (M5S), in qualità di relatrice, nonché di coordinatrice del Comitato ristretto, ricorda che finora la scelta di procedere informalmente è stata dettata dal fitto calendario dei lavori della Commissione e dell'Assemblea. Ringrazia comunque i colleghi per le sollecitazioni e l'interesse dimostrato e assicura che è sua intenzione lavorare a tempi serrati.
Il senatore XXXXXX (FI-BP) apprezza la disponibilità della relatrice Xxxxxxxx e si dichiara fiducioso che un lavoro comune porterà alla definizione di un testo ampiamente condiviso.
Il senatore XXXX (PD) chiede informazioni sulla tempistica delle audizioni in materia di salario minimo orario (disegni di legge nn. 310 e 658).
Il PRESIDENTE, nel garantire che trasmetterà le varie istanze alla presidente Xxxxxxx, ricorda che la sede appropriata per avanzare determinate richieste è la prossima seduta dell'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi.
SCONVOCAZIONE DELLA SEDUTA DI DOMANI E CONVOCAZIONE DI UN UFFICIO DI PRESIDENZA
Il PRESIDENTE informa che la seduta della Commissione prevista per domani, mercoledì 6
marzo, alle ore 14,30 non avrà luogo. Comunica inoltre che l'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari, è convocato per domani alle ore 8,45 per la programmazione dei lavori della Commissione.
La Commissione prende atto.
La seduta termina alle ore 16.
DDL S. 658 - Senato della Repubblica XVIII Legislatura
1.3.2.1.5. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 26 (ant.) del 12/03/2019
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
LAVORO PUBBLICO E PRIVATO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari
Riunione n. 26
MARTEDÌ 12 MARZO 2019
Presidenza della Presidente
Orario: dalle ore 11,10 alle ore 13,10
AUDIZIONE INFORMALE SUI DISEGNI DI LEGGE NN. 310 E 658 (SALARIO MINIMO ORARIO)
1.3.2.1.6. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 27 (pom.) del 12/03/2019
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
LAVORO PUBBLICO E PRIVATO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari
Riunione n. 27
MARTEDÌ 12 MARZO 2019
Presidenza della Presidente
Orario: dalle ore 14,35 alle ore 15,10
AUDIZIONE INFORMALE SUI DISEGNI DI LEGGE NN. 310 E 658 (SALARIO MINIMO ORARIO)
1.3.2.1.7. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 28 (pom.) del 12/03/2019
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
LAVORO PUBBLICO E PRIVATO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari
Riunione n. 28
MARTEDÌ 12 MARZO 2019
Presidenza della Presidente
indi del Vice Presidente
Orario: dalle ore 16,05 alle ore 18,20
AUDIZIONE INFORMALE SUI DISEGNI DI LEGGE NN. 310 E 658 (SALARIO MINIMO ORARIO)
1.3.2.1.8. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 90 (pom.) del 12/03/2019
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
LAVORO PUBBLICO E PRIVATO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
MARTEDÌ 12 MARZO 2019
90ª Seduta
Presidenza del Vice Presidente
La seduta inizia alle ore 15,20.
SULLA PUBBLICAZIONE DI DOCUMENTI ACQUISITI NEL CORSO DELLE AUDIZIONI
Il presidente DE VECCHIS avverte che la documentazione riferita ai disegni di legge nn. 310 e 658 (salario minimo orario), consegnata nel corso delle audizioni informali svoltesi nelle sedute di oggi dell'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari, sarà resa disponibile sulla pagina web della Commissione.
Prende atto la Commissione.
SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
Il senatore PATRIARCA (PD), stigmatizzando i toni degli interventi di alcuni rappresentanti sindacali durante le audizioni svoltesi in mattinata sui disegni di legge nn. 310 e 658 in materia di salario minimo orario, sottolinea l'importanza che i soggetti convocati non si discostino dal tema oggetto del dibattito e conservino sempre un comportamento consono alla sede istituzionale in cui si svolgono i lavori.
Si associa la senatrice XXXXXXXX (FI-BP), che giudica quanto meno inopportuni gli atteggiamenti tenuti da alcuni intervenuti nel corso delle audizioni svoltesi stamani.
Il PRESIDENTE prende atto di tali considerazioni, che si impegna a riferire alla presidente Xxxxxxx.
ESAME DI PROGETTI DI ATTI LEGISLATIVI DELL'UNIONE EUROPEA
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'istituzione di misure
di emergenza nel settore del coordinamento della sicurezza sociale in seguito al recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall'Unione europea (COM(2019) 53 definitivo)
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 144, commi 1 e 6, del Regolamento, del progetto di atto legislativo dell'Unione europea, e rinvio)
Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 5 marzo.
Il senatore PATRIARCA (PD), anche in considerazione dell'evolversi del dibattito politico in corso nel Regno Unito, manifesta l'opportunità di rinviare il seguito dell'esame dell'atto.
Il presidente DE VECCHIS (L-SP-PSd'Az), relatore, accoglie tale sollecitazione e rinvia il seguito dell'esame della proposta di regolamento.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) n. 1303/2013 per quanto riguarda le risorse destinate alla dotazione specifica per l'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile (COM(2019) 55 definitivo)
(Esame, ai sensi dell'articolo 144, commi 1 e 6, del Regolamento, del progetto di atto legislativo dell'Unione europea, e rinvio)
Il relatore AUDDINO (M5S) introduce la proposta di regolamento europeo, che prevede un aumento delle risorse per il 2019 per l'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile (IOG), in conformità con l'incremento previsto dall'accordo sul bilancio dell'UE per il 2019. Dopo aver ricordato brevemente le caratteristiche e le finalità di tale Iniziativa, richiama la base giuridica su cui si fonda la proposta e ne sottolinea la conformità ai principi di sussidiarietà e proporzionalità. Si sofferma quindi sull'articolo 1, che modifica gli articoli 91 e 92 del regolamento (UE) n. 1303/2013 e adegua gli importi delle risorse disponibili per la coesione economica, sociale e territoriale (la cui ripartizione annuale è indicata in dettaglio nell'allegato alla proposta in oggetto) e l'entità delle risorse per la dotazione specifica dell'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, che salgono a 350 milioni di euro per il 2019.
L'articolo prevede, inoltre, che gli Stati beneficiari dell'incremento possano richiedere il trasferimento al Fondo sociale europeo di una quota di tali risorse, fino ad una misura massima del 50 per cento.
Infine il relatore richiama la relazione predisposta dal Ministero del lavoro, nella quale si condivide il giudizio di conformità della proposta di regolamento ai principi di proporzionalità e di sussidiarietà e si esprime una valutazione positiva sul contenuto della proposta stessa, anche con riferimento alla semplificazione delle modalità di gestione delle risorse.
Si apre la discussione generale.
Il senatore PATRIARCA (PD), nel riservarsi un ulteriore intervento nel seguito dell'esame, anticipa il favore del proprio Gruppo sulla proposta di regolamento, che destina risorse al rafforzamento delle politiche a favore dei giovani.
Nessun altro chiedendo di intervenire, il seguito dell'esame è quindi rinviato.
IN SEDE CONSULTIVA
(739) XXXXXXX ed altri. - Norme in materia di produzione e vendita del pane
(Parere alla 10a Commissione. Esame e rinvio)
Il relatore ROMAGNOLI (M5S) introduce il disegno di legge, che reca norme in materia di produzione e vendita del pane.
Passando all'esame del testo, con riferimento alle parti di competenza della Commissione segnala in particolare l'articolo 8, cheindividua il responsabile dell'attività produttiva e gli attribuisce una serie di compiti, tra i quali quello di frequentare un corso di formazione professionale, salvo alcuni casi di esonero qualora già in possesso di determinati requisiti.
Richiama poi sinteticamente le rimanenti disposizioni, soffermandosi soprattutto sugli articoli 2, 7 e
11. L'articolo 2 reca delle definizioni, vieta l'impiego di alcune denominazioni che possano indurre in inganno il consumatore, con la previsione delle relative sanzioni, ed elenca le indicazioni da riportare in etichetta. L'articolo 7individuala definizione di "panificio", attribuisce al titolare la facoltà di vendere allo stato sfuso i prodotti di propria produzione per il consumo immediato e interviene in materia di procedure amministrative per l'avvio di un nuovo panificio e il trasferimento o la trasformazione di quelli già esistenti. Infine, l'articolo 11 prevede che la vigilanza sull'attuazione della legge venga esercitata dalle aziende sanitarie locali e dai Comuni competenti per territorio. Conclusivamente il relatore preannuncia un orientamento favorevole sul provvedimento.
Si apre la discussione generale.
Il senatore PATRIARCA (PD) anticipa la posizione favorevole del proprio Gruppo sul disegno di legge.
Il senatore AUDDINO (M5S), nell'esprimere soddisfazione per la posizione del Gruppo PD, evidenzia che il testo si pone l'obiettivo - sempre perseguito dal Movimento 5 Stelle - di esaltare il Made in Italy e di tutelare le eccellenze agroalimentari nazionali e le tipicità territoriali.
La senatrice XXXXXXXX (FI-BP), pur condividendo l'impostazione complessiva del provvedimento, manifesta perplessità sull'articolo 9, relativo al mutuo riconoscimento, che escluderebbe dall'applicazione della disciplina in esame i prodotti fabbricati o commercializzati in diversi Stati stranieri e importati in Italia. Auspica comunque che maggiori controlli ed etichettature dettagliate possano garantire, a prescindere dalla provenienza dei prodotti, la massima sicurezza dei consumatori italiani.
Si associa il senatore XXXXXX (FI-BP), che riterrebbe opportuno attribuire al pane prodotto in Italia uno specifico marchio di qualità, che lo contraddistingua da quello importato dall'estero.
Nessun altro chiedendo di intervenire, il seguito dell'esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 15,40.
DDL S. 658 - Senato della Repubblica XVIII Legislatura
1.3.2.1.9. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) - Seduta n. 29 (ant.) del 13/03/2019
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
LAVORO PUBBLICO E PRIVATO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari
Riunione n. 29
MERCOLEDÌ 13 MARZO 2019
Presidenza della Presidente
Orario: dalle ore 9,05 alle ore 13,20
AUDIZIONE INFORMALE SUI DISEGNI DI LEGGE NN. 310 E 658 (SALARIO MINIMO ORARIO)
1.3.2.1.10. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale)
- Seduta n. 30 (pom.) del 13/03/2019
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
LAVORO PUBBLICO E PRIVATO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari
Riunione n. 30
MERCOLEDÌ 13 MARZO 2019
Presidenza della Presidente
Orario: dalle ore 15,30 alle ore 17,25
AUDIZIONE INFORMALE SUI DISEGNI DI LEGGE NN. 310 E 658 (SALARIO MINIMO ORARIO)
1.3.2.1.11. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale)
- Seduta n. 91 (pom.) del 13/03/2019
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LAVORO PUBBLICO E PRIVATO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
MERCOLEDÌ 13 MARZO 2019
91ª Seduta
Presidenza della Presidente
La seduta inizia alle ore 15,05.
SULLA PUBBLICAZIONE DI DOCUMENTI ACQUISITI NEL CORSO DELLE AUDIZIONI
La presidente XXXXXXX avverte che la documentazione riferita ai disegni di legge nn. 310 e 658 (salario minimo orario), consegnata nel corso delle audizioni informali svoltesi nelle sedute odierne dell'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari, sarà resa disponibile sulla pagina web della Commissione.
Prende atto la Commissione.
IN SEDE CONSULTIVA
(739) XXXXXXX ed altri. - Norme in materia di produzione e vendita del pane
(Parere alla 10a Commissione. Seguito dell'esame e rinvio) Prosegue l'esame sospeso nella seduta di ieri.
Il relatore ROMAGNOLI (M5S) dà conto di una proposta di parere favorevole con osservazioni, pubblicata in allegato.
La PRESIDENTE sottopone al relatore l'ipotesi di inserire nel parere un riferimento al decreto ministeriale 8 gennaio 2018 relativo all'istituzione del Quadro nazionale delle qualificazioni (QNQ) rilasciate nell'ambito del Sistema nazionale di certificazione delle competenze di cui al decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13. Ricorda poi che tale Quadro ha la funzione di raccordare il sistema italiano delle qualificazioni con i sistemi degli altri Paesi europei.
Il relatore ROMAGNOLI (M5S) si dichiara disponibile ad accogliere l'indicazione della Presidente.
La senatrice XXXXXXXX (FI-BP) ribadisce le perplessità già avanzate nella seduta di ieri con riferimento all'articolo 9 del provvedimento, che esclude dall'applicazione della disciplina in esame i prodotti fabbricati o commercializzati in diversi Stati stranieri e importati in Italia. A suo parere la logica sottesa a tale scelta appare vessatoria nei confronti dei produttori italiani, peraltro in crisi per il calo delle vendite e per la difficoltà di reperire forza lavoro qualificata. Invita invece a valutare l'opportunità di valorizzare, senza introdurre ulteriori vincoli burocratici, il pane prodotto in Italia, anche con uno specifico marchio di qualità, che ne evidenzi le differenze rispetto a quello prodotto all'estero e importato.
Il relatore ROMAGNOLI (M5S) fa presente che l'intento del provvedimento è proprio quello di tutelare i produttori e di valorizzare il pane italiano.
La PRESIDENTE ricorda la necessità di attenersi ai profili di stretta competenza della Commissione.
Il senatore BERTACCO (FdI), premessa l'opportunità di valutare il provvedimento nella sua interezza, nota tuttavia, anche con riferimento al solo articolo 8, che riguarda i corsi formativi, incongruenze e contraddizioni rispetto alle finalità del testo e alla realtà del mondo della panificazione.
La PRESIDENTE sottolinea che per l'ottenimento di una qualifica professionale è sempre necessario partecipare a uno specifico corso di formazione.
La senatrice XXXXXXXX (FI-BP) riterrebbe opportuno procedere ad approfondimenti ulteriori del testo.
Conviene il relatore ROMAGNOLI (M5S), che invita altresì i colleghi a trasmettere eventuali osservazioni, che si riserva di valutare ai fini di una possibile integrazione della proposta di parere già presentata.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
ESAME DI PROGETTI DI ATTI LEGISLATIVI DELL'UNIONE EUROPEA
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'istituzione di misure di emergenza nel settore del coordinamento della sicurezza sociale in seguito al recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall'Unione europea (COM(2019) 53 definitivo)
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 144, commi 1 e 6, del Regolamento, del progetto di atto legislativo dell'Unione europea, e rinvio)
Prosegue l'esame, sospeso nella seduta di ieri.
Il relatore DE VECCHIS (L-SP-PSd'Az) presenta una proposta di risoluzione, pubblicata in allegato.
Il senatore PATRIARCA (PD) invita a considerare l'opportunità di svolgere un supplemento di indagine sull'atto.
Si associa la senatrice PARENTE (PD), che chiede chiarimenti in merito alle vecchie convenzioni bilaterali tra Italia e Regno Unito.
Il relatore DE VECCHIS (L-SP-PSd'Az) si riserva di fornire alla senatrice Parente le informazioni richieste.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 15,25.
SCHEMA DI PARERE PROPOSTO DAL RELATORE SUL DISEGNO DI LEGGE N. 739
L'11a Commissione permanente, esaminato il disegno di legge in titolo,
apprezzate le finalità del provvedimento, volto a normare la produzione e la vendita del pane; osservato che il provvedimento in titolo mira a preservare e custodire l'importanza del pane quale patrimonio culturale nazionale, valorizzandolo con norme specifiche, necessarie sia ad informare il consumatore sull'origine e sul processo produttivo impiegato sia a consentire ai produttori artigianali di valorizzare il frutto del proprio lavoro;
notato che con l'articolo 8 viene disciplinata la figura del responsabile dell'attività produttiva indicando le caratteristiche ed i requisiti che deve possedere al fine di poter ricoprire tale incarico ed in particolare, al comma 4 viene specificato che il responsabile dell'attività produttiva è tenuto a frequentare un corso di formazione professionale, accreditato dalla regione o dalla provincia autonoma competente per territorio;
rilevato altresì che, con il medesimo articolo 8, comma 5, lettere c) ed f) viene esonerato dal seguire i corsi di formazione il responsabile dell'attività produttiva che: - ha conseguito un diploma in materie attinenti all'attività di panificazione, compreso in un apposito elenco individuato dalla giunta regionale o della provincia autonoma; - è stato affiancato dal responsabile dell'attività produttiva nella quale è subentrato;
preso atto delle limitate competenze della 11a Commissione sulle disposizioni recate dal progetto di legge,
esprime, per quanto di competenza, parere favorevole con le seguenti osservazioni.
Con riferimento all'articolo 8, comma 4, invita la Commissione di merito a valutare l'opportunità di specificare se il corso di formazione professionale, accreditato dalla regione o dalla provincia autonoma competente per territorio, riguardi solo gli attestati rilasciati dalla Regione presso cui si avvia l'attività oppure anche quelli compresi negli elenchi di qualsiasi altra Regione o Provincia autonoma. Tale intervento consentirebbe di eliminare una ingiustificata barriera all'ingresso per i panificatori che hanno conseguito il titolo professionale in altre aree geografiche.
Con riferimento al medesimo comma, si segnala l'opportunità di valutare altresì la possibilità di affidare ad un accordo sancito in sede di Conferenza Stato - Regioni il compito di individuare contenuti e durata omogenei dei corsi di formazione regionali per i responsabili dell'attività produttiva. Tale osservazione, mira a garantire omogeneità dei corsi al fine di evitare disparità in ordine alla durata ed ai contenuti.
Allo stesso modo, si sottolinea l'opportunità di specificare anche all'articolo 8, comma 5, lettera c) se il diploma conseguito in materie attinenti all'attività di panificazione, compreso in un apposito elenco individuato dalla giunta regionale o della provincia autonoma, riguardi la Regione presso cui si avvia l'attività oppure se si tratta di un elenco nazionale.
Con riguardo, infine all'articolo 8, comma 5, lettera f), ove viene previsto che è esonerato dal corso formativo il responsabile dell'attività produttiva che sia stato affiancato dal responsabile dell'attività produttiva nella quale è subentrato, si fa presente l'opportunità di eliminare tale requisito, in quanto è di tutta evidenza che tale formazione non possa essere parificata a quella prevista da un completo ed articolato sistema di qualificazione professionale. In subordine, si auspica che quantomeno possa essere specificato un adeguato tempo di durata dell'affiancamento tale da rappresentare un reale momento di formazione per il responsabile.
SCHEMA DI RISOLUZIONE PROPOSTO DAL RELATORE SUL PROGETTO DI ATTO LEGISLATIVO DELL'UNIONE EUROPEA N. COM(2019) 53 DEFINITIVO
L'11a Commissione,
esaminata la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'istituzione di misure di emergenza nel settore del coordinamento della sicurezza sociale in seguito al recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall'Unione europea (COM(2019) 53 definitivo), premesso che:
la proposta di regolamento in esame è stata formulata in base all'ipotesi di una mancata ratifica, da parte del Regno Unito, dell'accordo di recesso, concluso dall'Unione europea e dal medesimo Regno Unito ed approvato dal Consiglio europeo il 25 novembre 2018;
l'ipotesi di mancato accordo determinerebbe la cessazione, senza una regolazione transitoria, della vigenza nel Regno Unito del diritto primario e derivato dell'Unione;
la proposta di regolamento in esame è intesa a soddisfare le esigenze di tutela, in materia di sicurezza sociale, relative ai cittadini dell'Unione europea che abbiano esercitato il diritto di libera circolazione nel Regno Unito ed ai cittadini del Regno Unito che siano o siano stati soggetti alla legislazione di uno o più Stati membri;
la proposta è in particolare volta all'attuazione, sia pure con esclusivo riferimento a fatti e situazioni anteriori al 30 marzo 2019, dei princìpi, propri della disciplina europea, di parità di trattamento, di assimilazione e di totalizzazione in materia di sicurezza sociale;
considerato che:
il mantenimento dei suddetti princìpi di parità di trattamento, di assimilazione e di totalizzazione, come osserva la medesima relazione introduttiva della Commissione europea, viene perseguito, da parte della proposta, in mancanza di una garanzia di reciprocità da parte del Regno Unito;
in base alla proposta, come osserva la relazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, trasmessa il 22 febbraio 2019 alle Camere dal Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, gli Stati membri dovrebbero farsi carico, in ipotesi unilateralmente, dei costi delle prestazioni, anche in relazione a periodi di lavoro svolti nel Regno Unito, e della gestione amministrativa di fatti, eventi o situazioni verificatisi nel Regno Unito da cui discendano diritti sociali, e che, in assenza di garanzia di rapporti con il Regno Unito ed anche in considerazione delle rigide norme vigenti in quest'ultimo Stato sulla protezione dei dati personali, la gestione delle pratiche potrebbe presentarsi problematica e dovrebbe eventualmente basarsi sulle sole dichiarazioni degli interessati;
dalle circostanze suddette potrebbe derivare un aumento di errori e di frodi, nonché un incremento del contenzioso a livello nazionale e presso la Corte di giustizia dell'Unione europea;
si esprime in senso favorevole con la seguente osservazione:
si valuti se, in luogo dell'adozione di un regolamento europeo, le esigenze di tutela in oggetto possano essere soddisfatte in maniera più efficace e con un minor impatto negativo, per gli Stati membri, in termini finanziari ed amministrativi mediante un invito, da parte dell'Unione europea, a negoziare accordi bilaterali tra Stati membri e Regno Unito in materia di sicurezza sociale, basati sui princìpi che regolano il diritto dell'Unione.
