CODICE PROCEDURA: 1094
CODICE PROCEDURA: 1094
Classifica: XX_000_XX00000
Xxxxxxxxxx: SOLAR ITALY XXIV S.R.L.
OGGETTO: Progetto per la costruzione e l’esercizio di un impianto fotovoltaico grid-connected di tipo retrofit su suolo della potenza nominale pari a 5.788,26 kWp, denominato “Vizzini Scalo” da realizzare sui terreni agricoli siti in X. xx Xxxxxxx Xxxxx x.x.x. xxx Xxxxxx xx Xxxxxxx (XX) censiti al C.T. al foglio di mappa n.21 particelle n. 89, 107, al foglio di mappa n. 32 particelle n. 73, 160, 161, 173, 174, 175, 180, 181, 188, 189,
199,200, 202, 203, ed al foglio di mappa n. 33 particelle n. 19, 85, 86, 139.
Procedimento: Procedura di Valutazione impatto ambientale (VIA) ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs. 000/00 x xx.xx.xx. xxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxx xxxxx xxxxxxxxx (XXXX) ai sensi dell’art. 27-bis del D.Lgs 152/2006 e ss.mm.ii.
Parere predisposto sulla base della documentazione e delle informazioni che sono state fornite dal Servizio 1 del Dipartimento Regionale Ambiente Regione Siciliana e contenute nel nuovo portale regionale SIV-VI.
PARERE ISTRUTTORIO CONCLUSIVO CTS n. 238/2022 del 05/08/2022
VISTO l’art. 91 della Legge Regionale n. 9 del 07 maggio 2015 recante “Norme in materia di autorizzazione ambientali di competenza regionale”, come integrato con l’art. 44 della Legge Regionale n. 3 del 17.03.2016.
VISTO il Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 e ss.mm.ii.
VISTO il Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e xx.xx. e ii.
VISTA la Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e semi-naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche.
VISTO il D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357 recante “Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli Habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatica” e xx.xx. e ii.
VISTO il D.Lgs. 29 dicembre 2003, n. 387 e xx.xx. e ii.
VISTA la circolare ARTA del 23 dicembre 2004, recante direttive sul “D.P.R. n. 357/97 e successive modifiche ed integrazioni”.
VISTO il D.A. 17 maggio 2006 recante i “Criteri relativi ai progetti per la realizzazione di impianti per la produzione di energia mediante lo sfruttamento del sole”.
VISTO il D.A. 30 marzo 2007 “Prime disposizioni d’urgenza relative alle modalità di svolgimento della valutazione di incidenza ai sensi dell'art. 5, comma 5, del D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357 e ss.mm.ii” e xx.xx. e ii.
VISTO il D.M. 17 ottobre 2007, recante “Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciale di Conservazione (ZSC) e a Zone di Protezione Speciale (ZPS)”, successivamente modificato dal D.M. 22 gennaio 2009.
VISTO il D.A. n. 245/GAB del 22 ottobre 2007, concernente “Disposizioni in materia di valutazione di
incidenza attuative dell’articolo 1 della legge regionale 8 maggio 2007, n. 13”.
VISTA la Direttiva 2009/147/CE concernente la conservazione degli uccelli selvatici.
VISTO il D.M. 10 settembre 2010 recante le “Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili”.
VISTO il D.P.R. Sicilia 18 luglio 2012, n. 48, recante il “Regolamento recante norme di attuazione dell’art.
105, comma 5, della legge regionale 12 maggio 2010, n. 11”.
VISTO il D.A. n. 207/GAB del 17 maggio 2016 – Costituzione della Commissione tecnica specialistica per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale e successive modifiche ed integrazioni.
VISTO il DPR 13/06/2017 n. 120: Regolamento recante la disciplina semplificata della gestione delle terre e rocce da scavo;
VISTO il D.A. n. 142/GAB del 18/04/2018 che regolamenta il funzionamento della C.T.S. per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale;
VISTA la Nota prot. 605/GAB del 13 febbraio 2019, recante indicazioni circa le modalità di applicazione
dell’art. 27-bis del D.lgs. 152/2006 e s.m.i;
VISTO il D.A. n. 295/GAB del 28 giugno 2019 che approva la “Direttiva per la corretta applicazione delle procedure di valutazione ambientale dei progetti”.
VISTO il D.A. n. 311/GAB del 23 luglio 2019, con il quale si è preso atto delle dimissioni dei precedenti componenti della Commissione Tecnica Specialistica (C.T.S.) e contestualmente sono stati nominati il nuovo Presidente e gli altri componenti della C.T.S.
VISTO il D.A. n. 318/GAB del 31 luglio 2019 di ricomposizione del Nucleo di coordinamento e di nomina del vicepresidente.
VISTO il D.A. n. 414/GAB del 19 dicembre 2019 di nomina di nn. 4 componenti della CTS, in sostituzione di membri scaduti;
VISTO il D.A. n. 57/GAB del 28 febbraio 2020 recante il Regolamento di funzionamento della C.T.S. per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale.
VISTO il D.A. n. 285/GAB del 3 novembre 2020 con il quale è stato inserito un nuovo componente con le funzioni di segretario del Nucleo di Coordinamento;
VISTO il D.A. n. 19/GAB del 29 gennaio 2021 di nomina di nn. 5 componenti della CTS, in sostituzione di membri scaduti o dimissionari, di integrazione del Nucleo di coordinamento e di nomina del nuovo vicepresidente;
VISTO il D.A. n. 265/GAB del 15 dicembre 2021 che regolamenta il funzionamento di C.T.S. per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale che ha sostituito il D.A. n. 57/GAB del 28 febbraio 2020, pertanto abrogato;
VISTO il D.A. n. 273/GAB del 29 dicembre 2021 di nomina di nn. 30 componenti ad integrazione dei membri già nominati di CTS e di nomina di ulteriori due membri del nucleo di coordinamento;
RILEVATO che con DDG n. 195 del 26/3/2020 l’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente della Regione Siciliana ha approvato il Protocollo d’intesa con ARPA Sicilia, che prevede l’affidamento all’istituto delle verifiche di ottemperanza dei provvedimenti di valutazione ambientale di competenza regionale relative alle componenti: atmosfera; ambiente idrico (limitatamente agli aspetti qualitativi); suolo e sottosuolo; radiazioni ionizzanti e non; rumore e vibrazione;
LETTO il citato protocollo d’intesa e le allegate Linee-guida per la predisposizione dei quadri prescrittivi;
VISTA l’istanza assunta al prot. DRA n.57344 del 02/10/2020 con la quale la società Solar Italy XXIV s.r.l. ha presentato istanza di attivazione della procedura di Valutazione d'Impatto Ambientale nell’ambito del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale ai sensi dell’art. 27-bis del D.Lgs 152/06 e s.m.i.
LETTA la seguente documentazione presentata dal Proponente in sede di avvio dell’istanza per il tramite del
Portale della Regione Siciliana:
Relazioni specialistiche
1. 01._PD_ELB_1_Relazione_Tecnica_Generale.
2. 06._PD_ELB_6_Relazione_geologica.
3. 08 PD_ELB_08_Relazione_Elettrica.
4. 14._PD_ELB_14_Piano_tecnico_Interfenze.
5. 15._PD_ELB_15_Studio_Agricolo_Forestale.
6. 20._PD_ELB_20_Relazione_Botanica.
7. 21._PD_ELB_21_Relazione_Faunistica.
8. 24._PD_ELB_24_Piano_Smaltimento.
9. 25._PD_ELB_25_Implementazione_Attivit Agrosolare.
10. 26._PD_ELB_26_Relazione_campi_elettromagnetici_e_inquinamento_luminoso.
11. 27.PD_ELB_27_Piano_Utilizzo_Rocce_da_scavo.
12. 28._PD_ELB_28_Relazione_Agronomica-AgroSolare.
Elaborati di progetto
13. 02.PD_ELB_2_Azzonamento
14. 03._PD_ELB_3_Planimetria_impianto_fotovoltaico_e_recinzione_metallica_perimetrale.
15. 04.PD_ELB_4_Particolari_costrutt_e_sist_ancoraggio.
16. 05.PD_ELB_5_Documentazione_Fotografica.
17. 07.PD_ELB_7_Viabilit in_progetto_ed_esistente.
18. 09._PD_ELB_09_Schema_elettrico_unifilare.
19. 10.PD_ELB_10_Tracciato_linea_MT_di_connessione.
20. 11.PD_ELB_11_Cabine_elettriche.
21. 12.PD_ELB_12_Corografia_generale.
22. 13.PD_ELB_13_Piano_particellare_di_servit .
23. 16.PD_ELB_16_Planimetria_su_ortofoto.
24. 17.PD_ELB_17_Tracciato_linea_MT_del_campo_FV_e_particolari_elettrici.
25. 18._PD_ELB_18_Cartografia_di_riferimento.
26. 19._PD_ELB_19_Computo_Metrico_Estimativo.
Elenchi elaborati
27. 00._Elenco_Elaborati
Istanza
28. 00._Istanza_Paur
Altra documentazione
29. 01._Dichiarazione_Atto_Notorio_copia_conforme_agli_originali
30. 02._Documento_Identit
31. 03._200724_Visura_Solar_Italy_XXIV
32. 03._Dich_sost_camerale
33. 04._Contratto_Preliminare_ACCIARITO_GIUSEPPE
34. 04._Contratto_Preliminare_DEPETRO_GIOVANNI
35. 04._Contratto_Preliminare_FICARRA_GIUSEPPE
36. 04._Contratto_Preliminare_LA_FERLITA_FILIPPO
37. 04._Contratto_Preliminare_LENTINI_GIOVANNI
38. 04._Contratto_Preliminare_PAPPA_LUCIA
39. 04._Contratto_Preliminare_PAPPA_VITINA
40. 04._Contratto_Preliminare_VENTURA_ETTORE
41. 04._Contratto_Preliminare_ZACCARIA_IRENA
42. 05._CDU_VizziniScalo
43. 06._20200611_SI_XXIV_Voltura_Vizzini_E-dist
44. 06._Accettazione_Preventivo_ID_218640152_Vizzini
45. 06._STMG_18_01_20
46. 07._Estratti_di_Mappa
47. 07._Visure_Catastali
48. 08._20200928_SI_XXIV_Vizzini_Antimafia
49. 09._Capacit Finanziaria_SolarItalyXXIV
50. 09._Asseverazione_SolarItalyXXIV
51. 10._20200930_Solar_Italy_XXIV_presentazione
52. 11._Dichiarazione_impegno_realizzazione_diretta
53. 12._Schema_20Atto_20di_20adesione_20protocollo_20di_20legalit_E0
54. 13._Dichiarazione_sostitutiva_atto_notoriet_E0_art._53_c._16_t
55. 14._Dichiarazione_Corresponsione_cauzione_dismissione
56. 15._Attestati_versamenti
57. 16._ATTESTAZIONE_DI_VERIDICITA studio_Agricolo_Forestale
58. 17._ATTESTAZIONE_DI_VERIDICITA studio_botanico_e_faunistico
59. 18._Dichiarazione_Atto_Notorio_veridicit contenuti_computo_metrico
60. 19._Dichiarazione_Atto_Notorio_veridicit dati_cartacei_e_cd
61. 20._DICHIARAZIONE_SOSTITUTIVA_veridicit impatto_ambientale
62. 21._DICHIARAZIONE_SOSTITUTIVA_aree_bosco
63. 22._DICHIARAZIONE_SOSTITUTIVA_Responsabile
64. 23._DICHIARAZIONE_SOSTITUTIVA
65. 24._DICHIARAZIONE_SOSTITUTIVA_Congiunta
66. 25._SCHEMA_AVVISO_AL_PUBBLICO
67. 26._Protocollo_Sovrintendenza
68. 27._Preanalisi_Enav
69. 28._Atto_Sottomissione GC
70. 29._modello-incarico-art-36-lr-1-19
71. 30.DICHIARAZIONE_DI_IMPEGNO_MISE
72. 31.DICHIARAZIONE_SOSTITUTIVA_DELL_ModelloD
73. 32._Dichiarazione_di_non_parentela
74. 33._20200915_SI_XXIV_Validazione_progetto_definitivo_connessione_E-dist
Oneri istruttori
75. Attestazione_Versamento
VISTA la nota del Dipartimento dell'Ambiente - Servizio 1 "Autorizzazioni e Valutazioni Ambientali" prot. DRA n. 59880 del 14/10/2020 recante la richiesta di “Perfezionamento documentazione” con cui si chiede alla società Proponente di integrate i documenti non depositati e di perfezionare i riferimenti di alcuni degli Enti competenti nel procedimento indicati dalla società.
LETTA la seguente documentazione integrativa presentata dal Proponente a seguito della nota del Dipartimento dell'Ambiente - Servizio 1 "Autorizzazioni e Valutazioni Ambientali" - Prot. n. 59880 del 14/10/2020:
Studio Impatto Ambientale
1. 22._PD_ELB_22_Studio_d_Impatto_Ambientale
Sintesi non tecnica
2. 23._PD_ELB_23_Sintesi_Non_Tecnica
Altra documentazione
3. 20201103_SI_XXIV_Vizzini_Trasmissione_integrazioni_ARTA
4. 25._SCHEMA_AVVISO_AL_PUBBLICO
5. ELABORATI_SHAP_FILES
VISTA la nota prot. DRA n. 65503 del 09/11/2020 del Dipartimento dell'Ambiente - Servizio 1 "Autorizzazioni e Valutazioni Ambientali" recante la “Comunicazione di procedibilità istanza per la procedura ambientale, pubblicazione documentazione, Responsabile del procedimento e contestuale trasmissione progetto alla CTS”, con cui è stata verificata la completezza della documentazione trasmessa a corredo della istanza n. 57344 del 02/10/2020 e i successivi atti integrati in riscontro alla richiesta prot DRA 59880 del 14/10/2020 e verificato l’assolvimento dell’onere contributivo previsto dall’art. 91 della LR 9/2015, si comunica la procedibilità dell’istanza.
VISTA la nota del Dipartimento dell’Energia Servizio X prot 37847 del 13/11/2020 (prot DRA n. 66869 del 13/11/2020) comunicante che l’impianto in oggetto ricade nelle vicinanze dell’area di I livello CT02.I, pertanto si chiede le valutazioni di Codesto Distretto Minerario.
VISTA la nota prot. DI.SIC/RU/334/PUZ EAM 25231 del 13/11/2020 (prot. DRA n. 66889 del 13/11/2020) con la quale SNAM ha espresso il seguente parere: sulla base della documentazione progettuale da Voi
inoltrata, è emerso che le opere ed i lavori di che trattasi NON interferiscono con impianti di proprietà della scrivente Società.
Ad ogni buon fine, in considerazione della peculiare attività svolta dalla scrivente Società, inerente il trasporto del gas naturale ad alta pressione, è necessario, qualora venissero apportate modifiche o varianti al progetto analizzato, che la scrivente Società venga nuovamente interessata affinché possa valutare eventuali interferenze del nuovo progetto con i propri impianti in esercizio.
Si evidenzia, infine, che in prossimità degli esistenti gasdotti nessun lavoro potrà essere intrapreso senza una preventiva autorizzazione della scrivente Società e che, in difetto, Vi riterremo responsabili di ogni e qualsiasi danno possa derivare al metanodotto, a persone e/o a cose.
VISTA la nota prot. 65158 del 30/11/2020 (prot. DRA n. 70698 del 01/12/2020) della Città Metropolitana di Catania comprendente la seguente richiesta di integrazioni: Nel merito si fa osservare, a seguito dell’esame degli elaborati progettuali presentati, che le opere dell’impianto di produzione fotovoltaico, insistono lungo la X.X. xx 00/X, xxxxxxxxx xxx Xxxxxx xx Xxxxxxx.
Pertanto, ai fini di quanto sopra si resta in attesa della necessaria documentazione tecnica, atta alla
individuazione del sito ed alla verifica delle eventuali interazioni con la viabilità dell’Ente.
VISTA la nota prot. n. mise.AOO_AT.REGISTRO UFFICIALE.U.0147201.02-12-2020 (prot. DRA n. 71466
del 03/12/2020) con la richiesta di integrazioni avanzata dal M.I.S.E. al fine di poter valutare gli eventuali rischi interferenziali su sistemi telecomunicativi esistenti ad opera delle strutture elettrificate da realizzarsi, sorgenti di possibili f.e.m.i.
VISTA la nota prot. 40706 del 03/12/2020 (prot. DRA n. 71923 del 04/12/2020) del Dipartimento dell’Energia Servizio 8 riportante che: Dall’esame della documentazione pervenuta, dagli accertamenti eseguiti sul progetto e sulla documentazione agli atti di questo ufficio, non è emersa alcuna interferenza con attività relative a titoli minerari per la ricerca o la coltivazione di Idrocarburi e risorse geotermiche di competenza dello scrivente Servizio;
In relazione a quanto sopra questo Ufficio – fatti salvi i vincoli e gli obblighi derivanti da ogni altra disposizione di legge e senza pregiudizio alcuno per eventuali diritti di terzi – comunica, per quanto attiene ai soli aspetti minerari relativi ad attività di estrazione, ai sensi e per gli effetti degli art. 112 e 120 del R.D. 11.12.1933, n. 1775, il proprio nulla osta alla richiesta in argomento, con la precisione di richiedere a Snam Rete Gas S.p.A. il preliminare nulla-osta ai lavori, in relazione all’eventuale presenza di metanodotti.
VISTA la richiesta di integrazioni avanzata dal Genio Civile di Catania prot. 09/12/2020 del 182859 (prot DRA n. 73170 del 11/12/2020) con la quale si chiede che il progetto venga integrato ai sensi degli artt. 17 e 18 della L.64/74, arti. 93 e 94 D.P.R. 380/2001 per il rilascio della relativa autorizzazione.
Alla amministrazione comunale di Vizzini si chiede se il progetto in parola costituisce variante allo strumento urbanistico generale vigente, in questo caso dovrà essere prodotto progetto, ai sensi dell'art. 13 della L.64/74 e art. 89 D.P.R. 380/2001 recepito con modifiche dalla L.R. 10/08/2016 n°16, completo di allegati nel rispetto della circolare A.R.T.A. n°28807 del 20/06/2014.
LETTA la seguente documentazione integrativa presentata dal Proponente con nota prot. DRA n. 8722 del 15/02/2021 in riscontro alla richiesta di integrazione prot. 65158 del 30/11/2020 (prot. DRA n. 70698 del 01/12/2020) della Città Metropolitana di Catania:
1. Istanza_Integrazione_12022021
2. 20201130_SI_XXIV_Vizzini_richiesta_doc_Citt Metropolitana
3. 20201229_SI_XXIV_Vizzini_Richiesta_coinvolgimento_IRSAP_Com_Vizzini
4. PEC_IRSAP
5. PEC_CittaMetropolitana
6. 29._PD_ELB_29_Elaborato_Integrativo_con_distanza_dalla_S.P._38I
VISTA la nota del Comune di Vizzini prot. 20562/5440 del 29/12/2020 con la quale si comunica che il progetto riguardate la costruzione e l’esercizio di un impianto fotovoltaico grid-connected di tipo retrofit su suolo della potenza nominale pari a 5.788,26 kWp, denominato “Vizzini Scalo”, da realizzarsi nel Comune di Vizzini, presentato dalla Solar Italy XXIV s.r.l. di Milano non costituisce variante allo strumento urbanistico generale vigente in questo Comune;
Si comunica, altresì, che per le aree ricadenti all’interno dell’ASI la competenza al rilascio di pareri e/o di valutazioni di compatibilità o meno rispetto allo strumento urbanistico generale vigente spetta all’ente territoriale competente e sovraordinato Istituto Regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive (IRSAP), a cui necessita inviare la documentazione progettuale per essere coinvolto nel procedimento VIA e PAUR.
VISTA la pec prot. DRA n. 14038 del 08/03/2021, con la quale il Proponente in riscontro alla richiesta del Genio Civile di Catania prot. 09/12/2020 del 182859 (prot DRA n. 73170 del 11/12/2020), ha attestato la presentazione della richiesta di autorizzazione, ai sensi degli artt.65, 93 e 94 del D.P.R. 380/2001, come recepito dalla XX. 00/0000 (xxx. 4 della L.1086/71 – artt. 17-18 L.64/74), con le modifiche di cui all’art. 94 bis, come introdotto dal DL 32/2019, convertito in legge 55/2019, modificato dalla Legge 156/2019 - NTC di riferimento: DM 17 Gennaio 2018 - D.D.G. n. 344/2020 Allegato A) lett. A,
VISTA la nota prot. DRA n. 15258 del 12/03/2021 con la quale la società Solar Italy XXIV Srl, ha comunicato che per un disguido interno non si è ancora provveduto ad integrare la richiesta del Ministero dello Sviluppo Economico - Riferimento Pratica Ministero: PA/IE/MT/20/4630/SMM – trasmessa in data 02/12/2020.
VISTA la nota prot. mise.AOO_AT.REGISTRO UFFICIALE.U.0045091.23-03-2021 (prot. DRA n. 17703
del 24/03/2021) con la richiesta di integrazioni avanzata dal M.I.S.E. Ciò al fine di poter valutare gli eventuali rischi interferenziali su sistemi telecomunicativi esistenti ad opera delle strutture elettrificate da realizzarsi, sorgenti di possibili f.e.m.i.
VISTA la nota prot 11340 del 07/04/2021 (prot DRA n. 20650 del 07/04/2021) con la quale il Dipartimento dell’Energia Servizio 3, ha comunicato la procedibilità ed avanzato la richiesta di integrazioni: Poiché per l’impianto in oggetto, non risulta avanzata a questo Dipartimento regionale dell’energie, Servizio 3 – Autorizzazioni alcuna istanza da parte della Società finalizzata all’avvio del procedimento di autorizzazione unica, ai sensi dell’art. 12, comma 3 del D.lgs n. 387/2006 e s.m. e del regolamento emanato con DPRS n. 48/2012, si invita la società suddetta ad attivarsi in tal senso attenendosi scrupolosamente alla “lista di controllo” della documentazione necessaria per la procedibilità della pratica.
VISTA la pec prot DRA n. 21892 del 13/04/2021 con la quale la società Solar Italy XXIV Srl ha trasmesso
l’atto di delega;
VISTO il nulla osta prot. M_D MSICIL0008807 del 16/04/2021 (prot DRA n. 23157 del 16/04/2021) espresso dal Comando Marittimo Sicilia, Ufficio Infrastrutture/Demanio – Sezione Demanio.
VISTO il nulla osta rilasciato dall’Aeronautica Militare prot. M_D ABA001REG20210014487 del 24/03/2021 (prot. DRA n. 17829 del 24/03/2021)
VISTA la nota prot. n. 28337 del 15/04/2021 (prot. DRA n. 24195 del 21/04/2021) con la quale il Dipartimento Sviluppo Rurale e Territoriale rappresenta che il territorio del Comune di Vizzini (CT), interessato dalla realizzazione dell’impianto fotovoltaico in argomento, non ricade in alcuna Riserva Naturale o Sito Rete Natura 2000 di competenza di questo Servizio 2°.
VISTA la nota prot. DRA n. 42339 del 24/06/2021 con la quale il Comune di Vizzini ha comunicato
l’avvenuta pubblicazione per giorni 60 fino al 19/06/2021 e che non sono state prodotte opposizioni
VISTA la pec prot. DRA n. 51048 del 22/07/2021, con la quale il Proponente ha trasmesso l’elaborato PD_ELB_30_Planimetria Sovrapposizione del Progetto con PRT del Consorzio ASI ed ha chiesto che venga coinvolto anche l’IRSAP competente ad esprimere il parere di competenza per le particelle dell’impianto fotovoltaico e della linea elettrica di connessione ricadenti all’interno dell’Area “ASI” del Calatino in liquidazione nel comune di Vizzini.
LETTO il “Parere Istruttorio Intermedio” (PII) di questa CTS n. 71 del 23/07/2021 con il quale sono state rilevate talune criticità che verranno esaminate nel prosieguo.
VISTA la nota prot. n. 53281 del 02/08/2021 con la quale il Servizio 1 di questo Dipartimento ha notificato alla Ditta proponente il P.I.I. n. 71/2021 reso alla Commissione Tecnica Specialistica nella seduta del 23 luglio 2021 al fine di riscontrare la richiesta di integrazioni e chiarimenti da parte della CTS entro trenta giorni dalla notifica della nota stessa, così come previsto dal comma 5 dell’art. 27-bis del D.Lgs. 152/2006;
VISTA la nota prot DRA n. 54650 del 05/08/2021 con la quale il Proponente ha chiesto una proroga dei termini di ulteriori 60 (sessanta) giorni, ai sensi dell’art. 27 bis, comma 5 del D.lgs 152/2006, al fine di poter completare la documentazione integrativa.
VISTA la seguente documentazione integrativa e sostitutiva trasmessa dal Proponente con la nota prot. DRA
n. 74572 del 03/11/2021 assieme al riscontro in ottemperanza al Parere intermedio n. 71 del 23/07//2021 espresso dalla Commissione Tecnica Specialistica per le Autorizzazioni Ambientali:
1. 20211103_SI_XXIV Vizzini_CTS_Lettera_integrazione_Reg_Sicilia
2. ALL._1._PD_ELB_22_Studio_d_Impatto_Ambientale_Rev._1
3. ALL._2._Richiesta_Soprintendenza_CT_punto_13.3_DM_10_09_10
4. ALL._3._Comunicazione_procedibilit ARTA
5. ALL._4._PD_ELB_32_Relazione_di_compatibilit ai_fini_dell_invarianza_idraulica
6. ALL._5._Progetto_su_shape_file
7. ALL._6._PD_ELB_3_Planimetria_e_recinzione_metallica_Rev._1
8. ALL._7._PD_ELB_29_Opere_di_mitigazione_a_verde
9. ALL._8._PD_ELB_30_Piano_di_Manutenzione_del_verde
10. ALL._9._PD_ELB_35_Definizione_delle_aree_a_verde_mitigativo_ed_agrosolare
11. ALL._10._PD_ELB_31_Relazione_agronomica_integrativa_Piano_Agrosolare
12. ALL._11._PD_ELB_35_Rappresentazione_dello_stato_attuale_dell_area_e_rendering_fotografico
13. ALL._12._20210412_SI_XXIV_Vizzini_PEC_integrazione_MISE
14. ALL._13._PD_ELB_33_Piano_di_monitoraggio_ambientale
15. ALL._14._PD_ELB_34_Cronoprogramma
VISTA la nota prot. 25967/2021 del 11/11/2021 (prot. DRA n. 77588 del 16/11/2021) con la quale l’IRSAP chiede che Ai fini dell’assegnazione, anche in prelazione, delle aree indicate in progetto occorre inoltrare un’istanza di assegnazione dei lotti di terreno
VISTA la nota prot. DRA n. 087871 del 31/12/2021 di Indizione e convocazione della prima Conferenza di Servizi trasmessa dal Dipartimento dell’Ambiente Servizio 1 “Valutazione Impatto Ambientale” al Proponente e a tutti gli Enti interessati.
VISTA la pec prot. DRA n. 85 del 03/01/2022 con la quale l’IRSAP ha comunicato la ricevuta di protocollo (n. 00029789 del 31/12/2021) resa all’istanza trasmessa dalla ditta SOLAR ITALY XXIV S.R.L.
VISTA la nota prot. 219 del 10/01/2022 (prot. DRA n. 1135 del 11/01/2022) con la quale il Comune di Vizzini ha espresso il parere favorevole limitatamente alle aree ricadenti in ZTO “E” del vigente strumento urbanistico, alle seguenti prescrizioni:
- la vegetazione insistente sul suolo dell’impianto deve essere decespugliata meccanicamente e, comunque,
senza l’utilizzo di diserbanti;
- la viabilità interna di servizio all’impianto dovrà essere realizzata con materiali inerti provenienti da cave
locali in modo da non contrastare con lo stato dei luoghi;
- l’area d’impianto deve essere recintata e devono essere adottate idonee misure di mitigazione, come la piantumazione perimetrale di vegetazione autoctona;
- l’acqua piovana proveniente dall’area dell’impianto dovrà essere regimeata rispettando il naturale reticolo
idrografico superficiale esistente.
VISTA la pec prot. DRA n. 1375 del 12/01/2022 con la quale la Soprintendenza BB.CC.AA. di Catania comunica che a far data 01 aprile 2021 questa Soprintendenza opera, per le autorizzazioni di competenza esclusivamente tramite il PORTALE PAESAGGISTICO, pertanto la presente richiesta, inviata in modalità difforme è restituita e dovrà essere inoltrata tramite PORTALE PAESAGGISTICO.
VISTA la nota prot. 1044 del 13/01/2022 (prot. DRA n. 1749 del 13/01/2022) con la quale il Dipartimento dell’Energia Servizio X comunica che per mero errore la dicitura dell’oggetto della nota prot. 37847 del 13/12/2020 che dice CT_015_IF01014 – (Codice Procedura 1014)…deve intendersi CT_054_IF01094 – (Codice Procedura 1094)
VISTA la nota prot. U.0001056.12-01-2022 (prot. DRA n. 2162 del 17/01/2022) con la quale il Comando Provinciale dei Vigili del fuoco di Catania comunica che ad oggi la Società intestataria del progetto non ha prodotto a questo Comando alcuna istanza inerente l’oggetto e rivolta ad acquisire il “parere di conformità di cui all’art. 3 del D.P.R. 1 agosto 2011 n. 151”.
Premesso quanto sopra e considerato che l’impianto fotovoltaico non costituisce attività soggetta ai procedimenti di prevenzione incendi di cui al predetto D.P.R., si evidenzia che questo Ufficio è tenuto ad
esprimersi esclusivamente nei confronti delle “opere connesse e le infrastrutture indispensabili all’esercizio dello stesso impianto” qualora le stesse costituiscano attività ricadenti nel campo di applicazione del D.P.R. di cui sopra, citando a titolo d’esempio l’attività di cui al x.xx 48 (comprendente le macchine elettriche fisse con presenza di liquidi isolanti combustibili in quantitativi superiori a 1 m3).(…) Per quanto sopra, in assenza di ulteriore documentazione attestante la presenza delle predette attività a servizio dell’impianto fotovoltaico e ricadenti nel campo di applicazione del D.P.R. 151/2011, questo Comando non è tenuto ad esprimersi in merito.
VISTA la nota prot. 2895 del 12/01/2022 (prot. DRA n. 2828 del 19/01/2022) con la quale l’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Catania ha comunicato che il sito d’intervento non ricade in zona sottoposta a vincolo idrogeologico ai sensi dell’art. 1 R.D.L. 3267/19923 e a tal fine non soggetto Nulla Osta di questo Ispettorato Ripartimentale delle Foreste;
VISTA la nota prot. 1437 del 17/01/2022 (prot. DRA n. 2680 del 18/01/2022) con la quale il Dipartimento dell’Energia Servizio X comunica il nulla osta da parte di questo Servizio all’accoglimento della richiesta in argomento, per quanto attiene esclusivamente agli aspetti minerari citati.
VISTA la nota prot. 1377 del 17/01/2022 (prot. DRA n. 2705 del 18/01/2022) con la quale il Dipartimento
dell’Energia Servizio 8 –URIG conferma il nulla osta di cui alla nota n. 40706 del 03/12/2020.
VISTO il pare prot. 0002755/2022 del 20/01/2022 (prot. DRA n. 3440 del 21/01/2022) rilasciato da ARPA Sicilia riportante che: considerato che ai fini dell’istruttoria del presente atto questa UOC ha acquisito:
- la valutazione specialistica favorevole della UOS Bonifiche in materia di gestione delle terre e rocce da scavo (…) che ha giudicato conforme alla normativa vigente, e pertanto approvabile, il “Piano preliminare di utilizzo in sito delle terre e rocce da scavo” datato 23.09.2020, (…);
- la valutazione specialistica favorevole della UOC agenti Xxxxxx relativamente alla compatibilità elettromagnetica del progetto, rinviando al Comune competente la valutazione dell’impatto acustico, per la quale non è stata prodotta alcuna relazione di impatto ambientale dalla Società proponente (…)
ARPA Sicilia relativamente al Progetto di Monitoraggio Ambientale datato 03.09.2021 (…) ed ai correlati contenuti e previsioni dello Studio di Impatto Ambientale datato 03.09.2021 (…) esprime parere favorevole condizionato all’adempimento di quanto di seguito esposto:
1. (…)si chiede che il documento sia integrato con informazioni di dettaglio per componente ambientale
analizzata, su numero e localizzazione dei punti/stazioni di monitoraggio previste (…)
2. Se previsto uno scarico per le acque meteoriche, per le quali viene indicato a progetto il rispetto dei limiti dei parametri previsti dal T.U.A., dovrà essere richiesta apposita autorizzazione alla competente Autorità
LETTO il Verbale della prima riunione della Conferenza di Servizi del 21/01/2022 - che si è svolta in via telematica e in modalità audio/video – dal quale, in particolare, emerge quanto segue: Preliminarmente il Proponente evidenzia un refuso sulla titolazione del progetto: quelli che sono definiti terreni agricoli in realtà giacciono su aree a destinazione industriale e pertanto si rende necessario un adeguamento. Si precisa, in particolare, che i terreni ricadono all’interno dell’Area di Sviluppo Industriale “Vizzini Scalo” come da CDU del Comune di Vizzini e che tutti gli elaborati prodotti verranno corretti esclusivamente nel titolo del progetto
e ripresentati come integrazione (…) La Dott.ssa Xxxxxx ha illustrato ai partecipanti ai lavori l’iter amministrativo e gli ulteriori pareri e/o note pervenuti relativamente ai lavori dell’odierna Conferenza dei Servizi.
Il Proponente in aggiunta comunica di avere ricevuto da parte di R.F.I. la nota prot. 7325 del 16/12/2020, che sarà inoltrata in data odierna alla Pec di questo Dipartimento, con la quale l’Ente comunica che non sussistono interferenze con linee ferroviarie in esercizio e si rilascia nulla osta di RFI SPA alla realizzazione dell’Impianto.
Il Proponente prosegue con una breve sintesi del Progetto revisionato a seguito del Parere Interlocutorio della CTS (…). Dalla consultazione della cartografia del Portale SIF risulta che l’area è gravata da vincolo idrogeologico. In considerazione del pervenuto parere dell’Ispettorato Foreste di Catania, prot. 2895 del 12/01/2022, verrà chiarito con l’Ente l’eventuale presenza del vincolo idrogeologico.
Prende la parola il Dott. Filetti che inserisce sulla chat la nota prot. n. 9325 del 21/01/2022 e di cui da lettura in Conferenza che in conclusione, dopo evidenza delle criticità presenti, riporta “questo Ufficio, in assenza di una revisione progettuale che garantisca il rispetto del principio dell’invarianza idraulica basato sua dati di input inoppugnabili e cautelativi, nei termini fin qui rappresentati, procederà ad esprimere, con i tempi e le modalità di legge, parere non favorevole definitivo al progetto sia nella procedura di V.I.A. sia nei titoli abilitativi ai fini del P.A.U.R.. di propria competenza istituzionale” (Allegato 1).
Il Proponente a riguardo si riserva di analizzare la suddetta nota del Genio Civile e di fornire gli approfondimenti e gli studi integrativi necessari per dare riscontro. Il Proponente precisa che l’impianto verrà realizzato in un’area industriale dove possono sorgere dei complessi produttivi che possono determinare un impatto ben maggiore di un impianto fotovoltaico per quanto concerne la permeabilità del suolo.(…) Interviene ai lavori il Geom. Xxxxx comunicando il parere favorevole per quanto di competenza dell’IRSAP, fermo restando la verifica del pagamento degli oneri di urbanizzazione così come previsto dal regolamento per le ditte che si insediano.(…)
La Dott.ssa Xxxxxxxxx inserisce nella chat della Conferenza che (…) La Città Metropolitana non ha nulla da dichiarare avendo già preso visione degli elaborati depositati. Approvo il verbale e saluto i partecipanti. Si condivide il parere del Genio Civile e si attende un'eventuale risoluzione delle osservazioni poste al progetto, al fine del rilascio del parere di VIA.
Il Proponente prende atto di quanto dichiarato dalla Città Metropolitana e ribadisce che si darà riscontro alle criticità evidenziate dal Genio Civile.
La Dott.ssa Xxxxxx chiede alla Xxxxx se ha riscontrato la nota del Comando dei Vigili del Fuoco di Catania prot. n. 1056 del 12/01/2022.
Il Proponente a riguardo dichiara che provvederà a breve al riscontro della suddetta richiesta.
VISTO il parere reso dall’Ufficio del Genio Civile di Catania U.O.3 prot. 9325 del 21/01/2022 (prot. DRA n, 4214 del 25/01/2022) che, alla luce delle osservazioni e dei rilievi mossi, si esprime come segue: questo Ufficio, in assenza di una revisione progettuale che garantisca il rispetto del principio dell’invarianza idraulica basato sua dati di input inoppugnabili e cautelativi, nei termini fin qui rappresentati, procederà ad esprimere, con i tempi e le modalità di legge, parere non favorevole definitivo al progetto sia nella procedura di V.I.A. sia nei titoli abilitativi ai fini del P.A.U.R.. di propria competenza istituzionale.
VISTO l’atto di delega trasmessa dal Proponente tramite pec prot. DRA n. 3735 del 24/01/2022
VISTA la notifica agli Enti interessati del verbale della prima Conferenza dei Servizi prot. 3822 del 24/01/2022.
VISTA la nota prot. DRA n. 21753 del 31/03/2022 di Indizione e convocazione della seconda Conferenza di Servizi trasmessa dal Dipartimento dell’Ambiente Servizio 1 “Valutazione Impatto Ambientale” al Proponente e a tutti gli Enti interessati.
VISTA la nota prot. 11464 del 04/04/2022 (prot. DRA n. 23019 del 05/04/2022) con la quale il Dipartimento dell’Energia Servizio X conferma quanto dichiarato dallo scrivente Servizio con nota prot. 1437 del 17.01.2022.
VISTA la nota prot.0019462/2022 del 08/04/2022 (prot. DRA n. 24788 del 11/04/2022) della Città Metropolitana di Catania riportante che: Per quanto di competenza di questo Ufficio, nel prendere atto del contenuto negli elaborati progettuali esaminati, in linea preventiva, non si ravvisano elementi ostativi al rilascio della successiva concessione, per i lavori di cui in oggetto.
Resta inteso che le opere da realizzare lungo le strade di questo Ente dovranno rispettare le norme contenute nel Codice della Strada e del Regolamento della Città Metropolitana di Catania
VISTO il nulla osta prot. 27930 del 05/04/2022 (prot. DRA n. 24595 del 11/04/2022) rilasciato dal
Dipartimento dello Sviluppo Trazzerale Servizio 5
VISTA la nota prot. 54489 dell’11/04/2022 (prot. DRA n. 24942 del 11/04/2022) con la quale l’Ufficio del Genio Civile di Catania U.O.6 chiede integrazioni alla società Proponente.
VISTA la nota prot. U.0010751.11-04-2022 (prot. DRA n. 25120 del 12/04/2022) con la quale il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Catania considerato che non ha ricevuto alcun cenno di riscontro alle precedenti comunicazioni di questo Ufficio, si ribadiscono i contenuti della nota prot. n. 1056 del 12.01.2022.
