VERBALE DI ACCORDO
CONFINDUSTRIA TERNI
VERBALE DI ACCORDO
In data 16 ottobre 2006, in Terni presso la sede della Confindustria Terni
TRA
• Sezione Autonoma Costruttori Edili della provincia di Terni rappresentata dall’xxx.Xxxxxxx Xxxxxxxx in qualità di Presidente, coadiuvato dalla Commissione Sindacale in persona dell’xxx.Xxxxx Xxxxxxxxx, del geom.Xxxxx Xxxxxx e dal geom.Xxxxx Xxxxxxx, con l’assistenza del xxxx.Xxxxx Xxxxxxxx
E
• la FILLEA-CGIL nelle persone dei Sigg.: Xxxxxxx Xxxxxxxxx e Xxxxxx Xxxxxxxxx
• la FILCA-CISL nelle persone dei Sigg.: Xxxxxx Xxxxx e Xxxxx Xxxxxxxx
• la FENEAL-UIL nelle persone dei Sigg.: Xxxxx Xxxxxxxx, Xxxxxxx Xxxxxx e Xxxxx Xxxxxxx
VISTO
l’art. 38 del contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti delle imprese edili ed affini del 20 maggio 2004
VIENE STIPULATO
il presente contratto collettivo provinciale di lavoro, integrativo del contratto collettivo nazionale del 20 maggio 2004, da valere nella provincia di Terni per le imprese edili ed affini che svolgono le lavorazioni elencate nel citato contratto nazionale di lavoro 20 maggio 2004 e per i lavoratori da esse dipendenti, siano tali lavorazioni eseguite in proprio o per conto di enti pubblici o per conto di terzi privati.
PREMESSA
Le parti hanno svolto un serrato confronto a livello regionale sull’andamento del settore nei quattro anni trascorsi dalla firma degli ultimi accordi integrativi provinciali.
Le costruzioni continuano ad avere, nel contesto dell'economia nazionale, un ruolo fondamentale sia per il contributo che danno alla crescita ed alla modernizzazione del Paese, sia per la forte capacità di traino che svolgono nei confronti dei comparti economici a monte e a valle del prodotto edilizio.
1) IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI NELL’ECONOMIA NAZIONALE
Nel 2005 l'industria delle costruzioni ha fatto registrare a livello nazionale, con un volume di investimenti pari a circa 130 miliardi di euro, il suo settimo anno consecutivo di crescita, e ha così confermato, ancora una volta, la sua formidabile capacità di moltiplicare investimenti e occupazione anche in una fase di pesante crisi per l’economia.
Gli investimenti in costruzioni rappresentano il 9% del PIL ed il 46,2% degli investimenti fissi del Paese.
Possiamo affermare che nel 2005, a fronte praticamente ad una crescita zero del PIL, le costruzioni, che hanno fatto segnare una crescita degli investimenti dell'1,5% rispetto al 2004, hanno impedito che l'economia italiana registrasse un segno meno.
Dal 1999 ad oggi gli investimenti in costruzioni hanno avuto un incremento di circa il 23%, mentre nello stesso periodo il prodotto interno lordo si è attestato su una crescita dell'8,6%.
Un effetto di traino evidente anche a livello occupazionale: nei primi nove mesi del 2005 gli addetti alle costruzioni hanno raggiunto quota 1.912.000, con una crescita del 4,8% rispetto allo stesso periodo del 2004.
Negli ultimi sette anni, mentre l'occupazione nel suo complesso ha fatto registrare un incremento del 10,3%, gli addetti delle costruzioni sono cresciuti del 30,4%.
Un risultato significativo, che non trova riscontro in nessun altro settore di attività economica: l'industria in senso stretto, ad esempio, ha fatto registrare una diminuzione dello 0,9% degli occupati, mentre l'agricoltura ha perso il 16,4% degli addetti.
Secondo recenti stime nel 2006 il settore nel suo complesso crescerà ancora ma a ritmi più lenti. Infatti si prevede che la crescita si attesterà intorno all'1% rispetto al 2005. La stima in crescita per l'edilizia residenziale si accompagna infatti alla previsione di una sostanziale stazionarietà degli investimenti in opere pubbliche e di un lieve incremento del comparto non residenziale.
