ANNO LVIII - N. 8/2005 - PROPRIETÀ FAST FERROVIE - VIA DEL CASTRO PRETORIO N. 42 - 00185 ROMA
del personale di macchina
ANNO LVIII - N. 8/2005 - PROPRIETÀ FAST FERROVIE - XXX XXX XXXXXX XXXXXXXX X. 00 - 00000 XXXX
POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1 - DCB ROMA
e del personale delle attività ferroviarie
“RIORGANIZZAZIONI ESTIVE”
Riforma del TFR e del sistema
pensionistico complementare
...continua la trattativa con il governo!
Agosto
Rete Ferroviaria Italiana...
quale prospettiva?
mensile dello FAST-Ferrovie/Confsal
CONF.S.A.L.
N. 8
SEDI REDAZIONALI TERRITORIALI DE “LA VOCE” | |||||
SEDE | TEL. SIP | INDIRIZZO | SEDE | TEL. SIP | INDIRIZZO |
ANCONA | 071-43962/5923294 | Stazione FS Xxx Xxxxxxx, 0 - 00000 XXXXXX | XXXXXXX | 091-6176044 | Xxx Xxxx, 00 - 00000 XXXXXXX |
XXXXXXX | 051-6303232 | Xxxxxx xxxxx Xxxxxxxx x’Xxx, 0 - 00000 XXXXXXX | PESCARA | 085-293354/4282364 | Xxxx. Xxxxxxx X.xx Xxx X. Xxxxxxx, 0 - 00000 XXXXXXX |
XXXXXXXX | 070-6794718 | Int. FS Xxx Xxxx, 0 - 00000 XXXXXXXX | XXXX | 050-917692 | (presso Staz. FS Pisa C.le) Xxx X. Xxxxxxxxx - 00000 XXXX |
XXXXXXXXXXXXX | 0934-531435 | (presso Xxx. Xxx.) Xxxxxx Xxxx - 00000 XXXXXXXXXXXXX | REGGIO C. | 0965-56658/863200 | Xxx Xxxxxxxxx, 00 - 00000 XXXXXX XXXXXXXX |
XXXXXXX | 055-2353870/486515 | Xxxxxx Xxxxxxxxxx, 0/X - 00000 XXXXXXX | XXXX | 00-0000000/47307768 | Xxx Xxxxxxx, 00 - 00000 XXXX |
XXXXXX | 0881-703725/722160 | X.xx Xxxxxxxx Xxxxxx - Xxxx. XX (xxxx xxxx) - 00000 XXXXXX | XXXXXXXX | 0931-406427 | (presso Xxx. Xxx.) Xxx Xxxxxx - 00000 XXXXXXXX |
XXXXXXX | 0742-333236 | Staz. FS Xxxxxx Xxxxx x’Xxxxxx - 00000 XXXXXXX | XXXXXX | 011-5097310/5098483 | Xxx Xxxxxx, 00 - 00000 XXXXXX |
XXXXXX | 010-2742531 | Xxxxxx Xxxxxxxxxx, 0 - 00000 XXXXXX | TRIESTE | 040-3794267 | Dep. Locomotive FS X.xx Xxxxxxxx - 00000 XXXXXXX |
XXXXX | 000-000-000 | Xxx Xxxxxxxx, 0 - 00000 Xxxxx | XXXXX | 0432-581517/592356 | Xxx Xxxxxx, 0 (xxxxxx Xxx. Xxxxxxxxxx) - 00000 XXXXX |
XXXXXX | 02-66988408/63712006 | Int. Staz. FS Xxxxxx Xxxx x’Xxxxx - 00000 XXXXXX | XXXXXXX | 041-932558/784547 | Xxx Xxxxx Xxxxxxxxxxx, 00 - 00000 Xxxxxxxxxx (XX) |
XXXXXX | 081-5672317 | Fabbricato PV Stazione FS - 00000 XXXXXX | XXXXXX | 045-8014050 | Stazione FS Xxxxxxxx XXX Xxxxxx - 00000 XXXXXX |
S o m m a r i o
Verso la pausa estiva
di Xxxxxx Xxxxxxxx . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3
Rete Ferroviaria Italiana... quale prospettiva?
di Xxxxx Xxxx . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 5
Relazioni umane
e gestione dei conflitti
di Genny Lello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 6
Il Male oscuro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 7
Organigramma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8
Xxxxxxxx Xxxxxx: notizie in pillole
a cura di Xxxxxxxx Xxxxxxx . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 10
Come si riorganizza Trenitalia?
di Xxxxx Xxxxxxxxx . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 12
Eurofer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 13
Riforma del TFR e del sistema pensionistico complementare ...continua la trattativa con il governo!
a cura di Xxxxxxxx Xxxxxxx . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 14
ATTUALITA'
EDITORIALE
LA VOCE
del Personale di Macchina e delle Attività Ferroviarie
Mensile del Sindacato Macchinisti e Attività Ferroviarie
PROPRIETA' FAST Ferrovie
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Registrazione del Tribunale di Roma N. 299 del 20 maggio 1987 Sped. in abb. post. - Art. 1 - Comma 1 - Legge 27/02/2004 n. 46
Direttore Editoriale: Xxxxxx Xxxxxxxx Direttore Responsabile: Xxxxxx Xxxxx Xxxxx collaborato a questo numero:
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Verso la pausa estiva
I
n occasione della pausa estiva e dopo cinque mesi dall’insedia- mento del nuovo gruppo di se- greteria nazionale, nonché della consacrazione di un soggetto sin- dacale che si è riorganizzato al fine di affrontare la tutela dei lavorato- ri del sistema ferroviario in tutti i suoi aspetti, riteniamo giusto fare una breve verifica in merito all’at-
tività svolta.
Certamente il cambio del nome è stato un elemento importante che dopo 52 anni di gloriosa storia si è scelto di modificare, chiaramente per opportunità strategica e non perché cera qualcosa di cui dimen- ticarsi presto, come spesso accade in trasformazioni di questo genere. Con il congresso di marzo ha preso corpo un soggetto sindacale che con lo stesso orgoglio vuole entra- re di diritto nello scenario delle forze sociali che realmente tutela- no il lavoro nel nostro Paese.
La trasformazione del nostro sinda- cato ha coinciso con una serie di vertenze aperte come:
– il rinnovo del secondo biennio economico,
– i problemi di interpretazioni contrattuali,
– la discussione dei Piani di Impresa del Gruppo FS e delle società del gruppo,
– il processo riorganizzativo di Trenitalia,
– l’annosa vertenza aperta sulla si- curezza con la connessa proble- matica del VACMA.
La riorganizzazione di un sindacato passa anche attraverso un nuovo assetto logistico che risponda alle esigenze di un moderno sindacato che deve affrontare le sfide che quotidianamente presenta il mon- do del lavoro.
Un impegno importante che ci sia- mo dati è quello di migliorare la comunicazione interna e avviare un processo di autoformazione in-
terna di quadri dirigenti che ormai dovranno sempre più essere prepa- rati ad affrontare tutte le proble- matiche del mondo ferroviario.
Per questo motivo stiamo facendo uno sforzo sulla comunicazione in- terna attuando nuovi strumenti che sembrano riscuotere un buon giudizio fra i nostri attivisti regio- nali.
L’evidente miglioramento, anche in termini di qualità, del nostro si- to che è ora più veloce, dinamico e fresco di notizie, nonostante gli evidenti problemi di avvio che in questi casi si sono dovuti affronta- re, è di certo una delle prime rior- ganizzazioni che ci sono state ri- chieste dai lavoratori per essere ag- giornati.
La nuova organizzazione che ci siamo dati con lo statuto ci per- mette di coinvolgere maggiormen- te i segretari regionali attraverso un percorso di analisi e confronto che li veda sempre più responsabi- lizzati sulle scelte strategiche che fa il sindacato.
Riguardo all’attività politica svol- ta, non possiamo che evidenziare il buon risultato ottenuto in fase di stipula del rinnovo del secondo biennio economico del CCNL del- le A.F., il quale essendo in linea con i dettati dell’accordo intercon- federale del 23 luglio 1993, lo rite- niamo sufficientemente soddisfa- cente, soprattutto per la rivaluta- zione economica ottenuta, anche alla luce di quello che - in termini di miglioramenti salariali – sta av- venendo in questi tempi anche per la stragrande maggioranza degli al- tri settori.
