Incontro di Aggiornamento della Formazione
Incontro di Aggiornamento della Formazione
in materia di
Salute e Sicurezza
per lavoratori del settore dell’Istruzione
(macrocategoria P 85 ATECO 2007)
Ai sensi dell’art. 37, comma 2, Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, secondo quanto previsto dall’Accordo del 21.12.2011 della Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Tn e BZ
Relatore: xxx. Xxxxxxx Xxxxxxx
I.C. “X. Xxxxxxxxxxx” S. Donà di Piave (VE) Incontro di Aggiornamento della Formazione per Lavoratori pag. 2/49
PERCHÉ SIAMO QUI?
La normativa (D. L.vo 81/08 + accordo Stato Regioni 2011) prevede per tutti i lavoratori del comparto scuola una formazione di 12 ore ed un aggiornamen- to di 6 ore nel quinquennio
All’ I.C. Schiavinato abbiamo fatto la formazione generale nel Settembre 2013
Ora inizia l’ aggiornamento con le prime 2 ore
ARGOMENTO:
LA GESTIONE DELLE EMERGENZE
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La GESTIONE delle EMERGENZE viene attuata per mezzo del
PIANO DI EMERGENZA
Si tratta di un documento estremamente schematico nel quale sono raccolte le procedure da seguire in caso di emergenza da parte delle persone presenti.
Quali tipi di emergenza?
La legge dice:
TUTTE QUELLE CHE SI POSSONO IPOTIZZARE
a seguito della valutazione dei rischi (D.M. 10.3.1998)
Nella scuola solitamente si considerano:
• Incendio
• Evento sismico (Terremoto)
• Rischio Industriale (Nube Tossica)
• Infortunio o malattia acuta
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CHI PARTECIPA
ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE ?
TUTTI !!
Ma, per questa mansione, in particolare, datore di lavoro e diri- genti devono:
…..
designare preventivamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di eva- cuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e imme- diato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di ge- stione dell’emergenza. (D. L.vo 81/08 Art. 18 c.1)
Si tratta delle cosiddette
“SQUADRA” ANTINCENDIO e “SQUADRA” di PRIMO SOCCORSO
Personale che, a motivo dello specifico incarico, deve essere opportunamen- te formato e periodicamente aggiornato.
Formazione | Aggiornamento | Periodicità | |
Antincendio rischio basso (scuole con meno di 100 persone pre- senti) | 4 h | 2h | 4 anni |
Antincendio rischio medio (scuo- le con più di 100 persone presenti) | 8 h | 5 h | 4 anni |
Primo soccorso | 12 h | 4 h | 3 anni |
QUESTE PERSONE HANNO INCARICHI PARTICOLARI ANCHE (ma non solo) IN FASE DI EMERGENZA.
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La GESTIONE delle EMERGENZE viene attuata per mezzo del
PIANO DI EMERGENZA
Un documento che contiene:
- Informazioni
- Procedure
Le INFORMAZIONI riguardano (D.M. 10.3.1998 All. VIII):
- le caratteristiche dei luoghi con particolare riferimento alle vie di esodo (pla- nimetria);
- il sistema di rivelazione e di allarme incendio;
- il numero delle persone presenti e la loro ubicazione;
- i lavoratori esposti a rischi particolari;
- il numero e il nome degli addetti all'attuazione e al controllo del piano non- ché all'assistenza per l'evacuazione (addetti alla gestione delle emergenze, evacuazione, lotta antincendio, pronto soccorso);
se il luogo di lavoro è grande e complesso la planimetria deve contenere an- che attrezzature di estinzione, compartimentazione, centrale di allarme, inter- ruttore elettrico generale, valvola intercettazione gas, ecc…
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PIANO TERRA
5 m
180 cm; max 35 m
max 150 p OK
2 p
(26 p)
(26 p)
26 p
26 p
26 p
26 p
26 p
26 p
26 p
104 p
2p
(26 p)
(26 p)
5 p
5 p
62 p
(26 p)
(26 p)
Punto di raccolta 180 cm; max 45 m
Percorso di esodo max 150 p OK
5 m
PRIMO PIANO
120 cm; max 35 m
max 106 p OK
(26 p)
0 p
0 p
26 p
0 p
26 p
0 p
26 p
max 104 p
10 p
26 p
(50p)
26 p
26 p
(26 p)
26 p
max
88 p
(26 p)
Punto di raccolta
Percorso di esodo
Le PROCEDURE riguardano:
- i doveri del personale di servizio incaricato di svolgere specifiche man- sioni con riferimento alla sicurezza antincendio (squadre antiincendio e PS);
- i doveri del personale cui sono affidate particolari responsabilità in caso di incendio;
- i provvedimenti affinché tutto il personale sia informato sulle procedure da attuare
- le specifiche misure da porre in atto nei confronti dei lavoratori esposti a rischi particolari (nella scuola non ci sono)
- le specifiche misure per le aree a elevato rischio di incendio (nella scuola non ci sono);
- le procedure per la chiamata dei vigili del fuoco
- le procedure per l’assistenza ai disabili
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Andiamo sul concreto:
CHI fa CHE COSA e …..QUANDO?
