CARTA DEI SERVIZI
CARTA DEI SERVIZI
CASA PADRE XXXXX
Indice
PARTE 1
LA COMUNITA’ FAMILIARE SEDE E FUNZIONAMENTO IL PROGETTO
PIANO PER L’ ACCOGLIENZA:SERVIZIO PER MINORI 0-12 ANNI
Obiettivi Strumenti Attività
pag. 4
PARTE 2
LA GESTIONE DELLA COMUNITA’ FAMILIARE CONVENZIONAMENTO CON L’ENTE INVIANTE E METODOLOGIA DELLA PRESA IN CARICO DEL MINORE MODALITA’ DI INSERIMENTO E DIMISSIONE IN COMUNITÀ FAMILIARE
CRITERI E MODALITA’ DI STESURA DEL PROGETTO EDUCATIVO INDIVIDUALE
pag. 8
Carta dei Servizi - Casa Padre Xxxxx
PARTE 3
LA RETE DELLA COMUNITÀ FAMILIARE
RAPPORTI COI SERVIZI SOCIALI E IL TRIBUNALE PER I MINORENNI
MODALITA’ DI ACCESSO DEI FAMILIARI ALLA COMUNITÀ FAMILIARE E CRITERI PER VISITE E RIENTRO IN FAMIGLIA
pag. 12
PARTE 4
LA GESTIONE ECONOMICA E LA VALUTAZIONE DELLO STANDARD DI QUALITA’
RETTA E CONTRIBUTI ECONOMICI VALUTAZIONE DELLO STANDARD DI QUALITA’ E RILEVAZIONE DEL GRADO DI SODDISFAZIONE
pag. 14
Carta dei Servizi - Casa Padre Xxxxx 3
PARTE 1
LA COMUNITA’ FAMILIARE
SEDE E FUNZIONAMENTO
La Comunità familiare Padre Xxxxx si trova in provincia sud di Milano.
La struttura si colloca in un contesto di agricolo, poco distante dai grossi centri abitati limitrofi dove ci sono scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado, medico di base, treno e fermate di pullman.
La struttura della Comunità familiare è costituita da un appartamento al primo piano di uno stabile con un ampio giardino.
La comunità familiare è composta dai seguenti spazi: cucina/sala da pranzo, sala Tv con uno spazio gioco, camera matrimoniale con bagno interno, quattro camere ampie con bagno e da un ufficio.
La Comunità familiare rispetta i requisiti strutturali previsti per gli alloggi destinati a civile abitazione in materia di urbanistica, edilizia, prevenzione incendi, igiene e sicurezza, le scale e le strutture interne sono di facile accesso anche per persone disabili.
La Comunità familiare è dotata di spazi destinati ad attività collettive e di socializzazione distinti dagli spazi destinati alle camere da letto, organizzati in modo da garantire l’autonomia individuale, la privacy e la fruibilità.
IL PROGETTO
Il pensiero che sottostà al progetto per le comunità familiari della Cooperatva AIBC nasce dal desiderio di fornire una risposta al bisogno di quei minori, in situazioni di difficoltà di natura sociale, familiare e psicofisica, per i quali la permanenza nella famiglia di origine è temporaneamente impossibile a cui si vuole comunque garantire un collocamento in ambiente familiare.
Questo pensiero ha portato la Cooperativa, nel 2020, ad avviare la ricerca sul territorio nazionale di una coppia genitoriale che avesse voglia di mettersi a disposizione come famiglia residente nell’accoglienza di minori in una comunità familiare. Questo progetto si è concretizzato nell’incontro con la coppia genitoriale, che ha condividendo le motivazioni ed avendo anche competenze professionali ed esperienziali con minori ha sposato con consapevolezza il progetto di accoglienza trasferendosi in struttura nell’estate 2021.
La comunità familiare “Padre Xxxxx”, è un servizio residenziale che accoglie un massimo di 6 bambini in fascia d’età 0-12, di qualsiasi genere e nazionalità, che temporaneamente non possono permanere nella famiglia d’origine per disposizione dell’autorità giudiziale o per scelta consensuale tra ente inviante e famiglia d’origine del minore.