Ci riteniamo meno soddisfatti cer-
tamente sul versante delle inter- pretazioni contrattuali, dove oltre a non aver esaurito tutti i dubbi, quelli che comunque nella fase di accordo hanno trovato condivisio- ne non sono stati ancora applicati.
di Xxxxxx Xxxxxxxx
È necessario ricordare che tutte queste vertenze sono state collega- te fra loro e hanno portato ad una serie di confronti nati a seguito dell’impegno preso dall’A.D. del Gruppo FS, ing. Xxxx Xxxxxxx, con l’accordo del 19 aprile 2005.
Successivamente il 23 giugno 2005 è stato possibile portare a comple- tamento il rinnovo del biennio economico e una parte di interpre- tazioni contrattuali, mentre si do- vrà – alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva – riprendere i percorsi del confronto per quanto riguarda i Piani d’Impresa e la riorganizza- zione di Trenitalia e di RFI.
A poco più di un mese dall’ultimo accordo, dobbiamo registrare che tutte le difficoltà di gestione degli accordi che da tempo denunciamo nei riguardi di un sistema di rela- zioni industriali malato, si presen- tano nelle loro interezza.
Nell’ultimo incontro con Xxxxxxx- xxx, nonostante la propositività del sindacato e la volontà di affrontare responsabilmente le criticità che vengono sistematicamente denun- ciate dalla dirigenza, ci siamo tro- vati di fronte a rigidità aziendali del tipo “prendere o lasciare”.
In merito alla vertenza VACMA abbiamo percepito una retromarcia rispetto agli impegni presi dall’Ing. Catania e dal Xxxx. Xxxxxxxx il 19 marzo, ma grazie all’incontro di chiarimento avuto con il Direttore Generale ufficializzato con la lette- ra del 4 agosto c.a., di voler prose- guire il percorso intrapreso, ci pia- ce pensare che siamo stati oggetto
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LA VOCE del P.d.M. e P.A.F. Agosto 2005
solo di un incidente di percorso in cui è “inciampata” la dirigenza di Trenitalia.
Abbiamo alcune perplessità anche in merito alla gestione dell’accordo del 23 giugno rispetto al sistema manutentivo, dove il sindacato si è assunto responsabilmente impegni importanti in cambio del rientro dei contratti di esternalizzazione. Invece, a tutto oggi ci giungono notizie dalla periferia che, non so- lo i contratti di esternalizzazione non diminuiscono, ma bensì che in alcuni casi sono addirittura au- mentati.
Altro impasse lo abbiamo incon- trato in merito alla problematica della Direzione Logistica, dove i principi condivisi nell’accordo del 23 giugno vengono a nostro avviso stravolti quando si entra nel tecni- co dove con spiegazioni degne dei Broker finanziari, si cerca i giustifi- care la richiesta di flessibilità che servono più ad abbattere la struttu- ra della normativa dell’orario di la- voro normato nel CCNL delle A.F. piuttosto che ricercare soluzioni adeguate per soddisfare le esigenze dei clienti.
Come ormai accade da diversi an- ni, si arriva a ridosso della pausa delle ferie estive con il tavolo del- la contrattazione pieno zeppo di accordi, mezzi accordi e impegni aziendali in corso di definizione o di verifica: è una situazione che forse non viene percepita appieno dai lavoratori, proprio per il parti- colare periodo, ma purtroppo con la ripresa dei lavori in autunno questa mole di questioni irrisolte comporterà un sensibile aumento di difficoltà gestionali da parte dei sindacati i quali saranno chiamati dall’azienda a chiudere tutte le questioni con un accordo globale a scatola chiusa contenente in teo- ria una pletora di impegni e di sca- denze calendarizzate che la nostra storia ci dicono essere nel concreto una delle tante tecniche dei datori di lavoro per prendere tempo e di- luire i benefici per i lavoratori.
In questo clima di generale disat-
tenzione il nostro sindacato cer-
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cherà invece di tenere ben presen- te che la credibilità degli accordi, anche di quelli apparentemente insignificanti, può ritenersi rag- giunta solo se questi accordi ven- gono di fatto realizzati.
Siamo di fatto in presenza di una situazione che non faciliterà di cer- to la nostra volontà di portar avanti e concludere – il meglio possibile – tutte le vertenze aperte sopra elencate, vertenze che tra il resto troveranno sul loro camino anche la difficilissima e delicata fa- se del rinnovo contrattuale azien- dale in scadenza alla fine di que- st’ anno.
Il nostro intendimento è e rimane quello di distinguere chiaramente le aspettative che si creano nei la- voratori in virtù di quanto pattuito nei contratti in essere e il naturale modificarsi delle condizioni del da- re e avere insite nella fase del rin- novo contrattuale.
Tentare – come sembra essere l’o- biettivo dell’azienda – di anticipa- re la parte a carico dei lavoratori (modifiche dell’orario e dell’orga- nizzazione del lavoro) ancor prima dell’apertura della fase contrattua- le (che è l’unica fase a tale aspetto deputata) è una manovra che sbi- lancia pericolosamente l’equilibrio delle parti a favore del datore del lavoro in quanto i sindacati in sede di rinnovo contrattuale non po- tranno mettere sul piatto una or- mai pregressa e di fatto già applica- ta produttività, ma dovranno dare un’ulteriore e significativa disponi- bilità per aumentare la produtti- vità per poter avere in cambio le tutele e i benefici a disposizione dei lavoratori.
Una delle peculiarità del CCNL
delle AF è proprio quella di distin- guere le varie fasi della realizzazio- ne delle modifiche contrattuali, anche attraverso una diversa sca- denza temporale delle scadenze contrattuali, distinguendo la fase generale del settore (rinnovo del CCNL) da quella aziendale (rin- novo del contratto aziendale) e in- tercalando nella contrattualistica aziendale ulteriori due fasi (quella
relativa al rinnovo delle regole normative e quella relativa delle regole meramente economiche collegate alla verifica del costo del lavoro).
Noi siamo intenzionati, come già detto sopra, a tenere ben distinte queste scadenze e queste fasi: per identificare il momento in cui si affrontano le questioni relative al come partecipare alla presenza e allo sviluppo aziendale attraverso la messa in disponibilità del lavoro e per distinguere questo momento dalla fase in cui, senza modificare le condizioni normative in essere, le aziende devono garantire, nei termini previsti dagli accordi poli- tici interconfederali sul costo del lavoro, un adeguamento prestabili- to dei salari ai lavoratori.
Speriamo di sbagliare il nostro giu-
dizio sulla nostra più che giustifica- ta prudenza degli avvenimenti fu- turi, ma la cartina tornasole di co- me sarà il clima complessivo delle varie vertenze suaccennate sarà il metodo di come si avvierà il con- fronto sul piano d’impresa del gruppo FS, l’organizzazione di RFI e di Trenitalia.
E quest’ultima dovrà concretamen- te dare una credibile risposta sulla vertenza sicurezza (Vacma) e l’ac- cordo sulle officine: il primo argo- mento sarà verificabile da come si realizzeranno tecnicamente gli ac- cordi della primavera e di giugno che dovranno assicurare una defi- nitiva separazione tra Vacma e Scmt, mentre per quanto riguarda le officine l’accordo sarà verificabi- le nel rilancio del settore attraver- so la sua riorganizzazione e le inter- nalizzazioni delle lavorazioni.
E per quest’ultimo aspetto, se le premesse sono quelle che ci giun- gono dalla periferia, abbiamo la sensazione che ad ottobre qualcu- no ci dirà che l’accordo della ma- nutenzione ha portato ulteriori esternalizzazioni delle lavorazioni e in definitiva un aumento del costo del lavoro.
