ALLEGATO TECNICO
ALLEGATO TECNICO
Identificazione del Complesso IPPC | |
Ragione sociale | Stucchi Servizi Ecologici S.r.l. |
Sede legale | Xxx Xxxxxxxx, 0 - Xxxxxxxxx |
Sede operativa | Xxx xxx Xxx Xxxxxxx, 0 - Xxxxxxxx |
Tipo d’impianto | Nuovo ai sensi D.Lgs. 152/06 e s.m.i. |
Codice e attività IPPC | 5.1 IMPIANTI PER L'ELIMINAZIONE O IL RICUPERO DI RIFIUTI PERICOLOSI, della lista di cui all'art. 1, paragrafo 4, della direttiva 91/689/CEE quali definiti negli allegati II A e II B (operazioni R1, R5, R6, R8 e R9) della direttiva 75/442/CEE e nella direttiva 75/439/CEE del Consiglio, del 16 giugno 1975, concernente l'eliminazione degli oli usati, con capacità di oltre 10 tonnellate al giorno. |
5.3 IMPIANTI PER L'ELIMINAZIONE DEI RIFIUTI NON PERICOLOSI quali definiti nell'allegato 11 A della direttiva 75/442/CEE ai punti D8, D9 con capacità superiore a 50 tonnellate al giorno. | |
Fascicolo atti xxxx.xx | 9.9\2008\372 |
INDICE
A. QUADRO AMMINISTRATIVO - TERRITORIALE 4
A.1 INQUADRAMENTO DEL COMPLESSO E DEL SITO 4
A.1.1 INQUADRAMENTO DEL COMPLESSO 4
A.1.2 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO – TERRITORIALE DEL SITO 5
A.2 STATO AUTORIZZATIVO E AUTORIZZAZIONI SOSTITUITE DALL’AIA 6
A.2.1 PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (ART. 20 DEL D.LGS. 152/06 e s.m.i.) 6
B. QUADRO ATTIVITA’ DI GESTIONE RIFIUTI 10
B.1 DESCRIZIONE DELLE OPERAZIONI SVOLTE E DELL’IMPIANTO 10
B.1.1 ATTIVITÀ DI GESTIONE 10
B.1.2 ATTIVITÀ AUSILIARIE 11
B.2 MATERIE PRIME 11
B.3 RISORSE IDRICHE ED ENERGETICHE 12
B.3.1 CONSUMI IDRICI 12
B.3.2 PRODUZIONE DI ENERGIA 12
B.3.3 CONSUMI ENERGETICI 12
B.4 DESCRIZIONE DEL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI IN INGRESSO 13
B.5 GESTIONE DEI RIFIUTI IN INGRESSO 40
C. QUADRO AMBIENTALE 56
C.1 EMISSIONI IN ATMOSFERA E SISTEMI DI CONTENIMENTO 56
C.1.1 EMISSIONI IN ATMOSFERA 56
C 1.2 SISTEMI DI CONTENIMENTO/ABBATTIMENTO DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA57
C.2 EMISSIONI IDRICHE E SISTEMI DI CONTENIMENTO 60
C.3 EMISSIONI SONORE E SISTEMI DI ABBATTIMENTO 62
C.4 EMISSIONI AL SUOLO E SISTEMI DI CONTENIMENTO 63
C.5 RIFIUTI 64
C.5.1 RIFIUTI GESTITI IN DEPOSITO TEMPORANEO (ART. 183 COMMA 1 LETTERA BB) D.LGS. 152/06 e s.m.i.) 64
C.5.2 RIFIUTI GESTITI IN STOCCAGGIO AUTORIZZATO (ART. 208 D.LGS. 152/06 e s.m.i.)64 C.6 BONIFICHE AMBIENTALI 65
C.7 RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE 65
D. QUADRO INTEGRATO 66
D.1 APPLICAZIONE DELLE MTD 66
D.2 CRITICITÀ RISCONTRATE 82
E. QUADRO PRESCRITTIVO 83
E.1 EMISSIONI IN ATMOSFERA 83
E.1.1 VALORI LIMITE 83
E.1.2 REQUISITI E MODALITÀ PER IL CONTROLLO 83
E.1.3 PRESCRIZIONI IMPIANTISTICHE 84
E.1.4 EMISSIONI ODORIGENE 85
E.1.5 PRESCRIZIONI GENERALI 86
E.2 ACQUA 87
E.2.1 VALORI LIMITE DI EMISSIONE 87
E.2.2 REQUISITI E MODALITÀ PER IL CONTROLLO 88
E.2.3 PRESCRIZIONI IMPIANTISTICHE 88
E.2.4 PRESCRIZIONI GENERALI 89
E.3 RUMORE 90
E.3.1 VALORI LIMITE 90
E.3.2. REQUISITI E MODALITÀ DI CONTROLLO 90
E.4 SUOLO 90
E.5 RIFIUTI 91
E.5.1 REQUISITI E MODALITÀ DI CONTROLLO 91
E.5.2 ATTIVITÀ DI GESTIONE RIFIUTI AUTORIZZATA 92
E.5.3 PRESCRIZIONI GENERALI 97
E.6 ULTERIORI PRESCRIZIONI 97
E.7 MONITORAGGIO E CONTROLLO 97
E.8 PREVENZIONE INCIDENTI 98
E.9 GESTIONE DELLE EMERGENZE 98
E.10 INTERVENTI SULL’AREA ALLA CESSAZIONE DELL’ATTIVITÀ 98
E.11 APPLICAZIONE DEI PRINCIPI DI PREVENZIONE E RIDUZIONE INTEGRATA DELL’INQUINAMENTO E RELATIVE TEMPISTICHE 99
F. PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO 102
F.1 FINALITÀ DEL PIANO DI MONITORAGGIO 102
F.2 CHI EFFETTUA IL SELF-MONITORING 102
F.3. PARAMETRI DA MONITORARE 102
F.3.1 CONTROLLO RIFIUTI IN INGRESSO 102
F.3.2 RISORSA IDRICA 103
F.3.3 RISORSA ENERGETICA 103
F.3.4 ARIA 103
F.3.5 ACQUA IN USCITA DAGLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI LIQUIDI 104
F.3.6 MONITORAGGIO FANGHI DERIVANTI DAL TRATTAMENTO DI DEPURAZIONE 107
F.3.7 RUMORE 107
F.3.8 RIFIUTI IN USCITA 108
F.4 GESTIONE DELL’IMPIANTO 108
F.4.1 INDIVIDUAZIONE E CONTROLLO SUI PUNTI CRITICI 108
F.4.2 AREE DI STOCCAGGIO (VASCHE, SERBATOI, ETC) 109
ALLEGATI 110
RIFERIMENTI PLANIMETRICI 110
A. QUADRO AMMINISTRATIVO - TERRITORIALE
A.1 INQUADRAMENTO DEL COMPLESSO E DEL SITO
A.1.1 INQUADRAMENTO DEL COMPLESSO
Nel nuovo impianto della Società Stucchi Servizi Ecologici Srl, situato in Xxx xxx Xxx Xxxxxxx, 0 xxx Xxxxxx xx Xxxxxxxx, all’interno dell’area industriale (“Ambiti industriali D1”), è previsto lo svolgimento di attività di stoccaggio e trattamento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, allo stato liquido, fangoso e solido. L’attività principale consisterà nella depurazione di rifiuti speciali liquidi pericolosi e non pericolosi mediante trattamenti chimico-fisici e biologici.
Verranno anche effettuate attività di ricondizionamento di fanghi chimici e biologici e sarà presente una sezione dedicata allo stoccaggio e alla triturazione di rifiuti solidi esclusivamente non pericolosi.
La sede operativa sarà fornita di adeguati sistemi operativi computerizzati, di un parco veicoli attrezzato, di apparecchiature per la raccolta e l'aspirazione (sottovuoto e non) di tutti i rifiuti. Sarà dotata di cassoni propri per la messa in riserva dei rifiuti con possibilità di dare in locazione contenitori e cisterne di varie capacità e forme.
Le coordinate Gauss-Boaga del complesso sono:
E-X | 1.534.883 |
N-Y | 5.047.433 |
Il complesso è interessato dalle seguenti attività IPPC e non IPPC:
N. ordine attività IPPC e non | Codice IPPC | Operazioni autorizzate | Attività IPPC | Capacità produttiva |
1 | Attività IPPC 5.1 e attività non IPPC di stoccaggio rifiuti pericolosi | X0-X0-X00-X00- X00-X00 | IMPIANTI PER L'ELIMINAZIONE O IL RECUPERO DI RIFIUTI PERICOLOSI, della lista di cui all'art. 1, paragrafo 4, della direttiva 91/689/CEE quali definiti negli allegati II A e II B (operazioni R1, R5, R6, R8 e R9) della direttiva 75/442/CEE e nella direttiva 75/439/CEE del Consiglio, del 16 giugno 1975, concernente l'eliminazione degli oli usati, con capacità di oltre 10 t/giorno | 300.000 ton/anno 1.000 ton/die |
2 | Attività IPPC 5.3 e attività non IPPC di stoccaggio e trattamento rifiuti non pericolosi | X0-X0-X00-X00- X00-X00-X00 | IMPIANTI PER L'ELIMINAZIONE DEI RIFIUTI NON PERICOLOSI quali definiti nell'allegato 11 A della direttiva 75/442/CEE ai punti D8, D9 con capacità superiore a 50 t/giorno | |
3 | Attività non IPPC | Attività di spurgo c/o terzi | ||
4 | Attività non IPPC | Trasporto e conferimento rifiuti per smaltimento finale c/o terzi |
Tabella A1 – Attività IPPC e NON IPPC
Le caratteristiche generali dell’impianto sono di seguito riportate:
Superficie coperta (m2) | Superficie scoperta impermeabilizzata (m2) | Superficie scolante (m2)* | Superficie totale (m2) | Anno di inizio attività** |
8.570 | 6.450 | 6.450 | 17.500 | - |
Tabella A2 – Condizione dimensionale dello stabilimento
* Così come definita all’art. 2, c. 1, lett. f) del Regolamento Regionale n. 4 del 24.03.06, recante la disciplina dello smaltimento delle acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne.
** Impianto da realizzarsi entro 5 anni dalla pubblicazione del Decreto XXX xxxxxxxxx x. 0000 xxx 00/00/0000 (xxx. 26 comma 6 del D.Lgs. 152/06 s.m.i) ed entro 3 anni dal rilascio della presente autorizzazione mentre entro 1 anno dal rilascio della medesima dovranno essere iniziati i lavori(DGR Xxxxxxx Xxxxxxxxx x. XXX/0000 xxx 00/00/0000, n. n.VII/10161 del 26/06/08/2002 e n.VII/11242 del 25/11/2002).
A.1.2 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO – TERRITORIALE DEL SITO
L’impianto della Stucchi Servizi Ecologici Srl sarà realizzato in Xxx xxx Xxx Xxxxxxx 0 - Xxxxxx xx Xxxxxxxx, in area industriale, in prossimità del confine con i Comuni di Basiano e Masate e a confine con il P.L.I.S. del Rio Vallone. L'accesso all'impianto avverrà da Via del Rio Vallone, che corre lungo il lato ovest del complesso.
Rispetto al Piano di Governo del Territorio (PGT) adottato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 28 del 30/06/2008, divenuta esecutiva in data 24/07/2008 e approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 52 del 16 dicembre 2008 s.m.i., l’area di proprietà della Stucchi Servizi Ecologici Srl individuata dal Foglio 2, mappale 274 e mappale 234, ricade in parte in area classificata “Ambiti industriali D1” e in parte in area classificata “PLIS del Rio Vallone”.
L’area operativa dell’impianto in cui verranno svolte le attività di stoccaggio e trattamento rifiuti è ricompresa nell’area classificata dal Piano di Governo del Territorio (PGT) vigente come “Ambiti industriali D1” (Foglio 2 mappale 274).
I territori circostanti, compresi nel raggio di 500 m, hanno le seguenti destinazioni d’uso:
Destinazioni d’uso | Distanza minima dal perimetro | Note | |
Destinazione | principali | del complesso | |
d’uso dell’area | Ambiti industriali D1 | 0 m | Confinanti con il sito |
secondo il PGT | Residenziale | > 500 m | |
vigente | |||
PLIS del Rio Vallone | 0 m | Confinanti con il sito | |
Ambiti agricoli strategici | 250 m |
Tabella A3 – Destinazioni d’uso nel raggio di 500 m
VINCOLI AMBIENTALI NEL TERRITORIO CIRCOSTANTE
Il certificato rilasciato dal Comune di Cambiago di cui alla nota datata 07/03/2008 prot. 3398/34 ut./08 e prot. 3399/08, visto il previgente P.R.G. s.m.i. e il Decreto VIA regionale n. 3042 del 26/03/2010 assunto in vigenza del nuovo PGT, relativamente all’area dell’impianto (citato Foglio 2 mappale 274 – zona artigianale e industriale D1), attestano l’assenza di vincoli ambientali, storici e architettonici nel raggio di 500 metri dall’impianto e l’assenza di pozzi ad uso idropotabile nel raggio di 200 metri dall’impianto (D. Lgs. 42/04, R.D. 3267/23, LR 27/2004 art.3, L.R. 86/83, DPR 236/88).
L’impianto è situato in zona di risanamento di tipo A2 secondo la zonizzazione del territorio regionale per il conseguimento degli obiettivi di qualità dell’aria (Dgr n. 7/6501 del 19.10.01 e s.m.i.).
Il Comune di Cambiago ha approvato la zonizzazione acustica del territorio ai sensi della Legge 447/95 e DPCM del 14 novembre 1997, con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 20 del 29/09/04. L’area in esame ricade all’interno della Classe VI - “Aree esclusivamente industriali”.
A.2 STATO AUTORIZZATIVO E AUTORIZZAZIONI SOSTITUITE DALL’AIA
Lo stato autorizzativo dell’impianto in esame è così definito:
Norme di riferimento | Ente Competente | Estremi del provvedimento | Scadenza | Note | Sostituita da AIA | ||
N. autorizzazione | Data | ||||||
XXX | X.Xxx.000/00 x x.x.x. | Xxxxxxx Xxxxxxxxx | Decreto N. 3042 | 26/03/10 | - | Giudizio di compatibilità ambientale per la realizzazione di un impianto di stoccaggio e trattamento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi | NO |
Tabella A4 – Stato autorizzativo
A.2.1 PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (ART. 20 DEL D.LGS.
152/06 e s.m.i.)
In data 02/07/08 la Società Stucchi Servizi Ecologici Srl ha presentato presso la competente Regione Lombardia la richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale e il relativo Studio di Impatto Ambientale con riferimento al’impianto di stoccaggio e trattamento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi progettato, da ubicarsi nel Comune di Xxxxxxxx - Xxx xxx Xxx Xxxxxxx,
0. Con Decreto n. 3042 del 26/03/2010 la Struttura Valutazioni di Impatto Ambientale - DG Territorio ed Urbanistica della Regione Lombardia ha espresso giudizio positivo in ordine alla compatibilità ambientale del progetto nel Comune di Cambiago – Insediamento di Xxx xxx Xxx Xxxxxxx, 0, secondo la soluzione progettuale prospettata negli elaborati presentati, e a condizione che siano ottemperate le seguenti prescrizioni che si intendono integralmente recepite nel presente provvedimento autorizzativo:
“a) relativamente alle tipologie di rifiuti conferibili all’impianto:
▪ i materiali in ingresso dovranno avere concentrazioni limite inferiori a quelle previste dal paragrafo 1.2 della deliberazione del Comitato Interministeriale del 27/07/1984 relativo alla classificazione dei rifiuti tossici e nocivi;
▪ siano esclusi i rifiuti contenenti xxxxxxxx, salvo che il proponente, in sede A.I.A., proponga l’adozione di uno specifico sistema di abbattimento di tali inquinanti, ad integrazione di quelli ad umido già previsti in progetto;
▪ l’ingresso di rifiuti sabbiosi sia limitato a quelli provenienti da attività che, potenzialmente, non generano emissioni odorigene, escludendo le tipologie identificate dai codici C.E.R. 020401, 170505, 170506, 190801, 190802, 200303 e 200306;
▪ l'accettabilità dei rifiuti presso l’impianto dovrà essere accertata prima della ricezione, mediante acquisizione di idonea certificazione che ne riporti le caratteristiche chimico fisiche [formulario di identificazione e risultanze analitiche]; tale operazione dovrà essere eseguita per ogni partita di rifiuti, ad eccezione di quelli che provengono continuativamente da un ciclo tecnologico ben definito; in tal caso, la verifica dovrà essere almeno semestrale; per i rifiuti allo stato liquido le analisi dovranno accertare almeno i seguenti parametri: pH, conducibilità, materiali sedimentabili, materiali in sospensione totali, COD, BOD5, TKN, Ptot, metalli, sostanze di cui alla tab. 5 dell’allegato 5 alla parte terza del d.lgs. 152/2006;
▪ siano esclusi dal trattamento di triturazione i rifiuti di cui ai codici C.E.R. 180109, 180208, 200132, nonché – in relazione alle emissioni generate da tale sezione – tutti i recipienti
contenenti o che abbiano contenuto liquidi etichettati come pericolosi e classificati come “corrosivi”, “nocivi”, “tossici” ed “infiammabili”, ad eccezione di quelli classificati esclusivamente come “irritanti”;
▪ i rifiuti di cui ai codici C.E.R. generici XX.XX.99 – individuati dal proponente come “limitatamente ad acque di processo o di lavaggio” – siano conferiti solo a seguito di specifica ed esplicita limitazione definita in sede di A.I.A.;
▪ gli scarichi decadenti dal previsto laboratorio di analisi siano avviati in testa alle linee di trattamento;
b) in merito alle modalità di gestione dell’impianto:
▪ in sede di AIA sia data esplicita definizione delle eventuali operazioni di miscelazione di categorie differenti di rifiuti pericolosi, ovvero di pericolosi con non pericolosi, ai sensi dell’art. 187 del d.lgs. 152/2006, secondo i disposti della d.g.r. 8/8571 del 03.12.2008 “Atto di indirizzo alla Province per il rilascio delle autorizzazioni in merito alla miscelazione dei rifiuti”;
▪ in caso di emergenza [malfunzionamento linea trattamento fanghi, impossibilità di invio fanghi decadenti ad impianti terzi di smaltimento ecc.] dovrà essere attivato il blocco dei fanghi in ingresso e, contestualmente, attivata l’area containers di emergenza;
▪ verifica di dettaglio delle modalità di gestione degli scarichi generati dalle attività dell’impianto, in conformità a quanto previsto dal regolamento regionale 4/2006 relativamente alle acque meteoriche, e a quanto disposto dal d.lgs. 152/2006 e dal decreto regionale n. 4816 del 13.05.2008, relativamente ai limiti per scarichi industriali e di impianti di trattamento di rifiuti liquidi nella pubblica fognatura;
▪ affinamento delle modalità di gestione delle acque di approvvigionamento, al fine di limitare l’utilizzo di acque potabili prelevate dalla rete pubblica;
▪ particolare attenzione dovrà comunque essere posta alla realizzazione, manutenzione e controllo della tenuta di tutte le opere e sistemi di contenimento dei rifiuti, nonché delle opere di protezione contro il dilavamento meteorico, per garantire la salvaguardia dell’ambiente idrico, del suolo e del sottosuolo;
▪ si richiama inoltre il rispetto del decreto regionale n. 36 del 07.01.1998 “Direttive e linee guida in ordine al deposito temporaneo ed allo stoccaggio dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi”; in particolare, la quantità depositata nei serbatoi non dovrà superare il 90% della capacità geometrica disponibile;
c) relativamente al quadro progettuale:
▪ si verifichi in dettaglio, in sede di A.I.A., il volume dei bacini di contenimento dei serbatoi, in coerenza con i disposti della normativa di settore, provvedendo alla dotazione di adeguati sistemi di svuotamento;
▪ il bacino di contenimento di rifiuti acidi e basici sia separato in settori dedicati rispettivamente a tali due componenti;
▪ il previsto serbatoio di stoccaggio del gasolio sia dotato di tettoia di copertura e bacino di contenimento, al fine di evitare fenomeni di contaminazione del suolo e del sottosuolo;
▪ le vasche interrate di accumulo e sollevamento dei bottini siano dotate di idoneo sistema di controllo e monitoraggio al fine di verificare tempestivamente la presenza di perdite;
▪ inoltre, nelle successive fasi di approfondimento e sviluppo progettuale, dovranno essere predisposte indagini geotecniche ed idrogeologiche finalizzate ad accertare, in conformità alle disposizioni di cui al d.m. 11.03.1988 ed alla circolare 24.09.1988, n. 30483, i principali parametri fisici ed i valori relativi alla portanza ed ai cedimenti dei terreni di fondazione;
d) il proponente definisca con i propri clienti/conferitori uno specifico protocollo relativo alle modalità di ritiro dei rifiuti, al fine di evitare la possibilità di trasporto di contenitori danneggiati e la promiscuità, sullo stesso mezzo, di rifiuti e prodotti da commercializzare;
e) riguardo alla fase di costruzione:
▪ si provveda alla limitazione dell’emissione di polveri mediante gli usuali metodi [riduzione dell’altezza dei cumuli di materiale scavato, bagnatura del terreno, protezione degli eventuali sili, ecc.], nonché all’adozione di tutte le opportune misure organizzative e gestionali atte a ridurre le emissioni sonore del cantiere, anche sulla base di specifici rilievi fonometrici in corrispondenza dei recettori più esposti;
▪ il terreno accantonato durante la cantierizzazione dovrà essere depositato in aree apposite e dovrà essere riutilizzato nella maggior misura possibile per la sistemazione finale delle aree a verde; l’eventuale eccedenza dovrà essere gestita in conformità all’art. 186 del d.lgs. 152/2006;
f) ai fini dell’esercizio dell’impianto nella configurazione di progetto il proponente predisponga ed attui azioni di monitoraggio, ad impianto funzionante a regime:
▪ delle emissioni in atmosfera generate dai trattamenti e dalla movimentazione dei materiali, con particolare riguardo alla propagazione di odori; a tal fine sia installato presso l’impianto un anemometro;
▪ del clima acustico, con almeno una campagna di rilievi, prendendo in considerazione almeno gli stessi recettori dello studio previsionale, al fine di verificare l’effettiva rispondenza della situazione al calcolo previsionale e ai limiti normativi;
▪ delle acque sotterranee nell’intorno dello stabilimento, di quelle scaricate nella pubblica fognatura e di quelle scaricate in pozzo perdente, sulla base della conoscenza della direzione di deflusso, dei parametri idraulici e della profondità del primo acquifero; a tal fine, oltre ai due piezometri di nuova esecuzione, siano mantenuti in funzione quelli realizzati durante la fase di bonifica del sito di progetto;
▪ della tenuta statica e idraulica dei serbatoi e delle vasche di stoccaggio e trattamento dei rifiuti, con sistemi di controllo in continuo dell’assenza di perdite;
g) presupposti e modalità di conduzione delle azioni di monitoraggio [stazioni di misura, modalità di prelievo, parametri da analizzare, ecc.] dovranno essere definiti dal proponente – in fase autorizzativa – in accordo ARPA Lombardia e la Provincia di Milano, ai quali dovranno essere trasmessi i risultati dei monitoraggi stessi per la loro validazione e l’eventuale assunzione di conseguenti determinazioni; di conseguenza, il proponente dovrà provvedere alla eventuale installazione di ulteriori presidi e alla loro costante manutenzione;
h) il Proponente sviluppi – in accordo con l’Ente gestore del Parco locale del Rio Vallone e con il Comune di Cambiago – il progetto esecutivo delle opere di mitigazione paesaggistica ed ecosistemica, a partire dalle proposte contenute nello S.I.A.; esso dovrà tendere alla riduzione dell’impatto percettivo dell’intervento proposto, al potenziamento della vegetazione esistente in particolare sul lato orientale dello stabilimento e alla massimizzazione delle superfici boscate nell’intorno [comunque almeno su tutta la superficie di proprietà o disponibilità del proponente], eventualmente previo rimodellamento del terreno in adiacenza all’impianto a formare un modesto rilevato di mascheramento visivo e ulteriore contenimento del rumore; ulteriori interventi di compensazione ambientale potranno essere previsti su altre aree – anche non confinanti con l’impianto – all’interno del P.L.I.S., segnatamente tra quelle eventualmente di proprietà dell’Ente gestore;
i) i sistemi di illuminazione dovranno essere limitati all’indispensabile per la sicurezza dell’impianto, con supporti di altezza contenuta, nel rispetto delle norme sul contenimento dell’inquinamento luminoso di cui alla l.r. 17/2000;
j) prescrizioni ulteriori e di dettaglio saranno definite in sede di autorizzazione integrata ambientale, con particolare riferimento al maggiore allineamento alle migliori tecniche disponibili [M.T.D.] sul piano progettuale e gestionale, ivi compresa l’eventuale stesura e adozione di specifico sistema di gestione ambientale;
Ai sensi dell’art. 26 comma 6 del D.Lgs. 152/06, il progetto dovrà essere realizzato, entro 5 anni dalla data di pubblicazione del presente provvedimento.”
B. QUADRO ATTIVITA’ DI GESTIONE RIFIUTI
B.1 DESCRIZIONE DELLE OPERAZIONI SVOLTE E DELL’IMPIANTO
B.1.1 ATTIVITÀ DI GESTIONE
L’attività principale dell’impianto prevista consisterà nella depurazione di rifiuti speciali liquidi pericolosi e non pericolosi mediante trattamenti chimico-fisici e biologici finalizzata alla eliminazione e al recupero di rifiuti provenienti da diversi settori industriali.
E’ previsto lo svolgimento di attività di stoccaggio e trattamento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, allo stato liquido, fangoso e solido.
Verranno anche effettuate attività di ricondizionamento di fanghi chimici e biologici e sarà presente una sezione dedicata allo stoccaggio e alla triturazione di rifiuti solidi esclusivamente non pericolosi.
Nella seguente tabella è riportato il tempo di esercizio di ciascuna sezione di trattamento:
Sezione di trattamento | h/d | |
Trattamento biologico | 24 | 365 d/anno |
Trattamento chimico-fisico | 8 | 6 d/sett |
Trattamento chimico ossidativo - Xxxxxx | 8 | 6 d/sett |
Osmosi inversa | 8 | 6 d/sett |
Evaporazione | 8 | 6 d/sett |
Triturazione | 8 | 6 d/sett |
Trattamento rifiuti fangoso- sabbiosi | 8 | 6 d/sett |
Tutti i dati di consumo, trattamento rifiuti ed emissione che vengono riportati di seguito nell’allegato sono esclusivamente dati progettuali, non essendo l’impianto al momento del rilascio del provvedimento autorizzativo ancora in esercizio.
La capacità di trattamento dell’impianto è di seguito riportata:
N. ordine attività | Operazione | Capacità effettiva di esercizio* | Capacità autorizzata | |||
t/g | m3 | t/g | m3 | |||
1,2 | D15 - Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14 – Rifiuti liquidi e pompabili | serbatoi | 1.829 | |||
fusti e cisternette | 150 | |||||
1,2 | D15 - Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14 – Rifiuti fangoso-palabili | 350 | ||||
2 | R13 - Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 – Rifiuti solidi destinati alla triturazione | 150 | ||||
2 | D15 - Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14. – Rifiuti solidi destinati alla triturazione | |||||
1,2 | D8 - Trattamento biologico non specificato altrove che dia origine a composti o a miscugli che vengono eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12 | 1.000 | ||||
1,2 | D9 - Trattamento chimico fisico non specificato altrove che dia origine a composti o a miscugli che vengono eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12 (es. evaporazione, essiccazione, calcinazione, etc) |
1,2 | R12 - Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11 | ||||
1,2 | D13 - Raggruppamento preliminare di rifiuti solidi o liquidi, pericolosi e non, prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D12 | ||||
1,2 | D14 - Ricondizionamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D13 |
*impianto non ancora in esercizio
Tabella B1 – Capacità di trattamento dell’impianto
B.1.2 ATTIVITÀ AUSILIARIE
L’ insediamento produttivo, oltre alle aree dedicate al trattamento dei rifiuti, comprenderà anche:
• gli uffici direzionali;
• l’autorimessa per gli automezzi;
• l’officina ad uso esclusivo della manutenzione dei mezzi del gruppo;
• le aree di ricovero degli automezzi;
• il magazzino;
• i servizi;
• l’abitazione del custode;
• il laboratorio di analisi;
• un serbatoio di gasolio ai fini del rifornimento degli automezzi aziendali;
• un impianto di lavaggio mezzi adiacente alla zona di trattamento dei rifiuti fangosi.