DDL S. 658 - Senato della Repubblica XVIII Legislatura
1.3.2.1.12. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale)
- Seduta n. 31 (ant.) del 14/03/2019
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
LAVORO PUBBLICO E PRIVATO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari
Riunione n. 31
GIOVEDÌ 14 MARZO 2019
Presidenza della Presidente
indi della Vice Presidente
Orario: dalle ore 9,10 alle ore 11,35
AUDIZIONE INFORMALE SUI DISEGNI DI LEGGE NN. 310 E 658 (SALARIO MINIMO ORARIO)
1.3.2.1.13. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale)
- Seduta n. 92 (pom.) del 19/03/2019
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
LAVORO PUBBLICO E PRIVATO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
MARTEDÌ 19 MARZO 2019
92ª Seduta
Presidenza della Presidente
La seduta inizia alle ore 14,40.
SULLA PUBBLICAZIONE DI DOCUMENTI ACQUISITI NEL CORSO DELLE AUDIZIONI
La presidente XXXXXXX avverte che la documentazione riferita ai disegni di legge nn. 310 e 658 (salario minimo orario), consegnata nel corso delle audizioni informali svoltesi nella seduta di giovedì 14 marzo dell'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari, e le ulteriori documentazioni successivamente pervenute saranno rese disponibili sulla pagina web della Commissione.
Prende atto la Commissione.
IN SEDE CONSULTIVA
(739) XXXXXXX ed altri. - Norme in materia di produzione e vendita del pane
(Parere alla 10a Commissione. Seguito e conclusione dell'esame. Parere favorevole con osservazioni) Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 13 marzo.
Il relatore ROMAGNOLI (M5S) dà conto di un nuovo schema di parere favorevole con osservazioni, che tiene conto dell'andamento del dibattito, pubblicato in allegato.
La senatrice XXXXXXXX (FI-BP) condivide l'osservazione in merito alla lettera f) del comma 5 dell'articolo 8, mentre ritiene che andrebbe rafforzata quella relativa al comma 4 del medesimo articolo, con riferimento al ruolo della Conferenza Stato - Regioni. Giudicherebbe altresì utile segnalare alla Commissione di merito la necessità di evitare il rischio di una duplicazione normativa, a livello nazionale e regionale, sulla stessa materia.
La PRESIDENTE propone al relatore di modificare, anche tenuto conto delle considerazioni della senatrice Xxxxxxxx, la terza osservazione del parere, nel senso di sopprimere, dopo le parole, "segnala l'opportunità" le altre: "di valutare altresì la possibilità".
Il relatore ROMAGNOLI (M5S) accoglie la proposta della Presidente e presenta un nuovo schema di parere favorevole con osservazioni, pubblicato in allegato.
Si passa alle dichiarazioni di voto.
Il senatore XXXXXX (FI-BP), dopo aver ringraziato il relatore per la disponibilità dimostrata, dichiara il voto favorevole del proprio Gruppo.
Prendono quindi la parola i senatori PATRIARCA (PD), BERTACCO (FdI), DE VECCHIS (L-SP- PSd'Az) e XXXXXXXXXXX (M5S) per annunciare il voto favorevole dei rispettivi Gruppi.
Nessun altro chiedendo di intervenire, presente il prescritto numero di senatori, la PRESIDENTE mette ai voti il nuovo schema di parere favorevole con osservazioni formulato dal relatore, che risulta approvato all'unanimità.
ESAME DI PROGETTI DI ATTI LEGISLATIVI DELL'UNIONE EUROPEA
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'istituzione di misure di emergenza nel settore del coordinamento della sicurezza sociale in seguito al recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall'Unione europea (COM(2019) 53 definitivo)
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 144, commi 1 e 6, del Regolamento, del progetto di atto legislativo dell'Unione europea, e rinvio)
Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 13 marzo.
Il relatore DE VECCHIS (L-SP-PSd'Az) propone di sospendere l'esame dell'Atto comunitario COM (2019) 53 in attesa delle determinazioni in sede europea sulla mozione approvata il 14 marzo dal Parlamento del Regno Unito. La prima delle due soluzioni prospettate, infatti, costituirebbe un accordo, con conseguente sostituzione anche della proposta di regolamento in oggetto; la seconda, invece, prevedendo un nuovo orizzonte temporale lungo, prospetterebbe la possibilità di ulteriori trattative e/o proposte di regolamento.
Conviene la Commissione.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) n. 1303/2013 per quanto riguarda le risorse destinate alla dotazione specifica per l'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile (COM(2019) 55 definitivo)
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 144, commi 1 e 6, del Regolamento, del progetto di atto legislativo dell'Unione europea, e rinvio)
Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 12 marzo.
Il senatore PATRIARCA (PD) ribadisce la posizione favorevole del suo Gruppo sull'atto comunitario in esame, che si prefigge lo scopo di rafforzare il tessuto sociale e di destinare risorse alle politiche per i giovani.
Il senatore XXXXXX (FI-BP), pur condividendo le finalità del provvedimento, lamenta l'iniquità dei criteri di ripartizione dei fondi. A suo parere, infatti, tenuto conto dei fattori demografici, dei tassi di disoccupazione giovanile e della contribuzione al bilancio dell'Unione europea, l'Italia viene eccessivamente penalizzata. Invita quindi il relatore a tenerne conto nella proposta di risoluzione che sottoporrà alla Commissione.
Il relatore AUDDINO (M5S) si riserva di approfondire le tematiche sollevate ai fini della predisposizione della proposta di risoluzione.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
Il senatore PATRIARCA (PD) chiede informazioni sui tempi di esame in sede consultiva dei disegni di legge n. 897 e connessi, in materia di prevenzione di maltrattamenti a danno di minori, anziani e disabili nelle strutture pubbliche e private.
La PRESIDENTE sottolinea la particolare attenzione della Commissione sui provvedimenti citati, anche in considerazione delle ricadute su rilevatissimi profili di sua stretta competenza, e assicura che, compatibilmente con il calendario dei lavori della Commissione stessa e dell'Assemblea, l'esame in sede consultiva dei disegni di legge in questione, anche alla luce del testo unificato adottato a base dell'esame il 28 febbraio scorso da parte della Commissione di merito, riprenderà in tempi ravvicinati.
La seduta termina alle ore 15.
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE SUL DISEGNO DI LEGGE N. 739
L'11a Commissione permanente, esaminato il disegno di legge in titolo,
apprezzate le finalità del provvedimento, volto a normare la produzione e la vendita del pane; osservato che il provvedimento in titolo mira a preservare e custodire l'importanza del pane quale patrimonio culturale nazionale, valorizzandolo con norme specifiche, necessarie sia ad informare il consumatore sull'origine e sul processo produttivo impiegato sia a consentire ai produttori artigianali di valorizzare il frutto del proprio lavoro;
notato che con l'articolo 8 viene disciplinata la figura del responsabile dell'attività produttiva indicando le caratteristiche ed i requisiti che deve possedere al fine di poter ricoprire tale incarico ed in particolare, al comma 4 viene specificato che il responsabile dell'attività produttiva è tenuto a frequentare un corso di formazione professionale, accreditato dalla regione o dalla provincia autonoma competente per territorio;
rilevato altresì che, con il medesimo articolo 8, comma 5, lettere c) ed f) viene esonerato dal seguire i
corsi di formazione il responsabile dell'attività produttiva che: - ha conseguito un diploma in materie attinenti all'attività di panificazione, compreso in un apposito elenco individuato dalla giunta regionale o della provincia autonoma; - è stato affiancato dal responsabile dell'attività produttiva nella quale è subentrato;
preso atto delle limitate competenze della 11a Commissione sulle disposizioni recate dal progetto di legge,
esprime parere favorevole con le seguenti osservazioni.
Con riferimento all'articolo 8, si sottopone alla Commissione di merito l'ipotesi di inserire un riferimento al decreto ministeriale 8 gennaio 2018 relativo all'istituzione del Quadro nazionale delle qualificazioni (QNQ) rilasciate nell'ambito del Sistema nazionale di certificazione delle competenze di cui al decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13, anche ai fini di un opportuno raccordo tra il sistema italiano delle qualificazioni e quelli degli altri Paesi europei.
Con riferimento al comma 4 del medesimo articolo, invita a valutare l'opportunità di specificare se il corso di formazione professionale, accreditato dalla regione o dalla provincia autonoma competente per territorio, riguardi solo gli attestati rilasciati dalla Regione presso cui si avvia l'attività oppure anche quelli compresi negli elenchi di qualsiasi altra Regione o Provincia autonoma. Tale intervento consentirebbe di eliminare una ingiustificata barriera all'ingresso per i panificatori che hanno conseguito il titolo professionale in altre aree geografiche.
Con riferimento al medesimo comma, si segnala l'opportunità di affidare ad un accordo sancito in sede di Conferenza Stato - Regioni il compito di individuare contenuti e durata omogenei dei corsi di formazione regionali per i responsabili dell'attività produttiva. Tale osservazione, mira a garantire omogeneità dei corsi al fine di evitare disparità in ordine alla durata ed ai contenuti.
Allo stesso modo, si sottolinea l'opportunità di specificare anche al successivo comma 5, lettera c) se il diploma conseguito in materie attinenti all'attività di panificazione, compreso in un apposito elenco individuato dalla giunta regionale o della provincia autonoma, riguardi la Regione presso cui si avvia l'attività oppure se si tratta di un elenco nazionale.
Con riguardo, infine alla lettera f) del medesimo comma, ove viene previsto che è esonerato dal corso formativo il responsabile dell'attività produttiva che sia stato affiancato dal responsabile dell'attività produttiva nella quale è subentrato, si fa presente l'opportunità di eliminare tale requisito, in quanto è di tutta evidenza che tale formazione non possa essere parificata a quella prevista da un completo ed articolato sistema di qualificazione professionale. In subordine, si auspica che quantomeno possa essere specificato un adeguato tempo di durata dell'affiancamento tale da rappresentare un reale momento di formazione per il responsabile.
NUOVO SCHEMA DI PARERE PROPOSTO DAL RELATORE SUL DISEGNO DI LEGGE N. 739
L'11a Commissione permanente, esaminato il disegno di legge in titolo,
apprezzate le finalità del provvedimento, volto a normare la produzione e la vendita del pane; osservato che il provvedimento in titolo mira a preservare e custodire l'importanza del pane quale patrimonio culturale nazionale, valorizzandolo con norme specifiche, necessarie sia ad informare il consumatore sull'origine e sul processo produttivo impiegato sia a consentire ai produttori artigianali di valorizzare il frutto del proprio lavoro;
notato che con l'articolo 8 viene disciplinata la figura del responsabile dell'attività produttiva indicando le caratteristiche ed i requisiti che deve possedere al fine di poter ricoprire tale incarico ed in particolare, al comma 4 viene specificato che il responsabile dell'attività produttiva è tenuto a
frequentare un corso di formazione professionale, accreditato dalla regione o dalla provincia autonoma competente per territorio;
rilevato altresì che, con il medesimo articolo 8, comma 5, lettere c) ed f) viene esonerato dal seguire i corsi di formazione il responsabile dell'attività produttiva che: - ha conseguito un diploma in materie attinenti all'attività di panificazione, compreso in un apposito elenco individuato dalla giunta regionale o della provincia autonoma; - è stato affiancato dal responsabile dell'attività produttiva nella quale è subentrato;
preso atto delle limitate competenze della 11a Commissione sulle disposizioni recate dal progetto di legge,
esprime parere favorevole con le seguenti osservazioni.
Con riferimento all'articolo 8, si sottopone alla Commissione di merito l'ipotesi di inserire un riferimento al decreto ministeriale 8 gennaio 2018 relativo all'istituzione del Quadro nazionale delle qualificazioni (QNQ) rilasciate nell'ambito del Sistema nazionale di certificazione delle competenze di cui al decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13, anche ai fini di un opportuno raccordo tra il sistema italiano delle qualificazioni e quelli degli altri Paesi europei.
Con riferimento al comma 4 del medesimo articolo, invita a valutare l'opportunità di specificare se il corso di formazione professionale, accreditato dalla regione o dalla provincia autonoma competente per territorio, riguardi solo gli attestati rilasciati dalla Regione presso cui si avvia l'attività oppure anche quelli compresi negli elenchi di qualsiasi altra Regione o Provincia autonoma. Tale intervento consentirebbe di eliminare una ingiustificata barriera all'ingresso per i panificatori che hanno conseguito il titolo professionale in altre aree geografiche.
Con riferimento al medesimo comma, si segnala l'opportunità di valutare altresì la possibilità di affidare ad un accordo sancito in sede di Conferenza Stato - Regioni il compito di individuare contenuti e durata omogenei dei corsi di formazione regionali per i responsabili dell'attività produttiva. Tale osservazione, mira a garantire omogeneità dei corsi al fine di evitare disparità in ordine alla durata ed ai contenuti.
Allo stesso modo, si sottolinea l'opportunità di specificare anche al successivo comma 5, lettera c) se il diploma conseguito in materie attinenti all'attività di panificazione, compreso in un apposito elenco individuato dalla giunta regionale o della provincia autonoma, riguardi la Regione presso cui si avvia l'attività oppure se si tratta di un elenco nazionale.
Con riguardo, infine alla lettera f) del medesimo comma, ove viene previsto che è esonerato dal corso formativo il responsabile dell'attività produttiva che sia stato affiancato dal responsabile dell'attività produttiva nella quale è subentrato, si fa presente l'opportunità di eliminare tale requisito, in quanto è di tutta evidenza che tale formazione non possa essere parificata a quella prevista da un completo ed articolato sistema di qualificazione professionale. In subordine, si auspica che quantomeno possa essere specificato un adeguato tempo di durata dell'affiancamento tale da rappresentare un reale momento di formazione per il responsabile.
1.3.2.1.14. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale)
- Seduta n. 97 (pom.) del 02/04/2019
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
LAVORO PUBBLICO E PRIVATO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
MARTEDÌ 2 APRILE 2019
97ª Seduta
Presidenza della Presidente
La seduta inizia alle ore 14,50.
IN SEDE CONSULTIVA
(1165) Conversione in legge del decreto-legge 25 marzo 2019, n. 22, recante misure urgenti per assicurare sicurezza, stabilità finanziaria e integrità dei mercati, nonché tutela della salute e della libertà di soggiorno dei cittadini italiani e di quelli del Regno Unito, in caso di recesso di quest'ultimo dall'Unione europea
(Parere alla 6a Commissione. Esame. parere favorevole)
Il relatore DE VECCHIS (L-SP-PSd'Az) introduce il decreto in conversione, soffermandosi sulle disposizioni di più stretta competenza della Commissione. In particolare, dà conto dell'articolo 17, chereca una normativa transitoria in materia di tutela della salute per l'ipotesi in cui il recesso del Regno Unito dall'Unione europea avvenga in assenza di un accordo. Illustra quindi l'articolo 19, che, tra l'altro, autorizza il MEF a bandire apposite procedure concorsuali e ad assumere a tempo indeterminato fino a 30 unità di personale di alta professionalità nel triennio 2019-2021 per le attività connesse alla presidenza italiana del G20 nel 2021, nonché per potenziare le attività a supporto dei negoziati europei e internazionali sui dossier economico-finanziari, e indica le relative coperture. In conclusione, propone di esprimere un parere favorevole.
Si passa alle dichiarazioni di voto.
La senatrice XXXXXXXX (FI-BP) giudica utile e apprezzabile il provvedimento, in particolare per le disposizioni previste dall'articolo 17 in materia di tutela della salute, e dichiara il voto favorevole del suo Gruppo.
Nessun altro chiedendo di intervenire, presente il prescritto numero di senatori, la PRESIDENTE mette ai voti la proposta di parere favorevole formulata dal relatore, che risulta approvata
all'unanimità.
ESAME DI PROGETTI DI ATTI LEGISLATIVI DELL'UNIONE EUROPEA
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) n. 1303/2013 per quanto riguarda le risorse destinate alla dotazione specifica per l'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile (COM(2019) 55 definitivo)
(Xxxxxxx e conclusione dell'esame, ai sensi dell'articolo 144, commi 1 e 6, del Regolamento, del progetto di atto legislativo dell'Unione europea. Approvazione della risoluzione: Doc. XVIII, n. 13)
Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 19 marzo.
Il relatore AUDDINO (M5S) illustra uno schema di risoluzione di segno favorevole, che tiene conto dell'andamento del dibattito, pubblicato in allegato.
Nessuno chiedendo di intervenire, presente il prescritto numero di senatori, la PRESIDENTE mette ai voti lo schema di risoluzione proposto dal relatore, che risulta approvato all'unanimità.
SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
La PRESIDENTE sottopone alla Commissione una proposta di calendario per la prossima settimana, in cui non saranno previste sedute di Assemblea, in base al quale la mattina di martedì 9 aprile avrà luogo l'incardinamento del disegno di legge n. 1122 (Deleghe al Governo per il miglioramento della pubblica amministrazione), cui seguirà un ciclo di audizioni informali. Invita pertanto i Gruppi a trasmettere le rispettive proposte di audizione.
A seguire, avrà luogo la discussione generale sui disegni di legge sul salario minimo orario (Atti Senato nn. 310 e 658). Al fine di poter meglio programmare i lavori, la PRESIDENTE chiede ai Gruppi di trasmettere in anticipo i nominativi dei possibili iscritti a parlare.
Nel corso della settimana saranno poi esaminati i provvedimenti in sede consultiva; tra essi, i disegni di legge n. 897 e connessi (prevenzione di maltrattamenti a danno di minori, anziani e disabili nelle strutture pubbliche e private); n. 944 (Legge di delegazione europea) e Doc. LXXXVI n. 2 e Doc.
LXXXVII n. 2 (Relazione programmatica 2019 e Relazione consuntiva 2018 sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea); n. 992 (educazione motoria nella scuola primaria) e n. 988 (produzione agricola con metodo biologico).
Sarà inoltre convocato il Comitato ristretto per l'esame dei disegni di legge nn. 55 e connessi, in tema di caregiver familiare.
La senatrice XXXXXXXXXXX (M5S) anticipa che il suo Gruppo potrebbe essere impegnato per una riunione martedì 9 alle ore 12.
La PRESIDENTE prende atto.
Il senatore PATRIARCA (PD) chiede di posticipare a mercoledì l'inizio della discussione sul salario minimo orario, in cui interverranno tutti i senatori del Partito Democratico componenti della Commissione. Domanda inoltre chiarimenti in ordine alla scelta del testo base per il prosieguo dell'esame.
La PRESIDENTE accede alla richiesta di differire a mercoledì l'inizio della discussione generale sui
disegni di legge in tema di salario minimo e chiarisce che la scelta del testo base verrà effettuata al termine di tale fase procedurale. Informa infine che il calendario potrà essere integrato con l'esame di ulteriori provvedimenti.
La Commissione concorda con la proposta di calendario della Presidente.
SCONVOCAZIONE DELLA SEDUTA DI DOMANI
La PRESIDENTE avverte che, essendo stati esauriti gli argomenti all'ordine del giorno, la seduta della Commissione prevista per domani, mercoledì 3 aprile, alle ore 8,45 non avrà luogo.
La Commissione prende atto.
La seduta termina alle ore 15.
RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE SUL PROGETTO DI ATTO LEGISLATIVO DELL'UNIONE EUROPEA N. COM(2019) 55 DEFINITIVO
(Doc. XVIII, n. 13)
L'11a Commissione permanente, esaminato l'atto in titolo, considerato che:
in tema di risorse destinate alla dotazione specifica per l'iniziativa a favore dell'occupazione, la proposta intende apportare modifiche agli articoli 92 e 93 del Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013;
la proposta in esame è volta ad adeguare gli importi proponendo un aumento pari a 116,7 milioni di euro e prevede, altresì, una semplificazione della programmazione di risorse aggiuntive per l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile;
considerato, inoltre, che:
la valutazione delle finalità generali del progetto è complessivamente positiva in quanto, modificando quanto previsto dal paragrafo 5 dell'articolo 92 del Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, aumenta gli stanziamenti IOG;
le disposizioni contenute nel progetto, comportando stanziamenti aggiuntivi accompagnati da una disposizione che intende semplificare la programmazione di risorse aggiuntive IOG, possono ritenersi conformi all'interesse nazionale;
non risulterebbero effetti sull'ordinamento nazionale e non si prevedono effetti sull'organizzazione della pubblica amministrazione in quanto la dotazione cade su un Programma in essere;
esprime, per quanto di competenza, parere favorevole, invitando il Governo a valutare l'opportunità di fornire maggiori delucidazioni in merito ai criteri di ripartizione annuale delle risorse della dotazione specifica a titolo dell'IOG per ogni Stato membro, stabiliti dall'allegato VIII del Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, data la particolare attenzione rivolta al tema dell'occupazione giovanile, considerando che in Italia il tasso di disoccupazione dei residenti di età inferiore ai 25 anni è pari al 32 per cento.
1.3.2.1.15. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale)
- Seduta n. 98 (ant.) del 09/04/2019
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
LAVORO PUBBLICO E PRIVATO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
MARTEDÌ 9 APRILE 2019
98ª Seduta (antimeridiana)
Presidenza della Presidente
Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Fantinati.
La seduta inizia alle ore 12,35.
SULLA PUBBLICITA' DEI LAVORI
La presidente XXXXXXX avverte che per le sedute odierne della Commissione è stata richiesta la pubblicità dei lavori, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, sulla quale la Presidenza ha già fatto conoscere il proprio assenso. Dispone pertanto l'attivazione del circuito audiovisivo.
Prende atto la Commissione.
IN SEDE REFERENTE
(1122) Deleghe al Governo per il miglioramento della pubblica amministrazione
(Esame e rinvio)
Introducendo il provvedimento, il relatore DE VECCHIS (L-SP-PSd'Az) segnala anzitutto che l'articolo 1 definisce le finalità e l'ambito generali, nonché i termini temporali e le procedure per l'esercizio delle deleghe di cui agli articoli da 2 a 6. Le deleghe, che concernono il lavoro dei dipendenti pubblici, con esclusione del personale in regime di diritto pubblico, e che possono dar luogo anche a testi unici, sono esercitate entro diciotto mesi dall'entrata in vigore della legge in esame secondo i princìpi e i criteri direttivi espressamente indicati nel testo, nonché in armonia con i princìpi e raccomandazioni di fonte internazionale in materia di disabilità.
La disciplina di delega di cui all'articolo 2 concerne la revisione delle modalità di accesso al pubblico impiego, ivi compresa la dirigenza, anche mediante la riduzione dei tempi e dei costi delle procedure concorsuali. Il successivo articolo 3 prevede una delega relativa al miglioramento dei sistemi di
misurazione e valutazione della performance organizzativa delle amministrazioni pubbliche e della qualità dei servizi erogati ai cittadini, al riconoscimento e alla valorizzazione del merito dei dipendenti pubblici rispetto al contributo prestato, al rinnovo o alla revoca degli incarichi dirigenziali, nonché all'individuazione di specifici sviluppi di carriera del personale, dirigenziale e non dirigenziale. Con l'articolo 4 si prevede una delega intesa a incentivare la qualità della prestazione lavorativa dei dirigenti, anche al fine di incrementarne la produttività e di migliorare l'immagine e l'efficienza della pubblica amministrazione.
Il relatore passa poi a illustrare l'articolo 5, che contiene una delega finalizzata a razionalizzare, salvaguardando la funzionalità della pubblica amministrazione, la disciplina della mobilità del personale pubblico, nonché della tipologia degli incarichi ad esso conferibili.
La disciplina di delega di cui al seguente articolo 6 è volta a ridefinire gli ambiti di intervento delle norme legislative e della contrattazione, collettiva e individuale, nella disciplina del rapporto di lavoro del personale.
Infine, l'articolo 7 reca le clausole di invarianza degli oneri di finanza pubblica, con riferimento alla presente legge ed ai decreti legislativi da essa previsti, mentre l'articolo 8 specifica che le disposizioni della presente legge costituiscono princìpi fondamentali per le Regioni a statuto ordinario e contiene la clausola di salvaguardia con riferimento alle Regioni a statuto speciale ed alle Province autonome.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
Il senatore XXXXXX (FI-BP) chiede alla Presidenza di individuare tempi certi e congrui per lo svolgimento di una adeguata fase di approfondimento sui vari provvedimenti all'ordine del giorno. In particolare segnala che il disegno di legge n. 1122, recante deleghe al Governo per il miglioramento della pubblica amministrazione, riveste una particolare rilevanza, in quanto non rivolto alla struttura burocratica dello Stato in quanto tale, ma al rapporto tra questa e il cittadino. Infine, definisce poco condivisibile la scelta di adottare una legge delega, che, come già successo troppe volte in passato, sottrae la potestà legislativa al Parlamento, trasferendola al Governo.
Si associa il senatore PATRIARCA (PD), che evidenzia la complessità del disegno di legge n. 1122 e contesta la decisione di varare una legge delega.
Relativamente all'esame dei disegni di legge nn. 310 e 658 sul salario minimo orario, domanda quale sia la relativa tempistica, anche in considerazione della nuova calendarizzazione in Aula a partire dalla prossima settimana. Sottopone quindi alla Presidenza le difficoltà delle opposizioni nel lavorare in assenza di spazi adeguati per lo svolgimento della opportuna istruttoria sui provvedimenti all'attenzione della Commissione.
La senatrice XXXXXXXX (FI-BP) invita la Presidente a farsi portavoce delle esigenze della Commissione, che ha bisogno di tempi appropriati e certi per svolgere i necessari approfondimenti sui provvedimenti in esame.
Il senatore DE VECCHIS (L-SP-PSd'Az) condivide le richieste giunte dai colleghi delle opposizioni e assicura, anche in qualità di relatore, che per l'esame del disegno di legge n. 1122 la Commissione utilizzerà tutto il tempo necessario, anche al fine di varare un testo ampiamente condiviso.
La PRESIDENTE, dopo aver rassicurato la senatrice Xxxxxxxx, precisa che l'allungamento dei tempi per l'esame congiunto dei disegni di legge nn. 310 e 658 è stato dovuto al contestuale esame del decreto-legge sul Reddito di cittadinanza e "Quota 100". Ricorda quindi la massima disponibilità mostrata nei confronti delle richieste delle opposizioni, come nel caso del differimento a domani,
mercoledì 10 aprile, dell'inizio della discussione generale sui due provvedimenti sopra citati, e la previsione allo scopo di uno spazio particolarmente ampio.
Invita altresì a considerare, senza per questo intendere che i tempi debbano essere necessariamente compressi, la necessità di conciliare l'attività con le determinazioni della Conferenza dei Capigruppo, che ha riservato la settimana corrente ai lavori delle Commissioni.
Concorda infine con le considerazioni espresse dal senatore Xx Xxxxxxx.
La seduta termina alle ore 12,50.
1.3.2.1.16. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale)
- Seduta n. 100 (ant.) del 10/04/2019
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
LAVORO PUBBLICO E PRIVATO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
MERCOLEDÌ 10 APRILE 2019
100ª Seduta (antimeridiana)
Presidenza della Presidente
Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Durigon.
La seduta inizia alle ore 10,15.
SULLA PUBBLICITA' DEI LAVORI
La presidente XXXXXXX avverte che per le sedute odierne della Commissione è stata richiesta la pubblicità dei lavori, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, sulla quale la Presidenza ha già fatto conoscere il proprio assenso. Dispone pertanto l'attivazione del circuito audiovisivo.
Prende atto la Commissione.
SULLA PUBBLICAZIONE DI DOCUMENTI ACQUISITI NEL CORSO DELLE AUDIZIONI
La presidente XXXXXXX avverte che la documentazione riferita al disegno di legge n. 1122 (deleghe miglioramento PA), consegnata nel corso delle audizioni informali svoltesi nella seduta di ieri dell'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari, saranno rese disponibili sulla pagina web della Commissione.
Prende atto la Commissione.
IN SEDE CONSULTIVA
(897) Deputati Annagrazia CALABRIA ed altri. - Misure per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno dei minori nei servizi educativi per l'infanzia e nelle scuole dell'infanzia e delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e
socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità e delega al Governo in materia di formazione del personale
(182) Xxxxx XXXXXXXX ed altri. - Misure per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno dei minori negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia e delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità
(200) BERTACCO ed altri. - Disposizioni in materia di videosorveglianza negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia nonché presso le strutture socio-assistenziali per anziani, disabili e minori in situazione di disagio
(262) Xxxxxxxxx XXXXXXXXX ed altri. - Misure per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno dei minori negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia e delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità e delega al Governo in materia di formazione del personale
(264) Xxxxxxxxx XXXXXXXXX ed altri. - Norme in materia di videosorveglianza negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia nonché presso le strutture socio-assistenziali per anziani, disabili e minori in situazioni di disagio
(546) XXXXX ed altri. - Norme in materia di videosorveglianza negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia nonché presso le strutture socio-assistenziali per anziani, disabili e minori in situazione di disagio
(Parere alla1a Commissione. Seguito e conclusione dell'esame congiunto. Parere favorevole con osservazioni)
Prosegue l'esame congiunto, sospeso nella seduta pomeridiana di ieri.
La xxxxxxxxx XXXXXX (L-SP-PSd'Az) presenta una proposta di parere favorevole con osservazioni, pubblicata in allegato, di cui aveva già preannunciato i contenuti nella seduta precedente.
Il senatore PATRIARCA (PD), tenuto conto che il provvedimento si pone anche l'obiettivo di migliorare la qualità del lavoro dei professionisti del settore, invita la relatrice a valutare l'opportunità di inserire nella proposta di parere un'ulteriore osservazione che contempli l'invito al Governo ad emanare linee guida per la redazione di un documento di valutazione dei rischi per il personale impiegato nelle strutture individuate dal provvedimento. In conclusione, anticipa comunque la posizione favorevole del suo Gruppo sulla proposta della relatrice.
Il senatore XXXXXX (FI-BP) ritiene che disegno di legge, di cui condivide le finalità, rappresenti la necessaria risposta ai tanti casi di abuso emersi negli ultimi anni a danno di bambini e anziani.
Quanto alla richiesta del senatore Patriarca, sottolinea che la proposta di parere della relatrice, che valuta positivamente, contempla anche l'ipotesi di un monitoraggio dei casi di stress lavoro-correlato che colpiscono il personale coinvolto.
La PRESIDENTE segnala che situazioni di maltrattamento hanno visto coinvolti anche disabili.
La relatrice XXXXXX (L-SP-PSd'Az) ringrazia il senatore Patriarca per il contributo, ma ritiene di non poter accogliere il suo suggerimento, in quanto ultroneo rispetto al testo già predisposto.
Nessun altro chiedendo di intervenire, presente il prescritto numero di senatori, la PRESIDENTE mette ai voti la proposta di parere favorevole con osservazioni della relatrice, che risulta approvata all'unanimità.
(Doc. LXXXVI, n. 2) Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea
per l'anno 2019
(Doc. LXXXVII, n. 2) Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2018
(Parere alla 14a Commissione. Esame congiunto e rinvio)
La relatrice XXXXXX (L-SP-PSd'Az) riferisce sui documenti in titolo, trasmessi alle Camere in adempimento degli obblighi previsti dall'articolo 13 della legge n. 234 del 2012.
Con riferimento alla Relazione programmatica per il 2019 si sofferma sui capitoli della Parte Seconda relativi alle politiche di coesione, all'occupazione e agli affari sociali. Quanto alle politiche di coesione, nella proposta della Commissione sono previsti 330,6 miliardi di euro (prezzi 2018), di cui 38,6 destinati all'Italia. In proposito il Governo, pur riconoscendo, nel complesso, la condivisibilità delle proposte della Commissione e la loro coerenza con le posizioni già espresse dall'Italia, rileva una serie di criticità e sottolinea, in particolare, la necessità di modificare il metodo di allocazione dei fondi. In materia di occupazione, il Governo annuncia l'intenzione di svolgere un'azione di impulso perché siano posti in essere gli adempimenti volti all'attuazione dell'Agenda europea per le competenze (COM(2016)381). La relazione prevede inoltre, soprattutto con riferimento al contrasto della disoccupazione giovanile, alcune attività per l'anno 2019, tra le quali la conclusione di convenzioni con le amministrazioni regionali, volte al rafforzamento dei centri per l'impiego, e il negoziato sulla proposta di regolamento sul Fondo sociale europeo plus (COM(2018)382), nel corso del quale il Governo intende assicurare, tra l'altro, il mantenimento di un livello adeguato di risorse da utilizzare per accompagnare riforme strutturali come il reddito di cittadinanza.
Con riferimento alla salute e sicurezza sul lavoro, il Governo preannuncia il proprio impegno negoziale su una serie di dossier legislativi, espressamente indicati, mentre in tema di sicurezza sociale dei lavoratori, si prevede che nel 2019 si adotterà la proposta di regolamento sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale (COM(2016)815).
Passando al capitolo relativo agli affari sociali, la relazione cita il reddito di cittadinanza e le iniziative a beneficio di persone senza fissa dimora e soggetti svantaggiati e vulnerabili, lavoratori dipendenti espulsi dal lavoro e autonomi la cui attività sia cessata a seguito di eventi di ristrutturazione. Per le politiche familiari si preannunciano interventi orientati al sostegno della genitorialità ed al rilancio della natalità e azioni per favorire l'inclusione sociale per nuclei familiari multiproblematici e contrastare il fenomeno degli orfani per crimini domestici. Con riferimento alle politiche per la disabilità, il Governo intende predisporre un disegno di legge organico per la tutela e la promozione dei diritti delle persone con disabilità, potenziare l'assistenza domiciliare e rafforzare le misure di sostegno e assicurare l'attenzione ai progetti di vita indipendente.
Infine, la relazione si sofferma sulle politiche per le pari opportunità, sulle iniziative volte a garantire l'inclusione socio-lavorativa dei migranti e sulle attività in tema di parità di trattamento e di rimozione delle discriminazioni.
Passando alla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2018, la relatrice segnala, nella Parte Seconda, il capitolo 12, relativo a politiche per il lavoro, per le pari opportunità e per l'inclusione sociale.
La Relazione dà preliminarmente conto dell'attività del Governo per l'attuazione dell'Agenda europea per le competenze (COM(2016) 381) e, in tema di politiche attive per l'occupazione, dei programmi operativi nazionali del Fondo sociale europeo (PON SPAO) e dell'Iniziativa per l'occupazione giovanile, mentre sulla proposta di regolamento relativa al Fondo sociale europeo plus (COM(2018)
382) evidenzia una identità di vedute con la risoluzione di cui al Doc. XVIII, n. 7, approvata dall'11a Commissione permanente del Senato il 21 novembre 2018.
Cita quindi le iniziative in tema di salute e sicurezza sul lavoro e sicurezza sociale dei lavoratori, i progetti, gli interventi e gli accordi di programma realizzati per favorire l'integrazione socio-lavorativa dei cittadini immigrati appartenenti a fasce vulnerabili e le attività in materia di migrazione legale.Infine dettaglia le misure di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale attivate nel corso del 2018, tra le quali l'attuazione del Reddito di inclusione (Rei), e le iniziative in tema di conciliazione
vita-lavoro, di parità di trattamento, dirimozione delle discriminazioni, di tutela dei diritti e di emancipazione delle donne.
In conclusione, la Relatrice propone di congiungere, ai sensi dell'articolo 144-bis, comma 6, del Regolamento, la discussione della Relazione programmatica 2019 e della Relazione consuntiva 2018, entrambe sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, con la discussione generale della legge di delegazione europea 2018.
Il senatore PATRIARCA (PD) esprime, a nome del proprio Gruppo, la contrarietà alla proposta della relatrice.
Il seguito dell'esame proseguirà quindi in maniera disgiunta. Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.
La seduta, sospesa alle ore 10,50, riprende alle ore 11,10. IN SEDE REDIGENTE
(310) LAUS ed altri. - Istituzione del salario minimo orario
(658) Xxxxxx XXXXXXX ed altri. - Disposizioni per l'istituzione del salario minimo orario
(Seguito della discussione congiunta e rimessione all'Assemblea)
Prosegue la discussione congiunta, sospesa nella seduta del 16 gennaio.
La presidente CATALFOcomunica che è stata avanzata da parte dei senatori Patriarca, Parente, Xxxx, Xxxxxxxxx, Bertacco, Xxxxxx, Xxxxxxxx e De Poli una richiesta di rimessione all'Assemblea dei disegni di legge in titolo. Poiché la richiesta risulta appoggiata da un numero di componenti della Commissione superiore ad un quinto, dispone che l'esame prosegua in sede referente, ai sensi dell'articolo 36, comma 3, del Regolamento del Senato.
La Commissione prende atto.
IN SEDE REFERENTE
(310) LAUS ed altri. - Istituzione del salario minimo orario
(658) Xxxxxx XXXXXXX ed altri. - Disposizioni per l'istituzione del salario minimo orario
(Esame congiunto e xxxxxx)
La PRESIDENTE propone di acquisire in sede referente l'attività finora svolta in sede redigente. La Commissione conviene.
Il senatore XXXX (PD) domanda quando verrà scelto il testo base per il prosieguo dell'esame. La PRESIDENTE chiarisce che tale scelta verrà effettuata alla fine della discussione generale.
Il senatore XXXXXX (FI-BP) riterrebbe invece più opportuno conoscere sin d'ora il testo adottato dalla Commissione per il seguito dell'esame, al fine di poter meglio modulare il suo intervento in discussione generale.
La PRESIDENTE prende atto, ma ribadisce quanto detto al senatore Xxxx. Si apre il dibattito.
Il senatore XXXX (PD) sottolinea che, con la presentazione di un disegno di legge a sua prima firma, il Gruppo del Partito Democratico ha voluto dare una risposta politica, innanzitutto in termini di attenzione, nei confronti del dumping salariale, che colpisce contemporaneamente aziende e lavoratori, altera il mercato e rappresenta un ostacolo alla concorrenza.
Richiama quindi i principali contenuti emersi nel corso delle audizioni, in particolar modo con riferimento alle tematiche dei lavoratori poveri (cosiddetti working poors), della contrattazione, del numero dei contratti collettivi di lavoro depositati presso il CNEL e della comparazione con la situazione presente in altri Paesi europei. A suo parere è necessario che il Parlamento affronti tali tematiche e offra soluzioni che garantiscano certezza del diritto alle imprese e salari dignitosi ai lavoratori. È infatti un non senso che nell'ordinamento italiano spetti alla magistratura stabilire, peraltro con diversi esiti a seconda dei gradi di giudizio, la congruità del compenso e anche delle offerte nel caso degli appalti pubblici.
A testimonianza della gravità della situazione, ricorda il caso di aziende che hanno vinto gare presso Ministeri prevedendo salari molto bassi per i propri dipendenti senza che questo rappresentasse una violazione dei loro diritti, perché tutto effettuato a norma di legge, o di dipendenti che si sono visti ridotta la retribuzione nel passaggio da un appalto all'altro.
Passando all'esame del testo del disegno di legge n. 658, si sofferma criticamente sul comma 1 dell'articolo 2, con riferimento alla somma di 9 euro all'ora, sul comma 2 del medesimo articolo, che a suo parere rischia di indebolire la contrattazione collettiva, e sul comma 2 dell'articolo 3, che fa riferimento all'accordo del 10 gennaio 2014 tra Confindustria, CGIL, CISL e UIL, la cui xxxxxxx xxxxxxxxx definisce pari a quella di un accordo tra privati e non certo a quella di una fonte normativa. Invita quindi a considerare le possibili conseguenze economiche di un intervento legislativo in materia di salario minimo orario, che andrebbero valutate sulla base di diverse relazioni tecniche. Il riferimento è ai servizi che lo Stato, nelle sue diverse articolazioni, acquista ogni anno per miliardi di euro.
L'eventuale introduzione di un salario minimo nei termini previsti dai due testi in esame porterebbe infatti ad un aumento dei costi del lavoro per le aziende coinvolte, con immediato rialzo, per percentuali anche del 50 per cento, delle basi d'asta.
Un intervento in materia del mercato del lavoro che si limitasse esclusivamente ad introdurre un salario minimo orario sarebbe comunque a suo giudizio del tutto insufficiente se non si considerasse contestualmente l'esigenza una riduzione del costo del lavoro con il taglio del cuneo fiscale, ma, e soprattutto, senza la piena applicazione dell'articolo 39 della Costituzione.