LA VOCE del P.d.M. e P.A.F. Agosto 2005
L A V O C E ATTUALITA’
Rete Ferroviaria Italiana…
quale prospettiva?
di Xxxxx Xxxx
N
egli incontri con RFI, riguardo i piani d’impresa, oltre alla presen- tazione dei programmi d’investi-
mento, non siamo riusciti ad andare oltre. Come sindacato avremmo voluto entrare nel vivo delle ricadute sul lavoro, auspi- chiamo di farlo subito dopo la sosta estiva visto il chiaro intento di ridurre notevol- mente la presenza di personale sulle linee. La continua riorganizzazione delle dire- zioni Manutenzione e Movimento sta portando ad una progressiva desertifica- zione dell’Infrastruttura, pur consci che l’introduzione di nuove tecnologie porta a momentanei problemi occupazionali e che tali scelte non sono indifferenti agli indirizzi politici che vengono dati sia in ambito U.E. che dai Governi nazionali, noi vorremmo essere parte attiva appunto per quanto riguarda la gestione dei pro- cessi produttivi e quindi gli effetti e le ri- cadute sul mondo del lavoro.
Pretendiamo il nostro coinvolgimento in processi come lo sviluppo delle grandi opere, visto che i gradi investimenti in- frastrutturali permetteranno di elevare notevolmente la disponibilità delle tracce ferroviarie sicuramente al di sopra della richiesta e della capacità che le attuali Imprese ferroviarie possono fare. Pur re- stando convinti assertori del libero mer- cato non possiamo permettere che per far fronte ai conseguenti problemi di bilan- cio, vedi la necessità di fare ammorta- mento e manutenzione dell’infrastruttura, si permetta l’accesso ad imprese ferrovia- rie senza i necessari tempi per disciplina- re una reciprocità con gli altri Paesi e una chiara normativa che assicuri la sicurezza del trasporto ferroviario.
Purtroppo già oggi abbiamo la sensazione che molte regole potrebbero essere state modificate più con l’obiettivo di abbassa- re le naturali barriere all’ingresso del mercato del trasporto ferroviario che per testata e certificata nuova tecnologia esi- stente.
Detto così, potrebbe sembrare una posi- zione di retroguardia, di chi non vuole ed osteggia lo sviluppo, ma non è così e
prossimamente avremo modo di ap- profondire il nostro pensiero, perché ed è bene ribadirlo, il nostro intento è quello di garantire lo sviluppo del mercato ferro- viario nel nostro Paese tutelando comun- que e sempre la sua sicurezza sia per chi vi opera che per chi ne usufruisce.
Le nostre perplessità nascono dal con- fronto fra gli investimenti che vengono fatti per lo sviluppo dell’infrastruttura e i tempi imposti, certamente non in coeren- za con gli investimenti sul nuovo mate- riale rotabile che stanno facendo le Imprese Ferroviarie.
Questo significa che RFI per far fronte ai piani d’ammortamento e hai costi struttu- rali, dovrà far in modo di saturare le trac- ce anche incentivando l’ingresso di nuo- ve società di trasporto rischiando magari di sottovalutare i problemi legati alla si- curezza dell’esercizio.
Su questa ottica abbiamo il sospetto, ad esempio, che sia nata la disposizione n° 17/2005, quella che fra il personale ha preso il nome di “ever-green” cioè che i segnali saranno disposti normalmente sul verde e non saranno interessati per il ser- vizio commerciale delle Imprese ferrovia- rie. In parole povere, non ci saranno più le segnalazioni per fermare i treni al fine del servizio viaggiatori nelle stazioni.
Presupponiamo che questa scelta, molto bene giustificata dai regolamentaristi, forse è stata fatta per ovviare al “proble- ma” che pone l’SCMT nella velocità di approccio, dove il treno deve rispettare le curve di frenatura dovute all’interfaccia- mento con le segnalazioni in linea, quin- di una perdita di tempo porta conseguen- temente ad una riduzione di tracce orarie perchè gioco forza dovrebbero aumentare la loro percorrenza media.
A nostro avviso, chi fa le regole e ricerca la massima sicurezza possibile dovrebbe tenere presente che la variabilità dell’er- rore umano dovrebbe essere ridotta al minimo e anche se è vero che quando si parla di servizio commerciale non vi è il rischio di incidenti fra treni, vista la conformazione morfologica del nostro
Paese e i lunghi periodi in cui nebbia e mal tempo incidono sulla visibilità delle linee, siamo certi che è sicurezza anche evitare bruschi interventi frenanti che po- trebbero portare comunque a imprevisti che metterebbero a rischio l’incolumità dei passeggeri e ad una accellerazione dell’usura del materiale rotabile e un con- seguente eccessivo stress sul personale; quindi con un più alto coefficiente di ri- schio indotto in caso di gravi imprevisti di esercizio.
Troppo facile ora collegarsi al problema della costituzione di un autority (o Agenzia come ultimamente si ama defi- nirla) che deve governare questi processi garantendo il mantenimento se non addi- rittura il miglioramento degli standard di sicurezza nella circolazione ferroviaria e che non si faccia influenzare da problemi di business industriale.
Nella discussione in merito alla riorganiz- zazione della Direzione Tecnica all’inter- no della società RFI, della Vig 3 all’inter- no del Ministero dell’Infrastrutture di- venta determinante tenere informato e magari sentire il parere del sindacato, in- teressamento che in più occasioni e anche dallo stesso Ministro, On Lunari, è stato promesso, ma mai andato oltre le buone dichiarazioni d’intenti creando quindi molta diffidenza fra gli stessi operatori del settore.
Nell’ultimo incontro avuto in merito (febbraio 2005), ci eravamo lasciati con la dichiarata volontà del Ministro (ci ave- va presentato anche una bozza di docu- mento) di aprire un Osservatorio sui Trasporti, alla luce delle osservazioni po- ste al documento da parte sindacale, ac- cogliendole si era impegnato a rivedere il testo dandoci appuntamento per una pros- sima riunione da tenersi da li a poco. Di tempo ne è passato ma del Ministro, del documento e dell’Osservatorio si sono perse le tracce, speriamo e ci auguriamo di cuore che non serva un’altro grave in- cidente ferroviario per riprendere in mano il problema ma che ciò avvenga dopo la pausa estiva.
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LA VOCE del P.d.M. e P.A.F. Agosto 2005
ATTUALITA’ L A V O C E
di Genny Lello
Relazioni umane
e gestione dei conflitti
’E
Possibile gestire i conflitti che si scatenano quotidiana- mente nel mondo del lavoro?
Alcune analisi condotte in merito ri- velano che circa l’80% dei conflitti nasce da una causa di per se irrilevan- te, ad esempio interpretazioni sba- gliate, sottovalutazione dell’impor- tanza di certi atteggiamenti, delicati equilibri di potere disattesi per sem- plice ignoranza, ecc. Ma per quanto inconsistenti siano all’inizio i motivi scatenanti il disaccordo resta confer- mato il dato concreto che la diversità di fondo che contraddistingue tutti gli esseri umani è l’elemento comune di tutti i conflitti.
Pur nell’uguaglianza dei processi di base ogni persona è unica (si nasce in luoghi diversi, si a contatto con per- sone diverse, si leggono libri diversi, si studiano cose diverse), è questo porta spesso a fraintendere la comu- nicazione.
Xxxx Xxxxxx, Xxxxxx Xxx ed altri auto- revoli studiosi intravedono quale ele- mento comune che sta alle radici del- la maggior parte dei conflitti il diffi- cile rapporto tra complementarità e simmetria.
