Accordo
Traduzione1
Accordo
tra il Consiglio federale svizzero e il Governo della Repubblica di Colombia
0.444.126.31
sull’importazione e il rimpatrio di beni culturali
Concluso il 1° febbraio 2010
Entrato in vigore mediante scambio di note il 4 agosto 2011
(Stato 4 agosto 2011)
Il Consiglio federale svizzero e
il Governo della Repubblica di Colombia,
in applicazione della Convenzione UNESCO del 14 novembre 19702 concernente le misure da adottare per vietare e impedire l’importazione, l’esportazione e il trasfe- rimento di proprietà illeciti di beni culturali, cui aderiscono entrambi gli Stati in qualità di Stati parte, e in conformità alle disposizioni vigenti in detti Stati,
in considerazione del fatto che il furto, il saccheggio e l’importazione ed esporta- zione illecite di beni culturali rappresentano un pericolo per il patrimonio culturale dell’umanità,
animati dal desiderio di contribuire alla salvaguardia e al mantenimento del patrimo- nio culturale e di impedire il trasferimento illecito di beni culturali,
convinti che la cooperazione tra i due Stati sia in grado di fornire un contributo importante a tal fine,
nell’intento di facilitare il rimpatrio di beni culturali importati ed esportati illecita- mente e di intensificare gli scambi culturali tra i due Stati,
hanno convenuto quanto segue:
Art. I
(1) Il presente Accordo disciplina l’importazione, il transito e il rimpatrio di beni culturali tra i due Stati parte. Esso si prefigge di impedire il traffico illecito di beni culturali tra i due Stati parte.
(2) Il presente Accordo si applica esclusivamente alle categorie di beni culturali elencati nell’allegato del presente Accordo, che hanno un’importanza significativa per il patrimonio culturale di ciascuno degli Stati parte.
RU 2011 3579
1 Il testo originale francese è pubblicato sotto lo stesso numero nell’ediz. franc. della presente Raccolta.
2 RS 0.444.1
Art. II
(1) I beni culturali possono essere importati in uno Stato parte unicamente se si dimostra alle autorità doganali che le disposizioni legali interne in materia di espor- tazione dell’altro Stato parte sono rispettate. Se la legislazione di quest’ultimo richiede un’autorizzazione per esportare beni culturali, essa deve essere presentata alle autorità doganali dell’altro Stato parte.
(2) Le autorità competenti dei due Stati parte si impegnano, facendo uso di tutti i mezzi adeguati, a impedire l’entrata nei rispettivi territori di beni culturali che non rispondono alle modalità di importazione e di esportazione richieste.
Art. III
(1) Uno Stato parte può presentare una richiesta all’altro Stato parte per recuperare un bene culturale importato illecitamente nel territorio di quest’ultimo che non soddisfa le disposizioni previste nell’articolo II paragrafo 1 del presente Accordo.
(2) La richiesta può essere presentata:
a. in Svizzera dinanzi ai tribunali competenti, mediante un’azione di rimpatrio;
b. in Colombia dinanzi alle autorità competenti.
(3) Le modalità della richiesta sono disciplinate dal diritto interno dello Stato parte in cui si trova il bene culturale.
(4) L’autorità competente ai sensi dell’articolo VIII del presente Accordo dello Stato parte in cui si trova il bene culturale consiglia e assiste lo Stato parte richie- dente in funzione delle sue possibilità e nell’ambito dei mezzi a sua disposizione al fine di:
a. localizzare il bene culturale;
b. determinare il tribunale o l’autorità competente;
c. contattare rappresentanti legali specializzati ed eventualmente periti;
d. custodire temporaneamente e conservare i beni culturali fino al loro rimpa- trio.
(5) Gli Stati parte conservano i beni culturali in un ambiente adeguato in modo da evitare il loro degrado durante l’intero procedimento di rimpatrio.
Art. IV
(1) Lo Stato parte richiedente deve dimostrare che il bene culturale:
a. rientra in una delle categorie elencate nell’allegato; e
b. è stato importato illecitamente nell’altro Stato parte dopo l’entrata in vigore del presente Accordo.
