SOMMARIO
Fascicolo Tecnico n° 3 - Documento generale FT_EPC- 17-Dec-15
Piattaforma contratto EPC – settore civile Pagina 1 di 62
GENERALITA’
PROCEDURA ANALISI
OPPORTUNITA’ DI BUSINESS
PIATTAFORMA WEB
Esperto Gestione Energia
Studio Xxx. Xxxxxxxx Xxxx Xxxx – Citycenter – Via Lepetit 8/10 – 00000 Xxxxxx
SEZ.1
SEZ.2
SEZ.3
ATTIVITÀ E CARATTERISTICHE DELLO STUDIO DELL’XXX. XXXX GRIS 4
UN SUPPORTO ALLA STAZIONE APPALTANTE PER SUPERARE GLI OSTACOLI
L’analisi dei rischi per una ESCO 7
I CRITERI PER SCEGLIERE IL CONTRATTO CON LA FORNITURA DEL VETTORE ENERGETICO O CON LA SUA ESCLUSIONE 10
LA GARA PER L’AFFIDAMENTO DELLA CONCESSIONE 11
I contenuti dell’offerta economica 14
Il Piano Economico Finanziario dell’offerta 17
I requisiti di partecipazione 17
Il Capitolato Speciale d’Appalto e lo schema di contratto 18
LA PROCEDURA OPERATIVA - ATTIVITÀ DI DIAGNOSI E VALUTAZIONE PRELIMINARE ALL’OFFERTA IN MERITO ALLE CARATTERISTICHE TECNICHE, ORGANIZZATIVE, ECONOMICHE E FINANZIARIE DELL’OPPORTUNITÀ DI BUSINESS 20
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 20
DIAGRAMMA DI FLUSSO GENERALE DELL’ATTIVITA’ 22
Avvio dell’attività di analisi 24
Strutturazione e responsabilità delle fasi di analisi 24
Definizione degli investimenti 26
Piano Economico Finanziario 27
Proposta conclusiva e indicatori dell’analisi di fattibilità 31
DOCUMENTI E MODULI APPLICABILI 32
STRUTTURA DELLA PIATTAFORMA WEB 61
EXECUTIVE SUMMARY
Il presente documento illustra i contenuti dell’offerta di consulenza dello Studio Valz Gris sul tema dei contratti di servizio energia a performance garantita tipo EPC (Energy Performance Contract), fornendo delle indicazioni utili alla definizione degli obiettivi per i quali possiamo concorrere al raggiungimento insieme ai ns. Clienti.
Il documento si divide in tre sezioni:
Informazioni generali introduttive al tema delle ESCO con indicazione dei fattori generali di analisi e criticità. Indicazione dei metodi per lo sviluppo delle gare per la concessione dei servizi energetici attraverso contratti EPC.
Schema di procedura operativa per la valutazione dell’opportunità di business. Lo schema proposto basato sulla UNI 11352, da integrare con il sistema gestionale di ogni specifica ESCO, costituisce una traccia utile allo sviluppo di corrette procedure secondo logiche di qualità.
Manuale operativo della procedura informatica disponibile su piattaforma web. Il software, riferendosi logicamente alle sezioni precedenti, integra ulteriori parametri funzionali in modo da consentire un’analisi articolata di progetti composti da una pluralità di edifici. Il tentativo dunque è quello di consentire un allargamento del perimetro di ogni progetto, in modo da aggregare iniziative al fine di raggiungere un livello degli investimenti a misura dei potenziali soggetti finanziatori. Infatti, ad oggi, appare di difficile sviluppo l’attività di aggregazione necessaria per l’intervento di fondi di investimento dedicati, ma con soglie di accesso ancora elevate.
supporto
attività commerciale
confronto
con procedure interne
sviluppo attività
tecnica
L’approccio integrato tra i vari livelli di consulenza, costituiti dalle politiche commerciali, dalle analisi delle opportunità, dai sistemi gestionali e dalle soluzioni tecniche, rappresenta il metodo al quale lo Studio si attiene per fornire al proprio Cliente un servizio completo ed aderente alle necessità specifiche di ogni gestore dei servizi energetici.
ATTIVITÀ E CARATTERISTICHE DELLO STUDIO DELL’XXX. XXXX GRIS
Lo Studio dell’Xxx. Xxxxxxxx Xxxx Xxxx nasce a Biella nel 1987 e nel 1992 è affiancato dalla Xxx. Xxxx Gris & Associati srl che dopo 13 anni di esperienza in campo multidisciplinare (dagli impianti, alla sicurezza ed alle strutture, alla vera e propria costruzione di edifici in legno lamellare) cessa l’attività nel 2005, lasciando spazio all’esperienza pubblica dell’ Xxx. Xxxx Xxxx come Presidente con funzioni dirigenziali dell’Agenzia Territoriale per la Casa di Biella e come responsabile energia nell’ambito della giunta esecutiva di Federcasa a Roma. Al termine del mandato pubblico, nel 2011, è cofondatore a Milano di Sernet Riqualificazioni srl, società di ingegneria che si affianca alla società storica Sernet SpA. Attualmente lo Studio affianca la società di ingegneria svolgendo il ruolo di direzione tecnica.
Le competenze specifiche dello studio, dotato di una propria organizzazione a Biella e Milano, sono le seguenti:
Esperto in gestione dell’energia cert. UNI 11339, sistemi gestionali ISO 50001
Progettazione impiantistica e consulenza sviluppo project financing
Progettazione strutturale
Collaudi
Consulenze in tema di appalti e audit specialistici settore construction
Project and risk management
Lo sviluppo della piattaforma informatica è effettuato dalla struttura operativa dello studio professionale.
Le esperienze professionali recenti più significative sono state sviluppate attraverso Sernet Riqualificazioni:
Ambito Competenza | Esperienza principale | Periodo |
Amministrazione pubblica | Presidente Agenzia Territoriale per la Casa Biella - Giunta nazionale Federcasa | 2005-20010 |
Riqualificazione energetica | Progetto e DL riqualificazione 98 edifici pubblici bando ESCO Provincia di Milano €13.200.000 | 2013-2015 |
Progettazione Impianti | Impianto teleriscaldamento con cogenerazione Xxxxx Xxxxxxxx - Xxxxxx € 2.500.000 | 2013-2015 |
Progettazione strutture | Edificio a 5 piani con palificate di sostegno versante - Finale Ligure | 2013-2015 |
Internal Audit | Expo 2015 - audit procedure affidamento opere architettura ed ingegneria | 2014 |
Supporto a Responsabile Procedimento | EXPO 2015 - verifica congruità atti aggiuntivi appalto piastra per € 40.000.000 – supporto RUP tavolo contenzioso appalto Piastra | 2015 |
Verifiche progetti ai fini validazione | Scuola Albino, Biblioteca e park multipiano Biella, Palazzetto Sport Opera | 2012-2015 |
Area Business EPC:
Xxx. Xxxx Xxxx project manager – Arch. Nasturzio diagnosi edifici – P.I. Ranzi impianti – Ing. Gili piattaforma informatica
UN SUPPORTO ALLA STAZIONE APPALTANTE PER SUPERARE GLI OSTACOLI
Affrontare oggi il tema delle ESCO e dei progetti che utilizzato il Finanziamento Tramite Terzi significa affrontare un tema effettivamente “caldo” poiché l’assenza di risorse da parte delle Amministrazioni Pubbliche e degli Utenti in generale, suggerisce la ricerca di nuovi strumenti che forniscano un’offerta sostenibile a tutto tondo. Questa spasmodica ricerca di soluzioni porta a cercare a volte soluzioni rabberciate e approssimative che non tengono conto di tutti gli aspetti coinvolti, tipici di un processo assolutamente complesso e che possono generare fallimenti nel caso non venissero analizzati e risolti del tutto.
A questo scopo ci preme evidenziare come qualunque forzatura che un soggetto cerca di imporre in qualche momento del processo possa bloccare il processo stesso. E’ come se valesse la terza legge di Xxxxxx, secondo la quale ad ogni azione corrisponde un’azione uguale e contraria, oppure come in contabilità dove valgono i principi della partita doppia, ovvero che se c’è un’entrata in un capitolo di spesa, necessariamente vi è un’uscita in qualche altro capitolo, magari di un soggetto comunque funzionale alla riuscita dell’intero processo.
Questi ragionamenti, che possono sembrare banali a prima vista, devono essere continuamente tenuti in mente perché i soggetti coinvolti nel processo sono molti. Nella prevalenza dei casi sono tre: l’Utente, l’Impresa e la Banca. In alcuni casi sono addirittura quattro: l’Utente, l’Impresa, la Banca e la Proprietà Immobiliare qualora sia distinta dall’Utenza.
Occorre pertanto ragionare in modo pragmatico utilizzando le migliori metodologie aziendali basate sulla teoria dei vincoli (constrains), elencando azioni e conseguenze in modo asettico per valutare al meglio le opzioni disponibili.
L’approccio del presente documento pertanto tenta di evidenziare le dinamiche che si generano ad ogni scelta che viene effettuata da una Stazione Appaltante che intende promuovere un progetto di riqualificazione energetica utilizzando una ESCO, suggerendo i criteri di analisi che favoriscono il
raggiungimento dell’obiettivo.
I RIFERIMENTI NORMATIVI
Nella normativa Italiana le ESCO sono state inquadrate per la prima volta nel D.Lgs. 115 2008: "Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE".
Sono importanti le seguenti definizioni introdotte dal Decreto:
«ESCO»: persona fisica o giuridica che fornisce servizi energetici ovvero altre misure di miglioramento dell'efficienza energetica nelle installazioni o nei locali dell'utente e, ciò facendo, accetta un certo margine di rischio finanziario. Il pagamento dei servizi forniti si basa, totalmente o parzialmente, sul miglioramento dell'efficienza energetica conseguito e sul raggiungimento degli altri criteri di rendimento stabiliti;
«finanziamento tramite terzi»: accordo contrattuale che comprende un terzo, oltre al fornitore di energia e al beneficiario della misura di miglioramento dell'efficienza energetica, che fornisce i capitali per tale misura e addebita al beneficiario un canone pari a una parte del risparmio energetico conseguito avvalendosi della misura stessa. Il terzo può essere una ESCO;
In tale dispositivo è stato inoltre per la prima volta definito il Contratto Servizio Energia ed anche il contratto in versione “PLUS” che garantisce un risparmio energetico garantito pari ad almeno il 10% dell’energia primaria iniziale.
Le ESCO sono i soggetti registrati dal Gestore Servizi Energia titolati a commercializzare i Titoli di Efficienza Energetica (TEE) e dunque a partecipare al mercato di tali titoli presso il GME.
Nel corso degli anni è da registrare una evoluzione del sistema delle ESCO. Tale evoluzione ha visto una iniziale creazione di soggetti sostanzialmente commerciali per la gestione dei TEE e solo in parte di imprese industriali con capacità operativa adeguata nell’intervenire in processi di riqualificazione energetica.
