Appendice integrativa – Schema/programma: Carbon Footprint Edizione: 01/2023
Appendice integrativa – Schema/programma: Carbon Footprint Edizione: 01/2023
CAPITOLO 1 - GENERALITÀ |
La presente appendice definisce le procedure applicate da RINA per le attività di validazione e verifica e le modalità che devono seguire gli interessati per chiedere e ottenere la validazione/verifica sullo schema Carbon Footprint di prodotti o servizi, rispetto a quanto già definito nel Regolamento generale per le attivita’ di validazione e verifica di informazioni dichiarate in asserzioni. RINA offre la verifica della carbon footprint (CFP) di un prodotto o di un servizio, in accordo ai principi e requisiti dello standard di riferimento PAS 2050:2011, oppure alla norma ISO 14067, oppure ai principi e requisiti dello standard di riferimento WRI/WBCSD GHG “Standard di calcolo e reportistica del ciclo di vita del prodotto”. Questi sono gli standard globalmente riconosciuti per la carbon footprint di prodotto. Il calcolo e la rapportazione dei GHG di prodotto/servizio dovrà seguire i principi di rilevanza, accuratezza, completezza, consistenza e trasparenza. Entrambi gli standard sono costruiti sui metodi di valutazione di ciclo di vita esistenti stabiliti attraverso la UNI EN ISO 14040 ed UNI EN ISO 14044 fornendo specificatamente i requisiti per la valutazione delle emissioni di GHG all’interno del ciclo di vita di beni e servizi. La CFP può essere calcolata per singolo prodotto o per prodotti simili (appartenenti alla stessa tipologia derivanti dal medesimo processo produttivo e sito di produzione, la cui variazione della CFP sia inferiore al + 10%). L’attività di verifica deve essere intesa come un’attività puntuale finalizzata a valutare l’attendibilità di dati relativi al calcolo della CFP in uno specifico arco temporale. L’approccio sistematico alla CFP è un insieme di attività sviluppate da un’organizzazione attraverso una serie di procedure, al fine di facilitare lo sviluppo delle CFP per più prodotti all’interno della stessa organizzazione. Ciò è applicabile quando la stessa serie di dati e procedure di allocazione sono applicabili per tutti i suoi prodotti. L’implementazione dell’approccio sistematico alla CFP dovrebbe semplificare anche tutte le attività di verifica, evitando ogni ridondanza nella verifica della serie di dati. L’approccio sistematico alla CFP deve essere in grado di sviluppare la CFP di un singolo prodotto in conformità alla norma ISO 14067 e con ogni ulteriore requisito contenuto nelle PCR e nelle regole stabilite dall'operatore del programma, dove applicabile. L’approccio sistematico alla CFP deve contenere misure in grado di identificare condizioni variabili che aumentano il rischio di rendere le CFP superate o non rappresentative. A tali rischi identificati si devono applicare un controllo efficiente e un’azione pertinente. |
CAPITOLO 2 – SCHEMA/PROGRAMMA DI RIFERIMENTO/REQUISITI PER LA VALIDAZIONE/VERIFICA |
• ISO 14065:2020 - General principles and requirements for bodies validating and verifying environmental information. • ISO 14064-3:2019 - Gas ad effetto serra - Parte 3: Specifiche e guida per la validazione e la verifica delle asserzioni relative ai gas ad effetto serraserra. • IAF MD 6 - IAF Mandatory Document for the Application of ISO 14065. • ISO 14067:2018 –Gas a effetto serra — Impronta di carbonio dei prodotti — Requisiti e linee guida per la quantificazione e la comunicazione. • PAS 2050 –Specifica per la valutazione delle emissioni di gas serra del ciclo di vita di beni e servizi. • WRI/WBCSD GHG Protocol – “Standard di contabilità e rendicontazione del ciclo di vita del prodotto. 2.4 DEFINIZIONI |
Carbon Footprint di un prodotto (CFP): Totale delle emissioni e delle rimozioni di gas ad effetto serra (GHG) in un sistema prodotto, espresso in CO2eq e basato su una valutazione del ciclo di vita effettuata in riferimento alla sola categoria di impatto ambientale del riscaldamento globale. La CFP può essere calcolata per singolo prodotto o per prodotti simili (appartenenti alla stessa tipologia derivanti dal medesimo processo produttivo e sito di produzione, la cui variazione della CFP sia inferiore al + 10%). Carbon Footprint parziale di un prodotto (CFP parziale di prodotto): Totale delle emissioni e delle rimozioni di gas ad effetto serra (GHG) associate a uno o più processi selezionati in un sistema prodotto, espresso in CO2eq. Carbon Footprint systematic approach (approccio sistematico alla CFP): Set di procedure mirate a semplificare la quantificazione