(2) Le azioni di rimpatrio avviate in Svizzera si prescrivono un anno dopo che le autorità dello Stato parte richiedente sono venute a conoscenza dell’ubicazione e dell’identità del detentore del bene culturale, ma al più tardi 30 anni dopo
l’esportazione illecita, senza pregiudicare gli altri meccanismi esistenti in materia di rimpatrio dei beni culturali.
Art. V
(1) I costi dei provvedimenti necessari per la salvaguardia, la conservazione e il rimpatrio del bene culturale sono a carico dello Stato parte richiedente.
(2) Qualora sia ordinato il rimpatrio, lo Stato parte richiedente deve versare alla persona che ha acquistato il bene culturale in buona fede un’indennità stabilita in base alla legislazione interna di ciascuno Stato parte.
(3) L’ammontare dell’indennità è fissato dal tribunale o dall’autorità competente dello Stato parte in cui è stata presentata la richiesta ai sensi dell’articolo III.
(4) Fino al pagamento dell’indennità la persona che ha acquistato il bene culturale in buona fede ha su di esso un diritto di ritenzione.
Art. VI
Lo Stato parte richiedente si impegna a fare in modo che i beni culturali rimpatriati vengano protetti a regola d’arte, resi accessibili e messi a disposizione nell’ambito della ricerca e delle mostre sul territorio dell’altro Stato parte.
Art. VII
(1) Gli Stati parte comunicano alle cerchie interessate, segnatamente ai commer- cianti d’arte e alle autorità doganali e penali, l’adozione e i contenuti del presente Accordo.
(2) Gli Stati parte pubblicano, utilizzando i mezzi adeguati, le informazioni sui beni culturali la cui esportazione è illecita e sulle leggi volte alla protezione di questi ultimi in ciascuno Stato.
(3) Gli Stati parte esaminano le modalità di cooperazione nell’ambito dello scambio e del potenziamento delle conoscenze e delle informazioni riguardo ai propri beni culturali.
(4) Gli Stati parte valutano inoltre le possibilità di collaborazione nell’ambito della gestione e della sicurezza dei loro beni culturali.
Art. VIII
(1) Le autorità responsabili dell’applicazione del presente Accordo sono:
a. in Svizzera: il Servizio specializzato in materia di trasferimento di beni cul- turali (Ufficio federale della cultura), Dipartimento federale dell’interno;
b. in Colombia: il Ministero della Cultura.
(2) Le suddette autorità sono autorizzate a collaborare direttamente nell’ambito delle rispettive competenze.
(3) Le autorità competenti si informano reciprocamente, senza indugio, sui cam- biamenti avvenuti nell’ambito delle competenze o delle designazioni delle autorità di cui ai paragrafi 1 e 2 del presente articolo.
Art. IX
(1) Gli Stati parte si informano reciprocamente, per il tramite delle loro autorità di cui all’articolo VIII del presente Accordo, su furti, saccheggi, perdite o altri eventi che riguardano i beni culturali che rientrano nelle categorie elencate nell’allegato. Queste informazioni sono trasmesse alle autorità competenti e alle cerchie interes- sate, allo scopo di impedire l’importazione illecita di tali beni culturali e di facili- tarne il rimpatrio.
(2) Nel caso di localizzazione di tali beni culturali, gli Stati parte si comunicano tutte le informazioni di cui dispongono per facilitarne il rimpatrio.
(3) Le Parti contraenti si informano reciprocamente, senza indugio, in caso di xxxx- fica del diritto interno in merito all’importazione e al rimpatrio dei beni culturali.
Art. X
Nell’ambito dell’esecuzione del presente Accordo gli Stati parte collaborano con le istituzioni internazionali competenti per la lotta contro il trasferimento illecito di beni culturali quali la United Nations Educational, Scientific and Cultural Organiza- tion (UNESCO), l’Interpol (International Criminal Police Organization), l’Inter- national Council of Museums (ICOM) e la World Customs Organization (WCO).
Art. XI
(1) Le autorità competenti secondo l’articolo VIII del presente Accordo verificano l’applicazione dell’Accordo ad intervalli regolari e all’occorrenza propongono modifiche. Possono inoltre formulare proposte volte a promuovere l’ulteriore coope- razione nell’ambito degli scambi culturali.
