COMUNE DI CESENA (FC)
COMUNE DI CESENA (FC)
NUOVA SEDE COMMISSARIATO P.S. DI CESENA
FO 9/31 – M.U. INT_PROVV 15675/2016 + INT_PROVV 49681/2018
Lavori di ristrutturazione edilizia, previa demolizione e ricostruzione, delle palazzine H e H1 all’interno del CAPS di Cesena, da adibire a sede del Commissariato della Polizia di Stato di Cesena – Lotto 1
CUP: D16G16063020001 | CIG: 7268082301 |
Committente / Locatario | Gruppo di Progettazione |
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Lombardia - Xxxxxx Xxxxxxx - Sede coordinata di Bologna Responsabile Unico del Procedimento - Xxx. Xxxxxxxx Xxxxxxxx Dirigente - Ing. X. Xxxxxxxxx Xxxxxx C.F./P.iva 80075190373 | Coordinamento Generale Geologia Ing. Stefano La Motta Geol. Xxxxx Xxxxxxx Progettazione Architettonica Archeologia Arch. Xxxxxxx Xxxxxxxx Xxxx.ssa Xxxxx Xxxxxxx Giovane Professionista Arch. Xxxxxx Xxxxx |
Progettazione Strutturale | |
Xxx. Xxxxx Xxxxxx | |
Progettazione Impianti Elettrici e Speciali | |
Xxx. Xxxxxxx Xxxxxxx | |
Progettazione Impianti Termo Fluidici | |
Xxx. Xxxxxx Xxxxxxxxx | |
Prevenzione Incendi | |
Xxx. Xxxxxx Xxxxx | |
Coordinatore per la Sicurezza in Fase di Progettazione | |
Arch. Xxxxxxxx Xx Xxxxx |
PROGETTO ESECUTIVO
3 IMP. ELETTRICI
Relazioni
Relzione tecnica descrittiva impianti elettrici e assimilati
19/06/2020
Scala : ---
Sub. 00
00 | 19/06/2020 | Emissione iniziale PE | PE-E-00-0001 00 | ||
Codice Elaborato Rev. |
CC: 18-0082 Nome File: 18-0082_Commissariato_Cesena_SERVER.rvt
SOMMARIO
1 RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA 3
1.1 Premessa 3
1.2 Descrizione dell’intervento 4
1.3 Descrizione locali, destinazioni d’uso e impianti previsti 4
1.4 Classificazione attività e ambienti 5
1.5 Bilancio carichi 6
1.6 Fornitura di energia elettrica 6
1.7 Quadri elettrici 8
1.8 Protezione dall’esposizione ai campi magnetici 9
1.9 Sistemi di protezione 9
1.9.1 Protezione contro il sovraccarico 9
1.9.2 Protezione contro i contatti diretti ed indiretti 10
1.9.3 Uso di componenti elettrici di classe II o con isolamento equivalente 11
1.10 Sgancio di sicurezza 11
1.11 Cavi 11
1.12 Distribuzione 12
1.12.1 Impianto incassato sotto traccia e/o entro pareti leggere 13
1.12.2 Impianto in vista PVC stagno 14
1.13 Illuminazione 14
1.13.1 Illuminazione ordinaria 14
1.13.2 Illuminazione di emergenza 15
1.13.3 Controllo della illuminazione 16
1.14 Impianto di terra ed equipotenziale 16
1.15 Impianto di protezione contro i contatti indiretti 17
1.15.1 Conduttori di protezione 18
1.15.2 Collegamenti equipotenziali principali 18
1.15.3 Collegamenti equipotenziali supplementari 18
1.16 Protezione dalle scariche atmosferiche 18
1.17 Impianto FM 18
1.18 Impianto elettrico per impianti meccanici 19
1.19 Impianto elettrico per ascensori 19
1.20 Impianto telefonico e sistema di cablaggio strutturato 20
1.21 Impianto videocitofonico IP 22
1.22 Impianti controllo TVCC 22
1.23 Impianti controllo accessi/antintrusione 23
1.24 Impianto di ricezione e distribuzione TV terrestre digitale e satellitare 24
1.25 Impianto allarme manuale e rilevazione fumi e incendi 24
1.25.1 Riferimenti normativi 24
1.25.2 Dimensionamento 25
1.26 Impianto diffusione sonora per evacuazione 26
1.27 Impianto fotovoltaico 27
1.28 Attraversamenti rei e ripristini REI 27
1.29 Staffaggi canali, quadri elettrici ed impianti in genere 28
1 RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA
1.1 Premessa
Il presente progetto definisce le caratteristiche qualitative e funzionali dei lavori progettati in funzione del quadro complessivo delle esigenze da soddisfare, così come indicato dalla Committenza, e descrive le principali caratteristiche tecniche prestazionali degli impianti elettrici da realizzare a servizio della “Nuova Sede del Commissariato di P.S. di CESENA” ubicata in Viale IV Novembre.
Ulteriormente, la presente relazione potrà essere utilizzata, insieme a gli elaborati del Progetto Definitivo degli Impianti Elettrici, per l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie per la realizzazione dei lavori (anche unitamente al progetto preliminare in conformità alla Norma CEI 0-2).
La presente relazione si riferisce alla progettazione degli impianti elettrici per i quali vi è obbligo di progetto in conformità a quanto indicato dal Decreto Ministeriale n°37 del 22 Gennaio 2008 “Regolamento concerne l’attuazione dell’articolo 11-quaterdecies, comma 13, della Legge n°248 del 2 Dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici”.
Secondo il D.M. 37/08 l’intervento in oggetto viene classificato come:
DESCRIZIONE INCARICO | NOTE ESPLICATIVE | |
🗹 | NUOVO IMPIANTO O INSTALLAZIONE | Realizzazione di nuovo impianto o completo rifacimento di uno esistente |
🞏 | TRASFORMAZIONE DI UN IMPIANTO | Realizzazione di modifiche all’impianto esistente dovute a: - cambio di destinazione d’uso - cambio delle prestazioni dell’impianto(modifica delle sezioni, delle protezioni o aumento della potenza) - cambio delle condizioni di alimentazione dell’impianto - applicazione di prescrizioni di sicurezza (per quanto non rientra negli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria) quali ad esempio la realizzazione dell’impianto di terra o l’installazione di dispositivi di protezione differenziale - Rifacimento parziale di un impianto che non rientri nella manutenzione straordinaria, come ad esempio la sostituzione dell’impianto di uno o più locali/zone/reparti con un nuovo impianto quando i locali/zone/reparti non coincidono con tutta l’unità |
🞏 | AMPLIAMENTO DELL’IMPIANTO | Realizzazione dell’espansione con l’aggiunta di uno o più circuiti elettrici |
🞏 | MANUTENZIONE STRAORDINARIA | Rinnovo e/o sostituzione di parti, mediante l’impiego di strumenti o attrezzi particolari, che non modificano in modo sostanziale le prestazioni dell’impianto stesso, e riportano l’impianto stesso in condizioni ordinarie di esercizio. Tali interventi non rientrano nelle definizioni nuovo impianto, trasformazione, ampliamento o manutenzione ordinaria, per esempio: - sostituzione di un componente con altro di caratteristiche diverse; - sostituzione di uno o più componenti guasti per la cui ricerca siano richieste prove ed un accurato esame dei circuiti; - aggiunta o spostamento di prese a spina o punti di utenza (centri luce, ecc..) su circuiti esistenti. |
🞏 | MANUTENZIONE ORDINARIA | Interventi finalizzati a contenere il degrado normale d’uso o a far fronte ad eventi accidentali che comportino la necessità di primi interventi, che comunque non modificano la struttura essenziale dell’impianto e la sua destinazione d’uso. (es. sostituzione di piccole apparecchiature, le cui avarie, usure, obsolescenze siano facilmente riconoscibili, con altre di caratteristiche equivalenti) |
1.2 Descrizione dell’intervento
La presente relazione illustra la natura, la modalità di progettazione e le scelte impiantistiche che sono state fatte in merito agli impianti elettrici e speciali per l’intervento riguardante la Nuova Sede del Commissariato della Polizia di Stato di Cesena.
L’intervento si configura come ristrutturazione edilizia, secondo il D.P.R. 6 giugno 2001(e successive modifiche), n. 380 Art. 3, lettera “d"; in quanto riguarda la demolizione dei due edifici esistenti e successiva ricostruzione di due edifici con la stessa volumetria preesistente.
L’intervento prevede la demolizione di due edifici esistenti, che versano in stato di degrado, e l’utilizzo della loro volumetria per realizzare due edifici nuovi (H e H1), con caratteristiche antisismiche e che si accordino con le mutate esigenze distributive della Committenza.
Il progetto complessivo dell'opera è stato suddiviso in due lotti denominati "Lotto 1" e "Lotto 2", come evidenziato negli elaborati grafici allegati.
I due corpi di fabbrica oggetto della presente richiesta di parere saranno differenti per funzioni e utenza: il fabbricato H ospiterà gli spazi della Questura, mentre il fabbricato H1 sarà adibito a Front Office Passaporti e Immigrazione.
La presente prende in esame i locali e gli impianti ricadenti nel lotto 1, e la interazione ed il collegamento con il lotto 2, facente parte di altro appalto.
In considerazione di quanto sopra, la presente relazione illustra i criteri e le linee guida principali seguiti per la realizzazione degli impianti elettrici e speciali a servizio di suddetti locali.
1.3 Descrizione locali, destinazioni d’uso e impianti previsti
Il corpo di fabbrica principale si sviluppa su 2 livelli fuori terra: piano rialzato e piano primo, suddivisi nelle seguenti aree funzionali:
al piano terra
- Locale TLC o sala apparati, ove è prevista la realizzazione del il centro stella del fabbricato, le sorgenti di continuità assoluta, e le centrali di controllo dell’edificio (rivelazione incendi, antintrusione/controllo accessi, gli armadi con gli apparati attivi e l’impianto XX.XX., la centrale di diffusione sonora per le emergenze)
- Il corpo di guardia, previsto per il controllo dell’edificio e con banco operatori di P.S.
- Locale deposito armeria della struttura
- Una serie di uffici per gli operatori
- La zona di attesa ed il front office (sala passaporti)
- I locali di servizio per gli operatori e per gli utenti esterni
al piano primo
- Una serie di uffici per gli operatori
- Una sala riunioni
- Un piccolo locale ove risultano collocati gli apparati attivi a servizio del piano primo
- I locali di servizio per gli operatori
- I locali tecnici per la impiantistica meccanica ed i terrazzi tecnici ove sono collocate le unità esterne di condizionamento e la UTA
Gli impianti previsti per il corretta funzionalità del fabbricato sono quindi:
- Alimentazione elettrica derivata da cabina elettrica di trasformazione MT/BT (opera prevista nel lotto 2);
- Gruppo elettrogeno a servizio di entrambi i lotti;
- Le sorgenti di continuità assoluta UPS;
- Gruppi Soccorritori per illuminazione di emergenza, di tipo centralizzato a 24V (CLS);
- Distribuzione mediante le vie cavi principali e conduttori;
- Quadri elettrici di bassa tensione
- Impianto di illuminazione ordinaria e di emergenza
- Impianto di forza motrice
- Impianto alimentazione postazioni di lavoro (tipicamente energia privilegiata rete/GE ed UPS)
- Impianto di terra ed LPS
- Impianto illuminazione esterna (nel presente lotto 1 la sola illuminazione delle aree prospicenti al fabbricato)
- L’impianto di rivelazione ed allarme incendio
- L’impianto XX.XX. a protezione perimetrale del fabbricato e dei locali sensibili posti al piano terra
- L’impianto antintrusione perimetrale e volumetrico e controllo degli accessi
- L’impianto di diffusione sonora per la gestione delle emergenze
- Gli impianti elettrici a servizio degli impianti meccanici di riscaldamento e condizionamento
- Impianto fotovoltaico (sono previsti due campi FTV, uno nel lotto 1 e uno nel lotto 2, confluenti sul medesimo quadro elettrico).