Ricordiamo sempre che….
PRIMA DELL’EMERGENZA CIOÈ NEL TEMPO ORDINARIO
1. TUTTI
prendono visione del piano di emergenza del plesso (compresa la plani- metria delle vie di esodo) e in particolare dei compiti riferiti alla propria figura professionale.
2. I DOCENTI
- Nominano gli alunni aprifila e chiudifila (con il criterio che credono anche in funzione dell’età, alfabetico, vicinanza, premialità, gioco) e lo indicano con un cartello in classe.
CLASSE: | |||
TITOLARE | SOSTITUO 1 | SOSTITUTO 2 | |
APRIFILA | |||
CHIUDIFILA |
- Fanno la formazione degli alunni all’esodo in emergenza in caso di incendio e terremoto (almeno).
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3. GLI ADDETTI ANTINCENDIO
Fanno i controlli periodici antincendio di competenza (quali?)
e li
e li registrano (vedi registro controlli periodici).
4. GLI ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO
Curano la tenuta delle cassette di PS (presenza materiali e scadenza)
e la conservazione dei farmaci salvavita (in- sieme agli insegnanti interessati)
5. I RESPONSABILI DEI PUNTI DI RACCOLTA
Verificano ogni mattina, al loro arrivo, che il punto di raccolta e il passaggio verso esso siano liberi e sgombri da materiale che potrebbe intralciare o ral- lentare il flusso delle persone.
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6. IL PERSONALE NON DOCENTE DI PIANO
Verifica giornalmente, nel proprio piano, che le vie di fuga siano sgombre e di sicura percorrenza e che estintori ed idranti non siano manomessi
ALL’INSORGERE DELL’EMERGENZA
1. Chi rileva o viene a conoscenza di un qualsiasi
principio di incendio: vedi piano di emergenza B1
a. Avverte gli addetti antincendio (se non sono reperibili…..)
b. Avvisa il Dirigente Scolastico o il sostituto
2. Il D.S. o il suo sostituto, gestore dell’emergenza:
dirama l’ordine di evacuazione e coordina le ope- razioni
3. Il personale incaricato delle emergenza (squadra antincendio e di primo soccorso) esegue i compiti assegnati: vedi piano di emergenza B4 e in- carichi di emergenza
a. Intercettazione elettrica
b. Intercettazione gas
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c. Chiamata di soccorso:
a quale numero? 115 (vedi piano emergenza)
da quale apparecchio?
Da un telefono fisso che non abbia alimentatore esterno o da un cellulare.
NON da un cordless con base alimentata o da un telefono con alimentatore in quanto essendo interrotta l’energia elettrica potrebbero non essere alimentati
SI SI NO
quale messaggio? (vedi piano emergenza)
segue compiti del personale incaricato delle emergenze
d. Apertura dei cancelli
e. Altri compiti in relazione all’edificio
4. Docenti e alunni: percorrono le vie di esodo fino al punto di raccolta vedi piano di emergenza B1
- Apri e chiudi fila
- Chiusura della porta (indica che il locale è sgom- bro)
- Modalità nel percorso
- Precedenze
- In quanto tempo?
- I disabili
Persone con ridotta mobilità o in sedia a rotelle: Il personale di piano incaricato (piano di emergenza) si occupa di condurre la persona fino al punto di raccolta evitando i per- corsi e le posizioni in cui si può causare intralcio
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Persone con vista o udito menomati e Persone non autonome nel comportamento: L’insegnante di sostegno, aiutato dal personale di piano incaricato (piano di emergen- za) si occupa di condurre la persona fino al punto di raccolta.