(2) Su richiesta di uno degli Stati parte, i rappresentanti di queste autorità oppure i loro delegati si riuniscono, al più tardi al termine della validità del presente Accordo, alternativamente in Svizzera o in Colombia.
(3) Un incontro può inoltre essere convocato in un altro momento, su richiesta di uno degli Stati parte, in particolare nel caso di modifiche importanti delle disposi- zioni giuridiche e amministrative applicate all’importazione e al rimpatrio dei beni culturali.
Art. XII
Il presente Accordo non pregiudica gli impegni che gli Stati parte hanno sottoscritto nell’ambito di altri trattati internazionali, multilaterali o bilaterali di cui sono parte.
Art. XIII
Gli Stati parte possono consultarsi al fine di dirimere per via diplomatica qualsiasi controversia concernente l’interpretazione, l’applicazione o l’attuazione del presente Accordo.
Art. XIV
(1) Gli Stati parte si notificano reciprocamente la conclusione delle procedure costituzionali necessarie all’entrata in vigore del presente Accordo. L’Accordo entra in vigore 30 giorni dopo la data di ricezione dell’ultima notifica.
(2) Il presente Accordo è stipulato per la durata di cinque anni a decorrere dall’entrata in vigore. Esso si rinnova ogni volta di altri cinque anni, salvo denuncia scritta di uno degli Stati parte sei mesi prima della scadenza del termine.
(3) Il presente Accordo può essere modificato mediante mutuo consenso degli Stati parte. Le modifiche concordate entreranno in vigore conformemente alla procedura definita nel paragrafo 1 del presente articolo.
(4) L’estinzione del presente Accordo non pregiudica le richieste di rimpatrio in corso.
Fatto a Berna il 1° febbraio 2010, in due esemplari in francese e in spagnolo, entrambi i testi facenti parimenti fede.
Per il
Consiglio federale svizzero:
Per il
Governo della Repubblica di Colombia:
Xxxxxx Xxxxxxxxxx Xxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxxxx
Allegato
Categorie di beni culturali svizzeri
I. Pietra
A. Elementi architettonici e decorativi: in granito, pietra arenaria, calcare, tufo, marmo e altri tipi di pietra. Elementi strutturali appartenenti a complessi funerari, cultuali e abitativi quali capitelli, lesene, colonne, acroteri, fregi, stele, lunette di finestre, mosaici, rivestimenti e tarsie marmorei, ecc. Datazione approssimativa: 1000 a.C.–1500 d.C.
B. Iscrizioni: su diversi tipi di pietra. Altari, lapidi, stele, epigrafi onorarie ecc. Datazione approssimativa: 800 a.C.–800 d.C.
C. Rilievi: su pietra calcarea e altri tipi di pietra. Rilievi su pietra, rilievi tombali, sarcofagi con o senza decorazione, urne cinerarie, stele, elementi ornamentali, ecc. Datazione approssimativa: prevalentemente 1000 a.C.–800 d.C.
D. Sculture/statue: in pietra calcarea, marmo e altri tipi di pietra. Statue funerarie e votive, busti, statuette, elementi di corredi funerari, ecc. Datazione approssimativa: prevalentemente 1000 a.C.–800 d.C.
E. attrezzi/utensili: in silice e altri tipi di pietra. Diversi utensili come lame di coltelli e pugnali, asce e attrezzi per attività artigianali, ecc. Datazione approssima- tiva: 130 000 a.C.–800 d.C.
F. Armi: in ardesia, silice, pietra calcarea, pietra arenaria e altri tipi di pietra. Cuspidi di frecce, scudi, palle di cannone, ecc. Datazione approssimativa: 10 000 a.C.–800 d.C.
X. Xxxxxxxx/costumi: in diversi tipi di pietra, pietre dure preziose e semipreziose. Pendenti, perle, castoni per anelli, ecc. Datazione approssimativa: prevalentemente 2800 a.C.–800 d.C.
II. Metallo
A. Statue/statuette/busti: in metallo non ferroso, più raramente in metallo prezioso. Raffigurazioni di persone, animali e divinità, ritratti a busto, ecc. Datazione appros- simativa: 1200 a.C.–800 d.C.
