SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
DETERMINAZIONE E RELAZIONE
SUL RISULTATO DEL CONTROLLO ESEGUITO SULLA GESTIONE FINANZIARIA DELL’AGENZIA PER LE EROGAZIONI IN AGRICOLTURA
(AGEA) 2018
Determinazione del 28 gennaio 2021, n. 10
SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
DETERMINAZIONE E RELAZIONE
SUL RISULTATO DEL CONTROLLO ESEGUITO SULLA GESTIONE FINANZIARIA DELL’AGENZIA PER LE EROGAZIONI IN AGRICOLTURA
(AGEA) 2018
Relatore: Xxxxx Xxxxxxxxxxxx Xxxxxxx Xxxxx
Ha collaborato
per l’istruttoria e l’elaborazione dei dati: xxxx. Xxxxxxxx Xxxxxxx
Determinazione n. 10/2021
SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI
Nell’adunanza del 28 gennaio 2021, tenutasi in videoconferenza, ai sensi dell’art. 85, comma 8 bis, del decreto-legge 17 marzo 2020 n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020 n. 27, come modificato dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126 di conversione del decreto-legge 14 agosto 2020 n. 104 e secondo le “Regole tecniche e operative” adottate con decreti del Presidente della Corte dei conti del 18 maggio 2020, n. 153 e 27 ottobre 2020 n. 287;
visto l’art. 100, secondo comma, della Costituzione;
visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti approvato con r.d. 12 luglio 1934, n. 1214; viste le leggi 21 marzo 1958, n. 259 e 14 gennaio 1994, n. 20;
visto l’art. 8 del decreto legislativo 27 maggio 1999 n. 165, il quale prevede che la Corte dei conti eserciti il controllo sulla gestione finanziaria dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA);
visto il rendiconto della suddetta Agenzia relativo all’esercizio 2018, nonché le annesse relazioni del Direttore e del Collegio dei revisori dei conti, trasmessi alla Corte in adempimento dell’art. 4 della citata legge n. 259 del 1958;
esaminati gli atti;
udito il relatore Primo Referendario Xxxxxxx Xxxxx e, sulla sua proposta, discussa e deliberata la relazione con la quale la Corte, in base agli atti ed agli elementi acquisiti, riferisce alle Presidenze delle due Camere del Parlamento il risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Ente per l’esercizio 2018;
ritenuto che, assolti così gli adempimenti di legge, si possano, a norma dell’art. 7 della citata legge n. 259 del 1958, comunicare alle dette Presidenze, il bilancio d’esercizio - corredato delle
relazioni dell’organo amministrativo e di revisione e la relazione come innanzi deliberata, che alla presente si unisce, quale parte integrante;
P.Q.M.
comunica, a norma dell’art. 7 della citata legge n. 259 del 1958, alle Presidenze delle due Camere del Parlamento, insieme con il bilancio per l’esercizio 2018 - corredato dalle relazioni degli organi amministrativo e di revisione - l’unita relazione con la quale la Corte riferisce il risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura per il detto esercizio.
XXXXXXXXX | PRESIDENTE |
Xxxxxxx Xxxxx | Xxxxxxx Xxxxxxxxx |
DIRIGENTE |
Xxxx Xxxxx |
Depositato in segreteria |
INDICE
1.1 Le attribuzioni assegnate ad AGEA dalla normativa istitutiva 3
1.2 Le funzioni in ambito U.E. 5
1.2.1 Riforma della Politica Agricola Comune (PAC) 2014-2020 5
1.2.2 Il finanziamento dell’Unione Europea 6
1.2.3 Il finanziamento al settore agricolo a carico del Fondo europeo agricolo di garanzia- FEAGA6
1.2.4 La politica di sviluppo rurale e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) 12
1.3 Le funzioni di AGEA in ambito nazionale 19
2.3 Il Collegio dei revisori 24
3.1 La dotazione organica e la consistenza del personale in servizio 30
3.2 La spesa per il personale 32
6.1 Misure in tema di anticorruzione 52
6.2 Obblighi in tema di trasparenza 53
8.1 Xxxxxxxx e conto consuntivo 57
8.1.1 Il rendiconto finanziario 59
8.3 La gestione dei residui 68
8.4 La situazione amministrativa 73
8.5 Lo stato patrimoniale e il conto economico 79
INDICE DELLE TABELLE
Tabella 1 - Finanziamenti PAC all’Italia per il periodo 2014 – 2020 5
Tabella 3 - Quote Latte – Situazione prelievo al 30 giugno 2020 confrontato con la situazione prelievo al 18 dicembre 2018 9
Tabella 4 - FEASR – Ripartizione del sostegno dell’Unione allo Sviluppo rurale 2014/2020 14
Tabella 5 - FEASR - Programmazione sviluppo rurale 2014/2020 - Dotazione finanziaria complessiva ed avanzamento della spesa effettivamente sostenuta al 31 dicembre 2018 per PSR e quota di cofinanziamento 16
Tabella 6 - Settore agricolo e agroalimentare 20
Tabella 7 - Razionalizzazione e riconversione del settore bieticolo-saccarifero 20
Tabella 8 - Riforma dell’Organizzazione comune di mercato dell’ortofrutta 20
Tabella 9 – Importi impegnati e pagati al Direttore AGEA dal 2016 al 2019 27
Tabella 10 – Rimborsi spese Organi (2018 e 2017) 29
Tabella 11 – Dotazione organica e personale in servizio al 31 dicembre 2018 32
Tabella 12 - Spesa per il personale nell’anno 2018 32
Tabella 13 – Aggregato Xxxxx impegnata e costo sostenuto per il personale nell’anno 2018 33
Tabella 14 – Costo del personale dirigente esercizio 2018 34
Tabella 15 – Costo del personale non dirigente 35
Tabella 16 – Importi atto esecutivo X00-00 xxxxxx triennio 44
Tabella 17 – Importi atto esecutivo X00-00 xxxxxx triennio 44
Tabella 18 - Attività negoziale 2018 49
Tabella 19 - Contenzioso dal 2018 al 30 aprile 2020 54
Tabella 20 - Contenzioso 2018 55
Tabella 21 – Costi spese legali ed interessi per contenzioso 55
Tabella 23 - Rendiconto finanziario 59
Tabella 24 - Indicatori sintetici 60
Tabella 25 - Analisi delle entrate 2018: accertamenti e variazioni percentuali 61
Tabella 26 – Entrate partite di giro 62
Tabella 27 - Analisi delle spese 2018: impegni e variazioni percentuali 63
Tabella 28 – Uscite partite di Giro 65
Tabella 29 - Gestione di cassa: esercizio 2018 67
Tabella 30 – Riconciliazione saldo contabile e saldo bancario: esercizio 2018 68
Tabella 31 - Gestione dei residui: variazioni percentuali esercizio 2018 70
Tabella 32 – Analisi residui attivi al 31.12. 2018 71
Tabella 33 – Indicatori sintetici sui residui 71
Tabella 34 – Risultato di amministrazione 74
Tabella 35 – Risultato di amministrazione al netto della quota indisponibile 75
Tabella 36 – Situazione amministrativa 77
Tabella 37 – Preventivo 2019 77
Tabella 38 - Stato patrimoniale 79
Tabella 39 – Crediti Stato Patrimoniale 80
Tabella 41 – Debiti Stato Patrimoniale 82
Tabella 42 – quadro di riclassificazione dei risultati economici 83
Tabella 43 - Risultato economico dell’esercizio 2018 84
Tabella 44 - Spese di funzionamento 2018 88
INDICE DELLE FIGURE
Figura 1 – Composizione percentuale del costo del personale dirigente 34
Figura 2 – Composizione percentuale del costo del personale non dirigente 36
PREMESSA
Con la presente relazione la Corte dei conti riferisce al Parlamento, ai sensi dell’art. 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, sul risultato del controllo eseguito, secondo le modalità di cui all’art. 12 della medesima legge, sulla gestione finanziaria di “Agenzia per le erogazioni in agricoltura” relativa all’esercizio 2018, con aggiornamenti sui principali eventi gestionali verificatisi fino alla data della presente relazione.
Il referto relativo all’esercizio 2017 è stato approvato con determinazione n. 120 del 21 novembre 2019 e pubblicato in Atti parlamentari XVIII Legislatura, Doc. XV, n. 221.
1. QUADRO ISTITUZIONALE
L’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (di seguito anche “AGEA” o “Agenzia”) è un ente di diritto pubblico non economico, istituito con il decreto legislativo 27 maggio 1999, n. 165, a seguito della soppressione dell’Azienda di Stato per gli interventi nel mercato agricolo (Aima). Tale decreto, nel sopprimere l’Aima, ha previsto il trasferimento in favore di AGEA delle attività, delle funzioni, dei beni materiali e immateriali dell’Azienda a decorrere dal 16 ottobre 2000.
Il d.lgs. n. 165 del 1999 è stato successivamente abrogato dal d.lgs. 21 maggio 2018, n. 74, come modificato e integrato dal d.lgs. 4 ottobre 2019 n. 116.
L’Agenzia è dotata di autonomia statutaria, regolamentare, organizzativa, amministrativa, finanziaria e contabile ed è sottoposta alla vigilanza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (di seguito denominato anche “Mipaaf” o “Ministero”), il tutto sulla base e nel rispetto dei principi di trasparenza, economicità ed efficienza nell’erogazione dei servizi e nel sistema dei pagamenti.
Nel corso degli ultimi anni, l’Agenzia è stata oggetto di numerosi interventi normativi volti a ridisegnarne l’assetto ed il perimetro di operatività.
Tra questi vengono in rilievo la legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità 2014), la legge delega 28 luglio 2016 n. 154 ed il sopra citato d.lgs. n. 74 del 2018, così come successivamente modificato e integrato dal d.lgs. n. 116 del 2019.
In particolare, la legge n. 147 del 2013 ha abrogato le norme del d.l. 6 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012 n. 135, che ridefinivano in termini riduttivi le attribuzioni di AGEA, ampliandone la sfera delle competenze e lasciando in vigore le sole disposizioni relative agli organi dell’Agenzia e, in particolare, all’organo amministrativo (“Direttore”) e al collegio dei revisori dei conti.
Con la legge n. 154 del 2016, contenente ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare, il Governo è stato delegato ad assumere i necessari provvedimenti per il riordino e la riorganizzazione degli enti, società e agenzie vigilate Mipaaf, ivi compresi l’AGEA e l’Agecontrol SpA.
In attuazione di tale delega, quindi, è stato emanato il sopra citato d.lgs. n. 74 del 2018 che ha provveduto a sopprimere Agecontrol SpA disponendo – nell’originaria formulazione - il trasferimento delle funzioni e del personale in capo ad AGEA.
Il d.lgs. n. 116 del 2019, nell’ambito delle modifiche ed integrazioni apportate al d.lgs. n. 74 del 2018, ha previsto – ai sensi dell’art. 16 - la successione a titolo universale di Sin SpA (e non più di AGEA) nei rapporti attivi e passivi di Agecontrol SpA, prevedendo– in particolare - il trasferimento del personale dipendente, dei beni strumentali, materiali e immateriali, nonché di tutte le risorse finanziarie attribuite alla medesima Agecontrol S.p.a..
Tale disegno riformatore prevede l’attribuzione in capo al Mipaaf delle funzioni già attribuite ad Agecontrol SpA relative all’esecuzione di controlli di qualità su prodotti ortofrutticoli freschi sia nel mercato interno che nell’import/export, oltre che alle verifiche istruttorie, contabili e tecniche nell’agroalimentare, nei comparti interessati dagli aiuti comunitari.
Tali funzioni verranno espletate dal Ministero tramite la società SIN SpA.
Ai sensi dell’art. 15 -bis, infatti, viene disposta la trasformazione della società Sin SpA da società a partecipazione mista pubblico-privata di cui all’articolo 14, comma 10-bis, del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, a società in house compartecipata dal Mipaaf e da AGEA.
La riforma organizzativa, ad oggi, non risulta ancora attuata, e ciò – secondo quanto riferito dall’Ente - a causa della mancata conclusione della gara gestita da Consip SpA per l’affidamento all’esterno dei servizi di gestione e sviluppo del SIAN.
Il vigente Statuto è stato approvato in data 18 giugno 2014 dal Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.
Ai sensi dell’art. 12 del d.lgs. n. 74 del 2018 viene stabilito che, entro sessanta giorni dalla proposta del Direttore, il nuovo Statuto viene adottato con decreto del Ministro vigilante, di concerto con il Ministro dell’economie e delle finanze. Entro 180 giorni dall’adozione dello Statuto, il Direttore adotta il regolamento di organizzazione ed il regolamento di contabilità dell’Agenzia, previa approvazione dell’Amministrazione vigilante, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze.
Ad oggi, non risulta ancora approvato il nuovo Statuto e, quindi, nessuno dei regolamenti sopra citati.
1.1 Le attribuzioni assegnate ad AGEA dalla normativa istitutiva
I fini istituzionali (ed il correlato ordinamento) dell’Agenzia sono definiti nella norma istitutiva e nelle successive disposizioni di legge che ne hanno, nel tempo, perimetrato l’assetto, l’organizzazione e l’operatività.
In particolare, ai sensi dell’attuale assetto normativo e in conformità alle norme del diritto dell’Unione europea, l’AGEA è chiamata a svolgere due macro-funzioni, tra loro distinte e separate: quella di “Organismo pagatore nazionale”, così come individuate nell’articolo 4 del d.lgs. n. 74 del 2018 e quella di “Organismo di coordinamento”, individuate ai sensi dell’articolo 3 del medesimo decreto.
L’attività istituzionale dell’Agenzia investe due distinti (quanto a finanziamento, norme e procedimenti operativi) comparti: quello dell’”Unione Europea” – assolutamente prevalente in relazione all’assorbimento di risorse finanziarie, umane e strumentali – e quello “nazionale”, ambedue comunque strategici per il sostegno che gli aiuti ed interventi finanziati dall’Unione Europea e dallo Stato forniscono all’agricoltura italiana.
Sul piano contabile, all’Agenzia spetta la rendicontazione all’Unione europea dei pagamenti effettuati da tutti gli organismi pagatori, mentre in questa qualità, anche l’Agenzia è tenuta alla esecuzione e alla contabilizzazione dei pagamenti.
Ai sensi dell’art. 16 dello Statuto viene previsto che il regolamento di amministrazione e contabilità dell’Ente “stabilisce la disciplina contabile e di bilancio dell’Agenzia in linea con le modalità ed i criteri di contabilizzazione e rendicontazione delle spese e delle entrate fissati dai regolamenti finanziari della Comunità(..)”.
Il vigente Regolamento, con riferimento alla disciplina contabile e di bilancio delle entrate e delle spese relative ai fondi comunitari, si limita – con una norma di rinvio - a disporne la conformità alla disciplina finanziaria della Unione europea (cfr. art. 86 “Norma di rinvio”).
Considerando che gli effetti di una non chiara e corretta gestione contabile delle entrate e delle spese del comparto UE e dei correlati controlli intestati ad AGEA si riflettono negativamente anche sul bilancio dello Stato, questa Corte ritiene doveroso che vengano assunte misure – anche di tipo organizzativo e regolatorio - funzionali ad efficientare la dinamica, evitando e prevenendo -per il futuro- ulteriori aggravi a carico del bilancio dello Stato dovuti ad irregolarità e carenze riscontrate nella gestione e nei controlli dei flussi del comparto UE. Sul punto si veda infra.
1.2 Le funzioni in ambito U.E.
1.2.1 Riforma della Politica Agricola Comune (PAC) 2014-2020
Nell’ambito della Relazione sulla gestione relativa all’esercizio 2018, l’Ente ha dichiarato di aver svolto le attività e le funzioni rientranti nell’Area Coordinamento nel rispetto delle norme poste dalla legge istitutiva, dallo Statuto e dalla deliberazione n. 3 del 7 giugno 2017.
Nel corso dell’anno 2018 è proseguita l’implementazione del quadro applicativo armonizzato della riforma della PAC 2014-2020..
Come già riferito in precedenza, la nuova PAC. copre il periodo compreso tra il 2014 e il 2020 ed ha una struttura che si regge su due pilastri, due fondi e quattro regolamenti di base entrati in vigore dal 1° gennaio 2015, più un regolamento transitorio valido per il solo anno 2014.che prevede misure transitorie relative sia ai pagamenti diretti, sia allo sviluppo rurale.
Anche per il periodo 2014-2020 il finanziamento della PAC viene effettuato tramite due fondi: il FEAGA (Fondo europeo agricolo di garanzia) e il FEASR (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale).
Il FEAGA finanzia soprattutto il regime dei pagamenti diretti e la parte residua degli interventi di mercato1. Il FEASR finanzia la politica di sviluppo rurale, ossia tutte le misure destinate al secondo pilastro della PAC, contenute nei PSR (Programmi di sviluppo rurale), in gestione concorrente2 con gli Stati membri.
La PAC 2014-2020 assegna all’Italia una dotazione finanziaria complessiva di 52 miliardi di euro, divisi tra 41,5 miliardi di fondi europei e 10,5 miliardi nazionali, con una media annua di 7,4 miliardi, come indicato nella tabella che segue.
Tabella 1 - Finanziamenti PAC all’Italia per il periodo 2014 – 2020
FONDO (miliardi di €) | FONDI UE | FONDI NAZIONALI | TOTALE | MEDIA ANNUA |
Aiuti diretti | 27,0 | 0,0 | 27,0 | 3,8 |
OCM vino e frutta | 4,0 | 0,0 | 4,0 | 0,6 |
Sviluppo rurale | 10,5 | 10,5 | 21,0 | 3,0 |
TOTALE | 41,5 | 10,5 | 52,0 | 7,4 |
Fonte: elaborazione Cdc su dati Mipaaf
1 Tra gli interventi sul mercato si annoverano, tra gli altri, gli acquisti all'intervento, aiuti all’ammasso privato, oppure misure
eccezionali per prevenire e contrastare le turbative del mercato.
2 Reg.finanziario UE1046/2018 art. 62 prevede le forme di gestione diretta,indiretta,concorrente del bilancio dell’UE, i fondi strutturali rientrano nella gestione concorrente.
Per gli aiuti diretti del cosiddetto “primo pilastro” sono a disposizione dell’Italia circa 27 miliardi di euro completamente finanziati dall’Europa (FEAGA). Per le misure relative allo sviluppo rurale (“secondo pilastro”) sono stati previsti investimenti per 20,9 miliardi di euro, stanziati per metà dai fondi europei e per metà da una quota nazionale. A questi va aggiunta una quota relativa ai finanziamenti dell’OCM (Organizzazione Comune di Mercato) di circa 4 miliardi di euro.
Il contributo della UE ai programmi di sviluppo rurale, di cui al regolamento UE n. 1305/2013, è concesso, come innanzi citato, attraverso il FEASR, Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale. Come già sottolineato nelle precedenti relazioni alcune specifiche norme transitorie hanno disciplinato il passaggio tra la vecchia e la nuova programmazione3.
1.2.2 Il finanziamento dell’Unione Europea
Con l’entrata in vigore della legge di stabilità 2014, AGEA è tornata ad essere l’unico rappresentante dello Stato italiano nei confronti della Commissione europea, mentre resta ferma la competenza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali nella gestione dei rapporti con la Commissione europea afferenti, in seno al Comitato dei fondi agricoli, alle attività di monitoraggio dell’evoluzione della spesa, di cui al citato regolamento (CE) n. 1290 del 2005, relativo al finanziamento della politica agricola comune, nonché alle fasi successive alla decisione di liquidazione dei conti adottata ai sensi della vigente normativa europea. In materia l’Agenzia assicura il supporto tecnico fornendo, altresì, gli atti dei procedimenti.
1.2.3 Il finanziamento al settore agricolo a carico del Fondo europeo agricolo di garanzia- FEAGA
Il procedimento di finanziamento comunitario è articolato sul rimborso delle spese anticipate dagli organismi pagatori agli operatori del comparto agricolo e da tali organismi mensilmente “dichiarati” alla Commissione ai fini del citato xxxxxxxx0.
In ambito italiano, per l’esercizio 2018, il finanziamento a favore degli operatori del settore agricolo è stato erogato dagli organismi pagatori negli importi evidenziati nel seguente prospetto.
3 Cfr. Sezione del controllo sugli enti – relazione sugli esercizi finanziari di AGEA 2014-2015.
4 Il procedimento instaurato è tale che le spese sostenute in ambito nazionale nel periodo 16 ottobre anno (n–1) –15 ottobre anno (n) vengono imputate, in ambito comunitario, all’esercizio finanziario n (1° gennaio–31 dicembre).
Il meccanismo prevede, in effetti, che le spese anticipate mensilmente dagli organismi pagatori vengono rimborsate dalla Commissione nei primi giorni del secondo mese successivo a quello dell’anticipo. Sicché le spese anticipate nel primo mese (che per convenzione va dal 16 ottobre al 30 novembre anno n–1) vengono rimborsate nel mese di gennaio dell’anno (n); quelle anticipate nell’ultimo mese (che per convenzione va dal 1° al 15 ottobre dell’anno n) vengono rimborsate a dicembre dell’anno (n).
Tabella 2 - FEAGA 2018
Nell’esercizio finanziario 2018 gli organismi pagatori hanno erogato aiuti comunitari agli agricoltori italiani per 4.299 milioni a fronte dei quali la Commissione ha rimborsato all’Italia
4.268 milioni.
La differenza tra quanto anticipato dagli Organismi pagatori e quanto rimborsato dall’U.E, pari ad euro 31 milioni, deriva dalle rettifiche e correzioni finanziarie negative effettuate dalla Commissione a seguito di riscontrate carenze e irregolarità nei sistemi di gestione e controllo dei fondi comunitari stanziati per l’agricoltura italiana.
Tali rettifiche gravano sul bilancio dello Stato e non sono recuperabili.
A tale riguardo si osserva che nell’anno 2018, la Commissione europea ha assunto – tra le altre
- tre decisioni con cui ha escluso dal finanziamento U.E. alcune spese sostenute dagli Organismi pagatori riconosciuti dallo Stato italiano e dichiarate a carico dei fondi FEAGA e FEASR. Si tratta della decisione 2018/304/UE del 27 febbraio 2018, per un importo di 1,8 milioni, la decisione 2018/873/UE del 13 giugno 2018, per un importo di 24,9 milioni, la decisione 2018/1841/UE del 16 novembre 2018, per un importo di circa 204.000 euro.
Le motivazioni alla base dei suddetti definanziamenti a carico dello Stato italiano sono – per la maggior parte – dovute a carenza ovvero ad assenza di controllo e di vigilanza5.
In particolare, nell’ambito della decisione n. 873/2018, tra le cause del definanziamento, viene rilevata espressamente la “assenza di ripetizione dei controlli” da parte di AGEA.
Per tutte le decisioni non si è proceduto al ricorso per l’annullamento presso il Tribunale dell’Unione europea, prestando, quindi, acquiescenza al definanziamento.
Fermo quanto sopra, con riguardo alla nota questione delle “quote latte” e, in particolare, della capacità di riscossione -a valere sui produttori eccedentari- del così detto “prelievo supplementare”, questa Corte ha già ampiamente riferito al Parlamento nell’ambito delle precedenti relazioni, a cui si rinvia per ogni approfondimento.
In questa sede, quindi, ci si limita a rilevare – rectius ribadire - che l’onere che l’Italia ha sopportato a titolo di “prelievo supplementare quote latte”, quale riflesso immediato degli esuberi produttivi accertati nelle quattordici campagne lattiero-casearie dal 1995–1996 al 2008– 2009 è stato quantificato, a fine 2013, in 2.537 milioni già versati dallo Stato alla Commissione
5 Tale criticità risulta aver caratterizzato anche gli esercizi precedenti. Sul punto cfr. Corte dei conti, Sezione di controllo per gli affari comunitari e internazionali, delibere n. 6/2019 e n. 16/2019.
europea. Con l’ultima campagna 2014-2015 (terminata il 31 marzo 2015, data in cui è cessato il regime delle “quote latte”) si è riscontrato un esubero produttivo che ha determinato un ulteriore prelievo supplementare di 31 milioni a carico dei produttori lattieri eccedentari, portando l’onere al complessivo importo di 2.568 milioni.
Secondo i dati forniti da AGEA, alla data del 31 dicembre 2018, l’importo del prelievo supplementare da recuperare a valere sui produttori eccedentari è stato rideterminato in 2.303 milioni.
Su tale importo i produttori, nella quasi totalità, da un lato hanno impugnato in sede giurisdizionale i provvedimenti di prelievo e, dall’altro, hanno beneficiato di iniziative legislative volte alla rateizzazione dell’importo dovuto.
Alla luce dei dati e delle informazioni trasmesse dall’Agenzia, alla data del 30 giugno 2020 i produttori hanno versato soltanto 382 milioni, con un incremento di appena l’1 per cento rispetto all’importo versato al 18 dicembre 2018 (pari a 379 milioni), 405 milioni sono stati oggetto di rateizzazioni previste dalla legge e 343 milioni sono stati stralciati, perché ritenuti irrecuperabili.
Il “prelievo ancora dovuto” al 30 giugno 2020 è pari, quindi, ad euro 1.173 milioni, di cui 371 ritenuto – sempre secondo le stime AGEA - inesigibile.
