ALLEGATO B 2
ALLEGATO B 2
CAPITOLATO SPECIALE descrittivo e prestazionale |
Procedura Aperta per l’affidamento del servizio “Pronta Accoglienza Minori in Centri autorizzati ai sensi dell’art. 6, comma c) della L.R. Lazio n. 41/2003 e ss.mm.ii., per un totale complessivo di n. 24 posti per minori in situazioni di abbandono o di urgente bisogno di ospitalità e protezione, ambosessi”, articolato in 2 lotti LOTTO 2: Centri di Pronta Accoglienza minori per un totale massimo di 12 posti, ubicati sul territorio dei Municipi III – IV – V – VI- VII – VIII - IX di Roma Capitale in strutture messe a disposizione dall’Organismo aggiudicatario in struttura/e di seconda accoglienza, autorizzata/e ai sensi dell’art. 6, della L. R. Lazio n. 41/2003 e ss-mm.ii., ubicata/e sul territorio di Roma Capitale, messa/e a disposizione dall’Organismo aggiudicatario. GARA n. 8654507 CIG lotto 2 93324304DD CUI S02438750586202200060 |
Sommario
PREMESSE
1. OGGETTO DELL’APPALTO
1.1 Finalità ed Obiettivi
1.2 Azioni ed interventi
1.3 Erogazione dei pasti
1.4 Regolamento di funzionamento
1.5 Piano Informativo
2. FUNZIONI DELLA COMMITTENZA
3. EQUIPE PROFESSIONALE IMPIEGATA
3.1. Formazione e aggiornamento del Personale
3.2 Mediatori culturali e linguistici a chiamata
4. LOCALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO
4.1 Allestimento Struttura
5. REQUISITI DI QUALITÀ
6. SPESE INERENTI IL SERVIZIO
7. CRITERI DI VALUTAZIONE DELL’OFFERTA TECNICO-ECONOMICA
8. VARIANTI MIGLIORATIVE
9. MISURE DI TUTELA E PROTEZIONE DEGLI UTENTI
10. SUBAPPALTO
11. VERIFICHE E CONTROLLI SULLO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITÀ E DEL RISPETTO CCNL
12. RINVIO ALLA NORMATIVA VIGENTE
PREMESSE
Fonti normative internazionali, nazionali e regionali, garantiscono alle persone di minore età il diritto alla protezione sociale, alla cura, al mantenimento e all’educazione.
La Convenzione di New York del 20 novembre 1989 “Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza”, ratificata in Italia con la Legge n. 176 del 27 maggio 1991 rimanda alla “necessità di concedere una protezione speciale al fanciullo” e si ricorda che “come indicato dalla dichiarazione dei diritti dell’Uomo, il fanciullo, a causa della sua mancanza di maturità fisica e intellettuale necessita di una protezione e di cure particolari”. Inoltre, nella prima parte, artt. 2 e 3, viene sancito e ribadito che gli “Stati parti si impegnano a rispettare i diritti enunciati dalla presente convenzione e a garantirli a ogni fanciullo che dipende dalla loro giurisdizione, senza distinzione di sorta e a prescindere da ogni considerazione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o altra del fanciullo o dei suoi genitori o rappresentanti legali, dalla loro origine nazionale, etnica o sociale, dalla loro situazione finanziaria, dalla loro incapacità, dalla loro nascita o da ogni altra circostanza” e che “in tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza delle istituzioni, pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l’interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente”.
Nella Convenzione, punto di riferimento internazionale e locale, vengono chiaramente indicati e rammentati i diritti universali da garantire ad ogni fanciullo presente negli Stati parti ed in tutti i territori, dalla protezione sociale, alla salute, all’istruzione, al mantenimento ed alla cura di tutti i bambini e adolescenti.
La Legge 28 agosto 1997, n. 285, pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 5 settembre 1997, n. 207, reca “Disposizioni per la L’Ente Locale è tenuto ad intervenire a protezione dei minori anche ai sensi dell’art. 403 del Codice Civile promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza” e ha creato le condizioni operative per dare attuazione concreta ai principi della Convenzione ONU ratificata dall'Italia con la Legge 176 del 1991.
L’Ente Locale è tenuto ad intervenire a protezione dei minori ai sensi dell’art. 403 del Codice Civile: “Quando il minore è moralmente o materialmente abbandonato o si trova esposto, nell'ambiente familiare, a grave pregiudizio e pericolo per la sua incolumità psicofisica e vi è dunque emergenza di provvedere, la pubblica autorità, a mezzo degli organi di protezione dell'infanzia, lo colloca in luogo sicuro, sino a quando si possa provvedere in modo definitivo alla sua protezione”.
Con la Legge 382/75 e conseguente D.P.R. 616/77 è stato attuato il riordino e il decentramento amministrativo in favore degli Enti locali ed in particolare dei Comuni
Il combinarsi dei dispositivi legislativi indicati, con il complesso di misure disegnato dalla L. 328/00, ha delineato un sistema per il quale la competenza del Comune oltre ad essere quella di garantire tutte le misure e gli interventi di sostegno per i minori in situazioni di disagio e per la promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, è anche, e soprattutto, quella di mettere in atto tutte le misure atte a garantire l’esigibilità di tali diritti a prescindere dalla provenienza e dalla collocazione del minore.
Tra le funzioni attribuite agli Enti Locali dal DPR 616/77, sono compresi gli interventi in favore di minori soggetti a provvedimenti amministrativi e civili, ex artt. 22 e 23. “Le funzioni amministrative relative alla materia "beneficenza pubblica" concernono tutte le attività che attengono, nel quadro della sicurezza sociale, alla predisposizione ed erogazione di servizi, gratuiti o a pagamento, o di prestazioni economiche, sia in denaro che in natura, a favore dei singoli, o di gruppi, qualunque sia il titolo in base al quale sono individuati i destinatari, anche quando si tratti di forme di assistenza a categorie determinate, escluse soltanto le funzioni relative alle prestazioni economiche di natura previdenziale”.
Sono comprese nelle funzioni amministrative le attività relative:
a) all'assistenza economica in favore delle famiglie bisognose dei detenuti e delle vittime del delitto;
b) all'assistenza post-penitenziaria;
c) agli interventi in favore di minorenni soggetti a provvedimenti delle autorità giudiziarie minorili nell'ambito della competenza amministrativa e civile;
d) agli interventi di protezione sociale.
Il decreto legislativo 25 luglio 1988, n. 286 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero) e ss.mm.ii. ha emanato le disposizioni che costituiscono principi fondamentali ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione.
Il decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 24 ha dato attuazione alla direttiva 2011/36/UE, relativa alla prevenzione e alla repressione della tratta di esseri umani e alla protezione delle vittime.
Il decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 142 e ss.mm.ii. ha dato attuazione alla direttiva 2013/33/UE recante norme relative all’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, nonché della direttiva 2013/32/UE, recante procedure comuni ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di protezione internazionale e incentrata, per quanto riguarda l'accoglienza dei minori non accompagnati, nel “superiore interesse del minore in modo da assicurare condizioni di vita adeguate alla minore età, con riguardo alla protezione, al benessere ed allo sviluppo anche sociale del minore”.
La Legge 7 aprile 2017, n. 47 e ss.mm.ii. “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori
stranieri non accompagnati” che all’Art. 4 integra il D. lgs 147/2015 all’Art. 19 Bis1. “Per le
esigenze di soccorso e di protezione immediata, i minori non accompagnati sono accolti in strutture governative di prima accoglienza a loro destinate istituite con decreto del Ministro dell'interno, sentita la Conferenza unificata di cui all'art. 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997,
n. 281, per il tempo strettamente necessario, comunque non superiore a trenta giorni, all'identificazione, che si deve concludere entro dieci giorni, e all'eventuale accertamento dell'età, nonché a ricevere, con modalità adeguate alla loro età, ogni informazione sui diritti riconosciuti al minore e alle modalità di esercizio di tali diritti, compreso quello di chiedere la protezione internazionale. Le strutture di prima accoglienza sono attivate dal Ministero dell'interno, in accordo con l'ente locale nel cui territorio è situata la struttura, e gestite dal Ministero dell'interno anche in convenzione con gli enti locali. Con decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze per i profili finanziari, sono fissati le modalità di accoglienza, gli standard strutturali, in coerenza con la normativa regionale, e i servizi da erogare, in modo da assicurare un’accoglienza adeguata alla minore età, nel rispetto dei diritti fondamentali del minore e dei principi di cui all'art. 18. Durante la permanenza nella struttura di prima accoglienza è garantito un colloquio con uno psicologo dell'età evolutiva, ove necessario in presenza di un mediatore culturale, per accertare la situazione personale del minore, i motivi e le circostanze della partenza dal suo Paese di origine e del viaggio effettuato, nonché le sue aspettative future”.
