ACCORDO PER L'ADESIONE ALLE TRATTATIVE DI ACQUISTO DI BENI E SERVIZI INFORMATICI 2021 – 2023
ACCORDO PER L'ADESIONE ALLE TRATTATIVE DI ACQUISTO DI BENI E SERVIZI INFORMATICI 2021 – 2023
Allegato 2 - Piano dei Fabbisogni
Introduzione
Per tramite del gruppo ICT, la CRUI negozia contratti con i maggiori operatori del settore, al fine di semplificare il processo di procurement per il Sistema universitario e della Ricerca con l’obiettivo primario di ottenere condizioni di maggior vantaggio sia di natura tecnica che economica non reperibili altrimenti sul mercato. In dipendenza da tali attività e successivamente all’esito delle procedure di gara, la scelta di disporre il ricorso ad un particolare contratto o convenzione reso disponibile dalla negoziazione che CRUI fa come stazione appaltante, è poi lasciata all’autonomia degli Atenei e dei Centri di Ricerca che abbiano sottoscritto l’Accordo per l’adesione alle trattative di beni e servizi informatici. In alcuni casi l’azione si è rivelata abilitante: a titolo di esempio il contratto CASA-EES di Microsoft definito a livello globale può essere applicato solo ad istituzioni con almeno 1.000 impiegati. Nel contratto in Convenzione, tale vincolo, che avrebbe escluso un numero significativo di Atenei e Centri di Ricerca è stato portato a 100 dipendenti. Oltre a questo, va sottolineato il significativo vantaggio rispetto al listino prezzi che è normalmente riservato alle pubbliche amministrazioni.
Nei primi anni della sua attività il Gruppo ICT si è concentrato su operatori che erano ampiamente diffusi (come ad es. Microsoft, VMware e Oracle), ricevendo le diverse richieste secondo un processo che però era destrutturato e riferito al singolo contratto/convenzione. A partire dal 2019, con l’attivazione dell’Accordo per l’adesione alle trattative di beni e servizi informatici, è stata prevista e successivamente messa in atto l’elaborazione di un piano di fabbisogni che seguisse un percorso strutturato coinvolgendo tutti i partecipanti e garantisse così la possibilità di contribuire direttamente alla definizione delle future attività negoziali del gruppo ICT.
Durante il primo incontro nazionale sull’ICT tenuto nella seconda metà di gennaio 2020 presso la sede della CRUI, è stata promossa un’indagine volta a definire in modo strutturato le esigenze del Sistema nel suo complesso, necessarie a definire il Piano dei Fabbisogni 2020. L’emergenza COVID-19 iniziata poco dopo ha evidentemente condizionato anche il lavoro del gruppo ICT che, in particolar modo durante la fase di lockdown, ha indirizzato la propria azione nel facilitare il rapporto tra Istituzioni universitarie e della ricerca e i player dell’ICT anche con lo scopo di implementare le tecnologie digitali per la didattica a distanza prima e, successivamente, per la digitalizzazione delle altre funzioni accademiche che improvvisamente si sono potute tenere in presenza. I webinar promossi dal gruppo hanno rappresentato il luogo naturale per un continuo confronto delle esperienze tra gli Atenei, svolgendo di fatto una funzione di coordinamento dell’intero Sistema e di punto nodale di scambio delle informazioni necessarie ed utili per superare le diverse fasi dell’emergenza; questo, nella comunque complessa cornice della trasformazione digitale che ha investito il sistema universitario. L’aver sempre garantito e messo a disposizione le registrazioni degli incontri è stata un riferimento anche nei mesi successivi, avendo consentito di creare un patrimonio collettivo di esperienze che hanno poi supportato le scelte fatte dagli organi di Governo. Tra queste attività, è sicuramente degna di nota la raccolta dati effettuata sul tema della didattica a distanza che ha permesso di fare il punto sullo stato del sistema nazionale e ha fornito dati essenziali per comprendere lo stato di attuazione e quindi definire quelle linee di azione e di allocazione risorse in un modo più consapevole.
Dopo l’estate, il gruppo ICT ha ripreso la normale attività negoziale arrivando infine alla formalizzazione di
un’offerta da parte di The Mathworks (software house che produce il popolare software MatLab) per l’intero sistema nazionale, ed è ripresa l’attività negoziale con Adobe.
Di seguito è riportata l’analisi delle risposte al formulario sul Piano dei Fabbisogni, date da 62 Istituzioni e sarà rappresentata la strategia che il gruppo ICT intende seguire nel corso del prossimo anno, anche a seguito dei dati emersi.
L’indagine sul piano dei fabbisogni
All’indagine hanno partecipato 62Iistituzioni (università, consorzi ed enti di ricerca) che operano su tutto il territorio nazionale come mostrato in figura.
Nella prima parte, si sono richieste informazioni relativamente ai contratti già in essere (Microsoft, VMware, Oracle, IBM, Amazon), mentre nella seconda si chiedevano:
- fino ad un massimo di 5 player ICT con cui gli Enti avessero già rapporti contrattuali e per cui si richiedeva la negoziazione attraverso CRUI;
- La proposta di 5 player ICT di interesse, a prescindere dal loro attuale impiego.
L’Accordo per l’adesione alle trattative di beni e servizi informatici prevede 3 figure di riferimento: il referente per l’istituzione, il referente tecnico e il riferimento amministrativo. Nella maggior parte dei casi, si è rilevato come le risposte siano state fornite dal referente tecnico.
Adesione alle convenzioni in essere
La prima parte dell’indagine si è concentrata sull’adesione ai contratti/convenzioni già in essere, in modo da aiutare a definirne il futuro e verificarne il grado di utilità da parte dei vari Enti.