della CFP per due o più prodotti della stessa Organizzazione. A differenza della convalida della CFP, l’approccio sistematico alla CFP è una certificazione a valenza triennale, che prevede un ciclo di sorveglianze annuali finalizzate al mantenimento della certificazione CFP study (studio CFP): Tutte le attività necessarie a quantificare e rendicontare una CFP o una CFP parziale. CFP study report: Rapporto che documenta lo studio CFP, presenta la CFP o la CFP parziale e descrive le assunzioni effettuate nello studio. CFP product category rules (CFP-PCR): Set di regole specifiche, requisiti e linee guida relativi alla quantificazione ed alla comunicazione della CFP o della CFP parziale per una o più categorie di prodotto. |
CAPITOLO 3 - CONTRATTO |
3.1 RINA predispone l’offerta sulla base delle seguenti informazioni/documenti: • nome e indirizzo dell’organizzazione beneficiaria dell’attività; • nome e indirizzo del cliente; • localizzazione del sito produttivo; • se la dichiarazione si riferisce alle fasi del ciclo di vita dalla culla al cancello o dalla culla alla tomba; • schema/i concordato/i; • quanti prodotti, tipi di prodotti, dimensioni differenti di prodotto; • descrizione delle fasi del ciclo di vita che includa una descrizione del profilo d’uso selezionato e degli scenari di fine vita; • confini del sistema, incluso il tipo di input e output del sistema come flussi elementari, criteri di decisione in merito al trattamento delle unità di processo; • se s’intendono rendere pubblici i risultati ed in che modo; • la materialità/rilevanza e il livello di affidabilità richiesto dal cliente; • presenza di dichiarazioni comparative; e • tutte le informazioni riportate nel questionario informativo. La rilevanza è definibile in quanto singoli errori, omissioni, rappresentazioni non veritiere o loro aggregazioni possono influenzare la dichiarazione CFP e le decisioni degli utilizzatori previsti. La soglia di rilevanza stabilita da RINA per i livelli di garanzia ragionevole o limitato è: 1) per il livello di garanzia Ragionevole: la soglia di rilevanza è fissata al 5% in relazione alle informazioni dichiarate; 2) livello di garanzia Limitata: la soglia di rilevanza è fissata al 10% in relazione alle informazioni dichiarate. 3.2 Il contratto stipulato tra RINA e l’organizzazione comprende: • l’esame documentale dei documenti dell’organizzazione (inclusa l’analisi strategica e dei rischi di validazione/verifica); • la raccolta di evidenze oggettive sufficienti su dati/informazioni originali, assicurandone la tracciabilità attraverso il processo di gestione dei dati / informazioni, ulteriori analisi e calcoli; l’identificazione degli errori e considerazione della loro rilevanza; la valutazione della conformità ai requisiti (anche a mezzo verifiche in |
campo per visita/valutazione sul sito e interviste telefoniche o da remoto); |
CAPITOLO 4 – PIANIFICAZIONE |
4.1 Unitamente alla richiesta di validazione/verifica, o successivamente alla stessa, l’Organizzazione dovrà rendere disponibile a RINA la seguente documentazione: • Rapporto della dichiarazione di carbon footprint di prodotto in accordo allo standard di riferimento; • Fogli di calcolo e formule; • Procedure per CFP Systematic Approach (se del caso). Oltre alla documentazione sopra indicata, RINA può a sua discrezione richiedere anche ulteriore documentazione da esaminare che ritenga necessaria per la verifica. |
CAPITOLO 5 – ESECUZIONE DELLE ATTIVITA’ DI VALIDAZIONE/VERIFICA |
Il team riesamina i documenti per garantire che soddisfino i criteri della verifica concordata. Se il team ritiene che il rapporto di studio della CFP o della documentazione di CFP Systematic Approach non contengano informazioni sufficienti a completare in modo esaustivo l’esame documentale, deve richiedere i necessari dati e informazioni aggiuntive alla parte responsabile. La mancata trasmissione delle integrazioni richieste rappresenta un elemento ostativo alla prosecuzione della validazione/verifica. Attraverso l’esame della documentazione il team avvia e procede all’analisi strategica e all’analisi dei rischi come descritto di seguito. Analisi strategica RINA all’inizio della validazione/verifica valuta la probabile natura, entità e complessità dei compiti di validazione/verifica eseguendo un’analisi strategica di tutte le attività che riguardano la dichiarazione CFP. L’analisi strategica comprende i seguenti fattori: a) il sistema di controllo dell’organizzazione per l’identificazione e controllo dei rischi nell’elaborazione di dati che potrebbe