LETTA la documentazione integrativa prot. DRA n. 26383 del 14/04/2022 presentata dal Proponente:
Relazioni Specialistiche
1. 01PD_E_1_Relazione Tecnica Generale_Rev.2
2. 06._PD_ELB_6_Relazione_geologica
3. 08._PD_ELB_8_Relazione_Tecnica_Elettrica
4. 13PD_E_1_ELB_13_Piano particellare di servitù_Rev.2
5. 14._PD_ELB_14_Piano_tecnico_Interferenze
6. 15._PD_ELB_15_Studio_Agricolo_forestale
7. 20._PD_ELB_20_Relazione_Botanica
8. 21._PD_ELB_21_Relazione_Faunistica
9. 22PD_E_11_ELB_22_Studio d’impatto Ambientale_Rev.2
10. 24._PD_ELB_24_Piano_di_dismissione
11. 25PD_E_1_ELB_25_Implementazione Attività Agrosolare
12. 26PD_E_1_ELB_26_Relazione Tecnica sui campi elettromagnetici e inquinamento luminoso
13. 27PD_E_1_ELB_27 Piano Preliminare di utilizzo in sito delle terre e rocce da scavo-1
14. 31PD_E_1_ELB_31_Relazione integrativa agrosolare
15. 37PD_E_1_ELB_37_Relazione di compatibilità geomorfologica ai sensi della Circolare ARTA n. 3_2014
16. 38PD_E_1_ELB_38 Studio sull'invarianza idraulica ed idrologica ai sensi del DDG 102_2021
Studio Impatto Ambientale
17. 22PD_E_11_ELB_22_Studio d’impatto Ambientale_Rev.2
Elaborati di Progetto
18. 02.PD_ELB_2_Azzonamento_Rev._2
19. 03PD_E_1_ELB_3_Planimetria impianto fotovoltaico e recinzione metallica perimetrale_Rev.2
20. 04PD_E_1_ELB_4 Particolari costruttivi sistema ancoraggio
21. 05._PD_ELB_5_Documentazione_Fotografica
22. 07PD_E_1_ELB_7_Viabilità in progetto ed esistente_Rev.2
23. 09PD_E_1_ELB_9-Schema elettrico unifilare
24. 10PD_E_1_ELB_10 Tracciato linea MT di connessione_Rev.2
25. 11.PD_ELB_11_Cabine_elettriche
26. 12PD_E_1_ELB_12_Corografia generale con percorso di cavi e cabine_Rev.2
27. 16.PD_ELB_16_Planimetria_su_ortofoto_Rev._2
28. 17PD_E_1_ELB_17_Tracciato linea MT del campo FV e particolari elettrici_Rev.2
29. 18PD_E_1_ELB_18_Cartografia di riferimento_Rev.2
30. 29PD_E_1_ELB_29_Opere di mitigazione a verde_Rev.2
31. 35PD_E_1_ELB_35_Definizione delle aree a verde mitigativo ed agrosolare_Rev.2
32. 36PD_E_1_ELB_36_Rappresentazione dello stato attuale dell’area
33. 39PD_E_1_ELB_39_Opere di mitigazione del rischio idrogeologico
34. CARTAD_1_Carta delle prescrizioni esecutive
35. GEOLOG_1_GEOLOGIA 10000
36. GEOLOG_2_GEOLOGIA 2000
37. GEOMOR_1_GEOMORFOLOGIA 10000
38. GEOMOR_2_GEOMORFOLOGIA 2000
39. IDROGE_1_IDROGEOLOGIA 10000
40. LITOTE_1_LITOTECNICA
Altra documentazione
41. 19._PD_ELB_19 Computo_Metrico
42. 34.PD_ELB_34_Cronoprogramma
43. cdu_aggiornato_Certificato di Destinazione Urbanistica aggiornato
Istanza
44. 202204_1
RILEVATO che tra la documentazione presente nel portale manca il Piano di Monitoraggio Ambientale, al cui posto risulta caricato nuovamente il file 22PD_E_11.PDF corrispondente allo Studio di Impatto Ambientale;
VISTA la nota prot. DRA n. 26466 del 15/04/2022 con la quale il Proponente conferisce delega alla partecipazione alla Conferenza dei Servizi conclusiva.
- LETTO il Verbale della prima riunione della Conferenza di Servizi del 15/04/2022, -che si è svolta in via telematica e in modalità audio/video dal quale emerge quanto di seguito sintetizzato.
L’Arch. Xxxxxxx ha illustrato ai partecipanti ai lavori un breve excursus dell’iter amministrativo espletato fino ad oggi, richiamando il verbale della prima riunione della CdS del 21/01/2022, notificato da questo Servizio con nota prot. DRA n. 3822 del 24/01/2022.
l’ing. Cilia la quale fa presente che la Soprintendenza BB.CC.AA. di Catania – S14/U.O.4 Sezione per i Beni Archeologici con nota prot. n. 5384 del 30/03/2022, indirizzata unicamente al Proponente e per conoscenza alla U.O. 3 della medesima Soprintendenza, ha espresso parere positivo con condizioni a seguito di formale richiesta da parte della società proponente del 16/10/2022. Il predetto parere verrà trasmesso a mezzo pec al DRA e inserito nella chat dell’odierna conferenza. Al riguardo la società proponente si rende disponibile ad eseguire tali saggi preventivi di scavi archeologici prima dell’inizio dei lavori. (…)
l’xxx. Xxxxxxx il quale in merito alla nota del Comando dei VV.F. di Catania fa presente che la società provvederà ad espletare gli adempiti richiesti dal medesimo Comando e fa tuttavia presente che non sono presenti nel campo fotovoltaico attività che rientrano nell’ambito dell’Allegato I del D.P.R. 151/2011.(…)
il Dott. Filetti del Genio Civile di Catania (…) in ordine alle integrazioni da parte della società , precisa: “Le integrazioni sono state prodotte sul portale nel pomeriggio del 14/04/2022
1. Sono bacini di infiltrazione le infrastrutture previste ai fini dell’invarianza idraulica e non vasche di laminazione che adducono a un corso d’acqua superficiale ;
2. Il dimensionamento delle strutture di dispersione non è stato basato su prove sperimentali della permeabilità degli strati superficiali del suolo;
3. Esprimere dettagli progettuali (settore di calma per la sedimentazione) adeguati, funzionali e conseguenti rispetto ai rilievi del punto 2. e la garanzia della cattura preventiva delle frazione limo-argillosa per evitare che la capacità di assorbimento del bacino venga inibita nel tempo;
4. Piano di manutenzione del sistema di drenaggio e smaltimento controllato delle acque meteoriche;
5. Dettagli sulle pratiche agricole ai fini della capacità di assorbimento delle acque piovane sotto gli
impianti; dettagli sulle arature che favoriranno la capacità di assorbimento e ritenzione del suolo”.
(…) L’xxx. Xxxxxxx dichiara che la società provvederà ad effettuare gli approfondimenti tecnici richiesti dal rappresentante del Genio Civile, aggiornando lo studio sull’invarianza idraulica in base alle prove di permeabilità in situ che verranno svolte al fine di verificare il corretto dimensionamento delle opere di mitigazioni del rischio idrogeologico.
L’xxx. Xxxxxxx precisa, inoltre, che nell’area in cui è previsto l’insediamento fotovoltaico, non sono presenti aree a rischio dissesti e/o con pericolosità e rischio geomorfologico previste nel Piano per l’Assetto Idrogeologico relativo al Bacino Idrografico del fiume Acate Dirillo (Bacino 078), come peraltro si evince dalla documentazione cartografica allegata al progetto.
L’xxx. Xxxxxxx dichiara, infine, che:
• “al fine di poter asserire che l'impianto fotovoltaico ricada integralmente all'interno della zona ASI, è stato eseguito il frazionamento di alcune particelle (foglio di mappa n. 32 particelle n.160, 173, 174, 188 e 189), escludendo le minime parti ricadenti in zona agricola ed inutilizzate ai fini progettuali;
• al fine di escludere un’area interessata dall'esproprio di ANAS per il progetto “Collegamento viario compreso tra lo svincolo della S.S. 514 “di Chiaramonte” con la S.S. 115 e lo svincolo della S.S. 194 “Ragusana” con la S.S. 114” è stato eseguito il frazionamento della particella n. 189 del foglio di Mappa n. 32 del Comune di Vizzini, eliminando una porzione non utilizzata ai fini progettuali;
Per quanto sopra COMUNICA
• che i nuovi riferimenti catastali per il progetto dell’impianto fotovoltaico derivanti dal suddetto frazionamento sono:
Foglio di Mappa 21 del Comune di Vizzini, particelle n. 89, 107;
Foglio di Mappa 32 del Comune di Vizzini, particelle n. 73, 222 (ex 160), 161, 216 (ex 173), 220 (ex 174),
175, 180, 181, 218 (ex 188), 224 (ex 189), 199, 200, 202, 203;
Foglio di Mappa 33 del Comune di Vizzini, particelle n. 19, 85, 86, 139.
• che le modifiche catastali apportate non hanno comportato alcuna variazione al progetto originario, rimanendo invariato il layout dell'impianto FV e la posizione delle cabine, nonchè i tracciati delle Linee MT interne ed esterne;
• che con pec del 14/04/2022, ha trasmesso il progetto aggiornato, ai soli fini catastali, a seguito dei vari frazionamenti eseguiti;
• che pertanto, non essendo stata apportata alcuna modifica alla consistenza del progetto, rispetto al progetto depositato in prima istanza, si ritiene che i Nulla Posta e Pareri rilasciati dalle P.A. nell’ambito del procedimento autorizzatorio unico regionale possano essere ritenuti validi e riconfermati:
In base a quanto sopra esposto il progetto ricade interamente su aree destinate a Zona Industriale IRSAP (ex
ASI)”.
L’arch. Xxxxxxx, preso atto dei pareri ad oggi resi, ritiene conclusa la fase riguardante il procedimento di valutazione d’Impatto Ambientale e pertanto invita la Commissione Tecnica Specialistica ad esprimere il parere istruttorio conclusivo (P.I.C.) in ordine alla compatibilità ambientale di cui all’art. 25 del D. lgs. 152/2006.
VISTA la nota del Proponente prot. DRA n. 26801 del 19/04/2022, che specifica quanto segue relativamente al frazionamento catastale eseguito:
• al fine di poter asserire che l’impianto fotovoltaico ricade integralmente all’interno della zona ASI, è
stato eseguito il frazionamento di alcune particelle e precisamente:
o Comune di Vizzini – foglio di mappa n. 32 particelle n. 160, 173, 174, 188 grazie al quae si è potuto escludere le minime parti ricadenti in zona agricola ed inutilizzate ai fini progettuali;
• al fine di escludere un’area interessata dall’esproprio di ANAS per il progetto “Collegamento viario compreso tra lo svincolo della S.S. 514 “di Chiaromonte” con la S.S. 115 e lo svincolo della S.S. 194 “Ragusana” con la S.S. 114” è stato eseguito il frazionamento di una particella e precisamente:
o Comune di Vizzini – foglio di mappa n. 32 particella n. 189
o Sempre del foglio di Mappa n. 32 del Comune di Vizzini
Che ha permesso, anche in questo caso di eliminare una porzione non utilizzata ai fini progettuali (…)
• Le modifiche catastali apportate non hanno comportato alcuna variazione al progetto originario rimanendo quindi invariati il layout dell’impianto FV, la posizione delle cabine ed i tracciati delle Linee MT interne ed esterne;
• (…) pertanto non si ritiene necessario richiedere conferma dei Nulla osta e dei Pareri rilasciati dalle
P.A. nell’ambito del procedimento autorizzatorio unico regionale
VISTA la pec prot. DRA n. 26802 del 19/04/2022 con la quale il Proponente ha trasmesso il Nulla rilasciato da RFI S.p.A ed il parere prot. 5384 del 30/03/2022 espresso dalla Soprintendenza BB.CC.AA. di Catania
U.O. di base S14.4 Sezione per i beni archeologici con le seguenti condizioni:
• Gli interventi lungo tutto il tracciato siano seguiti da archeologi messi a disposizione dalla Ditta responsabile dei lavori, secondo quanto previsto dall’art. 25 del D.Lgs n. 50 del 18.04.16, come modificato dal D.Lgs. 56 del 19.04.17
• Per i tratti individuati a rischio MEDIO in territorio di Vizzini siano eseguiti saggi preventivi di scavo archeologico, posti tra loro ad una distanza di circa 150 m, ciascuno con ampiezza di circa m 6x4x1,50 di profondità. In base ai risultati di tali saggi si potrà prevedere un ampliamento degli stessi in ampiezza e profondità fino al raggiungimento degli strati sterili.
• L’archeologo incaricato dalla ditta, che dovrà comunque essere costantemente presente in cantiere, dovrà altresì provvedere a tutta la documentazione topografica, grafica e fotografica necessaria per la documentazione dei lavori e degli eventuali rinvenimenti di interesse archeologico.
• Tutte le operazioni sopra indicate si svolgeranno sotto la direzione scientifica di questa U.O. cui dovrà essere consegnata una relazione finale completa di tutte le indagini e delle attività di scavo condotte.
• La Ditta dovrà altresì comunicare formalmente con almeno 20 giorni di anticipo la data di anticipo la data di inizio dei lavori. Dovrà essere inoltre formalmente indicato il nome della ditta che eseguirà gli stessi e del direttore dei lavori e dell’archeologo incaricato, dei quali dovranno essere forniti anche i recapiti telefonici e di posta certificata.
• Qualora nel corso dei lavori venissero alla luce resti o stratigrafie di interesse archeologico questa
U.O. interverrà secondo le vigenti leggi di tutela chiedendo anche in corso d’opera eventuali modifiche al progetto. Possibili varianti al progetto potranno essere richieste da questo ufficio a seguito dei risultati che emergeranno dalle indagini preventive.
VISTA la nota prot. 6735 del 22/04/2022 (prot. DRA n. 28428 del 26/04/2022) della Soprintendenza BB.CCAA. di Catania U.O. di Base S14.3 Sezione per i Beni paesaggistici e Demoetnoantropologici riportante che: CONSIDERATO che l’intervento ricade fuori dall’ambito dell’area sottoposta a vincolo paesaggistico seppur a ridosso del paesaggio Locale 34 e 35 indicati nel Piano paesaggistico degli Ambiti 8, 11, 12, 13, 14, 16, 17 della provincia di Catania e pertanto, non soggetto alle prescrizioni alle relative norme tecniche di attuazione; questa Soprintendenza, non esprime parere paesaggistico previsto dall’art. 146, comma 2, del Codice, ma detta le condizioni di cui parere prot. n. 5384 del 30/03/22 della competente UO4 Beni Archeologici, ai sensi dell’art. 25 Dlgs 50/2016 (…)
VISTA la nota prot. DRA n. 35793 del 18/05/2022 mediante la quale la società Terna comunica che il Gestore di riferimento per l’iniziativa di produzione in oggetto è la Società e-distribuzione S.p.A., cui Vi rimandiamo per l’ottenimento dei necessari pareri.
LETTA la seguente documentazione integrativa prot. trasmessa dal Proponente prot. 43750 del 13/06/2022:
1. 20220609_Vizzini_LetteraIntegrazione_rev1
2. D_ELB_40_Sovrapposizione_Impianto_FV_a_tracciato_autostrada
VISTA la notifica agli Enti interessati del verbale della seconda Conferenza dei Servizi prot. 44182 del 14/06/2022.
CONSIDERATO che il Proponente ha riscontrato le criticità evidenziate nel PII n. 71 del 23/07/2021.
CONSIDERATO che il progetto riguarda la realizzazione di un impianto fotovoltaico di potenza nominale pari a 5.788,26 kwp.
CONSIDERATO che, dallo Studio di Impatto Ambientale (SIA) e dalla documentazione progettuale sopra indicata, emerge quanto segue:
1. LOCALIZZAZIONE DEL PROGETTO
CONSIDERATO che sulla base di quanto riportato nella documentazione agli atti e, nello specifico, nello SIA (22PD_E_19) in merito alla localizzazione dell’area d’intervento risulta che: L’area in studio è localizzata nella parte della Sicilia orientale, presso la Contrada Vizzini Scalo s.n.c. nel territorio del comune di Vizzini, in provincia di Catania (CT).
L’area ove verrà istallato l’impianto fotovoltaico in progetto ricade interamente all’interno dell’Area di Sviluppo Industriale di cui al Piano Regolatore Generale Territoriale dell'Area di Sviluppo Industriale, approvato con D. Dir. n. 50 del 06/02/2006 e modificato con D. Dir n. 1256 del 10/11/2006 e come recepito nel Piano Regolatore Generale del Comune di Vizzini approvato con D.D.G. n. 380/DRU del 05/11/2013.
L’area si colloca all’interno dell’Area territoriale del Bacino Idrografico del Fiume Acate Dirillo (078).(…)
Il sito è individuato alle seguenti coordinate geografiche:
Lat. 37°11'03'' N
Long. 14°43'25'' E
Altitudine 600 m s.l.m.
La superficie interessata è di Ha 16 are 91 ca 41 (169.141 mq)
L’area dista dai siti sensibili:
• di circa 8,6 km dal Sito d’Interesse Comunitario SIC ITA 090022 “Bosco Pisano”;
• di circa 8,6 km dal Sito d’Interesse Comunitario SIC ITA 090023 “Monte Lauro”;
• di circa 13 km dal Sito d’Interesse Comunitario SIC ITA 070005 “Bosco di Santo Xxxxxx”;
• di circa 14,3 km dal Sito d’Interesse Comunitario SIC ITA 07090015 “Torrente Sapillone”;
• di circa 17,6 km dal Sito d’Interesse Comunitario SIC ITA 090009 “Valle del Fiume Anapo, Cavagrande
• del Calcinara, Cugni di Sortino”;
• di circa 21,9 km dal Sito d’Interesse Comunitario SIC ITA 090025 “Invaso di Lentini”;
• di circa 25,5 km dal Sito d’Interesse Comunitario SIC ITA 050007 “Sughereta di Niscemi”;
• di circa 34,9 km dal Sito d’Interesse Comunitario SIC ITA 050001 “Biviere e Macconi di Gela”.
Il sito è servito dalla xxxxxx xxxxxxxx xxxxxxxxxxxx xxxxxxxxx xxxx X.X. x. 00; la rete viaria presenta buone caratteristiche geometriche ed è idonea a servire il traffico indotto dalle attività di installazione, manutenzione e smantellamento dell’impianto fotovoltaico.
CONSIDERATO il frazionamento catastale operato dal Proponente, nello SIA (22PD_E_1) è riportato che: il lotto su cui verrà installato l’impianto fotovoltaico è censito in Catasto Terreni al Foglio di Mappa 21 del Comune di Vizzini, particelle n. 89, 107, al Foglio di Mappa 32 del Comune di Vizzini, particelle n. 73, 222, 161, 216, 220, 175, 180, 181, 218, 224, 199, 200, 202, 203 e Foglio di Mappa 33 del Comune di Vizzini,
particelle n. 19, 85, 86, 139, aventi le seguenti caratteristiche:
CONSIDERATO che il Proponente nello SIA (22PD_E_1) afferma che: Il sito non risulta gravato da alcun vincolo di tipo paesaggistico - ambientale, né storico artistico o archeologico, così come individuati dal D. Lgs. n°42 del 22/01/2004, recante il “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”, in vigore nella Regione Sicilia dal 01/05/2004. Con D.A. n. 031/GAB del 3 ottobre 2018 dell’Assessorato Regionale Beni Culturali ed Ambientali è stato adottato il Piano Paesaggistico degli Ambiti Regionali 8, 11, 12, 13, 14, 16, 17 ricadenti nella provincia Catania; la zona in esame ricade nel Paesaggio locale 34 denominato “Area della valle del Fiume Vizzini”, in una zona non sottoposta ad alcun livello di tutela.
All’esterno del sito d’installazione dell’impianto fotovoltaico, in area adiacente, è presente una zona boschiva
classificata nel Piano Paesaggistico come Paesaggio Locale 34b. Paesaggio dei territori coperti da vegetazione di interesse forestale (vegetazione forestale in evoluzione di cui al D. Lgs. n. 227/01), con Livello di Tutela 1.
L’intera zona ricade in area sottoposta a Vincolo Idrogeologico di cui al R.D. 3267/1923.
Gli stralci della Carta dei dissesti e della Carta della pericolosità idraulica per fenomeni di evidenziano l’assenza, sul sito d’installazione dell’impianto fotovoltaico in progetto, di aree a rischio dissesto ed a pericolosità idraulica per fenomeni di esondazione.
2. INQUADRAMENTO PROGRAMMATICO
CONSIDERATO che nel capitolo Quadro di Riferimento Programmatico dello SIA (22PD_E_1) il Proponente ha analizzato le relazioni tra il progetto proposto e gli strumenti di pianificazione territoriale e di settore a livello comunitario, nazionale e regionale, verificando la coerenza del progetto rispetto alle norme, alle prescrizioni e agli indirizzi previsti dai vari strumenti di programmazione esaminati, nonché ai vincoli presenti nell’area ed in particolare ha rappresentato quanto di seguito sinteticamente riportato.
PROGRAMMAZIONE ENERGETICA
CONSIDERATO che il Proponente ha analizzato i seguenti riferimenti normativi ed indirizzi di pianificazione energetica divisi per settore comunitario, nazionale, regionale e locale:
LA PIANIFICAZIONE ENERGETICA NEL CONTESTO COMUNITARIO
a.1- libro bianco “energia per il futuro: le fonti energetiche rinnovabili – per una strategia e un piano di
azione della comunità”
a.2- Direttiva 2001/77/CE “Sulla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili
nel mercato interno dell’elettricità”
a.3- Direttiva 2003/96/CE “Ristrutturazione del quadro comunitario per la tassazione dei prodotti energetici e dell’elettricità”
a.4- Proposta di Direttiva del 23 gennaio 2008 “Sulla promozione dell’uso di energie rinnovabili
a.5- Direttiva 2009/28/CE “Sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE”
a.6- Nuovo Piano di Azione per l’efficienza energetica “Una politica energetica per l’Europa”
a.7- Direttiva 2018/2001 dell'11 dicembre 2018 sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili a.8- Green Deal europeo o Patto Verde europeo 2020-2050
a.9- Piano di Azione Europeo per l’Economia Circolare 2020
a.10 -Analisi di coerenza/compatibilità del progetto con la pianificazione energetica comunitaria b- LA PIANIFICAZIONE ENERGETICA NEL CONTESTO NAZIONALE
b.1- Il piano Energetico Nazionale (PEN)
b.2- Il Piano di azione nazionale per le energie rinnovabili b.3- Il Decreto legislativo del 29 dicembre 2003, n. 387
b.4- Procedimento Autorizzatorio Unico Regionale (art. 27-bis, D.lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.) b.5- Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile
b.6- Strategia Energetica Nazionale (SEN)
b.7- Piano di Azione Nazionale per le Fonti Rinnovabili
b.8- Piano d’Azione Italiano per l’Efficienza Energetica (PAEE)
b.9- Piano Nazionale di riduzione delle emissioni di gas serra b.10- Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)
c- LA PIANIFICAZIONE ENERGETICA NEL CONTESTO REGIONALE
c.1- Piano Energetico e Ambientale Regione Siciliana
c.2- Aggiornamento Piano Energetico Ambientale della Regione Siciliana PEARS 2030
CONSIDERATO che in riferimento alla coerenza dell’impianto fotovoltaico con gli strumenti di
pianificazione e programmazione analizzati, il Proponente afferma quanto segue:
Pianificazione Energetica nel Contesto Comunitario
L’analisi condotta sugli strumenti di pianificazione e programmazione adottati in ambito comunitario in materia energetica, consente di affermare la piena coerenza del progetto proposto con gli obiettivi e finalità di efficienza energetica, di promozione e sviluppo delle fonti di energia rinnovabile e di riduzione delle emissioni di gas serra, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi nazionali per la quota di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale di energia.
Pianificazione Energetica nel Contesto Nazionale
Piano Energetico Nazionale (PEN)
(…) In relazione al Piano Energetico Nazionale, il progetto in esame presenta elementi di totale coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi generali previsti dal Piano in quanto impianto di produzione energetica da fonte rinnovabile.
Piano di azione nazionale per le energie rinnovabili
(…) In relazione al Piano di azione nazionale per le energie rinnovabili, il progetto in esame presenta elementi di totale coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi generali previsti dal Piano in quanto impianto di produzione energetica da fonte rinnovabile.
Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n. 387
(…) Con Decreto Presidenziale n. 48 del 18 luglio 2012 “Regolamento recante norme di attuazione dell’art. 105, comma 5 della LR 12 maggio 2010 n. 11” la Regione ha definito la disciplina per il procedimento autorizzativo ai sensi dell’art. 12 del D. Lgs. n. 387/2003, prevedendo, in particolare, per gli impianti fotovoltaici di potenza superiore ad 1 MW, come quello in esame, l’obbligo di presentazione dell’istanza di Autorizzazione Unica.
Tale Decreto costituisce inoltre l’atto di recepimento, per il territorio regionale, di quanto disposto da D.M. 10 settembre 2010 recante “Linee guida per il procedimento di cui all’art. 12 del D. Lgs. 387/203 per l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di impianti di produzione di elettricità da fonti rinnovabili nonché linee guida per gli impianti stessi”. (…)
Il progetto in esame rispetta i requisiti generali di cui al punto 16 delle linee guida del DM 10/09/2010.(…) Il sito d’installazione dell’impianto fotovoltaico ricade interamente all’interno dell’Area di Sviluppo Industriale di cui al Piano Regolatore Generale Territoriale dell'Area di Sviluppo Industriale, approvato con
D. Dir. n. 50 del 06/02/2006 e modificato con D. Dir n. 1256 del 10/11/2006 e come recepito nel Piano Regolatore Generale del Comune di Vizzini approvato con D.D.G. n. 380/DRU del 05/11/2013; la realizzazione dell’impianto fotovoltaico è dunque coerente con la destinazione di uso del suolo prevista in
quest’area; il progetto è dunque compatibile con i criteri di cui al punto 16 delle linee guida del DM 10/09/2010.
Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile
(…) In relazione alla suddetta strategia, risulta evidente che il progetto in esame presenta elementi di totale coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi generali previsti dalla Strategia stessa in quanto impianto di produzione energetica da fonte rinnovabile.
Strategia Energetica Nazionale (SEN)
(…) Dall’analisi condotta, il progetto in esame presenta elementi di totale coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi generali previsti dalla Strategia in quanto impianto di produzione energetica da fonte rinnovabile.
Piano di Azione Nazionale per le Fonti Rinnovabili
(…) In relazione al Piano di Azione Nazionale, il progetto in esame presenta elementi di totale coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi generali previsti dal Piano in quanto impianto di produzione energetica da fonte rinnovabile.
Piano d’Azione Italiano per l’Efficienza Energetica (PAEE)
(…) In relazione al Piano di Azione Italiano per l’efficienza Energetica, il progetto in esame presenta elementi di totale coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi generali previsti dal Piano in quanto impianto di produzione energetica da fonte rinnovabile.
Piano Nazionale di riduzione delle emissioni di gas serra
(…)In relazione al Piano Nazionale di riduzione delle emissioni di gas serra, il progetto in esame presenta elementi di totale coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi generali previsti dal Piano in quanto impianto di produzione energetica da fonte rinnovabile.
Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)
(…) In relazione al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), il progetto in esame presenta elementi di totale coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi generali previsti dal Piano in quanto impianto di produzione energetica da fonte rinnovabile.
Pianificazione Energetica nel Contesto Regionale
Piano Energetico Ambientale della Regione Siciliana PEARS 2030
(…) In relazione all’analisi della compatibilità del progetto con gli obiettivi generali del PEARS, si evidenzia
che:
- il progetto non presenta elementi in contrasto con le disposizioni specifiche per l’autorizzazione alla
realizzazione di impianti FER.
La sua collocazione è prevista su terreno a destinazione industriale, ricadente all’interno dell’Area di Sviluppo Industriale del Comune di Vizzini e pertanto in un’area compatibile con le previsioni dello strumento urbanistico comunale;
- il progetto presenta elementi di totale coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi generali previsti dal piano in quanto impianto di produzione energetica da fonte rinnovabile, la cui promozione e sviluppo costituisce uno degli obiettivi principali di Piano stesso; in particolare l’iniziativa in progetto è in linea con quanto
prospettato dalle Linee Guida del nuovo PEARS che promuove e favorisce lo sviluppo dell’agrofotovoltaico; come risulta dalla documentazione progettuale presentata, è stato avviato uno studio dall’Azienda Agraria Didattico - Sperimentali dell’Università degli Studi della Tuscia al fine di valutare la possibile “Integrazione dell’energia solare con l’attività agricola”, individuando le colture compatibili con la presenza dell’impianto fotovoltaico e che in forma sperimentale potranno essere implementate e coltivate al di sotto dei moduli fotovoltaici.
PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
CONSIDERATO che in relazione alla Programmazione Economica il Proponente nello SIA ha analizzato i seguenti Piani regionali:
a - Documento di economia e finanza regionale 2019/2021 (DEFR) b - il Programma Operativo Regionale (POR) FESR 2014-2020
c - il X.X.XX. (Piano Operativo Interregionale) “energia rinnovabile e risparmio energetico”
CONSIDERATO che il Proponente a conclusione dell’analisi degli strumenti di programmazione e pianificazione energetica a livello europeo, nazionale e regionale afferma che: con particolare riferimento alle previsioni del “Piano Energetico Ambientale della Regione Siciliana PEARS 2030” ed agli strumenti di programmazione economica adottati nella Regione Sicilia emerge una rilevante coerenza dell’intervento in progetto con gli obiettivi fissati in ambito europeo, nazionale e regionale, incrementando in maniera significativa la risorsa complessiva lavorata nel settore delle fonti di energia rinnovabile e contribuendo al raggiungimento degli obiettivi generali di sviluppo sostenibile della Regione Siciliana.
L’impianto fotovoltaico in progetto verrà installato all’interno di terreni destinati ad uso industriale, ricadenti nell’Area di Sviluppo Industriale del comune di Vizzini ed è pertanto coerente con le previsioni del vigente strumento urbanistico.
PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA
CONSIDERATO che il Proponente ha analizzato la seguente Programmazione Territoriale e Urbanistica Regionale:
a- LA PIANIFICAZIONE REGIONALE
b- LA NUOVA PIANIFICAZIONE URBANISTICA REGIONALE
b.1 - Rapporto del territorio 2018 INU - regione Sicilia
b.2 - Il disegno di legge sul governo del territorio
b.3 - Altri documenti riconducibili alla pianificazione urbanistica regionale c- LA PIANIFICAZIONE PAESISTICO - TERRITORIALE REGIONALE
c.1 - Il Piano Territoriale Paesistico Regionale
c.2- Il Piano Territoriale Paesistico Provinciale di Catania (ambiti 8, 11, 12, 13, 14, 16, 17)) c.3- Rete Natura 2000
c.4 - IBA (Important Bird Areas)
c.5- Il Piano Regionale dei Parchi e delle Riserve c.6- Il Piano di Tutela del Patrimonio
c.7- Il Piano di Sviluppo Rurale 2014-2022 della Sicilia
c.8- Il Piano Regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva per la difesa
della vegetazione contro gli incendi
c.9 - Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.)
c.10- Il Piano di Gestione Rischio Alluvioni (P.G.R.A.)
c.11 - Il Piano di Tutela delle Acque (D.Lgs 11/5/99 n.152, art. 44)
c.12 - Il Piano di Coordinamento per La Tutela della qualità dell’aria ambiente
c.13- Il Piano Faunistico Venatorio Regionale c.14- Il Piano Regionale delle Bonifiche
c.15- Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti
c.16- Il Piano Regionale Integrato delle Infrastrutture e della Mobilità (PRT-PIIM) c.17- Il Piano Regionale per la lotta alla siccità 2020
c.18- Aree non idonee all’installazione di impianti FER Regione Sicilia
c.19 – Consumo di Suolo in Sicilia – Monitoraggio nel Periodo 2017-2018 (ARPA Sicilia)
d - SRUMENTI DI PIANIFICAZIONE DI LIVELLO LOCALE (PROVINCIALE E COMUNALE)
d.1 - Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Catania (PTCP)
d.2 - Il Piano Regolatore Generale del Comune di Vizzini e il Piano Regolatore Generale Territoriale dell'area di Sviluppo Industriale
CONSIDERATO che in riferimento alla coerenza dell’impianto fotovoltaico con gli strumenti di
pianificazione e programmazione analizzati, il Proponente riporta quanto segue:
Piano Territoriale Paesistico Regionale
(…)L’intervento in esame ricade nel Piano Territoriale Paesistico Regionale all’interno dell’Ambito
Territoriale n. 17 - "Area dei rilievi e del tavolato ibleo".
Come si evince dalla tabella relativa all’elenco dei Beni Culturali ed Ambientali per l’ambito territoriale in oggetto, sul sito d’installazione dell’impianto fotovoltaico, ricadente nella Xxxxxxxx Xxxxxxx Xxxxx xxx xxxxxx xx Xxxxxxx, non sono presenti aree di particolare pregio o vincoli ostativi alla realizzazione dell’impianto.
Da tale tabella e dalle mappe relative ai vincoli gravanti sul sito (Piano Territoriale Paesaggistico della provincia di Siracusa), si evince chiaramente che il sito d’installazione dell’impianto fotovoltaico non ricade in aree sottoposte a tutela paesaggistico, ambientale, naturale, naturalistico, archeologico e storico – testimoniale. Il sito ricade all’interno di una zona sottoposta a Vincolo Idrogeologico.
Il sito d’installazione dell’impianto fotovoltaico ricade interamente all’interno dell’Area di Sviluppo
Industriale di cui al Piano Regolatore Generale Territoriale dell'Area di Sviluppo Industriale, approvato con
D. Dir. n. 50 del 06/02/2006 e modificato con D. Dir n. 1256 del 10/11/2006 e come recepito nel Piano Regolatore Generale del Comune di Vizzini approvato con D.D.G. n. 380/DRU del 05/11/2013; la realizzazione dell’impianto fotovoltaico è dunque coerente con la destinazione di uso del suolo prevista in quest’area.
In conclusione si può affermare che il progetto in esame è compatibile con il Piano Territoriale Paesistico Regionale.
Piano Territoriale Paesistico Provinciale di Catania (ambiti 8, 11, 12, 13, 14, 16, 17)
(…) La zona in esame ricade nel Paesaggio locale 34 denominato “Area della valle del Fiume Vizzini”, in una zona non sottoposta ad alcun livello di tutela, di cui all’art. 54 delle Norme Tecniche di Attuazione.
L’area è compresa nei territori comunali di Vizzini e Licodia Eubea; è caratterizzata dai rilievi collinari, dal Lago Dirillo e da un fitto reticolo idrografico che, insieme ad una rilevante percentuale di aree con copertura vegetale naturale conferisce a questo Paesaggio Locale un elevato grado di naturalità.(…)
All’esterno del sito d’installazione dell’impianto fotovoltaico, in area adiacente, è presente una zona boschiva classificata nel Piano Paesaggistico come Paesaggio Locale 34b “Paesaggio dei territori coperti da vegetazione di interesse forestale (vegetazione forestale in evoluzione di cui al D. Lgs n. 227/01)”, con Livello di Tutela 1.(…)
L’impianto di rete per la connessione in MT dell’impianto fotovoltaico alla rete elettrica di distribuzione sarà realizzato interamente in cavo interrato ed avrà uno sviluppo del tracciato interamente sulla Xxxxxx Xxxxxxx x. 000
L’intero tracciato ricade all’esterno della zona vincolata ricompresa nel Paesaggio Locale 35c “Paesaggio delle aste fluviali con elementi di naturalità” (Comprendente i corsi d’acqua Palagonia, Galice, Xxxxxxx, Risicone, Chiapparo, Manca Rocca) con Livello di Tutela 2.
Dall’analisi del Piano Paesaggistico risulta quanto segue:
- il progetto non è in contrasto con le prescrizioni e gli indirizzi di tutela del Piano stesso, con particolare riferimento alla componente paesaggio agrario;
- il progetto risulta tale da non alterare le viabilità storiche;
- il progetto risulta conforme alle indicazioni del Piano relativamente alla tutela dei Beni paesaggistici ed ai regimi normativi in quanto, tutte le aree di intervento risultano esterne alla perimetrazione di aree tutelate ai sensi dell’art. 136 e art. 142 del D.Lgs. 42/04 e s.m.i.;
- la linea elettrica di connessione in MT dell’impianto fotovoltaico alla rete elettrica di distribuzione sarà realizzata interamente in cavo interrato e sarà esterna a zone sottoposte a livelli di tutela.
Quindi si può attestare la compatibilità del progetto anche con le prescrizioni del Piano Paesaggistico della Provincia di Catania (ambiti 8, 11, 12, 13, 14, 16, 17) in quanto l’intervento in progetto non compromette l’interesse pubblico alla conservazione dei luoghi.
Rete Natura 2000
(…) il sito ricade all’esterno delle seguenti Siti d’Interesse Comunitario e Zone di Protezione Speciale istituiti con Decreto 21 febbraio 2005 dell’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente recante “Elenco dei siti di importanza comunitaria e delle zone di protezione speciale ricadenti nel territorio della Regione, individuati ai sensi delle direttive n. 79/409/CEE e n. 92/43/CEE” (GURS n°42 del 7/10/2005), così come modificato nell’anno 2012 a seguito di riperimetrazione e consequenziale revisione dei Formulari Natura 2000, effettuata dal Dipartimento Regionale Territorio ed Ambiente:
• di circa 8,6 km dal Sito d’Interesse Comunitario SIC ITA 090022 “Bosco Pisano”, designato come Zona Speciale di Conservazione con DM 7/12/2017 e Decreto del Dirigente Generale Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente D.D.G. 890/2016;
• di circa 8,6 km dal Sito d’Interesse Comunitario SIC ITA 090023 “Monte Lauro”, designato come Zona Speciale di Conservazione con DM 7/12/2017 e Decreto del Dirigente Generale Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente D.D.G. 890/2016;
• di circa 13 km dal Sito d’Interesse Comunitario SIC ITA 070005 “Bosco di Santo Xxxxxx”, designato come Zona Speciale di Conservazione con DM 21/12/2015 e Decreto del Dirigente Generale Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente DDG N. 564/2010;
• di circa 14,3 km dal Sito d’Interesse Comunitario SIC ITA 07090015 “Torrente Sapillone”, designato come Zona Speciale di Conservazione con DM 7/12/2017e Decreto del Dirigente Generale Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente D.D.G. 890/2016;
• di circa 17,6 km dal Sito d’Interesse Comunitario SIC ITA 090009 “Valle del Fiume Anapo, Cavagrande del Calcinara, Cugni di Sortino”, designato come Zona Speciale di Conservazione con DM 7/12/2017 e Decreto del Dirigente Generale Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente D.D.G. 890/2016;
• di circa 21,9 km dal Sito d’Interesse Comunitario SIC ITA 090025 “Invaso di Lentini”;
• di circa 25,5 km dal Sito d’Interesse Comunitario SIC ITA 050007 “Sughereta di Niscemi”, designato come Zona Speciale di Conservazione con DM 21/12/2015 e Decreto del Dirigente Generale Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente DDG N. 564/2010;
• di circa 34,9 km dal Sito d’Interesse Comunitario SIC ITA 050001 “Biviere e Macconi di Gela”, designato come Zona Speciale di Conservazione con DM 7/12/2017 e Decreto del Dirigente Generale Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente D.D.G. 465/2017 e D.D.G. 591/2017.
L’impianto fotovoltaico in progetto non interferisce con i siti Natura 2000 sopra elencati e le relative aree non
presentano habitat e/o specie vegetali e/o animali di cui alle Direttive 92/43/CE e 2009/147/CE.
I Siti più vicini all’area interessata dall’impianto fotovoltaico di progetto sono i Siti d’Interesse Comunitario SIC ITA 090023 “Monte Lauro” e SIC ITA 090022 “Bosco Pisano”, da cui dista circa 8,6 km.
Sul sito in studio non sono stati riscontrati habitat di riferimento del SIC così come indicati nel Formulario Standard reso dal Ministero dell’Ambiente; non è pertanto possibile stabilire una relazione esatta tra il sito d’installazione dell’impianto fotovoltaico e gli habitat dei SIC più prossimi al sito, proprio per l’assenza reale all’interno del sito degli stessi habitat.
