RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA
Firmato digitalmente da:
XXXXXXXXXX XXXX
13/12/2022 08:47
RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA
PREMESSA
A seguito dell’espletamento delle pertinenti procedure di gara, l’Amministrazione Comunale di Canicattì ha aggiudicato definitivamente al sottoscritto xxx. Xxxxxxx Xxxxx, l’affidamento i servizi inerenti la redazione del progetto definitivo dei lavori di “SISTEMAZIONE DELLA PIAZZA DANTE” nel Comune di Canicattì (AG).
Pertanto, sulla scorta del progetto preliminare posto a base di gara, redatto dall'U.T.C. ed approvato con Delibera del Sindaco n. 65 del 31.07.2015, lo Scrivente si è immediatamente attivato per reperire tutte le informazioni indispensabili alla conoscenza dettagliata dei luoghi di intervento ed all’inquadramento delle eventuali sopraggiunte problematiche e/o esigenze caratterizzanti l’opera da progettare, anche in considerazione del lasso di tempo (circa 3 anni) intercorso rispetto alla prima stesura progettuale. A tal fine è stata messa in atto una campagna d’indagine consistente nell’esecuzione di sopralluoghi e di un rilievo plano-altimetrico di dettaglio, prendendo atto delle direttive dei rappresentanti dell’Amministrazione Comunale e del R.U.P.
Da tali indagini ed approfondimenti tecnici è emerso uno stato di fatto reale delle aree di intervento non del tutto coerente con quello rappresentato nel progetto a base di gara; ciò, unitamente ad alcune direttive impartite dall’Amministrazione Comunale per effetto di sopravvenute esigenze funzionali, con particolare riferimento all’impostazione progettuale della Piazza Dante, ha reso necessario operare una complessiva rimodulazione del progetto definitivo, di cui la presente relazione costituisce parte integrante.
In ogni caso, rimane immutata la logica e gli obiettivi della proposta d’intervento che resta sempre e chiaramente finalizzata alla riqualificazione urbana di una tra le più importanti ed antiche zone del centro storico di Canicattì, ovvero la zona urbana adiacente i Palazzi storici e l'attuale Centro Culturale attiguo alla Chiesa di X. Xxxxxxxx, oggetto di un recente intervento di ristrutturazione e rifunzionalizzazione.
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CENNI STORICI SU CANICATTI'
L'origine di Canicattì è antichissima e leggendaria e risale al V secolo a.c. essendo di tale epoca gli avanzi antichissimi (vasi di argilla, monete, tracce di acquedotti, iscrizioni, rottami vari) ritrovati nelle contrade di Xxxx Xxxxxxx (dove era ubicato il Castello Mozio occupato da Xxxxxxx nel 452 a.c. e attorno a cui si formò una città durante la dominazione araba come si pùo desumere dal nome Xxxx Xxxxxxx e dal ritrovamento della Madonna di marmo, di epoca bizantina, che attualmente si trova nella Chiesa Madre) e Casalotti, e risultando, inoltre, su un antico itinerario romano la voce Carconiana (piccolo luogo, dove avveniva il rifornimento per gli uomini e i cavalli che vi facevano sosta) sul punto preciso ove sorge l’attuale Canicattì.
Le prime notizie sull'abitato risalgono al XII secolo: il geografo Xxxxxx cita il casale di Al-Qattà, testimoniando l'esistenza di un fortilizio già all'epoca dell'occupazione araba. La tradizione ritiene, pressoché concordemente, che il borgo medievale fosse arroccato intorno al castello; non si deve, tuttavia, escludere la possibilità di un altro nucleo nella zona Borgalino, dove si trovano sporadiche tracce di insediamenti riconducibili ad una cultura in cui persistono elementi arabi e dove era possibile l'estrazione della pietra da taglio, giustificando il toponimo Al-Qattà, che in arabo indica "il tagliatore di pietre", inoltre, sul luogo ove insiste la chiesa Santo Spirito, si ritiene dovesse ergersi una chiesetta di età normanna.
