CUP D75J10000400000 - CIG 4125424793
oggetto
"RISTRUTTURAZIONE STRUTTURALE ED ADEGUAMENTO FUNZIONALE A FINI TURISTICO-RICREATIVI DEL VIVAIO REGIONALE PASCUL SITO IN COMUNE DI TARCENTO"
CUP D75J10000400000 - CIG 4125424793
committente
REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA
Direzione centrale attività produttive, commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali
xxx Xxxxxxxxx 00
00000 Xxxxx tel. 0432/555111 fax 0432/555444
Servizio gestione forestale e produzione legnosa
il RUP
e-mail: x.xxxxxxxxxxxxxxxxx.xxxxxxx@xxxxxxx.xxx.xx
C. Fisc.80014930327 p.iva: 00526040324
progetto architettonico - coordinamento generale - sicurezza in progettazione
xxx. Xxxxxx Xxxxxxx arch. Xxxxx Xx Xxxx
progetto strutturale
ing. Xxxxxx Xxxxxxx
via X.Xxxxxxxx 37 34072 Gradisca d'Isonzo GO
tel./fax 0481/969634 e-mail: xxxx@xxxxxx0xx.xx x.xxx: 01094890314
xxx X.Xxxxxxxx 0 00000 Xxxxxxxx x'Xxxxxx GO
tel. 0481/960167 - fax 0481/969237
e-mail: xxxxxx.xxxxxxx@xxxxx.xxx
x.xxx: 00902850320
progetto impianti idro-termo sanitari
Engineering Tools S.r.l. xxx. Xxxxxxx Xxxxxxxxx
via del Makò 33 33084 Cordenons (PN)
tel. 0434/536333 - fax 0434/542813
e-mail: xxxx@xxxxxxxx.xx x.xxx: 01530010931
progetto acustico
xxx. Xxxxxxxxx Xxxxxx
xxx Xxxxxxxxx 0
00000 Xxxxxxxxx (XX) tel. 328/0000000
e-mail:xxxxxxxxx,xxxxxx@xxxxx.xx
x.xxx: 01699200935
progetto impianti elettrici - sicurezza in esecuzione
per. ind. Xxxxx Xxxxxxx
via della Piantalonga 8 33080 Fiume Veneto (PN)
tel. 348/0000000
e-mail: xxxxx.xxxxxxx@xxxxxxxx.xx
x.xxx: 01306170935
t i t o l o Piano di Manutenzione Manuale di manutenzione | t a v A26 | ||||||
f a s e | ESECUTIVO | d a t a | 13/12/2013 | r e v i s i o n e | rev. 00 | s c a l a |
a r c h i t e t t u r a & u r b a n i s t i c a
Comune di: Provincia di:
Tarcento Udine
Oggetto: RISTRUTTURAZIONE STRUTTURALE ED ADEGUAMENTO FUNZIONALE A FINI
TURISTICO-RICREATIVI DEL VIVAIO REGIONALE PASCUL SITO IN COMUNE DI TARCENTO - CUP D75J10000400000 - CIG 4125424793
Le opere oggetto della presente relazione consistono innanzitutto nella demolizione di un edificio esistente originariamente destinato ad ospitare gli uffici e gli spazi accessori necessari alla conduzione ed alla gestione del Vivaio Regionale Pascul. In particolare, oltre ai citati uffici, esso ospitava (ed in parte ospita tuttora) i bagni, gli spogliatoi, le semenzaia, i depositi, l'officina, ecc. L'edificio ad oggi risulta parzialmente inagibile e, in generale, in stato di conservazione non ottimale. A causa di ciò ne viene utilizzata solo una parte, costringendo gli addetti a servirsi di piccoli box prefabbricati per le mansioni d'ufficio e ad usufruire di spazi ristretti e non in linea con le attuali richieste normative. La demolizione avverrà vuoto per pieno, dalla copertura fino alle fondazioni comprese, e si estenderà alla soletta perimetrale di copertura dell'intercapedine che circonda l'edificio stesso.
Successivamente si provvederà alla realizzazione di un nuovo edificio, meglio descritto nel seguito, destinato ad ospitare un'aula didattica e spazi annessi al piano primo e una serie di ambienti funzionali alla conduzione del vivaio (spogliatoi, bagni, un ufficio, un locale ristoro, ecc.). La struttura sarà inoltre dotata di un piccolo giardino didattico ospitato su parte della copertura del piano terra.
DESCRIZIONE DELLE OPERE:
IL NUOVO EDIFICIO
A seguito della demolizione dell'attuale palazzina si prevede di realizzare una nuova struttura sviluppata su due piani ma più piccola della precedente, di cui riprende concettualmente il sedime e la disposizione, sebbene i volumi vengano ridistribuiti per valorizzare al meglio le nuove funzioni che essa dovrà ospitare. Il posizionamento dell'edificio sarà leggermente differente. Esso verrà spostato a sud, in modo da evitare problemi collegati con l'umidità e l'acqua proveniente dalla collina retrostante. In particolare, per la soluzione formale si è voluta richiamare la tipologia tipica della casa carnica con i suoi elementi caratterizzanti (tetto a falde, terrazza a fienile, utilizzo del legno, ecc.), rivisitata in chiave moderna.
Al piano terra si troverà la hall di ingresso con il blocco delle comunicazioni verticali (scale e piattaforma elevatrice), un ufficio, un locale archivio, gli spogliatoi ed i bagni per i dipendenti del vivaio, una sala ristoro per i dipendenti, un locale deposito, un locale semenzaia, un piccolo ripostiglio ed un vano tecnico con accesso separato dall'esterno destinato ad ospitare la centrale termica e altri impianti. Un cavedio ricavato a fianco della piattaforma elevatrice consentirà il comodo passaggio di tutte le canalizzazioni.
Al piano primo è invece prevista un'ampia sala didattica destinata all'attività di promozione e divulgazione delle meccaniche del bosco. Essa è posta in comunicazione diretta con il retrostante arboreto mediante una passerella realizzata in carpenteria metallica. A supporto della sala didattica ci sarà un blocco servizi ed un ripostiglio. La struttura sarà dotata di un piccolo giardino didattico realizzato in copertura al piano terra ed accessibile direttamente dall'aula didattica.
La progettazione dell'edificio ha tenuto conto di principi e di soluzioni proprie della bioarchitettura finalizzate allo sviluppo sostenibile: si è perciò previsto di adottare soluzioni e finiture di tipo naturale ed eco-compatibile, coerentemente con il suo scopo divulgativo e didattico. Il nuovo edificio avrà struttura semi-prefabbricata realizzata in pannelli di legno tipo X-lam con affiancati pannelli isolanti in materiale di origine quanto più possibile naturale (lana di roccia). In corrispondenza dell'attacco a terra e del piede delle pareti esterne del piano primo (in corrispondenza delle terrazze e del giardino pensile) la lana di roccia verrà sostituita da un pannello in XPS, così da creare uno zoccolo in materiale refrattario alla risalita dell'acqua e dell'umidità. Tale soluzione garantisce elevate prestazioni di isolamento e di comfort abbinate a caratteristiche di leggerezza, rispetto dell'ambiente e facile smaltimento a fine vita del manufatto. Il solaio di copertura sarà invece realizzato con una struttura a travetti bilama in legno lasciate a vista e completamento in perline di abete rosso. Al di sopra di queste sarà realizzato idoneo pacchetto di copertura, consistente in un pannello termoisolante composito preassemblato (costituito da uno strato inferiore in lana di roccia, uno intermedio presagomato in EPS a formare idonei canali di ventilazione e completamento superiore in pannello in legno OSB) e da un manto in coppi montato su listelli in legno di abete, il tutto in conformità a quanto previsto in sede di Elenco Prezzi e nel prosieguo del presente documento. Le fondazioni saranno in cls e saranno di tipo continuo. Dal punto di vista delle finiture, il blocco delle comunicazioni verticali ed i piano terra sarà finito ad intonaco bianco, mentre il piano primo (l'aula didattica) avrà rivestimento in legno di larice termotrattato montato su apposita sottostruttura anch'essa in legno (magatello).
Internamente, a seconda della funzione delle varie stanze e delle necessità impiantistiche e tecniche, vi sarà un'alternanza di pareti e coperture in legno faccia a vista con altre su cui verranno realizzati controsoffitti o contropareti in cartongesso. Queste ultime verranno poi tinteggiate. Le colorazioni saranno a discrezione della Direzione Lavori.
Gli infissi esterni saranno realizzati in PVC con vetri termoisolanti di tipo basso emissivo con le caratteristiche di cui al capo II° del presente elaborato. Le porte interne avranno finitura e colorazione a discrezione della Direzione Lavori, sempre compatibilmente con quanto previsto in sede di Elenco Prezzi e del presente elaborato. Parimenti, le porte esterne, sia vetrate che metalliche, dovranno avere caratteristiche compatibili con le previsioni di progetto.
Sul tetto piano di copertura del piano terra sarà realizzata una copertura a verde intensivo (praticabile) con caratteristiche compatibili con le norme UNI di settore (norma UNI 11235). Dall'aula didattica sarà possibile accedere alla terrazza esterna, parzialmente pavimentata ed al giardino di cui sopra. A protezione da eventuali cadute dall'alto verrà realizzata un parapetto con struttura in X-lam, con caratteristiche come da progetto.
Sulla copertura a falde sarà predisposto un idoneo sistema di sicurezza per la manutenzione costituito da linee vite in cavi d'acciaio e ganci sottotegola.
Dal punto di vista impiantistico non sono previsti nuovi allacci. Non è presente alcun impianto a gas. Gli impianti termici ed elettrici sono stati progettati e dimensionati in modo da minimizzare il ricorso a combustibili fossili ed a fonti non rinnovabili. La centrale termica ed il locale quadri sono stati ricavati nel vano tecnico a tal fine predisposto al pian terreno. L'impianto elettrico si allaccerà al quadro di consegna ENEL e si raccorderà con le parti di impianto esistente non oggetto di demolizione o sostituzione. L'impianto verrà integrato da 12 pannelli fotovoltaici collocati sulla falda minore della copertura. Per il riscaldamento è stata prevista l'installazione di una caldaia a combustibile solido (legna), di potenza pari a 29 kW. Per maggiori dettagli sugli impianti si vedano comunque gli elaborati progettuali e le specifiche di cui al Capitolato speciale d'Appalto.
Lo smaltimento delle acque meteoriche di copertura avverrà mediante convogliamento delle stesse in pluviali in lamiera zincata preverniciata, a loro volta collegati alla rete di smaltimento esistente a sua volta collegata ai pozzi perdenti recentemente realizzati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Per quanto riguarda lo smaltimento dei
reflui, essi saranno convogliati nell'esistente vasca stagna collocata ad est dell'attuale palazzina.
Si faccia comunque riferimento agli elaborati grafici per quanto riguarda superfici, destinazioni, specifiche, ecc.
LE SISTEMAZIONI ESTERNE
A seguito della demolizione dell'edificio esistente ed al riposizionamento del sedime di quello nuovo deriva la necessità di sistemare le aree circostanti al nuovo edificio, aree che andranno a costituire una sorta di viabilità di servizio posta sul retro dell'edificio stesso. Tutte queste aree saranno sistemate con ghiaino carrabile, in conformità a quelle esistenti sulle aree esterne attuali. L'area occupata dall'attuale locale semenzaia verrà attraversata da una passerella metallica che permetterà in collegamento diretto della sala didattica posta al piano primo con i percorsi naturalistici dell'arboreto retrostante.
Al fine di garantire l'agevole accesso all'arboreto dal vivaio vero e proprio senza bisogno di accedere alla nuova struttura si prevede di realizzare una nuova scaletta in cls accostata al muro di contenimento dell'intercapedine esistente, così come indicato negli elaborati progettuali.
La nuova palazzina sarà circondata da un marciapiede in cls.
Saranno infine realizzati tutte le opere necessarie ad allacciare le nuove reti ai sottoservizi esistenti, e ciò mediante le posa di nuovi pozzetti e nuove condotte e corrugati. Come già accennato, essendo già il lotto servito da acqua, energia elettrica e telefonia, non sarà necessario richiedere né eseguire alcun nuovo allacciamento alla rete pubblica. Non è prevista la realizzazione della rete gas.
Elenco dei Corpi d'Opera:
° 01 EDILIZIA: STRUTTURE
° 02 EDILIZIA: CHIUSURE
° 03 EDILIZIA: PARTIZIONI
° 04 IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI
° 05 IMPIANTI TECNOLOGICI A FONTI RINNOVABILI
° 06 ARREDO URBANO E VERDE
Corpo d'Opera: 01
EDILIZIA: STRUTTURE
Rappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e di tutti gli elementi tecnici del sistema edilizio che hanno la funzione di sostenere i carichi del sistema edilizio stesso e di collegare inoltre staticamente tutte le sue parti.
Unità Tecnologiche:
° 01.01 Opere di fondazioni superficiali
° 01.02 Strutture semi-prefabbricate in legno
° 01.03 Strutture di collegamento
Unità Tecnologica: 01.01
Opere di fondazioni superficiali
Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio avente funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio dal terreno sottostante e trasmetterne ad esso il peso della struttura e delle altre forze esterne.
In particolare si definiscono fondazioni superficiali o fondazioni dirette quella classe di fondazioni realizzate a profondità ridotte rispetto al piano campagna ossia l'approfondimento del piano di posa non è elevato.
Prima di realizzare opere di fondazioni superficiali provvedere ad un accurato studio geologico esteso ad una zona significativamente estesa dei luoghi d'intervento, in relazione al tipo di opera e al contesto geologico in cui questa si andrà a collocare.
Nel progetto di fondazioni superficiali si deve tenere conto della presenza di sottoservizi e dell’influenza di questi sul comportamento del manufatto. Nel caso di reti idriche e fognarie occorre particolare attenzione ai possibili inconvenienti derivanti da immissioni o perdite di liquidi nel sottosuolo.
È opportuno che il piano di posa in una fondazione sia tutto allo stesso livello. Ove ciò non sia possibile, le fondazioni adiacenti, appartenenti o non ad un unico manufatto, saranno verificate tenendo conto della reciproca influenza e della configurazione dei piani di posa. Le fondazioni situate nell’alveo o nelle golene di corsi d’acqua possono essere soggette allo scalzamento e perciò vanno adeguatamente difese e approfondite. Analoga precauzione deve essere presa nel caso delle opere marittime.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
01.01.R01 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza
Le opere di fondazioni superficiali dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti rilevanti dovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.).
Livello minimo della prestazione:
Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.01.01 Travi rovesce in c.a.
Elemento Manutenibile: 01.01.01
Travi rovesce in c.a.
Unità Tecnologica: 01.01
Opere di fondazioni superficiali
Sono fondazioni indicate nel caso in cui ci siano problemi di cedimenti differenziali. le travi rovesce sono le fondazioni più comunemente adottate in zona sismica, poiché non sono soggette a spostamenti orizzontali relativi in caso di sisma. Il nome di trave rovescia deriva dal fatto che la trave costituente la fondazione risulta rovesciata rispetto a quella comunemente usata nelle strutture, in quanto il carico è costituito dalle reazioni del terreno e quindi agente dal basso, anziché dall’alto.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.01.01.A01 Cedimenti
01.01.01.A02 Deformazioni e spostamenti
01.01.01.A03 Distacchi murari
01.01.01.A04 Distacco
01.01.01.A05 Esposizione dei ferri di armatura
01.01.01.A06 Fessurazioni
01.01.01.A07 Lesioni
01.01.01.A08 Non perpendicolarità del fabbricato
01.01.01.A09 Penetrazione di umidità
01.01.01.A10 Rigonfiamento
01.01.01.A11 Umidità
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.01.C01 Controllo struttura
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
Controllare l'integrità delle pareti e dei pilastri verificando l'assenza di eventuali lesioni e/o fessurazioni. Controllare eventuali smottamenti del terreno circostante alla struttura che possano essere indicatori di cedimenti strutturali. Effettuare verifiche e controlli approfonditi particolarmente in corrispondenza di manifestazioni a calamità naturali (sisma, nubifragi, ecc.).
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.01.01.I01 Interventi sulle strutture
Cadenza: quando occorre
In seguito alla comparsa di segni di cedimenti strutturali (lesioni, fessurazioni, rotture), effettuare accurati accertamenti per la diagnosi e la verifica delle strutture , da parte di tecnici qualificati, che possano individuare la causa/effetto del dissesto ed evidenziare eventuali modificazioni strutturali tali da compromettere la stabilità delle strutture, in particolare verificare la perpendicolarità del fabbricato. Procedere quindi al consolidamento delle stesse a secondo del tipo di dissesti riscontrati.
Unità Tecnologica: 01.02
Strutture semi-prefabbricate in legno
Si definiscono strutture semi-prefabbricate in legno gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli verticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. In particolare le strutture in legno sono costituite da da strutture portanti realizzate con elementi di legno strutturale (legno massiccio, segato, squadrato oppure tondo) o con prodotti strutturali a base di legno (legno lamellare incollato, pannelli a base di legno) assemblati con adesivi oppure con mezzi di unione meccanici, eccettuate quelle oggetto di una regolamentazione apposita a carattere particolare.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
01.02.R01 Resistenza agli attacchi biologici
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
Le strutture di elevazione, a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi), non dovranno subire riduzioni di prestazioni.
Livello minimo della prestazione:
I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi di rischio, delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione a umidificazione e del tipo di agente biologico. Distribuzione degli agenti biologici per classi di rischio (UNI EN 335-1):
Classe di rischio 1
- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (secco);
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: nessuna;
- Distribuzione degli agenti biologici: insetti = U, termiti = L. Classe di rischio 2
- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (rischio di umidificazione);
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: occasionale;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L. Classe di rischio 3
- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, non al coperto;
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: frequente;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L. Classe di rischio 4;
- Situazione generale di servizio: a contatto con terreno o acqua dolce;
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L. Classe di rischio 5;
- Situazione generale di servizio: in acqua salata;
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L; organismi marini = U.
U = universalmente presente in Europa L = localmente presente in Europa
(*) il rischio di attacco può essere non significativo a seconda delle particolari situazioni di servizio.
01.02.R02 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza
Le strutture di elevazione dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti rilevanti dovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.).
Livello minimo della prestazione:
Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. In particolare D.M. 14.1.2008 (Norme tecniche per le costruzioni) e la Circolare 2.2.2009, n.617 (Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14.1.2008).
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.02.01 Solai
° 01.02.02 Pareti
Elemento Manutenibile: 01.02.01
Solai
Unità Tecnologica: 01.02
Strutture semi-prefabbricate in legno
I solai in legno sono elementi strutturali che si pongono in opera in posizione orizzontale per sostenere il peso delle strutture sovrastanti, composti in genere da travi disposte parallelamente a passo costante con una dimensione predominante collegate superiormente da pannelli in OSB che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico, lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il contesto circostante.
Ogni elemento strutturale, in legno massiccio o in materiali derivati dal legno, prevalentemente compresso, inflesso, teso o sottoposto a combinazioni dei precedenti stati di sollecitazione, può essere caratterizzato da un’unica sezione o da una sezione composta da più elementi, incollati o assemblati meccanicamente.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.01.A01 Alterazione cromatica
01.02.01.A02 Attacco biologico
01.02.01.A03 Attacco da insetti xilofagi
01.02.01.A04 Azzurratura
01.02.01.A05 Deformazione
01.02.01.A06 Deformazioni e spostamenti
01.02.01.A07 Deposito superficiale
01.02.01.A08 Distacco
01.02.01.A09 Fessurazioni
01.02.01.A10 Lesione
01.02.01.A11 Marcescenza
01.02.01.A12 Muffa
01.02.01.A13 Patina
01.02.01.A14 Penetrazione di umidità
01.02.01.A15 Polverizzazione
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.02.01.C01 Controllo di deformazioni e/o spostamenti
Cadenza: ogni 10 anni
Tipologia: Controllo
Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti delll'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale configurazione.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.02.01.I01 Interventi sulle strutture
Cadenza: a guasto
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato.
Elemento Manutenibile: 01.02.02
Pareti
Unità Tecnologica: 01.02
Strutture semi-prefabbricate in legno
Le pareti in legno sono elementi strutturali verticali portanti, in genere realizzati in legno massiccio, che trasferiscono i carichi della sovrastruttura alle strutture di ricezione delle parti sottostanti indicate a riceverli.
Ogni elemento strutturale componente la parete, in legno massiccio o in materiali derivati dal legno, prevalentemente compresso, inflesso, teso o sottoposto a combinazioni dei precedenti stati di sollecitazione, può essere caratterizzato da un’unica sezione o da una sezione composta da più elementi, incollati o assemblati meccanicamente.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.02.02.A01 Alterazione cromatica
01.02.02.A02 Attacco biologico
01.02.02.A03 Attacco da insetti xilofagi
01.02.02.A04 Azzurratura
01.02.02.A05 Deformazione
01.02.02.A06 Deformazioni e spostamenti
01.02.02.A07 Deposito superficiale
01.02.02.A08 Distacco
01.02.02.A09 Fessurazioni
01.02.02.A10 Lesione
01.02.02.A11 Marcescenza
01.02.02.A12 Muffa
01.02.02.A13 Patina
01.02.02.A14 Penetrazione di umidità
01.02.02.A15 Polverizzazione
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.02.02.C01 Controllo di deformazioni e/o spostamenti
Cadenza: ogni 10 anni Tipologia: Controllo
Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti delll'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale configurazione.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.02.02.I01 Interventi sulle strutture
Cadenza: a guasto
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato.
