SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
DETERMINAZIONE E RELAZIONE
SUL RISULTATO DEL CONTROLLO ESEGUITO SULLA GESTIONE FINANZIARIA DELLA RAI -RADIOTELEVISIONE ITALIANA S.P.A.
2020
Determinazione del 31 maggio 2022, n. 60
SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
DETERMINAZIONE E RELAZIONE
SUL RISULTATO DEL CONTROLLO ESEGUITO SULLA GESTIONE FINANZIARIA DELLA
RAI - RADIOTELEVISIONE ITALIANA S.P.A.
2020
Relatore: Presidente di Sezione Xxxxxxx Xxxxxxxx
Ha collaborato
per l’istruttoria e l’elaborazione dei dati la dott.ssa Xxxxxxxx Xxxxxx
Determinazione n. 60/2022
SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
nell’adunanza del 31 maggio 2022;
visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con regio decreto 12 luglio 1934, n. 1214;
viste le leggi 21 marzo 1958, n. 259 e 14 gennaio 1994, n. 20;
visto il decreto del Presidente della Repubblica in data 20 luglio 1961, con il quale la Rai - Radiotelevisione Italiana S.p.a. è stata sottoposta al controllo della Corte dei conti, ai sensi dell’articolo 2 della legge 21 marzo 1958, n. 259;
visto il d.p.c.m. 10 marzo 2010, con il quale la Rai - Radiotelevisione italiana S.p.a. è stata sottoposta al controllo della Corte dei conti, ai sensi dell’articolo 12 della richiamata legge n. 259 del 1958;
visto il bilancio di esercizio della società suddetta, relativo all’anno 2020, nonché le annesse relazioni del Consiglio di amministrazione e del Collegio sindacale, trasmessi alla Corte dei conti in adempimento dell’articolo 4 della legge n. 259 del 1958;
esaminati gli atti;
udito il relatore Presidente di Sezione Xxxxxxx Xxxxxxxx e, sulla sua proposta, discussa e deliberata la relazione con la quale la Corte, in base agli atti ed agli elementi acquisiti, riferisce al Parlamento circa il risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della Rai - Radiotelevisione Italiana S.p.a. per l’esercizio 2020;
ritenuto che, assolti così gli adempimenti di legge, si possano, a norma dell’articolo 7 della citata legge n. 259 del 1958, comunicare ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, il bilancio di esercizio – corredato delle relazioni degli organi amministrativo e di controllo – e la relazione come innanzi deliberata, che alla presente si unisce quale parte integrante;
P. Q. M.
comunica, a norma dell’articolo 7 della citata legge n. 259 del 21 marzo 1958, alle Presidenze delle due Camere del Parlamento, insieme al bilancio d’esercizio 2020, corredato delle relazioni degli organi amministrativo e di revisione, della Rai - Radiotelevisione Italiana S.p.a., l’unita relazione con la quale la Corte riferisce il risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della società stessa.
RELATORE | PRESIDENTE |
Xxxxxxx Xxxxxxxx | Xxxxxxx Xxxxxxxxx |
DIRIGENTE |
Xxxxx Xxxxxx |
Depositato in segreteria |
SOMMARIO
1.1 Il contesto istituzionale: le principali novità di carattere generale 2
1.1.1 Testo unico dei servizi di media audiovisivi (Tusmav) 4
1.2 La pianificazione delle frequenze e adozione di atti correlati 7
1.2.1 Refarming – LCN e misure compensative 9
1.3 Il canone di abbonamento e contributo MISE per lo sviluppo dell’offerta digitale Rai 10
1.4 Le norme in materia di comunicazione e tutela e promozione della cultura 13
1.5 Le misure adottate dalla Rai in relazione all’emergenza Coronavirus 15
2. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E GLI ORGANI 17
2.1 La struttura organizzativa 17
2.2 Le modifiche apportate all’assetto organizzativo Rai 18
2.3 Gli organi e i compensi 21
2.4.1 Le spese delle sedi regionali ad esclusione costi emergenza Covid-19 28
2.6 I rapporti tra la Rai e le società del Gruppo 37
2.7 Le attività finanziarie 41
3.1 La consistenza del personale della Rai 42
3.2 Le cessazioni ed assunzioni del personale della Rai 43
3.3 Gli interventi di razionalizzazione delle risorse umane 45
3.4 Il costo del personale della Rai 48
3.5 La consistenza ed il costo del personale Gruppo Rai 49
3.6 Il numero e costo medio dei dirigenti Rai e del Gruppo 51
3.8 Contratti di lavoro autonomo 53
4. I CONTROLLI INTERNI E LA REVISIONE LEGALE 56
4.1 Il controllo previsto dal decreto legislativo n. 231 del 2001 57
4.2 L’Organismo di vigilanza 58
4.4 Il sistema di prevenzione della corruzione e trasparenza 61
4.7 Criticità rilevate nel sistema dei controlli interni 66
5. L’ATTIVITA’ ISTITUZIONALE 67
5.1 Il servizio pubblico radiotelevisivo 67
5.2 La nuova concessione e il contratto di servizio 2018–2022 67
5.2.1 L’attuazione del contratto di servizio nel 2020 69
5.4 Produzione e programmazione 79
5.4.2 Il Festival di Sanremo 83
5.4.6 I costi e la produzione delle testate giornalistiche televisive 91
5.5 Il contenzioso 92
5.5.1 Il contenzioso in materia civile e amministrativa Rai 93
5.5.2 Il contenzioso in materia di lavoro Rai 94
6. L’ATTIVITA’ NEGOZIALE 96
6.1 I contratti 96
6.1.1 L’attività contrattuale 97
6.1.2 I contratti per l’acquisto di servizi, forniture e lavori 100
6.1.3 I contratti per la produzione televisiva 103
6.1.4 I contratti per i diritti sportivi 104
7. I RISULTATI CONTABILI DELLA GESTIONE 106
7.1 Il bilancio Rai 106
7.1.1 I risultati della gestione economico-patrimoniale e finanziaria 107
7.1.2 La situazione patrimoniale-finanziaria 112
7.1.3 Il conto economico 116
7.1.4 Il rendiconto finanziario 118
7.1.5 Il patrimonio netto 120
7.2 Il bilancio consolidato 121
7.2.1 I risultati della gestione economica-patrimoniale e finanziaria consolidata 122
7.2.2 La situazione patrimoniale-finanziaria consolidata 126
7.2.3 Il conto economico consolidato 132
7.2.4 Il rendiconto finanziario consolidato 136
7.2.5 Il patrimonio netto consolidato 138
7.3 La contabilità separata 139
7.3.1 La disciplina legislativa 140
7.3.2 La forma e il contenuto dello schema della contabilità separata 142
7.3.3 I risultati della contabilità separata 144
8. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 149
INDICE DELLE TABELLE
Tabella 1 - Compensi organi 25
Tabella 2 - Valore patrimonio 27
Tabella 3 - Spese di esercizio anno 2020 – esclusi costi Covid-19 28
Tabella 4 - Sedi regionali, centri di produzione TV e radio, direzione generale: spese 2020 per insediamento - esclusi costi emergenza Covid-19 30
Tabella 5 - Le partecipazioni in società controllate della Rai 32
Tabella 6 - Elementi di sintesi delle società controllate 33
Tabella 7 - Le partecipazioni in joint venture e società collegate della Rai 34
Tabella 8 - Ricavi e costi delle società controllate e collegate 36
Tabella 9 - Consistenza media del personale della Rai (Full Time Equivalent) 43
Tabella 10 - Andamento delle cessazioni a tempo indeterminato Rai 44
Tabella 11 - Andamento delle assunzioni a tempo indeterminato Rai 44
Tabella 12 - Costo del personale Rai 49
Tabella 13 - Consistenza e costo dei giornalisti Rai 49
Tabella 14 - Consistenza media del personale del Gruppo Rai (Full Time) 50
Tabella 15 - Incidenza percentuale del personale Rai ed altre società sul Gruppo 50
Tabella 16 - Costo del personale del Gruppo Rai 51
Tabella 17 - Costo del personale Gruppo Rai per singole società 51
Tabella 18 - Dirigenti Rai e Gruppo (numero medio, costo complessivo, costo medio) 52
Tabella 19 - Costi di consulenza 53
Tabella 20 - Contratti di lavoro autonomo (sopra 80.000 euro) per collaborazione non
riconducibile nell’ambito artistico/editoriale 2020 54
Tabella 21 - Contratti di collaborazione (incluse le consulenze) 2020 54
Tabella 24 - Piano di produzione 80
Tabella 25 - Ore e costi intera giornata 81
Tabella 26 - Serate e costi prima serata 81
Tabella 27 - Costi e ricavi Festival di Sanremo 84
Tabella 28 - Costi esterni di rete del Festival di Sanremo 85
Tabella 29 - Opere cinematografiche 91
Tabella 30 - Costi esterni testate giornalistiche 92
Tabella 31 - Analisi contenzioso 92
Tabella 32 - Contenzioso lavoro (numero giudizi pendenti) 94
Tabella 33 - Contenzioso lavoro (Parte del Fondo controversie legali al netto delle spese legali
................................................................................................................................................................ 94
Tabella 34 - Incidenza accantonamento costo contenzioso sul costo del personale 95
Tabella 35 - Lavori, servizi e forniture. Contratti Rai 2020*** 98
Tabella 36 - Contratti per tipologia di affidamento 2020** 99
Tabella 37 - Contratti per tipologia di affidamento competenza 2020 99
Tabella 38 - Contratti suddivisi per categoria merceologica 102
Tabella 39 - Contratti stipulati dalla Direzione risorse televisive nel 2019 e 2020 103
Tabella 40 - Numero dei contratti stipulati da Rai Cinema 104
Tabella 41 - Valore complessivo contratti conclusi dalla direzione diritti sportivi 105
Tabella 42 - Struttura patrimoniale Rai – prospetto riclassificato 107
Tabella 43 - Immobilizzazioni Rai 108
Tabella 44 - Conto economico – riclassificato 110
Tabella 45 - Ricavi da pubblicità 111
Tabella 46 - Ricavi da canoni 111
Tabella 47 - Immobilizzazioni materiali 113
Tabella 48 - Diritti d’uso per leasing 113
Tabella 49 - Immobilizzazioni in programmi 113
Tabella 50 - Immobilizzazioni finanziarie 114
Tabella 51 - Situazione patrimoniale Rai - Attività 115
Tabella 52 - Situazione patrimoniale Rai – Passività 116
Tabella 53 - Conto economico 117
Tabella 54 - Conto economico complessivo 118
Tabella 55 - Rendiconto finanziario Rai 119
Tabella 56 - Prospetto delle variazioni del patrimonio netto 120
Tabella 57 - Prospetto della composizione del patrimonio netto 120
Tabella 58 - Struttura patrimoniale consolidata riclassificata 122
Tabella 59 - Immobilizzazioni 123
Tabella 60 - Conto economico consolidato riclassificato 125
Tabella 61 - Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata 126
Tabella 62 - Immobilizzazioni materiali 127
Tabella 63 - Diritti d’uso per leasing 128
Tabella 64 - Immobilizzazioni in programmi 128
Tabella 65 - Altre immobilizzazioni 128
Tabella 66 - Immobilizzazioni finanziarie 129
Tabella 67 - Conto economico consolidato 133
Tabella 68 – Conto economico complessivo consolidato 134
Tabella 69 – Ricavi da canoni 135
Tabella 70 – Ricavi da pubblicità Gruppo Rai 135
Tabella 71 – Rendiconto finanziario consolidato 137
Tabella 72 – Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato 138
Tabella 73 – Schema contabilità separata esercizio 2020 146
Tabella 74 – Contabilità separata: riconciliazione con il bilancio d’esercizio 2020 147
INDICE DEI GRAFICI
Grafico 1 - Assetto organizzativo 20
Grafico 2 - Consistenza immobiliare 26
Grafico 4 - Spese sedi regionali (Tari, Imu, Tasi) 29
PREMESSA
Con la presente relazione la Corte dei conti riferisce al Parlamento, ai sensi dell’articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, sul controllo eseguito, con le modalità di cui all’articolo 12 della legge medesima, sulla gestione finanziaria della Rai – Radiotelevisione Italiana S.p.a. per l’esercizio 2020, con cenni anche sugli eventi di maggiore rilievo verificatisi successivamente. Il precedente referto di questa Corte su Rai - Radiotelevisione italiana S.p.a., relativo all’esercizio 2019, è stato oggetto della determinazione n. 74 dell’8 luglio 2021, pubblicata in Atti parlamentari, Leg. XVIII, Doc. XV, n. 444.
1. IL QUADRO NORMATIVO
1.1 Il contesto istituzionale: le principali novità di carattere generale
La Rai - Radiotelevisione Italiana S.p.a., di seguito Rai, è la società concessionaria in esclusiva, per espressa previsione di legge (artt. 45 e ss. del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, recante il Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, Tusmar), del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale; realizza, inoltre, canali televisivi, radiofonici, satellitari, su piattaforma digitale terrestre.
È una società per azioni partecipata per il 99,56 per cento dal Ministero dell’economia e delle
finanze (Mef) e per lo 0,44 per cento dalla Società italiana degli autori ed editori (Siae).
Con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 28 aprile 2017 la concessione in esclusiva affidatale è stata rinnovata per dieci anni, a decorrere dal 30 aprile 20171. I compiti del servizio pubblico, anche in relazione all’offerta radiofonica, televisiva e multimediale diffusa attraverso le diverse piattaforme distributive e alla realizzazione dei contenuti editoriali, sono descritti nel dettaglio nel contratto di servizio, stipulato con il Ministero dello sviluppo economico (Mise) per il quinquennio 2018-2022, in coerenza con le disposizioni della convenzione per l’affidamento della concessione del servizio radiofonico, televisivo e multimediale.
La natura sostanzialmente pubblicistica della Società fa sì che la Rai sia destinataria di somme rinvenienti da un canone di abbonamento avente natura di imposta e che sia tenuta sotto molteplici aspetti all’osservanza di regole pubblicistiche.
La Rai, allo scopo di presidiare specifici settori di mercato in modo più immediato ed efficace, ha costituito quattro società: Rai Way, Rai Cinema, Rai Com, Rai Pubblicità.
La Rai, assoggettata alla disciplina generale del Codice civile e delle altre leggi sulle società per azioni, compatibilmente con le previsioni del Tusmar, trova il suo quadro normativo di riferimento nella legge 28 dicembre 2015, n. 220, “Riforma della Rai e del servizio pubblico radiotelevisivo”.
Il decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 208, Testo unico dei servizi di media audiovisivi (Tusmav), entrato in vigore il 25 dicembre 2021, ha sostituito interamente il decreto legislativo
1 Con il medesimo atto è stato approvato lo schema di convenzione tra il Ministero dello sviluppo economico e la Rai, recante le condizioni e le modalità di esercizio del servizio, convenzione successivamente stipulata in data 27 luglio 2017.
n. 177 del 2005, n. (Tusmar), introducendo novità in diversi ambiti di interesse aziendale2.
Il nuovo Testo unico prevede, inoltre, la necessità di garantire “adeguato rilievo” (visibilità) ai servizi di media di interesse generale, diffusi su qualunque piattaforma e la cui tutela e regolamentazione di dettaglio viene demandata all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni - Agcom (articolo 29, commi 1 e 2).
La Rai, ai fini della revisione legale dei conti, rientra tra gli enti di interesse pubblico (EIP), ai sensi dell’articolo 16 del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39. Tale qualificazione è stata acquisita a partire dal 28 maggio 2015, data di quotazione sul mercato regolamentato irlandese del prestito obbligazionario con scadenza 28 maggio 2020, emesso in esito alla positiva deliberazione assembleare del 25 marzo 2015, nonché alla successiva quotazione, avvenuta il 4 dicembre 2019 sul medesimo mercato regolamentato irlandese, di un ulteriore prestito obbligazionario con scadenza 4 dicembre 2024, emesso in esito alle positive deliberazioni consiliari del 3 ottobre e 5 novembre 20193.
Dal mese di marzo 2020 e per l’intero esercizio, a seguito del diffondersi della pandemia da Covid-19, numerosi provvedimenti legislativi urgenti hanno introdotto misure dirette a fronteggiare e a gestire l’emergenza sanitaria, nonché le conseguenze economiche e sociali derivanti dall’adozione delle diverse misure restrittive.
L’organizzazione aziendale è stata conformata a quanto stabilito dai predetti provvedimenti e, in particolare, a quanto disposto dai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, che sono stati emanati a livello nazionale, dal 4 marzo 2020 in poi, per prescrivere le diverse tipologie di misure finalizzate a contenere la diffusione dell’epidemia.
Tenuto conto della risoluzione adottata dalla Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, avente ad oggetto l’adozione da parte della
2 L’articolo 1 si occupa dell’apparato definitorio, mentre gli articoli da 4 a 7 disciplinano i principi generali del sistema dei servizi di media audiovisivi e della radiofonia. In particolare, l’articolo 4 integra i principi generali del sistema dei servizi di media audiovisivi e della radiofonia; l’articolo 5 i principi generali del sistema dei servizi di media audiovisivi e della radiofonia a salvaguardia del pluralismo e della concorrenza; l’articolo 6 i principi generali in materia di informazione e di ulteriori compiti di pubblico servizio nel settore dei servizi di media audiovisivi e radiofonici.
3 Art. 16, decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39 (Enti di interesse pubblico)
1) Le disposizioni del presente capo si applicano agli enti di interesse pubblico e ai revisori legali e alle società di revisione legale incaricati della revisione legale presso enti di interesse pubblico.
Sono enti di interesse pubblico:
a) le società italiane emittenti valori mobiliari ammessi alla negoziazione su mercati regolamentati italiani e dell'Unione europea;
b) le banche;
c) le imprese di assicurazione di cui all' articolo 1, comma 1, lettera u), del codice delle assicurazioni private;
d) le imprese di riassicurazione di cui all' articolo 1, comma 1, lettera cc), del codice delle assicurazioni private, con sede legale in Italia, e le sedi secondarie in Italia delle imprese di riassicurazione extracomunitarie di cui all'articolo 1, comma 1, lettera cc-ter), del codice delle assicurazioni private.
Rai di procedure aziendali volte a evitare possibili conflitti di interesse da parte degli agenti di spettacolo e degli specifici provvedimenti adottati da Agcom sul tema, il Consiglio di amministrazione della Rai, nella riunione del 17 giugno 2020, ha approvato le linee guida, finalizzate ad evitare l’insorgere di possibili conflitti di interesse nelle negoziazioni con produttori, artisti e agenti che rappresentino artisti. Dette linee guida sono state oggetto di impugnazione innanzi al Tar del Lazio da parte di una società di produzione audiovisiva. Il giudizio è in attesa di fissazione dell’udienza di merito. Nel mese di marzo 2021 la società ha adottato alcune indicazioni operative sulle linee guida in oggetto.
1.1.1 Testo unico dei servizi di media audiovisivi (Tusmav)
Tra le altre novità di maggior rilievo, si segnala altresì l’importante revisione della disciplina in materia di numerazione automatica dei canali (Lcn), di recente oggetto di un riassetto anche a livello regolamentare da parte della delibera Agcom 116/21/CONS del 21 aprile 2021. In particolare, l’articolo 29, al comma 4, mantiene la previsione secondo cui l’Autorità debba adottare un apposito piano di numerazione automatica dei canali della televisione digitale terrestre, in chiaro e a pagamento, stabilendo con proprio regolamento le modalità di attribuzione dei numeri ai fornitori di servizi di media audiovisivi, sulla base dei previgenti principi e criteri direttivi in ordine di priorità. Il criterio relativo alla programmazione prevalente è tuttavia cambiato, mentre nel testo previgente erano indicati i seguenti generi di programmazione tematici: semigeneralisti, bambini e ragazzi, informazione, cultura, sport, musica, televendite, ora si fa riferimento solo “alla natura generalista o tematica della programmazione”. È stato altresì eliminato il criterio dell’“individuazione di numerazioni specifiche per i servizi di media audiovisivi a pagamento”.
Il comma 7 dell’art. 29 contiene nuove disposizioni, secondo le quali tutti gli apparecchi idonei alla ricezione del segnale televisivo digitale terrestre, anche se abilitati alla connessione Internet, devono avere installato il sistema di numerazione automatica dei canali della televisione digitate terrestre. L’Autorità emana le prescrizioni regolamentari necessarie per l’attuazione del citato comma 7, ed emette, nei confronti dei soggetti che producono o importano gli apparecchi, i provvedimenti necessari a garantirne l’osservanza. In caso di mancata ottemperanza a tali provvedimenti, l’Autorità applica le sanzioni, di cui all’articolo 1, comma 31, legge 31 luglio 1997, n. 249.
L’articolo 31 prevede, in capo ai fornitori di servizi di media, l’obbligo di sviluppare appositi
piani d’azione, finalizzati a rendere sempre più accessibili i servizi alle persone con disabilità. Con riguardo alle disposizioni a tutela dei minori nella programmazione audiovisiva, gli articoli 37 e 38 riprendono sostanzialmente i contenuti degli articoli 34 e 35 del citato decreto legislativo n. 177 del 2005, fatta salva l’introduzione di alcuni aggiornamenti. In particolare, l’Autorità è tenuta a stabilire, ai sensi del novellato articolo 37, comma 12, i criteri per l’individuazione dei programmi e servizi di cui ai commi 1 (programmi “gravemente nocivi”) e 2 (programmi “potenzialmente nocivi”), con obbligo gravante sui fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici e le emittenti radiofoniche a conformarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del Regolamento, garantendo il rispetto delle disposizioni del medesimo articolo 37. Il comma 9 dell’articolo 37 prescrive il divieto di trattare i dati personali dei minori raccolti dai fornitori di servizi di media audiovisivi a fini commerciali, quali in particolare marketing diretto, profilazione e pubblicità mirata sulla base dei comportamenti rilevati.
Gli articoli da 43 a 49 recano modifiche ed integrazioni alle disposizioni in materia di pubblicità, sponsorizzazioni e inserimento di prodotti commerciali.
L’articolo 45 revisiona la disciplina dei tetti di affollamento pubblicitario della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo. È abbandonato il precedente sistema basato sul limite di affollamento settimanale pari al 4 per cento della programmazione complessiva e del 12 per cento orario in favore di un criterio per fasce orarie più restrittivo4. Sono stati innovati anche i limiti di affollamento per le emittenti nazionali private, che vengono tuttavia fissati (innalzati) al 20 per cento per le fasce orarie 6:00/18:00 e 18:00/24:00, senza limite orario.
L’articolo 48 revisiona anche la disciplina del product placement, adeguandola alle prassi del mercato ed estendendo le tipologie di programmi, in cui tale formato commerciale è ammissibile: “l’inserimento di prodotti è consentito in tutti i servizi di media audiovisivi, fatta eccezione per i notiziari e i programmi di attualità, i programmi per i consumatori, i programmi religiosi e i programmi per bambini”.
L’articolo 51 sostituisce il testo dell’articolo 43 del richiamato decreto legislativo n. 177, prevedendo norme a tutela del pluralismo delle fonti di informazione, che tengano conto delle mutate condizioni di mercato che vedono oggi la presenza sempre più rilevante di diverse
4 In particolare, a partire dal 1° gennaio 2022, “la trasmissione di messaggi pubblicitari da parte della concessionaria del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale, riferito ad ogni singolo canale, non può eccedere il 7 per cento, e dal 1° gennaio 2023 il 6 per cento, nella fascia oraria compresa fra le ore 06:00 e le ore 18:00 e nella fascia compresa fra le 18:00 e le 24:00, ed il 12 per cento di ogni ora. Una eventuale eccedenza, comunque non superiore all’1 per cento nel corso di un’ora, deve essere recuperata nell’ora antecedente o successiva”.
piattaforme multinazionali. In particolare, la norma in questione attribuisce ad Agcom maggiori poteri istruttori e sanzionatori qualora riscontri l’esistenza di posizioni di significativo potere da parte di un operatore di mercato che siano lesive del pluralismo; a tale riguardo viene data la possibilità all’Autorità di intervenire affinché tali posizioni vengano rimosse5.
Gli articoli da 52 a 57 sono dedicati alla promozione delle opere europee e delle produzioni indipendenti, la cui disciplina rimane sostanzialmente immutata rispetto alla previgente, salvi alcuni aggiustamenti degli obblighi a carico dei fornitori di servizi di media a richiesta. L’articolo 55 introduce, anzitutto, uno specifico obbligo di “adeguato rilievo” delle opere europee infatti: “l’insieme dei cataloghi dei fornitori di servizi di media audiovisivi a richiesta soggetti alla giurisdizione italiana deve contenere almeno il 30 per cento di opere europee poste in rilievo”. Inoltre, la quota “a regime” degli investimenti in opere europee da parte di fornitori di servizi media on demand, pari al 20 per cento del totale degli introiti netti, dovrà essere raggiunta nel 2024. Per il 2022 la quota è fissata al 17 per cento e per il 2023 al 18 per cento (articolo 55, lett. b). La norma inoltre raccoglie in un’unica sub-sotto quota gli obblighi di investimento in opere cinematografiche di espressione originale italiana ovunque prodotte negli ultimi cinque anni da produttori indipendenti, pari ad almeno un quinto della sotto-quota di investimento per le opere di espressione originale italiana di cui all’articolo 55, comma 8.
L’articolo 59 presenta un contenuto corrispondente a quello dell’articolo 45 del Tusmar. È espressamente previsto che il servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale sia affidato in concessione alla Rai: al comma 1 è, infatti, individuata nominalmente la società come concessionaria, in luogo del generico riferimento a una società per azioni. Al comma 2 (definizione dei compiti del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale), lettera d), è previsto l’accesso alla programmazione, sempre nei limiti e secondo le modalità indicati dalla legge, in favore dei partiti e dei gruppi rappresentati in Parlamento, e nei Consigli regionali, delle organizzazioni associative delle autonomie locali, dei sindacati nazionali, delle confessioni religiose, dei movimenti politici “dotati di un sufficiente grado di rappresentatività”.
L’articolo 60, in tema di compiti di pubblico servizio in ambito locale, presenta un contenuto
5 Al riguardo, si segnala che è stata pubblicata in data 16 febbraio 2022 la delibera Agcom n. 23/22/CONS, recante “Avvio del procedimento per l’accertamento del valore economico del Sistema Integrato delle Comunicazioni (SIC) per l’anno 2020”, adottata in considerazione della nuova disciplina in materia di posizioni di significativo potere di mercato lesive del pluralismo.
corrispondente al previgente articolo 46 Tusmar, anche se nella rubrica il riferimento all’ambito relativo agli “enti locali territorialmente competenti” sostituisce il previgente richiamo all’ambito provinciale.
L’articolo 61 (finanziamento del servizio pubblico generale radiotelevisivo) presenta un contenuto corrispondente all’articolo 47 Tusmar e l’articolo 62 (verifica dell’adempimento dei compiti) corrisponde al previgente articolo 48 del Tusmar.
L’articolo 63 (disciplina della Rai-Radiotelevisione italiana S.p.a.) corrisponde sostanzialmente all’articolo 49 del Tusmar; rispetto al testo previgente è aggiornata la data di scadenza della concessione al 30 aprile 2027. Inoltre, al comma 17 sono ampliati i requisiti per l’accesso alla candidatura per l’elezione del componente del consiglio di amministrazione espresso dall’assemblea dei dipendenti.
L’articolo 64 (responsabilità dei componenti degli organi della Rai-Radiotelevisione italiana S.p.a.) corrisponde all’articolo 49-bis Tusmar e l’articolo 65 (contratti conclusi dalla Rai- Radiotelevisione italiana S.p.a. e dalle società partecipate) corrisponde all’articolo 49-ter Tusmar, con alcune modifiche di coordinamento relative ai rinvii al vigente Codice degli appalti pubblici (d.lgs. 28 aprile 2016, n. 50).
L’articolo 66 propone le previgenti disposizioni in materia di incarichi dirigenziali esterni.
1.2 La pianificazione delle frequenze e adozione di atti correlati
Nel corso del 2020, del 2021 e del corrente anno sono proseguite le attività del Ministero dello sviluppo economico connesse tra l’altro: all’assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze per il servizio televisivo digitale terrestre ad operatori di rete locali (pubblicazione di nuovi bandi e approvazione di graduatorie); alla formazione delle graduatorie dei fornitori di servizi di media audiovisivi in ambito locale; alle operazioni di spegnimento dei canali 50 e 52 e dei canali 51 e 53 (migrazione su diverse frequenze di trasmissione) e di spegnimento facoltativo delle frequenze degli operatori di rete in ambito locale. Con decreto sottoscritto in data 30 luglio 2021, all’esito dell’indetta consultazione pubblica, il Ministero dello sviluppo economico ha provveduto a ridefinire le tempistiche previste dal decreto 19 giugno 2019 (c.d. decreto “Roadmap”), attraverso una rimodulazione del calendario del refarming delle frequenze (necessaria anche alla luce dei ritardi accumulati), della dismissione della codifica Dvbt/Mpeg2 e dell’applicazione dei nuovi standard e codifiche innovativi. Con il decreto del
Ministero dello sviluppo economico del 21 dicembre 2021, recante il Calendario nazionale, che individua le scadenze della tabella di marcia ai fini dell’attuazione degli obiettivi della decisione (UE) 2017/899 e la deadline definitiva per l’avvio dell’Mpeg4, in attuazione del decreto 19 giugno 2019 e successive modifiche, è stata disposta contemporaneamente sull’intero territorio, in una unica data (8 marzo 2022) per ragioni tecniche in considerazione della struttura delle reti nazionali, l’attivazione della codifica Mpeg4 per la trasmissione di tutti i programmi dei fornitori di servizi media audiovisivi nazionali come la Rai. È stata, comunque, data facoltà ai fornitori di servizi media audiovisivi nazionali di trasmettere programmi in simulcast con la codifica Dvbt/Mpeg2 fino al 31 dicembre 20226.
Con apposita segnalazione concernente i criteri di determinazione degli indennizzi di cui all’articolo 1, comma 1039, lettera b), della legge 27 dicembre 2017, n. 205 per gli operatori di rete locali in frequenze televisive terrestri, l’Agcom ha in estrema sintesi suggerito, in caso di rilascio anticipato rispetto alle scadenze previste dalla roadmap, di corrispondere un indennizzo maggiore e proporzionato al periodo di anticipo nella restituzione del diritto d’uso, così da favorire una maggiore efficienza nella gestione delle frequenze, “in quanto si indurrebbero i soggetti meno efficienti a dismettere le proprie frequenze anticipatamente”.