1.4 Classificazione attività e ambienti
L'edificio nel suo complesso (Lotti 1 e 2), detta attività non risulta soggetta ai controlli di prevenzione incendi in quanto il numero di persone presenti è inferiore a 300.
La progettazione, costruzione e l'esercizio dell'edificio in esame deve comunque avvenire nel rispetto delle disposizioni di prevenzione incendi contenute nel Titolo III del D.M. 22/02/2006 (Regola tecnica di prevenzione incendi per gli uffici) poiché l'attività è classificabile come "ufficio di tipo 2" (numero di presenze comprese tra 101 e 300) ai sensi del Titolo I dello stesso decreto
È comunque presente un gruppo elettrogeno di potenza nominale di 275 kW, che fa classificare il fabbricato del lotto 1, e ricadere lo stesso entro i controlli dei VV.F. Sono classificabili come ambienti a maggior rischio in caso d’incendio (CEI 64-8 ed. 2012 art. 751.03.1.2) in quanto luoghi soggetti a specifiche prescrizioni dei
VV.F In definitiva, ai sensi dell'Allegato I del D.P.R. 1 agosto 2011 n. 151, le attività in progetto sono classificabili come segue:
- Attività 49.1.A: Gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici ed impianti di cogenerazione di potenza complessiva da 25 a 350 kW.
In particolare si richiede di ottemperare ai seguenti requisiti minimi:
- Tutte le condutture devono essere adeguatamente protette da eventuali urti accidentali o danneggiamenti meccanici;
- I circuiti distribuiti in involucri con grado di protezione inferiore a IP4X, se distribuiti in canalizzazioni a vista, dovranno essere protetti da interruttori differenziali con corrente di intervento non superiore a 0,3A (1 sulle dorsali principali) ;
- i nuovi cavi saranno del tipo non propagante l'incendio ed a bassa emissione di fumi e gas tossici in caso di posa all’interno;
- tutti i componenti dell'impianto e gli apparecchi di illuminazione saranno racchiusi in custodie con grado di protezione non inferiore a IP4X;
Gli impianti elettrici da installare nelle zone esterne protette dovranno essere realizzati con grado di protezione non inferiore a IP44, mentre quelli da installare nelle zone esterne esposte agli agenti atmosferici e quelli all’interno dei locali tecnologici dovranno essere realizzati con grado di protezione non inferiore a IP55. Tutte le vie cavo esterne ubicate sul coperto, dovranno essere dotate di coperchio al fine di evitare l’irraggiamento solare diretto.
1.5 Bilancio carichi
Il carico stimato per il dimensionamento dell’impianto è di circa 60 kW così suddivisi:
CENTRI DI CALCOLO PRINCIPALI | POTENZA MASSIMA (in kW) | POTENZA CONTEMPORANEA (in kW) |
Climatizzazione | 55 | 38 |
Ascensore | 6 | 3 |
Forza motrice apparati TLC – corpo di guardia | 10 | 6 |
Forza Motrice – piano terra e piano primo | 20 | 15 |
Illuminazione | 4 | 4 |
TOT | 95 | 66 |
1.6 Fornitura di energia elettrica
L’energia elettrica è prevista, nei lavori ricadenti nel lotto 2, con fornitura in MT, avente caratteristiche
- Fornitura da Ente Distributore in media tensione a 20.000 V;
- Sistema di distribuzione TN-S;
- Potenza disponibile: 400 kVA;
- Stato del neutro: distribuito o compensato
All’interno della cabina del lotto 2 saranno collocati il quadro MT, il TRAFO da 000 xXX, xx quadro BT cabina e l’UPS per alimentare in assoluta continuità i circuiti ausiliari MT e BT
Da tale quadro, è prevista la posa in polifora della linea di alimentazione di un quadro collocato all’esterno, in posizione protetta, del quadro di commutazione e smistamento; Nell’apposita area verrà installato un Gruppo Elettrogeno per l’alimentazione di riserva (Per entrambi gli edifici tutti i carichi elettrici risultano attestati al gruppo elettrogeno)
Nel presente lotto è prevista la polifera verso la cabina di trasformazione, mentre la linea elettrica di alimentazione del quadro smistamento è prevista e finanziata nel lotto funzionale 2.
Per la natura dell’edificio e per le attività che in esso si dovranno svolgere, saranno installati un Gruppo Elettrogeno e un UPS per garantire la continuità assoluta delle funzioni vitali dell’edificio stesso (Centrale Gestione Emergenze ad esempio).
Il Gruppo Elettrogeno sarà un generatore insonorizzato, con distribuzione Trifase ed alimentazione Diesel, completo di marmitta e scarico in acciaio inox fino alla copertura del fabbricato, dotato di quadro di controllo e avviamento automatico, pompa di caricamento del gasolio. Questo gruppo sarà posizionato in esterno in accordo con quanto indicato nelle planimetrie di progetto.
- Frequenza Hz 50
- Tensione V 400
- Fattore di potenza cos ϕ 0.8
- Fasi 3
- Potenza
- Potenza nominale massima LTP kVA 275.00
- Potenza nominale massima LTP kW 220.00
- Potenza servizio continuo PRP kVA 251.48
- Potenza servizio continuo PRP kW 201.18
COMPLETO DEGLI ACCESSORI QUALI:
• Supporti antivibranti opportunamente dimensionati
• Piedi di supporto
• Sensore del livello di minimo carburante
• Cofanatura insonorizzata, realizzata con pannelli modulari in acciaio zincato opportunamente trattati per resistere alla corrosione ed a condizioni ambientali aggressive, fissati e sigillati consentono di avere una completa tenuta
Marmitta residenziale ad alta attenuazione del rumore fornita montata e integrata nella cofanatura, completa di tubazione di scarico dei fumi in acciaio inox fino alla copertura del fabbricato, dotata di idoneo camino
Il gruppo sarà dotato di serbatoio in grado di garantire al 75% del carico 12 ore di funzionamento continuato; sarà infine dotato di pompa di caricamento del gasolio per il rifornimento dello stesso in caso di necessità
Il quadro di controllo e protezione a bordo macchina sarà dotato di protezione per guasti verso terra (tarabile e regolabile in tempo e corrente) e del pannello integrato e connesso al generatore, con modulo di controllo a microprocessore che raccoglie tutti i circuiti elettronici di comando, controllo e segnalazione
Per la alimentazione di continuità assoluta sono invece previsti:
nr 1 UPS con caratteristiche:
- Potenza nominale del sistema: 20 kVA
- Potenza attiva nominale del sistema: 20 kW
- Ingresso: 380-400-415V 3Ph+N+PE; 50/60 Hz
- Uscita: 380-400-415V 3Ph+N+G; 50/60Hz
- Efficienza in Doppia Conversione fino a 96.2%
- Efficienza in Eco Mode fino a 99%
- Fattore di potenza in ingresso: > 99%
- Distorsione della corrente in ingresso (THDi): 3% max
- Autonomia: 10 minuti
Destinato al piano terra e piano primo (postazioni di lavoro xxxxx xxxxxx x xxx xxxxxx xxxxxxxxxx)
xx 0 UPS con caratteristiche:
- Potenza nominale del sistema: 20 kVA
- Potenza attiva nominale del sistema: 20 kW
- Ingresso: 380-400-415V 3Ph+N+PE; 50/60 Hz
- Uscita: 380-400-415V 3Ph+N+G; 50/60Hz
- Efficienza in Doppia Conversione fino a 96.2%
- Efficienza in Eco Mode fino a 99%
- Fattore di potenza in ingresso: > 99%
- Distorsione della corrente in ingresso (THDi): 3% max
- Autonomia: 10 minuti
Destinato in via esclusiva alle utenze in continuità assoluta presenti nella sala TLC ed al corpo di guardia (banco operatore, apparati attivi, radio, workstation per XX.XX., postazioni di servizio
1.7 Quadri elettrici
Come da schema a blocchi dei quadri elettrici, a valle del power center della cabina di ricezione e trasformazione (previsto nel lotto 2) è prevista la realizzazione del quadro di commutazione e smistamento a servizio dell’intero fabbricato. (Q.COMM-SMI), oggetto di fornitura nel presente lotto.
Tale quadro sarà posto in area protetta, in prossimità del gruppo elettrogeno.
Da tale quadro, oltre alle utenze previste per il lotto 2 sarà alimentato il quadro generale del presente lotto funzionale (Q.G.L1); il quadro sarà installato al piano rialzato in apposito locale ricavato sotto la rampa scale.
Il quadro sarà costruito in due sezioni dedicate alle diverse tipologie di utenze da alimentare:
- Sezione Privilegiata, alimentata o dal fornitore di energia elettrica o, in assenza di esso, dal Gruppo Elettrogeno;
- Sezione in Continuità Assoluta, alimentata dal generatore UPS in caso di assenza del contributo in ingresso del fornitore del servizio elettrico e del Gruppo Elettrogeno.
Data la tipologia delle utenze tutto l’impianto risulta difatti alimentato, in caso di mancanza rete, dal GE
In maniera radiale, dal Q.G.L1, risultano alimentati:
- Quadro Locale tecnico impianto lotto 1 (Q.LTI-L1) che avrà la sola Sezione Privilegiata e sarà ubicato nel locale tecnico impianti meccanici al Piano Primo;
- Quadro locali TLC (QTLC) con le sezioni Privilegiata e Continuità Assoluta. Il quadro sarà installato nella sala apparati della zona TCL;
- Quadro Corpo di Guardia (Q.CDG) sezione privilegiata rete/ge e sezione ups - continuità
- Quadro dell’ufficio passaporti e front-office passaporti (Q.PAS) con le sezioni Preferenziale e Continuità Assoluta. Il quadro sarà installato al Piano Rialzato in prossimità della zona front office;
- Quadro Piano Primo (QPP.L1) con le sezioni Privilegiata e Continuità Assoluta. Il quadro sarà alloggiato in apposita nicchia tecnica al Piano Primo;
- Quadro esterni (QEXT) con le sezioni Normale e Privilegiata. Il quadro sarà posizionato in esterno, in apposita nicchia.
L’esatta posizione dei quadri elettrici si può evincere dagli elaborati grafici di progetto.
I vari quadri avranno, a seconda delle dimensioni, tipo di posa da incasso e/o da esterno con grado di protezione idoneo per il tipo di posa in opera, ed in ogni caso le caratteristiche elettriche e le dimensioni indicative sono rilevabili dalle tavole di progetto.