Unità Tecnologica: 01.03
Strutture di collegamento
Si tratta di strutture di collegamento inclinate costituite da strutture a piano inclinato e da strutture gradonate o a gradini la cui funzione è quella di raggiungere piani posti a quote diverse. Le strutture inclinate si possono dividere in: rampe a piano inclinato (con una pendenza fino all'8%), rampe gradonate, costituite da elementi a gradoni (con una pendenza fino a 20°), scale, formate da gradini con pendenze varie in rapporto alla loro funzione (scale esterne, scale di servizio, scale di sicurezza, ecc.). Le scale possono assumere morfologie diverse: ad una o più rampe, scale curve, scale ellittiche a pozzo, scale circolari a pozzo e scale a chiocciola. Le scale e rampe possono essere realizzate secondo molteplici conformazioni strutturali e in materiali diversi. Si possono avere strutture in acciaio, in legno, in murature, in c.a., prefabbricate, ecc..
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
01.03.R01 Resistenza agli agenti aggressivi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
I materiali di rivestimento delle strutture di collegamento non debbono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.
Livello minimo della prestazione:
I rivestimenti dei gradini e dei pianerottoli devono avere una resistenza ai prodotti chimici di uso comune corrispondente alla classe C2 della classificazione UPEC.
01.03.R02 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi Classe di Esigenza: Aspetto
I rivestimenti costituenti le strutture di collegamento devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..
01.03.R03 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi strutturali costituenti le strutture di collegamento devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.
Livello minimo della prestazione:
Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti i rivestimenti si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 01.03.01 Passerelle in acciaio
Elemento Manutenibile: 01.03.01
Passerelle in acciaio
Unità Tecnologica: 01.03
Strutture di collegamento
Le passerelle in c.a. vengono generalmente impiegate per il collegamento di spazi interrotti da elementi fisici e/o naturali. Possono avere funzione (pedonali, ciclopedonali, ecc.) e configurazione diversa (diritte, curve, ecc.). Generalmente le strutture portanti, primarie e secondarie, sono realizzate con strutture con getto in opera.
Le strutture sono dimensionate in funzione dei carichi previsti.
ANOMALIE RISCONTRABILI
01.03.01.A01 Corrosione
01.03.01.A02 Deformazione
01.03.01.A03 Deformazioni e spostamenti
01.03.01.A04 Imbozzamento
01.03.01.A05 Snervamento
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
01.03.01.C01 Controllo balaustre e corrimano
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.01.C02 Controllo strutture
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
01.03.01.I01 Ripristino stabilità corrimano e balaustre
Cadenza: quando occorre
Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione dei corrimano e delle balaustre e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di eventuali parti mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo.
01.03.01.I02 Sostituzione degli elementi degradati
Cadenza: quando occorre
Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi. Sostituzione e verifica dei relativi ancoraggi.
01.03.01.I03 Ripristino serraggi bulloni e connessioni metalliche
Cadenza: a guasto
Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di quelli mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo.
Corpo d'Opera: 02
EDILIZIA: CHIUSURE
Rappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e di tutti gli elementi tecnici del sistema edilizio che hanno la funzione di separare e di configurare gli spazi che si trovano all'interno del sistema edilizio rispetto all'esterno.
Unità Tecnologiche:
° 02.01 Rivestimenti esterni
° 02.02 Infissi esterni
° 02.03 Copertura a verde
° 02.04 Coperture inclinate
° 02.05 Parapetti terrazze in legno
Unità Tecnologica: 02.01
Rivestimenti esterni
Si tratta di strati funzionali, facenti parte delle chiusure verticali, la cui funzione principale è quella di proteggere il sistema di chiusura dalle sollecitazioni esterne degli edifici e dagli agenti atmosferici nonché di assicurargli un aspetto uniforme ed ornamentale.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
02.01.R01 (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere
I rivestimenti esterni dovranno essere realizzati in modo da evitare la formazione di condensazione nella propria massa.
Livello minimo della prestazione:
I valori minimi variano in funzione dei materiali e del loro impiego. Si prende in considerazione la norma la norma tecnica.
02.01.R02 (Attitudine al) controllo della condensazione superficiale
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere
I rivestimenti esterni dovranno essere realizzati in modo da evitare la formazione di condensazione sulla superficie interna.
Livello minimo della prestazione:
I valori minimi variano in funzione dei materiali e del loro impiego. Si prende in considerazione la norma tecnica.
02.01.R03 (Attitudine al) controllo dell'inerzia termica
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere
Contribuisce, con l'accumulo di calore, ad assicurare il benessere termico. Un'inerzia più elevata può evitare il veloce abbassamento della temperatura dei locali con riscaldamento ad attenuazione notturna, o la dispersione di calore in locali soggetti a frequenti ricambi d'aria e privi di dispositivi per il recupero del calore.
Livello minimo della prestazione:
Non si attribuiscono specifici limiti prestazionali ai singoli elementi ma solo all'edificio nel suo complesso.
02.01.R04 Assenza di emissioni di sostanze nocive
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti non debbono in condizioni normali di esercizio emettere sostanze tossiche, polveri, gas o altri odori fastidiosi per gli utenti.
Livello minimo della prestazione:
Dovranno essere rispettati i seguenti limiti:
- concentrazione limite di formaldeide non superiore a 0,1 p.p.m. (0,15 mg/m3);
- per la soglia olfattiva valori non superiori a 0,09 p.p.m. (0,135 mg/m3);
- per la soglia di irritazione occhi-naso-gola non superiore 0,66 p.p.m. (1 mg/m3).
02.01.R05 Attrezzabilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: Funzionalità
Le pareti ed i rivestimenti debbono consentire l'installazione di attrezzature.
Livello minimo della prestazione:
Non vi sono livelli minimi prestazionali specifici.
02.01.R06 Isolamento acustico
Classe di Requisiti: Acustici Classe di Esigenza: Benessere
I rivestimenti dovranno fornire una adeguata resistenza al passaggio dei rumori.
Livello minimo della prestazione:
Sono ammesse soltanto chiusure in grado di assicurare un valore di Rw >=40 dB come da tabella.
Tabella A (Classificazione degli ambienti abitativi)
- categoria A: edifici adibiti a residenza o assimilabili;
- categoria B: edifici adibiti ad uffici e assimilabili;
- categoria C: edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attività assimilabili;
- categoria D: edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili;
- categoria E: edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili;
- categoria F: edifici adibiti ad attività ricreative o di culto o assimilabili;
- categoria G: edifici adibiti ad attività commerciali o assimilabili.
Tabella B (Requisiti acustici passivi degli edifici, dei loro componenti e degli impianti tecnologici)
- categoria D: Rw(*) = 55 - D2m,nT,w = 45 - Lnw = 58 - LASmax = 35 - LAeq = 25.
- categorie A e C: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 40 - Lnw = 63 - LASmax = 35 - LAeq = 35.
- categoria E: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 48 - Lnw =58 - LASmax = 35 - LAeq = 25.
- categorie B,F e G: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 42 - Lnw=55 - LASmax = 35 - LAeq = 35. (*) Valori di Rw riferiti a elementi di separazione tra due distinte unità immobiliari.
02.01.R07 Isolamento termico
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere
I rivestimenti dovranno conservare la superficie interna a temperature vicine a quelle dell'aria ambiente tale da evitare che vi siano pareti fredde e comunque fenomeni di condensazione superficiale.
Livello minimo della prestazione:
Pur non stabilendo specifici limiti prestazionali per le singole chiusure ai fini del contenimento delle dispersioni, tuttavia i valori di U e kl devono essere tali da concorrere a contenere il coefficiente volumico di dispersione Cd dell'intero edificio e quello dei singoli locali nei limiti previsti dalle leggi e normative vigenti.
02.01.R08 Permeabilità all'aria
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere
I Rivestimenti dovranno controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e permettere la giusta ventilazione attraverso delle aperture.
Livello minimo della prestazione:
I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/(h m2) e della pressione massima di prova misurata in Pa.
02.01.R09 Reazione al fuoco
Classe di Requisiti: Protezione antincendio Classe di Esigenza: Sicurezza
Livello di partecipazione al fuoco dei materiali combustibili costituenti i rivestimenti.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi vengono valutati attraverso prove distruttive in laboratorio dei materiali, in particolare:
- attraverso la prova di non combustibilità UNI EN ISO 1182;
- attraverso la reazione al fuoco dei materiali sospesi che possono essere investiti da una piccola fiamma su entrambe le facce (UNI 8456);
- attraverso la reazione al fuoco dei materiali che possono essere investiti da una piccola fiamma solamente su una faccia (UNI 8457);
- attraverso la reazione al fuoco dei materiali sottoposti all'azione di una fiamma d'innesco in presenza di calore radiante (UNI 9174).
02.01.R10 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi Classe di Esigenza: Aspetto
I rivestimenti debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità, l'assenza di difetti superficiali, l'omogeneità di colore, l'omogeneità di brillantezza, l'omogeneità di insudiciamento, ecc..
02.01.R11 Resistenza agli agenti aggressivi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego.
02.01.R12 Resistenza agli attacchi biologici
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovranno subire riduzioni di prestazioni.
Livello minimo della prestazione:
I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi di rischio, delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione a umidificazione e del tipo di agente biologico. Distribuzione degli agenti biologici per classi di rischio (UNI EN 335-1):
Classe di rischio 1
- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (secco);
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: nessuna;
- Distribuzione degli agenti biologici: insetti = U, termiti = L. Classe di rischio 2
- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (rischio di umidificazione);
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: occasionale;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L. Classe di rischio 3
- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, non al coperto;
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: frequente;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L. Classe di rischio 4;
- Situazione generale di servizio: a contatto con terreno o acqua dolce;
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L. Classe di rischio 5;
- Situazione generale di servizio: in acqua salata;
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L; organismi marini = U.
U = universalmente presente in Europa L = localmente presente in Europa
(*) il rischio di attacco può essere non significativo a seconda delle particolari situazioni di servizio.
02.01.R13 Resistenza agli urti
Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti unitamente alle pareti dovranno essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo o convenzionali di corpi duri, come di oggetti scagliati, o molli, come il peso di un corpo che cade) che non debbono compromettere la stabilità della parete, né provocare il distacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.
Livello minimo della prestazione:
I rivestimenti unitamente alle pareti dovranno resistere all'azione di urti sulla faccia esterna ed interna, prodotti secondo le modalità riportate di seguito che corrispondono a quelle previste dalla norma UNI 9269 P:
- Tipo di prova: Urto con corpo duro:
Massa del corpo [Kg] = 0,5; Energia d’urto applicata [J] = 3; Note: - ;
- Tipo di prova: Urto con corpo molle di grandi dimensioni: Massa del corpo [Kg] = 50;
Energia d’urto applicata [J] = 300;
Note: Non necessario, per la faccia esterna, oltre il piano terra;
- Tipo di prova: Urto con corpo molle di piccole dimensioni: Massa del corpo [Kg] = 3;
Energia d’urto applicata [J] = 60 - 10 - 30; Note: Superficie esterna, al piano terra.
02.01.R14 Resistenza al fuoco
Classe di Requisiti: Protezione antincendio Classe di Esigenza: Sicurezza
I materiali costituenti i rivestimenti, sottoposti all'azione del fuoco non devono subire trasformazioni chimico-fisiche.
Livello minimo della prestazione:
In particolare i rivestimenti unitamente agli elementi costruttivi delle pareti devono avere la resistenza al fuoco indicata di seguito, espressa in termini di tempo entro il quale conservano stabilità, tenuta alla fiamma e ai fumi e isolamento termico:
- altezza antincendio [m] da 12 a 32, Classe REI [min.] = 60;
- altezza antincendio [m] da oltre 32 a 80, Classe REI [min.] = 90;
- altezza antincendio [m] oltre 80, Classe REI [min.] = 120.
02.01.R15 Resistenza al gelo
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti non dovranno subire disgregazioni e variazioni dimensionali e di aspetto in conseguenza della formazione di ghiaccio.
Livello minimo della prestazione:
I valori minimi variano in funzione del materiale impiegato. La resistenza al gelo viene determinata secondo prove di laboratorio su provini sottoposti a cicli alternati di gelo (in aria raffreddata) e disgelo (in acqua termostatizzata). Le misurazioni della variazione del modulo elastico, della massa e della lunghezza ne determinano la resistenza al gelo.
02.01.R16 Resistenza al vento
Classe di Requisiti: Di stabilità
Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti unitamente alle pareti dovranno resistere alle azioni e depressioni del vento tale da non compromettere la stabilità e la funzionalità degli strati che le costituiscono.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione di prove di laboratorio basate nella misurazione della differenza di pressione in condizioni di sovrappressione e in depressione, con cassoni d'aria o cuscini d'aria, di una sezione di parete secondo la ISO 7895.
02.01.R17 Resistenza all'acqua
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti costituenti le pareti, a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche.
Livello minimo della prestazione:
In presenza di acqua, non devono verificarsi variazioni dimensionali né tantomeno deformazioni permanenti nell'ordine dei 4-5 mm rispetto al piano di riferimento della parete.
02.01.R18 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti unitamente alle pareti dovranno limitare la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.
Livello minimo della prestazione:
Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti i rivestimenti si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
02.01.R19 Tenuta all'acqua
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere
La stratificazione dei rivestimenti unitamente alle pareti dovrà essere realizzata in modo da impedire alle acque meteoriche di penetrare negli ambienti interni provocando macchie di umidità e/o altro ai rivestimenti interni.
Livello minimo della prestazione:
I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/(h m2) e della pressione massima di prova misurata in Pa.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.01.01 Rivestimenti e prodotti di legno
° 02.01.02 Tinteggiature
° 02.01.03 Rivestimento a cappotto
Elemento Manutenibile: 02.01.01
Rivestimenti e prodotti di legno
Unità Tecnologica: 02.01
Rivestimenti esterni
E' un tipo di rivestimento che prevede l'utilizzo di pannelli o listelli di legno preventivamente trattato o derivati del legno generalmente fissato meccanicamente al supporto murario.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.01.A01 Attacco biologico
02.01.01.A02 Azzurratura
02.01.01.A03 Crosta
02.01.01.A04 Decolorazione
02.01.01.A05 Deposito superficiale
02.01.01.A06 Disgregazione
02.01.01.A07 Distacco
02.01.01.A08 Fessurazioni
02.01.01.A09 Macchie e graffiti
02.01.01.A10 Muffa
02.01.01.A11 Penetrazione di umidità
02.01.01.A12 Polverizzazione
02.01.01.A13 Presenza di vegetazione
02.01.01.A14 Rigonfiamento
02.01.01.A15 Scheggiature
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
02.01.01.C01 Controllo generale delle parti a vista
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.01.I01 Ripristino strati protettivi
Cadenza: ogni 10 anni
Ripristino degli strati protettivi, previa accurata pulizia delle superfici, con tecniche appropriate che non alterino le caratteristiche fisico-chimiche dei materiale ed in particolare di quelle visive cromatiche. Rimozioni del vecchio strato protettivo mediante carte abrasive leggere. Riverniciatura con l'impiego di prodotti idonei al tipo di legno o suo derivato.
02.01.01.I02 Sostituzione e ripristino fissaggi
Cadenza: quando occorre
Sostituzione dei fissaggi difettosi e/o comunque danneggiati. Verifica e riserraggio degli altri elementi.
02.01.01.I03 Sostituzione elementi degradati
Cadenza: a guasto
Sostituzione degli elementi in legno, dei prodotti derivati e degli accessori degradati con materiali adeguati e/o comunque simili a quelli originari ponendo particolare attenzione ai fissaggi ed ancoraggi relativi agli elementi sostituiti. Tali operazioni non debbono alterare l'aspetto visivo geometrico-cromatico delle superfici.
Elemento Manutenibile: 02.01.02
Tinteggiature
Unità Tecnologica: 02.01
Rivestimenti esterni
La vasta gamma delle tinteggiature o pitture varia a secondo delle superficie e degli ambienti dove trovano utilizzazione. Per gli ambienti esterni di tipo rurale si possono distinguere le pitture a calce, le pitture a colla, le idropitture, le pitture ad olio; per gli ambienti di tipo urbano si possono distinguere le pitture alchidiche, le idropitture acrilviniliche (tempere); per le tipologie industriali si hanno le idropitture acriliche, le pitture siliconiche, le pitture epossidiche, le pitture viniliche, ecc..
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.02.A01 Alveolizzazione
02.01.02.A02 Bolle d'aria
02.01.02.A03 Cavillature superficiali
02.01.02.A04 Crosta
02.01.02.A05 Decolorazione
02.01.02.A06 Deposito superficiale
02.01.02.A07 Disgregazione
02.01.02.A08 Distacco
02.01.02.A09 Efflorescenze
02.01.02.A10 Erosione superficiale
02.01.02.A11 Esfoliazione
02.01.02.A12 Fessurazioni
02.01.02.A13 Macchie e graffiti
02.01.02.A14 Mancanza
02.01.02.A15 Patina biologica
02.01.02.A16 Penetrazione di umidità
02.01.02.A17 Pitting
02.01.02.A18 Polverizzazione
02.01.02.A19 Presenza di vegetazione
02.01.02.A20 Rigonfiamento
02.01.02.A21 Scheggiature
02.01.02.A22 Sfogliatura
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
02.01.02.C01 Controllo generale delle parti a vista
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.02.I01 Ritinteggiatura e coloritura
Cadenza: quando occorre
Ritinteggiature delle superfici con nuove pitture previa carteggiatura e sverniciatura, stuccatura dei paramenti e preparazione del fondo mediante applicazione, se necessario, di prevernici fissanti. Le modalità di ritinteggiatura, i prodotti, le attrezzature variano comunque in funzione delle superfici e dei materiali costituenti.
Elemento Manutenibile: 02.01.03
Rivestimento a cappotto
Unità Tecnologica: 02.01
Rivestimenti esterni
E' un tipo di rivestimento che prevede l'utilizzo di pannelli o lastre di materiale isolante fissate meccanicamente al supporto murario e protette da uno strato sottile di intonaco.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.01.03.A01 Alveolizzazione
02.01.03.A02 Attacco biologico
02.01.03.A03 Bolle d'aria
02.01.03.A04 Cavillature superficiali
02.01.03.A05 Crosta
02.01.03.A06 Decolorazione
02.01.03.A07 Deposito superficiale
02.01.03.A08 Disgregazione
02.01.03.A09 Distacco
02.01.03.A10 Efflorescenze
02.01.03.A11 Erosione superficiale
02.01.03.A12 Esfoliazione
02.01.03.A13 Fessurazioni
02.01.03.A14 Macchie e graffiti
02.01.03.A15 Mancanza
02.01.03.A16 Patina biologica
02.01.03.A17 Penetrazione di umidità
02.01.03.A18 Pitting
02.01.03.A19 Polverizzazione
02.01.03.A20 Presenza di vegetazione
02.01.03.A21 Rigonfiamento
02.01.03.A22 Scheggiature
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
02.01.03.C01 Controllo generale delle parti a vista
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.01.03.I01 Pulizia delle superfici
Cadenza: quando occorre
Pulizia della patina superficiale degradata dell'intonaco mediante lavaggio ad acqua con soluzioni adatte al tipo di rivestimento. Rimozioni di macchie, graffiti o depositi superficiali mediante l'impiego di soluzioni chimiche appropriate e comunque con tecniche idonee.
02.01.03.I02 Sostituzione di parti usurate
Cadenza: quando occorre
Sostituzione delle parti più soggette ad usura o altre forme di degrado mediante l'asportazione dei pannelli o lastre danneggiate. Rifacimento dell'intonaco di protezione o altro rivestimento con materiali adeguati e/o comunque simili a quelli originari ponendo particolare attenzione a non alterare l'aspetto visivo cromatico delle superfici.
Unità Tecnologica: 02.02
Infissi esterni
Gli infissi esterni fanno parte del sistema chiusura del sistema tecnologico. Il loro scopo è quello di soddisfare i requisiti di benessere quindi di permettere l'illuminazione e la ventilazione naturale degli ambienti, garantendo inoltre le prestazioni di isolamento termico-acustico. Gli infissi offrono un'ampia gamma di tipologie diverse sia per materiale che per tipo di apertura.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
02.02.R01 (Attitudine al) controllo del fattore solare
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere
Gli infissi dovranno consentire un adeguato ingresso di energia termica raggiante attraverso le superfici trasparenti (vetri) in funzione delle condizioni climatiche.
Livello minimo della prestazione:
Il fattore solare dell'infisso non dovrà superare, con insolazione diretta, il valore di 0,3 con i dispositivi di oscuramento in posizione di chiusura.
02.02.R02 (Attitudine al) controllo del flusso luminoso
Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli infissi dovranno consentire una adeguata immissione di luce naturale all'interno, in quantità sufficiente per lo svolgimento delle attività previste e permetterne la regolazione.
Livello minimo della prestazione:
La superficie trasparente delle finestre e delle portefinestre deve essere dimensionata in modo da assicurare all'ambiente servito un valore del fattore medio di luce diurna nell'ambiente non inferiore al 2%. In ogni caso la superficie finestrata apribile non deve essere inferiore ad 1/8 della superficie del pavimento del locale.
02.02.R03 (Attitudine al) controllo della condensazione superficiale
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere
Gli infissi devono essere realizzati in modo da evitare la formazione di condensazione sulla superficie degli elementi.
Livello minimo della prestazione:
Gli infissi esterni verticali se provvisti di sistema di raccolta e smaltimento di acqua da condensa, dovranno conservare una temperatura superficiale Tsi, su tutte le parti interne, sia esse opache che trasparenti, non inferiore ai valori riportati di seguito, nelle condizioni che la temperatura dell'aria esterna sia pari a quella di progetto riferita al luogo di ubicazione dell'alloggio: S < 1,25 - Tsi = 1, 1,25 <= S < 1,35 - Tsi = 2, 1,35 <= S < 1,50 - Tsi = 3, 1,50 <= S < 1,60 - Tsi = 4, 1,60 <= S < 1,80 - Tsi = 5, 1,80 <= S < 2,10 - Tsi = 6, 2,10 <= S < 2,40 - Tsi = 7, 2,40 <= S < 2,80
- Tsi = 8, 2,80 <= S < 3,50 - Tsi = 9, 3,50 <= S < 4,50 - Tsi = 10, 4,50 <= S < 6,00 - Tsi = 11, 6,00 <= S < 9,00 - Tsi = 12, 9,00 <= S < 12,00 - Tsi = 13, S >= 12,00 - Tsi = 14. Dove S è la
superficie dell’infisso in m2 e Tsi è la temperatura superficiale in °C
02.02.R04 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche
Classe di Requisiti: Protezione elettrica Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli infissi devono essere in grado di controllare e disperdere eventuali scariche elettriche e/o comunque pericoli di folgorazioni, a carico degli utenti, per contatto diretto.