Il tutto come rappresentato nella seguente tabella trasmessa dall’Agenzia.
Tabella 3 - Quote Latte – Situazione prelievo al 30 giugno 2020 confrontato con la situazione prelievo al 18 dicembre 2018
(in milioni di euro)
Situazione prelievo al 18 dicembre 2018 | Situazione prelievo al 30 giugno 2020 | Variazione | |
Prelievo latte imputato | 2.303 | 2.303 | 0 |
di cui riscosso senza rateizzazione | 379 | 382 | 1 |
di cui rateizzato L.119/2003 | 375 | 374 | -0,3 |
di cui in rateizzazione L. 33/2009 | 35 | 31 | -11 |
di cui irrecuperabile (*) | 240 | 343 | 43 |
a) sentenze di annullamento | 120 | 219 | 83 |
b) sentenze passate in giudicato | 101 | 103 | 2 |
c) irrecuperabile | 19 | 21 | 10,5 |
Prelievo ancora dovuto | 1.274 | 1.173 | -7,9 |
- di cui non esigibile (per sospensive giurisdizionali) | 395 | 372 | -5,8 |
- di cui esigibile | 879 | 801 | -8,8 |
Fonte: dati trasmessi da AGEA.
(*) per fallimento e/o incapacità definitiva di versare e/o sentenza di annullamento.
Come già evidenziato, la questione è, tutt’ora, oggetto di numerosi contenziosi, soprattutto con particolare riferimento ai criteri utilizzati per la riassegnazione delle quote inutilizzate e, di conseguenza, dei parametri per la determinazione del quantum del prelievo supplementare.
In materia, nel corso del 2019, la Corte di Giustizia è intervenuta -su domanda pregiudiziale del Consiglio di Stato- per chiarire la ratio e la portata dell’articolo 2, par. 1, comma 2, del Reg. 3950/1992 che ha istituito il prelievo supplementare nel settore del latte e dei prodotti lattiero caseari, come modificato dal regolamento (CE) n. 1256/1999 del Consiglio, del 17 maggio 1999. In particolare, con la sentenza del 27/06/2019, C-348/186, è stato disposto che alla luce di tale articolato normativo del Regolamento U.E ”(..) contrariamente a quanto interpretato dallo Stato italiano7, qualora uno Stato membro decida di procedere alla riassegnazione dei quantitativi di riferimento inutilizzati, tale riassegnazione deve essere effettuata tra i produttori che hanno superato i propri quantitativi di riferimento, in modo proporzionale ai quantitativi di riferimento a disposizione di ciascun produttore” 8, e ciò in quanto il criterio di ripartizione proporzionale è il solo previsto dall’articolo 2, paragrafo 1, secondo comma, del regolamento n. 3950/92 e deve essere considerato come “l’unico criterio secondo il quale deve essere effettuata la riassegnazione dei quantitativi di riferimento inutilizzati. Per contro, e in ogni caso, non può dedursi da un’interpretazione teleologica che, in aggiunta, anche in assenza di un’esplicita autorizzazione in tal senso, uno Stato membro sarebbe autorizzato a procedere alla riassegnazione in base ad altri criteri”.
6 Tale giudizio è stato attivato su rinvio disposto dal Consiglio di Stato, Sez. III, n. 3074/2018, nell’ambito di una controversia nei confronti di AGEA, in merito alla perequazione nazionale delle quote latte per il periodo di commercializzazione del latte e dei prodotti lattiero-caseari che va dal 1° aprile 2000 al 31 marzo 2001.
7 La Corte ha precisato che l’articolo 10, paragrafo 3, del regolamento n. 1788/2003, che prevede che la riassegnazione della parte inutilizzata del quantitativo di riferimento nazionale destinato alle consegne debba essere effettuata proporzionalmente al quantitativo di riferimento individuale di ciascun produttore che abbia effettuato consegne in eccesso, oppure in base a criteri obiettivi da stabilirsi a cura degli Stati membri, è entrato in vigore il 28 ottobre 2003 ed è applicabile a partire dal 1° aprile 2004. Per l’effetto tale disposto non è applicabile ratione temporis al periodo di commercializzazione del latte e dei prodotti lattiero-caseari che va dal 1° aprile 2000 al 31 marzo 2001.
8 Con la questione pregiudiziale all’esame, il giudice del rinvio aveva chiesto se l’articolo 2, paragrafo 1, secondo comma, del regolamento n. 3950/92 debba essere interpretato nel senso che, qualora uno Stato membro decida di procedere alla riassegnazione dei quantitativi di riferimento inutilizzati, tale riassegnazione deve essere effettuata, tra i produttori che hanno superato i propri quantitativi di riferimento, in modo proporzionale ai quantitativi di riferimento a disposizione di ciascun produttore, oppure se detta riassegnazione possa essere effettuata secondo criteri obiettivi di priorità fissati dal suddetto Stato membro.
A tale riguardo la Corte ha già statuito che “risulta chiaramente da tutte le versioni linguistiche dell’articolo 2, paragrafo 1, secondo comma, del regolamento n. 3950/92 che è senz’altro la ripartizione dei quantitativi di riferimento inutilizzati, vale a dire la riassegnazione di tali quantitativi, a dover essere effettuata in modo «proporzionale ai quantitativi di riferimento a disposizione di ciascun produttore» e che il contributo dei produttori al pagamento del prelievo dovuto è, quanto ad esso, stabilito in base al superamento del quantitativo di riferimento di cui dispone ciascun produttore (sentenza del 5 maggio 2011, Xxxx und Xxxxxx Xxxxxx e a., C-230/09 e C-231/09, EU:C:2011:271, punto 64)” (enfasi aggiunta).
Alla luce della suddetta pronuncia, il Consiglio di Stato, con le sentenze n. 7726/2019 e n. 7734/2019, pronunciandosi sull’appello proposto avverso le sentenze TAR Lazio, Sez. II, n. 8762/2012 e n. 9376/2012, ha annullato i provvedimenti con cui AIMA aveva comunicato alle aziende agricole appellanti i risultati delle compensazioni nazionali per i periodi di produzione lattiera 1995-1996/1996-1997 e conseguentemente gli importi da pagare allo Stato a titolo di prelievo supplementare. In particolare, nell’ambito delle suddette decisioni –il supremo consesso amministrativo ha affermato che “il meccanismo di compensazione-riassegnazione delle quote applicato dall’Amministrazione italiana risulta alterato dall’applicazione di un criterio non conforme al dettato comunitario, secondo quella che è stata l’ultima interpretazione resa dalla Corte di giustizia”. La questione è stata, dunque, espressamente demandata all’Amministrazione competente (individuata in primis nel Mipaaf) ai fini di una complessiva rideterminazione dei calcoli sottostanti all’operazione di compensazione.
Con la sentenza dell’11 settembre 2019, C-46/18, la Corte di Giustizia, sempre su domanda pregiudiziale presentata dal Consiglio di Stato,9 ha rilevato l’incompatibilità della normativa nazionale rispetto all’art. 2 del Regolamento, nella parte in cui prevede che il rimborso dell'eccedenza del prelievo supplementare debba favorire, in via prioritaria, i produttori che, in applicazione di una disposizione di diritto nazionale incompatibile con il diritto U.E, abbiano adempiuto il loro obbligo di versamento mensile.
La Corte ha, comunque, chiarito che l'accertamento dell'incompatibilità della normativa nazionale con l'articolo 2 del regolamento (CEE) n. 3950/92 non implica che i produttori soggetti a detta normativa non siano più debitori di tale prelievo e che il principio della tutela del legittimo affidamento non osta a che, nel caso di specie, sia ricalcolato l'importo del prelievo supplementare dovuto dai produttori che non hanno adempiuto l'obbligo, previsto dalla suddetta normativa nazionale, di versare su base mensile tale prelievo.
9 Con la sentenza all’esame, la Corte di Giustizia si è pronunciata sulla domanda pregiudiziale proposta dal Consiglio di stato, con ordinanza del 21 novembre 2017, nell’ambito di una controversia attivata nei confronti di AGEA e della Regione Veneto in merito alle quote latte e al prelievo supplementare per il periodo di commercializzazione del latte e dei latticini tra il 1° aprile 2003 e il 31 marzo 2004.
Per fini di completezza, si ricorda che il legislatore nazionale ha emanato il decreto-legge 29 marzo 2019, n. 27, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 maggio 2019, n. 44, riconducendo le attività di riscossione coattiva delle somme relative al prelievo supplementare nell’ambito della disciplina generale della riscossione dei crediti pubblici, quale prevista dagli artt. 17 e 18 del decreto legislativo n. 46 del 1999, trasferendone all’Agenzia delle Entrate – Riscossione (AdE-R) la competenza, ai sensi del DPR 602 del 1973.
Il relativo decreto interministeriale attuativo è stato emanato in data 22 gennaio 2020 rubricato “Disciplina dei termini e delle modalità di trasmissione, in via telematica, all’agente della riscossione, dei residui di gestione dei ruoli per debiti relativi al prelievo supplementare latte, emessi da AGEA o dalle regioni fino alla data del 31 marzo 2019”.
1.2.4 La politica di sviluppo rurale e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)
AGEA svolge funzioni di organismo di coordinamento e funzioni “suppletive” di organismo di pagamento anche nel comparto del regime di sostegno allo sviluppo rurale finanziato dall’autonomo Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale10, in base ad un programma settennale (è ora in corso quello 2014-2020) dotato di uno stanziamento da ripartire tra gli Stati membri dell’Unione Europea.
Il regolamento “fonte” è il n. 1305 del 2013 (UE), così come modificato ed integrato dal Regolamento (UE) 2020/872 del Parlamento e del Consiglio europeo del 24 giugno 2020, al fine di fronteggiare l’emergenza da epidemia di COVID-19.
Il FEASR gestisce tutti i finanziamenti indiretti all’agricoltura per lo sviluppo rurale previsti dai Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) che possono essere nazionali o regionali.
Per la programmazione 2014-2020, l’organizzazione del FEASR, mantenendo tre livelli, si articola nelle modalità di seguito specificate:
1. Comunitario: Regolamento UE del Consiglio n. 1305/2013 e Regolamenti delegati e di esecuzione;
2. Nazionale: Accordo di partenariato della Commissione europea con l’Italia sull’uso dei fondi strutturali e di investimenti europei (Fondi SIE);
10 In precedenza, il finanziamento allo sviluppo rurale era assicurato dal Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia unitamente a quello per gli aiuti diretti e la regolamentazione dei mercati.
3. Regionale – Mipaaf: Programma di sviluppo rurale predisposto dall’autorità di gestione:
- Regioni per programmi regionali;
- Mipaaf programma di sviluppo rurale nazionale (PSRN) e programma “Rete rurale e nazionale.
In Italia, anche in relazione alla programmazione in corso 2014-2020, l’AGEA, in qualità di organismo di coordinamento, è il garante della coerenza nella gestione dei fondi comunitari e funge da collegamento tra la Commissione e gli organismi pagatori. A tal fine deve promuovere, verificandone l’adozione, l’applicazione armonizzata delle norme comunitarie, trasmettendo alla Commissione le informazioni previste dalle norme 11.
La disponibilità di risorse destinate dall’UE all’Italia per le politiche di Sviluppo Rurale 2014- 2020 ammonta a circa 10,4 miliardi di euro (vedasi tabella 4), importo che andrà a raddoppiare in virtù delle quote di cofinanziamento a carico dello Stato e delle Regioni, raggiungendo quasi 20,9 miliardi di euro.
11 In particolare, AGEA–coordinamento, tra l’altro, deve:
- elaborare circolari ed istruzioni in materia di attività istruttoria, di controllo e sanzionatoria di competenza degli organismi pagatori;
- ricevere e trasmettere poi alla Commissione, le dichiarazioni trimestrali di spesa degli organismi pagatori;
- effettuare verifiche sulle domande d’aiuto/dichiarazioni trasmesse dagli organismi pagatori nell’ambito del sistema integrato di gestione e di controllo;
- ricevere e gestire, assegnandoli agli organismi pagatori, i rimborsi dell’UE e le somme costituenti la quota nazionale, operazioni eseguite su apposito conto del Ministero dell’economia e delle finanze.
Tabella 4 - FEASR – Ripartizione del sostegno dell’Unione allo Sviluppo rurale 2014/2020
(vigente nell’esercizio 2018, come modificata con regolamento delegato della Commissione UE n. 2018/162 nella seduta del 23 novembre 2017 che apporta modifiche all’Allegato I del Regolamento UE n. 1305/2013 e agli Allegati II e III del Regolamento UE n. 1307/2013).
Stato membro | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | TOTALE 2014-2020 |
Belgio | 40.855.562 | 97.243.257 | 109.821.794 | 97.175.076 | 97.066.202 | 102.912.713 | 102.723.155 | 647.797.759 |
Xxxxxxxx | 0 | 502.807.341 | 505.020.057 | 340.409.994 | 339.966.052 | 339.523.306 | 338.990.216 | 2.366.716.966 |
Repubblica ceca | 0 | 470.143.771 | 503.130.504 | 344.509.078 | 343.033.490 | 323.242.050 | 321.615.103 | 2.305.673.996 |
Danimarca | 90.287.658 | 90.168.920 | 136.397.742 | 144.868.072 | 153.125.142 | 152.367.537 | 151.588.619 | 918.803.690 |
Germania | 664.601.903 | 1.498.240.410 | 1.685.574.112 | 1.404.073.302 | 1.400.926.899 | 1.397.914.658 | 1.394.588.766 | 9.445.920.050 |
Estonia | 103.626.144 | 103.651.030 | 111.192.345 | 122.865.093 | 125.552.583 | 127.277.180 | 129.177.183 | 823.341.558 |
Irlanda | 0 | 469.633.941 | 469.724.442 | 313.007.411 | 312.891.690 | 312.764.355 | 312.570.314 | 2.190.592.153 |
Grecia | 0 | 907.059.608 | 1.007.736.821 | 703.471.245 | 701.719.722 | 700.043.071 | 698.261.326 | 4.718.291.793 |
Xxxxxx | 0 | 1.780.169.908 | 1.780.403.445 | 1.185.553.005 | 1.184.419.678 | 1.183.448.718 | 1.183.394.067 | 8.297.388.821 |
Francia | 4.353.019 | 2.336.138.618 | 2.363.567.980 | 1.665.777.592 | 1.668.304.328 | 1.984.761.729 | 1.987.739.983 | 00.000.000.000 |
Croazia | 0 | 448.426.250 | 448.426.250 | 282.342.500 | 282.342.500 | 282.342.500 | 282.342.500 | 2.026.222.500 |
Italia | 0 | 2.223.480.180 | 2.231.599.688 | 1.493.380.162 | 1.495.583.530 | 1.498.573.799 | 1.501.763.408 | 00.000.000.000 |
Cipro | 0 | 28.341.472 | 28.345.126 | 18.894.801 | 18.892.389 | 18.889.108 | 18.881.481 | 132.244.377 |
Lettonia | 138.327.376 | 150.968.424 | 153.066.059 | 155.139.289 | 157.236.528 | 159.374.589 | 161.491.517 | 1.075.603.782 |
Lituania | 230.392.975 | 230.412.316 | 230.431.887 | 230.451.686 | 230.472.391 | 247.213.599 | 263.791.386 | 1.663.166.240 |
Lussemburgo | 0 | 21.385.468 | 21.432.133 | 14.366.484 | 14.415.051 | 14.464.074 | 14.511.390 | 100.574.600 |
Ungheria | 0 | 742.851.235 | 737.099.981 | 488.620.684 | 488.027.342 | 487.402.356 | 486.662.895 | 3.430.664.493 |
Malta | 0 | 20.905.107 | 20.878.690 | 13.914.927 | 13.893.023 | 13.876.504 | 13.858.647 | 97.326.898 |
Paesi Bassi | 87.118.078 | 87.003.509 | 118.496.585 | 118.357.256 | 118.225.747 | 148.107.797 | 147.976.388 | 825.285.360 |
Austria | 557.806.503 | 559.329.914 | 560.883.465 | 562.467.745 | 564.084.777 | 565.713.368 | 567.266.225 | 3.937.551.997 |
Polonia | 1.569.517.638 | 1.175.590.560 | 1.193.429.059 | 1.192.025.238 | 1.190.589.130 | 1.189.103.987 | 1.187.301.202 | 8.697.556.814 |
Portogallo | 577.031.070 | 577.895.019 | 578.913.888 | 579.806 001 | 580.721.241 | 581.637.133 | 582.456.022 | 4.058.460.374 |
Romania | 0 | 1.723.260.662 | 1.751.613.412 | 1.186.544.149 | 1.184.725.381 | 1.141.925.604 | 1.139.927.194 | 8.127.996.402 |
Slovenia | 118.678.072 | 119.006.876 | 119.342.187 | 119.684.133 | 120.033.142 | 120.384.760 | 120.720.633 | 837.849.803 |
Slovacchia | 271.154.575 | 213.101.979 | 215.603.053 | 215.356.644 | 215.106.447 | 214.844.203 | 214.524.943 | 1.559.691.844 |
Finlandia | 335.440.884 | 336.933.734 | 338.456.263 | 340.009.057 | 341.593.485 | 343.198.337 | 344.776.578 | 2.380.408.338 |
Svezia | 0 | 386.944.025 | 378.153.207 | 249.386.135 | 249.552.108 | 249.710.989 | 249.818.786 | 1.763.565.250 |
Regno Unito | 475.531.544 | 848.443.195 | 850.859.320 | 754.569.938 | 754.399.511 | 755.442.113 | 756.171.870 | 5.195.417.491 |
Totale UE-28 | 5.264.723.001 | 00.000.000.000 | 00.000.000.000 | 00.000.000.000 | 00.000.000.000 | 00.000.000.000 | 00.000.000.000 | 000.000.000.000 |
Assistenza tecnica | 34.130.699 | 34.131.977 | 34.133.279 | 34.134 608 | 34.135 964 | 34.137.346 | 34.138.756 | 238.942.629 |
Totale | 5.298.853.700 | 00.000.000.000 | 00.000.000.000 | 00.000.000.000 | 00.000.000.000 | 00.000.000.000 | 00.000.000.000 | 000.000.000.000 |
Fonte: Regolamento U.E. n. 1305/2013 (Allegato I modificato)
Nel corso dell’anno 2018, l’Ente ha dichiarato di aver implementato le attività a supporto delle funzioni di coordinamento, destinate anche al Mipaaf, alle Regioni ed agli Organismi pagatori, in materia di monitoraggio ai fini del rispetto della regola del disimpegno automatico delle somme non utilizzate entro il terzo anno successivo ad un impegno di spesa (c.d. “N+3”).
Nella successiva tabella 5 (Fonte AGEA) - programmazione 2014-2020 - è riportata la dotazione finanziaria complessiva nonché l’avanzamento della spesa effettivamente sostenuta al 31 dicembre 2018; da tale tabella risulta che l’importo del finanziamento UE utilizzato dall’Italia a tale data (Programmi nazionali e Regioni e Province autonome) ammonta ad euro 2.953,1 milioni a fronte del finanziamento comunitario di euro 10.444,4 milioni.
Programmazione 2014-2020 | ||||||||
Programma | Dotazione finanziaria complessiva 2014/2020 (***) | Avanzamento della spesa (dal 1/7/2015 al 31/12/2018) (*) | ||||||
Spesa pubblica | Quota FEASR | Quota Stato | Quota Regione | Spesa pubblica (**) | Quota FEASR | Quota Stato (**) | Quota Xxxxxxx (**) | |
-0 | -0 | -0 | -0 | -0 | -0 | -0 | -0 | |
Xxxxxxx | 361.672.077,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 00.000.000,00 | 000.000.000,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,87 |
Xxxxxx Xxxxxxx | 1.174.315.862,71 | 506.365.000,00 | 467.565.603,90 | 200.385.258,81 | 361.246.532,50 | 154.209.765,40 | 144.925.736,97 | 62.111.030,13 |
Friuli Venezia Giulia | 292.305.194,81 | 126.042.000,00 | 116.384.236,36 | 49.878.958,44 | 82.208.429,26 | 35.397.833,69 | 32.767.416,90 | 14.043.178,67 |
Lazio (****) | 822.298.237,48 | 354.575.000,00 | 327.406.266,23 | 140.316.971,24 | 204.498.114,60 | 87.759.525,65 | 81.717.012,27 | 35.021.576,69 |
Liguria | 309.657.980,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,30 |
Lombardia | 1.142.697.124,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 00.000.000,36 |
Marche (****) | 697.212.430,43 | 300.638.000,00 | 277.602.101,30 | 118.972.329,13 | 122.677.056,40 | 52.809.579,27 | 48.907.233,99 | 20.960.243,14 |
Piemonte | 1.078.937.847,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 00.000.000,56 |
Toscana | 949.420.222,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 00.000.000,53 |
Trento | 297.575.616,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 00.000.000,00 | 000.000.000,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,19 |
Umbria (****) | 928.552.875,70 | 400.392.000,00 | 369.712.612,99 | 158.448.262,71 | 281.203.563,02 | 120.905.858,24 | 112.208.393,35 | 48.089.311,43 |
Valle d’Aosta | 136.924.860,85 | 59.042.000,00 | 54.518.002,60 | 23.364.858,26 | 40.590.351,00 | 17.453.886,04 | 16.195.525,47 | 6.940.939,49 |
Veneto | 1.169.025.974,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 00.000.000,89 |
Totale Regioni più sviluppate | 9.360.596.304,74 | 4.035.438.998,00 | 3.727.610.111,02 | 1.597.547.187,72 | 2.860.000.684,04 | 1.226.322.883,20 | 1.143.574.460,59 | 490.103.340,25 |
Abruzzo (****) | 479.465.592,15 | 230.143.484,23 | 174.525.475,54 | 74.796.632,37 | 90.272.324,30 | 43.217.116,23 | 32.938.645,65 | 14.116.562,42 |
Molise | 207.750.000,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,10 |
Sardegna | 1.291.510.416,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 00.000.000,06 |
Totale Regioni in transizione | 1.978.726.008,81 | 949.788.484,23 | 720.256.267,21 | 308.681.257,37 | 630.402.141,66 | 301.895.216,39 | 229.954.847,69 | 98.552.077,58 |
(segue)
(Segue Tabella 5)
Programmazione 2014-2020 | ||||||||
Programma | Dotazione finanziaria complessiva 2014/2020 (***) | Avanzamento della spesa (dal 1/7/2015 al 31/12/2018) (*) | ||||||
Spesa pubblica | Quota FEASR | Quota Stato | Quota Regione | Spesa pubblica (**) | Quota FEASR | Quota Stato (**) | Quota Regione (**) | |
-1 | -2 | -3 | -4 | -5 | -6 | -7 | -8 | |
Basilicata | 671.376.859,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 00.000.000,00 | 000.000.000,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,62 |
Calabria | 1.089.310.743,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 00.000.000,52 |
Campania | 1.812.543.801,65 | 1.096.589.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 00.000.000,01 |
Puglia | 1.616.730.578,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,88 |
Sicilia | 2.184.171.900,83 | 1.321.424.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 000.000.000,00 | 00.000.000,65 |
Totale Regioni meno sviluppate | 7.374.133.883,30 | 4.461.350.998,00 | 2.038.948.016,01 | 873.834.861,29 | 1.879.674.431,87 | 1.130.560.689,58 | 524.379.619,60 | 224.734.122,69 |
Piano unico nazionale | 2.084.734.483,49 | 938.130.519,77 | 1.146.603.963,72 | 0,00 | 629.068.421,75 | 282.510.435,58 | 346.557.986,17 | 0,00 |
Rete | 114.665.194,00 | 00.000.000,00 | 00.000.000,08 | 0,00 | 22.730.814,00 | 00000000,00 | 00000000,75 | 0,00 |
Totale Piani nazionali | 2.199.399.677,57 | 997.802.286,77 | 1.201.597.390,80 | 0,00 | 651.799.236,49 | 294.339.551,57 | 357.459.684,92 | 0,00 |
Totale generale | 00.000.000.000,42 | 00.000.000.000,00 | 0.000.000.000,04 | 0.000.000.000,39 | 0.000.000.000,06 | 0.000.000.000,74 | 0.000.000.000,80 | 000.000.000,52 |
(*) Importi risultanti da SFC 2014. Nella spesa non sono stati inseriti i prefinanziamenti (3 per cento del valore di ciascun PSR) che tuttavia devono essere considerati ai fini del calcolo dell’N+3 (disimpegno automatico delle somme) | ||||||||
(**) La Spesa pubblica cumulata, la quota Stato e la quota regionale non comprendono la quota relativa alle entrate/correzioni riportate su SFC | ||||||||
(***) Dotazione dei PSR dopo l’operazione di solidarietà in favore delle Regioni dell’Italia centrale colpite dal sisma. I nuovi Programmi sono stati approvati dalla Commissione europea. | ||||||||
(****) Limitatamente alle annualità 2016/2020, la quota Regionale della dotazione complessiva e della spesa delle Regioni dell’Italia centrale che hanno subito il Sisma (Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria) sono poste a carico del Fondo di Rotazione (a carico dello Stato) . |
Secondo i dati forniti da AGEA, alla data del 31 dicembre 2020, la capacità di spesa del finanziamento U.E risulta essere arrivata all’importo di euro 6.276.020.547 (su 10.444,4 milioni di finanziamento).