I minori vengono accolti da una coppia genitoriale che risiede in struttura con il loro bambino.
Carta dei Servizi - Casa Padre Xxxxx
L’accoglienza del minore avviene in un ambiente familiare volto alla cura, alla condivisione e all’accompagno nelle differenti fasi della crescita del minore e del progetto.
Strumento principale della coppia è la creazione di una relazione positiva con il minore, in cui possa sentirsi accolto, ascoltato, legittimato e contenuto nel suo ruolo di figlio.
A tal fine la coppia genitoriale si impegna ad affiancare il bambino in tutte le fasi della crescita e nella gestione di tutti gli aspetti pratici della normale vita quotidiana. Il minore viene affiancato in tutti gli aspetti della cura del se (alimentazione, igiene, cure mediche, ecc), degli apprendimenti (frequenza scolastica, individuazione di percorsi di sostegno o facilitazione che vedano coinvolti anche professionisti della NPI o di altri servizi presenti sul territorio), della socializzazione (frequenza di un’attività sportiva, attività di catechesi/ scoutismo o altri gruppi volti all’implementare i rapporti con il gruppo dei pari nel tempo libero) e del mantenimento dei rapporti con la famiglia d’origine ove previsto (accompagni in spazio neutro, incontri protetti o autonomi).
La cooperativa Sociale AIBC normalmente intesse una stretta e articolata collaborazione con gli Enti invianti; la progettazione congiunta si caratterizza per l’unità d’intervento sulla situazione del bambino.
I Servizi territoriali e l’Ente gestore sono perciò impegnati, ognuno con le competenze che gli sono attribuite, all’attivazione di rapporti tesi a favorire la soluzione migliore per minore accolto.
Ai minori, i cui bisogni afferiscono a competenze socio-sanitarie, è garantita la progettazione integrata.
Il progetto è dunque teso alla tutela sociale e alla protezione del minore in caso di maltrattamenti, trascuratezza, deprivazione socio-culturale (povertà relativa) e assenza di risorse (povertà estrema); dal punto di vista pedagogico, osservando, valutando, verificando e supportando il minore sino al suo rientro in famiglia o nei casi in cui ciò non è perseguibile in altro idoneo contesto di accoglienza idoneo sul lungo periodo.
I processi di verifica e valutazione dell’attività si attuano su tutte le fasi del progetto concordato con i Servizi invianti e prevedono:
- Equipe settimanali (riunioni periodiche, con la coppia genitoriale e l’equipe multidisciplinare coinvolta sulla gestione globale dei minori);
- Supervisione psicologica per la coppia sui casi con cadenza mensile;
- Supervisione pedagogica e di coordinamento delle attività della Comunità Familiare;
Carta dei Servizi - Casa Padre Xxxxx 5
- Reti e colloqui di valutazione del progetto con i Servizi invianti e l’ospite secondo i tempi concordati;
- Valutazione del progetto di ogni singolo ospite, da parte del coordinatore della CF.
PIANO PER L’ACCOGLIENZA: SERVIZIO PER MINORI 0-12 ANNI
Obiettivi
- Esperienze emotive e relazionali a sostegno della crescita dei minori, lontani da un ambiente familiare idoneo
- Ospitalità, protezione, cura dei bisogni – primari e materiali - dell’ospite
- Contribuire al controllo emotivo e affetti vo
- Strutturare esperienze ludico ricreative ed educative
- Osservazione finalizzata all’individuazione delle risorse/limiti / capacità resiliente del minore
Strumenti
• P. E. I. (Progetto Educativo Individualizzato) che deve essere redatto sulla base:
- delle caratteristiche dell’utente, dei suoi bisogni del suo contesto familiare e sociale dei risultati che si vogliono ottenere
• P. E. I. si struttura su 5 aree:
1. osservazione
2. individuazione degli obiettivi specifici d’intervento
3. modalità di attuazione delle verifiche
4. itinerari di lavoro
5. tecniche e metodologie
• Cartella personale
• Relazione di aggiornamento periodica sul minore
Attività
• Formative scolastiche
• Sportive e ludico-ricreative: il gioco rappresenta un esercizio fondamentale nella strutturazione della personalità, specialmente di quella in età evolutiva.