Livello minimo della prestazione:
Essi variano in funzione delle modalità di progetto.
02.02.R05 Isolamento acustico
Classe di Requisiti: Acustici Classe di Esigenza: Benessere
E’ l'attitudine a fornire un'idonea resistenza al passaggio dei rumori. Il livello di isolamento richiesto varia in funzione della tipologia e del tipo di attività svolta e in funzione della classe di destinazione d'uso del territorio.
Livello minimo della prestazione:
In relazione alla destinazione degli ambienti e alla rumorosità della zona di ubicazione i serramenti esterni sono classificati secondo i seguenti parametri:
- classe R1 se 20 <= Rw <= 27 dB(A);
- classe R2 se 27 <= Rw <= 35 dB(A);
- classe R3 se Rw > 35 dB(A).
02.02.R06 Isolamento termico
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere
Gli infissi dovranno avere la capacità di limitare le perdite di calore. Al requisito concorrono tutti gli elementi che ne fanno parte.
Livello minimo della prestazione:
Pur non stabilendo specifici limiti prestazionali per i singoli infissi ai fini del contenimento delle dispersioni, è opportuno comunque che i valori della trasmittanza termica unitaria U siano tali da contribuire al contenimento del coefficiente volumico di dispersione Cd riferito all'intero edificio e quello dei singoli locali nei limiti previsti dalle leggi e normative vigenti.
02.02.R07 Permeabilità all'aria
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere
Gli infissi devono controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e permettere la giusta ventilazione.
Livello minimo della prestazione:
I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/hm2 e della pressione massima di prova misurata in Pa. Qualora siano impiegati infissi esterni verticali dotati di tamponamento trasparente isolante (con trasmittanza termica unitaria U < = 3,5 W/m·°C), la classe di permeabilità all'aria non deve essere inferiore ad A2 secondo le norme UNI EN 1026, UNI EN 12519 e UNI EN 12207.
02.02.R08 Protezione dalle cadute
Classe di Requisiti: Sicurezza d'intervento Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli infissi devono essere posizionati in maniera da evitare possibili cadute anche con l'impiego di dispositivi anticaduta.
Livello minimo della prestazione:
Il margine inferiore dei vano finestre dovrà essere collocato ad una distanza dal pavimento >= 0,90 m. Per infissi costituiti integralmente da vetro, questi dovranno resistere a un urto di sicurezza da corpo molle che produca una energia di impatto di 900 J.
02.02.R09 Pulibilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli infissi devono consentire la rimozione di sporcizia, depositi, macchie, ecc.
Livello minimo della prestazione:
Gli infissi devono essere accessibili ed inoltre è necessario che la loro altezza da terra sia inferiore a 200 cm e la larghezza delle ante non superiore ai 60 cm in modo da consentire le operazioni di pulizia rimanendo dall'interno.
02.02.R10 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi Classe di Esigenza: Aspetto
Gli infissi devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale. Inoltre gli elementi dovranno combaciare tra di loro in modo idoneo senza comprometterne la loro funzionalità.
Livello minimo della prestazione:
Gli infissi esterni verticali non devono presentare finiture superficiali eccessivamente rugose, spigolose, cedevoli né tanto meno fessurazioni o screpolature superiore al 10% delle superfici totali.
02.02.R11 Resistenza a manovre false e violente
Classe di Requisiti: Sicurezza d'uso Classe di Esigenza: Sicurezza
L'attitudine a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni sotto l'azione di sollecitazioni derivanti da manovre false e violente.
Livello minimo della prestazione:
Gli sforzi per le manovra di apertura e chiusura degli infissi e dei relativi organi di manovra devono essere contenuti entro i limiti qui descritti.
A) Infissi con ante ruotanti intorno ad un asse verticale o orizzontale.
- Sforzi per le operazioni di chiusura ed apertura degli organi di manovra. Le grandezze applicate sugli organi di manovra per le operazioni di chiusura e apertura identificate nella forza F e il momento M devono essere contenute entro i limiti: F < = 000 X x X < = 10 Nm
- Sforzi per le operazioni movimentazione delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta chiusa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 80 N per anta con asse di rotazione laterale con apertura a vasistas, 30 N < = F < = 80 N per anta con asse di rotazione verticale con apertura girevole, F < = 80 N per anta, con una maniglia, con asse di rotazione orizzontale con apertura a bilico e F < = 130 N per anta, con due maniglie, con asse di rotazione orizzontale con apertura a bilico:;
B) Infissi con ante apribili per traslazione con movimento verticale od orizzontale.
- Sforzi per le operazioni di chiusura ed apertura degli organi di manovra. La forza F da applicarsi sull'organo di manovra per le operazioni di chiusura e di apertura, deve essere contenuta entro i 50 N.
- Sforzi per le operazioni di spostamento delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta chiusa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 60 N per anta di finestra con movimento a traslazione orizzontale ed apertura scorrevole, F < = 100 N per anta di porta o di portafinestra a traslazione orizzontale ed apertura scorrevole e F < = 100 N per anta a traslazione verticale ed apertura a saliscendi.
C) Infissi con apertura basculante
- Sforzi per le operazioni di chiusura e di apertura degli organi di manovra. Le grandezze applicate sugli organi di manovra per le operazioni di chiusura e apertura identificate nella forza F e il momento M devono essere contenute entro i limiti: F < = 100 N e M < = 10 Nm.
- Sforzi per le operazioni di messa in movimento delle ante. Nelle condizioni con anta chiusa ed organo di manovra non bloccato, la caduta da un'altezza 20 cm di una massa di 5 kg a sua volta collegata all'organo di manovra deve mettere in movimento l'anta stessa.
- Sforzi per le operazioni di spostamento delle ante. La forza F da applicarsi sull'organo di manovra per le operazioni di chiusura e di apertura, deve essere contenuta entro i 60 N.
D) Infissi con apertura a pantografo
- Sforzi per le operazioni di chiusura e di apertura degli organi di manovra. Le grandezze applicate sugli organi di manovra per le operazioni di chiusura e apertura identificate nella forza F e il momento M devono essere contenute entro i limiti: F < = 100 N e M < = 10 Nm.
- Sforzi per le operazioni di messa in movimento delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta chiusa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 150 N
- Sforzi per le operazioni di spostamento delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta dalla posizione di chiusura a quella di apertura e viceversa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 100 N
E) Infissi con apertura a fisarmonica
- Sforzi per le operazioni di chiusura e di apertura degli organi di manovra. Le grandezze applicate sugli organi di manovra per le operazioni di chiusura e apertura identificate nella forza F e il momento M devono essere contenute entro i limiti: F< = 100 N e M < = 10Nm
- Sforzi per le operazioni di messa in movimento delle ante. La forza F, da applicare con azione parallela al piano dell'infisso, utile al movimento di un'anta chiusa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 80 N
- Sforzi per le operazioni di spostamento delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta dalla posizione di chiusura a quella di apertura e viceversa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F< = 80 N per anta di finestra e F < = 120 N per anta di porta o portafinestra.
F) Dispositivi di sollevamento
I dispositivi di movimentazione e sollevamento di persiane o avvolgibili devono essere realizzati in modo da assicurare che la forza manuale necessaria per il sollevamento degli stessi tramite corde e/o cinghie, non vada oltre il valore di 150 N.
02.02.R12 Resistenza agli agenti aggressivi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli infissi non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.
Livello minimo della prestazione:
In particolare, tutti gli infissi esterni realizzati con materiale metallico come l'alluminio, leghe d'alluminio, acciaio, ecc., devono essere protetti con sistemi di verniciatura resistenti a processi di corrosione in nebbia salina, se ne sia previsto l'impiego in atmosfere aggressive (urbane, marine, ecc.) per tempo di 1000 ore, e per un tempo di almeno 500 ore, nel caso ne sia previsto l'impiego in atmosfere poco aggressive. L'ossidazione anodica, di spessore diverso, degli infissi in alluminio o delle leghe d'alluminio deve corrispondere ai valori riportati di seguito:
- ambiente interno - Spessore di ossido: S > = 5 micron;
- ambiente rurale o urbano - Spessore di ossido: S > 10 micron;
- ambiente industriale x xxxxxx - Spessore di ossido: S > = 15 micron;
- ambiente marino o inquinato - Spessore di ossido: S > = 20 micron.
02.02.R13 Resistenza agli urti
Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli infissi dovranno essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo o convenzionali di corpi duri, come di oggetti scagliati, o molli, come il peso di un corpo che cade) che non debbono compromettere la stabilità degli stessi; né provocare il distacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.
Livello minimo della prestazione:
Gli infissi esterni verticali, ad esclusione degli elementi di tamponamento, devono resistere all'azione di urti esterni ed interni realizzati secondo con le modalità indicate di seguito:
- Tipo di infisso: Porta esterna:
Corpo d’urto: duro - Massa del corpo [Kg]: 0,5;
Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 3,75 - faccia interna = 3,75 Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 30;
Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 240 - faccia interna = 240
- Tipo di infisso: Finestra:
Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;
Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 900 - faccia interna = 900
- Tipo di infisso: Portafinestra:
Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;
Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 700 - faccia interna = 700
- Tipo di infisso: Facciata continua:
Corpo d’urto: duro - Massa del corpo [Kg]: 1;
Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 6 - faccia interna = -
- Tipo di infisso: Elementi pieni:
Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;
Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 700 - faccia interna = -.
02.02.R14 Resistenza al fuoco
Classe di Requisiti: Protezione antincendio Classe di Esigenza: Sicurezza
I materiali costituenti gli infissi, sottoposti all'azione del fuoco non devono subire trasformazioni chimico-fisiche.
Livello minimo della prestazione:
I serramenti dovranno essere scelti in base alla individuazione della classe di resistenza al fuoco REI in funzione dell'altezza dell'edificio e rispettare i seguenti valori:
- altezza antincendio [m] da 12 a 32, Classe REI [min.] = 60;
- altezza antincendio [m] da oltre 32 a 80, Classe REI [min.] = 90;
- altezza antincendio [m] oltre 80, Classe REI [min.] = 120.
02.02.R15 Resistenza al gelo
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli infissi non dovranno subire disgregazioni e variazioni dimensionali e di aspetto in conseguenza della formazione di ghiaccio.
Livello minimo della prestazione:
Specifici livelli di accettabilità inoltre possono essere definiti con riferimento al tipo di materiale utilizzato. Nel caso di profilati in PVC impiegati per la realizzazione di telai o ante, questi devono resistere alla temperatura di 0 °C, senza subire rotture in seguito ad un urto di 10 J; e di 3 J se impiegati per la costruzione di persiane avvolgibili.
02.02.R16 Resistenza al vento
Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli infissi debbono resistere alle azioni e depressioni del vento in modo da garantire la sicurezza degli utenti e assicurare la durata e la funzionalità nel tempo. Inoltre essi devono sopportare l'azione del vento senza compromettere la funzionalità degli elementi che li costituiscono.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione di prove di laboratorio basate nella misurazione della differenza di pressioni, riprodotte convenzionalmente in condizioni di sovrappressione e in depressione secondo la UNI EN 12210 e UNI EN 12211.
02.02.R17 Resistenza all'acqua
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli infissi a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche.
Livello minimo della prestazione:
Sugli infissi campione vanno eseguite delle prove atte alla verifica dei seguenti limiti prestazionali secondo la norma UNI EN 12208:
- Differenza di Pressione [Pa] = 0 - Durata della prova [minuti] 15;
- Differenza di Pressione [Pa] = 50 - Durata della prova [minuti] 5;
- Differenza di Pressione [Pa] = 100 - Durata della prova [minuti] 5;
- Differenza di Pressione [Pa] = 150 - Durata della prova [minuti] 5;
- Differenza di Pressione [Pa] = 200 - Durata della prova [minuti] 5;
- Differenza di Pressione [Pa] = 300 - Durata della prova [minuti] 5;
- Differenza di Pressione [Pa] = 500 - Durata della prova [minuti] 5.
02.02.R18 Resistenza alle intrusioni e manomissioni
Classe di Requisiti: Sicurezza da intrusioni Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli infissi dovranno essere in grado di resistere ad eventuali sollecitazioni provenienti da tentativi di intrusioni indesiderate di persone, animali o cose entro limiti previsti.
Livello minimo della prestazione:
Si prendono inoltre in considerazione i valori desumibili dalle prove secondo le norme UNI 9569, UNI EN 1522 e UNI EN 1523.
02.02.R19 Resistenza all'irraggiamento solare
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli infissi non devono subire mutamenti di aspetto e di caratteristiche chimico-fisiche a causa dell'esposizione all'irraggiamento solare.
Livello minimo della prestazione:
Gli infissi, fino ad un irraggiamento che porti la temperatura delle parti opache esterne e delle facciate continue a valori di 80 °C, non devono manifestare variazioni della planarità generale e locale, né dar luogo a manifestazioni di scoloriture non uniformi, macchie e/o difetti visibili.
02.02.R20 Riparabilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli infissi dovranno essere collocati in modo da consentire il ripristino dell'integrità, la funzionalità e l'efficienza di parti ed elementi soggetti a guasti.
Livello minimo della prestazione:
Gli infissi devono essere accessibili ed inoltre è necessario che la loro altezza da terra sia inferiore a 200 cm e la larghezza delle ante non superiore ai 60 cm in modo da consentire le operazioni di pulizia rimanendo dall'interno.
02.02.R21 Sostituibilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli infissi dovranno essere realizzati e collocati in modo da consentire la loro sostituibilità, e/o la collocazione di parti ed elementi essi soggetti a guasti.
Livello minimo della prestazione:
Onde facilitare la sostituzione di intere parti (ante, telai, ecc.), è inoltre opportuno che l'altezza e la larghezza di coordinazione degli infissi esterni verticali siano modulari e corrispondenti a quelle previste dalle norme UNI 7864, UNI 7866, UNI 7961, UNI 8861, UNI 8975 e UNI EN 12519.
02.02.R22 Stabilità chimico reattiva
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli infissi e i materiali costituenti sotto l'azione di sostanze chimiche con le quali possono venire in contatto non dovranno produrre reazioni chimiche.
Livello minimo della prestazione:
Si fa riferimento alle norme UNI 8753, UNI 8754 e UNI 8758.
02.02.R23 Tenuta all'acqua
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere
Gli infissi devono essere realizzati in modo da impedire, o comunque limitare, alle acque meteoriche o di altra origine di penetrare negli ambienti interni.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi sono individuabili attraverso l'identificazione della classe di tenuta all'acqua in funzione della norma UNI EN 12208.
- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = -;
Classificazione: Metodo di prova A = 0 - Metodo di prova B = 0; Specifiche: Nessun requisito;
- Pressione di prova (Pmax in Pa*)= 0;
Classificazione: Metodo di prova A = 1A - Metodo di prova B = 1B; Specifiche: Irrorazione per 15 min;
- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 50;
Classificazione: Metodo di prova A = 2A - Metodo di prova B = 2B; Specifiche: Come classe 1 ÷ 5 min;
- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 100;
Classificazione: Metodo di prova A = 3A - Metodo di prova B = 3B; Specifiche: Come classe 2 ÷ 5 min;
- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 150;
Classificazione: Metodo di prova A = 4A - Metodo di prova B = 4B; Specifiche: Come classe 3 ÷ 5 min;
- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 200;
Classificazione: Metodo di prova A = 5A - Metodo di prova B = 5B; Specifiche: Come classe 4 ÷ 5 min;
- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 250;
Classificazione: Metodo di prova A = 6A - Metodo di prova B = 6B; Specifiche: Come classe 5 ÷ 5 min;
- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 300;
Classificazione: Metodo di prova A = 7A - Metodo di prova B = 7B; Specifiche: Come classe 6 ÷ 5 min;
- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 450;
Classificazione: Metodo di prova A = 8A - Metodo di prova B = -; Specifiche: Come classe 7 ÷ 5 min;
- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 600;
Classificazione: Metodo di prova A = 9A - Metodo di prova B = -; Specifiche: Come classe 8 ÷ 5 min;
- Pressione di prova (Pmax in Pa*) > 600;
Classificazione: Metodo di prova A = Exxx - Metodo di prova B = -;
Specifiche: Al di sopra di 600 Pa, con cadenza di 150 Pa, la durata di ciascuna fase deve essere di 50 min;
*dopo 15 min a pressione zero e 5 min alle fasi susseguenti.
Note = Il metodo A è indicato per prodotti pienamente esposti; il metodo B è adatto per prodotti parzialmente protetti.
02.02.R24 Ventilazione
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere
Gli infissi devono consentire la possibilità di poter ottenere ricambio d'aria per via naturale o meccanica che viene affidato all'utente, mediante l'apertura del serramento, oppure a griglie di aerazione manovrabili.
Livello minimo della prestazione:
L'ampiezza degli infissi e comunque la superficie finestrata apribile non dovrà essere inferiore a 1/8 della superficie del pavimento. Gli infissi esterni verticali di un locale dovranno essere dimensionati in modo da avere una superficie apribile complessiva non inferiore al valore Sm calcolabile mediante la relazione Sm = 0,0025 n V (Sommatoria)i (1/(Hi)^0,5), dove:
- n è il numero di ricambi orari dell'aria ambiente;
- V è il volume del locale (m3);
- Hi è la dimensione verticale della superficie apribile dell'infisso i esimo del locale (m).
Per una corretta ventilazione la superficie finestrata dei locali abitabili non deve, comunque, essere inferiore a 1/8 della superficie del pavimento.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.02.01 Serramenti in materie plastiche (PVC)
° 02.02.02 Serramenti in profilati di acciaio
Elemento Manutenibile: 02.02.01
Serramenti in materie plastiche (PVC)
Unità Tecnologica: 02.02
Infissi esterni
Si tratta di infissi in plastica realizzati in PVC (ossia in polivinilcloruro) mediante processo di estrusione. I telai sono realizzati mediante giunzioni meccaniche o con saldature a piastra calda dei profili. Per la modesta resistenza meccanica del materiale gli infissi vengono realizzati a sezioni con più camere e per la chiusura di luci elevate si fa ricorso a rinforzi con profilati di acciaio. I principali vantaggi dei serramenti in PVC sono la resistenza agli agenti aggressivi e all'umidità, la leggerezza, l'imputrescibilità, l'elevata coibenza termica. Difficoltà invece nell'impiego riguarda nel comportamento alle variazioni di temperature e conseguentemente alle dilatazioni; si sconsigliano infatti profilati in colori scuri. Si possono ottenere anche effetto legno mediante l'incollaggio a caldo di un film acrilico sui profilati.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.02.01.A01 Alterazione cromatica
02.02.01.A02 Bolla
02.02.01.A03 Condensa superficiale
02.02.01.A04 Corrosione
02.02.01.A05 Deformazione
02.02.01.A06 Degrado degli organi di manovra
02.02.01.A07 Degrado delle guarnizioni
02.02.01.A08 Deposito superficiale
02.02.01.A09 Frantumazione
02.02.01.A10 Macchie
02.02.01.A11 Non ortogonalità
02.02.01.A12 Perdita di materiale
02.02.01.A13 Perdita trasparenza
02.02.01.A14 Rottura degli organi di manovra
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
02.02.01.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
02.02.01.C03 Controllo guide di scorrimento
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
02.02.01.C04 Controllo maniglia
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
02.02.01.C05 Controllo organi di movimentazione
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
02.02.01.C06 Controllo serrature
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
02.02.01.C09 Controllo vetri
Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.02.01.C02 Controllo guarnizioni di tenuta
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
Controllo dell'efficacia delle guarnizioni. Controllo dell'adesione delle guarnizioni ai profili di contatto dei telai. Controllo del corretto inserimento nelle proprie sedi delle guarnizioni. Controllo dell'elasticità delle guarnizioni.
02.02.01.C07 Controllo telai fissi
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
Controllo delle asole di drenaggio e del sistema di drenaggio. Controllo dell'ortogonalità dei telai. Controllo del fissaggio del telaio al vano ed al controtelaio al muro e dei blocchetti di regolazione.
02.02.01.C08 Controllo telai mobili
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
Controllo dell'ortogonalità dell'anta e dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
02.02.01.I01 Lubrificazione serrature e cerniere
Cadenza: quando occorre
Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.
02.02.01.I02 Pulizia guarnizioni di tenuta
Cadenza: quando occorre
Pulizia dei residui e depositi che ne possono pregiudicare il buon funzionamento con detergenti non aggressivi.
02.02.01.I03 Pulizia organi di movimentazione
Cadenza: quando occorre
Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.
02.02.01.I04 Pulizia telai fissi
Cadenza: ogni anno
Pulizia dei residui organici che possono provocare l'otturazione delle asole, dei canali di drenaggio, dei fori, delle battute. Pulizia del telaio fisso con detergenti non aggressivi.
02.02.01.I05 Pulizia telai mobili
Cadenza: quando occorre
Pulizia dei telai mobili con detergenti non aggressivi.
02.02.01.I06 Pulizia vetri
Cadenza: quando occorre
Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.
02.02.01.I07 Registrazione maniglia
Cadenza: ogni 6 mesi
Registrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.02.01.I08 Regolazione guarnizioni di tenuta
Cadenza: ogni 3 anni
Regolazione e riposizionamento delle guarnizioni di tenuta.
02.02.01.I09 Regolazione organi di movimentazione
Cadenza: ogni 3 anni
Regolazione delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col telaio fisso. Riposizionamento tramite scorrimento nelle apposite sedi delle cerniere.
02.02.01.I10 Regolazione telai fissi
Cadenza: ogni 3 anni
Regolazione di ortogonalità del telaio fisso tramite cacciavite sui blocchetti di regolazione e relativo fissaggio. La verifica dell'ortogonalità sarà effettuata mediante l'impiego di livella torica.