I quadri avranno struttura modulare e saranno dotati di porta trasparente. I cablaggi interni saranno eseguiti con appositi sistemi di cablaggio prefabbricati e/o con conduttori tipo FG17 450/750V (CPR Cca-s1,d1,a1)
conforme alle norme CEI 20-38. Le sezione dei conduttori saranno tali da assicurare l’alimentazione del carico convenzionale nel rispetto delle norme vigenti in accordo con le norme CEI - UNEL n. 35024/1.
I quadri garantiranno una riserva di almeno 20-30% sia per quanto riguarda la portata delle sbarre e/o dei sistemi di cablaggio interni, sia per quanto riguarda lo spazio disponibile all'interno delle canalizzazioni, sia per quanto riguarda la disponibilità di spazio per l'installazione di nuove apparecchiature.
Internamente i quadri saranno dotati di apposite guide per l’attacco degli interruttori modulari, questi saranno protetti contro i contatti diretti da apposite piastre di chiusura dotate di finestrature idonee alla fuoriuscita delle levette di comando; il cablaggio interno degli interruttori dovrà essere ordinato ed i singoli conduttori saranno dotati di appositi sistemi di identificazione.
I quadri saranno dotati di targhette di identificazione, morsettiere componibili siglate secondo codici in accordo con gli schemi elettrici di progetto.
Il potere di interruzione degli interruttori sarà superiore alla corrente di corto circuito prevista nel punto di installazione degli stessi con riferimento alla Icu (CEI-EN 60947-2); i vari interruttori inoltre garantiranno la protezione delle varie linee dalle sovracorrenti in accordo con quanto indicato nella norma CEI 64-8 sez. 431.
Nei limiti del possibile i vari componenti e apparecchiature saranno della stessa casa costruttrice, in ogni caso al termine dell’esecuzione dovranno essere prodotte le certificazioni che ne attestino la rispondenza alla norme XXX 00-00 x/x XXX 00-000; si verificherà il buon funzionamento di tutte le apparecchiature le cui funzioni dovranno essere chiaramente e univocamente identificate, l’efficienza del circuito di protezione, la tenuta alla tensione applicata, all’isolamento e la sovratemperatura interna.
Tutte le linee saranno protette dai sovraccarichi e dai cortocircuiti a mezzo di interruttori automatici magnetotermici con idonea portata elettrica e potere di interruzione del cortocircuito.
La protezione dai contatti diretti sarà realizzata con isolamento totale delle parti attive o con involucri apribili solo con attrezzo ed eventi grado di protezione IPXXD; per la protezione dai contatti indiretti saranno installati interruttori differenziali ad alta sensibilità coordinati con l’impianto di terra.
1.8 Protezione dall’esposizione ai campi magnetici
Al fine di perseguire l’obbiettivo di qualità di 3μT come valore max di esposizione all’induzione magnetica valutata ai ricettori nell’ambito di zone di lavoro con presenza di persone superiore alle 4h, secondo quanto definito dal DM n.81 del 29/05/08 ed in ottemperanza all’allegato XXXVI del testo Unico della sicurezza sul lavoro, nell’ambito della realizzazione dei nuovi locali verranno adottati i seguenti provvedimenti specifici:
- La fornitura e la trasformazione da MT a BT è realizzata in vano tecnico separato dal fabbricato (previsto in lotto 2)
- La zona di alloggiamento del quadro elettrico generale è prevista entro vano tecnico confinato, lontano da zone con permanenza prolungata di persone superiore alle 4h/gg
- Le attività previste nel dintorno delle zone di installazione dei quadri elettrici locali di piano, con potenza significativa, non prevedono la permanenza fissa di persone, in quanto trattasi di zone di transito
- I percorsi delle condutture primarie e secondarie verranno posti in zone lontane dallo stazionamento di persone e racchiusi all’interno di canalette metalliche
1.9 Sistemi di protezione
1.9.1 Protezione contro il sovraccarico
Per evitare che la temperatura dei cavi superi il valore ammissibile, le correnti del sistema cavo-apparecchio di protezione, sono state determinate in modo tale da essere tra loro nei seguenti rapporti dimensionali:
- la corrente nominale In dell'apparecchio non deve essere inferiore alla corrente di impiego Ib;
- la corrente nominale In dell'apparecchio non deve superare la portata massima in regime permanente Iz del conduttore;
- quando la linea è sovraccarica del 45%, cioè quando si ha una sovracorrente pari a 1,45 volte la portata Iz, l'interruttore deve intervenire entro un'ora.
I conduttori che costituiscono gli impianti devono essere protetti contro le sovracorrenti causate da sovraccarichi o da cortocircuiti. La protezione contro i sovraccarichi deve essere effettuata in ottemperanza alle prescrizioni delle Norme CEI 64-8, secondo le relazioni
Ib ≤ In ≤ Iz If ≤ 1,45 Iz
Gli interruttori automatici magnetotermici devono interrompere le correnti di cortocircuito che possono verificarsi nell’impianto in modo tale da garantire che nel conduttore protetto non si raggiungano temperature pericolose, secondo la relazione
t
=K × S
I
dove t: durata in secondi; S: sezione in mm²;
I: corrente di x.xx x.xx in ampere;
K: 115 per conduttori in rame isolati in PVC;
135 per conduttori in rame isolati in gomma ordinaria o butilica; 143 per conduttori in rame isolati in gomma etilenpropilenica
Essi devono avere un interruttore di protezione almeno uguale alla corrente di corto circuito presunta nel punto di installazione, ovvero il dispositivo di protezione contro le correnti di cortocircuito dovrà essere dimensionato in modo che il potere di interruzione del dispositivo Icn non deve essere inferiore al massimo valore della corrente di cortocircuito IcM presunta che si può verificare nel punto di installazione
Icn > IcM
1.9.2 Protezione contro i contatti diretti ed indiretti
La protezione contro i contatti diretti sarà effettuata tramite barriere od involucri chiusi sui conduttori e comunque su tutte le parti attive, onde evitare il contatto accidentale con parti in tensione; mentre la protezione contro i contatti indiretti sarà assicurata da interruzione automatica dell’alimentazione mediante interruttori differenziali ad alta sensibilità (0.03 A) coordinati con l’impianto di terra.
La protezione contro i contatti indiretti può essere ottenuta con uno dei metodi di seguito indicati:
- interruzione automatica dell'alimentazione;
- bassissima tensione di sicurezza (SELV) o di protezione (PELV);
- uso di componenti elettrici di classe II o con isolamento equivalente;
- luoghi non conduttori;
- collegamento equipotenziale locale non connesso a terra;
- separazione elettrica;
- limitazione della corrente e/o della carica elettrica.
Tutti questi tipi di protezione, se correttamente impiegati, sono ammessi nei sistemi di categoria 0 e I per gli ambienti ordinari.
1.9.3 Uso di componenti elettrici di classe II o con isolamento equivalente
Nel quadro valle contatori, nel tratto di conduttura dal contatore Enel al quadro medesimo, è prevista la protezione contro i contatti indiretti per mezzo di conduttura in classe II.
Le restanti parti di impianto sono protette mediante altro sistema di protezione (interruzione automatica della alimentazione); sono previsti alcuni apparecchi di illuminazione in classe II o alcuni componenti elettronici, conglobati in quadri elettrici.
1.10 Sgancio di sicurezza
Sono previsti opportuni interruttori di sicurezza per lo sgancio a distanza della tensione di alimentazione generale dell’edificio o di specifiche utenze, quale l’impianto fotovoltaico. Il comando di emergenza potrà essere realizzato con un comando diretto o a distanza.
Il comando diretto consiste nell’installazione di un interruttore di potenza (interruttore magnetotermico, differenziale puro, interruttore di manovra) che seziona tutto l’impianto con l’intercettazione della linea entrante nell’edificio o nel comparto. Il comando a distanza agisce su una bobina di minima tensione oppure su una bobina a lancio di corrente, associate all’interruttore principale.
Il comando a distanza realizzato mediante l’uso di bobine a sicurezza positiva insensibili alle interruzioni del circuito di alimentazione.
In particolare sono previsti i seguenti sganci:
- sgancio generale sezione impianto elettrico;
- sgancio generale sezioni Continuità Assoluta;
- sgancio generale generatore Fotovoltaico.
- sgancio generale del gruppo elettrogeno.
I pulsanti saranno collocati nella Sala Controllo / Corpo di guardia e saranno installati su contenitore in PVC autoestinguente di colore rosso con vetro a rompere, completi di apposita cartellonistica indicante le procedure da adottare e la funzione degli stessi.
1.11 Cavi
Tutti i conduttori elettrici utilizzati nella realizzazione degli impianti saranno conformi al Regolamento Europeo EU 305/11 (CPR - Regolamento Prodotti da Costruzione) e avranno caratteristiche di non propagazione della fiamma e dell’incendio in conformità alle norme CEI 20-13, CEI 20-14 e CEI 20-38.
Per la realizzazione degli impianti elettrici sono stati prescelti i cavi aventi classe di reazione al fuoco Cca- s1b,d1,a1 idonei all’installazione in luoghi in cui è importante in caso d’incendio contenere gli effetti della propagazione dello stesso e il rischio per le emissioni di fumo ed acidità nei riguardi di persone e/o beni, al fine di poter assicurare un’evacuazione sicura dei locali salvaguardando anche apparecchiature, strumentazioni e strutture metalliche. Adatti ad esempio in impianti di strutture sanitarie, alberghi, locali di spettacolo, scuole di ogni ordine, aziende ed uffici.
In particolare i cavi utilizzati all’interno dell’edificio oggetto di progettazione saranno del tipo
- unipolari senza guaina per posa in tubazioni all’interno: FG17 450/750 V – Cca-s1b, d1, a1 Cavi per energia isolati in gomma elastomerica di qualità G17, con particolari caratteristiche di reazione al fuoco e rispondenti al Regolamento Prodotti da Costruzione (CPR) – Cavi unipolari senza guaina con conduttori flessibili; adatti all’alimentazione elettrica con l’obiettivo di limitare la
propagazione dell’ incendio, la produzione e diffusione di fumi ed acidità; Particolarmente adatti nei luoghi nei quali in caso d’incendio, ove le persone siano esposte a gravi rischi per le emissioni di fumo ed acidità e nei quali si vogliano evitare danni alle strutture, alle apparecchiature e ai beni Adatti per installazione fissa protetta in apparecchiature di illuminazione e comando per tensioni fino a 1000V in c.a. compreso o fino a 750 V in c.c. verso terra. Adatti per installazioni in tubi, in canali, in condotti e in cablaggi di apparecchi ed apparecchiature elettriche Cavi particolarmente adatti in strutture sanitarie, locali di spettacolo e di trattenimento, centri sportivi e palestre, alberghi, villaggi e residenze turistiche, scuole di ogni ordine e tipologia, aziende, uffici ed edifici destinati ad uso civile con altezza superiore a 24 metri
- uni/multipolari per posa all’esterno e interrati: FG16OM16 0,6/1 kV – Cca-s1b, d1, a1 Cavi per energia isolati con polivinilcloruro (PVC), con particolari caratteristiche di reazione al fuoco e rispondenti al Regolamento Prodotti da Costruzione (CPR) – Cavi per trasporto di energia e trasmissione segnali in ambienti interni o esterni anche bagnati. Per posa fissa in aria libera , in tubo o canaletta, su muratura e strutture metalliche o sospesa; adatti nei luoghi nei quali in caso d’incendio, le persone presenti siano esposte a gravi rischi per le emissioni di fumo ed acidità e nei quali si vogliano evitare danni alle strutture, alle apparecchiature e ai beni, in strutture sanitarie, locali di spettacolo e di trattenimento, centri sportivi e palestre, alberghi, villaggi e residenze turistiche, scuole di ogni ordine e tipologia, aziende ed uffici
L'impianto dovrà essere realizzato, conformemente a quanto prescritto nella norma CEI 16-4, con cavi e cordicelle di opportune colorazioni, al fine di poter individuare in modo univoco il conduttore di protezione ed il neutro del sistema.
