CAPITOLATO PER LA FORNITURA DI ARREDI SCOLASTICI A RIDOTTO IMPATTO AMBIENTALE PER LA SCUOLA PRIMARIA, COMPRENSIVA DELLA CONSEGNA E MESSA IN OPERA
CAPITOLATO PER LA FORNITURA DI ARREDI SCOLASTICI A RIDOTTO IMPATTO AMBIENTALE PER LA SCUOLA PRIMARIA, COMPRENSIVA DELLA CONSEGNA E MESSA IN OPERA
SOMMARIO
ART. 1 - Oggetto dell’appalto ART. 2 - Linee di prodotto ART. 3 - Norme di riferimento
ART. 4 - Omologazione di reazione al fuoco ART. 5 - Sostanze pericolose
ART. 6 - Emissioni di formaldeide da pannelli
ART. 7 - Contaminanti nei pannelli di legno riciclato ART. 8 - Contenuto di composti organici volatili
ART. 9 - Residui di sostanze chimiche per tessili e pelle ART. 10 - Sostenibilità e legalità del legno
ART. 11 - Plastica riciclata ART. 12 - Rivestimenti
ART. 13 - Materiali di imbottitura ART. 14 - Requisiti del prodotto finale ART. 15 - Disassemblabilità
ART. 16 - Imballaggi
ART. 17 - Caratteristiche generali e di sicurezza fisica ART. 18 - Banchi alunni
ART. 19 - Cattedre per insegnanti ART. 20 – Sedute per allievi
20.1 Sedia alunno in legno
20.2 Sedia alunno in plastica
ART. 21 – Poltroncina in tessuto per insegnante
ART. 22 – Lavagna magnetica porcellanata per scrittura con pennarelli ART. 23 – Armadi per aule per alunni e docenti
ART. 24 - Appendiabiti a parete a 10 grucce ART. 25 – Laboratorio teatrale
25.1 Parete a specchio
25.2 Panche
Articolo 26 - Modalità di consegna Lavori complementari di montaggio e smontaggio, collaudo ART. 27 - Garanzia
ART. 28 - Monitoraggio e controllo da parte della ditta
ART. 29 - Monitoraggio e controllo da parte della stazione appaltante ART. 30 - Controversie giudiziarie
ART. 31- Penali e risoluzione del contratto ed esecuzione in danno ART. 32 - Divieto di cessione del contratto e di credito, subappalto ART. 33- Recesso
ART. 34 - Riservatezza e trattamento dei dati personali APPENDICE I
APPENDICE II
ART. 1 - Oggetto dell’appalto
Il presente capitolato ha per oggetto la fornitura, trasporto e posa in opera (carico, trasporto, scarico, facchinaggio, montaggio, fissaggio al muro, rimozione degli imballaggi o altro materiale di risulta) di arredi destinati alla Scuola Primaria di Dolianova – Istituto Comprensivo di Dolianova.
La presente procedura è finanziata dal Fondo di Sviluppo e Coesione FSC 2014-2020 – Programma triennale di edilizia scolastica Iscol@ - Asse II "Rinnovo di arredi e attrezzature degli edifici scolastici" (si veda Deliberazione di Giunta Regionale n. 22/47 del 03.05.2017 “Piano straordinario di edilizia scolastica Iscol@ - programma triennale di edilizia scolastica: presa d’atto dei fabbisogni e approvazione programma operativo annualità 2017. Proroga attività Unità di progetto Iscol@”). La fornitura dovrà garantire il rispetto dei criteri ambientali minimi per la fornitura di arredi per interni DM 11 gennaio 2017, in G.U. n. 23 del 28 gennaio 2017, i requisiti minimi riferiti alle norme UNI ed UNI EN in vigore e delle LINEE GUIDA PER IL RINNOVO DI ARREDI SCOLASTICI E DI
ATTREZZATURE E TECNOLOGIE A SUPPORTO DELLA DIDATTICA approvate con Determinazione n.
56 Prot. n. 709 del 08/06/2018 e modificate con Determinazione n. 87 Prot. n. 2135 del 28/09/2018 della Regione Autonoma della Sardegna – Presidenza – Unità di Progetto Iscol@. L’arredo nel suo complesso deve essere strutturato in modo tale da garantire efficienza e funzionalità, presentare caratteristiche di flessibilità, aggregabilità e componibilità in modo da essere facilmente adattabile agli ambienti e alle eventuali modificazioni degli stessi, agli ampliamenti dell’arredo nel tempo.
Con la presente fornitura si vogliono arredare 20 “Aule 3.0” ciascuna completa dei seguenti arredi: Arredo “Aula 3.0” tipo:
N. 4 TAVOLI ALLIEVI Scuola Primaria – Banco monoposto tavolo per attivita didattica regolabile in altezza con cesto sottopiano e gancio zaino;
N 10 TAVOLI ALLIEVI Scuola Primaria - Banco fisso biposto tavolo per attivita didattica regolabile in altezza con cesto sottopiano e gancio zaino;
N. 24 Seduta allievi scuola primaria regolabile in altezza, impilabile sui banchi e con struttura che favorisca differenti modalità di postura;
N. 1 Cattedra Postazione docente con allungo complanare per pc - Piano dotato di torretta di elettrificazione a scomparsa, con presa dati e prese shuko
N. 1 Cassettiera su ruote a tre cassetti dotata di serratura
N. 1 Lavagna magnetica porcellanata
N. 2 appendiabiti a parete 10 posti
N. 1 libreria casellario
Inoltre la presente gara prevede la fornitura dei seguenti arredi per il Laboratorio di Teatro
N. 1 parete a specchi
N. 8 panche con maniglia per agevolarne lo spostamento TOTALE ARREDI:
N. 80 TAVOLI ALLIEVI Scuola Primaria – Banco monoposto tavolo per attivita didattica regolabile in altezza con cesto sottopiano e gancio zaino;
N 200 TAVOLI ALLIEVI Scuola Primaria - Banco fisso biposto tavolo per attivita didattica regolabile in altezza con cesto sottopiano e gancio zaino;
N. 480 Seduta allievi scuola primaria regolabile in altezza impilabile sui banchi e con struttura che favorisca differenti modalità di postura
N. 20 Cattedra Postazione docente con allungo complanare per pc - Piano dotato di torretta di elettrificazione a scomparsa, con presa dati e prese shuko
N. 20 Cassettiera su ruote a tre cassetti dotata di serratura
N. 20 lavagne magnetiche
N. 48 appendiabiti a parete 10 posti
N. 20 libreria casellario
N. 1 parete a specchi
N. 8 panche con maniglia per agevolarne lo spostamento
ART. 2 - Linee di prodotto
Tutti gli arredi da collocare in un medesimo ambiente devono essere perfettamente abbinabili quanto a linea, materiali di fabbricazione, finiture, colori caratteristiche costruttive, ecc… L’evoluzione dei modelli didattici intervenuta negli ultimi anni, ha portato ad un rinnovamento del concetto di “Aula” e del modello organizzativo della classe prevedendo l’integrazione delle tecnologie, sia in termini strumentali, sia metodologici e di configurazione flessibile degli ambienti, da attuare tramite modifiche alla disposizione degli arredi a seconda delle necessità, adeguando lo spazio di lavoro per una didattica attiva di tipo laboratoriale, predisponendo arredi, materiali, libri, strumentazioni, device, software, ecc…
Le linee di arredo previste per questa attività devono avere caratteristiche di adattamento a funzioni diversificate e caratteristiche maneggevolezza tali da facilitare gli operatori nella ricollocazione dei componenti di arredo, in funzione delle diverse attività educative. I tavoli, le sedute e le altre attrezzature dovranno coniugare aggregabilità, funzionalità, robustezza e leggerezza. Dovranno prevedere una vasta gamma di colorazioni e dovranno essere perfettamente abbinabili quanto a linea, materiali di fabbricazione, finiture e caratteristiche costruttive.
Gli arredi scolastici oggetto della presente procedura sono stati individuati in collaborazione con l’istituto comprensivo di Dolianova sulla base del progetto didattico posto a base del PTOF del medesimo Istituto del quale qui si riporta uno stralcio: “Da quanto riportato nel PTOF – Anni scolastici 2016-2019, approvato dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto, risulta evidente la necessità dell’istituto di riprogettare gli spazi didattici non solo da un punto di vista tecnologico, ma soprattutto da un punto di vista strettamente logistico, ponendo al centro delle attività didattiche e laboratoriali un nuovo modo di arredare le aule, i laboratori e gli spazi condivisi, in un’ottica di vera integrazione e di efficace inclusione sociale, aspetti predominanti nel periodo storico che stiamo vivendo, offrendo agli alunni delle concrete possibilità di crescita, di confronto umano e di arricchimento della conoscenza. L’obiettivo principale che l’Istituto Comprensivo Dolianova si pone è quello di rendere la classe un ambiente flessibile, trasformandola in un laboratorio attivo di ricerca. La progettazione e l’attuazione di una classe flessibile implicano la correlazione di alcuni elementi fondamentali: l’organizzazione dello spazio fisico puntando su arredi funzionali agli studenti e alla didattica; l’uso delle nuove tecnologie della comunicazione; l’applicazione di metodologie innovative basate sul dialogo e sulla collaborazione tra insegnanti e studenti. Tale modello si chiama “Aula 3.0” nella quale le tecnologie digitali e gli arredi si muovono in stretta relazione con gli spazi dell’aula, che vengono modificati ogni volta in base alle esigenze didattiche. Cambiano gli spazi, cambiano gli arredi, cambia la didattica. Il modello “Aula 3.0” è la classe del futuro, ma possiamo affermare che il futuro è già iniziato. Negli ultimi anni, infatti, è cresciuta la consapevolezza che per elevare la qualità dell’apprendimento è necessario ridisegnare la modalità del lavoro che si svolge nella classe, ancora oggi incentrato prevalentemente sulla lezione frontale. L’introduzione delle nuove tecnologie in ambito scolastico – la lavagna interattiva (LIM), il tablet e la lezione via web – sta contribuendo a rinnovare i criteri per organizzare le lezioni. Infatti, le esperienze messe in atto dalla Regione Sardegna con le multiformi sfaccettature del progetto Iscol@ (che ha rivoluzionato gli ambienti didattici rendendoli tecnologici e ha supportato le scuole sarde con interventi legati allo sviluppo di attività informatiche) e del MIUR (con particolare riferimento all’innovativo progetto “Cl@sse2.0” del 2009) hanno dimostrato che l’apprendimento non si svolge solo nello spazio fisico dell’aula, che risulta essere sempre più inadeguato, ma avviene in ambienti “virtuali”, in spazi che vanno oltre la scuola e che investono gli “ambienti quotidiani” di vita dello studente.”