B.2 MATERIE PRIME
Quantità, caratteristiche e modalità di stoccaggio delle materie prime impiegate nei trattamenti svolti:
N. ordine attività | Materie ausiliarie | Operazione | Quantità annua (t) | Stato fisico | Modalità di stoccaggio | Quantità massima di stoccaggio (mc) |
2 | Soda | Trattamento chimico-fisico e chimico-ossidativo Xxxxxx | - | Liquido | Serbatoio cilindrico verticale | 30 |
2 | Cloruro ferrico | - | Liquido | 30 | ||
2 | Cloruro ferroso | - | Liquido | 30 | ||
2 | Acido solforico | - | Liquido | 30 | ||
2 | Acqua ossigenata | - | Liquido | 30 | ||
2 | Calce idrata | Trattamento chimico-fisico e disidratazione fanghi | - | Solido | Silo verticale | 25 |
2 | Polielettrolita | Trattamento chimico-fisico e disidratazione fanghi | - | Liquido | Sistema integrato di dosaggio | - |
1,2 | Idrossido di sodio al 40% | Scrubber | - | Liquido | Serbatoio fuori terra | 5 |
1,2 | Acido cloridrico al 36% | Scrubber | - | Liquido | Serbatoio fuori terra | 5 |
1,2 | Ipoclorito di sodio al 13% | Scrubber | - | Liquido | Serbatoio fuori terra | 5 |
Tabella B2 – Caratteristiche delle materie prime
B.3 RISORSE IDRICHE ED ENERGETICHE
B.3.1 CONSUMI IDRICI
L’approvvigionamento idrico avverrà da pubblico acquedotto. Nell’impianto verrà riutilizzata parte dell’acqua in uscita dalla depurazione per le operazioni di lavaggio degli automezzi e per le altre attività presenti (eventuali altre attività di lavaggio).
La quantità utilizzata per i diversi scopi non viene quantificata separatamente ma si registra il totale dei consumi.
Fonte | Prelievo annuo stimato* | ||
Acque industriali | Usi domestici (m3) | ||
Processo (m3) | Raffreddamento (m3) | ||
Acquedotto | da rilevare in esercizio | - | 288 |
Ricircolo | da rilevare in esercizio | - | - |
Tabella B3 – Approvvigionamenti idrici
*Poiché l’impianto non è ancora operativo non sono disponibili dati relativi all’approvvigionamento idrico.
B.3.2 PRODUZIONE DI ENERGIA
Nell’ottica della minimizzazione degli impatti ambientali derivanti dai consumi energetici, l’azienda intende avvalersi dell’ausilio delle migliori tecnologie disponibili sul mercato che sfruttano le energie rinnovabili per l’integrazione all’alimentazione energetica degli impianti e degli edifici che costituiranno il nuovo complesso IPPC. A tal fine è intenzione della Società posizionare dei pannelli fotovoltaici che permetteranno una produzione di energia eletttrica pari a 120 kVolt sulle coperture dei seguenti edifici:
• Palazzina uffici;
• Laboratorio analisi;
• Edifico sud, destinato a contenere le linee di trattamento rifiuti.
Verranno inoltre posizionati anche pannelli solari termici finalizzati alla produzione di acqua calda da utilizzare all’interno del trattamento di evaporazione presente nell’impianto.
La tabella seguente riassumerà la produzione di energia elettrica:
N. d’ordine attività IPPC e non IPPC | Impianto | ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA* | |
Potenza nominale di targa (kWh) | Energia prodotta (kWh/anno) | ||
Totale IPPC e non IPPC |
Tabella B4 - Produzione di energia elettrica
* Poiché l’impianto non è ancora operativo, allo stato di fatto non sono disponibili dati quantitativi relativi alla produzione di energia.
B.3.3 CONSUMI ENERGETICI
L’energia elettrica verrà utilizzata per alimentare le macchine e le attrezzature dell’impianto, attrezzature di laboratorio, illuminazione esterna ed interna, etc.
I consumi di energia elettrica saranno riportati nella tabella seguente:
N. d’ordine attività IPPC e non IPPC | ENERGIA ELETTRICA* | ||
Consumo dell’impianto (kWh/mese) | Consumo dell’impianto (kWh/anno) | ||
Totale IPPC e non IPPC | Acquistata da terzi | ||
Totale IPPC e non IPPC | Autoprodotta |
Tabella B5 - Consumo di energia elettrica acquistata da terzi o autoprodotta
* Poiché l’impianto non è ancora operativo, allo stato di fatto non sono disponibili dati quantitativi relativi al consumo di energia.
B.4 DESCRIZIONE DEL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI IN INGRESSO
All’interno dell’impianto verranno effettuate le seguenti operazioni:
• deposito preliminare (D15) di rifiuti liquidi pericolosi e non pericolosi per un quantitativo massimo di 1.979 mc;
• deposito preliminare (D15) di rifiuti fangoso-palabili pericolosi e non pericolosi per un quantitativo massimo di 350 mc;
• messa in riserva (R13)/deposito preliminare (D15) di rifiuti solidi non pericolosi destinati alla triturazione, per un quantitativo massimo di 150 mc;
• trattamento chimico-fisico (D9) e biologico (D8), ricondizionamento, raggruppamento, miscelazione e triturazione (D14, D13, R12) di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi per un quantitativo massimo di 300.000 t/anno e 1.000 t/giorno.
Di seguito sono schematizzate le operazioni del ciclo di trattamento dei rifiuti:
Schema a blocchi ciclo di trattamento dei rifiuti
Arrivo dei rifiuti presso il centro
Pesatura rifiuti e
confronto con documento di trasporto
REGISTRAZIONE DEI RIFIUTI IN INGRESSO
Trasmissione al detentore/produttore delle copie del formulario di identificazione controfirmato
Area 4: Deposito preliminare rifiuti fangoso-palabili pericolosi e non pericolosi in box sotto tettoia
Rifiuti solidi:
- Triturazione
- Accumulo
Carico e conferimento dei rifiuti ad impianti esterni
Scarico acque depurate in F.C.
Riutilizzo interno
Fanghi:
- Ispessimento
- Disidratazione meccanizzata
- Accumulo
Rifiuti liquidi e fanghi pompabili:
- Trattamento chimico-fisico
- Trattamento Xxxxxx
- Trattamento biologico
- Osmosi inversa
- Evaporazione
Trattamento dei rifiuti pericolosi e non pericolosi nelle diverse linee presenti nell’impianto
Conferimento c/o terzi
Area 5: Deposito preliminare rifiuti non pericolosi sotto capannone
Area 1: Deposito preliminare rifiuti liquidi pericolosi e non pericolosi in serbatoi o fusti/cisternette
Scarico dei rifiuti nelle rispettive zone di messa in riserva e deposito preliminare
Tabella B6 – Schema di processo
STRUTTURA DELL’IMPIANTO:
L’impianto è suddiviso nelle seguenti zone funzionali:
• Area 1: area di deposito preliminare (D15), raggruppamento, miscelazione e ricondizionamento preliminare (D13, D14) di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi effettuato in serbatoi e, in parte, in fusti e cisternette per il successivo invio al trattamento nell’Area 2 o presso impianti esterni autorizzati ai sensi della normativa vigente;
• Area 2: area di trattamento chimico-fisico (D9) e/o biologico (D8) di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi;
• Area 3: area di raggruppamento e ricondizionamento preliminare (D13, D14) di fanghi pericolosi e non pericolosi;
• Area 4: area di deposito preliminare (D15) raggruppamento e ricondizionamento preliminare (D13, D14) di rifiuti fangoso-palabili pericolosi e non pericolosi effettuato all’interno di box chiusi nell’area centrale adiacente al parco serbatoi principale;
• Area 5: area di deposito, raggruppamento, miscelazione e triturazione (R12, X00, X00, X00, X00) di rifiuti solidi non pericolosi;
• Area 6: area di trattamento chimico-fisico (D9) di rifiuti sabbiosi pericolosi e non pericolosi.
Area | Operazioni | Descrizione | Quantità stoccaggio (m3) | Quantità trattamento (t/giorno) | Tipologia rifiuto |
1 | D13, D14 e D15 | Scarico e deposito (previa stacciatura) | 1.979 | 1.000 | Liquidi P e NP |
2 | D8, D9 | Trattamento depurativo chimico fisico/biologico | - | Liquidi P e NP | |
3 | X00, X00 | Ispessimento e disidratazione fanghi chimici e biologici | - | Fanghi X x XX | |
0 | X00, X00 x X00 | Xxxxxxx e trattamento | 350 | Fangoso- palabili P e NP | |
5 | X00, X00, X00, X00, X00 | Scarico, stoccaggio e triturazione | 150 | Solidi NP | |
6 | D9 | Trattamento depurativo chimico- fisico | - | Sabbiosi P e NP |
DESCRIZIONE DELLE AREE DI STOCCAGGIO (AREA 1-4-5)
Le operazioni di stoccaggio dei rifiuti all’interno dell’impianto saranno preliminari alle operazioni di trattamento effettuate nelle diverse linee dell’impianto. In particolare le modalità di stoccaggio dei rifiuti saranno essenzialmente le seguenti:
⮚ Stoccaggio in serbatoi (area 1);
⮚ Stoccaggio sotto tettoia (area 4);
⮚ Stoccaggio sotto capannone (area 5).
AREA 1
L’area sarà destinata allo stoccaggio dei rifiuti liquidi e/o pompabili da inviare al trattamento di depurazione chimico-fisico e biologico o ad altri impianti autorizzati. Lo stoccaggio verrà effettuato sia all’interno del parco serbatoi sia in cisternette e/o fusti all’interno di una specifica area situata al coperto sotto tettoia lungo il lato sud del complesso.
La tabella seguente riporta le caratteristiche dei 21 serbatoi di stoccaggio utilizzati presso lo stabilimento:
Sigla Serba toio | Capacità Geometri ca (m3) | Capa cità utile (90%) (m3) | Altez za (m) | Diame tro (m) | Tipologia Rifiuti stoccati | Volume bacino di conteni mento (m3) | Percentuale Conteni mento (%) | Tratta mento di destinazi one |
S1 | 222,0 | 200,0 | 7,85 | 6,0 | P/NP | 675 (Serbatoi S1 - S9 e S18 - S21) | 51 | Chimico- fisico /biologico |
S2 | 222,0 | 200,0 | 7,85 | 6,0 | P/NP | |||
S3 | 222,0 | 200,0 | 7,85 | 6,0 | P/NP | |||
S4 | 222,0 | 200,0 | 7,85 | 6,0 | P/NP | |||
S5 | 95,0 | 85,0 | 7,55 | 4,0 | P/NP | |||
S6 | 95,0 | 85,0 | 7,55 | 4,0 | P/NP | |||
S7 | 95,0 | 85,0 | 7,55 | 4,0 | P/NP | |||
S8 | 95,0 | 85,0 | 7,55 | 4,0 | P/NP | |||
S9 | 95,0 | 85,0 | 7,55 | 4,0 | P/NP | |||
S10 | 95,0 | 85,0 | 7,55 | 4,0 | Rifiuti a contenuto organico | 96 | 56 | Biologico |
S11 | 95,0 | 85,0 | 7,55 | 4,0 | ||||
S12 | 95,0 | 85,0 | 7,55 | 4,0 | P/NP | 96 | 56 | Chimico- fisico |
S13 | 95,0 | 85,0 | 7,55 | 4,0 | P/NP | |||
S14 | 37,0 | 33,0 | 7,50 | 2,5 | Acidi e basi | (da definire)* suddiviso in setti | (da definire)* | Chimico- fisico |
S15 | 37,0 | 33,0 | 7,50 | 2,5 | ||||
S16 | 37,0 | 33,0 | 7,50 | 2,5 | ||||
S17 | 37,0 | 33,0 | 7,50 | 2,5 | Percolato da triturazion e | 40 | 121 | Chimico- fisico /biologico |
S18 | 37,0 | 33,0 | 7,50 | 2,5 | P/NP | 675 (Serbatoi S1 – S9 e S18 - S21) | 51 | Serbatoi scarico/a ccettazio ne |
S19 | 37,0 | 33,0 | 7,50 | 2,5 | ||||
S20 | 37,0 | 33,0 | 7,50 | 2,5 | ||||
S21 | 37,0 | 33,0 | 7,50 | 2,5 |
Tabella B7 – Stoccaggio nei serbatoi
* il volume di ciascun setto del bacino di contenimento relativo ai serbatoi S14-S15-S16 dovrà essere pari ad almeno il 100% del volume del relativo serbatoio.
I serbatoi di stoccaggio saranno realizzati in AISI/PRFV e destinati al deposito preliminare (D15) dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi conferiti presso l’impianto e che in seguito potranno essere sottoposti ai diversi trattamenti oppure conferiti ad impianti esterni. All’interno dei singoli serbatoi potranno essere stoccate tutte le diverse tipologie di rifiuti autorizzate purché aventi caratteristiche chimiche e fisiche omogenee e compatibili, per evitare lo svilupparsi all’interno dei serbatoi stessi di reazioni particolari. Nello specifico verrà mantenuta la separazione per esempio tra quei rifiuti contenenti metalli e pertanto destinati al trattamento chimico-fisico, e tra rifiuti ad alto contenuto organico e pertanto destinati al trattamento biologico. Non verranno effettuate fasi di miscelazione finalizzate alla diluizione dei reflui da trattare.
Tutti i serbatoi, con esclusione dei serbatoi S14/15/16/17, saranno dotati di agitatore per mantenere in sospensione eventuali solidi ed evitarne la sedimentazione. Tutti i serbatoi saranno sottoposti a deodorizzazione. L’aria sarà raccolta nella parte superiore ed avviata alla deodorizzazione con condotta dedicata.
I serbatoi da S18 a S21 saranno destinati all’accettazione dei rifiuti in attesa di ulteriori indagini analitiche, prima del loro trasferimento all’interno degli altri serbatoi di stoccaggio a seconda della composizione dei rifiuti stessi.
AREA 4
Al di sotto della tettoia centrale, in adiacenza alle postazioni di carico/scarico dei serbatoi, saranno presenti tre box in cemento armato aventi ciascuno una superficie di circa 40 mq e separati da muri di contenimento dell’altezza di 5,0 m. Il quantitativo massimo di rifiuti stoccabili complessivamente nei tre box sarà pari a 350 mc.
Tali box saranno destinati allo stoccaggio dei rifiuti solidi o fangoso palabili ricevuti in ingresso all’impianto e che saranno inviati allo smaltimento esterno in altri impianti una volta raggiunti i quantitativi idonei. Lo stoccaggio dei rifiuti all’interno dei box avverrà con modalità tali da garantire la separazione dei rifiuti pericolosi dai rifiuti non pericolosi. Potranno comunque essere effettuate operazioni di accorpamento o raggruppamento di rifiuti identificati da codici CER diversi, nel rispetto delle citate modalità di separazione, in modo tale da inviarli allo smaltimento in partite omogenee identificate da un unico codice CER, nel rispetto della DGR Regione Lombardia 06/06/12 n. IX/3596 e del relativo Piano di adeguamento che dovrà essere presentato, come approvato dalle Autorità competenti (Provincia e ARPA).
I suddetti box saranno costituiti da una struttura esterna completamente chiusa, dotata solamente di un portone frontale per il carico/scarico dei rifiuti stessi e che verrà aperto solo durante le suddette operazioni. I box saranno dotati di idoneo sistema di aspirazione costituito da cappe poste sopra ogni singolo box, posti in leggera depressione e collegati ad uno specifico sistema di abbattimento delle emissioni dedicato e posizionato sopra la copertura degli stessi box.
AREA 5
L’area sarà situata all’interno del capannone lungo il lato ovest e sarà destinata allo stoccaggio e al trattamento tramite triturazione di rifiuti non pericolosi. I rifiuti destinati alla triturazione saranno stoccati in cassonetti, contenitori o in cumuli nelle apposite aree adiacenti alla linea di triturazione.
I rifiuti triturati saranno stoccati all’interno di appositi cassoni posti in uscita dal trituratore dopo il nastro trasportatore, mentre i liquidi contenuti nei rifiuti (per es. nelle lattine) così come eventuali percolamenti derivanti dai rifiuti stessi saranno raccolti in un’apposita vasca metallica posizionata sotto la zona di triturazione e rilanciati all’interno del serbatoio di stoccaggio S17, avente capacità effettiva di 33 mc e posizionato in adiacenza alle aree di stoccaggio dei rifiuti in ingresso alla triturazione. Successivamente i reflui saranno rilanciati, a seconda della loro composizione, ai trattamenti di depurazione presenti nell’impianto od avviati ad impianti terzi autorizzati.
DESCRIZIONE DELLE LINEE DI TRATTAMENTO (Aree 2-3-5-6)
Le diverse linee di trattamento presenti nell’impianto saranno le seguenti:
• trattamento biologico;
• trattamento chimico-fisico;
• trattamento chimico ossidativo con reattivo di Xxxxxx;
• accumulo e disidratazione meccanizzata fanghi;
• trattamento ad osmosi inversa;
• evaporazione;
• triturazione;
• trattamento rifiuti fangoso-sabbiosi.
Stadio | Area/impianto | Impianto/postazione | Emissioni | Trattamento emissioni | Fanghi |
Rotostacci: n. 2 per i serbatoi di stoccaggio da S1 a S9; n. 1 per i serbatoi S12 e S13; n. 1 per gli ispessitori (fango biologico); n. 1 per gli ispessitori (fango chimico); n. 3 per S10 e S11 | E1 | Scrubber ad umido a tre stadi | |||
Ricevimento rifiuti | Area 5 | Deposito materiale da triturare | |||
Area 6 | Platea ricevimento rifiuti sabbiosi | ||||
Area 1 | Serbatoi di scarico/accettazione rifiuti S18 - S21 | E1 | Scrubber ad umido a tre stadi | ||
Trattamenti preliminari | Grigliatura e vagliatura grossolana | E1 | Scrubber ad umido a tre stadi | ||
Stoccaggio rifiuti | Area 1 | Serbatoi S1 – S16 | E1 | Scrubber ad umido a tre stadi | |
Area 5 | Serbatoio S17 | ||||
Area 4 | Box chiusi per stoccaggio rifiuti fangoso-palabili | E3 | Filtro a carboni attivi | ||
Area 1 | Locale stoccaggio rifiuti liquidi in fusti/cisternette | ||||
Trattamento chimico - fisico | Area 2 | N. 3 vasche trattamento | E1 | Scrubber ad umido a tre stadi | |
Flottatore | E1 | Scrubber ad umido a tre stadi | |||
Area 3 | N. 3 ispessitori fanghi chimici da 60 m3 ciascuno | E1 | Scrubber ad umido a tre stadi | Fanghi chimici | |
Trattamento chimico – ossidativo Xxxxxx | Area 2 | Vasca di trattamento Xxxxxx | X0 | Scrubber ad umido a tre stadi | |
Area 3 | N. 3 ispessitori fanghi chimici da 60 m3 ciascuno | E1 | Scrubber ad umido a tre stadi | Fanghi chimici |
Trattamento biologico 1° stadio | V1 | Vasca di omogeneizzazione (194 m3) | E1 | Scrubber ad umido a tre stadi | |
V2 | Ossidazione biologica ad ossigeno puro (468 m3) | E1 | Scrubber ad umido a tre stadi | Fanghi biologici di supero | |
V3 | Sedimentatore a pacchi lamellari | Scrubber ad umido a tre stadi | |||
V4 | Filtrazione | Scrubber ad umido a tre stadi | |||
Trattamento biologico 2° stadio | V5 | Vasca di pre-denitrificazione (538 m3) | E1 | Scrubber ad umido a tre stadi | - |
V6 | Vasca di nitrificazione (885 m3) | E1 | Scrubber ad umido a tre stadi | Fanghi biologici di supero | |
V7 | Vasca di postdenitrificazione (126 m3) | E1 | Scrubber ad umido a tre stadi | ||
V8 | Vasca di riareazione (64 m3) | E1 | Scrubber ad umido a tre stadi | ||
V9 | Sedimentatore a pacchi lamellari | Scrubber ad umido a tre stadi | |||
V10 | Filtrazione | Scrubber ad umido a tre stadi | |||
Linea fanghi | Area 3 | N. 3 ispessitori fanghi chimici da 60 m3 | E1 | Scrubber ad umido a tre stadi | Fanghi chimici |
N. 3 ispessitori fanghi biologici da 60 m3 | E1 | Scrubber ad umido a tre stadi | Fanghi biologici | ||
N. 2 Filtropresse per disidratazione fanghi (+ N. 1 unità di riserva) | E1 | Scrubber ad umido a tre stadi | Fanghi chimici e biologici | ||
Linea triturazione | Area 5 | Trituratore | E2 | Depolveratore | |
Linea acque | Area 2 | Osmosi ed evaporazione |
Tabella B8 - Impianti e relativi punti emissivi
OPERAZIONI PRELIMINARI AI TRATTAMENTI
Se necessario, i rifiuti conferiti (di tipo chimico e biologico) saranno sottoposti ad un trattamento di stacciatura fine avente lo scopo di separare i solidi con dimensione superiore ai 6 mm. Il trattamento di vagliatura sarà costituito principalmente da un’apparecchiatura realizzata in AISI dotata di una filtrococlea composta da un vaglio semicircolare in lamiera forata, alloggiato in un serbatoio in acciaio, dove verranno filtrate le acque reflue e trattenuti i materiali grossolani. Al corpo filtrante sarà collegato, mediante una riduzione di sezione, un tubo di trasporto nel quale ruoterà una coclea a spirale senz’albero che asporterà dal vaglio i residui di grigliatura trattenuti, lambendo i fori del filtro stesso con particolari setole in materiale plastico anti-usura e trasportando
il materiale grigliato verso la zona di scarico. La coclea di trasporto ruoterà all’interno del tubo di alloggiamento, su piatti in acciaio inox imbullonati e tenuti a distanza tra loro, onde agevolare la ricaduta del liquido presente nel grigliato e proveniente dai lavaggi. La coclea senz’albero centrale non richiederà di alcun supporto intermedio e/o di fondo, quindi verranno ridotti al minimo i rischi legati a possibili intasamenti. Il trattamento sarà realizzato in una vasca in AISI totalmente chiusa e sottoposta a deodorizzazione. Ciascun vaglio sarà dotato di una vasca d’accumulo, di limitata capacità, per consentire l’installazione della pompa di caricamento dei serbatoi. Le suddette pompe per l’alimentazione dei serbatoi di stoccaggio avranno una portata di 120 mc/h.
Le apparecchiature previste per la stacciatura sono in totale 8, così ripartite:
• n. 2 riservate ai serbatoi di stoccaggio da S1 a S9;
• n. 1 per i serbatoi S12 e S13;
• n. 1 per gli ispessitori (fango biologico);
• n. 1 per gli ispessitori (fango chimico);
• n. 3 per i rifiuti a contenuto organico (serbatoi S10 e S11).
TRATTAMENTO CHIMICO-FISICO
L’impianto di trattamento chimico fisico sarà alimentato in continuo per 8 ore/giorno e per 6 d/sett.. Al trattamento chimico-fisico verranno avviati, oltre ai rifiuti anche i sovranatanti prodotti dalle varie sezioni accessorie (contro-lavaggi stacci, lavaggi pavimenti, ecc.) e sovranatanti dall’ispessimento e dalla disidratazione dei fanghi chimici.
Esso sarà costituito da due linee per trattamento in continuo con portata media unitaria di 16 mc/h e da un impianto di flottazione con portata pari a 8 mc/h. In totale il trattamento di tipo chimico fisico è in grado di trattare la quantità massima di 320 mc/d con una portata di 40 mc/h. La regolazione della portata alimentata ed il dosaggio dei reagenti necessari avverranno in modo completamente automatico. Il trattamento di flottazione è stato inserito per trattare quelle tipologie di rifiuti contenenti sostanze grasse ed oli di origine animale o minerale, emulsionate e non, che generando un fiocco estremamente leggero, difficilmente potrebbero essere sottoposti, con rendimenti elevati, ad un trattamento di chiarificazione. Le vasche di trattamento saranno coperte e sottoposte a deodorizzazione.
Il trattamento chimico fisico previsto, nel dettaglio, è costituito dalle seguenti fasi:
• separazione dei solidi;
• accumulo ed omogeneizzazione;
• sollevamento e regolazione della portata;
• coagulazione;
• flocculazione;
• chiarificazione;
• sollevamento fanghi allo stoccaggio;
• dosaggio reagenti.
SEPARAZIONE DEI SOLIDI
Preliminarmente, i rifiuti conferiti saranno sottoposti ad un trattamento di stacciatura fine avente lo scopo di separare i solidi con dimensione superiore ai 6 mm.
ACCUMULO ED OMOGENEIZZAZIONE – ALIMENTAZIONE TRATTAMENTI
I rifiuti saranno sollevati alle due linee di trattamento chimico/fisico da due pompe volumetriche monovite con variazione della portata. Ogni pompa avrà una capacità massima di 16 mc/h; è inoltre previsto un misuratore di portata, posto sulla tubazione di mandata con registrazione e totalizzazione della stessa tramite il PLC di comando. Il collegamento delle pompe in aspirazione dai serbatoi è concepito in modo tale da rendere possibile l’alimentazione delle due linee di trattamento chimico/fisico prelevando i rifiuti dallo stesso serbatoio o da due serbatoi diversi.
Una terza pompa, sempre monovite, ma con portata massima di 10 mc/h, sarà dedicata all’alimentazione del trattamento di flottazione. E’ prevista un’unità di riserva. Anche per questa linea è previsto un misuratore di portata, posto sulla tubazione di mandata con registrazione e totalizzazione della stessa tramite il PLC di comando.
TRATTAMENTO CHIMICO FISICO
La depurazione delle acque sarà ottenuta con un trattamento chimico fisico in grado di destabilizzare le sospensioni colloidali con conseguente rimozione dei solidi sospesi. Alle fasi di cui si compone il trattamento vero e proprio, sono da aggiungere lo stoccaggio, il dosaggio reagenti e l’ispessimento dei fanghi.
Le suddette fasi di trattamento chimico-fisico sono le seguenti:
• Coagulazione: è un processo chimico che prevede la rapida dissoluzione, in ambiente turbolento (miscelazione rapida) di opportuni prodotti chimici in grado di esercitare un’azione di destabilizzazione della sospensione colloidale con formazione d’aggregati elementari (coaguli). Il trattamento adottato prevede l’uso di sali trivalenti di ferro (FeCl3). L’apparecchiatura di miscelazione, sarà costituita da un reattore progettato per garantire un’efficace dispersione dei reagenti chimici all’interno dell’idromassa, favorendo un efficace contatto tra i colloidi ed i coaguli. Nello specifico saranno previsti due miscelatori statici, in materiale antiacido, posti sulla linea di mandata delle pompe.
• Flocculazione: è definita come il complesso di fenomeni di trasporto particellare in grado di consentire l’agglomerazione in fiocchi dei colloidi destabilizzati e dei coaguli formatisi nella precedente fase di coagulazione, sufficientemente voluminosi da poter essere agevolmente separati dalla fase liquida per sedimentazione.
Sono previsti due reattori di flocculazione, uno per linea, dimensionati per un tempo di contatto di circa 20 minuti alla portata di 16 mc/h e con un volume di 5,33 mc. Ogni reattore sarà dotato di meccanismo agitatore a giri lenti con girante a quattro pale inclinate di 45°. Le vasche di flocculazione saranno realizzate in VTR con un diametro di 2 m ed un’altezza totale di 1,9 m.
In uscita da ciascuna delle due vasche di flocculazione è previsto un reattore dove verrà addizionato il polielettrolita, dimensionato per un tempo di contatto di circa 50 secondi con un volume utile di 220 litri. Ogni reattore sarà dotato di meccanismo agitatore a giri lenti con girante pale inclinate. Le vasche saranno realizzate in VTR con un diametro di 0,6 m ed un’altezza totale di 1,13 m.
• Chiarificazione: s’intende l’operazione di separazione dell’acqua dalle particelle solide e dal materiale in sospensione mediante precipitazione gravitazionale. Per contenere le volumetrie, si è scelto un chiarificatore a gravità a pacchi lamellari che consente di ridurre la superficie necessaria rispetto ai chiarificatori classici a gravità. Sono previsti due chiarificatori, uno per linea. Ogni chiarificatore sarà costituito da una vasca di contenimento in AISI 304 di circa 20 mc completa di fondo a tronco di piramide rovesciata avente lo scopo di raccogliere ed ispessire il fango sedimentato.
TRATTAMENTO DI FLOTTAZIONE
Il trattamento di flottazione sarà in grado di trattare una portata oraria di 8 -10 mc. Sarà costituito da una vasca in AISI 304 contenente un pacco lamellare di 14,4 mq di superficie. La saturazione dell’acqua di riciclo si otterrà mediante l’ausilio di due pompe centrifughe. Il flottato, separato in superficie, verrà convogliato ad un apposito raschiatore a pettini, dove una pompa volumetrica a membrana lo invierà alla zona di trattamento dei fanghi chimici.