La relazione tra due o più individui è simmetrica quando le comunicazioni ed i comportamenti sono basate sul- l’uguaglianza: si è in simmetria rela- zionale quando gli scambi comunica- tivi
definiscono ruoli il più possibile si- mili. Si parla invece di complementa- xxxx quando le comunicazioni ed i comportamenti sono basati sulla dif- ferenza tra le persone, in modo che una assume la direzione, il comando della relazione e l’altra la segue, in
questo caso due persone sono in simmetria relazionale quando i loro scambi comunicativi definiscono ruo- li il più possibile reciproci. Gli indivi- dui sin dal primo scambio comunica- tivo negoziano modelli d’interazione di simmetria e complementarità. Spesso si può adottare o l’uno o l’al- tro modello a secondo del contesto e modificarlo durante una stessa rela- zione. I rapporti umani oscillano co- stantemente tra simmetria e comple- mentarità, realtà che diminuisce le possibilità di conflitto. I fenomeni conflittuali distruttivi quindi sono do- vuti all’irrigidimento dei comunican- ti su un solo modello interattivo. Il ti- po di conflitto appena delineato ap- plicato alla realtà lavorativa si puo fa- cilmente evolvere in molti modi e tra- sformarsi in mobbing. Essendo le re- lazioni lavorative di per se conflittua- li, spesso risulta complesso indivi- duare il momento ed il perchè dell’ir- rigidimento degli individui coinvolti in un conflitto, sia le persone diretta-
mente coinvolte, che il gruppo di la- voro riescono a rendersene conto so- lo quando la rigidità della relazione si è spinta a tal punto da acquisire un’accezione giuridica, un significato evidente solo quando i danni fisici, psichici e sociali del mobbing posso- no essere dimostrati oggettivamente con atti e quantificati in moneta. Mi pare doveroso, a questo punto, sotto- lineare che possono contrastare il fe- nomeno appena descritto sia l’impe- gno e le denunce del sindacato sia la solidarietà dei colleghi capaci di su- perare il timore di possibili ritorsioni. Contro l’affermarsi di convinzioni di- struttive e paralizzanti di sentirsi inu- tili e d impotenti, oggetto di esclusio- ne e di emarginazione dobbiamo im- parare a valorizzare gli strumenti che abbiamo quali il sindacato. Il sinda- cato oggi, ha un ruolo determinante, attraverso il coinvolgimento e la con- certazione che ha scelto di condivide- re con le aziende soprattutto nelle fa- si di ristrutturazioni.
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LA VOCE del P.d.M. e P.A.F. Agosto 2005
L A V O C E ATTUALITA’
C’erano una volta le Ferrovie dello Stato che rappresentavano un’Azienda nata per svolgere particolarmente un servizio pub- blico, senza tener conto del rapporto eco- nomico costi/benefici.
Quella Azienda era costituita dall’esistenza di un insieme di risorse, allora inestimabili, rappresentata principalmente dalla profes- sionalità dei propri addetti: la stessa veniva intesa come l’insieme dei vissuti lavorativi che puntualmente venivano scambiati e veicolati negli incontri quotidiani nei posti di lavoro, nelle soste di servizio, nei viaggi fuori servizio sui treni, nelle mense, nelle pause all’interno dei dormitori e nei dopo- lavori.
Il personale lavorava per un’Azienda carat- terizzata al suo interno da un forte senso di aggregazione, senza sapere che successi- vamente ci sarebbero state una serie di tra- sformazioni radicali tra le quali il cambio del management.
L’Europa ha emanato le sue Direttive per il risanamento e rilancio delle Ferrovie co- munitarie, i Governi che si sono succeduti le hanno recepite ed oggi esiste un’Organizzazione in cui non si capisce co- me e quanto questa sia privata o pubblica, con alle dipendenze la metà dei ferrovieri di un tempo.
Questi numeri fanno riflettere perché pro- babilmente il numero delle persone anda- te in pensione incentivate e non, è inferiore a quella degli operatori delle Ditte esterne attualmente impiegati e soprattutto che la sommatoria delle professionalità odierne è messa in dubbio dal fatto che sia superiore o uguale a quelle di una volta.
Inoltre sono richieste maggiori competen- ze e responsabilità professionali anche per- ché la situazione attuale è totalmente di- versa dal passato in quanto oggi, pur es- sendo il numero dei treni in circolazione aumentato, esiste più tecnologia e innova- zione sugli impianti e sui mezzi, anche se il servizio offerto spesso non corre di pari passo con le avanzate tecnologie.
Difatti, i treni che venivano una volta effet-
tuati con le vecchie locomotive reostatiche ed erano soggetti a fermarsi accidental- mente per accudienza, subiscono oggi le stesse problematiche pur essendo utilizza- ti i più moderni mezzi di trazione elettroni- ci d’avanguardia.
Non si comprende il motivo per cui nell’Azienda Autonoma delle Ferrovie dello Stato la soppressione di un treno viaggia- tori rappresentava un evento eccezionale, mentre oggi tali soppressioni si vivono quotidianamente.
Certamente qualcosa è oggi cambiato ri- spetto agli anni precedenti: come già ricor- dato precedentemente, il personale di macchina e viaggiante si ritrovava negli ambienti di lavoro a scambiarsi quotidiana- mente quelle nozioni di professionalità che non trovava su nessun libro di testo, oltre all’esperienza maturata in esercizio e a quella motivazione ed attaccamento all’Azienda.
Oggi in quei settori lavorativi, con l’avvento della Societarizzazione e delle relative Divisioni Commerciali, si ragiona, si vive, si lavora esclusivamente per settori di appar- tenenza divisionali con un impoverimento delle professionalità e dei risultati.
Tali atteggiamenti, anche portati avanti con politiche verticistiche, a distanza di sei anni dalla Divisionalizzazione, hanno por- tato in esercizio, ad una demotivazione de- gli operatori a tutti i livelli, con una inade- guatezza della loro professionalità per un management aziendale che percepiscono troppo distante da loro sia sotto l’aspetto operativo che relazionale.
Oggi si vive in un sistema ferroviario dove le attività di formazione all’interno delle Imprese di Trasporto non sono organizzate in maniera congruente con le reali diffi- coltà che i ferrovieri rilevano nell’operare quotidianamente e quindi non strutturate allo scopo di prevenire gli inconvenienti. Una delle evidenze concrete a queste ne- cessità è che l’Azienda utilizza coloro che dovrebbero rappresentare gli strumenti della formazione per gli operatori del tra-
sporto, gli istruttori, a fare treni anziché svolgere attività didattica nelle aule profes- sionali.
Riceviamo e Volentieri pubblichiamo questa lettera che vuole essere un po’ il termometro dello stato d’animo dei ferrovieri dopo le ormai continue trasformazioni del- le Ferrovie dello Stato.
IL MALE OSCURO
Sembra ovvio che chiunque si trovi a vive- re tale situazione, senza possibilità alcuna di cambiamento, prima o poi avrà un riget- to totale per il sistema così organizzato.
Anche se negli ultimi anni i messaggi che arrivavano dal vertice aziendale erano per una necessità di cambiamento, gli stessi, ol- tre che seguiti da proclami, non avevano prodotto una politica dei fatti coerente con quello che potevano essere le esigenze dei clienti e dei lavoratori.
I ferrovieri non si sono mai spaventati nel- l’accettare le proposte organizzative tese a garantire un orientamento più adeguato verso il cliente del treno ed una maggiore attenzione verso lo stesso; quello che ri- vendicano e che non possono accettare so- no le politiche di parole e la mancanza di strumenti idonei a soddisfare e realizzare giornalmente quei bisogni richiesti.
Il massiccio ingresso di Dirigenti con pro- venienza esterna a cui si è assistito non ha migliorato la situazione ed aiutato l’Azienda a crescere, l’ha bensì bloccata e congestionata in quanto la mancanza di tecnici a certi livelli ha generato l’adozione di provvedimenti realizzabili solo sulla car- ta e non in esercizio.
Il continuo ricorso a consulenti esterni per l’implementazione di questo o quel proget- to non ha realizzato miglioramenti tangibi- li, producendo nel contempo la mortifica- zione e l’appiattimento delle risorse interne che con le stesse capacità avrebbero realiz- zato risultati migliori a costi inferiori.
E’ necessario perciò che il management aziendale faccia seguire alla politica degli slogan i fatti concreti in modo che si risco- prano le motivazioni al lavoro, il senso di ap- partenenza, gli stimoli e l’entusiasmo di una volta. Non si può ulteriormente vivere sen- za certezze soltanto perché in continuazio- ne vengono cambiate le strutture e chiusi gli impianti sul territorio secondo una poli- tica che a tutt’oggi rimane sconosciuta al- l’uomo comune; non si può continuare a vi- vere senza un modello di comportamento lineare, coerente e trasparente.