Le notizie che si sono rincorse nelle ultime settimane provenienti da fonti governative, dall’ANAS e dalle altre grandi stazioni appaltanti pubbliche, che parlano addirittura di blocco dei cantieri a causa della grave situazione finanziaria, inducono non solo a cautela sulla previsione di crescita del settore per il 2006, ma ad una preoccupazione per una possibile decisa riduzione degli investimenti e per la possibile perdita di decine di migliaia di posti di lavoro.
2) LE COSTRUZIONI IN UMBRIA
In Umbria gli investimenti in costruzioni ammontano nel 2003 a 1,6 miliardi di euro e rappresentano il 9% del PIL regionale. Il contributo del settore delle costruzioni all'economia della Regione risulta più alto rispetto alla percentuale media nazionale (8,7%).
In Umbria il peso degli investimenti in costruzioni sugli investimenti fissi lordi è del 43,5%. Il dato nazionale per il 2003 registra un’incidenza del 45,2%.
L'apporto del settore delle costruzioni alla crescita economica della regione è importante.
Nel 2004, secondo le indicazioni provenienti dalla rilevazione Istat sulle forze di lavoro, in Umbria nel settore delle costruzioni lavorano circa 28.000 persone che costituiscono il 26,2% degli occupati nell'industria e l’8,2% degli occupati in tutti i settori economici. Nel confronto con il 2003 si registra una crescita dell’8,8% degli addetti. Anche le indicazioni più recenti riferite al primo semestre 2005 segnalano il proseguimento di un andamento positivo degli occupati nel settore con un tasso di crescita tendenziale pari al 17,9%.
Il settore delle costruzioni riveste un fondamentale ruolo di volano per il mercato del lavoro in Umbria.
Considerando i dati Istat riferiti agli ultimi sette anni (primo semestre 1998 - primo semestre 2005) si osserva che, parallelamente a quanto accaduto per l’Italia, il settore delle costruzioni, seguito da quello dei servizi (commercio, turismo, trasporti e comunicazioni, intermediazione finanziaria, servizi alle imprese, ecc.) ha svolto un ruolo di traino dell’occupazione regionale.
Gli occupati in tali settori sono aumentati rispettivamente del 41,4% e del 14,6%.
Si segnala, in Umbria, nel periodo esaminato, anche la crescita dell’industria in senso stretto (+4,4%), mentre il settore agricolo, mostra una flessione del 35,6% del numero degli occupati.
Complessivamente nell’intero sistema economico regionale si rileva un aumento occupazionale del 10,3%. L'aumento degli occupati nel settore delle costruzioni negli ultimi sette anni è attribuibile soprattutto al lavoro autonomo. I lavoratori autonomi risultano, infatti, aumentati del 91%; i lavoratori alle dipendenze, nel confronto tra il primo semestre 1998 e primo semestre 2005, mostrano, una crescita più contenuta pari al 16,8%.
Ma vi è un dato che più di tutti fa riflettere: tra i nuovi assunti ormai più di un lavoratore su tre è straniero; questo fenomeno pone il settore di fronte a nuove ed imprescindibili esigenze.
Innanzi tutto occorre una più incisiva politica della prevenzione e della sorveglianza sanitaria oltre ad una gestione degli orari in grado di coniugare diritti e produttività. In questo senso risultano importanti iniziative legate all’insegnamento della lingua italiana e ad un percorso di formazione professionale in grado di garantire regolarità e sicurezza.
