programma Smarter Italy)
Accordo di collaborazione
ai sensi dell’articolo 15 della Legge 7 agosto 1990 n. 241
per la valorizzazione del programma di bandi di domanda pubblica intelligente
(programma Smarter Italy)
tra
la Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per la trasformazione digitale, con sede in Xxxx, Xxxxxx Xxxxxxx x. 000, c.f.: 80188230587, in persona del Capo Dipartimento pro tempore Xxx. Xxxx Xxxxxx (di seguito anche “Dipartimento”)
e
l’Agenzia per l’Italia Digitale, con sede in Roma, via Xxxxx n. 21, c.f.: 97735020584, in persona del Direttore Generale pro tempore Xxx. Xxxxxxxxx Xxxxxxx (di seguito anche “Agenzia”)
di seguito congiuntamente “le Parti”
VISTI
- il decreto legge 22 giugno 2012, n. 83 recante “Misure urgenti per la crescita del Paese”, convertito, con modificazioni, nella legge 7 agosto 2012, n. 134 e s.m.i., con cui è stata istituita l’Agenzia per l’Italia Digitale;
- il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 e s.m.i. recante il “Codice dell’amministrazione digitale” e, in particolare, l’art. 14-bis concernente l’Agenzia per l’Italia Digitale;
- il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 gennaio 2014, che ha approvato lo Statuto dell’Agenzia per l’Italia Digitale;
- il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 19 giugno 2019, con cui è stato istituito il Dipartimento per la trasformazione digitale, quale Struttura generale della Presidenza del Consiglio dei ministri che supporta il Presidente o il Ministro delegato nell’esercizio delle funzioni in materia di innovazione tecnologica e digitalizzazione;
- il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° ottobre 2012, recante l’ordinamento generale della Presidenza del Consiglio dei ministri, come modificato dal predetto decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 19 giugno 2019, e, in particolare, l’articolo 24-ter, ai sensi del quale il Dipartimento per la trasformazione digitale è preposto alla promozione e coordinamento delle azioni del Governo finalizzate alla definizione di una strategia unitaria in materia di trasformazione digitale e di modernizzazione del Paese attraverso le tecnologie digitali e, a tal fine, dà attuazione alle direttive del Presidente in materia e assicura il coordinamento e l’esecuzione dei programmi di trasformazione digitale delle pubbliche amministrazioni, anche fornendo supporto tecnico alle attività di implementazione di specifiche iniziative previste dall’Agenda digitale italiana, secondo i contenuti presenti nell’Agenda digitale Europea;
- il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 settembre 2019, con cui al Ministro Xxxxx Xxxxxx è stato conferito l’incarico per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione;
- il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 26 settembre 2019, con cui sono state delegate al richiamato Ministro le funzioni spettanti al Presidente del Consiglio dei ministri nelle materie dell’innovazione tecnologica, dell’attuazione dell’agenda digitale e della trasformazione digitale del Paese, per lo svolgimento delle quali si avvale del Dipartimento per la trasformazione digitale;
- il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 novembre 2019, con cui è stato conferito all’Xxx. Xxxx Xxxxxx l’incarico di Capo del Dipartimento per la trasformazione digitale a decorrere dal 1° gennaio 2020;
- il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 16 gennaio 2020, con cui l’Xxx. Xxxxxxxxx Xxxxxxx è stato nominato, per la durata di un triennio, Direttore Generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale, con decorrenza 20 gennaio 2020;
- il decreto legge 16 luglio 2020, n. 76 recante “Misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale”;
CONSIDERATO CHE
- il decreto del Ministro per lo Sviluppo Economico del 31 gennaio 2019, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 20 marzo 2019, n. 67 dà avvio al programma per l’attuazione dei bandi di domanda pubblica intelligente (cosiddetto programma “Smarter Italy”);
- l’Accordo di collaborazione per l’attuazione dei bandi di domanda pubblica intelligente sottoscritto in data 03 luglio 2019 tra il Ministero dello Sviluppo Economico e l’Agenzia per l’Italia Digitale ha dato avvio al programma “Smarter Italy”;
- il Protocollo d’intesa per l’attuazione di una politica di innovazione basata sulla domanda pubblica, sottoscritto in data 16 aprile 2020 dal Ministro dello Sviluppo Economico (MISE), dal Ministro dell’Università e della Ricerca (MUR) e dal Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione (MID) prevede, tra l’altro, l’adesione del MUR e del MID al programma di bandi di domanda pubblica intelligente “Smarter Italy”;
- il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 17 luglio 2020, registrato dalla Corte dei conti in data 4 settembre 2020 al n. 2053, con cui è stato approvato il “Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione 2020-2022”, individua nel programma “Smarter Italy” e negli appalti di domanda pubblica intelligente strumenti di innovazione sociale, di riduzione delle disuguaglianze e delle diversità;
- il Ministero dell’Università e della Ricerca ha aderito al programma “Smarter Italy” in data 7 agosto 2020;
- la Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per la trasformazione digitale ha aderito al programma “Smarter Italy” con atto in data 24 settembre 2020;
- il “Piano delle Attività” allegato al presente accordo è stato condiviso dai referenti nominati dal MUR e dal MISE ai sensi dell’art.4 dell’Accordo MISE-AgID del 3 luglio 2019 (cosiddetto programma “Smarter Italy”);
RITENUTO DI INTERESSE COMUNE
sostenere e attuare gli obiettivi del protocollo di intesa tra il Ministro dello Sviluppo Economico, il Ministro dell’Università e della Ricerca e il Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, anche richiamati alle successive lettere a), b), c):
a) stimolare e sostenere la creazione di un’industria e di un mercato delle soluzioni innovative incentivato dalla domanda pubblica, supportando, inoltre, attività di ricerca, sviluppo (R&S) e sperimentazione, nonché l’accesso al mercato delle aziende presenti sul territorio;
b) attuare la trasformazione strutturale delle infrastrutture digitali e dei servizi della pubblica amministrazione, promuovendo la collaborazione tra pubblico e privato per generare e diffondere l’innovazione;
c) migliorare la qualità della vita di cittadini ed imprese, favorendo l’introduzione di soluzioni innovative e tecnologie emergenti per dare riscontro a quelle esigenze di semplificazione manifestate nel quotidiano contatto con il settore pubblico;
ATTESO CHE
- le Parti, nel perseguimento delle rispettive attribuzioni istituzionali, possono ricorrere alla stipula di accordi volti a disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune, ai sensi dell’art. 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241;
- il presente Accordo rappresenta uno strumento di azione coordinata tra le Parti, finalizzato a rendere l’attività amministrativa efficiente, razionale e adeguata nonché a perseguire con maggiore tempestività ed efficacia le comuni finalità sopra evidenziate;
Tanto premesso le Parti, come sopra individuate, convengono e stipulano quanto segue.
Art. 1
(Premesse e Allegati)
1. Le premesse e gli Allegati costituiscono parte integrante e sostanziale al presente Accordo e ne orientano l’interpretazione e l’attuazione, per quanto non specificamente dettagliato nel seguente articolato.
2. Ai fini del presente Accordo valgono le seguenti definizioni:
a) “Protocollo”: il Protocollo d’intesa sottoscritto in data 16 aprile 2020 dal Ministro dello Sviluppo Economico, il Ministro dell’Università e della Ricerca e il Ministro per l’Innovazione Tecnologica la Digitalizzazione;
b) “Comitato di indirizzo”: il comitato istituito dal Protocollo, con funzioni di raccordo tra l'organo di indirizzo politico e gli organi amministrativi;
c) “Accordo” o “Accordo Smarter Italy”: l’Accordo di collaborazione per l’attuazione dei bandi di domanda pubblica intelligente sottoscritto in data 03 luglio 2019 tra il Ministero dello Sviluppo Economico e l’Agenzia per l’Italia Digitale;
d) “Programma Smarter Italy”: il programma delle attività disciplinate dall’Accordo, dagli Atti di adesione e dettagliatamente definite nel Piano esecutivo di cui all’articolo 4 dell’Accordo;
e) “Struttura di progetto”: l’unità organizzativa temporanea istituita ai sensi del comma 1, art. 4 dell’Accordo;
f) “Piano esecutivo”: documento di cui all’art. 4, comma 6, dell’Accordo, che descrive risultati, attività, tempi, risorse e costi per l’esecuzione dell’Accordo;
g) “Dipartimento”: Dipartimento per la trasformazione digitale - Presidenza del Consiglio dei ministri;
h) “Parti”: i soggetti sottoscrittori il presente Accordo;
i) “Piano Triennale 2020-2022”: Piano triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione 2020-2022, approvato con Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17 luglio 2020;
j) “Atto di adesione”: l’Accordo con il quale la Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per la trasformazione digitale ha aderito in data 24 settembre 2020 all’’Accordo di collaborazione tra MISE e AGID per l’attuazione dei bandi di domanda pubblica intelligente.