L’area in oggetto non ricade pertanto in zone escluse o sensibili, così come definite all’art. 2, comma 18 e 19, del D.A. n°173 del 17/05/2006 recante “Criteri relativi ai progetti per la realizzazione di impianti per la produzione di energia mediante lo sfruttamento del sole”,
Si può quindi concludere che l’intervento in progetto è compatibile anche con le prescrizioni delle Direttive
92/43/CE e 2009/147/CE relative alla “Rete Natura 2000”.
IBA (Important Bird Areas)
(…)La IBA più vicina al sito d’installazione dell’impianto fotovoltaico in progetto è la 163- “Medio corso e
foce del Simeto, e Biviere di Lentini”, da cui dista circa 23 km.(…)
Piano Regionale dei Parchi e delle Riserve
(…) In relazione alla rete dei Parchi e delle Riserve individuata nel territorio regionale, il progetto in esame è completamente esterno e notevolmente distante dalla perimetrazione di tali aree e non risulta pertanto soggetto alla disciplina dei piani di gestione degli stessi.
Piano di Tutela del Patrimonio
(…) L’area di intervento risulta esterna alla perimetrazione delle aree censite all’interno del catalogo e non
risulta pertanto soggetto alle specifiche norme di disciplina di tali siti.
Piano di Sviluppo Rurale 2014-2022 della Sicilia
(…) Il progetto proposto ha la finalità di riconvertire il suolo attualmente incolto, ad un uso “Agrosolare”, mediante la produzione integrata di Energia Rinnovabile da fonte solare fotovoltaica e coltivazioni biologiche (Fotovoltaico 2.0), compatibili con la piena funzionalità dell’impianto.
L’implementazione di nuove colture tradizionali e biologiche compatibili con la presenza dell’impianto fotovoltaico e che in forma sperimentale potranno essere implementate e coltivate al di sotto dei moduli fotovoltaici, determinerà un incremento della redditività e produttività dei suoli agricoli e costituirà un impatto positivo sulla componente flora e vegetazione, contribuendo all’aumento del numero di esemplari e della biodiversità nell’area.
Come risulta dalla documentazione progettuale presentata, è stato avviato uno studio dall’Azienda Agraria Didattico - Sperimentali dell’Università degli Studi della Tuscia al fine di valutare la possibile “Integrazione dell’energia solare con l’attività agricola”, individuando le colture compatibili con la presenza dell’impianto fotovoltaico e che in forma sperimentale potranno essere implementate e coltivate al di sotto dei moduli fotovoltaici.
In relazione all’analisi della compatibilità del progetto con gli obiettivi generali del PSR, si evidenzia quanto
segue:
- Il sito d’installazione dell’impianto fotovoltaico ricade interamente all’interno dell’Area di Sviluppo Industriale di cui al Piano Regolatore Generale Territoriale dell'Area di Sviluppo Industriale, approvato con D. Dir. n. 50 del 06/02/2006 e modificato con D. Dir n. 1256 del 10/11/2006 e come recepito nel Piano Regolatore Generale del Comune di Vizzini approvato con D.D.G. n. 380/DRU del 05/11/2013; la realizzazione dell’impianto fotovoltaico è dunque coerente con la destinazione di uso del suolo prevista in quest’area;
- il progetto non presenta elementi in contrasto con le disposizioni specifiche per l’autorizzazione alla
realizzazione di impianti FER; la sua collocazione è prevista su terreno industriale, con modalità retrofit.
- il progetto risulta compatibile con gli obiettivi e gli indirizzi generali previsti dal piano in quanto impianto di produzione energetica da fonte rinnovabile con implementazione agricola di colture tradizionali e biologiche (agro-fotovoltaico).
Piano Regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva per la difesa della vegetazione contro gli incendi
(…) Dall’analisi di tale cartografia è emerso che l’area di intervento risulta esterna da aree percorse dal
fuoco per gli anni dal 2007 al 2012.
Tutte le aree risultano inoltre non vincolate a bosco (L.R. 16/96 art. 4) dalla Carta Forestale redatta ai sensi del D.Lgs. 227/2001 e s.m.i.
Nell’ambito del suddetto Piano sono state elaborate specifiche mappe del rischio incendi, distinguendo tra stagione estiva ed invernale, in funzione delle quali il Piano identifica le aree con priorità di intervento: le aree interessate dagli interventi in progetto risultano completamente esterne a tale perimetrazione.
In definitiva, dall’analisi del Piano Regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva per la difesa della vegetazione contro gli incendi, il progetto in esame non risulta in contrasto con la disciplina di Piano in quanto, relativamente alla parte di produzione di energia elettrica, l’impianto fotovoltaico sarà realizzato nel rispetto della normativa vigente in materia di antincendio e, relativamente alla parte di coltivazione agricola saranno osservate le disposizioni regionali relative alla cautela per l’accensione dei fuochi nei boschi e la prevenzione degli incendi.
Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.)
(…) L’area oggetto dello studio, si colloca all’interno del Bacino Idrografico del Fiume Acate Dirillo (078), il cui piano stralcio è stato approvato con Decreto Presidenziale 8/10/2004. (…)
Il sito d’installazione dell’impianto fotovoltaico ricade su un versante degradante verso ovest ad un’altitudine
media tra 600 m s.l.m.
Per l’individuazione delle aree a rischio di dissesto ed a pericolosità geomorfologica si è effettuata preliminarmente la raccolta di tutte le informazioni disponibili nelle varie fonti consultate; per i dissesti più significativi ricadenti nel territorio è stata condotta una verifica con sopralluoghi e fotointerpretazione.
Una volta acquisiti i dati, è stato definito l’inventario delle aree in frana e per ciascun fenomeno è stata individuata la tipologia e lo stato di attività.(…)
Come si evince dalla Carta dei dissesti e dalla Carta delle pericolosità e del rischio geomorfologico, nell’area ove sorgerà l’impianto non sussistono zone in dissesto, a rischio di dissesto o a pericolosità geomorfologica.(…)
L’area in studio non ricade inoltre all’interno di zone classificate a rischio idraulico e/o con pericolosità idraulica per fenomeni di esondazione; il sito non risulta pertanto gravato da alcun vincolo o prescrizione normativa, nell’ambito del PAI.
L’intera area risulta soggetta a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. n. 3267/1923.
In relazione alla tipologia di intervento previsto e in funzione dell’analisi effettuata, il progetto in esame:
- non risulta in contrasto con la disciplina in materia di rischio idraulico e geomorfologico di PAI (Piano di Gestione del Rischio Alluvioni, per la parte idraulica) in quanto l’intervento risulta completamente esterno alla perimetrazione di aree a pericolosità idraulica e da frana;
- ricade all’interno di una zona sottoposta a vincolo idrogeologico: l’intervento prevede l’utilizzo di strutture retrofit, quali elementi di ancoraggio al suolo delle strutture di sostegno dei moduli fotovoltaici, costituite da pali in acciaio infissi nel terreno naturale esistente che non richiedono l’esecuzione di scavi o sbancamenti del terreno, con conseguente alterazione dell’assetto morfologico ed idrogeologico; tale soluzione progettuale è tale da non determinare condizioni di instabilità e da non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici nell’area.
Quindi si può attestare la totale compatibilità del progetto anche con le prescrizioni del Piano per l’Assetto Idrogeologico della Regione Sicilia, approvato con Decreto del 4 luglio 2000, in quanto l’intervento in progetto non ricade in aree a rischio dissesto e/o con pericolosità geomorfologica, né altresì in aree a rischio idraulico e/o con pericolosità idraulica per fenomeni di esondazione.
Piano di Gestione Rischio Alluvioni (P.G.R.A.)
(…) In relazione alla tipologia di intervento previsto e in funzione dell’analisi effettuata, il progetto in esame non risulta in contrasto con la disciplina in materia di rischio idraulico (Piano di Gestione del Rischio Alluvioni) in quanto l’intervento risulta completamente esterno alla perimetrazione di aree a pericolosità idraulica, così come individuate nel Piano per l’Assetto Idrogeologico (PAI) per il Bacino Idrografico del Fiume Acate Dirillo (078).
Quindi si può attestare la totale compatibilità del progetto anche con le previsioni del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni della Regione Sicilia (PGRA), adottato in via preliminare ma non ancora approvato.
Piano di Tutela delle Acque (D.Lgs 11/5/99 N.152, Art. 44)
(…) Dalle informazioni riportate nel Piano si evince che l’impianto fotovoltaico, nell’area ove si vuole realizzare l’opera, non interferisce con il sistema idrico superficiale e sotterraneo e pertanto si può constatare la congruenza del progetto con il Piano di Tutela della Acque.
L’area in studio ricade in una zona caratterizzata da terreni pianeggianti fortemente antropizzati con un paesaggio vegetale profondamente modificato dall’uomo; il sito ricade all’interno dell’Area di Sviluppo Industriale del Comune di Vizzini.
In relazione alla tipologia di intervento previsto ed alle trascurabili interazioni sulla componente “ambiente idrico”, dall’analisi effettuata, il progetto in esame:
- non risulta in contrasto con la disciplina di Piano ed in particolare, con le misure di prevenzione dell’inquinamento o di risanamento per specifiche aree (aree di estrazione acque destinate al consumo umano, aree sensibili, ecc.);
- non presenta elementi in contrasto, in termini di consumi idrici, in quanto non comporterà impatti in termini quali-quantitativi dell’acqua utilizzata durante l’esercizio (uso irriguo delle coltivazioni e pulizia saltuaria dei pannelli solari);
- non presenta elementi in contrasto, in termini di scarichi idrici, in quanto comporterà unicamente la generazione di reflui idrici civili e di acque meteoriche limitatamente all’area dell’impianto di utenza, che saranno in gestite in accordo alla specifica disciplina prevista dalla normativa vigente.
Piano Regionale di Tutela della Qualità dell’aria in Sicilia (Luglio 2018)
(…) In relazione alla tipologia di intervento previsto ed in funzione dell’analisi effettuata, il progetto in esame:
- è coerente con il Piano ed in particolare persegue l’obiettivo di cui al punto 4: la realizzazione dell’impianto fotovoltaico consentirà la riduzione dell’emissione di anidride carbonica e di altre sostanze inquinanti nell’atmosfera rispetto alle fonti energetiche tradizionali: è possibile stimare che un sistema a generazione fotovoltaica consente di ridurre l’emissione di anidride carbonica e delle altre sostanze inquinanti che contribuiscono a creare l’innalzamento dell’effetto serra, di una quantità pari a 0,3 – 0,5 kg per ogni kWh prodotto.
In base alla stima della producibilità annua effettuata per l’impianto proposto, l’energia specifica annua risulta pari a 2.036 kWh/kWp; la quantità di anidride carbonica non emessa in un anno risulterà pari a circa 714 kg per ogni chilowatt di picco installato; complessivamente si risparmieranno circa 2.558.576 kg di anidride carbonica in un anno per un totale di circa 76.757.285 kg di anidride carbonica in 30 anni.
- non risulta in contrasto con la disciplina di Piano in quanto la sua realizzazione comporterà emissioni in atmosfera di entità trascurabile e limitate alla fase di cantiere;
- presenta elementi di totale coerenza in quanto la sua realizzazione comporterà un impatto positivo in termini di mancate emissioni di macroinquinanti: l’ambiente non subirà alcun carico inquinante di tipo chimico, data la tecnica di generazione dell’energia che caratterizza tali impianti da fonte solare fotovoltaica.(…)
In relazione alla tipologia di intervento previsto ed in funzione dell’analisi effettuata, il progetto in esame non risulta in contrasto con la disciplina di Piano in quanto la sua realizzazione comporterà emissioni in atmosfera di entità trascurabile e limitate alla fase di cantiere e presenta elementi di totale coerenza in quanto la sua realizzazione comporterà un impatto positivo in termini di mancate emissioni di macroinquinanti.
Piano Faunistico Venatorio Regionale
(…)Tenendo conto che il Piano Faunistico Xxxxxxxxx individua gli ambiti territoriali su cui si può esercitare l’attività venatoria, escludendo le aree di interesse naturalistico ambientale e paesaggistico (Rete Natura 2000 e Piano Territoriale Paesistico Regionale), considerata la natura preminente della produzione di energia da fonti rinnovabili, classificate dalla normativa vigente come opere di pubblica utilità indifferibili ed urgenti, si
ritiene che l’intervento in progetto risulti compatibile con le previsioni del Piano Faunistico Venatorio Regionale.
Piano Regionale delle Bonifiche
(…) Nel territorio del comune di Vizzini sono state censite due discariche dismesse ubicate in Contrada Reburdone e Mandrarosse, che risultano esterne all’area prevista per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico in progetto e della linea elettrica MT di connessione dell’impianto alla Rete elettrica di distribuzione. (…)
Non sono stati censiti aree produttive da bonificare all’interno del territorio del comune di Vizzini.(…) Nel territorio del comune di Vizzini non sono stati censiti stabilimenti a rischio d’incidente rilevante.(…)
In relazione alla tipologia di intervento previsto ed alle trascurabili interazioni sulla componente ambientale, dall’analisi effettuata, il progetto non risulta in contrasto con la disciplina del Piano Regionale delle Bonifiche ed in particolare, con le misure di risanamento e bonifica di specifiche aree (discariche dismesse, siti minerari, aree con presenza di amianto, siti a rischio d’incidente rilevante, Siti di Interesse Nazionale).
Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti
Con riferimento al progetto in esame all’interno dell’area di cantiere saranno previsti depositi temporanei di rifiuti periodicamente raccolti ed avviati alle attività di recupero e smaltimento; il deposito temporaneo verrà eseguito per tipi omogenei e nel rispetto delle relative norme.
La gestione dei rifiuti avverrà con una serie di operazioni, fra loro coordinate, volte alla tutela ambientale ed al rispetto della normativa tecnica e legislativa vigente.
In cantiere si provvederà alla predisposizione di una vasca di contenimento ove collocare i contenitori dei rifiuti; tale vasca sarà sufficientemente profonda e compartimentata al suo interno in modo da formare zone tra loro separate per la sistemazione dei vari contenitori di rifiuti liquidi ed evitare conseguentemente, in caso di fuoriuscita accidentale del contenuto, che vengano a contatto diverse tipologie di rifiuto.
Verrà inoltre esposto un cartello segnaletico presso ogni vasca di contenimento sul quale riportare le informazioni relative alla tipologia del rifiuto, al relativo rischio (frasi R) ed i consigli di prudenza (frasi S). Sarà prevista la delimitazione di un’area di cantiere ove sarà ubicato il punto di stoccaggio temporaneo; si costituirà pertanto una zona attrezzata, idonea alla tipologia dei rifiuti presenti, per effettuare nel punto di stoccaggio temporaneo, in condizioni di massima sicurezza il versamento dei rifiuti nei contenitori appropriati.
I rifiuti saranno gestiti in accordo alla normativa vigente, mediante compilazione degli adempimenti documentali necessari (Formulario identificativo dei rifiuti, Registro di Carico Scarico) e Schede SISTRI (Registro cronologico e schede movimentazione) in caso di rifiuto pericoloso.
Il trasporto del rifiuto sarà inoltre accompagnato dal relativo certificato analitico contenente tutte le informazioni necessarie a caratterizzare il rifiuto stesso.
In relazione alla tipologia di intervento ed alle misure previste in progetto per la gestione dei rifiuti prodotti durante la fase di costruzione, esercizio e dismissione dell’impianto fotovoltaico, dall’analisi effettuata, il progetto risulta compatibile con gli obiettivi del Piano Regionale di gestione dei rifiuti.
Piano Regionale Integrato delle Infrastrutture e della Mobilità (P.R.T-P.I.I.M)
(…) L’area prossima al sito d’installazione dell’impianto fotovoltaico in progetto è interessata dal Progetto di “Collegamento Autostradale Ragusa-Catania: ammodernamento a n° 4 corsie della SS 514 “di Chiaramonte” e della SS 194 “Ragusana” dallo svincolo con la SS 115 allo svincolo con la SS. 114”.(…)
Nello specifico il tratto autostradale ricadente in prossimità del sito d’installazione dell’impianto fotovoltaico in progetto riguarda il Lotto 5 “tratto compreso tra lo Svincolo n. 5 di Grammichele e la Piana di Vizzini scalo”.
Il sito d’installazione dell’impianto fotovoltaico è esterno al tracciato autostradale in progetto e alla relativa fascia di rispetto autostradale di 60 mt dal margine autostradale. (…)
La Linea elettrica di connessione dell’impianto fotovoltaico alla Cabina Primaria “VIZZINI” (…) sarà realizzata in cavo MT interrato cordato tripolare ad elica visibile con sviluppo del tracciato su Strada Statale 124, presente in sottopasso al tracciato autostradale in progetto.
Dalla sovrapposizione delle opere previste nel presente progetto con il progetto della rete autostradale RG- CT, si evince quanto segue:
- Il sito d’installazione dell’impianto fotovoltaico è esterno al tracciato autostradale in progetto e alla relativa fascia di rispetto autostradale di 60 mt dal margine autostradale;
- La Linea MT di connessione in cavo interrato dell’impianto fotovoltaico alla Cabina Primaria “VIZZINI”, avrà sviluppo del tracciato su SS 124 presente al di sotto del tracciato autrostradale ed interesserà porzioni di area sottoposte ad espropriazione per la realizzazione della nuova infrastruttura viaria.
Al fine di verificare la compatibilità del progetto proposto con il progetto di Collegamento Autostradale Ragusa-Catania: ammodernamento a n° 4 corsie della SS 514 “di Chiaramonte” e della SS 194 “Ragusana”, verrà acquisito parere di competenza della SARC s.r.l., Società concessionaria privata costituita il 25 giugno 2014 per la progettazione, realizzazione e gestione dell’infrastruttura autostradale della Ragusa-Catania.
In relazione alle previsioni e agli obiettivi del Piano Regionale delle Infrastrutture e Mobilità e agli interventi infrastrutturali previsti per il perseguimento degli obiettivi e finalità del Piano, nello specifico la realizzazione dell’Autostrada Ragusa - Catania (Intervento S5), si può concludere che, acquisito il Nulla Osta dell’Ente concessionario dell’Autostrada, l’intervento in progetto può ritenersi compatibile con il Piano.
Piano Regionale per la Lotta alla Siccità 2020
(…)Al fine di definire la coerenza/compatibilità del progetto proposto con gli obiettivi e le linee di azione del Piano Regionale per la lotta alla Siccità 2020, si descrive di seguito il fabbisogno idrico, durante l’intero ciclo di vita dell’impianto fotovoltaico e le scelte progettuali:
Durante la Fase di Cantiere saranno riscontrabili prelievi idrici collegati essenzialmente a:
- necessità del cantiere (umidificazione delle aree di cantiere al fine di limitare le emissioni di polveri, lavorazioni, etc.);
- uso civile, per soddisfare le esigenze del personale di cantiere.
L’approvvigionamento idrico verrà effettuato mediante autobotte e mediante la realizzazione di un sistema di accumulo che possa consentire la corretta gestione; non sono previsti prelievi diretti da acque superficiali o da pozzi per le attività di realizzazione delle opere.
Mentre per le lavorazioni, la qualità dell’acqua fornita deve rispecchiare requisiti chimico fisici in modo da non alterare il comportamento di alcuni materiali (es. assenza Sali – torbidità massima 1-2 g/l, eccezionalmente 2-5 g/l) la fornitura di acqua ai lavoratori deve prevedere il rispetto degli standard di potabilità per consumo giornaliero pro capite.
Considerata la durata complessiva del cantiere prevista in 4 mesi, si stima un fabbisogno idrico di circa
35.000 – 40.000 litri di acqua.
Durante la fase di cantiere i reflui di tipo civile saranno gestiti mediante WC chimici (acque nere) e serbatoi di accumulo (acque bianche e acque grigie) installati presso l’area di cantiere e trattati come rifiuto grazie ad interventi periodici di prelievo e smaltimento ad opera di ditte specializzate.
Le acque meteoriche incidenti sulle aree del cantiere a terra potranno drenare naturalmente.
L’area di cantiere sarà comunque dotata di opportune canalizzazioni per regimentare le acque meteoriche in caso di eventi di pioggia intensi.
Durante la Fase di Esercizio ci sarà un consumo idrico legato a:
- Manutenzione delle alberature: impiantate nella fascia perimetrale di mitigazione: per il periodo necessario
all’attecchimento delle piante si stima un consumo idrico pari a 10.000 litri a settimana. L’approvvigionamento di tale riserva d’acqua avverrà mediante la realizzazione di un impianto idrico, costituito da un sistema di accumulo, costituito da n. 2 serbatoi di accumulo fuori terra aventi ciascuno capacità 10.000 litri, da un impianto autoclave e da una rete di distribuzione interna al sito costituita da un impianto di irrigazione a goccia.
L’approvvigionamento idrico avverrà tramite trasporto d’acqua con autocisterne autorizzate, ai sensi delle normative igienico sanitarie vigenti.
Il progetto inoltre prevede la realizzazione di un impianto di raccolta delle acque meteoriche, al fine del riutilizzo delle stesse per l’alimentazione esclusiva dell’impianto di irrigazione; tale sistema di raccolta delle acque meteoriche sarà costituito da n. 2 vasche di raccolta delle acque piovane da 10.000 litri ciascuna che saranno collocate in adiacenza ai serbatoi di accumulo per l’alimentazione dell’impianto di irrigazione.
- Attività di pulizia dei pannelli: si stimano consumi di acqua demineralizzata non superiori a complessivi
20.000 litri anno considerando un solo lavaggio moduli; l’approvvigionamento di tale riserva d’acqua avverrà
dalle Ditte di O&M che effettueranno la manutenzione dell’impianto fotovoltaico.
Durante la Fase di Dismissione il fabbisogno idrico sarà essenzialmente riconducibile a quello previsto per la fase di cantiere.
In relazione alla tipologia di intervento previsto ed alle trascurabili interazioni sul fabbisogno idrico previsto per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico in progetto, si può asserire che il progetto non risulta in contrasto con la disciplina del Piano Regionale per la lotta alla siccità 2020.
In particolare, la scelta progettuale di prevedere un sistema di raccolta e riuso delle acque meteoriche al fine dell’implementazione dell’impianto di irrigazione a goccia previsto per garantire un corretto attecchimento delle specie arboree piantumate nella fascia perimetrale, garantirà l’ottimizzazione del fabbisogno idrico e razionalizzando i consumi.
In tale ottica si può concludere che l’intervento in progetto risulta compatibile con il Piano Regionale per la lotta alla siccità 2020.
Aree non idonee all’installazione di impianti FER Regione Sicilia
(…) Il sito d’installazione dell’impianto fotovoltaico ricade interamente all’interno dell’Area di Sviluppo
Industriale di cui al Piano Regolatore Generale Territoriale dell'Area di Sviluppo Industriale, approvato con
D. Dir. n. 50 del 06/02/2006 e modificato con D. Dir n. 1256 del 10/11/2006 e come recepito nel Piano Regolatore Generale del Comune di Vizzini approvato con D.D.G. n. 380/DRU del 05/11/2013; la realizzazione dell’impianto fotovoltaico è dunque coerente con la destinazione di uso del suolo prevista in quest’area; il progetto è dunque compatibile con i criteri di cui al punto 16 delle linee guida del DM 10/09/2010.
Consumo di Suolo in Sicilia – Monitoraggio nel Periodo 2017-2018 (ARPA Sicilia)
(…) Dall’analisi del Rapporto ARPA relativamente al monitoraggio del consumo di suolo nel periodo 2017- 2018 emerge quanto segue:
- l’incremento di consumo di suolo nel territorio comunale e nei comuni limitrofi è sostanzialmente ascrivibile allo sviluppo delle colture protette in serra che, sebbene costituiscono un fattore economico assolutamente importante per l’economia, determinano un impatto sull’ambiente e sul territorio considerevole;
- l’impianto fotovoltaico in progetto, per le sue caratteristiche costruttive (strutture di sostegno di tipo retrofit infisse sul terreno naturale esistente “suolo non pavimentato”) e dimensionali, non apporta un incremento di consumo di suolo, in quanto è ascrivibile alla categoria di “suolo non consumato”; si può pertanto asserire la compatibilità dell’intervento proposto con il Piano di monitoraggio del consumo di suolo in Sicilia.
- il sito d’installazione dell’impianto fotovoltaico ricade interamente all’interno dell’Area di Sviluppo Industriale di cui al Piano Regolatore Generale Territoriale dell'Area di Sviluppo Industriale, approvato con D. Dir. n. 50 del 06/02/2006 e modificato con D. Dir n. 1256 del 10/11/2006 e come recepito nel Piano Regolatore Generale del Comune di Vizzini approvato con D.D.G. n. 380/DRU del 05/11/2013; la realizzazione dell’impianto fotovoltaico è dunque coerente con la destinazione di uso del suolo prevista in quest’area.
- il progetto ha la finalità di riconvertire il suolo attualmente incolto ad un uso “Agrosolare”, mediante la produzione integrata di Energia Rinnovabile da fonte solare fotovoltaica e coltivazioni biologiche (Fotovoltaico 2.0), compatibili con la piena funzionalità dell’impianto; l’implementazione di nuove colture tradizionali e biologiche compatibili con la presenza dell’impianto fotovoltaico e che verranno coltivate al di sotto dei moduli fotovoltaici e nella restante area disponibile, contribuirà all’aumento del numero di esemplari e della biodiversità nell’area, garantendo un incremento della produttività del suolo e la coesistenza dell’agroecosistema produttivo agricolo con quello industriale derivante dalla produzione di energia elettrica da fonte solare fotovoltaica.
L’impianto fotovoltaico in progetto verrà realizzato all’interno di una Zona Industriale ove sono previste le trasformazioni del suolo di carattere produttivo artigianale ed industriale; l’intervento in progetto risulta pertanto compatibile con la destinazione d’uso prevista dalla pianificazione urbanistica comunale e di settore vigente (Piano Regolatore Territoriale del Consorzio Industriale del Calatino, approvato con D. Dir. n. 50 del 06/02/2006 e modificato con D. Dir n. 1256 del 10/11/2006).
Si può pertanto asserire la compatibilità dell’intervento proposto con il Piano di monitoraggio del consumo
di suolo in Sicilia.
Strumenti di pianificazione a livello locale
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Catania
(…) l’area su cui è prevista l’installazione dell’impianto fotovoltaico in progetto rientra nell’Area Calatino Nord, composto da 8 comuni: Castel di Iudica; Xxxxxxxxx; in Val di Catania; Mineo; Palagonia; Raddusa; Ramacca; Scordia; Vizzini.
Nel contesto della provincia catanese, l’area in questione risulta fra le più disconnesse al policentrismo del capoluogo etneo. Penalizzata dalla localizzazione geografica, rappresenta un ambito sul quale potere intervenire con la realizzazione di infrastrutture e strutture di servizio che la rendano più autonoma e allo stesso tempo possano riconnetterla al circuito delle maggiori infrastrutture di mobilità e trasporti, collocate nel capoluogo o nei capoluoghi di altre provincie. (…)
Dall’analisi del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Catania condotta è emerso che l’attuazione del presente progetto non entra in conflitto con le priorità e finalità del suddetto piano.
L’intervento in oggetto persegue gli obiettivi di “sviluppo sostenibile” in quanto permette, attraverso l’uso delle risorse energetiche locali disponibili, di ridurre il quantitativo di anidride carbonica presente in atmosfera e salvaguardare l’ambiente.
Per quanto sopra si può affermare la compatibilità dell’intervento proposto al Piano Territoriale della
provincia di Catania.
Piano Regolatore Generale del Comune di Vizzini e Piano Regolatore Generale Territoriale dell'area di Sviluppo Industriale
L’area ove verrà istallato l’impianto fotovoltaico in progetto ricade interamente all’interno dell’Area di Sviluppo Industriale di cui al Piano Regolatore Generale Territoriale dell'Area di Sviluppo Industriale, approvato con D. Dir. n. 50 del 06/02/2006 e modificato con D. Dir n. 1256 del 10/11/2006 e come recepito nel Piano Regolatore Generale del Comune di Vizzini approvato con D.D.G. n. 380/DRU del 05/11/2013.
La parte nord del sito ricade parzialmente all’interno della fascia di rispetto dei boschi AP2 “Aree boscate con relativa fascia di rispetto” (…)
L’area ricadente nel Piano Paesaggistico della Provincia di Catania all’interno del Paesaggio Locale 34b è destinata ad insediamenti produttivi (Area ASI) e, come indicato nello stralcio del PRG del Comune di Vizzini, non è prevista alcuna fascia di rispetto.
L’art. 10, comma 2 della LR 16/1996 e s.m.i. cita: “In deroga a quanto disposto dal comma 1, i piani regolatori dei comuni possono prevedere l'inserimento di nuove costruzioni nelle zone di rispetto dei boschi e delle fasce forestali per una densità edilizia territoriale massima di 0.30 mc/mq. Il comparto territoriale di riferimento per il calcolo di tale densità è costituito esclusivamente dalla zona di rispetto”.
Il comma 3 del medesimo articolo cita: “La deroga di cui al comma 2 è subordinata al parere favorevole della Sovrintendenza ai beni culturali e ambientali competente per territorio, sentito altresì il Comitato tecnico- amministrativo dell'AFDRS per i profili attinenti alla qualità del bosco e alla difesa idrogeologica”.
Il comma 10 del medesimo articolo cita: “Le zone di rispetto di cui al comma 1 sono in ogni caso sottoposte di diritto al vincolo paesaggistico ai sensi della legge 29 giugno 1939, n. 1497”.
Essendo l’intervento ricadente all’interno della perimetrazione dell’Agglomerato Industriale del Consorzio ASI del Calatino, è consentita la realizzazione di opere anche all’interno della fascia di rispetto subordinandola al parere della Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Catania.(…)
Le Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale del Comune di Vizzini e del Piano Regolatore Generale Territoriale dell'Area di Sviluppo Industriale non prevedono per questa Zona Territoriale Omogenea limitazioni sulla realizzazione di impianti fotovoltaici; pertanto si può concludere che l’intervento in progetto è compatibile con le previsioni degli strumenti urbanistici presenti nell’area.
CONSIDERATO che nello SIA (22PD_E_1) il Proponente riporta la seguente tabella di sintesi dell’analisi
di compatibilità del progetto con il contesto programmatico:
3. INQUADRAMENTO PROGETTUALE
CONSIDERATO che nello SIA (22PD_E_1) il Proponente fornisce le seguenti caratteristiche dell’impianto: Il progetto prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico grid–connected di tipo retrofit ad inseguimento automatico su un asse della potenza nominale di picco pari a 5.788,26 kWp, da realizzare sui terreni industriali siti in Contrada Vizzini Scalo s.n.c., all’interno dell’Area di Sviluppo Industriale in territorio del comune di Vizzini (CT).(…)
Oltre all’impianto propriamente detto il progetto prevede la realizzazione di opere complementari che
interessano l’area in cui lo stesso viene installato e più precisamente:
• Realizzazione della viabilità interna provvisoria e permanente.
• Realizzazione di una recinzione metallica perimetrale.
• Realizzazione di manufatti edilizi a protezione di vari componenti dell’impianto e per la realizzazione di
locali di servizio.
• Piantumazione di specie arboree autoctone per una fascia perimetrale di larghezza pari a 7 m posta a
schermatura visiva dell’impianto quale intervento di mitigazione dell’impatto visivo.
L’impianto ha le seguenti caratteristiche tecniche (Vedi Elaborato PD_ELB_3):
Le predette stringhe, come si rileva dall’allegata planimetria, saranno distanziate le une dalle altre, in direzione Est‐Ovest, con un interasse tra le strutture pari a 5,0 m, in modo da evitare fenomeni di ombreggiamento reciproco, che si manifestano nelle primissime ore delle giornate a cavallo del solstizio invernale.(…)
I predetti moduli fotovoltaici verranno montati su strutture di sostegno ad inseguimento automatico su un asse (tracker monoassiali) della “Soltigua” e verranno ancorate al terreno mediante paletti di fondazione infissi nel terreno naturale esistente sino ad una profondità di 1,6 m circa.
L’impianto appartiene alla tipologia definita “retrofit” all’art. 2, comma 6, lettera c, del Decreto A.R.T.A. del 17/05/2006, in quanto “istallato su strutture facilmente rimovibili, ricadente nella specie in zone classificate verde agricolo, che non necessitano di fondazioni e che non modificano in maniera permanente l’assetto morfologico, geologico ed idrogeologico del sito d’istallazione”.
Il terreno di sedime è idoneo all’utilizzo delle strutture retrofit, quali elementi di ancoraggio delle strutture di sostegno dei moduli fotovoltaici, in quanto si presenta pressoché stabile e tabulare, ha una buona capacità portante, per cui si può escludere il verificarsi di dissesti gravitativi che potrebbero pregiudicare l’integrità delle opere da realizzare.
Per la realizzazione delle opere in progetto viene prevista la predisposizione di un cantiere che comprende le
infrastrutture connesse alla costruzione ed all’esercizio dell’impianto fotovoltaico.
In totale le opere da realizzare consistono in:
- n°1 Cabina utente avente superficie pari a 11 mq;
- n°1 Cabina di Consegna (vano ENEL + vano misure) avente superficie pari a 17 mq;
- n°1 Cabina servizi ausiliari avente superficie pari a 10 mq;
- n°2 Cabine Inverter MV POWER STATION 2500, aventi ciascuna una superficie pari a 17 mq, per una superficie complessiva di 34 mq;
- n°2 Cabine per lo storage aventi ciascuna superficie pari a 17 mq, per una superficie complessiva pari a 34 mq;
- realizzazione di viabilità interna, avente una larghezza di 3,0 m, per una superficie complessiva pari a 19.870 mq;
- l’infissione ed il montaggio delle strutture e dei moduli fotovoltaici;
- la realizzazione di un’area destinata a verde, per una superficie pari a 24.921 mq;
- la realizzazione di una recinzione metallica perimetrale.
Sistema di connessione alla rete enel
L’impianto fotovoltaico in progetto funzionerà in parallelo alla Rete del Distributore e sarà allacciato a questa in corrispondenza del punto di consegna in media tensione, secondo quanto indicato nel Preventivo di connessione rilasciato da e‐distribuzione S.p.A. con Nota prot. n. ED‐18/01/2020‐P0549594, Codice di rintracciabilità: 218640152, ai sensi del Testo Integrato delle Connessioni Attive (TICA), di cui all’Allegato A della delibera 99/08 e sue successive modificazioni ed integrazioni.
L’impianto sarà allacciato alla Rete di Distribuzione tramite realizzazione di una nuova cabina di consegna collegata in antenna da cabina primaria AT/MT VIZZINI.
In particolare, per la connessione dell’impianto alla rete esistente, la soluzione fornita prevede:
- Realizzazione di un tratto di linea MT a 20 kV costituito da due cavi interrati in Al 3x185 mmq di lunghezza circa 390 m, con posa di doppia terna nello stesso scavo su strada asfaltata;
- Posa sotterranea di fibra ottica lungo lo stesso percorso dei cavi di alimentazione MT precedenti (circa 390 m);
- Posa di una cabina di consegna realizzata in conformità agli standard di E‐DISTRIBUZIONE (specifica
DG2092 ed. 3);
- Allestimento delle apparecchiature elettriche di manovra e di misura in media tensione nella cabina di consegna per realizzare la soluzione di connessione;
- Allestimento di UP e modulo GSM per l’eventuale telecomando degli “IMS” della cabina di consegna. L’attestazione delle linee di connessione alla cabina primaria AT/MT “VIZZINI”, avverrà mediante la predisposizione di interruttori MT direttamente all’interno di tale Cabina Primaria. Tale intervento sarà eseguito da e‐distribuzione.(…)
Linea MT interrata
Il tracciato dei cavi interrati, costituente la parte di impianto di rete per la connessione, ha una lunghezza di circa 390 m e va dalla cabina primaria AT/MT “VIZZINI” alla cabina di consegna, posizionata a circa 300 m in linea d’aria dal sito di installazione dell’impianto fotovoltaico.
Il tracciato, come detto, è costituito da una doppia terna di cavi nello stesso scavo.
Contestualmente alla posa dei due cavi interrati verrà prevista la posa della fibra ottica nello stesso scavo, che pertanto avrà la medesima lunghezza per una lunghezza di circa 390 m.
Infine utilizzando la stessa tipologia di cavo, verrà realizzato un ulteriore tracciato, a carico del produttore, per la connessione della cabina utente fino al sito di installazione dell’impianto. (…)
Le due linee in cavo interrato verranno realizzate entro tubo corrugato serie pesante in canalizzazione indipendente.
Il dimensionamento della singola tubazione tiene conto del criterio generale per cui il diametro interno della stessa, deve essere almeno 1,4 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio di cavi contenuti.
Il cavo da posare ha un diametro esterno massimo di 78 mm per cui bisogna scegliere un cavidotto con diametro interno di almeno 110 mm: consultando la tabella dimensionale (qui sotto riportata) si ricava che è necessario almeno un cavidotto di diametro pari a 125 mm. (…)
Nel caso in questione, i cavi precedentemente scelti verranno interrati entro tubo tipo 450 N ad una
profondità maggiore o uguale a 1 mt dal piano campagna. (…)
Attraversamenti e sottoservizi
Per quanto riguarda il percorso di entrambe le linee di connessione, che sono tra loro affiancate, questo si svilupperà tutto su strada pubblica asfaltata, percorrendo la SS 124. Come indicato negli elaborati grafici, lungo il percorso, non si rilevano interferenze con infrastrutture sotterranee. Si dovrà tener conto delle interferenze che si possono avere all’interno della cabina primaria, con le altre linee interrate presenti. (…) In ogni caso durante la fase di posa dei cavi MT saranno prese tutte le precauzioni possibili per non danneggiare i cavi stessi e le tubazioni dei sottoservizi limitrofi con particolare riferimento al raggio di curvatura, alla temperatura di posa ed alle sollecitazioni a trazione.
Cabina di consegna ente distribuzione
La cabina sarà composta da un vano misure ed un vano ente distributore (E‐DISTRIBUZIONE SpA), ed in quest’ultimo vano, il cui utilizzo sarà esclusivo di E‐DISTRIBUZIONE SpA fino a quando sarà attivo l’impianto ad esso collegato, verranno effettuati i collegamenti tramite le connessioni in antenna dalla cabina pimaria AT/MT “VIZZINI”.
Tale cabina è prevista per essere installata nelle situazioni di impianto in cui la rete di alimentazione è in cavo interrato. È provvista di una vasca di fondazione che consente il passaggio dei cavi MT, sopra la quale viene posizionato il box prefabbricato in c.a.v..
CONSIDERATO che il Proponente nello SIA (22PD_E_1) fornisce la seguente descrizione delle opere
funzionali all’impianto:
Livellamento del terreno
Il progetto prevede l’utilizzo di strutture retrofit quali elementi di ancoraggio al suolo delle strutture di sostegno dei moduli fotovoltaici. Nell’area occupata dal campo fotovoltaico non verrà effettuato alcun livellamento del terreno.
La permeabilità del sito è fortemente condizionata dal litotipo presente; essendo il litotipo dominante geologicamente costituito da Depositi di Palude ed essendo in quest'ultime presente la componente limosa argillosa, il deposito impermeabile può costituire un impedimento al deflusso idrico delle acque meteoriche di ruscellamento superficiale.
Vista le pendenze quasi nulle e viste le permeabilità dei litotipi in loco, si presuppone possa esistere un ristagno delle acque di precipitazione; pertanto saranno previste canalette drenanti, posizionate perpendicolarmente alla direzione di deflusso superficiale, il cui scopo è quello di raccogliere le acque di deflusso e regimarle, tramite apposita pendenza, verso aree di raccolta delle stesse ubicate (vasche di laminazione) in modo da non costituire rischio per le strutture esistenti;(…)
La canaletta antierosiva è costituita dall’accoppiamento di una geostuoia grimpante sul lato superiore, un
geotessile non tessuto intermedio e una pellicola impermeabile sul lato inferiore.