Le considerazioni svolte ed i dati evidenziati in questo capitolo relativo alle funzioni AGEA nel settore U.E. evidenziano la necessità che l’Agenzia, per quanto di propria competenza, adotti
misure organizzative e provvedimenti atti ad evitar e il rischio di perdere i finanziamenti programmati.
⮚ Controlli sugli Organismi pagatori
Come già osservato, alla luce delle criticità sottese alle rettifiche nette sulle anticipazioni effettuate dagli Organismi pagatori, è emersa la necessità, non oltremodo prorogabile, che AGEA adotti misure e provvedimenti volti ad efficientare la dinamica dei controlli sugli Organismi pagatori. Tale criticità è stata più volte evidenziata dalla Corte. In particolare, nell’ambito della relazione annuale 2019 sui “Rapporti finanziari con l’Unione europea e l’utilizzazione dei fondi europei”12, è stato rilevato che in sede di contraddittorio funzionale alle liquidazioni relative all’esercizio finanziario 2018, la Commissione europea ha rilevato lo scarso grado di affidabilità e l’insufficienza delle verifiche sostanziali effettuate13.
⮚ Irregolarità e frodi
Con riferimento alle attività funzionali ad evitare frodi ed irregolarità, AGEA ha attivato una collaborazione con l’Istituto Geografico Militare per disporre di immagini aeree di maggior precisione, per garantire che non vengano pagati aiuti a quelle particelle catastali non destinate ad uso agricolo.
A tale riguardo, sempre nell’ambito della sopra citata relazione annuale 2019 sui “Rapporti finanziari con l’Unione europea e l’utilizzazione dei fondi europei”, questa Corte ha rilevato che il settore degli Aiuti diretti disaccoppiati del FEAGA, nonostante la relativa semplicità (rispetto agli altri Fondi UE) degli elementi da riscontrare (titoli, superfici e ammissibilità), ancora dà luogo ad un numero elevato di irregolarità e frodi segnalate nel 2018 all’OLAF, sia in termini di casi (272 rispetto ai 185 del FEASR, mentre nel 2017 erano stati 339, rispetto ai 126
12 Cfr. Relazione annuale 2019 “Sui rapporti finanziari con l’Unione europea e l’utilizzazione dei fondi europei” approvata con la delibera n. 16/2019.
13 Inoltre, nell’ambito della deliberazione n. 6/2019 “Relazione speciale” della Sezione di controllo Affari comunitari e internazionali di questa Corte, è stato raccomandato ad “ (..) AGEA Coordinamento di intervenire ai fini di un sollecito raggiungimento dell’omogenea armonizzazione dei sistemi contabili, relativi ai fondi fuori bilancio (PAC) e dei correlati aiuti nazionali, statali e regionali, prevista specificatamente per gli Organismi Pagatori al comma 9, art.15, Legge n.154/2016, in applicazione del D.lgs. 31 maggio 2011, n.91.”
del FEASR), sia soprattutto in termini di valore (17,8 milioni di euro -rispetto ai 31,1 del FEASR, mentre nel 2017 erano 21,3 milioni di euro, rispetto ai 17,2 del FEASR).
Le considerazioni svolte ed i dati evidenziati in questo capitolo relativo alle funzioni AGEA nel settore U.E. evidenziano la necessità che AGEA adotti, per quanto di propria competenza, misure organizzative e provvedimenti funzionali a prevenire e/o evitare l’incapacità di spesa dei finanziamenti U.E, nonché i pregiudizi connessi alle rettifiche finanziarie conseguenti alle irregolarità e negligenze riscontrate dalla Commissione europea nell’espletamento delle attività intestate agli Organismi pagatori e ad AGEA, anche in qualità di Organismo di coordinamento.
1.3 Le funzioni di AGEA in ambito nazionale
Le linee di intervento di AGEA in ambito nazionale agiscono sostanzialmente su due fronti, e ciò alla luce di attività disciplinate da leggi nazionali e da convenzioni internazionali:
- aiuto ai paesi in via di sviluppo (PVS) e a quelli dell’Europa centro orientale (PECO);
- sostegno a comparti del mercato agricolo e agroalimentare in situazioni contingenti.
1.3.1 Gli “aiuti”
In conformità agli impegni assunti in sede di “Convenzione di Londra” l’Italia ha l’onere di disporre aiuti alimentari a favore dei paesi sopra ricordati (in via di sviluppo ed europei centro–orientali) per un importo di 36 milioni di euro annui ed AGEA costituisce la struttura operativa incaricata di dare esecuzione alle disposizioni governative in materia. Nell’esercizio in esame AGEA ha dichiarato di non aver ricevuto finanziamenti per la finalità in argomento.
1.3.2 Il “sostegno”
Nell’esercizio 2018, si registra una situazione di tendenziale stallo nella dinamica dei trasferimenti (impegni e pagamenti) delle risorse assegnate dallo Stato; in particolare, nel settore agricolo e agroalimentare, le assegnazioni statali -pari a circa 29,8 milioni- non risultano neppure impegnate al 31.12.2018; mentre nel settore dell’Organizzazione comune di mercato dell’ortofrutta, sui residui al 1° gennaio 2018 non risulta effettuato alcun pagamento.
Soltanto nel settore “razionalizzazione e riconversione del settore bieticolo-saccarifero” si registra – nei trasferimenti – una percentuale di pagato al 31.12 sulle assegnazioni statali pari al 69 per cento.
Il tutto come riportato nelle seguenti tabelle trasmesse da AGEA.
Tabella 6 - Settore agricolo e agroalimentare
cap. spesa 339
2017 | 2018 | Var. % | |
Assegnazioni statali (entrate) | |||
Residui al 1° gennaio | 95.060,63 | 9.896.445,63 | 10.311 |
Competenza (fondo grano duro) | 9.801.385,00 | 00.000.000,00 | 104 |
Trasferimenti (uscite) | |||
Residui al 1° gennaio | 95.060,63 | ||
Pagato al 31 dicembre | |||
Residui al 31 dicembre | 9.896.445,00 | 00.000.000,63 | 202 |
Fonte: dati AGEA
Tabella 7 - Razionalizzazione e riconversione del settore bieticolo-saccarifero
cap. spesa 341
2017 | 2018 | Var. % | |
Assegnazioni statali (entrate) | |||
Competenza | 8.744.638,00 | 9.500.000,00 | 9 |
Trasferimenti (uscite) | |||
Residui al 1° gennaio | 1.039.776,79 | 6.569.715,49 | 532 |
Competenza | 8.744.638,00 | 9.500.000,00 | 9 |
Pagato al 31 dicembre | 3.214.699,00 | 00.000.000,22 | 244 |
Residui al 31 dicembre | 6.569.715,49 | 5.020.890,27 | -24 |
Fonte: dati AGEA
Tabella 8 - Riforma dell’Organizzazione comune di mercato dell’ortofrutta
cap. spesa 342
2017 | 2018 | Var. % | |
Assegnazioni statali (entrate) | |||
Residui al 1° gennaio | 5.901,48 | 5.901,48 | 0 |
Competenza | - | ||
Trasferimenti (uscite) | |||
Residui al 1° gennaio | 5.901,48 | 5.901,48 | 0 |
Pagato al 31 dicembre | - | ||
Residui al 31 dicembre | 5.901,48 | 5.901,48 | 0 |
Fonte: dati AGEA
Dal confronto incrociato dei dati riportati nelle tabelle e quelli registrati nel rendiconto 2018, con riferimento al cap. 341 (Tabella 7), si evidenzia una discrasia di 500 mila euro, tra il dato degli impegni riportato nella tabella (per euro 9,5 milioni) e il corrispondente dato riportato nel cap. 341 del rendiconto 2018 (per euro 9 milioni).
Fermo quanto sopra, la Corte rileva la necessità che vengano adottate le misure più opportune al fine di porre rimedio alla situazione di stallo come sopra riscontrata.
2. GLI ORGANI ISTITUZIONALI
2.1 Gli Organi
Gli Organi dell’Agenzia sono rappresentati dal Direttore e dal Collegio dei revisori dei conti, così come previsto dall’art. 12, comma 13, del citato d.l. n. 95 del 2012, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135.
L’art. 7 del d.lgs. n. 74 del 2018, così come successivamente modificato, ha confermato il suddetto assetto.
2.2 Il Direttore di AGEA
Ai sensi dell’art. 7, comma 1, lett. a), del d.lgs. n. 74 del 2018, il Direttore, in seguito a chiamata pubblica, secondo criteri di merito e trasparenza che garantiscono l’indipendenza e la terzietà, è scelto in base all’alta competenza, professionalità, capacità manageriale e qualificata esperienza nell’esercizio di funzioni attinenti al settore operativo dell’Agenzia, l’onorabilità, l’assenza di conflitti di interessi, l’incompatibilità con cariche politiche e sindacali.
È nominato con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, previa trasmissione della proposta di nomina alle Commissioni parlamentari per il parere di competenza.
L’incarico ha la durata massima di tre anni, è rinnovabile per una sola volta ed è incompatibile con altri rapporti di lavoro subordinato e con qualsiasi altra attività professionale privata14.
Il Direttore è il legale rappresentante dell’Agenzia, la dirige, ne è responsabile e ne coordina le funzioni. Svolge anche gli altri compiti attribuitigli dallo Statuto.
In particolare, ai sensi dell’art. 2 dello Statuto, il Direttore garantisce che le funzioni svolte dall’Area organismo di coordinamento e dall’Ufficio monocratico per l’esercizio delle funzioni di organismo pagatore siano svolte separatamente, assicurandone l’armonizzazione e l’unità d’indirizzo.
14 Ai sensi dell’art. 20, comma 1, del d.lgs. n. 74 del 2018, così come modificato dal d.lgs. n. 116/2019, ha previsto che “Al fine di assicurare la continuità dell’azione amministrativa, il Direttore dell’Agenzia pro tempore alla data di entrata in vigore del presente decreto resta in carica fino alla scadenza del suo mandato”.
Al Direttore sono intestati, in via residuale, tutti i compiti non espressamente assegnati da disposizioni di legge e dallo Statuto ad altri organi, tra cui in particolare:
• propone lo Statuto per la successiva approvazione da parte del Ministero vigilante;
• adotta il regolamento di amministrazione e contabilità ed il regolamento del personale;
• individua la dotazione organica da sottoporre all’approvazione del Ministero vigilante, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze e con il Dipartimento della funzione pubblica;
• adotta gli altri regolamenti e gli atti generali che regolano il funzionamento dell’Agenzia, dispone la costituzione o la partecipazione a consorzi e società;
• delibera il bilancio preventivo, il conto consuntivo e le variazioni di bilancio, da sottoporre all’approvazione del Ministero vigilante sentito il Ministero dell’economia e delle finanze;
• delibera le variazioni non compensative tra le singole categorie per adeguare le previsioni di spesa ai fabbisogni operativi, nonché le variazioni incidenti sulla gestione dei residui attivi e passivi;
• determina le scelte strategiche aziendali, sentito il Ministero vigilante, e gli indirizzi e i programmi generali necessari per raggiungere i risultati e attribuisce le risorse necessarie per l’attuazione dei programmi e dei progetti;
• conferisce e revoca l’incarico ai dirigenti generali preposti all’Area organismo di coordinamento, all’Ufficio monocratico per l’esercizio delle funzioni di Organismo pagatore, e all’Area amministrativa;
• adotta, su proposta dei dirigenti generali preposti alle Aree, il piano di distribuzione delle risorse umane, strumentali ed economico-finanziarie tra gli Uffici di livello dirigenziale generale;
• nomina il Presidente ed i componenti dell’Organismo indipendente di valutazione, incaricati della valutazione e del controllo strategico, determinando anche i compensi per i componenti esterni.
Il Direttore svolge le funzioni dell’Organo di indirizzo politico, originariamente intestati al Consiglio di amministrazione e quelle gestionali, tipiche della figura del Direttore generale.
Tale peculiare connotazione dell’Organo amministrativo, per quanto abbia comportato inevitabili risparmi di costi rispetto agli esercizi precedenti al 2012 in cui era presente un organo collegiale, ha evidenziato un’alterazione – in termini di affievolimento - delle funzioni di controllo da parte degli Organi di controllo interni ed esterni. Il punto è affrontato nel successivo paragrafo.
L’attuale Direttore dell’AGEA è stato nominato con decreto Mipaaf del 14 settembre 2016. Il compenso è stato determinato con decreto interministeriale del 29 dicembre 2016, in via retroattiva rispetto alla decorrenza giuridica ed economica dell’incarico.
Con decreto Mipaaf del 28 ottobre 2019, l’incarico è stato rinnovato per un periodo di ulteriori tre anni. Anche in questo caso, l’art. 2 del suddetto decreto di nomina (rectius rinnovo) ha previsto la determinazione successiva del compenso spettante.
.
Il rapporto tra AGEA ed il Direttore è regolato esclusivamente dal decreto di nomina e dal decreto di riconoscimento del compenso.
A tale riguardo si osserva che l’Ente, nell’assunto della natura politica dell’organo amministrativo, non ha ritenuto necessaria la regolamentazione degli aspetti, anche economici, connessi allo svolgimento delle attività gestionali, inclusi quelli inerenti alla disciplina del rimborso spese.
2.3 Il Collegio dei revisori
Il Collegio dei revisori dei conti è composto da tre membri effettivi e due supplenti nominati con decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
I componenti effettivi e supplenti devono essere in possesso del requisito di revisore legale di cui al decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39. Il presidente è designato dal Ministro dell’economia e delle finanze, scelto tra i dirigenti di ruolo di livello non generale, iscritti nell’elenco di cui all’articolo 10, comma 19, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, ed è collocato fuori ruolo.
Il Collegio vigila sull’osservanza delle disposizioni di legge, regolamentari e statutarie e provvede agli altri compiti ad esso demandati dalla normativa vigente, compreso il monitoraggio sulla spesa pubblica. Esercita il controllo sulle attività dell’Agenzia secondo le
modalità e la disciplina previste dalla normativa nazionale e comunitaria e svolge i compiti ad esso attribuiti dall’art. 20 del decreto legislativo 30 giugno 2011, n. 123.
I componenti del Collegio dei revisori dei conti durano in carica tre anni e possono essere rinnovati una sola volta.
Il Collegio in carica nell’esercizio 2018 è stato nominato con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali n. 0011076 dell’11 novembre 2015.
Con decreto ministeriale n. 00500 del 17 gennaio 2019 è stato nominato l’attuale Collegio dei
revisori dei conti.
Nell’anno 2018 il collegio dei revisori si è riunito 12 volte.
Come già anticipato, l’assetto dato dalla riforma del 2012 alla struttura di vertice dell’Agenzia, imperniata sull’organo monocratico “Direttore”, viene ad incidere sostanzialmente sull’esercizio concreto e formale da parte del Collegio di quel caratteristico e qualificante aspetto della propria funzione costituito dalla partecipazione alle riunioni del consiglio di amministrazione, che consente di conoscere in via preventiva gli argomenti da trattare e le relative bozze di delibera e di assumere, all’occorrenza, eventuali iniziative volte ad assicurare la correttezza formale e sostanziale delle procedure e delle delibere collegiali nell’ottica del buon andamento e della sana gestione dell’Agenzia.
Con l’istituzione dell’organo monocratico il Collegio dei revisori ha possibilità d’intervento solamente in via successiva quando la delibera “direttoriale” è stata assunta e, spesso, anche già portata ad esecuzione.
Gli effetti di tale struttura della “governance” dell’Ente si riflettono anche sull’esercizio delle funzioni intestate ai sensi dell’art. 12 della legge n. 259 del 1958 al magistrato della Corte dei conti delegato al controllo.
2.4 Compensi agli organi
Il decreto interministeriale n. 13037 del 29 dicembre 2016 per il periodo 2016-2018, così come quello del 2 ottobre 2020 relativo all’anno 2019, stabilisce un compenso annuo complessivo pari ad euro 219 mila, assumendo come parametro di riferimento “il trattamento economico fisso annuo lordo, comprensivo del rateo di tredicesima mensilità, del personale dirigente di prima fascia di cui al contratto collettivo nazionale di lavoro dell’area VI”.
In particolare, nel succitato decreto, viene specificato che, alla luce dei requisiti richiesti per l’incarico in parola, si è deciso di utilizzare quale parametro di riferimento per la determinazione del compenso, gli importi relativi al trattamento economico fisso del personale dirigente di prima fascia di cui al vigente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dell’AREA VI, applicabile al personale dirigenziale di AGEA e di attribuire l’importo massimo della retribuzione di posizione parte variabile e della retribuzione di risultato, stabilito dal decreto ministeriale n. 5556/2014 per i dirigenti titolari di incarichi di direzione dei Dipartimenti individuati dal d.p.c.m. del 27 febbraio 2013, n. 105, di riorganizzazione del Ministero delle politiche alimentari e forestali.
Per l’effetto, l’attuale compenso annuo lordo del Direttore si compone di tre voci; la prima, pari ad euro 91.697,09 (relativa allo stipendio tabellare pari ad euro 55.397,39 ed alla retribuzione di posizione di parte fissa pari ad euro 36.299,70), la seconda, pari ad euro 89.700 (quale retribuzione di parte variabile) e la terza, pari ad euro 38.000,00 (a titolo di retribuzione di risultato in relazione agli obiettivi assegnati dal Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali).
Nel sopra citato decreto di determinazione del compenso viene stabilito che il 20 per cento del compenso, pari ad euro 43.879,42, viene riconosciuto in ragione del conseguimento degli obiettivi statutariamente previsti.15
Il riscontro dell’effettivo conseguimento di tali obiettivi è, però, ancorato alla mera presentazione all’Amministrazione vigilante di una “autorelazione” da parte del medesimo Direttore.
In merito ai presupposti in base ai quali viene riconosciuta la parte di compenso legata ai risultati, va rilevata – quindi- l’assenza di misure di controllo e validazione equiparabili a quelle previste nell’ambito del pubblico impiego.
A tale riguardo, la Corte evidenzia la necessità che venga posto rimedio alle anomalie come sopra riscontrate nella disciplina del rapporto economico con la figura del Direttore.
Fermo quanto sopra, alla luce dei riscontri effettuati dal Mef nell’ambito della verifica amministrativo-contabile effettuata dal 28 gennaio al 27 febbraio 2020, è emersa la mancata
15 Cfr. decreto interministeriale n. 13037 del 29 dicembre 2016.
corrispondenza tra il compenso previsto per il Direttore nel decreto Mipaaf-Mef del 28 dicembre 2016 e le somme effettivamente impegnate, come risultanti dai bilanci dell’Agenzia, nel periodo 2016-2019.
Dalla tabella elaborata dal Mef e di seguito riporta risulta, infatti, che le somme previste, impegnate ed erogate dall’AGEA nel periodo 2016-2019 sono superiori, per ciascuna delle annualità considerate, non solo all’importo forfetario di euro 219 mila, ma anche al tetto massimo stabilito dalla normativa vigente (euro 240.000,00).
Tabella 9 – Importi impegnati e pagati al Direttore AGEA dal 2016 al 2019
Anno | Previsione definitiva | Impegnato | Pagato C. competenza | Pagato C. residui | Totale pagato nell’anno |
2016 | 244.938,61 | 244.938,61 | 228.374,02 | 24.712,51 | 253.086,53 |
2017 | 310.000,00 | 310.000,00 | 232.450,63 | 7.314,95 | 239.765,58 |
2018 | 280.000,00 | 280.000,00 | 245.894,43 | 74.232,28 | 320.126,71 |
2019 | 280.000,00 | 280.000,00 | 231.975,87 | 32.476,62 | 264.452,49 |
Fonte: esiti verifica contabile-amministrativa (gennaio-febbraio 2020) Mef
A tale riguardo, con nota del 7 settembre 2020, in risposta ai chiarimenti richiesti sul punto anche dall’Organo di revisione con il verbale n. 255/2020 , l’Agenzia ha dichiarato che “nella previsione del capitolo di spesa S0101, oltre all’importo del compenso stabilito con Decreto interministeriale n.13037 del 28 dicembre 2016, si tiene conto anche degli oneri a carico dell’Amministrazione, ovvero l’Irap e la contribuzione Inps – Gestione separata o, in taluni casi, il versamento dell’Iva e che il Mipaaf, con nota prot. n. 55000 del 26/08/2020 “nel confermare che l’importo del compenso annuo lordo spettante al Direttore e stabilito con il Decreto del 28 dicembre 2016, pari a € 219.397,09 tenga conto dei limiti previsti dal d.l. 66/2014, precisa che “gli oneri contributivi e fiscali a carico dell’amministrazione non rientrano tra gli importi da considerare nel predetto limite, per cui per maggior chiarezza contabile si invita codesta Agenzia a voler predisporre un nuovo capitolo di spesa dove far gravare gli oneri a carico dell’Amministrazione relativamente ai compensi degli organi”16.
Con successiva nota del 12 novembre 2020 (Prot. 75128), AGEA ha riscontrato anche i rilievi come sopra formulati dal Mef, ribadendo che “il compenso corrisposto al Direttore rispetta il limite stabilito con Decreto interministeriale n.13037 del 29 dicembre 2016, e al contempo il valore degli
16 Cfr. nota del 7 settembre 2020 “Risposte ai chiarimenti richiesti con Xxxxxxx n. 255 del 12 Agosto 2020”.
impegni iscritti annualmente nei bilanci dell’Ente nell’unico capitolo S0101, che sarà modificato, comprende anche la quota degli oneri a carico dell’Amministrazione, ovvero l’Irap e la contribuzione Inps – Gestione separata o, in taluni casi, il versamento dell’Iva”.
Considerando la differenza genetica e funzionale tra “compenso” (tipico degli Organi amministrativi) e trattamento economico (tipico dei dipendenti pubblici), nel caso all’esame non risulta chiarito il perimetro dei due regimi, anche con riguardo alla disciplina degli oneri fiscali e previdenziali assunti a carico dell’Amministrazione (Irap o Iva, Inps o cassa di previdenza dell’Ordine professionale di appartenenza).
La questione, pertanto, sarà oggetto di approfondimento in sede di successivo referto, anche alla luce egli esiti del contradditorio – ad oggi ancora pendente – tra il Mef e l’AGEA.
Collegio dei revisori
Al Presidente e ai componenti del Collegio dei revisori dei conti dell’Agenzia sono attribuiti i compensi annui lordi di seguito riportati:
- Presidente euro 22.272;
- componenti effettivi euro 18.560 ciascuno;
L’incarico di componente supplente del Collegio dei revisori dei conti ha natura gratuita. Nell’esercizio 2018 gli oneri impegnati a titoli di rimborso spese dei membri del Collegio sindacale sono stati pari a euro 12.842,71, con un aumento di circa tre mila euro rispetto all’esercizio 2017.
Rimborso Spese Organi
Nell’esercizio 2018, AGEA ha sostenuto - a titolo di rimborso spese per gli Organi previsti da statuto – l’importo di euro 74.089,45, in aumento rispetto all’esercizio 2017 (pari a euro 70.000,00).
In particolare, per il Direttore AGEA, il rimborso delle spese impegnate nell’esercizio 2018 ammonta ad euro 61.246,74, in aumento rispetto all’esercizio 2017 (pari ad euro 60.943,85), è pari al 28 per cento del compenso annuo (pari a euro 219 mila).
Tabella 10 – Rimborsi spese Organi (2018 e 2017)
ANNO 2018 | ||||
Capitolo | Competenza | |||
Totale Impegnato 2018 | Pagato nel 2018 in c/competenza | Rimasto da pagare nel 2018 in c/competenza | ||
S0105 | Xxxxxxxx spese Direttore AGEA | 61.246,74 | 60.988,07 | 258,67 |
Rimborsi spese per il Collegio dei revisori | 12842,71 | 3166,97 | 9675,74 | |
Totale | 74.089,45 | 64.155,04 | 9.934,41 | |
ANNO 2017 | ||||
Capitolo | Competenza | |||
Totale Impegnato 2017 | Pagato nel 2017 in c/competenza | Rimasto da pagare nel 2017 in c/competenza | ||
S0105 | Xxxxxxxx spese Direttore AGEA | 60.943,85 | 51.433,55 | 9.510,30 |
Rimborsi spese per il Collegio dei revisori | 9.056,15 | 7.403,47 | 1.652,68 | |
Totale | 70.000,00 | 58.837,02 | 11.162,98 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati rendiconto finanziario AGEA
3. LA STRUTTURA AMMINISTRATIVA
Il vigente Statuto dell’Agenzia ha apportato rilevanti modifiche sulla struttura organizzativa. La struttura di primo livello viene articolata in tre direzioni di livello generale.
Alla luce delle modifiche introdotte dal d.lgs. n. 74 del 2018, con la delibera n. 22 del 14 novembre 2018 del Direttore AGEA, avente ad oggetto “Riorganizzazione degli Uffici di AGEA, ai sensi dell’art. 15, comma 4 del d.lgs. n. 74/2018 e dell’art. 17, comma 1 del d.lgs. n. 82/2005 e s.m.i.”, è stata ridefinita anche l’articolazione degli uffici dirigenziali non generali. L’attuale configurazione del modulo organizzativo di AGEA viene evidenziata nel seguente organigramma.