DOSAGGIO REAGENTI
I reagenti utilizzati per il trattamento chimico in continuo saranno i seguenti:
• soda: serbatoio cilindrico verticale da 30 mc;
• calce idrata: serbatoio cilindrico verticale da 25 mc;
• cloruro ferrico: serbatoio cilindrico verticale da 30 mc;
• polielettrolita.
Tutti i dosaggi saranno effettuati in automatico; la soda e la calce in funzione del valore di pH, il cloruro ferrico ed il polielettrolita in modo costante ed in funzione della portata.
Il polielettrolita sarà preparato in modo automatico in un’apparecchiatura costituita da più stadi di dissoluzione e di maturazione dotati d’agitatori meccanici. La strumentazione di comando e controllo, per ogni linea, sarà costituita da un misuratore del valore di pH posizionato nelle vasche di flocculazione. Il valore di pH verrà rilevato in continuo ed inviato al quadro di comando, dove verrà monitorato e registrato.
PRODUZIONE DI FANGO
La produzione di fango, calcolata sulla portata massima giornaliera di rifiuti di 320 mc/d, per 6 d/sett., risulta pari a circa 12 mc/d. Tale quantitativo verrà estratto, con una concentrazione di solidi sospesi pari al 1,5%, dai chiarificatori e dal flottatore ed avviato, mediante pompe a vite a portata fissa, agli ispessitori. La quantità di solido secco sarà pari a ~180 kg/d. Dopo disidratazione con filtro pressa, l’umidità del fango si ridurrà mediamente al 50-60% (40-50% di secco, valore medio con fango proveniente da trattamento Xxxxxx). Tutte le vasche di trattamento saranno coperte e sottoposte a deodorizzazione.
TRATTAMENTO CHIMICO-OSSIDATIVO XXXXXX
La linea sarà costituita da 3 vasche di trattamento a cariche discontinue, con capacità unitaria utile di trattamento di 30 mc. Nell’ipotesi di eseguire due cicli di trattamento giornalieri completi per vasca nell’arco delle 8 ore lavorative (uno ogni 4 ore), la quantità di rifiuti sottoposti a depurazione sarà di 180 mc/d. Il caricamento dei rifiuti ed il dosaggio dei reagenti necessari avverranno in modo completamente automatico.
Il reattivo di Xxxxxx ha la caratteristica di essere particolarmente attivo anche nei confronti di rifiuti che contengano composti organici a catena molecolare complessa. Oltre ad eliminare direttamente una quota del carico organico contenuto negli stessi, ha la peculiarità di spezzare le catene molecolari complesse rendendole più facilmente degradabili con un successivo trattamento biologico, cosa altrimenti impossibile. Il trattamento Xxxxxx è facilmente modificabile in un classico trattamento chimico, semplicemente variando i tipi di reagenti addizionati. L’impianto sarà predisposto in tal senso.
Le vasche di trattamento saranno coperte e sottoposte a deodorizzazione. Esse saranno dotate di fondo a tronco di cono rovesciato con un angolo di 45° per ottenere il corretto ispessimento dei fanghi. Ogni vasca sarà munita di meccanismo flocculatore, costituito da un agitatore costruito in acciaio al carbonio ebanitato.
La strumentazione di comando e controllo per ogni vasca sarà rappresentata da un misuratore del valore di pH e da un misuratore del potenziale d’ossidoriduzione (Redox). Saranno inoltre previste una sonda di livello in grado di rilevare in continuo l’altezza del battente idraulico ed un misuratore della concentrazione di ossigeno, nell’aeriforme sopra il battente liquido. I valori di pH, potenziale Redox, concentrazione di ossigeno e battente idraulico saranno rilevati in continuo ed inviati al PLC di comando, dove verranno monitorati e registrati.
Alle fasi di cui si compone il trattamento vero e proprio, sono da aggiungere lo stoccaggio, il dosaggio reagenti e l’ispessimento dei fanghi.
Le fasi di trattamento di tipo chimico-ossidativo saranno così articolate:
• caricamento tramite le pompe centrifughe ad asse orizzontale (tempo impiegato 20 min);
• acidificazione a pH 5 con acido solforico mediante le pompe dosatrici appositamente dedicate. Il dosaggio avverrà in automatico in funzione della misura del pH. In questa fase l’agitatore sarà in funzione (tempo impiegato 15 min);
• fase di reazione con acqua ossigenata e cloruro ferroso. L’aggiunta del cloruro ferroso porterà il valore di pH a 3, ottimale per il trattamento. Il dosaggio dei reagenti verrà
effettuato in automatico, in funzione della misura del potenziale redox per l’H2O2, del pH per il cloruro ferroso e del tempo. In questa fase l’agitatore sarà in funzione (tempo impiegato 130 min);
• neutralizzazione con latte di calce a pH 8,5. Il dosaggio avverrà in automatico in funzione della misura del pH. In questa fase l’agitatore sarà in funzione (tempo impiegato 30 min);
• flocculazione con l’aggiunta finale di polielettrolita. In questa fase l’agitatore sarà in funzione (tempo impiegato 5 min);
• chiarificazione. In questa fase l’agitatore sarà disinserito (tempo impiegato 60 min);
• scarico del fango e svuotamento dei reflui trattati. In questa fase l’agitatore sarà disinserito (tempo impiegato 40 min).
Ogni ciclo verrà completato in circa 4 ore. La durata delle fasi di trattamento, il dosaggio dei reagenti, l’azionamento dell’agitatore, ecc. saranno gestiti in automatico dal quadro di comando in funzione della “ricetta” prestabilita per il rifiuto da trattare.
DOSAGGIO REAGENTI
I reagenti utilizzati per il trattamento chimico-ossidativo Xxxxxx saranno i seguenti:
• acido solforico: serbatoio cilindrico verticale da 30 mc;
• cloruro ferroso: serbatoio cilindrico verticale da 30 mc
• acqua ossigenata: serbatoio cilindrico verticale da 30 mc;
• calce idrata: serbatoio cilindrico verticale da 25 mc;
• polielettrolita.
Tutti i dosaggi saranno effettuati in automatico: la calce in funzione del valore di pH, l’acqua ossigenata in funzione della misura del potenziale Redox, il cloruro ferroso ed il polielettrolita in modo costante in funzione della portata. I quantitativi di cloruro ferroso ed acqua ossigenata da dosare sono direttamente correlati in funzione della qualità del refluo da trattare.
Il polielettrolita sarà preparato in modo automatico in un’apposita apparecchiatura, costituita da tre stadi multipli di dissoluzione e di maturazione dotati d’agitatori meccanici. La strumentazione di comando e controllo, per ciascuna vasca, sarà costituita da un misuratore del valore di pH e da un misuratore del potenziale d’ossidoriduzione (Redox). Saranno presenti inoltre tre misuratori di O2 residuo e tre sonde di livello che rileveranno in continuo il battente in vasca. I valori di pH, potenziale Redox, concentrazione di O2 e livello saranno rilevati in continuo ed inviati al quadro di comando, dove verranno monitorati e registrati.
PRODUZIONE DI FANGO
La produzione di fango, calcolata sulla portata massima nominale di rifiuti di 180 mc/d risulterà pari a ~14 mc/d. Tale quantitativo sarà estratto, con una concentrazione di solidi sospesi pari al 3%, dalle vasche di trattamento ed avviato, mediante pompe a vite a portata fissa, agli ispessitori. La quantità di solido secco sarà pari a 420 kg/d. Dopo disidratazione con filtro pressa, l’umidità si ridurrà al 40-50% (durante la disidratazione si avrà miscelazione con fango proveniente dal trattamento chimico/fisico). I sovranatanti derivanti dall’ispessimento e dalla disidratazione dei fanghi saranno avviati, attraverso fognatura dedicata, alla sezione biologica per essere ritrattati.
TRATTAMENTO BIOLOGICO
Il trattamento biologico sarà dimensionato per trattare un quantitativo di rifiuti pari a 550 mc/die e sarà costituito principalmente da un impianto a due stadi così caratterizzati:
• 1° stadio dotato di sistema di trasferimento dell’ossigeno con O2 puro, particolarmente indicato a trattare rifiuti ad alto contenuto organico;
• 2° stadio dotato di sistema di ossigenazione ad aria insufflata dimensionato per trattare, oltre a rifiuti ad alto contenuto organico, rifiuti con elevate concentrazioni di azoto essendo equipaggiato delle specifiche sezioni di nitrificazione e denitrificazione.
La struttura dell’impianto è predisposta per operare con i due stadi in serie o in parallelo; i collegamenti idraulici delle vasche saranno infatti realizzati in tal senso. Ne risulta un impianto particolarmente flessibile in grado di trattare notevoli quantità di carico organico e di sostanze azotate.
La descrizione successiva è riferita al trattamento completo che utilizza la sequenza del doppio stadio. L’impianto sarà articolato nelle seguenti fasi di trattamento:
Trattamento di 1°stadio costituito da:
⮚ ossidazione biologica ad ossigeno puro;
⮚ sedimentazione finale;
⮚ riciclo fanghi;
⮚ sollevamento fanghi di supero;
⮚ filtrazione dell’effluente.
Trattamento di 2°stadio costituito da:
⮚ pre-denitrificazione biologica;
⮚ nitrificazione;
⮚ riciclo miscela aerata;
⮚ post-denitrificazione biologica (con eventuale addizione di una fonte di carbonio esterna);
⮚ riaerazione;
⮚ sedimentazione;
⮚ riciclo fanghi;
⮚ sollevamento fanghi di supero;
⮚ filtrazione dell’effluente.
Le vasche di trattamento saranno realizzate in cemento armato impermeabilizzato con esclusione dei trattamenti di sedimentazione e filtrazione che saranno in carpenteria. Tutte le vasche saranno coperte e sottoposte a deodorizzazione.
Al trattamento biologico saranno conferiti sia i rifiuti ritirati e stoccati nei serbatoi sia quelli pretrattati provenienti dal trattamento chimico e/o chimico ossidativo che necessitano di uno stadio biologico per completare il ciclo depurativo. Al biologico saranno anche avviati i bottini, sottoposti a pretrattamento di stacciatura, dissabbiatura ed accumulo nella zona adiacente al biologico, in apposita struttura.
Tutti i rifiuti descritti saranno alimentati ai serbatoi di stoccaggio e successivamente alla vasca di accumulo (V1), realizzata in calcestruzzo, avente lo scopo di omogeneizzare e consentire l’alimentazione del trattamento in tutte le 24 ore giornaliere.
Al trattamento biologico saranno avviati inoltre:
• sovranatanti di ritorno dalla fase di disidratazione meccanizzata dei fanghi biologici;
• sovranatanti dell’ispessimento biologici;
• lavaggi dei pavimenti;
• acque di contro-lavaggio dei vagli e dei filtri; per un quantitativo totale stimato in 100 mc/die.
TRATTAMENTO BIOLOGICO DI 1°STADIO
Il 1° stadio di trattamento biologico ha la caratteristica di utilizzare l’ossigeno puro per fornire il necessario sostentamento ai batteri. Il ciclo di trattamento comprenderà le seguenti fasi:
ALIMENTAZIONE TRATTAMENTO BIOLOGICO
I rifiuti saranno sollevati alla vasca di accumulo del trattamento biologico (V1) dai serbatoi di stoccaggio tramite pompe centrifughe ad asse orizzontale. Ogni pompa avrà una capacità massima di 120 mc/h ed sarà dotata di un misuratore di portata, posto sulla tubazione di mandata, con registrazione e totalizzazione della stessa tramite il PLC di comando.
OMOGENEIZZAZIONE, SOLLEVAMENTO E REGOLAZIONE DELLA PORTATA
La vasca di omogeneizzazione (V1) sarà realizzata in calcestruzzo, dotata di copertura e sottoposta a deodorizzazione. La vasca, del volume di 194 mc, sarà dotata di un miscelatore sommergibile per omogeneizzare e mantenere in sospensione i solidi sospesi. Due pompe provvederanno ad alimentare il biologico con una portata costante di 27 mc/h.
La vasca di accumulo sarà dotata inoltre di sonda di livello per la rilevazione in continuo del battente idrico e di un comando specifico delle pompe e del miscelatore sommergibile. Sono previsti anche due allarmi di minimo e massimo livello.
OSSIDAZIONE BIOLOGICA AD OSSIGENO PURO
Il 1° stadio di trattamento utilizzerà, in luogo dell’aria insufflata, per i processi di sintesi cellulare, l’ossigeno puro. Le elevate concentrazioni di ossigeno disciolto determinano una "forza motrice" di trasferimento dell'ossigeno fra l’ambiente liquido e le parti più interne, povere di ossigeno, dei fiocchi microbici di fango, tale da permettere all’ossigeno di penetrare nella massa dei fiocchi di fango con un’efficienza ben maggiore rispetto agli impianti ad aria insufflata. Ciò determinerà due conseguenze fondamentali:
• tutti i microrganismi risulteranno riforniti di ossigeno in modo ottimale, per cui esplicheranno al massimo la loro funzione di degradazione delle sostanze organiche presenti nei liquami;
• le elevate concentrazioni di ossigeno disciolto permetteranno la formazione di fiocchi di fango attivo densi e compatti poiché i microrganismi non dovranno separarsi l'uno dall'altro per potere usufruire della massima quantità di ossigeno disponibile nell’ambiente circostante.
Una caratteristica molto importante degli impianti ad ossigeno puro, è quella di potere sopportare improvvise punte di carico organico e gli effetti di sostanze tossiche meglio degli impianti tradizionali. Infatti tali impianti operano con concentrazioni di fango attivo nettamente superiori a quelle previste negli impianti tradizionali. Ciò è reso possibile dall’impiego dell’ossigeno puro e delle apparecchiature utilizzate per dissolverlo che consentono di mantenere in vasca elevate concentrazioni di O2 garantendo la corretta ossigenazione di tutti i batteri.
Per evitare sprechi, l’erogazione dell’ossigeno sarà asservita ad un misuratore di O2 posto nella vasca di trattamento. La regolazione avverrà in modo automatico; ciò consentirà un dosaggio ottimale dell’ossigeno in funzione della effettiva richiesta.
La fase di ossidazione biologica sarà realizzata nella vasca (V2) avente un volume di 468 mc.
In funzione delle caratteristiche geometriche della vasca è prevista l’installazione di due sistemi di ossigenazione, posizionati sugli angoli opposti, ciascuno dotato di pompa di ricircolo della miscela da aerare di tipo centrifugo ad asse orizzontale, esterno alla vasca. La portata di ciascuna pompa sarà di 300 mc/h ad una prevalenza di 15 m. La massima quantità di ossigeno erogabile per unità sarà di circa 50 kg/h, quantità che consentirà di ottenere sufficienti margini di sicurezza.
L’unità di ossigenazione sarà costituita da una pompa centrifuga che preleverà il liquido da ossigenare e lo invierà, in pressione, ad un miscelatore liquame/ossigeno che sfrutta il principio “Venturi”.
L’ossigeno (allo stato gassoso) sarà introdotto nel miscelatore in posizione opportuna e, per la forte velocità di attraversamento, verrà intimamente miscelato al liquame ad una pressione superiore a quella atmosferica. Tale miscela, satura di ossigeno, verrà quindi inviata agli eiettori
posti in vasca di trattamento sotto battente liquido con lo scopo primario di miscelare la soluzione così ottenuta con il rimanente liquame, evitando che fenomeni di destabilizzazione, dovuti al brusco cambiamento di stato a valle degli eiettori, possano diminuire i rendimenti di trasferimento di ossigeno. Gli eiettori saranno costituiti da un sistema “Venturi” liquido/liquido in grado di indurre un flusso secondario di liquame pari a 4-6 volte quello principale.
Si otterrà in tal modo un efficace trasferimento di ossigeno nel liquame e, sfruttando l’energia del fluido in uscita dagli eiettori, un'ottima movimentazione della vasca che eviterà ogni possibilità di sedimentazione del fango, impedendo l'insorgenza di fenomeni di anaerobiosi.
SEDIMENTAZIONE FINALE E XXXXXXX XXXXXX
La fase di sedimentazione finale sarà ottenuta con un sedimentatore statico a pacchi lamellari avente una superficie filtrante equivalente di 70 mq. In queste condizioni la velocità di risalita risulterà, con portata costante di 27 mc/h, pari a 0,39 m/h. Il pacco lamellare sarà contenuto in una vasca in carpenteria. I fanghi separati dal pacco lamellare saranno raccolti ed ispessiti dalla tramoggia di fondo del sedimentatore e da qui prelevati con una pompa centrifuga ad asse orizzontale ed inviati in testa al trattamento biologico, previa misura della portata con strumento di tipo elettromagnetico. In tal modo la concentrazione dei solidi sospesi in vasca di ossidazione (V2) sarà mantenuta costante, ricircolando in vasca di aerazione il fango separato nel sedimentatore finale, con esclusione della frazione separata come fango di supero.
FILTRAZIONE DELL’EFFLUENTE
La fase di filtrazione dell’effluente sarà ottenuta utilizzando delle unità del tipo a disco/tamburo rotante in grado di filtrare l’effluente su apposita maglia. In considerazione del particolare tipo di tele utilizzate e del sistema automatico di pulizia si otterranno portate stabili nel tempo con una sensibile riduzione dei solidi sospesi.
PRODUZIONE E SOLLEVAMENTO FANGHI DI SUPERO
L'estrazione del fango di supero dal reattore biologico è legata alla necessità di mantenere costante nel sistema, una volta raggiunte le condizioni di regime, la concentrazione della biomassa. La quantità di fango di supero da eliminare equivale pertanto all'accumulo di solidi sospesi che sono prodotti nel sistema per effetto della crescita batterica e dei fenomeni di flocculazione. Poiché l’impianto sarà del tipo senza sedimentazione primaria, la maggior parte dei solidi sospesi presenti nel liquame grezzo (per circa un terzo costituiti da materiale inerte) perverranno al trattamento biologico. Alla produzione di fango dovuta ai processi biologici sarà pertanto necessario aggiungere l’aumento di produzione dovuta all’intrappolamento di materiale inerte. La produzione totale di fango ammonterà a 832 kg SS/d. Tale quantitativo sarà estratto dalla fase di sedimentazione finale con una concentrazione di solidi sospesi pari a 14 Kg/mc ed un volume di 59,4 mc/d. Il fango di supero sarà inviato all’ispessimento della zona biologica mediante una pompa centrifuga e successivamente alla disidratazione meccanizzata. La misura della portata ricircolata sarà effettuata mediante un misuratore di tipo elettromagnetico.
TRATTAMENTO BIOLOGICO DI 2°STADIO
Il 2°stadio di trattamento biologico utilizzerà, per fornire ossigeno ai batteri, l’aria insufflata in luogo dell’ossigeno puro utilizzato nel 1°stadio. Il ciclo di trattamento sarà articolato nelle seguenti fasi:
DENITRIFICAZIONE e NITRIFICAZIONE
Il trattamento biologico adottato consisterà in un processo integrato di nitrificazione e denitrificazione dove, oltre alla metabolizzazione del carico organico, sarà operata l'eliminazione dell'azoto contenuto nei liquami.
La rimozione dell'azoto nitrico (denitrificazione) avviene per mezzo di popolazioni batteriche di tipo eterotrofo abbondantemente presenti nella biomassa degli impianti biologici in uso per la rimozione del substrato organico. Tali popolazioni batteriche utilizzano il carbonio organico per i processi di
sintesi, mentre per la respirazione sono in grado di utilizzare come accettatori d’elettroni sia l'ossigeno disciolto sia i nitrati, potendo passare, senza problemi d’acclimatazione, da condizioni aerobiche ad anossiche.
Per nitrificazione s’intende l'ossidazione dei composti inorganici dell'azoto presenti allo stato ridotto (nella fattispecie ammoniaca e nitriti), svolta dai batteri autotrofi, in grado cioè di utilizzare per la sintesi cellulare carbonio inorganico (CO2), usando l'ossigeno libero come accettatore d’elettroni.
Con il processo di denitrificazione i nitrati, in un primo stadio anossico, sono ridotti ad azoto gassoso utilizzando la sostanza organica del liquame alimentato come fonte di carbonio; nel successivo stadio, aerobico, mediante il processo di nitrificazione si svolge l'ossidazione della sostanza organica residua e l'ossidazione dell'azoto ammoniacale.
La vasca di pre-denitrificazione (V5) avrà un volume pari a 538 mc. Per mantenere in sospensione il fango attivo, sarà prevista l’installazione di due miscelatori sommergibili.
La vasca di nitrificazione (V6) avrà un volume pari a 885 mc.
Per ottenere una sufficiente stabilizzazione dei fanghi, è opportuno realizzare un trattamento del tipo ad aerazione estensiva, in grado di stabilizzare il fango di supero prodotto unitamente allo stesso trattamento biologico. A tale scopo, per la diffusione dell'ossigeno saranno utilizzati dei diffusori a bolle fini del tipo a piattello da posizionarsi a tappeto sul fondo della vasca d’ossidazione; sono previsti 520 diffusori. La rete di distribuzione dell’aria sarà realizzata con tubazioni in AISI 304. L'alimentazione sarà garantita da due compressori volumetrici, di cui uno di riserva, del tipo a lobi rotanti, con motore elettrico asservito ad inverter per variare la portata d’aria alimentata ai diffusori. La regolazione della velocità di rotazione del motore, sarà asservita ad una misura d’ossigeno disciolto in vasca d’ossidazione.
Il trattamento sarà completato con le fasi di post-denitrificazione e di riaerazione. La post- denitrificazione sarà introdotta a scopo prudenziale e, per aumentare le cinetiche della biomassa, potrà eventualmente essere aggiunta una fonte di carbonio organico esterna. La successiva fase di riaerazione avrà lo scopo di degasare i reflui dall’azoto gassoso, sviluppatosi in fase di denitrificazione, contenuto nei fiocchi di fango. Il volume della vasca di post-denitrificazione (V7) sarà pari a 126 mc, mentre quello della vasca di riareazione (V8) 64 mc.
SEDIMENTAZIONE FINALE E XXXXXXX XXXXXX
La fase di sedimentazione finale sarà ottenuta con un sedimentatore statico a pacchi lamellari avente una superficie filtrante equivalente di 70 mq. In queste condizioni, la velocità di risalita risulta, con la portata costante di 27 mc/h, pari a 0,39 m/h. I fanghi separati dal pacco lamellare saranno raccolti ed ispessiti dalla tramoggia di fondo del sedimentatore e da qui prelevati con una pompa centrifuga ad asse orizzontale ed inviati in testa al trattamento biologico, previa misura della portata con strumento di tipo elettromagnetico. In tal modo, la concentrazione dei solidi sospesi in vasca di ossidazione (V2) sarà mantenuta costante ricircolando in vasca di aerazione il fango separato nel sedimentatore finale, con esclusione della frazione separata come fango di supero.
FILTRAZIONE DELL’EFFLUENTE
La fase di filtrazione dell’effluente sarà ottenuta utilizzando delle unità del tipo a disco/tamburo rotante in grado di filtrare l’effluente su apposita maglia. In considerazione del particolare tipo di tele utilizzate e del sistema automatico di pulizia si ottengono portate stabili nel tempo con una sensibile riduzione dei solidi sospesi.
PRODUZIONE FANGO DI SUPERO
L'estrazione del fango di supero dal reattore biologico è legata alla necessità di mantenere costante nel sistema, una volta raggiunte le condizioni di regime, la concentrazione della biomassa. La quantità di fango di supero da eliminare equivale pertanto all'accumulo di solidi
sospesi che sono prodotti nel sistema per effetto della crescita batterica e dei fenomeni di flocculazione. La produzione totale di fango ammonterà a 370 kg SS/d. Tale quantitativo sarà estratto dalla fase di sedimentazione finale con una concentrazione di solidi sospesi pari a 10 Kg/mc ed un volume di 37 mc/d. Il fango di supero sarà inviato all’ispessimento mediante una pompa centrifuga e successivamente alla disidratazione meccanizzata. Il fango di supero sarà sottoposto a misura di portata con strumento elettromagnetico.
TRATTAMENTO FANGHI CHIMICI E BIOLOGICI
I fanghi ottenuti dal trattamento chimico e biologico, nonché i fanghi conferiti da terzi, saranno sottoposti alle operazioni di ispessimento e disidratazione.
Le quantità di fango da sottoporre a trattamento sono di seguito riassunte:
Fanghi provenienti dai trattamenti biologici
La produzione prevista di fanghi di tipo biologico sarà la seguente:
- fanghi dal trattamento biologico (fango attivo convenzionale)
- fanghi dal trattamento biologico (fango attivo ad ossigeno puro)
kg SS/d kg/m3
kg SS/d kg/m3
832
14
370
10
- fanghi conferiti da terzi kg SS/d
kg/m3
TOTALE MAX kg SS/d
kg/m3
900
30
2.102
16,6
Preliminarmente tutti i fanghi saranno avviati alla fase d’ispessimento, del tipo statico a flusso verticale. Le caratteristiche dei fanghi biologici dopo ispessimento risulteranno le seguenti:
- fango biologico dopo ispessimento m3/d kg SS/d kg/m3
84
2.102
25
I fanghi saranno sottoposti a trattamento di condizionamento per via chimica con l’addizione di calce idrata (dosata ad una concentrazione del 5%) in quantità di 300 g di calce per kg di fango secco (30%) portando così il valore di pH a 11-12, al fine di aumentarne il grado di stabilizzazione, diminuendo eventuali impatti dovuti ad emissioni odorigene. Le caratteristiche degli stessi saranno così modificate:
- fango biologico dopo ispessimento | kg SS/d | 2.102 |
- calce idrata (30% rispetto alla quantità di solido secco) | kg Ca(OH)2/d | 631 |
- fango totale | m3/d | 96,6 |
kg SS/d | 2.733 | |
kg/m3 | 28,3 |
La miscelazione fra la calce idrata ed il fango avverrà in un apposito flocculatore che avrà anche funzioni di polmone per il sollevamento alla pressatura.
Fanghi provenienti dai trattamenti chimici
I fanghi chimici proverranno da due trattamenti:
1. trattamento chimico con aggiunta di calce idrata/soda, cloruro ferrico e polielettrolita;
2. trattamento chimico ossidativo Xxxxxx con aggiunta di calce, acido solforico, cloruro ferroso, acqua ossigenata e polielettrolita.
Le quantità sottoposte a trattamento saranno le seguenti:
- fanghi dal trattamento chimico | kg SS/d | 180 |
kg/m3 | 15 | |
- fanghi dal trattamento Xxxxxx | kg SS/d | 420 |
kg/m3 | 30 | |
- fanghi conferiti da terzi | kg SS/d | 900 |
kg/m3 | 30 | |
TOTALE MAX | kg SS/d | 1.500 |
kg/m3 | 26,8 |
I fanghi chimici saranno preliminarmente avviati alla fase d’ispessimento, di tipo statico a flusso verticale.
Successivamente i fanghi saranno sottoposti a trattamento di condizionamento per via chimica con l’addizione di calce idrata (dosata ad una concentrazione del 5%) in quantità di 100 g di calce per kg di fango secco (10%) e di cloruro ferrico (circa 200 mg/l), per aumentarne la flocculazione. Le quantità totali di fango chimico da sottoporre a trattamento saranno pertanto le seguenti:
- fango chimico dopo ispessimento | kg SS/d | 1.500 |
- calce idrata (10% rispetto alla quantità di solido secco) | kg Ca(OH)2/d | 150 |
- fango totale | m3/d | 59 |
kg SS/d | 1.650 | |
kg/m3 | 28 |
La miscelazione fra la calce idrata ed il fango avverrà in un apposito flocculatore che avrà anche funzioni di polmone per il sollevamento alla pressatura.
ISPESSIMENTO
Come già descritto, tutti i fanghi, sia chimici che biologici, saranno sottoposti a ispessimento ottenuto in vasche di tipo statico a flusso verticale.
Tutte le vasche presenteranno una capacità di circa 60 mc per un totale di 180 mc di stoccaggio. Ogni vasca avrà un diametro di 4,00 m e sarà dotata di tramoggia d’ispessimento di fondo a cono rovesciato con un’angolazione di 45°. L’altezza totale della struttura sarà di 6,00 m.
I sovranatanti dal trattamento d’ispessimento saranno avviati, dalla rete interna di drenaggio, ai serbatoi di stoccaggio per essere trattati con il trattamento chimico-fisico o biologico. Le vasche d’ispessimento saranno coperte e sottoposte a deodorizzazione.
DISIDRATAZIONE
La quantità di fango condizionato da sottoporre a disidratazione meccanizzata con filtropresse a piastre, somma dei fanghi di tipo chimico e biologico, sarà pari a 155,6 mc/d.
Per la disidratazione dei fanghi saranno utilizzate due filtropresse a piastre, funzionanti in parallelo, in grado di raggiungere tenori di sostanza secca superiori al 45%.
Ogni linea di pressatura risulterà indipendente dalle altre essendo dotata di tutte le apparecchiature necessarie per il funzionamento in completa autonomia.