3. Si richiamano, inoltre, le definizioni di cui all’art. 1, comma 1, lettere a), b), f) g), h), l), m), n), o) p) dell’Accordo “Smarter Italy”, che rimangono valide anche ai fini del presente Accordo:
a) “Ministero”: Ministero per lo Sviluppo Economico;
b) “Agenzia”: Agenzia per l’Italia Digitale;
c) “Piattaforma per il procurement di innovazione”: piattaforma individuata alla sezione 10.1 del Piano Triennale per favorire l’emersione dei fabbisogni di innovazione, coinvolgere il mercato secondo modelli di open innovation, promuovere gli appalti di innovazione e pre- commerciali;
d) “Decreto”: il Decreto del Ministro per lo Sviluppo Economico del 31 gennaio 2019, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 20 marzo 2019, n. 67 per l’attuazione dei bandi di domanda pubblica intelligente;
e) “Soggetto co-finanziatore”: ogni Amministrazione, che, ai sensi dell’articolo 1, comma 2, del Decreto, intende mettere a disposizione risorse ulteriori rispetto a quelle individuate dal decreto per il finanziamento di bandi di domanda pubblica intelligente relativi a fabbisogni smart;
f) “Fabbisogno Smart”: un fabbisogno pubblico di innovazione selezionato ai sensi di quanto previsto dall’articolo 2 del Decreto, che attraverso un significativo avanzamento tecnologico, indirizza un miglioramento della qualità della vita dei cittadini e/o il contesto imprenditoriale delle imprese nel territorio nazionale e/o genera un rilevante impatto sull’efficienza del funzionamento della Pubblica amministrazione;
g) “Bando/i di domanda pubblica intelligente”: bando/i d’appalto individuato/i all’articolo 2 del Decreto, finalizzato al soddisfacimento di un fabbisogno smart ed emanato in conformità al modello e alla relativa disciplina, degli appalti di innovazione e/o pre-commerciali;
h) “Soggetto ospitante”: soggetto pubblico disponibile ad agire come contesto operativo per la sperimentazione delle soluzioni elaborate in risposta ai bandi di domanda pubblica intelligente;
i) “Appalto di innovazione “: appalto finalizzato all’acquisto di un prodotto, servizio o processo nuovo o che ha subito significativi miglioramenti tra cui quelli relativi ai processi di produzione, di edificazione o di costruzione o quelli che riguardano un nuovo metodo di commercializzazione o organizzativo nelle prassi commerciali, nell'organizzazione del posto di lavoro o nelle relazioni esterne;
j) “Intervento del Ministero”: programma per l’attuazione di bandi di domanda pubblica intelligente finanziato dal Ministero (dello Sviluppo Economico, ndr.) con risorse ulteriori rispetto a quelle stanziate all’articolo 1, comma 1, del Decreto.
Art. 2
(Oggetto e finalità)
1. Il presente Accordo è finalizzato alla realizzazione degli obiettivi di cui all’art. 3, comma 2, lett. a) dell’Atto di adesione all’Accordo “Smarter Italy”, richiamati alle seguenti lettere a), b), c), d):
a) promuovere e monitorare l’utilizzo degli appalti di innovazione guidati dalla domanda pubblica, al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini;
b) sostenere l’innovazione dell’offerta di mercato;
c) mantenere e incrementare la presenza sul territorio nazionale di significative competenze di ricerca e innovazione industriale;
d) generare un rilevante impatto sull’efficienza del funzionamento della Pubblica amministrazione.
2. Il presente Accordo individua e disciplina l’esecuzione delle attività che le Parti si impegnano a realizzare per il perseguimento degli obiettivi di cui al precedente comma 1.
Art. 3 (Attività)
1. Le attività che le Parti si impegnano a realizzare nell’ambito del presente Accordo hanno ad oggetto la valorizzazione del programma “bandi di domanda pubblica intelligente - Smarter Italy”, come più dettagliatamente descritte nell’allegato “Piano delle Attività”.
2. La realizzazione delle attività individuate dal presente Accordo è coordinata dalla Struttura di progetto del Programma Smarter Italy.
3. Le Parti realizzano le attività disciplinate dal presente Accordo con modalità coerenti con quanto previsto dal Piano esecutivo di cui all’articolo 4 dell’Accordo “Smarter Italy”.
4. I ruoli e i compiti delle Parti nella realizzazione del presente Accordo sono specificati nella “matrice di responsabilità” di cui all’Allegato B dell’Accordo “Smarter Italy” e in particolare:
a) Il Dipartimento svolge i compiti attribuiti al soggetto “Ministero”;
b) Agid svolge i compiti attribuiti al soggetto “Agenzia”.
5. Il Dipartimento si impegna a:
a) proporre e promuovere appalti di domanda pubblica intelligente finalizzati alla realizzazione del programma strategico “Italia 2025, la strategia per l’innovazione e la trasformazione digitale del Paese” e in coerenza con il Piano Triennale della Pubblica Amministrazione;
b) mettere a disposizione risorse professionali per la gestione operativa delle attività previste dal presente Accordo nei tempi e nei modi descritti nel “Piano esecutivo”, anche partecipando alla Struttura di progetto;
c) mettere a disposizione risorse strumentali e/o locali per lo svolgimento delle attività di comune interesse;
d) mettere a disposizione dell’Agenzia le risorse finanziarie di cui al successivo articolo 4.
6. L’Agenzia si impegna a realizzare il “Piano delle attività” nelle modalità individuate nel “Piano esecutivo” e con il coordinamento dalla “Struttura di progetto”.
7. Qualora si verificassero esigenze sopravvenute, l’aggiornamento e/o la revisione delle attività di cui al precedente comma è convenuto tra le Parti e definito con apposito atto aggiuntivo al presente Accordo.
Art. 4
(Impegni e oneri economici)
1. Per lo svolgimento delle attività previste al precedente articolo 3, comma 1, come meglio dettagliate nell’Allegato “Piano delle attività”, il Dipartimento si impegna a versare all’Agenzia un importo massimo pari ad € 2.000.000,00 (euro duemilioni/00).
2. Il Dipartimento procede all’erogazione di quanto spettante all’Agenzia mediante versamento sul conto corrente n° C/C 000030000X31 c/o la Banca Popolare di Sondrio - Sede di Roma, Xxxxx Xxxxxx Xxxxxx, 000 XXX 00000 – CAB 00000 XXXX: XX00 X000 0000 0000 0000 0000 X00 Codice Swift/BIC: XXXXXX00 intestato all’Agenzia per l’Italia Digitale, secondo le seguenti modalità:
a) il 20 % è versato a titolo di acconto, a seguito della conclusione dell’iter di registrazione da parte dei competenti Organi di controllo del decreto di approvazione del presente Accordo;
b) il successivo 70% dell’importo complessivo è versato attraverso tranche semestrali posticipate, previa presentazione, di una relazione sulle attività svolte e, ai fini della rendicontazione delle spese sostenute, della documentazione prevista al successivo comma 3. Le predette relazioni sono presentate entro il 30 marzo di ciascun anno, per le attività svolte fino al 31 dicembre dell’anno precedente, ed entro il 30 settembre di ciascun anno, per le attività svolte fino al 30 giugno del medesimo anno;
c) il saldo pari al restante 10% è versato a seguito del completamento di tutte le attività previste e della presentazione di una relazione finale su tutto quanto realizzato e sui risultati raggiunti nonché, ai fini della rendicontazione delle spese sostenute, della documentazione prevista al successivo comma 3.
3. Ai fini della rendicontazione delle spese sostenute riferita all’erogazione delle previste tranche semestrali e del saldo finale, l’Agenzia dovrà presentare, oltre alle suindicate relazioni, la seguente documentazione:
▪ dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (ai sensi dell’art. 47 D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445 e s.m.i.) relativa alle spese effettivamente sostenute, che devono corrispondere a pagamenti effettuati e giustificati da fatture quietanzate o da documenti contabili di valore probatorio equivalente;
▪ rendiconto dettagliato delle spese effettivamente sostenute e quietanzate articolato in coerenza con il quadro finanziario contenuto nell’Allegato “Piano delle attività”;
▪ elenco dei giustificativi di spesa (numero, importo, oggetto e data);
▪ dichiarazione attestante l’adempimento di tutte le prescrizioni fiscali e previdenziali.
4. Le richieste relative alle tranche di erogazione semestrali dovranno essere emesse dall’Agenzia previa positiva valutazione della documentazione descritta da parte del Dipartimento, che si esprime nei 30 giorni successivi alla ricezione della stessa. La richiesta di saldo dovrà essere presentata completa della documentazione citata entro 60 giorni dalla data di conclusione delle attività.
5. Nell’ipotesi in cui il Dipartimento non dovesse approvare la richiamata documentazione, lo stesso procede alla richiesta di ulteriori elementi conoscitivi che attestino le attività effettivamente svolte e lo stato di attuazione delle linee di azione che l’Agenzia dovrà fornire entro 30 giorni dalla richiesta. All’esito dell’esame della richiamata documentazione, il Dipartimento può approvare la relazione totalmente o parzialmente e, in tale ultimo caso, l’importo del contributo verrà ridotto proporzionalmente ovvero potrà non approvare e, in tal caso, non verrà corrisposto alcun contributo.
6. Eventuali rimodulazioni finanziarie tra le voci previste nel quadro finanziario, dovranno essere motivate e preventivamente comunicate al Dipartimento e dallo stesso autorizzate. Non sono soggette ad autorizzazione le rimodulazioni il cui valore è inferiore o pari al 10% della voce di costo con l’importo maggiore tra quelle tra cui viene effettuata rimodulazione.
7. Qualora a conclusione dell’Accordo dovessero risultare eventuali economie derivanti da attività non svolte, ovvero da minori spese rispetto quanto preventivato, l’Agenzia provvederà alla restituzione dell’eventuale importo già ricevuto, opportunamente decurtato delle somme relative ad attività già realizzate, mediante accreditamento sul conto entrate
n. 22330 intestato alla Presidenza del Consiglio dei ministri presso la Tesoreria Centrale dello Stato.
1. I referenti del presente Accordo sono:
Art. 5 (Referenti)
- per il Dipartimento: xxxx. Xxxxxx Xxxxxxxxx;
- per l’Agenzia: xxx. Xxxxx Xxxxxx.
Art. 6 (Affidamenti a fornitori esterni)
1. Per la realizzazione delle attività previste nell’Allegato “Piano delle Attività”, l’Agenzia può inoltre avvalersi, rimanendone pienamente responsabile, di propri fornitori, garantendo nelle relative procedure di affidamento l’osservanza delle norme nazionali e comunitarie in materia di appalti e procedure di evidenza pubblica.