3.1 La dotazione organica e la consistenza del personale in servizio
La dotazione organica del personale è esposta nella successiva tabella. I dirigenti di prima e seconda fascia, in servizio al 31 dicembre 2018, sono n. 13 in aumento di n. 2 unità di personale dirigente di seconda fascia rispetto al 31 dicembre 2017.
Il personale non dirigente è diminuito di n. 19 unità, passando da 218 del 2017 a 199 unità presenti in servizio al 31 dicembre 2018.
Tabella 11 – Dotazione organica e personale in servizio al 31 dicembre 2018
Dotazione organica al 31/12/2017 | Presenti in servizio al 31/12/2017 | Posizioni ordinamentali | Dotazione organica al 31/12/2018 | Presenti in servizio al 31/12/2018 |
3 | 3 (*) | Dirigente I fascia | 3 | 3 (*) |
11 | 8 (**) | Dirigente II fascia | 11 | 10 (**) |
14 | 11 | SUBTOTALE | 14 | 13 |
- | 24 | C5 | - | 20 |
- | 71 | C4 | - | 68 |
- | 37 | C3 | - | 34 |
- | 17 | C2 | - | 17 |
- | 7 | C1 | - | 6 |
179 | 156 | SUBTOTALE | 179 | 145 |
- | 54 | B3 | - | 47 |
- | 5 | B2 | - | 4 |
- | 2 | B1 | - | 2 |
72 | 61 | SUBTOTALE | 72 | 53 |
- | 1 | A3 | - | 1 |
- | 0 | A2 | - | 0 |
- | 0 | A1 | - | 0 |
2 | 1 | SUBTOTALE | 2 | 1 |
267 | 229 | TOTALE | 267 | 212 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati AGEA
(*) di cui 1 dirigente di II fascia con incarico di I fascia ed 1 dirigente incaricato ex articolo 19, comma 0 xxx xxx x. xxx x. 000/0000 (xx aspettativa c/o altra Amministrazione)
(**) di cui 1 dirigente in comando da altra Amministrazione
3.2 La spesa per il personale
Nell’esercizio 2018 AGEA ha impegnato per il proprio personale 16,1 milioni di euro, di cui 2 milioni relativi alle spese del personale dirigente e 14,1 milioni per oneri di personale non dirigente. Il tutto come riportato nella seguente tabella.
Tabella 12 - Spesa per il personale nell’anno 2018
(migliaia di euro)
2017 | 2018 | Variazioni % 2018/2017 | |
Dirigenza | 2.148 | 1.994 | -7 |
altri dipendenti | 14.612 | 14.145 | -3 |
Totale | 16.760 | 16.139 | -4 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati AGEA
Nella successiva tabella si è proceduto a confrontare gli impegni di spesa del personale con il corrispondente dato dei costi nell’esercizio 2018 e rispetto ai corrispondenti dati dell’esercizio 2017.
Tabella 13 – Aggregato Spesa impegnata e costo sostenuto per il personale nell’anno 2018
Differenze tra aggregato spese impegnate del personale e costi del personale per gli anni 2017-2018 | Variazione 2018-2017 | ||
2017 | 2018 | ||
Spese impegnate per il personale in servizio (a) | 16.760 | 16.139 | -3,7% |
Costo per il personale in servizio (b) | 15.998 | 16.112 | 0,7% |
Delta (a) - (b) | 762 | 27 | -96,46 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati AGEA
In primo luogo si è osservata una discordanza, benché in miglioramento rispetto all’esercizio 2017, tra impegni ed i corrispondenti costi dell’esercizio (pari a 27 mila euro).
In secondo luogo, si è registrato un differente andamento degli impegni rispetto a quello dei costi. La spesa impegnata nell’esercizio 2018 risulta, infatti, inferiore del 3,7 per cento rispetto al dato del 2017, mentre il costo risulta in aumento dello 0.7 per cento.
In merito alle discordanze riscontrate, l’Ente ha riferito che le cause sarebbero da ascrivere alla diversità dei due sistemi di rilevazione contabile e, in particolare, alla circostanza che nella voce B.9 del conto economico sono classificati tutti i costi sostenuti nell’esercizio, afferenti al personale (retribuzione, straordinari, indennità, oneri previdenziali e assistenziali a carico dell’ente, accantonamenti riguardanti il personale, trattamento di fine rapporto e simili), ad eccezione di alcune componenti che sono rilevate in altre voci del contro economico (ad esempio rimborso spese per missioni – arretrati – Irap).
Andando ad esaminare nel dettaglio la voce di spesa, si è rilevato che la composizione degli oneri del personale è rappresentata - nel bilancio - in maniera aggregata, senza operare distinzioni tra personale dirigente e personale non dirigente.
Pertanto, su espressa richiesta istruttoria, l’Ente ha provveduto ad una rielaborazione ex post dei dati, fornendo – però – il solo dettaglio analitico dei costi (e non degli impegni), così come riportato nella seguente tabella.
Tabella 14 – Costo del personale dirigente esercizio 2018
Retribuzione ordinaria (*) | 515.548 |
Retribuzione straordinaria | |
TFR | 274.594 |
Ferie non godute | |
Retribuzione di risultato | 986.831 |
TOTALE (a) | 1.776.973 |
Oneri sociali (b)*** | 515.778 |
TOTALE (c) = (a)+(b) | 2.292.751 |
Altri costi del personale(d) | 23.550 |
TOTALE (e) = (c)+(d) | 2.316.301 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati AGEA
(*) Nel totale della retribuzione ordinaria sono comprese anche le competenze corrisposte ad altre Amministrazioni relativamente al personale comandato presso AGEA.
(***) Nel valore degli oneri sociali del personale dirigente sono compresi anche euro 24.500 di oneri sociali corrisposti ai componenti degli organi istituzionali e ai collaboratori, correttamente impegnati nel capitolo specifico S0403, ma erroneamente riclassificati tra gli oneri sociali del personale dipendente in sede di predisposizione del conto economico dell’Agenzia.
Figura 1 – Composizione percentuale del costo del personale dirigente
Composizione % del costo del personale dirigenziale 2018
1%
43%
12%
Retribuzione ordinaria TFR
Retribuzione di risultato Oneri Sociali
Altri costi
22%
22%
Si evidenzia che la retribuzione di risultato rappresenta il 43 per cento del totale “costo” 2018 personale dirigente (vedi figura 1) ed il 191 per cento del costo della retribuzione ordinaria.
I dati relativi al costo del personale non dirigente, nell’esercizio 2018, sono riportati nella
seguente tabella.
Tabella 15 – Costo del personale non dirigente
Competenze al personale non dirigenziale | Valore al 31.12.2018 |
Retribuzione ordinaria (*) | 6.000.855 |
Retribuzione straordinaria (**) | 662.362 |
TFR | 930.921 |
Banca ore disponibile | - |
Ferie non godute | - |
Retribuzione di risultato | 3.193.954 |
TOTALE (a) | 10.788.092 |
Oneri sociali (b) | 2.438.603 |
TOTALE (c) = (a)+(b) | 13.226.695 |
Altri costi del personale(d) | 568.959 |
TOTALE (e) = (c)+(d) | 13.795.654 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati AGEA
*Nel totale della retribuzione ordinaria sono comprese anche le competenze corrisposte ad altre Amministrazioni relativamente al personale comandato presso AGEA.
** Nell’importo della retribuzione straordinaria impegnata a favore del personale non dirigente, sono compresi anche euro 12.362, corrispondenti ad arretrati, relativi agli intervenuti aumenti derivanti dal CCNL 2016-2018, approvato nell’anno 2018.
Dal confronto dei dati relativi agli impegni riportati nella tabella n. 13 (Impegni spesa personale dirigente e non dirigente) e di quelli relativi ai corrispondenti costi, illustrati nelle tabelle n. 14 (costi del personale dirigente) e n. 15 (costi del personale non dirigente) emerge che, per il personale dirigente, il costo sostenuto è pari al +16 per cento rispetto alla spesa impegnata (euro 1.994.000), mentre per il personale non dirigente il costo sostenuto è pari a circa il – 2 per cento rispetto alla spesa impegnata (pari ad euro 14.145.000).
Figura 2 – Composizione percentuale del costo del personale non dirigente
Retribuzione ordinaria Retribuzione straordinaria TFR
Retribuzione di risultato Oneri Sociali
Altri costi
5%
7%
Composizione % del costo del personale non dirigenziale 2018
4%
23%
43%
18%
Dall’analisi della composizione del costo del personale non dirigente, si evidenzia che la retribuzione di risultato rappresenta il 23 per cento del totale costo 2018 ed il 53,2 per cento della retribuzione ordinaria.
A questo proposito, si rileva che il Mef, nell’ambito della verifica amministrativo-contabile effettuata dal 28 gennaio al 27 febbraio 2020, ha rilevato – tra le irregolarità di maggior rilievo
- la liquidazione indifferenziata al personale non dirigenziale della quota di produttività del fondo unico per il periodo 2016-2018.
Nell’ambito della relazione sulla performance relativa all’esercizio 2018, approvata con verbale
n. 12 del 15. 12.2019, l’Organismo indipendente di valutazione (OIV), nominato con delibera
n. 48 del 10 novembre 2017 (sul punto vedi infra par. 6), ha effettuato uno specifico rilievo in merito alla circostanza che le “(..) fasi di misurazione e di valutazione annuale degli Obiettivi di Performance (Organizzativa, individuale) precedono, non seguono, la definizione e l’approvazione della “Relazione complessiva sulla Performance””.
È stato, inoltre, evidenziato che “la misurazione effettuata nell’esercizio 2019, riferita alla performance 2018, non è stata confortata, durante il monitoraggio e a consuntivo, da un supporto informatico; è stata essenzialmente rendicontata da evidenze documentali o autodichiarazioni, a volte autoreferenziali, ed attestazioni prodotte o dichiarate dagli stessi valutati, con possibilità molto ridotte di divergenze valutative”.
Fermo quanto sopra, sempre nell’ambito della Relazione sugli esiti della verifica amministrativo-contabile effettuata, il Mef ha evidenziato ulteriori anomalie nella gestione della spesa di personale.
In particolare, è stato rilevato l’anomalo rimborso di buoni pasto anche in caso di permessi sindacali17, nonché il pagamento della diaria anche nel caso di missioni all’estero, aventi per oggetto riunioni reputate come sprovviste dei presupposti prescritti dalla normativa vigente (art. 6, comma 12, d.l. n. 78 del 2010), come interpretata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con la circolare n. 2 del 5 febbraio 2016.
A tale riguardo, essendo attualmente in corso il contraddittorio tra il Mef e l’Amministrazione con riferimento alle irregolarità evidenziate, la Sezione si riserva ogni valutazione in sede di successivo referto.
Contrattazione decentrata anno 2018
Con riferimento all’esercizio all’esame, la disciplina del trattamento accessorio del personale AGEA è dettata dal contratto collettivo nazionale per il comparto funzioni centrali relativo al triennio 2016-2018. Il CCNL per il personale appartenente alle Aree, sottoscritto il 12 febbraio 2018, ha già trovato applicazione, mentre quello per il personale dirigenziale è stato sottoscritto solo in data 9 marzo 2020.
Con riferimento alla contrattazione collettiva del personale non dirigente, il Collegio dei revisori, con il verbale n. 245 del 26 marzo 2019, ha attestato la compatibilità del costo complessivo dell’ipotesi di accordo integrativo sottoscritto dalla delegazione dell’Ente e dalle organizzazioni sindacali con i vincoli di bilancio nei limiti dell’importo complessivo di euro 3.888.641,70, nonché la compatibilità della contrattazione integrativa con i vincoli derivanti dall’applicazione delle norme di legge e del contratto nazionale, come risultanti dalla relazione illustrativa e da quella tecnico finanziaria predisposte dall’Amministrazione.
Con riferimento al personale dirigente di seconda fascia, l’Organo di revisione, con verbale del 31 maggio 2019, ha espresso parere positivo sulla compatibilità della contrattazione integrativa con i vincoli derivanti dall’applicazione delle norme di legge e del contratto nazionale, nonché sulla compatibilità del costo complessivo con i vincoli di bilancio, nei limiti dell’importo di € 552.328,53.
17 Secondo quanto rilevato dal Mef il vigente accordo sindacale sull’orario di lavoro (accordo sottoscritto con le XX.XX e la RSU in data 4 aprile 2007) e le conseguenti istruzioni operative fornite dall’Ufficio amministrativo prevedono la corresponsione in via automatica del buono pasto anche nel caso di utilizzo di permessi sindacali.
4. LE SOCIETÀ CONTROLLATE/PARTECIPATE
AGEA è attualmente socio unico di Agecontrol S.p.A. e socio di maggioranza al 51 per cento di SIN S.p.A.
Come già rilevato, tale assetto è stato modificato in maniera sostanziale dal d.lgs. n. 74 del 2018, come successivamente modificato e integrato dal d.lgs. n. 116 del 2019.
La riforma, infatti, prevede la soppressione di Agecontrol S.p.A, la successione a titolo universale di SIN S.p.A in tutti i rapporti attivi e passivi di Agecontrol S.p.A. e la trasformazione di Sin S.p.A da società mista pubblico-privata in società in house “Mipaaf - AGEA”.
Non risulta che nell’esercizio 2018 siano state costituite nuove società a partecipazione pubblica, né che siano state acquisite partecipazioni in società già costituite.
A seguito di specifica richiesta istruttoria, l’Ente, in data 4 settembre 2020, ha dichiarato di aver adempiuto all’obbligo di ricognizione straordinaria di cui “all’articolo 24, comma 1, del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175, comunicando l’esito al Mef, entro i termini previsti dalla legge e secondo le modalità di cui all’articolo 17 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, tramite l’applicativo partecipazioni dello stesso Ministero”.
Non risulta agli atti che l’Ente abbia provveduto a trasmettere tale atto di ricognizione straordinaria anche a questa Corte, e ciò in contrasto con le prescrizioni della vigente normativa.
A seguito dei riscontri effettuati, non risulta – inoltre – che l’Ente abbia effettuato – nei termini (entro il 31 dicembre 2018, anno di entrata in vigore dell’obbligo) - alcuna comunicazione in merito all’adempimento della ricognizione ordinaria di cui all’art. 20 del medesimo articolato normativo.
Inoltre, dalle verifiche effettuate sul “Portale Partecipate” del Ministero dell’Economia e delle finanze è emerso che al 31.12.2018 AGEA deteneva una partecipazione indiretta, per il tramite di SIN S.p.A, nella società COANAN s.c.a.r.l di cui SIN era socio al 60 per cento. Tale Società risulta essere stata posta in liquidazione con delibera dell’assemblea dei soci del 20 dicembre 2012. In data 14/02/2019 la società è stata cancellata dal Registro delle Imprese. Al 31.12.2018, però, non risultando ancora cancellata era compresa nel perimetro del “Gruppo AGEA”, ma non risulta essere stata data pubblicità al riguardo.
Attività di vigilanza e controllo sulle spese di funzionamento delle società controllate
Ai sensi del comma 5 del d.lgs. n. 175 del 2016, le amministrazioni pubbliche socie fissano, con propri provvedimenti, obiettivi specifici, annuali e pluriennali, sul complesso delle spese di funzionamento, ivi comprese quelle per il personale, delle società controllate, anche attraverso il contenimento degli oneri contrattuali e delle assunzioni di personale e tenuto conto di quanto stabilito all’articolo 25, ovvero delle eventuali disposizioni che stabiliscono, a loro carico, divieti o limitazioni alle assunzioni di personale, tenendo conto del settore in cui ciascun soggetto opera.
Ai sensi del successivo comma 6, le società a controllo pubblico garantiscono il concreto perseguimento degli obiettivi di cui al comma 5 tramite propri provvedimenti da recepire, ove possibile, nel caso del contenimento degli oneri contrattuali, in sede di contrattazione di secondo livello.
Il comma 7 prevede espressamente in capo alle società controllate ed alle amministrazioni pubbliche socie, l’obbligo di pubblicare sui rispettivi siti istituzionali i provvedimenti ed i contratti di cui ai commi 5 e 6.
In caso contrario si applicano le sanzioni di cui all’articolo 22, comma 4, 46 e 47, comma 2, del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33.
Nonostante specifiche e reiterate richieste istruttorie al riguardo, l’Ente non ha fornito alcun riscontro in merito all’adempimento, per la parte di propria competenza, agli obblighi di cui all’art. 19 del d.lgs. n. 175 del 2016.
4.1 SIN SpA
La società Sistema informativo nazionale per lo sviluppo dell’agricoltura (SIN) è stata istituita
– sotto forma di società a responsabilità limitata - il 29 novembre 2005, ai sensi dell’art. 14, comma 10 bis, d.lgs. del 29 marzo 2004, n. 99, come modificato dell’art. 4 del d.l. 182 del 2005, convertito con modificazioni dalla legge n. 231 del 2005, con il compito di gestire e sviluppare il Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN), quale sistema di servizi a supporto delle competenze istituzionali del comparto agricolo, agroalimentare, forestale e della pesca.
Ai sensi dell’art. 14, comma 10, del d.lgs. n. 99 del 2004, infatti, l’AGEA è subentrata “in tutti i rapporti attivi e passivi relativi al SIAN di cui al comma 9. A tale fine sono trasferite all’AGEA le relative risorse finanziarie, umane e strumentali”.
Alla data della sua costituzione, il capitale sociale di SIN s.r.l era interamente detenuto da AGEA. Per effetto delle modifiche intervenute, nell’attuale configurazione la SIN è una società mista per azioni18, con capitale sociale pari ad euro 2.352.941 integralmente sottoscritto e versato, di cui AGEA è titolare, per l’importo di euro 1.200.000, del 51 per cento, mentre il restante 49 per cento è detenuto da soci xxxxxxx00.
Per espressa previsione del bando di gara, la composizione mista pubblico-privata della Sin era stata programmata “a tempo”, per un periodo di 9 anni, al termine del quale la società sarebbe dovuta ritornare di titolarità interamente pubblica.
Per l’effetto alla data del 19 settembre 2016, AGEA avrebbe dovuto provvedere al riacquisto delle partecipazioni detenute dai soci privati al prezzo individuato da un advisor individuato dalla Sin, sulla base di criteri predeterminati nell’atto di cessione medesimo.
Ai sensi dell’art.1, comma 6-bis del decreto legge 5 maggio 2015, n.51, convertito con modificazioni nella Legge 2 luglio 2015, n. 91, il legislatore ha previsto che “(..)alla cessazione della partecipazione del socio privato alla società di cui all’articolo 14, comma 10-bis, del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, l’AGEA provvede alla gestione e allo sviluppo del SIAN direttamente, o tramite società interamente pubblica nel rispetto delle normative europee in materia di appalti, ovvero attraverso affidamento a terzi mediante l’espletamento di una procedura ad evidenza pubblica, anche avvalendosi a tal fine della società Consip SpA”20.
L’AGEA ha scelto di proseguire la gestione del SIAN mediante affidamento all’esterno del servizio, avvalendosi di Consip SpA.
Il bando per la scelta del soggetto fornitore è stato pubblicato da Consip solo in data 30 settembre 2016 e, quindi, in data successiva alla scadenza del termine per la cessazione della società pubblico-privata (19 settembre 2016).
18 Con delibera dell’assemblea straordinaria di Sin del 25 agosto 2011, è stata effettuata la trasformazione di Sin s.r.l. in società per azioni (S.p.a.), con conseguente modifica dello statuto sociale.
19 Nel marzo 2006 XXXX ha bandito la gara per individuare il socio privato di minoranza della SIN. La gara che è stata aggiudicata nell’anno successivo ad un Raggruppamento Temporaneo d’ Impresa. In data 20 settembre 2007, è stato stipulato l’atto di cessione delle partecipazioni rappresentative il 49 per cento del capitale sociale di Sin in favore delle società componenti la RTI aggiudicataria, con contestuale patto di riacquisto.
20 Tale previsione si inserisce nell’ambito di un complessivo progetto volto a garantire l’efficiente qualità dei servizi del SIAN e l’efficace gestione dei relativi servizi in relazione alla cessazione del regime europeo delle quote latte ed all’attuazione della nuova politica dell’U.E. (PAC).
In ragione di quanto sopra, in considerazione dell’approssimarsi della data di scadenza della partnership pubblico- privata nella compagine sociale di SIN, al fine di garantire la continuità del servizio svolto da SIN SpA, il legislatore con l’articolo 23, comma 7, del d.l. 24 giugno 2016,
n. 113, convertito con modificazioni nella legge 7 agosto 2016, n. 160, ha stabilito che AGEA provvedesse alla gestione e allo sviluppo del SIAN ancora attraverso SIN SpA (nella composizione pubblico-privata in essere), e ciò sino all’espletamento da parte di Consip SpA della procedura ad evidenza pubblica per la scelta del terzo fornitore.
Alla luce di tale disposto normativo, AGEA ha prorogato i rapporti contrattuali con SIN SpA (regolati dall’accordo quadro del 30 gennaio 2006 e di conseguenza i rapporti tra SIN e RTI). Considerando che la data per il riacquisto del 49 per cento del capitale sociale da parte di AGEA era stata fissata in data 19 settembre 2016, le parti hanno convenuto di posticipare la data del riacquisto delle partecipazioni, e ciò a condizione del versamento di un anticipo sul prezzo di riacquisto determinato dall’Advisor individuato a seguito di procedura di selezione effettuata dalla Sin SpA medesima.
Per l’effetto, AGEA – sulla scorta di un parere legale,- ha approvato– con la delibera n. 11 del 27 ottobre 2016 del Direttore AGEA - la concessione “di un acconto sul prezzo di cessione delle azioni per un importo di euro 8,84 ad azione sino alla concorrenza dell’importo massimo di euro 20.400.000,00”.
Tale importo è stato erogato, secondo le tempistiche approvate da AGEA, direttamente da SIN SpA ai soci privati per conto di AGEA a valere sulla quota parte di riserva da sovrapprezzo azioni alla stessa spettante a seguito della distribuzione deliberata dall’Assemblea di SIN SpA21.
In sede di accordo sul differimento del termine di scadenza dell’operazione di riacquisto delle partecipazioni, le parti private hanno costituito, in data 27 ottobre 2016, pegno sulle azioni di rispettiva titolarità, in favore di AGEA.
Ai fini che interessano questa sede, giova evidenziare che -con verbali n. 237 del 12 ottobre 2018 e n. 239 del 9 novembre 2018 - il Collegio dei revisori allora in carica aveva rilevato il
21 I soci della SIN SpA, infatti, in data 16 settembre 2016, in sede di assemblea ordinaria, avevano deliberato di distribuire parte della riserva di sovrapprezzo azioni, per un importo di 40 milioni di euro, da corrispondersi agli azionisti in misura proporzionale alle loro rispettive partecipazioni. Per AGEA l’importo è stato pari ad euro 20.400.000,00.
mancato coinvolgimento “preventivo” su tale vicenda sia dell’organo di controllo interno che del Ministero vigilante e del Ministero dell’economia e delle finanze. Veniva evidenziato, inoltre, che sull’ammontare del prezzo di riacquisto del 49 per cento, stimato dall’advisor finanziario in € 26.400.000, fossero già stati corrisposti euro 18.299.834, pari al 69,3 per cento del prezzo di riacquisto.
Sul punto, l’AGEA ha dichiarato di aver provveduto a fornire, in via postuma, la notizia al Ministero vigilante nell’ambito della Nota Integrativa al bilancio consuntivo 2016, approvato con nota MIPAF del 21.11.2017, e di aver rivolto nuova comunicazione ufficiale al Mipaaf con nota del 30.11.2018 ed al Mef- Rgs-Igf con nota del 06.12.2018.
Tale ultima comunicazione è stata riscontrata dal Ministero vigilante con nota del 5 dicembre 2018, nell’ambito della quale il Ministero ha confermato che “già con nota n. 45076 del 25/05/2017 codesta Agenzia aveva rappresentato la situazione di che trattasi anche se solo ai fini di richiedere un maggiore stanziamento di fondi tramite l’assestamento di Bilancio.”
Ad oggi, l’operazione di riacquisto delle azioni non risulta effettuata, nonostante l’acconto sul prezzo sia stato versato nell’esercizio 2016.
Per l’effetto, il valore delle azioni di SIN – al momento del riacquisto - potrebbe risultare inferiore non soltanto rispetto alla valutazione effettuata nel 2016, ai fini della determinazione del prezzo di acquisto, ma anche in relazione all’acconto sul prezzo già erogato, con tutte le evidenti conseguenze pregiudizievoli a questo connesse.
La Sezione, quindi, evidenzia la necessità che l’Amministrazione – qualora non abbia già provveduto al riguardo – adotti misure idonee a prevenire e/o evitare di gravare il bilancio con oneri non proporzionati rispetto al valore delle partecipazioni oggetto di riacquisto.
Sul punto, peraltro, anche il (nuovo) Collegio dei revisori, con verbale n. 244 del 13 marzo 2019, associandosi alle raccomandazioni già formulate dal precedente Organo di controllo ha invitato “ l’Ente ad un effettuare un monitoraggio costante della gestione SIN sino alla sua liquidazione, in modo da prevenire eventuale perdite e a verificare la congruità dell’anticipazione concessa rispetto al valore attualizzato delle azioni sulla base della situazione economico-patrimoniale di SIN, certificata dalla società di revisione”.