La selezione delle ESCO l’ha operata sostanzialmente la capacità di offrire al mercato lo strumento del Finanziamento Tramite Terzi. Tale questione costituisce uno scoglio importante ai fini del sistema di garanzie richiesto dal sistema bancario in rapporto ai criteri Basilea 2-3.
Commento: “Il sistema di regole alle quali le ESCO sono sottoposte in rapporto ai requisiti occorrenti ed ai sistemi di gestione e tutela degli Utenti, è oggi assolutamente carente in quanto è sufficiente la definizione dell’oggetto sociale come ESCO perché tale attività possa essere avviata”.
Per questo motivo il Ministero per lo Sviluppo Economico ha in corso una riflessione complessiva sul sistema per meglio definire i requisiti occorrenti ad una Impresa perché si possa definire ESCO.
Un deciso passo avanti è stato compiuto con la pubblicazione delle Norme UNI CEI 11352 – 2010 che hanno inquadrato i requisiti organizzativi necessari ad una ESCO.
Adottando i requisiti di tale norma, un’Impresa può procedere alla certificazione di tali requisiti tecnico- organizzativi-finanziari, certificazione attestante le capacità.
L’analisi dei rischi per una ESCO
Occorre comprendere al meglio la questione dei “rischi” per leggere con la necessaria lucidità la sproporzione tra le parole fatte in conferenze e convegni sulle ESCO in rapporto ai progetti effettivamente realizzati con gli strumenti del Finanziamento Tramite Terzi.
Da un lato l’Utente, anche Amministrazione Pubblica, potrebbe cercare di non costituire un debito affidando un servizio energetico con riqualificazione e dunque evitando una serie di problematiche patrimoniali simili a quelle relative alla sottoscrizione di un mutuo. D’altro canto altri sono restii alla sola idea di un contratto servizi energia poiché ricordano contratti capestro sviluppati in altre epoche sul tema della gestione calore.
Oggi è il momento di realizzare una trasparenza totale sul processo sotteso a tali contratti, trasparenza che
non può essere elusa anche dagli Utenti del servizio.
La questione delle garanzie sul rischio è quella maggiormente trascurata in questi anni ed è pertanto la causa principale dello sviluppo modesto di progetti con il Finanziamento Tramite Terzi.
Il rischio finanziario
Il D.Lgs. 115/2008 afferma che un contratto servizio energia «Plus» ha validità equivalente a un contratto di locazione finanziaria nel dare accesso ad incentivi e agevolazioni di qualsiasi natura finalizzati alla gestione ottimale e al miglioramento delle
prestazioni xxxxxxxxxxx.Xx sostanza si rende lo strumento FTT alla stregua di un contratto Leasing, dove la proprietà dell’oggetto concesso in uso all’Utente rimane nello stato
patrimoniale dell’Impresa di Leasing. In questo modo l’Utente registra nei costi il canone annuale senza iscrivere il valore complessivo del bene nel corrispondente capitolo dello stato patrimoniale.
La Figura seguente evidenzia plasticamente la differenza del rischio. Tale semplice considerazione deve essere rapportata alla relazione triangolare tra Utente – Esco – Banca.
Per valutare la fattibilità di un progetto, occorre anche valutarne la sostenibilità da parte dell’Utenza, fatto che molto spesso l’Amministrazione Pubblica tende a “dimenticare”. Insomma il RATING dell’Amministrazione è un elemento che la ESCO deve conoscere non solo per valutare i rischi propri, ma innanzitutto per formulare correttamente la richiesta di finanziamento alla Banca.
occorre rilevare alcuni fenomeni principali:
D’altra parte esistono diverse forme di costruzione del progetto dal punto di vista economico e finanziario. Ad ogni modello corrisponde un rischio specifico e dunque una scelta “migliore” in funzione delle condizioni di contorno al progetto.
La Figura illustra le diverse situazioni in cui il vettore energetico è compreso o meno nel contratto.
Le garanzie patrimoniali
A fronte dei rischi finanziari le banche richiedono garanzie di tipo patrimoniale. A questo fine
o al fine di sottoscrivere contratti più importanti le ESCO tendono ad incrementare il proprio capitale sociale
o esiste un limite fisiologico oltre il quale non è più possibile sottoscrivere contratti in quanto la ESCO non è in grado di fornire garanzie patrimoniali. Insomma, un’Impresa non può caricarsi di tutti i debiti che l’Utente non vuole sottoscrivere.
o Xxxxxxx detto che l’Utente non riconosce formalmente il debito: è vero però che in qualunque clausola di recesso dal contratto si riconosce che l’Utente deve rimborsare la quota di investimento non ancora saldata. Tale fatto non costituisce allora un riconoscimento di debito?
Il rischio tecnico
La ESCO si impegna con l’Utente a garantire un consumo massimo a parità di condizioni climatiche, misurate attraverso i gradi giorno. La ESCO si impegna altresì a realizzare gli investimenti per un certo valore, a cui corrisponde un costo di produzione industriale.
Cosa succede se le previsioni dell’Impresa sono errate?
E’ possibile che durante l’erogazione del servizio energia l’Impresa vada in crisi?
L’assunzione di una garanzia sul rischio tecnico comporta delle possibili conseguenze reali e dunque in sede di progetto è giusto che risulti uno “spread” tra il costo del denaro riconosciuto alla Banca ed il Tasso Interno di Rendimento del progetto stesso.
I CRITERI PER SCEGLIERE IL CONTRATTO CON LA FORNITURA DEL VETTORE ENERGETICO O CON LA SUA ESCLUSIONE
Si è già accennato alla questione delle fornitura del vettore energetico, evidenziando come la normale logica contenuta nel D.LGS. 115/2008 prevedesse un servizio energetico a tutto tondo, mentre in chi propugna la soluzione senza vettore energetico prevale per lo più la preoccupazione di favorire un mero risparmio sul prezzo di fornitura del metano rispetto alla riduzione dei consumi. Tale preoccupazione in realtà ha un doppio risvolto, perché la condivisione di un prezzo d’acquisto del metano sarebbe vantaggiosa anche per i Comuni. Ecco allora che per l’Amministrazione pubblica occorre ottimizzare i vantaggi complessivi e orientare le preoccupazioni sugli obiettivi verso sistemi di selezione del vincitore della gara che li valorizzino.
In altre parole è possibile assegnare un punteggio maggiore all’offerta della soglia di garanzia dei MWh rispetto ad altri parametri sul costo del metano, se lo si desidera.
La scelta tra i due sistemi condiziona pesantemente le dinamiche dei Piani Economico Finanziari, dei rischi e delle garanzie. Possiamo annotare i seguenti elementi:
o Escludendo la fornitura del vettore energetico il PEF diventa sostanzialmente simile a quello di un prodotto finanziario, con pochissime possibilità di manovra da parte dell’operatore se non nella fase di esecuzione delle opere. Invece svolgendo un servizio completo di fornitura si consente di ottimizzare le capacità industriali a tutto tondo dell’operatore, incluse le capacità di acquisto della materia prima. Il PEF consente una vera gestione imprenditoriale anche nella fase di conduzione e gestione del servizio, consentendo spazi di manovra migliori per l’organizzazione del servizio.
o L’esclusione della fornitura del vettore energetico consente di limitare fortemente i rischi finanziari, vista la riduzione dello scambio economico tra Impresa e Comune. Insomma un PEF certamente più rigido ma limitato nei rischi.
o La scelta di escludere la fornitura mantiene per i Comuni l’andamento oscillante dei prezzi in modo slegato rispetto all’andamento del mercato registrato dall’Autorità per l’Energia ed il Gas.
LA GARA PER L’AFFIDAMENTO DELLA CONCESSIONE
L’oggetto dell’affidamento è la selezione di una Energy Service Company (ESCo) ai fini della Concessione mista di Beni e Servizi per la riqualificazione energetica e la gestione di edifici pubblici, con Finanziamento Tramite Terzi (FTT) ai sensi dell’art. 2, comma 1, lett. m), del D.Lgs. n. 115/2008.
Senza riprodurre in questa sede le indicazioni del Codice Appalti (D.Lgs. 163/2006 e s.m.i.) in merito ai criteri di selezione, tramite procedura aperta o procedura ristretta, evidenziamo esclusivamente i contenuti tecnico economici utili alla specificazione della gara.
Pur rendendoci conto che si tratta di una proposta totalmente innovativa, suggeriamo di inserire nei documenti illustrativi dell’oggetto di gara anche un documento che illustri le capacità finanziarie della Stazione Appaltante, il livello di indebitamento, i tempi medi di pagamento e quant’altro possa essere ritenuto utile ad aiutare ogni concorrente nei rapporti con la Banca.
Contenuti tecnici
I contenuti tecnici hanno l’obiettivo di definire compiutamente gli edifici e gli impianti oggetto della riqualificazione in modo tale da consentire ai concorrenti di redigere degli elaborati di livello equivalente ad un progetto preliminare.
Inoltre dovrà essere definita la baseline energetico monetaria. Infine dovranno essere forniti degli elementi di valutazione delle prestazioni Inoltre dovrà essere definita la baseline energetico monetaria. Infine dovranno essere forniti degli elementi di valutazione delle prestazioni energetiche iniziali, relativamente agli impianti ed all’involucro edilizio.
Si riporta di seguito una checklist da utilizzare per verificare la completezza delle informazioni necessarie per ogni fabbricato.
Evidenziamo alcuni elementi che risultano forse una novità rispetto ad alcuni bandi già svolti, ma che consentono di evitare problemi in fase esecutiva,
In primo luogo occorre indicare la situazione rispetto alla Prevenzione Incendi. In secondo luogo, aspetto ancor più delicato, occorre indicare gli eventuali vincoli esistenti relativamente ai Beni Culturali, quali ad esempio quelli conseguenti all’età maggiore di 50 anni del fabbricato. Tale vincolo potrebbe escludere fin da subito la possibilità di realizzare un cappotto termico.
Relativamente alla baseline occorre indicare l’aliquota IVA applicata, che potrebbe essere al 10 o al 21% a seconda che sia scuola, casa d riposo o ufficio comunale.
L’indicazione dei gradi giorno
corrispondenti ad
consumo registrato parametro che può
errori variabili dal 6
è
ogni
un
sulla
baseline.
definizione
evitare all’8%
della
Il rapporto tra fabbisogno e consumi stimati dall’estensore della diagnosi sull’involucro consente di fare previsioni sull’efficacia degli interventi
sull’involucro.