3) IL MODELLO UMBRO
La riflessione condotta dalle parti porta a conclusioni condivise su molti punti già presenti nei precedenti contratti integrativi provinciali. In modo autocritico si ripropongono, quasi in modo integrale, considerazioni e posizioni già espresse che purtroppo rimangono come obiettivi mancati ma continuano ad avere grande attualità e utilità:
- si è verificato un primo momento di convergenza tra le parti e le Istituzioni per la determinazione di quello che è stato definito come il “Modello Umbro” della ricostruzione da conseguire attraverso le politiche concertative e caratterizzato dal rispetto delle regole e della qualità dell’esecuzione delle opere;
- in buona sostanza con gli strumenti individuati e concordati, in primo luogo il DURC, si tende a realizzare un nuovo mercato con regole condivise e rispettate ed a questo fine, si è rivelato determinante il patto di settore fra Organizzazioni imprenditoriali e Sindacati che innegabilmente, nel confronto con l’Istituzione regionale, ha permesso di raggiungere significativi risultati sul piano normativo;
- purtroppo, dopo il primo importante periodo, ogni parte si è ritratta in se stessa ed il confronto si è frazionato nei tempi ed in analisi spesso troppo particolari, perdendo così di vista le questioni generali del settore; in questo modo nel mercato hanno ripreso vigore vecchi difetti e disfunzioni. Il tutto agevolato dal troppo ritardato riconoscimento dei costi effettivi delle lavorazioni (il nuovo prezziario, che aggiorna quello del 2002 è entrato in vigore solo il 30 settembre scorso), dal riproporsi di vecchie logiche della committenza pubblica e privata (xxxxxxx xxxxxxx), dalla ricerca affannosa di imprese disposte ad operare con margini di irregolarità;
- il risultato è che anche la ricostruzione non ha prodotto, tra le imprese locali, gli effetti positivi che ci si aspettava ed ora appare realistico mettere in conto una fase di difficoltà.
Se non si riuscirà in breve tempo ad estendere gli strumenti, che così bene hanno funzionato per la ricostruzione (a partire dal DURC con la verifica di congruità), anche a tutti gli altri lavori sia pubblici che privati, rischierà di tramontare il modello umbro della regolarità e della qualità. Così le imprese sane, regolari e dinamiche rischieranno di essere estromesse da ogni possibilità operativa e di sviluppo.
A fronte di tutto quanto sin qui esposto, le parti, si ripromettono, anche attraverso la sottoscrizione del presente contratto integrativo, di operare congiuntamente, individuando i margini esistenti nel “Patto per lo sviluppo, l’innovazione e la coesione sociale dell’Umbria”, per il riconoscimento della centralità del settore delle costruzioni, quale ganglio vitale ed insostituibile dell’economia regionale. Inoltre utilizzando quanto previsto in materia di relazioni sindacali dal c.c.n.l. e dal presente integrativo, le parti si impegnano a dare sempre maggiore rilievo e capacità propositiva al Tavolo della Bilateralità che, con incontri periodici, determini precise linee di indirizzo tese all’adozione di politiche di settore compatibili con l’incentivazione di un modello di impresa moderno, basato su elevati standard qualitativi; un modello di impresa che persegua i propri obiettivi nel più rigoroso rispetto delle vigenti disposizioni in materia di sicurezza e di assicurazioni sociali.
Ciò anche attraverso specifici confronti tra le parti e le Istituzioni competenti soprattutto in fase di programmazione.
Particolare impegno le parti dedicheranno a contrastare ogni forma di irregolarità; ad affermare il prevalere dei criteri di capacità e qualità nella selezione delle imprese; alla ricerca di regole che anche per gli appalti regionali, possano tutelare le specificità dell’imprenditoria umbra.
Anche a supporto di tale impegno e comunque per un più ampio e significativo miglioramento del settore le parti convengono sulla necessità di un più incisivo ruolo degli enti paritetici di settore (Cassa Edile, Scuola Edile, C.P.T.). A tale scopo si ritiene necessaria una razionalizzazione ed un’armonizzazione degli stessi Enti finalizzata ad una maggiore capacità di rispondere alle esigenze di un settore in rapida evoluzione.
4) RELAZIONI INDUSTRIALI
Le parti si impegnano a sviluppare un avanzato modello di relazioni industriali in una logica di confronto e costante dialogo costruttivo al fine di favorire e sostenere le esigenze di sviluppo del settore nel territorio.
In tale ottica sarà convocato con cadenza periodica, di norma ogni tre mesi, il tavolo della bilateralità, fermo restando la possibilità di ulteriori incontri su richiesta di ognuna delle parti qualora se ne ravvisi la necessità, per affrontare eventuali specifiche e contingenti esigenze del settore.
