REALIZZAZIONE NIDO D'INFANZIA E SISTEMAZIONE ESTERNA
Provincia di Prato
Progetto di Innovazione Urbana "M+M - Montemurlo PIU Montale"
asse 6 Urbano del POR FESR 2014-2020 (DGR n. 824 del 31/07/2017
REALIZZAZIONE NIDO D'INFANZIA E SISTEMAZIONE ESTERNA
LOC. MORECCI
via Morecci, Montemurlo (PO).
PROGETTO ESECUTIVO
IMPIANTO ELETTRICO
Disciplinare prestazione degli elementi tecnici
Progetto architettonico:
Arch. Xxxxxxxx Xxxxxxx
Studio "COLUCCI&PARTNERS"
Progetto strutturale:
Xxx. Xxxxx Xxxxx
H.S. Ingegneria s.r.l.
Progetto impianto termotecnici:
Xxx. Xxxxxxx Xxxxxx
Technologies 2000 s.r.l.
Progetto impianto elettrico:
Xxx. Xxxxxx Xxxxxxx
Technologies 2000 s.r.l.
Acustica ediliza, ambientale:
Xxx. Xxxxxx Xxxxxx
Technologies 2000 s.r.l.
Prevenzione incendi:
Xxx. Xxxxxxxx Xxxxxxx
Technologies 2000 s.r.l.
DATA
Giugno 2018
TAV: di
E 11
Indagini Geologiche:
Geol. Xxxxx Xxxxxx
Responsabile del procedimento:
Arch. Xxxx Xxxxxxx
INDICE
1 | SPECIFICHE TECNICHE SUI COMPONENTI DA UTILIZZARE E MODALITA’ DI POSA | 3 |
1.1 SCHEDA SOTTOMISSIONE MATERIALI | 3 | |
2 | CAVI BASSA TENSIONE | 4 |
2.1 Nuovi cavi corrispondenti alla direttiva XXX | 0 | |
2.2 ISOLAMENTO CAVI UNI-MULTIPOLARI CON GUAINA - SIGLA DI DESIGNAZIONE | 5 | |
2.3 ISOLAMENTO CAVI UNIPOLARI SENZA GUAINA - SIGLA DI DESIGNAZIONE | 5 | |
2.4 PORTATA DELLE CONDUTTURE | 5 | |
2.5 SEZIONI MINIME DEI CONDUTTORI DI FASE | 5 | |
2.6 SEZIONI MINIME CONDUTTORI DI PROTEZIONE | 6 | |
2.7 COEFFICIENTI CORRETTIVI | 6 | |
2.8 PRESCRIZIONI SULLA POSA | 6 | |
2.9 CAVI PER CORRENTE CONTINUA | 6 | |
3 | INTERRUTTORI-SEZIONATORI PER BASSA TENSIONE | 6 |
3.1 INTERRUTTORI IN SCATOLA ISOLANTE | 6 | |
3.2 INTERRUTTORI MODULARI | 7 | |
3.3 SEZIONATORI | 7 | |
3.4 SEZIONATORI PORTAFUSIBILI | 7 | |
4 | CANALIZZAZIONI E TUBAZIONI | 7 |
4.1 CANALI E PASSERELLE METALLICHE | 7 | |
4.2 CANALIZZAZIONI METALLICHE A FILO | 8 | |
4.3 CANALIZZAZIONI PORTA CAVI E PORTA APPARECCHI IN PVC | 8 | |
4.4 TUBAZIONI IN ACCIAIO ZINCATO | 9 | |
4.5 TUBAZIONI IN PVC HALOGEN FREE | 9 | |
4.6 GUAINE IN PVC HALOGEN FREE | 9 | |
4.7 TUBAZIONI IN MATERIALE PLASTICO PER POSA INCASSATA | 10 | |
4.8 CAVIDOTTI | 10 | |
5 | SCATOLE E CASSETTE DI DERIVAZIONE | 10 |
6 | SISTEMA DI CABLAGGIO INTELLIGENTE QUADRI ELETTRICI | 11 |
- | CARATTERISTICHE TECNICHE GENERALI | 11 |
- | INTERRUTTORI SCATOLATI E APERTI | 11 |
- | INTERRUTTORI MODULARI | 14 |
- | STRUMENTI DI MISURA | 15 |
- | SOLUZIONI PER LA GESTIONE DELL’ENERGIA | 15 |
7 | QUADRI ELETTRICI PER BASSA TENSIONE | 19 |
7.1 NORME E DOCUMENTAZIONE DI RIFERIMENTO | 19 | |
7.2 CARATTERISTICHE ELETTRICHE | 19 | |
7.3 CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE | 20 | |
7.4 APPARECCHIATURE | 21 | |
7.5 APPARECCHIATURE AUSILIARIE AD ACCESSORI | 22 | |
7.6 VERNICIATURA | 22 | |
7.7 TARGHE | 22 | |
7.8 COLLAUDO E CERTIFICATO | 22 | |
7.9 DOCUMENTAZIONE | 22 | |
8 | QUADRI ELETTRICI PER UTENZE DEL TERMOCONDIZIONAMENTO | 22 |
9 | COMPONENTI IMPIANTI FOTOVOLTAICI | 23 |
9.1 INVERTER | 23 | |
9.2 MODULO FOTOVOLTAICO | 23 | |
9.3 STRUTTURE PER MODULI FOTOVOLTAICI | 24 | |
10 | PRESE DI ENERGIA PASSO CEE PER USO INDUSTRIALE | 24 |
11 | APPARECCHI DI COMANDO E PRESE A SPINA MODULARI PER USO CIVILE | 24 |
11.1 GENERALITÀ | 24 | |
11.2 APPARECCHI DI COMANDO | 24 | |
11.3 APPARECCHI DI COMANDO IN CONTENITORE DA ESTERNO | 25 | |
11.4 PRESE A SPINA | 25 | |
12 | CORPI ILLUMINANTI | 25 |
12.1 CORPI ILLUMINANTI PER ILLUMINAZIONE ORDINARIA | 25 | |
12.2 CORPI ILLUMINANTI PER ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA AUTOALIMENTATI | 26 | |
13 | ILLUMINAZIONE ESTERNA | 27 |
13.1 Corpi illuminanti per ESTERNI | 27 | |
14 | IMPIANTO DI MESSA A TERRA E EQUIPOTENZIALE | 29 |
14.1 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI | 29 | |
15 | PROTEZIONE CONTRO LE SOVRATENSIONI | 30 |
16 | IMPIANTO TRASMISSIONE DATI-TELEFONIA | 30 |
17 | IMPIANTI ALLARME INTRUSIONE | 34 |
18 | SUPERVISIONE E CONTROLLO | 35 |
1 SPECIFICHE TECNICHE SUI COMPONENTI DA UTILIZZARE E MODALITA’ DI POSA
1.1 SCHEDA SOTTOMISSIONE MATERIALI
Prima dell’acquisto e del conferimento presso il cantiere di ogni singolo materiale previsto dal progetto, come anche di seguito precisato, l’impresa deve provvedere a redigere una scheda di sottomissione materiali alla Direzione Lavori e solo dopo l’approvazione di quest’ultima, verificata la conformità ai dettami di elenco prezzi e la congruità con gli elaborati grafici ed il cantiere, si potrà provvedere alla definitiva acquisizione ed utilizzo.
La scheda sottomissione materiali dovrà essere a sua volta sottoposta alla D.L. preliminarmente e da questa approvata.
Qualora l’appaltatore provvedesse ad acquisire il materiale senza consenso da parte della D.L., la stessa potrà riservarsi la possibilità di rifiutare in cantiere la fornitura.
La scheda dovrà essere impostata come di seguito descritto.
Copertina
Prima pagina per ogni scheda con:
− Intestazione della ditta o ATI aggiudicataria dell’appalto
− numero progressivo scheda di sottomissione
− spazio per indicazione di revisioni, sostituisce la…, ecc.
− indicazione della staziona appaltante
− indicazione dell’appalto specifico
− indicazione della categoria di lavori per cui si sottomette la scheda (p. es. impianti meccanici)
− voce di elenco per cui si sottopone il materiale (codice EPU)
− descrizione della voce di elenco per cui si sottopone il materiale (descrizione estesa ripresa dall’EPU)
− descrizione del materiale per cui si fa richiesta di accettazione (descrizione estesa con indicazione di tutti gli accessori per rispondere al pieno alla voce di cui all’EPU)
− marca, modello, codice identificativo univoco del prodotto che si sottopone per approvazione
− indicazione degli allegati per la verifica di correttezza e congruità del materiale (schede tecniche, pagine di capitolato, esempi di applicazioni simili, certificati di prova con numero di codifica, ecc.)
− spazio per firma, timbro e data di presentazione della ditta o ATI aggiudicataria
− spazio per firma, timbro e data di presa visione della D.L.
− caselle per individuare se la scheda è:
− approvata
− approvata con note
− respinta
− spazio per le note della D.L.
2 CAVI BASSA TENSIONE
2.1 NUOVI CAVI CORRISPONDENTI ALLA DIRETTIVA CPR
La Comunità Europea, con l’obiettivo di aumentare la sicurezza in caso di incendio, ha incluso i cavi nel Regolamento Prodotti da Costruzione (CPR). Il Regolamento è in vigore per tutti gli Stati dell’UE dal 1° Luglio 2013. L’applicabilità ai cavi elettrici è divenuta operativa dal 10 Giugno 2016 con la pubblicazione della Norma EN 50575 (per la reazione al fuoco) nell’elenco delle Norme armonizzate ai sensi del Regolamento stesso (Comunicazione della Commissione pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, 2016/C 209/03).
Il Regolamento riguarda tutti i prodotti fabbricati per essere installati in modo permanente negli edifici e nelle altre opere di ingegneria civile (esempi: abitazioni, edifici industriali e commerciali, uffici, ospedali, scuole, metropolitane, ecc.).
L’appartenenza alle varie classi è certificata e garantita da Enti esterni notificati attraverso il rilascio di un certificato di Costanza di Prestazione.
Il fabbricante quindi potrà redigere la propria Dichiarazione di Prestazione (DoP) e apporre la marcatura CE sui prodotti.
É prevista inoltre dal regolamento la sorveglianza sul prodotto (regolamento CE 765/2008) da parte delle autorità nazionali competenti, per proteggere il mercato da cavi non conformi ai requisiti della CPR.
Le classi di reazione al fuoco
I cavi sono classificati in 7 classi di Reazione al Fuoco: Xxx, X0xx, X0xx, Xxx, Xxx, Xxx, Xxx identificate dal pedice “ca” (cable) in funzione delle loro prestazioni decrescenti.
Ogni classe prevede soglie minime per il rilascio di calore e la propagazione della fiamma e requisiti addizionali come l’opacità dei fumi (s), gocciolamento di parti incandescenti (d) e l’acidità/ corrosività (a). La tabella seguente, basata sulla nuova norma CEI UNEL 35016, definisce i luoghi di applicazione dei cavi in correlazione con le classi di reazione al fuoco.
CPR – Correlazione luoghi installativi – classi – cavi | ||||
Luoghi | Livello di rischio | Classe | Esempi cavi attuali | Nuovi cavi CPR |
• Aerostazioni, stazioni ferroviarie, stazioni marittime, metropolitane in tutto o parti sotterranee • Gallerie stradali di lunghezza superiore a 500 m e ferroviarie superiori a 1000 m | ALTO | B2ca - s1a, d1, a1 | FG10OM1 | FG18OM18 |
• Strutture sanitarie che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero e/o residenziale a ciclo continuativo e/o diurno, case di riposo per anziani con oltre 25 posti letto; strutture sanitarie che erogano prestazioni di diagnostica strumentale e di laboratorio • Locali di spettacolo e di trattenimento in genere, impianti e centri sportivi, palestre, sia a carattere pubblico che privato. • Alberghi, pensioni, motel, villaggi- albergo, residenze turistico- alberghiere, studentati, villaggi turistici, alloggi agrituristici, ostelli per la gioventù, rifugi alpini, bed & breakfast, dormitori, case per ferie con oltre 25 posti letto. Strutture turistico-ricettive all’aria aperta (es. campeggi, villaggi turistici) con capacità ricettiva superiore a 400 persone. • Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie con oltre 100 persone presenti; asili nido con oltre 30 persone presenti. | FG7OM1 | FG16OM16 | ||
MEDIO | Cca - s1b, d1, a1 | |||
N07G9-K | FG17 |
• Locali adibiti ad esposizione e/o vendita all’ingrosso e al dettaglio, fiere e quartieri fieristici. • Aziende ed uffici con oltre 300 persone presenti; biblioteche ed archivi, musei, gallerie, esposizioni e mostre. • Edifici destinati ad uso civile, con altezza antincendio superiore a 24 m. | ||||
• Altre attività: edifici destinati ad uso civile, con altezza antincendio inferiore a 24 m, sale d’attesa, bar, ristoranti, studi medici. | BASSO (posa o fascio) | Cca - s3, d1, a3 | FG7OR N07V-K | FG16OR16 R FS17 ® |
• Altre attività: installazioni non previste negli edifici di cui sopra e dove non esiste rischio di incendio e pericolo per persone e cose. | BASSO (posa singola) | Eca | H07RN-F | H07RN-F |
2.2 ISOLAMENTO CAVI UNI-MULTIPOLARI CON GUAINA - SIGLA DI DESIGNAZIONE
L’isolamento dei cavi uni-multipolari dovrà essere realizzato con un elastomerico reticolato di qualità G16OM16 dotato di guaina termoplastica:
2.3 ISOLAMENTO CAVI UNIPOLARI SENZA GUAINA - SIGLA DI DESIGNAZIONE
L’isolamento dei cavi unipolari utilizzati per la distribuzione dovranno avere conduttore in rame flessibile, dovranno sottostare al regime del marchio dell’Istituto del Marchio di Qualità, e dovranno avere tensione nominale Uo/U=450/700V e sigla di designazione, FS17.
2.4 PORTATA DELLE CONDUTTURE
La corrente trasportata dai conduttori nell’esercizio ordinario non deve fare superare ai conduttori stessi la temperatura limite stabilita nelle rispettive norme in relazione al tipo di isolamento usato ed alle condizioni di posa. I valori di portata massimi da assumersi in ogni caso devono essere quelli indicati dalla tabella UNEL in vigore.
2.5 SEZIONI MINIME DEI CONDUTTORI DI FASE
Per la posa dei conduttori, si devono rispettare le raccomandazioni delle norme CEI del comitato CT20; la sezione minima da adottarsi è quella specificata nelle rispettive norme ed in ogni caso per tutti gli impianti alimentati direttamente con la piena tensione normale della rete di I° categoria e per quelli alimentati a tensione ridotta (segnalazioni automatiche di incendi, antifurto, orologi elettrici, impianti elettroacustici, radiotelevisione, citofoni, interfoni e portiere elettrico), la sezione minima ammessa è di mm² 1,5 salvo diversa indicazione.
I conduttori debbono recare il “Marchio di Qualità” IMQ e la loro colorazione dovrà essere la seguente:
TIPO DI CONDUTTORE | COLORAZIONE ISOLANTE |
conduttore di protezione | giallo-verde |
conduttore neutro | blu chiaro |
conduttore di fase | nero, grigio cenere, marrone |
I conduttori di neutro devono avere la stessa sezione dei conduttori di fase; nei circuiti con conduttori di sezione superiore a 16 mm² è ammesso il neutro di sezione ridotta (comunque non inferiore a 16 mm²) purché il neutro assicuri le portate ordinarie e sia protetto contro le sovracorrenti secondo le regole contenute nella norma CEI 64-8.
2.6 SEZIONI MINIME CONDUTTORI DI PROTEZIONE
Le sezioni dei conduttori di protezione devono rispettare le prescrizioni della norma CEI 64-8.
2.7 COEFFICIENTI CORRETTIVI
Nel calcolo di verifica delle sezioni da usare, dovranno essere considerati i necessari coefficienti correttivi per le condizioni di posa e raggruppamento in conformità alle tabelle CEI-UNEL 35024/1.
2.8 PRESCRIZIONI SULLA POSA
I cavi per segnalazione e comando se posati insieme a conduttori funzionanti a tensioni superiori devono essere isolati per la più alta tensione presente nel canale. Non è ammessa la posa di conduttori a tensioni diverse nelle medesime tubazioni. La posa dovrà rispettare le indicazioni fornite dal costruttore del cavo per ciò che riguarda le temperature di posa, i raggi di curvatura e lo sforzo di tiro applicabile.
Ogni cavo dovrà essere segnalato nelle scatole di derivazione e lungo i percorsi in canale per individuare il circuito di appartenenza. La sigla apposta dovrà essere riportata sullo schema del quadro ed all’ingresso della linea in morsettiera.
2.9 CAVI PER CORRENTE CONTINUA
Cavo unipolare con conduttore flessibile in rame stagnato classe 5 tipo H1Z2Z2-K. Specifico per impianti Fotovoltaici con tensione nominale U o/U 600/1000V in corrente alternata e non superiore a 1500V in corrente continua, non propagante la fiamma, senza alogeni, progettato per una vita utile di almeno 25 anni. Resistenti raggi UV acqua ozono sali fluidi atmosferici in genere. Colorazione standard Nera e Rossa.
Caratteristiche tecniche:
Temperatura continua funzionamento: -40° + 90°C Temperatura massima di esercizio: + 120˚C Temperatura minima di esercizio: -40˚C Temperatura di picco: 250°C
Tempo vita: 25 anni* Tensione di prova: 5 Kv
Minimo raggio di curvatura: 6 volte diametro esterno. Carico di rottura a trazione: 50 N/mm²
Colorazione standard: Nero, Rosso
3 INTERRUTTORI-SEZIONATORI PER BASSA TENSIONE
3.1 INTERRUTTORI IN SCATOLA ISOLANTE
Gli interruttori automatici di sezionamento e protezione del tipo scatolato con attacchi posteriori e/o anteriori, qualora previsto, debbono potersi corredare di dispositivo di apertura e chiusura motorizzato. Il loro potere di corto circuito nominale deve essere tale da garantire il perfetto coordinamento delle protezioni. I valori del potere di interruzione riportati negli schemi sono sempre da intendersi come valori della corrente di servizio Ics, secondo la definizione data dalle relative norme. Essi dovranno essere conformi alle norme CEI EN 60947.1, CEI EN 60947.2 e CEI EN 60947.3. CEI EN 60898
In relazione al grado di inquinamento, dovranno essere adatti al grado di inquinamento III (definizione di cui alla norma CEI-EN 60947.1). La leva di manovra non può indicare la posizione di aperto se i contatti non sono effettivamente aperti e separati da una distanza sufficiente.
Il grado di protezione dell’apparecchio installato in quadro deve essere minimo IP40.
Nella loro scelta si dovrà tenere conto dell'energia passante secondo quanto richiesto dalle norme CEI 64-8.
Le portate saranno quelle indicate nei disegni allegati e le tarature sia termiche che magnetiche dovranno potersi effettuare dalla parte anteriore senza dover asportare il coperchio dell’interruttore.
Dovranno pure avere la possibilità di montaggio se richiesto, di contatti ausiliari o di bobine di sgancio senza dover rimuovere l'interruttore una volta montato.
Dovrà essere verificata, in funzione della marca adottata, la selettività e la eventuale protezione in back- up con gli interruttori a valle.
Tutti gli interruttori automatici dovranno avere la funzione di sezionamento e perciò dovranno essere adatti a tale scopo.
3.2 INTERRUTTORI MODULARI
Gli interruttori automatici modulari dovranno essere del tipo per montaggio su profilato DIN con garanzia della tenuta su detto profilato con molle idonee . Il potere di corto circuito nominale di servizio sarà quello riportato sugli schemi secondo CEI EN 60898 Qualora detti interruttori siano corredati di dispositivo differenziale esso dovrà essere incorporato o affiancato all'interruttore.
Gli interruttori modulari dovranno essere anche sezionatori.
Sugli interruttori modulari dovrà essere possibile installare accessori quali: bobine di apertura, contatti di segnalazione. Gli interruttori dovranno avere morsetti di grande capacità dotati di viti imperdibili.
3.3 SEZIONATORI
Gli interruttori in aria saranno del tipo sotto carico a scatto rapido simultaneo sulle fasi; il tipo di sezionamento deve essere tale, nel caso siano corredati di fusibili, che il sezionamento dell'interruttore permetta l'accesso ai fusibili senza nessuna parte in tensione. Dovranno essere corredati da robusti morsetti di fissaggio cavi, qualora necessario si dovrà impiegare una taglia di portata superiore se il numero dei cavi in arrivo od in partenza sia tale da non permettere un corretto montaggio. Particolare attenzione dovrà essere posta alla massima corrente di guasto che può circolare nel punto di installazione del sezionatore il quale dovrà potersi lasciare attraversare o stabilire senza danneggiarsi. Tali apparecchi dovranno rispondere alle norme IEC 947-3.
Nel caso di sezionatori modulari per barre din, si dovrà potervi installare contatti ausiliari.