Art. 7 (Durata ed efficacia)
1. Il presente Accordo ha durata sino al 2 luglio 2024 e acquisisce efficacia nei confronti delle Parti solo a seguito dell’avvenuta registrazione del relativo decreto di approvazione presso i competenti Organi di controllo, ai sensi delle vigenti disposizioni di legge.
2. Eventuali proroghe potranno essere concordate per iscritto tra le Parti, solo sulla base di apposita richiesta, sorretta da comprovati motivi, pervenuta almeno 60 giorni prima della scadenza dell’Accordo.
Art. 8 (Responsabilità)
1. Ciascuna Parte è sollevata da qualsivoglia responsabilità derivante dai rapporti di lavoro che dovessero essere instaurati dall’altra Parte nell’ambito delle attività di cui al presente
Accordo.
Art. 9
(Proprietà intellettuale e pretese di terzi in generale)
1. Il Dipartimento e l’Agenzia non assumono alcuna responsabilità nel caso in cui l’altra Parte abbia usato ovvero utilizzi, per l’esecuzione delle attività oggetto del presente Accordo, dati, dispositivi e/o soluzioni, anche tecniche, di cui altri abbiano ottenuto o detengano a qualunque titolo la proprietà o altri diritti di privativa.
2. Le Parti si obbligano a tenersi reciprocamente indenni da ogni responsabilità e da qualsiasi costo, spesa od onere nei confronti di chiunque, derivanti da qualsivoglia pretesa di terzi vantata in relazione ad attività svolte a qualunque titolo dalle Parti nell’ambito del presente Accordo, anche con riferimento a pretese violazioni di diritti d’autore, di proprietà intellettuale o in materia di protezione dei dati personali. Ciascuna Parte si obbliga a dare immediato avviso all’altra di qualsiasi azione di rivendicazione o questione di terzi di cui al precedente comma di cui sia comunque venuta a conoscenza.
3. Per quanto non espressamente previsto in tema di proprietà intellettuale, si rinvia alla normativa vigente in materia.
Art. 10 (Proprietà dei risultati)
1. Ciascuna delle Parti rimarrà esclusiva titolare delle informazioni, know-how e altri diritti di proprietà intellettuale e industriale relativi a quanto da essa realizzato antecedentemente alla data di entrata in vigore del presente Accordo e messo a disposizione per l’attuazione del medesimo.
2. I prodotti di qualsiasi tipologia realizzati nel corso delle attività previste del presente Accordo sono di proprietà delle Parti e degli altri soggetti di diritto pubblico che aderiscono all’Accordo “Smarter Italy”.
3. Sono comunque fatti salvi i diritti morali di coloro i quali hanno svolto l’attività di ricerca e i diritti sulle invenzioni dei dipendenti e dei ricercatori, di cui agli articoli 63, 64 e 65 del decreto legislativo 10 febbraio 2005, n. 30.
4. I dati utilizzati per le attività di studio non possono, comunque, essere comunicati a terzi, se non previo accordo delle Parti e, qualora si tratti di dati forniti da altre pubbliche amministrazioni, non possono essere comunicati a terzi in mancanza di autorizzazione scritta dell'amministrazione interessata.
5. Le Parti si impegnano reciprocamente a dare atto, sia in occasione di presentazioni pubbliche dei risultati conseguiti in esito al presente Accordo, sia in caso di redazione e pubblicazione di documenti relativi a detti risultati, che quanto realizzato consegue alla collaborazione instaurata con il presente Accordo.
Art.11
(Recesso)
1. Ciascuna delle Parti ha facoltà di recedere dal presente Accordo per cause sopravvenute, previa comunicazione scritta da inviare all’altra Parte a mezzo posta elettronica certificata
con un preavviso di almeno un mese.
2. In caso di recesso anticipato, il Dipartimento si impegna a corrispondere l’importo dovuto per le spese sostenute fino a quel momento sulla base di apposita rendicontazione, secondo le modalità stabilite al precedente articolo 4.
Art. 12 (Trattamento dei dati personali)
1. Nell’esecuzione delle attività di cui al presente Accordo, il Dipartimento e l’Agenzia potranno trovarsi nella condizione di dover trattare dati personali riferibili a dipendenti e/o collaboratori dell’altra Parte, motivo per cui si impegnano reciprocamente ad osservare, nei succitati trattamenti: (i) il Regolamento (UE) 2016/679 del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati (anche “GDPR”); (ii) il Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 recante il Codice in materia di protezione dei dati personali, come novellato dal Decreto Legislativo 10 agosto 2018, n. 101; nonché (iii) ogni altro atto, provvedimento, regolamento o disposizione delle competenti autorità per la protezione dei dati personali (questi ultimi, il Codice e il GDPR congiuntamente denominati “Normativa Privacy”).
2. Il Dipartimento e l’Agenzia si impegnano a condurre tali attività di trattamento di dati personali sulla base dei principi di correttezza, liceità, trasparenza e tutela della riservatezza dei soggetti interessati e per il solo ed esclusivo fine di perseguire le finalità di cui al presente Accordo, nonché degli eventuali obblighi di legge allo stesso connessi. I dati suindicati saranno trattati da ciascuna Parte limitatamente al periodo di tempo necessario al perseguimento delle finalità di cui sopra e saranno resi accessibili ai soli dipendenti e/o collaboratori che, in ragione della propria funzione e/o attività, abbiano la necessità di trattarli per le finalità suindicate. Le Parti dichiarano espressamente di avere all’uopo debitamente informato il proprio personale interessato.
3. Resta altresì inteso tra le Parti che qualsivoglia attività di raccolta e/o trattamento di dati personali di terzi posta in essere dall’Agenzia in esecuzione del presente Accordo sarà svolta dall’Agenzia in qualità di titolare autonomo, nel pieno rispetto della Normativa Privacy.
Art. 13 (Disposizioni finali)
1. Per quanto non espressamente previsto o disciplinato all’interno del presente Accordo, trovano applicazione le disposizioni di natura legislativa e regolamentare vigenti.
Art. 14
(Risoluzione amichevole delle controversie e Foro competente)
1. Le Parti si impegnano a risolvere amichevolmente tutte le controversie che dovessero eventualmente sorgere in merito alla validità, all’interpretazione e all’esecuzione del presente Accordo.
2. In caso di esito negativo del tentativo di risoluzione bonaria, le controversie sono devolute alla giurisdizione esclusiva del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio.
Xxxxx, approvato e sottoscritto digitalmente dalle Parti.
Dipartimento per la Trasformazione Digitale Il Capo Dipartimento
Agenzia per l’Italia Digitale Il Direttore Generale
Digitally signed by XXXXXX XXXX X=IT
O=PRESIDENZA CONSIGLIO DEI MINISTRI
XXXXXXXXX XXXXXXX
Firmato digitalmente da XXXXXXXXX XXXXXXX
Data: 2020.11.16 14:29:19 +01'00'
PER LA VALORIZZAZIONE DEL PROGRAMMA DI “BANDI DI DOMANDA PUBBLICA INTELLIGENTE”
ALLEGATO: PIANO DELLE ATTIVITA’
1. Premessa e scopo del documento 12
2. Obiettivi del Dipartimento 12
2.1 Abilitare l’open innovation procurement 14
2.2 Sperimentare l’open innovation procurement nei “Borghi del Futuro” 14
2.3 Sviluppare le piattaforme di dati per le città del futuro 14
3. Descrizione delle attività 15
3.1 Attività di indirizzo e gestione esecutiva 15
3.2 Individuazione delle linee tematiche 15
3.3 Emersione di fabbisogni specifici 16
3.4 Coinvolgimento degli operatori di mercato 16
3.5 Esecuzione degli appalti 17
3.6 Attività di comunicazione 17
3.7 Attività di monitoraggio e di sviluppo strategico 17
4. Variazioni del cronoprogramma Smarter Italy 18
6. Verifica di attuazione e rendicontazione 18
7. Descrizione analitica di progetto 19
7.1 Struttura delle attività di progetto 21
7.3 Sintesi dei risultati attesi 26
1. Premessa e scopo del documento
Il presente documento costituisce l’Allegato all’Accordo di collaborazione per la “valorizzazione del programma di bandi di domanda pubblica intelligente Smarter Italy”.
In maggior dettaglio, il presente documento illustra:
a) gli obiettivi specifici che il Dipartimento si prefigge con l’adesione all’Accordo;
b) i temi di ricerca, le aree tecnologiche e i fabbisogni smart che il Dipartimento intende promuovere attraverso i bandi di domanda pubblica intelligente;
c) il programma delle attività che il Dipartimento e l’Agenzia intendono realizzare per la valorizzazione del programma Smarter Italy;
d) eventuali regole e vincoli specifici per l’utilizzo delle risorse finanziarie messe a disposizione dal Dipartimento
Ai sensi dell’articolo 4 dell’Accordo, il MISE e l’Agenzia hanno predisposto un Piano esecutivo1, che individua nel dettaglio attività, milestones e prodotti (deliverables) del programma Smarter Italy.
Il presente Piano delle attività individua una linea progettuale che mira a valorizzare i risultati del programma Smarter Italy e li fa diventare patrimonio condiviso da tutta la Pubblica Amministrazione.
Il presente Piano delle attività deve realizzarsi in modo coordinato con l’esecuzione degli appalti di domanda pubblica intelligente finanziati dal Fondo Crescita Sostenibile. Il coordinamento del presente Piano delle attività nell’ambito del Programma Smarter Italy è compito dalla Struttura di progetto cui partecipano i rappresentanti delle Parti e degli altri soggetti che aderiscono al programma Smarter Italy.
Quanto nel presente documento è input al Programma Esecutivo. In particolare, le sezioni del presente documento relative alla “comunicazione” sono input anche al Piano di comunicazione del programma Smarter Italy.
2. Obiettivi del Dipartimento
Il Dipartimento supporta il Presidente del consiglio e il Ministro delegato in materia di trasformazione digitale e di modernizzazione del Paese attraverso le tecnologie digitali.