risultare in dati errati nella dichiarazione CFP; b) eventuali modifiche all’installazione durante l’anno (struttura dell’organizzazione, cambiamenti di prodotto o di produzione o di processi) qualora la dichiarazione CFP sia già stata verificata in precedenza; c) qualsiasi sistema di gestione (ambientale o altro) che l’organizzazione adotta relativo alla gestione o all’elaborazione dei dati di emissione; d) tipologia, scopo e complessità delle apparecchiature e i processi usati per generare emissioni, inclusi i metodi di calcolo; e) il livello di rilevanza definito dall’organizzazione. Analisi dei rischi Sulla base del risultato dell’analisi strategica RINA conduce una analisi dei rischi prendendo in considerazione le sorgenti e la scala di eventuali errori, omissioni o errate rappresentazioni al fine di definire le priorità delle aree e l’estensione della validazione/verifica dei dati e delle informazioni della CFP e per fornire l’input allo sviluppo del piano di validazione/verifica e di campionamento. Nello sviluppare l’analisi dei rischi il team deve almeno considerare quanto segue: • il livello di dettaglio della documentazione disponibile; • la natura dei metodi di allocazione; • il grado di complessità e l’estensione dei confini di sistema; • la rappresentatività degli scenari d’uso e fine vita, ove applicabili. A seguito dell’analisi strategica e dei rischi i tempi di verifica e i siti da campionare potrebbero essere modificati rispetto a quanto definito in fase di riesame contratto. Processo di Validazione/Verifica Dopo l’esame della documentazione, il team identifica gli ulteriori argomenti e aspetti (evidenze oggettive) che devono essere approfonditi con l’organizzazione. |
Le attività di validazione/verifica devono almeno consentire di ottenere dati e informazioni sufficienti per
valutare la CFP e per verificare l’affidabilità dei sistemi di raccolta, elaborazione e controllo dei dati.
Nel corso della verifica RINA deve visionare il progetto sviluppato all’interno dell’eventuale software utilizzato per il calcolo della CFP, al fine di poter valutare la correttezza delle scelte operate per il calcolo della CFP. Non è possibile concludere con esito positivo una verifica CFP senza aver potuto verificare, pur sotto la guida del personale responsabile del progetto, quanto realizzato all’interno del software.
Il processo richiede anche una visita al sito quando è un requisito dell’organismo di supervisione dello schema o dell’organismo di accreditamento e negli altri casi, a discrezione di RINA, in funzione della natura della dichiarazione.
La data della visita sul sito è concordata, sufficientemente in anticipo con l’organizzazione e confermata ufficialmente almeno una settimana prima.
Nel caso della CFP, per sito può essere considerato sia il luogo in cui ha sede il processo produttivo e sia ove viene eseguita la raccolta e la gestione dei dati e delle informazioni utili alla CFP.
Il team durante la visita verifica la congruità tra la carbon footprint e la documentazione relativa concernente principalmente:
• la coerenza fisica tra il sito produttivo e quanto descritto nello studio CFP;
• la corretta raccolta dei dati primari, tracciandoli dalla loro sorgente grezza, attraverso tutte le eventuali elaborazioni successive;
• l’accuratezza dei calcoli;
• se i dati sono stati generati in condizioni accettabili;
• se i metodi di calcolo sono adatti e anche se le attività derivanti, i calcoli, le misurazioni, le tarature ecc. vengono tutti eseguiti come definito dal piano di monitoraggio;
• l’attendibilità del modello sviluppato nello studio CFP.
La validazione/verifica viene effettuata sulla base di un campionamento sufficiente a verificare l’attendibilità
dei dati e delle informazioni.
Nel caso in cui il team rilevi delle non conformità, i tempi e la metodologia per il follow-up dovranno essere
concordati con il responsabile delle azioni correttive presso l’organizzazione.
Il follow-up risultante dalla verifica precedente viene documentato nel rapporto di verifica di follow up. Durante la validazione/verifica viene valutata l’affidabilità, la credibilità, la precisione dei sistemi di monitoraggio e i dati collegati, nonché le informazioni che riguardano le emissioni, incluso, in particolare:
a) la scelta e l’uso delle metodologie di misurazione utilizzate;
b) calcoli per definire le emissioni totali;
c) modalità di utilizzo degli strumenti di misura, inclusa la taratura;
d) eventuali dati che sono stati modificati in conseguenza alla verifica e le cause di tali modifiche.