- Compilazione della scheda di classe
- Come fare con il registro elettronico? La cartella della sicurezza
5. Personale ATA di piano:
- Favorisce l’esodo ordinato (apertura delle porte sulle vie di esodo, indicazioni)
- controlla i locali ( tutte le porte delle aule chiuse, servizi, altri locali…)
- esegue gli ulteriori compiti eventualmente assegnati: supporto ai soccorsi (vedi piano di emergenza)
6. Responsabili dei punti di raccolta:
- Raccolgono le schede di classe
- Compilano la scheda del punto di raccolta e la consegnano al DS o sostituto (gestore dell’emergenza).
7. Il Dirigente Scolastico o sostituto (gestore dell’emergenza):
- Raccoglie le schede dei punti di raccolta
- Compila la scheda riassuntiva della scuola
- Fornisce le informazioni al capo squadra soccorsi (VVF)
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Nel caso si verifichi la condizione di
CESSATO ALLARME
( falso allarme o risoluzione della causa di allarme)
il Dirigente o il suo sostituto, gestore dell’emergenza dovranno,
- individuare esattamente la provenienza dell’allarme, anche se automatico;
- verificare il motivo per il quale è stato dato l’allarme, in particolare se au- tomatico;
- constatare di persona, avvalendosi dell’assistenza dei collaboratori, che non esista più nessuna condizione di pericolo
Solo a seguito di queste operazioni si potrà dichiarare il cessato allarme.
LE PROVE DI EVACUAZIONE
Che cosa cambia nelle prove rispetto alle procedure per l’emergenza “vera”?
Tendenzialmente…. NIENTE
Nel senso che si deve tendere a prove sempre più realistiche
Ci sono alcune particolarità da tener presenti (e sulle quali riflette- re):
1. L’attivazione dell’emergenza
Generalmente non viene sperimentata, specie nei plessi non centrali, la prima fase dell’emergenza, dall’avvistamento del principio d’incendio: la chiamata dell’addetto antincendio, la comunicazione al responsabile di plesso e la diramazione dell’ordine di evacuazione.
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2. La rilevazione dei tempi
Il gestore dell’emergenza rileva il tempo che intercorre tra l’emissione del segnale di evacuazione e la consegna delle schede dei vari punti di raccolta.
Quanto tempo? 3 minuti
Perché?
Perché occorre che l’incendio non arrivi alla fase avanzata di propagazione o, peggio, al flash over.
Occorre tener presente che le persone sono in luogo sicuro quando sono:
- A cielo libero
- A distanza di almeno 3,5 m dagli edifici
Criticità:
nei punti di raccolta sui quali convergono molte classi si impiega un certo tempo a compilare la scheda
Suggerimento:
le schede dei punti di raccolta possono essere almeno in parte precompilate.
3. L’ intercettazione dell’alimentazione elettrica e del gas
In fase di prova non sempre possono essere esegui- te.
In questo caso sarà sufficiente fornire al personale incaricato appositi cartelli da apporre presso l’interruttore generale e la valvola generale del gas per testimoniare l’effettiva presenza e possibilità di azionamento.
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4. La chiamata di soccorso
In fase di prova non è opportuno chiamare i soccorsi. In questo caso il personale incaricato effettuerà la chia- mata di soccorso ad un numero fornito dal gestore dell’emergenza, il quale verificherà la tempestività e la correttezza della chiamata .
5. La verifica della prova
Terminata l’evacuazione il gestore dell’emergenza (o l’ASPP di plesso) esegue la verifica della stessa, anche con l’ausilio della sceda di rilevazione, annoterà successivamente le eventuali non conformità nel verbale della prova.
6. Cessato allarme (termine della prova)
Dopo aver effettuato la verifica il DS o il suo sostituto (gestore dell’ emergenza) dà il segnale (meglio se verbale ai punti di raccolta) per l’ordinato rientro nelle rispettive classi attraverso la porta princi- pale.
Criticità: Se fa freddo??..........
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EMERGENZA EVENTO SISMICO
PRIMA DELL’EMERGENZA:
- Cercare di mettere in sicurezza i per- corsi di esodo e i locali contro la cadu- ta di elementi pesanti dall’alto
PERICOLO CADUTA SUPPEL- LETTILI - SCHIACCIAMENTO
- Segnalare le crepe, eventuali cedimenti strutturali e le irre- golarità nelle murature e nei soffitti e nei controsoffitti (anche l’umidità)
Dal piano di emergenza:
Appena si avverte la scossa di terremoto, rifugiarsi sotto i banchi o sotto i tavoli. Se non sono presenti banchi o tavoli rifugiarsi sotto gli stipiti delle porte o altre strutture portanti.
