PROGETTO PER IL RESTAURO E LA VALORIZZAZIONE DEGLI SPAZI IPOGEI TRA IL BASTIONE PORTELLO NUOVO E PORTELLO VECCHIO – GOLENA SAN MASSIMO
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PROGETTO PER IL RESTAURO E LA VALORIZZAZIONE DEGLI SPAZI IPOGEI TRA IL BASTIONE PORTELLO NUOVO E PORTELLO VECCHIO – GOLENA SAN MASSIMO
CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO PARTE PRIMA
(D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 s. m. e i.)
INDICE
1. PRESCRIZIONI TECNICHE CATEGORIA OS28 – IMPIANTI MECCANICI 4
1.1 QUALITÀ, PROVENIENZA E NORME DI ACCETTAZIONE DEI MATERIALI E DELLE FORNITURE/CAMPIONATURE. 4
1.2 VERIFICA MONTAGGIO APPARECCHIATURE 4
1.4 PROVVEDIMENTI CONTRO LA TRASMISSIONE DI VIBRAZIONI 5
1.5 LIVELLO DI PRESSIONE SONORA 5
1.6 STRUMENTAZIONE, MODALITÀ E CRITERI DI MISURA 5
1.7 MODALITÀ GENERALI DI MISURA DEL RUMORE INTERNO 6
1.8 LIMITI DI ACCETTABILITÀ DEL LIVELLO SONORO 6
1.9 REQUISITI DI RISPONDENZA A NORME E LEGGI 6
1.12 DOCUMENTAZIONE INIZIALE 13
1.14 TEMPI E MODI DI REALIZZAZIONE DEI LAVORI 15
1.15 COORDINAMENTO DEI LAVORI DEL CANTIERE 15
2. SPECIFICHE TECNICHE DEI PRINCIPALI MATERIALI ED APPARECCHIATURE DA IMPIEGARE 16
2.1 TUBAZIONI IN ACCIAIO NERO 16
2.2 TUBAZIONI IN ACCIAIO ZINCATO 16
2.3 INSTALLAZIONE DELLE TUBAZIONI IN ACCIAIO 17
2.8 RETE DI XXXXXXXX E SCARICHI CONDENSA 20
2.9 IMPIANTO IDRICO SANITARIO 22
2.11 ISOLAMENTO IN ELASTOMERO ESPANSO 24
2.12 COMPONENTISTICA DELLE RETI DI DISTRIBUZIONE IN ACCIAIO 24
2.13 COMPONENTI CENTRALE TERMICA E PRODUZIONE FLUIDI TERMOVETTORI 32
2.14 TERMINALI PER LA DISTRIBUZIONE DEL CALORE 46
2.15 DISTRIBUZIONE AERAULICA 48
2.17 IMPIANTO DI REGOLAZIONE 62
2.19 IMPIANTO ANTINCENDIO E DI SICUREZZA 73
2.21 REDAZIONE DI DOCUMENTAZIONE PREVENTIVA E FINALE 84
2.22 COLLAUDI E PROVE FINALI 84
2.23 PROVE, CONTROLLI E CERTIFICAZIONI 85
2.25 OBBLIGHI SPECIALI A CARICO DELL’APPALTATORE 87
1. PRESCRIZIONI TECNICHE CATEGORIA OS28 – IMPIANTI MECCANICI
1.1 QUALITÀ, PROVENIENZA E NORME DI ACCETTAZIONE DEI MATERIALI E DELLE FORNITURE/CAMPIONATURE.
Tutte le apparecchiature in pressione dovranno essere regolarmente collaudate e provvedute della relativa targa di collaudo e/o punzonatura, nonché della marcatura CE ai sensi del D. Lgs. 93/2000. Tutti i componenti elettrici dovranno essere, ove possibile, provvisti del marchio di qualità (I.M.Q.) o della marcatura CE.
Tutti i componenti meccanici dovranno essere certificati e provvisti della marchiatura CE o di altro ente certificatore (marchiatura UNI per le tubazioni, ecc.).
1.2 VERIFICA MONTAGGIO APPARECCHIATURE
Sarà eseguita una verifica intesa ad accertare che il montaggio di tutti i componenti, apparecchi, ecc., sia stato accuratamente eseguito, che la tenuta delle giunzioni degli apparecchi, prese, etc. con le condutture sia perfetta e che il funzionamento di ciascuna parte in ogni singolo apparecchio o componente sia regolare e corrispondente, per quanto riguarda la portata nei punti di erogazione, ai dati di progetto.
Per le operazioni di collaudo ci si avvarrà delle norme UNI vigenti, ove presenti, e delle modalità di collaudo previste dagli enti preposti (INAIL, ASS, VV.F. ecc.), tutta la documentazione necessaria alla corretta esecuzione del collaudo, incluse relazioni sulle misurazioni e sulle operazioni effettuate, sarà prodotta in triplice copia e firmata da tecnico iscritto agli elenchi di cui al D.M. 37/2008 (ex legge 46/90).
Indipendentemente dai controlli da effettuarsi da parte degli Enti preposti, verranno eseguite opportune verifiche di regolare funzionamento e conformità alla vigente normativa.
Le operazioni di collaudo e verifica saranno effettuate secondo le modalità previste per ogni singola componente installata e riportate nella sezione tecnica corrispondente.
1.4 PROVVEDIMENTI CONTRO LA TRASMISSIONE DI VIBRAZIONI
È necessario sopprimere o drasticamente ridurre, le vibrazioni generate dalle macchine rotanti (ventilatori, pompe, compressori, ecc.) presenti nell'impianto. Le parti in movimento dovranno esser e equilibrate staticamente e dinamicamente dove necessario. Le apparecchiature dovranno essere montate su basamenti, telai o solai in c.a. Isolate dal pavimento a mezzo di dispositivi antivibranti.
La scelta degli antivibranti dovrà essere fatta in modo che la frequenza di ognuno sia inferiore a 1/3 della velocità di rotazione più bassa (in giri ed oscillazioni al minuto) del materiale supportato.
Gli ammortizzatori a molla avranno un cuscinetto inferiore in neoprene o in gomma.
Se necessario le apparecchiature meccaniche dovranno essere fissate su un basamento in calcestruzzo pesante in modo che la sua inerzia possa limitare la ampiezza delle vibrazioni.
Fra basamento e struttura portante dovrà essere interposto un materassino resiliente, una lamina di piombo di spessore opportuno o dei supporti elastici.
Le apparecchiature quali pompe, centrali di trattamento aria e ventilatori dovranno essere corredate di giunti elastici al fine di evitare la trasmissione di vibrazioni ai canali ed alle tubazioni.
I canali e le tubazioni dovranno essere sospesi alle pareti a mezzo di dispositivi tali che evitino la trasmissione alla struttura ed alle pareti dell’edificio di vibrazioni residue provenienti dalle macchine o dovute alla circolazione dei fluidi.
Per evitare la trasmissione di vibrazioni dovute alle tubazioni è consigliabile interromperle opportunamente con giunti elastici in gomma o in metallo.
1.5 LIVELLO DI PRESSIONE SONORA
La presente specifica è destinata a servire da guida per la misura e l’accettazione del livello di pressione sonora negli ambienti occupati ed esterni all'edificio.
1.6 STRUMENTAZIONE, MODALITÀ E CRITERI DI MISURA
I fonometri da impiegarsi per il rilievo del rumore devono avere caratteristiche conformi a quelle indicate per i "fonometri di precisione" dall'International “Electrotechnical Commission" (IEC), standard 651 tipo 1, oppure dall'"American National Standards Institute” (ANSI), S1.4-1971 tipo 1.
Il fonometro deve essere dotato di batteria di filtri a bande di ottava di frequenze centrali: 31.5; 63; 125; 250; 500; 1000; 2000; 4000; 8000; Hz.
Il fonometro deve essere tarato mediante rilevazione all'inizio ed al termine di ogni serie di rilievi.
1.7 MODALITÀ GENERALI DI MISURA DEL RUMORE INTERNO
Viene qui preso in esame il rumore proveniente da sorgenti interne all'edificio, sede del locale disturbato.
Il rumore va misurato secondo le prescrizioni della norma UNI 8199 ed in particolare collocando il microfono nelle posizioni in cui la zona viene maggiormente utilizzata con specifico riferimento alle funzioni del locale stesso, ad almeno 1 m dalle pareti, ad altezza di 1,20 m dal pavimento, in modo da consentire una valutazione del livello sonoro all’interno dell’ambiente, significativo ai fini dell'individuazione del suo valore massimo.
Per ridurre od evitare i disturbi alle onde stazionarie è opportuno eseguire almeno 3 rilievi ruotando il microfono su archi di circonferenza di sviluppo di ± 0,5 m nei due sensi.
RUMORE DI FONDO
Si definisce rumore di fondo il livello sonoro (prodotto anche dai rumori esterni) che, misurato nei tempi di normale utilizzo del locale, con l’impianto non in funzione, è superato per il 90% del tempo di osservazione, nelle posizioni di misura.
1.8 LIMITI DI ACCETTABILITÀ DEL LIVELLO SONORO
In ottemperanza a quanto previsto dalla legge n. 447/95 e dai dispositivi attuativi di cui al DPCM
14.11.97 e 5.12.97, il livello sonoro nei locali occupati dalle perse ne, misurato con gli impianti in funzione, non dovrà superare i limiti, misurati entrambi sulla scala "A" (con locale mediamente arredato ed in condizioni di uso normale).
Nel caso in cui tali valori vengano superati, l’Appaltatore dovrà provvedere ad eseguire, senza alcun onere per la Committente, tutte quelle opere di riduzione del rumore generato dagli impianti (antivibranti, silenziatori ecc.) necessari a ridurre il livello sonoro entro i limiti prefissati.
Ogni opera e intervento dovrà rispettare i requisiti descritti nella relazione di impatto acustico.
1.9 REQUISITI DI RISPONDENZA A NORME E LEGGI
PER L’AMBIENTE
• X.Xxx. n. 152 del 3 aprile 2006 e successive modifiche ed integrazioni materia ambientale;
• X.Xxx. n. 128 del 29/06/2010 - «Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006,
n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69».
LEGGI PER IL CONTENIMENTO E IL RISPARMIO DELL’ENERGIA
• DECRETO REQUISITI MINIMI 26 -06-2015
• DECRETO-LEGGE 4 giugno 2013, n. 63
• Disposizioni urgenti per il recepimento della Direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell'edilizia per la definizione delle procedure d'infrazione avviate dalla Commissione europea, nonché altre disposizioni in materia di coesione sociale. (13G00107) (GU n.130 del 5- 6-2013) convertito con modificazioni dalla L. 3 agosto 2013, n. 90 (in G.U. 03/08/2013, n. 181).
• dell’applicazione dei commi 344 e 345 dell’articolo 1 della L. 27 dicembre 2006, n. 296;
• D.P.R. 2 aprile 2009, n. 59 Regolamento di attuazione dell’articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia.
• X.Xxx. n. 311 del 29 dicembre 2006e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati– disposizioni correttive ed integrative al D.Lgs. n. 192/2005;
• D.Lgs. n. 192 del 19 agosto 2005e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati- attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia;
• DIRETTIVA 2002/91/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 16 dicembre 2002 sul rendimento energetico nell'edilizia
• D.P.R. n. 412 del 26 agosto 1993 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati- regolamento di attuazione dell’art. 4 comma 4 della L. n. 10 del 9 gennaio 1991;
• L. n. 10 del 9 gennaio 1991e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati, relativa al contenimento dei consumi energetici per usi termici negli edifici;
LEGGI PARTICOLARI PER IMPIANTI TERMOMECCANICI
• Decreto Ministeriale del 1° dicembre 1975 –INAIL (ex I.S.P.E.S.L.) raccolta “R” per l’acqua calda ed H per l’acqua surriscaldata e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati;
PRINCIPALI LEGGI E DECRETI DI PREVENZIONE INCENDI
• D.Lgs. 9 Aprile 2008, n. 81 (Titolo V - “segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro” ed allegati da XXIV a XXXII) successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati;
• D.M. 9 Maggio 2007 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati
- Direttive per l'attuazione dell'approccio ingegneristico alla sicurezza antincendio;
• D.M. del 4 maggio 1998 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – Disposizioni relative alle modalità di presentazione ed al contenuto delle domande per l’avvio dei procedimenti di prevenzione incendi, nonché all’uniformità dei connessi servizi resi dai comandi provinciali dei VV.F.;
• D.M. 10 marzo 1998 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati
– Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro;
• L. n. 818 del 07.12.1984 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Nullaosta provvisorio per le attività soggette ai controlli della prevenzione incendi, modifica degli articoli 2 e 3 della L. 4 marzo 1982, n. 66, e norme integrative dell’ordinamento del Corpo nazionale dei vigili del fuoco) e successive modifiche e integrazioni;
• D.M. del 30.11.1983 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati
- Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi;
• D.P.R. n. 577 del 29.07.1982 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati Approvazione del Regolamento concernente l’espletamento dei servizi di prevenzione e di vigilanza antincendi;
• D.P.R. n. 151 del 1 agosto 2011 - Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell'art. 49, comma 4-quater, del decreto-
L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla L. 30 luglio 2010, n. 122.
• Circolare 31 Marzo 2010 n.5642 - Certificazione della resistenza al fuoco di elementi costruttivi – Murature;
• D.M. del 9 marzo 2007 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo nazionale dei VV.F.;
• D.M. del 16 febbraio 2007 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione;
• D.M. del 31 marzo 2003 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – Requisiti di reazione al fuoco dei materiali costituenti le condotte di distribuzione e ripresa dell'aria degli impianti di condizionamento e ventilazione;
• D.M. del 15 marzo 2005 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di classificazione europeo.
• Devono essere rispettate tutte le norme UNI, UNI EN, UNI EN ISO, CEI, anche se non menzionate espressamente e singolarmente, riguardanti ambienti, classificazioni, calcoli, dimensionamenti, macchinari, materiali, componenti, lavorazioni che in maniera diretta o indiretta abbiano attinenza con le opere di cui si tratta nel presente progetto. Vengono comunque richiamate nel seguito del presente paragrafo, per motivi di praticità e chiarezza, ma non certo a titolo esaustivo, alcune (le più significative) fra le norme sopra citate, di riferimento per i lavori in oggetto. In mancanza di normativa nazionale, o comunque in caso di particolari esigenze, si farà riferimento a normative straniere (ad esempio ASHRAE, DIN, ISO, NFPA, ecc.), che saranno espressamente richiamate nel seguito.
NORME UNI/UNI EN, ECC. PER L’ACUSTICA
• UNI 8199:1998. Acustica – Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione. Linee guida contrattuali e modalità di misurazione.
NORME UNI/UNI EN, ECC. PER ENERGIA - CALCOLO DEI FABBISOGNI ENERGETICI DEGLI EDIFICI
• UNI 10349:1994. Riscaldamento e raffrescamento degli edifici - Dati climatici;
• UNI/TS 11300-1:2008. Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell'edificio per la climatizzazione estiva ed invernale;
• UNI/TS 11300-2:2008. Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 2: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria;
• UNI/TS 11300-3:2010. Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 3: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva;
• UNI/TS 11300-4:2012. Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 4: Utilizzo di energie rinnovabili e di altri metodi di generazione per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria;
• UNI/TS 11300-4 2016 Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 4: Utilizzo di energie rinnovabili e di altri metodi di generazione per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria”
• UNI/TS 11300-5 2016 “Xxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxx xxxxx xxxxxxx - Xxxxx 0: Calcolo dell’energia primaria e della quota di energia da fonti rinnovabili”
• UNI/TS 11300-6 2016 Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 6: Determinazione del fabbisogno di energia per ascensori, scale mobili e marciapiedi mobili”
• UNI EN ISO 13370:2008. Prestazione termica degli edifici - Trasferimento di calore attraverso il terreno - Metodi di calcolo;
• UNI EN ISO 13789:2008. Prestazione termica degli edifici - Coefficienti di trasferimento del calore per trasmissione e ventilazione - Metodo di calcolo;
• UNI EN ISO 13790:2008. Prestazione energetica degli edifici - Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento e il raffrescamento.
NORME UNI/UNI EN, ecc. PER ENERGIA – PROPRIETA’ DEI MATERIALI, PONTI TERMICI E CALCOLI TERMOIGROMETRICI
• UNI EN ISO 6946:2008. Componenti ed elementi per edilizia - Resistenza termica e trasmittanza termica - Metodo di calcolo;
• UNI EN ISO 10211:2008. Ponti termici in edilizia - Flussi termici e temperature superficiali - Calcoli dettagliati;
• UNI 10351:1994. Materiali da costruzione - Valori di conduttività termica e permeabilità al vapore;
• UNI 10355:1994. Murature e solai - Valori della resistenza termica e metodo di calcolo;
• UNI EN ISO 10456:2008. Materiali e prodotti per l'edilizia - Proprietà igrometriche - Valori tabulati di progetto e procedimenti per la determinazione dei valori termici dichiarati e di progetto;
• UNI EN ISO 13786:2008. Prestazione termica dei componenti per l'edilizia - Caratteristiche termiche dinamiche - Metodi di calcolo;
• UNI EN ISO 13788:2003. Prestazione igrometrica dei componenti e degli elementi per l'edilizia - Temperatura superficiale interna per evitare l'umidità superficiale critica e condensazione interstiziale - Metodo di calcolo;
• UNI EN ISO 14683:2008. Ponti termici in edilizia - Coefficiente di trasmissione termica lineica - Metodi semplificati e valori di riferimento.
NORME UNI/UNI EN, ecc., PER GLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE – CALCOLO DELLA POTENZA TERMICA INVERNALE
• UNI EN 12831:2006. Impianti di riscaldamento negli edifici. Metodo di calcolo del carico termico di progetto.
NORME UNI/UNI EN, ecc., PER GLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE – COMFORT TERMICO / QUALITA’ DELL’ARIA / VENTILAZIONE
• UNI EN ISO 7730:2006. Ergonomia degli ambienti termici - Determinazione analitica e interpretazione del benessere termico mediante il calcolo degli indici PMV e PPD e dei criteri di benessere termico locale;
• UNI 10339:1995. Impianti aeraulici ai fini del benessere. Generalità, classificazione e requisiti. Regole per la richiesta d’offerta. l’offerta, l’ordine e la fornitura;
• UNI 10375:2011. Metodo di calcolo della temperatura interna estiva degli ambienti;
• UNI EN 12792:2005. Ventilazione degli edifici - Simboli, terminologia e simboli grafici;
• UNI EN 13779:2008. Ventilazione degli edifici - Requisiti di prestazione per i sistemi di ventilazione e condizionamento;
• UNI EN 15242:2008. Ventilazione degli edifici - Metodi di calcolo per la determinazione delle portate d'aria negli edifici, comprese le infiltrazioni;
• UNI EN 15251:2008. Criteri per la progettazione dell'ambiente interno e per la valutazione della prestazione energetica degli edifici, in relazione alla qualità dell'aria interna, all'ambiente termico, all'illuminazione e all'acustica;
• ASHRAE Standards 62.1 and 90.1
NORME UNI/UNI EN, ECC., PER GLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE – MISURE, COLLAUDO E MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI
NORME UNI/UNI EN, ECC., PER GLI IMPIANTI IDRICO-SANITARI – ADDUZIONE IDRICA
• UNI EN 806-1:2008. Specifiche relative agli impianti all'interno di edifici per il
• convogliamento di acque destinate al consumo umano - Parte 1: Generalità;
• UNI EN 806-2:2008. Specifiche relative agli impianti all'interno di edifici per il
• convogliamento di acque destinate al consumo umano - Parte 2: Progettazione;
• UNI EN 806-3:2008. Specifiche relative agli impianti all'interno di edifici per il
• convogliamento di acque destinate al consumo umano - Parte 3: Dimensionamento
• delle tubazioni - Metodo semplificato;
• UNI EN 806-4:2010. Specifiche relative agli impianti all'interno di edifici per il
• convogliamento di acque destinate al consumo umano - Parte 4: Installazione;
• UNI EN 1717:2002. Protezione dall'inquinamento dell'acqua potabile negli impianti
• idraulici e requisiti generali dei dispositivi atti a prevenire l'inquinamento da riflusso;
• UNI 9182:2010. Impianti di alimentazione e distribuzione d'acqua fredda e calda - Criteri di progettazione, collaudo e gestione
NORME UNI/UNI EN, ECC., PER GLI IMPIANTI TERMICI DI RISCALDAMENTO - GENERALI
• UNI 5364:1976. Impianti di riscaldamento ad acqua calda. Regole per la presentazione dell’offerta e per il collaudo;
• UNI 8065:1989. Trattamento dell’acqua negli impianti termici ad uso civile;
• UNI EN 14336:2004. Impianti di riscaldamento negli edifici - Installazione e messa in servizio dei sistemi di riscaldamento ad acqua calda.
Tutti i componenti di produzione, distribuzione e utilizzazione del calore dovranno essere omologati, secondo le prescrizioni della Legge n. 10/91 e s.m.i. e del relativo regolamento di esecuzione, e ciò dovrà essere documentato dai certificati di omologazione (e/o di conformità dei componenti ai prototipi omologati) che l’Appaltatore dovrà fornire al Committente. Tutti i generatori di calore, tutti i serbatoi, i recipienti in pressione e le apparecchiature soggetti a collaudo o ad omologazione INAIL/ISPESL/PED dovranno essere regolarmente collaudati e provvisti di targa di collaudo e/o punzonatura e relativo libretto e certificato. L’Appaltatore dovrà consegnare al Committente tutta la documentazione relativa (certificati, libretti etc.). Tutti i componenti gli impianti di produzione, di distribuzione, di trasformazione e di utilizzazione dell’energia termica e/o frigorifera dovranno essere omologati, secondo le prescrizioni delle norme vigenti e ciò dovrà essere documentato dai certificati di omologazione (e/o di conformità dei componenti ai prototipi omologati) che l’Appaltatore dovrà fornire al Committente. Tutte le apparecchiature ed il materiale elettrico utilizzati dovranno essere costruiti a regola d’arte e saranno marchiati CE, ovvero dovrà essere verificato che abbiano ottenuto il rilascio di un attestato di conformità da parte degli organismi competenti della Comunità Economica Europea e dei quali l’Appaltatore dovrà fornire copia al Committente. Tutte le apparecchiature ed il materiale elettrico utilizzati dovranno essere adatti all’ambiente in cui saranno installati ed idonei all’uso a cui saranno destinati. Tutte le apparecchiature elettromeccaniche dovranno essere dotate sia di targhe metalliche inossidabili riportanti in maniera indelebile i dati funzionali ed eventuali indicazioni d’uso, utilizzando la simbologia del C.E.I. e la lingua italiana, sia delle opportune protezioni antinfortunistiche.
La produzione della documentazione iniziale richiesta nel presente paragrafo non dovrà in alcun modo creare ritardi al cronoprogramma di esecuzione delle lavorazioni: la documentazione iniziale relativa ad una fase e/o stralcio successivo dovrà essere realizzata contestualmente alle lavorazioni impiantistiche in corso.
L’esecuzione dell’opera potrà avvenire per fasi e/o stralci successivi da concordare con la D.L. ed il Committente sulla base dell’avanzamento delle varie tipologie di lavoro ( civili, meccaniche, di processo, ecc. ).
Con ampio anticipo sull’inizio dei lavori ed in tempo utile da consentirne la ponderata disamina (almeno due settimane lavorative), l’APPALTATORE dovrà presentare alla D.L./COMMITTENTE, per ciascuna fase e/o stralcio, la seguente documentazione:
il programma dei lavori dettagliato degli impianti elettrici, distinto per ogni elementare attività e riportante, per ciascuna di esse, l’impegno temporale e della forza lavoro; il programma dei lavori dovrà essere redatto utilizzando come unità di misura del tempo il giorno lavorativo;
i disegni costruttivi particolareggiati e quotati riportanti: le forometrie ed i basamenti, le rifodere, i tragitti ed i passaggi degli impianti, i sistemi di ancoraggio, di staffaggio e di sostegno, il posizionamento delle apparecchiature e dei macchinari;
l’elenco completo e la quantità dei materiali, delle apparecchiature e dei manufatti da impiegare; l’elenco sarà corredato di cataloghi, specifiche tecniche e funzionali, illustrazioni, campionature ed ogni altro dato descrittivo, costruttivo ed operativo che possa essere richiesto dalla COMMITTENTE /D.L. al fine di poter verificare la rispondenza tra quanto proposto e quanto
previsto nel progetto, per l’approvazione da parte della D.L. medesima; i disegni di montaggio e d'officina di tutte le apparecchiature e dei manufatti (accettati preventivamente dalla COMMITTENTE /D.L.);
gli schemi elettrici costruttivi delle regolazioni elettroniche, della supervisione e dei quadri elettrici, compresi i fronti quadro.
In base ai disegni di progetto e di tutti gli elaborati allegati, l’Appaltatore deve redigere il progetto costruttivo con i disegni di dettaglio e di montaggio di tutte le opere impiantistiche da realizzare (piante e sezioni centrali tecnologiche in scala, particolari di montaggio singole apparecchiature, particolari di realizzazione opere di carpenteria come staffe, basamenti
metallici, ecc., eventuali basamenti, sezioni di dettaglio dei cunicoli tecnologici a servizio dei fornitori con quotata tutta l’impiantistica da installare, ecc. ).
Per disegni di dettaglio e di montaggio si intendono:
le piante in scala opportuna, dove siano riportate le canalizzazioni, le tubazioni, quadri, prese, corpi illuminanti, ecc, quotati rispetto ai solai, alle pareti, al pavimento o assi strutturali;
le piante dei Locali QE, in scala opportuna, con indicati i percorsi delle reti, gli ingombri effettivi delle macchine, dei quadri, ecc. e le quote di installazione di tutti gli impianti;
i particolari di dettaglio dei cavedi degli impianti, con gli ingombri dei vari componenti che vi sono all'interno; inoltre le sezioni ai vari piani e nei punti di uscita dai cavedi delle canalizzazioni, tubazioni, ecc.;
la verifica degli ingombri degli altri impianti presenti negli stessi cavedi, piani o centrali, per controllarne le interferenze e per individuare percorsi ottimali per ciascuna rete;
Devono pertanto essere confrontati i disegni dell'impiantista elettrico con quelli dell'impiantista meccanico, aeraulico e termoidraulico per definire le zone interessate da ciascuna rete,
l'indicazione sui disegni dei carichi statici e dinamici delle apparecchiature elettriche , le potenze e le caratteristiche delle centrali, le modalità di montaggio e di ancoraggio alle strutture;
disegni quotati per la realizzazione di opere murarie necessarie quali ad esempio basamenti, cunicoli, ecc.