3.4 SEZIONATORI PORTAFUSIBILI
I porta fusibili che verranno installati dovranno possedere una robusta base in materiale dielettrico, contatti e morsetti di rame atti a garantire una perfetta presa sul fusibile e corredati di molle di pressione. Saranno infine corredati da separatori fra le singole fasi ed il neutro.
Qualora essi siano montati a valle di sezionatori e l'accesso all'interno del quadro sia interdetto in presenza di tensione, essi potranno essere montati a giorno e l'estrazione dei fusibili avverrà mediante adeguata maniglia di corredo.
Qualora i fusibili siano accessibili con il quadro sotto tensione, essi saranno del tipo sezionabile protetto con grado IP20, a manovra simultanea, salvo quanto detto per i sezionatori con fusibili dell'articolo precedente.
4 CANALIZZAZIONI E TUBAZIONI
4.1 CANALI E PASSERELLE METALLICHE
Costruzione a Marchio Italiano di Qualità (I.M.Q.) in acciaio zincato a caldo tipo “sendzimir” a norme UNI 5753, grado di protezione secondo CEI 70.1 IP40.
Garanzia della continuità elettrica tra i pezzi assemblati. Interasse massimo tra due staffe consecutive 1,5 m.
Salvo diversa prescrizione tutti i canali dovranno essere dotati di coperchio in acciaio zincato con accessori di fissaggio. I canali dovranno avere grado minimo di protezione IP40, con relativa certificazione di rispondenza emessa da un istituto qualificato, coperchio con innesto a scatto od apribile con attrezzo. Esse dovranno essere ispezionabili in ogni momento e tali da garantire il grado di protezione minimo richiesto.
Eventuali cambiamenti di direzione dovranno essere realizzati con gli opportuni accessori; ovvero il sistema di canalizzazioni utilizzato dovrà possedere una vasta gamma di accessori onde consentire l’effettuazione di qualsiasi tipo di percorso, anche il più tormentato, senza alcuna modifica strutturale dei pezzi utilizzati. Gli ingressi negli apparecchi/quadri di comando e/o nelle cassette di derivazione, saranno realizzati mediante l’uso di appositi imbocchi di misura idonea, in modo da garantire il grado di protezione della apparecchiatura e della scatola installata.
L’interdistanza massima tra staffe, anch’esse in acciaio zincato a caldo, sarà di 1,5 m nei tratti rettilinei e di 0,50 m prima e dopo le curve e cambiamenti di direzione od incroci. In ogni caso le staffe dovranno essere fissate con tasselli e viti metalliche. Inoltre le staffe dovranno essere capaci di sostenere il peso del canale con i cavi previsti più il 30%. I canali dovranno essere posati in modo parallelo o perpendicolare alle strutture murarie. Essi saranno raggruppati nei percorsi in comune, in modo da salvaguardare anche il senso estetico.
Tutte le linee contenute nei canali dovranno essere siglate tramite targhette di identificazione, con interdistanza massima di 3 m. Dovrà essere segnato un riferimento in rosso, all’esterno del canale, indicante la posizione nella quale sono riportate le targhette indelebili ed inamovibili con la sigla della linea. I conduttori dovranno essere posati nel canale affascettati per linee, la riserva di spazio non dovrà essere inferiore a 0,5 volte la sezione del canale. Le passerelle metalliche dovranno essere costruite come i canali ed installate come sopra descritto; per queste non è richiesto grado di protezione, dovranno comunque essere sempre installate ad un’altezza superiore ai 2,5 m dal piano di calpestio o all’interno del pavimento galleggiante.
4.2 CANALIZZAZIONI METALLICHE A FILO
Fornitura e posa in opera di canalizzazione metallica a filo di acciaio elettrozincato.
La saldatura dei fili trasversali sui bordi superiori sarà del tipo a T onde evitare il rischio di danneggiamento dei conduttori.
Le giunzioni fra le varie barre di canale saranno del tipo a leva rapida con un minimo di tre barrette per ogni giunzione. Tale canalizzazione sarà installabile a parete mediante l’utilizzo di mensole atte all’installazione del canale senza altri accessori. In casi particolari tale canalizzazione potrà essere anche installata a soffitto, ricalcata e comunque modellata per permettere un agevole superamento di eventuali dislivelli. Le curve, le giunzioni a T, le eventuali riduzioni di sezioni saranno da eseguirsi mediante apposita sagomatura della canalizzazione stessa con l’esclusione di pezzi speciali come curve e giunti precostruiti.
In caso di particolare protezione meccanica, il canale sarà fornito di coperchio metallico nei tratti verticali.
4.3 CANALIZZAZIONI PORTA CAVI E PORTA APPARECCHI IN PVC
Canalina con funzioni portacavi e porta apparecchi, realizzata in PVC rigido non propagante la fiamma, idonea per installazioni a parete e soffitto di impianti elettrici e/o sistemi di comunicazione con tensioni fino a 1000 V in corrente alternata e/o 1500 V in corrente continua e certificata da IMQ secondo la norma EN 50085. Canalina completa di componenti ed accessori per ridurre al minimo lavorazioni e adattamenti in opera e scatole porta apparecchi conformi ai principali standard europei. Fondo degli elementi rettilinei dotato di imbutiture per il fissaggio di separatori e scatole porta apparecchi; coperchio smontabile solo con attrezzo anche senza l’applicazione delle traversine per la tenuta dei cavi (idoneità all’installazione in ambiente aperto al pubblico secondo la norma CEI 64-8) e dotato di pellicola di protezione dai danneggiamenti superficiali durante l’installazione. Componenti con aggancio a scatto sul corpo del canale a tenuta rinforzata, dotati di alette di sottomissione fra corpo e coperchio.
Canalina idonea alla realizzazione di impianti di cablaggio strutturato, con le seguenti caratteristiche :
• angoli interno ed esterno variabili (escursione da 70° a 120°);
• separazione e segregazione dei circuiti all’interno di sotto-scomparti (con utilizzo di apposito coperchio copriscomparto);
• scatole di derivazione con setti separatori amovibili su due livelli e vano porta etichetta per identificazione del nodo di derivazione;
• scatole porta apparecchi con profondità 57 mm per alloggiamento dei frutti di rete.
Grado di protezione assicurato dall’involucro (secondo la norma EN 60529): IP40. Grado di resistenza agli urti durante l’installazione e l’utilizzo: 5 Joule.
4.4 TUBAZIONI IN ACCIAIO ZINCATO
Del tipo zincato a caldo elettrosaldato con riporto di zinco sulla saldatura, prive di asperità, suscettibili di danneggiare la guaina di un cavo elettrico, qualità acciaio FE P01G. Grado di protezione minimo IP55. Rispondenza normativa CEI 23-28. I tubi correranno parallelamente o perpendicolarmente alle strutture murarie, saranno raggruppati, nei percorsi in comune, in modo da salvaguardare anche il senso estetico. Saranno fissati alle strutture ed ai solai a mezzo di opportune graffette in acciaio zincato a caldo.
Eventuali cambiamenti di direzione saranno effettuati con curvature eseguite sul tubo stesso, preferibilmente senza l’impiego di curve stampate. Gli ingressi negli apparecchi di comando e/o nelle cassette di derivazione saranno realizzati mediante l’uso di appositi imbocchi, o pressatubi di misura idonea, in modo da garantire il grado di protezione della apparecchiatura e della scatola installata.
4.5 TUBAZIONI IN PVC HALOGEN FREE
Tubo rigido, autoestinguente PRIVO DI ALOGENI con le seguenti caratteristiche: Norme e Marchi: EN 61386-1, EN 61386-21
Materiale: termoplastico, autoestinguente, privo di alogeni Colore: grigio chiaro RAL 7035
Resistenza allo schiacciamento: classe 3 superiore a 750 Newton su 5 cm a + 23 ± 2 °C Resistenza agli urti: classe 3 2kg da 10 cm a -5 °C
Temperatura minima: classe 2 -5 °C
Temperatura massima: classe 1 +60 °C
Resistenza elettrica di isolamento: superiore a 100 megaohm per 500 V di esercizio per 1 min Curvabilità: Ø 16-20-25, curvabili a freddo con molla MPTN
Rigidità dielettrica: superiore a 2000 V con 50 Hz per 15 min
Resistenza al fuoco: supera “Glow wire test” (filo incandescente) alla temperatura di 750 °C secondo norma EN 00000-0-00
Gli ingressi negli apparecchi di comando e/o nelle cassette di derivazione, saranno realizzati mediante l’uso di appositi imbocchi, o pressa tubi di misura idonea, in modo da garantire il grado di protezione della apparecchiatura e della scatola installata.
4.6 GUAINE IN PVC HALOGEN FREE
Guaina corrugata flessibile, autoestinguente. PRIVA DI ALOGENI Materiale: a base di Poliammide, privo di alogeni
Resistenza allo schiacciamento: classe 2 superiore a 320 Newton su 5 cm a + 23 ± 2 °C Resistenza agli urti: classe 2 1kg da 10 cm a -5 °C
Temperatura minima: classe 2 -5 °C Temperatura massima classe 2 + 90 °C
Resistenza elettrica di isolamento: superiore a 100 megaohm per 500 V di esercizio per 1 min Rigidità dielettrica: superiore a 2000 V - 50 HZ per 15 min
Resistenza al fuoco: supera "Glow wire test" (filo incandescente) alla temperatura di 750 °C secondo la norma CEI EN 00000-0-00
Flessibilità: supera la prova di nr 5000 flessioni a 180 ° a -5 °C e + 90 °C
Raggio di curvatura: 2 volte il diametro Sistema: con MSHN, CIHN, RSHN, PRH costituisce un "sistema" chiuso con protezione IP 64.Negli ingressi alle scatole di derivazione saranno impiegati raccordi e saranno usati gli opportuni accorgimenti per evitare l’introduzione della calce, intonaco, ecc.
Le tubazioni predisposte per gli impianti telefonico, trasmissione dati, allarme e TV-CC dovranno essere completamente tra loro separate e distinte; dovranno essere inoltre attestate su distinte scatole di derivazione.
4.7 TUBAZIONI IN MATERIALE PLASTICO PER POSA INCASSATA
Per le tubazioni posate incassate sotto intonaco sarà generalmente impiegato tubo PVC flessibile pesante (CEI 23-14 UNEL 37121) a marchio IMQ. Resistenza al fuoco: "Glow wire test" (filo incandescente) alla temperatura di 750 °C
Nella posa dovrà essere impiegata particolare cura per evitare possibili strozzature e curve a raggio troppo stretto. A tale scopo, si eviterà anche di far eseguire al tubo più di tre curve a 90 gradi senza l’interposizione di una scatola rompitratta.
Negli ingressi alle scatole di derivazione saranno impiegati raccordi e saranno usati gli opportuni accorgimenti per evitare l’introduzione della calce, intonaco, ecc.
Le tubazioni predisposte per gli impianti telefonico, trasmissione dati, allarme e TV-CC dovranno essere completamente tra loro separate e distinte; dovranno essere inoltre attestate su distinte scatole di derivazione.
4.8 CAVIDOTTI
Tubo flessibile a doppia parete corrugato esternamente e liscio internamente in polietilene alta densità, tale tubo dovrà sempre essere posato in scavo con riporto di calcestruzzo.
Caratteristiche:
Temperatura di posa: -30/+60°C
Resistenza allo schiacciamento: ≥750N
Resistenza dielettrica: >800kV/cm
Resistenza d’isolamento: >100MOhm
5 SCATOLE E CASSETTE DI DERIVAZIONE
Le scatole e cassette di derivazione, di cui si prevede l’impiego per la realizzazione degli impianti, dovranno essere dei tipi come di seguito:
Scatole di derivazione in esecuzione per posa sotto intonaco
Le scatole per posa sotto intonaco (da incasso), in materiale isolante, saranno installate a filo muro e saranno tutte fornite di coperchio con viti. Al fine di ottenere il perfetto allineamento del coperchio, dovranno essere usate scatole del tipo con coperchio orientabile. Le dimensioni saranno compatibili con il numero delle tubazioni in arrivo, dei conduttori in transito e delle derivazioni da eseguire all’interno.
Scatole di contenimento apparecchi in esecuzione per posa sotto intonaco
Le scatole per posa sotto intonaco (da incasso), per contenimento apparecchi di comando e prese, in materiale isolante, potranno essere del tipo a tre o quattro posti con telai di supporto in plastica e placca metallica di copertura. Particolare cura dovrà essere posta durante la posa per ottenere il perfetto allineamento con le strutture. Le scatole di contenimento apparecchi non potranno in alcun caso essere usate come scatole di derivazione.
Cassette in esecuzione per posa in vista
Scatole di derivazione tonde, quadrate e rettangolari con entrate IP55 Halogen free con le seguenti caratteristiche:
- Costruite in tecnopolimero isolante senza alogeni autoestinguente con coperchio opaco. Caratteristiche tecniche:
- Grado di protezione (secondo CEI EN 60529): IP55,
- resistenza agli urti IK07 (2Joule) secondo norme CEI EN 62262,
- protezione contro i contatti indiretti,
- colore grigio RAL 7035;
- resistenza al fuoco 850°C (glow wire test secondo CEI EN 60695-2-11);
- temperatura di impiego: –15° +40°.
6 SISTEMA DI CABLAGGIO INTELLIGENTE QUADRI ELETTRICI
La presente specifica definisce i requisiti fondamentali di una soluzione intelligente per la gestione dell’energia e delle funzionalità di controllo dei quadri elettrici alfine di raggiungere gli obbiettivi della classe di efficienza A di automazione negli immobili secondo EN15232.
La soluzione per la gestione energetica consiste di un quadro di bassa tensione integrato in una architettura semplice di comunicazione che permette all’utente di controllare i consumi e i costi energetici dell’impianto dove è installato; inoltre permette di migliorare la continuità di servizio, aumentando la disponibilità dell’impianto ottimizzando la manutenzione.
- Caratteristiche Tecniche Generali
Il quadro elettrico di distribuzione deve al suo interno contenere apparecchiature di protezione e misura e di controllo in grado di comunicare con un sistema di supervisione e di garantire una gestione efficace dell’energia.
Il quadro elettrico per la gestione dell’energia deve essere equipaggiato di un sistema di comunicazione che renda disponbile:
il monitoraggio delle informazioni relative alla protezione di tutti gli interruttori al suo interno, permettendo ad un sistema di gestione dell’impianto ( SCADA, Supervisione, Software di gestione energetica..)
Invio ordini di apertura/chiusura direttamente da supervisore alle unità di controllo del quadro.
Misure di tutti i dati energetici di consumo dell’impianto direttamente al supervisore Informazioni utili alla manutenzione (ad Es. tasso usura dei contatti, numero di aperture, ore di funzionamento..etc)
Il sistema di gestione dell'energia dovra’ permettere la visualizzazione in tempo reale dei dati provenienti dall’impianto , il monitoraggio, il controllo e la manutenzione di apparecchiature che utilizzano un protocollo aperto come Modbus TCP / IP o linea seriale Modbus RS485 permettendo la:
• Gestione dei costi energetici: il risparmio energetico e l'ottimizzazione (acqua, aria, gas, vapore elettrico)
• Gestione della rete di distribuzione elettrica: la protezione, monitoraggio e controllo
• Asset management: l'ottimizzazione dell’utilizzo, la manutenzione predittiva, allarmi in tempo reale.
La comunicazione di bassa tensione dovrà rendere disponibile una connessione Ethernet TCP / IP per il collegamento con la rete locale di comunicazione installato nell'edificio (LAN) e offrirà un semplice accesso ai dati in tempo reale dell'impianto mediante l'uso di un Internet browser web.
- Interruttori scatolati e aperti
Gli interruttori scatolati a partire da 40A fino a 630 A, contenuti nel suo interno, devono essere accessoriati di sganciatori elettronici che devono consentire di realizzare tutte le seguenti funzioni per la gestione energetica e il controllo dell’impianto:
o contatti ausiliari per indicare l’origine dello sgancio (Xxxxx Xxxxxxx, Xxxxx Xxxxxxx, Istantaneo, Guasto di Terra se presente). Questi contatti devono ricevere l’informazione sul tipo di guasto direttamente dallo sganciatore di protezione attraverso un collegamento ad infrarossi, e renderlo disponibile a morsettiera, inoltre deve essere possibile la programmazione degli stessi contatti per consentire l’associazione ad altri parametri elettrici misurati dallo sganciatore di protezione, al fine di realizzare funzioni di pre-allarme
o possibilità di lettura:
- locale sullo sganciatore
- fronte quadro attraverso un opportuno modulo di visualizzazione IFM
- a distanza attraverso trasmissione dei dati via BUS di comunicazione
dei parametri elettrici misurati dallo sganciatore di protezione (correnti, tensioni, energie, THD, ecc.), le regolazioni impostate, gli interventi su guasto, lo stato dell’interruttore, gli archivi degli eventi e degli allarmi, e gli indicatori di manutenzione (numero di manovre elettriche e meccaniche, usura dei contatti, tasso di carico, ecc.).
Tutte queste informazioni devono essere trasmesse direttamente dallo sganciatore, e nel caso delle misure dei parametri elettrici devono essere rilevate attraverso i trasformatori di corrente misti ferro/aria (bobine di Xxxxxxxx) interni allo sganciatore stesso per garantire una semplicità d’installazione ed un’elevata precisione della catena di misura (precisione della catena completa TA inclusi: classe 1 per corrente e classe 2 per potenze/energie secondo la norma CEI EN 61557-12).
Un software, fornito gratuitamente dal costruttore degli interruttori, consente l’analisi di questi dati su di un PC e la programmazione degli allarmi in associazione ai contatti.
Su tutti le tipologie di interruttori (calibri e poteri d’interruzione) deve poter essere implementata la funzione di selettività logica delle protezioni corto ritardo e protezione di terra. Tale funzione deve poter essere ottenuta cablando tra di loro i vari interruttori senza l’aggiunta di moduli esterni. Tale funzione deve essere autoalimentata
Gli interruttori aperti e scatolati da 630 A a 3200 A devono essere accessoriati di unità di controllo che includono in standard la funzione di misura (l’inclusa l’energia) senza moduli aggiuntivi, per qualsiasi tipo di protezione richiesta (LI, LSI, LSIG, LSIV) e devono essere equipaggiati in standard con un modulo di comunicazione Modbus.
Le misure minime devono essere:
- Corrente ed energia.
- Corrente media e massima corrente media.
- Tensione, potenza attiva, potenza reattiva e fattore di potenza.
- Potenza media e massima potenza media.
- La precisione dell’intero sistema di misura inclusi i TA deve essere:
- Corrente: 1,5%
- Tensione: 0.5 %
- Potenza ed energia: 2% visualizzabili :
- localmente sullo sganciatore
- sul fronte quadro attraverso un opportuno modulo di visualizzazione IFM
- a distanza attraverso trasmissione dei dati via BUS di Modbus
Per ragioni di sicurezza, le funzioni di protezione devono essere gestite in modo indipendente dalle funzioni di misura e comunicazione, mediante un ASIC dedicata (Application Specific Integrated Circuit). Con lo scopo di ottimizzare l’impiego, la manutenzione e la gestione dell’impianto, le seguenti funzioni di controllo devono essere parte integrante degli sganciatori elettronici:
o Archivio degli interventi (causa dello sgancio, data e ora).
o Preallarmi.
o Gli sganci ed i preallarmi possono attivare dei contatti di uscita. disponibili sia sul display fronte quadro che tramite comunicazione Modbus e:
- Contatori del numero di operazioni e sganci.
- Contatore delle ore di funzionamento.
- Profilo di carico.
disponibili tramite comunicazione Modbus
Deve essere inoltre disponibile un software gratuito per tutte le unità di controllo per:
- Visualizzare e configurare i parametri.
- Creare e salvare i file di impostazione.
- Visualizzare la curva di intervento.
- Impostare la data e l’ora.
- Visualizzare gli archivi degli sganci e degli allarmi.
Con l’unità di controllo con protezioni avanzate l’utente deve essere in grado di attivare degli allarmi basati sulle misure. Gli allarmi devono essere cronodatati. Gli allarmi possono attivare fino a 6 contatti di uscita.
Qualunque sia l’unità di controllo le seguenti informazioni devono essere accessibili via Modbus:
- posizione aperto/chiuso e segnalazione di sgancio
- valori istantanei e medi, valori massimi e minimi, energia, corrente media e potenza media.
- archivi degli allarmi e degli sganci e tabella degli eventi.
- indicatori di manutenzione.
Deve essere possibile aprire e chiudere l’interruttore via Modbus per qualunque unità di controllo.
L’associazione nello stesso dispositivo delle funzioni di misura e di protezione offre numerosi vantaggi.
Per prima cosa l’integrazione delle due funzioni permette la riduzione dei costi d’installazione dell’apparecchio: installare un solo dispositivo è evidentemente meno oneroso che installarne due.
Inoltre l’associazione nello stesso prodotto delle due funzioni assicura il corretto dimensionamento dei TA, elimina i rischi di errori di cablaggio e garantisce il funzionamento dal momento che l’insieme è testato in fabbrica.
Questo rappresenta per l’utilizzatore un grande vantaggio a livello di facilità di utilizzo e di costi di installazione.