Diversi i nomi attribuiti alla città Hadagattin, Ayn Al Quattà, Hadag-gattin, ma l'origine del nome Canicattì deriverebbe invece da un toponimo, ancora di origine araba, Handaq- attin, letteralmente "fossato di fango" e di argilla, indicando, così, il torrente fangoso (oggi coperto) che attraversa la città, costeggiando la collina del castello. Tale origine troverebbe conferma in antichi documenti, ove la città è indicata con Handicattini (secolo XV) ed in seguito Candicattini (secolo XVI), fino a giungere al nome attuale. La città avrebbe avuto, quindi, due nuclei originari distinti, uno a valle ed uno più a monte, l'attuale Borgalino.
Sotto la baronia Bonanno La Rocca la città di Canicattì si arricchì, fra il 1609 e il 1612, di una delle sue chiese più belle, quella di San Xxxxxxxx con l'attiguo convento dei padri predicatori o domenicani (oggi il nuovo Centro Culturale attiguo alla Chiesa).
Con Xxxxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxxxxx invece ebbero fine a Canicattì poteri e privilegi baronali: fu l'ultimo principe di Cattolica e l'ultimo barone della città. Nel 1814 diede in "gabella" tutti i suoi beni di Canicattì al dottor Xxxxxxx Xxxxxxxxx e, dopo qualche anno, ebbe l'accortezza di vendere la Signoria sul feudo e sul Castello, in perpetua enfiteusi, al barone di Xxxxxxxxxxx xxx Xxxxxxxx Xxxxxxxxxxx Xxxxxxxxx.
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I Xxxxxxx, tuttavia, continuarono a fregiarsi del titolo puramente formale di "baroni di Canicattì". La cessione in enfiteusi ai Xxxxxxxxxxx Xxxxxxxxx segnava per Canicattì, che già superava i 16.000 abitanti, la fine della feudalità e l'avvento di una nuova epoca di grande fervore e crescita.
Il popolo canicattinese, mal tollerando il governo dei baroni e non volendo più pagare le pesanti imposte, si ribellò e con due decreti di Xxxxxxxxxx XXX di Borbone (1806) e con un provvedimento del parlamento Siciliano (1812), che diede il colpo di grazia al regime feudale, ottenne la sua autonomia e di conseguenza molti giusti benefici.
Nel 1843 un editto del sindaco D. Xxxxxx Xxxxxxxx abolì definitivamente i diritti feudali e nel gennaio 1848, in seguito alla rivolta scoppiata a Palermo e diffusasi nel resto della Sicilia, anche Canicattì insorgeva, aboliva il Decurionato (Consiglio comunale) e lo sostituiva con un Comitato rivoluzionario.
Durante il secolo XVII i principi Xxxxxxx X e, successivamente, Xxxxxxx XX favorirono la città con l'istituzione di fiere franche e la fondazione di conventi e monasteri: da qui prese vita la vita culturale della città.
L'incremento economico ebbe un forte aumento a partire dal secolo successivo, sia per l'intraprendenza delle ricche famiglie locali, sia per il fatto che Canicattì venne a trovarsi all'incrocio di arterie di traffici commerciali, soprattutto del frumento.
Tale progresso economico non ha mancato di lasciare traccia nell'edilizia religiosa, civile e pubblica della città.
Un ulteriore sviluppo si ebbe all'inizio di questo secolo con l'apertura della linea ferroviaria e con la fondazione di diversi istituti di credito e, successivamente, negli anni settanta, grazie alla produzione e commercializzazione dell'uva da tavola ( Uva Italia).
Il Comune conta attualmente circa 33.208 abitanti e ha una superficie di 9.142 ettari per una densità abitativa di 363 abitanti per chilometro quadrato.
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STATO DI FATTO
Le aree urbane, oggetto di intervento, sono la Piazza Dante comprendente gli spazi aperti che ad oggi sono utilizzati a parcheggio e la viabilità connessa allo snodo tra le vie Xxxxx, Xxxxxxxxxx, Xxxxxxxx e Foscolo.