Tutti i disegni di dettaglio e di montaggio, una volta approvati dalla D.L., sono considerati integrativi del progetto originale esecutivo. Modifiche e lavori non previsti potranno succedersi nel corso dei lavori e l’Appaltatore dovrà procedere ai successivi aggiornamenti del progetto senza pretendere alcun indennizzo aggiuntivo. L’Appaltatore potrà redigere il proprio progetto in fasi successive e concordate con la D.L.. Tali fasi devono risultare in seguito all'esame del Programma Lavori dettagliato sottoposto dall’Appaltatore ed accettato dalla D.L. Gli elaborati per l'approvazione dovranno essere consegnati/inviati alla D.L per approvazione. Qualora la documentazione proposta non venga approvata dalla D.L. l’Appaltatore non potrà procedere con i relativi lavori, ma dovrà sottoporre nuovi elaborati e nuova documentazione. Nel caso di approvazione con riserva dovrà apportare le modifiche richieste e quindi procedere nel lavoro. E' comunque stabilito che l’Appaltatore non può procedere ad alcun lavoro se non è in possesso dei relativi disegni di progetto e di cantiere approvati e firmati dalla D.L.. Si precisa che tutte le approvazioni non corresponsabilizzano minimamente la D.L, sul buon funzionamento degli impianti e sulla rispondenza degli stessi in termini di collaudo in corso d'opera e finale, la cui responsabilità resta completamente a carico dell’Appaltatore.
1.14 TEMPI E MODI DI REALIZZAZIONE DEI LAVORI
La realizzazione degli impianti elettrici potrà non avere carattere continuativo, l’APPALTATORE dovrà organizzare il proprio intervento nell’ambito delle varie fasi operative definite dalla COMMITTENTE /D.L..
I lavori potranno essere eseguiti con carattere di urgenza, pertanto l’APPALTATORE dovrà organizzarsi in modo tale da provvedere alla fornitura ed alla posa in opera di impianti o
porzioni di impianti anche in periodi notturni, festivi e prefestivi; senza che per questo l’APPALTATORE possa avanzare alcuna pretesa di carattere economico.
1.15 COORDINAMENTO DEI LAVORI DEL CANTIERE
I lavori dovranno essere condotti ed eseguiti dall’APPALTATORE nel rispetto di tutte le esigenze, soggezioni e vincoli che potessero verificarsi in cantiere, sia dovuti alla contemporanea esecuzione di altre opere affidate nel medesimo cantiere ad altre DITTE che alle esigenze produttive dello stabilimento. L’APPALTATORE sarà comunque responsabile degli eventuali danni e/o ritardi arrecati per fatto proprio e dei propri dipendenti, o assimilabili, ad altre opere anche eseguite da altre DITTE.
2. SPECIFICHE TECNICHE DEI PRINCIPALI MATERIALI ED APPARECCHIATURE DA IMPIEGARE
La distribuzione dell’acqua ad uso riscaldamento e/o refrigerazione avverrà con tubazioni in acciaio nero.
Nell’utilizzazione per la distribuzione dell’acqua calda e refrigerata le tubazioni sono senza saldatura longitudinale (Mannesmann), in acciaio non legato serie normale UNI 10255 per diametri fino a DN 100 e UNI EN 10216-1 per diametri superiori o UNI EN 10217-1 per tubi saldati; tutte le tubazioni devono esser sottoposte a prova idraulica di tenuta alla pressione di 50 bar.
Le tubazioni sono complete di giunti di dilatazione opportunamente posizionati e dimensionati e materiali vari di consumo, staffe e collari di sostegno, verniciatura con due mani di vernice antiruggine e ogni accessorio.
Le giunzioni sono saldate o flangiate; per diametri minori di 1"1/4 sono ammesse giunzioni filettate. Le saldature devono essere effettuate con saldatura autogena con fiamma ossiacetilenica o ad arco da personale specializzato; non sono ammesse saldature a bicchiere o interne e si deve prestare particolare cura a non ostruire la sezione di passaggio interna per i diametri più piccoli.
Le flange sono del tipo a saldare di testa UNI EN 1092-1 secondo la pressione nominale di esercizio; devono inoltre avere il gradino di tenuta secondo UNI EN 1092-1.
Le guarnizioni da usare sono del tipo Klingerit di spessore pari a 2 mm.
Le curve sono in acciaio stampato a raggio stretto UNI 7929 senza saldatura.
Sono vietate curve a spicchi o con raggio di curvatura tale da creare corrugamenti sia interni che esterni.
2.2 TUBAZIONI IN ACCIAIO ZINCATO
Per la distribuzione di antincendio e acqua igienico sanitaria (sia calda che fredda) si possono adottare tubazioni in acciaio zincato.
Saranno del tipo in acciaio non legato senza saldatura longitudinale (Mannesmann) UNI 10255 serie media ed UNI EN 10216-1 per diametri superiori a DN 100, zincate a bagno dopo la formatura secondo la UNI EN 10240.
Sono sottoposte a prove idrauliche di tenuta alla pressione di 50 bar, e sono complete di pezzi speciali, giunti di dilatazione, raccordi, giunzioni filettate, staffe, collari di sostegno, materiali di consumo e quant’altro necessario.
La tenuta è realizzata con canapa e mastice di manganese, oppure preferibilmente con nastro di PTFE; nel caso in cui si utilizzo giunti del tipo Victaulic la tenuta è realizzata con guarnizione in gomma.
I collegamenti che debbano essere facilmente smontati devono essere eseguiti con bocchettoni a tre pezzi, con tenuta a guarnizione O.R. o sistema analogo (vedi giunto Victaulic).
I vari tratti vengono quindi fatti zincare a bagno internamente ed esternamente.
La giunzione fra i vari tratti prefabbricati avviene per flangiatura, con bulloni pure zincati.
Non è ammessa qualsiasi saldatura su tubazioni zincate successivamente alla posa in opera.
Le tubazioni a vista devono essere verniciate nei colori previsti dalle normative tecniche relative ai circuiti serviti.
2.3 INSTALLAZIONE DELLE TUBAZIONI IN ACCIAIO
I diametri, i raccordi, le pendenze delle tubazioni in genere devono essere tali da garantire il libero deflusso dei fluidi in esse contenuti senza dare luogo ad ostruzioni o comunque a depositi che possano, col tempo, comprometterne la funzione.
Sono previste pendenze minime dello 0,5% per ogni tubazione, in modo tale che in caso di svuotamento dell'impianto non si verifichino inconvenienti dovuti al gelo.
Le tubazioni dovranno essere dimensionate in maniera che la perdita di carico, distribuita lungo il circuito relativo al corpo scaldato più lontano dalla centrale risulti mediamente inferiore a15 mm/m.
In opportuni punti alti delle distribuzioni devono essere installati sistemi di sfogo aria, costituiti da barilotti e da valvoline di sfiato automatico o manuale; nei punti bassi si deve prevedere un sistema di scarico dell'acqua convogliabile: ciò anche se non menzionato nei documenti contrattuali.
Tutte le tubazioni devono essere posate con supporti e staffe che ne permettano la dilatazione ed in modo che siano garantite le regolari pendenze e con spaziature sufficienti a consentire lo smontaggio e l'esecuzione del rivestimento isolante e devono essere opportunamente sostenute, con particolare riguardo ai punti di giunzione con valvole, pompe, batterie ecc., in modo che in nessun caso il peso delle stesse gravi sulle flange di collegamento.
Tutti i circuiti devono essere inoltre equilibrati idraulicamente, inserendo se necessario, anche se non previsto dagli altri elaborati progettuali, valvole o diaframmi di taratura. Le tubazioni che passano attraverso i muri o pavimenti, devono essere protette da manicotti in ferro nero dello spessore di 2 mm. Fino alle superfici esterne, per permettere la dilatazione e l'assestamento; le tubazioni che attraversino strutture con determinate caratteristiche REI di resistenza al fuoco dovranno essere trattate in modo da mantenere detta caratteristica REI.
Particolare attenzione deve posta nel mettere in opera le tubazioni senza svergolamenti, sformature e ponendole ad opportuna distanza da porte e da altre aperture. Non si possono realizzare tagli tali da causare indebolimenti delle strutture onde facilitare la posa in opera dei tubi. Tutte le sbavature devono essere eliminate dai tubi prima della posa in opera. La piegatura dei tubi a freddo fino a 40 mm. di diametro deve essere realizzata utilizzando un piegatubi idraulico o meccanico. I tubi piegati che presentano pieghe, rughe ed altre deformazioni non saranno accettati. Le estremità delle tubazioni devono essere ben chiuse o tappate subito dopo la messa in opera onde evitare che la sporcizia od altre sostanze estranee penetrino nell'impianto. Lo stesso dicasi per le aperture delle apparecchiature.
I supporti saranno realizzati, oltre che per sopportarne il peso previsto, in modo da consentire l'esatto posizionamento dei tubi in quota, le dilatazioni ed il bloccaggio in corrispondenza dei punti fissi, onde evitare condense e/o gocciolamenti.
Essi devono essere installati con una spaziatura non superiore a 3 m.; si deve inoltre prevedere un supporto a non più di 50 cm. da ogni cambio di direzione anche se non espressamente indicato nei disegni.
Per il fissaggio di più tubazioni parallele sono accettati profilati in ferro a U o a C di adeguata sezione, eventualmente provvisti di supporti laterali, qualora le tubazioni siano poste su un piano verticale.
Per le tubazioni singole si utilizzeranno collari regolabili del tipo a cerniera con vite di tensione o altri tipi di supporti.
In nessun caso saranno accettati sostegni di ferro piatto saldato al tubo o catene.
Gli ancoraggi dei tubi ai supporti e dei supporti alle strutture devono essere eseguiti nella maniera più adatta a far fronte a tutte le spinte ed i carichi cui sono soggetti.
Gli ancoraggi devono esser tali da evitare danni al corpo di fabbrica o all'impermeabilizzazione della struttura.
Negli impianti con reti di distribuzione a sviluppo limitato, le dilatazioni termiche delle tubazioni sono in genere assorbite dall’elasticità “naturale” delle reti stesse.
Tale elasticità dipende prevalentemente dal numero e dal tipo di curve presenti nella rete che si deformano facilmente assorbendo in modo “naturale” l’allungamento e l’accorciamento delle tubazioni. Le curve che meglio assorbono le dilatazioni sono quelle con diametro ridotto ed elevato raggio di curvatura.
Al contrario, negli impianti a grande sviluppo, si deve provvedere alla messa in opera di appositi compensatori di dilatazione che possono essere di tipo naturale o artificiale.
I compensatori naturali, sono ottenuti con tratti rettilinei e con curve delle stesse tubazioni che costituiscono le reti di distribuzione.
I più comunemente usati sono quelli con forma geometrica a U, L e Z.
I compensatori artificiali sono invece dispositivi meccanici, deformabili con facilità, appositamente costruiti per assorbire le dilatazioni termiche delle tubazioni.
Commercialmente sono disponibili nei seguenti tipi:
1) in gomma;
2) a soffietto metallico;
3) a telescopio;
4) a tubo flessibile.
Nelle distribuzioni, nel collegamento dei tubi ai supporti e negli ancoraggi si deve tenere conto delle dilatazioni dei tubi. Prima dell’inizio dei relativi lavori si deve eseguire il calcolo dei giunti di dilatazione e dei relativi punti fissi.
La pressione nominale dei compensatori non deve mai essere inferiore a PN 10 e comunque adeguata alle condizioni di temperatura e pressione del fluido.
Tutte le tubazioni, i supporti ed i manufatti in ferro o lamiera di acciaio, saranno protetti da due mani di vernice antiruggine a base di olio fenolico, di colore nettamente diverso.
La prima mano sarà vernice di colore grigio, la seconda mano sarà vernice nei colori previsti dalla normativa vigente per il fluido trasportato, tali vernici saranno diluite con diluente in percentuale del 4% in estate e del 7% in inverno.
L’impiego sarà di 1 Kg. di prodotto ogni 4 mq circa di superficie.
Tutte le apparecchiature verniciate, i manufatti, la cui verniciatura sia stata intaccata prima della consegna dell’impianto dovranno essere ritoccate o rifatte, con vernici adeguate alle condizioni di esercizio.
Prima di iniziare l'applicazione dei materiali isolanti e prima della chiusura delle tracce, le condutture convoglianti fluidi in pressione saranno collaudate idraulicamente e provate a tenuta, alla pressione di 2,5 atmosfere superiore a quella di esercizio, per un periodo non inferiore alle 12 (dodici) ore. Dopo tale prova le tubazioni saranno soffiate e lavate: ciò allo scopo di eliminare grasso, corpi estranei ecc., per un periodo sufficiente per garantire che tutto il sistema sia pulito e privo d'acqua, onde evitare l'eventuale pericolo di gelo.
2.8 RETE DI XXXXXXXX E SCARICHI CONDENSA TUBAZIONI IN PE-HD
I tubi in materiale plastico saranno in Polietilene rigido (PE-HD) ad elevata densità (0.955 g/cm³ a 20
°C) di colore nero con un campo di applicazione pratico da -20 °C fino a punte di +100 °C (ISO R 161).
Tali tubazioni devono essere conformi alle norma UNI ed a quanto disposto dal Ministero della Sanità con circolare n. 102 del 02/12/1978.
Le tubazioni in polietilene saranno rispondenti alle norma UNI 7611, 7613 e 7615.
I raccordi, sempre realizzati nel medesimo materiale, ricavati per fusione sotto pressione dovranno avere le basi rinforzate (spessore maggiorato), questo per consentire:
- un riscaldamento più lento del raccordo ed una migliore compensazione in caso di carichi termici irregolari;
- nessuna deformazione del raccordo, per merito delle forze conseguenti alla dilatazione ad elevata temperatura.
I tubi ed i raccordi, saranno uniti esclusivamente mediante processo di saldatura per polifusione, senza ausilio d’altri materiali o di mastici, sigillanti o simili; tale saldatura potrà essere realizzata o mediante unione di testa a specchio oppure per mezzo di manicotti (anch’essi a spessore maggiorato) a saldatura elettrica con resistenze annegate nell’interno dello stesso.
- Particolare attenzione andrà posta al problema delle dilatazioni dei tubi che devono essere assorbite secondo le indicazioni della casa fornitrice.
Dovrà essere prevista l’insonorizzazione degli scarichi in tutte le colonne di scarico e per le tubazioni dedicate allo scarico delle acque nere.
PILETTE DI SCARICO
Le pilette di scarico, dedicate alla pulizia e scarico acqua di lavaggio dei servizi igienici, sarà costruita interamente in acciaio INOX AISI 304, appositamente studiata per lo scarico di acque reflue, completa di tubo sifone fisso, e scarico verticale.
La piletta sarà costituita da una vasca stampata di altezza 40 o 75 mm e dello spessore di 2 mm, rinforzata nella parte sottostante con resina ad alta tenuta meccanica, fibra di vetro e da 2 staffette di fissaggio saldate sul fianco della vasca così da garantire un buon posizionamento ed ancoraggio al pavimento. La superficie a vista, di forma quadrata, contiene un coperchio circolare dello spessore 2mm, completo di campana sifone forato, appositamente studiato per aumentare la velocità di scarico e rispondente alle vigenti normative in materia di sicurezza. La piletta può essere fornita di un filtro in rete con maglia forata da posizionare all’interno del tubo sifone.
STAZIONE DI SOLLEVAMENTO ACQUE METEORICHE
Impianto di sollevamento prefabbricato per acque meteoriche e di drenaggio, essenzialmente costituito da:
- pozzetto di raccolta in Polietilene strutturato adatto per l'installazione diretta nel terreno, resistenza allo schiacciamento laterale fino a 4 kN/m2, interamente in resine plastiche, valvole di intercettazione con bocchettone, valvole di ritegno a sfera mobile; completo di basamenti per accoppiamento rapido delle elettropompe, con tubi guida e catene di sollevamento in Acciaio INOX.
- Elettropompe sommergibili per liquami fognari;
- Disoleatore;
- Quadro elettrico per elettropompe in contenitore IP 55: interruttore generale bloccaporta, selettore manuale/automatico, trasformatore, invertitore automatico per funzionamento alternato o contemporaneo delle pompe, fusibili, spie, apparecchiatura di controllo dei livelli di funzionamento e di allarme con segnalatore luminoso.
STAZIONE DI SOLLEVAMENTO ACQUE NERE
Impianto di sollevamento prefabbricato per liquami fognari e di drenaggio, essenzialmente costituito da:
- pozzetto di raccolta in Polietilene strutturato adatto per l'installazione diretta nel terreno, resistenza allo schiacciamento laterale fino a 4 kN/m2, interamente in resine plastiche, valvole di intercettazione con bocchettone, valvole di ritegno a sfera mobile; completo di basamenti per accoppiamento rapido delle elettropompe, con tubi guida e catene di sollevamento in Acciaio INOX.
- Elettropompe sommergibili per liquami fognari;
- Quadro elettrico per elettropompe in contenitore IP 55: interruttore generale bloccaporta, selettore manuale/automatico, trasformatore, invertitore automatico per funzionamento alternato o contemporaneo delle pompe, fusibili, spie, apparecchiatura di controllo dei livelli di funzionamento e di allarme con segnalatore luminoso.
2.9 IMPIANTO IDRICO SANITARIO TUBO MULISTRATO
Tubazione multistrato in metallo plastico PE.Xc/AL/PE.Xc adatto per la realizzazione di impianti idrici sanitari e impianti di climatizzazione e riscaldamento.
La tubazione sarà prevista completa di raccordi, curve, gomiti e pezzi speciali.
COLLETTORE
Collettore per impianti idrico sanitari composto da elementi in ottone innesto primario e innesto femmina per allacciare i circuiti.
Il collettore varrà fornito completo di cassetta in plastica, coperchio, rubinetto a sfera di intercettazione collettore con bocchettone.
GRUPPO DI PRESSURIZZAZIONE IDRICO SANITARIO
Gruppo di sollevamento acqua, costituito da una elettropompa ad asse orizzontale con motore monofase, serbatoio pressurizzato a membrana idoneo per impieghi alimentari, manometro, impianto
elettrico completo di telesalvamotore, pressostati, cavo di collegamento alla elettropompa e morsettiera.
ARMADIO CONTATORE IDRICO SANITARIO
Armadio di contenimento del contatore idrico sanitario. L’armadio sarà composto da acciaio zincato e delle idonee dimensioni per alloggiare il contatore. Verrà compreso nella fornitura anche il coperchio di chiusura dell’armadio. La colorazione dell’armadio sarà decisa dalla D.L.
L'isolamento delle tubazioni dovrà essere conforme alle prescrizioni contenute nel DPR 412/93 e successive modificazioni ed integrazioni, relativo al contenimento dei consumi energetici.
Il rivestimento deve essere continuo, essere eseguito per ogni singolo tubo solo dopo aver completato le prove di tenuta e dopo l'approvazione delle stesse da parte della Direzione Lavori.
Per le tubazioni adducenti acqua refrigerata o fredda deve essere garantita la continuità della barriera al vapore e pertanto l'isolamento non deve essere interrotto nei punti in cui la tubazione appoggia sui sostegni.
0,030 | 13 | 19 | 26 | 33 | 37 | 40 |
0,032 | 14 | 21 | 29 | 36 | 40 | 44 |
0,034 | 15 | 23 | 31 | 39 | 44 | 48 |
0,036 | 17 | 25 | 34 | 43 | 47 | 52 |
0,038 | 18 | 28 | 37 | 46 | 51 | 56 |
0,040 | 20 | 30 | 40 | 50 | 55 | 60 |
0,042 | 22 | 32 | 43 | 54 | 59 | 64 |
0,044 | 24 | 35 | 46 | 58 | 63 | 69 |
0,046 | 26 | 38 | 50 | 62 | 68 | 74 |
0,048 | 28 | 41 | 54 | 66 | 72 | 79 |
0,050 | 30 | 44 | 58 | 71 | 77 | 84 |
conduttività termica diametro esterno tubazione (mm) W/m °C <00 00-00 00-00 00-00 00-00 >100
2.11 ISOLAMENTO IN ELASTOMERO ESPANSO
L’isolamento termico per tubazioni di acqua calda e refrigerata sarà realizzato in guaina in elastomero espanso a cellule chiuse, completo di barriera al vapore, autoestinguente classe 1 di reazione al fuoco di spessore conforme alle prescrizioni del DPR 412/93; la conduttività termica deve essere non superiore a 0,034 W/mK. L’isolamento comprende curve, valvole, giunti, pezzi speciali, pompe. Il rivestimento di questi elementi sarà continuo ed eseguito per ogni singolo elemento solo dopo aver completato l’isolamento delle tubazioni contigue.
L’isolamento forma un continuo con l’isolamento delle tubazioni contigue.
Tale isolamento deve essere rivestito con lamierino di alluminio ribordato e sigillato nei tratti ubicati all'esterno, mentre nei tratti a vista interni e nelle centrali si potrà adottare un rivestimento in laminato plastico tipo Isogenopack. Il rivestimento dovrà prevedere la finitura con appropriati adesivi per la congiunzione dei lembi, fascette di fissaggio, colle od altro materiale per il fissaggio compatibile con le indicazioni del costruttore sia del rivestimento che dell'isolamento.
2.12 COMPONENTISTICA DELLE RETI DI DISTRIBUZIONE IN ACCIAIO GIUNTO DIELETTRICO
Giunto dielettrico con isolante in resina, in grado di sopportare una tensione di 3000 volt alla temperatura di 70°C,
con un'estremità filettata e l'altra per saldatura di testa PN 10 Compresi
- fornitura e posa in opera del giunto;
- guarnizioni e raccorderia;
- materiale vario di consumo;
- materiale vario di installazione;
- e quant'altro necessario per l'installazione ultimata a regola d'arte.
VALVOLA DI INTERCETTAZIONE GAS METANO ENTRO CASSETTA
Valvola a sfera a passaggio totale per intercettazione gas metano a bassa pressione in conformità alle norme UNI-CIG 7129 con giunzioni flangiate.
Corpo in ottone stampato a caldo e nichelato esternamente, sfera e asta in ottone cromato, guarnizione di tenuta in PTFE, maniglia di manovra in acciaio verniciata di colore giallo.
È compresa la fornitura e posa in opera della cassetta con lastra trasparente di sicurezza "Safe Crash" da installarsi in corrispondenza della valvola all'esterno della Centrale Termica.
Complete di ogni accessorio, anche se non espressamente indicato, ma necessario al fine di consentire una installazione a perfetta regola d'arte secondo la normativa vigente.
VALVOLA DI INTERCETTAZIONE GAS METANO
XXXXXXXXX a sfera nichelato a passaggio integrale con maniglia a leva, certificato secondo la Norma EN 331, nei diametri indicati. Il rubinetto deve essere a tenuta (mediante il superamento delle prove prescritte dalla normativa vigente per lo stesso). Tutte le parti a contatto con il gas o con l'atmosfera devono essere costruite con materiali resistenti alla corrosione o devono essere protette in modo adeguato e devono superare le prove prescritte dalla normativa vigente relativamente alla resistenza alla corrosione. I rubinetti devono essere progettati in modo che, una volta installati, sia impossibile rimuovere l'otturatore o una guarnizione, senza danneggiare il rubinetto o senza lasciare tracce evidenti di manomissione.
Compresi:
- rubinetto a sfera nei diametri indicati;
- maniglia a leva di azionamento;
- raccordi alla tubazione;
- guarnizioni e materiale vario di consumo;
- e quant'altro necessario per l'installazione ultimata a regola d'arte.
FILTRO REGOLATORE A CHIUSURA PER GAS METANO
Filtro regolatore a chiusura per gas, a doppia membrana. Attacchi filettati.
Pressione ingresso max: 500 mbar. Campo di temperatura: -15/60°C.
Regolazione e chiusura a flusso zero a norme UNI EN 88. Capacità filtrante diam>50um.
Classe di filtrazione: G2 (secondo EN 779). Conforme direttiva ATEX.
GIUNTO ANTIVIBRANTE PER GAS METANO
Giunto di dilatazione antivibrante per impianti a gas combustibile. Giunto di dilatazione antivibrante per impianti a gas, realizzato con soffietto in acciaio inox, pressione max 1000 mbar, conforme alle tabelle UNI EN CIG 676, attacchi filettati fino al DN 50, flangiati da DN 65 a DN 100, completo di controflange, bulloni e guarnizioni.
Compresi:
- fornitura e posa in opera del giunto;
- guarnizioni e raccorderia;
- materiale vario di consumo;
- materiale vario di installazione;
- e quant'altro necessario per l'installazione ultimata a regola d'arte.
VALVOLA DI INTERCETTAZIONE DEL COMBUSTIBILE A RIARMO MANUALE
Valvola di intercettazione del combustibile. Corpo in ottone.
Attacchi filettati femmina. Pmax d'esercizio: 50 kPa. Lunghezza capillare: 5 o 10 m.
Certificata e tarata a banco INAIL (Ex ISPESL): tarature 98°C e 110°C.
Certificata e fornita di verbale di taratura a banco del fabbricante: tarature 120°C, 140°C, 160°C e 180°C.
Complete di ogni accessorio, anche se non espressamente indicato, ma necessario al fine di consentire una installazione a perfetta regola d'arte secondo la normativa vigente.
VALVOLAME
Le valvole sono classificate e conformi alla norma UNI EN 736. Le valvole generalmente sono filettate sino al diametro di 2”, flangiate per diametri superiori. Tutto il valvolame flangiato sarà completo di controflange, guarnizioni e bulloni. I collegamenti tra valvole di intercettazione e apparecchiature, se del tipo filettato, sono eseguiti mediante giunti a tre pezzi, onde consentire il facile smontaggio delle
apparecchiature stesse; qualora i diametri delle estremità del valvolame e quelli delle tubazioni in cui esse vanno inserite o quelli delle apparecchiature da intercettare siano diversi, verranno usati dei tronchetti conici di raccordo in tubo di acciaio o di materiale adeguato, con conicità non superiore a 15°.
VALVOLAME DI INTERCETTAZIONE
Sono organi atti ad interrompere, oppure ad acconsentire, il flusso di un fluido all’interno di un condotto. Secondo il tipo di intercettazione, si distinguono in:
1) valvola a sfera;
2) valvola a saracinesca;
3) valvola a farfalla.
Le principali tipologie di valvole di intercettazione per acqua calda e refrigerata sono di seguito riportate. In casi particolari sarà possibile l’impiego di valvolame diverso di caratteristiche tecniche superiori. Le caratteristiche di resistenza sono idonee all’esercizio dell’impianto (PN 10 o 16 secondo necessità).
1) Valvolame a sfera in ottone sbiancato o ghisa grigia GG 45 con tenuta in PTFE e sfera in acciaio, complete di leva di manovra, attacchi filettati gas UNI/DIN o flangiati (secondo necessità).
2) Saracinesche in ghisa, a corpo piatto, con vite interna, coperchio flangiato, asta in acciaio inox, cuneo di chiusura con anello di tenuta in gomma, con premistoppa con guarnizione ad anello o simile filettata o plagiata PN 16, conforme UNI 7125 e Circolare Ministero della Sanità n. 102, completa di guarnizioni organo di manovra ed accessori di montaggio.
3) Valvole a farfalla PN 16 conformi UNI 6884, con comando a leva e blocco su più posizioni, realizzata con corpo in ghisa sferoidale GGG-40, lente di ghisa sferoidale GGG-40, nichelata con anello di tenuta in EPDM ed albero in acciaio inox, competa di guarnizioni di tenuta, sistema di bloccaggio in posizione di apertura, con sistema di demoltiplicazione dello sforzo per diametri maggiori di DN 250. Sono usate anche accoppiate a servomotore per la regolazione degli impianti.
ISOLAMENTO DEL VALVOLAME
L'isolamento delle valvole deve essere conforme alle prescrizioni contenute nel DPR 412/93 relativo al contenimento dei consumi energetici.
Il rivestimento deve essere continuo, e deve essere eseguito per ogni singola valvola solo dopo avere completato l'isolamento delle tubazioni contigue. L'isolamento dovrà formare un continuo con l'isolamento delle tubazioni contigue.