Carta dei Servizi - Casa Padre Xxxxx
• Laboratoriali: i bambini attraverso tecniche di manipolazione, stimolazione visiva e racconto di fiabe e filastrocche, potranno dare avvio ad un vissuto legato alla sperimentazione del mondo circostante e di sé stesso; o ancora attraverso la stimolazione psico-motoria e l’espressività grafica si arricchiscono il bagaglio conoscitivo del bambino in relazione al proprio corpo, ai suoi movimenti, alla sua ubicazione spaziale e al rapporto con gli altri bambini, rispondendo al bisogno innato di stabilire le relazioni sociali.
Queste attività rappresentano un esercizio fondamentale nella strutturazione della personalità, specialmente di quella in età evoluti va.
FINALITÀ DEL PROGETTO
Obiettivi della Comunità Familiare sono:
- sostenere lo sviluppo psico-sociale integrale del minore in un ambiente familiare accogliente supportato da un’èquipe specialistica in grado di gestire situazioni critiche e complesse;
- favorire il percorso di sviluppo identitario del minore attraverso il confronto con due figure genitoriali stabilmente presenti nella struttura;
- sostenere lo sviluppo della socializzazione attraverso attività formative e ricreative di diverso genere e attraverso il confronto con i pari e con diverse figure adulte, sia all’interno sia all’esterno della struttura;
- rispondere ai bisogni di cura e di assistenza dei minori in un complesso di tipo familiare che riproduce un contesto di vita quotidiana “normale”;
- assicurare ai piccolissimi e ai minori destinati all’adozione un ambiente familiare di crescita nel quale possano sentirsi accuditi come figli anche nel periodo di attesa dell’abbinamento;
- favorire lo sviluppo dell’autonomia degli ospiti adolescenti attraverso attività di formazione e avviamento professionale appositamente progettate e strutturate;
- garantire ad ogni minore il mantenimento dei rapporti con la famiglia d’origine (nei modi e nei tempi previsti dal progetto educativo individuale e permessi dai servizi sociali e dal tribunale per i minorenni) e con la sua storia volto a superare le sue difficoltà e a favorire il suo rientro positivo nella famiglia d’origine;
- mostrare al minore un modello alternativo positivo di famiglia al quale possa riferirsi nel futuro quando dovrà costruire la sua famiglia..
Carta dei Servizi - Casa Padre Xxxxx 7
PARTE 2
LA GESTIONE DELLA COMUNITA’ FAMILIARE
NORME PER L’AMMISSIONE
La Comunità familiare ospita minori temporaneamente privi del necessario supporto familiare o per i quali la permanenza nel proprio nucleo familiare è contrastante con un armonico evolversi della personalità e del processo di socializzazione e minori in situazione di disagio con necessità urgente di intervento di accoglienza al di fuori della famiglia d’origine. L’affidamento alla Comunità familiare può essere consensuale nel caso sia condiviso e approvato dai genitori o giudiziale nel caso sia disposto dall’autorità giudiziaria.
I destinatari della Comunità familiare sono minori da zero a dodici anni, in relazione alle caratteristiche della famiglia accogliente e alla tipologia di progetto non possono essere accolti minori affetti da disabilità fisica e/o psichica, né con provvedimenti di messa alla prova, fatto salvo casi particolari per i quali l’èquipe della Comunità familiare, in accordo con la famiglia ospitante, valuterà la possibilità di inserimento in via eccezionale laddove non rechi danno agli equilibri della Comunità familiare e sia possibile offrire la risposta adeguata al bisogno manifestato dal minore e al progetto educativo pensato dall’ente inviante.