In conclusione, sottolinea l'opportunità di predisporre spazi di confronto tecnico, aperti alle diverse parti interessate, per affrontare giuridicamente il tema della rappresentanza e dei livelli salariali.
La PRESIDENTE, premesso che il provvedimento a sua prima firma intende rafforzare e non indebolire la contrattazione collettiva, precisa che in esso il riferimento all'accordo del 10 gennaio 2014 tra Confindustria, CGIL, CISL e UIL è legato all'aspetto retributivo e l'importo di 9 euro all'ora è al lordo degli oneri contributivi e previdenziali.
Interviene incidentalmente il sottosegretario XXXXXXX, secondo cui il tema della rappresentatività, tralasciato colpevolmente negli ultimi anni, costituisce il cuore del problema. A suo parere un intervento mirato in materia, che dovrà vedere anche il taglio del cuneo fiscale, potrà mettere fine al mercato del lavoro selvaggio. A tale scopo giudica tuttavia necessario un largo contributo, che non potrà non partire dal dialogo tra CNEL, INPS e Governo, già protagonisti di diversi incontri tecnici. Conferma dunque che un intervento sul salario minimo orario rappresenta solo una parte del percorso e assicura che il Governo si farà promotore della creazione di spazi di confronto tra i vari soggetti coinvolti, che spesso non delegano la loro rappresentanza ad associazioni sindacali o datoriali.
Con riferimento alle conseguenze economiche dei due provvedimenti, non ritiene che si debba prevedere una specifica copertura finanziaria, ma giudica comunque indispensabile disporre di un quadro complessivo di tutti gli aspetti finanziari connessi.
In considerazione della richiesta pervenuta da un Gruppo parlamentare di sospendere i lavori alle ore 12 a causa di un pregresso impegno istituzionale, la PRESIDENTE rinvia il seguito dell'esame congiunto.
Prende atto la Commissione.
Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.
SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
La senatrice PARENTE (PD) si esprime criticamente sull'andamento dei lavori odierni, lamentando che la trattazione dei singoli provvedimenti non sia avvenuta nell'ordine riportato nelle convocazioni. Inoltre, con riferimento alle audizioni svolte nella giornata di ieri sul disegno di legge n. 1122, recante deleghe al Governo per il miglioramento della pubblica amministrazione, chiede alla Presidente di definire preventivamente i tempi da destinare agli auditi, al fine di garantire lo svolgimento del successivo dibattito.
La PRESIDENTE giudica del tutto infondate le critiche rivolte dalla senatrice Parente e rivendica la assoluta correttezza nella gestione dei lavori della Commissione.
Prende atto quindi della richiesta relativa ai tempi da destinare agli auditi per il seguito delle audizioni sul disegno di legge n. 1122.
La seduta termina alle ore 12.
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE SUI DISEGNI DI LEGGE NN. 897, 182, 200, 262, 264 E 546
L'11a Commissione permanente,
esaminati congiuntamente i disegni di legge in titolo,
rilevato in particolare il contenuto del disegno di legge n. 897, già approvato dalla Camera dei deputati e finalizzato a prevenire e contrastare, in ambito pubblico e privato, le condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno dei minori nei servizi educativi per l'infanzia e nelle scuole dell'infanzia e delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità e contenente delega al Governo in materia di formazione del personale,
preso atto che la Commissione Affari costituzionali ha adottato a base dell'esame in sede referente dei disegni di legge n. 897 e connessi un testo unificato,
considerata la delicatezza del tema e l'esigenza di tutelare soggetti che versano in una particolare condizione di vulnerabilità,
esprime, per quanto di competenza e con riferimento specifico al disegno di legge n. 897, parere favorevole, sottolineando l'opportunità di richiamare, nell'ambito della delega in materia di formazione del personale addetto ai servizi educativi e operativi nelle scuole dell'infanzia, nelle strutture socio- sanitarie e socio-assistenziali per anziani e per persone con disabilità e nelle strutture a ciclo
residenziale e semiresidenziale, l'esigenza di dare piena attuazione ai principi della legge 8 marzo 2017, n. 24 e del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65.
La Commissione segnala, sempre a tale proposito, l'opportunità di dar corso ad un'azione a carattere preventivo posta in essere da parte di équipe psicopedagogiche territoriali, finalizzata a rilevare anticipatamente eventuali casi di stress lavoro-correlato che colpiscano il personale impiegato nelle strutture in questione e, più in generale, a porre in essere misure che ne sostengano l'impegno lavorativo. Si sottolinea altresì la necessità di prevedere adeguati percorsi di sostegno e, nei casi in cui ciò sia possibile, di ricollocazione del personale giudicato inidoneo allo svolgimento delle mansioni educative, assistenziali e di cura all'interno delle predette strutture.
Si fa inoltre presente l'opportunità di prevedere l'obbligatorietà dell'installazione di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso con registrazione audiovideo a colori, dotate di dispositivi che ne segnalino in tempo reale, sia all'installatore che all'interno della struttura, eventuali anomalie di funzionamento, avarie e manomissioni.
Si auspica poi la previsione di un Piano straordinario di ispezione, finalizzato ad accertare il grado di accoglienza e di salubrità delle strutture in questione, a migliorarne il livello qualitativo complessivo ed a garantire il generalizzato rispetto della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Infine, nel convenire sull'esigenza di un costante monitoraggio su temi così delicati, si sottolinea l'opportunità di prevedere la presentazione, con cadenza annuale, di una relazione del Governo alle Camere, avente ad oggetto l'andamento nel corso dell'anno di riferimento dei reati comunque riconducibili alle condotte di maltrattamento e abuso nelle strutture in questione, anche sulla base dei dati emergenti dalle ispezioni effettuate.
1.3.2.1.17. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale)
- Seduta n. 101 (pom.) del 10/04/2019
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
LAVORO PUBBLICO E PRIVATO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
MERCOLEDÌ 10 APRILE 2019
101ª Seduta (pomeridiana)
Presidenza del Vice Presidente
indi della Presidente
La seduta inizia alle ore 14,30.
SULLA PUBBLICITA' DEI LAVORI
La presidente XXXXXXX avverte che per le sedute odierne della Commissione è stata richiesta la pubblicità dei lavori, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, sulla quale la Presidenza ha già fatto conoscere il proprio assenso. Dispone pertanto l'attivazione del circuito audiovisivo.
Prende atto la Commissione.
IN SEDE REFERENTE
(310) LAUS ed altri. - Istituzione del salario minimo orario
(658) Xxxxxx XXXXXXX ed altri. - Disposizioni per l'istituzione del salario minimo orario
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)
Prosegue l'esame congiunto, sospeso nella seduta antimeridiana di oggi.
La senatrice XXXXXXXX (FI-BP), dopo aver sottolineato le finalità e le principali differenze che intercorrono tra i due provvedimenti in esame, si sofferma sulla contraddizione rappresentata dalla effettività di contratti definiti "pirata" in un Paese caratterizzato da una ampia e forte contrattazione collettiva. Segnala in particolare il caso delle cosiddette cooperative spurie, colpevoli di sottopagare i lavoratori senza alcun rispetto per la loro dignità.
Evidenzia quindi la situazione dei lavoratori poveri e riporta in proposito le considerazioni svolte dalle
organizzazioni sindacali più rappresentative in occasione delle audizioni.
Sottolinea poi le principali differenze esistenti nel campo del mercato del lavoro tra l'Italia e altri Paesi europei, in particolare riportando l'esperienza della Germania, che ha introdotto il salario minimo orario per legge nel 2015 e ha visto come conseguenza più rilevante la diminuzione delle ore lavorate totali. Di fronte a tale realtà esprime il timore che identica situazione possa vivere l'Italia nel caso in cui un provvedimento in materia venisse approvato, a maggior ragione considerando le condizioni economiche complessive del paese, sostanzialmente in recessione. Invita quindi i promotori delle iniziative in titolo a considerare tutte le possibili e gravi ricadute di un simile intervento normativo.
Infatti gli aumenti del costo del lavoro ricadrebbero in primo luogo sulle piccole e medie aziende, con differenze marcate anche su base regionale e a seconda del settore produttivo, già in grave difficoltà e a rischio fallimento. Ma il conseguente aumento dei costi per le collaboratrici domestiche e per i caregiver peserebbe anche sui redditi delle famiglie e dei pensionati, ai quali è stata bloccata l'indicizzazione sui trattamenti economici, con il rischio di un maggiore ricorso al lavoro nero, parziale o totale.
Ritiene condivisibile un intervento a tutela dei lavoratori non coperti dalla contrattazione collettiva, ma invita la maggioranza a procedere in modo organico e articolato, senza lasciare spazio alla superficialità e alla improvvisazione.
Invita quindi a guardare al futuro, tenendo conto dell'evoluzione del mondo del lavoro, secondo schemi nuovi, slegati da una semplice valutazione legata alle ore effettivamente lavorate e più vicini alle forme di lavoro agile, delle quali si considera l'effettiva produttività.
In conclusione, sottolinea i costi che i provvedimenti potrebbero avere per le casse dello Stato in termini di appalti e di spese per beni e servizi e invita a prendere in considerazione l'ipotesi di prevedere una adeguata copertura finanziaria.
Interviene incidentalmente il senatore PATRIARCA (PD) per chiedere conto dell'assenza del Governo.
Replica la PRESIDENTE, che fa presente che nella sede referente la presenza del Governo non è obbligatoria. Assicura comunque che un rappresentante del Governo, compatibilmente con altri impegni, si unirà al più presto ai lavori della Commissione.
La senatrice PARENTE (PD) in premessa stigmatizza l'assenza del Governo, che considera poco rispettosa nei confronti della Commissione.
Passando al merito dei provvedimenti, segnala l'estrema utilità delle audizioni svolte, con particolare riferimento ai temi della contrattazione collettiva e della effettiva applicazione dell'articolo 39 della Costituzione.
Individua quindi una serie di problematiche del mondo del lavoro, che riguardano il lavoro nero, le cooperative spurie, i contratti al ribasso, il basso salario medio, l'altissimo costo del lavoro, il divario salariale tra uomo e donna e il lavoro cosiddetto povero. La prima azione di intervento secondo la sua opinione dovrebbe riguardare il rispetto dei minimi retributivi e il contrasto al dumping salariale. In proposito, segnala la necessità di incrementare, dopo aver previsto assunzioni di carabinieri e finanzieri nel decreto-legge sul reddito di cittadinanza e "Quota 100", anche il numero degli ispettori del lavoro, attualmente troppo esiguo per permettere una sufficiente attività di controllo.
In tema di appalti pubblici propone di selezionare le aziende ammesse a partecipare alle gare sulla base di determinati parametri molto stringenti in materia di contratti di lavoro. Anticipa poi la presentazione di un apposito disegno di legge finalizzato a ridurre il divario salariale tra uomo e donna.
Si sofferma quindi in maniera critica sulla formulazione del comma 1 dell'articolo 2 del disegno di legge n. 658, ritenendo invece opportuna una distinzione tra trattamento economico complessivo e salario di garanzia, pena il rischio di una riduzione delle tutele per i lavoratori di alcuni settori produttivi. Comprende alcune delle posizioni espresse dalle organizzazioni sindacali, secondo le quali, in caso di approvazione di un provvedimento sul salario minimo orario, molte aziende potrebbero
uscire dalla contrattazione collettiva e garantire solo il salario minimo orario, magari con una integrazione stipendiale in nero, o potrebbero ridurre il numero delle ore lavorate. In proposito giudica intanto necessario un intervento sulla rappresentanza, nonché sulla trasparenza in materia di contratti depositati presso il CNEL.
In conclusione, invita a considerare l'importanza di una reale certificazione delle competenze dei lavoratori, che potrebbe rappresentare la vera forma di protezione sociale in un mercato del lavoro che cambia velocemente.
Il senatore DE VECCHIS (L-SP-PSd'Az) ripercorre rapidamente le iniziative legislative che hanno portato a una eccessiva liberalizzazione del mercato del lavoro e addirittura alla sterilizzazione della clausola sociale, a discapito delle tutele e del trattamento economico dei lavoratori. Esprime quindi perplessità sull'effettivo ruolo svolto in passato da quegli stessi sindacati che oggi esprimono critiche nei confronti dei provvedimenti in esame.
In conclusione, nel giudicare necessaria una maggiore estensione della contrattazione collettiva e nel sollecitare i sindacati a offrire un maggior contributo, ritiene compito della politica riportare il lavoratore al centro di tutte le iniziative legate al mercato del lavoro.
Il senatore XXXXXX (FI-BP) osserva che nella seduta antimeridiana il sottosegretario Xxxxxxx ha evidenziato che nessun intervento in tema di equo compenso potrà trovare attuazione in assenza di contributi da parte del Governo ed ha sottolineato la necessità di una misura decisa che incida sul cuneo fiscale. Oggi la maggioranza presenta una serie di interventi qualificandoli come finalizzati ad aiutare le classi più deboli. Su questi temi la sua parte politica ha una grande sensibilità, peraltro già dimostrata anche in passato. E' però necessario condurre strategie che tengano conto del contesto.
Ricorda quindi che, nel corso delle audizioni che hanno avuto ad oggetto i disegni di legge in esame, i rappresentanti dell'OCSE hanno messo a confronto la situazione dell'Italia con quella degli altri Paesi europei. In quella sede si è evidenziato che l'importo individuato dai due disegni di legge, al netto o al lordo, si attesterebbe su un livello più elevato rispetto agli altri Paesi dell'UE. Segnala dunque che la politica non può, in ragione di scadenze elettorali imminenti, attestarsi su numeri del tutto irrealistici e che non appaiono supportati dalla realtà economica del Paese. Al riguardo riterrebbe invece opportuno muoversi lungo due direttrici imprescindibili; da un lato quella del salario possibile, che è intorno ai 5/6 euro orari, e dall'altra quella degli interventi da parte dello Stato, non potendosi evidentemente caricare ogni responsabilità sulle spalle dell'imprenditore. Conclusivamente ribadisce la necessità di fissare un salario minimo sulla base di presupposti certi, di situazioni sostenibili e con un intervento definito del Governo sugli oneri. Diversamente, si rischia unicamente di enunciare una misura velleitaria, destinata inoltre a non rappresentare un buon viatico per l'equilibrio dei conti economici.
Il senatore AUDDINO (M5S) in via preliminare coglie l'occasione per respingere le accuse formulate nei confronti della maggiorana e riferite alla conseguenze di una mancata indicizzazione delle pensioni, sottolineando che, al contrario, dalle misure poste in essere dal Governo consegue un adeguamento al rialzo e non al ribasso degli assegni pensionistici. In risposta al senatore Xxxx, rileva quindi che il disegno di legge n. 658 rinvia proprio alla contrattazione collettiva, diversamente da quanto invece avviene nel disegno di legge n. 310. Ricorda quindi che, come emerso anche nel corso delle audizioni svolte sui disegni di legge, il venti per cento dei contratti viene stipulato al di fuori della contrattazione nazionale, ciò che dimostra dunque la necessità di un intervento finalizzato a stabilire un salario minimo orario, a maggior ragione in quanto è risultato che esso già esiste nei due terzi dei Paesi UE. Anche la pletora dei contratti - oltre 800 - depositati presso il CNEL rappresenta indubbiamente un problema, che l'attuale maggioranza si trova tuttavia ad ereditare dal passato ed al quale occorrerà porre mano. E' un fatto che il triste fenomeno dei cosiddetti working poor richiede un intervento, rispetto al quale non si può paventare il rischio di disoccupazione crescente e di un gran numero di licenziamenti, perché ciò equivale ad immaginare l'automatico verificarsi di comportamenti scorretti.
La fissazione di un salario minimo coniuga opportunamente la necessità di dare attuazione all'articolo 36 della Costituzione, garantendo il rispetto del principio di adeguatezza e di proporzionalità della retribuzione. Il tentativo di introdurre un compenso minimo orario era in realtà già stato effettuato dall'Esecutivo precedente all'interno del Jobs Act, salvo poi far scadere la relativa delega. Si è persa così un'occasione, per motivi non meglio chiariti. L'attuale maggioranza ha dunque la forza di intervenire dunque su un tema importante e delicato, a favore di una platea vasta, di cui le precedenti maggioranze si sono dimenticate. Altro e diverso problema è invece rappresentato dal lavoro nero e del lavoro sommerso, fenomeni sui quali peraltro si stanno intensificando i controlli. Anche inserire in quest'ambito il tema del cuneo fiscale equivale ad introdurre un argomento diverso, che ovviamente andrà affrontato, ma a tempo debito. Conclusivamente, ribadisce che il disegno di legge n. 658 rappresenta un'iniziativa che va incontro alle necessità dei lavoratori, che devono sempre sentirsi tutelati dallo Stato, indipendentemente dalle maggioranze di governo che eventualmente dovessero alternarsi.
A giudizio del senatore XXXXXXXXX (PD) il tema della giusta retribuzione rappresenta un problema reale, che sta molto a cuore alla sua parte, tant'è che figurava nello stesso programma elettorale del PD. Chi fa un lavoro onesto deve ricevere una paga onesta. Il punto non è dunque risalire oggi alle responsabilità di chi - sindacati dei lavoratori, datori di lavoro o maggioranze che si sono succedute - non ha dato xxxxx xxx'xxxxxxxxxx xxx xxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxx xxxxx xxxxxx retribuzione; è infatti necessario condurre sul tema un dibattito non meramente ideologico, ma finalizzato ad individuare una soluzione efficace ed equilibrata. La lista dei responsabili dei bassi salari è stata d'altro canto ben evidenziata nel corso delle audizioni svoltesi sui disegni di legge: lavoro nero, cooperative cosiddette spurie, contratti cosiddetti pirata, dumping salariale. I primi tre temi non hanno in realtà rapporto con il salario minimo, ma evidenziano semmai la necessità di un incremento delle attività ispettive. In proposito, egli coglie pertanto l'occasione per sollecitare la ricostituzione della Commissione d'inchiesta sulla salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, già operante anche nella precedente legislatura. Esiste poi il tema del finto lavoro autonomo, che tuttavia, pur necessitando di una urgente soluzione, va tenuto distinto da quello del salario minimo orario. La questione centrale, a proposito della garanzia della giusta retribuzione di cui all'articolo 36 della Costituzione, è invece quella del dumping salariale; e in questo senso egli evidenzia la necessità di rafforzare la contrattazione collettiva. Nel richiamarsi alle considerazioni svolte dal senatore Xxxx, il quale ha definito la misura del salario minimo un rimedio "estremo", egli riterrebbe però opportuno non già definirne la misura in una legge, così ossificandola e astraendola da ogni possibilità di negoziato, bensì affidarla ad una commissione tripartita, che possa adattare quella misura all'andamento del mercato del lavoro. Si tratta infatti di individuare l'esatta proporzione di un dosaggio molto complicato: un salario minimo fissato su un importo eccessivamente alto finirebbe infatti per creare lavoro nero, mentre un importo troppo basso avrebbe l'effetto di spiazzare la contrattazione collettiva. Occorre dunque cautela, evitando di porre in essere norme troppo rigide e cariche di aspettative. La chiave è dunque rappresentata dalla necessità di dare attuazione piena sia all'articolo 36 che all'articolo 39 della Costituzione. Il tema è quello di garantire una tutela universale, sancendo per legge che la giusta retribuzione prescritta dall'articolo 36 della Costituzione è quella stabilita dalla contrattazione collettiva. In questa ottica, è necessario rafforzare il sistema della rappresentanza, attraverso meccanismi certi e condivisi di misurazione della rappresentatività delle organizzazioni sindacali e datoriali. In questo modo si consegue il doppio vantaggio di arginare gli attacchi al ruolo della contrattazione, garantendo per altro verso ai lavoratori forme più evolute ed efficaci di partecipazione alle scelte e alle dinamiche aziendali. In questa direzione e secondo queste linee strategiche, annuncia l'imminente presentazione da parte del suo Gruppo di una iniziativa legislativa che si augura possa essere esaminata congiuntamente ai provvedimenti in oggetto. Auspica conclusivamente che su questi temi si svolga una discussione ampia, tale da rafforzare la contrattazione collettiva, e che il Parlamento in carica sia in grado di affrontare un tema così delicato superando ogni steccato ideologico.
La presidente XXXXXXX concorda con la necessità di affrontare il tema in modo non ideologico, sottolineando che la realtà dei working poor ha ampi riflessi sulle imprese e sull'economia. Da ciò la necessità di porre in essere un intervento equilibrato, che rafforzi il potere d'acquisto dei lavoratori, oltre a conseguire un obiettivo oggettivamente di grade importanza e delicatezza.