Più specificamente, le colorazioni da adottare per i diversi tipi di conduttore sono le seguenti :
CONDUTTORE | COLORAZIONE |
Conduttore di fase | grigio, marrone, nero (consigliato) |
Conduttore di neutro | blu chiaro - Celeste (obbligatorio) |
Conduttore di protezione | giallo-verde (obbligatorio) |
Conduttori equipotenziali | giallo-verde (obbligatorio) |
Conduttori di comando e segnalazione | tutti eccetto i sopra esposti |
In caso di cavi con guaina i colori saranno riferiti all’isolante interno.
Tutte le giunzioni dovranno essere realizzate a mezzo di idonei morsetti isolanti a mantello con serraggio a vite di tipo indiretto, di adeguate dimensioni e dotati di Marchio Italiano di Qualità
La sezione dei cavi è stata calcolata per avere una caduta di tensione ed un coordinamento secondo le vigenti Norme CEI.
Le sezioni delle singole linee saranno come da schema unifilare di progetto, e comunque non saranno mai inferiori a 1,5 mm².
1.12 Distribuzione
La tipologia e le dimensioni dell’immobile, e la tecnologia costruttiva prevista permettono la realizzazione di un impianto elettrico relativamente semplice con distribuzione principale delle vie cavi realizzata in passerelle portacavi in controsoffitto e distribuzione terminale in tubazioni da incasso entro pareti leggere.
La distribuzione principale a servizio dell’insediamento, avrà origine all’interno del locale tecnico in cui è prevista l’installazione del quadro generale; la distribuzione ai vari piani sarà realizzata con una montante verticale realizzata con un canale a filo per la sezione energia e/o dotato di scomparto di separazione,
all’interno della quale saranno alloggiate tutte le linee montanti di energia per il collegamento ai quadri di piano, nonché la distribuzione degli impianti speciali (rivelazione incendi, rete dati, etc)
Tutte le vie cavo e gli elementi fissati a sospensione, dovranno essere realizzati in conformità della NTC- 2018, con particolare riferimento al dimensionamento ed alla messa in opera degli staffaggi sismici; a tal fine l’impresa è tenuta allo sviluppo ed alla redazione dei calcoli per il dimensionamento dei singoli elementi di fissaggio, compreso la produzione di una relazione di calcolo a firma di professionista abilitato da allegare alla documentazione AS-BUILT della documentazione finale degli impianti.
Tutti i tratti di canale con transito verticale a vista dovranno essere corredati di coperchio di chiusura fino al raccordo con il transito orizzontale; tutti i canali installati all’esterno, dovranno essere del tipo zincato a caldo dopo lavorazione
Si mette in evidenza che la tipologia di cassette di derivazione dovrà essere idonea alla posa entro pareti cave (idoneo grado di protezione e prova del filo incandescente ai fini della autoestinguenza) ove incassate nelle pareti. Difatti le scatole di derivazione o di infilaggio da incasso installate in pareti cave (cartongesso o legno) dovranno essere realizzata in materiale plastico con grado di resistenza al filo incandescente 850°C (norma CEI-EN 60670-1); le tubazioni installate dentro le pareti cave (cartongesso o legno) dovranno essere realizzate in materiale plastico con grado di resistenza al filo incandescente 750°C (norma CEI-EN 61386-1).
Le diverse tipologie impiantistiche risulteranno suddivise mediante vie cavo dedicate in modo da avere la separazione fra i vari circuiti con tensioni di riferimento diverse e più precisamente:
- settore luce - F.M. con tensioni di riferimento a 230-400V;
- settore telefoni e trasmissione dati, impianti di comunicazione;
- settore antintrusione, allarme disabili e speciali (antenna tv-sat).
- settore antincendio
I collegamenti dovranno essere effettuati esclusivamente entro scatole di derivazione, tipicamente poste a c/soffitto e collegate alle cassette di derivazione principali.
La distribuzione secondaria, in derivazione da ciascun quadro di locale o dalla dorsale principale, sarà realizzata completamente con tubazioni in PVC ed apparecchiature racchiuse in custodie da interno, con grado di protezione complessivo non inferiore ad IP4X.
La distribuzione dell’impianto avrà origine dalle varie scatole di derivazione primarie da dislocare nell’ambito delle singole zone del fabbricato oppure dai quadri elettrici di zona, come indicato nelle planimetrie.
Le apparecchiature saranno del tipo civile montate in custodie da incasso termoplastico autoestinguente, fissate ad un telaio auto portante e corredate di placca di finitura.
Ciascun punto presa o di comando per le accensioni farà capo direttamente alle varie scatole di distribuzione predisposte nei vari ambienti; non è ammessa la distribuzione in entra/esci tra le varie scatole portafrutto e tanto meno è consentita la realizzazione di connessioni all’interno delle suddette scatole (è quindi da realizzare un impianto con distribuzione “a stella” fatto salvo i tratti terminali dello stesso (per esempio la alimentazione della zona servizi igienici a fianco della sala polivalente)
1.12.1 Impianto incassato sotto traccia e/o entro pareti leggere
I cavidotti incassati in traccia sotto intonaco o sotto pavimento, saranno costituiti da tubazioni corrugate flessibili di PVC autoestinguente con grado di protezione IP40.
Le tubazioni predette si attesteranno a cassette di derivazione da incasso del tipo in PVC autoestinguente ad incasso complete di coperchio in PVC bloccato con viti. Le cassette da incasso saranno installate in modo da avere il coperchio a filo dell’intonaco.
Durante la esecuzione dei lavori, si porrà particolare attenzione all’innesto dei cavidotti che si attestano alle cassette, ai quadri, in modo che questi siano tagliati a filo interno onde non danneggiare la guaina isolante dei conduttori durante le operazioni di infilaggio.
Saranno previsti tubazioni distinte per i vari impianti, in modo da non creare interferenze sia dal punto di vista esecutivo sia da quello funzionale; infatti si provvederà al fine di avere cavidotti per: ENERGIA, SEGNALI, ecc
Non saranno mai realizzati cavidotti comuni per sistemi a tensioni diverse.
1.12.2 Impianto in vista PVC stagno
In tutti gli ambienti indicati sarà garantito un grado di protezione non inferiore a IP55.
Le tubazioni predette si attesteranno a cassette di derivazione in vista del tipo in PVC pesante autoestinguente complete di coperchio in PVC bloccato con viti. Il collegamento fra cassetta e tubazione sarà realizzato con opportuni raccordi in PVC autoestinguente.
Gli apparecchi di comando e le prese serie civile saranno contenuti in idonee cassette in vista e supportati da apposita staffa con bloccaggio a vite alla cassetta stessa e coperti da apposita placca di materiale plastico con membrana di silicone, bloccata anch’essa alla cassetta con viti.
Saranno previsti tubazioni distinte per i vari impianti, in modo da non creare interferenze sia dal punto di vista esecutivo sia da quello funzionale; infatti si provvederà al fine di avere cavidotti per: ENERGIA, SEGNALI, ecc
Non saranno mai realizzati cavidotti comuni per sistemi a tensioni diverse. A tale scopo saranno utilizzati idonei setti divisori da porre nel canale, così da creare scomparti fisicamente distinti per i vari impianti a tensione diversa.
1.13 Illuminazione
1.13.1 Illuminazione ordinaria
Le scelte delle tipologie degli apparecchi di illuminazione (apparecchi illuminanti) sono state fatte in funzione della finitura dei soffitti, della destinazione d’uso dei locali e del luogo di installazione (interno o esterno), al fine di garantire il massimo confort visivo.
Sono stati generalmente privilegiati quegli apparecchi equipaggiati con lampade ad alta efficienza al fine di garantire il maggior risparmio energetico per le utenze di illuminazione.
La tipologia degli apparecchi illuminanti da utilizzare nell’ambito del presente appalto, dovrà necessariamente soddisfare i requisiti prestazionali previsti dal DM 11/10/2017 in tema di prestazioni energetiche (≥ 80lm/W), unitamente ai requisiti qualitativi indicati dallo stesso decreto CAM (CRI ≥ 90) e dalla norma UNI EN 12464-1 in tema di prestazioni illuminotecniche
In base all’allegato della norma UNI EN 12464-1 “Luce e illuminazione – Illuminazione dei posti di lavoro”, il committente si impegna a garantire i seguenti valori illuminotecnici:
UNI EN 12464-1 | ||||
Tipo di interno, compito o attività | Illuminamento medio (lux) | Indice abbagliamento | Uniformità Media (Uo) | Resa dei colori |
Corridoi, scale | 100 | 25 | 0,40 | 40 |
Ascensori | 100 | 25 | 0,40 | 80 |
Guardaroba, toilette, bagni | 200 | 25 | 0,40 | 80 |
Sale conferenze e riunioni | 500 | 19 | 0,60 | 80 |
Ricezione (reception) | 300 | 22 | 0,60 | 80 |
Sale d’ingresso | 100 | 22 | 0,40 | 80 |
Scrittura, dattilografia, lettura, elaborazione dati | 500 | 19 | 0,60 | 80 |
All’interno dell’edificio sono state previste sostanzialmente due tipologie di apparecchi di illuminazione.
- apparecchio di illuminazione quadrato 60x60 per controsoffitti a pannelli e doghe e profili in vista o non in vista con sorgente LED negli uffici, i corridoi e i locali generici;
- apparecchio di illuminazione circolare per controsoffitti con sorgente LED nei WC.
Tutte le plafoniere quadrate installate nei vari ambienti e nei corridoi saranno previste di alimentatore elettronico DALI in modo tale che sarà possibile regolare l’intensità luminosa negli ambienti in funzione delle condizioni di presenza o meno di personale e delle condizioni di illuminazione naturale presente.
Ai sensi della normativa tecnica per la costruzione NTC 2018, tutti gli apparecchi illuminanti fissati a sospensione od integrati all’interno di controsoffitti, dovranno essere dotati apposti cavo d’acciaio anticaduta; per quanto attiene i sistemi distributivi del tipo a file luminose, il sistema di fissaggio dovrà garantire la tenuta alle sollecitazioni sismiche, utilizzando idonee controventature di sostegno. Al termine dei lavori, l’impresa dovrà produrre idonea certificazione dei sistemi di fissaggio a firma di professionista abilitato.