ART. 3 - Norme di riferimento
Tutti gli arredi devono essere conformi alla normativa vigente, rispettare i Criteri ambientali minimi per la fornitura di arredi per interni, DM 11 gennaio 2017 (G.U. n. 23 del 28 gennaio 2017) ed i requisiti minimi riferiti alle norme UNI ed UNI EN in vigore.
Il vetro costituente piani, ante o altre superfici con area superiore o uguale a 0,1 m2 deve essere di tipo temprato, come definito dalla UNI EN 12150 o di tipo stratificato, come definito dalla UNI EN ISO 12543.
Possono essere utilizzate pellicole per migliorare le prestazioni delle lastre di vetro in termini di resistenza all'urto e di modalità di rottura. Tali prestazioni possono essere determinate secondo quanto previsto dalla UNI EN 12600.
Eventuali predisposizioni per cablaggi presenti nei mobili, devono essere conformi a eventuali indicazioni della norma CEI 64-11.
ART. 4 - Omologazione di reazione al fuoco
I pannelli di legno utilizzati nella fabbricazione degli arredi devono essere omologati in classe 1 di reazione al fuoco. Essi devono altresì essere trattati con prodotti (es vernice) omologati in classe 1 di reazione al fuoco. In alternativa i semilavorati di legno e multistrato di legno devono essere certificati ai sensi della norma UNI 9177.
Le sedie di faggio devono essere trattate con prodotti (es vernice) omologati in classe 1 di reazione al fuoco.
Per tutti i mobili imbottiti deve essere presentata omologazione relativa alla classe di reazione al fuoco 1/IM. La plastica deve essere omologata in classe 1 di reazione al fuoco. Gli arredi forniti, all’atto della consegna, devono essere accompagnati da certificazione ministeriale di omologazione - o certificazione - intestata al produttore dei materiali, nonché da dichiarazione del costruttore che detti materiali omologati sono stati impiegati nella fabbricazione. Qualora l’omologazione sia stata acquisita sul manufatto, gli arredi forniti, all’atto della consegna, devono essere accompagnati da certificazione ministeriale di omologazione intestata al fabbricante del manufatto.
In particolare deve essere presentata copia del certificato di omologazione del prototipo del bene offerto, rilasciata dal Ministero dell’Interno, e dichiarazione di conformità di tale prodotto al campione omologato.
ART. 5 - Sostanze pericolose
Nei componenti, parti o materiali usati per la produzione degli arredi oggetto della fornitura non devono essere presenti:
1. additivi a base di cadmio, piombo, cromo VI, mercurio, arsenico e selenio in concentrazione superiore allo 0.010% in peso.
2. ftalati addizionati volontariamente, che rispondano ai criteri dell’articolo 57 lettera f) del regolamento (CE) n.1907/2006 (REACH).
3. sostanze identificate come “estremamente preoccupanti” (SVHCs) ai sensi dell’art.59 del Regolamento (CE) n. 1907/2006 ad una concentrazione maggiore dello 0,10% peso/peso.
4. sostanze e miscele classificate ai sensi del Regolamento (CE) n.1272/2008 (CLP):
- come cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione di categoria 1A, 1B o 2 (H340, H350, H350i, H360, H360F, H360D, H360FD, H360Fd, H360Df, H341, H351, H361f, H361d, H361fd, H362);
- per la tossicità acuta per via orale, dermica, per inalazione, in categoria 1, 2 o 3 (H300, X000, X000, X000, X000);
- come pericolose per l’ambiente acquatico di categoria 1,2, 3 e 4 (H400, X000, X000, X000, X000);
- come aventi tossicità specifica per organi bersaglio di categoria 1 e 2 (H370, H372). Inoltre le parti metalliche che possono venire a contatto diretto e prolungato con la pelle devono rispondere ai seguenti requisiti:
5. devono avere un tasso di rilascio di nickel inferiore a 0.5µg/cm2/settimana secondo la norma EN 1811.
6. non devono essere placcate con cadmio, nickel e cromo esavalente.
Verifica del criterio
L’offerente deve presentare una dichiarazione del legale rappresentante da cui risulti il rispetto dei punti 3, 4 e 6. Tale dichiarazione dovrà includere una relazione redatta in base alle schede di sicurezza messe a disposizione dai fornitori. Per quanto riguarda i punti 1, 2 e 5 devono essere presentati rapporti di prova rilasciati da organismi di valutazione della conformità (laboratori accreditati).
ART. 6 - Emissioni di formaldeide da pannelli
Se sono utilizzati pannelli a base di legno che contengono resine a base di formaldeide, le emissioni di formaldeide dai pannelli usati nel prodotto finito deve essere inferiore a 0,080 mg/m3, ossia inferiore al 65% del valore previsto per essere classificati come E1 secondo la norma EN 13986 allegato B.
Verifica del criterio
L'offerente deve fornire un rapporto di prova relativo ad uno dei metodi indicati nell’allegato B della norma EN 13986 emesso da un organismo di valutazione della conformità avente nello scopo di accreditamento le norme tecniche di prova che verificano il contenuto o l’emissione di formaldeide. Sono presunti conformi i prodotti certificati CARB fase II, secondo la norma ATCM 93120 e Classe F****, secondo la norma JIS A 1460 (2001) nonché altre eventuali certificazioni che assicurino emissioni inferiori a quelle previste dal requisito.
ART. 7 - Contaminanti nei pannelli di legno riciclato
I pannelli a base di legno riciclato, costituenti il prodotto finito, non devono contenere le sostanze di seguito elencate in quantità maggiore a quella specificata (fonte: European Panel Federation, EPF).
Elemento/composto | mg/kg di pannello di legno riciclato |
Arsenico | 25 |
Cadmio | 50 |
Cromo | 25 |
Rame | 40 |
Piombo | 90 |
Mercurio | 25 |
Cloro | 1.000 |
Fluoro | 100 |
Pentaclorofenolo | 5 |
Creosoto | 0,5 |
Verifica del criterio
L’offerente deve presentare la documentazione tecnica del produttore dei pannelli a base di legno o prodotta dall'appaltatore, basata su rapporti di prova emessi da un organismo di valutazione della conformità.
Sono altresì presunti conformi i prodotti provvisti del Marchio Ecolabel UE o equivalente oppure di una dichiarazione ambientale di Tipo III certificata da un ente terzo accreditato e registrata presso un Programma conforme alla ISO 14025, che permetta di dimostrare il rispetto del presente criterio.
ART. 8 - Contenuto di composti organici volatili
Il contenuto dei COV nei prodotti vernicianti utilizzati non deve superare il 5 % peso/peso misurato secondo la norma ISO 11890-2.
Verifica del criterio
Per il contenuto di COV nei prodotti vernicianti l’offerente deve fornire i relativi rapporti di prova eseguiti ai sensi della norma ISO 11890-2 rilasciati da un organismo di valutazione della conformità commissionato o dagli offerenti o dai loro fornitori di materiale.
ART. 9 - Residui di sostanze chimiche per tessili e pelle
I materiali utilizzati per i rivestimenti devono rispettare i seguenti limiti relativi alle tinture contenenti arilammine, ai metalli pesanti estraibili ed alle emissioni di formaldeide libera come di seguito indicato.
Per i prodotti tessili:
- arilammine ≤ 30 mg/kg (limite applicato ad ogni ammina) in accordo con la norma EN ISO 14362-1 e 14362-3;
- formaldeide libera o parzialmente idrolizzabile ≤75 mg/kg in accordo alla EN ISO14184-1
- per gli arredi scolastici, formaldeide libera o parzialmente idrolizzabile ≤ 20 mg/kg in accordo alla EN ISO 14184-1;
- la quantità di metalli pesanti estraibili in accordo alla UNI EN 16711-2 inferiore ai limiti riportati di seguito (in mg/kg): antimonio ≤ 30.0; arsenico ≤1.0; cadmio ≤ 0.1; cromo ≤2.0; cobalto ≤4.0; rame ≤50.0; piombo ≤1.0; mercurio ≤0.02 e nickel ≤1.0.
Per la pelle:
- arilammina ≤ 30 mg/kg (limite applicato ad ogni ammina) in accordo con la norma EN ISO 17234-1;
- cromo VI non rilevabile entro i 3 mg/kg in accordo alla EN ISO 17075;
- formaldeide libera e parzialmente idrolizzabile ≤ 75 mg/kg in accordo alla EN ISO 17226-1;
- formaldeide libera o parzialmente idrolizzabile ≤ 20 mg/kg (per mobili da bambini) in accordo alla EN ISO 17226-1;
- la quantità di metalli pesanti estraibile in accordo alla EN ISO 17072-1 inferiore ai limiti riportati di seguito (in mg/kg): antimonio ≤ 30.0; arsenico ≤1.0; cadmio ≤0.1; cromo ≤2.0; cobalto ≤4.0; rame ≤50.0; piombo ≤1.0; mercurio ≤0.02 e nickel ≤1.0.
Verifica del criterio
L’offerente deve presentare i rapporti di prova riportati nel criterio rilasciati da organismi di valutazione della conformità commissionati o dagli offerenti o dai loro fornitori di materiale.
ART. 10 - Sostenibilità e legalità del legno
Per gli articoli costituiti di legno o in materiale a base di legno, o contenenti elementi di origine legnosa, il legname deve provenire da boschi/foreste gestiti in maniera sostenibile/responsabile o essere costituito da legno riciclato.