In generale, gli elementi che concorrono a definire la dimensione e la consistenza dell’arredo urbano di tali aree risultano piuttosto fatiscenti e di basso profilo storico- estetico; di questi, alcuni sono stati persino rimossi, come ad esempio le pavimentazioni stradali, oggi sostituite con il più economico, ma certamente meno pregevole, conglomerato bituminoso.
In definitiva, allo stato attuale, viene determinata un’immagine complessiva di tali spazi esterni di forte degrado urbanistico-sociale e di dubbia valenza storico-architettonica.
Nel seguito viene più dettagliatamente descritto l’attuale stato di fatto per ciascuna delle singole aree d’intervento.
Piazza Dante
Come già evidenziato, la piazza rappresenta uno dei punti di riferimento più importanti del paese: infatti, può certamente considerarsi come il principale polo di aggregazione sociale, ma anche lo scenografico spazio nel quale si svolgono i più significativi riti civili e religiosi della comunità canicattinese.
Planimetricamente ha forma poligonale, tendente ad una sorta di L, i cui lati sono rappresentati:
- a est dall’isolato compreso tra le Vie Calatafimi e Cattaneo;
- a ovest dalla Chiesa X. Xxxxxxxx e dai relativi spazi esterni di pertinenza, sino all’innesto con la Via Xxxxx;
- a sud dall’isolato comprendente il Centro Culturale e dall’innesto con la Via Foscolo.
La piazza, al netto delle fasce pedonali (marciapiedi) poste perimetralmente, risulta quasi interamente accessibile agli automezzi; inoltre, nella zona più centrale pedonale utilizzata interamente a parcheggio dei veicoli, erano presenti delle palme storiche, oramai inesistenti perchè una alla volta sono state tagliate per ragioni di sicurezza, circoscritte a terra da piccole aiuole come è possibile riscontrare nella planimetria dello stato di fatto dei luoghi.
Sotto il profilo dei materiali, l’intera piazza, ovvero la parte di essa accessibile agli automezzi, risulta pavimentata in conglomerato bituminoso con tracce di bologninato lavico sottostante, mentre le fasce pedonali perimetrali, tutte demarcate da idonea orlatura in pietrame, risultano pavimentate con l’impiego di vari materiali succedutisi nel tempo,
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peraltro in maniera piuttosto confusa e disorganica, quali pietrine di asfalto, battuto cementizio e pietrame calcareo bianco.
OBIETTIVI E SCELTE PROGETTUALI
I molteplici aspetti di degrado e le diverse esigenze insoddisfatte, così come risultanti dall’attuale stato di fatto, offrono grande spazio ad un complessivo intervento di progettazione che, rispetto al progetto preliminare a base di gara, come già evidenziato in premessa, è stato in parte riformulato, anche per aderire alle nuove esigenze avanzate dall’Amministrazione Comunale.
Coerentemente con le previsioni del progetto a base di gara, che è rimasto comunque un significativo punto di riferimento, la presente progettazione è stata sviluppata con l’obiettivo di superare i limiti di una pianificazione urbanistica solo o troppo centrata su destinazioni d’uso e densità edilizia e di considerare, invece, lo spazio urbano come un fatto unitario, scarsamente gerarchizzato, suscettibile di una progettazione complessiva che tenga conto e relazioni ognuna delle sue componenti.
Considerato il pregio ed il carattere storico-ambientale delle aree di intervento, come detto ricadenti all’interno dell’antico nucleo abitato, si è cercato di armonizzare l’intervento con il tessuto urbano locale, mirando al mantenimento e/o recupero dei soli elementi di pregio e dei materiali esistenti, ancorché in larga misura già sostituiti (si pensi, su tutti, alle pavimentazioni stradali che, ad oggi, risultano quasi interamente pavimentate in conglomerato bituminoso), ed adottando tutte le cautele utili alla loro conservazione, sostituendo solo gli elementi degradati con materiali riscontrabili nella tradizione del territorio.
Nello specifico, uno degli obiettivi principali che si è cercato di perseguire con il presente progetto è stato quello di valorizzare soprattutto la Piazza Dante, indiscutibilmente il luogo di maggiore importanza sotto tutti i profili (storico, architettonico, sociale, etc.), con il fine di rendere armonioso il rapporto tra uomo e architettura e, di conseguenza, riqualificare il “centro storico” per renderlo realmente un bene collettivo e rappresentativo degli abitanti di Canicattì.