Con la partecipazione al programma Smarter Italy il Dipartimento intende rafforzare l’attuazione del programma strategico “Italia 2025, La strategia per l’innovazione e la trasformazione digitale del Paese” del Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, in coerenza con le linee operative del “Piano triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione 2020-222.
In particolare, con la partecipazione al programma Smarter Italy, il Dipartimento intende rafforzare l’attuazione delle seguenti azioni del programma strategico:
▪ 06 “Open Innovation nella Pubblica Amministrazione”;
▪ 07 “Procurement semplificato per l’innovazione”;
▪ 09 “Dati per le città del futuro”;
▪ 10 “I Borghi del futuro”.
1 La versione corrente del Piano Esecutivo è la 1.0, sottoscritta in data 21 febbraio 2020.
2 DPCM 17 luglio 2020 di approvazione del “Piano triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione 2020- 2022”.
Già il precedente Piano Triennale 2019-21 conteneva un capitolo3 dedicato alle amministrazioni che intendono affrontare progettualità innovative così caratterizzate:
▪ guidate da bisogni concreti di cittadini e imprese (demand driven);
▪ aperte al contributo aperto del mercato, del mondo della ricerca e del terzo settore (open innovation);
▪ realizzate attraverso l’acquisizione di soluzioni innovative sviluppate dal mercato aperto (innovation procurement).
Con il Piano triennale 2020-22 si assume la consapevolezza che innovation procurement e open innovation possono essere utilizzati insieme per accelerare la trasformazione digitale dell’amministrazione pubblica e creare nel contempo nuovi mercati di innovazione. Il Piano 2020-22 individua nel programma Smarter Italy un esempio notevole di open innovation procurement applicato allo sviluppo economico dei territori secondo il paradigma delle Smart community.
In tema di appalti di innovazione, il Piano triennale 2020-22 individua tre principali linee di azione:
LA-1. far emergere la domanda pubblica per sfidare il mercato e stimolare la generazione di soluzioni innovative;
LA-2. arricchire il “Portale degli appalti di innovazione” di servizi dedicati alle piccole amministrazioni, alle PMI e alle startup;
LA-3. dispiegare i risultati degli appalti di innovazione attraverso gli appalti pubblici ordinari, con l’effetto di accelerare la diffusione delle innovazioni e lo sviluppo di nuovi mercati.
Nella pratica, i tentativi di applicazione del paradigma dell’open innovation a supporto di azioni di procurement pubblico sono ancora rari. In Italia la gran parte di essi:
a) ha avuto ad oggetto acquisti di basso valore4 e limitato allo sviluppo di prototipi5;
b) si è concentrata sulla fase di “generazione” dell’innovazione, ma manca di un piano per il dispiegamento delle innovazioni su una scala ampia e tale da attrarre l’interesse del mercato;
c) è condotta da grandi amministrazioni, mentre le piccole amministrazioni sembrano mancare della capacità di avviare appalti di innovazione.
Il Dipartimento intende superare i limiti della situazione attuale e stimolare l’utilizzo degli appalti di innovazione affinché divengano parte ordinaria e sistematica della programmazione annuale della spesa per l’acquisto di beni e servizi di tutta la pubblica amministrazione.
Il programma “Smarter Italy” prevede la sperimentazione di appalti di innovazione basati sul modello dell’open innovation. Il Dipartimento intende verificare l’applicabilità del paradigma dell’”open innovation procurement” anche alle piccole municipalità del Paese6.
3 Rif. Piano Triennale per l’Informatica nella PA 2019-21, capitolo 10.
4 Rif. Codice dei Contratti Pubblici art. 35.
5 PoC: Proof of Concepts realizzazione incompleta o abbozzata di un determinato progetto o metodo, allo scopo di provarne la fattibilità o dimostrare la fondatezza di alcuni principi o concetti costituenti. Un esempio è quello del prototipo.
6 I Comuni con meno di 10.000 abitanti sono oltre 6.500 con oltre 18 milioni di abitanti.
2.1 Abilitare l’open innovation procurement
Una delle sfide individuate dal Piano strategico 2025 è di fare dell’Italia un luogo ideale per lo sviluppo della innovazione. Il Dipartimento riconosce in “Smarter Italy” un programma in grado di dare un positivo contributo in questa direzione.
L’avvio di iniziative imprenditoriali è spesso ostacolata da norme, regole, divieti e processi burocratici complessi che impediscono la sperimentazione delle innovazioni proposte dal mercato. Ciò ha un impatto negativo sulla competitività del settore produttivo e sull’efficacia di servizi pubblici a cittadini.
Con l’adesione al programma “Smarter Italy”, il Dipartimento intende sperimentare il paradigma dell’innovazione guidata dalla domanda pubblica e nel contempo individuare le modalità per rimuovere o mitigare eventuali ostacoli tecnici, organizzativi e regolatori, che possano rallentare l’esecuzione delle sperimentazioni di soluzioni innovative.
Il Dipartimento mette a disposizione risorse per promuovere la conoscenza del programma e dei risultati ottenuti. Le azioni di comunicazione sono indirizzate in particolare ai giovani, al fine di stimolarne creatività e imprenditorialità, e alla cittadinanza, per raccontare con casi concreti il valore della scienza, della ricerca e della innovazione.
2.2 Sperimentare l’open innovation procurement nei “Borghi del Futuro”
Il Dipartimento intende applicare i bandi di domanda pubblica intelligente anche agli agglomerati urbani di piccole e medie dimensioni individuati nella azione 10 “Borghi del futuro” del documento di “Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese 2025”.
Il “Borgo del Futuro” è un luogo in cui si vogliono concentrare investimenti e sperimentazioni pilota delle innovazioni che caratterizzeranno i contesti urbani, sociali ed economici dei prossimi anni. Tra esse si collocano quelle previste nel programma “Smarter Italy”, che pertanto costituisce un contesto adeguato per sperimentare da subito:
▪ nuove soluzioni per la mobilità delle persone e delle merci;
▪ nuove soluzioni per la valorizzazione dei beni storici e culturali;
▪ nuove soluzioni per il benessere e la salute delle persone e delle famiglie;
▪ nuove soluzioni per la protezione dell’ambiente.
Il Dipartimento intende sperimentare le potenzialità e i modi di applicazione dei bandi di domanda pubblica intelligente per le piccole amministrazioni. I risultati della sperimentazione sono trasposti in linee guida, piattaforme e servizi digitali che possano aiutare le piccole amministrazioni ad utilizzare lo strumento degli appalti di innovazione.
Il Dipartimento auspica che i risultati del programma “Smarter Italy” siano fondamento di un utilizzo sistematico e strategico della domanda pubblica come leva di innovazione del Paese, che comprenda anche i territori a più bassa densità di popolazione, le aree interne e i borghi.
2.3 Sviluppare le piattaforme di dati per le città del futuro
Migliaia di fornitori di servizi pubblici operano nelle città e sui territori. Essi raccolgono quantità enormi di dati, un patrimonio di conoscenza che spesso viene trattato come lo scarto di una attività produttiva.
Il Dipartimento promuove accordi che regolamentano la condivisione dei dati generati e raccolti in occasione della fornitura di servizi pubblici, in regime di concessione o analogo, da parte di fornitori di servizi pubblici e privati.
Il programma “Smarter Italy” costituisce occasione per sperimentare da subito modalità tecnico-organizzative per la condivisione e l’utilizzo dei dati generati dai fornitori di servizio pubblico nell’esercizio delle proprie attività. I risultati e l’esperienza della sperimentazione possono essere utili per la definizione di linee guida per tutte le amministrazioni.
Con l’adesione al programma “Smarter Italy”, il Dipartimento intende definire, sviluppare e sperimentare un modello e un prototipo di piattaforma nazionale di dati orientata alle piccole municipalità. L’azione intende colmare la carenza di offerta di mercato indirizzata alle piccole amministrazioni che ambiscono a diventare Smart Cities, nicchia della domanda pubblica ritenuta poco remunerativa dal mercato.
3. Descrizione delle attività
La presente sezione individua le azioni aggiuntive o di rafforzamento del programma “Smarter Italy” che le Parti intendono realizzare con il presente Accordo.
3.1 Attività di indirizzo e gestione esecutiva
Il Dipartimento svolge un ruolo di indirizzo politico e assicura la coerenza delle attività esecutive con le finalità dell’Accordo. L’indirizzo politico è condiviso con i soggetti co-firmatari dell’Accordo attraverso il Comitato di indirizzo per “l’attuazione di una politica di innovazione basata sulla domanda pubblica.”
Il Dipartimento promuove lo sviluppo del programma “Smarter Italy” e a tale scopo supporta l’adesione di altri soggetti pubblici.
Il Dipartimento partecipa con propri rappresentanti alla Struttura di progetto cui sono affidati i compiti di gestione descritti nell’Allegato B dell’Accordo.
Il Dipartimento si impegna ad aggiornare nel tempo le unità di personale costituenti la Struttura di progetto, anche tenendo conto delle esigenze del progetto e della pianificazione dei carichi di lavoro.
Le attività di indirizzo e di gestione esecutiva del Programma condividono il comune obiettivo di sviluppare l’utilizzo degli appalti di innovazione come strumento efficace delle politiche di innovazione.
3.2 Individuazione delle linee tematiche
Il Dipartimento condivide le aree tematiche individuate da MISE, MUR e AGID, definite nel Piano Esecutivo e nell’atto di adesione del MUR:
1) “Smart Mobility” ad oggetto il miglioramento sostanziale dei servizi per la mobilità di persone e cose nelle aree urbane;
2) Valorizzazione dei beni culturali (Cultural Heritage), ad oggetto la valorizzazione economica e turistica delle aree di rilevanza storica e artistica;
3) Benessere sociale e delle persone (Wellbeing) ad oggetto il miglioramento dello stato psico-fisico dei cittadini.