B. Recipienti: in metallo non ferroso, più raramente in metallo prezioso e ferro. Olle, secchi, coppe, vasi, setacci, ecc. Datazione approssimativa: 1000 a.C.–800 d.C.
C. Lampade: in metallo non ferroso e in ferro. Lampade, frammenti di candelabri, ecc. Datazione approssimativa: 50 a.C.–800 d.C.
X. Xxxxxxxx/costumi: in metallo non ferroso, ferro, più raramente in metallo prezioso. Bracciali, collane, cavigliere e anelli, perle, spille, fermagli (per l’abbigliamento), fibule e ornamenti per cinture, pendenti. Datazione approssimativa: 3800 a.C.– 800 d.C.
X. Xxxxxxxx/utensili: in ferro e in metallo non ferroso, più raramente in metallo prezioso. Scuri, asce, falci, coltelli, tenaglie, martelli, trapani, utensili di scrittura, cucchiai, chiavi, serrature, componenti di carri, finimenti per cavalli, ferri di cavallo, catene, campanacci, ecc. Datazione approssimativa: 3200 a.C.–800 d.C.
F. Armi: in ferro e in metallo non ferroso, più raramente in metallo prezioso. Pugna- li, spade, cuspidi di lance e di frecce, coltelli, borchie di scudi, palle di cannone, elmi e armature. Datazione approssimativa: 2200 a.C.–800 d.C.
III. Ceramica
A. Recipienti: in ceramica fine e ceramica grezza, in parte decorati, dipinti, ingob- biati o smaltati. Recipienti di produzione locale o provenienti da altre aree. Vasi, piatti, ciotole, coppe, piccoli contenitori, ampolle, anfore, setacci, ecc. Datazione approssimativa: 3800 a.C.–1500 d.C.
X. Xxxxxxxx/utensili: in ceramica. Attrezzi per attività artigianali e diversi altri utensili. Molto variegati. Datazione approssimativa: 3800 a.C.–1500 d.C.
C. Lampade: in ceramica. Lumi a petrolio e lumi di sego di diverse forme. Data- zione approssimativa: 50 a.C.–1500 d.C.
D. Statuette: in ceramica. Raffigurazione di persone, divinità e animali, elementi anatomici. Datazione approssimativa: 1200 a.C.–1500 d.C.
X. Xxxxxxxxxx per stufe/elementi architettonici: in ceramica, piastrelle per stufe spesso smaltate. Terrecotte architettoniche e rivestimenti. Piastrelle a bicchiere, piastrelle a foglio decorate, piastrelle-nicchia, piastrelle di cornice, piastrelle d’angolo, piastrelle del cornicione, piastrelle per pavimenti e tegole decorate/ stampate. Datazione approssimativa: 700 a.C.–1500 d.C.
IV. Vetro e pasta vitrea
A. Recipienti: in vetro variamente colorato e incolore. Ampolle, ciotole, bicchieri, coppe, sigilli per ampolle. Datazione approssimativa: 50 a.C.–1500 d.C.
X. Xxxxxxxx/costumi: in vetro variamente colorato e incolore. Bracciali, perle, sfere, elementi ornamentali. Datazione approssimativa: 1000 a.C.–800 d.C.
X. Xxxx
X. Xxxx: in osso e in corno. Cuspidi di frecce, arpioni, ecc. Datazione approssimati- va: 3800 a.C.–800 d.C.
B. Recipienti: in osso. Frammenti di recipienti. Datazione approssimativa: 150 a.C.– 800 d.C.
C. Attrezzi/utensili: in osso, corno e avorio. Lesine, scalpelli, scuri, asce, spilli, punteruoli, pettini e oggetti decorati. Datazione approssimativa: 10 000 a.C.– 800 d.C.
X. Xxxxxxxx/costumi: in osso, corno, avorio e denti. Spilli, pendenti, ecc. Datazione approssimativa: 10 000 a.C.–800 d.C.
VI. Legno
A. Armi: in diversi tipi di legno. Frecce, archi, ecc. Datazione approssimativa: 3800 a.C.–800 d.C.
X. Xxxxxxxx/utensili: in diversi tipi di legno. Manici di asce in pietra, accette, cuc- chiai, impugnature di coltelli, pettini, ruote, cofanetti, ecc. Datazione approssima- tiva: 3800 a.C.–800 d.C.