Verifica del criterio
L’offerente deve dimostrare il rispetto del criterio come di seguito indicato:
- per la prova di origine sostenibile/responsabile, una certificazione del prodotto, rilasciata da organismi di valutazione della conformità, che garantisca il controllo della “catena di custodia” in relazione alla provenienza legale della materia prima legnosa e da foreste gestite in maniera sostenibile/responsabile, quali quella del Forest Stewardship Council® (FSC®) o del Programme for Endorsement of Forest Certification schemes™ (PEFC™), o altro equivalente;
- per il legno riciclato, certificazione di prodotto “FSC® Riciclato” (oppure “FSC® Recycled”), FSC® misto (oppure FSC® mixed) o “Riciclato PEFC™” (oppure PEFC Recycled™) o certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione della conformità che attesti il contenuto di riciclato (es. ReMade in Italy® o equivalenti) o una autodichiarazione ambientale di Tipo II conforme alla norma ISO 14021, verificata da un organismo di valutazione della conformità, che dimostri il rispetto del criterio.
ART. 11 - Plastica riciclata
Se il contenuto totale di materiale plastico (escluse le plastiche termoindurenti) supera il 20 % del peso totale del prodotto, il contenuto medio riciclato delle parti di plastica (imballaggio escluso) deve essere almeno pari al 50 % peso/peso.
Verifica del criterio
Sono conformi i prodotti provvisti di una certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione della conformità che attesti il contenuto di riciclato (es. ReMade in Italy®, Plastica Seconda vita o equivalenti) o di una autodichiarazione ambientale di Tipo II conforme alla norma ISO 14021, verificata da un organismo di valutazione della conformità, che dimostri il rispetto del criterio.
ART. 12 - Rivestimenti
Le parti tessili devono essere sostituibili per consentire di allungare la vita media dell’arredo. I materiali usati per i rivestimenti suddivisi in:
- tessuti (x.xx cotone, lana, poliestere)
- PVC
- poliuretano (finta pelle)
- xxxx xxxxx
devono rispondere ai requisiti richiamati in appendice I del presente capitolato.
Verifica del criterio
L’offerente deve fornire le istruzioni per la sostituzione delle parti tessili e le informazioni fornite dai produttori dei singoli materiali utilizzati da cui risulti che i rivestimenti usati rispondono ai requisiti fisici di qualità richiesti. La conformità ai requisiti fisici è supportata dai relativi rapporti di prova specificati nelle tabelle 1, 2 e 3 dell’appendice I, che siano rilasciati da un organismo di valutazione della conformità.
ART. 13 - Materiali di imbottitura
Le schiume poliuretaniche contenute nei prodotti forniti devono rispettare i criteri riportati in Appendice II del presente capitolato.
Verifica del criterio
L’offerente deve dimostrare il rispetto del criterio tramite le verifiche riportate in appendice II.
ART. 14 - Requisiti del prodotto finale
I prodotti devono essere conformi alle versioni più recenti delle pertinenti norme UNI relative alla durabilità, dimensione, sicurezza e robustezza.
Verifica del criterio
L’offerente deve fornire dei rapporti di prova dei prodotti forniti che attestino la rispondenza alle norme tecniche. In particolare, in merito alle sedute per ufficio si richiede la conformità alla norma UNI/TR 11653:2016 e per le scrivanie e tavoli da ufficio, mobili contenitori e schermi per ufficio, la conformità alla UNI/TR 11654:2016. Gli arredi scolastici devono essere conformi alle norme UNI EN 1729 (per banchi e sedie), UNI 4856 (per le cattedre) e UNI EN 14434 (per le lavagne). Tali rapporti di prova devono essere rilasciati (a seconda dei casi al produttore finale o ai fornitori dei singoli componenti) da un organismo di valutazione della conformità.
ART. 15 - Disassemblabilità
Il prodotto deve essere progettato in modo tale da permetterne il disassemblaggio al termine della vita utile, affinché le sue parti e componenti, come alluminio, acciaio, vetro, legno e plastica e ad esclusione dei rivestimenti in film o laminati, possano essere riutilizzati, riciclati o recuperati.
Verifica del criterio
L’offerente deve fornire una scheda esplicativa o uno schema di disassemblaggio che illustri il procedimento di disassemblaggio che deve consentire la separabilità manuale degli elementi costituiti da materiali diversi
ART. 16 - Imballaggi
L'imballaggio (primario, secondario e terziario) deve essere costituito da materiali facilmente separabili a mano in parti costituite da un solo materiale (es. cartone, carta, plastica ecc) riciclabile e/o costituito da materia recuperata o riciclata. Gli imballaggi in plastica devono essere identificati conformemente alla norma CR 14311 “Packaging - Marking and material identification system”.
L’imballaggio deve essere costituito per almeno l’80% in peso da materiale riciclato se in carta o cartone, per almeno il 60% in peso se in plastica.
Verifica del criterio
L’offerente deve descrivere l’imballaggio che utilizzerà, indicando il tipo di materiale o di materiali con cui è costituito, le quantità utilizzate, le misure intraprese per ridurre al minimo il volume dell’imballaggio, come è realizzato l’assemblaggio fra materiali diversi e come si possono separare e dichiarare il contenuto di riciclato.
Sono presunti conformi i prodotti provvisti di un’etichetta “FSC® Riciclato” (oppure “FSC® Recycled”) o “Riciclato PEFC™” (oppure PEFC Recycled™) con relativo codice di licenza riconducibile al produttore dell’imballaggio, oppure di una certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione della conformità che attesti il contenuto di riciclato (es. ReMade in Italy® o Plastica Seconda Vita o equivalenti) o di una autodichiarazione ambientale di Tipo II
conforme alla norma ISO 14021, verificata da un organismo di valutazione della conformità, che dimostri il rispetto del criterio.
ART. 17 - Caratteristiche generali e di sicurezza fisica
Tutti gli arredi devono essere realizzati in materiali di prima qualità e a perfetta regola d’arte.
La conformazione degli arredi deve essere tale da evitare rischi di danno agli utilizzatori e gli elementi di sostegno non devono essere posti laddove possano provocare restrizione ai movimenti.
Tutte le saldature devono essere a filo continuo.
I telai dei banchi e dei restanti tavoli devono essere a filo piano.
Tutte le parti con le quali si possa venire in contatto, nelle condizioni di uso normale, devono essere progettate in modo da evitare danni personali e/o danni agli indumenti. In particolare le parti accessibili non devono avere superfici grezze bave o bordi taglienti.
Nell’intera struttura non devono esservi parti che possano causare l’intrappolamento delle dita. Le estremità aperte e le componenti terminali delle gambe devono essere chiuse.
Gli spigoli e gli angoli dei banchi, nonché i bordi dei sedili, degli schienali e dei braccioli a contatto con l’utilizzatore devono essere arrotondati col raggio minimo di mm. 2.
Tutti gli altri bordi devono essere arrotondati o smussati.
Non deve essere possibile per qualsiasi parte strutturale allentarsi involontariamente. L’arredo nel suo complesso deve essere affidabile ovviamente riferito alle condizioni d'uso normali. Per quanto riguarda invece la manutenzione, eventuali componenti difettosi devono essere facilmente rimovibili con normali attrezzature in dotazione al personale scolastico (cacciaviti, chiavi a brugola, ecc., per effettuare la sostituzione con parti di ricambio). Anche la pulizia del manufatto e dei suoi componenti deve essere facilmente effettuata con canovacci, detersivi e detergenti di normale uso e comunque dichiarati dalla casa costruttrice, facilmente reperibili, senza l’utilizzo di solventi a base organica.
Le parti lubrificate devono essere coperte per evitare di macchiare.
Tutti gli arredi devono essere conformi alle vigenti norme in materia di sicurezza, con particolare riferimento al Dlgs. n. 81/08 e xx.xx.
I banchi, i tavoli e le sedie per allievi devono essere corredati di istruzioni nella lingua ufficiale del paese di vendita. Essi devono altresì recare la marcatura leggibile e indelebile, che deve includere almeno le seguenti informazioni:
- grandezza o codice colore o entrambi;
- marcatura sul mobile regolabile delle grandezze contemplate;
- nome e/o marchio commerciale e/o marchio e indirizzo del fabbricante o del suo rappresentante autorizzato;
- data di produzione comprendente almeno anno e mese. Tali istruzioni devono includere almeno:
- riferimento alla grandezza;
- istruzioni di manutenzione e di pulizia consigliando l’uso di prodotti e pratiche a ridotto impatto ambientale;
- istruzioni di installazione per mobili multigrandezza;
- informazione sulle eventuali possibilità di regolazione;
- informazioni sulle modalità per un corretto smaltimento e riciclaggio.
Per le parti soggette a consumo deve essere garantita la disponibilità di parti di ricambio per tutto il corso della produzione e per i 5 anni successivi alla fine della produzione oppure resi disponibili pezzi sostitutivi con funzioni equivalenti ai pezzi originali. Gli arredi forniti devono essere costruiti in modo tale da permettere la sostituzione di ogni singolo pezzo.
I banchi e i tavoli per alunni, per quanto riguarda materiali, colori e caratteristiche costruttive, devono avere il corrispondente coordinamento con le sedie allievi, con le cattedre e le sedie per insegnanti.
Le strutture di sostegno degli arredamenti devono essere munite di idonei terminali, atti a garantire una sufficiente silenziosità, stabilità e fissità del mobile.
I piedini di appoggio devono essere resistenti all'usura anche in caso di strisciamento o di sollecitazioni ripetute e costruiti con materiali che non lascino tracce di alcun genere sul pavimento se sottoposti a trascinamento.
ART. 18 - Banchi alunni
Tutti i banchi devono essere uguali quanto a linea, materiali di fabbricazione, finiture, colori caratteristiche costruttive anche se migliorative rispetto alle specifiche tecniche minime richieste.
I banchi devono essere tra loro aggregabili su quattro lati, pertanto non devono essere presenti elementi sporgenti rispetto alla proiezione del piano di lavoro.
Dotazioni
Tutti i banchi devono essere muniti di:
gancio portazaino laterale, fissato alla struttura portante e incassato in modo da non sporgere dalla proiezione del piano.
cesto sottopiano con spondina di contenimento su tre lati.
Colori
Piano: deve essere proposta una gamma di almeno tre colori. Struttura: deve essere proposta una gamma di almeno tre colori. Specifiche tecniche
Struttura portante in tubo di acciaio tondo spessore minimo Ø 40x1,5 mm. Gambe saldate alla struttura. Telaio a filo piano. Verniciatura a polveri epossidiche cotte a forno 200° previo trattamento di sgrassaggio e fosfatazione. Piano in materiale ligneo, rivestito in laminato plastico spessore 9/10 su ambo i lati spessore min 25 mm con spigoli arrotondati e bordi per consentire l’aggregabilità dei tavoli. Bordi in legno massiccio arrotondato, verniciato al naturale con vernici atossiche. Fissaggio del piano al telaio tramite viti in acciaio, ala larga a forte tenuta.