Inoltre la precisione delle misure è garantita per l’intera catena di misura (TA compresi), grazie ad un procedimento di sistematica calibratura dell’elettronica eseguito in fabbrica.
I dispositivi di misura integrati nelle unità di controllo degli interruttori BT Schneider Electric assicurano inoltre precisione e coerenza delle funzioni di comunicazione di tutti gli apparecchi.
Questo fa sì che:
• le stesse misure sugli stessi registri con le stesse unità possano essere trasmessi tramite protocollo Modbus via Ethernet
• le misure sono effettuate con la stessa
precisione sia dagli interruttori Masterpact NT/NW che dai Compact NSX.
• Avere una precisione costante aumenta i vantaggi di poter usufruire di un’offerta completa di interruttori aperti e interruttori scatolati; in quanto i dati forniti dalle misure saranno utilizzabili e analizzati in modo uniforme dalle unità di elaborazione dati.
Le interfacce di comunicazione degli interruttori scatolati e aperti devono garantire la possibilità di collegarsi a una rete Modbus o una rete Ethernet con la funzione di gateway per altri dispositivi connessi tramite linea seriale.
Queste interfacce devono essere unità modulari intelligenti facilmente installabili nei quadri di distribuzione che permettono di connettere uno o più prodotti contemporaneamente.
Le caratteristiche principali di suddette interfacce sono:
• Doppia porta Ethernet per connessione in entra-esci in modo da evitare un eventuale switch di collegamento
• Tecnologia Device Profile Web Service (DPWS) per il riconoscimento automatico dei dispositivi all’interno di una rete LAN locale.
• Doppia connessione ULP (Universal Logic Plug) compatibile con il sistema di comunicazione di scatolati e aperti.
• Funzione di Gateway per dispositivi connessi in linea seriale Modbus-SL
• Pagine web integrate per il settaggio
• Pagine web integrate per il monitoraggio
• Pagine web integrate per il controllo
• Notifica xxx xxxx xxxxx xxxxxxx
• Un accessorio di cablaggio deve permettere all’utente di connettere più interfacce modbus seriali di più interruttori scatolati e aperti senza cablaggi aggiuntivi.
• L’interfaccia deve essere alimentata a 24Vcc con un alimentatore stabilizzato di classe 2 con un massimo di 3A.
• Le interfacce forniscono l’alimentazione anche all’unità di controllo degli interruttori scatolati e aperti e a tutti gli altri elementi del sistema ULP e non è necessario alimentarli in modo separato.
• Le interfacce indicheranno sul fronte lo stato di funzionamento delle 2 porte Ethernet, della porta ULP, della porta Modbus tramite dei LED..
• Un sistema di blocco sul fronte dell’interfaccia deve poter abilitare e disabilitare il controllo remoto dei dispositivi su rete Ethernet e sugli altri connessi all’interfaccia.
Inoltre le interfacce permetteranno di :
• Eseguire uno o più comandi o reset per dispositivo
• Controllare da remoto lo stato dell’interruttore:Apert/chiuso/sganciato
• Fornire informazioni sulla manutenzione tramite:
o Conteggio di numero di operazioni , di trip o di allarmi, profilo di carico, tasso di usura dei contatti, stato del telaio dell’interruttore estraibile
• Inviare email di allarme cronodatati:
o L’utente deve essere in grado di attivare degli allarmi su soglie impostabili basate su misure (I, V, F, P, Q, S, THD, CosPhi, FP) o contatori
o Gli allarmi possono anche attivare un contatto locale
- Interruttori modulari
I dispositivi modulari installati in quadro devono essere connessi a un sistema di comunicazione che consente di avere i dati disponibili su rete Modbus o Ethernet.
L’interfaccia deve poter integrare dati provenienti da interruttori, I/O digitali e analogici, contatori impulsivi,power meter o contatori di energia.
Il sistema si compone di:
🡪 Uno o più concentratori di dati Smartlink, installati tra le file modulari senza occupare spazio aggiuntivo sulla guida DIN, caratterizzati da:
- connessione diretta su rete Modbus seriale o su Modbus TCP/IP
- Ingressi/uscite organizzati in canali, ognuno dei quali usato per connettere un dispositivo elettrico
- Possibilità di raccolta di senali analogici e digitali e di controllon remoto
- Conformità alla norma CEI EN 61131-2
- Alimentazione in bassissima tensione di sicurezza <= 24 V CC
🡪 Ausiliari di segnalazione dello stato di aperto/chiuso e sganciato degli interruttori modulari, caratterizzati da:
- Conformità alla norma CEI EN 00000-0-0
- Tensione in uscita 24 V CC
🡪 Ausiliari per il controllo e segnalazione dello stato aperto/chiuso per contattori e relè passo passo, in accordo con la norma CEI EN 00000-0-0
- Tensione in uscita 24 V CC
- Comando possibile sia in 24 V CC che 230 V CA nello stesso ausiliario
🡪 Cavi di collegamento tra i concentratori e gli ausiliari sopracitati dotati di connettori plug-in a connessione rapida
Il sistema deve permettere la possibilità di connessione per il monitoraggio/comando di altre apparecchiatura dotate di contatti di basso livello 24 V CC.
I concentratori di dati devono:
- Essere facilmente integrati nella rete di comunicazione Modbus/Ethernet grazie al riconoscimento automatico dei parametri di comunicazione di rete (velocità, partità,…)
- Integrare la tecnologia Device Profile Web Service (DPWS) per il riconoscimento automatico dei dispositivi all’interno di una rete LAN locale
• Avere la funzione di Gateway per dispositivi connessi in linea seriale Modbus-SL (max 8)
• Pagine web integrate per il settaggio
• Pagine web integrate per il monitoraggio
• Pagine web integrate per il controllo
• Notifica via mail degli allarmi
- Rendere disponibili in registri Modbus, ad un indirizzo predeterminato in fabbrica che non richiede nessuna configurazione dedicata, i seguenti dati:
o Stato degli ingressi/uscite
o Numero di manovre dei dispositivi connessi
o Numero di ore di funzionamento del carico
o Contatore d’impulsi con il relativo peso
- Suddetti dati devono essere disponibili anche su pagine web integrate all’interno dell’interfaccia.
- Essere in grado di ricevere da un supervisore un comando di apertura o di chiusura applicabile su ogni canale tramite la scrittura di un registro Modbus
- Garantire la conferma dell’avvenuto comando solo dopo aver verificato lo stato reale del dispositivo
Gli ausiliari per il controllo e segnalazione dello stato aperto/chiuso per contattori e relè passo passo devono gestire comandi sia in 24 V CC che in 230 V CA e deve essere possibile gestire la priorità fra i diversi comandi
Il costruttore deve fornire un software gratuito per il test del sistema di comunicazione che include la verifica e il controllo della trasmissione dei dati tra i dispositivi modulari e i concentratori
Tale software deve fornire un report che include la lista dei dispositivi connessi ad ogni canale dei concentratori così come uno schema generale della configurazione del sistema con l’indicazione degli indirizzi Modbus associati.
I concentratori devono essere in grado di archiviare in una memoria non volatile interna i valori calcolati, anche nel caso in cui si verifichi una mancanza dell’alimentazione 24 V CC.
Il sistema creato deve poter accettare l’aggiunta di nuovi dispositivi nell’impianto senza la necessità di riconfigurare i concentratori.
- Strumenti di misura
Gli strumenti di misura e analisi della qualità dell’energia installati sia su guida DIN che da incasso devono comunicare in uno dei seguenti modi:
- Porta RS485 su protocollo Modbus
- Modulo per comunicazione Ethernet utilizzando Modbus TCP
- Comunicazione Modbus/Ethernet tramite concentratore dati sopra descritto (es.: contatori energia impulsivi)
E in più possono avere la possibilità di impostare degli allarmi nei modelli che lo prevedono.
In particolare per i carichi inferiori a 125 A si dovrà avere a disposizione un contatore di energia con:
• Misura diretta fino a 125A senza bisogno di alcun TA esterno
• Monitoraggio di rete di bassa tensione 1P+N, 3P, 3P+N
• Autoalimentati e con display LCD
• Capace di misurare:
o Energia Attiva (kWh) totale e parziale o per periodo
o Energia Reattiva (kWh) totale e parziale
o Tensione media (V)
o Corrente per fase (A)
o Potenza attiva totale (W)
o Potenza reattiva totale (VAR)
o Potenza apparente totale (VA)
o Fattore di potenza totale
o Frequenza (Hz)
o Ore di funzionamento (ore)
- Soluzioni per la gestione dell’energia
Tutte le apparecchiature contenute nel quadro di gestione dell’energia che utilizzano il protocollo Modbus per comunicare le informazioni , dovranno poter essere interfacciate ad un sistema di supervisione attraverso un gateway.
Tale gateway Modbus/Ethernet potrà avere un webserver integrato dovrà essere basato sulla tecnologia a microprocessore e dovrà alloggiare in un’architettura hardware e software.
Inoltre potrà essere integrato all’interno delle suddette interfacce o costituito da un hardware separato. Tale gateway Ethernet con web-server Integrato potrà:
• servire da interfaccia trasparente tra le reti Ethernet ed i dispositivi collegati in rete quali
contatori, dispositivi di misura, relè di protezione, controllori programmabili, unità di controllo, comando motori ed altri dispositivi ad essa compatibili che comunicano con i protocolli Modbus.
• utilizzare il protocollo Modbus TCP/IP per accedere alle informazioni dei dispositivi tramite rete locale (LAN); inoltre dovrà monitorare facilmente, e senza software aggiuntivi, l’andamento dei consumi e della qualità dell’energia dell’impianto.
• avere al suo interno delle pagine web (HTML) pre-configurate, e richiederà solamente una rete Ethernet e un qualsiasi web-browser per visualizzare le misure rilevate dagli strumenti ad essa compatibili senza l’ausilio di un PC dedicato; ad ogni modo ci dovrà essere la possibilità di personalizzare delle pagine HTLM qualora l’utente ne necessitasse.
• avere una funzione di rilevamento automatico che consentirà di verificare tutte le apparecchiature ad essa compatibili connesse alla rete, rendendo semplice e rapida la configurazione del sistema di monitoraggio.
• essere in grado di rilevare i dispositivi ad essa compatibili posti sotto altre passerelle sulla rete Ethernet.
• disporre di una memoria a bordo che permetterà di conservare i dati storici forniti dagli strumenti, oltre a personalizzare la pagina di visualizzazione dei dati e allegare documentazione esterna come manuali d’uso o schemi di collegamento nei formati più comuni (.PDF, .GIF, .JPEG, .DOC,
.XLS, .PPT, ecc).
• prevedere la possibilità di memorizzare le registrazioni in logica FIFO (First In First Out) avendo la capacità di configurare l’intervallo di registrazione (tipicamente 5-15-30-60 minuti).
• includerà la possibilità di inviare automaticamente, tramite e.mail o FTP (File Transport Protocol), i dati memorizzati verso i PC degli utenti; inoltre dovrà avere una compatibilità per la reportistica grafica e tabellare dell’andamento delle misure con Microsoft Excel in formato “.CSV” (Comma Separated Variables).
• comunicare i dati in tempo reale ai diversi dispositivi in rete ed offrirà diverse funzioni specifiche quali: pagine di sintesi interne sull’apparecchio ed il circuito, oltre a storici di dati interni.
• permettere la possibilità di accesso multiutente e dovrà essere in grado di personalizzare i livelli di accesso (lettura e scrittura o solo lettura) tramite gruppi specifici con password dedicate.
Inoltre dovrà essere possibile interfacciare dei componenti del quadro che comunicano in Modbus ad un pannello operatore SmartHMI o attraverso un gateway o direttamente tramite protocollo Modbus.
Tale pannello operatore non avrà necessità di essere programmato tramite software di sviluppo e dovrà avere le seguenti caratteristiche:
• Schermo a colori con tecnologia a matrice attiva TFT
• Gestione minima colori 65536
• Tecnologia touch-screen di tipo resistivo
• Due porte seriali per la comunicazione in Modbus e per il collegamento di un modem GSM
• Una porta di comunicazione Ethernet per la comunicazione in Modbus TCP
• Due porte USB, uno di tipo A e l’altra di tipo B
• Uno slot per schede di memoria SD
• Batteria sostituibile
•Possibilità di collegamento con un massimo di 15 apparecchiature (interruttori, strumenti ) comunicanti in Modbus oppure ad un gateway Ethernet/Modbus che sarà a sua volta collegato ad un massimo di 15 apparecchiature:
• Programma per la gestione delle apparecchiature pre-caricato, che consenta all’utilizzatore (tramite semplice interazione con il pannello operatore la modifica delle impostazioni dei vari parametri, delle utenze e la definizione delle apparecchiature da monitorare.
•Possibilità di definire, una volta alimentato il pannello operatore, le seguenti impostazioni:
1.Indirizzi IP del pannello operatore e del dispositivo che farà da Gateway sulla rete Modbus (laddove previsto).
2.Modifica delle utenze predefinite (nomi utente e password).
3.Definizione delle apparecchiature ad esso collegate e che dovranno essere monitorate.
•Capacità di leggere stati e misure dalle apparecchiature connesse ed inviare comandi (dove previsto).
•Capacità di acquisire valori, segnalazioni e storicizzazione degli allarmi (intervento interruttori).
•Gestione di 4 livelli di accesso utente all'applicazione, in base a nome utente e password, ovviamente modificabili in Run Time:
•Livello 1 - Monitoraggio apparecchiature, misura/visualizzazione grandezze elettriche e gestione allarmi.
•Livello 2 - Comando interruttori modulari (dove previsto) in aggiunta alle abilitazioni previste dal livello 1.
•Livello 3 – Comando interruttori scatolati (dove previsto) in aggiunta alle abilitazioni previste dal livello 2.
•Livello 4 - Aggiunta/rimozione monitoraggio e comando apparecchiature, modifica indirizzi IP e destinatario SMS, modifica parametri e fattori di scala delle grandezze elettriche in aggiunta alle abilitazioni previste dal livello 3.
•Possibilità di collegarsi da remoto * al pannello operatore tramite un PC con Internet Explorer 32 bit, un dispositivo Android o Apple iOS, disponendo della stessa interfaccia grafica locale.
•Possibilità di inviare la notifica degli allarmi attivi tramite SMS.
Il quadro di gestione dell’energia suddetto deve essere in grado di essere integrato in una soluzione di monitoraggio e gestione energetica di supervisione.
In particolare deve poter essere interfacciato con una soluzione di gestione energetica disponibile in abbonamento con modalità SaaS (Software as a Service), accessibile disponendo unicamente di un dispositivo, quale PC o tablet, dotato di connessione internet e web browser (come Internet Explorer o Google Chrome).
Il sistema dovrà quindi prevedere un interfaccia che sia in grado di raccogliere le informazioni dal campo e spedirle a delle piattoforme di gestione energetica cloud via Ethernet , via GPRS o via Wi-Fi.
Tale interfaccia dovrà raccoglie e archiviare :
• WAGES (acqua, aria, gas, energia elettrica, vapore)
• le letture del consumo e di parametri ambientali, come temperatura, umidità, e livelli di CO2
I dati saranno periodicamente trasmessi in un report a un database Internet server. Una volta ricevuta dal server, i dati sono pronti per essere elaborati e visualizzati come pagine web.
L’interfaccia dovrà essere in grado di operare con un’ampia gamma di alimentazione:
• * 100 a 230 V CA (+ / -15%)
• * 24 V CC (+ /- 10%)
Inoltre dovrà avere le seguenti caratteristiche:
• due porte Ethernet, che possono essere utilizzate come uno switch o porte separate (una per ogni indirizzo IP)
• una porta per una linea seriale Modbus
• supportare due modalità wifi: (collegato ad una infrastruttura LAN o come punto di accesso senza alcuna infrastruttura wifi)
• deve essere compatibile con una guida DIN tipo "O'.
• deve essere munito di tecnologia DPWS
• L’ intervallo di registrazione del datalogger deve essere configurabile da 1 a 60 minuti
• Deve essere in grado di esportare i dati registrati in formato CSV ed in grado di gestire esportazione dei dati con un server proxy.
Questa soluzione di gestione energetica disponibile in abbonamento via cloud deve avere le seguenti carattestiche:
• Non deve essere richiesta l’installazione di nessun software sul dispositivo di accesso al sistema di gestione energetica, né l’utilizzo di infrastrutture informatiche di archiviazione dati basate su server e/o PC.
• Il sistema deve permettere di visualizzare dati rilevati da strumenti di misura e ricevuti tramite
gateway o importati da altri sistemi come Building Automation and Control System (BACS).
• Dovrà essere disponibile un portale web che permetta l’attivazione e la configurazione delle apparecchiature di misura ed invio dati, alla società incaricata su libera scelta dall’acquirente del servizio.
• Il sistema deve essere in grado di ricevere ed archiviare i dati degli strumenti di misura inviati tramite protocollo http, ftp o email. L’archiviazione dei dati deve garantire adeguata sicurezza, sia in termini di backup che di protezione contro l’accesso indesiderato ai dati, ad esempio tramite l’autenticazione con username e password.
• Il sistema permette all’utente di disporre di informazioni sintetiche per ciascun sito, come la localizzazione all’interno di una mappa e l’andamento dei consumi energetici rilevati nell’ultimo periodo. Ogni sito è rappresentato da un indicatore di colore verde, arancio, rosso, a seconda che gli obiettivi di consumo impostati siano stati rispettati o meno.
• Il sistema deve permettere di aggregare il consumo di tutti gli strumenti di un sito all’interno di una misura totale di consumo del sito.
• Il sistema di monitoraggio remoto dell'energia deve avere una semplice interfaccia utente che riassume l’elenco dei siti associati all’utente e degli strumenti di misura connessi in ogni sito. Il sistema consente di generare report grafici in modo immediato, a partire da un elenco di report standard, quali l’andamento del consumo energetico, il profilo di carico o la quantificazione delle emissioni di CO2. La creazione dei report avviene tramite una procedura che guida l’utente alla selezione delle informazioni necessarie. La semplicità dell'interfaccia permette ai nuovi utenti di imparare e migliorare l’uso del sistema con il minimo sforzo o esperienza.
Il quadro elettrico per la gestione dell’energia permette all’utente di accedere a una serie di informazioni chiave per la gestione dell’impianto come la regolazione dei dispositivi di protezione, il tipo di guasto che ha causato lo sgancio di un dispositivo, lo stato dell’installazione prima del fuori servizio, la possibilità di gestire un distacco riattacco carichi, tutte le misure delle energie e delle potenze consumate.
L’utilizzo di informazioni dettagliate sul consumo di energia può servire a ridurre le spese, implementare le pratiche migliori e convalidare tutte le iniziative di risparmio energetico.
Gli strumenti di allocazione dei costi consentono di raccogliere, calcolare e rendicontare i costi per edificio, reparto, processo, turno, linea o apparecchiatura.
È possibile gestire consapevolmente l’equilibrio comfort/costi e promuovere, all’interno dell’organizzazione, comportamenti mirati al risparmio energetico.
La tecnologia oggi disponibile in un quadro per la gestione dell’energia offre strumenti per:
• Misurare i consumi di energia
• Eliminare la necessità di procedere a budget approssimativi dei costi di elettricità, abbassare i costi
amministrativi e ridurre gli errori di inserimento dei dati
• Determinare l’impatto reale dei prezzi dell’energia su tutte le attività aziendali
• Prevedere, programmare e gestire le spese energetiche della struttura
• Incoraggiare comportamenti miranti all’efficienza energetica e misurare l’effettiva validità delle iniziative di risparmio
• Avvalersi dei vantaggi legati all’immagine “green” degli edifici
Le tecniche di misura e monitoraggio garantiscono il massimo ritorno, a lungo termine, sugli investimenti effettuati in efficienza energetica.
Partendo dai dati di consumo è possibile confrontare processi e siti in base a metriche interne, indicatori chiave e statistiche del settore, in modo da identificare i migliori progetti di ottimizzazione.
Grazie ad un quadro per la gestione dell’energia l’utente si può anche assicurare inoltre:
• Accurati confronti tra "prima" e "dopo" in molteplici scenari
• Iniziative di efficienza energetica che non abbiano ripercussioni su benessere delle persone e produttività
• Vantaggi finanziari documentati e verificati
• Verifica, basata sulle prestazioni, delle linee di riferimento dei contratti relativi ai servizi energetici
• Identificare eventuali discrepanze nella bolletta energetica
• Consolidare le informazioni sui costi in report di facile comprensione
Grazie all’utilizzo delle soluzioni contenute in un quadro per la gestione dell’energia l’utente possiede tutti gli elementi per:
- intraprendere azioni per migliorare la situazione e verificare gli effetti delle azioni intraprese
- determinare i costi energetici per ogni attività, dipartimento
- ottimizzare la manutenzione
- analizzare profili di carico
- prevenire costosi fuori servizio
- induviduare gli sprechi
- miglioramento dell’affidabilità e della disponibilità
- ottimizzazione dei costi energetici
- riduzione dei consumi
7 QUADRI ELETTRICI PER BASSA TENSIONE
7.1 NORME E DOCUMENTAZIONE DI RIFERIMENTO
Il quadro e le apparecchiature oggetto della fornitura dovranno essere costruiti e collaudati in accordo alle norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), IEC (International Electrical Code) in vigore ed in particolare le seguenti:
- quadri CEI EN 61439-1
CEI EN 61439-2
- interruttori CEI EN 60947-1
CEI EN 60947-2
IEC Norma 947-1
IEC Norma 947-2
IEC Norma 947-3
CEI EN 60848
- contattori CEI Norma 17.3
IEC Norma 158.1
- TA CEI Norma 38.1
Inoltre saranno conformi alle regolamentazioni e alle normative previste dalla Legislazione Italiana per la prevenzione degli infortuni.