Per concludere è bene tenere presente che i nostri figli non diverranno mai ciò che noi diciamo loro di essere, ma saranno il pro- dotto dell’esempio che riusciamo loro a trasmettere: la stessa storia ci insegna che le guerre non sono state vinte solo con i grossi eserciti ma con buoni comandanti e soldati motivati.
un ferroviere
7
LA VOCE del P.d.M. e P.A.F. Agosto 2005
DIREZIONE G
OPERAT PASSEG
Xxxxxxx X
INTEGRAZIONE BUSINESS E INTERNAZIONALE
Xxxxxxxxx XXXXXXXX RM
INTERNAZIONALE
Xxxxxx XXXXXXXX RM
COORDINAMENTO CONTRATTI DI SERVIZIO
Xxxxxx XXXXXXX RM
Project Manager INTEGRAZIONE PROCESSI PRODUTTIVI
Xxxxxxxx XXXXXXX RM
Project Manager INTEGRAZIONE PROCESSI COMMERCIALI
Xxxxxx XXXXX RM
PROGRAM MANAGER INTEGRAZIONE PROCESSI DI BUSINESS
Xxxxx XXXXXXX RM
MARKETING VENDITE INTERNAZIONALI
Xxxxxxx Xxxxxx XXXXXXX RM
Project Manager ACCORDI INTERNAZIONALI
Xxxxx XXXXXX RM
PRODUCT MANAGER INTERNAZIONALE
Xxxxxxx Xxxxxx XXXXXXX int.
VENDITE INTERNAZIONALI
Xxxxxxx XXXXXXX FI
PROGRAM MANAGER ALTA VELOCITA’
Xxxxxx XXXXX RM
COMMERCIALE
Xxxxx Xxxxxx XXXXXXX RM
ASSISTENZA
Xxxxxxxx XXXXX' RM
GESTIONE OPERATIVA RECLAMI
Xxxxx Xxxxxx XXXXXXXX RM
Project Manager RAPPORTI CON LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI E DEI DISABI
MarinellaGUALTIERI RM
PRODUZIONE
Xxxxxx XXXXXX RM
COORDINAMENTO VENDITA LOCALE
Xxxxxxxx XXXXXXX FI
INNOVAZIONE DI XXXXXX
Xxxxxxxxxx XX XXXXX RM
ASSISTENZA
A BORDO LOCALE
Xxxxxxx XXXXXXX RM
ASSISTENZA A TERRA
Xxxxxxx Xxxxxxx XXXXX RM
PROGRAMMAZIONE E GESTIONE PRODUZIONE
Xxxxxx XXXXX RM
INVESTIMENTI MATERIALE ROTABILE
Xxxxxxx XXXXXXXXX
V
Gia
VENDITA DIRETTA
Xxxxxxxx XXXXXXXXX RM
GRANDI CLIENTI
Xxxxxxxx
DEL XXXXXXX RM
ASSISTENZA A BORDO N/I
Xxxxxxxx XXXXXXX RM
COORDINAMENTO TERRITORIALE CENTRO SUD
Xxxxxxxx XXXXXX int. RM
COORDINAMENTO TERRITORIALE NORD
Xxxxx XXXXXXX VE
BRAND & PRODUCT MANAGER EUROSTAR LOW COST
Xxxxxx XXXXXXXXX RM
BRAND & PRODUCT MANAGER NOTTE
Xxxxxxxx XXXXXXXX RM
ASSISTENZA CLIENTI LOMBARDIA
Xxxxx XXXXXXX
PRODUZIONE LAZIO UMBRIA CAMPANIA Carlo PRINCIPE NA
PRODUZIONE PIEMONTE
Xxxxxxxx XXXXXX TO
BRAND & PRODUCT MANAGER METRO/REGIONALE Xxxxx XXXXXXXXXX
BRAND & PRODUCT MANAGER I/R I/C
Xxxxxx
ASSISTENZA CLIENTI PIEMONTE LIGURIA VAL D’AOSTA
Xxxxxxx XXXXXXX XX
PRODUZIONE BASILICATA CALABRIA
Xxxxxxxx XXXXXX
PRODUZIONE LOMBARDIA LIGURIA
Xxxxxx XXXXXXXXX MI
VENDITA INDIRETTA
Xxxxxxxxxx XXXXXXXX RM
MARKETING OPERATIVO
Xxxxxx XXXXXXXXXX
ASSISTENZA CLIENTI VENETO TRENTINO ALTO ADIGE FRIULI VENEZIA GIULIA
Xxxxxx XXXX VE
PRODUZIONE MARCHE/ABRUZZO/ PUGLIA
Xxxxxx XXXXXXXXX AN
PRODUZIONE VENETO TRENTINOA.A.
FRIULI V.G.
Xxxxxxxxx XXXXX' VE
VENDITA INDIRETTA MARCHE/ ABRUZZO/ MOLISE/ PUGLIA
Annunzio
DI XXXXXXXX AN
VENDITA INDIRETTA PIEMONTE/ LIGURIA/ VALLE D’AOSTA
Xxxxxxx XXXXXXXXXXX GE
ORARI
Xxxxxx XXXXXXX MI
ASSISTENZA CLIENTI TOSCANA
Xxxxxxxx XXXXXXXXX FI
PRODUZIONE XXXXXXX
Xxxxx FORTE PA
PRODUZIONE XXXXXX XXXXXXX Xxxx XXXXXXXX BO
VENDITA INDIRETTA LAZIO/ UMBRIA/ SARDEGNA
Xxxxxxxxxx XXXXXXXX int. RM
VENDITA INDIRETTA LOMBARDIA
Xxxxxxxx XXXX XX
NORMATIVA COMMERCIALE
Xxxxxxxxx XXXXXXXXX RM
ASSISTENZA CLIENTI XXXXXX XXXXXXX Xxxxx XXXXXXXXX
BO
PRODUZIONE TOSCANA
Xxxxxxxx XXXXXXXXX FI
VENDITA INDIRETTA CAMPANIA BASILICATA
Xxxxxxxxxx XXXXXXXX int. NA
VENDITA INDIRETTA VENETO
TRENTINO ALTO ADIGE FRIULI VENEZIA GIULIA Xxxxx XXXXXXXXX VE
TRADE MARKETING
Xxxxxx XXXXXXXXXXXXX RM
ASSISTENZA CLIENTI LAZIO/ UMBRIA
Loris DI XXXXXXXX XX
Project Manager U.M.R./ N.I.
Xxxxx XXXXXXXXXX RM
SERVIZI DI CONDOTTA
Xxxxxxxx XXXXXXXX RM
VENDITA INDIRETTA CALABRIA / SICILIA
Xxxxx XXXXXXXX RC
VENDITA INDIRETTA XXXXXX XXXXXXX / TOSCANA
Xxxxxxx XXXXXXXX BO
PRICING
Xxxxxxx XXXXXXXXXXX
ASSISTENZA CLIENTI CAMPANIA
Xxxxxxxx XXXXXXXXX NA
PROGRAMMAZIONE TURNI PdC
Xxxx Xxxxx XXXXXXXX RM
ASSISTENZA CLIENTI BASILICATA CALABRIA XXXXXXX
Xxxxx XXXXXXXX RC
FORMAZIONE PdC
Xxxxxxx XXXXXXXXXX FI
ASSISTENZA CLIENTI MARCHE ABRUZZO MOLISE
Xxxxxx XXXXXXXXX AN
ASSISTENZA CLIENTI PUGLIA
Xxxxxx XXXXXXXX BA
U.M.R./XXXXXXX
Xxxxxxxxx XXXXX RM
PROGRAMMAZIONE PRODUZIONE
Xxxx XXXXXXXXXX RM
MONITORAGGIO PRODUZIONE
Xxxxx XXXXXXXX RM
NE GENERALE ERATIVA SSEGGERI
mo GHENZER
DIREZIONE TERRITORIALE TOSCANA
Xxxxxxxx XXXXXXX FI
DIREZIONE TERRITORIALE PIEMONTE
Xxxxx XXXX TO
DIREZIONE TERRITORIALE LAZIO
Xxxxx XXXX RM
DIREZIONE TERRITORIALE LOMBARDIA
Xxxxx XXXXXXX XX
DIREZIONE TERRITORIALE VENETO
Xxxxxxxxx XXXXXXXXX VE
DIREZIONE TERRITORIALE SICILIA
Xxxxxxxx XXXXXXX PA
DIREZIONE TERRITORIALE XXXXXX XXXXXXX
Xxxxxxx XXXXXXXX XX
DIREZIONE TERRITORIALE CAMPANIA
Xxxxxxxx XxxxxxxxXXXXXXXXXX
VENDITA DIRETTA TOSCANA
Xxxxxxxx XXXXXXXXXXX E int. FI
VENDITADIRETTA PIEMONTE
VALLE D’AOSTA LIGURIA DanteDI NISOI TO
VENDITADIRETTA LAZIO/MARCHE/UMBRIA/ ABRUZZO/SARDEGNA Xxxxx XXXXXXXXX RM
VENDITA DIRETTA LOMBARDIA
Xxxxxxx XXXXXXX MI
VENDITA DIRETTA VENETO/TRENTINO A.A./FRIULI V.G./
Xxxxxxx XXXXX VE
VENDITADIRETTA SICILIA
Xxxxxxxxxx XXXXXXXXX int. PA
VENDITA DIRETTA XXXXXX XXXXXXX
Xxxxxxxx XXXXXXXXXXX
VENDITADIRETTA CAMPANIA/BASLIICATA CALABRIAMOLISE PUGLIA
LucianoIAVARONE NA
COMMERCIALE Xxxxx XXXXXXXXX FI
PRODUZIONE
Xxxxxx XXXXXXXXX TO
COMMERCIALE
Xxxxxxx XX XXXXXXXX RM
PRODUZIONE
Xxxxxxx XXXXX XX
COMMERCIALE
Xxxxxxx XXXXXXXXXXX VE
COMMERCIALE
Xxxxx XXXXXXXX PA
COMMERCIALE
Xxxxxxx Xxxxxx XXXXXXX XX
COMMERCIALE
Xxxxxxxx Xxxxxxxx XXXXXXXX int.