La Legge Regione Lazio n. 41/2003 e ss.mm.ii. disciplina l’apertura e il funzionamento delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale che prestano servizi socio-assistenziali destinati a minori e in particolare all’articolo 6 comma c) definisce le “comunità educative di pronta accoglienza” per minori.
La D.G.R. Lazio n. 1305/2004, così come modificata dalla D.G.R. n. 126/2015 e ss.mm.ii., definisce i requisiti strutturali ed organizzativi integrativi rispetto ai requisiti previsti dalla citata l.r. n. 41/2003 e in particolare alla sezione I.B.3 definisce le “comunità educative di pronta accoglienza” per minori, stabilendo il limite massimo di ospitalità ivi fissato in dodici minori in situazioni di abbandono o di urgente bisogno di ospitalità e protezione.
La legge Regionale n. 11/2016 “Sistema Integrato degli interventi e dei Servizi sociali della Regione Lazio”, che ha recepito le indicazioni della legge-quadro nazionale n. 328/2000, ha delineato un modello di welfare regionale più aperto alla partecipazione dei soggetti pubblici e privati che operano nel sociale, più efficiente ed efficace sotto il profilo della programmazione, dell'organizzazione e della gestione dei servizi, e più attento ai bisogni delle persone più deboli e fragili sia dal punto di vista sociale che sanitario.
1. OGGETTO DELL’APPALTO
La procedura di gara aperta indetta ai sensi dell’art. 60 del d.lgs. n. 50/2016 concerne la gestione in convenzione di due lotti sul territorio di Roma Capitale di “Comunità Educative di Pronta Accoglienza” ai sensi dell’art. 6, comma c), l.r. Lazio n. 41/2003, per complessivi 24 posti, per una ricettività in ciascun lotto di massimo 12 minori in situazioni di abbandono o di urgente bisogno di ospitalità e protezione.
Le strutture individuate per l’accoglienza dei minori dovranno possedere oltre i requisiti previsti dalla D.G.R. Lazio n. 1305/2004 e ss.mm.ii., anche i requisiti previsti dalle D.G.R. 124/2015e 130/2018.
Ciascun Organismo può presentare offerta per tutti i lotti ma risultare aggiudicatario per un massimo di 1 lotto.
Se l’organismo intende presentare offerta mettendo a disposizione più centri, nel limite massimo complessivo di 12 posti, deve formulare un’unica relazione metodologica che sarà valutata unitariamente. Il personale che si prevede di impegnare dovrà essere individuato per ciascun Centro come specificato al §3.
L’Organismo affidatario è tenuto a mantenere i posti, che si rendono progressivamente disponibili a seguito di dimissione degli ospiti a qualunque titolo, a disposizione esclusiva di Roma Capitale e deve operare attraverso un’organizzazione flessibile delle attività, che tenga conto delle fasce d’età dei minori accolti, che possono essere variegate (6/18 anni), e presentano quindi esigenze differenziate, anche rispetto alle attività ludico-ricreative.
Gli standard minimi di qualità sono quelli riportati nel presente capitolato speciale. Tutte le prescrizioni di seguito previste sono pertanto da considerarsi contrattualmente essenziali, mentre le offerte migliorative proposte dai concorrenti saranno oggetto di valutazione per l’attribuzione di punteggio in sede di valutazione di offerta tecnica.
Il presente Capitolato descrittivo e prestazionale è riferito al Lotto 2
1.1. Finalità ed Obiettivi
La comunità educativa di pronta accoglienza per i minori è una struttura di tipo comunitario, caratterizzata dalla continua disponibilità e temporaneità dell’accoglienza di un piccolo gruppo di minori, massimo dodici, con un gruppo di educatori che a turno assumono la funzione di adulti di riferimento. Tale tipologia presenta una forte componente di contenimento in ragione dell’emergenza e della problematica specifica, che sono trattate da un’equipe di lavoro multidisciplinare in collaborazione con gli operatori della struttura.
Le comunità educative di pronta accoglienza sono disponibili 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, e le ammissioni dei minori avvengono su richiesta dei servizi di pronto intervento sociale del Comune di Roma, a seguito di segnalazione delle forze dell’ordine o su invio della U.O. Protezione Persone Minore Età. All’interno di tale comunità si organizzano le attività, le ammissioni, la progettazione e le dimissioni con modalità e tempi diversi dalle altre strutture residenziali per minori.
Durante la permanenza degli ospiti, la struttura, oltre ad assicurare le finalità indicate nel progetto di assistenza, attiva la collaborazione tra i vari servizi del territorio, al fine di garantire al minore una sistemazione stabile, post accoglienza.
La comunità educativa di pronta accoglienza offre un servizio che, temporaneamente e in attesa di soluzioni più adeguate, garantisce il soddisfacimento dei bisogni primari del minore, di alloggio, vitto, e protezione e si attiva alla ricerca di una risposta efficace ai suoi bisogni evolutivi.
In particolare, il progetto di assistenza deve garantire al minore un sostegno qualificato sul piano affettivo, educativo e relazionale allo scopo di consentire al minore di sperimentare una ambiente positivo di sicurezza, favorendo il recupero di rapporti di fiducia verso l’ambiente esterno, seppur per un periodo limitato.
Gli obiettivi principali si riassumono nei seguenti:
• Garantire la costruzione di un ambiente protetto al minore, che per diverse ragioni si trova ad essere accolto fuori dalla famiglia di origine;
• Salvaguardare il diritto all’ascolto del minore, della sua storia personale prevedendo laddove necessario la facilitazione del mediatore linguistico-culturale;
• Assicurare un ambiente idoneo al mantenimento e all’educazione del minore;
• Avviare percorsi di apprendimento della lingua, di istruzione e di Educazione Civica attraverso risorse interne e/o esterne alla struttura;
• Provvedere all’iscrizione del minore presso gli istituti formativi a vario titolo presenti sul territorio;
• In raccordo con la U.O Protezione Persone Minore Età, inoltrare segnalazione di legge ai sensi dell’Art 3. Legge 184/1983 al competente Tribunale per i Minorenni;
• Facilitare il contatto tra minori e i Tutori Volontari nominati dal Tribunale per i Minorenni di Roma in tutte le procedure tecnico-amministrative propedeutiche all’inserimento del minore;
• Agevolare la richiesta di indagini familiari presso il paese di origine, alla competente Direzione Generale per l’Immigrazione, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali;
• Facilitare, laddove possibile, il contatto con la famiglia d’origine attraverso nuove tecnologie anche al fine di verificare la volontà del minore circa un rientro nel paese di origine e di attivare, quindi, d’intesa con il U.O. Protezione Persone Minore Età, le procedure per un rimpatrio assistito;
• Tempestiva segnalazione alla competente U.O. Protezione Persone Minore Età di tutte quelle situazioni dubbie che richiedono l’accertamento socio-sanitario dell’età del minore, ai sensi dell’Art.5 Legge 47/2017;
• Attivare la procedura di regolarizzazione amministrativa del minore sul territorio, richiedendo laddove necessario la documentazione necessaria alla competente Ambasciata;
• Assicurare la tutela della salute psico-fisica del minore attraverso gli interventi sanitari che si renderanno necessari e/o segnalazione agli organi preposti;
• Favorire reti territoriali di integrazione;
• Accogliere il minore per un tempo congruo all’implementazione delle azioni preliminari di tutela, facilitandone il trasferimento in tempi ragionevoli presso le comunità per minori di seconda accoglienza;
• Garantire, con mezzo proprio, il trasporto del minore nel passaggio dalla pronta alla seconda accoglienza.
Priorità delle attività svolte nel Centro, è il superiore interesse del minore in modo da assicurare condizioni di vita adeguate alla minore età, con riguardo alla protezione, al benessere ed allo sviluppo anche sociale del minore, conformemente a quanto previsto dall’art. 3 della Convezione sui diritti del fanciullo citata in Premesse.