In tali incontri, le parti, oltre a dare piena ed integrale applicazione del c.c.n.l. sul “sistema di concertazione ed informazione” e sulla “disciplina dell’impiego di manodopera negli appalti e subappalti”, si impegnano a procedere a verifiche congiunte sull’andamento e sulle problematiche complessive del settore, ponendo particolare attenzione:
- all’andamento del mercato locale degli investimenti in relazione all’utilizzo delle risorse finanziarie pubbliche e private e alle previsioni di realizzazione delle opere;
- all’andamento del mercato locale del lavoro con riferimento a fabbisogni dei livelli occupazionali, esigenze di formazione professionale, andamento della sicurezza, struttura del costo del lavoro e riflessi sul piano occupazionale e contributivo;
- alla attività degli enti paritetici territoriali nel campo della prevenzione degli infortuni, della formazione professionale e degli adempimenti contributivi;
- alla difesa ed alla estensione del DURC ai lavori pubblici e privati extra ricostruzione, nella condivisa opinione della opportunità di potenziare un importante strumento di garanzia, per la trasparenza del settore e per il rispetto delle regole;
- alla individuazione di azioni comuni e concertate nei confronti delle Istituzioni locali al fine di conferire centralità, nell’ambito dei programmi finanziari, agli investimenti nel settore della edilizia e delle infrastrutture; in tale contesto e tenuto altresì conto delle specificità e particolarità che caratterizzano il settore delle costruzioni, si ribadisce l’impegno delle parti per favorire la costituzione di un “Tavolo istituzionale di settore”.
Inoltre, al fine di consentire un’analisi più completa e più approfondita dell’andamento e delle problematiche del settore nel territorio, le parti convengono che agli incontri periodici possano partecipare anche i rappresentanti delle Organizzazioni della piccola impresa e del mondo cooperativo.
Inoltre, nel ribadire la centralità della concertazione, le Parti riconfermano la necessità di promuovere la “procedura dell’intesa” prevista dall’art. 12 della L.R. 27 del ‘94 e s.m.i.
5) PREVENZIONE E SICUREZZA SUL LAVORO
Le parti confermano che riveste carattere di prioritaria importanza per il settore dell’edilizia la materia della prevenzione e della sicurezza sul lavoro, anche in considerazione delle implicazioni sociali e produttive alla stessa connesse.
Per il raggiungimento dell’obiettivo del miglioramento della prevenzione, della sicurezza sul lavoro e delle condizioni ambientali nei cantieri edili, le parti ritengono determinante una politica attiva della sicurezza determinata mediante la realizzazione di una pluralità di iniziative e di interventi informativi, formativi, di supporto e di sensibilizzazione nei confronti di tutti gli operatori del settore.
Al solo fine di incrementare la cultura della sicurezza, le parti convengono sull’obiettivo di estendere al massimo le visite nei cantieri, con le modalità già sottoscritte nei precedenti accordi nazionali e provinciali, e con l’impegno di garantire l’agibilità dei cantieri.
Per quanto in particolare attiene il CPT si conviene il rafforzamento della propria struttura per il consolidamento della propria attività in tema di sicurezza. Potrà godere di propri locali per l’attività istituzionale avvalendosi di collaboratori di provata competenza. In tale ottica verrà anche esaminata la possibilità di creare la figura della RLST nella Provincia di Terni.
Al solo fine di incrementare la cultura della sicurezza, le parti convengono sull’obiettivo di estendere al massimo le visite nei cantieri, con le modalità già sottoscritte nei precedenti accordi nazionali e provinciali, e con l’impegno di garantirne la massima agibilità.
6) LA FORMAZIONE ED IL MERCATO DEL LAVORO
Considerata la difficoltà sempre crescente nel fidelizzare il rapporto di lavoro con i giovani che entrano per la prima volta nel settore, le parti concordano di sostenere progetti specifici con
l’obiettivo di informare, formare e stabilizzare i rapporti di lavoro col maggior numero di nuovi ingressi possibili, attraverso un percorso formativo ed informativo in grado di dare tutte le competenze e le professionalità di cui un giovane che si affaccia per la prima volta nel settore può aver bisogno.