4) Protezione dell’ambiente, ad oggetto lo sviluppo di soluzioni per la mitigazione dei rischi ambientali.
Il Dipartimento contribuisce alla individuazione di ulteriori aree tematiche. In particolare, il Dipartimento contribuisce a definire linee tematiche atte a completare l’azione Borghi del futuro e, più in generale, indirizzate alla trasformazione digitale nelle piccole municipalità.
3.3 Emersione di fabbisogni specifici
Il Dipartimento contribuisce alla individuazione dei fabbisogni che sono oggetto degli appalti di domanda pubblica intelligente finanziati con il Fondo Crescita Sostenibile. A tale scopo il Dipartimento promuove lo sviluppo di modalità sistematiche e di strumenti che consentano l’emersione dei fabbisogni di innovazione, con particolare riferimento alle esigenze delle piccole amministrazioni (prevalentemente locali) e alla diffusione delle soluzioni digitali.
Nell’ambito del programma “Smarter Italy”, il Dipartimento contribuisce ad individuare i soggetti in grado di ospitare gli appalti di domanda pubblica intelligente. E’ di particolare interesse del Dipartimento sperimentare le soluzioni innovative in contesti urbani con un numero di abitanti compreso tra 5.000 e 50.000 (i già nominati “I borghi del futuro”).
I Borghi del futuro partecipano alla fase di consultazione di mercato preliminare all’avvio delle gare e illustrano tra l’altro, i propri fabbisogni specifici (casi d’uso) e le caratteristiche dei luoghi resi disponibili per ospitare le sperimentazioni e i risultati attesi.
Ogni Borgo del futuro sottoscrive le modalità di partecipazione al programma. In particolare, il “Borgo del Futuro” si impegna a realizzare le migliori condizioni per consentire le sperimentazioni sul territorio. Ciò potrà comprendere, ad esempio, la concessione di autorizzazioni (nell’ambito delle competenze dell’amministrazione locale), l’organizzazione del territorio, la comunicazione e il coinvolgimento degli abitanti e delle imprese del territorio.
Il Dipartimento ritiene necessario supportare i Xxxxxx del futuro affinché si possano realizzare rapidamente le condizioni per consentire le sperimentazioni. A tale scopo il Dipartimento propone la costituzione, nell’ambito della organizzazione di “Smarter Italy”, di una unità funzionale dedicata ad assistere i soggetti ospitanti e i Borghi del Futuro. Tale unità funzionale è composta da personale Agid ed ha il compito di rimuovere gli ostacoli tecnici, organizzativi e amministrativi che possano rallentare l’esecuzione degli appalti. A tale scopo potranno anche essere rimborsate le spese vive sostenute dai Soggetti ospitanti, entro i limiti definiti e programmati di volta in volta in relazione a ciascun appalto7.
3.4 Coinvolgimento degli operatori di mercato
In coerenza con gli indirizzi delle politiche di innovazione e con il Protocollo d’intesa, il Dipartimento:
a) promuove il coinvolgimento di PMI e startup nelle fasi di consultazione di mercato8;
b) promuove la più ampia partecipazione di tutti gli operatori economici ai bandi di domanda pubblica intelligente.
A tale scopo, il Dipartimento raccomanda di organizzare gli appalti in lotti affinché tutti agli operatori economici possano esprimere al meglio la propria potenzialità innovativa.
7 Rif. Accordo articolo 4, comma 8.
8 Rif. Codice dei contratti pubblici, art 66 e 67.
Il Dipartimento promuove lo sviluppo di soluzioni innovative digitali e il loro successivo dispiegamento nella P.A.
In particolare, il Dipartimento raccomanda di orientare i bandi di domanda pubblica intelligente anche allo sviluppo di un portafoglio di offerta di beni e servizi dedicati all’innovazione nei piccoli centri abitativi. Tali beni e servizi saranno oggetto di sperimentazione presso i Borghi del Futuro che hanno il compito di “soggetti ospitanti”9.
Il Dipartimento pone all’evidenza la necessità di rilevare, rimuovere o mitigare eventuali ostacoli tecnici, organizzativi e regolatori, che possano rallentare le fasi sperimentali previste nell’ambito del programma.
Il Dipartimento mette a disposizione risorse dedicate a facilitare i rapporti tra la Struttura di progetto e tutti i soggetti ospitanti, con particolare attenzione ai Borghi del futuro.
Il Dipartimento mette a disposizione risorse dedicate a rafforzare le attività di comunicazione e disseminazione dei risultati del programma. In particolare si ritiene fondamentale indirizzare, con gli opportuni strumenti tecnici e canali di comunicazione, una particolare attenzione a:
▪ cittadini, perché possano comprendere come il volano dell’innovazione può essere applicato anche nel proprio territorio;
▪ amministratori delle città, evidenziando le innovazioni e i successi raggiunti, affinché la iniziativa possa fare sistema e le amministrazioni possano proattivamente stimolare il percorso di sviluppo;
▪ professionisti, imprese, centri di ricerca etc. poiché direttamente coinvolti negli appalti e nella realizzazione delle innovazioni.
A tale scopo il Dipartimento mette a disposizione risorse dedicate allo sviluppo di contenuti digitali informativi e alla loro diffusione, anche attraverso metodi e canali innovativi.
3.7 Attività di monitoraggio e di sviluppo strategico
L’accordo per l’attuazione dei bandi di domanda pubblica intelligente prevede l’esecuzione di attività di “Monitoraggio e comunicazione”10. In particolare, per quanto riguarda il monitoraggio, l’Accordo prevede l’elaborazione semestrale di rapporti che descrivono, tra l’altro, le attività svolte e i risultati ottenuti.
Il Dipartimento evidenzia la opportunità di misurare l’efficacia del programma tenendo in conto le seguenti raccomandazioni:
a) inquadrare il percorso dei bandi di domanda pubblica intelligente nel paradigma dell’open innovation;
b) misurare l’efficacia del modello di open innovation evidenziando le specificità connesse alla regolamentazione degli appalti pubblici;
9 Soggetto pubblico disponibile ad agire come contesto operativo per la sperimentazione delle soluzioni elaborate in risposta ai bandi di domanda pubblica intelligente.
10 Rif. azione A.10 – Allegato B dell’accordo.
c) tracciare e misurare la partecipazione di PMI e startup in tutte le fasi dell’appalto11;
d) tracciare i risultati anche in termini di outbound innovation e, conseguentemente, i contributi allo sviluppo di mercati diversi rispetto a quelli attuali.
Il Dipartimento auspica che i risultati del programma “Smarter Italy” siano fondamento di un utilizzo sistematico e strategico della domanda pubblica come leva di innovazione del Paese, che comprenda anche i territori a più bassa densità di popolazione, le aree interne e i borghi.
L’esperienza del programma e le nuove funzioni della Piattaforma “Appaltiinnovativi” ambiscono ad essere strumenti per far sì che, come previsto dal Piano Triennale12, la programmazione degli acquisti di innovazione divenga per le amministrazioni una pratica ordinaria, sistematica e rilevante.
La programmazione degli appalti di innovazione dovrà essere aperta al coinvolgimento di tutti gli operatori economici, ivi comprese le piccole imprese e le start-up.
4. Variazioni del cronoprogramma Smarter Italy
Il Dipartimento e Agid condividono la struttura analitica di progetto (WBS) descritta all’Allegato B dell’Accordo.
Il Dipartimento e Xxxx contribuiscono alla definizione e gestione del Cronoprogramma delle attività previste dall’accordo, cercando di contemperare gli obiettivi di rapidità e di efficacia.
5. Vincoli specifici
Le risorse finanziarie rese disponibili dal Dipartimento, le modalità di trasferimento, di utilizzo e rendicontazione sono definite nell’Accordo di cui il presente documento costituisce allegato e parte integrante.
6. Verifica di attuazione e rendicontazione
Il Dipartimento mette a disposizione le risorse finanziarie individuate all’articolo 4 dell’Accordo di cui il presente documento è parte integrante.
L’art. 4 dell’Accordo individua le modalità di rendicontazione delle attività e degli oneri relativi all’esecuzione dell’Accordo stesso.
L’Allegato A dell’Accordo individua le voci di spesa ammissibili a rimborso. L’allegato D al Piano Esecutivo “Linee guida per la rendicontazione e la determinazione delle spese ammissibili” descrive nel dettaglio i termini di ammissibilità delle spese e le modalità di rendicontazione.
La sezione “Descrizione analitica di progetto” individua i risultati attesi dalla partecipazione del Dipartimento al programma. Per ciascuno di essi si preventiva il costo e ciascuno di essi costituisce una voce di rendicontazione.
11 Rif. Accordo per l’attuazione dei bandi di domanda pubblica intelligente – Allegato B, attività A.2-A.8. 12 Piano Triennale, azioni CAP8.LA20, LA25 e LA28.
7. Descrizione analitica di progetto
Il contributo del Dipartimento e di Agid al programma “Smarter Italy” consiste nella proposizione di una linea di attività progettuale orientata a valorizzare i risultati del programma e in particolare:
a) a promuovere e sostenere l’utilizzo degli appalti di innovazione anche nelle pubbliche amministrazioni locali, in attuazione delle azioni 6 e 7 del Piano strategico Italia 2025;
b) a sviluppare un portafoglio di offerta di beni e servizi per l’innovazione dei piccoli centri abitativi, in attuazione alla azione 10 del Piano strategico Italia 2025.
La linea progettuale descritta nel presente documento affianca l’esecuzione degli appalti di innovazione realizzati con le disponibilità del Fondo Crescita Sostenibile.
Il Dipartimento e Xxxx intendono affrontare l’intero ciclo dell’acquisto: la programmazione13, l’ingaggio preliminare del mercato14, l’esecuzione degli appalti, il dispiegamento dei risultati attraverso gli appalti ordinari di Consip e dei soggetti aggregatori regionali.