C. Recipienti: in diversi tipi di legno. Svariati recipienti in legno. Datazione appros- simativa: 3800 a.C.–800 d.C.
VII. Cuoio/tessuto/diversi materiali organici
A. Accessori per armi: in cuoio. Fodere per scudi, ecc. Datazione approssimativa: 50 a.C.–800 d.C.
B. Abbigliamento: in cuoio, in tessuto e in fibre vegetali. Calzature, indumenti, ecc. Datazione approssimativa: 3800 a.C.–800 d.C.
C. Attrezzi: in fibre vegetali e cuoio. Reti, faretre, ecc. Datazione approssimativa: 3800 a.C.–800 d.C.
D. Recipienti: in fibre vegetali. Svariati recipienti, intrecciati, cuciti, ecc. Datazione approssimativa: 3800 a.C.–800 d.C.
X. Xxxxxxxx/costumi: in conchiglia, lignite, ecc. Bracciali, perle, ecc. Datazione approssimativa: 2000 a.C.–800 d.C.
VIII. Pittura
X. Xxxxxxx murale: su intonaco. Pittura murale con diversi motivi. Datazione ap- prossimativa: 700 a.C.–1500 d.C.
IX. Ambra
X. Xxxxxxxx/costumi: in ambra. Frammenti di gioielli semplici o figurativi. Datazione approssimativa: 1200 a.C.–800 d.C.
Categorie dei beni culturali colombiani
Il presente allegato include le categorie di materiali archeologici precolombiani risalenti approssimativamente al periodo che va dal 1500 a. C. al 1500 d. C. Le categorie includono, ma non si limitano, ai seguenti oggetti:
I. Categoria Scultura, fino a circa il 900 d. C.
Ubicazione: questa categoria si riferisce a statue monolitiche, la maggior parte delle quali si trovano nel giacimento culturale di San Xxxxxxx (1 d.C. – 900 d.C.) nell’Alto Xxxxxxxxx, ma si possono ritrovare anche nella regione del Tierradentro, al nord di Nariño e Popayán.
Caratteristiche: la maggior parte delle sculture si trovano all’interno del parco archeologico di San Xxxxxxx e sono per lo più prodotte con pietre vulcaniche quali basalto, tectite, monzonite, comptonite e andesite. Le materie prime più comuni sono le daciti micacee, i basalti e i feldspati (andesiti). L’intaglio è la tecnica più utilizzata per quanto riguarda le statue. In generale, l’intaglio appare sui quattro lati, anche se non tutte le statue mostrano tale caratteristica. Le statue più alte raggiungono i tre metri di altezza (Alto del Lavapatas, Alto de las Piedras).
Oltre all’intaglio, molte statue e lastre di strutture funerarie presentano dipinti con disegni geometrici nei colori rosso, giallo e nero. Vari sarcofaghi sono ornati con motivi intagliati e molti hanno un coperchio con rappresentazioni antropomorfe e zoomorfe (Alto de los Ídolos). Alcune lastre e sculture hanno disegni lineari incisi con motivi antropomorfi (El Tablón e La Chaquira). Nella «fonte cerimoniale di Lavapatas», sull’affioramento omonimo, si possono apprezzare in basso rilievo canali, figure zoomorfe e antropomorfe, intagliate con uno stile simile a quello delle statue.
II. Categoria Ceramica, fino a circa il 1500 d. C.
Ubicazione: questi oggetti sono distribuiti su tutto il territorio nazionale, ma il saccheggio e il traffico illecito colpiscono principalmente le regioni d’insediamento delle seguenti culture: Tairona, Muisca, Guane, Tolima, Xxxxxxxxx Medio, San Xxxxxxx, Tierradentro, Nariño, Tumaco, Calima, Malagana, Quimbaya, Cauca, Urabá e Sinú.
Caratteristiche: questa categoria comprende articoli di lusso e utensili – risalenti a vari periodi preispanici – rinvenuti nelle rovine delle abitazioni o tra i corredi fune- bri di tombe in diverse regioni del Paese. Le sculture, le figurine, i fusi, i pettini, i colini e numerosi tipi di vasellame presentano un’ampia diversità stilistica, formale e funzionale.