7.2 CARATTERISTICHE ELETTRICHE
A completamento di quanto evidenziato sui dati caratteristici di ogni singolo quadro, di seguito vengono evidenziate ulteriori caratteristiche comuni:
- tensione di esercizio: 400 V
- tensione di isolamento: 660V
- tensione di prova a frequenza industriale per 1 min.: 2,5 kV circuiti di potenza
2 kV circuiti ausiliari
- frequenza: 50Hz
- corrente di xxxxx xxxxxxxx xxxx. x 0 sec. (vedi tabella riassuntiva dello schema)
- corrente di corto circuito di picco (vedi tabella riassuntiva dello schema)
- tensione circuiti ausiliari:
# comandi
# relè di protezione e aux
Vca 220V Vca 220V
- sbarre:
- isolamento:
- materiale
3F + N
aria rame
- temperatura ambiente 35 °C
- segregazione Min. Forma 2
- grado di protezione (vedi tabella riassuntiva dello schema)
7.3 CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE
a) Generalità
La struttura del quadro sarà formata da colonne del tipo prefabbricato, tra di loro componibili mediante l'impiego di bulloni e viti.
La struttura di ciascuna colonna sarà di tipo autoportante, realizzata impiegando profilati in lamiera di acciaio dello spessore minimo di 2 mm composta da tre zone completamente segregate.
I pannelli, le lamiere di separazione e le porte saranno realizzati con lamiera pressopiegata dello spessore di 2 mm.
Il grado di protezione meccanica delle colonne, sarà IP31 sull'involucro esterno (salvo diverse indicazioni sugli schemi progettuali) e IP20 a porte aperte.
Nella struttura saranno predisposti in posizione opportuna sia i fori sulla base per il fissaggio a pavimento o su profilati di appoggio, sia i fori nella parte superiore per la inserzione dei golfari di sollevamento.
Il quadro sarà chiuso sui lati con pannelli di lamiera facilmente asportabili.
La carpenteria sarà studiata in modo tale da permettere una circolazione naturale dell'aria, all'interno del quadro, in modo tale da garantire il raffreddamento delle barre, delle connessioni e delle apparecchiature di potenza.
Nell'ambito delle varie colonne si individueranno le seguenti zone tipiche:
- zona riservata agli interruttori, ai servizi ausiliari, ai cavi di potenza, cavetteria ausiliaria e relativi accessori;
- zona sbarre e connessioni.
b) Zona cavi di potenza e cavetteria ausiliaria
La zona cavi di potenza e cavetteria ausiliaria sarà posizionata nella parte frontale del quadro adiacente alla zona riservata agli apparecchi o laterale, comunque indipendentemente dalla soluzione adottata i cavi dovranno essere facilmente amarrabili e collegabili agli interruttori.
La zona cavi sarà dimensionata in modo tale da permettere un agevole infilaggio, allacciamento e staffaggio dei cavi. La zona cavi sarà chiusa da una porta per tutta altezza.
Sulla base della zona dovrà essere previsto il passaggio dei cavi di potenza dagli appositi cunicoli sottoquadro.
c) Zona sbarre e connessioni
Le sbarre principali e le sbarre di distribuzione saranno nude e totalmente segregate dalle zone adiacenti. Le sbarre di distribuzione, disposte verticalmente o orizzontalmente, saranno posizionate nella parte posteriore di ogni scomparto. Le sbarre saranno in rame trifasi con neutro (non sezionabile).
Le sbarre principali e di derivazione saranno sostenute mediante l'impiego di setti reggisbarre in materiale isolante stampato.
Per il collegamento tra il sistema di sbarre, gli interruttori ed altre apparecchiature saranno utilizzate bandelle flessibili in rame isolato, cavi di sezione opportuna (comunque per interruttori fino a max 100A), specifici ripartitori per interruttori miniaturizzati sino a 80 A completamente isolati.
Mediante l'asportazione di opportune lamiere sarà sempre possibile raggiungere le connessioni delle sbarre dal fronte del quadro, per verificare il serraggio dei bulloni.
d) Cavetteria per circuiti ausiliari e cablaggi
Tutti i circuiti ausiliari di comando, segnalazione e circuiti voltmetrici, saranno realizzati con conduttori flessibili in rame, isolati in gomma non propaganti l'incendio; grado di isolamento minimo 3 kV, sezione minima 6 mmq.
I circuiti amperometrici saranno realizzati con conduttori con caratteristiche come sopra, ma avranno sezione 6 mmq.
I secondari di tutti i TA e TV saranno messi a terra con conduttori aventi una sezione di 2,5 mmq. Tutti i circuiti ausiliari saranno protetti da condotti o guaine, se necessario.
L'individuazione dei singoli conduttori di cablaggio sarà possibile in modo univoco utilizzando adeguate numerazioni con collarini indelebili.
I conduttori dei circuiti ausiliari, in corrispondenza delle apparecchiature a cui si collegano, saranno contrassegnate con numerini riportanti il numero del filo.
Tutti i simboli di individuazione dei cablaggi compariranno sugli schemi funzionali, sugli schemi unifilari e sui disegni delle morsettiere.
e) Morsettiere
Tutti i conduttori dei circuiti con corrente nominale dell’interruttore fino a 100 A contenuti nei quadri saranno attestati a morsettiere componibili.
Le morsettiere saranno posizionate in modo tale da garantire un sufficiente spazio per l'esecuzione degli allacciamenti delle terminazioni e del fissaggio dei cavi.
f) Materiali isolanti
Tutti i materiali isolanti impiegati nella costruzione del quadro saranno di tipo autoestinguente ed inoltre saranno scelti con particolare riguardo alle caratteristiche di resistenza alla scarica superficiale.
g) Impianto di messa a terra nel quadro
Il quadro sarà percorso longitudinalmente nella parte bassa da una sbarra di terra in rame solidamente imbullonata alla struttura metallica avente sezione minima di 200 mmq.
Tutta la struttura e gli elementi di carpenteria saranno francamente collegati fra di loro mediante viti per garantire un buon contatto elettrico fra le parti.
Le porte saranno collegate alla struttura metallica tramite trecciole flessibili in rame, aventi sezione di 6 mmq.
Tutti i componenti principali saranno collegati a terra. Su ciascuna estremità della sbarra longitudinale di terra si prevederanno morsetti adatti al collegamento, con cavo, all'impianto di messa a terra.
h) Protezione contro contatti accidentali
Tutte le apparecchiature saranno singolarmente accessibili per il controllo e l'eventuale sostituzione senza dover rimuovere eventuali protezioni contro parti in tensione.
Sulle apparecchiature provviste di regolazione sarà possibile la taratura, la prova e la manutenzione con tutte le altre apparecchiature in servizio, senza pericoli di contatti accidentali con parti in tensione.
Tutte le parti in tensione delle apparecchiature montate sulle portine, ed in genere tutte quelle esposte a possibili contatti accidentali durante le normali operazioni di esercizio, manutenzione e controlli, saranno protette con schermi isolanti asportabili, in modo tale da risultare comunque a prova di dito.
7.4 APPARECCHIATURE
Le apparecchiature principali montate nel quadro saranno adeguate alle caratteristiche di progetto. a) Interruttori
Gli interruttori per partenza motore saranno di tipo magnetotermico con protezione dalla mancanza di una fase. Essi saranno del tipo con regolazione della corrente termica e con contatti ausiliari.
Gli interruttori di potenza saranno del tipo in scatole di materiale isolante ad eccezione di quelli oltre i 1250A di corrente nominale i quali saranno del tipo aperto.
b) Contattori
La categoria di impiego per i contattori sarà AC3.
c) Trasformatori di corrente
I trasformatori di corrente saranno dimensionati in base alle caratteristiche elettriche di progetto ed avranno prestazioni e classe di precisione adeguati ai carichi che dovranno alimentare.
I trasformatori di corrente saranno adatti a resistere alle sollecitazioni termiche e dinamiche relative ad una corrente di corto circuito uguale a quella di progetto.
I TA saranno adatti per installazione fissa.
Tutti i trasformatori avranno un morsetto secondario collegato a terra.
d) Strumenti di misura
Avranno le seguenti caratteristiche minime:
- tipo digitale da incasso, con attacchi posteriori
- monitorabili tramite protocollo Modbus RS485
- tenuta alla polvere, montati sul fronte pannello.
7.5 APPARECCHIATURE AUSILIARIE AD ACCESSORI
Il quadro sarà completo di tutti gli apparecchi di protezione, misura e segnalazione indicati sugli schemi di riferimento e necessari per renderlo pronto al funzionamento.
Oltre a quanto evidenziato precedentemente i quadri saranno completi indicativamente dei sotto elencati accessori:
targhette in plexiglass
targhe di pericolo e di istruzione per l'esecuzione delle manovre per l'inserzione ed il sezionamento delle apparecchiature
golfari di sollevamento.
7.6 VERNICIATURA
Tutta la struttura metallica degli scomparti sarà opportunamente trattata e verniciata in modo da offrire una ottima resistenza all'usura ed alle condizioni ambientali.
Il colore delle superfici dei quadri sarà realizzato con polveri epossidiche essiccate in forno, pannelli interni, minuteria ed accessori in lamiera aluzin o elettrozincata.
7.7 TARGHE
Sul fronte del quadro sarà prevista una targa con incisa la sigla dello stesso.
In prossimità di ciascuna apparecchiatura principale o ausiliaria, sia interna che in vista, sarà apposta o stampigliata in modo indelebile, una targhetta con la denominazione dell’apparecchiatura.
7.8 COLLAUDO E CERTIFICATO
I quadri verranno sottoposti alle prove di collaudo previste dalle norme CEI/IEC. Verranno effettuate pertanto le sotto elencate prove:
- controllo a vista e dimensionale
- prova d'isolamento
- prova di funzionamento meccanico e degli interblocchi
- prova di funzionamento elettrico.
7.9 DOCUMENTAZIONE
Per ciascun quadro dovrà essere fornita la documentazione di cui in appresso:
a) calcoli sovratemperature.
b) certificato di collaudo secondo CEI 17-113 CEI 17-114.
c) disegno del fronte quadro se gli ingombri fossero diversi da quanto ipotizzato in progetto.
8 QUADRI ELETTRICI PER UTENZE DEL TERMOCONDIZIONAMENTO
Xxxxx restando le caratteristiche e le prescrizioni relative ai quadri elettrici, come prescritto nel computo metrico, dovrà essere fornito lo schema degli ausiliari ed il costruttivo di questo quadro a partire dallo schema di potenza e dagli schemi di regolazione. Il quadro dovrà rispondere a tutte le norme CEI applicabili ai quadri elettrici ed ai materiali che lo compongono, nonché alla direttiva macchine 89/392/CEE, DPR 459/96 S.M.I. ed alla norma sull’equipaggiamento delle macchine CEI 44-5. Gli armadi dovranno avere grado di protezione minimo IP44.
Ogni componente dovrà essere marchiato CE. Le dimensioni del quadro dovranno essere tali da contenere tutte le apparecchiature, rendendo inoltre agevole la manutenzione, senza necessità di smontare altro componente all’infuori di quello guasto; dovrà essere sempre leggibile la targhetta con le caratteristiche. La committenza e la direzione lavori di riservano di apportare modifiche qualitative e quantitative sui componenti che saranno previsti. Sarà tassativo l’obbligo di specificare marca e modello di ogni componente.
All’interno dello scomparto indipendentemente dalla tensione di esercizio dovrà essere garantito un grado di protezione non inferiore a IPXXB. La linea di alimentazione al quadro dovrà essere attestata direttamente sull’interruttore generale, senza morsetti di appoggio e dovrà essere segregata da tutti gli altri cavi del quadro.
Dovranno essere adottati guide per le apparecchiature e barre di distribuzione per l’alimentazione dei dispositivo di potenza. Non sarà ammesso effettuare l’alimentazione di unità funzionali contigue o non con ponticelli da un’unità all’altra. Le apparecchiature non installabili su guide dovranno essere fissate con viti su fori filettati.
Morsettiere
I morsetti relativi a ciascuna utenza dovranno essere raggruppati e tra i morsetti di ciascuna utenza dovrà essere messo un setto separatore per distinguerli elettricamente ed otticamente. Detti morsetti dovranno essere del tipo componibile assiemabili su guida DIN. Ad ogni morsetto dovrà essere collegato un solo conduttore. Eventuali derivazioni dovranno essere eseguite con l’assemblaggio di più morsetti, uno per ogni conduttore, collegati assieme da apposite barrette. Non è ammesso l’impiego di morsetti doppi (su due piani). I gruppi di morsetti dovranno essere tra loro raggruppati e distanziati secondo il servizio e tensioni come qui di seguito specificato: - morsetti di interconnessione con le apparecchiature di potenza in campo a 220-380V (conduttori con isolante colore nero e blu chiaro); - morsetti di interconnessione con le apparecchiature ausiliarie in campo a 24V (conduttori con isolante rosso); - morsetti di interconnessione con le apparecchiature di regolazione automatica in campo a 24V (conduttori con isolante rosso); - morsetti di interconnessione tra gli scomparti e/o quadri; - morsetti di tipo estraibile (conduttori con isolante arancio).
9 COMPONENTI IMPIANTI FOTOVOLTAICI
9.1 INVERTER
Inverter fotovoltaico trifase senza trasformatore tipo Sunny tripower 15000TL" o similare da 15kW nominali. Il convertitore dovrà avere le seguenti caratteristiche minime:
- tensione di ingresso cc 1000V;
- rendimento massimo superiore al 98,2%;
- rendimento Europeo superiore al 97,8%;
- sistema di comunicazione dati RS485;
- ingressi protetti contro le sovratensioni tramite scaricatori accessori di classe III;
- protezione dei circuiti lato cc con fusibili interni all'inverter;
- dispositivo di sezionamento lato cc interno all'inverter;
- garanzia del prodotto 5 anni
Il dispositivo dovrà essere costruito secondo le norme conformi alle normative vigenti per il funzionamento in connessione alla rete, la sicurezza e la compatibilità elettromagnetica, incluso: CEI 11-20, IEC61683, IEC61727, EN50081, EN50082, EN61000, Certificazione CE.
9.2 MODULO FOTOVOLTAICO
Modulo fotovoltaico tipo SUNERG XP460280I+35 o similare da 280Wp con cornice, completo di 60 celle policristalline ad alta efficienza con triplo busbar, con la parte anteriore protetta da un vetro temperato di 2mm ad alta trasmittanza e nella parte posteriore da guaina incapsulante in EVA resistente ai raggi UV ed alla corrosione degli agenti atmosferici comprensiva di un ulteriore strato di vetro temperato di 3,2mm per assicurare la tenuta stagna e la protezione massima dalle più severe condizioni ambientali. L'intero laminato è incorniciato in una struttura di alluminio anodizzato. Il pannello sarà munito di cassetta di giunzione IP 67 per il collegamento in serie. I moduli dovranno essere dotati di certificazione di conformità rilasciata da laboratorio accreditato EA, classe di isolamento II e certificazione del tipo secondo la norma CEI EN 61215 ed EN61730. Ogni modulo dovrà inoltre possedere un proprio numero di serie progressivo necessario per la compilazione delle schede tecniche dell'impianto e per gli adempimenti burocratici necessari.
Ogni modulo dovrà avere le seguenti caratteristiche:
- dimensioni indicative 1645 x 990 x 35 mm;
- peso 18,4Kg;
- produzione IT (Italia);
- Iscrizione del produttore ad un consorzio obbligatorio di smaltimento dei pannelli;
- incapsulamento in vetro + guaina EVA + incapsulamento in vetro;
- n.celle per ogni modulo: 60
- potenza di picco 280W;
- certificazione IEC 61215-ed2 | EN 61730-1 | EN 61730-2 |
9.3 STRUTTURE PER MODULI FOTOVOLTAICI
Sistema “SOLAR CLIMPO” per l’installazione di qualsiasi tipo di pannello fotovoltaico con cornice su un tetto Riverclack® senza necessità di perforazioni.
Composto da una staffa in poliammide a due slot, un profilo di fissaggio in metallo in lega di alluminio 5754, ed una vite che mantiene la cornice del pannello fotovoltaico in posizione nella scanalatura tra i due slot, impedendo qualsiasi scorrimento. L'azione di bloccaggio geometrico del profilo in alluminio fissa la staffa di poliammide al profilo del tetto. Il pannello fotovoltaico con cornice viene poi fissato alla staffa in poliammide e vincolato dalle viti.
questo tipo di fissaggio permette di:
- avere un ancoraggio sicuro senza compromettere la tenuta all’acqua della copertura;
- avere un sistema di fissaggio che consentiva di aggiungere o togliere le viti di ancoraggio dei moduli sistema di fissaggio senza dover smontare gli altri moduli adiacenti;
- avere un sistema composto da materiali che non creino coppie galvaniche e conseguenti differenze di potenziale (profili in alluminio, viti e supporti inox A2)
Esempio del tipo di struttura di fissaggio dei pannelli fotovoltaici su copertura Riverclack
10 PRESE DI ENERGIA PASSO CEE PER USO INDUSTRIALE
Prese con interruttore di blocco e fusibili a norma CEI 23.12 con presa ad alveoli arretrati, materiale involucro autoestinguente in resina poliestere a norme CEI 64.8 (V2 e 850°C), grado di protezione IP55. L’imbocco di cavi dovrà essere assicurato da appositi accessori per garantire il grado di protezione.
Le viti di fissaggio per i coperchi dovranno essere in acciaio inox.
11 APPARECCHI DI COMANDO E PRESE A SPINA MODULARI PER USO CIVILE
11.1 GENERALITÀ
Gli apparecchi di comando: interruttori, deviatori, pulsanti, e simili saranno del tipo da incasso oppure del tipo in contenitore da esterno, in funzione del grado di protezione da rispettare negli ambienti dove dovranno essere installati. La serie civile sarà del tipo Bticino “Light Air” Vimar “Plana” o similare con placca in tecnopolimero del colore a scelta del Committente.
11.2 APPARECCHI DI COMANDO
Gli apparecchi di comando, per installazione in scatole da incasso oppure su torrette a pavimento, dovranno far parte di una serie completa di apparecchi componibili che consenta l’installazione di almeno tre apparecchi nella stessa scatola porta-apparecchio.
Generalmente gli apparecchi dovranno essere installati ad una altezza, rispetto al pavimento di circa 1 m e possibilmente sempre in prossimità delle porte, ad esclusione di quelli installati sulle torrette a pavimento; gli apparecchi di comando saranno installati all’interno delle scatole porta-apparecchio da incasso oppure sulle torrette; gli interruttori dovranno avere una portata dei contatti di 16A.
11.3 APPARECCHI DI COMANDO IN CONTENITORE DA ESTERNO
Gli apparecchi saranno del tipo in custodia di materiale antiurto isolante, avente un grado di protezione minimo non inferiore a IP55; la tubazione, di tipo già descritto, dovrà attestarvisi con un idoneo pressa- tubo che garantisca il grado di protezione dell’intero contenitore. L’azionamento non dovrà comportare decadimento del grado di protezione: tale condizione potrà essere soddisfatta anche con l’ausilio di idonee coperture in gomma o plastica morbida stabilmente connesse con il corpo dello stesso contenitore. L’altezza di installazione è ammessa ad una distanza dal pavimento di circa 1 m. Gli interruttori dovranno avere una portata di 16A.
11.4 PRESE A SPINA
Le prese a spina dovranno essere del tipo con gli alveoli schermati e dovranno far parte della stessa serie degli apparecchi di comando da incasso. Le prese a spina avranno una portata di 10A o 16A; incassate a parete, dovranno essere installate ad una altezza dal pavimento pari a circa 1 m di altezza nelle aule e nelle zone comuni. Nel caso di installazione in zone coperte, ma esterne, le prese a spina dovranno essere montate su scatole da parete con grado di protezione non inferiore ad IP55.
12 CORPI ILLUMINANTI
12.1 CORPI ILLUMINANTI PER ILLUMINAZIONE ORDINARIA
Gli apparecchi illuminanti sono stati individuati in base a criteri estetici, funzionali e di risparmio energetico, considerando l’efficienza ed i gradi di illuminamento previsti nella relazione tecnica del progetto preliminare anche nel caso in cui fossero superiori ai minimi richiesti dalle norme EN.
Gli apparecchi dovranno altresì essere rispondenti all’insieme delle norme:
- CEI EN 60598-1 (CEI 34-21) e relative varianti;
In ottemperanza alla norma CEI EN 60598-1 (CEI 34-21) i componenti degli apparecchi di illuminazione dovranno essere cablati a cura del costruttore degli stessi, i quali pertanto dovranno essere forniti e dotati completi di lampade ed ausiliari e rifasati (nel caso di alimentatori elettromagnetici). Detti componenti dovranno essere conformi alle NORME CEI di riferimento. Il grado di protezione minimo ammissibile sarà IP4X o IPXXD.