Per il valvolame inserito sulle tubazioni adducenti acqua refrigerata o fredda dovrà essere garantita la continuità della barriera al vapore e pertanto l'isolamento non sarà interrotto nei punti in cui la tubazione appoggia sui sostegni.
VALVOLE DI RITEGNO
Le valvole di ritegno saranno in grado di assicurare il passaggio del fluido in un solo senso, opponendosi automaticamente a qualsiasi ritorno in contro flusso.
Le principali tipologie di valvole per acqua calda e refrigerata sono di seguito riportate. In casi particolari sarà possibile l’impiego di valvolame diverso di caratteristiche tecniche superiori. Le caratteristiche di resistenza sono idonee all’esercizio dell’impianto.
- Valvole di ritegno in bronzo, tipo a clapet (eventualmente con molla se necessario in funzione della posizione di montaggio), con tenuta mediante guarnizione in gomma. Attacchi filettati, PN 10.
- Valvole di ritegno a disco con molla di tipo extra piatto, a bassa perdita di carico: corpo in ottone, disco in materiale plastico ad alta resistenza. Attacchi filettati diametro max 1"1/4, PN 6.
- Valvole di ritegno diritte a flusso avviato con corpo e coperchio in ghisa meehanite, flange secondo norme UNI/DIN, con otturatore in acciaio forgiato, anelli di tenuta in acciaio inox, coperchio bullonato, del tipo a tappo con molla esecuzione diritta, PN 16, avente le seguenti caratteristiche costruttive:
- Valvole di ritegno membrana con attacchi flangiati, corpo in ghisa grigia.
VALVOLA DI TARATURA
Le valvole di taratura saranno del tipo in bronzo o in ghisa e coibentabili con isolamento preformato; comprendono corpo, coperchio e sede in bronzo, otturatore in materiale sintetico ad alta resistenza, volantino di manovra, indicatore micrometrico con dispositivo di preregolazione, prese di pressione/portata con rubinetti installati a monte e a valle della sede, e sono adatte per il funzionamento fino a 120 °C. Sono usate prevalentemente per il bilanciamento dei circuiti idraulici.
VALVOLE A TRE VIE CON SERVOCOMANDO
Le valvole a 3 vie saranno filettate ed avranno PN16 e DN40, Kvs=25.
Le valvole a tre vie con corsa 5,5 mm possederanno con corpo in bronzo, attacchi filettati a norme ISO 228/1. Sono adatte per acqua calda e fredda con massimo 50% glicole, in circuiti chiusi.
Sono utilizzabili con servocomandi con corsa 5,5 mm.
Trafilamento della via aperta:0...0.02 % del valore di Kvs. Trafilamento del bypass:0...0.02 % del valore di Kvs. Temperatura del fluido:+2…+120 °C.
Caratteristica di passaggio: equi percentuale. Caratteristiche bypass: lineare.
Risoluzione corsa dH/H100:>100, Pressione di esercizio:1600 kPa. Corpo valvola:Bronzo Rg5,
Stelo, otturatore e sede: Acciaio CrNi, Guarnizione di tenuta: EPDM O-RING
Il servocomando elettromeccanico per valvole con corsa 20 mm avrà tempo di corsa 30 sec, alimentazione 24 V AC/DC , segnale di posizionamento 0-10V, 4-20mA, 0-1000 Ohm, forza 800N. Con comando manuale, feedback di posizionamento, forzatura esterna del segnale
GIUNTO ANTIVIBRANTE IN GOMMA
Sono costituiti essenzialmente da un tratto di tubazione in gomma con superficie a “onda” semplice o multipla. Sono realizzati con flange di accoppiamento tipo UNI/DIN, e antivibrante in caucciù o gomma EPDM. Sono utilizzati in corrispondenza di ogni pompa e ogni qualvolta sia necessario assorbire le vibrazioni e interrompere la continuità metallica.
Questi compensatori non possono essere utilizzati né con alte temperature (temperatura max 100/105
°C), né con elevate pressioni (massimo PN 16).
Sono idonei all’utilizzo per acqua o per gas (in questo caso dotati di apposita certificazione UNI CIG). Non possono essere utilizzati con fluidi che, per loro caratteristiche fisicochimiche, non possono essere convogliati in condotti di gomma.
FILTRO A Y
Filtro per tubazioni serie ad Y, con corpo in ghisa EN-GJL-250, cestello filtrante a rete in acciaio inox 18/8 e attacchi flangiati PN16, temperatura massima di esercizio 300°C
Nei diametri (DN) indicati. Compresi:
- filtro a Y per tubazioni
- controflange per installazione;
- serie di bulloni;
- guarnizioni di tenuta;
- e quant'altro necessario per l'installazione ultimata a regola.
MANOMETRO
Il manometro a quadrante per acqua del tipo Xxxxxxx dovrà esser del tipo con molla tubolare di materiale idoneo alle pressioni di esercizio della rete, avente cassa e perno in ottone nichelato, calotta in acciaio inox, quadrante in alluminio bianco (diametro 80 mm) con graduazione in nero, frontale trasparente in vetro, lancetta in alluminio nero, precisione classe 1,6, indice rosso di massimo, attacco radiale e rubinetto di intercettazione completo, ove indicato, di rubinetto di prova a tre vie con flangia di controllo.
TERMOMETRO
Il termometro sarà del tipo bimetallico a quadrante, costituito da cassa e calotta in acciaio inox, frontale trasparente in vetro, quadrante in alluminio bianco (diametro 80 mm) con graduazioni in nero, scala di temperatura da - 10°C a + 120°C, precisione classe 1,6, gambo in ottone nichelato completo di pozzetto, attacco radiale o posteriore.
FLUSSOSTATO
Flussostato per liquidi, monitoraggio di flussi in circuiti di riscaldamento/raffreddamento e in sistemi di lubrificazione, microinterruttore interamente incapsulato ad elevata portata, unico tipo per tubazioni con diametro da 1" a 8", portata contatto 15(8) A, 24÷150Vac, durata contatto 50000 cicli, IP65, custodia in ABS e acciaio protetto da corrosione, pressione massima 11Bar.
Compresi
- Fornitura e posa in opera di flussostato;
- fori ed altri oneri per l'installazione;
- viti e mensole per il fissaggio di qualsiasi tipo;
- qualsiasi altro onere necessario per l'esecuzione ultimata a regola d'arte.
DISPOSITIVI DI SFOGO ARIA
I dispositivi di sfogo aria da impiegare possono essere del tipo disaeratori o valvole automatiche di sfogo aria. Il disaeratore sarà installato in linea e sarà in versione filettata fino a 1"1/2 e flangiata per diametri superiori, con rubinetto di scarico, composto da corpo in ottone, tenute in EPDM, reticolo interno in acciaio inox sfilabile per operazioni di pulizia, pressione massima di esercizio 10 bar, campo di temperatura 0-120 °.
La valvola automatica di sfogo aria sarà del tipo a scarico orizzontale o verticale, realizzata in ottone, otturatore in gomma di silicone, anello tenuta in PTFE, sistema di tenuta antivibrazioni e sistema anti- rotazione del galleggiante, molla in acciaio inox, pressione massima 10 bar e temperatura massima 115 °C.
VALVOLA DI SCARICO
Valvola di scarico per serbatoi o altre sezioni di impianto, completa di valvola a sfera, tubazione di collegamento, attacco portagomma e dispositivo di raccolta acque.
GRUPPO DI RIEMPIMENTO AUTOMATICO
Gruppo di riempimento automatico pretarabile. Attacchi filettati 1/2"M a bocchettone x 1/2"F. Corpo in ottone.
Coperchio in nylon vetro. Superfici di scorrimento in materiale plastico anticalcare.
Membrana e guarnizioni di tenuta in NBR. Cartuccia estraibile per operazioni di manutenzione.
Tmax 65°C. Pmax in entrata 16 bar. Campo di regolazione 0,2÷4 bar. Indicatore di regolazione della pressione per la pre-taratura del dispositivo, precisione ±0,15 bar.
Completo di rubinetto, filtro e ritegno. Compresi:
- gruppo come sopra descritto;
- manometro scala 0 ÷ 4 bar;
- guarnizioni di tenuta;
- e quant'altro necessario per l'installazione ultimata a regola.
VALVOLA DI SICUREZZA
La valvola di sicurezza deve essere del tipo qualificata e tarata ISPESL, a sicurezza positiva, con sovrappressione di scarico del 10%, scarto di chiusura 20%, con diametro di uscita maggiorato, realizzata con corpo in ottone, membrane e guarnizione in etilene-polipropilene, pressione di taratura fino a 8 bar, temperatura di esercizio massima 110°C.
Essa va montata sulla tubazione di adduzione dell’acqua al vaso di espansione e va corredata di scarico convogliato collegato alla rete fognaria.
VASO DI ESPANSIONE
Vaso d'espansione chiuso a membrana corredato dei relativi documenti di immatricolazione, collaudato ISPESL (raccolta VSR), costruito in lamiera d'acciaio di qualità e verniciato a fuoco con membrana in gomma sintetica (Temp. max di esercizio 99°C), nelle dimensioni indicate.
Compresi:
- vaso d'espansione chiuso in acciaio verniciato a fuoco;
- sostegni in profilati normali verniciati;
- materiale vario di consumo;
- e quant'altro necessario per l'installazione ultimata a regola d'arte.
CONTATORE STATICO DI CALORE
Contatore statico di energia termica per il conteggio delle calorie e delle frigorie (commutazione automatica). Principali caratteristiche: misura della portata con principio ad ultrasuoni; misura delle temperature con sonde Pt500; display per visualizzazione di misure, dati di funzionamento ed anomalie; alimentazione a batteria o a tensione di rete 220..240 V AC o, su richiesta 12..24 V AC/DC. È possibile inserire nell'unità elettronica contemporaneamente 2 moduli con funzioni ausiliarie.
Il misuratore è predisposto per l'installazione sulla tubazione di ritorno.
2.13 COMPONENTI CENTRALE TERMICA E PRODUZIONE FLUIDI TERMOVETTORI
VALVOLA DI REGOLAZIONE
- Valvola motorizzata a 3 vie (disponibile in opzione a 2 vie) in grado di regolare la portata dell’acqua di alimentazione in modo che vi sia la modulazione automatica della potenza frigorifera. La valvola a 3 vie rende non necessario l’utilizzo dei dispositivi di controllo della portata in PK-pass sulle pompe.
- Filtro in ingesso per l’acqua calda di alimentazione e tubazioni di collegamento tra valvola e filtro.
SISTEMA DI CONTROLLO
- Sistema multi Inverter per il controllo della frequenza pompa soluzione e della condensazione con regolazione automatica tramite inverter della pompa di torre e del ventilatore torre.
L'interfaccia di controllo permette la gestione di componenti esterni al gruppo ad assorbimento come: Lato impianto: pompe dell’acqua refrigerata, protezione terzo stadio per la verifica del flusso dell’acqua dell’impianto (in serie con pompa impianto); Lato torre: pompe dell’acqua di raffreddamento, ventilatori di torre, valvola PK-pass a tre vie, valvola di carico torre, valvola di scarico acqua torre, valvola dosatrice antialghe/antibatterico.
- Quadro di controllo digitale touch screen con funzioni: accensione-spegnimento; taratura della temperatura dell’acqua refrigerata; possibilità di selezionare l’opzione di risparmio energetico; visualizzazione delle eventuali anomalie nel funzionamento mediante autodiagnosi; monitoraggio dei consumi; memoria funzionamento.
- Sistema di controllo elettronico, per la modulazione dal 20% al 100% della potenza frigorifera erogata, tramite inverter.
- Componenti esterni al cabinet di controllo distribuiti sul circuito interno della macchina, che includono, sensori di temperatura, sensori di pressione, flussostato, sonde di livello.
- 100 mt di cavo schermato di collegamento.
- Modem a bordo, che consente la telegestione a distanza previo allacciamento ad una linea telefonica dedicata.
ELETTROPOMPE SINGOLE E GEMELLARI ELETTRONICHE
Circolatore con selezione facile del settaggio pompa, del tipo a rotore bagnato, ovvero pompa e motore formano una unità unica, senza tenuta meccanica, con solo due guarnizioni di tenuta. I cuscinetti sono lubrificati dal liquido pompato. Per evitare problematiche in termini di smaltimento, abbiamo scelto di utilizzare il minor numero di materiali possibile. Una pompa esente da manutenzione e con dei costi ciclo di vita estremamente bassi. Impianti di riscaldamento
• Pompa principale
• Anelli di miscelazione
• Superfici riscaldanti
• Superfici per il condizionamento dell'aria.
I circolatori sono stati progettati per circolare liquidi in sistemi di riscaldamento con portate variabili dove è necessario ottimizzare le impostazioni del punto di lavoro della pompa, riducendo così i costi energetici. Queste pompe sono adatte anche a impianti di acqua calda sanitaria. Per garantire un funzionamento corretto, è importante selezionare una pompa la cui area di lavoro prestazione copra il punto di lavoro. Benefici:
• Selezione sicura.
• Installazione semplice.
• Basso consumo energetico. Ogni MAGNA1 è conforme alla Direttiva EuP.
• Nove campi luminosi per l'indicazione dei settaggi pompa. Sono disponibili tre curve pressione- proporzionale, tre curve pressione costante e tre curve velocità fissa.
• Bassa rumorosità.
• Nessuna manutenzione e lunga durata.
Liquido pompato: Acqua per impianto di riscaldamento Gamma temperatura del liquido: -10 .. 110 °C
Temp. liquido: 60 °C Densità: 983.2 kg/m³
Viscosità cinematica: 1 mm²/s Classe TF: 110
Approvazioni sulla targhetta: CE, VDE, EAC Corpo pompa: Ghisa
SISTEMA DI TRATTAMENTO ACQUA
Sistema di trattamento acque dedicato all’impianto di climatizzazione estiva ed invernale ed alla produzione di acqua calda sanitaria composto dai seguenti elementi:
GRUPPO DI RICIRCOLO ACQUA SU SERBATOI DI PRIMA RACCOLTA
POMPA DI RICIRCOLO IN MATERIALE PLASTICO
Pompa di ricircolo in materiale plastico completa di prefiltro a cestello per piscine.
Pompa autoadescante. Corpo pompa in Xxxxxxxxxxxxx 00 % fibra di vetro; prefiltro a cestello in polipropilene con disegno innovativo e brevettato; albero in acciaio inox AISI 416;
Girante e diffusore in Noryl 30%; guarnizione meccanica Carbon + Resin - Ceramica. Motore a 3000 giri al minuto classe F per servizio continuo; Protezione IP 55; protezione termica inclusa.
Coperchio prefiltro trasparente con guarnizione e chiusura a morsetti. Con 1,5 mt di Cavo.
FILTRAZIONE A SABBIA
FILTRO A SABBIA
Filtro a sabbia completo di valvola selettrice.
SABBIA TEDESCA
QUARZITE: Sabbia e graniglia di quarzo sferico monocristallino di origine alluvionale ad alto contenuto di silice, selezionata per uso specifico nella filtrazione di acque per uso civile e industriale. Colore grigio chiaro; forma del granulo a spigoli arrotondati; contenuto SiO2 99%; durezza 7° Mosh; peso specifico 2650 gr/l; densità apparente 1500 gr/l. ANTRACITE: granulare selezionata per dimensione, durezza e purezza per uso specifico nella filtrazione di acque per uso civile e industriale. L’ottima azione filtrante dell’antracite è dovuta alla forma irregolare dei grani, che permette alte velocità
di filtrazione, maggiori capacità di ritenzione delle impurezze e minore perdita di carico.
Eccellente mezzo filtrante con densità inferiore alla sabbia, può essere impiegato tal quale o in filtri multimedia come strato superficiale. Prodotto conforme allo standard UNI ISO EN 12909.
Contenuto di carbonio minimo 90%, basso contenuto di silice, durezza 3° Mosh circa.
RUBINETTO A SFERA IN PVC
Lancia di INIEZIONE da ½” estraibile e pulibile, riduce i depositi chimici e le formazioni cristalline nel punto di iniezione; ideali per l'uso in sistemi ad alte pressioni che richiedono la rimozione in linea. Modello R con rubinetto a sfera in PVC incorporato;
Modello RK con rubinetto a sfera in PVDF. Attacchi per tubi 4x6, o-ring in viton. Corpo in PVC (o PVDF). Connessioni 1/2”; Max pressione 8 bar; Max temperatura 35°C (o 130°C per i modelli in PVDF); O-Rings Viton®. Il modello L-IN INOX comprende terminale in acciaio inox con spirale per sistemi di dosaggio su circuiti caldi.
CONDIZIONANTE CHIMICO PER CIRCUITI IDRICI SANITARI
Condizionante battericida per circuiti idrici sanitari
Il GM 5280S FD è un prodotto liquido basato su una miscela bilanciata di derivati del cloro, fosfati e silicati. Il GM 5280S FD esplica la sua azione primaria quale agente igienizzante e sanitizzante contro l’accumulo di biofilm all’interno di sistemi di trasporto ed accumulo di acqua. Grazie ai componenti presenti nella sua formulazione, il prodotto previene sia fenomeni corrosivi che la deposizione dei sali di durezza all’interno delle apparecchiature metalliche a contatto con l’acqua. Il GM 5280S FD è preparato con materie prime conformi alle norme UNI-EN CEN/TC 164 “Water Supply” riguardanti i prodotti chimici usati per il trattamento dell’acqua destinata al consumo umano e, come tale, è adatto per applicazioni nei sistemi idrici che contengono acqua sia per usi industriali che domestici. DOSAGGIO: Per dosaggi in continuo si raccomandano 30-50 g/m3, mentre per dosaggi a “shot” si raccomandano 100 e 500 g/m3. Il dosaggio ottimale dipende dal grado di contaminazione e si consiglia di consultare il Servizio Tecnico GM2 Il prodotto va aggiunto in un punto ad alta miscibilità. Il GM 5280S FD va utilizzato non diluito e non in miscela con altre sostanze chimiche.
ADDOLCITORE
ADDOLCITORE VOLUMETRICO A COLONNA
Addolcitore a colonna singola. Funzionamento CRONOMETRICO nella versione Z e VOLUMETRICO STATISTICO nella versione M. Bombola a pressione in materiale plastico ECO PA completamente riciclabile al 100% con trattamento interno in liner di protezione. Flangia in PVC completa di guarnizione per migliorare la tenuta tra la valvola e la bombola. Bombola conforme alla Direttiva Europea 97/23/EC per recipienti a pressione (PED) e al D.M. n.174 del 06/04/2004 per materiali idonei al contatto con acque destinate al consumo umano. Completo di presa per carico resine sulla calotta superiore. Valvola Elettronica WS1.5CI 1600 da 1-1/2” con partenza della rigenerazione a tempo e a volume. I parametri di funzionamento sono completamente programmabili
in modo tale da ottimizzare il sistema sotto tutti i punti di vista. Tutti i dati di funzionamento e lo storico del servizio vengono memorizzati in una memoria non
volatile e sono richiamabili in qualunque momento per un’analisi del sistema. Valvola serie in materiale plastico (Noryl®), controllore elettronico per la gestione della partenza e del ciclo di rigenerazione, portata esercizio 1bar dP – 13,6 m³/h, controlavaggio 1,70 bar dP – 11,4 mc/h, attacco bombola: 4”8 UN, attacco salamoia ½”” NPT filetto maschio, connessione scarico in NPT maschio con porta gomma. By pass acqua greggia in fase di rigenerazione. Timer programmatore elettronico
programmabile. Diffusore sottovalvola, diffusore di fondo e tubo da Ø 50. Kit attacco in-out da 1-1/2”.
Resine
scambiatrici di ioni di qualità alimentare monosferiche per ottimizzare il flusso dell’acqua e la capacità scambiatrice, serbatoio salamoia con coperchio resistente in materiale plastico, valvola per la salamoia, tubo aspirante. Tensione di rete 220 V 50 hz, trasformatore 16 V. Pressione massima 7 bar. Per applicazioni su acqua potabile cod 8390040 GM CLOR KK 100 T da inserire direttamente nel tino salamoia. Valvola miscelatrice esclusa, prevedere JAV adeguata. Portata m³/h 8, Capacità ciclica
°Fr/m3 550, Consumo Sale rig. Kg 15, Litri resine 100, Diametro Attacchi 1-1/2"
SET DISINFEZIONE DA INSERIRE DIRETTAMENTE NELLA SALAMOIA
I GM CLACK sono ideali per gli addolcitori mod. GM 4-420 (M)Z C e 6-550 (M)Z C e n°2 per i modelli in doppia colonna GM 4-420 D C e GM 6-550 D C. Il GM Chlorine Generator AX040 viene collegato direttamente nella testata dei seguenti addolcitori cabinati JM 00-00-00-000 (W)Z KB; nei singolI colonna GM 2-110 (M)Z A e GM 3-220 (M)Z A; mentre sono necessari pz 2 sui sistemi in doppia colonna aventi due tini di salamoi a della serie JM 2/3/4/6 WZ D/P. Il GM Chlorine Generator AX040 viene fornito
già installato negli addolcitori della serie GM GOLD SOFT. Il GM CLOR KK 100 T viene inserito direttamente nella salamoia ed è adatto per gli addolcitori dal GM 8-550 (M)Z Cal 40-4400 (M)Z C; nei JM 6/10 D; e prevedere pz 2 nei sistemi in doppia colonna con due tini di salamoia dal GM 0-000 xx XX 00-0000 XX.
VALVOLA MISCELATRICE
Valvola miscelatrice per impianti di addolcimento; la valvola è adatta per uso su acqua potabile, PN
10. Temperatura d’acqua mass. 90 °C. Il gruppo di miscela si monta in by-pass nella tubazione. Indipendentemente dalla quantità prelevata e sbalzi di pressione, il miscelatore mantiene costante la durezza residua impostata. La durezza residua viene impostata solamente e unicamente al momento dell’installazione. Se varia la durezza in ingresso, deve essere ritarata la valvola miscelatrice per riportare la durezza residua al valore ottimale. Il corpo del miscelatore è in ghisa rossa (bronzo) che
si rileva molto resistente alla corrosione sec. DIN 1705. Tutti gli altri componenti sono in ottone, materiale plastico e acciaio inossidabile, le tenute morbide in miscela Perbunana. I modelli da 1” e 1- 1/2” sono complete di saracinesche di chiusura lato addolcitore (non utilizzabile come by-pass). I modelli da 1-1/4 e 2” sono senza saracinesche di chiusura.Portata m³/h 0,1-8, Diametro Attacchi 1- 1/4"
SALE IN PASTIGLIE SALINE AUSTRIA
Sale di ebollizione da salgemma iperpuro NaCl al 99,9%, Ca al 0,02 %, Mg 0,002 %, SO4 0,03 %, insolubili a tracce.
STAZIONE DI DOSAGGIO POLIFOSFATI
CONTATORE LANCIA IMPULSI
Contatore lancia impulsi a turbina per acqua fredda con quadrante asciutto raccordi in-out filettati. Contatori a getto unico (mod. 15 - 20 - 25 - 30 -40) e multiplo (mod. 50) con quadrante asciutto; Contatori filettati da 1/2” a 2”; Xxxxx e testa in ottone (ad eccezzione del modello 50mm 2” con cassa e testa in ghisa); Temperatura lavoro:
acqua fredda fino a 30° C; Cavo (RG58) lungo 2m con connettore BNC; Contatto xxxx con 109 operazioni di chiusura; Max tensione 250 VAC, 200 VDC; Max corrente1.0 A; Max potenza 10 VA. Valore impulso: 1 impulso ogni litro per i modelli da ½, 3/4, 1, 1-1/4”. 1 impulso ogni 10 litri per i modelli da 1-1/2”, 2”.Press. max bar 16, portata Max mc/h 30, Portata Nom mc/h 15, lettura min lt 0,05, lettura max mc 1000000, Lunghezza
Attacchi mm
POMPA DOSATRICE
Pompa dosatrice ad installazione Verticale, di nuova generazione Multifunzione Digitale con display. Le pompe dosatrici serie GM V sono la soluzione ideale per il piccolo e medio dosaggio di prodotti chimici. La pompa funziona in differenti modalita.
CONSTANT: con frequenza costante in relazione ai valori di colpi ora o litri per ora impostati. DIVIDE/MULTIPLY: Gli impulsi forniti da un contatore, sono divisi/moltiplicati per il valore impostato. PPM/PERC: Gli impulsi forniti determinano il dosaggio in funzione del valore di PPM o PERC. MLQ/BATCH: Gli impulsi forniti determinano il dosaggio in funzione del valore MLQ (millilitri per quintale) x XXXX impostato. VOLT /mA: La tensione o corrente fornita (tramite il segnale di ingresso) determina il dosaggio proporzionale minimo e massimo (0÷10 VDC). La regolazione del numero di impulsi è da 0 a 100% con linearità su valori compresi tra il 30% e il 100%. Il display sul pannello mostra lo status delle attività della pompa. I modelli GM V-MF sono provvisti d’allarme di livello per fine prodotto con sonda collegata nell'apposito connettore BNC, un contatto xxxx N.O. (10VA, 0,5A
max.,230Vac max.), eccitato da un magnete posto all'interno di un galleggiante. Con livello minimo la pompa si ferma e il LED di livello si accende. Testata con valvola di sfiato per l’adescamento, qualora il liquido da dosare sia denso.
Alimentazione:230 VAC. Ass.medio 16Watt. Max Altezza tubo asp. 1,5metri. Temp.ambiente 0÷45°C. Temp.additivo: 50 gradi C. Installation Class: II.
Rumore udibile:74dbA. Grado protezione IP65. Connettore BNC per contatore o segnale esterno. Verificare compatibilita; pompa/prodotto, Su richiesta componenti speciali per parti idrauliche e guarnizioni. Materiale costruzione: Box: PPO. Corpo pompa: PVDF.
Diaframma: PTFE. Sfere: CERAMICA. Tupo asp.: PVC. Tubo mandata: PE.
Corpo valvola: PVDF. O-ring: Xxxxx. Giunto iniezione: PVDF (molla HASTELLOY C276).