Comportamento nell’avvertire la prima la scossa
Suggerimento 1: nel fare la formazione degli alunni esercitarsi a riconoscere le strutture portanti dell’edificio.
In generale
- non usare accendini o fiammiferi, perché potrebbero esserci fughe di gas;
Comportamento dopo la prima scossa
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- non spostare le persone traumatizzate, a meno che non sia in evi- dente immediato pericolo di vita (crollo imminente, incendio che si sta avvicinando, ecc.).
Se è possibile la fuga:
- dopo la fine della prima scossa (1-2 min) e prima della probabile seconda (5-6 min) allontanarsi dall'edificio, senza attendere la dichia- razione di evacuazione a causa del possibile collasso delle strutture di emergenza;
- aprire le porte e muoversi con estrema prudenza, saggiando il pa- vimento, le scale ed i pianerottoli, prima di avventurarvi sopra;
- spostarsi lungo i muri, anche discendendo le scale, queste aree so- no quelle strutturalmente più robuste
Se non è possibile la fuga:
- rifugiarsi sotto un tavolo, scegliendo quello che appare più robusto e cercando di addossarlo alle pareti perimetrali, per evitare il rischio di sprofondamento del pavimento (può andar bene anche un sottoscala o nel vano di una porta, che si apre in un muro maestro);
- allontanarsi da finestre, specchi, vetrine, lampadari, scaffali di libri, strumenti, apparati elettrici e stare attenti alla caduta di oggetti.
Le procedure per il personale incaricato dell’emergenza sono le stesse:
a. Intercettazione elettrica
b. Intercettazione gas
c. Chiamata di soccorso
Le procedure e i percorsi d’esodo sono (quasi in tutti i casi) gli stessi
ATTENZIONE
IL CESSATO ALLARME PUO’ ESSERE DATO SOLO DAL DS SENTITE LE AUTORITA’ (SINDACO)
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LE PROVE DI EVACUAZIONE PER EVENTO SISMICO
Che cosa cambia nelle prove rispetto alle procedure per l’emergenza “vera”?
Tendenzialmente…. PARECCHIO
Ci sono alcune particolarità da tener presenti (e sulle quali riflette- re)
1. Occorre dare un avviso di inizio prova (segnale convenzionale) che nella realtà non esiste. Che tipo di avviso? Codifica diversa.
2. Le procedure e le modalità di esodo sono tali per cui nel caso reale il tempo non è una variabile facilmente controllabile. Per le prove pos- sono essere definiti dei tempi standard nella prima fase.
3. Occorre considerare che nel caso reale il panico gioca un ruolo per- sino maggiore che nel caso di incendio, per cui le operazioni di con- trollo dei locali saranno, nel caso reale, molto incerte.
4. Occorre che i luoghi di raccolta siano convenientemente lontani dagli edifici in elevazione.
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INFORTUNIO O MALATTIA ACUTA
INTERVENTI DI PRONTO SOCCORSO
Chi rileva o viene a conoscenza di infortunio o malattia acu- ta deve:
1° Avvisare l’addetto al primo soccorso ( V. allegato incarichi)
Questi valuterà la situazione e prenderà i successivi provvedimenti.
2° Se non è reperibile un addetto al primo soccors o, in caso di infortunio grave o malattia acuta deve,
- adoperarsi perché venga immediatamente avvertito il pronto intervento con il numero telefonico 118,
- assicurarsi che il colpito non resti da solo.
Cosa non fare.
- non spostare l’infortunato;
- non somministrare medicinali
Chi rileva piccole ferite superficiali deve
1°Avvisare l’addetto al primo soccorso ( v. allegato 7). 2° Se non è reperibile un addetto al primo soccors o:
- effettuare un’accurata pulizia della ferita con un tampone di garza
sterile.
- fasciare con garza sterile o cerotto medico
Cosa non fare.
- non somministrare medicinali
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Piccoli accorgimenti per una corretta CHIAMATA DI SOCCORSO.
FORNIRE INFORMAZIONI PRECISE
· dare la propria identità, precisando l'Istituto
· dire che cosa è accaduto (trauma, malore, ustioni, ingestione, )
· dove è avvenuto (palestra, cortile, laboratorio, )
· quando è successo (è importante prendere nota dell'orario)
· quante sono le persone coinvolte (e quali le loro condizioni)
· luogo esatto in cui far giungere i soccorsi (predisporre sempre una vedetta sulla strada che orienti e accompagni)
SAPERE CON CHI SI E' PARLATO
· lasciare il proprio recapito.