Finalità di ciascun Centro è, pertanto, garantire i diritti del minore, principio che definisce ogni
aspetto dell’operatività:
• Diritto a una identità certa;
• Diritto ad essere ascoltato in modo adeguato, tenendo conto della sua età, del suo grado di maturità e di sviluppo personale;
• Diritto all’informazione per poter capire i propri diritti;
• Diritto a partecipare nelle decisioni che lo riguardano;
• Diritto alla riservatezza;
• Diritto alla sicurezza, garantendo protezione di fronte a eventuali minacce;
• Diritto alla famiglia. I minori saranno sostenuti e stimolati nel poter contattare i propri genitori e referenti affettivi liberamente attraverso le nuove tecnologie anche al fine di verificare la possibilità di ricongiungimento familiare ai sensi dell’art. 8, paragrafo 2, del regolamento UE n. 604/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, purché corrisponda all’interesse superiore del minore;
• Diritto alla salute psico-fisica, anche attraverso uno screening iniziale;
• Diritto alla manifestazione e all’espressione della propria cultura;
• Diritto alla professione e alla pratica della propria religione;
• Diritto allo studio e alla formazione.
1.2. Azioni ed interventi
Il servizio di accoglienza viene attivato a seguito di richiesta formulata alla Sala Operativa Sociale
da parte delle Forze dell’Ordine o su input della U.O. Protezione Persone Minore Età.
Il carattere di “temporaneità” dell’intervento non dovrebbe superare i 30 giorni, salvo proroghe
che sono, di volta in volta, concordate con la U.O. Protezione Persone Minore Età.
Le comunità educative di pronta accoglienza forniscono immediata assistenza morale, materiale, educativa, nel rispetto dei diritti e nel superiore interesse dei minori. L’organizzazione delle attività e delle prestazioni è tale da creare le condizioni necessarie per assicurare agli ospiti: vitto, alloggio e assistenza tutelare diurna e notturna; interventi di sostegno per la soluzione delle criticità relative alle situazioni di emergenza; prestazioni sociali, psicologiche e sanitarie ed eventuale mediazione culturale concordate e programmate con la U.O. Protezione Persone Minore Età, in relazione alle specifiche esigenze.
In relazione agli obiettivi sopra indicati, le azioni che dovranno essere intraprese si articolano in varie fasi e comprendono:
• l’individuazione e la soddisfazione dei bisogni primari del minore quali l’alimentazione, l’alloggio, il vestiario, l’assistenza medico sanitaria, il supporto e la presa in carico anche durante eventuali periodi di ospedalizzazione;
• collegamento e confronto con i servizi territoriali che a vario titolo concorrono, o sono stati coinvolti, con la storia del minore;
• approfondimento, attraverso uno o più colloqui, della storia familiare e sociale, e per i minori stranieri non accompagnati, la conoscenza del percorso migratorio e le ragioni del mandato familiare, elementi funzionali alla richiesta di indagini familiari alla competente Direzione Generale dell’Immigrazione presso il Ministero del Lavoro;
• ricostruzione giuridica e amministrativa della posizione del minore (procedimenti di tutela, permesso di soggiorno, passaggi in altre comunità) e, in accordo con la U.O. Protezione Persone Minore Età, l’attivazione delle Istituzioni a vario titolo competenti;
• elaborazione e attuazione del Piano personalizzato educativo-assistenziale, concordato con la U.O. Protezione Persone Minore Età;
• espletamento delle pratiche per la regolarizzazione amministrativa sul territorio nazionale dei minori in accoglienza privi della cittadinanza;
• accompagno dei minori presso i servizi territoriali di varia natura a seconda delle esigenze del caso;
• l’organismo affidatario è tenuto a operare in costante collegamento con la competente
U.O. Protezione Persone Minore Età alla quale dovrà comunicare, giornalmente e nominativamente, la presa in carico, l’uscita dal servizio e la nuova destinazione dei minori. Il medesimo organismo, inoltre, dovrà inviare mensilmente l’elenco nominativo dei minori presi in carico e delle prestazioni usufruite da ciascuno. Infine, dovrà essere predisposta, per ogni minore accolto, una cartella informativa che raccoglierà i dati
significativi della sua storia personale e familiare, i motivi del disagio e ogni altra utile informazione relativa al caso;
• in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 5 della legge 47/2017 “Identificazione dei minori stranieri non accompagnati” relativamente alle fasi di accoglienza e di accertamento dell’età su disposizione della Procura Minorile e in collaborazione con gli Enti preposti, l’ente affidatario dovrà attivare interventi di Mediazione Culturale nelle fasi significative della permanenza nel Centro con particolare attenzione ai colloqui finalizzati alle segnalazioni di legge;
• dimissioni e trasferimento, assicurato con propri mezzi di trasporto, presso le comunità per minori di seconda accoglienza;
• ogni C.P.A avrà cura di redigere un registro per l’annotazione giornaliera delle uscite e dei rientri dei minori comunicando tempestivamente alla U.O. Protezione Persone Minore Età ogni variazione. Quest’ultima, potrà esigere in qualunque momento di visionare il suddetto registro;
• nel caso di allontanamento non autorizzato, qualora il minore non faccia rientro in struttura entro gli orari prestabiliti dal regolamento interno, l’esecutore del servizio dovrà darne immediata comunicazione agli organi di polizia competenti e alla U.O. Protezione Persone Minore Età, tramite posta elettronica certificata. L’esecutore del servizio dovrà necessariamente entro le 24 ore dall’allontanamento sporgere regolare denuncia di allontanamento alle forze dell’ordine, inoltrandone copia agli organi preposti. Il minore sarà considerato dimesso dopo 24 ore dall’allontanamento.
Gli Elementi imprescindibili che dovranno essere contenuti nel progetto/offerta:
• ambienti adeguati all’accoglienza dei minori, arredati ed attrezzati in considerazione dell’età dei minori ospitati;
• servizio di lavanderia e sanificazione degli indumenti;
• fornitura di calzature e vestiario appropriati alla stagione, in numero proporzionato alle necessità e ad un regolare cambio;
• trasporto degli ospiti, con proprio mezzo idoneo, da e per il Centro di Accoglienza per l’espletamento di attività relative agli interventi oggetto del progetto in questione e per i trasferimenti dei minori presso altre strutture;
• pulizia e igiene di tutti gli ambienti interni ed eventuali esterni;
• acquisto di tutti i beni di consumo e durevoli, kit di igiene personale, medicinali e materiale farmaceutico necessari e/o ritenuti utili all’espletamento di tutte le attività del Centro previste dal presente capitolato e dal progetto presentato;
• distribuzione dell’abbonamento mensile ai trasporti pubblici locali;
• fornitura della ricarica telefonica;
• erogazione del pocket money settimanale;
• stipula della copertura assicurativa;
• individuazione di un piano della sicurezza;
• fornitura ad utenti e operatori dei dispositivi di sicurezza previste dalle norme.
1.3. Erogazione dei pasti
L’erogazione dei pasti dovrà essere svolta nel pieno rispetto delle norme igienico–sanitarie vigenti, sia per la qualità delle materie prime utilizzate, che per le modalità di esecuzione delle procedure gestionali richieste e delle garanzie igienico-sanitarie.
I generi alimentari da impiegarsi nella preparazione dei pasti dovranno essere di prima qualità, nel pieno rispetto delle loro caratteristiche di genuinità e freschezza, nonché delle loro componenti organolettiche e merceologiche, sono, pertanto, vietati ogni tipo di alimento che non rispetti le caratteristiche suindicate. Le carni dovranno provenire soltanto da impianti riconosciuti con marchio CE e non dovranno avere subito l’azione di sostanze estrogeniche ed anabolizzanti.
Dovranno essere utilizzati in via prioritaria alimenti rientranti nelle seguenti categorie:
• prodotti non derivati da O.G.M.;
• prodotti che non contengono O.G.M.;
• prodotti non transgenici.
Ai minori appartenenti a diverse comunità religiose e/o con diverse abitudini alimentari dovranno essere preparati dei pasti coerenti ed adeguati alle loro esigenze.
L’Organismo aggiudicatario deve garantire l’attuazione, il mantenimento e la gestione completa di procedure permanenti basate sul sistema H.A.C.C.P, con l’osservanza dei principi di cui al “Regolamento CE 852/2004 del Parlamento e del Consiglio del 29 aprile 2004 sull’igiene dei prodotti alimentari”.