Il Calcolo della baseline
Il calcolo della baseline di riferimento per ogni edificio è l’operazione più delicata ai fini della gara d’appalto. Come già detto in precedenza, la solidità dei calcoli che portano alla definizione della baseline è fondamentale per il successo e la partecipazione alla gara. E’ infatti utile allegare alla documentazione lo sviluppo completo della baseline, in modo che il concorrente possa valutare con maggiore sicurezza il rischio di un proprio errore. La standardizzazione di metodi e procedure per la definizione della baseline consente di diffondere una più solida cultura di base che tende ad eliminare aspetti di opacità nelle gare d’appalto.
Al capitolo precedente abbiamo pertanto raccolto tutti i dati per la definizione della baseline. A quei dati, scomposti per ogni fabbricato, dobbiamo aggiungere il costo unitario dell’energia elettrica e dell’energia termica al netto dell’IVA, valori da considerare come punto di riferimento nella gara.
Al fine di sviluppare il calcolo in modo schematico operiamo le seguenti definizioni:
Valori base di calcolo
o VUt = prezzo unitario energia termica al kWht al netto dell’IVA
o VUe = prezzo unitario energia elettrica al kWhe al netto dell’IVA
o Mtj = costo manutenzione e conduzione impianti termici del fabbricato j al lordo dell’IVA
o Mej = costo manutenzione impianti elettrici del fabbricato j al lordo dell’IVA
o IVAcj = % IVA combustibile sul fabbricato j
o IVAm = % IVA manutenzioni
o Calcoli relativi all’energia termica
o 9,6 = quantità di energia espressa in kWht generata dalla combustione completa di 1 Nm3 di metano
o Vtij = Volume metano consumato in Nm3 durante l’anno i nel fabbricato j
o Etij = Energia termica consumata nell’anno i nel fabbricato j, espressa in kWht = 9,6 x Vtij
o GGs = Gradi Giorno Standard derivati da DPR 412
o GGi = Gradi Giorno erogati effettivi nell’anno i
o Etj = energia termica baseline per il fabbricato j = GGs x Σ (Etij / GGi) / N, dove N rappresenta il n° di anni i considerati
o BEMtj = baseline energetico monetaria termica relativa al fabbricato j espressa in €/anno = Etj x VUt x (1+IVAcj) + Mtj x (1+IVAm)
o Calcoli relativi all’energia elettrica
o Eeij = Energia elettrica consumata nell’anno i nel fabbricato j, espressa in kWhe
o Eej = energia elettrica baseline per il fabbricato j = Σ (Eeij ) / N, dove N rappresenta il n° di anni i considerati
o BEMej = baseline energetico monetaria elettrica relativa al fabbricato j espressa in €/anno = Eej x VUe x (1+IVAcj) + Mej x (1+IVAm)
o Calcoli complessivi baseline
o BEMj = baseline fabbricato j = BEMtj + BEMej
o BEM = baseline energetico monetaria totale = Σ BEMj
o Nella documentazione tecnica è dunque necessario costruire una tabella riassuntiva del calcolo della baseline energetico monetaria
I contenuti dell’offerta economica
I contenuti della offerta economica verranno descritti in questa sede nella loro forma essenziale, che potrà ovviamente essere integrata attraverso le scelte di volta in volta effettuate dalla Stazione Appaltante.
La scheda sintetica dell’offerta economica prevede valori comprensivi di IVA secondo le aliquote dichiarate nella scheda della baseline, La valorizzazione economica del risparmio energetico viene effettuata differentemente nel caso di fornitura e non fornitura del vettore energetico:
o Fornitura vettore energetico – Il prezzo unitario del chilovattora termico VUt e di quello elettrico VUe viene indicato dal concorrente in sede di offerta.
o Esclusa fornitura vettore energetico – I prezzi unitari sono quelli della baseline di gara.
o I parametri inseriti nella scheda dell’offerta economica sono:
o LIMt = energia termica massima garantita per i GGs corrispondente alla differenza di Et e Rt (risparmi termici)
o LIMe = energia elettrica massima garantita per le apparecchiature censite al momento della gara, corrispondente alla differenza tra Ee e Re (risparmio elettrico).
o PCOND = % condivisione ulteriore risparmio oltre a quello dichiarato <= 50% e >= 30%.
o DC = durata concessione in anni
o C2t = prezzo al kWht offerto per le manutenzioni termiche = (Mt – RMt)/LIMt
o C2e = prezzo al kWhe offerto per le manutenzioni elettriche = (Me – RMe)/LIMe
o C3t = prezzo al kWht offerto per l’energia termica = VUt se fornitura esclusa
o C3e = prezzo al kWhe offerto per l’energia elettrica = VUe se fornitura esclusa
o RMt = risparmio sulle manutenzioni termiche, valore che può essere negativo qualora fossero previsti nuovi macchinari che implicano aumenti di manutenzione.
o RMe = risparmio sulle manutenzioni elettriche, valore che può essere negativo qualora fossero previsti nuovi macchinari che implicano aumenti di manutenzione.
o REMt = risparmio energetico monetario termico inclusa variazione manutenzioni RMt
o REMe = risparmio energetico monetario elettrico inclusa variazione manutenzioni RMe
o REM = risparmio energetico monetario totale = REMt + REMe
o TOTt = Totale costo termia dopo interventi = BEMt –REMt
o TOTe = Totale costo elettricità dopo interventi = BEMe –REMe
o C1 = canone annuo legato all’ammortamento degli investimenti <= 95% REM (condizione valida solo sul totale dei fabbricati)
o SB = sgravio di bilancio annuale nel periodo della concessione = BEM –TOT –C1
Tenendo conto che la vita utile degli interventi può essere stabilita in 20 anni, è possibile calcolare il risparmio residuo dell’Amministrazione nel periodo di tempo intercorrente tra la fine della concessione ed i 20 anni. Tale parametro può essere utilizzato come criterio di valutazione, così come la somma degli sgravi di bilancio nel periodo della concessione. Questi calcoli sui risparmi cumulati negli anni possono essere sviluppati a valuta costante o con una indicizzazione stabilita in sede di gara.
Nell’offerta economica possono essere inseriti altri parametri utili alla definizione della graduatoria. In particolare si può considerare il valore dell’investimento VI.
Infine è possibile aggiungere il parametro ACT relativo agli anni di minore durata della concessione qualora si ottenesse l’incentivo del “Conto Termico” nella massima forma possibile in funzione delle opere proposte.
Il Piano Economico Finanziario dell’offerta
E’ opportuno che i contenuti minimi del PEF da allegare all’offerta siano indicati in sede di gara.
Tale esigenza è legata alla necessità di dare leggibilità univoca rispetto alle varie offerte concorrenti.
In questa sede forniamo una possibile indicazione:
o Prospetto iniziale riportante i parametri generali utilizzati nel PEF, quali tassi di inflazione, interessi bancari, costi elementari dei vettori energetici, percentuale per spese generali e percentuale utili sugli investimenti considerate.
o Prospetto degli investimenti suddivisi per stabili e scorporando gli oneri per la sicurezza
o Prospetto dell’IVA considerata in pianificazione e se sono stati considerati effetti sulla gestione
o Prospetto con piano di ammortamento di eventuali mutui e finanziamenti
o Prospetto degli incentivi considerati (TEE ecc.).
o Margine operativo lordo come differenza tra il prodotto dei canoni C1 per la durata della concessione DC e il valore dell’investimento, il tutto al netto dell’IVA.
o Tasso Interno di Rendimento TIR del progetto calcolato sui flussi finanziari dalla fase 0 di realizzazione dell’investimento a conclusione della concessione, indicizzato come da inflazione considerata, e deducendo dai flussi tutti gli importi dipendenti da finanziamenti.
o EVA complessivo del progetto.
o Prospetto dei flussi finanziari mantenendo scorporato il periodo 0 di realizzazione degli investimenti.
o Prospetto del conto economico.
o Prospetto dello stato patrimoniale.
L’ottimale sarebbe che venissero definite a priori le soglie di accettabilità del progetto, riferite ai parametri TIR al netto del capitale e degli interessi del finanziamento bancario e del parametro EVA.
I requisiti di partecipazione
Oltre ai normali requisiti di partecipazione previsti dal Codice Appalti, le Stazioni Appaltanti potranno valutare l’opportunità che le ESCo siano certificate secondo le Norme UNI CEI 11352-2010.
Tale condizione garantisce il processo di qualità specifico per le ESCo ma potrebbe escludere dalla partecipazione le aziende che non hanno ancora provveduto alla certificazione.
La soluzione intermedia che richiama solo i principi che la ESCo segua i contenuti della norma tecnica e al limite produca una dichiarazione, non è ritenuta in alcun modo garante dei requisiti richiesti della norma.
Il Capitolato Speciale d’Appalto e lo schema di contratto
Il Capitolato Speciale d’Appalto costituisce l’elemento normativo principale della gara e contiene in questo caso esclusivamente gli elementi normativi e non le descrizioni tecniche che dovranno essere proposte in sede di offerta.
In questa sede non possiamo ovviamente illustrare i dettagli dei contenuti di dettaglio, pertanto ci limitiamo a riportare un sommario tipico:
o PREMESSE
o RIFERIMENTI LEGISLATIVI
o NORMATIVA SU IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI.