Fornita in rotoli di altezza 1,00‐2,00 metri.
La canaletta antierosiva viene utilizzata per una corretta regimazione ed un rapido allontanamento delle acque superficiali dalle zone in erosione, contribuisce sensibilmente a garantire il controllo efficace dell’erosione superficiale.
Si rimanda all’Elaborato PD_ELB_39_Opere di mitigazione del rischio idrogeologico che riporta la disposizione delle canalette drenanti opportunamente dimensionate e collocate in posizione ortogonale rispetto alle direzioni di deflusso superficiale, il cui scopo è quello di raccogliere le acque di deflusso e regimarle, tramite apposita pendenza, verso una vasca di laminazione il cui volume è stato dimensionato
secondo i criteri disposti dal X.X.X. x. 000/0000, xxxxxxx: “Aggiornamento criteri e metodi di applicazione
del principio di invarianza idraulica e idrologica”, nel rispetto del Principio di Invarianza Idraulica.
Nello specifico la vasca di laminazione dimensionata avrà complessivamente una superficie della pianta di invaso pari a 1.900 mq, con una altezza utile pari a 0,80 metri (Vedi Fig. 28).
Le acque raccolte nella vasca di laminazione saranno convogliate verso il sistema di raccolta e riuso per
l’alimentazione dell’impianto di irrigazione a goccia.
Ingressi e recinzione perimetrale dell’impianto
(…) La recinzione sarà costituita da una rete metallica quadrata elettrosaldata plastificata 75x50x2.5 mm, alta circa 2,50 m; tale rete è fissata a dei paletti di sostegno a T metallico, ancorati mediante un plinto di fondazione Rck20 di dimensioni 40x40x40 cm.
Per consentire il passaggio della fauna selvatica di piccola taglia, sarà prevista la realizzazione di varchi di cm 25 x 25 lungo il perimetro della recinzione del sito d’installazione a distanza di circa 25 m l’uno dall’altro ed un varco continuo in corrispondenza del cancello di ingresso.
Volumi edilizi
Le opere da realizzare consistono in:
- n°1 Cabina utente avente superficie pari a 11 mq;
- n°1 Cabina di Consegna (vano ENEL + vano misure) avente superficie pari a 17 mq;
- n°1 Cabina servizi ausiliari avente superficie pari a 10 mq;
- n°2 Cabine Inverter MV POWER STATION 2500, aventi ciascuna una superficie pari a 17 mq, per una superficie complessiva di 34 mq;
- n°2 Cabine per lo storage aventi ciascuna superficie pari a 17 mq, per una superficie complessiva pari a 34 mq;
Tutte le cabine sopra descritte saranno realizzate in box prefabbricato in cemento armato vibrato rispondente alle prescrizioni ENEL di riferimento (ENEL D.G. 2092 Edizione 3), complete di vasca di fondazione, di fori per il passaggio dei cavi elettrici e di basamento prefabbricato in c.a.v. (…)
Per la posa delle suddette cabine prefabbricate verrà eseguito uno scavo di profondità 50 cm, alla base del quale verranno posate le vasche di sottofondazione poggianti su una platea di fondazione in cemento armato gettato in opera,(…)
Ciascun basamento in c.a. ha dimensioni planimetriche 2.90 m x 6.11 m e spessore 0.20 m; è armato con
doppia rete elettrosaldata (inferiormente e superiormente) φ10 maglia 20x20 cm.
Sotto il basamento, è prevista la sostituzione del terreno sottostante per una profondità di 50 cm con misto
granulometrico avente caratteristiche idonee, rullato e costipato a regola d’arte.
Aree a verde
È prevista la realizzazione di aree a verde in cui impiantare essenze autoctone ed in particolare quelle tipiche della flora del sito.
Lungo tutto il perimetro saranno impiantate, per una larghezza pari a 7 m, essenze arboree autoctone, costituite da di alberi di ulivo (Olea Europea) e agrumi (Citrus), in modo da costituire una vera e propria cintura di verde.
La superficie che sarà destinata a verde è pari a 24.921 mq; tale fascia avrà la funzione di schermare
l’impianto riducendo l’impatto visivo e l’alterazione percettiva del paesaggio. (…)
Nello specifico, per la realizzazione della fascia mitigativa a verde, verranno impiantate specie arboree autoctone (Olea Europea) provenienti da vivai in possesso di licenza ai sensi dell’art. 4 del D. Lgs. 386/03 rilasciato da Comando Corpo forestale della Regione Siciliana e coerenti con il contesto pedo‐climatico, naturalistico e paesaggistico dell’area (Vedi Elaborato PD_ELB_29_Opere di mitigazione a verde e Piano di manutenzione interventi di mitigazione a verde).
Nelle parti interne al sito non direttamente occupate dal generatore fotovoltaico e dalle opere accessorie, il terreno sarà coltivato con colture compatibili con il microclima generato dal campo fotovoltaico; il progetto ha la finalità di riconvertire il suolo agricolo, in parte destinato a seminativo semplice ed arborato, ad un uso “Agrosolare”, mediante la produzione integrata di Energia Rinnovabile da fonte solare fotovoltaica e coltivazioni biologiche (Fotovoltaico 2.0), compatibili con la piena funzionalità dell’impianto.
Nello specifico la parte di suolo non direttamente interessata dal generatore fotovoltaico e dalle opere accessorie (...), avrà un’estensione pari a circa 12,2 ettari, che sarà in parte utilizzata per la realizzazione della fascia mitigativa a verde, di larghezza pari a 7 m (2,49 ettari) ed in parte per la coltivazione di colture tradizionali e biologiche compatibili con il microclima generato dal campo fotovoltaico (9,71 ettari).(…)
Viabilità
Il sito è servito da una strada comunale direttamente collegata alla S.P. n. 38.
La rete viaria esistente è idonea a servire il traffico indotto dalle attività di installazione, manutenzione e
smantellamento dell’impianto fotovoltaico.(…)
Allo scopo di minimizzare gli impatti indotti dal traffico degli automezzi di cantiere, saranno adoperate tutte le precauzioni necessarie per arrecare il minor disagio sull’ambiente; è prevista l’attuazione di interventi di mitigazione di tipo preventivo, che consentiranno di ridurre al minimo le interferenze con la qualità dell’aria. Il progetto prevede la realizzazione di una viabilità interna al sito, che consentirà la movimentazione dei mezzi durante le varie fasi di installazione e dismissione dell’impianto e di manutenzione ordinaria e straordinaria in fase di esercizio (…)
Le strade ed il piazzale saranno realizzati in terra battuta seguendo l’andamento topografico del sito, effettuando dapprima uno scavo per asportare un idoneo spessore di terreno vegetale di circa 20 cm di terreno e posando successivamente idoneo materiale portante. Le strade avranno uno sviluppo complessivo di 19.870 mq per una larghezza variabile da 3,0 m a 3,5 m.
Illuminazione dell’area
L’area sarà illuminata solo in prossimità dell’ingresso, del locale di servizio e sull’intero perimetro del lotto
saranno installati gli impianti ausiliari di illuminazione perimetrale e di videosorveglianza a infrarossi. L’impianto di illuminazione sarà utilizzato solo allo scopo di agevolare le movimentazioni interne all’impianto ovvero solo in caso di necessità per interventi sul sistema di allarme o per consentire agli operatori della vigilanza un rapido intervento durante le ronde oppure solo in caso di manutenzioni programmate sugli impianti. L’illuminazione si attiverà mediante sensori tarati per percepire movimenti di entità significativa.
CONSIDERATO che nello SIA (22PD_E_1) il Proponente descrive la fase di cantiere e le relative misure di mitigazione e compensazione previste ed in particolare riporta che: La durata stimata dei lavori è di circa 120/150 giornate lavorative.
La durata dell’attività è stabilita per un periodo pari a 25/30 anni, prorogabile fino alla vita utile dell’impianto; la durata di vita utile dell’impianto si potrà estendere in seguito ad ammodernamenti tecnologici (revamping).
La dismissione avrà inizio entro due settimane dalla cessazione dell’attività e durerà circa tre mesi, nel
rispetto di un Piano Generale di Dismissione. (…)
Protezione e minimizzazione degli impatti sulle componenti biotiche:
All’interno del cantiere sia i fabbricati di servizio che le aree destinate allo stoccaggio di materiali o alla sosta dei mezzi operativi saranno localizzati tenendo conto della vegetazione presente, minimizzando in tal modo interferenze con formazioni arboree ‐ arbustive.
Il terreno vegetale rimosso per la preparazione del cantiere e per l’installazione dell’impianto fotovoltaico sarà accantonato temporaneamente all’interno del cantiere, in una zona lontana dal transito dei veicoli, per il suo successivo reimpiego; i volumi di terra asportati per la realizzazione delle canalette saranno piuttosto ridotti al fine di non danneggiarne le caratteristiche strutturali e di fertilità del terreno.
Ad opere ultimate, le aree verranno completamente ripulite con l’asportazione ed il trasporto a discariche autorizzate dei rifiuti e degli scarti di lavorazione; il terreno vegetale, precedentemente accantonato, sarà sistemato nell’area, ricostruendo la morfologia dei luoghi preesistente al processo di cantierizzazione.
Infine le aree di cantiere, così bonificate e ripristinate verranno riconvertite alla vocazione originaria.
Tutela delle acque superficiali e sotterranee:
L’intervento in oggetto non determina scarichi liquidi; tuttavia, durante la fase di cantiere, potrebbe essere
osservata la presenza di solidi in sospensione.
Viabilità e macchine semoventi:
Per quanto riguarda gli automezzi utilizzati per il trasporto dei materiali saranno adoperate tutte le
precauzioni necessarie per arrecare il minor disagio sull’ambiente.
Allo scopo di minimizzare gli impatti indotti dal traffico degli automezzi di cantiere, si possono prevedere una serie di interventi di mitigazione, di tipo preventivo, che consentano di ridurre al minimo le interferenze con il traffico locale e con il livello di qualità dell’aria.
Mitigazione degli impatti acustici, atmosferici e vibrazionali:
Nella fase di installazione dell’impianto fotovoltaico e più specificatamente nelle operazioni di scavo per la realizzazione delle canalette ove verrà effettuata la posa ed il collegamento dei cavi di alimentazione, nonché nelle operazioni di infissione nel terreno delle strutture “retrofit” per l’ancoraggio delle strutture di sostegno dei moduli fotovoltaici, si potranno produrre rumori e vibrazioni meccaniche.
Potenziali fonti di impatto acustico sono, infatti, gli escavatori, le betoniere, le pale meccaniche e le apparecchiature elettriche (trapani), presenti nel cantiere.
Al fine di ridurre al minimo tali impatti, verrà attentamente definito il layout del cantiere, tenendo conto del posizionamento delle fonti di emissioni acustiche impattanti rispetto ai ricettori potenziali; si prevede inoltre di adottare impianti e mezzi d’opera silenziati.
I limiti e le soglie di accettabilità delle vibrazioni sono definiti nelle norme internazionale ISO DIS 2636/2 del 1985.
L’impresa appaltatrice effettuerà una valutazione delle emissioni di rumore e delle vibrazioni prodotte dall’impiego dei macchinari di lavorazione, al fine di identificare i lavoratori, gli ambienti di lavoro e le attività a rischio e di adottare misure e mezzi per la prevenzione e protezione collettiva e individuale.(…)
Inquinamento ed emissione di polveri:
I materiali di scarto e quant’altro proveniente dalle lavorazioni, saranno condotti in discariche autorizzate
(…) Al fine di contenere la dispersione di polveri ed inquinanti in atmosfera, verranno adottati alcuni accorgimenti in fase di lavorazione quale: l’umidificazione anticipata degli inerti, bagnatura controllata dei cumuli di terra, delle strade di servizio e delle piste, in prossimità delle aree di cantiere in collegamento fra la viabilità principale ed i cantieri, l’impiego di mezzi a norma per la riduzione di emissioni inquinanti; definizione delle alternative di percorso che permettano di diluire il traffico indotto dal cantiere, al fine di non creare intasamenti e rallentamenti al traffico veicolare locale, che potrebbe incrementare l’emissione di inquinanti in atmosfera;
Gli impianti di betonaggio saranno provvisti di schermature ed accorgimenti tecnici atti ad evitare, durante le operazioni di alimentazione, di carico e di preparazione dell’impasto e di trasferimento alle autobetoniere, qualsiasi fuoriuscita di polvere; detti accorgimenti avranno incidenza positiva anche sul contenimento del rumore.
Misure di protezione per suolo e sottosuolo e ambiente idrico in fase di cantiere:
La possibilità di inquinamento dei corpi idrici e del suolo deve essere prevenuta da parte dell’Impresa appaltatrice tramite apposite procedure che comprendono la scelta di materiali idonei e sicuri, la definizione di metodi di lavoro tali da prevenire la diffusione nell’ambiente di sostanze inquinanti, la delimitazione con barriere di protezione delle aree dove si svolgono determinate lavorazioni, la definizione di interventi di bonifica per tutte le sostanze impiegate nel cantiere, la formazione e l’informazione dei lavoratori sulle modalità di corretto utilizzo delle varie sostanze.
Modalità di stoccaggio temporaneo dei rifiuti:
Ai sensi del D. Lgs. n. 22/1997, modificato dal D. Lgs. n. 389/1997, l’impresa appaltatrice potrà costituire, all’interno dell’area di cantiere depositi temporanei di rifiuti a condizione che periodicamente siano raccolti ed avviati alle attività di recupero e smaltimento; il deposito temporaneo deve essere eseguito per tipi omogenei (i rifiuti misti derivanti da attività di demolizione e costruzione costituiscono un’unica categoria) e nel rispetto delle relative norme.(…)
In cantiere si provvederà alla predisposizione, in vari punti, di una vasca di contenimento ove collocare i contenitori dei rifiuti; tale vasca dovrà risultare sufficientemente profonda e compartimentata al suo interno in modo da formare zone tra loro separate per la sistemazione dei vari contenitori di rifiuti liquidi ed evitare conseguentemente, in caso di fuoriuscita accidentale del contenuto, che vengano a contatto diverse tipologie di rifiuto. Dovrà inoltre essere esposto un cartello segnaletico presso ogni vasca di contenimento sul quale riportare le informazioni relative alla tipologia del rifiuto, al relativo rischio (frasi R) ed i consigli di prudenza (frasi S).
Dopodiché si disporrà alla localizzazione di un’area del cantiere ove ubicare il punto di stoccaggio temporaneo; si costituirà pertanto una zona attrezzata, idonea alla tipologia dei rifiuti presenti, per effettuare nel punto di stoccaggio temporaneo, in condizioni di massima sicurezza il versamento dei rifiuti nei contenitori appropriati. All’esterno di tale area sarà disposta un’idonea segnaletica da cui risulti che l’area è adibita a deposito rifiuti.
I rifiuti saranno gestiti in accordo alla normativa vigente, mediante compilazione degli adempimenti documentali necessari (Formulario identificativo dei rifiuti, Registro di Carico Scarico) e Schede SISTRI (Registro cronologico e schede movimentazione) in caso di rifiuto pericoloso.
Il trasporto del rifiuto sarà inoltre accompagnato dal relativo certificato analitico contenente tutte le informazioni necessarie a caratterizzare il rifiuto stesso.
Scavi per fondazioni:
Le opere di scavo all’interno del cantiere sono esclusivamente relative alla posa in opera delle strutture di fondazione delle opere civili ed alla realizzazione delle canalette su cui saranno posizionati i cavi di alimentazione del campo fotovoltaico.
Data la modesta profondità degli scavi, le sovrappressioni neutre dell’acqua interstiziale indotte dagli scavi saranno modeste e non modificheranno in alcun modo le caratteristiche dei moti di filtrazione delle acque sotterranee e di percolazione delle acque superficiali nello scavo; verrà pertanto mantenuto pressoché costante il regime idrico superficiale e sotterraneo presente nel terreno prima dell’esecuzione degli scavi.
Terre e rocce da scavo:
(…)Qualora durante l’esecuzione dei lavori si rendesse necessario il trasporto e la movimentazione delle terre, si dovrà prevedere all’interno dell’area di cantiere, una zona di accantonamento temporaneo del materiale, dimensionata planimetricamente con una capacità ricettiva tale da garantire l’approvvigionamento degli inerti per diversi giorni, evitando in tal modo la necessità di effettuare il trasporto a discarica.
I lavori di movimento terra comprendono attività di scotico, scavo, stoccaggio, spostamento di vari materiali; tali attività possono generare fenomeni di inquinamento di diverso grado, in funzione dell’ubicazione del sito. In generale tali attività possono generare il sollevamento di polveri, che, trasportate dal vento, possono ricadere nei corsi d’acqua, la contaminazione delle acque superficiali da particelle sospese per dilavamento dei terreni da parte delle acque di pioggia.
Al fine di prevenire tali problemi occorre mettere in atto adeguate procedure, tra cui la schermatura dei cumuli di terra con rete in materiale plastico al fine di prevenire la dispersione di polveri; quando si realizzano dei cumuli di terreno (in particolare il terreno vegetale derivato dalle attività di scotico), questi devono essere contornati da un fosso di guardia.
Si prevede di poter privilegiare il riutilizzo del terreno tal quale in situ, prevedendo, per eventuali volumi eccedenti, il conferimento esterno presso impianti di recupero/smaltimento rifiuti, autorizzati.(…) L’eventuale utilizzazione delle terre e rocce da scavo per i successivi rinterri in loco può avvenire previa caratterizzazione degli stessi e, nel caso di produzione di materiali di scavo superiori ai seimila metri cubi, previa definizione ed approvazione da parte dell’Autorità competente di un Piano di utilizzo.(…)
Le procedure di campionamento dei terreni da sottoporre a caratterizzazione ambientale verranno in fase di progettazione esecutiva nel rispetto di quanto previsto dall’Allegato 2 del D.P.R. 13 giugno 2017, n. 120 e sulla base delle dimensioni e della forma dell’area di intervento, prevedendo un numero di punti di indagine minimi (non inferiore a tre) e tipologie di indagini specifiche in base alle caratteristiche dello scavo e stabilendo i numeri minimi di campioni di terreno da sottoporre alla caratterizzazione chimico-fisica di laboratorio, da valutarsi sulla profondità di scavo previsto.
Per quanto riguarda la documentazione relativa al trasporto delle terre e rocce da scavo qualificate come sottoprodotti si farà riferimento all’allegato 7 del D.P.R. 13 giugno 2017, n. 120 compilato per ogni automezzo che trasporta tali materiali al di fuori del sito di produzione.
Misure di protezione delle alberature in fase di cantiere:
In corrispondenza di tutte le aree di cantiere e di lavorazione ove sono presenti alberature che non debbano essere estirpate, verranno attuati opportuni interventi di protezione dei fusti e delle radici in modo tale da impedire danneggiamenti da parte delle macchine.
Verranno inoltre eseguite le principali operazioni di manutenzione, quali la potatura e la conservazione delle specie botaniche presenti, da effettuarsi con idonei attrezzi meccanici quali potasiepi, forbici, etc.
Procedure di precauzione per i processi di ruscellamento ed infiltrazione:
L’area ove verrà ubicato il cantiere si trova all’interno del Bacino Idrografico del Fiume Acate Dirillo (078); dall’analisi del Piano di Assetto Idrogeologico condotta nel Quadro di Riferimento Programmatico, il sito non ricade all’interno di aree a rischio dissesto o con pericolosità geomorfologica ed altresì in aree a rischio idraulico e/o con pericolosità idraulica per fenomeni di esondazione.
Nel paragrafo b2 sono state descritte le opere previste per la corretta regimazione ed un rapido allontanamento delle acque superficiali dalle zone in erosione, contribuisce sensibilmente a garantire il controllo efficace dell’erosione superficiale.
Misure per la riduzione del rischio elettrico in fase di cantiere:
Per ciascuno dei principali fattori di rischio connessi alla realizzazione dell’impianto elettrico, vengono di seguito elencati le misure mitigative per la prevenzione e la riduzione del rischio elettrico che dovranno essere sviluppate dalla stessa impresa appaltatrice nell’ambito della redazione del Piano Operativo di Sicurezza.(…)
Fabbisogno di materiali, risorse ed energia, bilancio di materia
La richiesta di risorse, materiali ed energia per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico in progetto è limitata esclusivamente alla realizzazione delle opere civili a servizio dell’impianto fotovoltaico (calcestruzzo, acciaio, inerti, etc) ed alla fase di produzione dei moduli fotovoltaici (silicio, vetro, alluminio) e delle relative strutture di sostegno (acciaio e alluminio costituente le strutture di sostegno dei moduli fotovoltaici).
Complessivamente il progetto non determina emissioni in atmosfera, ad eccezione di quelle causate dai mezzi necessari per il trasporto dei materiali e l’esecuzione dei lavori; non determina altresì scarichi liquidi, mentre la produzione dei materiali di scarto e di rifiuti è limitata esclusivamente alla fase di cantiere soprattutto per la costruzione delle opere civili; le emissioni di rumore e le vibrazioni prodotte dall’impiego dei macchinari (autogrù, escavatori, betoniera, utensili elettrici, carrelli elevatori, etc.), sono limitate alla sola fase di cantiere, durante il quale potranno essere sollevate polveri.(…)
Per ciò che concerne il fabbisogno idrico, l’analisi condotta nel progetto ha consentito di effettuare le seguenti
valutazioni:
Durante la Fase di Cantiere saranno riscontrabili prelievi idrici collegati essenzialmente a:
- necessità del cantiere (umidificazione delle aree di cantiere al fine di limitare le emissioni di polveri, lavorazioni, etc.);
- uso civile, per soddisfare le esigenze del personale di cantiere.
L’approvvigionamento idrico verrà effettuato mediante autobotte e mediante la realizzazione di un sistema di accumulo che possa consentire la corretta gestione; non sono previsti prelievi diretti da acque superficiali o da pozzi per le attività di realizzazione delle opere.
Mentre per le lavorazioni, la qualità dell’acqua fornita deve rispecchiare requisiti chimico fisici in modo da non alterare il comportamento di alcuni materiali (es. assenza Sali – torbidità massima 1‐2 g/l, eccezionalmente 2‐5 g/l) la fornitura di acqua ai lavoratori deve prevedere il rispetto degli standard di potabilità per consumo giornaliero pro capite.
Considerata la durata complessiva del cantiere prevista in 4 mesi, si stima un fabbisogno idrico di circa
35.000 – 40.000 litri di acqua.
Durante la fase di cantiere i reflui di tipo civile saranno gestiti mediante WC chimici (acque nere) e serbatoi di accumulo (acque bianche e acque grigie) installati presso l’area di cantiere e trattati come rifiuto grazie ad interventi periodici di prelievo e smaltimento ad opera di ditte specializzate.
Le acque meteoriche incidenti sulle aree del cantiere a terra potranno drenare naturalmente.
L’area di cantiere sarà comunque dotata di opportune canalizzazioni per regimentare le acque meteoriche in
caso di eventi di pioggia intensi.
Durante la Fase di Esercizio ci sarà un consumo idrico legato a:
- Manutenzione delle alberature: impiantate nella fascia perimetrale di mitigazione: per il periodo necessario
all’attecchimento delle piante si stima un consumo idrico pari a 10.000 litri a settimana. L’approvvigionamento di tale riserva d’acqua avverrà mediante la realizzazione di un impianto idrico, costituito da un sistema di accumulo, costituito da n. 4 serbatoi fuori terra aventi capacità 10.000 litri, da un impianto autoclave e da una rete di distribuzione interna al sito costituita da un impianto di irrigazione a goccia.
L’approvvigionamento idrico avverrà tramite trasporto d’acqua con autocisterne autorizzate, ai sensi delle
normative igienico sanitarie vigenti.
È prevista la realizzazione di un impianto di raccolta delle acque meteoriche al fine del riutilizzo delle stesse per l’alimentazione esclusiva dell’impianto di irrigazione; tale impianto prevede il convogliamento delle acque piovane tramite pozzetti e tubazioni, in una apposita vasca di raccolta, di capacità tale da contenere tutta la quantità di acque meteoriche risultante dai primi 5 mm di pioggia caduta sulla superficie scolante di pertinenza dell’impianto.
Il sistema di raccolta è composto da converse, canali di gronda, bocchettoni, pluviali, pozzetti di drenaggio, caditoie, tubazioni di raccordo e vasca di raccolta; l’acqua piovana captata dai moduli fotovoltaici sarà raccolta da grondaie e pluviali in rame di diametro 80 mm e verrà successivamente mandata con idonea tubazione interrata nella vasca di raccolta istallata nei pressi dell’area destinata per l’impianto idrico.
- Attività di pulizia dei pannelli: si stimano consumi di acqua demineralizzata non superiori a complessivi
20.000 litri anno considerando un solo lavaggio moduli; l’approvvigionamento di tale riserva d’acqua avverrà dalle Ditte di O&M che effettueranno la manutenzione dell’impianto fotovoltaico.
Durante la Fase di Dismissione il fabbisogno idrico sarà essenzialmente riconducibile a quello previsto per la fase di cantiere.
CONSIDERATO che nello SIA (22PD_E_1) il Proponente descrive la fase esecutiva e le relative misure di mitigazione e compensazione previste ed in particolare riporta che: L’impatto dell’impianto con l’ambiente circostante verrà mitigato con la piantumazione di fasce verdi arboree per una fascia di larghezza pari a 7 m, perimetrale al sito d’installazione per una superficie complessiva a verde pari a circa 24.921mq.(…)
Gli interventi di ripristino e di sistemazione a verde
(…) Il progetto prevede l’attuazione di Misure di Mitigazione e Compensazione Ambientale consistenti nella piantumazione, nella fascia perimetrale del sito, per una larghezza pari a 7 m, di alberi di ulivo (Olea Europea) adulto, per una superficie a verde complessiva pari a circa 24.921 mq; nello specifico il progetto prevede la piantumazione di n. 328 specie di ulivi (Olea Europea) di altezza ml 1.80 e diametro cm 6‐8, con un sesto d’impianto 5 x 6 m; verranno impiantate specie arboree autoctone (Olea Europea) provenienti da vivai in possesso di licenza ai sensi dell’art. 4 del D. Lgs. 386/03 rilasciato da Comando Corpo forestale della Regione Siciliana e coerenti con il contesto pedo‐climatico, naturalistico e paesaggistico dell’area.
L’attuazione di tale intervento mitigativo contribuirà in maniera significativa ad aumentare il numero di esemplari all’interno del sito e consentirà di schermare opportunamente l’impianto fotovoltaico, riducendone l’impatto visivo e garantendo un’idonea schermatura visiva dell’impianto ed il corretto inserimento paesaggistico dell’opera (…)
Tipologia e localizzazione degli interventi di mitigazione a verde
(…) Il progetto prevede in particolare la piantumazione, lungo la fascia perimetrale avente larghezza pari a 7 m, di specie arboree autoctone, in accordo con le caratteristiche vegetali dell’area in studio disposti a quinconce con un sesto 5x6; questo intervento garantirà un adeguato inserimento territoriale e paesaggistico dell’opera, grazie all’effetto di schermatura dell’impianto che ne ridurrà l’impatto visivo; nelle parti interne al sito non direttamente occupate dal generatore fotovoltaico il terreno sarà coltivato con colture compatibili con il microclima generato dal campo fotovoltaico (…)
Il progetto prevede l’implementazione di un impianto di irrigazione a goccia che garantirà il corretto
attecchimento delle specie arboree di nuovo impianto.
L’approvvigionamento idrico verrà effettuato mediante autobotte e mediante la realizzazione di un sistema di accumulo e di raccolta e riuso delle acque meteoriche che possa consentire la corretta gestione dell’impianto fotovoltaico nelle fasi di costruzione, esercizio e dismissione; non sono previsti prelievi diretti da acque superficiali o da pozzi per le attività di realizzazione delle opere; in particolare per la manutenzione delle alberature impiantate nella fascia perimetrale di mitigazione durante il periodo necessario all’attecchimento delle piante si stima un consumo idrico pari a 10.000 litri a settimana.
L’approvvigionamento di tale riserva d’acqua avverrà mediante la realizzazione di un impianto idrico, costituito da un sistema di accumulo, costituito da n. 4 serbatoi di accumulo fuori terra aventi capacità 10.000 litri ciascuno, da un impianto autoclave e da una rete di distribuzione interna al sito costituita da un impianto di irrigazione a goccia.(…)
La Società proponente il progetto ha sottoscritto un accordo di collaborazione con l’Azienda Agraria Didattico ‐ Sperimentali dell’Università degli Studi della Tuscia al fine di valutare la possibile “Integrazione dell’energia solare con l’attività agricola”; a tal fine si è dato incarico al Consorzio CoRISSIA (ente di diritto pubblico fondato nel dicembre 2001 ai sensi dell’art. 5 della Legge Regionale 88/1982, in collaborazione con l’Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste che ne ha promosso la costituzione), di effettuare un sopralluogo sul terreno su cui insisterà questo progetto fotovoltaico ed analizzarne le caratteristiche agronomiche. (…)
Scelta delle specie
(…)Verrà assicurato l’utilizzo di specie autoctone e tipiche dei singoli habitat, nonché l’adozione delle opportune tecniche di messa a dimora e di manutenzione. (…)
L'area è caratterizzata principalmente dalla presenza di formazioni erbose naturali e seminaturali, caratterizzate dalla presenza di specie erbacee ed infestanti; (…) all’interno del sito d’installazione dell’impianto fotovoltaico non sono state censite all’interno del sito d’installazione dell’impianto fotovoltaico alcun tipo di specie arboree. (…)
Cure colturali e manutenzione
Manutenzione del manto erboso
(…)Il primo sfalcio va eseguito al massimo dopo 30 giorni dalla semina e comunque appena l’erba raggiunge un’altezza di 5‐6 cm. Successivamente gli sfalci vanno effettuati ad intervalli che variano a seconda dell’accrescimento delle essenze, che non devono superare l’altezza di 12‐15 cm.
La tosatura va eseguita con macchine tosatrici‐pacciamatrici (con tassativa esclusione di tosaerba ad elica ruotante o quelle a barra falciante usate in agricoltura), al fine di avvenire ad una minuta triturazione dei prodotti della tosatura in modo che i residui vengano incorporati al manto erboso nel giro di 2‐3 giorni.
I tagli andranno sempre eseguiti con erba asciutta, in modo da contenere lo sviluppo di agenti patogeni.
la frequenza dello sfalcio sarà tale da mantenere sempre l’erba ad un’altezza inferiore ai 12 cm. Il periodo degli sfalci interessa i mesi da aprile ad ottobre.(…)
Manutenzione della vegetazione arborea
Le potature di allevamento iniziano al momento del trapianto e proseguono fino al secondo anno.
La prima, che è una potatura di semplice pulizia di rami secchi e danneggiati, va eseguita al momento del trapianto.
Le potature successive vanno invece eseguite ad attecchimento avvenuto,(…)
Per i primi due anni si prevede il controllo della legatura al tutore ed eventuale ripristino della verticalità delle piante, nonché l’allentamento della protezione alla base del tronco per assecondare la crescita del fusto. È opportuno un periodico controllo delle manifestazioni patologiche sugli alberi, provvedendo alla tempestiva eliminazione del fenomeno patogeno, onde evitare la diffusione.
Le alberature saranno minute di impianto di irrigazione automatico.
Al primo impiego dopo la stagione invernale, l’impianto deve essere completamente verificato ed in particolare l’otturazione degli ugelli ed il funzionamento e tenuta delle elettrovalvole. (…)
CONSIDERATO che nello SIA (22PD_E_1) il Proponente descrive la fase dismissione e le relative misure di mitigazione e compensazione previste ed in particolare riporta che:
(…) Uno dei principali indirizzi progettuali è ovviamente mirato al ripristino della situazione ante operam
delle aree occupate dall’impianto.
Gli interventi che possono essere messi in atto per ripristinare lo stato dei luoghi ante operam comportano una fase di rimodellamento morfologico, con la ricomposizione del continuum naturale e la restituzione delle aree dismesse all’uso preesistente all’intervento.
In tutti i casi in cui l’area ripristinata venga restituita alla sua destinazione d’uso originaria, si procederà inizialmente al rimodellamento ed alla stesura dello strato di suolo humico, per poi procedere ad interventi di inerbimento.
Il materiale di scotico asportato ed accumulato in fase di realizzazione delle nuove opere e di installazione del cantiere, eventualmente integrato da terreno vegetale di altra provenienza, dovrà essere steso sopra il materiale di riempimento. (…)
Successivamente il terreno vegetale verrà posto in opera, per uno spessore diverso a seconda se il ripristino riguarda aree agricole (la potenza del suolo deve essere dell’ordine di 20‐30 cm) o naturali (in questo caso gli spessori sono minori, dell’ordine di 15‐20 cm), avendo cura di distribuirlo in maniera uniforme su tutta la superficie interessata dall’intervento e di frantumare eventuali zolle.
VALUTATO che la fascia di mitigazione debba essere realizzata prima della messa in esercizio dei pannelli fotovoltaici.
VALUTATO che in relazione alla raccolta delle acque piovane evidenziata nel PII, il Proponente ha rappresentato le azioni progettuali previste.
4. QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
CONSIDERATO che il Proponente ha rappresentato nello SIA (22PD_E_1) gli elementi conoscitivi per la valutazione dell’impatto ambientale del progetto in esame, fornendo una descrizione delle seguenti componenti ambientali interessate dall’intervento.
ATMOSFERA
CONSIDERATO che nello SIA il Proponente analizza come segue tale componente ambientale, considerando lo stato ante operam:
Aria
Il territorio in esame non presenta punti di monitoraggio in continuo della qualità dell’aria.
Le indicazioni che si possono trarre sono simili a quelle esposte per l’analisi su area vasta e si possono ricavare dall’uso attuale del territorio.
Le principali fonti di rilascio di inquinanti atmosferici, considerando il contesto in cui è ubicata l’area in studio, sono quelle derivanti dalle attività agricole: le fonti di emissioni sono pertanto collegate alle pratiche agricole che hanno carattere periodico in relazione alla modalità ed ai tempi di esecuzione dei singoli interventi agronomici.
A livello locale le caratteristiche dell’aria non presentano particolari condizioni per le quali si rende necessario un’analisi delle sue componenti negli ambiti interessati, ad eccezione degli “odori” derivanti dalle serre nei periodi di fertilizzazione; nelle immediate vicinanze dell’area in studio non si riscontrano fonti d’inquinamento chimico fisico significativo.
Clima
(…) Il territorio in esame ricade all’interno dell’Area territoriale del Bacino Idrografico del Fiume Acate
Dirillo (078).
Da un punto di vista climatico, secondo la classificazione di De Martonne la parte orientale del bacino
presenta un clima temperato caldo mentre le restanti zone un clima semiarido.(…)
I caratteri pluviometrici delineano un clima di tipo temperato- mediterraneo, caratterizzato da precipitazioni concentrate nel periodo autunnale - invernale e quasi assenti in quello estivo.
Gli elementi climatici esaminati influiscono direttamente sul regime delle acque sotterranee e, essendo le piogge concentrate in pochi mesi, assumono particolare interesse i fenomeni di ruscellamento superficiale, di infiltrazione e di evaporazione.
L’evaporazione, che è sempre modesta nei mesi freddi e nelle zone di affioramento dei termini litoidi di natura calcareo-calcareo marnosa, lo è anche nei mesi caldi, a causa dell’elevata permeabilità di tali litotipi (per fessurazione e/o per porosità nella coltre d’alterazione) che favorisce notevolmente l’infiltrazione delle acque ruscellanti.
Si evince, dunque, che la ricarica degli acquiferi dell’area in esame avviene sostanzialmente nel periodo piovoso e che, pur non mancando saltuari eventi piovosi negli altri mesi dell’anno, durante l’estate, caratterizzata generalmente da lunghi periodi di siccità ed elevate temperature, si verificano condizioni di deficit di umidità negli strati più superficiali del terreno per la mancanza di risalita di acqua per capillarità.(…)
Umidità
(…) prendendo in considerazione il pluvio fattore di Lang (R), si riscontra un clima tipo semiarido; l’Indice di aridità di Martonne (Ia), il clima della zona oggetto del nostro studio è prevalentemente temperato caldo; mentre con riferimento al Quoziente pluviometrico di Emberger (Q) il clima della zona risulta Subumido e all’Indice globale di umidità di Xxxxxxxxxxxx (Im) il clima risulta semiarido.
Temperatura
(…) La temperatura media annua registrata dalla stazione termometrica di Lentini è di 18,7 °C.
CONSIDERATO che per quanto riguarda l’Aria, il Proponente nello SIA (22PD_E_1) al capitolo D3 –
DESCRIZIONE DEI PROBABILI IMPATTI RILEVANTI E DELLE MISURE PREVISTE PER MITIGARLI
afferma che: Gli effetti sulla componente aria sono evidentemente di natura reversibile e limitati alla sola fase di cantiere, con intensità variabile nel periodo, maggiori nella fase iniziale e sempre più limitati nella fase finale del cantiere. (…)
Per ridurre le emissioni prodotte dai mezzi e dalle attrezzature di cantiere si adopereranno le seguenti misure:
- Sarà contenuto l’utilizzo dei mezzi di cantiere evitando che detti mezzi rimangano accesi quando non utilizzati;
- verranno utilizzati macchinari rispondenti alle normative, dotate di tutti gli accorgimenti per limitare il rumore e le emissioni in atmosfera;
- i mezzi saranno tenuti in perfetto stato di manutenzione.
Per limitare la produzione e la dispersione diffusa e puntuale di polveri dovute alle opere di scavo, movimentazione di inerti e dall'esercizio di impianti fissi saranno previsti:
- sistemi di abbattimento delle polveri in corrispondenza di sfiati di serbatoi e miscelatori durante le fasi di carico, scarico e lavorazione;
- l’umidificazione dei depositi temporanei di terre ed inerti e delle piste di cantiere temporanee;
- sistemi di copertura con teloni dei cassoni durante il trasporto di inerti.
Dato il numero limitato di mezzi pesanti coinvolti durante la cantierizzazione, si può ritenere l’impatto in fase di cantiere temporaneo e non significativo, considerando che le attività si svolgeranno solo in periodo diurno e in orari definiti dalla normativa vigente.
Inoltre data la modesta entità degli scavi e dei rinterri, che saranno limitati solo a quelli necessari per la realizzazione dei basamenti in c.a.v. delle cabine elettriche (cabine inverter, cabine quadri di campo, cabina di consegna, locale tecnico, etc) ed agli scavi a sezione ristretta per la realizzazione dei cavidotti interrati, la produzione e la dispersione diffusa e puntuale di polveri, sarà ridotta e circoscritta alle relative fasi di lavorazione.
CONSIDERATO che per quanto riguarda il Clima, il Proponente nello SIA (22PD_E_1) al capitolo D3 –
DESCRIZIONE DEI PROBABILI IMPATTI RILEVANTI E DELLE MISURE PREVISTE PER MITIGARLI
afferma che: La componente clima non subisce alterazioni, né durante la fase di cantiere né durante la fase di
dismissione dell’impianto fotovoltaico.
Durante la fase di funzionamento, si genera nell’intorno del generatore fotovoltaico un campo termico che nelle ore centrali dei momenti più caldi dell’anno, può arrivare anche temperature dell’ordine di 70°C; tali temperature limite sono puntuali e solitamente si misurano soltanto sulla superficie superiore dei moduli fotovoltaici in quanto, nella parte sottostante ai moduli, verrà favorita la circolazione naturale dell’aria, che manterrà le temperature di poco superiori ai valori massimi di temperatura presenti nelle zone circostanti al campo fotovoltaico.(…)
Nonostante quanto detto sopra, è impossibile negare che nella zona dell’impianto si crea una leggera modifica
del microclima ed il riscaldamento dell’aria.(…)
L’azione da adottare per questa componente consiste nel garantire una sufficiente circolazione d’aria al di sotto dei pannelli per semplice circolazione d’aria o per moto convettivo; tale surriscaldamento non causa particolari modificazioni ambientali.