Plafoniere stagne in policarbonato led
Apparecchio a LED IP65, protetto dall'umidità e dalla polvere. Alimentatore output fisso, Elettronico. Classe I. Corpo: policarbonato grigio chiaro. Diffusore: policarbonato a prismi lineari. Ganci: acciaio inox. Per montaggio a plafone o a sospensione. Staffe incluse per montaggio a plafone. Completo di LED 4000K.
Durata media stimata*:
50000h L70 a 25°C
Potenza impegnata apparecchio*:
61.8 W Lambda = 0.95 Dimming: Fixed output Categoria di manutenzione: E
Eta: 1,00 Eta in alto: 0,07 Eta in basso: 0,9 Posizione lampada: STD - standard Sorgente luminosa: LED
Flusso luminoso totale*: 6400 lm Efficienza apparecchio*: 104 lm/W Efficienza lampada: 104 lm/W Indice di resa cromatica min.: 80
Sistemi luminosi per interni
Downlight tipo CETUS LED1000-840 E200 LED di ridotto spessore e ad alte prestazioni per incasso a soffitto. Alimentatore output fisso elettronico. Corpo e riflettore: alluminio, verniciato a polvere bianco (RAL 9016). Diffusore: policarbonato. Classe II, IP44, IK09. Clip a molla idonee per spessori del controsoffitto da 1 a 35mm. Foro Ø190mm. Completo di LED 4000K. Misure: Ø215 x 88 mm Potenza totale: 12.8 W . Peso: 0.7 kg
Apparecchio da incasso LED (completo); per soffitti con spazio limitato: profondità d’incasso <100mm; apparecchio LED "stableWhite" a distribuzione simmetrica a fascio largo con illuminotecnica ottimizzata
per la massima efficienza; sorgenti: 00 X XXX000; resa cromatica Ra > 80, temperatura di colore 4000 K (bianco neutro). Tolleranza colore (MacAdam): 3. Flusso luminoso apparecchio: 1846 lm. Efficienza apparecchio: 115 lm/W; durata: 50000h con rimanente 85% del flusso; con alimentatore separato Apparecchio per comando DALI (DALI only); riflettore d’alta qualità fissato sulla camera luminosa modulare LED con attacco a baionetta; camera luminosa ad alta efficienza con dissipazione passiva in pressofusione di alluminio; riflettore: , brillantato e sfaccettato, alluminio applicato in sputtering, anti- iridescente; riflettore/anello di copertura in policarbonato anti- UV d’alta qualità; anello di copertura bianco; anello da incasso in policarbonato (PC) rinforzato con fibre di vetro, grigio; fissaggio rapido dell’apparecchio tramite attacco a baionetta, senza bisogno di utensili; apparecchio cablato senza alogeni; collegamento: innesto pentapolare, possibilità di cablaggio passante; tensione di rete: 220-240V / 0/50/60Hz, compatibile con batteria centrale 220V DC; fissaggio rapido e senza utensili con graffe antiscivolo per soffitti di spessore 1-40mm; foro soffitto: 150mm, profondità d’incasso: 81mm; peso: 0.79 kg; Nota: per le applicazioni in uffici conf. EN12464 (UGR<19, riflettore alluminio in sputtering)
Apparecchio LED da incasso in soffitto (completo), "Stable White"; riflettore speciale per la massima qualità di luce; sorgenti: 00 X XXX000, Emissione FLOOD; riflettore: liscio, brillantato con alluminio applicato in sputtering, antiiridescente (24 °); resa cromatica Ra > 80, temperatura di colore 4000 K (bianco neutro). Tolleranza colore (MacAdam): 3. Flusso luminoso apparecchio: 758 lm. Efficienza apparecchio: 76 lm/W; durata: 50000h con rimanente 85% del flusso; con unità alimentatore Apparecchio per comando DALI (DALI only); unità ottica modulare d’alta qualità, formata da riflettore e camera luminosa LED con gestione termica ottimizzata, in pressofusione di alluminio; riflettore/anello in policarbonato d’alta qualità anti-UV; anello di copertura bianco; anello incasso in pressofusione di alluminio; montaggio rapido e senza utensili tramite attacco a baionetta; apparecchio cablato senza alogeni; collegamento: Morsetto pentapolare; tensione di rete: 220- 240V / 0/50/60Hz, compatibile con alimentazione centralizzata 220V DC; montaggio rapido e senza utensili con graffe antiscivolo, per soffitti di spessore 1-25mm; foro soffitto: 68mm, profondità incasso: 110mm; peso: 0.31 kg
Reglette a sospensione con alimentatore dimmerabile DALI Elettronico,. Classe I. IP20, IK06. Corpo: alluminio estruso anodizzato. Diffusore: policarbonato opale. Testate di chiusura: policarbonato bicolore stampato ad iniezione. Connessione elettrica tramite aletta sul retro. Possibiltà di cablaggio passante. Completo di LED 4000K Misure: 1180 x 37 x 60 mm Potenza totale: 37.2 W
Flusso luminoso apparecchio: 4390 lm Efficienza apparecchio: 118 lm/W Peso: 1.04 kg
Apparecchio circolare a pannello edge lit per montaggio ad incasso con foro Ø200mm. Alimentatore output fisso elettronico. Classe II, IP20. Corpo: alluminio e acciaio, bianco (RAL 9016). Diffusore: acrilico opale. Completo di LED 4000K.
Misure: Ø230 x 28 mm Potenza totale: 16.4 W
Flusso luminoso apparecchio: 1579 lm Efficienza apparecchio: 96 lm/W Peso: 1 kg
12.2 CORPI ILLUMINANTI PER ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA AUTOALIMENTATI
Apparecchi illuminazione emergenza
Apparecchi autonomi per illuminazione di emergenza provvisti di Sorgente LED di lunga Durata. Tipo Non Permanente (SE) o Permanente (SA).
Provvisti di Sistema di Autodiagnosi incorporato: il prodotto effettua test periodici: di funzionamento (Mensile) e di autonomia (semestrale). Led di segnalazione multicolore (stato apparecchio, batteria, sorgente led, circuito). Apparecchio ad autonomia programmabile -
GRADO di protezione del prodotto: IP65, Resistenza agli urti del prodotto: IK07
CORPO: in materiale termoplastico (EN 60598-1 cl 13, UL94-V2). Colore grigio chiaro (RAL 7035). Staffa di connessione.
OTTICA : In alluminio antiabbagliamento ad elevata riflessione di tipo diffondente , progettato specificatamente per ottimizzare le prestazioni illuminotecniche.
DIFFUSORE: in materiale termoplastico stampato ad iniezione, ad elevata resistenza e trasparenza. Superfici lisce per facilitarne la pulizia.
ALIMENTATORE: integrato, di tipo elettronico composto di sezione caricabatteria, generatore di corrente costante e unità di controllo. Conforme ai requisiti della EN61347-2-7 e 00000-0-00. La sezione di uscita a corrente costante, assicura un flusso luminoso costante.
BATTERIA: Piombo Ermetica Ricaricabile conforme ai requisiti di EN 61056 per le versioni Non Permanenti, NiCd ad alta temperatura (conformi a IEC61951-1) o NiMH ad alta temperatura(conformi a IEC 61951-2) per le versioni Permanenti .
Flussi Luminosi: 1500lm, 750lm, 500lm (a seconda autonomia 1/2/3 ore)
SORGENTI: Moduli LED integrati non sostituibili; temperatura colore 4000K o maggiore; Vita minima dichiarata 50000h /L80B20. Rischio Fotobiologico del prodotto (acc. EN62471) 0 o 1.
INSTALLAZIONE: su superfici normalmente infiammabili a parete, a soffitto o ad incasso
Apparecchio di sicurezza LED, per illuminare vie di fuga con min. 1lx; a plafone; apparecchio con alimentazione a batteria singola per 3 ore di autonomia, circuito con esercizio in emergenza oppure permanente, con test di controllo automatico o centralizzato; locali di altezza da 2,2 a 7 m; LED high power di colorazione diurna; ottima gestione termica con grossi dissipatori in pressofusione di alluminio; riflettore e lente in policarbonato (PC); armatura in pressofusione di alluminio, verniciato a polvere in bianco, RAL 9016; supporto in lamiera d’acciaio zincata; l’armatura si monta sul supporto con rapidità e senza utensili; manutenzione senza bisogno di utensili; morsetti a innesto per cablaggio passante fino a 2,5mm²; possibilità di ingresso cavi laterale. Potenza totale: 4.5 W; tensione alimentata: 230V AC; codificatore per numerazione meccanica. Protezione: IP40, classe isolamento: SC1. Misure: 146 x 146 x 51 mm; peso: 0.71 kg. Apparecchio cablato senza alogeni.
Apparecchio pittogrammato LED, apparecchio con alimentazione a batteria singola per 3 ore di autonomia, circuito con esercizio in emergenza oppure permanente, con test di controllo automatico o centralizzato. Montaggio a plafone; armatura in policarbonato stampato a iniezione in colore bianco (RAL 9016); alimentatore LED, con numerazione ottica e meccanica e funzione “Maintenance". Montaggio semplificato. Assenza di manutenzione grazie alla tecnologia LED; durata di 50.000h con flusso luminoso costante. Tensione alimentata: 220/240 V AC. Potenza totale: 4.5 W. Protezione: IP42, classe isolamento: SC2. Possibile il collegamento permanente o in emergenza. Circuito permanente: da +5°C a
+30°C. Circuito in emergenza: da +5°C a +35°C. Misure dell’apparecchio con pittogrammi segnaletici: 232 x 46 x 176 mm; peso: 0.52 kg. Apparecchio cablato senza alogeni; con pittogramma.
Apparecchio di sicurezza LED per illuminazione antipanico di min. 0,5 lx conf. EN 1838; incasso a soffitto; apparecchio con alimentazione a batteria singola per 3 ore di autonomia, circuito con esercizio in emergenza oppure permanente, con test di controllo automatico o centralizzato; altezza locali da 2,2 a 5 m; high power LED di tonalità diurna; gestione termica ottimizzata da grossi dissipatori in pressofusione di alluminio; box in PC per l'incasso in soffitto; lente in policarbonato (PC); armatura in pressofusione di alluminio, verniciato a polvere in bianco, RAL 9016; montaggio rapido e senza utensili; manutenzione senza utensili; innesti per cablaggio passante fino a 2,5mm²; protetto da colpi di pallone. ; alimentazione: 230V AC, 220V DC, selettore per numerazione meccanica. Protezione: IP40, classe isolamento: SC2. Possibile il collegamento permanente o in emergenza. Circuito permanente: da +5°C a +30°C. Circuito in emergenza: da +5°C a +35°C. Misure: Ø85 x 28 mm; peso: 0.42 kg. Apparecchio cablato senza alogeni.
13 ILLUMINAZIONE ESTERNA
13.1 CORPI ILLUMINANTI PER ESTERNI Apparecchio illuminante a soffitto o a parete per esterni
Apparecchio illuminante tipo I Guzzini Laser Blade InOut BX56
Incasso a soffitto rettangolare IP65, corpo piccolo, Led COB Warm White, Ottica Flood Descrizione tecnica:
Apparecchio miniaturizzato ad incasso rettangolare a due elementi ottici con sorgenti LED Warm White - ottica Flood fissa. Costituito da vano ottico (di forma rettangolare), cornice, vetro, cavo uscente e accessori di installazione da ordinare separatamente ove necessario. Vano ottico e cornice sono realizzati in lega di alluminio e sotto posti ad un processo di pretrattamento multi-step, in cui le fasi principali sono sgrassaggio, fluorozirconatura (strato protettivo superficiale) e sigillatura (strato nano- strutturato ai silani). La fase successiva di verniciatura è realizzata con primer e vernice acrilica liquida, cotta a 150°, che fornisce un'alta resistenza agli agenti atmosferici ed ai raggi UV. Cornice porta-vetro completa con tappi di estremità in materiale plastico. Vetro di chiusura sodico calcico temperato, trasparente con serigrafia nera sul bordo, spessore 3mm, siliconato alla cornice. Guarnizioni in silicone interposte tra cornice porta-vetro e vano ottico. Ottica ad alta definizione in termoplastico metallizzato, integrata in posizione arretrata nello schermo antiabbagliamento nero. Molle di sostegno in acciaio inox
AISI304. Cavo di connessione in dotazione. Alimentatore non incluso disponibile con codifica separata. Tutte le viterie esterne utilizzate sono in acciaio inox A2.
Installazione:
Ad incasso con cornice sporgente su controsoffitti di spessore 1÷20mm. Asola di preparazione sul controsoffitto 64x35.
Ad incasso con cornice a filo su controsoffitti di spessore 12,5mm o 15mm tramite telaio adattattore da ordinare separatamente.
Installazione su soffitti in calcestruzzo tramite controcassa da ordinare separatamente (cornice a filo e sporgente).
Dimensione (mm):
83x49x55
Colore:
Bianco/Nero (47) | Grigio/Nero (74) Peso (Kg):
0.15
Montaggio:
incasso a soffitto Cablaggio:
Alimentatore in corrente costante (700mA) da ordinare separatamente. Note:
Disponibile a richiesta versioni con cornice verniciata nera o con led Neutral White. Class III;IK06;IP65
ENEC-03;CE;Xxxxxxx;EAC;A++
Configurazione di prodotto: BX56 Caratteristiche del prodotto:
Flusso totale emesso [Lm]: 269
Flusso totale disperso verso l’alto [Lm]: 0 Potenza totale [W]: 4.1
Flusso in emergenza [Lm]: / Efficienza luminosa [Lm/W]: 65.7 Tensione [V]: -
Life Time: 50,000h - L90 - B10 (Ta 25°C)
Intervallo temperatura ambiente: da -20°C a +35°C. Numero di vani: 1
Caratteristiche del vano Tipo 1:
Apparecchio illuminante tipo I Guzzini Laser Blade InOut E876 applique, Led Warm White, Ottica Wide Flood
Descrizione tecnica:
Applique rettangolare da esterni a due elementi ottici con sorgenti LED Warm White - ottica Wide Flood fissa. Costituito da vano ottico (di forma rettangolare), coperchio superiore, carter di copertura, vetro e piastra a parete. Vano ottico e coperchio superiore sono realizzati in lega di alluminio e sotto posti ad un processo di pretrattamento multi-step, in cui le fasi principali sono sgrassaggio, fluorozirconatura (strato protettivo superficiale) e sigillatura (strato nano-strutturato ai silani). La fase successiva di verniciatura è realizzata con primer e vernice acrilica liquida, cotta a 150°, che fornisce un'alta resistenza agli agenti atmosferici ed ai raggi UV. Xxxxxx di copertura in materiale plastico verniciato. Piastra di supporto a parete in acciaio inox AISI 304. Vetro di chiusura sodico calcico temperato, trasparente con serigrafia nera sul bordo, spessore 3mm, siliconato alla vano ottico. Guarnizioni in silicone interposte tra coperchio superiore e vano ottico. Ottica ad alta definizione in termoplastico metallizzato, integrata in posizione arretrata nello schermo antiabbagliamento nero. Singolo pressacavo PG11 in poliammide nero, idoneo per cavi di diametro 6,5÷11,5mm. Cablaggio per mezzo di tre morsetti ad innesto rapido. Possibilità di utilizzare anche cavi unipolari con diametro 2,4÷3,4mm (sezione 1÷2,5mm²). Tutte le viterie esterne utilizzate sono in acciaio inox A2.
Installazione:
Installazione a parete tramite apposita piastra in acciaio inox. Per il fissaggio utilizzare tasselli ancoranti per calcestruzzo, cemento e mattone pieno. Possibilità di istallare il prodotto con il fascio luminoso rivolto verso ogni direzione possibile (alto, basso, a destra, a sinistra, obliquo, etc etc).
Dimensione (mm): 00x00x000
Colore:
Bianco/Nero (47) | Grigio/Nero (74) Peso (Kg):
0.7
Montaggio:
ad applique|a parete Cablaggio:
Completo di alimentatore elettronico integrato (220÷240Vac 50/60Hz). Class I;IK06;IP65
ENEC-03;CE;Xxxxxxx;EAC;A++
Configurazione di prodotto: E876 Caratteristiche del prodotto:
Flusso totale emesso [Lm]: 262
Flusso totale disperso verso l’alto [Lm]: 0 Potenza totale [W]: 5.7
Flusso in emergenza [Lm]: / Efficienza luminosa [Lm/W]: 46 Tensione [V]: -
Life Time: 50,000h - L90 - B10 (Ta 25°C)
Intervallo temperatura ambiente: da -20°C a +35°C. (*) Numero di vani: 1
Caratteristiche del vano Tipo 1:
Rendimento [%]: 69
Numero di lampade per vano: 1 Codice lampada: LED
Attacco: /
Codice ZVEI: LED
Perdite del trasformatore [W]: 1.5 Potenza nominale [W]: 4.2 Temperatura colore [K]: 3000 Flusso nominale [Lm]: 380
IRC: 90
Intensità massima [cd]: / Lunghezza d’onda [Nm]: / Angolo di apertura [°]: 47° / 50° Step MacAdam: 3
14 IMPIANTO DI MESSA A TERRA E EQUIPOTENZIALE
14.1 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI Protezione contro i contatti indiretti
Dovranno essere protette contro i contatti indiretti tutte le parti metalliche (masse) accessibili dell’impianto
elettrico e degli apparecchi utilizzatori, normalmente non in tensione ma che, per cedimento dell’isolamento principale o per altre cause accidentali potrebbero trovarsi sotto tensione.
Per la protezione contro i contatti indiretti, i conduttori di protezione dell’impianto elettrico utilizzatore, o raggruppamento di impianti contenuti nell’edificio oggetto dell’appalto, dovranno essere collegati con l'impianto di terra da realizzare tramite picchetti in acciaio zincato uniti con corda di rame nuda da 35 mm2, da posizione nello scavo da realizzare per la posa dei cavidotti. A tale impianto di messa a terra dovranno essere collegati tutti i sistemi di tubazioni metalliche accessibili destinati ad adduzione, distribuzione e scarico delle acque nonché tutte le parti metalliche definibili come “masse”, esistenti nell’area dell’impianto elettrico utilizzatore stesso.
Impianto di messa a terra e collegamenti equipotenziali
L'impianto di terra farà capo ad un collettore di terra posto sul quadro generale di impianto nei casi con alimentazione in bt da rete a 400V.
Il conduttore principale di protezione, che collegherà il collettore principale con la barratura equipotenziale inserita nel quadro generale sarà in rame isolato. Tutti i conduttori secondari di protezione si dirameranno dalla barratura equipotenziale del quadro generale, seguendo lo stesso percorso dei conduttori di alimentazione del rispettivo circuito, per essere collegati a tutti i quadri di distribuzione e a tutte le prese a spina, le masse degli apparecchi di illuminazione, o direttamente alle masse di tutti gli apparecchi da proteggere. I conduttori equipotenziali, che partendo dalla barratura equipotenziale inserita nel quadro generale, collegheranno le tubazioni metalliche dell’impianto idraulico e tutte le altre parti
conduttrici, non facenti parte dell’impianto elettrico, suscettibili di introdurre il potenziale di terra (masse estranee), avranno sezione non inferiore a 25 mmq.
Tutti i conduttori secondari di protezione si dirameranno dalla barratura equipotenziale dei quadri elettrici, seguendo lo stesso percorso dei conduttori di alimentazione del rispettivo circuito, per essere collegati a tutte le prese a spina, le masse degli apparecchi di illuminazione, o direttamente alle masse di tutti gli apparecchi da proteggere.
15 PROTEZIONE CONTRO LE SOVRATENSIONI
Al fine di proteggere gli impianti e le apparecchiature elettriche ed elettroniche ad essi collegate, contro possibili sovratensioni, che dovessero trasmettersi attraverso la rete elettrica, dovranno essere installati adeguati limitatori di sovratensioni di Classe II e Classe III. Detti limitatori, che dovranno essere modulari e componibili dovranno avere il dispositivo a scatto incorporato per profilato unificato, sarà composto da varistori e scaricatore verso terra, per garantire la separazione galvanica tra i conduttori attivi e la terra di protezione. Tale apparecchiatura dovrà, inoltre, disporre di una idonea segnalazione visibile che ne indichi l’efficienza. I morsetti di collegamento dovranno consentire un sicuro collegamento dei conduttori e garantirne un sicuro serraggio
16 IMPIANTO TRASMISSIONE DATI-TELEFONIA
La presente specifica tratta la fornitura e posa in opera di tutti i materiali ed apparecchiature, le regole d’installazione, le assistenze e quant’altro per la realizzazione dell’impianto di cablaggio strutturato .
Per l’identificazione quantitativa (dotazioni), logistica (posizionamento delle apparecchiature) e progettuali nello specifico dell’installazione in oggetto, si rimanda ai rispettivi elaborati di progetto.