Sonda livello e filtro di fondo: PVDF. Cavo sonda livello: PE. Peso 2,2Kg Numero iniezioni minuto max
180. Portata min. 22,2cc/h. portata maX 4lt/h. cc per imp. 0,37. Pressione max.10bar. Press. max bar 10, Sonda livello minimo SI, Regolaz. corsa pistone SI, Portata pompa 4 lt/h, Display SI, Collegam. contatore SI
SERBATOI DI POLIETILENE
Serbatoi in polietilene (PE) semitrasparente graduato per additivi, dalle più svariate capacità di carico, cioè dai 50 litri ai 1000. Il contenitore è ideale per le stazioni di miscelazione e dosaggio di reagenti. Con bocca di carico e indicatore visivo di livello. Peso specifico fino a 1,4 ; temperatura -40°C +40°C. Aggressività del contenuto moderata. La parte superiore è predisposta sanza alcun supporto di sostegno (escluso per il modello da 1000 litri dove serve integrare il rinforzo GM RIN10N per fissaggio di: -pompe dosatrici serie GM K, o per le staffe delle pompe dosatrici serie GM V -n°1 lancia aspirazione GM L-ASP per i modelli GM CNT 05 e 1 -n°2 lance di aspirazione GM LASP per i modelli GM CNT 2,5 e 10 -agitatore di miscelazione manuale o automatico (solo manuale su modello da 50 litri) -rubinetto carico acqua e attacco tubo spurgo pompa -valvola di sfiato nella parte più alta del contenitore -la parte inferiore è predisposta per l'inserimento di un rubinetto di scarico (foro filettato cieco). Nell'installare
tutti gli elementi nel serbatoio, questi rimangono all'interno del perimentro del contenitore stesso, quindi il massimo ingombro è dato dal diametro del contenitore. Tutti i fori sono ciechi in modo che i fissaggi rimangano isolati dal contenuto del serbatoio.capacità litri 120, Altezza mm 800, Diametro mm 620
LANCIA AD INIEZIONE CON RUBINETTO A SFERA IN PVC
Lancia di INIEZIONE da ½” estraibile e pulibile, riduce i depositi chimici e le formazioni cristalline nel punto di iniezione; ideali per l'uso in sistemi ad alta pressione che richiedono la rimozione in linea. Modello R con rubinetto a sfera in PVC incorporato; Modello RK con rubinetto a sfera in PVDF. Attacchi per tubi 4x6, o-ring in viton. Corpo in PVC (o PVDF). Connessioni 1/2”; Max pressione 8 bar; Max temperatura 35°C (o 130°C per i modelli in PVDF); O-Rings Viton®. Il modello L-IN INOX comprende terminale in acciaio inox con spirale per sistemi di dosaggio su circuiti caldi.
ANTICORROSIVO ED ANTINCROSTANTE PER CIRCUITI ACQUA POTABILE
l GM 5280S FD è un prodotto liquido basato su una miscela bilanciata di derivati del cloro, fosfati e silicati. Il GM 5280S FD esplica la sua azione primaria quale agente igienizzante e sanitizzante contro l’accumulo di biofilm all’interno di sistemi di trasporto ed accumulo di acqua. Grazie ai componenti presenti nella sua formulazione, il prodotto previene sia fenomeni corrosivi che la deposizione dei sali di durezza all’interno delle apparecchiature metalliche a contatto con l’acqua. Il GM 5280S FD è preparato con materie prime conformi alle norme UNI-EN CEN/TC 164 “Water Supply” riguardanti i prodotti chimici usati per il trattamento dell’acqua destinata al consumo umano e, come tale, è adatto per applicazioni nei sistemi idrici che contengono acqua sia per usi
industriali che domestici. DOSAGGIO: Per dosaggi in continuo si raccomandano 30-50 g/m3, mentre per dosaggi a “shot” si raccomandano 100 e 500 g/m3. Il dosaggio ottimale dipende dal grado di contaminazione e si consiglia di consultare il Servizio Tecnico GM2 Il prodotto va aggiunto in un punto ad alta miscibilità. Il GM 5280S FD va utilizzato non diluito e non in miscela con altre sostanze chimiche
GRUPPO DI CARICO CIRCUITI CHIUSI - DISCONNETTORE - RIDUTTORE DI PRESSIONE - MANOMETRO
SISTEMA DI CARICO AUTOMATICO
Sistema di carico automatico impianto di riscaldamento. Collegato il circuito chiuso direttamente alla linea dell'acqua potabile, come previsto dalla EN 1717 e carica il circuito chiuso quando la pressione scende al di sotto della pressione impostata dal riduttore (impostazione di fabbrica 1,5 bar). Il sistema
è completo di disconnettore BA che impedisce il ritorno di acqua dal circuito se la pressione di alimentazione scende al di sotto della pressione dell'impianto di riscaldamento. Ideale anche quando il circuito di riscaldamento contiene acqua additivata con inibitori (anti-corrosione e anticongelante) in quanto il disconnettore è di tipo BA idoneo fino alla categoria 4 (compresa) secondo EN1717. I disconnettori idraulici BA sono adatti alla protezione degli impianti d'acqua potabile da fenomeni di ritorno di pressione, riflusso e controsifonaggio. Il BA-riempimento-Combi 6628 include una valvola di intercettazione, un riduttore di pressione, un manometro, un disconnettore BA e di una connessione di scarico, vale a dire tutti i componenti necessari per riempire un impianto di riscaldamento in conformità alle norme europee. Corpo in ottone resistente alla dezincatura. Valvola di scarico, inserto a cartuccia, inserto valvola. Membrana in fibra rinforzata tipo NBR. Tenute in NBR e EPDM, tappi a vite di fibra di
vetro di alta qualità rinforzato materiale sintetico e le parti in gomma di resistente all’ invecchiamento ELAS-Tomer. La membrana è rinforzata con poliammide. Le molle sono realizzate in filo di acciaio protetto dalla corrosione, tutte le altre parti in acciaio inox 1.4305 o ottone resistente alla dezincatura. Il filtro in acciaio inossidabile ha una larghezza di maglia di 0,25 mm. Il BA-riempimento-Combi 6628 PLUS include oltre a quanto indicato nel modello COMBI anche una doppia valvola di intercettazione in
ingresso e uscita (PLUS). Il BA-riempimento-Combi 6628 PLUS METER è il prodotto più completo della serie in quanto oltre alla doppia valvola di intercettazione del modello PLUS include il contatore volumetrico per misura l’effettivo passaggio di acqua all’impianto. Pressione operativa: ingresso max. 10 bar – uscita da 0,5 a 4 bar (1,5 bar impostazione di fabbrica); Temperatura operativa: ingresso max. 30 °C – uscita max.
60°C. Portata BA COMBI: 1,3 m3/h con Δp 1,5 bar; Portata moleddi PLUS : 0,9 m³/h con 1,5 bar Δp.
STAZIONE DI DOSAGGIO PROTETTIVO PER CIRCUITI 4 TUBI - CALDO - FREDDO
CONTATORE LANCIA IMPULSI
Contatore lancia impulsi a turbina per acqua fredda con quadrante asciutto raccordi in-out filettati. Contatori a getto unico (mod. 15 - 20 - 25 - 30 -40) e multiplo (mod. 50) con quadrante asciutto; Contatori filettati da 1/2” a 2”; Xxxxx e testa in ottone (ad eccezzione del modello 50mm 2” con cassa e testa in ghisa); Temperatura lavoro: acqua fredda fino a 30° C; Cavo (RG58) lungo 2m con connettore BNC; Contatto xxxx con 109 operazioni di chiusura; Max tensione 250 VAC, 200 VDC; Max corrente1.0 A; Max potenza 10 VA. Valore impulso: 1 impulso ogni litro per i modelli da ½, 3/4, 1,
1-1/4”. 1 impulso ogni 10 litri per i modelli da 1-1/2”, 2”.Press. max bar 16, portata Max mc/h 7, Portata Nom mc/h 3,5, lettura min lt 0,05, lettura max mc 100000, Lunghezza
Attacchi mm 260
POMPA DOSATRICE
Pompa dosatrice ad installazione Verticale, di nuova generazione Multifunzione Digitale con display. Le pompe dosatrici serie GM V sono la soluzione ideale per il piccolo e medio dosaggio di prodotti chimici. La pompa funziona in differenti modalita. CONSTANT: con frequenza costante in relazione ai valori di colpi ora o litri per ora impostati. DIVIDE/MULTIPLY: Gli impulsi forniti da un contatore, sono divisi/moltiplicati per il valore impostato. PPM/PERC: Gli impulsi forniti determinano il dosaggio in funzione del valore di PPM o PERC. MLQ/BATCH: Gli impulsi forniti determinano il dosaggio in funzione del valore MLQ (millilitri per quintale) x XXXX impostato. VOLT /mA: La tensione o corrente fornita (tramite il segnale di ingresso) determina il dosaggio proporzionale minimo e massimo (0÷10 VDC). La regolazione del numero di impulsi è da 0 a 100% con linearità su valori compresi tra il 30% e il 100%. Il display sul pannello mostra lo status delle attività della pompa. I modelli GM V-MF sono provvisti d’allarme di livello per fine prodotto con sonda collegata nell'apposito connettore BNC, un contatto
xxxx N.O. (10VA, 0,5A max.,230Vac max.), eccitato da un magnete posto all'interno di un galleggiante. Con livello minimo la pompa si ferma e il LED di livello si accende. Testata con valvola di sfiato per l’adescamento, qualora il liquido da dosare sia denso.
Alimentazione:230VAC. Ass.medio 16Watt. Max Altezza tubo asp. 1,5metri.
Temp.ambiente 0÷45°C. Temp.additivo: 50 gradi C. Installation Class: II. Rumore udibile:74dbA. Grado protezione IP65. Connettore BNC per contatore o segnale esterno. Verificare compatibilita; pompa/prodotto, Su richiesta componenti speciali per parti idrauliche e guarnizioni. Materiale costruzione: Box: PPO. Corpo pompa: PVDF. Diaframma: PTFE. Sfere: CERAMICA. Tupo asp.: PVC. Tubo mandata: PE. Corpo valvola: PVDF. O-ring: Xxxxx. Giunto iniezione: PVDF (molla HASTELLOY C276). Sonda livello e filtro di fondo: PVDF. Cavo sonda livello: PE. Peso 2,2Kg Numero iniezioni minuto max 180. Portata min. 22,2cc/h. portata maX 4lt/h. cc per imp. 0,37. Pressione max.10bar. Press. max bar 10, Sonda livello minimo SI, Regolaz. corsa pistone SI, Portata pompa 4 lt/h, Display SI, Collegam. contatore SI
LANCIA DI INIEZIONE ESTRAIBILIE E PULIBILE
Lancia di INIEZIONE da ½” estraibile e pulibile, riduce i depositi chimici e le formazioni cristalline nel punto di iniezione; ideali per l'uso in sistemi ad alta pressioni che richiedono la rimozione in linea. Modello R con rubinetto a sfera in PVC incorporato; Modello RK con rubinetto a sfera in PVDF. Attacchi per tubi 4x6, o-ring in viton. Corpo in PVC (o PVDF). Connessioni 1/2”; Max pressione 8 bar; Max temperatura 35°C (o 130°C per i modelli in PVDF); O-Rings Viton®. Il modello L-IN INOX comprende terminale in acciaio inox con spirale per sistemi di dosaggio su circuiti caldi.
INIBITORE DI CORROSIONE
Inibitore di corrosione per circuiti di riscaldamento e di raffreddamento chiusi con componenti in rame ed alluminio.
KIT PER ANALISI DELL’ACQUA
Le anali dell’acqua con i kit IPT Drops sono caratterizzate dall’estrema comodità, rapidità e precisione. TITOLAZIONE CON IPT DROPS: Le seguenti analisi vengono effettuate mediante "TITOLAZIONE": Acidità, Alcalinità p ed m, Alcalinità caldaie, Anidride carbonica, Anioni forti, Calcio, Cloruri, Durezza, Durezza caldaie, Durezza precipitata (per dimostrazioni), solfito (Per i cloruri esiste anche un metodo colorimetrico). La titolazione con IPT DROPS è semplice, veloce, sufficientemente precisa ed economica. Xxxxx immettere 5 ml di campione nella provetta, aggiungere un indicatore e titolare contando le gocce di titolante fino al cambiamento di colore della soluzione. Le gocce di titolante consumate corrispondono al valore cercato. CE ed il relativo certificato delle specifiche.
STAZIONE DI DOSAGGIO ANTINCROSTANTE - BIOCIDA - ANTICORROSIVO PER U.T.A.
CONTATORE LANCIA IMPULSI
Contatore lancia impulsi a turbina per acqua fredda con quadrante asciutto raccordi in-out filettati. Contatori a getto unico (mod. 15 - 20 - 25 - 30 -40) e multiplo (mod. 50) con quadrante asciutto; Contatori filettati da 1/2” a 2”; Xxxxx e testa in ottone (ad eccezione del modello 50mm 2” con cassa e testa in ghisa); Temperatura lavoro: acqua fredda fino a 30° C; Cavo (RG58) lungo 2m con connettore BNC; Contatto xxxx con 109 operazioni di chiusura; Max tensione 250 VAC, 200 VDC; Max corrente1.0 A;
Max potenza 10 VA. Valore impulso: 1 impulso ogni litro per i modelli da ½, 3/4, 1, 1-1/4”. 1 impulso ogni 10 litri per i modelli da 1-1/2”, 2”.Press. max bar 16, portata Max mc/h 5, Portata Nom mc/h 2,5, lettura min lt 0,05, lettura max mc 100000, Lunghezza
Attacchi mm 228
POMPA DOSATRICE
Pompa dosatrice ad installazione Verticale, di nuova generazione Multifunzione Digitale con display. Le pompe dosatrici serie GM V sono la soluzione ideale per il piccolo e medio dosaggio di prodotti chimici. La pompa funziona in differenti modalità. CONSTANT: con frequenza costante in relazione ai valori di colpi ora o litri per ora impostati. DIVIDE/MULTIPLY: Gli impulsi forniti da un contatore, sono divisi/moltiplicati per il valore impostato. PPM/PERC: Gli impulsi forniti determinano il dosaggio in funzione del valore di PPM o PERC. MLQ/BATCH: Gli impulsi forniti determinano il dosaggio in funzione del valore MLQ (millilitri per quintale) x XXXX impostato. VOLT /mA: La tensione o corrente fornita (tramite il segnale di ingresso) determina il dosaggio proporzionale minimo e massimo (0÷10 VDC). La regolazione del numero di impulsi è da 0 a 100% con linearità su valori compresi tra il 30% e il 100%. Il display sul pannello mostra lo status delle attività della pompa. I modelli GM V-MF sono provvisti d’allarme di livello per fine prodotto con sonda collegata nell'apposito connettore BNC, un contatto xxxx N.O. (10VA, 0,5A max.,230Vac max.), eccitato da un magnete posto all'interno di un galleggiante. Con livello minimo la pompa si ferma e il LED di livello si accende.
Testata con valvola di sfiato per l’adescamento, qualora il liquido da dosare sia denso. Alimentazione:230VAC. Ass. medio 16Watt. Max Altezza tubo asp. 1,5metri.
Temp. ambiente 0÷45°C. Temp. additivo: 50 gradi C. Installation Class: II. Rumore udibile:74dbA. Grado protezione IP65. Connettore BNC per contatore o segnale esterno. Verificare compatibilità; pompa/prodotto, Su richiesta componenti speciali per parti idrauliche e guarnizioni. Materiale costruzione: Box: PPO. Corpo pompa: PVDF.
Diaframma: PTFE. Sfere: CERAMICA. Tupo asp.: PVC. Tubo mandata: PE. Corpo valvola: PVDF. O- ring: Xxxxx. Giunto iniezione: PVDF (molla HASTELLOY C276). Sonda livello e filtro di fondo: PVDF. Cavo sonda livello: PE. Peso 2,2Kg Numero iniezioni minuto max 180. Portata min. 22,2cc/h. portata maX 4lt/h. cc per imp. 0,37. Pressione max.10bar. Press. max bar 10, Sonda livello minimo SI, Regolaz. corsa pistone SI,
Portata pompa 4 lt/h, Display SI, Collegam. contatore SI
SERBATOIO IN POLIETILENE
Serbatoi in polietilene (PE) semitrasparente graduato per additivi, dalle più svariate capacità di carico, cioè dai 50 litri ai 1000. Il contenitore è ideale per le stazioni di miscelazione e dosaggio di reagenti. Con bocca di carico e indicatore visivo di livello.
Peso specifico fino a 1,4 ; temperatura -40°C +40°C. Aggressività del contenuto moderata. La parte superiore è predisposta sanza alcun supporto di sostegno (escluso per il modello da 1000 litri dove serve integrare il rinforzo GM RIN10N per fissaggio di:
- pompe dosatrici serie GM K, o per le staffe delle pompe dosatrici serie GM V
- n°1 lancia aspirazione GM L-ASP per i modelli GM CNT 05 e 1
- n°2 lance di aspirazione GM LASP per i modelli GM CNT 2,5 e 10 -agitatore di miscelazione manuale o automatico (solo manuale su modello da 50 litri) -rubinetto carico acqua e attacco tubo spurgo pompa -valvola di sfiato nella parte più alta del contenitore -la parte inferiore è predisposta per l'inserimento di un rubinetto di scarico (foro filettato cieco). Nell'installare tutti gli elementi nel serbatoio, questi rimangono all'interno del perimentro del contenitore stesso, quindi il massimo ingombro è dato dal diametro del contenitore. Tutti i fori sono ciechi in modo che i fissaggi rimangano isolati dal contenuto del serbatoio. Capacità litri 50, Altezza mm 550, Diametro mm 400
LANCIA AD INIEZIONE CON RUBINETTO IN PVC
Lancia di INIEZIONE da ½” estraibile e pulibile, riduce i depositi chimici e le formazioni cristalline nel punto di iniezione; ideali per l'uso in sistemi ad alta pressione che richiedono la rimozione in linea. Modello R con rubinetto a sfera in PVC incorporato; Modello RK con rubinetto a sfera in PVDF. Attacchi per tubi 4x6, o-ring in viton. Corpo in PVC (o PVDF). Connessioni 1/2”; Max pressione 8 bar; Max temperatura 35°C (o 130°C per i modelli in PVDF); O-Rings Viton®. Il modello L-IN INOX comprende terminale in acciaio inox con spirale per sistemi di dosaggio su circuiti caldi.
BIOCIDA ANTINCROSTANTE PER CIRCUITI DI CONDIZIONAMENTO ARIA
Il Biocida è un prodotto liquido in cui la sinergia delle sostanze attive di cui è composto, permette il trattamento di acque di circuito nelle celle di impianti di condizionamento aria. Grazie al suo vasto spettro d'azione contro batteri, funghi e mucillagini, il prodotto elimina ed impedisce un'ulteriore ricrescita di queste specie microbiologiche. Questo avviene in modo particolare nei confronti della “Legionella pneumofila”. Il GM 8599 FD inoltre impedisce la formazione di depositi di calcare su ugelli e supporti in impianti di lavaggio e tubazioni di ricircolo. DOSAGGIO: Il dosaggio del GM 8599 FD dipende sia dalla tipologia che dalla quantità di microrganismi presenti nel sistema idrico e, pertanto, deve essere consigliato dal Servizio Tecnico GM2 dopo accurato studio. Indicativamente si consiglia un dosaggio compreso fra 400 ÷ 600 g/m3.
2.14 TERMINALI PER LA DISTRIBUZIONE DEL CALORE
FAN COIL A CASSETTA
Struttura portante in lamiera di acciaio zincato rivestita esternamente ed internamente ad assicurare l’isolamento termico e acustico dell’unità. La struttura alloggia i componenti principali (batteria di scambio termico, gruppo motoventilante e pompa di scarico condensa) ed è predisposta per l’immissione di aria esterna e la distribuzione di aria in un locale attiguo. All’interno della struttura è alloggiata la bacinella di raccolta condensa in polistirene espanso con uscite sagomate per il passaggio dell’aria aspirata e in uscita.
Il motore elettrico alimentato a 230 V può essere a seconda della versione scelta:
A 4 velocità montato su supporti antivibranti, completo di condensatore permanentemente inserito e protezione termica degli avvolgimenti.
BLDC a magneti permanenti montato su supporti antivibranti, completo di protezione termica degli avvolgimenti. L’unità è dotata di scheda inverter di controllo del motore, che può essere separata oppure a bordo del motore stesso, la quale permette un preciso settaggio (mediante microinterruttori) della massima velocità di rotazione del motore (il segnale di controllo ha sempre range 0-10 V) anche nei casi in cui sia necessario limitare la massima velocità di rotazione per contenere i livelli sonori.
Batterie di scambio termico in tubo di rame ed alette in alluminio ad alta efficienza, complete di valvole per lo sfiato dell’aria.
Componenti elettrici alloggiati in una scatola esterna costituiti dalla scheda elettronica di gestione dell’unità ed il relè per il funzionamento della pompa. La scatola è posta affianco agli attacchi idraulici per ridurre la necessità gli spazi tecnici di installazione.
Ventilatore centrifugo a pala rovescia bilanciato dinamicamente e staticamente, direttamente calettato al motore elettrico, con profilo delle pale progettato per un funzionamento estremamente silenzioso ed efficiente anche a basso numero di giri.
Pompa di scarico condensa con prevalenza utile di 250 mm, completa di galleggiante con interruttore per il controllo del livello della condensa all’interno della bacinella e la gestione dell’allarme. La logica di funzionamento prevede l’abbassamento della ventilazione durante il funzionamento della pompa di scarico (chiamata dell’interruttore galleggiante) per facilitare il deflusso della condensa dalle alette dello scambiatore.
Pannello di aspirazione e mandata aria realizzato in polistirene, colore RAL 9001, passaggi aria preformati in polistirene espanso ad alta densità, completo di griglia di aspirazione aria corredata di
filtro lavabile in polipropilene, ed alette di uscita aria regolabili. Il pannello differisce fra la versione predisposta per il comando a filo, nella quale la regolazione della posizione delle alette avviene manualmente, mentre quella con telecomando a raggi infrarossi è motorizzata. Inoltre il frontale riporta anche una serie di led ad indicare lo stato di funzionamento dell’unità.
Le unità sono proposte con telecomando ad infrarossi (versione T) o predisposte per comandi a filo (versione F).
FANCOIL A SOFFITTO
Mobile di copertura composto da un pannello in lamiera di acciaio di spessore (10/10 mm), fiancate laterali e griglia di mandata (orientabili di 180°) realizzate in ABS, le portelle laterali consentono l’accesso ai vani tecnici ed al pannello di comando (accessorio).
Struttura in lamiera di acciaio zincato di spessore (fino a 10/10 mm), coibentato con pannelli termoisolanti autoestinguenti di classe 1.
Ventilatori centrifughi a doppia aspirazione, bilanciati staticamente e dinamicamente ed accoppiati direttamente al motore elettrico; realizzati in ABS antistatico con pale a profilo alare e moduli sfalsati oppure in alluminio.
Filtro aria rigenerabile in polipropilene a nido d’ape, montato su telaio in lamiera zincata con rete di protezione, facilmente estraibile per le operazioni di manutenzione.
La batteria/e di scambio termico ad alta efficienza in tubo di rame ed alette in alluminio bloccate ai tubi mediante espansione meccanica è corredata di collettori in ottone e valvole di sfiato aria. La batteria/e, normalmente montata con attacchi a sinistra, può essere ruotata di 180° e a seconda del modello scelto:
Per impianto a 2 tubi a 3 o 4 ranghi.
Per impianto a 4 tubi a 3 ranghi (batteria principale) e 1 rango (batteria addizionale). Il motore elettrico alimentato a 230 V, può essere a seconda della versione scelta:
3 o 6 velocità montato su supporti antivibranti, completo di condensatore permanentemente inserito e protezione termica degli avvolgimenti.
BLDC a magneti permanenti montato su supporti antivibranti, completo di protezione termica degli avvolgimenti. L’unità è dotata di scheda inverter di controllo del motore, che può essere separata oppure a bordo del motore stesso, la quale permette un preciso settaggio (mediante microinterruttori) della massima velocità di rotazione del motore (il segnale di controllo ha sempre range 0-10 V) anche nei casi in cui sia necessario limitare la massima velocità di rotazione per contenere i livelli sonori.
BLDC tipo GREENTECH a magneti permanenti con inverter integrato nel gruppo di ventilazione, grado di protezione IP44, classe di isolamento F e cuscinetti a sfera. Coclea in polipropilene PP. Ventilatore centrifugo a pala avanti in poliammide PA 6 caricata vetro.
2.15 DISTRIBUZIONE AERAULICA CANALI ARIA
CANALI IN LAMIERA ZINCATA
Tutti i canali saranno realizzati in lamiera di acciaio zincato a caldo (Sendzimir lock-forming quality) di prima scelta con spessore minimo di zinco corrispondente al tipo Z 200 secondo UNI 5753-84.
La Direzione Lavori si riserverà di verificare, in qualsiasi momento, la rispondenza delle forniture alle prescrizioni con analisi (UNI 5741-66) il cui costo sarà addebitato al Concessionario in caso di inadempienza.
I canali, le curve, i giunti, i raccordi ed i rinforzi dei canali stessi saranno costruiti secondo le indicazioni contenute nel "ASHRAE HANDBOOK, 1988 EQUIPMENT VOLUME" - capitolo 1 (chapter 1) - Duct Construction.
Per evitare qualsiasi fenomeno di natura elettrochimica i collegamenti fra differenti parti di metalli diversi saranno realizzati con l’interposizione di adatto materiale isolante.
In conformità con le eventuali prescrizioni dettate dalle norme di sicurezza (Vigili del Fuoco, ecc.) saranno previste serrande tagliafuoco di tipo e dimensioni approvate.
Per rendere agevole la taratura delle portate d’aria, ogni derivazione dovrà essere dotata di serranda con settore esterno con vite di blocco e graduazione onde per poter venire a conoscenza della posizione assunta dalla serranda stessa.
L’ubicazione delle serrande dovrà essere studiata con particolare cura considerando che esse possono essere fonte di rumore e di disuniforme distribuzione dei filetti d’aria.
I canali a sezione rettangolare con lato di dimensione superiore a 350 mm saranno rinforzati con nervature trasversali.
I canali con lato maggiore superiore a 1200 mm dovranno avere un rinforzo angolare trasversale al centro del canale; tale angolare dovrà avere le stesse dimensioni di quelli adottati per le flange.
Salvo casi particolari, da approvarsi di volta in volta, il rapporto tra il lato maggiore e quello minore non dovrà superare 4:1.
Le flange saranno sempre realizzate con profilati zincati.
Dovunque richiesto o necessario saranno previsti dei fori, opportunamente realizzati, per l’inserimento di strumenti atti alla misura di portate, temperature, pressioni, velocità dell’aria, ecc.
CURVE
I canali saranno costruiti con curve ad ampio raggio per facilitare il flusso d’aria. Tutte le curve ad angolo retto od aventi il raggio interno inferiore alla larghezza del canale saranno provviste di deflettori in lamiera a profilo alare.
La velocità dell’aria in relazione alle dimensioni dovrà essere tale da non generare rumorosità.
Tutte le curve di grande sezione saranno dotate di deflettori. In ogni caso, se in fase d’esecuzione o collaudo si verificassero delle vibrazioni, l’installatore dovrà provvedere all’eliminazione delle stesse mediante l’aggiunta di rinforzi, senza nessun onere aggiuntivo.
SUPPORTO DEI CANALI
Nei percorsi orizzontali i supporti saranno costituiti da profilati posti sotto i canali nel caso questi abbiano sezione rettangolare o da collari composti da due gusci smontabili per i canali circolari.
Per i condotti a sezione rettangolare fino a 800 mm di lato saranno impiegati dei profili stampati ad "L" (squadrette) di lamiera zincata, fissate al condotto mediante viti autofilettanti oppure rivetti.
Tali supporti, saranno sospesi mediante tenditori regolabili a barra filettata zincata e provvisti di guarnizione in neoprene per evitare la trasmissione di vibrazioni alle strutture.
I tenditori saranno ancorati alle strutture mediante tasselli ad espansione o altro sistema idoneo comunque tale da non arrecare pregiudizio alla statica e alla sicurezza delle strutture. L’uso di chiodi "a sparo" conficcati verticalmente nella struttura, sarà sconsigliato per carichi sospesi. In ogni caso il sistema d’ancoraggio dovrà essere espressamente approvato dalla Direzione Lavori. Non sarà consentita la foratura dei canali per l’applicazione d’altri tipi di supporti. Il numero di supporti e la distanza tra gli stessi dipenderà dal percorso, dalle dimensioni e dal peso dei canali. Di regola comunque, le condotte con sezione di area sino a 0.5 m2 vanno sostenute con staffaggi il cui interasse non sia inferiore a 3 m, mentre le condotte con sezione di area da 0.5 m2 a 1 m2 vanno sostenute con staffaggi il cui interasse non sia superiore a 1.5 m2.