Tutti gli apparecchi illuminanti installati in esterno saranno del tipo con sorgente interna e/o internalizzata; per quelli che per tipologia di installazione non lo potranno essere, saranno adoperati apparecchi di illuminazione che una volta installati non emettano luce sopra un piano orizzontale passante per il centro della lampada (full cut-off). Tutte le sorgenti luminose avranno un’elevata efficienza luminosa
La loro accensione/spegnimento sarà gestita tramite orologio astronomico (h24/365gg) associato ad un interruttore crepuscolare.
L’impianto di illuminazione esterna sarà conforme alla Legge Regionale Xxxxxx Xxxxxxx N.19 del 29/09/03 “Norme in materia di riduzione dell’inquinamento luminoso e di risparmio energetico” e alla Direttiva di Giunta Regionale n. 1732 del 12/11/2015 “Terza direttiva per l’applicazione dell’art.2 della Legge Regionale
n. 19/2003 recante “Norme in materia di riduzione dell’Inquinamento Luminoso e di risparmio energetico”
1.13.2 Illuminazione di emergenza
All’interno della struttura sarà previsto un sistema di illuminazione di emergenza del tipo centralizzato ed utilizzerà apparecchi illuminanti con sorgenti a LED; gli apparecchi per l’illuminazione antipanico saranno di tipo S.E. (a funzionamento non permanente) mentre quelle per l’indicazione delle uscite di sicurezza saranno di tipo S.A. (a funzionamento permanente) con pittogramma.
Gli apparecchi illuminanti non avranno batteria a bordo; le batterie saranno allocate all’interno delle centrali per un migliore controllo di efficienza ed una ottimizzazione dei costi. Le centrali garantiranno la funzione
automatica di sorveglianza delle lampade senza utilizzo di cavi aggiuntivi, ma realizzando la comunicazione lampada-centrale direttamente sulla linea di alimentazione.
Il sistema dovrà essere in grado di fornire:
- informazioni circa lo stato di ogni singola lampada;
- possibilità di regolare l’intensità di ogni singola lampada;
- testare periodicamente l’autonomia e la piena funzionalità di ogni singolo corpo illuminante.
Al mancare della tensione di rete, oppure in caso di guasto sul circuito di illuminazione ordinario, rilevabile tramite appositi accessori, risulta assicurato un livello di illuminamento tale da garantire l’evacuazione del locale da parte degli occupanti. Tale illuminamento dovrà essere non inferiore a 5 lux ad un metro dal piano di calpestio lungo le vie di esodo.
Inoltre sono previsti sulle porte delle uscite di sicurezza e lungo i percorsi dovranno essere installate plafoniere SE con pittogramma indicante la via d’esodo, posizionati secondo la UNI-EN 1838.
Le condutture appartenenti a impianti diversi saranno distinte tra loro come tubazioni e come scatole di derivazione.
1.13.3 Controllo della illuminazione
Viste le modeste dimensioni della struttura è previsto un sistema di control dei valori di illuminamento e di presenza puntuale.
Nell’ottica di efficienza energetica richiesta in base alla norma UNI EN 15232, il sistema di illuminazione sarà nel suo complesso regolato da una serie di automatismi che lo rendono classificabile di tipo B.
E’ previsto infatti un rilievo automatico delle presenze in ambiente mediante sensori opportunamente distribuiti e posizionati
Per il controllo delle zone ad uso ufficio e corridoio è stato scelto un sistema basato su protocollo DALI, mediante l’utilizzo di sensori di luminosità e presenza, di tipo stand alone, che gestiscono singolarmente l’ambiente controllato (sistema mediante sensori master), ove il singolo sensore crea e gestisce il ramo DALI relativo all’ambiente.
La centralina di comando del sistema ha, invece, la funzione di richiamare un determinato scenario comandando l’alimentatore elettronico ad agire di conseguenza.
Tramite il comando a parete, da parte dell’utente, è possibile forzare il sistema a valori ritenuti idonei al compito visivo (funzione Dimmer) e/o forzare la accensione o lo spegnimento
Per i lovali WC si sono stati scelti rivelatori di presenza da controsoffitto accensione in base alla presenza di persone nel raggio d’azione e del livello di luminosità, con ritardo allo spegnimento.
1.14 Impianto di terra ed equipotenziale
Per la realizzazione dell’impianto di terra, si prevede la di corda di rame nuovo da 50 mm², integrata con dispersori verticali ed interconnessa alla rete attuale prevista poi nel lotto 2 dell’edificio e della cabina di trasformazione, oltre alle calate naturali e/o artificiali previste per l’impianto LPS
Il valore dell’impianto di dispersione sarà conforme a quanto richiesto nella norma CEI EN 50522 (CEI 99- 3); al termine delle opere il valore dovrà risultare coordinato con quanto sarà dimensionato in modo tale da evitare il verificarsi di tensioni di passo e contatto superiori a quanto indicato nella tabella della norma cui ci si riferisce.
Il valore di coordinamento dell’impianto di terra scaturisce dal progetto del lotto 2, essendo la alimentazione elettrica in MT prevista in tale fase di lavoro.
Collegamento alla rete di terra
Dalla rete di dispersione esterna, in partenza dal collettore del quadro generale di bassa tensione posto in cabina, sarà collegata la distribuzione interna con la posa di un cavo FS17 450/750V della sezione di come elaborati di progetto, posato entro la il cavidotto di connessione fra cabina ed quadro di commutazione e smistamento
.
In corrispondenza del quadro di smistamento si farà una connessione all’impianto dipendente ai fini dell’equalizzazione del potenziale, realizzato con corda in rame nudo (si veda schema dell’impianto di terra)
Dal quadro generale, dalla relativa barra di terra prevista nel quadro, si dirameranno i conduttori di protezione sulle varie dorsali. Date le caratteristiche della struttura ogni canale di distribuzione dovrà contenere i rispettivi conduttori di protezione, con sezione come da schemi elettrici di progetto.
La distribuzione del conduttore di protezione nei circuiti secondari e terminali sarà realizzato con cavi multipolari contenenti il rispettivo conduttore PE
1.15 Impianto di protezione contro i contatti indiretti
La protezione contro i contatti diretti deve essere assicurata tramite:
• Protezione totale - Barriere o involucri con grado di protezione conforme alla norma CEI 64-8 art. 412.2
• Protezione parziale – Ostacoli o distanziamento
• Protezione addizionale – Interruttori differenziali (30mA) che permettono di eliminare una gran parte dei rischi dovuti a contatti diretti in caso di insuccesso delle altre misure di protezione o di incuria da parte degli utilizzatori
Devono essere protette contro i contatti indiretti tutte le parti metalliche accessibili dell'impianto elettrico e degli apparecchi utilizzatori, normalmente non in tensione ma che, per cedimento dell'isolamento principale o per altre cause accidentali, potrebbero trovarsi sotto tensione (masse). Per la protezione contro i contatti indiretti, ogni impianto elettrico utilizzatore o raggruppamento di impianti contenuti in uno stesso edificio e nelle sue dipendenze, deve avere un proprio impianto di terra. A tale impianto di terra dovranno essere collegate tutte le masse o masse estranee accessibili di notevole estensione presenti nell'area dell'impianto elettrico utilizzatore stesso.
Una volta realizzato l'impianto di messa a terra, la protezione contro i contatti indiretti può essere realizzata con uno dei seguenti sistemi:
a) per i circuiti TN il coordinamento fra impianto di messa a terra e protezione di massima corrente. Questo tipo di protezione richiede l'installazione di un impianto di terra coordinato con un interruttore con relè magnetotermico o fusibile, in modo che risulti soddisfatta la seguente relazione:
Zs x Ia < Uo
dove Zs è l’impedenza dell’anello di guasto che comprende la sorgente, il conduttore attivo fino al punto di guasto ed il conduttore di protezione tra il punto di guasto e la sorgente, è il valore più elevato tra i valori in ampere della corrente che provoca l’interruzione automatica del dispositivo di protezione entro il tempo previsto dalla tabella 41A della norma CEI 64-8/4 in funzione della tensione nominale di Uo, per i circuiti terminali inferiore ai 32A, ed entro 5 secondi per gli altri circuiti, con interruttore differenziale Ia è la corrente differenziale nominale di intervento, Uo è la tensione nominale verso terra in volt.
b) le parti attive dei circuiti SELV e PELV devono essere separate le une dalle altre, dai circuiti FELV e dai circuiti a tensione più elevata mediante separazione di protezione.
Le prese a spina non devono avere un contatto per il conduttore di protezione e non devono permettere l’introduzione di spine di altri sistemi elettrici.
Le parti attive dei sistemi SELV non devono essere collegate a terra e se la tensione supera 25V in corrente alternata e 60 V in corrente continua devono avere barriere od involucri con grado di protezione non inferiore a IPXXB.
I circuiti dei sistemi PELV possono essere collegati a terra ma devono avere barriere od involucri con grado di protezione non inferiore a IPXXB e tensione nominale non superiore a 25 V in c.a. e 60 V in c.c.
Circuiti con tensione nominale dei sistemi PELV non supera i 12 V in c.a. o 30 CV in c.c.
1.15.1 Conduttori di protezione
Le sezioni dei conduttori di protezione dovranno essere pari alle sezioni dei conduttori di fase; per sezioni superiori a 16 mm² la sezione potrà essere pari alla metà del conduttore di fase con un minimo di 16 mm² e comunque in grado di soddisfare le condizioni stabilite dalle norme CEI 64.8.
1.15.2 Collegamenti equipotenziali principali
I collegamenti equipotenziali principali si effettueranno alla base dell’edificio e dovranno connettere tutte le masse estranee suscettibili di assumere potenziali pericolosi, quali tubazioni idriche, del gas ed eventuali condotte di UTA.
In particolare tali connessioni si effettueranno con cavi unipolari isolati in PVC 1x6 mm² ed appositi collari di interconnessione, da realizzarsi nella centrale termica del fabbricato.
1.15.3 Collegamenti equipotenziali supplementari
I collegamenti equipotenziali supplementari saranno effettuati sulle tubazioni metalliche all’ingresso dei locali adibiti a bagno doccia. Tali collegamenti saranno realizzati con conduttori giallo-verde di sezione 2,5 mm² se protetti, oppure 4 mm² se installati direttamente sotto intonaco o sotto pavimento. Gli stessi saranno eseguiti con “collari” di materiale tale da evitare fenomeni corrosivi: ottone nichelato per tubazione in rame, oppure acciaio inox per tubazioni di acciaio zincato.
I conduttori equipotenziali dovranno essere collegati al conduttore di terra posto nella cassetta di giunzione più vicina.
1.16 Protezione dalle scariche atmosferiche
Come si evince dalla relazione tecnica specifica, allegato al presente progetto, per la struttura in oggetto, la struttura, risulta a livello statistico secondo la CEI 81-10 autoprotetta, per rischio di tipo R1 (perdita di vite umane) e per il rischio di tipo R2 (perdita servizio pubblico, limitata alla sola sala TLC ed apparati)
A protezione delle antenne di telecomunicazioni, di cui si è predisposto il traliccio,, si prevedono due aste di captazione a protezione dei tralicci delle antenne, interconnesse debitamente alla struttura in CA. Per suddetto impianto verrà difatti utilizzata la struttura portante in cemento armato gettato in opera come elementi di calata naturale.