Dall’analisi delle risposte, si è rilevato come l’unico contratto a cui aderiscono tutti coloro che hanno
compilato l’indagine è quello stipulato con Microsoft e a cui tutti hanno espresso la volontà di aderire.
Per gli altri contratti il livello di adesione riscontrato è ragionevolmente ampio e si attesta su circa il 40% del totale.
L’impegno economico previsto nell’ambito dei contratti, esclusi i costi di adesione dove spesso si hanno i costi principali (come nel caso di Microsoft e VMware), prevede rispettivamente circa 1,6Mln€ per Microsoft e VMware e circa 900k€ per i restanti tre.
Nuove aree di interesse
Il questionario chiedeva di indicare, in ordine di preferenza, cinque vendor con cui l’Istituzione aveva già contratti e per cui si chiedeva una negoziazione attraverso CRUI, e ulteriori cinque vendor di potenziale interesse.
È interessante rilevare come, per la prima fattispecie, solo 43 istituzioni hanno indicato un valore e solo 16 tra questi hanno indicato i 5 vendor. Nella seconda, solo 21 Istituzioni hanno indicato almeno un vendor di interesse e solo 5 li hanno indicati tutti e 5.
Questi numeri rivelano una sostanziale copertura dei fabbisogni primari degli Enti e di conseguenza
un’attenzione a operatori di mercato più specifici e legati a loro processi interni.
La spesa indicativa per i software di cui i partecipanti hanno richiesto di svolgere attività negoziali ammonta a circa 15Mln€, e i vendor più richiesti sono collettivamente (ovvero considerando il dato relativo alle 5 preferenze espresse) Adobe e Mathworks con cui il gruppo ICT ha portato avanti una trattativa nel corso del 2020.Tra le richieste, si evidenzia come ci siano anche fornitori di Hardware come HPE e Dell.
La seguente figura indica il dettaglio delle richieste ordinate per rilevanza (numero di enti che lo hanno indicato in almeno una delle preferenze).
Come si può osservare anche nel caso delle richieste di negoziazioni per vendor non già in uso si trovano Adobe e Mathworks.
Tra le richieste, è presente anche Autodesk, con cui il gruppo ICT ha avviato i primi contatti.
La strategia per il 2021
Sulla base dell’indagine condotta e dei contatti diretti avuti con vari Atenei ed altre Istituzioni, il gruppo ICT intende proseguire e concludere le negoziazioni con i grandi player non ancora presenti nelle convenzioni (Adobe, Mathworks, Autodesk), anche con lo scopo di coprire il fabbisogno diffuso da parte di tutti gli Enti. Dovranno poi essere manutenuti gli accordi con i vendor già contrattualizzati poiché, come emerge dall’indagine, tutti i contratti sono già ampiamente utilizzati e in crescita; la negoziazione dei rinnovi riveste un ruolo delicato anche perché tutti i player nel tempo cambiano le proprie politiche globali e, di conseguenza, si rende necessario armonizzare le nuove condizioni alle specifiche esigenze del Sistema universitario, contemperandole se possibile anche con necessarie logiche di contenimento della spesa. Proprio per garantire questo obiettivo e andare in questa direzione, si è ricorso spesso alla concessione di condizioni transitorie volte a ritardare l’entrata in vigore delle nuove politiche globali. Si ritiene che il gruppo debba potenziare l’attività di supporto alle Istituzioni durante l’esecuzione dei contratti, per promuovere un uso consapevole degli strumenti messi a disposizione e favorire gli adeguamenti tecnici e organizzativi necessari ad affrontare i cambiamenti imposti dalle politiche globali.
Il gruppo comincerà quindi ad individuare nuovi criteri per interagire anche con player più piccoli, cercando
comunque di sfruttare l’effetto “sistema” nella negoziazione di software più specifici.
Si cercherà inoltre di affrontare il problema di acquisizione di apparati hardware, tema molto sentito dagli enti ma che pone non poche sfide nella sua realizzazione.
L’impianto giuridico su cui si poggiano le convenzioni CRUI, infatti, è sempre stato utilizzato nell’ambito della contrattualizzazione di servizi (OPEX) ma non di apparati che hanno la natura di investimento (CAPEX). È quindi necessario esplorare la fattibilità dell’ipotesi di sostenere il costo dell’hardware pagandolo come un servizio (cosa che adesso è possibile solo per alcuni vendor) e verificare che il volume generato sia sostenibile dall’intero sistema; questo, naturalmente, avendo cura di non sovrapporsi a centrali di committenza come CONSIP o centrali regionali. Si intende quindi avviare un primo progetto pilota di entità ridotta per verificare tutti i dettagli e validare la fattibilità.
È da sottolineare la strategicità di questa azione poiché la disponibilità di hardware come OPEX consentirebbe un uso più efficiente dei fondi europei che potrebbero essere usati per coprire le necessità computazionali della ricerca coprendone interamente il costo poiché usati esclusivamente dal progetto stesso.
Si ritiene infine che sia essenziale potenziare il contatto con le Istituzioni coinvolte, attraverso un nuovo sito web e sistemi di collaborazione a distanza, al fine di rendere sempre più partecipativo il processo e avere cicli di retroazione che consentano di verificare l’esito delle scelte fatte.
Ci si attende che il protrarsi dell’emergenza COVID-19 chieda ulteriori sforzi al gruppo per far fronte alle nuove esigenze che si presenteranno e legate a processi non interamente digitalizzati durante la prima parte della crisi.