Peraltro, la valorizzazione della Piazza Dante e la sua ideale distinzione nel contesto circostante, potrà certamente dare spunto all’Amministrazione Comunale di Canicattì, come d’altronde dalla stessa già ostentato, circa la possibilità di prendere in considerazione l’idea di realizzare spazi esclusivamente pedonali, anche solo periodicamente ed almeno per la sola Piazza Xxxxx, al fine di rendere possibile l’attuazione di eventi che coinvolgono
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la cittadinanza, rendendo più naturale quel rapporto città-uomo ormai stravolto dalla circolazione veicolare.
Ciò assume un significato di notevole importanza, oltre che per le motivazioni precedentemente esposte, anche per un miglioramento dei rapporti con il Turismo, atteso che con la sistemazione del nuovo intervento di recupero viene conseguentemente ad essere riqualificato anche il patrimonio storico-architettonico esistente, soprattutto quello del "Centro Culturale", spazio quest'ultimo che potrà sicuramente ospitare attività di esposizione periodiche in armonia con il “nuovo” contesto urbano.
DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI
Gli interventi in progetto risultano finalizzati soprattutto alla pavimentazione, sia pedonale che carrabile di tutta l’area d’intervento e dunque sia per la Piazza Dante che per la viabilità dalle vie Xxxxx e Xxxxxxxxxx, da effettuarsi mediante sostituzione della pavimentazione attuale e messa in opera di nuova pavimentazione in pietrame tipo “Nerello di Custonaci”.
Sotto il profilo dell’impostazione spaziale e funzionale, pur mantenendo l’intera e preesistente carrabilità delle aree e, quindi, non prevedendo alcun salto di quota se non quello dei marciapiedi perimetrali già presenti e della zona centrale in cui è stato previsto lo studio plani-altimetrico dell'area, è stata operata una rivisitazione del tessuto urbano cercando di separare, idealmente e funzionalmente, il tessuto viario vero e proprio (Via Xxxxx ed il tracciato lungo le vie Goito e Calatafimi) con quello dell’antica Piazza Dante; ciò al fine di concretizzare uno degli obiettivi principali dell’impostazione progettuale, come in precedenza meglio evidenziato, ossia quello di valorizzare la Piazza Dante.
Concretamente, tutte le aree carrabili sono state pavimentate con basolato in pietra tipo “Nerello di Custonaci” lavorate a scalpello, di larghezza 40 cm di vari formati anche "a correre", disposte secondo i disegni di progetto, aventi spessore da 8 cm. Proprio allo scopo di perseguire gli obiettivi appena sopra illustrati, la disposizione delle basole è stata effettuata secondo diversi schemi, così come meglio riscontrabile dalle apposite planimetrie di progetto, di cui ne costituiscono parte integrante.
Più in particolare, la pavimentazione della Piazza Dante è stata prevista secondo uno sviluppo sequenziale di settori radiali, tutti a partire dall'ingresso principale del Centro Culturale per convergere poi dalla via Cattaneo verso la Piazza vera e propria, ove è stato previsto uno spazio rettangolare centrale (pavimentato con analogo materiale, ma vari formati dello spessore da 4 cm per le aree pedonali): tale schema della piazza assume
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anche un’importante rilevanza sotto il profilo storico, in quanto simboleggia il “ nuovo sviluppo” della città di Canicattì avvenuto proprio a partire dalla Piazza Dante e dall’adiacente Corso Xxxxxxx e Corso Regina Xxxxxxxxxx.
Per quanto concerne i marciapiedi, essi saranno realizzati mediante messa in opera di pavimentazione pedonale di caratteristiche analoghe a quelle della pavimentazione carrabile, e ciò al fine di limitare la commistione di più componenti materiche, nel pieno rispetto dei criteri di conservazione degli elementi e dei materiali tipici della tradizione locale. Pertanto, le pavimentazioni dei marciapiedi sono state previste con lastre in pietra tipo “Nerello di Custonaci” bocciardata, larghezza 10/20/30 cm a correre e spessore min 4 cm.