Rinvia quindi il seguito dell'esame congiunto ad altra seduta. Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 16.
1.3.2.1.18. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale)
- Seduta n. 102 (ant.) dell'11/04/2019
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
LAVORO PUBBLICO E PRIVATO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
GIOVEDÌ 11 APRILE 2019
102ª Seduta (antimeridiana)
Presidenza del Vice Presidente
indi della Presidente
La seduta inizia alle ore 12,35.
SULLA PUBBLICITA' DEI LAVORI
La presidente XXXXXXX avverte che per la seduta della Commissione è stata richiesta la pubblicità dei lavori, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, sulla quale la Presidenza ha già fatto conoscere il proprio assenso. Dispone pertanto l'attivazione del circuito audiovisivo.
Prende atto la Commissione.
SULLA PUBBLICAZIONE DI DOCUMENTI ACQUISITI NEL CORSO DELLE AUDIZIONI
La presidente XXXXXXX avverte che la documentazione riferita al disegno di legge n. 1122 (deleghe miglioramento PA), consegnata nel corso delle audizioni informali svoltesi nella seduta di ieri dell'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari, sarà resa disponibile sulla pagina web della Commissione.
Prende atto la Commissione.
IN SEDE REFERENTE
(310) LAUS ed altri. - Istituzione del salario minimo orario
(658) Xxxxxx XXXXXXX ed altri. - Disposizioni per l'istituzione del salario minimo orario
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)
Prosegue l'esame congiunto, sospeso nella seduta pomeridiana di ieri.
Il senatore PATRIARCA (PD), in replica a quanto dichiarato dal senatore Xx Xxxxxxx nella seduta del pomeriggio di ieri, invita a considerare in maniera obiettiva e complessiva le politiche del lavoro adottate dalla fine degli anni novanta ad oggi e sottolinea con forza che in materia di diritti del lavoro l'Italia ha compiuto grandi passi avanti dal varo della Costituzione, anche grazie a un lungo percorso politico cui hanno contribuito i lavoratori e i datori di lavoro. Considera inoltre scorretto che la Lega si sottragga a qualsivoglia responsabilità, non solo perché è il partito più longevo in Parlamento, ma anche e soprattutto perché ha guidato per lunghi periodi il Paese negli ultimi vent'anni.
Con riferimento alle audizioni svolte, oltre a esaltarne l'importanza, invita la maggioranza a valutare con attenzione i contributi critici forniti, cosa non avvenuta in occasione del varo di altri provvedimenti, come pure sarebbe stato invece opportuno.
Sul tema del salario minimo, presente anche nel programma elettorale del Partito Democratico, chiarisce che sono in corso ulteriori approfondimenti e confronti con le parti sociali, sempre nel rispetto della reciproca autonomia, per arrivare a un quadro più definito del mercato del lavoro in tutti i settori. Un supplemento di istruttoria che definisce opportuno anche per individuare le ulteriori misure da affiancare all'eventuale introduzione del salario minimo orario, che, da solo, non sarebbe comunque sufficiente per far fronte a tutte le problematiche sul campo, legate anche alla fragilità del sistema produttivo, alla scarsa valorizzazione delle competenze, al difficile accesso dei laureati al mondo del lavoro, alla mancata innovazione tecnologica, al lavoro nero, alle cooperative spurie e alle false partite IVA. Giudica quindi necessario, prima di varare qualsiasi provvedimento, avere piena consapevolezza della situazione del Paese e immaginare le possibili ricadute. Anticipa peraltro che per un più ampio confronto, in vista di una auspicabile convergenza tra tutte le forze politiche, il suo Gruppo ha presentato un nuovo provvedimento, a prima firma del senatore Xxxxxxxxx (AS 1132), che si augura venga assegnato al più presto alla Commissione.
Manifesta quindi la necessità di valorizzare e rafforzare la contrattazione collettiva, che si occupa anche di stabilire i minimi salariali, in maniera tale da offrire più ampie garanzie a lavoratori e imprenditori, i cui effetti andrebbero riconosciuti, una volta individuato il contratto maggiormente rappresentativo, a tutte le aziende del settore. Solo in tale contesto a suo giudizio potrebbe essere introdotto il salario minimo orario - comunque da non individuare quantitativamente in un testo legislativo -, dopo adeguato confronto in una commissione tripartita.
In conclusione, considera opportuna una valutazione dei possibili costi dei provvedimenti in esame e delle relative ricadute economiche sulle imprese e sulla pubblica amministrazione e richiama l'attenzione sulla necessità di assunzione di nuovi ispettori per aumentare il numero dei controlli finalizzati a contrastare il lavoro nero.
La PRESIDENTE si dichiara consapevole dei problemi evidenziati dal senatore Patriarca, come nel caso delle cooperative spurie, della false partite IVA e della mancata formazione professionale, e assicura che saranno affrontati quanto prima dalla Commissione. Il tema dei lavoratori poveri tuttavia rappresenta una priorità, anche per il loro numero e il conseguente impatto sociale e sui consumi, e richiede quindi un intervento in tempi molto ravvicinati. Garantisce comunque che l'eventuale soglia per il salario minimo orario verrà valutata e poi stabilita con molta attenzione, nel rispetto degli equilibri coinvolti e dei soggetti interessati, nonché del ruolo della contrattazione collettiva, che si riconosce pienamente e si intende valorizzare.
Il senatore LA PIETRA (FdI) svolge alcune considerazioni anche a nome del senatore Bertacco, non presente alla seduta. Si chiede intanto se siano stati quantificati i costi e previste le adeguate coperture e se si intenda davvero affrontare il problema dei lavoratori poveri, senza la fretta già rilevata in altre occasioni, motivata esclusivamente da esigenze elettorali. Chiarisce quindi che il suo Gruppo non è pregiudizialmente contrario al salario minimo orario, tanto da aver presentato uno specifico
provvedimento presso l'altro ramo del Parlamento, ma che considera assolutamente necessario seguire un altro approccio, più organico e caratterizzato da diverse priorità, iniziando con una riduzione del cuneo fiscale.
Invita poi a valutare le varie ricadute economiche derivanti dall'eventuale introduzione del salario minimo orario, a partire da quelle per le pubbliche amministrazioni, che dovranno affrontare maggiori costi per gli acquisti di beni e servizi, anche perché la quota individuata dai due provvedimenti a suo parere risulta troppo elevata. Apprezza comunque l'apertura del sottosegretario Durigon per la costituzione di appositi spazi di confronto tra i vari soggetti coinvolti.
Si sofferma quindi sul Patto della fabbrica del 2018 e sulla distinzione tra trattamento economico minimo (TEM) e trattamento economico complessivo (TEC), nonché sugli spunti critici offerti dalle parti sociali nel corso delle audizioni.
Giudica infine indispensabile dare piena attuazione all'articolo 39 della Costituzione, sottolinea la rilevanza del suo articolo 46 e chiede quale sarà il testo base per il seguito dell'esame.
La senatrice NOCERINO (M5S) cita i dati relativi ai lavoratori poveri, che pongono l'Italia in una posizione poco lusinghiera nella relativa classifica europea, al grado di copertura del mercato del lavoro da parte della contrattazione collettiva e ai benefici derivanti da una eventuale introduzione del salario minimo orario, che riguarderebbero soprattutto le donne e i giovani sotto i 30 anni.
Infine, senza voler entrare nel merito della precisa quantificazione economica di tale soglia minima, definisce ormai non più procrastinabile un intervento per tutelare i lavoratori sottopagati, sconfiggere il dumping salariale e ridurre le disparità di trattamento economico, anche di genere.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la PRESIDENTE dichiara conclusa la discussione generale e rinvia il seguito dell'esame congiunto.
Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.
CONVOCAZIONE DELL'UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
La PRESIDENTE avverte che al termine della seduta in corso avrà immediatamente luogo una riunione dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi, per la programmazione dei lavori.
La Commissione prende atto.
La seduta termina alle ore 13,25.
1.3.2.1.19. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale)
- Seduta n. 104 (pom.) del 16/04/2019
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
LAVORO PUBBLICO E PRIVATO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
MARTEDÌ 16 APRILE 2019
104ª Seduta
Presidenza della Presidente
Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Cominardi.
La seduta inizia alle ore 13,35.
SULLA PUBBLICITA' DEI LAVORI
La presidente XXXXXXX avverte che per la seduta della Commissione è stata richiesta la pubblicità dei lavori, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, sulla quale la Presidenza ha già fatto conoscere il proprio assenso. Dispone pertanto l'attivazione del circuito audiovisivo.
Prende atto la Commissione.
SULLA PUBBLICAZIONE DI DOCUMENTI ACQUISITI NEL CORSO DELLE AUDIZIONI
La presidente XXXXXXX avverte che la documentazione riferita al disegno di legge n. 1122 (deleghe miglioramento PA), consegnata nel corso delle audizioni informali svoltesi nella seduta dell'11 aprile dell'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari, sarà resa disponibile sulla pagina web della Commissione.
Prende atto la Commissione.
IN SEDE CONSULTIVA
(Doc. LVII, n. 2) Documento di economia e finanza 2019 e connessi allegati
(Parere alla 5a Commissione. Esame e rinvio)
La relatrice CAMPAGNA (M5S) dà ampio conto degli aspetti di competenza del Documento, che
reca un nuovo quadro programmatico di finanza pubblica, soffermandosi anzitutto sulle misure di politiche per il lavoro già adottate nella corrente legislatura, quali quelle contenute nel decreto-legge n. 87 del 2018, cosiddetto "decreto dignità", e nel decreto-legge n. 4 del 2019, che ha introdotto l'istituto del Reddito di cittadinanza e ha previsto un potenziamento dei centri per l'impiego.
Riguardo agli interventi legislativi futuri o in corso di approvazione in materia di lavoro, la relatrice ricorda il disegno di legge delega per la semplificazione e il riassetto delle norme in materia di lavoro, il disegno di legge per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo (Atto Senato n. 920-B) e il disegno di legge recante deleghe al Governo per il miglioramento della pubblica amministrazione (Atto Senato n. 1122), ai quali il Documento attribuisce la qualifica di collegati alla manovra di finanza pubblica.
Cita quindi gli impegni previsti con riferimento all'ipotesi di introduzione del salario minimo, all'incentivazione del lavoro giovanile e femminile, alla lotta al precariato, alla revisione degli incentivi alla genitorialità, all'introduzione di una politica fiscale a favore delle famiglie con figli e alla sicurezza sul lavoro. Infine, riguardo al settore pensionistico, sottolinea le misure contenute nel citato decreto-legge n. 4 del 2019, che ha introdotto in via sperimentale per un triennio la cosiddetta "Quota 100", mentre in merito al tema della disabilità, fa presente che il Documento ha confermato la qualifica di collegato alla manovra di finanza pubblica per un disegno di legge delega approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 febbraio 2019.
Il senatore XXXXXX (FI-BP) chiede di rinviare l'inizio della discussione generale, per approfondire le tematiche oggetto del Documento.
La PRESIDENTE accoglie la richiesta e differisce l'inizio del dibattito alla prossima seduta. Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
IN SEDE REFERENTE
(310) LAUS ed altri. - Istituzione del salario minimo orario
(658) Xxxxxx XXXXXXX ed altri. - Disposizioni per l'istituzione del salario minimo orario
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)
Prosegue l'esame congiunto, sospeso nella seduta antimeridiana dell'11 aprile.
Interviene in replica la relatrice XXXXXXXXXXX (M5S), che ricorda i provvedimenti già approvati nel corso della legislatura in materia di lavoro, come il decreto-legge n. 87 del 2018, cosiddetto "decreto dignità", che ha operato alcune modifiche alla disciplina del contratto a tempo determinato, e il decreto-legge n. 4 del 2019, che ha contestualmente adottato misure contro la povertà assoluta e politiche attive per il lavoro, anche con un forte potenziamento dei centri per l'impiego.
Nello stesso solco, a suo parere, si inserisce la previsione di un salario minimo orario stabilito per legge, che affronta la problematica della povertà relativa in cui versano i working poors. Dopo aver citato i dibattiti parlamentari svoltisi nelle passate legislature sul tema e alcuni dati emersi nel corso delle audizioni, sottolinea con forza e rivendica la scelta del Governo di inserire tale previsione tra le priorità della sua agenda politica, nella piena applicazione dell'articolo 36 della Costituzione.
Si sofferma infine sulle principali differenze tra il disegno di legge n. 310 e il disegno di legge n. 658, con particolare riferimento alla materia della contrattazione collettiva.
Conclusivamente propone di adottare il disegno di legge n. 658 come testo base per il prosieguo dell'esame.
Il sottosegretario COMINARDI, in replica, evidenzia la necessità che il tema della tutela dei lavoratori
venga affrontato anche dal punto di vista dell'adozione di un salario minimo orario, nel rispetto degli articoli 3 e 36 della Costituzione. Effettua quindi una comparazione tra la situazione italiana e quella francese e tedesca, nelle quali, a fronte di meno ore lavorate, i lavoratori percepiscono uno stipendio più alto, facendo così anche emergere un problema di produttività e di organizzazione del lavoro.
Infine, richiama i principali contenuti emersi nel corso dell'ultima riunione dell'EPSCO (Employment, Social Policy, Health and Consumer Affairs Council), che si è tenuta a Bucarest qualche giorno fa, secondo cui nei Paesi dove è stato introdotto il salario minimo orario si è ridotta la differenza salariale tra i generi.
La PRESIDENTE ringrazia la relatrice e il rappresentante del Governo e avverte che sulla stessa materia è stato assegnato alla Commissione il disegno di legge n. 1132, a prima firma del senatore Xxxxxxxxx, e che le risulta in fase di presentazione un disegno di legge di iniziativa del CNEL. Sottopone poi alla Commissione la proposta della relatrice di adottare il disegno di legge n. 658 come testo base per il prosieguo dell'esame.
La Commissione conviene a maggioranza.
La PRESIDENTE propone quindi di stabilire per lunedì 6 maggio alle ore 12 il termine per la presentazione di eventuali emendamenti e ordini del giorno al testo base.
La senatrice XXXXXXXX (FI-BP), in considerazione dei molteplici impegni dei parlamentari, anche in vista delle prossime elezioni europee, chiede di posticipare il termine per la presentazione degli emendamenti.
Il senatore XXXXXX (FI-BP), anche sulla base di quanto dichiarato nella precedente seduta dal sottosegretario Xxxxxxx, chiede informazioni in merito alla riduzione del cuneo fiscale. Inoltre, ritiene poco corretto nei confronti del CNEL procedere all'adozione di un testo base e alla fissazione del termine per gli emendamenti senza attendere la presentazione del relativo disegno di legge. Infine, invita a non sottovalutare l'esigenza istruttoria da parte dei senatori, che spesso non dispongono dei testi con la stessa tempestività della Presidente o della maggioranza.
La senatrice PARENTE (PD) giudica un errore la scelta della maggioranza di proseguire l'esame con un testo base piuttosto che con la predisposizione di un testo unificato.
Il senatore XXXX (PD) ritiene che dalla maggioranza sia giunto un messaggio politico in contrasto con quanto dichiarato dal Governo e con la situazione di emergenza che è stata descritta da varie forze politiche in questa sede. A fronte dei due provvedimenti già in discussione e di quelli assegnati o in via di presentazione, giudicherebbe invece opportuna una pausa di riflessione, prima di decidere come procedere e come trattare i vari temi sul tavolo. Invita quindi la maggioranza a rivedere la scelta di adottare il disegno di legge n. 658 come testo base per il seguito dell'esame e si associa alla richiesta della senatrice Xxxxxxxx di differire il termine per gli emendamenti.
La PRESIDENTE ricorda che l'esame dei due provvedimenti all'ordine del giorno è iniziato da tempo e ha impegnato la Commissione con un intenso ciclo di audizioni e una lunga fase di dibattito. Il provvedimento a prima firma del senatore Xxxxxxxxx (AS 1132) verrà incardinato domani e il suo esame probabilmente abbinato a quello dei disegni di legge nn. 310 e 658 dopo l'introduzione da parte della relatrice Xxxxxxxxxxx. Lo stesso accadrà con il testo d'iniziativa del CNEL, una volta che sarà stato assegnato. Ricorda che è comunque facoltà dei Gruppi seguire la via emendativa per proporre tutte le modifiche al testo base che riterranno opportune.
Con riferimento all'intervento del senatore Xxxxxx, assicura che il tema della riduzione del cuneo fiscale è all'attenzione del Governo, come confermato anche dal Documento di economia e finanza in esame,
e che il disegno di legge n. 1132 è già pubblicato per la consultazione sul sito web del senato.
Infine, fissa per lunedì 6 maggio alle ore 12 il termine per la presentazione di eventuali emendamenti e ordini del giorno al testo base.
Prende atto la Commissione.
La senatrice PARENTE (PD) ribadisce il rammarico per la scelta, tutta politica e frutto di un atteggiamento di chiusura della maggioranza, e preannuncia la presentazione di emendamenti da parte del suo Gruppo.
Il senatore XXXXXXXXX (PD) ripercorre la genesi del disegno di legge n. 1132 a sua prima firma e chiarisce che il testo va inteso non come alternativo, bensì come complementare a quello a prima firma del senatore Xxxx e conforme alle posizioni espresse dal Gruppo del Partito Democratico nel corso degli ultimi mesi in materia di rappresentanza e di contrattazione collettiva nazionale.
La PRESIDENTE prende atto.
Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.
IN SEDE CONSULTIVA
(Doc. LXXXVI, n. 2) Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2019
(Doc. LXXXVII, n. 2) Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2018
(Parere alla 14a Commissione. Seguito dell'esame congiunto e rinvio)
Prosegue l'esame congiunto, sospeso nella seduta antimeridiana del 10 aprile.
La senatrice PIZZOL (L-SP-PSd'Az), dopo aver ribadito i principali contenuti della sua relazione, si riserva di presentare una proposta di parere all'esito del dibattito.
Nessuno chiedendo di intervenire, il seguito dell'esame congiunto è rinviato.
(944) Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2018 , approvato dalla Camera dei deputati (Relazione alla 14a Commissione. Seguito dell'esame e rinvio)
Prosegue l'esame, sospeso nella seduta antimeridiana del 16 gennaio.
La senatrice PIZZOL (L-SP-PSd'Az), dopo aver ricordato, per le parti di competenza, i punti salienti del provvedimento, si riserva di presentare una proposta di relazione all'esito del dibattito.
Nessuno chiedendo di intervenire, il seguito dell'esame è rinviato.
SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
La PRESIDENTE avverte che l'ordine del giorno della seduta convocata per domani, mercoledì 17
aprile, alle ore 8,30 è integrato con l'esame in sede referente del disegno di legge n. 1132, a prima firma del senatore Xxxxxxxxx, recante norme in materia di giusta retribuzione, salario minimo e rappresentanza sindacale, e del disegno di legge n. 920-B, di iniziativa governativa, già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati, recante interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo. Avverte altresì che il termine per la presentazione di eventuali emendamenti e ordini del giorno al disegno di legge n. 920-B è fissato alle ore 12 di mercoledì 24 aprile.
Si riserva inoltre di modulare gli orari delle sedute già previste, nonché di quelle da convocare per le prossime settimane sulla base delle determinazioni della Conferenza dei Capigruppo, che risulta ancora in corso.
Prende atto la Commissione.
La senatrice XXXXXXXX (M5S) manifesta l'esigenza di una convocazione nella settimana in corso del Comitato ristretto per l'esame del disegno di legge n. 55 e connessi in tema di caregiver familiare.
La PRESIDENTE rassicura in tal senso la senatrice Xxxxxxxx.
Il senatore XXXXXX (FI-BP) invita la Presidente, nell'organizzazione dei futuri lavori della Commissione che cadranno a ridosso di diverse festività, a tenere conto delle difficoltà logistiche di alcuni senatori che vengono da territori mal collegati con la Capitale.
Si associa il senatore AUDDINO (M5S).
La PRESIDENTE assicura che, per quanto possibile, terrà conto anche di tali esigenze.
La seduta termina alle ore 14,30.
1.3.2.1.20. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale)
- Seduta n. 105 (ant.) del 17/04/2019
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
LAVORO PUBBLICO E PRIVATO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2019
105ª Seduta
Presidenza del Vice Presidente
Intervengono il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Fantinati e il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Cominardi.
La seduta inizia alle ore 9,10.
SULLA PUBBLICITA' DEI LAVORI
Il presidente DE VECCHIS avverte che per la seduta della Commissione è stata richiesta la pubblicità dei lavori, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, sulla quale la Presidenza ha già fatto conoscere il proprio assenso. Dispone pertanto l'attivazione del circuito audiovisivo.