La Comunità familiare può ospitare fino a sei minori da zero a dodici anni con progetto di accoglienza residenziale tendenzialmente della durata massima di due anni, valutando la possibilità anche di collocamenti con carattere di pronta accoglienza della durata massima di tre mesi,al termine del quale vi è la possibilità di trasformarli in collocamenti di tipo residenziale. Poiché lo scopo della Comunità familiare è garantire temporaneamente ai minori allontanati dalla famiglia d’origine un ambiente sereno di crescita in attesa che possano prima possibile rientrare in famiglia o essere adottati da un’altra famiglia, non sono possibili inserimenti di minori per i quali si ipotizza a priori la possibilità di affido “sine die”.
Sono, inoltre, ritenuti in contrasto con lo spirito della cooperativa AIBC e di questa Comunità familiare i provvedimenti che comportano la proroga non giustificata della permanenza presso la struttura oltre i due anni, periodo ritenuto ragionevolmente sufficiente per prendere decisioni definitive, perché obiettivo primo è dare a ogni minore accolto una famiglia, la sua (nel caso di minori in affido temporaneo) o un’altra (nel caso di minori in attesa di adozione), prima possibile affinché possa crescere sentendosi pienamente figlio.
L’èquipe si riserva in ogni caso il diritto di decidere se ammettere o non ammettere i minori in relazione al rispetto del principio massimo del benessere del minore e del suo diritto ad una famiglia così come promosso dalla cooperativa AIBC.
Carta dei Servizi - Casa Padre Xxxxx
CONVENZIONAMENTO CON L’ENTE INVIANTE E METODOLOGIA DELLA PRESA IN CARICO DEL MINORE
La richiesta di inserimento in Comunità Familiare può essere presentata esclusivamente dall’Ente inviante con il quale verrà successivamente stipulato un accordo scritto che regola i reciproci rapporti.
Eventuali domande di inserimento da parte di privati verranno dirottate agli enti pubblici di residenza preposti alla presa in carico dei minori.
L’iter di ammissione viene attivato solo nel caso siano disponibili posti per nuovi inserimenti.
La richiesta di inserimento deve essere accompagnata da dettagliata documentazione scritta volta a inquadrare il caso al fine di cogliere gli elementi caratteristici del bambino e poter valutare la sussistenza dei pre-requisiti per un buon adattamento al gruppo già residente in Comunità Familiare.
La documentazione che deve essere fornita obbligatoriamente dall’ente inviante è la seguente:
- una relazione completa sul minore che ne contenga il profilo psico-sociale, la storia personale, familiare e sanitaria e i motivi dell’allontanamento dal nucleo di origine;
- una copia del decreto del tribunale per i minorenni (per i casi nei quali è previsto);
- un’ipotesi di progetto educativo individualizzato da realizzarsi nel periodo di permanenza presso la Comunità familiare;
Deve inoltre essere fissato un colloquio di confronto sul caso e sull’idoneità del coinvolgimento della Comunità familiare tra i responsabili dell’ente inviante e l’èquipe psico-sociale della Comunità Familiare, che valuterà se coinvolgere direttamente o indirettamente la famiglia accogliente e se fissare ulteriori incontri di approfondimento volti a una valutazione preliminare adeguata del caso e delle ipotesi di intervento in termini di progetto educativo individualizzato sul minore.
Le segnalazioni devono essere effettuate in ogni caso fornendo ad AIBC ogni informazione utile ad un consapevole e corretto inserimento.
Per ciascuna segnalazione ricevuta, AIBC e l’ente inviante devono verificare insieme le caratteristiche delle ipotesi di abbinamento, avvalendosi di una Commissione di valutazione degli inserimenti all’uopo costituita formata dai rappresentanti dell’ente inviante, dall’equipe della Comunità familiare e dalla famiglia stessa. I membri della commissione possono avvalersi di consulenti nominati ad hoc, per la presenza o l’insorgenza di particolari questioni, la cui valutazione e/o risoluzione comporti specifiche competenze.
Sarà compito dell’ente inviante stabilire le modalità di coinvolgimento della famiglia d’origine anche in questa fase preliminare affinché condivida le modalità di intervento ipotizzate, diventi partecipante attivo del progetto sul minore e, successivamente, non ostacoli il lavoro svolto a favore del minore.