⮚ Rapporti contrattuali AGEA - SIN SpA
Come già rilevato, ad oggi la riforma dell’assetto organizzativo di SIN S.p.A codificata dal d.lgs. n. 74 del 2018 non risulta ancora attuata, e ciò per mancato completamento della “gara Consip” attivata per l’affidamento all’esterno dei servizi connessi alla gestione del SIAN.
A tale riguardo, l’ANAC -nell’ambito della segnalazione del 29 novembre 2018 sulle “criticità emerse nel contesto della vigilanza collaborativa” - ha evidenziato i consistenti ritardi nell’attivazione e nella gestione della gara in esame da ascrivere, a parere dell’ANAC, a problematiche non esogene ma organizzative interne alla Consip SpA.
Nell’ambito di tale relazione è stata, inoltre, evidenziata l’anomalia per cui – seppure Consip debba istituzionalmente avere al proprio interno le competenze professionali adeguate –si avvale e si è avvalsa di consulenti esterni, con oneri di rilevante importo a carico dell’Amministrazione.
Peraltro, il ritardo nella gestione della gara ha gravato il bilancio AGEA con gli oneri indiretti connessi all’esigenza di proroghe tecniche degli originari contratti perfezionati con SIN S.p.A. Infatti, oggi, SIN, nonostante siano trascorsi oltre quattro anni rispetto alla scadenza originariamente fissata, risulta operare ancora secondo l’originaria “composizione mista”, mediante proroga degli originari contratti di servizio perfezionati con AGEA.
Si tratta dell’Atto di “Struttura A08-01” e dell’Atto “Esecutivo A14-01”, per la cui copertura finanziaria sono annualmente stanziate, nell’ambito della complessiva dotazione di bilancio dell’AGEA, specifiche risorse.
L’Atto di Struttura A08-01 individua le risorse destinate al riconoscimento in favore di SIN del rimborso dei costi della struttura amministrativa della Società (oneri del personale, spese generali) e di tutti i costi connessi alle attività di monitoraggio, collaudo e controllo esercitato sul socio privato (RIT).
L’Atto Esecutivo A14-01 disciplina il quadro giuridico e finanziario attinente alla remunerazione dei servizi informatici e dello sviluppo del software, nonché dei correlati servizi di controllo ingegneristico-agronomici, prevedendo le risorse attribuite a SIN per la successiva redistribuzione ai soci privati in funzione dei servizi svolti.
Nel triennio 2017-2019, in relazione ai costi di struttura SIN, giusto atto esecutivo n. A08-01, sono stati impegnati complessivi euro 28.825.041 e pagati euro 26.251.219;
In merito ai servizi di gestione del SIAN, sono stati complessivamente impegnati euro 235.210.227 e pagati euro 194.424.358.
Tabella 16 – Importi atto esecutivo X00-00 xxxxxx triennio
Capitolo 281- Atto esecutivo X00-00 XXX Spa | |||
Anno | Previsione definitiva | Impegnato | Totale Pagato |
2017 | 10.331.191 | 10.331.192 | 8.000.000 |
2018 | 10.156.818 | 8.493.849 | 9.924.561 |
2019 | 10.000.000 | 10.000.000 | 8.326.658 |
Totale | 30.488.009 | 28.825.041 | 26.251.219 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati AGEA
Tabella 17 – Importi atto esecutivo X00-00 xxxxxx triennio
Capitolo 287- Atto esecutivo X00-00 XXX Spa | |||
Anno | Previsione definitiva | Impegnato | Totale Pagato |
2017 | 77.790.000 | 77.440.000 | 35.395.944 |
2018 | 63.624.759 | 63.577.428 | 78.833.832 |
2019 | 98.352.859 | 94.192.799 | 80.194.582 |
Totale | 239.767.618 | 235.210.227 | 194.424.358 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati AGEA
In relazione alla gestione dei suddetti rapporti, nell’ambito dell’ispezione effettuata nel periodo 28 gennaio – 27 febbraio 2020, il Mef ha rilevato alcune anomalie in merito al pagamento di fatture per costi di struttura e di contenzioso.
In particolare, dall’esame a campione delle fatture pagate a SIN al fine del rimborso dei costi di struttura, il Mef ha rilevato la mancanza di certificazione da parte dell’Ente circa le attività realizzate da SIN in relazione ai costi di struttura esposti o di alcuna dichiarazione di congruità degli stessi con riferimento a quanto esposto nella “Relazione sui criteri per la formulazione del budget dei costi di struttura della società SIN”.
E’ stato rilevato, altresì, “che nella relazione sopra citata - presentata da SIN ed allegata alla richiesta di budget per costi di struttura - vengono esibiti tra i “costi di personale”, sotto la voce “altri costi”, costi che si ritiene dover destinare a “transazioni di controversie di lavoro” (voce 5007), mentre sotto la voce “ servizi professionali legali” vengono indicati anche i costi che si ritiene di dover sopportare
per consulenze ed incarichi ad avvocati esterni per pareri, controversie ed assistenza giudiziale” (voce 001)”.
Con riguardo al contenzioso di SIN S.p.A., il Mef ha evidenziato che “numerosi sono i contenziosi sostenuti da SIN sia nei riguardi di alcuni componenti degli Organi (Direttore ed alcuni consiglieri, nonché componenti del Collegio dei revisori) che nei riguardi di terzi per proprie negligenze ed inefficienze. In alcuni casi la controversia si è chiusa con un patto transattivo, i cui effetti hanno avuto riverbero anche sui costi strutturali richiesti a rimborso da SIN negli anni successivi.”
Fermo quanto sopra, per quanto riguarda l’atto esecutivo A14-01, all’esito dei riscontri effettuati dal Mef, è emersa la mancata proroga della garanzia fideiussoria prevista, a carico dei soci privati, ai sensi del comma 6, lett. b) dell’art. 21 del contatto stipulato in data 30 gennaio 2006 tra AGEA e SIN ed oggi tutt’ora operativo in virtù delle proroghe, volta per volta, effettuate22.
Tale circostanza evidenzia una criticità di fondo. Infatti, la mancata proroga della polizza predetta (scaduta il 16 settembre 2016) non ha determinato il venir meno in capo all’Amministrazione della responsabilità in ordine all’accertamento dell’eventuale imputabilità della rettifica finanziaria per inadempimento. Con l’effetto che, nel caso di inadempimento addebitabile ai soci privati, gli oneri conseguenti alle rettifiche finanziarie graverebbero sul bilancio AGEA, senza possibilità di escutere la garanzia fideiussoria originariamente stipulata dai soci privati.
A tale riguardo, con d.m. n. 2774 del 12 marzo 2019, il Ministero delle Politiche agricole, forestali e del turismo, ha istituito una Commissione Ministeriale, incaricata di valutare l’eventuale svincolo della Polizza fideiussoria di cui all’art. 21, comma 6), lettera b) del Contratto di servizio Quadro del 30 gennaio 2006 tra AGEA e SIN S.p.A., quale organo straordinario dell’Amministrazione vigilante, con il compito di svolgere una compiuta istruttoria in ordine all’eventuale imputazione al fornitore del servizio, socio privato di SIN, della rettifica finanziaria, anche per il periodo di proroga del servizio non coperto dalla polizza di cui all’art. 21, comma 6, lettera b), del Contratto di Servizio Quadro).
22 In particolare tale previsione contrattuale prevede l’attivazione di una garanzia fideiussoria bancaria o assicurativa “al momento della stipula dell’Atto Esecutivo relativo ai servizi connessi alla gestione degli aiuti comunitari” per un importo pari a 200 milioni di euro, disponendo che detta garanzia dovesse essere restituita “solo dopo la conclusione del Contratto di Servizio Quadro e a seguito di appuramento, da parte dell’Unione europea ... della correttezza delle spese erogate sulla base delle attività eseguite dalla Società, nel corso di tutto il rapporto di cui all’Atto Esecutivo-.
Alla luce di quanto sopra, considerando che– ad oggi – non risulta ultimata detta istruttoria, la Corte si riserva di effettuare ogni approfondimento all’esito di tale attività di verifica.
Alla luce di tutto quanto sopra, la Sezione evidenzia la necessità che AGEA adotti misure funzionali ad efficientare il controllo sulla spesa anche con riferimento all’esecuzione dei rapporti contrattuali in essere con la propria controllata Sin S.p.a. e, quindi, anche con i soci privati, e ciò al fine di evitare di gravare il bilancio AGEA con spese non dovute e/o con oneri derivanti da negligenze nell’attività espletata dai terzi aventi causa, in assenza di adeguati controlli e/o di misure volte a garantire il rischio.
Tale obiettivo costituisce uno dei parametri portanti del principio del buon andamento, cui deve conformarsi l’agere pubblico (ex art. 97 Cost.).
Si ricorda, in proposito, che il 98 per cento delle complessive entrate del bilancio AGEA è costituito da trasferimenti dello Stato.
4.2 AGECONTROL SpA
AGECONTROL è stata l’Organismo di controllo che, per conto di AGEA, svolgeva le verifiche di conformità alle norme di commercializzazione applicabili nel settore degli ortofrutticoli freschi, ai sensi del d.l. 28 febbraio 2005, n. 22, convertito con modificazioni nella Legge 29 aprile 2005, n. 71.
AGECONTROL è stata istituita il 5 novembre 1985, in forma di società per azioni e partecipazione azionaria riservata a soggetti pubblici. Il capitale sociale veniva sottoscritto dal Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste, dall’A.I.M.A. (Azienda di Stato per gli Interventi nel Mercato Agricolo), oggi AGEA e dall’INEA (Istituto Nazionale di Economia Agraria).
Il 29 marzo 2004, con il decreto legislativo n. 99, la proprietà è stata integralmente trasferita all’AGEA.
L’attività di AGECONTROL riguardava, in particolare:
• controlli di conformità sul mercato interno, nonché sui prodotti destinati all’esportazione ed all’importazione;
• gestione delle comunicazioni obbligatorie (notifiche di spedizione e richieste di controllo) e delle domande di autorizzazione all’uso del logo comunitario ed all’autocontrollo;
• aggiornamento della Banca Nazionale Dati Operatori Ortofrutticoli (BNDOO);
• gestione degli aspetti sanzionatori.
AGECONTROL effettuava, inoltre, i cosiddetti controlli “di secondo livello”, nei confronti dei soggetti ai quali AGEA aveva delegato specifici compiti/servizi
Nell’anno 2018 la Società ha avuto come Organo sociale un Amministratore unico il cui compenso è stato determinato in euro 40.000 per anno e un Collegio sindacale cui è stato riconosciuto un compenso di euro 15.000 per il Presidente e di euro 12.000 per ciascuno degli altri due componenti.
Come già rilevato, il d.lgs. n. 116 del 2019, integrativo e correttivo del d.lgs. n. 74 del 2018, ha previsto, all’art. 16, la soppressione di Agecontrol e la successione a titolo universale di SIN
S.p.A. in tutti i relativi rapporti in capo ad Agecontrol stessa.
La soppressione di Agecontrol è, peraltro, da intendersi subordinata alla previa trasformazione di Sin SpA, da società mista, quale è attualmente, in società a totale partecipazione pubblica Mipaaf e AGEA.
Nell’esercizio dell’attività negoziale e, in particolare, per l’affidamento di appalti per l’approvvigionamento di beni e servizi e l’esecuzione dei lavori, AGEA deve conformare la propria azione al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 “Codice dei contratti pubblici”, nonché, per la gestione della fase contrattuale, alle prescrizioni del Codice civile e del regolamento di amministrazione e contabilità. Il tutto alla luce del principi – immanenti al sistema – di trasparenza, libera concorrenza e di buon andamento dell’agere pubblico.
L’attività di fornitura di beni e servizi deve rispettare, altresì, le Linee guida approvate dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), nonché i decreti attuativi emanati dai Ministeri competenti per materia.
Ai sensi dell’art. 12, comma 2, del vigente Statuto, alla “Area amministrazione” è intestata, tra l’altro, la gestione dei contratti e delle convenzioni con Enti e soggetti esterni anche partecipati (cfr. lett. i).
Sulla base dei riscontri xxxxxxx00, è emerso che l’Agenzia non ha istituito l’Albo dei fornitori. L’Amministrazione ha dichiarato, inoltre, di procedere abitualmente alla rotazione degli incarichi, salvo alcune eccezioni “specificamente motivate”.
Nessuna informazione, però, è stata resa in merito ai contratti affidati in deroga al principio di rotazione, né sono state fornite specifiche motivazioni a supporto della deroga.
L’Ente ha, altresì, precisato di rispettare gli obblighi di comunicazione verso ANAC e di tracciabilità dei flussi finanziari mediante i codici CIG e che sta “provvedendo a recuperare l’arretrato maturato nelle comunicazioni all’Osservatorio dei contratti pubblici”.
Non vengono chiarite le cause di tale “ritardo”, né la tipologia ed il valore dei contratti “non comunicati”.
Nessuna informazione è stata resa – inoltre - nonostante specifica richiesta al riguardo, in merito alla verifica di congruità del prezzo con riferimento a tutti gli appalti non affidati mediante canale Consip.
23 cfr. note di risposta del 18 maggio 2020 e del 4 settembre 2020, in riscontro – rispettivamente- delle note istruttorie n del 30 aprile e del 12 agosto 2020.
Si riportano – nella seguente tabella – i dati forniti dall’Ente in merito all’attività negoziale dell’esercizio 2018, con la precisazione che tali dati si riferiscono solo alle procedure aggiudicate/affidate nel 2018, anche se bandite/attivate in precedenza.
Non risultano, infatti, forniti i dati relativi alle procedure bandite/attivate nell’esercizio 2018, ma non concluse nell’esercizio.
La tabella trasmessa dall’Ente non contiene i dati relativi agli affidamenti a SIN SpA; agli affidamenti per derrate alimentari agli indigenti finanziate dal FEAD; alle procedure negoziate svolte da Consip per conto dell’Agenzia.
Tabella 18 - Attività negoziale 201824
Modalità di affidamento utilizzata | Numero contratti | Importo aggiudicazione, esclusi oneri di legge | Di cui | ||
Utilizzo Consip | Utilizzo MePA | Extra Consip e MePA | |||
Procedure aperte | 1 | 547.020 | - | 547.020 | |
Procedure ristrette | 0 | - | - | - | - |
Procedura competitiva con negoziazione | 0 | - | - | - | - |
Procedure negoziate senza previa pubblicazione del bando | 4 | 1.327.545 | - | - | 1.327.545 |
Affidamento diretto | 51 | 431.467 | - | 88.927 | 342.540 |
Affidamento con confronto di più offerte economiche | 5 | 401.011 | - | 70.507 | 330.504 |
Affidamento diretto in adesione ad accordo quadro/convenzione | 5 | 2.474.887 | 2.474.887 | - | - |
Totale complessivo | 66 | 5.181.930 | 2.474.887 | 159.434 | 2.547.609 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati AGEA
Su un totale di affidamenti pari ad euro 5.181.930, oltre la metà sono affidati fuori dai canali Consip o MePA (per un importo pari ad euro 2.547.609).
Dei n. 51 contratti affidati in via diretta, per un importo complessivo di euro 431.467, oltre il
79.4 per cento è affidato fuori dal MePA (per un importo pari ad euro 342.540).
24 In relazione ai contratti affidati “con confronto di più offerte economiche”, l’Ente ha dichiarato che nella tabella sono indicati gli affidamenti diretti con confronto competitivo (ai sensi dell’art. 36, comma 2, lettera b del d.lgs. n. 50/2016) e le procedure negoziate per le quali sono stati invitati più operatori (ai sensi dell’art. 63 del Codice). Tali affidamenti sono quindi esclusi dalle voci “Affidamento diretto” e “Procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando”, per i quali l’aggiudicazione è avvenuta senza la valutazione di offerte da più operatori economici.
Secondo quanto riferito dall’Ente, nell’ambito degli acquisti effettuati extra Consip e/o MePA, sono compresi:
- i servizi acquistati direttamente dalle Pubbliche Amministrazioni, come i controlli sugli ammassi pubblici e privati dell’alcool comunitario e nazionale (campagna vitivinicola 2018- 2019) affidata all’Agenzia delle Dogane, per un valore di euro 1.100.000;
- i servizi di facchinaggio e pulizia, per un importo complessivo nel triennio 2018-2021 di euro 547.020, il cui fornitore è stato selezionato con procedura aperta comunitaria25.
- il servizio di revisione contabile e di revisione legale dei conti, del bilancio consuntivo AGEA e del bilancio d’esercizio di ciascuna delle sue controllate (Agecontrol e Sin) per gli esercizi finanziari 2018-2020, per un importo pari a euro 123.000, il cui fornitore è stato selezionato mediante procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando di gara, a seguito del confronto tra le offerte economiche presentate da più contraenti.
- il canone di locazione della sede di Bruxelles, stipulato con un fornitore estero, mediante cottimo fiduciario, che ha consentito il risparmio di oltre il 25 per cento rispetto a quanto precedentemente corrisposto per locazione, servizi di pulizia, utenze, ecc..
- altri servizi, di importo unitario inferiore a euro 40.000, per un valore complessivo di euro 342.539,97, per i quali la scelta del fornitore è avvenuta a seguito di affidamento diretto, coerentemente con quanto disposto dall’art. 36, comma 2, lettera a), anche in considerazione del fatto che taluni di questi servizi non sono presenti sul MePA.
Nessuna informazione è stata fornita in merito ai criteri per l’individuazione dei fornitori nelle ipotesi di affidamento diretto, tenuto anche conto dell’assenza dell’albo dei fornitori, né se tali provvedimenti motivino la scelta effettuata, in attuazione delle prescrizioni di cui all’art. 3 della legge del 7 agosto 1990, n. 241.
L’Ente ha riferito, inoltre, di non aver provveduto a pubblicare in maniera completa, sul sito istituzionale, nella sezione “Amministrazione trasparente”, i dati e le informazioni richieste ai sensi del d.lgs. 14 marzo 2013 n. 33 in merito ai contratti di appalto affidati, e ciò in quanto
25 L’Agenzia ha dichiarato sul punto di non avere il fornitore del servizio in quanto lo stesso veniva fornito dall’affittuario dello stabile (SIN SpA) che aderiva alla convenzione Consip di facility management. Dopo la modifica della titolarità della proprietà e del contratto di affitto stipulato con Inail, si è reso necessario provvedere direttamente all’acquisto del servizio, ottenendo peraltro dall’esito della gara una riduzione di circa il 25 per cento rispetto ai prezzi praticati dai fornitori presenti sui canali centralizzati.
“l’obsolescenza dell’infrastruttura tecnologica su cui vengono caricati i contenuti non consente una gestione efficiente dei numerosi dati da pubblicare”.
A tale riguardo, la Sezione osserva che l’art. 37 del d.lgs. n. 33 del 2013, che codifica gli obblighi di pubblicazione all’esame, è entrato in vigore il 20 aprile 2013. Ad oggi, nonostante il notevole lasso di tempo trascorso, l’Ente non ha ancora provveduto al completo adempimento dei suddetti obblighi, malgrado sia in essere da oltre 13 anni un contratto con Sin SpA che ha per oggetto, tra l’altro, anche servizi informatici e di infrastruttura a misura e a forfait.
Peraltro, le dichiarate carenze dell’infrastruttura informatica rappresentano un grave vulnus
per il corretto adempimento delle funzioni intestate ad AGEA.
6. MISURE IN TEMA DI ANTICORRUZIONE E TRASPARENZA
L’Organo indipendente di valutazione (O.I.V), composto dal Presidente e da due membri, è stato nominato con delibera del Direttore n. 48 del 10 novembre 2017 per un triennio e fino alla validazione della relazione sulla performance riferita all’anno 2019. È attualmente in corso la procedura selettiva per la nomina dei nuovi componenti dell’O.I.V..
È riconosciuto un compenso annuale complessivo lordo di euro 20.000,00 per il Presidente e di euro 15.000,00 per ciascun componente.
In favore dei componenti non residenti, è riconosciuto il rimborso delle spese di viaggio e soggiorno in misura corrispondente a quella riconosciuta ai dirigenti di AGEA.
Nel rendiconto 2018 non risultano oneri per rimborso spese del suddetto Organismo.
6.1 Misure in tema di anticorruzione
L’Organo indipendente di valutazione (OIV), nell’ambito del verbale n. 8 del 12 giugno 2019, avente per oggetto la “Relazione sul funzionamento complessivo del sistema di valutazione dei controlli interni, della trasparenza e dell’integrità”, relativa all’esercizio 2018, ha effettuato la disamina dell’ adozione ed aggiornamento del Piano triennale di Prevenzione della corruzione e della trasparenza dell’Ente, rilevando che è stato avviato un processo di riorganizzazione dell’ Ente, divenuto efficace nel 2019, che ha reso necessari una mappatura ex novo delle aree a rischio corruttivo e che, in data 30 aprile 2019, è stato aggiornato e pubblicato il Piano triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (triennio 2019/2021).
Il Responsabile della Corruzione e trasparenza ha pubblicato, nei termini, la “Relazione annuale riferita all’esercizio 2018”, attestando l’avvenuto monitoraggio della sostenibilità delle misure obbligatorie/generali e specifiche individuate nel suddetto piano.
Secondo quanto rilevato dall’OIV, non risulta, invece, ancora realizzata l’integrazione tra sistemi di monitoraggio delle misure anticorruzione e sistemi di controllo interno, mentre risulta definito il processo per la gestione del whistleblowing (WB) tenuto conto delle esigenze peculiari per AGEA.
6.2 Obblighi in tema di trasparenza
Con riferimento all’esercizio 2018, l’OIV, nel documento “Griglia della trasparenza 2018 – Scheda di sintesi sulla rilevazione26 ha riportato gli esiti delle verifiche effettuate sulla pubblicazione dei dati delle seguenti sezioni:
1. Incarichi di collaborazione e consulenza
2. Incarichi conferiti ed autorizzati ai dipendenti
3. Dati relativi ai bandi di concorso
4. Atti di concessione di sovvenzioni
5. Beni immobili e gestione del patrimonio
6. Controlli e rilievi sull’amministrazione
7. Pianificazione e governo del territorio
8. Dati relativi alle Strutture private accreditate
9. Liste di attesa per i servizi erogati
10. Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza
11. Registro degli accessi
evidenziando il mancato aggiornamento, alla data del 30 marzo 2018, delle informazioni e dei dati relativi alle seguenti sezioni: Consulenti e collaboratori, Personale - sottosezione “Incarichi conferiti ed autorizzati ai dipendenti”, Beni immobili e gestione del patrimonio.
26 Pubblicato sul sito istituzionale dell’Ente, nella Sezione amministrazione trasparente.
7. IL CONTENZIOSO
La situazione del contenzioso, nell’anno 2018, registra un numero di giudizi pendenti (quindi instaurati anche in anni precedenti, a partire dal 2001, anno in cui si è avviata la rilevazione informatica dei contenziosi) pari a n. 9314, per un valore complessivo di euro 1.087.513.827.
Dal 1° gennaio 2018 al 30 aprile 2020 risultano definiti n. 313 contenziosi, di cui n. 157 in senso favorevole ad AGEA e n. 156 in senso sfavorevole.
Il valore complessivo di tali giudizi è pari ad euro 50.797.924,68, di cui - per un valore di euro
15.156.293 - AGEA è risultata soccombente.
Il dato è parziale perché l’Ente, nonostante specifiche richieste e solleciti istruttori, si è limitato a fornire i dati relativi alle controversie che riguardano l’Ufficio Monocratico, aventi per oggetto l’espletamento delle funzioni di Organismo pagatore nella gestione degli aiuti agricoli comunitari e nazionali.
Malgrado richiesto, nessun dato né informazione sono stati trasmessi con riguardo al contenzioso di competenza diretta dell’Area Amministrazione (controversie in materia di contrattualistica, personale, adempimenti fiscali ecc.), e ciò fatta eccezione per l’indicazione di alcune cause, prive di qualsiasi indicazione in merito al valore ed alla connessa percentuale di soccombenza.
Nei limiti sopra indicati, quindi, il quadro riassuntivo dei n. 313 contenziosi “ex Organismo pagatore”, definiti dal 2018 è riportato nella tabella seguente.
Tabella 19 - Contenzioso dal 2018 al 30 aprile 2020
Contenziosi definiti dal 1° gennaio 2018 al 30 aprile 2020 | |||||
AG | Grado | Fav (n.) | Valore | Sfav (n.) | Valore |
Amministrativo | I | 00 | 00.000.000,00 | 00 | 0.000.000,35 |
Amministrativo | II | 1 | 86.041,57 | (-) | (-) |
Ordinario | I | 89 | 7.369.675,65 | 115 | 10.348.298,88 |
Ordinario | II | 8 | 1.135.904,30 | 1 | 586.153,27 |
Totali | 157 | 35.641.631,18 | 156 | 15.156.293,50 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati AGEA
Nella rilevazione del carico dei contenziosi, AGEA ha considerato favorevoli tutte le decisioni che non hanno comportato una condanna e, quindi, anche quelle che hanno statuito soltanto in rito.