Contro la fulminazione indiretta saranno installati degli scaricatori di corrente da fulmine e di sovratensione di tipo 1 su quadri generale e di 2 tutti i quadri elettrici interni, ed a protezione degli impianti energia e di segnale entranti nel fabbricato (cavi in rame, dato che i cavi in fibra risultano elettricamente disaccoppiati).
1.17 Impianto FM
La distribuzione terminale all’interno degli uffici sarà realizzata con diverse soluzioni in relazione alla destinazione d’uso del locale; in particolare dove sarà possibile e le condizioni costruttive dell’edificio lo consentiranno, si ricorrerà ad una distribuzione ad incasso, ad esempio nel massetto del pavimento per
tutte quelle utenze ubicate a centro stanza tipo i banchi dei laboratori, oppure nel caso di pareti in cartongesso, la distribuzione dovrà essere eseguita entro le pareti leggere (impianti in cartongesso) con scatole terminali IP4X ed idonee tubazioni flessibili.
Per ogni posto operatore o postazione di lavoro sono previste, tipicamente:
- N.2 Presa UNEL tipo P40 16A-230V colore rosso sotto rete continuità assoluta;
- N.2 Presa Bipasso tipo P17/11 230V 16A sotto rete privilegiata; dotate di numero di prese dati come da capitolo specifico
Sono previste nelle zone di circolazione e all’ingresso dei locali delle prese UNEL tipo P40 16A-230V sotto rete privilegiata
Per il banco operatore del corpo di guardia e per il banco del front office sala passaporti, le prese previste a parete dovranno essere con ricchezza di cavo per lo spostamento delle stesse, ove necessario, sull’arredo previsto in altro appalto.
1.18 Impianto elettrico per impianti meccanici
Sotto questa voce rientra tutto quanto occorre dal punto di vista elettrico per rendere funzionanti gli impianti meccanici. A carico della ditta esecutrice degli impianti elettrici sarà infatti la realizzazione degli impianti elettrici e relativi quadri di tutti gli impianti tecnologici.
Gli impianti dovranno essere consegnati completi e funzionanti in ogni loro parte anche se non espressamente richiamato sugli elaborati che costituiscono il progetto; pertanto non saranno riconosciuti oneri aggiuntivi rispetto all’offerta presentata dalla ditta in sede di gara.
La centrale tecnologica sarà ubicata in locale chiuso al Piano Primo ed avrà al suo interno un quadro elettrico, in contenitore di poliestere IP65 a norme CEI 17-113, contenente, montate e perfettamente cablate, tutte le apparecchiature necessarie per l’alimentazione delle pompe e di tutte le apparecchiature di sicurezza e di regolazione.
Le macchine degli impianti di ventilazione e climatizzazione ambiente saranno per lo più posizioniate ed installate nel terrazzo tecnico esterno adiacente il locale tecnico posto al piano primo.
La taratura e la tipologia delle protezioni da cablare nel quadro elettrico di centrale dovrà essere verificata prima della installazione in base alle richieste degli utilizzatori meccanici che si andranno ad installare, desumibili dai data sheet delle stesse. Non saranno pertanto riconosciuti oneri aggiuntivi derivanti dall’eventuale sostituzione di tali protezioni.
L’impianto all’interno della centrale tecnologica sarà realizzato a mezzo di tubi e scatole in PVC autoestinguente in vista con raccordi IP55.
1.19 Impianto elettrico per ascensori
Le competenze del progettista e dell’installatore elettrico per gli impianti per ascensori si limiteranno al circuito F.M. ed illuminazione e non riguarderanno il sistema elevatore. Per impianto elettrico di ascensori dovrà intendersi:
- per i circuiti F.M.: l’impianto fino ai morsetti di alimentazione dell’interruttore;
- per il circuito di illuminazione cabina: l’impianto fino ai morsetti di alimentazione dell’interruttore;
- per tutti gli altri circuiti, ossia luce e vano corsa e per il circuito prese a spina: tutto l’impianto.
E’ tuttavia necessario, anche ai fini di una realizzazione unitaria del quadro elettrico, prendere i necessari accordi con la ditta costruttrice/installatrice dell’impianto elevatore.
La linea di alimentazione degli ascensori dovrà essere dimensionata in base ai dati dei motori e dovrà essere protetta contro le sovracorrenti da un idoneo interruttore magnetotermico differenziale. I motori degli ascensori saranno installati alle estremità superiori dei vani corsa e all’interno degli stessi, con adeguati telai di supporto fissati alle guide di cabina e alle relative guide di contrappeso. L’alimentazione principale dell’impianto sarà di 000 X, 00 Hz.
Nel vano di corsa non dovranno essere posate condutture che non appartengano all’impianto ascensore.
Le linee di protezione dei circuiti elettrici a servizio degli ascensori saranno installate nei quadri scala corrispondenti. Gli interruttori al servizio dei circuiti luce dovranno alimentare e proteggere i seguenti circuiti separatamente: luci e prese del vano corsa.
Il circuito luce del vano corsa dovrà soddisfare le prescrizioni richieste dalla Norma UNI EN 81.1 e 81.2 per quanto riguarda sia le caratteristiche elettriche (illuminamento) sia le condizioni di installazione (ubicazione e distanza dal contrappeso). La realizzazione di tale circuito, pur essendo di competenza dell’installatore elettrico, dovrà essere concordata con la ditta che realizza l’impianto elevatore.
L’impianto di terra dell’ascensore non dovrà essere separato da quello dell’edificio neppure a seguito di un’esplicita richiesta della ditta che installa l’ascensore.
1.20 Impianto telefonico e sistema di cablaggio strutturato
L’allaccio alla rete telefonica pubblica, ed il posizionamento di eventuali armadietti di distribuzione, dovrà essere eseguita previ accordi con l’Ente che gestisce il servizio (TELECOM, FASTWEB, ect.).
In ogni caso, per la natura delle attività che si svolgono nell’edificio e per espressa necessità della Committenza, il box di Permutazione Telecom (genericamente indicato con il termine di “Conchiglia” o cassetta tipo C) dovrà essere installato nella sala apparati dell’area TLC del fabbricato.
Allo scopo di permettere l’arrivo alla citata sala da parte del fornitore dell’energia elettrica, si è considerato di interrare tubazione in PVC tipo pesante a doppia parete, dal pozzetto stradale sino alla sala apparati, di diametro 125 mm posate ad una profondità di almeno 0,5 m protetto meccanicamente con bauletto in calcestruzzo e segnalato con apposito nastro segnaletico in materiale plastico del colore specifico del sottoservizio da segnalare con scritta indelebile indicativa del servizio, posto alla profondità di cm 30 dal piano di calpestio. La esatta posizione del pozzette di rete del fornitore sarà da definirsi a seguito della interfaccia con il gestore della rete di telefonia pubblica.
Il box di permutazione sarà di tipo omologato per reti di distribuzione con cavi in rame multi coppia e/o fibra ottica. I cavi telefonici saranno posati entro tubazioni, pozzetti e cassette separate dagli altri impianti.
Da tale cavidotto, sarà da posarsi la fibra ottica del gestore di rete per la connessione dell’ingresso della rete in fibra del gestore istituzionale.
Ulteriormente, il rack Centro Stella dovrà essere collegato con un cavo dorsale in fibra ottica multimodale OM450-125 a 6 coppie al centro stella del CAPS, in modo tale che sia possibile connettere il commissariato alla struttura adiacente (centro stella del comprensorio posto nel fabbricato A).
Allo scopo la fibra multimodale andrà posata entro le vie cavi interne al fabbricato (canali a filo che transitano in corridoio degli uffici presenti nel lotto 1 e lotto 2, piano rialzato)
E’ stato previsto di installare all’interno della Sala T.L.C., ubicata al Piano Rialzato, il centro stella dell’edificio. Allo scopo viene previsto un armadio concentratore composto da montanti, pannelli in lamiera verniciata e portella frontale trasparente con chiave, in grado di contenere pannelli di permutazione e di fungere da Centro Stella della nuova struttura, dedicato agli ingressi:
- della rete dati dal centro stella di comprensorio
- dalla rete dati esterna del fornitore del servizio (fastweb)
- dalla rete telefonica del fornitore
Sono quindi previsti idonei patch panel ottico completo di NR. 16 porte tipo SC per fibra ottica multimodale OM4 50-125
In tale armadio viene inoltre prevista la posa degli apparati attivi principali e la predisposizione della centrale telefonica
Come apparati attivi primari è prevista la posa Nr.2 Switch di backbone (uno dedicato alla rete dati, uno per rete TVCC), con garanzia a vita, layer 3 di tipo managed con 16 porte SFP+ e relativi 16 miniGBIC LC-SX. Da tali apparati si andrà, tramite fibra a distribuire la rete su gli armadi seconda e sugli armadi di XX.XX.
Il secondo armadio, affiancato al precedente, sarà destinato alla collocazione dei dispositivi e degli apparati dedicati al cablaggio orizzontale del piano rialzato. Tutti le PDL (tipicamente composto da 3 prese rj45 cat. 6A) afferenti a tale piano saranno difatti connesse ai patch pannel, mediante cavo UTP attestato lato campo e lato armadio.
Sempre nella sala TLC si prevede la posa di un terzo armadio, contenente la parte afferente alla XX.XX. (e a disposizione per altre sezioni di archiviazione, quali NAS o server, queste escluse)
Tale armadio sarà dotato di NVR con specifiche previste da disciplinare tecnico, avente funzionalità specifiche per le attività di PS, in proseguo alla tipologia impiantistica presente presso il presidio di PS
In tale armadio andrà collocato nr 1 Nr.1 Switch dedicato alla TVCC, dotato di garanzia a vita, layer 3 di tipo managed 48 porte RJ45 cat.6 10/100/1000 POE+, completo di nr.4 porte sfp+ e relativi 4 miniGBIC (LCSX), per la gestione delle telecamere di sicurezza dell’edificio e dei posti esterni ed interni videocitofonici (anch’essi si saranno nativi IP)
Ogni armadio sarà completato di pannelli passacavi, ripiani, patch-cord rj45 cat.6a dati (variabili in numero in base alla distribuzione orizzontale da gestire), patch-cord rj45 cat.3 telefoniche, patch-cord fibra ottica multimodale OM4 50-125 LC-SC,
Per ogni armadio di permutazione, di centro stella o dell’impianto XX.XX. è prevista la posa di multipresa elettrica (ognuna da nr.8 prese UNEL 10-16A), alimentate entrambe dal quadro elettrico di riferimento, l’una dalla sezione privilegiata (solo gruppo elettrogeno), l’altra dalla sezione continuità assoluta. Tale PDU di alimentazione saranno derivati da prese bloccate monofasi dedicate, poste a parete in prossimità degli armadi medesimi, con alimentazione dedicata dal quadro di zona e/o di piano
Si è inoltre previsto un armadio di minori dimensioni al Piano Primo per servire le prese di tale piano.
Gli armadi dati saranno tra loro collegati tramite una fibra ottica multimodale OM4 50-125 a 6 coppie, per la parte di cablaggio strutturato, e un cavo telefonico a 25 coppie, per la parte telefonica.