La Stazione appaltante si riserva la facoltà di controllare la qualità dei cibi erogati e la rispondenza a quanto sopra indicato.
1.4. Regolamento di funzionamento
L’Organismo aggiudicatario deve garantire l’applicazione del Regolamento di funzionamento, contenente le modalità organizzative interne del Centro e le procedure concordate con la U.O. Protezione Persone Minore Età nonché i contenuti del ruolo del Coordinatore del Centro e degli operatori della U.O. Protezione Persone Minore Età.
Il Regolamento sarà approvato con atto formale del Direttore della Direzione dei Servizi alla Persona – U.O. Protezione Persone Minore Età.
1.5 Piano Informativo
L’Organismo aggiudicatario dovrà produrre, in sede di offerta tecnica, un dettagliato piano di informazione rivolto ai soggetti accolti che contempli non solo la consegna al momento dell’ingresso, di informative tradotte nelle diverse lingue ma anche specifiche occasioni di incontri informativi strutturati, interattivi e di gruppo, sui temi dell’immigrazione, dell’accoglienza e dei comportamenti attesi, funzionali all’integrazione socio-lavorativa. Tale piano sarà oggetto di valutazione al sub-criterio 2.2.
2. FUNZIONI DELLA COMMITTENZA
La U.O. Protezione Persone Minore Età mantiene le attività di indirizzo, programmazione, verifica e controllo sul livello qualitativo delle prestazioni attraverso proprio personale che dovrà avere accesso al Centro. Tale personale è incaricato dalla stessa ad assolvere le seguenti attività specifiche:
• Coordinare i rapporti interistituzionali con i soggetti interessati dalle procedure di accoglienza e identificazione dei minori accolti;
• Sovrintendere alla regolare esecuzione del servizio oggetto dell’affidamento;
• Pianificare i trasferimenti dei minori accolti nel circuito di seconda accoglienza di Roma Capitale;
• Definire, d’intesa con il Responsabile del Centro, le linee di intervento del gruppo di lavoro, in relazione alle possibili criticità derivanti dalla casistica e dalle diverse etnie presenti nel Centro.
3. EQUIPE PROFESSIONALE IMPIEGATA
Nell’offerta tecnica dovrà essere indicato il numero degli operatori e la composizione del gruppo di lavoro in relazione al tipo degli interventi proposti, che si prevede di realizzare per il periodo dello svolgimento del servizio oggetto del presente bando. Dovranno essere indicati i titoli di studio e professionali dei prestatori di servizi e, in particolare, dei soggetti concretamente responsabili della prestazione dei servizi stessi.
Dovranno essere, altresì, specificati – per ciascun collaboratore - l’inquadramento contrattuale e le ore di lavoro che si prevede di dover contrattualizzare, l’articolazione degli orari di lavoro con evidenziati i turni di ciascun operatore.
La modulazione del monte ore settimanale, fermo restando il monte ore minimo stabilito, potrà comunque, variare, in considerazione del monitoraggio del servizio, anche alla luce delle indicazioni del referente del progetto della U.O. Protezione Persone Minore Età.
L’organizzazione del lavoro, nelle sue varie declinazioni, verrà valutata al sub-criterio 2.3.
Personale che si ritiene indispensabile per l’espletamento del servizio, per ciascun Centro:
• Responsabile/Coordinatore, Categoria contrattuale D3/E1, per 14 ore settimanali;
• Assistente Sociale Categoria, contrattuale D2, per 12 ore settimanali;
• Psicologo Categoria contrattuale, D3/E1 per 6 ore settimanali
• N. 5 Educatori Professionali, Categoria contrattuale D2, 38 ore settimanali, full-time equivalenti;
• N. 5 Operatori Socio Sanitari, Categoria contrattuale C2, 38 ore settimanali, full-time equivalenti.
• Mediazione culturale 6 ore settimanali
Il Responsabile/Coordinatore ha la responsabilità sia della struttura che del servizio prestato. In particolare, è responsabile della programmazione, dell’organizzazione e della gestione di tutte le attività che si svolgono all’interno della Comunità, del coordinamento con i servizi territoriali e della gestione del personale. Assicura la quotidiana presenza all’interno della struttura per un tempo adeguato alle necessità della comunità e in rapporto alla tipologia degli ospiti e la reperibilità anche nelle ore notturne e nei giorni festivi.
Requisiti:
• Laureati di secondo livello in ambiti disciplinari afferenti alle aree sociali, pedagogico- educative, psicologiche o sanitarie;
• Laureati di primo livello in ambiti disciplinari afferenti alle aree sociali, pedagogico- educative, piscologiche o sanitarie, con esperienza biennale nel settore documentata;
• Diplomati di scuola secondaria superiore, con documentata esperienza nel ruolo specifico di responsabile di struttura o servizio socioassistenziale o socio-educativi per minori di almeno 5 anni.
Il Responsabile avrà, inoltre, il compito di:
• supervisionare l’attuazione ed il buon andamento dei Piani Educativi Individualizzati;
• curare i rapporti con il referente dell’Amministrazione e garantire la corretta gestione del personale, delle sostituzioni per assenze ed emergenze in genere;
• coordinare la gestione del servizio, promuovendo il benessere degli ospiti e al contempo, individuando forme flessibili di assistenza, sostegno e gestione del quotidiano;
• coordinare e monitorare le risorse del volontariato eventualmente utilizzate;
• promuovere e coordinare le attività e le iniziative sul territorio;
• individuare, anche in situazioni di emergenza, soluzioni di eventuali problemi connessi allo svolgimento del servizio.
Oltre al Responsabile, è prevista la presenza di un Educatore professionale ogni 6 minori in turnazione h24.
In caso di presenza di più di sei minori, la compresenza può essere assicurata da personale con funzioni di supporto con le qualifiche di cui alla Sezione I.A.3.5 della D.G.R. 1305/2004 e ss.mm.ii, ed in ogni caso non deve essere inferiore alle due unità per turno.
Nelle ore notturne deve essere garantita la presenza di almeno un educatore. In tale fascia oraria, se i minori presenti sono in numero superiore a sei deve essere prevista la presenza del secondo operatore, nelle stesse modalità prevista per la ore diurne.
Gli Educatori Professionali esercitano la funzione educativa. Tal figura professionale, lavorando sui progetti di vita degli utenti, con l’obiettivo di coniugare le risorse personali del soggetto con le risorse esterne, ed in integrazione con l’ambiente, ne diviene il primario agente di cambiamento.
L’Educatore, nello specifico:
• si attiva per la concreta attuazione e realizzazione degli obiettivi previsti nel Piano personalizzato educativo-assistenziale;
• partecipa ai momenti di progettazione e di verifica nel lavoro di équipe della comunità.
Requisiti:
• Laurea di primo livello, come disposto dalla normativa vigente. Tale funzione è ricoperta dagli educatori professionali formati nell’ambito delle classi di laurea delle professioni sociali, sanitarie della riabilitazione e titoli equipollenti.
L’Assistente Sociale dovrà:
• effettuare i colloqui finalizzati alle segnalazioni di legge, ai sensi della Legge 184 del 1983 e successive modifiche, avvalendosi dell’ausilio di un mediatore culturale, se del caso; dovrà avere cura di far conoscere al minore i diritti/doveri che la legislazione prevede, con particolare riferimento, in fase di colloqui, ed informare il minore della possibilità, laddove possibile, di attivare le procedure per il rimpatrio assistito e di poter essere affidato ad una famiglia così come previsto dalla legge 47/2017;
• avere il compito di ricostruire il percorso del minore avviando contatti con eventuali precedenti servizi sociosanitari e/o comunità per minori, al fine di integrarne la documentazione;
• promuovere il migliore utilizzo delle risorse presenti nella specifica residenzialità e sul territorio;
• curare i rapporti con la famiglia di origine e con l’ambiente di provenienza;
• attivare la regolarizzazione amministrativa sul territorio del minore privo della cittadinanza, richiedendo documentazione, laddove necessario, alla competente ambasciata.
Lo Psicologo avrà il compito di:
• condurre i colloqui d’approfondimento con i minori evidenziando particolari fragilità o vulnerabilità da condividere con il resto dell’équipe;
• assicurare le attività di ascolto e gli interventi volti all'approfondimento delle condizioni psicologiche e sociali, anche al fine di valutare il rischio che il minore sia vittima di tratta nonché delle esigenze particolari di cui all’articolo 17 del D.Lgs. n.142/2015.