Le fasi esecutive di realizzazione delle nuove pavimentazioni consisteranno nello svellimento della pavimentazione esistente con successivo scavo fino alla profondità di circa 45-50 cm per le pavimentazioni carrabili e di circa 30 cm per quelle pedonali.
Più in dettaglio:
- le nuove pavimentazioni carrabili saranno poste su uno strato di circa 4/5 cm di malta cementizia su sottofondo di calcestruzzo dello spessore di 15 cm avente una resistenza caratteristiche classe C20/25, armato con rete elettrosaldata diametro ø8 mm e maglia 20x20 cm, poggiante, a sua volta, su una fondazione di misto granulometrico o tout-venant di cava opportunamente costipato e rullato dello spessore di almeno 15 cm;
- le nuove pavimentazioni pedonali saranno poste su uno spessore di circa 4/5 cm di malta cementizia su sottofondo di calcestruzzo semplice, classe C20/25 e/o C8/10 a seconda degli ambiti, dello spessore di 10 cm poggiante su fondazione realizzata con materiali idonei, provenienti dagli scavi o ricostituiti con tout-venant di cava, opportunamente costipati e rullati.
A lavoro ultimato tutte le aree pavimentate dovranno risultare perfettamente sagomate con schemi planimetrici, disegni, profili e pendenze prescritte dalla direzione lavori.
Saranno infine previsti interventi vari di finitura e completamento quali:
- sostituzione e/o riquotazione di pozzetti e caditoie per il riporto a quota con la nuova pavimentazione;
- inserimento di alcuni elementi di arredo urbano quali dissuasori rimovibili, cestini portarifiuti e panchine in pietra ricostruita;
- riqualificazione urbana della piazza anche dal punto di vista illuminotecnico con l'adeguamento dell'impianto di illuminazione pubblica dell'area con inserimento di nuovi punti luce su palo disposti nel perimetro della piazza centrale e di nuovi punti
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luce con mensola a muro disposti lungo il perimetro dell'area d'intervento; tutti i punti luce sono stati previsti con l'impiego della nuova tecnologia a Led;
- interramento delle principali reti elettriche di distribuzione e d'illuminazione attraverso la predisposizione di adeguata rete interrata di cavidotti separati per le linee elettriche e telefoniche.
Tutti gli elementi dovranno avere disegno e caratteristiche corrispondenti a quanto indicato negli elaborati grafici e nelle relative analisi dei prezzi. I materiali da utilizzare dovranno essere conformi alle prescrizioni inserite nei disciplinari, nei capitolati e negli elaborati grafici.
CAVE E DISCARICHE
Da non trascurare i materiali da approvvigionare in cava e i rifiuti prodotti da scavi e demolizioni; i primi sono considerati al netto dei volumi reimpiegati e degli esuberi di materiali di scarto provenienti dagli scavi. La lavorazione prevista in progetto, per cui si richiede un approvvigionamento da cava, è:
- Articolo 0.0.0.0: Fondazione stradale con tout-venant di cava.
Dal computo metrico estimativo, allegato al progetto, si evince una quantità complessiva di circa 410,70 m³ di tout-venant da utilizzare per la ricostituzione dello strato superficiale della fondazione stradale, sia carrabile che pedonale.
Le cave di prestito per l’approvvigionamento del materiale sono ubicate all’interno del territorio provinciale di esecuzione dei lavori e sono indicate nella tavola grafica dello “Inquadramento territoriale”.
Le disposizioni normative sulla gestione dei rifiuti speciali, prodotti dalle attività di costruzione, demolizione e scavi, stabiliscono che non rientrano nella definizione di rifiuto le terre e rocce da scavo destinati ad effettivo riutilizzo diretto; pertanto nello specifico, sono esclusi dall'applicazione di tale normativa e dell’intera disciplina sui rifiuti, a condizione che il materiale non provenga da siti inquinati e bonifiche. Nelle fasi realizzative dovranno essere adottate tutte le misure atte a favorire la riduzione di rifiuti da smaltire in discarica, attraverso operazioni di reimpiego, previa verifica della compatibilità tecnica del loro riutilizzo in merito alla tipologia dei lavori previsti.