Dai suddetti concentratori avranno origine tutti i conduttori per la connessione delle singole postazioni lavoro, e sarà possibile connettere sia le linee telefoniche in ingresso che quelle dati provenienti dagli altri armadi del complesso CAPS.
La rete così realizzata sarà usufruibile per l’applicazione di qualsiasi sistema di trasmissione dati ed idonea al collegamento dell’impianto telefonico digitale ed analogico.
La distribuzione avverrà mediante canale portacavi e cavo UTP ENHANCED a quattro coppie twistate non schermate con guaina in PVC, di categoria 6A.
I pannelli di permutazione da alloggiare all’interno degli armadi concentratori dovranno essere idonei per l’installazione in Rack e contenere 24 porte di comunicazione. I pannelli saranno in versione adeguata alla
categoria 6A, in linea con il tipo di rete da installare, e predisposti per l’apposizione delle etichette e delle icone di identificazione.
Le prese in campo saranno dotate di connettori modulari jack RJ45, da inserire all’interno di un dell’apposito telaio, con postazioni dotate tipicamente di 3 prese, fissata alla scatola porta apparecchi. Le mascherine saranno predisposte per l’apposizione delle etichette e delle icone di identificazione. I connettori RJ45 permetteranno di collegare indifferentemente tutti gli apparecchi che condividono le risorse della rete, quali, computer e telefono. Dagli armadi concentratori si deriveranno tutte le linee alle singole postazioni di lavoro; sia in dorsale che all’interno di ogni locale, le linee di distribuzione per il sistema dati e telefonia dovranno essere ubicate entro apposite via cavo indipendenti dai circuiti di energia.
Ogni postazione di lavoro sarà difatti dotata di 2 prese dedicate alla rete dati e 1 presa dedicata alla fonia, tutte cablate con cavo e prese certificate in cat. 6A
Per il banco operatore del corpo di guardia e per il banco del front office sala passaporti, le prese previste a parete dovranno essere con ricchezza di cavo per lo spostamento delle stesse, ove necessario, sull’arredo previsto in altro appalto e/o con fornitura a cura della stazione appaltante.
I cavi di segnale dovranno risultare con guaina compatibile con il regolamento CPR ovvero con caratteristiche tipo Cca-s1,d1,a1 o superiori ai fini del gocciolamento, propagazione dell’incendio, fumi e gas tossici e corrosivi.
1.21 Impianto videocitofonico IP
La struttura sarà dotata di impianto videocitofonico basato su tecnologia IP, configurabile e gestibile da PC. Il sistema progettato prevede:
- n.3 postazione di gestione interna, da installare 1 su banco sala operativa e le altre 2 negli uffici indicati nelle planimetrie di progetto. Da ognuna di queste postazioni si dovrà avere la possibilità di aprire porte e cancelli elettrificati mediante interfacciamento con le rispettive centrali;
- n. 5 postazioni videocitofoniche esterne con 4 tasti configurabili e lettore di badge integrato abbinato all’impianto controllo accessi/antintrusione fissato sulla struttura e/o in prossimità della stessa, (ove previsto dalle tavole di progetto).
I posti esterni saranno con elevata resistenza agli atti vandalici (IP 69 certificato IK10), telecamera HD integrata, angolo di 135° e dispone anche della modalità notturna con IR.
Le postazioni esterne scelte in fase progettuale corrispondono ai due ingressi pedonali, all’accesso carrabile ed alle porte di ingresso all’edificio. verso le aree esterne non di pertinenza e alla porta di ingresso al vano scala sul retro dell’edificio.
Gli apparati scelti risultano essere IP e conformi agli standard SIP. La conformità allo standard SIP garantirà a fronte di un centralino telefonico SIP la completa integrazione dell’impianto telefonico a quello videocitofonico
I cavi utilizzati per l’impianto videocitofonico dovranno risultare con guaina compatibile con il regolamento CPR ovvero con caratteristiche tipo Cca-s3,d1,a3 o superiori ai fini del gocciolamento, propagazione dell’incendio, fumi e gas tossici e corrosivi.
I cavi dovranno essere alloggiati in canalizzazioni predisposte per cavi appartenenti a sistemi SELV a bassissima tensione. Le tubazioni e cassette saranno separate dagli altri impianti.
1.22 Impianti controllo TVCC
Al fine di monitorare gli accessi alla struttura e di permettere un controllo puntuale di tutti i punti esterni, si è prevista l’installazione di un sistema di Telecamere di Videosorveglianza a Circuito Chiuso lungo il perimetro esterno, e nelle sale di attesa, oltre ai locali armeria e sala apparati o TLC.
Il progetto prevede di installare telecamere della stessa marca e modello di quelle esistenti e che attualmente svolgono la medesima funzionalità nelle restanti zone del CAPS.
Il sistema TVCC dovrà prevedere una postazione centrale di controllo nella sala operativa costituita da:
- n.4 monitor 43” posati a parete su staffa VESA (i monitor saranno solo predisposti);
- n.1 workstation client comprensiva di scheda video a 4 uscite per la gestione video delle telecamere perimetrali;
- n.1 workstation client comprensiva di scheda video a 4 uscite per la gestione video delle telecamere comunali.
Le telecamere telecamera perimetrali saranno delle bullet da esterno 4MP con ottica 3.3-9mm con video- analisi, corpo in alluminio, e algoritmi di video analisi di nuova basata su reti neurali, gestione e configurazione degli eventi a bordo della telecamera e gestione e configurazione delle regole e delle azioni sul software di VMS. La telecamera faranno la classificazione di persone e veicoli in automatico, ed inviare al VMS le relative informazioni e il dettaglio del volto in alta qualità.
Nelle sale di attesa sono previste delle telecamere con visione a 360°, in grado tramite SW di controllare tutto l’ambiente delle sale aperte al pubblico.
Il posizionamento delle telecamere è riportato nella planimetria allegata al progetto.
Per le telecamere, l’alimentazione delle stesse sarà di tipo PoE, attraverso uno Switch Ethernet PoE (alloggiato nel RACK dati del piano rialzato) e avverrà utilizzando il cavo cavo CAT 6A per la trasmissione dati.
Il sistema dovrà risultare perfettamente integrato con l’impianto XX.XX. presente presso il CAPS.
Per ogni flusso video è prevista apposita licenza. Il SW dovrà essere licenziato solo in base di telecamere connesse e non richiedere licenze aggiuntive per la centralizzazione. Il Software di gestione video potrà gestire almeno 300 telecamere per ogni Server.
Il Sistema deve essere in grado di gestire la funzionalità di Face Recognition. Il Software di gestione video sarà basato su architettura server client;
Da ogni client su workstation, webclient e APP dovrà essere possibile collegarsi ad un numero illimitato di siti, anche aventi differenti edizioni di licenze; per tale motivo il sistema da prevedersi in continuità al sistema attuale utilizzato presso il centro,
E quindi prevista la posa di un idoneo NVR avente storage da 12TB, dotato di 2 porte Ethernet RJ45 da 1GbE (1000-BaseT) e 2 porte Ethernet SFP+ da 10GbE, con installato il sistema operativo Windows 10 IoT, avente supporto di Videoanalisi.
Il sistema NVR andrà installato su rack 19” 1U con guide a scorrimento a corredo, e dovrà essere dotato di alimentatore secondario opzionale disponibile
1.23 Impianti controllo accessi/antintrusione
La funzione di controllo di sicurezza sarà completata da un impianto di controllo accessi/antintrusione che sarà costituito dai seguenti elementi in campo:
- n.1 centrale antintrusione basata su tecnologia IP comprensiva di software di monitoraggio e gestione da installare su PC dedicato;
- sensori volumetrici per la sorveglianza di tutti i corridoi, come da planimetrie di progetto, atri di accesso ed uffici sensibili;
- sensori magnetici su tutte le porte di accesso e su porte dell’armeria e altri locali sensibili, con combinato sensore sismico/inerziale su tutte le finestre;
- lettori badge per abilitazione apertura porte, con la possibilità di attivare /disattivare alcune zone dell’impianto (esempio la sala passaporti o gli uffici del piano terra).
La centrale sarà completa di appositivi Modulo di estensione uscite e zone, alcuni dei quali alimentati, per permettere il controllo puntuale dei singoli elementi (sarà quindi possibile discriminare per ogni la zona il sensore, avendo possibilità a livello SW di escludere singolarmente la porta e/o nei caso di contatti magnetici / inerziali, discriminare solo una delle due funzioni)
Saranno integrati sul sistema appostivi controller porte autonomo, con lettore di controllo porte di prossimità Derivato sul bus dati delle periferiche, in grado di effettuare il monitoraggio dello stato di una porta ovvero:
• Funzionalità di controllo diretto di serratura porta e pulsante di uscita.
• Utilizzabile per inserimento/disinserimento con scheda/badge di prossimità
• Indirizzabile
• Destinato all'utilizzo interno o esterno
L’impianto, con il collegamento al sistema di mediante rete TC-IP della struttura, sarà dotato di SW con mappe grafiche relative all’immobile in oggetto. Saranno quindi da prevedere nr 3 mappe grafiche con appositi pop up e controlli delle aree e delle zone.
Sarà infine dotato di Tastiera standard per programmazione e controllo utenti, posta nel locale TLC o nell’attigua corpo di guardia.
A corredo del sistema è infine previsto combinatore telefonico GSM con PSTN integrato di emergenza
1.24 Impianto di ricezione e distribuzione TV terrestre digitale e satellitare
L’impianto prevede un sistema centralizzato in grado di distribuire Il segnale TV terrestre digitale e satellitare a tutte le prese, rispondente alla norma CEI 100
Il fissaggio del gruppo di antenne sul tetto dovrà avvenire con idonei supporti protetti contro la corrosione e dimensionati per resistere alle sollecitazioni di natura atmosferica. La linea a 230 V per l’alimentazione della centrale sarà posata in tubi e cassette separate dalle linee di segnale.
A partire dalle centrali, saranno realizzate le discese d’antenna mediante cavo coassiale idoneo per la trasmissione di segnali TV sia terrestri digitali che satellitari, opportunamente dimensionato.
La distribuzione del segnale alle varie prese sarà realizzata a mezzo di derivatori/partitori/multiswitch collocati all’interno delle cassette di derivazione.
I cavi di coassiali dovranno risultare con guaina compatibile con il regolamento CPR ovvero con caratteristiche tipo Cca-s3,d1,a3 o superiori ai fini del gocciolamento, propagazione dell’incendio, fumi e gas tossici e corrosivi e saranno posati entro tubazioni e cassette separate dagli altri impianti.
1.25 Impianto allarme manuale e rilevazione fumi e incendi
1.25.1 Riferimenti normativi
Le norma di prodotto riferibili agli impianti di cui al presente capitolo sono:
UNI EN 54/1 componenti dei sistemi di rivelazione automatica d’incendio - introduzione;
UNI EN 54/5 sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Rivelatori di calore - Rivelatori puntiformi;
UNI EN 54/7 sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Rivelatori di fumo - Rilevatori puntiformi funzionanti secondo il principio della diffusione della luce, della trasmissione della luce o della ionizzazione;
CEI 20-22 II prova dei cavi non propaganti l’incendio;
CEI 20-35 prova di non propagazione della fiamma sui cavi elettrici; CEI 20-37 I prove sui gas emessi durante la combustione di cavi elettrici.