La comunicazione dell’esito positivo o negativo alla domanda d’inserimento viene comunicata ufficialmente all’ente inviante da parte del responsabile della Comunità familiare. La rinuncia all’inserimento, sia da parte dell’ente inviante sia da parte della Comunità familiare, deve essere fatta formalmente in un documento scritto, indirizzato ai rispettivi responsabili della procedura,
Carta dei Servizi - Casa Padre Xxxxx 9
nel quale siano brevemente descritti i motivi della rinuncia. Questa modalità di azione è finalizzata a garantire una maggiore trasparenza e serietà anche nella fase di presa in carico del minore a sua tutela e a tutela di tutti i soggetti coinvolti nella sua cura.
L’inserimento dei minori in Comunità familiare è subordinato alla stipula di un accordo scritto tra la Cooperativa e l’Ente inviante che definisce la durata dell’inserimento, le modalità di ammissione e dimissione, la natura dei servizi offerti, l’impegno spesa e la nomina dell’assistente sociale, le modalità di valutazione e la determinazione della retta sulla base dei servizi richiesti. Sarà contestualmente steso dai responsabili della Comunità familiare un progetto educativo individualizzato sul minore contenente i bisogni emersi, le finalità e gli obiettivi dell’intervento, i tempi, le risorse e la metodologia adottate e tutto quanto riguarda il progetto di affido generale. Il progetto educativo individualizzato steso dai responsabili della Comunità familiare dovrà essere approvato dai responsabili dell’ente inviante. L’approvazione dei contenuti del progetto da parte dell’ente inviante e del minore, se maggiore di anni 12 o ritenuto in grado di esprimere una valutazione a proposito, è condizione imprescindibile perché il minore possa essere inserito in Comunità familiare. E’ parimenti ritenuto fondamentale il mantenimento di periodici incontri di confronto sull’andamento del progetto tra l’ente inviante e i referenti della Comunità familiare. La commissione di valutazione si riunisce almeno ogni tre mesi per la verifica degli interventi in corso.
I responsabili della Comunità familiare si riservano il diritto di valutare la possibilità di avviare l’iter di dimissione laddove non vengano rispettati questi principi da parte dell’ente inviante.
MODALITA’ DI INSERIMENTO E DIMISSIONE IN COMUNITÀ FAMILIARE
L’inserimento del minore nella Comunità familiare, laddove non emergano esigenze diverse, avviene in modo graduale con incontri limitati nel tempo e un periodo iniziale di osservazione più attenta volti ad aiutare il minore ad ambientarsi nel nuovo contesto, a verificare la bontà dell’abbinamento alla Comunità familiare ed a stabilire nel dettaglio i contenuti del progetto educativo individuale del minore. Lo stesso criterio di gradualità viene di norma rispettato anche per le dimissioni al fine di preparare il minore al nuovo contesto di vita all’esterno della Comunità familiare. Le dimissioni avvengono al termine del progetto educativo individualizzato o laddove sia stata accertata l’inopportunità di procedere con l’inserimento in Comunità familiare.
Nel caso l’esperienza di un minore in Comunità familiare fosse fonte di gravi difficoltà per il soggetto stesso, per gli altri ospiti o per la famiglia accogliente l’èquipe della Comunità familiare, sentiti anche i pareri dell’ospite, della famiglia e dell’ente inviante, valuta la possibilità di elaborare un nuovo
Carta dei Servizi - Casa Padre Xxxxx
progetto individuale finalizzato alla rimozione delle difficoltà sopraggiunte. Nel caso non ci siano le condizioni per un proseguimento del progetto educativo individualizzato in Comunità familiare l’èquipe può proporre le dimissioni del minore concordando con l’ente inviante tempi e modalità delle stesse. L’approvazione del nuovo progetto da parte dell’èquipe della Comunità familiare e della famiglia accogliente è condizione essenziale per continuare l’esperienza in Comunità familiare. L’ente inviante, fatte salve le condizioni previste all’interno dell’accordo scritto, può disporre le dimissioni dell’ospite qualora non ritenga di approvare il nuovo progetto educativo proposto dalla Comunità familiare.