1. Figurine
La sottocategoria «Figurine» degli oggetti archeologici in ceramica della Colombia è tra le più commercializzate, o almeno la più richiesta sul mercato illegale. Include piccole sculture in miniatura antropomorfe o zoomorfe in terracotta provenienti da regioni come Tumaco (costa del Pacifico; Colombia meridionale), Bajo Sinú e San Xxxxx (pianure costiere che si affacciano sull’Atlantico al nord del Paese), e special- mente quelle chiamate figuritas Momil, nonché le sculture in ceramica di La Guajira e della zona archeologica Quimbaya e Calima, nel sud-est della Colombia.
2. Recipienti in ceramica
Questa categoria è la più comune e variegata. Appare prestissimo nel repertorio archeologico: dal periodo arcaico (4000 a. C.–1000 d.C. circa) nella costa atlantica e dal periodo formativo (1000 a. C.–1 d. C. circa) in tombe e altri depositi in tutto il Paese. Gli stili decorativi, le forme e le funzioni tipiche dei recipienti in ceramica variano tra le diverse regioni e tra i vari periodi. I modelli di recipienti in ceramica precolombiani – gli oggetti maggiormente esposti al traffico illecito – sono vasi riccamente decorati (incisi, modellati, ingobbiati e/o dipinti); provengono da tutte le regioni e sono stati comunemente posati come parte del corredo funebre nelle tombe, accanto al corpo seppellito. Questa categoria comprende diverse sottocategorie, quali:
Vasellame del primo periodo formativo: da luoghi come Monsú, Puerto Hormiga, San Jacinto, Canapote, Barlovento, Xxxxxxxx, Malambo, Momil e Crespo.
Vasellame del tardo periodo formativo nelle coste: nella costa del Pacifico in siti quali Tumaco, Inguapí, El Balsal, Pampa de Nerete e Cupica (Chocó). Nella costa atlantica in siti quali La Guajira, la valle del fiume Ranchería e parte della valle del fiume Xxxxx, la sorgente del fiume Sinú, i pendii delle montagne di Abibe e San Xxxxxxxx e il golfo di Urabá.
Vasellame del periodo classico e postclassico: la formazione e il consolidamento dei cacicchi iniziò in questi periodi con la costituzione di unità politiche a livello regio- nale e dei centri abitati. La maggior parte dei cacicchi del periodo classico e po- stclassico si insediarono nell’attuale Xxxxxxxxx (Sierra Nevada de Santa Marta), Córdoba, Santander, Cundinamarca, Boyacá, Caldas, Risaralda, Quindío, Antioquia, Tolima, Huila, Valle, Cauca e Nariño. Le culture archeologiche di queste regioni sono quelle di Tairona, Sinú, Guane, Muisca, Quimbaya, Calima, San Xxxxxxxx, Tierradentro e Nariño.
3. Urne funerarie
Questa sottocategoria di oggetti di ceramica è costituita da una grande varietà di modelli di vasellame la cui funzione era di contenere i resti umani in sepolture secondarie. Sono stati rinvenuti sia singolarmente sia come parte di tombe funerarie multiple. Contengono, nei depositi intatti, le ossa umane intere o frammentate di una o più persone e sono particolarmente comuni nelle seguenti regioni: valle del Cauca (La Cumbre, stili Pavas e Guabas), valle Medio del Cauca e Antioquia (stile Quim- baya). Xxxxxxxxx Medio, Valle e Tolima (stile Xxxxxxxxx Medio), Guajira, Llanos Orientales (stile Llanos Orientales), Putumayo, Córdoba e Sucre (stile Sinú), Magda-
lena (stili Xxxxxxx, Tamalameque, Mosquito e Chimila) e al sud della costa del Pacifico (stile Tumaco – La Tolita).
4. Varietà di ceramiche
Questa categoria riunisce tutta una varietà di oggetti che non rientrano nelle catego- rie Figurine, Vasellame o Urne, quali volanti per fusi, pettini, colini e manufatti utilitari di varie forme (recipienti, piatti e tazze). Comprende le culture di tutto il Paese, come per esempio Xxxxxx, Xx Xxxxxxx, Xxxxxx, Xxxxxxxx, Xxx Xxxxx, Xxxx x Xxxxxx.