Norme di riferimento
Il sistema dovrà essere realizzato nel rispetto delle norme e degli standard nazionali (Telecom Italia, P.T.), internazionali e proprietari sia per quanto riguarda i materiali e le apparecchiature sia per quanto riguarda l’installazione e la sicurezza.
I principali enti normatori risultano:
ISO/IEC in ambito internazionale; EIA/TIA per gli USA ed il Regno Unito; CENELEC per l’Europa.
Le principali norme di riferimento sono:
- EIA/TIA 568A - 568B: Definizione e classificazione del cablaggio strutturato e dei componenti.
- EIA/TIA 569: Regole e procedure d’installazione.
- EIA/TIA 606: Regole per l’amministrazione di sistemi di cablaggio.
- EIA/TIA 607: Regole per la messa a terra di cablaggi di tipo schermato.
- EIA/TIA TSB67: Test dei sistemi di cablaggio.
- ISO/IEC 11801: Regole per il cablaggio strutturato, emesso in ambito internazionale (Comitato ISO).
- EN 50173: Definizione e classificazione del cablaggio strutturato e dei componenti, emessa in ambito europeo dal CENELEC.
- EN 50174-1/-2/-3: Regole e procedure d’installazione, emessa in ambito europeo dal CENELEC.
Definizioni
Si indica per sistema cablaggio strutturato l’insieme di cavi, prese, armadi ed altri accessori tesi a distribuire razionalmente all’interno di un edificio i segnali voce, dati e video.
Un sistema di cablaggio strutturato deve essere realizzato secondo una determinata architettura e permettere la trasmissione di informazioni tra le apparecchiature ad esso connesse, costituenti i vari impianti a servizio dell’edificio (telefonia, rete pc, sistema d’allarme, controllo accessi, gestione climatizzazione, etc.).
Un cablaggio strutturato deve inoltre garantire:
facilità di utilizzo, gestione, riconfigurazione ed ampliamento del sistema (per mezzo di una struttura gerarchica a stella);
capacità di accogliere tutti i principali sistemi informatici esistenti sul mercato;
rispetto degli standard in vigore (normalizzazione);
affidabilità elevata del sistema (utilizzo di componenti di primaria qualità e adozione della “buona tecnica” in fase di realizzazione).
Fanno parte di un sistema di cablaggio strutturato tutti i mezzi fisici su cui viaggiano i vari segnali (cavi, fibre ottiche, prese, armadi, accessori di organizzazione del cablaggio, ecc.), chiamati anche “componenti passivi” di una rete. Non rientrano, invece, nel sistema cablaggio strutturato i “componenti attivi”, quali modem, router, hub, switch, pc, plc, centrali telefoniche, terminali controllo accessi, ecc.
Postazione di lavoro (PdL)
E’ il punto di allacciamento delle utenze finali alla rete ed è composto da più prese. Allo stessa presa potranno essere connessi sia apparecchi telefonici (fax, telefoni, modem, etc.), che apparecchi informatici (pc, stampanti, etc.).
Ogni posto lavoro sarà realizzato da almeno tre prese RJ45.
Sotto-ripartitore (SR)
E’ l’armadio in cui convergono tutte le connessioni alle prese dei PdL del rispettivo piano o zona.
Ripartitore generale (RG)
E’ l’armadio di connessione della rete con l’esterno dell’edificio (rete telefonica pubblica e/o RG di un altro edificio). Può fungere anche da SR per il rispettivo piano o zona.
Cablaggio orizzontale
E’ l’insieme delle connessioni dei PdL ai rispettivi SR. Sarà eseguito con cavo in rame a 4 coppie intrecciate. Alcuni link, per particolari esigenze (ad es. per elevato “traffico” verso determinati PdL), potrebbero essere eseguiti con cavi in fibra ottica.
Caratteristiche del sistema e dei materiali
Il sistema cablaggio strutturato dovrà essere realizzato con componenti di primaria qualità. Per garantire la migliore qualità, il sistema di cablaggio dovrà essere formato da prodotti di un unico e solo costruttore, con garanzia sul sistema di almeno 15 anni.
Si riassumono di seguito le caratteristiche del sistema di cablaggio da realizzare e che saranno di seguito meglio descritte:
Cablaggio orizzontale: | Cavi in rame, di tipo non schermato (UTP) categoria 6 |
Cablaggio orizzontale Presa RJ45
La tipologia della presa, sia lato armadio che lato utente, sarà quella RJ45, 8 pin, di tipo non schermato (UTP), certificata dal costruttore come di categoria 6 (“cat. 6”).
A garanzia della performance dei singoli link e quindi del sistema di cablaggio, la presa RJ45, dovrà inoltre:
essere di un unico e solo tipo nell’intero sistema, utilizzabile sia lato PdL che lato armadio-ripartitore; semplicemente e rapidamente connettorizzabile, senza l’utilizzo di particolari attrezzi; la connessione dovrà inoltre avvenire per mezzo di un sistema che garantisca una lunghezza di non oltre 8 mm della dipanatura delle coppie del cavo attestato sulla presa;
permettere, quando il caso lo richieda, l’utilizzo di un accessorio per la protezione posteriore dell’uscita del cavo dal connettore, consentendo un’uscita tanto assiale quanto radiale (cavo a 90° rispetto al connettore, indifferentemente verso destra o verso sinistra).
Per la realizzazione dei PdL, le prese di cui sopra potranno essere installate su placche autoportanti di colore bianco o nero, ospitanti fino a 4 prese e da fissare su scatole passo “503”, o su supporti di serie civili per mezzo di appositi adattatori.
La placca autoportante dovrà permettere, in caso di future esigenze dell’utente, l’installazione di appositi moltiplicatori di linea per il collegamento, tramite il medesimo cavo, di due utenze distinte: informatica/informatica, telefonica/telefonica, telefonica/informatica.
Cavo in rame
Le connessioni tra ripartitori e PdL saranno eseguite per mezzo di cavo UTP, 4 coppie twistate in filo di rame, categoria 6, guaina esterna in LSZH (a bassa emissione di fumi e zero alogeni) e fiamma ritardante
secondo XXX XX 00000. Per garantire un buon margine operativo, il parametro ACR dovrà avere un valore di almeno 31 dB a 100 MHz e 19 dB a 200 MHz.
Nel caso di richieste di prestazioni di trasmissione avanzate, potrà in alternativa essere installato un cavo UTP schermato coppia per coppia, 4 coppie twistate in filo di rame, categoria 6, guaina esterna in LSZH (a bassa emissione di fumi e zero alogeni) e fiamma ritardante secondo XXX XX 00000. Il parametro ACR dovrà avere un valore di almeno 54 dB a 100 MHz e 45 dB a 200 MHz.
Pannelli di permutazione (patch-panel)
Nei ripartitori dovranno essere installati pannelli di permutazione per prese RJ45 (patch panel), metallici di colore nero, installabili su rack 19” e che avranno le seguenti caratteristiche:
adatti all’installazione di prese UTP o FTP, in qualsiasi categoria dalla 5e alla 7;
forniti vuoti, per consentire l’installazione delle prese una ad una e nell’esatto numero necessario;
a 16, 24, 32 e 48 prese, con ingombro rispettivamente di 1 unità rack per la prima e seconda soluzione, 2 unità per la terza e 3 unità per la quarta;
piano di xxxxxxxxx prese rientrato, rispetto ai montanti rack della carpenteria, al fine di ottimizzare la curvatura delle patch-cord in prossimità delle prese, nonché consentire l’installazione in armadio dei moltiplicatori di linea già menzionati al precedente punto 4.1.1;
completi di organizzatore dei cavi per il fissaggio e l’organizzazione dei cavi in uscita dalle prese;
per i pannelli a 16, 32 e 48 prese, possibilità identificazione delle singole prese per mezzo di appositi supporti colorati (blu, verde, rosso, giallo), completi di sportellino trasparente di protezione della presa e di foro per il fissaggio dei moltiplicatori di linea.
Dorsali telefoniche
Cavo telefonico
Per la distribuzione dei segnali telefonici dovranno essere utilizzati cavi multicoppia.
Moduli di permutazione telefonica
Tutti i cavi di distribuzione telefonica (multicoppia) dovranno essere attestati in entrambi le estremità a moduli telefonici in cat. 5e a contatto auto-denudante, posti nei rispettivi quadri/armadi ripartitori.
I moduli attesteranno 8 oppure 10 coppie ognuno e saranno in grado di:
gestire l’ingresso del cavo principale, tramite passafili in coppia, da un lato; permettere la connessione rapida di cordoni di permutazione telefonica, sul fronte.
I moduli saranno forniti di colorazioni diverse per ogni singolo armadio in modo da poter identificare immediatamente la loro destinazione: per il collegamento alla centrale telefonica dovranno essere utilizzati moduli di colore giallo, per la distribuzione verticale moduli di colore blu.
I moduli telefonici saranno installati, nei ripartitori, in batteria su apposite guide metalliche.
Qualora esigenze di spazio lo richiedano, potranno essere utilizzati moduli rack a 19 pollici e 1 unità che permettano di attestare 48 coppie di un cavo multicoppia su contatti auto-denudanti e che permettano l’utilizzo di normali patch cord RJ45/RJ45, in qualsiasi categoria, per la permutazione. Le prese RJ45 potranno essere in categoria 3 e per ciascuna sarà possibile un collegamento a una o due coppie.
Cordoni di permutazione (patch-cord)
Per la permutazione telefonica sulle prese RJ45 corrispondenti alle varie PdL, si utilizzeranno apposite patch-cord a una o 2 coppie in categoria 6 con, da un lato, presa ad innesto rapido su moduli sopra descritti e presa RJ45 dall’altro lato.
Per la permutazione tra moduli telefonici (ad es. per la permutazione tra i moduli di collegamento della centrale ed i moduli per la distribuzione ad un sotto-ripartitore) saranno utilizzate patch-cord ad una, due o 4 coppie, con connettori ad innesto rapido su moduli telefonici da entrambi i lati.
Come già accennato nel punto precedente, nel caso di utilizzo di moduli rack a 19 pollici per 48 linee telefoniche in categoria 3 si potranno utilizzare normali patch cord RJ45/RJ45 in qualsiasi categoria.
Installazione dei materiali
Utilizzare componenti certificati dal costruttore come di una determinata categoria non è sufficiente affinché l’intero sistema sia conforme ai parametri della categoria voluta. E’ altresì necessario il rispetto di determinate norme d’installazione, nonché di eventuali specifiche indicazioni del costruttore dei materiali.
Alcune regole d’installazione che assicurano la realizzazione a regola d’arte dell’impianto, con particolare riferimento alla parte di cablaggio in rame, sono:
Durante la posa, i cavi devono essere srotolati ed accompagnati al fine di evitare rotture, torsioni, trazioni e deformazioni alle coppie interne. Evitare tassativamente di calpestare i cavi.
Nel fissaggio di cavi o fasci di cavi, evitare di strozzare gli stessi con collari o fascette, ma lasciare sempre del gioco.
Nella posa dei cavi in canalizzazioni, evitare gli spigoli vivi e mantenere raggi di curvatura generosi (6 - 8 volte il diametro del cavo).
In caso il cavo si danneggi durante la posa (torsioni, rotture, tagli, etc.), DEVE ESSERE SOSTITUITO, MAI RIPARATO!
Installare i cavi il più lontano possibile da sorgenti di disturbo elettromagnetico.
Separare fisicamente i cavi di segnale da quelli di alimentazione (utilizzando tubazioni separate o canaline a due scomparti).
Rispettare tassativamente la massima lunghezza ammessa di 90m per il link (tratta tra la presa RJ45 del PdL e la rispettiva presa sul quadro ripartitore).
In corso d’opera dovranno essere etichettati con criterio logico e razionale tutti i link realizzati. Detta etichettatura dovrà essere riportata su ogni presa sia lato PdL che lato ripartitori. La numerazione adottata sarà la stessa riportata sui report di certificazione che saranno rilasciati alla Committente ad impianto ultimato.
Certificazione e garanzia
Certificazione parte in rame
Per ogni link del sistema di cablaggio strutturato realizzato dovranno essere misurati i seguenti parametri: Lunghezza Determinata usando il tempo che un segnale trasmesso impiega per tornare indietro alla fine del cavo; è determinante conoscere la velocità nominale di propagazione del cavo (NVP), che varia secondo il modello e/o il costruttore.
Wiremap Verifica pin-to-pin delle connessioni e della continuità del cavo. Dal risultato sono facilmente identificabili problemi di corto circuito, circuiti aperti o collegamenti errati.
Attenuazione Misura del segnale perso nel link. Il valore riscontrato viene confrontato con i valori limite legati alla frequenza di misura.
NEXT Misura dell’ammontare dei segnali trasmessi indotti elettromagneticamente su coppie adiacenti, effettuata all’inizio del cavo.
ACR (calcolato) Calcolato come differenza tra NEXT ed attenuazione, indica la quantità di segnale leggibile al termine del collegamento.
FEXT Indice del disturbo tra le coppie misurato alla fine del cavo (dove termina la trasmissione). Dipende dalla lunghezza del collegamento.
ELFEXT (calcolato) Valore di FEXT normalizzato: viene eliminata la dipendenza del FEXT dalla lunghezza del collegamento.
Return loss Rapporto tra potenza trasmessa e potenza riflessa. Indica la quantità di segnale riflessa verso la sorgente a causa di un disadattamento dell’impedenza del cavo.
Delay skew Differenze di tempo impiegato dalle coppie per la trasmissione di un segnale, misurata come differenza tra la coppia più “veloce” e quella più “lenta”.
PSNEXT Misura dell’effetto NEXT cumulativo di tre coppie sulla quarta. PSELFEXT Misura dell’effetto ELFEXT cumulativo di tre coppie sulla quarta.
Le misure dovranno essere eseguite con apposito strumento certificatore, idoneo alla certificazione in categoria 6, con il fine di:
verificare la corretta installazione dei cavi e la corretta esecuzione delle connessioni certificare la conformità del sistema di cablaggio realizzato allo standard della categoria 6.
Dovrà essere rilasciata, alla Committente, la stampa originale delle misure e rispettivi valori misurati, per ogni singolo punto del sistema.
Certificazione parte in fibra ottica
A garanzia della perfetta connettorizzazione e stato dei cavi a fibra ottica posati, dovrà essere eseguita prova strumentale di ogni singola fibra, rilasciando, alla Committente, la stampa originale delle misure effettuate.
Garanzia
Al fine di assicurare il mantenimento delle prestazioni del sistema nel tempo, tutto il sistema di cablaggio strutturato dovrà essere garantito direttamente dal costruttore per un totale di anni 15 (quindici).
17 IMPIANTI ALLARME INTRUSIONE
CENTRALE
Centrale di allarme serie in contenitore da parete in ABS antifiamma con alimentatore switching da 1.5A. Dotata di 8 zone a bordo scheda, espandibili a 34 zone miste filari/radio, 1 zona 24 ore, funzione double per un massimo di 68 zone, comunicatore telefonico PSTN integrato, bus seriale RS485 per la connessione di moduli aggiuntivi, 1 uscita relè e 2 uscite open collector. Gestisce fino a 8 aree con 8 diversi programmi di inserimento (scenari) e timer giornalieri, 8 espansioni IN/OUT, 8 lettori di prossimità,
8 tastiere Safe Key, 2 Safe Touch, 2 Planux/Mini Touch Manager e 2 ricevitori radio. Fusibile autoripristinabile per l'uscita alimentazione sirena, bus seriale RS485 e alimentazione sensori. Dotata di porta USB per la connessione al PC con il software di configurazione Safe Manager. Tutte le zone sono configurabili come NC, NO, singolo, doppio e triplo bilanciamento e come zona double. Dimensioni (L x H x P) 260 x 280 x 80 mm. EN50131 grado 2
Scheda di espansione comunicatore GSM plug-in per centrali. Permette l'invio delle chiamate telefoniche, degli SMS, degli MMS e delle e-mail sulla rete dati. Abbinata alla scheda messaggi vocali, consente la gestione da remoto della centrale tramite SMS e comunicatore vocale. Articolo certificato in grado di sicurezza 2 secondo norma EN50131
Scheda di espansione messaggi vocali plug-in. Aggiunge le funzioni di guida vocale per la gestione da remoto della centrale e di messaggistica audio (messaggi di allarme e tecnici). EN50131 grado 2
Espansione per centrali, 8 ingressi, liberamente configurabili come NC, NO, singolo, doppio, triplo bilanciamento e double, o 8 uscite open collector (100 mA max). Alloggiato in contenitore plastico antifiamma colore bianco RAL9003 completo di tamper anti-apertura e anti-strappo escludibili. Dimensioni (L x H x P)126 x 80 x 32 mm. EN50131 grado 2
Scheda di espansione per la comunicazione su rete ethernet plug-in che permetta, grazie web server integrato, l'interazione da remoto con la centrale (inserimento, disinserimento, controllo aree e configurazione del sistema), la gestione delle immagini video e l'aggiornamento del firmware della centrale, delle tastiere, dei lettori di prossimità e dei moduli ingressi/uscite. EN50131 grado 2
TASTIERA
Tastiera Safe Key con schermo LCD alfanumerico per la gestione e la programmazione delle centrali. Equipaggiata con 4 leds di segnalazione (presenza alimentazione di rete, batteria scarica, anomalia e allarme), 2 ingressi liberamente programmabili come ingressi NC, NO, singolo, doppio, triplo bilanciamento e double, 4 tasti funzione configurabili, tamper anti-manomissione e anti-strappo. Dim. 102 x 120 x 20.5 mm. EN50131 grado 2
SIRENA DA INTERNO
Sirena da interno piezoelettrica in contenitore plastico. Tensione di alimentazione 10 - 14 Vcc. Dimensioni (L x H x P) 155 x 92 x 41 mm.
SIRENA DA ESTERNO
Sirena autoalimentata da esterno con memoria lampeggiante, con protezione antischiuma e controllo della batteria, temporizzazione programmabile, ingressi di test e ON/OFF, accumulatore 12V 2,0Ah (non incluso), colore bianco. Dimensioni: 240x130x290mm. Batteria accumulatore al piombo 2,0Ah 12V.
RIVELATORE
Rilevatore con sensore piroelettrico a quadruplo elemento, immune agli animali. Speciale lente volumetrica basata su tecnologia ASIC, ottimizzato per eliminare i falsi allarmi provocati da animali domestici (Quad Linear Imaging Technology per l’analisi accurata delle dimensioni corporee e differenziazione dallo sfondo e dagli animali domestici fino a 25kg), alto grado di immunità alla luce visibile, portata 15 m con apertura 90°, compensazione della temperatura, contaimpulsi selezionabile, altezza di installazione da 1.8 m a 2.4 m senza necessità di calibrazione, temperatura di funzionamento da -10°C a +50°C, dimensioni 92x59x37 mm, peso 40 g.
Kit snodi con passaggio cavi integrato per montaggio sensori a parete, angolo e soffitto
RIVELATORE INFRAROSSO
Sensore infrarosso passivo per montaggio a soffitto, altezza di installazione 3.6 m, portata 8 m, angolo di copertura di 360°, alimentazione 9-16 Vcc, corrente assorbita 25 mA, dimensioni 64x120x48 mm.
18 SUPERVISIONE E CONTROLLO
• Principi generale del sistema BEMS
Il sistema BEMS previsto consente di riportare in un ambiente software personalizzato tutte le informazioni che possono essere reperite dai sistemi previsti per questa realizzazione, nel particolare:
• HVAC
• Controllo Illuminazione
• Contabilizzazione
• Antintrusione
• Rivelazione incendi
L’implementazione di una gestione unica e centralizzata delle informazioni ricevute dai vari sistemi è possibile grazie alla tecnologia multiprotocollo dei dispositivi di controllo e consente di realizzare interazioni fra i diversi sistemi volti ad aumentare la qualità delle condizioni di funzionamento globali dell’edificio.
Il sistema è nel suo complesso suddiviso in componenti hardware installati sul campo e componenti software. Il sistema sfrutta in modo completo i servizi di condivisione dati, tendenze, programmazione, allarmi e gestione delle periferiche. Dalla postazione dell’operatore, al controllore dell’edificio, al più semplice controllore di campo, il sistema fornisce la massima interoperabilità ed apertura ad ogni livello.
L’utilizzo di sistemi aperti è prerogativa fondamentale, in quanto permette la creazione di soluzioni nuove ed innovative, sfruttando tutte le potenzialità dei diversi sistemi/prodotti di mercato anche di costruttori diversi. Questi sistemi garantiscono anche l’investimento nel tempo, eliminando i vincoli con il produttore. Utilizzando tecnologie/protocolli standard non proprietari come Ethernet, TCP/IP, BACnet®, LONmark®, Modbus e Web Services, le soluzioni proposte sono virtualmente compatibili con tutti i sistemi presenti nel mercato e, allo stesso modo, devono integrarsi completamente in una sola rete, in modo da consentire un numero maggiore di opzioni ed evitare l’obbligo di utilizzo esclusivo della tecnologia di un solo fornitore.
Tutti i componenti hardware e software del sistema sono in grado di comunicare utilizzando i seguenti protocolli standard di mercato:
• BACnet, come definito da ASHRAE Standard 135-2004
• LonTalk ™
• Modbus.