Secondo quanto riferito dall’Ente, in relazione a tali contenziosi, gravano sul bilancio AGEA solo gli oneri relativi alle spese legali ed agli interessi, mentre per la restante parte sul bilancio U.E.
Non sono state fornite informazioni in merito agli eventuali effetti riflessi sul bilancio AGEA e/o sul bilancio dello Stato del pregiudizio connesso agli oneri gravanti sul bilancio U.E., come conseguenza della soccombenza del giudizio.
Quindi, anche con riferimento al solo contenzioso “ex Organismi pagatori”, non è stato possibile analizzare e verificare la dinamica del contenzioso nel suo complesso, limitando la verifica agli oneri per spese legali e interessi.
Limitatamente al 2018, i contenziosi definiti sono stati n. 157, per un valore totale di euro 13.324.169,80, di cui n. 86, per un valore di euro 7.257.223, 42, con condanna di AGEA.
La seguente tabella riporta i dati forniti dall’Ente, seguendo il principio sopra evidenziato.
Contenziosi definiti nel 2018 | |||||
AG | Grado | Fav. (n.) | Valore | Sfav (n.) | Valore |
Amministrativo | I | 28 | 3.889.348,51 | 19 | 620.861,79 |
Amministrativo | II | 1 | 86.041,57 | (-) | (-) |
Ordinario | I | 42 | 2.081.556,30 | 66 | 6.050.208,36 |
Xxxxxxxxx | XX | (-) | (-) | 1 | 586.153,27 |
Totali | 71 | 6.066.946,38 | 86 | 7.257.223,42 |
Per quanto riguarda gli oneri -a carico del bilancio AGEA- per interessi e spese legali, la spesa complessiva nell’anno 2018 è stata pari ad euro 1.545.114,12.
Tabella 21 – Costi spese legali ed interessi per contenzioso
Costo definito contenzioso esercizio 2018 | ||
Contenziosi definiti 2018 | numero | valore spese legali e interessi |
157 | 1.545.114 |
Effettuando un calcolo della previsione degli oneri per interessi e spese legali per i contenziosi da definire, utilizzando come parametro il costo medio sostenuto nell’esercizio 2018 moltiplicato per il numero di contenziosi ancora da definire (sull’assunto di una soccombenza, parametrata sullo storico, al 50%), la stima dei costi che l’Ente rischia di sostenere ammonta al considerevole importo di euro 44.291.631.
Costo previsto contenzioso da definire | ||
Contenziosi da definire | numero | valore spese legali e interessi calcolati su stima soccombenza al 50% |
9.001 | 44.291.631 |
Tali “rischi di soccombenza” non sono stati valorizzati nella situazione amministrativa dell’Ente, che non riporta alcun fondo di accantonamento nel risultato di amministrazione. Il punto è affrontato funditus nel successivo paragrafo.
8. I RISULTATI CONTABILI DELLA GESTIONE DI AGEA
8.1 Bilancio e conto consuntivo
Il sistema di gestione del bilancio di AGEA è disciplinato dal regolamento di amministrazione e di contabilità dell’Ente (di seguito anche soltanto “Regolamento”) e deve uniformarsi ai principi ed alle prescrizioni codificati dalla legge di contabilità del 31 dicembre 2009 n. 196 e successive modifiche ed integrazioni, nonché alle previsioni contenute nel d.lgs. 31 maggio 2011 n. 91.
L’AGEA deve, altresì, conformare la propria gestione ai principi ed alle regole contabili adottati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze – Ragioneria Generale dello Stato – in merito al sistema di contabilità economica (cfr. art. 7 “Sistema di contabilità economica”, Regolamento).
Come già rilevato, il Regolamento attualmente in vigore risale al 2008 e non è stato modificato e/o integrato in alcuna parte; per l’effetto – ad oggi – tale fonte di disciplina non recepisce le modifiche intervenute medio tempore nella normativa contabile.
Tale circostanza, oltre ad essere stata già evidenziata dalla Sezione nell’ambito dei precedenti referti, è stata oggetto di espresso rilievo da parte del Mef nell’ambito dell’attività di ispezione condotta nei mesi di gennaio-febbraio 2020.
Per quanto riguarda la gestione, contabilizzazione e rendicontazione delle entrate e delle spese relative ai fondi comunitari, come già evidenziato, il Regolamento si limita ad operare un semplice rinvio alla normativa della Unione europea (cfr. art. 86).
A tale riguardo, con specifico riferimento alla gestione delle contabilità speciali nell’esercizio 2018, l’AGEA, attraverso l’Organismo pagatore, ha fornito i consuetudinari prospetti sulla programmazione e dotazione finanziaria del FEAGA e FEASR, senza fornire alcuna informazione in merito alle modalità di gestione e rendicontazione dei flussi relativi a tali fondi.
Il bilancio di previsione deve essere deliberato dal Consiglio di amministrazione (ora dal Direttore) entro il 31 ottobre dell’anno precedente e successivamente inviato ai Ministeri paaf e dell’economia e delle finanze per l’approvazione27.
27 Cfr. Regolamento di amministrazione e contabilità, art. 8.1 e 8.3.
Il Bilancio di Previsione dell’AGEA per l’esercizio 2018 è stato adottato dal Direttore con determinazione n. 54 del 29 dicembre 2017 e definitivamente approvato dal Ministero vigilante con nota n. 1760 del 08 febbraio 2018.
Non essendo intervenuta nel corso dell’anno 2018 l’approvazione del conto consuntivo 2017, non si è potuto procedere al formale assestamento al bilancio di previsione 2018, e ciò con evidente anomalia nel sistema di gestione del ciclo di bilancio.
Il consuntivo 2018 è stato approvato in ritardo, con delibera del Direttore AGEA n.33 del 21 novembre 2019 ed approvato dal Mef e dal Mipaaf in data 26 febbraio 2020, ed è stato trasmesso a questa Corte in data 11 febbraio 2020.
La criticità risulta di natura strutturale, avendo connotato anche gli esercizi precedenti28, e continuando a connotare anche gli esercizi 2019 e 2020.
Infatti, da un’analisi attualizzata della dinamica, è emerso che anche il bilancio di previsione 2019 è stato approvato in data 9 maggio 2019; così come il bilancio di previsione 2020, è stato approvato dal Direttore con delibera n. 16 del 24 settembre 2020, in notevole ritardo rispetto ai termini di legge.
Per l’esercizio 2019 è stato disposto l’esercizio provvisorio, con nota del 27 dicembre 2018 e per l’esercizio 2020 è stata autorizzata la gestione provvisoria ai sensi dell’art. 23, comma 2, del
d.p.r. del 27 febbraio 2003 n. 97, con nota del 13 dicembre 2019 del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Sempre in xxx xxxxxxxxxxx, xx osserva la mancata adozione di un sistema di contabilità economico-analitica e di un sistema di controllo di gestione, così come invece previsto dal d.p.r.
n. 97/2003, basato su rilevazioni analitiche per centri di costo e centri di responsabilità, sulla base di un piano dei conti all’uopo predisposto.
Con riferimento al sistema di contabilità economico-patrimoniale, invece, l’Agenzia a partire dall’anno 2012 ha introdotto il sistema contabile integrato, affiancando alla preesistente contabilità finanziaria la contabilità economico-patrimoniale.
Secondo quanto rilevato dall’Organo di revisione, tale sistema contabile non risulta aver ancora recepito le modifiche introdotte dal d.lgs. n. 139/2015 in merito agli schemi di bilancio economico patrimoniali ed alla Nota integrativa.
28 Relazione Corte dei conti sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria AGEA 2014-2015, determina del 9 marzo 2017 n. 14.
I principi contabili adottati da AGEA nella redazione del conto economico e dello stato patrimoniale sono quelli generali riportati nell’allegato 1 del d.lgs. n. 91 del 2011 di attuazione della legge n. 196 del 2009.
Qui di seguito si riportano le risultanze del rendiconto finanziario e del rendiconto gestionale relativi all’esercizio 2018, con le correlate osservazioni.
Si precisa che le risultanze del conto consuntivo 2018 sono state analizzate avendo riguardo anche ai dati riportati nel bilancio di previsione relativo all’esercizio 2019, e ciò in ragione di alcune anomalie rilevate nella costruzione del risultato di amministrazione parte disponibile dell’esercizio 2018.
8.1.1 Il rendiconto finanziario
I due documenti contabili del rendiconto finanziario decisionale e del rendiconto finanziario gestionale evidenziano le risultanze della gestione finanziaria dell’esercizio 2018.
Nella tabella che segue si riportano i dati delle entrate accertate e delle spese impegnate dall’Ente nell’anno in esame, posti a raffronto con quelli dei due esercizi precedenti.
Tabella 23 - Rendiconto finanziario
(euro)
ENTRATE | 2016 | 2017 | 2018 |
Entrate correnti | 171.432.011 | 200.194.739 | 193.877.002 |
Entrate in c/capitale | 14.245 | - | - |
Partite di giro | 128.507 | 2.408.025 | 10.075.757 |
Totale entrate | 171.574.763 | 202.602.764 | 203.953.759 |
SPESE | |||
Spese correnti | 170.789.876 | 203.327.434 | 167.077.595 |
Spese in c/capitale | 1.000.000 | 400.000 | 466.021 |
Partite di giro | 128.491 | 2.407.743 | 10.077.039 |
Totale spese | 171.918.367 | 206.135.177 | 177.620.656 |
Avanzo/Disavanzo di competenza | -343.604 | -3.532.413 | 26.333.103 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati AGEA
L’analisi dell’andamento delle entrate e delle spese nel periodo 2016-2018, evidenzia un consistente aumento delle entrate e delle spese relative alle partite di giro, una flessione delle entrate correnti rispetto all’esercizio 2017, una diminuzione delle spese correnti rispetto agli esercizi 2016 e 2017, l’assenza di entrate in conto capitale e l’aumento delle spese in conto capitale rispetto all’esercizio 2017 e la flessione rispetto all’esercizio 2016.
Nella tabella di seguito evidenziata sono riportati alcuni indicatori sintetici costruiti correlando i dati contabili in conto competenza, estratti dai rendiconti finanziari relativi agli esercizi 2018 e 2017, quali: l’indice di dipendenza finanziaria, che nel caso all’esame evidenzia che le entrate da trasferimenti costituiscono la quasi totalità delle entrate correnti; il rapporto di parte corrente, che evidenzia che le entrate correnti sono assorbite quasi totalmente dalle uscite di natura corrente; gli indici di composizione della spesa evidenziano, inoltre, la scarsa incidenza delle spese di funzionamento sul totale delle spese correnti, a vantaggio delle spese per prestazioni istituzionali, che incidono per il 75 per cento sulle spese correnti, peraltro in aumento rispetto all’esercizio 2017 (pari al 70%).
Tabella 24 - Indicatori sintetici
Indicatore | 2018 | 2017 | |
percentuale | percentuale | ||
Dipendenza finanziaria | Trasferimenti correnti/entrate correnti | 98 | 97 |
Rapporto di parte corrente | Spese correnti/entrate correnti | 86 | 102 |
Incidenza delle spese di funzionamento | Spese di funzionamento/spese correnti | 12 | 10 |
Incidenza delle spese per prestazioni istituzionali | Spese per prestazioni istituzionali/spese correnti | 75 | 70 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati AGEA-Mef-Rgs
8.1.2 Le entrate
Nel seguente prospetto sono riportate le entrate accertate nell’esercizio in raffronto con quelle del precedente esercizio, evidenziando le variazioni percentuali.
Tabella 25 - Analisi delle entrate 2018: accertamenti e variazioni percentuali
Gestione di competenza | 2017 | 2018 | Variazioni % |
2018/2017 | |||
Accertamenti | |||
Titolo I - Entrate correnti | |||
Trasferimenti da parte dello Stato e delle Regioni | 153.999.334 | 147.723.292 | -4,1 |
Vendita di beni e prestazioni di servizi | 373.391 | 394.819 | 5,7 |
Redditi e proventi patrimoniali | 2.133.482 | 83.068 | -96,0 |
Poste correttive e compensative di uscite correnti | 524.383 | 2.865.529 | 446,0 |
Entrate non classificabili in altre voci | 2.300.704 | 1.214.501 | -47,0 |
Totale a) | 159.331.295 | 152.281.209 | -4,4 |
Trasferimenti dallo Stato e dalle Regioni con destinazione vincolata | 40.863.444 | 41.595.793 | 1,8 |
Totale b) | 40.863.444 | 41.595.793 | 1,8 |
TOTALE TITOLO I (a+b) | 200.194.739 | 193.877.002 | -3,2 |
Titolo II - Entrate in conto capitale | |||
Trasferimenti da altri enti del settore pubblico | 0 | 0 | |
TOTALE TITOLO II | 0 | 0 | |
Titolo IV - Partite di giro | |||
Entrate aventi natura di partite di giro | 2.408.025 | 10.076.757 | 318,5 |
TOTALE GENERALE ENTRATE | 202.602.764 | 203.953.759 | 0,7 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati AGEA
Le entrate complessivamente accertate nell’esercizio 2018 sono pari ad euro 203.953.759, di cui euro 171.675.599 sono state riscosse nel corso dell’esercizio e la differenza, pari ad euro 32.278.160, rappresenta i residui attivi di competenza dell’esercizi. I residui attivi al 1° gennaio 2018 ammontavano ad euro 36.281.679 di cui, nel corso dell’esercizio, euro 1.107.724 sono stati riscossi ed euro 634.706 riaccertati. Pertanto, le entrate complessivamente riscosse sono pari ad euro 172.783.322 (euro 171.675.599 in conto competenza ed euro 1.107.724 in conto residui); rimangono da riscuotere complessivamente al termine dell’esercizio residui attivi per euro
66.811.409 (di cui euro 34.533.250 in conto residui ed euro 32.278.160 in conto competenza). Sulla composizione dei residui attivi e sul relativo indice di anzianità si tornerà nel prosieguo. Le entrate di parte corrente registrano un decremento di 6,3 milioni rispetto al 2017, essendo pari ad euro 193.877.002.
Risultano sensibilmente diminuite le entrate “da redditi e proventi patrimoniali” che passano da euro 2.133.482 dell’esercizio 2017 ad euro 83.068 dell’esercizio 2018, registrando una flessione rispetto alla media 2016-2018 del 96,0 per cento.
Le partite di giro sono state accertate per euro 10.076.757, evidenziando una crescita del 318.5 per cento rispetto al 2017. Le entrate contabilizzate tra le partite di giro sono indicate nella seguente tabella
Tabella 26 – Entrate partite di giro
Entrate aventi natura di partite di giro | Impegnato |
Recuperi di somme somministrate al cassiere | 25.822,00 |
Somme da restituire alla contabilità comunitaria per errati versamenti | 14.799,32 |
Entrate derivanti da servizi a favore di altri Enti pubblici svolti da società partecipate | 181.726,92 |
Trasferimenti per l’attuazione di attività di affiancamento a Paesi terzi (proposta n. d.) | 896.064,00 |
Ritenute erariali su compensi e onorari | 117.684,75 |
Versamenti per ritenute previdenziali su compensi e onorari | |
Entrate derivanti dal bilancio comunitario AGEA per il riversamento all’Erario dell’IVA SPLIT delle fatture comunitarie (l. n. 96 del 21/06/2017) (proposta n.i.) | 8.840.660,08 |
Totale Entrate Partite di giro | 10.076.757,07 |
8.1.3 Le spese
Le spese impegnate nell’esercizio 2018 registrano, nei confronti dell’esercizio precedente, un decremento del 13,8 per cento attestandosi ad euro 177.620.656.
Il seguente prospetto evidenzia le spese impegnate nell’anno in esame, suddivise per titoli nonché gli scostamenti percentuali dagli importi del precedente esercizio.
Tabella 27 - Analisi delle spese 2018: impegni e variazioni percentuali
Gestione di competenza (in euro) | 2017 | 2018 | Variazioni % |
Impegni | |||
Titolo I - Uscite correnti: | |||
Uscite per gli organi dell’Ente | 670.000 | 574.089 | -14,3 |
Oneri per il personale in attività di servizio | 16.760.920 | 16.138.866 | -3,7 |
Uscite per l’acquisto di beni di consumo e servizi | 3.795.424 | 4.023.220 | 6 |
Uscite per prestazioni istituzionali | 142.260.977 | 124.838.152 | -12,2 |
Oneri finanziari | 220.398 | 180.360 | -18,2 |
Oneri tributari | 5.431.482 | 50.525 | -99 |
Poste correttive e compensative di entrate correnti | 2.860.000 | ||
Uscite non classificabili in altre voci | 6.642.211 | 4.412.383 | -33,6 |
Oneri comuni - Accantonamento per TFR | |||
Totale a) | 175.781.411 | 153.077.595 | -12,9 |
Trasferimenti passivi (vincolati) | 27.546.023 | 14.000.000 | -49 |
Totale b) | 27.546.023 | 14.000.000 | -49 |
TOTALE TITOLO I (a+b) | 203.327.434 | 167.077.595 | -17,8 |
Titolo II - Uscite in conto capitale: | |||
Indennità di anzianità e similari al personale cessato dal servizio | 400.000 | 466.021 | 16,5 |
TOTALE TITOLO II | 400.000 | 466.021 | 16,5 |
Titolo IV - Partite di giro | |||
Uscite aventi natura di partite di giro | 2.407.743 | 10.077.039 | 318,5 |
TOTALE GENERALE USCITE | 206.135.177 | 177.620.656 | -13,8 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati AGEA
Le voci più significative delle spese correnti dell’esercizio 2018 riguardano gli impegni di seguito indicati.
Le spese di funzionamento per un importo pari ad euro 20.736.175 e comprendono:
- le uscite per gli organi dell’Ente (compensi, indennità, rimborsi, ecc.), pari ad euro 574.089 (-14.3% su 2017);
- gli oneri per il personale in attività di servizio pari ad euro 16.138.866, che incidono sul totale della spesa corrente per 9,7 per cento. (-3,7% su 2017);
- le uscite per l’acquisto di beni di consumo e servizi pari ad euro 4.023.220 evidenziano, invece, un incremento del 6 per cento rispetto all’esercizio precedente.
Le spese per prestazioni istituzionali, che registrano un decremento, passando da euro 142.260.977 del 2017 ad euro 124.838.152 (-12,2 %).
Tra detti impegni, le voci più rilevanti sono le seguenti:
✓ “Ulteriori attività di controllo e verifiche da parte di soggetti ed organismi esterni” per euro 936.144, riferiti in gran parte a controlli effettuati, sulla base di una convenzione,
dall’Agenzia delle dogane sull’ammasso pubblico e privato dell’alcol comunitario e nazionale.
✓ Spese di trasmissione dati per euro 272.100;
✓ Spese per il servizio di controllo interno comunitario per euro 56.120;
✓ “Spese per il telerilevamento aereo e sistema TELAER” (in dismissione) per euro 679.974;
✓ Spese per l’elaborazione di analisi, progetti e sviluppi connessi alle attività dell’AGEA per euro 1.469.903;
✓ “Atto esecutivo X00-00 Xxxxxxxxx XXX” per euro 8.493.849 riferiti ai costi di funzionamento di SIN SpA, partecipata da AGEA per il 51 per cento;
✓ “Agecontrol SpA – Gestione controlli” per euro 20.500.000, riferiti alle risorse destinate ad Agecontrol, società a totale partecipazione AGEA, per le spese di funzionamento;
✓ Spese A.D.E.R. Riscossione prelievo latte per euro 730.633;
✓ Spese per il supporto alla gara nuovi servizi SIAN per euro 122.000;
✓ Atto esecutivo in proroga A14-16 dal 20 settembre 2016 per euro 59.340.000;
✓ Spese per servizi di telerilevamento ed elaborazione cartografica per euro 4.237.427.
Le uscite non classificabili in altre voci ammontano ad euro 4.412.383 (-33,6 per cento rispetto al 2017); queste annoverano le spese per assistenza legale in fase di contenziosi (euro 2.711.065), nonché le riduzioni su spese da versare al bilancio dello Stato (euro 1.701.318);
A valere sui trasferimenti a destinazione vincolata sono stati impegnati complessivamente
14.000.000 milioni di euro riferiti, per 5.0 milioni di euro, al Fondo per il finanziamento dei programmi di distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti, per euro 9.000.000, al Fondo per la razionalizzazione e la riconversione della produzione bieticolo-saccarifera.
Tra le uscite in conto capitale si rilevano euro 466.021 per gli oneri relativi alle liquidazioni del TFR e dell’indennità di anzianità.
Le uscite per partite di giro impegnate sono pari ad euro 10.077.039 ed ineriscono alle voci riportate nella seguente tabella.
Tabella 28 – Uscite partite di Giro
Uscite aventi natura di partite di giro | Impegnato |
Somme somministrate al cassiere | 25.822,00 |
Restituzioni alla contabilità comunitaria di somme erroneamente versate alla contabilità nazionale | 14.799,32 |
Spese per la regolazione delle prestazioni effettuate dalle società partecipate sulla base di rapporti contrattuali con altri Enti pubblici | 181.726,92 |
Spese per attività di affiancamento a Paesi terzi (proposta n. d.) | 896.064,00 |
Versamenti per ritenute erariali su compensi e onorari | 117.967,13 |
Versamenti per ritenute previdenziali su compensi e onorari | |
Riversamento all’Erario dell’IVA SPLIT delle fatture comunitarie (l. n. 96 del 21/06/2017) (proposta n.i.) | 8.840.660,08 |
Totale Uscite Partite di giro | 10.077.039,45 |
Le uscite per oneri tributari hanno subito un sensibile decremento pari al 99 per cento, passando da euro 5.431.482 del 2017 ad euro 55.000,00 del 2018.
Nello Stato patrimoniale, però, alla voce debiti si registra il fenomeno inverso.
Il costo per debiti tributari del 2018 ammonta a 16.290.509, con un aumento del 970 per cento rispetto all’esercizio 2017.
Non risulta valorizzato alcun importo alla voce “Oneri comuni - Accantonamento per TFR”.
Per quanto riguarda le variazioni, si è rilevato, alla luce del verbale dell’Organo di revisione sul progetto di rendiconto 2018 (cfr. verbale n. 250/2019), che alcune variazioni in corso d’esercizio sono state formalizzate dal direttore dell’area amministrazione, senza preventiva trasmissione al Collegio per il previsto parere e senza la trasmissione alle amministrazioni vigilanti per la relativa approvazione, così come previsto dall’art. 19 del vigente regolamento di amministrazione e contabilità.
Dall’esame incrociato della composizione dell’aggregato dei residui attivi e passivi conservati nel rendiconto 2018 e delle voci contabilizzate, in entrata ed in uscita, nelle partite di giro è emerso che la voce “Entrate derivanti da servizi a favore di altri enti pubblici svolti da società partecipate”, così come la corrispondente uscita contabilizzata nel capitolo S0559, per l’importo di 181.726,92 ineriscono ad una convenzione triennale sottoscritta in data 19.01.2017 tra AGEA e la Infratel Italia S.p.A. (società in house del Ministero dello Sviluppo Economico e soggetto attuatore dei Piani Banda Larga e Ultra Larga del Governo), finalizzata
all’utilizzo dei dati georeferenziati del SIAN, nonché al riuso del relativo software, al fine di permettere al MiSE una rapida realizzazione dell’architettura di base del Sistema Informativo Nazionale Federato delle Infrastrutture (SINFI). Le attività di realizzazione del citato sistema sono state svolte da SIN S.p.A., a seguito di apposita convenzione tra AGEA e SIN.
Tale circostanza pone in rilievo un’anomalia contabile.
I servizi per conto di terzi e le partite di giro comprendono le transazioni poste in essere per conto di altri soggetti in assenza di qualsiasi discrezionalità ed autonomia decisionale da parte dell’ente, quali quelle effettuate come sostituto di imposta.
Ai fini dell’individuazione delle “operazioni per conto di terzi”, l’autonomia decisionale sussiste quando l’ente concorre alla definizione di almeno uno dei seguenti elementi della transazione: ammontare, tempi e destinatari della spesa.
Ai sensi dell’art. 18 del vigente regolamento di contabilità le partite di giro comprendono le entrate e le spese che l’Agenzia effettua in qualità di sostituto d’imposta, di sostituto di dichiarazione ovvero per conto terzi, le quali costituiscono, al tempo stesso, un debito ed un credito per l’Agenzia, nonché le somme somministrate al cassiere ed ai funzionari delegati e da questi rendicontate o rimborsate.
Nel caso all’esame, considerando che le transazioni in entrata ed in uscita hanno la rispettiva fonte in rapporti contrattuali in cui AGEA è parte (avente causa, nel rapporto con Infratel e xxxxx causa nel rapporto con Xxx S.p.A) e, per l’effetto, agisce con autonomia decisionale, si rileva l’irregolare contabilizzazione di tali voci nell’ambito delle partite di giro.
Alla luce di quanto sopra, questa Corte evidenzia la necessità di contabilizzare tra le partite di giro solo le voci ammesse dal vigente Ordinamento contabile, e ciò al fine di evitare di alterare le risultanze di bilancio.
8.2 La gestione di cassa
I dati della gestione di cassa relativi alle riscossioni ed ai pagamenti sono riportati nel prospetto che segue.