Prende atto la Commissione.
SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
Il presidente DE VECCHIS avverte che, essendo pervenuta da parte del Gruppo Forza Italia la segnalazione di una riunione prevista a partire dalle ore 11, l'odierna seduta della Commissione terminerà entro tale orario.
Prende atto la Commissione.
IN SEDE CONSULTIVA
(Doc. LVII, n. 2 - Allegati I, II, III, IV, V, VI, VII e VIII) Documento di economia e finanza 2019 e connessi allegati
(Parere alla 5a Commissione. Seguito e conclusione dell'esame. Parere favorevole)
Prosegue l'esame, sospeso nella seduta di ieri.
Si apre la discussione generale.
Il senatore XXXXXX (FI-BP), pur riconoscendo la presenza nel Documento di economia e finanza di alcuni aspetti condivisibili per le parti di competenza della Commissione, esprime forte preoccupazione per il quadro macroeconomico che viene tratteggiato. Inoltre, a fronte di un rallentamento dello sviluppo economico internazionale che coinvolge anche l'Italia, critica la decisione del Governo di continuare a prevedere misure da finanziare in deficit e di non dare una risposta chiara ai mercati sui temi delle clausole di salvaguardia e della patrimoniale. Da ciò l'orientamento contrario del suo Gruppo.
Il senatore XXXXXXXXX (PD) sottolinea le contraddizioni contenute nel Documento in esame: da un lato, infatti, c'è la negatività del quadro economico, che pure obbligherebbe la maggioranza a un bagno di realtà, dall'altro, invece, la conferma delle iniziative previste dal contratto di Governo, nonostante l'evidente impossibilità della finanza pubblica di accogliere i relativi impegni di spesa.
Quanto alle parti di competenza della Commissione, rileva come alcune tematiche rientrino anche tra le priorità del proprio Gruppo, come testimoniato da alcune iniziative legislative già depositate in materia di sostegno alle famiglie con figli (AS n. 472, recante delega al Governo per riordinare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e la dote unica per i servizi), di sicurezza sul lavoro (AS n. 526, contenente norme in materia di sicurezza del lavoro e delega al Governo per l'istituzione di un'Agenzia nazionale per la sicurezza del lavoro) e di disabilità (AS n. 973, recante modifiche alla legge 11 febbraio 1980, n. 18, ed introduzione di un ulteriore assegno personale di cura per le persone con disabilità).
Infine, invita la maggioranza a non proseguire sulla strada delle promesse irrealizzabili ed a mostrare maggiore disponibilità a un confronto, nell'interesse dei cittadini.
Il senatore BERTACCO (FdI) ritiene che il Documento di economia e finanza smentisca la propaganda governativa e mostri la vera realtà economica del Paese.
Con riferimento ai temi di più stretta competenza della Commissione, chiede al Governo se la previsione di un salario minimo orario sia accompagnata da una riforma del cuneo fiscale, così da tutelare i lavoratori operanti nei settori esclusi dalla contrattazione collettiva e, contestualmente, garantire alle imprese una riduzione del costo del lavoro.
In materia di incentivi alla genitorialità, auspica una valorizzazione delle esperienze positive già presenti nel Paese, mentre sui temi della disabilità e del "dopo di noi" invita il Governo a manifestare più attenzione e a dedicare maggiori risorse.
Conclusivamente, anticipa la posizione contraria del proprio Gruppo sul Documento in esame.
Il senatore XXXX (PD), dopo aver contestato alcune dichiarazioni di eminenti esponenti della maggioranza sulla utilità di mantenere per il futuro lo strumento del Documento di economia e finanza, ritiene che i dati in esame certifichino ufficialmente il fallimento della politica economica del Governo. A suo parere sarà quindi difficile per la maggioranza continuare sulla medesima strada, peraltro senza chiarire la propria posizione sulle clausole di salvaguardia, sui tagli, sul divario tra Nord e Sud e sull'utilizzo efficiente delle risorse.
Quanto al salario minimo orario, chiede se il Paese possa attualmente permettersi una simile misura e se ne siano state previste le coperture finanziarie. Inoltre, invita l'Esecutivo a chiarire se verrà contestualmente varato anche un taglio del cuneo fiscale.
La senatrice PIZZOL (L-SP-PSd'Az) si domanda come mai i partiti che oggi esprimono esclusivamente critiche non abbiano adottato le soluzioni giuste quando erano a loro volta al Governo. Ritiene che, di fronte alla difficile situazione ereditata, l'attuale Esecutivo, tenuto anche conto della grave congiuntura
economica internazionale, stia facendo del proprio meglio e confida che i provvedimenti varati nel corso della legislatura possano permettere un aumento degli occupati e favorire un aumento della natalità.
Infine, contesta ai precedenti Governi di non aver tutelato adeguatamente in Europa gli interessi del Paese.
La senatrice TOFFANIN (FI-BP) ricorda i principali indicatori del nuovo quadro di finanza pubblica, con riferimento al tasso di disoccupazione, all'indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni e al rapporto deficit/PIL, che testimoniano, a suo parere, la scarsa efficacia delle misure adottate nel corso della legislatura, come nel caso di "Quota 100" e del Reddito di cittadinanza, che sembra addirittura sfavorire i più giovani.
Inoltre, stigmatizza la decisione di bloccare l'indicizzazione delle pensioni e manifesta preoccupazione per la possibile introduzione del salario minimo orario, che potrebbe richiedere una ingente copertura finanziaria e gravare sul mondo delle imprese, in assenza di una contemporanea riduzione del costo del lavoro.
Invita conclusivamente la maggioranza a dedicare un particolare attenzione al settore produttivo, anche per evitare che molte aziende, che pure vogliono creare lavoro, scelgano di delocalizzare all'estero.
Il senatore XXXXXXXXX (M5S) esprime stupore per le critiche espresse dai colleghi delle opposizioni, ritenendo del tutto false le affermazioni sulla indicizzazione delle pensioni e sul Reddito di cittadinanza. Suggerisce loro, al contrario, di fare una adeguata autocritica per le condizioni in cui sono stati tenuti i centri per l'impiego, che all'estero sono stati invece oggetto di adeguate riforme che ne hanno implementato la dotazione economica, tecnologica e professionale, cui l'attuale Governo ha dovuto far fronte. Si dichiara pertanto fiero del percorso economico e delle misure individuate dal Documento in esame.
Il senatore PATRIARCA (PD) ricorda i principali dati economici dell'ultimo decennio, a partire dall'inizio della crisi del 2008, soffermandosi in particolare su quelli dell'ultimo anno, che hanno segnato un netto peggioramento. A suo parere dal Documento in esame - che, associandosi al senatore Xxxx, non ritiene inutile - si evince che il Paese è sostanzialmente in recessione e dovrà affrontare difficoltà maggiori rispetto agli altri Paesi europei, che pure vedono peggiorare le loro performance economiche. Si stupisce quindi che dal Documento non emergano elementi di novità particolari né si prevedano misure capaci di rilanciare l'economia. Al suo interno nota che sono elencate molto iniziative condivisibili, che rappresentano tuttavia un'idea futura di Paese che non tiene conto della sua effettiva situazione reale.
Elenca quindi le misure adottate nel corso della corrente legislatura che avrebbero dovuto garantire, nelle intenzioni della maggioranza, benefici per l'occupazione, per la lotta alla povertà e per l'aumento dei consumi interni, ma che attualmente, sulla base delle ultime risultanze, sembra non abbiano raggiunto lo scopo previsto.
Ribadisce comunque la piena disponibilità del suo Gruppo al confronto su alcune tematiche, come il salario minimo orario e la figura del caregiver, auspicando che ci sia una maggiore capacità di ascolto da parte del Governo, visto che le proposte delle opposizioni conseguono dalla conoscenza della realtà del Paese.
La senatrice PARENTE (PD) in premessa denuncia la compressione dei tempi di esame del Documento di economia e finanza, con modalità, a suo dire raramente sperimentate nei lavori parlamentari in passato, dimostrando così scarso rispetto per le istituzioni e anche per le sensibilità religiose prevalenti nel Paese.
Passando al merito del Documento, lamenta il fatto che il quadro sul benessere economico e sociale (BES) non risulti tra i suoi allegati e riporta alcuni stralci delle dichiarazioni sull'aumento dell'IVA rese dal ministro Xxxx in audizione di fronte alle Commissioni bilancio di Camera e Senato.
Infine ricorda l'imminente visita in Senato della giovane Xxxxx Xxxxxxxx e sottolinea l'incidenza delle tematiche ambientali sulla qualità della vita dei cittadini.
Il senatore AUDDINO (M5S) ricorda le caratteristiche esclusivamente previsionali del DEF, cui va collegata la relativa Nota di aggiornamento (NADEF) stilata sulla base delle maggiori e più stabili informazioni disponibili sugli andamenti macroeconomici e delle riforme annunciate dal Governo. Relativamente al possibile aumento dell'IVA ricorda che il tema delle clausole di salvaguardia è stato ereditato, senza sue specifiche responsabilità, dall'attuale Esecutivo.
Non condivide le affermazioni della senatrice Parente sui tempi di discussione del Documento e sottolinea che sulle iniziative del Partito democratico, che pure vengono tenute in considerazione dall'attuale maggioranza, si siano già espressi gli elettori nel marzo del 2018.
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale.
La relatrice CAMPAGNA (M5S) illustra uno schema di parere favorevole, pubblicato in allegato al resoconto.
Contesta quindi, sulla base dei dati forniti dall'INPS, le critiche sul Reddito di cittadinanza e su "Quota 100", ritenendole immeritate e scorrette, soprattutto se provenienti da chi in passato ha erogato bonus in forma indiscriminata o varato misure per la lotta alla povertà con risorse del tutto inadeguate.
Riconosce l'andamento poco brillante dell'economia italiana, ma invita a interpretare i dati macroeconomici anche alla luce del rallentamento economico globale e a considerare che negli ultimi anni l'Italia è sempre stata comunque nelle ultime posizioni in Europa in base al PIL.
A chi lamenta una scarsa considerazione per le imprese, ricorda che il programma del Governo prevedeva dapprima una fase di aiuto alle fasce più deboli della popolazione, poi quella di sostegno al tessuto produttivo.
Conclude elogiando il DEF per l'attenzione che mostra in particolare nei confronti della disabilità, del lavoro femminile e delle imprese.
Il senatore PATRIARCA (PD) presenta e illustra a nome del suo Gruppo uno schema di parere alternativo, di tenore contrario, pubblicato in allegato al resoconto. Si sofferma soprattutto sulla necessità che la maggioranza prenda atto della realtà del Paese e proponga misure da modulare sulla base delle risorse disponibili, nel rispetto di alcune priorità, che potranno riguardare il supporto alla genitorialità, la lotta alla disoccupazione giovanile, l'eliminazione o la riduzione della differenza salariale tra i generi e il sostegno alla disabilità. Infine, condivide l'esigenza di pensare al Paese che si vorrebbe, osservando tuttavia che la politica non si può definire virtuosa se non tiene conto della realtà e non opera di conseguenza.
Il sottosegretario COMINARDI assicura che l'approccio del DEF è prudenziale e precisa che gli effetti di alcune iniziative del Governo si vedranno nel medio termine; tale è il caso dell'accordo commerciale con la Cina, che cercherà di contrastare le conseguenze nefaste della "guerra dei dazi", anche se porterà qualche beneficio in tempi brevi ai produttori nazionali di agrumi.
Segnala quindi i segnali incoraggianti provenienti dall'andamento della produzione industriale nel primo trimestre dell'anno e le misure pensate per le imprese come il super ammortamento e la mini Ires.
Confronta poi i dati relativi al REI e al Reddito di cittadinanza e manifesta soddisfazione per i dati provenienti dall'INPS sul numero delle domande presentate, che rappresentano una platea di circa 2,8 milioni di persone, pari al 65 per cento circa del totale.
Ritiene infondate le critiche sul blocco delle indicizzazioni delle pensioni, che ha riguardato solo i trattamenti pari a 8 volte il minimo, mentre c'è stato un aumento per quelli inferiori, a maggior vantaggio di quelli più bassi.
Infine, conferma le grandi ambizioni del Governo ed esprime la consapevolezza che, di fronte a un
quadro complessivo in continua evoluzione, alcune misure andranno adattate alla realtà del momento.
Nessun altro chiedendo di intervenire e accertata la presenza del prescritto numero di senatori, il PRESIDENTE mette ai voti lo schema di parere favorevole proposto dalla relatrice, che risulta approvato.
Resta pertanto preclusa la votazione sulla proposta di parere alternativo presentata dal Gruppo parlamentare PD.
IN SEDE REFERENTE
(920-B) Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo , approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati
(Esame e rinvio)
La relatrice XXXXXX (L-SP-PSd'Az), premesso che il disegno di legge è qualificato come collegato alla manovra di finanza pubblica, rileva che la Camera dei deputati ha apportato un complesso di modifiche ed integrazioni al disegno di legge rispetto al testo già licenziato dal Senato. In particolare, nota che nell'articolo 1 - che introduce nell'ordinamento il "Piano triennale delle azioni concrete per l'efficienza delle pubbliche amministrazioni" ed istituisce, presso il Dipartimento della funzione pubblica, il "Nucleo della Concretezza", preposto alla verifica della realizzazione delle azioni concrete per il miglioramento dell'efficienza delle pubbliche amministrazioni -, la Camera ha operato modifiche molto specifiche. Esse sono intese a richiamare - con riferimento alle suddette azioni - anche i principi di trasparenza e di digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni e ad introdurre un termine temporale per la comunicazione, da parte delle pubbliche amministrazioni, dell'avvenuta attuazione delle misure correttive e a prevedere la trasmissione anche alle competenti Commissioni parlamentari della relazione annua del Dipartimento della funzione pubblica, concernente gli esiti dei sopralluoghi e delle visite.
Nell'articolo 2 del disegno di legge - che prevede l'introduzione di sistemi di verifica biometrica dell'identità e di videosorveglianza degli accessi per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche e che reca un principio generale sullo svolgimento della prestazione nella sede di lavoro da parte dei dirigenti delle amministrazioni pubbliche - la Camera ha introdotto un richiamo al principio di proporzionalità di cui all'articolo 52 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (comma 1) ed ha escluso dall'ambito di applicazione della disposizione il personale docente ed educativo degli istituti e delle scuole di ogni ordine e grado e delle istituzioni educative, specificando che i dirigenti di tali istituzioni sono soggetti ad accertamento esclusivamente ai fini della verifica dell'accesso, secondo le modalità stabilite da un regolamento ministeriale.
È stato inoltre soppresso l'articolo 3 originario, relativo alle risorse destinate al trattamento economico accessorio del personale delle amministrazioni pubbliche, in quanto tale articolo è stato nel frattempo assorbito dall'articolo 11, commi 1 e 2, del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, convertito, con
modificazioni, dalla legge 11 febbraio 2019, n. 12.
La relatrice osserva quindi che i commi da 1 a 7, 10 e 13 dell'articolo 3 confermano il limite vigente per le assunzioni da parte delle amministrazioni statali, anche ad ordinamento autonomo, e delle agenzie e degli enti pubblici nazionali non economici e recano modifiche ed integrazioni alle norme sulle procedure per le assunzioni da parte di tali amministrazioni. In merito a tale disciplina, l'altro ramo del Parlamento ha apportato alcune riformulazioni tecniche ed alcune modifiche di coordinamento: ha inserito le figure professionali con elevate competenze in materia di contabilità pubblica e di gestione finanziaria tra quelle il cui reclutamento dev'essere previsto in via prioritaria, nell'ambito della predisposizione dei piani triennali dei fabbisogni di personale delle suddette amministrazioni; ha specificato che le procedure concorsuali sono svolte dal Dipartimento della funzione pubblica; ha posto, per tali procedure, alcuni criteri e facoltà specifici, concernenti le
commissioni d'esame, le sottocommissioni, la tipologia e le modalità di svolgimento delle prove d'esame, i punteggi relativi ai titoli. È stato tra l'altro previsto che le prove d'esame possano essere precedute da una prova preselettiva, qualora le domande di partecipazione al concorso siano in numero superiore a due volte il numero dei posti banditi, e che le prove scritte si svolgano secondo modalità semplificate, anche mediante la concentrazione delle medesime in un'unica prova, eventualmente mediante il ricorso a domande con risposta a scelta multipla. Riguardo ai titoli, si è prevista l'attribuzione di un punteggio fisso stabilito dal bando e si è disposto che il totale dei punteggi per titoli non possa essere superiore ad un terzo del punteggio complessivo attribuibile. Inoltre, si è stabilito che il Dipartimento della funzione pubblica provveda allo sviluppo di un portale del reclutamento, per la raccolta e la gestione delle domande di partecipazione ai concorsi pubblici e delle fasi delle procedure concorsuali, anche mediante la creazione del fascicolo elettronico del candidato. Si è poi demandato ad un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro per la pubblica amministrazione l'aggiornamento dei compensi per i membri delle commissioni esaminatrici e per il personale addetto alla vigilanza delle prove concorsuali.
La Camera ha inoltre inserito nell'articolo 3 i commi 8, 9, 11, 12 e da 14 a 16, relativi a tutte le pubbliche amministrazioni ed inerenti a vari profili in materia di procedure di assunzione e di mobilità. In particolare, il comma 8 reca una deroga generale per le procedure concorsuali bandite nel triennio 2019-2021 all'obbligo di espletamento preventivo delle procedure di mobilità volontaria. La lettera a) del comma 9 prevede, al numero 1), la risoluzione del rapporto di lavoro ove il personale in disponibilità non accetti due proposte di ricollocazione, qualora esse concernano l'ambito territoriale della provincia indicata dal medesimo soggetto. Il successivo numero 2) opera talune esclusioni dall'ambito di applicazione della norma secondo cui l'avvio di procedure concorsuali e le nuove assunzioni a tempo indeterminato, ovvero a tempo determinato per un periodo superiore a dodici mesi, siano subordinate alla verifica dell'impossibilità di ricollocare il personale in disponibilità. Le esclusioni riguardano gli incarichi dirigenziali conferiti a soggetti estranei alle pubbliche amministrazioni e quelli conferiti con contratto a tempo determinato negli enti locali e negli enti ed aziende del Servizio sanitario nazionale. La lettera b) del comma 9 reca alcune norme di carattere organizzativo relative alla mobilità collettiva. La successiva lettera c) specifica che l'obbligo per le amministrazioni pubbliche di promuovere o proporre programmi di assunzione per i soggetti rientranti nell'ambito di applicazione del collocamento obbligatorio vige anche per i profili professionali delle aree o categorie per i quali non sia previsto il solo requisito della scuola dell'obbligo. Il comma 11 consente che il presidente ed i membri delle commissioni esaminatrici dei concorsi per l'accesso ad un pubblico impiego siano scelti anche tra il personale in quiescenza da non più di quattro anni alla data di pubblicazione del bando di concorso. Il comma 12 specifica che gli incarichi di presidente, di membro o di segretario di una commissione esaminatrice si considerano conferiti in ragione dell'ufficio ricoperto dal dipendente pubblico o comunque conferiti dall'amministrazione presso cui presti servizio o su designazione della stessa. In relazione a tale norma, il successivo comma 14 chiarisce che i compensi dovuti al personale dirigenziale a titolo di componente di una commissione esaminatrice non rientrano nel principio di onnicomprensività della retribuzione dei dirigenti pubblici, mentre il comma 15 demanda ad un regolamento ministeriale l'istituzione di un Albo nazionale dei componenti delle commissioni esaminatrici di concorso, articolato in sottosezioni su base regionale e per aree o settori tematici omogenei.
La relatrice passa quindi ad illustrare i contenuti dell'articolo 4, pure inserito nel corso dell'esame della Camera dei deputati. Segnala, in particolare, che il comma 1 estende agli altri pubblici dipendenti la disciplina che consente finora solo per talune categorie di personale il collocamento in aspettativa senza assegni per lo svolgimento di attività presso soggetti e organismi, pubblici o privati, anche operanti in sede internazionale, e modifica le norme sulla durata della medesima aspettativa. Al riguardo, ricorda che attualmente tale possibilità è ammessa per i dirigenti delle pubbliche amministrazioni, per gli appartenenti alla carriera diplomatica e prefettizia e, limitatamente agli incarichi pubblici, per i magistrati ordinari, amministrativi e contabili e gli avvocati e procuratori dello Stato. In caso di svolgimento di attività presso soggetti diversi dalle amministrazioni pubbliche, il
collocamento in aspettativa non può superare i cinque anni, con possibilità di rinnovo per una sola volta.