In ogni caso, onde evitare l’autocombustione dello strato vegetativo superficiale sottostante il campo fotovoltaico potrà essere prevista la stesura di una membrana sintetica che impedisce la crescita di vegetazione, assicurando la completa assenza di presenze erbacee su tutta la superficie interessata dall’impianto.
RILEVATO e VALUTATO che il Proponente si contraddice allorché propone la stesura di una membrana sintetica che impedisce la crescita di vegetazione, considerato che nella Relazione agronomica integrativa – Piano agrosolare (31PD_E_1 ) fa presente che: Per la coltivazione saranno utilizzati gli spazi tra le strutture porta modulo e gli spazi liberi tranne le strade e le fasce perimetrali. (…)
Proprio sotto i tracker, per circa 50 - 80 centimetri, si è stabilito di coltivare colture che non necessitano di pratiche meccanizzate e quindi colture di tipo officinale (specie locali tipo origano e timo) che hanno pure un alto valore ecologico essendo molto ricercate dalle api e che non necessitano di interventi fitosanitari e di concimazioni di origine sintetica.
AMBIENTE IDRICO
CONSIDERATO che nello SIA il Proponente analizza come segue tale componente ambientale, considerando lo stato ante operam e le misure previste:
Acque superficiali
Secondo la classificazione del Piano di Tutela delle Acque della Sicilia, l’area ricade nel bacino idrografico (R 19078) denominato “ACATE E BACINI MINORI TRA GELA E ACATE”: tale bacino per il Piano di Tutela delle Acque è definito “primario” in quanto sia i corpi idrici superficiali che quelli sotterranei possiedono le caratteristiche di estensione, portata, vulnerabilità etc.(…)
Nell’area in studio non sono presenti corsi d’acqua superficiali.
La morfologia del sito si presenta generalmente tabulare;(…) l'intero progetto, compresa la parte delle linee
interrate ed aeree, interessa terreni le cui pendenze sono sotto i 10°.
Non si riscontrano linee evidenti di compluvio all’interno del terreno né solchi di erosione concentrata. L’intera area risulta soggetta a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. n. 3267/1923.
La permeabilità del sito è fortemente condizionata dal litotipo presente; essendo il litotipo dominante geologicamente costituito da Depositi di Palude ed essendo in quest'ultime presente la componente limosa- argillosa, il deposito impermeabile può costituire un impedimento al deflusso idrico delle acque meteoriche di ruscellamento superficiale.
Vista le pendenze quasi nulle e viste le permeabilità dei litotipi in loco, si presuppone possa esistere un ristagno delle acque di precipitazione; pertanto saranno previste canalette drenanti, posizionate perpendicolarmente alla direzione di deflusso superficiale, il cui scopo è quello di raccogliere le acque di deflusso e regimarle, tramite apposita pendenza, verso aree di raccolta delle stesse ubicate (vasche di laminazione) in modo da non costituire rischio per le strutture esistenti;(…)
La canaletta antierosiva e costituita dall’accoppiamento di una geostuoia grimpante sul lato superiore, un geotessile non tessuto intermedio e una pellicola impermeabile sul lato inferiore. Fornita in rotoli di altezza m. 1,00-2,00.
La canaletta antierosiva viene utilizzata per una corretta regimazione ed un rapido allontanamento delle acque superficiali dalle zone in erosione, contribuisce sensibilmente a garantire il controllo efficace dell’erosione superficiale.(…)
Acque sotterranee
(…) È evidente come la permeabilità del sito sia fortemente condizionata dal litotipo presente; essendo il litotipo dominante costituito da Depositi di Palude ed essendo in quest'ultime presente la componente limosa- argillosa, è evidente che il litotipo è costituito da depositi impermeabili.(…)
il deflusso idrico delle acque sotterranee si svolge secondo un meccanismo di acque profonde in pressione; secondo la cartografia ufficiale non esiste un meccanismo di circolazione superficiale, oppure non è quantitativamente significativo.
La falda si trova a profondità superiore ai 100 m.s.l.m; il confinamento avviene a causa o della presenza di marne argillose – grigio-azzurre della X.xx Tellaro o da lembi di vulcaniti mioceniche argillificate (Mv) praticamente impermeabili.
CONSIDERATO che per quanto riguarda l’Ambiente idrico il Proponente nello SIA (22PD_E_1) al capitolo D3 – DESCRIZIONE DEI PROBABILI IMPATTI RILEVANTI E DELLE MISURE PREVISTE PER
MITIGARLI afferma che: L’ambiente idrico non è soggetto a fenomeni tali da suscitare forme di dissesto o di pericolosità idraulica del sito d’installazione dell’impianto.
L’utilizzo delle strutture “retrofit”, quale sistema di ancoraggio al suolo delle strutture di sostegno dei moduli fotovoltaici, non determina alcuna alterazione al deflusso delle acque meteoriche superficiali; infatti tali strutture, saranno costituite da pali in ferro zincato infissi verticalmente nel terreno naturale esistente, per semplice battitura senza ricorrere all’utilizzo di calcestruzzo.
A fine ciclo di vita dell’impianto fotovoltaico tali strutture saranno facilmente rimovibili e si potranno facilmente ripristinare le condizioni dei luoghi preesistenti all’intervento.
L’ambiente idrico non subisce quindi alcuna modifica e/o impatto dal momento che le strutture non determinano alterazione del regime idraulico delle acque superficiali che defluiranno verso lo stesso recapito attuale. (…)
Vista le pendenze quasi nulle e viste le permeabilità dei litotipi in loco, si presuppone possa esistere un ristagno delle acque di precipitazione; pertanto saranno previste canalette drenanti, posizionate perpendicolarmente alla direzione di deflusso superficiale, il cui scopo è quello di raccogliere le acque di deflusso e regimarle, tramite apposita pendenza, verso aree di raccolta delle stesse ubicate (vasche di laminazione) in modo da non costituire rischio per le strutture esistenti.
La canaletta antierosiva è costituita dall’accoppiamento di una geostuoia grimpante sul lato superiore, un
geotessile non tessuto intermedio e una pellicola impermeabile sul lato inferiore. Fornita in rotoli di altezza 1,00-2,00 metri.
La canaletta antierosiva viene utilizzata per una corretta regimazione ed un rapido allontanamento delle acque superficiali dalle zone in erosione, contribuisce sensibilmente a garantire il controllo efficace dell’erosione superficiale.
Si rimanda all’Elaborato PD_ELB_39_Opere di mitigazione del rischio idrogeologico che riporta la disposizione delle canalette drenanti opportunamente dimensionate e collocate in posizione ortogonale rispetto alle direzioni di deflusso superficiale, il cui scopo è quello di raccogliere le acque di deflusso e regimarle, tramite apposita pendenza, verso una vasca di laminazione il cui volume è stato dimensionato secondo i criteri disposti dal X.X.X. x. 000/0000, xxxxxxx: “Aggiornamento criteri e metodi di applicazione del principio di invarianza idraulica e idrologica”, nel rispetto del Principio di Invarianza Idraulica.
Nello specifico la vasca di laminazione dimensionata avrà complessivamente una superficie della pianta di invaso pari a 1.900 mq, con una altezza utile pari a 0,80 metri (Vedi Fig. 28).
Le acque raccolte nella vasca di laminazione saranno convogliate verso il sistema di raccolta e riuso per
l’alimentazione dell’impianto di irrigazione a goccia.
CONSIDERATO che nello Studio sull’invarianza idraulica e idrogeologica ai sensi del D.D.G. 102/2021 (38PD_E_1) il Proponente riporta che: rapportando i rispettivi coefficienti di deflusso alle rispettive aree “pesate”, avremo che la “media ponderata” del coefficiente di deflusso è:
coefficiente di deflusso φ = 0.4116
Il coefficiente di deflusso é dunque variato dalla condizione “ante operam” a “post operam” dal valore 0,0
al valore 0,4116 e il suo incremento percentuale è pari a 41,16 %.
ai sensi della normativa sono dunque giustificabili metodologie di calcolo semplificate per il dimensionamento delle opere di correzione dell'invarianza idraulica. (…)
Per la determinazione del dimensionamento dei volumi di ingresso e della conseguente determinazione delle opere di laminazione da realizzare in sito, si è utilizzato il software certificato “EC737-Invarianza idraulica e idrologica” della ditta EDILCLIMA, i cui risultati sono di seguito riportati; la verifica di compatibilità si ottiene progettando un “bacino di laminazione”, (sistema di Drenaggio Urbano Sostenibile – SUDS) previsto nel D.D.G. 102/2021 al punto B.3(…)
Le acque di ruscellamento recapitate in queste zone di infiltrazione si recheranno all’interno di essa tramite un sistema di “Trincee di infiltrazione” (B.5) (…)
Va considerato che, seppure esse svolgono comunque una opera di infiltrazione e dunque di restituzione delle acque all’interno del terreno, il dimensionamento idraulico ai fini delle verifiche di compatibilità idraulica e idrologica è stato deputato tutto ai “bacini di infiltrazione”; ovviamente ciò agirà a favore della sicurezza.(…) Al fine di rispettare quanto previsto dalle norme vigenti sull”invarianza idraulica”, è stata prevista la realizzazione in sito di un “bacino di laminazione” e “canalette drenanti”, così come d'altronde permesso dal D.D.G.102/2021 al comma V dell'allegato 2, che recita:
“...in alternativa o in aggiunta al volume di laminazione, si potrà valutare il volume di infiltrazione nel suolo;
• Il bacino di laminazione avrà una superficie della pianta di invaso pari a 1.900 mq, con una altezza utile pari a 0.80 metri; con essa vengono rispettati tutti i parametri utili di svuotamento previsti.
• Le canalette drenanti sono opere previste nel paragrafo B del D.D.G. 102/2021 e appartengono ai S.U.D.S. (“Sistemi di Drenaggio Urbano Sostenibile”); esistono le condizioni idrogeologiche per le quali tale sistema può essere adottato (“Infiltrazione nel suolo o negli strati superficiali del suolo, compatibilmente con le caratteristiche del suolo ed escluso in caso di presenza di falde freatiche poco profonde”);
• La valutazione delle perdite idrologiche è stata effettuata per via “semplificata” tramite il “metodo razionale”, visto il modesto incremento (φ<50%) del coefficiente di deflusso medio ponderale “post- intervento”;
• Il tempo di osservazione pluviometrica delle piogge adoperato è pari a 30 anni;
• Il tempo di svuotamento del sistema drenante è inferiore a 24 h;
RILEVATO e VALUTATO che in riferimento al principio dell’invarianza idraulica, per cui se ne è richiesta la valutazione nel PII, il Proponente non ha prodotto gli approfondimenti e le integrazioni, così come espressamente richiesti anche dal Genio Civile di Catania in occasione della seconda e conclusiva Conferenza dei Servizi del 15/04/2022.
LITOSFERA: SUOLO E SOTTOSUOLO
CONSIDERATO che nello SIA (22PD_E_1) il Proponente riporta le seguenti analisi condotte su suolo e sottosuolo:
Caratterizzazione geolitologica e geostrutturale
(…) I litotipi che affiorano sono “Depositi palustri antichi – p”.
Durante il sopralluogo effettuato si è evinto come in area sia presente anche un sottile top-soil agrario.
I Depositi Palustri sono di età Plesitocene sup.-Olocene e sono costituiti principalmente da limi e argille. Sotto queste è presente una potente successione di vulcaniti basiche prevalentemente submarine in basso e subaeree verso l’alto (…)
In area sono presenti le marne grigio azzurre della media valle del Fiume Dirillo e di Licodia Eubea (Pa). Tra la Stazione di Vizzini e Mineo esse si arricchiscono di intercalazioni di ialoclastiti a brecce a pillows. Verso l’alto si passa a sabbie e calcareniti organogene a brachiopodi e molluschi in banchi di 1-2 m di spessore (Ps).
Lo spessore complessivo è di circa 150 m.. (…)
Caratterizzazione geomorfologica
(…)Localmente l’area ove verrà installato l’impianto fotovoltaico in progetto presenta una configurazione morfologica molto blanda, caratterizzata dalla presenza di terreni palustri affioranti su vulcaniti basiche del Pliocene Medio – Superiore. (…)
La morfologia del sito d’installazione dell’impianto fotovoltaico si presenta quasi orizzontale con un’altitudine media di 600 m s.l.m. L’area non presenta processi di modellamento in atto e/o potenziali, non si riscontrano fenomeni di erosione e di sedimentazione né movimenti in massa (movimenti lenti nel regolite, frane), né tendenze evolutive dei versanti e delle piane alluvionali.
Come conferma la consultazione delle carte tematiche del PAI regionale, l’area presenta pericolosità e rischio
geomorfologico nulli; allo stesso modo la carta dei dissesti non indica elementi di alcun rilievo.
Caratterizzazione idrogeologica
(…) L’intera area risulta soggetta a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. n. 3267/1923 (Vedi Fig. 17 - Stralcio Carta del vincolo idrogeologico).
La permeabilità del sito è fortemente condizionata dal litotipo presente; essendo il litotipo dominante geologicamente costituito da Depositi di Palude ed essendo in quest'ultime presente la componente limosa- argillosa, il deposito impermeabile può costituire un impedimento al deflusso idrico delle acque di ruscellamento.
Vista le pendenze quasi nulle e viste le permeabilità dei litotipi in loco, si presuppone possa esistere un ristagno delle acque di precipitazione: anche il sopralluogo ha messo in evidenza che le condizioni di allagamento del sito siano reali e che dunque si consiglia di prendere in considerazione tale ipotesi e trovare le soluzioni progettuali adeguate.
Verrà prevista la realizzazione di canalette drenanti al fine di raccogliere le acque di deflusso e regimarle, tramite apposita pendenza, verso aree di raccolta delle stesse ubicate in modo da non costituire rischio per le strutture esistenti (Fig. 18 e 19)
A Nord del sito sul lato opposto della Xxxxxx Xxxxxxx x. 000 sono stati censiti n. 2 pozzi (Vedi fig. 5), per i quali verrà rispettata la fascia di rispetto di 200 metri dal punto di captazione prevista dalla Normativa di settore vigente (D. Lgs. n°152 del 11/5/99; art. 46 delle Norme Tecniche di Attuazione del PRG del Comune di Vizzini).
Non si hanno notizie di acquiferi superficiali: la loro presenza è da ricercare nei terreni prevalentemente calcareo – gessoso - marnosi sottostanti i fondi palustri superficiali.
Come si evince dalla carta della vulnerabilità idrica sotterranea (Fig. 21), il deflusso idrico delle acque sotterranee si svolge secondo un meccanismo di acque libere superficiali; il primo si svolge in direzione nord- est, con gradiente idraulico medio con quote comprese tra la isopiezometrica 45 e 40 metri s.l.m. ( e cioè tra i 5 e i 10 m. dal p.c. in funzione della quota topografica), il secondo meccanismo invece denota una area di sovrasfruttamento, causata molto probabilmente da un eccessivo emungimento di risorse idriche nella falda profonda concentrato a sud dell'area progettuale con punte di isopiezometria fino a 80,0 m. s.l.m. (circa 30
m. dal p.c.)..
Uso del suolo
(…)Facendo riferimento alla carta della vegetazione reale dell’Assessorato Beni Culturali ed Ambientali – Regione Sicilia, si può affermare che la vegetazione reale della zona oggetto dello studio è da inquadrare nell’ambito delle colture con Classe d’Uso 211 “Seminativo Semplice, irriguo, arborato” (Vedi Fig. 25).
I rilievi effettuati hanno messo in evidenza i caratteri predominanti del paesaggio agrario del sito in studio; si sono individuate le diverse componenti della copertura vegetale in funzione dell'effettivo riscontro sul territorio in esame delle diverse essenze vegetali.
L’area ricade in una zona più ampia, caratterizzata da terreni pianeggianti fortemente antropizzati, con un paesaggio vegetale profondamente modificato dall’uomo a causa delle attività agricole; sono infatti presenti diverse zone destinate a colture protette.
Tali attività antropiche hanno causato il passaggio da una comunità ricca di specie faunistiche e floristiche, ad una nuova struttura ecologica rudemente semplificata.
Gli habitat naturali presenti all'interno dell'area in studio presentano una situazione di degrado dovuta essenzialmente alle attività passate e ancor di più alle attività presenti che condizionano fortemente l'intero ecosistema, manifestando una povertà in termini di biodiversità notevole; si è assistito alla sostituzione di una fitobiocenosi, formata da più specie, con un’altra, in cui l'uomo ha privilegiato poche piante e combattuto le poche
che, presenti nell'ecosistema naturale precedente, si sono mostrate capaci di sopravvivere.
Come si evince dalla documentazione fotografica allegata al progetto (PD_ELB_5), l’area risulta in parte incolta ed in parte destinata a seminativo semplice.
CONSIDERATO che nella Relazione di compatibilità geomorfologica (ai sensi della Circolare ARTA n. 3/2014) (37PD_E_1) il Proponente rappresenta che: L'area è dunque posta tra Depositi Palustri antichi (p) del Pleistocene superiore e Vulcaniti basiche del Pliocene medio-superiore.
Nel dettaglio, considerata l'ubicazione delle Cabine di Ricezione, Servizi Ausiliari, Sorage, Inverter e l'area di posizionamento dei pannelli fotovoltaici, tutta la geologia interessata sarà per queste infrastrutture costituita dai Depositi Palustri.(…)
E' evidente come la permeabilità del sito sia fortemente condizionata dal litotipo presente; essendo il litotipo dominante geologicamente costituito da Depositi di Palude ed essendo in quest'ultime presente la componente limosa-argillosa, il deposito impermeabile può costituire un impedimento al deflusso idrico delle acque di ruscellamento. E' necessario effettuare un calcolo delle quantità di precipitazioni attese in area; la quantificazione di queste servirà a dimensionare correttamente l'esatta ubicazione di canalette drenanti, il cui scopo è quello di raccogliere le acque di deflusso e regimarle, tramite apposita pendenza, verso aree di raccolta delle stesse le quali potrebbero essere, sulla base delle verifiche idrauliche effettuate, delle vasche di laminazione.(…)
Durante il sopralluogo effettuato si è evinto come in area sia presente anche un sottile top-soil agrario.(…) Si evince dalle Carte del PAI come non esistano vincoli di nessun tipo legati a problematiche idrogeologiche o di rischio idraulico; di conseguenza non esiste rischio di “Pericolosità gemorfologiche”.
Nella allegata “Carta delle pendenze” sono rappresentate le pendenze in sito, nel lotto tutte sotto i 10° di acclività, elaborate tramite un software GIS che analizza la morfologia del territorio tramite dati DEM (risoluzione m.2,00); l'intero progetto, compresa la parte delle linee interrate ed aeree, interessa terreni le cui pendenze sono sotto i 10°.
Vista le pendenze quasi nulle e viste le permeabilità dei litotipi in loco, si presuppone possa esistere un ristagno delle acque di precipitazione: anche il sopralluogo ha messo in evidenza che le condizioni di allagamento del
sito siano potenzialmente possibili e che dunque si consiglia di prendere in considerazione tale ipotesi e
trovare le soluzioni progettuali adeguate (…)
CONSIDERATO che nella Relazione di compatibilità geomorfologica (ai sensi della Circolare ARTA n. 3/2014) (37PD_E_1) il Proponente afferma che: Non sono state eseguite indagini meccaniche e/o geofisiche integrative sul sito, ma come detto sono state effettuate due prove infiltrometriche (…)
Non sono state rilevate faglie all'interno dell'area di interesse.
Non sono stati individuati elementi geologici, paleontologici e mineralogici aventi requisiti di rarità ed interesse scientifico tali da essere suscettibili di tutela ai sensi delle leggi regionali n.80/1977, n.98/1981, n.14/1988 e n.25/2011 e del D.Lgs n.42/2004 del D.A.R.B.C.A. n. 9280/2006. (…)
E' evidente come la permeabilità del sito sia fortemente condizionata dal litotipo presente; essendo il litotipo classificato geologicamente come Deposito di Paludi, ed essendo presente la componente limosa-argillosa in sito, il deposito impermeabile può costituire un impedimento all'infiltrazione delle acque di ruscellamento.
Sarà dunque necessario progettare delle canalette drenanti, il cui scopo è quello di raccogliere le acque di deflusso e regimarle, tramite apposita pendenza, verso aree di raccolta delle stesse ubicate in modo da non costituire rischio per le strutture esistenti quali, ad esempio, bacini di laminazione (…)
CONSIDERATO che per quanto riguarda Xxxxx e Sottosuolo il Proponente nello SIA (22PD_E_1) al capitolo D3 – DESCRIZIONE DEI PROBABILI IMPATTI RILEVANTI E DELLE MISURE PREVISTE PER
MITIGARLI afferma che: Complessivamente la superficie occupata dall’impianto fotovoltaico (moduli fotovoltaici, cabine elettriche e viabilità interna) è pari a circa 4,7 Ha, pari a circa il 28 % della superficie complessivamente disponibile (Ha 16,91).(…)
Non sono previsti quindi movimenti di terra tali da determinare trasporto a discarica o reperimento di materiale da cave di prestito.(…)
Un impatto potenziale sul suolo che può produrre degrado e inquinamento potrebbe essere dato dalla produzione di rifiuti.
Nell’ambito della fase di installazione e dismissione dell’impianto saranno prodotti, come in ogni altra tipologia di impianto, Rifiuti Urbani assimilabili (imballaggi, carta, cartone, plastica, ecc), di cui una parte recuperabile (carta, cartone, plastica, ecc).(…)
Un impatto reale sul suolo che può produrre modifica dell’assetto è l’espianto delle alberature esistenti all’interno del sito (ulivo e agrumeto) ed il successivo reimpianto nella fascia perimetrale di 7 m.
Le operazioni di espianto e reimpianto determineranno l’esecuzione di scavi all’interno del sito, sia per l’espianto delle alberature esistenti, che per il successivo reimpianto nella fascia perimetrale. (…)
Per quanto riguarda le tipologie di rifiuti prodotti in fase di cantiere, esercizio e dismissione dell’impianto fotovoltaico, sarà organizzata la raccolta differenziata e dovranno pertanto essere impartite specifiche istruzioni di conferimento al personale.(…)
Per le operazioni di impianto delle alberature nella fascia perimetrale, gli scavi saranno localizzati nell’intorno di ciascun albero da impiantare; i volumi di scavo variano in base alla dimensione dell’alberatura da impiantare; il terreno di riporto di tali scavi verrà accantonato nell’intorno dello scavo e riutilizzato per il successivo rinterro, al fine di consentire il rimodellamento geomorfologico del terreno di sedime.
Gli scavi per la realizzazione delle zolle verranno eseguiti in modo accurato, alla profondità di almeno 160 cm, alternando miniescavatori ad attrezzature ad aria compressa tipo ‘air spade’ per meglio evidenziare cordoni o fasci radicali ed operare manualmente tagli netti sulle radici senza lacerazioni o strappi.
Se ciò non è possibile per la giacitura del terreno e/o per la convenienza economica saranno eseguiti scassi lineari, realizzando fossati a trincea lungo le file dell'impianto, o scassi a buca con fosse di m 1.6 x 1.6 x 1.6. Sarà inoltre adottato un Piano di manutenzione del verde, attraverso l’implementazione di un impianto di irrigazione a goccia per consentire l’attecchimento delle specie arboree impiantate.(…)
L’impianto non comporterà incrementi negli impatti significativi sulla matrice suolo poiché gli scavi sono previsti in misura assai modesta così da non influire sull’attuale articolazione altimetrica dell’area; inoltre il territorio circostante non presenta una densità di occupazione di suolo particolarmente rilevante, essendo destinato alla realizzazione di complessi produttivi industriali ed artigianali, per cui il fenomeno di impoverimento dello stesso risulta poco significativo.
L’implementazione di nuove colture tradizionali e biologiche compatibili con la presenza dell’impianto fotovoltaico e che in forma sperimentale potranno essere implementate e coltivate al di sotto dei moduli fotovoltaici e nella restante area disponibile, contribuirà all’aumento del numero di esemplari e della biodiversità nell’area, determinando un incremento della redditività e produttività del suolo destinato ad uso industriale e garantendo la coesistenza dell’agroecosistema produttivo agricolo con quello industriale.
Essendo il terreno ricadente in Zona Industriale, tale trasformazione di uso del suolo dallo stato attuale a quello produttivo industriale derivante dalla produzione di energia elettrica da fonte solare fotovoltaica, risulta del tutto compatibile e coerente con le previsioni degli strumenti urbanistici e di settore vigenti (PRG del Comune di Vizzini e PRT del Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale del Calatino).
BIOSFERA (Flora, Fauna, Ecosistemi) Flora
CONSIDERATO che nello SIA (22PD_E_1) il Proponente conduce la seguente analisi sulla componente floro-vegetazionale:
(…) la vegetazione naturale reale della zona oggetto dello studio è da inquadrare nell’ambito dei coltivi con presenza di vegetazione infestante (Vegetazione sinantropica); questo tipo di Vegetazione è interessata da coltivi con aspetti di Vegetazione infestante.
L’azione diretta ed indiretta dell’uomo è l’agente predominante nell’attuale distribuzione della vegetazione nell’intera area. (…)
L'area di intervento si presenta antropizzata con un conseguente degrado del paesaggio che è in continuo incremento tale da rendere la vegetazione naturale e potenziale (l'unica che si insedierebbe senza fattori di disturbo), così come la componente animale, in gran parte modificate ed in taluni casi completamente scomparse.
Per quanto riguarda gli habitat presenti nell'area, sicuramente si sono individuati i seguenti habitat:
- Colture di tipo estensivo, caratterizzata dalla presenza di seminativi semplici;
- Formazioni erbose naturali e seminaturali, caratterizzate dalla presenza di specie erbacee ed infestanti (Asteraceae, Boraginaceae, Apiaceae, Poaceae, Euphorbiaceae, Brassicaceae).
(…) L’analisi sulla vegetazione ha evidenziato che la tipologia principalmente presente risulta essere quella della vegetazione sinantropica con aspetti di vegetazione infestante e quella della vegetazione ridotta o assente. (…)
Appare dunque evidente come l’area di intervento possiede un valore naturalistico basso ovviamente dovuto
alle continue pressioni antropiche a cui è soggetta da tempo.
Dalla Carta degli Habitat si rileva che il sito in studio è caratterizzato da seminativi e colture erbacee estensive
(Classe 82.3).(…)
L'area oggetto dello studio si trova quindi in una fase di successione retrograda, con un paesaggio vegetale profondamente modificato dall'uomo; la vegetazione ha assunto un assetto di macchia bassa (0,5 - 1 m in generale) e, nei punti dove il suolo è maggiormente impoverito, è ridotta a pratelli di specie annuali; a causa di ripetuti e frequenti passaggi di automezzi la vegetazione è ormai bloccata in uno stadio durevole e, pertanto, non si ha una ulteriore ripresa
Dalla Carta delle Pressioni antropiche fornita dall’ ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale (Fig. 32), si rileva per il sito in studio un valore di antropizzazione medio.
Nel complesso questi aspetti vegetazionali possono venire interpretati come il risultato di un generale processo di degradazione, con carattere permanente: la degradazione è quindi irreversibile.
CONSIDERATO che nella Relazione Botanica (20._PD_ELB_20_Relazione_Botanica) il Proponente analizza le interazioni con la vegetazione e fa presente che: Il posizionamento dei moduli fotovoltaici non arreca un danno significativo ad alcuna delle poche emergenze floristiche presenti localmente. Nel sito d'impianto non vi sono specie d'interesse comunitario ai sensi della Direttiva 92/43/CEE.
Gli interventi meccanici coincidono in definitiva con l'attività di sbancamento per la realizzazione dell'area su cui porre i moduli fotovoltaici. Se è vero che in fase di cantiere si verificherà la totale rimozione della cotica erbosa e del soprassuolo vegetale, è anche vero che la localizzazione dei moduli non comporta alcuna cementificazione. Peraltro i lembi macchia rada non verranno neppure marginalmente interessate dai lavori. Partendo da queste premesse, il principale (e inevitabile) effetto della fase di cantiere sarà il temporaneo predominio delle specie ruderali annuali sulle xeronitrofile perenni dei pratipascoli intensamente sfruttati.
Dal punto di vista della complessità strutturale e della ricchezza floristica non si avrà una grande variazione, per lo meno dal punto di vista qualitativo; semmai, si avrà un aumento delle specie annuali opportuniste che tollerano elevati tassi di disturbo.
Si precisa chele specie arboree presenti nel comprensorio indagato (Cupressaceae e Pinaceae) sono esterne al sito di installazione e pertanto non sarà necessario il loro espianto, esse faranno parte della fascia arborea schermante prevista in progetto.(…)
Per quanto concerne la flora, la vegetazione e gli habitat, l'impatto complessivo della messa in posto dei moduli fotovoltaici è tollerabile; esso sarà più evidente sia in termini quantitativi che qualitativi e solo nel breve termine, giacché non sono state riscontrate specie o habitat di particolare pregio o grado di vulnerabilità e poiché l'area è soggetta già da lungo tempo ad una massiccia, continua e incontrollata perturbazione ad opera dell'uomo.
CONSIDERATO che per quanto riguarda Xxxxx il Proponente nello SIA (22PD_E_1) al capitolo D3 –
DESCRIZIONE DEI PROBABILI IMPATTI RILEVANTI E DELLE MISURE PREVISTE PER
MITIGARLI afferma che: L’area su cui è prevista la realizzazione dell’impianto fotovoltaico in progetto non è caratterizzata dalla presenza di specie arboree ed arbustive di alcun genere (Vedi Fig. 33 – Inquadramento opere in progetto su ortofoto).
Le alberature presenti nell’intorno del sito non verranno minimamente coinvolte, dalle attività di cantiere. La riduzione del numero di specie vegetali presenti è pertanto limitata esclusivamente alla scerbatura ed all’eliminazione delle specie erbacee esistenti nelle zone in cui collocare i manufatti.
Tutti gli apprestamenti, opere ed attrezzature saranno confinati all’interno dell’area senza compromettere in alcun modo l’attuale assetto vegetazionale presente nell’intorno del sito.
Nella fase di costruzione verranno messe in atto tutte azioni di prevenzione per limitare le interferenze sulla vegetazione circostante:
- delimitazione dell’area destinata a cantiere, con idonea recinzione metallica;
- delimitazione delle aree di stoccaggio dei materiali;
- corretta organizzazione della raccolta, del riuso e dello smaltimento dei materiali di risulta;
- rispetto di un codice di comportamento ambientale e di un manuale delle procedure;
- limitazione dei mezzi e dei gas di scarico a quelli strettamente necessari per l’esecuzione delle fasi
lavorative;
- uso di macchinari a basso impatto ambientale;
- costante e corretta manutenzione dei mezzi;
- raccolta degli scarichi organici in apposita fossa biologica (Fossa Imhoff).
Il progetto prevede l’adozione di adeguate Misure di mitigazione ambientale per la componente flora e vegetazione quali la piantumazione, nella fascia perimetrale del sito, per una larghezza pari a 7 m, di nuove specie arboree autoctone (Olea Europea e Citrus), compatibili con la piena funzionalità dell’impianto ed aventi funzione schermante, determinando così un incremento delle specie arboree presenti sul sito, la riduzione dell’impatto visivo ed un corretto inserimento paesaggistico dell’impianto fotovoltaico.
Sarà inoltre adottato un Piano di manutenzione del verde, attraverso l’implementazione di un impianto di irrigazione a goccia per consentire l’attecchimento delle specie arboree di nuovo impianto. (…) L’implementazione di nuove colture tradizionali e biologiche compatibili con la presenza dell’impianto fotovoltaico e che in forma sperimentale potranno essere implementate e coltivate al di sotto dei moduli fotovoltaici e nell’area disponibile costituirà un impatto positivo sulla componente flora e vegetazione, contribuendo all’aumento del numero di esemplari e della biodiversità nell’area.
Della superficie complessivamente disponibile pari a 16,91 ettari, soltanto il 28 %, pari a circa 4,7 ettari sarà occupato dal campo fotovoltaico e dalle opere accessorie, mentre il restante 72 % di suolo disponibile, pari a circa 12,20 ettari sarà utilizzato per la realizzazione della fascia mitigativa a verde, di larghezza pari a 7 m, mediante la piantumazione di alberi di ulivo adulto disposti a quinconce nella fascia perimetrale (2,49 ettari) e per la coltivazione di colture tradizionali e biologiche compatibili con il microclima generato dal campo fotovoltaico (9,71ettari).
Fauna
CONSIDERATO che nello SIA (22PD_E_1) il Proponente conduce la seguente analisi sulla componente faunistica: Per quanto riguarda la zona in esame si può sicuramente affermare che il popolamento faunistico è molto limitato per via delle attività antropiche ivi esistenti; le specie riscontrabili nell’area oggetto dell’indagine sono rappresentate dagli anfibi, dagli insetti, dai rettili, dagli uccelli e dai mammiferi di media e grossa taglia.
La fauna di maggior interesse è sicuramente l’avifauna (…)
CONSIDERATO che nella Relazione faunistica (21._PD_ELB_21_Relazione_Faunistica) il Proponente analizza la fauna presente o presumibilmente presente all’interno dell’area oggetto di studio, in base alle indagini effettuate ed alla ricerca bibliografica e descrive sinteticamente i potenziali effetti sulla fauna: Danni o disturbi a specie animali in fase di cantiere
Durante la realizzazione della struttura in progetto, come facilmente intuibile, la fauna subisce un notevole disturbo dovuto alle attività di cantiere. Queste attività richiederanno la presenza di operai e pertanto sarà necessaria un’adeguata cautela per ridurre al minimo l'eventuale impatto diretto sulla fauna presente nell'area di impianto. Tuttavia grazie alla mobilità, dei vertebrati in particolare, questi potranno allontanarsi dal sito. Si prevede pertanto un impatto trascurabile sulla fauna locale.
Distruzione o alterazione di habitat di specie animali di particolare interesse
Limitatamente all’area di intervento non sono presenti specie animali di particolare interesse per cui si prevede assenza di impatto sulla fauna locale. Inoltre gli impianti fotovoltaici non sono fonte di emissioni inquinanti, sono esenti da vibrazioni e, data la loro modularità, possono assecondare la morfologia dei siti di installazione.
Interruzione di percorsi critici per specie sensibili
La progettazione delle aree a verde (fascia arborea perimetrale di ml 10) prevede il potenziamento di corridoi ecologici, infatti le specie arboree autoctone che verranno impiantate, saranno utilizzate come rifugio e fonte di cibo per gli animali.
CONSIDERATO che nelle conclusioni della Relazione faunistica (21._PD_ELB_21_Relazione_Faunistica) il Proponente afferma che: Le specie presenti o presumibilmente presenti all’interno dell’area oggetto di studio, in base alla ricerca bibliografica effettuata, sono per lo più specie comuni o comunque non inserite né in liste rosse né negli allegati della Direttiva del Consiglio 92/43/CEE.
Inoltre le analisi condotte evidenziano che dal momento che non verranno sottratti habitat di particolare rilievo o ideali per la nidificazione e non saranno indotti particolari interventi che possano alterare le catene alimentari, l’impatto sulla componente faunistica risulta trascurabile.
CONSIDERATO che per quanto riguarda Fauna il Proponente nello SIA (22PD_E_1) al capitolo D3 –
DESCRIZIONE DEI PROBABILI IMPATTI RILEVANTI E DELLE MISURE PREVISTE PER
MITIGARLI afferma che: Complessivamente l’impatto sulla fauna può ritenersi tollerabile, in quanto la realizzazione dell’impianto fotovoltaico non inciderà significativamente sugli equilibri generali e sulle tendenze di sviluppo attuali delle componenti naturalistiche che costituiscono l’habitat naturale delle specie presenti.
Gli impatti sulla componente biotica saranno quindi temporanei, mitigabili e di lieve entità e saranno principalmente dovuti alle lavorazioni in fase di cantiere.
Per consentire il passaggio della fauna selvatica di piccola taglia, sarà prevista la realizzazione di varchi di cm 100 x 20 lungo il perimetro della recinzione del sito d’installazione a distanza di 20 m l’uno dall’altro ed un varco continuo in corrispondenza del cancello di ingresso. In merito ai possibili fenomeni di disturbo per l’avifauna si sottolinea che le aree pannellate non risultano continue, in quanto le file di pannelli sono alternate e distanziate le une dalle altre, in direzione Est-Ovest, con un interasse tra le strutture pari a 5,0 m circa; in ragione della loro collocazione in prossimità del suolo e dell’elevato coefficiente di assorbimento della radiazione luminosa delle celle fotovoltaiche (bassa riflettanza del pannello), si considera molto bassa la possibilità del fenomeno di riflessione ed abbagliamento da parte dei pannelli.(…)
Pertanto, considerando la discontinuità delle aree pannellate ed alla bassa riflettanza dei pannelli, è ragionevole escludere che l’avifauna possa scambiare tali strutture come specchi lacustri ed esserne confusa ed attratta..
Ecosistemi
CONSIDERATO che nello SIA (22PD_E_1) il Proponente riporta che: Il contesto ambientale a cui appartiene l’area si può definire nel suo insieme come “Agro-ecosistema con colture di tipo estensivo e sistemi agricoli complessi”, come definito nella Carta degli habitat naturali.
CONSIDERATO che per quanto riguarda gli ecosistemi il Proponente nello SIA (22PD_E_1) al capitolo D3
– DESCRIZIONE DEI PROBABILI IMPATTI RILEVANTI E DELLE MISURE PREVISTE PER MITIGARLI afferma che: Il progetto ha la finalità di riconvertire il suolo destinato ad uso industriale ed attualmente inutilizzato ed incolto, ad un uso “Agrosolare”, mediante la produzione integrata di Energia Rinnovabile da fonte solare fotovoltaica e coltivazioni biologiche (Fotovoltaico 2.0), compatibili con la piena funzionalità dell’impianto.
L’implementazione di nuove colture tradizionali e biologiche compatibili con la presenza dell’impianto fotovoltaico e che in forma sperimentale potranno essere implementate e coltivate al di sotto dei moduli fotovoltaici e nell’area disponibile, determinerà un incremento della redditività e produttività del suolo e garantirà la coesistenza dell’agroecosistema produttivo agricolo con quello industriale derivante dalla produzione di energia elettrica da fonte solare fotovoltaica.
Complessivamente l'impatto generato dalla realizzazione dell’impianto fotovoltaico risulterà in tal modo di lieve entità, breve durata e reversibile; esso sarà più evidente in termini quantitativi solo nel breve termine (fase di cantiere), giacché non sono state riscontrate specie o habitat di particolare pregio o grado di vulnerabilità e poiché l'area è soggetta già da lungo tempo ad una massiccia, continua e incontrollata perturbazione ad opera dell'uomo.
Il progetto presenta elementi di totale coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi generali previsti dall’Aggiornamento del Piano Energetico Ambientale della Regione Siciliana PEARS 2030 che promuove e favorisce lo sviluppo dell’agro-fotovoltaico; inoltre data la destinazione ad uso industriale del sito, l’intervento è compatibile e coerente con le previsioni degli strumenti urbanistici e di settore vigenti (PRG del Comune di Vizzini e PRT del Consorzio ASI del Calatino).
AMBIENTE UMANO (Salute e benessere, Paesaggio, Beni Culturali, Assetto Territoriale) Salute e benessere
CONSIDERATO che nello SIA (22PD_E_1) il Proponente afferma che: L’opera in progetto non determina rischi per la salute umana, in quanto non si produrranno emissioni di inquinanti in atmosfera, inoltre, data la localizzazione dell’intervento fuori da centri abitati e priva di insediamenti all’interno o nelle immediate vicinanze, si può affermare, senza alcun dubbio che non vi sono comunità umane potenzialmente coinvolte, per l’aspetto della salute pubblica, dalla realizzazione dell’opera.