Le ammissioni e le dimissioni dei minori accolti in Comunità familiare vengono in ogni caso effettuate in concerto coi servizi sociali di riferimento.
CRITERI E MODALITA’ DI STESURA DEL PROGETTO EDUCATIVO INDIVIDUALE
Il progetto educativo individualizzato è steso dall’équipe psico-sociale della Comunità familiare in accordo con l’ente inviante sulla base di un inquadramento fisico, psicologico e sociale ed è alla base dell’inserimento in Comunità familiare.
I contenuti del progetto educativo individualizzato sono stabiliti in accordo con il minore attraverso incontri di condivisione che vedono anche la partecipazione, nelle forme e nei modi consentiti dallo specifico caso, della famiglia d’origine.
Il PEI contiene gli obiettivi da raggiungere,i contenuti e le modalità di intervento, la durata temporale dell’inserimento del minore in Comunità familiare e gli obiettivi perseguiti. Il progetto educativo individualizzato contribuisce alla definizione delle finalità e degli obiettivi dei servizi e delle attività generali erogate dalla Comunità familiare.
Il progetto educativo individuale è parte integrante di una cartella personale per ogni minore accolto nella quale sono costantemente annotati tutti i dati e le notizie riguardanti il minore stesso, in particolare: i dati anagrafici, il nominativo e il recapito telefonico dell’ente inviante che ha effettuato l’inserimento, il nominativo del medico di base, i movimenti temporanei che comportano eventuali pernottamenti all’esterno della Comunità familiare, le eventuali visite ricevute e ogni altra informazione significativa.
Tutti i dati e le informazioni in possesso di AIBC saranno trattati nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, nonché della dignità dell’interessato, in particolare del diritto alla riservatezza e alla protezione dei dati personali, in ottemperanza di quanto enunciato nel decreto legislativo n.196 del 30 giugno 2003. AIBC avrà cura che vengano rispettate le indicazioni impartite dalla legge e dal Garante della privacy in materia di autorizzazioni generali e particolari nonché di trattamento dei dati personali. I dati saranno in ogni caso esclusivamente utilizzati per il benessere del minore e per le finalità e attività descritte in questa carta dei servizi.
Carta dei Servizi - Casa Padre Xxxxx 11
PARTE 3
LA RETE DELLA COMUNITA’ EDUCATIVA
RAPPORTI COI SERVIZI SOCIALI E IL TRIBUNALE PER I MINORENNI
Il responsabile della Comunità familiare intrattiene rapporti stabili coi servizi sociali attraverso telefonate di confronto rapido sull’andamento del progetto e incontri periodici di verifica a cadenza almeno mensile. L’èquipe della Comunità familiare invia mensilmente all’ente inviante copia della documentazione prodotta in riferimento alle attività della Comunità familiare e all’andamento del progetto sul minore.
Un membro dell’équipe, nei casi di affido giudiziale, partecipa alle udienze di aggiornamento dinanzi al giudice del Tribunale per i minorenni competente per il caso al fine di poter raccogliere direttamente indicazioni riguardo al caso e poter a sua volta fornire informazioni rispetto all’andamento del provvedimento ed eventualmente proporre modifiche al progetto di affido.
MODALITA’ DI ACCESSO DEI FAMILIARI ALLA COMUNITÀ FAMILIARE E CRITERI PER VISITE E RIENTRO IN FAMIGLIA
Le visite di familiari e conoscenti dei minori ospiti sono consentite solo nei casi nei quali sia consentito dal progetto e previo espresso consenso scritto da parte dell’ente inviante. E’ comunque necessario prendere accordi con la famiglia conduttrice della Comunità familiare per quanto riguarda gli orari di incontro, anche se solo telefonico. Gli incontri non devono in alcun modo intralciare il normale andamento delle attività della Comunità familiare e pertanto devono avvenire preferibilmente nei momenti di tempo libero o nel fine settimana.
Le visite protette non sono consentite in nessun caso all’interno della Comunità Familiare a tutela del minore e degli altri residenti in Comunità familiare. Le visite protette avranno luogo presso lo spazio neutro messo a disposizione dai servizi sociali territoriali.