Nei percorsi verticali i supporti saranno costituiti da collari, con l’interposizione di uno strato di feltro o neoprene o altro materiale elastico in grado di assorbire le vibrazioni.
Per le modalità di ancoraggio, il numero e la distanza dei collari vale quanto già indicato in precedenza.
In casi particolari potrà essere richiesta una sospensione munita di sistema a molla oppure con particolari antivibranti in gomma.
Quando non siano previsti appositi cavedi, nell’attraversamento di pareti, divisori, soffitti, etc. tra il canale e la struttura attraversata andrà interposto uno spessore di feltro in fibra di vetro che impedisca la trasmissione di vibrazioni e la formazione di crepe.
I supporti e gli ancoraggi saranno in acciaio zincato, salvo quelli destinati al sostegno di canali di acciaio inossidabile che saranno, essi pure, di acciaio inossidabile.
COIBENTAZIONI CANALI D’ARIA IN LAMIERA
Saranno termicamente isolati (salvo esplicite prescrizioni diverse riportate in altre sezioni del presente Disciplinare o negli altri elaborati di contratto) i canali di presa dell’aria esterna e di mandata dell’aria (compresi i plenum). Se esplicitato negli ulteriori elaborati di progetto o indicato nelle quantità di computo saranno isolati anche i canali di ripresa e espulsione aria.
Gli isolamenti adottati saranno conformi a quanto prescritto per la specifica attività in materia di prevenzione incendi.
Infatti, qualora fosse descritta dal progetto o da prescrizione di norma per prevenzione incendi la specifica maggiore classe di resistenza al fuoco, tale obbligo comporta obbligatoriamente l’annullamento contrattuale di quanto sotto specificato e discordante relativamente alle categorie di resistenza al fuoco e saranno obbligatoriamente rispettati tali nuovi limiti.
A seconda di quanto richiesto e/o prescritto i canali verranno isolati seguendo le seguenti esecuzioni.
COIBENTAZIONE ESTERNA PER CANALI IN VISTA MATERASSINI IN LANA DI VETRO
- materassini in lana di vetro rivestiti su una faccia con carta kraft-alluminio retinata, spessore non inferiore a 25 mm, densità non inferiore a 20 kg/m3, posati a giunti sfalsati e strettamente accostati;
- sigillatura delle giunzioni con appositi nastri;
- legatura con rete metallica zincata a tripla torsione;
- finitura esterna in alluminio, spessore 8/10, tenuta in posto con apposite viti.
Il fissaggio della finitura sarà eseguito mediante viti autofilettanti, zincocromate o, se richiesto, in acciaio inox, sui distanziatori precedentemente applicati al canale nel caso di canali di dimensione maggiore superiore a 1200 mm.
Per eventuali canali posti all’aperto particolare cura sarà riservata alle giunzioni che saranno realizzate, in maniera da evitare eventuali infiltrazioni ed inoltre sarà sempre opportuno creare sull’isolamento, prima della finitura, un’impermeabilizzazione mediante impasti bituminosi.
La parte superiore del canale potrà essere montata a "schiena d’asino" o, comunque, in modo da impedire il ristagno dell’acqua piovana.
LASTRA DI POLIETILENE ESPANSO AUTOESTINGUENTE (CLASSE 1)
L’isolamento, spessore dell’isolamento 12-13 mm, sarà fissato al canale lungo tutte le giunzioni ribordate delle lamiere ed incollato alle lamiere stesse, su tutta la superficie, mediante apposito collante. L’utilizzo di detto isolamento sarà ammesso, salvo specifiche indicazioni diverse, solo nei condotti di presa d’aria esterna.
Tutte le giunzioni dell’isolamento saranno protette con adeguato coprigiunto in lamierino o sigilliate con apposito nastro autoadesivo, fornito dalla stessa casa produttrice dell’isolamento, posto in opera seguendo scrupolosamente le istruzioni per l’uso (particolarmente importante: pulire e sgrassare le superfici).
COIBENTAZIONE ESTERNA PER CANALI NON IN VISTA
La coibentazione dovrà essere realizzata secondo il seguente schema e quanto indicato nei singoli elaborati di progetto.
MATERASSINI IN LANA DI VETRO
Materassino (classe 0/1) di lana dl vetro a fibra lunga, ad alta densità (almeno 25 kg/mc), apprettato e finito sulla superficie esterna con film di alluminio rinforzato con trama di fili di vetro a maglia quadra di lato non superiore a 15 mm. Finito in carta kraft e rete zincata per il contenimento del materiale sulla canalizzazione.
L’isolamento sarà avvolto attorno al canale, incollato per punti con apposito mastice.
Esso sarà posto in opera evitando schiacciature sugli spigoli dei canali e rivestendo anche flange, baionette, etc. Sarà inoltre sigillato a tutte le giunzioni con apposito nastro adesivo alluminato, della stessa casa costruttrice dell’isolamento, posto in opera seguendo scrupolosamente le istruzioni per l’uso (in particolare previa accurata pulizia).
Un “giro" di nastratura sarà quindi effettuato attorno a tutto il canale, ad intervalli regolari di circa 0,5 metri.
LASTRA DI POLIETILENE ESPANSO AUTOESTINGUENTE (CLASSE 1)
Lastra di neoprene espanso a cellule chiuse (con spessore secondo quanto richiesto e/o necessario) autoestinguente (Classe 1), con conduttività termica non superiore a 0,04 W/m°C. II fattore di
resistenza alla diffusione del vapore dovrà essere superiore a 7000 (da documentare). L’isolamento sarà posto in opera incollandolo al canale, con continuità, lungo tutti i bordi dell’isolamento stesso (per punti nelle zone centrali); le giunzioni saranno incollate tutte “di testa” e sigillato con apposito nastro adesivo (dello spessore di 3 mm) in neoprene oppure costituito da impasto di prodotti catramosi e sughero, posto in opera senza stiramenti e previa accurata pulizia delle superfici. Non sarà accettato l’uso di nastro adesivo normale ne saranno accettati isolamenti nel quali il nastro di sigillatura tenda a staccarsi. L’isolamento, dovrà rivestire anche le flangiature.
Particolare attenzione dovrà essere posta (adottando tutti gli accorgimenti necessari, quali arpioncini o simili) per evitare “spanciamenti” dell’isolamento soprattutto sui lati inferiori dei canali orizzontali.
FINITURA DEGLI ISOLAMENTI DEI CANALI ARIA
Ove richiesto, le condotte d’aria isolate esternamente e poste in vista, avranno una finitura esterna costituita da lamierino di alluminio da 6/10 mm, eseguita, per i canali circolari, con tratti cilindrici tagliati lungo una generatrice, lungo la quale avverrà poi il fissaggio con viti autofilettanti previa ribordatura e sovrapposizione del giunto) in acciaio inox o altro equivalente materiale inattaccabile dagli agenti atmosferici. La giunzione fra i vari tratti cilindrici avverrà per la sola sovrapposizione e ribordatura dei giunti.
Per i canali rettangolari la tecnica sarà analoga.
I pezzi speciali (curve, T, etc.) saranno pure in alluminio, eseguiti a settori. Ove necessario, saranno lasciati sportelli facilmente asportabili.
Dove usato è da intendersi sempre e comunque in sostituzione del precedentemente descritto manto di finitura esterno in materiale plastico PVC che non garantisce queste prestazioni di resistenza al fuoco.
In ogni caso le giunzioni delle finiture saranno accuratamente plastico (silicone).
L’isolamento termico dei canali, sarà valutato a superficie esterna, misurata in base alle vigenti norme UNI. Lo stesso dicasi per le finiture esterne.
La valutazione sarà eseguita in base alle reali quantità poste in opera: non sono ammesse le voci sfridi, materiali di consumo, o simili; di tali oneri sarà conteggiata esclusivamente nel prezzo unitario.
RIVESTIMENTI CONDOTTE REI 120
Rivestimento di condotta di ventilazione con resistenza al fuoco R.E.I. 120.
Costituita da: lastre in silicato di calcio, esente da amianto, omologate in classe 0, con spessore minimo di mm 40. Le giunzioni delle lastre, che avranno un interasse massimo di mm2500, devono
essere eseguite sovrapponendo, in corrispondenza della giunzione una striscia di sigillante omologato da mm 100 con spessore mm 10, tale unione ve eseguita mediante incollaggio con colla omologata.
Glue e graffe metalliche da mm 20. La sospensione del rivestimento della condotta di ventilazione deve essere realizzata mediante tiranti in acciaio ancorati al soffitto per mezzo di tasselli ad espansione e profilati in acciaio zincato con sezione a L di dimensione mm 50X50X5, posti ad interasse massimo di mm 1500.
PRESCRIZIONI PER L’INSTALLAZIONE
I canali, salvo indicazioni esplicite differenti, dovranno correre parallelamente alle pareti, alle travi ed alle strutture in genere, oppure in posizione ortogonale ad esse.
Durante il montaggio in cantiere, le estremità e le diverse aperture dei canali, saranno tenute chiuse da appropriate coperture (tappi, fondelli) in lamiera.
Se richiesto, prima della messa in moto degli impianti, tutte le bocchette di mandata saranno ricoperte con della tela; dopo due ore di funzionamento questa copertura sarà eliminata e tutte le bocchette pulite, smontandole se necessario.
COIBENTAZIONI CANALI IN LAMIERA ZINCATA
Campo di impiego: Impianti di distribuzione aria.
Saranno termicamente isolati (salvo esplicite prescrizioni diverse riportate in altre sezioni del presente Disciplinare o negli altri elaborati di contratto) i canali di presa dell’aria esterna e di mandata dell’aria (compresi i plenum). Se esplicitato negli ulteriori elaborati di progetto o indicato nelle quantità di computo saranno isolati anche i canali di ripresa e espulsione aria.
Gli isolamenti adottati saranno conformi a quanto prescritto per la specifica attività in materia di prevenzione incendi.
Infatti, qualora fosse descritta dal progetto o da prescrizione di norma per prevenzione incendi la specifica maggiore classe di resistenza al fuoco, tale obbligo comporta obbligatoriamente l’annullamento contrattuale di quanto sotto specificato e discordante relativamente alle categorie di resistenza al fuoco e saranno obbligatoriamente rispettati tali nuovi limiti.
A seconda di quanto richiesto e/o prescritto i canali verranno isolati seguendo le seguenti esecuzioni CANALI PREISOLATI
I canali dovranno essere costruiti in conformità alla norma UNI EN 13403 ed alle caratteristiche di comportamento al fuoco previste dal D.M. 31-03-03 e dalla norma ISO 9705.
Le giunzioni tra i singoli tronchi di canale dovranno essere realizzate con flange con baionetta a scomparsa e dovranno garantire una idonea tenuta pneumatica e meccanica secondo quanto previsto dalla norma UNI EN 13403. La lunghezza massima di ogni singolo tronco di canale dovrà essere di 4 metri.
Ove necessario, i canali saranno dotati di appositi rinforzi in grado di garantire, durante l'esercizio, la resistenza meccanica.
I canali dovranno essere sostenuti da appositi supporti con intervalli di non più di 4 metri se il lato maggiore del condotto è inferiore ad 1 metro, e ad intervalli di non più di 2 metri se il lato maggiore del condotto è superiore ad 1 metro.
I canali posti all'esterno dovranno essere staffati ogni 2 metri, sollevati da terra, con idonee controventature e, nei tratti orizzontali, dovranno essere installati con una pendenza sufficiente a drenare l'acqua.
Tutte le curve ad angolo retto dovranno essere provviste di apposite alette direttrici; le curve di grandi dimensioni a raccordo circolare saranno dotate di deflettori come previsto dalla UNI EN 1505.
I canali dovranno essere dotati degli appositi punti di controllo per le sonde anemometriche e di portelli per l'ispezione e la pulizia distribuiti lungo il percorso come previsto dalla EN 12097 e dalle “Linee guida pubblicate in G.U. del 3/11/2006 relative alla manutenzione degli impianti aeraulici”. I portelli potranno essere realizzati utilizzando lo stesso pannello sandwich che forma il canale, in combinazione con gli appositi profili. I portelli saranno dotati di guarnizione che assicuri la tenuta pneumatica richiesta.
I collegamenti tra le unità di trattamento aria ed i canali dovranno essere realizzati mediante appositi giunti antivibranti, allo scopo di isolarli dalle vibrazioni. I canali saranno supportati autonomamente per evitare che il peso del canale stesso venga trasferito sugli attacchi flessibili.
I canali preisolati saranno realizzati con pannelli sandwich eco-compatibili con le seguenti caratteristiche:
- Alluminio esterno: spessore 0,2 mm;
- Alluminio interno: spessore 0,08 mm;
- Conduttività termica iniziale: 0,021 W/(mK) a 10 °C;
- Densità isolante: 48 kg/m3;
- Componente isolante: poliuretano espanso ad alta densità esente da gas serra (CFC, HCFC, HFC) e idrocarburi (HC);
- % celle chiuse: > 95% secondo ISO 4590;
- Reazione al fuoco: classe 0-1 secondo D.M. 26/06/84;
I canali avranno sepssore minimo di 20 mm se utilizzati in cavedio o controsoffitto mentre all’esterno o in locale tecnico avranno spessore minimo di 30 mm.
CANALE FLESSIBILE
Saranno utilizzati esclusivamente per il collegamento di unità terminali alle canalizzazioni rigide. È ammesso l’impiego di canali flessibili dei tipi seguenti.
Canale flessibile realizzato da doppio strato di tessuto in materiale plastico rinforzato con fibra di vetro, irrigidito da una spirale di acciaio armonico avvolta tra i due strati di tessuto. Il condotto dovrà avere classe di reazione al fuoco non superiore a 1, secondo il D.M.I. 26/6/84. Il canale dovrà avere superficie interna liscia. L’eventuale isolamento termico andrà applicato all’esterno.
Canale flessibile realizzato con un nastro di alluminio o di acciaio inossidabile avvolto elicoidalmente. Le giunzioni elicoidali saranno tali da garantire tenuta all’aria e flessibilità. L’eventuale isolamento termico andrà applicato all’esterno. I canali saranno incombustibili (classe 0 di reazione al fuoco secondo il D.M.I. 26/6/84).
In ogni caso i canali saranno a perfetta tenuta, leggeri, robusti, di elevatissima flessibilità e adattabilità ed avere classe di reazione al fuoco non superiore a 1, secondo il D.M.I. 26/6/84.
Tutti i raccordi e le giunzioni dei condotti flessibili sia con altri condotti flessibili che con condotti rigidi, saranno del tipo a manicotto, con fascetta stringitubo a vite, montati con interposizione di gomma o altro materiale di tenuta.
Qualora il diametro del flessibile sia diverso da quello dell’attacco dell’apparecchio da collegare (unità terminale o simile) verrà utilizzato un raccordo tronco-conico rigido, in lamiera zincata, collegato al condotto flessibile nel modo su esposto.
In tutti i reparti sanitari e di degenza non sarà in nessun caso ammesso l’impiego di tratti di canali dell’aria di tipo flessibile aventi lunghezza superiore a 2 metri, completi di materiale vario di consumo e fascette stringitubo. Tutti i modelli saranno rigorosamente accompagnati da certificazione conforme a quanto prescritto dai VV.F.
CANALI MICROFORATI
I canali microforati per climatizzazione sono realizzati con un tessuto la cui grammatura si aggira tra i 200 e i 220 grammi: a fronte di un peso così leggero, comunque, vale la pena di mettere in evidenza una notevole robustezza – superiore di poco rispetto a quella delle cuciture – che fa sì che tali prodotti siano ideali per soddisfare le esigenze più diverse.
Infatti, affinché siano garantiti agli utenti dei benefici concreti, non è sufficiente che siano robuste le cuciture, ma è indispensabile che tutti i tessuti lo siano nel complesso.
Una delle caratteristiche più significative dei tessuti adottati per i canali microforati per climatizzazione è rappresentata dall’utilizzo delle fibre continue, grazie alle quali la manutenzione dei dispositivi e la loro pulizia risultano più semplici e agevoli. La microforatura fa sì che la distribuzione dell’aria fresca sia omogenea e uniforme per tutto l’ambiente, senza differenze tra una zona e l’altra (e in particolare tra le zone più vicine al punto in cui l’aria viene immessa e quelle più lontane), e soprattutto senza le fastidiose e poco opportune correnti di aria fredda.
SILENZIATORI DA CANALE
Silenziatori rettangolari con cassa e setti in lamiera di acciaio zincata (spessore setti 200 mm). Materiale fonoassorbente in lana di roccia 55 Kg/m3 rivestito con velovetro nero, classe di resistenza al fuoco M0; prove acustiche secondo ISO EN 11691.
Adatti per attenuazione da 250 a 8 k Hz. Flangia rapida da 30 mm fino a 6 m di perimetro o max 2 m di profondità, oppure 40 mm per misure superiori.
SERRANDE DI TARATURA IN ACCIAIO ZINCATO
Dovranno corrispondere a quanto prescritto dalle norme DIN 1946, costituite da alette nervate semplici in lamiera di acciaio zincato, a movimento contrapposto, con assi alloggiati in boccole di nylon e telaio con profilo ad "U", levismi in lamiera d’acciaio zincato, servocomando elettrico o pneumatico. Complete di controtelaio in acciaio zincato di fissaggio a canale e di ogni accessorio per la perfetta messa in opera nel rispetto della normativa vigente.
SERRANDE DI TARATURA IN ACCIAIO ZINCATO A TENUTA ERMETICA
Dovranno corrispondere a quanto prescritto dalle norme DIN 1946, costituite da alette nervate semplici in lamiera di acciaio zincato, a movimento contrapposto, con assi alloggiati in boccole di nylon e telaio con profilo ad "U", levismi in lamiera d’acciaio zincato, guarnizioni di tenuta sulle alette in gomma siliconica. Complete di controtelaio in acciaio zincato di fissaggio a canale e, quando richiesto, di servocomando elettrico.
SERRANDE TEGLIAFUOCO
Le serrande tagliafuoco saranno utilizzate ovunque sarà necessario attraversare solette o pareti tagliafuoco, dove indicato sui disegni o elaborati di progetto, o comunque se richiesto dai VV.F. Saranno del tipo certificato, secondo UNI EN 1366-2 per installazione verticale ed orizzontale per installazione a parete o da canale, costituite da un involucro, ed accessori di funzionamento in lamiera zincata o in altro materiale come specificato nell’Elenco Prezzi Unitari, complete di dispositivi automatici di chiusura, battute angolari inferiore e superiore, bussole in plastica e movimento di sgancio termico tramite fusibile con temperatura di fusione al valore prescritto e tramite dispositivo di riarmo di tipo motorizzato ed asservito a sistema centralizzato di rilevazione incendi, se richiesto. Saranno previsti microinterruttori per la segnalazione di stato della serranda.
Tutti i modelli saranno rigorosamente accompagnati da certificazione conforme a quanto prescritto dai VV.F.
L’installazione della pala di chiusura dovrà avvenire perfettamente in asse con la struttura di compartimento relativa. In tal senso sarà preferibile utilizzare serrande omologate dotate di beveraggio di rimando a comando remoto fuori parete. In alternativa saranno fornite serrande dotate di cofanatura in fibrosilicati dotata della medesima resistenza al fuoco del compartimento.
Sarà comunque evitato lo scasso della parete o di parte di essa al fine dell’inserimento delle apparecchiature di comando della serranda con relativa riduzione del grado di resistenza della compartimentazione stessa.
GRIGLIE DI TRANSITO
Le griglie di transito saranno del tipo antiluce, in alluminio con alette fisse a "V" e telaio in robusto profilato a profondità regolabile.
La velocità d’attraversamento dell’aria dovrà essere inferiore a 1 m/s.
GRIGLIE DI PRESA/ESPULSIONE ARIA
Le griglie saranno in acciaio zincato o alluminio ad alette fisse a speciale profilo antipioggia, con rete zincata antinsetti.
Dovrà anche essere presa in considerazione l’altezza d’installazione per garantire un’efficace protezione dalla neve, onde evitare depositi che possano impedire il regolare flusso dell’aria.
GRIGLIA DI RIPRESA ARIA
Le griglie di ripresa, saranno in alluminio ad alette fisse con distanziatori montati in modo da eliminare ogni vibrazione e saranno munite di serranda di taratura.
L’applicazione avverrà con viti nascoste.
Nel caso d’aspirazione a pavimento, saranno previste griglie (in ottone od altro materiale da approvare) del tipo pedonabile ed asportabile con relativo "cestello" sottostante.
VALVOLE DI VENTILAZIONE
Queste valvole saranno da impiegarsi per l’estrazione dell’aria viziata dai servizi igienici o dove indicato sui disegni di progetto.
La costruzione dovrà essere di tipo circolare ad alta perdita di carico e basso livello di rumorosità, in lamiera di alluminio laccata di colore bianco salvo esplicite indicazioni diverse.
La regolazione dovrà essere consentita mediante la rotazione relativa dei coni, con la possibilità di blocco sul valore desiderato con dado posteriore o sistema equivalente.
DIFFUSORI DI MANDATA E RIPRESA AD EFFETTO ELICOIDALE
Diffusore a soffitto per mandata o ripresa ad effetto elicoidale adatto per l’installazione in impianti a portata costante o a portata variabile a seconda dei casi.
Dotato di piastra frontale quadrata o circolare, con disposizione delle alette circolare, sezione trasversale libera, resistenza e livello sonoro invariati a prescindere dalla posizione delle alette (regolabili).
Costituito da piastra frontale in lamiera d’acciaio verniciato RAL 9010 (bianco), con alette deflettrici a profilo alare, singolarmente orientabili posizionate in senso radiale, in plastica RAL 9010 (bianco), RAL 9005 (nero) o alluminio verniciato nella colorazione della piastra frontale:
per mandata con alette direzionali, con piastra frontale quadrata o tonda, disposizione alette circolare. per ripresa, senza alette direzionali, con piastra frontale quadrata o tonda, disposizione alette circolare.
Fornito normalmente con montaggio viti nascoste.
Completi di piastra frontale in: alluminio anodizzato naturale (E6/EV1), con montaggio viti nascoste, con camera di raccordo e serranda di taratura, raccordo flessibile.
La possibilità di regolazione può essere necessaria se, dopo l’installazione, nelle immediate vicinanze del diffusore si verifica la presenza di ostacoli come colonne o armadi. L’esecuzione "lancio da un lato" è particolarmente adatta ai corridoi perché evita che i lanci vengano rivolti direttamente dalla parete alla zona di passaggio. Salvo altre indicazioni nell’ordine,
Il lancio può essere modificato in loco successivamente, anche in caso di esecuzione integrata, senza alcun problema e senza l’utilizzo di utensili particolari. La perdita di carico e il livello sonoro sono costanti in tutte le posizioni delle alette.
Camera di raccordo (coibentata se di mandata), in lamiera d’acciaio zincata con asole di sospensione con lamiere forate equalizzartici, interno verniciato, con serranda di taratura in lamiera forata sui manicotti di raccordo, regolabile dal basso, per la regolazione della portata d’aria, guarnizione di tenuta in gomma, sui manicotti di raccordo.
CASSETTE VAV
Le cassette miscelatrici VAV sono dei dispositivi di controllo della portata per sistemi a doppio condotto a porta costante o variabile. Sono formate da un cassone in acciaio zincato e rivestito internamente da uno strato di materiale fonoassorbente in lana di roccia protetta da velo vetro e lamiera microstirata.
I due raccordi circolari per l’emissione dell’aria calda e fredda, disposti in parallelo per rendere la cassetta più compatta, terminano con elementi elicoidali che favoriscono la miscelazione, alla quale è possibile accedere attraverso uno sportello d’ispezione.
Ciascun canale dispone di una serranda di regolazione comandata da un servomotore. Nella camera posta a valle di quella di miscelazione separata da una rete dorata per l’equalizzatore del flusso d’aria, è posta una flangia di lettura della pressione differenziale per la portata totale. Ogni singolo apparecchio viene tarato per la portata massima e minima in fabbrica e provato aeraulicamente.
TERMOMETRO DA CANALE
Il termometro da canale sarà composto da un quadrante spazzolato in alluminio, il materiale di alloggiamento è in acciaio inox AISI 304. Il termometro avrà le seguenti caratteristiche:
- Fondo scala -30°C … +60°C;
- Materiale tubo immersione Acciaio INOX AISI 316Ti;
- Dimensione nominale: 40 mm;
- Protezione: IP52
FLUSSOSTATO DA CANALE
Il flussostato ad aria verrà realizzato con uscita di commutazione (monostadio o a due stadi), come sensore di flusso ⁄ flussometro. Una regolazione di precisione del valore del range di misura tramite potenziometro può essere eseguita dall'utilizzatore. Il flussometro dell'aria ⁄ sensore di flusso dell'aria è adatto al monitoraggio o controllo di flussi d'aria in canali, ventilatori, valvole a farfalla, per il monitoraggio in funzione del flusso di umidificatori e batterie di riscaldamento elettriche secondo DIN 57100 Parte 420 o per l'impiego in collegamento con impianti DDC.
TORINO DI ESTRAZIONE ARIA BAGNI
Il torrino di aspirazione aria sarà del tipo centrifugo a getto orizzontale.
Le ventole avranno esecuzione a pale indietro e saranno in lamiera zincata.
La cupola parapioggia sarà in ABS. Inoltre sarà presente una rete di protezione antivolatile. Il torrino sarà nella versione silenziata.
TORINO DI ESTRAZIONE ARIA CAPPE
Il torrino di aspirazione aria sarà del tipo centrifugo a getto orizzontale.
Le ventole avranno esecuzione a pale indietro e saranno in lamiera zincata.
La cupola parapioggia sarà in ABS. Inoltre sarà presente una rete di protezione antivolatile.
Il torrino sarà nella versione silenziata. Sarà dotato di inverter e cablato alla rete di regolazione e all’alimentazione elettrica.
2.16 IMPIANTO GAS TECNICI TUBAZIONE IN RAME
Tubazioni in rame rispondente alla norma EN12735 in barre adatto all'impiego con aria compressa. La tubazione di rame sarà a saldare. Verrà realizzato trattamento di prepassivazione della superficie interna del tubo, marcatura indelebile ogni 60 cm con punzonatura della superficie esterna del tubo di rame, marcatura CE in conformità al Regolamento EU 305/2011 per i prodotti da costruzione (CPR).
TUBAZIONE IN ACCIAIO INOX AISI 316
Tubazioni in acciaio INOX AISI 316 elettropulito in barre adatto all'impiego con gas tecnici. La tubazione in acciaio INOX 316 sarà a saldare.
VALVOLA A SFERA IN ACCIAIO INOX AISI 316
Valvola a sfera in acciaio INOX AISI 316 adatta all'impiego con gas tecnici a chiusura rapida. La valvola ha sedi di tenuta in teflon, volantino a leva o a farfalla.
VALVOLA A SFERA IN OTTONE CROMATO
Valvola a sfera in ottone cromato adatta all'impiego con gas tecnici a chiusura rapida. La valvola ha sedi di tenuta in teflon, volantino a leva o a farfalla.