CONSIDERATO che per relativamente a salute e benessere il Proponente nello SIA (22PD_E_1) al capitolo D3 – DESCRIZIONE DEI PROBABILI IMPATTI RILEVANTI E DELLE MISURE PREVISTE PER
MITIGARLI afferma che: Non si evincono situazioni di rischio per l’incolumità pubblica nelle more della messa in atto delle misure di protezione e prevenzione e del piano di sicurezza che verrà redatto in sede di progetto esecutivo. Per quanto riguarda il rispetto delle distanze da ambienti presidiati ai fini dei campi elettrici e magnetici, esse sono in linea con il dettato dell’art. 4 del DPCM 08-07-2003 di cui alla Legge. n°36 del 22/02/2001.(…)
Paesaggio
CONSIDERATO che in merito alla componente ambientale del paesaggio, il Proponente nello SIA (22PD_E_1) ribadisce che: Il paesaggio della zona è caratterizzato da una morfologia tabulare e da un uso del suolo a destinazione prevalentemente agricola (seminativo semplice).
L’attività antropica ha modificato profondamente il paesaggio che ha perso l’antico aspetto naturale.
Allo stato attuale l’area su cui si prevede di realizzare l’impianto fotovoltaico risulta in parte incolta caratterizzata semplicemente dalla presenza di specie erbacee infestanti e in parte destinata a seminativo semplice.
CONSIDERATO che per relativamente al paesaggio il Proponente nello SIA (22PD_E_1) al capitolo D3 –
DESCRIZIONE DEI PROBABILI IMPATTI RILEVANTI E DELLE MISURE PREVISTE PER
MITIGARLI afferma che: Gli impatti sul paesaggio in fase di cantiere sono essenzialmente dovuti alla realizzazione e conduzione del cantiere; si tratta ovviamente di un impatto del tutto reversibile, una volta dismesso il cantiere.(…)
La realizzazione dell’impianto fotovoltaico determina l’alterazione percettiva del contesto paesaggistico locale, caratterizzato da un paesaggio agrario, con colture di tipo estensivo destinate a seminativo semplice e agrumeto.(…)
Il progetto prevede inoltre, quale intervento di mitigazione dell’impatto visivo generato dall’impianto fotovoltaico, la realizzazione perimetralmente al sito d’installazione, per una larghezza pari a 7 m di una fascia arborea costituita da vegetazione autoctona di nuovo impianto, per una superficie complessiva pari a 24.921 mq che garantirà un corretto inserimento paesaggistico dell’opera nel contesto locale.
Beni culturali
CONSIDERATO che il Proponente nello SIA (22PD_E_1) riporta che: All’interno dell’area non sono
presenti beni storici o monumentali, beni archeologici, beni di interesse ambientale, o altri beni culturali.
Il sito d’installazione dell’impianto fotovoltaico, ricade nel vigente Piano Regolatore Generale del Comune di Vizzini, approvato con D.D.G. n. 380/DRU del 05/11/2013 e nel Piano Regolatore Generale Territoriale dell'Area di Sviluppo Industriale, approvato con D. Dir. n. 50 del 06/02/2006 e modificato con D. Dir n. 1256 del 10/11/2006, all’interno della Zona Industriale.
Il sito non è sottoposto ad alcun livello di tutela paesaggistico – ambientale, archeologico, naturale, naturalistico e storico artistico.
CONSIDERATO che per relativamente ai beni culturali il Proponente nello SIA (22PD_E_1) al capitolo D3
– DESCRIZIONE DEI PROBABILI IMPATTI RILEVANTI E DELLE MISURE PREVISTE PER MITIGARLI afferma che: L’area interessata dalle opere in progetto non risulta caratterizzata da valenze ambientali particolarmente elevate, essendo l’area destinata ad uso industriale (PRG del Comune di Vizzini e PRT del Consorzio ASI del Calatino).
Il sito non risulta gravato da alcun vincolo di tipo paesaggistico – ambientale, né storico artistico o archeologico, così come individuati dal D. Lgs. n°42 del 22/01/2004, recante il “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”, in vigore nella Regione Sicilia dal 01/05/2004.
Con D.A. n. 031/GAB del 3 ottobre 2018 dell’Assessorato Regionale Beni Culturali ed Ambientali è stato adottato il Piano Paesaggistico degli Ambiti Regionali 8, 11, 12, 13, 14, 16, 17 ricadenti nella provincia Catania.
La zona in esame ricade nel Paesaggio locale 34 denominato “Area della valle del Fiume Vizzini”, in una
zona non sottoposta ad alcun livello di tutela.
Assetto del territorio
CONSIDERATO che nello SIA il Proponente riporta quanto segue:
- Infrastrutture di trasporto:
Il sito è servito da una xxxxxx xxxxxxxx xxxxxxxxxxxx xxxxxxxxx xxxx X.X. x. 00, avente buone caratteristiche geometriche.
- Insediamenti abitativi:
Nell’area non sono presenti volumi edilizi.
- Opere di urbanizzazione secondarie e attrezzature di interesse generale
Nell’area e nei dintorni non vi sono opere di urbanizzazione secondaria o attrezzature di interesse generale
(sanitarie, sociali, sportive ecc.).
- Opere di urbanizzazione primaria
Il sito ricade all’esterno del centro abitato di Vizzini in una zona ove non sono presenti opere di
urbanizzazione primaria.
CONSIDERATO che per relativamente all’assetto territoriale il Proponente nello SIA (22PD_E_1) al capitolo D3 – DESCRIZIONE DEI PROBABILI IMPATTI RILEVANTI E DELLE MISURE PREVISTE
PER MITIGARLI afferma che: L’assetto territoriale viene modificato sia in fase di cantiere sia in fase di dismissione; nella prima fase per l’esecuzione degli scavi a sezione ristretta e dei successivi rinterri necessari per la realizzazione dei cavidotti interrati, per la realizzazione dei basamenti delle cabine elettriche e della viabilità di servizio interna; nella seconda fase le modifiche sono dovute ai lavori di scavo per la rimozione delle strutture di sostegno dei moduli, dei cavidotti e per lo smantellamento dei materiali conseguenti alla rimozione dei volumi edilizi.
In entrambi i casi verranno adottate adeguate misure di mitigazione:
- i lavori di scavo saranno ridotti a quelli strettamente necessari per la posa in opera dei cavidotti interrati e per la realizzazione dei basamenti in c.a.v. delle cabine elettriche, nonché per la realizzazione della viabilità di servizio interna
- i volumi di terra asportati saranno accantonati in cumuli e successivamente riutilizzati per i rinterri;
- saranno ridotti al minimo i movimenti di terra;
Nella fase di dismissione sarà inoltre attuato un Piano di Ripristino Ambientale in modo da attuare un recupero ambientale del sito.
AMBIENTE FISICO (rumore, vibrazioni, radiazioni)
CONSIDERATO che nello SIA il Proponente afferma che:
- Fonti di rumore
Nelle vicinanze dell’area non si riscontrano fonti significativi di rumore.
- Fonti di Vibrazioni
Non si riscontrano fonti di vibrazioni.
- Fonti di radiazioni non ionizzanti
Allo stato non si riscontrano fonti significative di radiazioni non ionizzanti, né per cause naturali né per cause antropiche.
- Fonti di radiazioni ionizzanti
Non si riscontrano fonti di radiazioni ionizzanti, né per cause naturali né per cause antropiche.
Nell’ambiente non risultano significativi effetti per rumori, vibrazioni e radiazioni.
CONSIDERATO che per relativamente a rumore e vibrazioni il Proponente nello SIA (22PD_E_1) al capitolo D3 – DESCRIZIONE DEI PROBABILI IMPATTI RILEVANTI E DELLE MISURE PREVISTE
PER MITIGARLI afferma che: La variazione del clima acustico durante le fasi di realizzazione dell'impianto
è riconducibile principalmente alle fasi di approntamento ed esercizio del cantiere ed al trasporto dei materiali, i quali possono arrecare disturbo, anche se modesto alla fauna presente nei dintorni.(…)
In questo caso la mitigazione dell’impatto prevede l’uso di macchinari aventi opportuni sistemi per la riduzione delle emissioni acustiche, che si manterranno pertanto a norma di legge; in ogni caso i mezzi saranno operativi solo durante il giorno e non tutti contemporaneamente.
Durante la fase di esercizio dell’impianto, vista la quasi totale assenza di fonti rumorose o di vibrazioni, non sono necessari provvedimenti tecnici atti a limitare tali emissioni.
CONSIDERATO che per relativamente alle radiazioni il Proponente nello SIA (22PD_E_1) al capitolo D3
– DESCRIZIONE DEI PROBABILI IMPATTI RILEVANTI E DELLE MISURE PREVISTE PER MITIGARLI afferma che: Durante la fase di cantiere non vi sarà emissione di radiazioni non ionizzanti. Durante la fase di esercizio l’impianto fotovoltaico causa un aumento delle radiazioni non ionizzanti.
Le azioni di prevenzione consistono nel racchiudere le apparecchiature elettriche in appositi locali schermanti in modo da ridurre tali radiazioni.
Risulta invece di modesta entità l’interferenza elettromagnetica della linea elettrica di connessione in MT dell’impianto visto che all’interno del sito e nelle immediate vicinanze non si riscontra presenza continua di personale a servizio dell’impianto e/o comunque superiore alle 4 ore giornaliere, né aree di gioco per l’infanzia, ambienti scolastici e residenze, così come definito nel D.M. 29.05.08 all’art. 3.2.
Il progetto prevede l’utilizzo del Cavo tripolare cordato ad elica visibile e pertanto, ai sensi del Decreto 29 maggio 2008, le linee interrate MT in progetto e le linee BT non sono soggette al calcolo delle DPA (Distanza di prima approssimazione).
CONSIDERATO che in riferimento ai campi elettromagnetici, nella Relazione Tecnica sui campi elettromagnetici e inquinamento luminoso (26PD_E_1) il Proponente rappresenta quanto segue: è stata eseguita la verifica di tutte quelle componenti elettriche considerevoli dal punto di vista delle emissioni, e relativamente ai cavidotti MT, in tutti i tratti interni interrati (comprese le linee di connessione alla rete) e realizzati mediante l’uso di cavi elicordati, si può̀ considerare che l’ampiezza della semifascia di rispetto sia pari a 1 m, a cavallo dell’asse del cavidotto, pertanto uguale alla profondità di scavo.
Per ciò che riguarda le cabine di trasformazione l’unica sorgente di emissione è rappresentata dal trasformatori BT/MT, quindi in riferimento al DPCM 8 luglio 2003 e al DM del MATTM del 29.05.2008, l’obbiettivo di qualità si raggiunge, nel caso peggiore, già ad una distanza inferiore a circa 4 m (DPA) dalla cabina stessa.
Per il tratto di cavo MT di collegamento tra la cabina di consegna e la cabina utente (12 m), e tra la cabina di ricezione e la cabina utente (630 m) l’obbiettivo di qualità si raggiunge mantenendo la distanza di rispetto arrotondata in eccesso pari a 1 m.
Comunque considerando che nelle cabine di trasformazione e in tutte le altre cabine di impianto comprese le cabine di consegna non è prevista la presenza di persone per più di quattro ore al giorno e che l’intera area dell’impianto fotovoltaico sarà racchiusa all’interno di una recinzione metallica che ne impedisce l’ingresso a personale non autorizzato, si può escludere pericolo per la salute umana. L’impatto elettromagnetico può pertanto essere considerato non significativo.
CONSIDERATO che in riferimento all’inquinamento luminoso, nella Relazione Tecnica sui campi
elettromagnetici e inquinamento luminoso (26PD_E_1) il Proponente specifica che: Considerando anche che
i componenti utilizzati per l’impianto di illuminazione saranno di ultima generazione ed altamente efficienti
(mediante l’utilizzo di lampade a led) e conformi alle norme stringenti di riferimento.
Infine considerando il limitato utilizzo dell’impianto di illuminazione si deduce che il contributo all’inquinamento luminoso dello stesso rispetto alle aree e agli ambienti circostanti, risulta contigentato solamente ad interventi e casi specifici, di norma infrequenti, pertanto si considera irrilevante.(…)
I moduli fotovoltaici normalmente non producono riflessione o bagliore significativi in quanto sono realizzati con vetro studiato appositamente per aver un effetto “non riflettente”.(…) Al fine di minimizzare la quantità di radiazioni luminose riflesse, inoltre, le singole celle in silicio cristallino sono coperte esteriormente da un rivestimento trasparente antiriflesso, in genere ossido di titanio (TiO2), grazie al quale penetra più luce nella cella. (…)
i moduli hanno una riflettanza solare molto bassa in quanto riflettono in media solo il 3%-5% della luce incidente e pertanto si può affermare che il fenomeno della iflessione risulta molto ridotto rispetto ad altri elementi, anche naturali.
CONSIDERATO che il Proponente nello SIA al fine di definire e descrivere i probabili impatti utilizza un procedimento analitico che prende in esame tutte le componenti del processo valutativo, definite dal modello DPSIR, nelle tre fasi che possono produrre impatti e cioè:
• ▪ la fase di cantiere (fase 1)
• ▪ la fase di esercizio (fase 2)
• ▪ la fase di dismissione (fase 3).
In particolare:
- Attraverso la Matrice 1 individua le azioni determinanti dovute alla realizzazione dell’impianto che posso interferire sullo stato dell’ambiente e messe in relazione con le pressioni, gli impatti e le risposte in termini descrittivi, al fine di ottenere un primo quadro conoscitivo per effettuare le valutazioni successive.
- Con la Matrice 2 analizza i possibili impatti che si possono generare sullo stato dell’ambiente in relazione
al tipo di pressione che le varie azioni ed opere esercitano.
- Ed infine con la Matrice 3 analizza i possibili impatti che si possono generare su ogni singola componente ambientale ed individua per ciascun impatto individuato le misure di mitigazione.
CONSIDERATO che il Proponente nello SIA (22PD_E_1) dopo aver determinato il quadro complessivo di tutti i possibili impatti e definite le relative misure di mitigazione si sofferma su quelli potenzialmente rilevanti ed in particolare afferma che: Il sito ricade all’interno dell’Area di Sviluppo Industriale; la realizzazione dell’impianto fotovoltaico è coerente con la destinazione di uso del suolo prevista in quest’area e interferenze con l’ambiente in gran parte reversibili e mitigabili con opportuni accorgimenti, sia in fase di installazione che di esercizio e dismissione dell’impianto. Gli elementi maggiormente coinvolti in fase di installazione e dismissione, per la quale si prevedono simili azioni progettuali, sono il suolo, la flora e vegetazione, la fauna, gli ecosistemi ed il paesaggio per i quali il fattore di impatto è a lungo termine reversibile, mentre la componente atmosfera (aria, clima) e l’assetto territoriale, viene interessata solo marginalmente e reversibilmente, così come la produzione di radiazioni, di rumore e vibrazioni, per cui gli impatti risultano per la totalità di breve durata e reversibili.
CONSIDERATO che il Proponente ha sintetizzato nella seguente matrice di sintesi gli impatti attesi:
CONSIDERATO E VALUTATO che il Proponente nel quadro conclusivo dello SIA (22PD_E_1) afferma che: Durante la fase di esercizio dell’impianto fotovoltaico le uniche interferenze prodotte dall’opera sul contesto ambientale sono:
- Suolo: la superficie di suolo complessivamente occupata dai moduli fotovoltaici, dalle cabine elettriche e dalla viabilità di servizio è pari a circa 4,7 ettari, pari a circa il 28 % della superficie complessivamente disponibile dell’area (16,91 ettari).
La soluzione progettuale prescelta, consistente nell’installazione dei moduli fotovoltaici su strutture di sostegno in ferro zincato ancorate al suolo mediante pali in ferro zincato (retrofit) infissi verticalmente, mediante battitura, nel terreno naturale esistente, senza ricorrere alle strutture di fondazione convenzionali (plinti in cemento armato), garantirà la non invasività dell’opera sul suolo e sottosuolo, il cui assetto morfologico ed idrogeologico non verrà modificato, cosicché, a fine ciclo di vita dell’impianto, potranno essere facilmente ripristinate le condizioni preesistenti all’intervento.
L’impianto non comporterà incrementi negli impatti significativi sulla matrice suolo poiché gli scavi sono previsti in misura assai modesta così da non influire sull’attuale articolazione altimetrica dell’area; inoltre il territorio circostante non presenta una densità di occupazione di suolo particolarmente rilevante, essendo prevalentemente destinato a seminativo semplice, per cui il fenomeno di impoverimento dello stesso risulta poco significativo.
L’assetto territoriale viene modificato sia in fase di cantiere sia in fase di dismissione; nella prima fase per l’esecuzione degli scavi a sezione ristretta e dei successivi rinterri necessari per la realizzazione dei cavidotti interrati, per la realizzazione dei basamenti delle cabine elettriche e della viabilità di servizio interna; nella seconda fase le modifiche sono dovute ai lavori di scavo per la rimozione delle strutture di sostegno dei moduli, dei cavidotti e per lo smantellamento dei materiali conseguenti alla rimozione dei volumi edilizi.
In entrambi i casi verranno adottate adeguate misure di mitigazione ambientale:
- i lavori di scavo saranno ridotti a quelli strettamente necessari per la posa in opera dei cavidotti interrati e per la realizzazione dei basamenti in c.a.v. delle cabine elettriche, nonché per la realizzazione della viabilità di servizio interna
- i volumi di terra asportati saranno accantonati in cumuli e successivamente riutilizzati per i rinterri;
- saranno ridotti al minimo i movimenti di terra;
Nella fase di dismissione sarà inoltre attuato un Piano di Ripristino Ambientale in modo da attuare un recupero ambientale del sito.
La sottrazione di suolo sarà minima, in quanto la realizzazione dell’impianto fotovoltaico interesserà soltanto il 28 % della superficie complessivamente disponibile, mentre il restante 72 % di suolo disponibile, pari a circa 12,2 ettari sarà utilizzato per la realizzazione della fascia mitigativa a verde, di larghezza pari a 7 m, mediante la piantumazione di alberi di ulivo adulto disposti a quinconce nella fascia perimetrale (2,49 ettari) e per l’implementazione dell’Agrosolare mediante la coltivazione all’interno del sito, nelle aree non direttamente occupate dai moduli fotovoltaici, di colture tradizionali e biologiche
compatibili con il microclima generato dal campo fotovoltaico (9,71ettari).
Essendo il terreno ricadente in Zona Industriale, tale trasformazione di uso del suolo dallo stato attuale a quello produttivo industriale derivante dalla produzione di energia elettrica da fonte solare fotovoltaica, risulta del tutto compatibile e coerente con le previsioni degli strumenti urbanistici e di settore vigenti (PRG del Comune di Vizzini e PRT del Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale del Calatino).
- Flora e vegetazione: la realizzazione delle opere determinerà la diversa distribuzione del verde all’interno
del sito, concentrate prevalentemente nella fascia perimetrale.
L’area su cui è prevista la realizzazione dell’impianto fotovoltaico in progetto non è caratterizzata dalla presenza di specie arboree ed arbustive di alcun genere; le alberature presenti nell’intorno del sito non verranno minimamente coinvolte dalle attività di cantiere.
La riduzione del numero di specie vegetali presenti è pertanto limitata esclusivamente alla scerbatura ed
all’eliminazione delle specie erbacee esistenti, delle zone su cui collocare i manufatti.
Il progetto prevede l’adozione di Misure di Mitigazione Ambientale per la componente flora e vegetazione quali la piantumazione, nella fascia perimetrale del sito di larghezza pari a 7 m, di nuove specie arboree autoctone (Olea Europea e Citrus) che garantirà, oltre che la schermatura visiva dell’impianto fotovoltaico, un aumento del numero di esemplari vegetali presenti rispetto alla situazione attuale, costituendo nuovi habitat di nidificazione e di alimentazione per la fauna selvatica.
Sarà adottato un Piano di manutenzione del verde, attraverso l’implementazione di un impianto di irrigazione a goccia per consentire l’attecchimento delle specie arboree di nuovo impianto.
Il progetto proposto ha la finalità di riconvertire il suolo industriale attualmente inutilizzato ed incolto, ad un uso “Agrosolare”, mediante la produzione integrata di Energia Rinnovabile da fonte solare fotovoltaica e coltivazioni biologiche (Fotovoltaico 2.0), compatibili con la piena funzionalità dell’impianto.
L’implementazione di nuove colture tradizionali e biologiche compatibili con la presenza dell’impianto fotovoltaico e che in forma sperimentale potranno essere implementate e coltivate al di sotto dei moduli fotovoltaici e nella restante area disponibile, determinerà un incremento della redditività e produttività del suolo e costituirà un impatto positivo sulla componente flora e vegetazione, contribuendo all’aumento della biodiversità nell’area e garantendo la coesistenza dell’agroecosistema produttivo agricolo con quello industriale derivante dalla produzione di energia elettrica da fonte solare fotovoltaica.
- Alterazione percettiva del paesaggio: l’impianto determina sul contesto paesaggistico presente nell’intorno del sito d’installazione un impatto visivo dovuto alla superficie di suolo occupata dal generatore fotovoltaico (mq 27.106), dai volumi edilizi (cabine inverter, cabina utente, cabina di consegna, cabina servizi ausiliari, cabine storage, per complessivi mq 106) e dalla viabilità interna (mq 19.870), per una superficie complessivamente occupata pari a circa 4,7 ha.
La soluzione progettuale prescelta (sistemi di tipo retrofit ad inseguimento automatico su un asse tipo “SOLTIGUA - iTracker”, consistente nell’installazione dei moduli fotovoltaici su strutture di sostegno in ferro zincato (retrofit), con altezza fuori terra variabile da circa 1,46 m a circa 2,26 m, in corrispondenza della massima rotazione dell’inseguitore solare, consentirà di ridurre l’intervisibilità dell’impianto e conseguentemente l’alterazione percettiva del paesaggio, che sarà limitata alle immediate vicinanze del sito d’installazione.
Inoltre la realizzazione di una fascia arborea perimetrale della larghezza di 7 m, costituita da vegetazione autoctona (ulivi ed agrumeti) di nuovo impianto, consentirà di schermare adeguatamente l’impianto fotovoltaico, riducendone l’impatto visivo e garantendo un corretto inserimento dell’opera nel contesto
paesaggistico - ambientale dell’area, in linea con quanto prospettato dalle Linee Guida del nuovo PEARS che promuove e favorisce lo sviluppo dell’agro-fotovoltaico, nell’ottica della sostenibilità ambientale.
È possibile concludere con una valutazione generale sull’impatto ambientale che l’opera in progetto ha un impatto variabile da un livello basso ad un livello medio, in particolare per le componenti paesaggio e suolo e reversibile sull’ambiente sia in relazione all’area occupata dai moduli fotovoltaici, sia in relazione al contesto geografico territoriale di appartenenza, sia ancora al contesto nazionale ed internazionale, in quest’ultimo caso come contributo alla riduzione dei danni provocati dagli insediamenti di produzione energetica da fonti tradizionali.(…)
RILEVATO che il Proponente, indica la realizzazione di una fascia arborea di mitigazione perimetrale ampia m 7, diversamente da quanto espressamente richiesto nel PII alla criticità 11, punto (iii) in cui è indicata per le fasce di mitigazione l’ampiezza di 10 m.
5. ALTERNATIVE DI PROGETTO
CONSIDERATO e VALUTATO che in relazione alle alternative di progetto, nello SIA (22PD_E_1) il Proponente analizza le alternative tecnologiche e le Alternative di attività e rappresenta in particolare quanto segue anche in riferimento alla scelta del sito:
Alternative di sito
Il sito prescelto ha una morfologia quasi pianeggiante idonea alla realizzazione dell’impianto; l’area ove verranno installati i moduli fotovoltaici ricade come detto all’interno di una zona industriale (Piano Regolatore Generale Territoriale dell'Area di Sviluppo Industriale, approvato con D. Dir. n. 50 del 06/02/2006 e modificato con D. Dir n. 1256 del 10/11/2006) ove non sono presenti complessi produttivi esistenti. (…)
La verifica del regime vincolistico e dello stato della Pianificazione urbanistico – territoriale a livello regionale e locale condotta nel Quadro di Riferimento Programmatico consente di asserire che il sito prescelto è idoneo alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico in progetto.
L’assenza all’interno del sito di specie arboree autoctone e l’attuale stato incolto del terreno che risulta caratterizzato dalla presenza di specie erbacee ed infestanti appartenenti alle Formazioni erbose naturali e seminaturali, conferma l’idoneità del sito per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico in progetto.(…)
Alternative tecnologiche
La realizzazione dell’impianto con sistema ad inseguimento automatico su un asse è stata preferita ad un’ipotesi ad asse fisso per la maggiore resa dell’impianto, a parità di potenza nominale di picco installata (circa il 30% in più), mentre è da escludere l’ipotesi progettuale con inseguitori biassiali la cui altezza fuori terra è decisamente superiore (maggiore di 5 m) con maggiore impatto visivo.
Tali strutture di sostegno ad inseguimento automatico su un asse avranno un’altezza fuori, variabile da circa 1,46 m a circa 2,26 m in corrispondenza della massima rotazione dell’inseguitore solare, altezze fuori terra di poco superiori alle strutture ad asse fisso, che determinano un analogo impatto visivo.
La scelta delle strutture “retrofit”, quali elementi di ancoraggio al suolo dei tracker monoassiali garantirà la non invasività dell’intervento sul sito d’installazione, che non sarà interessato dall’esecuzione di scavi, come per le strutture di fondazione convenzionali (plinti in cemento armato) necessari per gli inseguitori biassiali. Il suolo non sarà pertanto soggetto a modifiche irreversibili dell’assetto morfologico, geologico ed idrogeologico. In tal modo sarà possibile ripristinare, alla fine del ciclo di vita dell’impianto fotovoltaico, lo stato dei luoghi preesistenti all’intervento.
Il progetto prevede inoltre, quale intervento di mitigazione dell’impatto visivo generato dall’impianto fotovoltaico, la realizzazione perimetralmente al sito d’installazione, per una larghezza di 7 m di una fascia arborea costituita da specie arboree autoctone (ulivi) compatibili con la piena funzionalità dell’impianto tale fascia arborea perimetrale avente una superficie complessiva pari a 24.921 mq sarà compatibile con la piena funzionalità dell’impianto ed avrà la funzione di schermatura dell’impianto, riducendo l’alterazione percettiva del paesaggio agrario e garantendo il corretto inserimento paesaggistico dell’opera nel contesto locale.
Alternative di attività
Le alternative di attività possibili sul terreno in oggetto potrebbero essere le Attività produttive artigianali ed industriali, così come previste nel Piano Regolatore Generale del Consorzio ASI del Calatino.(…) L’utilizzazione dei suoli ai fini della produzione di energia da fonti rinnovabili risulta compatibile con la destinazione d’uso prevista negli strumenti di pianificazione urbanistica e di settore vigenti e costituirà un’opportunità per lo sviluppo sostenibile dell’area, con ricadute occupazionali dirette e indirette.
Il progetto proposto ha inoltre la finalità di riconvertire il suolo attualmente inutilizzato ed incolto, ad un uso “Agrosolare”, mediante la produzione integrata di Energia Rinnovabile da fonte solare fotovoltaica e coltivazioni tradizionali e biologiche (Fotovoltaico 2.0), compatibili con la piena funzionalità dell’impianto. L’implementazione di nuove colture tradizionali e biologiche compatibili con la presenza dell’impianto fotovoltaico e che in forma sperimentale potranno essere implementate e coltivate al di sotto dei moduli fotovoltaici, determinerà un incremento della redditività e produttività del suolo e costituirà un impatto positivo sulla componente flora e vegetazione, garantendo la coesistenza dell’agroecosistema produttivo agricolo con quello industriale derivante dalla produzione di energia elettrica da fonte solare fotovoltaica.
6. ALTERNATIVA ZERO
CONSIDERATO e VALUTATO che nello SIA (22PD_E_1) il Proponente ha analizzato e descritto l’opzione zero ed in particolare ha precisato che: L’ipotesi di non realizzare l’intervento in progetto “opzione zero” avrebbe come unici effetti:
- la mancata produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile non contribuendo allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, obiettivo prioritario fissato in ambito internazionale e nazionale dagli strumenti di programmazione energetica;
- lo sviluppo di complessi produttivi industriali e/o artigianali così come previsti nel Piano Regolatore Generale del Comune di Lentini, approvato con D.D.G. n. 380/DRU del 05/11/2013 e nel Piano Regolatore Generale Territoriale dell'Area di Sviluppo Industriale, approvato con D. Dir. n. 50 del 06/02/2006 e modificato con D. Dir n. 1256 del 10/11/2006;
- il mantenimento dello stato dell'area, con l’utilizzo parziale dei terreni a fini agricoli con colture di tipo estensivo, condizione questa che, data la scarsa redditività, potrebbe portare all’abbandono e al degrado degli stessi; dato il maggior rendimento economico è probabile che gli stessi terreni siano adibiti alla coltivazione intensiva in serra, che potrebbe comportare impatti sull’ambiente e sul paesaggio agrario ben più significativi, rispetto al progetto proposto.(…)
Per contro, la realizzazione dell’impianto fotovoltaico genererà un indotto economico in termini lavorativi e
benefici ambientali in termini di riduzione della CO2 emessa per l'approvvigionamento energetico.
Inoltre l’implementazione dell’Agrosolare (Fotovoltaico 2.0) prevista nell’ambito di attuazione del presente
progetto, porterà benefici diretti con ricadute occupazionali non solo per le attività di costruzione
dell’impianto fotovoltaico sull’intera filiera di settore, ma anche nel settore agricolo derivante dalla
coltivazione di colture compatibili con la presenza dell’impianto fotovoltaico.
In tal senso, è bene evidenziare che l’iniziativa in progetto è in linea con quanto prospettato dalle Linee Guida del nuovo PEARS che promuove e favorisce lo sviluppo dell’agro‐fotovoltaico, nell’ottica della sostenibilità ambientale.
La realizzazione dell’impianto fotovoltaico in progetto non causerà un abbassamento della soglia di vivibilità della zona e risulta pertanto compatibile con le attività umane ed agricole che ivi si svolgono, in quanto le apparecchiature che verranno installate non daranno luogo ad emissioni nocive né a rumori molesti, né altresì a reflui liquidi o gassosi.(…)
La mancata realizzazione dell’intervento determinerebbe il protrarsi della condizione di abbandono dei terreni che porterebbe ad una condizione di degrado ambientale, o, in alternativa, alla riconversione degli stessi alla coltivazione intensiva in serra, con ripercussioni sull’ambiente e sul paesaggio agrario ben più importanti (…)
CONSIDERATO e VALUTATO che il Proponente sintetizza nella seguente tabella il confronto tra le
alternative progettuali e l’impianto fotovoltaico
7. IMPATTI CUMULATIVI
CONSIDERATO che, nello SIA (22PD_E_1), il Proponente ha riportato la seguente descrizione degli impatti cumulati: Dalla consultazione dell’Atlante geografico interattivo del GSE, all’interno del buffer di 5 km dal sito d’installazione dell’impianto fotovoltaico in progetto, non sono stati censiti impianti industriali fotovoltaici su suolo esistenti; l’unico impianto fotovoltaico su suolo censito ha una potenza nominale di picco di 470,25 kWp ed è ubicato nelle Contrade Pizzilli e S. Xxxxxxxx nel comune di Licodia Eubea, ad una distanza di circa 5,4 km dall’impianto fotovoltaico in progetto.
Su un totale di 78,5 kmq di suolo considerato nel buffer di 5 km (AVA) è presente soltanto l’impianto fotovoltaico in progetto. Non vi sono pertanto impatti cumulativi con impianti fotovoltaici esistenti. (…)
La realizzazione dell’impianto fotovoltaico genera effetti cumulativi positivi riassunti come segue:
- Riduzione dell’emissione di anidride carbonica e di altre sostanze inquinanti nell’atmosfera rispetto alle fonti energetiche tradizionali: è possibile stimare che un sistema a generazione fotovoltaica consente di ridurre l’emissione di anidride carbonica e delle altre sostanze inquinanti che contribuiscono a creare l’innalzamento dell’effetto serra, di una quantità pari a 0,3 – 0,5 kg per ogni kWh prodotto.
In base alla stima della producibilità annua, l’energia specifica annua risulta pari a 2.054 kWh/kWp; la quantità di anidride carbonica non emessa in un anno risulterà pari a circa 714 kg per ogni chilowatt di picco installato; complessivamente si risparmieranno circa 4.132.817 kg di anidride carbonica in un anno; per tutta la durata di funzionamento dell’impianto fotovoltaico stimata circa in 30 anni, la quantità di anidride carbonica risparmiata sarà pari a circa 123.984.529 kg.
- Produzione di energia rinnovabile in maniera sostenibile e in armonia con il territorio: l’attuazione del progetto proposto ha la finalità di riconvertire il suolo destinato ad uso industriale ed attualmente inutilizzato ed incolto, ad un uso “Agrosolare”, mediante la produzione integrata di Energia Rinnovabile da fonte solare fotovoltaica e coltivazioni biologiche (Fotovoltaico 2.0): la Società proponente il progetto ha sottoscritto un accordo di collaborazione con l’Azienda Agraria Didattico - Sperimentali dell’Università degli Studi della Tuscia al fine di valutare la possibile “Integrazione dell’energia solare con l’attività agricola”.
A tal fine si è dato incarico al Consorzio CoRISSIA (ente di diritto pubblico fondato nel dicembre 2001 ai sensi dell’art. 5 della Legge Regionale 88/1982, in collaborazione con l’Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste che ne ha promosso la costituzione), di effettuare un sopralluogo sul terreno su cui insisterà questo progetto fotovoltaico ed analizzarne le caratteristiche agronomiche.(…)
Si valuteranno le caratteristiche agronomiche dei terreni individuati per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico a terra attraverso analisi di campo e di laboratorio; tali analisi consentiranno di individuare le colture tradizionali e biologiche che in forma sperimentale potranno essere implementate e coltivate al di sotto dei moduli fotovoltaici e nell’area disponibile.
Il progetto presenta elementi di totale coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi generali previsti dall’Aggiornamento del Piano Energetico Ambientale della Regione Siciliana PEARS 2030 che promuove e favorisce lo sviluppo dell’agro-fotovoltaico; l’intervento in progetto è pienamente coerente con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - Recovery Plan (“PNRR”), che prevede il raggiungimento nel 2030 del 70-72% dell’elettricità prodotta prevalentemente da centrali eoliche o fotovoltaiche.
Il PNRR al riguardo prevede espressamente che “il settore agricolo è responsabile del 10 per cento delle emissioni di gas serra in Europa. Con questa iniziativa le tematiche di produzione agricola sostenibile e produzione energetica da fonti rinnovabili vengono affrontate in maniera coordinata con l’obiettivo di diffondere impianti agro-voltaici di medie e grandi dimensioni”
- Ricadute occupazionali dirette: l’implementazione dell’Agrosolare (Fotovoltaico 2.0) porterà benefici diretti con ricadute occupazionali per le attività di costruzione dell’impianto fotovoltaico sull’intera filiera di settore (ingegneri, architetti, geometri, geologi, agronomi, archeologi, imprese edili ed elettriche locali, imprese di pulizia e manutenzione del verde, servizi di guardania, strutture ricettive e ristorative locali, etc);
- Attuazione di Misure di mitigazione ambientale: la realizzazione di una fascia arborea perimetrale della larghezza di 7 m, costituita da vegetazione autoctona (Olea Europea) di nuovo impianto, consentirà di schermare adeguatamente l’impianto fotovoltaico, riducendone l’impatto visivo e garantendo un corretto inserimento dell’opera nel contesto paesaggistico ambientale dell’area.
L’implementazione dell’Agrosolare mediante la piantumazione di nuove colture tradizionali e biologiche compatibili con la presenza dell’impianto fotovoltaico, che in forma sperimentale potranno essere implementate e coltivate al di sotto dei moduli fotovoltaici e nella restante area disponibile, contribuirà all’aumento del numero di esemplari e della biodiversità nell’area, determinando un incremento della redditività e produttività del suolo e garantendo la coesistenza dell’agroecosistema produttivo agricolo con quello industriale derivante dalla produzione di energia elettrica da fonte solare fotovoltaica.
RILEVATO e VALUTATO che il Proponente, non ha rappresentato l’indice di Pressione Cumulativa derivante dal consumo del suolo sull’area vasta ricompresa nel raggio di 10 km, come espressamente richiesto nel PII alla criticità n. 9, ma ha limitato l’esame all’area ricadente nel raggio di 5 km dall’impianto. Poiché l’area interessata dall’impianto ricade interamente in area ASI ed è prevista la realizzazione di un Agrosolare, l’impatto cumulativo si può ritenere comunque tollerabile.
8. STUDIO AGRONOMICO
CONSIDERATO che nello Studio Agricolo Forestale (15._PD_ELB_15_Studio_Agricolo_forestale) il Proponente rileva che: gli habitat naturali presenti all'interno dell'area oggetto dello studio presentano una situazione di degrado dovuta essenzialmente alle attività passate che hanno condizionano fortemente l'intero ecosistema, manifestando una povertà in termini di biodiversità notevole.
Attualmente l’area risulta destinata a seminativo semplice e non sono presenti colture specializzate.
CONSIDERATO che nella Relazione Agronomica Integrativa – Piano Agrisolare (31PD_E_1) il Proponente specifica che: Rispetto alla precedente viene sviluppato il Piano agronomico apportando sostanziali modifiche alla pianificazione colturale, prevedendo nei primi 5 anni, rotazione fra di erbai misti cereali e leguminose con erbai di leguminose.(…)
L’obiettivo del Piano è quello di coltivare tra il 60 - 70% del terreno agricolo coinvolto nel progetto. Gli obiettivi del presente Piano sono:
A. Utilizzare quanto più possibile le superfici interessate dal progetto fotovoltaico, per scopi agricoli attraverso lo studio e l’integrazione tra impianto fotovoltaico e le superfici agricole; nel rispetto delle vocazioni colturali e potenzialità agronomiche dell’area in esame, prevedendo in ogni caso che le stesse siano mantenute coperte da vegetazione, anche tramite eventuali operazioni di inerbimento;
B. Aumentare la redditività dei terreni agricoli (Impianto FV + Coltivazioni agricole);
C. Elaborare una rotazione nel quinquennio, che possa ottimizzare e non impoverire le superfici agricole
impiegate dall’impianto FV;
Per la coltivazione saranno utilizzati gli spazi tra le strutture porta modulo e gli spazi liberi tranne le strade
e le fasce perimetrali.(…)
Proprio sotto i tracker, per circa 50 - 80 centimetri, si è stabilito di coltivare colture che non necessitano di pratiche meccanizzate e quindi colture di tipo officinale (specie locali tipo origano e timo) che hanno pure un alto valore ecologico essendo molto ricercate dalle api e che non necessitano di interventi fitosanitari e di concimazioni di origine sintetica.
(…) Si è pianificato di realizzare un Piano sostenibile utilizzando sementi di origine certificata Biologica e non coltivando solo cereali bensì erbai misti con presenza di leguminose e l’anno successivo rotazione con una coltura di singola leguminosa.
Quest’ultime son in grado di fissare azoto atmosferico e trasformarlo in azoto organico e quindi risparmiare
unità di azoto di origine chimica da somministrare durante la coltivazione.
La scelta di coltivare erbai di cereali e leguminose è dovuta al fatto che tale mix di colture è da sempre utilizzato nel territorio in cui ricade il sito; per i cereali saranno sicuramente scelti varietà siciliane che si adattano benissimo al clima secco e al tipo di terreno della zona mentre le leguminose da soli o in coppia con cereali sono utilizzati come colture che migliorano la Sostanza Organica dei terreni e in più tale foraggio affienato garantisce un eccezionale alimento zootecnico.