Inoltre, avrà cura di:
• partecipare ai colloqui di accoglienza dei minori;
• effettuare attività di sostegno durante tutto il periodo di soggiorno dei minori in struttura;
• partecipare attivamente alla costruzione del Piano personalizzato educativo- assistenziale.
Personale con funzioni di supporto con le qualifiche di cui alla Sezione I.A.3.5 della D.G.R. 1305/2004 e ss.mm.ii., in numero di 5 full-time equivalenti in turnazione, per assicurare la compresenza in caso di presenza di più di sei minori, fornendo un aiuto sostanziale di tipo domestico, curare l’igiene degli ambienti, preparare i pasti, monitorare le eventuali prescrizioni sanitarie, accompagnare il minore qualora necessario.
L’équipe individuata dovrà affiancare i minori nell’organizzazione della convivenza e nei processi di autogestione favorendo la loro autonomia, il reciproco rispetto, il sostegno nell’integrazione con il territorio e favorire la conoscenza e l’apprendimento della lingua italiana.
Il metodo di lavoro dovrà essere necessariamente impostato su forme di integrazione con gli ambiti territoriali sanitari, sociali, giudiziari e di benessere. Questa metodologia di intervento implica una condivisione permanente degli obiettivi da raggiungere e l’organizzazione di un’efficace sistema di comunicazione tra i diversi servizi. Solo il sistema integrato dei servizi può assicurare il raggiungimento degli obiettivi e l’efficacia delle azioni programmate.
Nell’offerta tecnica presentata oltre alla descrizione dell’organizzazione del servizio, dovranno essere allegate autodichiarazioni delle figure professionali individuate attestanti la qualifica professionale e gli anni di esperienza – utilizzando esclusivamente il modello “Allegato F” al presente capitolato, corredati dalla fotocopia del documento in corso di validità del dichiarante.
L’attribuzione dei punteggi di cui all’art. 7 sub-criteri 1.1 e 1.2 avverrà solo in presenza delle autodichiarazioni sopra indicate formulate come richiesto.
Nell’offerta tecnica, al criterio sub 2.3, dovranno essere specificati nel dettaglio:
• l’elenco dei componenti l’équipe, con a fianco di ciascuno di essi, la qualifica, l’inquadramento contrattuale previsto, il monte ore settimanale e annuale complessivo di lavoro;
• l’organizzazione dei turni di lavoro in modo dettagliato.
Al medesimo criterio sub 2.3, dovranno essere descritte le modalità di contenimento del turn– over degli operatori impegnati nei servizi offerti, al fine di garantire continuità metodologica, anche con indicazione delle soluzioni per evitare l’ingenerarsi di condizioni di stress da burn-out. Ai sensi dell’art. 30 del d.lgs. n. 50/2016 e ss.mm.ii. al personale impiegato è applicato il contratto collettivo nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona nella quale si eseguono le prestazioni di lavoro stipulato dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e quelli il cui ambito di applicazione sia strettamente connesso con l’attività oggetto dell’appalto svolta dall’impresa anche in maniera prevalente.
L’indicazione del CCNL applicato dall’Organismo aggiudicatario, delle qualifiche previste e del corrispondente inquadramento contrattuale devono essere inseriti nell’offerta tecnica.
L’organismo affidatario potrà avvalersi, per servizi integrativi, della collaborazione di tirocinanti e volontari, anche utilizzando volontari del servizio civile. L’apporto di tirocinanti e volontari deve essere considerato aggiuntivo e come valore aggiunto rispetto all’organico del servizio e devono essere comunicati i nominativi dei volontari utilizzati alla U.O. Protezione Persone Minore Età, nonché monitorato dal Responsabile/Coordinatore del Servizio.
L’elenco dei tirocinanti/studenti/volontari deve essere preventivamente autorizzato dalla U.O. Protezione Persone Minore Età, per offrire occasioni formative, ed esclusivamente in affiancamento agli operatori, dare un supporto all’équipe.
Queste persone, devono essere adeguatamente formate dall'equipe, e l’Ente affidatario garantisce che tutto il personale volontario sia regolarmente assicurato e rispetti le normative vigenti in materia di erogazione di servizi pubblici.
Per quanto non espressamente previsto relativamente alle norme comportamentali e disciplinari, si fa riferimento al Codice civile, alla legislazione vigente e alla disciplina generale dei Contratti di Lavoro.
Le offerte tecniche, per essere valutate, devono rispettare le caratteristiche minime del personale previste nel presente Capitolato, sia in termini di qualifiche che di esperienza, nonché del monte ore di lavoro, richiesti.
Presso il Centro dovrà essere regolarmente tenuto un registro delle presenze del personale ivi operante, con l’indicazione delle mansioni svolte, con annotazione giornaliera degli orari di ingresso e di uscita di ciascun collaboratore. Tale registro dovrà essere messo a disposizione, su richiesta, del Direttore Esecutivo del Contratto ovvero del Responsabile Unico del Procedimento, che potranno richiederne anche copia conforme.
3.1. Formazione e aggiornamento del Personale
In attuazione delle D.G.R. 124/2015 e 130/2018, gli Organismi affidatari dovranno prevedere un programma dettagliato, per annualità, di corsi di formazione nell’area d’utenza specifica della struttura (minori), svolti da specifici Enti o docenti formatori, finalizzati a migliorare il livello qualitativo del servizio erogato con riguardo sia agli aspetti amministrativo-gestionali, sia agli aspetti socioassistenziali del servizio stesso.
Il Responsabile deve impegnarsi a seguire e a far seguire alle altre figure professionali un programma di aggiornamento di almeno 30 ore l’anno nell’area d’utenza specifica della struttura (minori).
L’Organismo affidatario sarà tenuto a realizzare il programma di formazione descritto e a inviare alla Stazione Appaltante, copia degli attestati di formazione di ogni singolo operatore.
3.2. Mediatori culturali e linguistici
All’interno del Centro, devono essere garantite le prestazioni di mediazione linguistico- culturale, in modo da consentire l’effettivo esercizio del diritto all’ascolto del minore.
La funzione di Mediatore linguistico/culturale deve essere svolta da persone in possesso di adeguata fluenza della lingua italiana, di ottima conoscenza della lingua scelta ai fini della mediazione ed in possesso dei titoli specifici o partecipazione a corsi riconosciuti a livello statale o regionale. Tale funzione non può essere, pertanto, demandata a persone prive del titolo di cui sopra.
L’ ente aggiudicatario dovrà garantire la presenza del mediatore linguistico-culturale (a seconda delle nazionalità accolte e alle esigenze del momento) per un numero di ore settimanali non inferiore alle 6 ore.
4. LOCALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO
La sede per le attività oggetto del presente appalto, dovrà essere messa a disposizione sul territorio di Roma Capitale all’interno dei Municipi III – IV – V – VI- VII – VIII - IX in strutture messe a disposizione dall’Organismo aggiudicatario
La Struttura proposta deve essere articolata e dimensionata secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia.
La struttura proposta:
• deve essere collocata sul territorio di Roma Capitale all’interno dei Municipi III – IV – V – VI- VII – VIII - IX , facilmente raggiungibile con l’uso di mezzi pubblici o mezzi di trasporto privati messi a disposizione dalla struttura, comunque in modo tale da permettere la partecipazione degli utenti alla vita sociale territorio, gli spostamenti legati alla frequenza
scolastica e/o formativa, l’accesso ai servizi territoriali e da consentire le visite agli ospiti
della struttura;
• avere l’autorizzazione all’apertura e al funzionamento pertinenti a strutture a ciclo residenziale per minori, tipologia “Comunità Educativa di Pronta Accoglienza”, ai sensi della X.X. 00/00 x xxxxx Xxxxxxxxxxxxx xxxxx Xxxxxx Xxxxxxx Xxxxx 23 dicembre 2004, n. 1305 così come modificata dalla Deliberazione della Giunta Regionale 24 marzo 2015, n. 126 (o avere i requisiti previsti per ottenere l’autorizzazione) e deve essere formalmente nella disponibilità dell’Organismo al momento della stipula del contratto.
•
Le strutture devono essere situate in edifici accessibili, dunque privi di barriere architettoniche sia interne che esterne (DGR Lazio 424/2001).