Passando al successivo articolo 5 - recante, nei commi da 1 a 4, una disciplina specifica per i problemi posti dall'avvenuta risoluzione, da parte di Consip S.p.A., di alcune convenzioni di fornitura di buoni pasto per pubblici dipendenti - la relatrice sottolinea che la Camera ha aggiunto i commi 5 e 6, concernenti l'introduzione dell'obbligo, a carico delle società di emissione di buoni pasto, di fornire una garanzia fideiussoria nei confronti degli esercizi presso i quali possa essere erogato il servizio sostitutivo di mensa e a copertura delle eventuali inadempienze delle società di emissione nel pagamento delle prestazioni effettuate dagli esercizi convenzionati.
Infine, con riferimento all'articolo 6 - recante le disposizioni finali e la clausola di salvaguardia, relativa alle regioni a statuto speciale ed alle province autonome - fa osservare che la Camera ha operato esclusivamente una modifica di coordinamento, in relazione alla soppressione dell'articolo 3 originario.
Il presidente DE VECCHIS ringrazia la relatrice per l'ampia illustrazione. Ricorda quindi che il termine per la presentazione di eventuali emendamenti ed ordini del giorno, come convenuto nella seduta di ieri, è fissato per le ore 12 di mercoledì 24 aprile.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
(310) LAUS ed altri. - Istituzione del salario minimo orario
(658) Xxxxxx XXXXXXX ed altri. - Disposizioni per l'istituzione del salario minimo orario (1132) NANNICINI ed altri. - Norme in materia di giusta retribuzione, salario minimo e rappresentanza sindacale
(Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge nn. 310 e 658, congiunzione con l'esame del disegno di legge n. 1132 e rinvio)
Prosegue l'esame congiunto, sospeso nella seduta di ieri.
La relatrice XXXXXXXXXXX (M5S), nell'illustrare i contenuti del disegno di legge n. 1132, specifica preliminarmente che il Capo I del disegno di legge è finalizzato a introdurre una disciplina in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva, mentre il Capo II reca nuove norme in materia di informazione e consultazione dei lavoratori. In particolare, l'articolo 1 stabilisce che la retribuzione minima tabellare prevista dai contratti collettivi nazionali di lavoro stipulati dalle associazioni di rappresentanza dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale costituisca il trattamento minimo tabellare, valido per tutti i lavoratori del settore. Negli ambiti di attività non coperti dai contratti collettivi trova applicazione l'istituto del salario minimo di garanzia, secondo gli importi e le modalità determinati dal successivo articolo 2. Quest'ultimo prevede la costituzione di una Commissione paritetica presso il CNEL, nonché di un nucleo tecnico di analisi e monitoraggio, a supporto della Commissione stessa. Spetta alla Commissione l'adozione di una determinazione contenente i criteri per l'individuazione dei contratti collettivi nazionali di riferimento, i criteri e le modalità operative per la fissazione della titolarità ed efficacia soggettiva della contrattazione collettiva di primo e di secondo livello e l'importo del salario minimo di garanzia. La determinazione della Commissione è recepita con uno o più decreti del Ministro del lavoro e delle politiche sociali. In caso di violazione di tali decreti, al datore di lavoro è comminata una sanzione amministrativa pecuniaria, da un minimo di euro 1.000 ad un massimo di euro 10.000 per ciascun lavoratore, oltre all'obbligo di ristoro del danno economico determinato al lavoratore.
La relatrice si sofferma quindi sull'articolo 3, che affida al CNEL, in cooperazione con l'INPS, il compito di aggiornare la numerazione dei contratti e degli accordi collettivi di lavoro depositati e
archiviati, attribuendo un codice alfanumerico a ciascuno di essi. Tale codice è impiegato anche dall'INPS nell'ambito della procedura relativa alla compilazione digitale dei flussi delle denunce retributive e contributive individuali mensili.
In materia di informazione e consultazione dei lavoratori, l'articolo 4 del testo prevede, nelle imprese che occupino almeno trecento lavoratori, l'istituzione di un comitato consultivo, composto pariteticamente da rappresentanti dei lavoratori e dell'impresa. La disposizione si applica anche alle imprese collegate, controllate o controllanti, ovvero dirette e coordinate o che svolgano attività di direzione e coordinamento, secondo la disciplina civilistica vigente, che occupino in Italia o all'estero almeno trecento lavoratori. In tale ambito, il comitato consultivo è istituito in ciascuna impresa che occupi almeno trentacinque lavoratori. L'organo di governo delle imprese in cui sia istituito un comitato consultivo trasmette ogni sei mesi a quest'ultimo una relazione illustrativa della situazione economica, finanziaria, produttiva e occupazionale dell'impresa stessa; su tali relazioni il comitato consultivo esprime un parere preventivo non vincolante. Il comitato consultivo è titolare dei diritti di informazione e consultazione previsti dal decreto legislativo 6 febbraio 2007, n. 25, ferma restando la titolarità dei lavoratori ai diritti di informazione ivi previsti. In particolare, il comitato può formulare osservazioni e raccomandazioni sulle proposte di deliberazione dell'impresa concernenti la cessazione o il trasferimento di aziende o di parti importanti delle medesime, le fusioni e le incorporazioni, i nuovi insediamenti e la costituzione di rapporti di cooperazione con altre società, le limitazioni, gli ampliamenti o le modifiche delle attività aziendali, nonché le riconversioni produttive e le modificazioni dell'organizzazione aziendale e del lavoro che comportino rilevanti conseguenze sull'occupazione e sulla mobilità dei lavoratori.
Conclusivamente, la relatrice propone che l'esame del disegno di legge si svolga congiuntamente a quello dei disegni di legge. n. 310 n. 658.
La Commissione concorda.
Il presidente DE VECCHIS ricorda che il termine per la presentazione di eventuali emendamenti ed ordini del giorno al testo adottato come base per il seguito dell'esame (Atto Senato n. 658) è stato stabilito per le ore 12 di lunedì 6 maggio. Rinvia quindi il seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge.
Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 11.
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE SUL DOCUMENTO LVII, N. 2 E CONNESSI ALLEGATI
L'11a Commissione permanente, esaminato il Documento in titolo,
apprezzato l'impegno del Governo a prevedere un aumento degli investimenti nell'ambito del lavoro e delle politiche sociali nel prossimo triennio;
considerato che l'obiettivo prioritario che si pone è quello di realizzare una nuova fase di sviluppo economico e un miglioramento nell'inclusione sociale e della qualità della vita, nel pieno rispetto dei vincoli europei;
considerati favorevolmente gli interventi attuati dal Governo in ordine:
- al cosiddetto "decreto dignità" - decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2018, n. 96 -, che ha operato alcune modifiche alla disciplina del contratto a tempo determinato, della somministrazione di lavoro, delle prestazioni di lavoro
occasionali, dei limiti minimi e massimi della misura dell'indennità in caso di licenziamento illegittimo, degli sgravi contributivi per assunzioni e delle misure di disincentivo alla delocalizzazione delle imprese;
- al decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, che ha introdotto l'istituto del Reddito di cittadinanza, "Quota 100" ed ha previsto un potenziamento dei centri per l'impiego;
considerato inoltre che il Documento:
- afferma l'intenzione di sviluppare l'impegno dell'incentivazione del lavoro giovanile e femminile e della lotta al precariato, anche mediante l'estensione della disciplina in materia di equo compenso e la revisione della normativa sulle prestazioni di lavoro occasionali;
- afferma che saranno perseguiti una revisione degli incentivi alla genitorialità, lo sviluppo di una rete di centri dedicati (quali gli asili nido ed i centri estivi) e l'introduzione di una politica fiscale che favorisca le famiglie con figli;
- riguardo al tema della sicurezza sul lavoro, riporta l'intenzione di operare alcune modifiche della relativa disciplina, intese alla semplificazione degli adempimenti per le piccole e medie imprese, ed aumentare le risorse da destinare al personale addetto ai controlli ed alle loro attività di verifica;
- in merito al tema della disabilità, conferma la qualifica di "collegato alla manovra di finanza pubblica" per il disegno di legge delega (approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 febbraio 2019 ed in attesa di presentazione alle Camere) che, attraverso un apposito Codice della materia, prevede l'intervento in più ambiti settoriali, tra i quali: definizione della condizione di disabilità; disciplina dei benefici; promozione della vita indipendente e contrasto dell'esclusione sociale; percorsi di abilitazione e riabilitazione, diritto all'istruzione e alla formazione professionale; inserimento nel mondo del lavoro e tutela dei livelli occupazionali ed, infine, accessibilità e diritto alla mobilità; considerato infine che:
in particolare, il Documento dedica specifica attenzione alla proposta di introduzione del salario minimo, avente l'obiettivo di far corrispondere ai lavoratori una retribuzione complessiva proporzionata e sufficiente alla quantità e qualità del lavoro prestato, nel rispetto dei princìpi costituzionali, assumendo come riferimento l'Atto Senato n. 658, attualmente in discussione presso questa Commissione;
l'istituzione del salario minimo orario deve essere considerata come il primo passo di un percorso che abbia come secondo passaggio il taglio del cosiddetto "cuneo fiscale", così come previsto nel medesimo Documento, con l'obiettivo di dare un aiuto concreto alle imprese e garantire salari dignitosi ai lavoratori;
esprime, per quanto di competenza, parere favorevole.
SCHEMA DI PARERE PROPOSTO DAI SENATORI PATRIARCA, XXXX, XXXXXXXXX E Xxxxxxxxx XXXXXXX SUL DOCUMENTO LVII, N. 2 E CONNESSI ALLEGATI
La Commissione lavoro pubblico e privato, previdenza sociale, in sede di esame del Documento di economia e finanza 2019; premesso che,
il Documento di economia e finanza 2019, il primo redatto nel corso di questa Legislatura dal Governo in carica, certifica lo stato di grave difficoltà in cui versa il Paese sul fronte della crescita economica e della sostenibilità della finanza pubblica. Le cause di tale situazione risiedono principalmente nelle scelte politiche finora adottate dall'Esecutivo, rivelatesi del tutto inidonee a mantenere l'Italia sui livelli di crescita conseguiti nella scorsa Legislatura e ad indirizzarla su un percorso virtuoso di finanza pubblica;
il tentativo del Governo di attribuire tutte le ragioni della caduta del nostro prodotto interno lordo alla situazione di crescente instabilità internazionale e al rallentamento dell'economia e del commercio a livello globale non è sufficiente a spiegare la situazione in atto. Nel corso dell'ultimo anno, infatti, il
divario di crescita del nostro Paese con il resto dei partners europei e dei Paesi maggiormente industrializzati si è notevolmente ampliato, invertendo un percorso faticosamente costruito e raggiunto nel biennio precedente. La recessione in atto, il calo dell'occupazione, il crollo della fiducia di cittadini e delle imprese e i conti pubblici in peggioramento sono in gran parte il frutto di svariati errori di politica economica commessi dal Governo nei 10 mesi dal suo insediamento;
l'inerzia nelle fasi iniziali dell'insediamento dell'Esecutivo sul fronte delle politiche per lo sviluppo affiancata a interventi di revisione, blocco o abrogazione di svariate misure adottate dai precedenti Governi - in primis il cosiddetto decreto dignità e la vicenda dell'analisi costi/benefici sulle grandi opere - e il contemporaneo avvio di una fase di forte conflittualità sia interna sia con i vertici delle istituzioni europee, ha alimentato nel Paese un clima di profonda incertezza che ha colpito imprese e consumatori, rallentandone gli investimenti e i consumi. Gli effetti di tale atteggiamento si sono manifestati immediatamente già nel terzo trimestre del 2018, allorché l'economia ha registrato un primo rallentamento della crescita economica (-0,2 per cento) avvenuto dopo tre anni e mezzo contrassegnati da risultati positivi, a cui ha fatto seguito il rallentamento nel quarto trimestre del 2018 (-0,1 per cento) e la recessione tecnica registrata nei primi mesi del 2019;
nella legge di bilancio per l'anno 2019 è stata data attuazione ad alcune misure contenute nel "Contratto di Governo", fra cui il reddito di cittadinanza e la misura nota come "Quota 100", associando a tali interventi il raggiungimento di obiettivi di crescita molto ambiziosi (+1,5 per cento del PIL nella NADEF 2018 successivamente corretto con un meno irrealistico +1 per cento a dicembre 2018). La struttura della legge di bilancio per il 2019, fondata essenzialmente su misure di spesa corrente finanziate con un ingente ricorso al deficit, sull'incremento della pressione fiscale e sulla contemporanea riduzione delle risorse per gli investimenti e degli incentivi alle imprese, si è rivelata da subito non sostenibile - tanto da costringere lo stesso Esecutivo ad apportare in extremis profonde modifiche al testo per evitare l'apertura da parte della Commissione europea della procedura d'infrazione per debito eccessivo - nonché del tutto inadeguata a favorire la crescita potenziale e ad accrescere la credibilità del Paese sui mercati finanziari;
la mancanza di un dialogo costruttivo con i vertici delle istituzioni europee, in primis con la Commissione europea, unitamente all'interruzione delle riforme strutturali avviate dai precedenti Governi e al forte rallentamento della spending review e più in generale delle politiche di revisione e contenimento della spesa pubblica, hanno privato il Governo degli strumenti e degli spazi di manovra che negli scorsi anni hanno consentito di recuperare risorse da utilizzare per interventi di sviluppo e di sostegno ai cittadini e, attraverso questi, di raggiungere più elevati livelli di crescita;
il combinato disposto di tali scelte ha generato una situazione di grave difficoltà testimoniata, oltre che dall'andamento del PIL, anche da altri indicatori, fra cui emergono in tutta evidenza l'andamento dell'occupazione che, nel periodo che va da maggio 2018 fino a febbraio 2019, ha registrato la perdita di oltre 116.000 posti di lavoro, riportando il tasso di disoccupazione in crescita, colpendo in modo particolare i giovani e le donne, l'andamento della produzione, del fatturato e degli ordinativi dell'industria che hanno registrato una forte battuta d'arresto nell'ultimo trimestre del 2018, l'andamento in calo dei consumi e degli investimenti, sia pubblici che privati, la diminuzione del reddito disponibile dei cittadini, l'aumento del divario territoriale tra Nord e Sud del Paese;
nel Country Report 2019, la Commissione europea ha espresso forti preoccupazioni sulla situazione dell'Italia. Per l'esecutivo Ue l'Italia presenta squilibri economici "eccessivi" che, unitamente al debito alto e alla protratta scarsa produttività, implicano rischi con rilevanza transnazionale e un rischio di contagio per tutta l'Unione europea. L'Italia rappresenta l'anello debole dell'Europa e la manovra di bilancio per il 2019, nonostante le modifiche introdotte nella fase finale d'esame del provvedimento, presenta misure che hanno un impatto negativo su deficit, debito pubblico e potenziale di crescita economica del Paese;
sul fronte della crescita potenziale, gli ultimi dati e le rilevazioni degli osservatori internazionali certificano che il nostro Paese è in recessione. La Commissione europea ha tagliato la previsione di crescita del PIL italiano nel 2019 dal 1,2 per cento delle previsioni autunnali allo 0,2 per cento, dato che rende l'Italia il fanalino di coda dell'Unione europea. L'Ocse ha recentemente fissato la crescita ad
un livello ancora inferiore, ovvero pari allo zero nel 2019, confermando un trend in diminuzione rilevato dai principali organismi internazionali, mentre l'FMI ha fissato la crescita per il 2019 allo 0,1 per cento, il deficit al 2,7 per cento e il debito pubblico al 133,4 per cento. Allo stato attuale, le criticità insite nel funzionamento del reddito di cittadinanza e le ricadute di "Quota 100" sulle amministrazioni pubbliche e sulle imprese, unitamente alla debolezza delle misure sul fronte dello sviluppo sostenibile, delle politiche industriali, degli investimenti pubblici, a partire dal blocco delle grandi opere, e l'insufficienza delle politiche attive per il lavoro prefigurano uno scenario di forte incertezza per i prossimi mesi, tanto che gli effetti attesi dalle misure della legge di bilancio e le annunciate misure sul fronte della crescita e degli appalti non sembrano in grado di invertire il trend in atto;
considerato che:
il Documento di economia e finanza 2019, il primo che incorpora negli andamenti tendenziali gli effetti dei provvedimenti approvati dall'Esecutivo, riconosce l'insuccesso delle scelte politiche finora adottate e rende palese la pericolosa incapacità di programmazione degli obiettivi e di valutazione degli effetti economici delle proprie scelte;
il Documento stima una crescita tendenziale del PIL che nel corrente anno scende allo 0,1 per cento rispetto all'1,5 per cento programmato dalla Nota di aggiornamento del settembre 2018 e ridotto all'1 per cento nella successiva revisione del quadro macroeconomico presentata a dicembre. Nel quadro programmatico, il DEF stima per il corrente anno una crescita del PIL superiore di 0,1 punti rispetto a quella tendenziale in virtù di provvedimenti approvati dal Consiglio dei Ministri ma non ancora pubblicati in Gazzetta Ufficiale. Si tratta della crescita più bassa del mondo occidentale;
la parabola fallimentare del Governo è certificata anche nell'orizzonte pluriennale del Documento dove si stima un tasso di crescita programmatico che si attesta allo 0,8 per cento annuo nel triennio successivo, lievemente superiore al tendenziale per il 2020-2021, ma addirittura inferiore ad esso di 0,1 punti per il 2022;
nello stesso quadro programmatico del Governo, il tasso di disoccupazione sale dal 10,6 per cento del 2018 all'11 per cento dell'anno in corso e peggiora ulteriormente di 0,1 per cento nel 2020; gli investimenti fissi lordi scendono dal 3,4 per cento del 2018 all'1,4 nel 2019 e, per quanto riguarda la quota degli investimenti pubblici, non si ravvedono evidenze di quello che sarebbe dovuto essere il più grande piano di investimenti della storia italiana;
la pressione fiscale, dopo una riduzione, fra il 2013 e il 2017, di più di un punto percentuale, che sale a quasi due considerando la misura degli "80 euro", torna invece a salire, dal 42,1 per cento del 2018 al 42,7 per cento nel biennio 2020-2021;
sul versante della finanza pubblica, il DEF evidenzia un quadro altrettanto allarmante. Gli indicatori di finanza pubblica evidenziano che nel breve volgere di pochi mesi i conti pubblici sono tornati fuori controllo, con un indebitamento netto che dalla previsione del 2 per cento di dicembre aumenta al 2,4 per cento; questo peggioramento rende certa, per ammissione dello stesso Governo, l'attivazione del taglio della spesa, previsto dalla legge di bilancio 2019, di due miliardi di euro, tra cui 300 milioni per il trasporto pubblico locale, con evidenti ripercussioni sul livello delle prestazioni dei servizi che garantiscono l'esercizio dei diritti fondamentali dei cittadini;
la scarsa credibilità dell'azione del Governo ha determinato un aumento dello spread, oggi stabilmente intorno ai 250 punti base rispetto ai 130 dell'inizio del 2018, costringendoci a finanziare una maggior spesa per interessi che ha sottratto risorse per la crescita e ha fatto registrare l'aumento complessivo del debito fino al 132,6 per cento del rapporto con il PIL, il livello più alto mai raggiunto in Italia dal 1924; al contrario, l'ingente stock di debito, che impone di emettere titoli di Stato per oltre 400 miliardi di euro all'anno ed espone la nostra economia agli shock esterni, richiede necessariamente una gestione attenta dei conti pubblici per preservare la fiducia dei mercati che quel debito sono chiamati a finanziare;
crescita anemica, peggioramento del deficit, aumento degli oneri sui titoli di Stato, debito su livelli più che critici concorrono ad innalzare in modo preoccupante il livello di vulnerabilità del Paese, circolo vizioso da cui il Paese si era faticosamente ma caparbiamente allontanato negli ultimi anni e dal quale il Governo ammette in questo Documento di non avere strumenti di reazione se non annunciare la
realizzazione di misure a soli fini elettorali che nei fatti non si traducono in obiettivi programmatici; dal previsto aumento dell'avanzo primario di 3 decimi di punto nel 2020 emerge l'intenzione di procedere a una manovra restrittiva, incompatibile con i 30 miliardi di euro necessari per evitare gli aumenti dell'IVA e delle accise previsti a legislazione vigente e per finanziare almeno le voci di spesa contenute nelle previsioni a politiche invariate;
nel Documento, infatti, non viene mai affermata la volontà di impedire il previsto aumento dell'IVA e delle accise, segno evidente che il Governo sconta nel 2020 un incremento dell'aliquota agevolata dell'IVA dal 10 al 13 per cento e di quella ordinaria dal 22 al 25,2 per cento (che arriva al 26,5 per cento nel 2021), un macigno di 23,1 miliardi di euro per il 2020 e di 28,8 miliardi per il 2021 sui redditi dei cittadini;