ELETTROVALVOLA GAS TECNICI
Le elettrovalvole avranno la funzione di arrestare l’approvigionamento dei gas tecnici all’interno del laboratorio e saranno alloggiate nella cassetta di derivazione gas tecnici. Le elettovalvole avranno alimentazione a 24V.
ELETTROVALVOLA GAS TECNICI - ATEX
Le elettrovalvole avranno la funzione di arrestare l’approvigionamento dei gas tecnici all’interno del laboratorio e saranno alloggiate nella cassetta di derivazione gas tecnici esplosivi e infiammabili. Le elettrovalvole avranno alimentazione a 24V e saranno ATEX.
CENTRALE DI PRODUZIONE ARIA MEDICALE
Il compressore d’aria a vite monostadio con trasmissione a cinghie, prefiltraggio dell’aria in aspirazione, valvola di aspirazione e di scarico a controllo pneumatico, serbatoio olio combinato con separazione multistadio, valvola di sicurezza, valvola di non ritorno e di minima pressione, valvola di controllo termostatico della temperatura dell’olio, filtro olio a cartuccia sostituibile completo di pannello di controllo indicante: pressione di mandata, temperatura di mandata, ore totali di funzionamento, macchina in funzione, caratterizzato dalle seguenti specifiche: pressione di lavoro 10 bar, potenza 4,0 kW, portata 0,36 m3/min. Comprensivo di essiccatore e serbatoio integrati.
Filtro grado Q, filtro grado P, filtro grado C, uno scaricatore automatico di condensa temporizzato, un riduttore di pressione de centrale stabilizzatore del valore di pressione in rete a P=8 bar con portata di 80 mc/h; conforme alla norma EN 738-2.
Valvola a sfera di D. 1" per gas medicali a chiusura rapida in ottone cromato stampato con sedi di tenuta in teflon, volantino a leva o a farfalla, completa di raccordi a tre pezzi in ottone per l'installazione a saldare in rame, esente da residui oleosi e completamente sgrassate.
Quadro elettrico a struttura modulare per il comando ed il controllo dei compressori con la relativa sezione di potenza ed i moduli logici di controllo con grado di protezione IP55 dotato di allarme acustico-luminoso indicante:
- allarme catene filtranti;
- allarme punto di rugiada;
- allarme compressore;
- allarme compressore;
- allarme pressione di linea con possibilità di impostazione dei parametri d’allarme tramite personal computer.
CENTRALE DI DECOMPRESSIONE SEMIAUTOMATICA 1+1 POSTI BOMBOLA PER GAS COMBURENTI E INERTI
Centrale decompressione semiautomatica 1+1 posti bombola per gas comburenti e inerti
in ottone completa di valvola di ritegno DX in ottone, Serpentina 11144 inox, modulo d'allarme. Rastrelliera per 1 posto bombola atta all'installazione a parete in acciaio verniciato con resine epossidiche o zincata a caldo completa di catenelle per il fissaggio delle bombole secondo normativa. Raccordo collegamento trasduttore/modulo inox MI-CISA.
Trasduttore di pressione con uscita 4-20 mA
Il sistema di regolazione viene gestito e controllato da un sistema di supervisione che controlla l’intero edificio. Il sistema sarà composto dai seguenti elementi:
EDIFICIO A
n.2 PXC100-E. D: CONTR MOD FINO A 200 DP GESTIBILI (IP).
n.2 TXS1.12F10: ALIMENTATORE MODULI
n.3 TXS1.EF10: CONNETTORE BUS
n.5 TXM1.16D: MODULO 16 INGRESSI DIGITALI
n.6 TXM1.6R: MODULO 6 USCITE DIGITALI
n.5 TXM1.8U: MODULO 8 INGRESSI USCITE ANAGLOGICHE
n.2 TXA1.K12: INDIRIZZI 1-12 +RESET
n.1 PXM40: PXM40 TOUCH PANNEL 10,1
n.1 MIS_ENERGY SYSTEM: Programmazione, schemi elettrici, trasferta
n.4 PXC36.1-E. D: Controllore compatto (IP), fino a 36 dp fisici On Board, 16 dp fisici
n.1 MIS_ENERGY SYSTEM: Programmazione, schemi elettrici, trasferta
n.40 DXR2.E12P-102A: Controllore Compatto Bacnet DXR2.E12P-102°
n.40 QMX3.P34: QMX3.P34 UNITA AMBIENTE A PARETE BUS PL
n.51 DXR2.E09-101A: Controllore Compatto Bacnet DXR2.E09-101A
n.51 QMX3.P34: QMX3.P34 UNITA AMBIENTE A PARETE BUS PL
n.38 QBM3020-5: SONDA DP DA CANALE 0...500 PA, 300...500 PA, ATTIVA
n.1 MIS_ENERGY SYSTEM: Programmazione, schemi elettrici, trasferta
n.1 QAC22: SONDA T ESTERNA PASSIVA
n.4 VBF21.100: VALVOLA 3 VIE A SETTORE DN100
n.4 SAL81.00T10: MOTORE 3 PTI 24 V AC/DC 10NM
n.9 QAE2120.010: SONDA T AD IMMERSIONE PASSIVA
n.6 QAP21.3: SONDA T A CAVO PASSIVA
n.6 ALT-SS280: ACCESSORIO PER RAK
n.15 QAE2120.010: SONDA T AD IMMERSIONE PASSIVA
n.4 VXF42.50-40: VALVOLA 3 VIE, FLANGIATA, PN16, XX00, XXX 00
x.0 XXX00.00: MOTORE 0..10 V 24 V AC/DC
n.8 GCA126.1E: SERVOCOMANDO SERRANDA ROTATIVO ON/OFF 24 V AC
n.8 QBM3020-25: SONDA DP DA CANALE 0..2500 PA, 1600..2500 PA, ATTIVA
n.8 QFM2160: SONDA UR E T DA CANALE
n.4 QAM2120.040: SONDA T DA CANALE PASSIVA
n.8 QBM81-5: PRESSOSTATO DP DA CANALE 50..500 PA
n.4 QAF81.3: TERMOSTATO DA CANALE ANTIGELO
n.4 VXG44.32-16: VALVOLA 3 VIE SEDE/OTTURATORE DN32 PN16 FIL.
n.4 ALG323: KIT DA 3 BOCCHETTONI DN32 G2
n.4 SAS61.03: MOTORE 0-10VDC 24V AC DC 400N
n.2 VXF42.65-63: VALVOLA 3 VIE, FLANGIATA, PN16, XX00, XXX 00
x.0 XXX00.00: MOTORE 0..10 V 24 V AC/DC
n.1 VXF42.50-40: VALVOLA 3 VIE, FLANGIATA, PN16, XX00, XXX 00
x.0 XXX00.00: MOTORE 0..10 V 24 V AC/DC
n.1 VXG44.40-25: VALVOLA 3 VIE SEDE/OTTURATORE DN40 PN16 FIL.
n.1 ALG403: KIT DA 3 BOCCHETTONI DN40 G2 ¼
n.1 SAS61.03: MOTORE 0-10VDC 24V AC DC 400N
n.1 VXF42.80-80: VALVOLA 3 VIE, FLANGIATA, PN16, XX00, XXX 00
x.0 XXX00.00: MOTORE 0..10 V 24 V AC/DC
n.1 QPM2100: SONDA CO2 DA CANALE compreso di:
Estensioni di licenza per pacchetto completo EDIFICIO A BACNET Estensioni di licenza per pacchetto completo EDIFICIO A KNX
Estensioni di licenza per pacchetto completo EDIFICIO A CERBERUS PRO Chiave di licenza siemens dongle
Programmazione pagine grafiche, configurazione, corso di istruzione al personale abilitato. Programmazione pagine grafiche, configurazione, corso di istruzione al personale abilitato.
Marca: SIEMENS o similare Mod.: DESIGO o similare
EDIFICIO B
n.1 PXC100-E.D: CONTR MOD FINO A 200 DP GESTIBILI (IP).
n.1 TXS1.12F10: ALIMENTATORE MODULI
n.2 TXS1.EF10: CONNETTORE BUS
n.2 TXM1.16D: MODULO 16 INGRESSI DIGITALI
n.2 TXM1.6R: MODULO 6 USCITE DIGITALI
n.3 TXM1.8U-ML: MODULO 8 INGRESSI XXXXXXXXXX XX, XX, XX
x.0 XXX0.X00: INDIRIZZI 1-12 +RESET
n.1 PXM40.E: BACnet/ IP touch panel 10 with embedded web server
n.1 MIS_ENERGY SYSTEM: Programmazione, schemi elettrici, trasferta
n.4 PXC36.1-E.D: Controllore compatto (IP), fino a 36 dp fisici On Board, 16 dp fisici
n.1 MIS_ENERGY SYSTEM: Programmazione, schemi elettrici, trasferta
n.37 DXR2.E09-101°: Controllore Compatto Bacnet DXR2.E09-101A
n.37 QMX3.P34: QMX3.P34 UNITA AMBIENTE A PARETE BUS PL
n.1 MIS_ENERGY SYSTEM: Programmazione, schemi elettrici, trasferta
n.14 QAE2120.010: SONDA T AD IMMERSIONE PASSIVA
n.1 QAC22: SONDA T ESTERNA PASSIVA
n.2 VXF42.50-40: VALVOLA 3 VIE, FLANGIATA, PN16, XX00, XXX 00
x.0 XXX00.00: MOTORE 0..10 V 24 V AC/DC
n.2 VXF42.65-63: VALVOLA 3 VIE, FLANGIATA, PN16, XX00, XXX 00
x.0 XXX00.00: MOTORE 0..10 V 24 V AC/DC
n.8 GCA126.1E: SERVOCOMANDO SERRANDA ROTATIVO ON/OFF 24 V AC
n.8 QFM2160: SONDA UR E T DA CANALE
n.4 QAM2120.040: SONDA T DA CANALE PASSIVA
n.8 QBM81-5: PRESSOSTATO DP DA CANALE 50..500 PA
n.8 QBM3020-25: SONDA DP DA CANALE 0..2500 PA, 1600..2500 PA, ATTIVA
n.8 QAF81.3: TERMOSTATO DA CANALE ANTIGELO
n.6 VXG44.40-25: VALVOLA 3 VIE SEDE/OTTURATORE DN40 PN16 FIL.
n.6 ALG403: KIT DA 3 BOCCHETTONI DN40 G2 ¼
n.6 SAS61.03: MOTORE 0-10VDC 24V AC DC 400N
n.4 VXF42.80-80: VALVOLA 3 VIE, FLANGIATA, PN16, XX00, XXX 00
x.0 XXX00.00: MOTORE 0..10 V 24 V AC/DC
n.2 VXG44.32-16: VALVOLA 3 VIE SEDE/OTTURATORE DN32 PN16 FIL.
n.2 ALG323: KIT DA 3 BOCCHETTONI DN32 G2
n.2 SAS61.03: MOTORE 0-10VDC 24V AC DC 400N compreso di:
Estensioni di licenza per pacchetto completo EDIFICIO B BACNET Estensioni di licenza per pacchetto completo EDIFICIO B KNX
Estensioni di licenza per pacchetto completo EDIFICIO B CERBERUS PRO Chiave di licenza siemens dongle
Programmazione pagine grafiche, configurazione, corso di istruzione al personale abilitato. Programmazione pagine grafiche, configurazione, corso di istruzione al personale abilitato.
Marca: SIEMENS o similare Mod.: DESIGO o similare
CASSETTA DI RISCIACQUO
Cassetta di risciacquo da incasso, capacità 3/4,5 lt con dispositivo a doppia quantità, isolata contro la trasudazione (con polistirene da 4 mm su tutti i lati).
Piena capienza 3/4,5 litri, durata di riempimento inferore a 45 secondi con pressione di 3 bar e livello sonoro in fase di riempimento inferiore ai 20 db. Allacciamento idrico laterale o posteriore centrale con
rubinetto d'arresto accessibile rimuovendo la placca a muro. Attrezzabile con placche a muro a doppia a unica quantità, comandi pneumatici od elettrici. La placca è valutata a parte.
Compresi:
- fornitura e posa in opera della cassetta;
- tubo di risciacquo per montaggio ad incasso con tappo di protezione e coppelle in polistirolo espanso;
- rubinetto d'arresto;
- protezione da cantiere da apporre fino all'installazione della placca;
- accessori per il montaggio quali viti, guarnizioni, giunti raccordi ecc.;
- materiale vario di consumo.
VASO PER DISABILI
Vaso-Water sospeso per disabili, con scarico orizzontale (6 litri). Profilo ribassato che ne consente l'uso anche come bidet. Compreso sedile anatomico in poliuretano con apertura anteriore per l'uso come bidet. Costruito in vetrochina ottenuta con materiali di alta qualità, miscelati smaltati e cotti a 1280-1300°C. Spessore dello smalto non inferiore a 0.7 mm. Caratteristiche di assorbimento dell'acqua non superiori allo 0,5% nelle parti non smaltate. Risciacquo garantito per una portata di acqua di 6 litri per 4 secondi di colore bianco.
Posizionamento secondo norme tecniche allegate. Compresi:
- vaso water;
- cassetta di risciacquo esterna posteriore (per le versioni monoblocco);
- comando di risciascquamento a pulsante, posto sulla parete laterale;
- sedile copribordo anatomico;
Il sanitario dovrà essere conforme a quanto richiesto dal sistema Leed.
- opportune mensole di sostegno del vaso water su parete in muratura (nel caso in cui il vaso water venisse fissato su parete in cartongesso la struttura metallica di sostegno all'interno della parete sarà valutata a parte);
- viterie di fissaggio in acciaio inox/cromato;
- tasselli meccanici in ottone/bronzo;
- strettoio di scarico con guarnizione in gomma;
- canotto di raccordo e lavaggio con rosetta.
VASO WATER SOSPESO
Vaso-Water sospeso con scarico orizzontale (6 litri). funzionante con passo rapido, flussometro, cassetta alta o immurata. Da completare con sedile. Costruito in vetrochina ottenuta con materiali di alta qualità, miscelati smaltati e cotti a 1280-1300°C. Spessore dello smalto non inferiore a 0.7 mm. Caratteristiche di assorbimento dell'acqua non superiori allo 0,5% nelle parti non smaltate. Risciacquo garantito per una portata di acqua di 6 litri per 4 secondi.di colore bianco.
Compresi:
- vaso water;
- opportune mensole di sostegno del vaso water del tipo sospeso su parete in muratura (nel caso in cui il water venisse fissato su parete in cartongesso la struttura metallica di sostegno all'interno della parete sarà valutata a parte);
- viterie di fissaggio in acciaio inox/cromato;
- tasselli meccanici in ottone/bronzo;
- strettoio di scarico con guarnizione in gomma;
- canotto di raccordo lavaggio con rosetta.
LAVABI PER DISABILI BAGNI COMUNI
Lavabo sospeso, speciale per disabili con profilo ergonomico, con appoggiagomiti e paraspruzzi, bordi anatomici con incavi sagomati anatomicamente per permettere un uso confortevole, lato frontale concavo per facilitare l'accostamento di una persona seduta in carrozzina. Costituito in gres porcellanato od in vetrochina ottenuti con materiali di alta qualità, miscelati smaltati e cotti a 1250- 1300°C. Spessore dello smalto non inferiore a 0.7 mm. Caratteristiche di assorbimento dell'acqua non superiori allo 0,5% nelle parti non smaltate per la vetrochina, 9% per il gres porcellanato. Le caratteristiche dimensionali alle quali gli apparecchi sanitari devono corrispondere sono quelli stabiliti dalla normativa UNI EN vigente in materia, posizionamento secondo schede tecniche allegate.
Posizionamento secondo norme tecniche allegate. Compresi:
- lavabo per disabili, di prima scelta, con bordo arrotondato per avvicinamento carrozzina, nelle dimensioni indicative riportate;
- opportune mensole di sostegno lavabo, di tipo fisso, su parete in muratura o cartongesso (eventuali mensole inclinabili verranno quotate a parte;
- viti di fissaggio in acciaio inox;
LAVABO SERVIZI COMUNI
Lavabo in vetrochina di prima scelta costruito in vetrochina ottenuta con materiali di alta qualità, miscelati smaltati e cotti a 1280-1300°C. Spessore dello smalto non inferiore a 0.7 mm. Caratteristiche di assorbimento dell'acqua non superiori allo 0,5% nelle parti non smaltate. Tutti i sanitari, ad eccezione delle versioni di tipo clinico saranno dotate di foro per miscelatore e foro di troppopieno.
Le caratteristiche dimensionali alle quali gli apparecchi sanitari devono corrispondere sono quelli stabiliti dalla normativa UNI EN vigente in materia.
Compresi:
- lavabo di prima scelta in vetrochina di colore bianco, nelle dimensioni indicative riportate con o senza colonna o semicolonna come indicato;
- opportune mensole in acciaio zincato per il sostegno del lavabo su parete in muratura;
- viti di fissaggio in acciaio inox.
GRUPPO MONOBLOCCO SOSPESO WC-BIDET PER BAGNI DISABILI COMUNI
Gruppo monoblocco sospeso WC-BIDET realizzato in vitreous-china bianco completo di bacino, sifone idraulico, sistema di distribuzione dell’acqua incorporato destinato al lavaggio delle pareti interne e alla pulizia, superficie destinata al contatto con l’acqua di lavaggio e scarico dei rifiuti liscia, quote di raccordo predisposte per il collegamento con le tubazioni di scarico.
Completi di cassetta di risciacquo esterna 5 litri, ad incasso con tubo corrugato passacavo e tubicino trasparente per passaggio aria, rubinetto di alimentazione, tubo di scarico e batteria di scarico interna con galleggiante ad alimentazione laterale, pulsantiera tradizionale frontale con doppia erogazione in acciaio inox satinato, comando pneumatico a parete con pulsante da parete ad incasso cromato. Comando cassetta del tipo facilitato con pulsante posto sulla parete laterale.
Completi di telaio di sostegno vaso/cassetta in acciaio zincato con fissaggio sui montanti e a pavimento adatto per pareti in cartongesso (di adeguata resistenza meccanica per applicazioni in comunità – 200 kg di punta), dotati di seduta termoplastica ABS con sedile con apertura frontale per
comunità, kit di scarico da incasso in Polietilene e di ogni accessorio necessario al fine di consentire una installazione a perfetta regola d’arte.
viterie di fissaggio in acciaio inox/cromato; tasselli meccanici in ottone/bronzo;
strettoio di scarico con guarnizione in gomma; canotto di raccordo e lavaggio con rosetta;
miscelatore ad incasso con doccetta telefono (funzione bidet) posti sulla parete laterale;
sedile ergonomico con coperchio in legno rivestito di poliestere; Comprensivo di quant'altro necessario, anche se non espressamente indicato, e quant'altro necessario per l'esecuzione ultimata a regola d'arte.
MANIGLIONI PER BAGNI DISABILI
Maniglioni per bagno disabili realizzato con serie di maniglioni di sostegno (tubo lineare, angolari, montanti verticali, maniglione per porta e lavabo, ecc.) in tubolari di nylon poliammide autoestinguente e anima in alluminio di diametro esterno 35 mm, del tipo modulare componibili, ad estensione orizzontale lungo il perimetro del bagno e/o verticale fino in prossimità degli apparecchi sanitari secondo quanto previsto e/o specificato negli elaborati di progetto ed in ogni caso dalla normativa vigente in materia.
Il modello e il colore saranno da campionare secondo le indicazioni di progetto e/o della DL in accordo con la committenza.
Comprensivo di accessori di completamento, supporti, fissaggi vari e materiali vari di consumo.
I maniglioni devono essere posati ad una distanza minima di 5 cm dalle pareti per garantire una buona presa. I maniglioni e i relativi tasselli di ancoraggio (da valutare attentamente a seconda della tipologia di parete a cui vengono fissati) devono garantire una portata minima di 150 kg.
Pilette di scarico
Pilette di scarico a pavimento con sifone e griglia in acciaio inox 14301, chiusura a campana in PP estraibile, flangia pressata, fori di drenaggio, tiranti a vite. Costruzione regolabile in altezza. Altezza di sifonatura minima: 50 mm Griglia di tipo meticolato antisdrucciolo, classe L.15. Complete di ogni
accessorio, anche se non espressamente previsto, per la corretta posa in opera, secondo la normativa vigente.
SPECCHIO PER BAGNO
Specchio per bagno di dimensioni non inferiori a 900x1100 mm. Comprensivo di accessori di completamento, supporti, fissaggi vari e materiali vari di consumo.
PORTAROTOLO
Portarotolo esterno del tipo con coperchio ribaltabile per la sostituzione del rotolo, interamente realizzato in materiale plastico. Comprensivo di accessori di completamento, supporti, fissaggi vari e materiali vari di consumo.
PORTAROTOLO CARTA ASCIUGAMANI
Portarotolo carta asciugamani esterno del tipo con coperchio ribaltabile per la sostituzione del rotolo, interamente realizzato in materiale plastico. Comprensivo di accessori di completamento, supporti, fissaggi vari e materiali vari di consumo.
MENSOLA PORTAOGGETTI
Mensola portaoggetti in materiale plastico completamente liscia o con bordi molto arrotondati; completa di mensole di fissaggio a parete, avente dimensioni non inferiori a 60x15 cm, tasselli con viti di fissaggio a muro e materiali vari di consumo.
DOSASAPONE
Distributore meccanico di sapone liquido, a parete, del tipo a comando manuale per pressione su leva o pulsante esterni, realizzato in ABS, antiurto, del tipo con contenitore di sapone in materiale plastico sostituibile a carica ultimata e completo di coperchio con chiusura a chiave. Sarà compresa la prima
carica di sapone. Comprensivo di accessori di completamento, supporti, fissaggi vari e materiali vari di consumo.
SCOPINO PER WC
Scopino per wc con scatole flessibili completo di contenitore, il tutto in materiale plastico e realizzato in modo da assicurare la chiusura del contenitore a scopino inserito, comprensivo di accessori di completamento e materiali vari di consumo.
RUBINETTERIE
XXXXXXXXX MISCELATORI SINGOLI LAVABI
Gruppo di erogazione monocomando per lavabi normali con bocca di erogazione fissa per lavabi ed orientabile per bidet dotata di rompigetto mousseur, completo, nelle versioni per lavabo normale e bidet, di asta di comando e piletta da 1" 1/4. Il gruppo di erogazione sarà costruito in ottone cromato a doppio strato di nichel (spessore 12 micron) con superfici arrotondate. Il dispositivo di miscelazione sarà realizzato con cartucce a dischi ceramici da 40 mm montati su sistema elastico che consenta movimenti precisi con componenti in materiale anticalcare ed anticorrosione. Leva ergonomica con terminale anticontundente (lunga per i lavabi disabili) e placca fosforescente blu e rossa. Le caratteristiche dimensionali, di tenuta, meccaniche, idrauliche ed acustiche alle quali i dispositivi devono corrispondere sono quelli stabiliti dalla normativa UNI EN vigente in materia. Compresi:
- gruppo di erogazione monocomando, cromato, per installazione su sanitario monoforo, nel diametro D=1/2";
- leva di comando (sollevabile e girevole), lunga almeno 170 mm del tipo ergonomico per i lavabi disabili, normale per lavabi normali e bidet;
- bocca di erogazione con rompigetto (mousseur orientabile nel caso del bidet);
- asta di comando e piletta da 1" 1/4 per lavabi normali e bidet;
- cartuccia a dischi ceramici;
- guarnizioni e materiali vari di consumo;
Il rubinetto dovrà essere conforme a quanto richiesto dal sistema Leed.
RUBINETTI TEMPORIZZATI
Xxxxxxxxx monocomando a chiusura temporizzata per lavabo, del tipo a pulsante temporizzato con collo cigno, realizzato in ottone cromato; dimensioni di massimo ingombro: cm. 14 x h. cm. 9.5, da installare sull’apparecchio, completi di ogni accessorio necessario al fine di consentire una installazione a perfetta regola d’arte, nel rispetto della normativa vigente.
Il rubinetto dovrà essere conforme a quanto richiesto dal sistema Leed.
XXXXXXXXX LAVABI DISABILI
Gruppo di erogazione monocomando per lavabi disabili con bocca di erogazione fissa per lavabi ed orientabile per bidet dotata di rompigetto mousseur, completo, nelle versioni per lavabo normale e bidet, di asta di comando e piletta da 1" 1/4. Il gruppo di erogazione sarà costruito in ottone cromato a doppio strato di nichel (spessore 12 micron) con superfici arrotondate. Il dispositivo di miscelazione sarà realizzato con cartucce a dischi ceramici da 40 mm montati su sistema elestico che consenta movimenti precisi con componenti in materiale anticalcare ed anticorrosione. Leva ergonomica con terminale anticontundente (lunga per i lavabi disabili) e placca fosforescente blu e rossa.
Le caratteristiche dimensionali, di tenuta, meccaniche, idrauliche ed acustiche alle quali i dispositivi devono corrispondere sono quelli stabiliti dalla normativa UNI EN vigente in materia. Compresi:
- gruppo di erogazione monocomando, cromato, per installazione su sanitario monoforo, nel diametro D=1/2";
- leva di comando (sollevabile e girevole), lunga almeno 170 mm del tipo ergonomico per i lavabi disabili, normale per lavabi normali e bidet;
- bocca di erogazione con rompigetto (mousseur orientabile nel caso del bidet);
- asta di comando e piletta da 1" 1/4 per lavabi normali e bidet;
- cartuccia a dischi ceramici;
- guarnizioni e materiali vari di consumo; Miscelatori con doccette bagni disabili (no bidet)
Corredo per vaso sospeso bagni comuni esterni privi di bidet composto da miscelatore termostatico esterno cromato, doccetta a pulsante con gancio a muro e tubo flessibile da mt. 1,2.
Rubinetto a sfera con portagomma
Xxxxxxxxx in ottone cromato con attacco portagomma, nei diametri indicati. Compresi:
- rubinetto a sfera in OT58;
- raccordi alla tubazione idrica;
- guarnizioni e materiale vario di consumo.
Il rubinetto dovrà essere conforme a quanto richiesto dal sistema Leed.
DOCCIA LAVAOCCHI:
Doccia lava occhi d’emergenza in acciaio zincato attivata da tirante doccia e leva o pedale per quanto riguarda il lava occhi.
La doccia avrà struttura in acciaio zincato e sarà collegata alla rete idrica a uso potabile.
L’attivazione dei comandi avverrà tramite comando manuale sia per il tirante che per il pedale.
2.19 IMPIANTO ANTINCENDIO E DI SICUREZZA CARTELLONISTICA DI SICUREZZA
Cartellonistica di sicurezza in alluminio conforme al UNI EN ISO 7010:2012 (cartelli di divieto, di
avvertimento, di prescrizione, di salvataggio e per le attrezzature antincendio), dimensioni circa cm 30x30, di tipo regolamentare riportante le colorazioni e le simbologie prevista dalla normativa vigente, posta in opera in modo ben visibile, completa di viti e tasselli per fissaggio a parete o staffe per fissaggio a soffitto, costituita di materiale il più possibile resistente agli urti, alle intemperie ed alle aggressioni dei fattori ambientali in materiale indicanti:
- cartelli di avvertimento, divieto, obbligo e pericolo;
- cartelli sostanze pericolose;
- cartelli multisimbolo;
- cartelli di salvataggio e antincendio;
- vie di esodo.