o NORMATIVA DI SICUREZZA
o ART. 1 – FINALITA’ E OGGETTO DELLA CONCESSIONE
o ART. 2 - GLOSSARIO
o ART. 3 – NATURA DELLA CONCESSIONE
o ART. 4 – DOCUMENTI CONTRATTUALI
o ART. 5 – SCOPO DEL CONTRATTO SERVIZIO ENERGIA
o ART. 6 - SMALTIMENTO MATERIALI DI CANTIERE
o ART. 7 - REQUISITI DEL CONCESSIONARIO
o A - REQUISITI GENERALI
o B - REQUISITI TECNICO/ORGANIZZATIVI ED ECONOMICO FINANZIARI OCCORRENTI PER L’AMMISSIONE ALLA GARA
o ART. 8 – TEMPI PER LA CONSEGNA E L’ULTIMAZIONE DELLE OPERE
o ART. 9 – DURATA DELLA CONCESSIONE DI SERVIZI
o ART. 10 – COSTI DEL SERVIZIO ENERGIA
o ART. 11 – REVISIONE PREZZI
o ART. 12 – PAGAMENTI IN ACCONTO E RITENUTE
o ART. 13 – FATTURE
o ART. 14 – TRACCIABILITA’ DEI PAGAMENTI
o ART. 15 – OBBLIGHI DEL CONCESSIONARIO
o ART. 16 – GARANZIE PER I PRODOTTI E SERVIZI
o ART. 17 – RESPONSABILITA’ DEL CONCESSIONARIO DEL SERVIZIO ENERGIA VERSO IL CONCEDENTE E VERSO TERZI
o ART. 18 – OBBLIGHI VERSO I DIPENDENTI
o ART. 00 - XXXXX XX XXXXXXXXX
o ART. 20 – IMPIANTI, SVOLGIMENTO DEL SERVIZIO
o ART. 21 – ISPEZIONIE VERIFICHE
o ART. 22 – PROGETTAZIONE, DIREZIONE LAVORI E COORDINAMENTO SICUREZZA
o ART. 23 – PROPRIETA’ DEL PROGETTO PRELIMINARE
o ART. 24 - CARATTERISTICHE TECNICHE DEGLI INTERVENTI
o ART. 25 - RICONSEGNA DELLE AREE IN CONCESSIONE
o ART. 26 - MISURAZIONE DELL’ENERGIA
o ART. 27 - AMBIENTE
o ART. 28 - RELAZIONE ANNUALE
o ART. 29 - GARANZIE E ASSICURAZIONI
o ART. 30 – DIVIETO DI SOSPENDERE O RALLENTARE I SERVIZI
o ART. 31 - PENALI
o ART. 32 - RECESSO UNILATERALE DAL CONTRATTO
o ART. 33 - RISOLUZIONE DEL CONTRATTO
o ART. 34 - SUCCESSIONE - CESSIONE - FUSIONE - TRASFORMAZIONE - SCISSIONE
o ART. 35 - FORO COMPETENTE
o ART. 36 - FALLIMENTO DEL CONCESSIONARIO
o ART. 37 - DIVIETO DI CESSIONE DELLA CONCESSIONE E AMMISSIBILITA’ CESSIONE DEL CREDITO
o ART. 38 - TRATTAMENTO DEI DATI, CONSENSO AL TRATTAMENTO
o ART. 39 - VENDITA, LOCAZIONE O CESSIONE DEGLI IMMOBILI OGGETTO DI CONCESSIONE
o ART. 40 - CONTESTAZIONI
o ART. 41 – COMUNICAZIONI AL CONCESSIONARIO DEL SERVIZIO
o ART. 42 – COMUNICAZIONI DEL CONCESSIONARIO DEL SERVIZIO
o ART. 43 – SUBAPPALTO
o ART. 44 – RISERVATEZZA
o ART. 45 – PIANO QUALITA’
o ART. 46 – ONERI ALLACCIAMENTI RETE DISTRIBUZIONE
o ART. 47 – BASELINE ENERGETICA E GESTIONALE
o ART. 48 – CONTENUTO DELL’OFFERTA E CRITERI DI AGGIUDICAZIONE DELLA CONCESSIONE
LA PROCEDURA OPERATIVA - Attività di diagnosi e valutazione preliminare all’offerta in merito alle caratteristiche tecniche, organizzative, economiche e finanziarie dell’opportunità di business
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
Scopo della presente procedura è garantire ai sensi delle Norme UNI 11352 che la formulazione di un’offerta relativa al servizio energia sia preceduta da un adeguato studio di fattibilità che preveda una fase di diagnosi e una analisi tecnico-economica, organizzativa e finanziaria in modo da consentire agli organi preposti di assumere la più corretta decisione in merito all’opportunità di formulare un’offerta al potenziale Committente. La procedura si applica alla attività di risposta ai bandi di opere pubbliche e servizi energetici ad esse collegate, nonché alla formulazione di offerte di opere e servizi destinati a soggetti privati, sia attraverso lo strumento del Finanziamento Tramite Terzi, sia attraverso il finanziamento diretto delle opere da parte del Committente, o ancora secondo modalità intermedie tra le due elencate.
RIFERIMENTI E DEFINIZIONI
- Abbreviazioni:
DG Direzione Generale – Direttore generale
RQ Responsabile del Sistema di Gestione Qualità
SGQ Sistema di gestione della Qualità
DA Direzione Finanziaria ed Amministrativa – Direttore Finanziario e Amministrativo CS Segreteria Commerciale
SO Segreteria Operativa
DT Direzione Tecnica – Direttore Tecnico
CG Controllo Gestione Contabilità Commessa
PEF Piano Economico Finanziario generale di opere più servizio energia PEFO Piano Economico Finanziario relativo alla sola realizzazione delle opere
OS Organismi statutari (Consiglio di Amministrazione, Presidente, Amministratore Delegato, Collegio Sindacale)
TP Team Project
- Referente Diagnosi Energetica (REDE): esperto responsabile della diagnosi energetica
- Norma UNI CEI 11352: “Società che forniscono servizi energetici (ESCO). Requisiti generali e lista di controllo per la verifica dei requisiti”
- Norma UNI CEI 11428: “Diagnosi Energetiche: requisiti generali del servizio di diagnosi energetica”
- Committente: Ente Pubblico o Ente Privato o soggetto fisico che per l’affidamento di opere e servizi esterni in campo energetico abbia la necessità di formulare dei bandi, degli inviti al cosiddetto “dialogo competitivo” (D.Lgs. 163/2006), oppure che richiede semplicemente di formulare un’offerta. La richiesta avviene attraverso un Capitolato d’Appalto con specifiche contrattuali e tecniche, oppure avviene senza alcuna specificazione particolare ma con la manifestazione generica dell’obiettivo di risparmio energetico e/o di corretta gestione, oppure con forme intermedie dove sono presenti solo alcune specifiche particolari.
- Team project (TP): team costituito da DG, RQ, DT e DA preposto all’analisi dell’opportunità di presentare l’offerta. Nel lavoro di impostazione dell’analisi preliminare all’offerta il TP è supportato dai collaboratori assegnati alle direzioni aziendali e dalla SO.
DIAGRAMMA DI FLUSSO GENERALE DELL’ATTIVITA’
SELEZIONE STRATEGICA
Il DG ha il compito di valutare se l’opportunità di presentare l’offerta rientra negli indirizzi generali forniti dagli OS, ciascuno per le proprie competenze, e di valutare se l’opportunità è compatibile con i carichi di lavoro del TP, con la pianificazione annuale delle attività, con il budget ed i programmi di sviluppo esistenti. La valutazione strategica esamina anche i vincoli generali di Capitolato imposti dal potenziale Committente, con riferimento ai requisiti di partecipazione all’offerta ed alle norme generali per la valutazione dell’offerta e del valore del corrispettivo previsto, verificando la compatibilità di tali prescrizioni con gli indirizzi generali degli OS. La selezione strategica valuta infine il rischio insolvenza del potenziale Committente. La selezione strategica deve verificare l’esistenza degli attestati di certificazione energetica ai sensi del Decreto legislativo
30 maggio 2008, n. 115 “Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all'efficienza degli usi finali
dell'energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE” – Allegato II – Contratti servizio energia. Inoltre dovrà essere verificata una prima disponibilità di massima da parte degli Istituti di credito a sostenere l’operazione, disponibilità che sarà poi verificata con maggiore disponibilità di dati a seguito dello sviluppo dell’analisi di fattibilità, successivamente alla redazione del PEF.
SELEZIONE TATTICA
Avvio dell’attività di analisi
Nel caso in cui l’opportunità meriti di essere analizzata, il DG verifica se il termine temporale di lavorazione possibile per l’analisi complessiva sia compatibile con i tempi forniti dal Committente per la presentazione dell’offerta. A questo fine il DG assegna ai componenti il team gli obiettivi temporali per lo svolgimento delle analisi di seguito specificate, secondo la logica che la probabilità di rispettare questi tempi sia all’incirca del 50% e definendo quindi un buffer temporale complessivo di riserva attraverso il quale il DG gestirà gli sforamenti temporali di ogni fase, verificando l’avanzamento della procedura. Nel caso che alcune delle fasi successivamente indicate siano supportate da indicazioni progettuali, prescrizioni e norme capitolari del Committente, si deve intendere che il responsabile della fase assume come propri gli elementi forniti dal Committente e ne verifica l’attendibilità completando eventualmente le parti carenti e correggendo in modo esplicito le valutazioni tecniche, prestazionali ed economiche, in modo che emerga chiaramente il confronto tra le previsioni del Committente e le indicazioni del responsabile.
Ogni fase di analisi dovrà essere improntata al principio del “Complete Kit” verificando, prima di iniziare la fase di analisi, di essere in possesso di tutti i dati di input necessari, dati specificati nelle apposite schede.
Strutturazione e responsabilità delle fasi di analisi
Le fasi dell’analisi sono le seguenti:
Fase | Descrizione | Responsabilità |
1 | Diagnosi energetica | REDE |
2 | Definizione degli investimenti | DT |
3 | Cronoprogramma | DT |
4 | Piano Economico Finanziario | DA |
5 | Proposta conclusiva | DT+DA |
Il DG pertanto definisce le date di completamento di ogni fase prevedendo per ognuna di essa non più di due cicli di perfezionamento, conseguenti a riunione del TP al termine delle fasi 1-2-3 ed al completamento delle fasi 4-5.
Diagnosi energetica
La diagnosi energetica viene svolta nei seguenti casi:
- Quando è commissionata dal Committente che intende valutare le possibilità di riqualificazione energetica di uno o più edifici;
- Nelle situazioni previste dal Decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 115 “Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE”
La diagnosi avviene nel rispetto della norma UNI 11428, individuando all’interno della struttura organizzativa un REDE che ha, in sequenza, le seguenti mansioni:
1) Con il supporto della figura commerciale che gestisce i rapporti con il Committente, il REDE informa il Committente stesso delle caratteristiche generali della diagnosi che verrà effettuata. Tali informazioni verranno fornite attraverso il MOD. 11352/M1 che sarà controfirmato dal Committente.
2) Il REDE acquisisce la documentazione progettuale esistente del compendio immobiliare su cui effettuare la diagnosi o, in mancanza di essa, procede come segue al punto 3).
3) Accede al servizio esterno di visure catastali con la richiesta degli immobili registrati all’indirizzo e contemporaneamente richiede estratto di mappa relativo al foglio ed al numero risultante dalla visura per indirizzo. La prima visura consente una stima delle unità immobiliari per destinazione d’uso e di trovare i riferimenti utili all’estratto di mappa. La seconda visura consente di avere il perimetro degli stabili in scala 1:1000 o 1:2000.
4) Il REDE effettua il sopralluogo nell’immobile oggetto della diagnosi rilevando i seguenti dati minimi: fotografie dei prospetti con misurazione delle larghezze ed altezze tipologiche dei serramenti, altezze interpiano, spessore dei muri, caratteristiche dei cassonetti, caratteristiche della copertura, tipologia media dei serramenti (si informa su quale peso complessivo potrebbe avere la sostituzione dei serramenti originali), caratteristiche della centrale termica e dei generatori di calore, modalità di produzione dell’acqua sanitaria, presenza di utenze o servizi particolari, caratteristiche dei sottotetti e delle cantine.
5) Il REDE acquisisce i dati storici dei consumi di combustibile nelle ultime tre stagioni complete. Qualora sia possibile, acquisisce anche le bollettazioni di energia elettrica della centrale termica relative agli ultimi tre anni di esercizio. A conclusione di questo punto è possibile affermare che i dati di ingresso sono sufficienti (Complete Kit) e può essere avviata la diagnosi vera e propria.