Con decreto direttoriale 14 settembre 2021 il Ministero dello sviluppo economico ha definito gli importi relativi agli indennizzi spettanti agli operatori di rete locali, a seguito del rilascio obbligatorio o facoltativo delle frequenze, secondo le modalità previste all’articolo 3 del decreto interministeriale 27 novembre 2020.
Sotto altro profilo, la Rai è risultata aggiudicataria di un lotto in gara, corrispondente alla capacità trasmissiva di mezzo multiplex nazionale in tecnica Dvb-T2, all’esito della partecipazione alla gara per l’assegnazione dell’ulteriore capacità trasmissiva in ambito nazionale e delle frequenze terrestri resa disponibile dal nuovo Piano nazionale di assegnazione delle frequenze (Pnaf).
In conseguenza di tale aggiudicazione, il Ministero dello sviluppo economico, con determina del 6 agosto 2021, ha attribuito alla Rai lo specifico diritto d’uso (di durata decennale) della rete del Pnaf denominata “Rete nazionale n. 2”, operante sul canale 40 in tutto il territorio italiano.
6 I canali generalisti nazionali destinatari dei numeri di Lcn da 1 a 9 e 20 utilizzano tuttavia la suddetta numerazione per la trasmissione esclusiva con la codifica Dvbt/Mpeg4, impiegando per l’eventuale trasmissione dei medesimi contenuti con la codifica Dvbt/Mpeg2 numeri di altri archi di numerazione disponibili. Entro il 31 dicembre 2022 la codifica Dvbt/Mpeg2 deve essere completamente dismessa in favore almeno della codifica Mpeg4 su standard Dvbt.
1.2.1 Refarming – LCN e misure compensative
La legge di bilancio 2018, come modificata e integrata dalla legge di bilancio 2019, nel disciplinare il processo per il refarming della banda 700 Mhz, aveva previsto che l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni (Agcom) aggiornasse il piano di numerazione automatica dei canali del servizio televisivo digitale terrestre (Lcn) e le modalità di attribuzione dei numeri “in considerazione del nuovo assetto frequenziale e delle modalità di definizione delle aree tecniche”.
L’allegato A, alla delibera Agcom n. 116/21/CONS, del 21 aprile 2021, reca l’aggiornamento del piano di numerazione automatica dei canali della televisione digitale terrestre, delle modalità di attribuzione dei numeri ai fornitori di servizi di inedia audiovisivi autorizzati alla diffusione di contenuti audiovisivi in tecnica digitale terrestre e delle relative condizioni di utilizzo”, destinato ad operare nel nuovo assetto del sistema radiotelevisivo, conseguente al refarming.
È stata successivamente pubblicata nel sito istituzionale del Ministero dello sviluppo economico la procedura, emanata in attuazione dell’articolo 13 commi 3 e 5 del citato allegato A alla delibera dell’Agcom n. 116/21/CONS, per l’attribuzione ai soggetti che ne facciano richiesta della numerazione automatica dei canali (Lcn) con riferimento ai servizi di media audiovisivi a diffusione nazionale in chiaro. La Rai ha presentato la predetta istanza.
È stato pubblicato nella G.U. Serie Generale n. 32 dell’8 febbraio 2022, il decreto del Ministero dello sviluppo economico del 17 novembre 2021, recante “Definizione dei criteri e delle modalità di erogazione di misure economiche compensative a favore di operatori di rete”. Possono beneficiare delle misure compensative, di cui all’articolo 1, comma 1039, lett. a) della legge 27 dicembre 2017, n. 205, gli operatori di rete nazionali tenuti al rilascio anticipato delle frequenze, secondo quanto previsto dal decreto 19 giugno 2019, e gli operatori di rete nazionali, già titolari di diritto d’uso, che singolarmente oppure congiuntamente, in virtù di un accordo commerciale (o intesa), risultino assegnatari di una rete in Dvb-T2, ai sensi della delibera Agcom 39/19/CONS, come modificata dalla delibera 162/20/CONS, tenuti a sostenere i costi di adeguamento per il refarming delle frequenze e per la predisposizione al passaggio degli impianti al nuovo standard di trasmissione Dvb-T2” (articolo 2 lett. a), come la Rai.
1.3 Il canone di abbonamento e contributo MISE per lo sviluppo dell’offerta digitale Rai
L’articolo 1, commi 616-619, legge 30 dicembre 2020, n. 178, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023” ha previsto un nuovo meccanismo di assegnazione delle risorse provenienti dal versamento del canone di abbonamento alle radioaudizioni. Le citate disposizioni sono entrate in vigore il 1° gennaio 20217.
Alla luce delle nuove previsioni sulla destinazione delle entrate derivanti dal versamento del canone, le predette prescrizioni, sempre a far data dal 1° gennaio 2021:
- hanno abrogato l’articolo 1, commi 160-162 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (relativi al meccanismo di assegnazione delle eventuali maggiori entrate rispetto alle somme già iscritte a tale titolo nel bilancio di previsione per il 2016, c.d. “extra-gettito”);
- hanno previsto che le somme non impegnate in ciascun esercizio possono esserlo in quello successivo e che il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio, anche in conto dei residui (commi 617 e 618);
- hanno abrogato l’articolo 1, comma 292, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015) ( che, come è noto, aveva previsto, dal 2015, la riduzione del 5 per cento degli introiti derivanti dal canone da attribuire alla società disponendo che, conseguentemente, l’articolo 21, comma 4, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, riacquisisca efficacia nel testo vigente antecedentemente alle modifiche apportate al predetto comma 4 dal medesimo articolo 1, comma 292, legge n. 190 del 2014 (comma 619).
Nella seduta del 9 febbraio 2022, il Consiglio di amministrazione della società ha approvato il differimento, senza oneri aggiuntivi o maggiorazioni, dal 31 gennaio al 31 marzo 2022, del termine per il rinnovo del canone di abbonamento radiotelevisivo speciale relativo all’anno 2022, in considerazione delle ripercussioni economiche dell’epidemia in atto sulla categoria degli abbonati speciali (in particolar modo strutture ricettive ed esercizi pubblici).
7 Le entrate derivanti dal versamento del canone Rai sono destinate:
- quanto a euro 110 mln annui, al Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione;
- per la restante quota, alla Società, ferme restando le somme delle entrate del canone di abbonamento già destinate dalla legislazione vigente a specifiche finalità (ad es. Accademia di Santa Xxxxxxx), sulla base dei dati del rendiconto del pertinente capitolo dell'entrata del bilancio dello Stato dell'anno precedente a quello di accredito.
L’articolo 6 del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 maggio 2021, n. 69, tra le misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da Covid-19, ha stabilito che:
- (comma 5) per l’anno 2021, per le strutture ricettive nonché di somministrazione e consumo di bevande in locali pubblici o aperti al pubblico, il canone di abbonamento alle radioaudizioni di cui al regio decreto-legge 21 febbraio 1938, n. 246, convertito dalla legge 4 giugno 1938, n. 880, è ridotto del 30 per cento;
- (comma 6) in relazione a quanto previsto dal citato comma 5, per il medesimo anno, è assegnata alla contabilità speciale n. 1778 intestata: «Agenzia delle Entrate - Fondi di bilancio», la somma di 25 mln, al fine di riconoscere ai soggetti interessati un credito di imposta pari al 30 per cento dell’eventuale versamento del canone di cui al medesimo comma 5 intervenuto antecedentemente all’entrata in vigore del decreto, ovvero disporre il trasferimento a favore della Rai delle somme corrispondenti alle minori entrate derivanti dal presente articolo richieste dalla predetta società.
In attuazione dell’articolo 1, comma 101, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di bilancio 2019), che ha riconosciuto alla Società un contributo di quaranta milioni annui, per il 2019 e il 2020, per l’adempimento degli obblighi del contratto di servizio, inclusi quelli per lo sviluppo della programmazione digitale, con il decreto del Ministero dello sviluppo economico del 23 novembre 2020 (pubblicato nella G.U. Serie Generale n. 312 del 17 dicembre 2020), il Dicastero ha emanato i criteri e le modalità per l’espletamento dei servizi e l’erogazione del contributo, procedendo all’individuazione dei servizi d’interesse (in via prioritaria quelli per lo sviluppo della programmazione digitale). L’articolo 3 del decreto ha previsto, tra l’altro, le modalità di erogazione di una prima anticipazione, a titolo di acconto, pari a quaranta milioni, definendo inoltre le tempistiche e le condizioni per l’erogazione del saldo. Con successivo decreto in data 9 dicembre 2020 è stato assunto dal Dicastero l’impegno di spesa corrispondente.
Con il successivo decreto del Ministero dello sviluppo economico del 24 settembre 2021, recante modifiche al decreto 23 novembre 2020, che individua i servizi idonei ad adempiere gli obblighi di servizio pubblico, ivi inclusi quelli di sviluppo della programmazione digitale, per l’erogazione del contributo di cui all’articolo 1, comma 101, della legge 30 dicembre 2018,
n. 145, il Ministero, ravvisata la necessità di modificare l’articolo 2 del predetto decreto ministeriale del 23 novembre 2020, al fine di adeguare la previsione normativa a quanto
previsto dal nuovo Statuto sociale della Rai, che recepisce per intero il nuovo assetto di governance ed in particolare dall’articolo 31 (Collegio sindacale e controllo legale dei conti), precisa che la Rai debba trasmettere al Ministero dello sviluppo economico una relazione consuntiva riportante informazioni dettagliate circa lo stato di attuazione delle attività affidate previo parere del Collegio sindacale sulla coerenza dei dati risultanti dalla Relazione con il bilancio aziendale. Nella versione previgente della norma, si specificava, invece, come la relazione dovesse essere sottoposta all’approvazione del Collegio sindacale della Concessionaria.
L’articolo 6, commi 5-7, del c.d. “decreto Sostegni” (decreto-legge 22 marzo 2021,
n. 41, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 maggio 2021, n. 69) ha previsto, per l’anno 2021, l’esonero per le strutture ricettive, nonché di somministrazione e consumo di bevande in locali pubblici o aperti al pubblico, comprese le attività similari svolte da enti del terzo settore, dal versamento del canone di abbonamento. Le disposizioni hanno, altresì, assegnato 83 mln ad una contabilità speciale, al fine di riconoscere un credito d’imposta di importo corrispondente a favore di coloro che hanno già provveduto al versamento del canone e di compensare la Concessionaria per le minori entrate derivanti dalla predetta disposizione. Nella seduta del 16 febbraio 2021, il Consiglio di amministrazione della Rai, tenuto conto degli impatti prodotti dalla pandemia sulle attività delle strutture ricettive e degli esercizi pubblici, ha deliberato il differimento senza oneri aggiuntivi per l’abbonato al 31 marzo 2021 del termine per il rinnovo del canone di abbonamento speciale, e, nella seduta del 25 marzo 2021, anche alla luce delle previsioni di cui al citato articolo 6, commi 5 e 6 del decreto-legge n. 41 del 2021, ha approvato un ulteriore differimento del predetto termine, sempre senza oneri aggiuntivi per l’abbonato, al 31 maggio 2021. Da ultimo, il decreto del Ministero dello sviluppo economico del 27 dicembre 2021, pubblicato nella GU Serie Generale n. 45 del 23 febbraio 2022, ha stabilito che per l’anno 2022 i canoni di abbonamento speciale rimangano fissati nella misura di cui alle tabelle 3 e 4 allegate al decreto ministeriale 29 dicembre 2014. Il decreto del 2014 stabiliva che, per l’anno 2015, il sovrapprezzo dovuto dagli abbonati ordinari alla televisione, i canoni di abbonamento speciale per la detenzione fuori dell’ambito familiare di apparecchi radioriceventi o televisivi, i canoni di abbonamento speciale dovuti per la detenzione di apparecchi radiofonici o televisivi nei cinema, teatri e in locali a questi assimilabili rimanessero fissati secondo le misure indicate nel decreto ministeriale 17 dicembre 2013. Nei successivi anni la misura è stata confermata dall’articolo 1, comma 152, della legge n. 208 del 2015, dal decreto
ministeriale 30 dicembre 2015, dal decreto ministeriale 22 dicembre 2016, dal decreto
ministeriale 21 dicembre 2017, dal decreto ministeriale 28 dicembre 2018, dal decreto
ministeriale 20 dicembre 2019 e dal decreto ministeriale 31 dicembre 2020.
1.4 Le norme in materia di comunicazione e tutela e promozione della cultura In tema di promozione e sostegno della lettura, l’articolo 5 della legge 13 febbraio 2020, n. 15 ha previsto la facoltà, per le istituzioni scolastiche individuate dal provvedimento, di “promuovere la collaborazione tra le istituzioni scolastiche della rete e quelle del territorio, con particolare riferimento alle biblioteche di pubblica lettura e alle altre istituzioni o associazioni culturali, al fine di promuovere la lettura tra i giovani. I relativi progetti possono essere realizzati anche con l’utilizzo dei materiali delle Teche della società Rai”.
Nella seduta del 14 maggio 2020, la Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi ha approvato la risoluzione sul rafforzamento e in continuità dell’offerta didattica da parte della Rai (“La Rai fa scuola”), finalizzata a promuovere azioni dedicate alla “individuazione delle più idonee modalità di attivazione di didattica a distanza da proporre alle istituzioni scolastiche del territorio nazionale, per tutto il periodo interessato dall’emergenza educativa determinata da Covid-19”. In particolare, essa impegna la Società ad una serie di azioni, in relazione all’offerta dei contenuti dedicati alla formazione e alla didattica (canale Rai Scuola), con un’apposita piattaforma multimediale accessibile anche da RaiPlay, favorendo un coordinamento, volto all’integrazione dei contenuti, con l’archivio Rai e le risorse online, anche, esterne. La risoluzione si occupa, infine, della produzione di contenuti televisivi e multimediali, dedicati ai rischi sul web in generale, all’alfabetizzazione digitale e allo sviluppo consapevole della cittadinanza digitale, anche al fine di contrastare reati come revenge porn e cyberbullismo, e della fruibilità dei contenuti per le persone con disabilità e per le minoranze linguistiche.
Il d.p.c.m. 11 agosto 2020 ha provveduto ad apportare modifiche al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 luglio 2017, recante disposizioni per il riconoscimento della nazionalità italiana delle opere cinematografiche audiovisive, resesi necessarie, al fine di recepire le indicazioni pervenute da parte della Commissione europea.
Il d.p.c.m. 21 settembre 2020 ha modificato integralmente il d.p.c.m. 8 gennaio 2018, recante disposizioni applicative per il funzionamento del Registro pubblico delle opere
cinematografiche e audiovisive, in attuazione dell’articolo 32 della legge 14 novembre 2016, n. 220 (c.d. legge Cinema) e istituito, presso il Ministero dello sviluppo economico, il citato registro pubblico (con conseguente soppressione del registro pubblico speciale per le opere cinematografiche e le opere audiovisive, di cui al comma 2, dell’articolo 103, della legge 22 aprile 1941, n. 633, e confluenza dei relativi dati nel nuovo registro).
Con il decreto di modifica è stata fissata la cornice temporale per l’operatività del nuovo Registro, per il trasferimento dei dati, delle informazioni e della documentazione concernenti il Registro pubblico soppresso dalla legge 14 novembre 2016, n. 220 e che confluisce nel Registro di cui al decreto in commento.
Infine, con decreto ministeriale 29 gennaio 2021, n. 47, è stato approvato il regolamento in materia di definizione delle opere audiovisive, ovunque prodotte, di espressione originale italiana.
Con il d.p.c.m. del 7 agosto 2020 è stata approvata, ai sensi degli articoli 19 e 20 della legge 14 aprile 1975, n. 103 e successive modificazioni, la convenzione stipulata tra la Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per l’informazione e l’editoria, Rai Com S.p.a. e la Provincia autonoma di Bolzano, per la trasmissione di programmi radiofonici e televisivi in lingua tedesca e ladina nella provincia autonoma di Bolzano, per il triennio 2019-2021.
Il d.p.c.m. del 16 dicembre 2020 ha approvato l’atto integrativo alla convenzione del 28 aprile 2017, tra la Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per l’informazione e l’editoria e Rai Com S.p.a., per la trasmissione di programmi radiofonici e televisivi in lingua francese nella regione Valle d’Aosta e in lingua slovena, italiana e friulana nella regione Friuli-Venezia Giulia, prorogata fino al 29 aprile 2021, che integra i servizi (in particolare la produzione e diffusione in ore di programmazione) a tutela della lingua friulana, previsti dall’articolo 2, comma 1 della citata convenzione, a fronte di un corrispettivo integrativo per la Rai. È stata, inoltre, prevista l’istituzione di un apposito Comitato di indirizzo e monitoraggio.
In merito alle convenzioni con la Presidenza del Consiglio, risulta che con il d.p.c.m. del 5 febbraio 2021 è stata approvata la convenzione stipulata tra la Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per l’informazione e l’editoria e Rai Com per la trasmissione di programmi radiofonici e televisivi in lingua sarda nella regione autonoma Sardegna.
Successivamente, nella seduta del 27 ottobre 2021, il Consiglio di amministrazione della Rai ha deliberato di autorizzare Rai Com a formalizzare le seguenti convenzioni con la Presidenza del Consiglio dei ministri:
- lingua francese - xxxxxxx Xxxxx x’Xxxxx;
- xxxxxx xxxxxxx/xxxxxxxx - xxxxxxx Xxxxxx-Xxxxxxx Xxxxxx;
- lingua friulana - regione Friuli-Venezia Giulia;
- lingua sarda - regione Sardegna;
- programmazione televisiva e multimediale per l’estero, per il periodo 30 ottobre 2021 - 29 gennaio 2022.
1.5 Le misure adottate dalla Rai in relazione all’emergenza Coronavirus
Lo stato emergenziale Covid-19, manifestatosi in tutta la sua gravità a fine febbraio e proseguito per tutto il 2020 è stato affrontato dalla società, armonizzando l’esecuzione della propria missione di servizio pubblico con la necessità di garantire un ambiente sicuro, integrato e sostenibile per il personale e per tutti i soggetti terzi coinvolti nelle attività aziendali.
Nel periodo emergenziale, le attività della società non sono state mai oggetto di sospensione. È stato garantito, comunque, il rispetto dei contenuti del Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, sottoscritto il 14 marzo 2020 fra il Governo e le parti sociali e aggiornato in data 24 aprile 2020, che ha tra l’altro previsto: specifici obblighi di informazione; misure sull’ingresso nei siti aziendali; sulla pulizia e sanificazione delle aree, sull’impiego di dispositivi di protezione individuali e in generale sull’organizzazione aziendale nel nuovo contesto.
La Società ha emanato specifiche Procedure aziendali indirizzate ai propri lavoratori (in particolare, quelle denominate “Regole di comportamento per i lavoratori” e “Gestione dei casi positivi, sospetti, guariti - Percorsi Operativi”) e riferite alle diverse tipologie di attività e produzione; ha, altresì, adottato specifiche misure per l’accesso agli insediamenti aziendali dei visitatori e dei fornitori.
A decorrere dal 23 febbraio 2020, è stata istituita nella Rai una Task Force con funzioni di coordinamento gestionale e editoriale sull’emergenza “coronavirus”. Detta unità organizzativa ha provveduto ad implementare le misure ed i provvedimenti necessari al prosieguo delle attività all’interno degli insediamenti della Rai, in condizioni di sicurezza e nel rispetto delle norme di riferimento, svolgendo un ruolo di comunicazione e di coordinamento. In particolare, è stata
istituita con i lavoratori una specifica casella di posta elettronica che ha visto oltre 20.000 contatti. Inoltre, il Servizio sanitario aziendale, oltre a gestire in ambito Task Force le criticità emergenti, è stato punto di riferimento in materia sanitaria per i lavoratori, con circa 10.500 contatti.
L’irrompere della pandemia, secondo quanto riferito dal vertice aziendale, ha ostacolato la realizzazione operativa di alcuni progetti previsti dal Piano industriale 2019-2021. Innanzitutto, la Società ha sospeso le attività di definizione sia dei nuovi processi che delle modalità di gestione della transizione verso il nuovo modello organizzativo content centric. Infatti, l’esigenza di concentrare tutti gli sforzi nella gestione della crisi della pandemia e nel garantire la continuità della programmazione, ha comportato il necessario rinvio del progetto di riorganizzazione dell’area editoriale.
Infine, con la ripresa delle attività produttive, in collaborazione con le direzioni competenti, l’azienda ha messo a punto sia linee guida di comportamento e specifiche procedure di lavoro anticontagio, destinate ai dipendenti, agli ospiti, ai collaboratori e ai fornitori, sia protocolli specifici di cooperazione e coordinamento, per singola produzione, che dettano le regole cui si devono attenere tutti i soggetti, aziendali e non, partecipanti alla produzione W-RF in fase preliminare e di messa in onda.
È stata, infine, aggiornata la procedura aziendale “Gestione dei casi positivi, sospetti, guariti - Percorsi operativi”, a seguito dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni in materia di isolamento, quarantena e sorveglianza sanitaria contenute nel decreto-legge 30 dicembre 2021,
n. 229, successivamente abrogato dalla l. 18 febbraio 2022, n. 11 da Covid-19” e nelle successive circolari emanate dal Ministero della salute.
2. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E GLI ORGANI
2.1 La struttura organizzativa
La legge n. 220 del 2015 ha ridisegnato l’assetto di governance dell’Azienda. In particolare, l’articolo 2 della legge predetta ha modificato il testo dell’articolo 49 del Tusmar, riducendo a sette il numero dei membri del Consiglio di amministrazione e ridefinendo i requisiti, le incompatibilità, le cause di decadenza dall’ufficio e le procedure per la nomina dei membri dell’organo collegiale; è stata, inoltre, introdotta la figura dell’Amministratore delegato (articolo 2, comma 10).
Il Gruppo Rai è costituito da cinque società: la capogruppo Rai, la cui attività rappresenta il core business del Gruppo, e, come detto, quattro società controllate, costituite allo scopo di presidiare specifici settori di mercato: Rai Cinema, Rai Com, Rai Pubblicità e Rai Way.
La Società è organizzata secondo il tradizionale sistema dualistico della distinzione tra organi di gestione e organi di controllo.
La Rai S.p.a. è strutturata in cinque aree:
1. l’area editoriale e testate, che crea e sviluppa i programmi e l’offerta informativa in Italia ed all’estero, declinata nei canali televisivi e radiofonici su tutte le piattaforme, anche tramite il presidio operativo di Rai Cinema;
2. l’area Chief Technology Officer (CTO) - tecnologia e produzione, che integra e coordina le componenti tecnologiche e produttive;
3. l’area Chief Financial Officer (CFO) - finanza e pianificazione, che coordina le attività̀ finanziarie, amministrative e immobiliari;
4. l’area di Corporate e supporto, che integra le funzioni di staff e coordinamento;
5. l’area pubblicità e commerciale, che presidia i ricavi pubblicitari e commerciali, attraverso le attività di Rai Pubblicità e Rai Com.
A queste aree si aggiunge l’attività di progettazione, trasmissione e distribuzione del segnale, operata da Rai Way, quotata alla Borsa di Milano.
Nella seduta del 21 febbraio 2020, il Consiglio di amministrazione ha approvato l’aggiornamento dell’assetto macrostrutturale aziendale, con la istituzione della Direzione Distribuzione.
2.2 Le modifiche apportate all’assetto organizzativo Rai
Per quanto attinente all’organizzazione aziendale, le attività svolte nel corso dell’anno 2020 sono state caratterizzate dal proseguimento di interventi organizzativi, scaturenti dagli indirizzi ed elementi del Piano Industriale 2019-2021, nonché da modifiche del macroassetto e dei perimetri interni di alcune aree, finalizzate a rafforzare la performance e ad allineare gli assetti organizzativi alle esigenze aziendali.
A tal riguardo, la Rai ha avviato le iniziative di seguito riportate:
- l’istituzione della Direzione coordinamento generi e delle Direzioni “di genere”, soppressione delle Direzioni coordinamento editoriale palinsesti televisivi e palinsesto e contestuale istituzione della Direzione distribuzione, con un adeguato assetto interno;
- in linea con gli obiettivi di valorizzazione dell’offerta digitale, la ricollocazione della Direzione RaiPlay e Digital a diretto riporto dell’Amministratore delegato, nonché la riorganizzazione interna, al fine di garantire i fattori abilitanti e le leve necessarie allo sviluppo ed alla distribuzione dell’offerta;
- la modifica, nell’ambito di Chief Operation Officer – Direzione produzione TV, dell’assetto e delle responsabilità della struttura produzione News e dei perimetri presidiati dalle strutture di supporto e pianificazione;
- nell’ambito dell’assetto di alto vertice, la riorganizzazione interna della Direzione Governance e segreteria societaria, con focus dedicati a temi di supporto al Consiglio di amministrazione e ad organi di controllo;
- l’istituzione della Direzione canale in lingua inglese, quale riferimento organizzativo, previsto nel Contratto di servizio, per il raggiungimento degli obiettivi di promozione del prodotto Italia all’estero e per favorire la conoscenza della lingua inglese del Paese;
- l’istituzione della Direzione Rai per il sociale, quale perimetro organizzativo di governance unitaria, per rafforzare l’identità aziendale e le possibilità di intervento sui temi della responsabilità sociale; la contestuale revisione del perimetro di intervento della Direzione Relazioni istituzionali sulle tematiche sociali;
- la definizione dell’assetto organizzativo delle Direzioni documentari e Ufficio studi, per potenziarne le leve operative di intervento; n
- la riorganizzazione delle Reti “generaliste” e “specializzate”: Direzioni Rai 1, Rai 2 e Rai 3, finalizzate a rafforzare rispettivamente la componente di intrattenimento, di inchiesta
e informativa; revisione dell’assetto organizzativo della Direzione Rai Gold;
- la riorganizzazione della Direzione radio, in continuità con l’assetto funzionale polivalente della direzione medesima, rispetto alle prerogative editoriali, produttive, tecnologiche e di supporto;
- l’avvio della piena operatività della Direzione canone e beni artistici, a seguito di ampliamento delle competenze sui beni artistici definito alla fine del 2019.
Per quanto riguarda l’ambito organizzativo afferente alla Direzione generale corporate, la società ha eseguito, inoltre, gli interventi di seguito riportati:
- la riorganizzazione della Direzione risorse umane e organizzazione, secondo criteri di razionalizzazione interna delle attività;
- la riorganizzazione dell’area Chief Technology Officer – infrastrutture tecnologiche, caratterizzata dalla soppressione della Direzione servizi broadcast e gestione frequenze, la modifica del perimetro di attività della Direzione Reti e piattaforme, la rivisitazione dell’assetto delle strutture di supporto e staff al CTO e la riorganizzazione della Direzione ICT, con l’obiettivo di supportare la trasformazione, rafforzare la IT governance, la CyberSecurity ed agevolare l’introduzione e la diffusione di procedure in ottica full digital;
- la revisione dell’assetto organizzativo della Direzione coordinamento sedi regionali ed estere, indirizzata al rafforzamento delle prerogative di coordinamento e supervisione delle Sedi regionali ed estere;
- la revisione dell’assetto organizzativo della Direzione pianificazione strategica e controllo di gestione, operante nell’ambito CFO, finalizzata a rafforzare i presidi specialistici sulle attività di pianificazione e budget.
Il prospetto che segue rappresenta l’assetto organizzativo della Rai al 31 dicembre 2020.
Grafico 1 - Assetto organizzativo
Staff
del Presidente
Prix Italia
Presidente
Consiglio di Amministrazione
Organismo di Vigilanza ex X.Xxx.
231/2001
Responsabile per la Prevenzione della
Corruzione (***)
Coordinamento
per le attività
di competenza
Relazioni Internazionali
e Affari Europei
Comunicazione
Relazioni Istituzionali
Direzione Editoriale per l'Offerta Informativa
Internal Audit
Collegio Sindacale
Amministratore Delegato (*)
Direzione
Governance e Segreteria Societaria
Segreteria
Amministratore Delegato
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Kids
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(*) All'Amministratore Delegato riportano i Corrispondenti dall'Estero (**) Include la Testata Rai Giornale Radio (in sigla GR1, GR2, GR3 e GRP) (***) Include la struttura operativa di supporto
2.3 Gli organi e i compensi
Gli organi sociali della Rai sono:
- l’Assemblea dei soci (ordinaria e straordinaria);
- il Consiglio di amministrazione;
- il Presidente;
- l’Amministratore delegato;
- il Collegio sindacale.
L’Assemblea è costituita dallo Stato, come detto, azionista nella misura del 99,56 per cento, che detiene il pacchetto azionario ed esercita i relativi poteri attraverso il Ministero dell’economia e delle finanze, e dalla Siae, azionista per la quota residua. A tale organo sono intestati dall’articolo 2383 del Codice civile taluni atti di governo della società: nomina e revoca degli amministratori; deliberazione del progetto del bilancio predisposto dagli amministratori stessi; deliberazione di distribuzione degli utili risultanti dal bilancio d’esercizio; azione di responsabilità nei confronti degli amministratori; deliberazione sulle modificazioni dello statuto; nomina e revoca dei sindaci.
Il Consiglio di amministrazione è l’organo dotato di poteri decisionali; ad esso spetta la gestione dell’impresa (art. 2380-bis del Codice civile).
Nel 2018, ha avuto luogo il rinnovo del Consiglio di amministrazione per il triennio 2018-2020 e, comunque, fino all’approvazione del bilancio dell’esercizio in esame, secondo i nuovi principi, su accennati, di cui alla legge 28 dicembre 2015, n. 220.
I sette componenti del Consiglio di amministrazione sono stati così individuati:
- due eletti dalla Camera dei deputati e due eletti dal Senato della Repubblica, con voto limitato a un solo candidato;
- due designati dal Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, conformemente ai criteri e alle modalità di nomina dei componenti degli organi di amministrazione delle società controllate, direttamente o indirettamente, dal Ministero dell’economia e delle finanze;
- uno designato dall’Assemblea dei dipendenti della Rai, tra i dipendenti dell’azienda con rapporto di lavoro subordinato da almeno tre anni consecutivi.
In data 18 luglio 2018, sono stati eletti i quattro membri del Consiglio di amministrazione espressione della Camera e del Senato e, il 19 luglio 2018, ha avuto luogo la votazione, per
l’individuazione del componente interno, con proclamazione dello stesso da parte del Consiglio di amministrazione nella medesima data.