NA
PRODUZIONE
Xxxxxxxxx XXXXXX FI
COMMERCIALE Xxxx XXXXXXXXX TO
PRODUZIONE
Xxxxxxxx XXXXX RM
COMMERCIALE
Xxxxx XXXXXXX MI
PRODUZIONE
Xxxxxxxx XXXXXXXXX VE
PRODUZIONE
Xxxxxxxx Xxxxx XXXXXXX
PA
PRODUZIONE
Xxxxxxxxx XX XXXXX XX
PRODUZIONE
Xxxxx Xxxxxxxxxx XXXXXXXX
NA
DIREZIONE REGIONALE
VALLE D’AOSTA
Xxxxx XXXX int. AO
DIREZIONE REGIONALE UMBRIA
Xxxxx XXXXXX PG
DIREZIONE PROVINCIALE TRENTO
Xxxxx XXXXXXXXXX TN
DIREZIONE REGIONALE BASILICATA
Xxxxxxxx Xxxxxxxx XXXXXXXX
DIREZIONE REGIONALE LIGURIA
Xxxxxxxx XXXXXXXXXXXXX GE
DIREZIONE REGIONALE
MARCHE
Xxxxxxx XXXX AN
DIREZIONE PROVINCIALE BOLZANO
Xxxxx XXXXXXXXX BZ
DIREZIONE REGIONALE MOLISE
Xxxxxxxx XXXXX
COMMERCIALE
Xxxxxxxx XXXXXXXXXXXX
int. GE
COMMERCIALE
Xxxxxx XXXXXXXX AN
PRODUZIONE
Xxxxxx XXXXXXXX XX
DIREZIONE REGIONALE
PUGLIA
Xxxxxxxx XXXXXX BA
PRODUZIONE
Xxxxx XXXXXX GE
PRODUZIONE
Xxxxxxx XXXXXXX AN
DIREZIONE REGIONALE FRIULI VENEZIA GIULIA
Xxxxxxxx XXXXXXXX TN
COMMERCIALE
Xxxxxxxx XXXXXXXX BA
DIREZIONE REGIONALE SARDEGNA
Xxxxxxx Xxxxxxxx XXXXX CA
PRODUZIONE
Xxxxx XXXXX TN
PRODUZIONE
Xxxxx XXXXXXXX BA
COMMERCIALE
Salvatore MOI CA
DIREZIONE REGIONALE CALABRIA
Xxxxxxxx IMPERATRICE RC
PRODUZIONE
Xxxxxx XXXX CA
COMMERCIALE
Xxxxxx XXXXXXXX RC
DIREZIONE REGIONALE XXXXXXX
Xxxxxxx XXXXXXXXXX PE
PRODUZIONE
Xxxxx XXXXXXXX RC
PRODUZIONE
Xxxxxxxxxxxx DI XXXXX PE
ATTUALITA’ L A V O C E
Semaforo giallo:
NOTIZIE IN PILLOLE
a cura di Xxxxxxxx XXXXXXX
Sanzioni disciplinari - Principio dell’immediatezza della contestazione. Presentazione da parte del datore di lavoro di una denuncia in sede penale.
Il principio della immediatezza della contestazio- ne disciplinare, che trova ragione nella necessità di osservanza della regola della buona fede e del- la correttezza nell’attuazione del rapporto di lavo- ro, non permette al datore di lavoro di procrasti- nare nel tempo la contestazione stessa, in modo da rendere impossibile o eccessivamente difficol- tosa la difesa del lavoratore. La presentazione di una denuncia in sede penale, da parte dell’im- prenditore, non esclude l’onere, per il medesimo, di promuovere tempestivamente il procedimento disciplinare contro il lavoratore, non sottoposto a sospensione cautelare, per il quale lo stesso dato- re di lavoro abbia già rilevato elementi di respon- sabilità.
(Cassazione: sezione lavoro)
Trasferimento
d’azienda-pagamento del T.F.R.
A norma dell’art. 2112 c.c. nel testo vigente ante- riormente alla modifica di cui all’art. 32 del d.lgs.
n. 276 del 2003 (ed applicabile nella specie ratio- ne temporis), in caso di trasferimento d’azienda e di prosecuzione dei rapporti di lavoro dei dipen- denti con il cessionario, quest’ultimo deve conside- rarsi unico debitore del trattamento di fine rappor- to, anche per il periodo passato alle dipendenze del precedente datore di lavoro, atteso che solo al mo- mento della risoluzione del rapporto matura il di- ritto del lavoratore al suddetto trattamento, del quale la cessazione del rapporto è fatto costitutivo. (Cassazione: sezione lavoro)
10
Diritto a pensione:
chiarimenti sulle “finestre d’accesso”
Come è noto la legge 23 agosto 2004, n. 243 ha introdotto, a partire dal 1° gennaio 2008,oltre al- la elevazione dell’età per il conseguimento del di- ritto alla pensione di anzianità e del diritto alla pensione di vecchiaia , una modifica delle cosid- dette “finestre d’uscita” per tutti gli iscritti all’Ago e alle altre forme sostitutive.
Con messaggio n. 22987 l’INPS ha chiarito che la disciplina previgente continui ad applicarsi al- le seguenti categorie di lavoratori:
1) lavoratori che entro il 31 dicembre 2007, ma- turino, prima dell’entrata in vigore della leg- ge 243/04, i previsti requisiti di anzianità contributiva e di età anagrafica, o di sola an- zianità contributiva utili per il diritto alla pen- sione di anzianità, di vecchiaia.
2) lavoratori che, antecedentemente alla data del 1° marzo 2004, siano stati autorizzati alla prosecuzione volontaria.
Gli assicurati di cui ai precedenti punti potranno accedere alla pensione con i medesimi requisiti e le medesime “finestre” di accesso previste dalla disciplina previgente alla citata legge 243/04 a nulla rilevando che le “finestre” stesse si collochi- no successivamente al 31 dicembre 2007.
In particolare ai lavoratori del punto 2 continue- ranno ad applicarsi “le finestre” di accesso di cui alla legge 449/97 anche in periodi successivi al 2008.
LA VOCE del P.d.M. e P.A.F. Agosto 2005
L A V O C E ATTUALITA’
Diritto di sciopero e illegittima astensione da alcune mansioni
Il Tribunale di Piacenza, con l’ordinanza del 21 febbraio 2005, nella quale esaminava una que- stione relativa alla qualificazione del rifiuto di esecuzione di una parte delle mansioni, di al- cuni lavoratori, a seguito di una adesione ad uno sciopero proclamato da una O.S.: si tratta di eser- cizio legittimo del diritto di sciopero o di inadem- pimento disciplinarmente sanzionabile?, aderen- do ad un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato dichiarava che “lo sciopero, anche se attuabile con diversa incidenza nel tempo, non può consistere in un comportamento diverso dal mancato espletamento della prestazione lavorati- va”. Pertanto per sciopero deve intendersi unica- mente “la sospensione temporanea, ma totale, dell’attività dei prestatori d’opera e non l’a- stensione da taluni adempimenti compresi nella prestazione lavorativa”.