Rientra in questa ottica e come tale va proseguito e consolidato il progetto “immigrati” della Scuola Edile il quale prevede misure di accompagnamento della formazione quali la fornitura dell’alloggio, il riconoscimento del vitto, i corsi di lingua italiana e l’alloggio post occupazione.
Le parti considerata la carenza di personale ed i risultati dei fabbisogni formativi e di manodopera delle imprese del settore, convengono di favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro studiando e sperimentando apposite soluzioni e strumenti che il settore, attraverso il sistema degli Enti Bilaterali, riuscirà a mettere in campo, tenendo comunque presente il necessario coinvolgimento delle istituzioni e delle loro strutture preposte a tale scopo, nello specifico gli uffici provinciali del lavoro, di concerto con gli enti bilaterali del settore.
Essendo la materia di assoluta priorità per il settore le parti convengono di prevedere apposite verifiche al fine di valutare l’efficacia degli strumenti concordati ed ove necessario portare le dovute modifiche.
7) DISPOSITIVI DI SICUREZZA INDIVIDUALE
Le parti convengono che, fatti salvi gli obblighi di legge a cui le imprese devono attenersi scrupolosamente in materia di dotazione dei dispositivi di sicurezza individuali, il CPT si impegna a fornire indumenti di lavoro, secondo le modalità previste.
PARTE ECONOMICA
PREMESSA
Le parti in considerazione del prolungarsi delle trattative per il rinnovo degli accordi integrativi provinciali hanno convenuto, anche al fine di evitare appesantimenti amministrativi alle aziende, che gli effetti economici e contributivi del presente accordo decorreranno dalla data del 1° ottobre 2006.
Si è convenuto altresì, al fine di evitare penalizzazioni per i lavoratori, che la seconda tranche di incremento dell’EET decorra dal 1° giugno 2007 e quindi con tre mesi di anticipo rispetto alle pattuizioni nazionali.
1) INDENNITA’ TERRITORIALE DI SETTORE – PREMIO DI PRODUZIONE – VOCE CONGLOBATA
In coerenza e nel rispetto di quanto previsto nel punto III (accordi locali) del verbale di accordo 23 marzo 2006, a decorrere dal 1° ottobre 2006 gli importi in atto, nella provincia di Terni dell’elemento economico territoriale sono conglobati nella indennità territoriale di settore e nel premio di produzione.
PROVINCIA DI TERNI INDENNITA’ TERRITORIALE DI SETTORE
Livelli | A decorrere dal 01/10/2006 Importi orari |
Operai di 4^ livello | 1,13 |
Operaio specializzato | 1,04 |
Operaio qualificato | 0,94 |
Operaio comune | 0,81 |
Guardiani, portieri, custodi, xxxxxxx, inservienti (art. 6) | 0,72 |
Custodi, portinai, guardiani con alloggio (art. 6) | 0,63 |
PREMIO DI PRODUZIONE
Livelli | Categorie | A decorrere dal 01/10/2006 Importi mensili |
7 | Quadri e 1^ Super | 272,78 |
6 | 1^ | 250,28 |
5 | 2^ | 207,49 |
4 | Ass. Tec. Già 3^ | 186,78 |
3 | 3^ | 171,45 |
2 | 4^ | 154,57 |
1 | 4^ 1° Imp. | 132,98 |
2) ELEMENTO ECONOMICO TERRITORIALE
Le parti confermano i criteri di determinazione dell’elemento economico territoriale precedentemente pattuiti, individuati e definiti in coerenza con quanto previsto dal protocollo 23 luglio 1993 e dall’articolo 2 del decreto legge 25 marzo 1997, n. 67, convertito nella legge 23
maggio 1997, n. 135.