Completi di ogni accessorio, anche se non espressamente indicato, ma necessario al fine di consentire una installazione a perfetta regola d'arte secondo la normativa vigente.
TARGHETTE DI IDENTIFICAZIONE DELLE APPARECCHIATURE
Tutte le apparecchiature saranno dotate di targhette di denominazione dell’utilizzo a cui sono asservite. La dimensione dei caratteri sarà tale da rendere agevole la lettura da una distanza minima di 2 m o omunque da distanza superiore in caso di montaggio su tubazioni e/o dispositivi non accessibili. Le targhette saranno in alluminio anodizzato o plastica dura con scritte pantografate e dotate di istanziatore per consentire la posa della coibentazione.
Il fissaggio delle targhette avverrà mediante viti o chiodi a strappo o catenella metallica.
N.B. – La cartellonistica regolamentare di legge (ad esempio per i VV.F.) da apporre in prossimità delle apparecchiature (es. componenti dell’impianto antincendio ecc.) è compresa.
IMPIANTO ELETTRICO A SERVIZIO DEGLI IMPIANTI MECCANICI
Gli impianti elettrici generali facenti parte del presente appalto sono interfacciati in modo coordinato con le apparecchiature e i sistemi previsti per gli impianti elettrici esistenti.
Per le linee elettriche di qualsiasi tipo e genere descritte in questo capitolo vengono adottate le seguenti due definizioni:
- Linee elettriche di potenza per le alimentazioni a 400/230 V o a bassissima tensione (24 V, 48 V, ecc.);
- Linee elettriche ausiliarie o di segnale per regolazioni, comandi, controlli, segnalazioni, ecc..
REALIZZAZIONE DI SUPPORTI E STAFFAGGI PER TUBAZIONI
L'opera consiste nella realizzazione di supporti per il contenimento delle tubazioni, del tipo:
- mensole opportunamente dimensionate, costituite da profilati in acciaio zincato complete di bulloni, dadi, rondelle, viti e quant’altro necessario per il fissaggio delle stesse alla struttura portante;
- collari di tipo specifico per la tubazione da staffare, realizzati in acciaio zincato completi di viti di serraggio, viti e tasselli o bulloni, dadi e rondelle di fissaggio alle mensole o alla struttura portante;
- staffagli a punto fisso per tubazioni composto da supporti, staffe, fascette e quant’altro utile a conseguire la definizione di un punto di fissaggio indeformabile e rigido rispetto alla struttura di supporto.
L’opera sarà comprensiva di ogni accessorio necessario per dare l’opera finita a regola d’arte, compreso l’eventuale ripristino dell'intonaco della parete ove danneggiata nella posa delle tubazioni in interno e della guaina ove danneggiata nella posa delle tubazioni in esterno.
APPARECCHIATURE IMPIANTO ANTINCENDIO IDRANTI
Idrante a muro UNI 45 regolamentare conforme alle norme UNI EN 671-2, tipo a parete per interno costituito
da:
- cassetta in lamiera di acciaio nero verniciata antiruggine con colore finale a smalto rosso (tipo da incasso o esterno secondo necessità, RAL 3000)
- sportello in alluminio anodizzato a profilo piatto, con alette portavetro, chiusura a serratura e vetro incluso
- lancia idrica a triplo effetto in ottone-rame UNI 45 regolamentare VV.FF. con bocchello svitabile diametro 12 mm
- manichetta in tubo di nylon rosso, gommato internamente, UNI 45, lunghezza 30 metri, pressione di esercizio 18 kpa
- raccordo in tre pezzi legato a macchina sulla manichetta, UNI 45
- serie di raccordi in ottone UNI 45 con legatura in filo di acciaio zincato
- rubinetto idrante UNI 45 diametro 1” ½ in ottone
- accessori vari di completamento
-
TUBAZIONI PER IDRANTI E NASPI
Le tubazioni flessibili antincendio saranno conformi alla UNI EN 14540 (DN 45) e alla UNI 9487 (DN 70).
GRUPPO ATTACCO AUTOPOMPA VV.FF. UNI 70
Il gruppo attacco autopompa del tipo regolamentare UNI 70/4" sarà composto dai seguenti accessori:
- Cassetta in lamiera di acciaio verniciata a fuoco, tipo pesante da esterno, dotata di portello a vetro completo di vetro e serratura con chiave quadra.
- Gruppo per attacco autopompa VVFF con due attacchi UNI 70 con girello, completo di rubinetti idrante, saracinesca, valvola di ritegno, valvola di sicurezza, valvola di scarico.
Il gruppo attacco autopompa dei Vigili del Fuoco dovrà essere installato in posizione facilmente agibile per l’autopompa, ed essere segnalato con apposito cartello indicatore. La cassetta verrà posata in nicchia, murata e sigillata con malta cementizia. Il gruppo verrà collegato alla tubazione di alimentazione della rete antincendio interna all’ edificio.
ESTINTORI PORTATILI
Dovranno essere certificati secondo le Norme UNI EN vigenti, ed omologati dal Ministero degli Interni,
secondo il D.M. 20/12/1982. Saranno del tipo a polvere, idonei per fuochi di classe A B C, permanentemente
pressurizzati, dotati di manichetta, impugnatura e manometro con le seguenti caratteristiche:
- tempo di scarica 11 secondi
- pressione di esercizio 140 Kpa a 20°C
- serbatoio in lamiera di acciaio
- pressione di collaudo 2500 kpa
- pressione min./max. di carica 1200/1500 kpa
- carica a polvere di kg. 6
- manometro a tenuta stagna
- gruppo valvola costruito interamente in ottone stampato OT 58, munita di dispositivo di sicurezza
- supporti di sostegno per installazione a parete
VALVOLE DI INTERCETTAZIONE
Le valvole saranno conformi alla UNI EN 1074. Le valvole devono avere PN compatibile con le caratteristiche degli impianti. Le valvole saranno costruite in modo che sia possibile individuare con immediatezza se sono aperte o chiuse; su di esse sarà chiaramente indicato il senso di chiusura.
Le valvole installate su tubazioni con DN 110 o superiore saranno esclusivamente a saracinesca con cunei in gomma.
VALVOLE DI NON RITORNO
Le valvole di non ritorno, sia orizzontali che verticali, saranno:
- esclusivamente del tipo a pressione differenziale;
- costruite in ghisa o in bronzo o in acciaio, con sedi di tenuta in metallo o in metallo e gomma;
- quelle di dimensioni minori di DN 65 possono essere filettate, quelle di dimensioni maggiori sono flangiate UNI 2223;
- munite di pannello di ispezione facilmente amovibile tale che attraverso di esso sia possibile accedere direttamente a tutti gli organi interni.
VALVOLE DI SICUREZZA: SISTEMI DI BLOCCAGGIO DELLE VALVOLE
Per bloccare le valvole di intercettazione nella posizione di servizio corretta saranno utilizzati: cinghie con piombino, catena con lucchetti o altro sistema equivalente tale da permettere l'immediata individuazione di una manomissione.
Le tubazioni saranno sostenute da appositi staffaggi in grado di assorbire le azioni sismiche. Tale studio costruttivo, verrà eseguito in fase di realizzazione dei lavori a spese dell’Appaltatore.
TUBAZIONI PER ADDUZIONE FLUIDI MODALITÀ DI ESECUZIONE
Le tubazioni dovranno essere installate in condizioni di massima sicurezza ed accuratezza con tutti i necessari accorgimenti per permettere la libera dilatazione delle linee. Le tubazioni dovranno essere installate nella posizione ed alle quote indicate sui disegni di progetto. Rientra negli oneri dell’Appaltatore produrre i disegni costruttivi relativi alle posizioni ed ai percorsi anche a seguito dei rilievi effettuati in cantiere per la verifica degli spazi effettivamente disponibili (cavedi, passaggi a soffitto in aree tecniche, passaggi in controsoffitto, ecc.) a propria cura sotto ala sua completa responsabilità, verificando in particolare le interferenze con gli altri impianti. I disegni dovranno essere sottoposti alla D.LL. che li confronterà con quelli di progetto e dovrà darne approvazione. L’Appaltatore dovrà provvedere a propria cura e spese alle eventuali operazioni di correzione e o di eventuali sostituzioni in accordo con la D.LL. L’Appaltatore non potrà richiedere compensi qualora per esigenze realizzative i percorsi delle tubazioni dovessero subire modifiche, rispetto ai disegni di progetto allegati al presente Capitolato Speciale d’Appalto. I termometri, i manometri e le targhette dovranno essere installati in modo da consentire una agevole lettura dal piano di calpestio o da eventuali piattaforme o passerelle di servizio. Le strumentazioni (termostati, sonde di temperatura, pressione, portata ecc.) dovranno potersi
agevolmente smontare e senza dover scaricare l’impianto. Per quanto possibile dovranno essere usate verghe di tubo nella loro completa lunghezza per ridurre il numero delle giunzioni e saldature.
Le valvole, le strumentazioni e le altre apparecchiature necessarie per il normale esercizio degli impianti dovranno essere installate in posizioni accessibili. In caso contrario l’Appaltatore dovrà provvedere a realizzare passerelle di accesso regolamentari senza che ciò gli dia adito a richiedere ulteriori compensi. Tutte le tubazioni immagazzinate in cantiere prima della posa dovranno essere protette alle estremità da idonei tappi che impediscano l’introduzione di corpi estranei.
MODALITÀ DI POSA
Le tubazioni saranno posate con interassi idonei a consentire lo smontaggio ed a permettere la corretta esecuzione del rivestimento isolante. Le tubazioni dovranno essere installate con la necessaria pendenza per garantire il completo svuotamento degli impianti e per favorire lo sfogo dell’aria contenuta nell’impianto attraverso i punti alti. Le dilatazioni dei tratti rettilinei saranno compensate con i bracci relativi ai cambiamenti di direzione delle tubazioni sempre che non si vengano a creare spinte eccessive non compatibili con le strutture esistenti e le apparecchiature collegate. Saranno previsti gli opportuni punti fissi e le necessarie guide scorrevoli. Nel caso di tubazioni incassate (a parete od a pavimento) saranno rivestite con guaine isolanti aventi la duplice funzione di consentire l’eventuale dilatazione e di proteggere le superfici contro aggressioni di natura chimica. È assolutamente vietato piegare qualsiasi tipo di tubazione ricoperta con guaina isolante senza prima aver provveduto alla rimozione della stessa; una volta eseguita la piegatura dovrà essere ripristinata la guaina. I tee saranno realizzati ad innesto con il sistema “a scarpa” utilizzando una curva in acciaio a 90° di adatto diametro ed opportunamente sagomata in modo da ottenere una perfetta corrispondenza con l’apertura sul fianco del tubo costituente il circuito principale. Le riduzioni saranno di tipo concentrico od eccentrico senza saldatura in relazione alle varie esigenze e comunque preventivamente concordate con la Direzione Lavori. I circuiti saranno equipaggiati dei dispositivi manuali ed automatici per lo sfogo dell’aria in ogni punto alto e di quelli per lo scarico dell’acqua in ogni punto basso anche se non espressamente indicato sui disegni di progetto. Tutti i punti alti delle reti di distribuzione dovranno essere dotati di barilotti di sfogo aria realizzati con tubi di acciaio, con fondi bombati e dotati in sommità di valvole automatiche di sfogo aria, complete di rubinetto a sfera di intercettazione con volantino a galletto. Al di sopra del punto di collegamento con la tubazione principale ciascun sfogo d’aria sarà dotato di un barilotto in acciaio nero, avente capacità non inferiore a 0,4 dm³ atto a contenere tutta l’aria che tendesse a raccogliersi nel punto alto durante l’intervento compreso fra due successive manovre di spurgo. Ove possibile sotto alla valvola suddetta verrà installato un imbuto collegato alla rete di scarico. Le dimensioni, la forma dell’imbuto e la posizione della valvola rispetto all’imbuto risulteranno tali da evitare fuoriuscite di acqua (per traboccamento o spruzzi) durante la manovra di sfogo. Il sistema di ancoraggio alle strutture dei dispositivi di sfogo aria sarà di tipo rigido per evitare spostamenti e vibrazioni durante le manovre di sfogo dovuti all’afflusso di
acqua mescolata con aria e dovrà essere in grado di assorbire gli eventi sismici. Dove possibile si convoglierà su di un unico imbuto più sfoghi d’aria mentre è assolutamente vietato riunire più tubazioni di sfogo su di un’unica valvola. Per quanto riguarda i dispositivi di scarico dei punti bassi, relativamente alla valvola ed all’imbuto di raccolta, valgono le medesime prescrizioni fornite per gli sfoghi d’aria. Nel caso non sia possibile l’installazione dell’imbuto si prevederà una tubazione zincata collegata direttamente con la rete di scarico. Le tubazioni si installeranno a perfetta regola d’arte e particolare cura sarà riservata nell’assicurare che gli assi dei tubi siano fra loro allineati, che i tratti verticali risultino perfettamente a piombo e che i tratti orizzontali siano in bolla. A quest’ultimo proposito fanno eccezione i tratti orizzontali appartenenti a circuiti per i quali, sui disegni di progetto, siano date esplicite indicazioni riguardo la direzione ed il valore da assegnare alla pendenza.
ATTRAVERSAMENTI CON TUBI DI PROTEZIONE
Alcuni fluidi, in particolare gas metano, possono richiedere in alcuni tratti la posa in tubo di protezione per convogliare all’esterno eventuali perdite. Detto tubo di protezione sarà realizzato con tubazione nera S.S. UNI 7287 messo in opera mediante saldatura ad arco od ossiacetilenica. L’intercapedine, fra condotta e tubo di protezione non deve essere minore di 2 cm. La condotta deve essere tenuta centrata da una corona di tasselli distanziatori di legno opportunamente trattati con materiale plastico oppure da collari di distanziatori isolanti di materiale plastico. I distanziatori devono essere posti in opera a distanza non superiore a 2 m e nel caso di distanziatori in legno ogni corona deve essere fornita da almeno 4 tasselli. Il tubo di protezione deve essere chiuso alle estremità con fasce di neoprene od altro materiale equivalente tenuto in posto da fasce metalliche, oppure con fasce termoestinguenti di polietilene od altro materiale equivalente, oppure con un sigillo di calcestruzzo. Il tubo di protezione deve avere, ad almeno una delle due estremità, un tubo di sfiato di diametro non inferiore a 30 mm, posizionato in modo da evitare la formazione di sacche di gas.
TUBAZIONI IN PEAD RACCORDERIA
Raccordi in PEAD (derivazioni a “T”, curve riduzioni concentriche ed eccentriche, ecc.) ottenuti mediante stampaggio ad iniezione perfettamente compatibili con le giunzioni a saldare o mediante giunti di tenuta filettati.
GIUNZIONI
Le giunzioni saranno di norma realizzate secondo i seguenti criteri:
· giunzioni con manicotto elettrosaldabile, obbligatoria per i diametri piccoli fino a DN 32;
· giunzione con saldatura testa a testa, consigliata per i diametri più grandi una per ogni caso non utilizzabile per gli spessori del tubo minore di 3 mm;
· flangiatura con guarnizione di tenuta eseguita saldando sulla tubazione in PEAD una cartella di battuta previo inserimento della flangia che può essere di materiale plastico o metallico;
· giunti filettati a tenuta idraulica in materiale plastico costituiti da ghiera di graffaggio ed un anello elastometrico di tenuta idraulica, utilizzabile fino al diametro massimo DN 75;
· giunti filettati a tenuta idraulica interna costituito in materiale metallico. Parametri per le saldature:
· temperatura superficiale del termoelemento (210°C);
· tempo di riscaldamento in relazione allo spessore in ogni caso non inferiore a s;
· pressione durante il riscaldamento riferita alla superficie da riscaldare 0,75 kgf/cm²;
· pressione di saldatura riferita alla superficie da saldare 1,5 kgf/cm²; Ulteriori prescrizioni di montaggio:
· manufatti da saldare con diametri e spessori corrispondenti;
· testate dei tubi preparate controllando la planarità della superficie di taglio; se questa planarità non esiste, o se occorre tagliare uno spezzone di tubo, occorre adoperare frese manuali per i piccoli diametri, a nastro o circolari per i diametri e gli spessori maggiori, queste ultime con velocità moderate per evitare il riscaldamento del materiale; · testate sgrassate con trielina od altri solventi clorurati; · tubazioni saldate e rimosse e messe in opera solo quando la zona di saldatura sia raffreddata naturalmente ed abbia raggiunto una temperatura non inferiore a 60°C; · giunzioni alle saracinesche flangiate mediante cartello di appoggio in PEAD saldate di testa all’estremità del tubo, secondo le modalità prescritte in precedenza e flange scorrevoli in acciaio plastificato, con inserzione di guarnizioni;
· tubazione priva di tensioni di alcun genere per l’adattamento delle esigenze di posa; vietato in particolare qualsiasi modellamento del tubo realizzato sia a freddo che a caldo;
· la tubazione non deve fare da portante ma deve essere portata e libera;
· nessuna forza deve sollecitare la tubazione;
· necessità di gioco nell’attraversamento di strutture portanti.
FINITURA SUPERFICIALE (TUBAZIONI NERE)
Le tubazioni aeree, previa accurata spazzolatura onde eliminare qualsiasi traccia di calamina in fase di distacco e ossidi superficiali, sino al grado St3 SIS.05/1967, dovranno essere verniciate con due mani di minio oleofenolico, spessore 60/80, la prima di colore rosso, la seconda di colore grigio con tempo di sovraverniciatura di 24 ore minimo a temperatura ambiente.
NORME DI MISURAZIONE
Le quantità delle tubazioni verranno espresse per metro lineare.
Nel prezzo unitario in opera per kg o metro lineare di tubo dei seguenti oneri:
· costo di giunzioni, raccordi, pezzi speciali, accessori;
· costo di materiali di consumo di qualsiasi tipo;
· verniciatura per le tubazioni nere;
· costo dei supporti, sostegni, staffe ed ancoraggi idonei ad assorbire le azioni sismiche (completi di verniciature); in tale onere si intendono comprese tutte le opere necessarie alla installazione delle tubazioni, realizzate con profilati metallici di qualsiasi dimensione e tipologia in funzione dell’applicazione;
· onere per scarti e sfridi.
In nessun caso sarà riconosciuto qualsivoglia onere o maggiorazione di peso per tener conto di quanto sopra.
TUBAZIONI DI SCARICO MODALITÀ DI POSA
L’Appaltatore è tenuto ad osservare scrupolosamente i criteri di posa e di installazione nel seguito descritte oltre a quelli precisati dalla Casa Costruttrice della tubazione, specie per quanto riguarda le modalità di saldatura, giunzione e messa in opera della tubazione. Particolare cura dovrà essere posta nella realizzazione dei sostegni, dei punti fissi e dei giunti di dilatazione. I sostegni dovranno essere realizzati mediante braccialetti di sospensione scorrevoli da fissare alla muratura mediante piastre di fissaggio. Per migliorare la possibilità di scorrimento del tubo all’interno del braccialetto, la superficie di contatto di quest’ultimo dovrà essere rivestita con apposito nastro in materiale sintetico. I braccialetti di sostegno dovranno essere posti ad un interasse non maggiore di 10 volte il diametro del tubo. I punti fissi per le parti in vista dovranno essere effettuati mediante braccialetti dotati di opportune guarnizioni metalliche che impediscano lo scorrimento del tubo all’interno del braccialetto stesso. I punti fissi dovranno essere ubicati nelle immediate vicinanze dei manicotti di dilatazione. La compensazione delle dilatazioni termiche del tubo dovrà essere garantita mediante un congruo numero di manicotti di dilatazione (uno ogni piano). La profondità di innesto della tubazione nel manicotto di dilatazione dipende dalla temperatura ambiente al momento del montaggio. L’Appaltatore dovrà in tal senso seguire le indicazioni della Casa Costruttrice del tubo. Le estremità del tubo da introdurre nel manicotto dovranno essere smussate in modo regolare con una inclinazione 15° circa. L’esterno del tubo e la parete interna del manicotto devono essere lubrificate spalmandole con il lubrificante consigliato dalla Casa Costruttrice. Durante le operazioni di montaggio il manicotto e la rispettiva guarnizione devono essere protetti contro lo sporco avvolgendo il tutto con un bendaggio di feltro, assicurato con nastro adesivo.
GIUNZIONI
Le giunzioni fisse dei vari pezzi di tubazioni devono essere eseguite per saldatura testa a testa, con apposita attrezzatura tenendo presente che:
· la temperatura allo specchio deve essere pari a 210 °C;
· il taglio dei tubi deve essere effettuato ad angolo retto;
· le parti da saldare devono essere pulite accuratamente;
· le tubazioni di diam. maggiore di 75 mm devono essere tenute in posizione di saldatura mediante apposite saldature di serraggio. Le varie fasi delle operazioni di saldatura (riscaldamento, congiunzione assiale, raffreddamento) devono essere accuratamente eseguite. Il raffreddamento deve avvenire in modo naturale senza l’impiego di mezzi artificiali.
COMPENSAZIONE DELLE DILATAZIONI TERMICHE
Le colonne ed i collettori devono essere opportuni manicotti di dilatazione in modo da consentire il libero movimento delle tubazioni.
STAFFAGGI
Le tubazioni devono essere sostenute da apposite staffe e collari aventi un passo inferiore a 10 diametri per le tubazioni orizzontali ed a 15 diametri per le verticali.
PRESCRIZIONI COSTRUTTIVE
Sistemi di fissaggio robusti, che non trasmettono vibrazioni alle strutture, impiego di collari con interposta guarnizione. Utilizzo di materiali di rivestimento esterno nelle curve e nei cambiamenti di direzione incassati in modo tale da evitare il contatto diretto tra tubo e strutture murarie per impedire trasmissione dei rumori ed assorbire le dilatazioni tecniche. Si devono impiegare lastre in materiale espanso a porosità aperta in classe 1.
Posa di pezzi di ispezione, qualora non indicati sui disegni:
· nelle tubazioni rettilinee ogni 15 m circa;
· ai piedi delle colonne di scarico;
· in corrispondenza dei cambiamenti di direzione;
· in corrispondenza delle uscite delle condotte dagli edifici
CERTIFICATI
Posa di manicotti REI 120 in corrispondenza di ogni attraversamento di strutture REI. NORME DI MISURAZIONE
La misurazione sarà a metro lineare lungo l'asse della tubazione con aumento di 1 m per ogni pezzo speciale. Le quantità delle tubazioni verranno espresse per metro lineare. Nel prezzo unitario in opera per metro lineare di tubo dei seguenti oneri:
· costo di giunzioni, raccordi, pezzi speciali, accessori;
· costo di materiali di consumo di qualsiasi tipo;
· verniciatura per le tubazioni nere;
· costo dei supporti, sostegni, staffe ed ancoraggi idonei ad assorbire le azioni sismiche (completi di verniciature); in tale onere si intendono comprese tutte le opere necessarie alla installazione delle tubazioni, realizzate con profilati metallici di qualsiasi dimensione e tipologia in funzione dell’applicazione;
· onere per scarti e sfridi.
In nessun caso sarà riconosciuto qualsivoglia onere o maggiorazione di peso per tener conto di quanto sopra.
INSTALLAZIONE TUBAZIONI INTERRATE
Se non diversamente specificato le tubazioni interrate verranno posate su letto di sabbia con sovrastante riempimento composto da sabbia per uno spessore sufficiente a garantire l’incolumità del tubo.
Nella posa si dovranno seguire i seguenti accorgimenti:
· il rivestimento delle tubazioni dovrà essere attentamente protetto, se danneggiato dovrà essere riparato prima della posa nello scavo;
· i tiranti, i xxxxxxxx, la bulloneria ecc. dovranno essere protetti mediante applicazione di una spalmatura di bitume;
· le estremità lisce ed i bicchieri di accoppiamento delle tubazioni dovranno essere accuratamente puliti prima della messa in opera delle guarnizioni di tenuta;
· la giunzione delle tubazioni dovrà essere eseguita in accordo alle istruzioni del costruttore dei tubi;
· il letto di posa dovrà essere preparato a cura dell’Appaltatore per sopportare idoneamente la tubazione che non dovrà essere posata in presenza di fango, neve o terreno gelato;
· la tubazione dovrà essere segnalata stendendo sopra il primo strato di riempimento la striscia identificativa.
L’Appaltatore dovrà verificare l’idoneità dello scavo, dei materiali di posa impiegati da terzi, la conformità delle pendenze al progetto di appalto. L’Appaltatore è tenuto a segnalare tempestivamente alla D.LL. le eventuali difformità e sarà ritenuto corresponsabile per eventuali montaggi errati o danni che dovessero da questi derivare.
2.21 REDAZIONE DI DOCUMENTAZIONE PREVENTIVA E FINALE
Redazione di documentazione preventiva e finale consistente in:
- disegni costruttivi di cantiere;
- schede tecniche preventive;
- disegni AS-BUILT;
- manuali d'uso e manutenzione;
- documentazioni e certificazioni dei materiali e delle loro posa in opera.
I disegni costruttivi di cantiere devono essere sottoposti a preventiva accettazione da parte della Direzione Lavori; detti elaborati dovranno essere redatti al CAD e quotati nei dettagli necessari alla loro completa comprensione da parte della Committenza, della Direzione Lavori e dalle altre imprese presenti in cantiere.
Prima dell'installazione dei componenti si dovrà sottoporre all'approvazione scritta della Direzione Lavori la relativa scheda tecnica del materiale proposto.
Prima della fine dei lavori dovrà essere prodotta la documentazione finale comprendente certificazioni, manuali di istruzione e manutenzione, disegni del come eseguito in scala adeguata su carta e su file, foto realizzate durante la fase dei lavori degli elementi significativi del cantiere e di eventuali opere non successivamente ispezionabili, certificazioni ed omologazioni della resistenza al fuoco, e quant'altro necessario per l'approvazione degli Enti preposti, il tutto per ogni impianto idraulico ed aeraulici.
Tutta la predetta documentazione dovrà essere fornita in numero di due copie più quelle necessarie agli Enti di Controllo e su supporto informatico in formato concordato con la Direzione Lavori.
La taratura e bilanciamento degli impianti deve essere eseguita prima della consegna degli stessi al Committente e con l'impianto eseguito e funzionante.
La taratura e bilanciamento deve essere preceduta dall'esecuzione di tutte le opere propedeutiche alla consegna degli impianti quali soffiatura, lavatura, pressatura, codificazione dei tratti e dei terminali.
La taratura e bilanciamento sarà eseguita con verifica delle portate dei singoli rami, taratura, equilibratura, bilanciamento di ogni circuito ed ogni ramo di circuito, con redazione di documentazione di prova a firma di tecnico abilitato come da norme UNI e da specifica della Direzione Lavori, certificazioni delle prove eseguite e verifica del corretto funzionamento di tutte le apparecchiature alle
prestazioni stabilite dagli elaborati progettuali e dal costruttore degli stessi il tutto per ogni impianto idraulico ed aeraulico. La documentazione completa delle prove effettuate e dei risultati misurati dovrà essere consegnata in tre originali firmati dal tecnico abilitato più una copia su supporto informatico rese secondo i formati indicati dalla direzione lavori.
2.23 PROVE, CONTROLLI E CERTIFICAZIONI
Tutti i componenti e gli apparecchi, come già esposto, saranno dotati di marcatura CE, ai sensi della Direttiva Macchine e/o della Direttiva Prodotti da costruzione.