1.25.2 Dimensionamento
L’impianto automatico di rivelazione, segnalazione ed allarme d’incendio sarà realizzato allo scopo di individuare ogni principio d’incendio nella struttura e dare l’allarme, nonché attivare gli eventuali sistemi di protezione attiva (per es. porte e serrande tagliafuoco) e, se necessario, la procedura di evacuazione dell’edificio. L’impianto sarà progettato nel rispetto della norma UNI 9795:2010 e secondo la regola dell’arte.
I principali componenti dell’impianto saranno i seguenti:
- rivelatori di incendio;
- pulsanti di segnalazione manuale;
- dispositivi di allarme ottico-acustico;
- centrale di controllo e segnalazione;
- linee di interconnessione e di alimentazione elettrica.
Il sistema di rivelazione previsto sarà dotato di "due fonti" di alimentazione di energia elettrica, primaria, e secondaria, ciascuna delle quali è in grado di assicurare da sola il corretto funzionamento dell’intero sistema in per la corretta e sicura gestione dell’edificio.
L’alimentazione primaria è costituita dalla rete ENEL.
L’alimentazione secondaria sarà costituita dal gruppo di alimentazione/trasformazione a bordo della centrale e dalle batterie in tampone. L’alimentazione secondaria prevista sarà in grado di assicurare il corretto funzionamento dell’intero sistema ininterrottamente per almeno 24h (è prevedibile un contratto di manutenzione), nonché il contemporaneo funzionamento dei segnalatori di allarme interno ed esterno per almeno 30 minuti a partire dall’emissione degli allarmi stessi Le sirene elettroniche con segnalatore ottico saranno collocate in punti idonei per rendere l’allarme acustico chiaramente udibile in ogni zona del piano interessato.
Tutti i dispositivi di rivelazione e di segnalazione saranno di tipo indirizzato; ciò consentirà di rilevare immediatamente lo stato di allarme o di malfunzionamento del dispositivo stesso.
L’area sorvegliata dal sistema di rivelazione comprenderà tutti i locali della struttura, compresi gli antibagni ed esclusi i bagni veri e propri.
I tipi di rivelatori installati all’interno dei locali sorvegliati sono riepilogati nel seguente prospetto:
LOCALE/ AMBIENTE | RIVELATORI PUNTIFORMI | RIV. LINEARI DI CALORE/ DI FUMO AD ASPIRAZIONE | ||
DI FUMO OTTICI | DI CALORE STATICI | DI CALORE VELOCIMETRICI | ||
uffici | X | - | - | - |
corridoi | X | - | - | - |
ripostigli | X | - | - | - |
locali tecnologici | - | X | - | - |
cavedi, c-soffitti | X | - | - | - |
condotte aria | - | - | - | X |
I sistemi fissi di segnalazione manuale di incendio (pulsanti) sono stati previsti in quantità tale che almeno uno possa essere raggiunto, da ogni punto, con un percorso non maggiore di 30 metri; i pulsanti troveranno posto in prossimità delle vie di fuga e verranno installati in posizione chiaramente visibile e facilmente accessibile, ad un’altezza compresa tra 1 e 1,6mt. I pulsanti saranno del tipo protetto contro l’azionamento accidentale, danni meccanici e la corrosione, e corredati di cartello segnaletico di sicurezza antincendio con pittogramma accompagnato da un testo esplicativo “Pulsante allarme incendio”.
Gli allarmi locali e remoti sono del tipo ottico ed acustico tramite segnalatori luminosi provvisti di sirena incorporata e di FLASH rosso. La segnalazione acustica sarà chiaramente riconoscibile e non confondibile con altre segnalazioni e potrà essere udita dalle persone presenti nell’albergo in qualsiasi punto si trovino.
Le targhe ottico-acustiche saranno comandate dalla centrale di controllo a mezzo di moduli indirizzabili collegati sul LOOP di rivelazione ed alimentate da una sorgente di sicurezza costituita da una batteria di accumulatori supplementare montata a bordo della stessa centrale, in grado di fornire un’autonomia di funzionamento di almeno 30 min.
Tutti i collegamenti a cavo saranno realizzati mediante cavo bipolare con sezione dei conduttori commisurata alla lunghezza totale della linea e certificati EN 50200 PH30.
Nella struttura l’azionamento dei dispositivi di allarme e dei dispositivi antincendio di cui sopra, avverrà secondo i seguenti criteri:
• entro 2 minuti dal segnale di allarme proveniente da due o più rivelatori o da un pulsante manuale di segnalazione;
• entro 5 minuti dal segnale di allarme proveniente da un qualsiasi rivelatore di allarme non tacitato dal personale di servizio.
1.26 Impianto diffusione sonora per evacuazione
Il progetto prevede l’installazione di un sistema audio per le comunicazioni di evacuazione in caso di emergenza, in grado di garantire l’operatività in modalità sia manuale che automatica.
Il sistema sarà direttamente interfacciato alla centrale dell’impianto di Rivelazione Incendi per la gestione delle condizioni di allarme, oltre al microfono per VVF posto a bordo centrale ed al micfofono operatore da installare sul banco del corpo di guardia
Il servizio di diffusione sonora per la comunicazione di evacuazione (nel seguito indicato come EVAC) dovrà consentire un’evacuazione guidata e controllata dello stabile in caso di incendio o di altra situazione di emergenza che lo richiedesse.
Il sistema dovrà permettere la trasmissione simultanea di più chiamate dirette in zone differenti.
Il sistema sarà conforme alle leggi, norme e standard in materia di emergenza in vigore localmente.
Il sistema EVAC dovrà essere rispondente ai requisiti ed essere conforme alla regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio di edifici e/o locali destinati a strutture sanitarie.
In particolare, si richiama al rispetto della conformità agli standard CEI EN 60849 e CEI EN54.
Inoltre, il sistema sarà conforme a tutte le normative internazionali, nazionali e regionali applicabili riguardanti la progettazione, realizzazione ed installazione di dispositivi elettrici.
Il trasporto audio all'interno del sistema avverrà in formato digitale, ad eccezione della linea a 100V proveniente dagli amplificatori di potenza.
Nel presente lotto 1, oltre alla centrale, completa di UPS e batterie tampone, collocate su apposito armadio rack, sono previste 3 zone, con diffusori installati a controsoffitto dei locali corridoi, conformi ad EN 54-24, 6- 24 W, 100 V, dotati di morsettiera ceramica e cuffia di protezione contro l’incendio, per la connessione in entra-esci dei cavi antifiamma e il cavo di collegamento dei diffusori, resistente al fuoco per almeno 30 minuti.
Come rappresentato dalla schema a blocchi, l’impianto prevede xx xxxxxxxx xx 0 xxxxx xx xxxxxxxxx xxxxxxxxxx (X,X), a servizio delle zone (sala e uffici passaporti, uffici del piano rialzato e uffici del primo piano)
La centrale dovrà prevedere le altre due aree dedicate al lotto 2.
Specificamente, l'edificio verrà suddiviso in più zone di emergenza ed ognuna di esse sarà costituita da una o più zone di diffusione sonora. Queste zone di emergenza saranno indirizzabili individualmente.
Gli elementi del sistema verranno connessi in base al principio “daisy chain”.
E’ stata prevista un’unica centrale in versione rack 19”, ubicata nel locale tecnico della sala apparati. Si rimanda agli elaborati grafici di progetto per la verifica della consistenza dell’impianto.
1.27 Impianto fotovoltaico
L’installazione di un impianto fotovoltaico risulta obbligatorio secondo l’allegato 1 art. 3.3 comma 6 del D.M. 26/06/2015 “Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici” e dall’allegato 3 del D.Lgs 3 marzo 2011, n. 28 “Attuazione della Direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE”.
Oltre a quanto previsto nelle normative precedentemente indicate, essendo la struttura un edificio pubblico, devono essere rispettati i Criteri Ambientali Minimi così come riportato nella relazione della Legge 10, parte essenziale del presente progetto.
Per quanto riportato nel suddetto documento, si deve garantire un approvvigionamento energetico da Impianto Fotovoltaico pari ad una potenza di 15,84 kWp., valore maggiore di quanto richiesto nel D.M. 26/06/2015 e nel D.Lgs. 3 Marzo 2011
In definitiva, il progetto prevede un Impianto Fotovoltaico di potenza di picco pari a 15,84 kWp, composto da:
- n.48 pannelli da 330 Wp;
- n.1 Inverter Trifase da 12,5 kWp di targa, posto nel terrazzo tecnico degli impianti ;
- il quadro di protezione e sezionamento per la parte CC e CA prossima all’inverter.
L’impianto dovrà essere connesso e collegato al quadro previsto nel lotto 2 dedicato al sistema FTV del fabbricato, posto in prossimità del quadro commutazione e smistamento.
1.28 Attraversamenti rei e ripristini REI
In corrispondenza dell’attraversamento di parete o solaio REI con tubazioni impiantistiche, dovranno essere posti in opera tutti i materiali necessari al ripristino delle caratteristiche di compartimentazione richieste, idonei per tipologia di applicazione e dotati di relativa certificazione.
Tutti gli attraversamenti di solai e pareti tagliafuoco dovranno essere isolati con materiali atti ad impedire la propagazione della fiamma da un lato all'altro dell'attraversamento secondo una delle seguenti soluzioni:
a) attraversamento con tubazioni: ai due lati della parete la conduttura (tubazione) andrà interrotta con scatole che, dopo la posa dei conduttori, andranno riempite con materiale intumescente ade- guatamente compattato;
b) attraversamento con canale: nel punto di attraversamento la canalina, dopo la posa dei conduttori, andrà riempita con materiale come sopra adeguatamente compattato;
c) attraversamento con cavo: il foro di passaggio andrà xxxxxxxx a perfetta tenuta con materiale come sopra adeguatamente compattato ed eventualmente trattenuto con piccola cassaforma in lamiera.
Le soluzioni sotto indicate danno i criteri generali per la riqualificazione degli attraversamenti di pareti REI; In base alle reali condizioni di posa e alle caratteristiche degli impianti in transito si dovranno prevedere e sottoporre alle D.L. le soluzioni certificate dai fornitori dei materiali.
1.29 Staffaggi canali, quadri elettrici ed impianti in genere
Lo sviluppo del progetto esecutivo-costruttivo di dettaglio degli staffaggi delle tubazioni, dei canali e delle macchine in genere facenti parte degli impianti elettrici, dovrà essere sviluppato dalla ditta installatrice ed i relativi costi sono compresi nel prezzo forfettario dell’appalto.
La ditta installatrice dovrà fornire alla D.L. ampia documentazione in merito alle modalità di realizzazione ed installazione dei sistemi di ancoraggio, mediante elaborati di dettaglio a firma di tecnico abilitato.
Si richiama che ciò dovrà avvenire nel pieno rispetto delle vigenti norme in materia di strutture antisismiche di cui alle nuove norme tecniche per le costruzioni XXX 0000.