XXX. Oreficeria, fino a circa il 1500 d. C.
Stili: gli stili più rappresentativi dell’oreficeria preispanica in Colombia sono quelli di Calima, Muisca, Nariño, Quimbaya, Sinú, Tairona, Tolima, Tumaco, Cauca, Tirradentro e San Xxxxxxx.
Caratteristiche: questa categoria comprende manufatti in oro e leghe di oro, rame, platino e altri metalli. Gli stili sono vari e la caratteristica principale è un’elaborata lavorazione e combinazione di forme antropomorfe e zoomorfe, con rappresenta- zioni di figure sovrannaturali. Alcuni manufatti rappresentano figure associate ai rituali religiosi, come «il volo dello sciamano», figura iconografica presente in tutta l’Area intermedia dell’America. I manufatti includono pendenti, placche pettorali, ornamenti per il naso, collane, bastoni cerimoniali, dischi, sculture in miniatura, maschere, orecchini, paraorecchi, poporos (contenitori della calce), aghi, perline per collane, spirali e bottoni. Gli oggetti di questa categoria appartengono quasi esclusi- vamente al periodo classico (1–900 d. C.) o al periodo postclassico (900–1500
d. C.).
IV. Categoria Legno, fino a circa il 1500 d. C.
Questa categoria si riferisce a manufatti intagliati su legni duri, soprattutto piccole panche e sedie, bastoni, aghi, navette per la tessitura, sarcofaghi di legno di palma e spade (soprattutto nelle regioni di Nariño, Calima, San Xxxxxxx) e sculture antropo- morfe di legni duri (soprattutto nella regione di Muisca). Questo tipo di articoli è presente in ogni periodo archeologico fino al 1500 d. C. circa.
V. Categoria Pietra, fino a circa il 1500 d. C.
La produzione di oggetti archeologici tanto in pietra intagliata che levigata è molto variegata in Colombia. I manufatti litici provengono da tombe e da vari tipi di fosse d’immagazzinamento di tutte le epoche, che vanno dal paleoindio (16 000–1700
a. C.) fino al periodo coloniale. La maggior parte del traffico illecito di manufatti archeologici in pietra concerne i ciondoli decorativi piatti , le perline per collane, le asce rituali monolitiche, le zappe, i volanti per fusi e altri piccoli oggetti in pietra levigata, principalmente dalle regioni di Calima, Tairona, Guane, Muisca e Alto Xxxxxxxxx.
VI. Categoria Ossi, fino a circa il 1500 d. C.
Si tratta di oggetti intagliati principalmente su resti ossei di animali e xxxxx xxxxxxxxx: aghi, fermagli, strumenti musicali (flauti) e perline per collane o pendenti (soprat- tutto nelle regioni di Muisca, Guane, Calima e San Xxxxxxx), risalenti a tutti i periodi archeologici.
VII. Categoria Tessuti, fino a circa il 1500 d. C.
La maggioranza dei tessuti archeologici colombiani proviene dai corredi funebri rinvenuti in tombe di salme mummificate. Questi tessuti venivano confezionati con telai tessili; la materia prima più utilizzata era il cotone, a volte tinto. Provengono dalla regione di Muisca, Guane, Sinú e Nariño e risalgono al periodo classico. A Nariño i tessuti possono essere impreziositi da fili di metallo quali oro o tombacco.
VIII: Categoria Arte rupestre, fino a circa il 1500 d. C.
Le vestigia archeologiche di questa categoria sono estremamente disperse sul territo- rio e sono caratterizzate da una grande quantità di motivi, forme e dimensioni e dall’uso di svariatissimi materiali. Le ricerche archeologiche non sono ancora riuscite a stabilire una cronologia esatta per questo tipo di resti in Colombia. La maggior parte è incisa in basso rilievo (petroglifi) e dipinta con differenti colori sulla superficie piana di grandi pietre. Frammenti di queste pietre sono state rotte e sot- tratte illecitamente da molte zone del Paese, comprese quelle di Gorgona a Cauca, Mesitas del Colegio a Cundinamarca, San Xxxxxxx a Huila e Sáchica, Sogamoso, Buenavista e Muzo a Boyacá.