In prima battuta, le Parti vogliono individuare i criteri per l’emersione dei fabbisogni del territorio e della popolazione e in particolare dei fabbisogni di soluzioni innovative. Tali criteri potranno essere applicati nella fase di programmazione della spesa per acquisti, che le amministrazioni realizzano usualmente in autunno di ciascun anno.
Il Dipartimento individua i piccoli centri denominati Borghi del futuro (in numero di 10-15), che si aggiungono alle grandi città che ospitano la sperimentazione Smarter Italy. Il Dipartimento propone i Xxxxxx candidati e contribuisce a definire le modalità della loro partecipazione agli appalti di innovazione, sotto gli aspetti giuridici economici ed operativi.
Il “Borgo del Futuro” è un luogo in cui il programma “Smarter Italy” concentra investimenti e sperimentazioni pilota delle innovazioni che caratterizzeranno i contesti urbani, sociali ed economici dei prossimi anni. I Borghi del Futuro svolgono il ruolo di “soggetti ospitanti” previsto dall’Accordo.
In ciascuno dei Borghi del futuro sono sperimentate soluzioni relative a tutte le tematiche di “Smarter Italy”: la mobilità di persone e merci, il benessere dei cittadini, la valorizzazione dei beni culturali, la protezione del territorio, cui si potranno aggiungere le ulteriori tematiche individuate dal Comitato di Indirizzo. La Struttura di progetto valuta l’eventualità di non effettuare la sperimentazione di alcune tematiche in alcuni Borghi dandone motivazione.
L’azione sui Borghi del futuro ha per obiettivo la definizione di un portafoglio di beni e servizi che i piccoli centri abitativi potranno acquistare per realizzare progetti di innovazione.
Il componente fondamentale del Portafoglio di beni e servizi per i Borghi del Futuro è una piattaforma digitale che funge da strato di interoperabilità e condivisione di dati tra componenti applicativi verticali (che saranno potenzialmente parte del Portafoglio servizi) e tra applicativi in uso da parte di città diverse. La piattaforma ha funzioni principali di raccolta e analisi di dati pubblici e vorrebbe costituire uno strato comune su cui appoggiare i servizi di innovazione.
La piattaforma è scalabile è può essere utilizzata da centinaia di municipalità contemporaneamente. I suoi servizi sono erogabili in modalità cloud e preferibilmente pay per use. Ciò consente di individuare i “soggetti erogatori” del servizio (pubblici o privati), che
13 Rif. Codice dei Contratti Pubblici art 21.
14 Rif. Codice dei contratti pubblici, art 66 e 67.
potranno servire centinaia di amministrazioni, sollevandole dalle complessità del servizio tecnologico.
L’azione intende inoltre colmare la carenza di una offerta di mercato dedicata alle piccole amministrazioni che ambiscono ad attuare il paradigma Smart Cities, nicchia della domanda pubblica ritenuta poco remunerativa dal mercato.
Il prodotto è realizzato con la modalità dell’appalto di domanda pubblica intelligente e specificamente quale risultato dell’appalto denominato “Smart Mobility”, sfida 1 “piattaforma predittiva”. L’appalto è realizzato secondo il modello e la disciplina del programma “Smarter Italy”, che, tra l’altro, individua in Agid la stazione appaltante.
Le caratteristiche dei beni e servizi innovativi che confluiscono nel portafoglio sono individuati ad esito degli appalti di domanda pubblica intelligente e sempre con un approccio di tipo “open innovation”.
L’approccio di tipo “open innovation” consiste nell’aprire le sfide di innovazione dei Borghi del futuro nella maniera più ampia possibile andando a stimolare non solo gli usuali operatori di mercato fornitori della PA, ma anche PMI, startup, enti pubblici di ricerca, operatori del terzo settore, nel seguito anche detti, nel loro insieme, “operatori dell’innovazione”.
L’approccio di tipo “open innovation” prevede inoltre il coinvolgimento dell’innovation procurement broker pubblico, la cui funzione principale è di coinvolgere e attivare da un lato il sistema pubblico, dall’altro gli attori privati. E’ compito dell’Innovation procurement broker assicurare l’efficacia dell’intero ciclo dell’innovazione, dall’emersione del fabbisogno alla diffusione su larga scala delle soluzioni innovative selezionate e sperimentate.
La funzione di Innovation procurement broker per il programma “Smarter Italy” è svolta da Agid, che utilizza a tale scopo la Piattaforma per gli appalti di innovazione “xxxxxxxxxxxxxxxx.xxx.xx”. Vengono sviluppate nuove funzioni della Piattaforma, specificamente dedicate alle esigenze delle piccole amministrazioni territoriali. Le nuove funzioni sviluppate nell’ambito del presente programma sono elencate nel seguito:
• servizi per l’emersione e l’aggregazione dei fabbisogni di innovazione delle piccole amministrazioni;
• servizi per il monitoraggio della spesa in acquisti di beni e servizi delle piccole amministrazioni, in fase di programmazione (ex-ante) ed a consuntivo (ex post);
• servizi di supporto alla individuazione e programmazione dei fabbisogni prioritari, comprensivo della stima delle risorse finanziarie disponibili, della valutazione di impatto e delle potenzialità di sviluppo di nuovi mercati connessi al soddisfacimento dei fabbisogni.
L’aggiudicazione dei bandi di domanda pubblica intelligente del programma “Smarter Italy” consente di selezionare gli operatori economici a cui affidare lo sviluppo delle soluzioni innovative per le città ed i Borghi del Futuro.
La messa a punto dei beni e servizi per i Borghi del futuro è realizzata durante l’esecuzione dei bandi di domanda pubblica intelligente.
Il programma “Smarter Italy”, attraverso la Struttura di progetto, fornisce assistenza tecnica ai borghi che ospitano la sperimentazione, per rimuovere gli eventuali ostacoli, favorire la collaborazione con operatori del terzo settore e associazioni di cittadini che operano sul territorio.
Il risultato principale degli appalti di domanda pubblica intelligente sarà un portafoglio di beni e servizi offerto dall’insieme di operatori “innovatori” aggiudicatari dei bandi di domanda
pubblica intelligente (imprese grandi e piccole, startup, enti di ricerca) e finalizzato all’innovazione delle piccole città.
In coerenza con la disciplina dei bandi di domanda pubblica intelligente, le soluzioni sviluppate potranno rimanere nella disponibilità dei Borghi del Futuro anche oltre il termine di esecuzione degli appalti stessi. Diritti di uso e di proprietà dei risultati dell’appalto sono disciplinati di volta in volta di volta in volta con ciascun bando.
Successivamente all’appalto, I beni ed i servizi sperimentati possono essere migliorati, modificati e tra loro composti per realizzare soluzioni acquisibili da tutte le amministrazioni.
La diffusione sul territorio di tali soluzioni potrà farsi attraverso accordi con Consip e i soggetti aggregatori, come già previsto dal DM 31.01.2019 e dallo stesso programma “Smarter Italy”. Il Dipartimento promuove il coinvolgimento e il contributo degli stakeholder istituzionali e dei soggetti aggregatori della domanda pubblica (Consip, a livello nazionale e gli aggregatori regionali).
L’intero processo fin qui descritto è sottoposto a monitoraggio, con particolare attenzione alla rilevazione della partecipazione delle PMI, delle startup innovative, dei soggetti della ricerca pubblica. I risultati del monitoraggio sono feedback per il miglioramento continuo del programma “Smarter Italy” e delle eventuali altre iniziative basate sulla domanda pubblica di innovazione.
Il Dipartimento e Agid intendono elaborare linee guida, raccomandazioni e strumenti che possano essere utilizzati da tutte le amministrazioni. Si vuole infatti consentire anche alle piccole amministrazioni di utilizzare la domanda pubblica generata su scala locale come leva della innovazione, con un impatto ovviamente locale, ma anche, aggregando la domanda, su scala nazionale.
L’esperienza del programma e le nuove funzioni della Piattaforma “Appaltiinnovativi” supportano lo sviluppo strategico di “Smarter Italy”: fare in modo che la programmazione degli acquisti di innovazione divenga per le amministrazioni una pratica ordinaria, sistematica e rilevante.
La linea progettuale descritta nel presente documento è parte del programma “Smarter Italy” ed è coerente con il Piano Triennale per l’Informatica nella PA.
Il termine dell’esecuzione del piano di attività è previsto a dicembre 2023.
7.1 Struttura delle attività di progetto
Il presente paragrafo identifica le linee di attività progettuali. Per ciascuna di esse descrive gli elementi essenziali: l’obiettivo, la descrizione delle modalità attuative, i tempi di esecuzione.
MID-1: linee guida per l’emersione dei fabbisogni (dicembre 2020)
Ad ottobre di ogni anno le amministrazioni pubbliche sono chiamate a programmare gli acquisti del biennio successivo. L’adempimento è realizzato con le modalità definite da ANAC e dalle altre istituzioni competenti. Gran parte del processo di produzione e raccolta dei dati sulla programmazione acquisti è informatizzato15.
15 I dati di programmazione sono gestiti dal Servizio contratti pubblici (SCP) del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, realizzato in collaborazione con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ed ITACA.
Purtroppo allo stato le amministrazioni non hanno l’obbligo di “marcare” quegli acquisti che potrebbero avere una valenza strategica, di innovazione e con una visione nel lungo periodo e che, per queste caratteristiche, sarebbero i migliori candidati per divenire oggetto di appalti di innovazione. La capacità di individuare anticipatamente i fabbisogni di innovazione allo scopo di pianificare adeguatamente il ciclo del procurement innovativo è questione non risolta, neanche su scala comunitaria16. Ciononostante, è opinione condivisa che la fase di emersione dei fabbisogni di innovazione sia rilevante affinché i programmi di incentivazione come Smarter Italy possano esplicitare al meglio i propri effetti.