Il Consiglio di amministrazione, in carica nel 2020, è stato nominato dall’Assemblea nell’adunanza del 27 luglio 2018 e si è insediato il 31 luglio 2018: nella seduta tenutasi in tale data, ha proceduto alla nomina dell’Amministratore delegato dell’azienda, carica per la quale, su proposta dell’Assemblea, è stato votato il consigliere indicato dal Ministero dell’economia e delle finanze, nonché del Presidente, scegliendo l’altro consigliere di nomina governativa.
Quest’ultima scelta ha ottenuto, da parte della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, il numero di voti necessari per l’assenso alla nomina (con i due terzi dei suoi componenti, pari a 27 voti, a norma dell’articolo 49, comma 5, del decreto legislativo n. 177 del 2005 e dell’articolo 22, comma 1 dello statuto), soltanto il seguente 21 settembre, dopo un primo diniego.
Nella seduta del 31 ottobre 2018, il Consiglio di amministrazione, coerentemente con quanto previsto dall’articolo 26 dello statuto, ha delegato al Presidente, previa autorizzazione dell’Assemblea degli azionisti svoltasi il 5 ottobre, le attività internazionali nell’ambito delle relazioni esterne ed istituzionali e la supervisione delle attività di controllo interno.
Nel corso del 2020, non hanno operato Comitati consultivi all’interno del Consiglio di amministrazione.
Il Ministero dell’economia e delle finanze ha aggiornato, con la direttiva n. 5748 del 31 marzo 2021, le procedure di designazione dei componenti degli organi sociali (tanto gestori, quanto di controllo) delle società dallo stesso controllate (direttamente o indirettamente), in particolare con la previsione che l’istruttoria di carattere qualitativo e attitudinale dei potenziali candidati alla carica, “fermi restando i requisiti previsti da disposizioni legislative, regolamentari e statutarie, è volta ad individuare i migliori profili per professionalità e competenza e, fatti salvi gli specifici assetti di governo societario, l’ottimale composizione collettiva, anche per età e genere, degli organi sociali, con l’obiettivo di perseguire il successo sostenibile delle società. Xxxxxxx, quindi, oggetto di valutazione la professionalità e le competenze dei candidati, in particolare in relazione al settore specifico di operatività, all’esperienza manageriale e in organi sociali, ai mercati finanziari, alla gestione dei rischi, ai settori legale e societario e alle materie ambientali, sociali e di governance (ESG)”. La direttiva ha, inoltre, impattato sulle procedure da utilizzare per i rinnovi degli organi sociali nelle società controllate indirettamente dal Ministero dell’economia e delle finanze (con esclusione,
ora, anche delle società con titoli azionari quotati), prescrivendo tra l’altro il recepimento nel regolamento interno in materia di selezione e nomina di membri degli organi sociali delle società partecipate delle novità sopra rappresentate e introdotte nell’ambito dell’istruttoria. La società ha, conseguentemente, proceduto ad aggiornare il proprio Regolamento interno sulle modalità di selezione e nomina dei componenti degli Organi sociali delle società con titoli azionari non quotati controllate.
Nel mese di luglio 2021, si è insediato il nuovo Consiglio di amministrazione della Rai, nominato dall’Assemblea nell’adunanza del 15 luglio. Nella seduta tenutasi il 16 luglio, il Consiglio di amministrazione ha proceduto alla nomina dell’Amministratore delegato dell’azienda, carica per la quale è stato votato, su proposta dell’Assemblea, il consigliere indicato dal Ministero dell’economia e delle finanze, nonché della Presidente, scegliendo l’altro consigliere di nomina governativa.
Quest’ultima scelta ha ottenuto, da parte della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, il numero di voti necessari per l’assenso alla nomina (con i due terzi dei suoi componenti, pari a 27 voti, a norma dell’articolo 49, comma 5, del decreto legislativo n. 177 del 2005 e dell’articolo 22, comma 1 dello statuto), il 21 luglio 2021.
Nella seduta del 5 agosto 2021, il Consiglio di amministrazione, coerentemente con quanto previsto dall’articolo 26 dello statuto, ha delegato al Presidente, previa autorizzazione dell’Assemblea degli azionisti svoltasi in pari data:
- nell’ambito delle relazioni esterne ed istituzionali, le relazioni e le attività internazionali; la supervisione, in coordinamento con l’Amministratore delegato, dei rapporti istituzionali, con particolare riguardo alla transizione digitale; le relazioni e le attività connesse alla Corporate Social Responsability e al bilancio sociale;
- la supervisione delle attività di controllo interno.
Ai sensi dell’articolo 30 dello statuto, l’Assemblea dei soci nomina il Collegio sindacale, costituito da tre sindaci effettivi, di cui uno con funzioni di Presidente, e ne determina i compensi; nomina, altresì, due sindaci supplenti. I sindaci durano in carica tre esercizi. Scadono alla data dell’Assemblea, convocata per l’approvazione del bilancio relativo al terzo esercizio della loro carica.
Il Collegio sindacale, ai sensi dell’articolo 2403 del Codice civile, come modificato dal decreto
legislativo 17 gennaio 2003, n. 68, vigila sull’osservanza della legge e dello statuto e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione e, in particolare, sull’efficacia del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi (SCIGR)9, sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile della società e sul suo concreto funzionamento.
Il Collegio sindacale della società ha svolto, nel corso del 2020, l’attività di vigilanza prevista dalle disposizioni di legge, tenuto conto anche delle indicazioni fornite dalle “norme di comportamento del Collegio sindacale – Principi di comportamento del Collegio sindacale di società non quotate”, emanate dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.
Il Collegio sindacale in carica è stato nominato dall’Assemblea nell’adunanza del 5 luglio 2019, che ne ha confermato gli emolumenti nella misura di 63.000 euro per il Presidente e di 45.000 euro per ciascun sindaco effettivo.
Per quanto riguarda gli emolumenti del Consiglio di amministrazione in carica nel 2020, l’Assemblea, nella ricordata adunanza del 27 luglio 2018, ha determinato il compenso annuo lordo dei membri del Consiglio di amministrazione in 66.000 euro per ciascun consigliere, oltre al rimborso spese sostenute per l’incarico. Nella seduta del 31 luglio 2018, il Consiglio di amministrazione che ha nominato l’Amministratore delegato, ne ha, anche, determinato il compenso, ai sensi dell’articolo 28.3 dello statuto, su indicazione dell’Assemblea, nell’importo massimo omnicomprensivo di 240.000 euro annui lordi, di cui 174.000 euro, quale remunerazione ex articolo 2389, terzo comma, c.c..
Nella seduta del 31 ottobre 2018, il Consiglio di amministrazione ha determinato in 114.000 euro annui lordi la remunerazione per le particolari cariche conferite al Presidente, ai sensi dell’articolo 2389, comma 3, del Codice civile.
A partire dal mese di luglio 2021, l’Assemblea, nella ricordata adunanza del 16 luglio 2021, ha confermato il compenso annuo lordo dei membri del Consiglio di amministrazione in 66.000 euro per ciascun consigliere, oltre al rimborso spese sostenute per l’incarico. Nella seduta del
5 agosto 2021, il Consiglio di amministrazione, recependo l’indicazione dell’Assemblea svoltasi in pari data, ha determinato, in continuità con quanto corrisposto nel precedente
8 Recante “Riforma organica della disciplina delle Società di capitali e Società cooperative, in attuazione della legge 3 ottobre 2001, n. 366”.
9 Definito come “l’insieme di strumenti, strutture organizzative, norme e regole aziendali volte a consentire una conduzione dell’impresa sana, corretta e coerente con gli obiettivi aziendali definiti dal Consiglio di Amministrazione, attraverso un adeguato processo di identificazione, misurazione, gestione e monitoraggio dei principali rischi, così come attraverso la strutturazione di adeguati flussi informativi volti a garantire la circolazione delle informazioni”.
mandato, nell’importo di 240.000 euro, comprensivo del compenso già stabilito quale Consigliere di Amministrazione dall’assemblea dei soci del 15 luglio 2021, il compenso annuo lordo spettante all’Amministratore delegato.
Nella medesima seduta del 5 agosto, il Consiglio di amministrazione ha, altresì, confermato in
114.000 euro annui lordi la remunerazione per le particolari cariche conferite alla Presidente, ai sensi dell’articolo 2389, terzo comma del Codice civile.
Il Collegio sindacale, nel corso del 2020, si è riunito 17 volte ed ha assistito alle 23 riunioni del Consiglio di amministrazione.
Tabella 1 - Compensi organi
2019 | 2020 | |
Presidente (*) | 180.000 | 180.000 |
Amministratore delegato (**) | 240.000 | 240.000 |
Amministratori | 66.000 | 66.000 |
Presidente Collegio sindacale | 63.000 | 63.000 |
Sindaci | 45.000 | 45.000 |
(*) di cui euro 66.000 come compenso assembleare ed euro 114.000 a titolo di remunerazione delle particolari cariche ex articolo 2389, c. 3, c.c.
(**) di cui euro 66.000 come compenso assembleare ed euro 174.000 a titolo di remunerazione delle particolari cariche ex articolo 2389, c. 3, c.c.
Fonte: Rai
Complessivamente, gli emolumenti, le indennità di carica e i rimborsi spese corrisposti nel 2020 ai membri del Consiglio di amministrazione ammontano a 909 mila (di cui 873 mila per compensi e 36 mila per rimborsi spese) e al Collegio sindacale totalizzano 153 mila10.
2.4 L’assetto immobiliare
Il patrimonio immobiliare della Rai è affidato alla responsabilità della Direzione Asset immobiliari e servizi, che ha il compito di ottimizzare la gestione degli immobili del Gruppo Rai, dei servizi connessi e delle dotazioni individuali e di ufficio, gestendone i progetti di ottimizzazione e assicurando un adeguato livello di servizio alle strutture utilizzatrici.
Il compito è quello di pianificare ed eseguire i progetti di valorizzazione, sviluppo e trasformazione degli edifici aziendali, allo scopo di ottimizzarli, adeguandoli ai migliori standard qualitativi e funzionali, e gestendo l’intero processo dall’analisi di fattibilità, alle specifiche tecniche, alla progettazione, fino alla direzione dei lavori ed ai collaudi.
10 Al Collegio sindacale, nel 2020, non sono stati corrisposti rimborsi spese.
L’assetto immobiliare della Rai, al 31 dicembre 2020, consta di circa 785.000 metri quadri lordi, di cui 118.000 metri quadri utilizzati dalla Società in locazione. La superficie utile lorda, escluse le parti comuni, è pari a 447.000 metri quadri. La distribuzione sul territorio evidenzia che gran parte degli insediamenti sono destinati ai quattro centri di produzione (Roma, Torino, Milano e Napoli), circa il 59 per cento del totale complessivo; le sedi regionali hanno in assegnazione il 21 per cento dei fabbricati, mentre la Direzione generale il 19 per cento, distribuito tra Roma (10 per cento) e Torino (9 per cento). I dati sopra forniti sono evidenziati nei seguenti grafici.
Grafico 2 - Consistenza immobiliare
Fonte: Rai
Il valore complessivo degli immobili di proprietà, stimato dalla società sulla base di perizie acquisite nel corso degli anni, è compreso tra i 900 e 1.100 mln.
L’incremento del valore di carico pari a circa 12,5 mln riguarda gli investimenti effettuati nel 2020 sugli immobili, in flessione rispetto all’anno precedente (25,0 mln nel 2019).
Si riporta la situazione al 31 dicembre 2020 del valore contabile dei terreni, dei fabbricati e dei relativi impianti tecnologici, iscritti tra le attività materiali non correnti del bilancio.
Tabella 2 - Valore patrimonio
(milioni di euro)
CONFRONTO VALORI DI LIBRO 2019-2020
Xxxxxxx e Opere d’arte | Fabbricati | Impianti tecnologici relativi ad immobili | TOTALE CESPITI | QUOTA AMMORT. | FONDO AMMORT. | VALORE RESIDUO |
371,4 | 482,8 | 288,9 | 1.143,1 | -21,4 | -430,2 | 712,9 |
370,1 | 487,9 | 305,6 | 1.163,7 | -22,4 | -452,3 | 711,4 |
Situazione al 31.12.2019
Situazione al 31.12.2020
Fonte: Rai
Grafico 3 - Investimenti
(milioni di euro)
30
Media annua investimenti negli ultimi 5 anni:
19,9 M€
22,3
25,0
25
20,5
20
17,6
13,7
15
12,6 14,7
12,0
13,9
10,7
10
5
0
2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Importi in M€
Fonte: Rai
Per quanto riguarda gli investimenti sul patrimonio immobiliare, la Rai ha proseguito il programma di miglioramento delle condizioni di sicurezza nei principali insediamenti aziendali. In particolare, l’azienda ha effettuato tutti gli interventi necessari all’adeguamento antincendio del Centro di produzione TV di via Teulada n. 66 a Roma. Presso il Centro di produzione di x.xx Sempione n. 27 a Milano, è in corso una complessa attività di verifica della sicurezza antincendio con importanti interventi, la cui conclusione è prevista per il 2023, così come per il Centro di produzione di via Verdi nn. 14-16 a Torino, in cui la società sta procedendo per lotti funzionali con lavori previsti per circa 1,5 mln.
Nel corso del 2020, sono state, inoltre, avviate alcune attività di progettazione per l’adeguamento funzionale e tecnologico del Centro di produzione di Napoli, con investimenti pari a circa 10 mln.
La campagna di valutazione del rischio sismico per gli edifici aziendali, rilevanti e strategici per le finalità della Protezione civile, è giunta alla verifica di circa il 50 per cento degli edifici. In particolare, sono stati ultimati gli interventi di miglioramento sismico degli edifici E sud e I del centro di Saxa Rubra.
2.4.1 Le spese delle sedi regionali ad esclusione costi emergenza Covid-19
Per quanto attiene alle spese di esercizio degli insediamenti regionali, nel 2020, emerge un costo complessivo di 65,8 mln, in calo rispetto all’esercizio precedente (67,7 mln).
Come risulta dalla tabella, la voce più rilevante riguarda, come negli esercizi precedenti, l’approvvigionamento di energia elettrica per 15,21 mln (comunque inferiore rispetto ai 17,8 mln del 2019). In leggero aumento le spese di vigilanza degli edifici per 14,04 mln (13,7 mln nel 2019).
Tabella 3 - Spese di esercizio anno 2020 – esclusi costi Covid-19
(milioni di euro)
INSEDIAMENTI | LOCAZIONI | MANUTENZIONI | PULIZIE | ACQUA | RISCALDAMENTO | ENERGIA ELETTRICA | VIGILANZA | TOTALE | |
DG | ROMA | 4,64 | 1,32 | 0,86 | 0,38 | 0,24 | 0,87 | 1,91 | 10,23 |
TORINO | 3,04 | 0,10 | 0,19 | 0,01 | 0,13 | 0,88 | 0,68 | 5,03 | |
CP | ROMA TV | 1,02 | 4,42 | 1,99 | 0,60 | 0,85 | 6,65 | 5,28 | 20,81 |
ROMA RF | 0,91 | 0,67 | 0,48 | 0,58 | 0,08 | 0,60 | 0,02 | 3,33 | |
MILANO | 2,34 | 0,88 | 0,57 | 0,02 | 0,18 | 1,47 | 1,26 | 6,72 | |
TORINO | 0,20 | 0,91 | 1,93 | 0,05 | 0,28 | 1,19 | 0,92 | 5,49 | |
NAPOLI | 0,06 | 0,39 | 0,32 | 0,09 | 0,18 | 0,82 | 0,80 | 2,66 | |
SR | TUTTE | 1,11 | 2,73 | 0,98 | 0,20 | 0,62 | 2,73 | 3,17 | 11,55 |
TOTALE | 13,33 | 11,43 | 7,33 | 1,93 | 2,55 | 15,21 | 14,04 | 65,82 |
Fonte: Rai
Sono invece diminuite le spese di riscaldamento pari a 2,55 mln rispetto ai 3,4 mln del 2019 e le spese relative alle locazioni passive (circa 13,33 mln contro 13,5 mln del 2019), principalmente grazie all’andamento del contratto di locazione dell’immobile direzionale di xxx X. X. Xxxxxxx x. 0 x Xxxxxx.
Ulteriori spese, pari a 14,18 mln, in aggiunta a quelle indicate nella precedente tabella, riguardano le tasse (Tari, Imu e Tasi), le manutenzioni telefoniche (0,14 mln), le spese condominiali (0,2 mln), le locazioni per sedi estere (0,93 mln). In particolare, la spesa per l’Imu,
pari ad 8,3 mln, è invariata dal 2015, mentre l’importo della Tari è diminuito a 4,2 mln, rispetto ai 4,8 mln degli anni precedenti. Infine, la Tasi ammonta a 0,42 mln.
Pertanto, le spese complessive dell’esercizio per le sedi regionali ammontano a 80 mln.
Nella tabella che segue sono riportate le spese complessive (ad esclusione di quelle per Imu, Tasi e locazioni estere), pari 70,38 mln, riferite agli insediamenti regionali.
Locazioni Sedi Estere 0,93 M€
IMU 8,29 M€
TARI 4,20 M€
Grafico 4 - Spese sedi regionali (Tari, Imu, Tasi)
TASI 0,42 M€
Fonte: Rai
Infine, ai costi di esercizio ordinari sono da aggiungere ulteriori 4,5 mln di costi straordinari, relativi alla gestione dell’emergenza Covid-19, non rappresentati nelle tabelle che precedono, di cui 3,2 mln, relativi agli interventi di sanificazione degli ambienti di lavoro, circa 1 milione per costi straordinari di vigilanza e reception e 300 mila euro per interventi sugli impianti di condizionamento.
Il consistente patrimonio immobiliare della Rai necessita, ad avviso della Corte, di misure organizzative volte, da una parte, alla valorizzazione dei cespiti (sfruttando le opportunità offerte dal lavoro agile e dalle minori dimensioni delle apparecchiature di nuova generazione), dall’altra, ad una riduzione delle numerose locazioni passive attivate nel tempo per le esigenze aziendali. Al fine di evitare rischi derivanti da danni a persone e a cose (e le conseguenti responsabilità), sono altresì necessari consistenti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria su immobili che presentano segni di ammaloramento.
Tabella 4 - Sedi regionali, centri di produzione TV e radio, direzione generale: spese 2020 per insediamento - esclusi costi emergenza Covid-19
INSEDIAMENTI | ACQUA | AFFITTI | ENERGIA ELETTRICA | MAN EDILI | MAN ELETTRICHE | MAN. tecnologiche | MAN. TELEFON. | PULIZIA | RISCALDAM. | SPESE CONDOMIO | TARI | VIGILANZA | Totale complessivo |
MILANO CPTV | 17.569,86 | 2.340.408,55 | 1.468.302,35 | 200.796,29 | 160.962,65 | 521.483,70 | - | 573.333,58 | 175.821,34 | 856,24 | 201.745,74 | 1.262.621,47 | 6.923.901,77 |
XXXXXX XXXXX XXXXXXXX | 00.000,00 | 167.599,21 | 1.148.838,73 | 176.496,21 | 95.551,06 | 369.784,56 | 467.051,23 | 165.895,82 | 22,74 | 131.418,01 | 638.735,00 | 3.374.994,85 | |
MILANO MECENATE STUDIO 2000 | 148,61 | 853.919,91 | 7.020,21 | 14.997,40 | 51.824,15 | 4.140,00 | 2.163,00 | 8.567,23 | 942.780,51 | ||||
MILANO PERTINENZE VARIE | - | 1.000,00 | 264,71 | 471,49 | - | 8.848,47 | 10.584,67 | ||||||
MILANO VIA MECENATE 76/10 - 76/C | 3.818,97 | 1.318.889,43 | 319.463,62 | 16.279,87 | 50.414,19 | 99.610,28 | 101.670,86 | 7.762,52 | 833,50 | 61.760,50 | 615.038,00 | 2.595.541,74 | |
NAPOLI CPTV | 89.467,75 | 60.224,26 | 820.967,03 | 141.182,32 | 66.397,14 | 179.676,22 | - | 321.208,67 | 177.674,03 | - | 187.714,16 | 800.362,00 | 2.844.873,58 |
XXXXXX XXX X. XXXXXXX, 0 | 89.467,75 | 60.224,26 | 820.967,03 | 141.182,32 | 66.397,14 | 179.676,22 | 321.208,67 | 177.674,03 | 187.714,16 | 800.362,00 | 2.844.873,58 | ||
ROMA CPRF | 576.134,61 | 908.785,77 | 601.176,75 | 243.201,78 | 71.169,71 | 355.086,22 | - | 477.279,44 | 82.163,75 | - | 168.435,78 | 18.940,74 | 3.502.374,55 |
AUDITORIUM FORO ITALICO | 36.808,68 | 873.308,69 | 109.312,68 | 39.054,19 | 15.917,83 | 80.063,45 | 49.761,58 | 12.409,44 | 33.368,61 | 17.890,99 | 1.267.896,14 | ||
ROMA CP RF PALAZZINA G2 SAXA | 27.282,07 | 7.736,52 | 147.802,82 | 182.821,41 | |||||||||
ROMA CP RF PERTINENZE VARIE | 1.032,46 | 300,00 | 1.111,77 | 890,47 | - | 3.334,70 | |||||||
ROMA CPRF TEULADA | 1.927,80 | 1.927,80 | |||||||||||
XXXX XXXX XXX XXXXXX 00 | 539.325,93 | 35.477,08 | 491.864,07 | 153.637,02 | 47.215,36 | 270.312,19 | 278.824,57 | 69.754,31 | 83.496,50 | 762,45 | 1.970.669,48 | ||
XXX XXXXXX 0 5 7 | 22.196,04 | 1.671,01 | 51.570,67 | 287,30 | 75.725,02 | ||||||||
ROMA CPTV | 596.304,96 | 1.023.865,15 | 6.651.051,38 | 1.028.940,83 | 543.913,83 | 2.848.295,51 | - | 1.986.662,61 | 845.374,87 | 1.973,38 | 1.454.178,63 | 5.280.945,00 | 00.000.000,74 |
OSLAVIA | 3.108,49 | 3.108,49 | |||||||||||
ROMA CP DEAR | 93.048,85 | 689.064,85 | 183.828,29 | 91.064,99 | 401.846,89 | 479.891,15 | 94.802,59 | 292.334,42 | 777.225,78 | 3.103.107,81 | |||
ROMA CP FONTANELLA BORGHESE | 73.095,42 | 3.899,22 | 1.720,02 | 3.000,29 | 16.019,12 | 5.747,98 | 2.392,85 | 161.974,00 | 267.848,90 | ||||
ROMA CP SALARIO 1 | 14.355,46 | 212.630,56 | 85.263,15 | 28.013,20 | 219.032,61 | 42.010,63 | 33.788,87 | 20.794,85 | 370.038,00 | 1.025.927,33 | |||
ROMA CP SALARIO 2 | 13.618,40 | 513.998,37 | 254.351,59 | 15.564,06 | 22.021,31 | 173.586,07 | 68.896,74 | 44.347,78 | 54.174,17 | 302.225,20 | 1.462.783,69 | ||
ROMA CP SALARIO 3 | 7.516,69 | 428.789,01 | 51.646,31 | 17.906,04 | 87.974,50 | 27.275,94 | 26.993,24 | 248.863,43 | 896.965,16 | ||||
ROMA CP SAXA | 221.728,46 | 7.982,35 | 3.355.426,72 | 538.864,39 | 233.034,18 | 1.387.245,95 | 886.556,46 | 434.771,02 | 714.115,74 | 2.284.625,00 | 00.000.000,65 | ||
ROMA CPTV PERTINENZE VARIE | 155,00 | 4.865,86 | 54.026,55 | 790,97 | 125,00 | - | 59.963,38 | ||||||
ROMA CPTV TEULADA | 239.187,22 | 2.083.877,13 | 198.835,06 | 85.706,32 | 497.081,85 | 411.881,16 | 215.022,98 | 313.729,48 | 1.104.497,66 | 5.149.818,86 | |||
TEATRO VITTORIE | 6.849,88 | 9.140,95 | 64.717,55 | 64.277,55 | 22.641,63 | 1.973,38 | 26.535,39 | 31.496,14 | 227.632,47 | ||||
ROMA DG | 383.556,38 | 4.644.350,33 | 868.423,80 | 540.495,23 | 221.390,71 | 560.016,05 | 134.067,23 | 861.234,21 | 236.514,09 | 125.693,94 | 727.584,37 | 1.912.699,00 | 00.000.000,01 |
ROMA DG BORGO | 7.724,62 | 1.092.430,13 | 86.255,65 | 1.766,43 | 12.879,44 | 36.487,77 | 67.558,09 | 1.663,10 | 14.129,55 | 354.377,31 | 1.675.272,09 | ||
ROMA DG CADLOLO | - 0,00 | 1.625,14 | 897,45 | 1.512,51 | 12.837,93 | 3.046,58 | 40.974,79 | 1.697,29 | 62.591,69 | ||||
ROMA DG COL DI LANA | 5.777,16 | 65,17 | 40.465,55 | 461,67 | 5.804,08 | 30.003,77 | 60.302,18 | 1.162,09 | 57.364,51 | 34.104,74 | 235.510,92 | ||
ROMA DG PERTINENZE VARIE | 9.206,80 | 2.251.078,45 | 74.229,05 | 87.682,40 | 73.674,39 | 147.194,01 | 130.336,61 | 222.450,79 | 42.298,23 | 61.719,15 | 203.625,05 | 709.574,77 | 4.013.069,70 |
INSEDIAMENTI | ACQUA | AFFITTI | ENERGIA ELETTRICA | MAN EDILI | MAN ELETTRICHE | MAN. tecnologiche | MAN. TELEFON. | PULIZIA | RISCALDAM. | SPESE CONDOMIO | TARI | VIGILANZA | Totale complessivo |
XXXX XX XXX XXXXXX 00 | 1.068.239,80 | 41.230,64 | 71.746,70 | 2.562,91 | 54.649,90 | 83.769,36 | 12.538,11 | 23.000,00 | 22.854,69 | 120.587,83 | 1.501.179,94 | ||
ROMA DG XXXXX XXXXXXX 00 | 144.617,28 | - | 552.891,83 | 137.880,72 | 119.611,77 | 248.267,69 | 3.730,62 | 397.832,03 | 166.360,73 | 415.949,51 | 613.971,96 | 2.801.114,14 | |
TOR DI QUINTO | 216.230,52 | 232.536,78 | 71.725,94 | 240.957,31 | 5.960,67 | 41.900,40 | 16.483,83 | 9.445,25 | 13.661,06 | 78.385,77 | 927.287,53 | ||
SEDI REGIONALI | 203.489,43 | 1.112.549,46 | 2.731.944,69 | 773.959,97 | 409.790,06 | 1.550.305,74 | 3.212,84 | 981.477,10 | 617.019,02 | 92.272,65 | 768.540,04 | 3.170.783,00 | 00.000.000,63 |
ANCONA | 2.717,72 | 51.895,75 | 99.080,19 | 16.803,25 | 23.223,24 | 76.895,59 | 359,37 | 20.946,45 | 26.948,37 | 16.871,00 | 15.902,00 | 170.138,97 | 521.781,90 |
AOSTA | 978,63 | 690,73 | 155.406,14 | 41.759,78 | 28.982,30 | 62.489,12 | 116,76 | 31.504,83 | 32.304,68 | - | - | 170.807,80 | 525.040,77 |
BARI | 19.142,00 | - 0,00 | 152.230,00 | 42.365,64 | 29.841,85 | 112.121,12 | 170,00 | 98.050,00 | 13.900,00 | 350,00 | 55.328,00 | 171.690,00 | 695.188,61 |
BOLOGNA | 11.576,35 | 1.817,65 | 186.188,00 | 42.830,00 | 25.832,00 | 129.288,00 | 147,60 | 63.722,00 | 37.349,00 | - | 85.185,00 | 175.499,00 | 759.434,60 |
BOLZANO | 5.392,65 | 186.880,95 | 183.217,91 | 55.164,75 | 26.845,35 | 109.341,71 | 208,80 | 57.728,85 | 31.369,14 | 7.303,41 | 11.844,99 | 160.459,65 | 835.758,16 |
CAGLIARI | 5.793,30 | 214.732,56 | 113.704,97 | 43.677,07 | 33.333,98 | 84.583,19 | 225,34 | 45.101,51 | 7.452,00 | 26.480,00 | 22.045,00 | 241.671,46 | 838.800,38 |
CAMPOBASSO | 3.100,00 | - 0,00 | 146.500,00 | 21.100,00 | 15.700,00 | 58.000,00 | 100,00 | 28.000,00 | 18.100,00 | - | 14.600,00 | 166.800,00 | 472.000,00 |
COSENZA | 6.000,00 | - | 233.977,18 | 54.950,99 | 23.002,11 | 115.845,98 | 155,96 | 68.445,35 | 38.846,11 | - | 74.162,00 | 165.337,41 | 780.723,09 |
FIRENZE | 43.052,90 | 28,00 | 220.416,31 | 49.588,21 | 19.971,43 | 107.037,29 | 120,00 | 104.691,77 | 98.690,87 | - | 145.808,00 | 238.545,64 | 1.027.950,42 |
GENOVA | 17.356,00 | 99.358,61 | 162.708,00 | 40.534,00 | 18.838,00 | 65.704,00 | 139,00 | 43.674,00 | 54.842,00 | - | 74.504,00 | 159.136,00 | 736.793,61 |
PALERMO | 35.800,00 | - | 239.250,00 | 55.964,36 | 23.800,00 | 132.205,18 | 100,00 | 113.100,00 | 54.200,00 | - | 75.100,00 | 312.900,00 | 1.042.419,54 |
PERUGIA | 7.368,20 | 4.566,97 | 116.310,23 | 32.262,23 | 15.698,88 | 51.490,11 | 243,52 | 30.931,24 | 53.597,63 | 2.929,83 | 46.271,15 | 170.138,97 | 531.808,96 |
PESCARA | 2.400,00 | 106.802,81 | 80.500,00 | 39.000,00 | 15.100,00 | 61.470,34 | 200,00 | 29.000,00 | 10.100,00 | 12.700,00 | 9.300,00 | 168.200,00 | 534.773,15 |
POTENZA | 3.700,00 | - | 139.900,00 | 21.300,00 | 18.400,00 | 70.650,74 | 200,00 | 44.000,00 | 19.100,00 | 10.800,00 | 13.200,00 | 165.700,00 | 506.950,74 |
TRENTO | 2.357,83 | 390.523,99 | 97.837,37 | 29.420,60 | 16.788,17 | 59.061,07 | 141,84 | 47.453,66 | 24.957,37 | 12.983,67 | 11.904,56 | 160.309,65 | 853.739,78 |
TRIESTE | 31.051,56 | 24.938,39 | 230.358,96 | 69.292,46 | 43.562,83 | 131.229,81 | 376,81 | 87.395,62 | 45.440,34 | 1.854,74 | 54.516,00 | 163.918,35 | 883.935,87 |
VENEZIA | 5.702,29 | 30.313,05 | 174.359,43 | 117.946,63 | 30.869,92 | 122.892,49 | 207,84 | 67.731,82 | 49.821,51 | - | 58.869,34 | 209.530,73 | 868.245,05 |
TORINO CPTV | 47.182,31 | 203.698,00 | 1.191.656,03 | 217.505,75 | 171.584,53 | 521.428,65 | - | 1.932.803,00 | 282.209,95 | - | 407.567,37 | 919.848,42 | 5.895.484,01 |
CORSO LOMBARDIA | 902,49 | 36.000,00 | 46.944,90 | 98.916,85 | 937,80 | 18.499,79 | 12.001,37 | 166.493,00 | 380.696,20 | ||||
MONTEBELLO | 621,50 | 51.322,65 | 0,00 | 18,02 | 51.962,17 | ||||||||
SABBIONI | 35.537,76 | 757,58 | 103,00 | 36.398,34 | |||||||||
TO CP AUDITORIUM | 4.992,87 | 66.573,36 | 89.717,26 | 40.094,12 | 67.000,72 | 80.179,44 | 110.687,86 | 28.700,91 | 42.037,00 | 173.707,00 | 703.690,54 | ||
TO CP PERTINENZE VARIE | 561,24 | 2.017,29 | 18.732,47 | 3.843,26 | 197,45 | 244.800,42 | 270.152,13 | ||||||
TO CPTV VIA VERDI 14 - 16 | 39.263,96 | 65.025,64 | 1.054.236,29 | 119.392,87 | 85.851,34 | 280.175,47 | 1.820.042,36 | 210.408,46 | 332.032,00 | 334.848,00 | 4.341.276,39 | ||
XXX XXXXX 00 | 1.401,49 | 4.678,82 | 58.210,63 | 919,51 | 24.600,79 | 21.497,00 | 111.308,24 | ||||||
TORINO DG | 13.902,87 | 3.037.055,60 | 877.724,24 | 37.824,69 | 2.162,83 | 60.635,03 | 68,47 | 194.152,59 | 133.777,90 | - | 286.818,56 | 677.621,12 | 5.321.743,90 |
TO DG GIAMBONE | 1.495,96 | 17.700,12 | 21.854,12 | 1.232,46 | 42.103,42 | 19.987,21 | 1.212,73 | 117.898,00 | 174.855,48 | 398.339,50 | |||
TO DG PERTINENZE VARIE | 199.052,03 | 2.890,70 | 3.454,12 | - | 5.112,54 | 1.480,36 | 11.444,93 | 12.544,44 | 235.979,12 | ||||
TO DG VIA CERNAIA 33 | 2.406,59 | 16.450,94 | 4.526,47 | 13.419,07 | 3.787,66 | 30.101,63 | 174.855,48 | 245.547,84 | |||||
XXXXXX XX XXX XXXXXXX 0 | 10.000,32 | 2.838.003,57 | 840.682,48 | 7.989,98 | 930,37 | 68,47 | 168.897,36 | 132.565,17 | 127.374,00 | 315.365,72 | 4.441.877,44 | ||
Totale complessivo | 1.927.608,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,00 | 0.000.000,00 | 0.000.000,00 | 0.000.000,12 | 137.348,54 | 7.328.151,20 | 2.550.554,95 | 220.796,21 | 4.202.584,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,19 |
Fonte: Rai
2.5 Le partecipazioni
Il valore delle partecipazioni di controllo della Rai, nel 2020, risulta invariato rispetto al 2019 ed è rappresentato dalla seguente tabella.