Requisiti integrativi per le certificazioni CFP Systematic Approach
In caso di verifica per la certificazione CFP Systematic Approach, il team :
• verifica che l’Organizzazione sia in grado di gestire il processo;
• verifica la corretta implementazione delle procedure dell’organizzazione;
• verifica a campione la conformità di uno o più CFP study report emessi mediante il processo stesso;
• verifica che l’Organizzazione abbia a disposizione le competenze necessarie;
• verifica che l’Organizzazione sia in grado di gestire:
a) gli aspetti organizzativi;
b) la raccolta ed elaborazione delle informazioni e la verifica della necessità di modifiche e/o aggiornamenti;
c) gli audit interni;
d) la conservazione dei documenti e delle registrazioni.
Bozza del Rapporto
Dopo la visita on site, il team fornisce all’organizzazione una bozza del Rapporto di Validazione/Verifica che
riassumerà i rilievi che necessitano di essere ulteriormente elaborati, investigati o integrati dall’organizzazione al fine di confermare che la dichiarazione CFP soddisfi i criteri/requisiti dello schema concordato.
L’organizzazione deve fornire gli ulteriori chiarimenti o apportare i necessari miglioramenti al report e alla documentazione, al fine di ottenere un esito positivo della verifica.
A seconda della natura dei miglioramenti/correzioni e/o della documentazione fornita, potrebbe essere necessaria una visita sul sito per verificare la corretta attuazione delle azioni correttive proposte.
Gestione rilievi
Nelle verifica CFP si possono avere 3 tipologie di rilievi: CAR (Corrective Action Request – Richiesta di azione correttiva), CL (Clarification – Richiesta di chiarimento), R (Raccomandazione).
Una richiesta di azione correttiva (CAR) viene emessa se avviene una delle seguenti situazioni:
• i requisiti non sono stati rispettati,
• sono stati commessi errori nelle assunzioni, dati o calcolo.
Una richiesta di chiarimento (CL) viene emessa se l’informazione è insufficiente o non sufficientemente chiara per determinare se i requisiti applicabili sono stati correttamente applicati. Una CL potrebbe portare quindi ad una CAR, qualora il chiarimento dovesse far emergere un non soddisfacimento di un requisito dello standard oppure venire positivamente chiusa qualora le informazioni aggiuntive fornite dovessero evidenziare il rispetto dello standard di riferimento.
Una raccomandazione (R) è uno spunto per il miglioramento che può essere tenuto in considerazione per i futuri aggiornamenti della carbon footprint.
Rapporto finale
Al ricevimento delle risposte formulate dall’organizzazione e dei documenti modificati a seguito dei rilievi, la Bozza del Rapporto di Validazione/Verifica è revisionata in modo da rispecchiare le risposte fornite dall’organizzazione e i commenti del team in relazione ad ogni rilievo. Il Rapporto di Validazione/Verifica Finale è preparato includendo l’opinione finale di validazione/verifica.
Il Rapporto di Validazione/Verifica Finale sarà emesso una volta che tutti i rilievi nella bozza del Rapporto di Validazione/Verifica sono stati risolti ed accettati da RINA.
Se i rilievi non sono risolti e accettati in modo soddisfacente:
• dopo 3 mesi dalla prima emissione della Bozza di Rapporto di Validazione/Verifica, o
• dopo un numero di revisioni superiore a 3.
XXXX si riserva il diritto di terminare il contratto o di emettere il Rapporto di Validazione/Verifica Finale e un’opinione negativa, in accordo con l’Organizzazione, fermo restando il diritto a percepire il compenso pattuito.
Opinione di validazione/verifica
Sulla base delle informazioni raccolte nel corso della validazione/verifica, RINA presenta un’Opinione di validazione/verifica, per ciascuna Dichiarzione CFP sottoposta a validazione/verifica dall’organizzazione. L’Opinione di validazione/verifica comprende almeno uno dei seguenti pareri:
• Parere positivo per livello di garanzia Limitato;
• Parere positivo per livello di garanzia Ragionevole;
• Parere negativo.