Tabella 29 - Gestione di cassa: esercizio 2018
GESTIONE DI CASSA | 2016 | 2017 | 2018 | Variazioni |
% | ||||
2018/2017 | ||||
Cassa all’1/1 | 107.042.153 | 104.987.787 | 128.809.928 | 23 |
Riscossioni | 163.598.465 | 192.402.612 | 172.783.323 | -10 |
Pagamenti | 165.652.831 | 168.580.471 | 181.173.865 | 7 |
Risultato di cassa dell’esercizio | -2.054.366 | 23.822.141 | -8.390.542 | -135 |
Cassa al 31/00 | 000.000.000 | 000.000.000 | 000.000.000 | -7 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati AGEA
Le riscossioni dell’esercizio 2018 ammontano ad euro 172.783.323, di cui euro 171.675.599 in conto competenza ed euro 1.107.724 in conto residui; i pagamenti ammontano ad euro 181.173.865, di cui euro 103.865.766 in conto competenza ed euro 77.308.099 in conto residui. L’esercizio 2018 si chiude con un saldo contabile di cassa pari ad euro 120.419.386, come evidenziato nel prospetto che precede. Tale valore non concorda con il saldo bancario superiore per euro 3.701.139.
2017 | 2018 | |
Saldo contabile al 31 dicembre | 128.809.928 | 120.419.386 |
Saldo Bancario al 31 dicembre | 128.902.573 | 124.120.524 |
Differenza | 92.645 | 3.701.139 |
Tale disallineamento è stato accertato dall’Organo di revisione come dovuto alle cause riportate nella seguente xxxxxxx00.
29 La suddetta differenza è stata accertata dal Collegio dei revisori in sede di verifica di cassa con verbale n. 245 del 26 marzo 2019.
Tabella 30 – Riconciliazione saldo contabile e saldo bancario: esercizio 2018
Accertamento Concordamento tra saldo contabile e saldo bancario esercizio 2017-2018 | 2017 | 2018 |
Pignoramenti su c/c Tesoreria | -17.314 | 14.510 |
Pignoramenti c/c ICBPI n. 1300002 | -1.940.784 | 1.596.847 |
Somme non accreditate ai beneficiari (conto 11370001) | 658.529 | 691.605 |
Mandati emessi a fine mese e pagati a gennaio 2018 | 455 | - |
Movimenti contabili inerenti agli F24 da regolarizzare | 1.441.893 | 4.600.397 |
Operazioni ICBPI in attesa di regolazione contabile | -50.133 | 20.493 |
Totale differenza tra saldo contabile e saldo bancario al 31.12 | 92.645 | 3.701.139 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati AGEA
Attraverso le operazioni di riconciliazione asseverate dal Collegio dei revisori le poste contabili relative alla gestione di cassa vengono perciò a riallinearsi.
8.3 La gestione dei residui
I residui attivi al termine dell’esercizio 2018 ammontano complessivamente ad euro 66.811.409, con un incremento dell’84 per cento, rispetto al valore dell’esercizio 2017, di cui euro 34.533.248,67 relativi ai precedenti esercizi finanziari, al netto delle riscossioni effettuate nel corso dell’esercizio 2018, e per euro 32.278.159,71 residui attivi di nuova formazione.
I residui attivi di vecchia formazione ancora da riscuotere riguardano principalmente, come evidenziato nel referto precedente, trasferimenti da parte del Mipaaf e per circa il 30 per cento crediti di imposta Iva risalenti agli esercizi 2007 e 2012.
Per quanto riguarda i residui attivi di nuova formazione, gli stessi derivano:
• per euro 17.514.411,32 da trasferimenti da parte del Ministero dell’interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza, quale quota parte di un cofinanziamento al 50 per cento delle spese rendicontate per le annualità 2014-2017 e per le spese di competenza del 2018, in relazione alle attività riconducibili al Progetto “Criminal Focus Area”, come da Convenzione del 27/11/2018, Prot. 0008580, firmata tra il Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza e l’Agenzia per le erogazioni in Agricoltura (AGEA);
• per complessivi euro 10.000.000,00, da crediti verso Mipaff per trasferimenti relativi al Fondo di Coesione Sociale per il finanziamento delle attività relative al “Progetto Semplificazione Agricoltura 2.0”;
• per complessivi euro 2.860.000,00, da crediti verso Ministero Lavoro - per trasferimenti relativi al Programma Operativo I Fead 2014 2020;
• per complessivi euro 47.991,79, per entrate eventuali diverse;
• per complessivi euro 777.965,68, per entrate in esecuzione di provvedimenti giudiziari;
• per complessivi euro 181.726,92, per entrate derivanti da accordo trilaterale Infratel –
AGEA – SIN Atto A16-02;
• per complessivi euro 896.064,00, da crediti verso Mipaff per il progetto ARDA –
Albania.
Dei residui attivi provenienti dagli anni 2007-2017, pari a euro 36.281.679 al 1.01.2018, al 31.12.2018 risulta riscosso l’esiguo importo di euro 1.107.724, pari ad una percentuale del 3 per cento.
I residui passivi al termine dell’esercizio in esame ammontano complessivamente ad euro 137.644.632 con un decremento, rispetto alla consistenza iniziale (euro 146.848.807), di euro
9.204.175 pari al 6 per cento. I residui passivi derivati dalla competenza 2018 ammontano ad euro 73.754.890, quelli provenienti da esercizi precedenti ad euro 63.889.742.
Il tasso di smaltimento dei residui passivi ha evidenziato una flessione nell’esercizio 2018, passando dal 64,4 per cento del 2017 al 54,8 per cento del 2018.
Nel corso dell’anno sono stati effettuati riaccertamenti sulle consistenze dei residui al 31 dicembre 2108 che hanno riguardato sia voci in entrata, per complessive 12 partite, che in uscita, per complessive 65 partite. Ne risulta una rideterminazione in diminuzione dei valori iscritti in Bilancio in ragione di minori residui attivi per euro 640.706,27 e di minori residui passivi per euro 5.650.965.43.
La gestione dei residui alla chiusura dell’esercizio 2018 è riportata nella tabella seguente.
Tabella 31 - Gestione dei residui: variazioni percentuali esercizio 2018
Descrizione | 2017 | 2018 | Variaz. % |
2018/2017 | |||
Residui attivi all’1/1 | 26.115.452 | 36.281.679 | 39 |
Riaccertamenti (-) | 33.925 | 640.706 | 100 |
Riscossioni (-) | 5.970.198 | 1.107.724 | -81 |
Rimasti da riscuotere al termine dell’esercizio finanziario | 20.111.329 | 34.533.250 | 72 |
Residui attivi di nuova formazione | 16.170.351 | 32.278.160 | 100 |
TOTALE AL 31/00 | 00.000.000 | 00.000.000 | 84 |
Residui passivi all’1/1 (-) | 110.922.511 | 146.848.807 | 32 |
Riaccertamenti (+) | 1.628.410 | -5.650.965 | -447 |
Pagamenti (+) | 70.414.539 | 77.308.099 | 10 |
Rimasti da pagare al termine dell’esercizio finanziario | 38.879.562 | 63.889.742 | 64 |
Residui passivi di nuova formazione (+) | 107.969.246 | 73.754.890 | -32 |
TOTALE AL 31/00 | 000.000.000 | 000.000.000 | -6 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati AGEA
Dall’analisi dei residui attivi conservati al 31 dicembre 2018 (pari a 66.811.409), è emerso che il 30 per cento è da ricondurre ai residui attivi provenienti dagli anni che vanno dal 2007 al 2016 (di cui il 46,55 per cento deriva dai residui attivi relativi all’esercizio 2007) 30, il 22 per
30 La mole di residui conservati negli anni 2007 e 2012 inerisce a crediti IVA. Con verbale n. 256 del 21 settembre 2020, l’Organo di revisione ha invitato l’Ente a “procedere con urgenza all’accertamento della sussistenza della posta contabile”, iscritta per euro
cento deriva dai residui attivi dell’esercizio 2017 ed il 48 per cento deriva da residui di competenza dell’esercizio 2018.
Tabella 32 – Analisi residui attivi al 31.12. 2018
Anno | composizione % | |
2007 | 9.261.670 | 30 |
2009 | 7.000 | |
2012 | 941.477 | |
2013 | 21.172 | |
2014 | 123.995 | |
2015 | 715.330 | |
2016 | 8.825.399 | |
2017 | 14.450.738 | 22 |
2018 | 32.278.160 | 48 |
Totale al 31.12.218 | 66.811.409 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati AGEA
Tale circostanza, quindi, appalesa il forte rischio di inesigibilità di residui attivi provenienti dagli esercizi precedenti, stante l’indice di anzianità (il 15 per cento sono costituiti da residui ante 2013 ed il 30 per cento da residui ante 2016) e la modestissima percentuale di riscossione.
Qui si seguito si riportano gli indicatori sintetici sui residui.
Tabella 33 – Indicatori sintetici sui residui
Indicatore | 2018 | 2017 | |
Percentuale | Percentuale | ||
Tasso di smaltimento dei residui attivi | Riscossioni in conto residui / (residui attivi iniziali- variazioni negative) | 3% | 23% |
di parte corrente | 2% | 23% | |
di parte capitale | |||
partite di giro | 23% | 0% | |
Tasso di smaltimento dei residui passivi | Pagamenti in conto residui / (residui attivi iniziali- variazioni negative) | 55% | 64% |
di parte corrente | 56% | 65% | |
di parte capitale | 100% | 91% | |
partite di giro | 17% | 0% |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati AGEA-Mef-Rgs
10.185.808,00 sul capitolo di entrata n. 173 e risalente per euro 9.244.331,00 dall’esercizio 2007 e per euro 941.477,00 dall’esercizio 2012, attesa l’entità del credito.
Come emerge per tabulas, i valori dei tassi di smaltimento dei residui attivi e passivi in conto residui evidenziano un netto peggioramento nella gestione sia delle riscossioni (passando dal 23 per cento del 2017 al 3 per cento del 2018) che dei pagamenti (passando dal 64 per cento del 2017 al 55 per cento del 2018).
L’anomalia si registra anche con riferimento al tasso di smaltimento dei residui attivi e passivi sulle partite di giro.
Ai sensi del comma 4 dell’art. 40 del d.p.r. n. 97 del 2003 “Le variazioni dei residui attivi e passivi e l’inesigibilità dei crediti devono formare oggetto di apposita e motivata deliberazione dell’organo di vertice, sentito il collegio dei revisori dei conti che in proposito manifesta il proprio parere. Dette variazioni trovano specifica evidenza e riscontro nel conto economico”. Tale prescrizione è stata espressamente recepita nel vigente regolamento di contabilità, ai sensi dell’art. 42 (“Riaccertamento dei residui ed inesigibilità dei crediti”).
In realtà, dai documenti in atti, è emerso che l’Organo di revisione ha promosso una verifica sulla fondatezza dei residui conservati e cancellati dal rendiconto 2018 solo in via successiva alla sua approvazione.
Infatti, con il verbale n. 248 del 5 settembre 2019, il Collegio dei revisori ha espresso il proprio parere favorevole sull’operazione di riaccertamento dei residui attivi e passivi effettuata dall’Ente in via funzionale all’approvazione del rendiconto 2018.
Con verbale n. 250/2019, nell’ambito del parere sul rendiconto 2018, l’Organo di revisione ha invitato l’Ente ad effettuare un’approfondita verifica in ordine all’effettiva esigibilità dei residui attivi, evidenziando “l’opportunità di distinguere i residui in classi diverse che sintetizzino il grado di esigibilità di ogni singolo accertamento, spaziando dalla riscossione certa all’inesigibilità, individuando possibilmente anche l’arco temporale in cui sempre per classi (temporali) è distribuita la riscossione in modo da poter programmare oculatamente le spese e la loro sostenibilità.”
Solo con il verbale n. 252 del 12 dicembre 2019, successivamente – quindi- all’approvazione del rendiconto 2018, l’Organo di revisione ha dichiarato di voler promuovere una verifica sulla “fondatezza” dei residui attivi e passivi esistenti al 31 dicembre 2018, aggiornati alla data del 31-12-2018.
Tale verifica risulta tutt’ora in corso.
Tale circostanza appalesa un’anomalia di fondo.
Il controllo sulla “fondatezza” dei residui attivi e passivi esistenti al 31 dicembre 2018, avrebbe dovuto essere preliminare rispetto al rilascio del parere sul rendiconto dell’esercizio, e ciò al fine
di verificarne in primo luogo l’attendibilità e veridicità delle risultanze contabili e, quindi, per l’effetto la tenuta “in concreto” degli equilibri di bilancio ivi rappresentati.
E’, infatti, di palmare evidenza che l’aggregato dei residui attivi e passivi, qualora alterato per eccesso (residui attivi) e/o per difetto (residui passivi), è suscettibile di ampliare la capacità di spesa di un Ente in assenza di effettiva correlata fattibilità finanziaria.
Sul punto si richiama, peraltro, quanto espressamente riportato nel punto 2.9 (Esame e riaccertamento dei residui) della circolare Mef- Rgs n. 20 del 05/05/2017 (“Circolare vademecum per la revisione amministrativo contabile negli enti ed organismi pubblici”), nell’ambito della quale viene espressamente ribadita la necessità, per quanto concerne i residui attivi, che l’Organo di revisione, al fine della loro conservazione in contabilità e nelle scritture patrimoniali, verifichi “ la sussistenza, concreta ed attuale, dei crediti sottostanti, ossia che gli stessi risultino giuridicamente fondati e non prescritti. Inoltre, i revisori, soprattutto nei casi dubbi ovvero nel caso di importi rilevanti, potranno chiedere all’ente di ottenere dal debitore un documento attestante l’esistenza del rapporto obbligatorio, principalmente nell’ipotesi in cui il debitore sia un soggetto pubblico. Tale procedura risulta particolarmente utile al fine di evitare una impropria contabilizzazione dei crediti, dapprima ritenuti “certi”, perché vantati nei confronti di una amministrazione pubblica, ma in seguito divenuti inesistenti a causa, per esempio, di una riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato. Inoltre, consente di far emergere erronee registrazioni e di dar conto di possibili duplicazioni. Il riaccertamento, quindi, comporta il riesame del titolo originario e la verifica dell’esistenza degli atti interruttivi della prescrizione”.
8.4 La situazione amministrativa
Come già riferito nel precedente referto, al termine dell’esercizio 2014 AGEA presentava un disavanzo sostanziale di amministrazione pari ad euro 37.686.134.
Le cause di tale disavanzo sono da ascrivere alla necessità di dare copertura finanziaria a procedure di pignoramento per euro 15.463.779,87, ad accantonamenti a titolo di TFS e TFR per euro 14.922.141,41 e a debiti nei confronti dei CAA (Centri di assistenza agricola) per la tenuta del fascicolo aziendale 2014 per euro 13.200.000,00, sulla base di fatture presentate in assenza di specifica convenzione in merito.
Tali oneri, ad eccezione degli accantonamenti a titolo di TFS e TFR, costituiscono debiti fuori bilancio dell’esercizio 2014, in quanto risultanti mancanti di titolo giuridico e di correlato atto di impegno.
L’Agenzia, in accordo con i Ministeri Xxxxxxxxx, si era impegnata a riassorbire tale disavanzo in un arco temporale di cinque anni attraverso un piano di rientro, sottoscritto in data 28 luglio 2015, al termine del quale (2019) l’ammontare del disavanzo avrebbe dovuto assestarsi a circa 4,9 milioni di euro.
Piano di rientro
2014 | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | |
Disavanzo residuo | -37,7 | -35,2 | -33,4 | -23,9 | -14,4 | -4,9 |
Riassorbimento % | 6,63 | 5,11 | 28,44 | 39,75 | 65,97 |
Dal monitoraggio sul rispetto della tempistica di recupero, si è registrato il rispetto dei limiti fissati. Si osserva che, per l’importo di euro 14,9 milioni, il ripiano è stato conseguito mediante risorse aggiuntive assegnate ad AGEA, a valere sul bilancio dello Stato, per effetto della legge n. 271/2015.
Fermo quanto sopra, nella tabella che segue sono illustrati i risultati della situazione amministrativa dell’esercizio in esame.
Tabella 34 – Risultato di amministrazione
(migliaia di euro)
2017 | 2018 | |||
CASSA inizio esercizio | 104.987 | 128.809 | ||
-Riscossioni in c/competenza | 186.432 | 171.675 | ||
-Riscossioni in c/residui | 5.970 | 1.107 | ||
Totale Riscossioni | 192.402 | 172.783 | ||
-Pagamenti in c/competenza | 98.165 | 103.865 | ||
-Pagamenti in c/residui | 70.414 | 77.308 | ||
Totale Pagamenti | 168.580 | 181.173 | ||
CASSA fine esercizio | 128.809 | 120.419 | ||
-Residui attivi esercizi precedenti | 20.111 | 34.533 | ||
Residui attivi dell’esercizio | 16.170 | 32.278 | ||
Totale Residui attivi | 36.281 | 66.811 | ||
Residui passivi esercizi precedenti | 38.879 | 63.889 | ||
-Residui passivi dell’esercizio | 107.969 | 73.754 | ||
Totale Residui passivi | 146.848 | 137.644 | ||
Avanzo/disavanzo d’amministrazione | 18.243 | 49.586 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati AGEA
L’avanzo di amministrazione al 31 dicembre 2018 è pari ad euro 49.586.163.
Tale avanzo registra un incremento del 172 per cento rispetto a quello determinato al termine dell’esercizio 2017 (euro 18.243 mila).
Il consistente incremento del risultato di amministrazione (ante vincoli ed accantonamenti) è dovuto essenzialmente alla mole di residui attivi (in netto aumento) e passivi (in consistente diminuzione) conservati nell’esercizio 2018 e non ad un aumento delle disponibilità certe e liquide.
Rispetto all’esercizio 2017, si registra – infatti- un consistente aumento dell’aggregato dei residui attivi (+ 30.529.730), un minore importo dei residui passivi conservati (- 9.204.175) ed un decremento della cassa pari ad euro 8.390.542, passando da euro 128.809.927, (2017) ad euro 120.419.385 (2018).
Alla luce di quanto sopra, quindi, il risultato di amministrazione dell’esercizio 2018, benché positivo, è notevolmente condizionato dall’effettiva sussistenza e consistenza dei residui attivi e, in particolare, di quelli provenienti dagli esercizi precedenti che presentano un indice di riscossione prossimo allo zero (3 per cento).
Fermo quanto sopra, l’avanzo sostanziale registrato nel risultato di amministrazione è pari ad euro 20.127.530, per via degli accontamenti e vincoli operati per euro 7.989.799 per procedure esecutive intentate nei suoi confronti; per euro 16.394.781 relativi ad accantonamenti a titolo di TFS e TFR; per euro 416.196 quale accantonamento 2018 per manutenzione prevista PON-ASSE I ed inoltre per euro 4.657.857 per accantonamento 2014-2018 per manutenzione PON ASSE II.
Tabella 35 – Risultato di amministrazione al netto della quota indisponibile
Avanzo di amministrazione al 31 dicembre 2018 | 49.586.163 | |
di cui indisponibile | ||
Per procedure esecutive intentate contro AGEA (verbale del collegio dei revisori n.245 del 26 marzo 2018, verifica di cassa al 31 dicembre 2018) | 7.989.799 | |
Accantonamento 2018 per manutenzione PON ASSE I | 416.196 | |
Accantonamento 2014 - 2018 per manutenzione prevista PON ASSE II | 4.657.857 | |
Accantonamento a titolo di TFR e di TFS (consuntivo 2018) | 16.394.781 | |
Totale quota indisponibile dell’avanzo di amministrazione | 29.458.633 | |
Quota disponibile dell’avanzo di amministrazione al 31 dicembre 2018 | 20.127.530 |
In realtà, all’esito della disamina della mole dei contenziosi in essere nell’esercizio 2018 (cfr. par. 5), emerge che tale avanzo disponibile possa essere stato sovrastimato, e ciò per mancata valorizzazione di ulteriori vincoli funzionali a coprire il rischio di soccombenza collegato a tali contenziosi.
L’anomalia è, peraltro, confermata analizzando la composizione della parte passiva dello stato patrimoniale, nell’ambito della quale viene, invece, valorizzato il fondo per rischi ed oneri per un importo pari ad euro 9.686.061,26.
Tale fondo, valorizzato solo nello Stato patrimoniale, è composto da:
- euro 1.620.808,22, derivanti dalla stima dei costi potenzialmente a carico del Bilancio Nazionale di AGEA a fronte dei pignoramenti ottenuti da terzi sui conti correnti dell’Ente per cause legali afferenti al Bilancio Comunitario;
- euro 1.970.778,85, relativamente ad una controversia in corso tra l’Agenzia e Xxxxxxxx;
- euro 567.382,13, corrispondenti alle somme richieste da SIN S.p.A. e inerenti alla fornitura di energia elettrica per il CED negli anni 2014 e 2015, contestati dall’Agenzia;
- − euro 5.527.092,06, relativi al contenzioso in essere con il xxxx. Xxxxxxx.
Tale criticità si pone in violazione dell’art. 17 del vigente Regolamento di contabilità, ai sensi del quale a fine esercizio le somme relative all’accantonamento al fondo rischi ed oneri devono confluire nella parte vincolata del risultato di amministrazione e possono essere utilizzate solo mediante procedimento di variazione al bilancio di previsione dell’esercizio successivo, con contestuale riduzione del correlato fondo.
Fermo quanto sopra, dall’analisi dei prospetti dimostrativi del risultato di amministrazione al 31.12.2018 è emersa un’ulteriore anomalia contabile legata alla non corretta rappresentazione del risultato di amministrazione parte disponibile del rendiconto generale relativo all’esercizio 2018.
Nel prospetto relativo alla situazione amministrativa del rendiconto 2018, allegato ai documenti di bilancio ai sensi dell’art. 47 del vigente Regolamento di contabilità (allegato 10), viene riportato come avanzo di amministrazione disponibile l’importo di euro 2.112.890,38.
Tabella 36 – Situazione amministrativa
Quota disponibile dell’avanzo di amministrazione al 31 dicembre 2018 | 20.127.530 | |
Differenza tra entrate ed uscite calcolata in sede di bilancio di previsione 2019 (novembre 2019) | -18.014.639 | |
Avanzo di amministrazione riportato in prospetto AGEA situazione amministrativa 2018 | 2.112.890 |
Fonte: Allegato 10 al rendiconto AGEA 2018
Tale risultanza è derivata dall’imputazione – a valere sull’avanzo di amministrazione al 31.12.2018 – dello squilibrio tra entrate e uscite emerso – in realtà - in sede di bilancio di previsione 2019 per l’importo di euro -18.014.63931.
Nel caso all’esame, per come rappresentato nei documenti di bilancio, lo squilibrio di competenza risulta essersi realizzato, infatti, in sede di bilancio di previsione relativo all’esercizio 2019.
Tabella 37 – Preventivo 2019
Previsioni di competenza esercizio 2019 - quadro di sintesi (accertamenti e impegni-in migliaia di euro) | |||
Consuntivo | Previsioni | ||
2017 | definitive 2018 | proposte 2019 | |
Entrate | |||
Correnti | 200.195 | 177.014 | 200.304 |
Conto Capitale | |||
Partite di giro | 2.408 | 10.768 | 9.777 |
Totali Entrate | 202.603 | 187.782 | 210.081 |
Spese | |||
Correnti | 203.327 | 171.408 | 217.668 |
di cui: | |||
personale in servizio | 16.761 | 16.610 | 16.534 |
acquisto di beni e servizi | 3.795 | 4.211 | 3.929 |
prestazioni istituzionali | 142.261 | 124.922 | 146.336 |
trasferimenti passivi | 27.546 | 14.500 | 36.500 |
Conto capitale | 400 | 950 | 650 |
Partite di giro | 2.408 | 10.768 | 9.777 |
Totale delle spese | 206.135 | 183.127 | 228.095 |
Avanzo (+) Disavanzo (-) | |||
di parte corrente | - 3.132 | 5.606 | - 17.364 |
Complessivo | - 3.532 | 4.658 | - 18.014 |
Fonte: verbale n. 246/2019 dell’Organo di revisione
31 Nell’ambito del parere sul bilancio di previsione 2019 (cfr. verbale n. 246/2019), l’Organo di controllo interno aveva, infatti, evidenziato che “L’avanzo sostanziale di Amministrazione viene previsto al termine dell’esercizio 2019 in euro 217.594,90 in quanto all’avanzo presunto al 31 dicembre 2018 (euro 20.127.015,40) si sottraggono euro 18.014.634,31 quale saldo negativo tra le entrate e le uscite del presente bilancio di previsione 2019 e maggiori somme vincolate per euro 1.894.421,79”.
Per l’effetto, tale disequilibrio non poteva tecnicamente essere “coperto in anticipo”, in sede di approvazione del rendiconto relativo all’esercizio 2018.
Sul punto, nell’ambito della relazione predisposta dal Direttore AGEA al Collegio dei revisori sul rendiconto 2018, viene dichiarato che “La somma di tali importi, pari ad euro 29.458.632,99, va portata in sottrazione dell’avanzo di amministrazione (euro 45.586.162,68) determinando, al termine dell’esercizio finanziario 2018, un avanzo di amministrazione pari a euro 20.127.529,69.