6) Vengono pertanto costruiti i modelli tramite procedura software. Tali modelli sono calcolati con software conforme alla norma UNI TS 11300:2008 parte 1 e parte 2. I coefficienti di aggiustamento e le procedure adottate sono conformi alla linee guida UNI 11428.
7) L’individuazione delle possibili opere di miglioramento viene svolta con principi di progressività e ragionevolezza, in rapporto ai tempi di ritorno degli investimenti ed a tutte le forme di incentivazione esistenti, ponendo in evidenza le eventuali date di modifica di tali incentivi.
8) Viene pertanto aggiornato il modello base inserendo le caratteristiche degli elementi riqualificati, in sequenza tale da seguire la progressività degli interventi. Per ogni step di riqualificazione viene individuato il risparmio energetico progressivo che verrà inserito nella relazione di diagnosi finale (cfr. successivo punto 10).
9) La diagnosi nella parte conclusiva ipotizza un primo valore degli investimenti e dei tempi di ritorno presunti rispetto al conseguente risparmio energetico.
10) Il documento relativo alla diagnosi è costituito innanzitutto da una relazione di sintesi riportante le caratteristiche del sito, i rilievi catastali e fotografici, la situazione esistente, l’indicazione degli interventi progressivi, i risultati di risparmio progressivi e la prima valutazione economica sui tempi di ritorno, sugli utili in termini di minori spese a vantaggio del Committente e sulla valorizzazione patrimoniale dell’investimento. A completamento della prima relazione di sintesi viene unita la relazione di calcolo con i dettagli provenienti dal software utilizzato.
Definizione degli investimenti
Ai fini della corretta valutazione dell’opportunità di business è necessario che la valutazione economica degli investimenti eseguita in modo preliminare dal REDE venga approfondita esecutivamente dal DT considerando un’unica proposta tecnica, alla luce delle seguenti categorie di lavorazioni:
a) Forniture di materiali
b) Prestazioni di manodopera proprie della struttura organizzativa interna
c) Subappalti
d) Costi di ingegnerizzazione e gestione della fase di attuazione della sola parte di investimento (i costi di gestione del servizio energia verranno valutati in seguito)
I costi interni vengono valutati in termini di ore/uomo in cantiere ed in termini di ore/uomo in Azienda o per trasferte. Vengono inoltre esplicitati i kilometraggi previsti per le trasferte per unità di automezzo.
Il DT deve anche indicare i limiti massimi di ottimizzazione di tali valutazioni e dunque quali possibili ribassi sono ritenuti possibili sulle forniture e quali margini di ottimizzazione sono possibili gestendo al meglio l’organizzazione in assenza di eventi sfavorevoli.
Cronoprogramma
Il cronoprogramma, definendo tutti gli aspetti organizzativi, ha l’obiettivo di assegnare le risorse al progetto, in termini di risorse umane, mezzi e disponibilità finanziarie. Pertanto ad ogni scadenza temporale corrisponderanno costi o ricavi, e dunque il saldo di queste somme, ricollocati correttamente in termini di flussi, definiranno i fabbisogni finanziari (oggetto del PEFO). Il cronoprogramma riguarda solo la fase di realizzazione delle opere e dunque non affronta l’eventuale fase successiva di gestione degli impianti.
I dati in ingresso, da ottenere prima dell’avvio di costruzione del cronoprogramma, sono:
1) definizione degli investimenti secondo quanto stabilito al punto 5.4
2) linee guida aziendali su opportunità di make or buy (alternativa tra risorse interne disponibili e fornitori esterni)
3) risorse professionali aziendali utilizzabili all’interno del progetto
4) risorse di mezzi ed attrezzature nella disponibilità aziendali destinabili al progetto
5) individuazione delle figure dei subappaltatori
6) eventuale definizione di partner nel progetto, con l’assegnazione di ruoli specifici
Il cronoprogramma, dovrà prevedere una distinzione tra personale interno e per ciascun subappaltatore previsto. Inoltre, su linee separate, dovranno essere esplicitate le date previste di consegna dei principali materiali, mentre per i materiali di uso corrente le date di consegna, dalle quali partirà la fatturazione sarà distribuito durante l’intero arco temporale della commessa. La base di misura temporale, di regola, è la settimana lavorativa per le lavorazioni ed il mese per gli stati avanzamento lavori.
Il cronoprogramma è sviluppato a partire dalla settimana 0 nella quale viene confermato l’ordine da parte del Committente.
A conclusione del cronoprogramma dovranno essere evidenziate delle indicazioni concrete temporali di preferenza dell’avvio del progetto, o di esclusione, con riferimento alla stagionalità delle lavorazioni od alla sostenibilità del work in progress (WIP).
Piano Economico Finanziario
In fase preliminare alla compilazione del PEF viene esplicitata la valutazione dei rischi relativi al progetto. Tale operazione viene eseguita nella riunione generale del TP di passaggio consegne tra DT e DA a valle del Cronoprogramma.
Il piano economico finanziario si compone sostanzialmente di quattro parti:
1. Analisi dei rischi
2. Realizzazione delle opere, da ragionare in termini di settimane
3. Eventuale gestione dei servizi energetici, da ragionare in termini di anni di esercizio
4. Analisi delle norme contrattuali ed i vincoli economico finanziari e giuridici da parte del Committente, questioni autorizzative.
Analisi dei rischi insiti nel progetto
In questa sede intendiamo come rischio la potenzialità che una scelta progettuale porti ad una perdita o ad un evento sfavorevole. Esso è definito dal prodotto della frequenza di accadimento e della gravità delle conseguenze (magnitudo). Il rischio è un valore definito quindi dalla formula:
R = P x Vu x Val
con
"P" = pericolosità dell'evento in analisi, ovvero la probabilità che un fenomeno accada in un determinato spazio con un determinato tempo di ritorno
"Vu" = vulnerabilità, ovvero l'attitudine di un determinato elemento a sopportare gli effetti legati al fenomeno pericoloso (ad esempio nel caso di rischio sismico la capacità di un edificio a resistere all'effetto dello scuotimento)
"Val" = valore che l'elemento esposto al pericolo assume in termini economici
In questa sede si assume dunque che:
a) “P” è un numero compreso tra 0 e 1 che il responsabile incaricato alla valutazione del rischio assume stimando la probabilità che il pericolo si avveri;
b) “Vu” è un coefficiente stabilito secondo una tabella aggiornata annualmente dall’OS competente su proposta del DG. E’ inizialmente pari a 1 (uno) fino alla prima delibera dell’OS;
c) “Val” è il valore economico da individuarsi nel Piano Economico Finanziario secondo le istruzioni riportate nella tabella di identificazione dei rischi
Il rischio “R” viene identificato anno per anno dopo i risultati dell’esercizio. Il rischio viene valutato solo nei confronti di eventi negativi, in quanto la combinazione con eventi positivi viene ritenuta al momento eccessivamente complessa.
TABELLA IDENTIFICAZIONE RISCHI
RISCHIO | DESCRIZIONE | LOCALIZZAZIONE “Val” | RESPONSABILITA’ VALUTAZIONE “P” |
R1 | Errore diagnosi: maggiori consumi in presenza di offerta con garanzia risultato | Costo combustibile | DT |
R2 | Maggior costo nell’acquisto di beni o nell’affidamento di subappalti | Costo opere | DT |
R3 | Dilatazione dei tempi e dunque dei flussi di cassa con incremento degli oneri finanziari | Oneri finanziari pre ammortamento | DT |
R4 | Ritardi o dinieghi relativi ad autorizzazioni da parte di Enti Pubblici | Oneri finanziari pre ammortamento e costi sviluppo progetto | DT |
R5 | Ritardi nei tempi delle lavorazioni da parte della struttura organizzativa | Costi opere, costi pre ammortamento | DT |
interna all’Azienda | |||
R6 | Carenze nella capacità tecniche a causa di processi innovativi, ritardi e maggiori costi nella progettazione e nella formazione del personale | Costi sviluppo progetto e costo opere | DT |
R7 | Xxxxx provocati da incidenti non protetti da coperture assicurative | Costo opere | DA |
R8 | Cambiamento di norme o regolamenti in senso sfavorevole, incluse variazioni sugli incentivi in campo energetico | Tariffe incentivati, proventi specifici, costi sviluppo progetto | DA |
La soglia di rischio ritenuta accettabile è pari al 3% del corrispettivo applicato alle opere od ai servizi per ogni anno di attività della commessa.
Il calcolo del rischio avviene eseguendo PEF, a cura della DA, e verrà evidenziato a margine di quel documento senza impatti sui risultati del documento stesso.
Tutti i progetti verranno monitorati in fase esecutiva, registrando le perdite economiche imputabili ai rischi individuati o a rischi non considerati.
Piano Economico Finanziario delle Opere (PFO)
Il piano economico finanziario delle opere è la trasposizione del cronoprogramma realizzato dal DT in flussi di cassa stimati dal DA, stimando le date dei pagamenti ai fornitori, di addebito dei costi interni, i costi generali riferibili all’eventuale commessa, gli incassi da parte del Committente e le erogazioni da parte degli Istituti Finanziari.
I dati in ingresso sono contenuti nel cronoprogramma come illustrato al punto 5.5.
I dati di output sono rappresentati dai fabbisogni di cassa occorrenti alla realizzazione delle opere ed all’individuazione degli strumenti per il soddisfacimento degli stessi.
PEF del progetto completo di opere più servizi gestione energia
Il Piano economico finanziario generale dell’operazione riassume nella prima annualità, convenzionalmente definita come anno 0 (zero), i dati del PEF relativo alle opere riclassificati secondo le categorie specificate nei modelli allegati.
Il PEF si compone di almeno i seguenti prospetti:
1. Dati generali di input: durata del contratto di gestione, % di sconto sulle opere, % attualizzazione costo manodopera-manutenzioni-terzo responsabile, % attualizzazione costi combustibile, stima dei consumi standard storici e di progetto, stima della produzione di energia da fonti alternative quali cogenerazione, fotovoltaico, solare termico ecc., costi iniziali dei combustibili e eventuale valore unitario dell’energia elettrica prodotta.
2. Quadro tecnico economico: prospetto degli investimenti e dei costi annuali di manutenzione
3. Flussi finanziari annuali: flussi in uscita, flussi in entrata al lordo dell’IVA, saldi IVA e oneri fiscali, risultati di esercizio in termini di cassa, valorizzazione del rischio, calcolo VAN complessivo al netto dei capitali investiti dall’Azienda. Evidenziazione dei fabbisogni finanziari occorrenti per eventuale anticipazione IVA sulle opere.
4. Conto economico: elenco annuale profitti e perdite al lordo dell’IVA, valorizzazione dell’IVA, saldo di bilancio al lordo ed al netto delle imposte.