Inoltre ogni pressa, il cui funzionamento sarà completamente automatico, sarà costituta da un telaio con accessori, collettore del filtrato chiuso incorporato, dispositivo automatico di distaffaggio, comandato da inverter, chiusura idraulica automatica e impianto elettrico di bordo. Per garantire la continuità del servizio anche in caso di manutenzioni e/o rotture sarà inoltre prevista l’installazione di una terza unità (con equivalenti caratteristiche) esclusivamente con funzioni di riserva.
Il volume di filtrazione totale per pressata sarà pari a 1.925 dmc con una superficie filtrante totale pari a 150 mq. Saranno pertanto necessari 3,5 cicli al giorno per il trattamento dei fanghi.
La disidratazione verrà effettuata solamente in ambito diurno con due/tre cicli di pressatura della durata unitaria di 3-4 ore per ciascuna delle due macchine in esercizio. In caso di necessità, dal momento che le caratteristiche delle apparecchiature completamente automatiche lo consentono, sarà possibile effettuare più cicli di pressatura nell’arco di due turni giornalieri, per un totale di 16 ore di funzionamento. Tutta la fase di pressatura, comprendendo anche lo stoccaggio dei fanghi disidratati, sara effettuata in un locale posto in depressione e deodorizzato.
Anche in condizioni di emergenza tutti i fanghi, chimici e biologici, decadenti dalle linee di trattamento verranno inviati alla disidratazione meccanizzata tramite filtropressatura, per poi inviarli allo smaltimento in discarica.
E’ stata individuata, nella zona adibita al trattamento chimico-fisico, un’area dedicata allo stoccaggio di emergenza dei fanghi disidratati che, in caso di malfunzionamento degli impianti, saranno alloggiati in appositi containers.
TRATTAMENTO AD OSMOSI INVERSA
Al trattamento ad osmosi inversa saranno conferiti 48 mc/d di reflui costituiti in parte da rifiuti conferiti all’impianto e in parte dalle acque chiarificate provenienti dall’impianto stesso. La portata di alimentazione del trattamento prevista per 8 h/d e per 6 d/sett. La capacità oraria di trattamento sarà pertanto di ~6 mc/h.
L’osmosi inversa è un processo di separazione dei corpi estranei dall’acqua mediante l’utilizzo di membrane semipermeabili. Applicando una pressione maggiore di quella osmotica, queste permettono il passaggio dell’acqua trattenendo gli elementi minerali disciolti, i colloidi e i batteri.
Il principio di operatività delle membrane che verranno utilizzate nelle varie sezioni dell’impianto proposto consiste nella filtrazione tangenziale (cross-flow filtration). Il refluo fluisce parallelamente alla superficie della membrana, e grazie alla pressione ed alla velocità elevata, origina due fasi distinte: il concentrato ed il permeato.
In questo modo, a differenza di quanto succede nella filtrazione convenzionale, le particelle da separare vengono allontanate dalla fase liquida, che fluisce attraverso la membrana filtrante contro gradiente di concentrazione.
Nell’impianto a membrane, ad ogni passaggio sulla membrana aumenta il rapporto di concentrazione tra il refluo ricircolato (che va a formare il concentrato) ed il permeato fino a raggiungere una concentrazione tale per cui il proseguimento del processo non risulta più economicamente conveniente, essendo minimo il flusso di permeato prodotto.
L’efficacia del processo di filtrazione viene misurata dal rapporto di concentrazione tra volume di refluo da trattare e volume di concentrato.
L’efficienza del processo di osmosi è invece misurata in termini di reiezione, che indica la capacità del setto di respingere gli ioni presenti in soluzione.
La capacità di reiezione della membrana di osmosi inversa viene ottimizzata in presenza di un ambiente leggermente acido (pH 5.5 - 6), a tale scopo durante il processo verrà effettuata un’acidificazione con una soluzione contente acido solforico. Inoltre a questi valori di pH si riesce a trasformare l’ammoniaca disciolta in solfato ammonico, le cui dimensioni molecolari sono tali da essere ben bloccato dalle membrane. I parametri chimici di riferimento per valutare la qualità del permeato in uscita dall’osmosi inversa sono la conducibilità ed il COD.
I principali pregi del processo ad osmosi inversa sono:
• tecnologia pulita: basandosi sul principio fisico della filtrazione, questi impianti non usano reattivi chimici, e producono limitati volumi di acque di lavaggio da smaltire;
• alta qualità dell’acqua recuperata: è chiaro che le caratteristiche dell’acqua dopo il trattamento dipendono sia dal tipo di membrana usato sia dalle caratteristiche dell’acqua in ingresso; tuttavia, nel caso dell’osmosi inversa, si eliminano i sali nella misura del 99.6 % producendo così acque paragonabili a quelle distillate che possono poi essere facilmente reimmesse nell’ambiente o recuperate;
• tecnologia modulare: le membrane hanno una loro dimensione ben definita che si presta molto bene a una modularità impiantistica, infatti ogni modulo è normalmente montato su skid, ed eventuali ampliamenti prevedono vari altri skid che si affiancano all’esistente. Il processo, essendo basato su concetti fisici, è facilmente automatizzabile in quanto i parametri da controllare sono semplici e molto comuni (portate, conducibilità, pressioni).
A servizio del trattamento di osmosi inversa sono previsti due serbatoi di stoccaggio: uno per lo stoccaggio di acido solforico (utilizzato come reagente) e uno per l’accumulo dell’acqua chiarificata, proveniente dall’impianto stesso, in ingresso all’impianto di osmosi. Entrambi i serbatoi saranno realizzati in vetroresina con capacità di 30 mc, diametro 2,50 m ed altezza 6,5 m. Ogni serbatoio sarà dotato di indicatore di livello con il rinvio dei segnali al PLC di comando e controllo. L’acido solforico sarà dosato con pompe dosatrici volumetriche.
FILTRAZIONE con MEMBRANA CERAMICA
A protezione dell’osmosi, è preliminarmente previsto il trattamento dei rifiuti mediante filtrazione con membrane di tipo ceramico, destinato a trattenere tutti gli elementi solidi, sia sospesi che materiali grossolani, e colloidali presenti nel refluo da trattare. Il trattamento consentirà di limitare il numero dei controlavaggi delle membrane ad osmosi, prolungandone la vita.
FILTRAZIONE A QUARZITE
Successivamente al primo stadio di filtrazione con membrana ceramica, è previsto un ulteriore stadio con filtri a sabbia – quarzite (due elementi di cui uno di riserva) per la separazione dei solidi e dei colloidi presenti che potrebbero intasare velocemente le membrane. Il sistema di filtrazione adottato sarà la cosiddetta “filtrazione rapida a volume”, quella cioè che interessa l’intero strato del supporto poroso all’interno del quale, con modalità diverse, i solidi sospesi saranno trattenuti nel corso di un ciclo di filtrazione. Il filtro, con strato filtrate a granulometria variabile, sarà del tipo in pressione.
Due pompe monovite (di cui una di riserva), dotate di variatore meccanico di giri, alimenteranno i due filtri; sulla tubazione di mandata sarà prevista l’installazione di un indicatore di flusso per evitare il funzionamento a vuoto della pompa.
Il filtro sarà mantenuto in esercizio finché o l’acqua in uscita sarà affetta da un’eccessiva torbidità o le perdite di carico indotte dalle impurezze raccolte raggiungeranno valori eccessivi. A questo punto, il flusso del refluo inviato sul filtro verrà interrotto e si procederà al lavaggio del materiale filtrante, in controcorrente, con un energico flusso di aria ed acqua.
TRATTAMENTO PER EVAPORAZIONE
Al trattamento di evaporazione saranno conferiti 32 mc/die di reflui costituiti in parte da rifiuti conferiti all’impianto e in parte dalle acque chiarificate provenienti dall’impianto stesso, con una capacità oraria di trattamento di 4 mc/h. L’unità di evaporazione (costituita da due effetti evaporatovi in serie) sfrutta il principio di evaporazione per il trattamento delle acque reflue e delle acque di scarico. Il liquido tipicamente trattato è un rifiuto acquoso contenente sostanze inquinanti organiche ed inorganiche aventi una concentrazione non superiore ai 100 g/l.
Gli evaporatori possono anche trattare liquidi pre-concentrati, acidi concentrati e liquidi estremamente corrosivi. Essi sfruttano una pompa di calore, acqua calda o vapore, o la ricompressione meccanica di vapore (MVR), con circolazione naturale o forzata.
La linea di evaporazione che verrà realizzata nell’impianto è un impianto packaged, pertanto le specifiche tecniche dettagliate verranno fornite ad apparecchiatura acquistata, prima dell’installazione. Eventuali acque di raffreddamento saranno comunque a ciclo chiuso.
L'impianto previsto sarà basato su di un evaporatore a doppio effetto in equicorrente, con gli effetti a circolazione forzata, disegnato per potere operare anche in presenza di solidi precipitati (max 40% in volume). Tale soluzione permetterà buoni coefficienti di scambio e lunghi cicli operativi anche con soluzioni con tendenza alle incrostazioni, quali in generale, le soluzioni reflue considerate. Il particolare design degli apparecchi minimizza inoltre la eventuale formazione di schiume dovute a presenza di composti organici.
La condensazione dell’evaporato di processo avviene in un condensatore a superficie, in scambio con acqua raffreddata, per mezzo di una torre evaporativa. Il condensato di processo preriscalda la soluzione di alimentazione e viene pertanto scaricato a temperatura ambiente, e sarà utilizzabile anche quale make-up della torre di raffreddamento.
Il sistema proposto a ricircolazione forzata utilizza il principio del trasferimento di calore alla soluzione di processo nel modo più progressivo possibile per mantenere lunghi cicli di esercizio e ottimizzare lo scambio di calore. Verrà pertanto tenuta un’elevata portata di fluido di processo in circolazione a cui si forniscono calorie con un basso salto di temperatura, per rendere omogeneo il trasferimento di calore, e ridurre gli sporcamenti delle superfici di scambio. Il cuore dell’impianto sarà rappresentato dal sistema scambiatore, dall’ evaporatore, dalla pompa e dalla tubazione di circolazione.
La soluzione di alimentazione verrà introdotta nella tubazione di circolazione in controllo di livello del primo effetto evaporativo e, analogamente, verrà trasferita dal primo al secondo effetto, in controllo di livello del secondo effetto evaporativo.
Mediante la pompa di circolazione, un’elevata quantità di soluzione di processo verrà fatta circolare dall’evaporatore attraverso il lato tubi dello scambiatore, nel mantello del quale condensa vapore di caldaia, cedendo le necessarie calorie al fluido per evaporarne la quota di progetto.
Lo scambiatore verrà mantenuto sotto adeguato battente di liquido per impedire l’ebollizione nell’evaporatore stesso con rischi di sporcamenti indesiderati.
Il vapore di processo generatosi nel primo effetto evaporativo, ricondenserà nello scambiatore del secondo effetto evaporativo; il vapore così generato nel secondo effetto condenserà in un condensatore a superficie raffreddato con acqua di torre. In testa all’evaporatore verrà montato un demister per limitare trascinamenti di soluzione nel vapore, periodicamente lavato mediante condensato.
La potenzialità del sistema sarà regolata dal controllo di portata del vapore di caldaia fornito. Il vapore di caldaia condensato verrà raccolto in un serbatoio e scaricato, in controllo di livello dello stesso, mediante pompa, al sistema di recupero condense.
Analogamente il condensato di processo verrà accumulato in un serbatoio e inviato ai limiti di batteria e al servizio di lavaggio demister dell’evaporatore mediante pompa.
Gli evaporatori opereranno sottovuoto; il vuoto sarà ottenuto mediante pompa ad anello liquido raffreddato, che estrae e scarica i gas incondensabili del sistema. A regime, il fluido in circolazione mantiene la concentrazione di progetto e dal secondo effetto evaporativo il prodotto viene scaricato in continuo, in controllo di densità, mediante pompa atta a trattare solidi sospesi.
L’unità evaporativa sarà costruita con tutte le parti a contatto con la soluzione di processo in acciaio inossidabile duplex resistente ai cloruri in ambiente neutro, così come le superfici di scambio dei riscaldatori e le camere d’acqua. Le parti a contatto con i vapori di processo (tubazioni e condensatore) saranno realizzate in acciaio inossidabile AISI 316, mentre le tubazioni del liquido di processo potranno essere realizzate in materiale plastico. Le pompe di processo saranno in AISI 316.
A servizio del trattamento di evaporazione sono previsti due serbatoi di stoccaggio in PRFV: il primo utilizzato per l’acqua depurata (30 mc), ed il secondo per lo stoccaggio di solfato di ammonio (30 mc).
TRATTAMENTO BOTTINI
L’impianto di trattamento dei bottini, che sarà posizionato in locale chiuso nell’area dell’impianto in adiacenza alla linea di trattamento biologico, è stato progettato per garantire le seguenti funzioni principali:
• scarico rapido dall’autobotte;
• trattamento del liquame in ambiente chiuso al fine di evitare fuoriuscite e cattivi odori;
• trattamento del liquame con separazione solido/liquido, lavaggio del solido con riduzione della sostanza organica e compattazione del solido medesimo al fine di ottenere una riduzione del rapporto volume/peso dal 40 a 60% in funzione della tipologia del solido stesso.
Tali rifiuti verranno scaricati nei serbatoi di stoccaggio ed inviati al trattamento chimico-fisico o biologico in funzione delle caratteristiche chimico-fisiche dei rifiuti stessi.
La sezione sarà costituita da un’apparecchiatura adatta alla separazione dei solidi e delle sabbie presenti. L’apparecchiatura sarà costituita dalle seguenti unità:
• impianto di pretrattamento costituito da una struttura in AISI comprensiva di vaglio di separazione dei solidi e di vasca di separazione delle sabbie;
• separatore dei solidi con due griglie a nastro collegate in parallelo al vaglio previsto nell’unità di trattamento;
• vasca di sollevamento del refluo pretrattato prima dell’invio alla fase biologica (V13). La vasca sarà realizzata in calcestruzzo, interrata per essere alimentata a gravità. Sarà dotata di una pompa di sollevamento con girante arretrata e di miscelatore per evitare la sedimentazione dei solidi;
• compattatore del grigliato a servizio delle due griglie, a nastro e sub verticale (il vaglio sarà dotato di compattatore autonomo).
Il collegamento all’Impianto sarà effettuato direttamente all’autobotte evitando quindi dispersioni di liquame durante la fase di scarico. L’impianto sarà chiuso e sottoposto a deodorizzazione.
L’apparecchiatura sarà completa di sistema di lavaggio posto nella zona di vagliatura, completo di elettrovalvola di comando ed ugelli. Il dispositivo di lavaggio svolge due differenti funzioni:
• lavaggio della zona di vagliatura mantenendo sempre l’efficienza della medesima;
• lavaggio parziale dei grigliati con riduzione sostanziale della sostanza organica (fecale) presente.
Sarà inoltre prevista l’installazione di due griglie realizzate con uno sgrigliatore del tipo a nastro continuo autopulente, poste in parallelo al vaglio installato sull’unità di trattamento combinata.
L’elemento filtrante del nastro della grigliatura, spaziatura 6 mm realizzato in resina acetalica, sarà formato da un insieme di “denti” assemblati su alberi d’acciaio inossidabile. L’insieme dei denti costituirà il nastro filtrante. I solidi trasportati dall’acqua, saranno trattenuti dai denti del nastro e bloccati durante il sollevamento sopra il canale e quindi scaricati. Le guide del nastro saranno di forma tale da rendere gli elementi autopulenti, in quanto i denti, ruotando intorno agli assi superiore ed inferiore, passeranno fra i bracci degli elementi precedenti, espellendo il grigliato eventualmente trattenuto e garantendo l’ottimale pulizia della griglia. Il materiale grigliato sarà separato dagli elementi filtranti con l’aiuto di una spazzola rotante posizionata nella parte superiore della griglia. Lo scarico dei rifiuti grigliati potrà essere avviato indifferentemente al trattamento di dissabbiatura o direttamente alla vasca di sollevamento. Per le due rimanenti griglie, a nastro e sub verticale, sarà previsto un compattatore specifico alimentato da una coclea di trasporto che raccoglierà il materiale separato dalle stesse
Il vaglio rotante, installato sull’apparecchiatura principale, sarà dotato di compattatore del materiale grigliato. Tutte le apparecchiature, griglie, unità di trattamento, trasportatori, ecc. saranno dotate di apposite coperture e sottoposte a deodorizzazione.
I reflui pretrattati, come evidenziato, saranno convogliati per gravità alla vasca di sollevamento (V13) per essere avviati ai trattamenti finali. La vasca, realizzata in calcestruzzo, sarà interrata e sottoposta a deodorizzazione. Essa sarà inoltre attrezzata con una pompa di sollevamento centrifuga sommergibile (un’unità di riserva è prevista a magazzino) e di un miscelatore, sempre sommergibile per evitare la sedimentazione dei solidi presenti. Sulla linea di mandata della pompa sarà inserito un misuratore di portata. Tutta la sezione (vasca di sollevamento, unità di trattamento, griglie, ecc.) sarà dotata di coperture specifiche e sottoposte a deodorizzazione.
TRATTAMENTO RIFIUTI FANGOSO-SABBIOSI
Questo tipo di trattamento si rende necessario per i rifiuti speciali ad alto contenuto di sabbia per i quali i trattamenti di lavaggio sono inefficaci per favorirne il recupero o la classificazione come inerte, quali rifiuti provenienti dalla pulizia delle griglie degli autolavaggi, oppure per la parte fangosa di rifiuti liquidi che siano da scaricare in platea tramite apertura del portellone posteriore della autobotte, come per la parte di morchia che si può spesso riscontrare nelle sospensioni acquose contenenti pitture e vernici. Tali tipologie di rifiuto non subiranno uno stoccaggio preliminare in serbatoi o nei box di stoccaggio dei fanghi, ma verranno scaricate direttamente dalle autobotti nelle relative vasche in calcestruzzo, armato e trattato per evitare possibili contaminazioni del suolo, dotate di idonea pendenza per favorire il deflusso dei reflui. In fase di scarico, per facilitare il trattamento di separazione dei rifiuti si ha aggiunta di polielettrolita.
La sabbia o il fango pesante presente all’interno dei rifiuti si deposita per sedimentazione sul fondo della vasca e sarà caricato mediante pala meccanica su automezzi per essere avviato a impianti di smaltimento. La parte liquida verrà separata mediante apposite paratie mobili, subirà un trattamento di dissabbiatura, rotostacciatura e, dopo un ulteriore trattamento per separare gli oli (disoleazione), verrà rilanciata, mediante apposite pompe, direttamente all’impianto di depurazione oppure ai serbatoi di stoccaggio preliminare.
LINEA DI TRITURAZIONE
L’impianto di triturazione sarà posizionato nella zona ovest dell’insediamento, in un’area riservata, al coperto, sotto capannone. E’ dimensionato per trattare 10 ton/d di rifiuti (bottiglie d’acqua, lattine di bevande da eliminare per scadenza dei termini di conservazione, ecc.).
I rifiuti in ingresso alla triturazione saranno stoccati nell’area adiacente al trituratore stesso e verranno triturati esclusivamente rifiuti speciali non pericolosi costituiti da imballaggi vuoti oppure prodotti di largo consumo imballati, quali ad esempio detergenti per la casa, prodotti per la cura e l’igiene del corpo, prodotti alimentari, bottiglie di plastica d’acqua o bibite e lattine di bevande scadute sia piene che vuote, ecc.
Non verranno effettuate operazioni di triturazione su rifiuti infiammabili o su tipologie di rifiuti che potrebbero generare reazioni pericolose quali per esempio esplosioni.
Il trituratore raccoglierà il materiale solido in appositi contenitori scarrabili, mentre la parte liquida, raccolta in un’apposita vasca di contenimento, sarà avviata dalla rete interna al sollevamento per il caricamento del serbatoio di stoccaggio S17 avente una capacità geometrica di 37 mc.
La linea di triturazione sarà costituita dalle seguenti componenti:
• nastro trasportatore in tapparelle metalliche largo 1000 mm;
• trituratore bi-albero;
• nastro trasportatore a tappeto in gomma con spondaflex largo 800 mm su ruote;
• vasca di raccolta liquidi;
• quadro elettrico di controllo impianto Standard.
DATI TECNICI RELATIVI ALL’IMPIANTO:
QUANTITATIVI AUTORIZZATI:
Parametri | Unità di misura | QUANTITATIVI AUTORIZZATI |
Portata massima nominale | m3/h | - |
m3/d | 1.000 | |
m3/anno | 300.000 | |
BOD5 | mg/l | 2.000 |
Kg/d | 2.000 | |
t/anno | 600 | |
COD | mg/l | 6.000 |
Kg/d | 6.000 | |
t/anno | 1.800 | |
TKN | mg/l | 400 |
Kg/d | 400 | |
t/anno | 120 | |
P tot | mg/l | 20 |
Kg/d | 20 | |
t/anno | 6 | |
SS | mg/l | 300 |
Kg/d | 300 | |
t/anno | 90 |
1. DATI DI PROGETTO (A)
Parametri | Unità di misura | DATI DI PROGETTO (A) |
Portata media in ingresso biologico | m3/d | 725 |
Portata massima di pioggia | m3/d | - |
Per la sezione biologica: | ||
BOD5 | Kg/d | 1.450 |
COD | Kg/d | 4.350 |
TKN | Kg/d | 290 |
P tot | Kg/d | 14,5 |
Per la sezione chimico-fisica: | ||
Portata massima di progetto | m3/d | 630 |
Arsenico* | mg/l | 5 |
Cadmio* | mg/l | 0,2 |
Cromo totale* | mg/l | 40 |
Cromo esavalente* | mg/l | 2 |
Mercurio* | mg/l | 0,05 |
Nichel* | mg/l | 40 |
Piombo* | mg/l | 3 |
Rame* | mg/l | 4 |
Selenio* | mg/l | 0,3 |
Zinco* | mg/l | 10 |
Fenoli* | mg/l | 10 |
Oli minerali persistenti e idrocarburi di origine petrolifera persistenti* | mg/l | <1 |
Solventi organici aromatici* | mg/l | 20 |
Solventi organici azotati* | mg/l | 20 |
Composti organici alogenati (compresi i pesticidi clorurati)* | mg/l | <20 |
Pesticidi fosforiti* | mg/l | 1 |
Composti organici dello stagno* | mg/l | 20 |
Sostanze classificate contemporaneamente “cancerogene” (R45) e “pericolose per l’ambiente acquatico” (R50 e R51/53) ai sensi del d.lgs. 3 febbraio 1997, n. 52 e s.m.i.* | mg/l | - |
* I parametri chimici di progetto si riferiscono ai reflui in ingresso al trattamento chimico-fisico.
2. DATI RELATIVI AI RIFIUTI IN INGRESSO ALLA SEZIONE BIOLOGICA- Valori massimi di esercizio (B)
2.1 | FLUSSI INQUINANTI | |||
Parametri | Unità di misura | MEDIA1 | MASSIMA1 | |
CONCENTRAZIONE | BOD5 | mg/l | 2.000 | |
COD | mg/l | 6.000 | ||
Arsenico** | mg/l | * | ||
Cadmio** | mg/l | * | ||
Cromo totale** | mg/l | * | ||
Cromo esavalente** | mg/l | * | ||
Mercurio** | mg/l | * | ||
Nichel** | mg/l | * | ||
Piombo** | mg/l | * | ||
Rame** | mg/l | * | ||
Selenio** | mg/l | * | ||
Zinco** | mg/l | * | ||
Fenoli** | mg/l | * | ||
Oli minerali persistenti e idrocarburi di origine petrolifera persistenti** | mg/l | * | ||
Solventi organici aromatici** | mg/l | * | ||
Solventi organici azotati** | mg/l | * | ||
Composti organici alogenati (compresi i pesticidi clorurati)** | mg/l | * | ||
Pesticidi fosforiti** | mg/l | * | ||
Composti organici dello stagno** | mg/l | * | ||
Sostanze classificate contemporaneamente “cancerogene” (R45) e “pericolose per l’ambiente acquatico” (R50 e R51/53) ex D.lgs. 3 febbraio 1997, n. 52 e s.m.i.** | mg/l | * | ||
CARICO INQUINA NTE | BOD5 | Kg/d | 1.300 | |
COD | Kg/d | 3.900 | ||
TKN | Kg/d | 260 | ||
P tot. | Kg/d | 13 |
* Limiti della Tabella 3 Allegato 5 Parte Terza del d.lgs. 152/06 e s.m.i
** Parametri della Tabella 5 Allegato 5 Parte Terza del d.lgs. 152/06 e s.m.i.
1. La colonna relativa ai valori medi non è stata compilata in quanto l’impianto è allo stato di progetto. Sono stati pertanto riportati solo i valori massimi di esercizio.
2.2 | PORTATE e TEMPO DI ESERCIZIO | ||
MEDIA1 | MASSIMA1 | ||
Quantitativo massimo orario/giornaliero di rifiuti liquidi alimentato all'impianto (rifiuti + surnatanti e acque di ritorno) | m3/h | 27 | |
m3/d | 650 | ||
Tempo di esercizio | h | 24 |
1. La colonna relativa ai valori medi non è stata compilata in quanto l’impianto è allo stato di progetto. Sono stati pertanto riportati solo i valori massimi di esercizio.
3. CAPACITA’ RESIDUA SEZIONE BIOLOGICA (A - B)
Parametri | Unità di misura | Capacità residua (A – B) |
Portata media in ingresso | m3/d | 75 |
BOD5 | Kg/d | 150 |
COD | Kg/d | 450 |
TKN | Kg/d | 30 |
P tot. | Kg/d | 1,5 |
2. DATI RELATIVI AI RIFIUTI IN INGRESSO ALLA SEZIONE CHIMICO - FISICA - Valori indicativi di progetto (B1).
2.1 | FLUSSI INQUINANTI | |||
Parametri | Unità di misura | MEDIA2 | MASSIMA2 | |
COD | mg/l | 6.000 | ||
Arsenico** | mg/l | 5 | ||
Cadmio** | mg/l | 0,2 | ||
Cromo totale** | mg/l | 40 | ||
Cromo esavalente** | mg/l | 2 | ||
Mercurio** | mg/l | 0,05 | ||
Nichel** | mg/l | 40 | ||
Piombo** | mg/l | 3 | ||
Rame** | mg/l | 4 | ||
Selenio** | mg/l | 0,3 | ||
Zinco** | mg/l | 10 | ||
Fenoli** | mg/l | 10 | ||
Oli minerali persistenti e idrocarburi di origine petrolifera persistenti** | mg/l | <1 | ||
Solventi organici aromatici** | mg/l | 20 | ||
Solventi organici azotati** | mg/l | 20 | ||
Composti organici alogenati (compresi i pesticidi clorurati)** | mg/l | <20 | ||
Pesticidi fosforiti** | mg/l | 1 | ||
Composti organici dello stagno** | mg/l | 20 | ||
Sostanze classificate contemporaneamente “cancerogene” (R45) e “pericolose per l’ambiente acquatico” (R50 e R51/53) ex D.lgs. 3 febbraio 1997, n. 52 e s.m.i.** | mg/l | - |
** parametri della Tabella 5 Allegato 5 Parte Terza del d.lgs. 152/06 es.m.i..
2. La colonna relativa ai valori medi non è stata compilata in quanto l’impianto è allo stato di progetto. Sono stati pertanto riportati solo i valori indicativi di progetto.
2.2 | PORTATE e TEMPO DI ESERCIZIO | ||
MEDIA2 | MASSIMA2 | ||
Quantitativo massimo orario/giornaliero di rifiuti liquidi alimentato all'impianto | m3/h | 70,5 | |
m3/d | 564 | ||
Tempo di esercizio | h | 8 |
2. La colonna relativa ai valori medi non è stata compilata in quanto l’impianto è allo stato di progetto. Sono stati pertanto riportati solo i valori massimi di esercizio.
3. CAPACITA’ RESIDUA SEZIONE CHIMICO-FISICA (A - B1)
Parametri | Unità di misura | Capacità residua (A – B1)3 |
Portata media in ingresso | m3/h | 66 |
4. ALTRI DATI
TRATTAMENTO BIOLOGICO DI 1°STADIO
CARICO DEL FANGO | ||
kg BOD5/g CF = = 0.4 Kg SS | ||
VASCA DI OSSIDAZIONE | ||
VOLUME | m3 | 468 |
SUPERFICIE | m2 | 78 |
SOLIDI SOSPESI | Kg SS/mc | 7 |
TRATTAMENTO BIOLOGICO DI 2°STADIO
CARICO DEL FANGO | ||
kg BOD5/g CF = = 0.09 Kg SS | ||
VASCA DI DENITRIFICAZIONE | ||
VOLUME | m3 | 538 |
SOLIDI SOSPESI | Kg SS/mc | 5 |
VASCA DI POSTDENITRIFICAZIONE | ||
VOLUME | m3 | 126 |
VASCA DI RIAREAZIONE | ||
VOLUME | m3 | 64 |
VASCA DI OSSIDAZIONE E NITRIFICAZIONE | ||
VOLUME | m3 | 885 |
SOLIDI SOSPESI | Kg SS/mc | 5 |
SEDIMENTATORE LAMELLARE | ||
VOLUME UTILE | m3 | 18,15 |
SUPERFICIE EQUIVALENTE | m2 | 70 |
ALTEZZA | m | 4,1 |
VASCHE POLMONE
La “capacità polmone” al termine dei trattamenti prima dello scarico dei reflui depurati nel collettore fognario, sarà garantita dalla presenza di due vasche in cls fuori terra da 173 mc ciascuna. All’interno delle suddette vasche i reflui verranno controllati prima dello scarico in fognatura e, qualora non conformi allo scarico, rilanciati al trattamento.