A tale importo, infine, deve essere aggiunta la differenza tra Entrate ed Uscite (di competenza) calcolata in sede di Bilancio di Previsione 2019 e pari a - euro 18.014.639,31. Compiuta tale operazione, l’Avanzo di amministrazione di AGEA, al termine dell’esercizio 2018, è determinato in euro 2.112.890,38.”
Al riguardo non risulta chiaro secondo quali principi sia stato contabilizzato nel risultato di amministrazione di un esercizio “chiuso” al 31 dicembre dell’esercizio precedente, il disequilibrio tra entrate ed uscite “previste” in sede di bilancio di previsione dell’esercizio successivo.
Alla luce di quanto sopra, questa Corte evidenzia la necessità che nella gestione del bilancio AGEA e, in particolare, nella rappresentazione contabile dei fatti di gestione dell’esercizio, vengano rispettati i principi cardine del sistema contabile, tra cui il principio dell’annualità e i principi di chiarezza, attendibilità veridicità, quali parametri portanti per conseguire un equilibrio di bilancio effettivo e sostenibile nel tempo.
Si chiede, quindi, all’Ente di assumere le misure e provvedimenti necessari a porre rimedio alle anomalie come sopra rilevate.
Fermo quanto sopra, con riferimento alle somme pignorate sui conti correnti intestati al bilancio nazionale di AGEA – secondo quanto rilevato dal Collegio dei revisori32, risulta necessario effettuare “una dettagliata verifica sulle somme oggetto di pignoramento al fine di verificare se il pagamento sia stato già definito e, quindi, procedere allo smobilizzo delle eventuali somme eccedenti”.
32 Cfr. Verbale n. 250/2019, parere sul rendiconto 2018.
8.5 Lo stato patrimoniale e il conto economico
Nella successiva tabella vengono evidenziate le voci dell’attivo, del passivo, del netto patrimoniale nonché le variazioni in termini percentuali rispetto all’esercizio precedente.
Tabella 38 - Stato patrimoniale
(in euro)
ATTIVITA’ | 31-dic-17 | 31-dic-18 | Var. % |
Immobilizzazioni | |||
Immobilizzazioni immateriali | 3.032.506 | 1.389.190 | -54,2 |
Immobilizzazioni materiali | 352.169 | 353.475 | 0,4 |
Immobilizzazioni finanziarie | 1.350.000 | 1.350.000 | 0 |
Totale immobilizzazioni | 4.734.675 | 3.092.665 | -34,7 |
Attivo circolante | |||
Rimanenze | 6.245 | 6.245 | 0 |
Crediti | 59.783.788 | 89.353.188 | 49,5 |
Partecipazioni | 0 | ||
Disponibilità liquide | 129.535.970 | 121.110.991 | -6,5 |
Totale attivo circolante | 189.326.004 | 210.470.424 | 11,2 |
Risconti attivi | 229.103 | ||
Ratei attivi | |||
TOTALE ATTIVO | 194.060.679 | 213.792.191 | 10,2 |
Conti d’ordine | 32.343.242 | 29.206.973 | -9,7 |
PASSIVITA’ | |||
Contributi in conto capitale | |||
Fondi per rischi ed oneri | 5.859.053 | 9.686.061 | 65,3 |
Trattamento fine rapporto di lavoro subordinato | 14.112.778 | 14.049.725 | -0,4 |
Debiti | 123.929.220 | 127.434.043 | 2,8 |
Risconti passivi | 23.965.383 | 27.006.120 | 12,7 |
TOTALE PASSIVO | 167.866.434 | 178.175.949 | 6,1 |
Patrimonio netto | 26.194.244 | 35.616.242 | 36 |
TOTALE PASSIVO E NETTO | 194.060.679 | 213.792.191 | 10,2 |
Conti d’ordine | 32.343.242 | 29.206.973 | -9,7 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati AGEA
Al 31 dicembre 2018 lo stato patrimoniale dell’Agenzia evidenzia attività per euro 213.792.191 e passività per euro 178.175.949. Il patrimonio netto registra un incremento del 36 per cento rispetto al precedente esercizio attestandosi a 35.616.242 euro.
In ordine agli elementi dell’attivo si osserva che:
− il valore finale delle immobilizzazioni immateriali a fine esercizio 2018 ammonta ad euro 1.389.190 ed è imputabile all’acquisizione di nuove licenze informatiche;
− le immobilizzazioni materiali, anche queste iscritte al netto dei fondi di ammortamento, ammontano ad euro 353.475;
− le immobilizzazioni finanziarie ammontano ad euro 1.350.000 senza alcuna variazione rispetto al precedente esercizio ed ineriscono al valore delle partecipazioni, rispettivamente, detenute in Sin Spa (51 per cento) e in Agecontrol Spa (cento per cento).
− L’attivo circolante comprende le seguenti voci:
- rimanenze di magazzino (alcol in ammasso pubblico nazionale) che al 31 dicembre 2018 ammontano ad euro 6.245;
- crediti per un ammontare complessivo di euro 89.353.188, così costituiti:
- crediti verso imprese controllate e collegate per euro 1.347.093;
- crediti verso lo Stato e altri soggetti pubblici per euro 54.570.372:
- crediti tributari per euro 10.267.803, per il loro dettaglio si rimanda alla nota integrativa;
- crediti verso altri per euro 23.167.919.
Nello stato patrimoniale vengono registrati i residui attivi contabilizzati nel rendiconto finanziario per l’importo di 66.811.409 e ulteriori crediti, per l’importo di euro 22.541.779, non contabilizzati nel rendiconto finanziario (crediti Iva maturati negli anni passati; crediti verso altre amministrazioni pubbliche; anticipazioni attive su fatture passive; crediti verso società controllate).
Tabella 39 – Crediti Stato Patrimoniale
A | B | C | D=(B+C) |
Importo residui attivi da rendiconto finanziario al 31.12.2018 | Crediti corrispondenti a residui attivi riportati in S.P. | Crediti presenti nello S.P. non corrispondenti a residui attivi in rendiconto finanziario | Totale complessivo crediti 2018 in Stato Patrimoniale |
66.811.409 | 66.811.409 | 22.541.779 | 89.353.188 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati AGEA
Le disponibilità liquide che, al 31 dicembre 2018, sono pari ad euro 121.110.991, si riferiscono:
- al saldo contabile del conto di tesoreria dell’Ente acceso presso la Banca d’Italia, pari a 92.639.713;
- al saldo contabile del conto di tesoreria dell’Ente acceso presso l’istituto tesoriere (Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane – ICBPI) pari ad euro 17.372.821;
- al saldo contabile del conto di tesoreria dell’Ente acceso presso l’ICBPI che accoglie le somme indisponibili in quanto pignorate per euro 10.406.852;
- al saldo del conto tecnico acceso presso lo stesso XXXXX, che accoglie le partite in xxxxx xx xxxxxxxxxxxxxxxx xxxx xxxx xxx 00.00.0000 (xxxx ad euro 691.605);
Per quanto concerne gli elementi del passivo si osserva che:
✓ la voce “fondi per rischi ed oneri” è pari ad euro 9.686.061. Come già evidenziato, non risulta riportato nel prospetto sulla situazione amministrativa parte disponibile, il vincolo su tale fondo rischi ed oneri, come invece prescritto dal vigente ordinamento contabile;
✓ il saldo esposto al 31 dicembre 2018 del trattamento di fine rapporto (TFR) è pari ad euro 14.049.725;
✓ I debiti, pari ad euro 127.434.043, sono in aumento rispetto all’esercizio 2017 e sono indicati nella tabella che segue:
Tabella 40 - Debiti
Debiti | 00-xxx-‘00 | 00-xxx-‘00 | Var. % |
debiti verso fornitori che ammontano | 30.705.720 | 27.766.294 | -10 |
debiti verso imprese controllate, collegate e controllanti | 73.719.788 | 66.719.567 | -9 |
debiti tributari | 1.522.113 | 16.290.509 | 970 |
debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale | 1.658.082 | 1.230.000 | -26 |
debiti verso lo Stato e altri soggetti pubblici | 5.357.669 | 5.499.649 | 3 |
debiti diversi | 10.965.849 | 9.928.024 | -9 |
Totale | 123.929.220 | 127.434.043 | 3 |
Nel 2018, la differenza tra l’ammontare dei residui passivi (euro 137.644.632) e i debiti, riconducibili agli stessi residui passivi iscritti nello stato patrimoniale (euro 108.437.659), è pari ad euro 29.206.973 ed è esposta in calce allo stato patrimoniale tra i conti d’ordine.
Secondo quanto riportato in nota integrativa allegata al rendiconto 2018, tale differenza si riferisce:
- a trasferimenti vincolati per euro 19.332.275 che prevedono un corrispondente stanziamento sia in entrata che in uscita;
- al trasferimento statale di euro 2.178.665 per il finanziamento delle attività relative al “Progetto semplificazione agricoltura 2.0” per la parte non di competenza dell’esercizio 2018;
- per euro 7.706.033 ad impegni a cui corrispondono obbligazioni che, pur se giuridicamente perfezionate, sono prive, in tutto o in parte, del carattere di certezza e liquidità, per la parte restante.
Nello stato patrimoniale, oltre a debiti riconducibili a residui passivi, sono presenti anche debiti rilevati nella contabilità economico-patrimoniale che non trovano corrispondenza nel rendiconto finanziario 2018. Vedasi al riguardo il seguente prospetto.
Tabella 41 – Debiti Stato Patrimoniale
A | B | C | D | E=(B+D) |
Importo residui passivi da rendiconto finanziario al 31.12.2018 | Debiti corrispondenti a residui passivi riportati in S.P. | Differenza (A-B) | Totale complessivo debito 2018 da Stato Patrimoniale | |
Debiti NON corrispondenti a residui passivi riportati in S.P. | ||||
137.644.632 | 108.437.659 | 29.206.973 | 18.996.384 | 127.434.043 |
Al 31.12.2018 nel passivo dello stato patrimoniale si rilevano risconti passivi per euro
27.006.120 relativi a ricavi già ottenuti la cui competenza è posticipata ad esercizi successivi rispetto alla manifestazione finanziaria33.
33 Essi si riferiscono ai trasferimenti da parte dello stato relativi al “Fondo per la razionalizzazione e la riconversione della produzione bieticolo-saccarifera”, al “Fondo per il finanziamento del programma di distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti” e al “Progetto Agricoltura 2.0”.
In calce allo stato patrimoniale di AGEA compaiono i conti d’ordine rappresentati dalla differenza tra l’ammontare dei residui passivi al 31.12.2018 e dei debiti corrispondenti a residui passivi iscritti nello stato patrimoniale.
8.6 Il conto economico
Il conto economico, redatto secondo lo schema del d.p.r. n. 97 del 2003, espone, per l’esercizio 2018, un avanzo di euro 9.421.999.
Tabella 42 – quadro di riclassificazione dei risultati economici
Descrizione | Anno N 2018 | Anno N -1 2017 | Differenze 2018-2017 |
A) Ricavi | 191.825.131 | 186.152.784 | 5.672.347 |
Variazioni delle rimanenze di prodotto in corso di lavorazione, semilavorati e finiti, lavorazioni in corso su ordinazione | 50.127 | -50.127 | |
B) VALORE DELLA PRODUZIONE “TIPICA” | 191.825.131 | 186.102.657 | 5.722.474 |
Consumi di materie prime e servizi esterni | 159.781.474 | 170.179.329 | -10.397.855 |
C) VALORE AGGIUNTO | 32.043.657 | 15.923.328 | 16.120.329 |
Costo del lavoro | 16.111.958 | 15.998.342 | 113.616 |
D) MARGINE OPERATIVO LORDO | 15.931.699 | -75.014 | 16.006.713 |
Ammortamenti | 1.876.724 | 1.801.412 | 75.312 |
Stanziamenti a fondi rischi ed oneri | 4.466.249 | 1.116.651 | 3.349.598 |
Saldo proventi ed oneri diversi | 2.056.667 | 2.339.376 | -282.709 |
E) RISULTATO OPERATIVO | 7.532.059 | -5.332.453 | 12.864.512 |
Proventi ed oneri finanziari | -97.292 | -339.203 | 241.911 |
Rettifiche di valore di attività finanziarie | |||
F) RISULTATO PRIMA DEI COMPONENTI STRAORDINARI E DELLE IMPOSTE | 7.434.767 | -5.671.656 | 13.106.423 |
Proventi ed oneri straordinari | 3.022.116 | 10.552.138 | -7.530.022 |
G) RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE | 10.456.883 | 4.880.482 | 5.576.401 |
Imposte di esercizio | 1.034.885 | 2.077.845 | -1.042.960 |
H) AVANZO/PAREGGIO/DISAVANZO ECONOMICO DEL PERIODO | 9.421.998 | 2.802.637 | 6.619.361 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati AGEA
Come già rilevato, l’ente non risulta essersi uniformato alle nuove disposizioni dettate dal decreto legislativo 18 agosto 2015 n.139, modificative degli articoli 2425 e ss. del Codice civile, secondo le quali gli oneri e i proventi straordinari devono essere compresi nella prima parte del conto economico.
Nella tabella che segue vengono analizzati in dettaglio le singole voci ed i relativi importi.
Tabella 43 - Risultato economico dell’esercizio 2018
A) VALORE DELLA | ANNO 2017 | ANNO 2018 |
PRODUZIONE | ||
- Proventi e corrispettivi per la produzione delle prestazioni e/o servizi | 59.449 | |
-Variazioni delle rimanenze dei prodotti in corso di lavorazione, semilav. e finiti | -50.127 | |
- Altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi di competenza dell’esercizio | 186.093.335 | 191.825.131 |
Contributi per aiuti nazionali vincolati | 20.214.699 | 11.048.825 |
Contributi per spese di funzionamento dell’ente | 161.314.586 | 161.652.903 |
Altri ricavi di natura residuale | 4.564.050 | 19.123.403 |
Totale (A) | 186.102.657 | 191.825.131 |
B) COSTI DELLA PRODUZIONE | ||
Materie prime, sussidiarie, consumo e merci | 28.389 | 50.666 |
Servizi | 168.200.360 | 157.879.125 |
Godimento beni di terzi | 1.950.580 | 1.851.683 |
Personale | 15.998.342 | 16.111.958 |
Ammortamenti e svalutazioni | 1.801.412 | 1.876.724 |
Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci | ||
Accantonamenti per rischi ed oneri | 1.116.651 | 4.466.249 |
Oneri diversi di gestione | 2.339.376 | 2.056.667 |
Totale (B) | 191.435.109 | 184.293.071 |
Differenza tra valore e costi della produzione (A-B) | -5.332.452 | 7.532.060 |
C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI | ||
Proventi da partecipazioni | 27.799 | 83.068 |
Altri proventi finanziari | 5.518 | |
Interessi e altri oneri finanziari | -372.520 | -180.360 |
Totale (C) | -339.203 | -97.292 |
(Segue)
(Segue tabella 43)
ANNO 2017 | ANNO 2018 | |
D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA’ FINANZIARIE | ||
Rivalutazioni | ||
Svalutazioni | ||
Totale (D) | ||
E) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI | ||
Proventi con separata indicazione delle plusvalenze da alienazioni | 2.268.904 | 4.496 |
Oneri straordinari, con separata indicazione delle minusvalenze da alienazioni | -27.132 | -362.993 |
Sopravvenienze attive e insussistenze del passivo derivanti dalla gestione dei residui | 8.344.291 | 4.021.319 |
Sopravvenienze passive e insussistenze dell’attivo derivanti dalla gestione dei residui | -33.925 | -640.706 |
Totale (E) | 10.552.138 | 3.022.116 |
Risultato prima delle imposte | 4.880.482 | 10.456.883 |
Imposte dell’esercizio | 2.077.845 | 1.034.885 |
AVANZO /DISAVANZO ECONOMICO | 2.802.638 | 9.421.999 |
Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati AGEA
Il valore della produzione, pari ad euro 191.825.131 (+3,1 per cento rispetto al 2017), comprende, le voci:
− contributi per spese di funzionamento dell’Ente pari ad euro 161.652.903 erogati dal Mef e dal Mipaaf, in aumento rispetto all’esercizio 2017;
− contributi per aiuti nazionali vincolati per euro 11.048.825;
− altri ricavi di natura residuale, per euro 19.123.403.
I costi della produzione, pari ad euro 184.293.071, diminuiscono complessivamente del 3,7 per cento rispetto al 2017; analizzando le singole voci si è rilevato:
− che il costo per “materie prime, sussidiarie, consumo e merci” (uscite per materiali di cancelleria, accessori per uffici, acquisto quotidiani e spese per carburanti, combustibili e lubrificanti) pari a 50.666 euro, è aumento del 78.5 per cento rispetto al 2017;
− che nell’ambito del costo dei “servizi “, pari a complessivi euro 157.879.125, le spese di funzionamento dell’Ente, pari ad euro 146.830.299, risultano in aumento del 7,5 per cento rispetto al 2017, mentre quelle sostenute per aiuti nazionali vincolati, pari ad euro 11.048.825 evidenziano un decremento dell’83 per cento rispetto al 201734;
− La voce “godimento beni di terzi” ( relativa a spese per l’acquisto e messa in opera di mobili per ufficio e di altre attrezzature informatiche, fitto locali ed oneri accessori, noleggio ed esercizio di mezzi trasporto), pari a complessivi 1.851.683 euro, risultano in diminuzione del 5,1 per cento rispetto al 2017;
− i costi di “personale”, composti da xxxxxx e stipendi (euro 11.359.551), contributi e oneri sociali a carico dell’Amministrazione (euro 2.954.381), accantonamento fondo TFR e TFS (euro 1.205.516), altri costi per il personale (euro 592.509), per complessivi euro 16.111.958, evidenziano l’aumento dell’0,7 per cento rispetto al 2017;
− la voce “ammortamenti e svalutazioni”, evidenziano un incremento del 4,2 per cento
rispetto all’esercizio 2017 e sono pari ad euro 1.876.724, costituiti da:
− ammortamenti di immobilizzazioni immateriali per euro 1.765.059 (ammortamento per concessioni, licenze marchi e diritti simili);
− ammortamenti di immobilizzazioni materiali per euro 111.665 (ammortamento per impianti, macchinari, mobili e arredi per uffici);
− la voce “oneri diversi di gestione”, sono pari ad euro 2.056.667 ed evidenziano un decremento del 12,1 per cento rispetto all’esercizio 2017. Tali oneri ineriscono a spese per carta bollata, registrazioni e varie inerenti ai contratti stipulati dall’Ente; spese postali e telegrafiche; spese per la pubblicità legale; spese casuali; spese per liti, arbitraggi,
34 Per ulteriori dettagli cfr. nota integrativa al conto economico AGEA 2018.
risarcimenti ed accessori che rappresentano circa l’80 per cento (euro 1.628.713) del totale oneri diversi di gestione.
Nell’esercizio 2018, i costi della produzione sono minori del valore della produzione determinando un risultato operativo positivo pari ad euro 7.532.060 (241 per cento rispetto all’esercizio 2017).
Si evidenzia, però, che all’interno dell’aggregato risultano aumentati i costi per servizi, tra cui in particolare i costi di funzionamento dell’Ente ed i costi per liti ed arbitraggi. Tale circostanza appalesa la necessità che nell’attività di razionalizzazione della spesa venga prestata particolare attenzione all’evoluzione di tale tipologia di oneri.
La voce “proventi ed oneri finanziari” sono pari ad euro -97.292 ed evidenzia un decremento del 71,3 per cento rispetto all’esercizio 2017. Tale voce Comprende “proventi da società partecipate” per euro 83.068, e oneri finanziari (spese e commissioni bancarie) per euro 180.360.
La voce “proventi e oneri straordinari” evidenziano un saldo positivo di euro 3.022.116 in diminuzione del 71,4 per cento rispetto al 2017 (pari a 10.552.136 euro). In particolare, i proventi straordinari ammontano ad euro 4.496 (-99,8 per cento rispetto al 2017) e gli oneri straordinari pari ad euro -362.993 incrementano di oltre il 100 per cento rispetto all’esercizio 2017 e sono relativi a sopravvenienze passive straordinarie.
Le sopravvenienze attive e le insussistenze del passivo derivanti dalla gestione dei residui ammontano ad euro 4.021.319 e si riducono rispetto al 2017 del 51,8 per cento.
Le sopravvenienze passive e le insussistenze dell’attivo derivanti dalla gestione dei residui rilevate in conto economico 2018 ammontano ad euro -640.706 incrementando di oltre il 100 per cento rispetto all’esercizio 2017 (- 33.925).
Le imposte dell’esercizio risultano pari a euro 1.034.885, si riducono del 50,2 per cento rispetto al 2017.
9. MISURE DI CONTENIMENTO DELLA SPESA
Quanto alle misure di contenimento della spesa pubblica, secondo quanto attestato dal Collegio dei revisori dei conti nell’ambito del parere sul rendiconto 201835, l’Ente risulta aver ottemperato alle norme vigenti in materia, salvo per un leggero sforamento (euro 1.167,00) riguardante le spese di noleggio ed esercizio delle autovetture di servizio.
Tabella 44 - Spese di funzionamento 2018
Spese di funzionamento | Esercizio di riferimento | Parametro | Impegni 2018 | ||||
Spese di rappresentanza | Impegni 2009 | € | 5.881 | 20% anno 2009 | € 1.176 | 0 | |
Consulenze | Impegni 2009 | € | 68.515 | 20% anno 2009 | € 13.703 | 0 | |
Collaborazioni | Impegni 2009 | € | 122.128 | 50% anno 2009 | € 61.064 | € | 15.000 |
Noleggio autovetture | Impegni 2011 | € | 38.340 | 30% anno 2011 | € 11.502 | € | 12.669 |
Formazione | Impegni 2009 | € | 1.257.851 | 50% anno 2009 | € 628.926 | € | 155.486 |
Missioni territorio nazionale | Impegni 2009 | € | 200.000 | 50% anno 2009 | € 100.000 | € | 37.512 |
Missioni estero | Impegni 2009 | € | 206.000 | 50% anno 2009 | € 103.000 | € | 50.163 |
Manutenzione ordinaria immobile in locazione | 1%valore immobile € 280.700 | € | 16.241 |
Sempre secondo gli esiti delle verifiche effettuate dall’Organo di controllo interno, nel 2018, le uscite per l’acquisto di beni di consumo e servizi registrano impegni per 4.023.220 euro, con un incremento del 6 per cento rispetto al precedente esercizio.
Risulta versato al bilancio dello Stato l’importo di euro 1.701.319 derivante dalle riduzioni di spesa disposte dalla legge.
Come già rilevato, con riguardo allo squilibrio di competenza tra entrate e uscite, rilevato in sede di bilancio di previsione 2019, l’Organo di revisione ha raccomandato all’Ente di adottare “una rigorosa politica di contenimento della spesa, tali da consentire il rispetto totale del piano di rientro e l’ottimizzazione delle risorse”36.
35 Cfr. Verbale del Collegio dei revisori n. 250 del 15 novembre 2019.
36 Cfr. verbale n. 250/2019, pag. 16.
10. MISURE ORGANIZZATIVE PER FRONTEGGIARE LO STATO DI EMERGENZA DA COVID -19
Nell’ambito della Relazione Programmatica 2020, allegata al Bilancio di Previsione dell’Agenzia 2020 adottato con Delibera del Direttore n. 16/2020, sono state illustrate le misure assunte da AGEA al fine di fronteggiare l’emergenza epidemiologica da diffusione del COVID- 19.
In particolare, nell’ambito di tal relazione, viene riferito che AGEA ha stabilito di attivare la modalità di lavoro in smart working per tutti i dipendenti, anche in assenza dei previsti accordi individuali ed attraverso l’informativa ai dipendenti in via telematica.
Destinatari di tale modalità lavorativa sono stati tutti i dipendenti in servizio, la cui prestazione, a partire dal 12 marzo 2020, è resa a distanza utilizzando gli strumenti e le tecnologie disponibili.
Si è realizzata, quindi, una sostanziale chiusura fisica della sede AGEA, alla quale è consentito accedere solo per indifferibili motivate necessità.
L’Agenzia aveva già intrapreso, poco tempo prima del concretizzarsi dell’evento epidemiologico, un piano di revisione delle proprie procedure, orientato ad una ottimizzazione delle attività istituzionali che costituiscono la “mission” dell’Ente, sia per quanto riguarda le modalità di svolgimento delle stesse, sia per il profilo dei risultati attesi.
Proprio per tali ragioni aveva avuto già inizio il processo di innovazione del modello lavorativo dell’Agenzia, con l’avvio delle attività preliminari di preparazione al lavoro da remoto.
Sin dall’inizio dell’emergenza - ma prima che venisse disposto il lock down - l’Ente aveva già analizzato due possibili scenari: il primo prevedeva una limitata presenza in sede, su base volontaria, di un esiguo numero di personale in grado di garantire i servizi, l’altro una chiusura totale della sede di lavoro.
In tale fase di valutazione sono stati affrontati gli aspetti tecnici legati alla necessità di consentire al personale di poter accedere, dalla propria abitazione, alla postazione di lavoro in dotazione presso la sede lavorativa ed è stata realizzata in tempi rapidissimi l’infrastruttura tecnologica necessaria (VPN).