5. Stato patrimoniale: elenco attività e passività, saldo di bilancio. La scelta delle modalità di effettuazione degli ammortamenti deve essere adeguatamente motivata. Si conviene che gli utili o le perdite dell’anno vengono imputate al patrimonio dell’anno successivo.
6. Piani ammortamento linee di credito: mutui chirografari, contratti leasing
7. Quadro riassuntivo dei risultati della pianificazione: VAN, fabbisogno di mezzi propri, fabbisogno istituti finanziari, EVA (Economic Value Added), proiezione costi utente a confronto tra prolungamento situazione pre intervento e situazione post intervento.
Il dettaglio del piano dei conti minimo per la struttura dei flussi finanziari, del conto economico e dello stato patrimoniale è riportato nei modelli.
In relazione agli indicatori del PEF si precisa quanto segue:
- Il VAN tiene correttamente conto dei flussi di cassa che nello sviluppo del progetto devono essere complessivamente sostenibili e remunerativi
- L’EVA (Economic Value Added) è l’indicatore principale del sistema. Misura l’aumento del valore per gli azionisti. E’ definito come la differenza tra il reddito operativo netto imposta (prima degli oneri finanziari) e il costo del capitale annuo del progetto (equity e debiti utilizzati per creare tale reddito operativo). L’EVA annuale deve essere poi integrato per la durata complessiva del progetto, ricavando dunque l’EVA del progetto.
L’elencazione completa degli indicatori della procedura verrà effettuata nel capitolo dedicato alla proposta di decisione conclusiva.
Qualora la DA ritenesse sostenibile l’operazione, su mandato specifico del DG verificherà informalmente la disponibilità degli Istituti di credito a finanziare l’operazione.
Norme contrattuali e vincoli da parte del Committente e vincoli autorizzativi
A conclusione del PEF vengono elencati gli aspetti critici rispetto ai vincoli imposti dal Committente dal punto di vista contrattuale, quali la definizione del prezzo, i termini di pagamento, le anticipazioni, la revisione prezzi, le garanzie, gli obblighi dell’appaltatore. In questa fase si evidenziano anche le procedure autorizzative.
Proposta conclusiva e indicatori dell’analisi di fattibilità
La proposta conclusiva redatta da DT e DA e indirizzata a DG contiene i risultati complessivi dell’analisi così elencati:
- Valore dell’investimento.
- Durata del contratto di gestione dei servizi energetici.
- Impegno complessivo in termini di ore lavoro della struttura interna aziendale e disponibilità.
- Tempi di start up del progetto.
- Tempi di realizzazione delle opere.
- Fabbisogno di cassa all’anno zero e sua disponibilità.
- Fabbisogno di mezzi propri e loro disponibilità.
- Fabbisogno finanziario da attingere presso Istituti di credito e loro disponibilità.
- VAN della commessa.
- EVA della commessa.
- Rischio calcolato in valore assoluto e percentuale sui corrispettivi.
- Vantaggio economico complessivo del Committente nel periodo contrattuale e risparmio energetico ottenuto.
- Valore economico dell’offerta da proporre al Committente.
- Descrizione eventuali vantaggi per l’accrescimento di expertise aziendale.
- Valutazione sull’appetibilità del prezzo offerto rispetto al mercato
In relazione alle risorse finanziarie occorrenti, alle capacità tecniche, alle disponibilità operative esistenti, la proposta deve contenere eventuali suggerimenti rispetto alla costruzione di partnership con aziende di filiera, ad una differente ripartizione del make or buy abituale, od altro ancora utile al migliore raggiungimento degli obiettivi aziendali generali.
DOCUMENTI E MODULI APPLICABILI
Codice documento | Titolo | Conservazione | ||
Responsab. | Luogo | Periodo (anni) | ||
MQ rev.06-01 | Manuale della qualità | RQ | ||
PRO04 | Riesame della Direzione | DG | ||
PRO05 | Controllo della non conformità | RQ | ||
PRO07 | Azioni correttive e preventive | RQ | ||
PRO09 | Misurazione e miglioramento continuo | DG | ||
PRO10 | Processo Commerciale | DC | ||
PRO11 | Approvvigionamento | DG | ||
PRO12 | Comunicazione e gestione delle informazioni | RQ | ||
PRO13 | Processi di erogazione del prodotto/servizio | DT |
MODELLI ALLEGATI
MOD. 11352/M1 – Informazione preliminare al Committente sui contenuti della diagnosi MOD. 11352/M2 – Scheda rilievo iniziale in sito diagnosi
MOD. 11352/M3 – Risultati diagnosi ad uso aziendale MOD. 11352/M4 – Risultati valutazione investimento MOD. 11352/M5 – Cronoprogramma
MOD. 11352/M6 – Valutazione dei rischi
MOD. 11352/M7 – PFO - Piano Economico Finanziario Opere MOD. 11352/M8 – PEF – Prospetto dati generali
MOD. 11352/M9 – PEF – Quadro tecnico economico opere iniziali e manutenzioni annuali MOD. 11352/M10 – PEF – Flussi finanziari – piano dei conti
MOD. 11352/M11 – PEF – Stato Patrimoniale – piano dei conti MOD. 11352/M12 – PEF – Conto economico – piano dei conti MOD. 11352/M13 – PEF – Piani ammortamento mutui e leasing MOD. 11352/M14 – PEF – Sintesi risultati
MOD. 11352/M15 – Proposta di decisione conclusiva con indicatori dell’analisi
INFORMAZIONI PRELIMINARI ALLA DIAGNOSI ENERGETICA AI SENSI DELLA NORMA UNI 11428
…………………………….
MOD. 11352/M1 – CODICE PROCESSO
COMMITTENTE:…………………………………………………………………………………………………………
COMUNE | |
INDIRIZZO | |
AMMINISTRATORE/ LEG. RAPP./RIFERIM. |
COMUNICAZIONE DI EVOLVE srl AL COMMITTENTE | |
REDE (Referente Diagnosi Energetica) | In conformità con il proprio piano della qualità Evolve srl nomina un Referente della Diagnosi Energetica all’interno della propria struttura organizzativa. Tale figura professionale ha la qualifica occorrente all’assunzione dell’incarico. |
Interesse commerciale o altro che può influenzare le conclusioni o raccomandazioni del REDE | Il REDE opera secondo i principi del Decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 115 sulla gestione del servizio energia e dunque nell’ottica fatta propria da Evolve di condividere con l’Utente i vantaggi economici derivanti dal risparmio. Il REDE svolgerà la propria mansione con la necessaria diligenza allo scopo di giungere ad una diagnosi a regola d'arte, come definita dalle norme UNI 11428 |
Possibilità di sovvenzioni o altro | Si informa che al momento sono possibili incentivi per impianti fotovoltaici, per la cogenerazione e la detrazione fiscale del 55% degli investimenti per il risparmio energetico. Tale detrazione risulta al momento prorogata fino alla fine del 2012. Dopo tale data l’incentivo è ridotto al 36%. Nel prossimo futuro si prevede l’introduzione di un “conto termico” simile al conto energia, che si alimenterà tramite una quota della bollettazione del gas. Questo nuovo strumento sarà destinato a progetti di riqualificazione e sarà coordinato con l’incentivo fiscale del 55/36% oggi previsto. |
ARGOMENTI TRATTATI CON IL COMMITTENTE | PROPOSTA EVOLVE | NOTE COMMITTENTE |
Obiettivi, bisogni ed aspettative concernenti la diagnosi energetica | Obiettivo della DE è quello di individuare gli interventi impiantistici ed edilizi con tempo di ritorno migliore ai fini del risparmio energetico. | |
Scopo e limiti della DE | Lo scopo principale è costruire un documento utile all’amministratore per pianificare interventi di manutenzione |
straordinaria | ||
Grado di accuratezza richiesta | Il grado di accuratezza del modello teorico è in funzione della base grafica progettuale fornita. In generale l’accuratezza di massima del modello teorico è compensata dai parametri di aggiustamento desunti dai consumi storici. | |
Criteri per la valutazione delle misure di risparmio | I modelli sono calcolati con software conforme alla norma UNI TS 11300:2008 parte 1 e parte 2. I coefficienti di aggiustamento e le procedure adottate sono conformi alla linee guida UNI 11428. | |
Impegno temporale e di risorse richiesto al Committente | Al Committente è richiesta la disponibilità di tempo occorrente al sopralluogo in centrale termica e nello stabile, per una durata di circa due ore. | |
richieste di dati da raccogliere prima di iniziare la DE | Devono essere rese disponibili tutte le informazioni sulla centrale termica ed eventuali elaborati progettuali dello stabile. | |
Misure e/o ispezioni prevedibilmente da realizzare durante la DE | E’ prevista un’unica ispezione. | |
Obblighi in grado di influenzare lo scopo o gli altri aspetti della DE proposta | L’Amministrazione si impegna a segnalare eventuali vincoli (x.xx. di tipo storico) in merito alla possibilità di realizzare interventi | |
Programmi strategici che hanno rilevanza con la DE e con le sue conclusioni | Al momento non emergono programmi strategici in merito alla riqualificazione. | |
Opinioni e vincoli relativi a potenziali misure di risparmio energetico | Mantenere le proposte indipendenti in modo da poter valutare singolarmente ogni proposta | |
Elaborati da presentare e formato richiesto per il rapporto | Relazione di sintesi ed allegata relazione di calcolo, il tutto in formato A4 in n°2 copie. |
Firmato: ……………………..
Il Sottoscritto ……………………………………………………… dichiara di aver ricevuto il presente modulo informativo e di averne condiviso le impostazioni. Inoltre dichiara di mettere/ non mettere a disposizione elaborati grafici progettuali utili allo svolgimento della diagnosi perché non disponibili.
Data ……………………… L’Amministratore
DIAGNOSI - SCHEDA RILIEVO INIZIALE IN SITO
………….…….…….
MOD. 11352/M2 – CODICE PROCESSO
COMMITTENTE:
………………………………………………………………………………………………………………………………
..