Di seguito si riporta la tabella n. 2 con lo sviluppo del Piano Agro-Solare con le colture previste per i primi 5
anni per entrambi i Lotti che ospiteranno l’impianto FV.
Dalla Tabella 2 si può notare la scelta di non coltivare erbai di cereali che impoverirebbe il terreno costringendo a concimazioni azotate.
Le leguminose non necessitano di azoto ma, anzi, lo fissano, lasciandone talvolta una discreta quantità a disposizione delle colture in successione, riducendo o annullando le fertilizzazioni azotate di origine sintetica.(…)
L’implementazione di nuove colture tradizionali e biologiche compatibili con la presenza dell’impianto fotovoltaico e che in forma sperimentale potranno essere implementate e coltivate al di sotto dei moduli fotovoltaici, determinerà un incremento della redditività e produttività dei suoli agricoli e costituirà un impatto positivo sulla componente flora e vegetazione.
Alla fine del quinto anno comunque si valuterà o di ripetere la stessa rotazione delle colture oppure di introdurre nella rotazione leguminose in consociazione, (tecnica di Cover crop), ad esempio seminando il grano in autunno e traseminare nel grano la leguminosa a fine inverno.
Il progetto prevede l’attuazione di Misure di Mitigazione e Compensazione Ambientale consistenti nella piantumazione, nella fascia perimetrale del sito, per una larghezza pari a 7 m, di alberi di ulivo (Olea Europea) e agrumi (Citrus), per una superficie a verde complessiva pari a circa 24.921 mq.(…)
Il progetto prevede inoltre l’adozione di un Piano di manutenzione del verde, attraverso l’implementazione di un impianto di irrigazione a goccia che garantirà il corretto attecchimento delle specie arboree di nuovo impianto
Per concludere si evidenzia che della superficie complessivamente disponibile, circa il 28 %, sarà occupato dal campo fotovoltaico e dalle opere accessorie, mentre la restante superfice, circa il 72 % di suolo disponibile, sarà utilizzato per la coltivazione di colture tradizionali e biologiche (con inserimento di colture officinali autoctone) e per la realizzazione della fascia perimetrale mitigativa a verde, mediante la piantumazione di alberi di ulivo.
CONSIDERATO che nell’elaborato grafico opere di mitigazione a verde (29PD_E_1) il Proponente rappresenta graficamente e specifica le tecniche colturali da adottare per l’impianto delle specie arboree ed in particolare riporta che: L'impianto dell'oliveto può essere fatto a quadrato, a quinconce o a ordine sparso: l'ottimale è il quinconce perché permette un miglior utilizzo del terreno (…)
Il progetto prevede la realizzazione di una fascia a verde perimetrale di larghezza pari a 7 m; si prevede che l'impianto degli ulivi avverrà con un sesto d'impianto 5 x 6. Le fosse verranno chiuse con terra (60%) e un miscuglio di composto-letame-cenere di legna (40%).
Le piante vanno interrate e non seppellite, perché esse respirano anche con le radici. Il colletto non deve essere interrato per più di 4-5 cm.
Bisogna rincalzare la terra comprimendola attorno alle radici in modo da chiudere la buca.
Dopo l'impianto conviene sempre procedere a un'abbondante irrigazione (6-10 I d'acqua per pianta) per favorire l'attecchimento.
Il successo dell'attecchimento si nota già dopo un mese dall'impianto e i segni caratteristici sono, nell'ulivo, la scorza verdeggiante e i getti di nuovi germogli; il sistema di allevamento utilizzato è il globo. Ogni anno la Società produrrà una relazione fotografica con lo stato di accrescimento delle piante.
La manutenzione del verde e delle piante sarà ti tipo biologico.
9. PIANO PRELIMINARE DI UTILIZZO IN SITO DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO CONSIDERATO che nel Piano preliminare di utilizzo in sito delle terre e rocce da scavo (27PD_E_1) il
Proponente dopo aver descritto le caratteristiche dell’opera in progetto e le caratteristiche geomorfologico,
geologiche e idrogeologiche dell’area oggetto di intervento, ha redatto ai sensi dell’Allegato II Titolo V Parte IV del D.Lgs. 152/06, il piano di caratterizzazione delle terre e rocce da scavo preliminare ed ha specificato che: Per l’esecuzione della caratterizzazione ambientale delle terre e rocce da scavo si farà riferimento a quanto indicato dal DPR 120/2017 ed in particolar modo agli allegati 2 e 4 al DPR.(…)
Per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico e delle opere connesse si potrà seguire il seguente piano di campionamento.
I punti d’indagine potranno essere individuati in corrispondenza dei nodi di una griglia (ubicazione sistematica), oppure all’interno di ogni maglia in posizione opportuna (ubicazione sistematica causale).
Il numero di punti d’indagine non potrà inferiore a 3 e stabilito in funzione delle dimensioni dell’area d’intervento, qui di seguito calcolati.
In riferimento alle opere infrastrutturali di nuova realizzazione, quale criterio per la scelta dei punti di indagine, è richiamata la terza riga della tabella all’allegato 2 al DPR 120/2017, si assume un’ubicazione sistematica causale, qui di seguito calcolata.
Si stima un totale di 41 punti di indagine per l’area di installazione dell’impianto fotovoltaico. La profondità d’indagine sarà determinata in base alle profondità previste degli scavi.
Nel caso di opere infrastrutturali lineari, il campionamento andrà effettuato almeno ogni 500 metri lineari di tracciato, salvo diversa previsione del Piano di Utilizzo, determinata da particolari situazioni locali, quali, ad esempio, la presenza di attività antropiche nel sito; in ogni caso dovrà essere effettuato un campionamento ad ogni variazione significativa di litologia.
Per scavi superficiali, di profondità inferiore a 2 metri, i campioni da sottoporre ad analisi chimicofisiche possono essere almeno due: uno per ciascun metro di profondità.
In questo caso la connessione dell’impianto fotovoltaico avverrà tramite la realizzazione di una nuova cabina di consegna collegata in antenna da cabina primaria AT/MT “VIZZINI”. (…)
Per le infrastrutture lineari si ha dunque il seguente calcolo: 390/500, che si approssima a 1 punto di
prelievo.(…)
Le analisi chimico-fisiche verranno eseguite per ciascun punto di indagine su un minimo di tre prelievi, secondo il seguente schema:
- campione 1: da 0 a 1 m dal piano campagna;
- campione 2: nella xxxx xx xxxxx xxxxx;
- xxxxxxxx 0: nella zona intermedia tra i due;
ovviamente bisognerà prevedere un campione rappresentativo di ogni caratterizzazione stratigrafica individuata ed un campione in caso di evidenze organolettiche di potenziale contaminazione.
Per quanto riguarda le opere infrastrutturali lineari, ovvero per la realizzazione dell’elettrodotto in MT che seguirà il tracciato così come riportato nella figura 22; in quanto scavi superficiali, di profondità inferiore a 2 metri, per i plinti dei sostegni della linea, i campioni da sottoporre ad analisi chimico-fisiche potranno essere due: uno per ciascun metro di profondità.
CONSIDERATO che nel Piano preliminare di utilizzo in sito delle terre e rocce da scavo (27PD_E_1) il Proponente riporta la stima delle volumetrie delle terre e rocce da scavo e specifica che: L’intervento in progetto NON prevede la realizzazione di interventi di movimento terra che determineranno l’orografia/pendenza delle aree, che non verrà dunque in nessun modo modificata.
La natura pianeggiante del terreno permette l’installazione dell’impianto fotovoltaico tramite semplice infissione dei tracker monoassiali sul suolo, seguendo la naturale pendenza dell’area.(…)
Qui di seguito viene riportato il totale dei volumi che saranno prodotti per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico e delle opere connesse, la quantità che si presume venga riutilizzata in situ e la quantità da smaltire.
In particolare, i volumi sono classificati per tipologia di opera da realizzare, quantificata per ciascun Lotto, come appresso specificato:
(…) Nel caso in cui la caratterizzazione ambientale del terreno, a seguito dei prelievi e dei campionamenti e delle analisi di laboratorio, escluda la presenza di materiale con contaminazione, durante la fase di cantiere, il materiale proveniente dagli scavi verrà temporaneamente accantonato a bordo scavo per poi essere riutilizzato in sito per la formazione di rilevati, per i riempimenti e per i ripristini (…)
Per quanto riguarda invece la quota parte delle terre e delle rocce in esubero provenienti dalla realizzazione dei cavidotti MT e parte dalla viabilità interna, per un volume totale di appena circa 2.783 mc di terra e roccia da scavo, si è deciso che questi verranno conferiti a discarica/centri di recupero; trattasi di materiale che deriva da scavo su strada pubblica asfaltata e dunque non terreno agricolo proveniente da terreno di coltivazione.
Affinchè però tali volumi di terreno possano essere riutilizzati all’interno del sito, per tutte quelle opere necessarie di ripristino, il proponente procederà ad una caratterizzazione del materiale al fine di accertarne la non contaminazione e dunque l'utilizzo allo stato naturale.
In fase esecutiva pertanto, una volta accertata l'idoneità delle terre e rocce scavo all'utilizzo ai sensi e per gli effetti dell'articolo 185, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, verrà redatto un apposito progetto in cui saranno definite con esattezza le volumetrie definitive di scavo delle terre e rocce, la quantità , la collocazione e la durata dei depositi delle terre e rocce da scavo, l’eventuale conferimento a discarica delle eccedenze da scavo.
CONSIDERATO E VALUTATO che con prot. 0002755/2022 del 20/01/2022 (prot. DRA n. 3440 del 21/01/2022) l’ARPA Sicilia ha espresso parere favorevole condizionato alla integrazione del P.M.A. ed alla richiesta di apposita autorizzazione alla competente Autorità, nel caso sia previsto lo scarico delle acque meteoriche.
10. PIANO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE
RILEVATO he tra la documentazione agli atti manca il Piano di Monitoraggio Ambientale indicato dal Proponente nell’istanza integrativa prot DRA 26383 del 14/04/2022, per cui, anche se il Proponente nella istanza comunica che le modifiche catastali apportate non hanno comportato alcuna variazione al progetto originario, rimanendo quindi invariati il layout dell’impianto FV, la posizione delle cabine ed i tracciati delle Linee MT interne ed esterne (…), non si può avere contezza di eventuali modifiche apportate dal Proponente rispetto PMA allegato all’istanza integrativa presentata in riscontro al PII in data 03/11/2022 e di seguito riportato.
CONSIDERATO che nel Piano di Monitoraggio Ambientale (ALL._13._PD_ELB_33_Piano_di_monitoraggio_ambientale) redatto dal Proponente in riscontro al PII è riportato quanto segue:
Monitoraggio ante operam
Il monitoraggio della fase ante–operam si conclude prima dell’inizio delle attività interferenti con la componente ambientale, ossia prima dell’insediamento dei cantieri e dell’inizio dei lavori e ha come obiettivo principale quello di:
- testimoniare lo stato fisico dei luoghi e le caratteristiche dell’ambiente naturale ed antropico esistenti prima della costruzione dell’opera (“situazione di zero”);
- rilevare un adeguato scenario di indicatori ambientali atti a rappresentare la “situazione di zero”, cui riferire l’esito dei successivi rilevamenti in corso d’opera e ad opera finita;
- individuare specifiche criticità ambientali presenti ancor prima che l'opera sia costruita.
(…) Il contesto ambientale entro cui va ad inserirsi il sito in studio è scomposto in componenti o fattori
ambientali e viene analizzato su scala vasta e locale anche attraverso l’ausilio di carte tematiche.
L’analisi ambientale è accompagnata da Studio geologico, Studio agricolo forestale e Studio botanico e faunistico.
Monitoraggio in corso d’opera
(…) Il compito del Monitoraggio in corso d’opera sarà quello di:
- documentare l’evolversi della situazione ambientale ante-operam al fine di verificare che la dinamica dei fenomeni ambientali, sia coerente rispetto alle previsioni dello studio d’impatto ambientale e/o delle previsioni progettuali;
- segnalare il manifestarsi di eventuali emergenze ambientali, affinché sia possibile intervenire nei modi e nelle forme più opportune per evitare che si producano eventuali effetti irreversibili che possano compromettere gravemente la qualità dell’ambiente;
- verificare l’efficacia degli interventi di mitigazione posti in essere per ridurre gli impatti ambientali dovuti alle operazioni di costruzione dell’opera.
Pertanto il monitoraggio in corso d’opera sarà condotto per fasi successive, articolate in modo da seguire
l’andamento dei lavori.
Preliminarmente sarà definito un piano volto all’individuazione, per le aree di impatto da monitorare, delle fasi critiche della realizzazione dell’opera per le quali si ritiene necessario effettuare la verifica durante i lavori.
Le indagini saranno condotte per tutta la durata dei lavori con intervalli definiti e distinti in funzione della componente ambientale indagata. Le fasi individuate in via preliminare saranno aggiornate in corso d’opera sulla base dell’andamento dei lavori.
Monitoraggio in fase di cantiere
(…) In fase di costruzione tutte le determinanti, azioni opere e attività, che concorrono alla realizzazione dell'intervento, comportano pressioni di vario tipo, sono prevalentemente di natura temporanea e reversibili e vanno ascritte a fattori strettamente connessi ai vari processi di lavorazione. (…)
Il Piano di Monitoraggio durante la fase di costruzione prevede:
Il monitoraggio del clima acustico: Il rumore prodotto durante la fase di cantiere sarà limitato a quello dei compressori e dei motori delle macchine operatrici.
In tale fase sarà prevista la misurazione dei livelli sonori emessi da ciascuna macchina operatrice, al fine di valutare il LIVELLO DI RUMORE AMBIENTALE, definito come “il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato “A”, prodotto da tutte le sorgenti di rumore esistenti in un dato luogo e durante un determinato tempo.
Tale valore misurato verrà confrontato con il valore limite di immissione definito come “il valore massimo di rumore che può essere immesso da una o più sorgenti sonore nell'ambiente abitativo o nell'ambiente esterno, misurato in prossimità dei ricettori”.
Per limitare il superamento dei valori limite di immissione, le attività saranno eseguite esclusivamente in periodo diurno e saranno programmate in modo da limitare la presenza contemporanea di più sorgenti sonore. Dato che il sito si trova in campagna, distante da potenziali recettori sensibili e data la breve durata del cantiere, si ritiene che l’impatto sia trascurabile.
La valutazione del rumore sarà effettuata mediante una strumentazione di misura avente le caratteristiche rispondenti all’art 2 del Decreto Min. Ambiente 16.03.1998 “Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico” (G.U. n. 76 del 01.04.1998).
Le misure di mitigazione specifiche, che verranno implementate per ridurre l’impatto acustico generato in
fase di cantiere, sono le seguenti:
su sorgenti di rumore/macchinari:
• spegnimento di tutte le macchine quando non sono in uso;
• dirigere, ove possibile, il traffico di mezzi pesanti lungo tragitti lontani dai recettori sensibili;
sull’operatività del cantiere:
• simultaneità delle attività rumorose, laddove fattibile; il livello sonoro prodotto da più operazioni svolte contemporaneamente potrebbe infatti non essere significativamente maggiore di quello prodotto dalla singola operazione;
• limitare le attività più rumorose ad orari della giornata più consoni; sulla distanza dai ricettori:
• posizionare i macchinari fissi il più lontano possibile dai recettori.
Il monitoraggio del Traffico veicolare: Il controllo dei dati di frequentazione del comprensorio oggetto dell’intervento è necessario al fine di ottenere gli elementi di verifica delle valutazioni inerenti gli impatti generati dall’intervento medesimo, in particolare, quanto riferibile al traffico attratto che, tra l’altro, sta alla base anche delle valutazioni preliminari di impatto acustico.
Per il monitoraggio di tale componente, si ricorrerà ad un sistema automatizzato di conteggio dei veicoli in transito nel cantiere.
Il sistema sarà costituito da un impianto dotato di rilevatori e da spire magnetiche preassemblate o costituite da un cavo di rame, le quali rileveranno i veicoli transitanti, eventualmente anche distinguendo le due direzioni di entrata o uscita dal cantiere.
I dati delle letture automatiche saranno trasmessi ad una centrale di raccolta, trattamento ed elaborazione degli stessi.
Il report dei dati potrà essere rappresentato in una tabella ed eventualmente corredata da grafici illustrativi dei trend registrati.
Il monitoraggio delle emissioni pulevrulenti: per contenere quanto più possibile le emissioni di inquinanti gassosi e polveri, presenti esclusivamente durante la fase di cantiere (costruzione e dismissione) saranno adottate norme di pratica comune e, ove richiesto, misure a carattere operativo e gestionale ovvero il corretto utilizzo di mezzi e macchinari, una loro regolare manutenzione e buone condizioni operative.
Per limitare la dispersione di polveri prodotte nella fase di cantiere:
• bagnatura periodica delle superfici di cantiere in relazione al passaggio dei mezzi e delle operazioni di carico/scarico, con aumento della frequenza delle bagnature durante la stagione estiva;
• stabilizzazione delle piste di cantiere;
• bagnatura periodica delle aree destinate allo stoccaggio temporaneo dei materiali, loro copertura al fine di evitare il sollevamento delle polveri;
• bagnatura dei materiali risultanti dalle operazioni di scavo.
Per quanto la dispersione di polveri nei tratti di viabilità urbana ed extraurbana utilizzati dai mezzi pesanti impiegati nel trasporto dei materiali, si segnalano le seguenti azioni:
• adozione di velocità ridotta da parte dei mezzi pesanti;
• copertura dei cassoni dei mezzi con teli in modo da ridurre eventuali dispersioni di polveri durante il trasporto dei materiali;
• lavaggio giornaliero dei mezzi di cantiere e pulizia con acqua dei pneumatici dei veicoli in uscita dai cantieri.
Il monitoraggio del suolo in relazione al rischio di contaminazione del suolo, sottosuolo, acque superficiali e sotterranee e di desertificazione: in fase di cantiere il rischio di contaminazione del suolo, con sversamenti
accidentali dei mezzi di trasporto e di lavoro usati per le diverse fasi lavorative, sarà gestito dalle ditte esecutrici, garantendo la presenza di materiali assorbitori sui mezzi e la formazione agli addetti sulle procedure di emergenza da attuare in caso di sversamenti accidentali di sostanze lesive per le acque e i suoli. Per la gestione del rischio di contaminazione di suolo, sottosuolo, acque sotterranee e acque superficiali le misure scelte per la mitigazione per gli impatti potenziali sono:
• Ottimizzazione del numero dei mezzi di cantiere previsti;
• Riduzione degli attraversamenti su suolo dei mezzi meccanici pesanti;
• Utilizzo di kit anti-inquinamento in caso di sversamenti accidentali dai mezzi; tali kit saranno presenti in sito in possesso degli operatori a bordo dei mezzi.
Per la gestione del rischio di desertificazione del suolo, il monitoraggio avrà la durata pari alla vita utile dell’impianto fino alla sua dismissione; le misure preliminari scelte per la mitigazione per gli impatti potenziali sono:
• opere preventive di sistemazione dei terreni declivi (fossi livellari) e pianeggianti (eliminazione delle acque in eccesso)
• introduzione di essenze vegetali che mostrino elevata capacità di adattamento all’ambiente e che siano
compatibili con le operazioni di gestione e manutenzione dei moduli fotovoltaici
• gestione della copertura vegetale attraverso tecniche colturali che ottimizzino l’incremento della sostanza organica del terreno, il mantenimento della biodiversità vegetale e animale e che consentano di evitare, allo stesso tempo, il rischio di incendi.
Il monitoraggio dei rifiuti: il monitoraggio avverrà mediante la misurazione delle quantità di materiale trasportato a discarica diviso per tipologia (riciclabile e non), come dai dati forniti dal gestore del servizio di raccolta.
I dati saranno riepilogati in una tabella di report (…)
Sarà sviluppato uno specifico Piano di Gestione dei Rifiuti nell’ambito progetto al fine di minimizzare,
mitigare e ove possibile prevenire gli impatti derivanti da rifiuti, sia liquidi che solidi (…)
Il monitoraggio dei consumi idrici: le attività di monitoraggio delle acque permetteranno di verificare da un lato lo stato della qualità della risorsa e dall’altro le caratteristiche chimicofisiche, ai fini dell’adozione di eventuali provvedimenti mitigativi.(…)
Le acque meteoriche di prima pioggia provenienti dall’area di cantiere sono da ritenersi inquinate e come tali è necessario monitorare i valori dei parametri indicati dal D.Lgs. 152/06 e s.m.i. nelle tabelle 3/A e 5 dell’allegato 5 alla parte III del Decreto, con l’aggiunta dei parametri COD, SST (solidi sospesi totali) e idrocarburi totali, da definirsi in relazione alla natura delle attività e produzioni che potrebbero svolgersi sulle superfici dilavate. (…)
le sostanze 5 da monitorare e i parametri aggiuntivi, per il caso in esame sono quelli indicati nella tabella che segue, dove sono anche riportati i rispettivi valori di soglia limite stabiliti per ciascun elemento dal D. Lgs. 152/2006:
Per le procedure di campionamento si farà riferimento al D. Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii., Allegato 1 alla Parte Terza “Monitoraggio e classificazione delle acque in funzione degli obiettivi di qualità ambientale”, come sostituito dell’Allegato 1 al D.M. n. 260/2010, punto 4.5,(…)
Monitoraggio in Fase di esercizio Modifica del suolo
(…) Il Piano di Monitoraggio per la componente suolo, durante la fase di esercizio prevede:
- Caratterizzazione pedologica: verrà effettuata una campagna di monitoraggio delle caratteristiche pedologiche del suolo sia fuori che sotto i moduli fotovoltaici, ad una profondità utile per esplorare gli apparati radicali e valutare la disponibilità di ossigeno, la capacità drenante, la permeabilità e la tessitura del suolo
- Analisi chimico- fisiche: saranno periodicamente prelevati campioni dei singoli orizzonti ed effettuate le analisi presso laboratori certificati al fine di determinare l’andamento dei valori del pH, della tessitura, della composizione granulometrica (argilla, sabbia, etc.), della sostanza organica totale, della concentrazione di Azoto, Fosforo, Calcio, Magnesio, Potassio, Sodio.
Modifica del paesaggio
(…) Il Piano di Monitoraggio per la componente paesaggio, durante la fase di esercizio prevede:
- Una verifica periodica delle alberature impiantate nella fascia a verde perimetrale, che accerti il corretto attecchimento delle alberature e delle coltivazioni di leguminose, al fine di accertare l’effettiva crescita della chioma e di garantire la funzione schermante e di mitigazione dell’impatto visivo;
- Una periodica potatura e manutenzione del verde, eseguendo tutte le operazioni necessarie al mantenimento delle stesse, nonché quelle necessarie al suo ripristino, mediante scerbatura della vegetazione erbacea infestante, sarchiature e zappettature alla base degli arbusti e delle fioriture, tosatura superfici prative, aspirazione fogliame, potature arbustive, concimazione degli arbusti e prati, manutenzione impianto di irrigazione esistente, con eventuale sostituzione di componentistica danneggiata,
raccolta rifiuti generici, al fine di garantire l’equilibrio ecologico dell’area ed un adeguato livello di decoro estetico, funzionale e agronomico.
Le attività verranno svolte con il ricorso alle migliori tecniche agronomiche
Modifica del campo termico
(…) Il Piano di Monitoraggio per tale componente, durante la fase di esercizio prevede:
- La verifica mediante analisi in campo del mantenimento della componente organico-biologica, che, associata alla perdita costante di irraggiamento solare delle aree ombreggiate dai pannelli, potrebbe avere possibili alterazioni; le analisi pedologiche e chimico fisiche dovranno accertare la presenza di un adeguato apporto di sostanza organica e nutrienti per il ciclo biologico della biomassa vegetale e animale sovrastante.
Modifica dell’ecosistema dell’area
(…) Il Piano di Monitoraggio per tale componente, durante la fase di esercizio prevede:
- Verifica puntuale e periodica delle coltivazioni biologiche impiantate, garantendo il basso consumo di
acqua, l’ottimizzazione del raccolto, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, l’alta redditività;
- Test di Colture tradizionali e nuove, biologiche, integrabili nell’impianto fotovoltaico: piante officinali, colture idroponiche, etc., che garantiscano la conservazione della biodiversità, la conservazione delle conoscenze tradizionali, la valorizzazione del legame con il territorio.
Aumento delle emissioni elettromagnetiche
(…) Il Piano di Monitoraggio per tale componente in fase di esercizio dell’impianto fotovoltaico prevede:
- Acquisizione dati pregressi: verranno acquisiti i dati sperimentali di induzione magnetica e campo elettrico
all’interno del campo fotovoltaico;
- Sopralluoghi preliminari in campo: in questa fase verranno realizzati sopralluoghi presso i recettori, per verificare la presenza delle sorgenti di campi elettromagnetici interferenti con il recettore e per verificare la significatività del punto di monitoraggio.
Inoltre, sarà verificata l’eventuale fattibilità delle misure da eseguire presso i recettori, sia dal punto di vista dei fattori ambientali che possono influenzare i rilievi, che da quello del posizionamento della strumentazione.
- Esecuzione dei rilievi di campo elettromagnetico: le misure in campo saranno eseguite in postazioni situate in prossimità di recettori con modalità e durate diverse in relazione alla tipologia del recettore.
- Rilievo altre informazioni: in corrispondenza di ciascuna postazione misura verranno compilate apposite schede di monitoraggio.
- Memorizzazione dati e produzione del report finale: le misure di campo elettromagnetico ed i dati rilevati saranno memorizzati su supporto informatico, mediante sistema automatico o manualmente in un secondo tempo. Queste informazioni saranno successivamente inserite in un database, analizzate ed elaborate. Infine tutte le attività svolte e i relativi risultati confluiranno in un report finale.
- Confronto con i valori di normativa: i livelli di campo elettrico e di induzione magnetica ottenuti saranno confrontati con i valori di normativa (limiti e obiettivi di qualità); tutte queste informazioni saranno riportate anche su opportune schede elaborate in modo tale da contenere tutti i dati e le elaborazioni previste e saranno incluse nei rapporti finali per ciascuna fase di monitoraggio.
Il disturbo della flora
(…) Il Piano di Monitoraggio per tale componente in fase di esercizio dell’impianto fotovoltaico prevede:
- Una verifica periodica delle alberature impiantate nella fascia a verde perimetrale, che accerti il corretto attecchimento delle alberature.
A tal fine si compilerà una scheda iniziale in cui verranno riportati i perimetri iniziali delle aree di salvaguardia Habitat, distinte tra quelle relative alla fascia arborea perimetrale e quelle relative alle coltivazioni agricole condotte secondo il Piano Agrosolare e negli anni successivi si confronteranno le dimensioni. I risultati verranno documentati da foto e carte tematiche; tali schede riporteranno i seguenti indicatori:
• superficie totale dell’habitat; numero di specie vegetali/dam2 (grado di copertura delle cenosi);
• numero di specie vegetali totali (ricchezza floristica), da verificare mediante rilievi fitosociologici annuali, al fine di accertare variazioni quantitative e qualitative (specie cosmopolite, specie termofile, specie alloctone invasive);
• presenza di elementi floristici di rilevante interesse fitogeografico;
• presenza di microfauna e macrofauna.
- Una periodica potatura e manutenzione del verde, eseguendo tutte le operazioni necessarie al mantenimento delle stesse, nonché quelle necessarie al suo ripristino, mediante scerbatura della vegetazione erbacea infestante, sarchiature e zappettature alla base degli arbusti e delle fioriture, tosatura superfici prative, aspirazione fogliame, potature arbustive, concimazione degli arbusti e prati, manutenzione impianto di irrigazione esistente, con eventuale sostituzione di componentistica danneggiata, raccolta rifiuti generici, al fine di garantire l’equilibrio ecologico dell’area ed un adeguato livello di decoro estetico, funzionale e agronomico.
Il disturbo della fauna
(…) Il Piano di Monitoraggio per tale componente in fase di esercizio dell’impianto fotovoltaico prevede:
- la verifica mediante sopralluoghi periodici del mantenimento delle condizioni ambientali idonee per garantire, nell’area non direttamente occupata dai moduli fotovoltaici, il mantenimento dell’habitat naturale; si compileranno delle schede di rilevamento annuale della microfauna e macrofauna nidificanti rinvenute.
- Per ciò che concerne l’avifauna si verificherà mediante sopralluoghi l’effettivo rischio del fenomeno di “abbagliamento/confusione biologica”; come descritto nei capitoli precedenti il progetto prevede l’utilizzo di moduli fotovoltaici con basso indice di riflettanza
Monitoraggio in fase di dismissione
(…) Il Piano di Monitoraggio durante la fase di dismissione è assimilabile al monitoraggio in fase di costruzione dell’impianto (paragrafo b.1), essendo le attività e le macchine operatrici utilizzate analoghe alla fase di cantiere.
Monitoraggio post operam
A seguito della dismissione dell’impianto si attua il Recupero ambientale dell’area (…)
Il recupero si attua con metodiche tipiche della Restoration ecology basate spesso su tecniche a basso impatto ambientale proprie dell’ingegneria naturalistica, disciplina tecnica che utilizza le piante vive nell’ambito di opere ed interventi antierosivi e di consolidamento.
Si tratta di interventi che si prefiggono di raggiungere obiettivi di “riequilibrio ecosistemico”, progettati e realizzati facendo riferimento alle esigenze ecologiche specifiche (intese come capacità dispersive, tipologia di habitat idoneo) di specifici habitat, comunità o specie target.(…)
11.CONTROSEDUZIONI DEL PROPONENTE ALLE CRITICITA’ RISCONTRATE NEL PARERE INTERMEDIO
CONSIDERATO che il Proponente in riscontro al PII n. 71/2021 del 23/07/2021 ha rappresentato quanto segue:
1. Occorre dimostrare la compatibilità e la coerenza programmatica dell’intervento – in ogni sua fase –
con i seguenti strumenti di pianificazione e programmazione:
- Piano di Azione Europeo per l’Economia Circolare 2020;
- Piano Regionale delle Bonifiche
- Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti
- Piano di Sviluppo Rurale 2014-2022 della Sicilia;
- Piano Regionale Faunistico Venatorio 2013-2018;
- Piano Regionale Integrato delle Infrastrutture e della Mobilità (P.R.T. - P.I.I.M.);
- Piano Regionale per la lotta alla Siccità 2020.
Si rimanda all’elaborato “PD_ELB_22_Studio d’Impatto Ambientale_Rev.1” (ALLEGATO 1), in cui al Capitolo B – Quadro di Riferimento Programmatico, Capitolo B1, sono stati analizzati gli strumenti di Pianificazione energetica comunitaria e nazionale (Green Deal europeo o Patto Verde europeo 2020-2050, Piano di Azione Europeo per l’Economia Circolare 2020 e Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR) e nel capitolo relativo alla pianificazione territoriale e urbanistica (Capitolo B3) il Piano Regionale delle Bonifiche, il Piano Regionale di Gestionale dei Rifiuti, il Piano di Sviluppo Rurale 2014-2022 della Sicilia, il Piano Regionale Faunistico Venatorio, il Piano Regionale Integrato delle Infrastrutture e della Mobilità ed il Piano Regionale per la lotta alla Siccità, per i quali è stata valutata la compatibilità/coerenza del progetto con gli obiettivi e finalità di tali strumenti di programmazione.
In particolare si vuole sottolineare che l’intervento in progetto è pienamente coerente con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Recovery Plan (“PNRR”), che prevede il raggiungere nel 2030 del 70-72% dell’elettricità prodotta prevalentemente da centrali eoliche o fotovoltaiche.
Il PNRR al riguardo prevede espressamente che “il settore agricolo è responsabile del 10 per cento delle emissioni di gas serra in Europa. Con questa iniziativa le tematiche di produzione agricola sostenibile e produzione energetica da fonti rinnovabili vengono affrontate in maniera coordinata con l’obiettivo di diffondere impianti agro-voltaici di medie e grandi dimensioni” (pagg. 128-129 del PNRR).
VALUTATO che il Proponente ha eseguito gli approfondimenti rilevati riscontrando la compatibilità e la coerenza con gli strumenti di pianificazione elencati, la criticità n. 1 del PII si ritiene superata.
2. La descrizione dei rapporti di coerenza e compatibilità dell’Intervento rispetto agli strumenti di pianificazione e programmazione deve essere estesa anche alle aree che saranno interessate dalla linea di connessione.
Si rimanda all’elaborato “PD_ELB_22_Studio d’Impatto Ambientale_Rev.1” (ALLEGATO 1), in cui al Capitolo B – Quadro programmatico, ove per ciascun Piano/Programma, in parrticolare per i piani Urbanistico Territoriali, è stata valutata la coerenza/compatibilità delprogetto dell’impianto fotovoltaico, comprensivo della Linea elettrica MT di connessione dell’impianto fotovoltaico alla rete elettrica di distribuzione; in particolare con riferimento al Piano Territoriale Paesistico Provinciale di Catania (ambiti 8, 11, 12, 13, 14, 16, 17), si è rilevato che:”La zona in esame ricade nel Paesaggio locale 34 denominato “Area della valle del Fiue Vizzini2 in una zona non sottoposta ad alcun livello di tutela, di cui all’art. 54 delle
Norme Tecniche di Attuazione; l’impianto di rete per la connessione in Mt dell’impianto fotovoltaico alla rete elettrica di distribuzione sarà realizzato interamente in cavo interrato con sviluppo del tracciato interamente sulla Xxxxxx Xxxxxxx x. 000; l’intero tracciato ricade all’esterno di zone sottoposte a livelli di tutela.
Il progetto ricade all’interno di un’area sottoposta a vincolo idrogeologico; la linea elettrica MT di connessione dell’impianto fotovoltaico non prevede lungo il suo tracciato attraversamenti con infrastrutture di rete di altri gestori (SNAM, Telecom, Consorzio di Bonifica, etc.), per le quali si è provveduto comunque ad avanzare a ciascun Ente richiesta di parere di competenza ai sensi degli art. 111, 112, 113 e 120 del X.X.
x. 0000 xxx 00/00/0000 xxxxxxx il “Testo Unico delle disposizioni di legge sulle Acque ed Impianti Elettrici”.
VALUTATO quanto rappresentato dal Proponente e gli studi con elaborati prodotti la criticità n. 2 del PII si ritiene superata.
3. Deve essere prodotta la comunicazione alla competente Sovrintendenza prevista dal punto 13.3 del
D.M. 10 settembre 2009 a mente del quale «Nei casi in cui l'impianto non ricada in zona sottoposta a tutela ai sensi del d.lgs. 42 del 2004, il proponente effettua una comunicazione alle competenti Soprintendenze per verificare la sussistenza di procedimenti di tutela ovvero di procedure di accertamento della sussistenza di beni archeologici, in itinere alla data di presentazione dell'istanza di autorizzazione unica. Entro 15 giorni dal ricevimento della comunicazione, le soprintendenze informano l'amministrazione procedente circa l'eventuale esito positivo di detta verifica al fine di consentire alla stessa amministrazione, nel rispetto dei termini previsti dal punto 14.6, di convocare alla conferenza di servizi le soprintendenze nel caso previsto dal punto 14.9, lett. e)».
Si allega (ALLEGATO 2) istanza del 01/10/2020, presentata alla Soprintendenza Beni Culturali ed Ambientali di Catania, con la quale è stato richiesto parere di competenza ai sensi degli art. 111, 112, 113 e 120 del X.X.
x. 0000 xxx 00/00/0000 xxxxxxx il “Testo Unico delle disposizioni sulle Acque ed Impianti Elettrici”, per la costruzione e l’esercizio dell’impianto fotovoltaico e dell’impianto di rete per la connessione e contestualmente il rilasciato Parere di competenza ai sensi del Punto 13.3 del D.M. 10/9/2010, per la verifica della sussistenza di procedimenti di tutela ovvero di procedure di accertamento della sussistenza di beni archeologici sui terreni su cui si prevede l’installazione dell’impianto fotovoltaico (Allegato 2)
VALUTATO quanto prodotto dal Proponente la criticità n. 3 del PII criticità si ritiene superata.
4. Poiché come riportato dal Proponente “all’esterno del sito d’installazione dell’impianto fotovoltaico, in area adiacente, è presente una zona boschiva classificata nel Piano Paesaggistico come Paesaggio Locale 34b. Paesaggio dei territori coperti da vegetazione di interesse forestale (vegetazione forestale in evoluzione di cui al D. Lgs. n. 227/01), con Livello di Tutela 1”, in riferimento alla LR 16/1996 e
s.m.i. deve essere garantita la distanza dal bosco la cui fascia di rispetto varia a seconda dell’estensione
del bosco da 50 m a 200 m.
L’area ricadente all’interno del Paesaggio Locale 34b ha un’estensione di circa 2,2 ettari ed è coperta da vegetazione arborea, classificata come “vegetazione forestale in evoluzione”; le opere previste in progetto ricadono all’esterno della suddetta area e sono ricomprese all’interno della perimetrazione dell’Agglomerato Industriale del Consorzio ASI del Calatino, di cui al Piano Regolatore Territoriale (P.R.T.) di settore.
Come si evince dallo stralcio del P.R.G. del Comune di Vizzini e del P.R.T. del Consorzio ASI del Calatino
riportati nell’elaborato PD_ELB_18_Cartografia di riferimento (pag. 7-8), l’intera area del Paesaggio
Locale 34b è destinata ad insediamenti produttivi (Area ASI) e non è prevista alcuna fascia di rispetto come peraltro indicata nello stralcio del PRG del Comune di Vizzini per l’Area boscata ricadente all’interno del Paesaggio Locale 35c “Paesaggio delle aste fluviali con elementi di naturalità” (Comprendente i corsi d’acqua Palagonia, Galice, Xxxxxxx, Risicone, Chiapparo, manca Rocca) con Livello di Tutela 2.
L’art. 10, comma 2 della LR 16/1996 e s.m.i. cita “in deroga a quanto disposto dal comma 1, i piani regolatori dei comuni possono prevedere l’inserimento di nuove costruzioni nelle zone di rispetto dei boschi e delle fasce forestali per una densità edilizia territoriale massima di 0.30 mc/mq. Il comparto territoriale di riferimento per il calcolo di tale densità è costituito esclusivamente dalla zona di rispetto”.
Il comma 3 del medesimo articolo cita: ”La deroga di cui al comma 2 è subordinata al parere favorevole della Soprintendenza ai beni culturali e ambientali competente per territorio, sentito altresì il Comitato tecnico- amministrativo dell’AFDRS per i profili attinenti alla qualità del bosco e alla difesa idrogeologica”.
Il comma 10 del medesimo articolo cita: “Le zone di rispetto di cui al comma 1 sono in ogni caso sottoposte
di diritto al vincolo paesaggistico ai sensi della legge 29 giugno 1939, n. 1497”.
L’intervento in progetto è esterno alle suddette perimetrazioni del Paesaggio Locale 34b e 34g e prevede la
realizzazione di una fascia di rispetto a verde mitigativo di larghezza pari a 7m.
Essendo l’intervento ricadente all’interno della perimetrazione dell’Agglomerato Industriale del Consorzio ASI del Calatino, è consentita la realizzazione di opere anche all’interno della fascia di rispetto subordinandola al parere della Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Catania.
CONSIDERATI e VALUTATI il parere espresso dalla Soprintendenza BB.CC.AA. di Catania prot. 6735 del 22/0a/2022 (prot. DRA n. 28428 del 26/04/2022) ed il parere urbanistico del Comune di Vizzini prot. 219/32 del 10/01/2022 (prot. DRA n. 1135 del 11/01/2022) la criticità n. 4 del PII criticità si ritiene superata.