Il conferimento a discarica dei rifiuti dovrà avvenire con le modalità previste dalla vigente normativa, attraverso una selezione preliminare dei rifiuti da conferire a discarica. Avendo adottato tutte le misure volte a favorire in via prioritaria il reimpiego dei materiali da scavo, la quantità di materiale da destinare allo smaltimento/recupero esterno risulta pari a circa 1730 m³. Le quantità saranno dettagliate nel bilancio di produzione di materiale da scavo e
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demolizione in fase esecutiva, ove dovranno essere specificate le quantità di materiale scavato e di demolizione che potrà essere destinato al riutilizzo all’interno del cantiere e delle eccedenze da avviare ad altri usi. L’intervento prevede l’esecuzione delle seguenti quantità di scavo e demolizioni, per come riportato nel computo metrico:
Articolo 1.3.4/1.3.6 - Demolizione di pavimentazione stradale in bitume e pedonale in manufatti di cemento, complessiva di progetto: circa 678 m³;
Articolo 1.1.7.1 – Scavo a sezione obbligata su sedi stradali per formazione di pavimentazione stradale e pedonale, complessiva di progetto: circa 995 m³.
ANALISI DELLE INTERFERENZE
Per un censimento delle interferenze ed il progetto della risoluzione delle stesse nelle aree interessate dall’intervento, si evidenziano le reali difficoltà che ne rendono vana la redazione. L’Amministrazione committente ha precisato che gli Enti gestori, nella maggioranza dei casi, sono sprovvisti di dati affidabili sulla esatta posizione e profondità dei sottoservizi, per cui si dovrà necessariamente ricorrere a contattare direttamente gli Enti gestori del servizio e chiedere, ove necessaria, l’assistenza agli scavi nella fase esecutiva dei lavori.
A fronte delle indagini sopra descritte, si evidenzia pertanto che le maggiori interferenze sono dovute alla presenza di allacci ai servizi delle abitazioni private e delle attività preesistenti, che non risultano d’impedimento alla realizzazione dell’opera in progetto. Considerata la presenza di traffico lungo le vie interessate, la presenza dei fabbricati residenziali e per servizi dislocati ai margini delle stesse, si rende necessario organizzare il lavoro per tratti successivi, in modo tale da limitare le interferenze con la circolazione veicolare e pedonale.
ASSERVIMENTI ED ESPROPRI
I lavori di cui al presente progetto saranno eseguiti esclusivamente su strade esistenti e/o aree pubbliche e pertanto non interessano proprietà private e, pertanto, non sono previsti, perchè non necessari, né espropri né servitù.
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REVISIONE ECONOMICA DEL PROGETTO
Sulla scorta degli interventi previsti in fase di progettazione preliminare originaria, è stata sviluppata la nuova progettazione definitiva che, come ribadito nelle premesse, ha compreso la rielaborazione del computo metrico estimativo. Tale rielaborazione è stata sviluppata nel modo più coerente e conforme possibile alle nuove richieste dell’Amministrazione. Nello specifico della rielaborazione sono state apportate alcune variazioni necessarie, scaturite da un approfondito rilievo dei luoghi e dalla scelta dei materialim che hanno influito sulla qualità e quantità delle lavorazioni rispetto a quanto previsto nel progetto originario.
CONCLUSIONI
Il presente progetto contiene tutti gli elaborati specifici richiesti in fase definitiva, al fine di poter individuare le opere da realizzare sia sotto l’aspetto qualitativo che quantitativo, redatti secondo le norme legislative previste in materia di LL.PP.; per ulteriori chiarimenti si rimanda alle planimetrie specifiche allegate al progetto esecutivo di cui ne costituiscono parte integrante. Per quanto concerne il costo complessivo dell’intervento, si rimanda allo specifico elaborato di progetto (quadro sommario di spesa), nel quale è stato evidenziato sia l’importo complessivo dell’intervento, sia quello relativo alle somme a disposizione
dell’Amministrazione.
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