Il tavolo dovrà essere dotato di dispositivi che agevolino la deambulazione e le parti in appoggio laddove siano prive di ruote, dovranno essere dotate di puntali inestraibili antirumore.
Prove rilasciate da un laboratorio accreditato
Prove UNI EN di riferimento:
- UNI EN 1729-1:2006 Sedie e tavoli per istituzioni scolastiche - Parte 1: Dimensioni funzionali. La norma specifica le dimensioni funzionali e le grandezze di sedie e tavoli di utilizzo generico all’interno delle istituzioni scolastiche.
- UNI EN 1729-2:2012 Sedie e tavoli per istituzioni scolastiche - Parte 2: Requisiti di sicurezza e metodi di prova. La norma specifica i requisiti di sicurezza e i metodi di prova per sedie e tavoli per un utilizzo generico negli istituti scolastici.
Salve le specifiche tecniche sopra riportate, il dispositivo di regolazione delle gambe dovrà consentire il facile posizionamento alle altezze desiderate ed essere dotato di apposita marcatura in centimetri della misura raggiunta da terra (h). I comandi di regolazione non devono entrare in funzione in modo accidentale o involontario.
Codice – Denominazione Misure come da norma UNI 1729 |
Banco mono posto cm 70x50x gr.3-4-5 |
Banco monoposto cm 70x50x gr.6-7 |
Banco biposto 130x50 x gr.3-4-5 |
Banco biposto 130x50 x gr.6-7 |
Dotazioni
ART. 19 - Cattedre per insegnanti
Cattedra dimensioni minime cm 160x65x75h con allungo complanare cm. 60x60x75h per pc - Piano dotato di torretta di elettrificazione a scomparsa, con presa dati, usb e prese shuko.
Cassettiera su ruote a 3 cassetti con telai metallici dotata di serratura sul primo cassetto doppia chiave maniglie su tutti i cassetti. I cassetti devono scorrere su guide metalliche dotate di carrellino di scorrimento e sistema di fine corsa.
Colori
Piano: deve essere proposta una gamma di almeno tre colori. Struttura: deve essere proposta una gamma di almeno tre colori. Specifiche tecniche
Struttura portante in tubo di acciaio spessore minimo Ø 40x1,5. Verniciatura a polveri epossidiche cotte a forno 200° previo trattamento di sgrassaggio e fosfatazione. Gambe saldate alla struttura portante. Piano in legno truciolare spessore minimo mm. 18 rivestito ambo i lati in laminato plastico con finitura spessore minimo 9/10. Bordi di legno massiccio arrotondato, verniciato al naturale con vernici atossiche. Pannelli coprigambe 3 lati in legno truciolare nobilitato spessore minimo mm. 20. Cassettiera con struttura interna in metallo. Serratura sul primo cassetto con doppia chiave, una delle quali pieghevole e maniglie su tutti i cassetti, i quali devono scorrere su guide metalliche dotate di carrellino di scorrimento e sistema di fine corsa. Le parti di appoggio a terra dovranno essere dotati di puntali inestraibili ed antirumore.
Prove rilasciate da un laboratorio accreditato
Prove UNI EN di riferimento:
- UNI 4856:2009 Arredo per istituzioni scolastiche - Cattedra e sedia per insegnanti - Requisiti di stabilità, resistenza e durabilità. La norma specifica i requisiti di stabilità, resistenza e durabilità e i relativi metodi di prova per cattedre e sedie per insegnanti per istituzioni scolastiche.
ART. 20 – Sedute per allievi
Tutte le sedie per allievi devono essere uguali quanto a linea, materiali di fabbricazione, finiture, colori caratteristiche costruttive anche se migliorative rispetto alle specifiche tecniche minime richieste.
Si ribadisce che si lasciano libere le ditte partecipanti nell’offrire sedie costruite in legno/plastica purchè tutte le sedie della fornitura siano realizzate con gli stessi materiali.
Le sedie devono essere regolabili in altezza e impilabili sui tavoli per facilitare la pulizia delle aule. I comandi di regolazione non devono entrare in funzione in modo accidentale o involontario.
20.1 Sedia alunno in legno
Specifiche tecniche
Struttura portante sovrapponibile in tubo di acciaio tondo spessore minimo Ø 25x1,5, doppia lama o tubolare di rinforzo posta sotto il sedile e saldata alla struttura. Verniciatura a polveri epossidiche cotte a forno 200° previo trattamento di sgrassaggio e fosfatazione. Sedile e schienale in legno rivestito in laminato ambo le facce, spessore minimo mm. 7. Bordi del sedile e dello schienale arrotondati con raggio minimo di mm. 2. Fissaggio sedile e schienale al telaio. Le parti di appoggio a terra dovranno essere dotati di puntali inestraibili ed antirumore.
Colori
Struttura: deve essere proposta una gamma di almeno tre colori.
Sedile e schienale: deve essere proposta una gamma di almeno tre colori.
Prove rilasciate da un laboratorio accreditato
Prove UNI EN di riferimento:
- UNI EN 1729-1:2006 Sedie e tavoli per istituzioni scolastiche - Parte 1: Dimensioni funzionali. La norma specifica le dimensioni funzionali e le grandezze di sedie e tavoli di utilizzo generico all’interno delle istituzioni scolastiche.
- UNI EN 1729-2:2012 Sedie e tavoli per istituzioni scolastiche - Parte 2: Requisiti di sicurezza e metodi di prova. La norma specifica i requisiti di sicurezza e i metodi di prova per sedie e tavoli per un utilizzo generico negli istituti scolastici.
20.2 Sedia alunno in plastica
Specifiche tecniche
Struttura portante sovrapponibile in tubo di acciaio tondo spessore minimo Ø 25x1,5, doppia lama o tubolare di rinforzo posta sotto il sedile e saldata alla struttura. Saldatura a filo continuo.
Verniciatura a polveri epossidiche cotte a forno 200° previo trattamento di sgrassaggio e fosfatazione. Sedile e schienale in materiale plastico, con sistema ad incastro inestraibile e sostituibile. Bordi del sedile e dello schienale arrotondati con raggio minimo di mm. 2. Le parti di appoggio a terra dovranno essere dotati di puntali in plastica inestraibili ed antirumore.
Colori
Sedile e schienale deve essere proposta una gamma di almeno tre colori. Struttura: deve essere proposta una gamma di almeno tre colori.
Prove rilasciate da un laboratorio accreditato
Prove UNI EN di riferimento:
- UNI EN 1729-1:2006 Sedie e tavoli per istituzioni scolastiche - Parte 1: Dimensioni funzionali. La norma specifica le dimensioni funzionali e le grandezze di sedie e tavoli di utilizzo generico all’interno delle istituzioni scolastiche.
- UNI EN 1729-2:2012 Sedie e tavoli per istituzioni scolastiche - Parte 2: Requisiti di sicurezza e metodi di prova. La norma specifica i requisiti di sicurezza e i metodi di prova per sedie e tavoli per un utilizzo generico negli istituti scolastici.
Codice – Denominazione Misure come da norma UNI 1729 |
Sedia multigrandezza gr.3-4-5 |
Sedia multigrandezza gr.6-7 |
Sedile regolabile al fine di rispettare le dimensioni punto S della parte 1 della norma EN 1729. Grandezze come da norma UNI 1729.
ART. 21 – Poltroncina in tessuto per insegnante
Tutte le poltroncine in tessuto devono essere uguali quanto a linea, materiali di fabbricazione, finiture, colori caratteristiche costruttive anche se migliorative rispetto alle specifiche tecniche minime richieste.
Specifiche tecniche
Tutti i prodotti imbottiti, devono essere omologati in classe 1 IM (comportamento al fuoco) con omologa rilasciata dal Ministero degli Interni.
Sedie da lavoro in ufficio - Seduta girevole imbottita e rivestita, basamento a cinque razze con ruote piroettanti ed autofrenanti.
Le sedute devono essere con braccioli.
La seduta da lavoro dovra essere conforme al tipo A ovvero al tipo B come meglio definito dalla UNI EN 1335-1.
Tale conformita dovra essere comprovata attraverso il possesso della certificazione UNE EN 1335- 1 relativo al modello offerto, che dovra obbligatoriamente essere presentata al momento della consegna del prodotto, e pertanto, entro il medesimo termine previsto per la consegna stessa.
Il sedile deve essere elevabile in altezza.
Lo schienale deve essere regolabile in altezza, o in alternativa regolazione in altezza del sostegno lombare.
Lo schienale deve essere regolabile in inclinazione e dotato di meccanismo di oscillazione con variatore di forza completo di bloccaggio in piu posizioni e di dispositivo antishock per impedire il ritorno violento dello schienale.
Dimensioni della seduta e campi di regolazione dei movimenti meccanici delle sedute devono essere conformi al disposto della UNI EN 1335-1 Appendice A.
Le sedute dovranno essere omologate in classe di reazione al fuoco 1 IM.
Le sedute dovranno soddisfare tutti i requisiti di sicurezza indicati nelle norme UNI EN 1335-2 + UNI EN 1335-3.
Ogni sedia fornita dovra essere corredata delle istruzioni indicate dalla norma UNI EN 1335-2.
Colori
Tessuto: deve essere proposta una gamma di almeno tre colori. Struttura: grigio scuro e nero.
Codice – Denominazione Misure come da norma UNI 1729 |
Poltroncina in tessuto con braccioli |
Prove rilasciate da un laboratorio accreditato
Prove UNI EN di riferimento:
conformità alle UNI EN 1335-2: 2009 par. 4.1
Requisiti generali di sicurezza – UNI EN 1335 -3 : 2009 par. 7.1 Stabilità – UNI EN 1335-3 : 2009 par. 7.4 - Resistenza al rotolamento –UNI EN 1335-3 :2009 par. 7.2.2 - Carico statico combinato sedile schienale-UNI EN 1335–3 : 2009 par. 7.2.3 - Carico statico verticale sul fronte braccioli –UNI EN 1335-3 : 2009 par. 7.2.4 -Xxxxxx xxxxxxx xxx xxxxxx xxx xxxxxxxxx -XXX XX 0000-0 : 2009 par. 7.2.5
- Carico statico laterale sui braccioli –UNI EN 1335-3 : 2009 par. 7.3.2 - Durata dei braccioli.