RISCHIO INDUSTRIALE
Dal piano di emergenza
L’ ordine del dirigente di attuare il confinamento sarà comunicato a voce, aula per aula, oppure proverrà dal sistema di allarme esterno alla scuola qualora esista. Alla comunicazione dell’ordine tutto il personale presente all’interno dell’edificio sco- lastico dovrà comportarsi come segue:
1) L’insegnante presente in aula chiude tutte le porte e tut- te le finestre;
2) se alcuni infissi (porte o finestre) presentano rotture o
Comportamento in caso di nube tossica
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fessure rilevanti si procede a tapparle con i materiali predisposti in precedenza e custoditi nell’aula;
3) l’insegnante continua nelle normali attività didattiche o in altre che aiutino a sdrammatizzare la situazione, soprat- tutto quando è scaduto l’orario d’uscita;
4) l’insegnante vieta agli alunni di comunicare con i genitori con i telefoni portatili e, se sono gli alunni ad essere chiamati, interviene nella comunicazione per spiegare la situazione ai genitori e invitarli a non recarsi a scuola;
5) i disabili continuano nelle loro attività senza uscire dai locali;
6) l’allarme si intende revocato quando arriva una comuni- cazione dal dirigente o dal sistema di allarme esterno;
7) Il personale ATA potrà stazionare in corridoio solo se
questo non ha aperture verso l’esterno, in caso contrario si rifugerà in una stanza possibilmente dotata di telefono o che si trova in prossima del telefono .
I.C. “X. Xxxxxxxxxxx” S. Donà di Piave (VE) Incontro di Aggiornamento della Formazione per Lavoratori pag. 40/49
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!! | ||
I controlli periodici obbligatori antincendio contribuiscono a preveni- re le cause di incendio e a mantenere in efficienza le misure e i disposi- tivi di protezione
Il più importante: Controllo quotidiano delle vie di esodo da parte del personale ATA (nessuna registrazione)
Controlli registrati:
1. Controllo periodico semestrale delle vie di uscita
- funzionamento delle porte,
- percorribilità delle vie,
- segnaletica in ordine,
- illuminazione, anche automatica, efficace
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2. Controllo periodico semestrale e manutenzione degli estintori
3. Controllo periodico semestrale e manutenzione dei presidi antin- cendio (lance antincendio, naspi, attacco motopompa, alimenta- zione idrica, gruppo pompaggio).
4. Controllo periodico semestrale dei dispositivi di segnalazione: impianti di rilevazione incendio, allarme antincendio automatico, dispositivi di segnalazione ottica e acustica.
5. Ricognizione semestrale delle aree a rischio specifico (spazi per esercitazioni, depositi, servizi tecnologici, spazi per l’informazione e attività parascolastiche, autorimesse, mense,) e sulla osservanza della limitazione dei carichi d'incendio
6. Efficienza dell’impianto elettrico
Controllo semestrale del/degli interruttore/i differenziale/i: effettuare il test mediante pulsante di terra
Controllo mensile del pulsante di sgancio generale Controllo mensile mediante esame visivo dell’impianto
7. Controllo biennale e verifica impianti di terra e di protezione dalle scariche atmosferiche
CHI LI ESEGUE?
Un ASPP o un Addetto antincendio su incarico del Datore di La- voro.
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GESTIONE DELLA EMERGENZE
IL PIANO DI EMERGENZA
Un esempio concreto: il piano della scuola
L’insegnante deve verificare che il piano di emergenza sia attuabile in ogni situazione, vale a dire:
a) indicare agli alunni le vie di fuga e i punti di raccolta, consideran- do anche gli spogliatoi della palestra
b) designare la funzione di apri fila e chiudi fila in ogni situazione (compresi gli spogliatoi e le postazioni ai PC)
c) prevedere il comportamento in caso di terremoto
d) prevedere il comportamento in caso di nube tossica
Come orientare le piantine. Es. due locali a piano terra
PIANTINA PER L'ESODO
NO, capovolta
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PIANTINA PER L'ESODO
SI, corretta
NO, capovolta
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SI, corretta
Prevedere la gestione del pronto soccorso:
a) interventi sul colpito in base alla propria formazione PS
b) richiesta di aiuto all’addetto al PS
c) richiesta del soccorso all’esterno