Sarà presente inoltre, nella linea di trattamento biologico, anche una vasca destinata allo stoccaggio dell’acqua chiarificata da riutilizzare all’interno dell’impianto, avente anch’essa la funzione di vasca polmone e della capacità di 194 mc.
POZZETTI DI ISPEZIONE
Tra le diverse sezioni di trattamento non saranno presenti pozzetti d’ispezione, ma saranno accessibili punti di prelievo costituiti da appositi rubinetti oppure il prelievo di campioni verrà eseguito direttamente dalle vasche stesse.
B.5 GESTIONE DEI RIFIUTI IN INGRESSO
Le tabelle seguenti riportano i codici CER dei rifiuti suddivisi a seconda delle diverse aree operative in cui è diviso l’impianto con le relative operazioni.
AREE 1-2: SEZIONE STOCCAGGIO E TRATTAMENTO RIFIUTI LIQUIDI
Codice | Descrizione | Operazioni | ||||||
X00 | X00 | X0 | X0 | X00 | X00 | X00 | ||
01 04 07* | rifiuti contenenti sostanze pericolose, prodotti da trattamenti chimici e fisici di minerali non metalliferi | X | X | X | X | |||
01 04 12 | sterili ed altri residui del lavaggio e della pulitura di minerali, diversi da quelli di cui alle voci 01 04 07 e 01 04 11 | X | X | X | X | X | ||
01 04 13 | rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 07 | X | X | X | X | X | ||
01 05 04 | fanghi e rifiuti di perforazione di pozzi per acque dolci | X | X | X | X | X | ||
01 05 06* | fanghi di perforazione ed altri rifiuti di perforazione contenenti sostanze pericolose | X | X | X | X | |||
01 05 07 | fanghi e rifiuti di perforazione contenenti barite, diversi da quelli delle voci 01 05 05 e 01 05 06 | X | X | X | X | |||
01 05 08 | fanghi e rifiuti di perforazione contenenti cloruri, diversi da quelli delle voci 01 05 05 e 01 05 06 (6) | X | X | X | X | X | ||
02 01 01 | fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia | X | X | X | X | X | ||
02 02 01 | fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia | X | X | X | X | X | ||
02 02 03 | scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione | X | X | X | X | X | ||
02 02 04 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti | X | X | X | X | X | ||
02 03 01 | fanghi prodotti da operazioni di lavaggio, pulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione di componenti | X | X | X | X | X | ||
02 03 02 | rifiuti legati all'impiego di conservanti | X | X | X | X | X | ||
02 03 04 | scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione | X | X | X | X | X | ||
02 03 05 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti | X | X | X | X | X | ||
02 04 03 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti | X | X | X | X | |||
02 05 01 | scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione (1) | X | X | X | X | X | ||
02 05 02 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti | X | X | X | X | X | ||
02 06 01 | scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione (1) | X | X | X | X | X | ||
02 06 02 | rifiuti legati all'impiego di conservanti | X | X | X | X | X |
Codice | Descrizione | Operazioni | ||||||
X00 | X00 | X0 | X0 | X00 | X00 | X00 | ||
02 06 03 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti | X | X | X | X | X | ||
02 07 01 | rifiuti prodotti dalle operazioni di lavaggio, pulizia e macinazione della materia prima | X | X | X | X | X | ||
02 07 02 | rifiuti prodotti dalla distillazione di bevande alcoliche | X | X | X | X | X | ||
02 07 03 | rifiuti prodotti dai trattamenti chimici | X | X | X | X | X | ||
02 07 04 | scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione | X | X | X | X | X | ||
02 07 05 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti | X | X | X | X | X | ||
03 03 02 | fanghi di recupero dei bagni di macerazione (green liquor) | X | X | X | X | X | ||
04 02 10 | materiale organico proveniente da prodotti naturali (ad es. grasso, cera) | X | X | X | X | X | ||
04 02 15 | rifiuti da operazioni di finitura, diversi da quelli di cui alla voce 04 02 14 | X | X | X | X | X | ||
04 02 19* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose (1) | X | X | X | X | X | ||
04 02 20 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 04 02 19 | X | X | X | X | X | ||
04 02 22 | rifiuti da fibre tessili lavorate (3) | X | X | X | X | X | ||
05 01 10 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 05 01 09 (1) | X | X | X | X | X | ||
05 01 11* | rifiuti prodotti dalla purificazione di carburanti tramite basi | X | X | X | X | X | ||
05 01 13 | fanghi residui dell'acqua di alimentazione delle caldaie | X | X | X | X | |||
06 01 01* | acido solforico ed acido solforoso (4) | X | X | X | X | |||
06 01 02* | acido cloridrico (4) | X | X | X | X | |||
06 01 03* | acido fluoridrico (4) | X | X | X | X | |||
06 01 04* | acido fosforico e fosforoso | X | X | X | X | |||
06 01 05* | acido nitrico e acido nitroso | X | X | X | X | |||
06 01 06* | altri acidi | X | X | X | X | |||
06 02 01* | idrossido di calcio | X | X | X | X | |||
06 02 03* | idrossido di ammonio | X | X | X | X | |||
06 02 04* | idrossido di sodio e di potassio | X | X | X | X | |||
06 02 05* | altre basi | X | X | X | X | |||
06 03 13* | sali e loro soluzioni, contenenti metalli pesanti | X | X | X | X | |||
06 03 14 | sali e loro soluzioni, diversi da quelli di cui alle voci 06 03 11 e 06 03 13 (1) | X | X | X | X | |||
06 05 02* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose (2) | X | X | X | X | X | ||
06 05 03 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 06 05 02 (1) | X | X | X | X | X | ||
07 01 01* | soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri | X | X | X | X | X | ||
07 01 04* | altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri | X | X | X | X | X | ||
07 01 08* | altri fondi e residui di reazione | X | X | X | X | X | ||
07 01 11* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose (1) | X | X | X | X | X | ||
07 01 12 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 01 11 (1) | X | X | X | X | X | ||
07 02 01* | soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri | X | X | X | X | X | ||
07 02 04* | altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri | X | X | X | X | X | ||
07 02 08* | altri fondi e residui di reazione | X | X | X | X | X |
Codice | Descrizione | Operazioni | ||||||
R12 | X00 | X0 | X0 | X00 | X00 | X00 | ||
07 02 11* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose (1) | X | X | X | X | X | ||
07 02 12 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 02 11 (1) | X | X | X | X | X | ||
07 03 01* | soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri | X | X | X | X | X | ||
07 03 04* | altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri | X | X | X | X | X | ||
07 03 11* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose (1) | X | X | X | X | X | ||
07 03 12 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 03 11 (1) | X | X | X | X | X | ||
07 05 01* | soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri | X | X | X | X | X | ||
07 05 08* | altri fondi e residui di reazione | X | X | X | X | X | ||
07 05 11* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | X | X | ||
07 05 12 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 05 11 | X | X | X | X | X | ||
07 06 01* | soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri | X | X | X | X | X | ||
07 06 04* | altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri | X | X | X | X | X | ||
07 06 08* | altri fondi e residui di reazione | X | X | X | X | X | ||
07 06 11* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose (1) | X | X | X | X | X | ||
07 06 12 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 06 11 | X | X | X | X | X | ||
07 07 01* | soluzioni acquose di lavaggio ed acque madri | X | X | X | X | X | ||
07 07 04* | altri solventi organici, soluzioni di lavaggio ed acque madri | X | X | X | X | X | ||
07 07 08* | altri fondi e residui di reazione | X | X | X | X | X | ||
07 07 11* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose (1) | X | X | X | X | X | ||
07 07 12 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 07 11 (1) | X | X | X | X | X | ||
08 01 19* | sospensioni acquose contenenti pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose | X | X | X | X | X | ||
08 01 20 | sospensioni acquose contenenti pitture e vernici, diverse da quelle di cui alla voce 08 01 19 | X | X | X | X | X | ||
08 03 08 | rifiuti liquidi acquosi contenenti inchiostro | X | X | X | X | X | ||
08 03 16* | residui di soluzioni chimiche per incisione | X | X | X | X | X | ||
08 04 13* | fanghi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose | X | X | X | X | X | ||
08 04 14 | fanghi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce 08 04 13 | X | X | X | X | X | ||
08 04 15* | rifiuti liquidi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose | X | X | X | X | X | ||
08 04 16 | rifiuti liquidi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce 08 04 15 | X | X | X | X | X | ||
09 01 01* | soluzioni di sviluppo e attivanti a base acquosa | X | X | X | X | X | ||
09 01 02* | soluzioni di sviluppo per lastre offset a base acquosa | X | X | X | X | X | ||
09 01 04* | soluzioni fissative | X | X | X | X | X | ||
09 01 05* | soluzioni di lavaggio e soluzioni di arresto-fissaggio | X | X | X | X | X |
Codice | Descrizione | Operazioni | ||||||
R12 | X00 | X0 | X0 | X00 | X00 | X00 | ||
10 01 18* | rifiuti prodotti dalla depurazione dei fumi, contenenti sostanze pericolose (1) | X | X | X | X | X | ||
10 01 19 | rifiuti prodotti dalla depurazione dei fumi, diversi da quelli di cui alle voci 10 01 05, 10 01 07 e 10 01 18 (1) | X | X | X | X | X | ||
10 01 20* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose (1) | X | X | X | X | X | ||
10 01 21 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 10 01 20 (1) | X | X | X | X | X | ||
10 01 22* | fanghi acquosi da operazioni di pulizia caldaie, contenenti sostanze pericolose (1) | X | X | X | X | X | ||
10 01 23 | fanghi acquosi da operazioni di pulizia caldaie, diversi da quelli di cui alla voce 10 01 22 (1) | X | X | X | X | X | ||
10 02 13* | fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose(1) | X | X | X | X | X | ||
10 02 14 | fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 02 13 (1) | X | X | X | X | X | ||
10 02 15 | altri fanghi e residui di filtrazione (1) | X | X | X | X | X | ||
10 03 25* | fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose(1) | X | X | X | X | X | ||
10 03 26 | fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 25 (1) | X | X | X | X | X | ||
10 05 06* | fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi (1) | X | X | X | X | X | ||
10 08 17* | fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose (1) | X | X | X | X | X | ||
10 08 18 | fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 08 17(1) | X | X | X | X | X | ||
10 11 17* | fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose (1) | X | X | X | X | X | ||
10 11 18 | fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 11 17(1) | X | X | X | X | X | ||
10 12 05 | fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi (1) | X | X | X | X | X | ||
10 12 13 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti (1) | X | X | X | X | X | ||
10 13 07 | fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi (1) | X | X | X | X | X | ||
11 01 08* | fanghi di fosfatazione | X | X | X | X | X | ||
11 01 09* | fanghi e residui di filtrazione, contenenti sostanze pericolose (1) | X | X | X | X | X | ||
11 01 10 | fanghi e residui di filtrazione, diversi da quelli di cui alla voce 11 01 09(1) | X | X | X | X | X | ||
11 01 11* | soluzioni acquose di lavaggio, contenenti sostanze pericolose (1) | X | X | X | X | X | ||
11 01 12 | soluzioni acquose di lavaggio, diverse da quelle di cui alla voce 10 01 11 | X | X | X | X | X | ||
11 01 13* | rifiuti di sgrassaggio contenenti sostanze pericolose | X | X | X | X | X | ||
11 01 14 | rifiuti di sgrassaggio diversi da quelli di cui alla voce 11 01 13 | X | X | X | X | X | ||
11 01 15* | eluati e fanghi di sistemi a membrana e sistemi a scambio ionico, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | X |
Codice | Descrizione | Operazioni | ||||||
R12 | X00 | X0 | X0 | X00 | X00 | X00 | ||
11 01 98* | altri rifiuti contenenti sostanze pericolose (1) | X | X | X | X | X | ||
12 01 14* | fanghi di lavorazione, contenenti sostanze pericolose (1) | X | X | X | X | X | ||
12 01 15 | fanghi di lavorazione, diversi da quelli di cui alla voce 12 01 14(1) | X | X | X | X | X | ||
12 03 01* | soluzioni acquose di lavaggio (1) | X | X | X | X | X | ||
12 03 02* | rifiuti prodotti da processi di sgrassatura a vapore | X | X | X | X | X | ||
14 06 03* | altri solventi e miscele di solventi | X | X | X | X | X | ||
16 03 03* | rifiuti inorganici, contenenti sostanze pericolose (2) | X | X | X | X | |||
16 03 04 | rifiuti inorganici, diversi da quelli di cui alla voce 16 03 03 (2) | X | X | X | X | |||
16 03 05* | rifiuti organici, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | X | |||
16 03 06 | rifiuti organici, diversi da quelli di cui alla voce 16 03 05 | X | X | X | X | X | ||
16 07 09* | rifiuti contenenti altre sostanze pericolose (1) | X | X | X | X | X | ||
16 09 02* | cromati, ad esempio cromato di potassio, dicromato di potassio o di sodio | X | X | X | X | |||
16 10 01* | soluzioni acquose di scarto, contenenti sostanze pericolose (1) | X | X | X | X | X | ||
16 10 02 | soluzioni acquose di scarto, diverse da quelle di cui alla voce 16 10 01 (1) | X | X | X | X | X | ||
16 10 03* | concentrati acquosi, contenenti sostanze pericolose (1) | X | X | X | X | X | ||
16 10 04 | concentrati acquosi, diversi da quelli di cui alla voce 16 10 03 (1) | X | X | X | X | X | ||
18 01 06* | sostanze chimiche pericolose o contenenti sostanze pericolose | X | X | X | X | |||
18 01 07 | sostanze chimiche diverse da quelle di cui alla voce 18 01 06 | X | X | X | X | |||
19 01 06* | rifiuti liquidi acquosi prodotti dal trattamento dei fumi e di altri rifiuti liquidi acquosi (1) | X | X | X | X | X | ||
19 02 05* | fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, contenenti sostanze pericolose (1) | X | X | X | X | X | ||
19 02 06 | fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, diversi da quelli di cui alla voce 19 02 05 (2) | X | X | X | X | |||
19 06 03 | liquidi prodotti dal trattamento anaerobico di rifiuti urbani | X | X | X | X | X | ||
19 06 04 | digestato prodotto dal trattamento anaerobico di rifiuti urbani | X | X | X | X | X | ||
19 07 02* | percolato di discarica, contenente sostanze pericolose | X | X | X | X | X | ||
19 07 03 | percolato di discarica, diverso da quello di cui alla voce 19 07 02 | X | X | X | X | X | ||
19 08 05 | fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane | X | X | X | X | X | ||
19 08 07* | soluzioni e fanghi di rigenerazione delle resine a scambio ionico (2) | X | X | X | X | |||
19 08 11* | fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | X | |||
19 08 12 | fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19 08 11 | X | X | X | X | |||
19 08 13* | fanghi contenenti sostanze pericolose prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali (1) | X | X | X | X | X | ||
19 08 14 | fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19 08 13 (1) | X | X | X | X | X | ||
19 09 02 | fanghi prodotti dai processi di chiarificazione dell'acqua (1) | X | X | X | X | X |
Codice | Descrizione | Operazioni | ||||||
R12 | X00 | X0 | X0 | X00 | X00 | X00 | ||
19 09 06 | soluzioni e fanghi di rigenerazione delle resine a scambio ionico | X | X | X | X | |||
19 11 05* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | X | X | ||
19 11 06 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 19 11 05 | X | X | X | X | X | ||
19 13 03* | fanghi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, contenenti sostanze pericolose (1) | X | X | X | X | X | ||
19 13 04 | fanghi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce 19 13 03 (1) | X | X | X | X | X | ||
19 13 05* | fanghi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, contenenti sostanze pericolose (1) | X | X | X | X | X | ||
19 13 06 | fanghi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, diversi da quelli di cui alla voce 19 13 05 (1) | X | X | X | X | X | ||
19 13 07* | rifiuti liquidi acquosi e concentrati acquosi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, contenenti sostanze pericolose (1) | X | X | X | X | X | ||
19 13 08 | rifiuti liquidi acquosi e concentrati acquosi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, diversi da quelli di cui alla voce 19 13 07* (1) | X | X | X | X | X | ||
20 03 03 | residui della pulizia stradale (1) (5) | X | X | X | X | X | ||
20 03 04 | fanghi delle fosse settiche | X | X | X | X | |||
20 03 06 | rifiuti della pulizia delle fognature (1) (5) | X | X | X | X | X |
(1) purché contengano sostanze trattabili nel biologico o nel chimico-fisico e quindi sostanze organiche biodegradabili e metalli
(2) purché contengano metalli trattabili nel chimico-fisico
(3) esclusivamente se ritirato allo stato fisico liquido – limitatamente alle acque di lavaggio
(4) ritirati solo se impiegabili nei processi di trattamento come reagenti
(5) stato liquido
(6) ritirato a condizione che il surnatante sia inviato esclusivamente al trattamento di osmosi
AREA 3: SEZIONE RICONDIZIONAMENTO FANGHI
Codice | Descrizione | Operazioni | ||||||
X00 | X00 | X0 | X0 | X00 | X00 | X00 | ||
03 03 09 | fanghi di scarto contenenti carbonato di calcio | X | X | |||||
03 03 10 | scarti di fibre e fanghi contenenti fibre, riempitivi e prodotti di rivestimento generati dai processi di separazione meccanica | X | X | |||||
03 03 11 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 03 03 10 | X | X | |||||
04 01 07 | fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, non contenenti cromo | X | X | |||||
04 02 19* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | |||||
04 02 20 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 04 02 19 | X | X | |||||
05 01 10 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 05 01 09 | X | X |
Codice | Descrizione | Operazioni | ||||||
R12 | X00 | X0 | X0 | X00 | X00 | X00 | ||
05 01 11* | rifiuti prodotti dalla purificazione di carburanti tramite basi | X | X | |||||
06 05 02* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | |||||
06 05 03 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 06 05 02 | X | X | |||||
07 01 11* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | |||||
07 01 12 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 01 11 | X | X | |||||
07 02 11* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | |||||
07 02 12 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 02 11 | X | X | |||||
07 03 11* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | |||||
07 03 12 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 03 11 | X | X | |||||
07 04 11* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | |||||
07 04 12 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 04 11 | X | X | |||||
07 05 11* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | |||||
07 05 12 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 05 11 | X | X | |||||
07 06 11* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | |||||
07 06 12 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 06 11 | X | X | |||||
07 07 11* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | |||||
07 07 12 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 07 11 | X | X | |||||
08 01 13* | fanghi prodotti da pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose | X | X | |||||
08 01 14 | fanghi prodotti da pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce 08 01 13 | X | X | |||||
08 01 15* | fanghi acquosi contenenti pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose | X | X | |||||
08 01 16 | fanghi acquosi contenenti pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce 08 01 15 | X | X | |||||
08 01 17* | fanghi prodotti dalla rimozione di pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose | X | X | |||||
08 01 18 | fanghi prodotti dalla rimozione di pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce 08 01 17 | X | X | |||||
08 02 02 | fanghi acquosi contenenti materiali ceramici | X | X | |||||
08 03 07 | fanghi acquosi contenenti inchiostro | X | X | |||||
08 03 14* | fanghi di inchiostro, contenenti sostanze pericolose | X | X | |||||
08 03 15 | fanghi di inchiostro, diversi da quelli di cui alla voce 08 03 | X | X |
Codice | Descrizione | Operazioni | ||||||
R12 | X00 | X0 | X0 | X00 | X00 | X00 | ||
14 | ||||||||
08 04 11* | fanghi di adesivi e sigillanti, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose | X | X | |||||
08 04 12 | fanghi di adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce 08 04 11 | X | X | |||||
08 04 13* | fanghi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose | X | X | |||||
08 04 14 | fanghi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce 08 04 13 | X | X | |||||
10 01 07 | rifiuti fangosi prodotti da reazioni a base di calcio nei processi di desolforazione dei fumi | X | X | |||||
10 01 20* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | |||||
10 01 21 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 10 01 20 | X | X | |||||
10 02 11* | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenti oli | X | X | |||||
10 02 12 | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 02 11 | X | X | |||||
10 02 13* | fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose | X | X | |||||
10 02 14 | fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 02 13 | X | X | |||||
10 02 15 | altri fanghi e residui di filtrazione | X | X | |||||
10 03 25* | fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose | X | X | |||||
10 03 26 | fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 25 | X | X | |||||
10 03 27* | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli | X | X | |||||
10 03 28 | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 27 | X | X | |||||
10 04 09* | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli | X | X | |||||
10 04 10 | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 04 09 | X | X | |||||
10 05 08* | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli | X | X | |||||
10 05 09 | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 05 08 | X | X | |||||
10 06 09* | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli | X | X | |||||
10 06 10 | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 06 09 | X | X | |||||
10 07 07* | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli | X | X | |||||
10 07 08 | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 07 07 | X | X |
Codice | Descrizione | Operazioni | ||||||
R12 | X00 | X0 | X0 | X00 | X00 | X00 | ||
10 08 19* | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli | X | X | |||||
10 08 20 | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 08 19 | X | X | |||||
10 11 19* | rifiuti solidi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | |||||
10 11 20 | rifiuti solidi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 10 11 19 | X | X | |||||
10 12 05 | fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi | X | X | |||||
10 12 13 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti | X | X | |||||
10 13 07 | fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi | X | X | |||||
10 13 14 | rifiuti e fanghi di cemento | X | X | |||||
11 01 08* | fanghi di fosfatazione | X | X | |||||
11 01 09* | fanghi e residui di filtrazione, contenenti sostanze pericolose | X | X | |||||
11 01 10 | fanghi e residui di filtrazione, diversi da quelli di cui alla voce 11 01 09 | X | X | |||||
12 01 14* | fanghi di lavorazione, contenenti sostanze pericolose | X | X | |||||
12 01 15 | fanghi di lavorazione, diversi da quelli di cui alla voce 12 01 14 | X | X | |||||
12 01 18* | fanghi metallici (fanghi di rettifica, affilatura e lappatura) contenenti olio | X | X | |||||
17 05 03* | terra e rocce, contenenti sostanze pericolose | X | X | |||||
17 05 04 | terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 17 05 03 | X | X | |||||
17 05 05* | fanghi di dragaggio, contenente sostanze pericolose | X | X | |||||
17 05 06 | fanghi di dragaggio, diversa da quella di cui alla voce 17 05 05 | X | X | |||||
17 05 07* | pietrisco per massicciate ferroviarie, contenente sostanze pericolose | X | X | |||||
17 05 08 | pietrisco per massicciate ferroviarie, diverso da quello di cui alla voce 17 05 07 | X | X | |||||
19 02 05* | fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, contenenti sostanze pericolose | X | X | |||||
19 02 06 | fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, diversi da quelli di cui alla voce 19 02 05 | X | X | |||||
19 08 05 | fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane | X | X | |||||
19 08 11* | fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, contenenti sostanze pericolose | X | X | |||||
19 08 12 | fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19 08 11 | X | X | |||||
19 08 13* | fanghi contenenti sostanze pericolose prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali | X | X | |||||
19 08 14 | fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19 08 13 | X | X |
Codice | Descrizione | Operazioni | ||||||
R12 | X00 | X0 | X0 | X00 | X00 | X00 | ||
19 09 01 | rifiuti solidi prodotti dai processi di filtrazione e vaglio primari | X | X | |||||
19 09 02 | fanghi prodotti dai processi di chiarificazione dell'acqua | X | X | |||||
19 09 03 | fanghi prodotti dai processi di decarbonatazione | X | X | |||||
19 09 05 | resine a scambio ionico saturate o esaurite | X | X | |||||
19 11 05* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | |||||
19 11 06 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 19 11 05 | X | X | |||||
19 13 02 | rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce 19 13 01 | X | X | |||||
19 13 03* | fanghi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, contenenti sostanze pericolose | X | X | |||||
19 13 04 | fanghi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce 19 13 03 | X | X | |||||
19 13 05* | fanghi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, contenenti sostanze pericolose | X | X | |||||
19 13 06 | fanghi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, diversi da quelli di cui alla voce 19 13 05 | X | X |
AREA 4: SEZIONE STOCCAGGIO RIFIUTI FANGOSO-PALABILI
Codice | Descrizione | Operazioni | ||||||
X00 | X00 | X0 | X0 | X00 | X00 | X00 | ||
03 03 09 | fanghi di scarto contenenti carbonato di calcio | X | X | X | ||||
03 03 10 | scarti di fibre e fanghi contenenti fibre, riempitivi e prodotti di rivestimento generati dai processi di separazione meccanica | X | X | X | ||||
03 03 11 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 03 03 10 | X | X | X | ||||
04 01 07 | fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, non contenenti cromo | X | X | X | ||||
04 02 19* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | ||||
04 02 20 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 04 02 19 | X | X | X | ||||
05 01 10 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 05 01 09 | X | X | X | ||||
05 01 11* | rifiuti prodotti dalla purificazione di carburanti tramite basi | X | X | X | ||||
06 05 02* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | ||||
06 05 03 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 06 05 02 | X | X | X | ||||
07 01 11* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | ||||
07 01 12 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 01 11 | X | X | X |
Codice | Descrizione | Operazioni | ||||||
R12 | X00 | X0 | X0 | X00 | X00 | X00 | ||
07 02 11* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | ||||
07 02 12 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 02 11 | X | X | X | ||||
07 03 11* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | ||||
07 03 12 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 03 11 | X | X | X | ||||
07 04 11* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | ||||
07 04 12 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 04 11 | X | X | X | ||||
07 05 11* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | ||||
07 05 12 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 05 11 | X | X | X | ||||
07 06 11* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | ||||
07 06 12 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 06 11 | X | X | X | ||||
07 07 11* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | ||||
07 07 12 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 07 11 | X | X | X | ||||
08 01 13* | fanghi prodotti da pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose | X | X | X | ||||
08 01 14 | fanghi prodotti da pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce 08 01 13 | X | X | X | ||||
08 01 15* | fanghi acquosi contenenti pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose | X | X | X | ||||
08 01 16 | fanghi acquosi contenenti pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce 08 01 15 | X | X | X | ||||
08 01 17* | fanghi prodotti dalla rimozione di pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose | X | X | X | ||||
08 01 18 | fanghi prodotti dalla rimozione di pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce 08 01 17 | X | X | X | ||||
08 02 02 | fanghi acquosi contenenti materiali ceramici | X | X | X | ||||
08 03 07 | fanghi acquosi contenenti inchiostro | X | X | X | ||||
08 03 14* | fanghi di inchiostro, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | ||||
08 03 15 | fanghi di inchiostro, diversi da quelli di cui alla voce 08 03 14 | X | X | X | ||||
08 04 11* | fanghi di adesivi e sigillanti, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose | X | X | X | ||||
08 04 12 | fanghi di adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce 08 04 11 | X | X | X | ||||
08 04 13* | fanghi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose | X | X | X | ||||
08 04 14 | fanghi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce 08 04 13 | X | X | X |
Codice | Descrizione | Operazioni | ||||||
R12 | X00 | X0 | X0 | X00 | X00 | X00 | ||
10 01 07 | rifiuti fangosi prodotti da reazioni a base di calcio nei processi di desolforazione dei fumi | X | X | X | ||||
10 01 20* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | ||||
10 01 21 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 10 01 20 | X | X | X | ||||
10 02 11* | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenti oli | X | X | X | ||||
10 02 12 | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 02 11 | X | X | X | ||||
10 02 13* | fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | ||||
10 02 14 | fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 02 13 | X | X | X | ||||
10 02 15 | altri fanghi e residui di filtrazione | X | X | X | ||||
10 03 25* | fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | ||||
10 03 26 | fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 25 | X | X | X | ||||
10 03 27* | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli | X | X | X | ||||
10 03 28 | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 27 | X | X | X | ||||
10 04 09* | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli | X | X | X | ||||
10 04 10 | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 04 09 | X | X | X | ||||
10 05 08* | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli | X | X | X | ||||
10 05 09 | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 05 08 | X | X | X | ||||
10 06 09* | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli | X | X | X | ||||
10 06 10 | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 06 09 | X | X | X | ||||
10 07 07* | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli | X | X | X | ||||
10 07 08 | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 07 07 | X | X | X | ||||
10 08 19* | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, contenenti oli | X | X | X | ||||
10 08 20 | rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 08 19 | X | X | X | ||||
10 11 19* | rifiuti solidi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | ||||
10 11 20 | rifiuti solidi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 10 11 19 | X | X | X | ||||
10 12 05 | fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi | X | X | X |
Codice | Descrizione | Operazioni | ||||||
X00 | X00 | X0 | X0 | X00 | X00 | X00 | ||
10 12 13 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti | X | X | X | ||||
10 13 07 | fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi | X | X | X | ||||
10 13 14 | rifiuti e fanghi di cemento | X | X | X | ||||
11 01 08* | fanghi di fosfatazione | X | X | X | ||||
11 01 09* | fanghi e residui di filtrazione, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | ||||
11 01 10 | fanghi e residui di filtrazione, diversi da quelli di cui alla voce 11 01 09 | X | X | X | ||||
12 01 14* | fanghi di lavorazione, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | ||||
12 01 15 | fanghi di lavorazione, diversi da quelli di cui alla voce 12 01 14 | X | X | X | ||||
12 01 18* | fanghi metallici (fanghi di rettifica, affilatura e lappatura) contenenti olio | X | X | X | ||||
17 05 03* | terra e rocce, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | ||||
17 05 04 | terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 17 05 03 | X | X | X | ||||
17 05 05* | fanghi di dragaggio, contenente sostanze pericolose | X | X | X | ||||
17 05 06 | fanghi di dragaggio, diversa da quella di cui alla voce 17 05 05 | X | X | X | ||||
17 05 07* | pietrisco per massicciate ferroviarie, contenente sostanze pericolose | X | X | X | ||||
17 05 08 | pietrisco per massicciate ferroviarie, diverso da quello di cui alla voce 17 05 07 | X | X | X | ||||
19 02 05* | fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | ||||
19 02 06 | fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, diversi da quelli di cui alla voce 19 02 05 | X | X | X | ||||
19 08 05 | fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane | X | X | X | ||||
19 08 11* | fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | ||||
19 08 12 | fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19 08 11 | X | X | X | ||||
19 08 13* | fanghi contenenti sostanze pericolose prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali | X | X | X | ||||
19 08 14 | fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19 08 13 | X | X | X | ||||
19 09 01 | rifiuti solidi prodotti dai processi di filtrazione e vaglio primari | X | X | X | ||||
19 09 02 | fanghi prodotti dai processi di chiarificazione dell'acqua | X | X | X | ||||
19 09 03 | fanghi prodotti dai processi di decarbonatazione | X | X | X | ||||
19 09 05 | resine a scambio ionico saturate o esaurite | X | X | X | ||||
19 11 05* | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | ||||
19 11 06 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 19 11 05 | X | X | X | ||||
19 13 02 | rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce 19 13 01 | X | X | X | ||||
19 13 03* | fanghi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, contenenti sostanze pericolose | X | X | X |
Codice | Descrizione | Operazioni | ||||||
X00 | X00 | X0 | X0 | X00 | X00 | X00 | ||
19 13 04 | fanghi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce 19 13 03 | X | X | X | ||||
19 13 05* | fanghi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, contenenti sostanze pericolose | X | X | X | ||||
19 13 06 | fanghi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, diversi da quelli di cui alla voce 19 13 05 | X | X | X |
AREA 5: SEZIONE TRITURAZIONE
Codice | Descrizione | Operazioni | ||||||
X00 | X00 | X0 | X0 | X00 | X00 | X00 | ||
02 01 04 | rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi) | X | X | X | X | X | ||
02 02 03 | scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione | X | X | X | X | X | ||
02 03 04 | scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione | X | X | X | X | X | ||
02 05 01 | scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione | X | X | X | X | X | ||
02 06 01 | scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione | X | X | X | X | X | ||
02 07 04 | scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione | X | X | X | X | X | ||
03 01 05 | segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce 03 01 04 | X | X | X | X | X | ||
07 02 13 | rifiuti plastici | X | X | X | X | X | ||
15 01 01 | imballaggi in carta e cartone | X | X | X | X | X | ||
15 01 02 | imballaggi in plastica | X | X | X | X | X | ||
15 01 03 | imballaggi in legno | X | X | X | X | X | ||
15 01 04 | imballaggi metallici | X | X | X | X | X | ||
15 01 05 | imballaggi in materiali compositi | X | X | X | X | X | ||
15 01 06 | imballaggi in materiali misti | X | X | X | X | X | ||
15 01 07 | imballaggi in vetro | X | X | X | X | X | ||
16 01 19 | plastica | X | X | X | X | X | ||
16 03 04 | rifiuti inorganici, diversi da quelli di cui alla voce 16 03 03 | X | X | X | X | X | ||
16 03 06 | rifiuti organici, diversi da quelli di cui alla voce 16 03 05 | X | X | X | X | X | ||
16 05 09 | sostanze chimiche di scarto diverse da quelle di cui alle voci 16 05 06, 16 05 07 e 16 05 08 | X | X | X | X | X | ||
17 02 01 | legno | X | X | X | X | X | ||
17 02 03 | plastica | X | X | X | X | X | ||
19 12 01 | carta e cartone | X | X | X | X | X | ||
19 12 04 | plastica e gomma | X | X | X | X | X | ||
19 12 07 | legno diverso da quello di cui alla voce 19 12 06 | X | X | X | X | X | ||
20 01 01 | carta e cartone | X | X | X | X | X | ||
20 01 30 | detergenti diversi da quelli di cui alla voce 20 01 29 | X | X | X | X | X | ||
20 01 38 | legno, diverso da quello di cui alla voce 20 01 37 | X | X | X | X | X | ||
20 01 39 | plastica | X | X | X | X | X |
AREA 6: SEZIONE TRATTAMENTO RIFIUTI SABBIOSI
Codice | Descrizione | Operazioni | ||||||
X00 | X00 | X0 | X0 | X00 | X00 | X00 | ||
01 04 07* | rifiuti contenenti sostanze pericolose, prodotti da trattamenti chimici e fisici di minerali non metalliferi (2) | X | ||||||
01 04 09 | scarti di sabbia e argilla (2) | X | ||||||
01 04 12 | sterili ed altri residui del lavaggio e della pulitura di minerali, diversi da quelli di cui alle voci 01 04 07 e 01 04 11 (2) | X | ||||||
01 04 13 | rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 07 (2) | X | ||||||
01 05 04 | fanghi e rifiuti di perforazione di pozzi per acque dolci (2) | X | ||||||
01 05 06* | fanghi di perforazione ed altri rifiuti di perforazione contenenti sostanze pericolose (2) | X | ||||||
01 05 07 | fanghi e rifiuti di perforazione contenenti barite, diversi da quelli delle voci 01 05 05 e 01 05 06 (2) | X | ||||||
07 06 12 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 06 11 (2) | X | ||||||
08 02 03 | sospensioni acquose contenenti materiali ceramici (2) | X | ||||||
10 11 13* | lucidature di vetro e fanghi di macinazione, contenenti sostanze pericolose (2) | X | ||||||
10 11 14 | lucidature di vetro e fanghi di macinazione, diversi da quelli di cui alla voce 10 11 13 (2) | X | ||||||
10 12 13 | fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti (2) | X | ||||||
10 13 14 | rifiuti e fanghi di cemento (2) | X | ||||||
16 03 03* | rifiuti inorganici, contenenti sostanze pericolose (2) | X | ||||||
16 03 04 | rifiuti inorganici, diversi da quelli di cui alla voce 16 03 03 (2) | X |
(2) purché contengano metalli trattabili nel chimico-fisico
PROCEDURA PER L’ACCETTAZIONE DEI REFLUI IN IMPIANTO
La procedura che dovrà essere adottata per la gestione delle operazioni sarà codificata all’interno del Sistema di Gestione (SGA) che la Società Stucchi Servizi Ecologici Srl dovrà predisporre e dovrà essere conforme a quanto indicato nelle relative MTD di cui al D. Quadro Integrato del presente Allegato Tecnico.