Parti in plastica della seduta di peso maggiore o uguale a 50 g. devono essere provviste di un contrassegno con marchio che consente il riciclaggio in conformità alla norma UNI EN 11469.
Requisiti dimensionali
Il prodotto offerto deve rispettare le caratteristiche dimensionali previste dalle normative vigenti UNI EN 1335-1: 2000 per le sedute da lavoro. La seduta dovrà essere conforme al Tipo A come definito dalla UNI EN 1335-1 : 200
.
ART. 22 – LAVAGNA MAGNETICA PORCELLANATA PER SCRITTURA CON XXXXXXXXXX
Superfici verticali di scrittura utilizzate dal personale docente e dagli allievi per lo svolgimento delle attivita didattiche.
I piani in laminato sono costituiti da pannello derivato del legno rivestito su entrambe le facce con laminato plastico bianco o in acciaio porcellanato bianco.
Tipologia “su cavalletto” con struttura portante in metallo verniciato costituita da montanti tubolari opportunamente sagomati, o in legno, la struttura deve consentire l’inclinazione del piano
e deve essere completa di manopola di regolazione dell’inclinazione che garantisca il blocco in tutte le posizioni.
Per ridurre il rischio di infortuni alla persona o danni all’abbigliamento dovranno essere rispettati i seguenti requisiti:
Tutte le parti con le quali si possa venire in contatto, nelle condizioni di uso normale, dovranno essere progettate in modo da evitare lesioni personali e/o danni agli indumenti; in particolare, le parti accessibili non dovranno avere superfici grezze, bave o bordi taglienti.
Nell’intera struttura non vi dovranno essere parti che possano causare l’intrappolamento delle dita.
Le parti terminali delle gambe e dei componenti costituiti da profilati metallici dovranno essere chiuse.
Tutte le parti componenti non devono essere staccabili se non con l’uso di apposito attrezzo. Eventuali parti lubrificate devono essere protette.
Le lavagne devono essere dotate di vaschetta portagesso/pennarello vano di alluminio, posizionata nel lato inferiore e fissata tramite viti.
Piano di scrittura perfettamente piano e liscio, adatto per la scrittura con pennarelli e/o gessetti; la superficie non deve subire deformazioni o alterazioni nel tempo. Cornice in tubo di acciaio ovale quattro angoli arrotondati o in legno massiccio verniciato al naturale spessore con angoli arrotondati. Verniciatura a polveri epossidiche cotte a forno 200° previo trattamento di sgrassaggio e fosfatazione.
Struttura su ruote con freno - Superficie girevole orientabile 360° in senso orizzontale - Porta pennarelli
Dimensioni indicative: 120x90x180h
Prove UNI EN di riferimento:
UNI EN 14434:2010 Superfici verticali di scrittura per istituzioni scolastiche – Requisiti ergonomici, tecnici e di sicurezza e metodi di prova. La norma specifica i requisiti ergonomici, tecnici e di sicurezza per le superfici verticali di scrittura montate a parete e superfici strutturalmente indipendenti per l utilizzo nei locali per l insegnamento e la formazione, per esempio le aule per le lezioni nelle scuole, nelle università, ecc.
Il concorrente deve allegare una dichiarazione sostitutiva di atto notorio del legale rappresentante che detto piano è stato utilizzato nella fabbricazione del prodotto offerto.
ART. 23 – Armadi per aule per alunni e docenti
Tutti gli armadi devono essere uguali quanto a linea, materiali di fabbricazione, finiture, colori caratteristiche costruttive anche se migliorative rispetto alle specifiche tecniche minime richieste. Dotazioni
Mobile libreria a casellario
Armadio di legno per aule ad ante cieche della tipologia a casellario. Gli armadi per aule devono essere predisposti per il fissaggio a muro.
Gli armadi devono essere dotati di sistemi di livellamento regolabili per l’adeguamento alle pavimentazioni. Le ante possono essere dotate di maniglie o sistemi equivalenti di apertura; qualora siano provviste di serratura, la chiave dovrà essere di tipo piatto pieghevole.
Su ogni armadio è richiesta la presenza di informazioni relative alla portata massima garantita del singolo ripiano, poste in modo indelebile.
I componenti dei mobili contenitori con i quali l’utente potrebbe venire a contatto durante il normale uso non devono avere bave e/o spigoli vivi; in particolare i bordi, gli spigoli, gli angoli e le sporgenze devono essere lisci ed arrotondati; non vi devono inoltre essere tubi ad estremita aperta.
Eventuali elementi estraibili devono essere dotati di finecorsa in apertura, con l’esclusione di quelle parti di cui e prevista l’asportazione dal mobile. I ripiani devono essere protetti contro la rimozione non intenzionale.
I mobili contenitori devono rispettare i requisiti minimi delle norme UNI o UNI EN in vigore, nei casi applicabili.
Ogni mobile contenitore fornito dovrà essere accompagnato dalle informazioni sui prodotti da utilizzare per la pulizia e per la manutenzione
Dimensioni indicative: 270x30x 200h
Colori Deve essere proposta una gamma di almeno tre colori.
Prove rilasciate da un laboratorio accreditato
Prove UNI EN di riferimento effettuate presso laboratorio accreditato:
UNI EN 16121:2013 Mobili contenitori non domestici - Requisiti per la sicurezza, la resistenza, la durabilità e la stabilità..
UNI EN 16122:2012 Mobili contenitori domestici e non domestici - Metodi di prova per la determinazione di resistenza, durabilità e stabilità.
Le prove UNI richieste devono essere presentate almeno sugli armadi che, a parità di larghezza e profondità, caratteristiche costruttive e materiali utilizzati, abbiamo l’altezza maggiore. A tal fine deve essere allegata una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, firmata dal soggetto che sottoscrive l’offerta tecnica, attestante l’unicità di caratteristiche costruttive e materiali utilizzati.
ART. 24 - Appendiabiti a parete a 10 grucce
Tavoletta in legno truciolare nobilitato h ca 15 cm, con finitura spessore minimo 18 mm, ricoperto da laminato plastico con bordature in massello di legno ABS, trattato con vernici ignifughe trasparenti. Privo di spigoli vivi.
Grucce in metallo/plastica.
La fornitura è comprensiva di smontaggio dei vecchi attaccapanni e posa in opera dei nuovi.
Dotazioni.
Gli attaccapanni devono essere muniti di fori e kit per il fissaggio a muro.
Colori.
Struttura: gamma di vari colori. Grucce: gamma di vari colori.
ART. 25 – Laboratorio teatrale
25.1 Parete a specchio
Parete mq 12 a specchio antinfortunistica mm. 5
Antinfortunistico, contornato in metallo o legno con angoli arrotondati da realizzare su misura a richiesta, predisposto per fissaggio a parete. Sul vetro deve essere apposta etichetta/targhetta con indicazioni relative alle caratteristiche antinfortunistiche.
Conforme alle prove UNI EN 1036:2008 ed UNI EN 12600:2004.
25.2 Panche
Struttura interamente in legno massello di faggio, sedile ed eventuale schienale in multistrato di legno spessore minimo 8 mm, verniciatura al naturale, assemblaggio mediante incastri e collanti, gambe dotate di puntali inestraibili ed antirumore. Dotata di maniglia per agevolarne lo spostamento.
Dimensioni indicative: cm 120x45x34h
Articolo 26 - Modalità di consegna, lavori
complementari di montaggio e smontaggio, collaudo
La fornitura è comprensiva: della consegna degli arredi presso la sede della Scuola Primaria di Dolianova sita in Via Europa e presso il piano in cui l’arredo va collocato, di eventuale sopralluogo, carico, trasporto, scarico, facchinaggio, montaggio, fissaggio al muro, rimozione degli imballaggi o altro materiale di risulta.
Il Fornitore deve essere dotato dei mezzi e delle attrezzature necessarie per svolgere tale attività. È onere del Fornitore procurarsi tutti i permessi previsti dai vari Regolamenti Comunali per l’accesso al centro urbano. Nell’ambito della disposizione degli arredi, le vie di fuga verso l’esterno dovranno essere mantenute sempre sgombre ed accessibili, senza che gli allestimenti arrechino pregiudizi alla segnaletica d’emergenza ed ai mezzi antincendio.
Gli arredi dovranno essere consegnati entro 45 giorni lavorativi dalla richiesta di avvio all'esecuzione del contratto in xxx x'xxxxxxx, xxxxx restando quanto stabilito all'art. 32, comma 8, del D.Lgs. 50/2016, presso la sede scolastica della Scuola Primaria di Dolianova sita in via Europa.
Il Fornitore deve concordare con il Referente dell’istituzione scolastica, con un anticipo di almeno 5 (cinque) giorni naturali e consecutivi la data di consegna. Sono ammesse anche consegne oltre il termine massimo sopra indicato, qualora ciò fosse necessario o preferibile per le Istituzioni scolastiche destinatarie, al fine di evitare la consegna nei periodi di svolgimento dell’attività didattica.
In ogni caso le date e gli orari di consegna devono tenere conto della minor interferenza possibile con le attività scolastiche.
Il Fornitore si impegna, all’atto della consegna dei prodotti ordinati, a produrre al referente incaricato tutta la documentazione e le certificazioni specificate nel presente Capitolato
Alla consegna e montaggio degli arredi si procederà al controllo degli stessi e della relativa rispondenza e conformità alle caratteristiche tecniche e qualitative richieste. Qualora gli arredi forniti risultassero in tutto o in parte non conformi alle prescrizioni del presente Capitolato, il Comune può in pieno diritto rifiutarli applicando una penale di € 50,00 per ogni arredo non conforme.
Il fornitore ha l’obbligo, entro 10 giorni dalla comunicazione formale di rifiuto, di ritirare e sostituire gli arredi respinti, sostenendo i relativi oneri a proprio carico. Nel caso in cui la nuova fornitura non venga effettuata entro il suddetto termine si appiccheranno le penalità previste per le modalità di consegna.