L’Opinione di verifica emesso per la CFP secondo la ISO 14067 contiene le seguenti informazioni:
- la descrizione del prodotto oggetto di CFP;
- la CFP-PCR o la pertinente PCR (di seguito indicate entrambe come “PCR”) utilizzata, laddove
presente, in accordo a quanto richiesto dalla UNI EN ISO 14067;
- l’unità funzionale (UF), o l’unità dichiarata (UD) ove prevista dalla PCR;
- il valore di CFP espresso in kg (o g) di CO2eq e per UF o UD;
- i confini temporali della CFP;
- la ripartizione del valore di CFP per le principali fasi del ciclo di vita (upstream, core, downstream) ove presente la PCR di riferimento;
- gli stabilimenti produttivi inclusi nello studio; - i confini del sistema nel caso di CFP parziale o la conferma che la CFP comprenda tutte le fasi dalla culla alla tomba; - le eventuali fasi escluse dai confini del sistema, ove applicabile; - il riferimento al CFP study report L’attestato di verifica può contenere alcun riferimento ad eventuali compensazioni (offset) delle emissioni GHG intraprese dall’azienda. Sorveglianza per CFP Systematic Approach La certificazione CFP Systematic Approach è soggetto ad una attività di sorveglianza periodica finalizzata a valutare la corretta implementazione delle procedure di supporto e il corretto sviluppo delle singole CFP realizzate nel corso del periodo intercorso dalla precedente sorveglianza/verifica. Tale attività verrà fatta sulla base di un campionamento rispetto alle singole CFP realizzate dalla parte responsabile. Nel corso del triennio di validità della certificazione CFP Systematic Approach, sono previste due verifiche di sorveglianza (una per ciascun anno successivo a quello della certificazione). L’Organizzazione, almeno tre mesi prima della data prevista per l’effettuazione della verifica di sorveglianza, deve comunicare al team incaricato il numero di CFP rilasciate. |
CAPITOLO 6 – DECISIONE ED EMISSIONE DELLA DICHIARAZIONE DI VALIDAZIONE/VERIFICA |
Il rapporto di validazione/verifica e l’opinione di validazione/verifica sono soggetti ad una revisione tecnica indipendente e ad una decisione per garantire che il processo di validazione/verifica si sia svolto in conformità allo schema/programma concordato, che le procedure per le attività di validazione/verifica siano state seguite in maniera corretta e che si siano applicati la debita diligenza e discernimento professionale. Il responsabile della revisione tecnica indipendente valuta altresì se gli elementi probanti raccolti siano sufficienti per consentire al RINA di emettere un’opinione di validazione/verifica con ragionevole certezza. XXXX comunica per iscritto all’organizzazioni le conclusioni cui è giunto in merito alla validazione/verifica. 6.3 CFP Systematic Approach Anche in caso di sorveglianza annuale, la documentazione di verifica è sottoposta a valutazione del riesaminatore indipendente, che può esprimere parere positivo o negativo relativamente al mantenimento della certificazione. |
CAPITOLO 7 – REVISIONE E REVOCA DELLA DICHIARAZIONE |
Si applica quanto definito nel Regolamento generale per le attivita’ di validazione e verifica di informazioni dichiarate in asserzioni 7.5 Sospensione, Ripristino e Revoca della certificazione CFP Systematic Approach La validità del Certificato è sospesa in accordo a quanto previsto dalle “CONDIZIONI GENERALI DI CONTRATTO PER LA CERTIFICAZIONE DI SISTEMI, PRODOTTI E PERSONALE” e nei seguenti casi specifici: • se l’Organizzazione non consente che siano condotti gli audit programmati alle frequenze richieste e gli audit speciali; • se sono riscontrate nel sistema di gestione delle non conformità non risolte entro i tempi stabiliti da RINA; • se l’Organizzazione non ha rispettato i termini fissati per la comunicazione delle azioni correttive, a seguito di non conformità (maggiori o minori) segnalate sul rapporto di verifica; • se l'Organizzazione ha effettuato importanti ristrutturazioni interne al Sito/i, si trasferisce in un altro sito/i senza segnalare tali varianti a RINA; • se l'Organizzazione ha apportato al suo sistema di gestione modifiche rilevanti che non siano state accettate da RINA; • in presenza di importanti ristrutturazioni dell’Organizzazione non comunicate a RINA; • per rifiuto od ostacolo alla partecipazione agli audit di osservatori di un Ente di Accreditamento; • riscontro di eventuali giustificati e gravi reclami pervenuti a RINA. L’Organizzazione può inoltre richiedere a RINA, giustificandone i motivi, la sospensione della certificazione per |