Le operazioni che dovranno essere effettuate e codificate ad ogni conferimento saranno, in sintesi, le seguenti:
• verifica dei documenti di accompagnamento;
• pesa e stampa su tagliando a doppia matrice;
• verifica della presenza di analisi recenti del rifiuto conferito. In caso di mancanza di analisi, o della loro scadenza, in base a quanto previsto dal Piano di monitoraggio, se ne predisporrà l’effettuazione di nuove, valutando i parametri previsti dall’autorizzazione;
• verifica della validità dell’autorizzazione al trasporto della azienda che conferisce i rifiuti e dell’inserimento in tale autorizzazione dell’automezzo specifico;
• prelievo di un campione del carico ed esecuzione dei controlli previsti valutando la qualità del rifiuto e rapportandola al campione di omologa o ad eventuali conferimenti precedenti. Il campione verrà prelevato in tre fasi: in parte all’inizio, parte a metà e parte alla fine dello scarico, in modo da mediare eventuali stratificazioni e prelevare un campione maggiormente rappresentativo. I rifiuti contenenti sostanze diverse dall’atteso verranno stoccati per ulteriori accertamenti analitici nei serbatoi dedicati (S18 – S19 – S20 – S21), ed, in caso di non compatibilità accertata con i trattamenti previsti, saranno restituiti al produttore;
• recapito del rifiuto al serbatoio di stoccaggio previsto in funzione del trattamento da eseguire in caso di accertata conformità dello stesso al trattamento medesimo;
• pesatura in uscita e chiusura formulario, con firma per accettazione del carico. Nel caso in cui il rifiuto sia stato stoccato nei serbatoi S18, S19, S20 o S21 per ulteriori analisi, sul formulario verrà riportata la dicitura “carico accettato con riserva”;
• nel caso di rifiuti mai conferiti all’impianto, verrà effettuata la richiesta, prima di qualsiasi ritiro, di un’analisi completa del rifiuto e/o di un campione sul quale verranno eseguite analisi interne e prove in laboratorio che simuleranno il trattamento cui sarà sottoposto, al fine di verificarne la trattabilità. Nel caso il risultato di tali prove sia negativo, il rifiuto non verrà ritirato;
• per conoscere preventivamente la tipologia di inquinanti presenti nei rifiuti ritirati, verrà richiesta al produttore la compilazione di una scheda di omologa nella quale saranno dichiarate le materie prime utilizzate nel ciclo produttivo da cui origina il rifiuto. Questa procedura, preventiva al primo conferimento, verrà effettuata per avere una maggiore conoscenza del rifiuto da ritirare in modo tale da essere già in grado, a seconda della composizione chimica, di capire quale sia il trattamento più idoneo che il rifiuto dovrà subire nell’impianto e di verificare inoltre la presenza di composti in grado di produrre emissioni odorigene;
• tra le analisi chimiche relative ai rifiuti in ingresso all’impianto, sarà sempre presente il parametro indicante le caratteristiche organolettiche del rifiuto per evidenziare se il campione sia odoroso oppure inodore;
• relativamente alle analisi effettuate dal laboratorio interno, sarà presente una specifica procedura operativa, che stabilirà sia la tipologia sia la modalità di effettuazione delle diverse analisi sui vari rifiuti conferiti presso l’impianto;
• per la fase di trasporto dei rifiuti, il SGA dovrà prevedere, prima dell’inizio di ogni trasporto, la verifica dell’integrità dei contenitori o delle autobotti, l’assenza di eventuali perdite dai dispositivi di carico e la corretta disposizione di eventuali colli per evitare problemi durante il trasporto stesso. Il conferimento dei rifiuti all’impianto verrà effettuato tramite autobotti o
altri mezzi regolarmente autorizzati. Non dovranno mai essere effettuati trasporti con promiscuità, sullo stesso mezzo, di rifiuti e prodotti da commercializzare.
C. QUADRO AMBIENTALE
C.1 EMISSIONI IN ATMOSFERA E SISTEMI DI CONTENIMENTO
C.1.1 EMISSIONI IN ATMOSFERA
Il prospetto descrittivo dei punti di emissione in atmosfera è riportato nelle seguenti tabelle:
SEZIONE IMPIANTISTIC A | EMIS SIONE | PROVENIENZA | DURATA (h/d) | TEMP | INQUINANTI | SISTEMI DI ABBAT TIMENTO | ALTEZ ZA CAMI NO (m) | SEZIO NE CAMI NO (mq) | |
Sigla | Descrizione | ||||||||
Linee trattamento chimico-fisico e biologico - serbatoi di stoccaggio - vasca trattamento bottini | E1 | grigliatura e vagliatura preliminare - impianti di trattamento chimico- fisico e biologico - sfiati dei serbatoi e rotostacci asserviti | Continua | Ambiente | NH3, H2S, mercaptani, COV, CIV | Scrubber orizzontale a umido | 14 | 0,283 | |
Linea di triturazione | E2 | trituratore | 8 | Ambiente | Polveri | Depolveratore a secco | 14 | 0,283 | |
Stoccaggio rifiuti fangoso - palabili | E3 | box di stoccaggio rifiuti fangoso palabili | 8 | Ambiente | COV | Filtro a carboni attivi | 12 | 0,283 |
Tabella C1 – Emissioni in atmosfera
EMISSIONE E1
L’emissione E1 convoglierà, tramite un’apposita rete di canalizzazioni, le emissioni derivanti dalle linee di trattamento chimico-fisico e biologico. Le emissioni deriveranno in particolare dai seguenti punti o macchinari:
• vasche grigliate di scarico reflui;
• sfiati serbatoi di stoccaggio reflui in ingresso;
• reattori chimico-fisici;
• reattore Xxxxxx;
• vasche di trattamento biologico;
• vasca trattamento bottini;
• ispessitori fanghi chimici e biologici;
• filtropresse e box accumulo fanghi.
Il sistema di abbattimento previsto per questa emissione sarà uno scrubber orizzontale ad umido a tre stadi.
EMISSIONE E2
Il punto di emissione E2 raccoglierà le emissioni derivanti dal trituratore e le convoglierà ad un depolveratore a secco.
EMISSIONE E3
Il punto di emissione E3 raccoglierà le emissioni derivanti dai box chiusi destinati allo stoccaggio dei rifiuti fangoso-palabili e le convoglierà ad un filtro a carboni attivi.
Non sono presenti emissioni diffuse e/o poco significative.
C.1.2 SISTEMI DI CONTENIMENTO/ABBATTIMENTO DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA EMISSIONE E1
Al punto di emissione E1 verranno convogliate le emissioni provenienti dalle linee di trattamento chimico-fisico e biologico, dai macchinari e dagli impianti ad esse collegate. Al fine di garantire un efficiente ed efficace sistema di captazione saranno necessarie le seguenti aspirazioni localizzate nelle seguenti sezioni dello stabilimento nelle quali non è prevista presenza di personale:
Sezione dell’impianto di trattamento | Portata (mc/h) |
Serbatoi di stoccaggio S1 – S9 (sfiati) | 500 |
Serbatoi di stoccaggio S10 – S13 (sfiati) | 200 |
Serbatoi S14 – S16 e stoccaggio reagenti (sfiati) | 200 |
Serbatoi S18 – S21 (sfiati) | 60 |
Vasche linea di trattamento biologico | 3.000 |
Vasca trattamento bottini | 800 |
Linee trattamento chimico-fisico | 4.400 |
Reattore Xxxxxx | 500 |
Ispessitori fanghi chimici | 600 |
Ispessitori fanghi biologici | 600 |
Totale | 10.860 |
Tabella C2 – Portate convogliate per sezione di trattamento
In merito alle diverse aspirazioni sopra riportate si precisa quanto segue:
• i volumi di aspirazione sono stati calcolati al netto dello spazio occupato dal refluo;
• il volume di aspirazione derivante dagli sfiati dei serbatoi è stato valutato a seconda del numero massimo di pompe per il carico/scarico in funzione contemporaneamente;
• le singole sezioni sono dotate di coperture.
Per le zone nelle quali è prevista la presenza occasionale di personale, l'impianto di aspirazione è stato dimensionato per poter trattare le seguenti portate:
Volume della sezione dell’impianto | Ricambi (ric/h) | Portata (mc/h) | |
Griglia di carico serbatoi | 50 mc | 6 | 300 |
Disidratazione meccanica e accumulo dei fanghi chimici e biologici | 4.500 mc | 6 | 27.000 |
Totale | 27.300 |
Tabella C2a – Ulteriori portate convogliate
In particolare il locale in cui verrà effettuata la disidratazione meccanica dei fanghi tramite filtropressatura ed il relativo stoccaggio dei fanghi pressati, sarà chiuso e posto in leggera
depressione. La captazione dell'aria nelle diverse sezioni dell’impianto sarà effettuata sia mediante cappe posizionate in prossimità delle singole apparecchiature fonti di odori, sia mediante bocchette posizionate nelle parti basse dei locali, al fine di prevenire la stratificazione di composti più pesanti dell'aria (idrogeno solforato).
La portata volumetrica minima che complessivamente dovrà essere aspirata dal sistema di captazione che verrà realizzato sarà di circa 38.000 mc/h. Il sistema di abbattimento che verrà installato per il trattamento delle suddette emissioni sarà uno scrubber orizzontale ad umido a tre stadi, avente una capacità nominale di trattamento di 40.000 mc/h, sovradimensionato rispetto alle portate presenti.
Lo scrubber ad umido è particolarmente adatto a trattare flussi d'aria prossimi alla condizione di saturazione, al contrario dei sistemi a carboni attivi i quali si saturano rapidamente in presenza di aria umida, ed è inoltre in grado di agire in modo efficace sulle molecole inorganiche (idrogeno solforato, ammoniaca, composti ridotti dello zolfo), preponderanti nei rifiuti trattati dall’impianto. Le molecole organiche complesse (VOC), che non sono invece facilmente aggredibili mediante scrubber chimici, non risultano essere presenti in quantitativi significativi nelle tipologie di rifiuti trattati dall’azienda.
L'aria aspirata dalle diverse sezioni dell'impianto verrà convogliata mediante canalizzazioni in AISI 304 di sezioni crescenti fino al punto di ingresso nello scrubber. Saranno presenti due linee di convogliamento distinte con un unico ingresso nello scrubber provenienti una, dalla sezione di trattamento chimico-fisico e dalle zone di disidratazione e accumulo fanghi, e l’altra proveniente dalla linea di trattamento biologico e dagli sfiati dei serbatoi di stoccaggio. Le sezioni dei canali saranno calcolate per garantire una velocità di attraversamento inferiore a 14 m/sec. Le giunzioni dei raccordi speciali sono eseguite mediante graffatura o elettro-puntatura, e rese ermetiche mediante sigillatura.
L'aspirazione e la depressione del sistema di captazione sarà garantita da un ventilatore posto a valle del sistema di abbattimento e a monte del camino di espulsione. Un inverter permetterà di regolare i giri del motore del ventilatore, per il controllo e la taratura delle portate aspirate. L'inverter permetterà inoltre di incrementare le portate di aspirazione per far fronte a situazioni di emergenza. La camera di lavaggio avrà le seguenti dimensioni:
• Lunghezza: 9.000 mm
• Larghezza: 2.000 mm
• Altezza: 4.100 mm
Le caratteristiche tecniche dello scrubber saranno le seguenti:
• Portata massima trattabile : | 40.000 | mc/h |
• Altezza riempimento 1°stadio : | 3.000 | mm |
• Altezza riempimento 2°stadio : | 3.000 | mm |
• Altezza riempimento 3°stadio : | 3.000 | mm |
• Velocità di passaggio : | 1,8 | m/s |
• Tempo di contatto : | 0,7 | s |
• Capacità vasca d’accumulo : 2.000 l + 2.000 l
• Soluzioni di lavaggio : acqua + NaOH + NaClO (1°stadio)
acqua + H2SO4 (2°stadio) acqua + H2SO4 (3°stadio)
• Corpi di riempimento : anelli Pall da 1”
• Materiali: scrubber : PP pompa/girante: PP
camino : PVC
EMISSIONE E2
Il punto di emissione E2 sarà presidiato da un depolveratore a secco che raccoglierà le emissioni derivanti dalla bocca del trituratore destinato al trattamento di rifiuti solidi esclusivamente non pericolosi.
I principali inquinanti derivanti dal trattamento dei rifiuti in questo settore saranno infatti costituiti dalle polveri originate dalla frantumazione dei materiali.
La cappa aspirante verrà installata al di sopra della bocca di triturazione e convoglierà le emissioni derivanti dalle operazioni di frantumazione ad un sistema di abbattimento costituito da un depolveratore a cartuccia.
Il depolveratore che verrà installato avrà le seguenti caratteristiche:
• Filtro a 16 cartucce autopulente ad aria compressa realizzato in acciaio al carbonio;
• Portata : 10.000 mc/h;
• Superficie filtrante : 100 mq;
• Materiale filtrante : Poliestere teflonato
• Velocità di attraversamento : ≤ 1,6 m/s
• Rendimento filtro : ≥ 99%
EMISSIONE E3
Il punto di emissione E3 sarà presidiato da un filtro a carboni attivi che raccoglierà le emissioni derivanti dai box di stoccaggio dei rifiuti fangoso-palabili.
Ciascun box sarà dotato di idoneo sistema di aspirazione costituito da una cappa e posto in leggera depressione; le cappe di aspirazione saranno collegate ad un unico sistema di abbattimento dedicato e posizionato sopra la copertura degli stessi box.
Il sistema di abbattimento che verrà installato per il trattamento delle suddette emissioni sarà un filtro a carboni attivi avente una capacità nominale di trattamento di 8.000 mc/h, sovradimensionato rispetto alle portate presenti. Il volume totale delle sezioni di stoccaggio dei fanghi è di 600 mc e, considerando 6 ricambi/h, si stima una portata di trattamento necessaria pari a 3.600 mc/h.
Le caratteristiche tecniche saranno le seguenti:
• Portata totale inquinata : | 3.600 | mc/h |
• Portata massima trattabile : | 8.000 | mc/h |
• Volume totale carbone attivo : | 3,30 | mc |
• Peso totale carbone attivo : | 2.000 | kg |
• Velocità di passaggio : | 0,28 | m/s |
• Tempo di contatto : | 1,62 | s |
I carboni attivi sono particolarmente efficaci per l’abbattimento delle emissioni odorigene derivanti dai rifiuti. Nel caso specifico, risultano particolarmente indicati poiché le emissioni derivanti dai box di stoccaggio fanghi sono caratterizzate da portata non troppo elevata che consente di avere dimensioni geometriche accettabili dell’intero sistema. Inoltre, il basso grado di saturazione delle emissioni, in quanto provenienti da fanghi solidi con un alto tenore di frazione secca, consente di non saturare i carboni attivi garantendone l’efficacia e il corretto funzionamento.
Le caratteristiche dei sistemi di abbattimento a presidio dei punti emissivi sono di seguito descritte:
Sigla emissione | E1 | E2 | E3 |
Portata max di progetto (Nmc/h) | 40.000 | 10.000 | 8.000 |
Tipologia del sistema di abbattimento | Scrubber a umido | Depolveratore | Carboni attivi |
Inquinanti abbattuti | NH3, H2S, mercaptani, COV, CIV | Polveri | COV |
Rendimento medio garantito (%) | 90 | 95 | 95 |
Rifiuti prodotti dal sistema | Soluzione di lavaggio | Polveri | Carboni attivi esauriti |
Ricircolo effluente idrico | Sì | - | - |
Perdita di carico (mm c.a.) | 100 | - | - |
Consumo d’acqua (m3/h) | - | - | - |
Gruppo do continuità (combustbile) | No | No | No |
Sistema di riserva | No | No | No |
Trattamento acque e/o fanghi di risulta | No | No | No |
Presidio | Sistema di abbattimento dell’umidità | ||
Manutenzione ordinaria (ore/settimana) | 2 | 2 | 2 |
Manutenzione straordinaria (ore/anno) | 8 | 8 | 8 |
Sistema di Monitoraggio in continuo | No | No | No |
Tabella C3 – Sistemi di abbattimento emissioni in atmosfera
C.2 EMISSIONI IDRICHE E SISTEMI DI CONTENIMENTO
Le principali caratteristiche degli scarichi provenienti dall’impianto sono di seguito descritte:
Sigla scari co | Tipologia scarico | Localizzazione Coord. Gauss Boaga | POR TATA | Frequenza dello scarico | Recettore | Sistema di abbattimento | Misura tore di portata | ||
m3/g | h/ g | g/set t | mesi/ann o | ||||||
S1 | Acque reflue domesti- che | X: 1534804 Y: 5047492 | - | Discontinua | Fognatura | - | |||
S2 | Acque meteoriche di prima pioggia e reflui depurati provenienti dall’impian- to (*) | X: 1534846 Y: 5047376 | da rilevare in eserci zio | Discontinua (presenza vasche polmone al termine dei trattamenti prima delo scarico) | Fognatura | Disoleatore/ dissabbiatore (per le acque meteoriche) | reflui depurati prove- nienti dall’im- pianto | ||
S3 | Acque meteoriche di seconda pioggia non contamina- te e pluviali | X: 1534937 Y: 5047426 | - | Discontinua | Suolo (Vasca naturale di dispersione) | - |
Tabella C4 – Emissioni idriche
*ed eventuale seconda pioggia non compatibile con il recapito S3 a seguito di risultanze analitiche.
L’impianto sarà dotato di reti di scarico separate per ogni tipologia di refluo idrico:
• rete acque meteoriche da pluviali;
• rete acque meteoriche da piazzali;
• rete acque reflue domestiche dal capannone, dal laboratorio e dagli uffici;
• rete di raccolta sversamenti;
• rete di raccolta acque depurate da trattamento chimico-fisico e biologico;
Tutte le reti saranno tra loro indipendenti ed ispezionabili. Gli scarichi idrici potranno essere controllati tramite pozzetti finali di prelievo posti a monte di ciascun punto di scarico in corrispondenza di ogni rete.
Le acque reflue domestiche derivanti dagli uffici, dal laboratorio e dai servizi presenti negli edifici produttivi, saranno dotate di rete di raccolta specifica ed indipendente ed inviate in pubblica fognatura (S1).
I reflui depurati provenienti dall’impianto, a seguito dei diversi trattamenti, potranno essere inviati in pubblica fognatura (S2) oppure essere riutilizzati nell’impianto. A monte del punto di scarico in fognatura sarà posizionato un campionatore automatico per il controllo del rispetto dei limiti di legge previsti.
Poiché l’impianto risulta soggetto ai disposti del Regolamento Regionale n. 4/2006, le acque meteoriche di dilavamento delle superfici scolanti verranno raccolte in una vasca interrata in grado di separare le acque di prima pioggia. La vasca di prima pioggia e quella di riserva idrica saranno costituite da un unico manufatto suddiviso in 4 setti separati, ciascuno avente una capacità pari a 45 mc totali, di cui 40 mc utili, invasabili in successione di cui il primo destinato alla prima pioggia. La vasca di prima pioggia avrà una capacità utile di 40 mc e sarà dotata di dissabbiatore e disoleatore al fine di depurare le acque prima dello scarico in pubblica fognatura (S2).
Le acque di seconda pioggia confluiranno all’interno di uno dei setti, pari a 40 mc utili, all’interno del manufatto unico.
Qualora i riscontri analitici sulle acque di seconda pioggia ivi raccolte evidenzino contaminazioni, le stesse verranno recapitate in fognatura comunale (punto di scarico S2), previo trattamento di disoleazione/dissabbiatura.
In caso contrario le acque meteoriche di seconda pioggia non contaminate, insieme alle acque meteoriche provenienti dalle coperture (pluviali), saranno recapitate ad una vasca naturale di dispersione (punto di scarico S3) da realizzarsi nell’area a verde di proprietà della Società e interna al perimetro del Parco del Rio Vallone.
Tale soluzione è stata prescelta in luogo dei pozzi perdenti a causa della forte matrice argillosa dei terreni, poco permeabili e pertanto inadatti alla posa degli stessi.
Le acque provenienti dal lavaggio automezzi saranno convogliate ed inviate ai trattamenti di dissabbiatura/disoleazione (Area 6) e successivamente ai serbatoi di stoccaggio per il trattamento depurativo.
La rete di raccolta delle acque di eventuali sversamenti (griglie e canaline di raccolta a presidio delle aree operative) sarà completamente separata ed indipendente dalle altre reti e sarà realizzata in modo tale da non avere tubazioni interrate per il trasporto di rifiuti. Tutti gli eventuali sversamenti verranno, infatti, raccolti tramite apposite canaline grigliate collegate ciascuna ad un proprio pozzetto di raccolta, dotato di pompa per il rilancio degli sversamenti all’interno delle apparecchiature per il trattamento.