Tabella 5 - Le partecipazioni in società controllate della Rai
(migliaia di euro)
31 dicembre 2019 | 31 dicembre 2020 | |||||
Costo | Svalutazioni | Valore a bilancio | Costo | Svalutazioni | Valore a bilancio | |
Rai Cinema S.p.a. | 267.848 | 0 | 267.848 | 267.848 | 0 | 267.848 |
Rai Com S.p.a. | 107.156 | 0 | 107.156 | 107.156 | 0 | 107.156 |
Rai Corporation in liquidazione* | 2.891 | -2.891 | 0 | 2.891 | -2.891 | 0 |
Rai Pubblicità S.p.a. | 31.082 | 0 | 31.082 | 31.082 | 0 | 31.082 |
Rai Way S.p.a. | 506.260 | 0 | 506.260 | 506.260 | 0 | 506.260 |
Totale partecipazioni in imprese controllate | 915.237 | -2.891 | 912.346 | 915.237 | -2.891 | 912.346 |
* Il deficit patrimoniale di 4,017 mln è coperto da un fondo per oneri di pari importo. Fonte: Xxxxxxxx Xxx
Le partecipazioni in società controllate sono iscritte in bilancio, al 31 dicembre 2020, per un valore complessivo di 912,346 mln, al costo rettificato in presenza di perdite di valore (-2,891 mln), sulla base del valore recuperabile determinato con riferimento ai flussi di cassa che la società partecipata sarà in grado di produrre prospetticamente.
Le partecipazioni in società controllate sono:
- Rai Cinema S.p.a. (100 per cento Rai) con capitale sociale, pari a 200 mln, risulta composto da n. 38.759.690 azioni del valore nominale di 5,16 euro cadauna. La partecipazione risulta iscritta per un valore di 267,848 mln. Nel corso del 2020, è stato erogato un dividendo di 14,008 mln a valere sul risultato 2019 contabilizzato alla voce proventi finanziari;
- Rai Com S.p.a. (100 per cento Rai) con capitale sociale, pari a 10,320 mln, risulta composto da n. 2.000.000 di azioni del valore nominale di 5,16 euro cadauna. La partecipazione risulta iscritta per un valore di 107,156 mln. Nel corso del 2020, è stato erogato un dividendo di 7,191 mln a valere sul risultato 2019 contabilizzato alla voce proventi finanziari;
- Rai Corporation in liquidazione (100 per cento Rai) con capitale sociale, pari a 500.000 USD, rappresentato da n. 50.000 azioni del valore nominale unitario di 10 USD cadauna. Al 31 dicembre 2020, il patrimonio netto della società, al cambio in vigore al 31 dicembre 2020, risulta essere negativo per 4,017 mln. Il deficit patrimoniale è stato accantonato in un
apposito fondo per oneri e la partecipazione, iscritta all’inizio del 2020 per un valore di 2,891 mln, risulta totalmente svalutata a fine esercizio 2020;
- Rai Pubblicità S.p.a. (100 per cento Rai) con capitale sociale pari a 10 milioni, composto da
n. 100.000 azioni del valore nominale di 100 euro cadauna. La partecipazione risulta iscritta per un valore di 31,082 mln. Nel corso del 2020, è stato erogato un dividendo di 8,047 mln a valere sul risultato 2019 contabilizzato alla voce proventi finanziari;
- Rai Way S.p.a. (64,971 per cento Rai) con capitale sociale pari a 70,176 mln, ripartito in n. 272.000.000 azioni ordinarie senza indicazione del valore nominale. La partecipazione risulta iscritta per un valore di 506,26 mln. Nel corso del 2020, è stato erogato un dividendo di 63,349 mln. L’importo di spettanza Rai, pari a 41,158 mln, è stato contabilizzato alla voce proventi finanziari.
Le azioni della partecipata Rai Way, quotate sul mercato telematico azionario di borsa italiana dal 19 novembre 2014 in seguito al completamento dell’offerta globale, hanno registrato nel corso del 2020 una flessione di prezzo del 10,9 per cento (-7,1 per cento inclusi il valore dei dividendi distribuiti). Rai Way ha chiuso il 2020 con una capitalizzazione di circa 1.485 mln. Di seguito si riportano gli elementi di sintesi della gestione delle società controllate.
Tabella 6 - Elementi di sintesi delle società controllate
(milioni di euro)
Rai Cinema | Rai Com | Rai Corporation | Rai Pubblicità | Rai Way | ||||||
2019 | 2020 | 2019 | 2020 | 2019 | 2020 | 2019 | 2020 | 2019 | 2020 | |
Ricavi | 302,7 | 299,1 | 41,3 | 30,5 | - | - | 635,7 | 584,8 | 222,3 | 225,0 |
Risultato operativo | 23,0 | 32,1 | 9,8 | 4,9 | -0,3 | - | 12,0 | 5,9 | 90,1 | 89,4 |
Risultato dell’esercizio | 14,8 | 19,4 | 7,2 | 3,4 | -0,3 | - | 8,0 | 3,9 | 63,4 | 64,0 |
Risultato complessivo dell’esercizio | 14,4 | 19,2 | 7,1 | 3,5 | -0,3 | - | 8,0 | 3,9 | 63,1 | 63,9 |
Patrimonio netto | 276,7 | 281,9 | 113,4 | 109,7 | -4,9 | -4,9* | 37,6 | 33,5 | 184,2 | 164,8 |
Posizione finanziaria netta | -152,0 | -123,9 | 126,1 | 132,0 | 3,8 | 3,6 | 1,0 | -14,6 | -9,5 | -46,1 |
Posizione finanziaria netta al netto delle passività per leasing operativi | -151,9 | -117,5 | 126,4 | 136,3 | 3,8 | 3,6 | 3,9 | -8,1 | 30,0 | -10,7 |
Investimenti | 248,1 | 200,0 | 0,8 | 1,4 | - | - | 1,1 | 1,5 | 35,3 | 60,3 |
Organico (in unità) | 154 | 150 | 107 | 109 | - | - | 359 | 361 | 615 | 604 |
di cui a tempo determinato | 9 | 1 | 1 | - | - | - | 14 | 10 | 12 | 14 |
*Il deficit patrimoniale, pari a 4,017 mln, è coperto da un fondo per oneri di pari importo. Fonte: Xxxxxxxx Xxx
Le partecipazioni in joint venture e società collegate della Rai, al 31 dicembre 2020, sono elencate nella seguente tabella.
Tabella 7 - Le partecipazioni in joint venture e società collegate della Rai
(migliaia di euro)
31 dicembre 2019 | Movimentazione dell’esercizio | 31 dicembre 2020 | ||||||
Costo | Adeguamento al patrimonio netto | Valore a bilancio | Risultato | Decremento per dividendi | Costo | Adeguamento al patrimonio netto | Valore a bilancio | |
Joint venture: | ||||||||
San Marino RTV S.p.a. | 258 | 1580 | 1.838 | -342 | 0 | 258 | 1.238 | 1.496 |
Tivù S.r.l. | 483 | 2.396 | 2.879 | 1.578 | -1.660 | 483 | 2.314 | 2.797 |
Collegate: | ||||||||
Audiradio S.r.l. in liquidazione (1,2)) | 1.428 | -1.428 | 0 | 0 | 0 | 1.428 | -1.428 | 0 |
Auditel S.r.l. | 10 | 887 | 897 | 212 | 0 | 10 | 1.099 | 1.109 |
Euronews SA (3) | 850 | -755 | 95 | -95 | 0 | 850 | -850 | 0 |
Player Editori Radio S.r.l. | 1 | 4 | 5 | 13 | 0 | 1 | 17 | 18 |
Tavolo Editori Radio S.r.l. | 1 | 59 | 60 | 28 | 0 | 1 | 87 | 88 |
Totale partecipazioni in Joint venture e società collegate | 3.031 | 2.743 | 5.774 | 1.394 | -1.660 | 3.031 | 2.477 | 5.508 |
1) valutazione riferita al bilancio al 31/12/2019, ultimo disponibile;
2) il deficit patrimoniale di spettanza Rai di 9 mila è coperto da un fondo per oneri di pari importo;
3) il deficit patrimoniale di spettanza Rai di 345 mila è coperto da un fondo per oneri di pari importo. Fonte: Xxxxxxxx Xxx
Le partecipazioni in joint venture riguardano:
- San Marino Rtv S.p.a. (50 per cento Rai), costituita nel 1991 con quote paritetiche Rai ed E.RA.S. (Ente di Radiodiffusione Sammarinese), in base alla legge 9 aprile 1990, n. 99 di ratifica del trattato di collaborazione fra la Repubblica Italiana e la Repubblica di San Marino in materia radiotelevisiva, che ha un capitale sociale pari a euro 516 mila, composto da n. 1.000 azioni del valore nominale di 516,46 euro cadauna. In relazione al risultato negativo conseguito dalla società nel 2020, la partecipazione è stata svalutata per un importo di euro 342 mila, per adeguarla al valore di 1,5 mln, corrispondente alla quota di spettanza Rai sul patrimonio netto della società;
- Tivù S.r.l. (48,16 per cento Rai) con capitale sociale pari a 1,002 mln, sottoscritto dalla Rai e da R.T.I. – Reti Televisive Italiane S.p.a. con quote paritetiche del 48,16 per cento e da altri soci per la parte rimanente. Nel corso del 2020, è stata deliberata la distribuzione di un dividendo ordinario di 1,6 mln, a valere sul risultato 2019, e di un dividendo straordinario di 1,8 mln. L’importo di spettanza Rai, pari a 1,7 mln, è stato contabilizzato
in riduzione del valore d’iscrizione della partecipazione. In relazione al risultato positivo, conseguito dalla società nel 2020, pari a 3,3 mln, la partecipazione è stata rivalutata per la quota di spettanza Rai pari a 1,6 mln. La partecipazione risulta, pertanto, iscritta per un valore di 2,8 mln, corrispondente alla quota di spettanza Rai sul patrimonio netto della società.
Le partecipazioni in imprese collegate riguardano:
- Audiradio S.r.l. in liquidazione (27 per cento Rai) con capitale sociale di 258 mila euro, composto da n. 258.000 quote del valore nominale di euro 1,00 cadauna. Il valore lordo della partecipazione pari a 1,4 mln è completamente svalutato in base al bilancio approvato alla data del 31 dicembre 2019, ultimo disponibile, che evidenzia un patrimonio netto negativo di importo non significativo in milioni. La quota parte del deficit patrimoniale, pari a 9 mln, è stata accantonata in un apposito fondo per oneri;
- Auditel S.r.l. (33 per cento Rai) con capitale sociale pari a 300 mila euro, composto da
n. 300.000 quote del valore nominale di 1 euro cadauna. La partecipazione è iscritta per un valore di 1,109 mln, corrispondente alla percentuale di spettanza Rai sul patrimonio netto della società risultante dal bilancio al 31 dicembre 2020. In relazione al risultato positivo, conseguito dalla società nel 2020, pari a 643 mila euro, la partecipazione è stata rivalutata per la quota di spettanza Rai pari a 212 mila euro.
- Euronews - Société Anonyme (2,52 per cento Rai) con capitale sociale pari a 32,9 mln, composto da n. 2.190.678 azioni del valore nominale di 15 euro cadauna. Il valore lordo della partecipazione, pari a 850 mila euro, è stato completamente svalutato in base all’ultimo bilancio approvato alla data del 31 dicembre 2020, che evidenzia un patrimonio netto negativo di 13,7 mln. La quota parte del deficit patrimoniale, pari a 345 mila euro, è stata accantonata in un apposito fondo per oneri.
- Player Editori Radio S.r.l. (13,9 per cento Rai) con capitale sociale di 10.000 euro, ripartito tra Editori radiofonici nazionali (70 per cento), di cui Rai 13,9 per cento, e locali (30 per cento). In relazione al risultato positivo, conseguito dalla società nel 2020, per un valore non significativo in milioni, è stata registrata una rivalutazione per la quota di spettanza Rai. La partecipazione risulta iscritta per un valore non significativo in milioni, corrispondente alla quota di spettanza Rai sul patrimonio netto della società al 31 dicembre 2020;
- Tavolo Editori Radio S.r.l. (13,9 per cento Rai) con capitale sociale pari a 160 mila euro,
ripartito tra editori nazionali (70 per cento), di cui Rai 13,9 per cento, e locali (30 per cento). In relazione al risultato positivo, conseguito dalla società nel 2020 pari a 203 mila euro, è stata registrata una rivalutazione per la quota di spettanza Rai pari a 28 mila euro. La partecipazione risulta iscritta per un valore di 88 mila euro, corrispondente alla quota di spettanza Rai sul patrimonio netto della società al 31 dicembre 2020.
In materia di selezione e nomina dei componenti deli organi sociali (Consiglio di amministrazione e Collegio sindacale) delle società con titoli azionari non quotati controllate dalla Rai, è vigente un Regolamento che ne disciplina le modalità operative, nel rispetto delle norme di legge, regolamentari e statutarie, nonché alla luce dei principi e dei criteri stabiliti dalla Direttiva dello stesso Ministro dell’economia e delle finanze del 31 marzo 2021, n. 5748. Infine, la tabella che segue mostra gli effetti economici delle operazioni tra la Rai e le società controllate e collegate.
Tabella 8 - Ricavi e costi delle società controllate e collegate
(migliaia di euro)
Rai Pubblicità | Rai Cinema | Rai Com | Rai Way | Totale | Audit | Player Ed. Radio | San Marino Rtv | Tivù | Tav. Ed. Radio | Totale | |
Ricavi delle vendite e delle prestazioni | |||||||||||
2020 | 502.182 | 4 | 60.154 | - | 000.000 | - | - | - | 000 | - | 622 |
2019 | 541.570 | 12 | 72.892 | - | 614.474 | - | - | - | 592 | - | 592 |
Altri ricavi e proventi | |||||||||||
2020 | 3.206 | 3.473 | 3.375 | 10.025 | 20.079 | - | - | 15 | 4 | 7 | 26 |
2019 | 3.351 | 3.744 | 4.354 | 10.413 | 21.862 | - | - | 17 | 5 | 7 | 29 |
Costi per servizi | |||||||||||
2020 | -661 | -273.840 | -8.661 | -211.506 | -494.668 | -9.233 | -36 | 1 | -1.611 | -516 | -11.395 |
2019 | 399 | -268.577 | -15.726 | -209.731 | -493.635 | -8.930 | -18 | 4 | -1.636 | -624 | -11.204 |
Costi per il personale | |||||||||||
2020 | 1.637 | 866 | 1.808 | 348 | 4.659 | - | 19 | 172 | - | - | 191 |
2019 | 1.641 | 980 | 1.105 | 342 | 4.068 | - | 171 | - | - | 171 | |
Altri costi | |||||||||||
0000 | - | - | -000 | - | -000 | - | - | - | - | - | - |
0000 | - | - | -408 | - | -408 | - | - | - | - | - | - |
Svalutazioni di attività finanziarie | |||||||||||
2020 | - | - | -101 | - | -101 | - | - | - | - | - | |
2019 | - | - | -695 | - | -695 | - | - | - | - | - | - |
Ammortamenti e altre svalutazioni | |||||||||||
0000 | - | - | - | -00 | -00 | - | - | - | - | - | - |
0000 | - | - | - | -32 | -32 | - | - | - | - | - | - |
Proventi finanziari | |||||||||||
2020 | 8.185 | 18.100 | 7.191 | 41.158 | 00.000 | - | - | 00 | - | - | 00 |
2019 | 8.167 | 3.452 | 11.311 | 38.808 | 00.000 | - | - | 00 | - | - | 00 |
Oneri finanziari | |||||||||||
2020 | - | -4 | - | -4 | -8 | -29 | - | - | - | - | -29 |
2019 | - | -53 | -1 | -1 | -55 | -31 | - | - | - | - | -31 |
Fonte: Xxxxxxxx Xxx
2.6 I rapporti tra la Rai e le società del Gruppo
Nel 2020 il Gruppo Rai ha proseguito la propria operatività sulla base di un modello organizzativo che prevede che alcune attività siano gestite da società appositamente costituite. Nell’ambito dei poteri di intervento consentiti dalle vigenti disposizioni (articolo 2497 del Codice civile) la Rai, dopo l’entrata in vigore delle modifiche legislative in materia societaria, ha assunto specifiche iniziative nei confronti delle società del Gruppo, con riguardo agli atti, alla corrispondenza aziendale e all’acquisizione degli ordini del giorno dei consigli di amministrazione delle società stesse, esercitando attività di indirizzo e coordinamento. I rapporti con le società controllate e collegate sono basati sulle contrattazioni negoziate con riferimento ai valori correnti di mercato. L’intero processo di formazione del budget delle società del Gruppo, e più in generale del complessivo ciclo di pianificazione, segue le stesse linee guida previste per le strutture interne della Rai.
Di seguito, una sintesi dei principali accordi e rapporti tra capogruppo e società controllate.
❖ Rai Pubblicità: Rai ha stipulato con la controllata una convenzione per la raccolta pubblicitaria sulla base della quale quest’ultima gestisce in esclusiva l’acquisizione della pubblicità sulla radio e televisione generalista, sui canali specializzati digitali e satellitari in chiaro, sul televideo, sul dominio Rai e su altri mezzi minori;
❖ Rai Com: Rai ha conferito a Rai Com un mandato senza rappresentanza avente ad oggetto:
- la commercializzazione di diritti di sfruttamento in sede televisiva, in sede radiofonica e/o cinematografica, in sede audiovisiva (intendendosi per tali, ad esempio, i diritti di sfruttamento a mezzo home e commercial video), di sfruttamento multimediale interattivo e non e di diritti derivati;
- la gestione negoziale di contratti quadro e/o convenzioni con enti e istituzioni, centrali e locali, nazionali e internazionali, pubblici e privati;
- l’acquisizione e/o realizzazione di opere musicali e/o teatrali: musica colta, prosa e edizioni musicali;
- la gestione dei servizi di biglietteria, nonché la realizzazione e/o gestione, di iniziative di interazione telefonica e/o di iniziative interattive;
- l’ideazione, lo sviluppo, la definizione, la stipula e/o la gestione di progetti, finalizzati alla partecipazione della Rai a bandi di gara italiani ed europei, aventi ad oggetto finanziamenti attivi a fondo perduto o a tasso agevolato;
- la negoziazione, definizione, formalizzazione e/o gestione dei contratti library sportive, inclusa la realizzazione e/o gestione di tutte le iniziative di carattere commerciale negli stessi previste;
- la messa a disposizione di facilities tecniche e la conclusione di accordi commerciali, finalizzati a valorizzare gli spazi non produttivi nella disponibilità Rai (Palazzo Labia);
- la negoziazione, definizione, formalizzazione e/o gestione di altri accordi di collaborazione con società terze, purché aventi natura e finalità commerciale;
- le attività di commercializzazione all’estero di canali facenti capo alla Rai;
❖ Rai Cinema: con tale società è vigente uno specifico contratto con il quale la società si impegna a mettere a disposizione della capogruppo, in esclusiva, un catalogo di passaggi free tv relativi a opere audiovisive acquisite a vario titolo e Rai si obbliga ad acquistare dalla controllata, in esclusiva, i diritti di sfruttamento per passaggi free tv di opere audiovisive;
❖ Rai Way: Rai Way e Rai hanno in essere un contratto di servizio, per effetto del quale Rai ha affidato a Rai Way, su base esclusiva, un insieme di servizi che permettano alla Rai:
− la regolare trasmissione e diffusione, in Italia e all’estero, dei MUX che le sono stati assegnati in base alla normativa applicabile;
− il regolare assolvimento degli obblighi di servizio pubblico. Detto contratto di servizio prevede e disciplina, altresì, l’eventualità che in futuro, al manifestarsi di nuove esigenze della Rai, le parti possano negoziare la fornitura di servizi addizionali, ovvero, di servizi finalizzati allo sviluppo di nuove reti di comunicazione elettronica e di telecomunicazioni o, ancora, di nuove tecnologie e standard trasmissivi.
Tra la Rai e le società controllate - a eccezione di Rai Way che, in seguito al processo di quotazione, è dotata di una piena autonomia finanziaria - è in vigore un rapporto di gestione di tesoreria centralizzata, tramite cash-pooling bancario, al fine di garantire la copertura dei fabbisogni finanziari e l’ottimizzazione dei flussi di cassa.
Al fine della copertura del rischio di cambio, gravante sulla controllata Rai Cinema, quest’ultima ha conferito specifico mandato alla Rai, al fine di negoziare valuta e strumenti finanziari per proprio conto, operando secondo le modalità gestionali previste nelle policy del
Gruppo.
Con riferimento specifico a Rai Way, sono inoltre in vigore:
− un contratto di conto corrente intersocietario, strumentale a fornire alla Rai la provvista necessaria per regolare le reciproche posizioni di credito e di debito, derivanti da taluni servizi di pagamento residuali previsti dal contratto di servizio sopra richiamato;
− un contratto di mandato in favore della Rai ad eseguire pagamenti e incassi, rispettivamente, dei debiti e crediti derivanti dalla liquidazione di talune partite infragruppo, prevalentemente, nel contesto dell’attività di compensazione, per il tramite della Rai, delle posizioni di credito e di debito tra le società del Gruppo (attività di netting), ad esclusione dei pagamenti rivenienti dal contratto di servizio e delle autorizzazioni per operazioni di copertura.
La Rai fornisce, inoltre, una serie di prestazioni ad alcune società controllate, regolate da specifici contratti di servizio, che riguardano in particolare servizi amministrativi, servizi immobiliari, servizi informatici, servizi di collaudo e servizi di doppiaggio.
Il Gruppo Rai applica il regime di tassazione del Gruppo ai fini Ires, definito “Consolidato fiscale nazionale”, come previsto dagli artt. 117 e seguenti del Tuir e disciplinato, inoltre, dal decreto ministeriale 9 giugno 2004. I rapporti di natura civilistica e patrimoniale sono regolati da un apposito accordo sottoscritto fra le parti, aggiornato in relazione alle modifiche normative in materia che si verificano in vigenza dell’accordo medesimo.
Il Gruppo si avvale della procedura di compensazione dell’IVA del Gruppo, prevista dal decreto ministeriale del 13 dicembre 1979, recante le norme di attuazione delle disposizioni, di cui all’articolo 73, ultimo comma, del decreto del Presidente della Repubblica del 26 ottobre 1972, n. 633. I rapporti di natura civilistica e patrimoniale sono regolati da un apposito accordo sottoscritto fra le parti.
Il Gruppo intrattiene con le altre parti correlate rapporti di natura commerciale e finanziaria; tra i più rilevanti si indicano i seguenti:
❖ San Marino RTV: è in essere con la società un contratto di conto corrente intersocietario sul quale sono trasferiti i debiti e crediti derivanti dalle transazioni economiche e finanziarie tra le parti. È, inoltre, previsto un affidamento da parte della Rai di 1,4 mln che la società può utilizzare per scoperti derivanti dalla gestione ordinaria. Tale linea è
contro garantita per il 50 per cento dall’ERAS (Ente per la Radiodiffusione Sammarinese). Infine, è indicato l’accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva fra il Governo della Repubblica di San Marino e il Governo italiano – Presidenza Consiglio dei ministri, che prevede il riversamento di un contributo forfettario annuo a San Marino Rtv, effettuato per il tramite di Rai Com;
❖ Tivù S.r.l.: sono in vigore accordi che prevedono:
− da parte della Rai: la fornitura dei servizi di elaborazione e di gestione dell’EPG (Electronic Program Guide), di servizi editoriali e di consulenza, nonché la messa a disposizione di capacità trasmissiva satellitare funzionale all’offerta dei servizi EPG;
− da parte di Tivù: la fornitura del servizio EPG per la piattaforma digitale terrestre e satellitare e il servizio di “encryption” (crittografia per la protezione di dati);
❖ Auditel: fornisce il servizio di rilevazione dei dati di ascolto dei canali televisivi anche attraverso device digitali;
❖ Player Editori Radio: è in essere un accordo che prevede la concessione alla Rai di una licenza per l’utilizzo di una piattaforma unificata, sviluppata e resa disponibile da Player Editori Radio, che consente l’aggregazione di contenuti radiofonici in protocollo IP per la successiva messa a disposizione dei soci e dei soggetti terzi;
❖ Tavolo Editori Radio: fornisce il servizio di rilevazione e di diffusione dei dati di ascolto dei canali radiofonici.
In merito agli incarichi di governance nelle società controllate si illustra quanto segue:
- il Consiglio di amministrazione della Rai, nella seduta del 15 maggio 2020, ha provveduto alla designazione dei componenti del Consiglio di amministrazione di Rai Cinema, Rai Way, Rai Com e Rai Pubblicità, nonché alla designazione del Collegio sindacale di Tivù S.r.l.;
- nella seduta dell’11 novembre 2020, il Consiglio di amministrazione ha approvato il “Regolamento per la nomina degli organi sociali delle società controllate”, in coerenza con le previsioni, di cui alla direttiva del Ministro dell’economia e delle finanze n. 226 del
14 aprile 2020, relativa alle procedure di individuazione dei componenti degli organi sociali delle società controllate, direttamente e indirettamente, dal Ministero dell’economia e delle finanze, che trova applicazione per le società controllate dalla
Rai;
- nella seduta del 28 gennaio 2021, il Consiglio di amministrazione, nel quadro della funzione di direzione e coordinamento del Gruppo, ha approvato un atto di indirizzo, affinché le società controllate non quotate del Gruppo assumano le iniziative necessarie, finalizzate alla separazione delle funzioni del Collegio sindacale da quelle dell’Organismo di vigilanza, finora esercitate dal primo, in modo da costituire quest’ultimo come autonomo organo di controllo interno ai fini del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.
2.7 Le attività finanziarie
La Rai, in quanto emittente di strumenti obbligazionari quotati presso Euronext Dublin, con delibera del Consiglio di amministrazione nella seduta del 30 ottobre 2020, ha approvato l’aggiornamento del “Regolamento per la gestione delle informazioni privilegiate e delle operazioni di internal dealing”, che disciplina, tra l’altro:
- il processo di individuazione, gestione e trattamento delle informazioni privilegiate riguardanti, direttamente o indirettamente la Rai;
- la tenuta e l’aggiornamento del registro delle persone che hanno accesso alle informazioni privilegiate (c.d. registro insiders);
- gli obblighi informativi e di comportamento che le persone che esercitano funzioni di amministrazione, controllo o direzione (cc.dd. “soggetti rilevanti”) e quello ad esse strettamente legate, sono tenute a rispettare. in relazione alle cc.dd. “operazioni rilevanti”;
- la tenuta e l’aggiornamento dell’elenco dei soggetti rilevanti e delle persone ad essi strettamente legate.