1. | INFORMAZIONI PRELIMINARI AL RILIEVO | ||||||||
sì | no | Note | |||||||
1.1 | E' disponibile il progetto architettonico degli edifici? | ||||||||
1.2 | E' disponibile l'estratto catastale del sito? | di | mappa | ||||||
1.3 | E' disponibile la fotografia google maps del sito con le coperture degli edifici? | ||||||||
1.4 | E' disponibile l'elenco delle unità immobiliari in modo da evidenziare eventuali attività particolari? | ||||||||
2. | ATTIVITA' IN LOCO FOTOGRAFICO | - | RILIEVO | ||||||
Ok | No | ||||||||
Note | |||||||||
2.1 | Rilievo fotografico delle facciate considerando le risposte precedenti | ||||||||
2.2 | Rilievo fotografico della Centrale Termica, con particolari relativi alle targhe dei generatori e, se disponibile, del registro prove fumi | ||||||||
2.3. | Individuazione fotografica percorso della canna fumaria | ||||||||
3. | ATTIVITA' IN LOCO - MISURAZIONI | Quota (cm) | 1 | Quota (cm) | 2 | ||||
Descrizione tipologia | |||||||||
3.1. | Altezza interpiano | ||||||||
3.2. | Spessore muro perimetrale | ||||||||
3.3. | Spessore muro sotto davanzale |
3.4. | Dimensioni cassonetto | |||
3.5. | Tipologia tapparella/persiana | - | - | |
3.6. | Finestra 1 | |||
3.7. | Finestra 2 | |||
3.8. | Finestra 3 | |||
3.9. | Finestra 4 | |||
3.10. | Finestra 5 | |||
3.11. | Porta Finestra 1 | |||
3.12. | Porta Finestra 2 | |||
3.13. | Porta Finestra 3 | |||
3.14. | Porta Finestra 4 | |||
3.15. | Porta Finestra 5 | |||
4. | ATTIVITA' IN SITO - RILIEVI IMPIANTI | P.U. (kW) | Tipologia | |
4.1. | Potenza utile generatore 1 | |||
4.2. | Potenza utile generatore 2 | |||
4.3. | Potenza utile generatore 3 | |||
4.4. | Sistema regolazione | |||
4.5. | Isolamento tubazioni | |||
4.6. | Presenza analisi fumi |
4.7. | Elettropompe tradizionali/con inverter | |
4.8. | Tipologia corpi scaldanti | |
4.9. | Tipologia rete distribuzione |
5. ATTIVITA' IN SITO - CANTINE E SOTTOTETTI Tipologia
5.1. | Descrizione piano cantinato (loc. liberi/depositi) | |
5.2. | Presenza di attività climatizzate nei cantinati | |
5.3. | Descrizione piano sottotetto (loc. liberi/depositi) | |
5.4. | Presenza di attività climatizzate nei sottotetti | |
5.5. | Solette piane/terrazzi | |
5.6. | Porticati o simili |
6. ATTIVITA' IN SITO - ANNOTAZIONE ELEMENTI INTEGRATIVI
Sì No Suggerimenti
7. | ADEGUATEZZA RILIEVO A OBIETTIVI DIAGNOSI |
Data ……………………… IL REDE
COMMITTENTE:
RISULTATI DIAGNOSI AD USO AZIENDALE
………………………….
MOD. 11352/M3 – CODICE PROCESSO
………………………………………………………………………………………………………………………………
..
1. | CONSUMI ENERGETICI | kWh termici | kWh elettrici | Kwh el. Prodotti | ||
Note | ||||||
1.1 | Consumo storico standardizzato | |||||
1.2 | Consumo Step 1 | |||||
1.3 | Consumo Step 2 | |||||
1.4. | Consumo Step 3 | |||||
2. | CONSUMI COMBUSTIBILE | Nm3 | ||||
2.1 | Consumo storico standardizzato | |||||
2.2. | Consumo Step 1 | |||||
2.3 | Consumo Step 2 | |||||
2.4 | Consumo Step 3 | |||||
3. | STEP 1 - DESCRIZIONE OPERE | Unità Misura | Quantità | Pr.Un. con XXX | Xxxxx Xxx. | Note |
3.1 | ||||||
3.2 | ||||||
3.3 | ||||||
3.4 | ||||||
3.5 | ||||||
TOTALE | ||||||
4. | STEP 2 - DESCRIZIONE OPERE | Unità Misura | Quantità | Pr.Un. con XXX | Xxxxx Xxx. | Note |
4.1 | ||||||
4.2 |
4.3 | ||||||
4.4 | ||||||
4.5 | ||||||
TOTALE | ||||||
5. | STEP 3 - DESCRIZIONE OPERE | Unità Misura | Quantità | Pr.Un. con XXX | Xxxxx Xxx. | Note |
5.1 | ||||||
5.2 | ||||||
5.3 | ||||||
5.4 | ||||||
5.5 | ||||||
TOTALE |
Data ……………………… IL REDE
COMMITTENTE:
RISULTATI VALUTAZIONE INVESTIMENTO
………………………………
MOD. 11352/M4 – CODICE PROCESSO
………………………………………………………………………………………………………………………………
..
1. | VALUTAZIONE INVESTIMENTO COMPLESSIVO | IMPONIBILE (K€) | IVA (K€) | TOTALE (K€) |
1.1 | Forniture di materiali | |||
1.2 | Prestazioni di manodopera proprie della struttura organizzativa interna | |||
1.3 | Subappalti | |||
1.4 | COSTI GENERALI: Costi di ingegnerizzazione e gestione della fase di attuazione della sola parte di investimento (i costi di gestione del servizio energia verranno valutati in seguito) | |||
TOTALE INVESTIMENTO | ||||
DETTAGLI CATEGORIE | ||||
2. | ELENCO CATEGORIE MATERIALI | IMPONIBILE (K€) | IVA (K€) | TOTALE (K€) |
2.1 | ||||
2.2 | ||||
2.3 | ||||
2.4 | ||||
2.5 | ||||
3. | IMPONIBILE (K€) | IVA (K€) | TOTALE (K€) | |
ELENCO CATEGORIE OPERATORI | ||||
3.1 | ||||
3.2 |
3.3 | ||||||
3.4 | ||||||
3.5 | ||||||
4. | IMPONIBILE (K€) | IVA (K€) | TOTALE (K€) | |||
ELENCO CATEGORIE SUBAPPALTO | ||||||
4.1 | ||||||
4.2 | ||||||
4.3 | ||||||
4.4 | ||||||
4.5 | ||||||
5. | IMPONIBILE (K€) | IVA (K€) | TOTALE (K€) | |||
ELENCO CATEGORIE SPESE GENERALI | ||||||
5.1 | PROGETTAZIONE GIORNATE …………… | N° | = | |||
5.2 | TRASFERTE km = …………… | |||||
5.3 | SOPRALLUOGHI GIORNATE ………………… | N° | = | |||
5.4 | AMMINISTRAZIONE GIOR. ………………… | N° | = | |||
5.5 | SEGRETERIA GIORNATE ………………… | N° | = | |||
5.6 | ||||||
5.7 |
Data ……………………… IL DIRETTORE TECNICO
CRONOPROGRAMMA
……………………………
MOD. 11352/M5 – CODICE PROCESSO
COMMITTENTE:
………………………………………………………………………………………………………………………………
..
settimana
DESCRIZIONE ATTIVITA' 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
1 Ordine Committente X K€ AVANZAMENTO MENSILE TOTALE
2
K€ AVANZAMENTO MENSILE FASE
3
K€ AVANZAMENTO MENSILE FASE
4
K€ AVANZAMENTO MENSILE FASE
5
K€ AVANZAMENTO MENSILE FASE
6
K€ AVANZAMENTO MENSILE FASE
7
K€ AVANZAMENTO MENSILE FASE
8
K€ AVANZAMENTO MENSILE FASE
9
K€ AVANZAMENTO MENSILE FASE
10 | ||
K€ AVANZAMENTO MENSILE FASE | ||
11 | ||
K€ AVANZAMENTO MENSILE FASE | ||
12 | ||
K€ AVANZAMENTO MENSILE FASE | ||
13 | ||
K€ AVANZAMENTO MENSILE FASE | ||
14 | ||
K€ AVANZAMENTO MENSILE FASE | ||
15 | ||
K€ AVANZAMENTO MENSILE FASE |
Data ……………………… IL DIRETTORE TECNICO
COMMITTENTE:
VALUTAZIONE DEI RISCHI
………………….
MOD. 11352/M6 – CODICE PROCESSO
………………………………………………………………………………………………………………………………
..
RISCHIO | DESCRIZIONE | “Vu” | RESP. | “P” | FIRMA |
R1 | Errore diagnosi: maggiori consumi in presenza di offerta con garanzia risultato | 1 | DT | ||
R2 | Maggior costo nell’acquisto di beni o nell’affidamento di subappalti | 1 | DT | ||
R3 | Dilatazione dei tempi e dunque dei flussi di cassa con incremento degli oneri finanziari | 1 | DT | ||
R4 | Ritardi o dinieghi relativi ad autorizzazioni da parte di Enti Pubblici | 1 | DT | ||
R5 | Ritardi nei tempi delle lavorazioni da parte della struttura organizzativa interna all’Azienda | 1 | DT | ||
R6 | Carenze nella capacità tecniche a causa di processi innovativi, ritardi e maggiori costi nella progettazione e nella formazione del personale | 1 | DA | ||
R7 | Xxxxx provocati da incidenti non protetti da coperture assicurative | 1 | DA | ||
R8 | Cambiamento di norme o regolamenti in senso sfavorevole, incluse variazioni sugli incentivi in campo energetico | 1 | DA |
Data ………………………
………………………
MOD. 11352/M7 – CODICE PROCESSO
COMMITTENTE:
………………………………………………………………………………………………………………………………
..
settimana
DESCRIZIONE
ATTIVITA' 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28
K€ FLUSSI FIN. MENSILI TOTALE
SPESE
FORNITURE
1
MATERIALI
K€ FINE MESE
MANODOPERA
2
INTERNA
K€ FINE MESE
3
SUBAPPALTI
K€ FINE MESE
4
SPESE GENERALI
K€ FINE MESE
5
INCASSI
INCASSI COMMITTENTE
DA
K€ FINE MESE
INCASSI DA IST.
6
DI CREDITO
K€ FINE MESE
Valori comprensivi di IVA
Data ……………………… IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO
……………………
MOD. 11352/M8 – CODICE PROCESSO
COMMITTENTE:
………………………………………………………………………………………………………………………………
..
DESCRIZIONE | Unità Misura | Valore |
Durata contratto gestione servizi energia | anni | |
Valore di sconto considerato sulle opere | % | |
Attualizzazione costo manodopera- manutenzioni-terzo responsabile | % | |
Attualizzazione costo combustibile | % | |
Stima Consumo Standard Storico | MWht | |
Stima Consumo Progetto | MWht | |
Energia elettrica prodotta da fotovoltaico | MWhe | |
Energia elettrica prodotta da cogenerazione | MWhe | |
Stima energia termica da solare | MWht | |
Costo iniziale gas | €/Nm3 | |
Prezzo di mercato energia elettrica | €/kWh | |
Incentivo fotovoltaico | €/kWh |
Data ……………………… IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO
COMMITTENTE:
PEF – QUADRO ECONOMICO OPERE E MANUTENZIONI
………………….
MOD. 11352/M9 – CODICE PROCESSO
………………………………………………………………………………………………………………………………
..