L’elemento economico territoriale di cui agli articoli 38, lettera d) e 46 del ccnl 20 maggio 2004, ad esito della verifica effettuata dalle parti sui risultati di settore conseguiti nell’anno 2005 nella provincia di Terni , è stabilito nella misura del 7% dei minimi di paga e di stipendio in atto al 1° marzo 2006, e sarà corrisposto con le seguenti modalità e cadenza temporali:
✓ nella misura del 3% a decorrere dal 1° ottobre 2006
✓ nella misura del 7% a decorrere dal 1° giugno 2007
2a) MISURA DELL’ELEMENTO ECONOMICO TERRITORIALE – PROVINCIA DI TERNI
La misura dell’elemento economico territoriale, stabilita in via preventiva e fatte salve le verifiche sui risultati del settore, è pertanto nella provincia di Terni, alle decorrenze sotto indicate, la seguente:
DAL 1° OTTOBRE 2006
Mensile | Orario | |
Quadri e impiegati di 1^ super | 35,92 | 0,21 |
Impiegati di 1^ | 32,32 | 0,19 |
Impiegati di 2^ | 26,94 | 0,16 |
Impiegati di 4° livello – operai di 4° livello | 25,14 | 0,15 |
Impiegati di 3° - operai specializzati | 23,34 | 0,13 |
Impiegati di 4°– operai qualificati | 21,01 | 0,12 |
Impiegati di 4° I impiego – operai comuni | 17,96 | 0,10 |
Custodi, portinai, fattorini | 16,16 | 0,09 |
Xxxxxxx, portinai, guardiani (con alloggio) | 14,37 | 0,08 |
DAL 1° GIUGNO 2007
Mensile | Orario | |
Quadri e impiegati di 1^ super | 83,80 | 0,48 |
Impiegati di 1^ | 75,42 | 0,44 |
Impiegati di 2^ | 62,85 | 0,36 |
Impiegati di 4° livello – operai di 4° livello | 58,66 | 0,34 |
Impiegati di 3° - operai specializzati | 54,47 | 0,31 |
Impiegati di 4°– operai qualificati | 49,02 | 0,28 |
Impiegati di 4° I impiego – operai comuni | 41,90 | 0,24 |
Custodi, portinai, fattorini | 37,71 | 0,22 |
Xxxxxxx, portinai, guardiani (con alloggio) | 33,52 | 0,19 |
3) INDENNITA’ SOSTITUTIVA DI MENSA
Le parti riconfermano integralmente la regolamentazione e le modalità di computo e di corresponsione della indennità sostitutiva di mensa precedentemente pattuite, e tutt’ora in atto, nella provincia di Terni.
Xxxxx restando quanto sopra si conviene che nella provincia di Terni, l’indennità sostitutiva di mensa, da valere sia per gli operai che per il personale con qualifica di impiegato, sia elevata, alle scadenze sottoindicate, ai seguenti importi, giornalieri ed o
IMPORTI INDENNITA’ SOSTITUTIVA MENSA DAL 1° GENNAIO 2007
Giornaliero | Orario | |
Terni | 3,40 | 0,43 |
DAL 1° GENNAIO 2008
Giornaliero | Orario | |
Terni | 3,90 | 0,49 |
DAL 1° GENNAIO 2009
Giornaliero | Orario | |
Terni | 4,50 | 0,56 |
Resta inteso che sono assorbiti, fino a concorrenza, i trattamenti in atto nelle aziende per lo stesso titolo, fatte salve le eventuali condizioni di miglior favore.
4) CONTRIBUZIONI ALLA CASSA EDILE DI TERNI
PROVINCIA DI TERNI
Alla luce di quanto sopra pattuito e ad esito dell’approfondito esame effettuato dalle parti in merito all’andamento della gestione degli organismi paritetici operanti nella provincia, e tenuto altresì conto del sensibile incremento, registrato negli ultimi anni, del numero dei lavoratori iscritti, si conviene che, a decorrere dal 1° ottobre 2006, le aliquote delle contribuzioni dovute dalle imprese alla Cassa Edile della Provincia di Terni, sono modificate nei seguenti termini:
CONTRIBUZIONI DOVUTE ALLA CASSA EDILE DELLA PROVINCIA DI TERNI DAL 1° OTTOBRE 2006
A carico azienda | A carico lavoratore | Totale | |
1) Contributo Istituzionale alla Cassa Edile (art. 36 CCNL) | 2,50% | 0,50% | 3,00% |
2) Contributo Scuola Edile (art. 91 CCNL) | 0,95% | - | 0,95% |
3) Contributo anzianità professionale edile (art. 29 CCNL) | 3,60% | - | 3,60% |
4) CPT | 0,40% | - | 0,40% |
5) Quota nazionale di A.C. (art. 36 CCNL) | 0,185% | 0,185% | 0,37% |
6) Fondo garanzia | 0,45% | - | 0,45% |
7) quota territoriale di A.C. (art. 36 CCNL) | 0,70% | 0,70% | 1,40% |
TOTALE | 8,785% | 1,385% | 10,17% |
Previa verifica da effettuarsi tra le parti entro maggio 2007 saranno valutate le condizioni per riformulare le aliquote contributive nelle misure sotto indicate.