Tutta la documentazione relativa dovrà in ogni caso essere inserita dall’Appaltatore nella documentazione finale allegata ai disegni as-built.
Le prestazioni dei componenti e la loro rispondenza alla normativa dovranno essere documentate dall’Appaltatore sulla base delle schede tecniche dei Costruttori, rimanendo peraltro l’Appaltatore unico responsabile nei confronti del Committente della veridicità dei dati forniti. Anche tali schede tecniche faranno parte della documentazione finale allegata ai disegni as-built che saranno redatti dallo stesso Appaltatore.
L’Appaltatore è tenuto, su semplice richiesta della DL, a presentare campioni delle apparecchiature che propone di installare e fornire la relativa certificazione di conformità (marcatura CE); nessun compenso particolare o supplementare è dovuto al riguardo, mentre invece la Direzione Lavori potrà rifiutare i campioni che non risultino (per qualsiasi motivo) conformi al contratto, o non costruiti secondo le regole dell'arte o non diano garanzia di ottimo risultato. Inoltre, le centrali ed i componenti principali saranno dotate di targa d’identificazione metallica con riportati in modo indelebile il nome del costruttore, la data di fabbricazione, il modello ed i dati prestazionali principali.
Infine la Direzione Lavori si riserva la facoltà di eseguire o far eseguire all’Appaltatore tutte le prove, le verifiche ed i controlli che riterrà opportuni su apparecchi particolarmente importanti già giunti in cantiere ed eventualmente anche installati: l’Appaltatore dovrà approvvigionare tutta la strumentazione ed il personale tecnico necessari, il tutto sempre a sua cura e spese, senza alcun onere per il Committente. Naturalmente, qualora le prove, verifiche e controlli dessero risultati non conformi alle prescrizioni di progetto/contratto e/o della normativa, l’Appaltatore è tenuto (sempre a propria cura e spese e senza alcun onere per il Committente) a porre in essere tutti gli interventi necessari a ricondurre i risultati a conformità delle citate prescrizioni.
Per la valutazione dei lavori anche in variante oppure eventuali opere aggiunte, valgono i criteri di seguito esposti.
Le apparecchiature (centrali di trattamento aria, elettropompe, gruppi frigoriferi, ecc.), gli organi di intercettazione, di regolazione e controllo, di diffusione dell’aria ed in genere tutti i componenti, salvo ove diversamente specificato, verranno computati a numero secondo le diverse tipologie e dimensioni indicate nell'elenco prezzi; gli accessori di montaggio (comprese staffe e sostegni di supporto, flange, controflange, bulloni e guarnizioni, ecc.) salvo ove diversamente specificato, si intendono compresi nel prezzo del singolo componente, così come indicato nell’elenco prezzi. Il prezzo contrattuale di ogni elemento è comprensivo degli allacciamenti alle eventuali reti esistenti di alimentazione elettrica, idrica o di scarico e dei necessari materiali di consumo per tale allacciamento nonché dei materiali di supporto ed eventuali tubazioni necessarie.
Le quantità delle tubazioni metalliche verranno computate a metro o a peso, secondo quanto indicato nell’elenco prezzi unitari, in base alla tipologia di materiale.
Il peso verrà ottenuto moltiplicando lo sviluppo in lunghezza degli assi delle tubazioni per il peso al metro desunto dalle rispettive tabelle di unificazione o da pesature a campione effettuate prima dell’inizio dei lavori. Nel caso di computo a metro (esempio per tubazioni in materiale plastico, ecc.) verranno suddivise per diametri.
In ogni caso il prezzo unitario espresso nell’elenco prezzi per chilo o per metro lineare è comprensivo dei seguenti oneri:
scarti e sfridi;
giunzioni saldate, flangiate o di qualunque natura e comprensiva di bulloni, guarnizioni, ecc.; raccordi, diramazioni, curve, pezzi speciali;
giunti di dilatazione, elastici, antivibranti e di protezione antisismica; supporti, staffaggi e sostegni;
vernice antiruggine per le tubazioni nere e per staffaggi e supporti; verniciatura nei colori richiesti per l’identificazione delle tubazioni; eventuale controtubo di attraversamento pareti;
dispositivi di sfogo aria e scarico;
oneri per scarti e sfridi anche dei materiali di montaggio e consumo; costo di materiali di consumo di qualunque tipo;
accessori vari di montaggio di qualunque genere; oneri per la taratura ed il bilanciamento dei circuiti;
ripristino degli eventuali attraversamenti di pareti REI con materiale resistente al fuoco di classe pari a quella della struttura attraversata e certificato e con certificazione della posa in opera.
Gli isolamenti saranno misurati a superficie (o a metro lineare, secondo il tipo ed a quanto riportato nell’elenco prezzi unitari). La superficie si intende quella esterna risultante dallo sviluppo dell’elemento isolato con lo spessore prescritto (nel caso di elementi rettangolari si otterrà misurando il perimetro esterno dell’elemento isolato, nel caso di elementi circolari si otterrà misurando la circonferenza esterna dell’elemento isolato o eventualmente misurandone il diametro esterno e ricavandone successivamente la circonferenza); la superficie unitaria verrà sviluppata nella misura delle lunghezze degli elementi isolati.
La valutazione viene computata in base alle quantità reali di materiali in opera senza tener contro di sfridi o altro; non sono quindi ammesse maggiorazioni per sfridi, scarti, materiali di consumo, pezzi speciali, ecc. e tali oneri si intendono inclusi nel prezzo unitario in opera.
Sono inoltre inclusi nel prezzo gli oneri ed i materiali necessari alla sigillatura, all’incollaggio ecc...
Per le apparecchiature di processo e di regolazione la misurazione avverrà in base a quanto riportato nell’elenco prezzi unitari, tenendo conto che nel prezzo unitario di ogni singolo elemento si intendono compresi gli oneri di allacciamento e relative linee elettriche, quadri elettrici di potenza, quadri elettrici ausiliari e quadri di contenimento della regolazione.
2.25 OBBLIGHI SPECIALI A CARICO DELL’APPALTATORE
1) eseguire regolarmente tutti i lavori in conformità al progetto ed ai particolari esecutivi e richiedere al direttore dei lavori tempestive disposizioni per le particolarità che eventualmente non risultassero da disegni, dal capitolato o dalla descrizione delle opere.
In nessun caso deve dare corso all'esecuzione di aggiunte o varianti non ordinate regolarmente dal direttore dei lavori;
2) tenere a disposizione del direttore dei lavori i disegni e le tavole per gli opportuni raffronti e controlli, con divieto di darne visione ad estranei e con formale impegno di xxxxxxxsi dal riprodurre o contraffare i disegni ed i modelli avuti in consegna dal direttore dei lavori;
3) segnalare al direttore dei lavori l'eventuale personale tecnico alle sue dipendenze, destinato a coadiuvarlo e sostituirlo. Tale personale, deve essere dotato della capacità necessaria per la conduzione dei lavori;
4) predisporre le attrezzature e i mezzi d'opera comunemente occorrenti per la esecuzione dei lavori ad esso affidati, nonché gli strumenti necessari per tracciamenti, rilievi, misurazioni e controlli dei lavori stessi;
5) predisporre le opere provvisionali comunemente occorrenti per la costruzione quali ponteggi, steccati, baracche per il deposito di materiali ed un locale per la direzione dei lavori, se da questa richiesto;
6) provvedere al conseguimento dei permessi di scarico, per l'occupazione del suolo pubblico, e all'illuminazione notturna del cantiere;
7) provvedere agli allacciamenti provvisori per i servizi di acqua, energia elettrica e fognatura per il cantiere, in quanto necessari, quando non si possa far luogo agli allacciamenti definitivi;
8) provvedere alla sorveglianza del cantiere, alla pulizia, allo sgombero -- a lavori ultimati -- delle attrezzature, dei materiali residuati e di quanto altro non utilizzato nelle opere dell'appaltatore;
9) Prima dell’inizio della lavorazione va prodotto e consegnato alla D.L. il progetto costruttivo delle opere impiantistiche che tenga conto di dettagli costruttivi e sovrapposizioni/interferenze con gli altri impianti con dettaglio in scala 1:10/1:20 e comunque in scala adeguata indicata dalla D.L. , per la regolazione e supervisione va fornito elenco punti e manuale con logica di funzionamento prima della messa in opera degli elementi in campo.
10) Tutti gli staffaggi dovranno essere verificati, dimensionati con norma antisismica producendo relazione di calcolo e disegni costruttivi;
11) Sono compresi nei prezzi tutti gli oneri relativi alla fornitura posa e costruzione di basamenti, staffaggi, e qualsiasi opera necessaria alla posa degli impianti;
12) L’appaltatore dovrà predisporre tutte le pratiche di allaccio provvisorio e\o definitive e autorizzazione relative a gas, acqua, scarico, pratiche di allaccio impianto fotovoltaico al GSE, allaccio gruppo trigenerativo alla rete elettrica, pratica Inail centrale termica, e tutte le pratiche si rendessero necessarie alla messa in funzione degli impianti;
13) E’ a carico dell’appaltatore la compilazione e consegna, prima di iniziare ogni singola categoria di lavoro, dei disegni costruttivi di cantiere sviluppati a partire dal Progetto esecutivo e le loro eventuali modifiche secondo le esigenze prospettate dalla Direzione Lavori e in base ai materiali proposti dall’Appaltatore e/o richiesti dalla D.L.; tali disegni (che non faranno parte dei documenti contrattuali) dovranno essere sottoposti all'approvazione della Direzione Lavori. La loro mancata compilazione e consegna alla D.L. nei termini stabiliti dalla stessa D.L., comporterà la sospensione della contabilizzazione dei lavori relativi eseguiti xxxxxx non verrà completata la consegna dei documenti.
14) Per i lavori in cui è prevista l'assistenza edile agli impianti e dove si vanno ad interessare le strutture murarie (posa di apparecchiature su solai e solette, ancoraggi, installazione di putrelle di sostegno, ecc.) la Ditta esecutrice dei lavori dovrà presentare una dettagliata relazione di calcolo da parte di tecnico abilitato, con sufficiente anticipo rispetto alla realizzazione delle opere e in ogni caso prima dell’inizio delle opere stesse, nonché una relazione che asseveri, prima della conclusione dei lavori, la corretta esecuzione delle opere, anche a mezzo di collaudo, firmata sempre da un tecnico abilitato (in mancanza di queste i lavori non potranno considerarsi ultimati).
15) E' inoltre stabilito che tutti i materiali prima del loro impiego, devono ottenere l'approvazione della Direzione Lavori.
16) Per ogni parte di impianto completata l’Appaltatore dovrà procedere a sua cura e spese all’esecuzione delle prove delle stesse, da realizzarsi a norma di legge in presenza della D.L. e con emissione di dichiarazioni attestanti il risultato ed il buon esito delle prove suddette.
17) L'Appaltatore ha l'obbligo di richiedere tempestivamente alla Direzione Lavori la prescritta approvazione, fornendo tutti i dati necessari alla valutazione delle proposte (cataloghi tecnici, campioni e quant'altro utile), restando convenuto che gli oneri per la rimozione e l'allontanamento dal cantiere dei materiali giudicati non idonei saranno a totale carico dell'Appaltatore stesso, anche nel caso risultassero già collocati in opera.
L’Appaltatore è obbligato a:
18) la realizzazione dei tracciamenti, rilievi, misurazioni, prove, verifiche, esplorazioni, capisaldi, controlli e simili (che possano occorrere dal giorno in cui inizia la consegna fino al compimento del collaudo provvisorio o all’emissione del certificato di regolare esecuzione) tenendo a disposizione del Direttore dei lavori i disegni e le tavole per gli opportuni raffronti e controlli, con divieto di darne visione a terzi e con formale impegno di astenersi dal riprodurre o contraffare i disegni e i modelli avuti in consegna; è prescritta l’assoluta precisione degli strumenti e la loro idoneità all’uso in ogni tempo; gli elaborati dovranno essere forniti alla Direzione lavori anche su supporto informatico in file formato dwg.
19) L’appaltatore è obbligato a produrre alla direzione dei lavori adeguata documentazione fotografica, in relazione a lavorazioni di particolare complessità, ovvero non più ispezionabili o non più verificabili dopo la loro esecuzione o comunque a richiesta della direzione dei lavori. La documentazione fotografica, a colori e in formati riproducibili agevolmente, deve recare in modo automatico e non modificabile la data e l’ora nelle quali sono state effettuate le relative rilevazioni.
20) L’appaltatore dovrà redigere e trasmettere alla stazione appaltante ed alla D.L., entro 30 gg. dall’ultimazione dei lavori, i grafici descrittivi delle opere effettivamente eseguite contenenti anche le eventuali varianti realizzate e preventivamente autorizzate dalla Direzione Lavori. In particolare dovranno essere prodotti i seguenti elaborati:
21) documentazione fotografica a fine lavori consistente in un numero adeguato di fotografie, su supporto magnetico in formato JPG e su stampa;
22) rilievo su supporto informatico in formato DWG, degli impianti, delle strutture e delle finiture eseguite. La documentazione dovrà essere resa anche nel numero di copie richieste e controfirmata dall’appaltatore.
23) la raccolta e la catalogazione delle certificazioni e delle omologazioni dei materiali e delle opere eseguite rese in conformità alla Circolare M.I. 24 aprile 2008 ed alle richieste del competente Comando VV.F. La documentazione sarà completata con schemi e piante con indicate le posizioni e le caratteristiche dei materiali installati con particolare riferimento alle caratteristiche di reazione e/o resistenza al fuoco che devono offrire;
24) disegni finali aggiornati degli impianti realizzati con l’indicazione del tipo e delle marche di tutte le apparecchiature, dei componenti e dei materiali installati, con il posizionamento esatto in pianta e sezione dei suddetti elementi. Xxxxxxx fornite sia copie cartacee controfirmate e la copia su supporto informatico in formato DWG. Si precisa che le planimetrie dovranno interessare l’intero edificio;
25) schemi funzionali dei vari impianti e quadri elettrici;
26) schede tecniche delle apparecchiature e dei materiali impiegati, collaudo finale delle singole apparecchiature elettromeccaniche impiegate;
27) tutte le norme, le istruzioni per la installazione, conduzione e la manutenzione degli impianti e delle singole apparecchiature, raccolte in una monografia ed inoltre i depliants degli impianti e delle apparecchiature con l’elenco dei pezzi di ricambio sia copie cartacee che copia digitale.
28) sono a carico e a cura dell’Appaltatore tutti gli adempimenti imposti dalla normativa in materia ambientale D.Lgs 152/2006 (come modificato dalla Legge 98/2013), s.m.i. e D.M. 161/2012 .
29) identificate tramite etichette tutti i componenti all’interno dei locali tecnici come ad esempio: pompe, caldai, gruppi frigo, circuiti, ecc,.
30) all’interno di centrale termica e sottocentrali termiche, e locali tecnici di edificio dovranno essere installati schemi funzionale su supporto rigido con identificazione della componentistica installata
31) nel caso di tratti rettilinei che lo richiedessero dovranno essere installati giunti di dilatazione e punti fissi debitamente dimensionati e corredati di relazione di calcolo;
32) Dovranno essere forniti i disegni identificati di tutti gli attraversamenti su compartimentazione REI debitamente numerate sia sul disegno che in loco, oltra a fornire relativa dichiarazione di corretta posa, e comunque tutta la documentazione richiesta dalla D.L, per ottemperare alle pratiche autorizzative presso il comando dei VVF.
33) Dovrà essere fornita nuova valutazione del rischio scariche atmosferiche fatta sull’edificio effettivamente realizzato;
34) All’interno dei locali tecnici (centrale termica, sottocentrale, centrale idrica, ecc.) si dovrà depositare, in box con chiave tecnica, planimetria e schemi d’impianto sia elettrici che termotecnici, schede tecniche della componentistica installata.
35) La costruzione di un locale ufficio per la D.L. nell'ambito del cantiere dotato delle necessarie suppellettili (servizio igienico, arredi, linea telefonica con ADSL, stampante).
36) L'esecuzione di un'opera campione di adeguata forma e dimensione delle singole categorie di lavoro ogni volta che questo sia previsto specificatamente dal presente capitolato o sia richiesto dalla Direzione dei Lavori, per ottenere il relativo nullaosta alla realizzazione delle opere simili, nonché la fornitura al Direttore Lavori, prima della posa in opera di qualsiasi materiale o l'esecuzione di una qualsiasi tipologia di lavoro, della campionatura dei materiali, dei disegni di officina , dei dettagli costruttivi e delle schede tecniche relativi alla posa in xxxxx.Xx predisposizione del personale e degli strumenti necessari per tracciamenti, rilievi, misurazioni, prove e controlli dei lavori tenendo a disposizione del direttore dei lavori i disegni e le tavole per gli opportuni raffronti e controlli.
37) Prima di dare inizio ai lavori di scavi e demolizioni, l'appaltatore è tenuto ad informarsi se eventualmente nelle zone nelle quali ricadono i lavori stessi esistano cavi sotterranei, (telefonici, telegrafici, elettrici) o condutture (acquedotti, fognature, gas metano). In caso affermativo l'appaltatore dovrà comunicare agli enti proprietari di dette opere (Enel, Telecom, PT, comuni, Consorzi, Società, ecc.) la data presumibile dell'esecuzione dei lavori nelle zone interessate, chiedendo altresì tutti quei dati (ubicazione, profondità, etc.) necessari al fine di eseguire i lavori con le cautele opportune per evitare danni alle opere accennate. Qualora, nonostante le cautele usate, si dovessero manifestare danni ai cavi o alle condotte, l'appaltatore dovrà provvedere a darne immediato avviso mediante telegramma sia agli enti proprietari delle strade sia agli enti proprietari delle opere danneggiate. Nei confronti dei proprietari delle opere danneggiate l'unico responsabile rimane l'appaltatore, rimanendo del tutto estranea l'amministrazione da qualsiasi vertenza, sia essa civile che penale.
38) L'esecuzione dei lavori che dovessero rendersi necessari per l'osservanza di disposizioni sopravvenute durante la costruzione delle opere in appalto, nonché la progettazione e l'esecuzione degli eventuali spostamenti e ripristini funzionali delle stesse utenze e delle infrastrutture di servizi pubblici e privati. La manutenzione e la conservazione delle opere fino all'ottenimento del collaudo definitivo. Inoltre l'idonea protezione dei materiali impiegati e messi in opera a prevenzione di danni di qualsiasi natura e causa, nonché la rimozione di dette protezioni a richiesta della direzione lavori; nel caso di sospensione dei lavori deve essere adottato ogni provvedimento necessario ad evitare deterioramenti di qualsiasi genere e per qualsiasi causa alle opere eseguite, restando a carico dell'appaltatore l'obbligo di risarcimento degli eventuali danni conseguenti al mancato
39) L'appaltatore è tenuto ad ottemperare agli adempimenti di seguito indicati e ne deve garantire l'attuazione senza richiedere alcuna forma di compenso oltre quelli già compresi nell'appalto:
40) l'esecuzione di modelli e campioni relativi ad ogni tipo di lavorazione che la D.L. richiederà; la redazione di elaborati progettuali di officina riferiti ad opere strutturali (struttura lignea in x-lam e legno lamellare, struttura in acciaio), tecnologiche di montaggio (impianti e tubazioni) e di finitura (infissi, rivestimenti interni ed esterni), inerenti le opere in appalto ivi compreso varianti ed opere suppletive che si rendessero necessarie in corso d'opera o richieste dalla D.L. L'Appaltatore si obbliga a far approvare dalla D.L. i suddetti elaborati in tempo utile ed in ogni caso prima dell'esecuzione delle relative produzioni e lavorazioni;
41) le spese per l'effettuazione del blower door test e di prove termografiche;
42) le spese per tutte le prove di collaudo e campionature comunque definite nei disciplinari tecnico architettonico, strutturale ed impiantistico;
43) le spese e tutti gli oneri per l'ottenimento delle certificazioni ed autorizzazioni presso gli enti competenti riguardanti l'impianto fotovoltaico e solare termico.
44) S'intendono pertanto compresi e compensati nel corrispettivo d'appalto tutti gli oneri e le spese afferenti all'esecuzione dei collaudi, all'esecuzione dei collaudi prestazionali in opera e l'assistenza al collaudo tecnico amministrativo finale esclusi gli oneri relativi ai compensi dei collaudatori incaricati dall'Appaltante;
Quando l'appaltatore non adempia a tutti questi obblighi, compresi quelli del precedente articolo, l'appaltante sarà in diritto, previo avviso dato per iscritto, e restando questo senza effetto, entro il termine fissato nella notifica, di provvedere direttamente a quanto necessario e alla conseguente spesa, disponendo il dovuto pagamento a carico dell'appaltatore. In caso di rifiuto o ritardo di tali pagamenti da parte dell'appaltatore, essi saranno eseguiti d'ufficio e l'Appaltante si rimborserà della spesa sostenuta nel primo acconto utile.
PROGETTO PER IL RESTAURO E LA VALORIZZAZIONE DEGLI SPAZI IPOGEI TRA IL BASTIONE PORTELLO NUOVO E PORTELLO VECCHIO – GOLENA SAN MASSIMO
CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO PARTE SECONDA
(D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 s. m. e i.)
1
INDICE
PARTE SECONDA: PRESCRIZIONI TECNICHE 4
CATEGORIA OG11-OS30 – IMPIANTI ELETTRICI 4
3 PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI 9
3.1 QUALITÀ, PROVENIENZA E NORME DI ACCETTAZIONE DEI MATERIALI E DELLE FORNITURE – CAMPIONATURE 9
3.2 MARCHE E MODELLI 9
3.3 STANDARD DI QUALITA’ 9
3.4 OPERE DA RICOPRIRE 9
3.5 VERIFICA MONTAGGIO APPARECCHIATURE 9
3.6 MODALITÀ DI COLLAUDO 10
3.7 BUONA REGOLA DELL’ARTE 10
3.8 DOCUMENTAZIONE INIZIALE 10
3.9 DISEGNI DI CANTIERE 11
3.10 TEMPI E MODI DI REALIZZAZIONE DEI LAVORI 12
3.11 COORDINAMENTO DEI LAVORI DEL CANTIERE 12
4 SPECIFICHE TECNICHE DEI PRINCIPALI MATERIALI ED APPARECCHIATURE DA IMPIEGARE 13
4.1 NOTE GENERALI 13
4.2 QUADRI ELETTRICI DI B.T 18
4.3 CAVIDOTTI 18
4.4 CASSETTE E SCATOLE 19
4.5 CAVI E CONDUTTORI ELETTRICI 20
4.6 DERIVAZIONI TERMINALI LUCE E COMANDI 21
4.7 DERIVAZIONI TERMINALI UTENZE FM 21
4.8 IMPIANTO TRASMISSIONE DATI E CHIAMATA 21
4.9 APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE 22
4.10 IMPIANTO DI TERRA 22
5 SPECIFICHE TECNICHE, MODALITA’ ESECUTIVE E QUALITA’ DEI MATERIALI 23
5.1 SPECIFICHE E NORME COSTRUTTIVE 23
5.2 QUADRI ELETTRICI DI BASSA TENSIONE 23
5.3 SPECIFICHE TECNICHE E MODALITÀ DI ESECUZIONE PER CAVI 37
5.4 TUBI PROTETTIVI 41
5.5 CASSETTE E CONTENITORI 44
2 di 101
5.6 DISTRIBUZIONE E UTENZE TERMINALI 46
5.7 APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE 55
5.8 IMPIANTI DI TERRA 67
5.9 IMPIANTO LPS (LIGHTNING PROTECTION SYSTEM) 73
5.10 RETE DATI E TELEFONICA 74
5.11 IMPIANTI DI CHIAMATA 79
6 VERIFICHE PROVE PRELIMINARI E COLLAUDI 80
6.1 VERIFICHE E PROVE PRELIMINARI IMPIANTI ELETTRICI 80
6.2 VERIFICHE DELL’IMPIANTO 80
6.2.1 GENERALITA’ 80
6.2.2 ESAME A VISTA 80
6.2.3 PROVE DI VERIFICA E CONTROLLI 86
6.2.4 VISITE E XXXXXXXX’ DI COLLAUDO 89
6.3 VERIFICHE E PROVE PRELIMINARI IMPIANTO DI RILEVAZIONE FUMI 90
6.3.1 VERIFICA INIZIALE DELL’IMPIANTO RILEVAZIONE FUMI 90
6.4 STRUMENTAZIONE E DOCUMENTAZIONEDA IMPIEGARE DURANTE LE PROVE 92
6.5 METODOLOGIA DI CONTROLLO INIZIALE 92
6.5.1 PROCEDURA DI CONTROLLO PRELIMINARE E VERIFICA GENERALE DEL SISTEMA 92
6.5.2 PROCEDURA PERILCONTROLLO FUNZIONALE 93
6.5.3 VERIFICA DELLO STATO DELLEINDICAZIONI DELLA CENTRALE 93
6.5.4 VERIFICA DELL’EFFICACIA DEI SISTEMI DI SEGNALAZIONE LOCALI 93
6.5.5 VERIFICA DELLECONDIZIONI E DELLESEGNALAZIONI DI ALLARME 93
6.5.6 VERIFICA DELLE CONDIZIONI E DELLE SEGNALAZIONI DI GUASTO 94
6.5.7 VERIFICA STATO FONTI DI ALIMENTAZIONE 95
7 NORME DI MISURAZIONE 95
8 OBBLIGHI SPECIALI A CARICO DELL’APPALTATORE 97
3 di 101
PARTE SECONDA: PRESCRIZIONI TECNICHE CATEGORIA OG11-OS30 – IMPIANTI ELETTRICI
1 PREMESSA
Oggetto del presente Capitolato Speciale di Appalto è la descrizione delle caratteristiche tecnico- prestazionali dell’Impiantistica Elettrica e Speciale di nuova installazione.
Nell’ambito dell’intervento verranno realizzare le seguenti tipologie impiantistiche elettriche e speciali:
- Quadri elettrici di bassa tensione;
- Cavidotti;
- Cassette e scatole;
- Cavi e conduttori elettrici;
- Derivazioni terminali luci e comandi;
- Derivazioni terminali utenze FM;
- Impianto di trasmissione dati;
- Apparecchi di illuminazione;
- Impianto di terra;
Dovranno essere rispettate le indicazioni del D.M. 11 ottobre 2017 “criteri ambientali minimi per l’affidamento dei servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici” in merito a:
- Smaltimento materiali a fine vita;
- Percentuale minima del riciclato sui prodotti di fornitura.
4 di 101
2 NORMATIVE DI RIFERIMENTO
La progettazione, costruzione e installazione degli impianti verrà eseguita nel rispetto di tutte le Norme vigenti.
RIF. NORMA | DESCRIZIONE |
CEI 0-16 2014- F.9404 + V1 del 01/12/2014+ V2 del 07/2016+V3 del 07/2017 | Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti AT ed MT delle imprese distributrici di energia elettrica |
CEI 64-8/1 2012 – Ed. VII | Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 1: Oggetto, scopo e principi fondamentali |
CEI 64-8/2 2012 – Ed. VII | Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 2: Definizioni |
CEI 64-8/3 2012 – Ed. VII | Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 3: Caratteristiche generali |
CEI 64-8/4 2012 – Ed. VII | Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 4: Prescrizioni per la sicurezza |
CEI 64-8/5 2012 – Ed. VII | Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 5: Scelta ed installazione dei componenti elettrici |
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