In particolare in tutte le postazioni di carico/scarico, in adiacenza all’area serbatoi principale e nelle aree di carico/scarico fanghi, saranno presenti idonei pozzetti di raccolta a tenuta. All’interno di tali
pozzetti verranno raccolti eventuali sversamenti che saranno immediatamente rilanciati tramite pompe alla fase di grigliatura preliminare allo stoccaggio in serbatoi.
All’interno dei box di stoccaggio dei rifiuti solidi o fangoso-palabili, per tutta la lunghezza degli stessi, saranno realizzate apposite canaline di raccolta in modo tale che eventuali percolati, provenienti dai cumuli di rifiuti, vengano raccolti e rilanciati alla fase di grigliatura preliminare allo stoccaggio in serbatoi. Date le tipologie di fanghi che saranno stoccati in queste aree, caratterizzati da un alto tenore della frazione secca, i suddetti percolati saranno ridotti al minimo.
Anche all’interno del capannone produttivo dedicato alla linea di trattamento chimico – fisico e fanghi, per tutta la lunghezza dello stesso, sarà realizzata una canalina di raccolta. Tale canalina sarà suddivisa in sezioni, a seconda dei diversi trattamenti effettuati, ed ogni sezione raccoglierà gli eventuali sversamenti o percolati derivanti dalle relative apparecchiature. La canalina sarà collegata a dei pozzetti chiusi, a tenuta, all’interno dei quali saranno posizionate apposite pompe al fine di rilanciare gli sversamenti o percolati raccolti ai relativi trattamenti. In questo modo le superfici interne del capannone rimarranno sempre pulite e prive di percolati o sversamenti.
C.3 EMISSIONI SONORE E SISTEMI DI ABBATTIMENTO
SORGENTI
Nella relazione previsionale di impatto acustico effettuata in fase progettuale, sono state analizzatele le seguenti principali sorgenti, fisse e mobili, del complesso:
• S1 – pompe di sollevamento zona grigliatura
• S2 – pompe di rilancio parco serbatoi
• S3 – pompe di sollevamento fanghi chimici
• S4 – pompe di sollevamento fanghi biologici
• S5 – gruppo pompe a servizio della linea di trattamento biologico
• S6 – gruppo compressori
• S7 – trituratore
• S8 – pompe a servizio serbatoi di stoccaggio chimico-fisico
• S9 – automezzi
ZONIZZAZIONE ACUSTICA
Il Comune di Cambiago ha approvato il Piano di Zonizzazione Acustica del territorio con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 20 del 29/09/2004.
Secondo tale classificazione l’impianto ricade in “Classe VI – Aree esclusivamente industriali”. I valori limite previsti dalla zonizzazione acustica sono i seguenti:
Valori Limite Emissione | |
Classe VI – Aree esclusivamente industriali | |
Livello sonoro equivalente (Leq) in dB(A) | |
Periodo diurno (ore 6.00 – 22.00) | Periodo notturno (ore 22.00 – 6.00) |
65 dB(A) | 65 dB(A) |
Valori Limite Immissione | |
Classe VI – Aree esclusivamente industriali | |
Livello sonoro equivalente (Leq) in dB(A) | |
Periodo diurno (ore 6.00 – 22.00) | Periodo notturno (ore 22.00 – 6.00) |
70 dB(A) | 70 dB(A) |
Le aree comprese in un raggio di 500 m dal perimetro del complesso sono classificate come:
• Classe VI – “Aree esclusivamente industriali”;
• Classe V – “Aree prevalentemente industriali”.
PREVISIONE DI IMPATTO ACUSTICO
La Società ha effettuato una valutazione previsionale di impatto acustico, in corrispondenza dei punti di previsione P1, P2, P3, P4, P5 nell’immediato intorno territoriale dell’impianto.
Il valore di emissione di ciascuna sorgente sonora è stato ricavato dalle schede tecniche degli impianti che saranno installati e da rilievi effettuati su sorgenti sonore simili per caratteristiche tecniche. Cautelativamente è stata ipotizzata la condizione di funzionamento contemporaneo di tutte le sorgenti individuate.
Livello di Emissione sonora - db(A) | |
S1 pompe di sollevamento zona grigliatura | 86,0 |
S2 pompe di rilancio parco serbatoi | 86,0 |
S3 pompe di sollevamento fanghi chimici | 86,0 |
S4 pompe di sollevamento fanghi biologici | 86,0 |
S5 gruppo pompe a servizio della linea di trattamento biologico | 87,0 |
S6 gruppo compressori | 85,0 |
S7 trituratore | 85,5 |
S8 pompe a servizio serbatoi di stoccaggio chimico-fisico | 86,0 |
S9 automezzi | 82,0 |
Valutati gli abbattimenti dovuti alle distanze e alla presenza delle barriere interposte e sovrapponendo il contributo di ciascuna sorgente sonora in ciascuno dei punti di previsione considerato, si prevede la seguente situazione di emissione sonora post-operam:
Livelli di Emissione attesi post-operam [dbA] | ||||
P1 | P2 | P3 | P4 | P5 |
55,46 | 55,07 | 58,64 | 56,66 | 53,07 |
Presso i punti di previsione è stata effettuata la misura del livello di rumore ambientale ante- operam in periodo diurno, poi considerato conservativamente come livello di rumore residuo:
Livello di rumore ambientale ante-operam (diurno) – [dbA] | |
P1 | 60,2 |
P2 | 57,9 |
P3 | 55,6 |
P4 | 53,9 |
P5 | 51 |
Noto il livello di rumore ambientale ante-operam (considerato cautelativamente come livello di rumore residuo) è stato valutato infine il livello di immissione sonora presso i punti di previsione con i seguenti risultati:
Livelli di immissione sonora attesi (periodo diurno) [dbA] | ||||
P1 | P2 | P3 | P4 | P5 |
61,46 | 59,72 | 60,39 | 58,51 | 55,17 |
Dai risultati dello studio previsionale dell’impatto acustico i valori limite previsti dalla zonizzazione acustica comunale risultano rispettati.
C.4 EMISSIONI AL SUOLO E SISTEMI DI CONTENIMENTO
Le aree scoperte dell’impianto saranno dotate di pavimentazione impermeabilizzata, i bacini di contenimento dei serbatoi dovranno essere conformi alle disposizioni normative in materia, realizzati in cls e ricoperti da apposita resina protettiva; la zona di carico/scarico delle autobotti sarà posta sotto pensilina e presidiata per la raccolta di eventuali sversamenti.
Anche le aree interne ai capannoni e adibite allo stoccaggio o al trattamento dei rifiuti saranno impermeabilizzate e presidiate per il contenimento di eventuali sversamenti che verranno raccolti tramite apposite griglie o canaline e convogliati in pozzetti a tenuta per essere rilanciati al trattamento.
C.5 RIFIUTI
C.5.1 RIFIUTI GESTITI IN DEPOSITO TEMPORANEO (ART. 183 COMMA 1 LETTERA BB) D.LGS. 152/06 e s.m.i.)
Nella tabella sottostante si riporta la descrizione, a titolo esemplificativo, dei rifiuti che verranno prodotti nello stabilimento:
N. att. IPPC e non | CER | Descrizione | TIPOLOGIA DI RIFIUTI PRODOTTI | STOCCAGGIO | |||
Stadio ciclo produttivo di provenienza | Stato fisico | Destinazione | Modalità | Ubicazione | |||
non IPPC | 150106 | Imballaggi in materiali misti | Rifiuti dall’attività amministrativa (uffici) e tecnica (imballaggi prodotti di laboratorio) | Solido | Smaltimento/ Recupero | Cassoni | Area interna al capannone sud |
non IPPC | 160506* | Sostanze chimiche di laboratorio contenenti o costituite da sostanze pericolose, comprese le miscele di sostanze chimiche di laboratorio | Scarti analisi chimiche | Solido e liquido | Smaltimento | Contenitori in PVC con sottotappo | Area dedicata all’interno del laboratorio ed accessibile solo al personale autorizzato |
2 | 191212 191201 191202 191203 191204 191205 | Triturazione | Solido | Recupero/ Smaltimento | Contenitori scarrabili | Area 5 |
Tabella C5– Caratteristiche dei rifiuti prodotti
C.5.2 RIFIUTI GESTITI IN STOCCAGGIO AUTORIZZATO (ART. 208 D.LGS. 152/06 e s.m.i.)
Di seguito vengono riportati, a titolo esemplificativo, i rifiuti decadenti dalle attività svolte nell’impianto in stoccaggio autorizzato (D15).
N. att. IPPC | CER | Descrizione | TIPOLOGIA DI RIFIUTI PRODOTTI | STOCCAGGIO | |||
Stadio del ciclo di trattamento di provenienza | Stato fisico | Destinazione | Modalità | Ubicazione | |||
1,2 | 190814 | Fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 190813 | Disidratazione fanghi | Solido | Smaltimento | 2 box (60 mc ciascuno) | Area posta in depressione interna al capannone |
Tabella C6– Caratteristiche dei rifiuti in stoccaggio autorizzato
I fanghi palabili decadenti dalla disidratazione meccanizzata tramite filtro pressatura verranno stoccati in 2 box da 60 mc ciascuno, all’interno del capannone in un’area, posta in leggera depressione e sotto aspirazione.
Dallo studio progettuale non risultano presenti in stabilimento parti contenenti amianto nè apparecchi contenenti PCB.
C.6 BONIFICHE AMBIENTALI
Il sito è stato interessato da contaminazione del suolo da idrocarburi e metalli, dovuta alla precedente e dismessa attività di fonderia; a seguito dell’acquisizione dell’area e sulla base delle risultanze delle analisi effettuate su campioni di suolo, la Società Stucchi Servizi Ecologici Srl ha attivato le procedure previste dal Titolo V della Parte Quarta del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., relativamente alla bonifica dei siti inquinati.
Il “piano di caratterizzazione” dell’area è stato presentato il 25.07.2007 al Comune di Cambiago che lo ha approvato in data 11.10.2007.
A seguito della caratterizzazione, il 28.05.2008 la Società ha presentato alle Autorità competenti il piano esecutivo di bonifica, approvato ed autorizzato dal Comune di Cambiago con Deliberazione di Giunta Comunale n. 132 del 25.09.2008, cui ha successivamente dato corso.
In data 11.06.2009, prot. 00000 XXXX Xxxxxxxxx – Dipartimento Provinciale di Milano, si è espressa favorevolmente circa gli esiti della bonifica.
La Società in data 22.07.2009 ha pertanto presentato alla Provincia di Milano istanza per il rilascio della certificazione di avvenuta bonifica, rilasciata da parte della Provincia di Milano con Provvedimento di Certificazione dirigenziale n. 362 del 26.10.2009 “Certificazione di completamento degli interventi di bonifica condotti”.
C.7 RISCHI DI INCIDENTE RILEVANTE
Il Gestore ha dichiarato che l’impianto non è soggetto agli adempimenti di cui al D.Lgs. 334/99 e s.m.i.
D. QUADRO INTEGRATO
D.1 APPLICAZIONE DELLE MTD
MIGLIORI TECNICHE PER LA PREVENZIONE INTEGRATA DELL’INQUINAMENTO
Nel seguito si presenta una valutazione di dettaglio con le Migliori Tecniche Disponibili (MTD) indicate nel capitolo 5.1 del documento “Reference Document on Best Available Techniques for the Waste Treatments Industries - Final Draft” dell’agosto 2005, individuate per l’attività di gestione di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi.
Con riferimento allo “stato di applicazione” delle BAT, è stata utilizzata la dicitura “APPLICATA” in quanto le stesse sono state previste nello stato di progetto. La dicitura “IN PREVISIONE” sta ad indicare che le stesse saranno attuate contestualmente alla realizzazione del progetto e all’esercizio dell’attività a regime.
TABELLA BAT GENERALI PER IMPIANTI GESTIONE RIFIUTI | |||
N. | MTD | STATO DI APPLICAZIONE | NOTE |
1 | Implementazione e mantenimento di un Sistema di Gestione Ambientale | APPLICATA IN PREVISIONE | |
2 | Assicurare la predisposizione di adeguata documentazione di supporto alla gestione delle attività (ad es. descrizione di metodi di trattamento e procedure adottate, schema e diagrammi d’impianto con evidenziazione degli aspetti ambientali rilevanti e schema di flusso, piano di emergenza, manuale di istruzioni, diario operativo, relazione annuale di riesame delle attività) | APPLICATA IN PREVISIONE | SGA – ISO 14001 |
3 | Adeguate procedure di servizio includenti anche la formazione dei lavoratori in relazione ai rischi per la salute, la sicurezza e i rischi ambientali | APPLICATA IN PREVISIONE | Dovranno essere svolte riunioni periodiche e corsi di formazione specifici, in particolare sullo svolgimento delle attività critiche in sicurezza |
4 | Avere uno stretto rapporto con il produttore o detentore del rifiuto per indirizzare la qualità del rifiuto prodotto su standard compatibili con l’impianto | APPLICATA IN PREVISIONE | Dovranno essere richieste tutte le informazioni necessarie per il corretto trattamento del rifiuto |
5 | Avere sufficiente disponibilità di personale, adeguatamente formato | APPLICATA IN PREVISIONE | Il personale dovrà essere selezionato e formato con apposite istruzioni operative per lo svolgimento corretto delle attività e per lo svolgimento di attività critiche in sicurezza |
6 | Avere una buona conoscenza dei rifiuti in ingresso, in relazione anche alla conoscenza dei rifiuti in uscita, al tipo di trattamento, alle procedure attuate, ecc. | APPLICATA IN PREVISIONE | La responsabilità ed il coordinamento è del Direttore Tecnico, che seleziona i reflui in ingresso in relazione alle loro caratteristiche ed allo stato di funzionamento delle |
diverse sezioni d’impianto. Procedure specifiche del SGA – ISO 14001 | |||
7 | Implementare le procedure di pre- accettazione dei rifiuti così come indicato nella Sezione 1.“Caratterizzazione preliminare del rifiuto” della “Tabella BAT per i trattamenti chimico-fisici e biologici dei rifiuti liquidi” in coda alla presente. | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedure specifiche del SGA – ISO 14001 |
8 | Implementare le procedure di accettazione dei rifiuti così come indicato nelle Sezioni 2. “Procedure di conferimento del rifiuto all’impianto “ – Sezione 3. “Modalità di accettazione del rifiuto all’impianto”- Sezione 4. “Accertamento analitico prima dello scarico” della “Tabella BAT per trattamenti chimico-fisici e biologici dei rifiuti liquidi “ in coda alla presente. | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura Sorveglianza e Monitoraggio e Procedura Accettazione dei rifiuti; SGA – ISO 14001 |
9 | Implementare procedure di campionamento diversificate per le tipologie di rifiuto accettato. Tali procedure di campionamento potrebbero contenere le seguenti voci: a. procedure di campionamento basate sul rischio. Alcuni elementi da considerare sono il tipo di rifiuto e la conoscenza del cliente (il produttore del rifiuto); b. controllo dei parametri chimico-fisici rilevanti. Tali parametri sono associati alla conoscenza del rifiuto in ingresso; c. registrazione di tutti i materiali che compongono il rifiuto; d. disporre di differenti procedure di campionamento per contenitori grandi e piccoli, e per piccoli laboratori. Il numero di campioni dovrebbe aumentare con il numero di contenitori. In casi estremi, piccoli contenitori devono essere controllati rispetto il formulario di identificazione. La procedura dovrebbe contenere un sistema per registrare il numero di campioni; e. campione precedente all’accettazione; f. conservare la registrazione dell’avvio del regime di campionamento per ogni carico, contestualmente alla registrazione della giustificazione per la | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura specifica del SGA – ISO 14001 Analisi effettuate nel laboratorio interno all’impianto |
selezione di ogni opzione; g. un sistema per determinare e registrare: - la posizione più idonea per i punti di campionamento; - la capacità del contenitore per il campione; - il numero di campioni; - le condizioni operative al momento del campionamento; h. un sistema per assicurare che i campioni di rifiuti siano analizzati; i. nel caso di temperature fredde, potrebbe essere necessario un deposito temporaneo allo scopo di permettere il campionamento dopo lo scongelamento. Questo potrebbe inficiare l’applicabilità di alcune delle voci indicate in questa BAT. | |||
10 | Disporre di laboratorio di analisi, preferibilmente in sito | APPLICATA IN PREVISIONE | Il laboratorio di analisi sarà attrezzato con strumentazione adeguata |
Disporre di area di stoccaggio rifiuti in quarantena | APPLICATA IN PREVISIONE | I rifiuti non conformi verranno respinti dall’impianto durante la giornata lavorativa | |
Disporre di procedure da seguire in caso di conferimenti di rifiuti non conformi | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura specifica del SGA – ISO 14001 | |
Movimentare il rifiuto allo stoccaggio solo dopo aver passato le procedure di accettazione | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura specifica del SGA – ISO 14001 | |
Evidenziare l’area di ispezione, scarico e campionamento su una mappa del sito | NON APPLICATA IN PREVISIONE | Sulla mappa del sito verrà evidenziata l’area di scarico e di ispezione dei mezzi | |
Avere una chiusura ermetica del sistema fognario | PARZIALMENTE APPLICATA IN PREVISIONE | Valvole di chiusura poste a monte dello scarico delle acque depurate e delle acque meteoriche | |
Assicurarsi che il personale addetto alle attività di campionamento, controllo e analisi sia adeguatamente formato | APPLICATA IN PREVISIONE | Il personale sarà adeguatamente formato | |
Sistema di etichettamento univoco dei contenitori dei rifiuti | APPLICATA IN PREVISIONE | Serbatoi di stoccaggio dotati di sigla identificativa. I contenitori dei rifiuti saranno etichettati con “nome produttore e CER” | |
11 | Analizzare i rifiuti in uscita sulla base dei parametri di accettazione degli impianti a cui è destinato | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura specifica del SGA – ISO 14001 |
12 | Sistema che garantisca la continua rintracciabilità del rifiuto | PARZIALMENTE APPLICABILE IN PREVISIONE | In fase di accettazione, stoccaggio e durante le fasi di verifica di trattabilità e |
corrispondenza all’omologa del rifiuto questo è pienamente rintracciabile. Una volta avviato al trattamento, in miscela con altri rifiuti, subisce la trasformazione secondo il processo applicato; risulta possibile il solo controllo della miscela dei rifiuti trattati (effluenti) | |||
13 | Avere ed applicare delle regole sulla miscelazione dei rifiuti al fine di ridurre il numero dei rifiuti miscelabili ed eventuali emissioni derivanti | APPLICATA IN PREVISIONE | Miscelazione effettuata sulle base della composizione chimica-fisica dei rifiuti al fine di evitare lo sviluppo di reazioni incontrollate |
14 | Avere procedure per la separazione dei diversi rifiuti e la verifica della loro compatibilità | APPLICATA IN PREVISIONE | Valutazione della compatibilità dei rifiuti mediante analisi chimica |
15 | Avere un approccio rivolto al miglioramento dell’efficienza del processo di trattamento del rifiuto | APPLICATA IN PREVISIONE | Continuo sviluppo della ricerca ai fini di un miglioramento delle prestazioni come previsto dalle norme ISO 9001 e 14001 |
16 | Piano di gestione delle emergenze | APPLICATA IN PREVISIONE | Piano d’emergenza interno |
17 | Tenere un diario con registrazione delle eventuali emergenze verificatesi | APPLICATA IN PREVISIONE | Registro interno |
18 | Considerare gli aspetti legati a rumore e vibrazioni nell’ambito del SGA | APPLICATA IN PREVISIONE | Effettuato studio previsionale acustico ante-operam.Una volta realizzato l’impianto verrà effettuata un’indagine fonometrica per la verifica del rispetto dei limiti normativi. Non vi sono problematiche relative a vibrazioni. |
19 | Considerare gli aspetti legati alla futura dismissione dell’impianto | APPLICATA IN PREVISIONE | Verrà redatto un piano di dismissione dell’impianto. Attualmente non esiste un obbligo autorizzativo alla presentazione di un progetto di bonifica dell’area che dovrà essere redatto necessariamente alla chiusura dell’impianto. |
20 | Disponibilità di informazioni su consumi di materia prima e consumi e produzione di energia elettrica o termica | APPLICATA IN PREVISIONE | Report gestionali periodici |
21 | Incrementare continuamente l’efficienza energetica | APPLICATA IN PREVISIONE | Individuazione indicatori e monitoraggio degli stessi SGA – ISO 14001 |
22 | Determinare e monitorare il consumo di materie prime | APPLICATA IN PREVISIONE | Individuazione indicatori e monitoraggio degli stessi SGA – ISO 14001 |
23 | Considerare la possibilità di utilizzare i rifiuti come materia prima per il trattamento di altri rifiuti | APPLICATA IN PREVISIONE | I rifiuti CER 060101*- 060102*- 060103* verranno re-impiegati nei processi come reagenti. |
24 | Applicare le seguenti regole allo stoccaggio dei rifiuti: Localizzare le aree di stoccaggio lontano da corsi d’acqua | APPLICATA IN PREVISIONE | L’area destinata allo stoccaggio sarà impermeabilizzata e collegata alla rete fognaria interna. Rispetto, in fase di stoccaggio e trattamento, delle aree definite dalla planimetria conformemente ai dettami dell’autorizzazione |
Eliminare o minimizzare l’eventuale necessità di ripresa dei rifiuti più volte all’interno dell’impianto | APPLICATA IN PREVISIONE | La ripresa, al fine dell’effettuazione di un ulteriore trattamento, avverrà solo nei casi in cui si verifichi qualche anomalia. Qualora tali anomalie dovessero bloccare la possibilità di scarico dell’impianto saranno bloccati gli ingressi di reflui. | |
Assicurare che i sistemi di drenaggio possano intercettare tutti i possibili reflui contaminati e che i sistemi di drenaggio di rifiuti incompatibili non diano possibilità agli stessi di entrare in contatto | APPLICATA IN PREVISIONE | Il sistema di raccolta dovrà essere in grado di intercettare tutti i possibili sversamenti. Le canaline progettate sono suddivise a seconda delle zone di competenza e pertanto consentono la separazione dei reflui. | |
Avere aree di stoccaggio adeguate e attrezzate per le particolari caratteristiche dei rifiuti cui sono dedicate | APPLICATA IN PREVISIONE | L’area destinata allo stoccaggio sarà impermeabilizzata e collegata alla rete fognaria interna | |
Gestire rifiuti odorigeni in contenitori chiusi e stoccarli in edifici chiusi dotati di sistemi di abbattimento odori | APPLICATA IN PREVISIONE | Sarà realizzato un sistema di captazione e trattamento aria serbatoi/vasche | |
Tutti i collegamenti fra i serbatoi devono poter essere chiusi da valvole, con sistemi di scarico convogliati in reti di raccolta chiuse | APPLICATA IN PREVISIONE | E’ prevista la presenza di valvole nei collegamenti tra serbatoi, comandate da PLC | |
Adottare misure idonee a prevenire la formazione di fanghi o schiume in eccesso nei contenitori dedicati in particolare allo stoccaggio di rifiuti liquidi | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura specifica SGA – ISO 14001 | |
Equipaggiare i contenitori con adeguati sistemi di abbattimento delle emissioni, qualora sia possibile la generazione di emissioni volatili | APPLICATA IN PREVISIONE | Gli sfiati dei serbatoi di stoccaggio saranno collegati all’impianto di trattamento aria |
Stoccare i rifiuti liquidi organici con basso valore di flashpoint (temperatura di formazione di miscela infiammabile con aria) in atmosfera di azoto | NON APPLICABILE | Non verranno conferiti rifiuti con caratteristiche di infiammabilità in miscela con aria ossia con basso valore di flashpoint | |
25 | Collocare tutti i contenitori di rifiuti liquidi potenzialmente dannosi in bacini di accumulo adeguati | APPLICATA IN PREVISIONE | I serbatoi di stoccaggio rifiuti e reagenti saranno dotati di adeguati bacini di contenimento |
26 | Applicare specifiche tecniche di etichettatura di contenitori e tubazioni: - etichettare chiaramente tutti i contenitori circa il loro contenuto e la loro capacità in modo da essere identificati in modo univoco. I serbatoi devono essere etichettati in modo appropriato sulla base del loro contenuto e loro uso; - garantire la presenza di differenti etichettature per rifiuti liquidi e acque di processo, combustibili liquidi e vapori di combustione e per la direzione del flusso (p.e.: flusso in ingresso o in uscita); - registrare per tutti i serbatoi, etichettati in modo univoco, i seguenti dati: capacità, anno di costruzione, materiali di costruzione, conservare i programmi ed i risultati delle ispezioni, gli accessori, le tipologie di rifiuto che possono essere stoccate/trattate nel contenitore, compreso il loro punto di infiammabilità | APPLICATA IN PREVISIONE | I serbatoi risulteranno chiaramente etichettati. Un foglio giornaliero riporterà le sigle dei serbatoi in cui sono stati caricati i rifiuti. La Società si impegna a raccogliere i dati, già ora disponibili, relativi alle caratteristiche ed alle manutenzioni in un unico registro. Non sono ammessi rifiuti infiammabili in ingresso. |
27 | Adottare misure per prevenire problemi legati allo stoccaggio/accumulo dei rifiuti | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura specifica SGA – ISO 14001 |
28 | Applicare le seguenti tecniche alla movimentazione/gestione dei rifiuti: Disporre di sistemi e procedure in grado di assicurare che i rifiuti siano trasferiti in sicurezza agli stoccaggi appropriati | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedure Operative di sicurezza |
Avere un sistema di gestione delle operazioni di carico e scarico che tenga in considerazione i rischi associati a tali attività | APPLICATA IN PREVISIONE | Valutazione Aspetti Ambientali Significativi: SGA – ISO 14001 | |
Assicurare il non utilizzo di tubazioni, valvole e connessioni danneggiate | APPLICATA IN PREVISIONE | Manutenzione ordinaria di tutti gli impianti con blocco delle parti danneggiate | |
Captare gas esausti da serbatoi e contenitori nella movimentazione/gestione di rifiuti liquidi | APPLICATA IN PREVISIONE | Serbatoi e vasche di trattamento reflui saranno collegate al sistema di aspirazione e trattamento aria |
Scaricare rifiuti solidi e fanghi che possono dare origine a dispersioni in atmosfera in ambienti chiusi, dotati di sistemi di aspirazione e trattamento aria | APPLICATA IN PREVISIONE | I fanghi disidratati vengono stoccati in appositi box coperti su area impermeabilizzata collegati al sistema di trattamento emissioni | |
Adottare un sistema che assicuri che l’accumulo di scarichi diversi di rifiuti avvenga solo previa verifica di compatibilità | APPLICATA IN PREVISIONE | Valutazione della compatibilità dei rifiuti tramite analisi chimica | |
29 | Assicurarsi che le eventuali operazioni di accumulo o miscelazione dei rifiuti avvengano in presenza di personale qualificato e con modalità adeguate | APPLICATA IN PREVISIONE | Il personale dovrà essere adeguatamente formato alle mansioni da svolgere |
30 | Assicurare che la valutazione delle incompatibilità chimiche faccia da guida alla separazione dei rifiuti in stoccaggio | APPLICATA IN PREVISIONE | Valutazione della compatibilità dei rifiuti tramite analisi chimica |
31 | Effettuare la movimentazione/gestione di rifiuti collocati all’interno di contenitori garantendo lo stoccaggio dei contenitori al coperto e assicurando la costante accessibilità alle aree di stoccaggio | APPLICATA IN PREVISIONE | I rifiuti in ingresso, conferiti con autobotti, vengono scaricati dagli automezzi direttamene nei serbatoi di stoccaggio. Tutti i rifiuti, prodotti dall’impianto o in attesa di lavorazione, sono stoccati in box o contenitori all’interno del capannone |
32 | Effettuare le operazioni di triturazione e simili in aree dotate di sistemi di aspirazione e trattamento aria | APPLICATA IN PREVISIONE | Il trituratore sarà collegato ad un depolveratore a secco |
33 | Effettuare operazioni di triturazione e simili di rifiuti infiammabili in atmosfera inerte | NON APPLICABILE | Non si effettueranno operazioni di triturazione di rifiuti infiammabili |
34 | Per i processi di lavaggio, applicare le seguenti specifiche indicazioni: a.identificare i componenti che potrebbero essere presenti nelle unità che devono essere lavate (per es. i solventi); b.trasferire le acque di lavaggio in appositi stoccaggi per poi essere sottoposti loro stesse a trattamento nello stesso modo dei rifiuti dai quali si sono originate; c. utilizzare per il lavaggio le acque reflue già trattate nell’impianto di depurazione anziché utilizzare acque pulite prelevate appositamente ogni volta. L’acqua reflua così risultante può essere a sua volta trattata nell’impianto di depurazione o riutilizzata nell’installazione. | APPLICATA IN PREVISIONE | Le acque di lavaggio degli automezzi verranno rilanciate all’interno della linea di depurazione per essere trattate. Parte delle acque trattate potranno essere utilizzate per il lavaggio mezzi. |