Successivamente, l’articolo 1 del regolamento del 27 novembre 2019, n. 2019/2115/UE ha apportato ulteriori modifiche, applicabili a far data dal 1° gennaio 2021, ad alcune disposizioni del regolamento sugli abusi di mercato dell’Unione Europea e, pertanto, la Rai ha aggiornato alla nuova normativa, le correlate previsioni del “Regolamento per la gestione delle informazioni privilegiate”. Il Consiglio di amministrazione, nella seduta del 27 maggio 2021, ha preso atto dell’introduzione delle succitate modifiche.
3. LE RISORSE UMANE
La gestione delle risorse umane, nel 2020, è stata fortemente condizionata dall’emergenza sanitaria Covid-19, che ha accelerato la realizzazione del progetto di introduzione in azienda del lavoro agile avviato, nel 2018, in modo sperimentale e graduale. Nel mese di marzo, infatti, per tutelare la salute dei lavoratori e preservare gli insediamenti produttivi, dalla cui operatività dipende la continuità del servizio pubblico, la Rai ha avviato il percorso di assegnazione delle risorse al lavoro agile, ove compatibile con le mansioni effettivamente assegnate. L’introduzione del lavoro agile, che ha interessato oltre il 50 per cento del personale, è avvenuta in modo veloce ed efficace, agevolata dalla sussistenza di un’infrastruttura telematica, predisposta per la connessione ai sistemi informatici aziendali da remoto e supportata da un’intensa attività di approfondimento normativo su diverse tematiche (gestione della quarantena e della malattia, degli infortuni sul lavoro da Covid-19, delle tutele specifiche per l’assistenza a figli e familiari disabili e della regolamentazione dell’istituto della cessione delle ferie). In questo contesto, la intranet aziendale (portale “Rai place”) ha costituito il riferimento normativo, operativo e formativo per tutti i dipendenti.
A causa del protrarsi dell’emergenza sanitaria, la Rai ha prorogato, nel tempo, l’istituto dello smart working, prevedendo un rientro parziale all’interno delle sedi, nel rispetto del limite massimo del 30-35 per cento del personale e con un modello di rotazione, idoneo a garantire il distanziamento sociale negli ambienti aziendali.
L’incidenza del personale in regime di smart working sull’organico di periodo (marzo-dicembre 2020) ha interessato, principalmente, le aree organizzative di staff e di supporto, il personale amministrativo e, in misura marginale, il personale giornalistico e l’area produttiva.
Nel 2020, l’organico Rai ha registrato un decremento di 55 unità, passando da 11.666 dipendenti (di cui 139 con contratto di lavoro a tempo determinato) a 11.611 (di cui 161 con contratto di lavoro a tempo determinato).
3.1 La consistenza del personale della Rai
Il prospetto seguente riporta il numero del personale con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, comprensivo delle figure apicali con contratto a tempo determinato, in organico a fine esercizio 2020.
Il numero medio11 dei dipendenti della società, ripartito per categoria, è riportato nella tabella seguente.
Tabella 9 - Consistenza media del personale della Rai (Full Time Equivalent)
(n. unità medie)
Numero medio dipendenti | |||||||||
Categorie contrattuali | 31.12.2019 | 31.12.2020 | |||||||
t. ind. (1) | t. det. | Totale | t. ind. (1) | t. det. | Totale | Var. Assoluta | Var. % | ||
- Dirigenti (2) | 272 | 272 | 254 | 254 | -18 | -6,6 | |||
- Giornalisti | 1.780 | 83 | 1.863 | 1.848 | 52 | 1.900 | 37 | 2,0 | |
- Quadri | 1.188 | 1.188 | 1.326 | 1.326 | 138 | 11,6 | |||
- Impiegati amministrativi e di produzione (3) | 7.006 | 140 | 7.146 | 6.940 | 40 | 6.980 | -166 | -2,3 | |
- Operai | 884 | 10 | 894 | 861 | 3 | 864 | -30 | -3,4 | |
- Professori d’orchestra e altro personale artistico | 108 | 5 | 113 | 115 | 1 | 116 | 3 | 2,7 | |
Totale | 11.238 | 238 | 11.476 | 11.344 | 96 | 11.440 | -36 | -0,3 | |
(1) di cui contratti apprendistato | 345 | 394 |
(2) Il dato include le figure apicali assunte con contratto a TD
(3) Il dato include impiegati, impiegati della produzione, addetti alle riprese, addetti alla regia, tecnici e medici ambulatoriali Fonte: Rai
Come si evince dalla tabella, la consistenza media del personale Rai ha registrato una riduzione di 36 unità complessive (-0,3 per cento), passando da 11.476 a 11.440 nel 2020: la diminuzione delle unità medie ha riguardato il personale a tempo determinato, passato da 238 unità a 96 nel 2020 (-142 unità medie), a fronte di un incremento del personale con contratto a tempo indeterminato, passato da 11.238 unità a 11.344 unità nel 2020 (+106 unità medie).
3.2 Le cessazioni ed assunzioni del personale della Rai
Il decremento dell’organico a tempo indeterminato registrato, nel 2020, di 77 unità, è stato determinato da 201 assunzioni e 278 cessazioni.
Il numero delle cessazioni, distinto per causale, è aumentato complessivamente di 69 unità rispetto al 2019. Principalmente, le cessazioni hanno riguardato 186 pensionamenti e 40 dimissioni e risoluzioni consensuali, mentre le cessazioni per incentivazione, fortemente ridotte rispetto a quelle dell’anno precedente, ricomprendono perlopiù la coda del piano di incentivazione all’esodo per quadri, impiegati e operai precedentemente avviato (anno 2018).
11 Il numero medio dei dipendenti è calcolato come media aritmetica della consistenza giornaliera nel periodo considerato, ponderata in relazione all’impiego a tempo parziale del dipendente. Il numero medio dei dipendenti include il personale con contratto a tempo indeterminato e determinato.
Tabella 10 - Andamento delle cessazioni a tempo indeterminato Rai
Cessazioni | 2019 | 2020 | Variazione Assoluta |
a) per raggiungimento requisiti pensionistici | 69 | 186 | 117 |
b) per incentivazione | 84 | 29 | -55 |
c) per mobilità infragruppo | 3 | 4 | 1 |
d) per dimissioni e risoluzioni consensuali | 27 | 40 | 13 |
e) per altro titolo* | 26 | 19 | -7 |
Totale | 209 | 278 | 69 |
* Nel 2020, 13 decessi (20 nel 2019), 6 licenziamenti (3 nel 2019). Nel 2019, 3 scadenze contrattuali figure apicali. Fonte: Rai
Nel 2020, è proseguito il processo di stabilizzazione del personale a tempo determinato (126 unità) nel rispetto delle vigenti normative in materia di lavoro a termine (decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, recante “Disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese”) e in applicazione dell’accordo quadro sulle politiche attive del 17 ottobre 2018 e del 13 dicembre 2018.
I 58 ingressi, finalizzati alla ricostruzione della forza lavoro, al potenziamento di alcune strutture o per far fronte a nuove esigenze lavorative, sono avvenuti, principalmente, mediante l’assunzione, con contratto di apprendistato professionalizzante, degli idonei alle iniziative selettive per giovani diplomati (impiegati, assistenti ai programmi, tecnici della produzione e ICT) e laureati (in economia e in ingegneria) tenutesi nel 2018 (47 unità).
Tabella 11 - Andamento delle assunzioni a tempo indeterminato Rai
Assunzioni | 2019 | 2020 | Variazione Assoluta |
a) stabilizzazione personale a t.d. | 333 | 126 | -207 |
b) reintegri a seguito contenzioso | 15 | 8 | -7 |
c) mobilità infragruppo | 15 | 9 | -6 |
d) ingressi per ricostituzione forza lavoro | 221 | 58 | -163 |
Totale | 584 | 201 | -383 |
Fonte: Rai
In generale, la Rai svolge le attività relative alla ricerca e selezione del personale sulla base di una specifica procedura operativa (“Criteri e modalità per il reclutamento del personale e per il conferimento degli incarichi di collaborazione”), coerente con il “Piano triennale di prevenzione della corruzione” e il “Piano per la trasparenza e la comunicazione aziendale”12. Preventivamente, all’avvio del processo di reclutamento di personale sul mercato, la Società
12 I criteri di selezione e di valutazione dei candidati sono individuati preventivamente, adeguatamente documentati, specifici e oggettivi, legati alle effettive esigenze della società, coerenti con le caratteristiche richieste per il ruolo da ricoprire. Tutte le fasi del processo sono motivate, documentate e tracciate, con sistematicità ed omogeneità.
esegue una ricognizione della disponibilità di risorse interne idonee a ricoprire le posizioni ricercate13.
Per il reclutamento di profili manageriali e/o specialistici, stante la loro peculiarità e il contesto fortemente competitivo che caratterizza il settore radiotelevisivo e multimediale, la Rai, verificata preventivamente l’assenza al suo interno di tali professionalità, può affidare la ricerca di personale a società specializzate, in alternativa alle procedure di selezione concorsuali, garantendo pubblicità, trasparenza e tracciabilità del percorso selettivo14.
In generale, le nuove risorse sono assunte a tempo indeterminato, con contratto di apprendistato professionalizzante, ai sensi dell’articolo 10 del Contratto collettivo di lavoro Rai per quadri, impiegati e operai. Il ricorso ad assunzioni con contratto a termine è applicato prevalentemente:
− ai lavoratori appartenenti al collocamento obbligatorio, nei confronti dei quali sussistono obblighi di assunzione in rapporto al personale in servizio, nonché impegni assunti a fronte della convenzione, sottoscritta con il Servizio Inserimento Lavoro Disabili della Regione Lazio;
− a vedove/i ed orfani di dipendenti deceduti in costanza di rapporto di lavoro.
3.3 Gli interventi di razionalizzazione delle risorse umane
I principali interventi di razionalizzazione delle risorse umane posti in essere dalla Rai, nel 2020, hanno riguardato:
- la gestione del c.d. piano ingressi delle risorse idonee alle iniziative selettive effettuate in precedenza. La società ha proseguito le attività di accertamento al proprio interno volte a identificare ed assumere:
i. con contratto di lavoro giornalistico, il personale operante in azienda con altre tipologie contrattuali (c.d. Giusto contratto);
ii. con contratto di lavoro per quadri, impiegati e operai, il personale che, nel corso
13 Prima di ricorrere al mercato esterno per il soddisfacimento dei fabbisogni espressi, la Rai effettua nell’ordine: i) una ricognizione della disponibilità di risorse interne idonee a ricoprire le posizioni ricercate, attraverso analisi sui database aziendali (es. screening dei curricula e/o delle competenze); ii) iniziative di job posting pubblicate sulla intranet aziendale con l’obiettivo di valorizzare le competenze interne e sviluppare le persone, favorendo processi di mobilità interne.
14 Gli avvisi di selezione vengono pubblicati sul sito internet istituzionale della società e/o su altri canali o social. In tali casi, la selezione dei candidati ricomprende: la valutazione di titoli studio; l’analisi delle esperienze professionali; la somministrazione di prove, che consistono in test e/o elaborati scritti, e/o prove pratiche e/o colloqui professionali e/o conoscitivo-motivazionali adeguati e coerenti con i profili ricercati.
degli anni precedenti, ha intrattenuto rapporti di collaborazione continuativa con la Rai (c.d. personale atipico);
- due selezioni (per concorso pubblico) volte a identificare 90 giornalisti professionisti da impiegare presso la Testata Giornalistica Regionale e 80 tecnici della produzione. Contestualmente, la società ha avviato le attività di ricerca e selezione di alcuni profili professionali specialistici;
- la stabilizzazione in servizio dei dipendenti con contratto di lavoro a tempo determinato, in applicazione della normativa vigente sul lavoro a termine (c.d. decreto Dignità) e/o degli accordi sindacali in essere;
- la valutazione delle risorse in organico allo scopo di:
i. identificare sviluppi lavorativi in altri profili aziendali mediante il cambio di mansione;
ii. riconoscere, a livello contrattuale con conseguente adeguamento economico e iter di carriera, il titolo di studio ai dipendenti possessori di un diploma di laurea funzionale all’attività svolta, in applicazione delle previsioni contrattuali presenti nel rinnovo del Contratto Collettivo di Lavoro del 2018;
- l’attivazione di un piano straordinario di incentivazione all’esodo su base volontaria destinato a quadri, impiegati, operai e giornalisti, in un’ottica di razionalizzazione dei costi e di ricambio generazionale;
- la valorizzazione della mobilità interna, anche mediante l’attivazione di iniziative di job posting, al fine di individuare risorse destinate a soddisfare i fabbisogni aziendali tramite la valorizzazione delle professionalità interne;
- la promozione dello strumento del “curriculum vitae online”, utile ad assicurare la disponibilità di informazioni aggiornate e dettagliate a supporto dei processi di gestione e sviluppo del personale;
- il completamento della fase operativa del “progetto competenze”, finalizzato allo sviluppo di un sistema delle competenze quale strumento, centrato sul know-how professionale, a supporto della gestione delle risorse umane. Il modello delle competenze della Rai, scaturito da tale progetto, consentirà di:
i. acquisire informazioni dettagliate sulle competenze esistenti in azienda, relativamente ai ruoli e profili professionali interessati;
ii. supportare le attività dei fabbisogni delle risorse umane; iii) individuare, in modo
puntuale, gli ambiti di investimento per lo sviluppo delle competenze necessarie delle diverse realtà organizzative aziendali.
Nel corso dei primi mesi del 2021, la Rai ha avviato, inoltre, le seguenti principali iniziative:
- avvio di due selezioni destinate al reperimento delle figure di specializzato della produzione (35 risorse) e di tecnico laureato (20 risorse), al fine di garantire la continuità dell’azienda favorendo il ricambio generazionale;
- gestione del cd. piano ingressi delle risorse idonee alle iniziative selettive effettuate negli anni passati. In particolare, sono proseguite le assunzioni:
i. dei giornalisti vincitori della selezione pubblica per la copertura delle esigenze delle redazioni giornalistiche regionali;
ii. di impiegati e assistenti ai programmi (selezione 2018) e di tecnici della produzione (selezione 2020) al fine di fronteggiare alle criticità di organico, di carattere produttivo/organizzativo, presenti su tutto il territorio nazionale;
- stabilizzazione del personale, risultato idoneo al relativo accertamento interno, appartenente al Contratto Collettivo di Lavoro per quadri, impiegati e operai che, nel corso degli anni precedenti, ha intrattenuto rapporti di collaborazione continuativa con Rai (cd. Personale atipico);
- gestione del piano straordinario di incentivazione all’esodo destinato a quadri, impiegati, operai e giornalisti, favorendone l’uscita, su base volontaria;
- prosieguo del processo di valutazione delle risorse in organico al fine dell’identificazione degli sviluppi lavorativi in altri profili professionali e del riconoscimento, a livello contrattuale, di adeguamento economico e iter di carriera, dei dipendenti in possesso di un diploma di laurea di interesse aziendale;
- promozione del “curriculum vitae online” e avvio dell’operatività del modello delle competenze della Rai all’interno dei processi di gestione e sviluppo del personale. In tale contesto la Società:
i. ha allineato le iniziative di reclutamento, anche concorsuale, i percorsi formativi per gli apprendisti e le nuove iniziative di valutazione e analisi del potenziale di “platee” di interesse aziendale ai set di competenze definiti nell’ambito del modello per i ruoli interessati;
ii. ha avviato l’impostazione e la progettazione di una nuova iniziativa di
“mappatura” delle competenze, finalizzata ad acquisire una fotografia
dell’insieme delle competenze del personale inquadrato come “programmista”, allo scopo di predisporre percorsi mirati sulle esigenze del profilo di interesse e attivare ulteriori iniziative di gestione/sviluppo;
iii. ha implementato la nuova scheda di valutazione delle prestazioni, con una nuova sezione dedicata alla valutazione delle competenze (trasversali e specialistiche);
- avvio di un’indagine conoscitiva diretta del personale con disabilità con l’obiettivo di acquisire informazioni utili a favorire un approccio più strutturato ed efficace nella gestione delle problematiche connesse alla disabilità;
- gestione dello smaltimento delle giornate arretrate di ferie per il personale dirigente. Inoltre, nei primi mesi del 2021, al fine di valorizzare e “mappare” le professionalità interne prima di accedere a risorse esterne, la Rai ha utilizzato lo strumento della “scheda fabbisogni”, la cui compilazione – da parte delle Direzioni/Strutture interessate – risulta utile a descrivere e formalizzare il fabbisogno di risorse necessarie per il raggiungimento di specifici obiettivi, soddisfacendo le esigenze di trasparenza e tracciabilità delle informazioni.
L’azienda ha evidenziato che, nonostante il periodo emergenziale ed il conseguente ricorso al lavoro agile, le attività sono state portate avanti senza soluzione di continuità, favorendo in modo ancora più incisivo il rapporto diretto con i dipendenti al fine di garantire, da un lato, una costante attenzione alle esigenze delle persone gestite, dall’altro, l’espletamento del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale.
3.4 Il costo del personale della Rai
Il costo del personale della Rai, nel 2020, ammonta a 917,2 mln, in diminuzione di 21,8 mln rispetto al precedente esercizio, con un’inversione di tendenza rispetto agli esercizi precedenti. Tale decremento, come evidenziato in dettaglio nella sottostante tabella, è imputabile per lo più alla voce retribuzione e oneri sociali (-22,7 mln), il cui andamento è legato, in parte, agli effetti degli interventi di contrasto alla pandemia sui costi per straordinari e maggiorazioni, in parte, agli effetti degli interventi gestionali mirati al contenimento e alla razionalizzazione del costo del lavoro.
Tabella 12 - Costo del personale Rai
(milioni di euro)
2019 | 2020 | Variazione assoluta | |
Retribuzioni e Oneri sociali | 882,7 | 860,0 | -22,7 |
Accantonamento TFR | 40,3 | 40,2 | -0,1 |
Trattamenti di quiescenza e simili | 12,2 | 12,2 | 0,0 |
Altri | 8,5 | 8,5 | 0,0 |
sub totale | 943,7 | 920,9 | -22,8 |
Incentivazioni all’esodo | 13,4 | 16,0 | +2,6 |
Recuperi di spesa | -5,4 | -5,6 | -0,2 |
Costi del personale capitalizzati | -13,3 | -12,8 | +0,5 |
Sopravvenienze | 0,6 | -1,3 | -1,9 |
sub totale | -4,7 | -3,7 | +1,0 |
Totale Costo del Personale | 939,0 | 917,2 | -21,8 |
Fonte: Xxxxxxxx Xxx
Il numero medio dei dirigenti della Rai, il costo complessivo e il costo medio unitario sono rappresentati, per il triennio 2018-2020, nel prosieguo della relazione.
Nella tabella sottostante si riporta la consistenza ed il costo medio dei giornalisti a tempo indeterminato.
Tabella 13 - Consistenza e costo dei giornalisti Rai
Anno | Numero Medio (personale a tempo indeterminato) | Costo medio* | Var. Assoluta |
2018 | 1.645 | 148.440 | 5.240 |
2019 | 1.780 | 143.630 | -4.810 |
2020 | 1.848 | 141.450 | -2.180 |
(*) Costo aziendale calcolato sulla base degli esborsi dell’anno solare al netto di somme pagate a titolo di cause, incentivazioni all’esodo, preavviso, diarie e benefit.
Fonte: Rai
Come evidenziato nella tabella, il costo medio 2020 dei giornalisti a tempo indeterminato della Rai risulta in diminuzione rispetto al 2019 (-2.180 euro).
3.5 La consistenza ed il costo del personale Gruppo Rai
La tabella seguente riporta, per il 2020, la consistenza media del personale del Gruppo Rai (Full Time) con contratto di lavoro subordinato (a tempo indeterminato e determinato), distinta per categoria contrattuale.
Tabella 14 - Consistenza media del personale del Gruppo Rai (Full Time)
(n. unità medie)
Numero medio dipendenti | |||||||||
Categorie contrattuali | 31.12.2019 | 31.12.2020 | |||||||
t. ind. (1) | t. det. | Totale | t. ind. (1) | t. det. | Totale | Var. Assoluta | Var. % | ||
- Dirigenti (2) | 332 | 332 | 317 | 317 | -15 | -4,5 | |||
- Giornalisti | 1.780 | 83 | 1.863 | 1.848 | 52 | 1.900 | 37 | 2,0 | |
- Quadri | 1.451 | 1.451 | 1.608 | 1.608 | 157 | 10,8 | |||
- Impiegati amministrativi e di produzione (3) | 7.832 | 191 | 8.023 | 7.778 | 67 | 7.845 | -178 | -2,2 | |
- Operai | 897 | 10 | 907 | 872 | 3 | 875 | -32 | -3,5 | |
- Professori d’orchestra e altro personale artistico | 108 | 5 | 113 | 115 | 1 | 116 | 3 | 2,7 | |
Totale | 12.400 | 289 | 12.689 | 12.538 | 123 | 12.661 | -28 | -0,2 | |
(1) di cui contratti apprendistato | 370 | 424 |
(2) Il dato include le figure apicali assunte con contratto a TD
(3) Il dato include impiegati, impiegati della produzione, addetti alle riprese, addetti alla regia, tecnici e medici ambulatoriali Fonte: Rai
La consistenza media del personale del Gruppo Rai ha registrato una riduzione di 28 unità medie complessive (-0,2 per cento), passando da 12.689 a 12.661 unità, nel 2020. La diminuzione delle unità medie ha riguardato il personale a tempo determinato, passato da 289 a 123 unità, nel 2020 (-166 unità medie), a fronte di un incremento del personale con contratto a tempo indeterminato, passato da 12.400 a 12.538 unità, nel 2020 (+138 unità medie). Nel prospetto che segue è indicata l’incidenza della consistenza media del personale sia della Rai, sia delle altre società del Gruppo, calcolata sul totale dei dipendenti del Gruppo Rai.
Tabella 15 - Incidenza percentuale del personale Rai ed altre società sul Gruppo
Gruppo Rai (consistenza media) | 2019 | 2020 |
Personale a T.I.* | 12.400 | 12.538 |
Personale a T.D. | 289 | 123 |
A) Totale del Gruppo | 12.689 | 12.661 |
b) Totale Rai | 11.476 | 11.440 |
c) Totale altre società | 1.213 | 1.221 |
Incidenza % personale Rai | 90,44 | 90,36 |
Incidenza % personale altre società | 9,56 | 9,64 |
* di cui contratti inserimento/apprendistato | 370 | 424 |
Il numero medio dei dipendenti è calcolato come media aritmetica della consistenza giornaliera nel periodo considerato, ponderata in relazione all’impiego a tempo parziale del dipendente.
Fonte: Rai
L’andamento del costo del lavoro del Gruppo evidenzia dinamiche analoghe alla capogruppo, come risulta dalla tabella che segue. Il costo del personale del Gruppo Rai ammonta a 1.014,2
mln, in diminuzione di 21,8 mln rispetto al precedente esercizio. Tale decremento, come evidenziato in dettaglio nella sottostante tabella, come per la Rai, è imputabile per lo più alla diminuzione del costo per retribuzione e oneri sociali (-23,0 mln), per effetto degli interventi di contrasto alla pandemia su straordinari e maggiorazioni, nonché degli interventi gestionali mirati al contenimento e alla razionalizzazione del costo del lavoro.
Tabella 16 - Costo del personale del Gruppo Rai
(milioni di euro)
2019 | 2020 | Variazione assoluta | |
Retribuzioni e Oneri sociali | 972,0 | 949,0 | -23,0 |
Accantonamento TFR | 44,6 | 44,4 | -0,2 |
Trattamenti di quiescenza e simili | 13,8 | 13,7 | -0,1 |
Altri | 10,9 | 9,8 | -1,1 |
sub totale | 1.041,3 | 1.016,9 | -24,4 |
Incentivazioni all’esodo | 14,1 | 18,3 | +4,2 |
Recuperi di spesa | -1,3 | -1,1 | +0,2 |
Costi del personale capitalizzati | -18,1 | -18,0 | +0,1 |
Sopravvenienze | -1,9 | -1,9 | |
sub totale | -5,3 | -2,7 | +2,6 |
Totale Costo del Personale | 1.036,0 | 1.014,2 | -21,8 |
Fonte: Xxxxxxxx Xxx
Nella tabella successiva è indicata l’articolazione del costo del lavoro per singola società.
Tabella 17 - Costo del personale Gruppo Rai per singole società
(milioni di euro)
2019 | 2020 | Variazione assoluta | |
Rai | 939,0 | 917,2 | -21,8 |
Rai Cinema | 11,1 | 11,0 | -0,1 |
Rai Com | 7,8 | 7,8 | +0,0 |
Rai Pubblicità | 27,5 | 26,6 | -0,9 |
Rai Way | 45,3 | 46,5 | +1,2 |
Rai Corporation | 0,0 | 0,0 | +0,0 |
Rettifiche di Consolidamento | 5,3 | 5,1 | -0,2 |
Totale | 1.036,0 | 1.014,2 | -21,8 |
Fonte: Rai
3.6 Il numero e costo medio dei dirigenti Rai e del Gruppo
Si rammenta che, per effetto dell’entrata in vigore dell’articolo 9 della legge 26 ottobre 2016, n. 198, a decorrere dal 15 novembre 2016 Rai è stata assoggettata alla disciplina del “tetto retributivo” – già in essere per i dipendenti pubblici – il quale impone un “limite massimo retributivo annuo” agli emolumenti erogati ai dipendenti. Tale limite è, attualmente, pari a
240.000 euro. La Società, per i soggetti interessati – a partire dal 16 novembre 2016 – ha adeguato la retribuzione al valore mensilizzato del tetto15.
Il numero medio dei dirigenti, il costo complessivo e il costo medio unitario sono rappresentati, per il triennio 2018-2020, nella seguente tabella.
Tabella 18 - Dirigenti Rai e Gruppo (numero medio, costo complessivo, costo medio)
Dirigenti Rai | ||||
Anno | Numero Medio | Costo (*) | Costo Medio | Var. Assoluta costo medio |
2018 | 275 | 60.739.931 | 220.870 | -3.970 |
2019 | 272 | 62.432.792 | 229.530 | 8.660 |
2020 | 254 | 58.653.046 | 230.920 | 1.390 |
Dirigenti Gruppo Rai | ||||
Anno | Numero Medio | Costo (*) | Costo Medio | Var. Assoluta costo medio |
2018 | 336 | 75.066.443 | 223.410 | -2.270 |
2019 | 332 | 76.676.570 | 230.950 | 7.540 |
2020 | 317 | 73.415.621 | 231.600 | 650 |
(*) costo aziendale calcolato sulla base degli esborsi dell’anno solare al netto di somme pagate a titolo di cause, incentivazioni all’esodo, preavviso, diarie e benefit.
Fonte: Rai
Come si evince dalla tabella, il costo medio 2020 dei dirigenti Rai risulta in linea con l’anno precedente. È stabile, rispetto al 2019, anche il costo medio dei dirigenti del Gruppo.
In attuazione della legge di riforma (legge n. 220 del 2015), che, come detto, ha determinato l’adozione, da parte della Rai, di un “Piano per la trasparenza e la comunicazione aziendale”, i dati retributivi dei dipendenti che superano 200.000 euro annui sono resi pubblici sulla sezione “Corporate - Trasparenza” del sito aziendale istituzionale.
3.7 Costi di consulenza
I costi di consulenza, iscritti nel conto economico dell’esercizio 2020 della Rai, ammontano complessivamente a 2,1 mln (2,7 mln nel 2019) e sono così articolati:
15 Con delibera del 9 novembre 2016, il Consiglio di amministrazione della Rai ha dato mandato al Direttore Generale di procedere all’attuazione della normativa a partire dalle retribuzioni del mese di dicembre 2016. Nel rispetto della già menzionata data di entrata in vigore (15 novembre 2016), l’azienda ha proceduto ad allineare le retribuzioni dei dipendenti in servizio alla soglia annua dei 240.000 euro, opportunamente rapportata al periodo di entrata in vigore della legge, secondo un criterio di competenza.
Tabella 19 - Costi di consulenza
N° consulenti | N° contratti | 2019 | 2020 | Variazione Assoluta | Variazione % | |
Consulenza legale e notarile | 13 | 15 | 213.856 | 215.674 | 1.818 | 0,85 |
Consulenza fiscale e tributarie | 5 | 5 | 164.771 | 87.731 | -77.040 | -46,76 |
Consulenze informatiche | 8 | 14 | 248.088 | 274.024 | 25.936 | 10,45 |
Consulenze tecniche | 2 | 2 | 67.889 | 42.237 | -25.652 | -37,79 |
Altre consulenze | 26 | 47 | 1.979.717 | 1.526.994 | -452.723 | -22,87 |
TOTALE | 54 | 83 | 2.674.321 | 2.146.660 | -527.661 | -19,73 |
Fonte: Rai
Tali costi, iscritti alla voce di bilancio “Costi per servizi” e riguardanti sia i rapporti verso lavoratori autonomi o studi professionali, sia quelli verso società con personalità giuridica, consentono l’acquisizione di know-how esterno, supportando lo sviluppo di progetti di carattere strategico o evolutivo, attraverso prodotti finali normalmente consistenti in pareri, documenti, analisi, ecc.
3.8 Contratti di lavoro autonomo
In esecuzione di quanto previsto nel citato Piano per la trasparenza e la comunicazione aziendale, la Rai ha provveduto, anche con riferimento al 2020, alla pubblicazione dei dati concernenti il numero e la tipologia dei contratti relativi a collaboratori, persone fisiche ed associazioni professionali, legati all’azienda con contratti di lavoro autonomo, incluse le consulenze, non riconducibili all’ambito artistico/editoriale.
Sono esclusi da tale novero: notai, avvocati e commercialisti patrocinanti nonché tutti i professionisti iscritti agli ordini che collaborano alla realizzazione di programmi. I dati sono aggregati per due fasce di importo:
- sopra la soglia degli 80.000 lordi annui viene fornito il dettaglio per numero contratti, nominativo (e relativo CV), oggetto dell’incarico e importo così come previsto contrattualmente, per la quota riferita alle attività oggetto di pubblicazione, e riparametrato su base annua (2020) a prescindere dall’effettiva liquidazione, al netto degli oneri contributivi;
- al di sotto di tale soglia il dato viene fornito aggregato con evidenza di numero collaboratori, numero contratti, oggetto dell’incarico e importo così come previsto contrattualmente, per la quota riferita alle attività oggetto di pubblicazione, e riparametrato su base annua (2020) a prescindere dall’effettiva liquidazione, al netto degli oneri contributivi.