Previdenza integrativa:
la quota contributiva a carico del datore di lavoro!
I contributi versati dal datore di lavoro ad un fon-
do pensionistico aziendale di previdenza comple- mentare non rientrano nella nozione di retribu- zione utile ai fini del calcolo del TFR.
La giurisprudenza di merito infatti conviene sulla natura non retributiva, ma squisitamente pre- videnziale della contribuzione destinata alla previdenza integrativa, con la conseguente esclusione della stessa dal monte retributivo utile per il calcolo del TFR.
Inoltre tale esclusione si fonderebbe anche sullo scopo di costituire prestazioni previdenziali la cui spettanza è, comunque subordinata, alla matu- razione dei requisiti previdenziali previsti dalla legge.
Tribunale di Ravenna - sentenza 16 febbraio 2005
Questo pronunciamento giurisprudenziale è in linea e non poteva essere diversamente con gli accordi sindacali in materia di pensione com- plementare. Basta guardare lo statuto di Eurofer e la legge 124/93 che definisce la natu- ra dei contributi del datore ai fondi pensione, che essendo finalizzati a costruire una pensione complementare compete solo ai lavoratori che aderiscono ai fondi integrativi chiusi, ad Eurofer nel caso dei ferrovieri.
n.d.r.
11
LA VOCE del P.d.M. e P.A.F. Agosto 2005
ATTUALITA’ L A V O C E
Come si riorganizza
Trenitalia?
DI NELLO CARPENITO
Nel numero precedente abbiamo parlato della riorga- nizzazione della Direzione Generale Organizzativa Passeggeri, in questo numero completiamo la descri- zione della riorganizzazione fatta con gli ordini di servizio emessi nel mese di Luglio dall’Amministra- tore Delegato di Trenitalia.
Nell’analisi della riorganizzazione del trasporto pas- seggeri abbiamo avuto modo di evidenziare che ci sembra un progetto realizzato a metà visto che sono possibili ulteriori sinergie di scala ma non sono state attuate. Sicuramente ci saranno delle valide ragioni che giustificano il sistema di riorganizzazione runti- me che si sta attuando, sinceramente ci sfugge l’o- biettivo e questo ci preoccupa notevolmente.
Anche la Direzione Generale Organizzativa Logi- stica, ci sembra abbia fatto una trasformazione “gat- topardesca”, infatti continua ad avere gli stessi pro- blemi che aveva quando era la “Divisione Cargo”. Sembrerebbe quasi una battuta, ma così non è! Infatti come organizzazione sindacale avevamo accolto po- sitivamente che con il cambio di gestione si volesse in realtà fare un reale cambio organizzativo. Il cambio dell’Xxx. Xxxxxxx, ferroviere di vecchia data che ave- va l’obiettivo di organizzare il trasporto cargo per conto di Trenitalia, con il xxxx. Xxxxxxxxx, gurù della logistica nel nostro Paese, lo abbiamo interpretato co- me un vero cambio di obiettivi. In poche parole si passava da una organizzazione che trasportava merci a una che movimenta merci, quindi fa logistica. Dare l’obiettivo di fare logistica a Trenitalia significa assu- mersi un impegno importante con il Paese Italia nella movimentazione delle merci e quindi porsi come vo- lano di una economia sempre più spinta verso il set- tore dei servizi.
Purtroppo, se dopo un anno le uniche novità sono la riorganizzazione della manutenzione e quella delle Risorse Umane e Relazioni Sindacali certamente il xxxx. Xxxxxxxxx ha gli stessi strumenti del suo prede- cessore e quindi desumiamo abbia gli stessi obietti-
vi. Se così fosse potremmo pensare che i cambi di dirigenti in questa azienda non avvengono secondo
logiche industriali…
Premessa fatta più per aprire una discussione che per cercare la polemica, comunque diamo uno sguardo alla nuova organizzazione della Direzione Risorse Umane e Organizzazione.
Come si evince dall’organigramma pubblicato a pag. 8-9 la Direzione Risorse Umane e Organizzazione si è strutturata sulla falsa riga della DGOP e DGOL. Difatti, rispetto alla precedente struttura organizzati- va, non vi è più la struttura Risorse Umane e Organizzazione Passeggeri Locale che è stata accor- pata nella Direzione Risorse Umane e Organiz- zazione Passeggeri. E’ stata creata una nuova struttu- ra denominata Relazioni Sindacali la cui funzionalità, oltre a quella di relazioni industriali con i sindacati, ha l’altra funzione di collante tra le varie Direzioni Operative.
Difatti, presediando tutte le trattative sindacali, tale nuova struttura ha il compito di proezione e reportig connesse alle contrattazioni con le competenti strut- ture di Direzione.
Anche per quanto riguarda la Direzione Risorse Umane della Logistica si è avuto quasi un dimezza- mento dei DRUO: i due DRUO del Centro Nord e dell’Adriatica sono stati assorbiti – respettivamente – nella Logistica Nord Est ed Xxxxxx Xxxxxxx e nella Logistica Centro Sud.
Altro accorpamento si è avuto tra la Pianificazione Organici e Gestione Risorse con Organizzazione Sviluppo Logistica creando così la nuova struttura denominata Organizzazione Sviluppo e Pro- grammazione Organici Logistica. In tutta questa nuo- va riorganizzazione ci sono dei buchi neri che riguar- dano soprattutto le strutture periferiche le quali tal- volta non sanno chi sia il loro interlocutore per la complessità dei territori gestita da un’unico DRUO il quale non è sempre reperibile sui territori da lui ge- stiti (prima della riorganizzazione ogni singola Regione aveva il suo P.O. di riferimento per tutte le direzioni).
12
LA VOCE del P.d.M. e P.A.F. Agosto 2005
L A V O C E ATTUALITA’
Elezioni Assemblea dei Delegati di Eurofer
Il Consiglio di Amministrazione di Eurofer, nella sua seduta del 7 luglio scorso, recependo l’accordo del- le Parti istitutive che ha modificato il regolamen- to elettorale, ha deliberato che le elezioni per il rin- novo dell’Assemblea dei Delegati di Eurofer si ten- gano dal 12 al 21 novembre 2005.
Al voto parteciperanno le lavoratrici, i lavoratori che il 1° giugno scorso risultavano associati al Fondo.
Le rispettive imprese consegneranno agli aventi dirit- to al voto la scheda elettorale.
Contestualmente alla consegna gli associati ad Eurofer dovranno apporre una firma per ricevuta.
Tutti gli interessati possono ritirare le schede eletto- rali presso le loro segreterie amministrative.
La restituzione della scheda, contenente il voto espresso, dovrà essere effettuata dal 12 al 21 novem- bre 2005 a mezzo posta utilizzando l’apposita busta preaffrancata.
Le schede inviate prima o dopo le date indicate sa- ranno considerate non valide. Il voto potrà essere espresso apponendo il segno X nel riquadro corri- spondente alla lista prescelta.
Non è ammesso il voto di preferenza.
PRESENTAZIONE DELLE LISTE
Le liste elettorali devono essere depositate presso la se- greteria di Eurofer entro le ore 12.00 di lunedì 12 set- tembre e a partire da lunedì 29 agosto.
La segreteria del fondo è situata a Roma in piazza della Croce Rossa, 1 - palazzo delle Ferrovie dello Stato - pia- no terra, padiglione 9°, stanza 221 ed è aperta al pubbli- co dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle 13.00 e dal- le 14.00 alle ore 16.00.
Le modalità dettagliate per la presentazione delle liste sono specificate dal regolamento elettorale che può es- sere richiesto alla segreteria di Eurofer o scaricato dal sito internet xxx.xxxxxxxxxxxx.xx.
Alcuni dati su EUROFER
Al 30 giugno gli iscritti al Fondo risultavano essere
30.386 così suddivisi: Xxxxxxxxxx 00.000, XXX 11.469, Ferservizi 814, Italferr 523, Ferrovie dello Stato 180, Metronapoli 86, TSF 20, Ferrovie Real Estate 5. (con un incremento degli iscritti rispetto ad inizio anno del 1,5%)
L’attivo netto destinato alle prestazioni al 30 giugno era di euro 138.262.907,22, evidenziandosi nel primo semestre un rendimento netto del 4,35%.