26.1 Penali relative alle modalità di consegna
Le Amministrazioni contraenti si riservano di applicare sono le seguenti penali:
a) in caso di ritardo, non imputabile all’Amministrazione o a causa di forza maggiore o caso fortuito, di consegna entro il termine stabilito, una penale pari al 2% del corrispettivo della fornitura ordinata, per ogni giorno di ritardo, fatto salvo il risarcimento di cui al punto b) del presente articolo;
b) nel caso in cui il Fornitore non consegni o ritardi la fornitura, come previsto dalla precedente lettera a), l’Amministrazione Contraente ha la facoltà di provvedere altrove anche per qualità migliore e prezzo superiore, con diritto di rivalsa per il danno subito nei confronti del Fornitore inadempiente.
c) in caso di mancato ritiro o sostituzione dei prodotti eccedenti o difformi da quelli richiesti, non imputabile all’Amministrazione o a causa di forza maggiore o a caso fortuito, si applica una penale pari a € 30,00 per ogni giorno di ritardo fatto salvo il risarcimento del maggior danno;
d) in caso di mancato completamento di consegne parziali, non imputabile all’Amministrazione o a causa di forza maggiore o a caso fortuito, si applica una penale di € 30,00 per ogni giorno di ritardo, fatto salvo il risarcimento del maggior danno.
Sono a carico del Fornitore e si intendono remunerati con i corrispettivi dei singoli arredi, tutti i lavori di montaggio e fissaggio (per esempio di: armadi, lavagne, attaccapanni, parete a specchio ecc.), che devono essere eseguiti al momento della consegna.
Tali lavori sono compresi nei prezzi dei singoli arredi. Il montaggio degli arredi potrà avvenire anche entro il primo giorno successivo lavorativo da parte del Fornitore o nel diverso termine concordato col Referente dell’istituzione scolastica, in relazione alle esigenze specifiche della scuola o del servizio, in modo tale da non ostacolare e creare disagi al normale svolgimento delle attività didattiche ed educative.
I montaggi dovranno essere eseguiti secondo perfetta regola d’arte, tramite idonea ferramenta, tasselli, viti, bulloni e con sistemi volta per volta adeguati ad assicurare la perfetta tenuta sulla base delle pareti esistenti, tali da garantire quindi il fissaggio in condizioni di assoluta sicurezza. La responsabilità della posa in opera in sede attuativa resta in capo al Fornitore che dovrà allegare ad ogni singola fattura una Certificazione di regolare posa in opera, contenente anche l’indicazione dei carichi massimi ammissibili ove necessario per le mensole o le scaffalature e per ogni altro arredo in cui si rendesse necessario.
26.2 Penali relative ai lavori complementari di smontaggio e montaggio e ritiro imbalallaggi Le Amministrazioni contraenti si riservano di applicare sono le seguenti penali:
c) qualora il Fornitore non esegua le operazioni di montaggio e fissaggio, una penale di € 150,00 per ogni episodio, non imputabile all’Amministrazione o a causa di forza maggiore o a caso fortuito;
d) qualora il Fornitore non provveda al ritiro di tutti gli imballaggi al termine delle operazioni di consegna e montaggio una penale di € 100,00 per ogni irregolarità riscontrata.
ART. 27 - Garanzia
La garanzia sugli arredi oggetto della presente procedura deve avere una durata di almeno 5 anni dall’acquisto e l’aggiudicatario deve garantire la disponibilità di parti di ricambio per almeno 5 anni. Se le parti di ricambio sono disponibili a costo zero, questo deve essere esplicitato nei documenti di acquisto, altrimenti il loro costo deve essere stabilito a priori e deve essere relazionato al valore del prodotto in cui va sostituito.
Verifica del criterio
Deve essere fornita una garanzia scritta che indichi chiaramente il periodo di garanzia di almeno 5 anni dalla data di acquisto e l’impegno a garantire la disponibilità delle parti di ricambio per almeno 5 anni, con le relative informazioni di contatto sulle parti di ricambio ed il loro eventuale costo.
ART. 28- Monitoraggio e controllo da parte della ditta
L'impresa appaltatrice deve rispettare gli standard di prodotto, mantenere le caratteristiche dei prodotti offerti in quanto conformi qualitativamente a quanto richiesto dal presente capitolato.
La ditta è sempre tenuta a fornire a proprie spese, su richiesta dell'Amministrazione appaltante i certificati analitici e le bolle di accompagnamento in cui devono essere indicate tutte le caratteristiche necessarie all'individuazione qualitativa e quantitativa dei prodotti forniti al fine di poterne determinare la conformità a quanto richiesto.
ART. 29 - Monitoraggio e controllo da parte
della stazione appaltante
La vigilanza sulle forniture compete all'Amministrazione per tutto il periodo dell'appalto con la più ampia facoltà e nei modi ritenuti più idonei senza che ciò costituisca pregiudizio alcuno per i poteri spettanti per legge.
L'Amministrazione si riserva il diritto di procedere a controlli sulla conformità della fornitura rispetto a quanto dichiarato in gara mediante prove condotte da organismi di valutazione della conformità a spese dell’aggiudicatario.
ART. 30 - Controversie giudiziarie
Non è ammesso dalle parti il ricorso all'arbitrato. Eventuali controversie che dovessero insorgere in ordine all'esecuzione del servizio ed all'applicazione delle norme del presente capitolato tra l'Appaltatore e l’Ente, non componibili in via amichevole, saranno demandate al giudice.
La competenza a dirimere eventuali controversie tra l'Amministrazione e l'appaltatore è il foro di Cagliari in applicazione degli artt. 1341 e 1342 del c.c.
ART. 31 - Penali e risoluzione del contratto ed esecuzione in danno
Ove l’Amministrazione riscontrasse inadempienze degli obblighi assunti, violazioni delle disposizioni contenute nel presente Capitolato, provvederà̀ alla formale contestazione per iscritto (diffida) con descrizione analitica e motivata delle contestazioni e con invito a conformarsi immediatamente alle prescrizioni violate, mediante lettera raccomandata A.R. o PEC indirizzata al legale rappresentante dell’aggiudicatario. L’aggiudicatario potrà̀ far pervenire le proprie
controdeduzioni entro e non oltre cinque giorni dalla data di ricevimento della contestazione o comunque entro il termine stabilito nella diffida.
Ove ad insindacabile giudizio dell’Amministrazione le controdeduzioni di cui al capoverso precedente risultassero irrilevanti o non pervenissero entro i termini sopra indicati, nei confronti dell’aggiudicatario saranno applicate le seguenti penalità̀: per mancata esecuzione totale o parziale
di quanto previsto con riguardo alla quantità e/o qualità dei prodotti o per la riscontrata difformità rispetto alle prescrizioni di cui al presente capitolato o per inadempienze diverse: da euro 100,00 (euro cento) a euro 1.000,00 (euro mille) in proporzione all’entità̀ dell’inadempienza.
In caso di mancata esecuzione, totale o parziale, della prestazione ovvero delle prescrizioni indicate nel presente capitolato o offerte in sede di gara, o in caso di irrogazione di almeno n. 3 penalità di cui al paragrafo precedente, l’Amministrazione si riserva la facoltà̀ di risolvere il
presente contratto e di procedere, a spese del committente, all’esecuzione d’ufficio, totale o parziale, senza necessità di particolari formalità̀ o procedure.
Resta comunque fermo e impregiudicato in capo all’Amministrazione, ai sensi dell’art. 1382 cod. civ., il diritto di agire per ottenere il risarcimento degli ulteriori danni derivanti da inadempienze dell’aggiudicatario.
Gli importi addebitati a titolo di penale e le spese relative all’esecuzione in danno, verranno
trattenuti direttamente sull’importo del corrispettivo ovvero verranno incamerati con detrazione
dal deposito cauzionale costituito a garanzia dell’esatto adempimento del contratto. L’Amministrazione si riserva in ogni caso tutte le azioni a tutela dei propri interessi anche attraverso l’immediata esecuzione della polizza fideiussoria, con obbligo da parte dell’aggiudicatario di provvedere al relativo reintegro
ART. 32 - Divieto di cessione del contratto e di credito, subappalto
È fatto divieto alla Ditta Appaltatrice cedere il contratto o subappaltare in tutto o in parte la fornitura, senza il consenso e la formale approvazione dell’Amministrazione, pena l’immediata rescissione del contratto e la conseguente rivalsa dei danni subiti.
In caso di infrazioni alle norme del presente capitolato e del contratto, commesse dalla Ditta Appaltatrice occulto, l’unico responsabile verso l’Ente e verso terzi si riterrà la Ditta Appaltatrice, con conseguenza, inoltre, dell’applicazione delle disposizioni di cui al primo paragrafo del presente articolo.
È, altresì, vietato cedere in tutto o in parte i crediti derivanti dall’avvenuta esecuzione del servizio, senza l’espressa autorizzazione dell’Amministrazione.
ART. 33- Recesso
L'ente appaltante si riserva il diritto di recedere in qualunque tempo dal contratto previo pagamento di quanto già eseguito dall' Appaltatore.
L'esercizio del diritto di recesso sarà preceduto da formale comunicazione all'Appaltatore con un preavviso di 20 giorni.
ART. 34 - Riservatezza e trattamento dei dati personali
L'appaltatore si impegna ad osservare la piena riservatezza su nominativi, informazioni, documenti, conoscenze o altri elementi eventualmente forniti dalla pubblica amministrazione, le cui finalità devono essere tassativamente utilizzate ai fini del servizio, ai sensi del Regolamento UE 2016/679, sul trattamento dei dati personali e di essere consapevole che i dati personali, anche giudiziari, raccolti saranno trattati, anche con strumenti informatici
Si informa che ai sensi e per gli effetti dell’art. 13 del Regolamento UE 2016/679, sul trattamento dei dati personali che i dati personali, anche giudiziari, raccolti saranno trattati, anche con strumenti informatici, esclusivamente nell’ambito della presente gara e per le finalità ivi descritte, e di essere stata informata circa i diritti di cui agli artt. da 15 a 23 del Regolamento UE 2016/679;
I dati sono utilizzati e comunicati: all’interno dell’Ente tra gli incaricati del trattamento ed all’esterno al Tesoriere, al Ministero delle Finanze, alla Regione Sardegna, all’avente diritto di accesso ai documenti amministrativi ai sensi della L. 241/90, o ad altri Enti pubblici in ottemperanza a specifici adempimenti normativi.