A | OPERE | IMPONIBILE (K€) | IVA (K€) | TOTALE (K€) |
A1 | OPERE FINANZIATE DAL COMMITTENTE | |||
A2 | OPERE FINANZIATE DA BANCA | |||
A3 | OPERE FINANZIATE DA LEASING | |||
A4 | OPERE FINANZIATE CON MEZZI PROPRI | |||
TOTALE OPERE | ||||
B | MANUTENZIONI ANNUALI | |||
B1 | TERZO RESPONSABILE | |||
B2 | MANUTENZIONE ORDINARIA IMPIANTI | |||
TOTALE MANUTENZIONI ANNUALI |
Data ……………………… IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO
PEF – FLUSSI FINANZIARI – PIANO DEI CONTI
……………………….
MOD. 11352/M10 – CODICE PROCESSO
COMMITTENTE:
………………………………………………………………………………………………………………………………
..
ESERCIZI
USCITE | 0 | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | |
AVVIAMENTO | ||||||||||||
ORGANI AMMINISTRATIVI | ||||||||||||
COSTI TECNICO- AMMINISTRATIVI | ||||||||||||
OPERE | ||||||||||||
MANUTENZIONI | ||||||||||||
ASSICURAZIONI | ||||||||||||
RATE FIN. CAPITALE | ||||||||||||
RATE FIN. INTERESSI | ||||||||||||
RATE LEASING | ||||||||||||
COSTI PREFINANZIAMENTO | ||||||||||||
COSTI PRATICA FINANZIAMENTO | ||||||||||||
TOTALE USCITE | ||||||||||||
ENTRATE | ||||||||||||
TITOLI EFF. ENERGETICA | ||||||||||||
VENDITA ENERGIA ELETTRICA | ||||||||||||
CONTRATTO UTENZA ENERGIA ELETTRICA | ||||||||||||
FINANZIAMENTO | ||||||||||||
DA COMMITTENTE | ||||||||||||
MEZZI PROPRI | ||||||||||||
TOTALE ENTRATE | ||||||||||||
SALDO ANTE IMPOSTE | ||||||||||||
IVA INCASSATA |
IVA PAGATA | ||||||||||||
SALDO IVA | ||||||||||||
RIPORTO CREDITO IVA | ||||||||||||
SALDO COMPLESSIVO IVA | ||||||||||||
ONERI FISCALI SU UTILI | ||||||||||||
SALDO PROG. FLUSSI | ||||||||||||
NELL'IPOTESI CON ANTICIPAZIONE DEL CREDITO IVA | ||||||||||||
FLUSSO ANNUALE NETTO IMPOSTE | ||||||||||||
MONTANTE NETTO IMPOSTE | ||||||||||||
RISCHIO |
Data ……………………… IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO
COMMITTENTE:
PEF – STATO PATRIMONIALE – PIANO DEI CONTI
…………………….
MOD. 11352/M11 – CODICE PROCESSO
………………………………………………………………………………………………………………………………
..
ESERCIZI
ATTIVO | 0 | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | |
Immob. opere su imm. di terzi | ||||||||||||
Avviamento | ||||||||||||
Altre Immobilizzazioni | ||||||||||||
Banche c/c | ||||||||||||
Credito Iva | ||||||||||||
TOTALE ATTIVO | ||||||||||||
PASSIVO | ||||||||||||
CAPITALE SOCIALE/MEZZI PROPRI | ||||||||||||
BANCHE FINANZIAMENTI | ||||||||||||
UTILI ANNI PRECEDENTI | ||||||||||||
TOTALE PASSIVO | ||||||||||||
UTILI/PERDITE PRIMA IMPOSTE |
Data ……………………… IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO
COMMITTENTE:
PEF – CONTO ECONOMICO – PIANO DEI CONTI
…………………………….
MOD. 11352/M12 – CODICE PROCESSO
………………………………………………………………………………………………………………………………
..
ESERCIZI
COSTI | 0 | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | |
AMMORTAMENTO OPERE | ||||||||||||
INTERESSI PASSIVI | ||||||||||||
LEASING | ||||||||||||
AVVIAMENTO | ||||||||||||
COSTI AMMINISTRATIVI | ||||||||||||
MANUTENZIONI | ||||||||||||
GESTIONE IMPIANTI | ||||||||||||
COMBUSTIBILI | ||||||||||||
ASSICURAZIONI | ||||||||||||
COSTI PREFINANZIAMENTO | ||||||||||||
COSTI PROF. FINANZIAM. | ||||||||||||
LAVORI SALDATI | ||||||||||||
A DEDURRE IVA | ||||||||||||
TOTALE COSTI | ||||||||||||
PROFITTI | ||||||||||||
TEE | ||||||||||||
TARIFFAZIONE FISSA | ||||||||||||
TARIFFAZIONE VARIABILE | ||||||||||||
VENDITA ENERGIA ELETTRICA | ||||||||||||
DA COMMITTENTE | ||||||||||||
A DEDURRE IVA |
TOTALE PROFITTI | ||||||||||||
UTILI/PERDITE PRIMA IMPOSTE | ||||||||||||
IRES+IRAP | ||||||||||||
UTILI/PERDITE DOPO IMPOSTE | ||||||||||||
RISCHIO | ||||||||||||
XXX |
Data ……………………… IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO
COMMITTENTE:
PEF – PIANO AMMORTAMENTO MUTUI E LEASING
…………………………….
MOD. 11352/M13 – CODICE PROCESSO
………………………………………………………………………………………………………………………………
..
capitale | anni | mesi | rate | tasso |
montante | totale inter. | rata annuale | ||
n. rata | debito residuo dopo la rata X | capitale pagato nella rata X | interessi pagati nella rata X | |
1 | ||||
2 | ||||
3 | ||||
4 | ||||
5 | ||||
6 | ||||
7 | ||||
8 | ||||
9 | ||||
10 | ||||
11 | ||||
12 | ||||
13 | ||||
14 | ||||
15 | ||||
16 | ||||
17 | ||||
18 | ||||
19 | ||||
20 |
Data ……………………… IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO
COMMITTENTE:
PEF – SINTESI RISULTATI
……………………….
MOD. 11352/M14 – CODICE PROCESSO
………………………………………………………………………………………………………………………………
..
DESCRIZIONE | Unità Misura | Valore | Note |
Mezzi propri | k€ | ||
Fabbisogno Istituti Finanziari | k€ | ||
XXX | k€ | ||
VAN | k€ | ||
Costi utente cumulati alle condizioni esistenti | k€ | ||
Costi utente cumulati alle condizioni di progetto | k€ | ||
Tariffa fissa applicata | k€/anno | ||
Tariffa variabile applicata | €/MWh | ||
Altra tipologia di tariffa |
Note generali:
Data ……………………… IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO
PROPOSTA DI DECISIONE CONCLUSIVA CON INDICATORI DELL’ANALISI
…………………….
MOD. 11352/M15 – CODICE PROCESSO
COMMITTENTE:
………………………………………………………………………………………………………………………………
..
DESCRIZIONE | Unità Misura | Valore | Note |
Valore dell’investimento. | k€ | ||
Durata del contratto di gestione dei servizi energetici. | k€ | ||
Impegno complessivo in termini di ore lavoro della struttura interna Aziendale e disponibilità. | k€ | ||
Tempi di start up del progetto. | mesi | ||
Tempi di realizzazione delle opere. | mesi | ||
Fabbisogno di cassa all’anno zero e sua disponibilità. | k€ | ||
VAN della commessa. | k€ | ||
XXX xxxxx commessa. | k€ | ||
Rischio calcolato in valore assoluto | k€ | ||
Rischio calcolato in percentuale sui corrispettivi. | % | ||
Valore opere richiesto a Committente | k€ | ||
Tariffa fissa applicata | k€/anno | ||
Tariffa variabile applicata | €/MWh | ||
Altra tipologia di tariffa | |||
Vantaggio economico complessivo del Committente nel periodo contrattuale | k€ | ||
Risparmio energetico previsto | % |
Eventuali vantaggi per l’accrescimento di expertise aziendale. | - | ||
Valutazione sull’appetibilità del prezzo offerto rispetto al mercato | - |
Note generali:
Data ……………………… IL DIR. TECNICO IL DIR. AMMINISTRATIVO
COMMITTENTE:
ENERGY BASELINE DI RIFERIMENTO
……………………….
MOD. 11352/M16 – CODICE PROCESSO
………………………………………………………………………………………………………………………………
..
ENERGIA TERMICA | |||||
GESTIONE | CONSUMO GAS | ENERGIA | GRADI GIORNO | Indice Consumo | |
(anni) | (Nm3) | (Mwh) | (GG) | (MWh/GG) | |
ANNO 1 | |||||
ANNO 2 | |||||
ANNO 3 | |||||
BASELINE (MEDIA) | |||||
ENERGIA ELETTRICA | |||||
GESTIONE | CONSUMO ELET. | ||||
(anni) | (MWhe) | ||||
ANNO 1 | |||||
ANNO 2 | |||||
BASELINE (MEDIA) |
Data ……………………… IL DIR. TECNICO
RAPPORTO ANNUALE GESTIONE SERVIZI ENERGETICI
………………………….
MOD. 11352/M17 – CODICE PROCESSO
COMMITTENTE:
………………………………………………………………………………………………………………………………
..
STAGIONE DATA INIZIO DATA FINE GIORNI RISC. ACQ. CAL. SAN.
ENERGIA TERMICA
GESTIONE ENERGIA GRADI GIORNO
Indice Consumo
(anni) (Mwh) (GG) (MWh/GG)
BASELINE | ||||
ANNO 1 | ||||
ANNO 2 | ||||
ANNO 3 | ||||
ANNO 4 | ||||
ANNO 5 | ||||
ANNO 6 | ||||
ANNO 7 | ||||
ANNO 8 | ||||
ANNO 9 | ||||
ANNO 10 |
ENERGIA ELETTRICA
GESTIONE CONSUMO
ELET.
(anni) (MWhe)
BASELINE | ||
ANNO 1 | ||
ANNO 2 | ||
ANNO 3 | ||
ANNO 4 | ||
ANNO 5 | ||
ANNO 6 | ||
ANNO 7 | ||
ANNO 8 |
ANNO 9 | ||
ANNO 10 |
Prezzi applicati: …………………………………………………………………………………………………………………………………..
Elenco fatture emesse: …………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………... Xxxxxxx della revisione prezzi: ………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. Indicazione delle manutenzioni ordinarie effettuate nell’ultima gestione: ……………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. Indicazione delle manutenzioni ordinarie effettuate nell’ultima gestione:………………………………………………………………..
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. Eventuali suggerimenti per il miglioramento dell’efficienza complessiva: ………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..
Data ……………………… IL DIR. TECNICO
STRUTTURA DELLA PIATTAFORMA WEB
La piattaforma Web per l’analisi del rischio e la pianificazione economico finanziaria è in corso di sviluppo. Si prevede il completamento dell’implementazione entro il giugno 2016.