CONTRIBUZIONI DOVUTE ALLA CASSA EDILE DELLA PROVINCIA DI TERNI DAL 1° GIUGNO 2007
A carico azienda | A carico lavoratore | Totale | |
1) Contributo Istituzionale alla Cassa Edile (art. 36 CCNL) | 2,50% | 0,50% | 3,00% |
2) Contributo Scuola Edile (art. 91 CCNL) | 0,90% | - | 0,90% |
3) Contributo anzianità professionale edile (art. 29 CCNL) | 3,45% | - | 3,45% |
4) CPT | 0,40% | - | 0,40% |
5) Quota nazionale di A.C. (art. 36 CCNL) | 0,185% | 0,185% | 0,37% |
6) Fondo garanzia | 0,45% | - | 0,45% |
7) quota territoriale di A.C. (art. 36 CCNL) | 0,70% | 0,70% | 1,40% |
TOTALE | 8,765% | 1,385% | 9,97% |
Resta inteso che sono integralmente confermate, sia la base di computo su cui calcolare le singole contribuzioni, che le modalità di versamento dei contributi alla Cassa Edile della Provincia di Terni.
5) MALATTIA
A seguito della pressante richiesta avanzata dalle Organizzazioni Sindacali, si conviene di istituire, a decorrere dal 1° ottobre 2006, e nel rispetto di un massimale annuo di spesa, una nuova prestazione assistenziale a favore dei lavoratori edili.
Tale prestazione, che sarà a totale carico della Cassa Edile di Terni, sarà finalizzata ad assicurare all’operaio edile un trattamento economico, integrativo rispetto a quanto previsto dal vigente CCNL, per i primi tre giorni di malattia, solo ed unicamente, in caso di eventi di durata superiore a sette giornate e fino a quattordici giornate.
L’erogazione dell’assistenza in questione avverrà tramite anticipazione dell’azienda e rimborso della Cassa Edile con le stesse modalità previste per l’integrazione di malattia contrattualmente definita.
Il diritto alla prestazione assistenziale integrativa è sottoposto alle seguenti condizioni:
a) il lavoratore avrà diritto alla prestazione integrativa fino ad un massimo annuo (1° ottobre – 30 settembre) di n. 2 eventi riconducibili alla fattispecie assistita (“tetto annuo indennizzabile individuale”);
b) il valore giornaliero complessivo della prestazione (prestazione contrattuale più prestazione integrativa) sarà pari a:
R.O. x 0,85 x 6,66
dove:
R.O. è la retribuzione oraria (paga base, indennità di contingenza, indennità territoriale di settore; elemento economico territoriale)
6,66 è l’orario settimanale diviso 6
0,85 è il coefficiente moltiplicatore
c) le Cassa Edile di Terni erogherà la prestazione integrativa fino ad un valore massimo annuo (1° ottobre – 30 settembre) di 30,000 euro (“tetto annuo indennizzabile collettivo”).
* * * * * *
La presente prestazione deve intendersi a carattere “sperimentale” per la durata di un anno e avrà pertanto scadenza, fatta salva la possibilità di una proroga e/o rinnovo, il 30 settembre 2007.
Le parti si impegnano ad effettuare verifiche periodiche sull’andamento economico della prestazione assistenziale in questione e sui suoi possibili effetti sul fenomeno dell’assenteismo.
Una prima verifica sarà effettuata entro il mese di giugno 2007. Il presente Contratto Integrativo decorrerà dal 1° ottobre 2006.
Sezione Autonoma Costruttori Xxxxx Xxxxx FILLEA-CGIL
Confindustria Terni FILCA-CISL
FENEAL-UIL