5. Poiché il sito di impianto del fotovoltaico ricade in area sottoposta a Vincolo Idrogeologico di cui al
R.D. 3267/1923, è necessario che sia conseguito il nulla osta da parte del Comando del Corpo Forestale ai sensi del D.A. n. 569 del 17/04/2012
Con Nota prot. n. 65503 del 09/11/2020 è stata rilasciata comunicazione sulla procedibilità istanza per la procedura ambientale, pubblicazione documentazione, Responsabile del procedimento e contestuale trasmissione progetto alla CTS (Allegato 3), indirizzata ai vari Enti, tra cui all’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, Comando del Corpo Forestale della Regione Sicilia – Ispettorato Ripartimentale Foreste di Catania, dal quale si è in attesa del Nulla Osta di competenza.
CONSIDERATA e VALUTATA la nota prot. 2895 del 12/01/2022 (prot. DRA n. 2828 del 19/01/2022) con la quale l’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Catania ha comunicato che il sito d’intervento non ricade in zona sottoposta a vincolo idrogeologico ai sensi dell’art. 1 R.D.L. 3267/19923, la criticità n. 5 del PII si ritiene superata.
6. Occorre integrare lo SIA con lo studio relativo alla valutazione del “Principio dell’invarianza idraulica” in corrispondenza del sito interessato dall’impianto.
Come già esplicitato nella Relazione Geologica, il territorio è rappresentato da “Depositi palustri antichi”,
costituiti da limi ed argille, poggianti successione di vulcaniti basiche prevalentemente submarine in basso e
subaeree verso l’alto; durante il sopralluogo effettuato si è evinto come in area sia fortemente presente la
componente sabbiosa, oltre che un sottile top-soil agrario.
La permeabilità del sito è fortemente condizionata dal litotipo presente; essendo il litotipo dominante geologicamente costituito da Depositi di Palude è evidente dunque come la permeabilità è caratterizzata cioè da valori molti bassi in presenza delle argille palustri; il deposito impermeabile può quindi costituire un impedimento al deflusso idrico delle acque di ruscellamento.
Viste le pendenze quasi nulle e viste le permeabilità dei liotipi in loco, si presuppone possa esistere un ristagno delle acque di precipitazione: anche il sopralluogo ha messo in evidenza che le condizioni di allagamento del sito siano reali e che dunque si consiglia di prendere in considerazione tale ipotesi e trovare le soluzioni progettuali adeguate.
Al fine di evitare effetti negativi sul coefficiente di deflusso delle superfici impermeabilizzate, ogni trasformazione del suolo che provochi una variazione di permeabilità superficiale deve prevedere misure compensative rivolte al perseguimento del principio dell’invarianza idraulica della medesima trasformazione.(…)
Si rimanda agli elaborati “PD_ELB_32_Relazione di compatibilità ai fini dell’invarianza idraulica” (ALLEGATO 4) e all’elaborato “PD_ELB_22_Studio d’impatto Ambientale_Rev.1” (ALLEGATO 1), al titolo D-Quadro di Riferimento Ambientale, Capitolo D3 – descrizione dei probabili impatti rilevanti e delle misure previste per mitigarli, Paragrafo e) valutazione del principio dell’invarianza idraulica, nei quali è stato effettuato il calcolo del Coefficiente di deflusso Superficiale ante operam e post operam per verificare le eventuali interferenze indotte dalla realizzazione dell’impianto fotovoltaico con la componente acque superficiali e sotterranee, è stata elaborata la Carta delle principali direzioni di deflusso idrico superficiale e sono state individuate le relative opere di mitigazione.
Tali opere di mitigazione consistono nel collocamento di canalette drenanti in posizione perpendicolare alle direzioni di deflusso superficiale, con idonea pendenza, in grado da intercettare le acque meteoriche di ruscellamento superficiale e convogliarle sul perimetro del sito verso la fascia a verde mitigativa e al sistema di raccolta delle acque piovane (vasche di raccolta) ai fini del riutilizzo nell’impianto di irrigazione a goccia previsto in progetto nell’ambito del Piano di Manutenzione del verde.
Lo studio dell’invarianza idraulica riportato nell’elaborato PD_ELB_32_ Relazione di compatibilità ai fini dell’invarianza idraulica” (ALLEGATO 4) riporta il calcolo del coefficiente di deflusso superficiale ante operam e post operam.
Il litotipo superficiale è classificato geologicamente come “Depositi palustri antichi” del Pleistocene, ed è
evidente che la permeabilità dunque è molto bassa (…)
Nella situazione ante-operam il calcolo ha fornito un valore del coefficiente di deflusso o di ruscellamento superficiale 0,90 e del suo complementare, il coefficiente di infiltrazione in falda pari a 0,10.
La realizzazione dell’impianto fotovoltaico in progetto determina nelle varie fasi di costruzione, esercizio e dismissione dell’impianto fotovoltaico, lievi modificazioni del suolo che non alterano in maniera significativa la permeabilità del terreno di sedime e conseguentemente il regime delle acque di ruscellamento superficiale e di infiltrazione nel sottosuolo.(…)
Per ridurre quanto più possibile le interferenze determinate dalla realizzazione dell’impianto fotovoltaico sulla componente suolo, si è scelto di utilizzare le strutture “retrofit”, quali elemento di ancoraggio al suolo delle strutture di sostegno dei moduli fotovoltaici, che non richiedono l’esecuzione di scavi o sbancamenti del terreno, con conseguente alterazione dell’assetto morfologico ed idrogeologico; (…)
Il piazzale e le strade di servizio interne all’impianto, essendo costruite in terra battuta e con idonea pendenza,
garantiscono una permeabilità completa nei confronti dell’infiltrazione delle acque piovane; tuttavia, pur
essendo parzialmente permeabili, sono state considerate permeabili nella valutazione del coefficiente di deflusso superficiale.
Il totale delle superfici totalmente impermeabili è dunque pari a 123 mq, alle quali si somma la viabilità di servizio (19.870 mq) per un totale di 19.993 mq, pari a circa il 12% della superficie complessivamente disponibile (169.141 mq).
Al fine di mitigare il rischio dovuto all’allagamento del sito legato agli eventi piovosi importanti, vista la permeabilità ridotta del suolo causato dalla litologia impermeabile in loco, si prevede la realizzazione di canalette drenanti, il cui scopo è quello di raccogliere le acque di deflusso e regimarle, tramite apposita pendenza, verso aree di raccolta e riuso delle stesse.
La realizzazione di tali opere di drenaggio per la regimentazione delle acque meteoriche di ruscellamento superficiale consentirà di mitigare il rischio idrogeologico e di compensare il deflusso nel sito.
L’installazione dell’impianto fotovoltaico in progetto non comporterà impatti significativi sulla matrice acqua, in quanto la tipologia di installazione al suolo delle strutture di sostegno mediante strutture retrofit e le opere che determinano un aumento della superficie impermeabile non determineranno un incremento significativo del coefficiente di deflusso superficiale e conseguentemente modifiche significative dell’assetto geomorfologico del suolo, né costituirà ostacolo al deflusso naturale delle acque di ruscellamento superficiale, rimanendo invariato il regime delle acque superficiali e sotterranee.
RILEVATO e VALUTATO che in riferimento al principio dell’invarianza idraulica, per cui se ne è richiesta la valutazione nel PII, il Proponente non ha prodotto gli approfondimenti e le integrazioni, così come espressamente richiesti anche dal Genio Civile di Catania in occasione della seconda e conclusiva Conferenza dei Servizi del 15/04/2022.
VALUTATO quanto rappresentato dal Proponente e gli studi con elaborati prodotti la criticità n. 6 del PII si ritiene superata in considerazione delle condizioni ambientali del presente parere.
7. In riferimento al previsto rinterro degli scavi per i cavidotti, tenuto conto che il litotipo dominante è costituito da Depositi di Palude ed essendo in quest'ultimi presente la componente limosa-argillosa, che non presenta caratteristiche idonee per il rinterro soprattutto nei settori viabili, si chiede di eseguire uno specifico approfondimento allo scopo di evitare il rischio di avvallamenti post-operam lungo i settori della viabilità principale oggetto dei lavori.
Si rimanda all’Elaborato “PD_ELB_32_ Relazione di compatibilità ai fini dell’invarianza idraulica” (ALLEGATO 4), in cui viene fornito in calce un approfondimento specifico sui reinterri degli scavi a sezione ristretta per la posa dei cavidotti.
A seguito dell’esecuzione degli scavi a sezione ristretta, il materiale rimaneggiato esposto in superficie non rappresenta più le stesse caratteristiche geotecniche originarie, specialmente in termini di coesione e densità, in particolare nel caso specifico, se trattasi di limi e argille e se sottoposto a pressioni a breve o lungo termine è facilmente soggetto a diminuzioni di spessore e dunque avvallamenti.
Al fine di evitare potenziali fenomeni di cedimento della superficie topografica localizzata in corrispondenza delle tracce dei cavidotti, il reinterro dello scavo non sarà quindi eseguito con materiale di riporto prelevato in loco, ma con materiale sabbioso e/o ghiaioso avente opportuno spessore ed adeguate caratteristiche di resistenza meccanica, che consentirà di evitare il rischio di avvallamenti post-operam.
VALUTATO quanto rappresentato dal Proponente e gli studi con elaborati prodotti la criticità n. 7 del PII si ritiene superata.
8. Si chiede di produrre l’inquadramento progettuale in formato shape file con i dati in formato vettoriale fondamentali per la georeferenziazione dell’area di intervento.
Si rimette nella cartella “PD_ELB_36_Progetto Shape file” (ALLEGATO %), il progetto ed i relativi shapefile realizzati utilizzando il sistema di riferimento WGS 84/Pseudo-Mercator (EPSG 3857). (…)
In ciascuna cartella relativa agli shapefile è contenuto anche un file .qml relativo quello stile di ciascun layer in modo da facilitare la visualizzazione di esso al momento del caricamento. (…)
Nel progetto sono stati riportati anche i due layer WMS relativi alla CTR della Regione Sicilia (sistema di riferimento WGS 84 – EPSG 4326) ed alla cartografia catastale (sistema di riferimento ETRS 89/UTM zone 34N – EPSG 25834) in modo da poter facilmente visualizzare un inquadramento dell’impianto in progetto nelle due catografie
VALUTATA la documentazione presentata, la criticità n. 8 del PII si ritiene superata.
9. Occorre produrre adeguati approfondimenti in merito al consumo di suolo, considerando anche la superficie occupata dalla stazione elettrica e/o interventi connessi, rapportandolo ai dati forniti da ARPA Sicilia nella pubblicazione “Consumo di suolo in Sicilia Monitoraggio nel periodo 2017-2018”, ed eventuali aggiornamenti, ciò al fine di evitare che l’intervento generi - insieme agli altri interventi della stessa tipologia e natura e realizzati/programmati in aree prossime - l’alterazione, sistematica e continuativa, dei caratteri specifici delle aree agricole e del paesaggio rurale e conflitti con gli obiettivi e gli indirizzi di conservazione e tutela del suolo e del paesaggio attivi e vigenti; l’analisi riferita al consumo di suolo deve contenere almeno, per un raggio di 10 Km intorno all’impianto, il rapporto tra superficie territoriale considerata e le superfici occupate degli impianti fotovoltaici esistenti, autorizzati e in fase di istruttoria/autorizzazione.
Si rimanda all’elaborato “PD_ELB_22_Studio d’impatto Ambientale_Rev.1” (ALLEGATO 1),in cui al Capitolo 8 – QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO, sono stati analizzati i dati sul Monitoraggio nel periodo 2017-2018 sul consumo del suolo in Sicilia, con particolare riferimento alla provincia di Catania e al contesto territoriale e locale.(…)
Dall’analisi del Rapporto ARPA relativamente al monitoraggio del consumo di suolo nel periodo 2017-2018 emerge quanto segue:
- L’incremento del consumo di suolo nel territorio comunale e nei comuni limitrofi è sostanzialmente ascrivibile allo sviluppo di colture protette in serra che, sebbene costituiscono un fattore economico assolutamente importante per l’economia, determinano un impatto sull’ambiente e sul territorio considerevole.
- l’impianto fotovoltaico in progetto, per le sue caratteristiche costruttive (strutture di sostegno di tipo retrofit infisse sul terreno aturale esistente “suolo non pavimentato”) e dimensionali, non apporta un incremento di consumo di suolo, in quanto è ascrivibile alla categoria di “suolo non consumato” sipuò pertanto asserire la compatibilità dell’intervento prodotto con il Piano di monitoraggio del consumo di suolo in Sicilia.
- Il progetto ha la finalità di riconvertire il suolo agricolo ad uso “Agrosolare”, mediante la produzione integrata di Energia Rinnovabile da fonte solare fotovoltaica e coltivazioni biologiche (Fotovoltaico 2.0), compatibili con la piena funzionalità dell’impianto; l’implementazione di nuove colture tradizionali e biologiche compatibili con la presenza dell’impianto fotovoltaico e che verranno coltivate al di sotto dei moduli fotovoltaici e nella restante area disponibile, contribuirà all’aumento del numero di esemplari e della biodiversità nell’area, garantendo un incremento della produttività dei suoli agricoli e la coesistenza dell’agrosistema produttivo agricolo con quello industriale derivante dalla produzione di energia elettrica da fonte solare fotovoltaica.
L’impianto fotovoltaico in progetto verrà realizzato all’interno di una Zona industriale ove sono previste le trasformazioni del suolo di carattere produttivo artigianale ed industriale; l’intervento in progetto risulta pertanto compatibile con la destinazione d’uso prevista dalla pianificazione urbanistica comunale e di settore vigente (Piano Regolatore Territoriale del Consorzio Industriale del Calatino, approvato con D.Dir. n. 50 del 06/02/2006 e modificato con D.Dir n. 1256 del 10/11/2006).
RILEVATO e VALUTATO che il Proponente ha valutato un’area di indagine del raggio di 5 km, che l’intervento ricade interamente in zona industriale e che il Proponente prevede la realizzazione di un Agrovoltaico, la criticità n. 9 del PII può essere ritenuta superata in considerazione delle condizioni ambientali del presente parere.
10. Deve essere redatto un elaborato anche cartografico delle Misure di Mitigazione in cui siano esplicitati i seguenti punti:
(i) Per le fasce alberate dovranno essere indicate le specie utilizzate che comunque dovranno essere coerenti con le caratteristiche pedoclimatiche dell’area ed afferenti alle specie della Macchia Mediterranea.
(ii) La recinzione perimetrale dell’impianto dovrà essere posizionata tra la fascia di rispetto perimetrale e il parco fotovoltaico al fine di migliorare l’inserimento paesaggistico del progetto e dovrà prevedere passaggi per la piccola fauna selvatica disposti ogni 20 metri. È espressamente vietato l’uso di filo spinato. Deve essere presentata la planimetria con indicati i passaggi previsti. I passaggi faunistici dovranno essere progettati (posizione, tipologia, dimensionamento ecc) sulla base di uno studio sugli habitat e sulle principali specie target.
(iii) Al progetto dovrà essere allegato il piano di manutenzione. Le cure colturali dovranno essere effettuate fino al completo affrancamento della vegetazione e comunque ripetute con frequenze idonee per un periodo non inferiore ai cinque anni successivi all'ultimazione dei lavori.
(iv) Dovranno essere indicate anche su mappa le tipologie colturali utilizzate per la copertura vegetale del terreno a fine lavori.
(v) Deve essere rappresentata la fonte di approvvigionamento e le stime di fabbisogno della risorsa idrica nelle diverse fasi di cantiere, esercizio e dismissione.
Si rimanda agli Elaborati “PD_ELB_3_Planimetria dell’impianto Fotovoltaico_Rev.1 (ALLEGATO 6), in cui sono stati modificati i passaggi per il transito della fauna selvatica locale previsti in progetto con varchi di cm 100 x 20 lungo lungo il perimetro della recinzione del sito d’installazione a distanza di 20 m l’uno dall’altro ed un varco continuo in corrispondenza del cancello di ingresso; come richiesto la dimensione dei varchi è stata modificata prevedendo nello specifico varchi delle dimensioni di circa 25 x 25 cm disposte ogni 25 m.
Relativamente agli interventi di mitigazione dell’impatto visivo, in particolare alla fascia arborea perimetrale al sito, si rimanda all’Elaborato PD_ELB_31 Opere di Mitigazione a verde (ALLEGATO 7) in cui vengono indicate la tipologia delle specie arboree/arbustive autoctone (Olea Europea) che verranno impiantate nella fascia perimetrale a verde, le modalità di piantumazione delle specie di nuovo impianto.
Per la realizzazione della fascia mitigativa a verde, verrà garantita la piantumazione di specie arboree autoctone (Olea Europea) provenienti da vivai in possesso di licenza ai sensi dell’art. 4 del D.Lgs. 386/03 rilasciato da Comando Corpo forestale della Regione Siciliana e coerenti con il contesto pedo-climatico, naturalistico e paesaggistico dell’area; il trapianto degli ulivi avverrà con un sesto d’impianto 5 x 6 m Relativamente alle cure colturali previste in progetto, si rimanda all’Elaborato PD_ELB_30_Piano di Manutenzione del verde (ALLEGATO), in cui sono descritti le modalità di piantumazione delle specie arboree autoctone per la realizzazione della fascia arborea perimetrale e le cure colturali e manutenzione del manto erboso e della vegetazione arborea.
Al fine di garantire u idoneo attecchimento delle specie arboree di nuovo impianto e delle specie oggetto di espianto e reimpianto il progetto prevede la realizzazione di un impianto di irrigazione a goccia.
L’approvvigionamento idrico verrà effettuato mediante autobotte e mediante la realizzazione di un sistema di accumulo e di raccolta e riuso delle acque meteoriche che possa consentire la corretta gestione dell’impianto fotovoltaico nelle fasi di costruzione, esercizio e dismissione; non sono previsti prelievi diretti da acque superficiali o da pozzi per le attività di realizzazione delle opere.
In particolare per la manutenzione delle alberature impiantate nella fascia perimetrale di mitigazione durante il periodo necessario all’attecchimento delle piante si stima un consumo idrico pari a 10.000 litri a settimana. L’approvvigionamento di tale riserva d’acqua avverrà mediante la realizzazione di un impianto idrico, costituito da un sistema di accumulo, costituito da n. 4 serbatoi di accumulo fuori terra aventi capacità 10.000 litri ciascuno, da un impianto autoclave e da una rete di distribuzione interna al sito costituita da un impianto di irrigazione a goccia.
Sarà inoltre prevista la realizzazione di un impianto di raccolta delle acque meteoriche, al fine del riutilizzo delle stesse per l’alimentazione esclusiva dell’impianto di irrigazione; tale sistema di raccolta delle acque meteoriche sarà costituito da n. 4 vasche di raccolta delle acque piovane da 10.000 litri collocate in adiacenza ai serbatoi di accumulo ed in canalette drenanti che intercetteranno le acque meteoriche di ruscellamento superficiale.
VALUTATO che il Proponente in riferimento alla criticità rilevata ha proceduto alla revisione progettuale, alla definizione del piano colturale delle diverse specie scelte ed alla definizione del sistema di approvvigionamento idrico, la criticità n. 10 si ritiene superata in considerazione delle condizioni ambientali del presente parere.
11. È necessario integrare gli elaborati esistenti al fine di rappresentare:
(i) oltre al puntuale censimento delle specie presenti, il numero di piante eventualmente da espiantare, la tipologia della pianta in rapporto all’età (es: giovane, adulto, secolare), le modalità tecniche di espianto/reimpianto e le modalità di stoccaggio in attesa del reimpianto;
(ii) le cure colturali previste e la rappresentazione grafica del punto di reimpianto;
(iii) le specie arboree e arbustive da utilizzare per le fasce di mitigazione - che dovranno essere di almeno 10 metri - con schede di dettaglio che specifichino le dimensioni delle piante e le modalità delle cure colturali previste (rappresentando altresì il necessari fabbisogno idrico).
Si rimanda all’Elaborato PD_ELB_5_Rilievo fotografico del sito d’installazione, già agli atti nel procedimento autorizzativo, che descrive in maniera inequivocabile l’attuale stato incolto del terreno di sedime ove è prevista l’installazione dell’impianto fotovoltaico e la totale assenza di vegetazione arborea di alcun tipo.
Si rimanda altresì all’Elaborato “PD_ELB_22_Studio d’Impatto Ambientale_Rev.1” (ALLEGATO 1), al titolo D – Quadro di Riferiemnto Ambientale, capitolo D1 – Componenti Ambientali allo Stato Attuale (Ante- Operam) e D3 – descrizione dei probabili impatti rilevati e delle misure previste per mitigarli, in cui viene descritta la vegetazione reale e potenziale dell’area su cui è prevista la realizzazione delle opere in progetto e gli habitat censiti in sede di sopralluogo.
Nello specifico l’area non è caratterizzata dalla presenza di specie arboree ed arbustive di alcun genere; non è pertanto previsto l’espianto di alcun tipo di vegetazione arborea.
Gli habitat presenti nell’area, sicuramente si sono individuati i seguenti habitat:
- Colture di tipo estensivo, caratterizzata dalla presenza di seminativi semplici;
- Formazioni erbose naturali e seminaturali, caratterizzate dalla presenza di specie erbacee ed infestanti (Asteraceae, Boraginaceae, Apiaceae, Poaceae, Euphorbiaceae, Brassicaceae).
Le alberature presenti nell’intorno del sito non verranno minimamente coinvolte, dalle attività di cantiere. La riduzione del numero di specie vegetali presenti è pertanto limitata esclusivamente alla scerbatura ed all’eliminazione delle specie erbacee esistenti nelle zone in cui collocare i manufatti.(…)
Il progetto prevede l’attuazione di Misure di Mitigazione e Compensazione Ambientale consistenti nella piantumazione, nella fascia perimetrale del sito, per una larghezza pari a 7 m, di alberi di ulivo (Olea Europea) adulto di nuovo impianto, per una superficie a verde complessiva pari a circa 24.921 mq; nello specifico il progetto prevede la piantumazione di n. 328 specie di ulivi (Olea Europea) di altezza ml 1.80 e diametro cm 6-8, con un sesto d’impianto 5 x 6 m; verranno impiantate specie arboree autoctone (Olea Europea) provenienti da vivai in possesso di licenza ai sensi dell’art. 4 del D.Lgs 386/03 rilasciato da Comando Corpo forestale della Regione Siciliana e coerenti con il contesto pedo-climatico, naturalistico e paesaggistico dell’area (Vedi Elaborato PD_ELB_29_Opere di mitigazione a verde – ALLEGATO 7).
Relativamente alle cure colturali previste in progetto, si rimanda all’Elaborato PD_ELB_30_Piano di Manutenzione del verde (ALLEGATO 8), in cui sono descritti le modalità di piantumazione delle specie arboree autoctone per la realizzazione della fascia arborea perimetrale e le cure colturali e manutenzione del manto erboso e della vegetazione arborea.
Al fine di garantire un idoneo attecchimento delle specie arboree di nuovo impianto e delle specie oggetto di espianto e reimpianto il progetto prevede la realizzazione di un impianto di irrigazione a goccia, costituito da
n. 4 serbatoi fuori terra aventi capacità 10.000 liti ciascuno, da un impianto autoclave e da una rete di distribuzione interna al sito costituita da un impianto di irrigazione a goccia.
Sarà inoltre prevista la realizzazione di un impianto di raccolta delle acque meteoriche, al fine del riutilizzo delle stesse per l’alimentazione esclusiva dell’impianto di irrigazione; tale sistema di raccolta delle acque meteoriche sarà costituito da n. 4 vasche di raccolta delle acque piovane da 10.000 litri collocate in adiacenza ai serbatoi di accumulo ed in canalette drenanti che intercetteranno le acque meteoriche di ruscellamento superficiale.
RILEVATI e VALUTATI gli elaborati resi dal Proponente e considerato che la fascia arborea perimetrale dovrà avere un’ampiezza di m 10, come richiesto nel PII, al fine di mitigare l’impatto paesaggistico-ambientale sull’ambiente agricolo circostante, la criticità n.11 del PII si ritiene superata in considerazione delle condizioni ambientali del presente parere.
12. In relazione alla raccolta delle acque piovane, per il successivo riuso, prevista dal progetto, dovranno essere redatti specifici elaborati descrittivi e grafici, che indichino le modalità di raccolta e di riuso.
Si rimanda all’Elaborato PD_ELB_31_Opere di Mitigazione a verde (ALLEGATO 7), PD_ELB_30_Piano di Manutenzione del verde (ALLEGATO 8) e “PD_ELB_22_Studio d’impatto Ambientale _Rev.1” (ALLEGATO 1), al titolo C – Quadro di Riferimento Progettuale – Capitolo d Fase di esercizi: misure di mitigazione e compensazione, prescrizioni per la fase di esercizio, nonché al Punto 10 della presente istanza di integrazione per maggiori approfondimenti.
RILEVATO e VALUTATO che in riferimento al principio dell’invarianza idraulica il Proponente non ha prodotto gli approfondimenti e le integrazioni, così come espressamente richiesti anche dal Genio Civile di Catania in occasione della seconda e conclusiva Conferenza dei Servizi del 15/04/2022, la criticità n. 12 del PII si ritiene superata a condizione che il Proponete acquisisca il parere positivo da parte dell’Ufficio del Genio Civile di Catania e successivamente adegui il progetto esecutivo alle eventuali prescrizioni poste dal suddetto Ente
13. In considerazione che il progetto in analisi riguarda un agrofotovoltaico ed in considerazione che il proponente più volte nello SIA riporta che “soltanto il 28 %, pari a circa 4,7 ettari sarà occupato dal campo fotovoltaico e dalle opere accessorie, mentre il restante 72 % di suolo disponibile, pari a circa 12,20 ettari sarà utilizzato per la realizzazione della fascia mitigativa a verde, di larghezza pari a 7 m, mediante la piantumazione di alberi di ulivo adulto disposti a quinconce nella fascia perimetrale (2,49 ettari) e per la coltivazione di colture tradizionali e biologiche compatibili con il microclima generato dal campo fotovoltaico.” si chiede di specificare in un elaborato dedicato le aree di coltivazione indicando le cultivar previste producendo anche un adeguato piano colturale. Deve essere chiarita – anche attraverso elaborati grafici - le modalità di utilizzo e gestione del sopra-suolo dell’area interessata dall’impianto, prevedendo in ogni caso che lo stesso sia mantenuto costantemente coperto da vegetazione, anche attraverso tecniche di inerbimento, e definendo altresì le modalità di intervento e manutenzione del soprasuolo mediante un adeguato piano colturale finalizzato a mantenere la fertilità dei terreni. Nella scelta delle specie dovranno essere favorite quelle appetibili per i pascoli apistici. Dovrà essere valutata la possibilità di collocare arnie con utilizzo di api autoctone al fine di mantenere la trasmissione genetica delle specie. È fatto in ogni caso espresso divieto di utilizzare diserbanti chimici.
Il progetto proposto ha la finalità di riconvertire il suolo destinato ad uso industriale ed attualmente inutilizzato ed incolto, ad un uso “Agrosolare”, mediante la produzione integrata di Energia Rinnovabile da fonte solare fotovoltaica e coltivazioni biologiche (Fotovoltaico 2.0), compatibili con la piena funzionalità dell’impianto.
L’implementazione di nuove colture tradizionali biologiche compatibili con la presenza dell’impianto fotovoltaico e che in forma sperimentale potranno essere implementate e coltivate al di sotto dei moduli fotovoltaici e nell’area disponibile costituirà un impatto positivo sulla componente flora e vegetazione, contribuendo all’aumento del numero di esemplari e della biodiversità dell’area. (…)
Per una maggiore comprensione delle superfici nette occupate dal generatore fotovoltaico ed opere accessorie
e delle restanti superfici non direttamente occupate dall’istallazione fotovoltaica che saranno utilizzate per la
realizzazione della fascia perimetrale mitigativa a verde e per l’implementazione agrosolare si rimanda all’elaborato “PD_ELB_35_Definizione delle aree a verde mitigativo ed agrosolare” (ALLEGATO 9)
Per ciò che concerne le colture tradizionali e biologiche compatibili con la funzionalità dell’impianto che verranno implementate e coltivate al di sotto dei moduli fotovoltaici e nella restante area disponibile, si rimanda agli Elaborati PD_ELB_31_Relazione agronomica integrativa_Piano Agrisolare (ALLEGATO 10) e PD_ELB_30_Piano di Manutenzione dl verde (ALLEGATO 8), in cui sono descritti gli obiettivi del Piano Agrisolare, le modalità di attuazione con le scelte agronomiche pianificate e le modalità di piantumazione specie arboree autoctone per la realizzazione della fascia arborea perimetrale e le cure colturali e manutenzione del manto erboso e della vegetazione arborea.
Gli obiettivi del Piano Agrisolare sono:
- Utilizzare quanto più possibile le superfici interessate dal progetto fotovoltaico, per scopi agricoli attraverso lo studio e l’integrazione tra impianto fotovoltaico e le superfici agricole; nel rispetto delle vocazioni colturali e potenzialità agronomiche dell’area in esame;
- Aumentare la redditività dei terrenii agricoli (Impianto FV + Coltivazioni agricole);
- Elaborare una rotazione nel quinquennio, che possa ottimizzare e non impoverire le superfici agricole
impiegate dall’impianto FV.
Come detto l’attuazione del progetto proposto ha la finalità di riconvertire il suolo agricolo attualmente incolto, ad uso “Agrisolare”, mediante la produzione integrata di Energia Rinnovabile da fonte solare fotovoltaica e coltivazioni biologiche (Fotovoltaico 2.0): la Società proponente il progetto ha sottoscritto un accordo di collaborazione con l’Azienda Agraria Didattico – Sperimentali dell’Università degli Studi della Tuscia al fine di valutare la possibile “integrazione dell’energia solare con l’attività agricola”.
Il Piano agronomico prevede nei primi 5 anni, la rotazione di erbai misti cereali e leguminose con erbai di leguminose; per la coltivazione saranno utilizzati gli spazi tra le strutture porta moduli e gli spazi liberi tranne le strade e le fasce perimetrali; si è pianificato di realizzare un Piano sostenibile utilizzando sementii di origine certificata biologica e non coltivando solo cereali bensì erbai misti con presenza di leguminose e l’anno successivo rotazione con una coltura di singola leguminosa; quest’ultime son in grado di fissare azoto atmosferico e trasformarlo in azoto organico e quindi risparmiare unità di azoto di origine chimica da somministrare durante la coltivazione (…)
Si riporta la tabella con lo sviluppo del Piano Agro-Solare con le colture previste per i primi 5 anni.
(…) Alla fine del quinto anno comunque si valuterà o di ripetere la stessa rotazione delle colture oppure di introdurre nella rotazione leguminose in consociazione, (tecnica di Cover crop), ad esempio seminando grano in autunno e traseminare nel grano la leguminosa a fine inverno.
L’implementazione di nuove colture tradizionali e biologiche compatibili con la presenza dell’impianto fotovoltaico e che in forma sperimentale potranno essere implementate e coltivate al di sotto dei moduli fotovoltaici, contribuirà all’aumento del numero di esemplari e della biodiversità nell’area, determinando un incremento della redditività e produttività dei suoli agricoli e garantendo la coesistenza dell’agroecosistema produttivo agricolo con quello industriale derivante dalla produzione di energia elettrica da fonte solare fotovoltaica.
Il progetto presenta elementi di totale coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi generali previsto dall’Aggiornamento del Piano Energetico Ambientale della Regione Siciliana PEARS 2030 che promuove e favorisce lo sviluppo dell’agro-fotovoltaico.(…)
VALUTATO che il Proponente in riferimento alla criticità rilevata ha proceduto alla definizione del piano colturale delle diverse specie scelte, la criticità n. 13 si ritiene superata in considerazione delle condizioni ambientali del presente parere.
14. Le stradelle di servizio per la manutenzione dell’impianto dovranno essere previste in terra battuta.
Sarà garantito il rispetto della suddetta prescrizione prevedendo la realizzazione del piazzale e della viabilità interna al sito in terra battuta e con idonea pendenza in modo da garantire il deflusso delle acque di ruscellamento superficiale ed evitare ristagno di acqua (Vedi Elaborato PD_ELB_3_Planimetria e recinzione metallica_Rev.1 – ALLEGATO 6)
VALUTATO che la criticità n. 14 del PII si ritiene superata.
15. L’illuminazione sul perimetro dell’impianto deve attivarsi solo in caso di necessità mediante sensori tarati per percepire movimenti di entità significativa (non devono accendersi al passaggio di una volpe o di un istrice) e i fasci luminosi dovranno essere diretti verso il basso. In relazione a tali profili, deve, inoltre, essere trasmesso il progetto degli impianti di illuminazione con gli accorgimenti descritti per ridurre la diffusione luminosa, compatibilmente con le esigenze di sicurezza dell’impianto.
Si rimanda all’elaborato PD_ELB_17_Tracciato linea MT del campo FV e particolari elettrici, già agli atti del procedimento autorizzativo, in cui sono rappresentati i particolari costruttivi dei pali di illuminazione e di videosorveglianza e la loro collocazione in pianta.(…)
L’illuminazione si attiverà mediante sensori tarati per percepire movimenti di entità significativa.
I componenti utilizzati per l’impianto di illuminazione saranno di ultima generazione ed altamente efficienti (mediante l’utilizzo di lampade a led) e conformi alle norme di riferimento. Verrà assicurato l’utilizzo di soluzioni tecniche disponibili sul mercato meno energivore.
Considerando il limitato utilizzo dell’impianto di illuminazione si deduce che il contributo all’inquinamento luminoso dello stesso rispetto alle aree e agli ambienti circostanti, risulta limitato solamente ad interventi e casi specifici, poco frequenti e pertanto risulta irrilevante.
Si rimanda all’Elaborato “PD_ELB_26 Relazione Tecnica sui Campi elettromagnetici ed inquinamento luminoso”, già agli atti del procedimento autorizzativo, per un maggior approfondimento dell’impianto di illuminazione dell’impianto fotovoltaico .(…)
VALUTATO che la criticità n. 15 del PII criticità si ritiene superata.
16. Occorre fornire apposita Relazione recante l’analisi dell’impatto visivo, integrando ove occorra la documentazione prodotta con idoneo report fotografico dell’area d’intervento effettuato da luoghi di normale accessibilità e da punti e percorsi panoramici, accompagnata altresì da:
(i) carta dell’intervisibilità su base topografica ove riportare oltre all’impianto anche i beni di cui al
D.Lgs. 42/2004, i centri abitati e i punti più importanti per la frequentazione del paesaggio;
(ii) rappresentazione dello stato attuale dell’area d’intervento effettuata attraverso ritrazioni fotografiche “a volo d’uccello”, da luoghi di normale accessibilità e da punti e percorsi panoramici;
(iii) planimetria a scala adeguata con indicati i punti da cui è visibile l’area di intervento;
(iv) cartografia a scala adeguata che evidenzi le caratteristiche morfologiche dei luoghi, la tessitura storica del contesto paesaggistico, il rapporto con le infrastrutture, le reti esistenti naturali e artificiali;
(v) planimetria a scala adeguata, che riveli la presenza degli elementi costitutivi del paesaggio
nell’area di intervento;
(vi) rendering fotografico che illustri la situazione post operam su immagini reali ad alta definizione in riferimento a punti di vista significati.
Si rimanda all’Elaborato PD_ELB_5_Rilievo fotografico del sito d’installazione, già agli atti del procedimento autorizzativo e all’elaborato PD_ELB_35 – Rappresentazione dello stato attuale dell’area di intervento e rendering fotografico (ALLEGATO 11), descrivono in maniera inequivocabile l’attuale stato incolto del terreno di sedime ove è prevista l’installazione dell’impianto fotovoltaico e la totale assenza di vegetazione arborea di alcun tipo.
L’impianto fotovoltaico in progetto è localizzato a circa 2,7 km a nord dal centro abitato di Vizzini, all’interno della perimetrazione dell’Agglomerato industriale del Consorzio ASI del Calatino.(…)
VALUTATA la ricadenza dell’area di impianto e la documentazione prodotta dal Proponente, la criticità n. 16 del PII si ritiene superata.
17. Deve essere prodotta la documentazione integrativa richiesta dal M.I.S.E. prot. DRA n. 17703 del 24/03/2021
Si rimanda all’ALLEGATO 12, relativo alla trasmissione della documentazione integrativa al M.I.S.E.
trasmessa a mezzo pec in data 12 aprile 2021.
VALUTATO che il Proponente in riscontro alla criticità rilevata ha prodotto gli elaborati richiesti dal M.I.S.E., sebbene ancora non sia stato rilasciato il nulla osta, la criticità n. 17 del PII criticità si ritiene superata.
18. Si chiede di valutare la realizzazione in termini di compensazione del consumo di suolo, di un vasto intervento di riforestazione e/o riqualificazione naturalistica con pluralità di essenze tipica della vegetazione autoctona e/o storicizzata, che preveda anche un puntuale piano di manutenzione.
A tale riguardo non si rilevano criticità nel valutare interventi di riforestazione su aree demaniali o comunque pubbliche. La comunicazione dovrà comunque avvenire in seno alla conferenza dei servizi, nel pieno rispetto dei criteri e delle modalità di cui al D.M. 10 settembre 2010, dato che tali interventi rientrano tra le misure di compensazione ambientale da valutare alla luce del reale impatto del progetto. Si evidenzia che a scrivente società ha già avviato delle interlocuzioni con l’amministrazione del Comune di Vittoria che avrebbe interesse a valutare altre tipologie di interventi come, ad esempio, quelli in ambito di efficienza e risparmio energetico. Dovendo quindi valutare la misura e la tipologia degli interventi di compensazione alla luce delle diverse proposte degli enti coinvolti, risulta prematuro in questa fase ad avanzare proposte pur rinnovando la piena disponibilità in tal senso.
VALUTATE le opere di mitigazione e le colture previste la criticità n. 18 può essere ritenuta superata in considerazione delle condizioni ambientali del presente parere.
19. Deve essere trasmesso il Piano di Monitoraggio Ambientale come documento separato redatto in conformità alle linee guida nazionali vigenti
Si rimanda all’Elaborato PD_ELB_33_Piano di monitoraggio ambientale (ALLEGATO 13) redatto in conformità alle linee guida nazionali vigenti
RILEVATO e VALUTATO che tra la documentazione agli atti manca il Piano di Monitoraggio Ambientale indicato dal Proponente nell’istanza integrativa prot DRA 26383 del 14/04/2022, per cui non si può avere contezza di eventuali modifiche apportate dal Proponente rispetto al Piano di Monitoraggio Ambientale presentato in risconto al PII, sebbene il Proponente nella istanza del 14/04/2022 comunica che le modifiche catastali apportate non hanno comportato alcuna variazione al progetto originario, rimanendo quindi invariati il layout dell’impianto FV, la posizione delle cabine ed i tracciati delle Linee MT interne ed esterne (…)
VALUTATO che le modalità e le frequenze di monitoraggio delle componenti ambientali dovranno essere concordate con ARPA SICILIA.
CONSIDERATO e VALUTATO che il PMA reso dal Proponente con l’istanza integrativa prot DRA 26383 del 14/04/2022, ha analizzato le diverse componenti ambientali descrivendo le attività e le misure di monitoraggio previste in tutte le fasi dell’opera, criticità n. 19 del PII si ritiene superata in considerazione delle condizioni ambientali del presente parere.
20. Occorre redigere il cronoprogramma d’esecuzione delle opere.
Si rimanda all’Elaborato PD_ELB_34_Cronoprogramma dei lavori (ALLEGATO 13), in cui sono state riportate, per ciascuna attività prevista nella fase di cantiere, la relativa durata, individuando eventuali interferenze tra le attività, al fine di adottare nell’ambito della redazione del piano di Sicurezza e Coordinamento, tutti i necessari accorgimenti e precauzioni in modo da arrecare la minor interferenza