Dall’inizio della sua attività Eurofer ha inoltre liqui- dato oltre mille posizioni di associati cessati.
Xxxxxx xxxxx Xxxxx Xxxxx, 0 - 00000 Xxxx - NEWS AGOSTO 2005
Call Centre 06-4410.5349 – 06-4410.6769 - Fs (970) 25349 – (970) 26769
Fax 06-4410.6101 Fs (970) 26101 – web: xxx.xxxxxxxxxxxx.xx – e-mail xxxxxxxxxxxx@xxxxx.xx
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LA VOCE del P.d.M. e P.A.F. Agosto 2005
ATTUALITA’ L A V O C E
Riforma del TFR e del sistema pensionistico complementare
…continua la trattativa con il governo!
a cura di Xxxxxxxx XXXXXXX
Il Ministro Xxxxxx conferma le aperture verso le proposte delle parti sociali e si creano per conseguenza concrete possibilità d’intesa. Ridiventa centrale il ruolo dei fondi negoziali come “Eurofer”. Resta il nodo del pubblico im- piego e della normativa sul silenzio-assenso.
– l’aumento, questo è motivo di soddisfazione, delle aspettati- ve di vita delle popolazioni oc- cidentali.
In ogni caso quello che è certo è la presa d’atto della necessità di pre-
Si modifica lo stato della trattativa sulla riforma del TFR e del sistema pensionistico complementare. Nell’incontro del 27 luglio u.s. in- fatti il Ministro MARONI ha dato ogni ampia disponibilità a recepire le proposte delle parti sociali e quindi a modificare concretamen- te il testo provvisorio del Dlgs ap- provato dal Governo il 1° luglio ’05 e ha riconfermato il principio, più volte ribadito nei giorni scorsi, che per il Governo detta riforma del secondo pilastro pensionistico si potrà realizzare solo con il con- senso delle parti sociali, sindacato in primis.
Il confronto è in ogni caso forte- mente condizionato dalla ristret- tezza dei tempi disponibili, atteso che la legge delega al Governo in materia scade il 6 ottobre p.v. e dai pesanti rilievi dalle parti sociali mossi sulla congruità dei contenu- ti del testo d’ipotesi di Dlgs ap- provato dal consiglio dei ministri, finalizzato a regolamentare una materia così complessa, sulla qua- le c’è il massimo di attenzione da parte dei lavoratori tutti.
Le motivazioni di tale attenzione
14
da parte dei lavoratori sono da ri- cercare ovviamente dalla convin- zione, insita in tutti dipendenti sia del privato che del pubblico impie- go, che le certezze sul sistema pre- videnziale obbligatorio sono in parte venute meno per effetto delle riforme pensionistiche realizzate negli ultimi anni che di fatto hanno decurtato il valore economico del- le pensioni.
Il passaggio, deciso da dette leggi di riforma, sia pur graduale, del calcolo delle prestazioni pensioni- stiche dal sistema retributivo al si- stema contributivo ha infatti de- terminato l’allargamento della for- xxxx tra le ultime retribuzioni per- cepite in servizio e i trattamenti di quiescenza che i lavoratori perce- piranno.
Le motivazioni alla base di tali de- cisioni dei parlamenti sono tra le più disparate:
– certamente la finanza allegra dei tempi delle famose pensio- ni baby;
– la diminuzione della base oc- cupazionale e quindi dei ver- samenti contributivi all’AGO;
vedere un sistema pensionistico complementare, soprattutto per i lavoratori più giovani, per integra- re le prestazioni pensionistiche ob- bligatorie e garantire certezze di reddito nella fase di vita della quiescenza.
Entro la data del 6 ottobre si deve quindi completare il lavoro delle Commissioni istituite per l’esame delle diverse proposte, di modifica del Dlgs approntato dal governo e completare l’iter legislativo. Sono tempi ristrettissimi soprattutto alla luce del fatto che sono molti i pro- blemi sul tappeto da superare, se si vuole arrivare a realizzare una riforma concordata tra le parti e soddisfacente per i lavoratori inte- ressati..
Certamente sono da verificare le compatibilità economiche, con il Ministro dell’economia Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx, con la necessità di ga- rantire, se si vuole il loro consenso che è ovviamente indispensabile, delle alternative di compensazione alle imprese, che oggi hanno la possibilità, prevista dalla legge, di utilizzare la liquidità a basso co- sto garantita dalla gestione del
LA VOCE del P.d.M. e P.A.F. Agosto 2005
L A V O C E ATTUALITA’
TFR in maturazione che con la riforma perderebbero. La stessa legge delega ha tra l’altro in meri- to previsto espressamente che il conferimento del TFR alla “previ- denza complementare” debba av- venire senza costi per le imprese. Pertanto si dovranno trovare dei sistemi che garantiscano, soprat- tutto alle piccole imprese se si vuole evitare il loro fallimento, fa- cilitazioni sull’accesso al credito e aliquote di deducibilità dal reddito d’impresa, già previste nel testo del governo, in relazione ai flussi di TFR che vengono gradualmente conferiti ai fondi pensione.
PASSAPAROLA |
Ferrovieri è l’ora d’iscriversi |
personale di macchina e personale delle attività ferroviarie iscriviti al FAST Ferrovie |
Si dovranno anche determinare corsie preferenziali, nei limiti previsti ovviamente dalle leggi, per l’assegnazione dei contribu- ti dei datori di lavoro ai fondi negoziali, così come avviene oggi per “Eurofer”, attesa la loro na- tura contrattuale.
Dovranno anche essere verificate se esistono le condizioni del man- tenimento o meno della formula del “silenzio/assenso” sulla desti- nazione del TFR, come ipotizza- to nel Dlgs provvisorio, oppure fare in modo che ogni decisione di assegnazione del TFR, anche di coloro che non esprimono pre- ferenza alcuna, venga concorda- ta tra datore di lavoro e rappre- sentanza dei lavoratori.
E’ necessario anche prevedere garanzie più definite sui riscatti delle singole posizioni nei casi di interruzione del rapporto di lavo- ro, quando non si è in possesso dei requisiti di accesso alle pre- stazioni previdenziali.
Esiste anche il problema delle quote di TFR non assegnabili dei dipendenti di piccole e medie im- prese, nelle quali per l’esiguo nu- mero dei loro dipendenti non si può dare luogo a fondi chiusi.
Per dette situazioni ovviamente la soluzione può essere la partecipa- zione a fondi negoziali già esisten-
ti, come nel caso dell’adesione dei dipendenti Anas ad Eurofer o la istituzione di un Fondo presso l’INPS, che ovviamente dovrà avere regole di gestione così come è oggi prevista nella previdenza complementare e quindi con la partecipazione delle rappresentan- ze dei lavoratori.
Ovviamente esiste anche la neces- sità, è la prima eccezione sollevata dalla FASTferrovie, di rivedere la disciplina fiscale dei fondi pensio- nistici integrativi andando oltre ai limiti introdotti con la legge istitu- tiva della previdenza complemen- tare, il Dlgs 124/93.
Riteniamo che una ulteriore revi- sione del regime di deducibilità dei contributi versati sulle singole po- sizioni degli aderenti ai fondi ed la previsione di aliquote ulteriormen- te privilegiate sui rendimenti degli investimenti dei contributi stessi
potrebbero garantire il vero decollo della previdenza complementare. Su questo ovviamente è decisivo il parere del Ministro dell’Economia. Rimane ancora il nodo rilevante dell’estensione della previdenza complementare al pubblico impie- go, per la cui risoluzione la nostra confederazione CONFsal sta di- spiegando il suo massimo impegno. Rispetto a ciò come FASTferrovie riteniamo che la mancata previsio- ne dell’estensione della previdenza complementare al pubblico impie- go costituisca una discriminazione da rimuovere quanto prima.
Adesso in ogni caso la parola pas- sa come già detto alle commissio- ni insediate per far si che tutto l’i- ter legislativo, intervenuto ovvia- mente l’accordo con le parti socia- li, si concluda entro il 6 ottobre, data di scadenza della delega pre- videnziale al Governo.
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LA VOCE del P.d.M. e P.A.F. Agosto 2005