un periodo in generale non superiore a sei mesi e comunque non oltre la data di scadenza del certificato. La sospensione è notificata per iscritto (PEC o metodo equivalente), precisando le condizioni per il ripristino della certificazione ed il termine entro il quale devono essere attuate. Il ripristino della certificazione è subordinato all'accertamento dell’eliminazione delle carenze che avevano causato la sospensione stessa mediante un audit approfondito che verifichi la rispondenza del sistema di gestione a tutti i requisiti dello schema di riferimento. Il mancato soddisfacimento entro il termine prescritto delle condizioni di cui sopra causa la revoca del Certificato di conformità. La revoca del Certificato di conformità può essere decisa in accordo a quanto previsto dalle “CONDIZIONI GENERALI DI CONTRATTO PER LA CERTIFICAZIONE DI SISTEMI, PRODOTTI E PERSONALE” e nei seguenti casi specifici: • quando si verifichino circostanze, quali quelle citate per la sospensione, che siano giudicate particolarmente gravi; • se l’Organizzazione sospende le sue attività o servizi oggetto del sistema di gestione certificato per un periodo in generale superiore a sei mesi; • qualora l’Organizzazione non accetti le nuove condizioni contrattuali; • nel caso di organizzazione multi-sito, qualora la sede centrale o uno dei siti non rispetti i criteri necessari per il mantenimento del certificato; • per ogni altro serio motivo, a giudizio RINA come ad esempio, a titolo non esaustivo, la provata incapacità del sistema di perseguire i propri obiettivi di rispetto dei vincoli legislativi o contrattuali o di sicurezza di prodotto. L'avvenuta revoca del Certificato di Conformità è notificata per iscritto all'Organizzazione (PEC o metodo equivalente) ed è resa pubblicamente nota da RINA. L'Organizzazione che dopo la revoca intenda nuovamente accedere alla certificazione, deve presentare una nuova domanda seguendo l'intero iter. 7.6 Rinuncia alla certificazione CFP Systematic Approach L’Organizzazione certificata può inviare una formale comunicazione di rinuncia alla certificazione a RINA, prima della scadenza del Certificato, incluso il caso in cui l’Organizzazione stessa non voglia o non possa adeguarsi alle nuove istruzioni impartite da RINA. RINA, al momento della ricezione di tale comunicazione, avvia l’iter per rendere lo stato del certificato non valido. In generale, entro un mese dalla data della avvenuta comunicazione, RINA aggiorna lo stato di validità del certificato. |
CAPITOLO 8 - GESTIONE RECLAMI E RICORSI |
Si applica quanto definito nel Regolamento generale per le attivita’ di validazione e verifica di informazioni dichiarate in asserzioni |
CAPITOLO 9 - CONDIZIONI CONTRATTUALI |
Si applica quanto definito nel Regolamento generale per le attivita’ di validazione e verifica di informazioni dichiarate in asserzioni |
CAPITOLO 10 – PROCEDURE CONCORDATE (AUP) |
XXXX può eseguire un ingaggio AUP a condizione che l’utilizzatore previsto concordi sulle attività di raccolta delle evidenze e si assuma la responsabilità legata a tali procedure. Nel caso l’Organizzazione richiedesse come risultato del servizio erogato un rapporto sui risultati dell’attività di verifica senza indicare un’opinione, RINA concorderà in modo esplicito a livello contrattuale col cliente, in |
offerta e nel contratto: - le procedure da eseguire; - gli elementi da verificare; - i criteri di raccolta delle evidenze; - i criteri da utilizzare per determinare i risultati; - gli elementi minimi da riportare sul rapporto. Qualora l’utilizzatore previsto intenda divulgare i risultati della procedura concordata a un pubblico più ampio (ad esempio, dichiarazione pubblica), tutte le eventuali limitazioni alla divulgazione delle informazioni contenute nel rapporto devono essere specificate sia nell’accordo sottoscritto con l’utilizzatore previsto che nel rapporto stesso. |
CAPITOLO 11 – INGAGGIO MISTO |
Si definisce "ingaggio misto" un ingaggio che prevede l’esecuzione contemporanea di attività di verifica e di validazione sulla stessa dichiarazione sui GHG. Per ciascun ingaggio, è fondamentale definire tra RINA e l’Organizzazione: • i confini, • la metodologia applicata (verifica / validazione / AUP), • e i risultati ottenuti dall’esecuzione di ciascun tipo di impegno. XXXX emetterà un’unica opinione al termine delle attività contenente i pareri sugli ingaggi così come concordati col cliente. |