02.02.01.I11 Ripristino fissaggi telai fissi
Cadenza: ogni 10 anni
Ripristino fissaggi dei telai al vano e al controtelaio al muro e riattivazione del fissaggio dei blocchetti di regolazione e fissaggio tramite cacciavite.
02.02.01.I12 Ripristino ortogonalità telai mobili
Cadenza: ogni anno
Ripristino dell'ortogonalità delle ante e fissaggio dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta.
02.02.01.I13 Sostituzione infisso
Cadenza: ogni 30 anni
Sostituzione dell'infisso e del controtelaio mediante smontaggio e posa del nuovo serramento mediante l'impiego di tecniche di fissaggio, di regolazione e sigillature specifiche al tipo di infisso.
Elemento Manutenibile: 02.02.02
Serramenti in profilati di acciaio
Unità Tecnologica: 02.02
Infissi esterni
Per i serramenti in profilati di acciaio piegati a freddo viene impiegato come materiale la lamiera di acciaio di spessore di circa 1 mm. La lamiera viene rivestita di zinco e piegata a freddo fino a raggiungere la sagoma desiderata. I profili vengono generalmente assemblati meccanicamente con squadrette in acciaio zincato e viti. Questi tipi di serramento possono essere facilmente soggetti a corrosione in particolare in corrispondenza delle testate dei profili dove il rivestimento a zinco non risulta presente. Inoltre hanno una scarsa capacità isolante, che può facilitare la formazione di condensa sugli elementi del telaio, ed un'elevata dispersione termica attraverso il telaio. Vi sono comunque serramenti in acciaio con coibentazione a cappotto dei profili con buone prestazioni di isolamento termico.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.02.02.A01 Alterazione cromatica
02.02.02.A02 Bolla
02.02.02.A03 Condensa superficiale
02.02.02.A04 Corrosione
02.02.02.A05 Deformazione
02.02.02.A06 Degrado degli organi di manovra
02.02.02.A07 Degrado delle guarnizioni
02.02.02.A08 Deposito superficiale
02.02.02.A09 Frantumazione
02.02.02.A10 Macchie
02.02.02.A11 Non ortogonalità
02.02.02.A12 Perdita di materiale
02.02.02.A13 Perdita trasparenza
02.02.02.A14 Rottura degli organi di manovra
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
02.02.02.C01 Controllo frangisole
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
02.02.02.C02 Controllo generale
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
02.02.02.C04 Controllo guide di scorrimento
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
02.02.02.C05 Controllo maniglia
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
02.02.02.C06 Controllo organi di movimentazione
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
02.02.02.C07 Controllo persiane
Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista
02.02.02.C09 Controllo serrature
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
02.02.02.C12 Controllo vetri
Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.02.02.C03 Controllo guarnizioni di tenuta
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
Controllo dell'efficacia delle guarnizioni. Controllo dell'adesione delle guarnizioni ai profili di contatto dei telai. Controllo del corretto inserimento nelle proprie sedi delle guarnizioni. Controllo dell'elasticità delle guarnizioni.
02.02.02.C08 Controllo persiane avvolgibili in plastica
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
Controllo funzionalità degli organi di manovra e delle parti in vista.
02.02.02.C10 Controllo telai fissi
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
Controllo delle asole di drenaggio e del sistema di drenaggio. Controllo dell'ortogonalità dei telai. Controllo del fissaggio del telaio al vano ed al controtelaio al muro e dei blocchetti di regolazione.
02.02.02.C11 Controllo telai mobili
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
Controllo dell'ortogonalità dell'anta e dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
02.02.02.I01 Lubrificazione serrature e cerniere
Cadenza: ogni 6 anni
Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.
02.02.02.I02 Pulizia delle guide di scorrimento
Cadenza: ogni 6 mesi
Pulizia dei residui organici che possono compromettere la funzionalità delle guide di scorrimento.
02.02.02.I03 Pulizia frangisole
Cadenza: quando occorre
Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.
02.02.02.I04 Pulizia guarnizioni di tenuta
Cadenza: ogni 12 mesi
Pulizia dei residui e depositi che ne possono pregiudicare il buon funzionamento con detergenti non aggressivi.
02.02.02.I05 Pulizia organi di movimentazione
Cadenza: quando occorre
Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.
02.02.02.I06 Pulizia telai fissi
Cadenza: ogni 6 mesi
Pulizia dei residui organici che possono provocare l'otturazione delle asole, dei canali di drenaggio, dei fori, delle battute. Pulizia del telaio fisso con detergenti non aggressivi che possano deteriorare la vernice di protezione e facilitare la corrosione.
02.02.02.I07 Pulizia telai mobili
Cadenza: ogni 12 mesi
Pulizia dei telai mobili con detergenti non aggressivi che possano deteriorare la vernice di protezione e facilitare la corrosione.
02.02.02.I08 Pulizia telai persiane
Cadenza: quando occorre
Pulizia dei telai con detergenti non aggressivi.
02.02.02.I09 Pulizia vetri
Cadenza: quando occorre
Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.
02.02.02.I10 Registrazione maniglia
Cadenza: ogni 6 mesi
Registrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.02.02.I11 Regolazione guarnizioni di tenuta
Cadenza: ogni 3 anni
Regolazione e riposizionamento delle guarnizioni di tenuta.
02.02.02.I12 Regolazione organi di movimentazione
Cadenza: ogni 3 anni
Regolazione delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col telaio fisso. Riposizionamento tramite scorrimento nelle apposite sedi delle cerniere.
02.02.02.I13 Regolazione telai fissi
Cadenza: ogni 3 anni
Regolazione di ortogonalità del telaio fisso tramite cacciavite sui blocchetti di regolazione e relativo fissaggio. La verifica dell'ortogonalità sarà effettuata mediante l'impiego di livella torica.
02.02.02.I14 Ripristino fissaggi telai fissi
Cadenza: ogni 3 anni
Ripristino fissaggi dei telai al vano e al controtelaio al muro e riattivazione del fissaggio dei blocchetti di regolazione e fissaggio tramite cacciavite.
02.02.02.I15 Ripristino ortogonalità telai mobili
Cadenza: ogni 12 mesi
Ripristino dell'ortogonalità delle ante e fissaggio dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta.
02.02.02.I16 Sostituzione cinghie avvolgibili
Cadenza: quando occorre
Sostituzione delle cinghie avvolgibili, verifica dei meccanismi di funzionamento quali rulli avvolgitori e lubrificazione degli snodi.
02.02.02.I17 Sostituzione frangisole
Cadenza: quando occorre
Sostituzione dei frangisole impacchettabili con elementi analoghi.
02.02.02.I18 Sostituzione infisso
Cadenza: ogni 30 anni
Sostituzione dell'infisso e del controtelaio mediante smontaggio e posa del nuovo serramento mediante l'impiego di tecniche di fissaggio, di regolazione e sigillature specifiche al tipo di infisso.
Unità Tecnologica: 02.03
Copertura a verde
è una copertura dotate di un sistema complesso multistrato composto da elementi realizzati nel rispetto dei requisiti previsti dalla norma UNI 11235. In particolare, devono essere sempre presenti, singolarmente od in forma aggregata, i seguenti elementi:
1. elemento portante (solaio)
2. elemento di tenuta elemento di protezione dall’azione delle radici
3. elemento di protezione meccanica
4. elemento drenante
5. elemento di accumulo idrico
6. elemento filtrante
7. strato colturale
8. strato di vegetazione
Il giardino pensile si può definire come una parte di piano scoperta di un fabbricato occupata da terreno vegetale che poggia su substrati drenanti e solaio strutturale. Esso trova maggiormente Il suo impiego per: l'isolamento termico aggiuntivo e conseguente risparmio energetico, il miglioramento delle prestazioni fonoassorbenti, la protezione meccanica e termica dell’impermeabilizzazione, il migliore deflusso in rete fognaria delle acque piovana, il trattenimento del pulviscolo atmosferico, la riduzione dell’impatto ambientale e un maggiore alleggerimento del carico sulla soletta. La vegetazione presente su una copertura può essere classificata in due gruppi che si differenziano in particolare per il grado di manutenzione di cui necessitano:
- inverdimento di tipo estensivo, caratterizzato da una manutenzione ridotta a uno o due interventi annui, dopo il primo o secondo anno dall'impianto;
- inverdimento di tipo intensivo, che richiede una manutenzione continua per quello che riguarda l'irrigazione, la concimazione e la potatura.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
02.03.R01 Resistenza agli attacchi biologici
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
La copertura a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovrà subire riduzioni di prestazioni.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione dei diversi prodotti per i quali si fa riferimento alle specifiche previste dalle norme UNI.
02.03.R02 Resistenza al gelo
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
La copertura non dovrà subire disgregazioni e variazioni dimensionali e di aspetto in conseguenza della formazione di ghiaccio.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi possono essere definiti, per i vari tipi di materiali, facendo riferimento a quanto previsto dalla normativa UNI.
02.03.R03 Resistenza al vento
Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza
La copertura deve resistere alle azioni e depressioni del vento tale da non compromettere la stabilità e la funzionalità degli strati che la costituiscono.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione degli elementi impiegati per i quali si rinvia alla normativa vigente.
02.03.R04 Resistenza all'acqua
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
I materiali costituenti la copertura, a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche.
Livello minimo della prestazione:
Tutti gli elementi di tenuta delle coperture continue o discontinue in seguito all'azione dell'acqua meteorica, devono osservare le specifiche di imbibizione rispetto al tipo di prodotto secondo le norme vigenti.
02.03.R05 Resistenza all'irraggiamento solare
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
La copertura non dovrà subire variazioni di aspetto e caratteristiche chimico-fisiche a causa dell'esposizione all'energia raggiante.
Livello minimo della prestazione:
In particolare gli elementi di tenuta delle coperture continue o discontinue, le membrane per l'impermeabilizzazione, ecc., non devono deteriorarsi se esposti all'azione di radiazioni U.V. e I.R., se non nei limiti ammessi dalle norme UNI relative ai vari tipi di prodotto.
02.03.R06 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza
La copertura deve garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico (carichi concentrati e distribuiti) di progetto in modo da garantire la stabilità e la stabilità degli strati costituenti. Inoltre vanno considerate le caratteristiche dello strato di supporto che dovranno essere adeguate alle sollecitazioni e alla resistenza degli elementi di tenuta.
Livello minimo della prestazione:
Comunque, in relazione alla funzione strutturale, le caratteristiche delle coperture devono corrispondere a quelle prescritte dalle leggi e normative vigenti.
02.03.R07 Sostituibilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: Funzionalità
La copertura dovrà essere costituita da elementi tecnici e materiali che facilitano la collocazione di altri al loro posto.
Livello minimo della prestazione:
In particolare per i prodotti per coperture continue si fa riferimento alle specifiche previste dalle norme UNI relative alle caratteristiche dimensionali (lunghezza, larghezza, spessore, ortogonalità, ecc.).
02.03.R08 Stabilità chimico reattiva
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
I materiali costituenti la copertura dovranno mantenere inalterate nel tempo le proprie caratteristiche chimico-fisiche.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione dei materiali impiegati e della loro compatibilità chimico-fisica stabilita dalle norme vigenti.
02.03.R09 Ventilazione
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere
La copertura dovrà essere realizzata in modo da poter ottenere ricambio d'aria in modo naturale o mediante meccanismi.
Livello minimo della prestazione:
Il sottotetto dovrà essere dotato di aperture di ventilazione con sezione => 1/500 della superficie coperta o comunque di almeno 10 cm, ripartite tra i due lati opposti della copertura ed il colmo. Nel caso di coperture discontinue deve comunque essere assicurata una microventilazione della superficie inferiore dell'elemento di tenuta.
02.03.R10 Impermeabilità ai liquidi
Classe di Requisiti: Acustici Classe di Esigenza: Benessere
Gli strati di protezione della copertura devono impedire all'acqua meteorica la penetrazione o il contatto con parti o elementi di essa non predisposti.
Livello minimo della prestazione:
Essi variano in funzione dei materiali impiegati e secondo parametri dettati dalle norme vigenti.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.03.01 Massetto di pendenza
° 02.03.02 Strato di impermeabilizzazione
° 02.03.03 Strato di separazione
° 02.03.04 Strato di zavorra
° 02.03.05 Strato drenante
° 02.03.06 Strato filtrante
° 02.03.07 Strato di coltura e vegetale
Elemento Manutenibile: 02.03.01
Massetto di pendenza
Unità Tecnologica: 02.03
Copertura a verde
Il massetto di pendenza viene generalmente realizzato con un getto di calcestruzzo o con aggregati leggeri, con uno spessore che varia dai 3 ai 5 cm, spianato in modo da eliminare le irregolarità al di sopra della soletta in latero-cemento con una pendenza nell'ordine del 2-4 % in modo da assicurare il corretto deflusso delle acque verso gli scarichi. Questo strato a volte costituisce anche il supporto dello strato di impermeabilizzazione
Rappresentazione grafica e descrizione
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.03.01.A01 Disgregazione
02.03.01.A02 Dislocazione di elementi
02.03.01.A03 Distacco
02.03.01.A04 Errori di pendenza
02.03.01.A05 Fessurazioni, microfessurazioni
02.03.01.A06 Mancanza elementi
02.03.01.A07 Penetrazione e ristagni d'acqua
02.03.01.A08 Presenza di vegetazione
02.03.01.A09 Rottura
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
02.03.01.C01 Controllo della pendenza
Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.03.01.I01 Ripristino strato di pendenza
Cadenza: quando occorre
Ripristino dello strato di pendenza fino al raggiungimento del valore necessario per lo smaltimento delle acque meteoriche. Ricostituzione dei materiali necessari alla realizzazione dello strato
di pendenza (calcestruzzo cellulare; calcestruzzo alleggerito o non; conglomerato di cemento, argilla espansa, sabbia e acqua; elementi portanti secondari dello strato di ventilazione, ecc.). Rifacimento degli strati funzionali della copertura collegati.
Elemento Manutenibile: 02.03.02
Strato di impermeabilizzazione
Unità Tecnologica: 02.03
Copertura a verde
Lo strato di impermeabilizzazione può essere realizzato con apposite membrane per impermeabilizzazione o con prodotti sfusi. I prodotti sfusi dopo l’applicazione a caldo o a freddo costituiscono uno strato di un determinato spessore, senza giunti e impermeabile. Lo strato di impermeabilizzazione può essere realizzato mediante:
- impermeabilizzazione a caldo;
- impermeabilizzazione a freddo;
- impermeabilizzazione con membrane sintetiche;
- impermeabilizzazione con membrane bituminose.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.03.02.R01 Impermeabilità ai liquidi per strato di tenuta con membrane bituminose
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere
Gli strati di tenuta della copertura devono impedire all'acqua meteorica la penetrazione o il contatto con parti o elementi di essa non predisposti.
Livello minimo della prestazione:
E' richiesto che le membrane per l'impermeabilizzazione resistano alla pressione idrica di 60 kPa per almeno 24 ore, senza che si manifestino gocciolamenti o passaggi d'acqua. In particolare si rimanda alle norme specifiche vigenti di settore.
02.03.02.R02 Resistenza agli agenti aggressivi per strato di tenuta con membrane bituminose
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli strati di tenuta della copertura non devono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.
Livello minimo della prestazione:
In particolare le membrane per l'impermeabilizzazione a base elastomerica ed a base bituminosa del tipo EPDM e IIR devono essere di classe 0 di resistenza all'ozono. In particolare si rimanda alle norme specifiche vigenti .
02.03.02.R03 Resistenza all'irraggiamento solare per strato di tenuta con membrane bituminose
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli strati di tenuta della copertura non devono subire variazioni di aspetto e caratteristiche chimico-fisiche a causa dell'esposizione all'energia raggiante.
Livello minimo della prestazione:
In particolare le membrane per l'impermeabilizzazione non devono deteriorarsi se esposti all'azione di radiazioni U.V. e I.R., se non nei limiti ammessi dalle norme UNI relative all'accettazione dei vari tipi di prodotto.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.03.02.A01 Alterazioni superficiali
02.03.02.A02 Deformazione
02.03.02.A03 Degrado chimico - fisico
02.03.02.A04 Deliminazione e scagliatura
02.03.02.A05 Deposito superficiale
02.03.02.A06 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio
02.03.02.A07 Disgregazione
02.03.02.A08 Dislocazione di elementi
02.03.02.A09 Distacco
02.03.02.A10 Distacco dei risvolti
02.03.02.A11 Efflorescenze
02.03.02.A12 Errori di pendenza
02.03.02.A13 Fessurazioni, microfessurazioni
02.03.02.A14 Imbibizione
02.03.02.A15 Incrinature
02.03.02.A16 Infragilimento e porosizzazione della membrana
02.03.02.A17 Mancanza elementi
02.03.02.A18 Patina biologica
02.03.02.A19 Penetrazione e ristagni d'acqua
02.03.02.A20 Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali
02.03.02.A21 Presenza di vegetazione
02.03.02.A22 Rottura
02.03.02.A23 Scollamenti tra membrane, sfaldature
02.03.02.A24 Sollevamenti
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
02.03.02.C01 Controllo impermeabilizzazione
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.03.02.I01 Rinnovo impermeabilizzazione
Cadenza: ogni 30 anni
Rinnovo del manto impermeabile posto in semiaderenza, anche localmente, mediante inserimento di strati di scorrimento a caldo. Rifacimento completo del manto mediante rimozione del vecchio manto se gravemente danneggiato.
Elemento Manutenibile: 02.03.03
Strato di separazione
Unità Tecnologica: 02.03
Copertura a verde
Questo strato evita i danni prodotti con il movimento del supporto con lo strato di impermeabilizzazione. In genere vengono utilizzati t.n.t. in poliestere.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.03.03.A01 Deliminazione e scagliatura
02.03.03.A02 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio
02.03.03.A03 Disgregazione
02.03.03.A04 Distacco
02.03.03.A05 Fessurazioni, microfessurazioni
02.03.03.A06 Imbibizione
02.03.03.A07 Infragilimento e porosizzazione dello strato
02.03.03.A08 Penetrazione e ristagni d'acqua
02.03.03.A09 Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali
02.03.03.A10 Rottura
02.03.03.A11 Scollamenti tra membrane, sfaldature
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
02.03.03.C01 Controllo dello stato
Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.03.03.I01 Sostituzione strato di separazione
Cadenza: quando occorre
Sostituzione dello strato di separazione nel caso di rifacimento della copertura e degli strati funzionali con materiali idonei (sabbia o ghiaia di grana omogenea da rocce con alta resistenza a compressione; feltro di poliestere tessuto non tessuto (2.50x50 m); foglio di polietilene resistente agli UV; Carta Kraft + sabbia; fogli bitumati; fogli organici sintetici; fogli inorganici sintetici; paste a base bituminosa o a base di polimeri; strato di latte di calce; sostegni per lastre preformate di pavimenti, ecc.. ).
Elemento Manutenibile: 02.03.04
Strato di zavorra
Unità Tecnologica: 02.03
Copertura a verde
Ha lo scopo di impedire che eventi meteorologici arrechino danni all'intero sistema, specie quando le pose impiegate sono a secco e non prevedono l'uso di ancoraggi meccanici. Gli strati di zavorra possono essere, a seconda delle esigenze, creati con ghiaia di pezzatura mm 10-30 nello spessore minimo di cm 3-4 o con quadri di pavimentazione in cemento poggiati con supporti in plastica per una posa non in aderenza. Esistono supporti termoisolanti già provvisti di strati di zavorra, a base di malta cementizia; questi trovano corrente applicazione quando non si deve assicurare pedonabilità o quando l'intero sistema impermeabilizzante e coibente non deve influire molto in termini di peso sulle strutture sottostanti. La scelta dell'elemento di zavorra non sempre nasce dall'esigenza di ottenere una copertura pedonabile. È possibile realizzare strati di massi con relative pavimentazioni, in tal caso l'intera stratigrafia deve essere studiata in funzione dei carichi e delle sollecitazioni che il caso impone.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.03.04.A01 Errori di pendenza
02.03.04.A02 Mancanza elementi
02.03.04.A03 Penetrazione e ristagni d'acqua
02.03.04.A04 Presenza di vegetazione
02.03.04.A05 Scollamenti tra membrane, sfaldature
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
02.03.04.C01 Controllo del manto
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.03.04.I01 Pulizia del manto impermeabilizzante
Cadenza: ogni 6 mesi
Pulizia dello strato di protezione in ghiaia con raccolta ed asportazione di tutto il fogliame, depositi, detriti e delle scorie di vario tipo compresa la vegetazione ed altri organismi biologici.
02.03.04.I02 Rinnovo manto
Cadenza: quando occorre
Rinnovo dello strato di protezione in ghiaia, anche localmente, mediante aggiunta di nuova ghiaia a zavorra.
Elemento Manutenibile: 02.03.05
Strato drenante
Unità Tecnologica: 02.03
Copertura a verde
Lo strato di drenaggio può essere composto da argilla espansa, da ghiaia lavata e arrotondata o da elementi studiati specificamente per questo tipo di impiego. Lo strato di drenaggio contribuisce a far defluire le acque provenienti dall'irrigazione e dall'umidità del terreno; generalmente è costituito da ghiaia 16/32, e con uno spessore di 8-10 cm e una pendenza non inferiore al 2% garantisce un buon deflusso dell'acqua; allo strato drenante possono essere integrati dispositivi a drenaggio migliorato in polietilene o polistirolo espanso.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.03.05.A01 Alterazioni cromatiche
02.03.05.A02 Deposito superficiale
02.03.05.A03 Disgregazione
02.03.05.A04 Errori di pendenza
02.03.05.A05 Imbibizione
02.03.05.A06 Mancanza elementi
02.03.05.A07 Penetrazione e ristagni d'acqua
02.03.05.A08 Perdita di materiale
02.03.05.A09 Presenza di vegetazione
02.03.05.A10 Errori di pendenza
02.03.05.A11 Scollamenti tra membrane, sfaldature
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
02.03.05.C01 Controllo dello stato
Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista
02.03.05.C02 Controllo del manto
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.03.05.I01 Ripristino strato drenante
Cadenza: quando occorre
Ripristino dello strato drenante con integrazione di materiale a base di argilla espansa, ghiaia, ecc. (se situato al di sotto dello strato filtrante) e/o sostituzione con fogli a base di prodotti bituminosi o catramosi rivestiti su una faccia con granuli idoneamente dimensionati e scanalati, pannelli termoisolanti scanalati o di particolare conformazione (se situato al di sotto dell'elemento termoisolante o al di sopra dell'elemento di tenuta integrativo), integrata agli altri strati funzionali della copertura interessati.
Elemento Manutenibile: 02.03.06
Strato filtrante
Unità Tecnologica: 02.03
Copertura a verde
Ha lo scopo di permettere il passaggio dell'acqua meteorica, trattenendo e filtrando sabbie, detriti e altri materiali che potrebbero entrare in contatto con gli strati impermeabilizzanti danneggiandoli. Lo strato filtrante di solito è composto da feltri in tessuto-non tessuto. Possono essere realizzate stratigrafie che consentono la combinazione di più componenti utilizzando il medesimo elemento.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.03.06.A01 Deliminazione e scagliatura
02.03.06.A02 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio
02.03.06.A03 Disgregazione
02.03.06.A04 Distacco
02.03.06.A05 Imbibizione
02.03.06.A06 Penetrazione e ristagni d'acqua
02.03.06.A07 Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali
02.03.06.A08 Rottura
02.03.06.A09 Scollamenti tra membrane, sfaldature
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
02.03.06.C01 Controllo dello stato
Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.03.06.I01 Sostituzione strato filtrante
Cadenza: quando occorre
Sostituzione dello strato filtrante nel caso di rifacimento della copertura e degli strati funzionali interessati con materiali idonei (fogli di non tessuto di prodotti sintetici come il poliestere; geotessile da 100 - 150 g/m^2; ecc.).
Elemento Manutenibile: 02.03.07
Strato di coltura e vegetale
Unità Tecnologica: 02.03
Copertura a verde
Manutenzione del tetto verde
TIPOLOGIA, FUNZIONI E AMBITI DI APPLICAZIONE VERDE PENSILE INTENSIVO LEGGERO
I sistemi a verde pensile intensivo leggero rappresentano la soluzione ottimale quando si richiede alla stratigrafia pensile di offrire uno spazio fruibile a tutti gli effetti con spessori e pesi contenuti.
Questo sistema offre la possibilità quindi di realizzare superfici a tappeto erboso calpestabile e, contemporaneamente, superfici ricoperte con specie cespugliose di media grandezza.
Possono essere introdotte strutture di arredo e pavimentazione, la vegetazione è limitata alle specie cespugliose di media grandezza. Caratteristiche e obiettivi di manutenzione
Con questo sistema si entra, a tutti gli effetti, nella categoria degli intensivi, cioè nei sistemi che anche a causa della fruizione, più o meno elevata, richiedono manutenzione costante, maggiore o minore secondo la tipologia progettuale.
Nel caso dell’intensivo leggero la manutenzione si mantiene a livelli ridotti, ma può aumentare in funzione dell’assenza o minore o maggiore presenza di tappeto erboso da rasare periodicamente.
La manutenzione di avviamento, come per tutti gli intensivi, non è presente perché coincide con l’inizio della manutenzione ordinaria. La manutenzione ordinaria prevede le stesse procedure e tecniche richieste per il normale verde a terra
L’irrigazione deve essere sempre garantita.
MANUTENZIONE DEI SISTEMI TECNOLOGICI
- Mantenimento di ogni tipo di elemento e accessorio tecnico libero da foglie e vegetazione: Comprende anche i sistemi ed elementi di fissaggio e ancoraggio dell’impermeabilizzazione, i sistemi di drenaggio a vista in parte localizzata (griglie o a.) .
-Controllo dello sviluppo indesiderato di apparati radicali: Va effettuato, in particolare, in corrispondenza delle zone perimetrali e degli accessori tecnici, nei pozzetti di protezione e/o controllo degli scarichi e nei pozzetti che contengono sistemi o dispositivi, in prossimità dei lucernari e di tutti i punti e nodi critici dove la tenuta all’acqua potrebbe essere messa a rischio o dove si potrebbero originare danni o malfunzionamenti a sistemi e infrastrutture tecniche.
- Controllo della funzionalità delle infrastrutture tecniche e dei sistemi per il drenaggio e l’irrigazione: il controllo deve essere effettuato a tutte le infrastrutture e ai sistemi, sia agli elementi contenuti in pozzetti sia agli elementi esterni. Occorre tenere sotto controllo l’eventuale tendenza alla sinterizzazione (cioè all’occlusione conseguente al deposito di carbonato di calcio) degli scarichi.
- Pulizia periodica con eliminazione di deposito di residui organici o inorganici: va effettuata ai pozzetti di protezione e controllo, vicino agli erogatori dell’impianto di irrigazione o in corrispondenza degli scarichi e a tutti i sistemi di drenaggio in parte localizzata.
- Verifica della stabilità di contenimenti e ancoraggi delle piante: non occorre specificare nulla riguardo alle finalità e modalità, piuttosto ovvie, di questo controllo.
MANUTENZIONE DELLE OPERE A VERDE
- Controllo dello spessore dello strato colturale con eventuale integrazione: si tratta di un controllo che ricade quasi esclusivamente nel periodo di manutenzione di avviamento a regime. Se il lavoro è stato eseguito conformemente al progetto e alle prescrizioni non vi sarà necessità di aggiungere substrato, ma può accadere che si renda necessario riprendere localmente qualche situazione nella quale si è avuto un calo maggiore del previsto (a causa delle lavorazioni) oppure una diseguale stesura di materiale.
- Rincalzatura di piante erbacee, arbustive ed arboree: anche questo è un controllo che attiene maggiormente al periodo di manutenzione di avviamento a regime, ma può rendersi necessario anche in sistemi già datati, oggetto di manutenzione ordinaria, nei quali, per le più svariate cause (vento, calpestamento, interventi errati), le zolle delle piante possono parzialmente venire a nudo. Talvolta l’operazione di rincalzatura si rende necessaria negli estensivi, al termine dell’inverno, o anche prima, quando le zolle delle erbacee perenni estratte dai vasetti per la posa a dimora – a fine autunno dell’anno precedente – risultano “espulse” dal substrato a causa dell’azione del gelo. Questo evento può capitare, quando il substrato di coltivazione delle piante in contenitore risulta essere eccessivamente, se non esclusivamente, torboso. Per le specie arbustive ed arboree l’evento è più raro, ma si può rendere necessario, ad esempio, quando le piante sono poste a dimora su rilevati di substrato a pendenza accentuata e in presenza di assestamento del materiale nonancora definitivo.
- Risemina fallanze: attinente alla fase di avviamento a regime, ma di eventuale applicazione, in caso di possibili avversità, anche in fase di manutenzione ordinaria. Si riferisce, ovviamente, alle specie che sono state poste a dimora mediante semina e, per i Sedum, in forma di talea. Per questi ultimi, può essere indicato ed agevole reperire le talee per il risarcimento prelevandole dalle analoghe specie presenti sulla copertura.
- Controllo, con eventuale ripristino, dell’efficienza dei sistemi di ancoraggio delle piante: operazione da effettuare fino a quando gli apparati radicali non abbiano raggiunto un grado di sviluppo tale da rendere superflui i sistemi di ancoraggio. Il raggiungimento di tale stato dipende, oltre che dalla specie, dalla specifica esposizione al vento. In casi particolari, in presenza di esposizione a forte vento, gli ancoraggi possono essere mantenuti a tempo indeterminato. In questo caso questo controllo resta periodico, ma diviene permanente. Il controllo deve essere, in modo opportuno, sempre effettuato anche sui sistemi di ancoraggio sotterranei permanenti o semipermanenti (ancoraggio della zolla).
- Irrigazione: l’irrigazione è un’operazione fondamentale per consentire alla vegetazione di svilupparsi adeguatamente in condizioni estreme come sono quelle che, spesso, si verificano in copertura, in particolar modo nei sistemi estensivi.
Il volume di irrigazione dipende fortemente dall’andamento climatico, dall’esposizione della superficie, dal tipo e dal grado di sviluppo della vegetazione. Per gli intensivi la manutenzione è, fin da subito, di tipo ordinario. L’operazione è, nella norma, salvo condizioni climatiche locali particolari, da effettuare da aprile a settembre. In generale, alle nostre latitudini e tenuto conto di tutte le possibili variabili, il fabbisogno idrico di un prato, tra aprile e settembre, è pari a circa 5 litri per metro quadrato al giorno. Ciò non significa che occorre somministrare questa quantità ogni giorno ma, invece, che è opportuno distribuire ogni 3-4 giorni dai 15 ai 20 litri d’acqua per metro quadrato. Irrigare abbondantemente, lasciando al terreno il tempo di asciugare prima di irrigare nuovamente, è molto importante per consentire alle specie di sviluppare un apparato radicale profondo, ben disteso verso il basso, con una maggiore resistenza alle basse temperature invernali e all’aggressione delle erbe infestanti. Le irrigazioni brevi e frequenti non sono consigliabili. Occorre tenere presente che il sistema verde pensile è dotato di elevate caratteristiche di accumulo idrico; per cui occorre evitare di correre il rischio di irrigare in modo eccessivo.
In caso di stagione non favorevole (siccità). Un intervento irriguo ogni 2 giorni (con ca. 10 mm/m² = 10l/ m²) In caso di stagione favorevole. Due interventi irrigui alla settimana con 15-20mml/ m² = 15-20 l/m²)
- Diserbo: il diserbo è un’operazione molto importante per mantenere in efficienza i sistemi a verde pensile. Come per altre attività descritte, anche per questa è necessario distinguere tra estensivo ed intensivo. Negli intensivi, in quanto soggetti ad assidua manutenzione, le operazioni di allontanamento delle specie infestanti indesiderate rientrano nelle normali operazioni di giardinaggio e di tecnica agronomica. Per questo motivo non vengono date particolari indicazioni. Le misure adottate, in questo caso, non sono solo di post-emergenza ma anche di tipo preventivo come, ad esempio, l’applicazione di sistemi di pacciamatura. Si sottolinea solo, nuovamente, la necessità di evitare l’insediamento di specie pioniere legnose, che, anche se possono accattivare inizialmente per il loro portamento e velocità di crescita, sono in grado di causare danni al sistema o di portare eccessiva concorrenza, soprattutto radicale, alle altre specie. In via generale, con gli opportuni adattamenti del caso, valgono le stesse indicazioni operative indicate per gli estensivi.
- Concimazione: la decisione se intervenire mediante apporto esterno di elementi nutritivi è lasciata alla valutazione del manutentore, tenuto conto delle indicazioni sotto riportate La concimazione, in questo caso, si può rendere necessaria se tipologia, densità di impianto e distanza dalle altre piante di determinate specie non è stata ben progettata e commisurata allo spazio e al volume di substrato presente. Normalmente, il materiale organico in decomposizione proveniente dalla vegetazione sufficiente per garantire un sufficiente equilibrio, ma ciò dipende localmente molto dalla tipologia di sistemazione, dal tipo di manutenzione effettuata, e dal clima. Indicazioni pratiche. È sempre da evitare l’apporto di concimi organici (anche per non influire
sulla tessitura del substrato). Anche in questo caso sono consigliati i concimi minerali a cessione controllata con microelementi, nei dosaggi e tempi consigliati dai produttori.
- Manutenzione dei tappeti erbosi su stratificazione ad intensivo leggero: il tappeto erboso è una tipica associazione a carattere intensivo. Gli interventi di manutenzione da porre in atto sono del tutto simili a quelli necessari per i tappeti erbosi normali a terra, salvo tenere presente alcune precauzioni. La durata nel tempo della funzionalità del sistema e delle prestazioni sono demandate alle caratteristiche qualitative dei substrati specifici e dalla regolarità e correttezza degli interventi di manutenzione. Ancor più che nelle situazioni a terra, occorre evitare di lasciare crescere eccessivamente la cotica erbosa, evitando di raggiungere lo stadio di lignificazione dei fusti. I residui dello sfalcio vanno sempre accuratamente asportati, evitando di lasciarli sul posto, specialmente nel periodo autunnale. Può fare eccezione, quando si utilizzano sistemi con rasaerba automatico che prevedano interventi frequenti rilasciando residui di taglio cortissimi. In caso di formazione di feltro e muschio, l’arieggiatura deve essere effettuata unicamente impiegando arieggiatori a lame di tipo manuale, con profondità di lavorazione limitata solo ai primi centimetri di stratificazione del substrato, senza andare a danneggiare lo strato filtrante. Evitare di aggiungere o sostituire al substrato materiale diverso da quello specifico posto in opera. Irrigare in modo regolare evitando di mandare eccessivamente, o troppo spesso, il tappeto erboso in stress idrico: il volano idrico (durata della riserva idrica) di una stratificazione a verde pensile può anche essere maggiore, se riferito all’unità di volume, rispetto a quella fornita dal suolo naturale (talvolta si può anche fare l’errore di irrigare troppo), ma le condizioni di esercizio sono molto diverse e quindi è necessario monitorare adeguatamente gli interventi. Nel verde pensile, per i tappeti erbosi, fatte salve le indicazioni sopra riportate, è valida la regola di distanziare gli interventi irrigui, fornendo volumi d’acqua adeguati per penetrare in profondità stimolando una radicazione profonda, piuttosto che irrigare troppo frequentemente e con bassi volumi, causando l’inadeguato sviluppo superficiale delle radici. Nelle operazioni di irrigazione occorre tener conto della specifica capacità massima di accumulo idrico del sistema, soprattutto per evitare
sprechi ed inutili dilavamenti.
Indicazioni pratiche: In caso di semina: durata del periodo di avviamento a regime: almeno 60 giorni dalla semina. Attività da prevedere:
• controllo dell’impianto d’irrigazione
• sfalci mirati con raccolta del materiale di risulta (circa tre)
• controllo fitopatologico (patogeni fungini)
• In caso di messa a dimora di tappeto erboso a pronto effetto: durata del periodo di avviamento a regime: circa un mese. Attività da prevedere:
• controllo dell’impianto d’irrigazione
• sfalci mirati con raccolta del materiale di risulta (almeno tre)
- Nella fase di manutenzione ordinaria: indicazioni pratiche. Una volta ottenuta un’adeguata copertura della superficie e superato, quindi, il periodo di avviamento, il tappeto erboso richiede, per essere mantenuto in perfetta efficienza, un numero di tagli a partire dai mesi di aprile fino ad ottobre (con differenze in funzione delle zone climatiche e delle tipologie di associazione) con cadenza variabile fra 7 e 15 giorni. Tali operazioni comprendono l’allontanamento e lo smaltimento dei residui originati dal taglio. Gli interventi di taglio del tappeto erboso sono, quindi, nell’ordine minimo di ca. 15 l’anno. La tosatura è l’operazione più importante da cui dipende la salute e la longevità del prato. Ulteriori provvedimenti per la manutenzione ordinaria del tappeto erboso sono i seguenti: lotta alle specie infestanti mediante diserbo manuale o chimico (se ritenuto necessario e opportuno, in funzione delle prestazioni, soprattutto estetiche, richieste. La lotta contro certe infestanti, specie nei tappeti erbosi di uso domestico privato, non deve diventare un operazione inutilmente costosa o “compulsiva”!) concimazione del tappeto erboso con concimi specifici a lenta cessione a fine febbraio, aprile (facoltativa), fine agosto e novembre (facoltativa) da prevedere e dosare sempre in funzione delle prestazioni richieste, come al punto precedente controllo fitopatologico ed eventuali interventi fitosanitari preventivi e/o curativi (Attenzione all’eccessiva irrigazione che può portare allo sviluppo di patologie fungine) a partire dal secondo/terzo anno si possono rendere necessari interventi di sfeltrimento e arieggiatura (con attrezzi manuali e a profondità controllata!) controllo dell’impianto d’irrigazione
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.03.07.A01 Crescita confusa
02.03.07.A02 Eccessivo peso
02.03.07.A03 Errori di pendenza
02.03.07.A04 Penetrazioni di Radici
02.03.07.A05 Penetrazione e ristagni d'acqua
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
02.03.07.C01 Controllo del manto
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.03.07.I01 Rinnovo del tetto verde
Cadenza: ogni anno
Lo scopo della manutenzione è il mantenimento della funzionalità della copertura mediante le ordinarie lavorazioni agronomiche, richieste in misura variabile in relazione al sistema realizzato. Comprendono tutte le concimazioni, il controllo e l’allontanamento delle infestanti, le potature di contenimento e per scopi estetici o funzionali, i trattamenti fitosanitari.
Inaffiamento, controllo dello spessore dello strato colturale, soggetto all’eventuale erosione eolica ed idrica e a costipamento a seguito di gelate con eventuali operazioni di arieggiamento e
integrazione al fine di riportare al livello di progetto. Operazioni di rincalzatura, controllo delle fallanze ed eventuale reimpianto.
02.03.07.I02 Elementi accessori del tetto verde
Cadenza: ogni anno
Particolare attenzione dovrà essere posto alla manutenzione del sistema di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche. Annualmente infatti, prima dell’inverno, eventualmente contestualmente alle lavorazioni sulla vegetazione in prossimità del riposo vegetativo, dovranno essere sottoposti ad ispezione ed eventuale pulizia tutti i terminali del sistema, pozzetti, scariche e canaline di raccolta, al fine di evitare occlusioni, delle parti raggiungibili dell’elemento di protezione dall’azione delle radici. Ulteriori ispezioni saranno necessarie in occasione di particolari eventi meteorici o insorgenze di particolari fitopatologie sulla vegetazione o altre particolari situazioni avverse che dovessero manifestarsi.
Una volta ottenuta un’adeguata copertura della superficie e superato quindi il periodo di avviamento, quando il sistema ha raggiunto a tutti gli effetti le caratteristiche di un sistema estensivo a bassa manutenzione (è cioè a regime), gli interventi di manutenzione ordinaria del sistema saranno i seguenti:
- Mantenimento di ogni tipo di elemento e accessorio tecnico libero da foglie e vegetazione
- Mantenimento delle strisce di protezione in ghiaia libere da foglie e vegetazione
- Verifica delle infiltrazioni degli apparati radicali, in particolare in corrispondenza delle zone perimetrali e degli accessori tecnici
- il buon funzionamento delle infrastrutture tecniche per il drenaggio all’interno di pozzetti di controllo.
- l’eliminazione di residui e depositi nei pozzetti di controllo in corrispondenza degli scarichi della copertura
- la stabilità di contenimenti, fissaggi superficiali.
I depositi che riducono le prestazioni delle strisce di protezione in ghiaia in corrispondenza di fissaggi e ancoraggi, come dei vespai in ghiaia in corrispondenza di elementi tecnici, sono da eliminarsi con una periodica manutenzione con cadenza pluriennale.
Unità Tecnologica: 02.04
Coperture inclinate
Insieme degli elementi tecnici orizzontali o suborizzontali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio stesso dallo spazio esterno sovrastante. Le coperture inclinate (coperture discontinue) sono caratterizzate dalle soluzioni di continuità dell'elemento di tenuta all'acqua e necessitano per un corretto funzionamento di una pendenza minima del piano di posa che dipende dai componenti utilizzati e dal clima di riferimento. L'organizzazione e la scelta dei vari strati funzionali nei diversi schemi di funzionamento della copertura consente di definire la qualità della copertura e soprattutto i requisiti prestazionali. Gli elementi e i strati funzionali si possono raggruppare in:
- elemento di collegamento;
- elemento di supporto;
- elemento di tenuta;
- elemento portante;
- elemento isolante;
- strato di barriera al vapore;
- strato di ripartizione dei carichi;
- strato di protezione;
- strato di tenuta all'aria;
- strato di ventilazione
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
02.04.R01 (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere
La copertura dovrà essere realizzata in modo da evitare la formazione di condensazione al suo interno.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione di prove di laboratorio eseguite secondo le norme vigenti.
02.04.R02 (Attitudine al) controllo della condensazione superficiale
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere
La copertura dovrà essere realizzata in modo da evitare la formazione di condensazione sulla superficie degli elementi.
Livello minimo della prestazione:
In tutte le superfici interne delle coperture, con temperatura dell'aria interna di valore Ti=20 °C ed umidità relativa interna di valore U.R. <= 70 % la temperatura superficiale interna Tsi , in considerazione di una temperatura esterna pari a quella di progetto, dovrà risultare con valore non inferiore ai 14 °C.
02.04.R03 (Attitudine al) controllo della regolarità geometrica
Classe di Requisiti: Visivi Classe di Esigenza: Aspetto
La copertura deve avere gli strati superficiali in vista privi di difetti geometrici che possono compromettere l'aspetto e la funzionalità.
Livello minimo della prestazione:
In particolare per i prodotti per coperture discontinue (tegole, coppi, lastre, ecc.) si fa riferimento alle specifiche previste dalle norme UNI relative alle caratteristiche dimensionali (lunghezza, larghezza, spessore, ortogonalità, ecc.).
02.04.R04 (Attitudine al) controllo dell'inerzia termica
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere
Contribuisce, con l'accumulo di calore, al benessere termico. Un'inerzia più elevata, nel caso di coperture a diretto contatto con l'ambiente, può evitare il veloce abbassamento della temperatura dei locali con riscaldamento ad attenuazione notturna, o la dispersione di calore in locali soggetti a frequenti ricambi d'aria e privi di dispositivi per il recupero del calore.
Livello minimo della prestazione:
La massa efficace di un solaio di copertura deve rispettare le specifiche previste dalla normativa vigente.
02.04.R05 Impermeabilità ai liquidi
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere
La copertura deve impedire all'acqua meteorica la penetrazione o il contatto con parti o elementi di essa non predisposti.
Livello minimo della prestazione:
In particolare, per quanto riguarda i materiali costituenti l'elemento di tenuta, è richiesto che: le membrane per l'impermeabilizzazione devono resistere alla pressione idrica di 60 kPa per 24 ore, senza manifestazioni di gocciolamenti o passaggi d'acqua; i prodotti per coperture discontinue del tipo tegole, lastre di cemento o fibrocemento, tegole bituminose e lastre di ardesia non
devono presentare nessun gocciolamento se mantenuti per 24 ore sotto l'azione di una colonna d'acqua d'altezza compresa fra 10 e 250 mm, in relazione al tipo di prodotto impiegato. Gli altri strati complementari di tenuta devono presentare specifici valori d'impermeabilità.
02.04.R06 Isolamento acustico
Classe di Requisiti: Acustici Classe di Esigenza: Benessere
La copertura dovrà essere realizzata in modo da fornire una adeguata resistenza al passaggio dei rumori e comunque in modo da ridurre i rumori aerei (da traffico, da vento, ecc.) e i rumori d'impatto (da pioggia, da grandine, ecc.).
Livello minimo della prestazione:
Per i valori di Rw si tiene conto delle diverse zone di rumore in cui è ubicato l'edificio stesso. In particolare si fa riferimento alle norme alle norme UNI.
D.P.C.M. 5.12.1997 (Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici) Tabella A (Classificazione degli ambienti abitativi)
- categoria A: edifici adibiti a residenza o assimilabili;
- categoria B: edifici adibiti ad uffici e assimilabili;
- categoria C: edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attività assimilabili;
- categoria D: edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili;
- categoria E: edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili;
- categoria F: edifici adibiti ad attività ricreative o di culto o assimilabili;
- categoria G: edifici adibiti ad attività commerciali o assimilabili.
Tabella B (Requisiti acustici passivi degli edifici, dei loro componenti e degli impianti tecnologici)
- categoria D: Rw(*) = 55 - D2m,nT,w = 45 - Lnw = 58 - LASmax = 35 - LAeq = 25.
- categorie A e C: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 40 - Lnw = 63 - LASmax = 35 - LAeq = 35.
- categoria E: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 48 - Lnw =58 - LASmax = 35 - LAeq = 25.
- categorie B,F e G: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 42 - Lnw=55 – LASmax = 35 - LAeq = 35. (*) Valori di Rw riferiti a elementi di separazione tra due distinte unità immobiliari.
D.P.C.M. 1.3.1991 (Limiti massimi di immissione nelle sei zone acustiche, espressi come livello equivalente in dB(A))
- Classe I (Aree particolarmente protette) - Tempi: Diurno = 50; Notturno = 40.
- Classe II (Aree prevalentemente residenziali) - Tempi: Diurno = 55; Notturno = 45.
- Classe III (Aree di tipo misto) - Tempi: Diurno = 60; Notturno = 50.
- Classe IV (Aree di intensa attività umana) - Tempi: Diurno = 65; Notturno = 55.
- Classe V (Aree prevalentemente industriali) - Tempi: Diurno = 70; Notturno = 60.
- Classe VI (Aree esclusivamente industriali) - Tempi: Diurno=70; Notturno=70.
Valori limite di emissione Leq in dB(A)
- Classe I (Aree particolarmente protette) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 45; Notturno(22.00-06.00) = 35.
- Classe II (Aree prevalentemente residenziali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 50; Notturno (22.00-06.00) = 40.
- Classe III (Aree di tipo misto) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 55; Notturno (22.00-06.00) = 45.
- Classe IV (Aree di intensa attività umana) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 60; Notturno (22.00-06.00) = 50.
- Classe V (Aree prevalentemente industriali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 65; Notturno (22.00-06.00) = 55.
- Classe VI (Aree esclusivamente industriali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 65; Notturno (22.00-06.00) = 65.
Valori di qualità Leq in dB(A)
- Classe I (Aree particolarmente protette) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 47; Notturno (22.00-06.00) = 37.
- Classe II (Aree prevalentemente residenziali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 52; Notturno (22.00-06.00) = 42.
- Classe III (Aree di tipo misto) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 57; Notturno (22.00-06.00) = 47.
- Classe IV (Aree di intensa attività umana) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 62; Notturno (22.00-06.00) = 52.
- Classe V (Aree prevalentemente industriali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 67; Notturno (22.00-06.00) = 57.
- Classe VI (Aree esclusivamente industriali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 70; Notturno (22.00-06.00) = 70.
02.04.R07 Isolamento termico
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere
La copertura deve conservare la superficie interna a temperature vicine a quelle dell'aria ambiente tale da evitare che vi siano pareti fredde e comunque fenomeni di condensazione superficiale. In particolare devono essere evitati i ponti termici.
Livello minimo della prestazione:
Pur non stabilendo specifici limiti prestazionali per le singole chiusure ai fini del contenimento delle dispersioni, tuttavia i valori di U e kl devono essere tali da concorrere a contenere il coefficiente volumico di dispersione Cd dell'intero edificio e quello dei singoli locali nei limiti previsti dalle leggi e normative vigenti.
02.04.R08 Reazione al fuoco
Classe di Requisiti: Protezione antincendio Classe di Esigenza: Sicurezza
Livello di partecipazione al fuoco dei materiali combustibili costituenti la copertura.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione dei parametri stabiliti dalla normativa vigente.
02.04.R09 Resistenza agli agenti aggressivi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
La copertura non deve subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.
Livello minimo della prestazione:
Per le coperture rifinite esternamente in materiale metallico, è necessario adottare una protezione con sistemi di verniciatura resistenti alla corrosione in nebbia salina per almeno 1000 ore nel caso ne sia previsto l'impiego in atmosfere aggressive (urbane, marine, inquinate. ecc.), e di almeno 500 ore, nel caso ne sia previsto l'impiego in altre atmosfere.
02.04.R10 Resistenza agli attacchi biologici
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
La copertura a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovrà subire riduzioni di prestazioni.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione dei diversi prodotti per i quali si fa riferimento alle specifiche previste dalle norme UNI.
02.04.R11 Resistenza al fuoco
Classe di Requisiti: Protezione antincendio Classe di Esigenza: Sicurezza
I materiali costituenti la copertura, sottoposti all'azione del fuoco non devono subire trasformazioni chimico-fisiche.
Livello minimo della prestazione:
Gli elementi costruttivi delle coperture (compresi gli eventuali controsoffitti), sia dei vani scala o ascensore che dei ridativi filtri a prova di fumo, devono avere la resistenza al fuoco indicata di seguito, espressa in termini di tempo entro il quale la copertura conserva stabilità, tenuta alla fiamma e ai fumi e isolamento termico:
- altezza antincendio [m] da 12 a 32, Classe REI [min.] = 60;
- altezza antincendio [m] da oltre 32 a 80, Classe REI [min.] = 90;
- altezza antincendio [m] oltre 80, Classe REI [min.] = 120.
02.04.R12 Resistenza al gelo
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
La copertura non dovrà subire disgregazioni e variazioni dimensionali e di aspetto in conseguenza della formazione di ghiaccio.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi possono essere definiti, per i vari tipi di materiali, facendo riferimento a quanto previsto dalla normativa UNI.
02.04.R13 Resistenza al vento
Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza
La copertura deve resistere alle azioni e depressioni del vento tale da non compromettere la stabilità e la funzionalità degli strati che la costituiscono.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione degli elementi impiegati per i quali si rinvia alla normativa vigente.
02.04.R14 Resistenza all'acqua
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
I materiali costituenti la copertura, a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche.
Livello minimo della prestazione:
Tutti gli elementi di tenuta delle coperture continue o discontinue in seguito all'azione dell'acqua meteorica, devono osservare le specifiche di imbibizione rispetto al tipo di prodotto secondo le norme vigenti.
02.04.R15 Resistenza all'irraggiamento solare
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
La copertura non dovrà subire variazioni di aspetto e caratteristiche chimico-fisiche a causa dell'esposizione all'energia raggiante.
Livello minimo della prestazione:
In particolare gli elementi di tenuta delle coperture continue o discontinue, le membrane per l'impermeabilizzazione, ecc., non devono deteriorarsi se esposti all'azione di radiazioni U.V. e I.R., se non nei limiti ammessi dalle norme UNI relative ai vari tipi di prodotto.
02.04.R16 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza
La copertura deve garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico (carichi concentrati e distribuiti) di progetto in modo da garantire la stabilità e la stabilità degli strati costituenti. Inoltre vanno considerate le caratteristiche dello strato di supporto che dovranno essere adeguate alle sollecitazioni e alla resistenza degli elementi di tenuta.
Livello minimo della prestazione:
Comunque, in relazione alla funzione strutturale, le caratteristiche delle coperture devono corrispondere a quelle prescritte dalle leggi e normative vigenti.
02.04.R17 Sostituibilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: Funzionalità
La copertura dovrà essere costituita da elementi tecnici e materiali che facilitano la collocazione di altri al loro posto.
Livello minimo della prestazione:
In particolare per i prodotti per coperture discontinue (tegole, coppi, lastre, ecc.) si fa riferimento alle specifiche previste dalle norme UNI relative alle caratteristiche dimensionali (lunghezza, larghezza, spessore, ortogonalità, ecc.).
02.04.R18 Stabilità chimico reattiva
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
I materiali costituenti la copertura dovranno mantenere inalterate nel tempo le proprie caratteristiche chimico-fisiche.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione dei materiali impiegati e della loro compatibilità chimico-fisica stabilita dalle norme vigenti.
02.04.R19 Ventilazione
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere
La copertura dovrà essere realizzata in modo da poter ottenere ricambio d'aria in modo naturale o mediante meccanismi.
Livello minimo della prestazione:
Il sottotetto dovrà essere dotato di aperture di ventilazione con sezione => 1/500 della superficie coperta o comunque di almeno 10 cm, ripartite tra i due lati opposti della copertura ed il colmo. Nel caso di coperture discontinue deve comunque essere assicurata una microventilazione della superficie inferiore dell'elemento di tenuta.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.04.01 Canali di gronda e pluviali
° 02.04.02 Comignoli e terminali
° 02.04.03 Strato di barriera al vapore
° 02.04.04 Strato di isolamento termico
° 02.04.05 Strato di ripartizione dei carichi
° 02.04.06 Strato di tenuta in coppi
° 02.04.07 Strato di ventilazione
Elemento Manutenibile: 02.04.01
Canali di gronda e pluviali
Unità Tecnologica: 02.04
Coperture inclinate
I canali di gronda sono gli elementi dell'impianto di raccolta delle acque meteoriche che si sviluppano lungo la linea di gronda. Le pluviali hanno la funzione di convogliare ai sistemi di smaltimento al suolo le acque meteoriche raccolte nei canali di gronda. Essi sono destinati alla raccolta ed allo smaltimento delle acque meteoriche dalle coperture degli edifici. I vari profilati possono essere realizzati in PVC, in lamiera metallica (in alluminio, in rame, in acciaio, in zinco, ecc.). Per formare i sistemi completi di canalizzazioni, essi vengono dotati di appropriati accessori (fondelli di chiusura, bocchelli, parafoglie, staffe di sostegno, ecc.) collegati tra di loro. La forma e le dimensioni dei canali di gronda e delle pluviali dipendono dalla quantità d'acqua che deve essere convogliata e dai parametri della progettazione architettonica. La capacità di smaltimento del sistema dipende dal progetto del tetto e dalle dimensioni dei canali di gronda e dei pluviali.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.04.01.R01 Resistenza meccanica per canali di gronda e pluviali
Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza
I canali di gronda e le pluviali della copertura dovranno garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni d'uso.
Livello minimo della prestazione:
Per i livelli minimi si prendono in considerazione le norme tecniche di settore.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.04.01.A01 Alterazioni cromatiche
02.04.01.A02 Deformazione
02.04.01.A03 Deposito superficiale
02.04.01.A04 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio
02.04.01.A05 Distacco
02.04.01.A06 Errori di pendenza
02.04.01.A07 Fessurazioni, microfessurazioni
02.04.01.A08 Mancanza elementi
02.04.01.A09 Penetrazione e ristagni d'acqua
02.04.01.A10 Presenza di vegetazione
02.04.01.A11 Rottura
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
02.04.01.C01 Controllo dello stato
Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
02.04.01.I01 Pulizia griglie, canali di gronda, bocchettoni di raccolta
Cadenza: ogni 6 mesi
Pulizia ed asportazione dei residui di fogliame e detriti depositati nei canali di gronda. Rimozione delle griglie paraghiaia e parafoglie dai bocchettoni di raccolta e loro pulizia.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.01.I02 Reintegro canali di gronda e pluviali
Cadenza: ogni 5 anni
Reintegro dei canali di gronda, delle pluviali, dei bocchettoni di raccolta e degli elementi di fissaggio. Riposizionamento degli elementi di raccolta in funzione delle superfici di copertura servite e delle pendenze previste. Sistemazione delle giunzioni mediante l’utilizzo di materiali analoghi a quelli preesistenti.
Elemento Manutenibile: 02.04.02
Comignoli e terminali
Unità Tecnologica: 02.04
Coperture inclinate
Si tratta di elementi integrati nella copertura con la funzione di semplificare lo scambio di aeriformi con l'atmosfera in relazione agli impianti per fluidi del sistema edilizio di cui fanno parte. Di essi fanno parte:
- i camini (la parte della canna fumaria che emerge dalla copertura con la funzione di fuoriuscita dei prodotti derivanti dalla combustione ad una altezza maggiore rispetto a quella di copertura);
- gli sfiati (la parte delle canalizzazioni che fuoriescono dalla copertura con la funzione di assicurare lo sfogo degli aeriformi in atmosfera);
- gli aeratori (gli elementi che fuoriescono dalla copertura con la funzione di assicurare il passaggio di aria con l'atmosfera);
- terminali di camini per lo sfiato (gli elementi situati all'estremità di camini e sfiati con la funzione di permettere il tiraggio e la dispersione dei prodotti di combustione e degli aeriformi nell'atmosfera nonché di fungere da protezione dagli agenti atmosferici le canalizzazioni inferiori).
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.04.02.R01 Resistenza al vento per comignoli e terminali
Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza
I comignoli e terminali della copertura dovranno resistere alle azioni e depressioni del vento tale da non compromettere la stabilità e la funzionalità degli strati che la costituiscono.
Livello minimo della prestazione:
Per i livelli minimi si prende in considerazione la norma UNI 8090.
02.04.02.R02 Resistenza meccanica per comignoli e terminali
Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza
I comignoli e terminali della copertura dovranno garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico (carichi concentrati e distribuiti) di progetto in modo da garantire la stabilità e la stabilità degli strati costituenti.
Livello minimo della prestazione:
Per i livelli minimi si prende in considerazione la norma UNI 8090
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.04.02.A01 Accumulo e depositi
02.04.02.A02 Deposito superficiale
02.04.02.A03 Difetti di ancoraggio
02.04.02.A04 Dislocazione di elementi
02.04.02.A05 Distacco
02.04.02.A06 Fessurazioni, microfessurazioni
02.04.02.A07 Penetrazione e ristagni d'acqua
02.04.02.A08 Presenza di nidi
02.04.02.A09 Presenza di vegetazione
02.04.02.A10 Rottura
02.04.02.A11 Scollamenti tra membrane, sfaldature
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
02.04.02.C01 Controllo dello stato
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.02.I01 Riverniciature
Cadenza: ogni 5 anni
Ritocchi della verniciatura, con materiali idonei, delle finiture e delle parti metalliche dei terminali delle coperture.
02.04.02.I02 Ripristino comignoli e terminazioni condutture
Cadenza: ogni 12 mesi
Ripristino dei condotti, degli elementi di coronamento e della tenuta dei giunti fra gli elementi di copertura. Ripristino degli elementi di fissaggio. Rimozione di eventuali nidi o di altri depositi in prossimità delle estremità dei comignoli.
02.04.02.I03 Pulizia dei tiraggi dei camini
Cadenza: ogni 6 mesi
Pulizia dei tiraggi dei camini mediante spazzolatura interna e rimozione dei depositi provenienti dai prodotti della combustione.
Elemento Manutenibile: 02.04.03
Strato di barriera al vapore
Unità Tecnologica: 02.04
Coperture inclinate
Lo strato di barriera al vapore ha il compito di impedire il passaggio di vapore d'acqua per un maggiore controllo del fenomeno della condensa all'interno dei vari strati della copertura. Lo strato di barriera al vapore può essere costituito da:
- fogli a base di polimeri, fogli di polietilene posati, in indipendenza, su strato di compensazione in tessuto sintetico;
- fogli bituminosi rivestiti con lamina di alluminio di alluminio posati per aderenza.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.04.03.R01 (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale per strato di barriera al vapore
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere
Lo strato di barriera al vapore della copertura deve essere realizzati in modo da evitare la formazione di condensazione al suo interno.
Livello minimo della prestazione:
In ogni punto della copertura, interno e superficiale, la pressione parziale del vapor d'acqua Pv deve essere inferiore alla corrispondente pressione di saturazione Ps. In particolare si prende in riferimento la norma tecnica.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.04.03.A01 Deliminazione e scagliatura
02.04.03.A02 Deformazione
02.04.03.A03 Disgregazione
02.04.03.A04 Distacco
02.04.03.A05 Fessurazioni, microfessurazioni
02.04.03.A06 Imbibizione
02.04.03.A07 Penetrazione e ristagni d'acqua
02.04.03.A08 Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali
02.04.03.A09 Rottura
02.04.03.A10 Scollamenti tra membrane, sfaldature
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
02.04.03.C01 Controllo dello stato
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.03.I01 Sostituzione barriera al vapore
Cadenza: quando occorre
Sostituzione della barriera al vapore.
Elemento Manutenibile: 02.04.04
Strato di isolamento termico
Unità Tecnologica: 02.04
Coperture inclinate
Lo strato di isolamento termico ha lo scopo di garantire alla copertura il valore richiesto di resistenza termica globale e allo stesso tempo di attenuare la trasmissione delle onde sonore provocate dai rumori aerei, ecc.. L'isolamento va calcolato in funzione della sua conducibilità termica e secondo della destinazione d'uso degli ambienti interni. Gli strati di isolamento termico possono essere in: calcestruzzi alleggeriti, pannelli rigidi o lastre preformati, elementi sandwich, elementi integrati e materiale sciolto.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.04.04.A01 Deliminazione e scagliatura
02.04.04.A02 Deformazione
02.04.04.A03 Disgregazione
02.04.04.A04 Distacco
02.04.04.A05 Fessurazioni, microfessurazioni
02.04.04.A06 Imbibizione
02.04.04.A07 Penetrazione e ristagni d'acqua
02.04.04.A08 Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali
02.04.04.A09 Rottura
02.04.04.A10 Scollamenti tra membrane, sfaldature
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
02.04.04.C01 Controllo dello stato
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.04.I01 Rinnovo strati isolanti
Cadenza: ogni 20 anni
Rinnovo degli strati isolanti deteriorati mediante sostituzione localizzata o generale. In tal caso rimozione puntuale degli strati di copertura e ricostituzione dei manti protettivi.
Elemento Manutenibile: 02.04.05
Strato di ripartizione dei carichi
Unità Tecnologica: 02.04
Coperture inclinate
Lo strato di ripartizione dei carichi ha il compito di permettere ad eventuali strati sottostanti ( di isolamento) di sopportare i carichi previsti. Lo strato viene utilizzato per avere una buona resistenza alla deformazione sotto i carichi concentrati, in particolare quando i strati sottostanti non sono sufficientemente resistenti. Nelle coperture discontinue lo strato può essere realizzato con uno strato di calcestruzzo armato o non.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.04.05.A01 Deliminazione e scagliatura
02.04.05.A02 Deformazione
02.04.05.A03 Disgregazione
02.04.05.A04 Distacco
02.04.05.A05 Fessurazioni, microfessurazioni
02.04.05.A06 Imbibizione
02.04.05.A07 Penetrazione e ristagni d'acqua
02.04.05.A08 Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali
02.04.05.A09 Rottura
02.04.05.A10 Scollamenti tra membrane, sfaldature
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
02.04.05.C01 Controllo dello stato
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.05.I01 Sostituzione strato di ripartizione dei carichi
Cadenza: quando occorre
Sostituzione dello strato di ripartizione dei carichi nel caso di rifacimento della copertura e degli strati funzionali.
Elemento Manutenibile: 02.04.06
Strato di tenuta in coppi
Unità Tecnologica: 02.04
Coperture inclinate
Esso è caratterizzato da soluzioni di continuità dell'elemento di tenuta all'acqua. La funzione è legata alla pendenza minima del piano di posa che nel caso di manto di copertura in coppi varia in media del 25-30% a secondo dei componenti impiegati e dal clima.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.04.06.R01 Resistenza al gelo per strato di tenuta in coppi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
Lo strato di tenuta in coppi della copertura non dovrà subire disgregazioni e variazioni dimensionali e di aspetto in conseguenza della formazione di ghiaccio.
Livello minimo della prestazione:
I prodotti per coperture discontinue devono rispettare i parametri di conformità delle norme.
02.04.06.R02 Resistenza meccanica per strato di tenuta in coppi
Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza
Lo strato di tenuta in coppi della copertura deve garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico (carichi concentrati e distribuiti) di progetto in modo da garantire la stabilità e la stabilità degli strati costituenti. Inoltre vanno considerate le caratteristiche e la densità dello strato di supporto che dovranno essere adeguate alle sollecitazioni e alla resistenza degli elementi di tenuta.
Livello minimo della prestazione:
Comunque, in relazione alla funzione strutturale, le caratteristiche delle coperture devono corrispondere a quelle prescritte dalle leggi e normative vigenti.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.04.06.A01 Alterazioni cromatiche
02.04.06.A02 Deformazione
02.04.06.A03 Deliminazione e scagliatura
02.04.06.A04 Deposito superficiale
02.04.06.A05 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio
02.04.06.A06 Disgregazione
02.04.06.A07 Dislocazione di elementi
02.04.06.A08 Distacco
02.04.06.A09 Efflorescenze
02.04.06.A10 Errori di pendenza
02.04.06.A11 Fessurazioni, microfessurazioni
02.04.06.A12 Imbibizione
02.04.06.A13 Mancanza elementi
02.04.06.A14 Patina biologica
02.04.06.A15 Penetrazione e ristagni d'acqua
02.04.06.A16 Presenza di vegetazione
02.04.06.A17 Rottura
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
02.04.06.C01 Controllo manto di copertura
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.06.I01 Pulizia manto di copertura
Cadenza: ogni 6 mesi
Rimozione di depositi di fogliame e detriti lungo i filari dei coppi ed in prossimità delle gronde e delle linee di deflusso delle acque meteoriche.
02.04.06.I02 Ripristino manto di copertura
Cadenza: quando occorre
Ripristino degli elementi di copertura e loro sostituzione se danneggiati con elementi analoghi. Corretto riposizionamento secondo la giusta sovrapposizione. Ripristino degli strati protettivi inferiori.
Elemento Manutenibile: 02.04.07
Strato di ventilazione
Unità Tecnologica: 02.04
Coperture inclinate
Lo strato di ventilazione ha il compito di contribuire al controllo delle caratteristiche termoigrometriche della copertura attraverso ricambi d'aria naturali e forzati. Permette inoltre, nella stagione estiva, il raffrescamento, riducendo la quantità di calore immessa negli ambienti interni e proteggendo lo strato di tenuta dagli shock termici; nella stagione fredda di evacuare il vapore proveniente dall'interno, eliminando i rischi della formazione di condensazione interstiziale. Nelle coperture discontinue contribuisce al buon funzionamento dell'elemento di tenuta evitando il ristagno di umidità ed i rischi di gelo, oltre che contribuire all'equilibrio delle pressioni sulle due facce annullando i pericoli di risalita capillare dell'acqua. Lo strato di ventilazione può essere realizzato con prodotti e componenti aventi funzione portante secondaria delimitanti camere d'aria con collegamento esterno: muretti e tabelloni, arcarecci metallici e/o di legno, pannelli di legno stabilizzato, laterizi forati e sottotetto.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.04.07.R01 Isolamento termico per strato di ventilazione
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere
Gli strati di ventilazione della copertura devono conservare la superficie interna a temperature vicine a quelle dell'aria ambiente tale da evitare che vi siano pareti fredde e comunque fenomeni di condensazione superficiale; in particolare devono essere evitati i ponti termici.
Livello minimo della prestazione:
Pur non stabilendo specifici limiti prestazionali per le singole chiusure ai fini del contenimento delle dispersioni, tuttavia i valori di U e kl devono essere tali da concorrere a contenere il coefficiente volumico di dispersione Cd dell'intero edificio e quello dei singoli locali nei limiti previsti dalle leggi e normative vigenti.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.04.07.A01 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio
02.04.07.A02 Distacco
02.04.07.A03 Fessurazioni, microfessurazioni
02.04.07.A04 Formazione di condensa interstiziale
02.04.07.A05 Ostruzione aeratori
02.04.07.A06 Rottura
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
02.04.07.C01 Controllo dello stato
Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.04.07.I01 Disposizione di aeratori
Cadenza: quando occorre
Provvedere alla ventilazione mediante la disposizione di aeratori e prese d'aria di copertura proporzionati in base alla superficie della copertura.
Unità Tecnologica: 02.05
Parapetti terrazze in legno
Si tratta di insiemi di elementi tecnici orizzontali, con forme e geometrie diverse, praticabili con funzione di affaccio su spazi aperti rispetto alle facciate.
In fase di progettazione vanno considerate tutte quelle operazioni indispensabili agli interventi di manutenzione (raggiungibilità, manutenibilità,ecc.). Controllare periodicamente l'integrità delle superfici dei rivestimenti attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Interventi mirati al mantenimento dell'efficienza e/o alla sostituzione degli elementi di protezione e separazione quali: frontalini, ringhiere, balaustre, corrimano, sigillature, vernici protettive e saldature.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
02.05.R01 Protezione dalle cadute
Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza
Gli elementi costituenti i balconi, logge e passarelle devono assicurare le condizioni di sicurezza contro la caduta di cose e persone nel vuoto nel rispetto delle norme sulla sicurezza.
Livello minimo della prestazione:
In particolare gli elementi di protezione esterna prospicienti dislivelli superiori a 1 m devono avere altezza dal piano pedonabile non inferiore a 1 m onde evitare la caduta di cose e persone nel vuoto. Nel caso di parapetti con alla base un gradino che permetta l'appoggio del piede, l'altezza del parapetto al di sopra del gradino non deve essere inferiore a 90 cm. Per i parapetti o ringhiere realizzati con dei vuoti questi non devono permettere l'attraversabilità di una sfera del diametro di 10 cm e deve essere previsto un cordolo di almeno 10 cm di altezza.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 02.05.01 Parapetti e ringhiere in legno
Elemento Manutenibile: 02.05.01
Parapetti e ringhiere in legno
Unità Tecnologica: 02.05
Parapetti terrazze in legno
Si tratta di elementi esterni di delimitazione di balconi, logge o passarelle, la cui funzione è quella di protezione dalle cadute verso spazi vuoti. I parapetti possono essere pieni o con vuoti. Sono generalmente costituiti da elementi in legno di natura diversa caratterizzato da una buona resistenza agli urti. Possono generalmente essere accoppiati ad altri materiali. In genere le ringhiere possono essere accoppiate alla soletta e/o altro elemento orizzontale mediante: semplice appoggio, ancoraggio alla muratura perimetrale, ancoraggio alla soletta (al bordo esterno, all'intradosso) o pilastrini di ancoraggio.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
02.05.01.R01 Conformità ai parametri di sicurezza
Classe di Requisiti: Sicurezza d'uso Classe di Esigenza: Sicurezza
I parapetti e le ringhiere dovranno essere realizzati in conformità alle norme di sicurezza e di abitabilità.
Livello minimo della prestazione:
Vanno rispettati i seguenti parametri:
- Sui parapetti e ringhiere va considerata come azione degli utenti una forza uniformemente distribuita di 1,5 kN/m per balconi di edifici privati e di 3 kN/m per balconi di edifici pubblici.
- I parapetti e le ringhiere di balconate, logge e passarelle dovranno avere una altezza non inferiore a 1,00 m (per balconi situati ad un'altezza dal suolo superiore ai 12 m, sarebbe opportuno predisporre i parapetti ad 1,10-1,20 m).
- Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno garantire una libera visuale verso l'esterno, di almeno 0,60 m a partire dal piano di calpestio garantendo, in particolare ai bambini, una interazione con l'ambiente circostante, prevenendone i tentativi di scalata motivati dalla curiosità.
- Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno avere conformazione geometrica con disegno a griglia verticale, sfavorendo eventuali tentativi di scalata.
- Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno essere realizzati in modo da non essere attraversabile da una sfera di diametro pari a 10 cm, sfavorendo eventuali tentativi di attraversamento.
ANOMALIE RISCONTRABILI
02.05.01.A01 Altezza inadeguata
02.05.01.A02 Attacco biologico
02.05.01.A03 Attacco di insetti xilofagi
02.05.01.A04 Disposizione elementi inadeguata
02.05.01.A05 Mancanza di elementi
02.05.01.A06 Rottura di elementi
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.05.01.C01 Controllo generale
Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Verifica
Controllare lo stato superficiale degli elementi e l'assenza di eventuali anomalie (attacco biologico, mancanza, rottura, ecc.). Verificare la stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altri elementi. Verificare le altezze d'uso e di sicurezza.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
02.05.01.I01 Sistemazione generale
Cadenza: quando occorre
Rifacimento degli strati di protezione con materiali idonei ai tipi di superfici. Ripristino della stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altri elementi. Ripristino delle altezze d'uso e di sicurezza.
Corpo d'Opera: 03
EDILIZIA: PARTIZIONI
Rappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e di tutti gli elementi tecnici del sistema edilizio che hanno la funzione di dividere e di configurare gli spazi interni ed esterni dello stesso sistema edilizio.
Unità Tecnologiche:
° 03.01 Pareti interne
° 03.02 Rivestimenti interni
° 03.03 Infissi interni
° 03.04 Controsoffitti
° 03.05 Scale e rampe
° 03.06 Parapetti e ringhiere in metallo
° 03.07 Pavimentazioni esterne
° 03.08 Pavimentazioni interne
Unità Tecnologica: 03.01
Pareti interne
Insieme degli elementi tecnici verticali del sistema edilizio aventi funzione di dividere, conformare ed articolare gli spazi interni dell'organismo edilizio.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
03.01.R01 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi Classe di Esigenza: Aspetto
Le pareti debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..
03.01.R02 Resistenza agli urti
Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza
Le pareti debbono essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo o convenzionali di corpi duri, come di oggetti scagliati, o molli, come il peso di un corpo che cade) che non debbono compromettere la stabilità della parete, né provocare il distacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.
Livello minimo della prestazione:
Le pareti devono resistere all'azione di urti sulla faccia interna, prodotti secondo le modalità riportate di seguito che corrispondono a quelle previste dalla norma UNI 9269 P:
- Tipo di prova: Urto con corpo duro;
Massa del corpo [Kg] = 0,5;
Energia d’urto applicata [J] = 3; Note: - ;
- Tipo di prova: Urto con corpo molle di grandi dimensioni; Massa del corpo [Kg] = 50;
Energia d’urto applicata [J] = 300;
Note: Non necessario, per la faccia esterna, oltre il piano terra;
- Tipo di prova: Urto con corpo molle di piccole dimensioni; Massa del corpo [Kg] = 3;
Energia d’urto applicata [J] = 60 - 10 - 30; Note: Superficie esterna, al piano terra.
03.01.R03 Resistenza meccanica
Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza
Le pareti devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.
Livello minimo della prestazione:
Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le pareti si rimanda comunque alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
03.01.R04 Resistenza al fuoco
Classe di Requisiti: Protezione antincendio Classe di Esigenza: Sicurezza
La resistenza al fuoco rappresenta l'attitudine degli elementi che costituiscono le strutture a conservare, in un tempo determinato, la stabilita (R), la tenuta (E) e l'isolamento termico (I). Essa è intesa come il tempo necessario affinché la struttura raggiunga uno dei due stati limite di stabilità e di integrità, in corrispondenza dei quali non è più in grado sia di reagire ai carichi applicati sia di impedire la propagazione dell'incendio.
Livello minimo della prestazione:
Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
03.01.R05 Igiene, salute e ambiente
Classe di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambiente Classe di Esigenza: Salvaguardia ambiente
Le opere realizzate con tecniche di bioedilizia dovranno tutelare la salute dei fruitori secondo le indicazioni di igiene, salute ed ambiente.
Livello minimo della prestazione:
Il controllo degli inquinanti presenti negli ambienti interni può essere espresso attraverso la relazione: (concentrazione [µg/m3] - tasso di emissione [µg/h]) / tasso di ventilazione [m3] dove:
- il tasso di emissione è pari al fattore emissivo [µg/m2 h] per la quantità di materiale [m2].
- il tasso di ventilazione è pari alla quantità di aria non contaminata che viene introdotta dall'esterno nell'ambiente.
- il valore minimo di accettabilità per sostanze inquinanti chimiche relativo ad una sola sorgente chimica sarà < 500 µg/m3;
- il valore minimo di accettabilità per sostanze inquinanti chimiche relativo a più sorgenti chimiche sarà < 2000 µg/m3.
03.01.R06 Protezione contro il rumore
Classe di Requisiti: Acustici Classe di Esigenza: Benessere
Le opere realizzate con tecniche di bioedilizia dovranno proteggere gli ambienti interni dai rumori provenienti dall'esterno e dall'interno. La tipologia dei rumori potrà essere del tipo "aerei" (se trasmessi tramite l'aria in vibrazione) oppure "d'impatto" (se trasmessi attraverso un solido). Il livello di isolamento richiesto varierà in funzione della tipologia e del tipo di attività svolta e in funzione della classe di destinazione d'uso del territorio.
Livello minimo della prestazione:
Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le opere realizzate con tecniche di bioedilizia si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia di inquinamento acustico.
03.01.R07 Risparmio energetico e ritenzione di calore
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere
Le opere realizzate con tecniche di bioedilizia dovranno consentire un adeguato risparmio energetico e di ritenzione di calore.
Livello minimo della prestazione:
Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le opere realizzate con tecniche di bioedilizia si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia di prestazioni e certificazione energetica degli edifici.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 03.01.01 Lastre di cartongesso
° 03.01.02 Pareti divisorie antincendio
Elemento Manutenibile: 03.01.01
Lastre di cartongesso
Unità Tecnologica: 03.01
Pareti interne
le lastre di cartongesso sono realizzate con materiale costituito da uno strato di gesso di cava racchiuso fra due fogli di cartone speciale resistente ed aderente. Il mercato offre vari prodotti diversi per tipologia. Gli elementi di cui è composto sono estremamente naturali tanto da renderlo un prodotto ecologico, che bene si inserisce nelle nuove esigenze di costruzione. Le lastre di cartongesso sono create per soddisfare qualsiasi tipo di soluzione, le troviamo di tipo standard per la realizzazione normale, di tipo ad alta flessibilità per la realizzazione delle superfici curve, di tipo antifuoco trattate con vermiculite o cartoni ignifughi classificate in Classe 1 o 0 di reazione al fuoco, di tipo idrofugo con elevata resistenza all'umidità o al vapore acqueo, di tipo fonoisolante o ad alta resistenza termica che, accoppiate a pannello isolante in fibre o polistirene estruso, permettono di creare delle contropareti di tamponamento che risolvono i problemi di condensa o umidità, migliorando notevolmente le condizioni climatiche dell'ambiente. Le lastre vengono fissate con viti autofilettanti a strutture metalliche in lamiera di acciaio zincato, o nel caso delle contropareti, fissate direttamente sulla parete esistente con colla e tasselli, le giunzioni sono sigillate e rasate con apposito stucco e banda. Possono avere trattamento idrorepellente.
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.01.01.A01 Decolorazione
03.01.01.A02 Disgregazione
03.01.01.A03 Distacco
03.01.01.A04 Efflorescenze
03.01.01.A05 Erosione superficiale
03.01.01.A06 Esfoliazione
03.01.01.A07 Fessurazioni
03.01.01.A08 Macchie
03.01.01.A09 Mancanza
03.01.01.A10 Penetrazione di umidità
03.01.01.A11 Polverizzazione
03.01.01.A12 Emissioni nocive
03.01.01.A13 Rigonfiamento
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
03.01.01.C01 Controllo generale delle parti a vista
Cadenza: quando occorre Tipologia: Controllo a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
03.01.01.I01 Pulizia
Cadenza: quando occorre
Pulizia delle superfici e rimozione di sporcizia e macchie mediante ritocchi di pittura e/o ripristino dei rivestimenti.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.01.I02 Riparazione
Cadenza: quando occorre
Riparazione di eventuali fessurazioni o crepe mediante la chiusura delle stesse con gesso. Riparazione e rifacimento dei rivestimenti.
03.01.01.I03 Ripristino
Cadenza: a guasto
Ripristino e riparazione di eventuali anomalie mediante l'utilizzo di prodotti ecocompatibili. Assicurarsi che eventuali materiali di risulta provenienti dalle lavorazioni di ripristino vengano regolarmente smaltiti e/o riciclati a secondo della loro natura e comunque in discariche idonee ed autorizzate per tali processi.
Elemento Manutenibile: 03.01.02
Pareti divisorie antincendio
Unità Tecnologica: 03.01
Pareti interne
Si tratta di pareti utilizzate per creare barriere antincendio mediante l'impiego di materiali ignifughi per aumentare la resistenza passiva al fuoco delle parti strutturali. In genere si utilizzano prodotti in cartongesso specifici, o prodotti in calcio silicato prive di amianto con un grado di infiammabilità basso per i "materiali incombustibile", fino alla più alta per "materiale fortemente infiammabile” nonché la possibilità di mantenere inalterate le caratteristiche per un tempo variabile da un minimo di 15 minuti fino ad un massimo di 180 minuti sotto l'azione del fuoco. In genere vengono utilizzate sia nel campo dell’edilizia industriale che per la realizzazione di strutture pubbliche che necessitano di proteggere le persone che le occupano (scuole, alberghi, teatri, musei, ecc.).
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.01.02.A01 Decolorazione
03.01.02.A02 Disgregazione
03.01.02.A03 Distacco
03.01.02.A04 Efflorescenze
03.01.02.A05 Erosione superficiale
03.01.02.A06 Esfoliazione
03.01.02.A07 Fessurazioni
03.01.02.A08 Macchie
03.01.02.A09 Mancanza
03.01.02.A10 Penetrazione di umidità
03.01.02.A11 Polverizzazione
03.01.02.A12 Macchie e graffiti
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
03.01.02.C01 Controllo generale delle parti a vista
Cadenza: quando occorre Tipologia: Controllo a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
03.01.02.I01 Pulizia
Cadenza: quando occorre
Pulizia delle superfici e rimozione di sporcizia e macchie mediante ritocchi di pittura e/o ripristino dei rivestimenti.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.01.02.I02 Riparazione
Cadenza: quando occorre
Riparazione di eventuali fessurazioni o crepe mediante la chiusura delle stesse con materiale idoneo. Riparazione e rifacimento dei rivestimenti.
Unità Tecnologica: 03.02
Rivestimenti interni
Si tratta di strati funzionali, facenti parte delle chiusure verticali, la cui funzione principale è quella di proteggere il sistema di chiusure interne dalle sollecitazioni interne degli edifici e di assicurare un aspetto uniforme ed ornamentale degli ambienti.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
03.02.R01 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi Classe di Esigenza: Aspetto
I rivestimenti debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..
03.02.R02 Assenza di emissioni di sostanze nocive
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti non debbono in condizioni normali di esercizio emettere sostanze tossiche, polveri, gas o altri odori fastidiosi per gli utenti.
Livello minimo della prestazione:
Dovranno essere rispettati i seguenti limiti:
- concentrazione limite di formaldeide non superiore a 0,1 p.p.m. (0,15 mg/m3);
- per la soglia olfattiva valori non superiori a 0,09 p.p.m. (0,135 mg/m3);
- per la soglia di irritazione occhi-naso-gola non superiore 0,66 p.p.m. (1 mg/m3).
03.02.R03 Resistenza agli agenti aggressivi
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.
Livello minimo della prestazione:
I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego.
03.02.R04 Resistenza agli attacchi biologici
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
I rivestimenti a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovranno subire riduzioni di prestazioni.
Livello minimo della prestazione:
I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi di rischio, delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione a umidificazione e del tipo di agente biologico. Distribuzione degli agenti biologici per classi di rischio (UNI EN 335-1):
Classe di rischio 1
- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (secco);
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: nessuna;
- Distribuzione degli agenti biologici: insetti = U, termiti = L. Classe di rischio 2
- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (rischio di umidificazione);
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: occasionale;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L. Classe di rischio 3
- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, non al coperto;
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: frequente;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L. Classe di rischio 4;
- Situazione generale di servizio: a contatto con terreno o acqua dolce;
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L. Classe di rischio 5;
- Situazione generale di servizio: in acqua salata;
- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;
- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L; organismi marini = U.
U = universalmente presente in Europa L = localmente presente in Europa
(*) il rischio di attacco può essere non significativo a seconda delle particolari situazioni di servizio.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 03.02.01 Rivestimenti e prodotti ceramici
° 03.02.02 Tinteggiature
Elemento Manutenibile: 03.02.01
Rivestimenti e prodotti ceramici
Unità Tecnologica: 03.02
Rivestimenti interni
Impiegati come rivestimenti di pareti con elementi in lastre o piastrelle ceramiche prodotte con argille, silice, fondenti, coloranti e altre materie prime minerali. Tra i materiali ceramici utilizzati come rivestimenti ricordiamo le maioliche, le terraglie, i grès porcellanato , i klinker. Gli elementi in lastre o piastrelle ceramiche hanno caratteristiche di assorbimento, resistenza e spessore diverso.
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.02.01.A01 Decolorazione
03.02.01.A02 Deposito superficiale
03.02.01.A03 Disgregazione
03.02.01.A04 Distacco
03.02.01.A05 Efflorescenze
03.02.01.A06 Erosione superficiale
03.02.01.A07 Esfoliazione
03.02.01.A08 Fessurazioni
03.02.01.A09 Macchie e graffiti
03.02.01.A10 Mancanza
03.02.01.A11 Penetrazione di umidità
03.02.01.A12 Polverizzazione
03.02.01.A13 Rigonfiamento
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
03.02.01.C01 Controllo generale delle parti a vista
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.02.01.I01 Pulizia delle superfici
Cadenza: quando occorre
Pulizia e rimozione dello sporco superficiale mediante lavaggio, ed eventualmente spazzolatura, degli elementi con detergenti adatti al tipo di rivestimento.
03.02.01.I02 Pulizia e reintegro giunti
Cadenza: quando occorre
Pulizia dei giunti mediante spazzolatura manuale. Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura.
03.02.01.I03 Sostituzione degli elementi degradati
Cadenza: quando occorre
Sostituzione degli elementi usurati, rotti, sollevati o scollati con altri analoghi previa preparazione del sottostante piano di posa. Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura. Ripristino delle sigillature deteriorate mediante rimozione delle vecchie e sostituzione con sigillanti idonei.
Elemento Manutenibile: 03.02.02
Tinteggiature
Unità Tecnologica: 03.02
Rivestimenti interni
La vasta gamma delle tinteggiature o pitture varia a secondo delle superficie e degli ambienti dove trovano utilizzazione. Per gli ambienti interni di tipo rurale si possono distinguere le pitture a calce, le pitture a colla, le idropitture, le pitture ad olio; per gli ambienti di tipo urbano si possono distinguere le pitture alchidiche, le idropitture acrilviniliche (tempere); per le tipologie industriali si hanno le idropitture acriliche, le pitture siliconiche, le pitture epossidiche, le pitture viniliche, ecc. Le decorazioni trovano il loro impiego particolarmente per gli elementi di finitura interna o comunque a vista. La vasta gamma di materiali e di forme varia a secondo dell'utilizzo e degli ambienti d'impiego. Possono essere elementi prefabbricati, lapidei, gessi, laterizi, ecc.
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.02.02.A01 Bolle d'aria
03.02.02.A02 Decolorazione
03.02.02.A03 Deposito superficiale
03.02.02.A04 Disgregazione
03.02.02.A05 Distacco
03.02.02.A06 Efflorescenze
03.02.02.A07 Erosione superficiale
03.02.02.A08 Fessurazioni
03.02.02.A09 Macchie e graffiti
03.02.02.A10 Mancanza
03.02.02.A11 Penetrazione di umidità
03.02.02.A12 Polverizzazione
03.02.02.A13 Rigonfiamento
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
03.02.02.C01 Controllo generale delle parti a vista
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.02.02.I01 Ritinteggiatura coloritura
Cadenza: quando occorre
Ritinteggiature delle superfici con nuove pitture previa carteggiatura e sverniciatura, stuccatura dei paramenti e preparazione del fondo mediante applicazione, se necessario, di prevernici fissanti. Le modalità di ritinteggiatura, i prodotti, le attrezzature variano comunque in funzione delle superfici e dei materiali costituenti.
Unità Tecnologica: 03.03
Infissi interni
Gli infissi interni hanno per scopo quello di permettere il controllo della comunicazione tra gli spazi interni dell'organismo edilizio. In particolare l'utilizzazione dei vari ambienti in modo da permettere o meno il passaggio di persone, cose, luce naturale ed aria tra i vari ambienti interni.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
03.03.R01 Riparabilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli infissi dovranno essere collocati in modo da consentire il ripristino dell'integrità, la funzionalità e l'efficienza di parti ed elementi soggetti a guasti.
Livello minimo della prestazione:
Gli infissi devono essere accessibili in modo da consentire agevolmente le operazioni di riparazione. La loro collocazione dovrà rispettare le norme tecniche di settore.
03.03.R02 Pulibilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli infissi devono consentire la rimozione di sporcizia, depositi, macchie, ecc.
Livello minimo della prestazione:
Gli infissi devono essere accessibili e dimensionati in modo da consentire le operazioni di pulizia.
03.03.R03 Sostituibilità
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: Funzionalità
Gli infissi dovranno essere realizzati e collocati in modo da consentire la loro sostituibilità, e/o la collocazione di parti ed elementi essi soggetti a guasti.
Livello minimo della prestazione:
Onde facilitare la sostituzione di intere parti (ante, telai, ecc.), è inoltre opportuno che l'altezza e la larghezza di coordinazione degli infissi esterni verticali siano modulari e corrispondenti a quelle previste dalle norme UNI 7864, UNI 7866, UNI 7961, UNI 8861, UNI 8975 e UNI EN 12519.
03.03.R04 Permeabilità all'aria
Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere
Gli infissi devono controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e permettere la giusta ventilazione.
Livello minimo della prestazione:
I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/hm3 e della pressione massima di prova misurata in Pa.
03.03.R05 Regolarità delle finiture
Classe di Requisiti: Visivi Classe di Esigenza: Aspetto
Gli infissi devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale. Inoltre gli elementi dovranno combaciare tra di loro in modo idoneo senza comprometterne la loro funzionalità.
Livello minimo della prestazione:
Gli infissi non devono presentare finiture superficiali eccessivamente rugose, spigolose, cedevoli né tanto meno fessurazioni o screpolature superiore al 10% delle superfici totali.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 03.03.01 Porte
° 03.03.02 Porte antipanico
Elemento Manutenibile: 03.03.01
Porte
Unità Tecnologica: 03.03
Infissi interni
Le porte hanno funzione di razionalizzare l'utilizzazione dei vari spazi in modo da regolare il passaggio di persone, cose, luce naturale ed aria fra ambienti adiacenti, oltre che funzioni di ordine estetico e architettonico. La presenza delle porte a secondo della posizione e delle dimensioni determina lo svolgimento delle varie attività previste negli spazi di destinazione. In commercio esiste un'ampia gamma di tipologie diverse sia per materiale (legno, metallo, plastica, vetro, ecc.) che per tipo di apertura (a rotazione, a ventola, scorrevole, a tamburo, ripiegabile, a fisarmonica, basculante, a scomparsa). Le porte interne sono costituite da: anta o battente (l'elemento apribile), telaio fisso (l'elemento fissato al controtelaio che contorna la porta e la sostiene per mezzo di cerniere), battuta (la superficie di contatto tra telaio fisso e anta mobile), cerniera (l'elemento che sostiene l'anta e ne permette la rotazione rispetto al telaio fisso), controtelaio (formato da due montanti ed una traversa è l'elemento fissato alla parete che consente l'alloggio al telaio), montante (l'elemento verticale del telaio o del controtelaio) e traversa (l'elemento orizzontale del telaio o del controtelaio).
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.03.01.A01 Alterazione cromatica
03.03.01.A02 Bolla
03.03.01.A03 Corrosione
03.03.01.A04 Deformazione
03.03.01.A05 Deposito superficiale
03.03.01.A06 Distacco
03.03.01.A07 Fessurazione
03.03.01.A08 Frantumazione
03.03.01.A09 Fratturazione
03.03.01.A10 Incrostazione
03.03.01.A11 Infracidamento
03.03.01.A12 Lesione
03.03.01.A13 Macchie
03.03.01.A14 Non ortogonalità
03.03.01.A15 Patina
03.03.01.A16 Perdita di lucentezza
03.03.01.A17 Perdita di materiale
03.03.01.A18 Perdita di trasparenza
03.03.01.A19 Scagliatura, screpolatura
03.03.01.A20 Scollaggi della pellicola
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
03.03.01.C01 Controllo delle serrature
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
03.03.01.C02 Controllo guide di scorrimento
Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista
03.03.01.C03 Controllo maniglia
Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista
03.03.01.C04 Controllo parti in vista
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
03.03.01.C05 Controllo vetri
Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
03.03.01.I01 Lubrificazione serrature, cerniere
Cadenza: ogni anno
Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.
03.03.01.I02 Pulizia ante
Cadenza: quando occorre
Pulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.
03.03.01.I03 Pulizia organi di movimentazione
Cadenza: quando occorre
Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.
03.03.01.I04 Pulizia telai
Cadenza: quando occorre
Pulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.
03.03.01.I05 Registrazione maniglia
Cadenza: ogni 6 mesi
Registrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.03.01.I06 Regolazione controtelai
Cadenza: ogni 3 anni
Regolazione del fissaggio dei controtelai alle pareti.
03.03.01.I07 Regolazione telai
Cadenza: ogni 12 mesi
Regolazione del fissaggio dei telai ai controtelai.
Elemento Manutenibile: 03.03.02
Porte antipanico
Unità Tecnologica: 03.03
Infissi interni
Le porte antipanico hanno la funzione di agevolare la fuga verso le porte esterne e/o comunque verso spazi sicuri in casi di eventi particolari (incendi, terremoti, emergenze, ecc.). Le dimensioni ed i materiali sono normati secondo le prescrizioni in materia di sicurezza. Esse sono dotate di elemento di manovra che regola lo sblocco delle ante definito "maniglione antipanico". Il dispositivo antipanico deve essere realizzato in modo da consentire lo sganciamento della porta nel momento in cui viene azionata la barra posta orizzontalmente sulla parte interna di essa. Tra i diversi dispositivi in produzione vi sono i dispositivi antipanico con barra a spinta (push-bar) e i dispositivi antipanico con barra a contatto (touch-bar).
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)
03.03.02.R01 Regolarità delle finiture per porte antipanico
Classe di Requisiti: Visivi Classe di Esigenza: Aspetto
Le porte antipanico devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti.
Livello minimo della prestazione:
Il dispositivo antipanico dovrà essere progettato e realizzato in modo che tutti gli spigoli e gli angoli esposti che potrebbero provocare lesioni agli utenti che si servono dell'uscita di sicurezza, siano arrotondati con un raggio >= 0,5 mm (UNI EN 1125).
03.03.02.R02 Resistenza agli agenti aggressivi per porte antipanico
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza
Le porte antipanico non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici
Livello minimo della prestazione:
Le porte antipanico dovranno avere una resistenza alla corrosione pari ad almeno al grado 3, in base a quanto previsto dalla UNI EN 1670 e UNI EN 1125.
03.03.02.R03 Resistenza agli urti per porte antipanico
Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza
Le porte antipanico dovranno essere in grado di sopportare urti che non debbono compromettere la stabilità degli stessi; né provocare il distacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.
Livello minimo della prestazione:
Gli infissi devono resistere all'azione di urti esterni ed interni realizzati con le modalità indicate nelle norme UNI EN 179, UNI EN 1125, UNI EN 1158.
03.03.02.R04 Resistenza al fuoco per porte antipanico
Classe di Requisiti: Protezione antincendio Classe di Esigenza: Sicurezza
I materiali costituenti le porte antipanico, sottoposti all'azione del fuoco non devono subire trasformazioni chimico-fisiche.
Livello minimo della prestazione:
I serramenti dovranno essere scelti in base alla individuazione della classe di resistenza al fuoco REI in funzione dell'altezza dell'edificio e rispettare i seguenti valori:
- altezza antincendio [m] da 12 a 32, Classe REI [min.] = 60;
- altezza antincendio [m] da oltre 32 a 80, Classe REI [min.] = 90;
- altezza antincendio [m] oltre 80, Classe REI [min.] = 120.
Inoltre il materiale previsto per la realizzazione del dispositivo antipanico dovrà consentire il funzionamento a temperature comprese tra i -20°C e i +100°C (UNI EN 1125).
03.03.02.R05 Sostituibilità per porte antipanico
Classe di Requisiti: Facilità d'intervento Classe di Esigenza: Funzionalità
Le porte antipanico dovranno essere realizzate e collocate in modo da consentire la loro sostituibilità, e/o la collocazione di parti ed elementi essi soggetti a guasti.
Livello minimo della prestazione:
Onde facilitare la sostituzione è fondamentale che i componenti ed i dispositivi antipanico siano corrispondenti a quelle previste dalle norme UNI EN 179, UNI EN 1125, UNI EN 1158.
03.03.02.R06 Stabilità chimico reattiva per porte antipanico
Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici
Classe di Esigenza: Sicurezza
Le porte antipanico e i materiali costituenti sotto l'azione di sostanze chimiche con le quali possono venire in contatto non dovranno produrre reazioni chimiche.
Livello minimo della prestazione:
Le porte antipanico dovranno avere una resistenza alla corrosione pari ad almeno al grado 3, in base a quanto previsto dalle UNI EN 1670 e UNI EN 1125.
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.03.02.A01 Alterazione cromatica
03.03.02.A02 Bolla
03.03.02.A03 Corrosione
03.03.02.A04 Deformazione
03.03.02.A05 Deposito superficiale
03.03.02.A06 Distacco
03.03.02.A07 Fessurazione
03.03.02.A08 Frantumazione
03.03.02.A09 Fratturazione
03.03.02.A10 Incrostazione
03.03.02.A11 Infracidamento
03.03.02.A12 Lesione
03.03.02.A13 Macchie
03.03.02.A14 Non ortogonalità
03.03.02.A15 Patina
03.03.02.A16 Perdita di lucentezza
03.03.02.A17 Perdita di materiale
03.03.02.A18 Perdita di trasparenza
03.03.02.A19 Scagliatura, screpolatura
03.03.02.A20 Scollaggi della pellicola
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
03.03.02.C01 Controllo certificazioni
Cadenza: quando occorre Tipologia: Controllo a vista
03.03.02.C03 Controllo degli spazi
Cadenza: ogni mese Tipologia: Controllo a vista
03.03.02.C04 Controllo delle serrature
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
03.03.02.C06 Controllo parti in vista
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
03.03.02.C07 Controllo ubicazione porte
Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista
03.03.02.C08 Controllo vetri
Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo a vista
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.03.02.C02 Controllo controbocchette
Cadenza: ogni mese Tipologia: Aggiornamento
Verificare il posizionamento delle controbocchette a pavimento rispetto al filo del pavimento, assicurandosi che l'altezza superiore non sia maggiore di 15 mm. Verificare inoltre l'assenza di polvere e sporcizia.
03.03.02.C05 Controllo maniglione
Cadenza: ogni mese Tipologia: Controllo
Controllo del corretto funzionamento dei maniglioni e degli elementi di manovra che regolano lo sblocco delle ante.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
03.03.02.I01 Lubrificazione serrature, cerniere
Cadenza: ogni anno
Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.
03.03.02.I02 Pulizia ante
Cadenza: quando occorre
Pulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.
03.03.02.I03 Pulizia organi di movimentazione
Cadenza: quando occorre
Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.
03.03.02.I04 Pulizia telai
Cadenza: quando occorre
Pulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.
03.03.02.I05 Registrazione maniglione
Cadenza: ogni 12 anni
Registrazione maniglione antipanico e lubrificazione degli accessori di manovra apertura-chiusura.
03.03.02.I08 Rimozione ostacoli spazi
Cadenza: quando occorre
Rimozione di eventuali ostacoli in prossimità degli spazi interessati dalle porte antipanico o in prossimità di esse.
03.03.02.I09 Verifica funzionamento
Cadenza: ogni 6 mesi
Verifica del corretto funzionamento di apertura-chiusura mediante prova manuale.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.03.02.I06 Regolazione controtelai
Cadenza: ogni 3 anni
Regolazione del fissaggio dei controtelai alle pareti.
03.03.02.I07 Regolazione telai
Cadenza: ogni 12 mesi
Regolazione del fissaggio dei telai ai controtelai.
Unità Tecnologica: 03.04
Controsoffitti
I controsoffitti sono sistemi di finiture tecniche in elementi modulari leggeri. Essi possono essere direttamente fissati al solaio o appesi ad esso tramite elementi di sostegno. Essi hanno inoltre la funzione di controllare la definizione morfologica degli ambienti attraverso la possibilità di progettare altezze e volumi e talvolta di nascondere la distribuzione di impianti tecnologici nonché da contribuire all'isolamento acustico degli ambienti. Gli strati funzionali dei controsoffitti possono essere composti da vari elementi i materiali diversi quali:
- pannelli (fibra, fibra a matrice cementizia, fibra minerale ceramizzato, fibra rinforzato, gesso, gesso fibrorinforzato, gesso rivestito, profilati in lamierino d'acciaio, stampati in alluminio, legno, PVC);
- doghe (PVC, altre materie plastiche, profilati in lamierino d'acciaio, profilati in lamierino di alluminio);
- lamellari (PVC, altre materie plastiche, profilati in lamierino d'acciaio, profilati in lamierino di alluminio, lastre metalliche);
- grigliati (elementi di acciaio, elementi di alluminio, elementi di legno, stampati di resine plastiche e simili);
- cassettoni (legno). Inoltre essi possono essere chiusi non ispezionabili, chiusi ispezionabili e aperti.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 03.04.01 Controsoffitti in cartongesso
Elemento Manutenibile: 03.04.01
Controsoffitti in cartongesso
Unità Tecnologica: 03.04
Controsoffitti
I soffitti isolanti in cartongesso ad orditura metallica si utilizzano per realizzare le finiture orizzontali degli ambienti, unitamente al loro isolamento termico ed acustico. Svolgono una funzione determinante nella regolazione dell’umidità ambientale, nella protezione al fuoco ed offrono molteplici possibilità architettoniche e funzionali, anche nel coprire installazioni o strutture.
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.04.01.A01 Alterazione cromatica
03.04.01.A02 Bolla
03.04.01.A03 Corrosione
03.04.01.A04 Deformazione
03.04.01.A05 Deposito superficiale
03.04.01.A06 Distacco
03.04.01.A07 Fessurazione
03.04.01.A08 Fratturazione
03.04.01.A09 Incrostazione
03.04.01.A10 Lesione
03.04.01.A11 Macchie
03.04.01.A12 Non planarità
03.04.01.A13 Perdita di lucentezza
03.04.01.A14 Perdita di materiale
03.04.01.A15 Scagliatura, screpolatura
03.04.01.A16 Scollaggi della pellicola
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.04.01.C01 Controllo generale delle parti a vista
Cadenza: ogni 12 mesi
Tipologia: Controllo a vista
Controllo dello stato di complanarità degli elementi dei controsoffitti e del grado di usura delle parti in vista. Controllo dell'integrità dei giunti tra gli elementi.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.04.01.I01 Sostituzione elementi
Cadenza: quando occorre
Sostituzione degli elementi degradati, rotti e/o mancanti con elementi analoghi.
Unità Tecnologica: 03.05
Scale e rampe
Si tratta di strutture di collegamento inclinate costituite da strutture a piano inclinato e da strutture gradonate o a gradini la cui funzione è quella di raggiungere piani posti a quote diverse. Le strutture inclinate si possono dividere in: a) rampe a piano inclinato (con una pendenza fino all'8%); b) rampe gradonate, costituite da elementi a gradoni (con una pendenza fino a 20°); c) scale, formate da gradini con pendenze varie in rapporto alla loro funzione (scale esterne, scale di servizio, scale di sicurezza, ecc.). Le scale possono assumere morfologie diverse: a) ad una o più rampe; b) scale curve; c) scale ellittiche a pozzo; d) scale circolari a pozzo; e) scale a chiocciola. Le scale e rampe possono essere realizzate secondo molteplici conformazioni strutturali e in materiali diversi. Si possono avere strutture in acciaio, in legno, in murature, in c.a., preefabbricate, ecc.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 03.05.01 Scale in legno
Elemento Manutenibile: 03.05.01
Scale in legno
Unità Tecnologica: 03.05
Scale e rampe
La scala è una costruzione edilizia che va a definirsi come struttura di collegamento verticale fra i diversi piani di un edificio. Esse possono essere a rampe semplici o a più rampe. Realizzate con travi di essenza diversa (quercia, castagno, ecc.), possono essere realizzate con coppia di travi appoggiate e chiodate al travicellone del solaio con piano di calpestio in tavole oppure in cotto; pedata in tavole di quercia inserita a incastro e chiodate con bullette di ferro.
ANOMALIE RISCONTRABILI
03.05.01.A01 Azzurratura
03.05.01.A02 Decolorazione
03.05.01.A03 Deformazione
03.05.01.A04 Deposito superficiale
03.05.01.A05 Disgregazione
03.05.01.A06 Distacco
03.05.01.A07 Fessurazioni
03.05.01.A08 Infracidamento
03.05.01.A09 Macchie e graffiti
03.05.01.A10 Muffa
03.05.01.A11 Penetrazione di umidità
03.05.01.A12 Perdita di materiale
03.05.01.A13 Polverizzazione
03.05.01.A14 Rigonfiamento
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE
03.05.01.C02 Controllo rivestimenti pedate e alzate
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.05.01.C01 Controllo strutture
Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista
Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (fenomeni di disgregazioni, scaglionature, fessurazioni, distacchi, esposizione dei ferri d'armatura, processi di carbonatazione del cls, ecc.).
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO
03.05.01.I01 Ripresa coloritura
Cadenza: quando occorre
Ritinteggiature delle parti previa rimozione delle parti deteriorate mediante preparazione del fondo. Le modalità di ritinteggiatura, i prodotti, le attrezzature variano comunque in funzione delle superfici e dei materiali costituenti.
03.05.01.I02 Ripristino puntuale pedate e alzate
Cadenza: quando occorre
Ripristino e/o sostituzione degli elementi rotti delle pedate e delle alzate con elementi analoghi.
03.05.01.I03 Sostituzione degli elementi degradati
Cadenza: quando occorre
Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi. Sostituzione e verifica dei relativi ancoraggi.
03.05.01.I04 Ripristino serraggi bulloni e connessioni metalliche
Cadenza: ogni 2 anni
Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di quelli mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo.
Unità Tecnologica: 03.06
Parapetti e ringhiere in metallo
Si tratta di elementi la cui funzione è quella di protezione dalle cadute verso spazi vuoti. I parapetti possono essere pieni o con vuoti. Sono generalmente costituiti da telai realizzati mediante elementi metallici pieni, aperti o scatolari saldati e conformati tra loro. Possono generalmente essere accoppiati ad altri materiali. In genere le ringhiere possono essere accoppiate alla soletta e/o altro elemento orizzontale mediante: semplice appoggio, ancoraggio alla muratura perimetrale, ancoraggio alla soletta (al bordo esterno, all'intradosso) o pilastrini di ancoraggio.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)
03.06.R01 Conformità ai parametri di sicurezza
Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza
I parapetti e le ringhiere dovranno essere realizzati in conformità alle norme di sicurezza e di abitabilità.
Livello minimo della prestazione:
Vanno rispettati i seguenti parametri:
- Sui parapetti e ringhiere va considerata come azione degli utenti una forza uniformemente distribuita di 1,5 kN/m per balconi di edifici privati e di 3 kN/m per balconi di edifici pubblici.
- I parapetti e le ringhiere di balconate, logge e passarelle dovranno avere una altezza non inferiore a 1,00 m (per balconi situati ad un'altezza dal suolo superiore ai 12 m, sarebbe opportuno predisporre i parapetti ad 1,10-1,20 m).
- Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno garantire una libera visuale verso l'esterno, di almeno 0,60 m a partire dal piano di calpestio garantendo, in particolare ai bambini, una interazione con l'ambiente circostante, prevenendone i tentativi di scalata motivati dalla curiosità.
- Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno avere conformazione geometrica con disegno a griglia verticale, sfavorendo eventuali tentativi di scalata.
- Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno essere realizzati in modo da non essere attraversabile da una sfera di diametro pari a 10 cm, sfavorendo eventuali tentativi di attraversamento.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:
° 03.06.01 Corrimano
° 03.06.02 ringhiera in metallo