Carta dei Servizi - Casa Padre Xxxxx
MODALITA’ DI ACCESSO DEI VOLONTARI E ESTERNI ALLA COMUNITÀ FAMILIARE
I volontari possono accedere alla Comunità familiare secondo quanto concordato con il coordinatore delle attività e solo a seguito di una formazione specifica messa a punto dall’équipe psico-sociale di AIBC. La Cooperativa sottoscrive un accordo insieme ai volontari interessati, con l’obiettivo di stabilire il ruolo e compiti di essi.
Persone esterne alla Comunità familiare possono entrare solo previo consenso della famiglia accogliente che ha il compito di verificare che estranei non autorizzati interferiscano nella vita quotidiana della Comunità familiare. I servizi sociali e il responsabile della Comunità familiare devono in ogni caso essere avvisati di visite straordinarie che esulano dal normale andamento tipico della rete di rapporti della Comunità familiare. Non sono permesse in nessun caso visite di giornalisti senza previa autorizzazione del coordinatore responsabile di AIBC ed è fatto espresso divieto di diffusione all’esterno di materiale che permetta a chiunque di risalire ai minori a tutela degli stessi, delle loro famiglie d’origine, della famiglia accogliente e degli operatori che li hanno in carico.
La famiglia accogliente provvede a contattare i servizi sociali e, in casi particolari di emergenza, forze dell’ordine laddove si presentino familiari o conoscenti dei minori ospiti la cui visita non è stata preavvisata e autorizzata.
Carta dei Servizi - Casa Padre Xxxxx 13
PARTE 4
LA GESTIONE ECONOMICA E LA VALUTAZIONE DELLO STANDARD DI QUALITA’
RETTA E CONTRIBUTI ECONOMICI
Il Comune di residenza del minore o il Comune di residenza dei genitori nel momento del collocamento del minore è tenuto, come prescritto dall’art. 6 comma 4 della legge quadro 328/2000, al versamento di una retta a fronte dei servizi, delle attività e delle prestazioni contenute in questa carta dei servizi e attuate nella Comunità familiare.
Questo contributo è stabilito all’atto della stipula dell’accordo scritto in retta giornaliera e subisce nel tempo gli adeguamenti in funzione dell’aumento del costo della vita.
La retta giornaliera è da intendersi relativa a tutte le spese di mantenimento ordinarie e quotidiane, coerenti con la vita della Comunità familiare: vitto, alloggio, giocattoli e materiali didattico-educativi, abbigliamento, beni personali ed eventuali farmaci per patologie non croniche o particolari per i quali saranno presi accordi specifici.
L’ammontare della retta è calcolato sulla base del progetto individuale di presa in carico concordato con l’ente inviante in termini di risorse impegnate per la sua attuazione, tenendo conto di eventuali interventi specialistici in esso previsti (ad esempio, psicoterapie), e viene aggiornato periodicamente, almeno annualmente, in relazione alle variazioni ISTAT e a cambiamenti correlati al progetto.
Qualora fossero necessarie spese straordinarie in relazione ad avvenimenti non programmati né previsti, ad eventi extra rispetto alla vita quotidiana standard della Comunità familiare coerenti col progetto individuato per il minore (gite scolastiche, iscrizione ad attività sportive, ecc.) oppure ad interventi, terapie e/o trattamenti specialistici, protesi, apparecchi dentali, attrezzi speciali, spese legali, ecc saranno presi accordi specifici ad hoc in riferimento ai limiti di spesa e alle modalità di rimborso. Le spese straordinarie possono essere anticipate in xxx xxxxxxxxxxx, xxxxxxxxxxx xxx xxxx xx xxxxxxxxx, dalla Comunità familiare, previa autorizzazione dell’ente inviante e corrispettivo rimborso a fronte di note giustificative.