Nell’offerta tecnica dovrà essere indicata la sede proposta per ciascun Centro con la specifica dei posti che non potranno essere, comunque, superiori a 12. Dovrà essere compilato, per ciascun Centro, l’Allegato G agli atti di gara.
4.1. Allestimento Struttura
La struttura dovrà essere dotata di spazi destinati ad attività collettive e di socializzazione distinti dagli spazi destinati alle camere da letto. La distribuzione degli spazi deve garantire l’autonomia individuale, la fruibilità e la privacy.
Gli spazi abitativi si configurano come spazi di quotidianità che contribuiscono a rendere l’ambiente confortevole e familiare. Gli edifici nei quali sono ubicate le strutture rispondono a caratteristiche di qualità estetica ed organizzazione funzionale. Tutte le strutture sono in possesso dei requisiti per le strutture di civile abitazione dalla normativa vigente in materia di edilizia, igienico-sanitaria, di prevenzione degli incendi, sulle condizioni di sicurezza degli impianti, sulle barriere architettoniche, sulla prevenzione e sicurezza dei luoghi di lavoro. Le strutture, inoltre, in considerazione della tipologia di utenza ospitata, mettono in atto accorgimenti tali da evitare qualsiasi rischio di pericolo per i minori ospitati.
Affinché la citata struttura sia operativa, è necessario provvedere all’allestimento interno e alla dotazione delle necessarie attrezzature (arredi, mobilio, elettrodomestici e altro necessario alla vita comunitaria). Qualora disponga di spazi esterni adibiti a verde, devono essere previsti punti per la sosta e per le attività ricreative.
Devono essere previsti ambienti destinati alla condivisione dei pasti principali e alle attività ludiche/formative.
La cucina dovrà essere completamente allestita ed idonea alla preparazione dei pasti.
Negli spazi comuni dovranno essere disponibili strumenti e tecnologie informatiche (personal computer e rete Wi-Fi) per consentire ai ragazzi il contatto con le figure parentali e corsi di formazione.
Il progetto di allestimento dovrà essere allegato all’offerta tecnica.
5. REQUISITI DI QUALITÀ
L’Organismo Aggiudicatario, attraverso il Responsabile/Coordinatore, dovrà impostare l’organizzazione sul lavoro in équipe, con riunioni periodiche di confronto e per la verifica dell’applicazione del programma di lavoro, per il monitoraggio del clima lavorativo e del rapporto tra gli operatori, favorendo il confronto e lo scambio di idee sulla base delle reciproche esperienze.
Gli incontri sono finalizzati altresì alla creazione di una rete di conoscenze condivise che sia di arricchimento per il gruppo degli operatori stessi.
L’Organismo affidatario dovrà predisporre un sistema di monitoraggio e auto - valutazione del
servizio, che andrà descritto nell’offerta per la successiva valutazione di cui al sub-criterio 2.4. Dovrà, altresì, predisporre condizioni lavorative volte a contrastare il turnover degli operatori, con particolare cura e attenzione all’aspetto motivazionale.
Il personale in servizio deve risultare titolare per almeno il 50% di contratti di lavoro a tempo indeterminato nel rispetto dei contratti collettivi di lavoro.
La struttura deve consentire all’adolescente di pervenire alla piena integrazione con il gruppo di pari, oltre che attuando le attività previste dai piani personalizzati educativo-assistenziali (scuola, sport, attività ricreativo/culturali, ecc.) anche favorendo l’accesso agli strumenti mediali e multimediali (TV, cellulare, internet) e resi disponibili dall’innovazione tecnologica, intermediato e vigilato dalle figure professionali di riferimento.
Per quanto non espressamente previsto, si richiama la D.G.R. 124/2015 così come modificata dalla D.G.R. 130/2018.
All’Offerta tecnica dovrà essere allegata la Carta dei Servizi.
6. SPESE INERENTI IL SERVIZIO
Il corrispettivo massimo giornaliero, per ogni minore accolto, soggetto a ribasso è fissato in €
131,97 IVA esclusa.
L'importo è comprensivo di tutti gli elementi necessari alla perfetta esecuzione del servizio richiesto e alla realizzazione delle azioni progettate.
Tale corrispettivo giornaliero verrà suddiviso in:
a) quota fissa mensile posticipata, che sarà erogata indipendentemente dall'inserimento degli utenti, per la durata del contratto, come compartecipazione al mantenimento per le spese fisse del Centro, calcolata sul numero dei posti offerti e effettivamente inseriti nel contratto stesso.
b) quota variabile, che sarà erogata solo in relazione alla effettiva accoglienza di utenti nella struttura, per ogni giorno di effettiva presenza del minore nel Centro, per un massimo di
n. 12 presenze giornaliere.
In ogni caso, nessun altro corrispettivo (o rimborso) sarà comunque dovuto da parte dell'appaltatore all'organismo affidatario.
Nel caso di dimissione o trasferimento, la retta pro die/pro capite non verrà corrisposta per il
giorno d’uscita.
In caso di allontanamento non autorizzato del minore nello stesso giorno d’ingresso, la retta potrà essere erogata interamente solo se ci sarà stata la consumazione di un servizio. Diversamente, ovvero, qualora il minore si allontani subito dopo l’ingresso, la U.O. Protezione Persone Minore Età non erogherà alcun compenso economico.
7. CRITERI DI VALUTAZIONE DELL’OFFERTA TECNICO-ECONOMICA
L’appalto è aggiudicato, in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo, ai sensi dell’art. 95, comma 3 lettera a, del Codice.
La valutazione dell’offerta tecnica e dell’offerta economica sarà effettuata in base ai seguenti punteggi:
PUNTEGGIO MASSIMO | |
Offerta tecnica | 90 |
Offerta economica | 10 |
TOTALE | 100 |
Il punteggio dell’offerta tecnica è attribuito sulla base dei criteri di valutazione elencati nella
sottostante tabella con la relativa ripartizione dei punteggi:
N. | CRITERI DI VALUTAZIONE | PUNTI MAX | SUB-CRITERI DI VALUTAZIONE | PUNTI D MAX | PUNTI Q MAX | PUNTI T MAX | |
1 | PROFESSIONALITÀ, VALORIZZAZIONE E FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE UTILIZZATE | 20 | 1.1 | Esperienza del Responsabile del progetto nello specifico campo e tipologia di servizio Verrà valutata per ogni concorrente l’esperienza del responsabile. Ai fini della dimostrazione dell’esperienza maturata, ogni concorrente dovrà produrre un’autocertificazione (Allegato F) del coordinatore proposto, resa dall’interessato ai sensi degli articoli 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000 e ss.mm.ii., n. 445 che indichi espressamente che il soggetto sottoscrittore è consapevole delle sanzioni penali richiamate dall’art. 76 di detto D.P.R. n. 445/2000 e ss.mm.ii., per le ipotesi di falsità e di dichiarazioni | 5 |
N. | CRITERI DI VALUTAZIONE | PUNTI MAX | SUB-CRITERI DI VALUTAZIONE | PUNTI D MAX | PUNTI Q MAX | PUNTI T MAX | |
mendaci, corredata di documento d’identità in corso di validità - che specifichi nel dettaglio: • titoli di studio e anno di conseguimento; • esperienze professionali (documentabili successivamente a comprova), maturate in servizi socio- assistenziali rivolti a persone di minore età in situazioni di disagio sociale, con indicazione della qualifica ricoperta, riconducibile al ruolo di responsabile, delle date precise di inizio e di fine servizio in cui sono state maturate tali esperienze, dei dati idonei ad identificare l’Organismo presso il quale sono state maturate tali esperienze, con l’indicazione del periodo complessivo maturato. Le dichiarazioni incomplete e/o non compilate correttamente non saranno valutate. Parametro di valutazione: Anzianità negli ultimi 10 anni come Responsabile in esperienze professionali maturate in servizi socio- assistenziali rivolti a persone di minore età in situazioni di disagio sociale (ottenuta dalla sommatoria dei giorni riferiti ai periodi dichiarati ulteriori rispetto al requisito richiesto al §3del Capitolato) Il punteggio sarà attribuito secondo la seguente formula: Ci = Ra/Rmax Dove Ci = coefficiente attribuito al concorrente i- esimo Ra = valore (Numero giorni) svolti dal concorrente i-esimo Rmax = valore (Numero giorni) svolti dal concorrente che ha maggiore esperienza Il responsabile/coordinatore proposto dovrà essere impiegato nella esecuzione del servizio. In caso di eccezionale indisponibilità dovrà essere sostituito da figura professionale con requisiti equipollenti o maggiori | |||||||