I dati 2020 relativamente agli importi contrattualmente previsti sono così riassumibili:
Tabella 20 - Contratti di lavoro autonomo (sopra 80.000 euro) per collaborazione non riconducibile nell’ambito artistico/editoriale 2020
N. contratti per collaboratore | Xxxxxxx dell’incarico | Importo contratto riparametrato |
9 | ing./arch. incarichi professionali per attività di progettazione | 143.774,93 |
5 | ing./arch. incarichi professionali per attività di progettazione | 128.106,20 |
13 | ing./arch. incarichi professionali per attività di progettazione | 115.293,93 |
5 | ing./arch. incarichi professionali per attività di progettazione | 113.877,62 |
11 | ing./arch. incarichi professionali per attività di progettazione | 110.880,38 |
8 | ing./arch. incarichi professionali per attività di progettazione | 102.952,37 |
8 | ing./arch. incarichi professionali per attività di progettazione | 90.198,53 |
5 | ing./arch. incarichi professionali per attività di progettazione | 87.627,18 |
5 | ing./arch. incarichi professionali per attività di progettazione | 87.474,40 |
3 | ing./arch. incarichi professionali per attività di progettazione | 86.093,91 |
6 | ing./arch. incarichi professionali per attività di progettazione | 85.677,26 |
3 | ing./arch. incarichi professionali per attività di progettazione | 85.572,30 |
Totale 81 | 1.237.529,01 | |
Criteri di estrazione: contratti e importo previsto contrattualmente, per la quota riferita alle attività oggetto di pubblicazione, riparametrato su base annua (2020), per ciascun collaboratore anche a fronte di più contratti (a prescindere dall’effettiva liquidazione). Gli importi sono al netto degli oneri contributivi |
Fonte: Rai
Per incarichi di collaborazione si intendono le prestazioni svolte in esecuzione di contratti di lavoro autonomo, anche nelle tipologie del lavoro occasionale e delle collaborazioni coordinate e continuative.
Tabella 21 - Contratti di collaborazione (incluse le consulenze) 2020
N. collaboratori | X. contratti | Ragione dell’incarico | Importo contratto riparametrato16 |
253 | 405 | Consulenti/professionisti iscritti albo | 5.002.562 |
Criteri di estrazione: contratti e importo previsto contrattualmente, per la quota riferita alle attività oggetto di pubblicazione, riparametrato su base annua (2020) per ciascun collaboratore anche a fronte di più contratti (a prescindere dall’effettiva liquidazione). |
Fonte: Rai
16 Importo previsto contrattualmente, per la quota riferita alle attività oggetto di pubblicazione, e riparametrato su base annua
(2020) a prescindere dall’effettiva liquidazione, al netto degli oneri contributivi.
Più in generale il conferimento dell’incarico a collaboratori, persone fisiche o studi professionali, avviene esclusivamente per oggettive e tracciate esigenze della Società, attraverso richieste formalizzate e motivate da parte della/e Direzione/i proponente/i.
Per quanto concerne la fattispecie degli incarichi professionali (quali a titolo esemplificativo e non esaustivo i patrocini e le consulenze legali e fiscali, l’assistenza medica e gli ingegneri, architetti e periti)17 la Rai fa riferimento ad appositi elenchi di professionisti stilati e gestiti, secondo criteri di specializzazione ed esperienza, a cura delle Direzioni interessate, nonché a specifiche procedure che tengano conto delle peculiarità del settore di riferimento.
Per gli incarichi di collaborazione, la Direzione responsabile, che propone il conferimento dell’incarico, ha l’obbligo di effettuare una preliminare ricognizione delle professionalità già esistenti all’interno dell’azienda, ove presenti, attraverso l’utilizzo di strumenti di ricognizione interna18.
Per quanto riguarda le collaborazioni esterne, nel corso del 2020, sono state avviate, con circolari emanate dall’Amministratore delegato, importanti azioni volte a regolare i processi di contrattualizzazione e gestione dei collaboratori, in particolare, rafforzando la segregazione di funzioni.
La società riferisce di applicare ai contratti di lavoro autonomo il limite massimo annuo di
240.000 euro (cfr. delibera del Consiglio di amministrazione della Rai del 14 giugno 2017), per effetto dell’articolo 9 della legge n. 198 del 2016.
17 Tutti i soggetti esercenti professioni regolamentate o disciplinate dalle norme di cui agli articoli 2222 e seguenti del Codice civile
18 Nel caso in cui le suddette professionalità, ad esito di un processo ricognitivo tracciabile e motivato, risultassero assenti, non sufficienti numericamente, non adeguate al raggiungimento dell’obiettivo, sarà possibile il successivo avvio delle attività necessarie alla individuazione delle figure idonee sul mercato. In particolare, la Direzione richiedente, nel proporre un nominativo per il conferimento dell’incarico, deve motivare in ordine ai criteri individuati preventivamente che sottendono la scelta, con riferimento alle competenze, professionalità ed esperienza del soggetto individuato in un dato ambito e/o materia. Nella scelta dei nominativi le Direzioni richiedenti dovranno rispettare un criterio di rotazione, evitare di affidare al medesimo soggetto più incarichi connotati da una connessione funzionale (c.d. tying) o oggettivamente unitari. Nelle procedure per il conferimento degli incarichi devono essere inserite espressamente le condizioni ostative al conferimento medesimo. Gli incarichi non potranno essere conferiti a fronte di esigenze di organico stabili e permanenti dell’azienda che possano essere soddisfatte con il ricorso a personale dipendente; gli stessi dovranno, altresì, essere puntualmente definiti nella durata, oggetto e compenso, tenendo conto, oltreché delle caratteristiche dell’incarico, anche dei valori di mercato nonché degli standard aziendali per prestazioni analoghe. La formalizzazione dell’incarico avviene con la predisposizione, da parte delle strutture aziendali a ciò organizzativamente preposte, di contratti sottoscritti da soggetti muniti di valida procura, assicurando adeguata tracciabilità e segregazione delle responsabilità. La fattispecie di rinnovo contrattuale è equiparata a quella del nuovo contratto. Fatta in ogni caso salva l’esigenza di un’adeguata motivazione e autorizzazione dal livello organizzativo competente, casi di esclusione nelle modalità di conferimento, anche solo parziale, dai criteri indicati, riguardano: a) i profili professionali di natura editoriale, autorale ed artistica funzionali alla realizzazione del servizio di media audiovisivo e radiofonico, ivi compresi quelli connotati da diritti di esclusiva e di unicità; b) casi eccezionali e/o di urgenza oggettiva, connessi all’espletamento della missione di Servizio Pubblico, di continuità del palinsesto e/o dell’informazione, determinati da cause esterne non programmabili; c) casi eccezionali connotati da stretto rapporto di fiducia e/o di riservatezza con il Vertice aziendale e da elevate competenze tecnico-specialistiche attinenti all’incarico da conferire, tali da consentire alla Rai di mantenere o migliorare la propria immagine e/o il livello competitivo nel mercato di riferimento.
4. I CONTROLLI INTERNI E LA REVISIONE LEGALE
Nell’ambito degli strumenti di controllo e gestione dei rischi esistono analogie strutturali tra i sistemi implementati nelle varie società del Gruppo. Le società sono state dotate di un proprio Sistema di controllo interno e di gestione dei rischi (SCIGR) che per struttura, ruoli previsti e meccanismo di funzionamento si presenta simile in tutte le consociate, come previsto dal codice etico ed ispirato dal sistema vigente nella capogruppo.
Il sistema di controllo interno e gestione dei rischi è stato approvato dal Consiglio di amministrazione in data 18 dicembre 2014.
Il quadro regolamentare e dispositivo del SCIGR è rappresentato dai seguenti elementi:
− statuto sociale dell’azienda;
− contratto di servizio;
− codice etico;
− modello di organizzazione, gestione e controllo ex decreto legislativo 8 giugno 2001, n.
231;
− piano triennale di prevenzione della corruzione;
− sistema normativo, organizzativo e dei poteri della Rai;
− modello di gestione e trattamento delle segnalazioni su fatti potenzialmente illeciti, irregolari o riprovevoli;
− sistema disciplinare interno;
− linee di indirizzo sulle attività di Internal Auditing, che integrano le linee guida sul SCIGR;
− regolamento dell’attività di direzione e coordinamento esercitata dalla Rai nei confronti delle società da essa controllate.
Nel corso del 2020 le principali attività in tema di sistema di controllo interno sono state:
− la prosecuzione del progetto di Risk Assessment integrato, avviato nella seconda metà del 2018, con l’obiettivo di pervenire ad una visione d’insieme dei rischi aziendali (compliance ed operativi), incrementare efficacia ed efficienza dei processi e contrastare in modo ancora più adeguato i fenomeni di corruzione e illegalità, nonché tutti gli altri possibili reati rientranti nel perimetro del decreto legislativo n. 231 del 2001;
− il consolidamento del nuovo modello integrato di gestione delle segnalazioni (anche anonime) per Rai e le società controllate del Gruppo (ad eccezione di quelle quotate dotate di una propria struttura di Internal Audit), disciplinato dalla specifica procedura
approvata nel mese di gennaio 2019 dal Consiglio di amministrazione della Rai;
− una continua formazione e sensibilizzazione del management e dei dipendenti, attraverso attività informative e formative in materia decreto legislativo n. 231 del 2001, e legge 6 novembre 2012, n. 190, che hanno visto l’erogazione di corsi e-learning, in tema anticorruzione e di Modello di organizzazione gestione e controllo, di sessioni in aula (per tutto il periodo ante emergenza Covid-19).
4.1 Il controllo previsto dal decreto legislativo n. 231 del 2001
La Rai ha adottato un Modello di organizzazione, gestione e controllo (MOGC), in materia di responsabilità amministrativa degli enti, ai sensi del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231. Il MOGC è stato introdotto nel 2005 dal Consiglio di amministrazione.
Riguardo all’aggiornamento, il modello vigente a partire dal 2013 ha previsto l’istituzione di un “team 231”, composto dalle principali direzioni di staff, con il compito di istruire le proposte di aggiornamento e/o adeguamento del modello presentate dall’Amministratore delegato al Consiglio di amministrazione, informato l’Organismo di vigilanza. L’iniziativa di aggiornamento del modello può essere avviata dall’Organismo di vigilanza (cui peraltro è affidato il compito di curarne l’aggiornamento in base a quanto previsto dallo stesso decreto legislativo n. 231 del 2001), dai responsabili di direzione/struttura e dal medesimo “team 231”. Nel corso del 2013 e successivamente nel 2015, nel 2017 e, da ultimo, nel 2020, il modello è stato aggiornato in funzione del progressivo ampliamento della normativa a nuove fattispecie di reato e delle modifiche organizzative intervenute nella Società.
Il MOGC della Rai contiene la descrizione delle modalità e delle responsabilità di approvazione, recepimento e aggiornamento del modello e prevede standard e misure di controllo in riferimento alle fattispecie di reati attualmente incluse nel novero del decreto legislativo n. 231 del 2001, fino al 28 luglio 2020. Sono state pertanto escluse le fattispecie di reato introdotte dal decreto legislativo 14 luglio 2020, n. 75, recante “Attuazione della direttiva (UE) 2017/1371, relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione mediante il diritto penale” - c.d. Direttiva PIF, entrato in vigore il 30 luglio 2020.
Nel 2020, sono state finalizzate le attività volte ad aggiornare il modello predetto, rispetto alle novità legislative e ai cambiamenti nell’assetto organizzativo e di governance intervenuti a decorrere dal precedente aggiornamento del Modello, risalente a luglio 2017. L’iter ha poi
trovato completamento con l’approvazione del Consiglio di amministrazione in data 29 luglio 2020. Gli standard di controllo sono elaborati, oltre che sulla base dei principi e delle indicazioni contenute nelle linee guida di Confindustria, sulla base delle migliori pratiche internazionali.
4.2 L’Organismo di vigilanza
L’Organismo di vigilanza (OdV), composto da tre componenti, di cui uno dipendente della società, nominato con decorrenza 1° agosto 2019, è decaduto il 15 luglio 2021 contestualmente alla scadenza del Consiglio di amministrazione e, come previsto dal MOGC, ha continuato a svolgere le proprie funzioni fino alla nomina del nuovo OdV da parte del Consiglio di amministrazione in carica.
L’OdV effettua specifici interventi e monitoraggi per verificare l’adeguatezza del modello in aderenza con quanto previsto dal decreto legislativo n. 231 del 2001 e per accertare il livello di efficace attuazione ed efficienza del sistema di prevenzione, nonché attività di approfondimento ed istruttorie, in tema di verifica di conformità alle disposizioni recate dal citato decreto.
L’OdV, in forma collegiale, trasmette con cadenza semestrale al Consiglio di amministrazione, all’Amministratore delegato e al Collegio sindacale una relazione sull’attività svolta e sugli altri contenuti informativi previsti dal modello, esprimendo raccomandazioni per la migliore idoneità e l’efficace attuazione del sistema di prevenzione dei reati indicati dalla richiamata disciplina. Il modello adottato dalla Rai prevede nella composizione dell’OdV della capogruppo la presenza del direttore dell’Internal Audit pro tempore in ragione della funzione svolta. L’Organismo, per l’attuazione del programma annuale delle attività di vigilanza, si avvale principalmente della direzione Internal Audit in modo da utilizzare modalità operative già consolidate e risorse con adeguate competenze tecniche.
Nel corso del 2020, l’OdV si è riunito 16 volte, ha esaminato i flussi informativi e le comunicazioni da parte dei responsabili apicali e le segnalazioni di dipendenti e uffici aziendali o terzi o anonime ed assunto le conseguenti determinazioni. La corrispondenza è transitata nell’apposita casella di posta elettronica dedicata all’Organismo o xxx xxxxx xxxxxxxxx.
L’OdV ha riferito al vertice aziendale in relazione all’attività svolta nel 2020 con due relazioni semestrali sugli esiti dei controlli svolti sulla efficace attuazione del modello, unitamente alle
raccomandazioni e ai suggerimenti che ha ritenuto di sottoporre ai destinatari delle relazioni predette.
Dall’attività di vigilanza sono emerse, tra le altre, alcune osservazioni sulle quali l’Organismo ha ritenuto utile richiamare l’attenzione. In particolare, l’esigenza di progredire in alcune iniziative di rilievo nonché nel processo di attuazione delle azioni correttive individuate a valle degli interventi di Audit, aventi potenziale impatto anche per il presidio dei rischi 231, pur tenendo conto degli effetti conseguenti alla situazione di emergenza sanitaria Covid-19 sul complesso delle attività aziendali.
Ai fini delle continue esigenze di adeguamento del modello, l’OdV ha, poi, sottolineato la necessità di portare a completamento le attività di valutazione complessiva dei rischi aziendali, che includono l’analisi anche ai fini del decreto legislativo n. 231 del 2001 e della legge n. 190 del 2012, e i piani d’azione eventualmente necessari per la gestione dei rischi identificati, anche alla luce del contesto organizzativo in evoluzione.
Fin dall’inizio della pandemia Covid-19, Rai in qualità di concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, è stata sottoposta ad un imponente sforzo organizzativo per garantire con continuità l’offerta di programmi radiotelevisivi e i servizi informativi; in questo particolare contesto, l’Organismo ha rafforzato la vigilanza in materia di sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro, monitorando le attività svolte dalla Rai al fine di presidiare i rischi, le nuove procedure e le eventuali criticità, svolgendo in alcuni casi approfondimenti sui contenuti delle disposizioni di potenziale interesse ai sensi del d.lgs. n. 231 del 2001.
4.3 Il Codice etico
Il codice etico regola il complesso dei diritti, dei doveri e delle responsabilità che Rai espressamente assume nei confronti degli stakeholders con i quali interagisce nello svolgimento delle proprie attività ed è diretto agli organi sociali, all’Amministratore delegato, ai dirigenti, ai dipendenti, ai collaboratori ed a tutti coloro che intrattengono rapporti commerciali o finanziari di qualsiasi natura con la Rai o che agiscono per suo conto sulla base di specifici mandati. Il codice etico è stato redatto per l’intero Gruppo ed è pertanto vincolante per tutte le società direttamente o indirettamente controllate dalla Rai. Ha validità sia in Italia che all’estero, con gli eventuali adattamenti in ragione delle diverse realtà dei paesi, in cui la Rai si trovi ad operare, anche per il tramite di società controllate. Il codice, tra l’altro, prevede che
l’Organismo di vigilanza:
− formuli le proprie osservazioni sulle problematiche di natura etica e sulle presunte violazioni del codice stesso che dovessero palesarsi nell’ambito delle attività di competenza;
− segnali alla commissione stabile per il codice etico eventuali violazioni del codice stesso;
− monitori l’effettiva applicazione delle misure eventualmente irrogate a seguito delle violazioni al codice etico.
Il monitoraggio sulla concreta osservanza del codice etico e sulla volontà a contrastare i comportamenti contrari ai principi in esso previsti, la formulazione di proposte di modifica in funzione del suo periodico aggiornamento e la valutazione delle segnalazioni ricevute sono affidati alla Commissione stabile per il codice etico. Tale organo assicura flussi informativi puntuali verso l’Organismo di vigilanza ex decreto legislativo n. 231 del 2001 e verso il Responsabile per la prevenzione della corruzione, nonché una reportistica periodica sulle iniziative assunte a seguito delle segnalazioni ricevute e dei loro esiti.
In data 14 gennaio 2020 il Consiglio di amministrazione della capogruppo ha approvato l’integrazione del Codice Etico, attraverso l’inserimento di un paragrafo che sancisce i “Principi di condotta generali sull’utilizzo dei presidi digitali da parte dei dipendenti e collaboratori Rai”, esplicitando i principi di diligenza, correttezza, buona fede e lealtà cui i destinatari devono attenersi nell’utilizzo dei presidi digitali.
Si definiscono “presidi digitali” i sistemi di pubblicazione e diffusione di contenuti accessibili a qualsiasi dispositivo connesso (quali a mero titolo esemplificativo siti internet, blog, forum, social network). Come broadcast pubblico la Rai deve essere presente nei presidi digitali al fine di svolgere appieno il proprio ruolo nell’ambito della missione di servizio pubblico. In virtù di questo carattere pubblico, sebbene gli spazi web o social network possano essere ritenuti attinenti alla sfera personale e in sé distinti dal ruolo ricoperto in azienda, è inevitabile che le attività svolte a titolo personale da dipendenti o collaboratori del servizio pubblico possano generare delle conseguenze sull’immagine della Rai e delle società del Gruppo nel loro complesso. Pertanto, la Rai ha ritenuto utile specificare i principi da adottare nell’utilizzo di tali presidi.
La Società ha provveduto, nel mese di marzo 2020, all’aggiornamento del Codice etico aziendale, prevedendo l’integrazione del paragrafo dedicato ai “Principi di condotta generali sull’utilizzo dei presidi digitali da parte dei dipendenti e collaboratori Rai” in coerenza con
quanto approvato dall’organo gestorio della Società.
4.4 Il sistema di prevenzione della corruzione e trasparenza
L’anticorruzione, considerato il contesto fortemente regolamentato in cui l’Azienda opera e il business di riferimento, risulta una tematica rilevante per tutte le società del Gruppo. In particolare, la Rai ha adottato nel tempo di presidi procedurali e organizzativi atti a gestire e monitorare quanto previsto dalla normativa vigente in materia. Nello specifico, il presidio di tale tematica è gestito singolarmente da ogni società del Gruppo: esse, infatti, sono dotate di un proprio Piano triennale di prevenzione della corruzione o di un MOGC ex decreto legislativo n. 231 del 2001, che include le previsioni anticorruzione, nonché di un Responsabile per la prevenzione della corruzione (RPC) o di un Referente anticorruzione, come componente dell’Organismo di vigilanza. A tal riguardo, Rai, nell’ambito dell’attività di direzione e coordinamento esercitata nei confronti delle società controllate e nel rispetto delle logiche previste dal regolamento emesso il 29 dicembre 2014, vigila che le società stesse provvedano ad individuare i ruoli sopracitati e adottino un proprio PTPC o un MOGC che includa le previsioni anticorruzione. Dal 2015 il Consiglio di amministrazione della Rai, in ottemperanza alla legge, n. 190 del 2012 ha nominato il Responsabile per la prevenzione della corruzione19 e ha adottato il Piano triennale di prevenzione della corruzione (PTPC) della Rai, poi presentato all’Anac, il quale indica anche principi e criteri attuativi per le società controllate dalla Rai. Nel corso degli anni successivi il PTPC è stato aggiornato, riproiettandone struttura, metodologia e logica.
Le principali modifiche introdotte hanno riguardato il risultato di tre distinte attività: il recepimento del Piano Nazionale Anticorruzione e delle linee guida e raccomandazioni dell’Anac, il Risk Assessment e le analisi degli esiti dei rapporti di Audit e delle istruttorie sulle segnalazioni ricevute.
In data 30 gennaio 2020 il Consiglio di amministrazione ha adottato il PTPC 2020-2022 che fa riferimento, tra l’altro, all’avanzamento del progetto in corso di Risk Assessment integrato e apporta aggiornamenti al “Protocollo sulla tutela del segnalante” (c.d. whistleblower).
Nella seduta del Consiglio di amministrazione del 25 marzo 2021 la società ha infine approvato l’aggiornamento annuale del Piano triennale di prevenzione della corruzione della Rai per il
19 Il RPC è organizzativamente posto a riporto del CdA unitamente alla struttura operativa di supporto.
triennio 2021-2023.
Nel PTPC, pubblicato anche in lingua inglese nella sezione “Trasparenza” del sito istituzionale, si individua il processo di identificazione, valutazione e gestione del rischio di corruzione; in esso vengono analiticamente elencate le possibili aree di rischio collegabili e gli indici di valutazione delle probabilità e dell’impatto, sulla base del Control Risk Self Assessment effettuato nel 2015. L’identificazione delle aree di rischio e delle correlate attività è stata oggetto di monitoraggio periodico nell’ambito delle schede informative annuali redatte dai singoli Referenti anticorruzione, ove è stato richiesto di confermare la mappatura complessiva nell’ambito delle aree di competenza e la correlata valutazione del rischio. Inoltre, nell’ottica di monitoraggio anche infra-annuale delle Aree presidiate da specifici protocolli, sono stati resi operativi flussi informativi, formalizzati in note metodologiche, diretti al RPC da parte dei Referenti responsabili. L’obiettivo del progetto di Risk Assessment sopra citato è anche quello di consentire di implementare un sistema di controllo interno e di prevenzione sempre maggiormente integrato, cogliendo l’opportunità, indicata dalla legge n. 190 del 2012, di introdurre nuove misure e/o di rafforzare quelle già esistenti attraverso un’azione coordinata, per contrastare più efficacemente i fenomeni di corruzione ed illegalità.
Il PTPC adotta in particolare i seguenti strumenti di intervento a supporto della prevenzione del rischio:
− principi di controllo trasversali che si applicano a tutti i processi e aree aziendali;
− protocolli specifici per le “Aree Generali” previste dal Piano Nazionale Anticorruzione (PNA);
− indicatori di anomalia, identificati sulla base di esperienze/conoscenze e che possono fungere da impulso per il management a porre maggiore attenzione alle attività di competenza.
Il Codice etico della Rai rappresenta anch’esso una delle principali “azioni e misure” di attuazione delle strategie di prevenzione della corruzione e, in quanto tale, è sinergico con il PTPC. Il codice deve essere osservato da parte degli amministratori, dei sindaci, del management e dei dipendenti Rai, nonché da tutti coloro che operano per il conseguimento degli obiettivi Rai. In particolare, l’osservanza della legge, dei regolamenti, delle disposizioni statutarie, l’integrità etica e la correttezza sono impegno costante e dovere di tutti i dipendenti e collaboratori della Rai e caratterizzano i comportamenti di tutta la sua organizzazione.
Coerentemente con l’evoluzione organizzativa in atto, è mantenuta la definizione di Referente anticorruzione che è ricoperta dai responsabili delle strutture organizzative di vertice (primi riporti del Presidente, dell’Amministratore delegato, dei Chief Officer e, comunque, tutti i Responsabili di Direzione), Responsabili delle sedi regionali e Capi delle redazioni regionali delle testate giornalistiche regionali, Responsabili degli uffici di corrispondenza dall’estero e Responsabili dei centri di produzione Tv di Roma, Milano, Napoli e Torino.
Al fine di valorizzare maggiormente i suddetti ruoli e fornire loro un aggiornamento costante, è attivo un sistema di newsletter periodiche e un’apposita area dedicata sulla rete intranet aziendale, contenente dati, documenti e informazioni salienti in materia di anticorruzione e trasparenza, con una sezione riservata ai soli referenti ed una fruibile da tutti i dipendenti. Inoltre, nel corso del periodo di riferimento, sono state effettuate sessioni formative in aula per il personale subentrato in ragione del turn-over e a copertura della totalità della popolazione aziendale (anche tramite moduli e-learning), mirate ad approfondire il tema della prevenzione della corruzione e a far comprendere al personale i contenuti e i successivi aggiornamenti dei citati Piani triennali.
Per ciò che concerne la trasparenza, considerata dal PNA una delle principali leve e misure anticorruzione a disposizione dell’Azienda, si segnala la legge n. 220 del 2015 di riforma della Rai e del servizio pubblico radiotelevisivo, che ha recato rilevanti novità in tema di trasparenza aziendale; conseguentemente, la Rai ha predisposto e adottato, il 28 maggio 2016, il Piano per la Trasparenza e la Comunicazione Aziendale (aggiornato da ultimo a luglio 2020), che prevede i criteri e le modalità di definizione, pubblicazione e aggiornamento dei dati, dei documenti e delle informazioni previsti dalla normativa vigente. Tali dati sono stati pubblicati sul sito internet istituzionale aziendale nella sezione denominata “Rai per la Trasparenza” a partire dal 25 luglio 2016. Il Piano succitato sostituisce il precedente “Programma Triennale per la Trasparenza e l’integrità della Rai”; con questo è stata superata la figura del Responsabile per la Trasparenza (tale responsabilità era stata affidata al Responsabile per la Prevenzione della Corruzione) e la relativa responsabilità è stata ricondotta all’Amministratore delegato.
4.5 L’Internal Audit
Particolare attenzione viene riservata alle risultanze degli audit effettuati dalla direzione
Internal Audit e al monitoraggio dell’attuazione delle conseguenti azioni individuate, ai fini del
processo di miglioramento dell’efficienza aziendale e di irrobustimento dei presidi posti a prevenzione dei reati. Frequenti sono, poi, i rapporti con il Collegio sindacale della capogruppo.
La direzione Internal Audit svolge compiti finalizzati alla sistematica revisione delle attività delle diverse aree aziendali, attraverso la predisposizione del Piano annuale di Audit. La struttura Audit opera sulla base delle linee di indirizzo approvate dal Consiglio di amministrazione della Rai in data 1° agosto 2013, aggiornate con successive delibere consiliari del 18 dicembre 2014 e 16 luglio 2015.
Gli interventi di Audit sono finalizzati a fornire assurance indipendente ed obiettiva; vengono svolti nelle diverse aree aziendali della Rai e, con riferimento ai principali rischi aziendali del Gruppo, nelle società controllate. Gli interventi stessi sono eseguiti in base ad un Piano annuale o su richiesta specifica (Audit extra-piano) del Presidente, dell’Amministratore delegato, del Collegio sindacale e dell’Organismo di vigilanza della Rai.
Dal punto di vista organizzativo, la direzione è posta alle dirette dipendenze del Presidente, con in aggiunta riporto funzionale all’Amministratore delegato. Per quanto riguarda lo specifico settore di intervento, l’Internal Audit predispone periodici report informativi destinati al vertice aziendale, al Collegio sindacale e all’Organismo di vigilanza di cui al decreto legislativo n. 231 del 2001, nonché al Responsabile per la prevenzione della corruzione (RPC). La direzione Internal Audit svolge le attività di competenza con riferimento alla Rai e alle società controllate, escluse quelle quotate dotate di un proprio presidio di Internal Audit20. La direzione può attivare interventi di Audit – per il tramite del Presidente Rai o dell’Amministratore delegato - in base a richieste provenienti dal Consiglio di amministrazione, dagli organi di controllo delle società controllate o dai vertici aziendali delle stesse, se adeguatamente motivate e circostanziate circa i presunti elementi di anomalia del SCIGR21.
20 Gli eventuali interventi della capogruppo sulle Società controllate non quotate si inquadrano e sono svolti nell’ambito delle analisi della funzionalità del SCIGR del Gruppo nel suo complesso. In tale ottica la proposta di Piano di Audit è redatta secondo un procedimento definito “top-down / risk-based” che tiene conto dei criteri di rilevanza e di copertura per la Rai S.p.a., in quanto capogruppo, e per le Società controllate con riferimento ai principali rischi del Gruppo. Nel caso di interventi di Internal Audit della capogruppo riguardanti i processi o i sotto processi delle Società controllate, essi possono essere considerati dalla Controllata come integrativi ma non sostitutivi delle attività di competenza del proprio vertice o propri organi di controllo/vigilanza
21 Le attività di Internal Auditing di competenza delle società controllate possono essere assicurate da personale della Direzione Internal Audit della Rai, in forza di accordi stipulati fra la capogruppo e le singole società controllate. Tali attività ricadono nell’ambito delle prerogative proprie delle controllate di riferimento e dei relativi organi di controllo/vigilanza, a cui competono in via esclusiva la definizione, l’attuazione e il monitoraggio delle conseguenti iniziative di miglioramento.
4.6 La revisione legale
La revisione legale dei conti è svolta in conformità dell’articolo 2409-bis del Codice civile ed è affidata a una società iscritta nell’apposito registro alla quale l’Assemblea generale ordinaria degli azionisti della Rai, su proposta motivata del Collegio sindacale, nell’adunanza del 10 marzo 2016 ha affidato l’incarico per gli esercizi fino al 2023. In particolare, alla società di revisione è affidata, per gli esercizi dal 31 dicembre 2015 al 31 dicembre 2023, la revisione legale del bilancio separato della Rai, la revisione contabile del bilancio consolidato del Gruppo Rai, nonché la revisione contabile limitata del bilancio semestrale separato e consolidato.
Tanto la società di revisione quanto il Collegio sindacale sono tenuti, ai sensi dell’articolo 2429, comma 1, del Codice civile, a riferire all’assemblea sull’attività svolta, formulando, se del caso, proprie osservazioni in ordine all’approvazione del bilancio.