A tale scopo il Dipartimento e Agid, in coerenza con il Piano Triennale (CAP8.LA20) sviluppano linee guida e raccomandazioni che aiutino le PA a prendere consapevolezza della possibilità e della opportunità di evidenziare i “fabbisogni di innovazione”. Lo sviluppo delle linee guida si può basare anche sulla letteratura già disponibile, prodotta dalla Commissione Europea e da centri di studio, anche collocati in Italia.
Il risultato sarà orientato anche all’utilizzo da parte delle amministrazioni che tipicamente non hanno la capacità amministrativa per affrontare un acquisto di innovazione17, tra cui le piccole amministrazioni locali.
Il risultato sarà pubblicato sulla Piattaforma degli appalti di innovazione e divulgato anche attraverso le associazioni delle stazioni appaltanti pubbliche (Conferenza delle Regioni – Itaca).
La prima applicazione sperimentale delle linee guida potrà essere fatta già nella programmazione degli acquisti per il biennio 2021-22 e potrà riguardare i soggetti ospitanti le sperimentazioni di “Smarter Italy”.
L’impegno di spesa previsto per la realizzazione delle linee guida è di euro 30.000, in prevalenza in risorse umane con una elevata competenza sui temi dell’economia dell’innovazione e delle politiche di innovazione.
La realizzazione di linee guida per l’emersione dei fabbisogni di innovazione è coerente e contribuisce alla realizzazione dell’azione CAP8.LA20 del Piano Triennale per l’informatica 2020-2022.
MID-2: Servizio per la rilevazione dei fabbisogni di innovazione (giugno 2021)
Ogni anno la pubblica amministrazione italiana spende circa 150 miliardi di euro per l’acquisizione di beni e servizi. Come illustrato in premessa dell’azione MID-1, per promuovere l’utilizzo degli appalti di innovazione, è essenziale rilevare la parte di spesa indirizzabile verso soluzioni innovative, distinguendola da quella, prevalente in termini quantitativi, che continuerà ad essere “spesa conservativa”.
La rilevazione dei fabbisogni di innovazione è stimolata grazie alle linee guida di cui al punto MID-1. L’azione MID-2 intende sviluppare un servizio on-line che supporti il processo di rilevamento dei fabbisogni di innovazione, anche con modalità semi-automatiche.
Il sistema parte dall’analisi di fonti dati specifiche, tra cui la programmazione biennale degli acquisti e la rendicontazione degli acquisti effettuati dalle PA presso i soggetti aggregatori. La successiva analisi automatica di questi dati consente di selezionare i fabbisogni di innovazione prioritari e i settori merceologici candidati all’innovazione.
16 Riferimento: “Benchmarking of national innovation procurement policy frameworks across Europe”, anno 2019.
17 Indicativamente, amministrazioni con volume annuale di spesa in acquisti di beni e servizi inferiore a 20 milioni di euro.
I fabbisogni candidati possono essere sottoposti ad una verifica consultiva da parte dei soggetti aggregatori, delle amministrazioni interessate e di esperti. In particolare, le informazioni consentono di pianificare il Portafoglio di beni e servizi per i Borghi del Futuro.
Il servizio oggetto di sviluppo si basa sulla Piattaforma software per gli appalti di innovazione, di cui rappresenta una estensione funzionale. Specifica esigenza di “Smarter Italy” per i Borghi del Futuro è la capacità di individuare in modo rapido ed efficace i fabbisogni analoghi espressi dalle piccole amministrazioni. A tale scopo sarà sviluppato uno specifico algoritmo per l’individuazione delle analogie tra i fabbisogni proposti dalle diverse amministrazioni.
L’azione comprende la progettazione, lo sviluppo software, la messa in esercizio e la gestione dello servizio digitale per la rilevazione dei fabbisogni di innovazione fino al dicembre 2023.
L’impegno di spesa previsto è di euro 600.000:
▪ parte sarà in affidamenti al mercato, ad oggetto la progettazione, lo sviluppo software, la valutazione sperimentale e la gestione del servizio digitale;
▪ parte è in risorse umane con una elevata competenza sui temi dell’economia e delle politiche dell’innovazione. Tali risorse potrebbero coincidere in parte con quelle ingaggiate per la realizzazione dell’azione MID-1. Sarà valutata l’opportunità di attivare collaborazioni istituzionali con soggetti pubblici.
L’azione MID-2 è coerente con l’azione LA 75 del Piano Triennale 2019-21 e con l’azione CAP8.LA20 del Piano Triennale 2020-22.
MID-3: cruscotto di reportistica sulla domanda di innovazione (giugno 2021)
L’azione ha per obiettivo lo sviluppo di un cruscotto per l'analisi dati e la produzione di reportistica sui fabbisogni di acquisti innovativi delle piccole municipalità. Il cruscotto si fonda sui risultati dell’azione MID-2, che saranno utilizzati incrementalmente man mano che essa procede.
Lo strumento dovrebbe supportare l’analisi correlata dei dati di programmazione delle piccole municipalità (circa 5.000 soggetti), nonché delle amministrazioni provinciali, delle città metropolitane, delle regioni, degli organi centrali (Giustizia, Sanità) che insistono sul territorio delle piccole municipalità. Ciò consente di analizzare i fabbisogni delle piccole amministrazioni territoriali correlandoli con quelli dei soggetti pubblici che hanno competenza sul territorio stesso. A titolo di esempio, il sistema consente di porre in correlazione gli investimenti in tema di sicurezza sociale di un piccolo comune con quelli del sistema della pubblica sicurezza (Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri).
Il cruscotto, oltre a fornire dati in tempo reale, supporta anche la produzione di report annuali sui fabbisogni delle piccole municipalità e contribuisce tra l'altro, ai report annuali sulla pianificazione acquisti previsti dal Piano Triennale 2020-22.
Il sistema si fonda sul paradigma del motore di ricerca (linguistico e/o semantico), verticalizzato sul dominio specifico. Alcuni esempi di motori di ricerca semantica applicati al settore del procurement pubblico sono disponibili sul mercato, ma non soddisfano tutte le caratteristiche funzionali richieste dal presente programma.
L’azione comprende la raccolta di dati, la progettazione e la elaborazione di report continui e programmati per i bienni 2021-22 e 2022-23.
Il contenuto dei report alimenta in modo incrementale il Portafoglio di beni e servizi per i Borghi del Futuro e indirizza i bandi di domanda pubblica intelligente di “Smarter Italy”.
L’impegno di spesa previsto è di euro 150.000:
▪ parte prevalente sarà in affidamenti al mercato, ad oggetto la progettazione e lo sviluppo software. Sarà valutata l’opportunità di realizzare un affidamento unico dei servizi necessari per la realizzazione delle azioni MID-3, eventualmente organizzando unico appalto in lotti funzionali;
▪ parte non prevalente è in risorse umane con una elevata competenza sui temi dell’economia dell’innovazione e degli appalti di innovazione. Tali risorse potrebbero coincidere in parte con quelle ingaggiate per la realizzazione dell’azione MID-1. Sarà valutata l’opportunità di attivare collaborazioni istituzionali con soggetti pubblici.
L’azione MID-3 è coerente con l’azione LA 75 del Piano Triennale 2019-21 e con le azioni CAP8.LA25/LA28 del Piano Triennale 2020-22.
MID-4: un innovation broker per le piccole municipalità
Il programma “Smarter Italy” utilizza la Piattaforma per gli appalti di innovazione (xxxxxxxxxxxxxxxx.xxx) prevista dal Piano triennale 2019-21. “Xxxxxxxxxxxxxxxx.xxx” svolge la funzione principale di innovation procurement broker. L’innovation procurement broker “accompagna” l’amministrazione innovatrice nell’ecosistema degli appalti di innovazione: aggrega la domanda analoga di altre amministrazioni, attiva le relazioni con soggetti finanziatori, ingaggia il mercato, individua le centrali di committenza se necessario.
Le caratteristiche funzionali di un innovation procurement broker sono state recentemente indirizzate dall’omonimo gruppo di lavoro della Partnership for Innovation Procurement della Urban Agenda for the EU, coordinato dall’Agenzia per l’Italia Digitale.
Le piccole amministrazioni in particolare non hanno il peso necessario per attrarre l’interesse degli operatori dell’innovazione. Pertanto, più di altre amministrazioni hanno bisogno del supporto dell’innovation procurement broker istituzionale, che li affianchi nel percorso guidato dalla domanda di innovazione.
Il Dipartimento promuove la produzione di linee guida, raccomandazioni e lo sviluppo di servizi digitali per la realizzazione delle consultazioni preliminari di mercato, dedicata alla domanda, spesso frammentata, delle piccole municipalità. Il brokerage per le piccole municipalità comprende servizi specifici di aggregazione della domanda e delle risorse, un sistema per l’ingaggio del terzo settore e delle associazioni di cittadini, un modulo specifico per la pianificazione di attività di sperimentazione distribuite. I nuovi componenti si realizzano sulla base della piattaforma per gli appalti di innovazione e la arricchiscono di nuovi servizi digitali.
L’azione consente di pianificare la tipologia di operatori economici che hanno le migliori caratteristiche per alimentare il Portafoglio di beni e servizi per i Borghi del Futuro.
L’azione comprende la progettazione, lo sviluppo software, la integrazione nella Piattaforma per gli appalti di innovazione, la messa in esercizio e la gestione dello strumento fino al dicembre 2023.
L’impegno di spesa previsto è di euro 250.000:
▪ parte prevalente sarà in affidamenti al mercato, ad oggetto la progettazione, lo sviluppo software, la gestione dei servizi. Sarà valutata l’opportunità di realizzare un affidamento unico dei servizi necessari per la realizzazione delle azioni MID-2, MID-3 e MID-4 eventualmente organizzando unico appalto in lotti funzionali;
▪ parte non prevalente è in risorse umane con una elevata competenza sui temi dell’open innovation e degli appalti di innovazione.