constatato che:
il Paese ha urgente necessità di uscire dalla situazione di recessione in atto e di tornare su un sentiero di crescita sostenuta. A tal fine, occorre dare avvio ad una diversa politica economica e sociale per lo sviluppo del Paese, che guardi agli obiettivi di Agenda 2030, e riprendere a percorrere il "sentiero" della sostenibilità del deficit e del debito pubblico;
in tale rinnovato contesto di politica economica, appare prioritario affrontare e risolvere la natura dei problemi strutturali del Paese a partire dalla ormai perdurante stagnazione della produttività, dall'eccessivo peso del debito pubblico sulle amministrazioni pubbliche, sui cittadini e sulle imprese e dal modello di sviluppo che risulta essere ormai insostenibile sia dal punto di vista ambientale sia sociale come evidenziato dai dati del BES, dall'OECD Better life index e dal Rapporto Asvis su Agenda 2030;
il rilancio dei consumi è uno dei fattori fondamentali per la ripresa della nostra economia. A seguito dell'approvazione della legge di bilancio per l'anno 2019, sui cittadini pende a partire dal prossimo anno un preoccupante aumento dell'IVA sui beni di consumo che se non affrontato da subito rischia di pregiudicare gli obiettivi di crescita anche per il prossimo anno. La sterilizzazione delle clausole di salvaguardia rappresenta, pertanto, nei prossimi mesi un passaggio fondamentale per non comprimere i consumi e la possibilità di rilancio del Paese;
gli investimenti in infrastrutture e opere pubbliche rappresentano un volano di primaria importanza per lo sviluppo economico di un Paese. Le risorse impiegate per tali finalità, anche per le piccole opere, sono in grado di generare un moltiplicatore elevato di crescita, di creare occupazione e benessere per le comunità che beneficiano della realizzazione degli interventi. Lo sblocco delle grandi opere - a partire dalla TAV, dal Terzo valico e dalla Pedemontana - e l'effettivo utilizzo delle risorse già stanziate, oltre a mettere a disposizione di cittadini ed imprese infrastrutture moderne, garantirebbe maggiore interconnessione con la rete delle infrastrutture europee e il rilancio delle imprese operanti nel settore e l'occupazione;
colmare il divario tra Nord e Sud e garantire uguali opportunità nelle diverse aree del Paese è la condizione indispensabile per una ripresa duratura dello sviluppo non solo del Mezzogiorno ma per l'intero Paese. In tale contesto occorre invertire le scelte finora adottate dall'Esecutivo che rischiano di ampliare il divario in ragione dell'arresto della crescita economica in atto e dei tagli di risorse introdotti nella legge di bilancio per il 2019, e predisporre incentivi, politiche industriali e politiche del lavoro calibrate per creare imprese e nuova occupazione, arrestando l'emigrazione dei giovani e favorire il reinserimento in quei territori di chi oggi non lavora;
rilevato che:
per quanto di competenza della Commissione, il DEF qualifica il Reddito di cittadinanza e la misura nota come "Quota 100" come "le più importanti misure espansive previste dalla Legge di Bilancio 2019", nonostante la valutazione dell'impatto macroeconomico delle suddette misure certifichi, di fatto, l'irrilevanza che queste avranno nel prossimo triennio sul piano macroeconomico;
infatti, secondo quanto riportato nella Sezione I sull'impatto macroeconomico del Reddito di cittadinanza, "Il tasso di variazione percentuale del PIL si accrescerebbe rispetto allo scenario di base di 0,2 punti percentuali sia nel 2019 sia nel 2020 e di 0,1 punti percentuali nel 2021";
riguardo la valutazione degli effetti macroeconomici delle misure in materia di pensioni previste dal
decreto-legge sul Reddito di cittadinanza e "Quota 100", secondo quanto riportato nella Sezione I, "Il tasso di variazione percentuale del PIL si manterrebbe invariato nel 2019 rispetto allo scenario di base, aumenterebbe di 0,1 punti percentuali sia nel 2020 sia nel 2021 e rimarrebbe invariato nel 2022.";
nel DEF l'intera visione del sistema previdenziale si risolve nella misura nota come "Quota 100", nella totale assenza di misure per giovani, per le donne, che hanno carriere lavorative, di solito, più discontinue e irregolari di quelle degli uomini, e per tutte quelle categorie di lavoratori più deboli costretti a continuare a lavorare perché, a causa di scelte improvvide e poco lungimiranti, non riescono a raggiungere i 38 anni di contributi;
riguardo le politiche per la povertà, il DEF si concentra sul Reddito di cittadinanza come misura prevalente di contrasto alla povertà e non prevede l'adozione di altre misure, nella assurda convinzione che l'erogazione di un beneficio economico possa rappresentare lo strumento principe di lotta alla povertà, dimenticando, o meglio, facendo finta di dimenticare, le dimensioni non lavoristiche della povertà e la necessità di risposte complesse ai bisogni complessi di una persona, possibili solo a seguito di una valutazione multidimensionale;
secondo quanto riportato nel PNR, il Reddito di cittadinanza "sarà completato dall'introduzione del salario minimo legale". Su questo tema occorre cautela, evitando di porre in essere norme troppo rigide e cariche di aspettative e cercando di dare attuazione piena sia all'articolo 36 che all'articolo 39 della Costituzione, sancendo per legge che la giusta retribuzione prescritta dall'articolo 36 della Costituzione è quella stabilita dalla contrattazione collettiva e rafforzando, in questa ottica, il sistema della rappresentanza, attraverso meccanismi certi e condivisi di misurazione della rappresentatività delle organizzazioni sindacali e datoriali;
il cosiddetto "decreto dignità" è considerato una misura volta a ridurre la precarietà del lavoro, a disincentivare l'utilizzo eccessivo dei contratti a termine e a promuovere l'utilizzo di quelli a tempo indeterminato, nonostante lo stesso DEF documenti come le misure previste dal decreto-legge non abbiano prodotto i risultati sperati a livello occupazionale, poiché secondo quanto riportato dall'ISTAT e dallo stesso DEF, la stima degli occupati è cresciuta solo dello 0,1 per cento;
si ricorda che nel mese di maggio 2018, dopo diversi mesi di crescita, gli occupati hanno raggiunto la soglia di 23.327.107 unità, superando ampiamente il tetto massimo dell'occupazione registrato prima della crisi del 2007, mentre sulla base dei dati contenuti nella Banca dati I.STAT, a seguito dell'insediamento del Governo Conte, il totale degli occupati è sceso in modo costante (nel mese di febbraio 2019, gli occupati totali sono scesi a 23.210.786 unità con una perdita di 116.321 posti di lavoro rispetto a maggio 2018). Nello stesso mese di febbraio 2019 i disoccupati erano 2.771.000 (10,7 per cento), in aumento di 21.000 unità rispetto ai 2.750.000 del maggio 2018 (10,5 per cento) e, in particolare, il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è passato dal 31,9 per cento di maggio 2018 al 32,8 per cento di febbraio scorso);
per quanto riguarda le politiche attive per il lavoro, pur considerando condivisibile l'impegno a rafforzare quantitativamente e qualitativamente i centri per l'impiego, appaiono poco chiari i tempi di realizzazione e le modalità con cui realizzare questo obiettivo, che, peraltro è considerato esclusivamente per i percettori del Reddito di cittadinanza;
sugli infortuni sul lavoro e sulle malattie professionali, l'unico intervento ricordato nel DEF è, limitatamente al triennio 2019-2021, la riduzione delle tariffe dei premi contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali gestite dall'INAIL (in termini netti circa 0,4 miliardi nel 2019 e nel 2020 e 0,5 miliardi nel 2021);
sulle politiche sociali e la disabilità, gli impegni previsti dal PNR, volti al potenziamento delle risorse destinate alla promozione dei diritti delle persone con disabilità, sono vaghi e generici in quanto privi dell'individuazione delle corrispondenti risorse finanziarie;
altrettanto generica è la previsione della "razionalizzazione" dei diversi istituti vigenti in favore delle famiglie, al fine di pervenire ad "un sistema più semplice e coordinato delle diverse misure di sostegno di natura assistenziale e fiscale, che tenga conto della situazione effettiva di ciascun nucleo familiare"; tutto ciò premesso, per quanto di competenza,
esprime parere contrario.
1.3.2.1.21. 11ª Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale)
- Seduta n. 107 (ant.) del 30/04/2019
collegamento al documento su xxx.xxxxxx.xx
LAVORO PUBBLICO E PRIVATO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
MARTEDÌ 30 APRILE 2019
107ª Seduta
Presidenza della Presidente
La seduta inizia alle ore 8,50.
IN SEDE CONSULTIVA
Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante le procedure e le modalità per la programmazione e il reclutamento del personale docente e del personale amministrativo e tecnico del comparto dell'Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) (n. 79)
(Osservazioni alla 7a Commissione. Esame e rinvio)
Il relatore AUDDINO (M5S) rileva che lo schema è finalizzato a dare attuazione alla legge n. 508 del 1999 nella parte in cui prevede l'emanazione di regolamenti di delegificazione per la disciplina, tra l'altro, delle procedure di reclutamento del personale. Dopo aver ricordato le varie norme che si sono susseguite nella fase transitoria, che ha visto anche l'intervento della giustizia amministrativa, passa all'esame del testo.
L'articolo 1 reca le definizioni, mentre l'articolo 2 stabilisce che ogni Istituzione dell'Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), nel rispetto della propria dotazione organica ed entro i limiti delle risorse disponibili, predisponga un piano triennale per la programmazione del reclutamento del personale docente e tecnico-amministrativo, a tempo indeterminato e a tempo determinato, indicandone l'iter di approvazione. L'articolo 3 regola la collaborazione fra Istituzioni AFAM, sia per la programmazione di procedure di reclutamento comuni, sia per l'utilizzo congiunto del personale e l'articolo 4 riguarda le procedure di reclutamento per l'assunzione di docenti a tempo indeterminato, che dovranno avvenire con selezione pubblica per titoli ed esami. Il successivo articolo 5 disciplina le procedure per la stipula di contratti di insegnamento a tempo determinato, introducendo novità che si applicheranno dall'anno accademico successivo a quello di entrata in vigore del regolamento.
L'articolo 6 concerne il conferimento di incarichi di insegnamento per peculiari e documentate esigenze didattiche alle quali non è possibile fare fronte con il personale di ruolo o con quello a tempo determinato nel limite delle dotazioni organiche. Infine, l'articolo 7 reca i principi generali per il
reclutamento del personale amministrativo e tecnico, mentre l'articolo 8 dispone, tra l'altro, che alcune misure previste dallo schema di regolamento non si applichino agli Istituti superiori per le industrie artistiche (ISIA), per le particolari caratteristiche di questi ultimi.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
(1249) Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 marzo 2019, n. 27, recante disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi e di sostegno alle imprese agroalimentari colpite da eventi atmosferici avversi di carattere eccezionale e per l'emergenza nello stabilimento Stoppani, sito nel Comune di Cogoleto , approvato dalla Camera dei deputati
(Parere alla 9a Commissione. Esame e rinvio)
La relatrice BOTTO (M5S) introduce il provvedimento, che si compone di 25 articoli, divisi in sei Capi. Per le parti di più stretta competenza della Commissione segnala, in particolare, l'articolo 10-bis
, che interviene sulla disciplina relativa alle provvidenze per i lavoratori agricoli in caso di calamità naturali, al fine di ampliare il relativo ambito soggettivo di applicazione. In particolare, il comma 1 introduce il nuovo comma 6-bis all'articolo 21 della legge n. 223 del 1991, estendendo il cosiddetto bonus contributivo a fini assistenziali e previdenziali per il 2019 anche ai lavoratori agricoli dipendenti da imprese agricole che abbiano beneficiato degli interventi compensativi a valere sul Fondo di solidarietà nazionale e ricadenti nelle zone colpite da calamità naturali di cui all'Ordinanza della protezione civile 15 novembre 2018, n. 558. Lo stesso diritto alle prestazioni previdenziali ed assistenziali è esteso a favore dei piccoli coloni e compartecipanti familiari delle aziende colpite dalle predette avversità. Il comma 2 indica la copertura finanziaria degli oneri della misura, valutati in
860.000 euro per il 2019
La relatrice cita quindi sinteticamente le rimanenti disposizioni, che recano misure di sostegno ai settori: lattiero-caseario (articoli 1, 2, 3, 4, 4-bis e 5); olivicolo-oleario (6, 6-bis, 7, 8, 8-bis, 8-ter e 8- quater); agrumicolo (articolo 9); agroalimentari in crisi (10, 10-bis, 10-ter, 10-quater, 10-quinquies, 11 e 11-bis); ittico (articolo 11-ter). Infine, ricorda che l'articolo 12 ha ad oggettomisure urgenti per la messa in sicurezza dello stabilimento Stoppani, mentre gli articoli 13 e 14, rispettivamente, le disposizioni finanziarie e l'entrata in vigore.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
La PRESIDENTE annuncia che, allo scadere del termine, sono stati presentati 50 emendamenti e 6 ordini del giorno riferiti al disegno di legge n. 920-B, già trasmessi alle Commissioni permanenti 1a, 2a, 5a e 14a ai fini dell'espressione del relativo parere. Al fine di consentirne fin d'ora la conoscibilità, avverte che i testi saranno pubblicati in allegato al resoconto dell'odierna seduta.
Ricorda poi che, come stabilito dall'ultimo calendario dei lavori dell'Assemblea, la prossima settimana sarà riservata ai lavori delle Commissioni. Anticipa quindi la convocazione di numerose sedute, anche in sede di Ufficio di Presidenza integrato con i rappresentanti dei Gruppi, per lo svolgimento, a partire dalla mattina di martedì 7 maggio, delle audizioni informali sul disegno di legge n. 1122 (Deleghe al Governo per il miglioramento della pubblica amministrazione). Nel corso della settimana saranno poi esaminati in sede referente i disegni di legge n. 920-B (concretezza) e 310, 658 e 1132 (salario minimo), nonché, in sede consultiva, i disegni di legge n. 1249 (rilancio settori agricoli in crisi), 867 (sicurezza esercenti le professioni sanitarie) e 1200 (tutela violenza domestiche e di genere) e l'Atto del Governo n. 79 (schema DPR personale docente e amministrativo AFAM). Sarà inoltre convocato il Comitato ristretto per l'esame dei disegni di legge nn. 55 e connessi, in tema di caregiver familiare.
La Commissione prende atto.
La seduta termina alle ore 9,25.
ORDINI DEL GIORNO ED EMENDAMENTI AL DISEGNO DI LEGGE N. 920-B
G/920-B/1/11
Laus, Patriarca, Parente, Nannicini Il Senato,
in sede di esame del disegno di legge recante «Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo» (A.S. 920-B),
premesso che:
un moderno approccio in materia di organizzazione e gestione di complesse strutture del lavoro, in particolare nel settore dei servizi, ed a fortiori, nei servizi pubblici, dovrebbe essere prioritariamente orientato all'efficientamento delle prestazioni, attraverso il ricorso alle nuove tecnologie e soprattutto alla valorizzazione e riqualificazione delle professionalità esistenti. In un proficuo e costante coinvolgimento delle migliori energie dei lavoratori pubblici e delle loro organizzazioni di rappresentanza;
ovvero, l'esatto contrario della filosofia che ha ispirato il provvedimento in oggetto, ed in particolare gli articoli 1 e 2, caratterizzati da una visione anacronisticamente centralista e al tempo stesso imperniata sul sospetto e su metodi volontariamente invasivi dei diritti dei lavoratori;
anche il riferimento alle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, peraltro senza lo stanziamento di risorse aggiuntive, viene declinato esclusivamente per il potenziamento dei sistemi di rilevamento delle presenze, con soluzioni che hanno suscitato molti e circostanziati rilievi da parte del Garante per la tutela dei dati personali;
al contrario, le pubbliche amministrazioni italiane necessiterebbero, da una parte, della prosecuzione delle politiche di stabilizzazione dei lavoratori precari avviate nella scorsa legislatura, dall'altra, di un grande investimento in modernizzazione dei processi lavorativi e nella formazione di un personale posto sempre di fronte a nuove sfide e a nuovi servizi;
anche in tale prospettiva, è fondamentale il pieno coinvolgimento e la collaborazione dei lavoratori pubblici e delle loro organizzazioni sindacali;
una moderna ed efficiente amministrazione pubblica è fattore indispensabile per il rilancio del nostro sistema produttivo e per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini,
impegna il Governo:
ad adottare, in collaborazione con le organizzazioni sindacali dei lavoratori pubblici, comparativamente più rappresentative su base nazionale, una strategia di investimenti in formazione e in efficientamento dei processi produttivi delle pubbliche amministrazioni, prevedendo lo stanziamento delle necessarie risorse finanziarie.
G/920-B/2/11
Parente, Patriarca, Laus, Nannicini Il Senato,
in sede di esame del disegno di legge recante «Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo» (A.S. 920-B),
premesso che:
a proposito di concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni, è evidente una palese contraddizione che ha caratterizzato, in generale, l'operato del Governo rispetto alle enunciazioni
e allo stesso tempo velleitario;
il contrario di quel ricambio generazionale e dello sblocco totale del turn over, che i governi a guida PD avevano avviato, prevedendo, tra l'altro, l'assunzione di 50 mila dipendenti precari. Un processo virtuoso di rinnovamento che pure si era promesso di mantenere, se non rafforzare, anche anticipando al 2019 le assunzioni previste per il prossimo triennio;
al contrario, con una norma inserita nella legge di bilancio 2019, si smentiscono tali propositi e, a seguito dell'esito del confronto con la Commissione europea e della conseguente necessità di reperire risorse al fine di dare copertura economica ad alcune controverse misure, si stabilisce il divieto per la Presidenza del Consiglio dei ministri, i ministeri, gli enti pubblici non economici e le agenzie fiscali, di effettuare, in riferimento alle ordinarie facoltà assunzionali per l'anno 2019, assunzioni di personale a tempo indeterminato con decorrenza giuridica ed economica anteriore al 15 novembre 2019, ovvero proprio quelle amministrazioni che dal 1º gennaio avrebbero potuto beneficiare dello sblocco del turn over;
tale disposizione arreca un gravissimo danno alle migliaia di precari storici della pubblica amministrazione, che, in base ai requisiti della riforma della scorsa legislatura, avevano acquisito il diritto di essere assunti immediatamente e pregiudica il futuro umano e professionale dei tanti giovani che dopo anni di sacrifici e di studio hanno vinto un concorso pubblico ed erano in graduatoria pronti a essere assunti a tempo indeterminato,
impegna il Governo:
ad adottare, sin dai prossimi provvedimenti utili, ogni misura volta a dare corso al processo di stabilizzazione del personale precario della pubblica amministrazione, avviato nella scorsa legislatura;
a trovare le risorse necessarie prima del mese di novembre 2019 per sbloccare il turn over dei dipendenti della Presidenza del Consiglio dei ministri, dei ministeri, delle università e delle agenzie fiscali.
G/920-B/3/11
Patriarca, Malpezzi, Parente, Laus, Nannicini Il Senato,
in sede di esame del disegno di legge recante «Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo» (A.S. 920-B),
premesso che:
l'articolo 2 del provvedimento in esame prevede l'introduzione di sistemi di verifica biometrica dell'identità e di videosorveglianza degli accessi per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche ai fini della verifica dell'osservanza dell'orario di lavoro e reca un principio generale sullo svolgimento della prestazione nella sede di lavoro da parte dei dirigenti delle amministrazioni pubbliche;
il comma 4 del medesimo articolo 2 è stato modificato dalla Camera dei deputati a seguito del recepimento della condizione approvata nel parere espresso dalla Commissione Cultura, che ha chiesto, appunto, di escludere il personale docente ed educativo degli istituti e delle scuole di ogni ordine e grado e delle istituzioni educative dall'ambito di applicazione del suddetto articolo;
il fenomeno dell'assenteismo nelle scuole è, infatti, estremamente limitato, anche perché per i docenti assentarsi dall'istituto senza permesso è pressoché impossibile;
non è stata, invece, recepita la richiesta di escludere dalla suddetta verifica dell'acceso i dirigenti dei medesimi istituti;
il ruolo del dirigente scolastico, in particolare, non può essere sottoposto a questo genere di controlli e la valutazione del dirigente non può essere frutto del conteggio delle ore passate a scuola, in quanto la qualità della prestazione dirigenziale non dipende dal tempo trascorso in ufficio, ma dal livello di raggiungimento dei risultati in relazione agli obiettivi assegnati;
i dirigenti scolastici non sono equiparabili agli altri dirigenti della pubblica amministrazione;