Inoltre, la Rai è tenuta a predisporre una contabilità separata dei ricavi derivanti dal gettito del canone e degli oneri sostenuti nell’anno solare precedente per la fornitura del servizio pubblico, sulla base dello schema approvato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni22.
Al riguardo, si rammenta che la Rai aveva affidato, in data 17 novembre 2011, l’incarico del servizio di controllo della contabilità separata della Società, per gli esercizi finanziari 2010- 2018, ad una società di revisione. Scaduto l’incarico, la stessa Rai ha avviato una procedura aperta per l’affidamento a società di revisione del servizio di controllo della contabilità separata degli esercizi 2019-2027; tale procedura non ha avuto esito favorevole in quanto alla prima seduta pubblica non sono state presentate offerte. Rai, pertanto, ha comunicato ciò all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, richiedendo di poter affidare per un periodo transitorio (esercizio 2019) detto servizio ad altra società. L’Autorità ha ritenuto di condividere le circostanze esposte dalla Rai e le eccezioni venute in rilievo in merito alla tempistica necessaria per l’espletamento di una nuova gara, avuto riguardo all’esigenza di consentire la regolare operatività della Rai quale concessionaria pubblica. L’Autorità ha quindi approvato, in forza delle condizioni di necessità e urgenza rappresentate, la proposta di un “affidamento ponte”, unicamente per l’esercizio 2019, ad altra società. L’Assemblea generale ordinaria degli azionisti della Rai, pertanto, nell’adunanza del 17 novembre 2020 ha affidato il servizio di
22 Il controllo della contabilità separata della Rai viene effettuato, ai sensi dell’articolo 47 del TUSMAR, da una società di revisione scelta dalla Agcom, tra quelle iscritte nell’apposito albo speciale tenuto presso la Consob.
controllo della contabilità ad una nuova società unicamente per l’esercizio finanziario 2019. Successivamente, in data 22 giugno 2021, è stata avviata una nuova procedura aperta per l’affidamento del servizio di controllo della contabilità separata degli esercizi 2020-2028 della Rai, all’esito della quale è stata individuata la nuova società di revisione, alla quale è stato affidato, con delibera assembleare del 20 dicembre 2021, il predetto l’incarico per la revisione dei conti separati per il novennio 2020-2028, come da conforme delibera Agcom n. 382/21/CONS del 25 novembre 2021.
Ai sensi dell’articolo 2427, comma 16-bis, del c.c., i corrispettivi di competenza dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2020 per i servizi resi dalla predetta società d per la revisione legale annuale dei conti, per altri servizi di revisione, tra i quali figura la revisione della situazione semestrale, e per servizi diversi dalla revisione sono pari, rispettivamente, a 168.000 euro,
24.000 euro e 18.000 euro.
4.7 Criticità rilevate nel sistema dei controlli interni
Tenuto conto di episodi che si sono verificati all’interno dell’azienda (di violazione di norme di condotta, con profili penali, contabili e disciplinari), ferme restando le responsabilità dei soggetti che dovranno essere definitivamente accertate dall’Autorità giudiziaria, ad avviso della Corte è necessario un adeguato processo di revisione del sistema dei controlli interni volto, da una parte, a garantire una più efficace e corretta utilizzazione delle risorse aziendali, dall’altra, a scongiurare condotte illecite, con particolare riferimento al settore degli acquisti e alla gestione dei beni mobili. È necessario, inoltre, rafforzare le modalità per dare corso ai processi di adeguamento in ordine alle criticità evidenziate in sede di Audit.
5. L’ATTIVITA’ ISTITUZIONALE
5.1 Il servizio pubblico radiotelevisivo
Il servizio pubblico generale radiotelevisivo trova la sua definizione generale nell’articolo 2, comma 1, lettera h) della legge 3 maggio 2004, n. 112, secondo cui è “servizio pubblico generale radiotelevisivo il pubblico servizio esercitato su concessione nel settore radiotelevisivo mediante la complessiva programmazione, anche non informativa, della società concessionaria, secondo le modalità e nei limiti indicati dalla presente legge e dalle altre norme di riferimento”. Il successivo articolo 18, comma 3, della legge prescrive che la misura del canone radiotelevisivo debba essere tale da consentire alla concessionaria di coprire i costi (anno per anno) che prevedibilmente verranno sostenuti “per adempiere gli specifici obblighi di servizio pubblico generale radiotelevisivo”. La medesima legge n. 112 del 2004 riservava alla Rai la concessione del servizio pubblico radiotelevisivo per la durata di 12 anni a decorrere dalla sua entrata in vigore.
5.2 La nuova concessione e il contratto di servizio 2018–2022
Il Tusmar ha ribadito la destinazione, alla Società concessionaria del canone di abbonamento alla radiotelevisione per l’adempimento dei compiti di servizio pubblico generale ad essa affidati, identificati all’articolo 45, comma 2 e con specifico rinvio ai contratti nazionali di servizio23.
Alla Rai è dunque affidato in esclusiva il servizio pubblico di diffusione di programmi radiofonici e televisivi, con qualsiasi mezzo tecnico. La medesima legge n. 220 del 2015, all’articolo 5, comma 5, affida al Ministero dello sviluppo economico, in vista dell’affidamento della concessione del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale, l’avvio di una consultazione pubblica sugli obblighi del servizio medesimo24.
23 L’articolo 45, comma 1 del TUSMAR dispone che il servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale è affidato per concessione a una Società per azioni, che lo svolge sulla base di un contratto nazionale di servizio stipulato con il Mise, previa delibera del Consiglio dei ministri, e di contratti di servizio regionali (provinciali per le province autonome di Trento e di Bolzano), con i quali sono individuati i diritti e gli obblighi della Società concessionaria. I contratti in questione sono rinnovati ogni cinque anni, nel quadro della concessione che riconosce alla Rai -Radiotelevisione italiana S.p.a. il ruolo di gestore del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale. Tale ultima disposizione è confermata dal successivo articolo 49, comma 1, che affida ex lege in concessione alla Rai il servizio pubblico generale radiotelevisivo sino alla data del 6 maggio 2016, termine successivamente prorogato fino al 30 aprile 2017. Infine, con dpcm del 28 aprile 2017, come sopra evidenziato, Rai S.p.a. è diventata concessionaria in esclusiva del servizio.
24 Sotto il profilo finanziario, l’articolo 47, comma 3, del TUSMAR prescrive che la misura del canone radiotelevisivo debba essere tale da consentire alla concessionaria di coprire i costi che prevedibilmente verranno sostenuti per adempiere gli specifici obblighi di servizio pubblico generale radiotelevisivo.
Le modalità di attuazione dei compiti del servizio pubblico generale sono demandate, poi, ad un contratto di servizio nazionale e a contratti di servizio regionali (provinciali per Trento e Bolzano) che la Rai stipula con il Ministero dello sviluppo economico ogni cinque anni25.
Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 28 aprile 2017, recante “Affidamento in concessione del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale ed approvazione dell’annesso schema di convenzione”, emanato ai sensi dell’articolo 49 del Tusmar, come modificato dall’articolo 9 della legge n. 198 del 2016,26, Rai è stata costituita quale concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale per un decennio, a far data dal 30 aprile 2017. Con il medesimo d.p.c.m. è stato approvato lo schema di convenzione allegato alla concessione27.
La concessione al momento vigente ha per oggetto il servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale da intendersi come servizio di interesse generale, consistente nell’attività di produzione e diffusione su tutte le piattaforme distributive di contenuti audiovisivi e multimediali diretti, anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, a garantire un’informazione completa e imparziale, nonché a favorire l’istruzione, la crescita civile, il progresso e la coesione sociale, promuovere la lingua italiana, la cultura e la creatività, salvaguardare l’identità nazionale e assicurare prestazioni di utilità sociale.
In coerenza con le disposizioni della nuova convenzione decennale di aprile 2017, il Ministero dello sviluppo economico e la Rai sono pervenuti alla redazione del nuovo testo di contratto di servizio relativo al quinquennio 2018-2022 entrato in vigore a marzo 2018.
Più in particolare, nella seduta del 22 dicembre 2017 il Consiglio dei ministri ha deliberato in via definitiva lo schema di contratto nazionale di servizio tra il Ministero dello sviluppo economico e la Rai per il periodo 2018-2022; il Consiglio di amministrazione della Rai in data
11 gennaio 2018 ha approvato il testo del contratto, che è stato reso esecutivo con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 55 del 7 marzo 2018. A seguito di detta pubblicazione, il contratto di servizio è divenuto efficace a far data dall’8 marzo 2018.
25 Il contratto, che deve conformarsi alla delibera a tal fine predisposta dall’Agcom d’intesa con il Mise, sulla base della
normativa comunitaria e nazionale, fissa le singole attività che la concessionaria è tenuta a svolgere.
26 Si tratta della c.d. legge sull’editoria (intitolata “Istituzione del Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione e deleghe al Governo per la ridefinizione della disciplina del sostegno pubblico per il settore dell'editoria e dell'emittenza radiofonica e televisiva locale, della disciplina di profili pensionistici dei giornalisti e della composizione e delle competenze del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti. Procedura per l'affidamento in concessione del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale”).
27 Come in precedenza accennato, la definizione dello schema di convenzione allegato alla concessione è stata ha tenuto conto degli esiti di una consultazione pubblica sugli obblighi del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale (denominata “CambieRAI”).
Di seguito, in sintesi, le principali novità introdotte dal contratto:
− estensione del perimetro della missione di servizio pubblico affidata alla Rai, da radiofonica e televisiva ora anche multimediale, in parallelo con il processo di trasformazione in media company;
− ampliamento al 100 per cento della popolazione del segnale, con l’obiettivo di fare arrivare l’offerta del servizio pubblico a tutti gli italiani;
− rafforzamento degli impegni verso le persone con disabilità, attraverso misure quali: l’incremento dal 70 per cento all’85 per cento della quota di programmazione da sottotitolare;
− estensione progressiva degli impegni anche sui canali tematici;
− introduzione dell’obbligo di audio-descrivere almeno i tre quarti dei film, delle fiction e dei prodotti audiovisivi di prima serata, con forme di sperimentazione per gli altri generi;
− impegno a favorire la crescita del sistema audiovisivo italiano, attraverso la definizione di investimenti specifici verso i produttori indipendenti e lo sviluppo di format originali;
− sviluppo di un nuovo canale in lingua inglese che, sul modello di quello che già fanno i principali servizi pubblici europei, sviluppi un’offerta attrattiva per gli stranieri interessati a conoscere il nostro Paese;
− trasparenza e immediatezza nella comunicazione delle attività svolte e dei risultati ottenuti, con la definizione di meccanismi di separazione contabile in grado di mettere chiaramente in evidenza ai cittadini dove e come viene utilizzato il loro canone;
− individuazione degli interventi per ampliare la tutela delle minoranze linguistiche, da quelle previste dalla legge 14 aprile 1975, n. 103, a quelle stabilite nella legge 15 dicembre 1999, n. 482;
− sviluppo di un nuovo canale, per avvicinare i cittadini ai temi del funzionamento delle istituzioni e per accrescerne il senso di partecipazione.
5.2.1 L’attuazione del contratto di servizio nel 2020
Il contratto di servizio, attualmente vigente rappresenta come sopra evidenziato la prima applicazione della convenzione decennale di cui al d.p.c.m. del 28 aprile 2017.
L’anno 2020 ha rappresentato, inoltre, il terzo anno di applicazione del contratto stesso.
Il contratto di servizio ha confermato - per quanto riguarda l’offerta televisiva e quella
radiofonica, riferita ai canali generalisti, semigeneralisti e tematici - l’articolazione degli obblighi per macrogeneri, puntualmente identificati e a loro volta dettagliati in generi elementari, confermando altresì le stesse percentuali minime della programmazione annuale a questi riconducibile fissate nel contratto 2010-2012.
Si tratta di una previsione fondamentale ai fini dello schema di contabilità separata, in quanto generi e percentuali segnano il discrimine tra programmazione di servizio pubblico e programmazione lato sensu “commerciale”.
In generale, il quadro normativo e contrattuale in vigore, con specifico riferimento a principi, finalità ed elementi essenziali per la predisposizione dello schema di contabilità separata, risulta sostanzialmente confermato rispetto al periodo precedente. Le modifiche allo stesso (non ancora approvate) attengono a una revisione dell’attuale configurazione approvata da Agcom, tali da accrescere la trasparenza sull’utilizzo del finanziamento pubblico e da rafforzare ulteriormente l’affidabilità del modello.
Nello specifico, nell’anno di riferimento sono state svolte le attività ed iniziative di seguito riportate:
1. Offerta TV: l’articolo 25, comma 1, lett. a), prevede che “La Rai è tenuta a riservare ai generi di cui all’articolo 3, comma 2, non meno del 70 per cento della programmazione annuale delle reti generaliste (80 per cento di quella della terza rete) nella fascia oraria tra le ore 6 e le ore 24. Agli stessi generi deve essere riservata una quota non inferiore al 70 per cento della programmazione annuale complessiva delle reti tematiche”.
Si riepilogano nella tabella seguente i risultati conseguiti.
Tabella 22 - Offerta Tv
(ore/ percentuale)
Obbligo | 2018 | 2019 | 2020 | |
Raiuno, Raidue, Raitre | 70% | 72,02% | 72,91% | 74,57% |
Raitre | 80% | 93,73% | 94,56% | 95,81% |
Offerta semigeneralista/tematica | 70% | 87,41% | 87,55% | 88,64% |
Fonte: Rai
L’offerta è articolata in 14 canali, diversificati per missione editoriale e target di riferimento: tre canali generalisti (Rai1, Rai2 e Rai3) e undici canali tematici (Rai4, Rai5, Rai Premium, Rai Movie, Xxx Xxxx, Xxx Xxxx, RaiNews24, Rai Storia, Rai Sport+HD, Rai Sport, Rai Scuola).
Il profilo editoriale dei canali generalisti si articola nelle quote dei generi definiti dal
contratto di servizio: informazione generale e approfondimenti, programmi di servizio, programmi culturali e di intrattenimento, informazione e programmi sportivi, programmi per minori e opere italiane ed europee. L’indice di qualità percepita, che sintetizza le valutazioni sul gradimento degli elementi strutturali dei programmi, come ad esempio la conduzione e i contenuti, è nel 2020 pari a 7, 8 ed esprime un risultato positivo ed allineato a quello del gradimento dell’offerta Rai28. Tra le tre reti generaliste, Xxx 1 e Rai3 evidenziano il gradimento più alto, con un punteggio pari a 7,8; a seguire, Rai2 con un punteggio pari a 7,6. Molto apprezzata l’offerta della Rai 4, che registra un punteggio pari a 7,8 per la parte di programmazione misurata, composta esclusivamente da fiction e serialità di acquisto.
2. Offerta RF: lo stesso articolo 25, comma 1, alla lett. b), stabilisce che “La Rai è tenuta a riservare ai generi di cui all’articolo 4, comma 2, non meno del 70 per cento dell’offerta annuale di programmazione dei canali nazionali Radio Uno e Radio Due e non meno del 90 per cento di Radio Tre. Agli stessi generi deve essere riservata una quota non inferiore al 70 per cento della programmazione annuale complessiva dei canali tematici”.
I risultati conseguiti sono indicati nella tabella che segue.
Tabella 23 - Offerta RF
(ore/ percentuale)
Obbligo | 2018 | 2019 | 2020 | |
Radiouno, Radiodue | 70% | 78,14% | 80,08% | 80,61% |
Radiotre | 90% | 98,37% | 98,63% | 98,61% |
Fonte: Rai
Radio Rai opera con l’obiettivo primario di ottemperare agli impegni previsti dalla concessione di servizio pubblico e dal contratto di servizio.
L’offerta è articolata in 12 canali, trasmessi su 8 piattaforme tecnologiche, diversificati per missione editoriale e target di riferimento, tutti attivi on line e sui social media: tre canali radiofonici generalisti (Radio1, Radio2 e Radio3) due canali tematici (Isoradio, nel settore dell’infomobilità) e Gr Parlamento, nell’ambito istituzionale), nonché sette canali digitali specializzati (Rai Radio Tutta Italiana, Rai RadioTre Classica, Rai Radio Live, Rai Radio Kids, Rai Radio Techetè, Rai Radio1 Sport e Rai Radio2 Indie).
Il profilo editoriale dei canali generalisti si articola nelle quote dei generi definiti dal
28 Tali dati provengono dalla ricerca “Qualitel – Monitoraggio del Gradimento e della Qualità percepita dell’Offerta Tv Rai”,
curata dalla Direzione Marketing della Rai.
contratto di servizio: notiziari, informazione, cultura, società, musica, servizio, pubblica utilità.
3. Offerta multimediale: l’articolo 5, comma 2, impegna in particolare, tra l’altro, la Rai a:
− rendere fruibile agli utenti, sulla propria piattaforma IP, tutta l’offerta in live streaming, nei limiti dei diritti disponibili; rendere disponibile sulla propria piattaforma IP una parte rilevante della propria offerta in modalità non lineare, con particolare attenzione alla valorizzazione degli archivi;
− rendere la propria offerta multimediale sempre più fruibile dagli utenti con disabilità;
− realizzare una piattaforma crossmediale incentrata su servizi interattivi per gli utenti, con priorità alle informazioni sulle condizioni meteo e sul traffico;
− promuovere l’innovazione tecnologica e l’educazione digitale, mediante la sperimentazione di programmi, formati e contenuti che avvicinino gli utenti alle tecnologie e all’alfabetizzazione digitali.
Nel 2020, è proseguito il processo di evoluzione dell’offerta multimediale, dopo una riconsiderazione complessiva della strategia editoriale e distributiva. In tal senso, una delle primissime azioni messe in atto dalla Rai, anche in considerazione del periodo di lockdown, e stata quella di rimuovere l’obbligo di registrazione (dal 10 marzo fino al 24 maggio), per la visione dei contenuti on demand sulla piattaforma RaiPlay, rendendo l’accesso più immediato e semplificando l’esperienza di fruizione. Sono state introdotte due ulteriori sezioni verticali: la sezione Teen, caratterizzata da contenuti rivolti al target 10/16 anni e la sezione learning (in collaborazione con il Ministero dell’istruzione), rivolta a sostenere il sistema scolastico nella sfida della didattica a distanza. Inoltre, l’offerta della piattaforma è stata arricchita ed integrata per fare fronte all’incremento del numero di spettatori e alla crescita dei consumi di contenuti on-demand generata dalla eccezionale situazione.
Nel corso del 2020 l’offerta digitale della Rai è stata rappresentata principalmente da:
− Xxx.xx, il portale, articolato in cinque aree (news, sport, tv, radio e corporate);
− XxxXxxx.xx, il portale multimediale dedicato all’offerta video che dà accesso ai contenuti video Rai in modalità live streaming (14 canali Tv) e on demand, disponibile anche inversione app;
− XxxXxxxXxxxx.xx, il portale multimediale dedicato all’offerta radiofonica, disponibile anche in versione app;
− Xxxxxxx.xx/XXX web, il portale attraverso il quale è possibile accedere a tutta l’informazione Rai, disponibile anche in versione app;
− XxxXxxx Xxxx, l’app dedicata all’animazione per i bambini, che ad aprile ha compiuto un anno, che permette di fruire di tutti i contenuti del canale Rai Yoyo (live e on demand) in totale sicurezza e senza pubblicità;
− Rai Cultura, il portale che si propone di rendere accessibile e fruibile l’offerta culturale della Rai online con contenuti e servizi dedicati, alimentata dalla produzione originale della redazione web della Rai Cultura, dalla programmazione televisiva, tematica e generalista, nonché dal grande patrimonio delle Teche Rai.
In tale quadro, l’offerta digitale della Rai ha realizzato, anche nel 2020, una crescita significativa della propria audience, soprattutto sulla piattaforma proprietaria RaiPlay, che è risultata la best performer con una crescita di quasi il 70 per cento, seguita da tutti gli altri prodotti video dei siti Rai (+9 per cento). Il prodotto Rai distribuito su RaiPlay ha registrato complessivamente circa 1,37 miliardi di visualizzazioni video (+68 per cento sul 2019) e una media mese di 17,7 mln di Browser Unici (+16 per cento sul 2019). Gli utenti registrati all’offerta RaiPlay e che hanno accettato l’ultima privacy policy, a fine 2020, sono 16,8 mln dei quali 4,4 mln sono i nuovi registrati nel 2020.
Nel corso dello stesso 2020, infine, la società ha consolidata la strategia sulle piattaforme social e su quelle digitali (per quanto riguarda le attività di comunicazione, organica e paid) perseguendo quattro obiettivi: promozione del prodotto Rai, televisivo e digitale; coinvolgimento degli utenti/advocacy; creazione di traffico verso le piattaforme digitali della Rai; presidio piattaforme terze.
Nella seduta del 17-19 giugno 2020 il Consiglio, richiamando le previsioni del Contratto di Servizio 2018-2022 e del Piano Industriale 2019-2021, ha approvato la costituzione del canale in lingua inglese e del canale istituzionale.
5.2.2 Le sanzioni Agcom
Con riferimento alle sanzioni irrogate dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), si segnalano:
− con delibera Agcom n. 38/20/CSP è stata applicata la sanzione di 25.000,00 euro per la violazione delle disposizioni in materia di tutela dei minori, con riferimento all’articolo
34, commi 2, 6 e 7 del decreto legislativo n. 177 del 2005 in combinato disposto con il paragrafo 3.1 del Codice di autoregolamentazione media e minori. Il procedimento è il
n. 2739/SmIMZ avviato per la diffusione nel programma “La Vita in Diretta” su RaiUno il 19 settembre 2019 del servizio giornalistico c.d. “Diavoli della Bassa”. Il provvedimento è stato impugnato;
− con delibera n. 75/21/CSP, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha applicato la sanzione pecuniaria per euro 15.493,50 per la violazione della disposizione contenuta nell’articolo 38, comma 1, del decreto legislativo
n. 177 del 2005 in ragione di un lieve sforamento dei limiti di affollamento pubblicitario orario su “Rai1” tra le ore 00:00 e le ore 01:00 del giorno 27 settembre 2020;
− con delibera n. 42/19/CONS, l’Agcom ha avviato un procedimento istruttorio per la verifica dei compiti di servizio pubblico gravanti sulla Rai ai sensi del contratto di servizio 2018-2022, in materia di separazione contabile e di trasparenza nella determinazione dei prezzi di vendita della pubblicità. Nella seduta Consiliare del 23 luglio 2019 è stato avviato l’ulteriore procedimento Agcom 14/19/DCA - 2733/LF, per l’istruttoria, ai sensi dell’articolo 48, comma 2, del decreto legislativo n. 177 del 2005, di un presunto inadempimento degli obblighi di servizio pubblico generale radiotelevisivo e del contratto nazionale di servizio 2018-2022, nuovamente in materia di trasparenza nella politica di vendita degli spazi pubblicitari. Il procedimento è stato concluso con la delibera Agcom n. 61/20/Cons recante “L’accertamento del mancato rispetto (...) dei principi di trasparenza e non discriminazione di cui all’articolo 25, comma 1, lett. s) punto iii) del Contratto di servizio 2018-2022” e una diffida “affinché cessino immediatamente comportamenti analoghi a quelli oggetto dell’infrazione accertata”. Entrambi i provvedimenti sopra menzionati (14/19/DCA e 42/19/CONS) sono stati gravati innanzi al Tar del Lazio, che recentemente non ha accolto il ricorso azionato dalla Rai nei confronti della già menzionata delibera 61/20/Cons. La sentenza di primo grado è stata impugnata dalla Rai con ricorso al Consiglio di Stato, notificato in data 15 marzo 2021;
− con il procedimento n. 13/19/DCA — proc. 2732/RC, l’Agcom ha avviato un’istruttoria
ai sensi dell’articolo 48, comma 2, del decreto legislativo n. 177 del 2005, per presunto
inadempimento degli obblighi di servizio pubblico generale radiotelevisivo e del contratto nazionale di servizio per gli anni 2018-2022 in materia di pluralismo informativo. L’istruttoria è stata conclusa nel corso dell’esercizio 2020 con la delibera 69/20/CONS, recante una diffida ad attuare una serie di misure in materia di pluralismo informativo nonché una sanzione amministrativa per euro 1.500.000. La delibera 69/20/Cons è stata impugnata innanzi al Tar del Lazio ed è stata dapprima sospesa e successivamente annullata dal Tar Lazio con sentenza 3800/2021 del 29 marzo 2021. Nonostante l’esito favorevole, la Rai ha ritenuto opportuno comunque impugnare innanzi al Consiglio di Stato la menzionata pronuncia per i motivi assorbiti o non accolti dalla decisione del Giudice di primo grado. Agcom, in esecuzione alla predetta sentenza, ha riavviato la fase conclusiva dell’attività istruttoria e ha concluso il procedimento con la delibera 270/21/CONS del 15 settembre 2021 con la quale ha richiamato Rai al rispetto dei principi a tutela dell’informazione e dei diritti fondamentali della persona senza applicazione di alcuna sanzione pecuniaria”.
5.3 Il Piano industriale
Il Piano industriale 2019–2021, come già anticipato da questa Corte nel precedente referto29, si muove all’interno di uno scenario fortemente dinamico e in deciso cambiamento, con un evidente spostamento delle abitudini di consumo degli utenti verso piattaforme IP e mobile e verso modelli di fruizione non lineari; i più giovani (i cc.dd. millennials) considerano sempre più web e social come forme principali di fruizione delle notizie. In tale contesto, la capacità creativa di generare contenuti fortemente identificativi diventa un importante differenziale competitivo a scapito della capacità di confezionamento dei palinsesti.
I cambiamenti strutturali che caratterizzano le attuali dinamiche evolutive del settore dei media impongono a tutti i broadcaster tradizionali un ripensamento del proprio approccio strategico. Anche i Public Service Media (PSM), come la Rai, sono chiamati a fornire risposte innovative per poter mantenere la propria posizione di centralità e rilevanza all’interno del nuovo contesto competitivo digitale.
Proprio tenendo presente la nuova realtà e per affrontare adeguatamente le nuove sfide di
29 V. anche il precedente referto di cui alla del. n. 82 del 2020, cit., par. 9.1.
mercato, il Piano industriale 2019-2021 ha identificato come priorità strategica l’evoluzione della Rai da broadcaster tradizionale a digital media company, puntando ad intercettare anche gli utenti che non prediligono la Tv come media di riferimento, coniugando i principi di universalità e di autorevolezza con l’innovazione di stili, linguaggi e canali digitali.
In coerenza con tali premesse, il Piano 2019–2021 identifica una serie di direttrici strategiche di fondo:
− definizione di un modello operativo multipiattaforma per lo sviluppo e la gestione di tutte le tipologie di contenuti;
− superamento delle logiche di verticalizzazione nell’ideazione e nello sfruttamento del prodotto;
− potenziamento dell’offerta digitale e revisione dell’offerta informativa, anche attraverso la valorizzazione del presidio territoriale garantito dalle sedi regionali;
− riarticolazione dell’offerta televisiva e radiofonica;
− rafforzamento delle competenze ideative interne.
Esso si pone, inoltre, come ulteriore obiettivo, il mantenimento a regime dell’equilibrio economico-finanziario del Gruppo, nonostante i consistenti investimenti previsti nel triennio per realizzare il processo di trasformazione innanzi tratteggiato; il Piano, infatti, prevede, da un lato, una serie di razionalizzazioni dei costi derivanti anche dalle sinergie connesse ad un effettivo approccio multipiattaforma, dall’altro, delinea un’offerta maggiormente allineata alle nuove esigenze degli utenti, con positive ricadute sui ricavi pubblicitari e su quelli commerciali. D’altra parte, è comunque da considerare che la Rai, per la sua natura di servizio pubblico, non può seguire esclusivamente logiche di mercato.
Il Consiglio di amministrazione, nella seduta del 6 marzo 2019, ha approvato il Piano industriale in cui – oltre ad essere indicate le iniziative strategiche che guideranno il percorso di evoluzione dell’azienda – è stata dedicata ampia trattazione all’evoluzione del mondo dei media e di come queste evoluzioni incidano sul futuro stesso della Rai.
In tale contesto, il Piano industriale ha inteso perseguire tutti i compiti che sono affidati al servizio pubblico e contemporaneamente favorire una posizione da protagonista dell’Azienda anche nel mondo digitale, nel quale operano nuovi e importanti concorrenti.
Il predetto percorso di cambiamento presuppone la necessità di vincere alcune sfide essenziali per l’Azienda:
− migliorare la comprensione delle esigenze degli utenti per adempiere al meglio al ruolo di servizio pubblico;
− intercettare le abitudini e gli interessi delle giovani generazioni che non prediligono la Tv come media di riferimento, anche con una più ampia offerta digitale;
− recuperare il gap rispetto al mercato sull’area news;
− elaborare contenuti innovativi, pensati per le piattaforme digitali;
− realizzare un mutamento organizzativo che agevoli l’ottimizzazione delle risorse a disposizione.
Il nuovo Piano industriale intende gestire la transizione della Rai, da broadcaster tradizionale a media company di servizio pubblico a trazione digitale, basando tale percorso su quattro aree principali:
− porre utenti e contenuti al centro, con iniziative che puntino a presidiare in modo più completo ed efficace l’interazione con gli utenti, ottimizzare gli investimenti in contenuto e rendere la produzione di contenuto nazionale un elemento di differenziazione competitiva rispetto a quanto proposto dai gruppi internazionali;
− colmare il gap digitale, sviluppare l’offerta di news sul fronte digitale e l’offerta editoriale sulle nuove piattaforme, innovando contenuti e funzionalità tecnologiche delle stesse piattaforme digitali di distribuzione;
− finanziare la trasformazione, individuando le risorse per finanziare tutte le iniziative strategiche su cui si basano le prospettive di sviluppo del Piano e l’ottemperanza agli obblighi del contratto di servizio;
− presidiare i fattori abilitanti, assicurando la presenza e l’impiego ottimale di tutte le risorse (tecnologiche, immobiliari, umane) necessarie per consentire alla Rai di avviare e governare le iniziative strategiche.
L’irrompere della pandemia ha ostacolato la realizzazione operativa del Piano industriale 2019-2021, imponendone la sospensione. In particolare, la Rai ha sospeso le attività di definizione dei nuovi processi e delle modalità di gestione della transizione verso il nuovo modello organizzativo content centric. Infatti, l’esigenza di concentrare tutti gli sforzi nella gestione della crisi della pandemia e nel garantire la continuità della programmazione ha comportato il rinvio del progetto di riorganizzazione dell’area editoriale. Tuttavia, in questo periodo la società ha istituito le nuove direzioni: Nuovi Formati, Documentari nonché Rai per
il Sociale.
In ogni caso, il percorso delineato dal Piano industriale è ritenuto idoneo a mantenere la sua validità, sicché le direttrici individuate potranno supportare una maggiore focalizzazione sui contenuti, garantendo al contempo una maggiore efficienza aziendale.
Il panorama del mercato degli abbonamenti ai servizi di video on demand (SVOD) è in continua crescita, in termini di abbonati, di piattaforme e di contenuti.
Tutte le esigenze tecnologiche aziendali nel campo della produzione, trattamento e distribuzione di contenuti audio, video e dati, nonché l’architettura e dotazione di apparati, sistemi, reti e servizi necessari allo sviluppo del Gruppo Rai, sono stati definiti sulla base degli obiettivi del Piano industriale e delle specifiche esigenze di business e delle best practice tecnologiche nazionali ed internazionali.
Nel corso del 2020, molte delle attività di indirizzo e coordinamento del Chief Technology Officer
– Infrastrutture tecnologiche hanno favorito progetti tecnologici in grado di rafforzare la capacità di resilienza aziendale, aumentare la produttività e accelerare l’innovazione.
Inoltre, sono stati realizzati diversi interventi organizzativi in applicazione del Piano industriale (istituzione delle Direzioni di genere, razionalizzazione della Direzione distribuzione, potenziamento della Direzione RaiPlay e Digital, avvio della piena operatività della Direzione canone e beni artistici, a seguito dell’ampliamento delle competenze sui beni artistici definito a fine 2019) e delle valutazioni dei vertici aziendali (es. accorpamento delle attività in materia di responsabilità sociale nell’ambito della nuova Direzione Rai per il Sociale).
In coerenza con le disposizioni del contratto di servizio, la Rai ha presentato al Ministero dello sviluppo economico per le determinazioni di competenza, i progetti relativi alla realizzazione di un nuovo canale in lingua inglese e di un nuovo canale dedicato alle tematiche istituzionali. A seguito dell’approvazione da parte del Ministero, la Società ha, quindi, avviato le necessarie attività di definizione operativa dei relativi progetti, sulla cui tempistica hanno negativamente inciso gli impatti della pandemia da Covid-19.
Per quanto attiene ai processi, la Società ha definito l’impianto del nuovo modello normativo, articolato in policy, processi e procedure. Tale impostazione abilita sia la definizione di una “catena del valore” coerente con i principi del Piano industriale e del ruolo di servizio pubblico, sia la conseguente mappatura dei processi aziendali in un catalogo organico. Circostanza che, a sua volta, consente di procedere all’aggiornamento di fonti normative
interne stratificate e talvolta datate, con benefici tangibili, a tendere, in termini di comprensione del funzionamento, gestione delle competenze, controllo interno e definizione delle priorità di interventi informatici.
Con riguardo ai fatti successivi al 31 dicembre 2020, va segnalata l’acquisizione dei diritti esclusivi multipiattaforma di tutte le 64 partite dei Campionati del mondo di calcio del 2022 che si disputeranno in Qatar, con facoltà di sublicenza.
Nel biennio 2021/2022 con il radicale rinnovamento del sistema tecnologico diffusivo nazionale - a seguito della assegnazione ai sistemi di telecomunicazione di telefonia mobile delle frequenze della banda Uhf 700 MHz – è previsto il refarming del digitale terrestre e la sua evoluzione verso tecnologie di seconda generazione.
5.4 Produzione e programmazione
Il Piano di produzione è costituito da tutte le commesse la cui fase realizzativa è avviata nell’anno 2020. Il costo di ciascuna commessa costituisce un cespite aziendale che, dal punto di vista del bilancio, dopo essere stato capitalizzato, viene imputato a conto economico, ripartendo il costo in 36 mesi a partire dal mese di approntamento di ciascuna puntata di ogni produzione (nel caso di produzioni in appalto/coproduzione) o dal mese di decorrenza dei diritti (nel caso di preacquisto). La somma dei costi di tutte le commesse appartenenti al piano di produzione costituisce il valore della produzione avviata (V.P.A.) nell’anno 2020. Il piano è dettagliato per singolo titolo, con evidenza della fascia di programmazione, del genere, del numero dei pezzi e del costo di competenza della Direzione Rai Fiction. Il costo comprende l’importo del contratto e i costi accessori, quali ad esempio le spese relative alla congruità e al monitoraggio. Il valore delle produzioni avviate nel piano 2020 ammonta a 186,5 mln.
In dettaglio, il piano è costituito da 122 serate di Prime Time (pezzi da 100 minuti) per un importo pari a 156,9 mln e 137 collocazioni di Day Time (pezzi di vario minutaggio rapportati a 100 minuti) per un importo pari a 25,3 mln oltre a 4,3 mln di cinque progetti per RaiPlay.
Tabella 24 - Piano di produzione
(milioni di euro)
N. Pezzi | Costo Medio | Costo Totale | |
Prime Time | |||
Serie Lunghe | 34 | 1,129 | 38,4 |
Serie | 77 | 1,294 | 99,6 |
Tv Movie | 9 | 1,967 | 17,7 |
Docufiction | 2 | 0,600 | 1,2 |
Totale Prime Time | 122 | 1,286 | 156,9 |
Day Time | |||
Telenovela/Soap | 132 | 0,184 | 24,3 |
Docufiction | 5 | 0,194 | 1,0 |
Totale Day Time | 137 | 0,184 | 25,3 |
Altri formati RaiPlay | 8 | 0,541 | 4,3 |
Totale Piano | 186,5 |
Fonte: Rai
Il costo medio di Prime Time del piano è pari a 1,286 mln.
Il piano 2020 viene assorbito per il Prime Time quasi interamente da Rai 1 (139,5 mln) e per la restante parte da Rai 2 (17,4 mln).
Il Day Time è stato destinato alla Rai 1 (10,8 mln) e Rai 3 (14,5 mln).
La programmazione (piano di trasmissione) rappresenta l’insieme delle commesse che sono andate in onda nell’anno 2020. Tale insieme si differenzia dal piano di produzione in quanto è costituito da prodotti fiction già presenti in magazzino ad inizio anno o che si perfezionano nel corso dell’esercizio. Dal punto di vista gestionale, ciascun prodotto fiction viene spesato al 100 per cento alla prima messa in onda. Il criterio gestionale di valorizzazione della trasmissione si differenzia dal criterio civilistico utilizzato nel bilancio, per cui il cespite viene imputato a conto economico tra gli ammortamenti a partire dalla data di “approntamento” del prodotto, a prescindere dalla trasmissione.
L’analisi della programmazione è stata sviluppata sulla trasmissione 2020 delle tre reti generaliste.
Tabella 25 - Ore e costi intera giornata
(milioni di euro)
Intera Giornata | ||||
Rai Uno | Rai Due | Rai Tre | Totale | |
Prima Trasmissione | ||||
Ore | 242 | 25 | 94 | 361 |
Costi | 121,4 | 8,2 | 16,5 | 146,1 |
Repliche (*) | ||||
Ore | 350 | 290 | 149 | 789 |
Costi | 2,7 | - | - | 2,7 |
Totale | ||||
Ore | 591 | 315 | 243 | 1.150 |
Costi | 124,1 | 8,2 | 16,5 | 148,8 |
(*) il costo delle repliche si riferisce al valore dei “Premi Qualità” riconosciuti a fronte della trasmissione in replica di ciascuna delle 16 serate dei TV Movie della serie “Il commissario Xxxxxxxxxx”, delle 7 serate (quale risultato dell’accorpamento delle originarie 20 serate da 50’ previste contrattualmente) relative alla serie “Che Dio ci aiuti 5” ed alle due serate della serie “Il giovane Xxxxxxxxxx 2”.
Fonte: Rai
La programmazione della fiction di produzione 2020 presenta un numero complessivo di ore pari a 1.150, di cui 361 ore di prima trasmissione e 789 di replica.
Il costo delle suddette ore (riferito alla prima trasmissione) è pari a 146,1 mln. Rai 1 rappresenta il canale con il maggior numero di ore trasmesse (prima trasmissione e repliche), con un assorbimento della quasi totalità dei costi di trasmissione. Nelle tabelle seguenti il dettaglio per l’intera giornata e per la prima serata.
Tabella 26 - Serate e costi prima serata
(milioni di euro)
Prima Serata | ||||
Rai Uno | Rai Due | Rai Tre | Totale | |
Prima Trasmissione | ||||
Serate | 80 | 14 | 9 | 103 |
Costi | 110,8 | 8,2 | 5,8 | 124,8 |
Repliche (*) | ||||
Serate | 84 | 10 | 1 | 95 |
Costi | 2,7 | - | - | 2,7 |
Totale | ||||
Serate | 164 | 24 | 10 | 198 |
Costi | 113,5 | 8,2 | 5,8 | 127,5 |
il costo delle repliche si riferisce al valore dei “Premi Qualità” riconosciuti a fronte della trasmissione in replica di ciascuna delle 16 serate dei TV Movie della serie “Il commissario Xxxxxxxxxx”, delle 7 serate (quale risultato dell’accorpamento delle originarie 20 serate da 50’ previste contrattualmente) relative alla serie “Che Dio ci aiuti 5” ed alle due serate della serie “Il giovane Xxxxxxxxxx 2”.
Fonte: Rai
5.4.1 RaiPlay e Digital
Il 2020, è stato un anno cruciale per il segmento digitale della Rai impegnata, sin dalla fine dell’esercizio precedente, con la nuova versione di RaiPlay e il lancio di VivaRaiPlay!, lo show distribuito in esclusiva sulla piattaforma, in un processo di profonda trasformazione della propria offerta editoriale e del suo posizionamento di mercato. In questo contesto di grande cambiamento, è intervenuta la pandemia Covid-19 e i profondi effetti che questa ha prodotto nelle abitudini di consumo digitali.
Nel 2020, la Direzione RaiPlay e Digital ha modificato la strategia d’offerta, precedentemente incentrata sul solo modello replay, in sinergia con le Direzioni Rai Ragazzi, Rai Fiction e Rai Cinema, arricchendo l’offerta “Bambini” con molti titoli in anteprima boxset rispetto alla messa in onda televisiva o in esclusiva assoluta. In particolare, nel corso dell’anno, l’offerta è stata arricchita con 30 titoli in esclusiva RaiPlay, per diversi periodi temporali, e 15 titoli in boxset, con nuove serie e nuove edizioni dei programmi e film, provenienti dalla messa in onda. L’applicazione RaiPlayYoYo, protetta e interamente dedicata ai bambini, prevede un ricco palinsesto tematico on demand declinato su due differenti target, definiti per fascia d’età, e aggiornato settimanalmente.
L’offerta del periodo è stata caratterizzata anche dal prodotto cinematografico, sia con la pubblicazione in prima visione, sia con l’iniziativa #ilcinemanonsiferma, realizzata in collaborazione con Rai Cinema, che ha visto la pubblicazione in esclusiva sulla piattaforma di 8 titoli, 4 dei quali mai distribuiti nelle sale, chiuse a causa delle restrizioni anti-Covid, ma presentati in prima visione su RaiPlay.
Il complesso delle attività introdotte, in relazione alla pandemia Covid-19, ha permesso a RaiPlay di raggiungere la leadership di mercato soprattutto nel periodo del lockdown, con una quota del tempo speso per la fruizione dei contenuti on-demand che ha raggiunto una media mensile, tra marzo e maggio, del 42 per cento, come rilevato dal sistema Auditel digitale.
Il Festival di Sanremo 2020, al pari del grande successo ottenuto sulle piattaforme digitali proprietarie della Rai, ha generato un risultato notevole anche in ambito social. Durante il periodo dell’evento, le persone ingaggiate dai profili social Rai che hanno seguito il Festival sono state oltre 11,3 mln, generando oltre 4,2 mln di interazioni e 66,8 mln di visualizzazioni video.
Unitamente alle attività di promozione di brand, prodotti e piattaforme digitali della Rai sui
social, nel 2020 la Direzione RaiPlay e Digital ha consolidato la strategia di caring, creando
un’area dedicata al Customer Care per le piattaforme digitali. Questo obiettivo risponde a quanto previsto dal contratto di servizio in merito alla comunicazione diretta con gli utenti, finalizzata alla partecipazione e al miglioramento dell’offerta, nonché alla raccolta di segnalazioni ed eventuali reclami attraverso le più idonee piattaforme tecnologiche; obiettivo perseguito con una attenzione ancora maggiore vista il particolare periodo che si stava vivendo.
5.4.2 Il Festival di Sanremo
I primi due mesi del 2020 sono stati caratterizzati da un’attività molto intensa che ha avuto il suo massimo impegno nella copertura produttiva di una edizione del Festival di Sanremo particolarmente impegnativa.
Il 70° Festival di Sanremo ha rappresentato una sfida particolarmente impegnativa non solo per il presidio del Teatro Ariston, sede della competizione canora, ma anche per gli innumerevoli eventi organizzati all’esterno dello stesso. Per la gestione degli accrediti ed il controllo degli accessi, la Società ha implementato una specifica piattaforma innovativa basata sulle più recenti tecnologie.
Il Servizio sanitario aziendale, come nelle passate edizioni, ha messo a punto e gestito, in cooperazione con l’Ente locale, il Piano di assistenza sanitaria del Festival. Per l’emergenza Coronavirus, è stata strutturata un’unità medica specialistica dedicata, per predisporre le azioni di contenimento in ambito aziendale e consentire la tutela della salute di tutti i lavoratori impegnati nel garantire la continuità operativa. A tal proposito sono stati implementati articolati programmi di screening con test sierologici e test antigenici sequenziali.
La performance della 70^ edizione del Festival di Sanremo è stata nel complesso positiva, con i dati di share aumentati rispetto all’edizione precedente. La prima serata del Festival 2019 è stata seguita da 10.905.000 telespettatori, pari a 61,6 per cento di share (11.622.000 spettatori nell’edizione 2019, con il 56,5 per cento di share).
Il Festival di Sanremo 2020, al pari del grande successo ottenuto sulle piattaforme digitali proprietarie della Rai, ha generato un risultato notevole anche in ambito social. Durante il periodo dell’evento, le persone raggiunte dai profili social Rai, che hanno seguito il Festival, sono state oltre 11,3 mln, generando oltre 4,2 mln di interazioni e 66,8 mln di visualizzazioni video.
La tabella seguente riporta costi e ricavi della 70^ edizione del Festival di Sanremo.
Tabella 27 - Costi e ricavi Festival di Sanremo
(migliaia di euro)
Edizione 2017 | Edizione 2018 | Edizione 2019 | Edizione 2020 | Variazione assoluta 2019/2020 | |
PUNTATE | 5 | 5 | 5 | 5 | |
Convezione Comune di Sanremo (a) | 5.000 | 5.000 | 5.000 | 5.000 | 0 |
FESTIVAL | |||||
Costi esterni di rete (*) | 7.324 | 7.468 | 7.960 | 7.904 | -56 |
Costi esterni di produzione | 1.240 | 1.626 | 1.500 | 1.633 | 133 |
Totale costi esterni (b) | 8.564 | 9.094 | 9.460 | 9.537 | 77 |
Totale costi (a + b) | 13.564 | 14.094 | 14.460 | 14.537 | 77 |
Costi industriali (c) | 2.193 | 2.186 | 2.057 | 2.239 | 182 |
Totale costi Festival (d) = (a+b+c) | 15.757 | 16.280 | 16.517 | 16.776 | 259 |
Di cui: | |||||
esterni (a)+(b) | 13.564 | 14.094 | 14.460 | 14.537 | 77 |
industriali (c) | 2.193 | 2.186 | 2.057 | 2.239 | 182 |
Totale ricavi evento Sanremo (**) | 18.745 | 18.443 | 20.326 | 23.198 | 2.872 |
Saldo | 2.988 | 2.163 | 3.809 | 6.422 | 2.613 |
(*) I dati non comprendono le spese sostenute per la realizzazione di sponsorizzazioni e telepromozioni, oggetto di rimborso da parte degli inserzionisti.
(**) I dati relativi ai ricavi fanno riferimento al valore netto Rai.
Fonte: Rai
Con riferimento alla natura dei costi evidenziati in tabella, la voce “Convenzione Comune di Sanremo”30 identifica il corrispettivo riconosciuto al Comune a fronte della concessione, in esclusiva, alla Rai dell’organizzazione della produzione e della ripresa della manifestazione, nonché dell’utilizzazione del marchio “Festival della Canzone Italiana”.
I costi esterni della direzione produzione per l’edizione 2020 del Festival hanno gravato sul bilancio della società per 1,633 mln, valore in aumento rispetto quello dell’anno precedente (+133 mila, +9 per cento). Essi annoverano i costi conseguenti all’affidamento a terzi di appalti per la fornitura di beni, servizi e lavori nonché i costi delle trasferte del personale della stessa direzione.
Nella voce “costi industriali” rientrano i costi delle risorse interne, umane e tecniche, impiegate nella realizzazione dell’evento sulla base di tariffe determinate nell’ambito della procedura di contabilità separata. I costi industriali dell’edizione 2020, pari a 2,239 mln, risultano maggiori di 182 mila (+9 per cento) rispetto a quelli registrati per l’edizione precedente.
30 La convenzione con il Comune di Sanremo, di durata triennale (2018-2020), è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione della Rai nella seduta del 14 dicembre 2017 per un importo complessivo di euro 15 ml (5 mln per ciascuna delle 3 edizioni) contro il valore di 15,75 mln del triennio precedente.
Tabella 28 - Costi esterni di rete del Festival di Sanremo
(migliaia di euro)
2018 | 2019 | 2020 | Variazione Assoluta 2019/2020 | |
Autori e consulenti | 585 | 681 | 646 | -35 |
Orchestra (compensi coristi e dir. musicale) | 810 | 864 | 797 | -67 |
Conduzione/direzione artistica | 622 | 627 | 637 | 10 |
Co-conduttori /cast fisso | 000 | 000 | 000 | -809 |
Ospiti | 1.034 | 1.142 | 1.921 | 779 |
Regia | 137 | 134 | 124 | -10 |
Totale risorse artistico/autorali (A) | 4.012 | 4.439 | 0.000 | -000 |
Xxxxxxxxxxx (X) | 954 | 987 | 1.000 | 13 |
Rimborso case discografiche (C) | 1.282 | 1.298 | 1.589 | 291 |
Giuria demoscopica (D) | 40 | 20 | 28 | 8 |
Altri costi di produzione (E) | 1180 | 1.216 | 980 | -236 |
Totale altri costi ester. di rete (F) =(B)+(C)+(D)+(E) | 3.456 | 3.521 | 3.597 | 76 |
Totale costi esterni G=(A+F) | 7.468 | 7.960 | 7.904 | -56 |
Fonte: Rai
I “costi esterni di rete”, pari a 7,904 mln, possono suddividersi - come da tabella appresso riportata - in quelli relativi alle risorse artistico/autorali, in cui sono riportati gli oneri sostenuti dalla Società per remunerare le prestazioni degli artisti (A) e il totale altri costi esterni di rete (F), afferenti all’approvvigionamento di beni e servizi della rete e per gli altri aspetti artistici.
I costi registrano, rispetto a quelli sostenuti per l’edizione 2019, pari a 7,960 mln, un decremento di euro 56 mila.
Nella dinamica dei “costi delle risorse artistico autorali”, emerge l’aumento dell’onere sostenuto per la voce ospiti (+779 mila, +68 per cento) mentre sono diminuiti gli oneri per le voci co-conduttori e cast fisso (-809 mila, -82 per cento), autori e consulenti (-35 mila, -5 per cento) e orchestra (-67 mila, -8 per cento).
I costi per la conduzione/direzione artistica e la regia rimangono sostanzialmente stabili.
Gli “altri costi di rete” registrano un incremento di 76 mila (+2 per cento), in particolar modo connesso alla voce rimborso case discografiche (+291 mila, +22 per cento). Gli altri costi di produzione fanno registrare un decremento di 236 mila (-19 per cento).
Per quanto riguarda la natura dei singoli costi, si precisa che quelli inerenti la “conduzione/direzione artistica”, la “co-conduzione/cast fisso”, gli “ospiti”, la “regia” e la “direzione musicale” riguardano i diversi contratti di “prestazione artistica”.
5.4.3 Rai fiction
Rai fiction è la direzione responsabile della produzione di fiction per le reti generaliste e i canali specializzati Rai.
Nel 2020, Rai 1 ha trasmesso 20 titoli di fiction in prima visione per complessive 78 serate, ottenendo un ascolto medio di oltre 5,8 mln di telespettatori e il 23,3 per cento di share (21,3 per cento nel 2019).
Ai dati del prime time si aggiungono quelli della fascia pomeridiana, che ha raggiunto una media di ascolto pari a 2,1 mln di telespettatori, con uno share del 16,2 per cento (14 per cento nel 2019).
Dal punto di vista della composizione, l’offerta di fiction Rai, nel 2020, ha mantenuto il suo carattere poliedrico, combinando formati e generi diversi.
Gli ascolti delle repliche su Rai 1, nel 2020, hanno coperto 86 serate (55 nel 2019). I titoli riproposti hanno totalizzato una media di ascolto di 3,6 mln (3,3 mln nel 2019) di telespettatori e il 16,6 per cento (17,7 per cento nel 2019) di share in leggero calo, ma che conferma il valore di utilità ripetuta della fiction.
Al dato di Rai 1 - che, sia per volume dell’offerta che per risultati di ascolto, pone la fiction Rai ai primi posti in ambito europeo - si aggiunge quello di Rai 2, che nel 2020 ha trasmesso 3 titoli di fiction in prima visione per complessive 14 serate (16 nel 2019), con un ascolto medio di 1,5 mln (2,3 mln nel 2019) di telespettatori e uno share del 6,3 per cento (9,6 per cento nel 2019).
Complessivamente, nel 2020, le tre reti della Rai hanno trasmesso un totale di 197 serate di
fiction tra prime visioni (101 serate) e repliche (96 serate).
Come negli anni precedenti, anche nel 2020 la top ten della fiction italiana è composta solo da produzioni Rai; anche per quanto riguarda il pubblico abbonato alla pay Tv satellitare, i primi dieci titoli per share, con riferimento alle fiction sono tutti titoli Rai. La fiction si conferma, inoltre, il contenuto più visto anche nell’ambito dell’offerta della nuova piattaforma RaiPlay, dove su un dato complessivo di media views relativo all’anno 2020, oltre 382,3 mln (200 mln nel 2019) sono relative al solo prodotto fiction (pari al 39 per cento del totale): in altre parole, più di un terzo della fruizione VOD del prodotto Rai interessa il contenuto di genere fiction.
Nel corso dell’anno, parallelamente all’affermazione e al consolidamento di RaiPlay, la società ha ampliato anche il perimetro dell’offerta di fiction originale destinata alla piattaforma.
Le linee guida che caratterizzeranno l’offerta fiction per i prossimi anni intendono privilegiare i temi sociali e culturali, indagando tematiche rilevanti per i giovani, parlando alle donne e alle famiglie, agli anziani e alle fasce più deboli, muovendosi su un’ampia varietà di generi e di territori valorizzandone la trasversalità.
5.4.4 Teche Rai
Anche nel 2020 sono proseguite le iniziative funzionali al rafforzamento del brand come punto di riferimento del Servizio Pubblico per la storia audiovisiva del Paese.
Le difficoltà produttive legate al Covid-19 hanno comportato un grande ricorso a materiali di repertorio per la programmazione sia sui canali on air sia nell’offerta on line, nonché per la formazione di un’offerta culturale destinata ad integrare la didattica a distanza.
Un risultato ottenuto grazie anche alla partecipazione, attraverso la fornitura di materiale di repertorio Rai, a moltissime iniziative culturali che hanno avuto luogo on line in Italia e all’estero.
Inoltre, sempre nella chiave di consentire anche se a distanza le iniziative culturali Rai Teche ha partecipato fornendo contributi di materiali di repertorio aziendale alla realizzazione di mostre interattive e a circa 30 tra rassegne e Festival e alle attività pubbliche di moltissime associazioni e fondazioni.
Rai Teche ha proseguito e potenziato nel 2020 l’importante attività di valorizzazione e sfruttamento dei titoli storici dell’archivio attraverso la selezione e fornitura di programmi per la piattaforma RaiPlay. La sezione denominata “Teche Rai” continua ed essere una delle importanti chiavi di attrattiva per il fruitore digitale.
Resta fondamentale l’apporto che le Teche forniscono a reti e testate attraverso il Catalogo Multimediale (CMM) che ha portato le ore di prodotto ricercabili a più di 2,3 mln per la tv e più di 1,6 mln per la radio.
I documenti indicizzati in Catalogo per televisione e radio sono oltre 100 mln, cui si aggiungono 90 mila libri custoditi nelle tre biblioteche Rai di Roma e Torino e 45 mila fotografie; le ricerche mensili degli utenti registrati per acquisire i materiali di repertorio da riutilizzare nei programmi ammontano in media a oltre 2 mln.
Le Teche verificano la disponibilità dei diritti del prodotto prima della messa in onda, attività fondamentale nell’ottica dello sviluppo della fruizione digitale, ed hanno la responsabilità di armonizzare il processo di digitalizzazione del patrimonio d’archivio Rai; curano inoltre gli
obblighi di legge per l’utilizzo di opere tutelate dal diritto d’autore.
Sono state concluse le trattative e formalizzati gli accordi con le seguenti collecting society: AFI (Licenza TV-RADIO per biennio 2018-2019), SCF (Licenza Radio 2018-2022, Proroga Licenza TV 2018 e Accordo Acconti 2020), LEA (Accordo Acconti 2020), Artisti 7607 (Accordo Acconti 2019-2020), Nuovo IMAIE (Accordo Acconti 2019-2020); sono state concluse le trattative e sono in via di perfezionamento gli accordi di licenza con LEA, per le annualità 2020-2021.
Sono proseguite le trattative con Itsright e RASI per la corresponsione dell’”equo compenso”. È stato perfezionato un accordo con la casa editrice musicale Sugar relativo al noleggio degli spartiti musicali, per le esecuzioni della Orchestra sinfonica della RAI e le diffusioni radiotelevisive di opere sinfoniche e drammatico-musicali, per il periodo 2017-2020.
Le Teche, infine, anche nel 2020, hanno proseguito con l’importante opera di valorizzazione culturale della memoria Rai come fonte storica e di studio per l’intero Paese, incrementando la fruizione da parte di enti, musei, scuole, università, fondazioni pubbliche e private che per ogni tipo di celebrazione o ricorrenza dell’età contemporanea fanno riferimento al Servizio pubblico come depositario di materiali storici d’eccellenza.
Rai Teche è oggi presente in molti musei italiani ed esteri, in istituti italiani di cultura all’estero, in università e biblioteche.
5.4.5 Rai Cinema
Rai provvede all’adempimento degli obblighi in materia cinematografica per il tramite della controllata Rai Cinema. Infatti, le attività di quest’ultima società consistono, oltre che nell’acquisto di film e fiction funzionali alle esigenze di programmazione dei canali generalisti e tematici della Rai, nella produzione di lungometraggi cinematografici e nella distribuzione degli stessi nei canali theatrical, home video e sulle piattaforme di nuova generazione, in un contesto di mercato concorrenziale.
Nel 2020, lo stato di emergenza Covid-19 e le azioni intraprese dal Governo ai fini del suo contenimento hanno condizionato l’attività di Rai Cinema. Infatti, gli effetti del lockdown hanno determinato il blocco dei set produttivi e la chiusura delle sale cinematografiche.
Pertanto, in tale contesto, l’acquisizione di film e di fiction per i palinsesti Rai è stata indirizzata su un numero mirato di operazioni che garantissero la migliore gestione possibile della programmazione in emergenza dei canali, mentre sul fronte della produzione cinematografica è
stato assicurato supporto ai produttori indipendenti per garantire la piena ripartenza delle produzioni.
Ad integrare l’offerta cinematografica di tutte le reti, continua l’attività di approvvigionamento di cinema di qualità dai distributori indipendenti italiani.
Relativamente al prodotto più specificatamente televisivo, un’ampia selezione di prodotto proviene dalla società tedesca ZDFE che, in virtù di una partnership consolidata, fornisce una quantità consistente di prodotto per la programmazione di tutte le fasce tra tv movie e tv collection, miniserie e serie in prosecuzione. La società ha concluso un ulteriore accordo triennale per gli anni 2021-2023 per l’acquisto in esclusiva di una pluralità di prodotti televisivi. Infine, sono state negoziate alcune serie, in esclusiva assoluta nel territorio, per la sola piattaforma RaiPlay, al fine di raggiungere un target di riferimento ‘young adult’ 18-35 anni.
Nel primo semestre 2020, gli effetti dell’emergenza Covid-19 sono ricaduti anche sulla produzione e sulla distribuzione cinematografica. Lo stato di emergenza legato alla diffusione del Covid-19 ha avuto ricadute anche sull’organizzazione degli eventi successivi: il Festival di Cannes, previsto dal 12 al 23 maggio, è stato cancellato.
Per quanto riguarda il cinema del reale e documentario, Rai Cinema ha attivato 28 progetti in continuità con le proprie linee editoriali e con il mandato di supporto nei confronti dei produttori e degli autori indipendenti.
Il 2020 è stato aperto con 2 premi vinti alla Berlinale (20 febbraio–1° marzo): l’Orso d’Argento come Miglior attore e l’Orso d’Argento nella categoria Migliore sceneggiatura. Alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia (2-12 settembre) Rai Cinema ha partecipato con 19 titoli, di cui 3 in concorso. Sono 20 i Xxxxx di Donatello conquistati da Rai Cinema, in una cerimonia svoltasi in assenza di pubblico. A questi si aggiungono i 7 Globi d’Oro assegnati dalla stampa estera in Italia e i Nastri d’Argento assegnati dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani. Nella parte finale dell’anno, Rai Cinema è stata presente alla Festa del Cinema di Roma e di Alice nella città con 18 titoli e al Torino Film Festival, svoltosi completamente on line, con 8 titoli. Infine, agli European Film Awards (EFA) 2020 Rai Cinema ha raccolto 4 riconoscimenti: la Migliore fotografia e i Migliori costumi, il premio per il miglior montaggio, il Prix Fipresci – European Discovery.
Rai Cinema e 01 Distribution sono intervenuti al consueto appuntamento estivo che ha luogo a Riccione, realizzando a fine giugno la presentazione digitale del listino 2020/2021 a cui hanno