APPENDICE I
Materiali di rivestimento durevoli I requisiti per il buono stato dei materiali di rivestimento negli arredi sono definiti nelle tabelle 1,2 e 3 di seguito riportate:
Tabella 1. Requisiti fisici della pelle utilizzata negli arredi (tabelle 1 e 2 della norma tecnica EN13336)
Caratteristiche fondamentali | Metodo di prova | Valori raccomandati | |||
Pelle di nabuk, camoscio e all’anilina* | Pelle semianilina* | Pelle rivestita, pigmentata e altro* | |||
pH e ΔpH | EN ISO 4045 Cuoio - Prove chimiche - Determinazione del pH | ≥ 3.5 (se il pH è ≥4.0, ΔpH deve essere ≥ 0.7) | |||
Carico di strappo, valore medio | EN ISO 3377-1:2012; Cuoio - determinazione del carico di strappo - Parte 1: strappo singolo | > 20 N | |||
Solidità del colore allo strofinio a secco, a umido e sudore alcalino | EN ISO 11640 Cuoio - prove solidità colore allo strofinio sotto il peso di 1000g Soluzione di sudorazione alcalina come definito nella norma EN ISO11641 - Cuoio - EN ISO Prove di solidità del colore - Solidità | Aspetti da valutare | Alterazione del colore della pelle e scarico di colore sui feltrini | Alterazione del colore della pelle e scarico di colore sui feltrini nessun danno della finitura | |
usando feltro secco | 50 cicli, ≥ 3 scala di grigi | 500 cicli ≥ 4 scala normalizzata di grigi | |||
usando feltro umido | 20 cicli, ≥ 3 scala di grigi | 80 cicli, ≥ 3/4 scala di grigi | 250 cicli, ≥ 3/4 scala di grigi | ||
usando feltro bagnato con sudore artificiale | 20 cicli, ≥ 3 scala di grigi | 50 cicli, ≥ 3/4 scala di grigi | 80 cicli, ≥ 3/4 scala di grigi | ||
Solidità del colore alla luce artificiale | EN ISO 105-B02 Tessili - Prove di solidità del colore - Parte B02: Solidità del colore alla luce artificiale: Prova con lampada ad arco allo xeno (metodo 3) | ≥ 3 scala di blu | ≥ 4 scala di blu | ≥ 5 scala di blu | |
Adesione della rifinizione a secco | EN ISO 11644 Cuoio - Prova per l’adesione delle rifinizioni | -- | ≥ 2N/10 mm | ||
Resistenza a flessione a secco | EN ISO 5402-1 Cuoio - Determinazione della resistenza a flessione - Parte 1: Metodo con flessometro | Per la pelle all’anilina con finitura solo non - pigmentata, 20000 cicli (nessuna rottura della finitura) | 50000 cicli (nessuna rottura della finitura) | 50000 cicli (nessuna rottura della finitura) | |
Solidità del colore alla goccia d’acqua | EN ISO 15700 Cuoio - Prove di solidità del colore - Solidità del colore alla goccia d’acqua | ≥ 3 scala di grigi (nessun rigonfiamento permanente) | |||
Determinazione | EN ISO 17233 Cuoio - Prove fisiche | -- | 15°C (nessuna rottura della |
della temperatura di rottura a freddo della rifinizione | e meccaniche - Determinazione delle temperature di rottura a freddo della rifinizione | finitura) | |
Resistenza al fuoco | EN 1021 Mobili – Verifica dell’accendibilità dei mobili imbottiti o standard internazionali pertinenti | ||
*Definizioni di questi tipi di pelle sono in accordo con la norma EN 15987 |
Tabella 2. Requisiti fisici per i materiali delle coperture in tessuto nei rivestimenti degli arredi
Oggetto della prova | Metodo di prova | Rivestimenti sfoderabili e lavabili | Rivestimenti non sfoderabili e lavabili |
Variazioni dimensionali | ISO 6330 Tessili - Procedimenti di lavaggio e asciugatura domestici per prove tessili + EN ISO 5077Tessili - Determinazione delle variazioni dimensionali nel lavaggio e nell’asciugamento (tre lavaggi alle temperature come indicato nel prodotto con asciugatura dopo ogni ciclo di lavaggio) Lavaggio professionale: ISO 15797 Tessili - Procedimenti di lavaggio e di finitura industriale per la valutazione degli abiti da lavoro + EN ISO 5077 (a minimo 75°C) | +/- 3.0% per tessuti +/- 6.0% per tessuti non- tessuti | N/A (non applicabile) |
Solidità del colore al lavaggio | Lavaggio domestico: ISO 105-C06 Tessili - Prove solidità del colore - Parte C06: Solidità del colore al lavaggio domestico e commerciale Lavaggio professionale: ISO 15797 Tessili - Procedimenti di lavaggio e di finitura industriale per la valutazione degli abiti da lavoro + ISO 105-C06 (a minimo 75°C) | ≥ livello 3-4 per degradazione del colore ≥ livello 3-4 per scarico del colore | N/A |
Solidità del colore allo sfregamento a umido* | ISO 105 X12 Tessili - Prove di solidità del colore - Solidità del colore allo sfregamento | ≥ livello 2-3 | ≥ livello 2-3 |
Solidità del colore allo sfregamento a secco* | ISO 105 X12 Tessili - Prove di solidità del | ≥ livello 4 | ≥ livello 4 |
colore - Solidità del colore allo sfregamento | |||
Solidità del colore alla luce | ISO 105 B02 Tessili - Prove di solidità del colore - Parte B02: Solidità del colore alla luce artificiale: Prova con lampada ad arco allo xeno | ≥ livello 5** | ≥ livello 5** |
Resistenza del tessuto al pilling e all’abrasione | Prodotti lavorati a maglia e non tessuti ISO 12945-1 Tessili - Determinazione della tendenza dei tessuti alla formazione di pelosità superficiale e di palline di fibre (piling) - Metodo piling box | ISO 12945-1 risultato > 3 | ISO 12945-1 risultato > 3 |
Prodotti tessuti: ISO 12945-2 Tessili - Determinazione della tendenza dei tessuti alla formazione di pelosità superficiale e di palline di fibre (piling) - Metodo Xxxxxxxxxx modificato | ISO 12945-2 risultato >3 | ISO 12945-2 risultato >3 |
* non si applica ai capi bianchi e a quelli che non sono né colorati né stampati
** Un livello di 4 è tuttavia ammesso quando i tessuti di rivestimento degli arredi sono entrambi di colore chiaro (≥ profondità standard 1/12) contenenti più del 20 % di lana o altre fibre cheratiniche o più del 20 % lino o altre fibre liberiane
Tabella 3. Requisiti fisici per tessuti spalmati utilizzati come rivestimento negli arredi imbottiti
Proprietà | Metodo di prova | Requisito |
Resistenza alla trazione e allungamento a rottura per tessuti gommati o rivestiti in plastica | ISO 1421 Supporti tessili rivestiti di gomma o materie plastiche - Determinazione della resistenza a rottura e dell’allungamento a rottura | CH ≥ 35daN e TR ≥ 20daN |
Resistenza allo strappo di film plastico e tela dal metodo di strappo dei pantaloni | ISO 13937/2 Tessili - Proprietà della lacerazione dei tessuti - Determinazione della forza di lacerazione di provette a pantalone (Metodo a lacerazione semplice) | CH ≥ 2,5daN e TR ≥ 2daN |
Solidità del colore agli eventi atmosferici artificiali con lampada ad arco allo xeno | EN ISO 105-B02Tessili - Prove di solidità del colore - Parte B02: Solidità del colore alla luce artificiale: Prova con lampada ad arco allo xeno | Uso indoor ≥ 6; uso Outdoor ≥ 7 |
Resistenza all’abrasione con metodo Xxxxxxxxxx | ISO 5470/2 Supporti rivestiti di gomma o materie plastiche - Determinazione della resistenza all’usura – Parte 2: | - Metodo 1 (diretto) > 60.000; - Metodo 2 (inverso) > 200.000. |
Apparecchiatura di prova di abrasione Xxxxxxxxxx | ||
Determinazione dell'adesione del rivestimento dei supporti tessili rivestiti di gomma o plastica | EN 2411 Supporti rivestiti di gomma o materie plastiche - Determinazione dell’adesione del rivestimento | CH ≥ 1,5daN e TR ≥ 1,5daN |
Dove: daN = deca Newtons, CH = Distorsione/deformazione e TR = trama
APPENDICE II
Imbottiture in schiume poliuretaniche: Sostanze soggette a restrizioni e relativi criteri di verifica
II.1 – Biocidi
Non autorizzati dal Regolamento EU/528/2012 e successivi emendamenti
Verifica: autodichiarazione dell’appaltatore, corredata da dichiarazione dei produttori della schiuma, in cui si conferma che non sono state utilizzate intenzionalmente nella produzione della schiuma sostanze a funzione biocida non autorizzate.
II.2 – Metalli pesanti
Sostanze | Conc. limite (ppm = mg/kg schiuma) |
Antimonio (Sb) | 0.5 |
Arsenico (As) | 0.2 |
Cadmio (Cd) | 0.1 |
Cobalto (Co) | 0.5 |
Cromo totale (Cr) | 1.0 |
Cromo VI (Cr VI) | 0.01 |
Mercurio (Hg) | 0.02 |
Nichel (Ni) | 1.0 |
Piombo (Pb) | 0.2 |
Rame (Cu) | 2.0 |
Selenio (Se) | 0.5 |
Verifica: autodichiarazione dell’appaltatore, corredata da dichiarazione dei produttori della schiuma e analisi effettuate, in cui si conferma che le sostanze elencate non sono state aggiunte intenzionalmente alla formula della schiuma e che comunque risultano al di sotto delle soglie indicate.