L’azione MID-4 è coerente con l’azione LA 75 del Piano Triennale 2019-21 e con l’azione CAP8.LA22 del Piano Triennale 2020-22.
MID-5: Assistenza tecnica ai Borghi del Futuro
L’azione prevede un rafforzamento della Struttura di progetto con la costituzione di un sottogruppo per l’assistenza ai soggetti ospitanti. Il sottogruppo di lavoro ha il compito di rimuovere gli ostacoli tecnici, organizzativi e amministrativi che possano rallentare l’esecuzione degli appalti e del processo di innovazione nel suo complesso, con particolare riferimento ai Borghi del Futuro.
L’azione comprende la produzione di rapporti semestrali che illustrano gli ostacoli individuati, le azioni correttive poste in essere e l’esito delle medesime.
L’azione consente di individuare anticipatamente vincoli e ostacoli specifici al dispiegamento dei beni e servizi innovativi per le piccole municipalità.
L’impegno di spesa è di euro 180.000 a carico del Dipartimento.
La parte prevalente della spesa è in risorse umane impegnate ad hoc sul progetto, che potranno assicurare la continuità all’assistenza ai soggetti ospitanti per tutta la durata del progetto. Gli specialisti responsabili dell’assistenza tecnica hanno il compito, tra l’altro, di individuare puntualmente le azioni di supporto necessarie per rimuovere gli ostacoli al processo di innovazione, nonché gli oneri necessari per rimuoverli.
L’Accordo, all’articolo 4 comma 8, disciplina la modalità di cui il Fondo Crescita Sostenibile può sostenere l’acquisizione di servizi per conto dei soggetti ospitanti senza pesare sulle risorse messe a disposizione dal Dipartimento. L’Accordo prevede infatti che gli oneri per il rimborso delle spese vive dei soggetti ospitanti per l’attuazione di ciascun bando di domanda pubblica intelligente, nonché gli oneri per i compensi e le missioni dei commissari di gara e degli organi di valutazione e di validazione siano a carico del budget per gli appalti di domanda pubblica intelligente.
MID-6: cruscotto di monitoraggio PMI e Startup
L’azione MID-6 prevede lo sviluppo di un cruscotto per l'analisi dati e la produzione di reportistica relativa al percorso di open innovation realizzato dalle PMI e dalle startup. Il cruscotto produce report sull’esito delle consultazioni di mercato e degli appalti svolti nell’ambito del programma Smarter Italy. Il report comprende la misura degli indicatori di ingaggio e partecipazione di startup e PMI previsti dal Piano Triennale. Il report contiene anche i risultati dell’analisi del comportamento degli operatori di mercato nel processo di open innovation (tra cui, ad esempio, la propensione alla partecipazione agli appalti innovativi, all’aggregazione con altri soggetti, all’investimento aggiuntivo rispetto al corrispettivo per i servizi oggetto d’appalto).
L’azione comprende la raccolta di dati, la progettazione e la elaborazione di report su richiesta o programmati per ciascuno anno fino al 2023.
L’impegno di spesa previsto è di euro 130.000:
▪ parte prevalente è in risorse umane, con una elevata competenza sui temi dell’economia dell’innovazione e dei processi di open innovation. Sarà valutata l’opportunità di attivare collaborazioni istituzionali con altri soggetti pubblici;
▪ parte non prevalente è in affidamenti al mercato, ad oggetto lo sviluppo di sistemi informatici per il monitoraggio di dati sulle dinamiche di comportamento degli operatori di mercato nei processi di open innovation.
L’azione MID-6 è coerente con l’azione LA 75 del Piano Triennale 2019-21 e con le azioni CAP8.LA25/LA28 del Piano Triennale 2020-22.
MID-7: attuazione del Piano di comunicazione
Il programma “Smarter Italy” include un Piano di comunicazione, che descrive obiettivi, strumenti e risultati attesi. Il Piano prevede la costituzione di un gruppo di lavoro presso Agid, con il compito di “ufficio comunicazione di progetto”. Il gruppo di lavoro concerta il messaggio comunicativo con gli uffici di comunicazione delle Parti firmatarie l’Accordo.
Il Piano di comunicazione prevede, tra l’altro:
▪ lo sviluppo di una immagine grafica coordinata per “Smarter Italy” e di un brand specifico per i Borghi del Futuro;
▪ lo sviluppo e la gestione di piattaforme di comunicazione specifiche: un sito web che affianchi “xxxxxxxxxxxxxxxx.xxx”, una pagina Facebook, un canale Linkedin, un canale Youtube, account Twitter e Instagram;
▪ la realizzazione di contenuti multimediali, anche basati sul paradigma dello storytelling, media kit e format video, tra loro coordinati e integrati;
▪ la pubblicazione continua e programmata di news, di presenza sulla stampa e i canali generalisti e specializzati;
▪ la costituzione e la gestione del gruppo di esperti “Ambasciatori di Smarter Italy”;
▪ la gestione delle community di innovatori nella PA e degli innovatori di mercato. L’impegno di spesa previsto è di euro 660.000:
▪ parte prevalente è in affidamenti al mercato e in particolare ad operatori in grado di
svolgere le attività tipiche di una agenzia di comunicazione;
▪ parte non prevalente è in risorse umane, con competenze nel settore della comunicazione, in particolare la comunicazione digitale, che andranno a rafforzare il gruppo di lavoro sulla comunicazione.
Agid si impegna a valorizzare le sinergie con il progetto Italia-login del Programma Operativo Nazionale Governance PON-Gov 2014-2020.
Il Dipartimento esercita funzioni di indirizzo e verifica dei risultati del progetto nell’ambito della struttura di progetto del programma “Smarter Italy”. A tale scopo partecipa alla Struttura di progetto con propri rappresentanti.
Agid è il soggetto esecutore del progetto, ed è responsabile della realizzazione delle linee di azione e dei prodotti descritti nella sezione precedente.
A tale scopo Xxxx si impegna, tra l’altro, a sfruttare le sinergie con l’intero programma “Smarter Italy” ed a valorizzazione le risorse rese disponibili attraverso il Programma Operativo Nazionale Governance PON-Gov 2014-2020.
7.3 Sintesi dei risultati attesi
La tabella seguente descrive i prodotti attesi della linea progettuale oggetto del presente documento. Per ciascun linea di azione, la tabella:
▪ individua l’azione pertinente nella Strategia 2025 per l’innovazione del Paese;
▪ pone in relazione i risultati della linea di azione con la programmazione del Piano Triennale per l’Informatica e con il Piano esecutivo di “Smarter Italy”;
▪ definisce la data di consegna attesa della prima release del Deliverable.
▪
Obiettivo Strategia 2025 | ID | Descrizione deliverable | Rif Piano triennale | Attività di Smarter Italy | Prima consegna | Contributo MID |
Open innovation procurement (Azioni 06 e 07) | MID-1 | Linee guida per l’emersione dei fabbisogni di innovazione nelle PA. | PT2022: CAP8.LA20 | Emersione dei fabbisogni | 4Q/2020 | 30.000 |
MID-4 | Estensione della piattaforma di innovation procurement broker per il supporto di sfide di innovazione applicati alle piccole municipalità, funzioni di aggregazione del fabbisogno, consultazione di mercato e programmazione delle fasi sperimentali (comprende la gestione 39 mesi) | LA 75 PT CAP8.LA22 | Esecuzione gare (fase preliminare) | 1Q/2021 | 250.000 | |
MID-6 | Sviluppo di un sistema per l'analisi dati e produzione reportistica sull'ingaggio del mercato, di PMI e Startup. Contribuisce tra l'altro, alla produzione dei report annuali previsti dal Piano Xxxxxxxxx | XX0000: LA 76 PT 2022: R.A.8.1c | Monitoraggio formazione e comunicazione | 4Q/2021 | 130000 | |
Borghi del futuro (Azione 10) | MID-2 | Servizio per l’analisi della spesa in acquisti e la programmazione degli appalti di innovazione. Implementazione del relativo modulo software nel Portale per gli appalti di innovazione. Gestione 2021-23 (30 mesi) | PT1921: LA 75 PT2022: CAP8.LA20 | Emersione dei fabbisogni | 2Q/2021 | 600.000 |
MID-3 | Sviluppo di un cruscotto per la rilevazione dei fabbisogni di innovazione nelle piccole municipalità. Produzione reportistica periodica a supporto della programmazione degli acquisti di innovazione delle piccole municipalità. Contribuisce tra l'altro, ai report annuali sulla pianificazione acquisti in coerenza con il PT 20-22 | PT1921 LA 75 PT2022 CAP8.LA25/LA28 | Emersione dei fabbisogni | 4Q/2021 | 150.000 | |
MID-5 | Assistenza tecnica ai Borghi del futuro, al fine di facilitare la pianificazione, l'organizzazione e l'esecuzione dei bandi di domanda pubblica intelligente | Esecuzione gare | 3Q/2020 | 180.000 | ||
Promuovere un paese innovativo (sfida 2) | MID-7 | Coordinamento delle comunicazione e produzione contenuti, anche multimediali per la divulgazione dell’esperienza “Smarter Italy” su canali stampa, web, social (36 mesi). Sviluppo sito web e canale video per la comunicazione. Gestione ICT e contenuti 2021-23 (30 mesi) | Monitoraggio formazione e comunicazione | 1Q/2021 | 660.000 | |
TOTALE | 2.000.000 |
Dipartimento per la trasformazione digitale
RIFERIMENTI
[1] Urban Agenda for the EU – Partnership for innovation and sustainable procurement
[2] Progetto Prominent MED “Boosting innovation through public procurement in small Mediterranean municipality”
[3] Corte dei Conti, 2019 “Referto in materia di informatica pubblica”, sezione 4.3 “I modelli di sourcing innovativi”
[4] Piano Sud 2030 “Sviluppo e Coesione per l’Italia” Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale