CERTIFICATES: STRATEGIE E COMBINAZIONI DI
CERTIFICATES: STRATEGIE E COMBINAZIONI DI
PORTAFOGLIO
Milano, 20 novembre 2018
WORKSHOP
COSA SONO I CERTIFICATI
• Sono contratti derivati cartolarizzati stipulati con un’emittente che permettono di investire in maniera alternativa sui mercati azionari, valutari e delle materie prime.
• Sono quotati in Borsa Italiana e su EuroTLX, mercati nei quali il ruolo del market maker è quello di garantirne la liquidità.
• Sono costituiti da strategie in opzioni, studiate per permettere all’investitore di beneficiare di protezione dai ribassi, flusso cedolare o ottimizzazione dei rendimenti
COSA SONO I DERIVATI
• Sono contratti o titoli il cui prezzo deriva dal valore di un altro strumento finanziario, definito sottostante
• Sono contratti che vengono utilizzati per scopi di copertura o per finalità di trading
• Sono quotati su mercati finanziari anche se la maggioranza viene scambiata tra gli operatori, fuori mercato, ovvero OTC ( Over The Counter)
• Tra i principali contratti derivati figurano i Futures e le opzioni
COSA SONO I CERTIFICATI
• Sono contratti derivati stipulati con un’emittente che permettono di investire in maniera alternativa sui mercati azionari, valutari e delle materie prime.
• Sono negoziati in Borsa Italiana e su EuroTLX, mercati nei quali il ruolo del market maker è quello di garantirne la liquidità.
• Sono costituiti da strategie in opzioni, studiate per permettere all’investitore di beneficiare di protezione dai ribassi, flusso cedolare o ottimizzazione dei rendimenti
LA LIQUIDITA’
• Quando si investe in uno strumento finanziario si deve tenere conto del rischio di liquidità, ovvero di quanto tempo può essere necessario per riuscire a comprare o vendere
• La liquidità è un parametro essenziale di valutazione se si vuole investire con la consapevolezza che in qualsiasi momento potrò comprare o vendere senza influenzare sensibilmente il prezzo dello strumento
• La quotazione in Borsa Italiana o su un mercato dove si incontrano domanda e offerta, garantisce che lo strumento abbia un buon grado di liquidità
IL RUOLO DEL MARKET MAKER
• Per gli strumenti finanziari quotati su un mercato di negoziazione è prevista la figura di un operatore specializzato che fornisce liquidità
• L’intermediario specializzato che si propone sui mercati su base
continua, negoziando in acquisto e vendita si definisce market maker
• Il market maker può operare sia sul mercato azionario sia su quello dei
derivati
• Il guadagno del market maker è rappresentato dal differenziale di
prezzo tra la proposta di acquisto e quella di vendita ( spread )
COSA SONO I CERTIFICATI
• Sono contratti derivati stipulati con un’emittente che permettono di investire in maniera alternativa sui mercati azionari, valutari e delle materie prime.
• Sono quotati in Borsa Italiana e su EuroTLX, mercati nei quali il ruolo del market maker è quello di garantirne la liquidità.
• Sono costituiti da strategie in opzioni, studiate per permettere all’investitore di beneficiare di protezione dai ribassi, flusso cedolare o ottimizzazione dei rendimenti
COSA SONO I CERTIFICATI
• Nella loro forma più semplice, sono strumenti di investimento a gestione passiva e replicano fedelmente il sottostante, senza alcun contributo di gestione attiva;
• Non danno diritto ai dividendi distribuiti dal sottostante (tranne che per indici Total Return).
GESTIONE ATTIVA O PASSIVA
• Si definisce gestione attiva, un insieme di strategie di investimento con le quali un gestore adotta una serie di decisioni nel tempo, finalizzate a generare una performance superiore a quella di un indice di riferimento ( cosiddetto Benchmark)
• Si definisce gestione passiva, la replica perfetta di un indice di riferimento che viene generata attraverso un processo che non prevede la facoltà per il gestore di effettuare scelte di investimento
• Tra i principali strumenti finanziari a gestione attiva annoveriamo i fondi comuni di investimento; a gestione passiva sono invece gli ETF ( Exchanged Traded Fund) e i Certificates
COSA SONO I CERTIFICATI
• Nella loro forma più semplice, sono strumenti di investimento a gestione passiva e replicano fedelmente il sottostante, senza alcun contributo di gestione attiva;
• Non danno diritto ai dividendi distribuiti dal sottostante
I DIVIDENDI
• Quando si investe sul mercato azionario e si acquista un’azione, si diventa proprietari ( azionisti) di una quota della società quotata
• Si partecipa pertanto all’incremento o decremento di valore della
società quotata, beneficiandone sul valore unitario dell’azione
• In qualità di azionista si ha inoltre diritto a percepire, per la quota posseduta di azioni, un dividendo, ovvero una porzione di utili che l’azienda produce nel corso dell’anno
• Infine si ha diritto di voto durante le assemblee societarie, ad eccezione
delle azioni di risparmio.
I DIVIDENDI
• Il dividendo rappresenta pertanto una fonte di reddito dell’investimento
• Se la società di cui si è azionista genera più utili del previsto, può decidere di incrementare il dividendo ordinario o di erogarne uno di carattere straordinario
• Quando viene pagato il dividendo agli azionisti, il valore di mercato dell’azione diminuisce dell’importo esatto del dividendo attribuito
• Il dividendo è un reddito definito di capitale, ovvero viene tassato alla
fonte nella misura del 26%
I DIVIDENDI NEI CERTIFICATI
• In quanto strumento derivato il certificato non da’ diritto all’investitore all’incasso del dividendo distribuito dal sottostante ai suoi azionisti
• In linea teorica, pertanto, investire in un certificato anziché
direttamente sull’azione implica una rinuncia a un rendimento
• Il dividendo tuttavia, viene utilizzato dall’emittente per finanziare l’acquisto delle opzioni sul mercato e permettere al certificato di generare una performance differente da quella del sottostante
• Lo scambio tra il dividendo e le opzioni porta evidenti benefici quando i
mercati viaggiano in direzione laterale o ribassista
DIVIDENDI O PROTEZIONE?
IL TUO OBIETTIVO DI INVESTIMENTO E’?
OBIETTIVO | FONDI | ETF | CERTIFICATES |
Guadagnare nei trend laterali | NO | NO | Bonus/Top Bonus |
Ottenere un flusso cedolare | SI | NO | Cash Collect |
Proteggere il capitale | NO | NO | Equity Protection |
Investire in leva fissa | NO | SI | Leva Fissa |
Coprire un portafoglio azionario | NO | NO | Mini Short |
Guadagnare in due direzione | NO | NO | Twin Win |
COSA SONO I CERTIFICATI
• Sono soggetti al rischio emittente. In caso di default dell’emittente, il certificato è equiparato alle obbligazioni senior non garantite e non privilegiate
• Hanno natura giuridica di titoli al portatore e non prevedono alcun diritto alla consegna dei titoli o altri valori sottostanti, conferendo il diritto di ricevere, al momento dell’esercizio dell’opzione, il pagamento di un importo legato all’andamento del sottostante
I CERTIFICATI NELLA GERARCHIA DEL BAIL-IN
COSA SONO I CERTIFICATI
• Sono soggetti al rischio emittente. In caso di default dell’emittente, il certificato è equiparato alle obbligazioni senior non garantite e non privilegiate
• Hanno natura giuridica di titoli al portatore e non prevedono alcun diritto alla consegna dei titoli o altri valori sottostanti, conferendo il diritto di ricevere, al momento dell’esercizio dell’opzione, il pagamento di un importo legato all’andamento del sottostante
COSA SONO I CERTIFICATI
• Sono soggetti a tassazione classica come qualsiasi titolo azionario e generando redditi diversi, consentono la compensazione delle minus/plusvalenze
TRATTAMENTO FISCALE
• Secondo quanto stabilito dall’Annuario dell’Agenzia delle Entrate sono da considerarsi redditi diversi quei redditi derivanti da rapporti attraverso cui possono essere realizzati differenziali positivi e negativi in dipendenza di un evento incerto.
LA FISCALITA’ DEI CERTIFICATI
FONDI | ETF | CEDOLA DI OBBLIGAZIONI | DIVIDENDI AZIONI | CERTIFICATES (INCLUSE CEDOLE) | |
Aliquota | 26% | 26% | 26% | 26% | 26% |
Natura finanziaria della plusvalenza | Reddito da Capitale | Reddito da Capitale | Reddito da Capitale | Reddito da Capitale | Reddito diverso |
Natura finanziaria della minusvalenza | Reddito diverso | Reddito diverso | Reddito diverso | ||
Compensazione plus/minus | NO | NO | NO | NO | SI |
PREMI PERIODICI, DUE MONDI PARALLELI
• Nel corso della vita di un certificato è possibile che vengano distribuiti dei proventi periodici, in forma di tasso di interesse
• Questi possono essere condizionati a un evento o incondizionati e
possono associarsi al rimborso anticipato del certificato o meno
EVENTO INCERTO
• La condizione per la quale è possibile che si verifichi il pagamento di un
premio periodico rende l’evento incerto
• Tuttavia anche qualora ci sia la certezza del pagamento (premio incondizionato) è il profilo di rimborso alla scadenza a prevalere e pertanto, in assenza di garanzia di rimborso e protezione del nominale, anche il premio incondizionato risulta compensabile
PREMI SENZA RIMBORSO
• I flussi periodici condizionati o incondizionati possono associarsi al rimborso del capitale investito oppure…
• …essere riconosciuti indipendentemente dal rimborso del capitale
investito
EFFICIENZA FISCALE
• Per questo motivo i certificati sono considerati fiscalmente molto efficienti
• Diverse tipologie sono utilizzate allo scopo di recuperare le
minusvalenze
• Anche i redditi derivanti dai premi periodici sono soggetti a compensazione
INTERPRETAZIONE FISCALE
• Nell’ultimo periodo sono diverse le banche che stanno adottando un criterio di tassazione dei flussi periodici che rinvia alla vendita/scadenza il calcolo delle plus/minusvalenze
• Con questa metodologia viene confermato che anche le cedole incondizionate debbano essere considerate “al netto” ma al contempo viene meno il vantaggio di breve per il recupero delle minusvalenze
RETTIFICA DEL PREZZO DI CARICO
• Ipotizziamo di aver acquistato un certificato a 100 euro e di ricevere annualmente tre cedole da 5 euro ciascuna. All’atto del pagamento, riceveremo le tre cedole al lordo, sia che ci siano minusvalenze in carico o meno. Contemporaneamente il nostro prezzo di carico si ridurrà di 5 euro a ogni stacco, giungendo a scadenza a 85 euro
• Alla scadenza, ipotizzando un rimborso a 100 euro, genereremo una plusvalenza di 15 euro che a quel punto potrà essere compensata con le minus o sulla quale pagheremo il 26%
ACCREDITO LORDO DEI FLUSSI
VANTAGGI |
Disponibilità immediata di maggiore cassa |
Possibilità di compensare a scadenza |
Maggiore libertà nello scegliere il momento in cui compensare/ vendere |
Possibilità di compensare anche redditi incondizionati |
SVANTAGGI |
Rischio di perdita delle minusvalenze prima della vendita/scadenza |
Perdita vantaggio della compensazione sul breve termine |
Maggiori costi di spread bid-ask e negoziazione per operatività indotta |
Rischio di aliquota più alta alla conclusione del contratto |
XXXXX TAX COME PER I DERIVATI
• A partire dal 1 settembre 2013 anche i certificati sono soggetti alla
tassazione sulle rendite finanziarie conosciuta come Xxxxx Tax
• Sono soggetti i certificati che hanno per sottostante azioni italiane con capitalizzazione non inferiore a 500.000 euro o panieri di queste, o indici la cui prevalenza di azioni italiane sia di almeno il 50% (il FTSE Mib)
• Il criterio prevalente è pertanto la residenza dell’azione sottostante e
non quella dell’emittente o del mercato di quotazione
XXXXX TAX LIGHT
• Acquisto/vendita con sottostante azione italiana capitalizzazione
superiore a 500.000 euro
Numero certificati | Prezzo certificato | Controvalore | Imposta | Imposta se certificato quotato |
80 | 100 € | 8.000 € | 0,50 € | 0,10€ |
400 | 100 € | 40.000 € | 2,50 € | 0,50 € |
800 | 100 € | 80.000 € | 5,00 € | 1 ,00€ |
8.000 | 100 € | 800.000 € | 50,00 € | 10,00 € |
80.000 | 100 € | 8.000.000 € | 100,00 € | 20,00 € |
XXXXX TAX LIGHT
• Per i certificati la Xxxxx Tax viene applicata in misura forfettaria sul controvalore della transazione ed è ridotta di 1/5 se la negoziazione avviene su un mercato regolamentato
• Esempio su acquisto/vendita con sottostante indice italiano
Numero certificati | Prezzo certificato | Controvalore | Imposta | Imposta se certificato quotato |
80 | 100 € | 8.000 € | 0,075 € | 0,015 € |
400 | 100 € | 40.000 € | 0,375 € | 0,075 € |
800 | 100 € | 80.000 € | 0,750€ | 0,150 € |
8.000 | 100 € | 800.000 € | 7,500 € | 1,500 € |
80.000 | 100 € | 8.000.000 € | 15,000 € | 3,000 € |
DUE MACROTIPOLOGIE
I certificati si dividono in:
• INVESTMENT CERTIFICATES
Sono i certificati idonei ad un investimento di capitale e sono
caratterizzati da una struttura opzionale sottostante;
• LEVERAGE CERTIFICATES
Sono caratterizzati da una leva e sono idonei ad un investimento più speculativo o per finalità di trading o copertura.
LA CLASSIFICAZIONE
Vengono definite quattro macro categorie di prodotto in funzione della strategia che perseguono:
• CAPITALE PROTETTO
• CAPITALE CONDIZIONATAMENTE PROTETTO
• CAPITALE NON PROTETTO
• A LEVA
IL SOTTOSTANTE
• I certificati, come i derivati da cui si originano, derivano il proprio valore da un’attività finanziaria sottostante;
• Tale attività finanziaria può essere di natura azionaria, obbligazionaria,
monetaria o una commodity.
LO STRIKE PRICE
• Tecnicamente è il prezzo di esercizio di un’opzione e per questo può
coincidere con il livello iniziale del sottostante
• E’ uno degli elementi caratteristici di un certificato ed è imprescindibile
STRIKE E LIVELLO INIZIALE
• Si ipotizzi il seguente certificato, quotato al Sedex di Borsa Italiana e così identificato :
EECPFTSEMIB100%23000300618
• Scomponiamo la stringa e ricaviamone il funzionamento
STRIKE E LIVELLO INIZIALE
• Oggi, 19 giugno, il FTSE Mib quota 22700 punti e il certificato si
compra a 99 euro
EECPFTSEMIB100%23000300618
Cosa fareste voi?
STRIKE E LIVELLO INIZIALE
• E se oggi il FTSE Mib quotasse 22700 punti e il certificato si comprasse
a 100,5 euro
EECPFTSEMIB100%23000300618
Cosa fareste voi?
IL MULTIPLO
• Il multiplo (o parità) è necessario per conoscere il rapporto tra un certificato e il sottostante. In particolare consente di sapere quanta quantità di sottostante è controllata da un certificato
• Si ricava dividendo il valore nominale per il valore iniziale del sottostante. Esempio:
• Certificato su FTSE Mib con strike iniziale a 21000 punti e valore nominale 100 euro
• Multiplo = 100 : 21000 = 0,004761
LA VALUTA
• La divisa di negoziazione di un certificato esprime la valuta in cui questo viene emesso e quotato
• Generalmente i certificati emessi e quotati in Italia sono espressi in
euro
• La valuta del certificato è indipendente da quella in cui è espresso il
sottostante (ad es. in dollari americani per l’indice S&P500)
UN CERTIFICATO DI VALORE
• In fase di costruzione del certificato, l’emittente stabilisce quale dovrà essere il suo valore (prezzo) unitario e questo è il valore nominale
• In fase di emissione, l’emittente può decidere di proporre il certificato a un prezzo alla pari o sotto la pari rispetto al nominale e questo è il prezzo di emissione
LE DATE SALIENTI
La vita di un certificato è contrassegnata da una serie di tappe:
• inizio collocamento
• fine collocamento
• valutazione iniziale
• emissione
• date di osservazione
• ex-date o data di stacco
• valutazione finale
• scadenza
• record date
• pagamento
LE DATE SALIENTI
La vita di un certificato è contrassegnata da una serie di tappe:
• INIZIO COLLOCAMENTO
• fine collocamento
• valutazione iniziale
• emissione
• date di osservazione
• ex-date o data di stacco
• valutazione finale
• scadenza
• record date
• pagamento
MERCATO PRIMARIO
• Il giorno in cui l’emittente stabilisce che è possibile effettuare la sottoscrizione del certificato è il giorno in cui ha inizio il periodo di collocamento
• Viene definita anche fase di mercato primario
• Da dicembre 2013 è stata estesa anche ai certificati l’OPV diretta ( come per i BTP Italia) che permette di sottoscrivere da qualsiasi banca o piattaforma.
LE DATE SALIENTI
La vita di un certificato è contrassegnata da una serie di tappe:
• inizio collocamento
• FINE COLLOCAMENTO
• valutazione iniziale
• emissione
• date di osservazione
• ex-date o data di stacco
• valutazione finale
• scadenza
• record date
• pagamento
UNA FINESTRA TEMPORALE
• Il periodo di collocamento può durare pochi giorni o anche qualche
settimana
• Il termine ultimo è la “data di fine collocamento”
• Al termine di questo periodo, l’emittente comunica l’esito del collocamento e attribuisce ai richiedenti i certificati, definendo così l’ammontare dell’emissione
LE DATE SALIENTI
La vita di un certificato è contrassegnata da una serie di tappe:
• inizio collocamento
• fine collocamento
• VALUTAZIONE INIZIALE
• emissione
• date di osservazione
• ex-date o data di stacco
• valutazione finale
• scadenza
• record date
• pagamento
ENTRA IN GIOCO IL SOTTOSTANTE
• Una volta stabilito l’ammontare dell’emissione e comunicate le caratteristiche (documento di condizioni definitive di offerta nell’ambito di un programma di emissione), l’emittente deve fissare il valore iniziale del sottostante da cui può dipendere il payoff del certificato
• Questa data si definisce di valutazione o determinazione
LE DATE SALIENTI
La vita di un certificato è contrassegnata da una serie di tappe:
• inizio collocamento
• fine collocamento
• valutazione iniziale
• EMISSIONE
• date di osservazione
• ex-date o data di stacco
• valutazione finale
• scadenza
• record date
• pagamento
LA DATA DI NASCITA
• Il giorno in cui “materialmente” nasce il certificato è definito data di emissione
• Con questa può coincidere la data di regolamento, il giorno in cui il
certificato viene messo a disposizione dell’investitore/sottoscrittore
LE DATE SALIENTI
La vita di un certificato è contrassegnata da una serie di tappe:
• inizio collocamento
• fine collocamento
• valutazione iniziale
• emissione
• DATE DI OSSERVAZIONE
• ex-date o data di stacco
• valutazione finale
• scadenza
• record date
• pagamento
SI APRE UNA FINESTRA
• Durante il ciclo di vita del certificato possono essere previste delle date di osservazione del valore del sottostante ai fini del rimborso anticipato del capitale investito maggiorato di un bonus o di un premio
• Tali date sono generalmente fissate con cadenza annuale o semestrale
EXPRESS CON EFFETTO MEMORIA
DATA RILEVAMENTO | PREMIO AUTOCALLABLE | TRIGGER AUTOCALLABLE |
20/06/2014 | 9% | 100 % |
19/06/2015 | 18 % | 100 % |
17/06/2016 | 27% | 100 % |
16/06/2017 | 36 % | 100 % |
15/06/2018 | 45% | 100 % |
PHOENIX CON OPZIONE
AUTOCALLABLE E CEDOLA
DATA RILEVAMENTO | PREMIO AUTOCALLABLE | TRIGGER AUTOCALLABLE | CEDOLA | TRIGGER CEDOLA |
20/06/2014 | 2,4 % | 100 % | 5,6 % | 60 % |
19/06/2015 | 2,4 % | 100 % | 5,6 % | 60 % |
17/06/2016 | 2,4 % | 100 % | 5,6 % | 60 % |
16/06/2017 | 2,4 % | 100 % | 5,6 % | 60 % |
15/06/2018 | 2,4 % | 100 % | 5,6 % | 60 % |
LE DATE SALIENTI
La vita di un certificato è contrassegnata da una serie di tappe:
• inizio collocamento
• fine collocamento
• valutazione iniziale
• emissione
• date di osservazione
• EX-DATE O DATA DI STACCO
• valutazione finale
• scadenza
• record date
• pagamento
SI STACCA LA CEDOLA
• Al verificarsi della condizione minima per il pagamento di un premio, ovvero nelle situazioni di premio incondizionato, è prevista una data in cui tale importo, come avviene per i dividendi, viene staccato dal corso del certificato;
• Questa data cade il giorno antecedente la Record Date (data di registrazione);
• Chi ha in portafoglio il certificato in chiusura di seduta del giorno che precede la Data di stacco ha diritto al premio.
LE DATE SALIENTI
La vita di un certificato è contrassegnata da una serie di tappe:
• inizio collocamento
• fine collocamento
• valutazione iniziale
• emissione
• date di osservazione
• ex-date o data di stacco
• VALUTAZIONE FINALE
• scadenza
• record date
• pagamento
SI CALCOLA IL RIMBORSO
• Escludendo eventuali date intermedie che potrebbero portare a un rimborso anticipato, l’emittente deve comunicare in fase di stesura delle condizioni di offerta quale sarà il giorno in cui verrà fissato il valore finale del sottostante;
• Questa data è fondamentale per conoscere e calcolare l’importo di rimborso alla scadenza.
LE DATE SALIENTI
La vita di un certificato è contrassegnata da una serie di tappe:
• inizio collocamento
• fine collocamento
• valutazione iniziale
• emissione
• date di osservazione
• ex-date o data di stacco
• valutazione finale
• SCADENZA
• record date
• pagamento
LA SCADENZA
• Tranne che per i cosiddetti “open end”, per tutti i certificati viene fissata dall’emittente una data di scadenza
• A questa data termina il ciclo di vita del certificato e si decreta il valore
di rimborso (esercizio europeo)
LE DATE SALIENTI
La vita di un certificato è contrassegnata da una serie di tappe:
• inizio collocamento
• fine collocamento
• valutazione iniziale
• emissione
• date di osservazione
• ex-date o data di stacco
• valutazione finale
• scadenza
• RECORD DATE
• pagamento
A CHI SPETTA IL RIMBORSO
• L’emittente indica nelle condizioni definitive anche la giornata contabile al termine della quale si rileva la titolarità dei certificati;
• Chi è titolare dei certificati ha diritto a ricevere il pagamento/rimborso.
LE DATE SALIENTI
La vita di un certificato è contrassegnata da una serie di tappe:
• inizio collocamento
• fine collocamento
• valutazione iniziale
• emissione
• date di osservazione
• ex-date o data di stacco
• valutazione finale
• scadenza
• record date
• PAGAMENTO
CASH SONANTE
• L’ultima tappa saliente è quella di pagamento, ovvero il giorno in cui l’emittente invia agli intermediari e/o broker il flusso di cassa relativo al rimborso dei certificati
• Generalmente l’emittente ha a disposizione dai 5 ai 10 giorni lavorativi dalla scadenza per liquidare i certificati
CERTIFICATI A DUE FASI
FASE 1: IL MERCATO PRIMARIO
IL DISTRIBUTORE
• Nella fase di mercato primario, l’emittente indica uno o più soggetti (ad es. reti di promotori finanziari) responsabili della distribuzione e promozione del collocamento;
• Il ruolo del distributore è di promuovere e raccogliere gli ordini di sottoscrizione e a fronte di questo è prevista una remunerazione.
I COSTI IMPLICITI
• La commissione di collocamento è una voce di costo per l’investitore, definita implicita dal momento che questa è inclusa nel prezzo finale a cui il certificato viene emesso;
• Viene recuperata alla scadenza.
• I costi impliciti comprendono anche i costi di hedging dell'emittente e la sua remunerazione e vengono comunicati all’investitore tramite il KID ( Key Information Document), un documento di 3 pagine contenente le informazioni chiave di ogni emissione. La produzione del KID è obbligatoria per gli emittenti dal 1 gennaio 2018 e l’obbligo di renderlo disponibile riguarda anche i distributori.
LA SCOMPOSIZIONE DEL PREZZO
• Esempio di scomposizione del prezzo emissione di un certificato
Struttura opzionale | Euro 96,50 |
Commissione | Euro 3,50 |
Prezzo di emissione | Euro 100,00 |
ALTRE VOCI DI COSTO
• In alcuni casi, per la gestione di indici proprietari o sintetici, può essere prevista una commissione di gestione annua ( i.e. gli indici sottostanti ai Tracker quotati nel 2018)
• In fase di quotazione sul mercato secondario, il differenziale tra i prezzi di acquisto e vendita del market maker (bid-ask spread) è un costo vivo
CERTIFICATI A DUE FASI
FASE 2 : IL MERCATO SECONDARIO
IL MERCATO SECONDARIO
• Per garantire la liquidabilità del certificato, l’emittente può presentare richiesta di ammissione alle negoziazioni su un mercato regolamentato o non regolamentato
• Il mercato regolamentato offre maggiori garanzie ed è gestito, per i certificati in Italia, da Borsa Italiana
IL SEDEX
• Il mercato secondario di riferimento per i certificati in Italia è il SeDeX
(Securities Derivatives Exchange) gestito da Borsa Italiana
• Suddiviso in due segmenti, investment e leverage, a loro volta ripartiti
in due sottoclassi (classe A e B)
• Attualmente conta circa 1700 certificati quotati
• I certificati quotati vengono revocati dalle negoziazioni 3 giorni lavorativi prima della scadenza
SEDEX PER GLI INVESTMENT
• Il segmento investment di classe A raggruppa tutti i certificati “delta uno” o “benchmark”, ossia quelli che replicano linearmente il sottostante
• Il segmento investment di classe B raggruppa tutti i certificati che alla replica lineare associano una o più opzioni accessorie
• Un ulteriore filtro di ricerca proposto da Borsa Italiana è relativo alla
classificazione ACEPI
SEDEX PER I LEVERAGE
• Il segmento leverage di classe A raggruppa tutti i certificati dotati di leva cosiddetta “dinamica”
• Il segmento leverage di classe B raggruppa tutti i certificati dotati di leva
fissa o costante.
NUOVO MODELLO DI MERCATO
• A partire dal 16 maggio 2016 Borsa Italiana ha introdotto importanti cambiamenti al modello di mercato del Sedex
• Le novità più rilevanti riguardano l’orario di negoziazione, che passa
dalle 9:00 alle 9:05 per finire alle 17:30.
• Gli strumenti per i quali non è presente lo specialista in bid-ask subiscono un « congelamento » del book con conseguente sospensione fino al ripristino delle quantità. Lo specialista ha 1 minuto di tempo per il ripristino
• E’ prevista la sospensione per eccessivo scostamento tra prezzo statico e dinamico
IL CERT-X
• Lanciato ad ottobre 2008 da EuroTLX, il Cert-X è il secondo mercato regolamentato di riferimento per la quotazione dei certificati in Italia
• Adotta la classificazione di ACEPI (Associazione Emittenti di Certificati e
Prodotti di Investimento) per la ripartizione
• A fine dicembre erano quotati 1805 certificati
• I certificati quotati vengono revocati dalle negoziazioni 3 giorni lavorativi prima della scadenza
IL MARKET MAKER
• Il compito di fornire liquidità con proposte di negoziazione continuative durante l’orario di contrattazione è affidato a un Market Maker
• Il suo compito è garantire un prezzo in acquisto (bid) e vendita (ask)
rispettando dei limiti di spread previsti dai Regolamenti
ADC, TUTTO COME PRIMA
• Lo stacco di un dividendo è un’operazione ordinaria sul capitale di una società quotata e non genera alcun effetto sul certificato
• Lo stacco di un dividendo straordinario, un aumento di capitale gratuito o a pagamento, scissione, raggruppamento o frazionamento di azioni sono corporate actions sul capitale e comportano una rettifica dei valori caratteristici di un certificato
• Questo avviene per il principio di equivalenza finanziaria prima e dopo le operazioni sul capitale
IL COEFFICIENTE (K)
• La rettifica avviene mediante un coefficiente (k) che l’Idem (Italian Derivatives Market) comunica per i contratti di opzione, futures e dividend futures su azioni
• E’ il rapporto tra il prezzo teorico ex e il prezzo cum, dove:
• Prezzo cum è l’ultimo prezzo dell’azione nel giorno antecedente
l’avvio dell’operazione
• Prezzo teorico ex è il prezzo teorico post operazione straordinaria.
COME AVVIENE LA RETTIFICA
• Una volta che l’Idem ha fissato il coefficiente di rettifica (k) questo viene utilizzato dagli emittenti per procedere alla rettifica dei livelli caratteristici dei certificati legati all’azione sottostante oggetto di corporate action
• La Canestracci vara un ADC e il coefficiente (k) è di 0,937865
• Un Bonus Certificate che prima dell’ADC aveva strike 3 euro e barriera a 1,50 euro, dopo l’operazione avrà strike 2,8135 euro ( 3 x 0,937865) e di conseguenza la barriera si abbasserà a 1,4068 euro
CERTIFICATI DIGITALI E CERTIFICATI
EQUITY PROTECTION
EQUITY PROTECTION
• Gli Equity Protection permettono all’investitore di partecipare alla performance positiva del sottostante ovvero, in caso di andamento negativo, di proteggere il capitale investito
• E’ previsto un livello di protezione al di sotto del quale l’Importo di liquidazione non potrà mai scendere, anche in ipotesi di andamento negativo del sottostante
• Alla scadenza l’investitore riceve un predeterminato importo minimo in
euro, corrispondente al livello di protezione (e funzione del multiplo)
EQUITY PROTECTION
• Qualora il sottostante realizzi una performance positiva, calcolata rispetto al livello di protezione o allo strike iniziale, quando questi non coincidono, oltre all’importo protetto il portatore partecipa al rialzo del sottostante in misura pari al fattore di partecipazione stabilito dall’emittente al momento dell’emissione.
EQUITY PROTECTION
• L'investimento in Equity Protection espone pertanto l’investitore ad un rischio uguale o inferiore a quello di un investimento azionario
• E’ bene sottolineare che nel corso della vita del prodotto il prezzo di mercato di un Equity Protection può scendere significativamente al di sotto del livello protetto a scadenza in caso di ribasso del sottostante
LA STRUTTURA OPZIONALE DI UN EQUITY
PROTECTION
• La struttura opzionale di un Equity Protection è data da:
• acquisto di un’opzione call con strike pari a zero
• acquisto di un’opzione put con strike pari al livello di protezione
• Talvolta, gli Equity Protection possono prevedere un Cap, ossia un tetto massimo al rimborso in caso di rialzo del sottostante. In tal caso, alla struttura viene aggiunta la vendita di un’opzione call con strike pari al livello che si vuole “cappare”
EQUITY PROTECTION IN COSTRUZIONE
Costruiamo un Equity Protection con le seguenti caratteristiche:
Eni | 18,87 |
Volatilità | 17% |
Dvd euro | 7,18 |
Strike zero | 11,69 |
Put | 6,68 |
Costo tot. | 18,37 |
EP | 97,35 |
• Sottostante : ENI
• Durata: 6 anni
• Protezione: 100%
• Partecipazione : 100%
FLESSIBILITÀ
• I certificati sono strumenti finanziari flessibili perché all’interno delle diverse categorie individuate da ACEPI possono coesistere strumenti dal profilo di payoff similare ma con obiettivi e strategie differenti
• E’ sufficiente spostare, ad esempio, i livelli di protezione, barriera,
bonus, per creare certificati più o meno aggressivi o difensivi
LA FLESSIBILITÀ NEGLI EQUITY PROTECTION
Protezione 100% e partecipazione 100% - 6 anni |
Protezione 100%, partecipazione 100% e cap 130% - 4 anni |
Protezione 100% e partecipazione 75% - 5 anni |
Protezione 80%, partecipazione 150% e cap 130% - 4 anni |
Rischio nullo e partecipazione integrale al rialzo del sottostante
Rischio nullo e partecipazione integrale al rialzo ma con un limite
Rischio nullo e partecipazione
meno che proporzionale
Rischio parziale e partecipazione al rialzo in leva
CERTIFICATI DIGITALI E CERTIFICATI
EQUITY PROTECTION
CERTIFICATI DIGITALI
Caratteristiche:
• Cedola periodica se il sottostante è superiore al valore soglia cedola
• Protezione (totale o parziale) del capitale investito
Strategia implicita:
• acquisto di uno zero coupon bond
• acquisto di una strip di digital call, con strike pari alla soglia cedola e scadenze coincidenti con le date di pagamento e maturity
• vendita di un put spread a maturity (nel caso di protezione parziale)
CERTIFICATI DIGITALI: UN ESEMPIO
Livello Soglia Cedola
Digital Call (Coupon = 4,00%)
90
100
Put spread 100% - 90%
Certificato
100 Sottostante (%)
90
TARGET CEDOLA
NOME | TARGET CEDOLA | ||
SOTTOSTANTE | Eni spa | 16,42 | |
MERCATO | SEDEX | ||
DATA SCADENZA | 19/07/2018 | ||
LETTERA | 99,2 | ||
ISIN |
DATA | COUPO N | TRIGGE R | CEDOL A | TRIGGER CEDOLA |
17/07/2014 | 6 % | 100 % | ||
16/07/2015 | 6 % | 100 % | ||
14/07/2016 | 6 % | 100 % | ||
20/07/2017 | 6 % | 100 % | ||
19/07/2018 | 6 % | 100 % |
CERTIFICATI A CAPITALE PROTETTO
CONDIZIONATO - BONUS
CAPITALE CONDIZIONATAMENTE PROTETTO
• I certificati a capitale condizionatamente protetto consentono l'esposizione a particolari asset offrendo una protezione parziale del capitale, condizionata al mancato raggiungimento di determinati livelli barriera stabiliti all'emissione
PROTEZIONE, MA A UNA CONDIZIONE
• I certificati a capitale condizionatamente protetto, a differenza dei certificati a capitale protetto, non assicurano il rimborso a scadenza del capitale investito
• La protezione risulta essere vincolata al rispetto di determinate condizioni che riguardano il prezzo assunto dal sottostante durante la vita del certificato o solamente alla scadenza
• Pur essendo difensivi, questi certificati permettono di godere di una partecipazione integrale o in leva ai rialzi del sottostante
BONUS, CAPOSTIPITE DI UN TREND
• Un certificato Bonus permette a chi lo possiede di ottenere a scadenza, se la barriera non è stata violata, il rimborso del capitale maggiorato di una percentuale minima data dal bonus
• Se il sottostante ottiene una performance migliore del bonus, il certificato seguirà linearmente il sottostante
• La violazione della barriera durante la vita del prodotto porta invece il certificato a seguire linearmente il risultato del sottostante trasformandosi in un benchmark
BARRIERA CONTINUA O DISCRETA
• I livelli da monitorare sono quindi il valore iniziale, che diviso per i 100 euro nominali porta alla determinazione del multiplo, il livello barriera e il livello di bonus
• La barriera può essere di due tipi:
• barriera continua
• barriera discreta a scadenza o terminale
STRUTTURA OPZIONALE DI UN BONUS
Dal punto di vista della composizione opzionale, l’acquisto di un Bonus certificates è finanziariamente equivalente a:
• acquisto di un’opzione call con strike zero
• acquisto di un’opzione put down&out con strike pari al livello bonus e
barriera pari alla barriera del certificato