Così il sistema sfrutta in modo completo la condivisione di dati, tendenze, programmazione, allarmi fra le sue varie periferiche e tutte quelle di altri costruttori diversi purché utilizzino anche loro i sopraindicati protocolli aperti, assicurando la massima interoperabilità ed apertura ad ogni livello di sistema.
Qualora ci si debba integrare ad una infrastruttura IT esistente, va tenuto in considerazione che i server presenti supportano esclusivamente i sistemi operativi Windows.
• L’architettura del sistema
L’architettura del Sistema risulta funzionale alla conduzione e manutenzione del sito e garantisce la facilità di gestione da parte del personale preposto. In particolare :
• Il controllo è possibile sia da una postazione principale sia da una postazione remota;
• La postazione operativa è prevista “locale” ed è possibile successivamente prevedere anche stazioni “remote” sfruttando la WAN aziendale o le potenzialità del Web;
• Il sistema garantisce che gli operatori ricevano esclusivamente le informazioni significative e di propria competenza, risultando alleggeriti da compiti di routine, da funzioni comunque programmabili e da quanto può essere realizzato in forma automatica.
• Le funzionalità del sistema prevedono adeguati livelli di “back-up” funzionale per l’espletamento delle operazioni vitali anche in caso di fuori servizio di uno o più componenti del sistema.
Allo scopo di dare adeguata risposta alle esigenze sopra espresse, gli impianti facenti parte del Sistema sono strutturati secondo un’architettura ad intelligenza altamente distribuita posta su più livelli gerarchici. Alla base di tale architettura sono posti i seguenti criteri:
• Ogni livello ha un’adeguata capacità elaborativa propria in modo da filtrare le informazioni non significative e riportare al livello superiore solo quelle di reale interesse.
• Ogni livello è in grado di eseguire funzioni automatiche senza coinvolgimento dei livelli superiori, là dove le informazioni in possesso sono sufficienti ad assicurare la corretta esecuzione delle stesse.
• Ogni livello ha una porzione di database tale da assicurare la corretta esecuzione delle funzioni assegnate.
• Le interrelazioni fra i sottosistemi previsti avvengono con comunicazione peer-to-peer tra i server di automazione ed i controllori di processo senza nessun coinvolgimento del sistema di supervisione.
L’elemento che federa tutto è l’Automation Server (da qui in avanti AS), che può simultaneamente svolgere il ruolo di controllore per tutte le apparecchiature in campo sia il ruolo di server per tutte le
periferiche che necessitano di scambiare informazioni con l’impianto – o la parte di impianto – a cui l’Automation Server è dedicato.
L’Automation Server è dotato di una memoria interna di 4GB, su cui possono essere fatti risiedere file di programmazione quali logiche di controllo, pagine grafiche e altri dati quali trend e registrazione di eventi.
Il sistema è organizzato su tre livelli:
Un primo livello per il controllo dei singoli sottosistemi, un secondo livello per il consolidamento dei dati provenienti dai diversi sottosistemi ed un terzo livello Enterprise per la gestione della supervisione.
• Livello di campo: ha il compito di controllare e gestire le singole applicazioni e di acquisire tutti i dati provenienti dal campo rendendoli disponibili verso il livello intermedio
• Livello Intermedio: ha il compito di concentrare i dati vari sottosistemi e trasferirli al livello Enterprise. Comunica direttamente con le apparecchiature del livello di campo. Il livello intermedio può svilupparsi, in modo nativo e nel tempo, anche verso funzionalità di supervisione e controllo centralizzato degli impianti.
• Livello Enterprise (Energy Business Intelligence): Comunica direttamente con il livello Intermedio e permette la supervisione e la verifica del corretto funzionamento degli organi controllati presenti nella sezione livello intermedio e livello di campo. Inoltre attraverso pagine grafiche dinamiche e personalizzate, è possibile interagire con tutti i sottosistemi previsti.
A livello Enterprise è possibile controllare il funzionamento programmato di particolari utenze come il condizionamento o l’illuminazione nonché la relativa regolazione e/o implementazioni di logiche personalizzabili in funzione di variabili di volta in volta identificate.
Il livello di funzionalità delle apparecchiature di campo, permette una scalabilità delle funzioni dalla sola acquisizione e memorizzazione dei dati, al comando (anche orario), alla regolazione e alle relative logiche di gestione degli impianti (quali: gestione set-point di climatizzazione, rilevazione presenza, gestione del livello di illuminazione ed relativa integrazione a livello di logiche di controllo).
• Descrizione funzionalità e caratteristiche “Livello di Campo”
Il sistema a Livello di Campo è progettato per gestire il controllo e la regolazione dei singoli sottosistemi. Il Livello di Campo è utilizzato per:
• Raccogliere e visualizzare dati in tempo reale;
• Comandare e pianificare (esempio su programmazione oraria), compatibilmente con l’impiantistica esistente, il funzionamento delle vari applicazioni (es. HVAC, illuminazione, …..) ;
• Controllare il sottosistema a cui è dedicato
• Ricevere e Configurare allarmi su eventi e trasmetterli via e-mail ad un indirizzo definito.
Il trasferimento di variabili e le interazioni tra le diverse Unità Periferiche di Controllo avviene in modalità Peer-to-Peer senza il coinvolgimento del sistema di supervisione.
Questa caratteristica, completata dalle scelte verso standard aperti, consente ai diversi moduli del sistema di interoperare sia fra di loro sia con sistemi di terze parti garantendo un’integrazione totale fra tutte le componenti.
Le Unità Periferiche di Controllo hanno la capacità di salvare su aree di memoria non volatile oltre che il programma applicativo anche i parametri di funzionamento, così da assicurare il corretto funzionamento delle macchine anche dopo un’interruzione di alimentazione.
• Descrizione funzionalità e caratteristiche “Livello Intermedio”
Il livello intermedio, inizialmente destinato all’acquisizione e raccolta dati dal livello di campo e successiva messa a disposizione verso il livello Enterprise, è rappresentato dagli Automation Server e dai Controller. L’Automation Server (da qui in avanti AS) è dotato di una memoria interna di 4GB, su cui possono essere fatti risiedere file di programmazione quali logiche di controllo, pagine grafiche e altri dati quali trend e registrazione di eventi.
Ogni AS è un dispositivo capace di lavorare indifferentemente in condizioni di interconnessione con altri dispositivi/sistemi, che in stand-alone: questo assicura la stabilità del sistema nel momento in cui l’AS dovesse ritrovarsi a lavorare in condizioni di isolamento rispetto al sistema in cui opera.
A livello di I/O, l’Automation Server può acquisire in maniera diretta stati e segnali dal campo e comandare uscite digitali e analogiche attraverso gli appositi moduli di espansione. Tutti i moduli sono dotati di LED che segnalano lo stato generale di operatività.
Tutti i moduli hanno struttura modulare con montaggio su guida DIN, e la connessione fisica fra di essi avviene attraverso apposito connettore laterale, che una volta inserito consente di limitare al minimo l’ingombro laterale della fila di moduli.
A monte dell’AS e ogni 9 moduli deve essere previsto un alimentatore dedicato, anch’esso modulare con montaggio su guida DIN.
L’AS può poi acquisire informazioni dal campo attraverso le porte di comunicazione di cui dispone ed i protocolli di comunicazione di cui è nativamente dotato. Può scambiare informazioni con sistemi più ampi sfruttando la possibilità di connetterlo all’interno di una rete LAN o WAN.
Per quanto concerne la connettività a livello inferiore, l’AS è nativamente dotato di tre protocolli di comunicazione di tipo aperto, che sono:
• BACnet, come definito da ASHRAE Standard 135-2004;
• LonTalk ™ ;
• Modbus RTU.
E’ altresì dotato di tre porte di comunicazione, utilizzabili nelle seguenti modalità:
• 2 x RS485 indipendenti, sulle quali poter interfacciare dispositivi Bacnet MS/TP o Modbus RTU (l’utilizzo di un protocollo su una porta esclude l’altro);
• 1 x FT-10A dedicata alla comunicazione su protocollo Lontalk.
Il massimo numero di dispositivi che il singolo AS può supportare dipende da quale protocollo viene scelto essere il principale tra Bacnet, Modbus e LON.
Nel caso in cui LON sia il protocollo principale:
• Max. 64 dispositivi LON (di cui max. 30 controllori autonomi con comunicazione P2P) + 10 dispositivi Bacnet o 31 dispositivi Modbus su ogni porta RS485.
Nel caso sia Bacnet il protocollo principale:
• Max. 50 dispositivi Bacnet + 10 LON + 31 dispositivi Modbus sulla porta RS485 non dedicata al Bacnet.
Se il protocollo principale è Modbus:
• Max. 62 dispositivi Modbus + 10 LON. Caratteristiche tecniche principali:
• Frequenza CPU 160MHz, SDRAM 128MB, memoria flash 4GB
• Comunicazione tramite N°1 interfaccia Ethernet LAN 10/100 Mbit/s, 3 porte USB (1 porta dispositivo e 2 porte host), 3 porte RS485 a due fili,
• Supporto protocollo LonWorks TP/FT-10, Bacnet e Modbus
• Tensione di alimentazione 24Vcc, 7W, temperatura di esercizio 0°C-50°C
• Classe di protezione IP 20
• Dimensioni (inclusa base) 90 x 114 x 64 mm (LxAxP)
• Da abbinare ad alimentatore PS-24V
A livello superiore, l’AS è in grado di interfacciarsi con altre periferiche appoggiandosi su rete Ethernet ed utilizzando i protocolli Modbus TCP/IP, Bacnet TCP/IP. In questo modo, ogni singolo AS può scambiare informazioni con qualsiasi altro sistema che attraverso rete comunichi sullo stesso protocollo, agendo da client ogni qual volta sono richiesti dei dati o da server quando la richiesta di dati arriva dall’esterno e riguarda la parte di impianto a cui l’AS è dedicato.
Sempre a livello superiore, una volta connesso in rete l’AS può infine scambiare dati mediante “Web Services” e di gestire quindi le informazioni sia come “Server”, sia come “Consume”.
I dati dei Web Services sono gestiti in due modalità:
• In modalità “consume” all’interno del sistema di supervisione di Building Automation, utilizzando protocolli web quali SOAP e REST.
• In modalità “server” e “consume” da e verso altri sistemi quali sistemi terze.
• Funzionalità base
La struttura è predisposta, già in fase iniziale, per gestire in modo efficace i dati raccolti.
In particolare l’applicativo di livello Enterprise è installato su un server dedicato (residente su rete ) e con database dedicato. Mentre a livello Intermedio gli AS raccolgono i dati e li gestiscono come server intermedi così la separazione tra database a livello territoriale (AS) e a livello enterprise garantisce che le attività di scambio dati avvengano in modo efficace e soprattutto senza interferenze sui sottosistemi interfacciati con il Livello Enterprise.
In ogni caso l’architettura proposta è scalabile per ciascun livello così da gestire nel tempo eventuali ampliamenti degli impianti oggi controllati o successive aggiunte
• Privilegi e Password Postazione
Il software è progettato in modo che ogni utente del software possa avere un nome utente e una password univoca. Questa combinazione nome utente / password è legata a una serie di funzionalità all'interno del software, impostabili e modificabili solo dall’ amministratore di sistema. Questi set di funzionalità devono estendersi da Sola Lettura, Riconoscimento degli Allarmi, attivare / disattivare e modificare i valori, Programmare, ad Amministrare. Il sistema consente che le funzionalità di cui sopra siano applicate in modo indipendente per ogni classe di oggetti del sistema. Il sistema consente la configurazione di un numero illimitato di utenti per postazione.
Le password utente individuali limitano ulteriormente le funzioni utente e sono specifiche per ogni utente. Le restrizioni utente specifiche comprendono:
• L'accesso a schermate o funzioni (per esempio, monitoraggio degli allarmi)
• Compiti specifici consentiti (ad esempio, modificare i dati, sola lettura)
• Funzioni di monitoraggio allarme (ad esempio, eliminazione allarmi, controllo uscite , rapporti, attivazione/disattivazione)
Se a un utente viene negato l'accesso a funzioni specifiche, queste funzioni sono disattivate sulle postazioni dell'utente o la barra di stato indicherà "accesso negato", mentre quell'utente è loggato tramite password.
L’ utente è in grado di cambiare la propria password in qualsiasi momento.
• Registro attività utente
Il sistema fornisce piena tracciabilità dell'attività degli utenti. Il registro delle attività è globale, registrando la data e l'ora dell'attività, la postazione in cui è stata esercitata l'attività, e l'utente che ha eseguito l'attività.
Il sistema registra le modifiche al database fatte da qualsiasi utente. Agli utenti verrà chiesto di inserire nome utente, password e un testo esplicativo prima che ogni cambiamento o comando sia svolto sul sistema. Le modifiche comprendono il cambiamento nel controllo dei punti, modifica dei punti, comandi da un pannello grafico, cambi di pianificazione, ecc. Queste informazioni aggiuntive vengono salvate nel registro delle attività per segnalazioni future. Gli utenti sono in grado di mantenere la propria password e il sistema automaticamente chiede all'utente di modificare la propria password su base periodica.
Il sistema SBO registra tutte le attività, inclusi allarmi, tacitamento degli allarmi, eliminazione allarmi, attività di controllo uscita ed altre funzioni. Il sistema presenta un rapporto dell'attività degli utenti per verificare le informazioni disponibili nel registro delle attività. Il rapporto può essere ordinato per postazione, utente, data e ora, o altri criteri di selezione.
• Display grafici a colori
L’interfaccia operatore sviluppata garantisce l’interazione immediata ed efficiente con le funzioni operative. Inoltre fornisce, attraverso icone e aree dinamiche dello schermo, tutte le informazioni necessarie al controllo degli impianti. Aree critiche (come icone per allarmi) sono visibili permanentemente. Un’area predefinita dello schermo fornisce i messaggi all’operatore ed è visibile costantemente. Sono realizzate un insieme di visualizzazioni standard per la configurazione e la navigazione nel Sistema. Queste sono indipendenti da ogni visualizzazione personalizzata.
L’interfaccia per l’operatore è interattiva ed è basata su finestre e impiega le convenzioni standard di Windows in modo da ridurre l’addestramento necessario per il personale. In modo particolare sono disponibili le icone delle barre degli strumenti standard ed i menu a tendina per tutte le visualizzazioni standard e personalizzate per consentire un facile accesso alla funzioni comuni. Tali funzioni comunque sono anche disponibili tramite un insieme standard di tasti di funzione senza necessità di configurazione. Le pagine grafiche sono del tipo vettoriale. Un elemento grafico basato su questa tecnologia utilizza funzioni matematiche per disegnare forme con punti, linee e curve. File vettoriali possono essere scalati verso l'alto o verso il basso, senza perdere la qualità dell'immagine. Un vettore di immagine utilizza semplicemente l'equazione matematica originale per creare una forma coerente ogni volta. Qualunque sia la pagina progettata all'interno del sistema, questa può essere ridimensionata in su o in giù senza alcun degrado. Le immagini, in questo modo, si adattano su qualunque dispositivo di visualizzazione: laptop, monitor o schermi di grandi dimensioni.
Nel seguito sono descritti i criteri generali di impostazione della interfaccia operativa e le funzioni comuni ai vari sottosistemi che la stessa garantisce. Le prestazioni minime, per le quali non dovrà essere richiesta alcuna programmazione personalizzata o scrittura di codice, dovranno prevedere quanto segue:
• Pulsanti dedicati e Menù a tendina
• Personalizzazione, per singolo utente, dell’area di lavoro con libera definizione e localizzazione dell’area sinottici, allarmi, trend, struttura ad albero del database
• Funzione di zoom in/out attivabile in qualsiasi parte della pagina grafica
• Area Allarme indicante la priorità, i più recenti (o remoto) allarmi non riconosciuti, riconosciuti ma non risolti.
• Ridimensionamento delle finestre, Zoom in ed out
• Più pagine grafiche aperte e dinamicamente aggiornate in real-time contemporaneamente
• Annuncio Allarme attraverso icona dinamica o attivazione della pagina grafica corrispondente alla porzione di impianto interessato all’evento o attivazione di allarme multimediale (sonoro, filmato)
• Annuncio Allarmi di Sistema
• Annuncio Allarmi per off-line apparecchiature
• Zona Messaggio Operatore
• Acquisizione e gestione di immagini in formato BMP, GIF, JPEG, PCX, TIF, DWG.
L’interfaccia operatore utilizza una barra funzioni per i comandi comuni. L’operatore è in grado di richiedere pagine comunemente usate tramite menù a tendina.
Tutte le operazioni di selezione dei campi in fase di introduzione dati possono essere effettuate sia con il mouse che con la tastiera.
Le seguenti funzioni possono essere eseguite tramite l’interfaccia operatore:
1. Gestione della sicurezza di accesso al sistema.
2. Visualizzazione e controllo delle apparecchiature in campo quali:
o Impianti HVAC
o Illuminazione
o Monitoraggio Punti Elettrici Esempio di pagina grafica per centrale termica Da questa visualizzazione è possibile:
⮚ Visualizzare tutti i valori delle sonde in campo
⮚ Visualizzare e modificare tutti i set point relativi
⮚ Visualizzare e modificare tutti i comandi delle pompe dei gruppi frigo/caldaie
⮚ Visualizzare tutti gli stati delle pompe dei gruppi frigo/caldaie
⮚ Visualizzzare i consumi energetici associati alle apparecchiature
⮚ Visualizzare tutti i valori di luminosità degli ambienti
⮚ Visualizzare e modificare tutti i set point relativi
⮚ Visualizzare e modificare tutti i comandi delle accensioni on/off e dimmerabili delle luci
⮚ Visualizzare e modificare tutti i comandi delle tende motorizzate
⮚ Visualizzare i valori rilevati dalla stazione meteorologica
⮚ Visualizzzare i consumi energetici associati alle apparecchiature
3. Riconoscimento degli allarmi su base prioritaria.
4. Stampa dei report standard e personalizzati (gestionali, energetici, funzionamento)
5. Visualizzazione grafica dei valori registrati nel tempo con intervalli definibili
6. Archiviazione e recupero eventi.
7. Generazione on-line del database e pagine grafiche.
8. Monitoraggio dello stato delle comunicazione dati.
9. Configurazione dei parametri di sistema.
• Gestione allarmi
Il software è in grado di accettare allarmi direttamente dagli AS, o di generare allarmi in base all'interrogazione dei dati negli AS e confrontarli ai limiti o alle equazioni condizionali configurate tramite il software. Ogni allarme (a prescindere dalla sua origine) è integrato nel sistema complessivo di gestione allarme e apparirà in tutti i rapporti di allarme standard, è disponibile per il riconoscimento da parte degli utenti, e ha l'opzione per la visualizzazione della grafica, o dei rapporti.
La funzionalità di gestione degli allarmi comprende:
• Un minimo di 255 livelli di notifica allarme. Ogni livello di notifica stabilisce un unico insieme di parametri per il controllo della visualizzazione degli allarmi, il riconoscimento, gli avvisi da tastiera, i tabulati e la registrazione dell'allarme.
• Registrazione automatica nel database di: messaggio di allarme, nome del punto, valore del punto, controller collegato, marcatura temporale, nome utente e ora di riconoscimento, nome utente e tempo di repressione allarme (tacitamento)
• Stampa automatica delle informazioni di allarme o dei report di allarme verso una stampante allarmi o una stampante report di allarme.
• Riproduzione di un segnale acustico o audio (wav) all'inizio dell'allarme o al ritorno alla normalità.
• Invio di una mail a chiunque sia elencato nella lista indirizzi dell'account di posta elettronica di una postazione sia all'inizio di un allarme e / o se l'allarme si ripete perché un operatore non l'ha riconosciuto entro un lasso di tempo configurabile dall'utente. La capacità di utilizzare l'e-mail di allarme deve essere una caratteristica standard del software integrato con l'interfaccia dell'applicazione di posta elettronica del sistema operativo (MAPI). Nessuna interfaccia software speciale è richiesta.
• Singoli allarmi sono in grado di essere re-indirizzati a una postazione o alle postazioni a orari e date specificati dall'utente. Ad esempio, un allarme critico di alte temperature può essere configurato per essere indirizzato a una Postazione del Dipartimento Strutture durante il normale orario di lavoro (07:00-18:00, lun-ven) e a una postazione Centrale di Allarme in tutti gli altri orari.
Un visualizzatore di allarmi attivi è incluso e può essere personalizzato per ogni utente o tipo di utente per nascondere o visualizzare tutti gli attributi dell'allarme.
Esempio di Visualizzazione Allarmi
Come minimo, il visualizzatore di allarme mostra:
• Data e ora allarme
• Nome allarme
• Priorità allarme
• Tipo allarme
• Messaggio allarme
• Input testo utente
• Elenco a tendina azioni utente
• Riconosciuto da
• Data e ora di riconoscimento
• Represso da
• Data e ora di repressione
Il visualizzatore di allarmi attivi è configurato in modo tale che un operatore digiti il testo in una voce di allarme e / o scelga da un elenco a tendina le azioni dell'utente per alcuni allarmi. Questo assicura la responsabilizzazione (Audit Trail) per la risposta agli allarmi critici.
