SETTORE TELECOMUNICAZIONI
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REGIONE MARCHE
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CONTRATTO DI SOLIDARIETA’ - RIFLESSIONE
Con la convocazione del Coordinamento Nazionale delle RSU per martedì 14 novembre, l'azienda molto probabilmente richiederà, come previsto dall'accordo del 27 ottobre 2015, l'estensione della "solidarietà" di un ulteriore anno (2018)
Ricordiamo infatti che il 27-10-2015 la Telecom sottoscrisse con i semprefirmatari ugiellecisleuil, un accordo per applicare il contratto di solidarietà a 30.400 lavoratori (23 gg/anno-8,85%/mese), certificando così in questo modo una "sorta" di crisi aziendale e i relativi 2600 esuberi.
L'accordo prevedeva anche un'opzione per prolungare di un ulteriore anno la Solidarietà, previo accordo con le parti (2018)
XXXXXX ha sempre sostenuto che in TIM non c'erano nel 2015 e non ci sono oggi, gli esuberi, ma solo disorganizzazione, carenza gestionale, e mancanza di volontà di spostare lavoratori laddove c'erano e ci sono carenze.
Riteniamo infatti che, attraverso l'uso della solidarietà, l’azienda voglia abbassare il costo del lavoro, sfruttando questo ammortizzatore sociale.
Se ci fossero stati esuberi reali l'azienda avrebbe evitato di dare tutta una serie di lavorazioni in appalto a professionisti o a ditte esterne o cosourcer, non avrebbe avuto la necessità di chiedere centinaia e centinaia di ore di straordinario ai tecnici e alle strutture di governo (delivery, jm, assurance, creation).
Quest’ultimo aspetto è particolarmente odioso, in quanto ad esempio ad Ancona, in via Caduti del Lavoro ci sono lavoratori di ASA in solidarietà da 6 anni, e al piano superiore, alcuni responsabili, o presunti tali, dell'AOL, che spesso lavorano fino alle 21, sabato e domeniche comprese.
Insomma lo scenario continua ad essere identico a quello di 2 anni fa.
In ogni caso noi riteniamo che l'obiettivo aziendale sia quello di abbassare il costo del lavoro. Quale occasione migliore per Telecom, magari in alternativa alla Solidarietà, riprendere il discorso del contratto di lavoro scaduto, e cercare di reperire le firme per ridurre diritti e salari, legandoli ad una sorta di "cottimo", ovvero ad incentivi tramite il controllo individuale della prestazione, simile a quanto introdotto ad esempio per i tecnici di rete, vedi recupero parziale del "mancato rientro"?