AIBC può prendere accordi con alcuni enti territoriali per il mantenimento di posti “vuoti per pieno”. L’ente inviante versa di norma una quota, concordata con i responsabili di AIBC, per il mantenimento del posto occupato, come se il minore fosse già effettivamente inserito in struttura. Il posto viene poi assegnato con le consuete modalità, con la sola differenza che l’ente inviante in questo modo ha la garanzia di un posto nel quale può in qualsiasi momento inserire un minore che ha in carico.
Laddove si ravveda la necessità di attivare servizi ulteriori, quali ad esempio il supporto psicologico o la gestione di incontri protetti, possono essere attivati previo accordi specifici con l’Ente.
VALUTAZIONE DELLO STANDARD DI QUALITA’ E RILEVAZIONE DEL GRADO DI SODDISFAZIONE
L’équipe della Comunità familiare incontra periodicamente i referenti dell’ente inviante, la famiglia accogliente e le famiglie della rete al fine di verificare l’andamento delle attività della Comunità familiare. L’équipe si occupa inoltre di consultare il minore nelle diverse forme possibili in relazione alla sua età e di verificare, attraverso l’ente inviante, il grado di soddisfazione della famiglie d’origine.
Carta dei Servizi - Casa Padre Xxxxx
Xxxxxxx e standard di qualità di riferimento sono:
Fattore di qualità | garantito da AIBC attraverso: |
Personalizzazione e adeguatezza dell’intervento | - Presenza di un progetto di intervento personalizzato per ogni singo- lo minore nel quale sono definiti i tempi (chiaramente delimitati) e le modalità di realizzazione dello stesso - Presenza di accordi di collaborazione chiari e consolidati tra AIBC e i servizi sociali territoriali - Presenza stabile in Comunità familiare della famiglia accogliente co- stantemente attenta ai bisogni e alle necessità dei minori |
Professionalità dell’équipe | - Presenza costante di un educatore professionale presso la Comunità familiare - Presenza all’interno dell’équipe di professionisti di diversa formazione (educatore, pedagogista, psicologo, assistente sociale, legale) specializzati in materia di minori e famiglia - Realizzazione di incontri periodici di formazione, aggiornamento e supervisione dei professionisti |
Spazi accoglienti e apertura all’esterno | Disponibilità di spazi “a misura di famiglia” - Disponibilità di spazi a norma, ben arredati e puliti, idonei per lo svolgimento delle diverse attività (zona notte, cucina, salotto, spazio gioco, giardino, servizi igienici, ecc.) - Accesso facile ai principali luoghi educativi e di aggregazione locali (scuola, oratorio, centro sportivo, ecc.) - Presenza di iniziative di sensibilizzazione e coinvolgimento delle famiglie e della comunità locale promosse dalla rete della Comunità familiare e da AIBC |
Sostegno alla famiglia e alla rete della Comunità familiare | Sostegno individuale alla famiglia residente e di gruppo attraverso incontri periodici in Comunità familiare |
Il responsabile della Comunità familiare è il referente per i procedimenti di verifica riferiti alla Comunità familiare e ha il compito di fare da intermediario tra i vari soggetti coinvolti nella vita della Comunità familiare.
La carta dei servizi è in ogni caso lo strumento di comunicazione principale al quale fare riferimento per un confronto tra standard ideale e quanto concretamente realizzato nella Comunità familiare.
Il referente della procedura è a disposizione degli operatori pubblici e privati e di tutti coloro della comunità locale che volessero porre domande, evidenziare dubbi o esprimere lamentele rispetto a quanto fatto da AIBC nello specifico contesto della Comunità familiare ai seguenti recapiti:
xxx 0000000000
Lo stesso, ricorrendo a persona delegata (nella fattispecie di un membro della équipe della Comunità familiare) laddove non per diversi motivi non potesse, è disponibile ad incontrare coloro che ne facessero richiesta presso la sede della cooperativa AIBC.
Carta dei Servizi - Casa Padre Xxxxx 15
AIBC SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE
Xxx Xxxxxxxxx 00
00000 Xxxxxxx xx Xxx Xxxxxxxx Xxxxxxxx (XX)
C.F. 09122330963 - P.IVA 00000000000
Tel. 000 0000000 - email xxxx@xxxxxxxx.xx