1.2 | Esperienza degli Educatori Professionali Verrà valutata per ogni concorrente l’esperienza di massimo sei Educatori Professionali individuati per il servizio che saranno contrattualizzati per almeno 30 ore settimanali. Non saranno valutati Educatori contrattualizzati per orari settimanali inferiori. Nel caso di presentazione di offerta per due Centri con proposta verranno valutati i migliori tre di ciascun Centro. Ai fini della dimostrazione dell’esperienza maturata ogni concorrente dovrà produrre un’autocertificazione (Allegato F) delle figure professionali proposte, resa dagli interessati ai | 15 |
N. | CRITERI DI VALUTAZIONE | PUNTI MAX | SUB-CRITERI DI VALUTAZIONE | PUNTI D MAX | PUNTI Q MAX | PUNTI T MAX | |
sensi degli articoli 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000 e ss.mm.ii., n. 445 che indichi espressamente che il soggetto sottoscrittore è consapevole delle sanzioni penali richiamate dall’art. 76 di detto D.P.R. n. 445/2000 e ss.mm.ii., per le ipotesi di falsità e di dichiarazioni mendaci, corredata di documento d’identità in corso di validità - che specifichi nel dettaglio: • titoli di studio e anno di conseguimento; • esperienze professionali (documentabili successivamente a comprova), maturate nel ruolo di Educatore Professionale in servizi socio-assistenziali rivolti a persone di minore età in situazioni di disagio sociale, con indicazione della qualifica ricoperta, delle date precise di inizio e di fine servizio in cui sono state maturate tali esperienze, dei dati idonei ad identificare l’Organismo presso il quale sono state maturate tali esperienze, con l’indicazione del periodo complessivo maturato. Le dichiarazioni incomplete e/o non compilate correttamente non saranno valutate. Parametro di valutazione: Anzianità negli ultimi 10 anni in esperienze professionali maturate in servizi socio-assistenziali rivolti a persone di minore età in situazioni di disagio sociale (ottenuta dalla media della sommatoria dei giorni riferiti ai periodi dichiarati da ciascuno dei soggetti) Il punteggio sarà attribuito secondo la seguente formula: Ci = Ra/Rmax Dove Ci = coefficiente attribuito al concorrente i- esimo Ra = valore (Numero giorni) svolti dal concorrente i-esimo Rmax = valore (Numero giorni) svolti dal concorrente che ha maggiore esperienza Gli Psicologi proposti dovranno essere impiegati nella esecuzione del servizio. In caso di eccezionale indisponibilità dovranno essere sostituiti da figura professionale con requisiti equipollenti o maggiori. | |||||||
2 | ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO | 55 | 2.1 | Modalità operative di gestione del servizio Nell’offerta tecnica dovranno essere individuate e descritte le modalità operative del servizio con particolare attenzione ai seguenti aspetti, che saranno considerati quali elementi da prendere in considerazione ai fini dell’attribuzione dei coefficienti nell’ambito della valutazione complessiva del presente sub elemento: | 32 |
N. | CRITERI DI VALUTAZIONE | PUNTI MAX | SUB-CRITERI DI VALUTAZIONE | PUNTI D MAX | PUNTI Q MAX | PUNTI T MAX | |
• Capacità organizzativa (Intensità dell’intervento e celerità, flessibilità, mezzi messi a disposizione, organizzazione delle attività integrative in struttura e fuori); • Attività proposte; • Specifico focus sui Minori Stranieri Non Accompagnati e sulle procedure di regolarizzazione; • Coerenza con gli obiettivi indicati nel capitolato, specificità della metodologia secondo il target; • Preparazione dei pasti all’interno della struttura di accoglienza senza il ricorso a società esterne di somministrazione alimenti; • Individuazione di modelli di rete con i servizi del territorio e modalità di integrazione socio sanitaria; • Supporto all’azione dei tutori volontari in accordo con la U.O. Protezione Persone Minore Età; • Sede operativa (ubicazione, capacità e organizzazione degli spazi); • Carta dei servizi. Parametro di valutazione: Range (graduazione) di attribuzione dei coefficienti: Caratteristiche di corrispondenza per ciascun range di attribuzione 1 – 0,75: Piena rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano in modo chiaro, coerente, ben articolato, concretamente attuabile e completo tutti gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per la gestione del servizio, la descrizione delle modalità individuate e la descrizione delle attività. 0,74 – 0,50: Media rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano la maggior parte gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per la gestione del servizio, la descrizione delle modalità individuate e la descrizione delle attività. 0,49 – 0,25: Discreta rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per la gestione del servizio, la descrizione delle modalità individuate e la descrizione delle attività in modo complessivamente discreto sebbene carente di dettagli e articolazioni operative. 0,24 – 0: Sufficiente rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano gli elementi premianti |
N. | CRITERI DI VALUTAZIONE | PUNTI MAX | SUB-CRITERI DI VALUTAZIONE | PUNTI D MAX | PUNTI Q MAX | PUNTI T MAX | |
sopra individuati da realizzare per la gestione del servizio, la descrizione delle modalità individuate e la descrizione delle attività in modo complessivamente sufficiente sebbene non rispondenti pienamente, carenti di dettagli ed articolazioni operative. | |||||||
2.2 | Avvio del Servizio Dovrà essere inserita nel progetto, una specifica descrizione delle modalità della fase di avvio del servizio e delle modalità operative. Dovranno essere descritte le modalità di facilitazione della convivenza e della mediazione dei conflitti, nonché le modalità per favorire azioni di integrazione tra culture. Particolare attenzione dovrà anche essere posta all’accoglienza di ogni singolo minore, alle sue caratteristiche, con adeguata cura alla tutela della memoria e del vissuto prima dell’arrivo in struttura a sostegno di una futura ricostruzione ed elaborazione della propria identità. Verrà valutato il piano di informazione rivolto ai soggetti accolti proposto. Parametro di valutazione: Range (graduazione) di attribuzione dei coefficienti: Caratteristiche di corrispondenza per ciascun range di attribuzione 1 – 0,75: Piena rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano in modo chiaro, coerente, ben articolato, concretamente attuabile e completo tutti gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per la gestione del servizio, la descrizione delle modalità individuate e la descrizione delle attività. 0,74 – 0,50: Media rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano la maggior parte gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per la gestione del servizio, la descrizione delle modalità individuate e la descrizione delle attività. 0,49 – 0,25: Discreta rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per la gestione del servizio, la descrizione delle modalità individuate e la descrizione delle attività in modo complessivamente discreto sebbene carente di dettagli e articolazioni operative. 0,24 – 0: Sufficiente rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per la gestione del servizio, la descrizione delle modalità individuate e la descrizione delle attività in modo complessivamente sufficiente sebbene non rispondenti pienamente, carenti di dettagli ed articolazioni operative. | 8 |
N. | CRITERI DI VALUTAZIONE | PUNTI MAX | SUB-CRITERI DI VALUTAZIONE | PUNTI D MAX | PUNTI Q MAX | PUNTI T MAX | |