35 | Limitare l’utilizzo di contenitori senza coperchio o sistemi di chiusura | APPLICATA IN PREVISIONE | Non verranno utilizzati contenitori senza coperchio o |
sistemi di chiusura | |||
36 | Operare in ambienti dotati di sistemi di aspirazione e trattamento aria, in particolare in relazione alla movimentazione e gestione di rifiuti liquidi volatili | APPLICATA IN PREVISIONE | Sistema di captazione e trattamento aria |
37 | Prevedere un sistema di aspirazione e trattamento aria adeguatamente dimensionato o specifici sistemi di trattamento a servizio di contenitori specifici | APPLICATA IN PREVISIONE | Sistema di captazione e trattamento aria |
38 | Garantire il corretto funzionamento delle apparecchiature di abbattimento aria | APPLICATA IN PREVISIONE | Manutenzione ordinaria come da libro macchina |
39 | Adottare sistemi a scrubber per il trattamento degli effluenti inorganici gassosi | APPLICATA IN PREVISIONE | Scrubber ad umido a tre stadi |
40 | Adottare un sistema di rilevamento perdite di arie esauste e procedure di manutenzione dei sistemi di aspirazione e abbattimento aria | APPLICATA IN PREVISIONE | Sistema di rilevazione automatica di malfunzionamenti e manutenzione ordinaria degli impianti come da libro macchina |
41 | Ridurre le emissioni in aria, tramite appropriate tecniche di abbattimento, ai seguenti livelli: | APPLICATA IN PREVISIONE | Il sistema è stato progettato per il rispetto dei limiti. Una volta realizzato l’impianto verranno effettuati i campionamenti e verrà verificato il rispetto della BAT |
42 | Ridurre l’utilizzo e la contaminazione dell’acqua attraverso: . l’impermeabilizzazione del sito e utilizzando metodi di conservazione degli stoccaggi; . svolgere regolari controlli sui serbatoi specialmente quando sono interrati; . attivare una separazione delle acque a seconda del loro grado di contaminazione (acque dei tetti, acque di piazzale, acque di processo); . implementare un bacino di raccolta ai fini della sicurezza; . organizzare regolari ispezioni sulle acque, allo scopo di ridurre i consumi di risorse idriche e prevenire la contaminazione dell’acqua; | APPLICATA IN PREVISIONE | Le aree adibite agli stoccaggi sono completamente impermeabilizzate. Tutte le diverse tipologie di acque presenti saranno separate grazie a reti specifiche ed indipendenti. |
Parametro dell’aria | Livello di emissione associato all’utilizzo della BAT (mg/Nm3) |
VOC | 7-20I |
PM | 5-20 |
I per i VOC a basso peso, il limite di alto del range deve essere esteso fino a 50 |
. separare le acque di processo da quelle meteoriche. | |||
43 | Avere procedure che garantiscano che i reflui abbiano caratteristiche idonee al trattamento in sito o allo scarico in fognatura | APPLICATA IN PREVISIONE | Accettazione dei rifiuti solo se compatibili con i trattamenti |
44 | Evitare il rischio che i reflui bypassino il sistema di trattamento | APPLICATA IN PREVISIONE | Non è previsto dallo schema impiantistico il by-pass delle sezioni di trattamento |
45 | Intercettare le acque meteoriche che possano entrare in contatto con sversamenti di rifiuti o altre possibili fonti di contaminazione | APPLICATA IN PREVISIONE | Sistema di separazione e raccolta acque meteoriche, le quali, se contaminate, verranno prelevate e trattate in impianto |
46 | Avere reti di collettamento e scarico separate per reflui a elevato carico inquinante e reflui a ridotto carico inquinante | APPLICATA IN PREVISIONE | I collegamenti ai serbatoi di stoccaggio sono tali da permettere la massima flessibilità sulla gestione dei reflui a diverse caratteristiche di carico inquinante |
47 | Avere una pavimentazione in cemento con sistemi di captazione di sversamenti e acque in tutta l’area di trattamento rifiuti | APPLICATA IN PREVISIONE | L’impianto sarà provvisto di pavimentazione in cemento e l’area sarà completamente presidiata |
48 | Raccogliere le acque meteoriche in bacini, controllarne la qualità e riutilizzarle in seguito a trattamento | APPLICATA IN PREVISIONE | Le acque meteoriche di seconda pioggia non contaminate vengono raccolte in apposita vasca di riserva idrica. |
49 | Massimizzare il riutilizzo di acque di trattamento e acque meteoriche nell’impianto | APPLICATA IN PREVISIONE | L’acqua depurata, prima dello scarico in fognatura, potrà essere riutilizzata internamente all’impianto |
50 | Condurre controlli giornalieri sull’efficienza del sistema di gestione degli scarichi | APPLICATA IN PREVISIONE | Controlli automatici tramite PLC |
51 | Identificare le acque che possono contenere inquinanti pericolosi, identificare il bacino recettore di scarico ed effettuare gli opportuni trattamenti | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura Gestione dei Processi: SGA – ISO 14001 |
52 | A valle degli interventi di cui alla BAT n. 42, individuare e applicare gli appropriati trattamenti depurativi per le diverse tipologie di reflui | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura Gestione dei Processi: SGA – ISO 14001 |
53 | Implementare le misure per migliorare l’efficienza dei trattamenti depurativi | APPLICATA IN PREVISIONE | Sono costantemente in fase di sviluppo e ricerca nuove tecnologie e processi di miglioramento |
54 | Individuare i principali inquinanti presenti nei reflui trattati e valutare l’effetto del loro scarico sull’ambiente | APPLICATA IN PREVISIONE | Lo scarico principale S2 dell’impianto confluisce in rete fognaria |
55 | Effettuare gli scarichi delle acque reflue solo avendo completato il processo di | APPLICATA IN PREVISIONE | Campionatore posto a monte del punto di scarico |
trattamento e avendo effettuato i relativi controlli | |||
56 | Rispettare, tramite l’applicazione di sistemi di depurazione adeguati, i valori dei contaminanti nelle acque di scarico previsti dal BREF e qui di seguito riportati: | PARZIALMENTE APPLICATA IN PREVISIONE | L’impianto è stato progettato per il rispetto dei limiti allo scarico in fognatura di cui alla Tabella 3 dell’Allegato X xxx X.xxx. 000/00 x-x-x- che dovrà rispettare come da X.Xxxxxx prescrittivo del presente Allegato. Una volta realizzato l’impianto verranno predisposti i relativi controlli. |
57 | Definire un piano di gestione dei rifiuti di processo prodotti | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura interna del SGA |
58 | Massimizzare l’uso di imballaggi riutilizzabili | NON APPLICABILE | L’attività svolta in impianto non prevede l’uso di imballaggi in quanto i rifiuti vengono movimentati o con autobotti o con container (per i rifiuti in uscita). Un esiguo numero di imballaggi riguarda esclusivamente le attività degli uffici. |
59 | Riutilizzare i contenitori se in buono stato e portarli a smaltimento in caso non siano più riutilizzabili | APPLICATA IN PREVISIONE | Sono presenti diversi tipi di contenitori. Quelli che contengono sostanze per l’esecuzione di analisi sono smaltiti, una volta vuoti, presso aziende autorizzate. Quelli contenenti i campioni dei rifiuti vengono riutilizzati. Quelli contenenti eventuali chemicals di processo, così come quelli contenenti rifiuti in ingresso da trattare, vengono di norma riutilizzati o se in non perfetto stato avviati a smaltimento autorizzato |
60 | Monitorare ed inventariare i rifiuti presenti nell’impianto, sulla base degli ingressi e di quanto trattato | APPLICATA IN PREVISIONE | Il software interno di gestione dei rifiuti consente di avere sotto controllo istantaneamente il quantitativo dei rifiuti presenti |
Parametri dell’acqua | Valori di emissione associati con l’utilizzo della BAT (ppm) |
COD | 20-120 |
BOD | 2-20 |
Metalli pesanti (Cr, Cu, Ni, Pb, Zn) | 0.1-1 |
Metalli pesanti altamente tossici: As Hg Cd Cr(VI) | <0.1 0.01-0.05 <0.1-0.2 <0.1-0.4 |
61 | Riutilizzare il rifiuto prodotto in una attività come materia prima per altre attività | NON APPLICABILE | Non è previsto alcun riutilizzo di rifiuti prodotti |
62 | Assicurare il mantenimento in buono stato delle superfici, la loro pronta pulizia in caso di perdite o sversamenti, il mantenimento in efficienza della rete di raccolta dei reflui | APPLICATA IN PREVISIONE | Verifiche e manutenzioni programmate come da manutenzione ordinaria regolare di tutto l’insediamento |
63 | Dotare il sito di pavimentazioni impermeabili e servite da reti di raccolta reflui | APPLICATA IN PREVISIONE | Il sito sarà provvisto sia di pavimentazione impermeabile che di rete fognaria interna |
64 | Contenere le dimensioni del sito e ridurre l’utilizzo di vasche e strutture interrate | APPLICATA IN PREVISIONE |
Di seguito si riporta la tabella recante le BAT specifiche per gli impianti di trattamento chimico- fisico e biologico di rifiuti liquidi:
TABELLA BAT IMPIANTI TRATTAMENTO CHIMICO-FISICO E BIOLOGICO RIFIUTI LIQUIDI | ||
BAT | STATO DI APPLICAZIONE | NOTE |
CONFERIMENTO E STOCCAGGIO DEI RIFIUTI ALL’IMPIANTO | ||
1. Caratterizzazione preliminare del rifiuto | ||
Acquisizione della seguente documentazione da parte del gestore: • analisi chimica del rifiuto; • scheda descrittiva del rifiuto: - generalità del produttore; - processo produttivo di provenienza; - caratteristica chimico-fisiche; - classificazione del rifiuto e codice CER; - modalità di conferimento e trasporto. Se ritenuto necessario, saranno richiesti uno o più dei seguenti accertamenti ulteriori: • visita diretta del gestore allo stabilimento di produzione del rifiuto; • prelievo diretto di campioni di rifiuto; • acquisizione delle schede di sicurezza delle materie prime e dei prodotti finiti del processo produttivo di provenienza. | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura specifica del SGA – ISO 14001 |
2. Procedure di conferimento del rifiuto all’impianto |
Presentazione della seguente documentazione: - domanda di conferimento su modello standard predisposto dal gestore - scheda descrittiva del rifiuto su modello standard predisposto dal gestore - analisi completa del rifiuto - schede di sicurezza delle sostanze pericolose potenzialmente contenute nel rifiuto Per più carichi dello stesso rifiuto e dello stesso produttore, resta valida la documentazione presentata la prima volta, documentazione da richiamare nel documento di trasporto di ogni singolo carico. Dovranno essere effettuate verifiche periodiche. La tipologia di trattamento dovrà essere individuata sulla base delle caratteristiche chimico-fisiche del rifiuto. | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura specifica del SGA – ISO 14001 L’analisi chimica incompleta fornita dal produttore può essere integrata dal produttore stesso oppure completata dal laboratorio chimico interno |
3. Modalità di accettazione del rifiuto all’impianto | ||
Programmazione delle modalità di conferimento dei carichi all’impianto | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura specifica del SGA – ISO 14001 |
Pesatura del rifiuto e controllo dell’eventuale radioattività | APPLICATA IN PREVISIONE pesatura | Non viene eseguita la misura di radioattività del rifiuto in quanto non vengono ritirati rifiuti potenzialmente radioattivi |
NON APPLICABILE vedi nota | ||
Annotazione del peso lordo da parte dell’ufficio accettazione | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura specifica del SGA – ISO 14001 |
Attribuzione del numero progressivo al carico e della piazzola di stoccaggio | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura specifica del SGA – ISO 14001 |
4. Accertamento analitico prima dello scarico | ||
Prelievo, con cadenza periodica, di un campione del carico (o della partita omogenea) da parte del tecnico responsabile | APPLICATA IN PREVISIONE | Il prelievo del campione dal carico, viene eseguito dal personale di laboratorio |
Analisi del campione, con cadenza periodica, da parte del laboratorio chimico dell’impianto | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura specifica del SGA – ISO 14001 |
Operazioni di scarico con verifica del personale addetto (ovvero restituzione del carico al mittente qualora le caratteristiche dei rifiuti non risultino accettabili) | APPLICATA IN PREVISIONE | Tutti i carichi vengono controllati da personale interno |
Registrazione e archiviazione dei risultati analitici | APPLICATA IN PREVISIONE | Registrazione su registro e software |
5. Congedo automezzo | ||
Bonifica automezzo con lavaggio ruote | NON APPLICATA IN PREVISIONE | Superficie in cls pertanto non necessario effettuare lavaggio ruote |
Sistemazione dell’automezzo sulla pesa | APPLICATA IN PREVISIONE | Pesatura di tutti i mezzi in ingresso/uscita |
Annotazione della targa da parte dell’ufficio accettazione | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura specifica del SGA – ISO 14001 |
Congedo dell’automezzo | APPLICATA IN PREVISIONE | |
Registrazione del carico sul registro di carico e scarico | APPLICATA IN PREVISIONE | |
Occorre inoltre prevedere: | ||
Stoccaggio dei rifiuti differenziato a seconda della categoria e delle caratteristiche chimico-fisiche e di pericolosità del rifiuto. I rifiuti in ingresso devono essere stoccati in aree distinte da quelle destinate ai rifiuti già sottoposti a trattamento | APPLICATA IN PREVISIONE | Rifiuti stoccati secondo la loro compatibilità chimico-fisica e secondo le caratteristiche di pericolosità |
Le strutture di stoccaggio devono avere capacità adeguata sia per i rifiuti da trattare sia per i rifiuti trattati | APPLICATA IN PREVISIONE | Controllo costante dei quantitativi presenti |
Mantenimento di condizioni ottimali dell’area dell’impianto | APPLICATA IN PREVISIONE | Manutenzione ordinaria regolare |
Adeguati isolamento e protezione dei rifiuti stoccati | APPLICATA IN PREVISIONE | Rifiuti stoccati in serbatoi o stoccati in container, box o imballaggi riposti al coperto |
Minimizzazione della durata dello stoccaggio, in particolare per quanto riguarda i rifiuti liquidi contenenti composti organici biodegradabili | APPLICATA IN PREVISIONE | Tempi minimi necessari, stoccaggio esclusivamente finalizzato al trattamento |
Mantenimento del settore di stoccaggio dei reagenti distinto dal settore di stoccaggio dei rifiuti | APPLICATA IN PREVISIONE | Separazione dei serbatoi reagenti da quelli di trattamento e stoccaggio |
Installazione di adeguati sistemi di sicurezza ed antincendio | APPLICATA IN PREVISIONE | Documento di “Valutazione del rischio d’incendio ed esplosione” e “Piano d’Emergenza”. Mantenimento e manutenzione dei dispositivi previsti nel Certificato di Prevenzione Incendi che dovrà essere ottenuto |
Minimizzazione dell’emissione di polveri durante le fasi di movimentazione e stoccaggio | APPLICATA IN PREVISIONE | I rifiuti conferiti sono allo stato liquido e non generano polveri durante le fasi sia di movimentazione che stoccaggio; i reagenti chimici possono essere allo stato solido (calce idrata): lo scarico avviene con adeguati sistemi di contenimento delle polveri (filtri). |
PRE-TRATTAMENTI | ||
Definizione delle modalità operative di pre-trattamento e di miscelazione di rifiuti compatibili | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura specifica del SGA – ISO 14001 |
Test di laboratorio per definire i dosaggi di reagenti | APPLICATA IN PREVISIONE | Prove di laboratorio per la definizione delle ricette di trattamento |
Garantire il miglioramento delle caratteristiche qualitative dei rifiuti da inviare al processo mediante trattamenti complementari quali, ad esempio, equalizzazione e neutralizzazione | APPLICATA IN PREVISIONE | Diverse linee di trattamento presenti a seconda delle tipologie di reflui |
MODALITÀ OPERATIVE DEL TRATTAMENTO | ||
Predisposizione del “foglio di lavoro” firmato dal tecnico | APPLICATA | Programmazione dei conferimenti |
responsabile dell’impianto, su cui devono essere riportate almeno le seguenti informazioni: - numero del carico (o di più carichi); - tipologia di rifiuto liquido trattato (nel caso di miscelazione riportare la tipologia di ogni singolo rifiuto liquido componente la miscela; a tal fine può anche essere utilizzato un apposito codice identificativo della miscela che consenta di risalire, in modo univoco, alla composizione della stessa); - identificazione del serbatoio di stoccaggio/equalizzazione del rifiuto liquido o della miscela; - descrizione dei pre-trattamenti effettuati; - numero dell’analisi interna di riferimento; - tipologia di trattamento a cui sottoporre il rifiuto liquido o la miscela di rifiuti liquidi, dosaggi di eventuali reagenti da utilizzare e tempi di trattamento richiesto | IN PREVISIONE | e della tipologia di rifiuti da avviare ai diversi trattamenti, in funzione delle loro caratteristiche chimico-fisiche |
Consegna del “foglio di lavoro” in copia agli operatori dell’impianto | APPLICATA IN PREVISIONE | Gestione dei trattamenti effettuata tramite PLC. Gli addetti hanno costantemente sotto controllo la programmazione giornaliera |
Avvio del processo di trattamento più adatto alla tipologia di rifiuto liquido a seguito dell’individuazione delle BAT | APPLICATA IN PREVISIONE | Trattamenti a seconda degli inquinanti presenti |
Prelievo di campioni del rifiuto liquido o del refluo proveniente dal trattamento | APPLICATA IN PREVISIONE | Controlli a campione fatti nel laboratorio interno |
Consegna ed archiviazione del “foglio di lavoro”, con eventuali osservazioni, in originale nella cartella del cliente | APPLICATA IN PREVISIONE | Report sui rifiuti consegnati ai clienti |
Occorre inoltre garantire: | ||
Risparmio delle risorse ambientali ed energetiche | APPLICATA IN PREVISIONE | Individuazione indicatori ed aspetti ambientali significativi SGA – ISO 14001. Installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda ed energia elettrica; riutilizzo delle acque depurate e piovane |
Realizzazione delle strutture degli impianti e delle relative attrezzature di servizio con materiali idonei rispetto alle caratteristiche dei rifiuti da stoccare e da trattare | APPLICATA IN PREVISIONE | Le strutture da realizzarsi sono progettate in conformità alla funzione impiantistica specifica |
Presenza di strumentazioni automatiche di controllo dei processi per mantenere i principali parametri funzionali entro i limiti prefissati | APPLICATA IN PREVISIONE | Sistema automatico di acquisizione e controllo dei parametri di processo |
POST-TRATTAMENTI | ||
Stoccaggio del rifiuto trattato per eventuale completamento della stabilizzazione e solidificazione e relative verifiche analitiche | APPLICATA IN PREVISIONE | Presenza vasca acque depurate |
Adeguata gestione dei residui ed eventuali altri scarti di processo | APPLICATA IN PREVISIONE | Rifiuti decadenti stoccati in area separata e specifica |
Caratterizzazione e adeguato smaltimento dei rifiuti non recuperabili | APPLICATA IN PREVISIONE | Caratterizzazione analitica |
RACCOLTA E CONSERVAZIONE DEI DATI SUI RIFIUTI E/O REFLUI IN USCITA | ||
1. Dati raccolti: | ||
Verifica analitica periodica del rifiuto e/o del refluo | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura specifica del SGA – ISO 14001 |
Nel caso dei rifiuti annotare la data di conferimento alle successive operazioni di recupero o smaltimento | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura specifica del SGA – ISO 14001 |
Firma del tecnico responsabile del laboratorio | APPLICATA IN PREVISIONE | I documenti vengono firmati dal Direttore Tecnico del laboratorio |
Firma del tecnico responsabile dell’impianto | APPLICATA IN PREVISIONE | I documenti vengono firmati dal Direttore Tecnico dell’impianto |
2. Raccolta dei certificati d’analisi: | ||
Firmati in originale dal tecnico responsabile del laboratorio | APPLICATA IN PREVISIONE | I documenti vengono firmati dal Direttore Tecnico del laboratorio |
Ordinati in base al numero progressivo dell’analisi | APPLICATA IN PREVISIONE | Archivio analisi |
Tenuta delle cartelle di ogni cliente contenenti, in copia o in originale, tutta la documentazione | APPLICATA IN PREVISIONE | Per ogni produttore (non cliente) viene archiviata l’analisi di omologa, la scheda tecnica, mentre le analisi dei conferimenti vengono archiviate sul programma informatico di gestione |
TRATTAMENTO DELLE EMISSIONI GASSOSE | ||
Adeguata individuazione del sistema di trattamento | APPLICATA IN PREVISIONE | I sistemi di trattamento rispondono alle BAT |
Valutazione dei consumi energetici | PARZIALMENTE APPLICATA IN PREVISIONE | Il monitoraggio dei consumi energetici riguarda l’intero impianto e non la singola sezione |
Ottimizzazione della configurazione e delle sequenze di trattamento | APPLICATA IN PREVISIONE | I sistemi di trattamento rispondono alle BAT emesse |
Rimozione polveri | APPLICATA IN PREVISIONE | I sistemi di trattamento rispondono alle BAT emesse |
TRATTAMENTO DEI REFLUI PRODOTTI NELL’IMPIANTO | ||
Massimizzazione del ricircolo delle acque reflue | PARZIALMENTE APPLICATA IN PREVISIONE | Le acque reflue conformi vengono scaricate in fognatura comunale o riutilizzate internamente |
Raccolta separate delle acque meteoriche pulite | APPLICATA IN PREVISIONE | Previsto un sistema di separazione delle acque meteoriche pulite |
Minimizzazione della contaminazione delle risorse idriche | APPLICATA IN PREVISIONE | Verifica periodica delle caratteristiche della falda attraverso i piezometri presenti. Impermeabilizzazione delle aree destinate allo stoccaggio o trattamento dei rifiuti |
TRATTAMENTO DEI RIFIUTI PRODOTTI NELL’IMPIANTO |
Caratterizzazione dei rifiuti prodotti al fine di individuare le più idonee tecniche di trattamento e/o recupero | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura specifica del SGA – ISO 14001 |
Riutilizzo dei contenitori usati e bonificati (serbatoi, fusti, cisternette, etc) | APPLICATA IN PREVISIONE | L’opportunità del riutilizzo dei contenitori viene valutato caso per caso |
Ottimizzazione, ove possibile, dei sistemi di riutilizzo e riciclaggio all’interno dell’impianto | APPLICATA IN PREVISIONE | Previste forme di riutilizzo dei rifiuti prodotti, ove possibile, in particolare del materiale cartaceo |
PROGRAMMA DI MONITORAGGIO | ||
Il programma di monitoraggio deve garantire in ogni caso: | ||
Revisione periodica dei parametri prescelti per gli accertamenti quali-quantitativi | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura del SGA interno relativa al Monitoraggio dei parametri di processo |
Controlli periodici quali-quantitativi del rifiuto liquido/refluo in uscita | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura del SGA interno relativa al Monitoraggio dei parametri di processo |
Controlli periodici quali-quantitativi dei fanghi | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura del SGA interno relativa al Monitoraggio dei parametri di processo |
Controlli periodici delle emissioni | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura del SGA interno relativa al Monitoraggio dei parametri di processo |
Controlli periodici interni al processo | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura del SGA interno relativa al Monitoraggio dei parametri di processo |
Nel caso di immissione dei reflui in corpi idrici, controllo periodico immediatamente a monte e a valle dello scarico dell’impianto | NON APPLICABILE | Nessuno scarico in corpo idrico superficiale |
RUMORE | ||
Impiego di materiali fonoassorbenti | APPLICATA IN PREVISIONE | Le fonti di rumore più significative (del tipo soffianti) sono insonorizzate |
Impiego di sistemi di coibentazione | APPLICATA IN PREVISIONE | Le linee che necessitano di coibentazione sono protette |
Impiego di silenziatori su valvole di sicurezza, aspirazioni e scarichi di correnti gassose | NON APPLICATA | Non ritenuta necessaria in quanto l’impatto acustico previsto (dati studio previsionale) rientra nei limiti legislativi. Nel caso di nuove installazioni la Società procederà alle relative valutazioni a seguito delle risultanze delle nuove verifiche acustiche che verranno effettuate |
STRUMENTI DI GESTIONE | ||
Piano di gestione operativa | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura del SGA interno relativa al Monitoraggio dei parametri di processo |
Programma di sorveglianza e controllo | APPLICATA IN PREVISIONE | Procedura del SGA interno relativa al Monitoraggio dei parametri di processo |
Piano di ripristino ambientale per la fruibilità del sito a chiusura dell’impianto secondo la destinazione urbanistica dell’area | IN PREVISIONE | Non è stato redatto il documento di ripristino ambientale post- chiusura. Verrà predisposto alla chiusura dell’impianto |
STRUMENTI DI GESTIONE AMBIENTALE | ||
Sistemi di gestione ambientale (EMAS) | IN PREVISIONE | La Società intende avviare l’iter per la registrazione EMAS del nuovo sito di Cambiago |
Certificazioni ISO 14001 | IN PREVISIONE | La Società intende avviare l’iter per la Certificazione ISO 14001 del nuovo sito di Cambiago |
COMUNICAZIONE E CONSAPEVOLEZZA DELL’OPINIONE PUBBLICA | ||
Comunicazioni periodiche a mezzo stampa locale e distribuzione di materiale informativo | APPLICATA IN PREVISIONE | Poster informativi sull’attività dell’impianto in occasione di eventi organizzati dal Comune/informazione ai Comuni limitrofi |
Organizzazione di eventi di informazione /discussione con autorità e cittadini | APPLICATA IN PREVISIONE | Informazioni ai Comuni limitrofi |
Apertura degli impianti al pubblico (visite di istruzione per studenti, etc) | APPLICATA IN PREVISIONE | Informazioni ai Comuni limitrofi |
Disponibilità dei dati di monitoraggio in continuo all’ingresso impianto e/o su Internet | APPLICATA IN PREVISIONE | Informazioni ai Comuni limitrofi |
D.2 CRITICITÀ RISCONTRATE
Il sistema di abbattimento della emissione E1 (scrubber ad umido) non appare efficace in relazione all’abbattimento delle emissioni originate dai trattamenti di rifiuti contenenti solventi non solubili in acqua; a tale proposito la Società ha comunicato che ritirerà solo rifiuti contenenti solventi solubili in acqua.
E. QUADRO PRESCRITTIVO
E.1 EMISSIONI IN ATMOSFERA
E.1.1 VALORI LIMITE
Nella tabella seguente si riportano i valori limite per le emissioni in atmosfera:
En | Sorgente | Tipologia del Sistema | Tipologia inquinante | Valori limite (mg/Nm3) | Portata nominale (Nm3/h) | Durata (h/g) | Durata (g/anno) |
E1 | Linee trattamento chimico-fisico e biologico - serbatoi di stoccaggio - vasca trattamento bottini | Scrubber orizzontale ad umido a tre stadi | NH3 | 10 | 40.000 | continua | 365 |
H2S | 1 | ||||||
CIV | * | ||||||
mercaptani | 5 | ||||||
COV | 20 | ||||||
Concentrazione di odore (OUE/m3) | 300 | ||||||
E2 | Trituratore | Depolveratore a secco | Polveri | 10 | 10.000 | 8 | 300 |
Concentrazione di odore (OUE/m3) | 300 | ||||||
E3 | Box stoccaggio rifiuti fangoso palabili | Filtro a carboni attivi | COV | 20 | 8.000 | 8 | 300 |
Concentrazione di odore (OUE/m3) | 300 |
COV | Per COV si intende la misura del carbonio organico totale (come somma dei COV non metanici e metanici) espresso come C e misurato con apparecchiatura FID tarata con propano | ||
*CIV | Per i singoli parametri si faccia riferimento alla seguente tabella: | ||
Aerosol alcalini | 5 | ||
NOx come Acido Nitrico | 5 | ||
Cl -1 come Acido Cloridrico | 5 | ||
CN-1 come Acido Cianidrico | 2 | ||
SO -2 come Acido Solforico 4 | 2 | ||
F-1 come Acido Fluoridrico | 2 | ||
PO -3 come Acido Fosforico 4 | 2 |
E.1.2 REQUISITI E MODALITÀ PER IL CONTROLLO
1. Gli inquinanti ed i parametri, le metodiche di campionamento e di analisi, le frequenze ed i punti di campionamento dovranno essere coincidenti con quanto riportato nel Piano di monitoraggio e controllo.
2. I controlli degli inquinanti dovranno essere eseguiti nelle più gravose condizioni di esercizio dell’impianto di trattamento rifiuti per le quali lo stesso è stato dimensionato ed in relazione alle sostanze effettivamente impiegate nel ciclo tecnologico.
3. I punti di emissione dovranno essere chiaramente identificati mediante apposizione di idonee segnalazioni.