II.3 - Plastificanti
Sostanze | Valore limite |
Somma di 7 Ftalati | 0.1 % peso |
Butilbenzilftalato (BBP – CAS# 85-68-7) | |
Dibutilftalato (DBP – CAS# 84-74-2) | |
Di (2-etilesil)ftalato (DEHP – CAS# 117-81-7) | |
Di-n-esilftalato (DEP – CAS# 84-75-3) | |
Di-iso-decilftalato (DIDP – CAS# 26761-40-0) | |
Di-iso-nonilftalato (DINP – CAS# 28553-12-0) | |
Di-n-ottilftalato (DNOP – CAS# 117-84-0) |
Verifica: autodichiarazione dell’appaltatore, corredata da dichiarazione dei produttori della schiuma, in cui si conferma che le sostanze elencate non sono state aggiunte intenzionalmente alla formula della schiuma e che comunque risultano all’ analisi al di sotto della soglia totale indicata.
Metodo di prova: il provino è composto da sei pezzi estratti dall'interno di ciascuna faccia del campione (fino a un massimo di 2 cm dalla superficie). L'estrazione è effettuata mediante diclorometano utilizzando un metodo convalidato e seguito da un'analisi in gascromatografia — spettrometria di massa (GC/MS) o in cromatografia liquida ad alta prestazione (HPLC/UV)
II.4 – TDA o MDA (per schiume a base di TDI rispettivamente MDI
Sostanze | Conc. limite (ppm = mg/Kg schiuma) |
2,4 Toluenediammina (2,4-TDA, CAS# 95-80-7) | <– 5.0 |
4,4'-Diamminodifenilmetano (4,4'-MDA, CAS# 101- 77-9) | <– 5.0 |
Verifica: una relazione che presenta i risultati della seguente procedura di prova Xxxxxx di prova: estrazione con soluzione acquosa di acido acetico e analisi. Il provino è composto da sei pezzi estratti dall'interno di ciascuna faccia del campione (fino a un massimo di 2 cm dalla superficie). L'estrazione delle sostanze è effettuata mediante una soluzione acquosa di acido acetico all'1 %. Si effettuano 4 estrazioni ripetute del medesimo campione di schiuma mantenendo il peso del campione a un rapporto di volume di 1:5 in ogni occorrenza. Gli estratti sono combinati, ridotti a un volume conosciuto, filtrati e analizzati mediante a cromatografia liquida ad alta prestazione accoppiata a spettroscopia UV (HPLC/UV) o a spettrometria di massa (HPLC/MS). Se si esegue una HPLC/UV e si sospettano interferenze, si procede a una nuova analisi mediante cromatografia liquida ad alta prestazione — spettrometria di massa (HPLC/MS). LOQ del Metodo: 0.5 ppm per TDA e 0.5 ppm per MDA.
II.5 – Composti organici dello Stagno
Sostanze | Conc. limite nella schiuma (ppb) |
Tributilstagno (TBT) | < 50 |
Dibutilstagno (DBT) | <100 |
Monobutilstagno (MBT) | <100 |
Xxxxxxxxxxxxxxxx (XxXX) | |
Xxxxxxxxxxxxxxx (XXX) | |
Xxxxxxxxxxxxx (XXX) | |
Xxxxxxxxxxxxxxxxxx (Xx xX) | |
Xxxxxxxxxxxxxx (XXxX) | |
Somma | < 500 |
Verifica: una relazione che presenta i risultati della seguente procedura di prova. Metodo di prova: estrazione con solventi, derivatizzazione e analisi delle sostanze estratte. Il provino è composto da sei pezzi ricavati dall'interno di ciascuna faccia del campione (fino a un massimo di 2 cm dalla superficie). Il provino viene tagliato e sottoposto ad estrazione, effettuata per 1 ora in un bagno a ultrasuoni a temperatura ambiente. L'agente di estrazione è una miscela composta come segue: 1 750 ml metanolo + 300 ml acido acetico + 250 ml soluzione tampone (pH 4,5). La soluzione tampone è una soluzione composta da 164 g di acetato di sodio in 1 200 ml d'acqua + 165 ml di acido acetico, da diluire in acqua fino a un volume di 2 000 ml. Dopo l'estrazione le specie di alchili di stagno sono derivatizzate aggiungendo una soluzione di tetraetilborato di sodio in tetraidrofurano (THF). Il derivato è estratto mediante n-esano e il campione è sottoposto a una seconda procedura di estrazione. Entrambi gli estratti di esano sono combinati e ulteriormente usati per determinare i composti organici dello stagno mediante gascromatografia a rivelazione di massa selettiva in modalità SIM. LOQ del Metodo: 50 ppb.
II.6 – Emissioni di composti organici volatili
Sostanze | Conc. limite (µg/m3) |
Formaldeide (CAS# 50-00-0) | 10 |
Toluene (CAS# 108-88-3) | 100 |
Stirene (CAS# 100-42-5) | 5 |
Ogni sostanza CMR di Classe 1a e 1b (*) | 5 |
Somma di tutte le sostanze CMR di Classe 1° e 1b (**) | 40 |
Idrocarburi aromatici | 500 |
COV totali | 500 |
* In conformità alla Legislazione europea
** Inclusa la Formaldeide
Verifica: una relazione che presenta i risultati della seguente procedura di prova. Metodo di prova: Il campione di schiuma è collocato sul fondo di una camera di prova di emissione ed è condizionato per 3 giorni a 23 °C e 50 % di umidità relativa, applicando una velocità di scambio d'aria n = 0,5/h e un carico L della camera pari a 0,4 m2/m3 (= superficie totale esposta del campione in relazione alle dimensioni della camera senza sigillarne i lati e il retro) conformemente alle norme ISO 16000-9 e ISO 16000-11. Il campionamento è effettuato 72 ± 2 ore dopo il caricamento della camera, adsorbendo per 1 ora con cartucce Tenax TA e DNPH rispettivamente per l'analisi dei VOC e della Formaldeide. Le emissioni di COV sono catturate sui tubi adsorbenti Tenax TA e poi analizzate mediante termodesorbimento seguito da analisi GC-MS conformemente alla norma ISO 16000-6. I risultati sono espressi semiquantitativamente come equivalenti di toluene. Ogni componente specificato è indicato a partire da un limite di concentrazione ≥ 1 µg/m3. Il valore totale dei COV è la somma di tutti i componenti aventi una concentrazione ≥ 1 µg/m3, eluiti entro il tempo di ritenzione compreso fra quelli del n-esano (C6) e del n- esadecano (C16). La somma di tutti i composti CMR delle Classi 1a e 1b ai sensi del Regolamento (CE) n. 1272/2008 è la somma di tutte queste sostanze aventi una concentrazione ≥ 1 µg/m3. Se i risultati delle prove superano i limiti della norma, è necessario procedere alla quantificazione della sostanza specifica. La Formaldeide può essere determinata raccogliendo l'aria campionata su una cartuccia DNPH e effettuando un'analisi mediante HPLC/UV conformemente alla norma ISO 16000-3.
II.7 - Coloranti
Sostanze | Riferimenti legislativi |
Coloranti scindibili in ammine aromatiche | Dir. 2002/61/CE e successivi emendamenti |
Coloranti classificati come cancerogeni | Reg. CE 1907/2006 e successivi emendamenti |
Coloranti classificati come allergeni | Reg. CE 1896/2000 e successivi emendamenti |
Verifica: autodichiarazione dell’appaltatore, corredata da dichiarazione dei produttori della schiuma, in cui si conferma che non sono state aggiunte intenzionalmente alla formula della schiuma sostanze tra quelle indicate.
II.8 - Contenuto totale di cloro degli Isocianati.
Gli Isocianati usati per la produzione della schiuma poliuretanica non possono avere un contenuto in Cloro totale superiore allo 0.07% in peso.
Verifica: autodichiarazione dell’appaltatore, corredata da dichiarazione dei produttori della schiuma, in cui si conferma che gli Isocianati utilizzati rispettano tale limite.
II.9 - Agenti espandenti
Nella produzione di schiume poliuretaniche non è permesso, ai sensi del Regolamento CEE/3093/1994 e successivi emendamenti, l’impiego di sostanze che distruggono lo strato di ozono quali i Clorofluoroalcani (CFC), gli Idroclorofluoroalcani (HCFC) e gli Halons.
Verifica: autodichiarazione dell’appaltatore, corredata da dichiarazione dei produttori della schiuma, in cui si conferma che non sono state impiegate tali sostanze.
II.10 – Sostanze con certe Frasi H
Nella produzione di schiume poliuretaniche non possono venire impiegate materie prime a cui, secondo le relative Schede Dati di Sicurezza (SDS), si applicano le Indicazioni di pericolo (Frasi H) riportate in tabella
Frasi H (Reg. CE/1272/2008) |
H340 (può provocare alterazioni genetiche) H350 (può provocare il cancro) H360 (può nuocere alla fertilità o al feto) H370 (provoca danni agli organi) |
Verifica: autodichiarazione dell’appaltatore, corredata da dichiarazione dei produttori della schiuma, in cui si conferma che non sono state impiegate tali sostanze.
II.11 – Altre sostanze vietate
Nella produzione di schiume poliuretaniche non possono venire impiegate le materie prime riportate in tabella
Sostanze |
Diossine clorurate o bromurate o furani |
Idrocarburi clorurati (1,1,2,2-Tetracloroetano, Pentacloroetano, 1,1,2-Tricloroetano, 1,1-Dicloroetilene) |
Fenoli clorurati (PCP, TeCP, CAS# 87-86-5) |
Esaclorocicloesano (CAS# 58-89-9) |
Monometildibromo–difenilmetano (CAS# 99688-47-8) |
Monometildicloro-difenilmetano (CAS# 81161-70-8) |
Nitriti |
Bifenili polibromurati (PBB, CAS# 59536-65-1) |
Pentabromodifeniletere (PeBDE, CAS# 32534-81-9) |
Octabromodifeniletere (PeBDE, CAS# 32536-52-0) |
Bifenili policlorurati (PBB, CAS# 1336-36-3) |
Terfenili policlorurati (PCT, CAS# 61788-33-8) |
Tris(2,3-dibromopropil) fosfato (TRIS, CAS# 126-72-7) |
Trimetilfosfato (CAS# 512-56-1) |
Tris-(aziridinil)-fosfinossido (TEPA, CAS# 545-55-1) |
Tris(2-cloroetil)-fosfato (TCEP, CAS# 115-96-8) |
Metilfosfonato di dimetile (DMMP, CAS# 756-79-6) |
Verifica: autodichiarazione dell’appaltatore, corredata da dichiarazione dei produttori della schiuma, in cui si conferma che non sono state impiegate tali sostanze.