2.3 | Organizzazione del lavoro Nell’offerta tecnica dovrà essere esplicitata nel dettaglio l’organizzazione del lavoro proposta e l’elenco dei componenti l’équipe; la turnazione prevista, le modalità che saranno attuate per il contenimento del turn-over e per evitare l’ingenerarsi di condizioni di stress da burn-out. Nell’ambito della valutazione comunque complessiva del presente sub-elemento, saranno considerati quali elementi da prendere in considerazione, ai fini dell’attribuzione dei coefficienti, i seguenti aspetti: • Modalità di ottimizzazione e sinergia delle risorse professionali nella gestione quotidiana del servizio; • Esperienza complessiva, in servizi analoghi a quelli oggetto di gara, del personale proposto (escluso quello indicato ai sub-criteri 1.1 e 1.2); • Azioni di contenimento del turn-over e dell’ingenerarsi di condizioni di stress da burn-out; • Azioni di monitoraggio del clima lavorativo e del rapporto tra gli operatori; • Funzionalità della turnazione del personale; • Programma annuale della formazione degli operatori, affidata a Enti o docenti formatori. Parametro di valutazione: Range (graduazione) di attribuzione dei coefficienti: Caratteristiche di corrispondenza per ciascun range di attribuzione 1 – 0,75: Piena rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano in modo chiaro, coerente, ben articolato, concretamente attuabile e completo tutti gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per l’erogazione del servizio, la descrizione dell’organizzazione, nonché le fasi, le procedure e i tempi di realizzazione. 0,74 – 0,50: Media rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano la maggior parte gli elementi premianti sopra individuati da per l’erogazione del servizio, la descrizione dell’organizzazione, nonché le fasi, le procedure e i tempi di realizzazione, in modo complessivamente buono ma non pienamente articolato e dettagliato ovvero non rispondente per la totalità degli elementi 0,49 – 0,25: Discreta rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per l’erogazione | 10 |
N. | CRITERI DI VALUTAZIONE | PUNTI MAX | SUB-CRITERI DI VALUTAZIONE | PUNTI D MAX | PUNTI Q MAX | PUNTI T MAX | |
del servizio, la descrizione dell’organizzazione, nonché le fasi, le procedure e i tempi di realizzazione in modo complessivamente discreto sebbene carente di dettagli e articolazioni operative. 0,24 – 0: Sufficiente rispondenza: quando all’interno della proposta progettuale del concorrente si rinvengano gli elementi premianti sopra individuati da realizzare per l’erogazione del servizio, la descrizione dell’organizzazione, la descrizione dell’organizzazione, nonché le fasi, le procedure e i tempi di realizzazione in modo complessivamente sufficiente sebbene non rispondenti pienamente, carenti di dettagli ed articolazioni operative. | |||||||
2.4 | Monitoraggio delle attività e del progetto, anche in relazione ai risultati attesi e ottenuti: descrizione del modello e degli strumenti adottati; definizione delle fasi di verifica; partecipazione delle persone prese in carico al processo di verifica e di monitoraggio; utilizzo di eventuali organismi terzi specializzati nella verifica. Parametro di valutazione: Range (graduazione) di attribuzione dei coefficienti: Caratteristiche di corrispondenza per ciascun range di attribuzione 1 – 0,75: Laddove il monitoraggio sia dettagliatamente descritto; Nelle fasi, negli strumenti e nella metodologia; Sia stato individuato e formalizzato il rapporto con un organismo terzo che effettuerà la verifica. 0,74 – 0,50 Laddove il monitoraggio sia dettagliatamente descritto; Nelle fasi, negli strumenti e nella metodologia. 0,49 – 0,25: Laddove il monitoraggio sia sufficientemente descritto; Nelle fasi, negli strumenti e nella metodologia. 0,24 – 0: Laddove il monitoraggio sia descritto in modo generico e insufficiente. | 5 | |||||
3 | VALUTAZIONE OFFERTE MIGLIORATIVE | 15 | 3.1 | Informatizzazione Cartella Utente con accesso in tempo reale da parte della U.O. Protezione Persone Minore Età Dovranno essere esplicitate nel dettaglio il tipo di dati, le modalità di informatizzazione, la possibilità di condivisione dei dati in tempo reale con la Stazione Appaltante nonché le policy di sicurezza adottate per garantire la riservatezza dei dati. Criterio di valutazione: ON/OFF | 5 | ||
3.2 | Supervisione mensile di 4 ore mensili, (per ciascun Centro) in favore degli operatori e delle dinamiche da questi poste in atto. Criterio di valutazione: ON/OFF | 5 | |||||
3.3 | Incontri mensili di gruppo con la mediazione linguistico-culturale di 6 ore mensili (per ciascun Centro). Oltre che per i colloqui individuali, dovrà essere calendarizzata in comunità la presenza mensile | 5 |
N. | CRITERI DI VALUTAZIONE | PUNTI MAX | SUB-CRITERI DI VALUTAZIONE | PUNTI D MAX | PUNTI Q MAX | PUNTI T MAX | |
della mediazione linguistico-culturale per gli incontri di gruppo. Oggetto di tali meeting, di concerto con l’equipe educativa, saranno la presentazione della normativa di riferimento, l’illustrazione del sistema di accoglienza per minori, la chiarificazione dei regolamenti del centro, la mediazione col gruppo dei pari e con gli adulti di riferimento. Gli incontri saranno anche l’occasione per rispondere alle varie richieste di chiarimenti/quesiti posti dall’utenza. Criterio di valutazione: ON-OFF | |||||||
Totale | 90 |
8. VARIANTI MIGLIORATIVE
Si ritiene di valutare, altresì, eventuali proposte migliorative in relazione alla disponibilità del concorrente a fornire, senza ulteriori oneri a carico dell’Amministrazione, nelle ulteriori risorse messe a disposizione per la tutela degli ospiti:
• Informatizzazione Cartella Utente con accesso in tempo reale da parte della U.O. Protezione Persone Minore Età nel rispetto delle norme sulla sicurezza dei dati riservati;
• Supervisione mensile di 4 ore mensili (per ciascun Centro), in favore degli operatori e delle dinamiche da questi poste in atto;
• Incontri mensili di gruppo con la mediazione linguistico-culturale per un minimo di 6 ore mensili, in favore dei minori accolti.
9. MISURE DI TUTELA E PROTEZIONE DEGLI UTENTI
Non è permesso l’accesso alla struttura ad estranei, fatta eccezione per: le forze dell’ordine, i familiari autorizzati, gli operatori socio-educativi-sanitari territorialmente coinvolti (compresi volontari autorizzati), gli addetti alla manutenzione dell’immobile, alle utenze, alle forniture e altre persone all’uopo autorizzate dal Dirigente dell’Amministrazione Comunale. In ogni caso, tutto il personale impiegato nella gestione del servizio (sia con regolare contratto di lavoro, sia a titolo volontario) dovrà mantenere la massima riservatezza, evitando l’inopportuna divulgazione di informazioni, al fine di garantire sufficiente tutela e protezione degli ospiti.
In caso di fuga del/i minore/i, deve essere avvisata immediatamente la Questura e successivamente informati gli altri organi giudiziari, la U.O. Protezione Persone Minori Età, i familiari e tutti coloro che ne abbiano titolo.
È fatto divieto all’Organismo affidatario di divulgare a chiunque informazioni inerenti all’erogazione del servizio prestato e la diffusione di notizie riguardanti singoli minori accolti, o dati aggregati senza l’autorizzazione della U.O. Protezione Persone Minore Età del Dipartimento.
10. SUBAPPALTO
Non può essere affidata in subappalto l’integrale esecuzione del contratto.
La prevalente esecuzione del contratto è riservata all’affidatario, trattandosi di contratto ad alta intensità di manodopera. Il concorrente indica all’atto dell’offerta le parti del servizio/fornitura che intende subappaltare o concedere in cottimo.
In caso di mancata indicazione delle parti da subappaltare il subappalto è vietato.
L’aggiudicatario e il subappaltatore sono responsabili in solido nei confronti della stazione appaltante dell’esecuzione delle prestazioni oggetto del contratto di subappalto.
11. VERIFICHE E CONTROLLI SULLO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITÀ E DEL RISPETTO CCNL
Roma Capitale - Dipartimento Politiche Sociali e Salute - U.O. - Protezione Persone Minore Età si riserva con ampia e insindacabile facoltà e senza che l'Organismo affidatario possa nulla eccepire, di disporre verifiche e controlli di rispondenza e di qualità circa la piena conformità delle attività rese mediante il Direttore dell'esecuzione del contratto, secondo le modalità indicate nello schema di contratto di accordo quadro a cui si fa espresso rinvio.
È facoltà dell’Amministrazione Capitolina effettuare senza preavviso e con le modalità considerate opportune, controlli e sopralluoghi per verificare la rispondenza del servizio fornito dall’Organismo affidatario alle prescrizioni del presente Capitolato, al Contratto stipulato e al rispetto dei CCNL e di contratti integrativi di categoria di riferimento.
12. RINVIO ALLA NORMATIVA VIGENTE
Per tutto quanto non previsto nel presente Capitolato Speciale, le parti fanno riferimento alle disposizioni contenute nel Codice Civile, nel D. Lgs n.50/2016 e s.m.i. e nelle vigenti leggi inerenti il settore.
Firmato digitalmente da
PRINZIO
XXXXXXXX XX
CN = DI PRINZIO
C = IT
XXXXXXXX
Il Direttore di Direzione Xxxxxxxx Xx Xxxxxxx