L'utente è in grado di riconoscere, tacitare o confermare l'allarme. Ognuna di queste azioni viene registrata e marcata con data / ora.
Ogni allarme è configurato in modo da essere riconosciuto come segue:
• riconoscere tutti gli allarmi dello stesso tipo.
• riconoscere tutti gli allarmi dello stesso tipo fino ad un periodo di tempo specificato.
• riconoscere solo l'allarme evidenziato.
L'utente ha la possibilità di configurare come rimuovere gli allarmi dalla visuale allarmi attivi in base a:
• Riconosciuto
• Ritornato a normale
• Riconosciuto o ritornato a normale
• Riconosciuto e ritornato a normale
• Riconosciuto dopo ritornato a normale
L'utente ha la capacità di evidenziare un allarme specifico e selezionare un pulsante per visualizzare una mappa grafica associata, o selezionare un pulsante per visualizzare un rapporto associato.
Ogni evento di allarme è configurato come Ingresso singolo o Multi-ingresso. Gli eventi di allarme provenienti dallo stesso punto che entrano ed escono dallo stato di allarme attivo possono essere designati come un Unico Ingresso e mostrati nella visualizzazione degli allarmi attivi una sola volta. Ogni volta che avviene un allarme, la marcatura data / ora della singola voce si aggiorna nella visualizzazione degli allarmi attivi. Inoltre, ogni singolo evento di allarme è registrato nella cronologia con tutti i rispettivi tempi di avvenimento. Eventi di allarme designati come Multi-ingresso sono indicati nella vista attiva degli allarmi e nel registro della cronologia allarmi per ogni evento.
Quando un allarme viene riconosciuto, il sistema chiede una descrizione con Nome Utente, Password e Operatore da inserire.
Altri allarmi sono visualizzati dal sistema mentre un qualsiasi allarme viene affrontato. Se avviene un altro allarme, il contatore degli allarmi in corso aumenta di uno, il nuovo allarme entra nella casella di lista allarmi con priorità stabilita dall'ordine definito dall'Amministratore di Sistema.
Il sistema SBO consente, in base alle registrazioni quotidiane, di recuperare, visualizzare sullo schermo. Le registrazioni quotidiane sono salvate su supporto digitale durante i backup.
La visuale degli allarmi attivi fornisce un indicatore di stato che visualizza lo stato attuale degli allarmi e degli AS. Selezionando l'icona grafica, all'utente viene fornito un elenco dettagliato dei gruppi di dispositivi che offrono una visione dinamica della lista dello stato attuale dei rispettivi punti.
Ad ogni allarme è associabile la visualizzazione di eventuali procedure da seguire da parte degli operatori. Tale procedura dovrà essere predisposta e resa disponibile dal cliente che, qualora si formi a poter configurare il sistema, potrà inserire e/o aggiornare egli stesso. La quantità di queste prestazioni non sono oggi quantificabili.
• Pianificazione (Schedulazione Oraria)
Le pianificazioni quotidiane sono in stile calendario e programmabili fino a 10 anni di anticipo. Ogni giorno standard della settimana e i tipi di giorno definiti dall'utente sono in grado di essere associati ad un colore, in modo che quando il calendario viene visto è molto facile, a colpo d'occhio, determinare la pianificazione per un giorno particolare anche dalla visuale annuale.
Per modificare la pianificazione per un determinato giorno, l’utente deve semplicemente cliccare sul giorno e quindi cliccare sul tipo di giorno. Ogni calendario appare sullo schermo visibile come un intero anno, mese, settimana e giorno. Un semplice clic del mouse consente il passaggio tra le viste.
Inoltre è possibile scorrere da un mese all'altro e visualizzare o modificare uno qualsiasi dei tempi di pianificazione. Gli orari sono assegnati a specifici controller e conservati nella loro memoria RAM locale. Le eventuali modifiche apportate ad una postazione sono aggiornate automaticamente sul calendario corrispondente nel controller.
Esempio di Schedulazione
• Trend
Il BMS deve avere la capacità di generare trend automaticamente. Per ogni ingresso / uscita analogico si puògenerareun trend automaticamente senza la necessità di creazione manuale, e ciascuno di questi valori viene registrare ogni volta che subisce una variazione nel tempo, con criteri personalizzabili. Si possono registrare fino a 500 trend fino anche i nuovi valori sovrascrivono i vecchi.
Il sistema genera automaticamente le tendenze di tutti i dati, presenti all’interno degli Automation Server, in modo che l’utilizzatore è in grado di verificare qualsiasi dato in qualsiasi momento senza alcuna programmazione manuale.
Esempio di Trend
• Sistema HVAC
• Generalità
Il seguente capitolo illustra i requisiti fondamentali dei sottosistemi che dovranno concorrere, in forma integrata, all’architettura globale del sistema di supervisione e controllo degli impianti.
La filosofia architetturale di base dovrà essere orientata verso soluzioni tecnologicamente avanzate che privilegiano la velocità della comunicazione, la semplicità dei cablaggi, la sicurezza e l’autonomia funzionale dei sottosistemi sottesi al centro di Supervisione.
La soluzione dovrà rispondere ai seguenti criteri
⮚ Interoperabilità fra tutti i sottosistemi
⮚ Flessibilità di configurazione architetturale e sistemistica
⮚ Intelligenza fortemente distribuita
⮚ Elevata capacità di numero di punti di campo controllati
⮚ Espandibilità
⮚ Modularità
⮚ Comunicazione su LAN ad alta velocità
⮚ Riduzione al minimo di collegamenti di tipo stellare
⮚ Flessibilità di cablaggio
• Regolazione Impianti Tecnologici
• Descrizione Generale
Il sottosistema sistema HVAC dovrà essere formato da tutti i componenti ingegnerizzati necessari per la realizzazione di un sistema di controllo. Il sistema di controllo dovrà utilizzare componenti DDC che comunicano fra di loro.
Il sistema dovrà consistere in una architettura aperta basata su standard Lonworks, come protocollo di comunicazione dei DDC verso il campo, e un’architettura basata su IP fra di loro e verso il livello più alto (sistema di supervisione). Questa architettura dovrà permettere facili ampliamenti futuri e semplice manutenzione. I controllore DDC programmabili dovranno avere la funzionalità “server” ossia dovranno essere in grado di mettere a disposizione sulla rete i dati, i valori, le variabili e tutti i parametri da lui gestititi e controllati.
Il Sistema di controllo degli impianti tecnologici (centrali termica e frigorifera, unità di trattamento aria, etc.) come già citato, dovrà essere di tipo digitale, a microprocessore, che usi la tecnologia DDC (Controllo Digitale Diretto).
Dovrà avere compiti di: regolazione automatica, comando di start-stop, manuale - automatico, acquisizione di stati/allarmi e misura di grandezze fisiche, unitamente a programmi a tempo, ad evento e di risparmio energetico.
Ciascun DDC dovrà essere dotato di una CPU e da uno o più Moduli d'Ingresso/Uscita (I/O). Dovrà essere possibile collegare a ciascun DDC un terminale locale interattivo, in lingua italiana, per il monitoraggio della stessa.
Ai Moduli di I/O dovranno essere collegati gli "Elementi in Campo" necessari quali: sensori, attuatori ed organi finali in genere, secondo le tipologie descritte e nelle quantità necessarie a gestire gli impianti del presente appalto.
Sia i DDC sia i moduli I/O dovranno essere collegati ad una morsettiera base unica in modo da garantire la massima flessibilità e manutenibilità del sistema.
• I dispositivi di regolazione e controllo
I regolatori DDC dovranno garantire, in caso di interruzione della rete, il funzionamento autonomo come unità stand alone e dovranno essere tra loro interconnessi in modalità peer-to-peer, in modo tale da assicurare la costante e reciproca interazione senza l’intervento del Sistema di Supervisione. Ogni regolatore DDC dovrà essere in grado di gestire Punti Fisici e di generare Punti Virtuali.
Questi ultimi, creati durante la programmazione secondo le esigenze, dovranno utilizzare funzioni matematiche e/o logiche sulla base dei punti hardware fisicamente collegati (IA e ID) anche se utilizzati per altre funzioni.
Ogni DDC dovrà avere, come minimo, le seguenti caratteristiche/funzionalità:
⮚ Led di segnalazione per la presenza di alimentazione, la presenza di comunicazione ed il funzionamento del processore
⮚ Mantenimento in memoria tutti i parametri di regolazione
⮚ In casi di mancanza di alimentazione, ripristino di tutti i valori presenti prima dell’anomalia.
⮚ Calendario
⮚ Schedulazione
⮚ Trending
⮚ Monitoraggio allarmi
⮚ Gestione di tutta le rete Lonworks, ad esso collegata
All'interno di un DDC, sia i moduli che i punti fisici, dovranno essere codificati con un indirizzo univoco e dovrà essere possibile creare i seguenti Punti Virtuali:
⮚ Punti Virtuali Analogici
⮚ Punti Virtuali Digitali
⮚ Punti Virtuali di Totalizzazione (calcolo)
I regolatori DDC dovranno prevedere il collegamento ad un Terminale di Accesso Locale come interfaccia di dialogo tra DDC ed operatore. Il terminale Locale dovrà essere dotato di display retroilluminato, con presentazione grafica dei trend-log, e tasti funzionali
In un’ottica di risparmio energetico i DDC dovranno avere la possibilità di avere, nativi, degli algoritmi atti al miglioramento dell’efficienza energetica. Gli algoritmi dovranno essere, come minimo, i seguenti:
⮚ Optimum start/stop
⮚ Controllo entalpia
⮚ Ventilazione notturna
⮚ Calcolo gradi giorno
⮚ Controllo dei picchi di consumo elettrico
⮚ Controllo dei carichi
• Impianto controllo punti elettrici
Il sottosistema di controllo e gestione degli impianti elettrici consentirà di realizzare in tempo reale le seguenti operazioni:
• l’acquisizione dello stato degli interruttori
• il trattamento degli allarmi;
• la datazione e l’archiviazione degli eventi;
• l’acquisizione delle principali misure delle grandezze elettriche quali tensione, corrente, frequenza, potenza attiva e reattiva induttiva, energia attiva e reattiva, THD, attraverso gli opportuni analizzatori di rete e protezioni installate sugli interruttori NS e NSX;
• visualizzare pagine grafiche personalizzate atte a mostrare le misure dei dispositivi fisici e logici in tempo reale
La configurazione per il sistema oggetto della progettazione prevede:
• Pagine grafiche con Lay-out impianto che riporterà lo schema logico dei quadri che verranno rappresentati da icone grafiche stilizzate. Tali icone sono poste sopra l‟immagine del sito o altro supporto, fornita dal cliente atta a generare lo schema logico desiderato.
• Pagine grafiche riportanti lo schema unifilare della parte di rete in media tensione (cabina di ricevimento + cabine di trasformazione);
• pagine grafiche riportanti lo schema unifilare di ciascuno dei power center, quadri generali e secondari dell’impianto;
• pagine grafiche riportanti lo schema a blocchi dell’impianto completo dei gruppi UPS e soccorritori;
• pagine grafiche riportanti lo schema unifilare di ciascuno dei quadri delle centrali tecnologiche;
La consistenza del sistema da controllare si desume dai documenti contrattuali e dagli schemi e tavole relativi agli impianti elettrici sia di fornitura dell’impiantista elettrico che meccanico.
Dalle pagine grafiche sopra descritte sarà possibile evincere lo stato dell’impianto con indicazione grafica di:
• interruttore aperto;
• interruttore chiuso;
• allarme guasto (tramite colore identificativo).
Cliccando sul singolo interruttore (tra quelli inclusi nell’elenco della specifica) all’interno degli schemi unifilari sarà possibile, tramite finestra grafica l’interrogazioni relative ai parametri di rete dell’interruttore stesso come indicato in specifica tecnica.
Per meglio comprendere le potenzialità del sistema e la sua grafica si riportano alcuni esempi:
Tutti i dati rilevabili da software saranno editabili in formato stampabile.
Per l’accesso al sistema di gestione e controllo della rete saranno garantiti differenti livelli di accesso tramite chiavi software che limitino le possibili operazioni. Tutti gli utenti che accedono al sistema saranno identificabili in modo univoco al fine di consentire a livello storico la sequenza e l’esecutore delle operazioni sul sistema.
Il sottosistema di controllo e gestione degli impianti elettrici, grazie alla sua struttura modulare, offre una vasta gamma di funzioni per la gestione degli impianti elettrici. La scalabilità del sistema sarà in grado di soddisfare tutte le necessità dell’edificio in questione. Il controllore previsto sarà idoneo per il controllo di tutti i sistemi del processo in oggetto.
Quadri di Bassa tensione e apparecchiature in essi compresi.
Il quadro elettrico per la gestione dell’energia sarà equipaggiato di apparecchi facenti parte di un sistema di comunicazione che renda possibile:
-il monitoraggio delle informazioni relative alla protezione degli interruttori scatolati, lo stato degli interruttori scatolati e modulari
-Misure di tutti i dati energetici di consumo dell’impianto sulle utenze dotate di strumento multifunzione, direttamente al supervisore
-Rendere disponibile informazioni utili alla manutenzione (ad Es per interruttori scatolati tasso usura dei contatti, numero di aperture, ore di funzionamento..etc).
Il sistema di supervisione nella pagina della gestione dell'energia dovra’ permettere la visualizzazione in tempo reale dei dati provenienti dall’impianto , il monitoraggio, il controllo e la manutenzione di apparecchiature, permettendo la:
• Gestione dei costi energetici: il risparmio energetico e l'ottimizzazione (acqua, aria, gas, vapore elettrico, se previsti opportuni trasduttori di misura)
• Gestione della rete di distribuzione elettrica: la protezione, monitoraggio e controllo
• Asset management: l'ottimizzazione dell’utilizzo, la manutenzione predittiva, allarmi in tempo reale.
La committente dovrà rendere disponibile una connessione Ethernet TCP / IP per il collegamento con la rete locale di comunicazione installato nell'edificio (LAN) e offrirà un semplice accesso ai dati in tempo reale dell'impianto
• Interruttori modulari
I dispositivi modulari installati in quadro saranno connessi a dispositivi per la realizzazione di un sistema di comunicazione che consente di avere i dati disponibili su rete Modbus o Ethernet.
L’interfaccia integrerà dati provenienti da interruttori modulari, I/O digitali e analogici, eventuali contatori impulsivi, power meter o contatori di energia, collegati secondo quanto riportato negli schemi a computo metrico di progetto
Tramite rete Ethernet i connettori inseriti nei quadri di bassa tensione saranno connessi a un dispositivo interfaccia con il sistema di supervisione
I concentratori di dati:
- Saranno integrati nella rete di comunicazione Modbus/Ethernet grazie al riconoscimento automatico dei parametri di comunicazione di rete (velocità, parità,…)
- Dovranno integrare la tecnologia Device Profile Web Service (DPWS) per il riconoscimento automatico dei dispositivi all’interno di una rete LAN locale
• Avere la funzione di Gateway per dispositivi connessi in linea seriale Modbus-SL (max 8)
• Pagine web integrate per il settaggio
• Pagine web integrate per il monitoraggio
• Pagine web integrate per il controllo
• Notifica via mail degli allarmi
- Rendere disponibili in registri Modbus, ad un indirizzo predeterminato in fabbrica che non richiede nessuna configurazione dedicata, i seguenti dati:
o Stato degli ingressi/uscite
o Numero di manovre dei dispositivi connessi
o Numero di ore di funzionamento del carico
o Contatore d’impulsi con il relativo peso
- Suddetti dati devono essere disponibili anche su pagine web integrate all’interno dell’interfaccia.
- Essere in grado di ricevere da un supervisore un comando di apertura o di chiusura applicabile su ogni canale tramite la scrittura di un registro Modbus
- Garantire la conferma dell’avvenuto comando solo dopo aver verificato lo stato reale del dispositivo
Il sistema creato potrà accettare l’aggiunta di nuovi dispositivi nell’impianto senza la necessità di riconfigurare i concentratori
Strumenti di misura multifunzione
Questa gamma di multimetri offre funzionalità di misurazione da base ad avanzate.
Per meglio comprendere si riporta di seguito un esempio di rappresentazione grafica dei dati resi disponibili. Personalizzazioni su specifiche esigenze del cliente sono possibili e da definire in fase di sviluppo.
• Soluzioni per la gestione dell’energia
Tutte le apparecchiature predisposte contenute nei quadri di Bassa Tensione che utilizzano il protocollo Modbus per comunicare le informazioni, saranno interfacciate al sistema di supervisione attraverso un web Server (Automation Server)
Tale gateway Bus di campo/Ethernet è un webserver integrato basato sulla tecnologia a microprocessore e al suo interno alloggerà un’architettura hardware e software.
La soluzione server rappresenta il nucleo del sistema e gestisce funzionalità di primaria importanza quali la logica di controllo, la registrazione dei trend e la supervisione dell'allarme. Il software dell'Automation Server viene precaricato sull'hardware, il quale consente la comunicazione e il collegamento ai bus di I/O e di campo. L'intelligenza distribuita degli Automation Server assicura la tolleranza di errore all'interno del sistema e fornisce un'interfaccia utente multifunzione mediante Workstation e WebStation.
L'Automation Server è un dispositivo potente in grado di funzionare come server stand-alone, controllare i moduli di I/O, nonché monitorare e gestire i dispositivi a bus di campo. Nelle piccole installazioni, l'Automation Server integrato funziona come server stand-alone ed è montato all'interno di una piccola postazione, unitamente ai suoi moduli di I/O. Nelle medie e grandi installazioni, la funzionalità è distribuita su più Automation Server, i quali comunicano con l'ausilio del protocollo TCP/IP.
• Vantaggi utilizzo di quadri elettrici per la gestione dell’energia
Il quadro elettrico per la gestione dell’energia permetterà all’utente di accedere a una serie di informazioni chiave per la gestione dell’impianto come la regolazione dei dispositivi di protezione, il tipo di guasto che ha causato lo sgancio di un dispositivo, lo stato dell’installazione prima del fuori servizio, la possibilità di gestire un distacco riattacco carichi, tutte le misure delle energie e delle potenze consumate.
L’utilizzo di informazioni dettagliate sul consumo di energia può servire a ridurre le spese, implementare le pratiche migliori e convalidare tutte le iniziative di risparmio energetico. Gli strumenti di allocazione dei costi consentono di raccogliere, calcolare e rendicontare i costi per edificio, reparto, processo, turno, linea o apparecchiatura.
È possibile gestire consapevolmente l’equilibrio comfort/costi e promuovere, all’interno dell’organizzazione, comportamenti mirati al risparmio energetico.
La tecnologia oggi disponibile in un quadro per la gestione dell’energia offre strumenti per:
• Misurare i consumi di energia
• Eliminare la necessità di procedere a budget approssimativi dei costi di elettricità, abbassare i costi amministrativi e ridurre gli errori di inserimento dei dati
• Determinare l’impatto reale dei prezzi dell’energia su tutte le attività aziendali
• Prevedere, programmare e gestire le spese energetiche della struttura
• Incoraggiare comportamenti miranti all’efficienza energetica e misurare l’effettiva validità delle iniziative di risparmio
• Avvalersi dei vantaggi legati all’immagine “green” degli edifici
Le tecniche di misura e monitoraggio garantiscono il massimo ritorno, a lungo termine, sugli investimenti effettuati in efficienza energetica.
Partendo dai dati di consumo è possibile confrontare processi e siti in base a metriche interne, indicatori chiave e statistiche del settore, in modo da identificare i migliori progetti di ottimizzazione.
Grazie ad un quadro per la gestione dell’energia l’utente si può anche assicurare inoltre:
• Accurati confronti tra "prima" e "dopo" in molteplici scenari
• Iniziative di efficienza energetica che non abbiano ripercussioni su benessere delle persone e produttività
• Vantaggi finanziari documentati e verificati
• Verifica, basata sulle prestazioni, delle linee di riferimento dei contratti relativi ai servizi energetici
• Identificare eventuali discrepanze nella bolletta energetica
• Consolidare le informazioni sui costi in report di facile comprensione
Grazie all’utilizzo delle soluzioni contenute in un quadro per la gestione dell’energia l’utente possiede tutti gli elementi per:
- intraprendere azioni per migliorare la situazione e verificare gli effetti delle azioni intraprese
- determinare i costi energetici per ogni attività, dipartimento
- ottimizzare la manutenzione
- analizzare profili di carico
- prevenire costosi fuori servizio
- individuare gli sprechi
- miglioramento dell’affidabilità e della disponibilità
- ottimizzazione dei costi energetici
- riduzione dei consumi
Per tutti i dettagli tecnici e prestazionali dei vari apparecchi contenuti nel quadro intelligente per la gestione dell’energia fare riferimento ai relativi schemi unifilari allegati al computo e alle relative schede prodotto.
SCHEDA TECNICA PANNELLO FOTOVOLTAICO DI RIFERIMENTO O SIMILARE
SCHEDA TECNICA INVERTER DI RIFERIMENTO O SIMILARE